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GEOMETRIA

EUCLIDEA

PROF. GAGLIARDO ERNESTO , E AA.VV


UNITA’

CONCETTI GEOMETRICI
FONDAMENTALI
La parola GEOMETRIA (dal greco) è
composta da geo (terra) e métron (misura)
Essa nasce come scienza in Grecia tra il VI e il
VII secolo A.C. - ancora oggi molti teoremi
portano i nomi dei matematici greci che in quel
periodo li formularono Apollonio, Archimede,
Pitagora, Eratostene, Diofanto, Platone, Talete, e
il più grande di tutti EUCLIDE di Alessandria.
La sua Opera “gli elementi” è il secondo libro
più stampato di tutti i tempi.
GEOMETRIA

Può essere Può essere

INTUITIVA RAZIONALE
Alle scuole medie hai studiato la geometria

INTUITIVA

Si basa su

OSSERVAZIONI
PROVE
TENTATIVI
Nella scuola superiore si studia la
geometria

RAZIONALE

Parte da

CONCETTI Definiti mediante


ASSIOMI
PRIMITIVI
CONCETTI
PRIMITIVI ASSIOMI

Da cui si deducono

Mediante
Mediante
dimostrazioni
definizioni

NUOVI ENTI NUOVE PROPRIETA’


(TEOREMI)
Cosa sono e come si dimostrano
i TEOREMI

■ Un teorema è espresso da un enunciato; in esso


si riconosce l’ipotesi, che è il dato di partenza, e
la tesi che è la proprietà da dimostrare.
■ Individuate l’ipotesi e la tesi si disegna la figura
cioè si rappresenta in un disegno la situazione
iniziale.
■ Quindi si passa alla dimostrazione ,cioè a
successive e giustificate deduzioni fondate sui
dati certi, sui postulati, le proprietà e i teoremi
già noti; tale percorso ci porterà alla tesi.
Talvolta si procede alla dimostrazione per assurdo cioè:
1) si nega la tesi
2) si formulano considerazioni e deduzioni che porteranno a
conclusioni evidentemente assurde perché in contrasto con
l’ipotesi o con teoremi già dimostrati
3) si conclude che la tesi non può essere falsa ma vera.

Teorema inverso
Si parla di teorema inverso quando si scambia l’ipotesi con la
tesi.
Se un teorema è vero non è detto che sia vero il suo inverso.
Quando ciò è possibile , cioè sono veri entrambi si parla di
C.N.S. (condizione necessaria e sufficiente)
Un lemma è un teorema non importante
in sé ma utilizzato per dimostrare un
teorema più importante

Un corollario è invece una conseguenza


immediata di un teorema precedentemente
dimostrato
DALLA GEOMETRIA INTUITIVA

ALLA GEOMETRIA RAZIONALE


Concetti o enti primitivi
Enti che non definiamo esplicitamente

Assiomi o postulati
Affermazioni che esprimono proprietà che
“vengono” accettate come vere e che pertanto non
dimostriamo
Gli assiomi scelti soddisfano la condizione di :

COMPATIBILITA’
(non devono contraddirsi l’uno con l’altro)

INDIPENDENZA
(dalle proprietà affermate dell’uno non si
devono poter dedurre le proprietà affermate
dell’altro)
ENTI GEOMETRICI PRIMITIVI
Gli enti primitivi della Geometria sono:

PUNTI
si indicano con le lettere maiuscole A,B,C,….

RETTE
si indicano con e lettere minuscole a,b,c,…

PIANI
si indicano con le lettere dell’alfabeto greco α , β, χ, …
SPAZIO
Postulati di appartenenza
n.0 – Lo spazio è l’insieme di tutti i punti: rette e piani sono
sottoinsiemi dello spazio. Una retta è l’insieme di infiniti punti,
un piano contiene infinite rette, lo spazio contiene infiniti piani.

n. 1 – Per due punti distinti passa una ed una sola retta che li
contiene

Conseguenza del postulato n.1 :


Due rette distinte non possono avere più di un punto in
comune
Posizioni reciproche di due rette nel piano
Rette parallele
Rette incidenti
distinte

1 punto in
comune

Nessun punto in
comune

Rette parallele
coincidenti
Infiniti punti in
comune
Due punti che appartengono alla stessa retta si dicono allineati
-N.2 – Per tre punti distinti che
non appartengono ad una
medesima retta (non allineati)
determinano un piano ed uno
solo che li contiene (passa uno
e uno solo piano)
Punti che appartengono allo stesso piano si dicono complanari
-N.3– Se due punti di una retta
appartengono a un piano, tutti
i punti della retta
appartengono a quel piano .
Cioè la retta passante per due
punti distinti di un piano giace
completamente sul piano
- Data una retta su un piano, esiste sempre almeno un
punto del piano che non appartiene alla retta

