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Kiko Argello: La Quaresima la gestazione alla fede che culmina nella Pasqua. Lettera del 1978
Posted by: Baltazzar
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27/09/2012
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di spine, in unumiliazione totale fino alla beffa, fino alla pagliacciata e allo scherno. Se Dio ha permesso una fine tanto triste, sicuro, era un peccatore pensavano i farisei secondo quanto leggevano nelle scritture. E pensavano bene perch mor come peccatore al tuo posto e al mio. Che stupendo amore, nessuno mai mi ha voluto bene cos, tanto gratuitamente. Shem Israel. Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, le tue forze. Con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. Il denaro, simbolo del potere; con il denaro sentiamo dire si ottiene tutto. Israele nel deserto presto si fatto un idolo doro per chiedere le cose delle quali aveva bisogno. I soldi risolvono tante cose Soldi, potere, IDOLATRIA. Colui che ha potere si teme, si rispetta. Il lavoro mi realizza, mi costruisce, mi permette di guadagnare soldi e possedere delle cose. Avere potere: dominare. Quante discussioni per denaro, quante sofferenze. Tutto questo ti dar e gli mostra le ricchezze e le glorie di questo mondo se tu mi adori. Ecco la tentazione. Guadagnare il mondo, essere famoso, che tutti ti ammirino, ti vogliano bene. Fama e denaro. A che serve alluomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?. Lavorare, lavorare, con tutte le sue forze: il lavoro, il denaro, la politica, il potere. Di chi quellimmagine? dice Ges Cristo quando gli mostrano la moneta del Cesare. Di Cesare, gli rispondono. Allora date a Cesare quello che di Cesare Ges sopra la croce, con le mani di lavoratore e falegname trafitte dai chiodi, mani e piedi con cui faceva forza nel lavoro. Amerai Dio con tutte le tue forze, con tutto il tuo lavoro, con tutti i tuoi soldi. La Chiesa ci invita ad uscire dallalienazione che ci procura il denaro e laffanno di esso. Ci parla di elemosina, fate elemosina, fatevi tesori nel cielo, vendete i vostri beni. Ai notabili e farisei dellepoca, amici delle ricchezze, dice: date quello che avete in elemosina ed ecco che tutto sar puro per voi. Parole fuori della realt Tu sei fuori della realt e della vita, schiavo del denaro, giorno e notte con il cuore secco di avarizia e di idolatria. Convertiamoci a Dio tu ed io. Anchio sono tentato tutti i giorni: senza denaro non si pu far niente necessario viaggiare, mangiare, vestirsi, avere una riserva per gli imprevisti. Usciamo dallidolatria e restituiamo quello che abbiamo rubato, a causa della nostra avarizia, ai poveri. Il cuore, il pane, il digiuno, lanima, lorgoglio, la preghiera, le forze, il denaro, lelemosina. La Chiesa ci invita nella Quaresima a riprodurre in noi il combattimento di Ges. A vivere con lui il tempo del deserto. Esso ci aiuter a rincontrare la storia della nostra salvezza. Ci risveglia e ci mostra qual il combattimento da sostenere nella vita come cristiani. Come abbiamo visto, in questa breve spiegazione delle tentazioni si trovano quattro linee, per cos dire, sovrapposte: La prima, lo Shem: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze; La seconda, il cammino dIsraele nel deserto, dove Dio lo porta perch capisca cosa c nel suo cuore, perch veda come dubita di Dio e lo tenta e come cerca un altro dio pi visibile che faccia la sua volont. La terza, Ges, nuovo Israele, viene a seguire le orme che Dio, suo Padre, gli ha tracciato attraverso lEsodo adempiendo lo Shem nella sua carne. E la quarta, Cristo Risorto e vivo oggi nella Chiesa che ci dona il suo stesso Spirito che ci permette di obbedire a Dio secondo il cammino dellEsodo, realizzando Io Shem e aiutati della Chiesa che, come una Madre, ci