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Principi Costruttivi Degli Edifici PDF
Principi Costruttivi Degli Edifici PDF
Nel campo delle costruzioni il termine struttura spesso usato per indicare qualcosa di pi
specifico di un sistema di relazioni. Con tale termine si indica il complesso di opere
specificamente dedicate a sopportare i carichi che gravano su di esse e necessarie per la
stabilit dellinsieme.
I carichi si dividono in statici e dinamici. I carichi statici sono il peso proprio della
struttura, i carichi permanenti sulla struttura (pavimenti, manti di copertura, macchinari fissi,
ecc..) ed i carichi accidentali (o sovraccarichi), gravanti sulla struttura in modo non
permanente (persone, arredi, neve, vento, ecc.). I carichi dinamici sono forze di cui pu
variare lintensit, come lazione sismica. I carichi possono essere considerati concentrati se
agiscono su una superficie piccola e possono essere pensati come agenti in un punto della
struttura, oppure possono essere considerati distribuiti se la loro azione distribuita su una
superficie sufficientemente ampia.
La struttura tende a reagire ai carichi con forze di reazione espresse dai vincoli (reazioni
vincolari). La struttura in equilibrio statico quando le reazioni vincolari ed i carichi si
annullano a vicenda creando un sistema a risultante nulla.
!(Fc+Fv)=0
Un corpo in equilibrio nello spazio quando sono inibiti gli spostamenti in tre direzioni
(X, Y, Z), e le rotazioni attorno ai tre assi (X, Y, Z).
Ognuno di questi movimenti chiamato grado di libert. Nello spazio gli elementi hanno
dunque 6 gradi libert; nel piano XY solo 3 gradi di libert (spostamenti lungo X e lungo Y, e
rotazione attorno allorigine).
Vincoli
Affinch la struttura sia equilibrata staticamente si ricorre ai vincoli, che devono essere in
grado di offrire le reazioni necessarie ad inibire quegli spostamenti e quelle rotazioni. Ad ogni
grado di libert inibito corrisponde una reazione vincolare.
Per semplicit nella le strutture si iniziano a schematizzare sul piano, sia dal punto di vista
della rappresentazione che del funzionamento.
In questottica i vincoli si dividono in semplici, se tolgono un grado di libert, doppi se ne
tolgono due e tripli se ne tolgono tre.
02-1
02 Principi costruttivi degli edifici
Sotto sono riportate le schematizzazioni dei vincoli nella Scienza delle Costruzioni.
Lappoggio semplice, il carrello scorrevole, il pendolo inibiscono un grado di libert; la
cerniera fissa, il manicotto, il pattino, il bipendolo e la cerniera (ideale) due gradi di libert;
lincastro e il tripendolo tre gradi di libert.
Nel caso del bipendolo (due pendoli paralleli ad una certa distanza) la struttura pu traslare
con piccoli movimenti solo parallelamente alle aste. Nel caso delle cerniera ideale nellultima
riga i due pendoli non paralleli impediscono tutte le traslazioni ma non la rotazione di un
corpo attorno al punto dincontro del prolungamento dei pendoli stessi.
Quando i vincoli sono insufficienti a tenere in equilibrio la struttura si dice che la struttura
labile. Quando i vincoli sono strettamente necessari a mantenere la struttura in equilibrio si
dice che essa isostatica. Quando i vincoli, al contrario, sono sovrabbondanti si dice che la
struttura iperstatica.
Se si pone:
Cr = componenti di reazione (max 3 componenti di vincolo)
A = aste o membrature nel piano (3 gradi di libert)
02-2
02 Principi costruttivi degli edifici
Nel campo delle costruzioni, per schematizzare queste condizioni di equilibrio statico, ci si
riferisce allinizio, per semplicit, ad elementi snelli come sopra (dette aste - sono di fatto
travi pilastri), per i quali valgono le caratteristiche di deformazione elastica.
In natura non esistono corpi perfettamente elastici o perfettamente rigidi. Tutti i corpi,
sottoposti a delle sollecitazioni, si deformano e generano al loro interno delle tensioni
interne(!, ") che si oppongono alle deformazioni stesse. Le caratteristiche di deformazione di
un materiale dipendono dal proprio legame costitutivo, cio dalle propriet elastiche e di
02-3
02 Principi costruttivi degli edifici
rottura, e dalle condizioni di isotropia od ortotropia, cio dal fatto di comportarsi rispetto
alla sollecitazione in modo uguale in tutte le direzioni oppure secondo direzioni privilegiate.
