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3° UA - Classe 2°- N.

5 (Dicembre)

Educazione scientifica

Giocare con "oggetti che galleggiano"

Apprendimento unitario da promuovere. L’alunno comprende che il galleggiare o l’andare a

fondo di una sostanza in un’altra è una caratteristica dipendente dall’interazione che si instaura tra le due

sostanze.

Compito unitario in situazione. Immaginando di essere un ingegnere navale, illustrare, mediante

immagini grafiche e/o fotografiche accompagnate da didascalie esplicative, il progetto relativo ad un

prototipo di nave commissionato da una compagnia navale.

Riferimenti ai Documenti nazionali. PECUP – Identità: a1,2;b1,2;c2. Strumenti

culturali: f3,4,5; g1,2,3,4; i2,5. Convivenza civile: g. OSA- Scienze: C5- A4. Matematica:

Introduzione al pensiero razionale A1,2,3,4; Il numero C2a; Geometria C5- A10; Misura C2-

A1,2,3. Italiano: Leggere C7- A5; Scrivere C1-A2. Informatica: A4,5. E. salute: C 1 – A1, 2. E.

affettività: A1,3.

Obiettivi formativi con standard d’apprendimento.

L’alunno è in grado di:

1. comprendere che i liquidi (come pure gli aeriformi) esercitano forze sui corpi “immersi” in essi;

2. individuare la relazione tra peso specifico e galleggiamento;

3. fornire un’interpretazione del principio di Archimede che sia scientificamente fondata;

Articolazione degli OF rispetto al livello di accettabilità

1. Sa riferire, utilizzando un lessico specifico essenziale, ciò che osserva riguardo ad un “oggetto”

immerso nell’acqua.

2. Sa ipotizzare se un “oggetto” è in grado di galleggiare o affondare nell’acqua dal confronto dei due

pesi specifici.

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3. Sa calcolare aritmeticamente la spinta di Archimede ricevuta da un semplice “oggetto” immerso

nell’acqua.

Attività laboratoriali. Durante la fase pre-attiva dell’UA, saranno progettati diversi contenuti

laboratoriali avendo cura di scegliere un setting motivante e ricco di possibilità per gli allievi. Tali contenuti

saranno poi concretamente svolti nella fase attiva tenendo nella giusta considerazione i diversi punti di

partenza degli allievi riguardo alle conoscenze/abilità previe e alle preconcezioni ingeneratesi sia a seguito

dell’esperienza quotidiana che degli apprendimenti informali e non formali acquisiti nei contesti di

riferimento. L’apprendimento unitario da promuovere, declinato attraverso gli obiettivi formativi

concretamente formulati con i relativi standard, dovrà trasformare gli obiettivi specifici di apprendimento

nelle competenze personali degli allievi, grazie ad opportune soluzioni organizzative di tipo

didattico/educativo come quelle di seguito proposte a titolo esemplificativo.

1° FASE: “Osserviamo oggetti che galleggiano o affondano”

Il percorso apprenditivo potrebbe avere inizio con attività ludiche, organizzando la classe in piccoli gruppi
di compito e/o di livello. Si chiederà di osservare alcuni “oggetti”, immersi successivamente in due catini (
contenenti rispettivamente acqua dolce e salata), quali graffette, stuzzicadenti, biglie di plastica e di metallo,
cubetti di legno, tappi di sughero, cubetti di ghiaccio, elastici, bottoni di plastica, cucchiaini da gelato di
plastica, sassolini, piccole quantità di olio, altri piccoli oggetti, e di annotare in una tabella il comportamento
osservato per ciascuno di essi.

Figura 1

Tabella 1

Oggetto Galleggia in Affonda in Rimane sommerso in


acqua acqua salata acqua acqua salata acqua acqua salata

Graffetta

Stuzzicadenti

………………

Si potrà ripetere l’esperienza immergendo uno stesso oggetto in liquidi diversi per verificare che esso può

galleggiare in un certo liquido mentre può andare a fondo in un altro. Il confronto dei risultati ottenuti dai

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gruppi avvierà la discussione. Il docente, nel ruolo di facilitatore discreto e sensibile, porrà domande

problematiche e atte a stimolare la riflessione degli allievi nei passaggi più significativi del loro percorso

apprenditivo. In ogni modo, questi saranno sapientemente guidati a porsi interrogativi del tipo:

-“Come mai alcuni degli oggetti osservati vanno a fondo mentre altri galleggiano con facilità?” .

