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Il giovane compositore argentino Miguel Angel Castellarin ha musicato la liturgia nello stile afro-americano. Con l'incoraggiamento del cardinal Bergoglio
Il giovane compositore argentino Miguel Angel Castellarin ha musicato la liturgia nello stile afro-americano. Con l'incoraggiamento del cardinal Bergoglio
Il giovane compositore argentino Miguel Angel Castellarin ha musicato la liturgia nello stile afro-americano. Con l'incoraggiamento del cardinal Bergoglio
Copyright Avvenire August 8, 2014 5:39 am / Powered by TECNAVIA
Copy Reduced to 48% from original to fit letter page LORENZO GALLIANI BUENOS AIRES ullecaldenotedi unblues, il Signore piet. Una festosa salsaperil Gloria, perchEl Gloria es alegra, come ri- corda una voce maschile prima di lasciare spazioalle percussioni. Swing per Cre- do e Santo il primo con accenti soul, il secondocos orecchiabiledafissarsi inte- sta dopo venti secondi, un bossa nova cucitosumisura per lAgnello di Dio. LaMisaenjazznascedaunideaeda4an- ni di lavoro di Miguel ngel Castellarn, batterista e compositore argentino di 34 anni, masenzaJorgeMarioBergogliosa- rebbe finita nel dimenticatoio. Sentiva il bisognodi esprimeregratitudineaDioat- traverso la musica, Miguel ngel, e pro- prio con quella musica da cui si era la- sciato affascinare sin da piccolo. Il timo- re, per, era di passare per troppo origi- nale: le intenzioni erano buone, ma non si rischiavaforseunoscivolone?Nel dub- bio, and a chiederlo allallora cardinale di Buenos Aires. Lintuizione di portare il jazz nella mes- saarrivmentrestavoprendendouncaff racconta il giovane musicista . Mi ca- pitsottocchiounarticolodi giornale in cui si parlava di unconcerto inVaticano, e da l pensai di fare della mia musica un mezzo per lodare il Signore. Il primo a cui rivelare il proprio progetto, prosegue Miguel ngel, fu don Fernando Gardea, oggi parroco nel barrio di Palermo, nella capitale argentina: Fu lui a insegnarmi la musica classica, sin da bambino. Non soquanti cdabbiamoascoltatoassieme. Mi disse: Non sono uno specialista del jazz, ma intanto ti consiglio di leggere il Vangelo, anche per capire come pensare lemusiche. Cos fu, mentreunaltrosa- cerdoteMarioMiceli, coordinatoredel- la pastorale giovanile di Buenos Aires spingeva lamico compositore a non de- mordere. Alcunemusicheeranogicomposte, ma mai suonateinpubbliconregistrate: co- sane pensavail cardinale Bergoglio? Gli scrissi e mi invit a trovarlo. Ricordo an- cora il giorno: 2 luglio2012. Sarannosta- te le 8 di mattina racconta Castellarn . Mi disse: Nella tua lettera mi hai ricor- datolamiaadolescenza. Gli avevoparla- todi FrankSinatra, di Benny Goodmane di altri musicisti importanti perlamiafor- mazione. Poi la parola pass al giovane jazzista: Ricordai che al Corpus Domini avevaparlatomoltodei giovani edei loro problemi, dallapovertallacor- ruzione. Poi avevausato unespressionefor- te: Chi cam- mina senza lasciare unimpronta, inutile. Cos dis- si: iolamiaimprontavorrei lasciarlanel- la musica sacra. E gli parlai della Messa jazz. Lui rispose subito: Hay que tocar!, ossia:bisognasuonare. Parlammouno- ra, e non solo di musica. Poi mi diede la benedizione e ci salutammo. Lentusiasmo cresceva, di pari passo con lelaborazionedegli arrangiamenti, eadi- cembre dallarcivescovado dissero di ri- passareamarzo2013. MaBergoglio, par- titodaunPaese quasi allafine del mon- do, fin perrimanereaRoma. sta- ta una felicit enorme ri- prendeMiguel ngel . Attraverso la Cu- ria gli mandai unaletteraper ringraziarlo, assieme aun discodi Goodman. Nonpassmoltoemi arrivlarispostadel papa. LaMessajazz, intanto, prendeva forma: Il primo lavo- ro coinvolgeva 10 musicisti e 7 coristi spiegail giovanecompositore, poi ci sia- moallargati: i musicisti sonodiventati 25, i coristi 35. Prove suprove: piche colleghi, quasi u- nafamiglia: Acantareceranodueevan- gelici e nella prima formazione suonava il trombone una ragazza ebrea raccon- ta Miguel ngel , il pianista non cre- dente, il secondo tastierista proprio a- teo. Si chiamaSantiago, auncertopunto hadetto: Quasi quasi mi converto. So- lo una battuta rivolta allamico innamo- ratodella musica sacra, ma