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Geometria elementare
Sezione Prima
Geometria nel piano
113
Con il termine Geometria, parola composta di origine greca che significa letteralmente misurazione della terra, sintende la scienza razionale che studia la forma e lestensione dei corpi e alcune propriet delle trasformazioni da essi subite.
La geometria razionale deve riferirsi ad alcuni termini primitivi, ossia termini che non possibile
definire e pertanto bisogna accettare senza dimostrazione. Tali concetti, detti assiomi o postulati,
forniscono solo una base intuitiva e permettono, tramite il ragionamento, di giungere ad affermazioni pi complesse e diversificate.
Le suddette affermazioni vengono chiamate teoremi ed il percorso logico utilizzato per definirli
costituisce la dimostrazione degli stessi.
Le conseguenze dirette dei teoremi vengono chiamate corollari.
Gli enti geometrici fondamentali sono il punto, la retta ed il piano; essi non si definiscono. Anche le proposizioni fondamentali della geometria, dette assiomi o postulati, non si dimostrano.
Postulato
Punti e rette
Postulato
Capitolo 3
Geometria elementare
Postulato
Postulato
Sopra una retta non esiste un punto che preceda n uno che segua tutti gli altri.
Postulato
Data una retta, un suo punto A la divide in due parti: quella formata dai punti che precedono A e
quella formata dai punti che seguono A.
Semiretta
Si chiama semiretta ciascuna delle due parti in cui una retta AB rimane divisa da un suo punto O.
Il punto O si considera appartenente alle due semirette ottenute e si chiama origine di entrambe le
semirette.
B
Le due semirette di dicono opposte oppure una il prolungamento dellaltra. I punti di una semiretta diversi dallorigine si dicono interni alla semiretta.
Segmento
Dati sopra una retta due punti distinti A e B, si chiama segmento AB la parte di retta a cui appartengono i punti A, B e tutti quelli tra essi compresi. I punti A e B si dicono estremi del segmento. I punti di un segmento diversi dagli estremi, si dicono interni al segmento.
Sostegno. Si chiama sostegno di un segmento AB, la retta AB alla quale il segmento appartiene.
Asse. Si chiama asse di un segmento la perpendicolare al segmento nel suo punto medio.
Le semirette di origine A e B, appartenenti al sostegno r e non contenenti il segmento AB, si chiamano prolungamenti del segmento AB.
A
Due segmenti si dicono consecutivi se hanno solo un estremo in comune.
C
B
Due segmenti si dicono adiacenti se sono consecutivi e se appartengono
ad una stessa retta.
Libro II
Matematica
Se due punti distinti di una retta appartengono a un piano, allora tutti i punti della retta appartengono al piano.
r
Postulato
Un piano diviso da ogni sua retta in due parti distinte, ciascuna delle quali contiene infiniti punti.
Postulato
Due semirette aventi la stessa origine dividono il piano in due parti distinte, ciascuna delle quali
contiene infiniti punti.
Una figura si dice piana quando tutti i suoi punti appartengono ad uno stesso piano. Pi figure si dicono
complanari quando giacciono su un medesimo piano.
Semipiano
2 Gli angoli
Un angolo una parte di piano limitata da due semirette aventi la stessa
origine.
Le due semirette si dicono lati dellangolo e lorigine comune si dice vertice dellangolo.
Un angolo si dice convesso quando non contiene i prolungamenti dei suoi lati.
115
Capitolo 3
Geometria elementare
a
V
116
Bisettrice di un angolo
Si dice bisettrice di un angolo la semiretta che ha lorigine nel vertice
V
dellangolo e lo divide in due parti uguali.
Rette e angoli convessi
Due rette s e t che si incontrano in un punto P del piano delimitano quattro angoli convessi che hanno come lati due semirette distinte e non opposte aventi la stessa origine.
