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PICCOLA BIBLIOTECI DELLE ARTI

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naturale, senza d d bisogno di pensarci, &C q Ut h loro pamm mnrrak, grazie aii'eserchio fisico. Chi passa molte ore al computer o seduto al tavolo a studiare assume nel tempo una postm tipia, con le spaiie in avanti e ii dorso ua po' CUWO. Ci sono persone che ingmmno un po' o anche mito,
giovaniodiuna~&;questocom~,~mmper gli uomini, unJaccen&one della amatura h b m , 'a panda p-". Chi am sempre c m h schiena a m a a h l & delle vertebre d o d i (per la persona f h c a -m prima) con ci& un aumento della cwvanira a iiveb lombare. Cosl aicui con i'et iminusmno in -tura, certo anche per alrri motivi ma fondamentahmk p r c h k le due cummm naturali del dorso si accentuano e poi s f k m o , i quindi la d a t u r a , xnai allenata d soho a ~ U S B una i di vita dentaria, perde il suo tono e h sua fumione di mante ~ 1 ' ~ ~ ~ C o m u n q u e s i p u O m d i ~

&hmda~la~~ur;i:sepnwateame#ervi nella pdziorie 'fiacca* descritta prima e poi i qu& n "adaicam,dowieste~inia~raella~stanira. Sare& dawem aiutate muovere la m w h del dorso pw ritrware una posizione piS e p i 3 . m ~Ripe. toi'invitoa~iapostutadegliatletleaprendere esempio da lm. lapi&me asr dnl m o B diJm&st m mmt& $mporkmzlr#mI'aszm r H W ##p, canto nel mamdo.La~cadel~~ki'rcleale,maamlt , se non si pui f nitrite d meglio, qualche bella stlrace m i ~,ma.gariap~aunaspallleraoaquaiche~ stegno adeguato, pu m molto b e n d a , sopra#utto per chi &e pmme d t o del suo tmqm seduto a un tavolo.

Occupbmod deI'dko che sta antando: il principiante tende a imi@k l sesta e il collo, i n c o m a p e v o ~ . a W~pmmnecheri~acantaremohomegIio~

C A N T m ~ O N O ?

Si~molto~dkchepercanbarebenebh&na

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dereil~,per~sentirecome~o~tiilsu addome e il suo m e C Querito concetto cosl 'rihzmW

~pmarertunequivlico.Ho~pei~~neconhvoc roVmarndatroppon~*.Neianto~sidwe mnifazarela~a~%uoniinmodofati~ Nel~i'unbadoveresbieresempre~,pe~ ~ , B l a ~ . M a s e u n ~ e i n s p I r r i u r i a ~ s t a n c a e ~ t o l t L i,s u ~ c a n m s r ~ l u t a o


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Bisogna quindi p d e r e un bel respiro, i modo naturan

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lepalrnedilm'cmsi,~~ Come re@mmk per "Come sto H Di ? cabra#ivi~inunaposizionerigidaoImpe#irat o d v a # e n k ? atkskh, a d molto prubsbihmte ack con una bella sriracchm W e ~ . t & ~ . d ~ r i . a t u r a k d

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Prime lezioni=la #t

del suono

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A questo punto siamo alla terza lezione del nostro allievo principiante. Ha imparato ad assumere una postura bella diritta, a inspirare correttamente, a non far scappare tutta l'aria con il primo suono che emette. Adesso bisogna cominciare a incidere sulla qualit di quei suoni, bisogna trasformarli da deboli e con poca risonanza in squillanti e sicuri. Il processo di formazione dei suoni richiede in genere come minimo alcuni mesi per cominciare a dare dei risultati apprezzabili, qualunque sia il genere musicale praticato dall'allievo. C' un'ampia variabilit individuale nei tempi di apprendimento. A parit di capacit intellettive, due voci diverse possono formarsi l'una in tre mesi e l'altra in un anno, per esempio. Secondo me dipende soprattutto dalle qualit naturali di base dello strumento-voce e poi anche da altre variabili pi personali e psicologiche, legate al temperamento e al carattere deil'allievo, alle sue intenzioni e aspettative, oltre alla qualit del rapporto di fiducia creato con l'insegnante. Non ho mai visto una voce formarsi in meno di tre mesi, tempo gi molto breve e molto inferiore alla media, che di almeno sei, otto mesi. Dipende anche da quanto si studia: i risultati pi rapidi e sorprendenti li ottengono sempre e solo coloro che si impegnano a fondo, allenandosi con costanza. Comunque sia, scrivere in un libro come deve essere il suono corretto dell'allievo la cosa pi difficile che ci sia. Meglio dire i difetti pi comuni nei principianti, sperando che il lettore riesca a capirci qualcosa. L'allievo principiante, infatti, per definizione inconsapevole della qualit dei suoni che emette e, inoltre, non ha alcuna coscienza, in genere, di quali potenzialit abbia il suo strumento, perci difficile descrivere per iscritto le caratteristiche ottima-

