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Ascesa e declino della pianificazione nell'ex Unione Sovietica

I
primi
anni
In Russia i bolscevichi, sotto la guida di Lenin, giunsero al potere in seguito alla rivoluzione di ottobre del
1917. Ad essi, tuttavia, si opponevano gli eserciti controrivoluzionari (c.d. "bianchi", in contrapposizione
all'Armata rossa); quello che ne segu fu una guerra civile. In questo periodo di comunismo di guerra fu
abolita l'economia di mercato: furono nazionalizzate le industrie e le attivit commerciali; ai lavoratori era
imposto il tipo di lavoro che dovevano svolgere; nelle campagne il cibo veniva requisito forzatamente ai
contadini per nutrire gli abitanti delle citt; l'economia monetaria croll sotto i colpi della dilagante
inflazione che tolse praticamente ogni valore alla moneta; ai lavoratori erano distribuiti i beni dai
magazzini.
Alla fine della guerra civile nel 1921 lo stato dell'economia era pessimo. Lenin lanci la Nuova politica
economica, che prevedeva un ritorno al mercato, sia pure molto parziale: le imprese pi piccole
ritornarono nelle mani dei privati e ai contadini fu permesso di vendere la propria produzione di cibo
invece
che
requisirla
forzatamente.
L'economia
cominci
a
riprendersi.
Lenin mor nel 1924 e Stalin sal al potere.
Il
sistema
sotto
Stalin
Dal 1928 in poi l'economia sovietica sub una radicale trasformazione. Le caratteristiche principali
dell'approccio stalinista erano la collettivizzazione, l'industrializzazione e la pianificazione centrale.
Collettivizzazione
dell'agricoltura.
Le piccole fattorie di propriet dei contadini furono abolite e sostituite dai kolchoz, aziende agricole in cui
la terra era concessa in uso dallo stato a cooperative di contadini e in cui la propriet dei mezzi di
produzione era collettiva. Inizialmente tale collettivizzazione caus carestie e distruzioni massicce, con i
contadini che preferivano uccidere i propri animali piuttosto che darli alla collettivit. Vi furono migliaia di
morti. Nonostante una diminuzione iniziale dell'output, successivamente, grazie alla nuova forma di
organizzazione della produzione agricola, si riusc a fornire una quantit maggiore di cibo alle citt, e
molti
lavoratori
lasciarono
le
campagne
per
lavorare
nelle
nuove
industrie.
Oltre ai kolchoz, furono creati anche i sovchoz, aziende amministrate dallo stato e gestite da manager
nominati dallo stato. I lavoratori percepivano un salario piuttosto che una quota del reddito di impresa.
Sia per i sovchoz sia per i kolchoz erano fissate le quote di output che essi dovevano fornire alle aziende
statali di distribuzione e per cui lo stato pagava un prezzo fisso.
Industria
e
pianificazione
centrale.
In quegli anni ebbe luogo una massiccia spinta all'industrializzazione, resa possibile dallo sviluppo di un
massiccio apparato per la pianificazione, al vertice del quale si trovava la Gosplan, l'agenzia centrale di
pianificazione,
che
preparava
i
piani
quinquennali
e
quelli
annuali.
I piani quinquennali specificavano la direzione verso la quale si doveva muovere l'economia. I piani
annuali prevedevano i dettagli: cosa doveva essere prodotto e con quali risorse (per circa 200 prodotti
chiave). Per gli altri prodotti la pianificazione era fatta a un livello pi basso - i ministeri dell'industria e
altre
autorit
regionali.
Il risultato era che a tutte le fabbriche erano assegnati specifici obiettivi. Era compito delle autorit di
pianificazione assicurarsi che tali obiettivi fossero realistici, vale a dire che ci fossero a disposizione le
risorse sufficienti per soddisfarli. Il sistema operava senza l'ausilio del meccanismo dei prezzi e senza
l'obiettivo
del
profitto.
Nei primi anni furono raggiunti tassi di crescita molto elevati, ma al costo di una bassa efficienza. Lo
scarso flusso di informazioni dalle imprese agli organi di pianificazione diede luogo a molte incoerenze nei
piani: spesso gli obiettivi non erano assolutamente realistici e di conseguenza si determinavano scarsit e
a volte anche surplus. Dal momento che gli incentivi erano commisurati solo al raggiungimento degli
obiettivi l'innovazione di prodotto era scarsa e i beni prodotti erano frequentemente di scarsa qualit e
non particolarmente rifiniti.
I
limiti
della
pianificazione.
Sebbene la maggior parte delle risorse fosse allocata attraverso la pianificazione, alcuni beni erano
venduti sul mercato. Un'eventuale sovrapproduzione da parte dei kolchoz poteva essere venduta nei
mercati agricoli collettivi (mercati di strada) nelle citt. In pi, ai lavoratori dei kolchoz era permesso di
avere un proprio piccolo terreno e di vendere i prodotti che vi coltivavano nei mercati agricoli collettivi.
Prosper una vasta "economia sommersa" nella quale i beni venivano venduti sul mercato nero e in cui i
lavoratori facevano un secondo lavoro "non ufficiale" (ad esempio, gli idraulici, gli elettricisti o i sarti).
Le
riforme
di
Gorbav
Stalin mor nel 1953. Il sistema di pianificazione comunque rimase praticamente inalterato fino ai tardi
anni
Ottanta.
Negli anni Settanta il ritmo della crescita era rallentato e quando Mikhail Gorbav giunse al potere molte
persone avevano cominciato a esercitare pressioni per ottenere riforme economiche radicali. La risposta
di Gorbachv fu il lancio della perestrojka (ricostruzione economica) che fra le altre cose prevedeva:
che i manager fossero coinvolti in misura maggiore nella pianificazione invece di limitarsi

semplicemente a ricevere istruzioni dall'alto;


che le imprese fossero in grado di coprire i propri costi di produzione. In caso contrario lo stato
poteva rifiutare di assumersi i loro disavanzi ed esse erano costrette a dichiarare fallimento.
Scopo di questa misura era incoraggiare le imprese a raggiungere un livello maggiore di
efficienza;
che il sistema degli incentivi venisse migliorato, legando i bonus al livello effettivo di
produttivit. I lavoratori erano giunti ad aspettarsi dei bonus sia se la produzione era alta sia se
era bassa;
che i lavoratori fossero organizzati in piccole "brigate" (10-15 persone). I bonus erano concessi
all'intera brigata secondo la sua produttivit. L'idea sottostante era incoraggiare i lavoratori a
lavorare insieme in modo pi efficace;
che vi fossero controlli severi di qualit da parte di funzionari statali e che i beni che non
raggiungevano standard minimi venissero rifiutati;
che fosse permessa la costituzione di imprese individuali e di cooperative (di propriet dei
lavoratori);
che vi fosse maggiore disponibilit da parte dello stato ad alzare i prezzi in caso di scarsit.
Tuttavia, queste riforme non fermarono la crisi economica. In pi, esse avevano dato origine a una
combinazione infelice di pianificazione e mercato, per cui ai cittadini non era ben chiaro cosa dovevano
aspettarsi dallo stato. Molti manager non gradirono le responsabilit aggiuntive di cui dovevano ora farsi
carico e molti funzionari pensavano che il loro lavoro fosse minacciato. Le file nei negozi si allungarono e
la
gente
non
si
fece
pi
illusioni
sulla
perestrojka.
In seguito a un fallito colpo di stato nel 1991, con cui i comunisti pi radicali avevano cercato di
reimporre un maggiore controllo da parte dello stato, e con il conseguente rafforzamento della posizione
di Boris Eltsin, presidente della Russia e principale sostenitore di riforme ancora pi radicali, sia l'Unione
Sovietica
sia
il
sistema
di
pianificazione
centrale
finirono.
La Russia si imbarc in un programma di riforme di mercato in cui la concorrenza e l'impresa dovevano
sostituire la pianificazione. Il sistema stalinista sembra ora essere una lontana memoria.

