Sei sulla pagina 1di 68

Dott.

Alberto Albani
Direttore
Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza
Presidio Ospedaliero Spirito Santo Pescara

APPUNTI DI PRIMO SOCCORSO


IN BARCA

Introduzione
Le vacanze in barca possono non essere immuni da contrattempi.
Pu capitare a tutti di trovarsi in una situazione di emergenza in cui un semplice
intervento pu evitare guai pi grossi.
Questo opuscolo ha lo scopo di fornire ai naviganti alcuni elementari principi di
Pronto Soccorso per aiutarli ad affrontare tutti gli spiacevoli inconvenienti che potrebbero
verificarsi durante il viaggio.
Vengono date informazioni su che cosa fare e, soprattutto, cosa NON fare
nellattesa che giunga un soccorso sanitario.
Allinterno sono descritte le principali patologie che possono, pi frequentemente,
presentarsi durante una vacanza in barca. Per ognuna sono fornite indicazioni
terapeutiche con il nome commerciale dei farmaci da utilizzare: naturalmente queste
pagine vogliono essere solo un suggerimento, infatti, ci sono moltissime medicine per lo
stesso scopo e ogni medico consiglia in base alla sua esperienza personale ed alla scuola
di appartenenza.
Sono poi riportate alcune nozioni base sulla rianimazione cardio polmonare,
rimandando a corsi specifici di BLS (Basic Life Support) lapprofondimento su questa
tematica cos importante.
Alla fine sono fornite informazioni sullallestimento di una cassetta di pronto
soccorso che sia la pi completa possibile.
Un ringraziamento particolare, poi, allamico Marco Bovani, direttore del Circolo
Velico La Scuffia che, quotidianamente, si adopera per diffondere lamore e la cultura per il
mare e la vela.
Buon Vento

Assistenza Medica in Mare


In caso si sospetti una grave patologia, rivolgersi sollecitamente al CIRM.
Le richieste di assistenza, che pervengono al C.I.R.M. sono ricevute da medici, in servizio
24 ore su 24, presso la sede del centro.
I sanitari, avvalendosi in caso di bisogno dellausilio di consulenti specialisti, prescrivono le
opportune cure e si mantengono in contatto con la nave e/o imbarcazione che ha richiesto
assistenza, seguendo il paziente fino alla guarigione o allo sbarco.
COME CONTATTARE IL C.I.R.M.
Centralino: +39-6-54 22 30 45
Cellulare GSM: +39-348-39 84 229
E-mail: telesoccorso@cirm.it
VHF

INDICAZIONI DA FORNIRE
INDIRIZZATA AL CIRM:

IN

UNA

RICHIESTA

DI

ASSISTENZA

Nome della Nave / Imbarcazione e nominativo radio


Posizione della nave, porto di partenza e di destinazione
Tempo stimato di arrivo, rotta e velocit
Et del paziente, nazionalit
Sintomatologia, localizzazione e tipo dei dolori
Tutte le opportune notizie relative alla malattia, luogo e modalit dellincidente
Respirazione, polso, temperatura e, se possibile, pressione arteriosa
Precedenti clinici del paziente
Medicinali disponibili a bordo
Medicinali eventualmente gi somministrati

MEDICA

INDICE
Mal di mare ......
Attacchi di panico ......
Pesci velenosi Ricci di mare Meduse ...........
Tracina (pesce ragno) ........
Medusa ..........
Ricci ........
Aragosta ........
Scorfano ............
Murena ........
Polpo .......
Anemoni di mare .........
Punture dinsetto .......
Api Vespe Calabroni .......
Zanzare ......
Ragni Scorpioni Malmignatta .......
Disturbi della termoregolazione ....
Scottature Solari .....
Congelamento .....
Ustioni ............
Infezioni cutanee batteriche: Ascesso Impetigine
Corpi estranei ........
Schegge - Corpi estranei nel naso .........
nellorecchio .........
oculari .....
Ingestione .....
Inalazione ......
Crampi Stiramenti Strappi muscolari ...........
Lesioni osteoarticolari ....
Contusione Distorsione Lussazione ......
Frattura ......
Arti superiori .........
Arti inferiori .......
Trauma cranico .........
Ferite ........
Emorragie ........
Febbre alta ......
Congiuntivite .........
Mal dorecchio (otalgia) ......
Fuoriuscita di sangue dal naso (epistassi) ....
Mal di denti .....
Perdita di un dente .......
Diarrea .........
Shock anafilattico .....
Annegamento ....
Posizione laterale di sicurezza ..
Rianimazione Cardio Polmonare ......
Cassetta del Pronto Soccorso .................................................................

5
7
8
8
8
9
10
10
10
10
10
11
11
12
13
14
15
15
17
19
20
20
21
21
23
23
25
27
27
28
29
31
33
34
37
39
40
42
43
44
44
45
47
49
51
52
61

Mal di mare: come difendersi


La causa di questo malessere dipende da una alterazione dei centri nervosi che regolano
l'
equilibrio e avviene quando il nostro occhio non in sintonia con quello che registra il
nostro orecchio. La conseguenza un senso di nausea cui spesso si accompagna il
vomito.
I movimenti non usuali della barca sono recepiti dal nostro orecchio che invia al cervello il
messaggio che qualche cosa non va.
Bisogna ricordare che il problema del mal di mare assai comune.
Certamente chi soffre di mal di mare, registrer un malessere maggiore sulla barca a vela
piuttosto che su quella a motore ma, in ogni caso, bene seguire alcuni accorgimenti
per vivere piacevolmente la gita in mare:
anche se il mare calmo non "affrontarlo" mai a stomaco vuoto; partire a stomaco
pieno, ma non dopo un pasto pesante e durante il viaggio mangiare di tanto in tanto
un grissino o un cracker o un pezzo di pane, evitando di bere;
non suggestionarsi, ma cercare di pensare ad altro;
coprirsi sempre molto bene, anche nei mesi estivi pu fare freddo, soprattutto la
sera;
ricordarsi di mangiare un'
ora prima di salire in barca cibi salati e secchi. Evitare
salse e intingoli;
bandire le brioche e i cappuccini, la colazione deve essere "asciutta", va bene
anche mangiare durante la navigazione; se gi sopraggiunto il mal di mare
ingerire solo pane asciutto con molta mollica e non bere nulla, quando il disagio
sar passato bere t caldo;
consigliabile limitare tutti i movimenti della testa e del corpo (la posizione seduta
quella migliore); evitare di fissare le onde del mare o altri punti dotati di movimento
proprio;
non restare a lungo in silenzio, poich si tende a focalizzare il pensiero sulla paura
di star male;
non scendere mai sotto coperta perch il rollio della barca pi evidente e anche
l'
odore di nafta;
se sopraggiunta un po'di nausea, ci si distende "a pancia in su", all'
aria, nel punto
pi basso della coperta ad occhi chiusi, cercando di assecondare i movimenti della
barca con il corpo, mai irrigidirsi ma farsi cullare dal movimento;
va bene anche guardare l'
orizzonte se si vicino alla costa, che essendo un punto
di riferimento fisso, metter pace tra i vostri occhi e i centri dell'
equilibrio;
i pescatori, quando soffrono il mal di mare, mangiano le alici. Un rimedio che va
bene per chi se la sente.
Che cosa si avverte: si pu cominciare con uno stato di malessere generale,
accompagnato da pallore, sudorazione fredda, ansia. In genere di seguito vengono anche
la nausea e il vomito.
In qualche caso, per fortuna non molto frequente, si pu arrivare anche ad un certo
abbassamento della pressione sanguigna con tachicardia (aumento della frequenza
cardiaca) compensatoria.
Quando prevenire non basta: come sempre accade, gli accorgimenti preventivi possono
non essere efficaci per tutti e, spesso, l'
esperienza diretta insegna piccoli espedienti
5

soggettivi.
Se tutti questi accorgimenti non bastano, si pu ricorrere a farmaci e cerotti acquistabili in
farmacia.
Tuttavia, i farmaci utili presentano, in modo pi o meno evidente, controindicazioni, ma
possono ugualmente essere assunti con certe cautele.
Sfortunatamente il mal di mare, una volta iniziato, pu difficilmente essere interrotto. Il
farmaco deve quindi, di norma, essere assunto prima di salire in barca: infatti, a
prescindere dal tipo di farmaco utilizzato, le medicine contro il mal di mare sono
generalmente pi efficaci se assunte prima del manifestarsi dei sintomi.
Per la prevenzione ed il trattamento del mal di mare si possono usare farmaci a base di
scopolamina. E utilizzata per i suoi effetti anti-nausea e antivomito, ha un'
attivit
antispastica sulla muscolatura liscia gastrointestinale e anche un'
attivit a livello del
sistema nervoso centrale. La scopolamina utilizzata sotto forma di cerotto transdermico
(Transcop) che va applicato dietro l'
orecchio 2 ore prima di imbarcarsi e, alloccorrenza,
pu essere applicato anche con il vomito in atto. Un cerotto resta efficace fino a 72 ore e,
in caso di necessit, trascorso tale intervallo, possibile applicare un nuovo cerotto in
sostituzione di quello esaurito.
I possibili effetti collaterali sono rappresentati da sonnolenza e confusione mentale, anche
se generalmente non molto evidenti. La scopolamina non indicata per i soggetti che
soffrono di glaucoma e/o d'
ipertrofia prostatica. Pu causare qualche effetto collaterale
come secchezza della bocca, dilatazione della pupilla con conseguenti disturbi alla vista
(pi frequenti dopo le 24 ore di applicazione), sonnolenza; tutti disturbi che possono
protrarsi anche dopo la rimozione del cerotto. E' importante evitare l'
assunzione di
bevande alcoliche o di altri farmaci insieme con il cerotto. Infine, chi maneggia il cerotto,
deve lavarsi bene le mani poich parte della sostanza rilasciata se non ben rimossa pu
essere molto nociva, per esempio se si strofina sugli occhi.
Un'
altra categoria di farmaci utilizzata per prevenire il mal di mare rappresentata dagli
antistaminici (Xamamina). Questi farmaci bloccano la nausea ed il vomito riducendo lo
stimolo a livello dell'
orecchio interno e sono disponibili sia in forma di compresse o
supposte che di gomme da masticare. Le supposte sono indicate nel caso sia difficile
lassunzione per via orale. L efficacia paragonabile a quella della scopolamina, ma in
caso di viaggi prolungati opportuno ripetere la somministrazione ad intervalli di 4-6 ore.
Vanno presi almeno 30 minuti prima della partenza. Possono dare molta sonnolenza
(prestare attenzione se si devono guidare veicoli subito dopo l'
arrivo), secchezza alla
bocca, disturbi alla vista, stitichezza, ritenzione urinaria, soprattutto in persone con disturbi
alla prostata. E anche in questo caso importante evitare l'
assunzione contemporanea di
altri farmaci con effetti sedativi sul sistema nervoso, per esempio quelli per trattare i
sintomi del raffreddore e quelli per l'
insonnia. Per la stessa ragione vanno evitate le
bevande alcoliche.
L'
ultimo tra i rimedi medicali alternativi, che si acquista in farmacia, pur non essendo un
farmaco, il braccialetto anti-vomito che, sebbene la commercializzazione in Italia sia
abbastanza recente, si basa su di un principio antico. E'
, infatti, una modalit terapeutica
che viene dall'
antichissima medicina cinese (agopuntura/digitopressione). Il bracciale va
applicato nel punto P6 dell'
agopuntura che posto " 2 pollici cinesi" sopra la linea distale
del polso. Con la pressione di questo punto, si ottiene una riduzione della nausea. Questo
metodo si mostrato pi gradito ed efficace per i bambini; al termine del viaggio il
bracciale si toglie senza alcuna conseguenza particolare.

Occorre ricordare una particolare forma di ansia che pu colpire le persone che non hanno
molta dimestichezza con una barca e con le varie situazioni metereologiche che si
possono incontrare durante una navigazione.
ATTACCHI DI PANICO
LAttacco di Panico (DAP) un disturbo che colpisce improvvisamente soggetti
apparentemente sani e non necessariamente in situazioni di stress.
I sintomi psichici sono rappresentati da unimprovvisa paura o terrore, da una
sensazione di morte improvvisa o di perdita del controllo delle proprie idee e azioni. A
livello generale si associano sintomi che contribuiscono a preoccupare il soggetto, in
particolare tachicardia, dispnea, vertigini, vampate di calore, brividi di freddo, tremori,
sudorazione. Negli attacchi pi gravi il soggetto pu perdere il contatto con la realt
(derealizzazione) con la sensazione di vivere in una realt nuova o la sensazione di
essere una persona diversa, di non riconoscersi pi (depersonalizzazione).
La sintomatologia acuta dura da 15 a 30 minuti.
Attacchi di panico sporadici e di lieve entit o pseudo-attacchi, in condizioni di stress
particolari, colpiscono il 30-35% della popolazione, prevalentemente giovanile.
I veri attacchi di panico di interesse clinico colpiscono il 2-3% della popolazione con una
particolare prevalenza nei giovani dai 25 ai 30 anni, di sesso femminile.
Allinsorgere della sintomatologia somministrare immediatamente Tavor oro sublinguale
che ha effetto immediato; eventualmente ripetere la somministrazione dopo 30 minuti.

Pesci velenosi - Ricci di mare - Meduse


Fortunatamente, nelle zone mediterranee, non esistono animali acquatici particolarmente
pericolosi.
Molto diversa la situazione nei paesi tropicali dove, sia nei fiumi, sia nei laghi, sia in
mare, non raro incontrare pesci o molluschi, magari dall'
aspetto innocuo e sgargiante e
dalle dimensioni apparentemente inoffensive, che possono rivelarsi invece aggressivi e
pericolosi, se non mortali.
Limitandoci alle aree del Mediterraneo, l'
unica prevenzione possibile nei confronti di
animali acquatici pericolosi il conoscerli bene e, in qualche caso, adottare accorgimenti
per ridurre i rischi di essere colpiti.
I pi diffusi animali acquatici da cui occorre guardarsi sono:
Tracina (pesce ragno): la puntura pi frequente, nei litorali a fondo sabbioso, quella del
pesce ragno che d un dolore locale talora violentissimo.
Si tratta di un pesciolino grigiastro color sabbia che, appunto per questo, si mimetizza sul
fondo, facendo sporgere solo gli occhi.
Ha una taglia che va da circa 15 cm (Tachinus Vipera) a circa 45 cm (Trachinus Drago) e
vive numeroso nei nostri mari.
E munito di un apparato pungente costituito da due spine opercolari e da 5-8 spine dorsali
attraverso le quali inocula il veleno secreto da ghiandole situate alla base dei raggi spinosi.
Ha una forma piatta e vive semisepolto o comunque appoggiato sui fondali sabbiosi tra i
due ed i cento metri dalla riva.
Il pericolo maggiore posare il piede sulla sua pinna dorsale velenosa, che contiene una
sostanza in grado di provocare dolori molto forti, tumefazione locale e talvolta gravi
fenomeni di intossicazione. Per questo motivo bisogna evitare di toccarla.
La puntura della Tracina dolorosissima, il dolore dura intenso alcune ore irradiandosi
allintero arto. Il veleno pu far gonfiare il piede. Qualche volta possono comparire nausea,
vomito e talora febbre.
Se si stati punti, si deve far uscire al pi presto il veleno iniettato, spremendo la zona
della puntura. Inoltre bisogna legare larto colpito sopra la ferita (circa 10 cm sopra), per
evitare che il veleno si spanda rapidamente.
In seguito bisogna applicare degli impacchi molto caldi sulla zona colpita: le molecole di
veleno sono inattivate dal calore (pi di 56 C). La cura migliore, infatti, quella di
immergere larto o comunque la parte colpita nellacqua pi calda che si pu
sopportare. Il calore distrugge il veleno che costituito da una tossina termolabile. Dopo
pochi minuti di immersione in acqua calda il dolore si attenua e scompare.
Funzionano anche ciotoli e sabbia resi molto caldi dal sole. Poi disinfettare e applicare
sulla parte dolente una pomata antistaminica (es. Fargan).
Medusa: corpo a coppa rovesciata di colore opalescente, da cui si dipartono lunghi
filamenti, dotati di numerose vescicole contenenti sostanze urticanti che possono
provocare disturbi cutanei anche molto dolorosi.
La si pu incontrare anche vicinissima alla riva, o addirittura sulla spiaggia e in ogni caso,
anche se sembra priva di vita, non bisogna mai toccarla.
Le lesioni iniziali appaiono come piccole eruzioni papulari in una o pi linee discontinue (i
segni del tentacolo), a volte circondate da unarea eritematosa. Le papule crescono
rapidamente e larea diventa rossa. Il dolore di tipo urente (simile ad una ustione) ed
accompagnato da gonfiore. Persiste alcune ore.
8

Possono anche manifestarsi debolezza, nausea, cefalea, dolori muscolari, spasmi,


lacrimazione, aumento della traspirazione e della velocit del polso.
Se si entra in contatto con una medusa, bisogna lavare abbondantemente la zona
interessata con acqua di mare, per eliminare ogni traccia di veleno.
Se i tentacoli restano attaccati, rimuoverli delicatamente con una spugna o un guanto.
Nei casi pi lievi utile l'
applicazione immediata di sabbia calda seguita dalla detersione
con acqua non fredda e dall'
applicazione di garze imbevute di aceto al 50% con acqua.
Un rimedio alternativo semplice ed efficace quello di applicare sulla parte ustionata
della pasta di dentifricio.
Il trattamento locale deve essere continuato per alcuni giorni con pomate di corticosteroidi
(Ecoval 70) e antistaminici (es. Fargan).

Una medusa: un essere affascinante, ma pericoloso.


Ricci di mare: ben noti a tutti, non devono essere mai toccati.
Gli aculei non sono velenosi, ma penetrano con molta facilit nella pelle e si spezzano
rimanendovi conficcati.
Se si punti, lavare la parte colpita con acqua di mare o disinfettante e togliere la spina
dallepidermide con una pinzetta sterile. La pinzetta o lo spillo utilizzati per loperazione di
rimozione devono tassativamente essere disinfettati o sterilizzati a fiamma.
Applicare ripetuti impacchi di aceto, che sciolgono la spina.
Prestate attenzione: gli aculei, come detto, sono fragili e si spezzano facilmente.
Assicurarsi che la spina, o una sua parte, sia completamente eliminata dalla pelle.
Altrimenti la spina pu spostarsi verso linterno e provocare infiammazioni della cute o
anche lesioni dei tessuti nervosi.
Se la puntura al piede, per prevenire infezioni, evitate assolutamente di camminare a
piedi nudi. Disinfettate accuratamente.
Laceto discioglie la maggior parte delle spine superficiali; pu essere sufficiente bagnare
la ferita con aceto varie volte al giorno e applicare un impacco sempre a base di aceto.
In alternativa allaceto, si pu tenere un fazzoletto imbevuto di olio applicato sulla zona
colpita per unintera notte per facilitare lestrazione.
Nel caso in cui si dovesse costatare la formazione di eventuale pus, bene ricorrere
allimpiego di antibiotici locali (Gentalyn).
Raramente, va praticata una piccola incisione per estrarre la spina; una spina che sia
migrata nei tessuti pi profondi pu richiedere la rimozione chirurgica.

