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Comunit del Paradiso di Bergamo, prende contatto con le attenzioni dedicate dai vescovi di Bergamo alle esperienze dei primi preti operai ( principalmente da parte di monsignor Adriano Bernareggi), prosegue con il loro impegno nel segno del "fidei donum" ed infine si sofferma sulla loro presenza in fabbrica. Sono citate anche memorie di altri sacerdoti, quali don Mazzolari, Padre Turoldo, don Politi,don Milani e monsignor Bettazzi. Non manca una parte documentale significativa, che parla dei preti operai in Italia e in Francia. La prefazione affidata a monsignor Angelo Longaretti che scrive a proposito dei preti operai: Partendo dalla meditazione della Sacra Scrittura sono stati spinti a cercare il volto di Dio, immergendosi nella realt pi comune di tutti gli uomini, la realt del lavoro. (A.Poss.)
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attraverso lascolto e il confronto interpersonale. Il progetto partir luned prossimo presso il distretto sociosanitario di Dalmine con lobiettivo di estendersi successivamente ad altri distretti sanitari del territorio provinciale. La Camera di Commercio ha invece varato un piano di sostegno economico a favore della occupazione giovanile. Si tratta di una misura dintervento che pone a disposizione la somma di un milione di euro sino ad esaurimento, somma destinata ai giovani sino ai 35 anni, per la loro assunzione a tempo indeterminato o determinato oppure per la loro stabilizzazione. Sar riservato alle imprese che ne faranno domanda e che potranno cos usufruire del sostegno economico, una sorta di
dote finanziaria che potr essere richiesta anche pi volte, ovviamente secondo le disponibilit. Le aziende dovranno indicare il tipo di scelta che intenderanno applicare sia per le assunzioni sia per le stabilizzazioni. Per avere diritto al sostegno, le imprese dovranno avere unit produttive in terra bergamasca. Interessati tutti i settori delleconomia, tranne quei comparti che non hanno attivit professionali in provincia, come la pesca. Le domande per lammissione al contributo camerale, deciso dalla Giunta sulla scorta di valutazioni del momento economico, potranno essere inoltrate da luned 22 luglio.
Amanzio Possenti
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Cuore, con la mostra dal titolo Visioni del sacro di Aligi Sassu, alcune associazioni rievocano la figura del grande artista a 13 anni dalla scomparsa. Sassu era nato a Milano nel 1912 e si spense il 17 luglio del 2000 a Pollensa (isola di Maiorca). Mercoled alle 18 a Villa Sacro Cuore il cardinale Dionigi Tettamanzi presider una Messa, seguita dallinaugurazione della rassegnaVisioni del Sacro curata da Luigi Marsiglia nella qualela fede di Sassu mostra una chiave di lettura umana che si si riverbera nella sua arte. Lallestimento rester esposto sino al 21 luglio.(F.Can.)
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SIMBOLO IN BILICO
I NUMERI
220 metri di storia Il ponte di barche che unisce Bereguardo a Zerbol lungo 220 metri. Le barche sono 28, di cui solo un terzo galleggia sullacqua: il numero per varia a seconda della piena del fiume. Costruito nel 1913, il ponte ha attraversato due guerre mondiali. Come tutti i centenari, mostra qualche evidente ruga dovuta allusura del tempo, anche perch percorso ogni giorno dalle auto che si spostano da una riva allaltra del Ticino: il limite di velocit di 30 km orari.
