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G1 LA GEOMETRIA
DEL PIANO
1 Oggetti geometrici
e proprietˆ |▶ Esercizi a p. G25
MATEMATICA
■ Le definizioni
E STORIA La geometria si occupa di studiare le relazioni fra enti geometrici, cioè oggetti ideali
Matematica e demo-
che rappresentano aspetti della realtà.
crazia Come mai il
metodo dimostrativo è Gli enti sono descritti da definizioni. Una definizione è una frase nella quale viene
nato proprio in Grecia? associato un nome a un ente e ne vengono elencate le proprietà.
Per dare una definizione è necessario conoscere il significato di alcuni termini. Per
esempio, se diamo come definizione di rettangolo: «un rettangolo è un parallelogram
ma che ha i quattro angoli congruenti», per stabilire che cos’è un rettangolo dobbiamo
sapere che cosa significano le parole «parallelogramma», «angoli», «congruenti».
Se i termini usati non sono conosciuti, si devono dare altre definizioni. Anche in
queste saranno utilizzati altri enti, che a loro volta dovranno essere definiti...
La risposta
■ Gli enti primitivi
Per interrompere questo procedimento non si può fare altro che supporre che alcuni
enti non vengano definiti, ma siano accettati come noti. Questi enti sono detti enti
primitivi. In geometria consideriamo come enti primitivi: il punto, la retta, il piano.
Indichiamo i punti con lettere maiuscole (A, B, C…), le rette con lettere minuscole
(r, s, t…) e i piani con lettere minuscole dell’alfabeto greco ^a, b, cfh .
A r
a. Il punto ideale non ha dimensione, b. La retta che disegniamo ha per forza c. Il piano ideale è illimitato in tutte
mentre quello che disegniamo con la uno spessore, mentre la retta ideale è le direzioni. Possiamo disegnarne
matita, per quanto piccolo, ha illimitata da entrambe le parti e non ha sul foglio solo una parte che
un’estensione! spessore. lo rappresenta.
G2
Paragrafo 1. Oggetti geometrici e proprietˆ T
■ Le figure geometriche
TEORIA
Un insieme qualsiasi di punti costituisce una figura geometrica; lo spazio è l’insie
me di tutti i punti e contiene quindi tutte le figure. Una figura che appartiene a un
piano si chiama figura piana, altrimenti si chiama figura solida.
■ I postulati
In geometria ci sono alcune proprietà alle quali affidiamo un ruolo simile a quello as Listen to it
sunto dagli enti primitivi rispetto alle figure geometriche. Nella geometria razionale
Within a given theory, a pos-
vogliamo ricavare, mediante deduzioni, delle proprietà da altre proprietà. In questo tulate or axiom is a state-
procedimento dobbiamo accettare che alcune proprietà vengano assunte come «pri ment assumed to be true,
mitive», ossia non siano dedotte ma accettate come vere. A queste proprietà viene while a theorem is a state-
ment that can be proved.
dato il nome di postulati o assiomi.
■ I teoremi affermazioni
I teoremi sono enunciati la cui verità può essere dimostrata a partire dai postulati o ipotesi
da altri teoremi. Una dimostrazione è una sequenza di deduzioni che, partendo da
affermazioni considerate vere (ipotesi), fa giungere a una nuova affermazione (tesi). deduzioni
In seguito scriveremo spesso l’enunciato dei teoremi mediante la struttura linguistica dimostrazione
«Se..., allora...».
affermazioni
La frase che segue il «se» è l’ipotesi, ossia ciò che supponiamo vero; quella dopo
«allora» è la tesi, ossia l’affermazione da dimostrare. tesi
G3
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
2 I postulati di appartenenza
e d’ordine |▶ Esercizi a p. G25
Listen to it
Abbiamo detto che punto, retta e piano sono enti primitivi. Come possiamo allora
conoscerne le caratteristiche se non sono definiti?
In Euclidean geometry there Ciò è possibile mediante i postulati di appartenenza e di ordine che possono essere
are postulates describing
relations between points, pensati come «definizioni implicite» degli enti primitivi.
lines and planes.
■ I postulati di appartenenza
r Poiché la retta è un insieme di punti, possiamo utilizzare il concetto di appartenenza.
Dire che un punto P appartiene a una retta r è equivalente a dire che P sta su r o
Q R anche che r passa per P.
Il concetto di appartenenza è utile anche per rette e piani.
P S
Se tutti i punti di una retta r appartengono a un piano a, diciamo che r appartiene
P, Q, R, allineati
ad a, o anche che r sta su a, o che a passa per r.
P, Q, S, non allineati
Diciamo poi che tre o più punti sono allineati se appartengono a una stessa retta.
Valgono i seguenti postulati.
Possiamo quindi affermare che A e B individuano una retta, che chiamiamo retta AB.
Se diciamo: «Per due punti passa una e una sola retta», escludiamo che tutte e tre le
linee disegnate nella figura a lato siano rette.
G4
Paragrafo 2. I postulati di appartenenza e d’ordine T
TEORIA
Una conseguenza del secondo postu a PROBLEMA
lato è che due rette distinte possono Mettere in
avere al più un punto in comune. In b bolla La livella a
bolla è uno stru-
questo caso chiamiamo le rette inci- P mento che verifi-
denti. ca l’orizzontalità
rette incidenti di un piano.
Postulati d’ordine
A B
1. Se A e B sono due punti distinti di una C
B
retta, o A precede B, o B precede A. retta orientata
A
A precede B
2. Se A precede B e B precede C, allora A pre
B precede C
cede C.
3. Preso un punto A su una retta, c’è almeno A precede C
Per il postulato 1, non ci sono punti di una retta che non possono essere confronta
ti e vale la proprietà antisimmetrica; per il postulato 2, vale la proprietà transitiva,
quindi la relazione considerata è una relazione d’ordine totale.
Il postulato 3 dice che una retta è illimitata: su una retta non esistono né un primo
punto, né un ultimo.
Il postulato 4 afferma invece che la retta è un insieme
denso: fra due punti distinti esiste sempre un altro pun
to. Dai postulati d’ordine, considerati insieme a quelli
di appartenenza, si può dedurre che:
•
centro
per un punto di un piano passano infinite rette; P del fascio
▶ Due rette orientate r e s si intersecano nel punto P. I punti A, C, D appartengono alla retta r e
i punti B e F appartengono alla retta s. Rappresenta graficamente le due rette, sapendo che:
• B segue P ma non segue F;
• C precede P e segue D;
• A segue C ma non precede P.
G5
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
■ Le semirette
Listen to it DEFINIZIONE
A ray is the set of points on Data una retta orientata e un suo pun O
a line that either all precede to O, chiamiamo semirette:
or all follow a given point. O
• l’insieme formato da O e da tutti i
O
a
punti che lo seguono;
b
• l’insieme formato da O e da tutti i
punti che lo precedono.
Il punto O si chiama origine della semiretta. La definizione afferma che su una retta
esistono due semirette opposte, aventi la stessa origine. L’origine è il solo punto che
due semirette opposte hanno in comune.
■ I segmenti
Listen to it DEFINIZIONE
prolungamenti I punti A e B si chiamano estremi del segmento, i punti compresi fra A e B sono i
punti interni del segmento. Un segmento è nullo se i suoi estremi coincidono, ossia
A B se è privo di punti interni. Il segmento nullo è costituito da un solo punto.
