2. Le affinit da un punto di vista sintetico 3. Le equazioni cartesiane di una affinit 4. Figure affini 5. Affinit ed aree 6. Confronto tra le trasformazioni del piano
1ASSIOMI E TEOREMI CLASSICI
Si riportano di seguito gli assiomi di Hilbert (che costituiscono una revisione e una risistemazione di quelli di Euclide) con alcune definizioni.
Assiomi di incidenza Il piano un insieme di elementi detti punti; vi sono alcuni sottoinsiemi del piano detti rette con le seguenti propriet:
A1. Dati due punti A e B esiste ununica retta r(AB) che li contiene. A2. Ogni retta contiene almeno due punti distinti. A3. Esistono almeno tre punti non appartenenti alla stessa retta.
Definizione 1 Se due rette distinte hanno un solo punto in comune si dicono incidenti altrimenti si dicono parallele. Assiomi di ordine In ogni retta definita une relazione tale che per ogni tre punti A,B,C, se B in relazione con la coppia (A,C) si dice che B giace tra A e C.
Definizione 2 (Segmento) Dati due punti A e B, linsieme dei punti della retta r(AB) che giacciono tra A e B si chiama segmento AB.
A4. Dati tre punti A,B,C su una retta, uno ed uno solo di essi sta tra gli altri due. A5. Dati due punti A e B, esiste almeno un punto C appartenente alla retta r(AB) e tale che B stia tra A e C A6. (Assioma di Pasch) Dati tre punti A,B,C non appartenenti alla stessa retta, se una retta r interseca il segmento AB allora interseca anche uno solo dei due segmenti BC o AC.
Definizione 3 (Semiretta) Data una retta r ed un punto su di essa O, si definisce semiretta di origine O ciascuno degli insiemi dei punti della retta r, tali che presi due qualsiasi di essi, O non giace tra di essi.
Definizione 4 (Semipiano) Data una retta r si definisce semipiano ciascuno degli insiemi dei punti del piano tali che ciascuno dei segmenti di estremi due qualsiasi di tali punti non interseca la retta r.
Definizione 5 (Angolo) Date due semirette Or e Os di origine O, si definisce angolo di lati Or ed Os e vertice O la coppia non ordinata (Or,Os) indicata rOs.
Assiomi di congruenza Nel piano sono definite due relazioni: la congruenza di un segmento con un altro e la congruenza di un angolo con un altro:
A7. (Assioma del trasporto del segmento) Dati due punti A e B e una semiretta Or di origine O, allora esiste un (unico) punto P sulla semiretta tale che OP congruente ad AB. A8. (Assioma di transitivit della congruenza tra segmenti) Se due segmenti sono congruenti ad un terzo allora sono tra essi congruenti. A9. (Compatibilit tra congruenza e addizione di segmenti) Siano A,B,C tre punti allineati tali che B giace tra A e C, e siano A,B,C tre punti allineati tali che B giace tra A e C, allora se AB congruente ad AB e BC congruente a BC, ne segue che AC congruente ad AC. A10. (Assioma del trasporto dell`angolo) Dato un angolo rOs e un semipiano di origine la retta t. Preso un punto O su t e detta Ot una delle semirette di origine O contenute in t, allora esiste una unica semiretta Ou di origine O e contenuta in tale che gli angolo rOs e tOu siano congruenti. A11. Se due triangoli ABC e ABC sono tali che: AB congruente ad AB BC congruente a BC langolo ABC congruente allangolo ABC allora langolo CAB congruente allangolo CAB.
Assioma delle parallele A12. Data una retta r ed un punto P non appartenente ad essa, esiste un'unica retta p passante per P parallela ad r.
Assiomi di continuit A13. (Assioma di Archimede) Dati due segmenti AB e CD, esiste un numero naturale n tale che sulla semiretta di origine C contenente D esistono n punti A i , i=1,2,3,n tali che A i-1 A i+1 + congruente ad AB e D giace tra C e A n.
A14. (Assioma di completezza lineare) Se r una retta ed r un sottoinsieme del piano contenente r i cui punti soddisfano gli assiomi di ordine, lassioma del trasporto del segmento e lassioma di Archimede allora r=r.
Attraverso lausilio di tali assiomi si dimostra che la congruenza una relazione di equivalenza e si deducono tutti i teoremi classici della geometria euclidea, tra cui i criteri di congruenza dei triangoli, il teorema dellangolo esterno, le disuguaglianze triangolari il criterio generale di parallelismo, il teorema di Talete, le propriet dei parallelogrammi.
