0.0.1
Vettori applicati
AB. Diciamo che due segmenti orientati sono paralleli se appartengono a rette parallele.
Somma di vettori
Dati due vettori OA, OB VO2 , si dice somma dei due vettori, denotata
OA + OB,
OA + O = OA.
Rispetto a tale operazione gli elementi di VO2 hanno propriet`a
analoghe a quelle degli elementi di Z, insieme degli interi relativi, rispetto alla usuale somma tra interi.
In particolare valgono le seguenti propriet`a:
1. associativa:
(OA + OB) + OC = OA + (OB + OC)
1. OQ = O se = 0 oppure OP = O .
Valgono le propriet`a:
1. distributiva rispetto alla somma in V02 : (OA + OB) =
OA + OB;
OA;
OA + OB.
(1)
OB.
Dalle definizioni e dalle operazioni enunciate segue che tale vettore `e ancora un elemento di VO2 .
Viceversa si pu`o dimostrare che ogni vettore di VO2 pu`o essere
espresso nella forma (1). Vale infatti il seguente teorema.
Teorema 1 Siano OA e OB due vettori arbitrari, non allineati;
OP = OA + OB.
(2)
con e opportuni numeri reali.
Dim. Dalla condizione che OA e OB non sono allineati, ne
O = 0OA + 0OB.
(3)
Dimostriamo, ora, che un vettore OP pu`o essere espresso univocamente nello forma (2). Supponiamo, per assurdo, che valgano
le due relazioni:
OP = OA + OB.
e
OP = 0 OA + 0 OB.
O = ( 0 )OA + ( 0 )OB
e quindi, per la (3), = 0 e = 0 .
Dimostriamo, ora, lesistenza della (2). Siano r ed s le rette OA
e OB.
Si presentano due casi:
OA + OB.
per opportuni coefficienti reali e , cos` completando la dimostrazione.
2
Osserviamo che la nozione di combinazione lineare pu`o essere
estesa al caso di n vettori, con n > 2. Inoltre le nozioni e
5
equipollente ad AB.
0.0.2
Riferimenti cartesiani
Su una retta
6
OA = xi + yj.
Le tre rette, denotate rispettivamente asse x, asse y, asse z, costituiscono gli assi fondamentali del sistema dato.
Ricordiamo che, dato, nello spazio, un punto P ed una retta r,
la proiezione ortogonale di P su r `e il punto P 0 , intersezione di
r con il piano passante per P e perpendicolare ad r.
8
OC `e equipollente a P1 P .
` facile stabilire che
E
OP = OA + AP1 + P1 P = OA + OB + OC; i
numeri OA = x, OB = y e OC = z sono le coordinate cartesiane
del punto P . Vale pertanto la relazione
v = x.i + yj + zk
si ha
v + w = (x + x0 )i + (y + y 0 )j + (z + z 0 )k,
0.0.3
k v k i moduli di u e v.
Osserviamo che, poich`e due vettori liberi sono rappresentati
da vettori applicati in un punto arbitrario, allora il prodotto
scalare di due vettori liberi coincide con il prodotto scalare dei
corrispondenti vettori applicati in O.
Naturalmente se uno dei due vettori `e il vettore nullo, langolo
convesso `e indeterminato; tuttavia dalla definizione segue che
u 0 = 0.
Nel caso in cui nessuno dei due `e il vettore nullo, segue dalla
definizione che
uv
cosucv =
k u k . k v k
3. distributivit`a: u (v + w) = u v + u w.
4. positivit`a: v v 0 e v v = 0 se e solo se v = 0.
Si ha inoltre che due vettori non nulli sono perpendicolari
se e solo se cosucv = 0, ovvero
u v = 0.
Sia u un vettore non nullo di R3 . Per ogni vettore v R3 ,
vettore
v.u
pu (v) = u.
u.u
nella forma
v = cosi + cosj + cosk
I coefficienti cos, cos, cos sono detti coseni
direttori di v.
ottiene
u v = (x1 i + y1 j + z1 k) (x2 i + y2 j + z2 k) =
x1 x2 i i + x1 y2 i j + x1 z2 i k +
+y1 x2 j i + y1 y2 j j + y1 z2 j k +
+z1 x2 k i + z1 y2 k j + z1 z2 k k =
11
= x1 x2 + y1 y2 + z1 z2
che costituisce la rappresentazione cartesiana del prodotto scalare
u v.
