Paola Canella
Abstract:
Questo lavoro si concentrerà sull’insegnamento della L2 ad una classe di studenti di un
istituto alberghiero straniero.
Da un accenno sul linguaggio settoriale della cucina, si passa ad una breve definizione
dei bisogni dei discenti, per poi concentrarsi sulle proposte didattiche che mirano a
coniugare la lingua settoriale alla lingua quotidiana e al patrimonio culturale italiano.
1
Tesina finale del Master in Didattica dell’italiano lingua non materna dell’Università per
Stranieri di Perugia.
Anno Accademico 20072008, Relatrice: Professoressa Fernanda Minuz
1. La lingua in cucina
Fu Pellegrino Artusi nel 1891 con il libro “Scienza in cucina e l’arte di mangiar
bene” a segnare un punto di svolta nel processo di definizione della lingua
settoriale gastronomica. Da sempre, infatti, la lingua culinaria italiana era debitrice
alla cultura francese: già nei più antichi ricettari italiani si riconoscevano prestiti
che ancora oggi vengono utilizzati.
L’opera di Artusi ha il merito di essere la prima che tentava di uniformare il
linguaggio gastronomico, fornendo un canone unitario a cui fare riferimento.
Fu l’autore stesso ad esprimere la sua “politica linguistica”2, prima di introdurre la
ricetta della Zuppa al sugo di carne 3:
Certi cuochi, per darsi aria, strapazzano il frasario dei nostri poco benevoli vicini con
nomi che rimbombano e che non dicono nulla, quindi, secondo loro, questa che sto
descrivendo, avrei dovuto chiamarla zuppa mitonnée. Se per dar nel gusto a costoro e a
quei tanti che si mostrano servili alle usanze straniere, avessi infarcito il mio libro di tali
esotiche e scorbutiche voci, chi sa di qual prestigio maggiore avrebbe goduto! Ma io, per
la dignità di noi stessi, sforzandomi a tutto potere di usare la nostra bella ed armoniosa
lingua paesana, mi è piaciuto di chiamarla col suo nome semplice e naturale.
Nei suoi scritti Artusi, limitando per quanto possibile l’uso di regionalismi e
forestierismi, cercava di dare vita ad un linguaggio nuovo, più chiaro e poneva le
basi della lingua culinaria moderna. Molti tecnicismi da lui utilizzati quali rosolare,
tritare, unire si ritrovano attualmente4; diversi stranierismi conservati nelle espressioni
dell’autore sono stati “consacrati” e quindi entrati nel lessico d’uso (purée,
dessert). La stessa tipologia testuale della ricetta, di cui si serviva per presentare gli
ingredienti e le istruzioni, è rimasta invariata fino ad oggi nella maggior parte dei
libri di cucina.
2
Frosoni G., L’italiano in tavola in Trifone P. (a cura di) Lingua e identità. Una storia sociale
dell’italiano, Roma, Carocci Editore, 2006, pp. 49
3 Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Firenze, Giunti Editore, 2001
5Frosoni G., L’italiano in tavola in Trifone P. (a cura di) Lingua e identità. Una storia sociale
dell’italiano, Roma, Carocci Editore, 2006, p.60
3
cioè quelli probabilmente correlati al contesto linguistico comunicativo del futuro
ambiente professionale, in quanto non legati ad una univoca prospettiva
lavorativa.
3. Materiali didattici
Dalla definizione del tipo di classe e dell’ obiettivo del percorso formativo si
procede alla definizione del sillabo – che qui tralascio – e successivamente
all’identificazione di materiali didattici più adatti: la maggior parte del lavoro sarà
concentrato su ricette di grandi cuochi italiani che verranno studiate durante il
corso e realizzate nel laboratorio di cucina. Si tratteranno specialità che
comprendono tutte le portate principali e le prelibatezze della cucina regionale, a
cui tanto la cucina italiana è debitrice. Non mancheranno però materiali (quali
per esempio la brochure che analizzeremo) caratterizzati da un linguaggio più
4
divulgativo, che diverranno per i discenti occasione di confronto su tradizioni
italiane ed eventi legati al settore.
