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Facolt di Ingegneria Civile

Corso di Analisi Strutturale, Conservazione e Restauro degli Edifici

Valutazione delle condizioni di sicurezza attuali e progetto di


un intervento di miglioramento per una unit strutturale
dellaggregato urbano della frazione di Paganica (AQ)
Il Professore:

I candidati:

Prof. Ing. Domenico Liberatore

Davide Ferrarese
Gian Marco Duranti
Stefano Scialanca

Inquadramento storico e urbano

Paganica una frazione dell'Aquila, situata a circa 7 chilometri dal capoluogo ai piedi del Gran Sasso
d'Italia, a 669 m sul livello del mare, ha una popolazione di circa 5024 abitanti. Il 6 aprile 2009 il centro
stato colpito da un disastroso terremoto che ha causato danni pesantissimi all'abitato, con conseguente
evacuazione totale.
Paganica sorse negli anni della Roma repubblicana in quel territorio dove recenti studi archeologici segnano
il confine tra i due popoli italici,Sabini e Vestini, presenti nella conca tra le catene del Gran Sasso e
del Sirente-Velino. Nel suo territorio, nei secoli successivi, si snodava la Claudia Nova, via che dalla
splendida citt sabina di Amiternum - patria di Caio Crispo Sallustio primus in historia - congiungeva la
citt vestina di Peltuinum e quindi Aufinum (Ofena), nei cui pressi circa 70 anni fa veniva rinvenuta la statua
in pietra di Nevio Pompuledio (VI secolo a.C.), meglio nota come Guerriero di Capestrano, fino a
congiungersi con la Tiburtina Valeria e l'Adriatico. In unarea dove i popoli italici preesistenti alla nascita di
Roma vantavano una fiorente civilt, come per le necropoli di Paganica-Bazzano e Fossa, con i reperti
rinvenuti nell'ultimo decennio (migliaia di tombe a tumulo e a camera risalenti fino al XII secolo a.C.),
testimoniano gusti raffinati e relazioni che andavano ben oltre i confini dei Piceni, lungo le vie dellambra.
Molto interesse hanno destato le affinit tra il Guerriero di Capestrano e le statue funebri di principi guerrieri
rinvenute nei pressi di Francoforte sul Meno in Germania, a Glauberg e Hirschlanden (Guerriero di
Hirschlanden), per le fattezze meno raffinate di quelle espresse in Nevio Pompuledio, come per il contesto
del rinvenimento in tumuli circolari.
Attualmente con le sue cinque frazioni (Bazzano, Onna, Pescomaggiore, San Gregorio e Tempera) Paganica
la X tra le dodici Circoscrizioni in cui strutturato il Comune capoluogo dell'Abruzzo. Con i 7.030 abitanti
residenti (al 31 dicembre 2004) la pi grande tra quelle che hanno avuto unidentit municipale (non quindi
quartieri di nuova espansione). Ciascuna Circoscrizione ha un Consiglio composto da 12 componenti, tra i
quali viene eletto il Presidente, delegato del Sindaco. Attualmente negli organismi del Comune dell'Aquila la
rappresentanza locale conta due Assessori nella Giunta Municipale e 5 Consiglieri comunali. Da quando
frazione del Comune dellAquila sempre stata presente nel Consiglio comunale con alcuni suoi
rappresentanti, come pure in Giunta con Assessori e talvolta con il Vice Sindaco.

Il territorio della X Circoscrizione ampio, si stende nella vallata e sale sin verso il Gran Sasso, con il suo
demanio civico fino a quota 2000. parte di quell'enorme vastit territoriale propria del Comune dell'Aquila,
il quinto nella graduatoria dei pi estesi Comuni d'Italia, con i suoi 477 km (Roma con 1507 km il pi
vasto, seguono Ravenna, Sassari e Foggia). Conseguentemente in scala dispone duna rete d'infrastrutture e
di servizi che ne rendono particolarmente complessa lamministrazione.
Decine di plessi scolastici, quasi 3000 km di strade comunali, 21 cimiteri, 10 depuratori, migliaia di
chilometri di reti. Il Comune capoluogo di Regione, oltre tale sua particolarit, conta 64 frazioni, per 71.500
abitanti complessivi, ma con una presenza giornaliera di 90.000 persone per studi, attivit terziarie, lavoro e
turismo.

