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25 OTTOBRE
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - 3,40
14
ANNO 26
n.
F
racarro propone un nuovo softwa-
re per la progettazione di siste-
mi di ricezione e di distribuzione
TV satellitari e terrestri.
Il nuovo programma nasce dalle-
sperienza dellazienda nello svilup-
po di un primo software, Frcad, di cui
Frdesigner levoluzione. Frdesi-
gner si caratterizza per le elevate
funzioni di calcolo che garantisce
una reale corrispondenza tra il valo-
re del segnale ottenuto dal progetto
e quello reale: il nuovo software in-
fatti in grado di valutare il livello del
segnale in tutti i punti di contatto
presenti nello schema, permettendo
il controllo preciso dellimpianto pro-
gettato. Potendo misurare anche i si-
stemi funzionanti con i nuovi segnali
digitali terrestri, Frdesigner Ready
for Digital. Completo anche dal
punto di vista commerciale, Fr-
designer consente di stimare i costi
complessivi dellintero sistema, con-
siderando tutte le voci che influi-
scono nella sua realizzazione, dai
prodotti impiegati alle spese ag-
giuntive, come manodopera e tra-
sferte, calcolando anche variabili
commerciali (sconti, margini, ecc.). Il
software pu essere acquistato ad
un prezzo di 99 Euro (iva esclusa).
Normativa
Le centrali
termiche
Tecnologie
Carichi
non lineari
Attualit
Il CEI
e il digitale
terrestre
Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti
I
n un mercato fortemente compe-
titivo come quello delle chiusure re-
sidenziali domestiche la formazione
rappresenta un concreto elemento di
distinzione e qualificazione profes-
sionale, un modo sicuro per accrescere
la propria competenza verso luten-
te finale. In altre parole, la leva per
fare pi business.
A tale proposito, Somfy presenta il
nuovo programma di formazione,
con le date dei corsi che sono par-
titi nel mese di ottobre e coprono lul-
tima parte del 2004.
I nuovi corsi rappresentano lop-
portunit per approfondire - oltre a
caratteristiche, funzionalit, pro-
cedure di installazione, di configu-
razione e di programmazione - an-
che le necessarie argomentazioni
commerciali per agevolare ancor
di pi lattivit di vendita.
I nuovi corsi, sia di aggiornamento
che di specializzazione, rientrano nel
concetto pi ampio di formazione
Somfy, che, lanciato nel corso del
2004, ha visto sino ad oggi oltre
1.000 partecipanti, destinati ad au-
mentare ulteriormente nel 2005.
Per ulteriori informazioni collegar-
si a www.somfy.it.
Chiusure: formazione
tecnica e commerciale
Un software di progettazione tv-sat
Un nuovo amministratore delegato
D
al 1 agosto Ermanno Maff subentrato ad An-
gelo Di Benedetto nella carica di amministra-
tore delegato di RS Components, societ specializzata
nella vendita a catalogo di prodotti tecnologici.
Maff ha spiegato di voler continuare nella strada
tracciata dal suo predecessore: Ho avuto modo di
lavorare per molti anni con Di Benedetto e di sco-
prirne lentusiasmo e la dedizione che hanno por-
tato lazienda al successo. mia intenzione continuare
su questa lunghezza donda, focalizzando risorse
ed energie sul miglioramento dellelemento che ca-
ratterizza il sistema RS: il servizio. Con Ermanno Maff, velocit, efficienza
e affidabilit continueranno ad essere le caratteristiche distintive dellazienda,
che da sempre impegnata per migliorare il servizio, per aiutare i propri
clienti nel lavoro di tutti i giorni e per soddisfare ogni loro esigenza.
Appuntamento fra un anno
S
i svolger il 21, 22 e 23 ottobre del 2005 -
presso la Fiera del Mediterraneo di Palermo
- la quarta edizione di Medielettrica, rassegna
fieristica specializzata per il materiale elettrico,
lelettronica, illuminotecnica. Numerose le
novit in cantiere per una esposizione che, edi-
zione dopo edizione, cresciuta in maniera
consistente e con un volume di consensi- ha
spiegato Roliano Aluzzo, responsabile della
segreteria organizzativa- che ci hanno incoraggiato a continuare su
questa strada. E devo dire che, gi ad ora, registriamo numerose adesioni,
anche da parte di aziende dei paesi del Mediterraneo.
Massima libert con Vela.
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Copritasto e copripresa li posizioni alla fine dellinstallazione.
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varianti estetiche che com-
pleta il sistema di installa-
zione civile Legrand. Facile
da instal l are, dal design
elegante, Vela soddisfa le
esigenze di stile del cliente
permettendo di decidere tipo
di placca (Vela Tonda o Vela
Quadra) e colore dei tasti (chiari
o scuri) alla fine del lavoro.
Nuova Serie Civil e Vel a.
Garantisce Legrand.
Vela Quadra Vela Tonda
servizio lettori 1602
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 3
Sommario
ATTUALIT
Come sar limpresa del futuro
La longevit e la competitivit un problema che investe tutte le aziende
di Sergio Valdatta
Il Cei e il digitale terrestre
Guide e volumi divulgativi a portata dellutente
di Raffaele Greco
NORMATIVA
Le centrali termiche
Sono ambienti a rischio di esplosione o di incendio?
di Elvira Ferrandino
Limpianto di terra globale
Commenti alla quarta edizione del documento Enel DK5600
di Giancarlo Tedeschi
Le luminarie
Luci e colori che riempiono le citt in prossimit delle feste natalizie
di Antonio Porro
TECNOLOGIE
Carichi non lineari
I criteri di dimensionamento delle batterie di condensatori in presenza di armoniche
di Franco Bua e Gabriele Tacchi
SOLUZIONI
Il cavo piatto nel cablaggio civile/terziario
Il ruolo della canalina a sostegno e mantenimento di cavi per servizi multipli
di Maurizio Guarnaschelli
Piccoli e grandi impianti
Unofferta completa per il cablaggio strutturato in rame e in fibra ottica
a cura di Alessia Varalda
RUBRICHE
Panorama. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4
Le schede tecniche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 82
Novit. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
Domande & risposte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 104
Antincendio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 107
Professione installatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 109
Shopping . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 110
Libri & cataloghi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 111
Agenda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 113
Le aziende citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 126
pag. 20
pag. 32
Videocitofonia
Sistemi di comunicazione
in continua evoluzione
pag. 61
RINNOVABILI
VETRINA
pag. 75
pag. 56
pag. 42
pag. 52
pag. 24
pag. 38
pag. 48
Primo piano:
Il Ddl Energia stato approvato pag. 115
RINNOVABILI
Le nuove energie al servizio
dellambiente: soluzioni
e prodotti
PANORAMA
Panorama
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
C
on una lunga esperienza ma-
turata in Chloride, Raffaele
Rustioni stato designato re-
sponsabile per lo sviluppo del
mercato della system integration.
Il manager avr lobiettivo di
sviluppare la piattaforma dofferta
Chloride in un segmento sempre
pi attento alle tecnologie che ga-
rantiscono la business conti-
nuity dei sistemi informativi im-
plementati.
Questo il commento di Raffaele Ru-
stioni: Oggi i system integrator
hanno lesigenza di contare su
tecnologie allavanguardia in ogni
componente dei sistemi che rea-
lizzano.
In questa direzione, la sicurezza
e la continuit rappresentano ele-
menti centrali che possono valo-
rizzare lintera soluzione imple-
mentata. Con la nostra gamma 03
Professional crediamo di poter
rappresentare un interlocutore
di riferimento per tutte le azien-
de che fanno della qualit del
progetto un elemento distintivo
dellattivit.
si completa un ciclo
di studi e sperimentazioni che hanno condotto
Socomec Sicon UPS, prima al mondo nel campo
dei sistemi di continuit, ad utilizzare componenti
ibridi per aumentare la semplicit costruttiva e
laffidabilit.
Gruppi
di continuit
da 1,5 a 24 kVA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Global tech in Nuova Zelanda
G
hisalba da oltre trentanni
opera nel mercato austra-
lasiano con la societ Nhp, spe-
cialista nel settore della distri-
buzione. I contattori Ghisalba fi-
no a 1200 A e 1000 V sono utiliz-
zati nel mercato australiano in
applicazioni gravose dove affi-
dabilit e robustezza sono pre-
rogative essenziali, determinan-
ti e riconosciute dal mercato.
Lo scorso giugno ad Auckland si
Mettete alla prova i nostri sistemi di fissaggio e di
cablaggio: scoprirete che Elematic produce una
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tenuta una importante mani-
festazione per la presentazione del-
la nuova rete distributiva in Nuo-
va Zelanda.
In unarea di oltre 300 metri qua-
drati, i 400 visitatori hanno potuto
trovare le proposte innovative in
termini di automazione e motor
control.
Your choice stato lo slogan che
ha guidato la campagna pubbli-
citaria dellevento e per i clienti
neozelandesi identificher la col-
laborazione Ghisalba & Nhp.
Global tech ha consentito, attra-
verso un nutrito calendario di se-
minari, di incontrare tecnici di
Oem, system integrator e consu-
lenti tecnici.
Alla manifestazione hanno par-
tecipato il presidente di Ghisalba,
lingegner Gian Luigi Quario, che
ha tenuto una relazione sul valo-
re del Made in Italy e il valore di
aziende cosidette a mini and
medium multinational structu-
re come Ghisalba.
Il direttore commerciale Giusep-
pe Testa ed Alessandro Cavallo
dellufficio tecnico hanno tenuto
relazioni sulle prestazioni e sui
vantaggi dei prodotti applicati in
vari settori: dal marmo, allauto-
mazione, dai gruppi di continuit
sino al comando delle eliche di ma-
novra utilizzate sulle navi da cro-
ciera.
Un momento dellincontro austra-
liano
Un sistema
europeo
per il riciclo
P
anasonic, Thomson e Jvc
hanno presentato un accor-
do di cooperazione per stabilire
uno schema operativo per il ri-
ciclo di prodotti elettrici ed elet-
tronici dismessi per lindustria,
in accordo con quanto previsto
dalla direttiva EU concernente i
prodotti elettrici ed elettronici
dismessi (Weee).
Laccordo di cooperazione tra i
partner prevede: lintroduzione
di un sistema di riciclo in ogni sta-
to membro dellUe dove sistemi
collettivi di tipo industriale o di
settore esistenti non siano ap-
plicabili o non siano competitivi;
la supervisione di tutte le ope-
razioni di riciclo, se e dove ne-
cessario; linvito a ogni altro pro-
duttore e riciclatore a far parte
di questo sistema organizzativo
di riciclo.
Inizialmente il focus sar posto
sul mercato della Germania, con
possibilit di allargare lo schema
operativo ad altri paesi dellUe,
con i necessari adattamenti alle
condizioni locali.
PANORAMA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004
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E
merson Network Power -
azienda specializzata nel set-
tore del condizionamento per am-
bienti tecnologici e gruppi frigo-
riferi con il marchio Liebert Hiross,
e nei sistemi di protezione del-
lenergia (Ups) con il marchio Lie-
bert - ha concentrato tutta la pro-
duzione di soluzioni Ups per lEu-
ropa nellimpianto slovacco di
Nove Mesto, vicino a Bratislava.
La decisione dellazienda si in-
serisce nella strategia Best-Cost
Producer di Emerson, multina-
zionale americana di cui Emer-
son Network Power una brand
division.
In base a questa strategia, la-
zienda ha ritenuto che la localiz-
zazione in Slovacchia di tutte le at-
tivit produttive fosse un pas-
saggio naturale per conseguire
gli obiettivi di maggiore efficien-
za ed efficacia dellintera value
chain.
Oltre ai vantaggi derivanti da
una maggiore razionalizzazione in
termini produttivi e di costi, lim-
pianto slovacco si presenta par-
ticolarmente indicato per costituire
un polo logistico deccellenza. Po-
sta al centro dellEuropa, e recen-
temente entrata a far parte uffi-
cialmente della Comunit Euro-
pea, la Slovacchia rappresenta un
nodo ideale per limplementazione
di tutte le operazioni distributive
a livello continentale.
Il trasferimento dellintera pro-
duzione di Ups in Slovacchia non
destinato ad impattare sui livelli
occupazionali dellazienda: il per-
sonale operativo presso la fab-
brica di Tognana (Padova), im-
piegato fino ad oggi nella realiz-
zazione degli Ups, sar integrato
negli impianti, ubicati sempre a To-
gnana, dedicati alla produzione di
soluzioni Hpac (High performing
air conditioning) per il condizio-
namento per ambienti tecnolo-
gici e gruppi frigoriferi.
Tutta la produzione di Ups Emerson per lEuropa stata concentrata nellimpianto slovacco di Nove Mesto,
vicino a Bratislava
Ups in Slovacchia
Giri denergia
P
er far conoscere da vicino il
suo particolare patrimonio for-
mato da dighe, bacini e centrali
idroelettriche, Cva (Compagnia
valdostana delle acque) ha creato
Giri denergia, un originale tour
composto da undici itinerari alla sco-
perta delle dighe e delle centrali pi
importanti della Valle dAosta. Un
modo per conoscere tutti i segre-
ti delle dighe, la loro storia, il fun-
zionamento delle centrali: strut-
ture concepite per utilizzare e va-
lorizzare le risorse idriche delle
valli aostane, integrandosi pro-
fondamente con la natura, in una
sorta di tacito patto che unisce al-
la generazione di energia la tute-
la costante dellambiente alpino. Una
grande realt, capace di sprigionare
una potenza complessiva pari a
830 MW e di produrre ogni anno
2.900 milioni di kWh.
La diga di Beauregard (1770 m)
si trova a monte di Valgrisenche.
Lo sbarramento in cemento armato,
costruito nel 1954, chiude
completamente la valle. Linvaso
di notevoli dimensioni, ma per motivi
di sicurezza il livello delle acque
viene tenuto molto pi basso
rispetto alla massima capacit
PANORAMA
14
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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Cinquantanni di atti-
vit nel nostro Paese.
Nel 1954, infatti, nasce
Finder e il primo bre-
vetto realizzato da Pie-
ro Giordanino: un rel passo-passo per la rea-
lizzazione di un innovativo impianto di illumi-
nazione domestica.
In mezzo secolo di attivit lazienda, tuttora
presieduta da Piero Giordanino, ha notevol-
mente ampliato la propria offerta di rel e tem-
porizzatori, costruiti nei propri stabilimenti, e ha
potenziato lattivit produttiva e commerciale, af-
fermandosi in gran parte dei mercati dEuropa e
del mondo.
Le tappe principali
Sono particolarmente significative alcune fasi che
hanno segnato il cammino dellazienda pie-
montese.
Nel 1965 viene aperto lo stabilimento di Alme-
se, in provincia di Torino, dove ha sede lazien-
da; nel 1974 viene aperto un nuovo insedia-
mento produttivo a Sanfront, in provincia di
Cuneo. Nel 1981 viene estesa larea dello stabi-
limento di Almese, allo scopo di ampliare la pro-
gettazione e la costruzione di macchinari e at-
trezzature per la produzione di rel.
Nel 1991, viene inaugurato lo stabilimento a S.
J. de Maurienne, in Francia.
Due anni dopo viene proposta al mercato la
gamma di temporizzatori Finder. Sempre negli
anni novanta, viene creata la prima linea com-
pletamente automatizzata per la produzione di
rel per circuito stampato.
Per quanto concerne lapproccio ai mercati stra-
nieri, va segnalata lacquisizione della Eichoff Re-
les SL, a Valencia, in Spagna, e - nel 2003 - lav-
vio del nuovo fabbricato di Valencia e del Cen-
tro logistico mitteleuropeo di Trebur Astheim
(Germania).
Unofferta ampia e articolata
Sono pi di 10mila gli articoli che costituiscono
lofferta di Finder di rel e temporizzati, desti-
nati ad applicazioni nellindustria e nel civile.
Le tipologie della gamma Finder includono re-
l a impulsi e crepuscolari, rel per uso indu-
striale, miniaturizzati, ausiliari, di potenza, di con-
trollo, temporizzatori, zoccoli e relativi accesso-
ri. Si tratta di prodotti semplici da installare,
da regolare e che possono adattarsi a sistemi
diversi. Trovano applicazione in ambiti che va-
riano dallautomazione industriale agli elettro-
domestici/distributori automatici, al condizio-
namento/riscaldamento, automazione e con-
trollo delledificio, utilities, trasporti, installazione
per uso civile in generale e ovunque sia neces-
saria una commutazione di corrente.
Customer satisfaction
Lampia offerta non si limita alla mera proposta di
prodotti, ma comprende anche una serie di servi-
zi a valore aggiunto; lazienda pre-
vede, fra laltro, corsi di aggiorna-
mento e formazione per il personale
di vendita, mirati al prodotto e al-
le sue modalit applicative. I clien-
ti, siano essi installatori civili o
gruppi industriali, hanno la pos-
sibilit di disporre dei prodotti Fin-
der nei magazzini dellazienda,
dotati di articoli ad alta rotazione
consegnabili in tempi brevi, op-
pure presso i migliori distributori
di materiale elettrico.
Tra i servizi offerti, ricordiamo
la personalizzazione ad hoc di
prodotti e servizi, lassistenza
post vendita, una documentazio-
ne ricca e completa, disponibile in
cataloghi cartacei, cd-rom e sito
Internet (www.findernet.com, in
sei lingue).
Mezzo secolo di storia
Lo stabilimento produttivo di Finder ad Almese, nei pressi
di Torino
I
n fase di completamento lav-
venieristico progetto di Elet-
tronica Reverberi - Gruppo Mpes
- che ha portato alla creazione di
un centro di telecontrollo per la
gestione di oltre 200 regolatori di
potenza sul territorio italiano.
Il centro, al quale stata dedi-
cata unala allinterno dello sta-
bilimento produttivo, costitui-
to da un server di ultima gene-
razione connesso ad una serie di
client. Al server sono collegate
una batteria di modem (10 tra
gsm e standard) e diverse peri-
feriche per la comunicazione e il
monitoraggio dei dati.
Il progetto nato dallesigenza
di avere a disposizione allinter-
no dellazienda un centro at-
trezzato per la comunicazione
con i quadri/regolatori in campo,
sia quelli gestiti direttamente,
sia su incarico dei clienti che
desiderano appaltare questa de-
licata attivit: sono gi pi di 15
i comuni italiani che hanno scel-
to di affidare a Elettronica
Reverberi la gestione degli im-
pianti di illuminazione.
Tale gestione prevede una par-
te di raccolta dati (statistiche di
funzionamento, misure dei para-
metri elettrici, anomalie, allar-
mi...) e una di ottimizzazione de-
gli impianti da remoto (parame-
trizzazione delle impostazioni
degli orologi astronomici per le
accensioni e gli spegnimenti,
controllo delle tensioni di lavoro,
verifica dei cicli di programma-
zione...).
Grande cura riservata anche
alle analisi (analisi di funziona-
mento, risparmio, qualit degli
impianti...) che consentono di
avere a disposizione costante-
mente un quadro preciso della
situazione degli impianti, non-
ch di identificare aree di mi-
glioramento potenziale.
Con cadenza trimestrale, ogni
cliente riceve un report detta-
gliato con segnalazione di ano-
malie riscontrate e proposte di
intervento, opportunit di mi-
glioramento tecnico degli im-
pianti per ottimizzare i rispar-
mi energetici e la manutenzione,
analisi dei risparmi energetici
conseguiti...
Ci permette nel breve termine
di individuare e risolvere tem-
pestivamente situazioni di mal-
funzionamento e, nel medio-lun-
go termine, di migliorare le pre-
stazioni e programmare la ma-
nutenzione necessaria.
I dati degli impianti monitorati
saranno presto disponibili in real
time via Internet ai rispettivi
clienti, attraverso un sistema
protetto che consentir agli
utenti esclusivamente la visua-
lizzazione delle informazioni di
competenza.
PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Evoluzione
o Rivoluzione?
Negli anni '70 Cablofil sfid il concetto dei canali
metallici perforati per il contenimento dei cavi.
Poteva, questo vecchio sistema evolversi, mantenendo
i bassi costi d'installazione richiesti dall' industria?
Noi ritenemmo che non era possibile.
Cos iniziammo a sviluppare una passerella rivo-
luzionaria, assemblata saldando fili d'acciaio molto
flessibili formando una trama in grado di sostenere i
cavi.
Il suo successo fu immediato, sia nelle applicazioni
di cablaggio energia sia in quelle dati e port il vec-
chio concetto di passerella a rischio
di estinzione.
Forza, versatilit ed economia sono tre qualit che
rendono Cablofil il sistema di passerella in filo sem-
pre pi richiesto dagli installatori.
La sua maneggevolezza e la velocit di installazione
rendono qualsiasi applicazione realizzabile diretta-
mente in cantiere.
Cablofil Italia S.r.l ha raccolto la sfida, e oggi, grazie
alla sua organizzazione, orgogliosa di essere
partecipe di questo successo.
T
+39 02 90096484
F
+39 02 90096454
S.S. dei Giovi, 43A 20080 Badile di Zibido S. Giacomo (MI) Email: cablofil@cablofil.it
servizio lettori 1809
Telegestioni: nasce il primo centro
di controllo in Italia
Il centro di telecontrollo per la
gestione di oltre 200 regolatori
di potenza sul territorio italiano
PANORAMA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004
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Tutto pronto per
Electronica2004
M
anca poco allapertura della
XXI edizione di Electroni-
ca2004, che si svolger presso il Cen-
tro Fieristico di Monaco di Bavie-
ra dal 9 al 12 novembre 2004. An-
che questanno la fiera sar un
appuntamento importante per gli
oltre 75mila visitatori attesi per
conoscere le novit del settore. A
farla da padrone saranno, in par-
ticolare, le nuove tecnologie e ap-
plicazioni della comunicazione a
radiofrequenza (wireless commu-
nications), dalle applicazioni M2M
(machine to machine) ai nuovi
standard Uwb e WiMax. I visitatori
di Electronica2004 potranno rendersi
realmente conto del funzionamento
delle applicazioni M2M osservan-
do come possibile controllare
macchinari a distanza, far dialo-
gare due apparecchiature tra loro,
scaricare quotidianamente
report di dati sullattivit di un
impianto. Anche il program-
ma degli eventi collaterali
sottolinea linternazionalit
della manifestazione. Con-
temporaneamente ad Electronica
2004 si svolger la prima edizione
di Embedded in Munich, il Salone
Internazionale dedicato ai siste-
mi embedded, e di Embedded in
Munich Arena, un programma di
conferenze che si svolger allinterno
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servizio lettori 1817
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a alcune ricerche qualifi-
cate emerge che la vita
media di unimpresa si fer-
ma a poco pi di 18 anni. Le pic-
cole imprese, in particolare, si
sviluppano fino a un certo pun-
to, poi arrestano la propria crescita
e si bloccano. La maggior parte
delle grandi aziende, oltre il 90 per
cento, si amplia solo attraverso
acquisizioni, e non per una cre-
scita autonoma ( Lavoro, Corriere
della Sera, 3 dicembre 99 - Er-
nesto Vergani).
Buona parte di quelle che hanno
successo (leadership) non sono
capaci di conservarlo per un pe-
riodo superiore ai due anni.
Sulla scorta dei dati di cui so-
pra emerge, in modo evidente, che
il problema della longevit in-
veste tutte le aziende siano es-
se piccole, medie o grandi.
Questa considerazione porta a
chiederci come deve essere la-
zienda che sa mantenere nel
tempo la leadership e la supre-
mazia nellambito del proprio
mercato di riferimento e, con-
temporaneamente, finalizzare
questo vantaggio al manteni-
mento di quanto acquisito.
Questazienda deve avere in s
le conoscenze, la capacit, la vo-
lont, la professionalit e i mez-
zi atti a individuare e a gestire il
cambiamento in modo mirato, ra-
pido e adeguato a soddisfare le
richieste implicite del mercato
di riferimento.
Gestire il cambiamento non si-
gnifica redigere progetti ma si-
gnifica cambiare, modificare, mi-
gliorare e gestire tutti i proces-
si, in modo da governare il loro
output (il prodotto) non alla fine
(consuntivo) ma durante le fasi
produttive. Non sufficiente agi-
re sui processi di produzione (o
installatori), strutture, macchi-
ne, tempi, automazione e costi in
genere, ma indispensabile agi-
re anche su quei processi che
investono la professionalit del-
le risorse umane, limmagine
aziendale, la soddisfazione del
cliente, la qualit percepita,
la qualit dellambiente, la
soddisfazione delle risor-
se umane e tutti gli altri at-
tori coinvolti nei processi
stessi.
necessario mirare a una
Qualit a quattro di-
mensioni: cliente, azien-
da, societ, ambiente. In
altre parole, quello che pom-
posamente chiamato svi-
luppo sostenibile non altro
che un modo di fare impresa at-
traverso il normale buon senso.
SINERGIA
TRA LE IMPRESE
Quando e con chi realizzare que-
sto modello che sconvolge il
modo pi comune di fare e di
essere impresa, ma consente
di confrontarci e di adeguarci
costantemente alla realt?
A questo proposito ci daiuto il
filosofo Thomas Kunt il quale as-
serisce che le rivoluzioni scien-
tifiche avvengono in seguito al
cambiamento del paradigma
(modello), non come confutazio-
ne di teorie; pi semplicemente
questione di trasformazione
culturale, che coinvolge tutte le
risorse umane e in particolare
colui o coloro che ricoprono il
ruolo di top manager (o titolare)
nellimpresa.
Un ruolo importante per il rag-
giungimento di questo obiettivo
lo svolge la sinergia tra le im-
prese.
Ogni impresa pu sviluppare in
modo adeguato le proprie cono-
scenze, i propri prodotti e/o ser-
vizi solo con il contributo delle co-
Come sar
limpresa del futuro?
ATTUALIT
Il problema della longevit investe tutte le azien-
de, dalle pi piccole a quelle di dimensioni pi ele-
vate. Come deve essere lazienda che sa mantene-
re nel tempo la propria leadership nel mercato di
riferimento?
20
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Sergio Valdatta
Figura 1 - Qualit a quattro
dimensioni
Gestire il
cambiamento in modo
mirato, rapido e
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noscenze e dei prodotti daltre im-
prese. A questo fine molto im-
portante sostituire i rapporti fon-
dati esclusivamente sullempatia
e/o i vantaggi economici del mo-
mento, con rapporti di part-
nership (collaborazione) con
fornitori, tecnici e operatori in
genere qualificati.
Negli anni il concetto di qualit
notevolmente cambiato pas-
sando attraverso vari stadi.
4 stadio - Qualit concepita co-
me rispondenza alluso e ri-
spondenza alle specifiche fissate
in sede di progettazione. I con-
trolli non sono visti in funzione
dellutilit del fornitore ma so-
lo in vista dellutilit del com-
mittente.
3 stadio - Qualit, insieme di at-
tributi di identit di un oggetto,
ovvero ci che distingue una
cosa da unaltra, senza riferi-
mento e gerarchia di valore.
2 stadio - Qualit, insieme di
attributi di valore, ovvero
ci che rende migliore (peg-
giore) di unaltra, confrontata in
uno stesso ambito omogeneo,
o in uno stesso discorso defi-
nitorio (etico, estetico, scienti-
fico, tecnologico eccetera).
1 stadio - Qualit non limita-
ta al solo aspetto tecnico ma
estesa a quelli etico sociali,
dalle armi, agli utensili agli og-
getti ornamentali. Questa qua-
lit ha inizio dallet della pie-
tra, insegna che il perfezio-
namento non consiste solo nei
miglioramenti tecnici, ma anche
nelle differenziazioni sociali e
nel raffinamento culturale co-
stituendo utilit, pratica e pre-
stigio socio culturale.
I concetti di cui sopra costitui-
scono ormai un punto fisso nel
mercato europeo e sono destinati
a una continua espansione.
Espressiva in questo contesto
la nuova normativa sulla qualit
(Vision 2000) e la direttiva (re-
cepita da tutti gli stati europei)
relativa alla garanzia del pro-
dotto. Questi documenti sono fi-
nalizzati principalmente ad aiu-
tare il cliente a raggiungere i
propri obiettivi con la massima ef-
ficienza ed efficacia al minor co-
sto possibile. Per allinearsi alle esi-
genze che presenta e presente-
r con sempre pi determina-
zione il mercato in futuro, sar ne-
cessario includere tra le attivit
correnti dellazienda quelle mirate
allascolto e allorientamento ai
clienti. Queste attivit dovranno
andare in cinque direzioni:
la raccolta delle informazioni
lidentificazione delle necessi-
t esplicite ed implicite
la registrazione delle necessit
lorientamento dellazienda al-
la soddisfazione delle neces-
sit registrate
il miglioramento continuo
I dati raccolti determinano uno
stato di fatto del mercato e su ta-
le scorta sono attivati i proces-
si aziendali atti a soddisfare la do-
manda.
Pi precisamente si pu affermare
che loutput del prodotto/servi-
zio (impianto, manutenzione, for-
nitura e installazione eccetera)
non la risposta alla domanda ma
la domanda medesima.
Il miglioramento continuo con-
sente di mantenere e sviluppa-
re le posizioni acquisite dalla-
zienda sul mercato.
Un paradigma (modello) non fun-
ziona grazie alla sua qualit in-
trinseca, ma quando le persone
vi attribuiscono un significato,
una motivazione, una funzione.
indubbio che il futuro appar-
terr ai prodotti, ai servizi e al-
le aziende che sapranno co-
struirsi una identit e un marchio
forte.
Queste aziende dovranno definire
gli obiettivi strategici (mercato
di riferimento, quote di mercato,
margini operativi, pianificare in-
vestimenti, redigere piani ope-
rativi eccetera), dimostrare di
essere s stesse, forti della
propria storia e dei valori mo-
rali in cui hanno sempre credu-
to e continueranno a credere,
dovranno essere disponibili al
cambiamento, al miglioramen-
to continuo, e a combattere per
conquistare e mantenere nel
settore dappartenenza la posi-
zione conquistata.
Significativa in questo senso la
preghiera di un saggio Sioux:
Signore, dammi il coraggio di
cambiare le cose che si possono
cambiare, la serenit per ac-
cettare le cose che non si pos-
sono cambiare, la saggezza di sa-
per distinguere le prime dalle se-
conde....
Si dovr infine tenere in debito
conto che, in una societ come la
nostra, lazienda che non co-
munica non esiste; a questo
proposito il marketing adeguato
e finalizzato allo scopo diventa
indispensabile.
22
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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e attivit normative a li-
vello europeo riguardanti i
vari aspetti della tecnolo-
gia per la televisione digitale, e
in particolare per la televisione di-
gitale terrestre, sono numerose e
complesse e possono portare ad
un certo disorientamento chi non
partecipa a tali lavori.