comunque il segnoche, anchesenontrasmessoconun linguaggiotradizionale, il messaggioarri- va drittoal cuore. E arriviamo a poco meno di due mesi fa, il 23giugno. Nel salonedellaUsinadel Ar- te, aBuenosAires, vienepresentatalaMi- sa jazz: dopo 4 anni, il sogno di Miguel ngel diventarealt, almenoperil tempo di unconcerto, dacondividereconlami- coGabriel Nuez(negli arrangiamenti c anche la sua impronta), il chitarrista Da- niel Raffo, il direttoredorchestraJosMar- tinAspiazueThe AfrosoundChoir. Si re- gistra un disco dal vivo, che per sar u- satosoloper promuovereil progetto. O- rail nostrodesiderio spiegaMiguel n- gel di allargare la Misajazz preveden- do anche il canto dingresso, quello con- clusivo, i canti di offertorio e comunione e due temi di meditazione. La prepara- zione a buon punto, il budget non an- cora: riunire60professionisti costa150mi- la pesos (14.000 euro). La ricerca degli sponsor, grandi opiccoli, gi partita, e il ministerodellaCulturadel governocit- tadinohariconosciutoil progettodi inte- resseculturale, spiegaMiguel ngel, che poi allarga le braccia: Io intanto penso alle musiche, il resto si vedr. Passione, impegno, eunpo di improvvisazione, che nel jazz nonguasta mai. RIPRODUZIONE RISERVATA S 21 Venerd 8 Agosto 2014 egel avviava la trattazione stori- ca delle sue Le- zioni sulla storia della filosofia con la filo- sofia orientale, cinese e indiana in specifico. De- nominandola tuttavia cosiddetta, rispetto alla filosofia vera, al pensie- ro greco e occidentale, non presentando essa a suo dire il momento del- la soggettivit, della libe- ra individualit. Nel curare un ponderoso, ricco volume dedicato al- le Filosofie nel mondo (Bompiani, pp. 944, euro 24), Virgilio Melchiorre o- mette invece intenzional- mente una trattazione del corso del pensiero occi- dentale, lasciando a Ugo Perone il compito di un approfondimento teoreti- co delle sue peculiarit. Il filosofo piemontese argo- menta convincentemen- te come cia- scuna filoso- fia comporti sempre una ridefinizione di s, non a- vendo un proprio og- getto deter- minato, e co- me ci com- porti che la filosofia sia costitutiva- mente meta- fisica, aperta interrogati- vamente ai problemi ul- timi e ai prin- cipi primi. Metafisica e strettamente legata ad una vita politica democratica, cio fatta di discussione pubblica, ar- gomentazio- ne, persua- sione, la filosofia greca classica. E sar il cristia- nesimo stesso a salvarne la metafisicit da sue ri- duzioni etiche e prassisti- che. La preziosa eredit speculativa della filosofia occidentale si orientata nella contemporaneit a- gli orizzonti della finitez- za e della temporalit. Nella comprensione dei quali, come mostra Pero- ne, sta la possibilit, tipi- camente europea, di fare di limiti e diversit occa- sione di incontro, inclu- sione, dialogo con altre culture e persone. Per non abbandonare come indica intelligente- mente Melchiorre let della globalizzazione ai meri conflitti politici o ac- cordi economici, occorre riattingere gli orizzonti fondativi delle diverse tra- dizioni culturali. Fra que- ste, nel volume spiccano gli approfondimenti del pensiero cinese e della fi- losofia indiana, dovuti magistralmente ad Alfre- do Cadonna e Gianluca Magi: convincenti smen- tite del miope giudizio he- geliano. Originali svilup- pi di queste tradizioni si hanno nella spiritualit e nella filosofia giappone- se. La tradizione ebraica e poi quella islamica ven- gono esaminate con mag- giore attenzione alla con- temporaneit. Una matri- ce culturale spesso tra- scurata quella africana, che viene ampiamente documentata da Lidia Procesi; bench purtrop- po, significativamente, la letteratura relativa risulta essere totalmente in lin- gue europee, quindi ela- borata in relazione a for- mazioni culturali occi- dentali. Del pensiero oc- cidentale sono stati ap- profonditi solo interes- santi settori particolari, come la filosofia russa, quella lati- noamerica- na e la au- straliana. Le grandi matrici cul- turali, reli- giose e filo- sofiche del mondo risul- tano origina- riamente lindiana, la cinese, le- braica, la greca, lafri- cana, con il sorgere si- gnificativo in esse del buddhismo, del cristiane- simo e