A B

I punti della retta sono ordinati secondo due


versi o sensi opposti l’uno all’altro. In
ciascuno di questi due versi della retta non vi
è né primo né ultimo punto; inoltre tra due
qualsiasi punti distinti di essa esistono altri
punti intermedi
Postulati d’ordine
-N. 4 – Si possono ordinare i punti di una retta in modo che:
1. Dati due punti A e B della retta , o A e B coincidono, o A precede
B , o B precede A (proprietà di tricotomia)
2. Se A precede B e B precede C allora A precede C (proprietà
transitiva)
-N. 5 – Su una orientata retta ogni punto è seguito da almeno un
altro punto ed è preceduto da almeno un altro punto.
-N. 6 – tra due punti di una retta è compreso almeno un terzo
punto (e se ne esiste uno ne esistono infiniti); ( concetto di
densità della retta)

Per un punto passano infinite rette. (fascio di rette)


UNITA’

ALCUNE DEFINIZIONI
FONDAMENTALI
Se un punto si muove nello spazio esso occupa una linea geometrica. Le linee
possono essere: aperte, chiuse, limitate e illimitate

Si dice figura geometrica ogni insieme non vuoto di punti

L’insieme di tutti i punti costituisce lo spazio che contiene tutte le figure


geometriche. Se una figura appartiene solo ad un piano si dice figura
piana in caso contrario si dice figura solida
SEMIRETTA: ciascuna delle parti in cui una
retta è divisa da un suo punto.

Opposte se distinte ma hanno stesso


sostegno e stessa origine

Il punto è detto : origine delle semirette


La retta che contiene la semiretta si dice sostegno
I punti della semiretta diversi dall’origine si dicono interni
La figura formata da una semiretta privata della sua origine
si dice semiretta aperta chiusa

aperta
SEGMENTO: la parte di retta compresa tra
due suoi punti
A B

I punti vengono detti gli estremi del segmento


La retta che contiene il segmento si dice sostegno
I punti del segmento diversi dagli estremi si
dicono interni
La figura formata da un segmento privato dei suoi
estremi si dice segmento aperto
(se privato di uno solo, semiaperto o semichiuso)
chiuso Semiaperto o aperto
semichiuso

SEGMENTI PARTICOLARI

Segmenti CONSECUTIVI g : due segmenti che hanno in


comune un estremo e nessun altro punto

Segmenti ADIACENTI : due segmenti che oltre ad


essere consecutivi appartengono alla stessa retta
Poligonale (o spezzata)
■ Una linea formata da più segmenti consecutivi si
dice spezzata; I segmenti si dicono i lati della
spezzata, i loro estremi si dicono vertici della
spezzata
1) Spezzata semplice aperta (non intrecciata)
2) Spezzata semplice chiusa (non intrecciata)
3) Spezzata intrecciata aperta
4) Spezzata intrecciata chiusa

3 4
2

1
Una spezzata semplice chiusa si dice poligonale. La parte
di piano finita e interna alla poligonale si chiama poligono
Poligono

poligonale

Figure concave e convesse


Una figura si dice convessa se comunque si scelgano due suoi
punti, il segmento che li congiunge è contenuto nella figura stessa;
in caso contrario la figura si dice concava (non convessa)
ANGOLO: ciascuna delle due parti in cui viene diviso
un piano da due semirette aventi l’origine in comune
Il concetto di convessita'

Un angolo si dice CONCAVO se


contiene i prolungamenti dei suoi lati

Un angolo si dice CONVESSO se non


contiene i prolungamenti dei suoi lati
ANGOLI PARTICOLARI

Angolo PIATTO : un lato è il prolungamento dell’altro ( 180 °)


(convesso)

Angolo GIRO: i due lati sono sovrapposti (360°)


(convesso)

Angolo nullo: 0°(convesso)


Angolo acuto

Un angolo si dice ACUTO se è minore di un


angolo retto

MISURA più di 0º e meno di 90º


ANGOLO RETTO

Angolo che misura 90º. Si simbolizza, in


figura, con un quadrato dove sta ubicato il 90º
Si dice che i lati sono perpendicolari.
Angolo ottuso

Un angolo si dice OTTUSO se è maggiore di


un angolo retto

MISURA più di 90º e meno di 180º


Angoli CONSECUTIVI: Se hanno un lato in
comume, il vertice in comune e il lato non comune
giace da parte opposta rispetto al lato comune

due angoli aventi in comune il vertice, un lato e


nessun altro punto
Angoli ADIACENTI: due angoli che oltre ad
essere consecutivi hanno i due lati non comuni
l’uno il prolungamento dell’altro

Cioè se hanno un lato in comune, il vertice in


comune e il lato non comune giace sulla stessa retta

Inoltre sommati danno 180º


Angoli OPPOSTI AL VERTICE: se i lati
dell’uno sono i prolungamenti dell’altro
TRIANGOLO Poligono convesso di tre lati

