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Corso di Idraulica

ed Idrologia Forestale

Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone

Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema

Lezione n. 10: Foronomia

Anno Accademico 2008-2009 1


Indice
 Le luci: definizione e classificazione

 Luci a battente
 Contrazione della vena effluente (sezione contratta –
coefficiente di contrazione)
 Ugello
 Diaframma
 Leggi di efflusso da:
• luce in parete sottile aperta sul fondo
• luce in parete sottile aperta
• luce in parete sottile totalmente rigurgitata
• luce in parete sottile a contrazione parziale
• bocca addizionale esterna
• bocca addizionale interna
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Indice
 Luci a stramazzo
 Classificazione
 Espressione generale della portata
 Stramazzi in parete sottile
 Stramazzo Bazin, Bazin-Cipolletti, Thomson
 Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 3


Materiale didattico
Slides delle lezioni frontali

Citrini-Noseda (pagg. 113-123 + 429-446)

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Le luci: definizione e classificazione
La foronomia studia l'efflusso di una vena liquida
attraverso una apertura (denominata bocca o luce) in
una parete

Si definisce “luce” un’apertura praticata sulla parete o


sul fondo di un serbatoio, dalla quale fuoriesce una
corrente liquida, detta “vena effluente” o “vena liquida”
o ancora “getto”

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Le luci: definizione e classificazione

In base al loro funzionamento si distinguono in:

 modulari: erogano una portata costante indipendente


dai livelli d'acqua di monte e di valle

 semimodulari: la portata erogata dipende solo dai


livelli di monte

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Le luci: definizione e classificazione

In base alle loro caratteristiche si distinguono in:

 a battente, se tutto il suo contorno è a quota inferiore


alla superficie libera del serbatoio

 a stramazzo, se invece solo il bordo inferiore della


luce è a quota inferiore alla superficie libera del
serbatoio

luci libere: il livello idrico a valle non influenza la luce

luci rigurgitate (parzialmente o totalmente): il livello


idrico a valle influenza parzialmente o totalmente la luce
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Le luci: definizione e classificazione

In base alle loro caratteristiche si distinguono in:


Spigolo vivo
 luci in parete sottile: quando
presenta uno “spigolo vivo”, (a)
ossia un bordo affilato da cui la
vena effluente si distacchi
nettamente vincendo l’adesione
(a)

 luci in parete grossa: quando la


vena aderisce parzialmente o
totalmente ai contorni della luce
(b)
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Luci a battente

Definiamo:

b = battente: affondamento del punto più elevato del


contorno della luce

σ = area della luce

carico sulla luce h


battente b
Area della luce σ
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Luci a battente

Definiamo:

h = carico sulla luce: dislivello tra il pelo libero a monte


ed il baricentro della sezione di efflusso

carico sulla luce h


battente b
Area della luce σ

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Contrazione della vena effluente

Nel suo percorso dall’interno verso l’esterno, una


particella non può trovarsi su una traiettoria parallela
alla parete e quindi improvvisamente distaccarsi da
questa con un brusco cambio di direzione; al contrario,
la traiettoria presenterà un graduale cambio di direzione

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Contrazione della vena effluente

Si chiama “sezione contratta”, di area σc, la prima


sezione dopo la luce in cui i filetti liquidi si presentano
rettilinei e paralleli
In questa sezione si ha una distribuzione idrostatica
delle pressioni: quindi si può ritenere z+p/γ = cost

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Contrazione della vena effluente

Si definisce “coefficiente di contrazione“ (Cc) il rapporto


tra l’area della sezione contratta e quella della sezione
della luce

Sezione della luce Sezione contratta

σc
Cc =
σ

0,6 < Cc < 1

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Contrazione della vena effluente

Kirchoff diede, per via teorica, la seguente espressione


del coefficiente di contrazione:

π
Cc = = 0,611
π +2

Una luce può presentare uno spigolo


arrotondato; in questo caso la
traiettoria può seguire il contorno
della luce, non vi sarà una sezione
contratta e risulterà:

