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Civile - AA 1112
C
Corso di
di:
Fondamenti di Trasporti
Lezione:
Meccanica della
locomozione
Giuseppe Inturri
Università di Catania
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
ginturri@dica.unict.it
Motori termici diesel - otto
I motorii alternativi
l i i per lla trazione
i sii di
dividono
id iin ddue grandi
di
categorie in funzione del ciclo termico seguito:
motori a ciclo otto (scoppio)
motori a ciclo diesel (iniezione)
la principale differenza è dovuta al fatto che nei primi la fase di
combustione della miscela aria-benzina avviene a volume
costante,, mentre neglig altri la fase di combustione del gasolio
g
avviene a pressione costante.
2
Introduzione del corso
Motori termici diesel - otto
Nei motori a scoppio il combustibile è miscelato all’aria in un
apparato esterno al cilindro (carburatore),
(carburatore) oppure in una fase
precedente alla combustione (iniezione in aspirazione),
successivamente l’accensione della miscela avviene p per mezzo di
una scintilla fatta scoccare da un apposito apparato elettrico
(candela).
Nei motori diesel il combustibile è iniettato nella camera di
combustione immediatamente prima della combustione stessa e
l’
l’accensione
i avviene
i per l’elevata
l’ l temperatura dell’aria
d ll’ i comburente
b
per effetto della precedente compressione, oppure per la presenza
di un punto di ignizione permanente nella camera stessa (candeletta
incandescente).
3
Introduzione del corso
Motori termici diesel - otto
I motori alternativi si differenziano, inoltre, per il tipo di regolazione
effettuata.
Nei
N i motorii a scoppioi la
l regolazione
l i avviene
i per variazione
i i della
d ll quantità
ià
di miscela aria benzina che viene introdotta all’interno della camera di
combustione definita regolazione per quantità; maggiore è la
combustione,
quantità di miscela benzina-aria che si utilizza, maggiore è la potenza
che si riesce ad ottenere dal motore.
Nei motori diesel la regolazione avviene per variazione della quantità di
gasolio iniettato all’interno della camera di combustione, definita
regolazione per qualità; al variare della quantità di gasolio che si
inietta, a parità di aria presente all’interno della camera di combustione,
varia
ri la
l composizione
mp izi n p percentuale
r nt l ddella ll mi
miscela
l gasolio
li – aria
ri (miscela
(mi l
più ricca, miscela meno ricca).
4
Introduzione del corso
5
Ciclo otto
Di seguito (Fig.1) è rappresentato il ciclo teorico Otto
nel diagramma pressione – volume del fluido
all’interno
all interno della camera di combustione:
Il fluido operante inizia il ciclo dal punto 1, a
pressione e temperatura atmosferica; da 1 a 2 si ha la
f di compressione
fase i adiabatica;
di b i dda 2 a 3 sii hah lla fase
f
di combustione a volume costante; da 3 a 4 si ha
l’espansione adiabatica, ossia senza scambio di calore
con l’esterno (sola fase attiva del ciclo che produce
lavoro utile); nel punto 4 terminano le trasformazioni
con lo scarico nell’atmosfera.
Il ciclo Otto è di tipo aperto, infatti da 4 a 1 si ha la
sostituzione dei prodotti della combustione con un
nuovo fluido
fluido, che inizia il ciclo successivo
successivo.
Ciclo diesel
Di seguito (Fig. 2) è rappresentato, in modo analogo,
il ciclo teorico Diesel, che differisce sostanzialmente
dal ciclo Otto per il fatto che la trasformazione da 2
a 3 avviene a pressione costante;
per il resto valgono le medesime considerazioni
effettuate
ff per il ciclo
i l Otto.
O
C 3 .6
2rn
N
TV
r 60 C n 3 .6
270 270 270 30
Introduzione del corso
9
Motore ideale
Si definisce apparato motore ideale
quello che eroga sempre la medesima
potenza (potenza
( massima)
i ) all variare
i
del numero di giri.
La caratteristica di potenza di un motore
ideale è costituita da una retta
orizzontale
La ppotenza di una macchina è data, a
meno di costanti numeriche, dal
prodotto tra la coppia motrice e la
velocità di rotazione dell’albero motore,
e come già detto vale:
Motore ideale
Poiché la curva di potenza di un motore
ideale è una retta orizzontale, la curva
caratteristica
i i ddella
ll coppia,
i iin b
base alle
ll
considerazioni precedentemente
esposte, sarà data da un’iperbole
equilatera,
q il t r cheh h ha come
m asintoti
int ti l’asse
l’
delle ascisse e l’asse delle ordinate, di
equazione
• D
Dall’analisi
ll’ li i ddelle
ll curve caratteristiche
i i h
tipiche dei motori a combustione
interna utilizzati per l’autotrazione, si
nota che queste si discostano
notevolmente dalle curve proprie del
motore ideale.
