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LU IG I VERD I

O rganizzazione delle altezze


nello spazio tem perato
1998, by Ass. M us. EN SEM BLE 900
Via Isonzo, 10 - 31100 TREVISO
tel./fax: 0422-260226; altro tel.: 265584
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http://w eb.tin.it/ensem ble900
D IASTEM A AN A LISI, 4
Collana diretta da: Paolo Troncon
Prefazione dellautore
U na conoscenza approfondita delle leggi num eriche che governano certi fenom eni di
aggregazione dei suoni indispensabile per una pi corretta com prensione dei feno-
m eni stessi; tuttavia bene sottolineare che lim piego di procedim enti num erici nel-
lelaborazione di una com posizione m usicale non pu dar luogo che a sterili form ulette,
se ad essi non si unisca un adeguato discernim ento anzich una acritica accettazione.
Lapproccio quantitativo facilm ente schem atizzabile in term ini num erici: in num eri
traducibile larm onia, la m elodia, il ritm o, la form a. U na analisi quantitativa pu essere
perfetta sotto ogni punto di vista eppure non spiegare o dim ostrare nulla; essa rischia
di contraddire lessenza stessa della m usica se non seguita della elaborazione qualitativa;
per questo m otivo opportuno che le inform azioni contenute in questo libro siano
considerate dal loro punto di vista puram ente quantitativo, lasciando ai lettori pi
ricettivi il com pito di elaborarne le possibili im plicazioni qualitative.
La capacit di risolvere problem i ben definiti m eccanica, e pu essere insegnata; la
capacit di risolvere problem i m al definitinon pu essere insegnata, m a per potersi
esplicare necessita della capacit m eccanica com e condizione im prescindibile. La m ente
um ana non un com puter, e se questo pu essere uno svantaggio dal punto di vista
m eccanico e della catalogazione dei dati, essa per insostituibile per quanto riguarda
lelaborazione e la trasform azione qualitativa dei dati stessi; in questa direzione occor-
re perci soprattutto indirizzare la m ente um ana, valorizzando ed esaltando ci che
essa possiede di non m eccanico e di m al definito. Ci non significa che si debba
rinunciare a definire quanto m eglio possibile gli aspetti quantitativi di un problem a,
m a soltanto che opportuno porli com e base e presupposto di una successiva elabo-
razione qualitativa: lA rte infatti la tendenza delluom o a porsi dei problem i ed a
risolverli in form e diverse, in m odo da potersene porre sem pre di nuovi, attraverso una
continua ridefinizione di ci che deveessere e ci che puessere in base a ci che
si vuole.
Il presente lavoro si propone in prim o luogo di organizzare lo spazio sonoro tem pera-
to in base alle varie possibilit di disporre le altezze al suo interno, indagandone
successivam ente le principali propriet com binatorie. I processi che regolano la costi-
tuzione delle varie com binazioni sono espressi attraverso sem plici form ule aritm etiche
che, accom pagnate da esem pi elem entari, risultano di facile applicazione.
N ella prim a parte del libro vengono sintetizzate e sviluppate alcune nozioni di teoria
generale, basate in particolare sulle ricerche elaborate da alcuni dei m aggiori esponen-
ti della scuola analitica am ericana: da H anson a M artino, da Lew in a Forte, fino a
H ow e, Starr e Rahn. U gualm ente am pio spazio stato dedicato alle teorie di studiosi e
com positori europei com e B usoni, Costre, H auer, Sim briger, teorie m olto im portanti
che tuttavia, pur precedendo spesso cronologicam ente quelle elaborate in Am erica,
hanno evidenziato m inore sistem aticit, facile em pirism o, se non addirittura propen-
sione per una ricerca troppo astratta o esoterica e, in ultim a analisi, fine a se stessa.
Se alla base della trattazione vi una serie m olto ricca e variegata di sollecitazioni,
m olto num erosi sono anche i concetti e le elaborazioni del tutto nuovi e m olto am pio
il corredo di esem pi originali. In questa prospettiva si colloca la classificazione di tutti
gli insiem i, in una serie di tavole che riassum ono e sintetizzano le proposte di tredici
fra i m aggiori ricercatori teorici di differenti estrazioni geografiche e culturali (Babbit,
Busoni, Costre, Forte, H auer, M artino, M azzola, Perle, Pinos, Rahn, Solom on, Sim briger,
Starr).
Lam pia parte teorica seguita da un breve capitolo che esem plifica alcune possibili
applicazioni pratiche, basate sui concetti sviluppati nella prim a parte, m entre la sezio-
ne storica approfondisce alcuni aspetti propri delle num erose teorie sulla classificazio-
ne degli accordi. N ella sezione storica am pio spazio dedicato anche ai com positori
della scuola russa e ucraina del prim o N ovecento, che svilupparono tecniche com positive
di tipo seriale e dodecafonico del tutto indipendenti dallO ccidente.
Allintero della grande variet degli insiem i teoricam ente possibili, quelli simmetrici
per trasposizione hanno conosciuto una grande diffusione nellopera dei com positori
del X X secolo. In questa prospettiva, lam pia sezione seguente, corredata di num erosi
esem pi, dedicata allanalisi approfondita di queste particolari form e di aggegazione.
Il testo non va letto necessariam ente seguendo la successione della trattazione; tem i
accennati nella parte teorica vengono spesso approfonditi nella parte storica e vicever-
sa, per cui il lettore invitato a scegliere i percorsi che preferisce.
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I.1. Spazio acustico o continuum sonoro
In senso generale, con il term ine di continuum sonoro si indica linsiem e pi am pio
possibile di frequenze esistenti. Pi in particolare, per continuum sonoro si intende la
totalit delle frequenze percepibili dallorecchio um ano, ossia il totale di tutti i suoni
udibili, allinterno di un am bito com preso allincirca fra i 16 H z e i 16.000 H erz al
secondo (spazio acustico).
A llo scopo di analizzare lenorm e quantit di fenom eni sonori com presi in un am bito
di questo tipo, innanzitutto necessario spazializzare il continuum , attraverso ladozio-
ne di alcuni punti di riferim ento fissi; in tale prospettiva possibile elaborare vari
m etodi di divisione regolare del continuum , in base alla struttura secondo cui le varie
frequenze si distribuiscono al suo interno.
U n prim o punto di riferim ento, particolarm ente im portante, costituito dalla divisione
dello spazio acustico in ottave uguali. Lottava fu individuata sin dallantichit com e un
intervallo naturale perfetto e nella sua cornice si sono inquadrati tutti i sistem i m usicali.
Laccettazione della ottava com e prim a divisione fondam entale del continuum risiede
in una precisa legge fisica, dedotta em piricam ente da Pitagora di Sam o nel VI sec. a C.,
e ottenuta attraverso la divisione a m et di un m onocordo. N on a caso il term ine
armonia, per gli antichi greci, stava ad indicare sia lottava, in quanto sim bolo che
esprim eva lordine del m ondo m ateriale, sia il num ero, in quanto sim bolo che esprim e-
va lordine del m ondo spirituale.
Le valutazioni di Pitagora furono conferm ate da tutte le osservazioni successive. In
particolare stato pi volte verificato che i suoni a distanza di ottava si succedono
secondo lintervallo m atem aticam ente pi sem plice, esprim ibile con i num eri interi pi
piccoli (1/2): il num ero di vibrazioni di ogni suono a distanza di ottava aum enta cio
secondo la proporzione di 1/2. A ccetterem o quindi levidenza di un dato scientifico,
dividendo lo spazio acustico in 10 ottave, da 16 a 16.000 vibrazioni al secondo (H erz)
ponendo cos, allinterno di un continuum incoerente, il prim o punto di riferim ento.
Per convenzione il suono udibile pi basso (16 H z) sar denom inato D o; saranno tutti
D o quei suoni che si succederanno secondo lintervallo sem plice di 1/2, e cio: 16 H z,
32 H z, 64 H z, 128 H z, 256 H z, 512 H z, 1024 H z, 2048 H z, 4096 H z, 8192 H z e 16284 H z.
N ellottava cosiddetta sub-contrabbassa (16-32 H z) non sem pre lorecchio um ano in
grado di sintetizzare efficacem ente le vibrazioni in una definita percezione di altezza,
m entre nelle due ottave sovracute (4096-16284 H z.), tale percezione im precisa, spes-
so dolorosa. Solo in casi eccezionali gli strum enti costruiti dalluom o possono raggiun-
I. TEO RIA G EN ERALE
Note a p. 84
10
Capitolo I
gere le regioni estrem e dello spazio acustico: per questo m otivo la quasi totalit del
repertorio m usicale si sviluppato allinterno delle sette ottave centrali, che sono state
denom inate convenzionalm ente O ttava Contrabassa (32-64 H z), Prim a O ttava (64-128
H z), Seconda O ttava (128-256 H z), Terza O ttava o O ttava centrale (256-512 H z), Q uar-
ta O ttava (512-1024 H z), Q uinta O ttava (1024-2048 H z), Sesta O ttava (2048-4096 H z).
D a unanalisi puram ente statistica del repertorio m usicale occidentale, si pu giungere
verosim ilm ente alla conclusione seguente: che luom o si sia espresso m usicalm ente
per il 40% circa allinterno della Terza O ttava, per il 25 % allinterno della Seconda
O ttava, per il 10 % allinterno della Prim a, per il 20 % allinterno della Q uarta e per il 5%
allinterno delle altre tre ottave, soprattutto di quella Contrabbassa e della Q uinta.
Inutile sottolineare che lestensione entro cui si m anifestato il fenom eno m usicale
corrisponde per buona parte allestensione della voce um ana, com presa nelle quattro
ottave centrali (64-1024 H z).
Es. 1.1
G li spazi acustici non ottavianti, pur non rispettando le condizioni di propagazione
del suono, rim angono teoricam ente possibili e sono stati oggetto di interessanti ricer-
che da parte di num erosi com positori; la loro costituzione interna presenta, tuttavia,
forti irregolarit, tali da rendere assai problem atica la loro utilizzazione. Il com positore
Ivan Vy negradskij
1
ad esem pio, che teorizz lo spazio non-ottaviante, lo defin com e
un continuum -sonoro non divisibile in altezze discrete a intervalli regolari. U no spazio
sonoro che non sia ciclico allottava (non ottaviante), non potrebbe quindi contenere
scale cicliche, cio scale che si potessero ripetere identiche, ad altezze assolute diverse.
I.2. Divisione dellottava
Il principio di identit dei suoni allottava giustificato da num erose osservazioni,
tanto da potere essere considerato com e un assiom a, necessario allo sviluppo di un
qualsiasi sistem a m usicale. La divisione dellottava in 12 parti uguali invece puram en-
te convenzionale e tipica della civilt m usicale occidentale; questa distinzione non va
sottovalutata, se non si vuole incorrere in una sorta di assolutism o culturale che non
pu rivelarsi che im produttivo.
La divisione dellottava in 12 parti uguali fu una scelta arbitraria che si rese necessaria
Ottava
contrabbassa
32 - 64 Hz
Prima
ottava
64- 128 Hz
Seconda
ottava
1 2 8 - 2 5 6 Hz
centrale
Terza
ottava
256- 512 Hz
Quarta
ottava
512-1024 Hz
Quinta
ottava
10242048 Hz
Sesta
ottava
2048/4096 Hz
11
Teoria generale
per assecondare levoluzione naturale del sistem a m usicale occidentale. Tale suddivi-
sione si rivelata quanto m ai ricca di possibilit e di connessioni interne, tanto da
porre la civilt occidentale in una sorta di posizione privilegiata nello stabilire una
innegabile egem onia culturale in cam po m usicale: Curt Sachs ad esem pio, sosteneva
che tutta la m usica dovesse procedere verso una form a di standardizzazione e che tutti
i sistem i m usicali dovessero evolvere verso il tem peram ento equabile, il quale perm et-
teva la pi vasta gam m a di trasposizioni.
Il com positore e teorico Josip illinger
2
si a lungo interessato dei problem i connessi
alla divisione dellottava; in Theory of Pitch Scales, illinger scrisse:
Il num ero intero 1, che esprim e lunit di m isura equivalente ad un sem itono, la
conseguenza del sistem a di divisione dellottava, qui adottato. Lespressione m a-
tem atica di questo sistem a di tem peram ento (sviluppato da Andreas W erckm eister
nel 1691)
12
2. Il num ero 2 esprim e il rapporto di frequenza di una ottava, cio
2/1; lesponente 12 esprim e il num ero delle divisioni uguali allinterno dellottava.
I sem itoni sono quindi num eri interi che esprim ono i logaritm i su base
12
2.
Se costruiam o una serie di 12 radicali, in m odo che lindice della radice rim anga
12 m entre il valore del radicando passi da 1 a 12, otterrem o una serie corrispon-
dente alle frequenze del tem peram ento equabile attuale.
3
I vari sistem i m usicali possono avere diversi fondam enti, possono essere sorti da biso-
gni puram ente m usicali o da riflessioni m atem atiche e cosm ologiche. In particolare il
tem peram ento e la divisione della ottava in 12 parti uguali, nel sistem a m usicale occi-
dentale, si rese necessario per dar m odo alla m usica tonale di m anifestarsi
com piutam ente; esso non fu allorigine della m usica tonale, bens ne fu la conseguen-
za: determ inato dalla pratica, solo successivam ente fu codificato allinterno di una
teoria gram m aticale.
La tonalit si afferm com e un m odo di com binare i suoni cos da rendere possibile la
relazione di ognuno di essi con un suono fondam entale; essa risiedeva in affinit
arm oniche e m elodiche fra i suoni, tali da determ inare la loro successione e la loro
aggregazione verticale. La successione orizzontale dei suoni si organizz in scale di
sette suoni, la aggregazione verticale in accordi di tre suoni; la com posizione e la
m odificazione degli accordi e le leggi della loro successione furono il risultato necessa-
rio della tonalit. Scriveva Ftis: Cam biate lordine dei suoni di una scala, distribuite
differentem ente i suoi intervalli, e la m aggioranza delle relazioni arm oniche cesser di
esistere.
4
una ipotesi plausibile che levoluzione m usicale abbia proceduto da sem plici form u-
le a scale arbitrarie sem pre pi organizzate, per tendere verso lo spazio sonoro nella
sua totalit: sarebbero state le note aggiunte, in sostanza, a determ inare lam pliam en-
to di ogni sistem a. Consideriam o per esem pio un sistem a m usicale m olto sem plice,
che contenga solo form ule; queste form ule tenderanno a proliferare in m odo da for-
m are scale sem pre pi com plesse. Q uando queste form ule avranno perso la loro iden-
tit, il sistem a si evolver verso una nuova scala arbitraria, che diverr a sua volta una
form ula di un sistem a futuro (questo processo uguale a quello che nella linguistica si
chiam a blending). Lintroduzione di nuove form ule porter ad un ulteriore arricchi-
m ento del sistem a e alla adozione di una nuova scala arbitraria che com prender tutte
le precedenti.
12
Capitolo I
La scala diatonica, tipica della m usica tonale, aveva avuto origine da alcune brevi
form ule ripetitive che si erano stabilizzate in un sistem a di relazioni. La adozione della
scala diatonica fin poi con il dare origine alla divisione dellottava in 12 parti uguali,
attraverso quel procedim ento conosciuto com e temperamento equabile.
N ella m usica occidentale m oderna tutte le altezze tendono a inquadrarsi allinterno
della scala crom atica a dodici suoni: questa scala si costituita com e conseguenza
delle varie scale diatoniche e questultim e, a loro volta, sono una som m a delle triadi
che esse contengono. In questa prospettiva appare m olto utile lintroduzione dellidea
m atem atica di insieme. U n insiem e pu essere descritto com e un sistem a arbitrario di
relazioni. Sono insiem i, ad esem pio, tutti i num eri, tutti i num eri interi, tutti i num eri
pari, ecc.: il prim o di questi term ini (soprainsiem e) contiene gli altri due (sottoinsiem i),
m entre il secondo contiene il terzo. Lo stesso ragionam ento pu essere applicato a
insiem i sonori com e tutte le altezze, tutte le altezze tem perate secondo un certo
sistem a di divisione, tutte le altezze inscritte in una scala di D o m aggiore, ecc.
A bbiam o sottolineato com e il principio di ogni tipo di espressione m usicale sia la
scelta di pochi suoni allinterno di una vasta gam m a di possibilit; tali suoni stanno fra
loro in un determ inato rapporto intervallare e la loro organizzazione determ ina la
costituzione di scale, che sono alla base di ogni sistem a m usicale evoluto. In questa
prospettiva, uno studio accurato della scala tem perata di 12 suoni appare indispensa-
bile per m eglio focalizzare la natura di tutte le com binazioni (sottoinsiem i) in essa
contenute, passando in rassegna e analizzando le possibili aggregazioni che ne deriva-
no. N on si possono tuttavia om ettere tre considerazioni:
1) Che sia possibile dividere ogni ottava in un num ero qualsiasi di parti uguali tra loro
(ad esem pio in 24 parti, com e nel sistem a a 1/4 di tono).
2) Che sia possibile dividere ogni ottava in un num ero qualsiasi di parti in qualsiasi
m odo diverse tra loro (ad esem pio nelle scale indiane).
3) Che sia possibile dividere ogni ottava in un qualsiasi m odo diverso dalle altre ottave,
in un num ero qualsiasi di parti, in qualsiasi m odo diverse tra loro.
Fra le num erose divisioni dellottava teoricam ente possibili, com prendenti un num ero
di intervalli m aggiore di 12, Rasch
5
ne elenca ben 78, com poste da un num ero variabile
di gradi, da 14 a 129. Fra le scale pi conosciute, si segnalano brevem ente le seguenti:
19 gradi (sistem a dodecafonico-diatonico): Yasser (1932), M andelbaum (1961);
24 gradi (sistem a bi-dodecafonico o a quarti di tono): H aba (1927), Carrillo,
Kallenbach-G reller (1926), Vy negradskij (1940), Schneider (1975);
31 gradi (sistem a a quinti di tono): Vicentino (1555), Colonna (1618), H uygens
(1691), Supping (1722), Fokker (1945);
36 gradi (sistem a tri-dodecafonico o a sesti di tono): H aba (1927);
43 gradi (sistem a a settim i di tono): Saveur (1701);
48 gradi (sistem a a ottavi di tono);
53 gradi (sistem a a noni di tono): Bosanquet (1876), W hite (1883), Tipple e Frye
(1941) Fickenscher (1941);
72 gradi (sistem a esa-dodecafonico o a dodicesim i di tono): M aedel e H erf (1977);
96 gradi (sistem a otto-dodecafonico o a sedicesim i di tono): Carrillo (1948).
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Teoria generale
Es. 1.2
I.3. Altezze e intervalli
Si definiscono altezze (in inglese pitch) solo quei suoni le cui frequenze possono
essere ottenute som m ando ad una altezza standard (nel nostro caso D o =16 H z) un
num ero intero di sem itoni tem perati. Le altezze si rappresentano tradizionalm ente at-
traverso le note, sim boli grafici distribuiti su una griglia di riferim ento, il pentagram m a,
ai quali dato il nom e convenzionale di do, do#, re, ecc. La notazione per ogni
altezza non unica, poich ne esistono diverse possibili denom inazioni, (enarm oniche)
dovute alle cinque inflessioni utilizzate nel sistem a tonale (bb, b, , #, ##). Tutte le
notazioni enarm oniche sono equivalenti, in quanto le diverse denom inazioni derivano
dalla variet dei significati funzionali che unaltezza pu assum ere allinterno di una
logica di tipo tonale; le tre possibili notazioni dellaltezza D o ad esem pio (si#, do, rebb)
si possono ridurre ad una sola.
N um erosi sono stati i tentativi di ridurre la notazione di una altezza ad un unico
sim bolo grafico, che com prendesse tutte le inflessioni; tuttavia nessuno di questi tenta-
tivi ha avuto m olto successo. Vanno segnalate in particolare le proposte di Busoni e di
A laleona, di O buchov, di G oly ev e di H auer, tutte m otivate dalla necessit di unifor-
m are i diesise i bem ollein un unico sim bolo, vista linutilit di ogni distinzione
allinterno di un linguaggio non tonale.
O buchov propose una riform a grafica nel 1915, riform a assai vicina, per certi aspetti, a
quella del teorico argentino M enchaca, che stabiliva e fissava il carattere definitivo e
assoluto del tem peram ento equabile. H auer giungeva a conclusioni analoghe nel 1921.
A nche Schnberg e Bartk ebbero a sottolineare la necessit di uniform are in un unico
sim bolo i diesise i bem olle. N ellesem pio seguente sono riportati i sim boli proposti
da O buchov, utilizzati da num erosi com positori del 900, fra cui H onegger.
Es. 1.3
1/3 d i t o n o 1/4 d i t o n o 1/5 d i t o n o 1/6 d i t o n o
1/7 d i t o n o 1/8 d i t o n o 1 / 9 d i tono

