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GIOVED 4 APRILE 2013

Laser spegne la dipendenza da cocaina Scoperta di un italiano al lavoro in Usa


ROMA. Con un fascio di luce laser

Mar,Colosseo al buio. Ma lite sui permessi


ROMA. Manifestazione al Colosseo in forse fino allultimo, ieri sera, per i mar detenuti in India. A poche ore dallavvio delliniziativa promossa dal Campidoglio piovuto laltol di Soprintendenza e Beni culturali: il palco non autorizzato e genera gravissimo disagio e rischio per il pubblico. Ci dispiace non aver potuto fare tutte le procedure si giustificato il sindaco Alemanno ma cera unurgenza. Assurdo impedirla per dei cavilli, noi andiamo avanti. E alla fine le luci del Colosseo sono state spente, come previsto, e sullAnfiteatro Flavio stata proiettata la scritta Salviamo i nostri mar, sulle note dellInno di Mameli. Liniziativa, sostenuta da Pdl e Fratelli dItalia, prevedeva un palco a ridosso del Colosseo, ma la soprintendente Mariarosaria Barbera, in una lettera al Campidoglio condivisa con il ministro

sul cervello possibile spegnere la dipendenza dalla cocaina: la luce attiva i circuiti nervosi alla base delle funzioni di autocontrollo e della capacit decisionale (localizzati nella corteccia prefrontale) e spegne lurgenza incontrollata di drogarsi. Resa nota sulla rivista Nature, la scoperta si deve allo scienziato italiano Antonello Bonci, negli Stati Uniti dal 1998 dopo una laurea in medicina alluniversit Cattolica di Roma e una specializzazione in Neurologia a Tor Vergata. I risultati ottenuti sui topi sono entusiasmanti perch suggeriscono una cura della dipendenza, agendo in modo non invasivo direttamente sul cervello dei tossicodipendenti e utilizzando la stimolazione magnetica transcranica (TMS), una tecnica

indolore gi in uso clinico, che pu fare esattamente la stessa cosa della luce (che non sar utilizzata nella sperimentazione sulluomo). Stiamo pianificando sia in USA che in Italia le prime sperimentazioni cliniche con TMS che potrebbero iniziare, spero, entro pochi mesi e dare risultati gi entro fine anno, dichiara Bonci. Condotto presso i National Institutes of Health di Baltimora, lo studio ha innanzitutto svelato che la parte di corteccia prefrontale chiamata area prelimbica alla base della dipendenza, spiega Bonci. Abbiamo visto che la sua attivit praticamente azzerata nei topolini tossicodipendenti, spiega, e che riattivandola i topolini cessano di cercare la cocaina, perdono la dipendenza immediatamente.

La Soprintendenza "boccia" la struttura per levento a sostegno dei militari in India Il Campidoglio, per, va avanti

Lorenzo Ornaghi, aveva bocciato la posa in opera del palco oggetto di ordinanza del Sindaco del 2 aprile pervenuta oggi (ieri per chi legge, ndr) a ridosso delle arcate del Colosseo e dellingresso dei visitatori, perch non autorizzata e in contrasto con gli accordi sulla sicurezza dellarea. Era toccato ai carabinieri notificare al gabinetto del Sindaco lordine di sgombero. Non abbiamo ricevuto nessuna notifica replicava Alemanno per andiamo avanti perch il valore simbolico superiore ai cavilli burocratici. E il palco fuori dallarea di rispetto, nessun pericolo. Lunico elemento che ha agitato la Soprintendenza che non abbiamo notificato 60 giorni prima. stata organizzata sullonda dellimmediatezza e non si poteva dare questo preavviso. Immediata la polemica:

Solo a poche ore dalla manifestazione diceva Ignazio La Russa la Soprintendenza scopre che non ci sono le autorizzazioni. Palco o non palco, io ci sar. Poco tecnica e molto politica incalzava Giorgia Meloni la nota del ministero. Abusivo il governo di Ornaghi. Il sovrintendente comunale Umberto Broccoli, di nomina capitolina, dichiarava: una manifestazione istituzionale come tante, singolare la posizione della Soprintendenza. Critiche dal segretario del Pd romano Marco Miccoli sul sindaco che predispone un palco abusivo sotto il monumento pi importante del mondo: figuraccia planetaria. E Italia Nostra chiedeva come stato possibile avviare i lavori di notte e senza il permesso. (L.Liv.)
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PROVINCIA DI AVELLINO

Ladolescente proviene da una famiglia rom ed era stata ceduta a una coppia di romeni con un figlio ora in carcere per furto

