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Architettura e proporzioni

Larchitettura un sistema complesso fatto di parti e di elementi che interagiscono sul


piano della composizione. Si deve riconoscere ci che riconduce il sistema allunit,
individuando il sistema di relazioni che intercorre tra le parti, risalendo cio alle matrici
geometriche, alle griglie ortogonali, ai rapporti proporzionali ed ai rapporti aurei sottesi
alla composizione di insieme, esplicitando la modularit che ne definisce il disegno

Pitagora: numero e musica


Per Pitagora (VI sec.a.C.) il numero diventa riferimento e principio primo della realt.
Alla base dellinteresse per i numeri fu la scoperta del rapporto numerico che governa
laltezza dei suoni.
Lo studio dei numeri interi port i pitagorici a scoprire lesistenza di grandezze
incommensurabili (non divisibili entrambi per uno stesso modulo).
Se, nelle stesse condizioni, vibrano due corde, una delle quali sia lunga met dell'altra, il
suono della pi breve sar di un'ottava pi alto della pi lunga (diapason).
Se le lunghezze delle due corde stanno nella relazione di 2:3, la differenza nell'altezza
del suono sar di una quinta (diapente).
Se si trovano nella relazione di 3:4, la differenza
nell'altezza del tono sar di una quarta (diatessaron).
Perci le consonanze sulle quali si fondava il sistema
musicale greco - ottava, quinta e quarta -possono
venire espresse dalla progressione 1:2 : 3:4;
progressione che non solo contiene gli intervalli
semplici d ottava, quinta e quarta, ma anche i due
accordi compositi che i Greci conobbero, e
precisamente l'ottava pi quinta (1: 2 ; 3) e le due
ottave (1: 2 ; 4).

Platone
Sulla scia dei pitagorici, Platone (V sec.a.C.) nel Timeo spiega che lordine e larmonia
cosmici sono interamente contenuti in alcuni numeri.
Larmonia del mondo si esprime nella serie dei sette numeri interi, espressi nelle due
progressioni geometriche:
1, 2, 4, 8
1, 3, 9, 27
I rapporti tra questi numeri racchiudono tutte le armonie musicali; unottava nel
collegamento verticale ed una quinta nel collegamento orizzontale.

Rapporto aureo
Pitagora postul lassioma filosofico della sezione aurea definito poi in termini
matematici da Euclide.
La prima trattazione sistematica della sezione aurea si trova infatti negli Elementi di
Euclide (III sec. A. C.) ove si tratta della divisione di un segmento in media ed estrema
ragione che consiste nellindividuare quella parte di un segmento dato che sia medio
proporzionale tra lintero segmento e la parte rimanente.

Costruzione della sezione aurea di un segmento

Il rettangolo aureo

Rapporti aurei nel Partenone


Il Partenone inscritto in un rettangolo aureo.
I lati AC e AG sono in rapporto aureo, cos come sono in rapporto aureo laltezza totale
CE e quella della trabeazione DE.
Il diametro alla base delle colonne in rapporto di 1:2,25 con lintercolumnio che lo
stesso rapporto esistente tra la larghezza e la lunghezza della pianta.
Unit di misura: piede attico (cm 29,6).

