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11 settembre : “No planes”, una teoria insostenibile

Se c’è una cosa che ancora “ribolle”, all’interno della relativa chiarezza che ormai si è fatta
sugli attentati del 9/11, è la cosiddetta teoria no-planes. Mentre la grande maggioranza dei
ricercatori è rimasta in dubbio sul fatto che i due aerei che hanno colpito le Torri Gemelle
fossero davvero dei voli di linea, e non piuttosto dei “drones” (aerei telecomandati), una
frangia di costoro insiste nel sostenere che nessun velivolo abbia mai solcato l’aria
antistante le Torri Gemelle. Le immagini televisive che tutti abbiamo visto, secondo i no
planers, sarebbero state “preconfezionate” al computer, e poi in qualche modo distribuite
ai networks, che le avrebbero messe in onda come se fossero vere. Per quanto assurda
possa sembrare questa teoria, il numero dei suoi sostenitori è sufficientemente nutrito da
meritare un minimo di analisi, prima di essere scartata del tutto. Il primo problema che si
pone è il seguente: i no-planers non sembrano avere una teoria unificata, ma costituiscono
un magma indistinto, nel quale si può trovare di tutto e di più. Si va da chi sostiene
semplicemente che gli aerei visti in TV fossero dei CGI (Computer Graphics Images –
ovvero immagini create/sovrapposte al computer) a chi sostiene che nel cielo di Manhattan
siano stati proiettati degli ologrammi giganteschi che a noi sarebbero apparsi come dei
normali aerei di linea. Fortunatamente, non è necessario inoltrarsi nell’analisi tecnica dei
filmati disponibili, in quanto la teoria no-planes appare confutabile nel suo insieme, ... ...
con un semplice processo “a esclusione”.
LA TORRE SUD Analizziamo prima il caso della Torre Sud (la seconda colpita), poiché il
99% dei video incriminati si riferisce all’impatto con quella Torre. Se si suppone che
nessun aereo l’abbia colpita, bisogna dedurre che l’esplosione (la famosa palla di fuoco) sia
avvenuta in maniera indipendente, ovvero che qualcuno a un certo punto abbia innescato
l’esplosione, che poi è stata fatta “coincidere” con l’aereo “disegnato” al computer. Questo
significa che le migliaia di persone che osservavano la Torre Nord in fiamme, alle 9.02 del
mattino, avrebbero visto la Torre Sud esplodere di colpo, senza che nulla l’avesse colpita.
La cosa sarebbe ancora plausibile per tutti coloro che guardavano le Torri da una
angolazione sfavorevole (da Nord, Est o Ovest) e avevano quindi la vista coperta rispetto
all’aereo in avvicinamento. Altrettanto si può dire per tutti coloro che si trovavano a Sud
della Torre, ma che in quel momento guardavano altrove. Il problema si pone con tutti
coloro che invece si trovavano a Sud della Torre e in quel momento guardavano la Torre
Nord in fiamme. Erano, presumibilmente, migliaia di persone, che guardavano l’incendio
da Battery Park, dalla City, o da qualunque altro punto nelle vicinanze. Costoro avevano di
fronte proprio la facciata della Torre Sud che stava per essere colpita, e l’avrebbero vista
esplodere improvvisamente, senza motivo apparente. In quel caso, è presumibile che la
“voce” della stranezza avrebbe iniziato a circolare immediatamente e sarebbe stata pure
molto rumorosa. Invece non si conosce un solo caso in cui qualcuno abbia detto: “Mah,
veramente io ho visto la facciata esplodere, ma non ho visto nessun aereo che la colpiva”.