Consideriamo, in un piano, i tre punti


^ BCA,
A,B,C non allineati e i tre angoli ABC, ^ CAB
^ .
L’intersezione di questi tre angoli è una figura geometrica
detta TRIANGOLO
CLASSIFICAZIONE
DEI

POLIGONI
POLI = MOLTI

GONOS = ANGOLI
POLIGONO
■ Si dice poligono la figura costituita
da una poligonale e dalla parte finita
di piano che essa delimita
ELEMENTI ■ ANGOLI
■ CORDA
■ LATI

■ DIAGONALE

■ VERTICE
CLASSIFICAZIONE IN BASE
AGLI ANGOLI INTERNI

■ CONCAVO

■ SE HA ALMENO UN
ANGOLO INTERNO
MAGGIORE DI 180
GRADI
CONVESSO
■ SE I SUOI ANGOLI
INTERNI SONO DI
MISURA MINORE DI
180 GRADI
CONCAVO – se è attraversato da
almeno un prolungamento dei
suoi lati

■ CONVESSO – se non è attraversato


dai prolungamenti dei suoi lati
Angoli interni ed esterni g.

Angolo esterno

Angolo interno
Gli angoli esterni sono quelli adiacenti a
quelli interni
DEFINIZIONE DI
POLIGONO REGOLARE
SE GLI ANGOLI HANNO TUTTI LA STESSA
AMPIEZZA ED I LATI LA STESSA MISURA
CIOE’ EQUILATERI ED EQUIANGOLI
CLASSIFICAZIONE IN BASE
AL NUMERO DEI LATI
■ TRIANGOLO
■ TRE LATI

QUADRILATERO

■ HA QUATTRO LATI
PENTAGONO
■ HA CINQUE LATI

ESAGONO
■ HA SEI LATI
EPTAGONO OTTAGONO
■ HA SETTE LATI ■ HA OTTO LATI
ENEAGONO DECAGONO
■ HA 10 LATI
■ HA NOVE LATI
UNDECAGONO DODECAGONO
■ HA 12 LATI
■ HA 11 LATI
PER CHIAMARE I RIMANENTI
POLIGONI SEMPLICEMENTE SI

INDICA IL NUMERO DEI LATI

POLIGONO DI TRENTA LATI

POLIGONO DI
QUATTORDICI LATI
UNITA’

La congruenza
Congruenza e uguaglianza
Due figure si dicono congruenti se coincidono
sovrapponendole con un movimento rigido (cioè
esisterà una corrispondenza biunivoca tra tutti i loro
punti).

Se due figure geometriche


sono costituite dagli stessi
punti e quindi occupano la
stessa posizione, cioè
coincidono, allora le figure
si dicono uguali ( lato AB
dei triangoli ABC e ABD)
Congruenza diretta ed inversa
Parleremo di figure direttamente congruenti
se il movimento rigido necessario per la
sovrapposizione si svolge tutto nel piano

Parleremo di figure inversamente congruenti


se il movimento rigido necessario per la
sovrapposizione si svolge nello spazio
Proprietà della congruenza

1. (riflessiva) Ogni figura F è congruente a se


stessa F F
2. (simmetrica) Se una figura F1 è congruente a
un’altra figura F2, quest’ultima è congruente
alla prima F1 F2 F2 F1
3. (transitiva) Se due figure F1 ,F2 sono
congruenti ad una terza figura F3 , allora
esse sono congruenti fra loro
F1 F3 F2 F3 F2 F1
Godendo di queste 3 proprietà la congruenza è una relazione di equivalenza
Postulato
Tutti i punti sono congruenti tra loro
Tutte le rette sono congruenti tra loro
Tutte le semirette sono congruenti tra loro
Tutti i piani sono congruenti tra loro
Tutti i semipiani sono congruenti tra loro
SEMIPIANO: ciascuna delle due parti in cui un piano è
diviso da una sua retta, la retta è detta origine del semipiano
Postulato del trasporto del segmento
♍ Dato un segmento AB e una semiretta di
origine O, esiste un unico punto P. sulla
semiretta, tale che AB sia segmento a OP.