Due angoli si dicono opposti al vertice se i lati delluno sono i prolungamenti dei lati dellaltro.
s
P
Misura in gradi
Rappresentazione
a
90
V
Angolo acuto
0 < < 90
V
Angolo piatto:
i suoi lati sono semirette opposte
Angolo ottuso
180
b
a
V
Angolo giro:
i suoi lati sono sovrapposti
360
V
b
a=b
Libro II
Matematica
b
Angoli consecutivi. Hanno il vertice ed un lato in comune
117
b
Angoli adiacenti. Sono consecutivi, quindi con vertice
e un lato in comune e gli altri due lati sono uno il prolungamento dellaltro
V
3 Rette
Rette
incidenti (con un punto in comune)
oblique se formano
due angoli acuti e
due ottusi
perpendicolari se
formano quattro angoli retti
b
P
a
a
b
Per un punto e una retta non passante per quel punto passa una sola retta parallela alla retta data.
Angoli formati da due rette tagliate da una trasversale
alterni interni (4 e 6; 3 e 5)
1 2
4 3
alterni esterni (2 e 8; 1 e 7)
coniugati interni (4 e 5; 3 e 6)
5 6
8
c 7
coniugati esterni (1 e 8; 2 e 7)
corrispondenti (1 e 5; 2 e 6; 3 e 7; 4 e 8).
Capitolo 3
Geometria elementare
118
Se un fascio di rette parallele tagliato da due trasversali, i segmenti determinati su una trasversale sono proporzionali ai corrispondenti segmenti dellaltra trasversale.
AB : A'B' = BC : B'C' = CD : C'D'
d
c
4 I poligoni
D'
b
a
r'
C'
B'
A'
Linea poligonale
Pi rette incidenti e appartenenti a uno stesso piano formano, incontrandosi, pi angoli. I vertici di
questi angoli determinano sul piano stesso un insieme di punti che sono gli estremi di pi segmenti. Linsieme di questi segmenti viene detto linea poligonale.
Una poligonale pu essere:
chiusa se ogni vertice comune a due lati;
aperta se due vertici appartengono a un solo lato.
Poligoni
Si dice poligono la parte di piano compresa allinterno di una A
poligonale chiusa.
A, B, C, ...: vertici
AB, BC, CD, ...: lati
AB = a, BC = b, CD = c, ...: lunghezze dei lati
C
c
D
F
Libro II
Matematica
I poligoni che hanno tutti i lati uguali si dicono equilateri, quelli che hanno gli angoli uguali si dicono equiangoli.
I poligoni che posseggono entrambe le suddette caratteristiche si dicono regolari.
Poligoni convessi e poligoni concavi
Poligono convesso. Un poligono si dice convesso quando tutti i suoi punti interni appartengono sempre a
uno solo dei due semipiani individuati dalla retta di ogni suo lato.
Poligono concavo. Un poligono si dice concavo quando non sempre i suoi punti interni appartengono a uno
solo dei due semipiani individuati dalla retta di ogni suo lato.
Diagonale
B
C
Perimetro e area
Perimetro. Si dice perimetro di un poligono la somma delle lunghezze dei lati che lo delimitano.
Area. Si dice area di un poligono la misura della superficie contenuta allinterno della poligonale o della linea
che lo individua sul piano.
Due figure piane occupano una certa parte di piano; se sono sovrapponibili sono uguali e, quindi, hanno uguali
superfici. Pu accadere, invece, che due superfici, pur non essendo uguali, abbiano la stessa estensione, cio
occupino due parti uguali di piano. Due superfici che abbiano la stessa estensione si dicono equivalenti.
119
Capitolo 3
Geometria elementare
Poligoni simili
D
D'
'
E' '
120
' C'
'
A'
'
B'
5 I triangoli
Classificazione dei triangoli secondo i lati
Un triangolo si dice:
scaleno (a) se i lati sono tutti diversi;
isoscele (b) se due lati sono uguali;
equilatero (c) se i tre lati sono uguali.
