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Anna de Marco

Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione - Unical


Strumento  che  riguarda  la  cer1ficazione  
linguis1ca  
Obie7vo:  fornire  un  quadro  coerente  e  comune    
rela1vamente  all’insegnamento  di  una  lingua  
straniera.  

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Insegnamento  centrato  sullo  studente,    sul  
riconoscimento  dei  bisogni  e  sull’uso  della  lingua  
intesa  come  capacità  di  operare  in  modo  
appropriato  nei  diversi  contes1  comunica1vi  in  
cui  l’apprendente  si  trova  a  dover  interagire.    
Consen1re  all’utenza  straniera  di  generare  e  di  
produrre  lingua  nel  quo1diano  e  in  situazioni  
semplici  di  vita  personale,  familiare  e  lavora1va  

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—  Fulcro dell’attenzione: l’apprendente, inteso come
membro di una società, soggetto agente, vero e proprio
attore sociale il quale, attraverso l’attivazione di
opportune strategie, si impegna a portare a termine
linguisticamente dei compiti, in determinati contesti e
situazioni sociali.
—  Approccio orientato all’azione per l’apprendimento delle
lingue: che cosa l’apprendente sa fare con la lingua,
quali competenze e abilità deve sviluppare per agire in
modo efficace.
—  La lingua è azione in contesto: il significato è dato dal
contesto sociale in cui si verificano le attività
linguistiche.

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•  Il QCER è una fonte indispensabile per
elaborare i programmi di apprendimento
linguistico
•  Valido strumento per la determinazione
degli obiettivi, la selezione e la creazione
del materiale didattico, la definizione del
sillabo e i criteri di valutazione

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•  Il QCER auspica che la competenza
grammaticale, considerata come abilità di
fare uso della grammatica venga ottenuta
attraverso attività induttive.

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•  Quadro Comune Europeo di Riferimento per
le Lingue (QCER): “…ultima fase di un
processo intrapreso attivamente a partire
dal 1971”
•  Elaborato dal Consiglio d’Europa nel 1996
•  Pubblicato in inglese e francese nel 2001
•  Pubblicato in Italiano nel 2002 (La Nuova
Italia)

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—  Per aumentare la qualità della
comunicazione tra i cittadini europei che
hanno diverse lingue e culture.
—  Per rendere più chiara la comunicazione tra
gli operatori creando un codice comune, una
batteria concettuale e terminologica di
riferimento.
—  Per incoraggiare la riflessione su come
avviene l’apprendimento linguistico.
(Vedovelli 2002, Guida all’italiano per stranieri, pp. 24-25)

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—  Fornire una base comune in tutta Europa per
l’elaborazione di programmi, linee guida
curriculari, esami, libri di testo;
—  Descrivere in modo esaustivo ciò che chi studia
una lingua deve imparare per agire in modo
efficace;
—  Definire i livelli di competenza che permettono di
misurare i progressi dell’apprendente ad ogni
stadio del percorso.
(QCER 2002, p. 1)

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•  Il Passaporto linguistico: certificazioni e
attestazioni di competenza linguistica.

•  La Biografia di Apprendimento: gli obiettivi


raggiunti, i metodi impiegati, i materiali
usati, le schede di valutazione
•  Il dossier in cui ogni studente raccoglie
documenti personali

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—  L’uso della lingua varia a seconda del contesto.
Dominio:
Ampio settore della vita sociale in cui gli individui
operano.
-Personale (se stessi, famiglia, amici);
-Pubblico (interazione sociale);
-Professionale (attività e relazioni nell’esercizio
della
professione);
-Educativo (contesto di apprendimento-
formazione).
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Situazioni che si possono verificare in
ciascun dominio:

-  Ambito, luogo, istituzioni;


-  Persone e oggetti coinvolti;
-  Avvenimenti, azioni;
-  Testi (con cui ci si confronta).