14
Capitolo I
Abbiam o sottolineato com e la pratica m usicale abbia circoscritto lestensione dello
spazio sonoro utilizzabile in circa 7 ottave, ognuna delle quali suddivisa in 12 parti
uguali, per un totale di 84 altezze. La totalit dei suoni disponibili con questo tipo di
suddivisione appare chiaram ente sul pianoforte, che com posto allincirca da tanti
tasti quanti sono i suoni com presi in 7 ottave divise in 12 parti, (cio 84): il totale dello
spazio sonoro tem perato com prende in teoria fino a 120 unit (12x10).
Per designare le varie altezze, appare quanto m ai utile e conveniente ricorrere ad una
notazione che faccia uso dei num eri interi. I num eri interi possiedono infatti due pro-
priet fondam entali:
Sono ordinati in m odo che fra due di essi uno sia pi grande.
Sono egualm ente spaziati; quello successivo pi grande del precedente esatta-
m ente di una unit.
Q ueste propriet si accordano con i principi fondam entali di ogni scala a tem peram en-
to equabile, nella quale cio tutte le altezze si succedano a intervalli regolari, per
convenzione uguali a 1. Se, ancora per convenzione, chiam erem o 0 il D o centrale, le
altezze inferiori saranno rappresentate da num eri interi negativi, quelle superiori da
num eri interi positivi. Fra due altezze sar pi acuta quella designata da un num ero
intero pi grande (0+1 = un sem itono sopra il D o = D o#).
U no dei prim i teorici che fece uso dei num eri interi per indicare gli intervalli fu Sergej
Taneev; egli indic lunisono con lo 0, il sem itono con 1 e cos via. A questo proposito,
nel suo Contrappunto mobile nello stile rigoroso, pubblicato per la prim a volta nel
1909, Taneev ebbe a scrivere:
[] che soltanto su una base m atem atica si pu fondare una dottrina precisa e
chiara sul contrappunto m obile... che soltanto per via m atem atica possibile
sollevare la cortina di arcano m istero che per tanto tem po ha avvolto la dottrina
del contrappunto m obile.
6
A dottando i principi di Taneev, un intervallo fra due altezze x e y pu essere definito
com e il num ero intero di sem itoni com presi fra x e y: esso pu essere calcolato
assum endo una altezza specifica, denom inata x, e som m ando un certo num ero di
sem itoni tem perati, fino ad arrivare alla altezza denom inata y. Il num ero di sem itoni
som m ati sar lintervallo fra x e y. Per ogni due altezze x e y, lintervallo <i> fra x e y
sar uguale alla differenza fra y e x.
Esem pio:
x = m ib = 3, y = m i = 20.
Lintervallo fra x e y si potr indicare cos:
i <x,y> = yx, cio i <320> = 203 = 23.
Es. 1.4
U n intervallo pu essere consecutivo o simultaneo: nel prim o caso potr essere ascen-
dente (positivo) o discendente (negativo); per m otivi pratici opportuno classificare
3 20
i < 23 >
15
Teoria generale
ogni intervallo nella sua form a ascendente, partendo dallaltezza pi bassa e indican-
dolo con un valore assoluto positivo; nel caso precedente si avr quindi:
3(20) = 23.
G li intervalli superiori allottava sono denom inati intervalli composti, gli intervalli com -
presi allinterno di una ottava sono denom inati intervalli semplici. Esistono 12 tipi di
intervalli sem plici, che possono essere indicati coi num eri interi da 0 a 11. Essendo la
denom inazione tradizionale degli intervalli strettam ente legata al sistem a tonale, (al-
lesterno del quale non c una differenza sostanziale tra seconda eccedente e terza
m inore) appare in questo contesto indispensabile designare ogni intervallo con un
num ero che ne specifichi lampiezza (o magnitudine).
N ella tabella seguente appare il num ero che qualifica ogni intervallo, con a fianco la
sua denom inazione nel sistem a tonale:
intervalli semplici
0 prim a (unisono)
1 seconda m inore (sem itono); ottava eccedente
2 seconda m aggiore (tono); terza dim inuita
3 terza m inore; seconda eccedente
4 terza m aggiore; quarta dim inuita
5 quarta giusta
6 quarta eccedente; quinta dim inuita (tritono)
7 quinta giusta
8 quinta eccedente; sesta m inore
9 sesta m aggiore; settim a dim inuita
10 settim a m inore; sesta eccedente
11 settim a m aggiore; ottava dim inuita
intervalli composti
0 m od.12 (12) ottava
1 m od.12 (13) nona m inore
2 m od.12 (14) nona m aggiore
eccetera.
Es. 1.5
0 1 2
3 4
5 6
7
8 9
10 11 12
0 (mod.12)
13
1 (mod. 12)
14
2 (mod. 12)
ecc.
16
Capitolo I
I.4. Classi di altezze
Secondo una definizione adottata da M ilton B abbit nel 1955, tutte le altezze che diffe-
riscono per un num ero intero di ottave appartengono ad una m edesim a classe di
altezze (in inglese pitch class, abbreviato in pc).
7
Col term ine di classe di altezze si
indica quindi linsiem e di quelle altezze che differiscono lun laltra solam ente per
lottava a cui appartengono. Tale nozione esclude ogni inform azione inerente il regi-
stro, la durata, il tim bro, la dinam ica e ogni altra caratteristica secondaria di un suono:
una classe di altezze sem plicem ente linsiem e di tutte le altezze equivalenti a distanza
di ottava.
I suoni di una stessa classe di altezze sono m ultipli interi a distanza di 12 sem itoni;
esistono perci 12 classi di altezze, quante sono le divisioni della ottava tem perata:
ognuna chiam ata con il suo m em bro positivo pi piccolo.
D ue suoni x, y appartengono alla stessa classe di altezze, sono cio equivalenti, se e
solo se per un intero n, y = (12n) c, ossia i <x,y> = 12n.
Esem pio:
Per n = 4, x = 34, y = 14, si avr:
34 = 12n 14 = 4814, ossia i <34,14> = 1434 = 48.
Il m em bro positivo pi piccolo della classe di altezze a cui appartengono 14 e 34
10, poich i <14,10> = 12n e i <34,10> = 12n.
Es. 1.6
In pratica per verificare se due altezze qualsiasi appartengano alla m edesim a classe di
altezza occorre calcolare se lintervallo che le divide sia m ultiplo di 12; questa defini-
zione chiam ata in m atem atica modulo e, nel caso della scala crom atica (tem perata in
12 parti uguali), si usa labbreviazione: m od.12.
Lorologio un esem pio fam iliare di un sistem a a m odulo 12: proprio riferendosi
allanalogia fra orologio e scala crom atica, il com positore e teorico Peter Schat ha
elaborato una teoria m usicale che ha denom inato Tone Clock System.
8
Poich il m ateriale di base del sistem a tem perato occidentale costituito da 12 diffe-
renti classi di altezza, esse si possono tutte rappresentare allinterno di una singola
ottava, utilizzando i num eri interi da 0 a 11. D efinirem o quindi interi di classe di
altezza i num eri interi da 0 a 11. Linsiem e che contiene tutte e 12 le classi di altezze
allinterno di una ottava pu essere definito spazio temperato assoluto (Per Babbit:
Aggregate; per Sim briger: Mantelkomplexion).
9
La regolarit laspetto fondam entale dello spazio tem perato. La presenza ad intervalli
regolari di uno stesso fenom eno perm ette la riduzione dello studio di tutte le com bina-
zioni allinterno di una unica ottava, poich tutte le ottave possiedono esattam ente le
i < 48 > = 12n
34 14
17
Teoria generale
stesse caratteristiche. Le classi di altezza sono le entit m inim e di suddivisione, e si
possono rappresentare attraverso il sim bolo grafico delle note distribuite sul
pentagram m a; esse potrebbero essere ugualm ente rappresentate com e punti disposti
lungo una linea.
I.5. Intervalli fra classi di altezze e classi di intervalli
Per ogni due classi di altezze a e b, lintervallo fra a e b sar uguale a ba m od.12.
Esem pio:
a = m ib = 3; b = m i = 20(m od.12) = 8.
Lintervallo fra a e b si potr indicare cos: i (a,b) = ba, cio i (3,8) = 83 = 11.
Es. 1.7
A nche in questo caso, com e per le altezze, sar m olto utile indicare lintervallo com e se
fosse sem pre ascendente, cio con un valore assoluto positivo; nel caso precedente
avrem o quindi 3(8) = 11.
G li intervalli fra classi di altezze sono sem pre da considerarsi allinterno di una ottava
(intervalli sem plici). La som m a dei due intervalli sem plici, ascendente e discendente,
dovr sem pre essere uguale a 0 m od.12, e luno sar linversodellaltro: nel caso
precedente avrem o 11+11 = 0.
G li intervalli sem plici si replicano periodicam ente allinterno di una estensione sem pre
pi am pia secondo la form ula tn = <i>, dove t il num ero di parti uguali in cui divisa
ogni ottava, n il num ero delle ottave e <i> il num ero dei sem itoni che form ano
lintervallo com posto (cio non ridotto m od.12).
Si pu cos ottenere la tabella seguente, indicativa del num ero di sem itoni com presi in
un num ero sem pre crescente di ottave:
ottave sem itoni
1 12
2 24
3 36
4 48
5 60
6 72
7 84
i < 23 >
3

20 3
i (11)
8
18
Capitolo I
Assegnando un num ero ad ogni intervallo, si possono eseguire agevolm ente num erose
operazioni. A d esem pio, lestensione dello spazio sonoro tem perato potr essere de-
dotta dal circolo delle quinte com pleto (contando cio 12 quinte ascendenti): infatti,
partendo da un D o contrabbasso e procedendo per quinte, si giunger a chiudere lo
spazio esattam ente dopo 7 ottave: poich una quinta giusta = 7, allora 7x12 = 84,
quante sono le divisioni dello spazio sonoro tem perato.
Poich ogni ottava divisa dal tritono in due parti uguali (12:2 = 6), e le ottave sono 7,
evidente che lo spazio sonoro tem perato a sua volta diviso dal tritono in due parti
uguali: poich il tritono = 6, allora si avr 84:2 = 42 e quindi 42:7 = 6.
Il num ero delle parti uguali in cui pu essere suddiviso un qualsiasi spazio tem perato
dato dalla form ula <i> = tn. Ladozione dei num eri interi perm ette di calcolare rapi-
dam ente gli intervalli, anche in ipotetici sistem i con un tem peram ento differente da 12,
in quanto la form ula generale valida per ogni tipo di tem peram ento.
Esem pio:
24 = 12x2 (spazio esteso su 2 ottave, di tem peram ento 12)
84 = 14x6 (spazio esteso su 6 ottave di tem peram ento 14)
54 = 18x3 (spazio esteso su 3 ottave di tem peram ento 18)
Con il com puter si possono sim ulare alcuni casi piuttosto interessanti. Supponiam o,
per esem pio, di concentrare lo spazio com preso fra le quattro ottave centrali D o
1
-D o
5
(12x4 = 48) in una sola ottava divisa in 48 parti uguali, cio in ottavi di tono (48x1 = 48);
con un com puter si potr far risuonare un qualsiasi brano m usicale classico, ad esem -
pio una sinfonia di M ozart, allinterno di una sola ottava, con effetti sorprendenti.
Per ogni due classi di altezze a e b, la classe di intervalli (ic) fra a e b sar uguale al
m inore dei due possibili intervalli fra a e b (m od.12). O gni classe di intervalli m od.12
si potr indicare cos: ic (a,b) = al m inore fra i (a,b) e i (b,a) m od.12.
N el caso precedente avrem o: ic = al m inore fra 11 e 11, cio = 11 (m od.12) = 1.
Es. 1.8
Concludendo: ogni paia di altezze <a,b> com prende un intervallo definito dalla am -
piezza ba, invariante sotto ogni uguale trasposizione di entram bi le altezze.
Poich ba = ab (nel caso precedente 11+11 = 1111) e quindi ii = 0, si
definiscono sei classi di intervalli, di cui cinque com prendenti due intervalli sem plici
inversi fra loro (1-11, 2-10, 3-9, 4-8, 5-7), e una classe com prendente un intervallo
inverso di se stesso (6-6). La classe di intervalli 0-12 equivalente allunisono.
Procedendo dal generale al particolare, si possono riassum ere 5 m odi per designare
lintervallo m ib
3
-m i
1
.
i (11)
3 8 3
mod.12 = ic (1)
4
19
Teoria generale
i <m ib
3
\ m i
1
> 23 discendente com posto
i <m i
1
/m ib
3
> 23 ascendente com posto
i (m ib\,m i) 11 discendente sem plice
i (m i/m ib) 11 ascendente sem plice
ic (m ib-m i)m od.12 1 classe di intervalli
I.6. Trasposizione e inversione
O ccorre ora definire due operazioni fondam entali: trasposizione e inversione.
La trasposizione (T) una operazione che consiste nelladdizionare una costante n
(cio un num ero di sem itoni costante) ad una altezza data. Per ogni altezza x e ogni
intervallo n sar applicabile la form ula Tn (x) = x+n.
La trasposizione per le classi di altezze data da una form ula sim ile, e cio:
Tn (x) = x+n m od.12.
Esem pio:
T8 (7) = 7+8 m od.12 = 1512 = 3, ossia T8 (sol) = m ib
Il valore costituito dalla differenza fra la altezza trasposta e quella originaria costituisce
lindice numerico di trasposizione (Tn); nel caso precedente:
Tn = 157 = 8.
Es. 1.9
Linversione (I) una operazione che consiste nel trasform are una altezza data nel suo
corrispondente negativo e viceversa. Per ogni altezza x sar applicabile la form ula:
Ix = x.
Per calcolare linversione trasposta occorrer addizionare una costante n allinverso di
una altezza data. Per ogni altezza x e ogni intervallo n sar applicabile la form ula
TnI (x) = x+n.
N el caso si operi con classi di altezze, linversione risponder ad una form ula sim ile e
cio: TnI (x) = x+n m od.12.
Esem pio:
T8I (7) = 7+8 = 1, ossia T8I (fa) = do#
(T8) = 15 mod.12 =3 7
20
Capitolo I
Es. 1.10
Il valore rappresentato dalla som m a dellaltezza inversa trasposta e laltezza originaria
costituisce lindice numerico di inversione (TnI); nel caso precedente TnI = 1+7 = 8. Se
TnI = 0, allora una altezza som m ata alla sua inversione sar uguale a 0.
Il centro di sim m etria fra due altezze correlate per inversione la m et del loro indice
TnI, cio TnI/2; nel caso precedente avrem o: T8I (7) = 7+8 = 1; il centro sim m etria
fra 7 e 1 sar uguale a 8/2 = 4 (ci significa che tra fa e do# il centro di sim m etria
la).
U na operazione com posta il prodotto di due o pi altre operazioni.
Esem pio:
Tn [Tm (x)] = (x+m )+n
Tn [Tm I(x)] = (x+m )+n
TnI [Tm (x)] = (x+m )+n
TnI [Tm I(x)] = (x+m )+n
cio
T5 [T2(3)] = (3+2)+5 = 10
T5 [T2I(3)] = (3+2)+5 = 4
T5I [T2(3)] = (3+2)+5 = 0
T5I [T2I(3)] = (3+2)+5 = 6
Es. 1.11
O vviam ente, com e le singole altezze e le classi di altezze, anche gli intervalli possono
essere trasportati. Il totale degli intervalli sem plici, considerando le loro possibili
I7 ( T8) =1
3 (T2)

(T5) = 10

3 (T2)

(T5) = 4

3 (T2)

(I)

(T5) = 0

3 (T2)

(I) (T5) = 6

21
Teoria generale
trasposizioni, uguale a (5x12) + (1x6) cio a 66.
U n intervallo trasportato m antiene invariato il suo contorno m elodico. Se il livello di
trasposizione supera lottava, allora lintervallo trasportato (m od.12) si trasform a nel
suo rivolto trasposto; in questa prospettiva trasposizione e rivolto appaiono com e equi-
valenti.
Esem pio:
Poich i (9,2) = 7 allora, T6 i (9,2) = (9+6)(2+6) = 15(m od.12)8 = 38.
Q uindi T6 i (9,2) m od.12 = i (38) = 5 (rivolto di 7).
cos che le varie operazioni di trasposizione e di inversione danno luogo a tutti gli
intervalli ascendenti e discendenti.
Es. 1.12
I.7. Rappresentazioni grafiche
Tutte le altezze possono essere rappresentate com e punti disposti ad intervalli regolari
lungo una linea:
D o, D o#, Re, Re#, M i, Fa, Fa#, Sol, Sol#, La, La#, Si,
. . . . . . . . . . . .
A ssai pi interessante appare la possibilit di rappresentare le varie altezze su due
dim ensioni, ove in ascissa siano le 12 classi di altezze e in ordinata le differenti ottave
di appartenenza. N ellesem pio seguente viene rappresentata in questo m odo la serie di
tutti gli intervalli:
Es. 1.13
8
i7
9

(T6) 2 15
i5

mod.12
3 8
22
Capitolo I
Es. 1.14
Lo schem a precedente viene proposto da Eim ert nel Lehrbuch der Zwlftechnik, adot-
tando una notazione per num eri interi.
10
Linsiem e delle 12 altezze pu essere realizza-
to graficam ente attraverso un dodecagono inscritto all interno di un cerchio, i 12 vertici
del quale corrispondano alle diverse classi di altezze. La rappresentazione grafica attra-
verso il dodecagono appare in H auer, Sim briger, G ingerich e num erosi altri teorici.
Es. 1.15
Per rappresentare com piutam ente tutte le singole altezze, occorrerebbe ricorrere ad
uno schem a tridim ensionale, precisam ente a una spirale ad asse verticale, della quale
il dodecagono sia una proiezione sul piano: la serie di tutte le altezze si definir cos
dalla sintesi di due caratteristiche, una costante a percorso rettilineo, che procede
secondo una proporzione aritm etica (quantit), e laltra costante periodica, che proce-
de secondo una proporzione geom etrica (qualit) (Teoria delle due componenti).
11




















23
Teoria generale
Es. 1.16
Fra le varie altre possibilit di rappresentazione grafica, si noti infine quella che ricorre
ad un diagram m a quadrato, del quale la scala crom atica rappresenta la diagonale.
12
N ellesem pio seguente viene rappresentata in questo m odo una serie dodecafonica.
Es. 1.17
Es. 1.18
do
do