A B O
P
r

AB ≈ OP
CONFRONTO E SOMMA DI SEGMENTI
a a

b<a
b a b
a<b
a b
b
Dati due segmenti se, sovrapponendo il primo segmento al
secondo facendo coincidere un estremo, l’altro estremo è
interno al secondo segmento, allora il primo è minore del
secondo; se è esterno allora è maggiore; se entrambi gli
estremi coincidono sono congruenti.
a
b

Dati due segmenti la loro somma è il segmento che si


ottiene disponendoli uno adiacente all’altro; esso avrà per
estremi gli estremi non comuni dei due segmenti
a+b
Dati due segmenti, il segmento differenza si ottiene
sovrapponendoli come per confrontarli.
A B

C D E
Postulato sulla somma e la
differenza di segmenti (12)
somma di segmenti rispettivamente congruenti
sono congruenti e differenze di segmenti
rispettivamente congruenti sono congruenti

Cioè dati i segmenti AB, CD, EF,GH tali


che AB CD e EF GH con
AB EF allora (AB +EF) (CD+GH)
e (AB-EF) (CD-GH)
⦿ La lunghezza di un segmento è il nome che
viene dato all’insieme (classe di
equivalenza) dei segmenti congruenti al
segmento dato.
Postulato del trasporto dell’angolo (11)

Dato un angolo e una semiretta c esiste una e


una sola semiretta d, avente origine coincidente
con quella di c e giacente da una parte prefissata
del piano rispetto a c, tale da formare con c un
angolo tale che
CONFRONTO DI ANGOLI CONVESSI

Dati due angoli se sovrapponendoli con un movimento


rigido in modo che coincidano i due vertici e uno dei due
lati e gli altri due lati si trovino dalla stessa parte rispetto
al lato comune può accadere:
I secondi lati coincidono allora
Il secondo lato di è interno a allora vedi
figura
Il secondo lato di è esterno a allora
Dati due angoli convessi la loro somma è l’angolo che si ottiene
disponendoli uno consecutivo all’altro ; esso avrà per lati i lati
non comuni dei due angoli dati

Dati due angoli convessi la loro differenza si ottiene sovrapponendoli


come per confrontarli.
Postulato sulla somma e la
differenza di angoli (13)
somma di angoli rispettivamente congruenti sono
congruenti e differenze di angoli rispettivamente
congruenti sono congruenti

Cioè dati gli angoli , , ,


tali che e con
allora ( + ) ( + ) e
( - ) ( - )
⦿ L’ampiezza di un angolo è il nome che
viene dato all’insieme (classe di
equivalenza) degli angoli congruenti
all’angolo dato.
A B
RELAZIONI
TRA
ANGOLI
Due angoli la cui somma è un angolo retto si
dicono COMPLEMENTARI
Due angoli la cui somma è un angolo piatto si
dicono SUPPLEMENTARI
Due angoli la cui somma è un angolo giro si dicono
ESPLEMENTARI
Bisettrice g. di un angolo
(collegamento a elementi dei triangoli)

■ Si dice bisettrice di un angolo di vertice


O la semiretta di origine O che divide
l’angolo in due angoli congruenti

O
Si dice punto medio di un segmento il punto
interno al segmento che lo divide in due segmenti
congruenti

A
M
B
L'ASSE DI UN SEGMENTO

Come figura geometrica:


l'asse di un segmento AB e' la perpendicolare
condotta nel punto di medio M del segmento;

asse

A B
M
SIMMETRIA RISPETTO AD UN PUNTO
Si dice che due punti A e A’ sono simmetrici
rispetto a un punto O se O è il punto medio
del segmento AA’
A O A’

A’ si dirà il simmetrico di A rispetto ad O;


evidentemente è vero anche il viceversa.
se ciò avviene per tutti i punti di due figure
geometriche le figure si diranno
simmetriche rispetto ad O;
O si chiamerà centro di simmetria

Si può dimostrare che due figure simmetriche rispetto


ad un punto sono congruenti
SIMMETRIA RISPETTO AD UNA RETTA
detta anche simmetria assiale
( Il ribaltamento )

Esistono situazioni in cui le figure mantengono le


loro misure, ma si ‘ribaltano’ generando figure
simmetriche rispetto ad un asse.
SIMMETRIA RISPETTO AD UNA RETTA
Si dice che due punti P e P’ sono simmetrici
rispetto a una retta r se r è asse del segmento PP’
cioè se r e' la perpendicolare condotta nel punto di
medio M del segmento PP’

P’ si dirà il simmetrico di
P rispetto ad r;
evidentemente è vero
anche il viceversa
se ciò avviene per tutti i punti di due figure
geometriche le figure si diranno
simmetriche rispetto ad r;
r si chiamerà asse di simmetria
Simmetria assiale e la simmetria centrale
sono delle ISOMETRIE
Le ISOMETRIE sono delle particolari
trasformazioni geometriche nelle quali la
figura trasformata rimane congruente
alla figura iniziale, conservandone sia la
forma e sia la dimensione.

