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PROGETTO BORSE DI RICERCA PER INSEGNANTI
ANNO SCOLASTICO 2001/02
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ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
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PROGETTO:MODULI DIDATTICI E CURRICOLO ANNUALE DI SCIENZE IN TERZA MEDIA
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- saper lavorare con gli altri per scopi comuni;
- sviluppare atteggiamenti di rispetto per l’ambiente e per la diversità
umana.
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PROBLEMA - OGGETTO DELLA RICERCA
La ricerca si propone di operare una riflessione sulla funzione formativa
delle scienze nell'ambito del curricolo globale attraverso il tentativo di
sperimentare un modello didattico - organizzativo disciplinare, la
didattica modulare, da poter concretamente generalizzare anche agli altri
ambiti disciplinari e ai diversi contesti didattici.
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Il rigore scientifico e la consequenzialità: ovvero la correttezza del
percorso didattico, senza incoerenza di contenuti o lungaggini prive di
significatività.
Le finalità ben precise: creare competenze e saperi capitalizzabili ,
spendibili nel percorso annuale di apprendimento, nel proseguimento degli
studi e nel tempo.
Quindi, l'organizzazione didattica sarà improntata a:
Autonomia organizzativa e didattica.
Flessibilità e rigorosità pianificatoria.
Valutabilità e certificabilità.
Trasferibilità e spendibilità.
Valorizzazione delle risorse umane e strumentali nell'Istituto e nel Territorio.
Seguono:
la mappa tematica delle macrosezioni di contenuto, i moduli e i
sottomoduli inerenti, che costituiscono il curriculo modulare di scienze,
trattato nella classe.
una griglia, che indica gli obiettivi della ricerca con la descrizione dei dati
rilevati, gli strumenti e i tempi di rilevazione, i criteri di valutazione ad essi
relativi.
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MODULI DIDATTICI E CURRICOLO DI SCIENZE IN 3° MEDIA
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GRIGLIA
Obiettivi della ricerca Dati oggetto di Strumenti di Tempi di Criteri di valutazione
rilevazione rilevazione dati rilevazione
1.Realizzare un modello Acquisizione dei contenuti, Test veloci per i tre Alla fine di Sono indicati analiticamente
didattico- organizzativo da parte degli alunni, in diversi livelli. ciascun dai microdescrittori,
funzionale allo sviluppo di relazione a tre diversi Prove strutturate e sottomodul individuati per ciascuna
competenze disciplinari livelli di apprendimento: non. o. competenza disciplinare,
( specificate nella parte - fondamentale Verifiche Alla fine di relativamente alle diverse
prefigurativa del modello, - di consolidamento sommative. ciascun prove di verifica.
corrispondentemente a ciascun - di eccellenza Prove pratiche di modulo. Sono indicati nella scheda
modulo) verifica. In itinere, dell'alunno per
Mappe concettuali all'occorren l'autovalutazione a fine
za. modulo.
Si ritrovano nella struttura
delle mappe cognitive
elaborate individualmente
dagli alunni.
2.Realizzare un modello Modalità di lavoro degli Relazioni scritte e In itinere, Sono determinati
didattico - organizzativo allievi ( abitudini, orali all'occorren relativamente alle
funzionale allo sviluppo di attitudini, abilità di studio Mappe concettuali za dimensioni che si vogliono
competenze trasversali e di relazione) Schemi risolutori valutare.(*)
( specificate nella parte Ideazione di esperimenti. Brain - storming
processuale del modello, Individuazione e
relativamente a ogni modulo): descrizione di situazioni
- di essenzialità problematiche.
- di autonomia Ipotesi di soluzione.
- applicative
- manipolative
- astrattive
- relazionali
- comunicative ecc.
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3.Verificare la significatività e la Vedi punto 1 e 2 Questionario di Congruenza e sostenibilità
funzionalità del modello didattico gradimento, del modello in rapporto ad
- organizzativo somministrato ai alcune variabili come:
ragazzi ( percezione - tempo
dell’alunno) - complessità
- motivazione
ecc ( percezione
del docente)
(*)
Il processo di valutazione di una competenza deve, necessariamente, fare riferimento alle dimensioni (o aspetti) da
valutare, ai criteri e agli strumenti di valutazione.
Le dimensioni fondamentali sono:
Lo schema cognitivo (il modo di funzionare della mente);
Lo schema operativo (la giusta successione delle operazioni che traducono quel modo di funzionare in
comportamento produttivo, come tale osservabile, verificabile e valutabile);
Il prodotto finale ottenuto ( che può essere immateriale o materiale).
I criteri di valutazione possono essere di due tipi:
relativo;
assoluto.
Con il primo si valuta la prestazione di un allievo confrontandola con le prestazioni degli altri allievi.
Con il secondo si valuta la prestazione in sé, senza attivare confronti ( apprendimento raggiunto; apprendimento
parzialmente raggiunto; apprendimento non raggiunto).
L'adozione del criterio assoluto si rivela il più adeguato per un reale sviluppo delle competenze e per la loro
certificazione, in quanto più facilmente standardizzabile.
Nel presente contesto, il criterio assoluto è stato adottato per le competenze specificamente disciplinari.