Il costo-opportunit di studiare economia


Che
cosa
state
sacrificando?
Senza accorgercene, ragioniamo in termini di costi-opportunit anche molte volte al giorno. Infatti siamo
continuamente costretti a fare delle scelte: cosa comprare, cosa mangiare, cosa indossare, se uscire,
quanto studiare, e cos via. Ogni volta che facciamo una scelta di questo tipo di fatto escludiamo una
possibilit alternativa. Tale alternativa sacrificata rappresenta proprio il costo-opportunit di quello che
abbiamo
scelto.
Mentre a volte il costo-opportunit delle nostre azioni semplicemente il costo monetario che dobbiamo
sostenere, altre volte la questione pi complessa. Prendiamo come esempio la decisione di studiare
economia e calcoliamone il costo-opportunit.
Acquisto
del
libro:
28,50
euro
un costo che implica un definito esborso monetario. In questo caso dovete considerare che cosaltro
avreste potuto comprare con i 28,50 euro; quindi dovete confrontare il beneficio che trarreste dalla
migliore alternativa con il beneficio derivante dallacquisto del libro di testo.
Frequentare
le
lezioni
Sia che siate voi o altri (i vostri genitori) a pagare le tasse universitarie, la frequenza dei corsi non d
luogo ad alcun costo monetario aggiuntivo (marginale) una volta che tali tasse siano state pagate. Non
otterrete
un
rimborso
se
non
frequentate
le
lezioni!
Ci significa che il costo-opportunit di andare a lezione pari a zero? Certamente no. Andando a lezione,
ad esempio, rinunciate a lavorare in biblioteca; rinunciate a dormire unora in pi; rinunciate a passare il
tempo con gli amici, e cos via. Se volete prendere una decisione razionale, allora dovete prendere in
considerazione tali opzioni alternative.
Scegliere
di
studiare
alluniversit
Qual il costo-opportunit di studiare alluniversit? A prima vista sembrerebbe che tra i costi
bisognerebbe considerare:
le tasse universitarie;
i libri, la cancelleria, ecc.;
le spese di alloggio;

il trasporto;
il cibo, i divertimenti e le altre spese.
Tuttavia, la somma di tutti questi costi non d come risultato il costo-opportunit. Di fatto, questultimo
costituito dalla rinuncia a unopzione alternativa rispetto alla scelta di studiare alluniversit. Ipotizziamo
che lalternativa in questione sia rappresentata dallaccettare un lavoro che ci stato offerto. Allora
lelenco completo dei singoli costi da considerare per calcolare il costo-opportunit di studiare
alluniversit il seguente:
le tasse universitarie pagate da voi (e non dai genitori o da qualche altro);
i libri, la cancelleria, ecc.;

le

spese di alloggio e trasporto aggiuntive, che non avreste dovuto sostenere se aveste
accettato il lavoro;
il reddito da lavoro al netto dei sussidi e delle borse di studio di cui usufruite come studenti.

Introduzione - Risposte al percorso di autoverifica


1.
Per molti sarebbe certamente attenuato, ma non risolto. Come dice il vecchio proverbio, il denaro non
pu comprare tutto. Molte cose sarebbero ancora scarse; ad esempio, avreste solo un ammontare finito
di tempo per usufruire di quello che potete comprare: ci sono solo 24 ore in un giorno e non si pu vivere
per sempre.

2.
Se le persone si specializzano in lavori per cui hanno una relativa abilit, la produzione totale (e quindi il
consumo) dell'economia sar maggiore rispetto al caso in cui ognuno cercasse di fare un po' di tutto. In
parte il motivo che le persone impiegherebbero gran parte del loro tempo per fare cose per le quali
hanno scarsa abilit (o nulla); in parte che molto tempo verrebbe sprecato nel passaggio tra un posto
di lavoro e l'altro; in parte che concentrarsi su un lavoro solo permette alle persone di sviluppare
specifiche abilit. Lo stesso vale per i paesi: il consumo e la produzione mondiale potrebbero essere
maggiori se essi si specializzassero nella produzione di quei beni che realizzano in modo pi efficiente e
poi li scambiassero con gli altri paesi (si veda il cap. 11 del manuale).

3.
Per il genitore, il costo-opportunit di intraprendere il lavoro dato dalla perdita di tempo libero e di
tempo trascorso insieme agli altri membri della famiglia (ad esempio i bambini), e dalla possibile
spiacevolezza del lavoro.
Per la famiglia nel suo complesso, il costo-opportunit include tutti gli effetti negativi della nuova
situazione sulla famiglia: lo stress, il tempo minore da trascorrere insieme, il tempo minore che pu
essere dedicato ai compiti familiari e i maggiori compiti che ricadranno sugli altri membri della famiglia.
Il fatto che tutti questi costi vengano presi in considerazione dipende dalla cura con cui si assume la
decisione e da quanto il genitore che pensa di intraprendere il lavoro si interessa degli altri membri della
famiglia.
Attribuire un valore al costo-opportunit molto difficile ed improbabile che il processo sia di tipo
meccanico. La maggior parte delle famiglie che cercano di prendere una decisione di tipo razionale
tenteranno semplicemente di valutare se il reddito aggiuntivo (inclusi altri eventuali benefit che offre il
lavoro) vale i sacrifici: una decisione che potrebbe rivelarsi sbagliata una volta che i sacrifici immaginati
diventano realt.

4.
Dovreste confrontare la maggiore paga (beneficio) del lavoro meglio remunerato con il maggior peso
(costo) che comporta lo svolgerlo.

5.
a) Quando i costi-opportunit sono costanti. Ci si verifica quando le risorse sono

ugualmente adatte alla produzione di entrambi i beni. un'eventualit che potrebbe


presentarsi nel nostro mondo semplificato in cui esistono due soli beni, ma improbabile che
accada nel mondo reale.
b) Quando i costi-opportunit sono decrescenti. Ci si verifica quando la maggiore
specializzazione nella produzione di un bene permette a un paese di realizzarlo in modo pi
efficiente. possibile che si manifestino economie di scala (si veda il cap. 4) sufficienti a
controbilanciare il fatto di dover usare risorse meno adatte. Le economie di scala sono diffuse
nel mondo reale.

6.
a)

b)

Capitolo I - Risposte al percorso di autoverifica


1.
Cerchereste di ridurre il prezzo di ogni articolo il minimo necessario per sbarazzarvi dello stock invenduto.
Il problema dei proprietari dei negozi che non hanno abbastanza informazioni sulla domanda dei
consumatori per fare calcoli precisi. Molti sulle prime adottano un approccio cauto e quindi, se non
riescono a vendere tutta la merce, fanno ulteriori riduzioni in seguito.

2.
La diminuzione dell'offerta causa una scarsit di petrolio ai prezzi correnti. Quindi il prezzo del petrolio
tende ad aumentare, con un duplice effetto: riduce la domanda e rende pi profittevole l'uso di tecniche i
estrattive pi costose, inducendo in questo modo un aumento dell'offerta. L'effetto del maggior prezzo,
quindi, quello di eliminare la scarsit.

3.

a) Si ha l'equilibrio quando la quantit domandata pari a quella offerta: p = 5 e Q = 12 milioni.


b) La nuova domanda illustrata nella seguente tabella:

Prezzo ()

Quantit
domandata

10

12

14

16

18

20

22

24

Quantit
offerta

18

16

14

12

10

Il prezzo e la quantit di equilibrio sono ora rispettivamente 6 e 14 milioni. Mentre la


domanda aumentata di 4 milioni la quantit di equilibrio aumentata solo di 2 milioni (da
12 a 14). La ragione per cui la quantit venduta aumentata meno della domanda che
anche il prezzo aumentato. Ci ha attenuato l'aumento della domanda.

c)

4.
Un aumento del prezzo dei viaggi aerei (offerta).
Una diminuzione del tasso di cambio, che permette di comprare meno valuta straniera a parit di euro
(offerta: i costi all'estero dei tour operator aumentano se sono misurati in euro).
Un boom dell'economia (domanda: pi persone possono permettersi di andare in vacanza; offerta:
l'inflazione fa aumentare i costi dei tour operator)
Il prezzo delle vacanze in patria aumenta (domanda: un aumento del prezzo di un sostituto).
Alcuni tour operator chiudono o diminuiscono i prezzi dei pacchetti (offerta).
Cattivo tempo in patria (domanda: pi persone decidono di fare le vacanze all'estero).