G
24
Capitolo I
I.8. Distribuzione delle altezze allinterno dello spazio temperato
Le altezze si possono aggregare in varie m aniere, dando luogo a m olteplici combina-
zioni, definibili attraverso le seguenti caratteristiche fondam entali:
1) densit (d), data dal num ero di altezze che costituiscono ogni com binazione;
2) cardinalit (c) o misura, data dal num ero delle classi di altezze (m od.12) che costi-
tuiscono ogni com binazione;
3) estensione (e), data dalla distanza intervallare fra i suoni estrem i di una com binazio-
ne, equivalente alla porzione di spazio entro cui essa si colloca.
4) estensione minima (em ), data dalla distanza intervallare m inim a entro cui una com -
binazione pu essere ridotta.
D esignerem o linsiem e delle com binazioni costituite da una sola classe di altezze com e
grado I di cardinalit o cardinalit 1, linsiem e delle com binazioni di due classi di
altezze grado II di cardinalit, e cos vi. Com e caso lim ite si avr il grado XII di
cardinalit, com posto dallinsiem e delle com binazioni di 12 classi di altezze.
U na com binazione disposta verticalm ente form a un accordo, una com binazione di-
sposta orizzontalm ente form a una successione: se lordine delle sue com ponenti
considerato significante si avr una successione ordinata, altrim enti si avr una succes-
sione disordinata.
Le varie com binazioni possono essere sottoposte a tre tipi di operazioni fondam entali:
trasposizione, inversione e trasformazione. In base a queste operazioni, alcune com bi-
nazioni possono essere considerate equivalenti, e quindi raggruppabili in insiem idi
ordine superiore.
U na com binazione disposta verticalm ente (m od.12) form a un campo armonico (in
tedesco Klangzentrum), una com binazione disposta orizzontalm ente (m od.12) form a
una serie, una com binazione disposta orizzontalm ente (m od.12), in senso ascendente
o discendente, form a una scala. Le altezze disposte in ordine scalare sono denom inate
gradi.
In generale su ogni cam po arm onico possono form arsi tanti rivolti quante sono le
classi di altezze che lo com pongono. A nalogam ente su di una scala possono form arsi
tanti modi (m ) quanti sono i gradi che la com pongono, cio m = c.
Si definisce disposizione (dp) la distribuzione delle varie altezze allinterno di una
com binazione ordinata verticalm ente. Si definisce permutazione (p) o rotazione (r) la
possibilit di cam biare lordine di successione delle altezze allinterno di una com bina-
zione data (successione di n altezze in un dato ordine). U na serie dodecafonica non
che una perm utazione di un insiem e di 12 elem enti. Essa pu definirsi com e linsiem e
di paia ordinate i cui secondi m em bri siano im m agine dei prim i.
N ella differenza fra successione ordinata e disordinata, apparentem ente secondario,
sta la differenza fra due procedim enti com positivi diversi. La successione ordinata
tipica della dodecafonia, quella disordinata tipica della prassi seriale in senso gene-
rale; su questo punto, Sim briger elabora alcune interessanti riflessioni:
25
Teoria generale
B isogna constatare che la Reihen-Komposition (Serialit) non identica al
Zwlfordnung (D odecafonia), m a che solam ente i loro confini coincidono. N on
si pu dim enticare che la Reihen-Komposition solo una fra le m olte possibilit
della Zwlfordung, m a che in realt ha ben poco a che fare con essa. (Anche
Schnberg utilizza serie con m eno di 12 suoni; il principio seriale si poi esteso
anche a ritm o, dinam ica e tim bro, in parte interrom pendo i principi dodecafonici).
13
Sim briger tratta di un principio form ale am pio e universale, in cui lordine dei singoli
suoni sia solo un caso particolare, m a sotto il quale siano possibili m olte altre form e
ordinate.
I.9. Permutazione
La definizione del num ero di perm utazioni e di disposizioni possibili per ogni com bi-
nazione necessita di alcune sem plici operazioni, che portano rapidam ente a cifre m ol-
to elevate. Le possibilit di perm utazione di una successione in rapporto direttam en-
te proporzionale alla propria densit; essa data dalla form ula:
p = d!, cio d(d1)(d2)...(dd+1)
dove p il num ero delle possibili perm utazioni e d il grado di densit della succes-
sione, cio il num ero delle altezze di cui com posta. In una com binazione a densit 5,
per esem pio, si avranno 5x4x3x2x1 = 120 possibilit di perm utazione, ossia 5! (fattoriale
5): per una successione di 5 altezze, esisteranno quindi 120 possibilit di perm utare le
altezze fra loro.
La perm utazione una operazione che si riferisce alla successione orizzontale dei vari
elem enti di una com binazione, differenziandosi in questo dalla disposizione, che
invece la possibilit dei vari elem enti di disporsi verticalm ente. Joseph M athias H auer
calcol, attorno al 1920,
14
il num ero delle perm utazioni possibili allinterno dei 12
gruppi cardinali, ottenendo questa tabella:
c p
1 1
2 2 (2 x 1)
3 6 (3 x 2)
4 24 (4 x 6)
5 120 (5 x 24)
6 720 (6 x 120)
7 5.040 (7 x 720)
8 40.320 (8 x 5.040)
9 362.880 (9 x 40.320)
10 3.628.800 (10 x 362.880)
11 39.916.800 (11 x 3.628.800)
12 479.001.600 (12 x 39.916.800)
26
Capitolo I
O ccorre sottolineare che nel caso di com binazioni a trasposizione lim itata (delle quali
si tratter fra breve) questi num eri devono essere ridotti: la scala di 6 suoni per toni
interi, ad esem pio, pu dar luogo solo a 120 perm utazioni, invece che alle 720 proprie
di una com binazione di 6 suoni; m a si tratta di una eccezione.
N ellam bito di 12 diverse altezze, vi sono 479.001.600 possibilit di perm utazione: si
tratta di quelle possibilit che H auer defin Melosflle, e che avrebbe poi ridotto a 44
tropi, una sorta di m odelli su cui orientarsi allinterno delluniverso sonoro.
Poich le varie perm utazioni hanno 12 possibilit di trasposizione, per avere il totale
delle possibili perm utazioni di un certo gruppo cardinale su tutti i gradi della scala
crom atica, i num eri precedenti dovranno essere m oltiplicati per 12:
1x12 = 12
2x12 = 24
6x12 = 72
24x12 = 288
120x12 = 1.440
720x12 = 8.640
5.040x12 = 60.480
40.320x12 = 483.840
362.880x12 = 4.354.560
3.628.800x12 = 43.545.600
39.916.800x12 = 479.001.600
479.001.600x12 = 5.748.019.200
U na perm utazione pu essere effettuata in varicicli, a seconda del num ero delle
altezze coinvolte nel processo: ad esem pio, dati i num eri 12345, la perm utazione (21453)
a un solo ciclo, la perm utazione (123)(54) a due cicli, m entre la perm utazione
(1)(32)(54) a tre cicli.
U nim portante propriet del processo perm utativo quella di poterlo som m are a se
stesso: se una com binazione di n altezze pu essere perm utata n! volte, vuol dire che
si pu generare, con solo n altezze, una successione continua di n x n! altezze, nel
corso della quale non si possa riprodurre m ai, a gruppi di n, la successione iniziale;
tale successione si definisce permutativa (sp) ed com posta da tanti m em bri quanti n
m oltiplicato p.
Tabella successione perm utativa
n p sp
1 1
2 2 4 (2x2)
3 6 18 (3x6)
4 24 96 (4x24)
5 120 600 (5x120)
6 720 4.320 (6x720)
27
Teoria generale
U n caso particolare di perm utazione quello che perm ette di realizzare una successio-
ne in cui ogni altezza sia sem pre preceduta e seguita da una altezza differente, secon-
do la form ula: n(n1) = cp(capacit permutativa). Tale successione com posta di
tanti m em bri quanti n(n1).
Tabella capacit perm utativa
n cp
2 2
3 6
4 12
5 20
6 30
7 42
8 56
9 72
10 90
11 110
12 131
Com e esem pio dei vari tipi di successione, poniam o una com binazione di 4 elem enti:
essi danno luogo a 24 possibilit di perm utazione (M elosflle), originando cos una
successione permutativa di 96 elem enti (24x4). Facendo in m odo che ogni elem ento
sia preceduto e seguito da unaltro sem pre diverso, otterrem o una capacit permutativa
uguale a 12 (4x3).
Es. 1.19
successione permutativa (96 elementi)
capacit permutativa (12 elementi)
28
Capitolo I
I.10. Operazioni di riduzione
Lo studio delle disposizioni verticali delle varie com binazioni pu essere effettuato
seguendo diversi criteri di classificazione, dal generale al particolare.
Poniam o il caso pi generale: dato uno spazio tem perato dodecafonico <i> = 12x7
(costituito da 7 ottave divise in 12 parti uguali, e com prendente un totale di 84 altezze),
le possibilit di disposizione di una singola altezza saranno 7; m a quante saranno le
possibilit di disposizione di una altezza, se consideriam o anche i suoi possibili rad-
doppi? Il num ero di queste possibilit sar dato dalla form ula:
dp = n(n1)(n2)... (nr+1)/r!
dove n il num ero totale delle altezze com prese allinterno di una singola classe di
altezza, e r il num ero dei raddoppi considerati. D i conseguenza, due altezze apparte-
nenti alla m edesim a classe, poste allinterno di uno spazio tem perato di 12x7, si po-
tranno disporre in 21 m odi diversi (7x6/2), tre altezze in 35 m odi diversi (7x6x5/3x2),
quattro altezze in 35 m odi (7x6x5x4/4x3x2) cinque altezze in in 21 m odi (7x6x5x4x3/
5x4x3x2), sei altezze in 7 m odi (7x6x5x4x3x2/ 6x5x4x3x2) e sette altezze in 1 m odo
solo (7x6x5x4x3x2/7x6x5x4x3x2). La m atrice delle possibili disposizioni delle 7 altez-
ze com prese in una unica classe sar la seguente:
7 21 35 35 21 7 1
U na operazione di questo genere (sommatoria) pu essere applicata a qualsiasi com -
binazione, prendendo com e riferim ento uno spazio tem perato qualsiasi, esteso in qual-
siasi m odo. Essa pu essere applicata a un qualsiasi genere di oggetti, certam ente
anche non m usicali. A d esem pio si pu calcolare il num ero delle possibili com binazio-
ni di due lettere in un alfabeto di 21 lettere, com e quello italiano: il totale sar dato
dalloperazione 21x20/2x1 = 210.
Continuando negli esem pi, quante disposizioni potr avere una com binazione di tre
classi di altezze allinterno di 7 ottave, considerati tutti i raddoppi? Poich 3x7 = 21, il
num ero totale delle disposizioni sar: 21x20x19/3x2x1 = 1.330.
N el caso di una com binazione di 6 classi di altezze, essa potr avere una sola possibi-
lit di diposizione allinterno di una ottava, 924 possibilit in due ottave, 18.564 in 3,
134.596 in 4 e cos via.
B en si possono im m aginare i num eri che si otterrebbero considerando com binazioni
pi com plesse: essi sarebbero cos elevati da non consentire una classificazione di
pratica utilit. Partendo dal num ero delle disposizioni possibili di una com binazione
qualsiasi, occorrer quindi procedere a operazioni di riduzione successive, in m odo da
giungere ad individuare alcune form e fondam entali, dalle quali tutti le altre possano
essere dedotte.
Per ridurre a num eri ragionevoli le possibilit di disposizione, la prim a operazione
dovr essere la seguente:
Soppressione di tutti i raddoppi, cio di tutte le altezze che siano fra loro in rappor-
to di ottava. D opo questa riduzione, il num ero delle possibilit di disposizione di una
29
Teoria generale
com binazione, pur notevolm ente ridim ensionato, sar tuttavia ancora troppo elevato
perch si possa procedere ad una utile classificazione.
A llinterno di una ottava si ha una sola possibilit di disporre i singoli elem enti di una
com binazione, m entre allinterno di due ottave queste possibilit aum entano in pro-
porzione geom etrica, allinterno di tre ottave aum entano in proporzione cubica e cos
via, secondo la form ula:
dp = n
c
dove n sta per num ero di ottave e c per il num ero cardinale di una com binazione (cio
il num ero delle classi di altezze di cui com posta).
Esem pio:
d = 2 (estensione 2 ottave) c = 4 (com binazione di 4 classi di altezze)
dp = (2)
4
= 16 (possibilit di disposizione di 4 classi di altezze, senza raddoppi, allin-
terno di 2 ottave.
im portante notare che, m an m ano che si allarga lestensione a pi ottave, vengono
ad aum entare le possibilit di disposizione, in m odo direttam ente proporzionale al
num ero delle com ponenti di una com binazione. Inoltre vengono a ripetersi, trasporta-
te, tutte le disposizioni contenute nello spazio tem perato di n1 ottave. Per avere
perci il num ero delle disposizioni, escludendo tutte quelle trasportate, occorrer sot-
trarre al num ero totale delle disposizioni contenute allinterno di uno spazio tem perato
di n ottave, il num ero totale delle disposizioni contenute allinterno di uno spazio
tem perato di n1 ottave, secondo la form ula:
dp = n
c
(n1)
c
e cio, nel caso precedente:
dp = 2
4
(21)
4
= 161 = 15.
N ella tabella seguente riportato il num ero di disposizioni di una com binazione in
relazione al num ero dei suoi elem enti (da 1 a 4) e allestensione entro la quale si
colloca.
30
Capitolo I
n 1 2 3 4 5 6 7
d
1 1 2 3 4 5 6 7
2 1 2
2
3
2
4
2
5
2
6
2
7
2
2
2
1 3
2
2
2
4
2
3
2
5
2
4
2
6
2
5
2
7
2
6
2
3 1 2
3
3
3
4
3
5
3
6
3
7
3
2
3
1 3
3
2
3
4
3
3
3
5
3
4
3
6
3
5
3
7
3
6
3
4 1 2
4
3
4
4
4
5
4
6
4
7
4
2
4
1 3
4
2
4
4
4
3
4
5
4
4
4
6
4
5
4
7
4
6
4
cio
n 1 2 3 4 5 6 7
d
1 1 2 3 4 5 6 7
2 1 4 9 16 25 36 49
3 5 7 9 11 13
3 1 8 27 64 125 216 343
7 19 37 61 911 127
4 1 16 81 256 625 1.296 2.401
15 65 191 369 671 1.105
U n caso lim ite sar costituito da una com binazione di 12 note che si potr disporre su
sette ottave in 12
7
m odi diversi, cio in 13.841.287.201 m odi.
Se la tabella precedente pu sem brare una inutile rassegna di possibilit, tuttavia un
lavoro teorico di questo genere necessario per m eglio inquadrare la totalit del
m ateriale disponibile per poi, in un secondo m om ento, indagare circa le sue possibilit
com binatorie.
Poich tutte le ottave sono identiche fra loro, appare m olto opportuno ridurre le varie
com binazioni allinterno di uno spazio tem perato assoluto di una unica ottava, circo-
scrivendo cos lam bito dello studio. La riduzione di una com binazione allinterno di
uno spazio assoluto di tem peram ento 12 (cio m od.12) presenta il vantaggio di ridurre
31
Teoria generale
decisam ente le possibilit di disposizione, individuando una sola form a fondam entale
dalla quale tutte le altre possono essere dedotte; in altre parole, la riduzione allo spazio
assoluto non altera la qualit di una com binazione, m a solo la sua quantit. La seconda
operazione di riduzione sar quindi la seguente:
Com pressione di tutte le altezze di una com binazione allinterno di una ottava.
Com e conseguenza determ inante della precedente operazione, le possibili disposizio-
ni di una com binazione poste allinterno di una spazio assoluto qualitativo (m od.12) si
riducono a U N A sola. Q uesto tipo di disposizione verr denom inata a modulo fisso,
m entre ogni altro tipo di disposizione oltrepassante lestensione di una ottava verr
denom inata a modulo variabile .
I due tipi di riduzione fin qui trattati (elim inazione dei raddoppi di ottava e disposizio-
ne a m odulo fisso), lungi dallessere unicam ente delle speculazioni teoriche, sono alla
base di num erose applicazione pratiche, in particolare nella tecnica com positiva
dodecafonica e seriale. La riduzione delle varie altezze a 12 classi ha determ inato un
procedim ento com positivo, noto com e fissazione di registro, cos definito:
ogni classe di altezze deve presentarsi sem pre in una determ inata ottava allinterno
dello spazio tem perato. In pratica, com e se il com positore disponesse soltanto di 12
altezze, operando entro una sola ottava; unarm onia che ricorra solam ente ad altezze
fissate stata denom inata da O buchov, uno dei prim i ad adottare il procedim ento,
Armonia assoluta.
15
N ellim m ediato secondo dopoguerra (1949), O livier M essiaen ha fatto un uso sistem a-
tico della fissazione di registro: il suo Mode de Valeurs et dIntensits ha rappresentato
un precedente significativo, a cui si possono ricollegare num erose com posizioni suc-
cessive, com e Structures I di Boulez e Kreuzspiel di Stockhausen.
Ladozione della fissazione di registro, allinterno di m olta m usica dodecafonica,
dovuta allim possibilit di codificare organicam ente lo spazio acustico tem perato nella
sua totalit: ai com positori parve conveniente ridurre lo spazio allinterno di una sola
ottava e, in un secondo m om ento, disporre le varie classi di altezze, fissate, allesterno
di questottava di riferim ento.
A nche lesclusione di ogni tipo di raddoppio era un procedim ento tipico della m usica
dodecafonica, volto anchesso a lim itare le infinite possibilit di com binazione: ogni
elem ento, che fosse fissato o no, non doveva presentarsi contem poraneam ente in due
ottave differenti, allinterno dello spazio tem perato. Il raddoppio allottava era conside-
rato, dai com positori che avevano adottato la tecnica dodecafonica, com e una pertur-
bazione allinterno di un sistem a altrim enti rigoroso: lelim inazione di ogni raddoppio,
pi che da unesigenza acustica, derivava quindi piuttosto da unesigenza di sem plifi-
cazione costruttiva.
32
Capitolo I
I.11. Combinazioni allinterno di una ottava
Lassenza di particolari restrizioni che regolassero il succedersi degli accordi nelle com -
posizioni atonali dellinizio del XX secolo port alcuni teorici e com positori a enucleare,
dalle varie possibilit accordali, un certo num ero lim itato di com binazioni considerate
non equivalenti. Il term ine non equivalentisi prestato, tuttavia, a varie interpreta-
zioni, determ inando num erose enunciazioni teoriche diverse, spesso contrastanti. Com e
ha ben sottolineato Allen Forte:
Spesso un problem a teorico in m usica diviene pi significativo se si considerano
i suoi aspetti com binatoriali. Q uesto term ine si riferisce a questioni quali: quanti?
in quanti m odi? ecc.
16
A lla luce di queste considerazioni, il prim o problem a consiste nel riunire le varie
possibili com binazioni in gruppi di appartenenza; poich le com binazioni sono com -
poste da un num ero variabile di classi di altezze, da 1 a 12, esistono 12 gruppi di
com binazioni, che si qualificano ognuno in base alla propria cardinalit, cio in base
al num ero delle classi di altezze che li com pongono; il numero cardinale sta a indicare
il gruppo di appartenenza della com binazione, e si designa con una cifra che va da 0
a 12.
U na rappresentazione geom etrica dei vari gruppi perm ette di cogliere rapidam ente
alcune relazioni fondam entali fra loro; se il totale delle 12 classi di altezza viene rap-
presentato attraverso un dodecagono regolare, allora esistono 12 insiem i di poligoni
inscrivibili allinterno di questo dodecagono. Se il gruppo 0 viene com preso pi per
com pletezza teorica, il gruppo 1 corrisponde ai singoli vertici del dodecagono; il grup-
po 2 com prende tutti i bicordi e corrisponde a segm enti di diversa lunghezza, dal pi
corto (per il sem itono o la settim a m aggiore) corrispondente ai lati del dodecagono, al
pi lungo (tritono), corrispondente al diam etro della circonferenza in cui inscritto il
dodecagono. I gruppi successivi possono essere rappresentati dal num ero dei lati (o
dei vertici) dei vari poligoni inscritti nel dodecagono. Il gruppo 3 com prender vari tipi
di triangoli, il gruppo 4 sar rappresentato da poligoni di 4 lati, dal quadrato, al rettan-
golo, al rom bo, a vari tipi di trapezio e cos via. Il gruppo 12 sar costituito da tutto il
dodecagono regolare. Si potr infine form are un num ero lim itato di figure geom etriche
regolari (triangolo, quadrato, rettangolo, esagono, ottagono, ecc.): queste figure daran-
no luogo ad alcune com binazioni di altezze con particolari propriet sim m etriche (modi
a trasposizione limitata, secondo la denom inazione di M essiaen).
Es. 1.20
.
Do
Fa
.
Do
Fa
.
Do
Sol
Re
Mi
La
.
. .
.
.
.
. .
.
.
.
. .
.
.
33
Teoria generale
Com e per le classi di altezze e per gli intervalli, sar m olto utile designare le varie
com binazioni con una serie di num eri interi positivi separati da una virgola, ad indica-
re le classi di altezze di cui ogni com binazione com posta.
Esem pio:
(0,3,6,7) = do,m ib,fa#,sol
Q uesto tipo di notazione non d alcuna inform azione circa la effettiva disposizione di
una com binazione allinterno di una costruzione m usicale: gli elem enti sono posti in
una successione priva di senso m usicale, necessaria unicam ente allo scopo di una
adeguata classificazione.
Si pone ora la dom anda: in quanti m odi possibile la divisione di un insiem e di 12
classi di altezze (o aggregato) e, pi in generale, in quanti m odi possibile la divisione
di un insiem e di n classi di altezze?.
Il num ero delle com binazioni possibili allinterno di ogni gruppo cardinale si pu
ottenere in vari m odi; a questo scopo necessario individuare innanzitutto i m etodi
che consentano una pi rapida ed efficace catalogazione di tutte le possibilit. Il prim o
passaggio consiste nel definire le coppie di elem enti com plem entari:
D ue intervalli sono com plem entari se la loro som m a (m od.12) uguale a 0 (a+b = 0).
D ue com binazioni sono com plem entari se non hanno elem enti in com une e se la loro
unione contiene tutti e 12 le classi di altezza. D ue insiem i sono com plem entari se per
ogni com binazione contenuta nelluno, la sua com binazione com plem entare conte-
nuta nellaltro.
La tabella seguente chiarir m eglio il concetto:
Cardinalit Cardinalit
com plem entare a
0 12
1 11
2 10
3 9
4 8
5 7
6 6
7 5
8 4
9 3
10 2
11 1
12 0
Fra i 12 gruppi di com binazioni esiste una evidente sim m etria, dovuta al fatto che ogni
com binazione ne origina autom aticam ente una seconda, costituita da tutte le classi di
altezze m ancanti nella prim a (relazione di com plem entarit). Poich le altezze rim aste,
dopo che ognuna delle diverse com binazioni di n altezze sar stata sottratta dal totale
34
Capitolo I
crom atico, costituiranno tutte le diverse com binazioni di 12n altezze e viceversa,
allora il num ero di com binazioni di n altezze sar uguale al num ero di com binazioni di
12n altezze; le com binazioni di 6 altezze, ancora pi ricche di relazioni interne,
possono essere divise in due gruppi, uno com plem entare dellaltro.
La sim m etria fra il num ero delle com binazioni che costituiscono i vari gruppi appare
ancor pi evidente dalla seguente tabella, in cui la relazione di com plem entariet
evidenziata dal sim bolo
com binazioni cardinalit com binazioni cardinalit
1 0 1 12
12 1 12 11
66 2 66 10
220 3 220 9
495 4 495 8
792 5 792 7
924 6
Il num ero totale delle com binazioni cos tabulate 4.096 = 2
12
e corrisponde al num ero
di tutte le scale possibili (si veda anche a pag. 52). Il teorem a che ha determ inato i
num eri della tabella il seguente: Il num ero di com binazioni di n altezze prese r volte
equivale al num ero di perm utazioni di n prese r volte diviso r!secondo la form ula,
peraltro gi nota:
17
c = n(n1)...(nr+1) / r(r1)...(rr+1)
N ellesem pio precedente, n 12 ed r il num ero di classi di altezze che costituiscono
ogni com binazione. Il sim bolo r! rappresenta il prodotto di r m oltiplicato per tutti i
num eri interi positivi m inori di r. Se, ad esem pio, vogliam o determ inare con il sistem a
precedente il num ero di accordi possibili di 4 note, dovrem m o prim a trovare il num ero
di perm utazioni di 12 diverse note prese 4 volte, cio 12x11x10x9 (11.880), e poi
dividere il risultato per 4!, cio 4x3x2x1 (24). O tterrem o cos 495, il num ero totale di
tutti gli accordi di 4 note possibili allinterno di una ottava, incluse le trasposizioni. Per
3 note otterrem o il num ero:
12x11x10 (1.320)/3x2x1 (6) = 220, per 2 note 12x11 (132)/ 2 = 66, ecc.
In questultim o caso il num ero delle possibili com binazioni di due note (bicordi), sar
uguale al num ero dei possibili intervalli sem plici, poich intervalli e bicordi sono due
aspetti dello stesso fenom eno.
Se vogliam o determ inare anche il num ero totale dei possibili m odi, occorrer m oltipli-
care il num ero delle scale per il num ero delle classi di altezze (elem enti) che le costi-
tuiscono, ossia per la loro cardinalit. Ricordiam o che un m odo uno degli aspetti
particolari di una scala, nel quale le varie altezze siano poste in successione ascenden-
te a partire da una nota determ inata.
35
Teoria generale
c = cardinalit m= m odi
1 12x1 =12
2 66x2 =132
3 220x3 =660
4 495x4 =1980
5 792x5 =3690
6 924x6 =5544
7 792x7 =5544
8 495x8 =3690
9 220x9 =1980
10 66x10 =660
11 12x11 =132
12 1x12 =12
Totale =24.576
La form ula per calcolare il num ero delle possibili com binazioni allinterno del totale
crom atico uguale a 12, ossia n(n1)...(nr+1)/r!, vale naturalm ente anche per calco-
lare il num ero delle possibili com binazioni allinterno di un totale m inore di 12, com e
riportato nella tabella seguente:
Cardinalit = 1
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 1 elem ento
Cardinalit = 2
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 2 elem enti
2 com binazioni di 1 elem ento
Cardinalit = 3
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 3 elem enti
3 com binazioni di 1 elem ento 3 com binazioni di 2
Cardinalit = 4
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 4 elem enti
4 com binazioni di 1 elem ento 4 com binazioni di 3
62
Cardinalit = 5
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 5 elem enti
5 com binazioni di 1 elem ento 5 com binazioni di 4
10 2 elem enti 10 3
Cardinalit = 6
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 6 elem enti
6 com binazioni di 1 elem ento 6 com binazioni di 5
15 2 elem enti 15 4
20 3
36
Capitolo I
Cardinalit = 7
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 7 elem enti
7 com binazioni di 1 elem ento 7 com binazioni di 6
21 2 elem enti 21 5
35 3 35 4
Cardinalit = 8
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 8 elem enti
8 com binazioni di 1 elem ento 8 com binazioni di 7
28 2 elem enti 28 6
56 3 56 5
70 4
Cardinalit = 9
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 9 elem enti
9 com binazioni di 1 elem ento 9 com binazioni di 8
36 2 elem enti 36 7
84 3 84 6
126 4 126 5
Cardinalit = 10
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 10 elem enti
10 com binazioni di 1 elem ento 10 com binazioni di 9
45 2 elem enti 45 8
120 3 120 7
210 4 210 6
252 5
Cardinalit = 11
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 11 elem enti
11 com binazioni di 1 elem ento 11 com binazioni di 10
55 2 elem enti 55 9
165 3 165 8
330 4 330 7
462 5 462 6
N ella seguente tavola riassuntiva si possono leggere sulle diagonali i num eri delle
possibili com binazioni per ogni singola cardinalit (cfr. pag. 87):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
1 3 6 10 15 21 28 36 45 55 66
1 4 10 20 35 56 84 120 165 220
1 5 15 35 70 126 210 330 495
1 6 21 56 126 252 462 792
1 7 28 84 210 462 924
1 8 36 120 330 792
1 9 45 165 495
1 10 55 220
1 11 66
1 12
1
37
Teoria generale
Se ogni com binazione ne origina autom aticam ente unaltra, costituita da tutti gli ele-
m enti m ancanti alla prim a, risulta evidente che allinterno di una sola ottava una com -
binazione di 12 altezze com plem entare allo 0: non a caso un accordo di 12 suoni,
allinterno di una ottava, non ha nessuna possibilit di m ovim ento. I due gruppi cardi-
nali 0 e 12 devono essere inseriti nella classificazione solam ente per coerenza
m etodologica.
18
Il gruppo a cardinalit 1 com prende una sola com binazione, costituita da un solo
elem ento; questo gruppo equivale graficam ente ad un punto che non in relazione
che con se stesso; il suo gruppo com plem entare 11 possiede le stesse propriet: questi
due gruppi vengono trattati per coerenza m etodologica, in quanto non presentano
nessun elem ento di interesse per una analisi di tipo com binatorio.
Lequivalenza fra i due gruppi cardinali 0 e 12 suggerisce alcune considerazioni.
Lim m agine del vuoto stata spesso rappresentata dai com positori del XX secolo attra-
verso il ricorso a com binazioni accordali di tutti e 12 i suoni. Berg ad esem pio utilizz
il totale crom atico, disposto verticalm ente, nel terzo dei Fnf Orchesterlieder op. 4
(1910), in corrispondenza delle parole O ltre i confini del tutto guardavi lontano pen-
sando...Cinquantanni dopo Ligeti avrebbe utilizzato il totale crom atico, variam ente
disposto ed articolato, nella com posizione orchestrale Atmosphres, per suggerire lim -
m agine del vuoto e di spazi im m ensi.
Lidea che il tutto possa corrispondere al nulla esprim e unesigenza reale, che si fonda
su una concezione del m ondo inteso com e sintesi di fenom eni com plem entari; attra-
verso questi fenom eni si m anifestano porzioni differenti di una totalit che, qualora
afferm ata integralm ente, si annulla in se stessa. Tradotta in term ini m usicali, questa
concezione porta a considerare le varie form azioni accordali com e tessere di un m osai-
co, in una sorta di gioco ad incastri dalle m olte com binazioni possibili.
A nche nelle arti grafiche esiste un m odo di procedere analogo, nel quale figura e
sfondo vengono a fondersi luna dentro laltro: la figura si risolve nello sfondo poich
entram bi sono, in definitiva, interscam biabili. Su questa tecnica, che consiste nella
divisione del piano geom etrico in gruppi regolari, Escher scrisse: Essa la pi ricca
fonte di ispirazione da cui io abbia m ai derivato le m ie idee ed essa non in nessun
m odo inaridita.
19
Per dieci anni la divisione regolare del piano era stata per Escher un rom picapo, fino a
quando, nel 1936, visit col la m oglie lalham bra di G ranada. N uovam ente ebbe lim -
pressione che nella ritm ica scom posizione del piano risiedessero ricchissim e possibili-
t. Traslazione (trasposizione), sim m etria (inversione) rotazione (retrogradazione) sim -
m etria di scorrim ento, erano i possibili spostam enti che avrebbero portato un m otivo
ornam entale a coincidere con se stesso. Secondo Escher esistevano 17 diversi gruppi
di trasform azione che potevano portare un m otivo a coincidere con se stesso, com e
scrisse nello studio Divisione regolare del piano del 1958.
20
interessante notare che
proprio in quegli anni, alcuni im portanti teorici m usicali svilupparono, in m aniera del
tutto indipendente, una analoga teoria di divisione regolare dello spazio m usicale
tem perato. M entre tuttavia le realizzazioni grafiche di Escher hanno avuto una grande
im portanza nello sviluppo dellarte contem poranea, si pensi ad esem pio alla Op art, le
teorie sulla divisione regolare dello spazio m usicale non hanno conosciuto uguale
fortuna.
38
Capitolo I
I.12. Equivalenza per trasposizione
La trasposizione una operazione che correla ogni elem ento a se stesso: essa quindi
una operazione di equivalenza. Ci significa che, sottoposta a trasposizione, ogni com -
binazione resta equivalente a se stessa. O gni operazione di trasposizione reversibile:
linverso di Tn Tn.
Esem pio:
Se Tn (x) = x+n, allora Tn(x+n) = (x+n)n = x
Se T8 (6) = 6+8, allora T8(6+8) = 6+88 = 6
Es. 1.21
Tutte le trasposizioni di una data com binazione sono definite com e diverse rappresen-
tazioni equivalenti di una unica form a. Il totale delle trasposizioni di una com binazio-
ne viene definito insieme delle combinazioni equivalenti per trasposizione.
O gni com binazione pu essere trasposta 12 volte ed ha con le proprie trasposizioni un
rapporto pi o m eno stretto, in relazione agli elem enti com uni che ha con esse. La
com binazione (0,1,2,3,6,8) ad esem pio, ha con le sue dodici trasposizioni questi rap-
porti (per com pletezza viene riportata anche la trasposizione 0, corrispondente allori-
ginale).
Trasposizione
0 6 note com uni
1 3 note com uni
2 3 note com uni
3 2 nota com une
4 2 nota com une
5 3 nota com une
6 4 note com uni
7 3 nota com une
8 2 nota com une
9 2 nota com une
10 3 note com uni
11 3 note com uni
Totale relazioni 36 (6x6)
6 ( T8 ) 2 ( T8) ( T8) (T8)
39
Teoria generale
Es. 1.22
Per relazione di note comuni fra due com binazioni si intende il num ero di elem enti
che costituiscono lintersezione (@ ) fra le due com binazioni. Per vettore numerico di
note comuni (o di trasposizione) di un insiem e di com binazioni equivalenti per
trasposizione si intende il totale delle relazioni di note com uni fra una com binazione e
le sue dodici trasposizioni; il totale delle relazioni uguale al quadrato della cardinalit
della com binazione. Il vettore numerico di note comuni (iv) sta ad indicare gli elem enti
com uni fra una com binazione e le sue trasposizioni; esso pu essere espresso sim bo-
licam ente in vari m odi: nella sua form a com pleta form ato da 11 cifre, denom inate
entrate, corrispondenti ognuna alle note com uni fra una com binazione e le sue 11
trasposizioni; nel caso precedente avrem o: 33223 4 32233.
A ttorno allasse centrale, costituito dal tritono (T6), la prim a m et si riproduce
specularm ente nella seconda m et. Q uesta propriet, che deriva dalla riduzione degli
11 intervalli in 6 classi di intervalli fondam entali (1=11 2=10 3=9 4=8 5=7 6=6) pu
essere definita nel m odo seguente:
O gni com binazione x contenuta in un insiem e z (cio ogni trasposizione a T di z) ha
lo stesso num ero di elem enti in com une con la trasposizione a (12T) di z.
Se T6 divide in due parti uguali e sim m etriche la successione del vettore num erico di
trasposizione, sar allora sufficiente esprim ere il vettore con 6 sole entrate: nel caso
precedente avrem o 332234.
Il num ero totale delle note com uni fra una com binazione e le sue trasposizioni defini-
sce il suo grado di isomorfismo; nel caso precedente si avr un livello di trasposizione
(T6) con 4 note in com une con loriginale, 6 livelli di trasposizione (T1,T2,T5,T7,T10,T11)
con 3 note in com une con loriginale, e 4 livelli di trasposizione (T3,T4,T8,T9) con 2
note in com une. Tutte le com binazioni a cardinalit n hanno lo stesso grado di
isom orfism o; il grado di isom orfism o tende ad aum entare con il num ero cardinale,
cio con il num ero degli elem enti che com pongono la com binazione, secondo una
legge num erica ben precisa:
0 1 2 3 6 8
T1
T2
(
) ( )
( )
T3
( )
(
)
T4
( )
( )
T5
( )
( )
( )
T6
( )
( )
(
)
T7
( )
(
)
T8
( )
( )
T9
(
)
T10
( )
( )
T11
( )
40
Capitolo I
cardinali 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
grado isom orfism o 1 4 9 16 25 36 49 64 81 100 121 144
Con laum ento del num ero cardinale aum entano i valori delle singole entrate del vet-
tore num erico di note com uni, fino al caso lim ite di una com binazione a cardinalit 12,
il cui vettore num erico sar costituito da tutte entrate uguali a 12. Facendo ricorso ad
una analogia di tipo geom etrico, potrem m o dire che ogni com binazione costituita da
un sottoinsiem e di 12 com binazioni identiche, ruotate ognuna di 360:12 (30 gradi)
rispetto a quella im m ediatam ente precedente (12 trasposizioni). Le 12 trasposizioni a
loro volta si possono organizzare in ulteriori sottoinsiem i, in base alla disposizione
delle entrate del loro vettore numerico di note comuni. Q uanto pi alto sar il valore
di una entrata corrispondente a una certa trasposizione, cio quanti pi saranno gli
elem enti in com une con loriginale, tanto pi le due trasposizioni tenderanno a coin-
cidere.
Il vettore numerico di note comuni fondam entale per ben com prendere alcune pro-
priet delle singole com binazioni, configurandosi com e una sorta di codice genetico
contenente le indicazioni necessarie per individuare relazioni particolari; esso si pu
calcolare em piricam ente attraverso un sem plice sistem a di assi cartesiani che riporti,
ordinate una sullaltra, tutte e 12 le trasposizioni di una com binazione. D al diagram m a
seguente, costruito sulla com binazione (0,1,2,3,6,8), risulta im m ediatam ente evidente
il disporsi delle note com uni sui vari livelli di trasposizione, paragonabili ad alcune
pedine disposte su una scacchiera (in ascissa sono allineati i suoni della com binazione;
in ordinata appaiono i num eri dei suoni com uni sui 12 livelli di trasposizione).
Es. 1.23
Per ogni com binazione pu essere individuato il corrispondente diagram m a del vetto-
re num erico di note com uni: ne derivano configurazioni geom etriche ricche di variet
e di interesse. Facendo corrispondere ad ogni altezza un determ inato colore, ne posso-
no derivare diagram m i colorati.
3
3
2
{4
2
3
3
2
3
2
3
st st st 3m T 3M
(0 1 2 3 6 8)
41
Teoria generale
N ella tavola seguente sono riportati in m iniatura i diagram m i corrispondenti a tutte le
com binazioni di sei suoni (esacordi).
Es. 1.24
I.13. Trasponibilit limitata
A lcune com binazioni hanno la propriet di presentarsi uguali alloriginale ad un livello
di trasposizione inferiore a 12: si tratta delle com binazioni simmetriche per trasposizione
(sT), pi conosciute col nom e di modi a trasposizione limitata, secondo un term ine
im proprio introdotto da O livier M essiaen.
21
Per M essiaen, il prim o m odo corrisponde alla scala esatonale, ed costituito da tutti
toni interi, m entre il secondo m odo, noto anche com e modo ottofonico o scala alterna-
ta alterna tono e sem itono; il terzo m odo alterna due sem itoni e un tono, m entre gli
altri m odi presentano caratteristiche via via differenti.
Le enunciazioni teoriche di M essiaen, anche se hanno conosciuto una notevole fortu-
na, sono m olto lacunose e im precise. Basti pensare che il com positore francese enu-
m era solo 7 m odi a trasposizione lim itata, m entre in realt essi sono 16.
La trasponibilit lim itata una propriet particolarm ente im portante che necessita di
un adeguato approfondim ento.
U n circolo una successione che si com pleta quando il prim o m em bro viene ripetuto;
nella scala crom atica di 12 suoni, la distanza fra classi di altezze adiacenti uguale a 1:
quindi la struttura si definisce com e un circolo dellintervallo 1; tuttavia unottava pu
42
Capitolo I
essere divisa in parti uguali in varie m aniere, usando circoli di intervalli m aggiori di 1.
U n circolo dellintervallo 2, ad esem pio, divide lottava in 6 parti uguali, uno dellinter-
vallo 3 in 4 parti uguali, uno dellintervallo 4 in 3 parti uguali, uno dellintervallo 6 in 2
parti uguali. U n circolo dellintervallo 5 (circolo delle quarte/quinte) divide lottava in
12 parti uguali, cos com e il circolo dellintervallo 1, che com prende tutti i gradi della
scala crom atica.
Il coefficente di trasponibilit (ct) indica quante volte una com binazione trasponibile
allinterno di una ottava e, di norm a, uguale a 12. Tutte le scale cicliche allottava
possono essere trasposte 12 volte, poich al loro interno non si ripete ciclicam ente una
stessa figura. A l contrario, le com binazioni che contengono pi volte una stessa figura,
che possono cio essere divise in segm enti uguali (tale propriet denom inata simme-
tria per trasposizione o degenerazione) sono cicliche ad un intervallo m inore di 12.
O gnuna di queste com binazioni pu essere trasposta un certo num ero di volte, sem pre
inferiore a 12, e il valore del loro coefficente di trasponibilit deve essere un sottom ultiplo
di 12, cio 1, 2, 3, 4 o 6; il num ero dei sem itoni com presi allinterno delle figure
cicliche, m oltiplicato per il coefficente di trasponibilit, dovr essere uguale a 12.
Se allinterno di una com binazione una m edesim a figura si ripete 2 volte, le stesse note
e gli stessi intervalli successivi si riprodurranno a partire dallintervallo 6: la com bina-
zione avr solo 6 trasposizioni invece di 12 (ciclica allintervallo 6) e il suo coefficiente
di trasponibilit sar uguale a 6, perch 6x2 = 12. A nalogam ente, se la m edesim a figura
si ripete 3 volte, allora la com binazione disporr di 4 trasposizioni; se la m edesim a
figura si ripete 4 volte, la com binazione disporr di 3 sole possibili trasposizioni, se si
ripete 6 volte, la com binazione disporr di 2 sole possibili trasposizioni. A nche la scala
crom atica una com binazione a trasposizione lim itata poich ha un solo livello di
trasponibilit: se trasposta su un qualsiasi intervallo, il risultato sar sem pre uguale a se
stesso.
N um erose sono le caratteristiche che differenziano le com binazioni a trasposizione
lim itatata da tutte le altre:
Il num ero dei loro m odi lim itato: invece di essere equivalente alla cardinalit,
uguale al num ero degli elem enti che costituiscono la figura ciclica. Ad esem pio la
com binazione (0,1,2,6,7,8) ha solo tre m odi perch la figura ciclica com prende tre
elem enti (0,1,2).
Il livello di trasposizione sul quale queste com binazioni riproducono loro stesse d
luogo a una perm utazione dei suoi elem enti. Per esem pio T4 (0,4,8) = (4,8,0), che
una perm utazione delloriginale.
N elle com binazioni a trasposizione lim itata, certe entrate del vettore numerico di
trasposizione vengono a coincidere periodicam ente (1, 2, 3, 4 o 6 volte) con la cardinalit
(cfr. paragrafo I.12, Equivalenza per trasposizione).
Tutte le com binazioni a trasposizione lim itata sono form ate da tritoni e/o quinte
aum entate.
B ench le com binazioni di 5 e 7 suoni non possano essere a trasposizione lim itata, in
quanto il loro num ero cardinale non sottom ultiplo di 12, tuttavia la com binazione
(0,1,4,7,8) e la sua com plem entare (0,1,2,5,6,8,9) hanno alcune caratteristiche partico-
lari: com unque si voglia sovrapporre un tritono ad una triade aum entata, senza rad-
43
Teoria generale
doppi, il risultato sar sem pre equivalente a (0,1,4,7,8); com unque si vogliano
sovrapporre due tritoni ad una triade aum entata, senza raddoppi, il risultato sar sem -
pre equivalente a (0,1,2,5,6,8,9).
Es. 1.25
Tutte le com binazioni a trasposizione lim itata sono simmetriche per inversione, tranne
due che sono reciprocam ente inverse (correlate per inversione). N ella tabella seguente
sono elencate tutte le com binazioni a trasposizione lim itata, ordinate in base al loro
coefficiente di trasponibilit e al loro modello intervallare di base o bip (cfr. paragrafo
I.18, Costituzione intervallare, pag. 61).
ct bip figura ciclica cardinalit
(6) 1
6
0 (tritono) 2 suoni
(6) 4
1
1
2
0,1,2,3,4 10 suoni
(6) 1
1
1
5
0,1 4 suoni
(6) 3
1
1
3
0,1,2,3 8 suoni
(6) 1
2
1
4
0,2 4 suoni
(6) 2
1
2
2
0,1,2,4 8 suoni
(6) 1
1
1
2
1
3
0,1,3 6 suoni


