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Riunione di San Michele 1985 (trascrizione del 29 settembre) solamente la prima di queste conferenze.

Commento di Mimma sulla conferenza Vi narro la cosa proprio come mi è stata riferita dall’Ingegner Stracosch.
tenuta dal Dottor Steiner a Palermo il 18 aprile 1910 Erano state delle piovose giornate d’aprile, ma quando, verso le tredici, il Dottore
attraversò lo Stretto di Messina con il ferry-boat, la giornata si era fatta luminosa
Forze sprigionate dal Sole, e d’improvviso si verificò il fenomeno della Fata Morgana, ossia quel fenomeno
Spirituali Potenze luminose per cui, nel mare che fronteggia le coste della Sicilia, si riproduce tutto quello
Che portate benedizioni ai Mondi; che avviene sulla costa di Reggio Calabria, che si vede nell’acqua, come se noi
Dai pensieri Divini predestinate, potessimo quasi toccarla. La giornata era luminosissima e, come il Dottore scese
Voi siete a formare la radiosa veste a Messina, si fermò a lungo a contemplare questo fenomeno della Fata Morgana
Dell’Arcangelo Michele. nelle acque dello Stretto, poi volse le spalle e vide il monte Etna ancora innevato
e quello scenario lo affascinò a tal punto, che stava quasi per fare tardi. Si era
Egli, Messaggero del Cristo, posto in uno stato di contemplazione e gli amici che lo accompagnavano dovet-
Indica a Voi il Sacro, Cosmico Volere tero sollecitarlo, perché si rischiava di perdere il treno.
Che regge gli uomini; Il 1910 – anno nel quale il Dottor Colazza aveva appena trentatre anni - fu per
Voi, Chiari Esseri dei Mondi Eterici il Dottor Steiner un anno particolarmente fecondo per la sua attività interiore e
Portate la parola del Cristo vivente agli uomini. spirituale. Egli tenne in questo anno circa quattordici conferenze che riguardano
tutte l’avvento del Cristo. Il suo essere andato a Palermo ed aver parlato a questo
Così appare l’Annunciatore del Cristo gruppo particolare, ripeto non numeroso perché erano dodici o tredici amici, fu
Alle anime disperate ed assetate di luce; per lui un’esperienza veramente toccante. Infatti, nel finale di questa conferenza,
Ad esse irradi la Vostra parola di luce egli accenna all’atmosfera interiore che lo accompagnò e che gli permise di trat-
Nell’Epoca Cosmica dell’Uomo Spirituale. tare il tema centrale e la meta suprema per la quale è stata data l’Iniziazione
rosicruciana, ossia la preparazione all’evento futuro che riguarderà la storia evo-
Voi, discepoli della Conoscenza Spirituale, lutiva della Terra: la comparsa dell’Essere Solare in veste spirituale.
Accogliete il saggio accennare di Michele, Inoltre, in questa conferenza accenna per la prima volta alla futura composiz-
Accogliete la parola d’amore ione del Quinto Vangelo, che fu dato soltanto nel 1913, ma pare che l’atmosfera
Del Cosmico Volere Creatore interiore, umana ed amichevole fu tale che egli vi poté accennare. Uscendo da
Nelle mete supreme dell’anima vostra. quell’incontro egli ebbe per la prima volta, in immagini, la visione di tutto quello
che poi avrebbe costituito la composizione del Quinto Vangelo.
Il Dottor Steiner tenne questa conferenza nella città di Palermo, cinque giorni Abbiamo scelto questa conferenza perché vorremmo dedicarla, quale nostra
dopo essere stato a Roma e dall’ampia biografia tracciata dal Dottor Wachsmuth vicinanza e quale nostro pensiero, al karma del popolo: pensiero questo che illu-
conosciamo i particolari del perché egli volle recarsi da Roma in Sicilia. minava sempre l’anima di Massimo, perché sempre, continuamente egli ritorna-
A Palermo c’era un gruppo non vasto, ma particolarissimo, di cui faceva parte va a sollecitarci affinché noi facessimo qualcosa per il karma del nostro popolo.
