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NOTIZIARIO

Settore Tecnico
del

Anno 2017, n°2

MENTRE LA STAMPA ESTERA


RICONOSCE I MERITI
DELLA SCUOLA DI COVERCIANO,

RANIERI RICEVE
LA PANCHINA D’ORO SPECIALE
PER LA SUA IMPRESA
COL LEICESTER

WELL DONE, CLAUDIO!


NOTIZIARIO DEL SETTORE TECNICO Anno 2017 n°2
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 20 maggio 1968 n°1911 SOMMARIO
Consultabile esclusivamente in versione digitale

DIRETTORE RESPONSABILE
Paolo Corbi
Europei Under 21 di Filippo Lorenzon e Vito Azzone
COORDINAMENTO REDAZIONALE COME SIAMO ARRIVATI IN POLONIA 4
Paolo Serena TUTTE LE STATISTICHE PER ANALIZZARE IL GIRONE DI QUALIFICAZIONE DEGLI AZZURRINI

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LA FASE FINALE DEL TORNEO 18


Felice Accame, Vito Azzone, Vito Di Gioia, Antonio Gagliardi, Giorgio Galanti, Filippo Lorenzon, CALENDARIO E PARTITE DELLA MANIFESTAZIONE A DODICI SQUADRE
Alessandro Porro, Renzo Ulivieri e Silvio Valanzano

FOTOGRAFIE Speciale Panchina d’oro a cura della Redazione


Getty Images e CGE Foto
LA PRIMA VOLTA DI MAURIZIO SARRI 20
“FANTASTICO ESSERE GRATIFICATI DAI TUOI STESSI COLLEGHI”
PROGETTO GRAFICO
Paolo Serena
LA STORIA E L’ALBO D’ORO 24
TUTTI I PRECEDENTI DALLA STAGIONE ‘90/’91

TUTTO IL MATERIALE INVIATO


NON VERRÀ RESTITUITO. CLAUDIO RANIERI ED IL PREMIO PER LA SUA IMPRESA 30
LA RIPRODUZIONE DI ARTICOLI IL TECNICO ROMANO SI È RACCONTATO AGLI ALLENATORI PRESENTI
O DI IMMAGINI
È AUTORIZZATA
A PATTO CHE
NE VENGA CITATA LA FONTE
LA SCUOLA DI COVERCIANO VISTA OLTREMANICA 40
LA STAMPA INGLESE ED IL FASCINO DEI ‘MISTER’ ITALIANI

IN COPERTINA
LA PIATTAFORMA WEB ‘BEN-ESSERE’ 42
UN VALIDO AIUTO PER GLI ALLENATORI DI RAGAZZI E RAGAZZE
Claudio Ranieri, in versione fumetto, posa con la Panchina d’oro
ricevuta dal Settore Tecnico lo scorso 27 marzo:
la sua vittoria della Premier alla guida del Leicester è stata una vera impresa da supereroe IDEE PER L’ALLENAMENTO DEI PIÙ PICCOLI 44
UNA PROPOSTA DI ESERCITAZIONE DAL CORSO TERRITORIALE UEFA B
COME SIAMO ARRIVATI IN POLONIA

Numeri e statistiche per analizzare al meglio di Filippo Lorenzon* e Vito Azzone**


il girone di qualificazione
alla fase finale degli Europei Under 21 * Match analyst della Nazionale Under 21
disputato dai ragazzi di Di Biagio ** Preparatore atletico della Nazionale Under 21
SPECIALE EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

S
ette vittorie e tre pareggi su dieci partite disputate, una lotta serrata con la Serbia e alla La prima tabella che andiamo ad osservare ci offre una panoramica globale di squadra per quel
fine il primo posto nel girone, grazie ad un punto in più (24 contro 23) proprio sulla nazio- che riguarda le finalizzazioni: in particolar modo sono state categorizzate le diverse tipologie di
nale slava nella classifica finale. tiri e da dove questi siano stati effettuati.
Questi numeri ci aiutano a comprendere quanto il cammino degli Azzurrini - nel girone di
qualificazione ai prossimi Europei Under 21 - sia stato costante ma al tempo stesso difficile, osta- È importante notare come mediamente l’Italia abbia tirato 15 volte a gara (6,5 in porta) contro
colato da avversari ostici che fino all’ultima giornata hanno provato a togliere all’Italia il primato le 5 avversarie; la differenza con le altre squadre nel loro complesso deve comunque essere letta
in graduatoria. nell’ottica di un gruppo che comprendeva anche formazioni meno titolate degli Azzurri, come
Lituania e - soprattutto - Andorra. Ciò però non toglie che l’indice medio di pericolosità fatto re-
Per analizzare però più nel dettaglio quello che è stato il percorso dei ragazzi di Di Biagio, abbiamo gistrare dalla squadra di Di Biagio (oltre 66 punti di media a partita) sia ottimo.
scansionato in maniera dettagliata le singole partite, estraendo statistiche individuali e comparan-
do quelle di squadra con i nostri avversari del girone (Serbia, Slovenia, Irlanda, Lituania e Andorra).
Un’analisi che ci può permettere di affrontare con maggiore oggettività, attraverso numeri e sta- Tabella 1
tistiche, un giudizio sulle prestazioni individuali e di squadra; perché, come la stessa branca della
‘match analysis’ sottolinea, “i numeri consentono di intraprendere un’analisi oggettiva di ciò che Gol e tiri
avviene in campo” (vedi il Notiziario n°3 del 2016 dedicato alla stessa Match analysis).
ITALIA Altre squadre ITALIA Altre squadre
totale totale media a partita media a partita

IL CAMMINO DELLA NAZIONALE UNDER 21 NEL GIRONE DI QUALIFICAZIONE Partite 10 10


Tiri 152 52 15,2 5,2
8 settembre 2015 Tiri nello spechio
64 19 6,4 1,9
ITALIA-Slovenia 1-0 (6’st rig. Bernardeschi) della porta
8 ottobre 2015 LA CLASSIFICA FINALE Tiri da dentro
96 28 9,6 2,8
Slovenia-ITALIA 0-3 (26’st e 39’st Monachello, 42’st Benassi) DEL GRUPPO 2 l’area
Tiri da dentro
13 ottobre 2015 Pt V N S Gf Gs 12 4 1,2 0,4
l’area piccola
ITALIA-Irlanda 1-0 (21’st Parigini)
ITALIA 24 7 3 0 17 3 Tiri da fuori area 56 24 5,6 2,4
13 novembre 2015 Serbia 23 7 2 1 27 8 Tiri di testa 22 10 2,2 1
Serbia-ITALIA 1-1 (2’st Milinkovic Savic, 11’st Cataldi)
Slovenia 15 5 0 5 18 11 Tiri su
2 0 0,2
17 novembre 2015 Irlanda 12 4 0 6 14 17 calcio di rigore
ITALIA-Lituania 2-0 (2’pt Berardi, 24’pt Benassi)
Lituania 10 3 1 6 5 17 Gol 17 3 1,7 0,3
24 marzo 2016 Andorra 3 1 0 9 1 26 Gol da dentro
10 1 1
Irlanda-ITALIA 1-4 (17’pt aut. Mandragora, 28’pt Benassi, l’area
36’pt Rosseti, 14’st Romagnoli, 37’st aut. Lenihan)
Gol da dentro
1 0 0,1
29 marzo 2016 l’area picola
Andorra-ITALIA 0-1 (34’st Cerri) Gol da fuori area 4 2 0,4 0,2
2 settembre 2016 Gol su rigore 2 0 0,2
ITALIA-Serbia 1-1 (33’pt Gajic, 9’st rig. Cerri) Indice
662 211 66,2 21,1
di pericolosità
6 settembre 2016
ITALIA-Andorra 3-0 (3’st e 28’st Di Francesco, 43’st Pellegrini)

11 ottobre 2016 * I dati delle altre squadre si riferiscono alle sole partite disputate contro l’Italia e non nel loro complesso
Lituania-ITALIA 0-0

NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 7


EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

Nella precedente pagina abbiamo visto il cosiddetto ‘indice di pericolostà’: ma di cosa si tratta Il grafico
nello specifico?
Come sottolineato sempre sul Notiziario n°3 del 2016, è un indice che illustra la prestazione al L’analisi statistica gara per gara
di là del risultato scaturito sul campo: viene dato un punteggio ad ogni occasione creata da una
squadra e l’aspetto fondamentale è che il gol vale zero. Ovvero, il totale dell’indice di pericolosità
non sarà quindi dettato dal risultato finale della partita.