Ecco un teorema utile nel seguito che si deduce da assiomi e teoremi citati:
Teorema (Caratterizzazione delle diagonali di un parallelogramma) Le diagonali di un parallelogramma si intersecano nei rispettivi punti medi.
Dimostra:ione Siano A, B, C, D i vertici di tale parallelogramma. Per definizione di parallelogramma AB parallelo a CD e AD parallelo a BC. Sia M lintersezione tra le diagonali AC e BD (bisogna dimostrare che si intersecano). Per il criterio generale di parallelismo gli angoli MAB e MCD sono alterni interni e quindi congruenti e anche gli angoli MBA e MDC sono alterni interni e quindi congruenti. Siccome i lati opposti di un parallelogramma sono congruenti (si dimostra a partire dalla definizione, col criterio di parallelismo e con il secondo criterio di congruenza dei triangoli), allora i triangoli ABM e CDM sono congruenti per il secondo criterio di congruenza. In particolare AM congruente a MC e BM congruente a DM.
2 LE AFFINITA DA N PNTO DI JISTA SINTETICO
Definizione di affinit Una applicazione T del piano in s una affinit se e solo se: (i) T invertibile (ii) T una collineazione, ovvero, per ogni terna di punti A,B,C che appartengono ad una stessa retta, le immagini T(A), T(B), T(C) appartengono ad una stessa retta.
Teorema Ogni collineazione iniettiva T manda rette in rette
Dimostra:ione Sia r una retta del piano e A e B siano due suoi punti distinti (secondo assioma di incidenza). Per liniettivit di T, T(A) e T(B) sono distinti e, per il primo assioma di incidenza, esiste una sola retta r passante per T(A) e T(B). Ogni altro punto C della retta r viene trasformato nel punto T(C) che per definizione di collineazione appartiene alla stessa retta che contiene T(A) e T(B), ovvero r. Quindi tutti i punti di r vengono mandati in r.
Teorema Se una collineazione iniettiva T manda tre punti non allineati in una medesima retta r, allora, T manda tutti i punti del piano in r.
Dimostra:ione Se T manda tre punti non allineati in r, allora detta r la retta passante per i primi due punti ed s la retta passante per il secondo e il terzo punto, per il teorema precedente T manda sia r che s in r. Sia C un punto del piano non appartenente n ad r n ad s. Sia t una retta passante per C e che interseca r in A e s in B. Sia T(A) che T(B) appartengono ad r. Per definizione di collineazione, essendo A,B,C allineati, T(C) appartiene alla retta passante per T(A) e per T(B), ovvero ad r.
Teorema Linversa di una affinit una affinit.
Dimostra:ione Se T una affinit, bisogna dimostrare che la sua inversa una collineazione. Supponiamo per assurdo che non lo sia, allora esisterebbero tre punti non allineati A,B,C tali che T(A), T(B), T(C) appartengono ad una stessa retta r. Per il teorema precedente tutti i punti del piano vengono mandati da T nella retta r. Siccome per il terzo assioma di incidenza esiste un punto P del piano non appartenente ad r, tale punto non ha controimmagine tramite T perci T non suriettiva e quindi non invertibile.
Teorema La composizione di due affinit una affinit.
Dimostra:ione Siano T ed S due affinit. Siano A,B,C tre punti allineati, allora S(A),S(B),S(C) sono allineati perch S una collineazione; ne segue che T(S(A)),T(S(B)),T(S(C)) sono allineati perch T una collineazione. Pertanto TS una collineazione. Lapplicazione composta TS invertibile in quanto composizione di applicazioni invertibili. Quindi TS una affinit.
Teorema Le affinit trasformano rette parallele in rette parallele.
Dimostra:ione Siano r ed s rette parallele e siano r ed s le loro immagini tramite laffinit T. Se per assurdo r ed s avessero il punto P in comune, allora la controimmagine di P apparterrebbe sia ad r che ad s. Allora r ed s sarebbero incidenti.
Teorema Le affinit trasformano i vertici di parallelogrammi in vertici di parallelogrammi(*). Dimostra:ione. Sia ABCD un parallelogramma, allora AB parallelo a CD e AD parallelo a BC. Per il teorema precedente T(A)T(B) parallelo a T(C)T(D) e T(A)T(D) parallelo a T(B)T(C). Quindi T(A)T(B)T(C)T(D) un parallelogramma.