Per quanto riguarda le competenze trasversali, il discorso è più complesso e nello stesso tempo più sfumato,
considerato che il loro sviluppo è imprescindibilmente legato a quello delle competenze disciplinari e nello stesso
tempo va oltre. Alla maturazione delle competenze trasversali concorrono, infatti, paritariamente i diversi ambiti
disciplinari e, pertanto, nel caso specifico di quello scientifico occorre discriminare gli strumenti metodologici più
adeguati allo scopo.
Gli stimoli, ovvero le condizioni che permettono di osservare ciò che l'allievo sa e sa fare, come pure gli strumenti
della valutazione devono evidentemente essere adeguati all'oggetto e alle dimensioni da valutare. Lo stimolo, o tipo
di prova utilizzato, deve permettere di osservare proprio le competenze che si vogliono valutare.
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2. DESCRIZIONE/NARRAZIONE DEL PERCORSO EFFETTUATO
Nello schema generale del modello, ricavato dalla riflessione sul percorso
didattico, si distinguono una:
1. parte prefigurativa o "sezione di ingresso", il cui nucleo fondamentale è
rappresentato dagli obiettivi del modulo.
Essa è inerente alle competenze specifiche disciplinari, esplicitate da
macrodescrittori, enunciati sintetici che permettono di definire le
competenze in termini di saper fare e, quindi, di comportamenti osservabili,
misurabili e valutabili. I microdescrittori permettono, infine, una descrizione
più analitica delle competenze in funzione della loro valutabilità;
2. parte processuale o "corpo centrale", che raccoglie i materiali di
apprendimento e descrive l'azione didattica in termini di processo, attuato
dalla complessità delle metodologie impiegate.
Essa è funzionale allo sviluppo delle competenze trasversali, oltre che di
quelle disciplinari;
3. "sezione di uscita" dedicata al sistema di verifica/valutazione della
significatività e della funzionalità didattica del modello, ricavate attraverso
la percezione dell'alunno e quella del docente.
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Lo schema generale indicato permette di progettare un'azione didattica
altamente strutturata e di compiere tutte le azioni sia preliminari al suo
svolgimento sia funzionali alla sua valutabilità.
Pertanto, esso è trasferibile e generalizzabile a qualunque ambito disciplinare,
su livelli pluri o interdisciplinari, e, flessibilmente, a tutti i livelli scolari.
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SCHEMA GENERALE DEL MODELLO
Parte prefigurativa (sezione di ingresso) Parte processuale ( corpo centrale)
Sezione di uscita
significatività funzionalità
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SPECIFICAZIONE DEL MODELLO AL MODULO A
PARTE PREFIGURATIVA
PARTE PROCESSUALE
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fisico e in quali, invece, la materia subiva un cambiamento a livello
microscopico, che ne modificava la natura stessa. Alla fine si è giunti ad
una condivisione di significati, rappresentata da uno schema relativo ad
una definizione delle trasformazioni in "fisiche" e "chimiche".
4) Tutte le trasformazioni individuate sono state raccolte dai ragazzi in una
tabella e classificate secondo la loro tipologia.
5) Nel 3° sottomodulo, sono stati consegnati ai ragazzi diversi materiali con
la richiesta di realizzare delle trasformazioni, associandoli a loro scelta
ma in modo diverso per ciascun gruppo. I gruppi hanno eseguito la
consegna, socializzando i risultati ottenuti, discutendoli e confrontandoli
costruttivamente.
6) Sono seguite due esperienze, una di tipo fisico sulla diffusione del blu di
metilene in acqua, l'altra di tipo chimico circa la determinazione dello
stato di acidità, di basicità e di neutralità di un determinata sostanza o di
un materiale, seguita questa da un approfondimento sul significato del
ph e degli indicatori.
7) A questo punto della sperimentazione, per poter lavorare in modo più
omogeneo e condividere meglio i risultati dei diversi sottogruppi,
abbiamo messo a punto un modello standard per le relazioni delle
esperienze. Tale modello è allegato nella sezione documentativa, che
segue a questa descrittivo/narrativa del percorso realmente attuato.
8) Nel 4° sottomodulo, si è chiesto agli alunni di preparare una miscela
eterogenea con materiali assegnati e di separarne i componenti con
modalità individuate autonomamente dai gruppi.
9) Nel 5° sottomodulo, dopo aver fatto preparare ai ragazzi una miscela
omogenea con componenti noti, si è chiesto ai ragazzi di separarne i
componenti in maniera autonoma.
10) Il sesto e ultimo sottomodulo è stato svolto, facendo in apertura,
una riflessione generale sulla differenza tra miscele omogenee ed
eterogenee e sui metodi più indicati per separarne i componenti, a
seconda dei casi. Successivamente, si è discusso a lungo per individuare
gli elementi caratterizzanti le une e le altre, giungendo a delle conclusioni
condivise e opportunamente documentate.
11) Alla fine del modulo è inserita un'ampia appendice con le prove di
verifica formative e sommative, con mappe concettuali riassuntive del
percorso di apprendimento, maturato dagli allievi in relazione ai diversi
livelli, con prove pratiche di verifica, attività di recupero e di
potenziamento, criteri di valutazione delle prove, strumenti di
autovalutazione condotta dagli alunni.