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nisce ottimi spunti per l’identificazione delle competenze da raggiungere in una
lingua straniera nei termini generali (sapere, saper fare, saper essere, saper ap-
prendere) e comunicativi (linguistiche, socio-linguistiche, pragmatiche) ed inol-
tre propone precisi descrittori di competenze/capacità comunicative, articolati in
tre livelli generali, ognuno dei quali è articolato in sottolivelli:

A B C

Livello Elementare Livello Intermedio Livello Avanzato

A1 A2 B1 B2 C1 C2

Contatto Sopravvivenza Soglia Progresso Efficacia Padronanza


(Effective
(Breakthrough) (Waystage) (Threshold) (Vantage) Operational (Mastery)
Proficiency)

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•  Conoscenze dell’ascolto, lettura,
interazione scritta e orale scritta e
produzione (scritta e orale)

•  Riguardano se stessi, la famiglia,


l’ambiente ed i bisogni immediati

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•  Conoscenze dell’ascolto, lettura,
interazione orale e scritta e produzione
(orale e scritta)
•  Riguardano i contesti di vita sociali,
culturali e lavorativi

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scala globale
griglia di autovalutazione:
interazione
interazione orale generale
conversazione

Esempi dal livello A2

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Riesce a comprendere frasi isolate ed
espressioni di uso frequente relative ad ambiti
di immediata rilevanza (ad es. informazioni di
base sulla persona e sulla famiglia, acquisti,
geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in
attività semplici e di routine che richiedono
solo uno scambio di informazioni semplice e
diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce
a descrivere in termini semplici aspetti del
proprio vissuto e del proprio ambiente ed
elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

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Riesco a comunicare in compiti semplici e
di routine che richiedano solo uno
scambio semplice e diretto di
informazioni su argomenti e attività
consuete. Partecipo a brevi
conversazioni, anche se di solito non
capisco abbastanza per riuscire a
sostenere la conversazione.

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- Interazione orale generale
- Comprendere un interlocutore parlante
nativo
- Conversazione
- Discussione informale
- Discussioni e incontri formali
- Cooperazione finalizzata a uno scopo
- Transazioni per ottenere beni e servizi
- Scambio di informazioni
- Intervistare ed essere intervistati
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È in grado di interagire con ragionevole disinvoltura in
situazioni strutturate e conversazioni brevi, a condizione
che, se necessario, l’interlocutore collabori. Fa fronte
senza troppo sforzo a semplici scambi di routine; risponde
a domande semplici e ne pone di analoghe e scambia idee e
informazioni su argomenti familiari in situazioni quotidiane
prevedibili.
   È in grado di comunicare in attività semplici e compiti di
routine, basati su uno scambio di informazioni semplice e
diretto su questioni correnti e usuali che abbiano a che
fare con il lavoro e il tempo libero. Gestisce scambi
comunicativi molto brevi, ma raramente riesce a capire
abbastanza per contribuire a sostenere con una certa
autonomia la conversazione.

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- È in grado di stabilire contatti sociali: saluti e
congedi; presentazioni; ringraziamenti.
-  Generalmente è in grado di comprendere un
discorso su un argomento familiare formulato
chiaramente in lingua standard che gli/le viene
rivolto personalmente, a condizione di poter di
quando in quando chiedere di ripetere o di
riformulare.
-  È in grado di partecipare a brevi conversazioni in
contesti abituali su argomenti di suo interesse.
-  È in grado di esprimere in termini semplici come
si sente e di ringraziare.

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Ciao mamma,
lunedì mattina prima cosa ho finito la mia ricerca di biblioteca poi
sono andata al supermercato per comprare latte miele e burro per
fare una torta di mele. Dopo ho deciso di andare alla Banca
Nazionale per prendere soldi perché lì non è stato lunga fila.
Mentre ero nella banca ho telefonato a Vittorio per chiedere la sua
auto. Gli ho chiesto di cercare sull’internet alcuni informazioni per
l’ambiente. Quando sono tornata a mia casa ho scritto una pagina
le tre cose più importanti da fare nella settimana. Primo devo fare
movimento. Secondo devo telefonare ai miei genitori. Terzo devo
pagare l’affitto!
Come stai? Un bacio, Lilly

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—  È in grado di scrivere una serie di semplici
espressioni e frasi legate da semplici connettivi
quali "e", "ma" e "perché".
—  È in grado di scrivere frasi connesse ad aspetti
quotidiani del proprio ambiente ad es. la gente, i
luoghi, esperienze di lavoro o di studio.
—  Dispone di lessico sufficiente per esprimere
bisogni comunicativi di base.
—  Usa correttamente alcune strutture semplici ma
continua sistematicamente a fare errori di base.