I ricci: buoni da mangiare ma pungenti

Aragosta: molte persone inesperte, attratte dalla squisitezza della sua carne, possono
arrischiarsi a catturarla.
Bisogna ricordare per che questo animale si dimostra particolarmente pericoloso a livello
della coda, che si muove a scatti ed tagliente.
Occorre, caso mai, prenderla per la testa, facendo uso di appositi guanti.
Scorfano: pesce che si mimetizza sul fondo e fra gli scogli.
dotato di lunghi aculei sul dorso e sulle pinne laterali, che sono velenosi e possono
provocare disturbi simili a quelli provocati dalla tracina, febbre e vomito.
Murena: simile ad un'
anguilla, pericolosa soprattutto per il suo morso, che pu
provocare lacerazioni anche gravi.
Polpo: se lasciato stare, quello dei nostri mari innocuo, ma pu reagire se attaccato,
avvinghiandosi ad un braccio o una gamba con le sue ventose, causando lesioni cutanee.
Anemoni di mare: meglio non toccarli; alcune specie possiedono propriet urticanti
molto dolorose (vedi meduse).

10

Punture dinsetto
L'
umidit, il calore e l'
odore della nostra pelle, o l'
anidride carbonica che espiriamo, sono
tutti fattori che attraggono fastidiosi insetti e zanzare. Questi sono capaci di percepire la
nostra presenza attraverso i loro organi di senso presenti sulle antenne. Molti prodotti
repellenti (Autan) agiscono proprio bloccando questi organi ed impedendone quindi la
ricezione degli odori. Perch questi siano efficaci, tutta la pelle deve essere ricoperta di
prodotto: le zanzare sono capaci di trovare la parte di pelle esposta senza protezione e
di pungerla.
Alcuni semplici accorgimenti per proteggersi dagli insetti sono dunque:

portare vestiti di colore chiaro, poich i colori scuri ed accesi attirano gli insetti.
meglio che i vestiti abbiano maniche e pantaloni lunghi, per coprire la maggior parte
del corpo; utilizzare prodotti che allontanano gli insetti, da applicare sulle parti della
pelle esposte all'
aria o anche direttamente sui vestiti. Questi prodotti sono
generalmente a base della pianta piretro la cui polvere, ottenuta dai fiori,
insetticida. Il prodotto non deve essere respirato, ingerito, messo a contatto con gli
occhi o applicato su parti di pelle irritata o graffiata. Se la pelle prude o si infiamma
dopo l'
applicazione, va subito lavata abbondantemente con acqua;

usare zanzariere davanti alle finestre o sopra il letto, ricordandosi di controllarne


l'
assenza di buchi e di non lasciare nessun insetto all'
interno.

importante ricordare che alcuni comuni profumi possono attirare gli insetti e che alcuni
prodotti repellenti possono provocare effetti indesiderati, soprattutto nei bambini piccoli.
Molti insetti, pungendo, possono causare delle piccole lesioni della pelle: in questo modo
sono in grado di iniettare sostanze tossiche o trasmettere malattie. Le punture in genere
provocano solo irritazione, prurito e gonfiore; la risposta individuale a questo stimolo
molto varia.
Se avviene il contatto, per ridurre il dolore o il prurito che accompagna la puntura,
possiamo lavare le parti colpite con acqua e sapone e applicarvi sopra dei cubetti di
ghiaccio.
Le punture dinsetto nella gran parte dei casi non sono rischiose per la salute, possono
esserlo solo se colpiscono particolari zone del corpo (occhi, labbra e in generale il viso,
lingua e gola), oppure se ad essere punto un bambino molto piccolo o se la persona
soffre di forme allergiche. In quest'
ultimo caso esiste il rischio del cosiddetto "shock
anafilattico" (VEDI).
Punture di api, vespe, calabroni: questi insetti iniettano con un pungiglione una
sostanza tossica che causa dolore, arrossamento e prurito.
Fra gli insetti che pungono, quelli pi temuti sono le api e le
vespe. Le api pungono solo se provocate, mentre le vespe
pungono anche quando sono semplicemente disturbate.
Questi insetti hanno un pungiglione uncinato allestremit
delladdome collegato ad una saccula interna contenente il
veleno.
Il pungiglione delle api ben uncinato e resta, dopo la
puntura, agganciato alla pelle provocando al suo distacco lo strappo di tutto lapparato
addominale e quindi la morte dellape. Il pungiglione della vespa invece poco uncinato
pu essere facilmente estratto per pungere di nuovo.
11

Il veleno contiene delle sostanze irritanti che sono responsabili dellarrossamento, del
gonfiore, del dolore e prurito locale.Questi sintomi sono pi fastidiosi che importanti,
durano qualche ora poi scompaiono.
Linsetto se ancora presente va tolto tempestivamente, laculeo va estratto, la zona colpita
va disinfettata con amuchina.
Importante: la cautela deve essere notevole in quanto, schiacciando il pungiglione, si pu
involontariamente iniettare altro veleno in esso contenuto. Per tale motivo, cercate di
estrarre laculeo servendovi di una lama di coltello: la rimozione con le pinze
provocherebbe una pressione sul sacco velenifero e la totale inoculazione del veleno.
Successivamente, dopo aver disinfettato la puntura con acqua ossigenata, passate sopra
un batuffolo con ammoniaca (disattiva il veleno) e poi applicate un cubetto di ghiaccio
(rallenta l'
assorbimento).
Se la persona stata punta in bocca necessario farle fare dei gargarismi con acqua
fredda salata (due cucchiaini di sale fino per bicchiere d'
acqua). Per attenuare il dolore
giova mettere in bocca un cubetto di ghiaccio.
Per attenuare il prurito si possono applicare creme cortisoniche (Ecoval 70). Possono
comparire, anche se raramente, manifestazione di natura allergica (sudorazione, orticaria,
pallore, difficolt respiratorie, ipotensione e shock anafilattico (VEDI).
Lape un insetto poco aggressivo, eccezion fatta se si
trova nelle vicinanze dell'
alveare. Il suo pungiglione
seghettato e viene trattenuto nella ferita con la sacca
contenente il veleno ed il tratto terminale dell'
intestino: cos
mutilato, l'
insetto destinato a morire rapidamente.

La vespa, dopo la puntura, in grado di estrarre il


pungiglione e di colpire nuovamente.

Anche il calabrone, di dimensioni doppie rispetto alla vespa,


in grado di estrarre il pungiglione dopo la puntura e di
colpire nuovamente.

Punture di zanzare: fra gli insetti che pungono per nutrirsi, quelli pi comuni nei nostri
climi sono le zanzare ed i tafani.
Le zanzare pungono prevalentemente al tramonto, fanno eccezione le zanzare tigre, pi
piccole e con caratteristiche righe sulladdome, che pungono anche di giorno.
E la zanzara femmina che punge per succhiare il sangue che le serve per la maturazione
delle uova. Il maschio della zanzara fitofago e non punge.
12

Dopo aver succhiato il sangue, la zanzara rigurgita un po di saliva che irritante e


provoca arrossamento e prurito localizzati che si risolvono in breve tempo senza nessuna
conseguenza.
La zanzara pi comune la Culex, ma ormai certa la presenza nel nostro territorio della
zanzara tigre.
La zanzara tigre pi piccola di quella comune, punge nelle ore diurne e non emette
ronzio. Si riconosce per il suo colore nero brillante sul quale spiccano evidenti striature
bianche. Vola preferibilmente allaltezza del suolo, molto aggressiva e punge
preferibilmente le gambe e le caviglie. La sua puntura provoca bolle o gonfiore
pruriginoso: tali manifestazioni possono durare alcuni giorni.
In Italia non comporta alcun rischio concreto di trasmissione di malattie infettive.
Il primo provvedimento da adottare quello di applicare un cubetto di ghiaccio sulla
zona colpita. Nella maggior parte dei casi in grado di alleviare il dolore.
Per il prurito si deve ricorrere ad una crema a base di cortisone (Ecoval 70).
Le creme antiistaminiche non servono, anzi possono dare dermatiti da contatto.
E tradizione usare lammoniaca, ma non dimostrato che sia efficace.
Applicare insettorepellenti nelle zone cutanee scoperte, rinnovandoli pi volte specie se si
suda o ci si bagna.
Chi dorme con le finestre aperte e non utilizza le zanzariere, pu ricorrere agli
elettroemanatori: per essere efficaci devono essere accesi ora prima di coricarsi.
Se si rimane allaperto utile ricorrere allo Zampirone, che brucia lentamente emettendo
del fumo contenente piretro, che le tiene lontane.
Ragni e scorpioni: i ragni sono quasi tutti velenosi, ma soltanto alcune specie
possiedono aculei capaci di penetrare la pelle delluomo.
In Italia il ragno pi velenoso la tarantola, che si ritrova in luoghi caldi e secchi (Salento);
il morso della tarantola provoca reazioni locali particolarmente fastidiose e rari gravi effetti
generali.
Gli scorpioni possono iniettare veleno che pu irritare e provocare manifestazioni dolorose
accompagnate da gonfiore; la gravit della reazione dipende dalla specie e dalla
sensibilit del soggetto colpito. La zona colpita va lavata abbondantemente; si pu
applicare localmente una crema cortisonica (Ecoval 70).
Malmignatta: si tratta di un piccolo ragno (7/15mm) nero lucente, con addome sferico
punteggiato da 13 piccole macchie rosse. La puntura procura una piccola macchia
rossastra il cui diametro tende ad allargarsi. Si ha dolore e ingrossamento delle
linfoghiandole regionali, dopo 10-60 minuti dalla puntura. Quindi, dopo qualche ora,
compare una zona pallida di circa 5 cm di diametro, delimitata da un colore rosso-bluastro
intorno. Successivamente, si pu manifestare un eritema pruriginoso, pi o meno
generalizzato. Possono essere presenti ipotensione, tachicardia e crampi muscolari.
Va effettuata unimmediata disinfezione locale e poi procedere allapplicazione di pomate
cortisoniche (Ecoval 70) e, nei casi pi gravi, allassunzione per bocca di antistaminici
(Zirtec) e corticosteroidi (Deltacortene).
Solo alcune persone particolarmente sensibili, le persone allergiche o con familiari
allergici, reagiscono in modo violento alle punture dinsetto, con reazioni allergiche o con
shock anafilattico (VEDI).

13

Disturbi della termoregolazione


Una temperatura ambientale elevata pu causare
disturbi dalla termoregolazione corporea.
Secondo la gravit si riconoscono: il Colpo di Calore e
il Collasso da Calore.

Il colpo di calore il pi severo disturbo causato da una temperatura troppo alta,


associata ad un elevato tasso di umidit e alla mancanza di ventilazione, a cui l'
organismo
non riesce ad adattarsi.
Pu manifestarsi anche in un ambiente chiuso, oppure in un luogo dove non batte
direttamente il sole.
Inizia con un senso di irrequietezza, mal di testa, ronzii agli orecchi. In un breve tempo la
temperatura del corpo raggiunge e supera i 38,5 gradi. La pelle calda al tatto e appare
congestionata. Il viso diventa bluastro, il respiro accelerato, il cuore batte
disordinatamente e la pupilla appare dilatata. Non c' sudorazione, la coscienza
spesso obnubilata e la pressione si abbassa a tal punto da portare allo svenimento.
Il collasso da calore meno grave del precedente ed pi frequente nei nostri climi. Il
soggetto accusa spossatezza, la pelle fredda ed appiccicosa, la sudorazione
abbondante, vi ipotensione arteriosa e vertigini. Possono esserne affetti anche soggetti
giovani, in piena salute, dopo unesposizione a temperature troppo elevate.
Nei disturbi della termoregolazione, la terapia deve essere modulata secondo la gravit
del quadro clinico.
La prima cosa da fare portare la persona colpita in un luogo fresco, ombroso e ventilato
e farla sdraiare a terra a pancia in su, tenendole le gambe sollevate rispetto al resto del
corpo.
La reidratazione per via orale pu essere fatta con acqua o preparati contenenti glucosio e
sali minerali (es: Gatorade).
Eventualmente, immergere un lenzuolo o un grande asciugamano in acqua fredda e poi
avvolgervi la persona per farle sentire un immediato benessere.
Consigliabile anche una borsa di ghiaccio sulla testa: tutti i provvedimenti hanno lo scopo
di far abbassare la temperatura del corpo.
Se dopo circa mezz'
ora di "trattamento refrigerante" la temperatura non scende,
assolutamente necessario trasportare il pi rapidamente possibile il paziente al pi vicino
Pronto Soccorso.
Precauzioni da adottare in una giornata particolarmente afosa

Bere una maggiore quantit di liquidi non alcolici, senza aspettare di sentirsi
assetati;
Non bere liquidi che contengono alcol, caffeina o molto zuccherati;
Non bere bevande molto fredde, possono causare crampi addominali;
L'
uso dei ventilatori elettrici pu essere utile;
14

Fare spesso un bagno o una doccia;


Indossare abiti leggeri e di colore chiaro, con tessuti che non ostacolano la
traspirazione;

Controllare con maggior frequenza le persone a rischio (soprattutto i bambini e gli


anziani) e accertarsi che assumano giornalmente una quantit idonea di liquidi.
SCOTTATURE SOLARI
I sintomi e i segni delle scottature solari compaiono da 1 a 24 ore dopo lesposizione e
variano in funzione dellintensit dellesposizione e del tipo di pelle del paziente. Le lesioni
cutanee vanno da un leggero eritema (arrossamento), che va incontro a desquamazione,
fino a dolore, tumefazione, sensibilit della pelle e vesciche. Possono essere presenti
anche sintomi sistemici (febbre, brividi, debolezza), se colpita una regione estesa del
corpo. Dopo la desquamazione la pelle pu essere ipervulnerabile alla luce solare per una
o pi settimane.
Se la pelle arrossata, ma senza vesciche, usate una crema emolliente ed idratante.
Se si sono formate vesciche, o si tratta di estese scottature, proteggetele con una
medicazione sterile inumidita con una leggera soluzione di bicarbonato di sodio (due
cucchiai da minestra per ogni litro dacqua).
Non usate pomate grasse.
Non esponete al sole le zone scottate finch non sono completamente guarite.
CONGELAMENTO
Il congelamento avviene quando una parte del corpo (in genere sono pi facili al problema
le dita delle mani e dei piedi, il naso e le orecchie) si raffredda fino a tal punto che i liquidi
contenuti si ghiacciano.
Inizialmente il congelamento si manifesta con un rossore intenso della pelle
accompagnato da un dolore acuto, simile ad una puntura di spillo. In breve tempo la pelle
da rossa diventa bianco-giallastra, fredda e priva di sensibilit. In alcuni casi sulla parte
interessata si formano delle vescicole.
Nello stadio avanzato il dolore scompare, in quanto il congelamento provoca la scomparsa
della sensibilit della zona colpita. proprio questo il motivo per cui alcune persone non si
rendono conto del problema, se non loro segnalato da qualcuno che si accorge del
mutato aspetto di una determinata zona del corpo.
Come trattamento immediato importante coprire le parti congelate con indumenti caldi,
possibilmente di lana. Se si tratta delle dita delle mani, si pu tentare di riscaldarle il pi
possibile ponendole sotto le ascelle. Le parti colpite non devono in nessun modo essere
sfregate o strofinate. La persona deve immediatamente recarsi in un ambiente chiuso e
ben riscaldato.
Le parti congelate devono essere immerse in acqua moderatamente calda (intorno ai 3738 gradi, in pratica come la temperatura del corpo). L'
acqua bollente, invece, fa peggiorare
la situazione. Vietato anche esporre la parte colpita a fonti di calore diretto quali stufe,
caloriferi: non bisogna infatti dimenticare che la persona non ha pi la sensibilit della
parte e quindi potrebbe ustionarsi senza rendersene conto. I bagni in acqua calda devono
proseguire fino a quando la pelle non avr recuperato il suo colorito rosato e una certa
sensibilit. Contemporaneamente, bene porgere alla persona una bevanda calda (t,
caff) non alcolica. Le parti congelate non devono essere nuovamente esposte al freddo
per qualche tempo: se la persona dovesse uscire, necessario che le copra bene con pi
indumenti sovrapposti. Nei casi pi seri, il congelamento porta alla morte dei tessuti colpiti:
in questa circostanza la parte interessata assume un colorito nerastro. Se cos fosse
15

indispensabile coprire bene la persona e trasportarla il pi rapidamente possibile al Pronto


Soccorso.

16

Ustioni
L'
ustione una lesione della cute e dei tessuti provocata dal calore. Pu essere causata
da un contatto diretto con fuoco, con liquidi bollenti, con sostanze chimiche, ma anche da
un'
eccessiva esposizione al sole o da una folgorazione.
L'
ustionato, per contatto con fuoco, liquidi bollenti o sostanze chimiche, soprattutto se
l'
estensione notevole, presenta dei dolori e dei bruciori violentissimi, spesso trovato
urlante e incapace di esprimere quanto gli successo.
Le parti ustionate si possono presentare fortemente arrossate, con evidente lacerazione
dei tessuti e della cute, talvolta possono anche essere carbonizzate.
Davanti ad un'
ustione bisogna per prima cosa interrompere tempestivamente l'
azione
lesiva: spegnere l'
ustione con acqua fredda sulla parte e sulle zone limitrofe.
Se la fonte di calore ancora attiva al momento del soccorso, bene eliminare gli abiti,
ma non quelli a contatto con l'ustione: si rischia di staccare insieme agli abiti anche
l'
epidermide e aggravare la situazione.
Bisogna sempre cercare di operare in ambiente il pi possibile sterile: le ustioni sono
molto soggette alle infezioni. Bisogna perci coprire la parte ustionata con appositi teli
sterili.
Le ustioni si possono classificare in tre gradi secondo gli strati di pelle che interessano
e dell'
estensione della zona ustionata: 1 grado, solo arrossamento della pelle; 2 grado,
arrossamento, vescicole e lacerazioni; 3 grado, distruzione di tutti gli strati della pelle.

