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GEOMETRIA

■ LA GEOMETRIA DEL PIANO


■ I TRIANGOLI
■ PERPENDICOLARI E PARALLELE
■ I PARALLELOGRAMMI E I TRAPEZI
T
CAPITOLO

G1 LA GEOMETRIA
DEL PIANO

1 Oggetti geometrici
e proprietˆ |▶ Esercizi a p. G25

MATEMATICA
■ Le definizioni
E STORIA La geometria si occupa di studiare le relazioni fra enti geometrici, cioè oggetti ideali
Matematica e demo-
che rappresentano aspetti della realtà.
crazia Come mai il
metodo dimostrativo è Gli enti sono descritti da definizioni. Una definizione è una frase nella quale viene
nato proprio in Grecia? associato un nome a un ente e ne vengono elencate le proprietà.
Per dare una definizione è necessario conoscere il significato di alcuni termini. Per
esempio, se diamo come definizione di rettangolo: «un rettangolo è un parallelogram­
ma che ha i quattro angoli congruenti», per stabilire che cos’è un rettangolo dobbiamo
sapere che cosa significano le parole «parallelogramma», «angoli», «congruenti».
Se i termini usati non sono conosciuti, si devono dare altre definizioni. Anche in
queste saranno utilizzati altri enti, che a loro volta dovranno essere definiti...

La risposta
■ Gli enti primitivi
Per interrompere questo procedimento non si può fare altro che supporre che alcuni
enti non vengano definiti, ma siano accettati come noti. Questi enti sono detti enti
primitivi. In geometria consideriamo come enti primitivi: il punto, la retta, il piano.
Indichiamo i punti con lettere maiuscole (A, B, C…), le rette con lettere minuscole
(r, s, t…) e i piani con lettere minuscole dell’alfabeto greco ^a, b, cfh .

punto retta piano

A r

a. Il punto ideale non ha dimensione, b. La retta che disegniamo ha per forza c. Il piano ideale è illimitato in tutte
mentre quello che disegniamo con la uno spessore, mentre la retta ideale è le direzioni. Possiamo disegnarne
matita, per quanto piccolo, ha illimitata da entrambe le parti e non ha sul foglio solo una parte che
un’estensione! spessore. lo rappresenta.

G2
Paragrafo 1. Oggetti geometrici e proprietˆ T
■ Le figure geometriche

TEORIA
Un insieme qualsiasi di punti costituisce una figura geometrica; lo spazio è l’insie­
me di tutti i punti e contiene quindi tutte le figure. Una figura che appartiene a un
piano si chiama figura piana, altrimenti si chiama figura solida.

■ I postulati
In geometria ci sono alcune proprietà alle quali affidiamo un ruolo simile a quello as­ Listen to it
sunto dagli enti primitivi rispetto alle figure geometriche. Nella geometria razionale
Within a given theory, a pos-
vogliamo ricavare, mediante deduzioni, delle proprietà da altre proprietà. In questo tulate or axiom is a state-
procedimento dobbiamo accettare che alcune proprietà vengano assunte come «pri­ ment assumed to be true,
mitive», ossia non siano dedotte ma accettate come vere. A queste proprietà viene while a theorem is a state-
ment that can be proved.
dato il nome di postulati o assiomi.

■ I teoremi affermazioni
I teoremi sono enunciati la cui verità può essere dimostrata a partire dai postulati o ipotesi
da altri teoremi. Una dimostrazione è una sequenza di deduzioni che, partendo da
affermazioni considerate vere (ipotesi), fa giungere a una nuova affermazione (tesi). deduzioni
In seguito scriveremo spesso l’enunciato dei teoremi mediante la struttura linguistica dimostrazione
«Se..., allora...».
affermazioni
La frase che segue il «se» è l’ipotesi, ossia ciò che supponiamo vero; quella dopo
«allora» è la tesi, ossia l’affermazione da dimostrare. tesi

ESEMPIO Enunciato del teorema:


Un triangolo
▶ Dopo aver individuato
«Se un triangolo è isoscele, allora ha due è isoscele l’ipotesi e la tesi dei
= =
angoli congruenti». seguenti teoremi, scri-
ipotesi vili nella forma: se…,
Ipotesi «Un triangolo è isoscele». allora…
• La somma di due
Tesi «(Il triangolo) ha due angoli con­ numeri naturali dispari
gruenti». Il triangolo ha è un numero pari.
due angoli congruenti • In un quadrato
le diagonali sono
tesi
congruenti.
• Due numeri interi
opposti hanno per
Un teorema che è l’immediata conseguenza di un altro teorema, è un corollario. somma 0.
• Due rettangoli con la
Se in un teorema vengono scambiate l’ipotesi e la tesi, si ottiene la proposizione in­ stessa base e la stessa
versa che, se risulta valida, prende il nome di teorema inverso (o reciproco). altezza hanno area
uguale.
ESEMPIO Inverso del teorema precedente:
«Se in un triangolo due angoli sono congruenti, allora esso è isoscele».
Ipotesi «Due angoli di un triangolo sono congruenti».
Tesi «(Il triangolo) è isoscele».

La geometria razionale, fondata su definizioni, enti primitivi, postulati e teoremi,


trovò la sua prima sistemazione nell’opera di Euclide, matematico greco del III
secolo a.C.; per questo motivo, per indicarla, si usa anche il termine geometria
euclidea.

G3
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

2 I postulati di appartenenza
e d’ordine |▶ Esercizi a p. G25

Listen to it
Abbiamo detto che punto, retta e piano sono enti primitivi. Come possiamo allora
conoscerne le caratteristiche se non sono definiti?
In Euclidean geometry there Ciò è possibile mediante i postulati di appartenenza e di ordine che possono essere
are postulates describing
relations between points, pensati come «definizioni implicite» degli enti primitivi.
lines and planes.

■ I postulati di appartenenza
r Poiché la retta è un insieme di punti, possiamo utilizzare il concetto di appartenenza.
Dire che un punto P appartiene a una retta r è equivalente a dire che P sta su r o
Q R anche che r passa per P.
Il concetto di appartenenza è utile anche per rette e piani.
P S
Se tutti i punti di una retta r appartengono a un piano a, diciamo che r appartiene
P, Q, R, allineati
ad a, o anche che r sta su a, o che a passa per r.
P, Q, S, non allineati
Diciamo poi che tre o più punti sono allineati se appartengono a una stessa retta.
Valgono i seguenti postulati.

▶ Dimostra che per una Postulati di appartenenza


retta r e un punto P che A B r
non le appartiene passa 1. A una retta appartengono almeno due
un piano e uno solo, punti distinti e a un piano almeno tre
utilizzando i postulati di punti distinti non allineati. P Q
appartenenza.
2. Due punti distinti appartengono a α R
Animazione una retta e a una sola.
3. Tre punti distinti e non allineati ap­ A
partengono a un piano e a uno solo.
4. Considerata una retta su un piano, c’è r α
almeno un punto del piano che non
appartiene alla retta. B
A
5. Se una retta passa per due punti di un
r α
piano, allora appartiene al piano.

Analizziamo l’espressione «una e una sola» che com­


pare nel secondo postulato:

• una: esprime il concetto di esistenza. Dati due retta AB


B
punti distinti A e B esiste una retta che passa per A
e B, ossia A e B appartengono alla retta. A

• una sola: esprime il concetto di unicità. La retta


passante per A e B è unica, e A e B appartengono
A B a una sola retta.

Possiamo quindi affermare che A e B individuano una retta, che chiamiamo retta AB.

Se diciamo: «Per due punti passa una e una sola retta», escludiamo che tutte e tre le
linee disegnate nella figura a lato siano rette.

G4
Paragrafo 2. I postulati di appartenenza e d’ordine T

TEORIA
Una conseguenza del secondo postu­ a PROBLEMA
lato è che due rette distinte possono Mettere in
avere al più un punto in comune. In b bolla La livella a
bolla è uno stru-
questo caso chiamiamo le rette inci- P mento che verifi-
denti. ca l’orizzontalità
rette incidenti di un piano.

■ I postulati d’ordine Quando la livella è posta su un piano orizzon-


tale, la bolla d’aria compare al centro di una
zona prestabilita dello strumento.
Ogni retta può essere orientata stabilendo su di essa un verso
▶ Prova a usare una livella a bolla per mettere
di percorrenza. Nell’esempio della figura a lato, diciamo che A un piano in orizzontale. Indica il procedimento
precede B, oppure che B segue A, perché, percorrendo la retta nel usato e i postulati su cui si basa.
verso fissato, incontriamo prima A e poi B.
Scheda di lavoro
Valgono i seguenti postulati.

Postulati d’ordine
A B
1. Se A e B sono due punti distinti di una C
B
retta, o A precede B, o B precede A. retta orientata
A
A precede B
2. Se A precede B e B precede C, allora A pre­
B precede C
cede C.
3. Preso un punto A su una retta, c’è almeno A precede C

un punto che precede A e uno che segue


A.
C
4. Presi due punti B e C su una retta, con
A ▶ Spiega perché, se
B che precede C, c’è almeno un punto A diciamo che fra due
della retta che segue B e precede C. B punti su una retta ce n’è
A segue B e
almeno uno, possiamo
A precede C
anche dire che fra i due
punti ce ne sono infiniti.

Per il postulato 1, non ci sono punti di una retta che non possono essere confronta­
ti e vale la proprietà antisimmetrica; per il postulato 2, vale la proprietà transitiva,
quindi la relazione considerata è una relazione d’ordine totale.
Il postulato 3 dice che una retta è illimitata: su una retta non esistono né un primo
punto, né un ultimo.
Il postulato 4 afferma invece che la retta è un insieme
denso: fra due punti distinti esiste sempre un altro pun­
to. Dai postulati d’ordine, considerati insieme a quelli
di appartenenza, si può dedurre che:

centro
per un punto di un piano passano infinite rette; P del fascio

• ogni piano contiene infiniti punti e infinite rette.


L’insieme delle infinite rette di un piano che passano
fascio di rette
per un punto P del piano stesso si chiama fascio proprio
di rette e P è il centro del fascio.

▶ Due rette orientate r e s si intersecano nel punto P. I punti A, C, D appartengono alla retta r e
i punti B e F appartengono alla retta s. Rappresenta graficamente le due rette, sapendo che:
• B segue P ma non segue F;
• C precede P e segue D;
• A segue C ma non precede P.

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T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

3 Gli enti fondamentali |▶ Esercizi a p. G27

■ Le semirette
Listen to it DEFINIZIONE
A ray is the set of points on Data una retta orientata e un suo pun­ O
a line that either all precede to O, chiamiamo semirette:
or all follow a given point. O
• l’insieme formato da O e da tutti i
O
a
punti che lo seguono;
b
• l’insieme formato da O e da tutti i
punti che lo precedono.

Il punto O si chiama origine della semiretta. La definizione afferma che su una retta
esistono due semirette opposte, aventi la stessa origine. L’origine è il solo punto che
due semirette opposte hanno in comune.

■ I segmenti
Listen to it DEFINIZIONE

A segment is the set of Data una retta orientata e due suoi


points of a line contained punti A e B, con A che precede B,
between two points, the end- chiamiamo segmento AB l’insieme A B
points of the segment.
dei punti della retta formato da A, da
B e dai punti che seguono A e prece­
dono B.

prolungamenti I punti A e B si chiamano estremi del segmento, i punti compresi fra A e B sono i
punti interni del segmento. Un segmento è nullo se i suoi estremi coincidono, ossia
A B se è privo di punti interni. Il segmento nullo è costituito da un solo punto.
Fissati due punti A e B, possiamo anche pensare alla retta AB divisa in tre parti: il
B segmento AB, la semiretta di origine A che non contiene B e la semiretta di origine
B che non contiene A. Queste due semirette vengono dette prolungamenti del seg­
C mento AB.
A
Due segmenti sono consecutivi se hanno in comune soltanto un estremo; sono adia-
segmenti consecutivi
centi quando sono consecutivi e appartengono alla stessa retta.

segmenti adiacenti ■ Le poligonali


A B C
DEFINIZIONE
D
Si dice poligonale una figura costitui­
ta da un insieme ordinato di segmenti B
in cui ciascun segmento e il successivo C

sono consecutivi.
A E

Una poligonale è chiusa se l’ultimo estremo coincide con il primo. In caso contrario
la poligonale è aperta. I segmenti di una poligonale si dicono anche lati della po­

G6
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T

TEORIA
ligonale. Una poligonale è intrecciata se almeno due suoi lati (non consecutivi) si
intersecano.

