Abstract
Negli ultimi anni molto aumentata limportanza della logistica nelle strategie competitive delle imprese e negli studi aziendali. Levoluzione della teoria e della pratica ha evidenziato lutilit della cooperazione nella gestione della supply chain, sulla base del principio
che la migliore competitivit complessiva si traduce nella migliore competitivit dei singoli
membri.
Nel settore dei beni di largo consumo i maggiori progressi sono stati conseguiti tra industria di marca e grande distribuzione organizzata, anche grazie allattivit dei comitati Ecr
che hanno formalizzato un approccio fondato sullanalisi congiunta tra fornitore e cliente dei
problemi di coordinamento e sulla condivisione dei benefici prodotti a livello di supply chain.
Tuttavia la variet dei comportamenti di acquisto e delle forme distributive induce i produttori ad affrontare una pluralit di canali che richiedono diverse forme gestionali. Esse devono
essere sempre orientate a soddisfare le specifiche esigenze del cliente e creare valore al consumatore. necessario che la logistica sia coerente con questo approccio, quale componente
chiave della business strategy cliente-fornitore, affinch le imprese possano dotarsi di strutture e metodologie adeguate al rifornimento di supply chain differenti.
Obiettivo del lavoro esaminare lo sviluppo di un processo dintegrazione logistica realizzato fuori dal tradizionale ambito di applicazione rappresentato dalla supply chain tra
IDM e GDO, per comprendere quale ruolo pu giocare la logistica nella business strategy
cliente-fornitore e quali siano le potenzialit dellapproccio Ecr in contesti diversi da quello
originario.
La collaborazione tra Autogrill e Procter & Gamble nel canale consumo fuori casa e
acquisti dimpulso ed emergenza rappresenta un caso emblematico per mostrare come progettare e realizzare un processo dintegrazione logistica sulle esigenze del cliente e come
*
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sinergie n. 56/01
lapproccio di Ecr possa essere esteso proficuamente anche a rapporti in cui non sempre
possibile applicare compiutamente le best practices formalizzate per la GDO.
Key words: supply chain management, relazioni con il cliente, consumo fuori casa
Logistics are getting an increasing role as one of the competitive strategies of the companies in the last years. The importance of cooperative management among all members of
the Supply Chain has been proved to be a successful factor as the higher competitiveness of
the whole Chain will turn into that of each link. In the Fast Moving Consumer Goods
(FMCG) industry sector, mainly Brand Companies and General Retailers made significant
progress also thanks to the ECR (Efficient Consumer Response) approach. ECR is playing an
important role to promote cooperation approach by customers and suppliers to work together to optimize the supply chain and to share the relevant business benefits. Its also true
that the variety of shoppers, customer, channels and suppliers requires different logistic strategies to get competitive results. The strategies, structures and processes in the logistic
area have to be consistent and integrated with the Company Business Strategies to contribute
to constantly generate value for the final customer. Objective of this work is to examine a
Supply Chain integration approach beyond the traditional FMCG Company and Organized
General Retailers framework. The relation between a FMCG Company and a key player in
the Convenience Store/On-the-go consumption channel is analyzed. The collaborative work
between Autogrill and Procter&Gamble in the on-the-go consumption and impulse/emergency shopping channel is a good example of how to design and implement a logistic integration process in this not traditional channel, where the standard ECR best practices may require some tailoring.
Key words: supply chain mangement, customer relationship, on-the-go consumption channel
1. Introduzione
Negli ultimi anni aumentata sensibilmente limportanza della logistica nelle
strategie competitive delle imprese. Levoluzione dei contenuti e dei modelli organizzativi e gestionali ha suscitato il crescente interesse della teoria aziendale, promuovendo un vivace dibattito tra accademici ed operatori, che ha favorito lo sviluppo della disciplina e consolidato la sua rilevanza scientifica come autonoma area di
studi.
possibile individuare almeno tre principali tendenze, strettamente interrelate,
che caratterizzano lattuale evoluzione della logistica, orientando la direzione
dindagine degli studiosi. Innanzitutto, il progressivo ampliamento del suo campo
dazione e delle sue finalit, dalla gestione delle singole attivit di magazzinaggio e
trasporto per migliorare lefficienza operativa, alla gestione dei flussi dei beni e delle relative informazioni dal punto di fornitura iniziale a quello di consumo per creare
valore al cliente finale. In secondo luogo, la crescente rilevanza acquisita dalle relazioni logistiche nellambito del canale di distribuzione, che si manifesta in comportamenti strategici orientati alla collaborazione verticale e che trova supporto nella
diffusione di direzioni dedicate negli organigrammi delle imprese industriali e com-
163
merciali. Infine, il continuo impegno delle imprese, che fa leva sul progresso delle
tecnologie informatiche e telematiche, nel riorganizzare le attivit in modo da favorire lintegrazione del processo logistico al proprio interno e nei rapporti con fornitori e clienti.
Lattenzione degli studiosi si progressivamente diretta dalla singola impresa al
canale logistico, o supply chain, secondo un termine inglese sempre pi diffuso nella
pratica e nella teoria aziendale. Larea dindagine di maggiore interesse e attualit
concerne le relazioni tra i soggetti che lo compongono e le modalit di coordinamento delle loro attivit. In tale ambito, lintegrazione logistica tra industria e distribuzione pu considerarsi un tema prioritario, per i benefici che essa consente nel migliorare il trade-off tra costi e livello di servizio e quindi nel creare valore.
