Il metodo Tabata, o protocollo Tabata, prende il nome dal Dott. Izumi Tabata,
attualmente preside della Scuola di Scienze della Sport e della Salute
dell'Università Ritsumeikan. Studiò e perfezionò il metodo che poi prese il
suo nome e divenne famoso in tutto il mondo durante il periodo in cui
collaborò con la squadra nazionale giapponese di pattinaggio di velocità.
Il metodo Tabata divenne in seguito il capostipite dei tanti metodi che oggi
vengono chiamati con l'acronimo HIIT (High Intensity Interval Training), di cui
abbiamo parlato in un altro articolo.
Quello che fece scalpore ai tempi fu il miglioramento del VO2max riscontrato con un
allenamento di appena 4 minuti al giorno, contro i 60 del gruppo di controllo. Tabata
sicuramente dimostrò che il parametro intensità nell'allenamento è altrettanto
importante, se non più importante, rispetto al parametro volume.
Non a caso, come vedremo, il metodo Tabata e i vari protocolli HIIT sono diventati
molto famosi nell'ambiente del dimagrimento e del fitness come metodi "miracolosi",
mentre nell'ambiente sportivo, dove conta la prestazione, hanno mantenuto il ruolo
che meritavano e che vedremo in seguito.
Tuttavia, bisogna considerare che nello studio di Tabata gli atleti che non
erano in grado di concludere tutto il protocollo, dunque tutte le 8 ripetizioni e
ad un'intensità corretta (nella fattispecie, dovevano mantenere una frequenza
di almeno 85 pedalate al minuto), venivano squalificati e non inclusi
nell'esperimento. Questo significa che si possono ottenere quei risultati solo
se il protocollo viene eseguito in modo corretto e completo, cosa che coma
abbiamo accennato all'inizio non è da tutti. Bisogna essere già piuttosto
allenati, per sopportare tali intensità e per così tanto tempo. La possibilità di
allenarsi in soli 4 minuti è una cosa che può affascinare, ma chiunque abbia
eseguito allenamenti anaerobici lattacidi nella sua vita sa bene che quelle
sensazioni di fatica estrema non sono piacevoli: quando si arriva davvero
vicini al limite compare addirittura un senso di nausea e non è raro che si
manifesti il vomito.
Ne abbiamo parlato in modo dettagliato nell'articolo sui vari metodi HIIT, qui
anticipiamo che il metodo Tabata è un allenamento di tipo anaerobico che
può essere interessante da inserire all'interno di un programma di
allenamento per qualunque tipo di sport di resistenza, soprattutto per chi ha
poco tempo per allenarsi.
Peter Coe: usato negli anni '70 dall'omonimo coach di atletica, per
allenare suo figlio. Si tratta di sprint massimali di 200 metri di corsa,
con 30'' di recupero passivo (da fermo).
Gibala: ne esistono due versioni, una per sedentari e una per sportivi.
La prima prevede 10 ripetizioni di 60 secondi al 60% della potenza di
picco (80-95% della frequenza cardiaca) seguiti da 60 secondi di
riposo passivo. La seconda prevede un esercizio di 60 secondi di
durata, di intensità pari al 95% del VO2MAX, seguiti da 75 secondi di
recupero passivo, da ripetere per 8-12 volte.
I vantaggi dell'HIIT
Il risultato forse più sorprendente riscontrato da praticamente
tutti gli studi è il fatto che con un allenamento di tipo anaerobico
molto breve, ma molto intenso, si possano ottenere gli stessi
risultati (o risultati superiori), in termini di miglioramento delle
prestazioni aerobiche, rispetto ad un allenamento (quello
aerobico a intensità costante) che impiega un tempo da 10 a 20
volte superiore. Questo fatto, come vedremo, ha fatto gola al
mondo del fitness, sempre alla ricerca della formula magica per
raggiungere risultati velocemente e con poco sforzo.
Ma l'HIIT può dare vantaggi anche a soggetti già allenati, tra cui
un aumento della capacità aerobica e anaerobica, un
miglioramento del trasporto di ossigeno, un miglioramento dello
smaltimento del lattato e quindi della soglia anaerobica, una
maggiore tolleranza al lattato, un miglioramento della
coordinazione muscolare e quindi dell'efficienza del gesto. In
altre parole: un miglioramento delle prestazioni.
Siamo quindi di fronte a un metodo particolarmente interessante sia per gli
sportivi, che per chi vuole semplicemente mantenersi in forma. L'importante
è capire che questo metodo non rappresenta nulla di particolarmente
rivoluzionario e soprattutto, che non esistono pasti gratis sia in economia,
che nel campo dell'allenamento e del fitness. Nessuno vi regala niente:
questo significa che i metodi HIIT hanno anche degli svantaggi, come
vedremo.
Il metodo HIIT per il fitness
I metodi HIIT sono diventati molto famosi quando se ne è iniziato
a parlare nel mondo del fitness, e sono stati proposti come
metodi di allenamento alternativi al cosiddetto "steady state",
ovvero l'allenamento aerobico tradizionale basato sull'esercizio
continuativo (per un tempo di 30-60 minuti) ad intensità inferiori
o al massimo pari alla soglia anaerobica.