Il prospetto sottostante ci permette di avere una visuale di quelli che sono i valori attribuiti alle
diverse occasioni, per creare infine l’indice di pericolosità per ogni squadra in una singola partita.
È possibile notare come alcuni valori siano stati modificati in una più recente rivistazione dell’in-
dice di pericolosità: adesso sono stati attribuiti anche valori decimali - e non più solo interi - ed è
stata introdotta una differenza tra le occasioni create sugli sviluppi di un’azione manovrata o da
palla inattiva.

L’indice di pericolosità offensiva*

NUOVO VECCHIO
AZIONE PALLA INATTIVA AZIONE
Occasione da gol 10 10 10 Il diagramma sovrastante riassume l’andamento, partita per partita, degli Azzurrini nel loro giro-
Azione promettente 4 4 4 ne di qualificazione.
Tiro di piede da dentro l’area 1,3 1,3 3 Le colonne blu indicano l’indice di pericolosità fatto registrare in ogni gara dalle due squadre,
mentre le colonne grigie segnalano il numero dei tiri; in alto, i punti arancioni rimandano alle
Tiro di testa da dentro l’area 2,1 2,1 2 percentuali di possesso palla per gara.
Tiro da fuori area 0,7 0,7 1
Cross 0,2 1 È interessante notare come l’Italia abbia sempre fatto segnare sia un maggiore indice di pericolo-
Punizione centrale 1,8 3 sità rispetto agli avversari di giornata, che un numero più elevato di tiri; solo in un caso, nella gara
di andata contro la Serbia fuori casa, gli Azzurrini non hanno vinto la sfida diretta nel possesso
Punizione laterale 0,6 2
palla (50% a testa).
Corner 0,6 1 Proprio contro la Nazionale slava - l’avversario più ostico del girone e di pari livello dell’Italia - i
Rigore 15 15 10 ragazzi di Di Biagio hanno ottenuto due pareggi per 1-1, ma in entrambe le sfide hanno comunque
sia tirato di più verso la porta avversaria (11-6 e 11-7) che fatto registrare un indice di pericolosità
maggiore (56-42 e 59-35).
* Nato da un’idea
del Coordinatore delle Nazionali giovanili,
Le due sfide contro i serbi sono state comunque contrassegnate dal grande equilibrio (basti pen-
Maurizio Viscidi, sare che anche nella gara di ritorno in Italia la percentuale finale del possesso palla è stata di 51 a
in collaborazione con 49 in favore dei ragazzi di Di Biagio), mentre - ed era immaginabile anche in anticipo - nella gara
il Match analyst della Nazionale A, interna contro Andorra gli Azzurrini hanno fatto registrare la loro migliore performance dal pun-
Antonio Gagliardi, to di vista statistico: 135 di indice di pericolosità e 24 tiri contro 1 verso la porta avversaria.
e l’Osservatore della Nazionale A,
Marco Scarpa * Fino alla partita Italia-Lituania compresa, sono stati utilizzati i coefficienti precedenti dell’indice di pericolosità
(vedi i valori in grigio nella tabella della pagina accanto)

8 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 9


EUROPEI UNDER 21

La seconda tabella riassuntiva del cammino degli Azzurrini verso la fase finale degli Europei ci
permette di analizzare alcuni dati interessanti come i ‘passaggi chiave’: si tratta di quei passaggi
che consentono di tagliare una linea di difesa avveraria.
Nelle sfide di qualificazione l’Italia è riuscita a totalizzare quasi tre volte (307 contro 108) il nume-
ro di passaggi chiave rispetto ai suoi avversari di giornata; inoltre, ha fatto segnare una media di
oltre 10 passaggi chiave a partita dentro l’area (10,3 contro i 2,2 degli avversari).

Gli Azzurrini hanno ‘vinto’ in ogni gara di qualificazione il possesso palla (58% di media nelle 10
partite) ed è da sottolineare come siano stati capaci di far segnare un’ottima altezza media nel
recupero della sfera: infatti la media si è stabilizzata quasi sui 38 metri (37,9), ovvero il pallone è
stato mediamente recuperato a 38 metri dalla porta difesa dagli Azzurri. Un dato molto positivo,
se si considera che questa cifra si attesta circa sui 33 metri nella media tra tutte le squadre del
campionato italiano di Serie A.

Tabella 2

Passaggi, recuperi e palle perse


ITALIA Altre squadre ITALIA Altre squadre
totale totale media a partita media a partita
Partite 10 10
Passaggi chiave 307 108 30,7 10,8
Passaggi chiave
103 22 10,3 2,2
in area
Assist 113 37 11,3 3,7
Assist vincenti 11 2 1,1 0,2
Assist in area 68 18 6,8 1,8
Assist vincenti
7 0 0,7
in area
Cross 127 62 12,7 6,2
Cross riusciti 40 18 4 1,8
% possesso palla 58% 42%
Palle perse 720 786 72 78,6
Palle perse
103 153 10,3 15,3
propria metà campo
Palle recuperate 770 701 77 70,1
Palle recuperate
155 105 15,5 10,5
metà campo avv.
Altezza media Bernardeschi in azione contro l’Irlanda
37,9 m 31,2 m
palla recuparata

10 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO


EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

Nell’analisi sui passaggi, la discriminante principale presa in considerazione è stata quella dei
LE STATISTICHE INDIVIDUALI ‘passaggi chiave’.
Abbiamo diviso per ruolo i giocatori ed il nostro studio ha evidenziato come, in generale, il centro
del gioco dell’Italia sia risultato Cataldi, con 56 passaggi chiave effettuati (1 ogni 12 minuti). Bene
In questa sezione vengono invece analizzate le statistiche individuali dei giocatori italiani di mo-
anche Berardi (23 passaggi chiave, 1 ogni 14 minuti); Ricci e Mazzitelli hanno effettuato un pas-
vimento durante il girone di qualificazione.
saggio chiave ogni 15 minuti giocati.
Nella tabella 3 si possono osservare i dati per quel che riguarda le presenze, i minuti di gioco in cui
si è effettivamente scesi in campo e le reti realizzate.
Tra i difensori da segnalare Romagnoli, Conti e Murru, che hanno aiutato la squadra con almeno
un paio di passaggi chiave per gara; lo stesso Conti ha contribuito alla causa con ben 8 assist.
Conti, Romagnoli e Benassi sono stati i più presenti, con 9 gare su 10 disputate, seguiti da Cataldi
(8).
Tra le punte, bene i dati di Bernardeschi e Boateng, che hanno effettuato passaggi chiave ogni,
Undici sono stati i giocatori ad andare a segno e tra questi è il capitano del Torino, Marco Benassi,
rispettivamente, 20 e 29 minuti.
ad essere risultato il capocannoniere della squadra, con 3 centri.
A seguire, Cerri, Monachello e Di Francesco: quest’ultimo con solo 3 presenze all’attivo e con una
media realizzativa di un gol ogni 98 minuti giocati.
Tabella 4

Tabella 3 Passaggi
Presenze e reti MINUTI PASSAGGI PASS. CHIAVE ASSIST THIRD
PRESENZE ASSIST
GIOCATI CHIAVE / MINUTI VINCENTI PASS
MINUTI
PRESENZE GOL Conti 9 810 22 37 8 2 0
GIOCATI
Conti 9 810 Romagnoli 9 810 22 37 8 0 2
Romagnoli 9 810 1 Murru 5 450 12 38 7 0 0
Benassi 9 769 3 Caldara 5 450 9 50 3 0 0

