Anche sui libri di storia l’evento è minuscolo, quando invece «dovrebbe essere Non credete a quelle bombe:
presentato come il punto di svolta della storia umana: da quel giorno in poi, non siamo più solo sulla Terra». E invece la Nasa stessa sanno quando esploderanno
tende a non celebrarlo: «Perché ha la coda di paglia, immagino». Affermazione che Mazzucco motiva, tra le altre cose, con
l’inverosimile vicenda (fantozziana) del presunto “smarrimento” delle bobine, i filmati originali dell’allunaggio. «La Nasa ha ufficialmente
perso i nastri originali che contenevano le immagini “arrivate dalla Luna”, quelle della prima passeggiata lunare. Nel 2009 hanno detto:
dove son finiti, i nastri? Nessuno lo sa più. Non li hanno mai più trovati. E quei due o tre poveracci che si sono messi a cercarli,
credendo che si fossero persi veramente, hanno incontrato decine di muri di gomma e alla fine han dovuto arrendersi, di fronte alla Libre
chiara intenzione di non farli ritrovare». Non c’è stato nessun incidente, nessun incendio di nessun magazzino: un semplice, banale 15K likes
“smarrimento”. «Quel nastro conteneva, in teoria, l’evento più importante della storia dell’umanità. Uno si aspetta che fosse custodito
in un bunker impenetrabile, a temperatura controllata, sorvegliato a vista da guardie armate». La parte più comica della vicenda
riguarda la tesi del “debunker” Paolo Attivissimo, autore del libro “Siamo andati sulla
Luna”: li hanno cancellati, dice, perché i nastri costano e dopo un po’ vengono
riutilizzati. Like Page
E’ evidente, conclude Mazzucco, che ci dev’essere un motivo serio dietro alla loro
sparizione. Uno su tutti: «Quei nastri non contenevano solo le immagini del primo Be the first of your friends to
allunaggio (di cui abbiamo le copie) ma anche i dati di telemetria: cioè svelavano anche like this
dove si trovasse veramente il Lem, in quel momento, nello spazio. Quindi, se per caso
non si fosse trovato sulla Luna, chiunque oggi analizzando quei nastri potrebbe dedurlo,
quindi è molto più comodo “perderli”». Tutte le comunicazioni che avvengono nei 7
giorni ufficiali della missione, dal 16 al 23 luglio del ‘69, cioè dalla partenza da Cape
Kennedy (allora Cape Canaveral) al ritorno nell’Oceano Pacifico, «nell’ipotesi della
finzione, sono tutte trasmissioni che avvengono con la capsula nell’orbita terrestre». In
un video, un ricercatore convinto dell’inganno lunare, Bart Sibrel, analizza i video Nasa e scopre che, a un certo punto, «gli astronauti
fingono di inquadrare la Terra da 170.000 chilometri di distanza, cioè circa a metà strada fra la Terra e la Luna». Nel video «si vede un
pallino blu al centro dell’inquadratura, completamente nera, però poi si scopre che a essere inquadrata non è la Terra sospesa nel
vuoto, ma un ritaglio dell’oblò. La Terra è sotto di loro, ed è molto più vicina. Loro con la telecamera, stando indietro all’interno della
navicella, inquadrano l’oblò come se fosse la circonferenza completa della Terra».