li dei suoni. Ci vorrebbe una registrazione, ma c d o che servirebbe a poco, un po' perche diffidimente vi si riproducono fedelmente le sfumature di una voce e poi per&& comunque l'allievo ne sa ancora troppo poco per ricevere un aiuto attraverso quei suoni o le pagine di un libro. Ci vuole i m m un maestro di canto. proprio in questa parte della formazione della voce che un buon maestro fa la differenza, perch tutto si gioca sulla percezione di suoni diversi e sulla selezione di quelli migliori. In questo settore dell'apprendimento si pu entrare in uno stato di confusione totale, se il maestro di canto non coerente nelle sue percezioni tra una lezione e l'altra e, per esempio, scarta oggi suoni che una settimana prima trovava corretti. Con un insegnante cos bene battere in ritirata immediatamente, prima che rovini anche gravemente la voce del malcapitato. .t - ' 4 'FSY C 337-T.
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'-f$ono le due catei~ne principali Z qualit dei suoni. Vi a &no altre possibili varianti (la voce nasale, quella intubata, eccetera) ma la prima disputa che si fa in genere queila tra - voce hgolata (il difetto pia diffuso tra chi non conosce la tecnica vocale) e quella in s m m (voce ideale per il n & canto classico e molto utile per quello leggero). Dir qui come il suano in gola e quello in maschera. - Come si fa ad ottenerli ben difficile da dire per iscritto, perch esiste una grande variabilit tra un allievo e l'altro, . inoltre il lavoro da svolgere dawero personalizzato. C' chi riesce a portare i suoni in maschera per imitazio, ne (sentendo gli esempl cantati dell'insepmte), chi nasalizzando molto i suoni, chi immaginando di parlare in modo affettato come una persona di nobile casato o come un attore dalla recitazione stucchevole, chi facendo la voce di un bambino, chi imitando la voce di un disco, chi fingendo
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di Anastacia, che in aicuni passaggi, non sempre, emem del suoni di gola, per me sgmdemii a sentirsi. Anche per la vsce deUa musica leggera, per&, occorre compren&re il concetto di suono i & , perch 2 indispenn a sabile per migliorare le proprie pw&.szi~ni voali, anche se si canta iJ. mck pi sfre"zl$to. la i% m c h e m 8 & & ~o5"r~pem& 1~ chi lg prot & duce la m a z i o n e di rkw01~t11m racgS&p&rt~ n m ' m&I m;a m, dktamo all'in&model naso, d w c m. $ k 0

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di altri gemzi p b @ciu


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unspresh, mdto . W sono poi I voci rese e apgmshmaf~e&e em@em,.pQ J&e Cbeker o Zua&er t volta. La vace si pui3

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la qualit dei suoni che emette e anche che la voee in rnaschera n d t a della postura e deWinspirazione descritte precedentemente.

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~'tstBk%*.& ~ : ~ t & * f & ~ L . -gp$. b ~ : . . - -. i . '5 e Per attacco d suono si intende il momento in i le corde v d comin&o la vibrazom. Si f~~blcia attenzione che non - sia aspro, duro,gridato. Non cJda preoccuparsi della qualit.2 &ll'attamPa mio awM, perche una permm &e badi a otte. nere una pastura-comtta,che abbia preso un bel respiro, che I abbia la mandibola sciolta, difBcilmente riuscir a fare un at., tacco aspro, duro, @dato, o sfiatato o incerta. ~euna persona s b g b l'attacco perch. sta sbaghando qualcosa d'altra.

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l inutile studiare l'attacco come entita a s. stante, per? che questo approccio non 2 realistico: sarebbe come voler i studiare il modo di correre di un atleta s o f f e ~ d o s ad zmalitzare so10 il suo primo pmso. MgEe'arad i cmrdJ wmtmto m t o r b p & I'attacco si magIaO~wb auto: m $ i a m t eI h ~ w 2 W inizio. fin dal L'attacco * e meglio se comincia da una m m m e , di solito. Me&o avvalersi di quelle articolate con la punta della h g p a in avanti: L, T, D. Personalmente preferisco a consi@W l L, qualche volta la R, dxe va a p s i appena di pbzd e r +u" & t i n d i v i superiori, in chi ha il ito m z m b lingua troppo indietro o di pmnuncha in modo f m h,mto, mtmita, dci;8t1e. i q

I vocalizzj. sono sicuramente utili ma non varino sopravvaiutati. In generale penso che per il pfincipiante servano a poco se n m ihbinati a qualche brano. Il uocdima 2 %n mezzo, non QEcam buon senso.

y manbas trun a a ~ 'ozzyv~oa pzj ~sopow oisanb p o un r q :~~pmuosuo3 Fuons I gu opumgqp olsal un a.rmw3 !p
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Prime lezioni: pronunciare le parole