1 Nei casi di ustioni leggere, cio quando la pelle si


arrossa senza la presenza di vescicole, mettere la parte
interessata sotto l'
acqua corrente fredda per alcuni minuti,
lavare l'
ustione con acqua e sapone e applicare un
comune unguento (Sofargen crema).
Se non disponibile acqua, usate qualsiasi liquido freddo
innocuo, come latte o birra.

2 Nei casi di ustioni pi gravi, con presenza di vesciole e


lacerazioni della pelle, ancora acqua fredda o ghiacciata, poi
mettere sulla parte interessata una garza sterile. Agendo
tempestivamente, si possono evitare le successive
formazioni di bolle. Se queste si manifestano, non vanno mai
bucate, a contatto con l'
aria la parte lesa rischia di infettarsi.
Nel caso le bolle si buchino spontaneamente, bisogna
disinfettarle accuratamente e ricoprirle con apposite garze
sterili. Ricordarsi di usare sempre la garza, mai il cotone.
Se non avete a disposizione materiale sterile per la
medicazione, potete usare la pellicola trasparente per alimenti che si trova in ogni cucina.

17

3 Per le ustioni ancora pi gravi, non applicare nulla sulla


pelle. Se i soccorsi tardano ad arrivare, avvolgere
l'
infortunato con cura in un lenzuolo bagnato e portarlo
all'
ospedale. Non strappare mai i pezzi di abiti che
aderiscono alla pelle ustionata.
Se linfortunato in s, sciogliete mezzo cucchiaino di
bicarbonato di sodio e un cucchiaino di sale in un litro
dacqua. Fate bere al paziente mezzo bicchiere di questa
soluzione ogni 10 minuti circa, per reintegrare i liquidi corporei perduti attraverso la pelle
ustionata. Se il paziente vomita, non insistete a farlo bere.
ATTENZIONE: Non applicate mai cerotti, alcool, oli o grassi sullustione, non forate le
vescicole, non asportate i lembi di pelle e non intervenite in alcun modo sullustione.
Togliete delicatamente anelli, braccialetti, orologi, cinture, scarpe o abiti intorno alla parte
ustionata prima che incominci a gonfiarsi.
Ricoprite zona con tessuto pulito, che non perda peli, possibilmente sterile: infatti le ustioni
sono facilmente soggette alle infezioni.

18

Infezioni cutanee batteriche


ASCESSO
L'
ascesso una raccolta di materiale infetto, quindi batteri e cellule di difesa in
sfaldamento, che si pu formare ovunque si creino condizioni ideali per dare inizio ad
un'
infezione localizzata e circoscritta.
Di solito l'
ascesso inizia con una fase infiammatoria, laddove il germe, superate le barriere
difensive naturali, come la pelle o le mucose, richiama le cellule di difesa.
Se il processo non si arresta, inizia la fase suppurativa, con la formazione di pus.
Gli ascessi, nella maggior parte dei casi, sono dovuti a penetrazione accidentale di germi
dall'
esterno, come succede per esempio per piccole ferite non ben disinfettate, o in
seguito ad un piccolo trauma (la classica scheggia di legno o l'
asportazione traumatica di
una pellicina periungueale), oppure per diffusione da una infezione contigua.
La suppurazione circoscritta normalmente preceduta da una fase infiammatoria
caratterizzata da:
calore irradiante, intenso, con o senza bruciore
dolore, in genere lancinante continuo che aumenta al minimo contatto, talvolta
pulsante
rossore dei tessuti circostanti che sono tesi, brillanti, lucenti
tumefazione, gonfiore.
In seguito compare una lesione emisferica, di colore rossastro, dolente, quindi il pus si
raccoglie al centro rendendo la parte centrale della lesione fluttuante.
Pu colpire qualsiasi area cutanea, a tutte le et.
Il trattamento si basa su antibioticoterapia: locale (Gentalyn crema) e sistemica (Klacid).
In alcuni casi necessario praticare un incisione seguita da drenaggio.
IMPETIGINE
Sovrainfezione batterica di piccole lesioni della cute.
E caratterizzata da piccole vescicole o pustole superficiali transitorie o vescicole
contenenti un liquido giallo chiaro. La rottura delle vescicole esita in una crosta giallo-oro.
La localizzazione pu colpire volto, braccia, gambe glutei. Nellimpetigine bollosa: volto,
mani, tronco, pieghe cutanee.
La terapia si basa sullassunzione di antibiotici (Klacid).

19

Corpi estranei
SCHEGGE
I corpi estranei (una scheggia di legno, un ago, una spina), se penetrati nella pelle,
devono essere rimossi con molta prudenza, disinfettando con alcool prima e dopo.
La rimozione di questi minuscoli corpi estranei deve essere fatta da un profano soltanto
nel caso si tratti di schegge che sporgano molto dalla cute e che quindi risultino facilmente
estraibili. Nel caso in cui non sia possibile reperire un medico, applicare un impacco caldo
alla parte interessata in modo tale da provocare, con il calore, lo spostamento della
scheggia verso la superficie esterna della pelle, rendendone possibile la rimozione con
l'
ausilio di una pinzetta.
Nel caso particolare di ami da pesca:
1- Se l'
amo penetrato nella pelle solo con la punta della testa, effettuare l'
estrazione a
ritroso.
2- Altrimenti spingere l'
amo al fine di far uscire la testa da un'
altra parte con un tragitto il
pi breve possibile
- Tagliare la testa con delle pinze
- Estrarre a ritroso la restante parte dell'
amo
- Lavare la ferita con acqua e sapone e ricoprirla con garza
- Verificare l'
efficacia della vaccinazione antitetanica.
CORPI ESTRANEI NEL NASO
In seguito allintroduzione accidentale di corpi estranei si avverte dolore alle narici, al naso
e alla parte anteriore del volto. I corpi estranei provocano lostruzione delle fosse nasali e,
successivamente, linfezione delle stesse con comparsa di abbondanti secrezioni e, a
volte, la presenza di pus. Le secrezioni possono avere odore sgradevole; in alcuni casi
pu comparire febbre pi o meno elevata e la faccia pu presentarsi alquanto gonfia
intorno alla zona infetta.
Accadde spesso che i bambini, particolarmente attratti dal volto e dai suoi orifizi durante
lesplorazione manuale del proprio corpo, introducano nel naso oggetti dogni genere;
possono essere granelli di sabbia, terriccio, chicchi di grano o riso, perline di plastica o
vetro: la loro variet limitata solo dalla dimensione delle narici.
Questi corpi provocano lostruzione delle fosse nasali, infiammano la mucosa e la rendono
pi aggredibile dai germi: da ci la secrezione di muco, pus e leventuale comparsa di
febbre. E opportuno, prima di tutto, sapere quali sintomi possono far sospettare la
presenza di corpi estranei nel naso: quando da una sola narice del bambino si verifica una
secrezione di muco o pus probabile che lo stato infiammatorio sia dovuto proprio a
questo motivo. Con un accurato controllo si potr accertare la presenza di materiali
estranei e provvedere alla loro rimozione.
Non sempre facile trovare ed estrarre i corpi estranei, perch spesso sono mascherati
dalledema (il gonfiore) della mucosa e dalla suppurazione.
Il corpo estraneo deve essere espulso provocando un eccesso di starnuti, utilizzando un
pizzico di pepe. Non tentare di estrarre il corpo estraneo con strumenti improvvisati,
perch si rischia di farlo penetrare ulteriormente e di farlo inalare nelle vie aeree inferiori.
Soltanto se il corpo estraneo superficiale, si cercher di trarlo fuori, prudentemente, con
una pinzetta pulita.

20

CORPI ESTRANEI NELLORECCHIO


Pu accadere, specie nei bambini, che siano introdotti nellorecchio volontariamente, o
incidentalmente, piccoli oggetti; questi, fermandosi nel condotto uditivo, causano fastidiosi
disturbi. Altre volte piccoli insetti (zanzare e mosche, ecc.), attraverso lapertura esterna
dellorecchio, entrano e si bloccano al suo interno. Pi spesso, ci succede con la
sabbia, al mare. In alcune situazioni levento passa inosservato, in altre pu insorgere
dolore con comparsa di ronzii e di una leggera sordit. Se il corpo estraneo non
asportato in fretta, pu causare secrezione di materiale liquido, giallastro, di origine
infiammatoria.
La sabbia, gli insetti, i bottoni, i sassolini, i fagioli o piselli, ecc. causano infiammazioni del
condotto uditivo, secrezione di liquido infiammatorio e insorgenza di dolore. Una misura
immediata pu essere listillazione nellorecchio di un po dolio doliva intiepidito, che in
genere provoca la fuoriuscita del corpo estraneo: curvando la testa lolio fuoriesce,
trascinando con s il pulviscolo o linsetto. E del tutto inutile, in caso di presenza di un
insetto, il lavaggio del condotto uditivo con acqua: infatti le ali e il corpo sono idrorepellenti,
solamente lolio in grado di bloccarne i movimenti.
E consigliabile astenersi dal tentativo di rimuovere da s un corpo estraneo: si rischia di
ferire il timpano.
E sconsigliato luso di bastoncini cotonati che rischierebbe di spingere ancor pi in
profondit il corpo estraneo se non addirittura di procurare danni al timpano. Il tentativo di
rimozione pu essere infatti compiuto soltanto se il corpuscolo facilmente individuabile.
Si possono utilizzare pinzette sottili, ma sempre con molta cautela.
non tentate assolutamente di estrarre il corpo
estraneo da soli o con l'
aiuto di
strumenti inadatti, poich rischiereste di
peggiorare la situazione;
piegate la testa dal lato del corpo estraneo:
talvolta questa manovra sufficiente a farlo
scivolare fuori;
se si tratta di un insetto, potete affogarlo con
una goccia d'
olio e farlo uscire dall'
orecchio
piegando la testa di lato;
CORPI ESTRANEI OCULARI
Pu capitare che un detrito di polvere, o di altra natura, si insedi nellocchio.
Non sempre facile identificarlo, sia perch potrebbe conficcarsi nella mucosa
congiuntivale (il tessuto a contatto con il bulbo oculare che riveste anche la superficie
interna delle palpebre), sia perch la forte irritazione da esso prodotta determina
unintensa lacrimazione e un fastidio insopportabile.
Non strofinate l'
occhio e fate in modo che la persona stia per alcuni minuti ad occhi chiusi,
in modo che le lacrime espellano l'
oggetto. Dopo esservi lavati le mani, con un contagocce
a pompetta, lavate l'
occhio con acqua o soluzione salina sterile, facendo poi aprire e
chiudere le palpebre. Se tale operazione non ottiene risultato alcuno, esaminate l'
occhio
rovesciando verso l'
alto la palpebra superiore e tirando verso il basso quella inferiore: se il
corpo estraneo si trova su di una palpebra, rimuovetelo con l'
angolo inumidito di una garza
sterile o di un bastoncino cotonato. Nell'
eventualit che il vostro intervento non risolva la

21

situazione, al fine di evitare che la congiuntiva sia graffiata o lacerata dai movimenti
oculari, coprite entrambi gli occhi con una medicazione sterile.
Nell'
eventualit che le dimensioni del corpo estraneo non consentano la chiusura della
palpebra, proteggete entrambi gli occhi con due bicchieri di carta fissati con del cerotto.
Il soccorritore dovr prestare attenzione, soprattutto, a non procurare lesioni all'
occhio con
manovre sbagliate o utilizzando, nel tentativo di rimuovere il corpo estraneo, oggetti
inappropriati.
Che cosa fare:

- provate a togliere il corpo estraneo con una garza, se si tratta


di un granello di polvere, di un piccolo insetto o di una ciglia;

- se l'
operazione non riesce, provate con un lavaggio delicato
dell'
occhio: versate lentamente dell'
acqua nell'
angolo interno
dell'
occhio colpito, invitando l'
infortunato a sbattere pi volte le
palpebre;

- se il corpo estraneo sotto la palpebra superiore, potete


cercare di allontanarlo sollevando leggermente la palpebra e
tirandola in basso fino a sovrapporla a quella inferiore, che la
ripulir;

- un'
operazione pi complessa, da tentare solo se si certi
della propria abilit, rovesciare la palpebra superiore
usando uno stecchino appoggiato di piatto.
- asporterete con una garza il corpo estraneo: non cercate di
asportare il corpo estraneo utilizzando oggetti duri e fate
immediatamente ricorso all'
oculista quando l'
operazione si
presenti difficoltosa.
Terapia: Exocin pomata oftalmica tre volte al giorno per 3
5 giorni + bendaggio dellocchio.

22

INGESTIONE
La maggior parte dei casi di ingestione di corpi estranei avviene nei bambini.
I maggiori problemi li causano oggetti taglienti od appuntiti (spille, aghi, chiodi, etc.) che
possono danneggiare la mucosa intestinale. In questi casi il bambino dovr essere tenuto
in osservazione per eventuali perdite di sangue dalla bocca o con le feci. E prudente il
ricovero in ospedale.
Negli altri casi (oggetti lisci e tondi), in assenza di dolori addominali, si pu attendere la
fuoriuscita delloggetto con le feci senza particolari preoccupazioni. Non bisogna mai usare
purganti o lassativi perch possono peggiorare la situazione.
INALAZIONE
E'pi difficile che l'
oggetto arrivi nelle vie aeree, ma quando succede pu essere molto pi
grave della semplice ingestione.
Gli oggetti pi grandi si possono fermare nelle alte vie respiratorie bloccando
completamente il passaggio dell'
aria, ma in genere sono pi facilmente rimuovibili con la
tosse che stimolata dalla loro stessa presenza. Se per l'
oggetto rimane bloccato, le
conseguenze sono molto pi gravi e la situazione precipita rapidamente: l'
aria entra con
fatica (stridore inspiratorio) o non entra per niente, il bambino diventa rapidamente blu
(cianosi) e perde la coscienza.

"
%

! "#
$
%

#
%

$
'

$
)
*

&
%

%
%

%
!
%

+
(

,
(

*
.
/
%#

23

Quando l'
oggetto pi piccolo, esso pu raggiungere le vie aeree profonde senza potere
essere espulso con la tosse. In questo caso pu non esserci un'
ostruzione importante o
completa al passaggio dell'
aria nella fase inspiratoria e come sintomo prevale una tosse
stizzosa con un fischio espiratorio tipo asma. Questi sintomi tendono a peggiorare nel
tempo per l'
irritazione e l'
edema dei bronchi.
Se gli oggetti sono molto piccoli (spesso frammenti alimentari) pu non esserci la tosse e
la presenza del corpo estraneo si manifesta solo con broncopolmoniti ricorrenti. In tutti
questi casi bisogna raggiungere rapidamente un Pronto Soccorso per la rimozione del
corpo estraneo.

24

Crampi, Stiramenti e Strappi Muscolari


CRAMPO
Consiste in improvvise contrazioni dolorose di un muscolo che sopraggiungono mentre
viene eseguito un esercizio fisico oppure a letto, quando si cambia posizione o anche in
assoluto riposo.
E causato da alterazioni del flusso di sangue che passa nei muscoli (principalmente quelli
di piedi, cosce e polpacci); si riconosce dallindurimento del muscolo che risulta dolorante
e privo della possibilit di muoversi.
Cosa fare:
Porre il muscolo interessato in posizione allungata ed indurre alternativamente
stiramenti e rilassamenti
Quando il muscolo in stiramento massaggiarlo, evitando di eseguire massaggi
troppo forti in quanto si potrebbe provocare la rottura delle fibre muscolari e il
distacco dei tendini
Riscaldare la parte con un bagno tiepido o una borsa d'
acqua calda
Come comportarsi in caso di crampi:

Piede: afferrare le dita del piede, quindi tenderle e rilassarle alternativamente.


Dita del piede: alternare un movimento di estensione (spingendole verso la gamba)
e di flessione (piegarle)
Mano: afferrare il dito interessato, tenderlo e poi fletterlo verso il dorso della mano.
Coscia: far sedere la persona, con una mano sollevare la gamba interessata, con
l'
altra fletterla premendo sul ginocchio; massaggiare la coscia.
Polpaccio: far sedere la persona, afferrare la gamba e flettere il piede verso il
ginocchio.

STIRAMENTO
Lo stiramento una lesione che riguarda solo poche fibre di un determinato muscolo.
Si presenta spesso con un dolore che aumenta con il movimento.
Pu essere causato dal freddo, dallumidit, dallaffaticamento ma anche semplicemente
dalla mancanza di allenamento.
In presenza di uno stiramento bisogna applicare ghiaccio, o comunque altri impacchi
freddi, e procedere allimmobilizzazione per far riposare la parte dolorante.
STRAPPO
Lo strappo solamente uno stiramento di intensit maggiore.
, infatti, una rottura delle fibre di un muscolo che a corto di energia, causata molto
spesso da un eccessivo sforzo muscolare, ma anche da affaticamento, umidit, freddo o
anche mancanza di allenamento. E in genere caratteristico dei fasci muscolari,
specialmente di quelli lunghi (gamba).
Il sintomo pi evidente un dolore che diventa sempre pi intenso man mano che il
muscolo si raffredda e pu diventare insopportabile ad ogni minimo movimento. Talvolta,
lo strappo si accompagna a gonfiore ed ematoma, secondo la gravit. Il trattamento dello
strappo si basa fondamentalmente su impacchi di ghiaccio e sulla somministrazione di
antinfiammatori (vedi cassetta di pronto soccorso).

25

1. Sollevare l'
articolazione colpita da strappo ad un
livello pi alto del resto del corpo, in modo da
diminuire il flusso di sangue.

2. Fasciare la parte infortunata con bende elastiche


ed evitare che l'
infortunato faccia inutili sforzi.

3. Applicare una borsa di ghiaccio. Il freddo aiuta ad


alleviare il dolore e a ridurre il gonfiore. Appena
possibile, fare una radiografia della zona infortunata
per accertarsi che non vi siano fratture.