5.
a.Il prezzo aumenta e la quantit aumenta (la domanda si sposta sulla destra: il burro e la
margarina sono sostituti).

b.Il prezzo diminuisce e la quantit aumenta (l'offerta si sposta verso destra: il burro e lo yogurt
sono in offerta congiunta).
c.Il prezzo diminuisce e la quantit diminuisce (la domanda si sposta verso sinistra: pane e burro
sono beni complementari).
d.Il prezzo aumenta e la quantit aumenta (la domanda si sposta verso destra: pane e burro sono
beni complementari).
e.Il prezzo aumenta e la quantit aumenta o diminuisce a seconda dell'ampiezza relativa della
variazione della domanda e dell'offerta (la domanda si sposta verso destra poich le persone
tendono a comprare prima che il prezzo aumenti; l'offerta si sposta verso sinistra poich i
produttori conservano la merce in magazzino finch il prezzo non aumenta).
f.Il prezzo aumenta e la quantit diminuisce (l'offerta si sposta verso sinistra)
g.Il prezzo aumenta e la quantit aumenta o diminuisce a seconda dell'ampiezza relativa della
variazione della domanda e dell'offerta (la domanda si sposta verso destra poich anche le
persone pi salutiste cominciano a comprare burro; l'offerta si sposta verso sinistra in seguito al
maggiore costo di produzione).

Capitolo 2 - Risposte al percorso di autoverifica


1.
Per l'assioma di transitivit il consumatore preferisce il paniere A al paniere C.
Per l'assioma di monotonicit il paniere D verr preferito ad A (e quindi a tutti gli altri) poich contiene
una maggiore quantit di entrambi i beni.

2.
vero. Due curve di indifferenza non possono intersecarsi poich verrebbe contraddetto l'assioma di
transitivit (si veda la spiegazione alle pp. 67-68 del manuale).

3.
La retta di bilancio del consumatore : 4 x 1 + 2 x 2 = 20 e la sua rappresentazione grafica la
seguente

Se il reddito del consumatore raddoppia la retta di bilancio diventa: 4 x 1 + 2 x 2 = 40 e si sposta


parallelamente verso destra. A parit di prezzo infatti ora possibile comprare una quantit maggiore di
beni.

Se il prezzo del bene 1 si dimezza la retta di bilancio diventa 2 x 1 + 2 x 2 = 20 con un'inclinazione


maggiore. A parit di reddito e di prezzo del bene 2, infatti, la quantit massima acquistabile di bene 2
rimane invariata, mentre aumenta (raddoppia) la quantit massima acquistabile di bene 1.

4.

La retta di bilancio : 20 l + 5 g = 500 e la sua rappresentazione grafica la seguente.

Se il prezzo del grano raddoppia la retta di bilancio diventa: 20 l + 10 g = 1.000 e la rappresentazione


grafica si modifica come mostrato in figura. In seguito al raddoppiamento del bene prodotto
dall'agricoltore, raddoppia anche il suo reddito. La quantit massima di libri acquistabili dal nostro
agricoltore ora doppia rispetto a prima.

5.
Nel punto di ottimo deve valere la condizione Umg2 / Umg1 = p2 / p1 ; inoltre il punto di ottimo deve
trovarsi sulla retta di bilancio. Occorre risolvere il seguente sistema:

La quantit ottima del bene 1 3, mentre la quantit ottima del bene 2 6.

5.

La retta di bilancio 5 x 1 + 2 x 2 = 30. Rappresentiamola in un grafico insieme alla mappa delle curve
di indifferenza. Prima per notiamo che le curve di indifferenza sono lineari: ci troviamo di fronte al caso
di beni perfetti sostituti.
Il saggio marginale di sostituzione dato dal rapporto Umg2 e Umg1. Esso ricavabile dall'equazione
delle curve della mappa di indifferenza ed pari a 1/2. Il rapporto tra i prezzi (p2 / p1) invece pari a
2/5.

Il punto di ottimo A in cui la retta di bilancio interseca la curva di indifferenza della mappa pi lontana
dall'origine. Il consumatore consuma il solo bene 2, che quello dei due che ha un miglior rapporto tra
prezzo utilit apportata.
Se il prezzo del bene 2 raddoppia la nuova retta di bilancio diventa 5 x 1 + 4 x 2 = 30. Ora p2 / p1 pari
a 4/5 che maggiore di 1/2.

In questo caso invece il consumatore consuma il solo bene 1. L'aumento del prezzo del bene 2 fa in modo
che ora il bene con il miglior rapporto tra prezzo e utilit apportata sia proprio il bene 1.

6.

La domanda di mercato data dalle seguente tabella:


p1

X1

54

48

36

La rappresentazione grafica delle curve la seguente:

La

pubblicit

suoi

effetti

sulla

domanda

Come aumentare vendite e prezzo


Quando nelle pubblicit sentiamo che usando la marca X diventeremo pi belli, arricchiremo le nostre
vite, proveremo nuove sensazioni e saremo invidiati da tutti i nostri amici, cosa stanno cercando di fare i
pubblicitari? La risposta potrebbe essere: "cercano di farci comprare i loro prodotti". In realt la questione
un poco pi complessa. I pubblicitari cercano di fare due cose:
spostare la curva di domanda verso destra;
renderla pi anelastica.
Lo illustra la figura 1: su
, la curva di domanda di partenza, ci troviamo in corrispondenza del punto in
cui il prezzo pari a
e la quantit a
.
rappresenta la curva di domanda dopo una campagna
pubblicitaria. Lo spostamento verso destra permette di vendere una quantit maggiore
al prezzo
originale. Se la nuova domanda risulta anche meno elastica rispetto alla precedente, l'impresa pu
aumentare il prezzo ottenendo contemporaneamente un notevole incremento delle vendite. Quindi, nella
figura 1, possibile che l'impresa aumenti il prezzo a
e che, di conseguenza, le vendite si attestino
a
- una quantit notevolmente superiore a
. L'aumento del ricavo mostrato dall'area
ombreggiata.

Ma com' possibile che dopo una campagna pubblicitaria ci si trovi in presenza della nuova curva di
domanda?
Spostamento verso destra della curva di domanda
Si verifica quando la pubblicit fa conoscere il prodotto a un numero maggiore di persone e se il desiderio
per quel prodotto di conseguenza aumenta.
Curva di domanda meno elastica
Si verifica se la pubblicit riesce a creare una maggiore fedelt al marchio. necessario convincere le
persone (a ragione o a torto) che le marche rivali siano inferiori. In questo caso l'impresa riuscir ad
aumentare il proprio prezzo al di sopra di quello delle marche rivali senza alcuna diminuzione significativa
nelle vendite. Ci sar solo un piccolissimo effetto di sostituzione dal momento che i consumatori sono
stati persuasi che non esistano sostituti di quel prodotto.

Agricoltura e prezzi minimi


Un problema di eccedenze
In molti paesi lo stato interviene sui mercati agricoli. Alcune delle ragioni di tale intervento sono: il
problema dell'eccessiva fluttuazione dei prezzi; la dipendenza dalle importazioni di beni alimentari; la
protezione dei redditi degli agricoltori e dei lavoratori agricoli. L'intervento pubblico nell'agricoltura,
inoltre, assume varie forme: dalla previsione di sussidi o di sgravi fiscali per gli agricoltori alla fissazione

di prezzi minimi elevati.


Quest'ultima misura quella adottata dalla Politica agricola comunitaria (PAC) in vigore nei paesi
dell'Unione Europea. Le agenzie di intervento comprano sul mercato le eventuali eccedenze che risultano
dalla determinazione di un prezzo di "intervento", normalmente fissato al di sopra di quello di equilibrio.
Gli effetti di questo sistema sono illustrati nella figura 1, in cui sono tracciate la domanda e l'offerta di un
bene agricolo. Ipotizziamo che la domanda di tale prodotto nell'Unione Europea sia
e che il suo
prezzo a livello mondiale sia
che anche il prezzo di equilibrio, dal momento che le eventuali
eccedenze in corrispondenza di tale prezzo (cio b - a) saranno esportate. Quindi, prima dell'intervento,
la quantit domandata a livello UE
e quella offerta
.