Ai fini della valutazione del comportamento delle strutture e della loro sicurezza, si
possono definire vari modelli di calcolo che portano ad analizzare gli elementi costruttivi per
la propria deformazione, elastica o meno, fino al punto di plasticizzazione e poi di rottura
(calcolo a rottura) oppure per le condizioni di stabilit o equilibrio.
Nel caso di corpi considerati rigidi, per esempio come le murature, un modello di calcolo
importante per valutarne la sicurezza quello di calcolarne lequilibrio rispetto allazione di
ribaltamento al di fuori del proprio piano mediano (perpendicolarmente ad esso) in seguito ad
azioni orizzontali come quella sismica o del vento. Nella storia delle costruzioni un modo
classico di valutare la sicurezza di un muro era di controllare il rapporto geometrico tra
laltezza e lo spessore del muro, che influenzava il rapporto tra momento stabilizzante ed il
momento ribaltante.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Materiali elastici
Una prima generale suddivisione tra i materiali costruttivi si pu fare tra materiali elastici
ed anelastici. Nella realt tutti i materiali hanno una certa elasticit, ma la teoria delle
strutture parte per semplicit dalla teoria dellelasticit,cio dal considerare il comportamento
degli elementi strutturali per la loro caratteristica di elasticit. Se si vuole indagare una
struttura per il suo aspetto elastico, in quanto i materiali e gli elementi che la compongono
hanno quella caratteristica (per il materiale in s e per la forma) si pu dire che, per effetto dei
carichi, si generano nei materiali delle sollecitazioni interne che provocano delle tensioni
interne (forze per unit di superficie, in genere indicate con ! se normali al piano di
sollecitazione e " se tangenziali) che si oppongono alla deformazione.
A. trazione
B. compressione
C. flessione
D. taglio
E. torsione
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02 Principi costruttivi degli edifici
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02 Principi costruttivi degli edifici
N genera uno sforzo di trazione (o sforzo assiale); se fosse nellaltro senso sarebbe di
compressione
T genera una sollecitazione di taglio o scorrimento.
Mf rappresenta una sollecitazione di flessione (semplice)
Mt rappresenta una sollecitazione di torsione.
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02 Principi costruttivi degli edifici
N
!= " ! amm
A
# = allungamento unitario = $L/L = N/EA
T
!= " ! amm
A
% = scorrimento unitario = !T/GA
Flessione
M
"= ! " amm
W
I
W=
ymax
W = modulo di resistenza
I = momento dinerzia baricentrico della sezione; per sezione rettangolare W = bh2/6
M
!=
EI
I
W=
ymax
Torsione
Mt
!= " ! amm
Wt
Mt
! = rotazione.unitaria = q
GI p
q = fattore.di.torsione
I p = momento.d ' inerzia. polare
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02 Principi costruttivi degli edifici
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02 Principi costruttivi degli edifici
P Pex Pe y
" max = ! " amm
min A W y Wx
e = eccentricit
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02 Principi costruttivi degli edifici
Un altro problema quello dellequilibrio dei corpi elastici snelli rispetto ad un carico
verticale assiale (carico di punta). In questo caso si ingenera un fenomeno tale per cui non
sufficiente che la struttura resista alle sollecitazioni di compressione, ma che non si
instabilizzi.
1 #2
Pamm = EJ min
n l02
l0
"=
! min
Nella verifica per determinare la tensione ammissibile si usa il metodo omega, dove ' dato
da tabelle specifiche sui materiali:
P"
! = # ! amm
A
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02 Principi costruttivi degli edifici
I materiali come il cemento o la pietra o il laterizio hanno una rottura di tipo fragile e sono
meno resistenti a trazione che a compressione, per cui la loro rottura avviene per trazione.
Nel caso di giunti di malta tra elementi di muratura, la rottura avviene spesso lungo questi
giunti, che costituiscono lanello debole del sistema murario. Per individuare il piano lungo
cui si ha la trazione massima bisogna conoscere lo stato tensionale della muratura rispetto alle
azioni di compressione verticali e a quelle orizzontali taglianti.