Il settore dei beni di largo consumo, in particolare, sembra catalizzare pi di altri
linteresse degli studiosi per la rilevanza dei cambiamenti in atto, sia a livello strategico che operativo, connessi allinnovazione tecnologica ed organizzativa dei processi distributivi. I maggiori progressi sono stati conseguiti nella supply chain tra
industria di marca (IDM) e grande distribuzione organizzata (GDO), dove
lesperienza dei comitati Ecr rappresenta probabilmente il fenomeno pi eclatante,
non solo per i risultati raggiunti nella definizione delle best practice, ma anche per
aver formalizzato un approccio collaborativo fondato sullanalisi congiunta tra fornitore e cliente dei problemi dintegrazione e sulla condivisione dei benefici prodotti a
livello di supply chain.
La variet e la mutevolezza dei comportamenti dacquisto dei consumatori e la
crescente articolazione della distribuzione spingono lindustria ad affrontare la sfida
di nuovi canali, la cui gestione deve essere orientata alla relazione con il cliente per
soddisfare esigenze differenziate e per creare massimo valore al consumatore. La
logistica deve essere coerente con questo approccio, quale componente chiave della
business strategy cliente-fornitore, in quanto le imprese devono essere in grado di
dotarsi di strutture e metodologie adeguate a supply chain differenti.
Obiettivo del lavoro esaminare, con specifico riferimento al settore dei beni di
largo consumo, quale approccio deve caratterizzare la gestione logistica nella relazione con il cliente. In particolare, si vuole studiare lo sviluppo di un processo
dintegrazione logistica realizzato fuori dal tradizionale ambito di applicazione rappresentato dalla supply chain tra IDM e GDO, per comprendere quale ruolo pu giocare la logistica nella business strategy cliente-fornitore e quali siano le potenzialit
dellapproccio Ecr in contesti diversi da quello originario.
Specifico oggetto dindagine il canale consumo fuori casa e acquisti
dimpulso ed emergenza, dove la collaborazione tra Autogrill e Procter & Gamble
appare emblematica per mostrare come progettare e realizzare un processo
dintegrazione logistica sulle esigenze del cliente e come lapproccio di Ecr possa
essere esteso proficuamente a rapporti in cui non sempre possibile applicare compiutamente le soluzioni tecniche e le best practice formalizzate dai suoi comitati per
la GDO.
Per quanto concerne larticolazione del lavoro, esso parte nel prossimo paragrafo
dallanalisi dei concetti di logistica integrata e di supply chain management e di co-
me essi siano stati recepiti nel settore dei beni di largo consumo. Specifica attenzione rivolta al ruolo che in tale ambito ha lesperienza Ecr ed alle sue possibili linee
di sviluppo. Nel paragrafo terzo si esamina come gestire un processo dintegrazione
logistica secondo un approccio orientato alla relazione con il cliente e alla creazione
di valore per il consumatore. Nel paragrafo quarto si analizza la collaborazione logistica tra Autogrill e Procter & Gamble, come caso win-win, evidenziandone i presupposti, le modalit di sviluppo ed i principali risultati. Nel quinto e ultimo paragrafo sono tracciate le conclusioni del lavoro.
2. La logistica integrata nella letteratura e nella pratica aziendale del settore
dei beni di largo consumo. Il significato dellesperienza Ecr
Sia nella teoria che nella pratica aziendale si ormai concordi nellaffermare che
la creazione di valore al consumatore deve essere la principale finalit di gestione
della supply chain, vero terreno di sfida per il management aziendale1. In tale prospettiva lintegrazione delle attivit logistiche tra i diversi soggetti del canale distributivo rappresenta unaspirazione ampiamente condivisa dalle imprese, per gli importanti benefici che essa consente nel migliorare contestualmente lefficienza operativa ed il livello di servizio, due obiettivi che si escludono reciprocamente nei sistemi operativi tradizionali.
Com noto, la consapevolezza che la logistica comprenda tutte le attivit connesse ai flussi fisici dei beni e delle relative informazioni dal punto di fornitura a
quello di utilizzazione o consumo, sinizia a manifestare dalla seconda met degli
anni sessanta, affermandosi poi nel decennio successivo2. Contestualmente, cresce la
coscienza della necessit della loro integrazione organizzativa, dapprima con prevalente riferimento alla singola impresa3, successivamente alle relazioni tra i membri
del canale4. Sinizia, dunque, ad evidenziare la rilevanza strategica della gestione
logistica, che non deve essere pi finalizzata ad obiettivi di massima efficienza ope1
2
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20
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Meriti di Ecr
Difficolt di sviluppo di Ecr
Ha formalizzato lapproccio congiunto ai Sconta la naturale resistenza organizzaproblemi dintegrazione della supply chain
tiva alle innovazioni nella realt aziendale
Ha consacrato la logistica come area di Esige il superamento della logica funcooperazione verticale
zionale nei sistemi gestionali
Ha favorito il progresso della cultura
Richiede un elevato impegno organizaziendale nel settore
zativo ed economico alle imprese coinvolte
Rappresenta uno strumento di coordina- Risente della lenta implementazione
mento a livello macro di sistema
delle best practice nonostante la condiIDM/GDO
visione dei principi
Ha individuato e definito le best practice Risente della fase di conflittualit vercome standard di riferimento nel settore
ticale
Ha sviluppato la logica di condivisione dei
benefici conseguiti a livello di canale
Tab. 1: Meriti e difficolt di sviluppo di Ecr
169
25
26
27
28
Per una rassegna della letteratura sul tema si rinvia a Resciniti R., Il governo
dellintegrazione logistica. Tendenze evolutive nel canale distributivo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2000, cap. 2.