Cc = 1

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Ugello

Un ugello è un dispositivo di cui sono generalmente


dotate le tubazioni da cui fuoriesce un liquido

Esso consiste in un graduale restringimento della


sezione della tubazione fino alla sezione di efflusso

0,6 < Cc < 1

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Ugello

Anche gli ugelli presentano una sezione contratta e un


coefficiente di contrazione di solito superiore a 0,6

Se l’ugello è accuratamente conformato, il coefficiente di


contrazione può raggiungere un valore prossimo ad 1

Cc = 1

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Diaframma

Un diaframma è costituito da un piatto, inserito


all’interno della tubazione, nel quale è praticato un
orificio a spigolo vivo

Anche in questo caso si stabilirà un coefficiente di


contrazione

Σ σ σ c

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Diaframma
Se risulta:
σ
0,25 ≤ ≤1
Σ
con σ/∑ = rapporto di strozzamento, si troverà:
0,6 ≤ CC ≤ 1

Σ σ σ c

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Diaframma
Il teorema di Bernoulli tra le sezioni A (tubazione a
sezione intera) e B (sezione contratta) fornisce:
pA v A2 pB v B2
zA + +α = zB + +α
γ 2g γ 2g

cioè, se δ è la differenza fra le quote piezometriche:


 v B2 v A2 
δ = α  − 

 2 g 2 g 
e poiché:
Q = v A Σ A = vB Σ B
si avrà:
αQ 2  1 1 
δ = 
 2
− 2 
2g  Σ B Σ A 
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Diaframma

Dato che B è la sezione contratta, si ottiene:

αQ 2  1 1 
δ= − 2
2 g  σ c Σ 
 2

e poiché è σc = Ccσ = Cc mΣ:

αQ 2  1 − Cc2 m 2 
δ=  
2 2 
2 gΣ  Cc m 

Q = f (m, Cc )Σ 2 gδ

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Leggi di efflusso

carico sulla luce h


battente b
Area della luce σ

Le ipotesi usate per la definizione delle leggi


dell'efflusso sono usualmente:

 liquido perfetto
 moto permanente (grazie al livello costante del
serbatoio o del canale a monte)
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Efflusso da luce in parete sottile aperta sul fondo

p /γA

z A

ε = D2
B
zB

z=0

Applichiamo il teorema di Bernoulli tra un punto A


all’interno del recipiente e un punto B sulla sezione
contratta p A v A2 p B v B2
zA + + = zB + +
γ 2g γ 2g
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Efflusso da luce in parete sottile aperta sul fondo

p /γA

z A

ε = D2
B
z B

z=0

vA è trascurabile e pB = 0
Si troverà pertanto

vB2 pA
= zA + − zB = h + ε
2g γ
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 23
Efflusso da luce in parete sottile aperta sul fondo

p /γA

z A

ε = D2
B
z B

z=0

Essendo ε molto più piccolo di h e quindi trascurabile,


si può porre:

v B = 2 gh velocità torricelliana

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Efflusso da luce in parete sottile aperta sul fondo
p /γA

z A

D
ε =
2
B
z B

z=0

Poiché l’ipotesi di liquido perfetto non è completamente


rispettata a causa di fenomeni dissipativi nel liquido, si
riscontra nella sezione contratta una velocità vc diversa
dalla velocità torricelliana:

vc = CV 2 gh Cv = coefficiente di velocità = 0,98 ÷ 0,99


Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 25
Efflusso da luce in parete sottile aperta sul fondo

p /γA

z A

ε = D2
B
z B

z=0

Pertanto la portata sarà:

Q = CC CV σ 2gh = µ ⋅ σ 2gh
µ = Cc Cv = coefficiente di efflusso
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 26
Efflusso da luce in parete sottile aperta

A
d=1/100 h
h

zA d B σc

z
B

z=0

Consideriamo la traiettoria A-B da un punto all’interno


del serbatoio a un qualsiasi punto della sezione contratta
ed applichiamo il Teorema di Bernoulli:
pA v A2 p B v B2
zA + + = zB + +
γ 2g γ 2g
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 27
Efflusso da luce in parete sottile aperta

A
d=1/100 h
h

zA d B σc

z
B

z=0

La pressione rimane nulla in tutta la sezione contratta ed


è quindi nulla anche nel punto B

vA ≅ 0 e (zA+ pA/g)-zB=h vB2


h=
2g
vB = 2 gh
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Efflusso da luce in parete sottile aperta