DIVERSO FARE UN VOCALIZZO E CANTARE DELLE PAROLE

Per il vocalizzo di solito si usa una vocale sola, pi comunemente la O oppure la A (preferisco in genere, salvo casi particolari, una O chiusa, che abbia qualche grado di parentela con la U). Quando si cantano, invece, delle parole, la differenza molta, e spiegher il perch. Nel vocalizzo si apre la bocca in un certo modo e poi si mantiene pi o meno quell'assetto per tutta la durata del vocalizzo stesso. Cos pi facile. Nelle parole invece vi sono molti suoni diversi da pronunciare, che modificano la forma e le dimensioni del cavo orale e in parte anche della gola. Quindi non basta studiare le vocali di un canto; occorre occuparsi anche della pronuncia corretta e chiara delle consonanti. l Se paragoniamo la voce a uno strumento musicale, posz-9'TG' siamo allora dire che mentre nello strumento la cassa di risonanza rimane fissa nelle dimensioni e neiia forma, e ci che si modifica la lunghezza delle corde (si pensi per esempio a un violino o a una chitarra), nello strumento-voce le corde vocali variano in lunghezza e in grado di tensione a seconda della nota che si produce, ma soprattutto ci che tende a modificarsi continuamente sono la forma e le dimensioni della cassa di risonanza, cio la faringe e la bocca (le cavit nasali, che fanno parte del sistema risuonatore, ovviamente mantengono una situazione stabile). Queste evidenti e continue modificazioni nelle caratteristiche delle cavit di risonanza avvengono regolarmente mentre si parla; si pensi solamente alla posizione della lingua e all'apertura della bocca quando pronunciamo una vocale come la I: la bocca semichiusa e la lingua soileata nella sua parte centrale, mettendosi molto vicina al

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sonanza del nostro strumento vocale, altrimenti la qualit del suono non pud essere migliorata. Pensate per un attimo, infatti, a come potrebbe suonare bene una chitarra la cui cassa moWiasse forma e dimensioni cuatukuamente... Vediamo cosa si pu fare.

ozzaw ad auogsod ens enau esadsos 3 -0103 lau apqow , n[ ou&.xo un 3 a % u ye1 :ar~%a!ds aqdwas ; o ~ p o w

FLAJWOTEMCA VOCALE APRONO LA TUTiT I ( X V ' C M BOCCA AILO STESSO MODO

lirid C&@ antano bene aprano h a pne, m mcb ~$xieTliche esegwno -i Immo stG&w mta; artice

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LA E'CEEBm DELLA LLMGUA


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Non si Pub cantare sempre a voce moderata, n sempre a voce piena. Lo studio del canto composto da una saggia alternanza tra suoni moderati, che servono in genere a trovare la sonorit in maschera, e suoni a piena voce, che servono ad allenare l'apparato fonatorio e il coordinamento muscolare di tutte le parti corporee coinvolte nelia fonazione. Andr molto bene, pertanto, un'altemanza di suoni moderati e suoni forti, anche a piena voce, sotto l'attenta guida ckll'insegnante. Cantare piano difficiie per chi non ha ancora una buona tecnica vocale. Di solito si tende a "mollare" tutto, incapaci di mantenere il controllo sull'espansione deLia gabbia toracica e contemporaneamente di moderare la voce. brintivamente, il principiante associa la voce emessa piano con un disimpegno della respirazione, cos tende a cantare pia-

no con una postura indifferente e una respirazione insuff.ciente a ottenere dei suoni impostati. Il risultato e insomma

rosa...
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@e. Il cantante si stanca prima f~icamente se insiste, ane, viche vocalmente. Nana ancora l'allenamento a mantenere
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-':ben &m che occorre ancora allenare. I1 seconda motivo

L risonanza in maschera viene un po' d a volta, come a

t che si ottiene abbastanza prem un affaticamento deiia o

I principiante insomma, se vuole cantare forte troppo 1 prato, si ritrova a rischiare doppiamente: da una paxte l e cos non sostiene pih i suoni, daii'altra smca i res* pub ritrovarsi malto facilmente a gridare invece che a cantare. Un &&io bum motivo per farsi seguire da un maestra... Bis~gntr! a ~ e f awmzI09ae alza kflerelaza tra gridare s pr&ttamP.e vpssi-te prima di mettersi a cantare. CM @& respira in nnsrda diverso (in genere male) e alla lunga fa uso della hmge in modo faticosa, mentre chi

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sono sempre valide, far bene a cantare <\ moderazione 3'; auto il tempo in cui avverte che gli utiie, o che almeno ; . q piacevole ci& non faticoso per la voce. i Lunghe pause di inattivit non sono raccomandabili. 1) 4 $ 3
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5: ritmo migliore sarebbe quello regolare. C'&chi non s t u u '3 -.


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mai, c' chi canta anehe troppo, h o a stancarsi.

