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di Alfio Morelli

In Italia raramente i ruoli sono del tutto distinti e spesso cune soluzioni, così come Daniele
il systems engineer è poi anche PA manager (e, nei casi Tramontani, con cui, nel ’99, feci
meno evoluti, perfino PA man!) e non raramente respon­ il corso V‑Dosc in Francia. Se Pino
sabile audio nei confronti della produzione. mi aveva insegnato le basi di que­
uomini

Ma qual è il percorso professionale da compiere per rico­ sto lavoro, Daniele ha raffinato il
prire questa delicatissima mansione? In cosa consiste real­
mio sapere.
mente questo lavoro? Quali qualità occorrono? È questo
Cosa consigli oggi a coloro che
che abbiamo chiesto ad Antonio Paoluzi.
“Sono sempre stato molto interessato alla musica – ci ha vogliono intraprendere il tuo
raccontato – prima a quella suonata, poi all’aspetto tec­ percorso?
nico. Con il passare degli anni mi sono iscritto all’univer­ Dare consigli può sembrare un
sità, facoltà di ingegneria, ma poi per ragioni “morali”, atteggiamento un po’ presun­
visto che stavo per diventare padre, ho dovuto mettermi tuoso, quindi preferisco fare del­
a lavorare. Dopo un periodo di lavori tra i più disparati, le constatazioni che poi ognuno
il mio futuro suocero, che sapeva della mia passione, mi interpreterà come crede. Quando
segnalò la pubblicità di un corso per “ Programmatore di io ho iniziato, il livello medio era
sistemi d’automazione musicale” con specializzazione in molto più basso, in giro per i tour
campionamento, ai tempi detto “Midi Fonico”. Così fre­ si incontrava proprio “la legione
quentai questo corso, molto intenso, patrocinato dalla
straniera”, una serie di personag­
Regione Lazio e dalla Comunità Europea, per 9 mesi, 8 ore
gi incredibili; oggi invece si trova­
al giorno. Finito quel corso, con merito, venni contatta­
to dalla Midiware che mi assunse come specialista di pro­ no dei ragazzi con una base cultu­

Da grande voglio
dotto, cioè colui che tramite telefono cerca di risolvere i rale molto più elevata, tutti più o
problemi degli utilizzatori che hanno acquistato prodotti meno sanno usare un computer e
distribuiti da quel marchio. Nel frattempo, nella loro show le tecnologie digitali, quindi par­
room, facevo esperienza nell’uso di tutti i prodotti in cata­ tono avvantaggiati. Ma quello che
logo. Iniziai anche ad uscire dalla ditta, facendo consulen­ rimane alla base del nostro lavoro

fare il PA man
ze presso i rivenditori o gli studi di registrazione, per poi è sempre lo studio: bisogna con­
essere presente anche alle fiere di settore. In quel periodo tinuamente rimanere aggiornati,
entrai in contatto con tantissimi personaggi e musicisti specialmente in questo periodo in
di primo livello nel settore della musica, ed un giorno mi
cui il digitale la fa da padrone e le
arrivò la proposta di Pasquale Minieri, allora produttore
tecnologie mutano da un giorno
musicale di Claudio Baglioni, di andare in tour con loro,
come programmatore e backliner. Da cosa nasce cosa: in­ all’altro. Credo che le parole chia­
Un lavoro raccontato da chi da tempo lo fa fatti, grazie a quella occasione, conobbi Willy Gubellini ve siano queste:
con successo: Antonio Paoluzi. di Nuovo Service, che forniva il materiale per quel tour, Passione – È la vera linfa vitale,
il quale mi propose di lavorare prima al tour di Zucchero, perché parliamo di un lavoro ano­