A
d=1/100 h
h

zA d B σc

z
B

z=0

In realtà, poiché l’ipotesi di liquido perfetto non è


completamente rispettata, si riscontra nella sezione
contratta una velocità vc diversa dalla velocità
torricelliana:

vc = CV 2 gh Cv = coefficiente di velocità = 0,98 ÷ 0,99

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Efflusso da luce in parete sottile aperta

A
d=1/100 h
h

zA d B σc

z
B

z=0

Q = CC CV σ 2 gh = µ ⋅ σ 2 gh

µ = Cc Cv = coefficiente di efflusso

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Efflusso da luce in parete sottile aperta

A
d=1/100 h
h

zA d B σc

z
B

z=0

Generalmente si pone µ = f (h/d) e risulta:

µ = 0,6 per h/d = 100

µ > 0,6 per h/d < 100


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Efflusso da luce in parete sottile
totalmente rigurgitata
p /γ
A

A h

p /γB

H z A
B

z B

z=0

Applicando il teorema di Bernoulli, si ottiene:


pA v A2 p B v B2
zA + + = zB + +
γ 2g γ 2g

v B = 2 gh essendo h il dislivello tra le superfici


libere dei due serbatoi
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 32
Efflusso da luce in parete sottile
totalmente rigurgitata
Caso di luce con dimensione verticale non trascurabile

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Efflusso da luce in parete sottile
totalmente rigurgitata
Caso di luce con dimensione verticale non trascurabile
Ipotesi: velocità d'arrivo trascurabile

Per le luci quadrate o


rettangolari di più pratico
interesse:

e quindi:

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Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale
Una luce si dice a contrazione parziale se la vena non è
libera di contrarsi su tutto il contorno della luce, ma
aderisce completamente ad uno dei bordi

E’ il caso di efflusso al di sotto di una paratoia

p /γ
A

H
z
A

a p /γ
B

B zB
z=0
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 35
Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale
A valle della luce si formerà la sezione contratta che
apparterrà a un piano verticale appoggiato sul fondo del
canale

Avremo sulla sezione contratta una distribuzione


idrostatica delle pressioni, con valore nullo in
corrispondenza della superficie libera della vena
effluente
p /γ
A

H z
A

a p /γ
B

B zB
z=0

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Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale

p /γ
A

H
z
A

a p /γB

B z B
z=0

Applicando il teorema di Bernoulli tra un punto A e un


qualsiasi punto B della sezione contratta, si ottiene:
pA v A2 p B v B2
zA + + = zB + +
γ 2g γ 2g
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 37
Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale

p /γ
A

H
z
A

a p /γB

B z B
z=0
pA
Essendo vA= 0 e zA + =H
γ
pB
si trova vB = 2g (H − z B + )
γ
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Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale

p /γ
A

H z
A

a p /γ
B

B zB
z=0

Si può d’altra parte porre:


pB
Cc a = z B +
e quindi ricavare: γ

v B = 2 g ( H − Cc a )

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 39


Efflusso da luce in parete sottile
a contrazione parziale

p /γ
A

H
z
A

a p /γB

B z B
z=0
Il coefficiente di contrazione è uguale a 0,61 per H >> a e
b >> a, ma può assumere valori maggiori negli altri casi

La portata è data da:


Q = C c C v ab 2 g ( H − C c a )
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 40
Efflusso da bocca addizionale esterna
2-2,5 d

Bocca
addizionale
esterna

In tal caso la vena aderisce alla parete e riempie, prima


dello sbocco nell'atmosfera, tutta la luce

Perché ciò avvenga, sperimentalmente si è visto che la


lunghezza della bocca deve raggiungere il valore di
2÷2,5d
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 41
Efflusso da bocca addizionale esterna

A
h

C B

3/4 h

Nella sezione contratta, dove aumenta l’energia cinetica,


si forma una depressione pari a ¾ h

È importante notare che non può mai risultare ¾ h>10,33


m, altrimenti si avrebbero pressioni assolute negative
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 42
Efflusso da bocca addizionale esterna

