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Via della seta

di grande importanza anche nel gettare le basi del mondo


moderno.

2 I percorsi
La via della seta terrestre si divideva in due fasci di strade,
uno settentrionale e uno meridionale.

2.1 Rami settentrionali


Le antiche vie della seta terrestri e marittime.

Per via della seta (in cinese: * T,


* S, s chu zh l* P; persiano: , Rh-e Abrisham) s'intende il reticolo, che si sviluppava per circa
8.000 km, costituito da itinerari terrestri, marittimi e uviali lungo i quali nell'antichit si erano snodati i commerci tra l'impero cinese e quello romano. Le vie carovaniere attraversavano l'Asia centrale e il Medio Oriente,
collegando Chang'an (oggi Xi'an), in Cina, all'Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il
Vicino Oriente. Le diramazioni si estendevano poi a est
alla Corea e al Giappone e, a Sud, all'India. Il nome apparve per la prima volta nel 1877, quando il geografo tedesco
Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblic l'opera
Tagebucher aus China. Nell'Introduzione von Richthofen la Pagoda della Grande Oca Selvatica (648-705), simbolo di
Xi'an
nomina la Seidenstrae, la via della seta.

Sempre partendo da Chang'an ovvero Xi'an, salivano in


direzione nord ovest attraversando l'attuale provincia cinese del Gansu (in parte anche navigando sul ume Giallo) no a Dunhuang, importantissimo centro buddista con
le celebri grotte di Mogao. L si divideva in tre rami. Uno
aggirava il deserto Taklamakan a sud (ai piedi del Tibet). Il secondo invece lo aggirava a nord (ai piedi dei
TianShan, ovvero monti celesti). Questi due rami
si riunivano a Kashgar. Il terzo ramo, invece, raggiunta Turpan attraversava i TianShan in direzione di Alma
Ata (odierno Kazakistan). Tutti questi percorsi si riunivano poi nell'antica Sogdiana e da l proseguivano attraverso quelli che oggi sono Uzbekistan, Afghanistan,
Turkmenistan e Iran no a Baghdad e poi (in buona parte
sfruttando l'Eufrate) no al Mediterraneo.

Dall'antica Cina all'antica Roma

La destinazione nale della seta che su di essa viaggiava


(non certo da sola ma insieme a tante altre merci preziose) era Roma, dove per altro non si sapeva con precisione
quale ne fosse l'origine (se animale o vegetale) e da dove
provenisse. Altre merci altrettanto preziose viaggiavano
in senso inverso, e insieme alle merci viaggiavano grandi idee e religioni (concetti fondamentali di matematica,
geometria, astronomia) in entrambi i sensi, manicheismo,
e nestorianesimo verso oriente. Sulla via della seta comp un complesso giro quasi in tondo anche il buddhismo,
dall'India all'Asia Centrale alla Cina e inne al Tibet (il
tutto per trovare itinerari che permettessero di evitare le
quasi invalicabili montagne dell'Himalaya).

2.2 Rami meridionali

Questi scambi commerciali e culturali furono determinanti per lo sviluppo e il orire delle antiche civilt I percorsi meridionali o vie del Karakorum sono essendell'Egitto, della Cina, dell'India e di Roma, ma furono zialmente un grande percorso che in Cina scende a sud
1

3 ORIGINI

attraverso il Karakorum (lungo il tracciato seguito ancora oggi dalla moderna strada del Karakorum che collega
Pakistan e Cina), per attraversare il Sichuan e raggiungere
il Pakistan no all'oceano Indiano. Da molti porti di queste coste essa proseguiva poi per l'Occidente (mar Rosso attraverso Aden e golfo Persico attraverso lo stretto di
Hormuz), innestandosi a un certo punto persino su quello che fu l'itinerario marittimo di Nearco, ammiraglio
di Alessandro Magno, nel viaggio di ritorno dalle terre
dell'Indo. Se non risalivano il golfo Persico, le merci attraversavano inne la Persia su varie direttrici raggiungendo
comunque Baghdad e cos via.