C B B
B D C C
F
E A

A A≡F
D
F D
primo
estremo ultimo
E E
estremo
a. Poligonale aperta. b. Poligonale chiusa. c. Poligonale intrecciata.

■ I semipiani
La definizione di semiretta è possibile perché un punto divide una retta in modo
che, «muovendosi» sulla retta, per passare da una semiretta all’altra bisogna «attra­
versare» il punto.
Il postulato di partizione del piano mediante una retta serve per introdurre un
concetto analogo per il piano.

POSTULATO
Una retta di un piano divide i punti del piano che non le appartengono in due
insiemi distinti, in modo che, se due punti appartengono allo stesso insieme,
allora il segmento di cui sono estremi non interseca la retta; se appartengono a
insiemi diversi, allora il segmento interseca la retta.

Il postulato dice che, se consideriamo una retta r (figura a lato), essa divide i punti
PQ interseca r
del piano in due insiemi a e b in modo che, per passare dall’insieme a all’insieme b,
r
dobbiamo «attraversare» r; mentre questo non succede se «restiamo», per esempio, Q
in b.
P
R α
DEFINIZIONE
origine β
Considerata una retta r di un S
semipiano
piano, un semipiano di origine r r r RS non interseca r
è l’insieme dei punti di r e di uno semipiano
dei due insiemi in cui il piano è
diviso da r.

Diciamo che i due semipiani originati da una retta in un piano sono opposti. La retta
origine di entrambi è la loro intersezione.

■ Figure convesse, figure concave ▶ Spiega perché la figura


costituita da due rette è
DEFINIZIONE
figura convessa figura concava una figura concava.
Una figura è convessa se due suoi
punti qualsiasi sono estremi di un seg­ A B
mento tutto contenuto nella figura.
In caso contrario la figura è concava.

G7
T Capitolo G1. La geometria del piano

■ Gli angoli
TEORIA

Listen to it DEFINIZIONE
angolo angolo
An angle can be considered Un angolo è ciascuna delle due parti
as either of the two parts di piano individuate da due semirette
of the plane bordered by aventi la stessa origine, incluse le due
two rays with a common V
endpoint. semirette. lati

vertice

Le due semirette sono i lati dell’angolo; il punto di origine in comune è il vertice


dell’angolo.

I punti che appartengono all’angolo, ma non ai suoi lati, sono i punti interni dell’an­
golo. Per indicare un angolo di vertice O e con lati le semirette a e b, usiamo il sim­
▶ In un piano traccia due
rette a e b che si interse-
W .
bolo aOb
cano in O. Considera le
possibili intersezioni fra Un angolo si può anche indicare con una lettera greca (per esempio: a, b, c).
un semipiano di origine a
e uno di origine b. Quali Quando due angoli hanno in comune soltanto il vertice e un lato, si dicono conse-
figure ottieni? cutivi.
Animazione Due angoli consecutivi i cui lati non comuni appartengono alla stessa retta si dicono
adiacenti.

ESEMPIO

b e

O a f V d
a. Gli angoli aÔb e bÔc sono consecutivi. b. Gli angoli dV̂e ed eV̂f sono adiacenti.

Angolo piatto, angolo giro, angolo nullo

• Un angolo è piatto quando i suoi lati


sono due semirette opposte; coincide
angolo
con un semipiano e spesso lo indiche­ piatto
remo con r.
O
• L’angolo giro è l’angolo i cui lati sono
angolo
semirette coincidenti e che coincide con giro
l’intero piano.
O
• Un angolo è nullo quando i suoi lati
sono due semirette coincidenti e non angolo
comprende altri punti oltre quelli dei O nullo
lati.

G8
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T

TEORIA
Gli angoli possono essere sia figure concave sia figure convesse. Per decidere se un
angolo è concavo o convesso, anziché ricorrere alla definizione precedente, possia­
mo considerare i prolungamenti dei suoi lati.

angolo concavo angolo convesso angolo piatto


A

α
β
O O π

B O

a. A eccezione dell’angolo giro, se b. Se un angolo non contiene al c. L’angolo piatto è convesso.


un angolo contiene al proprio proprio interno i prolungamenti dei π contiene il prolungamento dei suoi
interno i prolungamenti dei lati, lati, allora è convesso. lati, ma non al proprio interno.
allora è concavo. Infatti, comunque scegliamo due punti,
Infatti è possibile scegliere il segmento che li unisce è contenuto
due punti in modo che il segmento sempre interamente nell’angolo.
che li unisce non sia contenuto
interamente nell’angolo.

■ La congruenza delle figure


Quando parliamo di movimento rigido intendiamo dire che nell’ambito della geometria
euclidea si può pensare di spostare le figure senza deformarle. È un concetto che deve
essere considerato primitivo.

In geometria utilizzeremo la parola uguaglianza (e il simbolo =) soltanto per indi­


care la coincidenza punto a punto di due figure.

Useremo invece la parola congruenza per indicare la sovrapponibilità punto a punto


di una figura a un’altra mediante un movimento rigido.

DEFINIZIONE
Due figure sono congruenti se sono
sovrapponibili punto a punto l’una
all’altra mediante un movimento ri­
gido.

mediana = altezza
Per indicare la congruenza di due figure useremo il simbolo ,. C

AC ~
= BC
ESEMPIO Nel triangolo isoscele ABC (figura a lato) la mediana e l’altezza relative
alla base sono uguali, perché coincidono, mentre i lati AC e CB sono congruenti.
Lo indichiamo con: AC , CB.

Per la congruenza di figure valgono le seguenti proprietà che assumiamo come po­
A B
stulati.

G9
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

▶ Verifica le tre pro- POSTULATI


prietà con i triangoli della
figura. • Proprietà riflessiva: ogni figura è congruente a se stessa: 𝒜 , 𝒜.
• Proprietà simmetrica: se 𝒜 , ℬ, allora ℬ , 𝒜.

€ • Proprietà transitiva: se 𝒜 , ℬ e se ℬ , 𝒞, allora 𝒜 , 𝒞.

ℬ Pertanto la relazione di congruenza è una relazione di equivalenza.


Inoltre vale anche il seguente postulato.

POSTULATO
Sono congruenti fra loro: due rette, due semirette, due piani, due semipiani.

■ Il trasporto dei segmenti e degli angoli


Valgono i seguenti postulati.

Postulato del trasporto dei segmenti


Data una semiretta di origine O e un segmento AB, P A
sulla semiretta esiste ed è unico il punto P tale che O
OP , AB . B

Postulato del trasporto di angoli


Dati un semipiano, sulla cui origine si sia fissata p
una semiretta s di origine Ol, e un angolo aOb W di O' ∼ s b
origine O, c’è ed è unica la semiretta p appartenen­
Xlp . O ∼ a
W , sO
te al semipiano, tale che aOb
arco

estremi ■ Le linee piane


Se disegniamo un punto su un foglio e muoviamo la matita, senza staccarla dal foglio,
otteniamo una linea. Diremo che una linea piana è un insieme di punti ottenuti dal
movimento continuo di un punto del piano.
punti
interni La retta può essere vista come un caso particolare di linea. Ogni linea che non sia una
punti retta, una semiretta o un segmento viene detta linea curva o semplicemente curva.
esterni
Un tratto di curva compreso fra due suoi punti viene detto arco; i due punti si chia­
mano estremi.
Linea semplice chiusa.
Ogni linea è percorribile in due versi opposti. Immaginiamo di percorrere una linea,
partendo da un suo punto, sempre nello stesso verso. Se a fine percorso arriviamo
nuovamente al punto di partenza, la linea è chiusa; in caso contrario la linea è aperta.
Se poi, durante il percorso, incontriamo uno stesso punto più di una volta, allora la
linea è intrecciata. In caso contrario è semplice.

Ogni linea semplice chiusa divide l’insieme dei punti del piano che non le apparten­
gono in due regioni: una che contiene segmenti, ma non rette; l’altra che contiene
anche rette. I punti della prima regione si dicono interni alla linea, quelli della se­
Linea intrecciata aperta. conda si dicono esterni.

G10
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali T

TEORIA
POSTULATO
Partizione del piano mediante una linea chiusa
Una linea che congiunge un punto interno e un punto esterno di una linea chiusa
la interseca in almeno un punto.

Consideriamo un punto C e tutti i punti P, Q, R,… tali che CP , CQ , CR …


Diciamo anche che P, Q, R,… hanno distanza uguale da C. L’insieme di tali punti è
una particolare linea chiusa non intrecciata: la circonferenza.

DEFINIZIONE Listen to it
Dati su un piano i punti C e P, la cir- Q P raggio A circle can be defined as
conferenza di centro C e raggio CP centro the set of points with the
R same distance from a point.
è l’insieme dei punti del piano che
C
hanno da C distanza uguale a quella
di P. circonferenza
CR ~
= CP ~
= CQ

La parte di circonferenza compresa fra A


due suoi punti è un arco. arco AB cerchio ▶ Una circonferenza, un
arco di circonferenza,
L’insieme dei punti di una circonferenza B un cerchio sono figure
e di tutti quelli interni a essa è un cerchio. concave o convesse?
Accompagna le risposte
Ammettiamo il seguente postulato della circonferenza. con esempi.

POSTULATO
Presi a piacere, in un piano, un punto e un segmento, esiste una sola circonfe­
renza che ha per centro quel punto e per raggio quel segmento.

MATEMATICA E STORIA
I primi tre postulati Nel suo libro Elementi, Euclide chiede che si possa:
1. condurre una linea retta da un qualsiasi punto a ogni altro punto;
2. prolungare continuamente per diritto una retta terminata (noi diremmo un segmento);
3. descrivere una circonferenza con ogni centro e ogni distanza.
I primi due postulati vengono detti «postulati della riga» perché ci permettono di usare la
riga non graduata. Il terzo postulato è detto «postulato del compasso». Il compasso del
terzo postulato si chiude non appena lo solleviamo dal foglio, quindi in base a tale postulato non possiamo riportare una di-
stanza da un punto a un altro. Solo attraverso successive dimostrazioni Euclide giunge al trasporto di un segmento.
▶ Oltre ai postulati, Euclide formula delle nozioni comuni. Trova degli esempi.
Cerca nel web: Euclide, postulati, nozioni comuni.

■ I poligoni B
Nello studio della geometria euclidea hanno particolare importanza le figure che si C

generano tracciando poligonali chiuse e non intrecciate. A


D
DEFINIZIONE
Un poligono è l’insieme dei punti di una poligonale chiusa e non intrecciata e E
F
di tutti i suoi punti interni. poligono

G11
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

In generale, un poligono può essere convesso o concavo. Per brevità, se non faremo
altre precisazioni, useremo il termine poligono per indicare un poligono convesso.

▶ Disegna sei punti A, In un poligono:


B, C, D, E, F in modo
che ABCD sia un qua-
• i segmenti che formano la
A B
drilatero convesso, con
poligonale sono i lati; i loro
vertice
A, B, C, D disposti in estremi sono i vertici;
G
C
senso orario, E un punto
interno ad ABCD e F un • gli angoli convessi formati
F
Q
angolo
punto esterno, con EF dalle semirette di lati conse­ D interno
che interseca soltanto cutivi sono gli angoli del po­ P
lato R
BC. Indica se i poligoni E
ligono, o angoli interni; I
DABE, DEBC, ABFCD, angolo
ABECD sono figure
concave o convesse.
• gli angoli adiacenti agli angoli H esterno
S angolo
esterno
interni sono gli angoli ester-
ni; a ciascun angolo interno M L
corrispondono due angoli diagonali
esterni;
• i segmenti che hanno per estremi due vertici del poligono che non appartengono
allo stesso lato sono le diagonali.

Un poligono con tutti i lati congruenti è equilate- B C


▶ Abbiamo affermato

S
che in un poligono di ro, con tutti gli angoli congruenti è equiangolo.
n lati il numero delle Un poligono è regolare se è equilatero ed equian­ S S
diagonali d è dato dalla golo.
formula A D
n (n - 3)
Classifichiamo i poligoni in base al numero dei
d= . lati: un triangolo ha 3 lati, un quadrilatero 4, un S S
2
Verificalo per n = 3 , 4, pentagono 5, un esagono 6, un ettagono 7, un ot­

S
5, 6. tagono 8, un ennagono 9, un decagono 10 e via F E
Dimostra la validità della
legge per n qualsiasi. dicendo. esagono regolare

Animazione Si può dimostrare che in un poligono di n lati il numero d delle diagonali è:


n (n - 3)
d= 2 .