insegna a digiunare, a pregare e a fare elemosina. Qualcuno, visto questo schema sostanziale della Quaresima, potrebbe pensare che bisogna sforzarsi, facendo elemosina, pregando, digiunando e che cos si diventa cristiani; mentre come si vede nel Vangelo tutto questo stato preceduto dal Battesimo. Ges ha trascorso trentanni nella famiglia di Nazareth fino a divenire adulto e, dopo essere stato battezzato, fu portato dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato dal diavolo. Per noi, che cosa vuol dire questo? La nostra Quaresima tutto il tempo catecumenale, nel quale la Chiesa, facendo crescere il tuo Battesimo, ti insegna a combattere ed a vivere questo Shem: cio, ad amare Dio con tutto il tuo cuore, senza mormorare per le sofferenze di tutti i giorni; con tutta la tua anima, accettando tante volte di non capire e rischiando la tua vita; e con tutte le tue forze, ossia col tuo denaro e col tuo lavoro. Cos, voi sapete, abbiamo un tempo precatecumenale dove siamo messi di fronte alle nostre forze, al lavoro, alla famiglia, alle ricchezze, alla relazione col denaro (1 tentazione). Un tempo catecumenale dove siamo iniziati alla preghiera e ad accettare che noi non siamo Dio, a farci piccoli, ad accettare lumiliazione, a essere semplificati (2 tentazione). E un terzo tempo, quello dellelezione, dove la Chiesa ti insegner ad entrare nella croce di ogni giorno, vivere nella croce quotidiana, come il cammino che Dio ha scelto per la tua salvezza, a digiunare del mondo e a vi vere del pane venuto dal cielo, nostro Signore Ges Cristo, Parola di vita eterna per noi (3 tentazione). Ecco che, finito il cammino neocatecumenale, la Quaresima ripresenta per noi la gestazione alla fede che finisce nella Pasqua. Questo il contenuto pi profondo delle liturgie della Quaresima, del ciclo quaresimale che ricchissimo delle tappe di preparazione del Battesimo. Il catecumenato nella Chiesa primitiva finiva sempre nella Pasqua, con lacqua del Battesimo che segna la fine del peccato e linizio della vita nuova (come dice linno della benedizione dellacqua del fonte). Dico questo per farvi capire limportanza che nella Chiesa aveva la Veglia pasquale; lo splendore di questa Notte Santa, che marca la nascita delluomo celeste in noi e che ci dona la cittadinanza della Gerusalemme eterna, Notte che ci da accesso, come figli di Dio, alleredit che nostro fratello Ges Cristo ha lasciato in testamento con la
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sua morte per noi. E finito il tempo di fanciullo, di servo, e la Chiesa ci rid quello che ci appartiene: lo Spirito dellamore. Cristo, conoscendo la fatica, la povert di amore che abbiamo, e perci le sofferenze costanti che incontriamo nel vivere quotidiano e come nel nostro spirito si annida la morte e la paura di essa che ci costringe tante volte alla meschinit e allegoismo ,Lui, Cristo, pieno di amore e tenerezza per la nostra condizione esistenziale, ha steso le sue braccia sulla croce e ha offerto il suo corpo come alimento per la morte, uccidendo la morte e, morto per i miei e per i tuoi peccati, ha fatto testamento in mio e tuo favore della vita che donava. Se il debito del mio peccato e del tuo era la morte, Lui ha pagato con la sua morte facendosi te peccatore: ecco che, risorto dalla morte, te e me con Lui siamo risorti dalla morte, ecco che la sua Resurrezione ci giustifica, ecco che la sua Resurrezione una luce, un canto, una tromba che annunzia che tu hai accesso gratuito a ricevere lo Spirito Santo. Ma come potremo ricevere questa ricchezza che Dio ha depositato nella Chiesa? Avvicinandoci ad essa e lasciando che in essa siamo lavati gratuitamente e, spogliati dal nostro corpo di peccato, rivestiti della nuova condizione umana. Per questo Cristo morto ed risorto. Per questo salito nel cielo ed