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29 25 luglio 2011

C chi dubita che i body scanner abbiano un potere antiterroristico

Body scanner: indispensabili o gi una tecnologia del passato?


In autunno negli Usa previsto lavvio di un progetto pilota: la TSA, di comune accordo con la US Custom and Border Protection ed alcune compagnie aeree, inizier un programma sperimentale che prevede il controllo prevolo del passeggero basandosi sulla sua identit e su un certo numero di informazioni che lo riguardano
COM.TE FILIPPO CAPUANO

Filippo Capuano

ASSOCIAZIONE SICUREZZA VOLO

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deputati del Parlamento europeo si sono trovati in larga maggioranza daccordo nel promuovere la tecnologia applicata nei body scanner, ultimo ritrovato di speranza per aumentare le probabilit di scovare ordigni esplosivi e migliorare le procedure di security a tutela della sicurezza di quanti scelgono laereo per i loro spostamenti. Con i body scanner, la bont tecnica dei quali stata a lungo dibattuta senza trovare unanimit di giudizio, si potrebbe pure pensare che gli attentati ad aeroporti ed aerei diventeranno un ricordo del passato e che per i terroristi, finalmente, non ci sar pi nulla da fare se non una resa allinevitabile supremazia tecnologica. Con queste macchine non ce la far a passare nemmeno il classico spillo. Con i body scanner c chi si augura leliminazione delle lunghe code ai controlli di security, chi auspica non ci sar pi bisogno di impiegare pi o meno 3,5 ore per un volo di 45 minuti, e finalmente non ci si dovr pi preoccupare di svuotare la borsetta di forbicine e stuzzicadenti metallici. Chiss, potrebbero pure ridursi le tasse aeroportuali con prezzi del biglietto aereo sempre pi convenienti a beneficio dei consumatori. C chi dubita che i body scanner abbiano questo potere antiterroristico, nel senso che quanto accaduto negli ultimi decenni dovrebbe orientare gli sforzi verso altre decisioni, verso altri investimenti. sotto gli occhi ormai che pi si inventano nuove tecnologie, pi si solletica lingegno di chi alla ricerca di una criminale innovazione da mettere allopera, per le sue ragioni. Basta guardare a cosa successo negli ultimi sessantanni, senza voler andare troppo in-

Il ministro Matteoli prova il body scanner

dietro nel tempo. Perch se si guarda a ci che disgraziatamente avvenuto dal 2001 in poi, non solo non aiuta a capire il terrorismo, ma non rende nemmeno giustizia a quanti hanno perso la vita negli attentati ante-2001, ed in particolare in quelli accaduti dal 1945 in poi. Quindi, quale straordinaria novit rappresenta il body scanner in termini di antiterrorismo? Qualcuno lo definisce un archeologico tentativo per risolvere ci che la tecnologia non potr mai risolvere. Un giubbotto antiproiettile pronto ad essere crivellato dalla fantasia di pallottole di nuova generazione. Infatti, secondo quanto dichiara-

to da Kawika Riley, spokesman della potente TSA, la Transportation Security Administration statunitense, i 500 body scanner installati in 78 aeroporti americani hanno permesso di scoprire nellultimo anno (dal 2010 in poi) circa 210 oggetti proibiti, illegali o pericolosi, aggiungerei, certo non in mano a terroristi. I body scanner non hanno impedito per, che in una delle tasche dei sedili di un velivolo della compagnia JetBlue, fosse ritrovata una classica stun gun, una pistola che produce una scarica elettrica in grado di mettere fuori uso una persona e forse anche di pi, e aggiungerei, anche questa non certo dimenticata da un terrorista. Il ritrovamento dello scorso 12 luglio, e il gestore aeroportuale del Logan International non ha voluto rilasciare alcun commento a questo proposito, tra laltro in causa con i familiari di una delle vittime perita nellattacco dell11 settembre. forse per questo che i pareri sullutilizzo dei body scanner sono cos contrastanti? Si installano macchine del genere per scoprire una manciata di oggetti pi o meno pericolosi in mano a sprovveduti passeggeri pensando di fare anti-terrorismo efficace? I body scanner sono assolutamente indispensabili dice qualcun altro e anche se non possono garantire la sicurezza dellaviazione, possono aiutare a migliorare la qualit dei controlli di sicurezza negli aeroporti grazie alla loro capacit di rilevare meglio quegli articoli pericolosi, come lesplosivo liquido o plastico, che non possono essere rilevati dai