Difensori
Cataldi 8 681 1 Rugani 5 450 7 64 1 0 1
Mandragora 7 620 Barreca 5 339 4 85 1 1 1
Garritano 7 106 Mazzitelli 4 194 Cataldi 8 681 56 12 16 0 4
Monachello 6 434 2 Ricci 4 191 Benassi 9 769 27 28 12 1 1
Berardi 4 330 23 14 10 0 1

Centrocampisti
Cerri 6 387 2 Di Francesco 3 196 2
Caldara 5 450 Grassi 3 182 Mandragora 7 620 15 41 5 1 0
Murru 5 450 Masina 2 114 Mazzitelli 4 194 13 15 3 0 0
Rugani 5 45 Calabria 2 105 Ricci 4 191 13 15 4 1 1
Barreca 5 339 Pellegrini 2 38 1 Bernardeschi 4 314 16 20 8 2 1
Rosseti 5 329 1 Ferrari 1 90 Boateng 4 314 11 29 8 0 0
Monachello 6 434 8 54 4 3 0
Attaccanti

Verre 5 190 Petagna 1 33


Berardi 4 330 1 Parigini 1 29 1 Cerri 6 387 7 55 6 0 0
Bernardeschi 4 314 1 Verde 1 17 Rosseti 5 329 5 66 5 0 0
Boateng 4 314 Piu 1 16
* Per ‘third pass’ si intende un passaggio che consenta al compago di effettuare un assist: una sorta di ‘assist dell’assist’

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EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

Benassi, oltre ad essere stato il capocannoniere della squadra nel girone di qualificazione, si è La tabella 7 riassume i duelli effettuati durante le dieci partite del girone di qualificazione, com-
anche contraddistinto per il maggior numero di palle recuperate nella metà campo avversaria: prendendo sia quelli palla a terra che quelli aerei.
ben 16.
A seguirlo, in questa particolare e importante statistica, Conti (13), Mandragora (11) e Cataldi Spiccano le buone percentuali di duelli vinti da Mazzitelli (62%), Caldara (61%), Murru e Rugani
(10). (54% entrambi).

Tabelle 5 e 6 Tabella 7

Palle perse e palle recuperate Duelli


MINUTI PALLE PERSE PALLE PERSE MINUTI DUELLI % DUELLI FALLI FALLI
PRESENZE PALLE PERSE PRESENZE DUELLI
GIOCATI PROPRIA METÀ CAMPO / MINUTI GIOCATI VINTI VINTI FATTI SUBITI
Benassi 9 769 67 10 11 Conti 9 810 141 67 47% 18 10
Cerri 6 387 58 5 7 Benassi 9 769 114 42 37% 14 8
Cataldi 8 681 57 5 12 Mandragora 7 620 108 41 38% 7 15
Conti 9 810 56 9 14 Cerri 6 387 93 37 39% 19 14
Berardi 4 330 50 7 7 Romagnoli 9 810 91 45 50% 10 7
Monachello 6 434 39 4 11 Cataldi 8 681 81 32 40% 9 9
Murru 5 450 35 8 13 Monachello 6 434 80 28 36% 6 17
Boateng 4 314 34 7 9 Murru 5 450 68 37 54% 6 8
Barreca 5 339 33 6 10 Barreca 5 339 67 28 41% 4 9
Mandragora 7 620 32 7 19 Caldara 5 450 62 38 61% 7 1
Bernardeschi 4 314 26 2 12 Rosseti 5 329 59 18 31% 5 7
Bernardeschi 4 314 53 18 35% 7 7
MINUTI PALLE PALLE RECUPERATE PALLE REC. Boateng 4 314 53 16 30% 1 2
PRESENZE
GIOCATI RECUPERATE PROPRIA METÀ CAMPO / MINUTI Berardi 4 330 51 17 33% 4 9
Conti 9 810 87 13 9 Rugani 5 450 48 26 54% 3 1
Romagnoli 9 810 85 2 5 Grassi 3 182 47 18 38% 7 5
Caldara 5 450 52 4 13 Ricci 4 191 47 25 53% 4 10
Rugani 5 450 48 2 17 Mazzitelli 4 194 42 26 62% 5 7
Murru 5 450 45 6 7
Mandragora 7 620 43 11 10
Cataldi 8 681 39 10 12
Benassi 9 769 36 16 9
Barreca 5 339 20 4 17
Mazzitelli 4 194 19 6 33
Grassi 3 182 17 7 18

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EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

Le ultime due tabelle ci mostrano i dati individuali relativi ai cross e ai dribbling.


Per quel che riguarda i cross, si può notare la buona propensione offensiva di Conti (32 cross in CONCLUSIONI
totale), ma anche di Murru e Barreca (14 traversoni a testa ma con 4 gare in meno a referto).
La percentuale di precisione dell’ultima colonna è spesso dipendente non solo da chi crossa, ma
A volte la tendenza dell’opinione comune – ma anche degli stessi addetti ai lavori – è quella di
anche dalle capacità di sfruttare il passaggio da chi deve finalizzare: si tratta di un dato quindi non
valutare il rendimento di una squadra, o di un giocatore, solo nell’ottica del risultato: se si vince,
sempre attendibile e da leggere in quest’ottica.
si è bravi; se si perde, non lo si è.
Boateng e Bernardeschi sono stati i giocatori ad aver tentato maggiormente il dribbling, mentre
I dati, per quanto possano non essere esaustivi in alcuni contesti, sono comunque inconfutabili,
l’azzurrino ad aver avuto la migliore percentuale di dribbling riusciti è stato Cerri (8 su 8, 100%).
specchio oggettivo di quello che è stato fatto e di come è stato svolto un determinato percorso.

Tabelle 8 e 9 “L’Italia ha vinto il suo girone di qualificazione” è un’affermazione inconfutabile. Ma al di là della

Cross e dribbling frase, se andiamo ad analizzare in maniera specifica le statistiche riportate in questo articolo, i
dati non possono che rafforzare questa sentenza: evidenziano come il percorso sia stato pulito,
lineare, senza intoppi, ed abbia portato a delle vittorie delle singole partite anche dal punto di
MINUTI CROSS % CROSS vista ‘numerico’.
PRESENZE CROSS
GIOCATI RIUSCITI RIUSCITI
Conti 9 810 32 10 31% Allo stesso tempo, in questo articolo è stata nostra premura evidenziare un’altra grande verità sul
dato: l’importanza di contestualizzarlo. Specialmente in ambito calcistico, è fondamentale rap-
Benassi 9 769 17 4 24% portare il numero al contesto in cui è nato. Ad esempio, il giocatore che ha dribblato di più, non
Barreca 5 339 14 2 14% sarà per forza anche il più efficiente in questo fondamentale, se i dribbling vincenti risulteranno,
Murru 5 450 14 6 43% in percentuale, pochi.
Berardi 4 330 6 2 33%
Di Francesco 3 196 6 2 33%
Ricci 4 191 6 3 50%
Bernardeschi 4 314 4 1 25%

MIN. DRIBBLING % DRIBBLING DRIBBL. % DRIBBL.


PRES. DRIBBLING
GIOCATI VINCENTI RIUSCITI SUBITI SUBITI
Boateng 4 314 16 9 56% 4 3
Bernardeschi 4 314 15 10 67% 3 3
Barreca 5 339 12 8 67% 10 5
Ricci 4 191 12 8 67% 1 1
Conti 9 810 11 4 36% 33 13
Monachello 6 434 11 7 64% 7 7
Benassi 9 769 10 6 60% 9 8
Cerri 6 387 8 8 100% 3 2
Berardi 4 330 6 3 50% 6 6
Cataldi 8 681 6 4 67% 18 14
Di Francesco 3 196 6 5 83% 1 1

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EUROPEI UNDER 21 EUROPEI UNDER 21

Un’impresa difficile ma non impossibile per gli Azzurrini, che sono la squadra più titolata nella
storia del Campionato Europeo UEFA di categoria, in virtù dei cinque titoli nel proprio palmarés
(1992, 1994, 1996, 2000 e 2004), oltre a due secondi posti (1986 e 2013) e quattro semifinali (1984,
1990, 2002 e 2009). L’Italia è inoltre l’unica Nazionale ad aver vinto per tre volte di seguito l’Euro-
peo UEFA Under 21, tra il 1992 ed il 1996.