Sismicit di Paganica
Allo scopo di stimare laccelerazione correlata con levento di periodo di ritorno 475 anni e quindi
controllare se le prescrizioni normative (NTC 2008) sono adeguate alla sismicit di Paganica, necessario
definire la legge di occorrenza delle intensit macrosismiche e correlarla con laccelerazione del suolo.
Per determinare la prima necessario ricostruire il catalogo sismico locale.
In Italia sono disponibili diversi cataloghi di osservazioni macrosismiche (DOM 1197, Guidoboni et al 2007,
DBMI 2004, integrato con DBMI 2008).
Facendo ricorso a queste fonti stato possibile rinvenire sette eventi, due del 1703, 1915, 1950, 1951, 1958,
1985, ,la cui intensit sismica Is a Paganica superiore alla soglia del danno (Is > V Mercalli Cancani
Sieberg).
Fra questi la prima e pi importante menzione quella relativa al sisma aquilano del 1703: secondo
Guidoboni il centro [Paganica] f gravemente danneggiato, con crolli estesi in seguito alla scossa del 2
febbraio.
Per levento del 1915 le informazioni disponibili sono pi limitate: Guidoboni annotano che la scossa, della
durata di 50 secondi, caus il crollo di alcuni edifici e lesioni gravi alla stazione e ai caselli ferroviari,
assegnando allevento unintensit VIII-IX forse stridente con la valutazione per il 1703.

Ci si pu aspettare che i terremoti risentiti a Paganica siano stati molti pi di sette.


Tale numero limitato dovuto al fatto che non sempre le testimonianze correlate a eventi sismici sono ancora
esistenti, o sono state rintracciate o sono state studiate. In tali casi utile fare ricorso a una legge di
attenuazione che consenta di calcolare lintensit risentita a partire da quella epicentrale.
Una lista con un totale di 57 eventi (osservati + calcolati) stata costruita fra il 174 a.c. e il 2009, nella
tabella sottostante.

Il 6 Aprile 2009 un sisma caratterizzato da una rottura della faglia avvenuta quasi in superficie ha colpito
lAquila e la valle dellAterno. Il fatto che la rottura sia avvenuta quasi in superficie ha comportato notevole
risentimento che ha per interessato unarea di estensione relativamente limitata.
Un terremoto cos superficiale ha prodotto una componente sussultoria molto intensa ed energetica, se
comparata a quella ondulatoria in genere di gran lunga prevalente e pi gravosa per le costruzioni.
Lazione sismica ha dunque prodotto non solo forze orizzontali, che determinano i ribaltamenti fuori dal
piano del muro e le lesioni a taglio, ma anche forti incrementi o lannullamento delle azioni verticali, con
conseguente schiacciamento dei pilastri murari o perdita di stabilit delle volte.
Inoltre in questo terremoto forse pi che in altri, un ruolo importante lo hanno giocato gli effetti delle
amplificazioni sismiche locali: se si analizzano i risentimenti macrosismici dei tanti centri storici nella Valle
dellAterno, ci si accorge che borghi gravemente colpiti sono vicini ad altri nei quali il danneggiamento
stato pi lieve. Anche allinterno dello stesso centro storico dellAquila ci sono zone in cui chiaramente
concentrato il danno.

Mappa di risentimento macrosismico relativo al terremoto del 6 aprile 2009


5

Inquadramento delledificio: pianta e prospetti


Di seguito si riportano gli elaborati ottenuti con il rilievo dellisolato: indicata la particella 899 oggetto
dello studio.

Piano terra

Piano primo

Piano secondo

Di seguito vengono riportate le caratteristiche della parete analizzata denominata come parete 1, una parete
verticale di spessore costante estesa su 3 livelli sui quali si distinguono altrettanti orizzontamenti di cui, a
seguito, vengono evidenziate le caratteristiche.

Prospetto frontale della parete e sezione ortogonale


Tipologie di orizzontamento che interagiscono con la parete in esame:
piano
terra
primo
secondo

elemento
S04
S12
S23

tipologia
volta a crociera
volta a crociera
volta a padiglione

tecnica costruttiva
mattoni disposti in foglio
mattoni disposti in foglio
mattoni disposti in foglio

Da una analisi qualitativa sulla sezione C-C viene ipotizzato che la volta a padiglione presente al secondo
piano non abbia una funzione strutturale bens funga da controsoffitto per la copertura a doppia falda in
legno che, data lorditura rispetto alla parete 1, pu essere considerata come non spingente su questa.