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La versione di Mazzucco: «A questo punto sospetto che, per quei 7 giorni, gli uomini di Apollo 11 abbiano girato a vuoto attorno alla
Terra, per poi fare un normalissimo rientro dal cielo: poi, quando arrivano in mare, non puoi sapere se provengono dalla Luna, Follow @libreidee
dall’orbita terrestre o magari solo da un aereo cargo, militare, che volava da 10.000 metri d’altezza. Li vedi rientrare, hanno un po’ di
barba, e quindi pensi che arrivino dalla Luna». Tra le varie morti dei 12 “moonwalker”, il regista trova particolarmente interessante
quella di James Irwin, di Apollo 15. Morte raccontata da Bill Keysing, il padre della teoria del complotto lunare, autore già nel ‘74 del
primo libro critico, intitolato “Non siamo mai andati sulla Luna”. Lo scrittore dice che Irwin lo contattò perché «voleva raccontargli
qualcosa». Lo conferma un testimone, presente con Keysing al momento della telefonata. «Ma forse l’astronauta non è stato
Pagine
abbastanza attento nel telefonare a Keysing: tre giorni prima di incontrarlo, è morto in uno
stranissimo incidente in motocicletta, andando a sbattere contro l’unico palo in mezzo a un Blind Wine
deserto». Deduzione: «Quegli astronauti erano strettamente controllati, e lo sono stati per tutta la
Chi siamo
vita. Questo spiegherebbe il loro comportamento decisamente strano, dai viaggi lunari fino alla loro
morte». Contatti
Clamoroso il caso di Buzz Aldrin: «Si è perso nelle droghe e nell’alcol», ricorda Mazzucco. «Pensa: Pubblicità su Libreidee.org
sei stato sulla Luna, sei la seconda persona più famosa al mondo dopo Armstrong, eri con lui, eri
Siberian Criminal Style
uno dei due primi uomini sulla Luna… dovresti avere una vita di successo, di conferenze, di libri,
accolto in tutti in paesi del mondo. E invece diventi un alcolizzato, un drogato che divorzia venti UNA VALLE IN FONDO AL
volte e non sa più cosa fa nella vita, si fa crescere la barba, diventa un hippie». In alcune foto a VENTO
qualche anno dal viaggio lunare è letteralmente irriconoscibile. E in un’intervista a “Paris Match”
rivela: «Ci considerano tutti degli eroi, ma in realtà la Luna ci ha distrutti». Perché mai dovrebbe Archivi
averti distrutto, la Luna, se è vero che ci sei stato? Altra incredibile stranezza, l’intervista ad Alan
Bean di Apollo 12. Domanda: avete avuto danni particolari per aver attraversato l’area ultra- Seleziona mese
radioattiva delle Fasce di Van Allen? Bean casca dalle nuvole: «Veramente non credo che siamo
andati tanto in alto da raggiungere le Fasce di Van Allen». Ma le Fasce, gli fanno notare, sono Link
appena fuori dall’atmosfera terrestre, tra i 15.000 e i 40.000 chilometri. «Ah, allora le abbiamo attraversate di sicuro!», replica
l’astronauta. «Bastano dettagli umani come questi – dice Mazzucco – per sospettare che quei poveracci abbiano vissuto una vita BLIND WINE
orribile, obbligati a mentire fino al loro ultimo giorno di vita». Cadavre Exquis
Mazzucco non si illude che la verità proposta in “American Moon” possa essere largamente accettata: “debunker” come Attivissimo si Centro Studi Ambientali
impegnano a smontare minuziosamente qualsiasi ipotesi di complotto. Ma attenzione: «Il “debunker” si rivolge a chi ha bisogno di una
Hammam Torino
scusa qualunque per continuare a credere. Quando crollano le Torri Gemelle e vengono espulse tonnellate di cemento, c’è sempre chi
dice: ma no, quelli sono solo i vetri delle finestre, che esplodono». Il pubblico del “debunker” non va a controllare se quello che ascolta è Il Cambiamento
sensato. Non agisce non spirito critico: «Agisce in modo fideistico, ha bisogno di sentirsi dire che Mazzucco è un buffone e che sulla
Libre scrl
Luna ci siamo andati davvero». Il solito Attivissimo arriva a dire che è “normale” smarrire i nastri originali del mitico allunaggio? «Il
“debunker” inventa in modo spudorato, tanto sa che il suo pubblico non andrà a verificare quello che dice. Ha solo bisogno di essere Movimento per la Decrescita
rassicurato, di sentirsi dire che nessuno ci inganna, che il mondo è bello, che i nostri potenti ci vogliono Felice
bene, che nessuno farebbe mai una cosa come ammazzare tremila cittadini nelle Torri Gemelle. Questa è la Neuma
vera funzione del “debunker”». In altre parole: la colpa è, innanzitutto, del pubblico. «Quando una persona
non vuole sentirsi dire la verità, che è scomoda, non c’è niente da fare». Nicolai Lilin
Non per questo, però, è il caso di perdersi d’animo: «L’umanità va avanti comunque», dice Mazzucco. Penelope va alla guerra
«Magari avanza più lentamente, per colpa di questa gente, ma va avanti lo stesso: non è che si ferma perché Rete del Caffè Sospeso
ci sono questi quattro cretini che hanno bisogno di rassicurare la parte mentalmente più debole della
popolazione. Ci arriveranno anche loro, prima o poi». L’autore di “American Moon” è addirittura ottimista: Rialto Sant’Ambrogio
«Secondo me siamo dentro una curva – lenta, ma costante e inarrestabile. In 15 anni ho visto cambiare Rubamatic
profondamente la Rete. Oggi molti siti di informazione indipendente sono visitati e sdoganati, all’interno di
Shake edizioni
questa dinamica. Quello che una volta era eresia, oggi lo puoi dire tranquillamente, perché c’è una fetta di
pubblico che ti segue e non ha nessun problema a condividere le tue conclusioni». E’ provato: «Cala il TYC
numero delle persone che si fidano ancora dei media mainstream e aumenta quello di chi si informa personalmente, consultando altre
fonti. Certo, ci sarà sempre l’aggrapparsi alla verità ufficiale, il bisogno di rassicurazione fa
parte della natura umana. Ma queste persone saranno sempre di meno».