P 4 Le operazioni con i segmenti


e con gli angoli |▶ Esercizi a p. G30

O
■ Il confronto di segmenti
A≡O B≡P
Confrontare due segmenti significa stabilire se sono o non sono congruenti e, in
a AB ~
= OP quest’ultimo caso, quale dei due è maggiore.
Per effettuare il confronto basta sovrapporre i segmenti in modo che un estremo
D
dell’uno coincida con un estremo dell’altro.
• Se anche il secondo estremo coincide, i segmenti sono congruenti. Nell’esempio
in figura a, scriviamo: AB , OP .
C
• Se il secondo estremo di uno risulta interno all’altro (figura b), i due segmenti
A≡C B D non sono congruenti. Scriviamo:
b AB < CD AB 1 CD (AB minore di CD), CD 2 AB (CD maggiore di AB).

G12
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T

TEORIA
▶ Completa inserendo uno dei simboli 1, ,, 2.
Fai il confronto tra i segmenti con il compasso. D P

• AB EF
• FG DC G
• FQ FG A B C
F
• PF AB
• AB EG E Q

Costruzione per determinare un punto equidistante da due punti dati


Quello che segue è un esempio di costruzione con riga e compasso.
In queste costruzioni, caratteristiche della geometria euclidea, il compasso serve per
tracciare circonferenze o archi di circonferenza, la riga per congiungere punti e trac­
ciare segmenti, mentre non può essere usata per misurare, come siamo abituati a fare.
Dato un segmento AB, cerchiamo un punto C equidistante da A e da B, avente come
distanza quella del segmento stesso.
C
= =

A B A B

=
A B

C'
a. È dato il segmento AB. b. Tracciamo la circonferenza c. C e C' sono equidistanti da A e da B.
di centro A e raggio AB, poi la C appartiene alla circonferenza di
circonferenza di centro B e raggio AB. centro A, quindi AC ~= AB.
C appartiene anche alla circonferenza
di centro B, quindi BC ~
= AB.
Per la proprietà transitiva, AC ~
= BC.

Nella costruzione della figura b usiamo il postulato della circonferenza. Nella figura
c utilizziamo la definizione di circonferenza.

■ LÕaddizione e la sottrazione fra segmenti


Somma di segmenti
Dati due segmenti adiacenti AB e BC, la loro somma è il segmento AC, che ha
per estremi i loro estremi non comuni.

Scriviamo: AB + BC = AC .
Per estendere questa definizione a due segmenti qualsi­ C
asi, basta considerare due segmenti adiacenti che siano
congruenti a quelli dati. B D

L’addizione fra segmenti gode delle proprietà commu­ A

tativa e associativa. Inoltre, esiste l’elemento neutro,


E F
che è il segmento nullo.
AB + CD = EF

G13
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

▶ Verifica con esempi Valgono inoltre le seguenti proprietà.


che l’addizione fra Dati quattro segmenti AB, CD, EF, GH:
segmenti gode della
proprietà commutativa e
1. se AB , CD ed EF , GH , allora AB + EF , CD + GH , ossia somme di segmenti
associativa. congruenti sono congruenti;
2. se AB 2 CD ed EF 2 GH , allora AB + EF 2 CD + GH , se AB 1 CD ed
EF 1 GH , allora AB + EF 1 CD + GH , ossia somme di segmenti disuguali nel­
lo stesso senso sono disuguali nello stesso senso.

A B C Differenza di segmenti
AC – AB = BC
Dati i segmenti AB e AC (con AC 2 AB o AC , AB ), la differenza fra AC e AB
infatti è il segmento che, addizionato ad AB, dà come somma AC.
AB + BC = AC
Scriviamo: AC - AB = BC .
Dati quattro segmenti AB, CD, EF, GH, vale la seguente proprietà: se AB , CD ed
EF , GH (con AB 2 EF ), allora AB - EF , CD - GH , ossia differenze di segmenti
ordinatamente congruenti sono congruenti.

■ I multipli e i sottomultipli di segmenti


a Si chiama multiplo di un segmento a, secondo il numero naturale n 2 1, un
b segmento b congruente alla somma di n segmenti congruenti ad a.
b = 3a
b 1 Scriviamo b = na .
a = — = —b
3 3
Se n = 1, possiamo estendere la definizione, considerando in questo caso, come mul­
tiplo di a, a stesso. Se n = 0 , b è il segmento nullo.
Nella relazione precedente possiamo anche dire che a è sottomultiplo di b secondo
il numero n (con n ! 0 ).
b 1
Scriviamo a = n oppure a = n b.
m
Inoltre, con m numero naturale, la scrittura c = n b (con n ! 0 ) significa
m b
c = n b = ma n k.

ESEMPIO Il segmento a si ottiene


▶ Dati i segmenti 2
dal segmento b considerando il a=— b
=

MN, PQ, RS, tali 3


a
2 multiplo secondo 2 del sottomulti­
che PQ , RS e
5 plo secondo 3 di b:
=

3
MN , PQ , dimostra b
2 b 2
che: a = 2a 3 k = 3 b .
1 4
PQ + RS - MN , PQ.
2 5
Valgono i seguenti postulati.
Animazione
Postulato di Eudosso-Archimede per i segmenti
▶ Verifica geometrica- Dati due segmenti, che non siano congruenti o nulli, esiste sempre un segmento
mente la relazione dell’e- multiplo del minore che supera il maggiore.
sercizio sopra.

Animazione
Postulato di divisibilità dei segmenti
Dato un segmento, esiste il suo sottomultiplo secondo un qualsiasi numero na­
turale.

G14
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ Il punto medio di un segmento

TEORIA
Punto medio di un segmento
Il punto medio di un segmento è il punto

X
che lo divide in due segmenti congruenti. A M B
Vale il seguente postulato.

Unicità del punto medio


Esiste sempre il punto medio di un segmento ed è unico.

▶ Descrivi il procedimento per ottenere con riga e compasso la seguente costruzione per individuare il punto medio di un seg-
mento e utilizzala con un segmento scelto da te. (Esamineremo le giustificazioni delle costruzioni nei prossimi capitoli.)

1 P  P
2 AM ~
= MB
M
A B A B
A B
AP ~
= BQ
Q Q
a b c

Video

■ Il confronto di angoli
Confrontare due angoli significa stabilire se sono o non sono congruenti e, in
quest’ultimo caso, verificare quale dei due è maggiore.
Per effettuare il confronto basta sovrapporre un angolo all’altro, in modo che coin­
cidano i due vertici e un lato.
• Se anche il secondo lato risulta sovrapposto, come nella figura a, i due angoli
sono congruenti. Scriviamo:
a , b.
• Se il secondo lato di un angolo risulta interno all’altro, come nella figura b, i due
angoli non sono congruenti. Scriviamo:
a 1 b (a minore di b) oppure b 2 a (b maggiore di a).

α
α

β~

β
α

a α~
=β b α< β o β>α

G15
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

▶ Descrivi il procedimento, che puoi osservare nella figura, per la costruzione con riga e compasso di un angolo congruente a
un angolo dato e utilizzalo con un angolo scelto da te. (Nell’animazione c’è anche la giustificazione della costruzione: la esami-
neremo nel prossimo capitolo.)

R 2 B 1 B
AV ~
= QP 1
β~

AB ~
= QR

α β
Q P A V A V A V
a b c d

Animazione

■ L’addizione e la sottrazione fra angoli


Somma di angoli
W e bVc
Dati due angoli consecutivi aVb W , la loro somma è l’angolo aVc
W , che ha per
lati i loro lati non comuni.

W + bVc
Scriviamo: aVb W = aVc
W .
Se due angoli non sono consecutivi, otteniamo la somma con la seguente costruzione.

β β

βʼ
α α
O a
a. Disegniamo i due angoli α e β. b. Costruiamo un angolo consecutivo
ˆ = α + β.
ad α e congruente a β: aOb

Dati quattro angoli a, b, c, d, per l’addizione valgono le seguenti proprietà:


1. se a , b e c , d allora a + c , b + d , ossia somme di angoli congruenti sono
congruenti;
2. se a 2 b e c 2 d allora a + c 2 b + d , se a 1 b e c 1 d allora
a + c 1 b + d , ossia somme di angoli disuguali nello stesso senso sono disuguali
nello stesso senso.

Differenza di angoli
Dati gli angoli a e b (con a 2 b o a , b), la differenza fra a e b è l’angolo che,
addizionato a b, dà come somma a.

Scriviamo: a - b = c .
γ Dati quattro angoli a, b, c, d, vale la seguente proprietà: se a , b e c , d (con a 2 c),
α allora a - c , b - d , ossia differenze di angoli ordinatamente congruenti sono con­
β
gruenti.
γ =α −β
La differenza di due angoli congruenti è l’angolo nullo.

G16
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ I multipli e i sottomultipli di angoli

TEORIA
Per gli angoli valgono considerazioni analoghe a quelle viste per i segmenti, ma, per
poter ottenere sempre i multipli, è necessario estendere il concetto di angolo in modo
da poter ottenere angoli maggiori di un angolo giro.
Consideriamo un angolo aVb W e un verso di rotazio­
a b
ne, per esempio quello antiorario, come nella figura a.
L’angolo può essere pensato come l’insieme delle semi­
rette che si ottengono facendo ruotare, nel verso scelto,
la semiretta a fino a farla coincidere con b.
V
Consideriamo ora tutte le semirette che si ottengono a
da una rotazione della semiretta a, come quella della fi­ b
W ottenuto dal movimento di a fino
gura b: l’angolo aVb b
a sovrapporsi a b dopo aver effettuato un giro completo
è un angolo maggiore di un angolo giro.
La diversa e più ampia definizione di angolo che abbia­ V
a
mo esaminato permette di ottenere sempre la somma
di due angoli.

ESEMPIO Considerati gli angoli ab Y della figura, l’angolo Z


Y e cd Y esiste
Y + cd
pq , ab
ed è maggiore di un angolo giro.

q
^ ~
pq ^ + cd
= ab ^
α d
a
β’
β
p
c α’
b
α’ ~
= α β’ ~

Questo modo di considerare gli angoli permette anche di definire un multiplo b di


un angolo a secondo un numero n qualsiasi.

Si chiama multiplo di un angolo a, secondo il numero naturale n 2 1, un an­


golo b che sia la somma di n angoli congruenti ad a.

Scriviamo:
b = na .
Se n = 1, possiamo estendere la definizione, considerando in questo caso, come mul­
tiplo di a, a stesso. Se n = 0 , b è l’angolo nullo.
Nella relazione precedente possiamo anche dire che a è sottomultiplo di b secondo
il numero n (con n ! 0 ).

Scriviamo:
b 1
a= n oppure a = n b.
m
Inoltre, con m numero naturale, la scrittura c = n b (con n ! 0 ) significa
m 1
c = n b = m ` n bj .

G17
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

ESEMPIO L’angolo β è multiplo dell’angolo α secondo n = 3 . L’angolo γ è mul­


tiplo secondo m = 2 del sottomultiplo secondo n = 3 dell’angolo β.

▶ Disegna gli angoli


a , b, c tali che
1
a = 4b e c = a. β = 3α
3 β
1
Completa: α α = —β
3
• a, c; 1 2
γ γ =2 — β = —β
• b, a; 3 3
• b, c;
• c, b.

Valgono inoltre i seguenti postulati.

Postulato di Eudosso-Archimede per gli angoli


Dati due angoli, che non siano congruenti o nulli, esiste sempre un angolo mul­
tiplo del minore che supera il maggiore.

Postulato di divisibilità degli angoli


Dato un angolo, esiste il suo sottomultiplo secondo un qualsiasi numero naturale.

■ La bisettrice di un angolo
DEFINIZIONE
La bisettrice di un angolo è la semiretta uscen­
bisettrice
te dal vertice che divide l’angolo in due angoli
congruenti.

Vale inoltre il seguente postulato.

Unicità della bisettrice


Per un qualsiasi angolo esiste ed è unica la bisettrice.

▶ Descrivi il procedimento per ottenere con riga e compasso la seguente costruzione per trovare la bisettrice di un angolo e
utilizzala con un angolo scelto da te. (Esamineremo le giustificazioni delle costruzioni nei prossimi capitoli.)