2.3

comuni impiegavano circa 3 mesi, mentre ai corrieri imperiali, continuamente riforniti di cavalli freschi, bastavano 9 giorni. Su di essa (a Ecbatana) si innestavano poi
altre vie commerciali provenienti da India e Asia Centrale, sempre sotto la protezione dell'Impero achemenide.
In diversi punti di Ester si legge infatti di messaggi inviati da Susa ai satrapi, ai governatori e ai capi delle
centoventisette province, dall'India all'Etiopia. (8,9)

3.2 La conquista ellenistica

Via uviale

Il percorso dei umi Oxus e Iassarte e del ume che anticamente collegava il lago d'Aral al mar Caspio rappresentava una via uviale molto importante per il trasporto delle merci lungo la via della seta. Terminale di tale via era
la citt di Saraj che sorgeva presso l'odierna Volgograd.

2.4

Ferrovia

L'ultimo segmento ferroviario della via della seta terrestre


(su un itinerario per altro piuttosto spurio) venne completato nel 1992 con l'inaugurazione della ferrovia internazionale da Almaty (Kazakistan) a Urumqi (Xinjiang o
Turchestan cinese). Da Urumqi si pu poi raggiungere in
treno ogni zona della Cina, ivi inclusa dall'estate del 2006
Lhasa, capitale del Tibet, con la Ferrovia del Tibet.

2.5

Mare

La via della seta marittima partendo dalla Cina settentrionale raggiungeva quella meridionale, estendendosi agli
odierni stati delle Filippine, di Brunei, Siam, Malacca, Sri
Lanka, India, Iran, Iraq, Egitto, Giordania, Siria e Italia.
Il 7 agosto 2005 si reso noto che l'Antiquity and Monument Oce di Hong Kong sta pensando di proporre
la via della seta marittima come patrimonio dell'umanit
dell'UNESCO.

3
3.1

Origini
La via reale persiana

Ai tempi di Erodoto (circa 475 a.C.), la Via Reale di Persia si sviluppava su oltre 3.000 chilometri dalla citt di
Ecbatana (attuale Hamadan), a Susa (attuale Shush) e no
al porto di Smirne (attuale Izmir) sull'Egeo. Alla sua manutenzione e protezione provvedeva l'Impero achemenide
(circa 700 a.C.-330 a.C.), con stazioni di posta e alloggiamenti a distanze regolari. Per percorrerla i viaggiatori

Probabile soldato greco in un'immagine in lana. III-II secolo a.C.,


museo di Urumqi, Xinjiang, Cina

Il primo passo importante verso lo stabilirsi di comunicazioni regolari tra oriente e occidente (e viceversa) arriv tuttavia con l'espansione dell'impero di

3
Alessandro Magno in Asia Centrale Medio Oriente, no
alla valle dell'Indo In attuale Pakistan e poco oltre l'attuale
Afghanistan. Nel 329 a.C., all'imbocco occidentale della
valle di Fergana nell'odierno Tagikistan, egli fond la citt
pi remota dalla sua originaria Macedonia. infatti la denomin Alessandria Eskate, ovveroultima Alessandria
.
Fu il suo ammiraglio Nearco ad aprire una rotta dal
delta dell'Indo al golfo Persico, e furono i suoi successori
tolomei, impadronitisi dell'Egitto, a promuovere attivamente l'apertura di vie commerciali con la Mesopotamia,
l'India e l'Africa Orientale attraverso i loro porti sul mar
Rosso e su percorsi terrestri carovanieri (non esclusa la
navigazione sul Nilo).
L'inuenza ellenistica fu poi estesa ancora pi a oriente,
in Sogdiana, dal regno greco-battriano di Battria (odierna
Balkh in Afghanistan). Secondo Strabone, ai tempi del re
Eutidemo e di suo glio Demetrio i greco-battriani avrebbero addirittura esteso il loro dominio no ai Seri e i
Frini" (Geograa, 11.11.1).

Partia che nel I secolo a.C. venne in essere quella che quasi due millenni pi tardi sarebbe stata chiamata via della
seta.
E fu durante una di queste campagne che nel 36 a.C., alla
battaglia di Sogdiana tra Han e Hsiung Nu, avvenne forse
il primo incontro tra truppe cinesi e romane, forse sbandate dopo la scontta subita da Crasso a Carre (53 a.C.)
in Mesopotamia e catturate o assoldate come mercenarie prima dai Parti e poi dagli Hsiung Nu. Pare che queste truppe mercenarie adottassero la tecnica tipicamente
romana della testuggine, ma l'ipotesi viene generalmente guardata con molto sospetto dagli storici. In denitiva,
dopo 17 anni da Carre questi mercenari romani dovevano
essere un po' invecchiati. E poi, in quale senso romani?
Provenienti proprio da Roma o dalle estreme province
orientali dello Stato?