Materiali utilizzati
Non avendo a disposizione risultati di prove effettuate sui materiali, per quanto riguarda la loro
caratterizzazione meccanica si e fatto riferimento alla Tabella C8A.2.1 della Circolare 2 febbraio 2009 n.
617 del C.S.L.P avendo classificato, in base a ricerche, la nostra tipologia di muratura come Muratura in
pietrame disordinata.
La suddetta tabella mostra i valori di riferimento dei parametri meccanici (minimi e massimi) e peso
specifico medio per diverse tipologie di muratura, riferiti alle seguenti condizioni: malta di caratteristiche
scarse, assenza di ricorsi (listature), paramenti semplicemente accostati o mal collegati, muratura non
consolidata, tessitura (nel caso di elementi regolari) a regola darte; si indicano :
fm = resistenza media a compressione della muratura;
= resistenza media a taglio della muratura;
E = valore medio del modulo di elasticit normale;
G = valore medio del modulo di elasticit tangenziale;
w = peso specifico medio della muratura.

Fig. 1.4.8.1 - Tabella C8A.2.1 della Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del C.S.L.P
9

Livelli di conoscenza e fattori di confidenza


Dalla fase conoscitiva del processo di valutazione della sicurezza delledificio si ritiene di aver acquisito
un livello di conoscenza LC1 in merito ai parametri geometrici , ai dettagli costruttivi e alle caratteristiche
del materiale.
Nella Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del C.S.L.P. si legge:
Il livello di conoscenza LC1 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo geometrico,
verifiche in situ limitate sui dettagli costruttivi ed indagini in situ limitate sulle propriet dei materiali; il
corrispondente fattore di confidenza FC=1.35.
A ciascun livello di conoscenza e associato infatti un fattore di confidenza, ossia un coefficiente parziale
di sicurezza che tiene conto delle carenze nella conoscenza dei parametri del modello.
Al decrescere del livello di conoscenza cresce la penalizzazione della norma nella valutazione della
sicurezza delledificio.
caratteristica
min
max
FC
1.35

fm
(N/cm)
100
180

fm min/FC
(N/cm)
74.07

t
(N/cm)
2
3.2
t
(N/cm)
2

E
(N/mm)
690
1050

Emedio
(N/mm)
870

G
(N/mm)
230
350

Gmedio
(N/mm)
290

g
(kN/m)
19
19

g
(kN/m)
19

10

Analisi dei carichi


Vengono riportati i calcoli effettuati per lanalisi dei carichi relativamente alle volte a crociera del piano terra
e del primo piano e della volta a padiglione al piano secondo.
Analisi delle volte a crociera e della volta a padiglione
Utilizzando una modellazione CAD dei suddetti elementi strutturali stato possibile dedurre con accuratezza
la superficie tridimensionale ed il volume dei riempimenti. Il peso totale delle volte stato ottenuto
moltiplicando il peso per unit di volume dei materiali costituenti (laterizio e misto per riempimento) per il
volume dei mattoni (spessore x superficie volta) e per il volume del riempimento stesso. A seguito sono
riportati i dati ed i risultati del computo:
Carichi permanenti strutturali - G1
peso laterizio (kN/m3)

17
3

16
0.12

peso riempimento (kN/m )


spessore laterizio (m)
Totale
elemento
S04
S12
S23

S (m2)
15.91
15.91
21.61

V (m3)
1.65
1.65
5.40

G1 (kN)
58.92
58.92
130.51

Carichi permanenti non strutturali G2

massetto in sabbia e cemento


malta di calce
pavimento in maioliche

(kN/m)
19
19
16

s (m)
0.05
0.02
0.025

Totale

S04
S12
S23

11

superficie solaio (m)


16.47
16.51
16.51

G2 (kN)
28.49
28.55
0.00

Pi (kN/m2)
0.95
0.38
0.4

P (kN/m2)
1.73

Carichi variabili Q
Ipotizzando una destinazione duso di civile abitazione, il carico variabile derivante dalla cat.A 2 kN/m2 da
cui risulta:

S04
S12
S23

superficie solaio (m)


16.47
16.51
16.51

Q (kN)
32.94
33.01
0.00

Combinazione delle azioni secondo le NTC 2008


Combinazione sismica (2.5.5) :

S04
S12
S23

G1 (kN)
58.92
58.92
130.51

(con

G2 [kN]

Q [kN]

28.49
28.55
0.00

32.94
33.01
0.00

= 0.3)

F [kN]
97.30
97.38
130.51

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Definizione dellazione sismica


Per la definizione dellazione sismica del sito di interesse si fa riferimento al paragrafo 3.2.3.2 delle NTC2008.
Le azioni sismiche di progetto, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi stati limite considerati, si
definiscono a partire dalla pericolosit sismica di base del sito di costruzione.
La pericolosit sismica e definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa ag in condizioni
di campo libero su sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale.
Il valore di ag e definito su un reticolo di riferimento (latitudine, longitudine) per diversi periodi di ritorno
TR compresi tra 30 e 2475 anni (http://www.cslp.it, http://esse1.mi.ingv.it).

La sola conoscenza dellaccelerazione massima attesa e insufficiente per determinare la risposta della
struttura, che dipende anche dalla durata e dal contenuto in frequenza dellazione.
In particolare, strutture con frequenze proprie di vibrazione vicine a quelle del terremoto, subiscono
unamplificazione dinamica maggiore di strutture con frequenze proprie distanti.
13

Si osserva anche che:


- la risposta della struttura a un singolo accelerogramma non sarebbe rappresentativa della classe di terremoti
che possono interessare il sito;
- il calcolo della risposta sotto un determinato accelerogramma potrebbe essere effettuato solamente per via
numerica;
- daltra parte, ai fini delle verifiche, interessa solamente il valore massimo della risposta;
Per determinare direttamente il valore massimo della risposta della struttura si utilizza lo spettro di risposta.
Lo spettro di risposta elastico delle componenti orizzontali e espresso da un forma spettrale (spettro
normalizzato) riferita a uno smorzamento convenzionale del 5% moltiplicata per il valore
dellaccelerazione orizzontale massima ag su suolo di riferimento rigido orizzontale.
Sia la forma spettrale che il valore di a g variano al variare della probabilit di superamento nel periodo di
riferimento.

nelle quali T ed Se sono, rispettivamente, periodo di vibrazione ed accelerazione spettrale orizzontale.


- S e il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche mediante la
relazione S = SS ST , dove SS e il coefficiente di amplificazione stratigrafica e ST e il coefficiente di
amplificazione topografica.
Nel nostro caso il terreno rientra nella categoria B.

14

La categoria topografica del sito e la T2, alla quale corrisponde un coefficiente di amplificazione topografica
ST=1.166.
Per ricavare i parametri dellazione sismica si fatto uso del foglio di calcolo Spettri
di risposta ver.1.03, scaricabile dal sito del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici. Questo programma su
excel fornisce gli spettri rappresentativi delle componenti dellazione sismica di progetto per il generico
sito del territorio nazionale.
La definizione degli spettri di risposta relativi ad un certo stato limite e articolata in tre fasi.
Nella prima fase e stata individuata la pericolosit sismica del sito di Paganica, sulla base dei
risultati del Progetto S1,effettuando una ricerca per comune.

Nella seconda fase e stata inserita la vita nominale VN della costruzione pari a 50 anni, ed il coefficiente
duso Cu pari ad 1;

15

Questultimo dato corrisponde alla scelta della classe duso II, descritta al paragrafo 2.4.2 delle NTC-08.

Sulla base dei due parametri inseriti, il foglio calcola la vita di riferimento della costruzione pari a 50 anni
attraverso la formula della normativa .
Vr = Vn Cu = 50 1 = 50 anni
In questa fase il foglio elabora la seguente tabella dei parametri dellazione sismica per i diversi stati limite:

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Nella terza fase si inserisce lo stato limite considerato, le caratteristiche del terreno e la componente
dellazione cui ci si sta riferendo.
Nel in esame si sono ricavati i parametri dellazione sismica relativi allo stato limite di salvaguardia
della vita (SLV), considerando uno spettro di elastico riferito alla componente orizzontale.