C
A
A
B
A
(a)
B
(b)
(c)
Libro II
Matematica
C
C
B
(a)
(b)
121
B
(c)
|a b|< c < a + b
c
|a c|< b < a + c
|b c|< a < b + c
A lato maggiore (minore) opposto angolo maggiore (minore) '
e viceversa:
b
A
a >b >
'
C
Un angolo esterno pari alla somma dei due angoli interni non adiacenti:
' = + , ' = + , ' = +
Criteri di congruenza
Primo criterio. Due triangoli si dicono congruenti se hanno ordinatamente congruenti due lati e langolo
compreso.
Secondo criterio. Due triangoli si dicono congruenti se hanno ordinatamente congruenti due angoli e il lato
fra essi compreso.
Terzo criterio. Due triangoli sono congruenti se hanno i tre lati ordinatamente congruenti.
Criteri di similitudine
Due triangoli si dicono simili se hanno ordinatamente gli angoli congruenti e i lati in proporzione.
Si dicono corrispondenti o omologhi i vertici degli angoli uguali e i lati opposti agli angoli uguali.
Primo criterio. Due triangoli si dicono simili se hanno due angoli ordinatamente congruenti.
Secondo criterio. Due triangoli si dicono simili se hanno due lati proporzionali e langolo compreso congruente.
Terzo criterio. Due triangoli si dicono simili se hanno tre lati ordinatamente proporzionali.
Capitolo 3
Geometria elementare
hb
ha hc
a
B
C
122
G ma
mb mc
a
C
c
P b
b b
a
P = a+b+c
hb
ha
A
A=
hc
p=
Semiperimetro
P a+b+c
=
2
2
Area
Formula di Erone
A=
p ( p a)( p b)( p c)
Circocentro. Gli assi dei lati di un triangolo passano per uno stesso punto (O), detto circocentro del triangolo.
Ortocentro. Punto di incontro H delle tre altezze del triangolo.
Baricentro. Punto di incontro G delle tre mediane del triangolo. Esso sempre interno al triangolo e divide ogni mediana in due parti, delle quali quella uscente da un vertice il doppio dellaltra.
Incentro. Punto P di incontro delle tre bisettrici degli angoli del triangolo.
Libro II
Matematica
In un triangolo rettangolo il quadrato costruito sullipotenusa ha la stessa area del quadrato costruito sui cateti.
Sia ABC un triangolo rettangolo in C:
AB = c : ipotenusa
AC = b e BC = a : cateti
b
b
c b
2
a =
c 2 = a 2 + b 2 b =
c =
a
c
c2 a2
123
a2 + b2
I Teorema di Euclide
In un triangolo rettangolo il quadrato costruito su un cateto ha la stessa area del rettangolo le cui dimensioni sono isometriche allipotenusa e alla proiezione di detto cateto sullipotenusa.
II Teorema di Euclide
(I Teorema)
(II Teorema)
C
b
H c
b
B
h
h
a
c m
b2 = c n
h2 = m n
In un triangolo rettangolo il quadrato costruito sullaltezza relativa allipotenusa ha la stessa area del rettangolo le
cui dimensioni sono isometriche alle proiezioni dei cateti sullipotenusa.
Sia ABC un triangolo rettangolo in C:
AC = b: cateto;
AB = c: ipotenusa;
CH = h : altezza relativa ad AB ;
AH = n: proiezione di AC su AB;
BH = m : proiezione di BC su AB.
6 I quadrilateri
I quadrilateri sono poligoni con quattro lati e quattro angoli; essi hanno,
inoltre, due diagonali.
'
'
Propriet
+ = 180; + = 180; + = 180; + = 180
+ + + = 360
+ + + = 360
+ = + = 180
AB +CD = BC + AD
'
C
'
Capitolo 3
Geometria elementare
Trapezio
Quadrilatero con due lati paralleli e due non paralleli. I due lati paralleli
si dicono basi, gli altri lati obliqui.
C
c
a
A
124
Perimetro e area
P = a + b + c + d A = ( a + c )
h
2
Formule inverse
P = 2 (a + b)
h=
A = ah
a=
A
a
A
h
Formule inverse
P = 2 (a + b)
A
A
a= ; b=
b
a
A = a b
d = a2 + b2
C
d
Rombo. Parallelogramma con quattro lati uguali e paralleli a due a due e gli angoli opposti uguali. Le diagonali sono perpendicolari.
