Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Alberto Albani
Direttore
Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza
Presidio Ospedaliero Spirito Santo Pescara
Introduzione
Le vacanze in barca possono non essere immuni da contrattempi.
Pu capitare a tutti di trovarsi in una situazione di emergenza in cui un semplice
intervento pu evitare guai pi grossi.
Questo opuscolo ha lo scopo di fornire ai naviganti alcuni elementari principi di
Pronto Soccorso per aiutarli ad affrontare tutti gli spiacevoli inconvenienti che potrebbero
verificarsi durante il viaggio.
Vengono date informazioni su che cosa fare e, soprattutto, cosa NON fare
nellattesa che giunga un soccorso sanitario.
Allinterno sono descritte le principali patologie che possono, pi frequentemente,
presentarsi durante una vacanza in barca. Per ognuna sono fornite indicazioni
terapeutiche con il nome commerciale dei farmaci da utilizzare: naturalmente queste
pagine vogliono essere solo un suggerimento, infatti, ci sono moltissime medicine per lo
stesso scopo e ogni medico consiglia in base alla sua esperienza personale ed alla scuola
di appartenenza.
Sono poi riportate alcune nozioni base sulla rianimazione cardio polmonare,
rimandando a corsi specifici di BLS (Basic Life Support) lapprofondimento su questa
tematica cos importante.
Alla fine sono fornite informazioni sullallestimento di una cassetta di pronto
soccorso che sia la pi completa possibile.
Un ringraziamento particolare, poi, allamico Marco Bovani, direttore del Circolo
Velico La Scuffia che, quotidianamente, si adopera per diffondere lamore e la cultura per il
mare e la vela.
Buon Vento
INDICAZIONI DA FORNIRE
INDIRIZZATA AL CIRM:
IN
UNA
RICHIESTA
DI
ASSISTENZA
MEDICA
INDICE
Mal di mare ......
Attacchi di panico ......
Pesci velenosi Ricci di mare Meduse ...........
Tracina (pesce ragno) ........
Medusa ..........
Ricci ........
Aragosta ........
Scorfano ............
Murena ........
Polpo .......
Anemoni di mare .........
Punture dinsetto .......
Api Vespe Calabroni .......
Zanzare ......
Ragni Scorpioni Malmignatta .......
Disturbi della termoregolazione ....
Scottature Solari .....
Congelamento .....
Ustioni ............
Infezioni cutanee batteriche: Ascesso Impetigine
Corpi estranei ........
Schegge - Corpi estranei nel naso .........
nellorecchio .........
oculari .....
Ingestione .....
Inalazione ......
Crampi Stiramenti Strappi muscolari ...........
Lesioni osteoarticolari ....
Contusione Distorsione Lussazione ......
Frattura ......
Arti superiori .........
Arti inferiori .......
Trauma cranico .........
Ferite ........
Emorragie ........
Febbre alta ......
Congiuntivite .........
Mal dorecchio (otalgia) ......
Fuoriuscita di sangue dal naso (epistassi) ....
Mal di denti .....
Perdita di un dente .......
Diarrea .........
Shock anafilattico .....
Annegamento ....
Posizione laterale di sicurezza ..
Rianimazione Cardio Polmonare ......
Cassetta del Pronto Soccorso .................................................................
5
7
8
8
8
9
10
10
10
10
10
11
11
12
13
14
15
15
17
19
20
20
21
21
23
23
25
27
27
28
29
31
33
34
37
39
40
42
43
44
44
45
47
49
51
52
61
soggettivi.
Se tutti questi accorgimenti non bastano, si pu ricorrere a farmaci e cerotti acquistabili in
farmacia.
Tuttavia, i farmaci utili presentano, in modo pi o meno evidente, controindicazioni, ma
possono ugualmente essere assunti con certe cautele.
Sfortunatamente il mal di mare, una volta iniziato, pu difficilmente essere interrotto. Il
farmaco deve quindi, di norma, essere assunto prima di salire in barca: infatti, a
prescindere dal tipo di farmaco utilizzato, le medicine contro il mal di mare sono
generalmente pi efficaci se assunte prima del manifestarsi dei sintomi.
Per la prevenzione ed il trattamento del mal di mare si possono usare farmaci a base di
scopolamina. E utilizzata per i suoi effetti anti-nausea e antivomito, ha un'
attivit
antispastica sulla muscolatura liscia gastrointestinale e anche un'
attivit a livello del
sistema nervoso centrale. La scopolamina utilizzata sotto forma di cerotto transdermico
(Transcop) che va applicato dietro l'
orecchio 2 ore prima di imbarcarsi e, alloccorrenza,
pu essere applicato anche con il vomito in atto. Un cerotto resta efficace fino a 72 ore e,
in caso di necessit, trascorso tale intervallo, possibile applicare un nuovo cerotto in
sostituzione di quello esaurito.
I possibili effetti collaterali sono rappresentati da sonnolenza e confusione mentale, anche
se generalmente non molto evidenti. La scopolamina non indicata per i soggetti che
soffrono di glaucoma e/o d'
ipertrofia prostatica. Pu causare qualche effetto collaterale
come secchezza della bocca, dilatazione della pupilla con conseguenti disturbi alla vista
(pi frequenti dopo le 24 ore di applicazione), sonnolenza; tutti disturbi che possono
protrarsi anche dopo la rimozione del cerotto. E' importante evitare l'
assunzione di
bevande alcoliche o di altri farmaci insieme con il cerotto. Infine, chi maneggia il cerotto,
deve lavarsi bene le mani poich parte della sostanza rilasciata se non ben rimossa pu
essere molto nociva, per esempio se si strofina sugli occhi.
Un'
altra categoria di farmaci utilizzata per prevenire il mal di mare rappresentata dagli
antistaminici (Xamamina). Questi farmaci bloccano la nausea ed il vomito riducendo lo
stimolo a livello dell'
orecchio interno e sono disponibili sia in forma di compresse o
supposte che di gomme da masticare. Le supposte sono indicate nel caso sia difficile
lassunzione per via orale. L efficacia paragonabile a quella della scopolamina, ma in
caso di viaggi prolungati opportuno ripetere la somministrazione ad intervalli di 4-6 ore.
Vanno presi almeno 30 minuti prima della partenza. Possono dare molta sonnolenza
(prestare attenzione se si devono guidare veicoli subito dopo l'
arrivo), secchezza alla
bocca, disturbi alla vista, stitichezza, ritenzione urinaria, soprattutto in persone con disturbi
alla prostata. E anche in questo caso importante evitare l'
assunzione contemporanea di
altri farmaci con effetti sedativi sul sistema nervoso, per esempio quelli per trattare i
sintomi del raffreddore e quelli per l'
insonnia. Per la stessa ragione vanno evitate le
bevande alcoliche.
L'
ultimo tra i rimedi medicali alternativi, che si acquista in farmacia, pur non essendo un
farmaco, il braccialetto anti-vomito che, sebbene la commercializzazione in Italia sia
abbastanza recente, si basa su di un principio antico. E'
, infatti, una modalit terapeutica
che viene dall'
antichissima medicina cinese (agopuntura/digitopressione). Il bracciale va
applicato nel punto P6 dell'
agopuntura che posto " 2 pollici cinesi" sopra la linea distale
del polso. Con la pressione di questo punto, si ottiene una riduzione della nausea. Questo
metodo si mostrato pi gradito ed efficace per i bambini; al termine del viaggio il
bracciale si toglie senza alcuna conseguenza particolare.
Occorre ricordare una particolare forma di ansia che pu colpire le persone che non hanno
molta dimestichezza con una barca e con le varie situazioni metereologiche che si
possono incontrare durante una navigazione.
ATTACCHI DI PANICO
LAttacco di Panico (DAP) un disturbo che colpisce improvvisamente soggetti
apparentemente sani e non necessariamente in situazioni di stress.
I sintomi psichici sono rappresentati da unimprovvisa paura o terrore, da una
sensazione di morte improvvisa o di perdita del controllo delle proprie idee e azioni. A
livello generale si associano sintomi che contribuiscono a preoccupare il soggetto, in
particolare tachicardia, dispnea, vertigini, vampate di calore, brividi di freddo, tremori,
sudorazione. Negli attacchi pi gravi il soggetto pu perdere il contatto con la realt
(derealizzazione) con la sensazione di vivere in una realt nuova o la sensazione di
essere una persona diversa, di non riconoscersi pi (depersonalizzazione).
La sintomatologia acuta dura da 15 a 30 minuti.
Attacchi di panico sporadici e di lieve entit o pseudo-attacchi, in condizioni di stress
particolari, colpiscono il 30-35% della popolazione, prevalentemente giovanile.
I veri attacchi di panico di interesse clinico colpiscono il 2-3% della popolazione con una
particolare prevalenza nei giovani dai 25 ai 30 anni, di sesso femminile.
Allinsorgere della sintomatologia somministrare immediatamente Tavor oro sublinguale
che ha effetto immediato; eventualmente ripetere la somministrazione dopo 30 minuti.
Aragosta: molte persone inesperte, attratte dalla squisitezza della sua carne, possono
arrischiarsi a catturarla.
Bisogna ricordare per che questo animale si dimostra particolarmente pericoloso a livello
della coda, che si muove a scatti ed tagliente.
Occorre, caso mai, prenderla per la testa, facendo uso di appositi guanti.
Scorfano: pesce che si mimetizza sul fondo e fra gli scogli.
dotato di lunghi aculei sul dorso e sulle pinne laterali, che sono velenosi e possono
provocare disturbi simili a quelli provocati dalla tracina, febbre e vomito.
Murena: simile ad un'
anguilla, pericolosa soprattutto per il suo morso, che pu
provocare lacerazioni anche gravi.
Polpo: se lasciato stare, quello dei nostri mari innocuo, ma pu reagire se attaccato,
avvinghiandosi ad un braccio o una gamba con le sue ventose, causando lesioni cutanee.
Anemoni di mare: meglio non toccarli; alcune specie possiedono propriet urticanti
molto dolorose (vedi meduse).