A
h

C B

3/4 h

Applicando il teorema di Bernoulli fra un punto A nel


serbatoio ed un punto C nella sezione contratta, risulta:
pA vC2
pC
zA + = zC + +
γ γ 2g
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Efflusso da bocca addizionale esterna

ma essendo:
pA
zA + − zC = h
A γ
h
pC 3
=− h
γ 4
C B

3/4 h risulta:
v C2 3
=h+ h
2g 4

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Efflusso da bocca addizionale esterna

A
h

C B

3/4 h

da cui:

 3
vC = 2 gh 1 +  = 1,32 2 gh
 4
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 45
Efflusso da bocca addizionale esterna
2-2,5 d

Bocca
addizionale
esterna

Si ottiene dunque:

Q = 0,61σ vC = 0,8 σ 2 gh
mentre nell’efflusso da bocca a spigolo vivo risulta:
Q = 0,6 σ 2 gh
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 46
Efflusso da bocca addizionale interna

con tubo verticale con tubo orizzontale

A
h h

C δ=D/2
2.5 D

Dal teorema di Bernoulli tra i punti A e C (sezione


contratta): pA p C v C2
zA + = zC + +
γ γ 2g
trascurando δ ed essendo pC = 0, risulta:
vC = 2 g h
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Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
Efflusso da bocca addizionale interna

con tubo verticale con tubo orizzontale

A
h h

C δ=D/2
2.5 D

La portata è:
Q = C C CV σ 2 g h

con coefficiente di contrazione CC = 0,5


Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 48
Luci a stramazzo
Definiamo:

h = carico sulla luce: dislivello tra il pelo libero a monte


ed il bordo della luce

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 49


Luci a stramazzo
I requisiti di un buon misuratore di portata per canali
sono le seguenti:

a) robustezza e semplicità di uso; non si deve


ricorrere per la misura ad organi automatici e mobili e
quindi facili all'usura

b) comportamento semimodulare: deve essere


dipendente esclusivamente dalle condizioni di monte

c) limitato abbassamento della quota del pelo libero


in corrispondenza della sezione di misura

d) formazione di rigurgiti non eccessivi di arresto o di


chiamata
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Luci a stramazzo

La misura del carico va effettuata ad una certa distanza


(multipla del carico) a monte della soglia per non
risentire dell'effetto localizzato di chiamata che ha come
conseguenza un rapido incremento di energia cinetica
dovuto al restringimento della sezione della corrente

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Luci a stramazzo: classificazione

Gli stramazzi si
distinguono in:
 stramazzi in parete
sottile, quando il fondo
della vena si distacca
dalla soglia

 stramazzi in parete
grossa, quando il fondo
della vena aderisce
perfettamente alla soglia

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52
Luci a stramazzo: classificazione

In base alla contrazione della vena effluente:

 contrazione totale: i filetti fluidi deviano totalmente


dalla loro traiettoria sia sulla parete, sia sul fondo

 contrazione parziale (sul fondo): la luce occupa una


parte rilevante della larghezza del canale e quindi le
traiettorie sui fianchi della vena non deviano dalla loro
naturale direzione

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53
Luci a stramazzo: classificazione

Sperimentalmente si è verificato che la contrazione


completa sui fianchi si ha con luce centrale di larghezza
l ≤ L/3 (L = larghezza del canale in sommità)

Se l > L/3 la contrazione è parzialmente soppressa, sino


alla sua totale soppressione per l = L

La vena può essere aerata o non aerata: ciò dipende dal


fatto che al di sotto della vena effluente, a valle della
soglia, si instauri la pressione atmosferica

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Luci a stramazzo
Espressione generale della portata

La portata si deduce dalla omologa formula relativa alle


luci a battente in parete sottile (di forma rettangolare e
di sviluppo verticale non trascurabile), ipotizzando
come affondamenti h1 = 0 e h2 = h

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Stramazzi in parete sottile
Espressione generale della portata

Dall’espressione generale:

si ottiene:
ricordando che µ vale approssimativamente 0,6
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Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Bazin

E' costituito generalmente da una soglia in muratura o


calcestruzzo su cui è infisso un tagliente metallico per
realizzare le condizioni di parete sottile
La contrazione è soppressa sui lati ed è completa sul
fondo
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
57
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Bazin

La vena è aerata mediante due


prese d'aria che ripristinano la
pressione atmosferica sotto il
suo contorno inferiore

