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Samantha Cristoforetti
Photos: Presidenza del Consiglio/Flickr - P. Sebirot/ESA - Gagarin Cosmonaut Training Centre - M. Koell/ESA - Carla Cioffi/NASA - GCTC - NASA/ESA - NASA

“Vivo quest’avventura con grande sen- ovvero della donna che con la sola pro- – nel 2001 mi sono laureata all’Universi-
so di responsabilità e altrettanta serenità. pria tenacia, determinazione, caparbietà tà Tecnica di Monaco di Baviera in Ger-
No, non ho paura di nulla poiché l’adde- e laboriosità riesce ad entrare in un club mania, con un master in ingegneria mec-
stramento che ho ricevuto prima nell’A- esclusivo qual è il mondo degli astronau- canica con specializzazione in propulsio-
eronautica Militare e quindi all’E.S.A. mi ti. La peculiarità della sua professione ha ne aerospaziale e in strutture leggere.
prepara ad affrontare anche le emergen- spinto importanti giornali a dedicarle de- Come parte degli studi, ho frequentato
ze, comprese le passeggiate spaziali che gli articoli che di seguito ripropongo per per quattro mesi la scuola internaziona-
al momento, ripeto, al momento, non so- stralci. le superiore di aeronautica e dello spa-
no previste nella mia missione. Il fatto poi “Sono nata a Milano il 26 aprile 1977, zio a Tolosa in Francia - lavorando su un
di essere la prima donna dopo sei astro- ma ho trascorso la mia infanzia e ado- progetto sperimentale di aerodinamica
nauti italiani maschi è un caso, non è cer- lescenza nella Val di Sole in Trentino. Nel - e per dieci mesi all’Università Mende-
to merito o demerito mio e quindi, pur 1996 ho conseguito la maturità scientifi- leev delle tecnologie chimiche a Mosca
capendo la curiosità, non credo se ne ca al Liceo ‘Leonardo da Vinci’ di Tren- in Russia, dove ho preparato la mia tesi
debba parlare più di tanto. Da anni, del to. La scuola secondaria superiore è sta- di laurea sui propellenti solidi nei razzi. Se
resto vivo in una comunità internaziona- ta per me proficua. Grazie ad un ‘pro- sin da piccola sognavo di fare l’astronau-
le in cui le donne sono tantissime. Il mio gramma internazionale di scambio per ta – racconta Samantha Cristoforetti – l’i-
obiettivo, in altre parole, è quello di es- studenti’ ho potuto studiare per un an- dea di diventare pilota militare mi è venu-
sere un buon componente dell’equipag- no negli Stati Uniti – afferma in un’inter- ta molto più tardi, mentre ero all’Univer-
gio. Ad ogni modo, se posso anche es- vista Samantha Cristoforetti e prosegue sità di Monaco di Baviera. L’Aeronautica
sere di modello per le ragazze che hanno
lo stesso mio sogno, non mi tiro indietro. Presentazione della missione “I.S.S. 42/43/Futura 2014” a Palazzo Chigi
Mi rendo conto che per le donne italiane
la mia missione nello spazio rappresen-
terà un altro ‘soffitto di vetro frantumato’.
Ma spero però di non rimanere cristalliz-
zata in un ruolo asfittico, in grado di sof-
focare il valore scientifico della missione”.
Chi si esprime in questo modo con to-
no pacato ma risoluto, nella conferenza
stampa svoltasi a palazzo Chigi a Roma
per la presentazione della missione ‘ISS
42/43 – Futura’ è Samantha Cristoforet-
ti, la prima astronauta italiana che a bor-
do della navetta russa Soyuz il prossimo
24 novembre raggiungerà con altri due
© Concept & design: GianAngelo Pistoia/A.P •

colleghi la Stazione Spaziale Internazio-


nale (ISS) dove rimarrà per circa sei mesi.
Ma chi è Samantha Cristoforetti, di cui
sentiremo parlare sempre più spesso in
Italia nei prossimi anni? Nonostante ab-
bia solo trentasei anni, magnificamente
portati, la sua vita è degna di un roman-
zo, in parte ancora da scrivere, e merita
di essere raccontata seppur a grandi li-
nee. Quella di Samantha Cristoforetti è la
classica carriera della ‘self made woman’