A A A
AC ~
= BC α~

α C
V V C V
β

B B B
2
a b c

Video

G18
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli T
■ Angoli retti, acuti, ottusi

TEORIA
DEFINIZIONE
Un angolo che sia:
• metà di un angolo piatto è un angolo retto;
• minore di un angolo retto è un angolo acuto;
• maggiore di un angolo retto e minore di un angolo piatto è ottuso.

α= π β< π γ> π
2 2 2

α
β γ

angolo retto angolo acuto angolo ottuso

r
Indicheremo l’angolo retto con 2 . ▶ Dimostra che tutti gli
angoli retti sono con-
Poiché tutti gli angoli piatti sono congruenti, anche tutti gli angoli retti sono con­ gruenti.
gruenti fra loro.
Inoltre, possiamo vedere l’angolo giro come il doppio di un angolo piatto e quindi
lo indichiamo con 2r.

Due angoli sono supplementari se la loro somma è un angolo piatto.


Due angoli sono complementari se la loro somma è un angolo retto.
Due angoli sono esplementari se la loro somma è un angolo giro.

β β β
α α α

α e β supplementari α e β complementari α e β esplementari


α + β= π α +β= π α + β = 2π
2

■ Angoli complementari di uno stesso angolo


TEOREMA
Se due angoli sono complementari di uno stesso angolo, o di angoli ordinata­ α
mente congruenti, allora sono congruenti.
γ
r r
Ipotesi 1. a + c , 2 ; 2. b + c , 2 ; Tesi a , b. β

DIMOSTRAZIONE
r r
Per l’ipotesi 1: a + c , 2 , da cui a , 2 - c .
r r
Per l’ipotesi 2: b + c , 2 , da cui b , 2 - c .

Poiché tutti gli angoli retti sono congruenti fra loro e differenze di angoli ordina­
tamente congruenti sono congruenti, si deduce che a , b.

G19
T Capitolo G1. La geometria del piano

■ Gli angoli opposti al vertice


TEORIA

▶ Verifica con un DEFINIZIONE


disegno che l’unione Due angoli si dicono opposti al vertice se hanno
dei punti di due angoli
in comune il vertice e i lati di un angolo sono i
opposti al vertice è una O
figura concava. prolungamenti dei lati dell’altro.

Se due angoli sono opposti al vertice, hanno in comune il vertice e i loro lati appar­
tengono alle stesse rette.

■ Il teorema degli angoli opposti al vertice


Listen to it TEOREMA
b a9
Opposite angles are con- Se due angoli sono opposti al vertice, allora sono
gruent. congruenti. α β
O
a b9

Ipotesi a e b opposti al vertice; Tesi a , b.

DIMOSTRAZIONE

b γ a′ b γ a′ b γ a′

α β α β α β
O O O

a b′ a b′ a b′

ˆ
a. Indichiamo con γ l’angolo bOa′. b. Osserviamo che α e γ sono c. Osserviamo che anche β e γ sono
supplementari: α + γ ≅ π. supplementari: β +γ ≅ π.

a + c , r poiché adiacenti, quindi a , r - c ;


b + c , r poiché adiacenti, quindi b , r - c .

Poiché tutti gli angoli piatti sono congruenti fra loro e differenze di angoli con­
gruenti sono congruenti, si deduce che a , b.

Nel dimostrare il teorema precedente abbiamo anche dimostrato che angoli supple-
mentari dello stesso angolo, o di angoli congruenti, sono congruenti, utilizzando
uno schema analogo a quello del teorema degli angoli complementari di uno stesso
angolo o di angoli congruenti.
Si può anche dimostrare che gli angoli esplementari dello stesso angolo o di angoli
congruenti sono congruenti.

G20
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure T

TEORIA
5 Lunghezze, ampiezze,
misure |▶ Esercizi a p. G42

■ Le lunghezze e le ampiezze
La relazione di congruenza fra segmenti è una relazione di equivalenza.
Possiamo allora dividere l’insieme dei segmenti in classi di equivalenza, ognuna con­
tenente tutti i segmenti fra loro congruenti. Ogni classe di equivalenza indica una
proprietà comune ai segmenti che le appartengono: la lunghezza.

DEFINIZIONE
La lunghezza di un segmento è la classe di equivalenza, della relazione di con­
gruenza fra segmenti, a cui appartiene il segmento.

B AB ~
= CD
Due segmenti congruenti hanno lunghezza uguale.
C
Indichiamo una lunghezza con una lettera minuscola (a, b, c, …) o precisando gli
estremi di un segmento che abbia quella lunghezza (AB, PQ, EF, …). A D
Le lunghezze si possono confrontare, sommare e sottrarre riferendosi ai segmenti
stessa lunghezza
relativi.

DEFINIZIONE P
distanza fra P e Q
La distanza fra due punti è la lunghezza del segmento che congiunge i due
punti.
Q
Quanto detto per segmenti e lunghezze può essere ripetuto per angoli e ampiezze.

DEFINIZIONE stessa ampiezza


L’ampiezza di un angolo è la classe di equivalenza, della relazione di congruenza
fra angoli, a cui appartiene l’angolo. α

β
Due angoli congruenti hanno ampiezza uguale.
α~

Y , a, …).
V , ab
Indichiamo le ampiezze come gli angoli ( ABC

■ Le misure
Per misurare la lunghezza di un segmento PQ, fissiamo la lunghezza di un altro
m m
segmento AB, non nullo, come unità di misura: se PQ = n AB , con n numero
m
razionale positivo o nullo, diciamo che n è la misura della lunghezza di PQ rispetto
ad AB e che le lunghezze PQ e AB sono commensurabili.
PQ m
Possiamo scrivere l’uguaglianza come rapporto AB = n e dire che il rapporto fra
m
le lunghezze PQ e AB è n .

Indichiamo le misure con simboli come PQ, ED, AC, …


Le misure sono dei numeri, quindi questi simboli non vanno confusi con PQ, ED,
AC, …, che indicano segmenti o lunghezze.

G21
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

ESEMPIO Se consideriamo i segmenti della figura e


PQ = 3
– Q
prendiamo come unità di misura la lunghezza di AB, 4
indicandola con u:
3 3 PQ 3 3
PQ = 4 AB = 4 u " AB = 4 ; PQ = 4 . P

A B
u

Di solito utilizziamo come unità di misura per le lunghezze il metro (m) e i suoi
multipli o sottomultipli. Per esempio, il centimetro (cm) è il sottomultiplo del metro
rispetto a 100.
Il concetto di misura può essere esteso anche al caso di lunghezze incommensurabili,
tali cioè che la misura di una rispetto all’altra non è un numero razionale. In questo
caso la misura è un numero reale di cui, nei problemi, si può utilizzare un valore
▶ In un triangolo rettan- approssimato.
3
golo il cateto AB è A
4 ESEMPIO Calcoliamo la misura di BC, sapendo che ABC
del cateto AC e la loro
somma è 35 cm. è un triangolo rettangolo e che AB = 3 e AC = 4 .
Qual è la lunghezza in Applichiamo il teorema di Pitagora:
centimetri dell’ipote- 4
nusa? Quanto misura BC = AC 2 - AB 2 = 42 - 32 = 7 - 2, 6 . 3
rispetto ad AB?

Animazione B ? C

Per le misure delle ampiezze degli angoli valgono considerazioni analoghe a quelle
viste per le lunghezze e le loro misure.
m m
Se a e b sono le ampiezze di due angoli e a = n b , con n numero razionale po­
m
▶ Determina le ampiezze sitivo o nullo, diciamo che n è la misura di a rispetto a b.
di due angoli sapendo
che la loro differenza è Indichiamo la misura dell’am­
30° e la loro somma è piezza a di un angolo ancora
66°. con a. Utilizziamo come unità
Qual è la misura dell’am-
di misura delle ampiezze degli 180°
piezza del minore rispet- 90°
to a quella del maggiore? angoli il grado sessagesima­
le, sottomultiplo rispetto a 360
dell’angolo giro.
Un angolo piatto ha ampiezza
180°, un angolo retto 90°.

MATEMATICA INTORNO A NOI


Senza bussola Esistono varie tecni-
che di orientamento per riconoscere
la propria posizione anche in un luogo
inesplorato e forse quella più comune
è l’uso della bussola. Non sempre
però si ha a disposizione questo stru-
mento.
▶ Riusciresti a trovare il Nord usando
solo un comune orologio da polso e il
Sole?

La risposta

G22
In sintesi T

TEORIA
IN SINTESI
La geometria del piano
punti della retta formato da A, da B e dai punti
■ Oggetti geometrici e proprietà che seguono A e precedono B.
Una figura geometrica è un qualsiasi insieme di
Due segmenti sono:
punti. Lo spazio è l’insieme di tutti i punti. Fra le
proprietà geometriche, alcune sono espresse • consecutivi se hanno in comune solo un
mediante postulati: proprietà che accettiamo estremo;
come vere. Le altre sono descritte da teoremi, • adiacenti se sono consecutivi e appartengono
ossia proposizioni che devono essere dimostrate. alla stessa retta.

G
■ I postulati di appartenenza segmento BC
e d’ordine
B C E F P Q R
Postulati di appartenenza estremi segmenti segmenti
1. A una retta appartengono almeno due punti consecutivi adiacenti
distinti e a un piano almeno tre punti distinti
non allineati. Data una retta r di un piano, un semipiano di
2. Due punti distinti appartengono a una retta e origine r è l’insieme dei punti di r e di uno dei
a una sola. due insiemi in cui il piano è diviso da r.
3. Tre punti distinti e non allineati appartengono In una figura convessa, presi due punti qualsiasi,
a un piano e a uno solo. il segmento che li congiunge è contenuto tutto
4. Considerata una retta su un piano, c’è almeno un nella figura. In una figura concava questa pro-
punto del piano che non appartiene alla retta. prietà non è vera per almeno due punti.
5. Se una retta passa per due punti di un piano, Un angolo è ciascuna delle due parti di piano
allora appartiene al piano. individuate da due semirette aventi la stessa ori-
Postulati d’ordine gine, incluse le due semirette.
1. Se A e B sono due punti distinti di una retta, o Due angoli sono:
A precede B, o B precede A. • consecutivi se hanno in comune il vertice e
2. Se A precede B e B precede C, allora A precede C. un lato e giacciono da parti opposte rispetto
3. Preso un punto A su una retta, c’è almeno un al lato in comune;
punto che precede A e uno che segue A. • adiacenti se sono consecutivi e i lati non
comuni appartengono alla stessa retta.
4. Presi due punti B e C su una retta, con B che
precede C, c’è almeno un punto A della retta
b
che segue B e precede C. a
lati

■ Gli enti fondamentali V


P

Data una retta orientata e un suo punto O, sono vertice O


angoli angoli
semirette: ˆ
angolo aVb consecutivi adiacenti
• l’insieme formato da O e da tutti i punti che lo
precedono; Un angolo è piatto quando i suoi lati apparten-
• l’insieme formato da O e da tutti i punti che lo gono alla stessa retta. L’angolo giro è l’angolo
che coincide con l’intero piano.
seguono.
Data una retta orientata e i suoi punti A e B, con Due figure sono congruenti se sono sovrapponi-
A che precede B, il segmento AB è l’insieme dei bili mediante un movimento rigido.