Le trasformazioni isometriche si
ottengono mediante movimenti rigidi
delle figure, che cambiano unicamente la
loro posizione nel piano.
Si chiama trasformazione geometrica una
corrispondenza biunivoca fra i punti di un piano
Le principali caratteristiche che una
trasformazione può lasciare invariate sono:

La Lunghezza dei segmenti


L’ampiezza degli angoli
Il parallelismo
Le direzioni
Il rapporto tra i segmenti
L’orientamento dei punti del piano
UNITA’
triangoli
‫ض‬ Il triangolo è una figura geometrica, in
particolare un poligono che ha 3 lati
(segmenti segnati colla lettera minuscola),
3 vertici (punti segnati colle lettere
maiuscole), e tre angoli interni (angoli
segnati colle lettere dell’alfabeto greco)
A VERTICI: A, B, C
LATI: a, b, c
ANGOLI: α, β, γ
LATI OPPOSTI AI VERTICI: a è opposto ad A
b è opposto ad B
α c è opposto ad C
LATI OPPOSTI AGLI ANGOLI:
a è opposto a γ
b è opposto a α
c è opposto a β
γ β ANGOLI ADICENTI AI LATI:
α è adiacente ad a e c
B β è adiacente ad a e b
C
γ è adiacente a b e c
TRIANGOLO
Polígono convesso di tre lati.
Suoi elementi primari sono: lati, angoli e vertici
Il lato AB si dice opposto all’angolo C e viceversa
Il lato AC si dice opposto all’angolo B e viceversa
Il lato BC si dice opposto all’angolo A e viceversa

Ang
olo
Vertice
B Lato C
Pag.41
■ l’angolo A è compreso tra i lati AB e AC ;
■ gli angoli B e C sono adiacenti al lato BC

B C Pag.41
CLASSIFICAZIONE
DEI
TRIANGOLI
SECONDO I LATI

Triangolo Equilatero: i suoi tre


lati sono uguali. I suoi angoli
misurano 60º ciascuno.

Pag.41
SECONDO I LATI

Triangolo Isoscele: ha due lati uguali..


Gli angoli opposti ai lati uguali sono
uguali

Pag.41
SECONDO I LATI

Triangolo scaleno: ha tre lati


disuguali

Pag.41
•Triangolo EQUILATERO (con 3 lati uguali)

•Triangolo ISOSCELE (con 2 lati uguali)

•Triangolo SCALENO (con i lati 2 a 2 disuguali)


SECONDO GLI
ANGOLI
Triangolo Acutangolo: hai suoi tre
angoli acuti, ovvero, minori di 90º.
Il triangolo equilatero é un
triangolo acutangolo

Pag.42
SECONDO GLI ANGOLI

Triangolo Ottusangolo: ha un angolo


ottuso, ovvero, maggiore di 90º però
minore di 180º

Pag.42
SECONDO GLI ANGOLI
Triangolo Rettangolo: ha un angolo retto, cioè di 90º.
I lati che formano l’angolo di 90º si chiamano CATETI
il lato opposto all’angolo retto si chiama IPOTENUSA
ed è il lato più lungo del triangolo

ipotenusa
Cateto

Cateto Pag.42
poligoni poligoni
triangoli triangoli

rettangoli

equilateri scaleni ottusangoli acutangoli

isoceli
ELEMENTI
SECONDARI
DEL
TRIANGOLO
ALTEZZA (collegamento a elementi dei triangoli)

Segmento perpendicolare che va da un vertice


del triangolo alla direzione del lato opposto. Si
simbolizza con h.

Pag.42
MEDIANA (collegamento a elementi dei triangoli)

Segmento che unisce ogni vértice del


triangolo con il punto medio del lato
opposto.

Pag.42
ASSE g. (collegamento a elementi dei triangoli)

Retta perpendicolare al lato del triangolo passante


per il punto medio

Pag.42
Bisettrice g. (collegamento a elementi dei triangoli)

■ Si dice bisettrice di un triangolo, relativa a un


angolo, il segmento della bisettrice dell’angolo
compreso fra il vertice e il lato opposto
C

A Pag.42
In un triangolo si possono tracciare alcune corde di
particolare importanza a cui si danno dei nomi
speciali. Precisamente:
♈ Si chiama BISETTRICE di un angolo di un triangolo il
segmento costituito dai punti della bisettrice di
quell’ angolo che appartengono al triangolo;
♈ Si chiama MEDIANA il segmento che congiunge un
vertice del triangolo col punto medio del lato
opposto;
♈ Si chiama ALTEZZA relativa a un lato il segmento che,
partendo dal vertice opposto a quel lato, incontra il
lato stesso o il suo prolungamento formando due
angoli retti.
⦿ Definizione: due triangoli si dicono
congruenti quando hanno i tre lati
congruenti e tre angoli congruenti

AB ≈ A’ B’
Primo criterio di congruenza fra triangoli
Due triangoli sono congruenti se hanno
ordinatamente congruenti due lati e l'angolo
compreso
Scriviamolo in modo geometrico: ipotesi, tesi e
figura corrispondente

AB=A'B'

Ipotesi BC=B'C'