17

18

19

VERIFICHE SLV: Analisi del meccanismo di ribaltamento semplice della parete

Meccanismo di ribaltamento semplice

Il ribaltamento semplice di ciascuna parete esterna delledificio dovuto allazione sismica si schematizza con
una rotazione rigida di porzioni della parete attorno ad una cerniera cilindrica orizzontale posta alla base; la
rotazione e attivata da sollecitazioni fuori dal piano della parete.
Tale situazione si verifica in quanto il muro investito dallazione del sisma risulta libero in sommit e non
ammorsato efficacemente alle pareti ad esso ortogonali.
Le condizioni di vincolo che rendono possibile questo meccanismo sono quindi lassenza di connessioni
efficaci con le pareti ortogonali e lassenza di dispositivi di collegamento, come cordoli o catene, in testa alla
parete ribaltante.
Il meccanismo e individuabile da lesioni verticali in corrispondenza dellincrocio tra la parete ribaltante e le
pareti ad essa ortogonali.
Il ribaltamento semplice pu interessare uno solo o pi piani delledificio, relativamente alle modalit di
connessione tra i solai e le murature ai vari livelli della struttura. In questi casi occorre considerare la
possibilit che il ribaltamento possa coinvolgere diversi livelli della parete; bisogna quindi
valutare il moltiplicatore di collasso per differenti posizioni della cerniera cilindrica.
La geometria di ciascun macroelemento coinvolto nel ribaltamento e definita; risulta allora definito
lo schema di calcolo al quale fare riferimento con tutte le grandezze richieste.
Risultano inoltre determinate le condizioni di vincolo ed i carichi agenti sul sistema, rappresentati dai pesi
trasmessi al macroelemento dalle strutture e sovrastrutture che agiscono su di esso e dalle azioni orizzontali
dovute al sisma oppure a spinte statiche, come quella dovuta alla presenza della copertura spingente.
In condizioni sismiche, infatti, a ciascun carico verticale corrisponde un carico orizzontale calcolato come il
prodotto del primo per il coefficiente sismico , anche detto moltiplicatore di collasso.
Per il caso in esame i solai scaricano direttamente sulle volte a crociera del primo e del secondo
orizzontamento mentre per il terzo orizzontamento si considera la volta a padiglione come avente funzione di
controsoffitto (non spingente staticamente sulla parete.
Il moltiplicatore di collasso delle forze orizzontali che determina lattivazione del cinematismo e
valutato imponendo le condizioni di equilibrio che il sistema di forze agenti deve rispettare in condizioni
di incipiente ribaltamento. Si procede quindi alla valutazione del momento delle forze che determinano il
ribaltamento del corpo attorno alla cerniera cilindrica considerata (momento ribaltante) e quello delle forze
che si oppongono a tale rotazione (momento stabilizzante) nella configurazione iniziale del sistema.
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lunghezza [m]
altezza [m]
spessore [m]
gamma [kN/m]
FV volta [kN]
FH volta [kN]
P parete [kN]
fm [kN/m]
FC
fd [kN/m]
t [m] - arretramento
spinta copertura H [kN]

piano TERRA
5.40
3.29
0.70
19
48.65
38.92
236.29
1000
1.35
740.74
0.12
0

piano 1
5.40
3.28
0.70
19
48.69
38.95
235.57
1000
1.35
740.74
0.08
0

piano 2
5.40
3.11
0.70
19
96.58
0
223.36
1000
1.35
740.74
0.04
0

Verifica semplificata (con fattore di struttura q)


Utilizzando il foglio di calcolo C.I.N.E. v.1.0.04 sono state effettuate le verifiche di ribaltamento semplice
della parete considerata come monolitica e di flessione verticale innescata dallinserimento dei tiranti
(progettati secondo la prima verifica indicata).
GEOMETRIA DELLA FACCIATA (*)
Altezza delle fasce murarie

Larghezza delle fasce murarie

Arretramento della
Peso
cerniera attorno alla
specifico
quale avviene il
della
ribaltamento
rispetto
muratura
al lembo esterno della
3
gi [kN/m ]
parete [m]

Quota del
sottofinestra
[m]

Quota del
soprafinestra
[m]

Larghezza della
fascia
sottofinestra al
netto delle
aperture [m]