The objective of integrating the supply chain is to lower the total amount of resources
required to provide the necessary level of customer service to a specific segment, Jones
T.C., Riley D.W., Using inventory for competitive advantage through supply chain management, International Journal of Physical Distribution and Materials Management,
vol. 15, n. 5, 1985, p. 20; The objective of managing the supply chain is to syncronise
the requirements of the customer with the flow of material from suppliers in order to effect a balance between what are often seen as the conflicting goals of high customer service, low inventory investment and low unit cost, Stevens G.C., op.cit., p. 3.
Houlihan J.B., International supply chain management, International Journal of Physical Distribution and Materials Management, vol. 15, n. 1, 1985, pp. 22-38; The successful companies will be those whose supply chains are more cost-effective than those of
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Channels can be defined as the series of exchanges between organizations and individuals through which the strategic logistics goals of satisfying the customers time, place,
quantity, form, and possession utilities are achieved, Mentzer J.T., Managing channel
relations in the 21st Century, Journal of Business Logistics, vol. 14, n. 1, 1993, p. 28.
In its broadest context supply chain mangement is a strategic management tool used to
enhance overall customer satisfaction that is intended to improve a firms competitiveness
and profitability, Giunipero L.C., Brand R.R., Purchasings role in supply chain management, The International Journal of Logistics Management, vol. 7, n. 1, 1996, p. 30.
valore al cliente29.
Il concetto di valore al cliente intermedio e finale quale obiettivo di gestione della supply chain si va arricchendo di nuovi contenuti, connessi alle modalit di concepire il customer service e di condurre la relazione con il cliente. Mentre nelle logiche competitive tradizionali il livello di servizio era focalizzato sul raggiungimento
di standard operativi prefissati, negli attuali scenari competitivi esso deve essere
maggiormente definito sulle specifiche esigenze e preferenze del cliente. Per la crescente articolazione dei canali distributivi ed il maggiore peso che i mercati intermedi e finali hanno nelle scelte della produzione, occorrono dei sistemi di risposta al
cliente flessibili e differenziati. Per i clienti, ad esempio, pu essere prioritaria, da
parte del fornitore, la compressione dei tempi di consegna, la completezza
nellevasione dellordine o la riduzione delle operazioni di movimentazione.
Punto di partenza nella gestione delle relazioni logistiche orientata alla creazione
di valore, dunque, deve essere la conoscenza dei bisogni e dei gusti specifici del
cliente, che possono differire anche per categorie di prodotti, periodi e situazioni
promozionali. In questo senso stata sottolineata lutilit di passare dallapproccio
customer service a quello relationship management, cui si collega una nuova
dimensione di valore al cliente30. Alle tradizionali componenti individuate dalla letteratura - efficienza economica (efficiency), connessa alla riduzione dei costi e al razionale sfruttamento delle strutture, ed efficacia di mercato (effectiveness), connessa
a fattori quali la disponibilit dei prodotti, la riduzione dei tempi di risposta,
lattendibilit di consegna - si deve aggiungere anche la specifica rilevanza per il
cliente (relevancy), ossia lattinenza alle sue precise esigenze o preferenze. In altri
termini, la creazione di valore dipender sempre pi anche dalla capacit di soddisfare la diversit di scelta della domanda, arricchendo i prodotti con servizi pertinenti secondo una logica one-to-one, per cui si fornisce esattamente ci che il particolare cliente si aspetta di ricevere.
Lobiettivo di personalizzare la configurazione di prodotto/servizio secondo le
esigenze del cliente richiede lintegrazione dei processi gestionali tra produttore e
distributore. La necessit dimplementare strette relazioni one-to-one, tuttavia, appare in contraddizione con i principi dellefficienza operativa consentita da un approccio standardizzato, in quanto i clienti non hanno tutti le medesime esigenze e non
valutano nella stessa maniera le diverse componenti del livello di servizio ricevuto.
Inoltre, non tutti i clienti possono giustificare limpegno strategico e gli investimenti
economici che la stretta integrazione logistica e informativa richiede. Ne deriva,
dunque, che le imprese devono selezionare i clienti chiave con i quali perseguire
leffettiva integrazione dei processi, sulla base delle rispettive competenze e risorse,
e devono dotarsi di adeguati strumenti organizzativi e tecnologici nella fase di analisi ed implementazione delle possibili soluzioni.
29
30
Supply chain management is the integration of business processes from end user through
original suppliers that provides products, services and information that add value for customers, Cooper M.C., Lambert D.M., Pagh J.D., op. cit., p. 2.
Bowersox D.J., Closs D.J., Stank T.P., Ten mega-trends that will revolutionize supply
chain logistics, Journal of Business Logistics, vol. 21, n. 2, 2000, p. 2.