Già adesso, per molti argomenti, i media mainstream non riescono più a far passare la loro
versione come verità ufficiale unica. «Parla da solo il caso vaccini: il decreto Lorenzin è stato
approvato, ma dieci anni fa sarebbe passato senza la minima discussione. Oggi invece c’è
una caterva di persone incazzate, informate dal web. Tant’è vero che gli stessi partiti politici
stanno cercando di inseguire questo elettorato, promettendo di abolire l’obbligo vaccinale».
Sta crescendo, il pubblico potenziale che non crede più a storie come quella dei
“moonwalker”: «C’è una fetta notevole di gente che non se la beve più, ormai un 20-25%.
Dieci anni fa eravano al 3%». Fare quantificazioni e previsioni precise è impossibile, ammette
Mazzucco, ma secondo lui ormai la tendenza è costante e inarrestabile. «La prima fase del
risveglio è il dubbio. Oggi, raccontarci delle fregnacce in tv è molto più difficile. Se ne stanno
accorgendo a livello politico: nessuno crede più a quello che dicono i partiti». Mettere in
discussione la versione ufficiale: «Proprio il dubbio “piccona” il primo mattone su cui si
reggono tutte le bugie». Mazzucco confida nei giovani, «che magari hanno il cervello più
aperto». E’ questione di tempo. «Ma il cambiamento sta avvenendo velocemente, se
pensiamo che sono duemila anni che chi ha il potere mente a tutti, comunque e sempre. Noi
in 15 anni abbiamo cominciato a far traballare certezze. Ognuno di noi deve fare del suo
meglio. Poi, sono sicuro, il risultato arriverà».
(Il documentario “American Moon” di Massimo Mazzucco, in formato Dvd – durata, 3 ore e 20
minuti – è disponibile online attraverso il sito “Luogo Comune”).
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12 Commenti
Duc.
19 gennaio 2018 •
11:02
Vi chiedete perché i russi non dissero niente sull’ipotetico sbarco sulla luna dell’Apollo?
I sovietici solo apparentemente, potevano seguire le comunicazioni audio e telemetriche tra gli Apollo e il centro di controllo di
Houston. Ma, almeno fino al 1972, dovevano continuare ad affidarsi, proprio come i semplici privati radioamatori, agli orari e ai
dati trasmessi dalla stessa NASA. Infatti, solo nel 1972 la rete del sistema di monitoraggio spaziale sovietico venne completata.
‘Nel 1972 il programma di tracking spaziale Saturn-NS, avviato nel 1957, era stato integrato e ammodernato, il sistema era
costituito dalle linee di comunicazione Korall, Kub, Basa, dalle stazioni di controllo orbitale Krab-U, Izumrud; dagli elaboratori
Podshezhnik, Veter-3N, e dalle stazioni Kub-U, Korall-U, Kuch-U, dotato del SKAT. Venne adottata una nuova stazione di
telemetria, MA-9MKTM. Iniziarono le prove per nuove unità autonome, soprattutto navali (si trattava di navi dotate di antenne
paraboliche per l’inseguimento, il controllo e il monitoraggio di veicoli spaziali orbitanti). Nel 1972, il KIK (la rete di monitoraggio e
controllo spaziale sovietica) effettuò 120.000 sessioni di comunicazione e 42.000 sessioni di controllo, tre volte in più rispetto al
1967. Dal 1973 la Terza Scuola Militare degli Specialisti fu costituita, allo scopo di eliminare il deficit nella formazione del
personale.’