Rapporti aurei nel Partenone

Vitruvio e il trattato di Architettura


Secondo Vitruvio l'architettura si divide in sei parti: ordinatio, dispositio, eurythmia, symmetria, decor
e distributio.
L'ORDINATIO consiste nella conoscenza delle misure dei singoli membri architettonici e delle loro
proporzioni rispetto a un modulo o unit di misura. Da essa dipende l'esecuzione armonica di un
edificio.
La DISPOSITIO, che regola la corretta messa in opera di ogni elemento, si divide a sua volta in tre
parti: icnografia, ortografia e scenografia, vale a dire il disegno in pianta, quello in alzato e quello in
prospettiva. Per l'icnografia occorre saper usare il compasso e la riga; l'ortografia si occupa delle
facciata e presuppone la conoscenza delle proporzioni, mentre la scenografia consiste nello schizzo o
disegno in scorcio. Tutte e tre derivano da cogitatio e inventio. La prima, fondata sullo studio e la
disciplina nell'operare, ha per meta le "sensazioni piacevoli"; la seconda, consiste nell'abilit
nell'affrontare e risolvere problemi nuovi o insoluti.
L'EURYTHMIA cura la leggiadria della figura e le dimensioni e proporzioni dei singoli elementi.
La SIMMETRIA, con-misurazione, "il collegamento armonico dei singoli membri dell'edificio" e
consiste nella corrispondenza proporzionale fra una parte e il tutto di un'opera, misurata a moduli o
frazioni di modulo.
Il DECOR riguarda il "bell'aspetto" di un'opera composta da elementi e forme le cui misure e
proporzioni sono determinate con gusto, sapienza, consonanza e uniformit.

La DISTRIBUTIO, infine, consiste nell'uso sapiente di materiali e superfici, come pure nella "oculata
parsimonia di spesa nel costruire".

Simmetria
1. Simmetria come disposizione di vari elementi tale che rispetto ad un punto o ad un
asse ci sia la piena corrispondenza di forma, posizione, dimensione.
Simmetria assiale: una figura simmetrica quando esiste un asse che ne individua
due parti perfettamente speculari. Le simmetrie si classificano in base ai movimenti
che le generano:
-simmetrie speculari e rotatorie hanno come risultato oggetti compiuti in s, figure
chiuse, centripete;
-alcune simmetrie traslatorie contengono in s l'idea di movimento (geometrie
centrifughe, aperte);
-simmetrie elicoidali e traslatorie offrono figure non stabili, dinamiche aperte al
movimento.
2. Simmetria in senso vitruviano intesa come commensurabilit rapporto modulare
delle parti con il tutto.
Non limitata ad una certa porzione dello spazio, ma va dall'infnitamente piccolo
all'infinitamente grande.

La proporzione nella Roma antica


La teorizzazione del modulo avviene compiutamente nella cultura greco-romana. Il
modulo diventa il riferimento che giustifica la scelta progettuale.
Nellarchitettura romana non mancano esempi in cui si possono riscontrare rapporti
proporzionali sia in pianta che in alzato.
Fondamentale in tal senso la lezione di Vitruvio
[] Come nel corpo umano la
caratteristica euritmica sta nel rapporto
simmetrico dato dal piede, dalla mano,
da un dito e dalle altre membra, cos
deve essere nella realizzazione
dellopera architettonica. E
specialmente negli edifici sacri il calcolo
delle proporzioni fatto in base al
diametro delle colonne o dalla
larghezza del triglifo [] nelle balliste in
base al diametro del foro che i greci
definiscono , nelle navi in
base alla misura dellinterscalmio, detto
e cos pure nelle altre
costruzioni esso dato dalle parti
dellopera stessa

la Simmetria un accordo uniforme tra i membri della medesima opera, ed una


corrispondenza di ciascuno de medesimi, presi separatamente, a tutta la figura intiera,
secondo le proporzioni che le compete; siccome nel corpo umano vi simmetria tra il
braccio, il piede, il palmo, il dito e tutte laltre parti: cos addiviene in ogni opera
perfetta. E primieramente nei templi sacri dalla grossezza delle colonne, ovvero dal
triglifo si prende il modulo []