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il volume si determini da . Vi sono persone, per esem& t pio, che cantano nei primi minuti con voce debole e piena d'da, soprattutto se in passato hanno avuto problemi di tecnica v d e da errata impostazione o da m h o , Subita si mettono in agitazione perch quella voce non li soddisfa e assomiglia ente a quella dei tempi pmhlernadci, In questi casi, ma anche in generale, meglio , aspettare per qualche miraum, con calni;k, che la voce si a s sesti c s,saidandosi, piutocrsto che intemenire, dato che b di salato in pa&i minuti la vace gusta emerge e s-isee qualunque suono brutto. Non b semm neppure cominciare a cantare a vwe fredda su %essiture inipegwtive verso l'acuto O verso il gmve: 1 : va una temieum c m & e non inzpeg~thra. gfiuno Q , a SB~SC quale sia la m&n~ra@ustaper 9. " - : & $ & I h & non importa se l vace per qualche minuto 8 a -, * senza hbm, mnza volume e e g r i cm un p' d ' a tutto s aggiusterd,in pom tempo, bam non Sanare i . e acwttwe che la V O G ~ fredda n ~ sia hk. m f a m c b , n C 1 ., i: +& p r e d e da, :i e dopa qualche tempo l voce sa& aca - - ~ c m t w l =&e i QU82 primi minwi. t n ., _ . . .,
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& o &fatica vocale. In una $ituazione atti& sj kwme che la voce parlata &J piU b morbida rbpetro ai'inkio &h lezione. Peri3 i ,ap n & a d e r e di "grattare" la vwe, due tipi di a i k d i didaaici e i

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ieunuostq ww !s-'o~~Baiw un oi!qns F x n u ossa 'ou ,od -mq ossas 01 opuapuard!~'odop orno@ n a gflm.10~ 2 : p ~ o i auolnrys q osodu p anp o aro,un odoa .awunoj ~ s onw 1ap m s uou wo3ua arp a optrmprus ouuas aq3 p -on a1Tau apxm't?oisanb ?qa.rad 'aiuvdnmoa~d aua!uanuo3 ~ -u?un ! wm 1s UON .yn3a @ns oivum ply as ~ A E Jauaq p arej r~!d es uou 'omdosozzaw un ourquod 'aawS amn aun ordruasa Jad .~ng'&u%dwl aluaruImoA tuwq a~alo3!i ad q 'oi~oru 11 FS3 a . ~ opuanb apamns a ~ a M .auo!zap 3 UI -.rasa,un o auo!zaI al o d 9 w q q s !s a143 a3on enap onanb a 'aiuapa3a~d@p 0s.rar.p aiuauua88a1 ' O S E ~onlr, un .ows!u~33awv ai oqdm eq aqaxad 'a~on anap ouauor>sosn,I 9s -uawwa~~o3 ~ ep a ~ p a m d opEJ8 q 3 ,od un odop o n q r , aop %aw ! p I ! yqsspyd ! wadns uou o 3 g p o p o ~ ~ a daiuaurallog .aimyqp !ew ' a m q o ~ 'asaisa 'yuaiod opuauan -p &a.rpoy,pon anap m p a ~ p d aauaw "opa1 amyd anau mmou q !mnb ouos yua!tranuoxq ysanb ? p a d '07 - m p asodqpa~d oaod oisanb zad a amrlap a1uarnqoD 3 - p d qs azaA q ~ a n b w!gu8!s uou a m & p ouaj - a o n 8 .a~eu&, qnd ! a mano3 uou wa1 s q ouons 010s un a.rauaura anq 'WEJ. ' o i m Iap o!pws on;>P p!nq !ssJ anaN 'WoJsp EW ~ J ~ A W @ B aJEU PT? O -a -p e puapg~ns 01.~3 uou 'oium 1ap opws onap olzp -!,n-e a~nrdm ouossod aq3 !iuapaAuosq nom$ !p mmos -pww ! ' ~ q ~ z p u ~ o o ~ r u S o m i aq3 ! odop 'a.ro,p p o~zd a q o ouwnp uou W a s a p.uo3qs panb o~nos un !a ~ ~ ~ qa u uq d 8 q !sopussa 'mupd mod p i as ~ w i a1 ~ ! d uou a p '330~ s a qpp p!~t?nbp eauwrrawow ~ mp~ad '(assawo~dwoo un @ a o n q F I y p a d -!zq ,od apuard p.p a onnu%rdos omldw anp p l n q@ auo!zmmj p un a m mpq wa%a;l ' o n o ~ o q o p p o~a88a1 !aa%m@a ~ n h~-t;r>ull apro3 anap opanq a o!p.isr,j !p oszlas ahal1 'a5 d -sol aait8a1 -' A q aqmqq3s p mssa3au :gru ~ O tsA'oun aiIo& r, 'oqqns avaMa ona!lIe,I aq3 !1mBas 11033!d
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degli effetti & t "palestran Ea vode, dd'denamehm &lia me. , h v ~ ~ m . r a $ a t m p e h s r l a v o e h ~ munque stabibmata m cikmebb wilai riportak akm se-
@e di fatira o di n n m m e dd timbro. Se ci accade
oamme p r m attenzione e eomLtare uno specialista
c d 11 suitomo msa Una vace se ha,ra&ufito un
pm it . m equiliho, infarti, non dovrebbe mai affaticaai. Se c Z
i, accade vi un problema & t e a k a vocale da M v m pl
pure una. varidane miie a o d condizioni hi&e del