delli- slam. Oriz- zonti cultu- rali comples- sivamente metafisici e concreta- mente lin- guistici. I quali gi in epoche remo- te hanno iniziato a cono- scersi, dialogare, integrar- si vicendevolmente. Si pensi alla traduzione della Torah ebraica in gre- co ad opera dei Settanta, nellAlessandria dEgitto dei secoli III-II a.C. Op- pure le copiose traduzio- ni di testi buddhisti in- diani, dal pali e dal san- scrito in cinese, nel II se- colo d.C. nella capitale dellimpero di Cina Luoyang ad opera di deci- ne e decine di missionari e traduttori. O, ancora, al- le traduzioni dei filosofi greci in arabo nella Bagh- dad dei secoli VIII-X d.C., fonte indiretta per la stes- sa latinit medievale. Tra- dizioni attraverso le cui fi- losofie, nel mondo, pos- sibile trovare spazi, inter- rogativi, parole di dialogo e vera comprensione fra le molte differenti perso- ne che ne animino la vi- vente verit. RIPRODUZIONE RISERVATA H C I N A , I N D I A , G I A P P O N E & C . HEGEL SBAGLIAVA: PENSIERO ORIENTALE FILOSOFIA VERACE FRANCESCO TOMATIS Il caso. Il giovane compositore argentino Miguel ngel Castellarn ha musicato la liturgia nello stile afro-americano. Con lincoraggiamento del cardinal Bergoglio MISA JAZZ La messa tutto swing Nel 2012 lincontro con larcivescovo di Buenos Aires E a giugno lesperimento stato eseguito in concerto per la prima volta da 25 musicanti e 35 coristi Ora il progetto devessere terminato coi canti dingresso, offertorio e comunione Virgilio Melchiorre Tenere unite cultura umanistica e tecnologica: lappello del Manifesto di Sassoferrato manesimoetecnologia: duemondi date- nere uniti: sintitola cos il Manifesto di Sassoferrato redatto e sottoscritto dai membri del comitatoscientificodel Con- gresso internazionale di Studi umanistici nella XXXV e- dizione 2014, tenutasi il mese scorso appunto a Sasso- ferrato. Il documentounappelloagli operatori del mon- do della cultura per una convergente interdipendenza traculturatecnologicaeumanistica. I firmatari sonodo- centi nelleUniversititaliane, europeeedextra-europee. ASassoferrato, piccolocentrodelleMarche, da35anni il Congresso internazionale affronta le questioni dellu- manesimo classico. Gli atti dei Congressi sono raccolti nei 35 volumi della rivista Studi Umanistici Piceni. Trai firmatari del Manifesto cheauspicaunnuovori- nascimento che si fondi sulle risorse culturali, sui patri- moni di conoscenza e di innovazione delle universit, degli istituti di ricerca e di cultura, delle accademie, del- la scuola, delle societ scientifiche, sviluppati conle esi- genze sociali e con il sistema delle imprese che crea la- voro, sicurezza e ricchezza sociale EdoardoFumagal- li (Friburgo), AlessandroGhisalberti (Cattolica), Michael Reeve (Cambridge) e HermannWalter (Mannheim). RIPRODUZIONE RISERVATA U anzitutto Melchiorre: lesame dei sistemi metafisici mondiali ci fa rivalutare le culture asiatiche (e africane) sui classici greci. E tali tradizioni hanno cominciato a dialogare e integrarsi gi in epoche remote: un bel monito per la nostra globalizzazione CULTURA, RELIGIONI, TEMPO LIBERO, SPETTACOLI, SPORT DOPO LA MISA CRIOLLA. Il palcoscenico della prima de La Misa en jazz alla Usina del Arte di Buenos Aires, il 23 giugno scorso Miguel ngel Castellarn I GENERI E PER IL KYRIE VAI CON IL BLUES Cosa centra il Seor, ten piedad con il blues? Il blues la forma espressiva degli schiavi afro-americani, che pur nei campi di cotone non smettevano di rendere lode al Signore spiega Miguel ngel Castellarn . Accenti tristi che sintonano bene col Signore piet. Ed in soul anche Bendita sea tu pureza, meditazione dedicata a Maria. Ciascun genere musicale, nella Misa jazz del compositore argentino, non scelto a caso: Per lAgnello di Dio, per esempio, ho deciso di puntare sul bossa nova, inventato dal pianista brasiliano Antnio Carlos Jobim, delicato nelle sue composizioni. Poco a che spartire con lo swing che si respira nel Santo e nel canto dingresso: Quella la musica delle grandi orchestre jazz anni 40. semplicemente la festa, come devessere lincontro con Dio. Originale la scelta per la comunione: L ho puntato sul funk, per sottolineare la gioia di chi riceve lEucarestia. (L. Gall)