(*) Non dimostrato che un segmento trasformato in un segmento, n che un semipiano trasformato in un semipiano, per quanto questo sia deducibile dagli assiomi e dalla definizione di affinit. Quindi essendo il parallelogramma lintersezione tra semipiani non stato dimostrato che tutti i punti interni del parallelogramma vengono mandati in tutti i punti interni del parallelogramma esibito nella dimostrazione, (n che i lati vengono trasformati nei lati). Basterebbe dimostrare che i semipiani vengono trasformati in semipiani e che lintersezione di semipiani trasformata in intersezione di semipiani. Da questo discenderebbe che i poligoni sono trasformati in poligoni. Come ulteriore precisazione bisognerebbe dimostrare che poligoni di n lati vengono trasformati in poligoni di n lati ( i triangoli in triangoli, i quadrilateri in quadrilateri,).
Corollario Se due segmenti AB e CD sono paralleli e congruenti allora per ogni affinit T, i segmenti T(A)T(B) e T(C)T(D) sono paralleli e congruenti
Dimostra:ione Per uno dei criteri sui parallelogrammi ABCD un parallelogramma avendo lati opposti paralleli e congruenti. Allora, per il teorema precedente, T(A)T(B)T(C)T(D) un parallelogramma, quindi i lati opposti T(A)T(B) e T(C)T(D) sono paralleli e congruenti.
Corollario Se due segmenti AB e CD sono congruenti e i punti A,B,C,D sono allineati allora per ogni affinit T, i segmenti T(A)T(B) e T(C) T(D) sono congruenti.
Dimostra:ione Preso un punto P esterno alla retta AB (terzo assioma di incidenza), sia r la retta passante per P parallela ad r (assioma delle parallele). Su una delle semirette di origine P su r, si prenda un punto Q tale che PQ congruente a AB (assioma del trasporto del segmento). Allora PQ congruente anche a CD (assioma della transitivit della congruenza tra segmenti). Per il corollario precedente T(A)T(B) e T(P)T(Q) sono congruenti, T(C)T(D) e T(P)T(Q) sono congruenti, quindi T(A)T(B) e T(C)T(D) sono congruenti (transitivit della congruenza).
Teorema (Conservazione del punto medio) Dati tre punti A,M,B, allineati tali che AM congruente ad MB, allora per ogni affinit T, T(A)T(M) congruente a T(M)T(B).
Dimostra:ione Sia C un punto esterno alla retta AB (terzo assioma dincidenza). Sia r la retta passante per A parallela alla retta BC, e sia s la retta passante per B e parallela alla retta AC (primo assioma di ordine a assioma delle parallele). Essendo AC e BD incidenti, anche r ed s lo sono (transitivit del parallelismo, assioma delle parallele), sia D il loro punto di intersezione. Il quadrilatero ABCD un parallelogramma e le diagonali AB e CD si intersecano in M (teorema delle diagonali di un parallelogramma). Per il teorema precedente T(A)T(B)T(C)TD) un parallelogramma e quindi le diagonali T(A)T(C) e T(B)T(D) contengono entrambe T(M) (perch T manda rette in rette). Essendo T(M) lintersezione delle diagonali esso anche punto medio di T(A)T(B)(teorema delle diagonali di un parallelogramma) ovvero T(A)T(M) congruente a T(M)T(B).
Teorema (Conservazione dei rapporti di segmenti paralleli) Se i segmenti AB e CD sono paralleli o collineari, allora per ogni affinit T vale la seguente proporzione: AB : CD = T(A)T(B) : T(C)T(D)
Dimostra:ione (omessa) Segue dal corollario e dal teorema precedente reiterato opportunamente e dalla definizione di rapporto tra segmenti.
Illustriamo le idee della dimostrazione con un esempio. Sia T una affinit.
Se AB:CD=3 allora esistono due punti E,F sul segmento AB tali che AE, EF, FB e CD sono congruenti. Allora E punto medio di AF perci T(E) punto medio di T(A)T(F), ovvero T(A)T(E) congruente a T(E)T(F). Analogamente si prova che T(E)T(F) congruente a T(F)T(B). Essendo CD parallelo a AB allora CD parallelo ad EF. Essendo anche EF congruente a CD, per i corollari T(E)T(F) congruente a T(C)T(D). Allora T(A)T(B):T(C)T(D)=3.