Infatti, oltre alla serie di norme
tecniche del TC 209 Cenelec (se-
rie EN 50083) o della TA5 (Tech-
nical Area 5) del TC 100 Iec (se-
rie Iec 60728), di cui si parla in al-
tre parti del presente dossier e
che si occupano degli impianti di
ricezione e di distribuzione via ca-
vo del segnale televisivo negli edi-
fici civili, sono state pubblicate
norme da vari altri enti.
Storicamente il Cei si impe-
gnato nella esemplificazione del-
la situazione normativa per gli im-
pianti dantenna: le pubblica-
zioni nazionali Cei 12-15 An-
tenna - Impianti centralizzati e
Cei 12-17 Antenna - Misure su-
gli impianti centralizzati risal-
gono rispettivamente agli anni
1977 e 1981, mentre del 1997
la prima edizione della guida
Cei 100-7 Guida per lapplica-
zione delle norme riguardanti
gli impianti dantenna per rice-
zione radiofonica e televisiva,
che le ha sostituite entrambe.
LA GUIDA CEI 100-7 ED. 2
Durante il corso dellanno 2000
il CT 100 del Cei e i suoi sotto-
comitati hanno ricevuto un nuo-
vo impulso grazie ad una fortunata
serie di circostanze: le novit in am-
bito normativo, legislativo e tec-
nologico, unite ad un grande af-
fiatamento tra i nuovi respon-
sabili del CT 100 e i presidenti e
segretari dei SC, hanno per-
messo di mettere in program-
ma una serie di attivit nazionali
su argomenti di grande interes-
se. Inoltre, sono state proposte,
e in seguito attuate, nuove mo-
dalit per la pubblicazione e la
distribuzione delle pubblicazio-
ni. In questa nuova fase, il primo
documento nazionale a essere
completato e pubblicato (nella-
prile 2001) stata la seconda
edizione della guida Cei 100-7,
predisposta dal SC 100D.
Volumi divulgativi e guide con descri-
zioni a portata del comune telespettato-
re, con informazioni per la scelta e rac-
comandazioni per il corretto utilizzo dei
servizi, degli apparati e degli impianti di
ricezione
Il Cei e il digitale
terrestre
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24
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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servizio lettori 1757
Il nuovo titolo, basato sugli orien-
tamenti delle norme del Cenelec TC
209, il seguente: Guida per lap-
plicazione delle norme riguardanti
gli impianti di distribuzione via
cavo per segnali televisivi, sonori
e servizi interattivi.
La guida 100-7 Ed. 2, come la pre-
cedente edizione, contiene le spe-
cifiche relative ai requisi-
ti di funzionalit e sicu-
rezza, in base alle norme
della serie Cei EN 50083
Impianti di distribuzio-
ne via cavo per segnali
televisivi, sonori e servizi
interattivi, per la pro-
gettazione e linstallazio-
ne degli impianti di rice-
zione televisiva, dallan-
tenna alla presa dutente,
in ambiente residenziale
e similare. Tuttavia non
utilizzabile per la di-
chiarazione di conformit
ai fini della Legge 46 del
1990. A questo scopo i riferimen-
ti ufficiali sono le norme tecniche,
e principalmente: Cei EN 50083-1
Prescrizioni di sicurezza e Cei EN
50083-7 Prestazioni dellimpian-
to. I principali argomenti tratta-
ti nella guida 100-7 Ed. 2 sono i se-
guenti:
caratteristiche di trasmissione dei
canali televisivi;
struttura degli impianti;
compatibilit elettromagnetica;
caratteristiche dei segnali ricevuti;
caratteristiche dei segnali alla pre-
sa dutente;
elaborazione dei segnali;
antenne: caratteristiche elettri-
che, criteri di installazione, di-
mensionamento del sostegno;
sicurezza elettrica dellimpianto:
contatti diretti e indiretti, mes-
sa a terra e collegamenti equi-
potenziali, fulminazioni, cariche
elettrostatiche.
Nella edizione 2 molto risalto vie-
ne dato agli impianti di ricezione
per le trasmissioni via satellite e
vengono introdotti i sistemi digi-
tali. In particolare, per, la televi-
sione digitale terrestre presen-
tata, insieme ai servizi interattivi,
nel capitolo dedicato agli Svi-
luppi futuri.
IL VOLUME DIVULGATIVO
IMPIANTI DANTENNA
Allinizio del 2001, mentre erano
ancora in corso i lavori per la
seconda edizione della guida
100-7 (ma ne erano gi state de-
lineate le linee principali), nel-
lambito del CT 100 sono inizia-
ti i lavori per una pubblicazione
di un nuovo tipo.
Infatti, il volume divulgativo
Impianti dantenna. Come fare
installare gli impianti per la te-
levisione e i relativi servizi in-
terattivi, pubblicato nel no-
vembre 2001, ha rappresentato
una innovazione rispetto alle
pubblicazioni tradizionali del
Cei, essendo rivolto agli acqui-
renti degli impianti di ricezione
tv, e cio a persone che tipica-
mente non applicano le norme
Cei. Tuttavia, il CT 100 ha rite-
nuto che fosse utile fornire agli
acquirenti di un impianto tv una
guida per verificare la bont del
lavoro dellinstallatore. Il volume
quindi indirizzato ai proprietari
di case e agli amministratori di
condominio, e le caratteristiche
del suo formato lo rendono pi
simile ad unopera editoriale che
26
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT IL CEI E IL DIGITALE TERRESTRE
Esempi di
telecomandi per la
Televisione digitale terrestre
Ambienti:
Serie di locali comuni e zone dedicate ad attivit
specifiche come bagno turco, sauna, termarium,
piscina, acqua gym, sala isotonica e centro fitness
Sistema di gestione:
1 unit MZU2008 per la gestione parola/musica
e la realizzazione di 8 zone distinte di diffusione
Basi microfoniche:
1 console microfonica MBT8008 per la selezione
remota delle 8 zone di diffusione
Diffusori:
- diffusori CAD20/T di tipo stagno in ABS
per la zona della piscina
- diffusori CELL20/T di tipo stagno in alluminio
per la zona di acqua Gym
- diffusori STUDIO2/BT a 2 vie bass-reflex
per il centro Fitness
Amplificazione autonoma:
nelle 2 sale di aerobica e nella sala spinning impianti
di amplificazione autonoma con diffusori
STUDIO.PRO12A bi-amplificati da 300+100W
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Sound Design Project per centro benessere
(Tonic Center - S. Omero, TE)
il suono dei grandi ambienti
sound design a Teramo
servizio lettori 1400
Esempi di servizi della Pubblica Amministrazione per il digitale terrestre
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servizio lettori 1758
ad una guida tecnica Cei. Oltre
alle raccomandazioni pratiche
per lacquirente, il volume con-
tiene, cosa piuttosto innovati-
va, modelli di capitolato tipo
su cui basarsi per la gara per la
fornitura dellimpianto, e di con-
tratto dappalto sia per la for-
nitura di un nuovo impianto che
per lavori di manutenzione su
un impianto esistente.
A distanza di alcuni anni si pu
dire che liniziativa di una pub-
blicazione rivolta agli acquiren-
ti stata un successo, e quindi
sono state programmate, e in
alcuni casi gi concluse, altre
pubblicazioni di questo tipo.
In questo volume la televisione
digitale terrestre viene presen-
tata nellottica dellutente e al-
la luce della legge 66 del 2001,
come la tecnologia che sta af-
fiancando gradualmente lat-
tuale televisione analogica ter-
restre e che la sostituir a par-
tire dal 2007.
Molto spazio dedicato anche ai
servizi interattivi, che sono citati
anche nel titolo, ma lattenzione,
per quanto riguarda sia gli im-
pianti sia i servizi, non rivolta
in particolare alla televisione di-
gitale terrestre, ma in generale
a tutte le tecnologie con cui pos-
sibile ricevere segnali televisivi.
LA GUIDA CEI 100-100
Una volta completata la guida
100-7 e il volume Impianti dan-
tenna, il CT 100 ha rivolto la sua
attenzione agli apparati, e nel
2002 sono cominciati i lavori per
la preparazione della guida Cei
100-100 Guida alla tecnologia e
ai servizi dei ricevitori (Set Top
box e televisori digitali integra-
ti) per la televisione digitale ter-
restre; la guida stata poi pub-
blicata nel 2003, ed quindi il pri-
mo documento nazionale Cei de-
dicato alla televisione digitale
terrestre.
La guida 100-100 si pu inqua-
drare fra le iniziative prese dai va-
ri protagonisti del settore, per fa-
cilitare la transizione dalla tec-
nologia analogica attuale, alla
tecnologia digitale.
In particolare la guida ha lo-
biettivo di diffondere le cono-
scenze relative agli apparati ne-
cessari per ricevere il segnale
digitale terrestre in casa dellu-
tente, sia dal punto di vista del-
la tecnologia sia da quello dei ser-
vizi. A questo scopo viene de-
scritta la piattaforma multime-
diale Dvb-Mhp, che lo stan-
dard Etsi che verr utilizzato
dai broadcaster, e consentir
una completa fruizione dei ser-
vizi interattivi.
La guida, inoltre, contiene dei ca-
pitoli di argomento piuttosto ori-
ginale e interessante.
Un capitolo dedicato ai risultati
di sperimentazioni preliminari,
con le quali sono state identifi-
cate le caratteristiche che de-
vono avere gli apparati riceven-
ti affinch lutente possa usu-
fruire di un definito insieme di ser-
vizi interattivi, connessi con i
programmi televisivi, oppure da
essi indipendenti.
presente anche un capitolo ri-
volto esplicitamente alla pub-
blica amministrazione che con-
tiene raccomandazioni che han-
no lo scopo di favorire laffer-
mazione della televisione digitale
terrestre e la redditivit delle
trasmissioni in tecnica digitale.
Infine lAppendice si occupa di
aspetti commerciali, con consi-
derazioni sui costi di produzione
e sui prezzi al pubblico dei Set
Top box.
La guida rivolta ai professionisti
del settore, dai costruttori di
componenti e di apparati, agli in-
stallatori, dai broadcaster ai for-
nitori di contenuti, e alla pubblica
amministrazione.
La maggior parte dei capitoli
pu inoltre essere letta dal co-
mune telespettatore.
LA GUIDA CEI 100-7 ED. 3
Subito dopo la pubblicazione
della guida 100-100, avvenuta
nel settembre 2003, stata con-
vocata la prima riunione, nel-
28
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT IL CEI E IL DIGITALE TERRESTRE
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Interruttori orari
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Sicurezza gas per centrali termiche
N
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Termostato
ambiente digitale
con dispaly intuitivo
e di facile lettura
Temperature
Comfort ed Economy
programmabili
Nota
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lIso/Iec Jtc1 ha pubblicato le famose serie di norme Mpeg
sulla codifica e sulla compressione del segnale televisivo di-
gitale, utilizzabile con le varie tecniche trasmissive;
le raccomandazioni dellItu-R della serie bt stabiliscono le ca-
ratteristiche della struttura (ad esempio la canalizzazione) del
segnale televisivo digitale che viene radiodiffuso; alcune di
tali raccomandazioni si occupano in particolare del segnale per
la televisione digitale terrestre;
le norme Etsi denominate Dvb definiscono le tecniche trasmissive
(codifica di canale e modulazione) da utilizzare per la televi-
sione digitale, sia terrestre, che satellitare, che via cavo; le nor-
me, ma soprattutto le specifiche e i rapporti tecnici Etsi Dvb,
si occupano inoltre dei servizi associati alle trasmissioni te-
levisive digitali;
altri organi tecnici del Cenelec (ad esempio il TC 206) e del-
lIec si sono occupati delle caratteristiche funzionali dei ricevitori
(decoder, Set Top box, o televisori digitali integrati), della lo-
ro sicurezza elettrica e compatibilit elettromagnetica. Re-
centemente stata pubblicata dal Cei la norma (di origine Iec):
Cei EN 62216-1 (classificazione Cei 100-102): Ricevitori per
la televisione digitale terrestre, sistema Dvb-T. Parte 1: Spe-
cifiche del ricevitore di base.
CHE COSA STATO SCRITTO?
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servizio lettori 1759
lambito del SC 100D, per i lavori
di revisione della guida 100-7.
Sebbene la precedente versione
della guida 100-7 fosse stata
pubblicata solo poco pi di 2 an-
ni prima, la nuova edizione si
resa necessaria proprio per in-
trodurre gli aggiornamenti re-
lativi alla televisione digitale
terrestre e ai servizi interattivi.
Al momento della preparazione
del presente articolo, la terza
edizione della guida 100-7, per la
quale stato proposto il nuovo
titolo: Guida per lapplicazio-
ne delle norme sugli impianti di
ricezione televisiva, stata sot-
toposta allInchiesta pubblica,
ma non ancora stata pubblicata
nella versione definitiva.
Per ledizione 3 sono stati rivisti
tutti i capitoli, e in particolare so-
no stati migliorati i seguenti ar-
gomenti:
servizi a larga banda e inte-
rattivi;
apparati dutente per la tv di-
gitale terrestre;
mezzi trasmissivi e apparati
per linterattivit;
ricezione della tv digitale ter-
restre con gli attuali impianti
dantenna;
caratteristiche dei cavi coassiali;
protezione dellimpianto dan-
tenna contro i contatti diretti
e indiretti.
La nuova edizione risulta ri-
strutturata rispetto alla edizione
2, con una riorganizzazione dei
capitoli pensata per mettere in
risalto i nuovi argomenti; sono
stati inoltre migliorati gli sche-
mi, le figure e le tabelle, e sono
stati curati maggiormente i ter-
mini tecnici, per renderli simili a
quelli effettivamente utilizzati
dagli installatori. Come ulterio-
re avvicinamento a questi ultimi
stato introdotto il nuovo capi-
tolo: Raccomandazioni per lin-
stallazione. In questa edizione
in pratica, sebbene lattenzio-
ne della guida sia sempre rivol-
ta ai sistemi di ricezione televi-
siva in generale, la televisione di-
gitale terrestre assume final-
mente un ruolo di primo piano.
IL VOLUME DIVULGATIVO
TELEVISIONE DIGITALE
TERRESTRE
Nellaprile del 2004 il CT 100,
congiuntamente ai suoi sotto-
comitati, ha istituito un gruppo
di lavoro per la preparazione di
un nuovo volume divulgativo,
che si chiamer Televisione di-
gitale terrestre. Servizi, appa-
rati, impianti di ricezione, inte-
rattivit e coesistenza con altri
sistemi. Contrariamente a quan-
to fatto con la guida 100-7 e il vo-
lume divulgativo Impianti dan-
tenna, che trattano gli impian-
ti di ricezione per qualsiasi tipo
di tecnologia, quindi con un ap-
proccio di tipo orizzontale, in
questo caso si deciso di adot-
tare un approccio verticale: in un
solo volume verranno trattati
tutti gli argomenti, al momento
presenti in varie norme e gui-
de, legati alla televisione digitale
terrestre.
Come per il precedente volume
divulgativo, anche in questo ca-
so il punto di vista sar quello del-
lutente. La proposta di questo
nuovo volume ha subito riscos-
so un certo successo; si sono
iscritti al gruppo i rappresen-
tanti dei costruttori (di compo-
nenti, di apparati per gli im-
pianti, di apparati di ricezione),
delle universit e dei centri di for-
mazione, delle associazioni di
categoria degli installatori, degli
enti di radiodiffusione (broad-
caster), dei centri di ricerca, del-
la pubblica amministrazione e
anche dei consumatori.
La parte iniziale del volume sa-
r dedicata alla divulgazione
della tecnologia, e avr due di-
verse modalit di lettura, per
favorire linteresse sia delle per-
sone che si avvicinano a questi
argomenti per la prima volta,
sia di chi invece ha gi delle co-
noscenze di tecnica.
La modalit di base consister nel
leggere solo i paragrafi scritti
con carattere tipografico nor-
male, saltando i paragrafi scrit-
ti in corsivo (o evidenziati in un
altro modo che verr deciso),
mentre leggendo tutti i para-
grafi di seguito si avranno in-
formazioni tecniche avanzate.
Il volume conterr poi descri-
zioni alla portata del comune
telespettatore, informazioni per
la scelta e le raccomandazioni sul
corretto utilizzo in relazione ai ser-
vizi, agli apparati dutente e agli
impianti di ricezione per la te-
levisione digitale terrestre.
Alcuni di questi argomenti, seb-
bene presenti in altri documen-
ti Cei, saranno completamente ri-
elaborati per rispondere agli sco-
pi del nuovo volume.
Ad esempio, per quanto riguar-
da gli impianti di ricezione, ver-
r inclusa una parte nuova: Ade-
guamento dellimpianto esistente
alla tv digitale terrestre.
Saranno inclusi anche diversi
schemi di collegamento per aiu-
tare lutente, almeno nei casi
pi comuni, e infine, cos come
stato fatto per il precedente vo-
lume divulgativo Impianti dan-
tenna, ci saranno i modelli di ca-
pitolato e di contratto dappalto.
La pubblicazione del volume
prevista entro la fine del 2004.
30
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT IL CEI E IL DIGITALE TERRESTRE
Esempio dei collegamenti principali per linstallazione di un Set-Top box
Esempio dei collegamenti fra televisore per la televisione analogica, Set-Top
box per la televisione digitale terrestre (STB Terr. dig.), videoregistratore (VCR),
riproduttore dei suoni HiFi, CD e video DVD
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L
art. GE 2.3 della Gui-
da Cei 31-35 V2 defini-
sce:
limpianto termico come: il
complesso delle condotte com-
preso tra il punto di consegna
del gas e gli apparecchi uti-
lizzatori (questi esclusi), gli
apparecchi e gli eventuali ac-
cessori destinati alla produ-
zione di calore;
la centrale termica come uno
o pi locali comunicanti diret-
tamente tra loro, destinato/i
allinstallazione di un impian-
to termico di produzione del
calore, la cui portata termica
complessiva superiore a 35
kW.
In base a questultima defini-
zione si far riferimento alle cen-
trali termiche con portata ter-
mica superiore a 35 kW.
Naturalmente la produzione di ca-
lore pu essere effettuata uti-
lizzando combustibili diversi;
considerando quelli pi fre-
quentemente utilizzati si pu
fare una distinzione tra:
impianti termici alimentati a
gas;
impianti termici alimentati a ga-
solio.
La normativa applicabile a tali im-
pianti diversa, come diversi
sono i rischi che presentano, di
conseguenza diverso sar lim-
pianto elettrico da realizzare.
Vediamo intanto di definire do-
ve comincia e dove finisce lim-
pianto elettrico relativo ad un
impianto termico e quali sono
le informazioni necessarie per
la corretta progettazione ed ese-
cuzione dello stesso. Allo scopo
pu essere daiuto la guida Cei
64-50 nel caso di centrale termica
inserita in un edificio residenziale.
Limpianto elettrico (da guida
Cei 64-50 art. 4.3.3) di una cen-
trale termica, ad esclusione dei
componenti elettrici dellimpianto
a totale asservimento del pro-
cesso termico, costituito da
una linea in arrivo di alimenta-
zione, da un quadro e da circui-
ti di alimentazione degli appa-
recchi utilizzatori.
In pratica vengono esclusi i qua-
dri di comando e lequipaggia-
mento elettrico a bordo dei ge-
neratori di calore.
Lappendice D al punto D.2 riporta
un esempio di modulo utilizzabile
per descrivere le caratteristiche
della centrale termica. Una vol-
ta rilevate le caratteristiche del-
limpianto termico necessario
definire come dovr essere lim-
pianto elettrico, ma per farlo ne-
cessario stabilire lambiente din-
stallazione; allo scopo neces-
sario avere: le caratteristiche ai
fini della classificazione e valu-
tazione dei rischi che devono
essere fornite dal committente
(come riportato nella guida Cei
0-2 ed. 2002 punto B.2.2).
Si vuole sottolineare come tali ca-
ratteristiche non devono essere
decise dallinstallatore, n tan-
tomeno dal progettista dellim-
pianto elettrico, bens come que-
ste siano dati di progetto. Pur-
troppo il pi delle volte compito
dellinstallatore e/o del proget-
tista decidere, perch il com-
mittente non fornisce questi da-
ti. Cos addentriamoci nei mean-
dri legislativi per comprendere se
le centrali termiche sono da con-
siderare ambienti a rischio de-
splosione, a maggior rischio in ca-
so dincendio o ordinari, esami-
nando i vari casi che si possono
presentare.
LE CENTRALI
TERMICHE A GAS
Passato remoto
Limpianto elettrico delle cen-
trali termiche a gas con poten-
zialit termica sino a 35 kW
(30.000 kcal/h) non era sogget-
to a particolari prescrizioni, in
quanto lambiente in cui era in-
stallato era considerato ordina-
rio e quindi anche limpianto
elettrico lo era (art. B1 Cei 64-
2/A). Mentre limpianto elettri-
co delle centrali termiche di po-
tenzialit superiore a 35 kW ali-
mentate a gas doveva essere
realizzato in conformit alla nor-
ma Cei 64-2/A appendice B, que-
sta considerava le centrali ter-
miche a gas luoghi di classe 3, ov-
vero luoghi con presenza di so-
stanze infiammabili, escluse le
polveri, in lavorazione o deposito
in quantit inferiori a valori mi-
nimi fissati dalla stessa norma Cei
64-2. Le zone AD (cio le zone pe-
ricolose per le quali i compo-
nenti dellimpianto elettrico do-
vevano rispondere a determi-
Le centrali termiche
NORMATIVA
Sono da considerare come ambienti a rischio de-
splosione, a maggior rischio in caso dincendio o
come ordinari?
32
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Elvira Ferrandino
Allart. 4.3.1, sono indicate le informazioni necessarie per la pro-
gettazione e lesecuzione dellimpianto elettrico di una centrale
termica:
la potenzialit termica della centrale;
il tipo di combustibile;
la capacit degli eventuali serbatoi;
lottemperanza da parte del committente alle prescrizioni di
legge relative agli impianti termici ed alle prescrizioni delle
norme Uni-Cig.
CHE COSA DICE LA GUIDA CEI 64-50
Nelle centrali
termiche a gas
conformi al dpr
661/96 (ovvero con
marcatura CE) non vi
sono aree con rischio
desplosione
nati requisiti di sicurezza) che po-
tevano esserci nelle centrali era-
no di tipo C3Z2 (luogo di classe
3, zona 2) o nella peggiore del-
le ipotesi di tipo C3Z1 (luogo di
classe 3, zona 1), questo nel ca-
so di ambienti a ventilazione im-
pedita, come ad esempio per
una centrale termica a metano
nella volta di un soffitto privo
di aperture. Nelle zone C3Z2
limpianto elettrico doveva essere
del tipo AD-FT (cio a sicurezza
funzionale a tenuta) ed a se-
conda dellaltezza doveva ga-
rantire un grado di protezione
IP 44 o IP 4X, mentre nelle zo-
ne C3Z1 doveva essere di tipo
AD-PE (a prova desplosione) o
AD-FE1 (a sicurezza funzionale
contro le esplosioni).
La norma Cei 64-2 affrontava il
problema della classificazione
convenzionalmente, indicando
le dimensioni delle zone perico-
lose intorno ai probabili punti
di emissione delle sostanze pe-
ricolose; in tal modo si riusciva-
no a determinare univocamente
le zone pericolose ed a definire
limpianto elettrico da installare.
PASSATO PROSSIMO
La norma Cei 64-2/A, relativa
alle centrali termiche a gas,
stata abrogata l1 settembre
2001; da tale data diventato in-
dispensabile fare riferimento al-
le seguenti norme:
Cei EN 60079-10 (Cei 31-30)
Costruzioni elettriche per at-
mosfere esplosive per presen-
za di gas - parte 10: Classifi-
cazione dei luoghi pericolosi
per la classificazione delle zo-
ne, aiutandosi con la guida Cei
31-35A Costruzioni elettriche
per atmosfere esplosive per
presenza di gas - Guida alla
classificazione dei luoghi peri-
colosi - esempi che riporta al-
cuni esempi di classificazione
per le centrali termiche (esem-
pi GD10).
Cei EN 60079-14 (CEI 31-33) Co-
struzioni elettriche per atmo-
sfere esplosive per presenza
di gas - Parte 14: Impianti elet-
trici nei luoghi con pericolo di
esplosione per la presenza di
gas (diversi dalle miniere) per
la realizzazione degli impianti
elettrici.
Labrogazione della Cei 64-2 (si
ricorda che tuttora in vigore il
cap. IV relativo ai luoghi di clas-
se 0, cio quelli con pericolo de-
splosione per la presenza di so-
stanze esplosive vere e proprie)
e la conseguente necessaria ap-
plicazione della norma Cei EN
60079-10 (Cei 31-30) hanno ge-
nerato una situazione di preca-
riet, perch la norma Cei 31-
30 affronta il problema della
classificazione in modo comple-
tamente diverso, limitandosi a for-
nire le definizioni di zona peri-
colosa e di sorgenti demissione,
lasciando ampia discrezionalit
e relativa responsabilit al tec-
nico incaricato della classifica-
zione.
La stessa discrezionalit viene de-
mandata anche per la definizio-
ne della forma e dellestensione
delle zone pericolose originate
dalle singole emissioni.
Cos si dovuto procedere, a
partire dall1 settembre 2001, a
determinare, allinterno delle
centrali termiche a gas, le zone
pericolose secondo il procedi-
mento generale indicato dalla
norma Cei 31-30 e dalla guida Cei
31-35A, ed a seconda dellespe-
rienza e della preparazione di
chi affrontava il problema capi-
ta di trovare centrali termiche
classificate come zone non pe-
ricolose o come zone 2 estese
allintera centrale (vedi tabella 1
per la definizione delle zone).
PRESENTE
Lentrata in vigore dal 10 set-
tembre 2003 del d. lgs. 12 giugno
2003 n. 233 e la pubblicazione nel
marzo 2004 della guida Cei 31-35
V2 hanno semplificato notevol-
NORMATIVA LE CENTRALI TERMICHE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 33
TABELLA 1 - CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI
SECONDO LA NORMA CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)
E SECONDO LA DIRETTIVA 1999/92/CE
Classificazione dei luoghi in cui pu essere presente unatmosfera esplosiva
per la presenza di gas secondo la norma Cei EN 60079 - 10 (Cei 31-30)
Zona 0 Zona dove presente continuativamente o per lunghi periodi
unatmosfera esplosiva per la presenza di gas
Zona 1 Zona dove possibile sia presente durante il funzionamento normale
unatmosfera esplosiva per la presenza di gas
Zona 2 Zona dove non possibile sia presente unatmosfera esplosiva per
la presenza di gas durante il funzionamento normale o, se ci avviene,
possibile sia presente solo poco frequentemente e per breve periodo
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La rivoluzionaria linea di amplificatori da palo presentata da FTE MAXIMAL per le nuove trasmissioni digitali terrestri DTT.
La serie LG si presenta con una gamma composta da 6 modelli a uno, due e tre ingressi (LG 220, 221, 224, 225, 226 e 227),
per dare allinstallatore la possibilit di scegliere larticolo pi adatto alle sue necessit.
Questi amplificatori presentano un basso livello di guadagno pari a 22 dB con un livello di uscita di 102 dBuV
ed una bassa figura di rumore.
FTE MAXIMAL, da sempre attenta alle esigenze del mercato, da la possibilit di incrementare
di 10 dB il guadagno e il livello di uscita degli amplificatori LG per mezzo di un finale di potenza: il booster LGP.
Applicando il booster LGP alluscita di qualsiasi amplificatore LG si raddoppiano
decisamente le capacit di amplificazione di ogni prodotto di questa linea.
Da notare che gli amplificatori LG possono essere alimentati
sia a 12V che 24V tramite gli alimentatori FTE della serie LPS.
Gli amplificatori LG sono alloggiati in una scatola metallica
tipo tunner che conferisce al prodotto unelevata schermatura,
oltre che unapprezzabile aspetto estetico.
Amplificatore da palo LG:
la trasmissione terrestre
cambia filosofia.
servizio lettori 1823
il 99,6% e da altri idrocarburi
(vedi sostanza 202 della ta-
bella GA-1 della guida Cei 31-
35); questa condizione in Ita-
lia pressoch sempre sod-
disfatta;
2. limpianto termico deve essere
realizzato a regola darte, cio
deve essere realizzato in con-
formit con le vigenti disposizioni
legislative e con le norme Uni-
Cig; ci pu essere attestato dal-
la dichiarazione di conformit
rilasciata dal termoidraulico
che ha realizzato limpianto,
nel caso di impianto soggetto
allapplicazione della legge
46/90 (ovvero negli edifici adi-
biti ad uso civile), negli altri
casi si consiglia di farsi rila-
sciare una dichiarazione equi-
valente;
3. limpianto termico deve es-
sere regolarmente esercito e
mantenuto; ci lo si pu veri-
ficare attraverso il libretto di
centrale, dove tra laltro de-
vono essere annotate le ma-
nutenzioni ordinarie e straor-
dinarie effettuate;
4. limpianto termico deve es-
sere installato ad una quota
non superiore a 1500 m sul
livello del mare;
5. la pressione desercizio (cio
la pressione relativa del gas
con la quale normalmente ali-
mentato limpianto termico)
non deve essere superiore a
0,04 bar;
6. larea massima del foro, che de-
termina in caso di guasto le-
missione del gas, non deve
essere superiore a 0,25 mm
2
.
I fori di emissione possono ad
esempio essere dovuti al dispo-
sitivo dintercettazione manua-
le del gas, alla valvola di blocco
automatico, agli organi di col-
legamento (giunti, flange, filtri),
agli sfiati di eventuali valvole
di sicurezza, alle valvole di re-
golazione della portata, ecc. La
guida Cei 31-35 fornisce alcune
dimensioni stimate dei fori de-
missione. Consideriamo i fori
demissione dovuti a flange, val-
vole e connessioni.
Per definire le dimensioni del
foro di emissione nelle flange si
considera il guasto della guar-
nizione ed a seconda del tipo di
guarnizione utilizzata si posso-
no avere le aree del foro riportate
in tabella 2.
Da notare che normalmente nel-
le tubazioni del gas allinterno del-
le centrali termiche non si uti-
lizzano flange.
Se dovessero essere utilizzate
si pu notare che queste hanno
dimensioni delle superfici del
foro superiori a 0,25 mm
2
solo
nel caso di guarnizioni in fibra
compressa (impiegate nelle cen-
trali di potenze dellordine dei
MW).