G23
T
TEORIA Capitolo G1. La geometria del piano

Dati nel piano i punti O e A, la circonferenza di Due angoli sono:


centro O e raggio OA è l’insieme dei punti del • complementari se la loro somma è un angolo
piano che hanno da O distanza uguale a quella di retto;
A. L’insieme dei punti di una circonferenza e dei
suoi punti interni si chiama cerchio.
• supplementari se la loro somma è un angolo
piatto;
Un poligono è l’insieme dei punti di una poligo- • esplementari se la loro somma è un angolo
nale chiusa e non intrecciata e di tutti i suoi punti giro.
interni. Teorema. Se due angoli sono complementari di
Un poligono con tutti i lati congruenti è equila- uno stesso angolo, allora sono congruenti.
tero, con tutti gli angoli congruenti è equiango-
Due angoli sono opposti al vertice se hanno in
lo. Un poligono è regolare se è equilatero ed
comune il vertice e i lati di un angolo sono i pro-
equiangolo.
lungamenti dei lati dell’altro.
Teorema. Se due angoli sono opposti al vertice,
■ Le operazioni con i segmenti e con allora sono congruenti.
gli angoli
Per i segmenti è possibile fare il confronto ed ese-
guire le operazioni di addizione e di sottrazione. α β
V
Inoltre, definiamo multiplo del segmento a
secondo il numero naturale n il segmento b: α~

• somma di n segmenti congruenti ad a, se
n 2 1;
• uguale ad a, se n = 1; ■ Lunghezze, ampiezze, misure
• uguale al segmento nullo, se n = 0 . La lunghezza di un segmento è la classe di equi-
valenza, della relazione di congruenza fra seg-
Scriviamo: b = na . menti, a cui appartiene il segmento.
Se n ! 0 , possiamo anche dire che a è sottomul-
La distanza fra due punti è la lunghezza del seg-
b
tiplo di b e scriviamo a = n . mento che congiunge i due punti.
L’ampiezza di un angolo è la classe di equivalen-
A B C D za, della relazione di congruenza fra angoli, a cui
CD appartiene l’angolo.
AB = CD = 3AB
3
Per misurare la lunghezza di un segmento PQ,
Il punto medio di un segmento è il punto che lo fissiamo la lunghezza di un altro segmento AB,
m
divide in due segmenti congruenti. non nullo, come unità di misura: se PQ = n AB ,
m
Anche per gli angoli è possibile fare il confronto, con n numero razionale positivo o nullo, dicia-
eseguire le operazioni di addizione e di sottra- m
mo che n è la misura della lunghezza di PQ
zione, definire multipli e sottomultipli.
rispetto ad AB e che le lunghezze PQ e AB sono
La bisettrice di un angolo è la semiretta uscente commensurabili.
dal vertice che divide l’angolo in due angoli con-
Per misurare l’ampiezza di un angolo a fissiamo
gruenti.
l’ampiezza x di un angolo b, non nullo, come
Un angolo retto è la metà di un angolo piatto. unità di misura.
Un angolo acuto è minore di un angolo retto. m m
Se a = n b , con n numero razionale positivo
Un angolo ottuso è maggiore di un angolo retto
m
e minore di un angolo piatto. o nullo, diciamo che n è la misura di a rispetto
a b.

G24
Paragrafo 2. I postulati di appartenenza e d’ordine E
CAPITOLO G1

ESERCIZI
ESERCIZI
1 Oggetti geometrici e proprietà |▶ Teoria a p. G2

1 VERO O FALSO? 3 Trasforma nella forma «Se..., allora...» i seguenti


•• ••
a. Un ente geometrico primitivo non enunciati.
viene definito. V F a. «Ogni corpo non vincolato cade verso il
b. Un punto è una figura geometrica. V F centro della Terra.»
c. Un teorema è una proposizione b. «Immergendo un corpo caldo in acqua fred-
che si deduce dai postulati. V F da, essa si riscalda.»
d. Postulati e teoremi sono enunciati c. «Una pallina lanciata verso l’alto ricade a
accettati come veri. V F terra.»
d. «Toccando il fuoco, ci si brucia.»
2 TEST Quale tra i seguenti è il teorema inverso
••
del seguente: «Il prodotto di due numeri naturali 4 Scrivi di fianco a ogni enunciato se è una defi-
••
• pari se almeno uno dei due fattori • pari»? nizione o una proprietà.
A Il prodotto di due numeri naturali pari è un a. «Azimut è l’angolo compreso tra il circolo
numero pari. verticale di un astro e il meridiano del luogo
di osservazione.»
B Se il prodotto di due numeri naturali è pari,
allora almeno uno dei due fattori è dispari. b. «Il cielo è azzurro.»
C Se il prodotto di due numeri naturali è pari, c. «Il poliuretano è una materia plastica usata
allora almeno uno dei due fattori è pari. per le fibre sintetiche e nella preparazione di
vernici e adesivi.»
D Il prodotto di due numeri naturali è dispari
se i due fattori sono entrambi dispari.

2 I postulati di appartenenza e d’ordine |▶ Teoria a p. G4

I postulati di appartenenza

5 VERO O FALSO? Utilizza gli assiomi di appartenenza per giustificare le


••
a. Tre punti distinti definiscono seguenti affermazioni.
sempre un piano. V F

b. Esiste un solo piano che passa per 6 Tre punti non allineati individuano tre rette
••
due punti. V F distinte.
c. Per due punti distinti passano una
sola retta e un solo piano. V F 7 Una retta è un sottoinsieme proprio del piano.
••
d. Esiste sempre un solo piano che
passa per una retta e per un punto 8 Due rette distinte che si intersecano in un punto
che non appartiene alla retta. ••
V F appartengono allo stesso piano.

G25
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

9 EUREKA! Uno strano piano APPROFONDIMENTO


••
Sia P = {a, b, c, d, e} un insieme qualsiasi di cin- Punti, rette e postulati La figura rappresenta un
que elementi distinti. modello in cui il piano è costituito da quattro punti dise-
gnati in rosso e le rette sono le linee chiuse in blu.
Sia R = {{x, y} x, y ! P, x ! y} l’insieme di tut- Scrivi quali postulati di appartenenza della retta sono validi
ti i sottoinsiemi di P formati da due elementi per questo modello.
distinti di P.
A B
Detto «piano» l’insieme P, detti «punti» i suoi
elementi e detti «rette» gli elementi di R, posso-
no pensarsi validi senza contraddizioni i primi
tre postulati di appartenenza della geometria del
piano euclideo? Quante sono le «rette» in que-
sto modello di «piano»? [sì; 10]
D C

Risoluzione - 6 esercizi in pi•.

I postulati d’ordine

10 VERO O FALSO? Considera la seguente figura e 11 COMPLETA le seguenti frasi, stabilendo l’ordine
•• ••
scrivi di fianco a ogni affermazione se è vera o fra i punti indicati: specifica se un punto precede
falsa (il verso di percorrenza della retta è indica- o segue un altro punto (il verso di percorrenza
to dalla freccia). della retta in figura è indicato dalla freccia).
B
B C D
A
A

C D E

a. C precede E. V F
A B; B A;
b. E precede D. V F

c. D segue C. V F A D; D A;
d. A precede C. V F
C segue ; C A;
e. B segue A. V F

f. E segue B. V F C precede ; D precede .

12 FAI UN ESEMPIO Indica su quali delle seguenti figure è possibile definire una relazione d’ordine e, quando
••
non è possibile, mostra un esempio che giustifichi la tua risposta.

13 Rappresenta su una retta orientata i punti A, B, C, D, E, F in modo che: A preceda F ma non B; C segua B
••
e preceda A; E segua A ma non preceda né F né D.

G26
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali E

ESERCIZI
Giustifica mediante i postulati di appartenenza e d’ordine le seguenti affermazioni, aiutandoti con un disegno.

14 Due rette distinte hanno al più un solo punto in


•• 17 ESEMPIO DIGITALE Per un punto di un
comune. ••
piano passano infinite rette.
15 Ogni piano contiene infiniti punti.
••
18 Date due rette, esiste almeno un punto che non
16 Ogni piano contiene infinite rette. ••
•• appartiene a nessuna delle due.

3 Gli enti fondamentali |▶ Teoria a p. G6

Semirette, segmenti e poligonali

19 VERO O FALSO? 22 VERO O FALSO?


•• ••
a. Due segmenti adiacenti sono anche C
consecutivi. V F
D
b. Due segmenti consecutivi sono
anche adiacenti. V F B

Considera la figura
A B C
A
c. L’intersezione del segmento AB
con il segmento BC è B. V F a. A e B sono punti interni del
d. L’intersezione della semiretta BC, segmento AB. V F

di origine B, con la semiretta AB, b. AB e BC sono segmenti adiacenti. V F

di origine A, è B. V F c. AD e DC sono segmenti consecutivi. V F

e. Una poligonale intrecciata non d. ABCD è una poligonale chiusa. V F


può essere chiusa. V F
e. AB e CD sono segmenti adiacenti. V F

23 VERO O FALSO?
20 SPIEGA PERCHÉ Alessandro: «In un segmento ••
•• a. Due segmenti con un estremo
ci sono infiniti punti». Carlo: «Allora è illi-
mitato!». in comune si dicono consecutivi. V F

Spiega perché Alessandro ha ragione e Carlo no. b. Due segmenti adiacenti possono
avere anche più di un punto
21 TEST A che ora la lancetta delle ore e quella dei in comune. V F
••
minuti possono essere descritte come due seg-
c. Se due segmenti consecutivi
menti adiacenti?
appartengono alla stessa retta,
A Alle 17. C Alle 19. sono adiacenti. V F

B Alle 18. D Alle 20. d. Due segmenti che appartengono


alla stessa retta si dicono adiacenti. V F

24 ASSOCIA ciascuna frase alla relativa corretta scrittura simbolica e per ogni affermazione fai una possibile
••
rappresentazione grafica.
1. Il punto A non appartiene alla retta r. a. C ! DE
2. La retta a interseca la retta b nel punto P. b. t + a = {P}
3. Il punto C appartiene al segmento DE. c. a + b = Q
4. La retta t interseca il piano a nel punto P. d. A !
5. Le rette a e b non si intersecano. e. a + b = {P}

G27
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

Semipiani e angoli
B
25 COMPLETA le scritture in riferimento alla figura, utiliz- C
••
zando anche i simboli !, ! , + (a e b sono i due semipiani
di origine r).
a. A ! d. CD + !Q
α A r
b. BD r!Q e. B b β

c. C a f. a b=r D

26 Disegna due rette in modo che l’intersezione di due dei quattro semipiani originati dalle rette sia ancora
••
un semipiano. Cosa puoi dire degli altri due semipiani?

27 VERO O FALSO?
••
a. ABCDEF è una figura concava. V F E D
V è convesso.
b. E FA V F
C γ
c. c è concavo. V F F β
d. b è concavo. V F
α
e. a è convesso. V F A B

28 EUREKA! Convesso è bello Quali di questi sottoinsiemi del piano sono figure convesse?
••
I. Un esagono qualunque.
II. L’unione di due figure convesse.
III. L’intersezione di due figure convesse.
A I e II. B I e III. C II e III. D I, II e III. E Nessuna delle risposte precedenti.
(USA Northern State University: 48th Annual Mathematics Contest, 2001)

29 FAI UN ESEMPIO Con esempi, aiutandoti con un 31 TEST Nella figura è falsa la relazione:
•• ••
disegno, fai vedere che: W d + dO
cO We = Od
A
a. l’unione di due figure convesse può essere Wc + bO
Wc = bO
Wc
B aO
concava; c d
C W , bO
aOd Wd = aOd
W b
b. l’intersezione di due figure concave può e
a
essere convessa; D Wc + bO
aO Wd = aOd
W
c. l’unione di due figure concave può essere E Wc + dOe
bO W =Q O
convessa.
30 TEST Quale dei seguenti enunciati è falso? 32 VERO O FALSO?
•• ••
A Un angolo ottuso è minore di un angolo c b
piatto.
B Un angolo retto è minore di un angolo
ottuso. d O a

C Un angolo ottuso è doppio di un angolo W è un semipiano.


a. L’angolo aOd V F
retto. W e bO
b. aOb Wc sono adiacenti. V F

D Un angolo ottuso è convesso. W e cOd


c. aOb W sono consecutivi. V F

E Un angolo acuto è convesso. Wc e cOd


d. bO W sono consecutivi. V F

G28
Paragrafo 3. Gli enti fondamentali E

ESERCIZI
33 VERO O FALSO? 34 Scrivi tutte le coppie di angoli consecutivi e di
•• ••
a. Due angoli consecutivi sono angoli adiacenti che vedi nella figura.
anche adiacenti. V F

b. Due angoli adiacenti sono


anche consecutivi. V F

c. Se due angoli hanno il vertice γ


in comune, allora sono consecutivi. δ
V F β
d. Se un angolo ha i lati coincidenti,
allora è nullo. V F α

e. In un angolo piatto i lati


coincidono. V F

MATEMATICA E STORIA
Che cos’è un angolo? Leggi le seguenti definizioni, numerate da 8 a 12, tratte dagli Elementi di Euclide e riguardanti il con-
cetto di angolo.