10
Punture dinsetto
L'
umidit, il calore e l'
odore della nostra pelle, o l'
anidride carbonica che espiriamo, sono
tutti fattori che attraggono fastidiosi insetti e zanzare. Questi sono capaci di percepire la
nostra presenza attraverso i loro organi di senso presenti sulle antenne. Molti prodotti
repellenti (Autan) agiscono proprio bloccando questi organi ed impedendone quindi la
ricezione degli odori. Perch questi siano efficaci, tutta la pelle deve essere ricoperta di
prodotto: le zanzare sono capaci di trovare la parte di pelle esposta senza protezione e
di pungerla.
Alcuni semplici accorgimenti per proteggersi dagli insetti sono dunque:
portare vestiti di colore chiaro, poich i colori scuri ed accesi attirano gli insetti.
meglio che i vestiti abbiano maniche e pantaloni lunghi, per coprire la maggior parte
del corpo; utilizzare prodotti che allontanano gli insetti, da applicare sulle parti della
pelle esposte all'
aria o anche direttamente sui vestiti. Questi prodotti sono
generalmente a base della pianta piretro la cui polvere, ottenuta dai fiori,
insetticida. Il prodotto non deve essere respirato, ingerito, messo a contatto con gli
occhi o applicato su parti di pelle irritata o graffiata. Se la pelle prude o si infiamma
dopo l'
applicazione, va subito lavata abbondantemente con acqua;
importante ricordare che alcuni comuni profumi possono attirare gli insetti e che alcuni
prodotti repellenti possono provocare effetti indesiderati, soprattutto nei bambini piccoli.
Molti insetti, pungendo, possono causare delle piccole lesioni della pelle: in questo modo
sono in grado di iniettare sostanze tossiche o trasmettere malattie. Le punture in genere
provocano solo irritazione, prurito e gonfiore; la risposta individuale a questo stimolo
molto varia.
Se avviene il contatto, per ridurre il dolore o il prurito che accompagna la puntura,
possiamo lavare le parti colpite con acqua e sapone e applicarvi sopra dei cubetti di
ghiaccio.
Le punture dinsetto nella gran parte dei casi non sono rischiose per la salute, possono
esserlo solo se colpiscono particolari zone del corpo (occhi, labbra e in generale il viso,
lingua e gola), oppure se ad essere punto un bambino molto piccolo o se la persona
soffre di forme allergiche. In quest'
ultimo caso esiste il rischio del cosiddetto "shock
anafilattico" (VEDI).
Punture di api, vespe, calabroni: questi insetti iniettano con un pungiglione una
sostanza tossica che causa dolore, arrossamento e prurito.
Fra gli insetti che pungono, quelli pi temuti sono le api e le
vespe. Le api pungono solo se provocate, mentre le vespe
pungono anche quando sono semplicemente disturbate.
Questi insetti hanno un pungiglione uncinato allestremit
delladdome collegato ad una saccula interna contenente il
veleno.
Il pungiglione delle api ben uncinato e resta, dopo la
puntura, agganciato alla pelle provocando al suo distacco lo strappo di tutto lapparato
addominale e quindi la morte dellape. Il pungiglione della vespa invece poco uncinato
pu essere facilmente estratto per pungere di nuovo.
11
Il veleno contiene delle sostanze irritanti che sono responsabili dellarrossamento, del
gonfiore, del dolore e prurito locale.Questi sintomi sono pi fastidiosi che importanti,
durano qualche ora poi scompaiono.
Linsetto se ancora presente va tolto tempestivamente, laculeo va estratto, la zona colpita
va disinfettata con amuchina.
Importante: la cautela deve essere notevole in quanto, schiacciando il pungiglione, si pu
involontariamente iniettare altro veleno in esso contenuto. Per tale motivo, cercate di
estrarre laculeo servendovi di una lama di coltello: la rimozione con le pinze
provocherebbe una pressione sul sacco velenifero e la totale inoculazione del veleno.
Successivamente, dopo aver disinfettato la puntura con acqua ossigenata, passate sopra
un batuffolo con ammoniaca (disattiva il veleno) e poi applicate un cubetto di ghiaccio
(rallenta l'
assorbimento).
Se la persona stata punta in bocca necessario farle fare dei gargarismi con acqua
fredda salata (due cucchiaini di sale fino per bicchiere d'
acqua). Per attenuare il dolore
giova mettere in bocca un cubetto di ghiaccio.
Per attenuare il prurito si possono applicare creme cortisoniche (Ecoval 70). Possono
comparire, anche se raramente, manifestazione di natura allergica (sudorazione, orticaria,
pallore, difficolt respiratorie, ipotensione e shock anafilattico (VEDI).
Lape un insetto poco aggressivo, eccezion fatta se si
trova nelle vicinanze dell'
alveare. Il suo pungiglione
seghettato e viene trattenuto nella ferita con la sacca
contenente il veleno ed il tratto terminale dell'
intestino: cos
mutilato, l'
insetto destinato a morire rapidamente.
Punture di zanzare: fra gli insetti che pungono per nutrirsi, quelli pi comuni nei nostri
climi sono le zanzare ed i tafani.
Le zanzare pungono prevalentemente al tramonto, fanno eccezione le zanzare tigre, pi
piccole e con caratteristiche righe sulladdome, che pungono anche di giorno.
E la zanzara femmina che punge per succhiare il sangue che le serve per la maturazione
delle uova. Il maschio della zanzara fitofago e non punge.
12
13
Bere una maggiore quantit di liquidi non alcolici, senza aspettare di sentirsi
assetati;
Non bere liquidi che contengono alcol, caffeina o molto zuccherati;
Non bere bevande molto fredde, possono causare crampi addominali;
L'
uso dei ventilatori elettrici pu essere utile;
14
16
Ustioni
L'
ustione una lesione della cute e dei tessuti provocata dal calore. Pu essere causata
da un contatto diretto con fuoco, con liquidi bollenti, con sostanze chimiche, ma anche da
un'
eccessiva esposizione al sole o da una folgorazione.
L'
ustionato, per contatto con fuoco, liquidi bollenti o sostanze chimiche, soprattutto se
l'
estensione notevole, presenta dei dolori e dei bruciori violentissimi, spesso trovato
urlante e incapace di esprimere quanto gli successo.
Le parti ustionate si possono presentare fortemente arrossate, con evidente lacerazione
dei tessuti e della cute, talvolta possono anche essere carbonizzate.
Davanti ad un'
ustione bisogna per prima cosa interrompere tempestivamente l'
azione
lesiva: spegnere l'
ustione con acqua fredda sulla parte e sulle zone limitrofe.
Se la fonte di calore ancora attiva al momento del soccorso, bene eliminare gli abiti,
ma non quelli a contatto con l'ustione: si rischia di staccare insieme agli abiti anche
l'
epidermide e aggravare la situazione.
Bisogna sempre cercare di operare in ambiente il pi possibile sterile: le ustioni sono
molto soggette alle infezioni. Bisogna perci coprire la parte ustionata con appositi teli
sterili.
Le ustioni si possono classificare in tre gradi secondo gli strati di pelle che interessano
e dell'
estensione della zona ustionata: 1 grado, solo arrossamento della pelle; 2 grado,
arrossamento, vescicole e lacerazioni; 3 grado, distruzione di tutti gli strati della pelle.
17
18
19
Corpi estranei
SCHEGGE
I corpi estranei (una scheggia di legno, un ago, una spina), se penetrati nella pelle,
devono essere rimossi con molta prudenza, disinfettando con alcool prima e dopo.
La rimozione di questi minuscoli corpi estranei deve essere fatta da un profano soltanto
nel caso si tratti di schegge che sporgano molto dalla cute e che quindi risultino facilmente
estraibili. Nel caso in cui non sia possibile reperire un medico, applicare un impacco caldo
alla parte interessata in modo tale da provocare, con il calore, lo spostamento della
scheggia verso la superficie esterna della pelle, rendendone possibile la rimozione con
l'
ausilio di una pinzetta.
Nel caso particolare di ami da pesca:
1- Se l'
amo penetrato nella pelle solo con la punta della testa, effettuare l'
estrazione a
ritroso.
2- Altrimenti spingere l'
amo al fine di far uscire la testa da un'
altra parte con un tragitto il
pi breve possibile
- Tagliare la testa con delle pinze
- Estrarre a ritroso la restante parte dell'
amo
- Lavare la ferita con acqua e sapone e ricoprirla con garza
- Verificare l'
efficacia della vaccinazione antitetanica.
CORPI ESTRANEI NEL NASO
In seguito allintroduzione accidentale di corpi estranei si avverte dolore alle narici, al naso
e alla parte anteriore del volto. I corpi estranei provocano lostruzione delle fosse nasali e,
successivamente, linfezione delle stesse con comparsa di abbondanti secrezioni e, a
volte, la presenza di pus. Le secrezioni possono avere odore sgradevole; in alcuni casi
pu comparire febbre pi o meno elevata e la faccia pu presentarsi alquanto gonfia
intorno alla zona infetta.
Accadde spesso che i bambini, particolarmente attratti dal volto e dai suoi orifizi durante
lesplorazione manuale del proprio corpo, introducano nel naso oggetti dogni genere;
possono essere granelli di sabbia, terriccio, chicchi di grano o riso, perline di plastica o
vetro: la loro variet limitata solo dalla dimensione delle narici.
Questi corpi provocano lostruzione delle fosse nasali, infiammano la mucosa e la rendono
pi aggredibile dai germi: da ci la secrezione di muco, pus e leventuale comparsa di
febbre. E opportuno, prima di tutto, sapere quali sintomi possono far sospettare la
presenza di corpi estranei nel naso: quando da una sola narice del bambino si verifica una
secrezione di muco o pus probabile che lo stato infiammatorio sia dovuto proprio a
questo motivo. Con un accurato controllo si potr accertare la presenza di materiali
estranei e provvedere alla loro rimozione.