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Logo della missione
“I.S.S. 42/43/Futura 2014”

Militare Italiana aveva aperto le porte al- ed ha lavorato nella sezione pianificazio- dello stesso anno infatti, dopo una sele- sì non deve esserle pesa- rio di ricerca scientifica or-
le ragazze e mi era sembrata un’eccel- ne ed operazioni per il ‘51° stormo bom- zione durissima, Samantha Cristoforetti è to, pochi giorni dopo l’an- bitale pienamente operati-
lente opportunità professionale diventare ber’ sempre ad Istrana. Nel 2008 si è uni- entrata nel novero dei sei astronauti scelti nuncio della sua missione vo. La ‘I.S.S.’ – la cui co-
pilota di caccia. Ho iniziato a frequentare ta al ‘101° squadrone, 32° stormo bom- dall’E.S.A. Samantha è riuscita a sbara- spaziale avvenuto nel luglio struzione ha richiesto più
l’Accademia Militare Aeronautica di Poz- ber’ di base a Foggia dove ha seguito gliare la concorrenza non solo grazie al- del 2012, sottrarsi ai riflet- di quaranta missioni – rap-
zuoli nel 2001, conseguendo nel 2005 l’addestramento operazionale di conver- la carriera di pilota militare, ma anche al- tori dei media per ripren- presenta probabilmente il
un diploma in scienze aeronautiche”. sione per il velivolo di attacco da guerra le lingue conosciute (oltre all’italiano, l’in- dere l’addestramento in vi- più grande progetto di co-
Durante la sua permanenza all’Accade- ‘AM-X’. Samantha Cristoforetti è capita- glese, il tedesco, il francese, il russo e un sta del volo. Una marato- operazione mondiale. Cin-
mia di Pozzuoli ha prestato servizio an- no pilota dell’Aeronautica Militare Italiana. po’ di cinese) e a un prestigioso percorso na che terminerà soltanto il que i soggetti coinvolti: gli
che come ‘class leader’ e le è stata con- Ha accumulato oltre cinquecento ore di internazionale di studi. In proposto pun- 24 novembre di quest’an- Stati Uniti con la Nasa, la
ferita la ‘spada d’onore’ per i brillan- volo su sei tipi di aerei militari: ‘SF-260’, tualizza “credo che un curriculum ricco no, quando Samantha, a Russia con la Roscosmos,
ti risultati conseguiti. Dal 2005 al 2006 ‘T-37’, ‘T-38’, ‘MB-339’, ‘MB-339CD’ e di esperienze in paesi diversi faccia sem- bordo di una navicella rus- il Giappone con la Jaxa, il
è stata alla Sheppard Air Force Base in ‘AM-X’. pre una buona impressione. Soprattutto sa Soyuz, lanciata dal co- Canada con la Csa e l’U-
Texas negli Stati Uniti. Samantha Cristo- Il sogno di diventare astronauta, cullato quando si tratta di lavorare in un ambito smodromo di Baikonur in nione Europea con l’Esa.
foretti è diventata pilota da guerra dopo fin da bambina, ha iniziato ad avverarsi come questo. La Stazione Spaziale Inter- Kazakistan, partirà per la L’Italia ha fornito un con-
aver completato l’addestramento del- invece all’inizio del 2009. Quando l’Agen- nazionale è un programma al quale par- Stazione Spaziale Interna- tributo molto importante
la ‘Euro-Nato Joint Jet Pilot’ ed ha fatto zia Spaziale Europea (E.S.A.) ha promos- tecipano americani, russi, europei, cana- zionale. alla sua realizzazione at-
