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Pensavo peggio

euforia, un profumo tra i ricordi, equivoci, tra i rovi, la strada, il buco, pensavo
peggio, biscotto, alberi, felicità, precipizio, impossibile, oggidì, la canzone del
cuore, mediterraneo, isola, viola, proposta, gatti, conoscenza, censura, luoghi
comuni, caffè, mani

dal greco antico euphorìa, da eù ("bene") e phèro ("portare")

Sensazione accentuata di benessere con tendenza all'ottimismo e all'ilarità,


talvolta artificialmente prodotta dall'uso di droghe o di eccitanti, o anche derivante
da malattie nervose.
 ESTENS.
Esuberante e spensierata vivacità.
 Ottimismo.
"grande euforia in Borsa"

euforia

1. (psicologia) (medicina) (psichiatria) (farmacia) eccesso di esuberanza,


esaltazione e stato d'animo derivanti dalla sensazione di benessere fisico
e di equilibrio tra mente e corpo
2. (per estensione) stato di esultanza ed armonia
 quello spettacolo suscita spesso euforia
3. (per estensione) talvolta atteso, culmine di
una condizione di benessere e tranquillità
 preso da euforia, iniziò subito a ballare

euforìa s. f. [dal gr. εὐϕορία, der. di εὔϕορος «che si porta facilmente;


sano, fertile», comp. di εὖ «bene1» e tema di ϕέρω «portare»]. –
1.Sensazione, reale o illusoria, di benessere somatico e psichico che si
traduce in un più vivace fervore ideativo, maggiore recettività per gli
aspetti belli e favorevoli dell’ambiente, tendenza a interpretazioni
ottimistiche; può essere segno di una reale condizione di perfetta
salute, ma talora è connesso con fenomeni per lo più lievi
d’intossicazione (da alcol, stupefacenti, ecc.), o con disturbi psichici, o
addirittura con stati tossinfettivi gravi. 2. Con valore più generico
nell’uso com., stato di benessere, senso di soddisfazione (sia in singoli
individui, sia in gruppi o collettività), che si esprime con allegria,
vivacità esuberante, e sim.; anche fig., con riferimento all’attività
economica, agli affari: mercati finanziarî in stato di euforia.

«A questo punto / stiamo tanto bene io e te... » / che non ha senso / tirar fuori i
come e i perché / cerchiamo insieme / tutto il bello della vita / in un momento /
che non scappi tra le dita»

«»

La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria.

1
euforia, un profumo tra i ricordi, equivoci, tra i rovi, la strada, il buco, pensavo
peggio, biscotto, alberi, felicità, precipizio, impossibile, oggidì, la canzone del
cuore, mediterraneo, isola, viola, proposta, gatti, conoscenza, censura, luoghi
comuni, caffè, mani

Svanisce l’euforia come un profumo tra i ricordi,


piccoli equivoci con importanza
tra i rovi di una storia già fragile,
esaurita in una stanza

Giusto un istante di euforia,


fragile quanto un profumo tra i ricordi,

L’ultimo guizzo di euforia


svanì come un profumo tra i ricordi
prima di ricacciarla
nel cupo inferno della melancolia.

Piccoli equivoci senza importanza,


piccole incomprensioni,
stracci impigliati
tra i rovi di una storia
consumata in una stanza

Breve la strada verso il finale,


chiusa la partita, perse le ultime battute:
il buco di memoria se l’è prese,
ti tocchi e ti ritrovi tutto intero,
– pensavo peggio, – osa la mente
ma spesso il peggio deve ancora arrivare:

persi lungo la strada o forse in quella stanza,


o sopra un palco come le tue battute:
il buco di memoria se le inghiotte
ma dura poco e ti consoli: “pensavo peggio”,
intempestivo: come spesso accade,
il peggio

che non dura di più

L’ultima euforia, solo un profumo tra i ricordi,


piccoli equivoci tra i rovi di una storia da nulla
lungo la strada, incolmabile il buco di memoria.
“Pensavo peggio...”
Peggio di così, mia Principessa?

2
Quale euforia
un profumo tra i ricordi,
madelaine e caffè caldo

Piccoli equivoci tra i rovi di una storia da nulla


poco importante

senz’alcuna importanza,
la strada, il buco di memoria...

“Pensavo peggio,” disse lei verso le otto a colazione


con tono ambiguo e sufficiente, e lui capì:
per colpa del biscotto fuso un po’ troppo presto
nel latte troppo caldo delle emozioni l’aveva persa.
Infatti poco dopo, quando la stessa sorte toccò alle madeleine,
fuse anche loro nel latte troppo caldo,
la Principessa non resse l’affronto
e senza sconto prese la via del bosco,
sperando forse di incontrare
tra gli alberi una felicità fronzuta,
che fosse un principe, un prete o un contadino,
ma con il giusto vigore, a riscatto di quel triste precipizio.
Vana illusione, roba di ieri, impossibile oggidì,
che gli uomini di ogni ceto o censo
non son più quelli di un tempo.

stonata la canzone del cuore,

mediterraneo: un mare culla? un film girato all’isola?

viola in volto dopo la proposta indecente con la scusa di certi gatti da salvare
che sui social van più forte assai dei ratti

lieto di fare la sua conoscenza, poi si bloccò: era la censura,


come farne senza?

lieto di fare conoscenza,


provi a seguire la virtù e la conoscenza,
ma la censura impietosa ti riporta tra i bruti

saran luoghi comuni, chiacchiere da caffè


ma intanto tutti chini a baciare le mani

nel latte troppo caldo


il punto di fusione del biscotto

fin dalle otto, ora di colazione:


nel caffelatte appena troppo caldo

a causa di un caffè un po’ troppo caldo

3
ch’era tutto finito:
la sua Principessa bastò un biscotto
tra gli alberi

Storia di strada Quale memoria,


quale storia, la strada, il buco
pensavo peggio
biscotto
alberi
felicità
precipizio
impossibile
oggidì
la canzone del cuore
mediterraneo
isola
viola
proposta
gatti
conoscenza
censura
luoghi comuni
caffè
mani

euforia
un profumo tra i ricordi
equivoci
tra i rovi
la strada
il buco
pensavo peggio
biscotto
alberi
felicità
precipizio
impossibile
oggidì
la canzone del cuore
mediterraneo
isola
viola
proposta
gatti
conoscenza
censura
luoghi comuni
caffè
mani

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