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Alcune formulazioni equivalenti al V postulato (VP) Postulato dellunicit (PU): per un punto esterno ad una retta passa una

sola retta parallela ad una retta data. PU viene detto anche assioma di Playfair (1795). Ricordiamo che lesistenza di una retta parallela provata in Prop. I.31 senza usare VP dal Postulato dellobliqua (PO): un perpendicolare ed unobliqua ad una stessa retta si incontrano dalla parte in cui lobliqua forma con la retta un angolo acuto.

Si tratta di un caso particolare di PV, quindi PV PO. Abbiamo gi visto VP Prop. I.29 (Prop. I.29 Prop. I.27) Prop. I.30 (transitivit del parallelismo) Proposizione. Prop. I.30 PU. Dim. Infatti per assurdo, se esistessero una retta r ed un punto P fuori di essa per il quale fosse possibile condurre due distinte rette s, t parallele ad r allora esisterebbero due rette entrambe parallele ad una terza retta ma non parallele fra loro: contro Prop. I.30. Proposizione. PU VP. Dim. Supponiamo per assurdo che due rette tagliate da una trasversale, formante con questa angoli coniugati interni minori di due retti, non si intersechino. Allora per uno dei due punto di intersezione con la trasversale si potrebbe condurre una retta parallela grazie al trasporto angolare (Prop. I.31) formante con laltra trasversale angoli alterni interni congruenti: contro PU si avrebbero due rette parallele ad un retta data per uno stesso punto.

Abbiamo quindi dimostrato che, per lo meno nel sistema che include gli altri postulati euclidei, sono equivalenti: VP Prop. I.29 (condizione necessaria al parallelismo) Prop. I.30 (transitivit del parallelismo) PU

Ci sono altre equivalenze ad esempio : Proposizione. VP equivalente alla (*) se una retta incontra una di due rette parallele incontra anche laltra. Dim. Dimostreremo lequivalenza di (*) con PU. Siano r, s rette parallele e t non parallela ad s. Allora t interseca s in un punto P P t r Se t non intersecasse r, esisterebbero due rette parallele ad r passanti per il medesimo punto P: contro PU. Viceversa sia P un punto fuori da una retta r, se esistessero due distinte rette s e t per P entrambe parallele ad r, allora una qualsiasi delle due (diciamo t) incontrerebbe s senza incontrare r, che parallela ad s: contro (*). s

Proposizione. VP equivalente a PO. Dim. VP PO chiara in quanto PO un caso particolare di VP. Anzich PO VP dimostriamo PO PU. Sia P un punto esterno ad una retta r e conduciamo da P la (unica) retta perpendicolare ad r con H il piede della perpendicolare. Per P tracciamo lunica perpendicolare u a PH: r ed u sono parallele (ad esempio per Prop. I.27 o per I.31). Ogni altra retta s per P distinta da u deve formare con PH un angolo acuto (da una o dallaltra parte) quindi siamo nel caso considerato da PO e quindi r ed s si intersecano e u lunica parallela ad r passante per P. In Prop. I.32 si visto che VP implica il teorema forte dellangolo esterno che pu essere enunciato nella forma seguente che indichiamo con S=2R S=2R: la somma degli angoli interni di ogni triangolo due angoli retti In realt vale: Proposizione. VP equivalente a S=2R. Dim. VP S=2R, il contenuto di Prop. I.32.

Per il viceversa proviamo invece: S=2R PO. Siano r ed s rispettivamente perpendicolare ed obliqua al segmento A,B punti rispettivamente su r ed s e sia t la perpendicolare ad AB passante per B (t quindi parallela ad r). t B ) H s r A Langolo in figura acuto. Prendiamo su r il punto C 1 come indicato in modo tale che AB sia congruente ad AC 1. Il triangolo ABC1 rettangolo in A ed isoscele quindi per S=2R e la congruenza degli angoli alla base in un triangolo isoscele langolo C1BA R/2, quindi C 1BH R/2. Prendiamo poi su r ancora il punto C2 tale che BC sia congruente BC2. Il triangolo C2CB ancora isoscele

t B ) _ | A C1 = || C2 H s r

Dato che vale S=2R e langolo C2CB 3R/2 langolo CBC2 R/4, quindi langolo C2BH R/2 R/4 = R/4. Cos iterando il procedimento otteniamo sul lato BH angoli di ampiezza R/8, R/16 alln-esimo passo R/(2n). Per n sufficientemente grande R/(2 n) < quindi esiste un punto C n su r tale che la retta s passi per il vertice B del triangolo AB Cn ed entri dentro il triangolo stesso. Allora non potendo intersecare il lato AB (altrimenti C n sarebbe allineato con AB quindi coincidente con A) deve passare per il lato A Cn e quindi intersecare la retta r.

t B ) _ | A C1 = || C2 s Cn r H

Si noti che si sono assunte varie propriet che dovrebbero essere adeguatamente esplicitate e che fanno parte dei fondamenti della geometria e del sistema dei numeri reali, come: lassioma di Archimede per gli angoli, una cui formulazione pu essere: dati comunque due angoli esiste un sottomultiplo del maggiore pi piccolo del minore; assioma di Pasch, una cui formulazione : se una retta ha in comune un punto con un lato di un triangolo, allora ha in comune un punto con un altro lato. Posiamo allora concludere con il Teorema. Sono equivalenti (almeno nel sistema che include gli altri postulati euclidei) VP Prop. I.29 (condizione necessaria al parallelismo) Prop. I.30 (transitivit del parallelismo) PU PO S=2R (teorema forte dellangolo esterno).

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