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mercatone alimentare, fatto di specialit locali, nella fattispecie secondo la Lega e magari negli spazi riservati alla Lombardia, i pizzoccheri,
i cappelloni, i casonsei, il risotto con
le rane - buono anche per il Sud est
asiatico - la cassoeula e per finire la
polenta taragna. La sua cultura va
poco oltre e forse non si accorge
nemmeno che la sua Expo nel
frattempo si sta trasformando in una
gigantesca vetrina turistica per i Paesi espositori o per quelli, ancora
pi furbi, che considerano il turismo
in Italia il lascito migliore di Expo: si
comprano le compagnie aeree e gli
alberghi e magari qualche griffe.
Dopo gli spaghetti, il mandolino e
ahim la P38 non dobbiamo rassegnarci ad una identit/paese fatta di
cuochi, camerieri, commessi, hostess, stewards forse piloti e i pi
colti, usciti dalluniversit, guide turistiche.
Noi ci aspettavamo come lascito
qualcosa di diverso, che ne so, un
ingresso a pieno titolo nel programma comunitario Europa 2020,
Milano i nelle lista delle Smart Cityes, un ruolo nella politica mondiale
della nutrizione.
Ma se questo il nostro ambasciatore
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non pi la fusione ma la creazione
di una holding.
Le motivazioni ufficiali dellazienda
unica regionale che essa consentirebbe la razionalizzazione dei
servizi, lintegrazione tariffaria e la
realizzazione di economie di scala e
di scopo, che verrebbero inevitabilmente perdute qualora venisse
mantenuta lattuale frammentazione
proprietaria e gestionale tra aziende
diverse. Frammentazione che, peraltro, metterebbe in condizione di
svantaggio competitivo le aziende
italiane nel mercato europeo dei
servizi di trasporto. Si tratta di motivazioni serie, ma che non possono
essere accettate senza una discussione altrettanto seria.
Innanzitutto,
non
credo
che
leliminazione di inutili duplicazioni
di servizio tra gomma e ferro (ma
anche allinterno della gomma) possa essere realizzata solo mediante
lazienda unica regionale. Le competenze in materia sono delle regioni, in sede di programmazione e di
finanziamento dei servizi; quindi la
razionalizzazione pu essere ottenuta anche in presenza di una molteplicit di gestori. Altrettanto si pu
dire dellintegrazione tariffaria, in
particolare considerando le enormi
possibilit aperte dagli sviluppi
dellInformation Technology, come
le molte esperienze estere e qualche esperienza nazionale hanno
dimostrato.
Lesempio della Greater London
forse il pi rilevante, sotto questo
profilo: Il TfL (Transport for London)
responsabile della programmazione e dellintegrazione tariffaria dei
servizi su gomma e su ferro, ma gestisce direttamente solo la metropolitana (la rete pi estesa dEuropa).
Gli autobus sono gestiti da compagnie private che siano state capaci
di aggiudicarsi gare periodiche, linea per linea. Nel corso del tempo,
il numero degli operatori si ridotto
e i grandi player nazionali e internazionali detengono ciascuno ampie
quote del mercato londinese. Ma il
Greater London Council non ha mai
neppure
provato
a
costituire
ununica grande azienda regionale, n a disegnare un lotto unico
di servizi.
I grandi operatori sono cresciuti nel
mercato, soprattutto fuori di Londra,
senza bisogno di un disegno colbertiano di politica industriale. Tra
parentesi, anche i servizi ferroviari
extra-urbani della regione londinese
(il Sud-Est dellInghilterra) sono gestiti da imprese diverse che abbiano
vinto gare. Quindi, non solo non c
unimpresa unica gomma-ferro, ma
non c neanche ununica impresa
del ferro. Ma la razionalizzazione e
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unanalisi empirica di tipo crosscountry, che esclude lesistenza di
economie di scala anche quando si
considerino imprese che producono
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che deve essere valorizzato e protetto. Analoghe annotazioni si ritrovano nel documento della Soprintendenza che, pur avendo espresso
parere positivo, ha ritenuto opportuno indicare come eventualmente
procedere a una parziale revisione
del piano. Anche Italia Nostra ha
redatto, nella primavera del 2012,
un progetto alternativo a quello di
EXPO, finalizzato a una maggiore
difesa dei territori attraversati dalla
Via dAcqua. Il progetto stato presentato al Comune di Milano e, in
seguito, integrato dal documento di
asseverazione redatto da due ingegneri idraulici del Politecnico di Milano, che ne attestavano la fattibilit.