- “Perché uno stesso oggetto affonda nell’acqua dolce mentre galleggia nell’acqua salata?”.

- “Perché il ghiaccio galleggia nell’acqua mentre affonda nell’alcool etilico?”.

Le attività di questa prima fase, potranno essere svolte interamente o in parte, grazie alla cooperazione

dell’insegnante di sostegno, anche da alunni diversabili opportunamente inseriti in gruppi peer to peer.

2° FASE: “…impariamo a calcolare il peso specifico”

Per fornire una risposta alle domande precedenti e , quindi, stabilire quale “cosa” decide se una determinata

sostanza immersa in un liquido galleggia o va a fondo, si deve considerare una nuova grandezza: il peso

specifico.

1° ESPERIENZA: calcoliamo il rapporto peso/volume dei corpi

Materiale: acqua, tappi di sughero, cubetti di legno e altri solidi considerati nell’attività della 1° fase, olio,

cilindro graduato, bilancia.

Procedimento: 1. pesare i cubetti di legno, i tappi di sughero, gli altri solidi e annotare i valori in una

tabella. 2. Calcolarne il volume per immersione in una certa quantità d’acqua contenuta nel cilindro

graduato, facendo attenzione a spingere sotto, con un filo di ferro sottilissimo, i tappi di sughero e i cubetti di

legno che tendono a galleggiare. 3. Calcolare il rapporto peso/volume per i diversi solidi e annotare nella

tabella i risultati ottenuti. 4. Ripetere i passaggi dei punti precedenti per due liquidi diversi, ad es. acqua ed

olio, e per quantità differenti: 50 cc, 100 cc, 200 cc. Naturalmente, nel caso dei liquidi, si peserà in

precedenza il cilindro graduato vuoto e successivamente si peseranno i volumi di liquido considerati.

Tabella 2
Oggetti Peso in g Volume in cc Peso/volume in g/cc

1° tappo di sughero …………….. ………………….. …………………….

2° tappo di sughero ………………… …………………….. ………………………

3°…………….. ……………….. ………………. …………………

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1° cubetto di legno ………………….. ……………………….. ……………………….

2° cubetto di legno ……………………… …………………. ……………………

3°……………….. …………………… …………………… ……………………

1° quantità d’acqua ……………………. 50 ………………….

2° quantità d’acqua …………………… 100 ………………..

3°……………….. …………………… 200 …………………

1° quantità di olio …………………….. 50 ……………………

2° quantità di olio ………………….. 100 ……………………

3°………………. ………………….. 200 ……………………..

Analisi dei risultati: analizzando i valori dei rapporti peso/volume ottenuti per le diverse sostanze, che cosa

si può concludere?

- Il rapporto peso/volume varia al variare della sostanza?

- Il rapporto peso /volume per la stessa sostanza è sempre lo stesso?

Dalla discussione sui risultati ottenuti, si giungerà alla conclusione che il rapporto peso/volume varia per le

diverse sostanze ma si mantiene costante per ciascuna e non varia al variare della sua quantità: a tale

rapporto si attribuisce il nome di peso specifico, grandezza per cui nel S.I. si adopera l’unità di misura N/m3

mentre correntemente si usa g/cc.

3° FASE: “…. alla scoperta della relazione tra peso specifico e galleggiamento”

Adesso che gli alunni conoscono il significato del peso specifico e sono in grado di calcolarlo, potranno

verificare come il galleggiare o l’andare a fondo sia regolato proprio da tale caratteristica delle sostanze.

2° ESPERIENZA: verifichiamo la relazione tra il peso specifico delle sostanze e il loro


galleggiamento

Materiale: acqua, tutte le sostanze utilizzate nella 1° esperienza e altre scelte dalla tabella dei pesi specifici.

Procedimento: 1. Verificare per ciascuna sostanza se galleggia o va a fondo nell’acqua e annotarlo in una

tabella in cui si inseriranno anche i relativi pesi specifici. 2. Confrontare il peso specifico dell’acqua con

quello delle sostanze impiegate.

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Tabella 3
Sostanza Galleggia Va a fondo Peso specifico in g/cc

Acqua ……………….. …………….. 1

…………….. …………………. …………………. ……………….

………………… ………………… …………………. ……………………

…………………… ……………….. ………………… …………………..

……………….. …………………. …………………. …………………

Analisi dei risultati:

- dal confronto tra il peso specifico dell’acqua e quello delle altre sostanze, si trova qualche relazione

riguardo al galleggiare o l’andare a fondo di queste? Se sì, scriverla……………………...........................