Dati che confermano ciò che ha detto il regista Bart Sibrel: ‘I sovietici non ebbero la capacità di tracciare nello spazio profondo le
capsule lunari fino alla fine del 1972, dopodiché, le ultime tre missioni Apollo vennero improvvisamente annullate’ ma guarda che
strano, vero??.
Va poi sottolineato che i russi non partecipavano ad alcuna gara con gli USA per chi faceva sbarcare uomini sulla luna. La gara
venne lanciata mediaticamente solo da Kennedy, che aveva l’interesse a farsi rieleggere (il governo russo, come noto, non aveva
questa esigenza veniva eletto a prescindere) e poi non dovevano dimostrare proprio nulla al mondo (anzi all’occidente) avendo
mandato nello spazio la prima sonda, il primo satellite, il primo animale, il primo uomo, il primo satellite lunare orbitante sulla luna,
fotografato per primo la faccia nascosta della luna, fatto atterrare il primo rover, prelevato dalla luna e riportato a terra le prime
pietre quelle si lunari e, poco dopo, creato la prima stazione permanente nello spazio col nome di MIR = pace – presagio
purtroppo sbagliato perché indegno degli americani che fanno della menzogna il loro credo.
Andrea
19 gennaio 2018 •
13:44
Dopo le scie comiche e gli autoattentati dell’11 settembre Mazzucco punta l’indice alla luna ma le persone normali invece di
guardare la luna… sono piegate in due dal ridere. Mazzucco si deve consumare tutto intero, se si crede a lui si deve credere a
tutto l’insieme di fandonie a partire dai vaccini e dalle cure mediche del cancoro via email.
Cosa non si fa per vendere un paio di libri e DVD.
pippo vinci
22 gennaio 2018 •
02:29
non voglio dare torto ad Adriano, semplicemente lo invito, prima di criicare, a guardare umilmente il film di Mazzucco, così può
contestarlo punto per punto senza azzardare accuse ideologiche ed immotivate.
Guardate American Moon, è sconcertante ed anche appassionante. Poi ne riparliamo. E poi, caro adriano. perchè dici DOPO le
scie chimich e DOPO l 11 settembre. I falsi allunaggi sono stati il secondo evento d cui si è occupato Mazzucco dopo l’assassinio
di Kennedy. Vedi che sei disinformato? quind informati e guada il film. E’ un consiglio da amico.
alberto
28 gennaio 2018 •
18:47
dicono che organizzare un complotto con 400.000 persone o piu era impossibile, ma non era necessario che tutti fossero
d’accordo e mantenessero il silenzio, in teoria, per inscenare l’allunaggio ne bastavano poche decine.
Tutti gli altri probabilmente erano convinti che la missione fosse realmente in corso, come miliardi di altre persone sulla terra.
Alessandro
29 gennaio 2018 •
15:56
Anonimo
19 gennaio 2018 •
14:38
mauro
19 gennaio 2018 •
14:55
Questo Andrea è sicuramente una grande mente, ha capito solo le scie comiche (argomento che solo i creduloni danno
affidamento essendo il classico appiglio usato per sputtanare quelli che ragionano con il loro cervello) mentre da credito a due
aerei fatti di alluminio che polverizzano 3 dicasi 3 grattacieli fatti di acciaio! Ora l’unica domanda è: ma il quardiano delle balle
USA LO FARà A GRATIS?
Fabio
20 luglio 2018 •
20:58
Classico commento da debunker…. Derisione e disprezzo e etichetta di complottista per chi nutre dubbi sulle versioni ufficiali dei
fatti
Davide C.
25 agosto 2018 •
17:29
Quindi anche Toscani e le DECINE di fotografi PROFESSIONISTI che hanno affermato e SPIEGATO il perchè sia un falso, sono
pagati da Mazzucco???
Invece di BLATERARE, guardati American Moon e, se ne hai facoltà, posta le RISPOSTE alle domande a fine docufilm.
Non ne sei in grado vero???
SU dai, è una sfida.
CHi perde deve girare con un “sandwich” con su scritto: “Non capisco NULLA, ma commento TUTTO!!!”
Sei d’ accordo?? DUBITO!!!
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