Fissati due punti A e B, possiamo anche pensare alla retta AB divisa in tre parti: il
B segmento AB, la semiretta di origine A che non contiene B e la semiretta di origine
B che non contiene A. Queste due semirette vengono dette prolungamenti del seg
C mento AB.
A
Due segmenti sono consecutivi se hanno in comune soltanto un estremo; sono adia-
segmenti consecutivi
centi quando sono consecutivi e appartengono alla stessa retta.
sono consecutivi.
A E
Una poligonale è chiusa se l’ultimo estremo coincide con il primo. In caso contrario
la poligonale è aperta. I segmenti di una poligonale si dicono anche lati della po
G6
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T
TEORIA
ligonale. Una poligonale è intrecciata se almeno due suoi lati (non consecutivi) si
intersecano.
C B B
B D C C
F
E A
A A≡F
D
F D
primo
estremo ultimo
E E
estremo
a. Poligonale aperta. b. Poligonale chiusa. c. Poligonale intrecciata.
■ I semipiani
La definizione di semiretta è possibile perché un punto divide una retta in modo
che, «muovendosi» sulla retta, per passare da una semiretta all’altra bisogna «attra
versare» il punto.
Il postulato di partizione del piano mediante una retta serve per introdurre un
concetto analogo per il piano.
POSTULATO
Una retta di un piano divide i punti del piano che non le appartengono in due
insiemi distinti, in modo che, se due punti appartengono allo stesso insieme,
allora il segmento di cui sono estremi non interseca la retta; se appartengono a
insiemi diversi, allora il segmento interseca la retta.
Il postulato dice che, se consideriamo una retta r (figura a lato), essa divide i punti
PQ interseca r
del piano in due insiemi a e b in modo che, per passare dall’insieme a all’insieme b,
r
dobbiamo «attraversare» r; mentre questo non succede se «restiamo», per esempio, Q
in b.
P
R α
DEFINIZIONE
origine β
Considerata una retta r di un S
semipiano
piano, un semipiano di origine r r r RS non interseca r
è l’insieme dei punti di r e di uno semipiano
dei due insiemi in cui il piano è
diviso da r.
Diciamo che i due semipiani originati da una retta in un piano sono opposti. La retta
origine di entrambi è la loro intersezione.
G7
T Capitolo G1. La geometria del piano
■ Gli angoli
TEORIA
Listen to it DEFINIZIONE
angolo angolo
An angle can be considered Un angolo è ciascuna delle due parti
as either of the two parts di piano individuate da due semirette
of the plane bordered by aventi la stessa origine, incluse le due
two rays with a common V
endpoint. semirette. lati
vertice
I punti che appartengono all’angolo, ma non ai suoi lati, sono i punti interni dell’an
golo. Per indicare un angolo di vertice O e con lati le semirette a e b, usiamo il sim
▶ In un piano traccia due
rette a e b che si interse-
W .
bolo aOb
cano in O. Considera le
possibili intersezioni fra Un angolo si può anche indicare con una lettera greca (per esempio: a, b, c).
un semipiano di origine a
e uno di origine b. Quali Quando due angoli hanno in comune soltanto il vertice e un lato, si dicono conse-
figure ottieni? cutivi.
Animazione Due angoli consecutivi i cui lati non comuni appartengono alla stessa retta si dicono
adiacenti.
ESEMPIO
b e
O a f V d
a. Gli angoli aÔb e bÔc sono consecutivi. b. Gli angoli dV̂e ed eV̂f sono adiacenti.
G8
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T
TEORIA
Gli angoli possono essere sia figure concave sia figure convesse. Per decidere se un
angolo è concavo o convesso, anziché ricorrere alla definizione precedente, possia
mo considerare i prolungamenti dei suoi lati.
α
β
O O π
B O
DEFINIZIONE
Due figure sono congruenti se sono
sovrapponibili punto a punto l’una
all’altra mediante un movimento ri
gido.
mediana = altezza
Per indicare la congruenza di due figure useremo il simbolo ,. C
AC ~
= BC
ESEMPIO Nel triangolo isoscele ABC (figura a lato) la mediana e l’altezza relative
alla base sono uguali, perché coincidono, mentre i lati AC e CB sono congruenti.
Lo indichiamo con: AC , CB.
Per la congruenza di figure valgono le seguenti proprietà che assumiamo come po
A B
stulati.
G9
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
Inoltre vale anche il seguente postulato.
POSTULATO
Sono congruenti fra loro: due rette, due semirette, due piani, due semipiani.
Ogni linea semplice chiusa divide l’insieme dei punti del piano che non le apparten
gono in due regioni: una che contiene segmenti, ma non rette; l’altra che contiene
anche rette. I punti della prima regione si dicono interni alla linea, quelli della se
Linea intrecciata aperta. conda si dicono esterni.
G10
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T
TEORIA
POSTULATO
Partizione del piano mediante una linea chiusa
Una linea che congiunge un punto interno e un punto esterno di una linea chiusa
la interseca in almeno un punto.
DEFINIZIONE Listen to it
Dati su un piano i punti C e P, la cir- Q P raggio A circle can be defined as
conferenza di centro C e raggio CP centro the set of points with the
R same distance from a point.
è l’insieme dei punti del piano che
C
hanno da C distanza uguale a quella
di P. circonferenza
CR ~
= CP ~
= CQ
POSTULATO
Presi a piacere, in un piano, un punto e un segmento, esiste una sola circonfe
renza che ha per centro quel punto e per raggio quel segmento.
MATEMATICA E STORIA
I primi tre postulati Nel suo libro Elementi, Euclide chiede che si possa:
1. condurre una linea retta da un qualsiasi punto a ogni altro punto;
2. prolungare continuamente per diritto una retta terminata (noi diremmo un segmento);
3. descrivere una circonferenza con ogni centro e ogni distanza.
I primi due postulati vengono detti «postulati della riga» perché ci permettono di usare la
riga non graduata. Il terzo postulato è detto «postulato del compasso». Il compasso del
terzo postulato si chiude non appena lo solleviamo dal foglio, quindi in base a tale postulato non possiamo riportare una di-
stanza da un punto a un altro. Solo attraverso successive dimostrazioni Euclide giunge al trasporto di un segmento.
▶ Oltre ai postulati, Euclide formula delle nozioni comuni. Trova degli esempi.
Cerca nel web: Euclide, postulati, nozioni comuni.
■ I poligoni B
Nello studio della geometria euclidea hanno particolare importanza le figure che si C
G11
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
In generale, un poligono può essere convesso o concavo. Per brevità, se non faremo
altre precisazioni, useremo il termine poligono per indicare un poligono convesso.
S
che in un poligono di ro, con tutti gli angoli congruenti è equiangolo.
n lati il numero delle Un poligono è regolare se è equilatero ed equian S S
diagonali d è dato dalla golo.
formula A D
n (n - 3)
Classifichiamo i poligoni in base al numero dei
d= . lati: un triangolo ha 3 lati, un quadrilatero 4, un S S
2
Verificalo per n = 3 , 4, pentagono 5, un esagono 6, un ettagono 7, un ot
S
5, 6. tagono 8, un ennagono 9, un decagono 10 e via F E
Dimostra la validità della
legge per n qualsiasi. dicendo. esagono regolare
O
■ Il confronto di segmenti
A≡O B≡P
Confrontare due segmenti significa stabilire se sono o non sono congruenti e, in
a AB ~
= OP quest’ultimo caso, quale dei due è maggiore.