La Teoria delle Proporzioni Vitruviana trae spunto dallanalisi del corpo umano.
Parliamo, infatti, di Meccanica Vitruviana riferendoci alle regole di armonia delle
creazioni umane, indipendentemente dalla tipologia e dalla grandezza del modulo di
riferimento. A questo proposito il testo molto pi chiaro di ulteriori parole.
la sua composizione si basa sulla simmetria i cui principi larchitetto deve rispettare
scrupolosamente []; infatti nessun tempio pu avere un equilibrio compositivo senza
rispettare simmetria e proporzione, come per la perfetta armonia delle membra di un
uomo ben formato . [] Se si dunque daccordo sul fatto che il sistema numerico
ricavato in base alle membra del corpo e che tra ognuna di esse singolarmente presa e
linsieme della figura umana esiste una costante corrispondenza simmetrica, ne
consegue che dobbiamo ammirare quegli architetti che anche nella progettazione dei
templi degli dei immortali disposero i vari elementi dellopera in modo tale da ottenere
nel rispetto delle proporzioni e della simmetria una adeguata disposizione delle parti e
dellinsieme

(Vitruvio De Architectura)

Analogia con il corpo umano


Nel Rinascimento il processo di ideazione viene sistematizzato come metodo che si
fonda su di una fase iniziale di studio che precede quella costruttiva. Larchitetto indaga
con gli strumenti del disegno tutte le possibili soluzioni per la definizione della forma. A
tal fine attinge alla tradizione classica, avvalendosi di un corpus di regole proporzionali e
dimensionali stabilite a priori per armonizzare gli elementi.
Si pone il problema di trovare un corretto sistema di proporzioni da utilizzare come
riferimento.
Luomo diventa riferimento armonico e proporzionale.
Il corpo umano viene inscritto in piante oppure utilizzato per lo studio proporzionale
dellordine

Analogia con il corpo umano

Francesco di Giorgio Martini

Le Corbusier
Le Corbusier getta un ponte tra la tradizione e la nuova modernit ponendo alla base
della sua progettazione il Modulor, una scala di rapporti proporzionali riferita al corpo
umano quale riferimento dimensionale individuando in particolare la serie rossa basata
sull'altezza delluomo divisa in segmenti secondo il rapporto aureo e la serie blu basata
sull'altezza delluomo con il braccio alzato e divisa in segmenti allo stesso modo.

Gli ordini architettonici

Ordine architettonico: si intende linsieme di regole fondamentali e


permanenti che ordinano linterdipendenza degli elementi che costituiscono la forma.
Lordine
il principio strutturale dellarchitettura;
il sistema di relazioni che organizza le parti nel tutto;
la struttura profonda del linguaggio architettonico;
la struttura delle leggi e dei principi compositivi.

Lordine nasce:
come necessit di individuare un
linguaggio comune fondato su elementi
convenzionali;
come strumento di riduzione di una realt
complessa a un numero discreto di
elementi che ne consenta di
rappresentarne la logica;
come necessit di individuare delle regole
permanenti e assolute.

Ordine architettonico: procedure di proporzionamento.


I criteri di proporzionamente consentono di trovare altezze e aggetti delle varie parti
dellarchitettura classica, una volta fissata una sola grandezza caratteristica:

Vitruvio diametro della colonna , misurato nella parte pi bassa del fusto (imoscapo)

Le Corbusier (Campidoglio di Chandigarh)

Proporzionamento:
Segnare per primo lasse della colonna
dellaltezza voluta
Dividere in 8 parti il segmento
ottenendo il diametro della colonna;
Riportare 2 parti e 1/3 in basso per
avere laltezza del piedistallo;
Riportare 2 parti in altro per avere
laltezza della trabeazione;

Ordine architettonico: procedure di proporzionamento.


I criteri di proporzionamente consentono di trovare altezze e aggetti delle varie parti
dellarchitettura classica, una volta fissata una sola grandezza caratteristica:

Vitruvio diametro della colonna , misurato nella parte pi bassa del fusto (imoscapo)

Le Corbusier (Campidoglio di Chandigarh)

Divisione di un segmento: dimostrazione grafica

Ordine architettonico: procedure di proporzionamento.