Teorema (Affinit e ordinamento) Le affinit mandano segmenti in segmenti, semirette in semirette, semipiani in semipiani, insiemi convessi in insiemi convessi.
Dimostra:ione (omessa) Segue dal teorema precedente e dalla caratterizzazione della relazione di ordinamento tramite rapporti: dati tre punti A,B,C allineati allora B giace tra A e C se e solo se AB:AC<1 e BC:AC<1. Questo dimostra che i segmenti vengono mandati in segmenti. Il resto conseguenza delle definizioni di semirette e di semipiani.
Teorema Se una affinit fissa due punti A e B allora fissa tutti i punti della retta AB.
Dimostra:ione (omessa) Segue dalla caratterizzazione della posizione dei punti su una retta tramite la loro ascissa (a sua volta basata sulla definizione di rapporto e sugli assiomi di congruenza e continuit).
Teorema Ogni isometria una affinit.
Dimostra:ione. Sia T una isometria. Allora per definizione invertibile e per ogni coppia di punti A, B, AB congruente a T(A)T(B). Supponiamo che per assurdo non sia una collineazione. Allora esisterebbero tre punti A,B,C allineati tali che T(A), T(B), T(C) non sono allineati. Supponiamo che B giace tra A e C. Per definizione di isometria: AB congruente a T(A)T(B), BC congruente a T(B)T(C) e AC congruente a T(A)T(C). Inoltre essendo AB+BC=AC allora deve risultare T(A)T(B)+T(B)T(C)=T(A)T(C) (assiomi di congruenza), ma nel triangolo T(A)T(B)T(C) invece T(A)T(B)+T(B)T(C)>T(A)T(C) (disuguaglianza triangolare).
Teorema Ogni omotetia (diretta) una affinit. D C A E F B T(C) T(D) T(A) T(E) T(F) T(B) Dimostra:ione Sia T una omotetia (diretta) di centro O e rapporto k. Allora essa invertibile.Si deve mostrare che T una collineazione. Siano A,B,C tre punti allineati. I punti T(A)=A,T(B)=B,T(C)=C sono tali che AO : AO = BO : BO = CO : CO = k Per il teorema di Talete le rette AB e AB sono parallele, analogamente le rette AC e AC sono parallele. Siccome le rette AB e AC sono coincidenti allora le due rette AB e AC sono entrambe parallele alla stessa retta e passanti per il punto A. Se per assurdo A,B,C non fossero allineati allora per A passerebbero due rette distinte parallele alla retta AB. (in contraddizione con lassioma delle parallele). . Corollario Ogni similitudine una affinit.
Dimostra:ione. Ogni similitudine per definizione la composizione di una isometria e di una omotetia. Siccome ogni isometria una affinit, ogni omotetia una affinit e la composizione di affinit una affinit, segue la tesi.
Teorema Se una affinit fissa tre punti non allineati allora lidentit.
Dimostra:ione Sia T una affinit e sia A uno dei tre punti fissati, cio T(A)=A. Allora vengono fissate due rette r ed s incidenti in A. Preso un punto P nel piano siano t ed u le rette passanti per P e rispettivamente parallele ad r e ad s (assioma delle parallele). Sia B lintersezione tra t ed s e C lintersezione tra u ed r. Siccome i punti di r ed s sono fissi allora T(B)=B e T(C)=C. Laffinit conserva il parallelismo quindi la retta T(P)T(B) parallela alla retta r, ma siccome passa per B, allora coincide con la retta t. Analogamente T(P)T(C) coincide con la retta u. Lintersezione tra u e t P, ma anche T(P), Quindi per lunicit di intersezione tra due rette T(P)=P. Per larbitrariet di P, T lidentit.
Teorema Siano A,B,C e A,B,C, due terne di punti non allineati, allora esiste ununica affinit T tale che T(A)=A, T(B)=B, T(C)=C.
Dimostra:ione Mostriamo lunicit. Se T ed S fossero due affinit con le propriet richiesta allora T -1 S sarebbe una affinit che fissa tre punti non allineati, ovvero lidentit, da cui segue S=T.