L'interesse principale di chi frequenta il mondo del fitness è
quello del dimagrimento e non a caso l'HIIT è stato proposto
come metodo "miracoloso" per dimagrire. L'idea che allenandosi
per 10 minuti sia possibile ottenere lo stesso risultato in termini
di dimagrimento rispetto ad allenarsi per 40-60 minuti fa gola
ovviamente a molti.
In realtà bisogna fare alcune considerazioni.
L'HIIT non è per tutti: per eseguire un allenamento così intenso
occorre sempre un minimo di preparazione di base, che si
esegue con i metodi "tradizionali" cioè con un allenamento
aerobico a intensità costante svolto per almeno 30-45 minuti. Far
eseguire un esercizio sub-massimale o massimale a un
sedentario presenta sicuramente dei rischi. Inoltre, non tutti
riescono a sopportare la fatica necessaria per eseguire un
esercizio così intenso. Ma se l'intensità non è adeguata,
nemmeno i benefici saranno quelli promessi.
L'HIIT è un allenamento di qualità: non è pensabile, dopo un
allenamento HIIT fatto bene, di eseguire un allenamento di
qualità il giorno dopo, se si utilizzano gli stessi gruppi muscolari.
Siccome un HIIT fatto bene utilizza necessariamente i muscoli
delle gambe, il giorno dopo scordatevi di fare un allenamento di
qualità usando le gambe. A meno che non facciate finta di fare
HIIT (se non rispettate le intensità necessarie) ma allora
scordatevi anche di ottenere i risultati sperati.
L'HIIT non dura 5-10 minuti: per eseguire uno sforzo davvero
massimale occorre un adeguato riscaldamento e per recuperare
in modo ottimale, occorre anche un adeguato defaticamento.
Diciamo che un protocollo HIIT ben fatto non può durare meno di
30 minuti, ancora meglio se 45 minuti considerando 15-20 minuti
di riscaldamento e 10 minuti di defaticamento. Nello stesso
tempo, o di poco superiore, si può eseguire un buon allenamento
aerobico a intensità costante. Inutile quindi comparare solo il
tempo di allenamento effettivo, bisogna considerare il tempo
totale.
Le calorie consumate sono poche: è illusorio pensare di poter
consumare tante calorie con un allenamento di 5 miniuti. L'EPOC
(calorie consumate dopo l'esercizio) garantito da un protocollo
HIIT è simile a quello che si ottiene con l'esercizio aerobico
continuato, a patto che l'intensità sia prossima a quella massima
sostenibile nel tempo di allenamento. In altre parole, se invece di
comparare l'HIIT con un esercizio aerobico blando o medio, lo si
compara con un esercizio aerobico medio-intenso, si scopre che
le calorie consumate dopo l'allenamento (l'EPOC) sono
equivalenti. Con la differenza che durante l'allenamento si sono
consumate molte più calorie con l'allenamento aerobico
tradizionale! Se è vero che ai fini del dimagrimento non bisogna
considerare solo le calorie consumate, ma che contano anche gli
effetti sul metabolismo, è altrettanto vero che comunque le
calorie consumate contano, a parità di effetti sul metabolismo. In
altre parole, l'esercizio fisico serve per consumare calorie E per
indurre miglioramenti al metabolismo. Il vantaggio dell'HIIT è
quello di ottenere gli stessi miglioramenti del metabolismo in un
tempo inferiore, purtroppo però non si può avere tutto, lo scotto
da pagare è quello di un consumo calorico totale non esaltante.
C'è da dire che in palestra non è sempre facile eseguire un allenamento
aerobico di qualità (per esempio svolgere un esercizio ad intensità pari
alla soglia anaerobica per 20-30 minuti), se non forse correndo sul
tappeto, mentre è relativamente facile eseguire un protocollo HIIT, per
esempio con la ciclette. Non a caso quando gli "esperti" di fitness
parlano di esercizio aerobico intendono sempre quello blando o di media
intensità, non quello per di intensità medio-alta, ovvero quello davvero
allenante. Questo è sicuramente un punto a vantaggio dell'HIIT come
metodo per allenare le capacità aerobiche in un ambiente inadatto come
la palestra.
Diversi studi hanno dimostrato che il recupero attivo è più efficace per lo
smaltimento del lattato, grazie alla maggior perfusione muscolare e
dall'utilizzo del lattato come substrato energetico da parte delle fibre lente.
Altri studi hanno tuttavia dimostrato che quando lo sforzo supera un certo
livello (dal VO2Max in su) le ripetute con recupero da fermo consentono di
sostenere tale sforzo per una durata maggiore, probabilmente perché quando
ci si avvicina ad uno sforzo massimale, l'organismo necessita di tutto
l'ossigeno disponibile per rigenerare le scorte di energia nel minor tempo
possibile e il recupero attivo sottrarrebbe parte dell'ossigeno disponibile.