Dai trattati:
1. Procedura delle partizioni successive (Vitruvio, Leonardo, Alberti, Palladio)
Ricava ogni dimensione da quelle che
precedono, per divisioni successive.
Vitruvio insegna :
la larghezza pari a1 diametro e 1/5, mentre
laltezza di 1/5 diametro.
si divide in 3 laltezza e il terzo inferiore si
affida al plinto
I 2/3 rimanenti si dividono in 4 parti e di
sopra si da al toro superiore
Quel che resta si divide in due parti, met
per la scozia e met per il toro inferiore

2. Procedura dei sottomultipli (Vignola)


3. Procedura metrica decimale (Chitman)

Ordine architettonico: procedure di proporzionamento.


Dai trattati:
1. Procedura delle partizioni successive (Vitruvio, Leonardo, Alberti, Palladio)
2. Procedura dei sottomultipli (Vignola)
Consiste nel dividere il modulo (diametro) in pari
pi piccole, dette minuti, che funzionano da
sottomultipli (Palladio, 60 minuti).
Vignola adotta come modulo met diametro e lo
divide in 12 per gli ordini toscano e ionico, in 18
per gli ordini ionico, corinzio e composito.
Base attica: 6 min. base plinto;
3min. toro superiore; 4min. scozia; 4 min. toro inferiore

3. Procedura metrica decimale (Chitman)

Ordine architettonico: procedure di proporzionamento.


Dai trattati:
1. Procedura delle partizioni successive (Vitruvio, Leonardo, Alberti, Palladio)
2. Procedura dei sottomultipli (Vignola)
3. Procedura metrica decimale (Chitman)
Adotta dei valori numerici per esprimere la
grandezza delle varie parti rispetto al modulo,
assunto come unit.
(1/3 diametro= 0.33 quindi il plinto alto 0.16;
Il toro superiore 0.09, la scozia 0.125.)

La gerarchia dellordine: tripartizione della struttura


1. Livello costruttivo (grandi masse e primo proporzionamento)
trabeazione;
firmitas
colonna;
piedistallo;
2. livello funzionale (Parti generate per suddivisione del piedistallo, della colonna e
della trabeazione. Hanno funzioni specializzate)

trabeazione:

colonna:

piedistallo:

architrave
fregio
cornice
base
fusto
capitello
zoccolo
dado
cimasa

utilitas

3. livello decorativo (ogni elemento modellato per giustapposizione e


proporzionamento delle modanature)maggiore diversificazione tra gli ordini

venustas

La gerarchia dellordine: tripartizione della struttura


Vitruvio nel primo capitolo del Libro III scrive:
la progettazione dei templi si basa sulla simmetria il cui
metodo deve essere scrupolosamente osservato dagli architetti.
La simmetria nasce dalla proporzione che in greco viene
definita analoghia. La proporzione consiste nella

commisurabilit delle singole parti di tutta l'opera, sia fra


loro, sia con linsieme. Questa commisurabilit si basa
sull'adozione di un modulo fisso e consente di applicare il
metodo della simmetria delle parti. Nessun tempio potrebbe
avere una razionale progettazione senza simmetria e
proporzione, senza avere cio un esatto rapporto di proporzione
con le membra di un ben formato corpo umano.
Gli elementi del sistema trilitico sono strettamente
interconessi in riferimento ad un modulo di base che ne
costituisce lunit di misura e ne regola i rapporti proporzionali
sulla base di una sun-metria (simmetria intesa come uguale
misura, commensurabilit) ,sinonimo di proporzione il modulo
del sistema.

intercolumnio

altezza

Ordine e ordini
Lordine strutturato su regole permanenti che regolano l'interdipendenza degli
elementi che costituiscono la forma. Non sono regole materiali, ma regole ideali,
codificano una forma intellettuale che pu trovare realizzazione in modi diversi.
Distinzione fondamentale tra:
ordine: quale formulazione teorica e principio generativo dellarchitettura;
ordini: quale termine utilizzato per indicare le connotazioni linguistiche relative ai tre
ordini classici:
dorico, ionico, corinzio;
ed ai due successivi tuscanico, composito.