Pertanto in tal caso non sar
applicabile la guida Cei 31-35
V2.Per definire le dimensioni del
foro di emissione nel caso delle
valvole, si considera lemissione
dello stelo e nella pratica indu-
striale (come riportato nella gui-
da Cei 31-35) si possono assu-
mere aree dei fori di emissione
diverse a seconda dei diametri
delle tubazioni come riportato
in tabella 3. Pertanto non sar ap-
plicabile la guida Cei 31-35 V2 nei
casi di valvole utilizzate su tu-
bazioni di diametro superiore a
150 mm. I fori di emissione nel ca-
so di connessioni di piccole di-
mensioni possono essere assunti
di area pari a 0,25 mm
2
e quindi
pu essere applicata la guida
Cei 31-35 V2;
7. le aperture di ventilazione do-
vranno essere diverse a se-
conda della pressione desercizio
come riportato in tabella 4.
La superficie delle aperture di
ventilazione deve essere calco-
lata al netto di eventuali griglia-
ti, reti e/o alette antipioggia.
Le condizioni descritte dalla va-
riante V2 (alla quale si rimanda
per gli opportuni approfondi-
menti) consentono di evitare
molti calcoli nella maggior par-
te delle centrali termiche a me-
tano che non abbiano apparec-
chi conformi al dpr 661/96, per
si sottolinea che non applica-
bile a centrali termiche che uti-
lizzano altri gas; in tal caso sa-
r necessario determinare le zo-
ne con pericolo desplosione se-
condo la Cei 31-30 e se dalla
classificazione dovessero risul-
tare presenti zone pericolose (0,
1, 2) gli impianti elettrici do-
vranno essere effettuati come
indicato nella norma Cei 31-33.
Rimane da discutere se le centrali
termiche a gas, qualora non fos-
sero luoghi con pericolo de-
splosione, possano essere ritenuti
ambienti a maggior rischio in
caso dincendio.
Potrebbero rientrare negli am-
bienti a maggior rischio in caso
dincendio per la presenza di
materiale infiammabile o com-
bustibile in lavorazione, convo-
gliamento, manipolazione o de-
posito indicati al punto 751.03.4
della norma Cei 64-8 (quelli che
erano indicati di tipo C nella
precedente edizione della norma).
In tal caso si possono considerare
a maggior rischio in caso din-
cendio quando la classe richiesta
per il compartimento antincen-
dio pari o superiore a 30. In ba-
se al dm 12 aprile 1996 i locali di
installazione degli apparecchi
per la climatizzazione di edifici
ed ambienti (cio le centrali ter-
miche) devono avere comparti-
mento antincendio non inferiore
a REI 120 se di potenza termica
complessiva superiore a 116 kW
e non inferiore a REI 60 se di
potenza termica complessiva in-
feriore a 116 kW. Pertanto la
compartimentazione superio-
re a 30, quindi a prima vista
sembrerebbe che sono sempre da
considerare ambienti a maggior
rischio in caso dincendio. Ma
la compartimentazione richie-
sta dal dm 12/4/96 non calco-
lata come richiesto dalla norma
Cei 64-8/7 allegato B, ma impo-
sta. Effettuando i calcoli si pu
osservare che risulterebbe un
compartimento antincendio in-
feriore, pertanto si pu conclu-
dere che sono da considerare
ambienti ordinari. Si sottolinea pe-
r che tale valutazione non de-
ve essere fatta dallinstallato-
re, ma deve essere fornita dal
committente.
CENTRALI TERMICHE
A GASOLIO
Passato e presente
Nulla cambiato in merito a
queste centrali; infatti non era-
no da ritenere ambienti con pe-
ricolo desplosione prima e non
lo sono tuttoggi.
Lunico dubbio relativo a con-
siderare gli ambienti come luo-
ghi ordinari o a maggior rischio
in caso dincendio. Potrebbero ri-
entrare negli ambienti a mag-
gior rischio in caso dincendio
per la presenza di materiale in-
fiammabile o combustibile in la-
vorazione, convogliamento, ma-
nipolazione o deposito indicati al
punto 751.03.4 della norma Cei
64-8. In tal caso si possono con-
siderare a maggior rischio in ca-
so dincendio quando la classe ri-
chiesta per il compartimento an-
tincendio pari o superiore a
30. Ci pu essere fatto calco-
lando la classe del comparti-
mento antincendio come richie-
sto dalla norma Cei 64-8/7 alle-
gato B.
Ed il pi delle volte risultano
compartimenti antincendio su-
periori a 30. Il diagramma di fi-
gura 2 riassume in modo sinte-
tico quanto esposto.
36
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA LE CENTRALI TERMICHE
TABELLA 4 - DIMENSIONI DELLE APERTURE
DI VENTILAZIONE
Pressione desercizio [bar] Dimensioni delle aperture di ventilazione
[m
2
]
0,02 0,3
0,03 0,4
0,04 0,5
FIGURA 2 - DIAGRAMMA DI FLUSSO
Le centrali
termiche a gasolio
non erano da ritenere
ambienti con pericolo
desplosione prima e
non lo sono tuttoggi
Una gamma. Semplice come vuoi tu.
System pro M compact
Con i nuovi System pro M compact linstallazione diventa pi sempli-
ce e pi veloce, grazie ai nuovi morsetti cilindrici bidirezionali che
semplificano le operazioni di connessione eliminando ogni possibilit
di errore. E ancora, nuova designazione pi semplice, nuovi imballi
pi funzionali e nuova serie unificata di accessori.
La tecnologia davanguardia introdotta sulla nuova gamma ha consen-
tito di realizzare nuove versioni e nuove soluzioni tecniche, e di
Tutto quello che ti serve.
di recentissima pubblica-
zione il documento emes-
so da Enel Distribuzione
DK 5600 - Criteri di allacciamen-
to di clienti alla rete MT della
distribuzione - giunto ormai alla
sua quarta edizione. Tale docu-
mento si applica agli allacciamen-
ti alle reti a 15 e a 20 kV e per
analogia alle altre reti MT e ne
definisce attraverso prescrizioni i
criteri e le modalit delle connes-
sioni.Il documento era stato ag-
giornato due anni fa tenendo con-
to del fatto che la rete di media ten-
sione del distributore pu essere
esercita oltre che a neutro isolato
anche con neutro a terra tramite im-
pedenza e che la nuova norma
CEI 11-1 prevede la definizione
nei centri urbani dellimpianto di ter-
ra globale.
Circa il nuovo concetto ancora da
assimilare del tutto di impianto di
terra globale non abbiamo letto
nel documento informazioni spe-
cifiche e quindi ci dobbiamo ac-
contentare di quanto molto sinte-
ticamente si trova scritto nella nor-
ma CEI 11-1, che riportiamo in-
sieme ad altri articoli di interesse
successivamente.
Abbiamo cercato aiuto, ma invano,
nella norma CEI 11-37, 1996-12,
prima edizione, Guida per lese-
cuzione degli impianti di terra di sta-
bilimenti industriali per sistemi di
I, II e III categoria: sembra infat-
ti - stranamente - che la necessit
nel nostro paese di approfondi-
mento di un tema cos rilevante non
sia minimamente avvertita.
Abbiamo cercato aiuto in un testo
molto interessante di recente pub-
blicazione ed aggiornato alla fine
del 2002, che tratta di elementi di
progettazione elettrica di impian-
ti industriali, ma nel capitolo de-
dicato agli impianti di terra lim-
pianto di terra globale non risulta
trattato, anche perch tali realt tro-
vano difficilmente collocazione in
area urbana.
Un testo che pu essere di aiuto al
tecnico che desidera migliorare le
proprie conoscenze sullimpianto di
terra globale la pregevolissima
opera redatta dai professori V. Ca-
taliotti e A. Campoccia sullargo-
mento degli impianti di terra in
generale, in quanto anche se al
riguardo dello specifico argomen-
to non sembra ufficialmente allar-
gare le informazioni oltre a quan-
to si pu recepire alla lettura del-
la norma, in altri capitoli d uti-
lissime indicazioni sulla possi-
bile effettiva consistenza di ta-
le dispositivo e sulle modalit di
approccio alla sua trattazione teo-
rica. Di seguito si riportano,
scritte in corsivo, le prescrizio-
ni di Enel, ricavate dalla lettu-
ra dei contenuti del paragrafo 6.4
intitolato Impianto di terra
del nuovo documento, e appe-
na sotto non in corsivo alcuni
commenti. Sono inoltre evi-
denziate di massima le modifi-
che introdotte nei confronti del
documento previgente.
1 - Limpianto di terra per i locali
cliente, consegna e misura do-
vr essere unico.
Quindi in generale ricordiamo
che esso potrebbe non essere
unico per lintera attivit del-
lutente con possibili conse-
guenze negative nei riguardi
della sicurezza in relazione ai pe-
ricoli dovuti ai contatti indiret-
ti. Tali conseguenze sono state
descritte nella relazione presen-
tata al convegno nazionale del 26
ottobre 2001 tenutosi a Roma, sul
tema Il servizio elettrico in aree ur-
bane: sicurezza e formazione, or-
ganizzato dallIstituto Superiore
per la Previdenza e la Sicurezza
del Lavoro.
2 - Limpianto di terra deve ri-
spondere alle norme vigenti.
3 - Il progetto e la realizzazione
dellimpianto di terra a tota-
le carico del cliente.
4 - Il cliente responsabile delle-
sercizio e della manutenzione del-
lintero impianto di terra.
Si ritiene che dei collegamenti a ter-
ra e della loro buona efficienza nel
locale di consegna sia responsabile
Enel e che questo aspetto debba
essere meglio precisato.
5 - Nel locale consegna sar messo
a disposizione un bullone a mor-
setto per il collegamento delle
masse delle apparecchiature
Enel allimpianto di terra.
6 - Il dimensionamento dellim-
pianto di terra deve essere fatto
sulla base della corrente di gua-
sto a terra sulla rete MT e del tem-
po di eliminazione del guasto a
terra da parte delle protezioni
Enel.
Qualche commento alla quarta
edizione del documento Enel
DK5600
Limpianto
di terra globale
Giancarlo Tedeschi
NORMATIVA
38
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Il documento DK
5600 si applica
agli allacciamenti
alle reti a 15 e a 20
kV e per analogia
alle altre reti MT
7 - Anche in presenza di impianto
di terra globale limpianto di
terra sar costituito almeno da
un anello equipotenziale con
quattro picchetti ai vertici.
Continua a non essere chiaro il si-
gnificato tecnico dellobbligo che
lente distributore pone in capo
allutente di realizzare un impian-
to minimale di dispersione a terra
delle correnti di guasto anche in pre-
senza di impianto di terra globale.
Ad esempio anche ammesso e non
concesso che ogni utente debba por-
tare un suo contributo alla realiz-
zazione della rete equipotenziale del-
limpianto di terra globale esi-
stente, ci chiediamo perch il pro-
gettista dellimpianto elettrico di
utente responsabile concretamente
della realizzazione del dispositivo
di protezione (vedasi punto pre-
cedente) sia costretto a costruire il
dispersore nei punti in cui la ridu-
zione del rischio minima e non al
contrario dove la presenza di per-
sone rilevante. Ci contro ogni ra-
gione di principio, da anni ormai ac-
cettata e consolidata dalle norme
tecniche pi attuali e cio dalla
regola darte vigente.
8 - Enel distribuzione non pu ga-
rantire nel tempo la sussisten-
za dellimpianto di terra glo-
bale.
Il significato di questa indicazio-
ne merita di essere approfondito per
le notevoli conseguenze che in me-
rito a questioni di sicurezza e a
questione economiche se ne possono
trarre. Il professionista incaricato del-
la progettazione dellimpianto di
terra del cliente deve essere meglio
informato per poter decidere sulla
consistenza e sulle prestazioni del-
limpianto da realizzare. Cosa si-
gnifica concretamente lafferma-
zione di Enel? In linea di principio
vero che niente si pu mai ga-
rantire nel tempo: nel caso specifico
laffermazione di Enel vuol co-
stringere comunque il cliente a do-
tarsi di un impianto di terra come
se limpianto di terra globale non esi-
stesse? E in questo caso, come po-
trebbe il cliente verificare leffi-
cienza del suo impianto senza nul-
la conoscere dellimpianto di terra
globale? Non si possono escludere,
anzi si devono ipotizzare per de-
finizione situazioni di dipendenza
tra i due sistemi disperdenti: la re-
gola tecnica in generale chiede di
approfondire tale aspetto. I risvol-
ti in termini di responsabilit e di one-
ri economici sono molto consistenti
NORMATIVA LIMPIANTO DI TERRA GLOBALE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 39
Art. 2.7.14.5 - Impianto di terra globale
Impianto di terra realizzato con linterconnessione
di pi impianti di terra che assicura, data la vicinanza
degli impianti stessi, lassenza di tensioni di con-
tatto pericolose. Tale impianto permette la ripartizione
della corrente di terra in modo da ridurre lau-
mento di potenziale di terra negli impianti di terra
singoli. Si pu dire che tale impianto formi una su-
perficie quasi-equipotenziale. Questa definizione
limitata alle reti di trasmissione e di distribuzione
del distributore pubblico, ad esempio nel caso di aree
urbane concentrate, ed agli impianti utilizzatori
alimentati in AT o in MT collegati allimpianto di ter-
ra globale ed in esso inclusi.
Art. 9.4.2 - Alimentazione di impianti di bassa
tensione situati allinterno dellarea di impianti
di terra di sistemi di alta tensione
Se un impianto di alta tensione alimenta utilizzatori
di bassa tensione che sono situati entro larea del-
limpianto di terra del sistema di alta tensione, tut-
te le masse a terra devono essere collegate ad un
impianto di terra comune. In tali condizioni, per
gli impianti utilizzatori di bassa tensione si pos-
sono ritenere rispettate completamente le con-
dizioni elencate al punto 9.4.1.
Nota - Il presente articolo si riferisce a sistemi elet-
trici in BT interamente compresi allinterno di un
dispersore di AT o in rete magliata. Negli altri
casi si applicano le prescrizioni di 9.4.3.
Art. 9.4.3 - Alimentazione di impianti di bassa
tensione situati al di fuori dellarea di impian-
ti di terra di sistemi di alta tensione
Si pu ritenere che le condizioni elencate al pun-
to 9.4.1 siano rispettate se:
limpianto di terra dellimpianto di alta tensio-
ne in questione collegato ad un impianto di
terra globale (e limpianto di terra di bassa
tensione incluso nellimpianto di terra globale)
oppure se:
sono rispettate le condizioni della Tab. 9-2 re-
lative al modo di collegamento a terra del sistema
di bassa tensione ed alla durata del guasto.
Se ammissibile, si raccomanda un impianto di
terra comune.
ARTICOLI DELLA NORMA CEI 11-1 CHE RICHIAMANO
LIMPIANTO DI TERRA GLOBALE
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zione ridotta si possono tesare
senza fune portante, per cam-
pate non pi lunghe di 20-25 m.
I cavi unipolari vanno legati
tra loro, ad esempio con fasce
di plastica.
i dispositivi elettrici di prote-
zione delle linee devono pos-
sedere caratteristiche tali da
renderli adeguati allimpiego
previsto;
la caduta di tensione accetta-
bile pu superare il 4%.
Per le catene luminose per ester-
no il regolamento sottolinea che
sono soggette alla Direttiva di
Bassa Tensione (Marcatura CE).
I requisiti costruttivi relativi so-
no stabiliti dalle Norme CEI EN
60598-1 (classificazione CEI 34-
21) e CEI EN 60598-2-20 (clas-
sificazione CEI 34-37).
In pratica, le catene luminose
devono riportare le indicazioni
previste per gli apparecchi di il-
luminazione e inoltre sul porta-
lampada o sul cavo o su uneti-
chetta applicata al cavo vanno ap-
poste le seguenti indicazioni:
marchio di origine (del co-
struttore o suo rappresentan-
te nella CEE o del venditore re-
sponsabile);
segno grafico per la classe II o III
grado di protezione IP per le ca-
tene da usare allesterno;
tensione nominale per le catene
luminose di classe III.
Le catene luminose devono al-
meno essere protette contro la
pioggia e gli spruzzi ovvero con-
tro i getti dacqua, quindi con gra-
do di protezione IPX4 o superiore.
Le guarnizioni delle lampade
devono resistere alle intemperie
e rimanere sul portalampada a
lampada tolta. Inoltre devono
adattarsi perfettamente intor-
no alla lampada innestata. Le
catene luminose con lampade
alimentate in serie devono por-
tare indicazioni atte ad evitare
lerrata sostituzione delle lam-
pade con altre non adatte.
I cavi delle catene luminose,
non di classe III, devono essere
in gomma con caratteristiche
almeno pari al cavo H05RN-F e
devono essere lunghi almeno
1,5 m dalla spina alla prima lam-
pada.
Con i cavi, di cui sopra, lunghi pi
di 3 m, il tipo di cavo deve essere
almeno H07RN-F; ci si applica
anche ai cavi che alimentano
pi catene formanti un elemen-
to decorativo.
Le catene luminose devono es-
sere idonee alla connessione in
cassette di derivazione o vanno
dotate di prese a spina protette
contro gli spruzzi (IPX4). Sono
ammesse prese a spina ad uso
domestico, meglio per usare
prese a spina per uso industriale.
La sezione dei conduttori delle
catene luminose con lampade
in parallelo deve essere di al-
meno 1,5 mm
2
. Sezioni inferiori
sono ammesse per gli altri tipi di
catene luminose.
Sono accettabili catene lumino-
se non smontabili, con lampade
in parallelo, con cavo piatto e
portalampade con contatti a
punta o a lama che penetrano
nellisolante assicurando il con-
tatto con i conduttori.
Le catene luminose realizzate
o modificate sul posto devono
rispondere ai requisiti della Di-
rettiva di Bassa Tensione (Mar-
catura CE), per quanto applica-
bile, a cura dei relativi costrut-
tori ed installatori.
Per la posa delle luminarie si
prescrive che:
le catene luminose vanno fis-
sate ad una fune in nylon o
metallica (preferibilmente iso-
lata), o a sostegni in grado di
reggerne il peso senza ap-
prezzabili deformazioni;
la fune o in ogni modo il so-
stegno deve reggere con suf-
ficiente margine di sicurezza la
catena luminosa;
la fune o il sostegno deve an-
corarsi a supporti, ai lati delle
strade o sulle facciate dei fab-
bricati, tali da garantire una
resistenza meccanica adeguata;
44
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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3
L
introduzione massiccia e
crescente di carichi non li-
neari a spettro discreto
(convertitori statici di potenza) o an-
che continuo (saldatrici e forni ad
arco) ha modificato completamente
lo scenario impiantistico indu-
striale, producendo da un lato
grande beneficio in termini di pro-
duttivit, affidabilit e resa, ma
ponendo il progettista, il manu-
tentore e linstallatore in condi-
zione di dover necessariamente
tener conto di parametri prima tra-
scurati. Se nel passato poteva non
essere necessario effettuare va-
lutazioni relativamente alla pre-
senza di armoniche negli impian-
ti utilizzatori, oggigiorno la situa-
zione totalmente mutata (figura
1). In altre parole la possibilit di sco-
prire limpianto elettrico del quale
ci si sta occupando affetto da ar-
moniche va ormai data pratica-
mente per scontata; di conse-
guenza i dimensionamenti dei com-
ponenti elettrici da installare do-
vranno essere effettuati con tecniche
opportunamente mirate.
In particolare i condensatori che
compongono le batterie di rifasa-
mento rientrano nella categoria
delle apparecchiature pi sogget-
te a guasti, talvolta non immedia-
tamente riconosciuti come causa-
ti dalla presenza di armoniche (fi-
gura 2). In questo articolo vengo-
no prese in esame le due cause prin-
cipali di guasto dei condensatori at-
tribuibili alle armoniche, ovvero
lincremento delle sollecitazioni
dielettriche e linnesco di risonan-
ze con la rete, e vengono fornite in-
dicazioni su come modificare lap-
proccio tradizionale al dimensio-
namento delle batterie in presen-
za di carichi non lineari.
CONDENSATORI
DI RIFASAMENTO
La necessit di utilizzare energia
elettrica a valori del fattore di po-
tenza tali da non incorrere nelle pe-
nali previste dai contratti di forni-
tura, comporta linstallazione di
potenze rifasanti consistenti. La
diffusione di carichi in grado di as-
sorbire elevate potenze reattive
aumentata di pari passo con la
massiccia introduzione dei sistemi
di automazione, ricchi di motori
ed azionamenti basati sullelet-
tronica di potenza. Come conse-
guenza le batterie di rifasamento
hanno assunto unimportanza sem-
pre crescente, elevandosi alla me-
desima dignit di quella di mac-
chinari sui quali si investito de-
naro a fronte di un utile da incas-
sare nel corso dellesercizio, es-
sendo il loro scopo quello di produrre
la potenza reattiva necessaria a
rientrare nei limiti imposti dal for-
nitore di energia, pena un costo
maggiore della medesima.
Inquadrato in questa ottica, il con-
densatore deve a maggior ragione
essere attentamente realizzato,
scelto, installato e manutenuto,
in quanto ogni suo fuori servizio (leg-
gasi distruzione) comporta, oltre ai
costi relativi al ripristino, esborsi in
termini di mancata produzione di
Carichi non lineari
TECNOLOGIE
Criteri di dimensionamento di batterie di rifasa-
mento in impianti caratterizzati dalla presenza di
armoniche
48
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Franco Bua
Gabriele Tacchi
FIGURA 1 - ANDAMENTO DELLA QUOTA
PERCENTUALE DI ENERGIA ELETTRICA
DESTINATA A CARICHI NON LINEARI REGISTRATO
NEGLI ULTIMI ANNI
Icondensatori di
rifasamento rientrano
nella categoria delle
apparecchiature pi
soggette a guasti
causati dalla presenza
di armoniche
energia reattiva, esattamente co-
me accade per macchine opera-
trici o comunque inerenti i pro-
cessi in atto presso lazienda.
LE SOLLECITAZIONI
DOVUTE
ALLE ARMONICHE
Il progetto di una batteria di con-
densatori di rifasamento deve ne-
cessariamente essere inquadrato
nellambiente impiantistico rea-
le nel quale i componenti andran-
no installati.
Questo modo di operare rende la
progettazione molto differente dal
semplice calcolo della potenza reat-
tiva da ottenere, obbligando il tec-
nico a calarsi completamente al-
linterno dellimpianto, prenden-
do in considerazione elementi qua-
li lo spettro armonico presente o che
si ritiene potr emergere a segui-
to della messa in servizio di carichi
previsti dalle strategie aziendali.
Quando si provvede al rifasamen-
to del carico mediante condensa-
tori in un impianto in cui sono pre-
senti sorgenti di armoniche, ne-
cessario, nel procedere al dimen-
sionamento delle batterie di rifa-
samento, tenere conto della pre-
senza di armoniche di corrente
che possono essere drenate da
queste ultime e costituire cos pe-
ricolosi sovraccarichi.
importante tenere presente che
la potenza di dimensionamento di
un banco di condensatori in con-
dizioni non sinusoidali deve esse-
re calcolata considerando la som-
ma delle potenze reattive attri-
buibili a ciascun ordine armonico,
ovvero tenendo conto delle ten-
sioni armoniche ai loro morsetti e
delle correnti armoniche che li per-
corrono.
In particolare le sollecitazioni do-
vute alle tensioni armoniche, che
si sommano alla tensione nomi-
nale dellimpianto, si riflettono sul
dielettrico presente tra le due ar-
mature dei condensatori, che pu
cedere danneggiando irreparabil-
mente il componente, mentre lin-
nalzamento del valore efficace del-
le correnti dovuto alle armoniche
di corrente coinvolge, oltre alle
batterie di rifasamento, i fusibili, gli
interruttori di manovra e prote-
zione, i cavi e le sbarre facenti par-
te del circuito in oggetto, che pos-
sono venire cos sovraccaricati,
possono subire invecchiamento
precoce o addirittura distruggersi.
INTERAZIONE
CON LA RETE
(risonanza parallelo)
Natura del problema
La capacit dei condensatori uti-
lizzati per il rifasamento costituisce,
in combinazione con i parametri in-
duttivi della rete, visti ai morsetti
delle batterie, un circuito oscil-
lante di tipo LC accordato su di
una determinata frequenza.
I problemi sorgono nel momento in
cui presente allinterno dello
spettro unarmonica di corrente,
anche di modesta entit, di fre-
quenza pari a quella di accordo
del circuito rete - batterie di rifa-
samento.
Volendo fornire un semplice metodo
per determinare larmonica in gra-
do di innescare una risonanza con
la rete (e di conseguenza la fre-
TECNOLOGIE CARICHI NON LINEARI
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 49
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Figura 2 - Conseguenze della presenza di armoniche su condensatori BT
TABELLA 1 - VALORI DI X
L
RISPETTO A X
C
PER ALCUNI ORDINI ARMONICI RELATIVI
AD UN CIRCUITO DI SBARRAMENTO
h 3 5 7 9 11 13
X
L
> 0,222 X
C
0,080 X
C
0,0408 X
C
0,0247 X
C
0,0165 X
C
0,0118 X
C
___
Q
c
nella quale Qc rappresenta la po-
tenza nominale del banco di rifa-
samento, Scc la potenza di corto
circuito alle sbarre ove connesso
il banco e h lordine della armoni-
ca da determinare. La relativa fre-
quenza di risonanza, espressa in
Hertz, data semplicemente mol-
tiplicando il valore di h trovato per
50 o comunque per la frequenza no-
minale della tensione di alimen-
tazione dellimpianto (vedi box di
testo). In condizione di risonanza
parallelo allinterno della batteria
di rifasamento si stabiliscono cor-
renti di valore estremamente ele-
vato con conseguente innalza-
mento della tensione ai capi dei con-
densatori sino a valori teorica-
mente tendenti allinfinito, in pra-
tica molto pi elevati di quelli che
il dielettrico in grado di tenere. Inol-
tre la tensione alle sbarre di ali-
mentazione del carico pu risul-
tare largamente distorta, con tut-
te le influenze negative che questo
comporta per il carico stesso e per
gli utilizzatori derivati dalla stessa
rete che di fatto si trovano in paral-
lelo alla batteria di rifasamento.
A volte si assiste, con grande sor-
presa, allimprovvisa distruzione
della batteria di rifasamento pa-
recchio tempo dopo la sua messa
in servizio. La causa spesso im-
putabile alla variazione della potenza
nominale dei condensatori o alla va-
riazione della potenza di cortocir-
cuito al punto in cui la stessa
collegata allimpianto. Queste due
situazioni, che possono portare al-
linsorgenza di risonanze con la
rete, sono dovute alla progressiva
riduzione nel tempo della capaci-
t dei condensatori per linvec-
chiamento dei medesimi, a modi-
fiche della configurazione dellim-
pianto o anche allinstallazione
nelle vicinanze di carichi reattivi.
Soluzione
Una soluzione utile a evitare lin-
nesco del fenomeno di risonanza
parallelo, consiste nel modificare la
configurazione dellimpianto, lad-
dove possibile. In altre parole si pu
tentare di mantenere il sistema
lontano da condizioni di funziona-
mento che possano portare alla
risonanza parallelo, eventualmente
spostando fisicamente le batterie
in altri punti o variando la poten-
za rifasante installata.Diversa-
mente si dovr provvedere a tras-
lare la frequenza di risonanza ver-
so frequenze sufficientemente di-
stanti dalle armoniche presenti.
Questa operazione viene in prati-
ca effettuata collegando un reattore
in serie alla batteria di condensa-
tori, con funzione di sbarramento
o, al contrario, di filtro per larmo-
nica accordata. La tabella 1 ripor-
ta, per gli ordini armonici pi si-
gnificativi, i valori della reattanza
del reattore da collegare in serie al-
la batteria di rifasamento per im-
pedire linsorgenza della risonan-
za con la rete. Nota la reattanza del-
la batteria dei condensatori (dato
calcolabile o comunque ottenibile
dal costruttore) pu essere deter-
minato il valore della reattanza
del reattore da collegare. Un primo
passo per evitare di dover sostituire
prematuramente i condensatori
appena installati consiste nel saper
per lo meno riconoscere le situazioni
a rischio, individuando per mezzo
di adeguata strumentazione la pre-
senza di armoniche o semplice-
mente verificando la natura dei
carichi installati nellimpianto e
individuando quelli non lineari
(raddrizzatori, inverter, alimentatori
elettronici, personal computer e
periferiche, lampade fluorescenti,
saldatrici e forni ad arco eccetera).
Laiuto di un consulente o sem-
plicemente dellufficio tecnico dei
produttori di condensatori sar
quindi il passo successivo per po-
ter effettuare la scelta dei com-
ponenti pi adatti al caso.
IN BREVE
Poich la presenza di armoniche ne-
gli impianti industriali va ormai
data per scontata, necessario
intraprendere misure cautelative in
sede di dimensionamento dei con-
densatori di rifasamento. Anche
nel caso di spettri armonici non
particolarmente inquinati, corren-
ti non eccessivamente elevate in re-
lazione alla fondamentale possono
essere sufficienti ad innescare pe-
ricolosi fenomeni di risonanza con
la rete, in grado di causare la di-
struzione del dielettrico. Le misu-
re da intraprendere per tutelare
lintegrit dei componenti consistono
innanzitutto in una presa visione
della reale situazione impiantisti-
ca, possibilmente gettando uno
sguardo verso future probabili im-
plementazioni dellimpianto, magari
con laiuto di consulenti esperti
del problema. A livello prettamente
operativo necessario valutare
attentamente le sollecitazioni do-
vute alla fondamentale e alle ar-
moniche pi importanti ed a fe-
nomeni di risonanza allo scopo di
scegliere il valore nominale pi
adatto per il componente, cercan-
do laddove necessario di allontanare
il punto di accordo della batteria di
condensatori dalle frequenze pe-
ricolose.
50
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
TECNOLOGIE CARICHI NON LINEARI
BIBLIOGRAFIA
1. J. Arillaga - D.A. Bradley - P.S.
Bodger: Power System Har-
monics - J. Whiley & Sons,
1985
2. AEI - CIRED: Giornate di
studio Rifasamento: pro-
blemi e soluzioni, Roma, 2-
3 giugno 1982
3.A. Bossi - E. Coppi: Misure
elettriche - Hoepli
4.G. Tacchi: Filtri passivi per
le armoniche dei carichi in-
dustriali, dimensionamento
per spettri di frequenza dis-
creti e continui, Tesi di lau-
rea, Universit degli studi
di Pavia
Si consideri, a titolo di esempio, una batteria di condensatori di
potenza nominale pari a 280 kvar collegata ad un sistema di sbar-
re alle quali la corrente di corto circuito vale 10 kA con tensione
nominale pari a 400 V. La potenza di corto circuito calcolata in
corrispondenza delle sbarre vale:
Scc = 3 400 10000 = 6,928,2 kVA
Lordine armonico della frequenza di risonanza con la rete da-
to, applicando la formula riportata nel testo dellarticolo, dal-
la seguente relazione:
6928,2
h
_______
= 5
280
Larmonica in grado di innescare una risonanza con la rete sa-
r dunque la quinta, con frequenza pari a 250 Hz.