Tutto questo non avveniva ieri o
qualche mese fa, ma nel corso del
2012: quando cio ci sarebbero stati
i tempi per intervenire, per trovare
una giusta mediazione tra le proposte messe sul tavolo, per valutare
lattuabilit di alcune varianti, per
dimostrare che il tema di EXPO,
Nutrire il pianeta, si pu e si deve
sviluppare anche proteggendo il patrimonio paesaggistico dei parchi
della cintura metropolitana, con i
loro corsi dacqua, i canali, i fontanili, gli alberi, i campi agricoli, le biodiversit; e per evitare, oggi, dannose
polemiche e controversie.
Si sarebbe potuto avviare una proficua collaborazione con coloro che
avevano messo a disposizione
competenze e proposte alternative:
insomma, provare a fare di meglio,
rimediare ad alcuni limiti del progetto, probabilmente spendere meno,
in alcuni casi riutilizzare al posto di
costruire ex novo, nel rispetto del
reticolo delle acque gi esistente e
soprattutto dei fontanili, elementi
che contraddistinguono la nostra
pianura e che ne testimoniano
lantica storia di corsi dacque irrigue.
Purtroppo, come spesso accade, i
dibattiti su cosa sia preferibile per la
nostra citt si accendono allultimo
minuto, quando i tempi si sono fatti
ormai troppo stretti, quando i margini di intervento si sono ridotti al minimo, quando chi ha il compito, certo non facile, di portare a compimento un progetto importante entro
una scadenza inderogabile si trova
nella posizione di non potere pi
dare spazio a trattative di sorta. Ecco che allora i toni si alzano, le polemiche si autoalimentano, le richieste (anche le pi sensate, anche
quelle che ancora potrebbero essere attuate) rischiano di apparire come incongrue o faziose, il malcontento monta e il consenso verso
lAmministrazione si indebolisce.
di pochi giorni fa la notizia che
unulteriore quota del canale che
scorrer nel Parco delle Cave sar
interrata e che si proceder a decisivi interventi di bonifica delle aree
inquinate. Sono buoni risultati che
dimostrano la (pur tardiva, ma efficace) volont del Comune di Milano
e della societ Expo di collaborare
con gli esponenti della societ civile.
Ma si dovr fare di pi: alcune varianti in corso dopera, possibili anche a cantieri avviati, se messe in
atto, potranno dare la prova che
lintenzione di salvaguardare il nostro paesaggio e lintegrit dei nostri
parchi da opere troppo impattanti
una scelta concretamente perseguita dallAmministrazione.
In attesa di buone notizie sulla Via
dAcqua, auguriamoci che tutti noi,
amministratori e tecnici, possiamo
fare tesoro delle esperienze (e degli
errori) del passato: imparando a
prendere in maggiore considerazione i segnali che provengono dai cittadini, dalle associazioni, dai movimenti e anche dai Consigli di Zona
(troppo spesso considerati alla stregua di inutili orpelli): questo un
impegno che non si dovrebbe mai
disattendere, se vorremo dimostrare
che per questa Amministrazione la
partecipazione un concetto davvero reale, alimentato da rapporti costanti e concreti, anzich un fatto
estemporaneo, in grado di farsi tangibile solo in alcune occasioni (e ci
vale per ogni altro argomento: dalla
viabilit allinquinamento, dalla gestione degli spazi alla qualit dei
servizi, ecc). La partecipazione deve essere frutto di un confronto continuo, franco, a volte anche faticoso:
solo cos si riveler utile, efficace,
portatrice di proposte nuove, tese al
miglioramento della citt, oltre che
foriera di consensi e di credibilit
politica.
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A pochi giorni dal Natale e dopo
otto anni di gestazione (da quando
la legge urbanistica regionale ne
richiese ladeguamento), il nuovo
Piano Territoriale di Coordinamento
della Provincia di Milano (PTCP) ha
finalmente visto la luce. Dal nostro
angolo visuale, il PTCP stata
unoccasione colta solo a met, e
quindi a met persa. Alla fine, pur
profondamente trasformato e migliorato rispetto alla proposta originaria, il Piano rimasto comunque
unanatra zoppa.