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metal detector. Gli deve essere venuto un colpo allindustria che si alimenta con la security leggendo il draft rilasciato dalla House Appropriation Homeland Security Subcommittee senza che allinterno di quei 40,6 miliardi di dollari di spesa approvati lo scorso 13 maggio ci fosse traccia di quelli chiesti dal presidente Obama per installare altri 275 scanner negli aeroporti, pi o meno 76 milioni di dollari di spesa, e di questi tempi non si tratta per niente di bruscolini. I terroristi fanno spendere un mucchio di quattrini vivendo di rendita sulle azioni gi commesse, poich alimentano la loro presenza grazie ad una discontinuit temporale e geografica nelle azioni che li rende molto pi imprevedibili ed efficaci di quanto sembri e si voglia far credere. Gli aeroporti diventano loro malgrado sempre pi casa-madre di tecnologia sofisticata e, stando agli ultimi ritrovati, presto le telecamere o come diavolo si chiameranno, saranno capaci di leggere i nostri stati danimo ed andare in aeroporto sar come andare dal cardiologo, perch le macchine avranno la capacit di misurare i battiti cardiaci, la nostra ansia, qualcuno prevede anche i pensieri, e sfornare allistante un profilo di potenziale minaccia ad uso e consumo di chi dovr valutarlo e decidere se possiamo partire oppure no. Il pagamento del biglietto non sar pi sufficiente per spostarsi da una citt allaltra. cos facendo che ci sentiremo pi sicuri? Nel 1972 per aggirare i controlli allimbarco ed i metal detector dellaeroporto di Lod, oggi meglio conosciuto come laeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, un gruppo di terroristi giapponesi sped le armi dentro le valigie come bagaglio da stiva. Una volta arrivati a destinazione, non appena rientrati in possesso dei loro bagagli, tirarono fuori le armi e cominciarono ad uccidere passeggeri indifesi che avevano il solo torto di aspettare i bagagli nella stessa sala arrivi. La soluzione dei controlli pre-imbarco era stata spazzata via dalla mancanza di controllo dei bagagli da stiva. Oggi unazione di questo tipo difficile che possa accadere, e dal 1972 in poi non risulta che qualcun altro abbia provato a ripeterla. Anche lattentato accaduto allaeroporto di Mosca Domodedovo di qualche tempo fa stato realizzato con una tecnica diversa. proprio la fantasia dellazione che rende difficile la difesa. Nessun terrorista ha provato a ripetere gli attentati dell11 settembre usando la stessa tecnica di quel giorno. Chi, magari, solo per un attimo, volesse porsi dalla parte opposta, di quella dei terroristi insomma, potrebbe forse capire quanta volont ci sia nel perseguire il successo dellattentato. E chi avesse studiato un minimo di strategia militare, converrebbe che non c alcun vantaggio ad attaccare un nemico dove pi forte, quando pu scegliere la sua parte pi debole. Si pu pure far finta di niente, ma se i terroristi attaccano con successo i militari (solo i morti italiani in Afganistan sono arrivati a 40) come possibile sperare che un body scanner sia la soluzione per prevenire un attentato? Quel body scanner ci salver dallattentato perch probabilmente nessun terrorista lo user mai per far passare dellesplosivo, a meno che lesplosivo che trasporta non sia trasparente alla tecnologia body scanner o a meno che non desideri essere scoperto. Al pari dei corrieri della droga, che se ne sono inventate e ne inventano una pi del diavolo, anche i terroristi testeranno i punti deboli del body scanner e probabilmente i loro campi di addestramento ne sono gi dotati proprio per scoprirne i limiti di rilevamento, anche se la storia recente e meno recente dimostra che cercheranno altre vie per riuscire nei loro intenti criminali. C quindi chi pensa che lapplicazione di una politica estera antiterroristica sia molto pi efficace, e costi anche meno, rispetto al dispiegamento di eserciti in mezzo mondo che periodicamente ci restituiscono qualche morto, e di tecnologiche comunque fallibili che annientano la nostra privacy senza restituirci pi tranquillit. Non credo che qualcuno si sia sentito pi sicuro solo perch negli aeroporti erano predisposti dei metal detectors pi o meno sofisticati. Contro i body scanner si scagliano i difensori della privacy e della salute. Si pu rischiare di imbottire un ignaro frequent flyer di una dose che non si aspetta e che magari lo porta a superare la dose massima ammissibile solo perch gi irradiato per motivi suoi personali. Anche se lUe si raccomandata nella difesa della privacy, infranta in pieno dalluso del body scanner, qualche dubbio rimane se lo stesso Luis de Grandes Pascual, parlamentare europeo del PPE, membro tra le altre cose della Commissione per i trasporti ed il turismo, ad affermare che la gente sia preparata a sacrificare un po di privacy in nome della sicurezza. Peccato per che quanto accaduto al News of the World, per non parlare sempre dei fatti di casa nostra, che ha chiuso i battenti dopo 168 anni per via dello scandalo che lo ha travolto, porti a nutrire