Nel ‘Dream Team’ relativo alla competizione stilato dalla UEFA compaiono ben quattro giocatori
italiani: Nesta, Chiellini, Pirlo e Totti.

POLONIA 2017 (16 - 30 giugno)

GIRONE A: Inghilterra, Polonia, Slovacchia, Svezia


GIRONE B: Macedonia, Portogallo, Serbia, Spagna
GIRONE C: Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia

IL CALENDARIO DELL’ITALIA
18 giugno 2017, Cracovia: Danimarca-Italia
21 giugno 2017, Tychy: Repubblica Ceca-Italia
24 giugno 2017, Cracovia: Italia-Germania

LA FASE FINALE

P
er la prima volta nella loro storia, in Polonia gli Europei Under 21 vivranno una fase finale
a dodici squadre.
Non più quattro squadre, come da quando - nel 1994 - la fase finale è stata ospitata da una
sola nazione; nè otto partecipanti, come dall’edizione svolta nel 1998 in Romania, che fu
anche l’ultima con una formula ad eliminazione diretta senza raggruppamenti iniziali.

Tre gironi da quattro squadre ciascuno implicano che a giugno, in Polonia, sarà vitale evitare fin Federico Ricci
da subito passi falsi: alle semifinali infatti accederanno le prime di ogni girone, più la migliore durante l’amichevole
seconda classificata. contro la Danimarca
disputata a novembre
L’Italia, inserita nel Girone C, sarà chiamata a superare nel suo raggruppamento ostacoli tutt’altro a Bergamo
che semplici come Danimarca, Repubblica Ceca e Germania.

18 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 19


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

PANCHINA D’ORO
La prima volta
di Maurizio Sarri

Dietro di lui
Allegri e Di Francesco:
“Fantastico
essere gratificati
dai tuoi stessi colleghi”

20 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 21


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

U
na vita nella cosiddetta ‘provincia’; quindi, nel 2015, l’approdo su una panchina da Leicester, e - premio questo dato dall’AIAC – a Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice con una lunga
‘grande’, con progetti ambiziosi. Un’opportunità che non ha certamente fallito, con carriera da allenatore.
il secondo posto finale in Serie A, alla guida del Napoli, e l’accesso diretto ai gironi di
Champions League. “Un Mister rappresenta lo spirito del gruppo – è stato il commento dello stesso Pirozzi – Il mondo
del calcio ha dei valori che noi tecnici dobbiamo trasmettere, al di là del risultato”.
Maurizio Sarri è in giacca e camicia. Non sarà a proprio agio come quando in tuta, a bordo campo, Perché allenatori lo si è sempre, non solo a bordo campo.
dà indicazioni ai suoi giocatori, ma per un giorno è lui la star indiscussa: vincitore della Panchina
d’oro 2015-2016.
Un premio che è più di un semplice nome da aggiungersi ad altri, per completare un albo d’oro
che poi magari – chissà - qualcuno, incuriosito, andrà a leggerselo. È un riconoscimento dato dai Maurizio
propri colleghi, che ti stimano e riconoscono: “Ehi… l’anno scorso sei stato davvero il numero uno
Sarri Ivan
in panchina, hai costruito qualcosa di grande”. Juric

Lo sa Maurizio Sarri, che quando viene chiamato sul palco, nella palestra di Coverciano, precisa
subito il suo vero – e non presunto – onore nell’essere lì: “Spesso ritengo che ritirare premi tolga
semplicemente del tempo al mio lavoro. Ma questo è invece un riconoscimento straordinario, a
cui tengo particolarmente: si tratta di essere gratificati dai tuoi stessi colleghi”.
Poi un ringraziamento speciale: “Devo dire grazie alle due società che mi hanno permesso di arri-
vare a questo punto della mia carriera, Empoli e Napoli, e a due persone che mi hanno fatto cre-
scere molto: Marcello Carli e Cristiano Giuntoli (i DS delle due squadre, ndr)”.

Per Sarri si tratta del secondo riconoscimento ottenuto a Coverciano, dopo la Panchina d’argento
conquistata due anni fa, quando venne premiato per il suo campionato alla guida dell’Empoli in premiato da
Serie B. Carlo Tavecchio
Dietro di lui, che ha ottenuto 25 preferenze tra gli allenatori di Serie A e Serie B presenti, Massi- e Gianni Rivera
miliano Allegri, votato da 22 tecnici.
“Sinceri complimenti all’amico Maurizio per la Panchina d’oro, risultato che premia il lavoro quo-
tidiano sul campo!” twitterà di lì a poco lo stesso Allegri, sottolineando la stima nei confronti di Sergio
un avversario che gli ha conteso lo scudetto fino a quattro giornate dal termine della stagione. Leonardo Pirozzi
Terzo, con 7 voti, Eusebio Di Francesco, straordinario interprete di una realtà del calcio italiano Semplici
sempre più florida: quel Sassuolo condotto fino alle competizioni europee.
insieme a
Un altro straordinario risultato sportivo è stato quello raggiunto durante la scorsa stagione da Renzo Ulivieri
Ivan Juric alla guida del Crotone, condotto per la prima volta nella sua storia in Serie A.
“Devo ringraziare la mia vecchia società ed il DS Giuseppe Ursino, che per me è stato molto più
di un DS: una vera guida, anche spirituale” è il commento del tecnico croato mentre stringe tra le
mani la Panchina d’argento, quale migliore allenatore del passato campionato di Serie B.

Leonardo Semplici ottiene la Panchina d’oro Lega Pro per il suo trionfale cammino con la Spal;
Milena Bertolini (Brescia) e Federica D’Astolfo (Reggiana) ricevono le Panchine d’oro e d’argento
del calcio femminile, decretate tempo prima al corso di aggiornamento dell’AIAC, sempre secondo
l’insindacabile giudizio dei colleghi.

Quindi due riconoscimenti speciali: a Claudio Ranieri, per la sua impresa in Premier League con il

22 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 23


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

LA PANCHINA D’ARGENTO
LA STORIA La ‘Panchina d’argento’ è il premio riservato, dalla stagione 2006/2007, al miglior tecnico di una