Formule dirette
P = 4a
A=
d1 d2
2
Formule inverse
a=
d2 =
P
2A
; d1 =
4
d2
2A a =
;
d1
d12 d22
+
2
2
B
b
a
d1
A
d
d2
D
C
c
Libro II
Matematica
Quadrato. Parallelogramma con quattro lati uguali e quattro angoli uguali e retti. Le diagonali risultano uguali e perpendicolari.
Formule dirette
P = 4a
A = a2 =
Formule inverse
a=
d
2
a=
P
; a= A
4
d 2
; d=a 2
2
125
7 Circonferenza e cerchio
La circonferenza
r
C
l
A
C
2
Nel caso in cui un angolo al centro e un angolo alla circonferenza abbiano in comune i punti di incontro dei lati con la circonferenza, langolo al centro risulta doppio dellangolo alla circonferenza. Inoltre, se un angolo alla circonferenza ha come punti di incontro con la circonferenza stessa
gli estremi di un suo diametro, langolo risulta sempre retto.
Capitolo 3
Geometria elementare
Il cerchio
Settore circolare
Si dice settore circolare la parte di cerchio delimitata da due raggi e dallarco
compreso tra essi.
Se i due raggi sono allineati il settore circolare diviene semicerchio.
126
AS =
A
r2
=
360
360
Segmento circolare
Si dice segmento circolare una parte di cerchio limitata da una corda e da un arco avente gli stessi estremi.
Se la corda il diametro, il segmento circolare si chiama semicerchio.
Si dice segmento circolare a due basi una parte di cerchio limitata da due corde tra loro parallele.
Asegmento circolare
1
= [ r ( l s ) + sh ]
2
A
C
s hl
B
C
C
D
O
Apotema. Si dice apotema di un poligono (regolare) il raggio della circonferenza interna ad esso e perpendicolare ai lati; essa toccher i punti medi di tutti i
lati del poligono. Tale circonferenza prende il nome di circonferenza inscritta.
Libro II
A=
R
nl a P a
=
2
2
l=
2A
na
a=
Poligono regolare
Lato
2A
nl
Apotema
R
2
Area
3 2
R
4
Triangolo
R 3
Quadrato
R 2
Pentagono convesso
R
10 2 5
2
Esagono
Ottagono convesso
R 2 2
R
2+ 2
2
2 2R 2
Decagono convesso
R
2
R
10 + 2 5
4
5
10 2 5R 2
4
2
R
2
R
4
2R 2
5 +1
3
R
2
51
Matematica
5
10 + 2 5R 2
8
3
3 2
R
2
Sezione Seconda
Geometria nello spazio
Postulato. Se due punti appartengono a un piano, la retta da essi individuata appartiene al piano.
Postulato. Per tre punti non allineati passa un piano e uno solo.
Postulato. Per una retta passano infiniti piani.
Postulato. Un piano divide lo spazio in due parti, ciascuna delle quali detta semispazio.
127
Capitolo 3
Geometria elementare
Teorema
r
P
b
C
c
a
A
Proiezioni
Si chiama proiezione di un punto su un piano, il piede della
perpendicolare condotta dal punto al piano.
Si chiama proiezione di una figura su un piano, la figura costituita dalle proiezioni sul piano dei punti della figura data.
P'
r'
Teorema
Se una retta obliqua rispetto a un piano, langolo acuto che essa forma
con la sua proiezione sul piano minore dellangolo che essa forma con
ogni altra retta del piano passante per il punto dincontro.
0
K
H
s
r
s
s
r s
r
s
Rette sghembe. Non hanno punti in comune e non esiste alcun piano che le
contiene entrambe.
Libro II
Matematica
Se un fascio di piani paralleli tagliato da due trasversali, i segmenti determinati su una trasversale sono proporzionali ai corrispondenti segmenti dellaltra trasversale.