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forti dubbi su come questo legittimo ed irrinunciabile bene rischi di essere trattato. C forse poca consapevolezza che non la rinuncia alla privacy che bisogna chiedere, quanto darsi da fare per portare avanti politiche estere che non ci facciano vivere allinterno di scudi pi o meno virtuali e costantemente in pericolo di attentati. LUe suggerisce di adottare allinterno degli Stati membri una tecnologia comune, ma al momento c gi chi utilizza i raggi X, come laeroporto di Londra Heathrow, e chi invece ha scelto le onde millimetriche, come laeroporto Schipol di Amsterdam. Toccher mettersi daccordo. Anche Fred H. Cate, professore di legge presso lIndiana University Maurer school of Law, direttore del centro di ricerca applicata sulla cyber sicurezza, direttore del centro di Legge, etica e ricerca applicata sullinformazione per la salute, durante una serie di udienze presso il Congresso americano ha espresso dubbi sullefficacia dei body scanner che, a suo dire, non riescono nemmeno ad identificare e a scoprire gli esplosivi e soprattutto non riescono a distinguere il materiale pericoloso da quello ordinario. Non solo, Cate critica la montagna di dollari che si spendono per la sicurezza cercando di contrastare le minacce gi accadute nella convinzione che i terroristi non siano n intelligenti n innovativi, mentre invece hanno dimostrato di essere entrambe le cose. Ma il body scanner gi preistoria. La TSA statunitense lo scorso 14 luglio, per bocca del suo amministratore John S. Pistole, ha annunciato i progressi in un altro e ben pi importante programma per implementare le misure di sicurezza al pre-imbarco. In autunno negli Usa previsto lavvio di un progetto pilota che ha dello spettacolare. La TSA, di comune accordo con la US Custom and Border Protection ed alcune compagnie aeree, inizier un programma sperimentale che prevede il controllo prevolo del passeggero basandosi sulla sua identit e su un certo numero di informazioni che lo riguardano. Durante la prima parte del programma, alcuni frequent flyers ed alcuni membri del US Custom and Border Protection Trusted Traveler programs, inclusi quelli del Global Entry, Sentri, Nexus, saranno chiamati su base volontaria a partecipare a questo progetto pilota, e ci sar sufficiente per velocizzare i loro controlli pre-imbarco, perlomeno in quegli aeroporti che partecipano al programma. Si comincer con gli aeroporti Hartsfield-Jackson di Atlanta, Detroit Metropolitan Wayne CoCONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

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partenenti a forze armate diverse, pi o meno in incognito, continuano ad imbarcarsi armate, almeno in Italia, ma solo in aerei italiani perch in quelli non italiani ci non possibile. Sta montando sempre di pi la protesta dei passeggeri che singolarmente, o attraverso le associazioni di consumatori, protestano per linvasivit dei controlli e sono sempre meno propensi ad accettare passivamente disservizi, code chilometriche agli imbarchi, che li costringono ad arrivare in aeroporto ore prima del volo, e ad atteggiamenti talvolta dispotici del personale di front line che superano la sfera privata dellindividuo in nome della sicurezza. Occorre una buona formazione del personale preposto ai controlli che nella quasi totalit dei casi, per fortuna, si trova a gestire situazioni che nulla hanno a che vedere con il terrorismo, ma che impattano direttamente e fortemente nella relazione passeggero-credibilit controlli di sicurezza. In molte parti del mondo, con gradi diversi in funzione della cultura del paese, accadono abusi ed eccessi che riempiono sempre di pi i blog e ridicolizzano procedure che sono e devono essere mostrate come serie ed utili. Raramente si incontrano passeggeri poco disponibili a collaborare, perch lobiettivo che hanno in mente quello di dirigersi al gate per limbarco e vedono qualsiasi cosa come un ostacolo a questo obiettivo. Gli eccessi si verificano, come quel passeggero costretto a controlli approfonditi solo perch si era lamentato della lentezza dei controlli, o di quellaltro che costretto ad aprire il suo porta-documenti si vede oggetto di controlli aggiuntivi della Polizia di Stato solo perch laddetto security nota che detiene due passaporti, o la signora di 95 anni in sedie a rotelle che secondo quanto pubblicato The Augusta Chronicle (Georgia) sarebbe stata oggetto di una perquisizione approfondita e costretta a togliere anche il pannolone, ma gli esempi di certo malcostume nellapplicazione delle regole di prevenzione non sono una novit per nessuno e dipendono molto da paese a paese, e allinterno dello stesso paese da aeroporto ad aeroporto. indubbio per che la materia sia molto delicata, non solo per la qualit e la quantit di informazioni che vengono gestite, ma anche perch la security potrebbe trasformarsi in patrimonio di pochi che sotto forma di una o pi associazioni costituirebbero di fatto un cartello impenetrabile come quello del petrolio. La security impatta con ognuno di noi ed per questo che va gestita con accortezza e controllata nella sua modalit applicativa, senza concedere alcun monopolio di fatto e tenendo sempre ben presente che viene applicata a gente anche ignara ed inesperta di regole e procedure, che vola per diletto o per lavoro, e che si trova di colpo ad essere considerata come una minaccia, quasi stesse in un campo di battaglia. Ma i terroristi sono riusciti perfino ad incidere nellarchitettura e nella distribuzione del rischio aeroportuale. Molti aeroporti, non solo nazionali, risentono di progettazioni non pi adeguate al rischio del terrorismo, perch dedicano spazi del terminal, a volte molto ampi, dove centinaia di persone si trovano a sostare per via di operazioni quali il check-in pre imbarco, ma non solo. Considerando che i media ci informano di attentati dove la quantit di persone colpita di poche decine di unit, sembrerebbe quasi che questo obiettivo non sia stato considerato. Certamente non cos, ma indubbio che in termini di rischio pi esposto chi sta nelle zone pre-imbarco rispetto a chi ha gi oltrepassato i controlli di sicurezza con o senza il body scanner. Sar anche per questa ragione che aeroporti come quello di Budapest Ferihegy hanno costruito il terminal 2A senza prevedere alcun bar e negozi nella zona check-in dove perfino le poltrone per sedersi sono in numero esiguo. Come dire, entra nel terminal quando devi fare il check-in altrimenti stanne fuori. Superati i controlli invece, i passeggeri hanno a disposizione tutto ci che serve a far passare il tempo in attesa dellimbarco. Per dirla con le parole di Pistole : Airport security checkpoints are only one part of a multilayered system for aviation security. Other layers of security, both seen and unseen by the public, include intelligence gathering and analysis, explosive-detection canine teams, federal air marshals, closed-circuit television monitoring and behavior detection officers. TSA employs multiple layers of security to minimize risk, deter future attacks and protect the traveling. Layers include checkpoint screening technology, federal airmarshals, fortified cockpit doors and armed pilots, among others both seen and unseen. Ma tutto ci non basta a farci sentire tranquilli, n ad evitare la probabilit di un attentato pi o meno devastante, forse perch queste contromisure, per essere realmente efficaci, hanno bisogno anche di un pizzico di buona politica estera da parte dei governi del pianeta.