La maggiore novit introdotta dalla
legge urbanistica regionale nel
2005, consiste in alcune norme per
la difesa dellagricoltura e la salvaguardia del suolo, in modo da contrastare lallargarsi a macchia
dolio, per usare limmagine di Antonio Cederna, del tessuto urbanizzato. Tutti sappiamo dellimmane
scempio provocato dallespansione
anarchica delle nostre citt. Ove, a
farla da padroni sono state la rendita fondiaria e quella finanziaria,
nellintreccio perverso degli interessi dei grandi immobiliaristi e delle
banche. Lamministrazione pubblica, debole se non allo stremo, a
causa dei continui tagli e del patto
di stabilit, vive in stato di necessit, in una situazione di oggettiva
condizionabilit.
Per la Provincia di Milano, la difesa
dellagricoltura significa de facto la
difesa del Parco Agricolo Sud. Un
territorio di 47.000 ettari (due volte
e mezza la citt di Milano), che vanta terreni tra i pi fertili al mondo e
sono loggetto del desiderio di interessi palazzinari assai cospicui.
Negli ultimi anni, nella sostanziale
distrazione dellopinione pubblica
poco informata, stato portato avanti il Grande Attacco al Parco
Sud. Le armi, pesantissime, di
sfondamento sono state: il PGT milanese di Moratti e Masseroli, il
PTCP provinciale nella prima versione Podest - Altitonante, e infine
una sempre minacciata e non ancora disinnescata Variante Generale
del Piano Territoriale del Parco. Il
primo attacco sostanzialmente
fallito. Il PGT morattiano prevedeva,
tra le innumerevoli e disinibite operazioni di valorizzazione delle aree, anche una mega perequazione
su gli oltre venti milioni di mq di aree agricole milanesi del Parco
Sud. La vittoria di Pisapia ci ha liberato della Moratti e della sua perequazione milionaria.
Di maggior impatto, pi complesso
e quindi potenzialmente pi disastroso, stato il tentativo della Provincia di Milano, attraverso il varo
del nuovo PTCP. Dicevamo della
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su due parcheggia sulle strisce gialle o blu senza averne diritto, e che
la met delle auto sotto gli alberi
non ha il pass. Come invertire la
tendenza? Si discute sulla transizione, ma nessuno sembra metterne in discussione la gratuit. Anche
in questo caso lo si considera un
diritto acquisito dei residenti. Da pi
di venti anni a Berlino gli abitanti
pagano un pass per parcheggiare
nella via di residenza, pass che ovviamente sono in numero limitato.
Con il car sharing, recente evoluzione della specie del regno minerale, si apre a Milano una stagione di
nuove alleanze: sono gi pi di 60
mila gli abbonati di Car2go per oltre
20 mila noleggi a settimana, un record assoluto per gli esperimenti di
car sharing in Europa (CorSera
20.1.14): la flotta di Smart in aumento, passer da 600 a 800. Con
oltre 26 mila clienti iscritti, raggiunti
al ritmo di quasi 1.000 iscrizioni al
giorno, e circa 35 mila noleggi, Eni
festeggia il primo mese di attivazione del car sharing Enjoy a Milano
(Affari
Italiani
21.1.14),
con
unofferta di 650 tra Fiat 500 e 500L.
Il grande successo del car sharing
sembra far felici tutti, smart,
funny, non si ha pi il fardello della
responsabilit, della cura della manutenzione, non paghi il parcheggio
e neanche lArea C, la usi e al resto
pensiamo noi (enjoy!): i milanesi
sembrano davvero convinti a liberarsi almeno della seconda auto, il
regno animale e vegetale festeggiano.
Berlino un passo avanti e dice s a
un ambizioso piano di e-mobility per
sollecitare il trasporto privato che
non inquina: da lampioni della luce
lungo le strade a punti di ricarica per
la propria auto elettrica. Il progetto
di Ubricity, una start-up locale, che
punta ad aumentare punti di ricarica
riuscendo allo stesso modo a rendere semplice il metodo di pagamento:
tutto grazie a un cavo speciale che
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punto di vista funzionale-tecnico ma
anche dal lato del disegno urbano
complessivo.
Terminati gli anni in cui si poteva
ancora ragionare per addizione, anche per via di una diversa disponibilit economica, oggi torna in auge il
ragionamento inteso come pensiero progettuale orientato da un lato
alla detrazione e dallaltro alla ottimizzazione. La domanda semplice: di che cosa ha bisogno oggi Milano? Con lExpo alle porte viene
naturale pensare che il flusso dei
turisti necessita chiarezza e comfort
nei propri movimenti. Ben venga,
allora, vedere di nuovo questa tematica sullagenda dellAmministrazione Comunale.