26

Lesioni osteoarticolari
CONTUSIONE
Sono causate da una violenta forza contro le strutture muscolocutanee (per urti, cadute,
ecc) con conseguente formazione di raccolte di sangue sotto la cute (ematomi) o
travaso di sangue da vasi cutanei o sottocutanei (ecchimosi).
Si manifestano con rigonfiamenti, dolori, difficolt di movimento.
Applicare impacchi freddi, bende elastiche, specie nelle contusioni alle gambe. Mettere a
riposo la parte colpita.
DISTORSIONE
Consiste in lesione traumatica di articolazione dovuta ad un allontanamento momentaneo
delle due ossa che la costituiscono, con stiramento dei legamenti.
Tutte le articolazioni dellorganismo umano possono essere vittime di episodi distorsivi,
particolarmente frequenti sono le distorsioni a carico delle caviglie e delle ginocchia, ma
non sono rare anche quelle a carico dei polsi, del gomito o della spalla.
Poich tendini e legamenti in un soggetto che pratica attivit sportiva o in un sedentario
hanno gradi di resistenza e possibilit di estensione diversa, le distorsioni sono pi
frequenti proprio tra questi ultimi, quando si dedicano ad attivit sportive senza adeguato
allenamento.
In caso di distorsione consigliabile tenere l'
articolazione il pi possibile a riposo perch
sollecitare ulteriormente la parte aumenta l'
infiammazione in corso.
Altrettanto consigliabile applicare sulla parte interessata una borsa con il ghiaccio,
soprattutto quando la distorsione stata forte e causa gonfiore.
Dal momento che la distorsione provoca un'
infiammazione, utile l'
applicazione locale di
prodotti (pomate, creme, unguenti) a base di antinfiammatori non steroidei, i FANS (Aulin,
Tora-Dol, Oki , Brufen, Voltaren,), i quali saranno anche in grado di calmare il dolore.
Qualora quest'
ultimo sintomo fosse particolarmente spiccato, pu anche essere utilizzato,
per brevi periodi di tempo, per via orale, lo stesso tipo di farmaci in automedicazione.
Le conseguenze delle distorsioni durano pochi giorni ed i sintomi diminuiscono
progressivamente. Se cos non fosse, e il gonfiore articolare tendesse ad aumentare,
consigliabile consultare il medico. A volte, infatti, gli infortuni possono essere solo
apparentemente banali.
LUSSAZIONE
E lo spostamento permanente di un capo osseo dellarticolazione dalla sua sede naturale.
Nelle lussazioni le superfici di contatto delle articolazioni (superfici articolari), a causa del
trauma subito, sono allontanate tra loro in maniera permanente ed necessario
l'
intervento medico per poterle ridurre.
Si riconosce per limpossibilit al movimento, per la deformazione dellarto e per i dolori.
L'
articolazione interessata ha perduto il suo normale profilo; le parti coinvolte assumono
posizioni spesso innaturali. I movimenti sono interdetti ed il dolore molto forte,
soprattutto se contemporaneamente si sono verificate delle lesioni ai tessuti molli
(capsula, legamenti, muscoli, tendini).
Una lussazione va curata e rimessa a posto nel pi breve tempo possibile da persona
esperta. I primi soccorsi devono far assumere alla persona interessata una posizione
27

normale, senza provocarle eccessivi dolori, o aggravare il danno subito. Applicare ghiaccio
al fine di prevenire il gonfiore. La persona va accompagnata al pronto soccorso cercando
di immobilizzare la parte interessata al fine di evitare che le vibrazioni del trasporto
aumentino il dolore.
ATTENZIONE: Non si deve mai cercare di ridurre la lussazione.
FRATTURA
E la rottura di un segmento osseo con o senza lo spostamento delle due parti.
Pu essere chiusa, cio senza lesioni della cute, oppure esposta, cio con una ferita
cutanea e fuoriuscita del moncone osseo, spesso associata ad emorragia.
Pu interessare varie parti del corpo.
L'
immobilizzazione di un arto fratturato deve essere eseguita prima che la persona ferita
sia spostata, al fine di evitare il rischio di danni ai tessuti vicini e laumento del dolore.
L'
immobilizzazione dovrebbe avvenire con apposite
stecche metalliche o di legno o con speciali involucri
di plastica. Non disponendo di questo materiale va
bene qualunque supporto che consenta di
raggiungere l'
obiettivo di tenere assolutamente fermo
l'
arto: giornali, coperte arrotolate attorno all'
arto,
manici di scopa, ombrelli, bastoni vari, rami d'
albero,
etc. Queste "stecche d'
emergenza" devono essere
pi lunghe dell'
arto interessato. In assenza anche di
questi supporti, immobilizzare l'
articolazione su di
un'
altra parte del corpo (il torace per l'
arto superiore,
la gamba sana per l'
arto inferiore etc.). Una volta
applicate le stecche, vanno fissate con bende, garze,
cinghie ecc; in loro assenza con qualunque materiale
a disposizione (cravatte, strisce di tela, corde etc.).
Prima di provvedere alla steccatura opportuno
appoggiare sulla parte fratturata un'
imbottitura
realizzata con qualsiasi materiale morbido (pezze di
stoffa, coperte, asciugamani etc.).

ATTENZIONE:
in caso di gravi fratture il soggetto non deve essere mosso a meno che non sia
indispensabile,
le stecche servono esclusivamente per immobilizzare la frattura: lasciatene la
riduzione al medico,
larto fratturato deve essere steccato, immobilizzando le articolazioni sopra e sono
la frattura,
nel fissare la steccatura opportuno valutare che essa non impedisca, perch
troppo stretta, la circolazione del sangue. Se le dita diventano pallide o bluastre o
se l'
infortunato sente formicolii all'
arto coinvolto bene sospettare che la steccatura
sia troppo stretta. In questo caso allentarla. Se necessario le scarpe vanno tolte e si
deve allentare i vestiti; applicate una borsa di ghiaccio sulla zona dolente.
28

Esempi di lussazioni e fratture (cosa fare)


Sono riportati esempi di trattamento e immobilizzazione di fratture, distorsioni e lussazioni
delle varie parti del corpo. I suggerimenti di seguito esposti, ovviamente, si riferiscono a
condizioni di emergenza, quando gli incidenti si verificano in assenza di persone esperte e
i presenti occasionali debbono prestare la prima assistenza.
ARTI SUPERIORI
Consigli per lesecuzione di una corretta fasciatura al collo:
1 - Appoggiare sul petto della persona una fascia triangolare come ad
esempio un fazzoletto da testa, una camicia etc.
2 - Steccare il braccio o la parte lesa.
3 - Sistemare il braccio piegato quasi ad angolo retto, sul torace (la mano
deve essere circa 10 cm sopra il gomito).
4 - Portare langolo superiore della fascia attorno al collo, sollevare langolo
inferiore e legarlo a quello superiore, possibilmente in posizione laterale al
fine di evitare che dia noia al collo.
5 - Langolo laterale va piegato sopra il gomito e fissato con una spilla o
annodato (vedi figura).
Mano
Numerosi sono i traumi a carico delle parti della mano. Essi possono interessare il palmo,
il dorso, il pollice, le articolazioni delle dita, etc. Come norma porre subito del ghiaccio. Per
il trasporto dell'
infortunato, sostenere l'
avambraccio con un fazzoletto attorno al collo e, se
necessario, bloccare la mano incidentata con il palmo fissato ad un sostegno.
Come immobilizzare la mano in presenza o sospettando delle fratture
Posizionare l'
avambraccio in modo che formi quasi un angolo retto con il braccio e con la
mano leggermente pi alta del gomito. Il palmo della mano piatto sul sostegno verso il
basso.
Fasciare la mano ed il braccio con una imbottitura.
Steccare la mano assieme all'
avambraccio.
Legare il braccio attorno al collo della persona.
Polso
Il meccanismo traumatico avviene molto spesso per caduta sul palmo della mano.
Osservare se esistono deformit o tumefazioni: in questo caso si pu sospettare la
presenza di fratture ed ogni movimento inopportuno. In loro assenza, eseguire una serie
di movimenti a mano libera e facendo opporre resistenza. In assenza di dolore fasciare e
porre del ghiaccio.
Come immobilizzare il polso in presenza o sospettando delle fratture
Posizionare l'
avambraccio in modo che formi un angolo retto con il braccio. La mano deve
essere leggermente pi alta del gomito. Il palmo rivolto verso il torace con il pollice verso
l'
alto
Fasciare l'
avambraccio con una imbottitura e steccarlo.
Legare il braccio attorno al collo della persona.
29

Avambraccio
E composto dalle ossa ulna e radio (il radio dalla parte del pollice).
In caso di frattura dell'
avambraccio occorre applicare due stecche ai
lati dell'
avambraccio, dal gomito alla mano, in modo da immobilizzare
l'
arto. Sostenerlo con un fazzoletto attorno al collo e, se necessario,
bloccare il braccio attorno al torace con un secondo fazzoletto.

Gomito
Il gomito un'
articolazione continuamente sollecitata da movimenti ed sede frequente di
distorsioni, lussazioni e fratture. In caso di lussazione si pu osservare come
l'
avambraccio sporga oltre l'
angolo retto formato con il braccio.
In caso di necessit di trasferimento della persona traumatizzata, bloccare braccio e/o
avambraccio lasciando l'
articolazione nella posizione assunta dopo il trauma. E'molto
importante controllare il polso (numero di pulsazioni e consistenza).
Se il gomito flesso
E'sufficiente farlo sostenere da una fascia attorno al collo e tenerlo accostato al torace per
mezzo di una seconda fascia.
Se il gomito disteso
Ripiegare un asciugamano e metterlo sotto l'
ascella in modo da fare uno spessore di
alcuni centimetri che lo tenga separato dal corpo.
Steccare il braccio lasciando il gomito steso; alternativamente avvolgere un cuscino
attorno al braccio bloccandolo con spille, cerotti o fasce.
Braccio
Cenni di anatomia: composto da un solo osso l'
OMERO che si articola con l'
ulna ed il
radio (a livello del gomito) e con la scapola (a livello della spalla).
Come immobilizzare
Ripiegare un asciugamano e posizionarlo sotto il cavo ascellare.
Appoggiare il braccio contro la parete toracica, posizionando l'
avambraccio in modo da
formare un angolo retto con il braccio.
Steccare il braccio nella parte esterna (con un giornale, un legno, ecc.) tenendolo legato
con due legature poste una sopra ed una sotto la sospetta frattura.
Sostenere il braccio al collo con una piccola fasciatura.
Con una seconda fascia fermare il braccio vicino al torace.
Spalla
Sulla spalla si scaricano tutte le sollecitazioni del braccio ed in parte del torace e pertanto
sono frequenti le distorsioni, le lussazioni e le fratture. In caso di grave lussazione o di
frattura, se necessario provvedere al trasporto della persona traumatizzata, cercare di
immobilizzare l'
arto nella posizione in cui si viene a trovare dopo il trauma. Qualora sia
necessario tenere sollevata la spalla (come ad esempio nel caso della frattura della
clavicola) mettere sotto l'
ascella qualche cosa di morbido (un cuscino, del cotone, un
indumento arrotolato ecc). Il braccio va immobilizzato (per mezzo di un fazzoletto) in
posizione verticale (come nelle figure riportate in precedenza) e l'
avambraccio deve
formare un angolo retto.

30

ARTI INFERIORI
Piede e caviglia
La diagnosi fra una brutta distorsione e una frattura in questa sede pu essere difficile. In
ogni caso, poich anche alla presenza di una distorsione controindicato camminare, i
primi aiuti sono uguali per entrambi.
Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
Appoggiare la gamba, dall'
incavo del ginocchio sino al tallone, su di un supporto morbido
come ad esempio una coperta ripiegata o un cuscino. Ripiegare i lembi della coperta o del
cuscino sopra la gamba in modo che essa ne sia avvolta. Fissare questo supporto con dei
lacci o bende.
Il piede va tenuto possibilmente sollevato al fine di diminuire il gonfiore ( utile applicare
del ghiaccio).
Gamba
E'composta da due ossa: la tibia ed il perone che in alto si articolano con la rotula, ed il
femore per formare il ginocchio; in basso con le ossa del piede per formare la caviglia.
Una diagnosi di frattura delle due ossa che compongono la gamba (tibia e perone)
spesso facilitata dal fatto che la gamba assume una posizione non naturale (ad esempio
guardando l'
infortunato disteso si pu vedere come il piede interessato non in linea con il
ginocchio).
Come immobilizzare in presenza o sospettando delle fratture
Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
La gamba, dall'
incavo del ginocchio sino al tallone, va appoggiata su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata od un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne sia avvolta. Fissare questo
supporto con dei lacci o bende.
La gamba va steccata ai due lati partendo dalla coscia. Si consiglia di usare tre stecche:
una posta sotto il polpaccio e le altre due ai lati.
In assenza di stecche usare una coperta, legando la gamba sana a quella fratturata.
N.B. Poich lo stinco (la parte anteriore della gamba) coperto solo da un sottile strato di
tessuti molli, possibile che le fratture in questa sede siano aperte e quindi si possano
vedere i monconi dell'
osso fratturato.
Controllare periodicamente la presenza e la regolarit delle pulsazioni della caviglia
fratturata, il colore delle dita e l'
eventuale formicolio denunciato dalla persona
traumatizzata. Se necessario allentare le legature. Nel caso che la gamba fratturata sia
legata a quella sana bene controllare le pulsazioni alla caviglia anche di quest'
ultima.
Ginocchio
Costituisce l'
articolazione tra la tibia e perone della gamba, il femore della coscia ed un
piccolo osso, la rotula. La frattura pu coinvolgere la rotula o le altre ossa che partecipano
alla formazione del ginocchio. In caso di frattura della rotula, la gamba assume spesso
una posizione non naturale. Prima di steccare una gamba con la rotula fratturata cercare
di raddrizzare la gamba con molta delicatezza e senza toccare il ginocchio. Se questa
manovra provoca dolore lasciare il ginocchio piegato.
Come immobilizzare un ginocchio piegato
La persona infortunata deve rimanere distesa sulla schiena o sul lato sano.
Farle piegare il ginocchio sano parallelamente a quello infortunato.

31

Sistemare tra i polpacci e le cosce una imbottitura (le ginocchia devono rimanere libere e
distanti).
Legare tra loro le due gambe a met del polpaccio e della coscia.
Applicare del ghiaccio sul ginocchio al fine di ridurre il gonfiore.
Controllare il polso di entrambe le caviglie e l'
intorpidimento delle dita dei piedi.
Come immobilizzare un ginocchio disteso
Avvolgere un asse di circa 10 cm con un'
imbottitura lunga tutta la gamba, fino al calcagno.
Riempire gli incavi sotto le caviglie e il ginocchio.
Legare l'
asse alla gamba all'
altezza della caviglia, sopra e sotto il ginocchio e nella parte
alta della coscia.
Applicare del ghiaccio sul ginocchio.
Controllare le pulsazioni a livello della caviglia, l'
intorpidimento delle dita: allentare i nodi
se necessario.
Anca e coscia
La coscia formata dal femore; quest'
osso si articola con l'
ileo, osso che contribuisce a
formare il bacino. L'
anca corrisponde ad una zona composta dall'
articolazione del femore
e dalla parte di bacino corrispondente. Nei traumi che coinvolgono anca e coscia,
generalmente, la gamba interessata appare pi corta dell'
altra ed il piede piegato verso
l'
esterno. In caso di lussazione, ossia di fuoriuscita del femore dall'
articolazione, la coscia
ruotata verso l'
interno. In caso di frattura del femore, se la persona traumatizzata un
giovane, il dolore avvertito al momento della frattura acuto; al contrario nelle persone
anziane il dolore avvertito pu anche essere leggero.
Immobilizzazione della coscia
Lussazione e frattura vanno trattate allo stesso modo. La persona deve restare distesa, se
la gamba ripiegata cercare di distenderla con molta attenzione e delicatezza, se questa
manovra provoca dolore, far ripiegare la gamba sana parallelamente a quella
traumatizzata.
Sono necessarie due stecche: una deve essere lunga
almeno dal bacino al calcagno; l'
altra dall'
inguine al
calcagno. Avvolgerle con materiale morbido (coperte).
Far passare sotto la gamba traumatizzata alcune
strisce di stoffa, almeno 7, (non muovere la gamba ma
spingerle sotto con un bastoncino) di lunghezza
sufficiente a legare le due stecche una volta
posizionate. Disporle lungo l'
intera lunghezza della
gamba (caviglia, ginocchio, sopra il ginocchio etc.) comunque non sopra la zona
fratturata.
Appoggiare le stecche (quella pi lunga al fianco; quella pi corta all'
interno).
Legarle saldamente evitando che facciano male in corrispondenza della zona fratturata,
controllando le pulsazioni alle caviglie.
Se non si dispone di stecche, ripiegare una coperta e porla tra le gambe.
Legare assieme le gambe.

32

Trauma cranico
Dopo un colpo al cranio, la persona puoperdere completamente conoscenza, presentare
una diminuzione del tono muscolare con pallore, pulsazioni cardiache molto rallentate,
respiro superficiale.
In casi particolarmente gravi sopravviene vomito, c perdita di feci e di urina per
contratture muscolari involontarie (si parla allora di commozione cerebrale).
E quando lindividuo si riprende, possono subentrare disturbi psichici con disorientamento
e fasi alterne di depressione ed euforia: la persona, generalmente, non ricorda quello che
accaduto.
Questi sono i disturbi pi gravi, quelli cio che si riscontrano a seguito di grossi traumi
cranici; in altri casi la perdita di conoscenza puramente transitoria e lindividuo ritorna poi
completamente alla normalit, pur non ricordando quanto successo.
Il trauma pu anche non causare alcuna perdita di coscienza, limitandosi a produrre
lesioni alla cute e alle ossa craniche.
In casi particolari la perdita di coscienza (coma) insorge a distanza di ore o di giorni dal
trauma.
Un trauma cranico pu determinare, oltre a lesioni superficiali (ferite, escoriazioni,
lacerazioni del cuoio capelluto), la frattura delle ossa con alterazioni gravi del cervello, tali
da provocare edema cerebrale con perdita di coscienza e disturbi del respiro. In casi
particolari, senza rottura della teca cranica, si pu ledere il cervello per il contraccolpo.
Se il trauma stato molto importante, andr il prima possibile consultato un medico;
nellattesa, il paziente andr tenuto in ambiente tranquillo, sul suo capo sar opportuno
porre del ghiaccio.
Il riposo deve essere assoluto e prolungato, anche dopo la ripresa della conoscenza.
Indispensabile lo stretto controllo, in quanto i sintomi potrebbe manifestarsi nuovamente
e/o a distanza anche in maniera pi grave.
Per tale motivo, si raccomanda unattenta osservazione del paziente nelle successive
48 ore.
Si consiglia durante tale periodo lassunzione di cibi leggeri in modiche quantit e bevande
tiepide.
Il Paziente dovr essere condotto immediatamente presso un Servizio di Pronto
Soccorso in caso si verificassero una o pi delle seguenti condizioni:
CEFALEA INGRAVESCENTE (mal di testa che diventa pi forte)
CONFUSIONE MENTALE (senso di stordimento)
VOMITO
RIDUZIONE O MARCATO INCREMENTO DELLA FREQUENZA DEL POLSO
TENDENZA AD ADDORMENTARSI (durante le ore diurne)
DIFFICOLT A RISVEGLIARSI (durante le ore notturne): si consiglia di svegliare il
paziente ogni 2-3 ore
CONVULSIONI
FEBBRE ELEVATA
FUORIUSCITA DI LIQUIDO CHIARO E/O SANGUE DAL NASO E ORECCHIE
MANCANZA DI FORZA (stanchezza dei muscoli della faccia o di un braccio o di una
gamba) E/O RIDUZIONE DELLA SENSIBILIT IN UNA PARTE QUALSIASI DEL
CORPO
MANIFESTAZIONI OCULARI (strabismo, pupille di diametro diverso)

33

Ferite

Chiamiamo ferita la rottura della pelle provocata da un trauma.