LA PANCHINA D’ORO
squadra di Serie B. Nato anche questo riconoscimento nel 1990/1991, nelle sue prime due edizioni
è stato assegnato dai giornalisti ai migliori allenatori stranieri.
Dal 1994/1995 fino al 2005/2006, per dodici stagioni, è stato assegnato dai colleghi allenatori al
Istituito a partire dalla stagione calcistica 1990/1991, inizialmente - per i primi due anni - il pre-
miglior tecnico delle squadre di Serie C1 e Serie C2.
mio è stato assegnato dai giornalisti a quello che era considerato il miglior allenatore europeo
Dal 2006-2007 il premio, assegnato secondo il voto degli allenatori, va al miglior tecnico di una
della stagione.
squadra del campionato cadetto.
Dalla stagione 1993/1994 fino al 2005/2006, per tredici edizioni, la Panchina d’oro - decisa con i
voti non più dei giornalisti, ma degli allenatori stessi - è stata assegnata per decretare il miglior
tecnico sia di Serie A che di Serie B. Per inciso, in questo lasso di tempo, nessun tecnico alla guida STAGIONE VINCITORE CLUB
di una squadra del campionato cadetto ha vinto il premio. Dal 2006/2007 la Panchina d’oro viene 1990-1991 Vujadin BOSKOV Sampdoria
assegnata, con i voti dei colleghi allenatori, al miglior tecnico della Serie A. Ljupko PETROVIC Stella Rossa
Johan CRUIJFF Barcellona
STAGIONE VINCITORE CLUB 1991-1992 Carlos Alberto SILVA Porto
1990-1991 Raymond GOETHALS Ol. Marsiglia Raymond GOETHALS Ol. Marsiglia
1991-1992 Fabio CAPELLO Milan Howard WILKINSON Leeds
1993-1994 Fabio CAPELLO Milan Bobby ROBSON PSV
1994-1995 Marcello LIPPI Juventus 1994-1995 Renzo ULIVIERI Bologna
1995-1996 Marcello LIPPI Juventus 1995-1996 Osvaldo JACONI Castel di Sangro
1996-1997 Alberto ZACCHERONI Udinese 1996-1997 Giuseppe PILLON Treviso
1997-1998 Luigi SIMONI Inter 1997-1998 Corrado BENEDETTI Cesena
1998-1999 Alberto ZACCHERONI Milan 1998-1999 Claudio FOSCARINI Alzano Virescit
1999-2000 Alberto CAVASIN Lecce 1999-2000 Serse COSMI Arezzo
2000-2001 Fabio CAPELLO Roma 2000-2001 Gianni DE BIASI Modena
2001-2002 Luigi DEL NERI Chievo 2001-2002 Ezio ROSSI Triestina
2002-2003 Carlo ANCELOTTI Milan 2002-2003 Elio GUSTINETTI Albinoleffe
2003-2004 Carlo ANCELOTTI Milan 2003-2004 Mario SOMMA Arezzo
2004-2005 Luciano SPALLETTI Roma 2004-2005 Domenico DI CARLO Mantova
2005-2006 Cesare PRANDELLI Fiorentina 2005-2006 Antonio SODA Spezia
2006-2007 Cesare PRANDELLI Fiorentina 2006-2007 Gian Piero GASPERINI Genoa
2007-2008 Roberto MANCINI Inter 2007-2008 Giuseppe IACHINI Chievo
2008-2009 Massimiliano ALLEGRI Cagliari 2008-2009 Antonio CONTE Bari
2009-2010 Josè MOURINHO Inter 2009-2010 Pierpaolo BISOLI Cesena
2010-2011 Francesco GUIDOLIN Udinese 2010-2011 Attilio TESSER Novara
2011-2012 Antonio CONTE Juventus 2011-2012 Zdenek ZEMAN Pescara
2012-2013 Antonio CONTE Juventus 2012-2013 Eusebio DI FRANCESCO Sassuolo
2013-2014 Antonio CONTE Juventus 2013-2014 Maurizio SARRI Empoli
2014-2015 Massimiliano ALLEGRI Juventus 2014-2015 Roberto STELLONE Frosinone
2015-2016 Maurizio SARRI Napoli 2015-2016 Ivan JURIC Crotone

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SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

LA PANCHINA D’ORO LEGA PRO PREMI SPECIALI


In concomitanza con l’ultima modifica della Panchina d’argento, sono state istituite dal 2006/2007 la Occasionalmente, il Settore Tecnico della FIGC si riserva di assegnare premi speciali ad allenatori
‘Panchina d’oro di Prima Divisione’ e la ‘Panchina d’argento di Seconda Divisione’, assegnate - sem- che si siano contraddistinti per risultati straordinari, per celebrare la loro carriera o con la moti-
pre tramite la votazione dei colleghi allenatori - ai migliori tecnici dei due campionati di Lega Pro. vazione di aver valorizzato giovani calciatori italiani.

Con la nuova composizione della Lega Pro - avvenuta nella stagione 2014/2015 - con un unico cam-
pionato suddiviso in tre gironi, dall’anno scorso viene assegnata una sola ‘Panchina d’oro Lega
PREMIO PANCHINA D’ORO ALLA CARRIERA
Pro’, destinata al miglior allenatore di questa serie. Assegnato dal Settore Tecnico della FIGC
1991 Azeglio VICINI
1992 Enzo BEARZOT
PANCHINA D’ORO PRIMA DIVISIONE 1996 Cesare MALDINI
STAGIONE VINCITORE CLUB 2002 Carlo MAZZONE
2006-2007 Dino PAGLIARI Ravenna
2007-2008 Massimiliano ALLEGRI Sassuolo
PREMIO PANCHINA D’ORO SPECIALE
2008-2009 Pierpaolo BISOLI Cesena
Assegnato dal Settore Tecnico della FIGC
2009-2010 Giuseppe SANNINO Varese 1997 Giovanni TRAPATTONI
2010-2011 Vincenzo TORRENTE Gubbio 1997 Fabio CAPELLO
2011-2012 Domenico TOSCANO Ternana 1997 Albertino BIGON
2012-2013 Rocco BOSCAGLIA Trapani 2006 Marcello LIPPI* * Assegnato anche allo staff azzurro
2013-2014 Roberto STELLONE Frosinone 2011 Azeglio VICINI Campione del Mondo nel 2006.
Quindi a:
2014 Roberto MENICHELLI
Ivano BORDON, Claudio GAUDINO,
2015 Marcelo BIELSA Ciro FERRARA, Narciso PEZZOTTI
PANCHINA D’ORO SECONDA DIVISIONE 2016 Gianni DE BIASI e Vito SCALA
STAGIONE VINCITORE CLUB 2016 LUÍS VINÍCIO de Menezes
2006-2007 Giovanni PAGLIARI Foligno 2017 Claudio RANIERI
2007-2008 Alessandro PANE Reggiana
2008-2009 Leonardo SEMPLICI Figline PREMIO SPECIALE DEL SETTORE TECNICO DELLA FIGC
2009-2010 Giancarlo FAVARIN Lucchese Assegnato per la valorizzazione dei giovani calciatori italiani
2010-2011 Rocco BOSCAGLIA Trapani 1998 Giuseppe MATERAZZI
2011-2012 Pierfrancesco BATTISTINI Perugia 1999 Marco TARDELLI
2012-2013 Paolo INDIANI Pontedera 2000 Giovanni VAVASSORI
2013-2014 Mario PETRONE Bassano 2003 Eugenio FASCETTI
2006 Claudio GENTILE

PANCHINA D’ORO LEGA PRO PREMIO PANCHINA D’ORO SPECIALE


STAGIONE VINCITORE CLUB Assegnato dall’AIAC
2014-2015 Vincenzo VIVARINI Teramo 2016 Vincenzo COSCO** ** Premio alla memoria
2015-2016 Leonardo SEMPLICI Spal 2017 Sergio PIROZZI

26 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 27


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

LA PANCHINA D’ORO FEMMINILE


Istituita dalla stagione 2013/2014, la Panchina d’oro femminile celebra i migliori tecnici dei due mas-
simi campionati femminili di Serie A e Serie B.
Le votazioni vengono effettuate - come in campo maschile, sempre dai colleghi - durante il corso
di aggiornamento AIAC al termine della stagione sportiva.

PANCHINA D’ORO FEMMINILE


STAGIONE VINCITORE CLUB
2013-2014 Milena BERTOLINI Brescia
2014-2015 Milena BERTOLINI Brescia
2015-2016 Milena BERTOLINI Brescia

PANCHINA D’ARGENTO FEMMINILE


STAGIONE VINCITORE CLUB
2013-2014 Isabella CARDONE Bari
2014-2015 Federica D’ASTOLFO Reggiana
2015-2016 Federica D’ASTOLFO Reggiana

Federica D’Astolfo
con in mano
la sua seconda
Panchina d’argento Milena Bertolini
viene premiata con la Panchina d’oro
dal Direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri,
e dal Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci.
L’allenatrice del Brescia ha ottenuto il riconoscimento in tutte e tre le occasioni
da quando è stato istituito per premiare il miglior tecnico della Serie A femminile.

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SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO
Claudio Ranieri si è raccontato
dopo aver ricevuto il premio
all’ultima edizione della Panchina d’oro.