]
reciprocam ente inverse
(6) 1
1
1
3
1
2
0,1,4 6 suoni
(6) 2
1
0,1,2 6 suoni
(4) 1
4
0 (triade aum entata) 3 suoni
(4) 1
1
1
3
0,1 6 suoni
(4) 2
1
1
2
0,1,2 9 suoni
(3) 1
3
0 (settim a dim inuita) 4 suoni
(3) 1
1
1
2
0,1 (scala alternata) 8 suoni
(2) 1
2
0 (scala esatonale) 6 suoni
(1) 1
1
0 (scala crom atica) 12 suoni
( ) (
)
0
1
4 7 8
0 1 2 5 6 8 9
44
Capitolo I
Es. 1.26
Procedendo a una trascrizione grafica, le figure corrispondenti alle com binazioni a
trasposizione lim itata danno luogo a figure geom etriche regolari: triangolo, quadrato,
esagono, e tutti gli altri poligoni regolari inscrivibili in un dodecagono.
Es. 1.27
Le com binazioni a trasposizione lim itata sono sem pre connesse ai circoli di intervalli
sottom ultipli di 12 (1,2,3,4,6) e alla divisione dellottava in parti uguali. Attorno alla
divisione elem entare per due, che origina il tritono (circolo 6) e quella per tre, che
origina la triade aum entata (circolo 4), si raggruppano tutte le altre.
D ivisione dellottava per 2 (su tritono)
do, fa#
do,do#, fa#,sol
do,do#,re, fa#,sol,sol#
do,do#,re,m ib, fa#,sol,sol#,la
do,do#,re,m ib,m i, fa#,sol,sol#,la,sib
do,do#,re,m ib,m i,fa, fa#,sol,sol#,la,sib,si
45
Teoria generale
D ivisione dellottava per 2+2 (su settim a dim inuita)
do, m ib, fa#, la
do,do#, m ib, fa#,sol, la
do, m ib, fa, fa#, la, si
do,do#, m ib,m i, fa#,sol, la,sib
D ivisione dellottava per 2+3 (su tritono e su triade aum entata)
do, re, fa#,sol#
do,re,m i, fa#,sol#,sib
do,re m i,fa, fa#,sol#,sib,si
D ivisione dellottava per 3 (su triade aum entata)
do, m i, sol#
do,do#, m i,fa, sol#,la
do,do#,re, m i,fa,fa#, sol#,la,sib
Tutte le form azioni basate sul tritono sono generate dai 12 diversi m odi di com porre il
num ero 6. N ella tabella seguente sono evidenziate le relazioni di com plem entarit.
ci costituzione intervallare
c cardinalit
M classificazione secondo M essiaen
indicazione di com plem entarit
ci c M ci c M
1-1-1-1-2 10 suoni m odo 7 6 2 suoni tritono
1-1-1-3 8 suoni m odo 4 1-5 4 suoni m odo 2
(tronco)
1-1-2-2 8 suoni m odo 6 2-4 4 suoni 6
a
aum entata
2-1-2-1 8 suoni m odo 2 3-3 4 suoni 7
a
dim inuita
1-2-3 6 suoni m odo 2 1-3-2 6 suoni m odo 2
(tronco) (tronco)
1-1-4 6 suoni m odo 5
2-2-2 6 suoni m odo 1
Tutte le form azioni basate sulla quinta aum entata sono generate dai 4 diversi m odi di
com porre il num ero 4:
ci c M ci c M
3-1 9 suoni m odo 3 4 3 suoni 5
a
aum entata
1-3 6 suoni m odo 3 (tronco)
2-2 6 suoni m odo 1
Tutte le com binazioni di 6 note diverse com prendono alm eno 3 note (50% ) facenti
parte di una com binazione sim m etrica per trasposizione. Tutte le com binazioni di 8
note diverse com prendono alm eno 6 note (il 75% ) facenti parte di una com binazione
46
Capitolo I
ottotonica sim m etrica per trasposizione. Q uesto spiega com e larm onia atonale possa
essere com presa per la m aggior parte nei m odelli sim m etrici. Tutte le com binazioni di
9 note diverse, com prendono alm eno 7 note appartenenti al m odello sim m etrico
sem itono-sem itono-tono (ossia il 78% ). Per 10 note la percentuale addirittura del
90% : 9 note su 10 devono appartenere al m odello sim m etrico.
Es. 1.28
Larm onia tonale ricorre prevalentem ente ad accordi asim m etrici, che si collegano fra
loro in base a form ule ben determ inate tonalm ente. Le form ule costruite su accordi
sim m etrici per trasposizione, che sono in num ero pi lim itato, non sono ben determ i-
nate tonalm ente: ci significa che allinterno di questi accordi esiste pi di una tonica,
cos da generare una am biguit ed una indeterm inazione che non possibile ottenere
attraverso gli accordi asim m etrici.
I.14. Combinazioni equivalenti per trasposizione
Linsieme delle combinazioni equivalenti per trasposizione (eT) stato variam ente de-
nom inato; ecco alcuni dei term ini utilizzati per indicarlo: Sonority (H anson); Unordered
collection (Lew in); Source set (M artino); Unordered pitch class set (Forte); Pitch structure-
Pitch class collection (H ow e); Unordered row (Perle); Type (Rahn); Array (Chrism an);
Klangzentrum (Steger); Grundkomplex, Tonkomplex, Grundgestalt (Sim briger);
Echellonement (Costre).
22
La m ancanza di una term inologia uniform e, anzi spesso
im precisa, am bigua e con sfum ature diverse di significato, dovuta alla elaborazione
indipendente di num erose teorie, rischia di creare qualche equivoco.
Il term ine italiano pi appropriato senzaltro quello di insiem e delle com binazioni
equivalenti per trasposizioneterm ine che, per praticit, pu essere abbreviato sem pli-
cem ente in insieme (in inglese set): ogni insiem e rappresenta in sostanza una classe di
equivalenza data da una com binazione e da tutte le sue trasposizioni.
(
)
(
)
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
modello
simmetrico
modello
simmetrico
47
Teoria generale
Poich la trasposizione una operazione di equivalenza, num erose com binazioni,
apparentem ente diverse, sono in realt form e equivalenti di uno stesso insiem e. D ate
queste prem esse, necessario individuare un procedim ento che perm etta di ridurre
tutte le com binazioni equivalenti per trasposizione ad una sola form a, per giungere
infine a selezionare le sole form e fondam entali. O perando in questa m aniera, le varie
trasposizioni e i possibili m odi di una com binazione possono essere raggruppati in un
unico insiem e; ogni insiem e com prender i differenti aspetti di una m edesim a com bi-
nazione, senza considerare se i suoi elem enti siano presentati com e m elodia, accor-
doo scala.
Lelenco di tutti gli insiem i possibili pu essere dedotto in m aniera sistem atica: se si
vuole trovare il num ero degli insiem i fondam entali, cio delle com binazioni realm ente
diverse tra loro, occorre escludere tutte le trasposizioni di ogni form a, dividendo per
12 i num eri ottenuti nella tavola di tutte le scale possibili contenuta nel paragrafo
Com binazioni allinterno di una ottava(I.11, pag. 36); senonch, a questo punto, le
cose si com plicano notevolm ente: il num ero delle com binazioni di 4 suoni (495) diviso
per 12, uguale a 41 e 1/4, m entre il num ero di com binazioni di 4 note, escluse le
trasposizioni, dovrebbe essere necessariam ente un num ero intero. Lapparente con-
traddizione si scioglie se si considera che esistono 3 com binazioni di 4 suoni che
dividono lottava in parti uguali in m odo tale che la som m a delle loro trasposizioni sia
1,25x12 invece di 3x12. Q ueste com binazioni, ovviam ente a trasposizione lim itata,
sono:
do-do#-fa#-sol (6 trasposizioni possibili, ottava divisa in due parti, cio 1/2)
do-do#-fa#-sol# (6 trasposizioni possibili, ottava divisa in due parti, cio 1/2)
do-m ib-fa#-la (3 trasposizioni possibili, ottava divisa in quattro parti, cio 1/4).
Q ueste tre com binazioni, invece di dare origine a 12 trasposizioni com e tutte le altre,
danno origine rispettivam ente a 6, 6, e 3 trasposizioni; il totale di 6+6+3/12 sar appun-
to uguale a 1 e 1/4. Si arriver al totale degli insiem i fondam entali di 4 note, cio 43,
sottraendo 1 e 1/4 da 495/12 (41 e 1/4) e som m ando 3 al risultato.
Ci determ iner che anche il num ero dei possibili insiem i a 8 note, escludendo le
trasposizioni, dovr essere uguale a 43, in virt della sim m etria num erica fra gruppi
com plem entari (la som m a delle cui cardinalit sia uguale a 12). Arriviam o precisam en-
te alla stessa soluzione se adottiam o un altro m etodo pi propriam ente m usicale, che
non com porta form ule algebriche o calcoli m atem atici, e nel quale lindividuazione del
num ero delle possibili com binazioni, allinterno di un gruppo a cardinalit n, possa
essere effettuato solo con m ezzi em pirici.
Ad una base di 3 note (do-do#-re) aggiungiam o, una alla volta, tutte le altre altezze
della scala crom atica eccetto il si, che om esso poich non form erebbe nessuna
com binazione nuova, m a sem plicem ente una trasposizione (si-do-do#-re) della prim a
(do-do#-re-m ib). Avrem o cos 8 diverse com binazioni che saranno basate sullo stesso
gruppo di 3 note. M anteniam o il (do-do#) com e base, alziam o il terzo elem ento di un
sem itono e procediam o com e prim a. D opo questa operazione otterrem o le seguenti
com binazioni:
48
Capitolo I
base IV nota n. di com binazioni
do-do#-re# m ib sib 7
do-do#-m i fa sib 6
do-do#-fa fa# sib 5
do-do#-fa# sol sib 4
do-do#-sol lab sib 2
do-do#-sol# la sib 1
Le com binazioni (do-do#-sol-sol#) e (do-do#-sol#-la) sono da escludere perch
trasposizioni di due form azioni precedenti (do-do#-fa-fa#) e (do-do#-m i-fa). N on
possibile form ulare altre com binazioni che com prendano un sem itono: dobbiam o fare
attenzione ad escludere questo intervallo nel corso delle operazioni successive.
Il passo successivo sar di innalzare il secondo elem ento e operare com e sopra, su di
una nuova base:
base IV nota n. di com binazioni
do-re-m i fa# la 4
do-re-fa sol la 3
do-re-fa# lab la 2
A questo punto le com binazioni poste su una base di tono intero si esauriscono, e di
nuovo necessario alzare il secondo elem ento:
base IV nota n. di com binazioni
do-m ib-solb la 1
Si vedr com e ulteriori operazioni possano generare solo trasposizioni di com binazio-
ni gi date, e che il num ero di com binazioni di 4 note, cos ottenuto, sar uguale a 43,
com e conferm ato dal procedim ento algebrico.
N el suo classico libro Serial Composition and Atonality (1962), Perle si sofferm a a
lungo su questo m etodo e osserva che Pohlm ann M allalieu, studente dellU niversit di
Louisville, era personalm ente arrivato alle stesse cifre definite tram ite il m etodo algebrico.
Q ualsiasi altro m etodo adottato dim ostrer che la seguente tavola di com binazioni non
equivalenti esatta:
1 com binazione di 0 elem enti 1 com binazione di 12 elem enti
1 1 elem ento 1 11
6 com binazioni di 2 elem enti 6 com binazioni di 10
19 3 19 9
43 4 43 8
66 5 66 7
80 6
Totale 352
49
Teoria generale
Il num ero dei possibili insiem i equivalenti per trasposizione (eT) per ogni gruppo
cardinale (c) riassunto in questa tabella:
c 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
eT 0 1 6 19 43 66 80 66 43 19 6 1 0
Le relazioni num eriche fra il num ero degli insiem i sono evidenti. Fra di loro dom ina
una stretta sim m etria: tutto ordinato specularm ente attorno allasse del VI grado di
cardinalit. Il num ero delle com binazioni cresce con il crescere del num ero degli ele-
m enti, fino a cardinalit 6, per poi decrescere sim m etricam ente fino a ritornare sullo 0.
Ci sono 80 insiem i di 6 note, 66 insiem i di 5 e di 7 note, 43 di 4 e 8 note, 19 di 9 e 3
note, 6 di 2 e 10 note, 1 di 1 e 11 note. Risulta evidente la sim m etria tra i gruppi 5-7,
4-8, 3-9, 2-10, 1-11, 0-12, m entre il gruppo 6 non ha un corrispettivo sim m etrico.
G li insiem i a cardinalit 0 e 12 si corrispondono reciprocam ente. N ellinsiem e a cardinalit
0 (Nulltonklang) non contenuto nulla, m entre nellinsiem e a cardinalit 12
(Zwlftonklang) sono contenute tutte le possibilit, in m odo che tutte le singole com -
binazioni si annullano reciprocam ente. Il gruppo 12 rappresenta la totalit dello spazio
tem perato assoluto; nella sua costituzione interna, esso non pu essere che im m obile
e sem pre uguale a se stesso.
G li insiem i a cardinalit 1-11 vengono m enzionati solam ente per coerenza m etodologica,
in quanto hanno lim itate possibilit dim piego: daltronde, gli insiem i costruiti su grup-
pi a cardinalit m aggiore sono spesso costituiti dalla som m a di due com binazioni a
cardinalit m inore, in base a criteri di com plem entarit.
O gni insiem e di com binazioni equivalenti pu essere rappresentato graficam ente m e-
diante una figura geom etrica inscritta in un dodecagono regolare (cerchio sonoro),
figura che perm ette una analisi delle singoli form e, m ostrando im m ediatam ente le
relazioni che intercorrono fra loro e svelandone con chiarezza la eventuale com ple-
m entarito specularit(nellesem pio seguente, i num eri tra parentesi appartengono
allinsiem e com plem entare).
Es. 1.29
Il num ero delle com binazioni corrisponde al num ero delle figure geom etriche inscrivibili
allinterno di un dodecagono regolare; linsiem e di tutte le com binazioni ottenibili con