Ipotizziamo ora che il prezzo di intervento fissato dall'UE sia


. Dal momento che tale prezzo superiore
a quello mondiale (di equilibrio), sul mercato del nostro prodotto si determiner un'eccedenza pari a d e (vale a dire

), che sar acquistata dall'agenzia di intervento competente. Il costo di questa

operazione per l'Unione Europea mostrato dall'area

(cio il surplus moltiplicato per il prezzo di

intervento). A meno che tale eccedenza non sia buttata via, o eliminata altrimenti, a tale somma
bisogner aggiungere anche i costi di stoccaggio (in passato tali costi si sono rivelati molto elevati per via
della costituzione di "fiumi" di vino e di "montagne" di grano e di prodotti caseari).
Invece che immagazzinare l'eccedenza l'agenzia competente potrebbe decidere di venderla sui mercati
mondiali al prezzo
. In questo caso, il costo netto dell'intervento dato dall'area edcf: in altre parole
l'ammontare acquistato dall'agenzia (d - e) moltiplicato per la differenza tra il prezzo di intervento pagato
dall'agenzia per acquistare l'eccedenza e quello che riceve sul mercato mondiale
. In alternativa,
si potrebbe decidere di concedere un sussidio all'esportazione agli agricoltori che decidono di vendere i
propri prodotti sul mercato mondiale pari alla differenza tra prezzo di intervento (quello che riceverebbero
dall'agenzia) e prezzo mondiale (quello che ricevono effettivamente).
I motivi addotti a giustificazione di tale politica sono che: assicura le forniture di prodotti alimentari (vale
a dire incentiva i paesi ad essere autosufficienti); contribuisce a stabilizzare i prezzi; l'aumento del
reddito degli agricoltori li incentiva a investire, il che a sua volta determina un incremento della
produttivit agricola.
D'altra parte questo sistema di prezzi minimi elevati stato sottoposto a numerose critiche:
le eccedenze di prodotti alimentari rappresentano un costoso spreco di risorse scarse;
sebbene i prezzi siano mantenuti a un livello generalmente elevato, alcuni sono molto superiori
ai prezzi di mercato. Ne risulta un livello di protezione diversificato a seconda dei differenti beni;
la PAC ha inasprito le disuguaglianze all'interno del settore agricolo. Quanto maggiori sono le
dimensioni di un'azienda agricola, quanto maggiore il suo output, tanto maggiori sono i benefici
che l'agricoltore trae dai prezzi elevati. Allo stesso modo, le regioni agricole pi ricche dell'UE
ricevono un supporto maggiore di quelle povere;
l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari conseguente a tale politica penalizza i poveri che
destinano a tali beni una quota maggiore del loro reddito rispetto ai ricchi;

gli effetti sull'ambiente della PAC sono stati nocivi: favorendo le colture intensive, ha incentivato
lo sfruttamento di zone selvatiche e l'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. Molti di questi prodotti
chimici costituiscono agenti inquinanti;
l'effetto delle eccedenze di prodotti alimentari "scaricate" sui mercati mondiali sull'agricoltura dei
paesi in via di sviluppo doppiamente dannoso:
a) gli esportatori di beni alimentari trovano difficile competere con le esportazioni sussidiate provenienti
dall'UE;
b) gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo che producono per il mercato nazionale non possono
competere con le importazioni di prodotti agricoli a buon mercato. In questo modo, l'agricoltura nel
mondo non sviluppato perde di importanza: i redditi degli agricoltori sono troppo bassi per essere investiti
nella terra; molti migrano nelle citt sovrappopolate e affollano le baraccopoli senza avere un lavoro
pagato. Se in un anno vi sono scarse precipitazioni, il declino dell'agricoltura pu portare al verificarsi di
carestie. In tal caso possibile che le eccedenze dell'UE (e anche quelle dell'America del Nord) siano
inviate come aiuto; per ironia della sorte l'aiuto rappresentato da quelle stesse eccedenze che hanno
determinato il problema!
Le passate riforme della PAC e quelle che si stanno ancora mettendo a punto sono dovute a questi
problemi. Tra queste ricordiamo: la riduzione dell'offerta tramite il "set aside" (la non coltivazione) di una
parte dei propri terreni; l'abbassamento dei prezzi di intervento; la concessione di sussidi e altri incentivi
agli agricoltori per dedicarsi a colture pi estensive o per diversificare la propria attivit (turismo e
silvicoltura). La riforma pi importante, tuttavia, stata scollegare il sostegno agli agricoltori dal loro
livello di produzione. Ai coltivatori fornito un aiuto diretto connesso alla dimensione dellimpresa
agricola e alla produzione passata, non a quella corrente.

Leffetto dellimposizione di tasse sui beni


Chi paga alla fine?
Un ulteriore esempio di intervento della stato nelleconomia limposizione di tasse sui beni. Tra queste
imposte indirette, come sono chiamate, vi anche limposta sul valore aggiunto (Iva) e le accise sui
tabacchi, i prodotti petroliferi e le bevande alcoliche.
Queste imposte possono essere fissate in un ammontare fisso per unit scambiata: una tassa specifica.
Un esempio dato dalla tassa sulla benzina, che pari a un importo fisso a litro. Alternativamente,
possono essere pari a una percentuale del prezzo, o valore aggiunto, per ciascuna fase produttiva: una
tassa ad valorem. Un esempio dato dallimposta sul valore aggiunto.
Quando viene imposta una tassa su un bene o servizio, essa ha leffetto di spostare la curva di offerta
verso lalto in misura pari allammontare della tassa (fig. 1). Nel caso di una tassa specifica, si avr uno
spostamento parallelo, dal momento che la tassa ha lo stesso ammontare per ciascun livello di prezzo del
bene.
Ma perch la curva di offerta si sposta verso lalto in misura pari allammontare della tassa? Nella figura
1, la curva di offerta S mostra che in corrispondenza della quantitQ1 il produttore deve ricevere un
prezzo pari a p1. Ora che viene imposta una tassa specifica t, affinch il produttore continui a ricevere p1
e a produrre Q1, il prezzo praticato ai consumatori deve essere p1 + t. Quindi la nuova curva di offerta
St.
Lincidenza dellimposta
Quale sar leffetto dellimposta sul prezzo e sulla quantit venduta? illustrato nella figura 2. Prima
dellimposizione della tassa sono vendute Q1 unit di bene al prezzop1. leffetto dellimposta uno
spostamento della curva di offerta a St: il prezzo aumenta ed pari a p2, mentre la quantit venduta
diminuisce a Q2.
Notate, tuttavia, che il prezzo non aumenta in misura pari allammontare della tassa, in quanto la curva
di domanda decrescente. Lonere dellimposta, quindi, distribuito tra il produttore e il consumatore:
esso grava sui consumatori che pagano un prezzo maggiore, ma grava anche sui produttori in quanto
laumento di prezzo non sufficiente a coprire lintero ammontare dellimposta.
Nella figura 2 possiamo anche mostrare il gettito dellimposta (il denaro che entra nelle casse dello stato).
Limposta per unit venduta pari a Cp2 e la quantit di bene venduta pari a Q2 (il segmento CB).
Quindi il gettito dato dallarea ombreggiata nella figura, p2ABC.
Laumento di prezzo, da p1 a p2, moltiplicato per la quantit venduta di bene Q2 (larea grigia scura) la
quota dellimposta che grava sul consumatore: quanta parte dellimposta specifica il produttore riuscito
a scaricare sul consumatore. Il resto (larea grigia chiara) la quota dellimposta che grava sul
produttore: il prezzo netto ricevuto dal produttore (vale a dire p1 C) moltiplicato per la quantit
venduta Q2.

Incidenza della tassazione ed elasticit


facile vedere che quanto pi anelastica la domanda:

tanto minore la riduzione della quantit venduta e quindi tanto maggiore il gettito che lo stato
ricava dallimposta;

tanto maggiore laumento di prezzo e quindi tanto maggiore la quota dellimposta


che grava sul consumatore.
Per questo motivo nella maggior parte dei paesi, lobiettivo principale dellimposizione indiretta
costituito da sigarette, alcol e benzina. In molti casi limposta ammonta a pi della met del prezzo di
questi beni! La domanda alta e relativamente anelastica; per questo tali imposte garantiscono un
gettito elevato e non provocano uneccessiva diminuzione della domanda.

Capitolo 3 - Risposte al percorso di autoverifica


1.
Nel caso della curva di offerta pi piatta il prezzo aumenta di meno e la quantit aumenta di pi rispetto
al caso della curva di offerta pi ripida.

2.
Perch c' stato uno spostamento verso destra della curva di domanda di petrolio, probabilmente come
conseguenza dell'aumento dei redditi. Infatti l'acquisto e l'uso delle automobili aumenta all'aumentare del
reddito. Inoltre anche i gusti possono essere cambiati e le persone potrebbero preferire guidare di pi. In
pi pu anche esserci stata una diminuzione dei mezzi di trasporto alternativi, come i treni e gli autobus.
Infine possibile che le persone debbano percorrere distanze pi lunghe per andare al lavoro come
conseguenza di una diffusa tendenza ad andare ad abitare nei sobborghi.

3.
Finch la domanda rimane anelastica l'impresa pu continuare ad aumentare i prezzi se vuole
incrementare le proprie entrate. Alla fine per i consumatori smetteranno di comprare il bene: anche se
non esiste un perfetto sostituto, l'effetto di reddito diventa troppo cospicuo e le persone non possono pi
permettersi di acquistarlo. Tutto ci illustra il fatto che probabilmente lungo la curva di domanda
l'elasticit assume valori diversi.