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a volte scontrare con le convinzioni dei ragazzi, che, anche se errate o
improprie, costituiscono comunque un riferimento sulla cui base si sono
costruita una visione dei fenomeni e date delle risposte, coerenti con tale
visione.
Altri punti di forza, anch'essi comuni all'intero percorso, sono stati sia la
riflessione richiesta ai ragazzi sui nodi contenutistici, sulla dimensione del
proprio modo di porsi e di affrontare i problemi, su quanto avevano acquisito
sotto il profilo dell'apprendimento e quanto invece risultava ancora
incompreso in parte o del tutto, sia il presentare sempre agli alunni le finalità
degli argomenti proposti.
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SPECIFICAZIONE DEL MODELLO AL MODULO B
PARTE PREFIGURATIVA
PARTE PROCESSUALE
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2) Dal riesame dei due tipi di cellula è scaturita una discussione/riflessione
sulla costituzione della materia vivente animale e vegetale, sugli
organismi eterotrofi ed autotrofi, sulle cellule procariote ed eucariote.
3) E' seguita una seconda fase con la costruzione di una mappa concettuale,
realizzata collettivamente dai ragazzi, sotto la mia guida. Essa ha rivestito un
duplice ruolo di:
sintesi/revisione dei contenuti già svolti;
background per l'approfondimento successivo.
In ogni caso ha evidenziato il processo cognitivo effettuato dagli allievi e il
reticolo delle connessioni logiche generatosi sull'argomento.
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Successivamente sono stati condivisi i risultati delle singole ricerche ed è stata
redatta collettivamente, con la mia mediazione, una sintesi opportunamente
documentata.
Nella seconda fase, abbiamo osservato vari tessuti vegetali e animali al
microscopio ottico, dopo averne allestito i preparati ( le immagini sono
documentate).
Sono state , inoltre, riportate integralmente due delle varie esperienze svolte.
8) Anche qui, alla fine del modulo, è inserita un'ampia appendice con le prove
di verifica formative e sommative, con mappe concettuali riassuntive del
percorso di apprendimento, maturato dagli allievi in relazione ai diversi livelli,
con prove pratiche di verifica, attività di recupero e di potenziamento, criteri di
valutazione delle prove, strumenti di autovalutazione condotta dagli alunni.
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per i percorsi già svolti, quando le mappe sono state impiegate come strumenti
di sintesi revisione, sia per i nuovi argomenti quando le mappe ne hanno
illustrato i nessi reticolari e concettuali maturati dai singoli.
Devo precisare che, a questo punto del percorso didattico, i ragazzi, presa
sufficiente confidenza con la sua "struttura modulare", si sono, per così dire,
sciolti diventando più propositivi e prendendo vero gusto alle attività anche nei
momenti più problematici.
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SPECIFICAZIONE DEL MODELLO AL MODULO C
PARTE PREFIGURATIVA
PARTE PROCESSUALE
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Le mappe, non riportate per esigenze di sinteticità, sono indicative dei diversi
percorsi e stili cognitivi personali.
In ogni caso, dimostrano un accresciuto grado di complessità riguardo al
possesso delle conoscenze sui passaggi di stato, trattati in seconda media.
Soprattutto, il modello microscopico risulta impiegato più coerentemente, dai
ragazzi, nella comprensione e interpretazione degli stati di aggregazione della
materia e nei suoi passaggi di stato fisico anche in relazione al calore
scambiato.
Pertanto, i risultati sostengono la scelta voluta di strutturare un curricolo "in
progress", ovvero essenziale, non ripetitivo ma gradualmente ascendente,
dalla conoscenza legata al concreto sino alla formalizzazione dell'esperienza e
alla sua concettualizzazione, mediante una ricorsività di contenuti fondanti e
adeguati al livello cognitivo degli alunni in ogni anno scolare.
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3) La trattazione del 4° sottomodulo è stata preceduta da un ripasso del
concetto di pressione, già svolto in seconda media, e, in particolare, del peso
dell'atmosfera affrontato con il progetto Set, durante gli anni precedenti.
Ne è scaturita la realizzazione di una mappa concettuale, documentata come
gli altri materiali.
Nella seconda fase della trattazione del sottomodulo, è stata svolta una attività
sperimentale di progettazione e di costruzione di un anemometro e di un
barometro.
I gruppi sono stati impegnati autonomamente sia nella fase di progettazione
che in quella di realizzazione concreta.
Sono stati costruiti sei diversi pluviometri e altrettanti barometri, che i ragazzi
hanno analizzato, confrontato e valutato criticamente.
Sono state documentate le schede di progettazione e di realizzazione
dell'anemometro e del barometro, ritenute, concordemente, più funzionali.
4) Anche qui, alla fine del modulo, è inserita un'ampia appendice con le prove
di verifica formative e sommative, con mappe concettuali riassuntive del
percorso di apprendimento, maturato dagli allievi in relazione ai diversi livelli,
con prove pratiche di verifica, attività di recupero e di potenziamento, criteri di
valutazione delle prove, strumenti di autovalutazione condotta dagli alunni.
Non sono mancate difficoltà o errori anche da parte mia; però tutto è stato
sempre analizzato e discusso con onestà, cercando di migliorare per quanto
possibile sia gli interventi didattici che quelli strutturali/organizzativi.