50
Capitolo I
le 12 classi di altezze (o delle figure geom etriche iscrivibili in un dodecagono) si
suddivide in 12 sottoinsiem i, in base alla cardinalit (cio in base al num ero dei lati che
form ano le figure); a loro volta, questi sottoinsiem i sono costituiti da tutte le possibilit
di com binazione di n classi di altezze.
Linverso di ogni com binazione a cardinalit 2 uguale alla sua trasposizione sul
livello corrispondente alla seconda classe di altezze, secondo la form ula:
I (x,y) = Ty (x,y)
Esem pio:
I (0,1) = T1(0,1); I(0,2) = T2(0,2); I(0,3) = T3(0,3)
I (0,4) = T4(0,4); I(0,5) = T5(0,5); I(0,6) = T6(0,6)
Es. 1.30
Linverso della com binazione (0,6), corrisponde alla com binazione stessa, in virt della
riduzione m od.12. Q uesto fatto determ inante per una pi corretta com prensione di
quanto verrem o ad enunciare nei capitoli successivi.
I.15. Calcolo dei modi
Partendo dalle 352 form e fondam entali appena enum erate possibile arrivare al nu-
m ero totale dei modi, escludendo tutti quelli equivalenti per trasposizione. Il calcolo
dei m odi consiste nel m oltiplicare i totali degli insiem i, precedentem ente individuati,
(cfr. pag. 48) per il loro num ero cardinale:
eT insiem i equivalenti per trasposizione
c num ero cardinale
m m odi
(I)

(T4) (T4)
0
4 0
4 0
4 0
4
51
Teoria generale
eT c m
1 x1 = 1
6 x2 = 12
19 x3 = 57
43 x4 = 172
66 x5 = 330
80 x6 = 480
66 x7 = 462
43 x8 = 344
19 x9 = 171
6 x10 = 60
1 x11 = 11
1 x12 = 12
Totale 2.112
A d essere precisi, la tabella precedente richiederebbe una ulteriore distinzione: le 16
com binazioni a trasposizione lim itata non sono trasportabili su tutti i loro gradi costitutivi;
occorrer perci ridurre il totale ottenuto in precedenza (2.112), sottraendovi il num e-
ro delle com binazioni degenerate. La tabella seguente riporta il num ero delle com bi-
nazioni degenerate per ogni gruppo cardinale e il totale dei m odi reali che derivano da
ognuna di esse:
c num ero cardinale
tl com binazioni a trasposizione lim itata o degenerate
ct coefficiente di trasponibilit
mtl m odi reali derivati dalle com binazioni a trasposizione lim itata
c tl ct mtl
2 (0,6) 6 1
3 (0,4,8) 4 1
4 (0,3,6,9) 3 1
(0,1,6,7) 6 2 Totale 5
(0,2,6,8) 6 2
6 (0,2,4,6,8,10) 2 1
(0,1,4,5,8,9) 4 2
(0,1,2,3,4,5) 6 3 Totale 12
(0,1,3,6,7,9) 6 3
(0,1,3,6,7,9) 6 3
8 (0,1,3,4,6,7,9,10) 3 2
(0,1,2,3,6,7,8,9) 6 4 Totale 10
(0,1,2,4,6,7,9,10) 6 4
52
Capitolo I
c tl ct mtl
9 (0,1,2,4,5,6,8,9,10) 4 3
10 (0,1,2,3,4,6,7,8,9,10) 6 5
12 (0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11) 1 1
Totale m odi reali 38
Per ogni gruppo cardinale occorre ora sottrarre, dai totali degli insiem i equivalenti per
trasposizione precedentem ente individuati, il num ero delle com binazioni a trasposizione
lim itata, m oltiplicando poi il risultato per il rispettivo num ero cardinale e som m ando il
prodotto al num ero dei m odi reali individuato nella tabella precedente:
eT tl c mtl m
1 x 1 =1
(61) x 2 =10 +1 =11 cio 19x3 =57 2 =55
(193) x3 =54 +1 =55
(433) x 4 =160 +5 =165 43x4 =172 7 =165
66 x 5 =330
(805) x 6 =450 +12 =462 80x6 =480 18 =462
66 x 7 =462
(433) x 8 =320 +10 =330 43x8 =344 14 =330
(191) x 9 =162 +3 =165 19x9 =171 6 =165
(61) x10 =50 +5 =55 6x10 =60 5 =55
11 x11 =11
(11) x12 =0 +1 =1 1x12 =12 11 =1
Totale 2.048 o 2
11
(in totale vengono sottratte, da 102 virtualm ente possibili, 64 com bi-
nazioni degenerate)
Per ricavare dal totale delle com binazioni equivalenti per trasposizione il num ero delle
possibili com binazioni com prese tutte le trasposizioni, num ero gi ottenuto in prece-
denza con il m etodo algebrico (cfr. pag. 34), si dovranno effettuare questi calcoli:
1 x12 =12 1 x12 =12
(61) x12 =60 +6 =66 6 x12 =72 6 =66
(191 x12 =216 +4 =220 19x12 =228 8 =220
(433)x12 =480 +(3+6+6) =495 43x12 =516 (9+6+6) =495
66 x12 =792 66x12 =792
(805)x12 =900 +(2+4+6+6+6) =924 80x12 =960 (10+8+6+6+6) =924
Totale 4.096 o 2
12
I m odi, in tutte le loro possibili trasposizioni, sono 2.048x12 = 24.576. Q uesta cifra
identica a quella ottenuta in precedenza, m oltiplicando il num ero totale degli insiem i
53
Teoria generale
per le loro rispettive cardinalit (cfr. pag. 34); in questo caso, invece, stato m oltiplica-
to il num ero dei m odi per il num ero delle possibili trasposizioni.
Concludendo, il num ero delle com binazioni non equivalenti corrisponde al num ero
degli insiem i fondam entali e al num ero dei segm enti di serie non ordinati, poich un
segm ento di serie non altro che una successione lineare allinterno del totale crom atico.
I.16. Forma primaria
Per convenzione ogni insiem e pu essere rappresentato da una delle sue possibili
com binazioni, posta in successione ascendente, nella sua forma primaria trasposta
sullo 0 (forma rappresentativa). Per ottenere la forma primaria si pu procedere in
vari m odi, m a sem pre ponendo le altezze in ordine consecutivo scalare, poich cos
una com binazione si presenta nel suo aspetto essenziale. La riduzione alla form a pri-
m aria una sem plice generalizzazione del m etodo di dedurre la form a triadica da un
accordo variam ente disposto (m etodo di Zarlino).
Vi sono m olti sistem i sim bolici per configurare le form e prim arie di una com binazione.
Fra i num erosi teorici che hanno affrontato questo problem a non sem pre esistita una
concordanza di opinioni, tanto che in alcuni casi, una stessa com binazione stata
designata attraverso form e prim arie diverse.
I procedim enti pi usati per individuare la form a prim aria sono due: uno quello che
consiste nellindividuare lintervallo esterno pi piccolo, in inglese sm allest outside
interval(Teitelbaum , Forte, Rahn, M artino), laltro quello che consiste nellindividuare
la successione pi serrata verso sinistra(in inglese m ost closely packed to the left
(Perle, Sim briger, Starr, M azzola).
23
Il prim o procedim ento consiste nelle seguenti operazioni:
Considerare una insiem e qualsiasi, ad esem pio (0,6,10,2) e porlo in ordine ascen-
dente (0,2,6,10).
Calcolare la differenza fra lultim o e il prim o elem ento: 100 = 10
Som m are 12 al valore del prim o elem ento e perm utare circolarm entelinsiem e
(rotazione) cos che il prim o elem ento divenga lultim o: (2,6,10,12); questa procedura
uguale a quella dellindividuazione dei m odi.
Calcolare la differenza fra i nuovi valori dellultim o e del prim o elem ento:
122 = 10.
Ripetere la procedura per quanti sono gli elem enti dellinsiem e:
(6,10,12,14) 146 = 8
(10,12,14,18) 1810 = 8
Lordine che contiene la differenza pi piccola fra lultim o e il prim o elem ento
(sm allest outside interval) la form a prim aria m od.12; in pratica la com binazione sar
ridotta al pi stretto spazio possibile (in inglese minimum span) allinterno di una
ottava.
Se, com e nel caso precedente, tale differenza uguale per pi form e, occorre fare
la differenza fra il penultim o e il prim o elem ento, e cos via:
54
Capitolo I
(6,10,12,14) 126 = 6
(10,12,14,18) 1410 = 4.
Lordine che contiene la differenza pi piccola fra il il penultim o e il prim o elem en-
to (next-m ost outside interval) la form a prim aria; nel caso precedente 4: (10,12,14,18)
m od.12 (10,0,2,6).
La form a prim aria dovr essere trasposta in m odo da iniziare sullo 0. D iverr cos la
forma rappresentativa: (0,2,4,8). Il num ero intero finale di questa form a sar il pi
piccolo possibile fra tutte le form e di un insiem e di com binazioni equivalenti per
trasposizione.
Es.1.31
Il secondo procedim ento per individuare la form a prim aria di un insiem e consiste
nellordinare gli interi delle classi di altezza in m odo che gli intervalli pi piccoli siano
posti verso sinistra e quelli pi grandi verso destra; a questo proposito necessario
sottolineare che ogni com binazione pu essere designata da una successione num eri-
ca, specificante la sua costituzione intervallare interna, cio lam piezza degli intervalli
fra classi di altezze adiacenti, com preso lintervallo fra lultim a classe e lottava della
prim a. Il totale di questi intervalli sar uguale al num ero cardinale della com binazione
e la loro som m a dovr essere uguale a 12.
La costituzione intervallare primaria raggruppa gli intervalli pi piccoli verso sinistra.
Poich la triade m inore (0,3,7) costituita dagli intervalli 3(0,3), 4(3,7), 5(7,0), la form a
rappresentativa che indicher questa com binazione, secondo il sistem a dellintervallo
pi piccolo verso sinistra, sar (0,3,7), in quanto lintervallo (0,3) = 3 pi piccolo di
(3,7) = 4 e di (7,0) = 5. Se una com binazione contiene pi intervalli ugualm ente piccoli,
occorrer porre in successione i suoi elem enti in m odo che gli intervalli pi piccoli
siano sem pre com unque verso sinistra; la costituzione intervallare prim aria della scala
diatonica, ad esem pio, sar la seguente: 1-2-2-1-2-2-2.
Esem pio:
Com binazione (0,2,3,11) con costituzione intervallare 2-1-8-1; poich 2<8, nella costi-
tuzione intervallare prim aria il 2 dovr precedere l8, in questo m odo: 1-2-1-8; cos
otterrem o la form a prim aria (11,0,2,3) e la form a rappresentativa (0,1,3,4).
0 6 10 2
rotazioni
0 2 6 10 2 6 10 0 6 10 0 2 10 0 2 6
0 2 4 8
forma rappresentativa sul Do
55
Teoria generale
Es. 1.32
B ench nella m aggioranza dei casi la form a rappresentativa sia uguale per entram bi i
procedim enti di riduzione (quello che individua lintervallo esterno pi piccolo e quel-
lo che individua la successione pi serrata verso sinistra), in alcuni casi, com e i se-
guenti, non cos:
I procedim ento II procedim ento
0,2,3,5 0,1,3,10
0,3,4,7 0,1,4,9
0,2,3,6 0,1,4,10
0,2,3,7 0,1,5,10
0,3,5,8 0,2,5,9
0,2,3,4,6 0,1,2,4,10
0,3,4,5,8 0,1,2,5,9
0,2,3,4,7 0,1,2,5,10
N elle Tavole di Classificazione degli insiem i, inserite in questo libro (paragrafo V.4),
sono riportate, ove necessario, tutte e due le form e.
Si pu ora determ inare se una com binazione sia la trasposizione di unaltra, facendo la
differenza (m od.12) fra le classi di altezza, nella posizione corrispondente, delle for-
m e prim ariedi entram be. Se ogni differenza sar uguale sem pre allo stesso num ero,
questo num ero corrisponder al valore di t (indice num erico di trasposizione), attra-
verso il quale le due com binazioni sono poste in relazione. D a ci consegue che due
com binazioni sono correlate per trasposizione se le loro form e prim arie hanno le
stesse serie di intervalli adiacenti, la cui differenza deve essere costante.
Esem pio:
0, 2, 4, 8
11, 1, 3, 7 =