«8. Un angolo piano è l’inclinazione reciproca di due linee in un piano le quali si


incontrino e non giacciano in linea retta.»
«9. Quando le linee che comprendono l’angolo sono rette, l’angolo è detto ret-
tilineo.»
«10. Quando una retta innalzata a partire da un’altra retta forma con essa angoli
adiacenti uguali fra loro, ciascuno dei due angoli è retto e la retta si dice perpen-
dicolare a quella su cui è innalzata.»
«11. Dicesi angolo ottuso l’angolo maggiore di un angolo retto.»
«12. Dicesi acuto l’angolo minore di un angolo retto.»

a. Realizza opportune figure che illustrino nel modo secondo te più corretto e com- Euclide ritratto nella «Scuola d’Atene»
pleto ciascuna delle definizioni precedenti. Osserva, nella definizione 8, il termine di Raffaello (Vaticano, Stanza della
«linea»: potrai interpretarlo in modo molto ampio, non solo nel senso di «linea retta». Segnatura, 1508-1511).
b. Rivedi le definizioni che coinvolgono il concetto di angolo riportate nelle pagine della
teoria di questo capitolo. Confrontale con quelle tratte direttamente dagli Elementi di Euclide (riportate qui sopra), soffer-
mandoti in particolare sui termini che in esse vengono usati: nelle definizioni degli Elementi trovi alcuni termini vaghi e di
difficile interpretazione?

Risoluzione - Un esercizio in più - Attività di ricerca: Angoli, astronomia, orologi.

La congruenza delle figure

35 VERO O FALSO? 36 EUREKA! Che figure! Siano F1 , F2 e F3 figure


•• ••
a. Tutti i punti sono congruenti. V F
qualsiasi del piano euclideo. Quale affermazione
tra le seguenti è falsa?
b. Tutte le semirette sono congruenti. V F
A Se F1 è congruente a F2 e F2 è congruente a
c. Se due figure sono uguali, allora F3 , allora F1 è congruente a F3 .
sono congruenti. V F
Date F1 e F2 congruenti tra loro, è possibile
B
d. Se due figure sono congruenti, che F1 + F2 = Q .
allora sono uguali. V F
C Se F1 e F2 non sono congruenti tra loro, non
e. Una retta e un segmento non esiste alcuna figura F3 che sia congruente sia
possono essere congruenti. V F a F1 sia a F2 .
f. Un angolo e un semipiano non D Data F1 , esiste almeno una figura F2 del pia-
possono essere congruenti. V F no, congruente a F1 e tale che F1 + F2 = Q .

G29
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

Le linee piane

37 di curva aperta intrecciata, di


FAI UN ESEMPIO 39 Disegna a tuo piacimento tre curve chiuse. Per
•• ••
curva semplice chiusa, di curva intrecciata ogni curva, evidenzia con due colori diversi la
chiusa. parte interna e quella esterna. All’interno di
ogni curva disegna quattro segmenti e all’ester-
38 Disegna a tua scelta cinque curve chiuse, evi- no disegna quattro rette.
••
denziando con colori diversi le parti interne.

I poligoni
40 VERO O FALSO? 42 VERO O FALSO?
•• ••
a. L’insieme dei segmenti che a. Se un poligono è concavo, ha almeno
costituiscono il bordo di un una diagonale esterna al poligono. V F

poligono è una poligonale. V F b. Un quadrilatero non può essere


b. In un poligono il numero dei lati concavo. V F

è uguale al numero dei vertici. V F c. Un poligono convesso non può


c. In un poligono il numero avere un angolo concavo. V F

degli angoli esterni è maggiore di d. Un esagono ha 6 diagonali. V F


quello degli angoli interni. V F
e. Se un poligono ha gli angoli
d. Un poligono è equilatero se e solo congruenti, è regolare. V F
se è equiangolo. V F

e. I poligoni regolari sono convessi. V F 43 Determina il numero delle diagonali di un poli-


••
gono di:
41 TEST Il numero delle diagonali di un poligono
••
a. 10 lati; c. 12 lati;
con n lati:
b. 11 lati; d. 13 lati.
A è sempre superiore a n.
B può essere uguale a n. 44 Riesci, deducendolo dai risultati ottenuti nell’e-
••
sercizio 43, a determinare il numero delle diago-
C è n - 2. nali di un poligono di 14 lati senza applicare la
D è sempre un numero pari. formula?

4 Le operazioni con i segmenti e con gli angoli |▶ Teoria a p. G12

Il confronto di segmenti

45 VERO O FALSO? x x x x
•• A B C D E

a. AB + BC , CD + DE . V F

b. AC 2 CE . V F

c. BE 2 AB . V F

46 Dato il segmento AB, disegna su r con il compasso un segmento CD , AB .


••

B B
r r
A
A A D
B
C
r
a b c

G30
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E

ESERCIZI
47 COMPLETA Utilizzando il compasso, confronta i seguenti segmenti e inserisci al posto dei puntini uno dei
••
tre simboli ,, 2, 1.
G
AB CD AB EF B F
N
AB GH CD EF
CD GH EF MN
GH MN CD MN C D
E M
AB MN EF GH A H

L’addizione e la sottrazione fra segmenti

48 È vero che la somma di due segmenti si ottiene disponendo i due segmenti dati uno consecutivamente
••
all’altro? E la somma di due angoli?

49 Facendo riferimento alle figure dell’esercizio 47, costruisci i segmenti somma.


••
AB + MN ; EF + GH ;
GH + MN ; CD + MN ;
CD + EF ; CD + GH ;
AB + GH ; EF + MN .

50 Facendo riferimento ai segmenti dell’esercizio 47, costruisci i segmenti differenza.


••
AB - CD ; AB - GH ; EF - CD ; GH - MN .

51 VERO O FALSO?
••
a. Due segmenti sono sempre sommabili. V F

b. La differenza fra segmenti gode della proprietà associativa. V F

c. Somme di segmenti non congruenti non sono congruenti. V F

d. La differenza di due segmenti può essere il segmento nullo. V F

TEST Gli esercizi 52 e 53 si riferiscono alla figura riportata sotto. I segmenti contrassegnati con lo stesso
simbolo sono tra loro congruenti.

52 Il segmento somma AB + BC è congruente a:


••
A AB + CD .
B AB + CG .
C BC + CD . E

D FG .
S

F
D
C
53 Il segmento EC - CD è minore di:
B
S

••
S

A
A CG - BC
G
B AB.
C BC.
D AD.

G31
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

I multipli e i sottomultipli di segmenti


COMPLETA

54 Scrivi le relazioni esistenti fra le seguenti coppie di segmenti.


••
H S
N S Z
C D
N
M
L N N N N N T

E K
A B
F

CD = 2AB EF = HK = SZ =

AB = MN = ST = T LT =

55 Completa osservando la figura. 56 Completa osservando la figura. A


•• ••
a. AB , DB a. AB , DE
b. AC , AB b. AC , AB D E F
S
S

S
S
S

A C D B
c. , 2CD c. , CB
d. EF , d. EF ,
S
S

E F
e. EF , AB e. DE , AC C
1 2
f. DB , 3 f. DF , 5
3 3
g. CD , 2 g. , 5 AB
B

57 VERO O FALSO?
•• MATEMATICA
INTORNO A NOI
x x x x Calcio a 5 Nicola e i suoi
A B C D E 25 m
amici si allenano in un
vecchio campo da calcio
1 e decidono di rifare tutte
a. AB , 2 CE . V F
le linee. Serve un com-
3m

1 1 passoÉ
b. 2 AE - 3 AD , AB . V F 40 m

c. AD 2 BE . V F 3m

6m

6m 6m

Problema e risoluzione.

Costruzioni
58 Disegna un triangolo e, utilizzando riga e com- 60 Dato un segmento AB scelto a piacere, disegna i
•• •• 1 2
passo, costruisci il punto medio di ognuno dei segmenti congruenti a 2AB, 3 AB e 7 AB .
suoi lati.

59 Disegna quattro segmenti consecutivi ma non 61 Disegna due segmenti adiacenti e di ognuno
•• ••
adiacenti tali che la somma dei primi due sia determina il punto medio utilizzando riga e
congruente alla differenza tra il doppio del terzo compasso.
e la metà del quarto.

G32
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E

ESERCIZI
62 Disegna sulla stessa retta tre segmenti AB, CD e 63 Sapendo che la differenza di due segmenti AB e
•• •• 2 1
BF tali che C sia il punto medio del segmento CD è congruente alla somma tra i 3 di AB e 6
AB, D sia il punto medio del segmento BF e val-
2 di CD, determina secondo quale numero n AB è
ga BF , 3 AB . Esprimi CD come multiplo del multiplo di CD. Disegna poi i due segmenti AB
segmento AB. e CD trovati e verifica graficamente la relazione
del testo.

Il confronto di angoli
64 COMPLETA le relazioni confrontando gli ango- 65 COMPLETA Utilizzando riga e compasso, con-
•• ••
li in figura. fronta gli angoli illustrati e scrivi le relazioni
a1 esistenti fra essi mediante i simboli ,, 2, 1.
~ d
γ
a+b = α
β δ δ
b+c =
γ ω
c ~ β
α
~ b
~-c =
d-a =

L’addizione e la sottrazione fra angoli


66 La somma di due angoli acuti è sempre un angolo acuto? È sempre un angolo convesso?
••

Costruzioni con riga e compasso


In ognuna delle seguenti situazioni esegui, se possibile, le operazioni richieste.

67
•• α

α
α β
α
β
β
β

a. α + β; α – β. b. α + β; β – α. c. α – β; β – α. d. α + β; α – β.

68 α
•• β β

β
γ β
α
α

γ γ
α
γ

a. α + β; α – γ; β + γ. b. β – α; β + γ; γ – α. c. α – β; β – α; β + γ. d. α + β; α – β; β + γ.

G33
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

69 Facendo riferimento agli angoli dell’esercizio 65, costruisci gli angoli somma.
••
a + b; a + c; a + d; b + c; b + d; c + d.

70 Facendo riferimento agli angoli dell’esercizio 65, costruisci gli angoli differenza.
••
b - a; b - c; a - c; b - d; a - d; c - d.

71 Disegna due angoli, uno minore e uno maggiore 73 Disegna tre angoli con il vertice in comune in
•• ••
di un angolo piatto e con riga e compasso costru- modo che la loro somma sia un angolo giro e
isci un angolo congruente a ognuno dei due. che la differenza tra il primo e il terzo angolo sia
congruente al secondo angolo.
72 Disegna due angoli in modo che la loro somma
••
sia un angolo piatto e che la loro differenza sia 74 Disegna tre angoli a, b, c in modo che sia veri-
••
congruente a uno dei due. ficata la relazione a + (b - c) 1 b .

I multipli e i sottomultipli di angoli


COMPLETA scrivendo le relazioni esistenti fra le seguenti coppie di angoli.

75 76 77
•• •• ••

β β β α

α α

78
••

α β

79 COMPLETA osservando la figura. 80 VERO O FALSO?


•• ••
d
d
c
e
c
b

f γ
a β b
V

g α
O a
Wc ,
a. aV Wb
aV
a. a , b. V F
Wc ,
b. aV We
aV 1 W
Wg , b. a + b , 3 aOd . V F
c. f V
d. dVWc , Wc
bV c. b + c 2 a . V F

e. aVWf - eV
Wf , 6 W -a
d. b 1 aOd V F

Wg , 1 2 W
f. f V 4 e. 3 aOd , b + c. V F

G34
Paragrafo 4. Le operazioni con i segmenti e con gli angoli E

ESERCIZI
La bisettrice di un angolo
81 Disegna due angoli, uno maggiore e uno minore di un angolo piatto e per ognuno costruisci la bisettrice,
••
utilizzando riga e compasso.
d
82 VERO O FALSO? Dalla figura deduciamo che: c
•• e
W , dOc
a. aOb W . V F b
b. W .
c è bisettrice di bOd V F

c. We .
c è bisettrice di aO V F

d. W - 2bOd
aOb W è l’angolo nullo. V F

e. W , 1 aOe
bOd W . V F a
2 O

Le definizioni relative agli angoli

83 Disegna un angolo acuto e un suo complementare, un angolo retto e un suo supplementare, un angolo
••
ottuso e un suo supplementare.