E ha esortato gli allenatori italiani:


“Andate all’estero, sarà bellissimo”

B A L L
Y F OOT
M a cura della Redazione
30 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 31
Una voce annuncia il suo nome.
Si alza dal suo posto in platea e lentamente si avvicina a quel podio,
da cui dovrà dire qualcosa, ringraziare qualcuno,
per quel riconoscimento.
Lentamente:
perché ogni momento vale la pena di essere vissuto, specialmente lì,
quando dopo trent’anni di carriera
stai per essere premiato da chi ti ha formato,
nello stesso luogo dove hai imparato a svolgere
uno dei mestieri più stressanti al mondo.

Claudio Ranieri fatica a trattenere il sorriso,


mentre tra le sue mani guarda quel premio, definito ‘speciale’,
perché sì, l’anno scorso ha veramente realizzato qualcosa di speciale.
Straordinario. Forse unico.
C’è chi l’ha definita ‘la più grande impresa sportiva di tutti i tempi’:
e anche se così assoluta, è una frase che piace,
perché rappresenta al meglio quale sia stato il percorso realizzato.

All’inizio della scorsa stagione gli allibratori inglesi pagavano 5000 a 1


il Leicester vincente in Premier League.
Che insomma, anziché andare al pub una sera infrasettimanale,
investivi 5 sterline sulle Foxes
e te ne ritrovavi 25.000 sul conto in banca dopo qualche mese.
Per le agenzie di scommesse oltremanica
era più facile avvistare il mostro di Loch Ness
o incontrare per strada Elvis Priesley ancora vivo,
piuttosto che vedere a metà maggio Vardy e compagni sul tetto d’Inghilterra.
E invece…

Invece niente Elvis, nessun mostro di Loch Ness e tutto il mondo


– non solo il popolo della Regina –
che nel maggio 2016 si inchina all’impresa del Leicester.

Ed eccolo Claudio Ranieri, mentre sale su quel podio, lentamente;


rivolgendosi emozionato alla platea dei colleghi allenatori:
“Quando trent’anni fa ero qui a Coverciano,
mentre seguivo il corso per allenatori,
non sapevo che cosa poi avrei fatto, quale sarebbe stata la mia carriera.
Ma oggi sono qui.
E mentre guardo questo premio tra le mie mani,
posso dirlo: ce l’ho fatta”.

32 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

D
opo aver ricevuto il meritato premio, la ‘Panchina d’oro speciale’, per la sua straordi- IL FLOP ALLA GUIDA DELLA NAZIONALE GRECA
naria impresa alla guida del Leicester, Claudio Ranieri si è raccontato. Il tecnico ha ri-
percorso parte della sua carriera di fronte ai colleghi, per aiutarli a comprendere come Ranieri era diventato Commissario tecnico della Nazionale greca dopo il mondiale 2014, dove gli
tutte le esperienze – anche quelle meno positive – possano essere determinanti per mi- ellenici erano stati eliminati soltanto ai calci di rigore agli ottavi di finale (risultato migliore di
gliorarsi e per prendere maggiore consapevolezza di un lavoro in costante evoluzione, che con sempre per i greci nella competizione iridata). Eppure, nonostante la selezione biancoblù venisse
l’esperienza lascia più dubbi che certezze: il mestiere di allenatore. da un risultato più che positivo, le successive qualificazioni ai campionati Europei sono stati un
vero e proprio disastro per il movimento calcistico greco: sei punti e ultimo posto in un girone
Cagliari, Napoli, Fiorentina, Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Parma, Juventus, Roma, Inter, Mo- tutt’altro che impossibile, composto da Irlanda del Nord, Romania, Ungheria, Finlandia e Far Oer.
naco e Leicester: sono i nomi delle squadre che Claudio Ranieri ha allenato dal 1988 in poi. Un Sotto la guida di Claudio Ranieri, gli ellenici hanno ottenuto appena un punto in quattro gare uf-
elenco di prestigiosi club da far girare la testa. Ma è stata quella alla guida di una Nazionale l’espe- ficiali, frutto del pareggio sul campo della Finlandia (1-1) e delle sconfitte contro Romania (0-1),
rienza più difficile nella lunga carriera del tecnico romano. Irlanda del Nord (0-2) e Far Oer (0-1). Proprio il clamoroso tonfo interno contro il minuscolo stato
scandinavo è costato a Ranieri la panchina della Nazionale greca.

‘Ranieri morte del calcio’ titolava un’inferocita stampa di Atene nel novembre 2014.
Quello stesso allenatore che, un anno e mezzo dopo, avrebbe realizzato ‘la più grande impresa
sportiva di tutti i tempi’; lo stesso professionista eletto dalla FIFA miglior tecnico – a livello mon-
diale - del 2016.
Ma è un caso che l’abisso sia arrivato poco prima della vetta? Che il protagonista di un flop così
macroscopico sia lo stesso che poi, subito dopo, abbia scritto una delle pagine più belle dello sport
moderno? Probabilmente no. Ed è stato lo stesso Ranieri a parlare di quell’avventura, sicuramente
non positiva, ma che comunque ha allargato il suo bagaglio culturale ed esperenziale.

“Sono come San Tommaso: se non vedo, non credo. Per cui volevo toccare con mano una simile
esperienza e provare sulla mia pelle cosa significhi essere Commissario tecnico di una Nazionale.
Il livello di difficoltà del mio lavoro era aumentato anche dal fatto che la selezione greca stava
affrontando un periodo di ricambio generazionale: non potevo contare su giocatori come Kara-
gounis e Katsouranis, che avevano fatto la storia recente del calcio ellenico.

Recuperare il filo di tutto il discorso si è rivelato così un’impresa davvero difficile, vuoi anche per
il mio approccio: entrare piano piano nella mente dei giocatori. Ma quando sei un Ct, non c’è tem-
po il ‘piano piano’; vedi i giocatori con buchi temporali anche di 3-4 mesi, fai pochi allenamenti e
poi li devi mandare in campo per la partita.
Il mio è stato un errore di valutazione: la mia idea di selezionatore prevedeva un lavoro sì difficile,
ma non così arduo. Ma sono contento di aver fatto e maturato anche questa esperienza negativa”.

Claudio Ranieri
durante l’edizione 2016
della Panchina d’oro

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SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

DALLE STALLE ALLE STELLE: LA PIÙ GRANDE IMPRESA SPORTIVA DI TUTTI I TEMPI Dal punto di vista tattico, la stampa era esterrefatta per come io potessi far variare aspetto alla
mia squadra da partita a partita.
Come in una favola, come in un film, il protagonista riesce a riemergere proprio quando la trama
sembra definitivamente affossarlo. Ma le differenze tra il nostro mondo e quello inglese non finiscono qui: dal punto di vista ali-
Così Claudio Ranieri, reduce dalla disastrosa esperienza alla guida della Nazionale greca, viene mentare c’è un abisso. Lì mangiano di tutto. Qualsiasi cosa. Se a Coverciano avessero visto cosa
chiamato nel luglio del 2015 a guidare il Leicester in Premier League, con l’obiettivo di condurre mangiavano i giocatori del Leicester, probabilmente mi avrebbero stracciato il patentino di alle-
le Foxes ad una salvezza tranquilla. natore… Ma io ero lì, li guardavo e mi chiedevo: sono abituati così, a che pro posso farli cambiare?
“Avevo visto i risultati ottenuti dal Leicester nelle ultime stagioni ed erano davvero mirabili: una In Italia siamo maniaci per tutto. Non so cosa sia giusto o cosa sia sbagliato, ma dopo trent’anni di
semifinale playoff della Championship (la seconda serie inglese, ndr) persa soltanto all’ultimo mi- carriera i miei dubbi sono aumentati e adesso sono più delle certezze. Mi pongo tremila domande
nuto in modo rocambolesco; la vittoria della stessa Championship, l’anno seguente, con ventisette e alla fine sono convinto di un’unica cosa: è fondamentale andare sul campo, lavorare ed essere
punti di vantaggio sulla seconda; e quindi una salvezza in Premier League, ottenuta con un rush soddisfatti.
finale davvero entusiasmante.
Alla luce di questi risultati, avevo notato come la squadra avesse avuto nelle ultime stagioni una La proiezione del trionfo di Ranieri
tenuta atletica davvero buona, per cui decisi di non cambiare molto della loro preparazione”. all’edizione 2017
della ‘Hall of Fame del calcio italiano’
Già… la preparazione fisica e gli allenamenti: sono questi probabilmente gli aspetti più ‘innovativi’
con cui Ranieri si è dovuto interfacciare e ricredere nella sua esperienza al Leicester…
“Noi siamo latini, abbiamo un’altra cultura del sacrificio e dell’allenamento: da noi i giocatori de-
vono continuamente essere stimolati ad ogni seduta per ottenere dei buoni risultati. Lì è diverso,
è uno spettacolo; i giocatori non hanno bisogno di stimoli per allenarsi con passione e intensità.
Mi sono ritrovato in una situazione in cui, a differenza dell’Italia, la mole di lavoro era decisamen-
te minore: in sostanza, due giorni di carico di lavoro ed uno di riposo.
Ero scettico, ma ho deciso di lasciare le cose com’erano… e i risultati alla fine mi hanno dato ra-
gione.
La loro settimana tipo di allenamenti – considerando che durante la scorsa stagione il Leicester
non aveva impegni in campo europeo – era: il lunedì un allenamento blando per chi aveva gio-
cato ed uno più intenso – ma non così intenso così come lo intendiamo in Italia - per chi non era
sceso in campo; il martedì allenamento regolare; mercoledì riposo; giovedì allenamento; venerdì
quarantacinque minuti di rifinitura e il sabato… i giocatori volavano! Domenica un altro giorno di
riposo.