171
In primo luogo, occorre identificare i core customer, con i quali occorre attivare
relazioni pi strette volte a soddisfare specifiche esigenze attuali e potenziali, e valutare attentamente i presupposti della collaborazione. I partner non devono essere selezionati solo in base a fattori economici (vendite, quota nel fatturato), in quanto gli
investimenti e limpegno di risorse nella relazione possono giustificarsi anche sulla
base di fattori di natura strategica (prospettive del canale o del segmento di mercato,
rilevanza o visibilit del cliente in tale ambito) e lo sviluppo della relazione deve essere opportunamente pianificato. Una relazione personalizzata tra fornitore e cliente
in termini di effettiva e proficua collaborazione si giustifica solo in presenza di determinate motivazioni (drivers) in termini di vantaggi di costo, di livello di servizio,
di marketing, di sviluppo di profitto, e pu svilupparsi secondo logiche di interazione pi stretta solo in presenza di determinate condizioni (facilitators), quali la compatibilit culturale e di business, la reciprocit dei contributi, la similarit
dellapproccio e delle tecniche di gestione, e con limpiego di opportuni meccanismi
operativi e di coordinamento (components), quali sistemi congiunti di pianificazione
e controllo, comunicazioni, divisione del rischio e dei benefici, fiducia, impegno31.
Una volta definita la partnership, il processo dintegrazione logistica tra produttore e distributore pu svilupparsi secondo una metodologia analoga a quella formalizzata da Ecr, a prescindere dallapplicazione delle sue best practice.
Lidentificazione delle esigenze attuali del cliente, e di quelle potenziali che possono emergere, ed il relativo confronto con le competenze e le capacit di servizio
del fornitore devono avvenire mediante meccanismi bilaterali di coordinamento,
quali le riunioni tra team delle due parti formati dai responsabili di logistica (o customer service, se previsto), vendite, marketing, sistemi informativi, per il produttore32, e di logistica, acquisti e sistemi informativi, per il distributore. Dal clima di effettiva collaborazione che sinstaura nella fase di esplorazione e valutazione dei problemi e delle possibili soluzioni deriva la probabilit del soddisfacimento delle rispettive attese e aspettative e soprattutto di quelle del consumatore, determinante per
il successo della business strategy fornitore-cliente.
In relazione alle specifiche esigenze individuate, allinterno della specifica
supply chain si devono identificare i processi chiave, in modo da assicurare il necessario coordinamento delle attivit coinvolte mediante idonei strumenti organizzativi
(meccanismi formali e non, quali la fiducia e lautorit fondata sulla competenza) e
tecnologici. Le imprese, infatti, devono sviluppare sistemi operativi flessibili in grado di rispondere rapidamente a variazioni non pianificate delle situazioni di business, facendo leva sullimpiego di adeguate soluzioni organizzative, sulla qualit e
la velocit dellinterscambio informativo (piuttosto che sulla disponibilit delle giacenze) e sul supporto delle moderne tecnologie.
31
32
Lambert D.M., Emmelhainz M.A., Gardner J.T., Developing and implementing supply
chain partnerships, The International Journal of Logistics Management, vol. 7, n. 2,
1996, pp. 1-17.
Alcune imprese, come Procter & Gamble, includono in questi team anche un responsabile
dellarea finanza.
ormai indiscussa la necessit di forme organizzative orizzontali33 per la gestione integrata dei processi logistici, superando le barriere verticali connesse alla tradizionale struttura funzionale. Per questo motivo le imprese pi evolute dellindustria
di marca e della moderna distribuzione si sono gi dotate di modelli organizzativi
per processi34 ovvero di meccanismi integratori di collegamento35.
Nella relazione con il cliente, inoltre, sono necessarie apposite soluzioni che favoriscano la flessibilit di risposta, quali lattribuzione ai responsabili delle attivit
dinterfaccia dellautorit di approvare richieste speciali del cliente, la costituzione
di focus team dedicati a particolari clienti, la definizione di procedure e routine per
semplificare le attivit ordinarie e liberare risorse per progetti dinnovazione e per
far fronte a variazioni di domanda non pianificate o a eventi imprevisti.
La disponibilit a condividere informazioni rappresenta lessenza della collaborazione e la conditio sine qua non di ogni processo dintegrazione nella supply
chain; tra le imprese pi evolute cresce pertanto la consapevolezza dei benefici che
essa pu consentire, in contrasto con le metodologie di gestione tradizionali in cui il
possesso esclusivo delle informazioni uno dei principali fattori di potere contrattuale e di difesa da comportamenti opportunistici.
Lestensione dello scambio informativo pu crescere con levoluzione della relazione. Nella fase iniziale, infatti, possono essere condivisi soltanto i dati di natura
tattica relativi alle previsioni di breve periodo, alle uscite da Cedi ed al livello di
giacenza, al fine di favorire la programmazione dei flussi di rifornimento. Con il
crescere della reciproca fiducia, invece, i partner possono cercare di raggiungere
nuovi e maggiori benefici, mettendo in comune anche le informazioni concernenti i
costi, le vendite, lo sviluppo dei prodotti, lanalisi del comportamento dacquisto del
consumatore o i piani promozionali.