Per effettuare il confronto basta sovrapporre i segmenti in modo che un estremo
D
dell’uno coincida con un estremo dell’altro.
• Se anche il secondo estremo coincide, i segmenti sono congruenti. Nell’esempio
in figura a, scriviamo: AB , OP .
C
• Se il secondo estremo di uno risulta interno all’altro (figura b), i due segmenti
A≡C B D non sono congruenti. Scriviamo:
b AB < CD AB 1 CD (AB minore di CD), CD 2 AB (CD maggiore di AB).
G12
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
TEORIA
▶ Completa inserendo uno dei simboli 1, ,, 2.
Fai il confronto tra i segmenti con il compasso. D P
• AB EF
• FG DC G
• FQ FG A B C
F
• PF AB
• AB EG E Q
A B A B
=
A B
C'
a. È dato il segmento AB. b. Tracciamo la circonferenza c. C e C' sono equidistanti da A e da B.
di centro A e raggio AB, poi la C appartiene alla circonferenza di
circonferenza di centro B e raggio AB. centro A, quindi AC ~= AB.
C appartiene anche alla circonferenza
di centro B, quindi BC ~
= AB.
Per la proprietà transitiva, AC ~
= BC.
Nella costruzione della figura b usiamo il postulato della circonferenza. Nella figura
c utilizziamo la definizione di circonferenza.
Scriviamo: AB + BC = AC .
Per estendere questa definizione a due segmenti qualsi C
asi, basta considerare due segmenti adiacenti che siano
congruenti a quelli dati. B D
G13
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
A B C Differenza di segmenti
AC – AB = BC
Dati i segmenti AB e AC (con AC 2 AB o AC , AB ), la differenza fra AC e AB
infatti è il segmento che, addizionato ad AB, dà come somma AC.
AB + BC = AC
Scriviamo: AC - AB = BC .
Dati quattro segmenti AB, CD, EF, GH, vale la seguente proprietà: se AB , CD ed
EF , GH (con AB 2 EF ), allora AB - EF , CD - GH , ossia differenze di segmenti
ordinatamente congruenti sono congruenti.
3
MN , PQ , dimostra b
2 b 2
che: a = 2a 3 k = 3 b .
1 4
PQ + RS - MN , PQ.
2 5
Valgono i seguenti postulati.
Animazione
Postulato di Eudosso-Archimede per i segmenti
▶ Verifica geometrica- Dati due segmenti, che non siano congruenti o nulli, esiste sempre un segmento
mente la relazione dell’e- multiplo del minore che supera il maggiore.
sercizio sopra.
Animazione
Postulato di divisibilità dei segmenti
Dato un segmento, esiste il suo sottomultiplo secondo un qualsiasi numero na
turale.
G14
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ Il punto medio di un segmento
TEORIA
Punto medio di un segmento
Il punto medio di un segmento è il punto
X
che lo divide in due segmenti congruenti. A M B
Vale il seguente postulato.
▶ Descrivi il procedimento per ottenere con riga e compasso la seguente costruzione per individuare il punto medio di un seg-
mento e utilizzala con un segmento scelto da te. (Esamineremo le giustificazioni delle costruzioni nei prossimi capitoli.)
1 P P
2 AM ~
= MB
M
A B A B
A B
AP ~
= BQ
Q Q
a b c
Video
■ Il confronto di angoli
Confrontare due angoli significa stabilire se sono o non sono congruenti e, in
quest’ultimo caso, verificare quale dei due è maggiore.
Per effettuare il confronto basta sovrapporre un angolo all’altro, in modo che coin
cidano i due vertici e un lato.
• Se anche il secondo lato risulta sovrapposto, come nella figura a, i due angoli
sono congruenti. Scriviamo:
a , b.
• Se il secondo lato di un angolo risulta interno all’altro, come nella figura b, i due
angoli non sono congruenti. Scriviamo:
a 1 b (a minore di b) oppure b 2 a (b maggiore di a).
α
α
β~
=α
β
α
a α~
=β b α< β o β>α
G15
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
▶ Descrivi il procedimento, che puoi osservare nella figura, per la costruzione con riga e compasso di un angolo congruente a
un angolo dato e utilizzalo con un angolo scelto da te. (Nell’animazione c’è anche la giustificazione della costruzione: la esami-
neremo nel prossimo capitolo.)
R 2 B 1 B
AV ~
= QP 1
β~
=α
AB ~
= QR
α β
Q P A V A V A V
a b c d
Animazione
W + bVc
Scriviamo: aVb W = aVc
W .
Se due angoli non sono consecutivi, otteniamo la somma con la seguente costruzione.
β β
βʼ
α α
O a
a. Disegniamo i due angoli α e β. b. Costruiamo un angolo consecutivo
ˆ = α + β.
ad α e congruente a β: aOb
Differenza di angoli
Dati gli angoli a e b (con a 2 b o a , b), la differenza fra a e b è l’angolo che,
addizionato a b, dà come somma a.
Scriviamo: a - b = c .
γ Dati quattro angoli a, b, c, d, vale la seguente proprietà: se a , b e c , d (con a 2 c),
α allora a - c , b - d , ossia differenze di angoli ordinatamente congruenti sono con
β
gruenti.
γ =α −β
La differenza di due angoli congruenti è l’angolo nullo.
G16
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ I multipli e i sottomultipli di angoli
TEORIA
Per gli angoli valgono considerazioni analoghe a quelle viste per i segmenti, ma, per
poter ottenere sempre i multipli, è necessario estendere il concetto di angolo in modo
da poter ottenere angoli maggiori di un angolo giro.
Consideriamo un angolo aVb W e un verso di rotazio
a b
ne, per esempio quello antiorario, come nella figura a.
L’angolo può essere pensato come l’insieme delle semi
rette che si ottengono facendo ruotare, nel verso scelto,
la semiretta a fino a farla coincidere con b.
V
Consideriamo ora tutte le semirette che si ottengono a
da una rotazione della semiretta a, come quella della fi b
W ottenuto dal movimento di a fino
gura b: l’angolo aVb b
a sovrapporsi a b dopo aver effettuato un giro completo
è un angolo maggiore di un angolo giro.
La diversa e più ampia definizione di angolo che abbia V
a
mo esaminato permette di ottenere sempre la somma
di due angoli.
q
^ ~
pq ^ + cd
= ab ^
α d
a
β’
β
p
c α’
b
α’ ~
= α β’ ~
=β
Scriviamo:
b = na .
Se n = 1, possiamo estendere la definizione, considerando in questo caso, come mul
tiplo di a, a stesso. Se n = 0 , b è l’angolo nullo.
Nella relazione precedente possiamo anche dire che a è sottomultiplo di b secondo
il numero n (con n ! 0 ).
Scriviamo:
b 1
a= n oppure a = n b.
m
Inoltre, con m numero naturale, la scrittura c = n b (con n ! 0 ) significa
m 1
c = n b = m ` n bj .
G17
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
■ La bisettrice di un angolo
DEFINIZIONE
La bisettrice di un angolo è la semiretta uscen
bisettrice
te dal vertice che divide l’angolo in due angoli
congruenti.
▶ Descrivi il procedimento per ottenere con riga e compasso la seguente costruzione per trovare la bisettrice di un angolo e
utilizzala con un angolo scelto da te. (Esamineremo le giustificazioni delle costruzioni nei prossimi capitoli.)