4.
Due marche di caff, poich sono maggiormente sostituti di caff e t.

5.
Generalmente la speculazione stabilizzante apporta beneficio sia ai consumatori che alle imprese, poich
crea un ambiente di mercato pi stabile in cui pi semplice pianificare gli acquisti, la produzione e le
vendite. Infatti le persone normalmente preferiscono la certezza all'incertezza. D'altro canto, la

speculazione destabilizzante amplifica le fluttuazioni dei mercati cosa sgradita sia ai consumatori che ai
produttori.
Naturalmente, se i consumatori o le imprese partecipano alla speculazione possono ottenere dei
guadagni, nel caso sia di speculazione stabilizzante sia destabilizzante, a patto che siano in grado di fare
previsioni corrette. Ad esempio, se state pensando di comprare casa e, correttamente, prevedete che i
prezzi delle case aumenteranno nel prossimo futuro, allora conseguirete un guadagno comprando ora,
prima che i prezzi effettivamente salgano.

6.
a) Si ha l'equilibrio quando la quantit domandata pari a quella offerta:p = 2,00 al chilo
e Q = 50.000 chili.
b) i) Ci sar un eccesso di offerta di 22.000 chili (62.000 40.000).
ii) Nessun effetto. Il prezzo di equilibrio superiore al minimo.
c) i) Con un sussidio di 1,00 i produttori per ciascun prezzo offrono quanto in precedenza
erano disposti a offrire per un euro in pi. La domanda e l'offerta sono le seguenti:

Prezzo
( al kg)

4,00

3,50

3,00

2,50

2,00

1,50

1,00

QD
(migliaia di kg)

30

35

40

45

50

55

60

80

68

62

55

50

QS
(migliaia di kg)

0,50

0,00

45

38

ii) Il nuovo prezzo di equilibrio pari a 1,50 (e uguaglia la quantit domandata e la nuova
quantit offerta).
iii) Il costo sar pari a 1 55.000 = 55.000
d) Al prezzo di 2,50 l'offerta (originale) supera la domanda di 10.000 chili. Lo stato quindi
dovrebbe comprare questa eccedenza per garantire che tutti i pomodori prodotti siano
venduti. Questa manovra verrebbe a costare 2,50 10.000 = 25.000 .
e) i) Ne avrebbe dovuti comprare 55.000 chili. Per venderli tutti, il prezzo dovrebbe
diminuire al 1,50 .
ii) Il costo di questa manovra sarebbe pari a (2,50 1,50) 55.000 = 55.000 .

7.
Due esempi sono:
Il controllo degli affitti. Vantaggi: rende disponibili a coloro che altrimenti non potrebbero permettersi una
sistemazione decorosa alloggi a basso costo. Svantaggi: causa una riduzione nell'offerta di abitazioni
private in affitto; comporta un eccesso di domanda per cui alcune persone non saranno in grado di
trovare una sistemazione.
I biglietti per un concerto. Vantaggi: permette che il prezzo sia reso pubblico in anticipo e garantisce di
riempire tutti i posti; rende disponibili i posti a coloro che non si possono permettere il prezzo di mercato.
Svantaggi: causa code o rende disponibili i posti solo a coloro che prenotano con molto anticipo.

Malthus

la

triste

scienza

delleconomia

Crescita della popolazione + produttivit marginale decrescente = carestia


La legge della produttivit marginale decrescente ha implicazioni potenzialmente catastrofiche
sullevoluzione futura della popolazione mondiale.
Se il tasso di crescita della popolazione mondiale elevato, la produzione di cibo potrebbe non riuscire a
tenere lo stesso passo. Nel momento in cui un numero sempre maggiore di persone si affolla su un dato
ammontare di terra disponibile, si manifesta la legge della produttivit marginale decrescente per quanto
riguarda il fattore lavoro.
un problema che alcuni dei paesi pi poveri del mondo stanno gi sperimentando, specialmente quelli
dellAfrica subsahariana. La terra disponibile sufficiente a malapena a dare nutrimento alla popolazione
attuale. Bastano solo uno o due cattivi raccolti perch molte persone muoiano di fame (si pensi alle
recenti carestie in Etiopia e in Sudan).
La relazione fra popolazione e produzione di cibo fu esaminata gi nel 1798 dal reverendo Thomas Robert
Malthus (1766-1834) nel suo libro Saggio sul principio di popolazione, che, ai suoi tempi, fu un bestseller
e rese il suo autore probabilmente lo studioso di scienze sociali pi noto dellepoca.
Malthus sosteneva che la capacit della popolazione di moltiplicarsi indefinitamente maggiore di quella
della terra di produrre beni di sussistenza per luomo.
Egli affermava che, in assenza di controllo demografico la popolazione mondiale tende a raddoppiare circa
ogni 25 anni. Mentre la popolazione cresce secondo una progressione geometrica, i beni di sussistenza
aumentano secondo una progressione aritmetica. Ci equivale a dire che la popolazione ha lo stesso
andamento della serie 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64 ecc., mentre la produzione di cibo, per via della legge della
produttivit marginale decrescente, non pu tenere lo stesso passo e aumenta secondo la serie 1, 2, 3, 4,
5, 6, 7 ecc. Non necessaria una grande dimestichezza con i numeri per rendersi conto che, in assenza
di controllo demografico, la popolazione destinata a superare lofferta di cibo nel giro di poco tempo.
Ma in che cosa consiste tale controllo demografico? Secondo Malthus esso rappresentato dallaumento
della mortalit dovuto a carestie, guerre, epidemie e altri eventi catastrofici. Allaumentare della
popolazione la produzione di cibo pro capite diminuisce finch, dal momento che sempre pi persone
muoiono di fame o per aver contratto malattie a causa della malnutrizione, il tasso di mortalit aumenta.
Solamente allora la crescita della popolazione si stabilizzer al livello del tasso di crescita della produzione
di cibo.
Le angoscianti previsioni di Malthus sono state confermate dagli eventi? Sono intervenuti due fattori a
mitigare le forze descritte da Malthus:
1.il tasso di crescita della popolazione di un paese tende a diminuire allaumentare del suo livello
di sviluppo. Sebbene il miglioramento delle condizioni di salute tenda a prolungare la durata della
vita, questo effetto tende a essere controbilanciato da una diminuzione dei tassi di natalit, dal
momento che le persone decidono di creare famiglie pi piccole;
2.il progresso tecnologico in agricoltura ha consentito laumento della produzione di cibo per
ettaro.
In questo modo, nei paesi sviluppati la crescita della produzione di cibo stata maggiore dei tassi di
crescita della popolazione.
Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo la situazione molto meno piacevole. In effetti ci sono stati progressi
in agricoltura. La cosiddetta rivoluzione verde, grazie alla quale sono state sviluppate variet di colture
con una resa elevata (specialmente grano e riso), ha consentito alla produzione di cibo di aumentare in
misura maggiore della popolazione in molti paesi in via di sviluppo. LIndia, ad esempio, ora un paese
esportatore di grano.
Ci nonostante, lo spettro di Malthus molto reale per alcuni dei paesi in via di sviluppo pi poveri, la cui
popolazione ha a malapena un nutrimento soddisfacente. in questi paesi che si registrano i tassi di
crescita della popolazione pi elevati nel mondo: in molti paesi africani tale tasso pari a circa il 3%
annuo.