Cubetto elementare rispetto alle ! e alle ". Tali azioni possono essere tra loro combinate.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Il piano in grassetto quello della rottura potenziale per trazione. Dallo schema si intuisce
landamento tensionale nei tre cubetti. Nel caso 2 la compressione genera una trazione in
senso perpendicolare. I casi 1 e 3 sono una combinazione di azione tagliante e di
compressione.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Dato lo schema sopra riportato sempre possibile individuare per ogni cubetto elementare
una posizione tale per cui si abbia solo trazione e compressione (piani principali). In tale
posizione si genera una isostatica di massimo nel piano dove corre la trazione ed una
isostatica di minimo nel piano di compressione. La rottura avviene lungo lisostatica di
minimo (perpendicolarmente alla direzione di trazione dellis. di massimo). Pi precisamente
seguendo i punti lungo i quali si generano le massime isostatiche di massimo (isobare).
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02 Principi costruttivi degli edifici
Nel caso di forze orizzontali come i sismi, il primo modo di danno dato dal loro
ribaltamento (come spiegato prima). Una volta scongiurato questo meccanismo esse
subiscono unazione tagliante nel loro piano.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Modalit di rottura della struttura muraria resistente in seguito ad azioni nel piano:
a) edifici con fasce di piano rigide; rottura dei maschi murari;
b) edifici con fasce di piano duttili; rottura della muratura fra le file di aperture.
Il metodo tradizionale di valutare la sicurezza di una struttura analizzata dal punto di vista
elastico quello di controllare che il livello calcolato di tensione allinterno del materiale
sottoposto al carico non raggiunga il limite di resistenza, cio il limite di rottura (!r o " r)
proprio del materiale diminuito di un coefficiente di sicurezza (in ragione del materiale, della
struttura e della sollecitazione) che superiore a 1, ma vale in genere da 3 a 10.
Il valore tensionale diminuito del coefficiente di sicurezza da non superare si definisce
tensione ammissibile, ed il metodo di valutazione di sicurezza della struttura si definisce
metodo delle tensioni ammissibili.
Negli ultimi cento anni si usato principalmente il metodo delle tensioni ammissibili per
valutare la sicurezza delle costruzioni, soprattutto di quelle in conglomerato cementizio
armato.
Tuttavia, si ritiene oggi che usare come valutazione della sicurezza solo il metodo delle
tensioni ammissibili sia meno efficace ed anche troppo cautelativo, per cui le norme tecniche
richiedono un altro metodo, conosciuto come metodo agli stati limite.
In questo secondo caso il controllo della sicurezza si basa su valutazioni di tipo statistico e
probabilistico che non portano a verificare lo stato tensionale interno del materiale nei punti di
maggiore sollecitazione, ma di valutare i cosiddetti stati limite (di esercizio SLE ed ultimi
SLU), assicurandosi attraverso luso di particolari coefficienti che le sollecitazioni non
superino condizioni strutturali ritenute statisticamente non sicure. Per fare ci tuttavia occorre
valutare lo stato di sollecitazione di una struttura sotto molteplici condizioni di carico, e ci
implica luso di strumenti di calcolo automatici.
Inoltre, nellottica del metodo degli stati limite, per struttura particolarmente complesse
valutare solo condizioni di elasticit lineare dei materiali appare riduttivo sia in termini di
margini di utilizzo del materiale, sia in termini di effettivo comportamento strutturale. Allora,
si mettono in gioco, nella valutazione delle sicurezza, le risorse plastiche del materiale, cio
il comportamento del materiale oltre uno stato di perfetta elasticit, che riguarda solo gli stadi
di sollecitazione pi bassi. Infine, sulla base di complessi algoritmi di calcolo, per avvicinarsi
maggiormente al comportamento reale dei materiali, si possono prevedere caratteristiche di
deformazione riferite a comportamenti elastici non lineari.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Sulla base di quanto appena detto, le interazioni tra gli elementi costruttivi (o strutturali)
degli edifici portano a distinguere tre diversi principi statico-costruttivi principali, che
danno origine a tre differenti sistemi costruttivi (o strutturali) in rapporto al modo di
racchiudere e definire uno spazio con la costruzione.