A A A
AC ~
= BC α~
=β
α C
V V C V
β
B B B
2
a b c
Video
G18
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ Angoli retti, acuti, ottusi
TEORIA
DEFINIZIONE
Un angolo che sia:
• metà di un angolo piatto è un angolo retto;
• minore di un angolo retto è un angolo acuto;
• maggiore di un angolo retto e minore di un angolo piatto è ottuso.
α= π β< π γ> π
2 2 2
α
β γ
r
Indicheremo l’angolo retto con 2 . ▶ Dimostra che tutti gli
angoli retti sono con-
Poiché tutti gli angoli piatti sono congruenti, anche tutti gli angoli retti sono con gruenti.
gruenti fra loro.
Inoltre, possiamo vedere l’angolo giro come il doppio di un angolo piatto e quindi
lo indichiamo con 2r.
β β β
α α α
DIMOSTRAZIONE
r r
Per l’ipotesi 1: a + c , 2 , da cui a , 2 - c .
r r
Per l’ipotesi 2: b + c , 2 , da cui b , 2 - c .
Poiché tutti gli angoli retti sono congruenti fra loro e differenze di angoli ordina
tamente congruenti sono congruenti, si deduce che a , b.
G19
T Capitolo G1. La geometria del piano
Se due angoli sono opposti al vertice, hanno in comune il vertice e i loro lati appar
tengono alle stesse rette.
DIMOSTRAZIONE
b γ a′ b γ a′ b γ a′
α β α β α β
O O O
a b′ a b′ a b′
ˆ
a. Indichiamo con γ l’angolo bOa′. b. Osserviamo che α e γ sono c. Osserviamo che anche β e γ sono
supplementari: α + γ ≅ π. supplementari: β +γ ≅ π.
Poiché tutti gli angoli piatti sono congruenti fra loro e differenze di angoli con
gruenti sono congruenti, si deduce che a , b.
Nel dimostrare il teorema precedente abbiamo anche dimostrato che angoli supple-
mentari dello stesso angolo, o di angoli congruenti, sono congruenti, utilizzando
uno schema analogo a quello del teorema degli angoli complementari di uno stesso
angolo o di angoli congruenti.
Si può anche dimostrare che gli angoli esplementari dello stesso angolo o di angoli
congruenti sono congruenti.
G20
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure T
TEORIA
5 Lunghezze, ampiezze,
misure |▶ Esercizi a p. G42
■ Le lunghezze e le ampiezze
La relazione di congruenza fra segmenti è una relazione di equivalenza.
Possiamo allora dividere l’insieme dei segmenti in classi di equivalenza, ognuna con
tenente tutti i segmenti fra loro congruenti. Ogni classe di equivalenza indica una
proprietà comune ai segmenti che le appartengono: la lunghezza.
DEFINIZIONE
La lunghezza di un segmento è la classe di equivalenza, della relazione di con
gruenza fra segmenti, a cui appartiene il segmento.
B AB ~
= CD
Due segmenti congruenti hanno lunghezza uguale.
C
Indichiamo una lunghezza con una lettera minuscola (a, b, c, …) o precisando gli
estremi di un segmento che abbia quella lunghezza (AB, PQ, EF, …). A D
Le lunghezze si possono confrontare, sommare e sottrarre riferendosi ai segmenti
stessa lunghezza
relativi.
DEFINIZIONE P
distanza fra P e Q
La distanza fra due punti è la lunghezza del segmento che congiunge i due
punti.
Q
Quanto detto per segmenti e lunghezze può essere ripetuto per angoli e ampiezze.
β
Due angoli congruenti hanno ampiezza uguale.
α~
=β
Y , a, …).
V , ab
Indichiamo le ampiezze come gli angoli ( ABC
■ Le misure
Per misurare la lunghezza di un segmento PQ, fissiamo la lunghezza di un altro
m m
segmento AB, non nullo, come unità di misura: se PQ = n AB , con n numero
m
razionale positivo o nullo, diciamo che n è la misura della lunghezza di PQ rispetto
ad AB e che le lunghezze PQ e AB sono commensurabili.
PQ m
Possiamo scrivere l’uguaglianza come rapporto AB = n e dire che il rapporto fra
m
le lunghezze PQ e AB è n .
G21
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
A B
u
Di solito utilizziamo come unità di misura per le lunghezze il metro (m) e i suoi
multipli o sottomultipli. Per esempio, il centimetro (cm) è il sottomultiplo del metro
rispetto a 100.
Il concetto di misura può essere esteso anche al caso di lunghezze incommensurabili,
tali cioè che la misura di una rispetto all’altra non è un numero razionale. In questo
caso la misura è un numero reale di cui, nei problemi, si può utilizzare un valore
▶ In un triangolo rettan- approssimato.
3
golo il cateto AB è A
4 ESEMPIO Calcoliamo la misura di BC, sapendo che ABC
del cateto AC e la loro
somma è 35 cm. è un triangolo rettangolo e che AB = 3 e AC = 4 .
Qual è la lunghezza in Applichiamo il teorema di Pitagora:
centimetri dell’ipote- 4
nusa? Quanto misura BC = AC 2 - AB 2 = 42 - 32 = 7 - 2, 6 . 3
rispetto ad AB?
Animazione B ? C
Per le misure delle ampiezze degli angoli valgono considerazioni analoghe a quelle
viste per le lunghezze e le loro misure.
m m
Se a e b sono le ampiezze di due angoli e a = n b , con n numero razionale po
m
▶ Determina le ampiezze sitivo o nullo, diciamo che n è la misura di a rispetto a b.
di due angoli sapendo
che la loro differenza è Indichiamo la misura dell’am
30° e la loro somma è piezza a di un angolo ancora
66°. con a. Utilizziamo come unità
Qual è la misura dell’am-
di misura delle ampiezze degli 180°
piezza del minore rispet- 90°
to a quella del maggiore? angoli il grado sessagesima
le, sottomultiplo rispetto a 360
dell’angolo giro.
Un angolo piatto ha ampiezza
180°, un angolo retto 90°.
La risposta
G22
In sintesi T
TEORIA
IN SINTESI
La geometria del piano
punti della retta formato da A, da B e dai punti
■ Oggetti geometrici e proprietà che seguono A e precedono B.
Una figura geometrica è un qualsiasi insieme di
Due segmenti sono:
punti. Lo spazio è l’insieme di tutti i punti. Fra le
proprietà geometriche, alcune sono espresse • consecutivi se hanno in comune solo un
mediante postulati: proprietà che accettiamo estremo;
come vere. Le altre sono descritte da teoremi, • adiacenti se sono consecutivi e appartengono
ossia proposizioni che devono essere dimostrate. alla stessa retta.
G
■ I postulati di appartenenza segmento BC
e d’ordine
B C E F P Q R
Postulati di appartenenza estremi segmenti segmenti
1. A una retta appartengono almeno due punti consecutivi adiacenti
distinti e a un piano almeno tre punti distinti
non allineati. Data una retta r di un piano, un semipiano di
2. Due punti distinti appartengono a una retta e origine r è l’insieme dei punti di r e di uno dei
a una sola. due insiemi in cui il piano è diviso da r.
3. Tre punti distinti e non allineati appartengono In una figura convessa, presi due punti qualsiasi,
a un piano e a uno solo. il segmento che li congiunge è contenuto tutto
4. Considerata una retta su un piano, c’è almeno un nella figura. In una figura concava questa pro-
punto del piano che non appartiene alla retta. prietà non è vera per almeno due punti.