Ma per fare che cosa? Ancora una
volta un grande Piano con manualistica allegata? Basta consultare il
sito del Comune di Milano per rendersi conto di quello che c. Quasi
sempre di pi di quanto possa servire, e di quanto la stessa amministrazione nellesercizio quotidiano
possa veramente utilizzare.
Chi non ricorda lesito del bel concorso del 2005 Una panchina per
Milano? Promosso da Urban Land
Institute (ULI) con il patrocinio del
Comune di Milano (oltre che
dellADI - Associazione Designer
Italiani, di Assolombarda, della Camera di Commercio di Milano, del
Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio, della Provincia di
Milano e della Regione Lombardia)
e presentato con tanto di mostra in
Triennale, il concorso ha coinvolto il
voto di oltre 70.000 cittadini. Ci
nonostante la panchina vincitrice design di Alberto Meda - poi finita
solo nel catalogo di un produttore e
nel giardino pubblico della Fondazione Riccardo Catella, ma non ha
avuto migliore fortuna poich la
stessa Amministrazione non lha
mai adottata nel proprio abaco
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Inoltre ha spiegato che, poich si
tratta di edifici anteriori al 1964 senza certificati di collaudo in quanto o
non previsti o andati perduti,
lOrdine metter a punto delle linee
guida che prevedono una prima visita ispettiva di tipo visivo con una
scheda tipo da compilare anche in
relazione allo stato dei balconi, cornicioni, grondaie, rivestimenti e decorazioni della facciata e che solo
se ci saranno dei problemi occorrer un approfondimento nelle cantine
con carotaggi e assaggi soft e ulteriori interventi negli appartamenti
solo se anche questapprofondimento fosse insufficiente, valutando che solo il 5-10% degli edifici
hanno dei problemi. I costi saranno
conseguenza degli esami necessari.
Giuliani ha segnalato che il Ministro
Lupi ha istituito un gruppo di lavoro
per classificare il rischio sismico degli edifici in tutta Italia e che 10 milioni di edifici dovranno essere analizzati. Ha poi citato paesi come
Francia, Germania e Spagna dove
queste verifiche sono obbligatorie.
Da ulteriori nostre verifiche risultato che la classificazione del rischio
sismico sar obbligatoria solo per le
ristrutturazioni che richiedono degli
incentivi statali per la messa in sicurezza degli edifici mentre le normative estere hanno solo funzione di
screening, senza gli effetti sullabitabilit che a Milano sarebbe tolta se
ledificio non supera determinati parametri di sicurezza.
A Milano poi la verifica sarebbe necessaria anche in caso di manutenzioni straordinarie e restauri, che
non toccano le strutture portanti con
un evidente eccesso di cautela.
La classificazione del rischio sismico proposta dal gruppo di lavoro
considera la frequenza dei terremoti, che a Milano di circa 1000 anni,
per cui tutti gli edifici verrebbero
classificati nella classe di resilienza
sismica migliore (classe A). Comunque Milano nella zona sismica
4, quella con la pericolosit sismica
pi bassa in Italia, in altre parole si
tratta della zona meno pericolosa
dove le possibilit di danni sismici
sono molto basse.
Lapproccio soft indicato dallOrdine degli Ingegneri non ci convince
perch i periti, consci della responsabilit civile e penale della loro valutazione, sarebbero inevitabilmente
portati a svolgere indagini accurate
e molto costose, si parla di 20.00030.000 euro per una verifica completa delle strutture in assenza dei
calcoli dei cementi armati e dei progetti di costruzione, in relazione ai
compiti previsti per la certificazione
di idoneit statica nella delibera
dellOrdine degli Ingegneri del
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te con la giustificazione di salvare
vite umane. Ma quanti sono stati i
morti a Milano negli ultimi anni per
crolli dovuti alla stabilit delledificio
e non ad altre cause come lo scoppio del gas? Non se ne conoscono.