Le ferite possono essere pi o meno estese, superficiali oppure profonde, a seconda
che interessino la sola cute o anche le strutture anatomiche sottostanti, come i tendini e i
muscoli.
Le ferite del capo, del torace e dell'
addome possono essere talmente profonde da
coinvolgere nella rottura anche gli organi contenuti rispettivamente nel cranio, nella gabbia
toracica e nella cavit addominale; in questo caso sono dette ferite penetranti.
Secondo il tipo di agente vulnerante che la produce si distinguono in: ferita da taglio
(agente tagliente), da punta (penetrazione di un oggetto appuntito), da taglio e punta.
Le ferite da punta, da punta-taglio sono le pi pericolose perch possono penetrare nelle
zone profonde del corpo e ledere organi vitali, grossi vasi sanguigni, visceri, provocando
rapidamente la morte o, comunque, gravi emorragie e gravi infezioni.
Abrasioni
Le abrasioni sono semplici lacerazioni della pelle che per, se trascurate, potrebbero
talvolta dare luogo ad uninfezione.
Vanno perci trattate con acqua ossigenata e asciugate con acqua sterile o del buon
disinfettante. Per maggior prudenza, poi, si coprono con garza sterile e si fasciano
leggermente.
Vesciche
La pelle intatta che copre una vescica la migliore protezione dalle infezioni.
Tuttavia, se vi sembra che una vescica stia per rompersi, lavate con acqua e sapone la
vescica stessa e la pelle circostante, quindi disinfettate. Pungete la vescica vicino al
margine con un ago sterile (la manovra indolore) e premete leggermente per far
fuoriuscire il liquido.
Se la vescica si gi aperta, usate un disinfettante leggero, non allontanate la pelle e
coprite con una medicazione sterile.
I pericoli connessi alle ferite
L'
immediato pericolo di una ferita costituito dalla perdita di sangue che essa comporta,
per la rottura di vasi sanguigni (emorragia).
Nella maggior parte dei casi si tratta di vasi di piccolo calibro che in pochi minuti
cessano spontaneamente di sanguinare ( avviene cio un'
emostasi spontanea).
Quando la rottura interessa vasi di calibro pi grosso, l'
emostasi spontanea pu richiedere
pi tempo o, eccezionalmente, non avvenire affatto, con il grave pericolo di un'
eccessiva
perdita di sangue e conseguente alterazione della funzione cardiocircolatoria (ricordiamo
che nell'
adulto sono normalmente presenti circa 5 litri di sangue circolante).
Se la lacerazione interessa grosse arterie, l'
emorragia sar rapida ed imponente e solo un
tempestivo soccorso potr salvare la vita del paziente.
Le emorragie superficiali, esterne, sono facilmente individuabili, mentre le ferite penetranti
possono causare emorragie interne non visibili, ma che rapidamente compromettono la
funzione cardiocircolatoria, provocando nel paziente alterazioni del polso sempre pi
34

accentuate e uno stato di generale malessere sempre pi intenso, con spossatezza,


sudorazione e pallore (stato di shock).
Un secondo pericolo connesso alle ferite quello delle infezioni. Le infezioni sono
malattie causate da microbi penetrati attraverso la breccia aperta dalla ferita; alcuni di
questi microbi sono in grado di provocare malattie molto gravi all'
organismo, anche
mortali.
Tra le tante, ricordiamo in particolare il tetano, una malattia contro la quale non esiste
tuttora una cura efficace che possa combatterlo una volta presente. I nostri sforzi sono
concentrati allora nella prevenzione della malattia stessa, cosa possibile con la
somministrazione di un vaccino e di un siero specifici.
ATTENZIONE: ACCERTARSI CHE LA VACCINAZIONE ANTITETANICA SIA ANCORA
VALIDA
Il primo soccorso nelle ferite
Consideriamo le diverse circostanze:
Ferite non emorragiche.
Per prima cosa vanno indossati i guanti monouso, che comunque devono essere sempre
indossati in ogni manovra di soccorso, soprattutto alla presenza di liquidi biologici
(sangue). E necessario lavare prima la cute intorno alla ferita con acqua e sapone; la
ferita va lavata con soluzione fisiologica e poi disinfettata (per esempio: acqua
ossigenata), cercando di allontanare i corpi estranei visibili, ma non quelli infissi.
La ferita va poi coperta con garza sterile e, in presenza di emorragia, si deve fare una
lieve compressione. Qualora ci si trovi in condizione di emergenza e non si abbia il
necessario per la cura della ferita, bisogna utilizzare materiale pi pulito possibile e,
preferibilmente, chiaro per le fasciature e le medicazioni al fine di verificare se esiste una
emorragia.
Talvolta il taglio causato da un corpo estraneo che, dopo aver causato la ferita, rimasto
all'
interno. Dobbiamo, ovviamente, limitarci ad estrarre soltanto i corpi estranei superficiali,
che sporgono dalla cute e che siano quindi facili da afferrare. Le schegge sono il tipico
esempio di incidente comune: possono essere eliminate quando non sono troppo
profonde e sono integre, cio non sono spezzettate. Con impacchi caldi continuati per
alcuni giorni, si pu ottenere lo spostamento della scheggia verso la superficie esterna,
rendendo cos possibile la rimozione con l'
ausilio di una pinzetta.
Nelle ferite al capo, utilizzare bende autoaderenti o garze arrotolate intorno alla testa.
Ferite emorragiche
Se, al momento del soccorso l'
emorragia ancora presente, comprimere la ferita per
alcuni minuti con compresse sterili o pulite, tenendo sollevato l'
arto eventualmente
interessato; ci quasi sempre sufficiente ad accelerare la spontanea cessazione del
sanguinamento; una volta cessata l'
emorragia medicare la ferita, detergere la cute
circostante con acqua, acqua e sapone o acqua ossigenata, disinfettare la cute
circostante, ricoprire con compresse sterili o pulite e fasciare; ci costituir una prima
barriera contro l'
ulteriore penetrazione di microbi e dar sollievo alla persona;
se l'
emorragia non si arresta spontaneamente, praticare allora un bendaggio
compressivo che possa sostituire la compressione manuale prima esercitata;

35

di fronte ad una emorragia imponente, non controllabile con un bendaggio compressivo,


mantenere la compressione manuale o, se la ferita interessa un arto, applicare sempre

un laccio emostatico a monte della ferita, mai per


sotto il gomito o sotto il ginocchio; infatti per essere
efficace il laccio deve essere applicato tra la spalla e il
gomito o tra l'
inguine e il ginocchio.

Un laccio efficace si ottiene annodando una striscia di stoffa arrotolata attorno al braccio
o alla coscia, mantenendola larga, senza stringere; al di sotto si introduce poi un
bastoncino rigido e si comincia ad attorcigliare l'
anello di stoffa, stringendolo sempre di pi,
finch non vediamo cessare l'
emorragia; si termina fissando il bastoncino all'
arto, con un
cerotto o un cordone, affinch, mollandolo, non si srotoli il laccio; bene ricorrere al laccio
solo in casi estremi; quando si costretti a farlo, ricordarsi di segnare sempre l'
ora in cui lo
si applicato, in modo chiaro e ben visibile, sul paziente stesso; se i tempi di soccorso si
prolungano, allentare il laccio ogni ora per 5 o 6 minuti, durante i quali andr ripresa la
compressione manuale della ferita; la rimozione definitiva del laccio dovr esser fatta solo
da un medico.
Nel caso di ferite da punta al capo, al torace o all'
addome, senza un'
apparente emorragia
esterna, dovranno essere attentamente sorvegliate le funzioni vitali.
ATTENZIONE:
Non si devono togliere corpi estranei ritenuti; se nella ferita vi sono corpi estranei, non
fasciare, ma appoggiare soltanto le garze provvedendo ad una protezione molto morbida.
Non utilizzare cotone per la detersione e disinfezione, tanto meno alcool denaturato.
Non cercare di liberare e pulire la superficie di una lesione che appare grave al cuoio
capelluto, perch si potrebbe causare ulteriore sanguinamento e danni se vi sono fratture.
Non sollevate la testa d una persona incosciente.
Casi particolari
Ferite con lembo cutaneo staccato: il lembo non deve mai essere staccato completamente

Ferita ad un occhio: fare medicazione protettiva, senza


disinfettare, su entrambi gli occhi per prevenirne i
movimenti,
poich
gli
occhi
si
muovono
contemporaneamente
Ferita addominale con fuoriuscita di anse intestinali: le
anse non devono mai essere fatte rientrare nella cavit
addominale, ma coperte con garze sterili imbevute di
soluzione fisiologica.

36

Emorragie
Per emorragie si intende la fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni (vene e arterie) e si
possono cos classificare:
Esterne: causate di solito da eventi traumatici, possono essere venose (sangue rosso
scuro che esce in modo fluido e continuo) e arteriose (sangue rosso vivo che esce a
getto).
Interne: il sangue si raccoglie in cavit chiuse come cranio, addome, torace ecc. e
possono essere causate da un trauma o da una malattia.
Interne esteriorizzate: il sangue fuoriesce da orifizi naturali (naso, bocca, orecchio ecc.)
dopo essersi raccolte in una cavit naturale.
Ematomi: sangue fuoriuscito dai vasi, solitamente dovuto a traumi, che si raccoglie tra i
tessuti senza uscire allesterno.
Trattamento
Unemorragia, in base alla quantit e alla sede, pu costituire una minaccia per la vita.
Bisogna quindi provvedere subito ad arrestarla o a rallentarla. Le emorragie interne
possono essere trattate solo in ospedale, nel primo intervento si pu solo cercare di
prevenire lo Shock mettendo il paziente in posizione anti-Shock, allentando cinture,
pantaloni ecc.
- Indossare i guanti di protezione
- Controllare le funzioni vitali
- Non dare da bere
Compressione emostatica diretta (che prevede prima larresto completo dellemorragia
con compressione manuale, poi lapplicazione di una medicazione compressiva):

1. Mettere sulla ferita una o pi garze sterili ripiegate a


cuscinetto che concentrino la pressione
2. Con le dita o con la mano premere con forza progressiva
sulla ferita, sino a fermare il sanguinamento
3. Se la garza si sporca bisogna sovrapporne delle altre
4. Le garze a contatto con la ferita non devono mai essere
tolte
5. Dopo 5 lasciare la pressione: se lemorragia riprende
continuare la pressione per altri 5

Quando lemorragia si arresta, effettuare una medicazione compressiva: necessario


fasciare comprimendo il punto dellemorragia in modo selettivo con garze piegate o una
benda arrotolata e fasciando con moderata tensione. Terminata la fasciatura, bisogna
controllare che la circolazione a valle non si sia arrestata e la parte non gonfi e/o diventi
pi dolente di prima. Se la garza esterna si macchia di sangue bisogna riprendere lintera
procedura.

37

Sistema dei punti di compressione (se non si riesce ad arrestare unemorragia con la
compressione diretta si tratta, generalmente, di una lesione ad unarteria che costituisce
una grave emergenza). Bisogna quindi interrompere il flusso di sangue comprimendo
larteria a monte. Applicare sempre un laccio emostatico a monte della ferita, mai
per sotto il gomito o sotto il ginocchio: infatti, per essere efficace, il laccio deve
essere applicato tra la spalla e il gomito o tra l'
inguine e il ginocchio.

Punti di compressione
Ascellare (emorragie della spalla o del tratto vicino al
braccio) Si deve stringere la spalla con entrambe le
mani spingendo i pollici nel cavo ascellare.
Omerale (emorragie dellarto superiore) Stringere il
braccio con due mani comprimendo con le dita il
solco tra bicipite e tricipite.

Femorale (emorragie dellarto inferiore) Con il pugno


si deve spingere con forza sullinguine del paziente
che deve essere supino su una superficie dura.

Applicazione del laccio emostatico: lo stesso deve essere applicato solo se non si pu
mantenere la compressione e la medicazione compressiva insufficiente perch arresta
completamente la circolazione a valle con il rischio di gravi danni neurologici e vascolari.
La pressione deve essere graduale, ma pu essere anche necessario usare una certa
forza e deve essere seguita dalla compressione emostatica diretta.
Un laccio efficace si ottiene annodando una striscia di stoffa arrotolata attorno al braccio
o alla coscia, mantenendola larga, senza stringere; al di sotto si introduce poi un
bastoncino rigido e si comincia ad attorcigliare l'
anello di stoffa, stringendolo sempre di pi,
finch non vediamo cessare l'
emorragia; si termina fissando il bastoncino all'
arto, con un
cerotto o un cordone, affinch, mollandolo, non si srotoli il laccio; bene ricorrere al laccio
solo in casi estremi; quando si costretti a farlo, ricordarsi di segnare sempre l'
ora in cui lo
si applicato, in modo chiaro e ben visibile, sul paziente stesso; se i tempi di soccorso si
prolungano, allentare il laccio ogni ora per 5 o 6 minuti, durante i quali andr ripresa la
compressione manuale della ferita; la rimozione definitiva del laccio dovr esser fatta solo
da un medico.

38

Febbre alta
Si parla di febbre quando la temperatura esterna (misurata all'
inguine o sotto l'
ascella),
supera i 37C. Una temperatura esterna fino a 38 C considerata "BASSA"; se tra i 38
e i 39 C detta "MEDIA"; se supera i 39 C la febbre considerata "ALTA".
Per misurare la temperatura esterna bisogna asciugare l eventuale sudore all'
ascella,
posizionare il termometro e mantenerlo per circa 5 minuti.
La febbre un sintomo, NON UNA MALATTIA.
La febbre dovuta allalterazione dei meccanismi di regolazione termica dei centri nervosi
e alla dissociazione tra la produzione del calore e la sua dispersione.
La febbre un meccanismo di difesa verso le cause dell'
aumento della temperatura
stessa (germi, caldo eccessivo).
Essa rappresenta un utile rimedio che l'
organismo ha escogitato nel corso dell'
evoluzione
per fronteggiare la maggior parte delle malattie infettive; utile pertanto mantenere il
corpo ad una certa temperatura (38.0 - 38.5 C) in modo che i germi muoiano pi
rapidamente.
Non esiste una proporzione diretta tra grado di temperatura e gravit della malattia in atto.
La febbre come tale non rappresenta un pericolo, purch il soggetto che ne affetto sia
adeguatamente idratato (cio deve bere pi del solito).
La febbre rappresenta un sintomo tipico di alcune malattie, perci il suo abbassamento
forzato, mediante farmaci antipiretici, pu determinare, a volte, una errata diagnosi della
malattia stessa e quindi una errata terapia.
Nel caso sia stata iniziata una terapia antibiotica, non ci si deve preoccupare se la febbre
non scende subito dopo le prime somministrazioni.
Landamento febbrile va seguito con cura e la temperatura va sempre misurata con lo
stesso metodo (orale, ascellare) e durante le stesse ore della giornata.
Laumento rapido della temperatura avviene in tre fasi:
Prima fase
Iniziano i brividi, il malato batte i denti e a volte contrae i muscoli.
Bisogna misurare la febbre, riscaldare con coperte, borse dellacqua calda, t caldo.
Seconda fase
Sopraggiunge malessere diffuso, aumenta la temperatura.
Bisogna effettuare spugnature fredde e far bere molto.
Terza fase
La temperatura scende ed accompagnata da sudorazione e spossatezza.
Bisogna evitare che la persona si raffreddi nelle lenzuola bagnate di sudore, opportuno
sostituirle.
Particolarmente sensibili a questa sintomatologia sono i bambini piccoli, il cui cervello non
tollera gli stati febbrili, opportuno quindi agire velocemente per evitare che la
temperatura salga molto.
In caso di febbre elevata:
non bisogna assolutamente coprire abbondantemente il paziente
eseguire spugnature, mediante un asciugamano bagnato con acqua tiepido-fredda
e appena strizzato, su polsi, caviglie, fronte, ascelle, gomiti, inguine e ginocchia,
cambiandolo periodicamente fino a quando la temperatura non si sia stabilizzata
(38.5 C o meno).
Attenzione: non pretendere di mantenere la temperatura sotto i 37 C ad ogni costo e
ricordare che l' antibiotico non abbassa la temperatura.

39

Congiuntivite
Le infiammazioni agli occhi, nonostante presentino sintomi molto simili fra loro, quali
arrossamento, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione e secrezione di muco,
affliggono parti differenti dell'
occhio e possono avere intensit e gravit molto diverse.
La congiuntivite, per esempio, la pi comune fra le infiammazioni e colpisce la
congiuntiva, quel tessuto trasparente che riveste la parte anteriore del bulbo oculare e la
superficie interna delle palpebre.

L'arrossamento, insieme alla sensazione di corpo estraneo, il pi


diffuso sintomo delle congiuntiviti
La malattia molto comune, assai fastidiosa ma raramente pericolosa: in particolare, non
provoca danni alla vista. Trattandosi spesso di una malattia contagiosa, deve essere
diagnosticata e trattata tempestivamente, soprattutto nei bambini pi piccoli che sono
facilmente colpiti da congiuntiviti virali o batteriche.
I TIPI
Le caratteristiche dell'
infiammazione e le sue cause fanno s che le congiuntiviti siano
classificate in tre fondamentali tipi.
Congiuntivite infettiva.
provocata da batteri o da virus. Spesso entrambi gli occhi ne sono colpiti, anche perch
contagiosa ed facile toccarsi inavvertitamente, trasportando l'
agente patogeno da
quello malato a quello sano.
La sintomatogia caratterizzata da:

occhi arrossati;
occhi appiccicosi al mattino;
lacrimazione;
sensazione di corpo estraneo o di "sabbia" negli occhi;
fastidio alla vista e ipersensibilit alla luce;
secrezione di muco pus di colore giallastro.

La terapia si basa su Exocin collirio 2 gocce tre volte al giorno per 7 15 giorni. Se non vi
miglioramento, dopo due giorni di terapia con Exocin, sostituire con Betabioptal collirio
sempre 2 gocce tre volte al giorno per 7 giorni.