2. sistema spingente: basato sul principio dellarco, o della solidariet dei singoli elementi
mediante la semplice forma cuneiforme, che permette di ottenere una successione continua in
cui gli sforzi inclinati genericamente non chiamano in causa sforzi di trazione. Lo scarico
delle forze degli elementi di orizzontamento sui sostegni avviene secondo direzioni inclinate.
Gli elementi lavorano quindi per mutuo contrasto.
3. sistema elastico (o intelaiato): basato sul principio del telaio, costituito da elementi con
spiccate propriet elastiche e basato sulla realizzazione tra gli elementi di vincoli di incastro o
comunque di solidariet.
Ci sono altri principi costruttivi, come quello del cavo, del triangolo, del fungo, del
pneumatico.
Nel principio del cavo anzich larchitrave o larco si predispone un cavo o fune appesa ai
piedritti, sfruttandone le capacit di resistenza a trazione e di assumere, data la capacit di
resistere a flessione, una configurazione di equilibrio sotto lazione del peso proprio e di altri
carichi verticali. La stabilit dellinsieme pu essere affidata ai soli piedritti oppure ai piedritti
e a tiranti ancorati al suolo che assorbono lazione orizzontale determinata dal cavo.
Nel principio del triangolo, per creare un vano agibile si utilizzano due soli elementi, a
giacitura inclinata, contrapposti e soggetti a compressione, che creano una configurazione a
triangolo.
Nel caso del principio dellalbero o del fungo lo spazio agibile definito da un elemento
verticale portante, il ritto, sorreggente un elemento di chiusura orizzontale aggettante.
Il principo del pneumatico si basa sulluso di elementi a camera daria gonfiabili.
Nota: i principi costruttivi generano, composti tra di loro, gli elementi di fabbrica (vedi Mandolesi)
e quindi lorganismo edilizio. In un primo caso il principio costruttivo generale dellorganismo
mirato alla creazione di un involucro globale (con procedimento a conci, a guscio, a cesto, a
pallone, a tenda, a capanna); in un secondo caso il principio costruttivo globale basato sul concetto di
involucro scatolare, che si pu ottenere procedendo per setti o a gabbia, o utilizzando entrambi i modi
(vedi Maretto, precedentemente).
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02 Principi costruttivi degli edifici
Mr = Fsism-piedrHpiedr/2 + Fsism-archit(Hpiedr+Harchit/2)
Ms = (Ppiedrb/2+(ParchitL/2
Ms/Mr = C
Ponendo C = 1 si ricava schematicamente la forza sismica limite Fsism-piedr che tende a ribaltare
il piedritto. Ovviamente questo succede nel caso di pura rotazione: nella realt le condizioni
di attrito tra gli elementi variano il valore della forza ribaltante.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Per semplicit si pu pensare dunque al sistema costruttivo trilitico costituito da una trave
appoggiata su due muri, quindi ad una struttura isostatica. Per quanto riguarda i carichi
verticali entra in gioco quindi la capacit elastica dellelemento trasversale di deformarsi a
flessione. Tuttavia, siccome lelemento orizzontale non collegato a quelli verticali da un
vincolo rigido, il sistema costruttivo derivato da questo principio poco stabile e sicuro nel
caso di forze orizzontali. Nella realt oggi le travi appoggiate sfruttano comunque parte
dellincastro nella muratura o altre condizioni di vincolo attritivo per resistere alle orizzontali.
P P Pl 3
VA = VB = TAdes = VA = MA = MB = 0 f =
2 2 48 EJ
HA = 0 P Pl
TB = ! M max = + Pl 2
2 4 !=
16 EJ
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02 Principi costruttivi degli edifici
TAdes = VA = TCsin Pb MA = MB = 0 1 Pa 2b 2
VA = fc =
! Pa l Pab 3 EJl
TCdes = MC = +
l Pa l Pb(l 2 ! b 2 )
VB = "=
Pb l Pb 6 EJl
Tx = Mx = x
l HA = 0 l
pl pl 5 pl 4
VA = VB = TAdes = VA = MA = MB = 0 f max =
2 2 384 EJ
HA = 0 pl pl 2
TB = ! M max = + pl 3
2 8 !=
24 EJ
pl
Tx = + ! px
2
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02 Principi costruttivi degli edifici
Trave inclinata, tipica di una copertura a falde inclinate con azione spingente sul muro
perimetrale. La trave, poich crea una spinta, viene chiamata anche puntone. E sottoposta sia
ad azione flettente da un carico concentrato P (dovuto alla presenza, per esempio, di un
arcareccio) e a compressione per parte della sua lunghezza.