Non sempre facile trovare ed estrarre i corpi estranei, perch spesso sono mascherati
dalledema (il gonfiore) della mucosa e dalla suppurazione.
Il corpo estraneo deve essere espulso provocando un eccesso di starnuti, utilizzando un
pizzico di pepe. Non tentare di estrarre il corpo estraneo con strumenti improvvisati,
perch si rischia di farlo penetrare ulteriormente e di farlo inalare nelle vie aeree inferiori.
Soltanto se il corpo estraneo superficiale, si cercher di trarlo fuori, prudentemente, con
una pinzetta pulita.
20
21
situazione, al fine di evitare che la congiuntiva sia graffiata o lacerata dai movimenti
oculari, coprite entrambi gli occhi con una medicazione sterile.
Nell'
eventualit che le dimensioni del corpo estraneo non consentano la chiusura della
palpebra, proteggete entrambi gli occhi con due bicchieri di carta fissati con del cerotto.
Il soccorritore dovr prestare attenzione, soprattutto, a non procurare lesioni all'
occhio con
manovre sbagliate o utilizzando, nel tentativo di rimuovere il corpo estraneo, oggetti
inappropriati.
Che cosa fare:
- se l'
operazione non riesce, provate con un lavaggio delicato
dell'
occhio: versate lentamente dell'
acqua nell'
angolo interno
dell'
occhio colpito, invitando l'
infortunato a sbattere pi volte le
palpebre;
- un'
operazione pi complessa, da tentare solo se si certi
della propria abilit, rovesciare la palpebra superiore
usando uno stecchino appoggiato di piatto.
- asporterete con una garza il corpo estraneo: non cercate di
asportare il corpo estraneo utilizzando oggetti duri e fate
immediatamente ricorso all'
oculista quando l'
operazione si
presenti difficoltosa.
Terapia: Exocin pomata oftalmica tre volte al giorno per 3
5 giorni + bendaggio dellocchio.
22
INGESTIONE
La maggior parte dei casi di ingestione di corpi estranei avviene nei bambini.
I maggiori problemi li causano oggetti taglienti od appuntiti (spille, aghi, chiodi, etc.) che
possono danneggiare la mucosa intestinale. In questi casi il bambino dovr essere tenuto
in osservazione per eventuali perdite di sangue dalla bocca o con le feci. E prudente il
ricovero in ospedale.
Negli altri casi (oggetti lisci e tondi), in assenza di dolori addominali, si pu attendere la
fuoriuscita delloggetto con le feci senza particolari preoccupazioni. Non bisogna mai usare
purganti o lassativi perch possono peggiorare la situazione.
INALAZIONE
E'pi difficile che l'
oggetto arrivi nelle vie aeree, ma quando succede pu essere molto pi
grave della semplice ingestione.
Gli oggetti pi grandi si possono fermare nelle alte vie respiratorie bloccando
completamente il passaggio dell'
aria, ma in genere sono pi facilmente rimuovibili con la
tosse che stimolata dalla loro stessa presenza. Se per l'
oggetto rimane bloccato, le
conseguenze sono molto pi gravi e la situazione precipita rapidamente: l'
aria entra con
fatica (stridore inspiratorio) o non entra per niente, il bambino diventa rapidamente blu
(cianosi) e perde la coscienza.
"
%
! "#
$
%
#
%
$
'
$
)
*
&
%
%
%
%
!
%
+
(
,
(
*
.
/
%#
23
Quando l'
oggetto pi piccolo, esso pu raggiungere le vie aeree profonde senza potere
essere espulso con la tosse. In questo caso pu non esserci un'
ostruzione importante o
completa al passaggio dell'
aria nella fase inspiratoria e come sintomo prevale una tosse
stizzosa con un fischio espiratorio tipo asma. Questi sintomi tendono a peggiorare nel
tempo per l'
irritazione e l'
edema dei bronchi.
Se gli oggetti sono molto piccoli (spesso frammenti alimentari) pu non esserci la tosse e
la presenza del corpo estraneo si manifesta solo con broncopolmoniti ricorrenti. In tutti
questi casi bisogna raggiungere rapidamente un Pronto Soccorso per la rimozione del
corpo estraneo.
24
STIRAMENTO
Lo stiramento una lesione che riguarda solo poche fibre di un determinato muscolo.
Si presenta spesso con un dolore che aumenta con il movimento.
Pu essere causato dal freddo, dallumidit, dallaffaticamento ma anche semplicemente
dalla mancanza di allenamento.
In presenza di uno stiramento bisogna applicare ghiaccio, o comunque altri impacchi
freddi, e procedere allimmobilizzazione per far riposare la parte dolorante.
STRAPPO
Lo strappo solamente uno stiramento di intensit maggiore.
, infatti, una rottura delle fibre di un muscolo che a corto di energia, causata molto
spesso da un eccessivo sforzo muscolare, ma anche da affaticamento, umidit, freddo o
anche mancanza di allenamento. E in genere caratteristico dei fasci muscolari,
specialmente di quelli lunghi (gamba).
Il sintomo pi evidente un dolore che diventa sempre pi intenso man mano che il
muscolo si raffredda e pu diventare insopportabile ad ogni minimo movimento. Talvolta,
lo strappo si accompagna a gonfiore ed ematoma, secondo la gravit. Il trattamento dello
strappo si basa fondamentalmente su impacchi di ghiaccio e sulla somministrazione di
antinfiammatori (vedi cassetta di pronto soccorso).
25
1. Sollevare l'
articolazione colpita da strappo ad un
livello pi alto del resto del corpo, in modo da
diminuire il flusso di sangue.
26
Lesioni osteoarticolari
CONTUSIONE
Sono causate da una violenta forza contro le strutture muscolocutanee (per urti, cadute,
ecc) con conseguente formazione di raccolte di sangue sotto la cute (ematomi) o
travaso di sangue da vasi cutanei o sottocutanei (ecchimosi).
Si manifestano con rigonfiamenti, dolori, difficolt di movimento.
Applicare impacchi freddi, bende elastiche, specie nelle contusioni alle gambe. Mettere a
riposo la parte colpita.
DISTORSIONE
Consiste in lesione traumatica di articolazione dovuta ad un allontanamento momentaneo
delle due ossa che la costituiscono, con stiramento dei legamenti.
Tutte le articolazioni dellorganismo umano possono essere vittime di episodi distorsivi,
particolarmente frequenti sono le distorsioni a carico delle caviglie e delle ginocchia, ma
non sono rare anche quelle a carico dei polsi, del gomito o della spalla.
Poich tendini e legamenti in un soggetto che pratica attivit sportiva o in un sedentario
hanno gradi di resistenza e possibilit di estensione diversa, le distorsioni sono pi
frequenti proprio tra questi ultimi, quando si dedicano ad attivit sportive senza adeguato
allenamento.
In caso di distorsione consigliabile tenere l'
articolazione il pi possibile a riposo perch
sollecitare ulteriormente la parte aumenta l'
infiammazione in corso.
Altrettanto consigliabile applicare sulla parte interessata una borsa con il ghiaccio,
soprattutto quando la distorsione stata forte e causa gonfiore.
Dal momento che la distorsione provoca un'
infiammazione, utile l'
applicazione locale di
prodotti (pomate, creme, unguenti) a base di antinfiammatori non steroidei, i FANS (Aulin,
Tora-Dol, Oki , Brufen, Voltaren,), i quali saranno anche in grado di calmare il dolore.
Qualora quest'
ultimo sintomo fosse particolarmente spiccato, pu anche essere utilizzato,
per brevi periodi di tempo, per via orale, lo stesso tipo di farmaci in automedicazione.
Le conseguenze delle distorsioni durano pochi giorni ed i sintomi diminuiscono
progressivamente. Se cos non fosse, e il gonfiore articolare tendesse ad aumentare,
consigliabile consultare il medico. A volte, infatti, gli infortuni possono essere solo
apparentemente banali.
LUSSAZIONE
E lo spostamento permanente di un capo osseo dellarticolazione dalla sua sede naturale.
Nelle lussazioni le superfici di contatto delle articolazioni (superfici articolari), a causa del
trauma subito, sono allontanate tra loro in maniera permanente ed necessario
l'
intervento medico per poterle ridurre.
Si riconosce per limpossibilit al movimento, per la deformazione dellarto e per i dolori.
L'
articolazione interessata ha perduto il suo normale profilo; le parti coinvolte assumono
posizioni spesso innaturali. I movimenti sono interdetti ed il dolore molto forte,
soprattutto se contemporaneamente si sono verificate delle lesioni ai tessuti molli
(capsula, legamenti, muscoli, tendini).
Una lussazione va curata e rimessa a posto nel pi breve tempo possibile da persona
esperta. I primi soccorsi devono far assumere alla persona interessata una posizione
27
normale, senza provocarle eccessivi dolori, o aggravare il danno subito. Applicare ghiaccio
al fine di prevenire il gonfiore. La persona va accompagnata al pronto soccorso cercando
di immobilizzare la parte interessata al fine di evitare che le vibrazioni del trasporto
aumentino il dolore.
ATTENZIONE: Non si deve mai cercare di ridurre la lussazione.
FRATTURA
E la rottura di un segmento osseo con o senza lo spostamento delle due parti.
Pu essere chiusa, cio senza lesioni della cute, oppure esposta, cio con una ferita
cutanea e fuoriuscita del moncone osseo, spesso associata ad emorragia.
Pu interessare varie parti del corpo.
L'
immobilizzazione di un arto fratturato deve essere eseguita prima che la persona ferita
sia spostata, al fine di evitare il rischio di danni ai tessuti vicini e laumento del dolore.