intercede per noi. Affinch nella Chiesa possiamo ricevere uno Spirito nuovo, uno Spirito che non pi soggetto alla morte, perch l ha vinta, perch Risorto dalla morte, uno Spirito che ci rasserena nel fondo di noi stessi, ci dona la pace, ci consola, che ci testimonia che Dio nostro Padre, che di fronte alla Croce ci dice non aver paura!; insomma uno Spirito che ci fa vivere oggi pi felici. Quanta gente vive piena di sofferenze terribili, quanta gente vicina a noi soffre per la pi piccola cosa! diventa isterica perch la vita non come vorrebbe. Va dallo psichiatra per chiedere aiuto, perch le insegni ad accettare la propria vita e amare gli altri, perch si rende conto che dentro di s non c amore. E noi sappiamo che tutta questa gente potrebbe essere pi felice se sapesse che nella Chiesa lattende uneredit che le appartiene, uno Spirito che Cristo ha guadagnato per tutti, uno Spirito che lamore e con il quale farebbe meno fatica nella vita, amerebbe meglio la moglie, i figli, i compagni di lavoro, accetterebbe meglio se stessa. Ma non lo sanno! Come non dare la vita perch la Chiesa diventi un posto credibile per gli uomini? Ah, se tutti gli uomini sapessero che esiste una piscina, unacqua dove chi si lava risanato nel profondo! E questacqua non la possiamo separare dalla nostra Veglia pasquale; perch da questa notte scaturisce come una fontana di vita nuova. In essa noi battezziamo i nostri bambini, in essa ritrovano la vita quegli adulti che hanno finito il loro percorso catecumenale, in essa noi siamo invitati a guardare Ges Cristo Risorto e Vittorioso, per ringraziarlo e gridare, pieni di amore e gratitudine: Vieni, Signore Ges! Ah, se tu venissi in questa Veglia Pasquale del 1999 e tutti gli uomini ti contemplassero come sei veramente, piena di tenerezza per tutti! Quanti riposerebbero dalle loro fatiche! Ah, se tu venissi in questa Veglia e con te fossimo trasformati e potessimo passare dal nostro Banchetto gioioso pieno di canti e di fiori, al tuo Regno, al Banchetto eterno con Te! Anche se Tu non ritornassi, celebrare questi magnifici sacramenti dove Tu sei presente con noi, ci trasciner a portare questo amore, tutto lanno, a tanti fratelli ai quali non ancora arrivata questa realt. Tu fortifichi la nostra attesa; ogni anno ti desideriamo di pi, ti aneliamo, sentiamo il nostro esilio in Babilonia, arrivando perfino a sospirare la nostra morte fisica, ultima Pasqua che ci introdurr nella Gerusalemme celeste. Come voi sapete, fratelli, il nostro cammino neocatecumenale ha uno scopo preciso: aprire un itinerario di ritorno alla casa del Padre per la pecora perduta, per lontani dalla Chiesa. In questo senso le nostre feste pasquali hanno unimportanza di primordine perch esse predicano e realizzano il contenuto della nostra fede. E chiaro che noi dovremo adattare questo cammino alle condizioni del nostro momento storico: da un lato, aiutare i fratelli lontani che si stanno riaccostando alla Chiesa e, dallaltro, restare ancorati alla tradizione pi viva e autentica della Chiesa. Il Papa Paolo VI il mercoled 7 luglio 1976 parlando sulla necessit oggi, di ricostruire la Chiesa, diceva: Tutto il lavoro compiuto nei secoli a noi precedenti ci chiama a ricominciare da capo, memori s e custodi gelosi di ci che la storia autentica della Chiesa ha accumulato per questa e per le future generazioni, ma consapevoli che ledificio fino allultimo giorno del tempo reclama lavoro nuovo, reclama costruzione faticosa, fresca, geniale, come se la Chiesa, il divino edificio, dovesse cominciare oggi la sua avventurosa sfida alle altezze del cielo. Per questo, aiutarvi a vivere la Veglia pasquale lo scopo fondamentale di questa lettera. La pace e la gioia di Ges Cristo, nostra Pasqua,. sia con tutti voi. Kiko Argello
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