In tutti questi casi di congiuntivite necessario prendere delle semplici


precauzioni per far s che il contagio non si diffonda: evitare di toccarsi gli occhi con
frequenza; lavarsi le mani dopo aver toccato gli occhi; tenere separati gli asciugamani; se

40

si ha un'
infiammazione in atto, non truccarsi finch non sia del tutto guarita; non prestare e
non farsi prestare prodotti per il trucco o colliri.
Congiuntivite allergica.
Molte sostanze, come pollini, peli di animali domestici, cosmetici e perfino cibi, possono
causare reazioni allergiche. Naturalmente questa forma non infettiva ed solitamente
accompagnata da altre manifestazioni allergiche, come frequenti starnuti, prurito e naso
che gocciola. Si scatena pi di frequente in primavera, periodo dell'
anno nel quale i pollini
sono molto pi diffusi nell'
aria.
La sintomatogia caratterizzata da:

occhi arrossati;
prurito;
lacrimazione;
ipersensibilit alla luce;

La terapia si basa su Prenacid collirio 2 gocce tre volte al giorno per 7 giorni + Relestat
collirio 2 gocce mattino e sera per 20 giorni.
Congiuntivite tossica
conseguente all'
esposizione a sostanze chimiche irritanti o tossiche presenti nell'
aria
acqua delle piscine
oppure a prolungata esposizione al sole. Anche il cloro contenuto nell'
pu causare una congiuntivite tossica; se, dopo una nuotata, gli occhi si arrossano e
rimangono irritati a lungo bene usare gli occhialini. I sintomi sono analoghi a quelli della
congiuntivite allergica e anche questa forma non contagiosa.
Si consiglia: Systane (lacrime artificiali) collirio
ATTENZIONE: in tutte le forme di congiuntiviti controindicato il bendaggio oculare.

41

Mal d'orecchio (Otalgia)


Definizione e cause
L'
otalgia un dolore localizzato nell'
area del padiglione auricolare. Essa pu presentarsi
come dolore sordo, continuo o come dolore intermittente, pulsante; talora pu irradiarsi
anche alla nuca ed al collo. Pu essere dovuta ad un'
infiammazione dell'
orecchio esterno,
medio o interno (rispettivamente otite esterna, media e interna) o essere sintomo di
affezioni di organi contigui (lingua, denti, faringe). Dal classico colpo d'
aria all'
infezione
vera e propria, l'
otalgia espressione di una variet di possibili e differenti condizioni.
Manifestazioni
L'
otalgia si presenta come dolore acuto e insistente, che si accentua con la deglutizione, la
masticazione, i movimenti del capo e la posizione sdraiata. Un dato importante la
presenza di fischi illusori ma fastidiosi e/o di vertigini.
Provvedimenti
Il mal d'
orecchio pu essere curato mediante preparati analgesici o anestetici locali
(gocce) oppure mediante antinfiammatori per bocca come il paracetamolo (Tachipirina).
Qualora si verifichi emissione abbondante di muco e pus o sangue dal canale uditivo,
segno di possibile sopravvenuta perforazione del timpano, i prodotti ad instillazione locale
nel canale uditivo non andranno impiegati, e in tal caso si ricorrer ad antinfiammatori ed
antidolorifici per bocca. Il suo andamento, l'
intensit e la risposta ai farmaci di
automedicazione sono indizi importanti per capire in che misura esso pu essere
considerato un disturbo temporaneo o, al contrario, sintomo di una malattia pi seria
dell'
orecchio, meritevole di visita medica.
In ogni caso si deve tener presente che lotite acuta si risolve spontaneamente entro 3
giorni dall'
inizio dei sintomi nell'
80 per cento dei casi.
Qualora si voglia ricorrere alluso di antibiotici utile lAugmentin compresse.
Tappo di cerume: il cerume normalmente prodotto da alcune ghiandole presenti nel
condotto uditivo esterno e viene eliminato perch le cellule che rivestono la parete del
condotto effettuano con le loro ciglia un movimento di scorrimento dall'
interno verso
l'
esterno, spingendo cos il cerume all'
esterno dell'
orecchio.
Quando, mediante l'
utilizzo di bastoncini cotonati, il cerume viene spinto all'
interno del
condotto uditivo, si contrasta il movimento verso l'
esterno del condotto e il cerume si
accumula; cos che si forma il "tappo di cerume". Se poi il cerume si bagna o si
inumidisce (per es. soggiornando in ambiente umido o con il bagno), esso si rigonfia,
provocando dolore e/o riduzione dell'
udito, con sensazione di "orecchio tappato".
La terapia del tappo di cerume consiste nella sua asportazione. L'
estrazione pu avvenire
mediante il lavaggio auricolare utilizzando acqua con temperatura attorno ai 37C.
Se il cerume particolarmente duro, va sciolto con acqua ossigenata al 4% ed aspirato,
oppure si instilla per alcuni giorni il prodotto Cerumenex gocce, quindi si aspira, o si lava il
condotto.
Foruncolo del condotto uditivo esterno: la formazione di un foruncolo in questa sede, e
cio l'
infezione di un follicolo pilo-sebaceo, provoca intenso dolore in quanto una regione
ricca di terminazioni nervose.
Alla presenza di un foruncolo, disinfettare con alcune gocce di acqua ossigenata il
condotto uditivo esterno.
42

Fuoriuscita di sangue dal naso (Epistassi)


Si definisce epistassi o rinorragia unemorragia di tipo arterioso o venoso proveniente dalle
fosse nasali.
L'
epistassi puoverificarsi in assenza di uno stato patologico apparente, ed in questo caso
denominata essenziale.
Si osserva in tutte le et e la causa pi frequente la presenza di varici, dilatazioni venose
ed arteriose facilmente traumatizzabili, riscontrabili specialmente in soggetti giovani.
L'
insorgenza puoessere spontanea o favorita, per esempio, da un raffreddore,
dallesposizione al sole, da uno starnuto e soprattutto dal grattamento; l'
emorragia
puoessere molto abbondante, ma in genere si arresta rapidamente, anche se presenta
una particolare tendenza a recidivare.
L'
epistassi secondaria piu' frequentemente riscontrabile causata da ipertensione
arteriosa. Spesso scatenata da un eccesso alimentare, preceduta generalmente da mal
di testa; l'
emorragia notevole. In corso di epistassi necessario pertanto chiedere
sempre al soggetto se iperteso.
Una epistassi di lieve entita' puoessere facilmente dominata mediante compressione
digitale dell'ala del naso contro il setto per una decina di minuti esatti, controllati con
lorologio, dopo aver invitato il paziente ad espellere i coaguli, che potrebbero ostacolare i
normali processi di emostasi, soffiando delicatamente il naso.
Puo'essere utile anche eseguire la medesima manovra previa introduzione nella fossa
nasale sanguinante di un tamponcino di cotone imbevuto di soluzione coagulante.
Inoltre, il paziente va fatto sedere con il capo chino in avanti e in basso, in modo da evitare
che ingerisca sangue. Questo potrebbe causare vomito e facilitare, per lo sforzo, la ripresa
dellepistassi. Inutile, invece, porsi in una posizione con il capo pi basso rispetto ai piedi.
Utile, ma non necessaria, pu essere una borsa di ghiaccio alla radice del naso.
Nelle epistassi di media entita', qualora le misure terapeutiche precedenti non abbiano
avuto successo, indicato il tamponamento nasale.
Il tamponamento anteriore si esegue introducendo nella fossa nasale strisce di garza (che
secondo i casi puoessere orlata e vaselinata, iodoformica, imbevuta di coagulanti o
semplice) facendole scivolare sul pavimento e disponendole a palizzata dal basso verso
l'
alto, in modo da riempire completamente la cavita'
.
Il tamponamento puoessere monolaterale o bilaterale, secondo la necessit, e va
eseguito sotto il controllo diretto della vista, allo scopo di evitare l'
esecuzione di manovre
errate, dolore inutile al paziente ed ulcerazione delle mucose. I tamponi sono lasciati da 48
a 72 ore, secondo la gravita'dell'
emorragia, ed in questo lasso di tempo il paziente
puoaccusare modica cefalea, prevalentemente frontale, ed un lieve rialzo febbrile.

43

Denti
MAL DI DENTI
Il mal di denti compare quando la carie giunge ad interessare anche la polpa, un tessuto
connettivo lasso che si rigonfia e viene compresso contro le pareti rigide del dente. Per
effetto di questa congestione, i nervi sono compressi e provocano dolore.
Questo meccanismo spiega perch il mal di denti si intensifica tutte le volte che il paziente
si corica: in posizione sdraiata l'
afflusso di sangue alla testa, e quindi ai denti, aumenta, e
aggrava la congestione della polpa dentaria. La comparsa del mal di denti indica che il
dente stato irrimediabilmente compromesso dal processo carioso: la fase successiva
della malattia la morte del dente, e la formazione di un granuloma all'
apice delle sue
radici. Il processo infettivo cronico costituito dal granuloma pu successivamente diventare
acuto, e portare alla formazione di un ascesso.
Il mal di denti , quindi, un segnale di allarme che richiede cure immediate.
Non sempre, per, il dentista immediatamente disponibile: nellattesa del suo intervento,
pu essere utile conoscere qualche rimedio per alleviare dolore.
Il primo consiglio quello di non sdraiarsi per dormire, ma cercare di dormire in posizione
seduta, o almeno sollevare il capo con due o tre cuscini: in questo modo si riduce l'
afflusso
di sangue alla testa. Lo stesso risultato si ottiene facendo un pediluvio ben caldo: in
questo modo, il sangue tende a ristagnare nei vasi sanguigni delle estremit inferiori,
dilatati dal calore. Sono invece da evitare gli impacchi caldi sulla guancia, che possono
aggravare notevolmente l'
infiammazione, provocando una tumefazione di tutta la guancia
e della regione orbitale.
Lassunzione di un analgesico (vedi cassetta di pronto soccorso) pu dare momentaneo
sollievo. In caso di ascesso iniziare antibiotica con Augmentin.
PERDITA DI UN DENTE
In caso di perdita di un dente in un trauma pu essere utile:
fermare il sanguinamento della gengiva applicando un fazzoletto o un tampone di
garza e premendo;
recuperare il dente il pi presto possibile ed immergerlo in un bicchiere di latte
freddo senza lavarlo con acqua (se il reimpianto avviene entro 90 minuti c'
il 50%
di possibilit di successo);
recarsi immediatamente da un dentista o al Pronto Soccorso con il dente
recuperato.

44

Diarrea
La diarrea l'
emissione di feci non formate o liquide con frequenza superiore alla norma
secondaria a contrazioni dell'
intestino pi frequenti del normale.
Le condizioni che possono determinare la comparsa di diarrea durante una vacanza sono
molteplici: ingestione di cibi avariati, intolleranze alimentari, diarrea estiva, enterocolite,
parassitosi intestinali, colpo d'
aria fredda, assunzione di alcuni farmaci (per esempio gli
antibiotici).
Schematicamente le cause pi frequenti di diarrea acuta possono essere dovute a:

Infezioni virali. Contratte prevalentemente per ingestione di cibi e liquidi infetti,


sono probabilmente la causa pi frequente. I virus danneggiano "fisicamente" la
mucosa dell'
intestino, alterandone soprattutto la capacit di assorbire l'
acqua.
Queste diarree virali nei Paesi occidentali sono solitamente benigne, durano pochi
giorni e si risolvono spontaneamente.
Infezioni batteriche. Le tossine dei batteri contenuti in cibi o bevande inquinati (da
qui il nome di tossinfezioni alimentari) non solo possono ridurre la capacit della
mucosa intestinale di assorbire acqua, ma possono anche stimolare la secrezione
di acqua e sali da parte della stessa mucosa (diarrea secretoria). Come per le
diarree da causa virale anche queste da causa batterica nei nostri Paesi tendono a
risolversi spontaneamente in pochi giorni. Ben diversa la situazione nei Paesi
sottosviluppati. L'
esempio pi eclatante certamente il colera.
Stress importanti. Uno stress oggettivamente importante, o soggettivamente
percepito come tale, pu causare diarrea.
Assunzione di antibiotici. Anche se non spesso, tutti gli antibiotici possono essere
causa di diarrea. Antibiotici piuttosto comuni sono rintracciabili in quasi il 90 per
cento dei pazienti che dopo terapia antibiotica vanno incontro a diarrea. Il disturbo
si manifesta solitamente dopo una settimana dall'
inizio della terapia, ma nel 30 per
cento dei soggetti la diarrea pu anche manifestarsi dopo la cessazione del
trattamento. Nella prima evenienza, la semplice sospensione della terapia risolver
la diarrea in un paio di settimane, ma quando i disturbi nascono dopo la
sospensione dell'
antibiotico, o se l'
antibiotico incriminato non sospeso, la gravit
pu essere decisamente maggiore. Motivo di questa diarrea non l'
antibiotico in s
ma quasi sempre lo sviluppo di un germe (il Clostridium difficile) che produce una
tossina capace di danneggiare la mucosa del colon.
Bevande fredde, bagno in acque fredde. L'
introito abnorme di bevande ghiacciate,
di gelati o anche un eccessivo e prolungato raffreddamento dell'
addome (per
esempio un bagno nell'
acqua troppo fredda di una piscina) pu essere causa di
diarrea acuta.

La principale complicazione della diarrea la disidratazione, causata dalleccessiva


perdita di liquidi.
Normalmente, gli attacchi di diarrea passano da soli: l'
unica precauzione da adottare
restare a digiuno e assumere molti liquidi, cos da mantenere idratato l'
organismo: per 24
ore dieta idrica ( t, bevande zuccherate, acqua di riso).
Quando sono trascorse 18 ore dall'
ultima scarica, il paziente pu ricominciare ad
alimentarsi con pasti frequenti e leggeri a base di pane tostato, riso in bianco molto cotto,
brodo, evitando vegetali, frutta, latticini, alcool e caff.

45

Non si devono assumere antidiarroici se si sospetta che la diarrea sia di origine infettiva,
cosa molto probabile, per esempio, se si sono mangiati frutti di mare oppure se si beve
acqua potabile sospetta e cos via.
In questi casi la diarrea una risposta difensiva dell'
organismo, che cerca di espellere il
pi rapidamente possibile le sostanze irritanti e/o tossiche.
Bisogna tenere presente, infatti, che le scariche eliminano i microrganismi nocivi, quindi
non va ostacolata leliminazione delle feci, anche se liquide, in attesa della formazione
degli anticorpi.
Gli antidiarroici agiscono in modo diverso per ridurre i sintomi, ma non intervengono sulle
cause del disturbo: in linea di massima andrebbero evitati, limitandosi alla sola dieta.
Ne esistono di due tipi: antispastici e rigonfianti o adsorbenti.
Gli antipropulsivi come Imodium e Dissenten riducono le contrazioni dell'
intestino, cos il
passaggio delle feci risulta rallentato e quindi pu essere assorbita una maggiore quantit
d'
acqua.
Le sostanze rigonfianti o adsorbenti (carbone attivo) hanno invece la funzione di assorbire
l'
acqua presente nell'
intestino e, si sostiene, anche le sostanze irritanti che provocano la
diarrea.
Non si devono associare due antidiarroici diversi (antipropulsivo e una sostanza
rigonfiante) perch gli effetti delle due sostanze si sommano e possono provocare
un'
ostruzione dell'
intestino.
Anche gli antibiotici non sono di solito necessari nelle gastroenteriti semplici, anche
quando sospettata una causa batterica, poich il disturbo si risolve in genere in modo
rapido senza nessun trattamento.
Il Ciproxin talvolta utilizzato per la prevenzione della diarrea del viaggiatore, ma il suo
uso routinario non indicato.

46

Shock Anafilattico
Lo shock anafilattico la forma pi grave tra le reazioni allergiche che, senza un
immediato intervento curativo, pu portare anche alla morte.
Si determina quando un individuo sviluppa una particolare ipersensibilit verso un
determinato allergene.
Gli allergeni possono essere di varia natura: alimenti, veleni d'
insetti, sostanze inalate o
assorbite, farmaci.
Come conseguenza dell'
esposizione dell'
organismo all'
allergene, si pu determinare una
brusca e improvvisa caduta della pressione arteriosa a causa di una massiva
vasodilatazione; a livello delle vie respiratorie, inoltre, si pu determinare un rigonfiamento
delle mucose che le rivestono con possibilit d'
impedimento del passaggio dell'
aria.
in sostanza impossibile prevedere l'evoluzione di uno shock anafilattico.
Infatti una reazione allergica all'
apparenza molto lieve pu, nel giro di pochissimi minuti,
trasformarsi in una situazione di massima gravit.
I segni e i sintomi di uno shock anafilattico possono comprendere: alterazioni dello stato
comportamentale, difficolt nella respirazione, ipotensione, cute arrossata con bolle
evidenti come nell'
orticaria, gonfiore alle caviglie e ai polsi, prurito, bruciore, vertigini,
cefalea, vomito.
Trattandosi di un'
emergenza molto grave, bisogna mettere in atto tutte le misure di
rianimazione di base.
Per fortuna le allergie arrivano di rado a manifestazioni cos gravi come lo shock
anafilattico; asma e rinite allergica sono le pi comuni, per quanto riguarda l'
apparato
respiratorio, mentre molte forme allergiche interessano la dermatologia.
Pu essere provocato nei casi pi gravi dalle punture dinsetti, ma pu essere causato
anche da alimenti (in particolar modo latte e suoi derivati, pesce e crostacei) e da farmaci
a cui si allergici.
Occorre tenere presente che lo shock anafilattico non compare mai come prima reazione,
ma si manifesta sempre su chi gi ha dimostrato altre manifestazioni allergiche verso una
determinata sostanza. Anche nel caso delle punture dinsetti ci deve essere stata
unimportante reazione ad una puntura precedente.
Lo shock anafilattico non quasi mai immediato. E preceduto da arrossamento di zone
del corpo, orticaria, edema e rossore del volto. Possono poi intervenire insufficienza
respiratoria e quindi collasso.
Coloro che hanno gi avuto risposte allergiche importanti, come prurito diffuso, gonfiore
del volto, di un labbro e cos via, devono essere consapevoli che potrebbero, in
determinate circostanze andare incontro a shock anafilattico.
Ladrenalina rappresenta il farmaco salvavita e deve avere un ruolo centrale nel
trattamento acuto dello shock anafilattico; quando indicata, nei casi a rischio (gravi
allergie alimentari o punture dinsetto) pu essere somministrata a tutti, a qualsiasi et.
Tale farmaco deve far parte assolutamente della farmacia di bordo e non si deve
esitare ad utilizzarlo se compaiono sintomi minacciosi.
Sono disponibili fiale preconfezionate con adrenalina predosata e resa resistente al calore
(questi preparati sono stabili per 18 mesi a temperatura ambiente).
La siringa va premuta sulla faccia esterna della coscia e dopo il caratteristico click di
apertura va tenuta in sede per almeno 10 secondi, per permettere la penetrazione del
farmaco. Pu essere ripetuta dopo 15 se non c miglioramento.
Bisogna somministrare ladrenalina, con lapposito autoiniettore, al primo segno di
reazione allergica, senza aspettare sintomi gravi.
La somministrazione pu avvenire anche attraverso gli indumenti.
47

Questa sostanza agisce direttamente, nel giro di un minuto o due, sullapparato


circolatorio e respiratorio, aumentando la pressione e riducendo il broncospasmo.
Superata lemergenza che si risolve nella quasi totalit dei casi, grazie alladrenalina, luso
dei cortisonici (Bentelan fiale 4 mg) risulter molto utile.
Il Paziente va tenuto in osservazione per almeno 6 ore perch, anche se la crisi
anafilattica stata di entit modesta, pu verificarsi una reazione tardiva che si istaura
qualche ora dopo la prima reazione.
Teniamo comunque presente che, sebbene le allergie siano aumentate negli ultimi anni, lo
shock anafilattico rimane sempre una reazione allergica molto rara.