L'
immobilizzazione dovrebbe avvenire con apposite
stecche metalliche o di legno o con speciali involucri
di plastica. Non disponendo di questo materiale va
bene qualunque supporto che consenta di
raggiungere l'
obiettivo di tenere assolutamente fermo
l'
arto: giornali, coperte arrotolate attorno all'
arto,
manici di scopa, ombrelli, bastoni vari, rami d'
albero,
etc. Queste "stecche d'
emergenza" devono essere
pi lunghe dell'
arto interessato. In assenza anche di
questi supporti, immobilizzare l'
articolazione su di
un'
altra parte del corpo (il torace per l'
arto superiore,
la gamba sana per l'
arto inferiore etc.). Una volta
applicate le stecche, vanno fissate con bende, garze,
cinghie ecc; in loro assenza con qualunque materiale
a disposizione (cravatte, strisce di tela, corde etc.).
Prima di provvedere alla steccatura opportuno
appoggiare sulla parte fratturata un'
imbottitura
realizzata con qualsiasi materiale morbido (pezze di
stoffa, coperte, asciugamani etc.).
ATTENZIONE:
in caso di gravi fratture il soggetto non deve essere mosso a meno che non sia
indispensabile,
le stecche servono esclusivamente per immobilizzare la frattura: lasciatene la
riduzione al medico,
larto fratturato deve essere steccato, immobilizzando le articolazioni sopra e sono
la frattura,
nel fissare la steccatura opportuno valutare che essa non impedisca, perch
troppo stretta, la circolazione del sangue. Se le dita diventano pallide o bluastre o
se l'
infortunato sente formicolii all'
arto coinvolto bene sospettare che la steccatura
sia troppo stretta. In questo caso allentarla. Se necessario le scarpe vanno tolte e si
deve allentare i vestiti; applicate una borsa di ghiaccio sulla zona dolente.
28
Avambraccio
E composto dalle ossa ulna e radio (il radio dalla parte del pollice).
In caso di frattura dell'
avambraccio occorre applicare due stecche ai
lati dell'
avambraccio, dal gomito alla mano, in modo da immobilizzare
l'
arto. Sostenerlo con un fazzoletto attorno al collo e, se necessario,
bloccare il braccio attorno al torace con un secondo fazzoletto.
Gomito
Il gomito un'
articolazione continuamente sollecitata da movimenti ed sede frequente di
distorsioni, lussazioni e fratture. In caso di lussazione si pu osservare come
l'
avambraccio sporga oltre l'
angolo retto formato con il braccio.
In caso di necessit di trasferimento della persona traumatizzata, bloccare braccio e/o
avambraccio lasciando l'
articolazione nella posizione assunta dopo il trauma. E'molto
importante controllare il polso (numero di pulsazioni e consistenza).
Se il gomito flesso
E'sufficiente farlo sostenere da una fascia attorno al collo e tenerlo accostato al torace per
mezzo di una seconda fascia.
Se il gomito disteso
Ripiegare un asciugamano e metterlo sotto l'
ascella in modo da fare uno spessore di
alcuni centimetri che lo tenga separato dal corpo.
Steccare il braccio lasciando il gomito steso; alternativamente avvolgere un cuscino
attorno al braccio bloccandolo con spille, cerotti o fasce.
Braccio
Cenni di anatomia: composto da un solo osso l'
OMERO che si articola con l'
ulna ed il
radio (a livello del gomito) e con la scapola (a livello della spalla).
Come immobilizzare
Ripiegare un asciugamano e posizionarlo sotto il cavo ascellare.
Appoggiare il braccio contro la parete toracica, posizionando l'
avambraccio in modo da
formare un angolo retto con il braccio.
Steccare il braccio nella parte esterna (con un giornale, un legno, ecc.) tenendolo legato
con due legature poste una sopra ed una sotto la sospetta frattura.
Sostenere il braccio al collo con una piccola fasciatura.
Con una seconda fascia fermare il braccio vicino al torace.
Spalla
Sulla spalla si scaricano tutte le sollecitazioni del braccio ed in parte del torace e pertanto
sono frequenti le distorsioni, le lussazioni e le fratture. In caso di grave lussazione o di
frattura, se necessario provvedere al trasporto della persona traumatizzata, cercare di
immobilizzare l'
arto nella posizione in cui si viene a trovare dopo il trauma. Qualora sia
necessario tenere sollevata la spalla (come ad esempio nel caso della frattura della
clavicola) mettere sotto l'
ascella qualche cosa di morbido (un cuscino, del cotone, un
indumento arrotolato ecc). Il braccio va immobilizzato (per mezzo di un fazzoletto) in
posizione verticale (come nelle figure riportate in precedenza) e l'
avambraccio deve
formare un angolo retto.
30
ARTI INFERIORI
Piede e caviglia
La diagnosi fra una brutta distorsione e una frattura in questa sede pu essere difficile. In
ogni caso, poich anche alla presenza di una distorsione controindicato camminare, i
primi aiuti sono uguali per entrambi.
Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
Appoggiare la gamba, dall'
incavo del ginocchio sino al tallone, su di un supporto morbido
come ad esempio una coperta ripiegata o un cuscino. Ripiegare i lembi della coperta o del
cuscino sopra la gamba in modo che essa ne sia avvolta. Fissare questo supporto con dei
lacci o bende.
Il piede va tenuto possibilmente sollevato al fine di diminuire il gonfiore ( utile applicare
del ghiaccio).
Gamba
E'composta da due ossa: la tibia ed il perone che in alto si articolano con la rotula, ed il
femore per formare il ginocchio; in basso con le ossa del piede per formare la caviglia.
Una diagnosi di frattura delle due ossa che compongono la gamba (tibia e perone)
spesso facilitata dal fatto che la gamba assume una posizione non naturale (ad esempio
guardando l'
infortunato disteso si pu vedere come il piede interessato non in linea con il
ginocchio).
Come immobilizzare in presenza o sospettando delle fratture
Sdraiare la persona e sfilare la scarpa.
La gamba, dall'
incavo del ginocchio sino al tallone, va appoggiata su di un supporto
morbido come ad esempio una coperta ripiegata od un cuscino. Ripiegare i lembi della
coperta o del cuscino sopra la gamba in modo che essa ne sia avvolta. Fissare questo
supporto con dei lacci o bende.
La gamba va steccata ai due lati partendo dalla coscia. Si consiglia di usare tre stecche:
una posta sotto il polpaccio e le altre due ai lati.
In assenza di stecche usare una coperta, legando la gamba sana a quella fratturata.
N.B. Poich lo stinco (la parte anteriore della gamba) coperto solo da un sottile strato di
tessuti molli, possibile che le fratture in questa sede siano aperte e quindi si possano
vedere i monconi dell'
osso fratturato.
Controllare periodicamente la presenza e la regolarit delle pulsazioni della caviglia
fratturata, il colore delle dita e l'
eventuale formicolio denunciato dalla persona
traumatizzata. Se necessario allentare le legature. Nel caso che la gamba fratturata sia
legata a quella sana bene controllare le pulsazioni alla caviglia anche di quest'
ultima.
Ginocchio
Costituisce l'
articolazione tra la tibia e perone della gamba, il femore della coscia ed un
piccolo osso, la rotula. La frattura pu coinvolgere la rotula o le altre ossa che partecipano
alla formazione del ginocchio. In caso di frattura della rotula, la gamba assume spesso
una posizione non naturale. Prima di steccare una gamba con la rotula fratturata cercare
di raddrizzare la gamba con molta delicatezza e senza toccare il ginocchio. Se questa
manovra provoca dolore lasciare il ginocchio piegato.
Come immobilizzare un ginocchio piegato
La persona infortunata deve rimanere distesa sulla schiena o sul lato sano.
Farle piegare il ginocchio sano parallelamente a quello infortunato.
31
Sistemare tra i polpacci e le cosce una imbottitura (le ginocchia devono rimanere libere e
distanti).
Legare tra loro le due gambe a met del polpaccio e della coscia.
Applicare del ghiaccio sul ginocchio al fine di ridurre il gonfiore.
Controllare il polso di entrambe le caviglie e l'
intorpidimento delle dita dei piedi.
Come immobilizzare un ginocchio disteso
Avvolgere un asse di circa 10 cm con un'
imbottitura lunga tutta la gamba, fino al calcagno.
Riempire gli incavi sotto le caviglie e il ginocchio.
Legare l'
asse alla gamba all'
altezza della caviglia, sopra e sotto il ginocchio e nella parte
alta della coscia.
Applicare del ghiaccio sul ginocchio.
Controllare le pulsazioni a livello della caviglia, l'
intorpidimento delle dita: allentare i nodi
se necessario.
Anca e coscia
La coscia formata dal femore; quest'
osso si articola con l'
ileo, osso che contribuisce a
formare il bacino. L'
anca corrisponde ad una zona composta dall'
articolazione del femore
e dalla parte di bacino corrispondente. Nei traumi che coinvolgono anca e coscia,
generalmente, la gamba interessata appare pi corta dell'
altra ed il piede piegato verso
l'
esterno. In caso di lussazione, ossia di fuoriuscita del femore dall'
articolazione, la coscia
ruotata verso l'
interno. In caso di frattura del femore, se la persona traumatizzata un
giovane, il dolore avvertito al momento della frattura acuto; al contrario nelle persone
anziane il dolore avvertito pu anche essere leggero.
Immobilizzazione della coscia
Lussazione e frattura vanno trattate allo stesso modo. La persona deve restare distesa, se
la gamba ripiegata cercare di distenderla con molta attenzione e delicatezza, se questa
manovra provoca dolore, far ripiegare la gamba sana parallelamente a quella
traumatizzata.
Sono necessarie due stecche: una deve essere lunga
almeno dal bacino al calcagno; l'
altra dall'
inguine al
calcagno. Avvolgerle con materiale morbido (coperte).
Far passare sotto la gamba traumatizzata alcune
strisce di stoffa, almeno 7, (non muovere la gamba ma
spingerle sotto con un bastoncino) di lunghezza
sufficiente a legare le due stecche una volta
posizionate. Disporle lungo l'
intera lunghezza della
gamba (caviglia, ginocchio, sopra il ginocchio etc.) comunque non sopra la zona
fratturata.
Appoggiare le stecche (quella pi lunga al fianco; quella pi corta all'
interno).