Venduta dai genitori Schiava a 13 anni Costretta a elemosinare dai suoi padroni
DI LORENZO GALLIANI

enduta dai genitori. Costretta a mendicare. Picchiata in caso di rifiuto. Abusata dal figlio dei padroni fino a restare incinta. lorrore vissuto da una ragazzina rom, adolescente gi provata dalla vita a soli 13 anni. I carabinieri del comando provinciale di Avellino hanno arrestato due rumeni di Monteforte Irpino, marito e moglie, di 38 anni, con laccusa di riduzione di schiavit di minori. La trattativa si era svolta in Italia. Per pochi soldi, allinizio del 2012, la piccola era stata ceduta dalla famiglia di origine e subito obbligata, dai suoi acquirenti, a chiedere lelemosina per strada e

La piccola ha denunciato i suoi padroni che sono stati arrestati. Abusata, ha un figlio di pochi mesi
davanti alle chiese di Avellino, Mercogliano e Atripalda. Dalla mattina alla sera, da sola, sotto la pioggia o il sole cocente. La risposta ai suoi "no" era la violenza, con quel bastone di legno che i carabinieri hanno ritrovato dopo alcuni mesi di indagine. Nessuna piet per una ragazzina, neppure da quando a poche settimane dal suo arrivo in Italia era rimasta incinta del figlio minorenne della coppia, oggi in carcere per furto. Ma la sua figura esile non sfuggita allattenzione dei cittadini delle zone dove la ragazzina chiedeva la carit. E cos scattata lindignazione che ha spinto alcuni cittadini a segnalare la presenza di quella bambina incinta costretta a chiedere soldi in strada. Quella che era a tutti gli

effetti una piccola schiava, stata vista vagare per strada disperata, dopo lennesima razione di bastonate: accompagnata in caserma, ha denunciato i suoi aguzzini. I carabinieri hanno iniziato le verifiche ed bastato poco tempo per raccogliere le prove della colpevolezza dei due rumeni. Dopo averli pedinati per alcune settimane, li hanno arrestati, su ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Napoli. I due sono si trovano nel carcere avellinese di Bellizzi Irpino. Le indagini riguarderebbero anche due assistenti sociali del Comune di Monteforte, accusati di non aver preso provvedimenti pur conoscendo la vicenda. Le voci insistenti a questo proposito non sono confermate dai carabinieri. La ragazzina, assieme al figlio di quattro mesi, stata invece affidata ad una struttura protetta. Dopo tanto inferno, linizio di una nuova vita. Se per lei, lincubo terribile ha avuto fine, per tanti altri, invece, continua. Secondo Save the Children, sono 280 i minori vittime di tratta o riduzione di schiavit, contati in sette anni. Quelli che chiedono lelemosina perch obbligati o perch di famiglia povera si trovano spesso nelle aree turistiche. In alcuni casi, sono costretti anche a rubare. Non ci si deve mai abituare a questo fenomeno, bisogna sempre rivolgersi alle forze dellordine, commenta Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia Europa dellorganizzazione, preoccupata anche per gli effetti che pu avere la crisi sulla tutela dei bambini: Il rischio , attraverso una diminuzione del sostegno ai Comuni, di allentare la rete di assistenza verso i pi deboli.
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LA TRATTA MODERNA SCHIAVIT

La tratta di persone la schiavit pi estesa in questo ventunesimo secolo.


PAPA FRANCESCO MESSAGGIO URBI ET ORBI PER LA PASQUA 2013

Il vero antidoto rimane listruzione


DA MILANO

Paolo Ciani

Ciani (SantEgidio): giovani che diventano genitori senza andare a scuola faticano a concepire ladolescenza

ove si lavora sullistruzione, i casi di sfruttamento di minori diminuiscono. Per Paolo Ciani, responsabile per le attivit con i rom e i sinti della Comunit di SantEgidio, la scuola lantidoto a una piaga che ha come vittime i bambini. I risultati, nella vostra esperienza, sono arrivati? Dove sono stati realizzati interventi in campo sociale, abbiamo notato una reazione positiva. Giovani che diventano genitori senza andare a scuola, invece, fanno pi fatica a concepire la-

dolescenza. Il fenomeno dellaccattonaggio ancora molto diffuso... Ma rispetto a qualche anno fa, in diminuzione. E questo proprio grazie proprio al massiccio processo di scolarizzazione e, ovviamente, agli interventi punitivi. Ma ancora si verificano vicende come quella di Avellino, con una ragazzina che solo dopo un anno si liberata dalla schiavit... Dobbiamo pensare che quella ragazzina di 13 anni costretta a mendicare nellAvellinese poteva essere nostra figlia. Sono episodi molto gravi. Ma non si pu arrivare a pensare che tutti i rom

