Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione - Unical
Strumento
che
riguarda
la
cer1ficazione
linguis1ca
Obie7vo:
fornire
un
quadro
coerente
e
comune
rela1vamente
all’insegnamento
di
una
lingua
straniera.
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Insegnamento
centrato
sullo
studente,
sul
riconoscimento
dei
bisogni
e
sull’uso
della
lingua
intesa
come
capacità
di
operare
in
modo
appropriato
nei
diversi
contes1
comunica1vi
in
cui
l’apprendente
si
trova
a
dover
interagire.
Consen1re
all’utenza
straniera
di
generare
e
di
produrre
lingua
nel
quo1diano
e
in
situazioni
semplici
di
vita
personale,
familiare
e
lavora1va
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Fulcro dell’attenzione: l’apprendente, inteso come membro di una società, soggetto agente, vero e proprio attore sociale il quale, attraverso l’attivazione di opportune strategie, si impegna a portare a termine linguisticamente dei compiti, in determinati contesti e situazioni sociali. Approccio orientato all’azione per l’apprendimento delle lingue: che cosa l’apprendente sa fare con la lingua, quali competenze e abilità deve sviluppare per agire in modo efficace. La lingua è azione in contesto: il significato è dato dal contesto sociale in cui si verificano le attività linguistiche.
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• Il QCER è una fonte indispensabile per elaborare i programmi di apprendimento linguistico • Valido strumento per la determinazione degli obiettivi, la selezione e la creazione del materiale didattico, la definizione del sillabo e i criteri di valutazione
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• Il QCER auspica che la competenza grammaticale, considerata come abilità di fare uso della grammatica venga ottenuta attraverso attività induttive.
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• Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER): “…ultima fase di un processo intrapreso attivamente a partire dal 1971” • Elaborato dal Consiglio d’Europa nel 1996 • Pubblicato in inglese e francese nel 2001 • Pubblicato in Italiano nel 2002 (La Nuova Italia)
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Per aumentare la qualità della comunicazione tra i cittadini europei che hanno diverse lingue e culture. Per rendere più chiara la comunicazione tra gli operatori creando un codice comune, una batteria concettuale e terminologica di riferimento. Per incoraggiare la riflessione su come avviene l’apprendimento linguistico. (Vedovelli 2002, Guida all’italiano per stranieri, pp. 24-25)
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Fornire una base comune in tutta Europa per l’elaborazione di programmi, linee guida curriculari, esami, libri di testo; Descrivere in modo esaustivo ciò che chi studia una lingua deve imparare per agire in modo efficace; Definire i livelli di competenza che permettono di misurare i progressi dell’apprendente ad ogni stadio del percorso. (QCER 2002, p. 1)
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• Il Passaporto linguistico: certificazioni e attestazioni di competenza linguistica.
• La Biografia di Apprendimento: gli obiettivi
raggiunti, i metodi impiegati, i materiali usati, le schede di valutazione • Il dossier in cui ogni studente raccoglie documenti personali
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L’uso della lingua varia a seconda del contesto. Dominio: Ampio settore della vita sociale in cui gli individui operano. -Personale (se stessi, famiglia, amici); -Pubblico (interazione sociale); -Professionale (attività e relazioni nell’esercizio della professione); -Educativo (contesto di apprendimento- formazione). 11
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Situazioni che si possono verificare in ciascun dominio:
- Ambito, luogo, istituzioni;
- Persone e oggetti coinvolti; - Avvenimenti, azioni; - Testi (con cui ci si confronta).
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nisce ottimi spunti per l’identificazione delle competenze da raggiungere in una lingua straniera nei termini generali (sapere, saper fare, saper essere, saper ap- prendere) e comunicativi (linguistiche, socio-linguistiche, pragmatiche) ed inol- tre propone precisi descrittori di competenze/capacità comunicative, articolati in tre livelli generali, ognuno dei quali è articolato in sottolivelli:
A B C
Livello Elementare Livello Intermedio Livello Avanzato
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• Conoscenze dell’ascolto, lettura, interazione scritta e orale scritta e produzione (scritta e orale)
• Riguardano se stessi, la famiglia,
l’ambiente ed i bisogni immediati
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• Conoscenze dell’ascolto, lettura, interazione orale e scritta e produzione (orale e scritta) • Riguardano i contesti di vita sociali, culturali e lavorativi
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scala globale griglia di autovalutazione: interazione interazione orale generale conversazione
Esempi dal livello A2
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Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
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Riesco a comunicare in compiti semplici e di routine che richiedano solo uno scambio semplice e diretto di informazioni su argomenti e attività consuete. Partecipo a brevi conversazioni, anche se di solito non capisco abbastanza per riuscire a sostenere la conversazione.
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- Interazione orale generale - Comprendere un interlocutore parlante nativo - Conversazione - Discussione informale - Discussioni e incontri formali - Cooperazione finalizzata a uno scopo - Transazioni per ottenere beni e servizi - Scambio di informazioni - Intervistare ed essere intervistati 19
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È in grado di interagire con ragionevole disinvoltura in situazioni strutturate e conversazioni brevi, a condizione che, se necessario, l’interlocutore collabori. Fa fronte senza troppo sforzo a semplici scambi di routine; risponde a domande semplici e ne pone di analoghe e scambia idee e informazioni su argomenti familiari in situazioni quotidiane prevedibili. È in grado di comunicare in attività semplici e compiti di routine, basati su uno scambio di informazioni semplice e diretto su questioni correnti e usuali che abbiano a che fare con il lavoro e il tempo libero. Gestisce scambi comunicativi molto brevi, ma raramente riesce a capire abbastanza per contribuire a sostenere con una certa autonomia la conversazione.