1, 1, 1, 1
0 2 3 11
rotazioni
2 1 - 8 - -
( )
1 1 8 - 1
-
2
-
( )
8
-
1 1
-
1
-
( )
1 2 - 1 - 8 -
( )
forma rappresentativa sul Do
costituzione intervallare
primaria
56
Capitolo I
Es. 1.33
I.17. Forma primaria inversa
La form a prim aria inversa di una com binazione si ottiene con una procedura analoga
alle precedenti, m a ponendo gli elem enti in ordine discendente anzich ascendente,
seguendo questi passaggi:
Considerare un insiem e qualsiasi, ad esem pio (1,3,2,11,5), e porlo in ordine discen-
dente (11,5,3,2,1).
Calcolare la differenza fra il prim o e lultim o elem ento: 111 = 10.
Som m are 12 allultim o elem ento e perm utare circolarm ente linsiem e, cos che lul-
tim o elem ento divenga il prim o: (13,11,5,3,2).
Calcolare la differenza fra i nuovi valori del prim o e dellultim o elem ento: 132 = 11.
Ripetere la procedura per quanti sono gli elem enti dellinsiem e:
(14,13,11,5,3) 143 = 11
(15,14,13,11,5) 155 = 10
(17,15,14,13,11) 1711 = 6
Lordine che contiene la differenza pi piccola fra il prim o e lultim o elem ento la
forma primaria inversa discendente: (17,15,14,13,11) m od.12 (5,3,2,1,11).
La form a prim aria inversa dovr essere trasposta in m odo da iniziare sullo 0, dive-
nendo la forma rappresentativa inversa discendente: (0,10,9,8,6).
Tale form a dovr essere posta in ordine ascendente (6,8,9,10,0) e infine essere
trasposta sullo 0, dando luogo alla forma rappresentativa inversa (0,2,3,4,6).
2 2 -
4 -
2 2 -
4 -
57
Teoria generale
Es. 1.34
Con un procedim ento analogo a quello adottato per la trasposizione, possiam o deter-
m inare se una com binazione sia linverso di unaltra facendo la som m a (m od.12) fra le
classi di altezza, nelle posizioni corrispondenti, delle form e prim arie di entram be (su
un qualsiasi livello di trasposizione). Se ogni som m a sar uguale a uno stesso num e-
ro, questo num ero corrisponder al valore dellindice numerico di inversione traspo-
sta (TI) attraverso il quale le due com binazioni sono poste in relazione.
Esem pio:
0, 2, 3, 4, 6 +
5, 3, 2, 1, 11 =

5, 5, 5, 5, 5
Es. 1.35
1 3 2 11 5
rotazioni
11 5 3 2 1 1 11 5 3 2 2 1 11 5 3 3 2 1 1 1 5 5 3 2 1 11
0 10 9 8 6
6 8 9 10 0 0 2 3 4 6
forma rappresentativa
inversa discendente
forma rappresentativa
inversa ascendente
5
0
3
2
3
2
4
1
6
11
58
Capitolo I
Se entram be le com binazioni sono poste nella loro form a rappresentativa, cio sul
livello di trasposizione 0, la som m a dei loro rispettivi num eri interi sar uguale a 0.
0, 2, 3, 4, 6 +
0, 10, 9, 8, 6 =

0, 0, 0, 0, 0
La som m a sar ancora uguale a 0 se le com binazioni saranno trasportate su indici di
trasposizione inversi.
7, 9, 10, 11, 1 +
5, 3, 2, 1, 11 =

0, 0, 0, 0, 0
La form a rappresentativa inversa di una com binazione si pu ottenere, pi sem plice-
m ente, individuando la form a rappresentativa, nel caso precedente (0,2,3,4,6) e inver-
tendola (0,10,9,8,6) in m odo che la som m a dei num eri interi delloriginale e del suo
inverso, posti in posizioni corrispondenti, siano uguali a 0. A trasposizione 0, ogni
altezza som m ata alla sua inversione sar uguale a 0 m od.12. N el caso dellinsiem e
(0,2,3,4,6), la form a prim aria e la form a prim aria inversa sono uguali: ci sta ad indica-
re che linsiem e simmetrico per inversione.
Es. 1.36
Concludendo, le operazioni di trasposizione e diinversione sono strettam ente collega-
te. La trasposizione di una com binazione pu essere definita com e laddizione (m od. 12)
di una costante a tutte le classi di altezza di cui costituita:
(0, 3, 7) +
4, 4, 4 =

(4, 7, 11)
Linversione trasposta di una com binazione pu essere invece definita com e la sottra-
zione (m od. 12) di tutte le classi di altezza da una costante data:
0 2 3 4 6
0 10 9 8 6
I T6
6 8 9 10 0
0 2 3 4 6
59
Teoria generale
4, 4, 4
(0, 3, 7) =

(4, 1, 9)
La costante uguale alla som m a di una classe di altezze e della sua corrispondente
inversione (4) lindice numerico di inversione trasposta (TI).
24
Es. 1.37.
I.18. Costituzione intervallare interna
La costituzione intervallare interna di un insiem e rappresentabile in vari m odi. Il pi
sem plice consiste in una successione num erica (successione intervallare) specificante
lam piezza degli intervalli fra classi di altezze adiacenti, com preso lintervallo fra lulti-
m a classe e lottava della prim a. Il num ero totale di questi intervalli sar uguale al
num ero cardinale dellinsiem e e la loro som m a dovr essere uguale a 12.
Esem pio:
insiem e (0, 2, 4, 5, 8, 9, [0])
successione intervallare 2 - 2 - 1 - 3 - 1 - 3.
La successione intervallare non stabilisce nessuna gerarchia fra le classi di altezza di un
insiem e. Q uesta distinzione m olto im portante in quanto pone fra parentesi i concetti
stessi di scala, di tonicao di fondam entale, sostituendoli con il concetto seriale di
cam po (applicabile a tutte le scale prive di tonica com e, ad esem pio, certe scale extra-
europee: Slendro, ecc.).
N ella scala di do m aggiore (do-re-m i-fa-sol-la-si), la nota di partenza do fondam entale
per una corretta qualifica della successione; utilizzando le stesse altezze, a partire dal re si
avr la cosiddetta scala dorica, a partire dal m i la scala frigiae cos via. Considerando,
al contrario, le sette note della scala com e una generica successione di intervalli 1-2-2-1-
2-2-2 (costituzione intervallare prim aria di (0,1,3,5,6,8,10) le varie rotazioni (m odi) del-
la successione assum eranno la connotazione di differenti aspetti di ununica form a
fondam entale: 2-1-2-2-2-1-2 sar considerato equivalente di 1-2-2-2-1-2-2, e cos via. La
scala di do m aggiore sar sem plicem ente il m odo 2 di quella successione intervallare.
(I4)
0 3 7 4 1 9
60
Capitolo I
La costituzione intervallare interna di una com binazione tanto pi equilibrata quanto
pi i suoi elem enti sono disposti uniform em ente allinterno del totale crom atico. N el
caso del III grado di cardinalit, la com binazione (0,4,8 / do,m i,sol#), con costituzione
intervallare 4-4-4 la pi equilibrata, m entre la com binazione (0,1,2 / do,do#,re), con
costituzione intervallare 1-1-10, la pi disequilibrata.
Es. 1.38
Esistono altri tipi di successione num erica per designare la costituzione intervallare
interna di un insiem e.
Linsiem e (0,1,3,5,6,8,10) corrispondente alla scala diatonica, oltre ad essere
rappresentabile attraverso la successione intervallare 1-2-2-1-2-2-2, pu essere ugual-
m ente individuato attraverso la successione 2111211111, denom inata successione per
gradi costitutivi ;ogni cifra di questa successione indica alternativam ente il num ero di
altezze consecutive e lam piezza degli intervalli che le dividono; essa sem pre com po-
sta da un num ero pari di cifre, da 2 a 12, e pu essere rappresentata graficam ente con
una successione di pieni e di vuoti:
(0, 1, 3, 5, 6, 8, 10)
G G - G - G G - G - G -
2 1 1 1 2 1 1 1 1 1
Linteresse di tale successione sta nel fatto che lordine delle cifre retrogradato rispet-
to alla successione propria dellinsiem e com plem entare; infatti la successione interval-
lare 2-2-3-2-3, corrispondente alla scala pentatonica com plem entare di quella diatonica,
pu essere notata, per gradi costitutivi, in questa m aniera: 1111121112. In un certo
senso la successione per gradi costitutivi evidenzia lequivalenza fra insiem i com ple-
m entari, postulata da num erosi studiosi: D etlef G ojow y ad esem pio, nel suo classico
studio Neue sowjetische Musik der 20er Jahre,
25
rappresenta la scala diatonica di D o
m aggiore indicandone le classi di altezze m ancanti, in questa m aniera: (1,3,6,8,10)
do#,re#,fa#,sol#,la#.
Il com plem entare di un insiem e posto nella sua form a prim aria, per esaurire lo spazio
dodecafonico, deve essere collocato su unaltezza individuabile allinterno della suc-
cessione per gradi costitutivi, sem pre dopo una cifra corrispondente a una entrata
dispari, da 1 a 9.
N el caso precedente la scala diatonica 2111211111 pu essere com pletata da una scala
pentatonica com plem entare posta su unaltezza individuabile dopo 5 cifre, in questo
caso 2+1+1+1+2 = 7; reciprocam ente la scala pentatonica 1111121112 pu essere com -
pletata da una scala diatonica com plem entare posta su unaltezza individuabile dopo 5
cifre, in questo caso 1+1+1+1+1 = 5. I due insiem i com pletano lo spazio dodecafonico
unendosi in questa m aniera 21112 | 11111. La som m a degli intervalli sui quali si
realizza lunione deve essere sem pre uguale a 12 (nel caso specifico (7+5).
4 4 -
4 -
( )
1 1 - 10
-
( )
61
Teoria generale
Es. 1.39
Es. 1.40
La costituzione intervallare di una com binazione pu essere rappresentata in codice
binario (in inglese binary pattern), trasform ando gli interi delle classi di intervalli in
questo m odo: 1=1, 2=10, 3=100, 4=1000, ecc. La costituzione intervallare 1-2-3-4-2, ad
esem pio, potr essere trascritta nel codice binario 1-10-100-1000-10 o pi sem plice-
m ente 110100100010. D ato un insiem e possibile individuare il suo com plem entare
rappresentando i suoi elem enti attraverso un codice binario. Il com plem entare della
com binazione precedente 110100100010, si otterr sostituendo ogni 1 con uno 0; ne
risulter 001011011101, che per rotazione dar 10-1-10-1-1-10-100, cio 2-1-2-1-1-2-3,
com plem entare di 1-2-3-4-2.
La costituzione intervallare pu essere disposta raggruppando gli stessi intervalli in
ordine ascendente, in questo m odo: 1122222; tale successione assum e il nom e di
modello intervallare di base (in inglese basic interval pattern, abbreviato in bip) e pu
essere notata in form a abbreviata;
26
il bip della com binazione precedente ad esem pio,
pu essere abbreviato in 2
1
5
2
. chiaro che uno stesso bip pu essere caratteristico di
num erose com binazioni; tutte le com binazioni con lo stesso bip, spesso m olto diverse
fra loro, sono raggruppabili in classi. Attraverso le classi si pu giungere a calcolare il
num ero totale degli insiem i per ogni grado di cardinalit, secondo la form ula: d!/i! per
ogni bip (M etodo di Barbour, cfr. paragrafo IV.2).
27
La scala diatonica, ad esem pio, com posta dal seguente bip: 2
1
5
2
. Tutte le possibili
scale di 7 suoni con questo bip sono: 7!/2!5! =21:7 =3. Linsiem e delle com binazioni di
7 suoni si divide in 7 classi: 6
1
1
6
, 5
1
1
2
1
5
, 5
1
1
3
1
4
, 4
1
2
2
1
4
, 4
1
1
2
2
3
, 3
1
3
2
1
3
, 2
1
5
2
. Lelenco
com pleto degli insiem i raggruppati per classi, secondo il loro m odello intervallare di
base, riportato nel paragrafo V.3, Classi.




62
Capitolo I
I.19. Retrogradazione e inversione degli intervalli
D isponendo gli elem enti di una com binazione in m odo da retrogradare lordine degli
intervalli, si origina una seconda com binazione, in stretta affinit con la prim a: fra le
due com binazioni si stabilisce una relazione di specularit, in quanto le due serie di
intervalli sono reciprocam ente inverse o correlate per inversione (cI). In term ini geo-
m etrici, la retrogradazione degli intervalli corrisponde alla riproduzione speculare di
un poligono.
Inversione e retrogradazione degli intervalli sono due operazioni equivalenti; ad esem pio
gli intervalli della triade m inore 3-4-5 (do,m ib,sol) sono retrogradi e inversi di quelli
della triade m aggiore 5-4-3 (do,fa,la):
I(3-4-5) = (9-8-7), I(7-8-9) = (5-4-3)
La retrogradazione non altro che una inversione contratta allinterno di una ottava:
infatti linverso (o m oto contrario) degli intervalli allinterno di due ottave, corrisponde
al loro retrogrado allinterno di una ottava. N el caso si ponesse linversione degli inter-
valli 3-4-5 allinterno di due ottave, si avr la successione non-retrogradabile 5-4-3-3-4-
5 cio D o,Fa,La,D o,M ib,Sol,D o, m entre allinterno di una ottava si avr una contrazio-
ne in 3-2-2-2-3.
Es. 1.41
A lcune successioni intervallari, se retrogradate, rim angono identiche; sono le succes-
sioni non-retrogradabili e gli insiem i che ne derivano, in tutto 86, sono definiti simme-
trici per inversione (sI). La successione 4-4-4, corrispondente allinsiem e (0,4,8 -
do,m i,sol#) un esem pio di non-retrogradabilit; linverso di (0,4,8) infatti uguale a
(0,4,8). La scala diatonica (2-1-2-2-2-1-2) un altro esem pio di non-retrogradabilit:
Es. 1.42
Lindividuazione delle successioni non-retrogradabili perm ette di indagare sulla legge
aritm etica che regola il num ero degli insiemi equivalenti per inversione (eI).Riprendia-
0 3 7
( )
0 9 4
2 - 1 - 2 - 2

- 2
-
1 - (2)
63
Teoria generale
m o la tabella in cui sono riportati i num eri dei possibili insiem i equivalenti per
trasposizione (cfr. pag. 49):
c
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
eT
0 1 6 19 43 66 80 66 43 19 6 1 0
Il num ero degli insiem i equivalenti per inversione (eI) in rapporto con il num ero
degli insiem i equivalenti per trasposizione. Esso si ottiene sottraendo al num ero degli
insiem i equivalenti per trasposizione (eT) il num ero degli insiem i sim m etrici per inver-
sione (sI): il risultato d il num ero di coppie di insiem i correlati per inversione (cI).
Q uesto num ero deve essere diviso per due e infine som m ato al num ero degli insiem i
sim m etrici per inversione.
c eT sI cI eI
6 80 20 =60 :2 =30 +20 =50
5-7 66 10 =56 :2 =28 +10 =38
4-8 43 15 =28 :2 =14 +15 =29
3-9 19 5 =14 :2 =7 +5 =12
2-10 6 1 =5 :1 =5 +1 =6
1-11 1 1 =0 :1 =1 +1 =1
0-12 1 1 =0 :1 =0 +1 =1
La successione dei num eri dei possibili insiem i sim m etrici per inversione, in base al
grado di cardinalit, strutturata in m odo speculare sui m ultipli di 5.
c
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
sI
1 1 1 5 15 10 20 10 15 5 1 1 1
Il totale di questi insiem i 86.
La successione dei num eri dei possibili insiem i correlati per inversione, nei gruppi
cardinali 3-9, 4-8 e 5-7, strutturata in m odo speculare sui m ultipli di 7.
c
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
cI
0 1 5 7 14 28 30 28 14 7 5 1 0
64
Capitolo I
I.20. Simmetria per inversione
In ogni insiem e sim m etrico per inversione, la form a prim aria e la form a prim aria inver-
sa sono uguali. Le propriet di un insiem e sim m etrico per inversione appaiono ancor
pi evidenti dallanalisi della sua costituzione intervallare interna. Tradotta in im m agi-
ne geom etrica, la non-retrogradabilit degli intervalli corrisponde ad un poligono re-
golare, sim m etrico attorno al proprio asse centrale che, riprodotto specularm ente, ri-
m ane identico a se stesso. Ponendo su di una linea retta le serie di intervalli di due
successioni correlate per inversione, com e 2-1-1-2 e (2)-(1)-(1)-(2), otterrem o
una successione non-retrogradabile. Pu essere utile riprodurre graficam ente lesem -
pio precedente:
Es. 1.43
evidente che lunione di due insiem i correlati per inversione d origine a un
soprainsiem e sim m etrico per inversione. Q uesto insiem e, a sua volta, pu essere
disgiunto in due sottoinsiem i correlati per inversione.
(0,2,5) + T2I(0,2,5) = (0,2,5)+(2,0,9) = (0,2,5,9), in form a rappresentativa (0,3,5,8), in-
siem e sim m etrico per inversione.
Es. 1.44
Es. 1.45
(0,1,3,4), insiem e sim m etrico per inversione, pu essere disgiunto in due insiem i correlati
per inversione (0,1,3) e (4,3,1).
2 1 1 2 2 1 1 2