trattino cos i loro figli, confondendo cos la singola persona con il gruppo. Come si pu reagire davanti a un fenomeno cos orrendo? Da un lato va evitata lassuefazione, quel pensare che sia normale per un rom chiedere lelemosina, perch "sono fatti cos". Allo stesso tempo, per, si deve stare alla larga da un atteggiamento ipocrita: il bimbo rom ci fa tenerezza, ladulto rom lo consideriamo un aguzzino. In realt la stessa persona. E anche qui vale lo stesso discorso: un bimbo sfruttato diventa pi spesso un genitore non responsabile. Lorenzo Galliani
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BOLOGNA
POLEMICHE SU CITTADINANZA ALLA MADRE DI ALDROVANDI

val di Susa
La preside delle medie di Borgone si difende: troppi alunni, non avevo alternative Ma il ministro chiama la mamma e la rassicura: iscrizione accettata

Disabile rifiutata a scuola, interviene Profumo


DA BORGONE (TORINO) BRUNO ANDOLFATTO

A una settimana dal presidio del Coisp in piazza a Ferrara, la proposta di conferire la cittadinanza onoraria di Bologna a Patrizia Moretti, la madre di Fabrizio Aldrovandi il ragazzo ucciso durante un controllo di polizia nel 2005 ieri ha spaccato il consiglio comunale. Alla fine la proposta del consigliere Pd Benedetto Zacchiroli passata a maggioranza, con i voti di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle, mentre Pdl e Lega non hanno partecipato al voto. Il tutto nel giorno in cui il Coisp tornato a far sentire la propria voce, attaccando la stampa e minacciando azioni legali contro chi ha dichiarato il falso. Quella in piazza a Ferrara, ha spiegato il sindacato, stata una tranquilla, pacifica e corretta manifestazione, strumentalizzata vergognosamente.

li alunni sono troppi e la scuola rifiuta liscrizione alla prima media a una ragazzina non vedente. successo in Val di Susa a una ragazzina di San Didero che ha rischiato di non poter frequentare la prima media nella scuola di riferimento per territorio, a Borgone di Susa. Per Marco Brongi, presidente dellApri, (Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti) la presa di posizione della scuola media di Borgone gravissima. La legge dice

che nessuna scuola pu rifiutare, neppure per motivi tecnico-logistici, liscrizione di un alunno disabile. Pericolo scongiurato per Marta: dopo una lunga telefonata del ministro dellIstruzione, Francesco Profumo alla mamma, liscrizione per il prossimo anno scolastico della bambina non vedente diventata possibile. A quanto si appreso, Profumo dopo aver chiesto notizie della bambina, si informato su come siano andate le cose e ha spiegato che lufficio scolastico regionale sta seguendo da tempo la

vicenda. La mamma ha raccontato al ministro le sue ragioni, sottolineando soprattutto come fosse fondamentale per lei poter iscrivere la figlia in quella scuola. Il ministro, da parte sua, le ha ricordato che la comunit scolastica molto vasta, a volte possono verificarsi piccoli corto circuiti, ma il sistema ha tutte le capacit per correggersi in corso dopera. E la preside che dice? Susanna Tittonel non ci sta proprio a essere dipinta come la cattiva di turno che se la prende con disabili e non vedenti. Mi dispiaciuto dover

rispondere alla famiglia che la bambina non poteva frequentare le medie a Borgone esordisce ma non avevo altra possibilit, visto che in quel plesso abbiamo potuto dar vita a una sola classe di prima media, che laula pu contenere 20 alunni e frequentata da 23 studenti, di cui uno gravemente disabile. La preside racconta anche di aver chiesto di sdoppiare la classe e creare unaltra prima ma non sono riuscita a ottenerlo. Susanna Tittonel precisa anche di non aver mai incontrato di persona la mamma della ragazzina

anche se ci sono state alcune telefonate e che liscrizione, dalla famiglia, stata effettuata on line. Ma perch una ragazzina che vive a San Didero non pu essere accolta nella vicina Borgone? Risposta: Dovevamo dare la priorit ai bambini che hanno frequentato le scuole dellIstituto Comprensivo. Per ragioni che non conosco, la ragazza ha frequentato le elementari in un altro paese, a Condove. Se le avesse frequentate a San Didero sarebbe stata la prima a essere iscritta alle medie di Borgone.
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