Il testo centrale è una ricetta: Filetto di vitello alla Rossini secondo Gualtiero
Marchesi . Ricetta d’autore, quindi, che riesce a coniugare in sé un lavoro sul
linguaggio settoriale della cucina e una riflessione culturale legata al grande
compositore Rossini.
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3.1 La ricetta: caratteristiche lessicali, morfosintattiche e testuali
Preparazione
6
La ricetta, essendo un testo regolativo, prevede una struttura che riflette la sua
funzione operativa. La divisione in due blocchi è funzionale perché inizialmente
vengono indicati tutti gli ingredienti e poi le modalità di preparazione. Inoltre
l’immagine mostra il risultato finale a cui ambire.
A livello lessicale il testo contiene parole e polirematiche del linguaggio tecnico
scientifico (deglassare, fondo bruno) ma soprattutto parole fondamentali (ridurre,
aggiustare, disporre), ad alto uso(fetta, burro, fondere), ad alta disponibilità
(tartufo, padella, sugo) e comuni (filetto, pinoli, ingrediente).
Dall’analisi condotta tramite Eulogos Censor, il testo risulta avere un indice di
leggibilità molto alto (circa 80) ma questo non implica che sia così facile da
comprendere. Molti termini sono rideterminati in senso specialistico: pur
appartenendo al Vocabolario di Base, in questo contesto assumono
un’accezione diversa; ci sono collocazioni e strutture tipiche del linguaggio
settoriale culinario a cui lo studente deve essere avvicinato.
In particolare, sono riconoscibili tre casi di rideterminazione: aggiustare che
assume il significato di “regolare la dose di sale, aggiungere la quantità
mancante”, ebollizione, lemma tecnico specialistico della fisica, che nel senso
comune indica “il bollire dell’acqua” e letto, che seguendo un processo di
metaforizzazione va a significare “strato di materiale su cui appoggiare o
distendere qualcosa, specialmente se delicato”.
Non mancano i francesismi fois gras di cui abbiamo già parlato nella parte
introduttiva e si riscontra l’uso di qualche prefisso e suffisso generico come de
(deglassare) con valore privativo, anti (antiaderente) con valore di “contro” e
–zione ad indicare il processo (preparazione e ebollizione).
Altra caratteristica dei linguaggi specialistici che ricorre nel testo è l’uso di simboli:
nell’elenco degli ingredienti sono infatti specificate le unità di misura del peso e
della capacità (g, cl).
Infine si riconoscono polirematiche, non specialistiche ma ricorrenti, sulle quali può
essere utile richiamare l’attenzione per la comprensione dei testi e la corretta
produzione da parte degli studenti: (aggiustare) di sale e (mettere) a bagno.6
6In De Mauro T., Il Dizionario della lingua italiana, sono riconosciute come polirematiche le
espressioni di sale e a bagno. Anche tartufo nero è considerato una polirematica tecnica della
botanica.
7
A livello morfosintattico il testo è semplice: si susseguono in relazione paratattica le
istruzioni che vengono espresse all’infinito presente. Come è tipico dei testi
specialistici, la ricetta si concentra sul processo e non sul soggetto che compie
l’azione: da qui la scelta del modo verbale.
Tipiche del linguaggio settoriale sono le costruzioni con verbi generici, come per
esempio, portare ad ebollizione. Inoltre ricorrono costrutti potenzialmente di
difficile comprensione come far tostare, far ridurre, far saltar . il verbo fare ha
valore causativo, non ha cioè significato proprio ma modifica il valore del verbo
contenuto nella proposizione oggettiva che segue. La forma ricorre anche
quando sarebbe possibile utilizzare un solo verbo transitivo invece del sintagma
(rosolare anziché far rosolare).
Infine un accenno alla coesione testuale: sono presenti sia pronomi personali atoni
diretti, che legano le varie fasi della preparazione ma soprattutto alcuni
connettori. In particolare quindi introduce un’azione che deve essere svolta
successivamente (dopo di ciò, in seguito) ed ecco7, avverbio che serve
generalmente per presentare, riassumere, concludere un fatto, un esempio, una
spiegazione.
Entrambi svolgono una funzione pragmatica in quanto segnalano il passaggio da
una fase della procedura all’altra. Quindi è un segnale discorsivo metatestuale,
che definisce la successione temporale; ecco è un segnale discorsivo interattivo,
tipico del parlante che indica la presa del turno. Nella ricetta esaminata marca
una variazione di registro: dal testo scritto impersonale si passa alla mimesi del
parlato, con la presa del turno di Gualtiero Marchesi, che presenta il suo piatto.