parte del ‘132° squadrone, 51° stormo so un bando per selezionare sei astro- desi e giapponesi. A bordo si parla ingle- Ma cos’è questa Stazione traverso la propria indu-
bomber’ di stanza a Istrana. Nel 2007 ha nauti, Samantha Cristoforetti si è fatta se e russo”. Spaziale Internazionale, in stria aerospaziale e l’A.S.I.
completato l’addestramento ‘introduzio- avanti; insieme a ben ottomilacinquecen- Prima donna astronauta italiana, Saman- gergo definita ‘I.S.S.’? L’i- (Agenzia Spaziale Italiana).
ne ai fondamentali del combattimento’. to aspiranti, tutti con un solido curricu- Navetta russa Soyuz nel cosmodromo
tha Cristoforetti non ama la celebrità, an- dea di costruire una stazio- L’A.S.I. infatti ha acquisi-
Dal 2007 al 2008 ha pilotato gli ‘MB-399’ lum come ricercatori e piloti. Nel maggio di Baikonur zi ha una dote rara: la riservatezza. Co- ne spaziale con equipag- to i diritti nazionali di utiliz-
gio permanente risale già al 1984, quan- zo e di opportunità di volo alla Stazione
do il presidente degli U.S.A. Ronald Rea- Spaziale Internazionale in cambio dello
gan, lanciò la proposta di una coopera- sviluppo di moduli pressurizzati per il ri-
zione internazionale per dare vita a que- fornimento logistico della ‘I.S.S.’ e di un
sto ambizioso progetto. Negli anni la par- modulo abitativo permanente, il ‘Leonar-
tecipazione al programma si è allargata do’, attaccato alla Stazione Spaziale In-
a Giappone, Europa, Canada e Russia. ternazionale. La ‘I.S.S.’ rimarrà operativa
Il primo modulo, il russo ‘Zarya’, è sta- fino al 2024 ha dichiarato recentemen-
to lanciato nel 1998; gli ultimi due, l’italia- te il presidente degli Stati Uniti, Barack
no ‘Leonardo’ e lo statunitense ‘Destiny Obama. Dei sette astronauti Italiani so-
Laboratory’ sono stati trasportati fino alla lo due, Franco Malerba e Maurizio Che-
‘I.S.S.’ nella stiva dello ‘shuttle’ nel 2011. li, in orbita rispettivamente nel 1992 e nel
Ad oggi i moduli pressurizzati che com- 1996, non hanno visitato la ‘I.S.S.’. Um-
pongono la ‘I.S.S.’ sono quindici, ne ver- berto Guidoni, nel 2001, fu il primo eu-
rà aggiunto un sedicesimo, il russo ‘Nau- ropeo a entrarci mentre Paolo Nespoli è
ka’ entro l’anno. La Stazione Spaziale In- stato il primo italiano ad abitarla per una
ternazionale si trova in un’orbita bassa a missione di lunga durata. L’ultimo è stato
circa quattrocento chilometri dalla super- Luca Parmitano. Roberto Vittori c’è stato
ficie terrestre e ruota intorno alla pianeta tre volte, mentre Samantha Cristoforetti,
a una velocità di circa ventottomila chi- prima donna astronauta italiana, la rag-
lometri all’ora, completando circa sedi- giungerà nel novembre di quest’anno.
ci orbite ogni ventiquattro ore. Dal 2000 Samantha Cristoforetti, che raccoglie il
è ininterrottamente abitata da astronauti testimone da Luca Parmitano, si è detta
e cosmonauti e dal 2001 è un laborato- entusiasta per gli esperimenti che dovrà