In passato si sarebbe anche potuto pensare – almeno in teoria - a “zittirli” tutti, ma nell’era
di Internet questo è semplicemente impossibile. Se esistesse una sola persona che ha visto
l’esplosione ma non l’aereo che l’ha provocata, oggi lo sapremmo di sicuro. A loro volta,
quante persone stavano filmando la Torre Nord in fiamme, nel momento in cui la Torre
Sud è stata colpita? Oltre alle riprese TV, esiste almeno una ventina di video amatoriali
che ritraggono il secondo impatto, tutti da angolazioni e distanze diverse. L’idea di
falsificare tutti questi video, in modo da farli corrispondere fra di loro, e soprattutto di farli
corrispondere alle riprese TV, è qualcosa di assolutamente folle da realizzare. Ma anche
volendo ipotizzare questo tipo di “falsificazione di massa” mancano sempre i filmati nei
quali la Torre esplode, ma l’aereo che la colpisce non si vede. Come dovrebbero esistere
centinaia di testimonianze visive della “strana esplosione senza aereo” dovrebbero esistere
anche molti video – del tutto genuini, questi – nei quali la Torre esplode improvvisamente,
per conto suo, senza che nulla l’abbia colpita. Invece non se ne conosce nemmeno uno.
L’implausibilità della teoria no-planes quindi non è dimostrabile grazie alle testimonianze
positive (teoricamente, tutti coloro che dicono di aver visto l’aereo possono avere mentito,
e i filmati che lo ritraggono possono essere tutti falsi), ma alla totale mancanza di quelle
negative. Alla mancanza di prove negative e alla difficoltà di una “falsificazione di massa” si
può aggiungere il seguente ragionamento: il fatto che esistano o meno testimonianze
“negative” non cambia il fatto che una scelta del genere sarebbe stata comunque
impensabile a priori, da parte degli autori degli attentati, proprio per quel motivo. In altre
parole, un’ipotesi no-planes sarebbe stata scartata sul nascere, proprio per il rischio
evidente che centinaia di persone si accorgessero che la Torre esplodeva senza che nessun
aereo l’avesse colpita, oppure che addirittura la filmassero in quelle condizioni. Le
percentuali di successo sarebbero le stesse di chi progetta di rapinare una banca a volto
scoperto, in pieno giorno, sperando di non essere visto da nessuno, e di non essere ripreso
da nessuna telecamera di sicurezza.
LA TORRE NORD Per quel che riguarda la Torre Nord (primo impatto) si sarebbe
invece potuto contare sul “fattore sorpresa”, in quanto nessuno – fino al giorno degli
attentati - passava il proprio tempo a fissare le Torri Gemelle. Per questo motivo una
eventuale esplosione si sarebbe potuta far passare per la conseguenza di un impatto, anche
se l’aereo non ci fosse stato. (La gente si sarebbe voltata soltanto “dopo”, a botto avvenuto).
Esiste però una ripresa video, che non solo sconfessa questa ipotesi, ma di fatto rende la
teoria no-planes insostenibile. Nel filmato che segue cerco di illustrarne il motivo: Se il
filmato non fosse stato chiaro, il ragionamento è questo: se si suppone che l’aereo non ci
fosse (ma che sia stato aggiunto dopo), bisogna dedurre che tutte le persone inquadrate
fingano di vederlo mentre passa sulle loro teste. A sua volta l’operatore, per fingere una
ripresa “improvvisata” di quel tipo, doveva voltarsi verso la Torre proprio un attimo prima
che questa esplodesse per conto suo. Questo significa dover coordinare i movimenti e le
reazioni di tutte le persone inquadrate con il movimento della cinepresa, mentre il tutto
doveva coincidere alla perfezione con il momento dell’esplosione reale. E siccome
l’esplosione poteva avvenire una volta sola, anche la ripresa si poteva effettuare una volta
sola, in tempo reale. O la va o la spacca. Certo, teoricamente è possibile aver preparato la
scena in precedenza, allenando attori e comparse (non dimentichiamo il personaggio sullo
sfondo, in bassa a sinistra) a muoversi tutti all’unisono, in perfetta sincronia fra di loro, e
soprattutto in perfetta sincronia con l’addetto alla detonazione. Un piano sequenza del
genere rimane quindi possibile, almeno teoricamente, ma solo con l’utilizzo di una serie di
professionisti, lunghe ore di preparazione, e una spropositata dose di fortuna. Ma qui,
nuovamente, si pone la domanda: chi mai avrebbe scelto di correre un rischio del genere?
E soprattutto, a quale scopo? Una cosa che infatti i no planers si dimenticano
regolarmente di indicare è per quale motivo si sarebbe mai dovuti ricorrere a una strategia
così complessa e improbabile in primo luogo. Massimo Mazzucco

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