84 VERO O FALSO?
••
a. La differenza fra due angoli acuti è sempre un angolo acuto. V F

b. A volte due angoli acuti sono complementari. V F

c. A volte due angoli ottusi sono supplementari. V F

d. La somma di due angoli acuti è sempre un angolo acuto. V F

e. Se due angoli sono supplementari, uno è acuto e uno è ottuso. V F

85 VERO O FALSO? Rispondi osservando la figura.


••
a. a è complementare di c. V F β α
b. c , f. V F γ φ
c. b è supplementare di d. V F δ ε
d. { , d. V F

e. d è complementare di a. V F

86 Per ogni figura scrivi il termine relativo all’angolo considerato, scegliendolo fra i seguenti (più termini
••
possono essere validi per la stessa figura): giro, retto, acuto, ottuso, convesso, concavo, angoli adiacenti,
angoli consecutivi, angoli complementari, angoli supplementari.

a b c d

e f g h

G35
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

87 Per ogni angolo indicato disegna un suo supplementare.


••

88 Per ogni angolo indicato disegna, se possibile, un suo complementare.


••

89 COMPLETA Di fianco a ogni coppia di angoli scrivi se


••
essi sono adiacenti, consecutivi, supplementari o
complementari. δ′
α′
a, b β
c, d
β′
bl , al α

a + b, al + bl δ γ

a, dl
al + b, d + bl

90 Disegna un angolo acuto, un angolo retto e un angolo ottuso. Per ognuno degli angoli disegna un angolo
••
adiacente a esso e un angolo consecutivo ma non adiacente.

Figure e dimostrazioni
Dalla figura alla sua descrizione

91 ESERCIZIO GUIDA Dopo aver osservato la figura, cerchiamo di descriverla in modo che essa possa essere
riprodotta da una persona che non la vede.

Per descrivere questa figura è necessario specificare che:


• c’è un segmento AB; C

• il punto D sta sul segmento AB e AD è la quarta parte di AB;


• il punto C non appartiene alla retta AB;
• sono tracciati i segmenti CD e BC, che risultano consecutivi
X

X
X

e non adiacenti. A D B
1
In modo sintetico possiamo scrivere: D ! AB; AD = 4 AB.
CD e BC sono segmenti consecutivi non adiacenti.
Queste informazioni sono sufficienti per riprodurre non una figura identica alla precedente, ma una
figura che abbia tutte le proprietˆ che ci interessano.

G36
Figure e dimostrazioni E

ESERCIZI
Negli esercizi seguenti, per ogni figura proposta descrivi le proprietà presenti, in modo che possa essere
riprodotta da un tuo compagno che non la vede.

92 A 93 94
•• •• c •• a
B E FG
b
A

D Q S
C
a

S
B b
O P

Dal testo alla figura

95 ESERCIZIO GUIDA Tenendo presente la descrizione simbolica, disegniamo la figura corrispondente:


AB, BC, CD, DE sono segmenti; D  ! AB; EDCW = 1 r.
2
Le informazioni permettono di dire che la figura è composta da quattro segmenti consecutivi, di cui gli
ultimi due formano un angolo retto.
L’estremo D del terzo segmento sta su AB. Poiché non è specificato che AD , DB, il punto D non si deve
scegliere in modo particolare, ossia non deve essere il punto medio di AB.
Allo stesso modo il segmento BC non deve essere adiacente ad AB.
Le figure a e b, pur soddisfacendo le condizioni poste, non sono accettabili in quanto sono presenti delle
proprietà in più rispetto a quelle descritte. La figura richiesta è la c.

NO NO E Sí C
C
E
E

A D B C A D B
A D B
a b c

CHE COSA NON DEVI FARE In generale, quando si deve tradurre in rappresentazione grafica un testo fatto di
parole o di simboli, è bene non disegnare mai i casi particolari, a meno che non siano proprio quelli
richiesti. Esempi:
a. «Disegna un punto P sul b. «Disegna una semiretta ^
c. «Disegna un angolo aOb.»
^
interna all’angolo aOb.»
segmento AB.» b
b O SÌ
A P B

SÌ c
a

O a b
X

A P B NO
b
NO NO O a
Il punto P non deve essere c
il punto medio di AB. NO
O a b O a
La semiretta non deve essere L’angolo non deve essere
la bisettrice dell’angolo. particolare, per esempio non
deve essere retto o piatto.

G37
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

Negli esercizi seguenti, per ogni descrizione, disegna la figura corrispondente.

96 AB, BC, CD, DE sono segmenti; E ! BC ; BE , EC .


••
97 W = 1 r.
AB è un segmento; Ca, C ! AB , AB = 4BC ; ACa
•• 4
98 W + bOc
aOb W + cOd W = 1 bOd
W = r ; aOb W .
•• 2
99 W , bOc
aOb W , cAd W .
W , A ! Oc ; Ad non è interna ad aOc
••

Teoremi sui segmenti

100 ESERCIZIO GUIDA Sulla retta r disegniamo, nell’ordine, tre punti A, B e C, e il punto medio M di BC.
Dimostriamo che:
AC - AB
BM = 2 .

Disegniamo la figura: Per la proprietà simmetrica della congruenza:

r AC - AB
BM = 2 .
A B M C

Scriviamo una seconda dimostrazione.


Scriviamo l’ipotesi e la tesi:
Ipotesi 1. A, B, C, M ! r; Dimostrazione alternativa
Invece di dimostrare la tesi richiesta, per la defi-
2. BM , MC;
nizione di multiplo e sottomultiplo di un seg-
AC - AB mento, è equivalente dimostrare la seguente tesi:
Tesi BM = 2 .
Tesi AC - AB = 2BM.
Scriviamo la dimostrazione, giustificando ogni
passaggio. Osserviamo che:

Dimostrazione • AC - AB = BC per la definizione di differen-


za fra segmenti;
Per la definizione di somma di segmenti:
AC   = AB + BM + MC. • BC = BM + MC per la definizione di somma
fra segmenti.
Per l’ipotesi 2:
Dall’ipotesi 2 deduciamo:
AC = AB + BM + BM.
BC = BM + BM
Per la definizione di multiplo di un segmento:
e, per la definizione di multiplo di un segmen-
AC = AB + 2BM. to, vale che:
Per la prima legge di monotonia:
BC = 2BM.
AC - AB = AB - AB + 2BM
Dalla prima relazione concludiamo che:
AC - AB = 2BM.
AC - AB = BC = 2BM.
Per la seconda legge di monotonia:
AC - AB
2 = BM .

G38
Figure e dimostrazioni E

ESERCIZI
110 Considera su una retta orientata il segmento PQ
101 ESEMPIO DIGITALE Il segmento AC è di- ••
•• e sia T un punto della retta esterno a PQ. Dimo-
viso dal punto medio B in due segmenti AB e
stra che il segmento che ha per estremi il punto T
BC. Siano M e N i punti medi di questi seg-
e il punto medio del segmento PQ è congruente
menti. Dimostra che MN , AM + NC.
alla metà della somma dei segmenti PT e QT.

102 Disegna sulla stessa retta i segmenti congruenti 111 Sulla semiretta di origine O scegli due punti, A
••
••
AB e CD. Dimostra che anche AC e BD sono e B e disegna il punto medio M di AB. Dimo-
OA + OB
congruenti. (SUGGERIMENTO Devi utilizzare la stra che: OM = 2 .
proprietà secondo la quale somme di segmenti
congruenti sono congruenti.) 112 Dato un segmento AB e il suo punto medio M,
••
sul segmento MB fissa un punto C a piacere.
103 Disegna due segmenti adiacenti fra loro con- Dimostra che la differenza fra AC e CB è il dop-
••
gruenti, AO e OB, e considera i loro punti medi pio di MC.
D e C. Dimostra che DC = AD + CB .
113 Disegna un segmento AB e il suo punto medio
••
104 Considera tre segmenti adiacenti, AB, BC e CD, M. Sul segmento AM fissa un punto C a piacere
••
con AB , CD. Dimostra che il punto medio M e disegna il punto medio N del segmento AC.
di BC è anche punto medio di AD. Dimostra che il doppio della distanza fra i due
punti medi è uguale alla differenza dei due seg-
105 Disegna sulla stessa retta i segmenti congruenti menti AB e AC.
••
AB e CD. Dimostra che il punto medio di AD è
anche punto medio di BC. (SUGGERIMENTO Devi 114 M è il punto medio del segmento AB. Prolunga
••
utilizzare la proprietà secondo la quale differen- il segmento dalla parte di A e sul prolungamen-
ze di segmenti congruenti sono congruenti.) to fissa un punto P a piacere. Dimostra che il
doppio della distanza di P da M è uguale alla
106 Disegna due segmenti, AB e CD, appartenenti somma delle distanze di P dagli estremi del seg-
••
alla stessa retta, uno interno all’altro, in modo mento AB.
che abbiano lo stesso punto medio. Dimostra
che i segmenti AC e BD sono congruenti. 115 Disegna un segmento AB e, internamente a esso,
••
un segmento EF. Costruisci il punto medio M di
107 Su una retta considera, nell’ordine, i punti A, B AE e il punto medio N di FB. Dimostra che la
••
e C in modo che sia AB = 2BC e disegna il pun- distanza fra i due punti medi è uguale alla semi-
to medio M di AB. Dimostra che i segmenti AC somma dei segmenti AF ed EB. (SUGGERIMENTO È
e MB hanno lo stesso punto medio. equivalente dimostrare 2MN = AF + EB ;
2MN = 2 ^ ME + EF + FN h . Per la proprietà
108 Sulla semiretta Oa disegna tre punti, A, B, C, in distributiva si ha che...)
••
modo che sia OA , BC . Dimostra che:
116 Considera due segmenti adiacenti e congruenti
a. OB , AC ; ••
AB e BC, e fissa un punto P qualunque interno al
b. i segmenti OC e AB hanno lo stesso punto segmento AB. Detto M il punto medio del seg-
1
medio. mento AP, dimostra che MB , 2 (AC - AP).

109 Considera su una retta orientata il segmento AB 117 Sulla retta r disegna nell’ordine tre punti A, B e C
•• ••
e sia P un punto interno ad AB, più vicino a B tali che BC , 2AB . Siano M e N i punti medi
che ad A. Dimostra che il segmento che ha per rispettivamente dei segmenti AB e BC, e sia P il
estremi il punto P e il punto medio di AB è con- punto medio del segmento MN. Dimostra che
gruente alla metà della differenza AP - PB . AC , 4MP.

G39
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

Teoremi sugli angoli

118 ESERCIZIO GUIDA W e cOd


Disegniamo due angoli, aOb W , il secondo interno al primo, in modo che entrambi
abbiano la stessa bisettrice Os.
Dimostriamo che aOc W , dOb W .

Disegniamo la figura, indicando con a l’angolo Scriviamo l’ipotesi e la tesi:


W e con al l’angolo sOb
aOs W , con b l’angolo cOs
W e Ipotesi 1. a , al ;
l W W
con b l’angolo sOd , con c l’angolo aOc e con 2.   b , bl ;
W .
cl l’angolo dOb Tesi c , cl .
b
Scriviamo la dimostrazione, spiegando i vari
passaggi.
γ′ Dimostrazione
d
Eseguendo la sottrazione fra angoli risulta che:
α′ β′ s
O
β
c = a - b e cl = al - bl.
α
Le due sottrazioni hanno congruenti il minuen-
c
γ do, per l’ipotesi 1, e il sottraendo, per l’ipotesi 2,
quindi c , cl , perché differenze di angoli
a congruenti.

119 DIMOSTRAZIONE GUIDATA W e bOc


Sono dati due angoli consecutivi aOb W e le rispettive bisettrici Os e Ot.
W W
W , aOb + bOc .
Dimostra che: sOt 2
Scriviamo l’ipotesi e la tesi:
Ipotesi 1. aOsW , sOb W ;
W ,
2. bOt ; a

W , + s
Tesi sOt 2 . O

Dimostrazione
b
• Esprimiamo gli angoli sOb
W e bOt
W
W come sotto-
W
multipli rispettivamente di aOb e bOc .
W è sottomultiplo dell’angolo aOb
L’angolo sOb W t
c
secondo il numero , perciò sOb W , 1 aOb W .
Analogamente bOt W , 1 bOc W .

• Dimostriamo
W
la tesi.
W e
L’angolo sOt si può esprimere come somma degli angoli sOb , pertanto:
W , sOb
W + 1 W 1 W
sOt , 2 aOb + , 2 ^aOb + h.

G40
Figure e dimostrazioni E
W e cOdW , hanno in W disegna la bisettrice Os e una

ESERCIZI
120 Due angoli congruenti, aOb 126 Nell’angolo aOb
•• W
comune l’angolo cOb . Dimostra che la bisettri- ••
semiretta Oc esterna all’angolo dalla parte di b.
W è anche bisettrice dell’an- W W
ce Os dell’angolo cOb W = aOc + bOc .
Dimostra che cOs
W .
golo aOd 2
(SUGGERIMENTO È equivalente dimostrare che
121 W , bOc
Disegna tre angoli consecutivi aOb W e cOdW , aOWc + bOc
W = 2cO Ws . Costruisci, dalla parte di a,
•• W W
di cui aOb e cOd siano congruenti. Dimostra un angolo consecutivo a quelli dati e congruente
W è anche bisettrice di bOc
che la bisettrice di aOd W . a...)