La misurazione dei costi di produzione


Nell'esaminare i costi di produzione dobbiamo in primo luogo specificare che cosa intendiamo con costi.
un'espressione che viene usata in modo diverso da contabili ed economisti.
Per misurare i costi, gli economisti ricorrono sempre al concetto di costo-opportunit. Si ricordi la
definizione che abbiamo dato nell'introduzione del manuale: il costo-opportunit di una data attivit
misurato in termini dei sacrifici fatti per realizzarla, in altre parole il costo misurato in termini delle
opportunit a cui si rinunciato.
Come applichiamo questo principio del costo-opportunit a un'impresa? In primo luogo occorre sapere

quali sono i fattori di produzione da essa impiegati e quindi misurare i sacrifici cui tale uso d luogo. Per
farlo necessario suddividere i fattori produttivi in due categorie.
Fattori non di propriet dellimpresa: costi espliciti
Il costo-opportunit di questi fattori che non sono gi di propriet dell'impresa rappresentato
semplicemente dal loro costo di acquisto. Quindi, se l'impresa impiega elettricit per 100 euro il costoopportunit dell'uso di elettricit dato da 100 euro. L'impresa ha sacrificato 100 euro che avrebbero
potuto essere spesi per acquistare qualcos'altro.
Questi costi sono definiti costi espliciti , poich comportano un esborso di denaro da parte dell'impresa.
Fattori gi di propriet dellimpresa: costi impliciti
Quando l'impresa possiede gi i fattori produttivi (ad esempio i macchinari) di norma non ha bisogno di
sborsare del denaro per poterli usare. I loro costi-opportunit sono quindi costi impliciti e sono pari al
rendimento che potrebbe essere ottenuto dai fattori se venissero impiegati in modo alternativo, sia
all'interno dell'impresa sia affittandoli a qualche altra impresa.
Di seguito elenchiamo alcuni esempi di costi impliciti:

un'impresa possiede alcuni edifici; il costo-opportunit del loro impiego rappresentato dalla quantit
di denaro che si sarebbe potuta ottenere affittandoli;

un'impresa investe 100.000 euro, prelevandoli dal proprio conto corrente, in nuovi impianti e
macchinari; il costo-opportunit di questo investimento non dato solo dai 100.000 euro (un costo
esplicito), ma anche dal tasso di interesse a cui si rinuncia (un costo implicito);

il proprietario dell'impresa avrebbe potuto guadagnare 23.000 euro l'anno lavorando come dipendente
per qualcun altro; quindi il costo-opportunit del tempo del proprietario dell'impresa ammonta a 23.000
euro.
Se non vi sono usi alternativi per un dato fattore produttivo, come nel caso di una macchina disegnata
per ottenere uno specifico prodotto, e se esso non ha alcun valore di rottamazione, il costo-opportunit
del suo utilizzo pari a zero . In tal caso, se l'output prodotto dalla macchina vale pi del costo di tutti
gli altri input coinvolti, l'impresa pu usare la macchina invece di tenerla inutilizzata. Ci che l'impresa ha
pagato per acquistarla il suo costo storico irrilevante. Non utilizzare la macchina non permetter di
riottenere la somma spesa. Questo costo talvolta definito costo sommerso (sunk cost).

La scala minima efficiente


Le economie di scala in pratica
Uno degli studi pi importanti sulle economie di scala costituito da una ricerca della Comunit europea
eseguita nei tardi anni ottanta da C.F. Pratten su alcune imprese britanniche [1] e uno studio eseguito per
conto della Commissione europea nel 1997 [2]. Entrambi trovarono dati convincenti a sostegno
dellipotesi che molte imprese, specialmente nellindustria manifatturiera, godessero di consistenti
economie di scala.
In alcune imprese il costo medio di lungo periodo decresceva in modo continuo allaumentare della
produzione. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, esso era decrescente fino a un certo livello di
produzione, dopo di che rimaneva costante.
Il metodo usato per misurare le economie di scala consiste nellindividuare la scala minima efficiente. La
scala minima efficiente la dimensione oltre la quale non si possono pi ottenere significative economie
di scala: in altre parole, il punto in cui la curva Cmelp diventa parallela allasse delle ascisse. Nello
studio di Pratten definita come la dimensione minima al di sopra della quale un raddoppio della scala di
produzione riduce il costo medio in misura inferiore al 5% (in pratica il livello pi basso della
curva Cmelp). Nella figura la scala minima efficiente coincide con il punto A sulla curva di costo medio di
lungo periodo.

possibile definire la scala minima efficiente nei termini sia di un singolo impianto sia di unintera
impresa. Nel primo caso possibile usare anche lespressione dimensione di impianto minima efficiente.
La scala minima efficiente, poi, pu essere espressa in percentuale della dimensione totale del mercato o
della produzione nazionale totale. La tabella 1, tratta dallo studio di Pratten, mostra la scala minima
efficiente calcolata per alcuni impianti e imprese di varie industrie. Nella prima colonna la scala minima
efficiente riportata in percentuale della produzione totale britannica, mentre nella seconda calcolata in
percentuale della produzione totale dellUnione Europea.
TAB. 1
Scala minima efficiente (%
della produzione)

Prodotto

Gran Bretagna

Costo aggiuntivo al livello di


produzione pari a met dalle
scala minima efficiente (%)

Unione
Europea

Impianti
Fibra di cellulosa

125

16

Semimanufatti in alluminio 114

15

Frigoriferi

85

11

Acciaio

72

10

Motori elettrici

60

15

Televisori

40

Sigarette

24

1,4

Cuscinetti a sfera

20

Birra

12

Nylon

12

15

Mattoni

0,2

25

Tappeti

0,3

0,04

10

Calzature

0,3

0,03

Automobili

200

20

Furgoni

104

21

7,5

Computer mainframe

>100

n.d.

Velivoli

100

n.d.

Trattori

98

19

Imprese

TAB. 2

Impianti

Aerospaziale

Scala minima efficiente (in % della


produzione totale dellUe)
12,19

Trattori e macchine agricole

6,57

Illuminazione elettrica

3,76

Tubi metallici

2,42

Costruzioni navali

1,63

Gomma

1,06

Radiotelevisione

0,69

Calzature

0,08

Tappeti

0,03

Esprimere la scala minima efficiente in percentuale della produzione totale consente di avere
unindicazione di quanto pu essere concorrenziale unindustria. In alcune industrie (come le calzature e i
tappeti) le economie di scala vengono sfruttate (vale a dire la scala minima efficiente viene raggiunta)
anche in impianti e imprese la cui dimensione piccola relativamente sia alla produzione totale britannica
sia, a maggior ragione, alla produzione totale dellUnione Europea. In industrie di questo tipo c posto
per molte imprese e quindi un notevole potenziale competitivo.
In altre industrie, tuttavia, anche se un singolo impianto o una singola impresa sono di dimensione
sufficientemente elevata da produrre lintero output dellindustria per la Gran Bretagna, essi non hanno
dimensioni grandi abbastanza per sfruttare a pieno le economie di scala: la scala minima efficiente

superiore al 100%. Tra gli esempi troviamo gli impianti che producono fibra di cellulosa e i produttori di
automobili. In industrie di questo genere non c spazio per la concorrenza. In effetti, finch la scala
minima efficiente superiore al 50% ci sar spazio al massimo per unimpresa di dimensioni
sufficientemente grandi per sfruttare a pieno le economie di scala. Si dice, in questi casi, che lindustria
un monopolio naturale. Come vedremo nei capitoli 5 e 6 del manuale, in assenza di concorrenza, ai
consumatori possono essere applicati prezzi notevolmente superiori ai costi.
Un secondo modo di misurare le economie di scala vedere di quanto aumenterebbe il costo se la
produzione fosse ridotta a una certa frazione della scala minima efficiente (in genere 1/2 o 1/3). Lo si pu
vedere nella figura: il punto B corrisponde a 1/2 della scala minima efficiente; il punto C a 1/3. Quanto
pi il Cmelp in corrispondenza del punto B (o del punto C) superiore in termini percentuali
al Cmelp misurato in A, tanto maggiori saranno le economie di scala che si possono ottenere producendo
alla scala minima efficiente. Ad esempio, la tabella mostra che si possono sfruttare le economie di scala in
modo maggiore passando da un livello di produzione pari alla met della scala minima efficiente alla scala
minima efficiente nellindustria dei motori elettrici piuttosto che in quella delle sigarette.
Scopo principale dei due studi citati era determinare se la creazione di un mercato unico avrebbe
consentito di ridurre significativamente i costi e determinato un aumento della concorrenza. In ogni caso,
le tabelle suggeriscono che, ceteris paribus, il mercato dellUnione Europea ha dimensioni tali da
permettere alle imprese di sfruttare a pieno le economie di scala e da consentire lesistenza di un numero
sufficiente di imprese affinch il mercato sia competitivo.
Il secondo studio ha rilevato che in 47 delle 53 industrie manifatturiere considerate vi era il potenziale per
un ulteriore sfruttamento delle economie di scala.

Note
[1] C.F. Pratten, A Survey of the Economies of Scale, in Research on the Costs of Non-Europe, Bruxelles, 1988, vol. II

[2] European Commission/Economists Advisory Group, Economies of Scale, in The Single Market Review, V, 4, 1997.