Se ciò non avvenisse, si


genererebbe una miscela di aria
ad acqua in depressione che
farebbe flettere la vena verso la
parete provocando un efflusso
irregolare ed instabile

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 58


Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Bazin

Con vena aerata il Cipolletti, ha


trovato un coefficiente di
efflusso µ pari a 0,415,
leggermente maggiore di
quello relativo al caso di vena
totalmente contratta (µ = 0,40)

In conseguenza la formula
della portata diviene:

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Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Bazin
Lo stramazzo Bazin ha il limite
della semimodularità, ossia
esso può essere considerato
libero e quindi capace di far
defluire una portata relativa al
coefficiente di efflusso
valutabile con le espressioni
precedenti finché il dislivello fra
pelo libero della corrente a
monte ed a valle è superiore ad
un valore limite (0,1 h) oltre il
quale lo stramazzo si comporta
come parzialmente rigurgitato
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60
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Cipolletti

Il Cipolletti ha osservato che, a parità di carico, uno


stramazzo a contrazione completa lascia defluire la
medesima portata di uno stramazzo Bazin che abbia una
larghezza di soglia inferiore di 1/5 del carico (0,2 h);
quindi, per gli stramazzi a contrazione completa, vale
l'espressione:

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


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Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Cipolletti

Da questa osservazione è scaturito un altro tipo di


stramazzo in parete sottile a contrazione completa sui
fianchi, ampiamente sperimentato, per il quale è
perfettamente valida l'espressione dello stramazzo
Bazin
Questo stramazzo va sotto il nome di stramazzo
Cipolletti
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62
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Cipolletti

Si è praticamente ovviato alla riduzione della sezione


utile ad opera della contrazione laterale mediante un
aumento della luce attraverso un'inclinazione delle
sponde pari ad 1/4

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


63
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Thomson

E’ uno stramazzo di forma triangolare, molto usato in


laboratorio per la sua elevata sensibilità alle basse
portate

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


64
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Thomson

In uno stramazzo di questo tipo a piccole variazioni del


carico corrispondono sensibili variazioni della portata

Ciò perché la portata dipende dalla potenza 5/2 del


carico anziché 3/2 come in tutti gli altri stramazzi
65
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Thomson

L’espressione della
portata è:

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Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
Stramazzi in parete sottile
Stramazzo Thomson

Esempio di stramazzo
triangolare utilizzato per
la misura dei deflussi in
un piccolo corso d’acqua
montano
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10
67
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

Presentano una perdita di carico, al limite del


funzionamento semimodulare, molto ridotta rispetto a
quelli in parete sottile; inoltre lasciano defluire la
portata maggiore proprio in condizioni di
semimodularità
Lo spessore minimo della soglia per cui la vena possa
considerarsi in parete grossa è funzione del carico
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 68
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia
Espressione generale della portata
Ipotesi:

 velocità di arrivo nulla


 perdite di carico tra monte e
valle nulle
 soglia di larghezza pari alla
larghezza del canale (l=L →
contrazione soppressa sui fianchi)

Applicando il teorema di Bernoulli


tra una sezione a monte della
chiamata ed una sulla soglia, si
ottiene:
q = bk 2 g (h − k )
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10 69
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

ma, dato che si realizza lo stato critico sulla soglia, si ha:

2
k= h
3
si ottiene quindi:

2  2 
q = bk 2 g (h − k ) = b h 2 g  h − h 
3  3 

cioè:
2
q= bh 2 gh = 0.385bh 2 gh
3 3
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70
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

Mentre per lo stramazzo in parete sottile il limite di


semimodularità implicava un dislivello minimo pari a 1,1
h, per lo stramazzo a larga soglia il funzionamento
semimodulare avviene ancora per livelli a valle
sovrastanti la soglia

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


71
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

Inoltre la portata massima si realizza proprio in


condizioni di semimodularità, ossia proprio quando sulla
soglia si realizza l'altezza critica

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72
Stramazzi in parete grossa o a larga soglia

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


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Impiego dello stramazzo per la misura delle portate
Esempio di stazione di misura installata su un piccolo corso
d’acqua per una campagna di stagionale di rilievi idrometrici

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale - Lezione 10


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