5. Se una retta passa per due punti di un piano, Un angolo è ciascuna delle due parti di piano
allora appartiene al piano. individuate da due semirette aventi la stessa ori-
Postulati d’ordine gine, incluse le due semirette.
1. Se A e B sono due punti distinti di una retta, o Due angoli sono:
A precede B, o B precede A. • consecutivi se hanno in comune il vertice e
2. Se A precede B e B precede C, allora A precede C. un lato e giacciono da parti opposte rispetto
3. Preso un punto A su una retta, c’è almeno un al lato in comune;
punto che precede A e uno che segue A. • adiacenti se sono consecutivi e i lati non
comuni appartengono alla stessa retta.
4. Presi due punti B e C su una retta, con B che
precede C, c’è almeno un punto A della retta
b
che segue B e precede C. a
lati
G23
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano
G24
Paragrafo 2. I postulati di appartenenza e d’ordine E
CAPITOLO G1
ESERCIZI
ESERCIZI
1 Oggetti geometrici e proprietà |▶ Teoria a p. G2
I postulati di appartenenza
b. Esiste un solo piano che passa per 6 Tre punti non allineati individuano tre rette
••
due punti. V F distinte.
c. Per due punti distinti passano una
sola retta e un solo piano. V F 7 Una retta è un sottoinsieme proprio del piano.
••
d. Esiste sempre un solo piano che
passa per una retta e per un punto 8 Due rette distinte che si intersecano in un punto
che non appartiene alla retta. ••
V F appartengono allo stesso piano.
G25
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
I postulati d’ordine
10 VERO O FALSO? Considera la seguente figura e 11 COMPLETA le seguenti frasi, stabilendo l’ordine
•• ••
scrivi di fianco a ogni affermazione se è vera o fra i punti indicati: specifica se un punto precede
falsa (il verso di percorrenza della retta è indica- o segue un altro punto (il verso di percorrenza
to dalla freccia). della retta in figura è indicato dalla freccia).
B
B C D
A
A
C D E
a. C precede E. V F
A B; B A;
b. E precede D. V F
c. D segue C. V F A D; D A;
d. A precede C. V F
C segue ; C A;
e. B segue A. V F
12 FAI UN ESEMPIO Indica su quali delle seguenti figure è possibile definire una relazione d’ordine e, quando
••
non è possibile, mostra un esempio che giustifichi la tua risposta.
13 Rappresenta su una retta orientata i punti A, B, C, D, E, F in modo che: A preceda F ma non B; C segua B
••
e preceda A; E segua A ma non preceda né F né D.
G26
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali E
ESERCIZI
Giustifica mediante i postulati di appartenenza e d’ordine le seguenti affermazioni, aiutandoti con un disegno.
Considera la figura
A B C
A
c. L’intersezione del segmento AB
con il segmento BC è B. V F a. A e B sono punti interni del
d. L’intersezione della semiretta BC, segmento AB. V F
23 VERO O FALSO?
20 SPIEGA PERCHÉ Alessandro: «In un segmento ••
•• a. Due segmenti con un estremo
ci sono infiniti punti». Carlo: «Allora è illi-
mitato!». in comune si dicono consecutivi. V F
Spiega perché Alessandro ha ragione e Carlo no. b. Due segmenti adiacenti possono
avere anche più di un punto
21 TEST A che ora la lancetta delle ore e quella dei in comune. V F
••
minuti possono essere descritte come due seg-
c. Se due segmenti consecutivi
menti adiacenti?
appartengono alla stessa retta,
A Alle 17. C Alle 19. sono adiacenti. V F
24 ASSOCIA ciascuna frase alla relativa corretta scrittura simbolica e per ogni affermazione fai una possibile
••
rappresentazione grafica.
1. Il punto A non appartiene alla retta r. a. C ! DE
2. La retta a interseca la retta b nel punto P. b. t + a = {P}
3. Il punto C appartiene al segmento DE. c. a + b = Q
4. La retta t interseca il piano a nel punto P. d. A !
5. Le rette a e b non si intersecano. e. a + b = {P}
G27
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
Semipiani e angoli
B
25 COMPLETA le scritture in riferimento alla figura, utiliz- C
••
zando anche i simboli !, ! , + (a e b sono i due semipiani
di origine r).
a. A ! d. CD + !Q
α A r
b. BD r!Q e. B b β
c. C a f. a b=r D
26 Disegna due rette in modo che l’intersezione di due dei quattro semipiani originati dalle rette sia ancora
••
un semipiano. Cosa puoi dire degli altri due semipiani?
27 VERO O FALSO?
••
a. ABCDEF è una figura concava. V F E D
V è convesso.
b. E FA V F
C γ
c. c è concavo. V F F β
d. b è concavo. V F
α
e. a è convesso. V F A B
28 EUREKA! Convesso è bello Quali di questi sottoinsiemi del piano sono figure convesse?
••
I. Un esagono qualunque.
II. L’unione di due figure convesse.
III. L’intersezione di due figure convesse.
A I e II. B I e III. C II e III. D I, II e III. E Nessuna delle risposte precedenti.
(USA Northern State University: 48th Annual Mathematics Contest, 2001)
29 FAI UN ESEMPIO Con esempi, aiutandoti con un 31 TEST Nella figura è falsa la relazione:
•• ••
disegno, fai vedere che: W d + dO
cO We = Od
A
a. l’unione di due figure convesse può essere Wc + bO
Wc = bO
Wc
B aO
concava; c d
C W , bO
aOd Wd = aOd
W b
b. l’intersezione di due figure concave può e
a
essere convessa; D Wc + bO
aO Wd = aOd
W
c. l’unione di due figure concave può essere E Wc + dOe
bO W =Q O
convessa.
30 TEST Quale dei seguenti enunciati è falso? 32 VERO O FALSO?
•• ••
A Un angolo ottuso è minore di un angolo c b
piatto.
B Un angolo retto è minore di un angolo
ottuso. d O a
G28
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali E
ESERCIZI
33 VERO O FALSO? 34 Scrivi tutte le coppie di angoli consecutivi e di
•• ••
a. Due angoli consecutivi sono angoli adiacenti che vedi nella figura.
anche adiacenti. V F
MATEMATICA E STORIA
Che cos’è un angolo? Leggi le seguenti definizioni, numerate da 8 a 12, tratte dagli Elementi di Euclide e riguardanti il con-
cetto di angolo.
a. Realizza opportune figure che illustrino nel modo secondo te più corretto e com- Euclide ritratto nella «Scuola d’Atene»
pleto ciascuna delle definizioni precedenti. Osserva, nella definizione 8, il termine di Raffaello (Vaticano, Stanza della
«linea»: potrai interpretarlo in modo molto ampio, non solo nel senso di «linea retta». Segnatura, 1508-1511).
b. Rivedi le definizioni che coinvolgono il concetto di angolo riportate nelle pagine della
teoria di questo capitolo. Confrontale con quelle tratte direttamente dagli Elementi di Euclide (riportate qui sopra), soffer-
mandoti in particolare sui termini che in esse vengono usati: nelle definizioni degli Elementi trovi alcuni termini vaghi e di
difficile interpretazione?