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SPECIFICAZIONE DEL MODELLO AL MODULO D
PARTE PREFIGURATIVA
PARTE PROCESSUALE
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didattiche notevoli, che dovranno essere affrontate in maniera adeguata nel
successivo livello scolare.
3) Nel 3^ sottomodulo è stata trattata la dilatazione dei corpi nei tre diversi
stati di aggregazione, sempre con approccio problematico, esperimenti
progettati specificamente, discussione dei risultati e concettualizzazione delle
questioni oggetto di indagine.
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3. DOCUMENTAZIONE DELLE MODALITA’ DI RILEVAZIONE
DEI DATI
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La capacità di autovalutazione rappresenta un processo metacognitivo
di controllo tra i più significativi ed è stata oggetto di ampio studio, negli
ultimi 15/20 anni, da parte di molti psicologi come ad esempio i gruppi della
Brown, di Nelson e di Flavell e, per stare in Italia, il gruppo MT di Padova e altri
studiosi.
L' insegnante, pertanto, deve in ogni modo incrementare tale capacità
nell'alunno adottando comportamenti quali:
rendere esplicito ciò che richiede sia nelle verifiche scritte che in quelle
orali;
indicare con chiarezza i criteri di valutazione applicati.
Deve, inoltre, promuovere il confronto con i compagni e la comune ricerca di
soluzioni ai vari problemi.
Il confronto
In relazione al secondo punto, numerosi strumenti (prove di verifica formativa
con test oggettivi veloci alla fine dei sottomoduli, e sommativa, a fine modulo; prova pratica di
verifica, diversificata per i distinti livelli di apprendimento; griglie di correzione per le relazioni
scritte;mappe concettuali semistrutturate, per il livello fondamentale, e non strutturate ,per i
livelli di consolidamento e di eccellenza; discussioni collettive; brainstorming e interviste ai
ragazzi, allo scopo di rilevare i differenti aspetti del percorso di apprendimento; attività di
recupero e di potenziamento) pertinenti a verificare e a valutare le competenze
acquisite dagli allievi sui contenuti dei moduli, sono documentati nel piano del
percorso didattico.
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I. LA PERCEZIONE DELL’ALUNNO
A. SCHEDA/QUESTIONARIO DELL’ALUNNO
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Numero risposte
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MODULO A: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – LIVELLO PS (Parzialmente sicuro)
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N. risposte
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MODULO A: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – LIVELLO T I (Totalmente insicuro)
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N. risposte
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MODULO A: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – SINTESI
TABELLA COMPARATA
Fai il punto del tuo percorso di lavoro
Riflettendo con sincerità su quanto appreso, segna le abilità in cui ti senti
sicuro, parzialmente sicuro, totalmente insicuro: S PS TI
Domande S PS TI
Nel riconoscere se un fenomeno osservato è una 18 2 0
trasformazione della materia, mi sento …
Nel distinguere una trasformazione fisica da una 15 3 2
chimica, mi sento …
Nel riconoscere macroscopicamente materiali 16 3 1
omogenei ed eterogenei, mi sento …
Nell’utilizzare tecniche di separazione di miscele 13 4 3
omogenee ed eterogenee, mi sento …
Nel preparare miscele omogenee ed eterogenee, mi 17 2 1
sento …
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MODULO B: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – SINTESI
TABELLA COMPARATA
Fai il punto del tuo percorso di lavoro
Riflettendo con sincerità su quanto appreso, segna le abilità in cui ti senti
sicuro, parzialmente sicuro, totalmente insicuro: S PS TI
Domande S PS TI
A. Nel riconoscere gli organuli citoplasmatici e le altre 14 5 1
strutture cellulari, mi sento …
B. Nel distinguere le funzioni degli organuli citoplasmatici 13 5 2
e delle altre strutture della cellula animale e vegetale, mi
sento …
C. Nel riconoscere al microscopio ottico tessuti animali e 18 2 0
vegetali, mi sento …
D. Nel classificare i principali tessuti anaimali e vegetali, in 16 2 2
base alla loro funzione, mi sento …
E. Nell'allestire preparati biologici per l'analisi al microscopio 15 4 1
ottico, mi sento …
F. Nel riconoscere da plastici e/o immagini, gli organi 16 4 0
dell'apparato digerente, mi sento…
G. Nel descrivere graficamente e/o verbalmente l'anatomia 15 5 0
dell'apparato digerente, mi sento…
H. Nel descrivere verbalmente o con schemi o con mappe 14 5 1
concettuali cosa avviene nei vari distretti digestivi, mi sento
…
I. Nell'attuare esperimenti d'indagine su quanto avviene 13 7 0
nella bocca, nello stomaco e nell'intestino ad opera degli
enzimi, durante il processo digestivo, mi sento…
L. Nel distinguere tra digestione, assorbimento e 15 5 0
assimilazione, mi sento…
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15
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A. B C D E F G H I L
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MODULO C: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – SINTESI
TABELLA COMPARATA
Fai il punto del tuo percorso di lavoro
Riflettendo con sincerità su quanto appreso, segna le abilità in cui ti senti sicuro,
parzialmente sicuro, totalmente insicuro: S PS TI
Domande S PS TI
A. Nell’interpretare i passaggi di stato dell’acqua per 12 7 1
mezzo del modello microscopico della materia, mi
sento…
B. Nell’interpretare la complessità del ciclo idrologico in 13 6 1
relazione ai passaggi di stato dell’acqua, mi sento……
C. Nell’individuare i vari tipi di precipitazioni 18 2 0
atmosferiche, mi sento…..