Le modanature
profilo utilizzato come elemento di raccordo tra due parti di un contesto costruttivo o
decorativo. Il profilo pu essere in aggetto o in rientranza rispetto al filo delle parti che
raccorda, pu essere rettolineo, curvo, liscio o intagliato.

Le modanature

Entasis
Il fusto della colonna si restringe gradualmente, a
partire da un terzo dellaltezza, fino a misurare i 5/6 del
diametro.
Palladio insegna a disegnarla in modo semplice:

Entasis

Ordine dorico, capitello


Gli ordini dell'architettura, Vitruvio (IV,1), lordine dorico
"Quindi dalla diversit delle colonne sono nati tre diversi ordini, chiamati Dorico, Jonico
e Corintio. Di questi il primo ad essere inventato fu il Dorico: imperocch Doro figliuolo
di Elleno, e della ninfa Ottico fu Re di tutta l'Acaja, e del Peloponneso: costui fabbric in
Argo, antichissima citt, un tempio nel luogo sacro a Giunone, ed a caso riusc di quest'
ordine: molti altri tempj poi si fecero nelle altre citt dell' Acaja di questo stesso ordine,
ancorch non se ne sapessero ancora le sue vere, e giuste proporzioni. Ma dopo che gli
Ateniesi, per gli oracoli di Apollo Delfico, e di comun consenso di tutta la Grecia,
trasportarono nell'Asia tutte in un tempo tredici Colonie [...]. Ivi dunque dopo disegnati
i luoghi da consecrarsi agli Dei immortali, cominciarono a fabbricarvi de' tempj: e il
primo fu ad Apollo Panionio simile a quello, che avevano veduto nell'Acaja, e lo
chiamarono fin anche Dorico, perch il primo che avevano veduto fatto in questa
maniera, era stato nelle citt de' Dorj. In questo tempio volendo mettervi delle colonne,
ma non avendone le vere proporzioni, e ricercando il modo, come farle non solo atte a
regger peso, ma anche belle a vedere, risolvettero di misurare, la pianta del piede,
umano, e ritrovato esser la sesta parte dell'altezza d'un uomo, fecero perci le colonne
alte compresovi il capitello, quanto sei grossezze da basso di essa colonna: e cosi
cominci la colonna Dorica ad avere negli edifizj la proporzione, la sodezza e la bellezza
del corpo umano".

Ordine dorico, fusto


Il tempio dorico arcaico non poggia
direttamente sul terreno, ma su un
crepidoma in pietra, costituito da un
massiccio basamento di tre o pi gradini,
utilizzato per sopraelevare il tempio dal
terreno e staccare simbolicamente la
residenza degli dei dal livello del terreno.
La parte superiore del crepidoma prende il
nome di stilobate e costituisce il piano
orizzontale su cui poggia la colonna.
La colonna dorica del periodo arcaico
costituita dal fusto e dal capitello.
Il fusto della colonna dorica rastremato
verso l'alto, cosicch il diametro alla base
imoscpo maggiore del diametro alla
sommit sommoscpo. Tale rastremazione
non uniforme: ad un terzo della colonna
la colonna presenta un rigonfiamento
(entasi), utilizzata per correggere la
percezione ottica.

