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Capitolo II

arrivato un bastimento
Tramonti
e albe
e vento di mare
salato
e gridi bianchi
di gabbiani e musica donde...
B.C.K

Danza dei bighi


La coppia propone unaltra figura complessa, leggera per chi osserva dalla
banchina, movimenti fluidi di pescanti e amantigli, teste affiatate che tracciano
nellaria linee rituali sempre diverse. Ora il bigo di terra che insegue laltro
abbozzando un casquet fin sopra la bocca della stiva, ma come sempre il
paranco si abbassa e il gancio con lui. Scompare, riappare, sale pi in alto, si
sposta fuori bordo, scende fino a terra, si solleva libero dal carico fino alla
coperta e via cos per un altro giro.
Due tonnellate e mezzo di acciaio, pelle, vetro, plastica, vernice, cromature,
stoffa, gomma, alluminio, bachelite e soprattutto carta e vinile, 2.500
chilogrammi sospesi in lentissima oscillazione e ancor pi lenta rotazione a
venti metri di altezza si sarebbero posati tra poco sulla banchina del Ponte
Andrea Doria. La Leonardo da Vinci aveva attraccato intorno alle 17 di luned
25 luglio 1960 completando dopo una traversata di mare prevalentemente
calmo, tempo quasi sempre buono e tanta eccitazione il suo primo ciclo di
linea Genova New York Genova toccando Napoli e Cannes. Era partita il
30 giugno. Il 9 luglio un antico quotidiano genovese, il Corriere Mercantile,
aveva riportato Felice traversata della Leonardo da Vinci. Arrivo a New York
dopo il viaggio inaugurale del 30/VI/1960. Tempo buono.

Due pianisti sullOceano


Lenorme corpo immerso per la prima volta nel liquido due anni prima con
la benedizione della signora Gronchi, allepoca nostra first lady, era spinto da
due grandi eliche e 33.000 cavalli. Arredi e arazzi firmatissimi impreziosivano
parte degli undici ponti, sette dei quali destinati alle cabine. Oltre ai 1.326

passeggeri e alle merci la Leonardo come tutti i transatlantici dellepoca


accoglieva il personale di Stato Maggiore, i sottoufficiali, gli ufficiali di
coperta, i marconisti, il personale di macchina, un paio di medici, una
intrattenitrice sociale, i sottoufficiali di coperta e di macchina, il personale di
camera, gli infermieri e altro personale di equipaggio per un totale di 580
marittimi. Pi lorchestra. E nellorchestra cera un pianista.
la notte tra domenica e il luned dello sbarco. Finite le feste almeno negli
spazi comuni la nave va con mare calmo. Buio in plancia. Un paio di ponti pi
in basso il pianista corteggia con garbo per lultima volta una giovane donna
che con altrettanto garbo lo respinge. Da qualche giorno il loro scambio
diventato un clich e la tentata seduzione una pallida ombra.
Tutto era iniziato un pomeriggio della settimana appena trascorsa.
Seguendo i primi accordi ribattuti del Preludio in mi minore numero 4 opera
28 di Chopin Liliana K. in Dritsas era entrata nella sala delle feste di 1 a classe.
La sala era vuota. Dopo il Preludio il giovane al pianoforte aveva attaccato un
altro Chopin, il Notturno in do minore numero 13, il primo dellopera 48.
Proprio questo, pens Lily che lo aveva incluso nella raccolta preparata
apposta per il viaggio. Il pianista non si era accorto della sua presenza, suonava
concentrato. Troppo teso, pens Lily. Lui non la sment: nel poco pi lento,
poco prima della scala cromatica discendente in doppie ottave da suonare
fortissimo fece un errore e smise di colpo.
Lei avrebbe dovuto andarsene, invece si trattenne, lui si gir ancora furioso
per lerrore, la vide e la rabbia svan. Dopo le presentazioni le chiese, gi con
molto garbo, di accompagnarlo al bar o in passeggiata e Lily accett. Si sentiva
tranquilla, i Notturni lavrebbero protetta.
Non fu difficile dirottare le energie del corteggiamento sullaltra passione
certa di lui, la musica di Chopin. Il giorno dopo gli mostr uno dei suoi dischi
da viaggio, lui si distrasse, non aveva mai visto un 16 giri piccolo come un 45 e
con il foro da ellep. La distrazione dur poco, lui riprese un certo sguardo e
cos Lily, zia Lily, gli parl del pianista di diciotto anni che da poco aveva
conquistato Varsavia. Il giovane pianista di bordo sapeva ma finse di no e
prefer invidiare in silenzio.
Ponte Andrea Doria vicino. Btte/sgole/gmene/cme, gher/lni..., chiss
in quale lingua Dimitri se lo ripete in testa come una filastrocca per vincere la
commozione. Lultima volta qui prima di questa il comandante Dritsas, zio