Per i teoremi precedenti laffinit cercata se esiste manda la retta r=AB nella retta r=AB e la retta s=AC nella retta s=AC. Sia P un punto del piano. Dette t ed u le rette passanti per P a parallele rispettivamente ad r e ad s, siano H e K le intersezioni rispettivamente tra t ed s e u ed r. Siano H e K i punti delle rette s ed r tali che HA:CA=HA:CA e KA:BA=KA:BA. Siano t e u le rette passanti rispettivamente per H e K, parallele rispettivamente a s ed r. Sia P lintersezione tra t e u. Definiamo T(P)=P.
La dimostrazione che quella che stata definita una affinit piuttosto laboriosa se effettuata senza lausilio della geometria analitica e daltra parte non un caso perch la costruzione stessa si basa implicitamente sul concetto di riferimento cartesiano.
Siano P 1 , P 2 , P 3 , tre punti allineati (P 2 giace tra P 1 e P 3 ); se giacciono su r o su s le loro immagini sono allineate per costruzione. Supponiamo che non giacciano ne su r ne su s e che P 1 , P 2 , P 3 non siano allineati. Siano inoltre H 1 , H 2 , H 3 i punti della retta s e K 1 , K 2 , K 3 i punti della retta r indicati nella costruzione precedente e siano inoltre H 1 , H 2 , H 3 e K 1 , K 2 , K 3 le rispettive immagini. Per il teorema di Talete sussistono le seguenti proporzioni:
H 1 H 2 : H 2 H 3 = P 1 P 2 : P 2 P 3 = K 1 K 2 : K 2 K 3 Siccome le affinit conservano i rapporti di segmenti paralleli si ha: H 1 H 2 : H 2 H 3 = H 1 H 2 : H 2 H 3 K 1 K 2 : K 2 K 3 = K 1 K 2 : K 2 K 3 e per la propriet transitiva delluguaglianza: H 1 H 2 : H 2 H 3 = K 1 K 2 : K 2 K 3 Siano ora M lintersezione tra t 2 e u 1 e N lintersezione tra t 3 e u 2 . I triangoli P 1 MP 2 e P 2 NP 3 sono simili per il secondo criterio di similitudine (due lati proporzionali e langolo compreso congruente). Di conseguenza langolo P 1 P 2 P 3 piatto e quindi i tre punti sono allineati. Dalla costruzione segue anche che P 1 P 2 : P 2 P 3 = P 1 P 2 : P 2 P 3 da cui si deduce liniettivit. Per la suriettivit basta notare che la costruzione delle controimmagini identica a quella delle immagini.
3 LE EQAZIONI CARTESIANE DI NA AFFINITA Le dimostrazioni che seguono sono parziali; esse trattano solo i casi particolari in cui le variabili utilizzate sono positive. Pur non essendo dimostrazioni generali tuttavia, contengono le idee necessarie per essere completate.
Teorema Se laffinit T manda lorigine in se stessa e manda i punti A(1,0) e B(0,1) rispettivamente in (m,0) e (0,n) allora ha equazioni cartesiane: x=mx y=ny
Dimostra:ione Sia P(x,y) un punto generico e sia P(x,y) la sua immagine tramite T. Siano inoltre H la proiezione di P sullasse x e K la proiezione di P sullasse y:H(x,0), K(0,y). Per le propriet dellaffinit gli assi cartesiani vengono mandati in se stessi, e dette H limmagine di H e K limmagine di K risulta PH parallelo a PH e PK parallelo a PK. Siccome PH perpendicolare allasse x allora anche PK perpendicolare allasse x, Analogamente essendo PK perpendicolare allasse y anche PK perpendicolare allasse y. Ne segue che H e K sono le proiezioni del punto P sugli assi cartesiani. Siccome laffinit conserva il rapporto tra segmenti paralleli risulta: HO:AO=HO:AO HO: m =x:1 HO=mx quindi H(mx,0). Analogamente si prova che K(0,ny). Essendo H e K le proiezioni di P sugli assi allora P(mx,ny) cio x=mx y=ny
Teorema Se laffinit T manda lorigine in se stessa e manda i punti A(1,0) e B(0,1) rispettivamente in (a,c) e (b,d) allora ha equazioni cartesiane: x=ax+by y=cx+dy
Dimostra:ione Si consideri un sistema di riferimento cartesiano xOy. Sia T una affinit che manda lorigine in se stessa e che manda i punti A(1,0) e B(0,1) rispettivamente in A(a,c) e B(b,d). Supponiamo per semplicit che A e B non appartengano a nessuno dei due assi cartesiani. Affinch T sia una affinit necessario che (0,0), (a,c), (b,d) non siano allineati in quanto immagini di punti non allineati, e quindi ad-bc 0 Sia ora P(x,y) un punto generico e sia P(x,y) la sua immagine tramite T. Indichiamo con H(x,0) la proiezione di P sullasse y e con K(0,y) la proiezione di P sullasse y. Siccome H appartiene alla retta OA, allora H appartiene alla retta OA e vale luguaglianza HO:AO=HO:AO=x, quindi H=(ax, cx). Analogamente siccome K appartiene alla retta OB, allora K appartiene alla retta OB e vale luguaglianza KO:BO=KO:BO=y, quindi K=(by,dy).