G29
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
Le linee piane
I poligoni
40 VERO O FALSO? 42 VERO O FALSO?
•• ••
a. L’insieme dei segmenti che a. Se un poligono è concavo, ha almeno
costituiscono il bordo di un una diagonale esterna al poligono. V F
Il confronto di segmenti
45 VERO O FALSO? x x x x
•• A B C D E
a. AB + BC , CD + DE . V F
b. AC 2 CE . V F
c. BE 2 AB . V F
B B
r r
A
A A D
B
C
r
a b c
G30
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E
ESERCIZI
47 COMPLETA Utilizzando il compasso, confronta i seguenti segmenti e inserisci al posto dei puntini uno dei
••
tre simboli ,, 2, 1.
G
AB CD AB EF B F
N
AB GH CD EF
CD GH EF MN
GH MN CD MN C D
E M
AB MN EF GH A H
48 È vero che la somma di due segmenti si ottiene disponendo i due segmenti dati uno consecutivamente
••
all’altro? E la somma di due angoli?
51 VERO O FALSO?
••
a. Due segmenti sono sempre sommabili. V F
TEST Gli esercizi 52 e 53 si riferiscono alla figura riportata sotto. I segmenti contrassegnati con lo stesso
simbolo sono tra loro congruenti.
D FG .
S
F
D
C
53 Il segmento EC - CD è minore di:
B
S
••
S
A
A CG - BC
G
B AB.
C BC.
D AD.
G31
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
E K
A B
F
CD = 2AB EF = HK = SZ =
AB = MN = ST = T LT =
S
S
S
A C D B
c. , 2CD c. , CB
d. EF , d. EF ,
S
S
E F
e. EF , AB e. DE , AC C
1 2
f. DB , 3 f. DF , 5
3 3
g. CD , 2 g. , 5 AB
B
57 VERO O FALSO?
•• MATEMATICA
INTORNO A NOI
x x x x Calcio a 5 Nicola e i suoi
A B C D E 25 m
amici si allenano in un
vecchio campo da calcio
1 e decidono di rifare tutte
a. AB , 2 CE . V F
le linee. Serve un com-
3m
1 1 passoÉ
b. 2 AE - 3 AD , AB . V F 40 m
c. AD 2 BE . V F 3m
6m
6m 6m
Problema e risoluzione.
Costruzioni
58 Disegna un triangolo e, utilizzando riga e com- 60 Dato un segmento AB scelto a piacere, disegna i
•• •• 1 2
passo, costruisci il punto medio di ognuno dei segmenti congruenti a 2AB, 3 AB e 7 AB .
suoi lati.
59 Disegna quattro segmenti consecutivi ma non 61 Disegna due segmenti adiacenti e di ognuno
•• ••
adiacenti tali che la somma dei primi due sia determina il punto medio utilizzando riga e
congruente alla differenza tra il doppio del terzo compasso.
e la metà del quarto.
G32
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E
ESERCIZI
62 Disegna sulla stessa retta tre segmenti AB, CD e 63 Sapendo che la differenza di due segmenti AB e
•• •• 2 1
BF tali che C sia il punto medio del segmento CD è congruente alla somma tra i 3 di AB e 6
AB, D sia il punto medio del segmento BF e val-
2 di CD, determina secondo quale numero n AB è
ga BF , 3 AB . Esprimi CD come multiplo del multiplo di CD. Disegna poi i due segmenti AB
segmento AB. e CD trovati e verifica graficamente la relazione
del testo.
Il confronto di angoli
64 COMPLETA le relazioni confrontando gli ango- 65 COMPLETA Utilizzando riga e compasso, con-
•• ••
li in figura. fronta gli angoli illustrati e scrivi le relazioni
a1 esistenti fra essi mediante i simboli ,, 2, 1.
~ d
γ
a+b = α
β δ δ
b+c =
γ ω
c ~ β
α
~ b
~-c =
d-a =
67
•• α
α
α β
α
β
β
β
a. α + β; α – β. b. α + β; β – α. c. α – β; β – α. d. α + β; α – β.
68 α
•• β β
β
γ β
α
α
γ γ
α
γ
a. α + β; α – γ; β + γ. b. β – α; β + γ; γ – α. c. α – β; β – α; β + γ. d. α + β; α – β; β + γ.
G33
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
69 Facendo riferimento agli angoli dell’esercizio 65, costruisci gli angoli somma.
••
a + b; a + c; a + d; b + c; b + d; c + d.
70 Facendo riferimento agli angoli dell’esercizio 65, costruisci gli angoli differenza.
••
b - a; b - c; a - c; b - d; a - d; c - d.
71 Disegna due angoli, uno minore e uno maggiore 73 Disegna tre angoli con il vertice in comune in
•• ••
di un angolo piatto e con riga e compasso costru- modo che la loro somma sia un angolo giro e
isci un angolo congruente a ognuno dei due. che la differenza tra il primo e il terzo angolo sia
congruente al secondo angolo.
72 Disegna due angoli in modo che la loro somma
••
sia un angolo piatto e che la loro differenza sia 74 Disegna tre angoli a, b, c in modo che sia veri-
••
congruente a uno dei due. ficata la relazione a + (b - c) 1 b .
75 76 77
•• •• ••
β β β α
α α
78
••
α β
f γ
a β b
V
g α
O a
Wc ,
a. aV Wb
aV
a. a , b. V F
Wc ,
b. aV We
aV 1 W
Wg , b. a + b , 3 aOd . V F
c. f V
d. dVWc , Wc
bV c. b + c 2 a . V F
e. aVWf - eV
Wf , 6 W -a
d. b 1 aOd V F
Wg , 1 2 W
f. f V 4 e. 3 aOd , b + c. V F
G34
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E
ESERCIZI
La bisettrice di un angolo
81 Disegna due angoli, uno maggiore e uno minore di un angolo piatto e per ognuno costruisci la bisettrice,
••
utilizzando riga e compasso.
d
82 VERO O FALSO? Dalla figura deduciamo che: c
•• e
W , dOc
a. aOb W . V F b
b. W .
c è bisettrice di bOd V F
c. We .
c è bisettrice di aO V F
d. W - 2bOd
aOb W è l’angolo nullo. V F
e. W , 1 aOe
bOd W . V F a
2 O
83 Disegna un angolo acuto e un suo complementare, un angolo retto e un suo supplementare, un angolo
••
ottuso e un suo supplementare.
84 VERO O FALSO?
••
a. La differenza fra due angoli acuti è sempre un angolo acuto. V F
e. d è complementare di a. V F
86 Per ogni figura scrivi il termine relativo all’angolo considerato, scegliendolo fra i seguenti (più termini
••
possono essere validi per la stessa figura): giro, retto, acuto, ottuso, convesso, concavo, angoli adiacenti,
angoli consecutivi, angoli complementari, angoli supplementari.
a b c d
e f g h
G35
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
a + b, al + bl δ γ
a, dl
al + b, d + bl
90 Disegna un angolo acuto, un angolo retto e un angolo ottuso. Per ognuno degli angoli disegna un angolo
••
adiacente a esso e un angolo consecutivo ma non adiacente.
Figure e dimostrazioni
Dalla figura alla sua descrizione
91 ESERCIZIO GUIDA Dopo aver osservato la figura, cerchiamo di descriverla in modo che essa possa essere
riprodotta da una persona che non la vede.
X
X
e non adiacenti. A D B
1
In modo sintetico possiamo scrivere: D ! AB; AD = 4 AB.
CD e BC sono segmenti consecutivi non adiacenti.
Queste informazioni sono sufficienti per riprodurre non una figura identica alla precedente, ma una
figura che abbia tutte le proprietˆ che ci interessano.