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verso cavo elettrico o fibra ottica,
limportanza delle varie forme di ca-
nalizzazione aumentata note-
volmente.
Parallelamente alla diffusione del
concetto di edificio cablato, sono
sorte installazioni e applicazioni che
hanno alla base canalizzazioni pra-
tiche ed efficienti. Anche negli
edifici di struttura pi semplice, so-
no diversi i sistemi di potenza o di
servizio divenuti indispensabili.
Oltre alla normale distribuzione
dellenergia elettrica, sono ormai
comunissimi altri servizi come il te-
lefono, il citofono, i segnali dallarme,
lantifurto, lintercomunicante e
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nazione duso delledificio. I condotti
distributori sono oggi ideati, quin-
di, per rispondere a diverse esi-
genze, spesso sovrapponibili al-
linterno di una stessa canalizza-
zione. Tubi, canali o passarelle co-
stituiscono le canalizzazioni por-
tacavi o portapparecchi. La loro
scelta e installazione sono da rea-
lizzarsi tenendo conto delle even-
tuali future estensioni o modifi-
che dellimpianto.
Una scelta in tal senso significa sal-
vaguardia degli investimenti, in
situazioni dove le variabili, come
le esigenze, cambiano in conti-
nuazione.
FLESSIBILIT DI SISTEMA
La moderna tecnica di installa-
zione e automazione negli stabili
richiede una tecnica di connes-
sione altrettanto moderna ed ade-
guata a soddisfare le esigenze pi
attuali. Sono sempre pi richie-
ste possibilit di uno sfruttamen-
to facile e flessibile dello spazio, per
la trasformazione o il successivo am-
pliamento, come pure adattamenti
intelligenti e facilmente realizza-
bili, soprattutto in tempi brevi.
Con i sistemi a cavo piatto pos-
sibile posare linee che in futuro non
avranno bisogno di essere interrotte
per linserimento di nuove utenze:
ci deriva dal fatto che possibi-
le fare diramazioni in qualsiasi
punto del ramo principale. Infatti
questo sistema prevede lutilizzo
di scatole di raccordo, apposita-
mente progettate e realizzate, da
inserire nei pun-
ti in cui esse so-
no effettiva-
mente necessa-
rie e nel mo-
mento in cui ser-
vono. Di regola,
le scatole di rac-
cordo non sono
semplicemente
utilizzate come
diramazioni, ma
servono anche
per linnesto del
cavo. Di conse-
guenza facil-
mente possibile
passare dal ca-
vo tradizionale
di sezione cir-
colare a quello
piatto, permettendo in tempi rapidi
la connessione razionale dei pi sva-
riati utilizzatori.
IL SISTEMA
A CAVO PIATTO
Il sistema a cavo piatto cos de-
nominato dalla conformazione del
conduttore multipolare principale:
i conduttori infatti, a differenza
del sistema tradizionale a sezione
circolare, sono disposti affiancati
tra loro, formando una sezione
piatta. Questa conformazione per-
mette il facile inserimento di ap-
posite scatole di raccordo, che
possono essere applicate in qual-
siasi punto della linea.
Il punto di collegamento viene
preparato montando la scatola di
raccordo e infilando sul cavo piat-
to la piastra di base corrispon-
dente. Il contatto con i condutto-
ri desiderati stabilito avvitando
a fondo le viti a punta che perfo-
rano il cavo piatto: in questo mo-
Il cavo piatto
nel cablaggio
civile/terziario
SOLUZIONI
Cresce nelledificio moderno la
necessit di un cablaggio ben
strutturato, sicuro e affidabile. Il
ruolo importante della canalina
di cablaggio, a sostegno e man-
tenimento di cavi per servizi
multipli
52
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Maurizio Guarnaschelli
FIGURA 1 - TIPICA SOLUZIONE A CAVO
PIATTO (LE IMMAGINI SONO
DELLA SOCIET WOERTZ)
do si evita il dispendio di tempo che
comporta la spellatura del cavo
tradizionale. Alle scatole di rac-
cordo cos preparate possono es-
sere allacciati i singoli fili dei con-
duttori per gli utilizzatori.
Per realizzare notevoli risparmi di
tempo nellallacciamento e per lo
sfruttamento ottimale del siste-
ma a cavo piatto, esistono anche
delle scatole di raccordo con con-
nettore ad innesto: questi raccor-
di speciali prevedono sia i mor-
setti sia il connettore a spina.
importante notare che in questo
tipo di installazione possibile
preconfezionare le scatole di rac-
cordo in modo da velocizzare ul-
teriormente le operazioni di posa
in opera.
ESEMPIO
DI INSTALLAZIONE
La linea principale di tipo circo-
lare con cavo piatto 5x10mm
2
con-
siderato come una sorta di barra
collettrice: facile da posare e
pu essere contattata in qualsia-
si punto.
Una cassetta satellite viene mon-
tata in modo decentralizzato per lin-
stallazione di interruttori auto-
matici. Gli utilizzatori sono quindi
distribuiti nel locale e collegati
con cavo piatto 5x2,5mm
2
, pi
eventualmente unaltra coppia di
conduttori (2x1,5mm
2
) da utiliz-
zarsi per apparecchi funzionanti su
bus (esempio EIB). Con il siste-
ma a cavo piatto possibile sud-
dividere in moduli linstallazione:
questa tecnica permette allo stes-
so tempo di disporre di flessibili-
t, chiarezza e facilit di manu-
tenzione. Mentre il cavo posato
secondo il progetto, parallela-
mente in officina si possono pre-
parare le derivazioni necessarie
per gli utilizzatori, indipendente-
mente dal luogo di montaggio.
Il cavo piatto dotato allestre-
mit di adeguati terminali che im-
pediscono di toccare i conduttori
sotto tensione e agli stessi di ve-
nire a contatto fra loro. Secondo il
sistema utilizzato, per lalimenta-
zione non occorrono scatole di rac-
cordo speciali: alcune di loro sono
adatte sia allalimentazione sia al-
la derivazione.
Per chi del mestiere, e con attrezzi
isolati, il lavoro anche sotto tensione
non presenta problemi, dato che i
conduttori non devono mai esse-
re spellati. Le sagome del cavo
piatto, riprodotte sul blocchetto
di raccordo, danno la posizione
giusta della scatola rispetto al ca-
vo. Nel caso dinstallazione suc-
cessiva, si possono montare sca-
tole di raccordo supplementari o
spostare scatole gi esistenti sen-
za problemi e con limpianto sem-
pre in funzione.
UNINSTALLAZIONE
A NORMA
Un sistema di canalizzazione de-
ve rispondere, oggi, a criteri co-
struttivi e dinstallazione ben pre-
cisi. Requisiti ai quali risponde un
mercato con unofferta niente af-
fatto trascurabile.
Ne sono esempio dei battiscopa con
SOLUZIONI IL CAVO PIATTO NEL CABLAGGIO CIVILE/TERZIARIO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 53
servizio lettori 1634
La produzione
e il ciclo produttivo
Incentivazione
allelettricit
da biomasse
Meccanismi
di risparmio energetico
Dal mercato
News
64
66
69
70
72
Figura 1 - Esempio
dintegrazione architettonica
di moduli fotovoltaici
Figura 2 - Cella trasparente
Figura 3 - Moduli semitrasparenti
in sezione
biente interno alla copertura fo-
tovoltaica. Mentre lo spazio tra
le celle di una stessa stringa
pu variare dai 2 ai 10 mm, la di-
stanza tra stringhe diverse deve
essere minimo di 2 mm, senza li-
miti superiori.
Uninteressante evoluzione nel-
lintegrazione del fotovoltaico
negli edifici si potrebbe avere
con lintroduzione nel mercato
della cella trasparente o cella
power (vedi figura 2).
La trasparenza delle celle sola-
ri power (Polycristalline Wafer En-
gineering Result) apre interes-
santi possibilit di applicazione
nei settori della progettazione e
dellarchitettura per lutilizzo
degli impianti fotovoltaici in re-
lazione ad un libero sfruttamento
della luce e dellombra. La tra-
sparenza della cella power
compresa tra lo 0 e il 30% (stan-
dard: 20%) raggiungendo unef-
ficienza di circa l8%. Le carat-
teristiche elettriche sono fon-
damentalmente equivalenti a
quelle delle tradizionali celle di
silicio; il materiale di base il si-
licio multicristallino (il silicio mo-
nocristallino pu essere usato
nel caso in cui fosse richiesta
una certa omogeneit ottica).
Le dimensioni della cella foto-
voltaica power sono 10 cm x 10
cm; la forma quadrata e il co-
lore standard il blu scuro (altre
varianti di colore sono possibili).
La produzione della cella basata
su un processo di produzione
modificato rispetto alle tradi-
zionali celle di silicio. Attraver-
so un ulteriore processo mecca-
nico si creano dei piccoli buchi (di
diametro 0,1 mm) nel materiale
di silicio, che rendono le celle
parzialmente trasparenti. Gra-
zie alla presenza di questi buchi
i profili degli oggetti possono
essere visti molto bene attra-
verso la cella stessa. Questa ca-
ratteristica pu essere sfruttata
per integrare queste particolari
celle nelle facciate degli edifi-
ci, in modo da evitare gli usua-
li ombreggiamenti ed abbaglia-
menti causati dalluso dei pannelli
di vetro e contemporaneamente
produrre energia elettrica.
Nella creazione dei moduli se-
mitrasparenti (vedi figura 3), le
celle sono fissate con una resina
tra due lastre di vetro distan-
ziate tra di loro circa 2 mm. I
cavi della corrente in uscita so-
no solitamente fatti passare at-
traverso dei corridoi creati
nella cornice, in modo da ri-
manere nascosti, oppure si
utilizzano le tradizionali junc-
tion box di connessione.
Nei casi in cui la facciata tra-
sparente debba anche soddi-
sfare requisiti di isolamento ter-
mico, il modulo solare inte-
grabile in un doppio vetro, ot-
tenendo un valore di dispersio-
ne termica di 1,1 W/m
2
K.
Tutti i moduli prodotti sono te-
stati elettricamente e meccani-
camente secondo un rigido con-
trollo di qualit. Viene cos ga-
rantito lo standard IP65 contro il
rischio dato dalle infiltrazioni di
umidit.
Ci sono infinite appli-
cazioni in cui possiamo
utilizzare le celle foto-
voltaiche; esse sono ri-
conducibili a quattro ca-
tegorie principali:
1. tetti fotovoltaici strut-
turali: utilizzando mo-
duli fotovoltaici se-
mitrasparenti si pos-
sono ottenere inte-
ressanti giochi di luce, ri-
uscendo nello stesso tempo a
contenere eventuali eccessi
di luminosit, che risultereb-
bero fonte di abbagli;
2. facciate fotovoltaiche: anche
in questo caso si ottiene un im-
portante controllo della luce so-
lare. Questa applicazione
particolarmente richiesta dal-
le societ che dispongono di
palazzi di uffici con facciate ri-
volte a sud, che devono gi
predisporre dei vetri oscura-
ti per ridurre il passaggio del-
la luce;
3. frangisole: presentano le me-
desime caratteristiche delle
applicazioni precedenti, con la
differenza che, poich sono
applicate su pareti gi esi-
stenti, linstallazione pi
semplice e quindi pi econo-
mica. Un esempio la coper-
tura frangisole realizzata da
unagenzia di viaggio tede-
sca (figura 6);
4. installazioni su tetti piani: fa-
cili da applicare (innumere-
voli sono gli edifici esistenti che
potrebbero accogliere questo
tipo di impianti), hanno per
lo svantaggio di essere spes-
so poco visibili, con grande
rammarico degli architetti e dei
proprietari. A volte si riesco-
no comunque a realizzare del-
le coperture che sono co-
munque visibili anche da lon-
tano. il caso della cosid-
detta roof arena montata
su un caseggiato in Dani-
marca, caratterizzata da 106
kWp di moduli fotovoltaici (in
parte trapezoidali) che for-
mano unenorme J.
Le facciate fotovoltaiche si van-
no diffondendo soprattutto nei
paesi nordici, dove il sole non
mai molto alto sullorizzonte: i mo-
duli fotovoltaici sostituiscono
balconate, velette di infissi ed ele-
menti di rivestimento delle fac-
ciate meridionali, con effetti vi-
sivi originali e piacevoli.
Per quanto riguarda i costi di
un impianto fotovoltaico inte-
grato nellarchitettura delledificio
bisogna tenere presente che il co-
sto di un metro quadrato di mo-
duli solari fotovoltaici per inte-
grazione architettonica pu es-
sere quantificato in circa 1000-
1300 Euro/m
2
(comprendente i
materiali e linstallazione), sia
per le facciate sia per i tetti.
Tale costo pu sembrare eleva-
to, ma bisogna ricordare che:
si tratta di elementi strutturali,
sono quindi sostitutivi di altri
materiali quali ad esempio i
pannelli vetrati usati nelle fac-
ciate che, installati, hanno an-
chessi un costo non indiffe-
rente;
ledificio diventa energetica-
mente attivo, cio permette di
produrre energia elettrica con
notevoli risparmi sulle bollette
e sullimmissione nellatmo-
sfera di grandi quantit di ani-
dride carbonica;
oltre che essere un investi-
mento di carattere energeti-
co, per le aziende, anche un
investimento di tipo promo-
zionale, visto il grande impat-
to emotivo che riesce a susci-
tare sul pubblico.
GLI INSEGUITORI
Sappiamo che il massimo irrag-
giamento solare ottenibile, al-
la nostra latitudine e su base
annua, orientando limpianto fo-
tovoltaico verso Sud e inclinan-
dolo, rispetto allorizzontale, di
circa 30.
Tutto questo entra spesso in
contrasto con le esigenze di in-
tegrazione architettonica negli
edifici. Spesso per si interviene
su edifici gi esistenti che non
presentano superfici disponibi-
li ad accogliere i moduli foto-
voltaici correttamente orientate.
Rivolgendo ad esempio lim-
pianto verso est o ovest si per-
de circa il 10% dellenergia mas-
sima ottenibile rispetto ad un
preciso orientamento a sud (con
riferimento ad uninclinazione
di 30). Nel caso in cui la super-
ficie su cui si applica limpianto
fotovoltaico verticale, se lo-
rientamento verso sud si per-
de circa 1/3 dellirraggiamento so-
lare annuale disponibile (rispetto
alla massima captazione di ener-
gia che si verifica con linclina-
zione di 30 a sud), mentre se
verso est o ovest solo il 55% del-
lenergia disponibile effetti-
vamente sfruttabile. Per quanto
riguarda la produzione di ener-
gia dei sistemi fotovoltaici, con-
siderando i dati provenienti da im-
pianti installati in Germania,
una facciata fotovoltaica verticale
orientata verso sud eroga 50 - 60
kWh/m
2
anno. Ci significa che
analoghi impianti in Italia possono
fornire maggiori quantit di ener-
gia elettrica, grazie ovviamente
alla nostra migliore insolazione.
Riducendo linclinazione dei mo-
duli la producibilit aumenta,
fi no ad arri vare a ci rca 100
kWh/m
2
anno.
Quindi lefficienza massima dei
pannelli viene ottenuta quando
i raggi solari giungono perpen-
dicolarmente alla superficie de-
gli stessi. Con un impianto fisso
62
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Figura 4 - Tetti fotovoltaici
strutturali
Figura 6 - Tettoie frangisole
Figura 5 - Facciate fotovoltaiche
Rinnovabili
Figura 7 - Vista della roof arena
Figura 9 - Particolare di un pannello
motorizzato
Figura 8 - Schema
dimpianto con inseguitore
solare
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 63
i pannelli raggiungono la massima
efficienza soltanto per brevi pe-
riodi dellanno e nelle ore centrali
della giornata. Per ovviare a que-
sto inconveniente si potrebbe
installare un impianto con inse-
guitore solare (figura 8), in cui i
pannelli vengono orientati sem-
pre perpendicolarmente ai rag-
gi del sole seguendolo dallal-
ba fino al tramonto.
In tal modo, garantendo un an-
golo dincidenza ottimale dei
raggi solari, nellarco di ogni mo-
mento dellanno, linseguitore
aumenta lefficienza dei singoli
pannelli di circa il 40%.
Linseguitore solare stato pro-
gettato e costruito con lo scopo
di aumentare lesposizione di-
retta al sole dei moduli fotovol-
taici e per fornire pi energia
possibile ai sistemi loro con-
nessi. Un microprocessore va-
luta le letture fornite da un sen-
sore (pannellino di puntamen-
to) e pilota il moto dei pannelli.
Durante la fase di inizializza-
zione lasse dei pannelli ruota
tutto in direzione est fino alla
posizione di alba da cui inizia il
moto di ricerca della massima
luminosit.
Grazie ad un algoritmo imple-
mentato, il sistema riesce sem-
pre a trovare il punto di maggiore
esposizione dei pannelli, anche
in caso di cielo nuvoloso o vela-
to. Inoltre, quando si verificano
condizioni di cielo nuvoloso, neb-
bia o al tramonto, il micropro-
cessore rallenta la frequenza di
ricerca e si arresta quando i livelli
di insolazione sono troppo bas-
si per ricavarne energia. Nel mo-
mento in cui viene riconosciuta
la notte i pannelli vengono ri-
condotti nella posizione iniziale
e si attende un aumento suffi-
ciente di luminosit per rico-
minciare il ciclo. Il sistema ali-
mentato da una batteria al piom-
bo 12V 2Ah che preleva lener-
gia di ricarica dal primo dei pan-
nelli principali (lenergia sot-
tratta al pannello bassissima:
circa l1%). La ricarica della bat-
teria interna controllata in tem-
peratura; la sua durata di cir-
ca 20 giorni anche in assenza
di sufficiente luminosit; in ca-
so di batteria bassa o scarica, i
pannelli vengono posizionati a ore
12 e il sistema non riparte fino a
quando la batteria non viene ri-
caricata almeno in parte.
TEGOLE
FOTOVOLTAICHE
Un interessante sviluppo dei
moduli fotovoltaici rappre-
sentato dalle tegole solari. Esse
sono componenti ideati per lin-
tegrazione in architettura di si-
stemi fotovoltaici, nel tentativo
di lasciare immutata la linea ar-
chitettonica dei classici tetti a fal-
da in tegole di terracotta, arde-
sia, eccetera.
Strutturalmente sono simili alle
comuni tegole (figura 10): sono
costruite in laterizio o in materiale
plastico, sono sagomate per ospi-
tare le celle e ognuna contiene
dalle tre alle sei celle; queste di
solito sono laminate tra due stra-
ti di materiale plastico trasparente
che rendono il mini modulo
fotovoltaico semi flessibile e par-
ticolarmente leggero.
Le tegole solari oltre ad essere
capaci di erogare energia elettrica
proteggono anche dagli agenti at-
mosferici. Sono pi costose dei
moduli classici, ma la differenza
di prezzo compensata dal fat-
to che non richiesta alcuna
struttura di montaggio.
Sul mercato sono disponibili va-
ri modelli di tegole solari. In par-
ticolare sono in commercio tegole
solari a film sottile prodotte con
il sistema tripla giunzione che per-
mette una deposizione di tre
strati di lega di silicio su un sup-
porto dacciaio flessibile molto sot-
tile. La cella a tripla giunzione
costituita da tre strati di mate-
riali semiconduttori, fosfuro di in-
dio/gallio su arsenurio di gallio
su germano (Galnp2/GaAs/Ge);
ogni strato in grado di con-
vertire in elettricit un partico-
lare intervallo di lunghezza don-
da della radiazione solare, con un
rendimento superiore rispetto
alle normali celle al silicio cri-
stallino.
Una cella solare a tripla giun-
zione pu raggiungere uneffi-
cienza del 32%.
Il prodotto finale composto da
strisce di 12 tegole fotovoltai-
che gi cablate, flessibili ed ar-
rotolabili per facilitarne il tra-
sporto. Le strisce di tegole sono
pronte per essere posate in ope-
ra sul tetto sovrapponendosi
una sullaltra e vengono fissate
utilizzando normali chiodi o graf-
fette per coperture a tetto. Il
calore del sole permette un ul-
teriore fissaggio delle tegole
sfruttando lo speciale adesivo
presente sulla parte non attiva
di ogni striscia.
Vengono commercializzati an-
che moduli fotovoltaici che han-
no lo stesso aspetto delle tego-
le asfaltate utilizzate nelle co-
perture delle case americane.
Questi moduli hanno una lun-
ghezza di circa 3 m e una lar-
ghezza di 30 cm; sono fabbrica-
te con celle fotovoltaiche di sili-
cio amorfo, sono disposte su uno
strato sottile, flessibile e legge-
ro di acciaio inossidabile e rico-
perte da una
pellicola di
polimeri spe-
ciali. I moduli
vengono in-
stallati come
le normali te-
gol e, so-
vrapponen-
doli, e sono
c o l l e g a t i
e l e t t r i c a -
mente nella
parte sottostante attraverso dei
fori presenti nella base del tet-
to. Circa 100 di queste tegole
possono soddisfare il fabbiso-
gno di energia elettrica di una ca-
sa. Le tegole sono prodotte in tre
colori diversi in modo da ri-
spondere alle varie esigenze ar-
chitettoniche.
Un esempio di costruzione con te-
gole solari in Italia larea di
servizio Somaglia Est, sullau-
tostrada del sole. Larea di ser-
vizio si presenta con una lunga
striscia azzurra che si estende per
50 metri lungo tutta la falda del
tetto rivolta verso il parcheggio
dellAutogrill (figura 11).
Limpianto fotovoltaico costituito
da 176 strisce di tegole in silicio,
disposte sulla copertura con una
pendenza del 70%, la cui po-
tenza totale installata di 3
kWp. Le tegole fotovoltaiche si
presentano in strisce preas-
semblate di dodici unit; le di-
mensioni di ogni singola striscia
sono 2 metri per 15 centimetri con
uno spessore di soli 5 millimetri.
Le tegole sono costruite con ma-
teriale flessibile e leggero e so-
no arrotolabili per facilitarne il tra-
sporto. Le strisce sono state ap-
plicate sul piano della copertu-
ra gi esistente inchiodandole
con una inclinazione del 70% e un
angolo azimutale di 225 nord. Le-
nergia prodotta in un anno di
2500 kWh.
In questi ultimi mesi si sta stu-
diando la possibilit di com-
mercializzare mattonelle foto-
voltaiche, caratterizzate da un
materiale plastico semiconduttore
in grado di trasformare la luce del
sole in corrente elettrica; lin-
stallazione di pi mattonelle su
un tetto di una abitazione per-
metterebbe di generare la po-
tenza necessaria al consumo
medio di unutenza domestica
con una notevole riduzione dei
prezzi rispetto alle tegole foto-
voltaiche.
MODULI FOTOVOLTAICI
FLESSIBILI
I moduli fotovoltaici flessibili (fi-
gura 12) sono costruiti da celle
di silicio monocristallino o poli-
cristallino collegate in serie ed as-
semblate mediante laminazio-
ne a caldo su lastra in alluminio
e protette anteriormente da un
foglio di tedlar.
Le loro principali caratteristiche
sono quelle di essere flessibili, cal-
pestabili, leggeri (pesano meno
di 1 o 2 kg), resistenti alle in-
temperie (grandine, alta salini-
t e umidit), con vita media ti-
picamente superiore ai 30 anni.
I moduli fotovoltaici flessibili so-
no indicati per coloro che ne-
cessitano di moduli di dimen-
sioni particolari, sono facilmen-
te maneggiabili, leggeri, con ri-
dotto spessore e facilmente cur-
vabili; sono quindi utlizzati so-
prattutto nel settore della nau-
tica (figura 13), ma sono anche
adatti per attivit di campeg-
gio, trekking, supporto per vei-
coli, attrezzature portatili...
Lassenza del vetro rende i pan-
nelli arrotolabili, galleggianti,
infrangibili, resistenti agli agen-
ti atmosferici e allacqua di ma-
re ed estremamente versatili nel
loro utilizzo.
BARRIERE
FOTOVOLTAICHE
ANTIRUMORE
I moduli fotovoltaici possono es-
sere integrati anche nelle barriere
come elementi di supporto al-
linterno dei pannelli fonoiso-
lanti/fonoassorbenti aumentan-
done le prestazioni di fonoiso-
lamento (figura 14).
Dal punto di vista energetico,
la possibilit di condividere spa-
zi e strutture portanti con in-
stallazioni preposte a diverse
funzioni consente di ridurre i
costi dellenergia prodotta.
Negli impianti fotovoltaici tra-
dizionali i costi sono, infatti, do-
vuti quasi esclusivamente al-
linvestimento iniziale per la rea-
lizzazione dellimpianto: tra que-
sti, oltre il 10% legato alla rea-
lizzazione delle strutture por-
tanti e allacquisto e prepara-
zione del sito.
Inoltre, da un punto di vista pi
generale, considerevoli econo-
mie nellesercizio della rete di dis-
tribuzione di energia elettrica
derivano dalla possibilit di rea-
lizzare impianti di produzione
distribuiti, in prossimit dei pun-
ti in cui lenergia viene effetti-
vamente utilizzata, con una pro-
duzione giornaliera che rispecchia
landamento della domanda. Le-
nergia elettrica prodotta pu es-
sere utilizzata ad esempio per lil-
luminazione delle gallerie e per
la segnaletica. In Germania e in
Svizzera sono state installate
delle barriere acustiche foto-
Rinnovabili
Figura 10 - Tegole fotovoltaiche
Figura 12 - Moduli fotovoltaici flessibili
Figura 11 - Particolare del tetto
dellarea di servizio Somaglia Est
64
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
N
el 2003 Helios Technology
ha registrato una produ-
zione di 4,5 MW annui pa-
ri a 1.200.000 di celle e il trend in
sensibile aumento. Si prevede in-
fatti per il 2004 il superamento di
1.600.000 celle prodotte su un tur-
no di lavoro.
Si tratta di una produzione costituita
da due sezioni produttive distinte:
a) la componentistica (produzio-
ne verticalizzata): comprende
il materiale di base fino alla rea-
lizzazione dei componenti che
producono energia e degli ac-
cessori necessari per lassem-
blaggio in sistemi di utilizzo;
b) le applicazioni (produzione oriz-
zontale): comprendono las-
semblaggio dei componenti per
la realizzazione di sistemi e kit
preassemblati.
LA CELLA
FOTOVOLTAICA
lelemento base della conver-
sione fotovoltaica capace di tra-
sformare la luce in energia elet-
trica. Il materiale di base in sili-
cio monocristallino, in fette dello
spessore di circa 0,5 mm.
In base ad un processo di sole tre
fasi di lavorazione, il silicio reso
sensibile alla luce solare e in gra-
do di trasformare i fotoni di luce in
cariche elettriche e di convergerle
verso terminali di raccolta.
Le celle fotovoltaiche Helios han-
no dimensioni di 165x165 mm e
rappresentano le celle pi grandi
ad oggi disponibili sul mercato.
Grazie al minor numero di steps, il
controllo produttivo molto accu-
rato. Ci consente di ottenere une-
levatissima percentuale di celle di
qualit, come verificato dai vari
test di controllo effettuati lungo
tutto il processo di lavorazione.
La distribuzione gaussiana della pro-
duzione Helios infatti molto stret-
ta: centrata nel 14,5% di efficien-
za per il silicio monocristallino re-
gistra il 97-99% di celle qualitati-
vamente idonee allassemblaggio.
IL MODULO
il secondo componente fotovoltaico
di produzione Helios, costituito da
celle omogenee saldate, intercol-
legate, laminate per proteggerle
ed incorniciate con supporto in al-
luminio anodizzato. Il modulo, al
termine del procedimento produt-
tivo, sottoposto ad un test di
qualit che ne verifica classe e po-
tenza. Helios produce unampia
gamma di moduli ad alta efficien-
za da 20 a 150 watt di picco che, gra-
zie alla tecnologia I-Max messa a
punto in esclusiva, consentono di
ottenere un sostanziale incremen-
to di corrente erogata alla tensione
di lavoro tipica di batteria. Tutta la
produzione ha ottenuto lomolo-
gazione secondo la norma euro-
pea Cei/Iec 61215 dal Jrc-Joint Re-
search Centre di Ispra, a conferma
del fatto che le caratteristiche mec-
caniche, fisiche ed elettriche dei
moduli garantiscono la resistenza
dei moduli stessi ai peggiori agen-
ti atmosferici, con una vita tipica di
oltre 30 anni. Inoltre, i moduli H1540
e H750 hanno recentemente otte-
nuto il certificato TV che li classifica
in Safety Class II.
I COMPONENTI
DI IMPIANTO
Sono gli elementi necessari per
lapplicazione dei moduli in siste-
mi, suddivisi per tensioni di lavo-
ro e potenza. Comprendono rego-
latori di carica ed altri elementi
per la realizzazione dei kit e siste-
mi quali lampade, inverter, batte-
rie eccetera. In tale ambito la-
zienda impegnata nella proget-
tazione e realizzazione di compo-
nenti innovativi per soddisfare esi-
genze specifiche del settore foto-
voltaico. Ad esempio, tra i com-
ponenti a microprocessore svilup-
pati da Helios, il regolatore di ca-
rica Genius garantisce una impa-
reggiabile gestione della carica
delle batterie ed un costante con-
trollo sul sistema fotovoltaico.
LE APPLICAZIONI
Sono impianti completi di piccola
o grossa taglia che producono e uti-
lizzano energia secondo le pi di-
sparate esigenze di applicazione.
In alcuni casi sono disponibili an-
che in kit preassemblati, per una fa-
cile installazione da parte dellutente.
I settori di applicazione sono:
elettrificazione rurale e di vil-
laggi: case isolate, rifugi alpini,
case mobili, villaggi isolati, iso-
Taglio al laser della fetta di silicio con
robot di asservimento
voltaiche lungo il percorso del-
le autostrade e di alcuni tratti fer-
roviari.
Il prezzo per le barriere fotovol-
taiche di circa 0.35 euro per
kWh, ma con il prevedibile mi-
glioramento della tecnologia po-
trebbe essere assai pi ridotto.