Legarle saldamente evitando che facciano male in corrispondenza della zona fratturata,
controllando le pulsazioni alle caviglie.
Se non si dispone di stecche, ripiegare una coperta e porla tra le gambe.
Legare assieme le gambe.
32
Trauma cranico
Dopo un colpo al cranio, la persona puoperdere completamente conoscenza, presentare
una diminuzione del tono muscolare con pallore, pulsazioni cardiache molto rallentate,
respiro superficiale.
In casi particolarmente gravi sopravviene vomito, c perdita di feci e di urina per
contratture muscolari involontarie (si parla allora di commozione cerebrale).
E quando lindividuo si riprende, possono subentrare disturbi psichici con disorientamento
e fasi alterne di depressione ed euforia: la persona, generalmente, non ricorda quello che
accaduto.
Questi sono i disturbi pi gravi, quelli cio che si riscontrano a seguito di grossi traumi
cranici; in altri casi la perdita di conoscenza puramente transitoria e lindividuo ritorna poi
completamente alla normalit, pur non ricordando quanto successo.
Il trauma pu anche non causare alcuna perdita di coscienza, limitandosi a produrre
lesioni alla cute e alle ossa craniche.
In casi particolari la perdita di coscienza (coma) insorge a distanza di ore o di giorni dal
trauma.
Un trauma cranico pu determinare, oltre a lesioni superficiali (ferite, escoriazioni,
lacerazioni del cuoio capelluto), la frattura delle ossa con alterazioni gravi del cervello, tali
da provocare edema cerebrale con perdita di coscienza e disturbi del respiro. In casi
particolari, senza rottura della teca cranica, si pu ledere il cervello per il contraccolpo.
Se il trauma stato molto importante, andr il prima possibile consultato un medico;
nellattesa, il paziente andr tenuto in ambiente tranquillo, sul suo capo sar opportuno
porre del ghiaccio.
Il riposo deve essere assoluto e prolungato, anche dopo la ripresa della conoscenza.
Indispensabile lo stretto controllo, in quanto i sintomi potrebbe manifestarsi nuovamente
e/o a distanza anche in maniera pi grave.
Per tale motivo, si raccomanda unattenta osservazione del paziente nelle successive
48 ore.
Si consiglia durante tale periodo lassunzione di cibi leggeri in modiche quantit e bevande
tiepide.
Il Paziente dovr essere condotto immediatamente presso un Servizio di Pronto
Soccorso in caso si verificassero una o pi delle seguenti condizioni:
CEFALEA INGRAVESCENTE (mal di testa che diventa pi forte)
CONFUSIONE MENTALE (senso di stordimento)
VOMITO
RIDUZIONE O MARCATO INCREMENTO DELLA FREQUENZA DEL POLSO
TENDENZA AD ADDORMENTARSI (durante le ore diurne)
DIFFICOLT A RISVEGLIARSI (durante le ore notturne): si consiglia di svegliare il
paziente ogni 2-3 ore
CONVULSIONI
FEBBRE ELEVATA
FUORIUSCITA DI LIQUIDO CHIARO E/O SANGUE DAL NASO E ORECCHIE
MANCANZA DI FORZA (stanchezza dei muscoli della faccia o di un braccio o di una
gamba) E/O RIDUZIONE DELLA SENSIBILIT IN UNA PARTE QUALSIASI DEL
CORPO
MANIFESTAZIONI OCULARI (strabismo, pupille di diametro diverso)
33
Ferite
35
Un laccio efficace si ottiene annodando una striscia di stoffa arrotolata attorno al braccio
o alla coscia, mantenendola larga, senza stringere; al di sotto si introduce poi un
bastoncino rigido e si comincia ad attorcigliare l'
anello di stoffa, stringendolo sempre di pi,
finch non vediamo cessare l'
emorragia; si termina fissando il bastoncino all'
arto, con un
cerotto o un cordone, affinch, mollandolo, non si srotoli il laccio; bene ricorrere al laccio
solo in casi estremi; quando si costretti a farlo, ricordarsi di segnare sempre l'
ora in cui lo
si applicato, in modo chiaro e ben visibile, sul paziente stesso; se i tempi di soccorso si
prolungano, allentare il laccio ogni ora per 5 o 6 minuti, durante i quali andr ripresa la
compressione manuale della ferita; la rimozione definitiva del laccio dovr esser fatta solo
da un medico.
Nel caso di ferite da punta al capo, al torace o all'
addome, senza un'
apparente emorragia
esterna, dovranno essere attentamente sorvegliate le funzioni vitali.
ATTENZIONE:
Non si devono togliere corpi estranei ritenuti; se nella ferita vi sono corpi estranei, non
fasciare, ma appoggiare soltanto le garze provvedendo ad una protezione molto morbida.
Non utilizzare cotone per la detersione e disinfezione, tanto meno alcool denaturato.
Non cercare di liberare e pulire la superficie di una lesione che appare grave al cuoio
capelluto, perch si potrebbe causare ulteriore sanguinamento e danni se vi sono fratture.
Non sollevate la testa d una persona incosciente.
Casi particolari
Ferite con lembo cutaneo staccato: il lembo non deve mai essere staccato completamente
36
Emorragie
Per emorragie si intende la fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni (vene e arterie) e si
possono cos classificare:
Esterne: causate di solito da eventi traumatici, possono essere venose (sangue rosso
scuro che esce in modo fluido e continuo) e arteriose (sangue rosso vivo che esce a
getto).
Interne: il sangue si raccoglie in cavit chiuse come cranio, addome, torace ecc. e
possono essere causate da un trauma o da una malattia.
Interne esteriorizzate: il sangue fuoriesce da orifizi naturali (naso, bocca, orecchio ecc.)
dopo essersi raccolte in una cavit naturale.
Ematomi: sangue fuoriuscito dai vasi, solitamente dovuto a traumi, che si raccoglie tra i
tessuti senza uscire allesterno.
Trattamento
Unemorragia, in base alla quantit e alla sede, pu costituire una minaccia per la vita.
Bisogna quindi provvedere subito ad arrestarla o a rallentarla. Le emorragie interne
possono essere trattate solo in ospedale, nel primo intervento si pu solo cercare di
prevenire lo Shock mettendo il paziente in posizione anti-Shock, allentando cinture,
pantaloni ecc.
- Indossare i guanti di protezione
- Controllare le funzioni vitali
- Non dare da bere
Compressione emostatica diretta (che prevede prima larresto completo dellemorragia
con compressione manuale, poi lapplicazione di una medicazione compressiva):
37
Sistema dei punti di compressione (se non si riesce ad arrestare unemorragia con la
compressione diretta si tratta, generalmente, di una lesione ad unarteria che costituisce
una grave emergenza). Bisogna quindi interrompere il flusso di sangue comprimendo
larteria a monte. Applicare sempre un laccio emostatico a monte della ferita, mai
per sotto il gomito o sotto il ginocchio: infatti, per essere efficace, il laccio deve
essere applicato tra la spalla e il gomito o tra l'
inguine e il ginocchio.
Punti di compressione
Ascellare (emorragie della spalla o del tratto vicino al
braccio) Si deve stringere la spalla con entrambe le
mani spingendo i pollici nel cavo ascellare.
Omerale (emorragie dellarto superiore) Stringere il
braccio con due mani comprimendo con le dita il
solco tra bicipite e tricipite.
Applicazione del laccio emostatico: lo stesso deve essere applicato solo se non si pu
mantenere la compressione e la medicazione compressiva insufficiente perch arresta
completamente la circolazione a valle con il rischio di gravi danni neurologici e vascolari.
La pressione deve essere graduale, ma pu essere anche necessario usare una certa
forza e deve essere seguita dalla compressione emostatica diretta.
Un laccio efficace si ottiene annodando una striscia di stoffa arrotolata attorno al braccio
o alla coscia, mantenendola larga, senza stringere; al di sotto si introduce poi un
bastoncino rigido e si comincia ad attorcigliare l'
anello di stoffa, stringendolo sempre di pi,
finch non vediamo cessare l'
emorragia; si termina fissando il bastoncino all'
arto, con un
cerotto o un cordone, affinch, mollandolo, non si srotoli il laccio; bene ricorrere al laccio
solo in casi estremi; quando si costretti a farlo, ricordarsi di segnare sempre l'
ora in cui lo
si applicato, in modo chiaro e ben visibile, sul paziente stesso; se i tempi di soccorso si
prolungano, allentare il laccio ogni ora per 5 o 6 minuti, durante i quali andr ripresa la
compressione manuale della ferita; la rimozione definitiva del laccio dovr esser fatta solo
da un medico.
38
Febbre alta
Si parla di febbre quando la temperatura esterna (misurata all'
inguine o sotto l'
ascella),
supera i 37C. Una temperatura esterna fino a 38 C considerata "BASSA"; se tra i 38
e i 39 C detta "MEDIA"; se supera i 39 C la febbre considerata "ALTA".
Per misurare la temperatura esterna bisogna asciugare l eventuale sudore all'
ascella,
posizionare il termometro e mantenerlo per circa 5 minuti.
La febbre un sintomo, NON UNA MALATTIA.
La febbre dovuta allalterazione dei meccanismi di regolazione termica dei centri nervosi
e alla dissociazione tra la produzione del calore e la sua dispersione.
La febbre un meccanismo di difesa verso le cause dell'
aumento della temperatura
stessa (germi, caldo eccessivo).
Essa rappresenta un utile rimedio che l'
organismo ha escogitato nel corso dell'
evoluzione
per fronteggiare la maggior parte delle malattie infettive; utile pertanto mantenere il
corpo ad una certa temperatura (38.0 - 38.5 C) in modo che i germi muoiano pi
rapidamente.
Non esiste una proporzione diretta tra grado di temperatura e gravit della malattia in atto.
La febbre come tale non rappresenta un pericolo, purch il soggetto che ne affetto sia
adeguatamente idratato (cio deve bere pi del solito).