G36
Figure e dimostrazioni E
ESERCIZI
Negli esercizi seguenti, per ogni figura proposta descrivi le proprietà presenti, in modo che possa essere
riprodotta da un tuo compagno che non la vede.
92 A 93 94
•• •• c •• a
B E FG
b
A
D Q S
C
a
S
B b
O P
NO NO E Sí C
C
E
E
A D B C A D B
A D B
a b c
CHE COSA NON DEVI FARE In generale, quando si deve tradurre in rappresentazione grafica un testo fatto di
parole o di simboli, è bene non disegnare mai i casi particolari, a meno che non siano proprio quelli
richiesti. Esempi:
a. «Disegna un punto P sul b. «Disegna una semiretta ^
c. «Disegna un angolo aOb.»
^
interna all’angolo aOb.»
segmento AB.» b
b O SÌ
A P B
SÌ
SÌ c
a
O a b
X
A P B NO
b
NO NO O a
Il punto P non deve essere c
il punto medio di AB. NO
O a b O a
La semiretta non deve essere L’angolo non deve essere
la bisettrice dell’angolo. particolare, per esempio non
deve essere retto o piatto.
G37
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
100 ESERCIZIO GUIDA Sulla retta r disegniamo, nell’ordine, tre punti A, B e C, e il punto medio M di BC.
Dimostriamo che:
AC - AB
BM = 2 .
r AC - AB
BM = 2 .
A B M C
G38
Figure e dimostrazioni E
ESERCIZI
110 Considera su una retta orientata il segmento PQ
101 ESEMPIO DIGITALE Il segmento AC è di- ••
•• e sia T un punto della retta esterno a PQ. Dimo-
viso dal punto medio B in due segmenti AB e
stra che il segmento che ha per estremi il punto T
BC. Siano M e N i punti medi di questi seg-
e il punto medio del segmento PQ è congruente
menti. Dimostra che MN , AM + NC.
alla metà della somma dei segmenti PT e QT.
102 Disegna sulla stessa retta i segmenti congruenti 111 Sulla semiretta di origine O scegli due punti, A
••
••
AB e CD. Dimostra che anche AC e BD sono e B e disegna il punto medio M di AB. Dimo-
OA + OB
congruenti. (SUGGERIMENTO Devi utilizzare la stra che: OM = 2 .
proprietà secondo la quale somme di segmenti
congruenti sono congruenti.) 112 Dato un segmento AB e il suo punto medio M,
••
sul segmento MB fissa un punto C a piacere.
103 Disegna due segmenti adiacenti fra loro con- Dimostra che la differenza fra AC e CB è il dop-
••
gruenti, AO e OB, e considera i loro punti medi pio di MC.
D e C. Dimostra che DC = AD + CB .
113 Disegna un segmento AB e il suo punto medio
••
104 Considera tre segmenti adiacenti, AB, BC e CD, M. Sul segmento AM fissa un punto C a piacere
••
con AB , CD. Dimostra che il punto medio M e disegna il punto medio N del segmento AC.
di BC è anche punto medio di AD. Dimostra che il doppio della distanza fra i due
punti medi è uguale alla differenza dei due seg-
105 Disegna sulla stessa retta i segmenti congruenti menti AB e AC.
••
AB e CD. Dimostra che il punto medio di AD è
anche punto medio di BC. (SUGGERIMENTO Devi 114 M è il punto medio del segmento AB. Prolunga
••
utilizzare la proprietà secondo la quale differen- il segmento dalla parte di A e sul prolungamen-
ze di segmenti congruenti sono congruenti.) to fissa un punto P a piacere. Dimostra che il
doppio della distanza di P da M è uguale alla
106 Disegna due segmenti, AB e CD, appartenenti somma delle distanze di P dagli estremi del seg-
••
alla stessa retta, uno interno all’altro, in modo mento AB.
che abbiano lo stesso punto medio. Dimostra
che i segmenti AC e BD sono congruenti. 115 Disegna un segmento AB e, internamente a esso,
••
un segmento EF. Costruisci il punto medio M di
107 Su una retta considera, nell’ordine, i punti A, B AE e il punto medio N di FB. Dimostra che la
••
e C in modo che sia AB = 2BC e disegna il pun- distanza fra i due punti medi è uguale alla semi-
to medio M di AB. Dimostra che i segmenti AC somma dei segmenti AF ed EB. (SUGGERIMENTO È
e MB hanno lo stesso punto medio. equivalente dimostrare 2MN = AF + EB ;
2MN = 2 ^ ME + EF + FN h . Per la proprietà
108 Sulla semiretta Oa disegna tre punti, A, B, C, in distributiva si ha che...)
••
modo che sia OA , BC . Dimostra che:
116 Considera due segmenti adiacenti e congruenti
a. OB , AC ; ••
AB e BC, e fissa un punto P qualunque interno al
b. i segmenti OC e AB hanno lo stesso punto segmento AB. Detto M il punto medio del seg-
1
medio. mento AP, dimostra che MB , 2 (AC - AP).
109 Considera su una retta orientata il segmento AB 117 Sulla retta r disegna nell’ordine tre punti A, B e C
•• ••
e sia P un punto interno ad AB, più vicino a B tali che BC , 2AB . Siano M e N i punti medi
che ad A. Dimostra che il segmento che ha per rispettivamente dei segmenti AB e BC, e sia P il
estremi il punto P e il punto medio di AB è con- punto medio del segmento MN. Dimostra che
gruente alla metà della differenza AP - PB . AC , 4MP.
G39
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
W , + s
Tesi sOt 2 . O
Dimostrazione
b
• Esprimiamo gli angoli sOb
W e bOt
W
W come sotto-
W
multipli rispettivamente di aOb e bOc .
W è sottomultiplo dell’angolo aOb
L’angolo sOb W t
c
secondo il numero , perciò sOb W , 1 aOb W .
Analogamente bOt W , 1 bOc W .
• Dimostriamo
W
la tesi.
W e
L’angolo sOt si può esprimere come somma degli angoli sOb , pertanto:
W , sOb
W + 1 W 1 W
sOt , 2 aOb + , 2 ^aOb + h.
G40
Figure e dimostrazioni E
W e cOdW , hanno in W disegna la bisettrice Os e una
ESERCIZI
120 Due angoli congruenti, aOb 126 Nell’angolo aOb
•• W
comune l’angolo cOb . Dimostra che la bisettri- ••
semiretta Oc esterna all’angolo dalla parte di b.
W è anche bisettrice dell’an- W W
ce Os dell’angolo cOb W = aOc + bOc .
Dimostra che cOs
W .
golo aOd 2
(SUGGERIMENTO È equivalente dimostrare che
121 W , bOc
Disegna tre angoli consecutivi aOb W e cOdW , aOWc + bOc
W = 2cO Ws . Costruisci, dalla parte di a,
•• W W
di cui aOb e cOd siano congruenti. Dimostra un angolo consecutivo a quelli dati e congruente
W è anche bisettrice di bOc
che la bisettrice di aOd W . a...)