D. Nel riconoscere l’importanza dei passaggi di stato 17 3 0
per il ciclo idrologico, mi sento…
E. Nel riconoscere i principali fenomeni atmosferici, mi 18 2 0
sento…
F. Nel riconoscere l’importanza della pressione 16 4 0
atmosferica in alcuni importanti fenomeni come la
formazione dei venti, mi sento…
20
15
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A. B. C. D. E. F. G. H.
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MODULO D: SCHEDA DELL’ALUNNO PER L’AUTOVALUTAZIONE DI FINE
MODULO – SINTESI
TABELLA COMPARATA
Fai il punto del tuo percorso di lavoro
Riflettendo con sincerità su quanto appreso, segna le abilità in cui ti senti
sicuro, parzialmente sicuro, totalmente insicuro: S PS TI
Domande S PS TI
A. Nel riconoscere il calore come una forma di 12 6 2
energia, mi sento…
B. Nell’individuare la differenza esistente tra 13 5 2
calore e temperatura, mi sento…
C. Nel distinguere le diverse modalità della 18 1 1
dilatazione dei corpi, mi sento…
D. Nel distinguere i tre principali meccanismi 15 3 2
con cui si propaga il calore, mi sento…
E. Nel distinguere i materiali conduttori da 15 4 1
quelli isolanti, mi sento…
F. Nel distinguere tra assorbimento ed 16 3 1
emissione di radiazioni termiche, mi sento…
20
15
S
10 PS
TI
5
0
A. B. C. D. E. F.
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B. CHECK LIST DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(RELATIVAMENTE ALLE COMPETENZE TRASVERSALI E AI COMPORTAMENTI )
( Modello generale)
Esprimi il tuo parere sulle seguenti affermazioni, scegliendo uno degli indicatori
riportati di seguito.
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CHECK LIST DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(RELATIVAMENTE ALLE COMPETENZE TRASVERSALI E AI COMPORTAMENTI ALLA FINE DEL
MODULO A)
A compimento del primo tratto del nostro percorso di lavoro, esprimi il tuo
parere sulle seguenti affermazioni, scegliendo uno degli indicatori riportati di
seguito.
12
10
8 PER NULLA
IN M. SC ARSO
6 IN M. SUFF.
ABBASTANZA
4 MOLTO
0
A. B. C. D. E. F. G. H. I.
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CHECK LIST DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(RELATIVAMENTE ALLE COMPETENZE TRASVERSALI E AI COMPORTAMENTI ALLA FINE DEL
MODULO B)
A compimento del secondo tratto del nostro percorso di lavoro, esprimi il tuo
parere sulle seguenti affermazioni, scegliendo uno degli indicatori riportati di
seguito.
PER IN M. IN M. SUFF. ABBASTAN MOLTO
NULLA SCARSO ZA
A. Ho preso coscienza del mio metodo 0 3 12 3 2
di studio e di alcuni errori di
impostazione.
B. Sono riuscito ad assumere un 1 3 11 3 2
maggiore impegnoin relazione agli
obiettivi stabiliti congiuntamente.
C. Adesso riesco a gestire meglio il mio 1 4 9 4 2
tempo.
D. Sono riuscito a prendere l’iniziativa 2 5 7 2 4
nel gruppo.
E. Sono diventato più collaborativo nel 2 5 9 2 2
gruppo.
F. Sono migliorato nell’osservazione e 1 6 8 2 3
nell’individuazione degli elementi
significativi di una situazione.
G. Sono capace di dominare l’ansia di 2 6 7 3 2
fronte alla risoluzione di un problema.
H. Sono migliorato nella risoluzione di 2 5 8 2 3
un problema.
I. Riesco a mantenere l’attenzione per 2 4 8 4 2
tutta la durata di un’attività.
L. Sono diventato più efficace 1 4 9 3 3
nell’esporre il mio punto di vista.
M. Riesco ad esporre meglio quello che 1 4 10 3 2
ho studiato.
14
12
10
Per nulla
8 In m.scarso
In m.suff.
6 Abbastanza
4 Molto
0
A. B. C. D. E. F. G. H. I. L. M.
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CHECK LIST DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(RELATIVAMENTE ALLE COMPETENZE TRASVERSALI E AI COMPORTAMENTI ALLA FINE DEL
MODULO C)
A compimento del terzo tratto del nostro percorso di lavoro, esprimi il tuo
parere sulle seguenti affermazioni, scegliendo uno degli indicatori riportati di
seguito.
PER IN MODO IN MODO ABBASTAN MOLTO
NULLA SCARSO SUFFICIEN ZA
TE
A. Ho preso coscienza del mio metodo 0 2 13 3 2
di studio e di alcuni errori di
impostazione.
B. Sono riuscito ad assumere un 0 3 12 3 2
maggiore impegnoin relazione agli
obiettivi stabiliti congiuntamente.