Siccome laffinit conserva il parallelismo, essendo PH parallelo a OB, deve risultare PH parallelo a BO.
Il coefficiente angolare della retta PH : P PH = y-cx x-ax
Il coefficiente angolare della retta OB P OB = d b Dalla condizione di parallelismo P PH P OB segue
by-bcx=dx-adx dx-by=(ad-bc)x
In modo analogo. siccome laffinit conserva il parallelismo, essendo PK parallelo a OA, deve risultare PK parallelo a AO. Il coefficiente angolare della retta PK : P PK = y-dy x-by
Il coefficiente angolare della retta OB P OA = c a Dalla condizione di parallelismo P PH P OB segue ay-ady=cx-bcy cx-ay= -(ad-bc)y
Risolvendo il sistema nelle incognite x, y: dx- by = (ad-bc)x cx- ay = -(ad-bc)y
si ottengono le relazioni
x=ax+by y=cx+dy
che sono le equazioni dellaffinit cercata.
Teorema Lequazione generale di una affinit ha la forma x=ax+by+e y=cx+dy+f con ad-bc0. Dimostra:ione Sia T una affinit che non manda lorigine in se stessa e sia O limmagine dellorigine. Sia inoltre t la traslazione che manda O in O. La traslazione una isometria e quindi una affinit. La trasformazione tT=S manda lorigine in se stessa e inoltre una affinit, allora per il teorema precedente S ha equazioni x=ax+by y=cx+dy Posto tT=S si ha che T=t -1 S, quindi T la composizione di una affinit che fissa lorigine e di una traslazione, indicato con (e,f) il vettore della traslazione si ottiene
(x,y) S (ax+by, cx+dy) t -1 (ax+by+e, cx+dy+f) cio la tesi.
Osservazione. Le affinit da un punto di vista analitico Si potrebbe impostare lo studio delle affinit definendole tramite la loro equazione cartesiana e deducendo per via analitica tutte le propriet enunciate e dedotte per via sintetica (impostazione tipica dei corsi universitari di Geometria I, con luso della notazione matriciale). Risulter particolarmente semplice dimostrare che: -linsieme della affinit un gruppo -ogni affinit manda rette in rette -ogni affinit manda coppie di rette parallele in coppie di rette parallele -ogni affinit conserva il punto medio di un segmento e pi in generale il rapporto di segmenti paralleli -ogni affinit univocamente determinata dalle immagini di tre punti non allineati -se una affinit fissa tre punti non allineati allora lidentit Altre propriet dedotte per via analitica sono mostrate in seguito.
4 FIGRE AFFINI
Definizione Due sottoinsiemi del piano si dicono affinemente equivalenti o affini se e solo se esiste una affinit tramite la quale si corrispondono.
N.B. Lessere affinemente equivalenti una relazione di equivalenza grazie al fatto che linsieme della affinit un gruppo.
Corollario Tutti i triangoli sono affinemente equivalenti.
Dimostra:ione Dati due triangoli di vertici A,B,C e A,B,C per un teorema dimostrato (le immagini di tre punti non allineati definiscono univocamente una affinit) esiste una affinit che manda A in A, B in B e C in C.
Corollario Tutti i parallelogrammi sono affinemente equivalenti.
Dimostra:ione Dati due parallelogrammi di vertici A,B,C,D e A,B,C,D. Esiste una affinit T che trasforma A in A, B in B, C in C. Dobbiamo dimostare che tale affinit trasforma D in D. Sia r la retta AD, parallela a BC. Essa viene mandata nella retta r passante per A e parallela a BC; r per lassioma delle parallele necessariamente la retta AD. Analogamente se s la retta DC, la sua immagine s coincide con la retta DC. Siccome D appartiene sia ad r che ad s allora la sua immagine appartiene sia ad r che ad s, ed essendo D lintersezione tra r ed s allora limmagine di D D.