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unty, Miami International e Dallas Fort Worth, con frequent flyers della Delta e American Airlines che volontariamente parteciperanno a questa iniziativa. Lidea di Pistole quella di allargare al pi presto anche a United Airlines, Southwest, JetBlue, US Airways, Alaska Airlines, Hawaiian Airlines e qualche altro aeroporto la partecipazione a questo programma che dovrebbe, nelle intenzioni della TSA, convincere i passeggeri a rilasciare volontariamente informazioni, diciamo private, su loro stessi e sulla loro identit, visto che le impronte digitali e la fotografia sembrano al momento dedicate ai viaggiatori internazionali. Ci che ci si aspetta dal programma intelligent-driven di determinare chi pu far parte dei trusted travelers with expedited screening, cio chi pu beneficiare di controlli preimbarco di sicurezza veloci e non invasivi. Insomma, piuttosto che sorbirmi 40 minuti di coda con il rischio di una perquisizione pi o meno approfondita che potrebbe affannarmi nella speranza di non perdermi il volo ti dir quello che vuoi. I passeggeri potrebbero presto essere suddivisi in tre categorie ed anche Nicholas E. Calio, presidente della Air Transport Association americana, favorevole al Known Traveler Program, per far parte del quale bisogner sacrificare un certo numero di informazioni personali. I passeggeri, suddivisi tra sicuri, regolari e rischiosi subiranno uno screening dedicato che per i sicuri si annuncia pi veloce di quello da dedicare ai regolari ed ai rischiosi. Chi far le liste? Mah, i sicuri non fanno testo, di loro si conosceranno e volontariamente anche i gusti alimentari, altrimenti staranno in coda come gli altri, mentre a definire i regolari ed i rischiosi ci penser lintelligence. Per quelli considerati rischiosi i controlli pre-imbarco saranno approfonditi e potrebbero anche includere unintervista dedicata. E tutto questo per evitare che si salga a bordo armati. In Italia per, c chi le armi a bordo le porta senza alcun problema, grazie alla legge 23 dicembre 1974, n.694, disciplina del porto delle armi a bordo degli aeromobili, che consente a queste categorie di passeggeri che viaggiano non necessariamente per motivi di servizio, di portare armi a bordo. Dal 1974 i tempi sono radicalmente cambiati in termini di sicurezza ed avere armi a portata di mano in un aereo diventato molto pericoloso, ma al momento nessuno sembra avvertire la necessit di adeguare la legge alle esigenze di oggi. Quindi, persone tra loro magari sconosciute, ap-

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