2 Diedri
Intersezione di due piani
Teorema
Se due piani distinti hanno un punto in comune, essi hanno in comune tutta una retta passante per
quel punto.
Diedro
Ciascuna delle due parti in cui lo spazio rimane diviso da due semipiani a e b aventi la stessa origine r.
Diedro convesso e diedro concavo
Un diedro ab si dice convesso quando non contiene i semipiani opposti ad a e b, concavo quando
contiene i semipiani opposti ad a e b.
Tipologie
Diedri consecutivi
Due diedri si dicono consecutivi se la loro intersezione una faccia comune a entrambi.
Diedri adiacenti. Due diedri consecutivi si dicono adiacenti o supplementari se la loro unione un diedro piatto.
Diedri complementari. Due diedri consecutivi si dicono complementari se la loro unione un diedro retto.
129
Capitolo 3
Geometria elementare
130
3 Angoloidi
Si dice angoloide linsieme dei punti comuni agli n diedri convessi determinato da n semirette, uscenti da uno stesso punto e di cui tre non
giacenti nello stesso piano, e dai piani formati da queste semirette due
a due in un determinato ordine, in modo che ciascun piano lasci le altre semirette tutte da una stessa parte.
Elementi caratteristici
a, b, c, d, e: spigoli dellangoloide
V: vertice dellangoloide
ab , bc , cd , de , ea : facce dellangoloide
e
a
b
d
c
Propriet di un angoloide
In un angoloide ogni faccia minore della somma di tutte le altre.
La somma delle facce di un angoloide convesso minore di un quattro diedri retti.
4 Poliedri
Superficie poliedrica
Si dice superficie poliedrica ogni figura costituita da poligoni situati in piani diversi e disposti in
modo che ognuno dei lati sia comune a due di essi e che il piano di ciascun poligono lasci tutti gli
altri da una stessa parte.
Poliedro
Si dice poliedro linsieme dei punti comuni a tutti gli angoloidi aventi per vertici e per spigoli i vertici e gli spigoli di una superficie poliedrica.
Si dicono facce del poliedro le facce di questi angoloidi e diedri del poliedro i diedri di questi angoloidi.
Criterio di uguaglianza
Due poliedri si dicono uguali se hanno ordinatamente uguali gli angoloidi e le facce.
Elementi caratteristici
Facce: le facce degli angoloidi.
Spigoli: i loro lati.
Vertici: gli estremi di questi lati.
Un poliedro non pu possedere meno di quattro facce e la somma delle varie superfici viene detta superficie laterale.
Libro II
Matematica
Tipologie di poliedri
131
POLIEDRI
prismi
cubi
Poliedri
regolari tetraedri
piramidi
regolari
Principio di Cavalieri
Se due solidi hanno uguale altezza e se le sezioni tagliate da piani paralleli alle basi e ugualmente distanti da queste stanno sempre in un dato rapporto, anche i volumi dei solidi staranno in questo rapporto.
Prisma
Prisma finito
Si dice prisma finito, o semplicemente prisma, il poliedro che
si ottiene tagliando un prisma indefinito con due piani paralleli.
I due poliedri uguali si dicono basi del prisma, i loro lati spigoli di base, e la loro distanza altezza del prisma.
I parallelogrammi si dicono facce laterali del prisma e i loro
lati si dicono spigoli laterali del prisma.
h
B
Prisma retto
Un prisma si dice retto se gli spigoli laterali sono perpendicolari ai poligoni di base; si dice regolare quando le basi sono poligoni regolari.
Sl = PB h
Parallelepipedo
St = Sl + 2SB
V = SB h
Capitolo 3
Geometria elementare
Parallelepipedo rettangolo
Un parallelepipedo si dice retto quando gli spigoli laterali
sono perpendicolari alle basi, in tal caso tutte le facce e le
basi, sono dei rettangoli.
Se tutti gli angoli sono retti, il parallelepipedo si dice retc
tangolo.