Teorema Tutte le ellissi sono tra loro affinemente equivalenti.
Dimostra:ione La circonferenza x 2 +y 2 =1 affinemente equivalente allellisse x 2 + y 2 = 1 (**) a 2 b 2 tramite laffinit di equazioni x=ax y=by Ogni ellisse pu essere trasformata tramite una rototraslazione in una ellisse di equazione della forma (**).(basta traslare il centro della ellisse nellorigine e ruotare il piano in modo che lasse dei fuochi coincida con lasse delle ascisse). Quindi tutte le ellissi sono affinemente equivalenti ad una ellisse della forma (**). Per la transitivit dellaffinit, tutte le ellissi sono equivalenti alla circonferenza unitaria di centro lorigine. Di conseguenza ancora per la transitivit e per la simmetria dellaffinit tutte le ellissi sono tra loro affinemente equivalenti.
Teorema Tutte le iperboli sono tra loro affinemente equivalenti.
Dimostra:ione E identica a quella delle ellissi, tramite un confronto con liperbole equilatera x 2 - y 2 =1.
Teorema Tutte le parabole sono tra loro affinemente equivalenti.
Dimostra:ione Tutte le parabole possono essere trasformate tramite una rototraslazione in una parabola di equazione y=ax 2 (basta traslare il vertice nellorigine e ruotare opportunamente il piano in modo che la direttrice sia parallela allasse delle ascisse). Questa a sua volta affinemente equivalente alla parabola di equazione y=x 2 tramite laffinit di equazioni x=a x y=y Essendo tutte le parabole affinemente equivalenti ad una stessa parabola, allora sono tutte affini per la transitivit e la simmetria.
5 AFFINITA E AREE
Teorema Se il triangolo ABC trasformato nel triangolo ABC dallaffinit T di equazioni: x=ax+by+e y=cx+dy+f allora il rapporto tra le aree di ABC e ABC |ad-bc|.
Dimostra:ione Dati tre punti A(x A ,y A ), B(x B ,y B ), C(x C , y C ), basta calcolare le aree dei due triangoli ed eseguire il rapporto.
Corollario Se T una affinit come quella del teorema precedente, allora per ogni poligono P, detto P il poligono immagine di P, il rapporto tra le aree di P e di P dipende solo da T e vale |ad-bc|. . Dimostra:ione Ogni poligono equivalente allunione di un numero finito di triangoli e quindi basta usare il teorema precedente.
Teorema Se larea del cerchio di raggio unitario allora lellisse di semiassi a e b ha area ab. Dimostra:ione Sia p larea di un poligono inscritto e P larea di un poligono circoscritto alla circonferenza unitaria x 2 +y 2 =1, allora laffinit x=ax e y=by, trasforma tali poligoni in due poligoni di aree p e P rispettivamente inscritto e circoscritto allellisse x 2 + y 2 = 1 a 2 b 2 Siccome la misura dellarea commuta con linclusione (Il tutto maggiore della parte,Euclide e postulato di De Zolt) e ogni applicazione (quindi anche laffinit) conserva linclusione allora larea dellellisse tale che p<A<P Per un teorema precedentemente dimostrato, p=abp e P=abP e quindi abp<A<abP da cui dividendo per ab p<A/ab<P Pertanto il rapporto A/ab approssimato per eccesso e per difetto dai poligoni rispettivamente inscritti e circoscritti alla circonferenza unitaria, di conseguenza A/ab=, cio A=ab. 6 CONFRONTO TRA LE TRASFORMAZIONI DEL PIANO
Affinit Similitudini Omotetie Isometrie Id. Sim.c. Tras. Linsieme delle affinit, linsieme delle similitudini, quello delle isometrie e quello delle traslazioni sono dei gruppi rispetto alla composizione. Linsieme delle omotetie e delle simmetrie centrali invece non sono gruppi (non sono nemmeno chiusi rispetto alla composizione: la composizione di due simmetrie centrali con diverso centro una traslazione, la composizione di due omotetie con centri diversi non una omotetia). Pi nello specifico tra le isometrie ci sono alcune trasformazioni notevoli come rotazioni e simmetrie assiali. Anche linsieme delle rotazioni e quello delle simmetrie assiali non sono in generale gruppi, tuttavia si dimostra che ogni isometria il prodotto di al pi tre simmetrie assiali, quindi le simmetrie assiali generano tutto il gruppo delle isometrie.