la allora giovane fidanzata del Dottor Stracosch, che io conobbi a Milano, il Dunque intenderemmo proprio offrirla, come pensiero di unità fra di noi, a ques-
quale mi narrò come furono le giornate del Dottore a Palermo. Come accenna ta martoriata isola della Sicilia, che – pur avendo determinati influssi di enorme
il Dottore, sarebbe seguita una seconda conferenza, delicatissima, ma che non è difficoltà, dei quali sappiamo dal Dottore – ha grandi forze che dovranno avere la
stato possibile avere, perché fu vietato ai due stenografi che accompagnavano sollecitazione e realizzazione di una redenzione profonda, le quali portano qual-
il Dottore di tracciarne il testo, appunto perché l’argomento sarebbe stato tal- cosa come la storia del pensiero per la vita del karma dell’Italia. Abbiamo avuto
mente delicato che non fu concesso di trascriverlo. uindi, purtroppo, abbiamo lì i più grandi pensatori, quindi è una terra formata da aspetti di complementa-
rietà, di cui dobbiamo sempre tenere conto e poiché, nel nostro Paese, è stata la attua dinanzi a noi, lo possiamo affrontare con questa forza e possiamo condu-
terra più provata nel corso di questa particolarissima estate, vorrei pregarvi che rci secondo questa coscienza, secondo questa luce orientatrice dell’Io, entro la
i nostri pensieri, insieme, siano proprio dedicati al dolore, alla sofferenza ed alle quale scorre già la presenza eterica del Cristo. Invece di fare del nostro destino
difficoltà che questa isola sta attraversando ed anche ai nostri giovani amici che l’espressività di una legge, possiamo gradualmente trasmutarlo in atto di libertà
costituiscono il gruppo siciliano. Mi avevano chiesto se era il caso che venissero e di offerta al Salvatore. Allora questo destino ha senz’altro una trasmutazione ed
a Roma, ma io ho detto loro di rimanere lì ed alla stessa ora fare la medesima attraverso l’insieme dei nostri destini si prepara il percorso lungo il quale potrà
lettura, quindi unifichiamo, in amore, i nostri pensieri. apparire il Cristo in veste spirituale.
Perché scegliere questa conferenza nel giorno di Michele? È stata una scelta È un evento che riguarda il destino dell’uomo ed il modo come egli si com-
molto pensata, perché il momento dell’anno che stiamo attraversando rappresen- porta rispetto a questo destino. Ecco perché parlare di questo tema riguarda es-
ta anche un momento di conclusione di tutto quello che si è svolto in pensieri, in senzialmente la presenza dell’Arcangelo Michele nel mondo.
intenti, in sforzi comuni, che abbiamo cercato di unificare, nel corso dell’anno. Quando il Cristo fisico apparve sulla Terra, erano presenti tutti quelli che
Quando ci siamo riuniti nello scorso Natale, riferendoci ad una conferenza furono i personaggi essenziali, necessari, per il suo essere Gesù di Nazareth e poi
del Natale 1969 tenuta da Massimo, parlammo della nascita dell’Io nell’anima il Cristo. Tutti questi esseri ebbero un collegamento particolare con l’Arcangelo
umana. A Pasqua, abbiamo svolto determinati pensieri che facevano di questa Gabriele. Possiamo dire che l’Arcangelo Gabriele era l’Arcangelo della devozi-
nascita una vita della coscienza dell’Io nell’anima umana. Poi ci siamo ritrovati one, della mitezza, della condizione dell’accettazione che l’uomo poteva avere
a Pentecoste, a meditare insieme su quella che era l’attivazione di questo arto del suo destino. Era l’Arcangelo dell’amore come condizione inviata dall’Alto,
spirituale che costituisce la gemmazione del Cristo nell’uomo, l’Io e dicemmo per cui l’uomo aveva soltanto la possibilità di accogliere e quindi di eseguire ciò
che l’attivarsi della coscienza dell’Io nell’essere umano era data proprio dalla che veniva richiesto.