Capitolo 4 - Risposte al percorso di autoverifica


1.
a) Variabile.
b) Fisso (a meno che il compenso pattuito non dipenda dal successo della campagna).
c) Variabile (pi si produce, maggiore il logoramento).
d) Fisso.
e) Fisso se lo stabilimento riscaldato e illuminato nella stessa misura qualsiasi sia il livello
di output, ma variabile se il livello di riscaldamento e di elettricit dipende dall'attivit dello
stabilimento che a sua volta dipende dal livello di output.
f) Variabile (sebbene il salario minimo di base sia fisso, il costo comunque variabile poich
il costo totale aumenta al crescere dell'output se aumenta il numero dei lavoratori).
g) Variabile.

2.
Perch, dato che nella maggior parte dei casi sono generate da rendimenti crescenti di scala, le economie
di scala si manifestano solo a partire da un determinato livello di output, mentre probabile che le
diseconomie di scala, che derivano prevalentemente da problemi gestionali che si presentano
nell'amministrare grandi organizzazioni, si presentino solo oltre un certo livello di output.

3.
La curva di costo totale di lungo periodo crescente. Dapprima (nel tratto decrescente della curvaCmelp)
il costo cresce in maniera meno che proporzionale rispetto alloutput prodotto, quindi la curvaCt diventa
una retta (nel tratto costante della Cmelp) e poi (nel tratto crescente della Cmelp) il costo cresce in
maniera pi che proporzionale rispetto alloutput.

Nel tratto decrescente della curva di costo medio di lungo periodo la curva di costo marginale di lungo
periodo decrescente (e si trova sotto la Cmelp); nel tratto costante anche la curva di costo marginale di
lungo periodo costante (e coincidente con la Cmelp); nel tratto crescente la curva di costo marginale di
lungo periodo crescente (e sta sopra la Cmelp).

4.
L'inclinazione delle due curve la stessa. Dal momento che l'inclinazione delle curve pari al costo e al
ricavo marginale rispettivamente, il costo marginale uguale al ricavo marginale.

5.
Il profitto normale il costo-opportunit del capitale per i proprietari. il rendimento che avrebbero
potuto ottenere investendolo altrimenti e rappresenta quindi il profitto minimo che devono ottenere per
continuare a produrre nel lungo periodo, e per non chiudere e dedicarsi a un'altra attivit.

6.
a)
Output

10

Cme

7,00

5,00

4,00

3,30

3,00

3,10

3,50

4,20

5,00

6,00

Ct

7,00

10,00

12,00

13,20

15,00

18,60

24,50

33,60

45,00

60,00

Cmg

3,00

2,00

1,20

1,80

3,60

5,90

9,10

11,40

15,00

Rme

10,00

9,50

9,00

8,50

8,00

7,50

7,00

6,50

6,00

5,50

Rt

10,00

19,00

27,00

34,00

40,00

45,00

49,00

52,00

54,00

55,00

Rmg

9,00

8,00

7,00

6,00

5,00

4,00

3,00

2,00

b) Il profitto massimo quando il costo marginale pari al ricavo marginale, in


corrispondenza di un output pari a 6.
c) Il profitto totale dato da Rt Ct. Per un output di 5 il profitto totale
40,00 15,00 = 35,00 . Per un output uguale a 6 il profitto totale 45,00 18,60 = 26,40
. Per un output di 7 il profitto totale 49,00 24,50 = 24,50 . Il profitto aumenta e poi
diminuisce ed massimo in corrispondenza di un livello di output pari a 6. Il profitto
massimo per unit di tempo ammonta a 26,40 .

1,00

d)
e) Si veda la figura. Il profitto massimo nel punto in cui Rmg = Cmg, in corrispondenza di
un livello di output pari a 6. Nel punto di massimo profitto il ricavo medio 7,50 (punto a)
e il costo medio 3,10 (punto d).
f) Questa area mostrata dal rettangolo ombreggiato abcd nella figura.

Capitolo 5 - Risposte al percorso di autoverifica


1.
Il costo medio e marginale sono riportati nella seguente tabella:

Output 0

Ct

10

18

24

30

38

50

66

91

120

Cme

18

12

10

9,5

10

11

13

15

Cmg

12

16

25

29

La rappresentazione grafica di costo medio e marginale e del ricavo marginale nel grafico seguente:

Il profitto massimo quando il costo marginale uguale al ricavo marginale e ci si verifica per un output
pari a 5 (punto b).
Il profitto realizzato ammonta a 20 . Il ricavo medio (uguale al ricavo marginale) pari a 14 , mentre il
costo medio in corrispondenza di un output pari a 5 di 10 . Il profitto unitario quindi pari a 4 . Il
profitto totale si trova moltiplicando il profitto unitario per la quantit venduta: 4 5 = 20 . Nella figura
il profitto mostrato dall'area ombreggiata abcd.

2.
L'equilibrio di lungo periodo di un'impresa e dell'industria in concorrenza perfetta rappresentato nella
figura seguente:

L'equilibrio di lungo periodo si ha quando la curva di ricavo marginale tangente alla curva di costo
marginale di lungo periodo (punto in cui l'impresa non consegue extraprofitti). Se la curva di domanda
ora si sposta da D1 a D2, il prezzo di equilibrio diminuisce a p2. Adesso l'impresa consegue un profitto
inferiore a quello normale. Alcune imprese quindi dovranno abbandonare l'industria. Ci causa una
riduzione dell'offerta nell'industria e quindi uno spostamento verso sinistra della curva di offerta,
determinando un aumento del prezzo. Una volta che la curva di offerta si sia spostata in S2 e il prezzo sia
ritornato p1, si ritorna nella situazione di equilibrio di lungo periodo, e le imprese rimaste nell'industria
ancora una volta non conseguono extraprofitti.

3.
a) Costi di uscita elevati: l'impianto non pu essere utilizzato per altri scopi.
b) Costi di uscita relativamente bassi: l'industria non a elevata intensit di capitale e i vari

strumenti e attrezzature possono essere venduti o usati per altre colture.


c) Costi di uscita molto elevati: l'impianto non pu essere utilizzato per altri scopi e i costi di
smantellamento sono molto alti.
d) Costi di uscita bassi: gli investimenti di capitale sono scarsi e gli uffici possono essere
venduti.
e) Costi di uscita relativamente bassi: gli impianti e i macchinari probabilmente possono
essere convertiti per produrre altri giocattoli.
f) Costi di uscita da bassi a moderati: probabile che un'impresa farmaceutica possa
mettersi a produrre nuovi farmaci in modo relativamente facile. possibile che si abbiano
costi di uscita significativi se l'impresa impegnata in programmi di ricerca e sviluppo a
lungo termine o se le attrezzature non possono essere impiegate per la produzione di farmaci
alternativi.
g) Costi di uscita da bassi a moderati: probabile che i costi di uscita siano bassi se
l'impresa pu facilmente fornire il proprio servizio ad altri clienti una volta che ne abbandoni
uno. I costi sono maggiori se sono previste delle penali in caso di rottura del contratto o se
l'impresa desidera abbandonare completamente l'attivit. In quest'ultimo caso il costo
dipende da quanto essa riesce a ottenere dalla vendita delle attrezzature.
h) Costi di uscita da bassi a moderati: ancora una volta il costo dipende dal valore di
recupero delle attrezzature.
i) Costi di uscita abbastanza bassi se le navi possono essere utilizzate su altre tratte. Possono
essere superiori se l'impresa decide di abbandonare completamente l'attivit e se il mercato
per le imbarcazioni usate stagnante.

4.
Il primo tipo di cliente ha un'elasticit della domanda al prezzo pi bassa, dal momento che non ha il
tempo di andare in giro per negozi ed quindi pi disponibile a pagare un prezzo pi elevato si quello
praticato dai supermercati. su questo tipo di consumatore che i negozi piccoli fanno affidamento. L'altro
tipo di cliente probabilmente potrebbe aspettare fino alla prossima spesa al supermercato. A questo tipo
di consumatore il supermercato fornisce un servizio sostituto.

5.
No. La domanda diventerebbe meno elastica e l'assenza di concorrenza pu consentire alle stazioni di
servizio rimanenti di conseguire extraprofitti sia nel lungo periodo sia nel breve. Se, con un numero
ridotto di imprese, ci fosse ancora una concorrenza tale da permettere di mantenere i profitti a un livello
normale, le condizioni di costo dovrebbero cambiare in modo tale da fare in modo che la curva di costo
marginale di lungo periodo continui a essere decrescente per un tratto maggiore (in modo che il punto di
tangenza sia in corrispondenza di un output maggiore): sarebbero necessari cambiamenti di tecnologia,
come nuovi sistemi computerizzati che permettano di servire un numero maggiore di clienti.