Il basso costo di simili installa-
zioni dovuto ad alcuni fattori:
i costi per luso dellarea e delle
strutture di sostegno sono at-
tribuiti alle barriere acustiche; le
barriere sono strutture che han-
no unenorme possibilit di stan-
dardizzazione e quindi un note-
vole potenziale per lesporta-
zione; inoltre si ritiene che i mo-
duli fotovoltaici saranno sem-
pre pi parte integrante delle
barriere anti-rumore (integra-
ted pv sound barriers).
Uno stretto legame fra lindu-
stria del fotovoltaico e quella
delle barriere acustiche darebbe
un importante vantaggio per la
prima, poich le consentirebbe di
sfruttare nuovi canali di distri-
buzione e lapertura verso il si-
stema dei trasporti.
Uno sviluppo di questa tipologia
di barriere anti-rumore dareb-
be, inoltre, una visibilit enorme
al fotovoltaico.
(Ing. Luca Scarciello -
Responsabile Impianti Speciali
Pandolfi Spa;
Dott. Ing. Alberto Reatti -
Professore Associato
della Facolt dIngegneria
di Firenze;
Sig. Andrea Parrini -
Responsabile Shell-
Siemens Solar)
Rinnovabili
Figura 14 - Integrazione dei pannelli
fotovoltaici alle barriere fonoisolanti
Figura 13 - Applicazione
nautica di un pannello flessibile
A PROPOSITO DI...
La produzione e il ciclo produttivo
Come nasce una cella fotovoltaica. Un esempio made in Italy
Il silicio in fette
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 65
le, centri sociali e scuole;
elettrificazione urbana: impian-
ti connessi alla rete elettrica;
telecomunicazioni: alimentazio-
ni di ponti radio, ripetitori televisivi
e telefonici, ricetrasmittenti por-
tatili, ricevitori via satellite, sta-
zioni radio;
pompaggio acqua: per uso do-
mestico, per villaggi e irrigazio-
ne, per impianti di purificazione
e desalinizzazione;
refrigerazione: alimentazione di
frigoriferi per uso famigliare, per
conservazione di alimenti e di
vaccini;
medicale: elettrificazione di ospe-
dali, attrezzature mediche, dispen-
sari e centri sanitari mobili;
illuminazione: lampioni per stra-
de e rotatorie, parchi e parcheggi,
piazze e zone militari;
registrazione dati: alimentazio-
ne di stazioni metereologiche,
di unit isolate per misure di ra-
dioattivit, livello acque, se-
gnalazione di valanghe, terre-
moti ed incendi;
segnaletica ed allarmi: elettri-
ficazione di piattaforme off-sho-
re, di boe marine, nautofoni e fa-
ri; segnalazione di traffico fer-
roviario e marittimo; alimenta-
zioni di luci in eliporti ed areo-
porti; impianti tv circuito chiu-
so ed antifurto; segnalazioni
autostradali sos;
protezione catodica: di oleodot-
ti, di condotte gas e acqua, di pon-
ti e strutture metaliche.
Tra le applicazioni pi recenti ed in-
novative, possibile citare il lam-
pione Vario, frutto dellesperienza
e delle competenze acquisite nel
campo della ricerca di soluzioni
tecnologiche allavanguardia.
Si tratta dellunico sistema a luce
variabile ad oggi disponibile sul
mercato, che garantisce presta-
zioni rivoluzionarie.
Grazie alla dotazione di un rego-
latore di carica intelligente, assicura
infatti lilluminazione nelle ore se-
rali di maggiore necessit, allun-
gando automaticamente le ore lu-
ce/notte non appena linsolazio-
ne del periodo incrementa lener-
gia disponibile. Inoltre, regola au-
tomaticamente lintensit lumi-
nosa emessa dalla lampada in ba-
se allo stato di carica delle batte-
rie, economizzando fortemente le-
nergia disponibile nel sistema.
LA PRODUZIONE
Il processo di produzione si carat-
terizza per un elevato tasso di au-
tomazione: quasi tutte le fasi del ci-
clo vengono infatti svolte attra-
verso robot computerizzati.
In particolare tra il 2003 e il 2004
stato dato un grande impulso a
tale aspetto produttivo con lin-
troduzione di macchinari di nuova
concezione, alcuni dei quali pro-
gettati in esclusiva.
Helios, infatti, oggi utilizza:
una linea robotizzata di attac-
chi chimici;
un forno automatizzato di dro-
gaggio del silicio;
un robot di asservimento alle
macchine per il taglio laser;
un multirobot per il test delle
celle;
un forno di laminazione a gran-
de area dei moduli;
un sun simulator per il test
dei moduli.
Si tratta di macchinari ideati da
Helios e progettati internamente.
Nel caso del multirobot per il test
celle si tratta addirittura di una
esclusiva Helios.
La robotizzazione del processo
produttivo di Helios risponde alla
necessit dellazienda di mante-
nere elevata la propria competiti-
vit sul mercato. Infatti, consente
di abbattere i costi di produzione,
garantendo al contempo una pre-
cisione micrometrica nella produ-
zione dei pezzi e una elevata fles-
sibilit operativa.
Il materiale sul quale agisce il pro-
cesso produttivo il silicio mono-
cristallino in fette di spessore pa-
ri a circa 0,5 mm.
PRODURRE UNA CELLA
I procedimenti per la realizzazione
della cella fotovoltaica Helios si
articolano in tre steps:
1. texturing - attacco chimico del
silicio
Si tratta di un bagno chimico
in una soluzione basica che rav-
viva la superficie della fetta di si-
licio e con un procedimento
esclusivo la trasforma da liscia
(che risulterebbe riflettente i
raggi solari) a composta, con
una sagomatura a micropira-
midi che riescono a catturare
interamente i raggi del sole e
riducono al minimo la rifles-
sione (4%);
2. drogaggio - diffusione termica
Giunzione P-N della fetta di si-
licio, realizzata per diffusione
termica in forno ad alta tempe-
ratura (circa 1000 C) ed in at-
mosfera inerte di azoto. Duran-
te tale fase viene depositato sul
silicio, secondo concentrazioni e
profondit stabilite, uno strato
di 0,5 micron di fosforo, il quale
agisce come separatore dei fo-
toni di luce trasformandoli in
cariche elettriche positive-ne-
gative;
3. contattatura serigrafica
Viene depositata una pasta di ar-
gento sul fronte e di alluminio sul
retro per via serigrafica e auto-
matizzata. Ci consente di ot-
tenere una raccolta di tutte le ca-
riche elettriche prodotte e la lo-
ro convergenza verso i condut-
tori primari negativo-positivo.
La cella, cos realizzata, viene sot-
toposta ad un test di qualit, che
la illumina uniformemente, ne rileva
i dati elettrici e ne attesta le ca-
ratteristiche.
Questi dati, immagazzinati in
computer ed elaborati, permettono
la costituzione di classi omogenee
di celle, nonch la definizione di
statistiche di produzione. Una so-
la cella di rendimento inferiore
alle altre fungerebbe da collo di
bottiglia, abbassando la poten-
za di tutto il modulo.
Helios rappresenta una realt in-
dustriale allavanguardia nei pro-
cedimenti di lavorazione poich
stato ridotto il processo produtti-
vo a soli 3 steps, contro i 7-8 steps
della tecnologia tradizionale pre-
cedentemente applicata.
Ci ha consentito di restringere
notevolmente la curva gaussiana
di quantit-efficienza, consenten-
do di raggiungere una percentua-
le di qualit del 97-99%.
LA REALIZZAZIONE
DEL MODULO
Per la produzione del modulo ven-
gono effettuate, sulla cella foto-
voltaica, i seguenti procedimenti:
1. Saldatura sul fronte della cel-
la di una bandella (ribbon) di
rame con deposito di lega
piombo-stagno.
Posizionatura delle celle, omo-
genee per caratteristiche e qua-
lit, su maschera e loro inter-
connessione in una serie alle
cui estremit vengono ricavate
le polarit positive e negative del
modulo;
2. assemblaggio in Eva (etilene vi-
nil acetato).
Laminazione, a caldo e sotto-
vuoto spinti, di un laminato
composto da: vetro temperato ad
alta trasmittanza -Eva-celle-
Eva-tedlar;
3. cornice e scatola (junction box).
Applicazione di una cornice di al-
luminio anodizzato di supporto
e di collegamento della scatola
contenente i terminali elettrici.
Il modulo, cos realizzato, viene
sottoposto ad un test di qualit
che ne analizza le caratteristiche di
emissione di corrente verifican-
done la classe e la potenza. Tutte
le operazioni lungo il ciclo di pro-
duzione sono svolte secondo rigi-
de procedure operative predefini-
te, a garanzia di qualit.
Rinnovabili
Sun simulator (test su un modulo fotovoltaico)
Multirobot per il test delle celle
Impianto automatico di saldatura
ribbon sul fronte della cella
66
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
I
n data 6 agosto 2004 Aper ha
scritto ai Ministri delle Attivit
produttive, Ambiente e Poli-
tiche Agricole Onorevoli Marza-
no, Matteoli e Alemanno, per
sottoporre alla loro attenzione
la necessit di adottare politi-
che di sostegno alla produzione
di energia da biomassa, nonch
da rifiuti e Cdr, come sancito dal-
lart. 17 del Decreto 387/2003.
Lassociazione ritiene di fonda-
mentale importanza linsedia-
mento della Commissione di
esperti per le biomasse, previ-
sto per lo scorso mese di aprile dal
Decreto 387 e non ancora attua-
to, ed auspica la sua nomina e il
suo insediamento nel pi breve
tempo possibile cos che possa es-
sere affrontata in maniera orga-
nica la promozione della produ-
zione di elettricit da bioener-
gia. In attesa dei risultati della
commissione, Aper ritiene che
luscita imminente del decreto
di revi si one del precedente
11/11/1999 sui certificati verdi, of-
fra la possibilit di risolvere, al-
meno in via transitoria, la situa-
zione di crisi dei molti impianti esi-
stenti che, una volta terminato il
periodo di incentivazione di otto
anni determinato dal Cip6/92, ri-
schierebbero la cessione dellat-
tivit. Per questo Aper chiede
che nel testo del nuovo decreto
la proposta di estensione di ul-
teriori sette anni dellattuale re-
gime di incentivazione dei certi-
ficati verdi, su una fissata per-
centuale della produzione, sia
applicata non solo agli impianti en-
trati in esercizio dopo il 1 apri-
le 1999, ma anche agli impianti ap-
partenenti al precedente regime
di incentivazione, peraltro rap-
presentanti la stragrande mag-
gioranza degli impianti esisten-
ti, che altrimenti sarebbero de-
stinati a una rapida chiusura,
con conseguente ridimensiona-
mento dellapporto delle bio-
masse agli obiettivi dichiarati
dallItalia in sede europea. Per
questi impianti, in via transitoria,
non pu che essere previsto un re-
gime di incentivazione analogo a
quello degli impianti che benefi-
ciano dei certificati verdi, in attesa
di una strategia definibile dalla
commissione di esperti sulle bio-
masse volta alla gestione, e quin-
di alla riduzione dei costi di ac-
quisto del combustibile impie-
gato.
Incentivazione allelettricit da biomasse
I
l 30 luglio scorso la Camera
dei deputati ha approvato il
Disegno di Legge Marzano
sul riordino del settore energe-
tico. Alcune novit che riguar-
dano le fonti rinnovabili non
possono che destare la preoc-
cupazione dellAssociazione so-
prattutto quando, a pochi mesi
di distanza dallapprovazione
del Decreto di recepimento del-
la Direttiva Europea sulle fonti
rinnovabili, Decreto 387/03, nuo-
ve regole rischiano di compro-
mettere un sistema di incentivi
gi molto complesso e non sem-
pre rassicurante per gli inve-
stitori.
In primo luogo la facolt del pro-
duttore di cedere lenergia elet-
trica prodotta da fonte rinnova-
bile al gestore di rete cui lim-
pianto connesso, distributore
locale o Grtn, ridotta ai soli
impianti - eolico, solare, geoter-
mico, moto ondoso, forza mare-
motrice e idroelettrico ad acqua
fluente - entrati in esercizio do-
po il 1 aprile 1999. Viceversa il
Decreto 387/03 prevede questa
possibilit per tutti gli impianti
non partecipanti al mercato elet-
trico, cio tutti gli impianti al di
sotto di 10 MVA e tutti i non
programmabili, indipendente-
mente dalla data di entrata in
esercizio, per i quali non siano in
essere convenzioni di cessione
dellenergia con il Grtn. La re-
strizione imposta dal Marzano
esclude una quota considere-
vole di energia che non si sa-
prebbe come remunerare, oltre
a non considerare gli impianti
alimentati a biogas che, in base
alla definizione del Decreto
387/03, sono non programma-
bili e quindi esclusi dalla parte-
cipazione al mercato elettrico.
In secondo luogo il Ddl Marzano
estende il regime dei certificati
verdi allenergia elettrica pro-
dotta con lutilizzo dellidrogeno,
senza specificare che esso deb-
ba essere generato mediante
fonti rinnovabili, nonch alle-
nergia prodotta in impianti di
cogenerazione abbinati al tele-
riscaldamento.
Pur ritenendo fondamentali per
il nostro paese la ricerca e lap-
plicazione di sistemi ad idroge-
no nonch la promozione e lo
sviluppo del teleriscaldamento,
Aper ritiene che non sia il si-
stema dei certificati verdi il mec-
canismo adatto al raggiungi-
mento di tali obiettivi; si tratta
di una struttura di incentiva-
zione pensata e studiata per le
fonti rinnovabili e lestensione ad
altre forme di produzione di ener-
gia rischia di non fornire a que-
ste ultime il giusto sostegno e
contemporaneamente di vanifi-
care gli sforzi fino ad ora effettuati
per dare un minimo di stabilit
e credibilit al settore delle rin-
novabili in Italia.
Rinnovabili
Aper, associazione produttori di energia da fonti rinnovabili,
unassociazione senza fini di lucro le cui finalit sono la promo-
zione delle fonti rinnovabili e la tutela degli interessi dei pro-
duttori a livello nazionale e internazionale.
Aper conta oltre 220 produttori, dai piccoli produttori indipen-
denti ai grandi gruppi industriali, rappresentando tutte le fonti
rinnovabili (idroelettrico, eolico, biomasse, biogas, fotovoltaico),
con una potenza installata superiore a 2.000 MW e una produ-
zione di energia elettrica pari a circa 6 miliardi di kWh, prove-
niente dagli oltre 300 impianti dei propri associati.
CHE COS E COSA FA
Promuovere e diffondere la cultura e linformazione sullutiliz-
zo produttivo di tutte le forme di energia da fonti rinnovabili;
contribuire al dibattito sulla formazione dei nuovi assetti nor-
mativi e tariffari nel settore della produzione, distribuzione e
vendita dellenergia promuovendo la massimizzazione del
ricorso allutilizzo delle fonti rinnovabili nellambito del libero
mercato;
rappresentare le imprese associate nei confronti delle istitu-
zioni, del mondo economico e politico;
promuovere ladozione di provvedimenti per la semplificazio-
ne delle procedure autorizzative, facilitando labbattimento
delle barriere normative che spesso ostacolano lo sviluppo
delle rinnovabili;
sostenere gli associati nel perseguire gli obiettivi dei singoli
che incontrino gli interessi della categoria;
assistere gli associati nellinterpretazione delle normative
energetiche al fine di permettergli il regolare e corretto svol-
gimento delle proprie attivit di produzione di energia;
promuovere iniziative che tendano a migliorare la posizione
economica del prodotto allinterno del mercato dellenergia.
GLI OBIETTIVI DI APER
Perplessit e preoccupazione
per alcuni contenuti del Decreto Marzano
Alcune novit che
riguardano le fonti
rinnovabili rischiano
di compromettere
un sistema di incentivi
gi molto complesso
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 67
L
a necessit della diversifica-
zione delle fonti, unita agli
impegni sul contenimento
dei consumi energetici e sulla ri-
duzione delle emissioni di gas ser-
ra, pone la fonte solare nella con-
dizione di avere un ruolo incisivo nel
panorama energetico italiano. Le con-
dizioni favorevoli di insolazione pre-
senti nel nostro Paese rendono in-
dispensabile riconsiderare un ri-
corso massiccio a questa fonte ener-
getica come una delle poche possibili
risposte concrete alla persistenza di
condizioni sfavorevoli nel mercato
dei prodotti petroliferi. Enea im-
pegnato in un ampio programma di
sviluppo e dimostrazione di alcune
delle tecnologie disponibili per lo
sfruttamento della fonte solare per
la produzione di energia, tra cui
quella del solare termodinamico,
che consente di produrre calore ad
alta temperatura mediante sistemi
solari a concentrazione. Le possibilit
di utilizzo di questa fonte energe-
tica spaziano dalla produzione di
energia elettrica alla chimica delle
alte temperature per produzione
di idrogeno e altri combustibili, al-
la dissalazione di acqua marina con
processi termici, alla produzione
di freddo con impianti ad assorbi-
mento, fino alla produzione di calore
per usi domestici ed impieghi nel set-
tore agroindustriale. Il programma
Enea sul solare a concentrazione
stato finanziato con fondi pubblici
da uno specifico articolo della leg-
ge finanziaria 2001. Fra le varie ap-
plicazioni possibili, lEnte ha scelto
due linee di intervento:
la produzione e laccumulo di ca-
lore ad alta temperatura (550 C)
per la produzione di energia elet-
trica;
la produzione e laccumulo di ca-
lore a pi alta temperatura (su-
periore a 850 C) per la produzio-
ne di idrogeno.
Larticolazione del programma tie-
ne conto del diverso grado di ma-
turit scientifica ed industriale rag-
giunto dalle due applicazioni e, in
entrambi i casi, si pone come obiet-
tivo finale la costruzione e la mes-
sa in esercizio di impianti dimo-
strativi che consentano la diffusio-
ne su ampia scala delle tecnologie
sviluppate e servano da stimolo
per la creazione di un mercato au-
tosostenuto.
La produzione di energia elettrica
da solare termodinamico stata
sperimentata e dimostrata utiliz-
zando diverse tecnologie di rac-
colta e concentrazione della radia-
zione solare. Per la produzione di
energia da immettere in rete ven-
gono utilizzati:
sistemi a collettori parabolici lineari
sistemi a torre
mentre per la produzione destina-
ta a piccole comunit isolate sono
utilizzati i sistemi a concentrazione
puntiforme (specchi parabolici).
Il sistema progettato dallEnea com-
bina le due tecnologie dei sistemi
a collettori parabolici lineari e dei si-
stemi a torre e prevede una serie di
profonde innovazioni che permet-
tono di superare i punti critici di en-
trambe.
(Fonte Enea)
Progetto solare termodinamico
L
e recenti proteste dei cittadini
contro la costruzione di un ter-
movalorizzatore vicino ai cen-
tri abitati ci riporta ad un tema
particolarmente importante per il
sistema della gestione dei rifiuti in
Italia: la termovalorizzazione. Di
cosa si tratta esattamente? Per-
ch nessuna comunit di cittadini
vuole ospitare sul proprio territo-
rio un termovalorizzatore?
Un termovalorizzatore , di fatto, un
inceneritore di rifiuti in grado di sfrut-
tare il contenuto calorico dei rifiu-
ti stessi per generare calore, ri-
scaldare acqua ed infine produrre
energia elettrica.
Si distingue quindi dai vecchi in-
ceneritori che si limitavano alla
termodistruzione dei rifiuti senza
produrre energia.
Limpiego dei termovalorizzatori
sembra essere una via di uscita
dal problema delle discariche ormai
stracolme.
Pur essendo molto meno inqui-
nanti rispetto ai vecchi inceneritori,
i termovalorizzatori non eliminano
in ogni caso lemissione di diossi-
ne nei fumi di scarico dispersi nel-
latmosfera circostante. Un fatto
su cui concordano ormai tutti, co-
struttori, medici e tecnici.
Linquinamento da diossine mol-
to pericoloso per la salute uma-
na. Le diossine hanno comprova-
ti effetti cancerogeni e provocano
una contaminazione del territorio
destinata a durare nel tempo. Ba-
sti pensare che non esiste una so-
glia minima di sicurezza per le
diossine, possono essere nocive
per luomo a qualsiasi livello di as-
similazione (US Environment Pro-
Rinnovabili
Emergenza rifiuti
Grazie Sole
E' lui, il sole, il nostro principale partner. Grazie a lui e alla sua instancabile collaborazione, siamo la prima azienda italiana specializzata nella produ-
zione di celle e moduli fotovoltaici. Grazie a lui e alla sua inesauribile energia, possiamo garantire l'elettrificazione di impianti ed abitazioni, sia in zo-
ne isolate non servite dalla rete elettrica sia in sistemi "grid connected". Le numerose installazioni Helios, in Italia e all'estero, dimostrano ogni
giorno "sul campo" la validit della soluzione solare, vincente per efficacia, economia ed ecologicit.
Certi che il sole non ci abbandoner. Mai.
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Helios Technology srl
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ENERGIA DAL SOLE
servizio lettori 1381
L
a vela solare, a differenza
della tecnologia fotovol-
taica, non funziona secon-
do il principio di creare energia
elettrica dalla luce solare, ma
crea direttamente movimento.
Il principio di base estrema-
mente semplice: ogni forza pro-
duce unazione uguale e con-
traria. La vela solare, sottilissi-
ma e composta da particelle sen-
sibili alla luce solare, nel vuoto
viene pertanto spinta dalla rea-
zione luminosa proprio come se
fosse sotto leffetto del vento.
Lidea venne sperimentata nel
1993 per la prima volta con il
riflettore spaziale, una vela
di 20 mq che venne messa in
orbita per verificare il compor-
tamento di una grande superfi-
cie di film sottile nello spazio, in
grado di riflettere la luce del so-
le, anche con obiettivi di illumi-
nazione di aree in ore notturne.
I materiali e le tecnologie sono
stati da allora perfezionati: nel
2001 un altro esperimento con-
sent il lancio della nave spa-
ziale Cosmos 1 da un sottomarino
russo, ma il comando per sepa-
rare le due parti della navicella
non funzion e lesperimento
non fu terminato. Nuovi pro-
gressi hanno ora consentito la
realizzazione del razzo S-310-34
che stato lanciato con succes-
so il 9 Agosto dal centro spa-
ziale Uchinoura di Kagoshima, in
Giappone.
Il materiale utilizzato ha ora rag-
giunto un buon livello di perfe-
zionamento, e nuovi esperimenti
sono iniziati in diversi paesi.
da evidenziare che il principio
di funzionamento della vela so-
lare si basa su una totale as-
senza di consumo di combusti-
bile, ed quindi unottima can-
didata per trasportare luomo
in lunghi viaggi stellari.
(www.ilportaledelsole.it)
I
lluminare monumenti, porti e
centri storici tramite lausilio
dellenergia solare sta diven-
tando realt. In un progetto italo-
tedesco si tenta di realizzare pan-
nelli fotovoltaici in grado di inserirsi
armonicamente in edifici depoca,
monumenti ed edifici di interesse
storico evitando di turbare il pun-
to di vista architettonico e pae-
saggistico.
Luso dei pannelli fotovoltaici per
la produzione di energia elettrica
mostra una continua crescita di
interesse da parte delle istituzioni
e dei privati. Rispetto alleolico il fo-
tovoltaico consente:
una maggiore capacit di distri-
buzione sul territorio anche in
piccoli impianti domestici;
non necessita di particolari con-
dizioni morfologiche del terri-
torio;
modifica solo lievemente il pae-
saggio circostante.
Il progetto stato accolto in Italia
ed in corso di sperimentazione in
tre diverse localit: al Castello di San
Giorgio di La Spezia (350 Wp), al por-
to turistico di Bocca di Magra (720
Wp) ed al Castello di Porto Vene-
re (225 Wp). Nel caso del porto
turistico di Bocca di Magra, il si-
stema utilizzato per illuminare
gran parte del lungofiume nor-
malmente frequentato da pedoni
e ciclisti.
Gli speciali pannelli sviluppati
appositamente per conciliare la tec-
nologia fotovoltaica con la tutela
estetica dei monumenti, affran-
cheranno i Comuni dalle spese
di illuminazione dei complessi
storici-turistici in questione. I mo-
duli fotovoltaici sono mimetizza-
ti nei monumenti, limitando al
massimo gli interventi invasivi
(ad esempio sfruttando fessure
preesistenti lungo le mura dei
Castelli). La diversificazione dei
pannelli fotovoltaici per gli edifici
storici crea nuovi segmenti di mer-
cato nel fotovoltaico e contribuisce
a spingere verso il basso il prezzo
di vendita finale.
La maggiore cura del design ed
una pi ampia gamma di prodotti
fotovoltaici consentiranno di espan-
dere su scala lintero settore del fo-
tovoltaico spingendo verso il bas-
so sia il prezzo di vendita sia quel-
lo di installazione.
(www.ecoage.com)
68
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Pannelli solari per monumenti
ed edifici depoca
Il sistema che potr portare luomo
a viaggiare nelluniverso
Enel vende energia verde alle Cartiere Cariolaro
L
e Cartiere Cariolaro ed Enel
Energia hanno sottoscritto
un accordo per la fornitura di
Energia Verde proveniente al 100%
da fonti rinnovabili. Si tratta di ener-
gia elettrica prodotta dallacqua,
dal sole e dal vento che alimente-
r gran parte degli impianti di pro-
duzione della Cartiera innescando
un ciclo virtuoso amico dellam-
biente. Le Cartiere Cariolaro han-
no infatti acquisito da Enel Energia
speciali certificati, denominati Recs
(Renewable Energy Certificate
System), che vengono emessi nel-
lambito di un sistema di certifica-
zione internazionale che coinvol-
ge 18 Paesi europei, istituito per fi-
nanziare, su base volontaria, la ge-
nerazione di energia verde. Grazie
a questo accordo, le Cartiere Ca-
riolaro potranno avvalersi delluti-
lizzo del marchio 100% energia
verde, rilasciato da Enel Energia
e di propriet della Onlus Reef. Il mar-
chio , inoltre, certificato dal Cesi.
Il sistema di certificazione previ-
sto dal contratto verde impone
inoltre che l80% dei proventi deri-
vanti dalla cessione duso del mar-
chio siano investiti dalla Onlus Reef
in iniziative legate allo sviluppo e al-
la promozione dellenergia gene-
rata da fonti rinnovabili. Enel Ener-
gia il primo grossista italiano au-
torizzato a offrire al mercato ener-
gia elettrica con il marchio 100%
energia verde, un contratto speciale
che lazienda propone in unottica
di condivisione con i propri clienti
sia di obiettivi economici sia di va-
lori etici. Limpegno profuso in que-
sta operazione dalle Cartiere Ca-
riolaro conferma la volont della-
zienda padovana di contribuire con-
cretamente a soluzioni che mirano
ad inquadrare la sua missione azien-
dale in un contesto etico e solida-
le, a tutto vantaggio dellambiente
e della qualit della vita in generale.
Lacquisto di Energia Verde rap-
presenta, infatti, la crescente im-
portanza che le Cartiere Cariolaro
attribuiscono non solo ad un corretto
rapporto con lambiente, ma an-
che ad una costante attivit per
continuare a migliorarlo, puntando
ad incrementare lutilizzo di siste-
mi di generazione eco-compatibili.
(fonte E-gazette)
tection Agency 1994). Un motivo che
di per s sufficiente per com-
prendere lo stato danimo dei cit-
tadini e le mobilitazioni sociali in que-
sti casi.
Fin qui i principali vantaggi e svan-
taggi di un termovalorizzatore.
Va da s che i rifiuti in qualche
modo devono essere trattati e la pre-
cedente politica delle discariche
ha manifestato tutti i suoi aspetti
fallimentari. Lo stesso riciclaggio dei
rifiuti in Italia non sembra aver ri-
cevuto attenzione ed investimen-
ti, probabilmente anche a causa del
disinteresse dei governi centrali
degli ultimi decenni.
La termovalorizzazione potrebbe
essere la strada migliore per usci-
re dalla crisi rifiuti italiana.
Purtroppo latteggiamento impo-
sitivo da parte degli amministratori
nel costringere i malcapitati citta-
dini a convivere con un impianto di
termovalorizzazione non aiuta alla
comprensione reale del problema e
non spinge alla collaborazione le
parti in causa. Nel caso dei termo-
valorizzatori fondamentale un at-
tento esame dellimpatto ambien-
tale e, soprattutto, dellimpatto sul-
la salute dei cittadini.
inoltre prioritaria la trasparenza
e la concertazione delle scelte con
i cittadini del luogo. Solo in questo
modo potr avviarsi una concreta col-
laborazione tra cittadini e ammi-
nistrazioni nella complessa gestio-
ne del sistema rifiuti. Senza che i cit-
tadini debbano scendere in stra-
da per protestare contro decisioni
imposte dallalto e senza necessit
di impiegare centinaia di agenti
delle forze dellordine solo per pro-
teggere i cantieri destinati a co-
struire un termovalorizzatore. Il
problema sociale che ne consegue
evidente. Affrontarlo brutalmente
considerando i cittadini come ir-
responsabili potrebbe essere per-
sino controproducente per lo-
biettivo finale: uscire dallemer-
genza rifiuti in Italia.
(www.ecoage.com) La termovalorizzazione
Rinnovabili
A
Venaria, nel fabbricato de-
stinato a teatro e sala poli-
funzionale, stata previ-
sta la climatizzazione estiva ed in-
vernale e il riscaldamento invernale
solo nei servizi igienici destinati
al pubblico. Gli impianti per i
grandi ambienti sono del tipo
a tutta aria con 2 unit di trat-
tamento, rispettivamente al
servizio della sala teatro e
della sala hall polivalente.
La produzione di fluido cal-
do effettuata tramite gene-
ratore di tipo modulare ali-
mentato a gas metano; men-
tre la produzione di fluido freddo
effettuata da gruppo frigorifero
con compressore endotermico ali-
mentato a gas metano e conden-
sazione ad aria.
SISTEMA SOLARWALL
E RINNOVO ARIA
prevista la realizzazione di un mu-
ro solare sulla facciata sud del fab-
bricato con lo scopo di aspirare e
preriscaldare in inverno, grazie al-
la radiazione solare, laria esterna
destinata al rinnovo dellaria am-
biente. La fornitura impiantistica
esclude la fornitura
del Solarwall e del-
le carpenterie e
strutture connesse
al suo sostegno;
comprende i cana-
li di presa daria per
il collegamento.
Laria esterna aspi-
rata attraverso i mi-
cro-fori posti sulla facciata esterna
di captazione in lamiera di allumi-
nio, viene convogliata in un col-
lettore disposto sul margine della
copertura lungo la parete solare ed
immessa nelle uta da apposite se-
zioni ventilanti facenti parte di cia-
scuna di esse.