Mitsos, sbarcava in veste di passeggero dallAndrea Doria. Era laprile del


1956. Nello stesso anno come oggi, anzi come stanotte, lAndrea Doria
sarebbe affondata al largo del faro di Nantucket.

Una Cadillac sullAurelia


Va appena verso nord da Genova a Voltri, poi un po verso sud e un po
verso ovest in tutte le combinazioni della rosa. Da Voltri a Vado in grande scala
quasi rettilineo. In realt il tratto di Aurelia che percorre la Riviera di Ponente
ha il suo confine geografico orientale nel punto pi a nord del Mar Ligure alla
foce del Leira e finisce a Cap Martin, oltre 5 chilometri pi a ovest di Mentone.
Tracciata sullantica consolare romana, la SS1 attraversa tutti i centri abitati
che sono decine e segue i tormenti della costa, perci piena di curve spesso
molto strette. Dopo Vado c Spotorno poi Noli. Poco dopo Noli Punta Crena
anticipa la Baia dei Saraceni e la spiaggia del Malpasso, perle a mare di
Varigotti.
Zio Mitsos ha sciolto le malinconie tra le rocce e il profumo del mare, c
Lily alla guida, le note di Varsavia sono libere in fuga. Schermate in avanti da
un parabrezza grande quanto una vasca da bagno, si dissolvono via via con i
ricordi dellOceano.
Appena dopo il piccolo promontorio la corriera per Savona li costringe a
rallentare. Sono quasi fermi quando tre o quattro ragazzini applaudono al
passaggio: il macchinone pi grande e pi bello della pi grande e bella delle
Ammiraglie del Giro, del Tour, della Parigi-Rubaix e della Milano-Sanremo. E
suona: quel coso in basso quasi al centro del cruscotto davvero un
mangiadischi, anzi: un giradischi. Gioiello tecnologico esclusivo delle
Chrysler, per vie ignote zio Mitsos riuscito a farlo montare su uno dei 1.800
esemplari di Cadillac Eldorado Biarritz del 59, la sua: bianco-perla, enorme e
pinnatissima, sedili in pelle bianco-avorio, una radio stereo, un amplificatore
potente e quattro altoparlanti dai quali esce anche il suono dei dischi. Sono
dischi speciali di formato insolito: sette pollici di diametro come i normali 45
giri ma girano a 16, cos su una facciata ci sta anche unora di musica. Sul
disco che c ora a esempio ci sono tutto il Concerto per pianoforte e orchestra
numero 1 in mi minore opera 11 di Chopin e in pi una Polacca, un Notturno e
un paio di Studi.
quasi il tramonto. Passata Andora gli zii si danno il cambio. Comincia a
rinfrescare. La capotte si alza con un leggero ronzio grande come il tendone di
un circo, tutto grande qui nellEldorado. I chilometri non sono tanti ma in

quelle curve due metri e pi di larghezza e quasi sei di lunghezza riescono a


frenare gran parte dei 345 cavalli. Tra poco inizia unaltra riviera, la Riva de
Scie.
Riviere,
bastano pochi stocchi d'erbaspada
penduli da un ciglione
sul delirio del mare
o due camelie pallide
nei giardini deserti,
e un eucalipto biondo che si tuffi
tra sfrusci e pazzi voli
nella luce [...]

Altra musica, sempre musica, Montale uno dei preferiti di zia Lily.
Mentre lultima luce scompare il sonno se la prende fino allalbergo lungo la
strada. Domattina si presenteranno al Terminus freschi e riposati. Lily
nellordine bacer tutti, toccher i tasti dellamato Grotrian-Steinweg
accennando un Preludio e finalmente potr condividere la sua piccola grande
sorpresa.

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