^ ^
tesi ABC=A'B'C'
A B C = A' B' C'
Dimostrazione:
Trasporto (facendolo scivolare) l'angolo B sopra
l'angolo B' (posso farlo perchè sono congruenti
per ipotesi) in modo che il lato AB vada sopra il
lato A'B' ed il lato BC vada sopra B'C'; in questo
modo i due triangoli hanno A su A', B su B' e C
su C' quindi sono sovrapposti e coincidono
punto per punto C.V.D.
Teorema (diretto): In ogni triangolo
isoscele gli angoli alla base sono
congruenti
Scriviamolo in modo geometrico:
ipotesi, tesi e figura corrispondente

Ipotesi Tesi
AB=AC ^ ^
AB C = B C A

Pag.46
Dimostrazione:

Prolungo i lati AB ed AC
oltre B e C di due segmenti
congruenti BD e CE.
Ora considero i triangoli
ADC ed ABE

Pag.46
Ora considero i triangoli ADC ed ABE (per
comodità te li estraggo nella figura a fianco);

Pag.46
i triangoli ADC ed ABE
hanno:
AB = AC per ipotesi
AD = AE perchè somma di
segmenti uguali
L'angolo in A uguale
perchè in comune
Quindi i due triangoli sono
congruenti per il primo
criterio ed in particolare
avranno congruenti l'altro
lato e gli altri angoli
DC=BE ACD=ABE
ADC=AEB

Pag.46
Considero ora i triangoli BDC e BEC; (per
comodità te li estraggo nella figura a fianco)

Pag.46
i triangoli BDC e BEC hanno: BD = CE per
costruzione (li ho costruiti congruenti)
DC = BE perchè appena dimostrato, gli angoli
BDC = BEC perchè appena dimostrato
(corrispondono a ADC = AEB). Quindi i due
triangoli sono congruenti per il primo criterio di
congruenza ed in
particolare
avranno gli
angoli
BCD e BCE
congruenti.

Pag.46
Ora consideriamo gli angoli
ABC ed ACB: essi sono
congruenti perchè differenza
degli angoli congruenti ACD
e ABE con gli angoli
congruenti BCD e CBE
ACD - BCD = ACB Pag.46
ABE - CBE = ABC C.v.d.
Secondo criterio di congruenza fra triangoli

Due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente


congruenti due angoli e il lato tra essi compreso (ovvero un
lato e gli angoli a esso adiacenti). Scriviamolo in modo
geometrico: ipotesi, tesi e figura corrispondente

Ipotesi
BC=B'C'
^ ^
B C A = B' C' A'

^ ^
A B C = A' B' C'
tesi ABC=A'B'C'
Teorema (inverso): Se un triangolo ha
due angoli congruenti allora ha anche
due lati congruenti (è isoscele)
Scriviamolo in modo geometrico:
ipotesi, tesi e figura corrispondente
Ipotesi Tesi

^ ^
AB C = B C A AB=AC
Dimostrazione:

Prolungo i lati AB ed AC
oltre B e C di due segmenti
congruenti BD e CE.
Congiungo
D con C e
B con E
Considero ora i triangoli BDC e BEC; (per
comodità te li estraggo nella figura a fianco)
essi hanno: BD = CE per costruzione BC = BC perché in
comune .Gli angoli DBC e BCE congruenti perché supplementari
di angoli congruenti (sommati agli angoli di partenza congruenti
per ipotesi danno un angolo piatto)
Quindi i due triangoli sono congruenti per il primo criterio ed in
particolare avranno congruenti l'altro lato e gli altri angoli;

DC=BE
BDC=BEC

BCD=BCE
Considero ora i triangoli ADC e ABE; essi hanno
CD = BE perché appena dimostrato ;
gli angoli ADC = BEA perché appena dimostrato
(corrispondono a BDC=BEC)
gli angoli ACD = ABE congruenti perché somma di angoli
congruenti
Infatti ACD = ACB + BCD ed anche ABE = ABC + CBE
i primi dopo l'uguale sono congruenti per ipotesi e gli altri sono
congruenti perché appena dimostrato
Quindi i due triangoli sono
congruenti per il secondo
criterio di congruenza ed in
particolare avranno i lati
AB e AC congruenti come
volevamo dimostrare.
Terzo criterio di congruenza fra triangoli
Due triangoli sono congruenti se hanno tutti e
tre i lati congruenti. Ma se gli angoli (α≅α’ β≅β’
γ≅γ’)sono congruenti i triangoli non lo sono
Scriviamolo in modo geometrico: ipotesi, tesi e
figura corrispondente