Pare d'altra parte ben poco credibile che si tratti di soldati


romanifatti prigionieri dai Parti quello stesso anno 36
a.C. durante la rovinosa campagna di Antonio contro di
essi condotta passando per l'Armenia invece che per la
Questo inusso, almeno sotto il prolo delle arti gura- Mesopotamia.
tive, si espanse ancora pi avanti, no quasi all'estremit
orientale del deserto Taklamakan, dove sono stati riporta- 3.3.2 Ban Chao (97 - 102)
ti alla luce areschi di chiaro stampo ellenistico-romano,
rmati da un pittore Tita, ovvero Titus.
Nel 97 il generale cinese Ban Chao avanz con un eserIl regno greco-battriano fu rovesciato dai Kushana, un
popolo di origine abbastanza oscura ma quasi di sicuro indoeuropea(forse Tocaria), riparato l per sfuggire
all'invasione da est degli Hsiung Nu, il popolo destinato forse a diventare, secoli pi tardi, gli Unni dilagati in
Europa.

3.3
3.3.1

cito di 70.000 uomini per un'ennesima campagna contro gli Xong Nu, arrivando ben al di l della Parthia no
all'attuale Ucraina. Gli Xong Nu furono cos spinti alle
porte dell'Europa, anche se non aatto certo che siano poi diventati i nostriUnni. Fu comunque in questo periodo che la progredita tecnica asiatica dell'arco
comparve in Occidente.

L'esplorazione cinese
Chang Ch'ien (138 a.C. - 126 a.C.)

Chang Ch'ien si accomiata dall'imperatore Wu della dinastia


Han, partendo per la sua spedizione in Asia Centrale. Aresco
nelle grotte di Mogao Dunhuang, Gansu, Cina

4 L'Impero romano e la seta


Secondo alcune fonti sarebbe addirittura stato Cesare, di
ritorno dall'Anatolia, a portare a Roma alcune bandiere,
catturate al nemico, di uno sfavillante tessuto sconosciuto che suscit uno straordinario interesse: era appunto la
seta. Secondo altri, invece, queste bandiere sarebbero arrivate dopo la disfatta di Crasso a Carre. Si sapeva che
quel tessuto veniva da una non ben precisata terra dei Seri
ma non quale ne fosse l'origine. Secondo Plinio (che riprendeva forse l'errore di Virgilio) essa sarebbe stata tessuta con un sottilissimo lo tratto da una peluria di certi
ignoti alberi, da lui denita lana delle foreste. Sta di
fatto che la seta non era portata a Roma direttamente dai
cinesi ma vi arrivava con la intermediazione prima dei
Sogdiani e dei Parti e poi dei commercianti di Palmira e
Petra, trasportata via mare dai marinai di Antiochia, Tiro
e Sidone.

Il senato romano eman invano diversi editti per proibire


(alle donne ma anche agli uomini) di indossare la seta.
Fu dunque attraverso queste spedizioni diplomatico- Il tessuto sarebbe infatti stato decadente e immorale. Ma
commercial-militari dei cinesi verso l'Asia Centrale e la il vero motivo di questi editti era il drenaggio di oro cui

5 IL LUNGO VIAGGIO DELL'ARTE SULLA VIA DELLA SETA


i Turchi, anch'essi venuti in conitto commerciale con i
Sasanidi.* [1] Sotto il successore di Giustiniano, Giustino
II, Bizantini e Turchi si allearono contro i Persiani. Un altro modo con cui Giustiniano cerc di commerciare con
la Cina senza passare per la Persia fu giungere via mare passando per il mar Rosso e per l'oceano Indiano.* [1]
In quest'occasione strinse rapporti commerciali con gli
Etiopi del Regno di Aksum.* [1] Tuttavia entrambe le vie
alternative presentavano inconvenienti: l'oceano Indiano
era dominato dai mercanti sasanidi mentre la via asiatica
era impervia e piena di pericoli.* [1]