nuova facoltà di amore, dalla nuova facoltà del sentire. Ci lasciammo dicendo L’Arcangelo Gabriele è seguito dall’Arcangelo Michele, che è l’Arcangelo
che avremmo trattato nel giorno di San Michele l’altra attività che è veramente del­l’amore consapevole dell’uomo. Nel mantram che abbiamo letto all’inizio,
l’espressione della presenza del Cristo nell’essere umano: l’attività conoscitiva dato dal Dottore nell’ultima conferenza da lui tenuta nella ricorrenza di San Mi-
dell’Io. chele il 29 settembre 1924, avete sentito che esseri eterici formano la sua sostan-
Eccoci quindi di nuovo insieme, e questo essere insieme è espressione di za, le potenze superne del mondo di Luce ne costituiscono la sostanza! Quindi
profonda gratitudine a voi ed al Mondo Spirituale che ci concede di farlo, ci noi dobbiamo immaginare l’Arcangelo Michele come l’Arcangelo dell’amore
permette una sosta, ci porta qui, riuniti, a dare ognuno il proprio contributo per che si attiva e che collega l’Io dell’uomo con le potenze dell’anima.
la fusione dei nostri cuori, in modo quasi da invocare e chiedere insieme le forze Nella ricorrenza di Pentecoste ci siamo soffermati su questa immagine che
per la conduzione delle fatiche del­l’anno che ci aspetta e per tutte quelle che sa- riguardava quel momento di primavera-estate, ossia nell’epoca di Pentecoste, du-
ranno le “impronte” che i nostri destini dovranno sostenere e con i quali faremo rante il sonno, soprattutto nella prima parte, nel sonno profondo, quando l’uomo
il calco sulla terra. crede di non sognare, si verifica la presentazione all’Io dell’interezza dell’anima.
Avete visto che in questa conferenza si accenna al fatto che, in seguito alla Il Cristo presenta all’Io dell’uomo, all’Io di ciascuno di noi, l’interezza della pro-
preparazione per la fine del secolo di questo evento grandioso che toccherà gli pria anima. E l’uomo, nel contemplare questa pienezza, questa purità verginale
uomini del XX secolo, sarà dato a ciascun uomo di divenire per buona parte reg- dell’anima, si sveglia al mattino con la sicurezza, con la fiducia nel Mondo Spiri-
gitore del proprio destino. tuale e sa che cosa veramente è nella sua potenzialità. Quindi, decisione segue
Quindi unendo gli sforzi, la purezza delle intenzioni, la sincerità delle deci- ad intenzione e l’uomo si ridesta al mattino con la volontà di eseguire: il suo
sioni, mettendo veramente insieme le forze, potremo far sì che ognuno dei nostri risveglio è alacre, è pronto. Si ha quasi la sensazione, come dissi a Pentecoste, di
destini possa verificarsi secondo l’impronta che dal pensiero scorrerà attraverso poter dire a se stessi: “Ecco, io ce la posso fare ad affrontare questo!”.