I
poi al tour mondiale di Ramazzotti. Accettai dopo aver ri­ malo che può dare tante soddisfa­
niziamo col dire, per i neofiti, che l’acronimo PA sta per flettuto circa un nanosecondo! Per me era un sogno, fare zioni ma che richiede anche tan­
“Public Address”, cioè quella parte dell’impianto di dif­ un lavoro che avevo sempre desiderato! tissimo sacrificio.
fusione audio destinata a sonorizzare il pubblico; diversa, Nel ’95 venni contattato da Agorà: ai tempi era già un bel Cultura – Bisogna sapere il più
ad esempio, dal monitoraggio di palco, ed ovviamente di service, ma non il leader incontrastato di oggi. Qui feci la possibile di tutta la tecnologia
vitale importanza per la buona riuscita del concerto. A ge­ gavetta che mi era mancata all’inizio: iniziai a scaricare i
che ci circonda. Altra cosa basilare
stire questo aspetto troviamo diverse persone in differenti camion, a tirare i cavi, a montare le casse... cose che in ve­
è la lingua inglese: se non la si co­
ruoli, sui quali non sempre c’è la necessaria chiarezza, anche rità facevo molto volentieri, perché imparavo moltissimo
nosce abbastanza bene si rimane
perché la terminologia adottata è prevalentemente quella e completavo la mia formazione.
inglese. Vediamo quindi di fare chiarezza: si parte dal “Sys­ In questo periodo si iniziarono ad usare dal vivo le sequen­ esclusi dal grande giro.
Chi si occupa dell’impianto audio? tems Engineer”, cioè colui che ha il compito di progettare ze e, vista la mia esperienza in quel campo, fui arruolato Umiltà – Avere voglia di imparare,
Qual è il ruolo del systems engineer? l’installazione audio in una determinata location. Questo per il tour con la Pausini in veste di tecnico specializzato fare tanta gavetta. Bisogna sapere
e quello del PA manager? e quello signore, quindi, disporrà, fra i vari strumenti, di software sulle sequenze”. un po’ di tutto, e poi specializzar­
di simulazione e di CAD per scegliere dove e come meglio Insomma prima di arrivare al PA occorre una bella si in qualcosa di specifico. Io, per
del PA man? Cerchiamo di capirlo posizionare gli elementi del PA che riterrà necessari. Una gavetta! esempio, so stare sul palco perché
con Antonio Paoluzi, ormai da anni volta realizzato il progetto, sarà compito del “PA manager” Sì, bisogna conoscere bene il mondo in cui vuoi lavorare. ho fatto il backliner, so stare giù
fra i più quotati professionisti italiani. gestirlo al meglio, cioè equalizzarlo, settare gli eventuali Ma il mio primo amore erano sempre i diffusori, tanto che dal palco perché ho fatto il fonico,
delay, interfacciarsi col fonico (sound engineer) e tenere mi appassionai sempre più al montaggio e alla taratura tanto che qualcuno ha avuto il co­
sott’occhio il comportamento della diffusione durante l’in­ del PA. Qui devo menzionare una figura fondamentale
raggio, anche in qualche tournée
tero evento. Attrezzi di questo professionista saranno gli per la mia crescita professionale, purtroppo scomparsa:
importante, di farmi mixare. Però
strumenti di controllo dell’elettronica, insieme ad analizza­ Pino Melluso, il quale mi iniziò all’installazione dei sistemi
tori software e/o hardware, da Smaart al SIM. Meyer, MSL 3 e 4, poi le più grandi MSL 5, ed anche all’uti­ la mia passione rimane progettare
Ma è ovviamente necessario che qualcuno queste casse le lizzo del SIM, insomma un vero e proprio maestro. Devo l’installazione PA e farla funzio­
monti! È questo il compito dei PA man, degli addetti, ap­ anche riconoscere che nella mia crescita hanno avuto nare al meglio. Sperando di avere
punto, all’installazione fisica dei sistemi audio e di tutto un’importanza fondamentale i fratelli De Amicis, che mi imparato qualcosa e di apprende­
l’occorrente per il loro funzionamento. hanno dato tanta fiducia nel provare e sperimentare al­ re sempre di più.

42 marzo/aprile 2009 - n.76 www.soundlite.it 43

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