0
2 5
=
9 0
2 5
2 0 9
65
Teoria generale
Es. 1.46
Es. 1.47
Esistono due tipi di sim m etria orizzontale, secondo la disposizione dellasse che serve
da specchio im m aginario fra i suoni: la simmetria intercalare o polare, quando lasse si
intercala fra due suoni e la simmetria mediana o nucleare, quando lasse si sovrappone
a un suono. N elle successioni sim m etriche per inversione (non-retrogradabili), lasse di
sim m etria equidistante da coppie di suoni correlati per inversione, corrispondendo
cos al suono m ediano oppure allintervallo posto fra i due suoni m ediani.
La sim m etria intercalare o m ediana di un paio di insiem i sim m etrici o correlati per
inversione non dipende dal loro num ero cardinale bens dallestensione m inim a entro
cui si attua la sim m etria. Se lestensione com prende un num ero pari di sem itoni la
sim m etria sar m ediana, altrim enti sar intercalare.
Esem pi:
Linsiem e (0,1,2,3,4,8) sim m etrico per inversione; lestensione m inim a entro cui si
realizza la sua sim m etria com prende 12 sem itoni (pari): linsiem e quindi a nota
m ediana.
Es. 1.48
Linsiem e (0,1,2,3,6,8) ha le stesse propriet del precedente eppure a sim m etria inter-
calare, poich lestensione m inim a entro cui si configura la sim m etria com prende 15
sem itoni (dispari).
0 1 3 4 0 1
3
4 3 1
0 1 3 4
3 4
0 1 3
1
66
Capitolo I
Es. 1.49
Linsiem e (0,1,2,3,5,10) oltre a essere sim m etrico per inversione com plem entare di se
stesso o reversibile (all-combinatorial per Babbit). La sua sim m etria si configura nel-
lestensione m inim a che com prende 7 sem itoni (dispari); esso quindi a sim m etria
intercalare.
Es. 1.50
Linsiem e (0,1,2,3,4,6) correlato per inversione e com plem entare di un altro (tali
insiem i si dicono anche m utualm ente esclusivio relativi, cfr. pag. 83). La loro sim m e-
tria, a nota m ediana, si configura in un estensione m inim a che com prende 8 sem itoni
(pari).
Es. 1.51
Linsiem e (0,1,2,3,6,7) ha le stesse propriet del precedente, eppure configura col suo
relativo una sim m etria intercalare entro lestensione di 11 sem itoni (dispari).
67
Teoria generale
I.21. Equivalenza per inversione trasposta
O gni insiem e sim m etrico per inversione pu riprodurre se stesso per inversione (I) o
per inversione trasposta (TI). Il num ero dei valori di TI attraverso cui un insiem e pu
riprodurre se stesso equivalente alle sue perm utazioni e quindi al suo num ero cardi-
nale. Il valore prim ario di TI applicabile alla form a prim aria dellinsiem e e al suo
inverso. I valori secondari di TI riguardano invece le form e secondarie e i loro inversi.
Esem pio:
T3I (0,1,2,3) T3(0,11,10,9) (3,2,1,0) (form a prim aria)
T1I (1,2,3,0) T1(1,0,11,2) (2,1,0,3) (form a secondaria)
T11I (2,3,0,1) T11(2,1,4,3) (1,0,3,2)
T9I (3,0,1,2) T9(3,6,5,4) (0,3,2,1)
Es. 1.52
I valori prim ari di TI, attraverso cui due insiem i com plem entari possono riprodurre
loro stessi, devono dare com e som m a 10; ad esem pio se il valore TI dellinsiem e
(0,1,2,3) uguale a 3, il valore TI dellinsiem e com plem entare (0,1,2,3,4,5,6,7) sar
uguale a 7, perch 7+3 = 10.
Es. 1.53
Tutti i valori di TI di un insiem e sono posti lungo lasse di una scala esatonale, dispo-
nendosi a coppie per valori inversi, secondo questo schem a:
T3 I T1 I
T11 I
T9 I
T3 I
T7 I
68
Capitolo I
cardinalit 2 TxI TxI
3 TxI TxI I
4 TxI TxI TyI TyI
5 TxI TxI TyI TyI I
6 TxI TxI TyI TyI TzI TzI
7 TxI TxI TyI TyI TzI TzI TI
8 TxI TxI TyI TyI TzI TzI TxI TxI
N el caso di un insiem e di 8 note (0,1,2,3,4,5,6,7) com plem entare di (0,1,2,3) avrem o i
seguenti 8 valori, che som m ati ai 4 valori relativi a (0,1,2,3), form eranno un totale di 12
valori, tutti posti lungo lasse di due scale esatonali:
Esem pio:
T7I (0,1,2,3,4,5,6,7) T7 (0,11,10,9,8,7,6,5) (7,6,5,4,3,2,1,0)
T5I (1,2,3,4,5,6,7,0) T5 (1,0,11,10,9,8,7,2) (6,5,4,3,2,1,0,7)
T3I (2,3,4,5,6,7,0,1) T3 (2,1,0,11,10,9,4,3) (5,4,3,2,1,0,7,6)
T1I (3,4,5,6,7,0,1,2) T1 (3,2,1,0,11,6,5,4) (4,3,2,1,0,7,6,5)
T11I (4,5,6,7,0,1,2,3) T11(4,3,2,1,8,7,6,5) (3,2,1,0,7,6,5,4)
T9I (5,6,7,0,1,2,3,4) T9 (5,4,3,10,9,8,7,6) (2,1,0,7,6,5,4,3)
T7I (6,7,0,1,2,3,4,5) T7 (6,5,0,11,10,9,8,7) (1,0,7,6,5,4,3,2)
T5I (7,0,1,2,3,4,5,6) T5 (7,2,1,0,11,10,9,8) (0,7,6,5,4,3,2,1)

asse posto lungo una scala esatonale
A scopo esem plificativo riportiam o i valori di TI, attraverso cui tutti i 15 possibili
insiem i di 4 note sim m etrici per inversione riproducono loro stessi (qui indicati con la
notazione proposta da Forte (cfr. paragrafo V.1):
4-1 (0,1,2,3) T3I T1I T11I T9I
4-6 (0,1,2,7) T2I I T10I I
4-3 (0,1,3,4) T4I T2I T10I T8I
4-10 (0,2,3,5) T5I T1I T11I T7I
4-7 (0,1,4,5) T5I T3I T9I T7I
4-17 (0,3,4,7) T1I T7I T5I T11I
4-8 (0,1,5,6) T6I T4I T8I T6I
4-20 (0,1,5,8) T1I T3I T9I T11I
4-9 (0,1,6,7) T1I T7I T5I T11I
4-21 (0,2,4,6) T6I T2I T10I T6I
4-24 (0,2,4,8) T4I I T8I I
4-23 (0,2,5,7) T7I T3I T9I T5I
4-26 (0,3,5,8) T2I T4I T8I T10I
4-25 (0,2,6,8) T2I I T10I I
4-28 (0,3,6,9) I T3I T6I T9I
69
Teoria generale
I.22. Tensione interna
O gni com binazione presenta un m aggiore o m inore grado di tensione interna in fun-
zione degli intervalli che la com pongono. La tensione dipende dal rapporto fra totale
crom atico e costituzione intervallare; essa indica la m aggiore o m inore regolarit nella
distribuzione degli intervalli (equilibrio) e non ha nulla a che vedere con il concetto di
dissonanzao consonanza.
Esistono 12 qualit di tensione, quanti sono i gruppi cardinali. Allinterno di ogni
gruppo, la tensione dim inuisce quanto pi le classi di altezze sono disposte in m aniera
equilibrata, ossia quanto pi gli intervalli che le separano tendono a essere uguali. La
com binazione (do,do#,re / 1-1-10), ad esem pio, pi tesa di (do,m i,sol# / 4-4-4). D ue
com binazioni correlate per inversione (reciprocam ente inverse) hanno la stessa tensio-
ne interna (do,m ib,sol / 3-4-5 = a do,fa,la / 5-4-3) e, cosa particolarm ente im portante,
i loro indici numerici di note comuni sono uguali.
Riprendiam o ancora una volta lo specchietto che pone in relazione gli insiem i equiva-
lenti per trasposizione e quelli equivalenti per inversione (cfr. pag. 63):
c eT sI cI eI
6 80 20 =60 :2 = 30 +20 =50
5-7 66 10 =56 :2 = 28 +10 =38
4-8 43 15 =28 :2 = 14 +15 =29
3-9 19 5 =14 :2 = 7 +5 =12
2-10 6 1 =5 :1 = 5 +1 =6
1-11 1 1 =0 :1 = 1 +1 =1
0-12 1 1 =0 :1 = 0 +1 =1
Poich due insiem i correlati per inversione hanno la stessa tensione interna, allora
esistono, per ogni gruppo cardinale, tanti gradi di tensione quanti sono gli insiem i
sim m etrici per inversione (successione intervallare non-retrogradabile), som m ati alla
m et di quelli correlati per inversione (successione intervallare retrogradabile). In de-
finitiva per ogni gruppo cardinale esistono tanti gradi di tensione quanti sono gli insie-
m i equivalenti per inversione:
eI = sI+(cI:2)
Esistono in tutto 224 gradi di tensione interna, di cui 86 propri di insiem i sim m etrici per
inversione e 168 (84x2) propri di coppie di insiem i reciprocam ente inversi (correlati
per inversione); nel caso del gruppo cardinale 6, i gradi di tensione interna saranno
20 + (60:2) = 50. I gradi di tensione interna possono essere individuati allinterno di
ogni gruppo in base alla disposizione degli elem enti: pi una com binazione equili-
brata, m inore sar la sua tensione interna.
La m usica tonale organizzata in m odo che le com binazioni pi frequenti siano quelle
con m aggiore equilibrio: le com binazioni di tre suoni pi equilibrate corrispondono
infatti alle triadi dim inuita, m inore, m aggiorea aum entata. Le com binazioni di
quattro suoni pi equilibrate corrispondono alla settim a di 3
a
specie, alla settim a di 2
a
specie, alla 6
a
aum entata, alla 7
a
di dom inante e, per finire, alla 7
a
dim inuita. La com bi-
70
Capitolo I
nazione pi equilibrata di cinque suoni corrisponde alla scala pentatonica, quella di sei
suoni corrisponde alla scala esatonale, quella di sette suoni corrisponde alla scala
m aggiore.
In pratica le scale e gli accordi pi usati nellarm onia tonale sono grosso m odoquelli
caratterizzati da una pi equilibrata disposizione degli elem enti allinterno dellottava.
A questo proposito si potrebbero fare alcuni curiosi esperim enti: trascrivere, ad esem -
pio, una sonatina di M uzio Clem enti sulla scala do-do#-re-re#-m i-fa-fa#, cio una su
com binazione di suoni il pi lontana possibile dalla scala m aggiore.
I.23. Combinazioni correlate per inversione
Esistono insiem i che, se inversi, rim angono equivalenti a loro stessi, ed altri che form a-
no con il proprio inverso una coppia reciprocam ente inversa. Partendo dalla conside-
razione che gli indici numerici di note comuni di una coppia di insiem i correlati per
inversione sono uguali, possibile giungere a definire le coppie di insiemi correlati
per inversione com e diversi aspetti di ununica form a. In questa prospettiva possibile
unulteriore riduzione nella lista degli insiem i fondam entali (cfr. paragrafo I.14 Com bi-
nazioni equivalenti per trasposizione), riduzione ottenibile attraverso lindividuazione
delle classi di equivalenza date dallinsiem e delle trasposizioni e delle inversioni di
ogni com binazione.
I num erosi studiosi che si sono occupati di questo problem a hanno espresso opinioni
contrastanti circa lopportunit di considerare equivalenti tutte le coppie di com bina-
zioni correlate per inversione: infatti, sebbene in questo m odo si introduca una sem pli-
ficazione nel processo di classificazione, tuttavia possono verificarsi alcuni equivoci;
secondo tale sistem a di classificazione ad esem pio, gli accordi m aggiore e m inore sono
considerati com e due aspetti di ununica form a.
La seguente tavola, proposta da A llen Forte, om ette, oltre le trasposizioni, anche un
m em bro di ogni coppia di com binazioni correlate per inversione (insiem i), in quanto
considerato equivalente allaltro m em bro.
1 insiem e di 0 elem enti 1 insiem e di 12 elem enti
1 1 elem ento 1 11
6 insiem i di 2 elem enti 6 insiem i di 10
12 3 12 9
29 4 29 8
38 5 38 7
50 6
Totale 224
In questo sistem a di classificazione, ogni insiem e di com binazioni equivalenti per
trasposizione e/o inversione, deve essere indicato attraverso una sola form a rappre-
sentativa.
71
Teoria generale
Se linsiem e sim m etrico per inversione, la form a prim aria identica alla form a prim a-
ria inversa, e non si pone alcun problem a; se invece linsiem e sta a rappresentare due
com binazioni correlate per inversione, occorre trovare la form a pi rappresentativa
fra le due possibili.
Esem pio:
La com binazione (0,3,6,8), corrispondente alla settim a di dom inante del sistem a tona-
le, e la com binazione (0,2,5,8), corrispondente alla settim a di sensibile, sono equiva-
lenti per inversione. Fra le due form e rappresentative, la seconda la pi rappresenta-
tiva poich, se lintervallo esterno uguale per entram be (8), lintervallo fra il prim o e
il penultim o elem ento inferiore nella seconda form a (5). La form a rappresentativa di
entram be sar perci (0,2,5,8).
Es. 1.54
A nalogam ente, tutte le possibili triadi m aggiori e m inori possono essere rappresentate
dalla form a (0,3,7) corrispondente alla triade m inore, poich la form a (0,4,7), corri-
spondente alla triade m aggiore, m eno rappresentativa.
I.24. Consonanza e dissonanza
Il problem a della dissonanza stato sem pre al centro di num erose dispute teoriche. Il
concetto di tensione stato introdotto da H indem ith nel suo Harmonielehre,
28
in base
ad una classificazione em pirica che divideva gli intervalli in consonanze, dissonanze
dolci e dissonanze aspre. Solo considerando il fatto che nessuno, prim a di H indem ith,
si era occupato seriam ente del problem a della classificazione delle tensioni intervallari,
si pu com prendere com e una classificazione cos grossolana e priva di qualsiasi fon-
dam ento abbia potuto suscitare tanto interesse; in questa prospettiva, lo studio di
H indem ith assum e un certo valore per il suo carattere pionieristico.
N ei suoi Studies in Counterpoint,
29
Ernst Krenek ipotizza com e presupposto per la
valutazione degli intervalli una gerarchia di gradi di tensione, in base alla quale gli
intervalli sono classificati com e consonanze e dissonanze dolcio aspre. K renek so-
stiene che il fenom eno acustico pu dare ragione dei gradi relativi di tensione m a la
decisione di cosa sia da considerarsi una dissonanza e com e essa debba essere trattata
un assunto arbitrario inerente un particolare stile, dipendendo esclusivam ente da
concetti estetici. Q uesti concetti estetici, sulla base dei quali gli intervalli vengono
presum ibilm ente valutati, non sono fissati in nessun m odo.
0 3 6 8 0 2 5 8
72
Capitolo I
La dicotom ia consonante-dissonante, com e Sessions puntualizza nella sua Harmonic
Practice, un concetto inadeguato in relazione a procedim enti tonali avanzati e, in
ogni caso, la tensione dissonante riguarda non solo gli intervalli, m a il contesto.
30
M ilton Babbitt, in Set Structure as a Compositional Determinant,
31
si spinge ancora
oltre, ponendo in discussione la presenza di vari gradi di tensione, in quanto non
esiste un criterio per valutare la stabilit di un intervallo.
B abbit asserisce che la classificazione degli intervalli, proposta da K renek, presuppone
la triade com e criterio di valutazione: nella m isura in cui la triade non ha una funzione
autonom a nel sistem a dodecafonico, non esiste nessuna ragione per dedurre principi
generali da essa. Se accettiam o la teoria di B abbitt, le tensioni arm oniche presenti in
un contesto dodecafonico vengono percepite com e dissonanti unicam ente se m esse in
relazione con strutture com positive di tipo tonale triadico. In ogni caso, non sem bra
che i gradi di tensione operino com e principio necessario di una struttura arm onica
atonale; anche supponendo che lorganizzazione arm onica di una com posizione
dodecafonica dipenda da qualche principio coerente, indipendente o sem i-indipen-
dente dallordine degli elem enti nella serie, e che tale serie sia espressam ente concepi-
ta e m anipolata per sostenere particolari com binazioni verticali, ci indicherebbe che
tali principi non debbano necessariam ente essere considerati com e assunti assiom atici
del sistem a dodecafonico.
Secondo B abbitt lintero concetto di consonanza e dissonanza nella m usica atonale
deriva dallassunto della struttura triadica com e criterio di stabilit intervallare; secondo
K renek, invece, la distinzione fra consonanza e dissonanza si basa su fenom eni di tipo
acustico, analoghi per la m usica dodecafonica com e per altra m usica. Contrariam ente
a K renek, che valuta gli intervalli in term ini di grado di tensione assoluta, Babbitt
sostiene che possibile individuare un criterio in funzione della struttura di ogni
sistem a com positivo utilizzato.
Riassum endo le varie argom entazioni si pu giungere a queste considerazioni conclu-
sive: dissonanza e consonanza sono sem plicem ente sensazioni soggettive derivabili
dal paragone fra pi com binazioni successive in un determ inato contesto. im possibi-
le definire il loro confine preciso. Esse non dipendono che in m inim a parte dalla
costituzione intervallare di una com binazione; allinterno dello spazio tem perato, la
percezione di una stessa com binazione cam bia radicalm ente con laum entare della
estensione e delle possibilit di disposizione. D issonanza e consonanza sono in rap-
porto con il num ero dei possibili raddoppi, con il registro, con il tim bro e num erose
altre variabili, difficilm ente quantificabili. La percezione di una m aggiore o m inore
dissonanza deriva da unabitudine culturale e, in particolare, dal contesto generale di
una com posizione m usicale. Il tritono, ad esem pio, elem ento instabile e dissonante
per eccellenza nella m usica tonale, pu diventare, se inserito in un contesto diverso,
elem ento di m assim a stabilit. N on esistono criteri per stabilire il confine fra consonan-
za e dissonanza e perci ogni tentativo di voler raggruppare intervalli e com binazioni
su queste basi im possibile.
73
Teoria generale
I.25. Funzione e contenuto intervallare
Si definisce funzione intervallare fra due com binazioni linsiem e degli intervalli che
intercorrono fra ogni nota della prim a com binazione e ogni nota della seconda. Q ue-
sto insiem e definisce il totale delle relazioni contrappuntalifra due com binazioni,
totale che si ottiene m oltiplicando il loro num ero cardinale: le relazioni fra due com bi-
nazioni di sei note, ad esem pio, sono 6x6 = 36, m entre le relazioni fra una com binazio-
ne di cinque note e una di otto note sono 5x8 = 40, ecc.
N el 1960, Lew in
32
defin il contenuto intervallare (in inglese interval content abbrevia-
to in ic) com e un caso particolare di funzione intervallare, dato dallinsiem e degli
intervalli che intercorrono fra una com binazione di note e se stessa. Il contenuto inter-
vallare di una com binazione si ottiene perci individuando tutte le relazioni
contrappuntali, in m odo da calcolare tutte le molteplicit degli intervalli.
La molteplicit di un intervallo in una com binazione uguale al num ero delle differen-
ti paia di elem enti che lo costituiscono. Poich un intervallo pu anche definirsi com e
un insiem e a cardinalit 2 (un intervallo un bicordo), il contenuto intervallare di un
insiem e non altro che il num ero dei suoi sottoinsiem i a cardinalit 2. Il num ero totale
delle possibili m olteplicit m di una com binazione a cardinalit n uguale al totale di
tutte le paia di altezze, cio m (x,y) = n!/m !(n-m )!
Il num ero delle possibili m olteplicit aum enta con laum entare del num ero cardinale n,
secondo la seguente tabella (cfr. pag. 40):
n m
0 0
1 1
2 4
3 9
4 16
5 25
6 36
7 49
8 64
9 81
10 100
11 121
12 144
Il contenuto intervallare di un insiem e si rappresenta attraverso una successione di 12
num eri interi, ognuno dei quali indica i valori delle m olteplicit per gli intervalli da 0 a
11. Il prim o num ero della successione sta ad indicare il num ero di unisoni, uguale al
num ero cardinale dellinsiem e preso in esam e.
Per linsiem e (0,2,4,5,7,9) la m olteplicit dei vari intervalli sar la seguente:
74
Capitolo I
i m
0 6 (0)(2)(4)(5)(7)(9)
1 1 (4,5)
2 4 (0,2)(2,4)(5,7)(7,9)
3 3 (2,5)(4,7)(9,0)
4 2 (0,4)(5,9)
5 5 (0,5)(2,7)(4,9)(7,0)(9,2)
6 0
7 5 (5,0)(7,2)(9,4)(O ,7)(2,9)
8 2 (4,0)(9,5)
9 3 (5,2)(7,4)(0,9)
10 4 (2,0)(4,2)(7,5)(9,7)
11 1 (5,4)
Es. 1.55
La tabella precedente pu essere abbreviata nel m odo seguente:
0(6),1(1),2(4),3(3),4(2),5(5)6(0),7(5),8(2),9(3),10(4),11(1)
oppure, ancora pi brevem ente, con la successione di 12 num eri: 614325052341.
Cos per il bicordo do-m i (0,4), il contenuto intervallare sar uguale a 200010001000,
per la triade m aggiore (0,4,7) sar uguale a 301110001110, ecc.
U na propriet fondam entale del contenuto intervallare definita dal teorema delle note
comuni, che stabilisce che il num ero di elem enti in com une fra una com binazione e le
sue trasposizioni uguale alla molteplicit dei suoi intervalli. Ci significa che il con-
tenuto intervallare di un insiem e uguale al vettore numerico di note comuni cfr.
paragrafo I.12); di conseguenza, com e per il vettore di note com uni, una com binazio-
ne m antiene lo stesso contenuto intervallare se sottoposta a inversione e/o a
trasposizione.
33
U naltra propriet la seguente: se som m iam o i valori delle entrate del contenuto
intervallare di un esacordo sim m etrico per inversione con i valori delle entrate delle
sue differenti rotazioni (o perm utazioni), otterrem o una successione posta o su tutti
num eri pari o su tutti num eri dispari (in pratica sui gradi di una scala esatonale). Tale
successione, som m ata al proprio retrogrado dar, com e risultato, una nuova sequenza
non retrogradabile posta su tutti num eri pari. N el caso di r = 6, tutte le entrate del
contenuto intervallare som m ate a quelle della propria perm utazione, saranno uguali a
( )
2 2
3
1
3
2 2
3
( )
( )
5
4
5
5
5
4
5
( )
75
Teoria generale
6; la sequenza derivata, som m ata al proprio inverso, sar uguale a 0, poi-
ch 6+6 = 0 m od.12. Q uesta propriet non appare nelle coppie di insiem i correlati per
inversione.
N el caso dell'esacordo preso in esam e in precedenza (0,2,4,5,7,9) si avr:
r = 0 6 1 4 3 2 5 0 5 2 3 4 1 +
r = 1 1 6 1 4 3 2 5 0 5 2 3 4 =

7 7 5 7 5 7 5 5 7 5 7 5 + tutti n. dispari
5 7 5 7 5 5 7 5 7 5 7 7 =

0 2 10 2 10 0 0 10 2 10 2 0 tutti n. pari
r = 0 6 1 4 3 2 5 0 5 2 3 4 1 +
r = 2 4 1 6 1 4 3 2 5 0 5 2 3 =

10 2 10 4 6 8 2 10 2 8 6 4 + tutti n. pari
4 6 8 2 10 2 8 6 4 10 2 10 =

2 8 6 6 4 10 10 4 6 6 8 2 tutti n. pari
Continuando nella perm utazione si arriver a:
r = 0 6 1 4 3 2 5 0 5 2 3 4 1 +
r = 6 0 5 2 3 4 1 6 1 4 3 2 5 =

6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 +
6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 =

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
76
Capitolo I
I.26. Vettore intervallare
Il contenuto intervallare costituito da una successione di 12 num eri (cfr. pag. 74); in
realt possibile ridurre i 12 num eri a 6, ottenendo il cosiddetto vettore intervallare (in
inglese interval vector, abbreviato in iv), term ine gi adottato da H anson negli anni 50
e poi ripreso da Lew in (1959), M artino (1961) e Forte (1964).
34
Il vettore intervallare
una form a abbreviata del contenuto intervallare; per ottenerlo occorre procedere a tre
operazioni di sem plificazione:
Soppressione della prim a cifra del contenuto intervallare, corrispondente al num ero
cardinale dellinsiem e, in quanto non contenente nessuna inform azione significativa.
O m issione della seconda m et del contenuto intervallare in quanto equivalente al
retrogrado della prim a m et.
D ivisione per due del valore corrispondente alla entrata 6. Poich il tritono com -
plem entare di se stesso ed ha solo 6 possibili trasposizioni, il num ero dei distinti
sottoinsiem i 6 contenuti nel vettore intervallare deve essere sem pre la m et del loro
num ero reale.
In base a queste considerazioni, un contenuto intervallare com e 511411411411 pu
essere abbreviato nel vettore 114112, una sestina(in inglese 6tuple) che indica la
m olteplicit delle classi di intervalli da 1 a 6.
O gni cifra (entrata) del vettore intervallare rappresenta una classe di intervalli: la prim a
cifra indica la frequenza della classe di intervalli 1, la seconda la frequenza della classe
di intervalli 2, la terza della classe di intervalli 3, e cos via. Il num ero delle m olteplicit
di un vettore intervallare, rispetto a quello del contenuto intervallare, uguale a (m n)/2,
ove n il num ero cardinale dellinsiem e:
n m
0 0
1 0
2 1
3 3
4 6
5 10
6 15
7 21
8 28
9 36
10 45
11 55
12 66
Per un insiem e di 4 note (1,3,5,6) le sei possibili molteplicit (relazioni intervallari)
sono le seguenti:
77
Teoria generale
1-3 2
1-5 4
1-6 5
3-5 2
3-6 3
5-6 1
-
1 2 1 1 1 0
Es. 1.56
Per un insiem e di 4 note (0,4,7,11) le sei m olteplicit sono le seguenti:
0-4 4
0-7 5
0-11 1
4-7 3
4-11 5
7-11 4

1 0 1 2 2 0
Es. 1.57
4 3
4
5
5
1
78
Capitolo I
I.27. Propriet dei vettori intervallari
Il vettore intervallare un m ezzo estrem am ente pratico ed efficace per analizzare la
costituzione interna di una com binazione, perm ettendo di individuarne alcune im por-
tanti propriet.
Se nel vettore intervallare di un insiem e com pare alm eno una entrata il cui valore
sia equivalente al num ero cardinale (ricordiam o che la entrata 6 deve essere m oltipli-
cata per 2), allora linsiem e a trasposizione lim itata: ci significa che vi alm eno un
livello di trasposizione sul quale si riproducono le stesse classi di altezze dellinsiem e
originale. La posizione dellentrata il cui valore corrisponde al num ero cardinale sta ad
indicare il coefficiente di trasponibilit.
Esem pio:


(0,4,8) ha com e vettore 000300; il valore 3 sullentrata 4 indica che al livello di
trasposizione 4 si hanno 3 suoni in com une con loriginale; poich loriginale contiene
solo 3 note, linsiem e a trasposizione lim itata e si riproduce ai livelli 0-4-8, con
coefficiente di trasponibilit 4.