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eseguire dal 24 novembre sulla ‘I.S.S.’: pare da soli i pezzi di ricambio – affer- ta della lingua inglese perché è la lingua tangibili e ovviamente molto soggettive,
otto sono i progetti prioritari che verran- ma Samantha Cristoforetti e aggiunge – nella quale lavoriamo, e magari anche al- che si rifanno anche all’impressione che
no svolti nei sei mesi di permanenza sul- noi astronauti abbiamo un duplice ruolo. tre lingue. Queste caratteristiche le han- si ha di una persona”.
la Stazione Spaziale. Cinque di essi sa- Da un lato siamo noi stessi cavie per gli no tantissime persone. A fare la differen- Il 24 novembre prossimo Samantha Cri-
ranno dedicati allo studio della fisiologia scienziati, dall’altro siamo operatori degli za c’è poi il curriculum, che dice se il can- stoforetti salirà a bordo di una Soyuz per
umana in condizioni di assenza di peso esperimenti in coordinamento con i ricer- didato è una persona che cerca nuove raggiungere la Stazione Spaziale Interna-
(in particolare per migliorare le cure per catori a terra. Tutti questi progetti sono sfide, è capace di imparare cose nuove, zionale dove rimarrà per circa sei mesi.
l’osteoporosi e per studiare il ritorno ve- stati ideati da università, centri di ricer- di lavorare in un ambiente internazionale, Le è stato domandato come ci si prepa-
noso cerebrale in modo da compren- ca, aziende italiane, e selezionati dall’A- se ha viaggiato, se ha vissuto in Paesi di- ra per una missione nello spazio. Tran-
dere meglio il decorso di alcune malat- genzia Spaziale Italiana. Un altro compito versi. Dal curriculum si vede anche se la quilla e serena ha spiegato: “Ci si prepara
tie degenerative), tre riguarderanno inve- a cui dovrò assolvere sarà quello di sta- persona nel tempo libero fa cose interes- su un periodo molto lungo perché l’ad-
ce analisi biologiche su campioni cellu- re ai comandi del braccio robotico della santi, magari fa paracadutismo o scuba destramento per una missione di lunga
lari portati in microgravità. Una prevalen- ‘I.S.S.’. Catturerò i veicoli carichi di rifor- diving, se gli piace impegnarsi in ogni ti- durata sulla Stazione Spaziale Internazio-
za di esperimenti di tipo medico, dunque nimenti che dalla Terra arrivano alla Sta- po di attività come per esempio le asso- nale è comunque di due anni e mezzo.
a cui se ne aggiungeranno uno sul son- zione Spaziale e che non si agganciano ciazioni, dimostrando di essere generosa Volendo prendere un po’ più di tempo
no e uno sull’equilibrio in microgravità. automaticamente. Assieme ai miei col- con il proprio tempo e le proprie risorse, com’è stato nel mio caso e voler appro-
Ma non solo. “Proveremo anche a svi- leghi effettueremo anche lavori di manu- se sa lavorare in squadra o è individuali- fondire qualcosa e fare anche addestra-
luppare ed usare una stampante in ‘3D’. tenzione ordinaria all’interno della Stazio- sta. Si tratta insomma di cose un po’ in- mento non necessariamente apparte-
Questo è importante nella prospettiva di ne affinché la medesima sia sempre ope-
viaggi futuri di esplorazione più lunghi: rativa. La costruzione della Stazione Spa- Stazione Spaziale Internazionale (I.S.S.)
gli astronauti dovrebbero potersi stam- ziale ormai è ultimata e non sono previ-
ste attività extraveicolari, ma devo essere
pronta a questa eventualità se dovesse medicina. L’unica eccezione è il caso dei
esserci qualche guasto che richiede una colleghi che sono piloti collaudatori, per
riparazione dall’esterno. Perciò una par- i quali il percorso tecnico di formazione
te considerevole dell’allenamento consi- viene considerato adeguato a rimpiazza-
ste in simulazioni con lo scafandro spa- re i corsi di laurea. È possibile avere ac-
ziale condotte sott’acqua, nell’enorme cesso alla carriera di astronauta sempli-
piscina della Nasa di Houston che con- cemente con questo tipo di background
tiene un modello in scala, uno a uno, del- tecnico-ingegneristico-scientifico, in mol-
la Space Station”. ti casi comunque c’è un percorso nel
È stato chiesto a Samantha Cristoforet- mondo dell’aviazione, perché comunque
ti come si diventa astronauti. Così ha ri- viene data molta importanza a questo ti-
sposto: “Per riuscire ad indossare la divi- po di esperienza operativa che richiede la
sa dell’E.S.A., intanto ci vuole una dose capacità di gestire un veicolo e delle ope-
superiore alla media di fortuna, nel senso razioni. Tipicamente si tratta di percorsi
che le opportunità per diventare astro- da pilota militare, ma ho anche un colle-
nauta sono poche e rare e quindi biso- ga pilota di Air France. Io sono una per-
gna – e questo non dipende dalla volon- sona un po’ ibrida perché prima ho in-
tà e dalla bravura di nessuno – che ci sia trapreso un percorso universitario di in-
un’opportunità e che l’opportunità appa- gegneria poi quando in Italia c’è stata la
ia al momento giusto. Come doti ci sono possibilità per le donne di entrare nel-
dei requisiti minimi di formazione. Un per- le Forze Armate ho fatto il concorso per
corso di studi di tipo scientifico, quindi l’aeronautica militare e sono diventata a
una laurea in ingegneria o in materie co- mia volta un pilota militare. È indispen-
me fisica, biologia, matematica, oppure sabile inoltre una conoscenza adegua-

