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Codice deontologico dellinfermiere 2009

Commento a cura del Collegio IPASVI di Asti

1. Linfermiere il professionista sanitario responsabile dellassistenza infermieristica.

Si sottolinea quanto promulgato nella L42 del febbraio 1999: linfermiere Professionista sanitario, non pi ausiliario di altre figure ma elemento fondante dellautonomia professionale.

Marisa Perotti - Giuseppina Bosso

2. Lassistenza infermieristica servizio alla persona, alla famiglia e alla collettivit. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa.

Si rafforza il concetto, sottolineando da un lato lampia portata del ruolo infermieristico servizio alla persona, alla famiglia, alla collettivit, non pi e non solo assistenza al paziente, e dallaltro la vasta gamma di interventi che discendono da competenze di varia natura e vengono attuati in modo autonomo.

Marisa Perotti - Giuseppina Bosso

3. La responsabilit dellinfermiere consiste nellassistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libert e della dignit dellindividuo.

4. Linfermiere presta servizio secondo principi

di equita e giustizia, tenendo conto dei valori etici e culturali, nonch del genere e delle condizioni sociali della persona.

Linfermiere agisce in prima persona, un soggetto attivo che opera con autonomia di scelta e responsabilit entro una cornice di valori derivanti dalla sua storia personale e dal proprio contesto sociale. Quando si richiama a principi di equit e giustizia nellaspetto organizzativo dellassistenza tiene conto dei bisogni di ciascuno e li soddisfa secondo uneguale presa in carico della persona a lui affidata. Nella nostra societ sempre pi multi culturale i valori etici, religiosi degli assistiti entrano sempre pi in gioco nellassistenza ed il nostro agire e sapere deve tenere conto di essi. Linfermiere deve cogliere come stimolo la diversit culturale etica e religiosa approfondendo con intelligenza, cogliendo cio adeguatamente gli elementi in gioco; con docilit professionale ovvero con lattitudine allascolto, a chiedere consiglio, a lasciarsi illuminare da altri quando necessario. E nel dialogo tra tutti i soggetti coinvolti che possono maturare le scelte terapeutiche pi idonee al caso, anche sotto il profilo etico. Liliana Bussolino

5. Il rispetto dei diritti fondamentali delluomo e dei principi etici della professione condizione essenziale per lesercizio della professione infermieristica.

La visione olistica dellassistenza mission storica e moderna vincolata dalle relazioni sociali e dal contesto ambientale. Lindividuo, nel momento in cui si ammala, paradossalmente, perde il rispetto dei suoi diritti: non sempre pu ed in grado di esprimerli. Linfermiere colui che passa molte ore vicino al paziente, diventando la sua voce . Riconoscere il coinvolgimento etico in un dato caso clinico, promuovere il confronto tra le diverse professioni, pu aiutare a percorrere un sentiero dove la condivisione fa da specchio ai principi etici della professione aiutando linfermiere a tutelare lassistito, contenendo il senso di abbandono. La centralit della persona per linfermiere significa riconoscerne la dignit in ogni fase della malattia.

Marisa Quirico

6. Linfermiere riconosce la salute come bene

fondamentale della persona ed interesse della collettivit e si impegna a tutelarla con attivit di prevenzione , cura, riabilitazione e palliazione.

Quale professionista rispetta la salute come richiamato dallarticolo n.32 della nostra costituzione; daltro canto come da disposto del comma 2 art 1 del nostro profilo, la definizione dellassistenza infermieristica si esplicita nellattivit di prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione. E importante riaffermare e riassaporare lautonomia dellinfermiere nelleducare la persona , nel partecipare al progetto di riabilitazione con altri professionisti, nellaccompagnarla nella fase di fine vita.

Patrizia Bergese Bogliolo

7. Linfermiere orienta la sua azione al bene dellassistito di cui attiva le risorse sostenendolo nel raggiungimento della maggiore autonomia possibile, in particolare quando vi sia disabilit, svantaggio, fragilit.

Lassistito la persona - cio lessere umano riconosciuto nella sua realt e nella sua inalienabile dignit- nella condizione di particolare bisogno a cui linfermiere presta limpegno di offrire una risposta, attraverso la propria professionalit. In particolare, nel suo imprescindibile ruolo di garante della salute dellassistito, linfermiere si presta a fornire una risposta adattata alla reale situazione: non prestazioni standardizzate ma calibrate sui bisogni della singola persona assistita atte a mobilitare le sue risorse residue.

Patrizia Bergese Bogliolo

8. Linfermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visione etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attivit in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per lincolumit e la vita dellassistito.

Lintroduzione di alcuni articoli che fanno riferimento ad aspetti molto discussi nella bioetica, tra cui la clausola di coscienza, apre nuovi scenari in merito allespressione, da parte del singolo professionista, delle proprie scelte morali, dei propri valori personali nonch della condivisione dei valori professionali Avvalersi della clausola di coscienza ed assumersi la responsabilit delle proprie scelte significa essere in grado di motivarle, di giustificarle, in quanto azioni liberamente intraprese, nei confronti dei destinatari ultimi, ovvero i cittadini e in generale la societ, i colleghi e anche le istituzioni per cui si lavora.