C. Adesso riesco a gestire meglio il mio 1 3 10 4 2
tempo.
D. Sono riuscito a prendere l’iniziativa 1 4 9 2 4
nel gruppo.
E. Sono diventato più collaborativo nel 1 3 11 3 2
gruppo.
F. Sono migliorato nell’osservazione e 1 4 10 2 3
nell’individuazione degli elementi
significativi di una situazione.
G. Sono capace di dominare l’ansia di 1 4 10 3 2
fronte alla risoluzione di un problema.
H. Sono migliorato nella risoluzione di 2 3 10 2 3
un problema.
I. Riesco a mantenere l’attenzione per 2 3 10 3 2
tutta la durata di un’attività.
L. Sono diventato più efficace 1 2 11 3 3
nell’esporre il mio punto di vista.
M. Riesco ad esporre meglio quello che 1 2 12 3 2
ho studiato.
14
12
10 Per nulla
8 In m.scarso
In m.suff.
6
Abbastanza
4 Molto
2
0
A. B. C. D. E. F. G. H. I. L. M.
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CHECK LIST DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(RELATIVAMENTE ALLE COMPETENZE TRASVERSALI E AI COMPORTAMENTI ALLA FINE DEL
MODULO D)
A compimento del quarto tratto del nostro percorso di lavoro, esprimi il tuo
parere sulle seguenti affermazioni, scegliendo uno degli indicatori riportati di
seguito.
PER IN MODO IN MODO ABBASTAN MOLTO
NULLA SCARSO SUFFICIEN ZA
TE
A. Ho preso coscienza del mio metodo 0 15 2 3
di studio e di alcuni errori di
impostazione.
B. Sono riuscito ad assumere un 0 1 14 2 3
maggiore impegnoin relazione agli
obiettivi stabiliti congiuntamente.
C. Adesso riesco a gestire meglio il mio 1 1 12 3 3
tempo.
D. Sono riuscito a prendere l’iniziativa 1 2 11 2 4
nel gruppo.
E. Sono diventato più collaborativo nel 1 1 13 3 2
gruppo.
F. Sono migliorato nell’osservazione e 1 1 13 2 3
nell’individuazione degli elementi
significativi di una situazione.
G. Sono capace di dominare l’ansia di 1 1 12 4 2
fronte alla risoluzione di un problema.
H. Sono migliorato nella risoluzione di 2 1 12 1 4
un problema.
I. Riesco a mantenere l’attenzione per 1 2 11 3 3
tutta la durata di un’attività.
L. Sono diventato più efficace 1 1 12 2 4
nell’esporre il mio punto di vista.
M. Riesco ad esporre meglio quello che 0 1 14 3 2
ho studiato.
16
14
12
Per nulla
10
In m.scarso
8 In m.suff.
Abbastanza
6
Molto
4
0
A. B. C. D. E. F. G. H. I. L. M.
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C. TABELLA PREVISIONALE E COMPARATIVA DI
AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO
(Modello generale)
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II. LA PERCEZIONE DEL DOCENTE
(Modello generale)
ALUNNO DATA
10. Dopo una verifica scritta si rende conto subito se è andato bene o male
1 2 3
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18. Riesce meglio nella fase pratica di un’attività che in quella progettuale
1 2 3
21. Fornisce risposte impulsivamente, senza soffermarsi a riflettere sulle domande che gli
vengono poste
1 2 3
22. Sceglie l’ipotesi più opportuna dopo avere vagliato accuratamente tutte quelle formulate
1 2 3
28. Nello studio, si pone obiettivi di padronanza piuttosto che obiettivi di prestazione
1 2 3
30. Nell’organizzazione del lavoro personale, riesce a rispettare i tempi che si è dato
1 2 3
31. Nelle varie attività di studio, riesce a impiegare i sussidi ( classici, audiovisivi,
multimediali) che risultano più utili
1 2 3
34. Nel prendere appunti dalle lezioni orali, usa il più possibile simboli, frecce e abbreviazioni
e il meno possibile articoli per risparmiare tempo 1 2 3
35. Nella pianificazione delle attività comuni, si confronta con i compagni ed è pronto a
modificare o ad integrare i passaggi deboli del proprio schema
1 2 3
NOTA: non sono stati riportati grafici indicativi dei risultati monitorati perché il
rilevamento sistematico ne avrebbe richiesta una quantità innumerevole.
Gli indicatori scelti in prevalenza sono stati ―abbastanza” e ―molto”.
Il che mette in evidenza l’efficacia e la funzionalità del modello organizzativo-didattico
scelto, centrato sulla modularità.
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B. CHECK – LIST PER VALUTARE L’EFFICACIA DEL MODULO
AI FINI DIDATTICI
(Modello generale)
La checklist è stata utilizzata, a svolgimento compiuto, per ciascuno dei quattro
moduli.
1.I contenuti individuati sono risultati accessibili ai ragazzi?
Poco Abbastanza Molto
2. Alcuni argomenti potevano essere trascurati o sostituiti senza compromettere la
significatività del modulo?
Sì No
3. I contenuti sono stati gerarchizzati adeguatamente rispetto al loro grado di
complessità?
Sì, tutti In parte
4. I contenuti selezionati hanno soddisfatto le caratteristiche di
essenzialità?