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La classificazione della voce


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PlUMO APPROCCIO ALLA CLASSLFICUIOPJE D E U B VOCE

l maestro di canto tenuto a chssficare una voce, in l ogni caso la persomi pi indicata a farlo, dato che lui che ne segue pi da vicino la formazione. Non sempre P: semplice classificare una voce. Se si hanno dei dubbi non si deve avere fretta. Questi vengono in genere da voci ibride o malto, potenti, oppure da chi ha avuto problemi di tecnica vocale e non ha una voce in buone condizioni. i Le m molto potenti e molto ricche di timbro ci metto@ no piG tempo a forniarsi. & e quelie gravi hanno in pnere bisogno di un po' di tempo in pi per emergere, dato che all'inkio degh studi sono di solito anche molto meno timbrate di quello che in realt potrebbero essere. Se non si tratta di voci dalle caratteristiche inequivocabili (per esempio up soprano leggero), saggio non fidarsi delle classifi'icazioni-lampo, che non servono a niente e a nessuno. JJ h v o maestro infatti non i? mlui che classifica presto ma quello che clwifica correttamente. Un errore da non fare classificare una voce in base solo alla sua estensione. Vi sono voci molto estese, che ricoprono piCi delle due -ve che servirebbero, ma appartengono comunque a una sola categoria vocale. Vi sono voci che sono troppa grezze per poter emettere tutti i suoni che potrebbero, cos sembrano un'altra voce. Vi sono vwi che hanns problemi di emissione, grassi difetti di tecnica, perci& sono per definizione inclassiflcabiii fimche non si normalizza la situazione. Vi sono poi persone molto giovani d'e@, che non possono avere il timbro necessario ai loro tipo vocale. Un basso di sedici anni, per esempio, QCX& avere una v a e ancora troppo chiara, anch4 se decisamente un basso. Con l'e& e lo studio la

& d e k coqk vocali sono due faaiori che incidono sulla

h grandezza del tratto v o d e e la lunghezza e lo s p -

qualit d e k voce. Un cantante con una voce grande avr quasi certamente delle corde vocali spesse oppure grandi. Se le corde sono sia spew sia lunghe, i cantante avr una I . . voce grave. Corde vocali atte, sottili o piccole si rrovan? di solito neUe voci di soprano e di tenore. Le pi piccole e satili, ovviamente, nel sopraio. - s h h e la luqhezza e le dimensioni del tratto vocale %anno considerate. Quando p a r ~ di tratto vocale inteno diaao comprendere anche le dimensioni della bocca e delle cavit nasali. La struttura fisica tipica del tenore, b ab- biamo gi detto, con il a l l o corto e piuttoaq largo [si pensi a Pavarotti, per ersemg&o]. Un tratto vocale lungo W ricca, e via cos., da& una v x e pi piofonda e
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Il canto deriva dalla voce parlata e ne rappresenta un 'grado superiore di evoluzione, per cui linguaggio parlato e 'canto non devono essere considerati due tipi diversi di voce. Quando si parla si usa un numero limitato di suoni, mentre nel canto la voce ha sicuramente una maggiore estensione. Nel parlato non c' un ritmo preciso da seguire, mentse facendo musica s. Cantando bisogna emettere molti suoni con un fiato, mentre nel parlato si pi liberi. I modo di respirare durante il parlato assomiglia a quel1 i lo durante il canto. Ii meccanismo con cui s produce la yace parlata e cantata sempre lo stesso. \;tj Ii cantante, al momento di ini&ire la emissione vocale, deve prepararsi fisicamente e menta-te a cantare. Anche l'attore deve conoscere la propria voce e predisporre gli efquando si p r h nelia vita fetti che vuole ottenerq -tre quotidiana si agisce in m&involontario e autumatko.

sar impersonato sicuramente da un cantante con voce di basso, mentre la giovane innamorata quasi sempre un soprano, eccetera. Per questi motivi il cantante d'opera deve indirizzare il suo studio verso il repertorio pi adatto alla sua voce, una volta che questa sia pronta e completamente formata. Molte energie vanno impiegate nella classificazione vocale del cantante lirico, perch si tratta di un'operazione molto delicata, che ha per nemiche la fretta e l'approssimazione. come la scelta della scuola superiore per un ragazzino: non si pu fare a caso ma bisogna pensarci e soprattutto conoscere molto bene le reali possibilit del soggetto. I1 repertorio operistico cos impegnativo vocalmente che un errore nella classificazione di un cantante e nella scelta del suo repertorio pu compromettere irrimediabilmente una carriera. C' talmente tanta musica da interpretare che ognuno pu trovare quella che fa veramente per s, valorizzando le sue doti. Vi sono molti cantanti che sono caduti proprio perch hanno voluto interpretare repertori troppo arditi per le loro possibilit, mentre avrebbero sicuramente mantenuto il successo e la loro bella voce, meritatamente, scegliendo con pi prudenza e con pi buon senso. A volte l'altra faccia del successo il non sapersi pi fermare. Sono anche abbastanza comuni i casi di cantanti che sono stati classificati erroneamente e che a un certo punto delle loro carriera cambiano tipo di voce, per esempio il tenore che diventa baritono o il mezzosoprano che diventa soprano. Nel repertorio leggero classificare una voce meno urgente, perch non vi sono personaggi da interpretare, a meno che non si voglia essere assunti per un musical. Classificare una voce indispensabile indipendentemente dal genere musicale coltivato. come se io sapessi la metratura della mia casa senza per conoscere la misura e la disposizione delle stanze. 5 Studiare tecnica vocale significa arrivare prima o poi a dire: "Sei un soprano", "Sono un baritono", eccetera. Con