i fatti. Ossia evochiamo la forza dell’Io, che è un arto completamente libero Ora, in questo momento, nel momento autunnale avviene qualcosa di più:
e indipendente dal karma, in modo che, allorquando l’impronta del karma si l’anima, che è in corrispondenza con la natura e ne vive i ritmi, ritrae quello che
può essere il suo aderire al mondo esteriore, così come la natura vela le sue forme sacrificio del Golgotha, che risorge da questa mineralità redenta sotto forma di
per essere sostanzialità vitale e comunica a tutto l’essere umano i segreti di questa Corpo solare. È la redenzione del nostro corpo stesso, è l’alimento che viene dal
sua pienezza. Così come in primavera l’Io vede la pienezza, in autunno l’anima Cosmo, entra nella profondità e nella oscurità delle ossa e rinasce sotto forma
restituisce a tutto l’essere umano la pienezza di ciò che è nel suo contatto con il di vita che si rigenera. Pensate quindi la grandiosità di questo evento: Il Cristo,
Cristo. Quindi la condizione autunnale è quella che possiede questa interezza: l’unico Dio che fece il sacrificio di nascere come uomo e di imparentarsi con
l’Arcangelo Michele, l’Arcangelo del pensiero, l’Arcangelo della conoscenza, la morte per essere uomo. Condizione unica! Ora spetta all’uomo di fare esat-
infonde nell’uomo questa continuità di coscienza, infonde nell’uomo la possi- tamente il contrario: partire dall’elemento della morte, “prendere” l’evento della
bilità di rinnovare perennemente quella decisione che in primavera-estate poteva Resurrezione e “riportare” l’Entità del Cristo nei Cieli, il Cristo che ha scelto la
essere facilitata unicamente al risveglio; la indica all’uomo come possibilità che sua dimora nella Terra, che è sceso come uno di noi sulla Terra e che in questo
questa pienezza, che egli incontra nel corso della notte, diventi attivazione nel suo discendere ha donato all’uomo la facoltà della Resurrezione, la facoltà di far
corso della sua giornata quotidiana e porti come frutto l’amore. L’Arcangelo emergere questo corpo eterico solare e riportare il Cristo nei Cieli, il Principio
Michele potremmo considerarlo come l’Arcangelo che, attraverso la coscienza Solare che il Mondo Spirituale dovette sacrificare per salvare la situazione evo-
dell’uomo, pone le condizioni perché l’uomo perennizzi il suo amore. lutiva della Terra. Capite l’indi­spensabilità dell’uomo?
Che cosa significa questo? Significa proprio la preparazione a quelle tre con- Tutto questo lavoro viene operato come tecnica di preparazione mediante la
dizioni che abbiamo letto in questa conferenza. Il Dottore ci parla di “facoltà par- Scienza del Pensiero ed in questa noi abbiamo già il primo attuarsi dell’amore
ticolari” che appartengono esclusivamente all’uomo di oggi e che appartengono sovrano, dell’amore del Cristo. Ogni volta che noi applichiamo qualcosa che sia
all’asceta che si preparerà ad incontrare questo evento grandioso, che è la finalità attività conoscitiva e pensante, noi esprimiamo, incarniamo quell’amore di cui il
stessa della nostra iniziazione rosicruciana. Cristo ci ha fatto donazione, lo doniamo alla buia ed amorfa solidità della Terra
Il senso del perché il Dottore è venuto sulla Terra, il significato più profondo, e la redimiamo, riportando in alto il principio che il Cristo stesso ha sacrificato
il mistero della sua figura, della sua donazione, del suo sacrificio immane sulla per l’uomo.
Terra, è stato quello di preparare gradualmente tale evento, attraverso gli studi di Nel Mantram abbiamo letto: il saggio accennare di Michele, egli è artefice,
pensiero, i Drammi Misteri, tutta l’immensità delle opere tecnico-scientifiche e aiutatore ed indicatore, il suo pensiero è un pensiero di saggezza. Noi già a Pasqua
la tecnica spirituale, naturalmente, che ha dato ed in tutto quello che egli ha po- e a Pentecoste abbiamo accennato alla facoltà che si generò sotto la Croce, quan-
tuto dare attraverso la pedagogia, le arti, le scienze. In tutta la vastità incommen- do all’elemento isidiaco si unì per sempre l’elemento di Giovanni, che prese con
surabile del suo respiro d’amore sulla Terra egli affrontò veramente dei sacrifici sé per sempre la Madre. Michele fa questo: accenna all’uomo e l’uomo risponde
inauditi e la finalità di tutto questo fu di preannunciare l’evento del Cristo. al cenno sacro dell’Arcangelo, riportando a Lui quel lavoro che egli svolge nel
Il Dottor Steiner, quale Maestro dei Nuovi Tempi, fu uomo inserito anche quotidiano. Stiamo soprattutto parlando di un lavoro di ascesi, di un lavoro di
nella demonicità del suo tempo, perché parliamo della sua grandezza, ma anche devozione, di donazione di sé, di compassione. Quelle tre effe che Massimo ci
di forze demoniache che furono scatenate contro di lui, affinché la sua parola non suggerì: il fervore, la fiducia, la fede, di cui parlammo all’inizio dell’anno, oc-
potesse aprirsi verso i misteri del futuro. Di conseguenza, tutto quello che egli corre che divengano possibilità volitive nel momento in cui noi ci accingiamo a
gradualmente ci ha fornito come vita e mistero dell’ascesi rosicruciana, seguente fare gli esercizi, condizioni per le quali il pensiero fluisca verso la volontà e la
la grandiosa ascesi cristiana, fu per preparare l’avvento del Cristo nel XX secolo. volontà riempia del suo fuoco la zona del nostro mentale.