122 Dimostra che, se le bisettrici di due angoli con- 127 Disegna tre semirette, Oa, Ob, Oc, in modo da
••
secutivi formano fra loro un angolo retto, allora ••
formare tre angoli congruenti. Prolunga una
gli angoli sono adiacenti. delle tre semirette. Dimostra che tale prolunga-
W e cOd
W , hanno in comune mento è la bisettrice dell’angolo formato dalle
123 Due angoli retti, aOb
•• W W e aOdW sono altre due semirette.
l’angolo cOb . Dimostra che cOb
(SUGGERIMENTO Utilizza la proprietà: angoli sup-
supplementari.
plementari di angoli congruenti sono
124 Due angoli, aObW e bOc W , sono adiacenti, come congruenti.)
••
indicato nella figura. Dimostra che le loro biset-
trici formano un angolo retto. 128 Le bisettrici Os e Ot dei due angoli consecutivi
(SUGGERIMENTO Considera d + a e c + bf) •• W e bOc
aOb W sono perpendicolari. Disegna gli
angoli e dimostra che due punti qualsiasi, presi
rispettivamente uno su Oa e l’altro su Oc, sono
b allineati con O.

γ 129 Considera tre punti A, B e C allineati, con B


••
δ β interno al segmento AC. Nei due semipiani


= opposti individuati dalla retta AC, individua
= α
a O c rispettivamente un punto D e un punto E, in
modo tale che DBAV sia congruente a CBE V .
125 YOU & MATHS Deducing angle measures Dimostra che i punti D, B ed E sono
•• W
Knowing that AOC and BOD W are right angles, allineati.
as shown in the figure, fill in the table and pro-
vide the missing reasons in order to prove that MATEMATICA AL COMPUTER
W , COD
AOB W . La geometria del piano Verifichiamo la validità del se-
guente teorema usando un software di geometria dinami-
ca. «Gli angoli opposti al vertice sono congruenti».

D A
C
B D
V α = 45.64°
A β = 45.64° B

O
C

Statement Reasons
W - BOC
= AOC W given
W
AOB = - Esercitazione guidata - 7 esercizi in pi•.
W
CO D = -

G41
E Capitolo G1. La geometria del piano

W , cOe
W e bOd
W sono ret- W e cOdW , aventi lo
ESERCIZI

130 Nella figura gli angoli aOc 131 Dimostra che due angoli aOb
•• W
ti. Dimostra che l’angolo piatto aOe è diviso in ••
stesso vertice O e i lati a = c e b = d, sono con-
quattro angoli a due a due congruenti. gruenti o supplementari.
(SUGGERIMENTO Utilizza la proprietà: angoli
complementari di uno stesso angolo sono...) 132 W , bOc
Disegna tre angoli consecutivi, aOb W e cOd
W ,
••
in modo che quello centrale (bOc W ) sia acuto e i
W e cOd
due laterali (aOb W ) siano congruenti.
b c
Traccia le due bisettrici Os e Ot degli angoli
W e cOd
aOb W . Dimostra che sOtW , bOd W .
d

a O e

5 Lunghezze, ampiezze, misure |▶ Teoria a p. G21

Segmenti

RISOLVIAMO UN PROBLEMA

■ Un segmento tripartito 1
I punti P e Q dividono il segmento AB in tre parti in modo che AP , 3 PB e AQ , PB .
Sapendo che QB = 5, 5 cm, trova la lunghezza di AB e di PQ.
▶ Disegniamo la figura seguendo le indicazioni Osservando che PQ appare a entrambi i membri e
del problema. che per ipotesi QB = 5, 5 cm, otteniamo:
Tracciamo il segmento AB, segniamo il punto P vici- AP , QB " AP = 5, 5 cm.
no all’estremo A e il punto Q tra P e B.
▶ Calcoliamo la lunghezza di PB.
1 PB 1
A P Q B AP ~
=– Per ipotesi AP , 3 PB , quindi:
3
AQ ~
= PB PB , 3AP .
AB = AP + PB , perciò dobbiamo determinare pri- Sostituendo il valore trovato per la lunghezza di AP:
ma la lunghezza di AP e di PB. PB = 3 $ 5, 5 cm = 16, 5 cm .
▶ Calcoliamo la lunghezza di AP. ▶ Calcoliamo la lunghezza di AB.
Osserviamo che:
Per costruzione AB , AP + PB , quindi:
• AQ , AP + PQ per costruzione;
AB = 5, 5 cm + 16, 5 cm = 22 cm .
• PB , PQ + QB per costruzione;
• AQ , PB per ipotesi. ▶ Calcoliamo la lunghezza di PQ.
Quindi: Per costruzione PQ , AB - AP - QB , quindi:
AQ , PB " AP + PQ , PQ + QB . PQ = 22 cm - 5, 5 cm - 5, 5 cm = 11 cm .

Utilizzando le informazioni fornite, trova le lunghezze richieste.

133 134
•• A B C D •• A M B N C

2 3
AB = 9 cm, BC , 3 AB . AC = 64 cm, MB , 5 BN .

AD = ? CN = ? AM = ?

G42
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure E
C

ESERCIZI
4
135
A B C 137 AB , 5 CH ,
•• ••
3
AC - BC , 2 BC , AB = 6 cm. CH - AB = 3 cm.
BC = ?
AC = ?
C
7
136 AC , 4 AB ,
••
AC + AB = 33 cm. A

AB = ? B
A H B

138 Su una semiretta orientata di origine O, consi-


•• MATEMATICA INTORNO A NOI
dera, nell’ordine, i punti A, B, C, D. Sapendo che Taxi in città Un tassista lavora in una città statunitense
OA , CD , AB , 2BC , BC + CD = 20 cm e che in cui le vie sono tutte parallele e perpendicolari, formando
OD = 46 cm, determina le lunghezze dei seg- un reticolo quadrettato come in figura…
menti AC e OA. [AC = 18 cm; OA = 14 cm] piazza

139 Siano AB, BC e CD tre segmenti adiacenti e M,


••
N e O i rispettivi punti medi. Sapendo che
MO = 60 cm, MN , CD e AB = 24 cm, deter-
mina le lunghezze dei segmenti BC e CD.
[33,6 cm; 28,8 cm]

140 TEST Se D è il punto medio di AC e C è il punto


••
medio di AB, sapendo che BD = 12 cm, qual è la stazione
lunghezza di AB?
A 4 cm. D 32 cm. Problema e risoluzione.

B 12 cm. E Nessuna delle precedenti.


C 16 cm.
(USA Catawba College NCCTM Mathematics Contest, 2005)

Angoli

141 COMPLETA se è possibile, inserendo le misure delle ampiezze degli angoli indicati.
••
Angolo Complementare Supplementare Esplementare
27°
40°
118°
278°
80°
70°

142 TEST Il tuo orologio da polso segna le 11:40. 143 EUREKA! Complementare e supplementare
•• ••
Qual è l’angolo tra la lancetta delle ore e quella Ricava la misura di un angolo tale che la differen-
dei minuti? za tra il suo supplementare e il doppio del suo
complementare sia 48°. [48°]
A 90° B 100° C 110° D 120° (CAN John Abbott College, Final Exam, 2003)

G43
E
ESERCIZI Capitolo G1. La geometria del piano

144 EUREKA! Un ventaglio di angoli Se BD è la 147 COMPLETA inserendo la misura.


•• V e BE è la bisettrice
bisettrice dell’angolo ABC ••
a. Il complementare di a = 27° è .
V
dell’angolo ABD , sapendo che la misura dell’an-
V è 24°, qual è la misura dell’angolo b. La quarta parte di un angolo piatto è .
golo DBC
V
EBC ? c. Il supplementare di b = 115° è .
d. La metà della terza parte di un angolo piatto
A 36° D 24°
è .
B 48° E Nessuna delle precedenti.
C 12°
148 ESEMPIO DIGITALE Calcola le ampiezze di
(USA Catawba College NCCTM Mathematics Contest, 2005) ••
tre angoli consecutivi a, b e c, sapendo che
la loro somma è un angolo concavo che mi-
145 INVALSI 2006 La lancetta delle ore di un orolo-
•• sura 290° e che a e c sono entrambi supple-
gio è passata dalle 3 alle 12. Qual è l’ampiezza
mentari di b.
dell’angolo descritto?
A 270° 149 EUREKA! Computer vs cervello Roberto ha
••
C 120° scritto un programma A che, dato un angolo, ne
restituisce il supplementare e un programma B
B 180°
che, dato un angolo, ne calcola il complementare.
D 90° Per divertirsi, reitera 1021 volte consecutivamen-
te il programma A partendo da un angolo di 30°
(applica ogni volta il programma al risultato ot-
tenuto dall’appli-
cazione prece-
dente). Infine, al
146 YOU & MATHSMaths in English Translate risultato ottenuto
••
the following statements from symbols to applica una volta
words: il programma B.
V = 45.9° ;
a. ABC b. JK , AQ . Che output avrà?

150 Osservando le figure, determina le misure degli angoli incogniti.


••

3x – 18° 2α
α
α
4α 7α – 36°
5x

a b c

151 L’ampiezza della somma di due angoli consecu- 152 Le semirette a, b, c, d hanno origine comune nel
•• ••
tivi è 112°. Sapendo che un angolo è congruen- vertice O e sono disposte in modo tale che b sia
3 W e c sia la bisettrice
la bisettrice dell’angolo aOc
te ai 4 dell’altro, determina le ampiezze dei due
W
dell’angolo aOd. Determina l’ampiezza dell’an-
angoli e dei loro supplementari. golo formato dalle due bisettrici, sapendo che
[64°; 48°; 116°; 132°] W è il complementare di cOd
aOb W . [30°]

G44
Paragrafo 5. Lunghezze, ampiezze, misure E

ESERCIZI
153 Determina le misure delle ampiezze degli angoli 155 YOU & MATHSOpposite angles Look at the
•• ••
a, b, c e d della figura, sapendo che b e bl sono figure and complete the statements by filling in
complementari e che a e d sono opposti al the missing parts.
vertice. A
Q
D
22°
β′ γ B C
β
δ
W = 65°, then BD
a. If BDC WA = , since
α W W
BDC and BDA are .
148° b. If the measure of CW DQ is a, then
BDWA = , since CW WA are
DQ and BD
.

154 Determina le misure delle ampiezze di a, b e d, 156 INTORNO A NOI Non tutte rettangolari...
••
sapendo che r è bisettrice di c e che b e f sono ••
Nella bandiera in fi-
opposti al vertice. α
gura è 45a , 58d e b
γ
è il complementare di
58°. Sapendo che c e d β
sono esplementari e
β α che la somma di a con
20° b è congruente a un
ε δ
110°
terzo della differenza
γ
δ tra c e d, determina le
ampiezze degli angoli a, b, c e d.
r [ a = 58° ; b = 32° ; c = 315° ; d = 45° ]

MATEMATICA INTORNO A NOI


La mappa del tesoro Camilla e Lorenzo trovano in soffitta
una mappa del tesoro, eredità del bisnonno, appassionato Nord
O
esploratore. Nella mappa è illustrato come raggiungere MAPPA DEL TESOR Ovest Est
un forziere colmo d’oro e pietre preziose appartenuto a Palme velenose
qualche pirata. Incuriositi, chiedono ai nonni di aiutarli a Sud

capire le origini della mappa e soprattutto se il luogo de-


scritto è reale e raggiungibile! I nonni però sono lontani ed è Punte e Torre de
lla
spigolos chiave
possibile sentirli solo tramite telefono. Pietra o
Scog

od
grigia
a. Guarda la mappa in figura e disegna un profilo schema-
Appr

Guado 4000 pa
ssi
lie

tico dell’isola, approssimandolo con segmenti e archi di


ra

circonferenza.
b. Quali istruzioni dovranno dare, telefonicamente, Camilla
e Lorenzo affinché i nonni possano ricostruire un
modello schematico della mappa ed eventualmente rico-
noscere l’isola?

Risoluzione - 2 esercizi in pi•.

G45

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