Il dover rendere ragione a un numero cos elevato di persone significa, per linfermiere, fare i conti con possibili conflittualit tra i propri ideali e le richieste di agire secondo scopi fissati dallazienda, specie nel contesto odierno, in cui la salute un bene di mercato la cui distribuzione sottoposta a precisi vincoli di budget. Lobiezione di coscienza (o clausola di coscienza) contenuta nel codice deontologico deve potersi esercitare non solo nei casi esplicitamente previsti dallordinamento giuridico, ma anche in tutti i casi che sollevino difficolt di ordine deontologico ed etico. La clausola di coscienza non si deve riferire esclusivamente allobiezione professionale, ovvero il no pronunciato verso azioni e gesti che contraddicono il significato riconosciuto di assistenza infermieristica, dovrebbe essere giustificata anche solo in base a convincimenti personali, protetta sia sotto il profilo deontologico che giuridico. In questo caso, sotto il profilo deontologico, se latto in s ammesso, si riconosce che possa contrastare . con i valori del singolo

e quindi essere personalmente rifiutato. Laffermazione della clausola di coscienza ricorda ed educa al fatto che ogni azione professionale infermieristica ha una valenza etica, che la riflessione sui valori e la loro concretizzazione non pu essere delegata. Inoltre tiene aperta la possibilit anche per temi nuovi in relazione allo sviluppo tecnologico e scientifico; tutela il professionista e garantisce il rispetto del principio di autonomia dellinfermiere, garantendo la dialettica tra libert e dignit della persona assistita e libert e dignit dellinfermiere. Il fatto che il professionista debba comunque farsi garante delle prestazioni necessarie allincolumit e la vita dellassistito impedisce labuso di tale opzione, che non pu essere di comodo o di opportunismo. Paola Franco

9. Linfermiere, nellagire professionale, si impegna ad operare con prudenza al fine di non nuocere.

In questo articolo si riprende il motto ippocratico primum non nocere, indispensabile per linfermiere agire con prudenza e valutare quotidianamente la qualit di vita dellassistito.

Wilma Gentile

10. Linfermiere contribuisce a rendere eque le scelte allocative, anche attraverso luso ottimale delle risorse disponibili.

Il riordino del SSN (1992-1993), con lintroduzione dei criteri di aziendalizzazione, privatizzazione, responsabilizzazione, mira ad aumentare lefficacia, lefficienza e la produttivit del sistema anche in termini di utilizzo delle risorse. Linfermiere che parte attiva, vigila affinch le scelte siano guidate da principi etici.

Wilma Gentile

11.L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attivit di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati.
Lart. 11 rappresenta la sintesi della moderna professione infermieristica: infatti, linfermiere risulta inserito in una realt complessa e multidisciplinare, non statica, ma in costante e progressivo mutamento. Labrogazione del mansionario, il passaggio da professioni sanitarie ausiliarie a professioni sanitarie e la conseguente autonomia professionale da tempo richiesta, nonch la riforma degli ordinamenti didattici universitari, ha avviato un processo di rinnovamento dei percorsi formativi, che si realizza nel potenziamento della formazione di base, nella possibilit di una formazione complementare e nella formazione universitaria postbase. A fronte del progredire delle conoscenze tecniche, della ricerca, delle modalit di approccio al paziente sviluppate su una nuova sensibilit comune, la professionalit infermieristica deve distinguersi per capacit di adattamento e per costante ricerca dellinnovazione, Linfermiere viene considerato come un elemento perfettamente integrato in un sistema che ha come fulcro e obiettivo lassistenza e la cura del paziente. Inoltre, allinfermiere richiesta una forte attenzione allanalisi critica dellesperienza e della ricerca, al fine di attingere da entrambe un patrimonio di competenze e conoscenze che possono contribuire alla crescita costante della qualit della professione Wilma Gentile-Manuela Menegaldo

12. Linfermiere riconosce il valore della ricerca, della sperimentazione clinica e assistenziale per levoluzione delle conoscenze e per i benefici sullassistito.

Lart. 12 del Codice Deontologico completa e specifica lart. precedente, chiudendo il cerchio attorno alla necessaria e fondamentale attivit di formazione e crescita professionale costante, affiancando alla ricerca anche la sperimentazione. Questo art. non pare voler cogliere il merito della differenza tra ricerca e sperimentazione, ma sottolinea ed enfatizza il valore di entrambe. La ricerca e la sperimentazione, qui intese sia come cliniche che assitenziali, rappresentano, pertanto, un valore fondamentale solo se volto a tutelare contestualmente ed inscindibilmente lo sviluppo delle conoscenze tecnico/ scientifiche ed il raggiungimento di benefici per lassistito, ponendo cos le necessarie basi per la definizione di nuovi modelli assistenziali. Ricerca come stimolo per linfermiere, affinch possa risolvere i problemi assistenziali utilizzando informazioni clinicamente rilevanti, nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini . Wilma Gentile-Manuela Menegaldo

13. Linfermiere assume responsabilit in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, allintervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilit a disposizione della comunit professionale.

Le parole chiave dellart.13 sono responsabilit competenza consulenza, questultimo termine ancora poco usato tra i professionisti infermieri. Larticolo riconosce la specificit e la competenza dellinfermiere esperto in relazione ad unattivit o di fronte ad un problema assistenziale. Pone laccento sul senso di responsabilit dellinfermiere che, di fronte ad una situazione dincertezza assistenziale, ricorre alla consulenza di un collega esperto: questo, responsabilmente, si fa strumento al servizio innanzitutto del paziente, nonch dei colleghi, per consentire loro di poter attuare una valutazione delle alternative possibili, nellottica di unassistenza pi efficace alla persona.

Marisa Perotti - Giuseppina Bosso

14. Linfermiere riconosce che linterazione tra professionisti e lintegrazione interprofessionale sono modalit fondamentali per far fronte ai bisogni dellassistito.