48

Annegamento
Lannegamento la morte per soffocamento conseguente ad immersione in un liquido.
Il semiannegamento, pi frequente, lo stadio immediatamente precedente
lannegamento, che si ha quando la vittima viene tratta in salvo prima che smetta di
respirare.
La fase iniziale dellannegamento comincia quando una persona lotta per mantenersi a
galla e si fa prendere dal panico.
Inizia poi laffaticamento e la fame daria, per cui il riflesso dellinspirazione prevale sullo
sforzo di trattenere il respiro.
La vittima allora inghiottisce ed aspira acqua che, attraversando lepiglottide, genera uno
spasmo della laringe. Questo laringospasmo occlude completamente le vie aeree
provocando ipossiemia e quindi perdita di coscienza.
Circa il 10% delle persone muoiono per asfissia (annegamento secco), mentre negli altri
casi la vittima compie gli ultimi atti respiratori provocando lentrata di acqua nei polmoni
(annegamento umido).
Lannegamento pu avvenire in acqua dolce o in acqua salata.
Lacqua dolce, penetrata nei polmoni, neutralizza quella sostanza chimica (surfactante)
presente sulla superficie degli alveoli necessaria per conservare la elasticit del polmone.
Gli alveoli collabiti rendono impossibile lo scambio di ossigeno. Lacqua dolce inoltre
passa facilmente nel sangue e determina anemia per distruzione dei globuli rossi. Si
aggrava cosi lipossiemia.
Lacqua salata, invece, provoca diffusione di liquidi dal sangue negli alveoli causando
edema polmonare. Negli alveoli innondati di liquidi impossibile lo scambio gassoso.
Il salvataggio di un individuo in procinto di annegare non cosa facile ed meglio che sia
eseguito da esperti, soprattutto se deve avvenire a nuoto. Chi sta per annegare si
aggrappa istintivamente a qualunque cosa e spesso trascina sott'acqua il
soccorritore.
Una volta tratto in salvo si possono verificare due possibilit: il paziente ancora
cosciente oppure ha perduto conoscenza.
Se l'
asfissia stata di breve durata, l'
infortunato tratto in salvo di solito mostra un'
attivit
respiratoria spontanea valida e, in tali casi, di solito egli riesce a risolvere naturalmente la
situazione d'
asfissia.
In ogni caso metterlo in posizione semiseduta per facilitare la respirazione e aiutarlo ad
espellere il liquido presente nelle vie aeree con dei colpi sulla schiena. Effettuare dei
movimenti circolari delle braccia che aiutano ad espandere la gabbia toracica e facilitare la
respirazione.
Se invece il periodo d'asfissia stato pi lungo, la situazione pu essere quella
dell'
arresto respiratorio o anche cardiaco: il paziente incosciente, con movimenti
respiratori rari o assenti. Pur avendo perso conoscenza, presenter ancora movimenti
respiratori, il polso e i battiti cardiaci saranno ancora apprezzabili, anche se frequenti e
poco intensi. Lannegamento impedisce allapparato respiratorio, intasato dallacqua
oppure ostacolato da spasmi delle corde vocali o della laringe, di ossigenare il sangue,
potendo danneggiare i centri nervosi vitali e organi importanti come cuore e reni.

se respira e se vi polso metterlo in posizione laterale di sicurezza (VEDI).


se non respira iniziare immediatamente la respirazione artificiale e il massaggio
cardiaco esterno (rianimazione cardiopolmonare) (VEDI).
49

Liberate immediatamente la bocca da tutto ci che la ostruisce, poi verificare che le vie
aeree non siano ostruite dall'
ingestione del liquido. Per far ci bene rovesciare
l'
annegato a pancia in gi, disporsi in piedi a gambe larghe sopra il suo bacino, afferrarlo
per le anche o i fianchi e sollevarlo in modo da far defluire l'
acqua. Appena questa
defluita si pu stendere l'
annegato a pancia in su e se non presente respiro valido,
iniziate subito la respirazione artificiale (VEDI) e, nel caso di battito assente, il massaggio
cardiaco (VEDI);

non perdete tempo a far "uscire acqua dai polmoni" con complicate manovre o
particolari posizionamenti dell'
infortunato; anche la posizione prona, invece di
supina, non si dimostrata pi efficace a questo riguardo;
concentratevi invece sul trattamento rianimatorio badando alla sua efficacia,
dandovi il cambio frequentemente, senza interromperlo neppure pochi
secondi. La rianimazione cardiopolmonare va proseguita per molto tempo, fino a
che il paziente riprende a respirare o nellattesa di soccorsi qualificati.

Ricordare che l'


annegato spesso anche un assiderato, perch, in un clima invernale,
possono bastare pochi minuti d'
immersione per raffreddare pericolosamente l'
organismo.
Tenete presente anche questo aspetto, spesso dimenticato, nel primo soccorso di un
annegato (vedi anche congelamento).
ATTENZIONE: nel caso di tuffi in acque basse, per esempio in piscina o in presenza di
scogli, l'
annegamento potrebbe essere stato provocato da un trauma. In questo caso
bisogna avere molta cautela: l'
infortunato potrebbe avere delle fratture, per esempio alla
colonna vertebrale, il che comporta una grande attenzione nel rimuoverlo.

50

Posizione laterale di sicurezza


Se dovete assistere un individuo incosciente o parzialmente cosciente, fategli assumere la
posizione laterale di sicurezza. Assicuratevi, per, che il respiro e il battito del cuore siano
presenti e regolari e che non ci sia il sospetto di fratture.
La posizione su un fianco, con la testa in estensione, permette al paziente di respirare
senza correre il pericolo di unostruzione dovuta al rilasciamento della lingua o al vomito.
Deve essere raggiunta senza provocare torsioni del capo sullasse longitudinale della
colonna.
Inginocchiatevi a fianco dellinfortunato e slacciategli gli
indumenti. Liberategli la bocca da qualsiasi cosa vi sia
contenuta: protesi dentaria, materiali organici, ecc.
Estendete la testa. Mettete larto superiore del vostro
stesso lato lungo il corpo. Piegate il gomito dellarto
superiore opposto in modo tale che avambraccio e mano
risultino appoggiati sul torace del paziente. Piegate il
ginocchio dellarto inferiore del vostro stesso lato. Afferrate
contemporaneamente la spalla e il bacino dal lato opposto
al vostro e ruotate linfortunato in avanti.
Se potete essere aiutati da un altro soccorritore, fategli
tenere la testa durante la rotazione, per evitare movimenti
inopportuni sul collo.
Quindi, il braccio a contatto con il terreno pu restare
allungato sotto il corpo; il braccio piegato al gomito
presenta la mano a contatto con il terreno e sotto la testa. Mettete sotto la testa
dellinfortunato un indumento, stoffa, carta, plastica o qualsiasi materiale flessibile a
disposizione in modo tale da poter allontanare facilmente il materiale organico
eventualmente defluito dalla bocca.

51

Rianimazione cardio-polmonare:
massaggio cardiaco + respirazione artificiale
L'
arresto del cuore e della respirazione (arresto cardio-respiratorio) unevenienza
drammatica, improvvisa ed inaspettata che pu capitare, per svariati motivi, anche a
soggetti sani e richiede un intervento immediato e specifico che da solo salva la vita del
paziente.
L'
arresto cardiorespiratorio si verifica nella maggior parte dei casi al di fuori delle strutture
ospedaliere, per cui indispensabile che tutti conoscano almeno i principi di base della
Rianimazione Cardio-Respiratoria.
La Rianimazione Cardio-Respiratoria consiste nel fare riprendere a battere il cuore e nel
fare arrivare ossigeno ai polmoni: queste 2 sole e semplici cose salvano la vita al paziente.
Si esegue in tutti i casi di arresto cardiaco e respiratorio con paziente privo di coscienza e
senza polso.
Dopo 3 o 4 minuti dall'
arresto cardiaco i neuroni, molto sensibili alla mancanza di
ossigeno, cominciano una irreversibile distruzione.
Alla presenza di un arresto cardiaco, perci, bisogna intervenire immediatamente con il
massaggio cardiaco e la respirazione artificiale: operazioni che servono a ripristinare
artificialmente l'
attivit cardiaca e respiratoria.
Attraverso il massaggio cardiaco il cuore pompa il sangue soltanto al 20% - 40% del
normale, ma sufficiente per tenere in vita l'
infortunato sino al suo arrivo in un Pronto
Soccorso.
Allo stesso modo, la respirazione bocca a bocca, serve per ossigenare il sangue che viene
pompato in modo meccanico attraverso il massaggio cardiaco. Anche se l'
aria che
insuffliamo ricca di anidride carbonica, la quantit di ossigeno immessa comunque
sufficiente all'
ossigenazione.
Il soccorritore, esercitando una pressione sulla gabbia toracica, comprime il cuore tra lo
sterno e la colonna vertebrale e in questo modo si sostituisce meccanicamente all'
attivit
cardiaca. Grazie all'
elasticit della gabbia toracica, quando cessa la compressione, il
torace si espande e il cuore si dilata, per poi restringersi alla successiva compressione.

Individuare respirazione e polso


Se un infortunato incosciente, bisogna immediatamente verificare la presenza delle
funzioni vitali: respirazione e polso.
Per prima cosa si deve verificare la respirazione:
per far ci sufficiente appoggiare una mano sul
torace e una sull'
addome dell'
infortunato per percepire
sollevamenti e, contemporaneamente, si pu
avvicinare l'
orecchio alla bocca per avvertire il
passaggio dell'
aria. In alternativa si pu posizionare
vicino al naso e alla bocca dell'
infortunato uno
specchietto o un vetro per vedere se si appanna.
Passando dai consigli generali alle tecniche pi
precise, il protocollo di interevento dei soccorritori
52

prevede in questo caso la cosiddetta manovra di G.A.S. (Guardo, Ascolto, Sento). Il


soccorritore si pone ai lati della testa del paziente e, avvicinando l'
orecchio alla bocca ed
al naso del paziente, contemporaneamente osserva l'
espansione del torace: Guarda
l'
espansione del torace, Ascolta eventuali sibili dovuti alla respirazione, Sente il calore
dell'
aria espirata sulle proprie guance.
Subito dopo si deve verificare la circolazione: le
pulsazioni del cuore si possono percepire facilmente sul
petto o sul collo. Appoggiando una mano sul torace,
sotto la met dello sterno, o meglio ancora appoggiando
l'
orecchio, il battito cardiaco si percepisce chiaramente.
Un altro sistema quello di porre indice, medio e
anulare sul collo, esattamente sotto la mandibola,
premendo un po'nel muscolo di fianco alla carotide. Qui
possibile percepire l'
arteria carotidea, molto evidente.
Per esercitarsi a trovare l'
arteria carotidea il soccorritore
deve cominciare a prendere il polso carotideo a se
stesso. Individuato il punto, sar poi facile trovarlo anche negli altri. Va detto che il polso
carotideo, tra gli altri, il pi sicuro ed evidente da trovare, ed perci il pi indicato
soprattutto nei casi in cui c'
da capire rapidamente se un infortunato incosciente o no
in arresto cardiaco.
Il polso radiale pi difficile da trovare. Anche in questo caso il soccorritore deve prima
esercitarsi su se stesso. Il punto da palpare, con le tre dita lunghe, sull'
esterno del polso,
sotto la mano, dalla parte del pollice.
ATTENZIONE: il polso si deve percepire sempre con le dita indice, medio e anulare, mai
con il pollice. Qui, infatti, passa un arteria abbastanza importante e, spesso, non
possibile sapere se la pulsazione che il soccorritore sente la sua o quella dell'
infortunato!
Come si valuta la presenza di un'attivita' di pompa cardiaca efficace ?
La presenza di unattivita'efficace si evidenzia con la palpazione del polso carotideo

Localizzato il laringe (pomo di Adamo nel maschio) con i polpastrelli dell'


indice e del
medio, a piatto, ci si sposta lateralmente verso il margine anteriore del muscolo
sternocleidomastoideo, dal lato ove si trova il soccorritore.
Ricordare: necessario esercitare una pressione leggera ma costante per 5 - 10 secondi,
onde evitare la compressione dell'
arteria o confondere una grave bradicardia con
l'
assenza di circolo.
Se l'
infortunato incosciente con respiro e battito cardiaco assente, bisogna
immediatamente procedere alla rianimazione cardio-respiratoria.
53

Respirazione artificiale
La respirazione artificiale serve per ossigenare artificialmente un infortunato che ha un
arresto respiratorio. In queste condizioni, dopo pochi minuti, anche l'
attivit del cuore si
blocca. E'perci necessario agire tempestivamente per ossigenare il sangue in modo
artificiale.
La respirazione artificiale andrebbe praticata attraverso
strumenti medicali come il pallone ambu o, in mancanza,
tramite la ventilazione bocca a bocca. Sebbene la
ventilazione bocca-bocca abbia il pregio di non richiedere
alcun strumento, pu risultare sgradevole, soprattutto se la
vittima sconosciuta. Per offrire una soluzione a questo
problema sono oggi disponibili semplici strumenti che
evitano il contatto diretto: un dispositivo ampiamente
utilizzato la maschera tascabile, che permette di eseguire
la ventilazione bocca-maschera. E dotata di una valvola
unidirezionale cos da dirigere laria espirata dal paziente
lontano dal soccorritore, isolando in tal modo le due vie aeree.
Ventilazione bocca-maschera
Si pratica per mezzo di una maschera
tascabile (pocket mask).
La tecnica prevede che il soccorritore:
si posizioni dietro la testa della
vittima
appoggi la maschera sul viso
della vittima
sollevi la mandibola della vittima
estendendone la testa con
entrambe le mani
mantenga aderente la maschera
al volto della vittima con pollice ed indice di entrambe le mani
insuffli nel boccaglio della maschera.
In caso si decidesse di praticare la respirazione bocca-bocca si procede come segue.
Distendere l'
infortunato a pancia in su e procedere con il controllo della perviet delle vie
aeree e, se l'
infortunato non ha traumi, iperestendere la testa appoggiando una mano
sotto la nuca e spingendo verso l'
alto mentre, contemporaneamente, con l'
altra mano si
pu esercitare una pressione sulla fronte verso il basso.
Chiudere con due dita il naso dell'
infortunato per evitare che l'
aria insufflata fuoriesca.
Dopo avere inspirato profondamente, far aderire le proprie labbra con quelle
dell'
infortunato (meglio dopo aver apposto un fazzoletto) e insufflare con forza. Quindi
sollevare la testa e controllare che il torace si sollevi per poi abbassarsi immediatamente
dopo.
Ripetere l'
operazione, con un ritmo di 15-20 atti al minuto, fino a quando l'
infortunato
non riprende la respirazione autonoma o sino all'
arrivo dei soccorsi.
Controllare periodicamente che l'
infortunato non vada in arresto cardiaco.

54

Respirazione bocca-naso. Se l'


infortunato presenta delle fratture alla mandibola o alla
mascella, si pu procedere come nel caso della respirazione bocca a bocca con la
differenza che la bocca viene tenuta chiusa per evitare che fuoriesca l'
aria insufflata, e le
insufflazioni vanno fatte attraverso il naso.
Respirazione bocca-bocca naso. Nel caso l'
infortunato sia un bambino piccolo, il
soccorritore pu aderire le proprie labbra sul viso del bambino, effettuando le insufflazioni
contemporaneamente attraverso la bocca e il naso dell'
infortunato. In questo caso la
quantit di aria insufflata e la forza dell'
insufflazione devono essere ridotte.

Durante il massaggio cardiaco, il cuore compresso tra due


strutture rigide, la colonna vertebrale e lo sterno, e il sangue in
esso contenuto spinto nelle arterie come accade per effetto
della contrazione sistolica.
Nell'
istante in cui cessa la compressione dello sterno si ha la
riespansione elastica del torace e del cuore, che ha l'
effetto di
risucchiare il sangue dalle vene al cuore, come nel normale
rilasciamento diastolico. Una volta iniziata la rianimazione
cardiopolmonare non dovrete interromperla per pi di sette secondi.
Come procedere:
- localizzate il sito di compressione per il massaggio
cardiaco esterno. Utilizzate l'
indice e il medio per
localizzare il margine inferiore della gabbia toracica, dal
lato del torace pi vicino a voi. Fate scorrere le dita fino
ad incontrare lo sterno

- tenendo fermo il dito medio con accanto l'


indice,
affiancate il palmo dell'
altra mano fino ad incontrare le
due dita

- Questo il punto di compressione

55

- effettuate le compressioni con una frequenza di 80-100 al


minuto. Sovrapponete le mani con il palmo verso il basso
sopra il punto di compressione

- Qui illustrata la corretta posizione delle mani

- Irrigidite braccia e gomiti; lo sterno si deve abbassare di circa


4 o 5 centimetri.

- Le spalle devono essere perpendicolari al torace del paziente

Comprimete verso il basso fino ad abbassare il torace di 4-5


centimetri. Rilasciate il torace senza sollevare le mani dallo
sterno. Il tempo dedicato alla compressione deve avere la stessa durata del tempo
dedicato al rilascio.
56

ATTENZIONE:

- non poggiate l'


intero palmo della mano sullo sterno, ma
soltanto la base

- non piegate i gomiti mentre effettuate le compressioni


- non staccate completamente la mano dallo sterno alla fine
della compressione, perdereste il punto;
- non impedite al torace, tenendo le mani poggiate
pesantemente su di esso alla fine della compressione, di
sollevarsi completamente.

Nella rianimazione con un soccorritore:


il rapporto tra compressioni e ventilazioni deve essere di 15 a 2
(l'
operazione va ripetuta 15 volte, le compressioni vanno fatte a distanza di circa un
secondo l'
una dall'
altra. Dopo 15 compressioni, spostarsi velocemente vicino alla testa
dell'
infortunato ed effettuare altre due insufflazioni.
Continuare cos, alternando 15 massaggi e 2 insufflazioni).