Sì, tutti In parte
5.I prerequisiti richiesti sono stati tutti necessari?
Sì No
9.Le condizioni, in cui si sono realizzate le attività, sono state le migliori sotto il
profilo delle attrezzature, dei locali, dei momenti di intervento?
NOTA: in relazione alla 1° domanda è risultato, mediamente per i quattro moduli, che gli
argomenti individuati sono stati abbastanza accessibili; per la 2°, i contenuti sono stati
selezionati in modo pertinente e imprescindibile; in relazione alla 3°, gli argomenti sono stati
gerarchizzati in maniera adeguata; in relazione alla 4°, gli argomenti sono risultati tutti
essenziali; per la 5°, qualche requisito non è risultato strettamente indispensabile; per la 6°, le
competenze specifiche , fissate per i tre diversi livelli, sono state perseguite completamente al
70% per il livello fondamentale, al 100% per i livelli di consolidamento e di eccellenza; per la
7°, le verifiche svolte sono risultate tutte necessarie; per l’8°, i tempi, necessari per lo
svolgimento dei vari segmenti disciplinari, sono oscillati nell’arco della flessibilità prevista ma
verso il margine alto; per la 9°, le condizioni logistiche potevano essere migliori, ma sono
risultate comunque sufficienti; l’intervento didattico è stato, in genere, rispettoso delle diverse
esigenze e problematiche intervenute. Per la 10° domanda, gli strumenti metodologici utilizzati
sono risultati in genere adeguati; dovendo stabilire una priorità, indicherei l’impiego delle
mappe concettuali, le interviste e i brain-storming, le discussioni nel gruppo ristretto e
allargato ; le tecnologie informatiche impiegate hanno, infine, funzionato quali amplificatori
dell’apprendimento.
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C. CHECK – LIST DI AUTOVALUTAZIONE DELL’INTERVENTO
DIDATTICO
(Modello generale)
1.Sono stata capace di rendere gli argomenti più facili e più gradevoli senza
svuotarli di significato?
Sì No
3. Sono riuscita a facilitare il ruolo attivo dei ragazzi nelle diverse situazioni di
apprendimento?
NOTA
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QUESTIONARIO FINALE SOMMINISTRATO AGLI ALUNNI
I. CONTENUTI
II. ORGANIZZAZIONE
V. COMPETENZE ACQUISITE
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“Rifletti sull’esperienza appena conclusa ed esprimi sinceramente il tuo parere
in merito ai quesiti proposti nelle sette sezioni, scegliendo uno degli indicatori”.
I. CONTENUTI
QUESITI
A. Hai trovato accessibili i contenuti 1 16 3
proposti?
B. Hai trovato interessanti i contenuti ? 1 10 9
C. Hai trovato i contenuti ripetitivi e/o 0 0 0
noiosi?
D. Hai trovato i contenuti funzionali agli 0 7 7
obiettivi stabiliti congiuntamente?
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II. ORGANIZZAZIONE
QUESITI
A. I tempi impiegati sono risultati adeguati 1 10 9
oppure troppo rigidi?
B. I sussidi didattici sono risultati adatti alle 0 9 9
diverse situazioni?
C. Hai apprezzato gli strumenti multimediali 0 8 12
utilizzati?
D. Le attività di laboratorio, condotte 1 8 11
sistematicamente, sono risultate funzionali agli
obiettivi fissati insieme?
E. Le hai trovate interessanti? 0 9 10
F. Hai trovato stimolante e/o utile la discussione 1 7 12
nel gruppo?
G. Le fasi di progettazione e di 0 5 13
concettualizzazione sono state utili?
H. Hai trovato equilibrato l’impiego dei vari tipi di 0 10 9
verifiche?
I. Sei sempre stato informato delle finalità dei 20
vari interventi didattici?
L. Hai apprezzato la condivisione di obiettivi, 0 11 8
metodi e strumenti durante lo svolgimento di
tutta l’attività?
M. Hai trovato efficace l’impiego delle mappe 1 6 13
concettuali ?
Organizzazione
M. A.
A.
25% 25%
B.
C.
D.
E.
L. B.
F.
0% 0%
G.
I. C.
H.
0% 0%
I.
H. L.
0% D.
M.
25%
G. E.
0% 0%
F.
25%
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III. INTERVENTO DIDATTICO
QUESITI
A. Hai trovato motivante l’intervento didattico? 0 10 6
B. Quanto ha tenuto in debito conto le tue 0 5 15
esigenze?
C. Ha lasciato spazio agli alunni o è risultato 0 10 9
pressante?
D. Ti ha infuso sicurezza, fugando i tuoi dubbi? 0 11 7
E. E’ risultato pertinente al contesto? 0 10 8
F. Le attività di recupero sono risultate funzionali 0 3 2
all’obiettivo?
G. Le attività di potenziamento sono state 0 3 4
mirate?
H. Hai trovato difficili le verifiche? 0 0 0
l. Hai trovato adeguati i tempi impiegati per la 0 10 8
correzione?
L. Il feed – back è risultato utile? 8 9
M. Il tempo per lo svolgimento è risultato 0 8 8
calibrato rispetto al grado di difficoltà?
