Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Le iscrizioni sino al 18
Le Olimpiadi di italiano, istituite dal Miur nel 2011 (promotrice la dottoressa Carmela Palumbo, direttore generale per gli ordinamenti scolastici) e rivolte inizialmente a tutti gli ordini di scuole, da questanno sono solo per le scuole secondarie superiori. Alle prime due fasi in modalit telematica seguir la finale a Palazzo della Signoria a Firenze (27 aprile): della giuria fanno parte linguisti, scrittori e intellettuali di alto profilo, e il vincitore del Premio Campiello
Finalit Gli obiettivi sono di incentivare lo studio della lingua e sollecitare la motivazione a perfezionarne la padronanza
La statua di Leon Battista Alberti a Firenze
Giovani. Alla competizione partecipano anche le scuole italiane allestero. Risultano gi iscritte scuole della Svizzera, Spagna, Slovenia, Tunisia, Egitto, Nigeria, Marocco, Brasile, Colombia, Iran. Una partecipazione importante, che testimonia il prestigio sempre maggiore della nostra lingua al di fuori dItalia. I quesiti proposti, distinti per biennio e triennio, coprono un ventaglio ampio di argomenti di ortografia, mor-
fologia, sintassi, lessico e testualit, spaziando dai pi minuti ma basilari fondamenti grafici della scrittura alla comprensione e organizzazione di un testo. Nella finale si aggiungono prove di composizione, molto gradite agli aspiranti futuri scrittori o giornalisti. La scelta delle domande, frutto di meditata riflessione e concertazione da parte del comitato scientifico, verte soprattutto sugli ambiti che risultano pi deboli e proble-
matici nella competenza linguistica dei ragazzi. Non ci stupiamo oggi se incorrono in errori grafici come scenza o unangolo: la scrittura, pi diffusa oggi che non cento o cinquantanni fa, soggetta per a incertezze e trascuratezze maggiori, anche per colpa dellessemmessese o del digitalese, come possiamo scherzosamente (ma non tanto) definire le modalit scrittorie dominanti di oggi. Punti deboli delle competenze grammaticali sono, per esempio, le forme del passato remoto (vissi o vivetti?), sempre meno usato, la formazione di composti (qual il plurale di caposquadra?) o il riconoscimento del soggetto in una frase. Per non parlare della punteggiatura, vera cenerentola della didattica dellitaliano, che mostra sempre di pi usi errati (come la virgola tra soggetto e predicato verbale) in una scrittura controllata. La conoscenza e luso delle parole, poi, appaiono sempre pi povere: da qui linsistenza, nei quesiti delle Olimpiadi, sul significato delle parole e sui sinonimi. Lincapacit di adattare le parole ai differenti contesti comunicativi infatti una delle debolezze maggiori nei ragazzi: stimolare e guidarli nelladattare la lingua al livello di formalit, al canale, al tipo di scrittura, appare dunque come uno degli obiettivi primari di ogni modalit di formazione linguistica, compresa quella, un po seria, un po ludica, delle Olimpiadi. Docente di Linguistica italiana allUniversit Statale di Milano
RIPRODUZIONE RISERVATA