Questa metodologia mi ha fatto riflettere: vuoi vedere che questo alternare allenamenti e giorni di
riposo, oltre a dare respiro ai ragazzi, conviene anche per liberare le energie nervose?
Sicuramente ogni paese ha le sue abitudini, è difficile effettuare paragoni e questo sistema - dif-
ficilmente applicabile in Italia - nella mia esperienza in Inghilterra ha avuto un grande successo,
anche perché i ritmi nel loro campionato sono decisamente più elevati”.

Queste, sotto l’aspetto fisico, sono state le maggiori differenze con cui Ranieri si è confrontato,
rispetto al suo consueto modo di agire e di pensare.
E dal punto di vista tattico?
“Avevo paura di stressare i giocatori, quindi dissi subito loro che non avrei fatto tutta la tattica
che facciamo in Italia. Consapevole anche dei risultati che questi ragazzi avevano ottenuto nei
precedenti anni, fui chiaro con loro: se riusciremo a coniugare la mia tattica alla vostra prepara-
zione atletica, faremo grandi cose. Certo, io per ‘grandi cose’ intendevo una salvezza tranquilla…

36 NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO NOTIZIARIO del SETTORE TECNICO 37


SPECIALE PANCHINA D’ORO SPECIALE PANCHINA D’ORO

LA RACCOMANDAZIONE AI COLLEGHI: “ANDATE ALL’ESTERO!”

“Come allenatore di una certa esperienza, posso dire tranquillamente che fare il nostro mestiere
all’estero è tutta un’altra cosa: non viviamo la stessa pressione che respiriamo in Italia.
Qui dobbiamo giustificare mille scelte ai nostri dirigenti, ai nostri tifosi e anche alla stampa, e
tutto questo si ripercuote in un maggiore nervosismo, che coinvolge anche il nostro rapporto con
l’arbitro.
Andare all’estero e maturare un’esperienza in un campionato oltreconfine, significa riassaporare
il gusto di quel calcio che ci ha fatto innamorare del nostro mestiere: vai all’estero e riami il tuo
lavoro, calciatore o allenatore che sia.

Il mio consiglio è questo: andate all’estero, sarà bellissimo!


Vi sprono ad affrontare un’avventura fuori dai nostri confini nazionali: vi aprirà la mente e vi
misurerete con altre realtà.

Credo che si debba seguire la cultura del luogo, aggiungendo un fattore fondamentale: la nostra
conoscenza, le nostre verità che abbiamo imparato qui, a Coverciano”.

17 gennaio 2017: Claudio Ranieri entra nella Hall of fame del calcio italiano

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THE ITALIAN JOB THAT’S THE WAY

Q
uando il 17 febbraio è uscito l’articolo sulla versione web del Guardian*, il Chelsea ave-
va totalizzato 60 punti in 25 giornate e aveva sette punti di vantaggio sulla seconda in

Da Ancelotti a Mancini,
classifica in Premier League.
Ma negli occhi dei giornalisti e dei tifosi, al di là dei numeri e della prima posizione in
classifica dei Blues, erano ancora impresse soprattutto la voglia e la trance agonistica
da Ranieri a Conte: di Antonio Conte, letteralmente ‘indemoniato’ a bordo campo: un allenatore che aveva trasmesso
tutto il suo furore ai propri giocatori, capaci di annichilire per 3-1 l’Arsenal nel derby londinese;
l’ammirazione inglese un tecnico pronto a tutto, anche a strattonare in panchina il suo storico vice, Angelo Alessio.
per la scuola allenatori italiana,
Ed è proprio questa trance, se messa in parallelo all’aplomb di Claudio Ranieri, a colpire ancora
capace di dettar legge di più il panorama calcistico britannico: perché poco sembrano avere in comune i due allenatori.
in Premier League Tranne un ‘piccolo’ dettaglio: sono italiani e si sono formati in quella scuola di Coverciano che in
Premier League - forse il campionato più affascinante del momento - sta dominando. La stessa
scuola italiana che ha formato tre degli allenatori (Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Claudio Ra-
nieri) che hanno trionfato oltremanica negli ultimi sette anni e con il quarto - lo stesso Conte - ad
un passo da un nuovo successo.

Questo colpisce e attira l’attenzione nel pubblico e nei media britannici: la capacità totalmente
italiana di raggiungere la vittoria attraverso metodologie e filosofie diverse.
Il ‘Guardian’, nel suo articolo a firma Richard Williams, analizza le peculiarità nostrane e non de-
finisce una vera ‘italian way’; abbandona la possibilità di rivivere una versione moderna del fami-
gerato “catenaccio” e dipinge invece uno spaccato di grande cultura e conoscenza tecnico-tattica
italiana, grazie alla scuola allenatori di Coverciano. Perché tutti gli allenatori del Bel Paese “sanno
che 2+2 fa 4, ma adotteranno differenti strategie per arrivare a quella soluzione”.
Un elogio del pensiero e credo tattico italiano, dove ognuno ha la sua peculiarità: “Ancelotti, Ra-
Antonio Conte nieri, Mancini e Conte si distinguono per temperamento, stile e approccio alla gara, ma ciò che li
ed il suo ‘War
rior style’, co unisce è il fatto che lavorano intelligentemente per raggiungere il successo”.
me lo ha defi
nito il Guard
ian
“Il concetto che stiamo portando avanti in questi ultimi anni è quello della flessibilità tattica - sot-
tolinea il Direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri - L’allenatore italiano ha questa capacità
fondamentale: di saper cambiare, sia da partita a partita che anche all’interno della stessa gara.
Anche per questo motivo, dal punto di vista tattico e strategico i nostri allenatori sono i migliori
al mondo”.

* Articolo dal titolo ‘Italy still producing prize managerial exports from its winning system’.
Il ‘Guardian’ è un quotidiano inglese, fondato nel 1821 a Manchester. Sito web: www.theguardian.com
SETTORE GIOVANILE e SCOLASTICO SETTORE GIOVANILE e SCOLASTICO

“Questa piattaforma ha il grande aspetto positivo di porsi come interlocutore per una fascia molto
ampia di soggetti” sottolinea Giorgio Galanti, Professore di Medicina interna e facente parte del
panel scientifico di cui si avvale il portale.

“Ben-essere nasce con l’intento di creare una vera ‘cultura sportiva’ – continua Galanti – Se non
tutti i calciatori, infatti, riescono a raggiungere i massimi livelli professionistici, è comunque fon-
damentale dare loro informazioni per mantenere un corretto stile di vita da atleta: uno stile che
possa accompagnarli anche nel proseguo della loro vita, una volta abbandonata la carriera calci-
stica.