Ordine dorico, trabeazione


L'architrave (o epistilio) l'elemento strutturale per
eccellenza che collega tra di loro le colonne e serve da
appoggio per le travi del tetto. I blocchi monolitici che lo
compongono sono lunghi quanto l'intercolumnio, cio la
distanza che intercorre tra gli assi delle colonne.
Nell'ordine dorico l'architrave sormontato da un fregio che
diviso dall'architrave da un listello detto tenia. Il fregio
formato dall'alternanza di metope e triglifi. I triglifi (tre
scanalature) sostituivano le tavolette di terracotta che
originariamente proteggevano le teste delle travi di legno,
impedendo che si marcissero, facilitando con le scanalature il
defluire delle acque meteoriche. Sotto ogni triglifo e sotto la
tenia c' un listello in pietra che si chiama regula da cui
pendono sei gocce che ricordano simbolicamente le gocce
d'acqua che durante le piogge stillavano dalle teste delle
travi.
Le metope sono delle lastre poste a chiusura degli spazi
lasciati vuoti dalle teste delle travi. Inizialmente erano lisce
poi vennero decorate o dipinte in epoca classica con scene
tratte dalla mitologia. La cornice (o geison) aggetta sul fregio
per proteggerne i bassorilievi dalla pioggia.

Ordine dorico
Attraverso lindividuazione formale degli
elementi, larchitettura diventa rappresentazione
dellatto costruttivo. Un sistema costruttivo infatti
non sufficiente da solo ad essere architettura.
Lattribuzione di un ruolo formale alle parti del
sistema consente la trasformazione da forma
tecnica a forma architettonica.
Gli ordini costituiscono la rappresentazione
dellatto costruttivo, dove sistema tecnico e
sistema formale si trovano a coincidere.
Il tetto era realizzato con capriate lignee che
sorreggevano tetti a falda con inclinazione di 15.
Il tetto era coperto da tegole bloccate ai lati dalle
antefisse.
I lati minori del tempio lasciavano scoperti degli
spazi triangolari (timpano) la cui altezza 1/8
della base.
Cornice e timpano formano il frontone. Alla
sommit del frontone o sui lati venivano
posizionati degli elementi (acroteri) in marmo o
terracotta (personaggi o animali mitologici).

Ordine dorico

Ordine dorico: santuario di Olimpia

Ordine dorico

Ordine dorico

Tempio di Aphaia a Egina

Ordine ionico
Gli ordini dellarchitettura, Vitruvio (IV, I), Lordine
dorico
() "Similmente avendo poi voluto inalzare un
tempio a Diana, presero sulle stesse tracce le delicate
proporzioni della donna, per formarne un aspetto
diverso di un ordine nuovo: e fecero in primo luogo la
grossezza della colonna un ottavo dell'altezza, per
darle un aria pi svelta: e vi aggiunsero sotto anche la
base ad imitazione della scarpa, nel capitello le volute
quasi ricci increspati di capelli pendenti a destra ed a
sinistra, e con cimase e serti distribuiti in luogo di
capelli ne ornarono gli aspetti; per tutto il fuso
v'incavarono i canali a similitudine delle pieghe delle
vesti delle matrone. Cos trovarono due diverse
specie di colonne, una imitando l'aspetto virile senza
ornato, l'altra colla delicatezza d'ornato e
proporzione femminile. I posteri poi avanzando nel
buon gusto, e piacendo le proporzioni pi gentili,
diedero alla colonna Dorica sette diametri di altezza,
ed otto e mezzo alla Jonica. Jonica chiamata, perch i
Joni furono i primi a farla".()