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- È in grado di stabilire contatti sociali: saluti e congedi; presentazioni; ringraziamenti. - Generalmente è in grado di comprendere un discorso su un argomento familiare formulato chiaramente in lingua standard che gli/le viene rivolto personalmente, a condizione di poter di quando in quando chiedere di ripetere o di riformulare. - È in grado di partecipare a brevi conversazioni in contesti abituali su argomenti di suo interesse. - È in grado di esprimere in termini semplici come si sente e di ringraziare.
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Ciao mamma, lunedì mattina prima cosa ho finito la mia ricerca di biblioteca poi sono andata al supermercato per comprare latte miele e burro per fare una torta di mele. Dopo ho deciso di andare alla Banca Nazionale per prendere soldi perché lì non è stato lunga fila. Mentre ero nella banca ho telefonato a Vittorio per chiedere la sua auto. Gli ho chiesto di cercare sull’internet alcuni informazioni per l’ambiente. Quando sono tornata a mia casa ho scritto una pagina le tre cose più importanti da fare nella settimana. Primo devo fare movimento. Secondo devo telefonare ai miei genitori. Terzo devo pagare l’affitto! Come stai? Un bacio, Lilly
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È in grado di scrivere una serie di semplici espressioni e frasi legate da semplici connettivi quali "e", "ma" e "perché". È in grado di scrivere frasi connesse ad aspetti quotidiani del proprio ambiente ad es. la gente, i luoghi, esperienze di lavoro o di studio. Dispone di lessico sufficiente per esprimere bisogni comunicativi di base. Usa correttamente alcune strutture semplici ma continua sistematicamente a fare errori di base.
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Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione - Unical • È in grado di interagire in modo semplice, ma la comunicazione dipende completamente da ripetizioni a velocità ridotta, da riformulazioni e riparazioni. • È in grado di rispondere a domande semplici e porne di analoghe. • È in grado di indicare il tempo usando espressioni quali "la settimana prossima". • Dispone di un repertorio lessicale di base, fatto di singole parole. • Ha solo una padronanza limitata di qualche struttura.
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• Le linee guida sono state redatte in coerenza con le indicazioni contenute nel “Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in Italiano L2 adottate dagli Enti certificatori
• Attenzione posta all’approccio pragmatico e a
quello sociolinguistico in quanto si cerca di valorizzare l’efficacia comunicativa in relazione ai contesti d’uso 27
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• Non costituiscono un programma ministeriale ma un sostegno all’autonomia dei CTP (Centri Territoriali Permanenti) per un’adeguata articolazione del curricolo e dell’offerta formativa
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• L’apprendente è un soggetto in azione che ha dei compiti da svolgere legati a precisi domini in determinate situazioni. Per fare ciò egli sviluppa e utilizza una gamma di competenze sia generali che linguistico-comunicative che si concretizzano in attività linguistiche. Queste implicano l’uso di testi e l’attivazione di strategie adatte a realizzare il compito. • L’apprendente attua gli usi, svolge dei compiti secondo strategie. 29
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• Nella predisposizione dei percorsi formativi vanno considerate: • Le competenze acquisite dallo studente straniero nel suo paese d’origine • Le conoscenze di lingua italiana derivatigli dalle relazioni del suo vissuto personale • Supporto allo straniero con bassa o nessuna alfabetizzazione • 30
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• Un apprendente alfabetizzato: 100 ore per ognuno dei livelli del QCER • Livelli A: 200 ore > 180 attività didattica e 20 ore di accoglienza e orientamento
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Livello A1 100 ore Ascolto 20 ore; lettura 20 ore; interazione orale scritta 20 ore; produzione orale 20 ore; produzione scritta 20 ore; Livello A2 80 ore Ascolto 15 ore; lettura 15 ore; interazione orale e scritta 20 ore; produzione orale 15 ore; produzione scritta 15 ore;
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ì Considerazioni di ordine linguistico (per prime forme e strutture non marcate); ì Considerazioni di ordine psicolinguistico: per prime forme e strutture presumibilmente più facili (in base alla ricerca sull’acquisizione);
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ì Considerazioni di ordine nozionale- funzionale: per prime le nozioni più utili ad assolvere funzioni irrinunciabili; ì Considerazioni di ordine sociolinguistico: per prime strutture dell’italiano unitario comune, solo dopo forme troppo connotate sul piano diafasico e diamesico (troppo formali o informali). ì BISOGNI DEGLI STUDENTI.
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• Indicazioni
della
linguis1ca
acquisizionale
• l Sequenze
di
apprendimento
(sillabo
naturale)
• l Apprendibilità
–
insegnabilità
• l Meccanismi
di
elusione
• l Formula
di
Krashen:
i
+
1
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• Tener
conto
che:
• l I
ritmi
di
apprendimento
sono
molto
condiziona1
da:
• l CaraOeris1che
individuali
dello
studente
• l L1
o
lingue
conosciute
l Mo1vazione
l Ambiente
linguis1co
extra-‐scolas1co
l...
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• Ne
deriva:
• l Programmazione
a
breve
termine
• lVerifica
costante
degli
apprendimen1
• lVerifica
costante
delle
acquisizioni
spontanee
• l AdaOamento
del
percorso
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