Sappiamo da ricerche consolidate che gli aspetti psicologici, fisici e tecnici, in un ragazzo, non
hanno la stessa crescita; gli stessi apparati respiratorio, circolatorio e muscolare non hanno la
medesima maturazione in un individuo.
L’allenatore che ha a che fare con giovani atleti deve confrontarsi e conoscere questi diversi aspet-
ti; deve saperli valutare.

BEN-ESSERE.o La piattaforma Ben-Essere è quindi un valido aiuto per chi, come l’allenatore, è visto come una
vera guida dai suoi ragazzi o dalle sue ragazze, e deve avere conoscenze su aspetti così estrema-

rg
mente diversificati e complicati.

In più il portale ha altro aspetto positivo: l’interattività. Se sul sito non si dovessero trovare le
risposte alle proprie domande, si può chiedere direttamente – tramite un apposito form – ai pro-
fessionisti presenti sulla piattaforma. Utilizziamo domande personalizzate per dare risposte ge-

La piattaforma on-line del Settore Giovanile e Scolastico neralizzate: vogliamo divulgare un sistema di educazione, legata allo sport ma non solo sportiva”.

per aiutare gli allenatori di ragazze e ragazzi

L
Il Panel Scientifico del portale
’allenatore, si sa, è una professione che ha a che fare con molteplici aspetti. Non solo tec- è composto da
nica e tattica, ma anche psicologia, medicina, comunicazione e alimentazione. due psicologhe e psicoterapeute
di fama internazionale, come
Questo è particolarmente vero per tutti coloro che sono chiamati a guidare squadre di ra-
Stefania Sinesi e Claudia Mazzeschi;
gazzi: essere allenatori di chi sta attraversando e vivendo la fase dello sviluppo vuol dire
dal Professore di Medicina interna,
essere un vero e proprio punto di riferimento, anche fuori dallo spogliatoio. Giorgio Galanti;
da Paolo Borrione,
Proprio per venire in aiuto agli stessi istruttori, ma anche agli atleti e alle loro famiglie, è stata medico specialista in ematologia,
sviluppata dalla FIGC e dal Settore Giovanile e Scolastico - con il supporto di un apposito Panel nonché componente della
Scientifico e della Onlus Never Give Up, specializzata nella prevenzione e nel trattamento dei Commissione federale Antidoping
disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – la piattaforma Ben-Essere, consultabile sul sito e Tutela della Salute della FIGC;
ben-essere.org. e dal Professor Cognetti,
Presidente della Fondazione
Ecco come appare la home page del portale. ‘Insieme contro il cancro’.
Si tratta di un portale finalizzato al benessere psico-fisico dei giovani calciatori e delle giovani cal-
Per accedere alla piattaforma, basta collegarsi al sito
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IDEE PER L’ALLENAMENTO IDEE PER L’ALLENAMENTO

ESERCIZIO PER I PIÙ PICCOLI


SUL PASSAGGIO E SULLA RICEZIONE
· GLI SCOIATTOLI (PRIMI AMICI) FANNO INCETTA DI GHIANDE (PALLONI)

CATEGORIA: Piccoli Amici / Primi calci

NUMERO DI GIOCATORI: 8 (+2 con la variante n°2)

SPAZIO NECESSARIO: un quarto di campo

IDEE PER L’ALLENAMENTO


TEMPO TOTALE: 15 minuti

MATERIALE NECESSARIO: 4 casacche (+1 per la variante), 11 palloni, 12 coni e cinesini (q.b.)

OBIETTIVO TECNICO: passaggio e ricezione

OBIETTIVO TATTICO: possesso palla


UNA PROPOSTA DI ESERCITAZIONE
OBIETTIO FISICO: rapidità
DAL CORSO TERRITORIALE UEFA B DI CARBONIA
OBIETTIVO COGNITIVO: eseguire il passaggio della palla e riceverla sotto la pressione del fattore tempo

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IDEE PER L’ALLENAMENTO IDEE PER L’ALLENAMENTO

SPIEGAZIONE: i Piccoli Amici vengono divisi in due squadre, da quattro giocatori ciascuna. Do- CONSIDERAZIONI E APPROFONDIMENTI
vranno prendere i palloni, posti in uno spazio posizionato tra i due calciatori che iniziano la gara
e, con una serie di passaggi e ricezioni tra compagni di squadra posizionati nei vari reparti, do- L’esercitazione a gara è stata proposta perché esercizi analitici individuali, troppo statici o fini a
vranno portare i palloni fino alla propria tana. se stessi - benché debbano comunque essere presenti nella programmazione didattica della sta-
Vince la squadra che riesce a raccogliere più palloni prima dell’altra. A questo proposito, per ren- gione sportiva - spesso possono risultare noiosi per i bambini di questa fascia di età compresa tra
dere impossibile il pareggio, i palloni devono essere in numero dispari, ad esempio undici. i 4 i 7/8 anni. Mettere l’esercizio sul piano della competitività della gara è invece più stimolante e
divertente, anche perché, nella categoria in questione, il gioco deve essere una presenza costante
per facilitare l’apprendimento; deve essere alla base delle proposte dell’allenamento.
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I Piccoli Amici giocano per conoscere se stessi ed il loro corpo, e a loro si deve richiedere di ese-
guire un gesto tecnico in forma elementare, grezza, non certo in modo corretto ed efficace come
nei più grandi. È bene concentrare sul tema del gioco tutte le proposte che l’allenatore intende far
eseguire e che aiuteranno a sviluppare tutte quelle capacità motorie di base e coordinative che,
in questa fascia di età e per tutta la durata della fase sensibile (6/7 - 13 anni), se ben stimolate,
contribuiranno poi alla formazione di un buon giocatore.

1 1 CONCLUSIONI
4 4
È importante per la riuscita dell’esercizio lasciare sperimentare i bambini, perché sbagliando im-
pareranno e miglioreranno se saranno in grado di scegliere ciò che è meglio fare.
Bisogna quindi lasciare che provino le varie modalità di passaggio e ricezione senza imporre le
nostre soluzioni, ma portarli a far sì che possano risolvere da soli le varie situazioni che si presen-
teranno loro: l’obiettivo dell’allenatore è formare dei futuri giocatori pensanti e non dei semplici
giocatori.
Il primo bambino (giocatore 1) prende la palla dal mucchio e la passa al compagno (giocatore
Il gioco proposto ai Piccoli Amici stimola la collaborazione e quindi il gioco di squadra (obiettivo
numero 2) che è posizionato davanti a lui, che deve ricevere la sfera e trasmetterla a sua volta al
tattico): più i bambini si impegneranno e cercheranno di essere precisi nel passaggio e nella rice-
compagno posto al suo fianco (numero 3); questi riceve il pallone e lo passa all’ultimo compagno
zione (obiettivo tecnico) eseguendo i compiti con rapidità (obiettivo fisico), più faranno vincere
(numero 4), che ha il compito di posizionarlo infine nella propria ‘tana’.
la propria squadra.
In ogni passaggio, la palla deve essere trasmessa e ricevuta tra due coni: questo per incentivare la
precisione.
Finito il giro e assegnato il punto alla squadra vincitrice, si ricomincia, facendo però scalare i gio-
catori di posizione: in questo modo tutti faranno l’esercizio completo della trasmissione ma anche
della ricezione della sfera.
È importante non dare indicazioni su come passare o ricevere la palla (ad esempio con quale parte
del piede o del corpo) ma lasciare sperimentare i bambini.

VARIANTE 1: si gioca usando le mani e non più i piedi.

VARIANTE 2: si aggiunge un avversario (difensore) per ogni squadra - che andrà in un’area deli-
mitata da cinesini in mezzo ai quattro giocatori che si trasmettono la sfera – e che avrà il compito
di intercettare più palloni possibili, che andranno a sommarsi a quelli portati in meta dalla pro-
pria squadra.

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