Larghezza
della fascia
intermedia al
netto delle
aperture [m]

Larghezza della
fascia
soprafinestra al
netto delle
aperture [m]

0.00

2.49

3.37

3.37

5.40

19.0

0.12

0.00

2.16

4.40

4.40

5.40

19.0

0.08

0.00

2.16

4.28

4.28

5.40

19.0

0.04

Elevazione

CARATTERIZZAZIONE GEOMETRICA DEI MACROELEMENTI


Braccio
Braccio
orizzontale
orizzontale del
dell'azione di
carico del
archi o volte al
solaio al piano
piano i-esimo
i-esimo rispetto
rispetto alla
alla cerniera
cerniera
cilindrica
cilindrica
di [m]
dVi [m]

Quota del
punto di
Quota del
Quota del
applicazione di
baricentro della baricentro della
azioni
parete al piano parete al piano
trasmesse da
i-esimo
i-esimo (**)
archi o volte al
y
[m]
yGi [m]
Gi
piano i-esimo
hVi [m]

Elevazione

Spessore della
parete al piano
i-esimo
si [m]

Altezza di
interpiano al
piano i-esimo
hi [m]

0.70

3.29

0.00

0.70

2.21

1.80

0.70

3.28

0.00

0.70

2.03

0.00

0.70

3.11

0.00

0.70

2.38

0.00

21

AZIONI SUI MACROELEMENTI

Elevazione

Peso proprio
della parete al
piano i-esimo
Wi [kN]

1
2
3
4

168.9
206.8
191.2
0.0

Peso proprio
della parete al
piano i-esimo
(**)
Wi [kN]

Carico
trasmesso dal
solaio al piano
i-esimo
PSi [kN]

Spinta statica
della copertura
PH [kN]

0.0
0.0
0.0

Componente
verticale della
spinta di archi
o volte al piano
i-esimo
FVi [kN]

Componente
orizzontale
della spinta di
archi o volte al
piano i-esimo
FHi [kN]

48.7
48.7
96.6

38.9
39.0
0.0

0.0

Azione del
tirante al piano
i-esimo
Ti [kN]

Definita la geometria e i carichi sulla parete si ha un computo delle azioni stabilizzanti e ribaltanti:
MOMENTO DELLE AZIONI STABILIZZANTI
Ribaltamento
delle
elevazioni:

Peso proprio delle


pareti [kNm]

Carico dei solai


[kNm]

Azione di archi o
volte [kNm]

Azione dei tiranti


[kNm]

3-2-1

172.8

0.0

128.0

0.0

3-2

127.2

0.0

97.8

0.0

63.1

0.0

65.7

0.0

0.0

0.0

0.0

0.0

MOMENTO DELLE AZIONI RIBALTANTI


Ribaltamento
delle
elevazioni:

Inerzia delle pareti


[kNm]

Inerzia dei solai


[kNm]

Inerzia di archi o
volte [kNm]

Spinta statica di
archi o volte
[kNm]

Spinta statica della


copertura [kNm]

3-2-1

2241.4

0.0

1231.1

293.2

0.0

3-2

627.1

0.0

645.6

79.1

0.0

0.0

0.0

229.9

0.0

0.0

0.0

0.0

0.0

0.0

0.0

Calcolo del moltiplicatore di collasso per la parete in esame:

MOLTIPLICATORE

Ribaltamento
delle
elevazioni:

Valore di a0

3-2-1

0.002

3-2

0.115

0.560

N.C.

Fattore di
Confidenza
FC

1.35

Massa
partecipante

Frazione massa
partecipante

M*

e*

Accelerazione
spettrale
a0* [m/sec2]

60.270

0.777

0.020

30.849

0.557

1.496

9.847

0.336

12.126

0.000

0.000

N.C.