Analoga relazione vale nel caso di due vettori
del piano.
q
2
Si pu`o inoltre osservare che k u k= u u = x1 + y12 + z12 .
0.0.4
3. distributivit`a rispetto alla somma in V 3 : (u + v) w =
12
k j = i, i k = j.
x1 i + y1 j + z1 k e v = x2 i + y2 j + z2 k, con
Pertanto, dati u =
0.0.5
Prodotto misto
0.1
0.1.1
Iniziamo con alcuni elementi della geometria della retta. Denotiamo r una retta alla quale `e assegnato un riferimento cartesiano
che indichiamo (O; i).
13
Siano A = (a) e B = (b) due punti di r. Poiche AB =
AO + OB = OA + OB ne segue che la lunghezza del segmento
orientato AB vale b a.
Punto medio di un segmento
Sia M = (x) il punto medio del segmento AB. Allora le
lunghezze dei segmenti AM e M B devono coincidere, ovvero
x a = b x, da cui x = a+b
.
2
Traslazione
Se lorigine `e spostata in un punto O0 = (a) e un generico punto
P ha ascissa x ed x0 rispetto ai due diversi riferimenti, il legame
tra le due ascisse vale x = a + x0 ; tale equazione rappresenta la
traslazione da O ad O0 .
Supponiamo, ora, assegnato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale (O; i, j) nel piano.
(b1 a1 )2 + (b2 a2 )2 .
x=
a1 + b 1
2
a2 + b 2
.
2
essa ortogonale;
2. da un punto P = (x0 , y0 ) e da un vettore non nullo v ad
essa parallelo;
3. da due punti distinti.
Primo caso
Sia u = a.i + b.j; allora un punto Q = (x, y) appartiene alla
15
x = x0 + l.t
y = y0 + m.t
rappresentazione parametrica
(
x = x1 + (x2 x1 ).t
.
y = y1 + (y2 y1 ).t
.
a2 + b 2
Asse di un segmento.
Dati nel piano due punti distinti A e B, il luogo dei punti del
piano equidistanti da A e da B costituisce una retta, che prende
il nome di asse del segmento AB. Tale retta passa per il punto
medio del segmento AB ed `e perpendicolare alla retta AB.
Fascio di rette
Siano r ed s due rette distinte, incidenti in un punto P ;
definiamo fascio proprio di rette individuato da r e s linsieme
di tutte le rette che passano per P .
Se r ed s sono rappresentate rispettivamente dalle equazioni
ax + by + c = 0 e a0 x + b0 y + c0 = 0, allora tale fascio `e linsieme
17
Traslazione
Sia O0 un punto distinto da O; chiamiamo traslazione individ
uata dal segmento orientato OO0 la corrispondenza che associa
0.1.2
Primi elementi
Supponiamo assegnato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale monometrico (O; i, j, k) nello spazio.
Distanza di due punti, punto medio di un segmento
Seguendo un procedimento perfettamente analogo a quello utilizzato nel caso del piano possiamo stabilire che la distanza di
due punti A = (a1 , a2 , a3 ) e B = (b1 , b2 , b3 ) vale
q
v PQ = 0.
(4)
Tale equazione `e detta equazione vettoriale del piano .
Passando alla rappresentazione cartesiana dei vettori v e PQ
19
lequazione
a.(x x0 ) + b.(y y0 ) + c.(z z0 ) = 0.
(5)
x = x0 + m1 .s + m2 .t
y = y0 + n1 .s + n2 .t .
z = z0 + p1 .s + p2 .t
che costituisce un sistema di equazioni parametriche del piano.
20
OQ = t.v,
x = at
y = bt
z = ct
che rappresenta la retta r.
La terna (a, b, c) costituisce una terna di parametri direttori
di r. Se sostituiamo il vettore v con un altro vettore non nullo
x=at
0
y =bt .
z = c0 t
La terna (a0 , b0 , c0 ) `e ancora una terna di parametri direttori di
r, proporzionale alla terna (a, b, c), ovvero (a0 , b0 , c0 ) = k(a, b, c)
per un opportuno valore reale k.
Ne segue che i parametri direttori di una retta r sono definiti a
meno di un fattore di molteplicit`a.