I rapporti professionali con i colleghi e gli altri operatori sanitari sono un argomento che tradizionalmente presente nei codici deontologici. Laumento della complessit degli interventi assistenziali dovuto sia allinvecchiamento della popolazione che allincremento delle patologie cronico degenerative, ha reso fondamentale lavorare in equipe richiedendo una maggiore interazione e integrazione fra le varie figure sanitarie. Lavorare in quipe non semplice perch si scontrano e confrontano ruoli, opinioni e a volte risulta difficile decidere chi fa che cosa. Il riconoscimento della propria e altrui professionalit da parte del professionista un atto non solo di rispetto ma di piena fiducia delle capacit altrui.

Valeria Moro

15. Linfermiere chiede formazione e/ o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza

La complessit della risposta assistenziale in risposta ai sempre crescenti e diversificati problemi prioritari di salute pu manifestare il divario tra le competenze raggiunte dalloperatore e quelle necessarie a garantire una prassi efficace. Tenuto conto dei dettami dellart. 11 12 ed a loro integrazione tale articolo richiama la costante attenzione dellinfermiere a misurarsi , consapevole dei propri limiti , rispetto allefficacia dei suoi interventi assistenziali ed a chiedere formazione e/o supervisione al collega esperto ( come riferito allart.13). Patrizia Bergese Bogliolo

16. Linfermiere si attiva per lanalisi dei dilemmi etici vissuti nelloperativit quotidiana e promuove il ricorso alla consulenza etica, anche al fine di contribuire allapprofondimento della riflessione bioetica.
Nella storia del nostro e agire e sapere professionale ci si sempre mossi con una retta disposizione morale basata sullintelligenza personale, la solerzia, la previdenza, ed il buon uso della ragione. Nel corso delloperativit abbiamo incontrato e incontriamo tuttora problemi etici condizionati dalla pressione emotive, dalla fretta, da una carente competenza o da opzioni ideologiche diverse che implicano discernimenti morali. Con lapprofondimento etico si vuole dare uno strumento per approfondire il nostro sapere professionale la dove letica si occupa di principi morali finalizzati alla promozione della qualit della vita e alla persona in relazione, mentre la bioetica mira alla promozione di una migliore qualit della vita facendo interagire letica con la biomedicina, il biodiritto, la filosofia sistematica, la teologia, le scienze antropologiche.In questo contesto linfermiere chiamato a scoprire quali sono le fonti della dignit umana per poter distinguere e fare discernimento sulle proprie azioni e sulle conseguenze morali che ne derivano. Liliana Bussolino

17. Linfermiere, nell'agire professionale libero da condizionamenti derivanti da pressioni o interessi di assistiti, familiari,altri operatori, imprese, associazioni, organismi.

I condizionamenti quali atteggiamenti palesemente in contrasto con i principi fondamentali del C.D., non si ispirano a divergenze di opinione nellambiente di lavoro che spesso si verificano e contribuiscono a chiarire le diversit a favore della crescita del gruppo, ma sono espressione di quelle situazioni in cui un diverso punto di vista viene portato avanti con veemenza o con modalit tali che possano ricondurre ad un atteggiamento di condizionamento o ad una pressione . La risposta resta il dialogo ed il confronto con chi opera la pressione, intervento volto a tutelare lautonomia professionale in risposta a due finalit: quella del perseguimento proprio della professione di tutelare linteresse della persona assistita e quello della specifica competenza del professionista nel realizzare attraverso interventi specifici, la promozione della vita e della salute della persona assistita. Patrizia Bergese Bogliolo

18. Linfermiere, in situazioni di emergenza-urgenza, presta soccorso e si attiva per garantire lassistenza necessaria. In caso di calamit si mette a disposizione dellautorit competente.
L infermiere in situazioni di emergenza-urgenza, ovvero in ambito di area critica, e colui che garantisce unassistenza ottimale al paziente con reali o potenziali problemi che ne mettono in pericolo la vita. A tale scopo linfermiere deve essere qualificato attraverso aggiornamenti specifici e dovra essere in grado di:- valutare la qualit, lentit e la priorit dei problemi del paziente, utilizzare apparecchiature attrezzature e presidi complessi;- interagire con gli altri operatori e i servizi che intervengono nellassistenza al paziente critico;- prestare particolare attenzione alla necessit di mantenere livelli di competenza adeguati ai livelli di qualit delle prestazioni richieste. Questo adeguamento verr garantito mediante un aggiornamento continuo anche in considerazione della rapidit di evoluzione dellassistenza infermieristica in area critica. Linfermiere che svolge la professione al servizio della salute e della vita, e chiamato prima ancora di qualsiasi legge o regolamentazione aziendale, ad una responsabilit individuale facente parte del proprio percorso professionale. Pertanto il mettersi a disposizione della comunit e/o delle autorit competenti, in caso di calamit, e per linfermiere un intima convinzione che va al di sopra di ogni obbligo giuridico. Franca Baldi

19. Linfermiere ascolta, informa, coinvolge lassistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e facilitarlo nellesprimere le proprie scelte.
Ambiente e salute, servizi e presidi, cittadini e operatori sanitari sono profondamente ed inevitabilmente inseriti in un contesto sociale sempre pi evoluto grazie allalta tecnologia che, se da un lato destinata a migliorare la vita, dallaltro rende sempre pi evidente un inquietante divario che penalizza anzitutto i rapporti umani e spirituali e poi molti aspetti legati alla qualit della vita e della eventuale necessit di cure. La cultura della salute e della prevenzione costituiscono un bene assolutamente primario sia per lo sviluppo personale, che sociale ed economico della persona e quindi di tutta la comunit e sono intimamente connesse alla tutela ambientale per cui lacquisizione di questi fattori deve avvenire sia in ambito individuale che collettivo; linfermiere, professionista capace di contestualizzare gli avvenimenti e le situazioni, secondo una visione olistica ed empatica del cittadino e della comunit di inserimento, informa e invita i medesimi ad attuare, concretamente e con coscienza, i migliori comportamenti a partire dalle scelte della vita quotidiana. Linfermiere offre dunque , in sinergica collaborazione e/o come anello di congiunzione fra le varie altre figure coinvolte, un grande contributo come educatore e formatore per la promozione di stili di vita basati su tre criteri prioritari: equilibrio, sobriet e semplicit. Mariangela Musso

20. Linfermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e della tutela ambientale, anche attraverso linformazione e leducazione. A tal fine attiva e sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori.
Oggi la persona che intraprende un percorso diagnosticoterapeutico, quale ne sia lambito, non pi avvolta e condizionata dallantico e fino a ieri molto radicato, paternalismo medico. La persona, finalmente, diviene (o deve essere posta in condizioni di divenire) partecipe diretto e con autonomia decisionale, nellitinere che direttamente lo riguarda ed ha la certezza del diritto di chiedere ed ottenere adeguate e dettagliate risposte ai propri bisogni assistenziali. Linfermiere, grazie allo specifico impegno valoriale e formativo, si accosta alla persona, anzitutto in ascolto e poi costantemente nella logica di un reale accompagnamento eticamente responsabile dellassistenza e questo ancora di pi in caso di disabilit, fragilit e svantaggio fisico, psichico e sociale della persona stessa. Linfermiere diviene cos figura garante verso la persona e la sua famiglia, tutelandone i diritti e la dignit, sostenendolo e non sostituendosi ad esso nel percorso di conoscenza, riflessione e decisione in totale autonomia. Mariangela Musso

21. Linfermiere, rispettando le indicazioni espresse dallassistito, ne favorisce i rapporti con la comunit e le persone per lui significative, coinvolgendole nel piano di assistenza. Tiene conto della dimensione interculturale e dei bisogni assistenziali ad essa correlati.
Si evidenziano 3 concetti fondamentali: -principio di dellassistito autonomia: rispettando le indicazioni

-caregiver: favorendo i rapporti e coinvolgendo le persone a lui pi care anche nel piano dassistenza -dimensione interculturale e bisogni ad essa correlati Il primo contatto della persona immigrata con una struttura sanitaria, molto spesso linfermiere, che si trova di fronte una persona destabilizzata e vulnerabile in quanto sradicata dalla propria comunit e che prova paura nel vedere compromesso il proprio stato di salute, inteso anche come rapporto sociale. Per favorire una conoscenza delle culture e comprendere i bisogni ad esse correlati utile il supporto del mediatore culturale.

Giusi Macchia Marisa Quirico

22. Linfermiere conosce il progetto diagnosticoterapeutico per le influenze che questo ha sul percorso assistenziale e sulla relazione con lassistito.

Larticolo sottolinea limportanza della relazione che si instaura con la persona assistita. Linfermiere, ponendo attenzione alla comunicazione verbale e non verbale, ai messaggi, alle informazioni provenienti dallassistito, impara a conoscere le influenze che il piano terapeutico produce su quella persona. La sensibilit e la consapevolezza sono gli strumenti che permettono di accompagnare ed aiutare lindividuo ad affrontare al meglio tutto il percorso terapeutico. Giusi Macchia Marisa Quirico

23. Linfermiere riconosce il valore dellinformazione integrata multi professionale e si adopera affinch lassistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita.
Il fine della richiesta del consenso informato quello di promuovere lautonomia dellindividuo nellambito delle decisioni sulla sua salute. Edoveroso evidenziare che ottenere il consenso ad interventi terapeutici, non consiste in una pura e semplice sottoscrizione di un foglio di carta. Consenso deve significare partecipazione, consapevolezza, libert di scelta e di decisione della persona. La validit del consenso connessa ad una preventiva e completa informazione. Il consenso informato non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, deve esser inteso come un momento di quella alleanza terapeutica fondamentale per affrontare in modo corretto la malattia. Per poter esprimere o negare il proprio consenso lutente deve essere opportunamente informato sulla questione in oggetto. La persona deve dimostrare di aver ben capito il motivo, gli effetti e le possibili alternative degli interventi a cui sta per sottoporsi Paola Franco

24. Linfermiere aiuta e sostiene lassistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacit di comprendere.

Le informazioni possono essere recepite in modo diverso a seconda dellet del soggetto, delle condizioni psico-fisiche, sociali e culturali. Un consenso senza unadeguata informazione viene sentito come un consenso strappato, spersonalizzato, senza basi di autenticit. Capita spesso di imbattersi in un paziente che semplicemente chiede: se fossi suo parente cosa mi consiglierebbe?. Ci sono persone che non sanno valutare criticamente le informazioni ed esigono quasi consigli garantiti pi dallaffettivit che dalla ragione. Per aiutare veramente il paziente nelle scelte sono necessarie formazione del personale, linee guida comuni, modulistica adeguata, attivit informative per la popolazione.