Su dette uta, in parallelo, previ-
sta la presa aria esterna diretta, per
il funzionamento estivo; sono pre-
viste con le seguenti sezioni:
presa di aria esterna e da Solar-
wall;
ripresa aria ambiente
filtrazione
recuperatore statico
batterie di preriscaldamento e
raffreddamento
ventilatore di mandata.
Il sistema completato dalla re-
golazione antigelo agente dauto-
rit nellapertura della valvola del-
la batteria di preriscaldamento e nel-
larresto del ventilatore. Le se-
zioni filtranti saranno dotate di
pressostato differenziale per la se-
gnalazione di intasamento filtri.
REGOLAZIONE
E FUNZIONAMENTO
Per limpianto Solarwall sono pre-
viste le seguenti fasi di funziona-
mento invernale:
fase di preriscaldamento con im-
piego dellaria esterna aspirata dal
sistema solarwall;
fase di messa a regime da effet-
tuarsi con solo ricircolo di aria
ambiente;
fase di regime con apertura
serranda esterna fino alla per-
centuale di apertura imposta-
ta con potenziometro in fun-
zione del reale affollamento
della manifestazione (a di-
screzione del conduttore);
fase di free-cooling con impiego
di tutta laria esterna prevista.
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 69
UNA PARETE SOLARE
Meccanismi di risparmio energetico
Soluzione per il preriscaldamento dellaria esterna destinata alla ventilazione e al riscalda-
mento degli ambienti
Funzioni sonda esterna
Commutazione automatica est.-inv.
Regolazione climatica fan coils
Controllo Solarwall
Comandi marcia e arresto ad orario per fase
preriscaldamento da Solarwall - Controllo
ventilatore pilota Solarwall inv.
Comandi marcia e arresto ad orario per fase
messa a regime
Ventilatore pilota Solarwall est.-inv.
Generatori inv.
Pompe circuito fan coils est.-inv.
Gruppo frigorifero est.
Ventilatori ripresa e mandata uta1 est.-inv.
Ventilatori ripresa e mandata uta2 est.-inv.
Gestione sistema Solarwall - (solo inverno)
Avviamento del ventilatore presa aria esterna
Solarwall con consenso del ventilatore pilo-
ta secondo confronto di temperatura tra aria
esterna e aria prelevata dal ventilatore pilota
e previo consenso con deltaT positivo (regola-
bile) minimo di 5 C (a favore dellaria del
Solarwall)
Gestione aria esterna nelle fasi di funziona-
mento
Preriscaldamento con Solarwall (inverno): ser-
randa aria esterna diretta - chiusa; valvola
riscaldamento - chiusa; pompa secondaria uta
- esclusa.
Messa a regime (est.-inv.): controllo da sonda
ambiente; funzionamento a solo ricircolo;
sistema Solarwall - escluso.
Funzionamento a regime: sistema Solarwall atti-
vo secondo il proprio sistema di controllo; ser-
randa aria esterna in apertura fino a percentua-
le minima prestabilita tramite potenziometro.
Funzionamento free cooling: confronto tempe-
ratura esterno ambiente con differenziale
favorevole su aria esterna e conseguente tota-
le apertura della presa aria esterna diretta; la
presa aria esterna da Solarwall in detta
condizione deve essere stata aperta dal pro-
prio sistema di controllo.
Preriscaldamento con sistema Solarwall
In inverno e nelle mezze stagioni, nella gior-
nata in cui previsto il funzionamento dei
grandi ambienti, deve essere possibile sfrut-
tare questa energia termica, subordinando
lavviamento delle uta al consenso di tempe-
ratura previsto dal sistema Solarwall, con
un comando orario che inizier dalle prime ore
del mattino.
CHE COSA GARANTISCE LIMPIANTO?
Rinnovabili
I collettori solari ad aria Solarwall (www.solarwall.it), di bre-
vetto canadese, sono una soluzione, a basso costo, per il preri-
scaldamento dellaria esterna destinata alla ventilazione e al
riscaldamento degli ambienti. Il collettore solare si configura
come una controparete verticale, in lamiera di alluminio greca-
ta e microforata, che crea una intercapedine stagna davanti alle
facciate, esposte prevalentemente a sud, dei fabbricati.
Un ventilatore, a bassa velocit, crea una depressione nellin-
tercapedine e laria viene aspirata, nella quantit prevista dal
progetto, solo attraverso i fori, che sono stati adeguatamente
previsti nel numero e nella disposizione, unitamente alla metra-
tura complessiva del collettore. Il collettore capta lenergia
solare, quando disponibile, e la trasmette allaria nellinterca-
pedine. Al risparmio di energia e alla conseguente diminuzione
dellimpatto ambientale, si aggiungono la semplicit e lassen-
za pressoch totale di manutenzione, e il costo di investimento
contenuto, che permette tempi di ritorno brevi.
CHE COSA SONO?
SEZIONE MURO SOLARE
SOLARWALL
IN ACCIAIO INOX
Sile Sole Monoblocco Inox (www.si-
le.it) un impianto solare a circo-
lazione naturale per produzione
di acqua calda sanitaria con bolli-
tore interamente in acciaio inox
Aisi 316. Il sistema completo di
ogni collegamento ed accessorio,
precablato, per garantire la massima
rapidit di montaggio.
Lapparecchiatura comprende tre
componenti principali:
accumulatore cilindrico orizzon-
tale completamente in acciaio
inox Aisi 316 della capacit uti-
le di l 150, ad intercapedine,
pressione di normale esercizio
sanitario 6 bar e pressione di
bollo di 8 bar, fortemente co-
ibentato in poliuretano espanso
rigido a cellula chiusa dello spes-
sore di 5 cm e rivestimento con
mantello a tenuta in lamiera dac-
ciaio inox di eccellente aspetto
estetico;
pannello solare Sile modello R
del tipo a piastra assorbente pia-
na metallica, superficie 1,95 m
2
,
pressione max di esercizio 6 bar,
temperatura di lavoro -25 C +95
C, capacit l 2,5, peso kg 40, N
4 attacchi 3/4;
accessori per un rapido mon-
taggio sia a tetto che in piano; kit
accessori completo di tutto il ne-
cessario per la messa in funzio-
ne dellimpianto.
Il pannello solare Sile adatto a sod-
disfare le esigenze di acqua calda
sanitaria di una famiglia di 3-4 per-
sone ed concepito come inte-
grazione della caldaia a gas tradi-
zionale, avendo funzionamento e
rendimenti variabili durante le va-
rie stagioni dellanno in funzione del-
le condizioni di solarizzazione del
luogo in cui viene installato.
Ha ottenuto il certificato di con-
formit Enel, mentre le prestazio-
ni termiche sono state verificate dal-
la Conphoebus.
servizio lettori 103
A CIRCOLAZIONE
DIRETTA
Solarmax di Thermomax (www.
thermomax.it) un pannello so-
lare a circolazione diretta. Il prin-
cipio del sistema consente di rag-
giungere straordinari risultati in
termini di efficienza. costituito da
un collettore in rame che racco-
glie i tubi solari sottovuoto, il tut-
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
DAL MERCATO
Rinnovabili
servizio lettori 631
Elan s.r.l. - Via Osimana, 70 - 60021 Camerano (AN) - Italy
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to corredato e fissato da strutture
in acciaio inox. Allinterno di ogni
tubo solare, il calore viene trasfe-
rito dalla piastra captante al cor-
rispondente scambiatore di calore,
localizzato nel collettore, attra-
verso la circolazione del fluido
idraulico in un condotto in rame dal
particolare design fissato lungo la
parte posteriore della piastra cap-
tante. Il condotto caratterizzato
da un originale sistema di divisio-
ne (brevettato) in grado di separare
il liquido idraulico in ingresso da
quello riscaldato in uscita. La pia-
stra captante e il condotto in rame
si trovano allinterno del tubo so-
lare totalmente sigillati in condizioni
di sottovuoto. Le condizioni crea-
te allinterno del tubo solare ga-
rantiscono non solo un perfetto
isolamento termico, ma anche
unottima protezione da condizio-
ni atmosferiche avverse (umidit o
inquinamento). Lelevato grado di
isolamento raggiunto anche nel
collettore assicura perdite mini-
me di calore. Il sistema consente in-
stallazioni di tipo verticale, oriz-
zontale o inclinata. Il pannello di-
sponibile in due dimensioni: da 20
e da 30 tubi. Ogni tubo solare pu
essere manualmente adattato (ro-
tazione massima disponibile +/-
30) in modo da predisporre il si-
stema ad unesposizione ottimale.
servizio lettori 104
A CIRCOLAZIONE
FORZATA
I collettori solari mod. Sct, intera-
mente progettati, prodotti e distri-
buiti dalla Ecosol, rappresentano la
sintesi di una lunga ed importante
esperienza, maturata sin dal 1989.
Le principali caratteristiche sono:
piastra captante in rame seletti-
vo BluSelect con saldatura ca-
pillare o ad ultrasuoni assor-
banza 0,950 - riflettanza +/- 0,05;
fascio tubiero Cu 10 - colletto-
re principale CU 22;
raccordi idraulici in ottone pe-
sante 3 femmina;
supporti in tecnopolimero ePla-
stic tra i raccordi idraulici del
collettore ed il profilo in alluminio
con funzione portante ed iso-
lante;
cornice del collettore in allumino
anodizzato estruso;
angolari di irrigidimento in tec-
nopolimero RePlastic;
vetro solare, temperato anti-
grandine e prismatico ad eleva-
te trasmittanza;
tenuta vetro con doppia guarni-
zione Epdm;
isolamento fondo: lana di roccia
40 mm da 60 kgmc;
isolamento laterale: lana di roc-
cia 20 mm da 100 kgmc.
servizio lettori 105
PER ACQUA CALDA
SANITARIA
Il sistema solare Equator di Idal-
termo (www.idaltermo.it) un si-
stema a circolazione forzata: in-
fatti la circolazione avviene per
mezzo di una pompa comandata da
una centralina elettronica e ga-
rantisce acqua calda anche in as-
senza di sole, grazie allo scambia-
tore di calore immerso nel boiler ali-
mentato a sua volta da una qual-
siasi caldaia. garantito 5 anni
ed completo di: collettori solari se-
lettivi Venere Pc200Bs; boiler smal-
tato idoneo per usi sanitari a dop-
pio scambiatore coibentato con
poliuretano espanso, protezione
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Rinnovabili
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VETRINA VIDEOCITOFONIA
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Vivavoce bicanale
Il sistema audio vivavoce applica-
to alla citofonia e alla videocitofo-
nia, prodotto storico di Amplyvox,
una valida alternativa al sistema
tradizionale sia per motivi estetici
sia per alcune specifiche caratte-
ristiche tecniche.
Nellabitazione i citofoni e i moni-
tor a vivavoce (full duplex) sono pri-
vi di microtelefono e la comunica-
zione avviene tenendo premuto il
pulsante che abilita la conversazione
contemporanea nei due sensi: il
sistema, infatti, completamen-
te bicanale. Lassenza del micro-
telefono elimina inoltre linconve-
niente dellerrato riposizionamen-
to, con il conseguente fuori servi-
zio dellimpianto, e rende molto
sottili i citofoni Vivavoce e i moni-
tor Vivavoce Status: in particolare
le versioni da incasso muro, con una
sporgenza di soli 8 mm, sono adat-
te allinstallazione in posizioni an-
guste, per esempio dietro a una por-
ta o in prossimit di una rampa di
scale. Nel caso del monitor Vivavoce
Status lo schermo piatto 4 (o lcd
3 a colori) limita anche lincasso nel-
la parete a soli 55 mm: la versione
senza cavo coassiale rende anco-
ra pi semplice listallazione.
Esteticamente elegante, Vivavoce
Status da incasso muro dotato di
un frontalino sostituibile e disponibile
in diversi colori: con una spesa mi-
nima possibile ottenere un monitor
sempre nuovo e adatto allarredo.
La pulsantiera modulare Athena
il naturale complemento del si-
stema vivavoce bicanale verso le-
sterno: con un design basato su
idee e forme curvilinee, di impatto
visivo di estremo nitore, realizzata
con materiali e finiture di qualit e
aspetto moderno. Le caratteristiche
tecniche e costruttive, la semplici-
t di installazione e di utilizzo e la
compatibilit di montaggio sulle
scatole ad incasso della attuale
pulsantiera Mosaico gi installate
la rendono interessante per lin-
stallatore attento al risultato este-
tico oltre che allaspetto economi-
co dellinstallazione. Lelevata di-
stanza tra microfono e alto-
parlante della com-
posizione
bicanale della nuova pulsantiera
Athena e il sofisticato sistema di am-
plificazione a due canali comple-
tamente indipendenti consentono
inoltre elevati volumi audio in pul-
santiera, non raggiungibili con i
tradizionali sistemi citofonici ma
utili, ad esempio, su una strada
molto trafficata, senza incorrere
nel fastidioso fischio delleffetto
larsen.
servizio lettori 119
Vivavoce Status da incasso muro
dotato di un frontalino sostituibile
e disponibile in diversi colori
La pulsantiera
modulare si basa
su forme curvilinee
GMC-Instruments Italia S.r.l. Via C. Cattaneo, 9 I-20035 Lissone (Mi) - Phone +39-039-2459080 Fax +39-039-2459088 info@it.gmc-instruments.com www.gmc-instruments.it
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Da GMC-Instruments il nuovo Metrahit One, il
multimetro analogico/digitale di altissima qualit e
dallottimo rapporto prezzo-prestazioni. Come in tutti i
prodotti GMC-Instruments stato curato in particolar modo laspetto
della sicurezza. Lesclusivo brevetto ABS per il blocco automatico delle
boccole, impedisce errori di collegamento, anche accidentali,
preservando da danni limpianto, lo strumento stesso e tutelando da
infortuni loperatore. Per incrementare le doti di sicurezza ed affidabilit,
un guscio di gomma avvolge completamente il corpo,
al fine di proteggerlo da colpi ed urti che si possono
verificare nelluso giornaliero. MetrahitOne dotato di
dispositivo di autospegnimento, di segnalatore
acustico e del test funzionale dei segmenti del display. E disponibile
nella risoluzione di 10microV, 10miliOhm, 1microA, 0.1 C; grandezze
di misura V,A, Ohm, C; raccordi delle boccole saldati agli ultrasuoni e
dislocati in modo da resistere alle migliaia di microvibrazioni dovute
allinnesto/disinnesto dei puntali.
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Servizio lettori
Volete ricevere
ulteriori
informazioni
sui prodotti
presentati dal
Giornale
dellInstallatore
Elettrico?
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Le schede tecniche
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Servizio lettori
Volete ricevere ulteriori informazioni sui
prodotti presentati dalla nostra rivista?
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nellultima pagina o registratevi su
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Le vostre richieste saranno inviate
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Per installazione allesterno
Struttura interna in acciaio
Struttura esterna trattata con vernice epossidica
Protezione contro gli spruzzi IPX4
Alte prestazioni aerauliche
Dotato di griglia e di sistema antiriflusso, per evitare
lingresso di corpi estranei (per esempio foglie o
insetti)
LE CARATTERISTICHE
Due esempi di installazione di Ext
Vista
dellinterno
dellapparecchio
Ext, laspiratore centrifugo per
installazione esterna
84
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Sempre pi spesso nelle
abitazioni, negli uffici, negli
ambienti pubblici, la
tecnologia domotica viene
utilizzata per coordinare
servizi in grado di garantire
sicurezza, funzionalit,
comfort, comunicazione,
entertainment e benessere,
adeguandosi allo stile di vita di
oggi.
La domotica permette il
funzionamento, con un solo
comando a portata di
mano, di vari apparati:
audio, video, schermi
motorizzati, tapparelle,
tende, luci, temperatura.
I sistemi Tutondo
(www.tutondo.com)
Multiroom sono
componenti essenziali di
un sistema coordinato di
domotica.
Con essi il suono non ha
pi barriere ed
possibile godere, con
massima qualit audio
hi-fi, della musica in ogni
ambiente, interno o
esterno, dellabitazione o
dellufficio.
Non solo la musica, ma
anche i notiziari, i dibattiti, i
corsi di aggiornamento,
trasmessi dalla radio, dal
satellite, letti da un hard disk,
scaricati dal web seguono
lutente nei vari luoghi del
percorso giornaliero.
Il sistema si compone di un
impianto centralizzato in grado
di sonorizzare tutta
labitazione; pronto a
funzionare in modo
indipendente da qualunque
stanza o luogo.
Ogni spazio pu essere
corredato da diffusori acustici
hi-fi incorporati nelle pareti, da
comodi comandi alloggiati
nelle placche a muro e da
telecomandi sempre a
portata di mano.
Da ogni locale possibile
selezionare e attivare la
sorgente sonora
desiderata, ricercare il
disco o la stazione radio
preferita, regolare toni e
volumi.
Oltre allo spegnimento
immediato utilizzando il
tasto off, si pu
programmare lo
spegnimento automatico
differito con il tasto
sleep.
E si pu anche essere
piacevolmente svegliati la
mattina con un brano del cd
preferito, al volume impostato,
senza disturbare gli altri
componenti della famiglia.
servizio lettori 121
Le schede tecniche
Suono: soluzioni ad alta
fedelt
Il piacere della musica
in casa non pi
un sogno high-tech,
ma una facile realt
a portata di mano
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La serie 45 caratterizzata
da bobina dc sensibile
System in grado di soddisfare il prelievo
energia e segnale, il comando e il controllo,
la gestione del comfort e della sicurezza
Lo strumento
fornito
in un robusto
contenitore
da cantiere
Videosorveglianza
funzionale e rapida
Lutilizzo di una telecamera Speed
Dome di grande versatilit per-
mette, in un impianto di tvcc, di
concentrare linstallazione di pi
punti di osservazione in un unico
apparato di ripresa. La Tvt75sdc
di Aci Farfisa (www.acifarfisa.it)
una telecamera Speed Dome a
colori ad alta risoluzione con cu-
stodia in alluminio da esterno cli-
matizzata. Lottima resa dei colori,
lestrema precisione nel punta-
mento e la potente funzione zoom
la rendono ideale per una video-
sorveglianza funzionale e rapida
di vaste aree come parcheggi,
centri commerciali, edifici indu-
striali...
Tvt75Sdnd si presenta identica
esteticamente e nelle funzioni al-
la Tvt75sdc ma dotata di un
modulo video di tipo Day&Night:
di conseguenza idonea in in-
stallazioni esterne laddove luti-
lizzo di una telecamera a colori non
garantirebbe una visione corret-
ta in condizioni di scarsa illumi-
nazione. La particolarit di queste
telecamere, oltre alla velocit di
rotazione ed al fattore dingran-
dimento dello zoom con focus au-
tomatico o manuale, particolar-
mente potenti e flessibili rispet-
to alle telecamere tradizionali, ri-
siede nella possibilit di pro-
grammare sino a 64 posizioni pre-
definite e richiamarle senza dover
effettuare ogni volta il punta-
mento.
anche possibile definire fino a
6 sequenze, dette Group, di po-
sizioni predefinite stabilendo, per
ciascun Pre-set, la velocit di rag-
giungimento ed il tempo di so-
sta, oppure scansioni alternate
di due posizioni particolari (swing)
o combinazioni di tutte queste
funzioni (tour).
Il controllo e la programmazione
delle varie funzioni avviene tramite
un semplice menu osd imple-
mentato nelle telecamere stesse
che consente, tra laltro, di ge-
stire tutti i parametri tipici relativi
alla sezione video.
La consolle di comando AT6sd
permette di effettuare tutte le
programmazioni utilizzando il me-
nu osd della telecamera, gestire
i movimenti pan/tilt/zoom, focus
tramite il joystick, oltre a gestire
tutte le funzioni evolute della te-
lecamera quali pre-set, group,
tour... attivabili con la semplice
pressione dei tasti programmati.
servizio lettori 126
Per il comando di impianti
Gli orologi digitali vengono prin-
cipalmente utilizzati per il co-
mando dimpianti e parti dellim-
pianto o per eseguire funzioni le-
gate agli orari in impianti di:
irrigazione per orti e giardini;
piscine, acquari, fontane;
automazione tapparelle;
attivazione di campanelle azien-
dali e scolastiche, campane del-
le chiese;
lluminazione vetrine, accensio-
ne programmata di cartelloni
pubblicitari luminosi, illumina-
zione edifici;
illuminazione stradale, segnali
stradali luminosi, comando di
semafori;
illuminazione uffici, luci scale, vie
daccesso, palazzetti dello sport;
preriscaldamento di stufe in-
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NOVIT
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pi qualificati e sono sottoposte a certificazioni che garan-
tiscono alle aziende inserzioniste la quantit delle copie
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Telecamera dotata di un modulo
video di tipo Day&Night
NOVIT
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dustriali, spruzzatori, forni;
riscaldamento, condizionamento,
pompe di circolazione per ri-
scaldamento;
ventilazione, filtraggio, saune.
Un menu simile a quello di un te-
lefono cellulare disponibile per
lorologio Siemens (www.sie-
mens.it) in tedesco, inglese, olan-
dese, francese, italiano, porto-
ghese, spagnolo e ceco su un dis-
play costituito da tre linee di te-
sto per complessivi 24 caratteri,
da una linea di testo con 6 ca-
ratteri e da una linea di simboli.
Un ingresso aggiuntivo pilotato da
un pulsante permette di utilizza-
re lorologio interruttore come in-
terruttore a tempo per luci scale
con una regolazione da 1 a 99
minuti del canale di comando.
Tale ingresso pu essere utilizzato
anche per spegnere un orologio in-
terruttore con programma tem-
porale scaduto e attivare un altro
orologio con un programma tem-
porale vigente.
Le impostazioni vengono salvate
in una memoria non volatile (Ee-
prom) e in caso di caduta di ten-
sione la riserva di carica di una bat-
teria al litio mantiene attiva lora
del dispositivo.
Lefficienza della batteria cal-
colata in anni.
servizio lettori 127
Modello parallelabile
Ablerex Europe (www.ablerex-
eu.com) presenta il nuovo mo-
dello di ups da 6 kVA 1/1 paral-
lellabile dal quale si possono ot-
tenere 18 kVA (nella configurazione
N+1 ridondante) o 24 kVA come
potenza massima in uscita. al-
tres possibile ottenere 18 kVA
in configurazione 3 fasi in/1 fase
out: questo nuovo modello, de-
nominato Mars II, disponibile a
partire da Settembre 2004. A que-
sto primo nuovo modello far se-
guito la serie completa che andr
a coprire la gamma di potenze
da 1 a 10 kVA in versione singo-
la, e fino a 40 kVA nelle versioni
con paralleli: meccanicamente
verr inizialmente presentata una
versione Tower a cui far segui-
to anche quella Rack 19. Questa
nuova famiglia sar dotata di due
porte di comunicazione, da sce-
gliere fra:
RS232;
usb;
interfaccia a contatti puliti;
Ethernet Agent.
Tutte le interfacce, tranne Ether-
net Agent, sono provviste di un
N. 13
un marchio di
L'innovazione Merlin Gerin presenta Infra +:
rapidit di cablaggio e versatilit di installazione
si incontrano in un'ampia gamma di soluzioni
per il cablaggio strutturato.
Ad esempio, le prese RJ45
possono essere cablate
senza utensili grazie ai contatti
ad incisione di isolante brevettati,
che assicurano prestazioni
superiori alla norma
e una grande durata.
Le soluzioni Infra+
sono completate dal sistema
unico ed innovativo
Multiplus che introduce
la flessibilit nei pannelli
di permutazione.
abbiamo reso pi rapido il cablaggio,
migliorando la versatilit delle reti
Linnovazione come filo conduttore:
Infra+
il sistema che ti guida
nella Distribuzione Elettrica
www.schneiderelectric.it
servizio lettori 1820
MS II 6000 dotato di un programma
di manutenzione intelligente
Il menu dellorologio simile
a quello del cellulare
contatto pulito Epo (Emergency
power off).
Oltre ad essere una soluzione
molto compatta, ad assorbimen-
to sinusoidale e con fattore di po-
tenza unitario in ingresso, questa
soluzione risulta interessante per
la sua capacit di sovraccarico
(150% per 30 s) e per la possibi-
lit di montare a bordo (in opzio-
ne) un trasformatore di isola-
mento totale fra ingresso e usci-
ta. Unaltra peculiarit che ca-
ratterizza questo nuovo ups il suo
software di manutenzione intel-
ligente, installato a bordo.
In caso di malfunzionamento il
sistema in grado di autodia-
gnosticare la propria anomalia,
elencare le parti da sostituire e pro-
cedere quindi alla nuova messa in
servizio guidata.
Lups MS II 6000 dotato di un pro-
gramma di manutenzione intelli-
gente: quando lups in avaria si
pu commutare il by pass ma-
nuale, che permette al carico di es-
sere alimentato direttamente dal-
la rete senza discontinuit.
Si segue quindi il programma di as-
sistenza guidato che installato
nellups e che permette di iden-
tificare facilmente il guasto, in-
dicato sul display con il codice
di errore. Una volta sostituiti i
componenti difettosi, si ritorna a
seguire il programma di avvia-
mento guidato e le procedure re-
lative previste. Si ricommuta nuo-
vamente il by pass manuale e il ca-
rico torna ad essere alimentato
nuovamente dallups.
servizio lettori 128
Certificazione
per le fibre ottiche
Gfo Europe (www.gfoeurope.it)
e Fluke Networks presentano la
disponibilit dellopzione Smart
Remote su OptiFiber.
Solo OptiFiber offre un modulo
Otdr che unisce la certificazione
Otdr alla certificazione di per-
dita/lunghezza, riducendo la
quantit di strumenti che oc-
corre portare con se stessi e con-
sentendo di avere tutti i livelli di
certificazione su un unico re-
port. Le nuove opzioni di Opti-
Fiber Smart Remote permettono
di effettuare la certificazione au-
tomatica di perdita/lunghezza
con la stessa avanzata tecnica de-
gli analizzatori di cavi Dtx, Dsp
e OmniScanner.
Ora basta avere un OptiFiber
Otdr dotato di opzione Smart
Remote per effettuare la certifi-
cazione automatica di perdi-
ta/lunghezza.
servizio lettori 129
92
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NOVIT
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Con un semplice sms
Orieme (www.orieme.com) propone Sms Switch Butler,
un sistema per controllare apparecchi e impianti con il
semplice invio di un sms dal cellulare.
La funzione telecomando, per esempio, permette di co-
mandare in modo indipendente fino a 4 apparecchi diver-
si e di ottenere un sms di conferma per ogni commutazio-
ne effettuata. La funzione telesorveglianza viene esplica-
ta tramite linvio di un sms da parte di Butler, che avvisa
ad ogni inserzione (per esempio impianto di allarme, ri-
scaldamento, porte dingresso, pompe, approvvigiona-
mento idrico...). Per consentire la telesorveglianza sono
richiesti contatti a potenziale libero. La funzione timer,
invece, consente di inserire o disinserire un apparecchio
per un periodo di tempo compreso tra un secondo e 24
ore. Un codice pin impedisce laccesso allapparecchio
(che pu essere utilizzato da un massimo di 8 utenti,
ognuno con una propria password) a persone non auto-
rizzate. La funzione allarme consente di inviare un sms
di allarme a 8 diverse persone max. Possibilit di allarme
sequenziale. In qualsiasi momento possibile procedere
con linterrogazione a distanza, tramite sms dello stato di
commutazione dei 4 rel e degli 8 ingressi.
Lapparecchio coperto da un codice pin che previene
laccesso da parte di persone non autorizzate. Ognuno
dei quattro possibili utenti dispone di una propria pas-
sword. Uno di questi otto utenti il master e pu asse-
gnare o cambiare la password.
Il sistema pronto per luso dopo linserimento della car-
ta sim. Altre soluzioni di comfort vengono fornite dal
software in opzione, che permette:
modifica dei testi sms impostati in fabbrica;
definizione degli utenti autorizzati a commutare i rel;
impostazione di un allarme sequenziale.
Il software dispone di una pratica guida on line ed com-
patibile con tutti i pc con sistema operativo Windows 95 e
successivi.
servizio lettori 130
Optifiber dotato della funzione
Smart Remote
NOVIT
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 93
Per la manutenzione
preventiva
La divisione Infrarosso di Inpro-
tec (www.inprotec.it) presenta
la nuova termocamera IR-Flex-
Cam: innovativa, semplice, effi-
ciente.
Lispezione termografica una
tecnica che fornisce la mappa
termica in tempo reale della su-
perficie inquadrata; tale carat-
teristica permette di utilizzare
dette termocamere in molte ap-
plicazioni come: ispezione di com-
ponenti elettrici, controllo di sur-
riscaldamenti di parti meccaniche,
dispersioni energetiche di edifi-
ci o forni, individuazione di per-
dite dacqua calda nelle tuba-
zioni interrate di teleriscalda-
mento, individuazione di ano-
malie in impianti oleodinamici,
surriscaldamenti di componenti
montati su schede elettroniche,
difetti in impianti di riscalda-
mento o condizionamento, cor-
rosione di tubazioni, scaricatori di
condensa difettosi, consumi ano-
mali di refrattario... La IR-FlexCam
opera nella seconda finestra at-
mosferica (814 m.) offrendo
consistenti vantaggi rispetto ai si-
stemi tradizionali poich ha la
possibilit di operare con i mi-
gliori risultati indipendentemente
dalle condizioni atmosferiche, es-
sendo insensibile ai riflessi so-
lari, alla nebbia ed inoltre la sua
risoluzione termica non in-
fluenzata dalla distanza di ripre-
sa. Le immagini termiche sono vi-
sualizzate su un ampio display lcd
da 5 a colori, che permette al-
loperatore di effettuare le ispe-
zioni in condizioni di massima
sicurezza, poich in grado di
vedere contemporaneamente
limmagine termografica e la sce-
na circostante, evitando ostaco-
li, buche, sporgenze.