Regolamento edilizio del Comune
di Milano (Testo proposto)
(art.11.6))Tutti i fabbricati, entro 50
anni dalla data di collaudo delle
strutture, o in assenza di questo,
dalla loro ultimazione, dovranno essere sottoposti ad una verifica
dellidoneit statica di ogni loro parte secondo la normativa vigente alla
data del collaudo o, in assenza di
questo, alla data di ultimazione del
fabbricato, che dovr essere certificata da un tecnico abilitato. A tale
verifica dovranno essere sottoposti
anche gli edifici interessati, per almeno la met della loro superficie,
da cambio di destinazione duso, da
interventi di manutenzione straordi-
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Non bisogna essere stati in Amazzonia per sapere che ambienti diversi comportano una diversa vegetazione (che sostiene a sua volta
una fauna che le peculiare): le idee basilari dellecologia sono insegnate fin dalla prima media e del
significato di biodiversit son piene
le gazzette, ma - maledizione quando si passa dalla proverbiale
Amazzonia alla nostra realt di tutti i
giorni tutte le nozioni scompaiono
dalla mente.
Se vi un po di curiosit zoologica
che si concretizza in un elevato numero di Associazioni animaliste che
in vari modi si occupano delleducazione collettiva e della cura degli
animali sinantropi, una cupa ignoranza regna riguardo alla convivenza con le presenze vegetali, da cui
pure in misura non trascurabile dipendono le condizioni di vita e salute di chi abita Milano o qualsiasi altra citt.
Il punto che uno degli impatti pi
pesanti che esercitiamo sul pianeta
di far scomparire tutte le specie
caratteristiche e peculiari presenti
nei vari ambienti per sostituirle con
una flora (e una fauna) ridotta e indifferenziata, presente ovunque e
costituita da poche specie con esigenze simili a quelle che possono
fornire gli ambienti degradati che
abbiamo costruito.
Il fenomeno non privo di implicazioni negative: la scomparsa di elementi di vegetazione locale nelle
aree antropizzate provoca la perdita
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tazione e banalizzazione degli elementi vegetazionali nei progetti di
realizzazione di nuove aree verdi, in
cui ai manufatti e agli arredi sono
attribuiti importanza e valore maggiori rispetto alle piante. Non a caso
la scelta delle specie lasciata in
secondo piano e non compare in
modo analitico nei progetti offerti
alla cittadinanza. Succede pertanto
che spesso passino scelte discutibili
sotto laspetto della congruit vegetazionale.
Ne consegue che i cittadini di Milano, generalmente ignari e passivi
rispetto allo scempio del territorio
perpetrato nelle aree esterne alla
metropoli e di fronte alla distruzione
di quanto resta di alcuni ambienti
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te si metterebbe in tasca (visto la
recidiva) molti soldi, l'amministratore/a costretto a occuparsi professionalmente del problema visto che mi
MUSICA
questa rubrica curata da Palo Viola
rubriche@arcipelagomilano.org
Abbado e Schiff
difficile mandare in stampa questa rubrica, senza dire una parola
dolente sulla scomparsa di Claudio
Abbado. Il fatto che non ci sia pi
cambier il panorama musicale nel
mondo intero, modificher gli schemi che abbiamo elaborato sui temi
centrali dellinterpretazione musicale, delletica di un mestiere fra i pi
difficili, della capacit di dedicare
lintera propria vita a ricercare la
perfezione e ad approfondire il significato della musica alta. Claudio
(voleva essere chiamato cos da
tutti) stato una spanna sopra gli
altri direttori della sua generazione,
cos come lo fu Arturo Benedetti Michelangeli per il pianoforte. Credo
che qualsiasi musicista o musicofilo
da oggi si senta triste e che ci vorr
del tempo per elaborare un lutto cos profondo.
P.V.
Fermento Beethoveniano
A Milano vi in questo periodo una
sorta di fermento beethoveniano,
come se ci fosse un anniversario da
celebrare. Mentre il Corriere della
Sera sta vendendo a rate un cofanetto con tutte le Sonate e i concerti
per pianoforte e orchestra eseguiti
da Barenboim (una serie incisa negli anni sessanta, unepoca felice in
cui il direttore non ancora scaligero si concentrava solo sul suo
strumento, non era distratto da
troppi prestigiosi incarichi e non si
sdoppiava fra podio e pianoforte), le
Sinfonie compaiono in molti programmi di sala (come la ormai canonica
Nona
di
Capodanno
allAuditorium) e si sta concludendo
il ciclo delle Sonate pianistiche che
Andras Schiff esegue al Conservatorio per la Societ del Quartetto.