22

Vengono a questo punto inseriti i dati relativi allazione sismica:


Fattore di struttura q

2.00

Coefficiente di amplificazione topografica ST


Categoria suolo di fondazione

1.17

PGA di riferimento ag(PVR) [g]


Fattore di amplificazione massima dello spettro FO

0.247

Periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro TC* [sec]

0.337

Fattore di smorzamento h

0.500

B
2.363

Altezza della struttura H [m]

9.68

Coefficiente di amplificazione stratigrafica SS

1.167

Coefficiente CC

1.367

Fattore di amplificazione locale del suolo di fondazione S

1.360

Numero di piani dell'edificio N

Coefficiente di partecipazione modale g

1.286

Primo periodo di vibrazione dell'intera struttura T1 [sec]

0.274

In funzione dellinput sismico e delle caratteristiche della parete si confronta la capacit con la domanda:
Ribaltamento
delle
elevazioni:

Baricentro delle
linee di vincolo
Z [m]

(Z) = Z/H

3-2-1

Se(T1)
(C8A.4.10)

0.003

3-2

3.29

0.340

0.224

6.848

6.57

0.679

1.818

27.792

PGA-SLV

23

ag(SLV)
(C8A.4.9)

Ribaltamento
delle
elevazioni:

min(C8DA.4.9;
C8A.4.10)

3-2-1

0.003

3-2

0.224

1.763

ag(SLV)

domanda sismica ag(SLV)

0.247

0.247

0.247

capacit parete ag(SLV)

0.003

0.224

1.763

confronto capacit-domanda

1.2%

90.7%

713.8%

Appare subito evidente che la parete disponga di una limitata capacit nei confronti del meccanismo di
ribaltamento delle elevazioni 3-2-1 per cui la verifica non soddisfatta. Giacch questa verifica
semplificata, si procede con la verifica con spettro di capacit (analisi cinematica non lineare).

Verifica con spettro di capacit


In questa verifica viene valutata la capacit del meccanismo di ribaltamento della parete monolitica che
coinvolge le elevazioni 3-2-1 assumendo come punto di controllo il baricentro di questa.
parete
cinematismo di collasso verificato
H (m)

1
ribaltamento parete monolitica elev. 1-2-3
9.68

C1

0.050

periodo prima forma modale T1 (s)


Z (m)
(Z)
N

b (m)
t (m)
R (m)

0.274
0.00
0.00
3
1.286
0.350
0.148
4.844
0.042

0.042

dk0 (m)
P (kN)
M* (tons)
FC

0.202
889.1
90.6
1.35

a0* (m/s2)

0.303

d0* (m)

0.202

du* (m)

0.081

ds* (m)

0.032

as* (m/s2)

0.255

Ts (s)

2.238

Se(Ts) (m/s ) (h=0 m)

0.070

Se(T1) (m/s2) (h>0 m)

0.341

SDe(Ts) (m) (h=0 m)

0.087

SDe(T1) (m) (h>0 m)

0.006

d (m)

0.087

La verifica risulta soddisfatta se vale la seguente disuguaglianza:

24

Nel caso in esame si ha una capacit di 0.081m a confronto con una domanda di 0.087m per cui lesito della
verifica negativo.

Progetto del sistema di tiranti


Poich la verifica non stata soddisfatta si rende necessario linserimento di un sistema di tiranti a livello del
secondo orizzontamento della costruzione in maniera tale da avere gli effetti benefici dello sforzo assiale sula
parete derivanti dal piano superiore. Tutte le verifiche che verranno condotte saranno svolte con il metodo
semplificato (fattore di struttura q).

50

pretensione (MPa)
2

380.1

area 22(mm )
2

0.0004
5
95.0

area 22 (m )
n 22
tiro T (kN)

Utilizzando questo sistema di 5 tiranti 22 con un tiro totale di 95 kN inseriti alla quota del secondo
orizzontamento (h=6.57m) possibile verificare la stabilit della parete nei confronti del meccanismo di
collasso a ribaltamento semplice delle elevazioni 1-2-3. Di seguito si riportano i risultati della verifica:

MOLTIPLICATORE

PGA-SLV

25

Ribaltamento
delle
elevazioni:

Valore di a0

3-2-1

0.182

3-2

0.360

0.560

N.C.

Ribaltamento
delle
elevazioni:

min(C8DA.4.9;
C8A.4.10)

3-2-1

0.255

3-2

0.703

1.763

ag(SLV)

Fattore di
Confidenza
FC

1.35

Massa
partecipante

Frazione massa
partecipante

M*

e*

Accelerazione
spettrale
a0* [m/sec2]

60.270

0.777

1.701

30.849

0.557

4.690

9.847

0.336

12.126

0.000

0.000

N.C.

domanda sismica ag(SLV)


capacit parete ag(SLV)

0.247
0.255

confronto capacit-domanda

103.2%

La verifica a ribaltamento semplice in presenza dei tiranti risulta soddisfatta con una sufficiente riserva di
capacit.

