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IL FORZIERE

C un vecchio forziere arrugginito e semiaperto, negli anni ha subto qualche tentativo di scasso, a giudicare
dalle tracce dovevano essere dei dilettanti. Dentro c la sua fantasia e sopra, affastellati senza un ordine,
pacchi di fogli e giornali, libri mai letti, pezzi di macchine, barattoli vuoti e cartacce. Sulla cima, seduto in
equilibrio molto precario, c lui con la testa tra le mani. Sopra la testa ha un grande sacco, somiglia ai sacchi
di riso che le donne di certi paesi lontani sostengono senza sforzo apparente.

Vorrebbe scendere ma ha paura: anche se precario, pur sempre un equilibrio. Allora stia fermo. Invece si
agita, rischiando di essere travolto dalle sue stesse macerie.

Il torrazzo oscilla, poi si assesta e gli sembra pi basso. Lillusione dura alcuni istanti, un tempo sufficiente
per liberarsi del sacco e affrontare il rischio del salto. Ma tutte le energie le consuma restando l appeso a
sognare. Cosa sogna? Unimpalcatura, una scala, un argano, un elicottero, un deltaplano, un cavallo alato, un
angelo custode? Nossignore, lui sogna una fata: il sacco che gli comprime il cranio si squarcia dimprovviso
trasformandosi in una creatura amorevole e paziente dineffabile bellezza. Date le circostanze, meglio
sognarla anche robusta

passato del tempo, non sa quanto. Come destato da un lungo sonno, sbatte un po gli occhi, si stira, si
guarda intorno, si abbraccia, si palpa, si alza, si piega sulle ginocchia: tutto intero. Allora si siede al tavolo
e comincia a scrivere.

claudio maioli
(20 giugno 2003)

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