Nel processo dintegrazione logistica, dunque, la fiducia rappresenta un fondamentale meccanismo di governo, che si fonda sullaspettativa di vantaggi reciproci e
sulla consapevolezza di ottenere dalla collaborazione benefici decisamente maggiori
di quelli conseguibili individualmente. Inoltre, la fiducia pu essere favorita dalla
reciproca dipendenza che sinstaura nel processo dintegrazione logistica e dalle salvaguardie connesse alla reputazione e alla competenza degli altri soggetti della supply chain.
Linterscambio informativo necessario al coordinamento dei soggetti della
supply chain e la personalizzazione della configurazione prodotto/servizio sulle spe33
34
35
Ostroff F., Smith D., The horizontal organisation, The Mc Kinsey Quarterly, n. 1, 1992,
pp. 148-168.
La Procter & Gamble stata tra le prime nel settore grocery a dotarsene; sulla loro descrizione si rinvia a Caputo M., Michelino F., Logistica per processi nel settore dei beni di
largo consumo. I casi Cirio, Italaquae, Procter & Gamble Italia e Univeler Italia, Economia & Management, n. 4, 2000, pp. 71-90.
Galbraith J.R., Competing with flexible lateral organization, Addison-Wesley, Reading,
Massachusetts, 1994, pp. 35-60. Autogrill si avvale di appositi meccanismi orizzontali per
la gestione del processo logistico, quali il supply chain manager e la programmazione operativa.
173
cifiche esigenze della domanda non sarebbero materialmente possibili senza il sostegno delle moderne tecnologie dellinformazione. noto come lavvento di Internet abbia rimosso gran parte dei vincoli economici e tecnici che condizionavano
lapplicazione dei sistemi Edi, connessi soprattutto alla necessit di standardizzare
protocolli, codici e linguaggi di comunicazione. Qui basti ricordare come restavano
escluse da progetti dintegrazione le relazioni logistiche in cui non venivano raggiunti volumi tali da giustificare gli investimenti richiesti. Con Internet, invece, le
logiche dellEdi sono divenute facilmente applicabili anche a canali caratterizzati da
minori volumi e minore complessit degli scambi rispetto a quello della GDO.
Coerentemente a quanto detto, lanalisi del caso della collaborazione tra Autogrill e Procter & Gamble si presenta utile per comprendere come sia possibile estendere lapproccio Ecr anche a questi canali, improntando la relazione sulle specifiche
esigenze del cliente e sulla creazione di valore al consumatore.
4. Autogrill-Procter & Gamble: un progetto logistico Ecr non tradizionale
4.1 I presupposti della collaborazione
La relazione di business tra Autogrill e Procter & Gamble (P&G) iniziata nel
marzo 1999. Per le caratteristiche delle due imprese e la compatibilit dei rispettivi
obiettivi strategici (Figura 1), i rapporti sono stati impostati sin dallinizio in uno
spirito di reciproca collaborazione e di supporto alle specifiche esigenze del cliente.
Linteresse di P&G per il nuovo canale del consumo fuori casa e degli acquisti
dimpulso ed emergenza36 si collega, da un lato, al trend crescente dei consumi alimentari fuori casa (+ 15% dal 1994 al 1999)37 ed alle sue ulteriori possibilit di
crescita (il peso dei consumi fuori casa pari al 33% del totale degli alimentari molto inferiore alle medie dei principali Paesi occidentali), dallaltro, alla felice introduzione sul mercato dello snack salato Pringles, su cui lazienda ripone importanti aspettative.
36
37
Il canale, com noto, comprende bar, stazioni di servizio, catene di convenience store,
cinema, videonoleggi, parchi divertimento, distributori automatici, fitness center, ecc.
Dati forniti da Autogrill.
AUTOGRILL S.P.A., nata dalla fusione nel 1977 di tre importanti marchi italiani del settore della ristorazione stradale (Pavesi, Motta e Alemagna), passata sotto il controllo di Edizione
Holding (famiglia Benetton) nel 1995 e nel 1996 stata quotata alla Borsa di Milano. Oggi
Autogrill il primo operatore al mondo nei servizi di ristoro per chi viaggia, il terzo della ristorazione commerciale moderna. Presente in 16 Paesi su 4 continenti con un totale di 44.000
collaboratori e 660 milioni di clienti, opera con oltre 4.000 punti di vendita in circa 900 sedi
cos suddivise: aree di servizio autostradali, aeroporti, stazioni, centri commerciali e citt. Nel
2000 i ricavi hanno oltrepassato i 3 miliardi di euro, realizzati per circa la met in America.
In Italia Autogrill ha oltre 10.000 collaboratori e un fatturato di 945,4 milioni di euro nel
2000. Nel 1977 la societ contava 272 punti di vendita in Autostrada, oggi il numero delle
location quasi raddoppiato, lofferta molto pi ricca (non solo bar snack, ma anche ristoranti free flow, pizza quick service, hamburger, coffee shop) e copre tutti i canali: strade e
autostrade, aeroporti, stazioni ferroviarie, citt e centri commerciali. Con lo spirito di innovazione proprio delle aziende leader, di anno in anno Autogrill ha ricercato soluzioni nuove per
il mercato italiano. Negli anni ottanta nascono i ristoranti Ciao, arrivati oggi a 137, e i locali
Spizzico che compongono una rete di 151 pizza fast-food. Dal 1999, in base a un accordo di
master franchising con la Burger King Corporation di Miami, Autogrill ha arricchito ulteriormente il proprio portafoglio di marchi coprendo anche il segmento dellhamburger, con un
totale di 25 ristoranti nei maggiori centri cittadini.