VERIFICHE SLV: Analisi del meccanismo di flessione verticale della parete

Meccanismo di flessione verticale


A seguito dellinserimento del sistema di ritegno sulla parete (tiranti) necessario verificare la possibilit
dellinnesco di un meccanismo di flessione verticale che coinvolga la porzione di parete compresa tra il
piano terra e d il primo piano (al di sotto dellazione dei tiranti).

Verifica semplificata (con fattore di struttura q)


Utilizzando il foglio di calcolo C.I.N.E. v1.0.4 possibile eseguire la verifica seguendo lo stesso
procedimento utilizzato per lo studio del ribaltamento semplice della parete:
CARATTERIZZAZIONE GEOMETRICA DELLE PARETI

Elevazione

Spessore della
parete al piano
i-esimo
si [m]

Altezza della
parete al piano
i-esimo
(interpiano iesimo)
hPi [m]

0.70

3.29

0.70

3.28

Braccio
orizzontale del
carico trasmesso
dai piani
superiori
rispetto al
carrello in B
d [m]
0.35

Braccio
orizzontale
dell'azione di
archi o volte al
piano i-esimo
rispetto al polo
del corpo
dVi [m]

Braccio
verticale
dell'azione di
archi o volte al
piano i-esimo
rispetto al polo
del corpo
hVi [m]

Braccio
orizzontale del
carico trasmesso
dal solaio al
piano i-esimo
rispetto al polo
del corpo
ai [m]

0.70

2.21

0.00

0.00

1.25

0.00

26

AZIONI SUI MACROELEMENTI

Elevazione

Peso proprio
della parete
WPi [kN]

Carico
trasmesso dal
solaio al piano iesimo
PSi [kN]

43.8

0.0

43.6

0.0

Carico
trasmesso alla
parete dai piani
superiori
N [kN]

Componente
Componente
verticale della orizzontale della
spinta di archi o spinta di archi o
volte al piano i- volte al piano iesimo
esimo
FVi [kN]
FHi [kN]

59.2

9.0

7.2

9.0

7.2

Azione del
tirante al solaio
intermedio
T [kN]

0.0

N.B. Le azioni sui macroelementi sono riferite ad una larghezza unitaria della parete.
Elevazione

Peso specifico della muratura


i [kN/m3]

19.0

19.0

Fattore di Confidenza
FC
1.35

MOLTIPLICATORE 0

Flessione verticale di
fascia muraria
continua

Flessione
verticale di
fascia muraria
continua

PGA-SLV

Valore
minimo
assunto da

a0

Quota di
formazione
Valore
della
Massa
Valore minimo
assunto da
cerniera
partecipant
assunto da
e
a0 per rispetto alla
a0
base della
M*
h1 = hP
parete
h1 [m]

Valore di
h1 per a0
minimo
[m]

0.496

5.20

0.635

N.C.

N.C.

N.C.

Baricentro delle
linee di vincolo
Z [m]

(Z) = Z/H

0.000

0.000

Flessione
verticale di
fascia muraria
continua

5.20
N.C.

Frazione
massa
partecipante

e*

Accelerazione
spettrale
a0* [m/sec2]

0.496

10.228

0.952

3.787

N.C.

0.000

0.000

N.C.

ag(SLV)

Se(T1)

(C8A.4.9)

(C8A.4.10)

0.568

ag(SLV)
min(C8A.4.9;
C8A.4.10)

0.568

A questo punto possibile procedere con il confronto tra la capacit del meccanismo e la domanda sismica
che, se risulter inferiore, fornir un esito positivo della verifica:

27

domanda sismica ag(SLV)


capacit parete ag(SLV)

0.247
0.568

confronto capacit-domanda

230.0%

Conclusioni
La verifica a flessione risulta soddisfatta per le elevazioni 1-2 con un adeguato margine di capacit. Non
necessario svolgere la verifica a ribaltamento semplice della elevazione 3 giacch questa possiede, in base
alla valutazione data dalla verifica suddetta, una capacit molto superiore alla domanda.

28

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