come avere unautomobile senza sospensioni. Le buche non pu reggerle: passerebbe pi tempo in officina che sulla strada. A Bereguardo, nel Pavese, hanno di meglio: un grazioso ponte centenario appoggiato sulle barche, che per, invece di poggiare sullacqua e quindi sul principio di Archimede, sono ferme sulla ghiaia. E se la matematica non unopinione, non lo neppure lingegneria: una struttura progettata per scaricare il proprio peso sullacqua, in mancanza di acqua destinata a rompersi di
Diverse chiatte ormai poggiano sulla ghiaia: lusura continua e il futuro incerto. Ma guai chiuderlo
continuo. Il risultato? Dopo lultimo grande restauro (3 milioni di euro, nel 2001), la Provincia ha dovuto spendere ogni anno 100mila euro e passa per sistemare assi e rampe. Lavori in corso forever, quindi. Anzi no: in tempi di crisi, diventa unimpresa anche riparare alla belle meglio il ponte sul Ticino che collega Bereguardo con Zerbol. Nel 2008 avevamo in bilancio 10 milioni di euro per la manutenzione dei nostri 2.200 chilometri di strade - spiega Maurizio Visponetti, assessore provinciale alle Infrastrutture -. Oggi abbiamo 300mila euro: tappare le buche gi tanto, e tenere aperto il ponte diventa quasi un lusso. Questa primavera, prosegue Visponetti, siamo riusciti a intervenire su cinque campate. Ma si trattato di una manutenzione ordinaria, non di una ristrutturazione che pure servirebbe. E guai a pensare che tutti i lavori alla portata delle casse pubbliche si possano realizzare: Vorremmo provare a incatramare le assi, per garantire un poco di stabilit in pi - riprende
lassessore - ma sappiamo gi che il Parco Ticino non lo consentirebbe. E lo stesso vale per la movimentazione di sabbia e ghiaia: ci abbiamo gi pensato ma, per adesso, risultato un intervento troppo delicato. Un ostacolo dopo laltro, resta il problema per tanti pendolari. E per le attivit della zona: al punto che le spese dellultimo - piccolo intervento sono state sostenute dal titolare del vicino parco acquatico: in certi casi, meglio aprire il portafoglio che attendere i tempi della politica. Cos per il gioiellino di Bereguardo, costruito nel 1913 e sopravvissuto a due guerre mondiali, il futuro sembra pi che mai incerto. E lennesimo vertice tra i due sindaci e lassessore Visponetti, che avverr a breve, difficilmente potr sciogliere il bandolo della matassa.
Tanto pi che per Renato Fiocchi, primo cittadino di Zerbol, la gestione del ponte sottolinea, per lennesima volta, la necessit di abolire le Province. Quella di Pavia, nel caso specifico, potrebbe fare di pi, chiedendo per esempio finanziamenti al Ministero delle Infrastrutture. Un caso politico, e tutta colpa dellacqua che non c pi. Nei suoi anni doro, il fascino del ponte di barche conquistava i turisti e il cinema italiano: da "I girasoli" di Vittorio De Sica, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, ai film di Adriano Celentano "Il bisbetico domato" e "Mani di velluto", dove il ponte poggiato sulle barche larrivo di una sfida podistica affrontata - e vinta - con un esilarante stile da "molleggiato". La storia recente del ponte - quella vera - diverte molto meno. Se lo
chiudono viene gi una rivoluzione - avverte Roberto Battagin, primo cittadino di Bereguardo - La gente deve poter andare al lavoro. E alle continue lamentele, il sindaco risponde: C chi dice che il Comune dovrebbe essere pi attento. Ma non abbiamo affatto bisogno di essere "sensibilizzati": sappiamo benissimo che c questo problema. Strutturale, certo, ma aggravato da chi se ne infischia del limite dei 30 orari: Lautovelox? riprende il sindaco Battagin Dovrebbe essere autorizzato dalla prefettura. Ma non c solo quello: penso sia grave far intervenire un privato per far sistemare le assi rotte a sue spese. Vuol dire che siamo conciati veramente male. E mentre il ponte continua a poggiare sulla ghiaia, le difficolt almeno quelle - restano a galla.
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Comitato Ticino 2000. Viene chiesto un intervento della Regione proprio perch, scrivono, dallAmministrazione provinciale ci comunicano che, con lultimo intervento, hanno raschiato il fondo e non hanno pi risorse da investire sul ponte in chiatte. Bisogna fare di tutto, ribadisce il portavoce del comitato, per tenere aperta quella storica via di comunicazione. (N.Gal.)
dello spacciatore di Caronno; e proprio durante un appostamento presso la sua abitazione gli agenti hanno fermato il venezuelano - con precedenti nel traffico di droga - mentre usciva dalla palazzina portando in ma-
no due confezioni sottovuoto di "cioccolata", come dichiarato al momento dellarresto, poi rivelatasi hashish. La perquisizione nellappartamento dellitaliano portava alla scoperta di altre nove confezioni di droga nascoste nel forno in cucina. Tutti i pacchi sequestrati erano confezionati con cura, per essere confusi con innocui involucri di cioccolato. Lo spacciatore, che il giorno dellarresto compiva 50 anni, vanta numerosi precedenti di polizia e diversi anni di reclusione in Germania. Entrambi sono finiti in carcere a Busto Arsizio. Maria Teresa Antognazza
Giacinto Bosoni
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