14
12
10
n.risposte
0
A. B. C. D. E. F. G. H. l. L. M.
Quesiti
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IV. COLLABORAZIONE CON I COMPAGNI
QUESITI
A. Il tuo punto di vista è stato considerato dai 2 10 8
compagni?
B. Nel gruppo, le decisioni sono state assunte 1 11 8
democraticamente?
C. Sei stato coinvolto in tutte le attività del 0 12 7
gruppo?
D. La discussione è stata serena? 10 8
E. Qualcuno ha cercato di prevaricare? 5 0 0
F. Il portavoce del gruppo ha svolto 1 15 4
adeguatamente il suo ruolo?
G. Il lavorare in gruppo ti è stato utile a chiarire 1 16 3
alcuni dubbi sullo svolgimento delle attività?
I. Avete sempre rispettato le procedure e i tempi 0 12 8
concordati?
I.
G.
0% A.
10%
20% A.
F. B.
10%
C.
B. D.
10% E.
C. F.
0% G.
D. I.
E. 0%
50%
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V. COMPETENZE ACQUISITE
Parzialmente
Competenze acquisite a fine percorso Sufficientemente
Completamente
16
14
12
10
N.risposte
0
A. B. C. D. E. F. G. I. L. M. N.
Quesiti
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VI. NOVITA’ SIGNIFICATIVE
1. …………………………………………………………………………………………………..
2. …………………………………………………………………………………………………….
3. …………………………………………………………………………………………………….
4. ………………………………………………………………………………………………………
5. …………………………………………………………………………………………………….
TABELLA
NOVITA’ SIGNIFICATIVE N.
ALUNNI
A. La partecipazione concreta degli alunni all’organizzazione 20
delle attività didattiche.
B. L a possibilità di controllare e valutare il proprio 15
apprendimento.
C. La conoscenza degli obiettivi fissati congiuntamente. 20
D. Il lavoro collaborativo svolto sistematicamente. 16
E. L’uso delle mappe concettuali. 13
F. Le discussioni, i brain- storming, le interviste. 20
G. L’alternanza sistematica del laboratorio scientifico con quello 18
multimediale per la digitazione dei testi delle relazioni, per la
grafica e per le ricerche su Internet .
H. I moduli tematici con la loro coerenza/consistenza e 14
funzionalità interna.
I. Tutto il complesso organizzativo funzionale e dotato di una 17
logica evidente.
L. La consapevolezza di partecipare alla costruzione di un 18
percorso.
M. Il fatto che ci dispiace di aver finito. 20
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NOTA: i dati risentono del fatto che i ragazzi si sono consultati tra loro.
Ma, avendolo richiesto con fermezza e soltanto in questa circostanza, non
me la sono sentita di rispondere negativamente.
25 Serie1
N. alunni proponenti
20
15
10
5
0
A. B. C. D. E. F. G. H. I. L. M.
Novità indicate
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VII. IL TUO PARERE COMPLESSIVO SULL’ESPERIENZA
A. Utile
B. Positiva
C. Stimolante
D. Impegnativa
E. Noiosa e ripetitiva
F. Coinvolgente
G. Si potrebbe estendere ad
altre discipline
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4. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI E CONCLUSIONI IN
CHIAVE DI SINTESI RISPETTO AL PROBLEMA DELLA
RICERCA.
Il problema della ricerca, come già specificato nella parte iniziale del report,
è stato quello di operare una riflessione sulla funzione formativa delle scienze
nell'ambito del curricolo globale attraverso la sperimentazione di un modello
didattico - organizzativo disciplinare, centrato sulla didattica modulare, da
poter concretamente generalizzare anche agli altri ambiti disciplinari e ai
diversi contesti didattici.
Per quanto concerne la percezione del docente, maturata sulla base dei
risultati concretamente documentati, bisogna parimenti convenire che c’è stata
una risposta positiva al problema della ricerca. Questa è servita sia alla
docente che agli alunni:
alla prima, per prendere consapevolezza circa le enormi potenzialità di
impiego di un modello organizzativo- didattico, altamente strutturato
come quello realizzato;
per imparare a gestirlo e a estenderlo in altri ambiti disciplinari, inter e
transdisciplinari, allo scopo di contribuire a rendere risonante ed
essenziale, in termini di efficacia e di significatività, il processo di
insegnamento – apprendimento;
agli alunni, perché la partecipazione attiva alla sperimentazione in
oggetto, nei modi descritti, li ha fatti pervenire all’acquisizione di
competenze disciplinari e di competenze trasversali, estendibili le
seconde a vari ambiti non strettamente disciplinari e quindi capitalizzabili
e spendibili sia nei contesti scolastici che in quelli extrascolastici.
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Tale modello, quindi, potrebbe essere impiegato con successo nell’intero
sistema scolastico da team di docenti della stessa disciplina o di discipline
diverse, uniti da uno scopo comune, anche se la sua realizzazione si è avuta,
nel caso specifico, nell’ambito disciplinare scientifico a opera di un singolo
docente.
Onestamente, non mi sono venute risposte ben definite. Forse è troppo presto
per una riflessione distaccata: è ancora recente il coinvolgimento emotivo.
Bisogna, infatti, tenere in considerazione anche quest’ultimo aspetto,
indispensabile per prendere gusto in qualunque lavoro si svolga.
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