122 Dimostra che, se le bisettrici di due angoli con- 127 Disegna tre semirette, Oa, Ob, Oc, in modo da
••
secutivi formano fra loro un angolo retto, allora ••
formare tre angoli congruenti. Prolunga una
gli angoli sono adiacenti. delle tre semirette. Dimostra che tale prolunga-
W e cOd
W , hanno in comune mento è la bisettrice dell’angolo formato dalle
123 Due angoli retti, aOb
•• W W e aOdW sono altre due semirette.
l’angolo cOb . Dimostra che cOb
(SUGGERIMENTO Utilizza la proprietà: angoli sup-
supplementari.
plementari di angoli congruenti sono
124 Due angoli, aObW e bOc W , sono adiacenti, come congruenti.)
••
indicato nella figura. Dimostra che le loro biset-
trici formano un angolo retto. 128 Le bisettrici Os e Ot dei due angoli consecutivi
(SUGGERIMENTO Considera d + a e c + bf) •• W e bOc
aOb W sono perpendicolari. Disegna gli
angoli e dimostra che due punti qualsiasi, presi
rispettivamente uno su Oa e l’altro su Oc, sono
b allineati con O.
•
= opposti individuati dalla retta AC, individua
= α
a O c rispettivamente un punto D e un punto E, in
modo tale che DBAV sia congruente a CBE V .
125 YOU & MATHS Deducing angle measures Dimostra che i punti D, B ed E sono
•• W
Knowing that AOC and BOD W are right angles, allineati.
as shown in the figure, fill in the table and pro-
vide the missing reasons in order to prove that MATEMATICA AL COMPUTER
W , COD
AOB W . La geometria del piano Verifichiamo la validità del se-
guente teorema usando un software di geometria dinami-
ca. «Gli angoli opposti al vertice sono congruenti».
D A
C
B D
V α = 45.64°
A β = 45.64° B
O
C
Statement Reasons
W - BOC
= AOC W given
W
AOB = - Esercitazione guidata - 7 esercizi in pi•.
W
CO D = -
G41
E Capitolo G1. La geometria del piano
W , cOe
W e bOd
W sono ret- W e cOdW , aventi lo
ESERCIZI
130 Nella figura gli angoli aOc 131 Dimostra che due angoli aOb
•• W
ti. Dimostra che l’angolo piatto aOe è diviso in ••
stesso vertice O e i lati a = c e b = d, sono con-
quattro angoli a due a due congruenti. gruenti o supplementari.
(SUGGERIMENTO Utilizza la proprietà: angoli
complementari di uno stesso angolo sono...) 132 W , bOc
Disegna tre angoli consecutivi, aOb W e cOd
W ,
••
in modo che quello centrale (bOc W ) sia acuto e i
W e cOd
due laterali (aOb W ) siano congruenti.
b c
Traccia le due bisettrici Os e Ot degli angoli
W e cOd
aOb W . Dimostra che sOtW , bOd W .
d
a O e
Segmenti
RISOLVIAMO UN PROBLEMA
■ Un segmento tripartito 1
I punti P e Q dividono il segmento AB in tre parti in modo che AP , 3 PB e AQ , PB .
Sapendo che QB = 5, 5 cm, trova la lunghezza di AB e di PQ.
▶ Disegniamo la figura seguendo le indicazioni Osservando che PQ appare a entrambi i membri e
del problema. che per ipotesi QB = 5, 5 cm, otteniamo:
Tracciamo il segmento AB, segniamo il punto P vici- AP , QB " AP = 5, 5 cm.
no all’estremo A e il punto Q tra P e B.
▶ Calcoliamo la lunghezza di PB.
1 PB 1
A P Q B AP ~
=– Per ipotesi AP , 3 PB , quindi:
3
AQ ~
= PB PB , 3AP .
AB = AP + PB , perciò dobbiamo determinare pri- Sostituendo il valore trovato per la lunghezza di AP:
ma la lunghezza di AP e di PB. PB = 3 $ 5, 5 cm = 16, 5 cm .
▶ Calcoliamo la lunghezza di AP. ▶ Calcoliamo la lunghezza di AB.
Osserviamo che:
Per costruzione AB , AP + PB , quindi:
• AQ , AP + PQ per costruzione;
AB = 5, 5 cm + 16, 5 cm = 22 cm .
• PB , PQ + QB per costruzione;
• AQ , PB per ipotesi. ▶ Calcoliamo la lunghezza di PQ.
Quindi: Per costruzione PQ , AB - AP - QB , quindi:
AQ , PB " AP + PQ , PQ + QB . PQ = 22 cm - 5, 5 cm - 5, 5 cm = 11 cm .
133 134
•• A B C D •• A M B N C
2 3
AB = 9 cm, BC , 3 AB . AC = 64 cm, MB , 5 BN .
AD = ? CN = ? AM = ?
G42
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure E
C
ESERCIZI
4
135
A B C 137 AB , 5 CH ,
•• ••
3
AC - BC , 2 BC , AB = 6 cm. CH - AB = 3 cm.
BC = ?
AC = ?
C
7
136 AC , 4 AB ,
••
AC + AB = 33 cm. A
AB = ? B
A H B
Angoli
141 COMPLETA se è possibile, inserendo le misure delle ampiezze degli angoli indicati.
••
Angolo Complementare Supplementare Esplementare
27°
40°
118°
278°
80°
70°
142 TEST Il tuo orologio da polso segna le 11:40. 143 EUREKA! Complementare e supplementare
•• ••
Qual è l’angolo tra la lancetta delle ore e quella Ricava la misura di un angolo tale che la differen-
dei minuti? za tra il suo supplementare e il doppio del suo
complementare sia 48°. [48°]
A 90° B 100° C 110° D 120° (CAN John Abbott College, Final Exam, 2003)
G43
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano
3x – 18° 2α
α
α
4α 7α – 36°
5x
a b c
151 L’ampiezza della somma di due angoli consecu- 152 Le semirette a, b, c, d hanno origine comune nel
•• ••
tivi è 112°. Sapendo che un angolo è congruen- vertice O e sono disposte in modo tale che b sia
3 W e c sia la bisettrice
la bisettrice dell’angolo aOc
te ai 4 dell’altro, determina le ampiezze dei due
W
dell’angolo aOd. Determina l’ampiezza dell’an-
angoli e dei loro supplementari. golo formato dalle due bisettrici, sapendo che
[64°; 48°; 116°; 132°] W è il complementare di cOd
aOb W . [30°]
G44
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure E
ESERCIZI
153 Determina le misure delle ampiezze degli angoli 155 YOU & MATHSOpposite angles Look at the
•• ••
a, b, c e d della figura, sapendo che b e bl sono figure and complete the statements by filling in
complementari e che a e d sono opposti al the missing parts.
vertice. A
Q
D
22°
β′ γ B C
β
δ
W = 65°, then BD
a. If BDC WA = , since
α W W
BDC and BDA are .
148° b. If the measure of CW DQ is a, then
BDWA = , since CW WA are
DQ and BD
.
154 Determina le misure delle ampiezze di a, b e d, 156 INTORNO A NOI Non tutte rettangolari...
••
sapendo che r è bisettrice di c e che b e f sono ••
Nella bandiera in fi-
opposti al vertice. α
gura è 45a , 58d e b
γ
è il complementare di
58°. Sapendo che c e d β
sono esplementari e
β α che la somma di a con
20° b è congruente a un
ε δ
110°
terzo della differenza
γ
δ tra c e d, determina le
ampiezze degli angoli a, b, c e d.
r [ a = 58° ; b = 32° ; c = 315° ; d = 45° ]
od
grigia
a. Guarda la mappa in figura e disegna un profilo schema-
Appr
Guado 4000 pa
ssi
lie
circonferenza.
b. Quali istruzioni dovranno dare, telefonicamente, Camilla
e Lorenzo affinché i nonni possano ricostruire un
modello schematico della mappa ed eventualmente rico-
noscere l’isola?
G45