PROCTER & GAMBLE, fondata nel 1837 a Cincinnati, nellOhio, oggi uno dei pi importanti
gruppi industriali al mondo nel settore dei beni di largo consumo, con 110.000 dipendenti, un
fatturato annuo pari a 40 miliardi di dollari, 50 stabilimenti, 19 centri di ricerca. proprietaria
di oltre 30.000 brevetti, oltre 300 brand, dei quali 10 da oltre un 1 miliardo di dollari di fatturato.
Procter & Gamble, presente in numerosi mercati, dalligiene e cura della persona alla pulizia
della casa, dal farmaceutico allalimentare ai prodotti derivati dalla carta, opera con proprie
strutture in 70 paesi e i suoi prodotti sono distribuiti in 140 paesi, con un mercato potenziale
di 5 miliardi di consumatori.
In Italia Procter & Gamble ha circa 2.200 dipendenti e un fatturato di oltre 1.900 miliardi di
lire, escludendo il fatturato della Fater (Pampers e Lines), azienda nella quale ha una partecipazione del 50%. presente con marchi come Dash e Ariel per il bucato, Ace, Mastro Lindo
e Viakal, per la pulizia e ligiene della casa, come Pantene, Infasil, AZ, Oil of Olaz, per
ligiene e la cura della persona, e ancora Vicks tra i farmaci da banco, Bounty e Tempo nei
prodotti derivati dalla carta e, tra i cosmetici e profumi, nomi come Max Factor International,
Laura Biagiotti Parfums, Hugo Boss e Giorgio Beverly Hills. Nella primavera del 1999 Procter & Gamble ha lanciato le patatine Pringles, lo snack pi famoso negli USA e gi un grande
successo in altri paesi europei. Quattro sono gli stabilimenti: Pomezia (Roma) principalmente
per detersivi, Campochiaro in Molise, specializzato nelle candeggine, Gattatico (Reggio Emilia), per i prodotti per la casa, e Altopascio (Lucca), per i derivati dalla carta.
Fig. 1: Le schede di Autogrill e Procter & Gamble
Seguendo lesempio di altre consociate europee, a met del 1999 P&G Italia sviluppa la propria organizzazione multicanale, costituendo una nuova struttura multifunzionale focalizzata allentrata nei canali di vendita del consumo fuori casa, denominata New Business Channel (NBC). Il team NBC, che si affianca agli altri team
interni multifunzionali che operano con la GDO e la distribuzione indiretta nei vari
175
sporti Autogrill.
Per analizzare il problema e individuare la soluzione migliore, costituito un
gruppo di lavoro interfunzionale congiunto tra fornitore e cliente, che coinvolge
larea commerciale, quella logistica e la rete dei punti vendita. Il risultato il progetto di effettuare consegne dirette da deposito P&G ai 150 punti vendita Autogrill
coinvolti. Il sistema messo a punto trovando specifiche soluzioni per superare i limiti delle procedure logistiche e amministrative consolidate da entrambe le parti,
cos che entro il venerd mattina precedente al primo esodo di luglio, come previsto,
tutti i pallet-display Pringles sono presenti in tutti i punti vendita Autogrill sulle autostrade.
I principali fattori che hanno consentito di raggiungere il risultato win-win prefissato possono essere senzaltro ricondotti allobiettivo condiviso del tempestivo posizionamento del prodotto, in grado di generare profitto per entrambi, ed allo sforzo
integrato della logistica dei due partner in sintonia con i team commerciali.
Il successo della sperimentazione, inoltre, importante per il consolidamento
della relazione, in quanto contribuisce a rafforzare la reputazione di attendibilit e
competenza del fornitore nella percezione del cliente, favorendo lo sviluppo
dellindispensabile clima di fiducia tra le parti.
Nei mesi successivi il sistema logistico si consolida nei seguenti termini:
-
177
38
modulo WOM
Centro
Distributivo P&G
INTERNET
Prodotti
Carichi
completi
Prodotti
Ladozione del sistema WOM ha come rilevanti punti di forza lestrema semplicit di utilizzazione che non richiede conoscenze specifiche, lormai ampia diffusione di collegamenti Internet nelle imprese e, non ultimo, i ridotti costi di impianto e
di esercizio. WOM, lavorando su un sito protetto P&G, accessibile da qualsiasi
personal computer in ogni momento. Il sistema consente, oltre la trasmissione degli
ordini del cliente, anche quella di fatture e fatture pro-forma dal fornitore (creando le
premesse per abbreviare i tempi di pagamento), nonch la disponibilit di informazioni aggiornate su cataloghi e prezzi.
179
ordini sempre in linea con gli standard P&G e quindi processabili senza rework;
ordini inviabili 24 ore su 24 da qualsiasi personal computer aziendale e non;
valorizzazione dellordine on line entro tre ore dallinvio;
conferma dellordine ricevuto attraverso la fattura pro-forma;
invio della fattura via web al momento dellemissione.