Supponiamo che la retta r non passi per lorigine. Sia P =
(x0 , y0 , z0 ) un punto di r e v = (a, b, c) un vettore parallelo ad
con t reale.
21
x = x0 + at
y = y0 + bt .
z = z0 + ct
Dati due punti distinti A = (x0 , y0 , z0 ) e B = (x1 , y1 , z1 ) il
valori sono i parametri direttori della retta AB, che risulta rappresentata dal sistema
x = x0 + (x1 x0 )t
y = y0 + (y1 y0 )t .
z = z0 + (z1 z0 )t
Eliminando il parametro t nelle precedenti equazioni si ottiene
un sistema di due equazioni nelle coordinate cartesiane x, y, z.
Pertanto ogni retta nello spazio pu`o essere rappresentata mediante un sistema di due equazioni della forma
(
ax + by + cz + d = 0
a0 x + b0 y + c0 z + d0 = 0
tali che (a0 , b0 , c0 ) 6= k.(a, b, c) per ogni numero reale k, che prendono il nome di equazioni cartesiane della retta. Si pu`o notare che ogni retta dello spazio pu`o essere rappresentata mediante equazioni cartesiane in infiniti modi; basta considerare due
piani distinti che la contengono.
Coseni direttori di una retta orientata
I coseni direttori di una retta orientata r sono i coseni degli
angoli formati con gli assi coordinati, ovvero gli angoli xr,
yr,
zr.
cos xr
= kva k , cos yr
= kvb k , cos zr
= kvc k , ove kvk =
23
Date due rette sghembe, ovvero non parallele e non incidenti, esiste una ed una sola retta perpendicolare ed incidente ad entrambe ed il segmento di questa, compreso
tra le rette date, `e minore di qualunque altro segmento
compreso fra le rette date.
Presentiamo, ora, le relazioni che esprimono le possibili condizioni di parallelismo e perpendicolarit`a tra rette e piani in
termini di parametri direttori.
1. TRA DUE RETTE.
Siano r ed s due rette di parametri direttori (a, b, c) ed
(a0 , b0 , c0 ) rispettivamente. Dalla definizione di parametri
direttori di una retta, possiamo stabilire che la condizione
di parallelismo tra r ed s equivale alla relazione
(a0 , b0 , c0 ) = k.(a, b, c)
ove k `e parametro reale, mentre la relazione di perpendicolarit`a `e rappresentata dalle relazione
a.a0 + b.b0 + c.c0 = 0.
2. TRA DUE PIANI
Siano e due piani di parametri direttori (a, b, c) e
(a0 , b0 , c0 ) rispettivamente.
Poich`e i parametri direttori di un piano coincidono con i
parametri direttori di una retta ortogonale al piano stesso,
ne segue dal punto precedente che e sono paralleli se
e soltanto se
(a0 , b0 , c0 ) = k.(a, b, c),
per un opportuno valore reale k; inoltre la condizione di
perpendicolarit`a tra tali piani `e rappresentata dalla relazione
a.a0 + b.b0 + c.c0 = 0.
24
Fascio di piani
Siano e due piani distinti, non paralleli; definiamo fascio di
piani individuato da e linsieme di tutti i piani che hanno
in comune la retta r intersezione di e .
Se e sono rappresentati rispettivamente dalle equazioni ax+
by + cz + d = 0 e a0 x + b0 y + c0 z + d0 = 0, allora si dimostra che
tale fascio `e linsieme di tutti i piani la cui equazione cartesiana
pu`o essere espressa come combinazione lineare delle equazioni
di e :
(ax + by + cz + d) + (a0 x + b0 y + c0 z + d0 ) = 0
(6)
Nel caso in cui i due piani e siano paralleli il fascio individuato da tali piani `e linsieme di tutti i piani paralleli ad .
In questo caso lequazione che rappresenta il generico piano del
fascio risulta
ax + by + cz + h = 0,
ove h `e un generico numero reale. Nel primo caso il fascio `e
detto proprio, nel secondo caso improprio.
Distanza di un punto da un piano, da una retta
Si consideri un punto P = (x0 , y0 , z0 ) ed un piano : ax +
by + cz + d = 0; si definisce distanza di P da la lunghezza
del segmento che ha per estremi il punto P e la sua proiezione
ortogonale P 0 su . Si pu`o dimostrare che tale distanza vale
dist(P, ) =
.
a2 + b 2 + c 2
27