Paola Franco

25.. Linfermiere rispetta la consapevole ed esplicita volont dellassistito di non essere informato sul suo stato di salute, purch la mancata informazione non sia di pericolo per s o per altri

Da questo articolo si evince il principio di autonomia che viene affermato e sancisce il rispetto della libert dellindividuo e delle decisioni del paziente. Linfermiera orienta la sua assistenza al bene dellassistito, bene che espressamente correlato allautonomia dallutente anche quando la mancata informazione non sia di pericolo per s o per gli altri. Liliana Bussolino - Giusi Macchia

26. Linfermiere assicura e tutela la riservatezza nel trattamento dei dati relativi allassistito. Nella raccolta, nella gestione e nel passaggio di dati, si limita a ci che attinente allassistenza.
Per commentare questo articolo del codice proponiamo un caso: Il sig. Francesco, 82 anni, stato ricoverato nel reparto di medicina per cancro al polmone con MTS cerebrali. A casa vive solo e non ha parenti che si occupino di lui. Al momento dellaccettazione in reparto il sig. Francesco lucido e orientato. Ad una settimana dal ricovero le condizioni del paziente si aggravano. Nellarco di pochi giorni perde conoscenza e dipende dal personale per tutte le attivit assistenziali. Un pomeriggio Marina, linfermiera di turno, viene a sapere dal collega Daniele che il sig. Francesco, prima del ricovero in reparto, era agli arresti domiciliari a casa sua per reati di pedofilia. Marina ha una reazione di disgusto e indignazione, (pensa ai suoi bambini di 5 e 7 anni) e dichiara apertamente che lei si rifiuta di prestare assistenza a quelluomo; chiede al collega di provvedere lui ai bisogni del paziente. Daniele pensa che avrebbe dovuto restare zitto perch il sig. Francesco gliene aveva parlato in un momento di sconforto una notte in cui era stato male e lui era di turno. Il caso presentato indicativo di quanto un atto di leggerezza e superficialit possa creare talvolta situazioni critiche nella quotidianit, quando i dati riferiti non siano strettamente legati allaspetto assistenziale. La trasmissione dei dati costituisce un aspetto critico del nostro operare. Liliana Bussolino - Giusi Macchia

27. Linfermiere garantisce la continuit assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi.
Con laumento dei costi del S.S.N., lospedale sempre di pi il luogo di cura per patologie acute e le degenze sono sempre pi brevi, quindi, alla dimissione, il paziente necessita ancora di assistenza, sostegno e riferimenti territoriali per i suoi bisogni (servizio a rete P.S.N. 98/2000). Linfermiere deve quindi trasmettere le informazioni pertinenti del caso ai colleghi ed altri operatori in una integrazione professionale con al centro lassistito, senza dimenticare di coinvolgere i caregivers. Le informazioni, precise, accurate e complete, potrebbero essere trasmesse con una documentazione infermieristica, e per garantire un continuo scambio di informazioni tra professionisti dei servizi territoriali ed ospedale e viceversa, sarebbe auspicabile lattivazione di una casella di posta elettronica dellunit operativa, reperibile su documento integrato di dimissione, per creare una rete di comunicazione ed interazione tra i vari professionisti che hanno in carico il paziente, per una continuit e personalizzazione dellassistenza.

M.A. Pinna

28. Linfermiere rispetta il segreto professionale non solo per obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come espressione concreta del rapporto di fiducia con lassistito.

Il segreto professionale un aspetto di deontologia per eccellenza. Lart 28 una sorta di ponte che collega il codice deontologico attuale con quelli precedenti: il testo infatti pressoch identico al codice del 1999 (comma 4.8) ed a quello del 1977 (art. 3). Larticolo ha forma sintetica e lapidaria: il segreto professionale viene rispettato non solo perch regolamentato da leggi dello Stato, quanto piuttosto perch rispecchia un intimo convincimento etico, espressione della cultura professionale e risposta concreta alla fiducia che la persona assistita ripone nellinfermiere.

Stefania Calcari

29. Linfermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dellassistito e dei famigliari e lo sviluppo della cultura dellimparare dallerrore. Partecipa alle iniziative per la gestione del rischio clinico.
Questo articolo del codice deontologico orienta il comportamento dei professionisti e dell'agire professionale affrontando largomento della sicurezza. Nel precedente codice veniva richiesto allinfermiere di declinare la responsabilit quando riteneva di non poter agire con sicurezza. Il nuovo codice promuove la gestione del rischio clinico e diffonde la cultura della sicurezza basata sul principio imparare dallerrore, rafforzando i meccanismi di tutela del cittadino e partecipando alla formazione sul tema. Concludo con una frase di K.Popper: la differenza tra lameba e Einstein che sebbene ambedue usino il metodo del tentativo e delleliminazione dellerrore, allameba dispiace sbagliare mentre Einstein ne stuzzicato: egli cerca consciamente i suoi errori nella speranza di imparare dalla loro scoperta ed eliminazione.

Valeria Moro

30. Linfermiere si adopera affinch il ricorso alla contenzione sia evento straordinario, sostenuto da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali.
Questo articolo, nella sua chiara formulazione, rappresenta la sintesi delle moderne modalit organizzative dellattivit infermieristica. Vedere inserito un articolo sulla contenzione apre lorizzonte ad una riflessione circa lesistenza di un problema concreto con cui linfermiere continua a scontrarsi nella prassi quotidiana, essendo pur vero che la modalit di contenzione, a tuttoggi sia prevalentemente farmacologica, anche se doverosamente contestualizzata. Limportanza del principio di straordinariet della contenzione fisica, risiede soprattutto nel suo valore programmatico: infatti pone le basi per consolidare il modello assistenziale che pone al centro la persona e la sua dignit, anche per ridisegnare e ridiscutere protocolli operativi per un uso effettivamente residuale ed appropriato della contenzione. A tale processo saranno chiamati a partecipare tutti i soggetti coinvolti nellattivit sanitaria, quindi non solo il personale medico ed infermieristico, ma anche gli organi direttivi che dovranno contribuire a pensare una diversa organizzazione dellassistenza che si svincoli da pratiche consolidate e sfugga dalla logica di un servizio che, anche alla luce dellattuale situazione economica, deve privilegiare il contenimento dei costi rispetto ai criteri di qualit ed attenzione alla persona Manuela Menegaldo