………………………………………………………………………………………………………………….

4° FASE: “ ….una spinta a senso unico!”

Attraverso le attività svolte nella fase precedente, gli allievi hanno potuto verificare che un corpo immerso in

un liquido galleggia oppure affonda se il suo peso specifico è rispettivamente minore o maggiore di quello

del liquido considerato. L’esperienza comune insegna che se si cerca di affondare una palla nell’acqua

occorre “premere forte” per tenerla giù e, se si lascia la presa, la palla “schizzerà” fuori dall’acqua per poi

galleggiare. Tale comportamento mette in evidenza l’esistenza di una forza, esercitata dall’acqua, che spinge

i corpi verso l’alto. Facciamo verificare ai ragazzi l’esistenza di tali forze e se queste agiscono anche sui

corpi che affondano.

3° ESPERIENZA: “Quali forze agiscono su di un corpo immerso nell’acqua?”

Materiale: filo elastico, acqua, becher graduato, cubetto di legno, bullone, sostegno, pennarello.

Procedimento: 1° caso. 1. fissare il filo elastico al sostegno e sospendere all’estremità libera il cubetto di

legno. 2. Introdurre il cubetto nel becher, a circa metà di questo, e segnarne con il pennarello l’altezza sul

vetro. 3. Aggiungere gradualmente acqua nel becher, osservare e descrivere cosa succede.

2° caso. Sostituire il cubetto di legno con il bullone e ripetere i passaggi del caso precedente facendo

attenzione che il bullone arrivi in fondo al becher senza toccarlo.

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Analisi dei risultati:

- nel caso del cubetto, che cosa succede quando l’acqua comincia a bagnarlo?...................................................

- La forza peso viene, secondo, te contrastata?.....................................................................................................

- Se sì, da chi è esercitata e in quale direzione agisce?........................................................................................

- Questa forza, secondo te, è minore o maggiore del peso del cubetto?...............................................................

- Nel caso del bullone, che cosa osservi di diverso rispetto al caso precedente?.................................................

- Il bullone sale o rimane fermo?.........................................................................................................................

- Se il bullone sale un po’ significa che il suo peso è contrastato da una forza?.................................................

- Secondo te, se il bullone sale un po’ ma non galleggia, la forza che lo spinge verso l’alto è minore o

maggiore del suo peso?....................................................................................................................................

La riflessione sulle attività, svolte con l’esperienza illustrata, farà giungere alla conclusione che : un corpo

immerso nell’acqua, sia che galleggi o vada a fondo, riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso

dell’acqua spostata.

Tale comportamento dei corpi è conosciuto come principio di Archimede e la spinta esercitata dall’acqua

prende il nome di spinta idrostatica o spinta di Archimede. Sarà la differenza tra il peso del corpo

immerso e la spinta di Archimede a determinarne il galleggiamento o l’affondamento. Il docente potrà

svolgere attività aggiuntive in cui far verificare agli allievi che le forze agenti nell’acqua esistono anche negli

altri liquidi e negli aeriformi e che in questi ultimi la spinta di Archimede prende il nome di spinta

aerostatica. Il principio di Archimede vale, quindi, per i fluidi (liquidi e aeriformi) ed è formulato come

segue: un corpo immerso in un fluido in equilibrio subisce una spinta diretta dal basso verso l'alto di

intensità pari al peso del volume del fluido spostato.

Per i gruppi di eccellenza si può tentare di fornire una spiegazione del fenomeno avvalendosi della

dimostrazione teorica data da Stevino nel 1586 e si possono anche affrontare alcune applicazioni del

principio di Archimede per determinare volume e densità di corpi irregolari attraverso la bilancia

idrostatica (figura 2).

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Figura 2

5° FASE: “Concettualizzazione e conclusione del percorso apprenditivo”.