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Navetta russa Soyuz
nel cosmodromo di Baikonur

nente alla categoria minima indispensa- damentale, cioè il braccio robotico con il no attività un po’ particolari che si fan- ta a bordo della Stazione Spaziale Inter-
bile, il periodo si allunga anche a tre anni, quale abbiamo praticamente assembla- no ad esempio ad Houston come la pre- nazionale e poi ci riporta sulla Terra alla fi-
tre anni e mezzo. Ci si prepara con le va- to la Stazione pezzo per pezzo. Gli astro- parazione alle passeggiate spaziali, ossia ne della missione. Questo addestramen-
ligie in mano perché la Stazione Spazia- nauti viaggiano in tutti questi centri per- le attività extraveicolari, anche se la mag- to occupa una parte significativa anche
le si chiama Internazionale ed è il prodot- ché ogni Agenzia ha una fase di adde- gior parte degli astronauti europei è certi- in termini di tempo. Quasi tutti gli astro-
to di una collaborazione di tante agenzie. stramento per la parte di hardware che ficato pure per lo scafandro russo ‘Orlan’ nauti europei, ed è anche il mio caso, si
Ci sono due partner importanti che sono gli compete. Per fare un esempio l’Agen- e in quel caso l’addestramento si fa in siedono a sinistra, quindi lavorano mol-
la NASA e l’Agenzia Interspaziale Russa zia Spaziale Europea addestra gli astro- Russia. La gestione del manipolatore ro- to intensamente insieme al comandante
(RKA), poi ci sono i contributi significativi nauti a Colonia per la parte di gestione botico - a parte un corso iniziale che si fa del veicolo in qualità di ingegnere di bor-
dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Ita- del ‘Columbus Orbital Facility’ che è il la- in Canada - per la parte di addestramen- do. Per questo passiamo molto tempo in
lia sia tramite l’E.S.A. sia tramite diretta- boratorio europeo sulla Stazione Spa- to e le operazioni integrate si fa sempre addestramento nel simulatore Soyuz per
mente l’Agenzia Spaziale Italiana. I giap- ziale e anche per l’‘ATV’ che è il veico- a Houston. Poi c’è l’addestramento alle addestrarci all’andata e al rientro, che se
ponesi hanno un contributo significativo, lo di rifornimento automatico dell’E.S.A. procedure mediche di emergenza di bor- vogliamo sono le fasi più brevi della mis-
i canadesi hanno un contributo che può che una volta all’anno arriva sulla Stazio- do gestito dalla NASA. La Russia è re- sione, ma sono le fasi dinamiche di una
sembrare piccolo ma che in realtà è fon- ne Spaziale portando i rifornimenti. Ci so- sponsabile del veicolo Soyuz che ci por- missione spaziale e sicuramente anche
le più critiche e potenzialmente pericolo-
se. A bordo della Soyuz sarò l’ingegne-
re di bordo. Devo imparare a conosce-
re ogni segreto della navicella russa per
poterla riportare a Terra anche in caso di
avaria ai sistemi di guida. Il lancio e il rien-
tro sono completamente automatici, per
cui ci si addestra per quello che si spe-
ra non debba mai accadere, cioè qual-
che avaria. Il rientro nell’atmosfera nor-
malmente è automatico, ma in caso di
guasto al sistema di guida si può interve-
nire pilotando la discesa manualmente.
Come estrema risorsa ci si può affidare al
rientro balistico non controllato: la dece-
lerazione è violenta, ma si torna a terra in-
teri. Nella sua lunga carriera la Soyuz co-
munque ha dimostrato un’affidabilità ec-
cezionale. Alcuni colleghi che mi hanno
preceduto nella Stazione Spaziale Inter-
nazionale – afferma Samantha Cristofo-
retti – mi hanno riferito che la Terra vista
dallo spazio e affascinante e credo che
anch’io, come altri astronauti, mi divertirò
a fotografarla. Occuperò i miei momen-
ti di tempo libero, leggendo, ascoltando
musica e … twittando. A proposito, il mio
account twitter è: @AstroSamantha”.

GianAngelo Pistoia

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