La termocamera IR-FlexCam
stata progettata per essere par-
ticolarmente compatta e flessibile.
dotata di due moduli, uno per
la ripresa e laltro per la visua-
lizzazione tramite display, che
possono essere orientatati in mo-
do indipendente; loperatore ha
sempre la posizione ottimale per
la visione sul display, mentre il mo-
dulo con il sensore rimane nella
posizione ideale per inquadrare il
componente da esaminare. I due
moduli, di visualizzazione e di ri-
presa, possono avere inclinazio-
ni diverse tra loro per effettuare
comodamente riprese di oggetti
anche in posizioni non perfetta-
mente accessibili, tipo compo-
nenti posti in alto, oltre barriere,
o posti in basso sotto ostacoli. I
moduli possono essere regolati an-
che per un utilizzo della termo-
camera su treppiede. Le immagini
termiche possono essere regi-
strate su una compact flash card
estraibile o trasferite su pc me-
diante la porta usb. Un ulteriore
vantaggio di questa termoca-
mera la facilit di utilizzo: tut-
te le funzioni sono attivabili con
pulsanti e in pochi minuti lope-
ratore in grado dutilizzare la ter-
mocamera.
servizio lettori 131
abbiamo velocizzato il cablaggio,
eliminando ogni utensile
un marchio di
L'innovazione Merlin Gerin presenta PratiKa:
il sistema di prese e spine industriali ad alto valore
aggiunto, nelle versioni spina e presa mobile,
presa da incasso diritta e inclinata.
Semplicit:
cos semplici da cablare,
che non serve nessun utensile:
si connettono senza viti
e senza spelare i conduttori.
Sicurezza:
con la conferma meccanica
e sonora delle operazioni,
il serraggio cavo solido
e veloce, una connessione
insensibile a urti e vibrazioni,
la sicurezza garantita.
Velocit:
veloce il cablaggio,
duraturo il risultato:
ecco il bello di PratiKa.
Linnovazione come filo conduttore:
PK Pratika
il sistema che ti guida
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servizio lettori 1821
IR-FlexCam compatta e flessibile
Le immagini termiche sono visua-
lizzate su un ampio display lcd da
5 a colori
Non si strappano
e non si svitano
I pressacavi Scame (www.sca-
me.com), in termoplastico au-
toestinguente, sono studiati per
lavori di cablaggio e installazio-
ne dei quadri e permettono lin-
troduzione nelle apparecchiatu-
re di cavi di diversa sezione, ga-
rantendo un elevato grado di
protezione.
Peculiarit dei nuovi pressacavi
la funzione antistrappo, ga-
rantita da un ancoraggio tipo A
con la propriet di sgravare i
conduttori dalle deformazioni
causate da trazione e torsione in
condizioni di utilizzo ordinario.
Altra prerogativa il dispositivo
antisvitamento, un particolare
accorgimento costruttivo rea-
lizzato con corona lamellare fles-
sibile e dentellata che, interfe-
rendo sulla filettatura, impedisce
al pressacavo di svitarsi anche in
caso di vibrazioni continue e in-
sistenti, come quelle dovute a in-
stallazioni a bordo di macchine
utensili o di apparecchi in mo-
vimento.
La gamma stata ampliata per
dare numerose possibilit di
scelta sia con membrana, dove si
preveda luso su apparecchio
gi predisposto ad accogliere in
futuro dei cavi e sia necessario
mantenere provvisoriamente
tappato lingresso del pressa-
cavo, sia senza la membrana
protettiva, quando il cavo viene
introdotto da subito.
La versione Light, in colore gri-
gio chiaro (Ral 7035), viene usa-
ta nelle esecuzioni standard ed
adatta ad applicazioni stagne
fino a IP66, mentre la versione
Heavy Duty serve nei casi in cui
occorra unelevata resistenza
meccanica e pu essere impiegata
anche in immersione fino al gra-
do di protezione IP68.
Il colore della serie Heavy Duty
grigio scuro (Ral 7004), ugua-
le a quello usato da Scame per i
prodotti riservati alle applica-
zioni in condizioni ambientali
gravose.
Diverse anche le filettature dispo-
nibili: il passo pg oggi il pi dif-
fuso in Italia nel settore elet-
trotecnico, Scame lo offre nelle di-
verse misure, dal pg7 al pg48; il
passo metrico lo standard nor-
mativo che si sta affermando ed
gi molto diffuso anche in Eu-
ropa, disponibile dal tipo M12x1,5
al tipo M63x1,5; infine il passo
gas, studiato per alcune appli-
cazioni speciali dalla misura 1/4
alla 2.
I pressacavi Scame metrici so-
no costruiti secondo la norma
europea EN 50262.
servizio lettori 132
A passante primario
Lovato Electric (www.lovatoe-
lectric.com) arricchisce la pro-
pria gamma di prodotti con i
nuovi trasformatori di corrente se-
rie Dmt, a primario passante e
adatti per il fissaggio a vite o
su profilato omega da 35 mm.
Le versioni disponibili sono:
Dm1t per cavi di diametro 22
mm (corrente pri mari a 40
A...150 A);
Dm2t per cavi di diametro 23
94
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NOVIT
In che settore opera lazienda?
Che tipo di attivit svolge lazienda?
Quale mansione lei ha in azienda?
LEditore garantisce la riservatezza dei dati comunicati nel rispetto dei diritti previsti dallart. 13 della legge 675/96.
S, mi abbono!
Sconto 10% a chi
si abbona a pi riviste
CLIMATIZZAZIONE E REFRIGERAZIONE
Blu&Rosso
CDA - Condizionamento dellAria Riscaldamento e Refrigerazione
LInstallatore Italiano
Il Freddo
Progetto Hotel
Refrigeration World
Tecno Impianti
TIS - Il Corriere Termoidrosanitario
ELETTRICITA E ILLUMINOTECNICA
Commercio Elettrico
Il Giornale dellInstallatore Elettrico
Lighting - Design Collection
Progetto Hotel
MECCANICA, SUBFORNITURA E TESSILE
Controllo di Movimento
Il Giornale della Subfornitura
Industria Mercato
Tecnologie Meccaniche
Tecnologie Tessili
.IT Italian Technology Machine Tools
SERRAMENTI, VETRO E FACCIATE
Finestra International
Glass Today
Nuova Finestra
Progetto Hotel
Rivista del Vetro
ShowroomPorte&Finestre
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ARREDOBAGNO
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AUTOMOTIVE
Il Giornale del Meccanico
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Parts Made in Italy
CHIMICA, PLASTICA E ALIMENTARE
ICP - Rivista dellindustria chimica
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Tecnologie Alimentari
TC News - Tecnologie Chimiche
Tecno Plast
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Elevata disponibilit
e rapidit nellimplementazione
Il sistema InfraStruXure da 20 kW di Apc
(www.apc.com/it) offre ridondanza intrinseca per am-
pliare la disponibilit, rendendo tale soluzione ideale
per le applicazioni di consolidamento server o ad eleva-
ta densit, cos come per applicazioni verticali in ambi-
to sanit o servizi professionali. Il sistema si basa sul-
larchitettura InfraStruXure, la quale integra rack, con-
dizionamento, alimentazione, gestione e servizi che in-
sieme compongono una Ncpi (Network critical physical
infrastructure). Il sistema riunisce la tecnologia del
Symmetra Power Array e la distribuzione dellalimen-
tazione allinterno di un singolo rack.
La tecnologia a doppia conversione del Symmetra of-
fre alimentazione e run time scalabile con design ri-
dondante N+1. Inoltre, la progettazione di tale siste-
ma consente allutente di sostituire a caldo qualsiasi
componente. Gli utenti possono inoltre aggiungere ul-
teriori moduli batterie esterni per una maggiore auto-
nomia del sistema. Inoltre integra InfraStruXure Ma-
nager, il quale fornisce ai facility manager e ai re-
sponsabili IT uno strumento semplice da utilizzare e
accessibile tramite web che offre funzionalit di con-
trollo dellalimentazione, condizionamento e gestione
ambientale allinterno della stanza in cui collocato e
a livello rack. InfraStruXure Manager fornisce rapide
valutazioni della situazione attuale, avvisando i re-
sponsabili qualora si verifichino situazioni che potreb-
bero compromettere la disponibilit di alimentazione.
Le innovative funzioni di analisi, associate con fun-
zionalit di controllo remoto e gestione delle attivit,
consentono di ottimizzare lefficienza e la disponibili-
t dellinfrastruttura Ncpi.
servizio lettori 140
servizio lettori 532
Speed dome compatta
Videotec (www.videotec.com) ha
introdotto una nuova dome ca-
mera compatta. Mistral integra
un robusto meccanismo di bran-
deggio a velocit variabile con
una telecamera colori dsp ad al-
te performance. La sua compat-
tezza la rende ideale per appli-
cazioni allinterno. Presettata in
produzione per fornire eccellenti
immagini per oggetti distanti da
1,5 m fino allinfinito dalla tele-
camera, Mistral caratterizzata da:
design ricercato, montaggio a sof-
fitto per una sorveglianza discreta
con dimensioni compatte (dia-
metro 12 cm e 8,5 cm in al-
tezza);
tel ecamera wi de
dynamic con Agc,
auto-tracing white
bal ance ( Awb) e
compensazione au-
tomatica back-light;
ottiche da 8 o 6 mm;
robusto brandeggio
a velocit variabile
con escursione da 0 a 180
movimento orizzontale e da
+10 a -90 verticale. Velocit
manuale da 0,5 a 60/secondo;
acquisizione pre-posiziona-
mento 200/sec. (max.), 32
pre-posizionamenti program-
mabili con unaccuratezza en-
tro 0.1;
uscita video coassiale o su
doppino twistato integrato con-
nessione diretta a cavi cate-
goria Cat-5 riducendo ulterio-
ri costi di installazione e uti-
lizzando i ricevitori su doppino
twistato Videotec Twrb1 o
Twrr1;
ampia gamma di tastiere di
controllo via RS485 multipro-
tocollo.
servizio lettori 151
Mini cavo duplex
Il nuovo prodotto, fornibile da Al-
hof di A. Hofmann (www.al-
hof.com), il cavo pi richiesto per
connettori Small-form-factor (Sff)
in applicazioni indoor.
composto da due cavi a fibra sin-
gola rinforzata in kevlar e dia-
metro 1,7mm, utilizzando il nuo-
vo tubo tight da 600 micron, con
nuove e semplici istruzioni di spe-
latura. I vantaggi sono dati dalle
dimensioni ridotte, dalla sempli-
cit nella separazione dei due ca-
vetti e dalla possibilit di termi-
nazione diretta con tutti i con-
nettori, anche Sff e Mt-Rj. La
guaina in materiale Lsfh garan-
tisce sicurezza ambientale per
autoestinguibilit, bassa emis-
sione di fumo, assenza di aloge-
ni e atossicit. Il cavo adatto ad
applicazioni interne per cablag-
gio in zona terziaria, cavi di col-
legamento fra apparecchiature
e pigtail.
servizio lettori 152
Per la copertura
delle tubazioni
Il nuovo sistema Canal Trix di Ve-
mer Siber Group (www.vemer-
siber.it) permette di soddisfare
qualsiasi esigenza di copertura
dei tubi negli impianti di aria
condizionata e riscaldamento,
sanitario, gas.
Unicamente per gli impianti di
condizionamento stata idea-
ta la nuova canalina con base
di fissaggio a muro e copertura
a profilo stondato abbinabili con
sistema di ancoraggio ad incastro.
Il fissaggio rapido delle tuba-
zioni allinterno della canalina
avviene mediante clips regolabili
in profondit per meglio adat-
tarsi al diametro dei tubi.
Per tutti gli impianti termoi-
draulici e di condizionamento
possibile utilizzare il sistema di
copertura tubi a staffe.
Le nuove coperture a profilo
stondato si agganciano, con un
sistema ad incastro, alle nuove
staffe di fissaggio, disponibili in
due modelli: Stff1555, staffa re-
golabile a tre posizioni (che con-
sentono labbinamento alle di-
verse misure delle coperture)
con chiusura a fascetta; Stfi1228,
staffa dual-mono tubo con chiu-
sura a incastro.
servizio lettori 153
102
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NOVIT
viale G. Richard 1/a - 20143 Milano - tel. 02 81830.1 - fax 02 81830.406 - www.reedbusiness.it - info@reedbusiness.it
noi non diamo
i numeri...
...li certifichiamo tutti.
Le riviste di Reed Business Information raggiungono i lettori
pi qualificati e sono sottoposte a certificazioni che garan-
tiscono alle aziende inserzioniste la quantit delle copie
diffuse. La certificazione svolta dal CSST-
Certificazione Stampa Specializzata e Tecnica. Comunicate con noi
Il mini cavo ha la guaina
in materiale Lsfh
Canal Trix ha
la copertura
a profilo stondato
Mistral, speed dome compatta ideale
per utilizzo interno
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Domande & risposte
Pareri e commenti
sui quesiti
dei professionisti
di Antonio Porro - gie@reedbusiness.it
104
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORME CEI: APPROFONDIMENTI
E INTERPRETAZIONI
Due quesiti e relative risposte, sui cavi e sulle modalit di posa dei cavi negli ambienti a maggior ri-
schio in caso di incendio
QUESITO N 1
possibile installare impianti elettrici di
tipo incassato in ambiente a maggior rischio in caso di in-
cendio, entro strutture combustibili (pannelli in legno
sandwich con coibente) utilizzando guaine flessibili in
PVC, oppure obbligatorio realizzare tali impianti in vista?
RISPOSTA DEL CEI
Non possibile installare cavi con guaina in PVC allinterno
della struttura indicata. Tuttavia se per guaina flessibile si in-
tende un tubo protettivo in PVC, tale posa ammessa a con-
dizione che il tubo risponda alle relative norme ed abbia al-
meno un grado di protezione IP
4X. Si segnala che in questo caso,
quanto prescritto dalla nota al
punto i3) dellart. 751.04.1 deve
essere considerato come un requi-
sito obbligatorio.
Particolare attenzione deve essere
inoltre riservata alla portata, te-
nendo conto al proposito di ade-
guati coefficienti di riduzione della
stessa.
COMMENTO
Il quesito era stato posto alcuni
anni fa alla luce di quanto indicato
allart. 751.04.1 della Norma CEI
64-8 che per gli ambienti a mag-
gior rischio in caso di incendio in-
dica tra le varie tipologie di con-
dutture ammesse anche: ...con-
dutture diverse da quelle di a) e b),
realizzate con cavi multipolari
provvisti di condutture di protezio-
ne; ossia diverse da condutture
realizzate con cavi in tubi protetti-
vi metallici o condutture con guai-
ne e schemi particolari cos come
previsti dalla norma.
La 5^ edizione della norma CEI 64-
8 pubblicata nel mese di maggio
dello scorso anno chiarisce ulte-
riormente quali sono i tipi di con-
dutture ammesse pubblicando,
nella parte commento, la figura ri-
portata nel seguito, relativa ad
esempi di condutture negli ambienti a maggior rischio in caso
dincendio.
Sempre nella parte commento viene altres precisato che si
raccomanda che per le condutture mobili siano scelti preferi-
bilmente cavi destinati a servizio pesante in accordo con la
Guida CEI 20-40, per esempio cavi del tipo H07 RN-F o altri
adeguatamente protetti.
QUESITO N 2
Facendo riferimento allart. 751.04.3 della Norma CEI 64-8 che
prescrive: Quando i cavi multipolari muniti di condutture di
protezione delle condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) sono
raggruppati in quantit significative in rapporto con le altre
sostanze combustibili presenti, nei riguardi dei fumi dei gas
tossici e dei gas corrosivi si devono adottare provvedimenti
analoghi a quelli stabiliti per le altre sostanze combustibili
dalle autorit competenti per il caso specifico, un lettore ci
chiede quali quantit (o numero di cavi) devono essere consi-
derate significative secondo la Norma e quindi tali da far
perdere la prerogativa di cavi non propaganti lincendio.
RISPOSTA DEL CEI
Preliminarmente si osserva che la stessa norma nella nota al-
lart. 751.04.3 segnala come adatti allo scopo i cavi LSOH, cavi
che in caso di incendio non emettono fumi opachi, gas tossici e
corrosivi. Sono cavi LSOH quelli rispondenti alle norme CEI EN
50266 (CEI 20-22), CEI EN 50267 e CEI EN 50268 (CEI 20-37),
quali, ad esempio:
- cavi con tensione U
0
/U = 0,6/1 kV:
FG70M1, FG70M2, FG100M1, FG100M2;
- cavi con tensione U
0
/U = 450/750 V:
N07G9-K, FM9.
Ci detto bene precisare che i cataloghi dei costruttori di cavi
si limitano a segnalare che il cavo conforme alla Norma 20-22
II o 20-22 III senza evidenziarne la differenza, n, tanto meno,
quando fanno perdere la prerogativa di cavi non propaganti lin-
cendio come richiesto dal lettore. Unutile indicazione in tal sen-
so potrebbe essere fornita dalla tabella proposta, ricavata dalla
Guida CEI 64-55, che mostra la differenza tra i cavi posati in fa-
scio appartenenti alle categorie II e III della norma CEI 20-22.
DIFFERENZA TRA CAVI POSATI
A FASCIO APPARTENENTI ALLE CATEGORIE
II E III DELLA NORMA CEI 20-22
CAVO RIFERIMENTO SEZIONE NUMERO
NORMATIVO CAVI
FG7OR 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 I 4 x 2,5 mm
2
47
FG7OM1 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 III 4 x 2,5 mm
2
10
FG10OM1 0,6/1 kV CEI 20-38 - CEI 20-22 III 4 x 2,5 mm
2
10
FG7OR 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 II 4 x 6 mm
2
36
FG7OM1 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 III 4 x 6 mm
2
8
FG10OM1 0,6/1 kV CEI 20-38 - CEI 20-22 III 4 x 6 mm
2
8
FG7OR 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 II 4 x 16 mm
2
22
FG7OM1 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 III 4 x 16 mm
2
5
FG10OM1 0,6/1 kV CEI 20-38 - CEI 20-22 III 4 x 16 mm
2
5
FG7OR 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 II 1 x 240 mm
2
21
FG7OM1 0,6/1 kV CEI 20-13 - CEI 20-22 III 1 x 240 mm
2
4
FG10OM1 0,6/1 kV CEI 20-38 - CEI 20-22 III 1 x 240 mm
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 107
Antincendio
Le risposte ai
quesiti su norme,
installazione, obblighi
da adempiere
di Mario Abate - gie@reedbusiness.it
LA DOMANDA
Ai fini della classificazione del livello di rischio
di incendio dei luoghi di lavoro, il Decreto del
Ministero dellInterno, 10 marzo 1998, al punto
9.3 dellallegato IX, considera a livello di rischio medio tutte le at-
tivit comprese nellallegato al D.M. 16 febbraio 1982, che devo-
no avere il certificato di prevenzione incendi per legge. Tale clas-
sificazione deve considerarsi vincolante oppure in sede di valuta-
zione dei rischi si pu dimostrare il contrario?
In altre parole, possibile che unattivit soggetta ai controlli dei
vigili del fuoco (quindi al rilascio del certificato) abbia un livello
di rischio dincendio basso, o una tale circostanza da ritenersi
un controsenso?
LA RISPOSTA
chiaro che in linea generale le attivit comprese nellelenco al-
legato al D.M. 16 febbraio 1982, e pertanto soggette al rilascio
del certificato di prevenzione incendi, sono quelle per le quali il
legislatore ha riconosciuto esistere un potenziale pericolo din-
cendio al punto da imporre la necessit di controlli periodici di
competenza dei vigili del fuoco al fine di salvaguardare in primo
luogo la sicurezza delle persone e poi anche la protezione dei
beni e dellambiente.
Daltra parte le indicazioni fornite nellallegato IX del D.M. 10
marzo 1998 relativamente ai luoghi di lavoro che possono
classificarsi ad elevato, medio o basso rischio di incendio, so-
no necessariamente di tipo esemplificativo e non esaustivo
come esplicitamente richiamato nello stesso allegato nonch
nel precedente allegato I relativo ai criteri da seguire per la
valutazione dei rischi di incendio. A ben pensarci non poteva
essere diversamente visto che sarebbe stato molto difficile, se
non impossibile, andare ad elencare tutte le svariate realt la-
vorative, non solo, ma in tal modo si sarebbe anche contrav-
venuto ad un principio cardine della recente legislazione sulla
sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, che demanda al datore
di lavoro il compito di analizzare la propria attivit, valutarne i
rischi e prendere i provvedimenti del caso.
Quindi le attivit comprese nel D.M. 16 febbraio 1982 possono
essere classificate con un livello di rischio dincendio basso, me-
dio o elevato. Esistono infatti alcune voci di tale decreto, pensia-
mo ad esempio alla numero 87 inerente i locali commerciali o alla
88, depositi di merci e materiali vari, ove lassoggettabilit al cer-
tificato di prevenzione incendi legata ad un parametro di su-
perficie ossia a partire da una certa dimensione dellattivit e
non alla presenza o lavorazione di materiali e sostanze pericolo-
se. allora ipotizzabile che un locale di vendita di prodotti in ce-
ramica o in materiale ferroso, ubicato in un fabbricato monopia-
no ed isolato da altri edifici, risulti, ad un esame dei rischi con-
nessi con la presenza di sostanze infiammabili, di possibili sor-
genti dinnesco nonch di facilit di propagazione di un principio
di incendio, classificabile in un livello di rischio basso pur supe-
rando la soglia di 400 mq. lordi prevista dal D.M. 16 febbraio
1982. Viceversa vi sono attivit non soggette al certificato di pre-
venzione incendi, come ad esempio le case di cura o di riposo per
anziani fino a 25 posti letto, che tuttavia sono considerate ad ele-
vato rischio dincendio in quanto la tutela della sicurezza di per-
sone non autosufficienti impone ladozione di provvedimenti e
procedure adeguate.
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possibile che unattivit soggetta ai controlli dei vigili del fuoco abbia un livello di rischio
dincendio basso?
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 109
Professione installatore
Come confrontarsi
con i clienti
e il mercato
di Bruno Bocus - gie@reedbusiness.it
Nulla di nuovo sotto il sole: i temi spinosi ri-
mangono sempre i pagamenti, mentre le note
positive arrivano dai servizi di pre e post ven-
dita e dalla comunicazione; a fianco delle deci-
ne e decine di fax iniziano a spuntare le prime mail.
Prima di tutto chiarezza sul reso, che troppo spesso rimane l. Le
regole sono cambiate, ma il sistema non ha ancora digerito il
nuovo impianto normativo.
Tuttavia segnali di miglioramento ce ne sono, anche se nel rap-
porto tra grossista e installatore continua a farla da padrone il
rapporto di fiducia che esiste tre i due soggetti. Tuttavia in molti
hanno sposato lautarchia. Si compra lo stretto indispensabile,
al massimo si va una seconda volta dal grossista. Nessuno vuole
rimanere scottato e ritrovarsi con scorte eccessive, che con il
tempo diventano obsolete.
Ma il vero nodo rimangono ancora e purtroppo i pagamenti.
Con la crisi che c noi chiediamo sempre una dilazione del
pagamento - spiegano ancora gli installatori - oppure di pa-
gare a non meno di 90 giorni.
Una richiesta davvero alta, ma figlia della necessit.
In Italia, i pagamenti che ci vengono fatti per i nostri lavori
avvengono con tempi biblici - dicono ancora gli installatori -
normale che quindi anche noi a nostra volta ritardiamo i no-
stri, non possiamo anticipare soldi che non abbiamo ancora
visto.
Insomma, persiste uno dei problemi pi grossi del sistema
economico nazionale delle piccole e medie imprese e cio
quello dei pagamenti. Una questione di difficile soluzione,
che si ripercuote su tutta la catena del valore e che diventa
ancora pi drammatica quando qualcuno vince una commes-
sa pubblica; l, infatti, i tempi per i pagamenti si dilatano ul-
teriormente.
E i grossisti che cosa fanno? A detta degli installatori, se c
un rapporto di fiducia aspettano, oppure accettano il paga-
mento rateale. Si cerca di venire incontro. Capitolo a parte
merita invece tutto ci che riguarda le promozioni e i servizi
di pre e post vendita, che ormai sono entrati nelle aspettati-
ve degli installatori. Meglio gli sconti delle promozioni: lo-
pinione di tutti; tuttavia anche lo sconto deve essere ben va-
lutato, perch molte volte viene applicato solo a materiale
che rimasto nei magazzini da troppo tempo e in questi casi la
riduzione di prezzo assomiglia pi ad un saldo che non ad un
reale vantaggio sullacquisto.
Molto spesso gli sconti su alcune tipologie di prodotti nascon-
dono brutte sorprese, come per esempio la cattiva qualit della
merce.
Tuttavia, anche su questo tema linstallatore mostra di avere
delle preferenze: Gli sconti sui prodotti da ottenere anche in ba-
se al volume dellacquisto sempre gradito, non siamo invece in-
teressati a ricevere a fine anno premi come vacanze o gadget di
qualunque tipo. Bene i servizi. Fa sempre piacere - dice ancora
un installatore - quando il grossista cerca di darti uninformazio-
ne in pi sul prodotto da comprare.
Insomma, il servizio di pre vendita sempre gradito, anche se
molto spesso riguarda solo la semplice informazione sulla novit
che c a catalogo.
Molto apprezzati, invece, i servizi di post vendita, come la conse-
gna a domicilio, meglio ancora se a pagarla il grossista.
Segna ancora il passo per certi aspetti le-commerce. Il canale di
comunicazione preferito tra grossista e installatore rimane il fax,
anche se ormai ogni tanto qualche mail compare.
POCHE NUOVE SOTTO IL SOLE
A poco pi di dodici mesi dallultima inchiesta, gli installatori lamentano ancora - nel loro
rapporto con i fornitori - gli stessi problemi di un anno fa
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Non solo elettrico:
idee e proposte
per lavorare meglio Shopping
a cura di Fulvia Cattaneo - fulvia.cattaneo@reedbusiness.it
110 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
LED GLASSES
Tra le novit di BrolloSiet (www.brollosiet.com) c Led glasses,
una insegna per i negozi di ottica. Il logo, infatti, non lascia adito a
dubbi ed sormontato da
un giornale monoriga con
caratteri alti 5 cm,
contenuto entro un box
metallico per uso esterno
(IP 43). Il display
facilmente
programmabile grazie al
software fornito in
dotazione che, tramite
porta seriale RS232 o
RS485, consente
limpostazione del
messaggio (per esempio:
nuova collezione
inverno 2004) e
permette la scelta delleffetto di apparizione
desiderato (scorrimento, lampeggio, effetto sipario...).
Locchiale proposto con led radiali di colore blu ad
alta visibilit, disposti su 3 file concentriche e
animate da un effetto di accensione sequenziale che
richiama lattenzione del passante.
La dotazione di serie comprende, oltre al software, le
staffe di fissaggio e il manuale utente. Lingombro
totale di 90 cm di base per 60 di altezza, il che lo
rende facilmente collocabile anche in spazi angusti.
LA CASSAFORTE ELETTROLUMINESCENTE
Si chiama Dgt Vision la cassaforte elettronica per uso domestico
proposta da Cisa (www.cisa.com). Disponibile nelle versioni da
murare, componibile (Darwin) e da mobile, dotata di un
particolare brevetto: una tastiera alfanumerica
elettroluminescente. Spesso si consiglia di posizionare la
cassaforte in luoghi in
cui sia difficile agire con
attrezzi di grandi
dimensioni, per rendere
difficoltoso lattacco nel
caso di tentativo di
effrazione, quindi
ambienti poco accessibili
e scarsamente illuminati.
Da oggi, grazie alla
tastiera retroilluminata
che si accende alla
pressione di un qualsiasi
tasto, Dgt Vision
permette di digitare il
codice dapertura anche
in ambienti bui. Le sue caratteristiche sono: spessore sportello 10
mm (smontabile), catenacci in acciaio nichelato da 22 mm, piastra
in acciaio carbonitrutrato con elevata resistenza al trapano, oltre
1000 miliardi di combinazioni possibili, blocco antimanipolazione
con segnalazione dei tentativi, connettore esterno per
alimentazione demergenza, illuminazione dellinterno durante
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un peso massimo di 20 kg) o al
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di qualsiasi tipo. Langolo di
inclinazione fino a 25 (15 per il
supporto per plasma) e langolo di
rotazione da 90 a 180 offrono la
possibilit di avere sempre una perfetta
visione dello schermo e di sfruttare al
meglio gli spazi. La gradevole colorazione
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cromatico con larredamento e gli altri
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massima di 33 Nm, questi
utensili dispongono di grandi
riserve di energia.
A seconda del numero di giri,
possono raggiungere un
massimo di 17.600 o 48.000
colpi al minuto.
Il massimo diametro di
foratura nella muratura di 22
millimetri, nel legno di 40,
nel calcestruzzo di 20,
mentre nellacciaio di 16
millimetri.
Nel caso la punta si blocchi
improvvisamente, la frizione di
sicurezza interrompe il
funzionamento dellalbero
motore: cos lutilizzatore viene
protetto durante il lavoro.
Il mandrino autoserrante con
sistema Auto-Lock garantisce
un elevato comfort di lavoro. In
caso di sostituzione degli
accessori, esso blocca
automaticamente lalberino,
permettendo il rapido cambio
con una mano sola; in tal
modo, si procede velocemente
con lesecuzione di lavori che
richiedono limpiego di attrezzi
diversi. Inoltre, lergonomica
impugnatura softgrip
garantisce la sicura
maneggevolezza.
Limpugnatura supplementare
stabile orientabile di 360. Di
conseguenza, lelettroutensile
pu essere guidato con
sicurezza in ogni posizione di
lavoro.
Linterruttore di avvio ed il
pulsante di blocco, infine, sono
posizionati al centro
dellimpugnatura e sono
facilmente raggiungibili anche
dai mancini.
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 111
Libri & cataloghi
Che cosa leggere
per essere sempre
aggiornati
a cura di Fulvia Cattaneo - fulvia.cattaneo@reedbusiness.it
- accesso alle informazioni tecniche collegate ai prodotti in formato pdf,
dxf ecc.
Per ulteriori informazioni si consiglia di visitare il sito www.schneider-
electric.it alla sezione cataloghi o in organizzazione commerciale.
servizio lettori 143
Comitato elettrotecnico italiano
Norme Cei per impianti elettrici nei luoghi
con pericolo di esplosione
Edizione 2004, volume secondo
120,00
A integrazione delledizione 2001, sta-
to pubblicato il secondo volume dedi-
cato alle norme Cei per impianti elettrici
nei luoghi con pericolo di esplosione.
Levoluzione legislativa e normativa del
settore, dal maggio 2001, data di pub-
blicazione del volume I, ha visto lema-
nazione di nuove leggi e la pubblica-
zione di nuove norme Cei che sono sta-
te riportate nel secondo volume, che
contiene il decreto legislativo 12 giugno
2003, n. 233 che recepisce la direttiva
comunitaria 1999/92/CE pubblicata nel
primo volume, nonch le due guide di
applicazione alle direttive europee 94/9/CE e 1999/92/CE.