Per fissare il percorso di apprendimento svolto dagli allievi, può risultare utile realizzare collettivamente una

mappa dei concetti, attività cui possono partecipare, se opportunamente guidati, anche i ragazzi svantaggiati

e quelli diversabili.
ad es. legno o
Mappa concettuale alluminio in
PESO E acqua
VOLUME DEL
CORPO UN CORPO
IMMERSO IN UN
ha un FLUIDO
riceve dal
proprio fluido una

è
proporzionale SPINTA VERSO
è al PESO che può essere L’ALTO
determinato maggiore, uguale
dal rapporto o minore della
tra
chiamata
PESO
SPECIFICO DEL insieme SPINTA DI
CORPO ARCHIMEDE
determinano

IL nell’aria nell’acqua
si misura in è chiamata
GALLEGGIAMENTO è
/ AFFONDAMENTO chiamata

N/m3
SPINTA
(nel S.I.) g/cc ad es. il legno SPINTA IDROSTATICA
(correntemente) galleggia in acqua AEROSTATICA
mentre l’alluminio
affonda

Si forniscono, di seguito, alcuni materiali per l’approfondimento e la personalizzazione dei percorsi:

 Da leggere:

- AA.VV., Il grande libro delle macchine,Arnoldo Mondadori Editore, Milano

 Da vedere:

- LA MECCANICA (Serie Fisica e senso comune, ERI –LA NUOVA ITALIA)

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- LE SCIENZE FISICO –MATEMATICHE (Serie Gioia di conoscere, Istituto Geografico

De Agostini)

 Su Internet:

- http://www.editscienza.it/sapere.links.html

Verifiche e Portfolio. Si propongono alcune esemplificazioni di prove, da somministrare in itinere,

per la verifica degli OSA e degli OF, individuati come significativi per gli alunni nel particolare contesto di

riferimento.

Lo sai?

1.Descrivi le condizioni per cui un corpo immerso in un liquido:

- galleggia;

- va a fondo;

- rimane in equilibrio.

2. Quando un corpo è immerso nell’acqua riceve una spinta verso l’alto chiamata………………………

3. Indica con una crocetta se ciascun enunciato è vero o falso e, nel secondo caso, scrivi la risposta corretta.

a. La spinta verso l’alto che si esercita su di un corpo immerso in un liquido è dovuta alla

forza di gravità……………………………………………………………………………. V F

b. Un corpo galleggia nell’acqua se pesa meno dell’acqua che sposta……………………… V F

c. Un corpo affonda nell’acqua se è molto pesante………………………………………….. V F

d. Un corpo avente peso specifico minore del liquido in cui è immerso galleggia…………… V F

e. Il principio di Archimede vale solo per i solidi immersi nei liquidi……………………….. V F

Lo sai fare?

1.Nonostante il peso, una nave galleggia: per quale motivo? Indica un esperimento che possa verificarlo.

2.Prova ad immergere, in un recipiente contenente acqua, tre cubetti del volume di 1 cm3, rispettivamente di:

rame (ps=0,9), carbone (ps=0,4), vetro (ps=2,5). Quali cubetti galleggiano e quali vanno a fondo? Spiegane

il motivo.

3.Sapresti spiegare a cosa serve il bruciatore posto al di sotto dell’involucro colorato di una mongolfiera?

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Per l’attestazione delle competenze apprese dagli allievi si farà riferimento sia allo svolgimento del compito

unitario in situazione che ad osservazioni sistematiche e altre tecniche qualitativo/narrative.

Si potranno inserire nel Portfolio dei materiali selezionati ad hoc e, comunque, utili a documentare i

progressi compiuti dagli allievi durante il loro percorso formativo.

Si fornisce una scheda di autovalutazione, mediante la quale l’allievo potrà fare il punto sulle abilità

conseguite alla fine dell’UA, e che potrà essere inserita nel Portfolio. Lo strumento consentirà all’insegnante

di individuare gli eventuali punti deboli nella preparazione dell’alunno e di intervenire, quindi, con attività

mirate di recupero.

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE ALLA FINE DELL’UA

COGNOME NOME DATA


Fai il punto del tuo percorso di lavoro
Riflettendo con sincerità su quanto appreso, segna le abilità in cui ti senti sicuro, parzialmente sicuro, totalmente
insicuro: S PS TI

Domande S PS TI
Nel prevedere se un corpo immerso in un liquido galleggia o va a
fondo, mi sento …
Nel determinare il volume di un corpo immerso in un liquido, mi
sento …
Nel misurare il peso di un corpo con il dinamometro, mi sento …
Nel calcolare il peso specifico di un corpo mediante il rapporto P/V,
mi sento …
Nel determinare quantitativamente la spinta di Archimede, mi sento

Nel risolvere matematicamente problemi sul galleggiamento , mi
sento …
Nell’ideare esperimenti per verificare ipotesi sul fenomeno del
galleggiamento, mi sento …
Nel distinguere la spinta aerostatica da quella idrostatica, mi sento …

Nel riconoscere le forze agenti in un fluido, mi sento …

Annarita Ruberto

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