Gli ultimi due benefici consentiti dal sistema WOM assumono particolare importanza; infatti, la conferma mediante fattura pro-forma fa s che non esista pi il grave
disguido degli ordini persi, mentre la trasmissione in tempo reale della fattura rappresenta uninformazione chiave per la contabilit specialmente nei casi in cui sono
previsti tempi di pagamento molto stretti.
Attualmente il sistema presenta per Autogrill il limite di non essere interfacciabile con i sistemi di riordino interni gi operativi, richiedendo quindi lintervento manuale per il completamento della procedura; il maggiore costo derivante da tale vincolo risulta tuttavia tollerabile per il limitato numero di referenze trattate.
La riprogettazione dei flussi fisici dei prodotti si fonda sullimplementazione di
consegne dirette da stabilimento produttivo, in virt del miglioramento
dellefficienza complessiva del processo, invece che attraverso i centri di distribuzione locali. Infatti, dallanalisi degli ordini risultato che i carichi completi consegnati dal centro di distribuzione P&G sono stati la larga maggioranza sul totale delle
consegne, sia per lalta rotazione del prodotto, sia per gli incentivi logistici collegati.
Di conseguenza, i team di progetto hanno deciso di ampliare il progetto con consegne mono-categoria e a carichi completi, effettuate direttamente dallo stabilimento
produttivo P&G belga.
Grazie allubicazione dei centri di distribuzione Autogrill (a Milano e Frosinone), tale riprogettazione dei flussi ha prodotto un ridotto aumento nei tempi di consegna medi. Al contrario, le consegne dirette da stabilimento, ovvero che non passano attraverso il centro di distribuzione, hanno consentito significativi benefici in
termini di qualit ed efficienza delle attivit di movimentazione. Riducendosi la manipolazione dei pallet, infatti, si riducono notevolmente i rischi di danni ai prodotti.
Il risparmio connesso alla consegna diretta ha permesso, inoltre, la condivisione con
il cliente dei relativi benefici di efficienza secondo lapproccio gestionale corrente
P&G e la filosofia Ecr.
Lottimizzazione delle procedure amministrative e dei flussi finanziari si basa
sullopportunit di avere un sistema di transazioni veloci e automatiche fornitorebanche-cliente, anchesse no touch, ovvero con il minimo bisogno di imputazione
manuale dei dati.
Il sistema WOM integra perfettamente il sistema RID, grazie alla disponibilit
on line per il cliente della fattura poche ore dopo la sua emissione. Questo permette
di velocizzare le operazioni interne al cliente legate al processo di pagamento, consentendo di effettuare rimesse interbancarie dirette in tempi molto ridotti e di ridurre
al minimo le pratiche amministrative. Un ritorno diretto di questa disponibilit im-
mediata dei dati che in tal modo Autogrill pu accedere a condizioni di pagamento
pi favorevoli previste da P&G e legate ad un accorciamento dei tempi di pagamento.
4.4 I risultati conseguiti e lo sviluppo delle aree di collaborazione
Dopo cinque mesi dimplementazione, la revisione del processo logistico nelle
tre aree considerate - flussi informativi, fisici e di pagamento - ha consentito importanti vantaggi ai due partner ed alla supply chain complessiva. I principali possono
cos essere sintetizzati:
-
Al di l degli indiscutibili benefici di natura propriamente logistica, tuttavia, appaiono di non minore importanza quelli riconducibili alla collaborazione anche in
ambito commerciale e di marketing. Il felice esito dellazione congiunta nella revisione del processo logistico e nella gestione delle attivit dinterfaccia, infatti, ha
consolidato il rapporto di reciproca fiducia tra le parti, schiudendo la strada a sperimentazioni in nuove aree di collaborazione, quali lanalisi dei comportamenti
dacquisto dei consumatori, delle modalit di esposizione, degli assortimenti, e la
pianificazione di iniziative di co-marketing39.
4.5 Osservazioni conclusive: i facilitatori del processo
In conclusione, interessante rilevare i principali fattori che hanno facilitato il
successo di questo progetto di collaborazione, che partendo dalla logistica si poi
esteso ad altre aree gestionali. Questi possono essere in larga misura ricondotti alla
consapevolezza dellutilit di un approccio cooperativo alle problematiche del coordinamento verticale ed alla disponibilit di adeguate risorse di competenza e di fiducia reciproca:
39
181
relazioni efficaci;
lapproccio open mind a nuove soluzioni dimostrato da entrambi i partner, indispensabile a modificare processi operativi che sono normalmente consolidati in
imprese di grande dimensione;
la sintonia tra le varie funzioni interne ed esterne coinvolte: commerciale, logistica, marketing;
la capacit di avvalersi in maniera efficace delle nuove tecnologie e, in particolare, di avvantaggiarsi delle straordinarie potenzialit di Internet.
Oltre a questi fattori, si deve rilevare con enfasi particolare, date le finalit di
questo lavoro, il ruolo moderno della logistica come fonte di opportunit di business,
in grado di generare valore per entrambe le parti, piuttosto che come funzione di
servizio a se stante.
I risultati conseguiti possono considerarsi come un primo passo in un ambiente
collaborativo di continua ricerca e innovazione verso obiettivi di business comuni,
traendo il meglio da persone con esperienze funzionali e culture aziendali diverse
che lavorano insieme.