31. L'infermiere si adopera affinch sia presa in considerazione l'opinione del minore rispetto alle scelte assistenziali, diagnosticoterapeutiche e sperimentali, tenuto conto dell'et e del suo grado di maturit.
Larticolo esprime limportanza di considerare la persona di minore et come soggetto titolare di bisogni, aspettative e diritti, nel rispetto del suo grado di evoluzione. Lattenzione dellinfermiere verso il bambino o adolescente deve consentire la massima espressione di pensiero critico e di volitivit che se elevati, lo assimilano alladulto con la possibilit di far prevalere la sua volont rispetto a quella dei genitori. Secondo la carta del diritti del bambino in ospedale, Il minore ha diritto ad essere coinvolto nel processo di espressione di volont rispetto alle pratiche sanitarie che lo riguardano. Un assenso/dissenso progressivamente consapevole in rapporto alla maturazione del minore, va sempre promosso e ricercato anche e soprattutto attraverso le relazioni familiari. Tenuto conto che il bambino non ha tutti gli strumenti per utilizzare appieno uninformazione adeguata ad esprimere una scelta circa decisioni legate alla malattia, va tuttavia considerato che il silenzio aumenta le paure. E fondamentale instaurare con il bambino e la sua famiglia una relazione improntata sul rispetto e sulla collaborazione, ricercando lo spazio per lascolto, i tempi, le modalit e gli strumenti comunicativi pi idonei, primo fra tutti un linguaggio quanto pi vicino a quello del bambino ricorrendo anche al gioco, alle narrazioni, ai disegni, alle immagini. Patrizia Bergese Bogliolo

32. Linfermiere si impegna a promuovere la tutela degli assistiti che si trovano in condizioni che ne limitano lo sviluppo o lespressione, quando la famiglia e il contesto non siano adeguati ai loro bisogni.

Questo articolo richiama la responsabilit dellinfermiere in senso generale, non solo di fronte ad un bisogno di tipo sanitario: questa responsabilit implica la tutela dellassistito anche per situazioni quali maltrattamenti o incuria che, se non in senso fisico, sicuramente influiscono negativamente sulla persona, a maggior ragione quando si tratta di minore o di persona socialmente debole, come lanziano o, spesso in alcuni contesti sociali, le donne.

Marisa Perotti

33. Linfermiere che rilevi maltrattamenti o privazioni a carico dellassistito mette in opera tutti i mezzi per proteggerlo, segnalando le circostanze, ove necessario, allautorit competente.

LInfermiere nellesercizio della sua attivitaprofessionale, come Incaricato di Pubblico Servizio, ha lobbligo nei casi ove sussista lipotesi di un reato di maltrattamento e/o menomazione a carico di una persona da lui assistita di qualunque sesso, eta, condizione sociale essa sia, di segnalarlo agli organi di legge, avvalendosi di strumenti come la compilazione del Referto allAutorita Giudiziaria. (Vedi i continui episodi di cronaca:abusi sessuali, percosse, etc. su fasce deboli della popolazione bambini, anziani, donne). La necessita di segnalare i maltrattamenti e/o gli abusi e tanto piu importante per quei colleghi che giornalmente prestano la loro assistenza in ambio territoriale, emergenza extraospedaliera, pronto soccorso, in quanto si trovano in una posizione unica per raccogliere elementi di importanza giudiziaria. E altresi importante attivare, in questi ambiti dintervento, quegli Enti preposti alla protezione della persona interessata (es. Servizi Sociali). Ricordando che la mission principale dellInfermiere e il prendersi cura della persona, in una logica olistica, cioe considerando lessere umano, il suo contesto sociale ed ambientale soprattutto quando lassistito vive momenti difficili e percio ancora piu bisognoso di aiuto e sostegno. Franca Baldi

34. Linfermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si adopera affinch lassistito riceva tutti i trattamenti necessari.

Fa parte dei diritti della persona assistita ricevere un trattamento che preveda prevenzione e sedazione del dolore. Il dolore rappresenta un evento complesso e globale che va affrontato con strategie adeguate: interventi tecnici, procedura antalgiche e/o terapie alternative. Oggi aumentato limpegno dellinfermiere a prevenire ed alleviare i sintomi del dolore richiamando lattenzione nellambito del gruppo multi professionale. Giuseppina Bosso

35. Linfermiere presta assistenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita dellassistito, riconoscendo limportanza della palli azione e del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale.
Uno dei fondamentali compiti etici degli infermieri cercare di alleviare il dolore della persona quando la guarigione non pi un obiettivo raggiungibile e sembra di non poter fare ormai pi nulla. Alleviare i sintomi, confortare la persona nel senso pi ampio del termine, cercare per quanto possibile di ridurre tutti quei fattori che incidono negativamente sulla qualit di vita della persona a noi affidata: nel nostro sistema ospedalocentrico spesso i pazienti sono costretti a spostamenti dolorosi e faticosi, che implicano un grosso dispendio delle poche forze che rimangono loro, per avere accesso a terapie, quali quella trasfusionale, domiciliabili con difficolt. In SALUTE, enciclopedia medica volume 13 (Tumore Prevenzione e cura) la definizione di palliazione: intervento destinato ad alleviare i sintomi di una malattia senza agire sulla causa e quindi senza portare a guarigione...lo scopo principale delle cure palliative quello di migliorare anzitutto la qualit di vita piuttosto che la sopravvivenza, assicurando ai pazienti e alle loro famiglie unassistenza continua e globale Marisa Perotti

36. Linfermiere tutela la volont dellassistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionali alla sua condizione clinica e coerenti con la concezione da lui espressa sulla qualit della vita.