Il problema fu risolto da due monaci provenienti dalla Cina o da qualche regione circostante che si recarono a Costantinopoli nel 552 e svelarono all'imperatore il segreto
della produzione della seta. Essi vennero allora incaricati
dall'Augusto di procurarsi clandestinamente in Cina uova di bachi da seta in modo da portarle a Costantinopoli e permettere ai Bizantini di autoprodursi la seta senza
importarla dalla Cina. Tuttavia passarono parecchi anni
prima che la seta autoprodotta divenisse suciente per
soddisfare la domanda interna, cosicch l'importazione
di seta dalla Cina attraverso la Persia continu per qualche tempo. Comunque la oritura della produzione della seta nell'impero che ne segu, fece s che la produMenade in abito di seta, Napoli Museo Nazionale.
zione della seta divenne uno dei settori pi importanti
dell'industria bizantina e port a un considerevole aumento delle entrate.* [2] I principali centri di produzione delRoma era costretta, con grave nocumento per quello che
la seta nell'Impero erano Costantinopoli, Antiochia, Tiro,
oggi si chiamerebbe debito estero.
Beirut e Tebe.* [2]
Vi chi sostiene che i romani sarebbero entrati in nebuloso contatto con i cinesi gi nel I secolo d.C. attraverso i
Parti, e che Augusto ne avrebbe addirittura ricevuto una
5 Il lungo viaggio dell'arte sulla via
legazione, ma gli annali di quell'impero registrano che la
della seta
prima ambasceria (prima di una serie) sarebbe arrivata l
soltanto nel 166 via mare.
Sulla via della seta hanno viaggiato molti inussi artistici, in particolare nella sua sezione dell'Asia Centrale, do4.1 Bisanzio e la seta
ve si sono potuti mescolare elementi ellenistici, iraniani, indiani e cinesi. Uno dei pi vivaci esempi di questa
Ai tempi di Giustiniano Costantinopoli, grazie alla sua
mescolanza rappresentata dall'arte del Gandhra (arte).
posizione geograca privilegiata, dominava i traci
commerciali nel Mediterraneo.* [1] I Bizantini non erano granch interessati a commerciare con nazioni euro- 5.1 Divinit buddiste
pee, ormai impoverite dalle invasioni barbariche; preferirono piuttosto stringere contatti commerciali con le na- Tale arte sincretistica si venuta formando a partire
zioni dell'Estremo Oriente, tra cui la Cina, dove veniva dall'arrivo di Alessandro Magno nella valle dell'Indo (Taprodotta la seta.* [1] I Cinesi importavano dai Bizanti- xila) e dal costituirsi dei regni greco-ellenistici dei suoi
ni vasellame e stoe prodotte in Siria ed esportavano la successori (Battriana e Gandhara). L'immagine del Budseta.* [1]
dha originatasi nel I secolo nell'India settentrionale (MaUn grosso ostacolo ai traci con l'Estremo Oriente era per rappresentato dalla Persia, nemico giurato
dell'impero, sul cui territorio era necessario passare per
giungere in Cina. Una conseguenza di ci che durante i
frequenti conitti con i persiani Sasanidi i traci con Cina e India non erano possibili.* [1] Giustiniano cerc di
ovviare a questo problema tentando di aprirsi un passaggio per la Cina attraverso la Crimea, e in questa occasione i Bizantini avviarono delle relazioni diplomatiche con

thura) e nell'attuale Pakistan nord occidentale (Gandhara), si via via trasferita lungo l'Asia Centrale e la Cina
no a raggiungere la Corea nel IV secolo e il Giappone nel
VI secolo. La trasmissione di molti particolari iconograci appare chiara, come per esempio l'ispirarsi a Eracle
delle divinit guardiane Nio di fronte ai templi buddisti
del Giappone e le reminiscenze di arte greca che si vedono in certe rappresentazioni coreane del Buddha, come
quello di Kamakura.

5.2

Il dio del vento

5
della seta e oltre. Nel Gandhara, infatti, Eracle, provenendo dalla Grecia, si incontrato ed divenuto tutt'uno
con Vajrapani, il protettore del Buddha, che proveniva
dall'India e che regge una mazza tanto quanto la regge il
dio greco, come del resto anche Naraen Kong.