7
De Mauro T., Il Dizionario della lingua italiana, Torino, Paravia, 2002.
8
3.2 Il volantino Nero Norcia 2008: caratteristiche lessicali, morfosintattiche e testuali
Domenica 24 fe bb raio 2008
9
Dal testo originale, un programma di eventi che appartiene a un tipo testuale
sicuramente già noto ai discenti, sono state estratte alcune parti significative su cui
sarà possibile lavorare. Alla prima parte che contiene informazioni generiche su
Narcia, sui cibi e sapori tradizionali, segue un ridotto programma dell’evento che
contemplerà tutti gli appuntamenti di degustazione.
Il testo conta per la maggior parte termini del Vocabolario di Base( fondamentali,
alto uso, alta disponibilità) e comuni, visti l’intenzione del testo (di promozione) e il
destinatario (un pubblico generico).
Ci sono alcuni esempi di collocazioni che ricorrono principalmente in testi scritti
(con la partecipazione di, in abbinamento con, a cura di8).
In generale il lavoro più utile ai nostri fini sarà sul lessico che è caratterizzato da
una terminologia piuttosto varia e da alcuni termini regionali come norcineria
(regionale centrale) e casaro (regionale settentrionale), sui quali però non ci si
soffermerà particolarmente.
Un aspetto morfologico che si presta ad una riflessione in classe riguarda la
presenza di parole come partecipazione, degustazione, degustatore e
selezionatore, composte con suffissi molto produttivi nella lingua comune.
La sintassi è lineare per l’obiettivo stesso del testo che deve condensare in poche
righe una comunicazione per un vasto pubblico. Tra i fenomeni di condensazione
del linguaggio rientra l’uso di participi passati con valore di frase relativa
(condotta, invece di “che sarà condotta da”) con significato passivo.
8
In De Mauro T., Il dizionario della lingua italiana è definita come polirematica.
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3.3 Proposte di lavoro sui materiali
3.3.1 La ricetta
Esercizio 1 : Collega con un freccia ogni immagine alla parola corrispondente.
(Obiettivo: avvicinamento lessicale al testo)
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Esercizio 2 :
Trova la parola che ha il significato di quella sottolineata e scrivila accanto alla frase.
(Obiettivo: avvicinamento lessicale. Si è scelto di guidare i discenti alla scoperta del significato della
terminologia specifica, partendo da frasi che contestualizzano l’azione e la rendono maggiormente
riconoscibile, rispetto ad un collegamento termine definizione che rimane astratto)
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Esercizio 3:
Nella ricetta riportata mancano alcune parti. Prova a completarla mentre l’insegnante
legge.
(Obiettivo: prendere appunti, esercitando un ascolto attento e iniziare a riflettere sul significato di
termini ed espressioni come “aggiustare di sale, mettere a bagno, letto di spinaci”)
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Filetto di vitello alla Rossini secondo Gualtiero Marchesi
Ingredienti per 4 persone :
4 filetti di __________ di 160 g l’uno
4 fette di foie gras del peso di 40 g l’uno
5 cl di Madeira
40 g di acqua dei __________
100 g di fondo bruno
20 g di tartufo nero di Norcia tritato
60 g di burro
4 _________ di aglio
sale e pepe
400 g di spinaci
20 g di ___________
20 g di pinoli
Fondere i 20 g di burro in una ____________di rame e far rosolare i
___________ di vitello salati.
Terminare la cottura al forno per 7 minuti a 180°.
______________ quindi la padella con il Madeira, asciugare, aggiungere il
____________ di tartufo , far ridurre, unire il fondo bruno, il tartufo
tritato e _____________di sale.
Portare a ebollizione e montare con 10 g di burro.
_____________brevemente le quattro fette di foie gras in una padella
______________ e adagiarle sui singoli filetti.
Lavare gli spinaci cambiando l’acqua 2 o 3 volte. Asciugarli bene.
Mettere ___ __________ per 5 minuti l’uvetta e far tostare i pinoli.