Lespressione della volont del paziente il momento centrale del rapporto infermiere/ persona, che induce a trovare un punto di equilibrio tra i valori dellinfermiere e le richieste dellassistito. Si ribadiscono gli obiettivi fondamentali dellessere infermiere, che pone al centro la persona, con maggiore consapevolezza della propria autonomia professionale. La tutela dellassistito si manifesta nel prendersi cura, nellaccettarlo come protagonista unico in ogni fase della sua vita.

Wilma Gentile

37. Linfermiere, quando lassistito non in grado di manifestare la propria volont, tiene conto di quanto da lui chiaramente espresso in precedenza e documentato.

In questo articolo si fa riferimento al Testamento Biologico, definito anche Living Will (volont espresse in vita), Biocard o carta di autodeterminazione (dicitura utilizzata dalla Consulta di Bioetica): documenti che registrano le disposizioni dei pazienti circa le future prestazioni e terapie mediche che non vorrebbero ricevere in stato di incapacit a manifestare la propria volont. In Italia questa tematica stata affrontata dal Comitato Nazionale di Bioetica nel 2003, dando parere favorevole allintroduzione del testamento biologico. LInfermiere per la peculiarit del suo essere pi vicino allassistito venendo a conoscenza dellesistenza di queste volont documentate deve rispettarle e farsi portavoce anche per chi ha poca voce.Le disposizioni anticipate espresse devono avere carattere pubblico, non devono contenere disposizioni aventi finalit eutanasiche e il Comitato Nazionale sottolinea che le volont dellutente non devono imporre al medico e allinfermiere di andare contro la loro scienza e coscienza. Cos formulato il documento vuole salvaguardare lautonomia del paziente e le responsabilit del personale sanitario. Liliana Bussolino

38. Linfermiere non attua e non partecipa a interventi finalizzati a provocare la morte, anche se la richiesta proviene dallassistito.

In questarticolo si fa riferimento alle direttive anticipate (testamento biologico), e in qualche modo anche alla clausola di coscienza, sottolineando il principio di beneficenza (il dovere degli operatori sanitari di promuovere il bene assicurando le cure e lassistenza necessaria per la vita della persona). Apre nuovi scenari in merito allespressione, da parte del singolo professionista delle proprie scelte morali, dei propri valori personali nonch della condivisione dei valori professionali. Di conseguenza importante per linfermiere acquisire e sviluppare competenze in merito alla capacit di fare riferimento ad un modello di processo decisionale etico per poter affrontare quotidianamente le situazioni assistenziali che si propongono. Ma essendo le norme deontologiche anche vincolanti, linfermiere non pu partecipare ad interventi finalizzati a provocare la morte, anche se la richiesta proviene dallassistito. Giusi Macchia

39. Linfermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dellassistito, in particolare nella evoluzione terminale della malattia e nel momento della perdita e della elaborazione del lutto.

Questo articolo pone in evidenza la vastit del campo operativo infermieristico, che non solo assistenza e non solo verso un paziente, ma si allarga alla famiglia e alle persone di riferimento, del singolo paziente, per sostenerle nel difficile periodo dellevoluzione terminale della malattia, e nel momento della perdita della persona cara. Linfermiere si avvale della sua preparazione per accogliere emozioni, ammortizzare reazioni e aiutare a comprendere o almeno ad accettare la perdita di una persona cara; un compito non facile, un lungo percorso che si realizza con lascolto e la disponibilit, che attraverso la credibilit e la fiducia, porta poi allaccettazione della morte.

Giusi Macchia

40. Linfermiere favorisce linformazione e leducazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi quale atto di solidariet e sostiene le persone coinvolte nel donare e nel ricevere.

Lart. 40 affronta largomento delicatissimo della donazione. Per quanto riguarda la donazione di sangue, anche se un po a macchia di leopardo sul territorio nazionale, in seguito alle campagne dinformazione si avuta una buona risposta alla carenza di emocomponenti, con una buona fidelizzazione dei donatori, che nella nostra provincia vanta un primato; diversa invece la visione relativa alla donazione di organi. E fondamentale che tutte le figure professionali agiscano per una corretta informazione scientifica ed educazione delle persone con cui entrano in contatto, in modo da limitare la disinformazione che impedisce spesso una scelta serena e consapevole, non solo per la persona che decide in vita di donare, ma anche e soprattutto per i familiari nel momento doloroso del lutto. Marisa Perotti

41. L'infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto all'interno dell'quipe.

Questo articolo sottolinea limportante contributo dellinfermiere rispetto allefficace azione del team assistenziale ed in particolare richiama limportanza della valorizzazione del ruolo dellOSS. Linfermiere di oggi che si sa confrontare con lorganizzazione in cui opera, deve essere in grado di superare il modello per compiti a favore di unorganizzazione per processi che in particolare per quanto attiene lassistenza e con il coinvolgimento sinergico di altri operatori, sia in grado di elevare lo standard di risposta alla persona assistita.

Patrizia Bergese Bogliolo

42.Linfermiere tutela la dignit propria e dei colleghi, attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidariet.

linfermiere nel suo agire modello di comportamenti rispettosi e che tendono alla solidariet verso la persona assistita. La specificit dellinfermiere si delinea nellassistenza , nellorganizzazione, nei processi di formazione dei futuri professionisti e anche nelle scelte politiche inerenti alla salute della collettivit nazionale. In una societ orientata sempre di pi allimmagine, linfermiere deve tendere a difendere e diffondere il fondamentale ruolo del professionista responsabile dellassistenza. anche dallesempio che emerge lagire proprio dellinfermiere, un esempio ispirato dai valori etici.