(0,3,6,9) ha com e vettore 004002. Esistono 2 valori equivalenti al num ero cardinale,
sulle entrate 3 e 6 (il valore della entrata 6 va m oltiplicato per due): linsiem e
trasposizione lim itata e si riproduce ai livelli 0-3-6-9, con coefficiente di trasponibilit 3.
Es. 1.58
Se alcune entrate del vettore intervallare di un insiem e di sei note sono uguali a 0,
vuol dire che linsiem e reversibile (cio com plem entare di se stesso a un certo livello
di trasposizione). Linsiem e (0,1,2,3,5,10) ha com e vettore 343230. Lentrata 6 uguale
a 0, perci linsiem e com plem entare di se stesso a T6.
Es. 1.59
79
Teoria generale
I vettori a entrata unicahanno la propriet di avere valori diversi per ogni entrata:
ogni intervallo appare alm eno una volta e con un valore diverso da tutti gli altri.
Esistono solo quattro vettori di questo tipo, per gli insiem i:
(0,1,2,3,4,5) vettore 543210
(0,2,4,5,7,9) vettore 143250
(0,1,2,3,4,5,6) vettore 654321
(0,1,3,5,6,8,10) vettore 254361
Es. 1.60
Q uesti insiem i hanno anche la propriet di contenere, allinterno dei gruppi cardinali 6
e 7, il m assim o valore possibile per certe classi di intervalli. Il prim o e il terzo hanno il
valore m assim o per le classi di intervalli 1, m entre il secondo e il quarto hanno il valore
m assim o per le classi di intervalli 5. Ci non sorprende, se si considera che gli uni sono
costituiti da fram m enti di scala crom atica, m entre gli altri sono costituiti da m ateriale
diatonico. In virt dellequivalenza fra contenuto intervallare e indice di note com uni,
un insiem e il cui vettore abbia un valore diverso per ogni classe di intervalli (entrata
unica) ha sem pre un num ero diverso di note in com une con le sue trasposizioni.
Esiste un solo vettore con tutte le entrate uguali: si tratta del vettore 111111, corri-
spondente a due insiem i di 4 suoni denom inati, proprio per questo m otivo, tetracordi
di tutti gli intervalli: (0,1,4,6) e (0,1,3,7).
Es. 1.61
Esistono quattro vettori con cinque entrate uguali, 222220 per linsiem e (0,2,3,4,7) e il
suo inverso, e 225222, per linsiem e (0,1,3,4,6,9) e il suo inverso. Esistono poi num ero-
si casi di vettori con quattro entrate uguali, com e ad esem pio 122212 (0,1,3,7,9) oppure
222121 (0,1,3,5,6). Esistono coppie di vettori nei quali due entrate diverse possono
essere scam biate fra loro, com e in 221100 (0,1,2,4) e in 212100 (0,1,3,4). Esistono
80
Capitolo I
infine vettori fra i quali non vi nessuna corrispondenza fra le entrate, com e in 221100
(0,1,2,4) e in 112011 (0,1,3,6)
O gni paio di insiem i di uguale cardinalit, che non siano identici nel loro contenuto
intervallare, possono essere confrontati per determ inare il loro m aggiore o m inore
grado di som iglianza. Il grado di som iglianza nella distribuzione intervallare di due
vettori pu essere calcolato attraverso lindice di similarit (s), facendo la differenza
fra le entrate corrispondenti dei due vettori e som m ando queste differenze.
Esem pio:
321000
221100 =

100100 s = 1+0+0+1+0+0 = 2
Lindice s particolarm ente significativo, in quanto evidenzia con im m ediatezza la
som iglianza strutturale fra due com binazioni a uguale cardinalit. Pi grande il grado
di som iglianza distribuzionale, pi piccolo sar il valore di s. Per due vettori intervallari
identici, s sar uguale a 0. Per due insiem i sim ili di 4 note, lindice s si aggira attorno a
2, m entre per due insiem i m olto diversi, com e 0,3,6,9 (settim a dim inuita) e 0,2,4,6 (toni
interi), lindice uguale a 10:
(0,3,6,9) 004001
(0,2,4,6) 030202

034201 s =3+4+2+1 = 10
Per gli insiem i di 4 suoni i lim iti dellindice s sono 2 e 10; per tutti gli insiem i il m assim o
di sim ilarit s = 2, m entre il m inim o va da s = 6, per insiem i a cardinalit 3 e 9, a
s = 20, per insiem i a cardinalit 6. N on c relazione fra lindice di sim ilarit di due
insiem i e le note di cui essi sono effettivam ente costituiti. Ad esem pio laccordo di 7
a
dim inuita (0,3,6,9) e laccordo di 7
a
di sensibile (0,3,6,10) differiscono di una sola nota;
tuttavia i loro vettori intervallari sono piuttosto diversi: 004002 e 012111, con indice di
sim ilarit uguale a 6. Stessa cosa per gli insiem i (0,1,3,5,7,8) e (0,1,3,5,7,9), la cui
apparente som iglianza contraddetta da vettori intervallari m olto diversi: 232341 e
142422, con indice s uguale a 6.
Il num ero di intervalli com unifra due insiem i si calcola som m ando i valori pi
bassi per ogni coppia di entrate. N el caso precedente avrem o:
232341
142422
per cui il num ero di intervalli com uni sar 1+3+2+3+2+1 = 12. Fra il totale degli inter-
valli di un insiem e, lindice di sim ilarit e il num ero di intervalli com uni esiste una
81
Teoria generale
relazione particolare. Pi gli accordi sono sim ili, pi lindice s si avvicina a 0 m entre il
num ero m assim o di intervalli com uni si avvicina al totale degli intervalli. Il num ero
degli intervalli com uni e il num ero degli intervalli com uni som m ato allindice di sim ilarit
sono speculari rispetto al totale degli intervalli.
N el caso degli insiem i precedenti, dei vettori 232341 e 142422, il num ero degli interval-
li com uni uguale a 12 e lindice s uguale a 6; 12 e 18 (12+6) sono num eri speculari
rispetto a 15 (num ero del totale degli intervalli dei vettori). O gnuno dei due num eri
pu essere perci dedotto dallaltro:
12 15 18.
possibile raggruppare gli insiem i in base al valore delle singole entrate dei loro
vettori intervallari. Fra gli insiem i a cardinalit 4, ad esem pio, ve ne sono tre il cui
vettore intervallare indica il valore m assim o di 2, in corrispondenza dellentrata 6: si
tratta dei tetracordi a trasposizione lim itata (0,1,6,7) con vettore 200022, (0,2,6,8) con
vettore 020202, e (0,3,6,9) con vettore 004002. Fra gli insiem i a cardinalit 6 invece, tre
indicano il valore m assim o di 3, in corrispondenza dellentrata 6: (0,1,2,6,7,8) con
vettore 420243, (0,1,3,6,7,9) con vettore 224223, (0,2,4,6,8,10) con vettore 060603.
I.28. Contenuto intervallare di insiemi complementari
La relazione fra il contenuto intervallare di un insiem e e quello del suo com plem entare
fu gi trattata da H anson
35
negli anni 50. N el 1960, Lew in
36
espresse cos questa rela-
zione: Se A una com binazione com posta di n elem enti, con contenuto intervallare
a(i) e B il suo com plem entare, con contenuto intervallare b(i), allora a e b sono
correlati dalla form ula:
b(i) = [12 2n] + a(i) per ogni i
Esem pio:
Fra due insiem i A (0,1,2,3,4) e B (0,1,2,3,4,5,6), con vettore intervallare 432100 e 654321,
se a(1) = 4 allora b(1) = [12(2x5)]+4 = 6.
La differenza aritm etica fra le entrate corrispondenti di vettori intervallari di due insie-
m i com plem entari uguale alla differenza dei num eri cardinali dei due insiem i, con
leccezione dellentrata della classe di intervalli 6, nel qual caso la differenza deve
essere divisa per 2 (poich la classe di intervalli 6 inversa di se stessa). Se un interval-
lo ricorre m volte in un insiem e a cardinalit n, esso apparir m 2n nel suo com ple-
m entare. In altre parole, la m olteplicit di un intervallo m b di un insiem e B di n
elem enti, com plem entare di A rispetto a S (A = SB ) uguale alla m olteplicit dellin-
tervallo m s di S m eno 2n di A, pi la m olteplicit dellintervallo m a.
82
Capitolo I
Q uesta form ula non altro che una generalizzazione del cosiddetto teorema esacordale,
il quale stabilisce che il contenuto intervallare di un esacordo deve essere uguale a
quello del suo com plem entare:
Se m b = [12(2n)] +m a,
allora, per n = 6 e 2n = 0 (m od.12):
m b = [12(2x6)] +m a, cio m b = m a.
La form ulazione del teorem a esacordale un caso particolare del teorem a pi generale
che stabilisce la relazione fra il contenuto intervallare di due insiem i com plem entari.
Esem pi:
Se il vettore intervallare m a dellinsiem e (0,1,4,6) 111111, allora il valore m b(1) del
vettore dellinsiem e com plem entare sar:
m b(1) = [12(2x4)] +1 = 5
Se il vettore intervallare m a dellinsiem e (0,1,2,3) 321000, allora il valore m b(1) del
vettore dellinsiem e com plem entare sar:
m b(1) = [12(4x2)] +3 = (128) +3 = 4+3 = 7
Com e esem pio, si osservino i vettori intervallari di insiem i com plem entari tratti da tutti
i gruppi cardinali:
Insiem i Vettori intervallari
(0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12) 12 12 12 12 12 6
0 0 0 0 0 0
(0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10) 11 11 11 11 11 5
(0) 0 0 0 0 0 0
(0,1,2,3,4,5,6,7,8,9) 9 8 8 8 8 4
(0,1) 1 0 0 0 0 0
(0,1,2,3,4,5,6,7,8) 8 7 6 6 6 3
(0,1,2) 2 1 0 0 0 0
(0,1,2,3,4,5,6,7) 7 6 5 4 4 3
(0,1,2,3) 3 2 1 0 0 0
(0,1,2,3,4,5,6) 6 5 4 3 2 1
(0,1,2,3,4) 4 3 2 1 0 0
(0,1,2,3,4,5) 5 4 3 2 1 0
(0,1,2,3,4,5) 5 4 3 2 1 0
83
Teoria generale
D ue com binazioni correlate per complementarit o relative sono caratterizzate da una
affinit che m olto pi evidente se si tratta di com binazioni a cardinalit 6: in questo
caso, infatti, esse avranno un uguale contenuto intervallare e un uguale vettore num e-
rico di note com une, senza essere necessariam ente correlate per inversione. Le com bi-
nazioni di sei suoni, com plem entari di loro stesse, sono dette reversibili; questa pro-
priet non necessariam ente in relazione con la sim m etria per inversione (data da
successioni intervallari non-retrogradabili) o con la trasponibilit lim itata (data da suc-
cessioni intervallari degenerate).
Considerando il fatto che due com binazioni com plem entari di 6 note hanno lo stesso
contenuto intervallare, possibile una ulteriore riduzione del num ero totale degli in-
siem i, data dalla loro equivalenza per trasposizione, per inversionee per com ple-
m entarit. O gni gruppo cardinale verr cos ad essere costituito da tanti insiem i quan-
to il num ero totale gi individuato in precedenza (cfr. paragrafo I.23, Com binazioni
correlate per inversione), m eno un m em bro di ogni coppia di insiem i di 6 note reci-
procam ente com plem entari (reversibili). G li insiem i risulteranno cos ridotti a 209.
1 insiem e di 0 elem enti 1 insiem e di 12 elem enti
1 1 elem ento 1 11
6 insiem i di 2 elem enti 6 insiem i di 10
12 3 12 9
29 4 29 8
38 5 38 7
35 6
D a notare che M artino,
37
basandosi sulla relazione di com plem entarit, considera solo
gli insiem i fino a 6 note, in quanto tutti gli altri possono esserne autom aticam ente
dedotti. Egli ottiene cos un totale ulteriorm ente ridotto a soli 122 insiem i.
84
Capitolo I
NOTE AL I CAPITOLO
1
I. VY N EG RAD SKIJ,Musique et Pansonorit, in La Revue M usicale12 (1927), pp. 143-52.
2
C. SACH S, The Rise of Music in the Ancient World, N ew York (1943).
3
J. ILLIN G ER, Theory of Pitch Scales, Libro II, in The Schillinger System of Musical Composition,
N ew York (1941).
4
F.J. FTIS, Trait de lharmonie, contenant la doctrine de la science et de lart, Paris (1844).
5
R.A. RASCH , Relations between Multiple Divisions of the Octave and the Traditional Tonal
System, in Interface, 14 (1985), pp. 75-108.
6
A.G . M ICH AJLEN K O , S. Taneev: un Padre Martini russo, in D iastem a, 4 (1993), p. 61.
7
P. SCH AT, The Tone Clock, Contem porary M usic Studies, vol. VII, Edinburgh (1993).
8
M . BABBIT,Twelve-Tone Invariants as Compositional Determinants, in The M usical Q uarterly,
46 (1960) p. 248; vedere anche G . W IN H AM , Composition with Arrays, Princeton (1964).
9
M . BABBIT, Twelve-Tone Invariants as Compositional Determinants, op. cit.; H . SIM BRIG ER,
Einiges ber Komplementare Harmonik, in M usik des O stens, 5 (1969), pp. 181-201.
10
H . EIM ERT, Lehrbuch der Zwlftechnik, W iesbaden (1952), trad. it. di M . D on, Manuale di
tecnica dodecafonica, M ilano (1954).
11
G . REVESZ, Einfhrung in die Musikpsychologie, Bern (1954), trad. it. di B. Callieri, Psicologia
della musica, Firenze (1976).
12
R. W ILLE, Symmetrien in der Musik, in N eue Zeitschrift fr M usik, 143 (1982), pp. 12-19.
13
H . SIM BRIG ER, Einiges ber Komplementare Harmonik, op. cit.
14
J.M . H AU ER, Vom Wesen des Musikalischen, W ien (1920).
15
N . O BU CH O V , Trait de lharmonie tonale, atonale et totale, Paris (1946).
16
A. FO RTE, A Theory of Set-Complexes, in Journal of M usic Theory, 8 (1964), pp. 136-83.
17
G . PERLE, Serial Composition and Atonality, Los Angeles (1962), cfr. W .L. H ART, College alge-
bra, N ew York (1938), cap. XX.
18
R. G ERH ARD ,Reply to George Perle, in The Score, 9 (1954), p. 59.
19
B. ERN ST, Lo specchio magico di M.C. Escher, Berlin (1990).
20
M .C. ESCH ER, Regelmatige Vlakverdeling, U trecht (1958).
21
O . M ESSIAEN , Technique de mon language musical, Paris (1944).
22
H . H AN SO N , Harmonic Material of Modern Music, N ew York (1960); D . LEW IN ,Intervallic
Relations between two Collection of Notes, in Journal of M usic Theory, 3 (1959), pp. 298-301;
D . M ARTIN O , The Source Set and its Aggregate Formations, in Journal of M usic Theory, 5/2
(1961), pp. 225-73; G . PERLE, Serial Composition and Atonality, Los Angeles (1962); A. FO RTE,
A Theory of Set-Complexes, in M usic Theory, 8 (1964), pp. 136-83; H . H O W E, Some Combinational
Properties of Pitch Structures, in Perspectives of N ew M usic, 4/1 (1965), pp. 45-61; J. RAH N ,
85
Note
Basic Atonal Theory, N ew York (1980); J. CH RISM AN , Identification and Correlation of Pitch-
sets, in Journal of M usic Theory, 15 (1971), pp. 58-83; H . STEG ER, Grundzge der musikalischen
Prinzipien Aleksander Skrjabins, in N eue Zeitschrift fr M usik, 1 (1972), M ainz, pp. 11-15; H .
SIM BRIG ER,Einiges ber Komplementare Harmonik, in M usik des O stens, 5 (1969), pp. 181-
201; E. CO STRE, Lois et styles des harmonies musicales, Paris (1954).
23
R. TEITELBAU M ,Intervallic Relations in Atonal Music, in Journal of M usic Theory, 9 (1965)
pp. 73-127; A. FO RTE, A Theory of Set-Complexes, op. cit.; J. RAH N ,Basic Atonal Theory, N ew
York (1980); D . M ARTIN O , The Source Set and its Aggregate Formations, Journal of M usic Theory,
5/2 (1961), pp. 225-73; G . PERLE, Serial Composition and Atonality, Los Angeles (1962);
H . SIM BRIG ER, Einiges ber Komplementare Harmonik, op. cit.; D . STARR, Sets, Invariance
and Partitions, in Journal of M usic Theory, 22 (1978), pp. 136-83; G . M AZZO LA, Gruppen
und Kategorien in der Musik, Entwurf einer mathematischen Musiktheorie, Berlin (1985).
24
M . BABBIT, Twelve-Tone Rythmic Structure and the Electronic medium, in Perspectives of
N ew M usic, 1/1 (1962), p. 57.
25
D . G O JO W Y, Neue sowjetische Musik der XXer Jahre, Regensburg (1980).
26
D . STARR, Sets, Invariance and Partitions, in Journal of M usic Theory, 22 (1978), op. cit.
27
J.M . BARBO U R, Synthetic Musical Scales, in The Am erican M athem atical M onthly, 36 (1929),
pp. 155-60.
28
C. H IN D EM ITH , Unterweisung im Tonsatz, M ainz (1937), trad. it., M ilano (1955).
29
E. K REN EK, Studies in Counterpoint, N ew York (1940).
30
R. SESSIO N , Harmonic practice, N ew York (1951).
31
M . BABBIT, The Function of Set Structure in the Twelve-Tone System (1946), inedito.
32
D . LEW IN , The intervallic Content of a Collection of Notes, in Journal of M usic Theory, 4
(1960), pp. 98-101.
33
H . H AN SO N , Harmonic Material of Modern Music, op. cit.
34
H . H AN SO N , Harmonic Material of Modern Music, op. cit.; D . LEW IN , Intervallic Relations
between two collection of Notes, in Journal of M usic Theory, 3 (1959), pp. 298 segg.; A. FO RTE,
A Theory of Set-Complexes, in M usic Theory, 8 (1964), pp. 136-83; D . M ARTIN O , The Source Set
and its Aggregate Formations, Journal of M usic Theory, 5/2 (1961), pp. 225-73.
35
D . LEW IN , Fortes Interval Vector, my Interval Function and Regeners Common-Note Function,
in Journal of M usic Theory(1977), pp. 194-237.
36
D . LEW IN , The Intervallic Content of a Collection of Notes, op. cit.
37
D . M ARTIN O , The Source Set and its Aggregate Formations, op. cit.

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