In una padella far ____________ gli spinaci con 20 g di burro; a fine
cottura aggiungere i __________ e l’uvetta. Salare e pepare.
Disporre al centro del piatto un __________ di spinaci, un filetto sopra
e la salsa tutt’intorno.
Ecco il filetto di vitello alla “Rossini” di Gualtiero Marchesi.
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Esercizio 4:
Metti una croce sul significato corretto di ognuna di queste parole.
(Obiettivo: domande utili a verificare l’acquisizione della terminologia. Questo esercizio è
consigliabile nella fase di rinforzo)
Puoi montare:
una bistecca
della frutta tagliata
l’albume dell’uovo
Il filetto di vitello è:
un taglio di carne
il piccolo della mucca
un piccolo osso che si cucina con pomodoro
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Esercizio 5:
Trasforma tutti i verbi della ricetta all’imperativo di seconda persona singolare.
(Conoscenze richieste: Imperativo.
Obiettivo: utilizzo/ripasso dell’imperativo e esercizio sulla coesione del testo con semplici connettivi
testuali. Accenno alla funzione di ecco come segnale discorsivo interattivo)
……………………………………
(Fondere)___________ 20 g di burro in una padella di rame e
(far rosolare)_______________ i filetti di vitello salati.
(Terminare)____________ la cottura al forno per 7 minuti a 180°.
(Deglassare)______________ quindi la padella con il Madeira,
(asciugare)___________, (aggiungere)_____________ il sugo di
tartufo, (far ridurre)____________, (unire)___________ il fondo
bruno, il tartufo tritato e (aggiustare)_____________ di sale.
(Portare)_____________ a ebollizione e (montare)____________ con
10 g di burro.
(Cuocere)____________ brevemente le quattro fette di foie gras in
una padella antiaderente e (adagiarle)____________ sui singoli
filetti.
……………………………………
(Lavare)________ gli spinaci cambiando l’acqua 2 o 3 volte.
(Asciugarli)_______________ bene.(Mettere) __________a bagno per
5 minuti l’uvetta e (far tostare)__________ i pinoli.
In una padella (far saltare)______________ gli spinaci con 20 g di
burro; a fine cottura (aggiungere)______________ i pinoli e
l’uvetta. (Salare)_________ e (pepare)_____________.
……………………………………
(Disporre)___________ al centro del piatto un letto di spinaci, un
filetto sopra e la salsa tutt’intorno.
Ecco il filetto di vitello "Rossini" di Gualtiero Marchesi.
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3. Alla fine del testo, la frase “ Ecco il filetto di vitello “Rossini” di Gualtiero Marchesi” a cosa serve?
In quali situazioni diciamo “Ecco il filetto alla Rossini!”. Discutetene insieme.
Esercizio 6:
Ascolta queste coppie di parole. Sembrano uguali o diverse?
Sentirai tre coppie di parole. Scrivi una x dove senti il suono breve come nono.
(Obiettivo: esercitazione sulle durate consonantiche. Consonanti geminate /rr/, /ll/, alveolari –
vibrante, laterale)
Sentirai tre coppie di parole. Scrivi una x dove senti il suono lungo come nonno.
(nono) (nonno)
Esempio
X
Ripeti al tuo compagno alcune parole della ricetta, facendo attenzione alle consonanti
lunghe:
BURRO, PADELLA, VITELLO, DISPORRE, RIDURRE, EBOLLIZIONE
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ESERCIZIO 7:
A cosa pensi quando leggi le parole seguenti? Scrivi negli spazi vicini.
(Obiettivo: riflettere sulla rideterminazione di alcune parole del linguaggio quotidiano nel
linguaggio settoriale gastronomico, su alcune polirematiche e collocazioni ristrette e/o fisse)
METTERE AGGIUSTARE
FONDO
LETTO
…………………. …………………….
FAR
…………………….. …………………
Come sono usati queste parole nella ricetta? Sottolineale nel brano e discuti con i compagni.
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Esercizio 8:
Nel testo trovi due nomi: Gioachino Rossini e Gualtiero Marchesi.
Di seguito ci sono le foto dei due “artisti” e di due delle loro “opere d’arte”.
Prova ad indovinare di che epoca sono, chi sono e chi è l’autore di ognuna delle due
“opere”.