La febbre rappresenta un sintomo tipico di alcune malattie, perci il suo abbassamento
forzato, mediante farmaci antipiretici, pu determinare, a volte, una errata diagnosi della
malattia stessa e quindi una errata terapia.
Nel caso sia stata iniziata una terapia antibiotica, non ci si deve preoccupare se la febbre
non scende subito dopo le prime somministrazioni.
Landamento febbrile va seguito con cura e la temperatura va sempre misurata con lo
stesso metodo (orale, ascellare) e durante le stesse ore della giornata.
Laumento rapido della temperatura avviene in tre fasi:
Prima fase
Iniziano i brividi, il malato batte i denti e a volte contrae i muscoli.
Bisogna misurare la febbre, riscaldare con coperte, borse dellacqua calda, t caldo.
Seconda fase
Sopraggiunge malessere diffuso, aumenta la temperatura.
Bisogna effettuare spugnature fredde e far bere molto.
Terza fase
La temperatura scende ed accompagnata da sudorazione e spossatezza.
Bisogna evitare che la persona si raffreddi nelle lenzuola bagnate di sudore, opportuno
sostituirle.
Particolarmente sensibili a questa sintomatologia sono i bambini piccoli, il cui cervello non
tollera gli stati febbrili, opportuno quindi agire velocemente per evitare che la
temperatura salga molto.
In caso di febbre elevata:
non bisogna assolutamente coprire abbondantemente il paziente
eseguire spugnature, mediante un asciugamano bagnato con acqua tiepido-fredda
e appena strizzato, su polsi, caviglie, fronte, ascelle, gomiti, inguine e ginocchia,
cambiandolo periodicamente fino a quando la temperatura non si sia stabilizzata
(38.5 C o meno).
Attenzione: non pretendere di mantenere la temperatura sotto i 37 C ad ogni costo e
ricordare che l' antibiotico non abbassa la temperatura.
39
Congiuntivite
Le infiammazioni agli occhi, nonostante presentino sintomi molto simili fra loro, quali
arrossamento, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione e secrezione di muco,
affliggono parti differenti dell'
occhio e possono avere intensit e gravit molto diverse.
La congiuntivite, per esempio, la pi comune fra le infiammazioni e colpisce la
congiuntiva, quel tessuto trasparente che riveste la parte anteriore del bulbo oculare e la
superficie interna delle palpebre.
occhi arrossati;
occhi appiccicosi al mattino;
lacrimazione;
sensazione di corpo estraneo o di "sabbia" negli occhi;
fastidio alla vista e ipersensibilit alla luce;
secrezione di muco pus di colore giallastro.
La terapia si basa su Exocin collirio 2 gocce tre volte al giorno per 7 15 giorni. Se non vi
miglioramento, dopo due giorni di terapia con Exocin, sostituire con Betabioptal collirio
sempre 2 gocce tre volte al giorno per 7 giorni.
40
si ha un'
infiammazione in atto, non truccarsi finch non sia del tutto guarita; non prestare e
non farsi prestare prodotti per il trucco o colliri.
Congiuntivite allergica.
Molte sostanze, come pollini, peli di animali domestici, cosmetici e perfino cibi, possono
causare reazioni allergiche. Naturalmente questa forma non infettiva ed solitamente
accompagnata da altre manifestazioni allergiche, come frequenti starnuti, prurito e naso
che gocciola. Si scatena pi di frequente in primavera, periodo dell'
anno nel quale i pollini
sono molto pi diffusi nell'
aria.
La sintomatogia caratterizzata da:
occhi arrossati;
prurito;
lacrimazione;
ipersensibilit alla luce;
La terapia si basa su Prenacid collirio 2 gocce tre volte al giorno per 7 giorni + Relestat
collirio 2 gocce mattino e sera per 20 giorni.
Congiuntivite tossica
conseguente all'
esposizione a sostanze chimiche irritanti o tossiche presenti nell'
aria
acqua delle piscine
oppure a prolungata esposizione al sole. Anche il cloro contenuto nell'
pu causare una congiuntivite tossica; se, dopo una nuotata, gli occhi si arrossano e
rimangono irritati a lungo bene usare gli occhialini. I sintomi sono analoghi a quelli della
congiuntivite allergica e anche questa forma non contagiosa.
Si consiglia: Systane (lacrime artificiali) collirio
ATTENZIONE: in tutte le forme di congiuntiviti controindicato il bendaggio oculare.
41
43
Denti
MAL DI DENTI
Il mal di denti compare quando la carie giunge ad interessare anche la polpa, un tessuto
connettivo lasso che si rigonfia e viene compresso contro le pareti rigide del dente. Per
effetto di questa congestione, i nervi sono compressi e provocano dolore.
Questo meccanismo spiega perch il mal di denti si intensifica tutte le volte che il paziente
si corica: in posizione sdraiata l'
afflusso di sangue alla testa, e quindi ai denti, aumenta, e
aggrava la congestione della polpa dentaria. La comparsa del mal di denti indica che il
dente stato irrimediabilmente compromesso dal processo carioso: la fase successiva
della malattia la morte del dente, e la formazione di un granuloma all'
apice delle sue
radici. Il processo infettivo cronico costituito dal granuloma pu successivamente diventare
acuto, e portare alla formazione di un ascesso.
Il mal di denti , quindi, un segnale di allarme che richiede cure immediate.
Non sempre, per, il dentista immediatamente disponibile: nellattesa del suo intervento,
pu essere utile conoscere qualche rimedio per alleviare dolore.
Il primo consiglio quello di non sdraiarsi per dormire, ma cercare di dormire in posizione
seduta, o almeno sollevare il capo con due o tre cuscini: in questo modo si riduce l'
afflusso
di sangue alla testa. Lo stesso risultato si ottiene facendo un pediluvio ben caldo: in
questo modo, il sangue tende a ristagnare nei vasi sanguigni delle estremit inferiori,
dilatati dal calore. Sono invece da evitare gli impacchi caldi sulla guancia, che possono
aggravare notevolmente l'
infiammazione, provocando una tumefazione di tutta la guancia
e della regione orbitale.
Lassunzione di un analgesico (vedi cassetta di pronto soccorso) pu dare momentaneo
sollievo. In caso di ascesso iniziare antibiotica con Augmentin.
PERDITA DI UN DENTE
In caso di perdita di un dente in un trauma pu essere utile:
fermare il sanguinamento della gengiva applicando un fazzoletto o un tampone di
garza e premendo;
recuperare il dente il pi presto possibile ed immergerlo in un bicchiere di latte
freddo senza lavarlo con acqua (se il reimpianto avviene entro 90 minuti c'
il 50%
di possibilit di successo);
recarsi immediatamente da un dentista o al Pronto Soccorso con il dente
recuperato.
44
Diarrea
La diarrea l'
emissione di feci non formate o liquide con frequenza superiore alla norma
secondaria a contrazioni dell'
intestino pi frequenti del normale.
Le condizioni che possono determinare la comparsa di diarrea durante una vacanza sono
molteplici: ingestione di cibi avariati, intolleranze alimentari, diarrea estiva, enterocolite,
parassitosi intestinali, colpo d'
aria fredda, assunzione di alcuni farmaci (per esempio gli
antibiotici).
Schematicamente le cause pi frequenti di diarrea acuta possono essere dovute a:
45
Non si devono assumere antidiarroici se si sospetta che la diarrea sia di origine infettiva,
cosa molto probabile, per esempio, se si sono mangiati frutti di mare oppure se si beve
acqua potabile sospetta e cos via.
In questi casi la diarrea una risposta difensiva dell'
organismo, che cerca di espellere il
pi rapidamente possibile le sostanze irritanti e/o tossiche.
Bisogna tenere presente, infatti, che le scariche eliminano i microrganismi nocivi, quindi
non va ostacolata leliminazione delle feci, anche se liquide, in attesa della formazione
degli anticorpi.
Gli antidiarroici agiscono in modo diverso per ridurre i sintomi, ma non intervengono sulle
cause del disturbo: in linea di massima andrebbero evitati, limitandosi alla sola dieta.
Ne esistono di due tipi: antispastici e rigonfianti o adsorbenti.
Gli antipropulsivi come Imodium e Dissenten riducono le contrazioni dell'
intestino, cos il
passaggio delle feci risulta rallentato e quindi pu essere assorbita una maggiore quantit
d'
acqua.
Le sostanze rigonfianti o adsorbenti (carbone attivo) hanno invece la funzione di assorbire
l'
acqua presente nell'
intestino e, si sostiene, anche le sostanze irritanti che provocano la
diarrea.
Non si devono associare due antidiarroici diversi (antipropulsivo e una sostanza
rigonfiante) perch gli effetti delle due sostanze si sommano e possono provocare
un'
ostruzione dell'
intestino.
Anche gli antibiotici non sono di solito necessari nelle gastroenteriti semplici, anche
quando sospettata una causa batterica, poich il disturbo si risolve in genere in modo
rapido senza nessun trattamento.
Il Ciproxin talvolta utilizzato per la prevenzione della diarrea del viaggiatore, ma il suo
uso routinario non indicato.
46
Shock Anafilattico
Lo shock anafilattico la forma pi grave tra le reazioni allergiche che, senza un
immediato intervento curativo, pu portare anche alla morte.
Si determina quando un individuo sviluppa una particolare ipersensibilit verso un
determinato allergene.
Gli allergeni possono essere di varia natura: alimenti, veleni d'
insetti, sostanze inalate o
assorbite, farmaci.
Come conseguenza dell'
esposizione dell'
organismo all'
allergene, si pu determinare una
brusca e improvvisa caduta della pressione arteriosa a causa di una massiva
vasodilatazione; a livello delle vie respiratorie, inoltre, si pu determinare un rigonfiamento
delle mucose che le rivestono con possibilit d'
impedimento del passaggio dell'
aria.
in sostanza impossibile prevedere l'evoluzione di uno shock anafilattico.
Infatti una reazione allergica all'
apparenza molto lieve pu, nel giro di pochissimi minuti,
trasformarsi in una situazione di massima gravit.