02-21
02 Principi costruttivi degli edifici
02-22
02 Principi costruttivi degli edifici
Strutture con forme simili a quelle degli archi, ma con comportamento diverso.
02-23
02 Principi costruttivi degli edifici
Poleni: studio della forma della cupola di San Pietro. La forma dellarco deve seguire la
funicolare dei carichi, altrimenti si generano delle eccentricit (momenti flettenti) che le
strutture in muratura non possono sopportare
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02 Principi costruttivi degli edifici
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02 Principi costruttivi degli edifici
02-26
02 Principi costruttivi degli edifici
Collasso per rotazione con cerniera quasi in chiave e 2 cerniere alle reni.
Semicupola lesionata in Asia minore, con meccanismo pi vicino al concetto di collasso per
taglio
02-27
02 Principi costruttivi degli edifici
02-28
02 Principi costruttivi degli edifici
Per creare le cerniere allestradosso e allintradosso, la curva delle pressioni deve passare
per tali cerniere. Per evitare questo fenomeno, deve rimanere allinterno della sezione. Dal
punto di vista tensionale, per non generare sforzi di trazione che potrebbero innescare
fessurazioni (se ammettiamo per sicurezza che il concio abbia resistenza nulla a trazione) la
risultante delle pressioni deve rimanere entro i limiti del terzo medio. Quando arriva al bordo
del terzo medio, allora incomincia lo sforzo di trazione.
02-29
02 Principi costruttivi degli edifici
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02 Principi costruttivi degli edifici
Col metodo del Mery (1928) si controlla graficamente landamento della curva delle
pressioni. Considerando un arco simmetrico, si considera solo la met compresa tra il giunto
alle reni e lasse di simmetria, delimitando la parte di muro di rinfianco sovrastante
sostenuta dallarco.
Con un poligono funicolare di polo arbitrario H si determina, con lintersezione del primo
e ultimo lato (Hx e Hy traslati e fatti partire da p5 e p1), la retta dazione rr della risultante R
dei pesi Pi.
02-31
02 Principi costruttivi degli edifici
Se la sezione risulta solo parzialmente compressa in una sezione, in quel punto potrebbero
innescarsi delle fessurazioni date da tensioni di trazione che potrebbero portare a dei
distacchi.
Larco si pu dire comunque in sicurezza, secondo Mery, se la curva delle pressioni giace
allinterno del terzo medio.
02-32
02 Principi costruttivi degli edifici
Altro problema nellequilibrio degli archi quello di contrastare la spinta degli archi sui
piedritti.
Per secoli il problema fondamentale degli architetti stato: quale dimensione e peso devono
avere le spalle di un arco perch non ruotino e siano in grado di sostenere la spinta dellarco?
02-33
02 Principi costruttivi degli edifici
Questi concetti sono stati lorigine di forme e stili architettonici nella storia, dagli esempi
dellepoca romanica a quella gotica.
02-34
02 Principi costruttivi degli edifici
Archi rampanti di scarico delle spinte nelle cattedrali gotiche: la sezione di sinistra inscritta
in un triangolo equilatero.
Sotto, metodi per la determinazione grafica dello spessore dei piedritti (dal Milani, Ossatura
Murale)
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02 Principi costruttivi degli edifici
Aumento del peso specifico della sezione muraria nel Pantheon di Roma attraverso tecniche
costruttive diverse,ai fini della stabilizzazione della cupola.
02-36
02 Principi costruttivi degli edifici
Mentre nella storia si sono adottati modelli grafici che consideravano i corpi rigidi (ancora
validi in certe situazioni), oggi un modo per capire il funzionamento della piattabanda e
dellarco quello di utilizzare un modello numerico elastico.
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02 Principi costruttivi degli edifici
02-38
02 Principi costruttivi degli edifici
Il principio del telaio si basa sul fatto che il piedritto e lorizzontamento sono collegati
tramite vincoli dincastro (pi o meno perfetti) oppure a cerniera e sfruttano le loro propriet
elastiche.