Wilma Gentile

43. Linfermiere segnala al proprio Collegio professionale ogni abuso o comportamento dei colleghi contrario alla deontologia.

Nellespressione del suo agire in integrazione con altri professionisti della salute e qualora ravvisi situazioni o interventi che non rispettano i valori etici della persona assistita linfermiere ha lobbligo morale di richiamare il collega/ equipe. La non segnalazione comporta linstaurarsi di un rapporto di connivenza reale, anche se non esplicitato. riteniamo essere un comportamento da promuovere quello della segnalazione. Franca Baldi

44. L'infermiere tutela il decoro personale ed il proprio nome. Salvaguarda il prestigio della professione ed esercita con onest lattivit professionale.

Questo articolo sottolinea la stretta connessione tra il corretto esercizio della professione infermieristica e la rilevanza sociale che allintera categoria viene riconosciuta: infatti, nelladempimento del proprio lavoro, linfermiere non rappresentata solo se stesso, ma il suo comportamento viene ad essere esemplare del modo di agire e di presentarsi di unintera categoria. Ecco, quindi, che ogni sua azione deve essere improntata al rigoroso rispetto delle norme deontologiche della professione e di quellinsieme di regole non scritte di opportunit e buon senso che contribuiscono a mantenerne un profilo di elevata competenza e di riconosciuta onest e dignit.

Manuela Menegaldo

45. Linfermiere agisce con lealt nei confronti dei colleghi e degli altri operatori.

Se per lealt si pu intendere il grado di coerenza tra un comportamento agito nella pratica e gli ideali di riferimento, chiaro comparare il messaggio di questo articolo a quanto espresso dallarticolo 44. La coerenza, trasparenza ed aderenza ai principi della professione devono guidare la relazione allinterno della famiglia professionale ed interprofessionale .

Patrizia Bergese Bogliolo

46. Linfermiere si ispira a trasparenza e veridicit nei messaggi pubblicitari e nella divulgazione delle informazioni, nel rispetto delle indicazioni fornite dal proprio organismo di rappresentanza professionale.
La pubblicit dellinformazione in materia sanitaria non pu prescindere, nelle forme e nei contenuti, da principi di correttezza informativa, responsabilit e decoro professionale. Linformazione, con qualsiasi mezzo diffusa, non sia arbitraria e discrezionale, ma obiettiva, veritiera, corredata da dati oggettivi e controllabili. LOrganismo di rappresentanza professionale deve vigilare sul rispetto delle regole di correttezza professionale, affinch la pubblicit avvenga secondo criteri di trasparenza e veridicit e di non equivocit, a tutela e nellinteresse dellutenza.

Stefania Calcari

47. Linfermiere, ai diversi livelli di responsabilit, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, lutilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale.
Luso delle risorse regolamentato da disposizioni in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche. La norma giuridica tuttavia, non pu pretendere di regolamentare luniversalit dei comportamenti umani soprattutto in campi particolarmente delicati come quello dellassistenza infermieristica. Fondamentale lintegrazione con le norme deontologiche nel rispetto dei confini di competenza delle altre professioni. E deontologicamente corretto discutere e testare ogni scelta organizzativa con il personale direttamente interessato a quella tipologia di attivit al fine di ottenere una corretta valorizzazione professionale nel sostegno della motivazione.

Valeria Moro

48. linfermiere, ai diversi livelli di responsabilit, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione ai responsabili professionali della struttura in cui opera o a cui afferisce il proprio assistito. 49. Linfermiere, nellinteresse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale.

Negli articoli 48/49 vengono richiamati i concetti di responsabilit del singolo professionista, responsabilit della struttura e responsabilit dellorganizzazione delle attivit sanitarie. Considerando che esiste una soglia minima di buona organizzazione sotto la quale si incorre in malpractice, il Codice Deontologico invita il professionista Infermiere a documentare importanti carenze/disservizi al fine di ricercarne le responsabilit, rispondere allinefficienza organizzativa con interventi efficaci temporanei atti a ristabilire lequilibrio, a ricercare, attraverso percorsi diagnostici/terapeutici, audit clinici ed organizzativi,le condizioni idonee a garantire la tutela della salute.

Giusi Bosso

50. L'infermiere, a tutela della salute della persona, segnala al proprio Collegio professionale le situazioni che possono configurare lesercizio abusivo della professione infermieristica.
Lesercizio abusivo di professione un reato previsto dallarticolo 348 del Codice Penale, il quale specifica: chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato, punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da 200000 a un milione. Le condizioni per infermieristica sono: lesercizio legale della professione

-il possesso del titolo richiesto (laurea infermieristica); -liscrizione al Collegio IPASVI; -losservanza dei criteri guida dellesercizio professionale dati dal contenuto del Profilo professionale, dalla formazione di base e post-base, dal Codice Deontologico e del limite dellatto medico. Le situazioni che possono essere configurate nellesercizio abusivo della professione infermieristica devono essere segnalate al Collegio professionale per tutelare la salute, lincolumit e linteresse della persona assistita.

Stefania Calcari

51. L'infermiere segnala al proprio Collegio professionale le situazioni in cui sussistono circostanze o persistono condizioni che limitano la qualit delle cure e dellassistenza o il decoro dell'esercizio professionale.

Linfermiere responsabile nei confronti della persona assistita, questa responsabilit non deve venire meno di fronte a carenze che possano compromettere il livello qualitativo dellassistenza. Mantenere il silenzio in queste situazioni significa venire meno alla tutela degli interessi dei pazienti e compromettere il decoro dellesercizio della professione. Stefania Calcari

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