I segni e i sintomi di uno shock anafilattico possono comprendere: alterazioni dello stato
comportamentale, difficolt nella respirazione, ipotensione, cute arrossata con bolle
evidenti come nell'
orticaria, gonfiore alle caviglie e ai polsi, prurito, bruciore, vertigini,
cefalea, vomito.
Trattandosi di un'
emergenza molto grave, bisogna mettere in atto tutte le misure di
rianimazione di base.
Per fortuna le allergie arrivano di rado a manifestazioni cos gravi come lo shock
anafilattico; asma e rinite allergica sono le pi comuni, per quanto riguarda l'
apparato
respiratorio, mentre molte forme allergiche interessano la dermatologia.
Pu essere provocato nei casi pi gravi dalle punture dinsetti, ma pu essere causato
anche da alimenti (in particolar modo latte e suoi derivati, pesce e crostacei) e da farmaci
a cui si allergici.
Occorre tenere presente che lo shock anafilattico non compare mai come prima reazione,
ma si manifesta sempre su chi gi ha dimostrato altre manifestazioni allergiche verso una
determinata sostanza. Anche nel caso delle punture dinsetti ci deve essere stata
unimportante reazione ad una puntura precedente.
Lo shock anafilattico non quasi mai immediato. E preceduto da arrossamento di zone
del corpo, orticaria, edema e rossore del volto. Possono poi intervenire insufficienza
respiratoria e quindi collasso.
Coloro che hanno gi avuto risposte allergiche importanti, come prurito diffuso, gonfiore
del volto, di un labbro e cos via, devono essere consapevoli che potrebbero, in
determinate circostanze andare incontro a shock anafilattico.
Ladrenalina rappresenta il farmaco salvavita e deve avere un ruolo centrale nel
trattamento acuto dello shock anafilattico; quando indicata, nei casi a rischio (gravi
allergie alimentari o punture dinsetto) pu essere somministrata a tutti, a qualsiasi et.
Tale farmaco deve far parte assolutamente della farmacia di bordo e non si deve
esitare ad utilizzarlo se compaiono sintomi minacciosi.
Sono disponibili fiale preconfezionate con adrenalina predosata e resa resistente al calore
(questi preparati sono stabili per 18 mesi a temperatura ambiente).
La siringa va premuta sulla faccia esterna della coscia e dopo il caratteristico click di
apertura va tenuta in sede per almeno 10 secondi, per permettere la penetrazione del
farmaco. Pu essere ripetuta dopo 15 se non c miglioramento.
Bisogna somministrare ladrenalina, con lapposito autoiniettore, al primo segno di
reazione allergica, senza aspettare sintomi gravi.
La somministrazione pu avvenire anche attraverso gli indumenti.
47
48
Annegamento
Lannegamento la morte per soffocamento conseguente ad immersione in un liquido.
Il semiannegamento, pi frequente, lo stadio immediatamente precedente
lannegamento, che si ha quando la vittima viene tratta in salvo prima che smetta di
respirare.
La fase iniziale dellannegamento comincia quando una persona lotta per mantenersi a
galla e si fa prendere dal panico.
Inizia poi laffaticamento e la fame daria, per cui il riflesso dellinspirazione prevale sullo
sforzo di trattenere il respiro.
La vittima allora inghiottisce ed aspira acqua che, attraversando lepiglottide, genera uno
spasmo della laringe. Questo laringospasmo occlude completamente le vie aeree
provocando ipossiemia e quindi perdita di coscienza.
Circa il 10% delle persone muoiono per asfissia (annegamento secco), mentre negli altri
casi la vittima compie gli ultimi atti respiratori provocando lentrata di acqua nei polmoni
(annegamento umido).
Lannegamento pu avvenire in acqua dolce o in acqua salata.
Lacqua dolce, penetrata nei polmoni, neutralizza quella sostanza chimica (surfactante)
presente sulla superficie degli alveoli necessaria per conservare la elasticit del polmone.
Gli alveoli collabiti rendono impossibile lo scambio di ossigeno. Lacqua dolce inoltre
passa facilmente nel sangue e determina anemia per distruzione dei globuli rossi. Si
aggrava cosi lipossiemia.
Lacqua salata, invece, provoca diffusione di liquidi dal sangue negli alveoli causando
edema polmonare. Negli alveoli innondati di liquidi impossibile lo scambio gassoso.
Il salvataggio di un individuo in procinto di annegare non cosa facile ed meglio che sia
eseguito da esperti, soprattutto se deve avvenire a nuoto. Chi sta per annegare si
aggrappa istintivamente a qualunque cosa e spesso trascina sott'acqua il
soccorritore.
Una volta tratto in salvo si possono verificare due possibilit: il paziente ancora
cosciente oppure ha perduto conoscenza.
Se l'
asfissia stata di breve durata, l'
infortunato tratto in salvo di solito mostra un'
attivit
respiratoria spontanea valida e, in tali casi, di solito egli riesce a risolvere naturalmente la
situazione d'
asfissia.
In ogni caso metterlo in posizione semiseduta per facilitare la respirazione e aiutarlo ad
espellere il liquido presente nelle vie aeree con dei colpi sulla schiena. Effettuare dei
movimenti circolari delle braccia che aiutano ad espandere la gabbia toracica e facilitare la
respirazione.
Se invece il periodo d'asfissia stato pi lungo, la situazione pu essere quella
dell'
arresto respiratorio o anche cardiaco: il paziente incosciente, con movimenti
respiratori rari o assenti. Pur avendo perso conoscenza, presenter ancora movimenti
respiratori, il polso e i battiti cardiaci saranno ancora apprezzabili, anche se frequenti e
poco intensi. Lannegamento impedisce allapparato respiratorio, intasato dallacqua
oppure ostacolato da spasmi delle corde vocali o della laringe, di ossigenare il sangue,
potendo danneggiare i centri nervosi vitali e organi importanti come cuore e reni.
Liberate immediatamente la bocca da tutto ci che la ostruisce, poi verificare che le vie
aeree non siano ostruite dall'
ingestione del liquido. Per far ci bene rovesciare
l'
annegato a pancia in gi, disporsi in piedi a gambe larghe sopra il suo bacino, afferrarlo
per le anche o i fianchi e sollevarlo in modo da far defluire l'
acqua. Appena questa
defluita si pu stendere l'
annegato a pancia in su e se non presente respiro valido,
iniziate subito la respirazione artificiale (VEDI) e, nel caso di battito assente, il massaggio
cardiaco (VEDI);
non perdete tempo a far "uscire acqua dai polmoni" con complicate manovre o
particolari posizionamenti dell'
infortunato; anche la posizione prona, invece di
supina, non si dimostrata pi efficace a questo riguardo;
concentratevi invece sul trattamento rianimatorio badando alla sua efficacia,
dandovi il cambio frequentemente, senza interromperlo neppure pochi
secondi. La rianimazione cardiopolmonare va proseguita per molto tempo, fino a
che il paziente riprende a respirare o nellattesa di soccorsi qualificati.
50
51
Rianimazione cardio-polmonare:
massaggio cardiaco + respirazione artificiale
L'
arresto del cuore e della respirazione (arresto cardio-respiratorio) unevenienza
drammatica, improvvisa ed inaspettata che pu capitare, per svariati motivi, anche a
soggetti sani e richiede un intervento immediato e specifico che da solo salva la vita del
paziente.
L'
arresto cardiorespiratorio si verifica nella maggior parte dei casi al di fuori delle strutture
ospedaliere, per cui indispensabile che tutti conoscano almeno i principi di base della
Rianimazione Cardio-Respiratoria.
La Rianimazione Cardio-Respiratoria consiste nel fare riprendere a battere il cuore e nel
fare arrivare ossigeno ai polmoni: queste 2 sole e semplici cose salvano la vita al paziente.
Si esegue in tutti i casi di arresto cardiaco e respiratorio con paziente privo di coscienza e
senza polso.
Dopo 3 o 4 minuti dall'
arresto cardiaco i neuroni, molto sensibili alla mancanza di
ossigeno, cominciano una irreversibile distruzione.
Alla presenza di un arresto cardiaco, perci, bisogna intervenire immediatamente con il
massaggio cardiaco e la respirazione artificiale: operazioni che servono a ripristinare
artificialmente l'
attivit cardiaca e respiratoria.
Attraverso il massaggio cardiaco il cuore pompa il sangue soltanto al 20% - 40% del
normale, ma sufficiente per tenere in vita l'
infortunato sino al suo arrivo in un Pronto
Soccorso.
Allo stesso modo, la respirazione bocca a bocca, serve per ossigenare il sangue che viene
pompato in modo meccanico attraverso il massaggio cardiaco. Anche se l'
aria che
insuffliamo ricca di anidride carbonica, la quantit di ossigeno immessa comunque
sufficiente all'
ossigenazione.
Il soccorritore, esercitando una pressione sulla gabbia toracica, comprime il cuore tra lo
sterno e la colonna vertebrale e in questo modo si sostituisce meccanicamente all'
attivit
cardiaca. Grazie all'
elasticit della gabbia toracica, quando cessa la compressione, il
torace si espande e il cuore si dilata, per poi restringersi alla successiva compressione.
Respirazione artificiale
La respirazione artificiale serve per ossigenare artificialmente un infortunato che ha un
arresto respiratorio. In queste condizioni, dopo pochi minuti, anche l'
attivit del cuore si
blocca. E'perci necessario agire tempestivamente per ossigenare il sangue in modo
artificiale.
La respirazione artificiale andrebbe praticata attraverso
strumenti medicali come il pallone ambu o, in mancanza,
tramite la ventilazione bocca a bocca. Sebbene la
ventilazione bocca-bocca abbia il pregio di non richiedere
alcun strumento, pu risultare sgradevole, soprattutto se la
vittima sconosciuta. Per offrire una soluzione a questo
problema sono oggi disponibili semplici strumenti che
evitano il contatto diretto: un dispositivo ampiamente
utilizzato la maschera tascabile, che permette di eseguire
la ventilazione bocca-maschera. E dotata di una valvola
unidirezionale cos da dirigere laria espirata dal paziente
lontano dal soccorritore, isolando in tal modo le due vie aeree.