Motore ideale
Le curve caratteristiche di un veicolo in
moto, si ottengono considerando i
valori
l i di sforzo
f di trazione
i in
i funzione
f i
della velocità del veicolo, nella ipotesi
di mantenere fisso il rapporto di
tr mi i n ddell m
trasmissione mezzo.
zz
L’andamento della funzione T = T(v) è
analogo a quello della curva
caratteristica
i i di coppia, i iinfatti
f i
T(V) R1(V)
T2
T1
18 V2 V1 V
Introduzione del corso
Caratteristica non stabile del motore
P dv P V 2 V1
T V R V
g dt g t 2 t1
T, R
R2(V)
R1(V)
T(V)
T1
19 V1 V
Introduzione del corso
20
Motore ideale
Il motore quindi reagisce all’aumento
delle resistenze al moto diminuendo la
velocità ed aumentando la coppia fornita,
analogamente si ha che per una data curva
delle resistenze,, una diminuzione della
velocità determina un aumento dello
sforzo di trazione rispetto le resistenze al
moto ed una conseguente accelerazione
moto,
positiva proporzionale a T − R .
Il veicolo tende a riassumere la velocità di
equilibrio definita dall’uguaglianza T = R ;
questa capacità di adattamento del motore
alle condizioni esterne si definisce
appunto stabilità del motore al moto.
21
Introduzione del corso
Motore ideale - elasticità
Un parametro utilizzato per definire il
comportamento di un motore reale
rispetto ad un motore ideale è ll’elasticità
elasticità del
motore, si definisce elasticità di un
motore in un punto il rapporto
E dn/dN
E=dn/dN
Per un motore ideale il valore di elasticità è
costante in ogni punto e risulta infinito,
essendo N = cost , nel caso reale il valore
di elasticità è variabile per ogni regime di
funzionamento del motore.
Per i confronti è p più indicato riferirsi ad
un determinato tratto, tra due regimi n1 e
n2, e considerare un valore di elasticità
media:
22
Introduzione del corso
Motore ideale - elasticità
Il massimo indice di elasticità di un
motore si ha in corrispondenza al punto
in cui la caratteristica di potenza ha la
tangente orizzontale (punto A in Fig).
Convenzionalmente si definisce rigido un
motore che fornisce una coppia costante
al variare del numero di giri, la potenza
erogata
t dal
d l motore
t varierà
i à linearmente,
li t di
conseguenza l’indice di elasticità di tale
motore sarà piuttosto basso
23
Introduzione del corso
Motore ideale - elasticità
Nella
N ll fi
figura seguente è rappresentato un
confronto tra le curve caratteristiche di
due motori aventi differenti indici di
elasticità
Quanto più la caratteristica della coppia è
discendente, tanto più il motore è stabile,
perché è in ggrado di rispondere
p p a sensibili
variazioni di carico esterno con piccole
variazioni di giri, inoltre cresce l’indice di
elasticità del motore, determinando la
necessità di un cambio con meno
rapporti.
La tendenza attuale della progettazione
motoristica ha portato alla produzione di
motori con prestazioni sempre più
esasperate, per data cilindrata. Si sono
quindi “impennate” le curve di potenza,
con diminuzione
di i i ddell’elasticità
ll’ l i i à dei
d i motori;i
tutto questo determina la necessità di
applicare cambi di velocità con un
numero di rapporti elevato.
24
Introduzione del corso
Trasmissione e cambio
L’utilizzo di una trasmissione
meccanica consente di trasferire
alle ruote valori modificati di
coppia ed numero di giri (quindi
V ), la curva della trazione in
funzione d della vvelocità
c deld
veicolo, T = T(V ), ha un
andamento del genere
Con
C l’i
l’introduzione
d i di diversi
di i
rapporti del cambio di velocità, lo
sforzo di trazione (o coppia) alle
ruote assume il seguente
andamento
25
Introduzione del corso
consumi
I motori a combustione interna, nel trasformare l’energia termica
in energia meccanica,
meccanica consumano
consumano, per ogni CV erogato e per ogni
h di funzionamento, una certa quantità di combustibile che prende
il nome di consumo specifico
p
Il consumo specifico dipende
dalle caratteristiche costruttive del motore e q
quindi dal suo
rendimento totale
dal numero di giri
dal carico del motore (% della massima potenza utilizzata)
27
Introduzione del corso
consumi
28
Introduzione del corso
consumi
Per il calcolo del consumo orario e del
consumo specifico valgono le seguenti
relazioni, con peso specifico del
carburante
29
Introduzione del corso
Efficienza energetica di un’automobile in ambito
urbano
Standby Accessori
Res.
17 % 2%
Aereodinamica
3%
Res.
100%% 18% 13% Rt l
Rotolamento
t
Motore
carburante 4%
Res. Inerzia
Perdite del Perdite di
6%
motore trasmissione
63% 5%
35
Introduzione del corso