114

LA CLASSIFICAZIONE PIO TRADIZIONALE:


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Maschile
voce acuta voce media f,'ocegraue
REGZS?WI DELLA VOCE

Femminile

Tenore Baritono Basso

Soprano ~~zaoso~rano Contralto

I registri vocali s o m fondamentalmente dw, quello di p o e queUo di %sta. Ce n'e! un terzo, che si chiama misto, r perche ha caratteristiche ibride t a i due precedenti e sta 10-

m 3n mezzo, La yoce pub emettere suoni anche con altre Cfahetto, bl e w ma in questo momento ci stianw,
oecqxmb dei registri principali, quelli di petto e di testa. L'appmmenza a un t i p ~ a un altro di voce non si puub o - : m si r y c e con una certa voce, come succede per i ape& o per il colore degli occhi. Voglio dire che lo stu-

dio del canto deve portare d a luce il t p di voce che si io ha. Non si pu creare un sopfano da un mezzosoprano, per e consentire al mezesempio, anche s la tecnica vocale

zosoprano di ampliare la sua zona acuta, raggiungendo anio che note sopranili, senza per questo cambiare t p vocale. I due registri della voce si c ~ a m a n o cos in onore di quelli dell'organo. Corrispondono ad altrettanti meccanismi diversi di funuommento della laringe. I1 regksoco di petto & definito cos impropriamente, perdi6 le vibrazioni vengono trasmesse alla parete toracifa, m semha ehe la voce risuoni "nel petto", mentre! non & mi. In questa registro le corde sono pi spesse. Mano a mano cke si sale neWiEjxonaWe, le corde vocali si t e m b no sempre di Amiva un punto in cui la tensione m sarebbe pi soppombh. Per menere altre note, p,iu acute, si passa. allora a un altro regSim, qu~ll,o e$%% di (chia-

m.

omad ' p n 3 ~ u p3pr-q !ons lap !p IE ' O ~ Ev a w o d au -~JA aq3 anad p amA w n E o~EuoSarad aJassa aqqawd .yam p u a dod Iau aunumdos 'ouozrada~ tdp ppur !p E a ! ~ O Aal a ~ r q osalsa E 1 !od atp a ~EMPBOJ$J B 010s s - n 1s a u @ p,q a~,9-3 !p opow un 3 8uplaq 11 ? ?q3 'C>+t> 2Ftf2 t * * . ~ i ; ~
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p e d &e si tratti d un registro vocale a S stante, C1~ m i n p r e m e n t e una voce d pesto, anche se le assomiglia i mlto. Ha qualcosa in comune con la voce parlata e con L'intensit comunque elevata. il canto lirico prevede &e la laringe abbia una po-

wesro modo di cantare spmso causa di &rurbi deh voce, perche si caratterizza per liveUi m l t o alti dj pressiosostanza s tratta i

di

modalit fonataria che rende h

Ber tutte cwi&orstzioni, chi vuole antale i beln tang i%& benrr ad avere delle nozioni di tecnica & prima diEiken~rsicon un m d di~antare che pub cornpm-

I classificazione deb voce qualcosa che obbedisce a a io dei criteri ogpttivi. L'appartenenza a un t p vocale o a un altro un fatto congenito, do2 gi determuiato d a nascita. I l

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esese cantari, anche pi di due ottave e

mezza.

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che non s pub intetpme tiri brano con-@-&t i a &postziofiro, p sarebbero aulldend o do-

e con l tecnica. Mto pmbhhente i cantanti che a

In ogni caso & difficile trovare &i h-rani che continuaSU mtee le note di cui sono mrnyposti. Pia maggiore bistemaa su uti, per poi p m e a

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d'in*mo

t$satms-d
~~i$x-ida,Lm

i molti W opeMci ma pub essere necessario raggiunn gere anche i W. Nei brani d'apem e classici non si scenl de di solito sotto al s.012.