Tutti gli esercizi preparano a questo. Nel momento finale dell’esercizio di con- In questa unità: pensiero-volere, volontà-pensiero noi abbiamo la possibil-
centrazione, nella sintesi, nel momento in cui dal piccolo oggettino estraiamo il ità di generare quel nuovo sentire di cui accennammo a Pentecoste: il sentire
concetto e la forza pensiero e la riunifichiamo con il piccolo oggetto che abbiamo dell’uomo è solo ed unicamente un sentire il Divino! La facoltà del sentire ci è
pensato, lì c’è già l’atto della Resurrezione: la preparazione a questa realtà del data solo per amare Iddio sulla Terra, per cui, ogniqualvolta questo sentire nutre
futuro avvento del Cristo. paura, avversione, contraddizione, critica, malevolenza, invidia, gelosia, in quel
È la solarità del Cristo, unita alla struttura minerale della Terra mediante il momento è come se noi ci schierassimo dalla parte dell’avversario contro il sen-
tire divino che appartiene al Signore, Colui che lo genera, ossia cediamo questa forza sperimentata, che si può subito riprendere, che può subito risalire attraverso
forza all’avversario, che ne fa il suo strumento per incatenarci ogni volta. Invece questo tipo di indefessa, instancabile dedizione. Massimo una volta ha adoperato
il Divino scende e ci fornisce la potenza del sentimento, allorquando noi dischiu- la parola “ossessiva dedizione” e prendeva l’esempio del violinista che si dedica
diamo il sentire verso quei sentimenti che costituiscono la dignità dell’uomo, alla sua arte per diciotto, venti ore di seguito, o dell’atleta olimpionico che fa la
il sentire dell’amicizia, il sentirci uniti al genere umano e alla sofferenza del stessa cosa e diceva: “Ma perché non facciamo come loro!?”.
mondo, il sentire la compassione; anche se tutto questo è rivolto verso l’uomo, In questo tipo di ascesi non è più l’occhio fisico ad incontrare una sostanza
è sentire il Divino. che gli viene dal Cosmo, che è sostanza spirituale che deve essere sacrificata,
Le facoltà a cui accenna il Dottore come facoltà di preparazione per incon- deve morire perché egli veda, ma è la luce dell’Io che genera immagini eteriche
trare il Cristo Spirituale, così come per un atto di grazia le ebbe Paolo di Tarso e che incontra la luce dell’immagine che viene dal Cosmo ed in quel momento
presso le mura di Damasco, sono tre: la visione del corpo eterico, la visione delle l’uomo non uccide più, ma trasporta nel Cosmo la luce stessa del Cristo.
immagini che ci dicono ciò che dovremmo continuare ad eseguire, la visione Nel momento in cui l’uomo pensa, è il respiro del Cristo che respira in lui,
diretta del Cristo. per cui un giorno il respiro dell’uomo non sarà più mortifero, perché a quel punto
La visione del corpo eterico è quella che non va immaginata come un qual- l’immagine dell’uomo non potrà scorgere al di fuori di sé altro che l’immagine
che cosa di trascendente che ci è impossibile conseguire, perché vedete quanta del Cristo nell’aura spirituale della Terra, così resa dal Cristo dopo l’eclissi veri-
speranza, quanta fiducia ed anche quanta sicurezza ci infonde il Dottore! Tratta ficatasi prima della sua morte, durante la quale ritirò il sole fisico, lo unì con la
questo tema come se già fosse vicino e quasi fosse già realizzato. Ma con questo Sua Sostanza Solare originaria e restituì alla Terra la Potenza del Sole.