Ventilazione bocca-maschera
Si pratica per mezzo di una maschera
tascabile (pocket mask).
La tecnica prevede che il soccorritore:
si posizioni dietro la testa della
vittima
appoggi la maschera sul viso
della vittima
sollevi la mandibola della vittima
estendendone la testa con
entrambe le mani
mantenga aderente la maschera
al volto della vittima con pollice ed indice di entrambe le mani
insuffli nel boccaglio della maschera.
In caso si decidesse di praticare la respirazione bocca-bocca si procede come segue.
Distendere l'
infortunato a pancia in su e procedere con il controllo della perviet delle vie
aeree e, se l'
infortunato non ha traumi, iperestendere la testa appoggiando una mano
sotto la nuca e spingendo verso l'
alto mentre, contemporaneamente, con l'
altra mano si
pu esercitare una pressione sulla fronte verso il basso.
Chiudere con due dita il naso dell'
infortunato per evitare che l'
aria insufflata fuoriesca.
Dopo avere inspirato profondamente, far aderire le proprie labbra con quelle
dell'
infortunato (meglio dopo aver apposto un fazzoletto) e insufflare con forza. Quindi
sollevare la testa e controllare che il torace si sollevi per poi abbassarsi immediatamente
dopo.
Ripetere l'
operazione, con un ritmo di 15-20 atti al minuto, fino a quando l'
infortunato
non riprende la respirazione autonoma o sino all'
arrivo dei soccorsi.
Controllare periodicamente che l'
infortunato non vada in arresto cardiaco.
54
55
ATTENZIONE:
Importante: l'
infortunato deve essere sdraiato a pancia in su, disteso su un piano rigido o
al suolo, MAI effettuare un massaggio cardiaco su un letto o un materasso !
Nel caso di bambini le compressioni devono essere meno energiche e la compressione
deve essere fatta con due dita anzich con i palmi delle mani. Inoltre il ritmo del
massaggio deve essere un po'pi veloce.
57
RIEPILOGANDO:
Come si coordinano il massaggio cardiaco e le ventilazioni ?
SEI SOLO ?
SIETE IN DUE ?
58
posiziona il paziente
allinea il corpo
scopri il torace
Se il respiro assente:
Se il polso presente:
Se il polso assente:
6)
7)
60
61
Dare un consiglio sui farmaci necessari non semplice, soprattutto in considerazione delle
conoscenze farmacologiche dei singoli individui; inoltre, per ogni molecola esistono diversi
nomi commerciali; per tale motivo, di seguito si consiglieranno alcune medicine fornendo il
solo nome commerciale ed il loro utilizzo.
ADRENALINA
Soluzione iniettabile intramuscolare per auto-somministrazione 0,3 mg
ANTIBIOTICI
Servono a combattere le infezioni batteriche. Quando compare un'
infezione luogo
comune pensare che ci sia anche la febbre: non sempre vero, ma un buon campanello
d'
allarme.
L'
ideale sarebbe un antibiotico che andrebbe bene un po'per tutto. Dalla ferita profonda,
alla frattura esposta, per bronchiti, faringiti, cistiti, diarrea del viaggiatore, otiti.
Non esiste un solo antibiotico da assumersi per via orale che vada bene per tutto, per
questo una soluzione potrebbe essere un antibiotico per gruppo:
Ferite:
Augmentin compresse 1gr.
esiste in compresse, bustine, sospensione orale.
Posologia:
1 gr due volte al d (ogni 12 h) per 8 gg per ferite e tagli importanti
1 gr 3 volte al d se fratture esposte, fino al ricovero ospedaliero.
Pu essere usato anche nei bambini, da preferire la sospensione orale da somministrare
secondo il peso.
Bronchiti, Faringiti, Otiti:
Klacid compresse da 250 mg o 500 mg, bustine, sospensione orale per bimbi (125/250
mg). Posologia:
per dolori all'
orecchio, tosse protratta con muco o secca, tonsille grosse e rosse, magari
tempestate da placche biancastre
250mg due volte al giorno (ogni 12 h) per 10 gg
se infezione grave apparato respiratorio
500 mg due volte di
(per bimbi secondo il peso)
Utile anche il Ciproxin (vedi sotto)
62
Ascesso dentario
Augmentin compresse 1gr.
esiste in compresse, bustine, sospensione orale.
Posologia:
1gr 3 volte al giorno
Pu essere usato anche nei bambini, da preferire la sospensione orale da somministrare
secondo il peso.
Cistiti, Infezioni Vie Urinarie:
Ciproxin compresse da 250 mg, 500 mg
posologia:
500 mg due volte al die per 7-10 gg.
Se si urina spesso, talvolta con bruciore (ma non sempre), ci possono anche essere
tracce di sangue (cistite emorragica) ed urine maleodoranti, molto probabilmente vi
uninfezione delle vie urinarie o della vescica: oltre che bere molto, utile l'
antibiotico.
Ricordare che talvolta le cistiti sono asintomatiche.
Non somministrare ai bimbi nessuno dei due ma per infezioni apparato urinario:
Monuril ped g.
Posologia:
una sola somministrazione al giorno
Diarrea
Rifacol compresse da 200 mg, flacone sospensione orale per bimbi.
Posologia:
1cp ogni 6 ore se oltre 12anni, da 6 a 12 anni 1/2 cp ogni 6 ore, inferiore 12 anni 1
misurino di sospensione ogni 6 ore.
Bimixin compresse
1 compresse tre volte al giorno
Antibiotici per uso locale
Gentalyn crema
Cicatrene crema
Aureomicina crema
Sofargen crema
Profilassi e trattamento di infezioni delle piaghe da ustione
ANTINFIAMMATORI, ANTIDOLORIFICI, ANTIPIRETICI
Tre categorie di farmaci con tre scopi diversi e uno in comune, sono tutti antidolorifici,
mentre l'
effetto antipiretico variabile.
Utile un farmaco per ogni classe, da somministrare nel caso pi appropriato.
63
64
APPARATO GASTROENTERICO
- anticinetosici
Utili in caso di mal di mare, efficaci soprattutto se assunti prima di salpare, possono
indurre sonnolenza; tra i pi diffusi gli antistaminici (per es. Xamamina compresse da 50
mg) e i sistemi a cerotto a base di scopolamina (per es. Transcop cerotto retroauriculare);
- Antiemetici (anti vomito)
Plasil e Zofran sono da usarsi come antivomito e antinausea, anche in questo caso
esistono diverse formulazioni, comprese le fiale intramuscolo e le supposte.
Sono farmaci sintomatici, cio curano il sintomo e non la causa, per questo domandatevi il
perch presente vomito.
- Antiacidi orali
utili in caso di acidit di stomaco;
Maalox plus compresse/sospensione, Gastrogel
da usarsi in caso di iperacidit, esofagite da reflusso, gastrite da uso di antinfiammatori
(FANS)
- Lattobacilli
lacteol forte
utile per la prevenzione e il trattamento della diarrea del viaggiatore
- Antiemorroidari
Daflon 500 mg compresse
Posologia:
1 copressa 3 volte al giorno
Proctolyn disponibile sia in crema con apposito applicatore, o in supposte
- Antidiarroici
Imodium, Dissenten compresse 2 mg
Posologia:
2 cp in unica soluzione, quindi 1 ad ogni attacco.
Attenzione: farmaci pericolosi perch possono favorire lassorbimento di tossine
- Antispastici
Sono farmaci da usarsi quando compaiono coliche, sia renali sia addominali
Buscopan, Rilaten: disponibili in compresse, supposte e fiale.
Per gli stati acuti e particolarmente dolorosi, utile la somministrazione sublinguale della
fiala.
Attenzione: possono mascherare una patologia che necessita di trattamento chirurgico
urgente.
GOCCE OTOLOGICHE
Si usano in caso di otite, da associare all'
antibiotico per via orale
Anauran gocce
Posologia:
4-5 gocce 3 volte al die per adulti e 2-3 gocce per bimbi per 3 volte al giorno
Tobral oto
Posologia:
65
DESCRIZIONE
paia di guanti monouso in vinile o in lattice
pinze sterili monouso in plastica
garza idrofila di 5 cm x 5 m
garze sterili 10 x 10 cm per pulire e coprire le ferite
bende di 5 cm di altezza per fasciare le ferite
benda elastica di 10 cm di altezza
garza vaselinata compresse
scatola di cerotti di dimensioni assortite
rotolo di cerotto di 2,5 cm di altezza
cotone idrofilo
bottiglia di 1/2 litro di soluzione fisiologica (o di soluzione salina sterile
ottenuta versando 1 cucchiaino raso di sale in 1/2 litro di acqua bollente)
flacone di disinfettante non alcolico
flacone di soluzione per lavaggio oculare
flacone di acqua ossigenata F.U. 10 volumi
flacone di alcool denaturato
fiale da 2cc di alcool iodato 1%
fiale da 2cc di ammoniaca
66
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
67
Sono utilizzate per la pulizia e la disinfezione delle abrasioni e delle ferite, per coprire e
medicare qualsiasi tipo di lesione. Per questi presidi va mantenuta la sterilita, quindi per la
loro manipolazione e bene usare le pinze sterili monouso.
Pinze sterili monouso
Vanno utilizzate ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la
sterilita della pinza occorre prestare molta attenzione allapertura della confezione,
aprendola dalla parte in cui la pinza saldata. La parte che si puo toccare con le mani
quella centrale o sagomata.
Cotone idrofilo
Il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di
sangue, unitamente alla garza. E importante non usarlo direttamente sulle ferite perch
puo lasciare residui di filamento di cotone.
Rete elastica
Va applicata agli arti, al capo, al torace, per fissare e mantenere la medicazione.
68