Sei sulla pagina 1di 1

Il brano Jean-Marie Gustave Le Clzio sostiene che se possiamo leggere autori come Esiodo e Cervantes, ma anche i romanzi polizieschi,

perch la comprensione fra diversi la stessa ragion dessere del linguaggio

Alunni di una scuola multietnica davanti alla mappa verde del mondo (foto Corbis)

Ho capito Proust con un haiku Lincontro tra saperi ci salver


Il Nobel del 2008 illustra la sua visione interculturale
di JMG LE CLZIO
l principio del XX secolo, un uomo solitario, senza professione e affetto da asma, decise di intraprendere la cronaca dei suoi contemporanei, cio della ristretta cerchia di persone facoltose che vivevano di rendita e abitavano nei quartieri privilegiati di Parigi e della sua vicina periferia. Tale cronaca, sorprendentemente, diventata un riferimento letterario mondiale, con il titolo Alla ricerca del tempo perduto. Di fatto, questa summa, a lungo ignorata dal grande pubblico (e anche dalla critica, visto che il primo tomo fu rifiutato dalleditore Gallimard che lo giudic illeggibile), divenuta unopera universale, tradotta e diffusa in quasi tutte le lingue. Che cosa accomuna il romanzo di Marcel Proust e, per esempio, il poema epico di Omero? Luno e laltro le avventure di Swann e il viaggio di Ulisse sono usciti dal loro contesto, dal loro territorio, e hanno saputo toccare in ciascuno di noi quel che comune a tutti, quali che siano il colore della nostra pelle, la lingua di nostra madre o la storia del nostro Paese. Questo universale non complesso: linquietudine del tempo, la ricerca della felicit, lamore, il dolore dellesilio e la morte di coloro che ci sono cari. *** Non ho scelto lesempio di Proust per facilit. Per molto tempo mi sono coricato senza aver potuto leggere i suoi libri, non perch quello che vi si trovava mi fosse estraneo, ma al contrario perch parlavano di una societ e di personaggi che mi erano familiari e profondamente antipatici. Swann, Charlus, i Verdurin, li avevo incontrati nella mia infanzia, fra gli amici di mia nonna che erano tutti lemanazione dellepoca: snob, infatuati di se stessi, indifferenti alla rovina

La rivista

del dopoguerra di cui erano stati gli artefici. Soltanto Odette, la donna di facili costumi, riusciva a piacermi, perch era una vittima di questa societ ingiusta ed egoista. Rifiutavo di entrare in tale mondo. Ebbene, un giorno, per caso, lessi gli haiku del grande poeta giapponese Matsuo, pi noto col nome di Basho: Ascolta il rumore del torrente nella montagna L lentrata e subito mi apparve la chiave del romanzo di Proust, nelle prime pagine di Dalla parte di Swann, quando il narratore, al suono della campanella che tintinna ogni volta che Swann spinge il cancelletto del giardino dei Verdurin, freme sentendo dentro di s il segnale dello scatenamento della propria memoria. Cos, un poema scritto moltissimo tempo fa, in una lingua straniera, poteva permettere a un lettore di pene-

Lomaggio nascosto

E lo scrittore cita il celebre incipit


Nel brano qui pubblicato si nasconde una piccola chicca: la frase scritta da Le Clzio in modo quasi casuale, Per molto tempo mi sono coricato... (nelloriginale francese Longtemps, je me suis couch...) proprio lincipit della Recherche proustiana, qui citata dunque in un omaggio (Proust seguitava con mi sono coricato presto). Nato a Nizza nel 40, Premio Nobel nel 2008, Le Clzio autore di romanzi e saggi tra cui Il verbale (Duepunti), Il cercatore doro (Rizzoli), Storia del piede e altre fantasie (Gremese). (i.b.)
Nelle foto: a sinistra, Marcel Proust (18711922), a destra Jean-Marie Le Clzio (1940)

La rivista trimestrale Diogne (foto), da cui tratto il brano, nata nel 1952 per iniziativa di Roger Caillois, fondatore con Georges Bataille, Michel Leiris e Pierre Klossowski, nel 1937, del Collge de sociologie. Peculiare la sua impronta transculturale, con lincrocio di discipline diverse. Diretta da Maurice Aymard, edita dal Conseil international de philosophie, dalla Iulm e con laiuto dellUnesco

trare in unopera romanzesca. Questa piccola parabola mi serve per illustrare quello che pu rappresentare linterculturale e non lintertestuale. Nella corrente di pensieri che attraversano le epoche e i territori, lincontro possibile, anche se talvolta sembra urtare la logica procedendo secondo lanacronismo e lanatopismo. La ricompensa si trova nella conoscenza della storia umana, e nella relazione che essa implica fra le epoche e i luoghi. Se oggi possiamo leggere lopera di Esiodo e le Mitologiche di Claude Lvi-Strauss, il Don Chisciotte di Cervantes e i romanzi polizieschi, perch lintelligenza fra le culture la vera ragion dessere del linguaggio. Sappiamo adesso che, nel concerto delle culture, ogni voce, ogni melodia ha il proprio ruolo, e che non possiamo farne a meno. Da questa libert dipendono la pace e lavvenire dellintera umanit. *** Linterculturale lungi dallessere realizzato. I governi del mondo esitano ancora fra la tentazione nazionalista, uniculturale, e linsieme eterogeneo del multiculturale. Spetta quindi a noi, a noi che abbiamo conosciuto lintolleranza e le guerre di dominazione, prepararci alla pace interculturale, ed per questo che leducazione e la conoscenza dellumanesimo sono necessarie, indispensabili. Questo progetto non riposa su discorsi astratti: nellisola Mauritius esiste da tre anni unassociazione di volontariato, la Fip, Foundation for intercultural and peace, che ha cominciato un lavoro sul terreno, distribuendo libri nelle scuole e presentando ai bambini una mostra sul tema: Tutti parenti, tutti diversi. Infatti, ai bambini che appartiene lavvenire ed da loro che saranno riscattati gli errori e i crimini del passato. Tale il mio auspicio. (traduzione di Daniela Maggioni)
RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbero piacerti anche