5.2 Il dio del vento

Sinistra: Dio greco del vento, da Hadda (Gandhara, attuale Afghanistan), II secolo. Centro: Dio del vento, Grotte Kizil
(bacino del Tarim, Xinjiang, Cina), VII secolo. Destra: Fjin, Dio
giapponese del vento, XVII secolo.

Monaco buddista dell'Asia Centrale dagli occhi azzurri in compagnia di un collega dell'Asia Orientale, bacino del Tarim,
Xinjiang, Cina, IX-X secolo.

Anche Borea, dio greco del vento, ha compiuto uno stupefacente viaggio sulla via della seta attraverso Asia Centrale e Cina no a diventare il dio giapponese shintoista
del vento denominato Fujin.

6 La pax mongolica, la ne oggettiva e il recente revival

Eracle - Vajrapani come protettore del Buddha, II secolo,


Gandhara, British Museum.

Altre gure del buddismo di Giappone e Corea sono i


Kongrikishi (o Ni), una coppia di gure (Misshaku
Kong e Naraen Kong) che presidiano una porta separata d'ingresso al tempio, di norma denominata Nimon
() in Giappone e Geumgangmun () in Corea. Essi, con la loro fusione denominata Shukongshin,
costituiscono un interessante esempio di come sia arrivata lontano l'immagine di Eracle viaggiando sulla via

L'espansione dell'impero mongolo in tutto il continente


asiatico dal 1215 circa al 1360 diede stabilit economica
alla grande area e ristabil l'importanza della via della seta
come straordinario mezzo di comunicazione tra oriente e
occidente, anche se ormai da diversi secoli la seta, prodotta gi nella stessa Europa, vi aveva poca importanza.
Tra il 1325 e il 1354, un grande viaggiatore musulmano
marocchino, Ibn Battuta, arriv a viaggiare nella Crimea
e nell'attuale Medio Oriente, proseguendo no ai principati mongoli degli eredi di Gengis Khan, di cui lasci
vivacissime descrizioni. Nel terzo quarto del XIII secolo,
Marco Polo raccont ne Il Milione di essere arrivato no
alla Cina e alla corte dell'imperatore-conquistatore mongolo Kublai Khan, di cui sarebbe diventato un consigliere
di ducia. Come lui (e in diversi casi prima di lui) viaggiarono su quelle piste numerosi missionari cristiani come Guglielmo di Rubruck, Giovanni da Pian del Carpine,
Andrea di Longjumeau, Odorico da Pordenone, Giovanni
de' Marignolli, Giovanni di Monte Corvino, Niccol Da
Conti.
Con la disintegrazione dell'impero mongolo e della sua
pax mongolica la via della seta perse la sua unicit politica, culturale ed economica, tornando a frantumarsi sotto i domini di principati locali essenzialmente di origine
nomade, i quali traevano le loro ricchezze dal taglieggiamento dei commercianti che dovevano attraversare le loro terre e dal rapimento dei viaggiatori da vendere come
schiavi sui loro mercati. I mongoli avevano ridotto alla

9 ALTRI PROGETTI

ragione signorotti come quelli di Samarcanda, Bukhara e


Khiva, ma gli eredi di questi ultimi tornarono a imporre il loro devastante e retrogrado imperio. Inoltre la Cina, dopo la cacciata della dinastia mongola degli Yuan, si
era chiusa per reazione su s stessa, impedendo l'accesso
a tutti gli stranieri, compresi gli occidentali, gi favoriti
dagli odiati mongoli.

Macartney, Catherine, Chini Bagh. Una lady inglese


nel Turkestan cinese, Giano, 2004, ISBN 88-7420031-5

La rinascita dell'idea di via della seta in anni recenti dunque un fatto eminentemente e romanticamente
culturale.

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Note

[1] Ostrogorsky, p. 64.


[2] Ostrogorsky, p. 65.

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via della seta

10
10.1

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10.2

Immagini

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Berlin, 1913. A catalogue of the ndings of the Second German Turfan Expedition (19041905) led by Albert von Le Coq, containing
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Contributori: N 118 in Catalogue : La Route de la soie: Un voyage travers la vie et la mort, Fonds Mercator, Bruxelles, 2009. ISBN
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title='User talk:Ismoon'>talk</a>) 23:05, 20 December 2012 (UTC)
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