intendeva affidarci l’enorme responsabilità del destino futuro dell’umanità, per- Il corpo eterico è la preparazione di un corpo che già c’è nell’uomo, perché
ché sta parlando a degli asceti, sta parlando a coloro che hanno scelto da un è la sostanza vivente del Cristo che si anima sotto forma di immagine ed al di
certo momento in poi un percorso a cui dedicheranno la loro vita e parla quasi fuori non può vedere altro che la figura del Cristo. Nel momento in cui questa
con naturalezza anche se, leggendolo, uno si dice: “Di là da venire!”. Invece lui vita dell’immagine - che, vi ripeto, si consegue mediante gli esercizi operati e
ci dà questa fiducia, ci dà questa sicurezza come se il conseguimento non fosse fatti secondo quella indefessità, poggianti su una vita interiore di rettitudine, di
così impossibile, perché, sia pure gradualmente, colui che vi aspira avrà tutta la devozione, di compassione - si desta attraverso il sentire dell’uomo, egli vede nel
risposta del Mondo Spirituale per conseguirla. proprio Karma ciò che in una determinata azione, in un evento karmico, mag-
La visione del corpo eterico è data all’uomo quando egli impari a vivere senza giormente avvicina al contatto con il Cristo e quindi noi sappiamo quello che
più uccidere! Noi sappiamo che la luce, il raggio della luce che entra nell’occhio, dobbiamo eseguire!
deve morire perché l’occhio veda, sappiamo che il respiro dell’uomo è ancora Diverse volte dicemmo che ognuno di noi, in momenti di scelta, in momenti
mortifero, sappiamo che l’uomo percepisce, nella contemplazione della natura, cruciali della sua vita, sa esattamente quello che deve fare. Ognuno di noi lo sa
soltanto il suono ultimo e rifratto di quella che è l’armonia delle Sfere. Il suono di a tal punto che ha davanti l’immagine di quello che ne seguirà come corrispon-
questa musica cosmica deve morire perché l’uomo possa sentire. Pensate quale denza, come conseguenza per sé e per gli altri. Se si decide per l’errore, si decide
sacrificio fa il Cosmo, attraverso il Cristo, per la vita dell’uomo! perché si ha paura di affrontare questa conseguenza, che è la conseguenza che
Ma l’uomo può farcela, attraverso la prolungata dedizione agli esercizi di unisce al Cristo. L’errore è non tanto in quello che faremo, ma nella forza che, pur
percezione, di concentrazione e di meditazione, che siano però poggiati su una essendo nella nostra profondità, in quel momento rifiuta di unirsi e di affrontare
base di vita retta, controllata, per non spaventarvi non voglio adoperare la parola qualche cosa che sia per il Logos. Quando andavamo da Massimo o quando qual-
morale. Sto parlando di una vita sincera con se stessi, di vita che sia sempre cuno, parlando con me, mi dice: “Non so che cosa fare”, io so che quell’essere
consegnata alla consapevolezza, accompagnata da uno stato di equilibrio. Senza non vuole scegliere, ma sa esattamente nella propria profondità quello che deve
strafare, né fare di meno, ma ritmicamente, ciclicamente, tenacemente, essere fare. L’Arcangelo Michele in quel momento “accenna” ed addirittura ne vediamo
affidati a questa volontà assidua che tenta, che ritenta, che sbaglia e si rialza, l’immagine, ma la rifiutiamo, perché questo fa paura, ancora le forze non ci sono,
che riprova, che non compiange se stessa se cade, perché nella caduta c’è una ma ci saranno in seguito. Per questo occorre lavorare.