Nella rianimazione con due soccorritori il rapporto deve


essere di 5 a 1.

Importante: l'
infortunato deve essere sdraiato a pancia in su, disteso su un piano rigido o
al suolo, MAI effettuare un massaggio cardiaco su un letto o un materasso !
Nel caso di bambini le compressioni devono essere meno energiche e la compressione
deve essere fatta con due dita anzich con i palmi delle mani. Inoltre il ritmo del
massaggio deve essere un po'pi veloce.
57

RIEPILOGANDO:
Come si coordinano il massaggio cardiaco e le ventilazioni ?
SEI SOLO ?

Alterna 15 compressioni cardiache a 2


insufflazioni (ricorda che 4 cicli completi di
compressione/insufflazione occupano circa un
minuto di RCP)

SIETE IN DUE ?

Due soccorritori alternano 5 compressioni


cardiache con 1 insufflazione (10 cicli
corrispondono a circa un minuto di RCP)

58

Riepilogo delle fasi della Rianimazione


Cardio-Polmonare
1) VALUTA LO STATO DI COSCIENZA
Se la vittima non risponde:

posiziona il paziente

allinea il corpo

scopri il torace

2) PERVIETA DELLE VIE AEREE:


-

solleva il mento estendendo la testa

esplora la bocca per togliere eventuali corpi estranei

3) VALUTA PER 10 LA PRESENZA DI ATTIVITA RESPIRATORIA:


-

Guarda se torace espande

Ascolta se senti respirare

Senti se esce aria dalla bocca


esegui 2 insufflazioni

Se il respiro assente:

4) VALUTA PER 10 LA PRESENZA DI POLSO CAROTIDEO


prosegui con la ventilazione (12 al minuto)

Se il polso presente:
Se il polso assente:

trova il punto di compressione

alterna 15 compressioni a 2 insufflazioni

5) DOPO IL 1 MINUTO VALUTA SE RICOMPARE IL POLSO CAROTIDEO


Se il polso assente:
a 2 insufflazioni

- ricomincia con 2 insufflazioni poi alterna 15 compressioni


59

6)

OGNI 3-4 MINUTI ESEGUI LA RIVALUTAZIONE

7)

SE RICOMPARE IL POLSO RIPERCORRI LA SEQUENZA AL CONTRARIO SE


NON RICOMPARE CONTINUA LA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

60

Cassetta del Pronto Soccorso


Come noto, gi da alcuni anni le imbarcazioni e le navi da diporto abilitate alla
navigazione senza alcun limite hanno l'
obbligo di tenere a bordo materiale sanitario
secondo quanto stabilito dal decreto 25/5/1988, attualmente vigente.
Alla cassetta del pronto soccorso, proprio perch obbligatoria per legge, non si dedica in
genere grande attenzione; consigliabile invece prepararsi da soli la cassetta acquistando
il materiale prescritto direttamente in farmacia.
Prima di tutto ci consente di conoscere bene cosa contiene; si poi certi della scadenza
delle confezioni e della qualit dei prodotti, mentre non di rado il materiale presente nelle
cassette preconfezionate di scarsa qualit (le forbici sono di plastica, il laccio emostatico
pu essere di gomma fragile, le stecche possono essere di dimensioni inadeguate ecc.).
Inoltre, a parte il vantaggio di poter affrontare con maggiore serenit alcuni eventi morbosi,
non si deve dimenticare che la maggior parte dei sintomi minori pi comuni sono
totalmente risolvibili con qualche farmaco, mentre dover interrompere una navigazione
d'
altura solo per procurarsi un antidolorifico pu risultare un'
esperienza molto frustrante!
Per tale motivo conviene acquistare una cassetta gi confezionata, di poco prezzo,
da tenere solo per eventuali ispezioni relative alle dotazioni di sicurezza e prepararsi
da soli il materiale occorrente, personalizzandolo.
Ad ogni buon conto ecco quanto prescrive la normativa vigente:
la cassetta di pronto soccorso deve avere le seguenti caratteristiche:
contenitore: di materiale rigido, a chiusura stagna, facilmente asportabile e
galleggiante;
medicinali per uso esterno: disinfettante a base di ammonio quaternario (un flacone
da 250 cc);
materiale per medicazione: ammoniaca (un flacone di vetro scuro), bende di
cambric (5 confezioni di varie misure), cerotto adesivo (una confezione), cerotto
medicato (una confezione), cotone idrofilo (un pacco da 250 gr), una forbice
comune, garza idrofila compresse (una confezione di varia misura), garza
vaselinata compresse (una confezione), un laccio emostatico, una stecca per
fratture.
La cassetta del pronto soccorso non dovrebbe essere da meno della
cassetta attrezzi e il suo contenuto sicuramente dipende dal viaggio
che si intende svolgere.
Va tenuta in un luogo fresco, asciutto, al di fuori della portata dei
bambini e non chiusa a chiave: sprecare tempo nella ricerca delle
chiavi potrebbe essere controproducente.
Va controllata periodicamente la data di scadenza del materiale che
contiene e a ogni cambio di stagione opportuno ricontrollare il
contenuto della cassetta perch, per quanto stagni e impermeabili siano i contenitori,
l'
umidit sempre in agguato ne pu alterare il contenuto, dato che i cerotti, il cotone e le
confezioni di garze sterili sono particolarmente sensibili ad essa.
I requisiti fondamentali per la cassetta sono:

61

poco ingombro e facilit d'


utilizzo: per questo ottima una borsa per pc portatile,
sufficientemente ampia a contenere tutto e con diversi scomparti per dividere il
materiale in modo specifico.
farmaci dalla facile assunzione, quindi privilegiate le formulazioni orali.
Le fiale dovrebbero essere limitate al solo uso intramuscolo, se ne siete capaci.
Per alcuni farmaci sarebbe necessaria la conservazione a basse temperature,
quindi sarebbe opportuna la presenza di buste termiche.

Dare un consiglio sui farmaci necessari non semplice, soprattutto in considerazione delle
conoscenze farmacologiche dei singoli individui; inoltre, per ogni molecola esistono diversi
nomi commerciali; per tale motivo, di seguito si consiglieranno alcune medicine fornendo il
solo nome commerciale ed il loro utilizzo.
ADRENALINA
Soluzione iniettabile intramuscolare per auto-somministrazione 0,3 mg
ANTIBIOTICI
Servono a combattere le infezioni batteriche. Quando compare un'
infezione luogo
comune pensare che ci sia anche la febbre: non sempre vero, ma un buon campanello
d'
allarme.
L'
ideale sarebbe un antibiotico che andrebbe bene un po'per tutto. Dalla ferita profonda,
alla frattura esposta, per bronchiti, faringiti, cistiti, diarrea del viaggiatore, otiti.
Non esiste un solo antibiotico da assumersi per via orale che vada bene per tutto, per
questo una soluzione potrebbe essere un antibiotico per gruppo:
Ferite:
Augmentin compresse 1gr.
esiste in compresse, bustine, sospensione orale.
Posologia:
1 gr due volte al d (ogni 12 h) per 8 gg per ferite e tagli importanti
1 gr 3 volte al d se fratture esposte, fino al ricovero ospedaliero.
Pu essere usato anche nei bambini, da preferire la sospensione orale da somministrare
secondo il peso.
Bronchiti, Faringiti, Otiti:
Klacid compresse da 250 mg o 500 mg, bustine, sospensione orale per bimbi (125/250
mg). Posologia:
per dolori all'
orecchio, tosse protratta con muco o secca, tonsille grosse e rosse, magari
tempestate da placche biancastre
250mg due volte al giorno (ogni 12 h) per 10 gg
se infezione grave apparato respiratorio
500 mg due volte di
(per bimbi secondo il peso)
Utile anche il Ciproxin (vedi sotto)

62

Ascesso dentario
Augmentin compresse 1gr.
esiste in compresse, bustine, sospensione orale.
Posologia:
1gr 3 volte al giorno
Pu essere usato anche nei bambini, da preferire la sospensione orale da somministrare
secondo il peso.
Cistiti, Infezioni Vie Urinarie:
Ciproxin compresse da 250 mg, 500 mg
posologia:
500 mg due volte al die per 7-10 gg.
Se si urina spesso, talvolta con bruciore (ma non sempre), ci possono anche essere
tracce di sangue (cistite emorragica) ed urine maleodoranti, molto probabilmente vi
uninfezione delle vie urinarie o della vescica: oltre che bere molto, utile l'
antibiotico.
Ricordare che talvolta le cistiti sono asintomatiche.
Non somministrare ai bimbi nessuno dei due ma per infezioni apparato urinario:
Monuril ped g.
Posologia:
una sola somministrazione al giorno

Diarrea
Rifacol compresse da 200 mg, flacone sospensione orale per bimbi.
Posologia:
1cp ogni 6 ore se oltre 12anni, da 6 a 12 anni 1/2 cp ogni 6 ore, inferiore 12 anni 1
misurino di sospensione ogni 6 ore.
Bimixin compresse
1 compresse tre volte al giorno
Antibiotici per uso locale
Gentalyn crema
Cicatrene crema
Aureomicina crema
Sofargen crema
Profilassi e trattamento di infezioni delle piaghe da ustione
ANTINFIAMMATORI, ANTIDOLORIFICI, ANTIPIRETICI
Tre categorie di farmaci con tre scopi diversi e uno in comune, sono tutti antidolorifici,
mentre l'
effetto antipiretico variabile.
Utile un farmaco per ogni classe, da somministrare nel caso pi appropriato.

63

Antipiretici puri per la febbre: Tachipirina, Efferalgan compresse effervescenti di 1


grammo
Posologia:
500 mg 3-4 volte, utile anche come antidolorifico, per adulti almeno 1 g tre volte al d.
Non hanno effetto antinfiammatorio.
Antinfiammatori: sono i cosiddetti FANS da usare associati all'
antibiotico per le infezioni
come otiti, bronchiti, faringiti, sindromi similinfluenzali e da raffreddamento, per dolori
muscoloscheletrici.
Esistono diverse specialit. Vi sono formulazioni che possono essere assunte sublinguali
per avere una pronta efficacia.
Sono tutti antidolorifici ma non con uguale efficacia, da assumersi a stomaco pieno:
Tora-Dol, Oki, Brufen, Voltaren, Aulin
Antidolorifici puri: per dolore severo/grave, frattura, grave distorsione
non sono antinfiammatori.
Novalgina compresse, gocce, sospensione
utilissima negli stati dolorosi acuti (esempio: mal di denti).
Posologia:
20-40 gocce per adulti e 15 gocce per bambini 5-15 anni 3 volte al giorno.
Contramal compresse, fiale e gocce, queste ultime sono molto utili e facili da dosare
Posologia:
di solito 20 gocce 3 volte al di
Coefferalgan, Tachidol compresse, bustine
Posologia:
1cp o bustina 4 volte al die, si pu associare un antinfiammatorio.
CORTISONICI
Deltacortene compresse da 25 mg e 5 mg
Bentelan fl 4 mg
Posologia:
1 - 2 compresse o 1 2 fiale intramuscolo al giorno. Continuare la cura con le compresse
sino alla risoluzione del quadro, poi scalare il dosaggio gradualmente.
Le pomate cortisoniche (ECOVAL 70) sono utili per punture d'
insetti, stati pruriginosi della
pelle.
ANTISTAMINICI
Sono farmaci da somministrare quando sussiste uno stato allergico.
Anche per questi farmaci esistono diverse formulazioni, l'
utilit limitata.
Possono essere utilizzati in caso di crisi allergiche, come l'asma, o di lesioni
urticanti.
Zirtec compresse da 10 mg
Posologia:
1 compressa al giorno
Utile potrebbe essere una pomata antistaminica tipo Fargan o Polaramin crema per gli
stati pruriginosi, eritemi solari, ecc.

64

APPARATO GASTROENTERICO
- anticinetosici
Utili in caso di mal di mare, efficaci soprattutto se assunti prima di salpare, possono
indurre sonnolenza; tra i pi diffusi gli antistaminici (per es. Xamamina compresse da 50
mg) e i sistemi a cerotto a base di scopolamina (per es. Transcop cerotto retroauriculare);
- Antiemetici (anti vomito)
Plasil e Zofran sono da usarsi come antivomito e antinausea, anche in questo caso
esistono diverse formulazioni, comprese le fiale intramuscolo e le supposte.
Sono farmaci sintomatici, cio curano il sintomo e non la causa, per questo domandatevi il
perch presente vomito.
- Antiacidi orali
utili in caso di acidit di stomaco;
Maalox plus compresse/sospensione, Gastrogel
da usarsi in caso di iperacidit, esofagite da reflusso, gastrite da uso di antinfiammatori
(FANS)
- Lattobacilli
lacteol forte
utile per la prevenzione e il trattamento della diarrea del viaggiatore
- Antiemorroidari
Daflon 500 mg compresse
Posologia:
1 copressa 3 volte al giorno
Proctolyn disponibile sia in crema con apposito applicatore, o in supposte
- Antidiarroici
Imodium, Dissenten compresse 2 mg
Posologia:
2 cp in unica soluzione, quindi 1 ad ogni attacco.
Attenzione: farmaci pericolosi perch possono favorire lassorbimento di tossine
- Antispastici
Sono farmaci da usarsi quando compaiono coliche, sia renali sia addominali
Buscopan, Rilaten: disponibili in compresse, supposte e fiale.
Per gli stati acuti e particolarmente dolorosi, utile la somministrazione sublinguale della
fiala.
Attenzione: possono mascherare una patologia che necessita di trattamento chirurgico
urgente.
GOCCE OTOLOGICHE
Si usano in caso di otite, da associare all'
antibiotico per via orale
Anauran gocce
Posologia:
4-5 gocce 3 volte al die per adulti e 2-3 gocce per bimbi per 3 volte al giorno
Tobral oto
Posologia:
65

4 gocce per 3 volte al die per 5 gg.


COLLIRI
Contenente antibiotico, da usarsi n caso di infezione localizzata
Exocin
Posologia:
2 gocce 3 volte al giorno in caso di infezioni oculari esterne
Exocin pomata oftalmica
Voltaren Ofta coll
Posologia:
2 gocce tre volte al giorno negli stati infiammatori della congiuntiva caratterizzati da
bruciore, iperlacrimazione, fotofobia, iperemia
Systane (lacrime artificiali) collirio
Posologia:
al bisogno
In caso di rossore oculare o disturbi da esposizione prolungata al sole
ANSIOLITICI
Tavor oro compresse 1 mg
In caso di attacco di panico 1 compressa sub linguale
DISINFETTANTI LOCALI
Betadine
per applicazioni locali su ferite, disinfettare i margini della ferita, lasciare agire almeno per
30 secondi, quindi rimuovere il disinfettante con altra garza sterile, coprire la ferita.
Acqua Ossigenata, Tintura di iodio
VARIE
CONFEZIONI
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
3
2

DESCRIZIONE
paia di guanti monouso in vinile o in lattice
pinze sterili monouso in plastica
garza idrofila di 5 cm x 5 m
garze sterili 10 x 10 cm per pulire e coprire le ferite
bende di 5 cm di altezza per fasciare le ferite
benda elastica di 10 cm di altezza
garza vaselinata compresse
scatola di cerotti di dimensioni assortite
rotolo di cerotto di 2,5 cm di altezza
cotone idrofilo
bottiglia di 1/2 litro di soluzione fisiologica (o di soluzione salina sterile
ottenuta versando 1 cucchiaino raso di sale in 1/2 litro di acqua bollente)
flacone di disinfettante non alcolico
flacone di soluzione per lavaggio oculare
flacone di acqua ossigenata F.U. 10 volumi
flacone di alcool denaturato
fiale da 2cc di alcool iodato 1%
fiale da 2cc di ammoniaca
66

1
1

tubetto di sapone in polvere


siringhe sterili da 2,5-5,10 ml

1
1
1
1
1
1
1
1

lacci emostatici (2)


forbici
pinzette
confezione di aghi
spille di sicurezza (3)
termometro
confezione di sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari
torcia elettrica alimentata con pile

maschera tascabile (pocket mask)


utile un piccolo set chirurgico, magari sterile da usar per pulire le ferite, per
rimuovere materiale sporco dalle ferite: pinzette, forbici, lame, bisturi
soluzione fisiologica sterile in fiale, sempre utile per lavare le ferite a getto con
siringa
punti per sutura sterill stripp disponibili in diverse misure
Sofargen crema (argento solfadiazina micronizzato) tubo crema da 30, 50 g. utile in
caso di ustione
tamponi nasali
ghiaccio istantaneo (4 confezioni)
stecche ortopediche: ne esistono di diverso tipo che si utilizzano per la
immobilizzazione delle fratture degli arti. utile averne una di dimensioni adeguate
anche per lo steccaggio di un arto inferiore.
rete elastica, diverse misure
compresse (bende) oculari
talco mentolato un barattolo (per pruriti ed irritazioni cutanee)

In neretto i presidi che assolutamente non devono mancare

Consigli per un uso corretto dei presidi sanitari


a. il soccorritore deve lavarsi bene le mani con acqua e sapone prima di toccare
qualunque ferita o il materiale di medicazione
b. in caso di mancanza dacqua, deve pulirsi le mani con del cotone idrofilo disinfettato
c. in generale il primo intervento in caso di ferite, incidente agli occhi, ustioni, si attua
ponendo la parte lesa sotto lacqua corrente fredda.
Guanti monouso in vinile
I guanti vanno indossati dal soccorritore dopo la detersione delle mani e prima di qualsiasi
medicazione in cui pu venire a contatto con il sangue dellinfortunato.
Acqua ossigenata
Questo prodotto utilizzato per la detersione meccanica delle parti sporche di terriccio,
ruggine o altro
Disinfettante
Questo prodotto utilizzato per disinfettare ferite, abrasioni, punture di insetto,
escoriazioni.
Compresse di garza sterile

67

Sono utilizzate per la pulizia e la disinfezione delle abrasioni e delle ferite, per coprire e
medicare qualsiasi tipo di lesione. Per questi presidi va mantenuta la sterilita, quindi per la
loro manipolazione e bene usare le pinze sterili monouso.
Pinze sterili monouso
Vanno utilizzate ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la
sterilita della pinza occorre prestare molta attenzione allapertura della confezione,
aprendola dalla parte in cui la pinza saldata. La parte che si puo toccare con le mani
quella centrale o sagomata.
Cotone idrofilo
Il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di
sangue, unitamente alla garza. E importante non usarlo direttamente sulle ferite perch
puo lasciare residui di filamento di cotone.
Rete elastica
Va applicata agli arti, al capo, al torace, per fissare e mantenere la medicazione.

68

Potrebbero piacerti anche