Ordine ionico

Ordine ionico

Ordine Corinzio
Gli ordini dellarchitettura, Vitruvio (IV, I), Lordine corinzio
() "Il terzo ordine, che si chiama Corintio, imita la tenerezza delle vergini: perch
queste per la tenera et sono formate di membra gentili, e negli ornamenti non sono
capaci se non di cose dilicate. L'invenzione del capitello di quest' ordine si narra in
questa maniera. Una vergine Corintia gi atta a marito, sorpresa da male se ne mor:
dopo essere stata condotta alla sepoltura, la sua nutrice port delle vivande, che a lei
viva solevano piacere, e chiuse e accomodate in un corbello le pose sopra del sepolcro:
ed acciocch, restando cos allo scoperto, si mantenessero pi lungo tempo, le copr
con un mattone: fu questo corbello a caso situato su la radice di un Acanto. Intanto la
radice stando nel mezzo cos schiacciata dal peso, quando fu verso primavera, mand
fuori le foglie, e i gambi, i quali crescendo accosto a' fianchi del corbello e respinti dalla
resistenza degli angoli della tegola furono costretti ad attortigliarsi in quei canti, che
sono ora in luogo delle volute. Callmaco, che per l'eccellenza, e sottigliezza dell'arte di
lavorar marmi era dagli Ateniesi chiamato catatechnos (primo artefice), trovatosi a
passare allora presso a quel monumento vide il paniere, e le tenere foglie, che l
crescevano d'intorno, e piacendogli lidea, e la novit della figura, fece a questa
sirniglianza le colonne presso i Corintj: ne stabil le proporzioni, e determin le vere
misure per un perfetto ordine Corinto".

Ordine Corinzio

Tre tappe fondamentali


Vanno considerati tre momenti:
gli ordini nellet classica presuppongono
la formulazione di una parte in via
generale e la successiva applicazione
particolare - visione analitica e visione
sintetica;
in epoca romana si assiste ad un
ampliamento del repertorio tecnico. Con
luso degli archi e delle volte la colonna
diventa un elemento decorativo e perde il
ruolo portante. Gli ordini vengono utilizzati
nel disegno delle facciate. Dualismo tra
strutture portanti e finiture. Perde
significato dal punto di vista costruttivo
trasformandosi in un codice formale;
nel Rinascimento: interpretazione della
regola che si fonda su una lettura delle
parti, rielaborazione del modello e
applicazione del metodo. Studio degli
elementi di un linguaggio antico, ricerca
delle geometria e delle regole armoniche.

Sebastiano Serlio, I cinque ordini, 1540

Gli ordini nei trattati


Gli ordini nel Rinascimento
Scoperta del manoscritto di Vitruvio nel 1414 (modulo = diametro)
Leon Battista Alberti, De re Aedificatoria (modulo = semidiametro ed diviso in 30
minuti)
Descrive gli ordini in parte rifacendosi a Vitruvio e in parte basandosi
sullosservazione diretta delle rovine romane. A partire da ci aggiunge lordine
composito che unisce le caratteristiche del corinzio e dello ionico.
Sebastiano Serlio, I Sette libri dell'architettura, 1537 prima grammatica architettonica
del rinascimento e primo trattato di architettura il cui scopo pi pratico che teorico.
Per la prima volta gli ordini vengono presentati tutti insieme.
Jacopo Barozzi da Vignola, (modulo = semidiametro ed diviso in parti), La Regola
dei Cinque ordine dellarchitettura 1562 dopo Serlio, il secondo esponente del
Cinquecento che si dedicher alla stesura di un trattato, capace di raccogliere
informazioni pratiche. Vignola d luogo ad una operazione di razionalizzazione
normativa.

Lordine nel trattato del Vignola


Vignola traduce dai suoi rilievi le
indicazioni utili a desumere le misure
delle partiture dei vari ordini e da ci
formula una regola di proporzionamento
dei cinque ordini.
Parte dalla deduzione che il piedistallo
1/3 del fusto della colonna, che a sua
volta 4 volte la trabeazione.
Stabilisce poi per ogni ordine delle
proporzioni specifiche caratterizzate
dallaltezza delle diverse colonne
(comprensiva di base e capitello): laltezza
della colonna tuscanica di 14 M, (dove
per M si intende il raggio del diametro
preso sul fusto allimoscapo), della
colonna dorica di 16 M, della colonna
ionica di 18M, della colonna corinzia e
composita di 20M. I dettagli e le
modanature derivano dalla divisione del
modulo in parti. Nellordine dorico e
tuscanico il modulo diviso in 12 parti,
nello ionico, corinzio in 18 parti

Lordine nel trattato del Vignola

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