Occorre lavorare perché, come avete visto, questa è un’epoca di un’importanza eterica dell’uomo. Pensate al corpo dell’uomo, che ha abusato in maniera vera-
unica! E noi, come in quel momento di settantacinque anni fa in cui parla il mente indiscriminata di antibiotici, di sostanze ormonali e derivati, di ansiolitici,
Dottore, nel 1910, ci troviamo nuovamente oggi nella condizione della com- di cortisonici, e sapete questo per il fisico che cosa rappresenta. Dall’altra parte
parsa della cometa di Halley. Questa si pone di fronte all’altra condizione che poi c’è stato il premere dell’ansia, dello stress, della paura, del vortice della vita.
si manifesta nel Cosmo: l’entrata del Sole nel segno dei Pesci, che prelude al Gli ultimi cinquant’anni si sono svolti così nella vita dell’uomo. In più si è con-
futuro ritorno del Cristo. La cometa di Halley ed il suo contrapposto: il segno del tinuato ad uccidere. In quarant’anni e più, dalla fine della seconda guerra mon-
materialismo ed il segno dello spiritualismo. diale, non abbiamo più avuto pace nella storia del mondo. Ma allora chi è che
Vorrei dire due piccole cose che si sono svolte durante l’estate e che hanno castiga? È l’uomo che sta castigando Dio! Perché non è più nella condizione di
costituito il segno di qualche cosa a cui dobbiamo essere molto attenti. A propos- divenire strumento di passaggio, meta delle Gerarchie! Perdonate questo assurdo
ito dell’AIDS, si è fatto gran chiasso, vorrei che i medici mi perdonassero se dico che sto dicendo, ma è così: non è Iddio che castiga l’uomo, ma è l’uomo che
di questa malattia qualche cosa che non appartiene alla scienza, ma all’indagine castiga Dio, non permettendo più alle Gerarchie Celesti di servirsi della creatura
personale, al mio livello. Già nel momento in cui si fa gran chiasso, è come umana per mandare sulla Terra la Sua influenza. Non cadiamo quindi in queste
crearci un alveo entro cui rifugiarci per non pensare bene la cosa. Ho letto quasi trappole mentali, perché rappresentano la “pubblicità mentale” del mondo.
tutte le interpretazioni date dai nomi più prestigiosi del giornalismo italiano: “la Noi dobbiamo riflettere sulle cose, pensate ai polpastrelli, alla mano attraver-
peste del 2000”, “il castigo di Dio” ed è chiaro che il pensiero vada così, perché so cui passa la Forza Solare divino-spirituale, che non tocca più niente che non
è il massimo a cui si possa arrivare, ma uno di noi, che conosce certe pagine sia macchina o meccanica. Pensate al bambino che oggi deve toccare la mac-
del Dottore come “Il Cristo e l’anima umana ”, non può aderire al concetto che china per qualunque cosa, al giovane che va in ufficio e non tocca altro che il
siamo castigati da Dio. volante della macchina. Questi arti superiori ed inferiori non toccano più la Terra,
Noi abbiamo un Dio d’amore. Un Dio che si è fatto carne: un Dio, come si non si cammina più sull’erba e sto dicendo un niente in confronto a tutto quello
è detto prima, che si è imparentato con la morte… E ci potrebbe mai castigare? che vi potrei dire… E non avremmo dovuto avere l’AIDS! Ma certo!