Ipotesi
AB = A'B'
BC = B'C'
CA = C'A' tesi
ABC=A'B'C'
Dimostrazione:
Trasporto il triangolo ABC da
banda opposta rispetto al triangolo
A'B'C' in modo che il lato BC vada
sopra il lato B'C'; allora il punto A
va in A''. Considero il triangolo
A'B'A'': esso ha due lati uguali
(A'B'=A''B') quindi ha anche due
angoli uguali cioè B'A'H=B'A''H
(quelli indicati in azzurro)
Considero ora il triangolo A'C'A'':
esso ha due lati uguali (A'C'=A''C')
quindi ha anche due angoli uguali
cioè C'A'H=C'A''H (quelli indicati in
viola)
Considero ora i triangoli A'B'C' ed
A''B'C' essi hanno:
A'B' = A''B' per ipotesi (ho fatto
fare un movimento rigido a
due lati uguali per ipotesi)
A'C' = A''C' sempre per ipotesi
(come sopra)
Gli angoli B'A'C'=B'A''C' sono
uguali perche' somme di
angoli uguali (quelli colorati)
Quindi i due triangoli sono
uguali per il primo criterio
come volevamo dimostrare.
In un triangolo ABC un angolo esterno è
maggiore di ciascun angolo interno ad
esso non adiacente.
ε>α
ed
ε>β
Pag.51
Consideriamo il punto
medio M del lato AC.
Quindi AM = MC.

Tracciamo il segmento
MB e lo prolunghiamo
dalla parte di M di MD
uguale ad MB.

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Unendo D con C AMB
vengono a formarsi i CMD

triangoli AMB e CMD.

Questi due triangoli


hanno:

perché opposti al vertice

BM = DM, per costruzione

AM = MC, perché M è punto medio di AC.


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Quindi i due triangoli sono uguali per il primo criterio di congruenza
Pertanto l’angolo BAM è uguale all’angolo DCM.

Essendo l’angolo DCM minore di ε segue che

c.v.d.
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L'enunciato stavolta e' già nel titolo. Consideriamo
un triangolo che abbia il lato AB più corto ed il
lato AC più lungo; dovremo dimostrare che
l'angolo BCA è minore dell'angolo ABC

ipotesi AC > AB

tesi ^ ^
BCA< ABC
Prendiamo sul lato maggiore
AC un punto D in modo tale
da avere due segmenti
congruenti AB = AD

questo ci permette di
costruire un triangolo
isoscele congiungendo i
punti B e D Infatti il
triangolo ABD e' isoscele
e quindi ha gli angoli
^ ^
ABD e BDA congruenti
^
Se ora consideriamo il triangolo BCD l'angolo BDA
^
e' esterno mentre l'angolo BCD e' interno e non

^ ^
adiacente quindi BDA > BCD. Raccogliendo
^ ^ ^ ^
ABC > ABD = BDA> BCA
Per la proprietà
^ ^
transitiva
segue ABC> BCA
o, leggendo alla rovescia
^ ^
BCA< ABC
cvd g.
In ogni triangolo ad angolo maggiore sta
opposto il lato maggiore teorema inverso del
precedente;
^
Consideriamo un triangolo che abbia l'angolo ABC
^
più grande ed l'angolo ACB più piccolo; dovremo
dimostrare che, allora, il lato AC e'maggiore del
lato AB

^ ^
ipotesi ABC > ACB

tesi AC > AB
■ Qui usiamo la dimostrazione per assurdo
Neghiamo la tesi, se riusciamo a negare anche l'ipotesi
allora il teorema e' vero
La tesi dice AC > AB Se non e' vera abbiamo due
possibilità: o e' uguale o e' minore
■ Non può essere AC = AB perchè il triangolo avendo due
lati uguali sarebbe isoscele ed avrebbe anche i due
angoli uguali
^ ^
cioè ABC = ACB contro l'ipotesi

■ Nemmeno può essere AC <AB perchè se lo fosse, per il


teorema precedente sarebbe
^ ^
ABC < ACB contro l'ipotesi
Corollorario: in ogni triangolo rettangolo
l’ipotenusa è maggiore di ciascuno dei
due cateti
A

C B
In ogni triangolo la somma
di due lati e' maggiore del
terzo lato
■ ipotesi : ABC triangolo tesi AB + AC > BC
Costruiamo un triangolo che abbia come lato la
somma dei due lati minori del triangolo:

sul prolungamento di AB oltre


A riporto un segmento uguale
a AC, chiamo D il punto
finale congiungo D con C
Il triangolo ACD e' isoscele perchè ha due lati
uguali quindi ha anche due angoli uguali: ADC^=
ACD^ ora considero il triangolo DBC esso ha
l'angolo BCD^ maggiore dell'angolo BDC^
Perche' all'angolo del triangolo isoscele va
aggiunto l'angolo BCA quindi siccome ad angolo
maggiore sta opposto il lato maggiore avremo che
AD > BC .Ma avevamo
costruito AD come AB+AC
quindi segue la tesi
In ogni triangolo un lato e'
maggiore della differenza degli altri
due lati
■ipotesi ABC triangolo tesi AC > BC - AB
Per il teorema precedente sappiamo che
vale AB + AC > BC se ora sottraggo da
entrambe le parti della disuguaglianza AB
ottengo
AB + AC - AB > BC - AB
AC > BC - AB
UNITA’
Parallelismo e
perpendicolarità
⦿ Definizioni
⦿ Assioma della parallela
⦿ Angoli formati da due rette tagliate da una trasversale
⦿ Teorema delle rette tagliate da una trasversale
⦿ Proprietà degli angoli nei poligoni
⦿ Somma degli angoli interni di un triangolo
⦿ Corollari
⦿ Distanza fra due rette parallele
⦿ Somma degli esterni di un poligono convesso
ஜ Rette perpendicolari: due rette incidenti si dicono perpendicolare se, incontrandosi,
formano quattro angoli retti

ஜ Due rette di dicono parallele se non hanno punti di intersezione oppure se coincidono
ANGOLI TRA PARALLELE L // M

Angoli coniugati Interni

1 2
3 4 L
<3 e <5
< 4 e <6

5 6
7 8 M
ANGOLI TRA PARALLELE L // M

Angoli coniugati esterni

1 2
3 4
<1 e <7
5 6
< 2 e <8
7 8
ANGOLI TRA PARALLELE L // M

Angoli Corrispondenti

<1 e <5
1 2
<2 e <6 3 4 L
<3 e <7
<4 e <8 L // M

5 6
7 8 M
ANGOLI TRA PARALLELE L // M

Angoli Alterni Interni

<3 e <6 1 2

<4 e <5 3 4 L

L // M

5 6
7 8 M
ANGOLI TRA PARALLELE L // M

Angoli Alterni Esterni

<1 e <8 1 2

<2 e <7 3 4 L

L // M

5 6
7 8 M
Coppie di angoli alterni interni t
(3;5) e (4;6)
Coppie di angoli alterni esterni
(1;7) e (2;8)
2
Coppie di angoli corrispondenti
(1;5) (2;6) (3;7) e (4;8)
3 . 1
Coppie di angoli coniugati 6
interni
(3;6) e (4;5) 4
Coppie di angoli coniugati 7 .
esterni 5 s
(1;8) e (2;7)
8
r
۵ Asse di un segmento: dato un segmento AB, si chiama asse di AB la
retta passante per il punto medio di AB e perpendicolare ad AB

A B
ω Per un punto P non appartenente a una retta r si può tracciare un’unica retta
parallela a r

.
r P
Due rette, tagliate da una
trasversale, sono parallele
se e solo se: r
s
1. formano una coppia di
angoli alterni congruenti B
-. formano una coppia di
angoli corrispondenti α
congruenti; β A
*. formano una coppia di
angoli coniugati
supplementari
⦿ Teorema dell’ angolo esterno:
Ciascuno angolo esterno di un triangolo è congruente alla
somma degli angoli interni a esso non adiacenti.
Ipotesi: ABC è un triangolo, ACD è l’angolo esterno di vertice
C del triangolo ABC
Tesi: ACD = α+β

C
B D
⦿ La somma delle ampiezze degli angoli interni
di un triangolo è 180°. Si tratta di un
teorema che afferma che la somma delle
ampiezze degli angoli di un triangoli è
un’invariante, cioè qualcosa che non cambia
mai, indipendentemente dal tipo di
triangolo, dalla sua forma, dalle lunghezze
dei lati ecc.
⦿ In un triangolo rettangolo gli angoli acuti
sono complementari
⦿ In un triangolo equilatero ciascuno dei tre
interni ha ampiezza uguale a 60°
⦿ Se due triangoli hanno ordinatamente
congruenti due angoli, allora hanno
congruente anche il terzo angolo.
⦿ I segmenti di perpendicolare condotti da
due punti di una retta r a una retta s,
parallela a r, sono congruenti.
⦿ La somma delle ampiezze degli angoli
interni a un poligono convesso di n lati è:
(n-2)x 180°
⦿ La somma delle ampiezze degli
angoli esterni di un poligono
convesso è sempre uguale a 360°
Anno scolastico
2009/2010

ISIS LUIGI EINAUDI


DALMINE (BG)
UNITA’ 9
Quadrilateri
notevoli
I Quadrilateri

Q= quadrilateri
T= trapezi

Q P= parallelogramma
Re= rettangoli
T
Ro= rombo
p Qd= quadrato

Re Qd Ro
Trapezio

2 lati //
Parallelogramma
o Romboide

4 Lati // e = a 2 a 2
Rettangolo

4 Lati // e = a 2 a 2
4^ retti
Rombo

4 lati // 2 a 2
4 lati =
Quadrato

4 lati // 2
a2
4 lati =
4^ retti

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