Marted scorso vi stato il penultimo concerto di questa importante
integrale, con lesecuzione delle
Sonate opere 90, 101 e 106 (o, se
si vuole, 27a, 28a e 29a delle 32
che costituiscono lintero ciclo), in
cui Schiff ha dato il meglio di s, ritrovando uno smalto e una passione
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ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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105 disegni di grandi artisti per il Museo Diocesano
Una nuova collezione arricchir il
gi nutrito percorso artistico del Museo Diocesano di Milano. Da venerd 24 gennaio sar infatti possibile
ammirare un nuovo lascito, esposto
insieme alla collezioni vescovili e
della diocesi, donato al Museo dal
grande collezionista e uomo daffari
Antonio Sozzani. Centocinque disegni, perlopi inediti, saranno esposti
in maniera permanente dopo un
lungo restauro che ha visto protagonisti non solo queste preziose e
delicate opere, ma anche le loro
cornici originali.
Sozzani, uomo di spicco della finanza milanese e grande collezionista
di arte dellOttocento francese, su
consiglio di Giovanni Testori, amico
e consigliere, inizia a comprare e
collezionare disegni su carta di molti
significativi maestri, italiani e non,
mettendo insieme una ricca collezione di cui Testori stesso assunse
la guida scientifica.
Forse fu su consiglio di un altro amico, quellAlberto Crespi gi donatore dellomonima collezione Crespi
di fondi oro italiani, depositata pres-
so lo stesso Diocesano, che Sozzani decise di donare anche i suoi disegni al Museo. Con delle clausole
ben precise: i disegni dovevano essere esposti tutti e tutti insieme, con
le loro cornici, e mai conservati o
esposti diversamente.
La raccolta Sozzani costituita da
disegni databili dal XV al XX secolo,
eseguiti da artisti principalmente italiani e stranieri, soprattutto francesi,
offrendo una ricca variet di fogli
riconducibili a scuole diverse, per
epoca e geografia. Tra questi, per la
sezione antica, spiccano i nomi di
Matteo Rosselli, Luca Cambiaso,
Bartolomeo Passarotti, Ludovico
Carracci, Guercino, Elisabetta Sirani, Gian Lorenzo Bernini, Carlo
Francesco Nuvolone, Francisco
Goya, e altri ancora.
Cospicuo anche il nucleo di disegni attribuiti a maestri dellOttocento
francese e dellImpressionismo,
come Jacques Louis David, JeanAuguste-Dominique Ingres, Camille
Corot, Eugne Delacroix, Thodore
Gericault, Gustave Courbet, douard Manet, Auguste Rodin, E-
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nellorto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe
Nuvolone, entrambe ancora nelle
ricche cornici dorate originali ed eccezionalmente presentate ora a
fianco dellopera del Crespi. Probabile ispiratore, se non diretto committente della decorazione della sala, con il ciclo della Passione e con
quello dedicato al tema delle Allegorie della Giustizia cristiana, era stato
Bartolomeo Arese, Presidente del
Senato di Milano (1660-1674), mecenate e protagonista della vita politica cittadina nei decenni centrali del
XVII secolo.
Il percorso espositivo comprende
altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali si
segnalano il bozzetto per una pala
daltare nella Certosa di Pavia del
Morazzone (La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San
Giorgio e il drago e la Nativit e adorazione dei pastori di Giuseppe
Il Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte a cura di Simonetta Coppa e Paola Strada fino
al 12 gennaio 2014 Pinacoteca di
Brera, sale XXX-XXXIV Orari: da
marted a sabato dalle 8:30 alle
19:15 (la biglietteria chiude alle
18.40). Biglietti Intero: 10,00, Ridotto: 7,00
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sfere di gusto impressionista e fauve con unattenzione ai temi leggendari e legati al passato, come ad
esempio i cavalieri, soggetti che si
trova ad affrontare allinizio del 900.
Abbandonata la Russia, Monaco
sembra offrire una vita migliore a
Kandinsky, che frequenta lAccademia di Belle Arti e si lega ad artisti
che sperimentano con lui un tipo di
arte ancora di gusto Art Nouveau:
il momento del gruppo Phalanx.
Dopo viaggi che lo conducono in
giro per il mondo insieme alla nuova
compagna, la pittrice Gabriele Munter, Kandinsky si trasferisce a Murnau, in Baviera, ed l che, passo
dopo passo, nascer lastrattismo.