5. Conclusioni
Levoluzione degli studi di logistica ha messo in evidenza lutilit dellapproccio
fondato sulla gestione complessiva della supply chain e sulla ricerca di aree di cooperazione tra i soggetti che la compongono. Il principio di base che la migliore
competitivit del canale si traduce nella migliore competitivit dei suoi membri.
Questi devono contribuire al successo della supply chain e partecipare ai benefici di
efficienza ed efficacia generati a livello di sistema complessivo, piuttosto che cercare il proprio vantaggio a discapito degli altri.
I principi che improntano lapproccio supply chain management hanno trovato
applicazione nel settore dei beni di largo consumo, dove levoluzione della domanda
e linasprimento della concorrenza verticale richiedono contestuali miglioramenti
nellefficienza e nel servizio al cliente, possibili solo mediante lintegrazione dei
processi decisionali ed operativi nel canale logistico.
I maggiori progressi sono stati conseguiti nella supply chain tra IDM e GDO, le
cui imprese hanno trovato un importante strumento di coordinamento nei comitati
Ecr. Questi, oltre ad aver individuato o formalizzato specifiche soluzioni per
lintegrazione dei flussi logistici, hanno il grande merito di aver applicato e formalizzato un approccio fondato sullanalisi congiunta dei problemi del coordinamento
verticale e sulla condivisione dei benefici complessivamente generati a livello di
supply chain.
Com noto, il progetto Ecr giunto alla fase finale di diffusione e realizzazione
sistematica delle best practice precedentemente individuate. Tuttavia le sue pi interessanti potenzialit di sviluppo si possono probabilmente immaginare in due direzioni tra loro collegate concernenti, luna, la focalizzazione dei prossimi obiettivi
strategici sulla creazione di valore utile al consumatore piuttosto che sul recupero
defficienza; laltra, lestensione dellapplicazione dei suoi principi di fondo a nuovi
canali, diversi da quello originario formato da IDM e GDO.
Nel settore dei beni di largo consumo la moltiplicazione dei comportamenti di
acquisto e delle forme distributive inducono i produttori ad affrontare una molteplicit di canali cui si collegano differenti metodologie gestionali. In ogni caso, il comune denominatore lorientamento alla relazione efficace con il cliente, al fine di
realizzare la migliore configurazione di prodotto/servizio sulla base delle sue specifiche esigenze e preferenze. La necessit dimplementare rapporti personalizzati secondo una logica one-to-one, tuttavia, pu contrastare con i principi dellefficienza
operativa propri di un approccio standardizzato. Ne deriva, dunque, lesigenza per il
fornitore di selezionare i clienti chiave con i quali perseguire, sulla base delle rispettive competenze e risorse, leffettiva integrazione dei processi.
Allinterno della supply chain si devono riprogettare i processi chiave e si devono sviluppare sistemi operativi flessibili per rispondere rapidamente a variazioni non
pianificate delle situazioni di business, facendo leva sullimpiego di adeguate soluzioni organizzative, sulla qualit e la velocit dellinterscambio informativo e sul
supporto delle moderne tecnologie fondate su Internet.
A tale riguardo, la collaborazione tra Autogrill e Procter & Gamble nel canale
consumo fuori casa e acquisti dimpulso e di emergenza rappresenta un caso emblematico, che mostra come lapproccio Ecr ai problemi di coordinamento nella
supply chain possa consentire soluzioni del tipo win-win. Si evidenziato, infatti,
come dalla cooperazione, fondata sulla complementarit di risorse e sulla compatibilit degli obiettivi strategici e sviluppata in un clima di reciproca fiducia, cliente e
fornitore possano condividere benefici complessivi a livello di canale superiori a
quelli conseguibili singolarmente.
Lanalisi del progetto di ottimizzazione e revisione della supply chain ha messo
in evidenza la metodologia di disamina congiunta dei problemi dinterfacciamento
sulla base delle esigenze del cliente, mediante limpiego di meccanismi bilaterali
quali i team interfunzionali di fornitore e cliente. stato analizzato, inoltre, il sistema delle soluzioni adottate in relazione alle tre aree nelle quali Procter & Gamble
usa articolare il processo logistico: la riprogettazione del processo di gestione
dellordine, la riprogettazione dei flussi fisici dei beni, lottimizzazione delle procedure amministrative e di pagamento.
Dalla disamina delle diverse fasi di pianificazione, attuazione e valutazione
dellaccordo, sono emersi i fattori che hanno facilitato il successo della collaborazione: la condivisione di obiettivi, lesistenza di strutture organizzative orientate alla
gestione dei processi chiave, una storia di risultati positivi dei parametri base del
servizio, la fiducia reciproca tra i gruppi di lavoro, lapproccio open mind a nuove
soluzioni dimostrato da entrambi i partner, il coordinamento tra le varie funzioni interne ed esterne coinvolte (commerciale, logistica, marketing), la capacit di avvalersi in maniera efficace delle nuove tecnologie e, in particolare, di avvantaggiarsi
delle straordinarie potenzialit di Internet.
Lanalisi del caso, infine, ha consentito di evidenziare come in un clima di fidu-
183
cia reciproca sia possibile una collaborazione a tutto campo, investendo oltre larea
logistica, anche quella commerciale e quella del marketing.
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