Le tre dimensioni (a, b e c) si dicono rispettivamente: lunghezza, larghezza, altezza. Le quattro diagonali sono tutte uguali.
132
Sl = 2c ( a + b )
V = abc
b
a
St = 2 ( ab + ac + bc )
d = a2 + b2 + c2
Cubo
Si dice cubo un parallelepipedo rettangolo che possiede le tre dimensioni uguali. Ci vuol dire che gli spigoli sono tutti uguali e
le facce sono tutte quadrati uguali.
H
3
d
=
s
3
Sl = 4s 2
St = 6s2
V=s
F
G
D
Piramide
Si dice piramide un poliedro che si ottiene tagliando un angoloide con un piano non passante per il vertice. costituita da un
poligono qualsiasi detto base e da tanti triangoli detti facce late- A
rali, aventi tutti un vertice in comune e in numero pari ai lati del
poligono di base.
La distanza tra il vertice comune dei triangoli laterali (vertice della piramide) e la
base detta altezza della piramide, mentre laltezza dei triangoli viene detta apotema della piramide nel caso che sia uguale per ogni triangolo.
Piramide regolare
Una piramide si dice retta quando nel poligono di base si pu inscrivere un cerchio e quando il piede dellaltezza cade nel centro del cerchio.
Una piramide si dice regolare quando, oltre ad essere retta, ha per base un poligono regolare.
s
S h
St = Sl + SB
Sl = PB
V= B
2
3
Tronco di piramide
B'
s
B
Libro II
Matematica
Poliedri regolari
Un poliedro si dice regolare se le sue facce sono costituite da poligoni regolari uguali e angoli uguali.
Relazione di Eulero (per i poliedri regolari)
F +V = S + 2
Poligono
Facce
Vertici
Spigoli
Spigoli
concorrenti
in un vertice
Area
della
superficie
Volume
Tetraedro
triangolo
s2 3
1 3
s 2
12
Cubo o esaedro
quadrato
12
6s 2
s3
Ottaedro
triangolo
12
2s 2 3
1 3
s 2
3
Dodecaedro
pentagono
12
20
30
Icosaedro
triangolo
20
12
30
15s 2
5+2 5
5
s25 3
s3
s3
133
15 + 7 5
4
5 3+ 5
12
5 Solidi di rotazione
Superficie di rotazione
Superficie che si ottiene facendo ruotare una linea intorno a una retta fissa con essa complanare.
La linea che ruota si chiama generatrice e la retta fissa si chiama asse di rotazione.
Solido di rotazione
Solido individuato mediante la rotazione completa di una superficie piana intorno a una retta del suo piano.
La superficie che ruota si chiama superficie generatrice.
Cilindro
V = r2h
Capitolo 3
Geometria elementare
Cono
1
V = r2h
3
s
h
h
St = ra + r 2 = r ( a + r )
2
a= h +r
Tronco di cono
Sl = ( R + r ) a (a = apotema)
St = ( R + r ) a + R 2 + r 2 = [( R + r ) a + R 2 + r 2 ]
1
V = h ( R 2 + r 2 + Rr )
3
Superficie sferica
Luogo geometrico dei punti dello spazio equidistanti da un punto fisso detto centro, o, il che lo
stesso, la superficie generata dalla rotazione di una semicirconferenza attorno a una retta passante per
il suo diametro. Il raggio della superficie sferica la distanza di un suo punto qualsiasi dal centro.
Circonferenza massima. Circonferenza, segnata sulla superficie sferica, che ha lo stesso raggio della
superficie sferica.
Circonferenza minore. Circonferenza che ha un raggio minore di quello della sfera.
Sfera
La sfera il solido costituito dai punti di una superficie sferica e dai punti interni a essa, o, il che lo stesso, il solido generato dalla rotazione completa di un semicerchio intorno a un suo diametro.
Il centro, il raggio e il diametro di tale semicerchio si dicono anche centro,
raggio e diametro della sfera.
4
S = 4 r 2
V = r3
3