Classi di figure invarianti rispetto ad un gruppo di trasformazioni Una classe C di figure si dice invariante rispetto ad un gruppo di trasformazioni G se e solo se - per ogni coppia di figure F e F appartenenti a tale classe, esiste una trasformazione di G che trasforma F ed F - ogni trasformazione di G trasforma figure che stanno nella classe in figure che stanno nella classe. Esempi di classi di figure invarianti rispetto a tutti i gruppi di trasformazioni elencati sotto sono le rette e le semirette. Le classi di figure invarianti caratterizzano le diverse trasformazioni e quindi i tipi di geometria ad esse associate ( secondo la nozione di geometria introdotta da Klein nel suo discorso noto come programma di Erlangen nel 1872)
Classi di figure invarianti affinit Triangoli, parallelogrammi, ellissi, iperboli, parabole, segmenti, angoli convessi similitudini Poligoni regolari, angoli congruenti,triangoli con angoli corrispondenti congruenti, circonferenze, parabole, coniche con la stessa eccentricit, segmenti isometrie Poligoni congruenti, segmenti congruenti, angoli congruenti traslazioni Segmenti paralleli, congruenti ed equiorientati (equipollenti) ISOMETRIE
ROTAZIONI
TRASLAZIONI
SIMMETRIE CENTRALI ID.
SIMMETRIE ASSIALI Propriet conservate dalla diverse trasformazioni Descrizione delle propriet analizzate: Allineamento: se A,B,C, sono punti allineati, allora le immagini sono punti allineati Parallelismo: se r ed s sono rette parallele, allora le loro immagini r ed s sono rette parallele Convessit: se F un insieme convesso allora, la sua immagine un insieme convesso Rapporto aree: se PQ sono due poligoni allora il rapporto delle aree delle immagini uguale al rapporto delle aree di P e Q. Rapporto segmenti: se AB e CD sono segmenti allora il rapporto delle lunghezze delle immagini uguale al rapporto delle lunghezze dei segmenti stessi Congruenza angoli: se rOs un angolo, limmagine T(rOs) congruente allangolo rOs. Congruenza segmenti: se AB un segmento, limmagine T(AB) congruente ad AB Direzione delle rette: se r una retta allora limmagine T(r) parallela ad r. Orientamento del piano: se dati tre punti A,B,C, essi sono disposti in senso antiorario rispetto ad un punto interno al triangolo ABC, allora le immagini T(A),T(B),T(C) sono disposte in senso antiorario rispetto ad un punto interno al triangolo T(A)T(B)T(C).
PROPRIETA CONSERVATE Trasformazione Allineamento Parallelismo Convessit Rapporto aree Rapporto segmenti Congruenza Angoli (Ampiezza) Congruenza segmenti (Distanza) Direzione delle rette Orientamento del piano affinit si si si si si (se paralleli)
similitudine si si si si si si omotetia si si si si si si si si isometria si si si si si si si simmetria centrale si si si si si si si si si traslazione si si si si si si si si si simmetria assiale si si si si si si si si (se parallele o ortogonali allasse)
rotazione si si si si si si si 7. NOTE STORICHE
Elementi Euclide - 300 a.C. (prima assiomatizzazione della geometria da un punto di vista sintetico) Coniche Apollonio - 225 a.C. (studio sistematico delle sezioni coniche: ellisse, parabola. iperbole) Teoria della prospettiva 1500 circa (affinit come effetto di una proiezione a raggi paralleli) Astronomia Nova Keplero -1609 (calcolo dellarea dellellisse basato sul concetto di dilatazione (larea era stata gi calcolata da Archimede col metodo di Esaustione, quello presentato una combinazione delle due idee)) Discorso sul metodo La geometria Descartes 1637 (introduzione e uso delle coordinate cartesiane) Applicazione dellalgebra alla geometria Monge, Hachette 1802 (uso di equazioni per rappresentare trasformazioni geometriche nello spazio, manuali scolastici di geometria analitica) Cailey- 1858 (rappresentazione di trasformazioni geometriche tramite matrici) Programma di Erlangen - Klein 1872 (definizione di geometria basata sul concetto di gruppo di trasformazioni, equazioni cartesiane di trasformazioni affini studiate precedentemente da Mobius) Fondamenti della Geometria Hilbert 1899 (risistemazione degli assiomi di Euclide)