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•  http
://www.lanuovaitalia.it/profilo_lingua_italiana/flv/
accordi_allison_diane.html

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•  È in grado di interagire in modo semplice, ma la
comunicazione dipende completamente da ripetizioni a
velocità ridotta, da riformulazioni e riparazioni.
•  È in grado di rispondere a domande semplici e porne di
analoghe.
•  È in grado di indicare il tempo usando espressioni quali
"la settimana prossima".
•  Dispone di un repertorio lessicale di base, fatto di
singole parole.
•  Ha solo una padronanza limitata di qualche struttura.

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•  Le linee guida sono state redatte in coerenza
con le indicazioni contenute nel “Sillabo di
riferimento per i livelli di competenza in
Italiano L2 adottate dagli Enti certificatori

•  Attenzione posta all’approccio pragmatico e a


quello sociolinguistico in quanto si cerca di
valorizzare l’efficacia comunicativa in
relazione ai contesti d’uso
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•  Non costituiscono un programma
ministeriale ma un sostegno all’autonomia
dei CTP (Centri Territoriali Permanenti)
per un’adeguata articolazione del curricolo
e dell’offerta formativa

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•  L’apprendente è un soggetto in azione che ha
dei compiti da svolgere legati a precisi domini
in determinate situazioni. Per fare ciò egli
sviluppa e utilizza una gamma di competenze
sia generali che linguistico-comunicative
che si concretizzano in attività linguistiche.
Queste implicano l’uso di testi e l’attivazione di
strategie adatte a realizzare il compito.
•  L’apprendente attua gli usi, svolge dei compiti
secondo
strategie.
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•  Nella predisposizione dei percorsi
formativi vanno considerate:
•  Le competenze acquisite dallo studente
straniero nel suo paese d’origine
•  Le conoscenze di lingua italiana derivatigli
dalle relazioni del suo vissuto personale
•  Supporto allo straniero con bassa o
nessuna alfabetizzazione
• 
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•  Un apprendente alfabetizzato: 100 ore per
ognuno dei livelli del QCER
•  Livelli A: 200 ore > 180 attività didattica e
20 ore di accoglienza e orientamento

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Livello A1 100 ore Ascolto 20 ore; lettura
20 ore; interazione
orale scritta 20 ore;
produzione orale 20
ore; produzione scritta
20 ore;
Livello A2 80 ore Ascolto 15 ore; lettura 15
ore; interazione orale e
scritta 20 ore;
produzione orale 15 ore;
produzione scritta 15
ore;

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ì Considerazioni di ordine linguistico (per
prime forme e strutture non marcate);
ì Considerazioni di ordine
psicolinguistico: per prime forme e
strutture presumibilmente più facili (in
base alla ricerca sull’acquisizione);

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ì Considerazioni di ordine nozionale-
funzionale: per prime le nozioni più utili ad
assolvere funzioni irrinunciabili;
ì Considerazioni di ordine sociolinguistico: per
prime strutture dell’italiano unitario comune,
solo dopo forme troppo connotate sul piano
diafasico e diamesico (troppo formali o
informali).
ì BISOGNI DEGLI STUDENTI.

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•  Indicazioni  della  linguis1ca  acquisizionale    
•  l Sequenze  di  apprendimento  (sillabo  
naturale)    
•  l Apprendibilità  –  insegnabilità  
•  l Meccanismi  di  elusione    
•  l Formula  di  Krashen:  i  +  1    

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•  Tener  conto  che:    
•  l I  ritmi  di  apprendimento  sono  molto  
condiziona1  da:    
•  l CaraOeris1che  individuali  dello  studente    
•  l L1  o  lingue  conosciute  
l Mo1vazione  
l Ambiente  linguis1co  extra-­‐scolas1co  l...    

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•  Ne  deriva:    
•  l Programmazione  a  breve  termine    
•  lVerifica  costante  degli  apprendimen1    
•  lVerifica  costante  delle  acquisizioni  spontanee    
•  l AdaOamento  del  percorso    

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