Prima dell’avvento del Cristo, della nascita del Dio che si è fatto carne, al tempo Parliamo poi della seconda cosa: i giudizi veramente alterati su quello che
dei Bodhisatva, dei Profeti, la coscienza nell’uomo si limitava al corpo astrale, è successo in Sicilia e sul cosiddetto mostro di Firenze. Noi dovremmo stare
alla sua anima, non c’era altro modo di richiamare la coscienza dell’uomo se non molto attenti prima di dire la parola “mostro”! Perché un uomo solo non può as-
attraverso i castighi. Questa malattia è stata paragonata a “Sodoma e Gomorra”, sommare tutto questo, se non raccoglie l’infinitesimale “mostruosità” di ognuno
ma questa è semplicemente il risultato! Vi ripeto, che questo venga scritto, va di noi. Non c’è un mostro al di fuori di noi. Capite? Uno solo non la può avere
benissimo, è il massimo cui si possa arrivare, ma noi dobbiamo stare attenti a e allora bisogna che indossi la nostra infinitesima mostruosità. Con questo non
non cadere in queste trappole mentali, perché altrimenti alimentiamo l’errore di si nega il diritto della legge, non è questo che ci interessa, perché la legge deve
pensiero ed in questo rendiamo inattiva la forza del pensiero micheliano. fare quel che deve fare; ma il nostro pensiero che scatena giudizi o avversione
Guardiamo negli ultimi quaranta, cinquant’anni, che cosa è stato operato da non facendo quel lavoro di separare l’errore dall’errante, che è il vero lavoro del
tutta la storia della cultura del mondo, per indebolire, perché c’è stato un at- pensiero micheliano, costituisce l’anti-immagine, il lavoro anti-immaginativo,
tacco inconsapevole a quella che è proprio la sorgiva, lo sviluppo e l’attivarsi del quel lavoro rappresentativo di “distanza tra me e le sorti del mondo”, per cui noi
corpo eterico nell’uomo. La deficienza immunitaria nell’uomo è data dal fatto fomentiamo l’accendersi ed il fluire di determinate avversioni, di determinate
che la Potenza Solare, rigeneratrice del corpo eterico, è stata indebolita perché correnti anticristiche, che rendono la vita del mondo molto più appesantita.
eccessivamente pressata da una fisicità, che ha assorbito molto più di quello che Stiamo parlando di condizioni di pensiero: all’inizio dell’anno abbiamo detto
doveva assorbire, perché a questa fisicità sono mancati gli aiuti che dovevano es- che questo sarebbe stato un anno molto positivo, sarebbe stato l’anno della con-
sere costituiti da una pedagogia dedicata alle arti, al ritmo, alla contemplazione sapevolezza di volontà e della volontà consapevole, ma nel corso dell’estate, per
della natura. Pensate a quale tipo di pedagogia abbiamo avuto negli ultimi trenta, quello che ho potuto vedere, vi è stato un certo allentamento di questa consapev-
quarant’anni: non c’è stato più nessun aiuto, nessun alimento alla espressività olezza immessa dal pensiero nel volere dell’uomo, anche a causa della difficoltà
climatica nella quale ci siamo trovati, si è determinato un emergere, una fuori-
uscita di una istintività che da una parte è stato importante conoscere, dall’altra,
oggi, si chiede che se ne renda conto.
Quindi, questo periodo autunnale dovrà costituire per noi una condizione
di revisione di tutta la storia del nostro anno, compreso quello che avevamo
detto durante le letture del martedì, che avremmo avuto nel corso dell’estate
l’insorgenza di contese, di disarmonie, non fra noi, precisiamo questo, ma che
saremmo stati chiamati come intermediari di pace, come mediatori di pace. E
questo si è verificato. In generale, nel corso dell’estate, c’è stata una buona ar-
monia fra di noi, ma siamo stati chiamati in vicende che sono state di una certa
pesantezza. Questo è andato bene, lo sapevamo già, eravamo stati preparati.
La condizione attuale, dunque, deve riassumersi in questo augurio che fa il
Dottore agli amici di Palermo, allorquando li lascia: “forza per il nostro lavoro
quotidiano, luce che possa illuminare il nostro lavoro spirituale e accesso alla
verità da sostenere con coraggio, perché nella verità che noi sosteniamo con cor-
aggio, fluisce quell’attivarsi della sostanza d’amore che l’Io riceve direttamente
dal Cristo e che, una volta che noi cerchiamo di applicarla nella Terra, ritorna
sotto forma di vita nel Cosmo”.
Ci ritroveremo a Natale e vi ringrazio molto.

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