Alla base i piedritti possono essere incastrati o incernierati. La ripetizione delle aste di
piedritto in orizzontale o verticale dei telai genera schemi strutturali a gabbia o scheletro
indipendente. Le strutture sono dunque iperstatiche e per risolverle bisogna mettere in gioco
condizioni di congruenza e di sovrapposizione degli effetti. Per risolverle le strutture si usa in
nella Scienza e nella Tecnica delle Costruzioni o il metodo delle forze o il metodo degli
spostamenti.
A sinistra, concetto di telaio con nodi a cerniera e di telaio con nodi rigidi. A destra, telaio
primitivo con nodi non rigidi. Oggigiorno i telai complessi in conglomerato cementizio
armato sono considerati a nodi rigidi.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Nei telai in c.a. la rigidit del nodo assicurata dalla connessione tra le armature di travi e
pilastri. (immagine dal manuale CNR, anni 50)
02-40
02 Principi costruttivi degli edifici
Schemi strutturali della trave incastrata con carico verticale uniformemente distribuito (tre
gradi iperstaticit) e della mensola (isostatico).
Le reazioni valogono:
pl pl pl 2 1 pl 4
VA = VB = TAdes = VA = MA = MB = ! f max =
2 2 12 384 EJ
HA = HB = 0 pl pl 2
1 pl 4 x 2 y 2
TB = ! M + max = fx =
2 24 24 EJ l 2 l 2
pl
Tx = + ! px
2
La rigidezza alla rotazione della trave sostituendo due cerniere al posto degli incastri e
applicando due momenti simmetrici, vale 2EJ/l.
px 2 pl 4
TB = 0 Mx = ! f =
VA = pl 2 8 EJ
HA = 0 TA = pl pl 3
pl 2 !=
Tx = px M A = M max = ! 6 EJ
2
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02 Principi costruttivi degli edifici
Telaio del tipo portale con carico uniforme verticale sulla traversa
pl MA = MB = 0
VA = VB =
2 M C = M D = ! H Ah
pl 2
! HA = HB = 2k + 1 pl 2
4h(2k + 3) Ml/2 =
2k + 3 8
J h
k= t
Jh l
Telaio del tipo portale con carico concentrato orizzontale o con carico uniforme orizzontale
p ph 2 k ph 2
! VA = VB = MA = MB = 0 VA = VB = M C = M A ' H Ah +
2 l (1 + 6k ) 2
p ph
MC = ph 3 + 2k M D = M B ' H Bh
HA = HB = 2 HB =
2 8 2+k ph 2 & 3+ k 1 + 4k #
ph MA = '
MD = ! H A = ph ! H B 4 $ 6(2 + k ) + 1 + 6k !
2 % "
Jl h
k=
Jh l
La rigidezza alla traslazione dellasta verticale,incernierata alla base, vale 3EJ/l3. Se fosse
incastrata alla base varrebbe 12EJ/l3, 4 volte superiore.
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02 Principi costruttivi degli edifici
Doppio telaio
Verifica strutturale
Per risolvere le strutture a telaio ci sono vari metodi della Scienza e della Tecnica delle
Costruzioni.
Nel metodo delle forze si sostituiscono i gradi di libert della struttura con le reazioni
vincolari corrispondenti, rendendo la struttura isostatica, e si pongono tali reazioni come
incognite. Si trovano le incognite ponendo le equazioni di congruenza (detto anche metodo
della congruenza).
I telai complessi vengono invece scomposti ed analizzati considerando i nodi fissi , cio in
grado di ruotare ma non di traslare, oppure i nodi non fissi, nel qual caso prevalente, per
esempio rispetto ad unazione orizzontale, la componente di spostamento orizzontale. In
rapporto al tipo di vincolo le aste hanno dunque una propria rigidezza alla traslazione e/o
alla rotazione, intendendo come rigidezza la forza o il momento in grado di assicurare la
rotazione o lo spostamento unitario in un nodo. Le forze ed i momenti si ripartiscono nei nodi
in rapporto alla rigidezza delle aste.
Nel metodo degli spostamenti o delle rigidezze, usato per la risoluzione dei telai
complessi, si procede applicando questa teoria. Si vincolano i nodi con incastri e si pongono
come incognite gli spostamenti o le rotazioni corrispondenti ai movimenti vincolati. Una
versione di questo approccio laborioso chiamato metodo di Cross. Oggi sono i software di
calcolo a velocizzare lanalisi dei telai complessi.
02-43