Gradatamente i disegni si fanno
piatti, il colore prende piede e nel
1910 vedr la luce il primo acquerello astratto, dipinto con i colori primari che hanno, agli occhi dellartista,
una valenza e un significato unico e
fondamentale.
Nel 1912, in compagnia dellamico
Franz Marc, nascer il celebre
Blaue Reiter, quel Cavaliere Azzurro protagonista degli esordi di Kandinsky e che diverr anche un fortunato almanacco artistico. Seguir a
breve Lo spirituale nellarte, trascrizione del pensiero e della dottrina di
Kandinsky sullarte astratta.
Con lo scoppio della guerra Kandinsky costretto a tornare in Russia, momento in cui torner a una
fugace figurazione e in cui conoscer la futura moglie Nina. Nel 1922
accetta il prestigioso invito del Bauhaus di Gropius e si trasferisce a
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pu essere seguito lungo le tre sezioni della mostra, dove sono esposti i bozzetti, i disegni preparatori e
alcune analisi radiografiche.
La prima versione dellopera Ambasciatori della fame, e gi da questa versione Pellizza sceglie il luogo
e il tempo dell'azione: la piazza davanti a palazzo Malaspina, a Volpedo, simbolo del potere signorile di
antica data. Nella luce di un mattino
primaverile - il 25 aprile sullimbocco di Via del Torraglio,
Pellizza fece avanzare un gruppo di
lavoratori guidati da due portavoce
dal piglio deciso in primo piano e
affiancati da un ragazzo pi giovane.
Nel corso del 1893-94 decise di riproporre il tema in un nuovo quadro
di pi grandi dimensioni, cercando
di mettere meglio a fuoco il gruppo
centrale dei personaggi. Abbandonata la tecnica a larghe pennellate,
adotta una tecnica divisionista a
piccoli punti e linee di colori disposti
in modo puro sulla tela, per raggiungere effetti di luminosit ed espressivit. Nel nuovo bozzetto, eseguito nel 1895, Pellizza elimin il
punto di vista dallalto per una presa
diretta frontale dei suoi protagonisti:
numerose figure di artigiani e contadini che avanzano guidati dai due
capi della rivolta affiancati ora da
una donna con un bimbo in braccio,
ritratto di Teresa, moglie dellartista.
Di l a poco vedr la luce Fiumana, il
cui titolo allusivo allingrossarsi
della schiera dei lavoratori, paragonabile ad un fiume in piena, puntan-
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no, cantano, e sono parte dellopera.
Kjartansson non nuovo a questo
tipo di operazioni, che vogliono esprimere concetti per lui fondamentali: la forza della musica, le sensazioni e le connessioni psicologiche
che una melodia pu creare, larte
come forza di collaborazione tra diverse persone ed elementi, lamore
per la performance. Si potrebbe dire
molto altro. In realt meglio lasciar
la magia e la sorpresa della scoperta di questopera, cos forte emozio-
Ragnar Kjartansson The Visitors a cura di Andrea Lissoni e Heike Munder. La mostra riaprir gioved 5 dicembre. prorogata fino al
5 gennaio 2014.
Dieter Roth Bjrn Roth - Islands a
cura di Vicente Todol Fino al 9 febbraio 2014
HANGAR BICOCCA via Chiese 2
Orari: Lun-mar-merc: chiuso Gioven-sab-dom: 11-23 Entrata gratuita
di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
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precisione dinizio carriera, come il
busto dedicato alla compagna di
una vita Rose Beuret, si alternano
richiami alleros e alla disinibita ricerca formale ed estetica del maestro, manifestando la sua necessit
di tentare nuovi percorsi scultorei.
Qui le commoventi Mains damant
sono un richiamo lirico allamore e
alla sensualit, ma lasciano gi pienamente comprendere il lavoro di
recupero della tradizione che Rodin
conduce insieme allaffermazione di
una nuova idea di scultura.
La poetica dellincompiuto caratterizza la terza sezione dove c il trionfo del non finito, espediente che
rimanda immediatamente a Michelangelo e che Rodin rielabora in una
chiave di assoluta novit.
Una mostra che spiega anche la
modernit del pensiero di Rodin, gi
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LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Antonio Greppi e Bianca Dal Molin
Dieci vite in una sola
Edizioni l'Ornitorinco, Milano, 2013
pag 190 euro15
Antonio Greppi
Novant'anni di socialismo
a cura di Jacopo Perazzoli
Edizioni l'Ornitorinco, Milano, 2013
pag 220 euro16
I centoventi anni dalla nascita di Antonio Greppi, Sindaco della Milano
liberata, non sono un anniversario
d'occasione. Non lo sono perch il
2014, lo si voglia o meno, l'anno
decisivo per il successo di Expo
2015. Successo legato all'efficacia
dell'impegno che la Citt sar in
grado di produrre in questi ultimi
mesi.