' Z E T s artiluw ~ a o d ~n @ aAap o'~pnuo3 'p!~' p q p aq3uz a p m ~10s ouap un -m3s aAap 9'~pJad o u a ~ d o s o z z ~ pa333 a p m o 3 ' un TI ' ~ p . r a ~ a~~103qed 'oays!.rado o p o m d a ~ tq q 1aN 'MOS IE aqon ayqanb 'ged 'pgq TE Zax pp EA a 3 0 ~ 1?isanQ .apoual arrulssal q a m m t 'WE?J" ~ "pej ~ I 0 E 1 t j olnpsouo3 oq aq3 ppau03 U ~ A ~ 1 m: uou gp -od I .olnr>e z0ua.i un a m~muo3 oiaA un W 'InaJJa u 'EZ ! 33 "'apuas 'apuw 'apua3s o ~ p u 0 3 a -ua.raap

ad monons ~ a m a u a ~ d s S u n $ 2 ? ~ p EI ~ 'arquly? a m m w JEJ J J " odwal md apnn p !ad 3 .pons ! a m o p n lad c a q m d a~iomo a~faimpqq a n p a p " . Q S ~ a ozzaur p 'ouad p oqou ouos F J ~ ~ J plsl8a.x p=@ p wq8ar auraisq a i m lad 0 1 x anqpvs amp aqs 3ou Jarl atp o l v 'a~r~aumn!durm ~aimrmj ~ x k x ~ a ~a p a ~ 3 p q a n b 9 m q a q ol10ar 3 OW-.EJO[I ' lap ~ O g
A -p@ p u o m q p p a auoj W

=p q m mwm aJaA

per UR mntrahova dal Fa2 al So& La3. I1 vero mimito molto m:EO ne ho consolo cfiicsm i n m d a m i . La partediamtdtoneicasipollFond non rkpecchia smpse 1 2 1 tssdirm-e che reabw-ntequesta voce p& tenere, dato che di I I S ~ ~ le parti condi sono O pi9 mdemte, eseguibili da qualunque mce d i a . Mlh m s c leggera mi viwta in mnte subito Fiowk uia , che p r o h m Nel reblues, @tual e j;zlz . lmkka&unaver% p ~ t r r x r a a f i n a t u p a "e igospei hd " r t P n " b casa. Nn !&none un gmxk dente ra tra le p jazz-h&
:

I;a~wYP.

cwiacalm m la voce. ITseguh B


w1m3

anche
l c h u quan~ i w'opera di Vedi. Queste n

qtMude$os@sPm do era orimi ulaadnquan-,

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La ( 0 m cron 3m e
come un
Una &ma &e per abiihl&e urla e s t m le ~ m sue r & vodi lunga & d s w a h tonaliti3 della v= ab-

anbunwo~ s nn3e ew nnsoduq uou amn iu .aTeu p rn q q p z q o o ~ ~ E I :opouadaa en8asa atp 'auq2Baqqq o , m q 'waaoduq amA %unapualq 3 aJouaJ ad oi!los ! a .!dwasa yum~e ofos ouos psanb a 'oueqw a u - a p q ouqssqq .zad o p m s ~ d q p o p n q 3 e png o1.1~3 ' ~ q 'asoua1 lap a m el ad arzo~npm apufflif sun p A eut?!p!~ ! -IEmjsnur enaN -gyouaJr n al ouqmoqqs dod 1aN .almE m ~ O f m b o ardwas oGq A v a r d d d I .a.)uas q '~aqp 'guanbaq g d ! m al ouos p u r a ? !wa88q eqsnru q a N ~ '(105 Zed 'ZIM W ) aJO!Ja;l[(
w m o , e n~ ~
aq3 ops ' m d r r s 1ap q a n b a f n ~ W c ~ w !a W .OUWJ O wd p 3wua ad trpowo3 i.Jn!ssal q *airwcl?'wplq ~mcd pn3p LqJ$! p O rap osn,l aaoua~;J aad o s m m 01 31 oposada IaN . 'pnx @ 8 w dns o u o 1 s a743 arnllssa1 anau o@eons
~~ apuM !p p r w ~ a p m ey
$3 a ouaw moa p prsd "a206 a !A& QTCI
a p m p u a d p n s p p axwma p o p d aov q 3 o ~ p a o u a f ; ~aaa~lil~ ons E a u ; ~ u ~ a a p a d w .@h mori 1s ales opumb anuam ' Z E ~ 'ZFW p v e opmnb 'opuapua3s ' p l m i ~ p 0~110s?p a 9 ~ J O U ~ J 'ZO(I le onos apuas uou a.iuaurlmaua8 oqaq~adoamuai 1 1 ' ( $ 1 ~ 'pme oi~ow p pouaz pm3 q 'a-uopam tped p oul~ aq3uz a q p gnd ayuoua:, q m 'agm gp 9m~r;rl wado,ncau mnx ~d a o g q p p) pa ~ij JW~ O ad 'zoa p 0 ~ 0 s arapuax a p u a ~ n aIouaa a d
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una v m in tessitura tenorile. Insomma, uno tenore anche se non ha mai studiato canto. Lo stesso vale per tutte le altre voci.
Baritono