Le norme contenute in questa nuova pubblicazione sono:
Cei EN 60079-10 (Cei 31-30) Classificazione delle aree nei luoghi con
pericolo di esplosione. Si tratta della seconda edizione 2004 che ha
validit in parallelo fino al 1 dicembre 2005 con la prima edizione
1996;
Cei EN 60079-14 (Cei 31-33) Impianti elettrici nei luoghi con pericolo
di esplosione. Si tratta della seconda edizione 2004 che ha validit
in parallelo fino al 1 luglio 2006 con la prima edizione 1998;
Cei EN 60079-17 (Cei 31-34) Verifica degli impianti elettrici nei luo-
ghi con pericolo di esplosione. Si tratta della seconda edizione 2004
che ha validit in parallelo fino al 1 marzo 2006 con la prima edizione
1998;
Guide Cei 31-35 V1 Classificazione degli ambienti destinati a rico-
vero per autoveicoli;
Guide Cei 31-35 V2 Classificazione degli ambienti destinati alle
centrali termiche alimentate a gas naturale;
Cei 31-35/A V1 Esempio di classificazione dei luoghi con pericolo di
esplosione in un impianto di distribuzione stradale di gas naturale
compresso (Gnc) per autotrazione;
Cei EN 50281-1-2/A1 (Cei 31-36) Costruzioni elettriche destinate al-
luso in ambienti con presenza di polveri combustibili. Costruzioni
protette da custodie. Scelta, installazione e manutenzione;
Cei EN 50281-3 (Cei 31-52) Classificazione delle aree nei luoghi
con pericolo di esplosione per la presenza di polveri combustibili.
Completa il volume un capitolo dedicato ad una serie di domande e ri-
sposte relative ai principali quesiti posti in questi anni dagli utilizzato-
ri delle norme relative ai luoghi con presenza di atmosfera pericolosa.
servizio lettori 144
Otto Controls
Short form dei prodotti
Rappresentata in Italia da AlHof
di A. Hofmann spa, Otto Controls
specialista nella progettazione
e costruzione di interruttori, pul-
santi, grip per applicazioni mili-
tari, medicali, industriali per i set-
tori della robotica e automotive.
Nel nuovo catalogo troverete in-
terruttori a tenuta IP68 a effetto
Hall, Joystick a effetto Hall in ver-
sione CANbus, Limit Switches
per applicazioni speciali militari,
ferroviarie, automotive (macchi-
ne movimento terra), Rotary
Switches in versione commercia-
le e militare, Rocker Switches a
tenuta IP68 e tanti altri prodotti,
anche custom per qualsiasi esi-
genza particolare.
servizio lettori 142
Schneider Electric
Catalogo elettronico
formato da una selezione di pro-
dotti a marchio Telemecanique che,
con il marchio Square D, rappre-
senta la globalit dellofferta nel-
lambito dellautomazione e con-
trollo del mondo Schneider Electric.
In linea con le pi moderne esi-
genze degli operatori del settore,
Schneider Electric ha reso dispo-
nibile un catalogo che vanta:
- ricerca semplice dei prodotti a
partire da diversi criteri: funzione,
gamma, parola chiave e codice;
- determinazione del codice pro-
dotto e scelta dei possibili ac-
cessori partendo dalle caratteri-
stiche tecniche richieste dalle vo-
stre applicazioni;
Melchioni
Elettronica professionale
2004-2005
disponibile il nuovo catalogo
Melchioni, rivolto ai rivenditori e
agli installatori, operanti nel cana-
le elettrico, di prodotti rientranti
nel vasto universo dellelettronica
professionale: dal singolo compo-
nente ad apparecchiature e pro-
dotti finiti per impianti e/o instal-
lazioni. Lofferta di Melchioni in
ambito elettronica professionale si
notevolmente al-
largata rispetto allo
scorso anno, indice
dellinteresse del-
lazienda nel di-
ventare un opera-
tore riconosciuto
nella realt dei ri-
venditori del cana-
le elettrico. La gam-
ma dei prodotti of-
ferti composta da:
apparecchiature
per tv satellita-
re e digitale ter-
restre;
amplificazione
professionale;
videoproiezione;
videosorveglianza;
ricetrasmittenti;
strumenti di misura;
batterie e alimentatori;
minuteria e connettori.
servizio lettori 146
Eurotherm Drives
Nuovi prodotti in gamma
disponibile da luglio il nuovo ca-
talogo prodotti di Eurotherm Drives
che, oltre alla gamma di servoa-
zionamenti, servomotori, inverter e
convertitori in corrente continua,
stato integrato con la gamma di
prodotti Parvex (tra i quali anche i
motori mandrino e i motori in kit),
di motori in c.a, con elenchi e ca-
ratteristiche delle principali opzio-
ni offerte. possibile ricevere una
copia del catalogo inviando una e-
mail allindirizzo info@eurotherm-
drives.it.
servizio lettori 147
Fcc
Catalogo Planterm
Fcc, societ del Gruppo Perma-
steelisa con sede a San Quirino
(PN), specializzata in sistemi per
la climatizzazione radiante, pre-
senta il nuovo catalogo e il cd-
rom Planterm. Il sistema brevet-
tato Planterm, applicabile sia nel
civile sia nel terziario, presentato
attraverso una serie completa di
dati tecnici, illustrazioni dei pro-
dotti, immagini delle fasi di montaggio e una puntuale descrizione
dei pannelli radianti e degli altri componenti, quali i controlli elet-
tronici, le unit di deumidificazione e rinnovo dellaria e le macchine
frigorifere e in pompa di calore ad alto rendimento.
servizio lettori 145
Dichiarazione di conformit?
Basta un click
Dichiarazione di conformit?
Basta un click
Unofferta per i lettori di Commercio Elettrico
e del Giornale dellInstallatore Elettrico:
il programma per la compilazione automatica
della Dichiarazione di Conformit
Ai lettori di Commercio Elettrico
e del Giornale dellInstallatore
Elettrico, il pacchetto -
che comprende Modulo Base,
Dichiarazione di Conformit
e la versione Demo del programma
Business - viene offerto
a condizioni agevolate: 140 + IVA.
Per ordinare il software o per ulteriori
informazioni sufficiente utilizzare
il servizio lettori on-line allindirizzo
www.serviziolettori.it/dichiarazione
oppure telefonare al numero
02-81830638
La Dichiarazione di Conformit si apre
con la videata principale, il Modello
ministeriale, che contiene le informa-
zioni identificative della Dichiarazione
(Numero, Cliente, Cantiere e data) e i
pulsanti per accedere a tutti gli allega-
ti. La compilazione velocissima poi-
ch tutti i dati della propria ditta e del
committente vengono inseriti in auto-
matico dal programma.
LElenco Tipologie Materiali lallegato principa-
le e pu essere compilato con 3 differenti moda-
lit: automatica, se agganciato aL Dettaglio
Lavori; semiautomatica, utilizzando le schede
Consultazione Magazzino e/o Consultazione
Tipologie dinstallazione per inserire codice,
descrizioni di articoli e tipologie dinstallazione;
manuale, scrivendo liberamente.
Il prospetto riassuntivo
Il ministro Marzano
Adolfo Urso, viceministro
118 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ora che la domanda di energia sta-
ta liberata, ci aspettiamo final-
mente una vera liberazione del-
lofferta di energia concentrata
ancora in mano ai pochissimi ope-
ratori dominanti, come da anni si
affannano a dire le Autorit nelle
loro relazioni annuali. La quarta
tassa sulla competitivit consi-
ste nella difficolt di mettere in
relazione la domanda e lofferta
di innovazione. Problemi cultura-
li e di linguaggio impediscono
spesso ai luoghi della ricerca un ap-
proccio realistico alle esigenze e ai
bisogni di innovazione delle piccole
imprese, soprattutto quando si
tratta di favorire i processi di tra-
sferimento tecnologico. I nuovi
Paesi emergenti stanno mettendo
in ginocchio non solo le
grandi industrie del
settore siderurgico
e meccanico, ma
soprattutto i nostri
imprenditori arti-
giani, i quali subi-
scono la difficolt di
mantenere invariati i
prezzi preventivati al
momento dellatto di acquisi-
zione delle commesse fino alla con-
segna del prodotto al committen-
te, per via dei continui rincari dei
prezzi delle materie prime che han-
no raggiunto ormai un livello inac-
cettabile. Per questo necessario
individuare misure di politica in-
dustriale che garantiscano flussi re-
golari di materie prime, oltre che in-
terventi tesi a vigilare sullanda-
mento dei prezzi e sullandamen-
to dei fabbisogni per consentire
alle imprese di ottenere informazioni
utili a programmare flussi di do-
manda. Si pensi, ad esempio, a un
Osservatorio Europeo sui mercati
internazionali di materie prime.
S AL FEDERALISMO,
MA CON CERTEZZA
DI RISORSE
Confartigianato ha compiuto, fin
dallinizio del processo di riorga-
nizzazione dello Stato, una chiara
scelta federalista e intende re-
starvi fedele, al di l delle vicende
politiche nazionali: alla politica va
ora chiesto con forza di risolvere le
questioni strutturali che sono alla
base del corretto funzionamento del
nuovo sistema e sono la condizio-
ne per la sua definitiva affermazione.
Innanzitutto le risorse. ormai in-
differibile dare corpo, con il fede-
ralismo fiscale, allautonomia fi-
nanziaria di entrata e di spesa del-
le regioni, per consentire il dispie-
gamento degli effetti politici, eco-
nomici e amministrativi della rifor-
ma costituzionale e rendere so-
stenibile il federalismo. Tuttavia, il
federalismo non fatto solo di nor-
me, ma di impegno e concretezza.
Tutti i livelli di governo, in primo luo-
go le regioni, sono responsabilizzati
a fare la loro parte, anche in termini
di riduzione dei costi, oltre che di
gestione delle entrate.
Le risorse regionali sono scarse e
in massima parte vincolate, prin-
cipalmente dalla spesa sanitaria, ma
proprio per questo alle regioni
spetta una responsabilit che si
pu ben definire strategica: ridur-
re la spesa improduttiva e otti-
mizzare le risorse, indirizzandole nel-
la direzione dello sviluppo e quin-
di generando coesione sociale,
creazione di impresa e benefici
economici e sociali. Tuttavia la
competitivit delle imprese meri-
dionali resta penalizzata da fatto-
ri interni ed esterni alle aziende, co-
me la mancanza cronica di infra-
strutture o le situazioni di inva-
denza della criminalit nelleco-
nomia. Occorre unefficace politica
di sostegno e accompagnamento,
condivisa con il sistema economi-
co in particolare della piccola im-
presa e dellartigianato, che vada
ad aggredire i fattori che ostacolano
lo sviluppo delle regioni del Sud.
TASSE E INCENTIVI:
I PUNTI CARDINE
DEL DPEF
Per Confartigianato i punti cardine,
tra loro strettamente connessi, del
Dpef dovranno essere: rilancio del-
la produttivit e competitivit per
il sistema Paese, maggiore occu-
pazione, intensificazione della do-
manda. La riduzione della pres-
sione fiscale che grava sulle piccole
imprese insieme con un riordino de-
gli incentivi su base territoriale - se-
condo la logica gi sperimentata con
il nuovo modello contrattuale del-
lartigianato - dovranno rappre-
sentare gli elementi qualificanti
della prossima manovra. I dati par-
lano chiaro: laumento delloccu-
pazione nelle piccole imprese
andata di pari passo con laumen-
to della produttivit. Le scelte ope-
rate in materia di IRAP con la Fi-
nanziaria per il 2003 hanno co-
minciato a ridurre il peso dellim-
posta che grava sulle piccole im-
prese. Confartigianato ritiene ne-
cessario, in materia di Irap au-
mentare le deduzioni forfetarie che
riducono la base imponibile e il
costo del lavoro assoggettato a
imposizione. In materia di Irpef,
Confartigianato dellavviso che le
risorse disponibili debbano essere
concentrate sulla riduzione delle ali-
quote che gravano sui redditi me-
di e per innalzare limporto della no
tax area. In sintesi, il rilancio del-
la produttivit e della competitivit
possibile attraverso un mix di
misure che favoriscono lincre-
mento dei consumi e detassano
gli investimenti in beni strumentali
nuovi. In questo modo si innesca un
circuito virtuoso che, da un lato, sti-
mola la produzione generando an-
che nuova occupazione (soprat-
tutto di lavoro qualificato), e, dal-
laltro, garantisce il sostegno del-
la domanda creando maggiore di-
sponibilit di reddito.
IL RIORDINO
DEGLI INCENTIVI
I principi guida del riordino del si-
stema degli incentivi devono essere:
modularit dellintervento in fun-
zione della localizzazione terri-
toriale e della dimensione delle im-
prese, della tipologia dellinve-
stimento, dellammontare del
contributo;
razionalizzazione, semplificazio-
ne ed ottimizzazione della ge-
stione degli incentivi, anche at-
traverso il coinvolgimento dei
soggetti che gi oggi rappre-
sentano interlocutori qualifica-
ti, in ambito creditizio, delle pic-
cole imprese (i consorzi di ga-
ranzia collettiva dei fidi);
riconoscimento dei confidi come
prioritario strumento di politica in-
dustriale finalizzato al rilancio
degli investimenti delle piccole im-
prese, attraverso un nuovo qua-
dro normativo che conferisca le-
gittimit al sistema nazionale
della garanzia mutualistica ri-
spetto allo scenario internazionale
in materia di accesso al credito
bancario (Basilea 2);
costituzione di Agenzie di rating
nazionali, specializzate nella va-
lutazione del rischio finanziario del-
le Pmi.
IL MINISTRO MARZANO
ACCOGLIE
LA PROPOSTA
DI PETRACCHI
Abbiamo governato nel corso di
questi anni il vascello Italia in un ma-
re in burrasca. Il Ministro Mar-
zano ostenta la sicurezza di un
marinaio padrone della propria im-
barcazione e del proprio equipag-
gio. Lottimismo traspare in ogni pa-
rola dellesponente di Governo,
che lancia segnali confortanti al
mondo delle imprese artigiane.
Tra questi, da segnalare laccogli-
mento della proposta del presi-
dente Petracchi (elogiato da Mar-
zano per consapevolezza e re-
sponsabilit) che aveva sollecitato
lirrinunciabile necessit di un dia-
logo con gli interlocutori finanzia-
ri. Vareremo in tempi brevi - ha sot-
tolineato il Ministro Marzano -
agenzie di rating italiane, e non
estere, per sostenere soprattutto lat-
tivit delle piccole imprese, pi
esposte di altre su Basilea 2.
Nella parte propositiva del suo di-
scorso, il Ministro ha sostenuto la
necessit di una riforma fiscale
che coinvolga tanto le famiglie, al
fine di ottenere una benefica do-
manda complessiva di beni, quan-
to le imprese: una contempora-
neit indispensabile per evitare
un forte aumento di importazioni
in caso di crisi di competitivit. Al-
tri impegni assunti sono stati la
riduzione dellIrap, una fiscalit a
vantaggio del Mezzogiorno, una
maggiore selettivit per gli incen-
tivi, nonch la predisposizione di pia-
ni di collegamento tra centri di ri-
cerca e impresa. Il Ministro ha an-
che tracciato una panoramica del-
le problematiche del mondo delle
Pmi, con riferimenti a tematiche
di attualit stringente. Sulla con-
certazione, ad esempio, ha riba-
dito le proprie perplessit in termini
di rappresentanza e di cambia-
mento di contesto: La concerta-
zione non pu essere uno stru-
mento per impedire i programmi di
governo. Sarebbe antidemocratico.
Dopo aver compiuto un bilancio
dei successi ottenuti nellultimo
triennio comparando tassi di di-
soccupazione, inflazione e Pil italiani
con quelli di altri Paesi europei,
Marzano ha sostenuto con forza la
bont delle attivit in corso: lim-
pegno concreto nella liberalizza-
zione dellenergia, la riduzione dei
vincoli burocratici causati dalle di-
rettive europee, la formazione di Te-
sti Unici europei, listituzione di
un Comitato anticontraffazione,
lintroduzione della 488, lappoggio
alle rivendicazioni degli autotra-
sportatori e infine laiuto gover-
nativo - definito indispensabile
- per i processi di internazionaliz-
zazione.
Guido Bolaffi
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www.reedbusiness.it Il Giornale dellInstallatore Elettrico 119 25 Ottobre 2004 N. 14
C
onfartigianato Impianti
ritiene che lattuale for-
mulazione del Decreto Mi-
nisteriale 314/1992, attuativo del-
la Legge 109/1991 (Nuove di-
sposizioni in materia di allaccia-
menti e collaudi degli impianti
telefonici interni) sia assoluta-
mente negativa, per almeno due
ordini di ragioni.
Lattuale formulazione dei gradi
di abilitazione ha prodotto, e con-
tinua a produrre, innanzitutto,
un impatto negativo enorme sul-
la vita economica delle imprese ar-
tigiane e di piccola dimensione che
si dedicano allattivit di instal-
lazione di impianti. In effetti, in pas-
sato, cio prima dellentrata in
vigore del citato D.M. 314/1992,
era presente un 4 grado di abi-
litazione, che prevedeva:
1. la necessit per limpresa di al-
meno due unit di personale,
una addetta alla direzione la-
vori e laltra alla loro esecuzione,
figure eventualmente ricon-
ducibili alla stessa persona;
2. nessun tipo di disponibilit im-
mobiliare (n ufficio n magaz-
zino) ma unicamente un recapito
di riferimento per la ditta;
3. nessun tipo di requisito per il
possesso di autofurgoni o au-
toveicoli in genere;
4. la possibilit di installare di-
spositivi ausiliari dutente;
5. relativamente al personale di-
pendente, i requisiti della
esperienza dinstallazione
presso case costruttrici di di-
spositivi ausiliari dutente o
alle dipendenze di ditte gi
autorizzate.
Leliminazione del 4 grado, con
lattuale articolazione dellabili-
tazione su tre livelli ha prodotto,
e continua ancora oggi a pro-
durre, un impatto negativo enor-
me sulla vita economica delle im-
prese artigiane e di piccola di-
mensione che si dedicano allat-
tivit di installazione di impianti
e che si trovano a essere ingiu-
stamente escluse da questo seg-
mento di mercato, a meno di in-
genti investimenti, anche in risorse
umane, nella stragrande mag-
gioranza dei casi obiettivamente
fuori dalla loro portata.
Il secondo ordine di ragioni con-
cerne, nello specifico, i contenu-
ti di carattere squisitamente tec-
nico inerenti al D.M. 314/1992:
esso, evidentemente risulta essere
ormai anacronistico, in quanto
unicamente imperniato sulla fo-
nia e non anche sulla trasmis-
sione dati, dal momento che at-
tualmente le reti telefoniche ri-
sultano essere utilizzate in maniera
promiscua e spesso risulta esse-
re difficile scindere tali due com-
ponenti.
Ne deriva che le attrezzature pre-
viste come essenziali per lin-
stallazione di reti telefoniche in-
terne, nel 1992, non risultano es-
sere pi indicate perch oggi su-
perate, e quindi obsolete, in virt
dellevoluzione tecnologica e di
mercato.
Per tutte le ragioni sopra ricordate,
Confartigianato Impianti ritiene
sia assolutamente necessario che
il D.M. 314/1992 venga abrogato
e la materia dellinstallazione de-
gli impianti telefonici interni ven-
ga ad essere completamente li-
beralizzata, in ossequio, fra lal-
tro, agli orientamenti europei de-
gli ultimi anni nel settore. In su-
bordine, qualora gli orientamen-
ti ministeriali si mostrino pi cau-
ti, si ricorda come sia importan-
te prevedere, quanto meno, la
possibilit per le imprese arti-
giane e di piccola e media di-
mensione di poter effettuare li-
beramente attivit di installa-
zione di impianti telefonici inter-
ni senza dover dimostrare di pos-
sedere alcun tipo di requisito tec-
nico specifico, fissando una soglia
di sbarramento in termini di
punti di rete o di accesso nel-
limpianto telefonico (ad esempio
sino a 100 punti rete). In que-
stultima ipotesi, naturalmente, si
dovr affrontare anche il proble-
ma della regolarizzazione con
efficacia retroattiva della posi-
zione di quegli installatori che
hanno - di fatto - svolto
attivit di installa-
zione nel corso de-
gli ultimi 10 anni
senza requisiti
(sia pure nei li-
miti di cui sopra in
termini di punti
rete) e che, dimo-
strando con opportuni
documenti fiscali tale attivit,
eventualmente pagando un con-
tributo una tantum, non siano
pi esposti al rischio di sanzioni
per gli impianti installati.
Fabrizio Monaco
A
ltro che nido sicuro: la
nostra casa lambien-
te pi pericoloso che
possa esserci, ovvero il posto
dove si verifica la maggior par-
te degli incidenti. difficile cre-
derlo ma i numeri parlano chia-
ro. Secondo il Censis, tra le mu-
ra di casa, nel 2003, si sono ve-
rificati circa 4 milioni di inci-
denti a fronte di un milione di
infortuni sul lavoro e 300mila
incidenti stradali. A questi deve
aggiungersi un imprecisato nu-
mero di piccoli inconvenienti
che non sono denunciati e ri-
mangono quindi nella fascia
sommersa. Secondo il Cen-
sis, laumento dei rischi dipen-
de soprattutto dalla qualit de-
gli immobili, degli impianti (che
ancora oggi in troppi apparta-
menti non sono stati adeguati
agli standard di sicurezza previsti
dallUnione Europea) e ancora
dalla totale mancanza di una
cultura della sicurezza. Nel 2003
oltre un quarto degli italiani
(27,8%) stato coinvolto in un in-
cidente domestico. Un numero
destinato a salire quando par-
liamo di donne (32,8%), in par-
ticolare di casalinghe (33,1 %),
e quando collochiamo geografi-
camente la ricerca al centro-sud
(33%). proprio al Sud, infatti,
che la qualit abitativa lascia
pi a desiderare. Lidentikit del-
litaliano che esce dalla ricerca
quello di un soggetto che non
riconosce i fattori di rischio, che
tra le pareti di casa diventa fa-
talista, avventato, troppo rilas-
sato. Una persona che ha pau-
ra del terrorismo, ma non di un
IMPIANTI TELEFONICI INTERNI
Via alla liberalizzazione,
ma che sia vera
Il Ministero delle Comunicazioni avvia la fase di consultazione delle parti
interessate per modificare il D.M. 314/1992
INCIDENTI DOMESTICI
Limportanza degli impianti
eseguiti a regola darte
Le statistiche parlano chiaro, la casa lambiente pi pericoloso. Sotto ac-
cusa, ancora una volta, la mancanza di una cultura della sicurezza
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120 Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 14 25 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
filo elettrico scoperto e di un
impianto del gas precario e che
inserisce il pericolo domestico al
terzultimo posto di una classi-
fica di 12 voci sulle si-
tuazioni a rischio. Ci
che preoccupa di gran
lunga di pi gli italiani,
anche se si tratta a ben
guardare di pericoli me-
no immediati e concreti,
ad esempio il rischio
di incidenti stradali
(80,7%) o linquinamen-
to dellaria e dellacqua
(75,8%). Ma qual il pri-
mo passo da fare per li-
mitare al massimo questo tipo di
incidenti? Per gli esperti si trat-
ta di aumentare lo stato dal-
lerta anche quando si in casa
e soprattutto aumentare il li-
vello di sicurezza degli appar-
tamenti pensando innanzitutto
alla qualit degli impianti.
compito degli addetti ai lavori,
infatti, ricordare ai clienti che esi-
ste una legge, la 46/90, che di-
sciplina linstallazione degli im-
pianti elettrici, elettronici, ter-
motecnici, idraulici e a gas. Ma
anche quelli dantenna - ricorda
Luciano Mattozzi, il presidente de-
gli Antennisti ed Elettronici del-
la Confartigianato - hanno biso-
gno del certificato: unantenna
collocata male anche solo dal
punto di vista spaziale, infatti,
pu causare non pochi danni a un
edificio o ai passanti. Molta at-
tenzione bisogna riservare infine
agli impianti a gas, che hanno
bisogno di unaccurata e metodica
manutenzione come la revisio-
ne annuale delle caldaie, e ov-
viamente agli impianti elettrici.
Questo significa - conclude
Sergio Zen, presidente degli
Elettricisti - che essi devono
essere progettati e realizzati
da personale abilitato, che do-
vr rilasciare al termine dei la-
vori un certificato di confor-
mit dello stesso impianto alle
norme vigenti.
Il fissaggio n problema che si propone agli installatori qua-
si quotidianamente e il mercato offre una gamma
molto vasta di materiali utilizzabili. La scelta del
metodo e del materiale pi appropriati per la
situazione varia a seconda del tipo di supporto sul
quale dovr essere eseguito il fissaggio; solo in un
secondo tempo si potr passare alla classifica-
zione del tipo di intervento da effettuare in
base alla tenuta prevista. Questo perch a
ciascuna categoria corrispondono tecniche e
materiali differenti.
Partiamo da un fissaggio leggero. Si utilizzano
tasselli meccanici tradizionali: polimero e me-
tallo. Si tratta di supporti cavi che una volta in-
seriti in un foro e sollecitati dalla pressione
della vite si allargano - seguendo crite-
ri tecnici specifici a seconda del pro-
dotto - e creano un collegamento
stabile e duraturo con il supporto a cui sono legati. Questo
tipo di fissaggio si utilizza soprattutto nelle installazioni di
tipo elettrico dove la tenuta richiesta in genere non mai
eccessivamente pesante. Per altri tipi di interventi si ri-
chiede, invece, un tipo di fissaggio medio/pesante che si
effettua utilizzando tasselli tradizionali, ma completa-
mente metallici. Questo tipo di strumenti serve, nelle ap-
plicazioni elettriche, alle sole installazioni in ambito terziario
e industriale. C, infine, il sistema di ancoraggio top: il
fissaggio chimico. Sofisticato e altamente pro-
fessionale, risolve gran parte dei problemi
quando si lavora in condizioni di massimo
stress. Consiste nellimpiego di sostanze
sintetiche che, messe al posto del sup-
porto cavo precostituito, formano un uni-
co corpo sia con la vite sia con il supporto
sul quale si deve praticare il fissaggio.
Comodo e soprattutto rapido, il sistema
chimico ha comunque un punto de-
bole: in caso derrore difficile ripri-
stinare la parete danneggiata perch il materiale chimico
- e quindi la vite - non si estrarranno facilmente dal foro.
Il fissaggio: tipologie e criteri
di scelta per limpiantista
Qualche indicazione di massima per un problema che si pone quasi quotidianamente
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A PROPOSITO DI CULTURA
Vacanze e... sicurezza domestica
Uninteressante testimonianza di un artigiano di Como
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i piace il mare, amo fa-
re il bagno in acque lim-
pide, amo molto meno i
bagni di sole, preferisco le vacanze
spezzettate durante lanno; co-
s capitato che ho trascorso qual-
che giorno di agosto a Riva Ligure,
un paese dal fascino antico, un vil-
laggio di pescatori che si affaccia
sul mare, sulla costa ligure, nel
cuore della riviera dei fiori. Dopo il
bagno (acqua molto bella, nulla
da invidiare alla costa azzurra) non
amo rimanere immobile, preferi-
sco passeggiare tra le fresche viuz-
ze del centro storico; durante la
passeggiata sono attratto da una
vetrina : riparazioni TV, impianti
elettrici, impianti dantenna, non
resisto, entro; un signore sulla cin-
quantina sta ascoltando le richie-
ste di una cliente. Sul volto del si-
gnore si fa evidente unespressio-
ne di disapprovazione; presto at-
tenzione a quello che sta dicendo
la signora e anchio ...inorridisco. La
signora chiede una ciabatta senza
il cordone perch suo marito ha
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 14 25 Ottobre 2004 121
gi un cordone con due spine ma-
schio (proprio cos, due spine ma-
schio) ai capi e lo utilizzerebbe per
portare corrente alla basetta do-
ve potrebbe attaccare anche la ra-
dio e il videoregistratore, oltre al-
la TV. La risposta categorica: mi
dispiace, ma non voglio avere sul-
la coscienza una vittima! Dica a
suo marito di venire che gli spiego
bene come deve fare, e soprattut-
to, mi raccomando, non permetta
a suo marito di usare quel cavo
con due spine maschio!.
La signora tenta di scusare il ma-
rito, dicendo che in casa ha a di-
sposizione solo quelle due spi-
ne...comunque ringrazia e uscen-
do dice che sarebbe tornata sicu-
ramente il pomeriggio con il con-
sorte. Distinto provo simpatia per
il signore, mi presento e dico che es-
sendo anchio un artigiano radio-
tecnico, sono entrato per curio-
sit, volevo sapere comera la si-
tuazione in merito al Digitale ter-
restre nella zona, ma la vicenda
della signora che mi aveva prece-
duto aveva provocato in me un
cambio dinteresse: dal digitale ter-
restre alla sicurezza in vacan-
za. Con un grande sorriso si pre-
senta dicendo: mi chiamo Rober-
to, faccio questo lavoro da trentan-
ni e ho il pallino fisso della sicurezza
nei piccoli elettrodomestici perch
qui da me arrivano molti turisti
con apparecchi che sono vere e
proprie bombe, tanto che ho de-
ciso di brevettare un sistema per ga-
rantire la sicurezza!..brevetto Eu-
ropeo! Precisa; il titolo del brevet-
to : Miglioramento nei conduttori
elettrici per piccoli utilizzatori.
Con entusiasmo mi mostra una
cartelletta dove in due schede ha
ordinato una serie di pezzi di cavi
dalimentazione, tutti con delle vi-
stose sparate e mi assicura che
la raccolta cominciata solo un
anno fa! Una pausa di silenzio qua-
si a meditare le parole, contem-
poraneamente lo sguardo scorre sul-
le due tabelle di casistica gua-
sti...sembra che stia rivedendo i vol-
ti impauriti dei clienti che gli han-
no portato gli apparecchi dopo la
sparata...alza lo sguardo e con vo-
ce bassa dice: la sicurezza... un
concetto da insegnare a scuo-
la!...non sufficiente imporlo con
la carta bollata!.
Nelle figure sopra sono ordinati
gli esemplari di cavi sparati: da
alcuni particolari si possono age-
volmente vedere le sparate dei
cavi appartenenti a vari tipi di elet-
trodomestici (asciugacapelli, ferri
da stiro, frullatori ecc.). Riflettendo,
il nostro amico ha ragione, c an-
cora troppa leggerezza nel ma-
Alcuni esempi
di cavi di
alimentazione
sparati
C ancora
troppa leggerezza
nel maneggiare
la corrente, serve
anche una cultura
della sicurezza
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