(Obiettivo: introdurre una riflessione culturale accennando alla personalità di Rossini e nominando
un grande cuoco italiano. Produzione orale: formulare semplici ipotesi)
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Esercizio 9:
Dividetevi in gruppi di 3 e scegliete un ingrediente tra quelli che avete imparato oggi, che
sarà l’ingrediente principale della vostra ricetta.
Scrivete la ricetta e esponetela ai vostri compagni.
Se avete difficoltà, potete utilizzare la tabella di conversione di pesi, capacità e temperature che
trovate di seguito.
(Obiettivo: produzione scritta di sintesi, dare istruzioni)
Tabella di conversione di pesi, capacità e temperature
Unità di misura internazionali Unità di misura anglossassoni
1 grammo (g) 0,035 once (ounce)
1 etto (hg) = 100 grammi 3,527 once
1 kilogrammo (Kg) = 1000 grammi 2,205 libbre (pounds)
Unità di misura internazionali Unità di misura anglossassoni
1 litro (l) 1 quarto (1 quart= 4 cups)
½ litro 1 pinta (1 pint= 2 cups)
Gradi Centigradi Gradi Fahrenheit
140° C 284
150° C 302
160° C 320
170 ° C 338
180° C 356
190° C 374
200° C 392
210° C 410
220° C 428
230° C 446
240° C 464
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Esercizio 10
1
2
3
4
5
6
7
1. Cucciolo della mucca
2. Si divide in spicchi ed è bianco
3. Sinonimo di sciogliere
4. Mobile per dormire o strato di cibo su cui si posa qualcosa.
5. Si scioglie, serve per fare rosolare ed è bianco
6. Particolare taglio di carne
7. Seme di pino, bianco
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3.3.2 Il volantino
Esercizio 1:
In qualche minuto a coppie, provate ad inventare una ricetta con almeno 4 ingredienti di
questi.
(Obiettivo: avvicinamento lessicale. Produzione orale: dare semplici istruzioni)
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Ecco il volantino di Nero Norcia , una manifestazione che ha come protagonisti i sapori e
le tradizioni locali di una regione d’Italia.
Leggi i brani.
Domenica 24 fe bb raio 2008
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Esercizio 2:
Norcia è :
q una città del Lazio
q una città del Molise
q una città dell’Umbria
………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………
………………………………………………………………………….
Che prodotti tipici ti piacerebbe assaggiare, tra quelli indicati nel volantino?
…………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………
24
Esercizio 3:
Ci sono quattro parole sottolineate nel testo: trova i verbi da cui derivano.
(Obiettivo: riflessione sulla composizione delle parole al fine di permettere ai discenti di riconoscerle
e capirle in qualsiasi testo)
Degustazione: __________________
Partecipazione: ___________________
Selezionatore:__________________
Degustatore:___________________
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Esercizio 4
Role play
(Conoscenze richieste: forme linguistiche necessarie per prendere appunti; strutture per discutere in
merito a programmi, forme per esprimere il proprio punto di vista, soddisfazione e insoddisfazione.)
(Obiettivo: interazione al telefono, parlare dei propri progetti a breve termine, chiedere
informazioni su programmi, proporre.)
1. Andrea chiama Lucia al telefono per sapere quali sono i suoi progetti per il fine
settimana. Lucia va a Norcia, in occasione dell’evento Nero Norcia e chiede ad Andrea
se vuole accompagnarla.
Andrea prima di decidere vuole sapere qual è il programma e fa molte domande sulle
degustazioni.
Alla fine accetta. I due amici si danno un appuntamento e si salutano.
In alternativa
2. Due amici appassionati di cucina vanno insieme all’evento Nero Norcia e, tornando a
casa, iniziano a discutere su quale è stata la migliore degustazione, il miglior prodotto….
Ognuno esprime il proprio punto di vista fino a quando non arrivano a casa.
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Conclusioni
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Bibliografia e Riferimenti
Artusi P., La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Firenze, Giunti Editore,
2001.
Corda A., Marello C., Lessico. Insegnarlo e impararlo, Perugia, Guerra Edizioni,
2004.
Frosoni G., L’italiano in tavola in Trifone P. (a cura di) Lingua e identità. Una storia
sociale dell’italiano, Roma, Carocci Editore, 2006.
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