6.
In tutti i casi la collusione abbastanza probabile. Ma in alcuni pi facile che in altri: ad esempio per
quanto riguarda il cemento, in cui non vi differenziazione di prodotto e vi un numero limitato di
produttori, pi facile che vi sia collusione rispetto al caso dei tappeti, dove la differenziazione di
prodotto maggiore.

7.
Tra gli esempi vi sono: un'impresa che pratica prezzi diversi per lo stesso prodotto in diversi paesi; una
catena di supermercati che pratica prezzi pi elevati nelle zone in cui vive la gente pi benestante; una
compagnia aerea che pratica prezzi diversi per lo stesso volo con le stesse condizioni di prenotazione, ma
diversi tour operator.
In generale i consumatori guadagnano se acquistano nel mercato con prezzi bassi e perdono se
acquistano nel mercato con prezzi elevati. Se la discriminazione fosse di primo grado, tuttavia, nessuno

guadagnerebbe, dal momento che a tutti verrebbe praticato il prezzo di riserva. La discriminazione dei
prezzi, permettendo alle imprese di conseguire profitti maggiori, pu anche permettere loro di competere
in modo pi efficace con i rivali. Ci potrebbe essere di giovamento ai consumatori se in questo modo vi
fosse un aumento della concorrenza, ma potrebbe rivelarsi contro il loro interesse se l'impresa usasse la
discriminazione dei prezzi per fare uscire dal mercato i suoi rivali.
Per fornire una valutazione, necessario conoscere il guadagno e la perdita dei consumatori. anche
importante sapere in che misura le differenze di prezzo sono il risultato di una vera e propria
discriminazione dei prezzi oppure se riflettono semplicemente i costi diversi che l'impresa deve affrontare
su mercati diversi, o se riflettono un diverso servizio. Ad esempio non discriminazione di prezzo
praticare un prezzo pi elevato per un posto migliore a un concerto: la differenza almeno in parte il
riflesso della qualit del posto.

Capitolo 6 - Risposte al percorso di autoverifica


1.
a) 7 unit, in corrispondenza delle quali il ricavo marginale (uguale al prezzo) uguale al
costo marginale.
b) 5 unit, in corrispondenza delle quali il beneficio marginale sociale (uguale al prezzo)
pari al costo marginale sociale.
c) Perch l'ambiente non in grado di smaltire livelli aggiuntivi di inquinamento.

2.
I beni forniti dall'autorit pubblica sono semplicemente beni forniti dallo stato o da qualche altra agenzia
pubblica, a prescindere dal fatto che essi possano essere forniti dal mercato o meno.
I beni pubblici sono la categoria molto pi ristretta di beni che il mercato non fornisce per via delle loro
caratteristiche di non-rivalit e non-esclusivit. Un ente locale pu fornire sia l'illuminazione stradale sia
le biblioteche pubbliche: entrambi sono beni forniti dal settore pubblico, ma solo l'illuminazione pubblica
un bene pubblico.
I beni di merito possono essere sia forniti sia sovvenzionati dal settore pubblico. Cos facendo lo stato
cerca di assicurarsi che i cittadini non consumino questi beni in quantit insufficiente (ad esempio
l'assistenza sanitaria). Tuttavia, generalmente non si tratta di beni pubblici, perch sono beni forniti dal
mercato: solo che le persone ne consumano una quantit troppo scarsa.

3.
Strade su cui ci sono relativamente pochi punti di accesso e in cui, quindi, risulta pratico applicare un
pedaggio. Il pedaggio potrebbe essere considerato un utile strumento per limitare l'uso delle strade in
questione, o, aumentando il pedaggio durante le ore di punta, per incoraggiare la gente a usarle nei
periodi di minore congestione. Un sistema di questo tipo, tuttavia, potrebbe essere ritenuto ingiusto da
quelli che percorrono le strade a pedaggio e potrebbe semplicemente incanalare il traffico sulle strade non
a pedaggio.

4.
Praticamente tutte le categorie di fallimento del mercato (escluso i beni pubblici) si applicano a un
sistema di mercato di fornitura dell'istruzione.
In un'area potrebbe determinarsi una collusione oligopolistica per mantenere le rette alte.
L'istruzione caratterizzata da esternalit positive: ad esempio i benefici per gli altri membri della societ
derivanti da una forza lavoro istruita. Quindi troppe poche risorse sono allocate all'istruzione.
L'istruzione pu essere vista come un bene di merito: lo stato pu ritenere che le persone abbiano il
diritto a ricevere istruzione, la cui fornitura non dovrebbe dipendere dalla capacit di pagare.
L'accesso all'istruzione dipende dal reddito dei genitori: ci pu essere ritenuto ingiusto.
L'istruzione dei ragazzi pu anche dipendere dalla volont dei genitori di pagare. Non tutti i genitori si
preoccupano del benessere dei propri figli.
I genitori e i potenziali studenti possono non conoscere precisamente i benefici di alcuni corsi particolari.

5.
a) Sarebbe molto difficile dal momento che l'inquinamento ha effetti negativi su molte persone. Una
possibile risposta potrebbe essere creare leggi che prevedano che, se uno specifico problema di salute
viene attribuito all'inquinamento atmosferico, allora coloro che ne sono stati colpiti possono avere il diritto
di andare in giudizio.
b) Se tratti del fiume fossero oggetto di propriet privata, e quindi fossero coinvolti
relativamente pochi proprietari, sarebbe relativamente facile perseguire gli inquinatori in
tribunale, a patto che essi possano essere chiaramente identificati (cio sarebbe pi facile
perseguire le fabbriche per alcune determinate emissioni tossiche piuttosto che gli individui
che gettano i rifiuti).
c) Ancora una volta se coloro che scaricano i rifiuti potessero essere identificati e lo scarico
fosse effettuato su una propriet privata, allora i proprietari potrebbero adire il tribunale per
impedirlo. Il problema che i proprietari potrebbero farsi pagare dall'impresa che scarica i
rifiuti, non preoccupandosi degli effetti sugli altri dell'inquinamento.
d) Qui la questione pi complicata, dal momento che gli edifici antiestetici si trovano su
aree di propriet degli stessi proprietari degli edifici! La legge dovrebbe dare il diritto di citare
per inquinamento visivo. Potrebbe per essere difficile da dimostrare, dal momento che la
questione riguarda giudizi estetici.
e) Dovrebbero esserci leggi che proibiscono i rumori oltre una certa soglia nelle aree
residenziali. Sarebbe quindi relativamente facile per i residenti colpiti dall'inquinamento
acustico dimostrare che un'offesa stata commessa nei loro confronti. Sarebbe ancora pi
semplice se la citazione potesse essere presentata da un ispettorato ambientale.
Da queste risposte risulta chiaro che i confini tra controlli legali e diritto di propriet sono
piuttosto sfumati. La capacit di esercitare i diritti connessi alla propriet dipende dal diritto
che regola la propriet.

6.
a) Questa misura fa aumentare il costo marginale dell'uso dell'automobile e quindi
disincentiva dall'usare la macchina. Per colpisce tutti, incluso chi di solito non guida su
strade congestionate.
b) un sistema di determinazione del prezzo della strada ed un esempio di una misura
particolarmente gradita agli economisti, dal momento che il prezzo applicato direttamente
collegato al livello di congestione. Tuttavia, abbastanza costoso implementare e far
funzionare tale sistema.
c) Sistema un po' meno sofisticato di quello precedente, dal momento che il prezzo applicato
fisso a prescindere dal livello di congestione. Pu anche portare a un incremento della
congestione al di fuori della zona a pagamento. meno costoso da implementare del sistema
visto al punto precedente.
d) un sistema particolarmente efficace, specialmente se i pedaggi possono variare a
seconda del livello di traffico. Tuttavia, ha lo svantaggio di causare incolonnamenti in
prossimit delle cabine. Si pu inoltre presentare il problema che il traffico si incanali su altre
strade su cui non si paga un pedaggio, peggiorando cos il problema del traffico altrove.
e) Pu incoraggiare l'uso di biciclette e autobus, ma pu anche aumentare il livello di
congestione automobilistica, dal momento che le auto sono costrette a percorrere una data
strada.
f) pu dimostrarsi un sistema efficiente, a patto che il trasporto pubblico sia veloce,
efficiente, frequente e pulito. particolarmente utile quando viene applicato ai trasporti
pubblici del centro cittadino, o ai trasporti che collegano parcheggi scambiatori con il centro.

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