Ora, la recente pubblicazione, quasi
contemporanea, di due volumi che
hanno per protagonista Antonio
Greppi, come autore e come personaggio chiave della storia recente di
Milano, ripropongono il trinomio, eti-
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me momento di speranza e di attesa, ma pur sempre attesa, di transizione verso nuovi e pi stabili equilibri politici, che si sarebbero compiuti almeno quindici anni pi tardi
con l'estensione della collaborazione politica e di governo al Partito
Socialista e con la nascita del centro-sinistra.
Ne risultata una quasi cancellazione, mai dichiarata n analizzata
con determinazione, dei fermenti e
delle lacerazioni presunti nel mondo
cattolico, in quello socialista e nei
gloriosi brandelli di quello azionista;
e dell'aspra dialettica sulla modalit
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CINEMA
questa rubrica a cura di Anonimi Milanesi
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Philomena
di Stephen Frears [Francia, Regno Unito, USA, 2013, 98']
con Judi Dench, Steve Coogan
soggetto dal libro di Martin Sixsmith The Lost Child of Philomena Lee
Le voglio parlare di mio figlio. Me
lhanno portato via. Non ho mai
smesso di cercarlo. Cos Philomena chiede aiuto a un giornalista per
ritrovare il figlio sottrattole da un
convento cattolico in cui era stata
segregata dai genitori cinquanta
anni prima, per la vergogna di essere rimasta incinta poco pi che adolescente. Le suore la costrinsero a
vendere il figlio a una ricca famiglia
americana (oltre 4000 bambini verranno strappati alle giovani madri in
quegli anni con il consenso silenzioso della chiesa cattolica).
la storia vera (mai come in questo
caso calza il termine giornalistico
vita vissuta) di unanziana signora
irlandese che intraprende un viaggio
al di l delloceano in cerca di un
amore spezzato violentemente.
Quasi un road movie di due persone
distanti in convivenza forzata: una
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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23 gennaio: la morte del cigno, Anna Pavlova
Il 23 gennaio di ottantr anni fa
(1931) a Den Haag nei Paesi Bassi
morta una leggenda, morto il
cigno, morta Anna Pavlovna Pavlova. Tornava in treno da LAia da
una vacanza, verso una tourne in
Germania e in patria, ma era vestita
troppo leggera, si ammal e mor di
pleurite tenendo in mano il proprio
tut del Cigno, che aveva fatto la
sua fortuna nel mondo.
Per lei il grande coreografo Michail
Fokin (noto pi alla francese come
Michel Fokine) aveva creato nel
1901 forse la pi famosa e ambita
variazione, La morte del cigno sul
pezzo Il cigno tratto dal Carnevale
degli animali di Camille SaintSans. Questa coreografia ha segnato per sempre il balletto del Novecento e, dopo laddio al Teatro
Kirov di Leningrado (oggi Mariinskij
a San Pietroburgo) per una carriera
internazionale di promozione della
danza l dove non cera, la Morte
del cigno diventata il simbolo della
danza russa nel mondo, il connubio
perfetto di virtuosismo tecnico e in-
Famosi sono i ports de bras del Cigno. Per grande fortuna possibile
vedere qualche fotogramma di Pavlova anche su YouTube, le sue
braccia che mimano alternatamente
la ali o il collo del cigno danno
allesecuzione un intenso pathos
espressivo, capace di commuovere
ogni spettatore. Dopo lindiscusso
successo della Morte del cigno, anche il balletto ajkovskiano Il lago
dei cigni ha subito linfluenza dei
ports de bras di Pavlova e lei stessa
per prima in uninterpretazione di
Odette ha inserito le braccia del Cigno. Infatti, nellOttocento le coreografie di Odette non prevedevano
ampi e dolci movimenti di braccia;
dopo Pavlova non c esecuzione di
Odette che non preveda i ports de
bras del Cigno. E da allora a causa
di Pavlova non c spettatore profano del balletto che non confonda Il
lago dei cigni di ajkovskij con La
morte del cigno di Fokin.
Domenico G. Muscianisi
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