I baritono ha una voce intermedia tra quelle del tenore 1 e del basso. I timbro piuttosto scuro e caldo. Sembra un 1 violonceiio. L'estensione va dal La1 al La3. A volte il baritono ha una voce pi lesera, assomigliando a certi tenori - . con la voce scura. Pu essere invece cos scuro (baritono ,&arnmatico) da sembrare un baso. .. '% Vi anche la voce di basso-baritono, che ibrida tra i due tlpi vocali e pu, entro certi limiti, eseguire entrambi i repertori.
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ertorio operistico di solito deve cantare xen:&n& d m i m o fmo al Fal. Ci sono per bassi in
- grado di scendere molto di pia. Ne ho conosciuti due che riuscivmo a cantare su note come il Do1 e fmo al Sibemol. .. le un tono sotto. Piii il b a s o grave e piii una voce rara. . L-. Di solito il vero basm fa fatica a salire. I limite general. ' 1 ...: mente & il W .Per cantan: brani opesktici necessario an. - i dare oltre questa mta, per h a 6 anche al So13. Ii basco l = canta comodamente tra il La1 e il Si2. I k*li Molti bassi possono s a k in alto cane i baritoni e a volte co. : me i tenori, per nan canko con Wa mlie temire acute. t Ci sono voci scure anche ne1 mondo della canzone: tra i _: cantautori ve ne sono parecchi che hanno vsxe di britono . ; f o basso (De Andre, Gaber, Conte, Tenco). Nella musica rock ne ho sentiti pochi e di solito sembravano voci abbas.. sate dagli anni o dagli strapazzi pi che voci 'originaria' mente medio-gravi. Nel jazz e nel blues le voci scure ab. ;- bondano, invece.
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Pino Daniele ha una voce molto acuta, naturalmente acuta, cio lui non ha fatto nulla per costruirla; sicuramente il timbro che ha un fatto naturale. Anche Stevie Wonder ha una voce chiara e grande facilit a raggiungere tessiture molto acute, ma anche lui sa sfruttare, "semplicemente" le sue doti naturali. Madre natura insomma crea una grande variet di timbri, sia nella voce maschile sia in quella femminile. Esistono per esempio le voci dal basso profondo al tenore leggero, con tutte le possibili shmature intermedie. La bellezza di una voce sta nelle sue doti naturali, che la rendono unica. Invece a me pare che certe voci del rock siano state costruite artificialmente e mi appaiono, appunto, artefatte, cio private delle naturali risonanze della voce maschile. In certi passaggi sembra di sentir cantare una donna. Che cosa aggiunge alla musica il fatto di cantare in tessiture acutissime e per giunta con un timbro che si sente che poco naturale? Comunque sia, dopo aver fatto tutti questi discorsi con i miei allievi, rimane un dato di fatto: loro continuano a voler cantare molto acuto, perch eseguono il repertorio che richiede proprio questo. In genere vengono a lezione perch hanno provato a lungo a cantare quelle tessiture, ma prima o poi si sono affaticati e la voce comincia a risentire dello sforzo cui l'hanno sottoposta. Prover a spiegare come lavoriamo per ottenere pi o meno quello che desideriamo: rispettivamente io una voce con timbro naturale, estesa, duttile, sana, l'allievo una grande estensione in acuto. Durante le lezioni si canta anche musica classica, per esempio Haendel, Bach, oppure qualche canzone napoletana o un successo di Bocelli. L'allievo poi mi fa sentire le sue canzoni e lavoriamo su quelle. Durante l'intervallo tra una lezione e l'altra l'allievo "fa i compiti per casa" allenandosi sui brani classici, ma in genere canta anche il suo repertorio (c' chi impegnato anche in concerti). Di solito riferisce dei miglioramenti proprio nelle sue canzoni.

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'mmsdt. amA a1 uo3 ognq o3utiUaqa opour q !s~e~um '03po1aut p;p ~ r d ~os y ouerq aqqanb ns a~'~,aEa~du erJaos!q a~nddo'p ( q -03 m!&aa ' a q w agnq !ESSE) m auomm m asso3 amo3 y3t.g su.ti,un o~durasasad aq&asa axguas ~ n d 1s so3 ' a m q ~ m!sml3 a3pt1-1 a p &3sa11a,1, aqon ariw a~uaqmoA a ~ u a m 3 g s opom tq opnf2asa a a ~s .oso~~!p opua3sn!~'o~!ssap ouwq ay~ranbp o w a d wotu~uq t.i ! FS -IOA a p p n b .nuamqIs!A 'oimauo3 9 ona!~p,~ o s u ~ m -ouas@;~ W q p a m a g s r s a ~ ar pa p -[.ti -msauq a p q n ~ d agJut! q yw~ep ~ w a d u a s ppsards a m ~ u a ~.a~a3mds, ay3m Q& $8 'oaanr wd-upas aaue~ss j ! auaum~!ssaSad '~squn>s a[oqm.B a owjd ~d aqmg a p ' o ~ p malsa ~nyd ~ D O Aq 'ouwada~ tq ons E o~paur arprlardralq p a u a m I m 'aprum a30n q awmo~d @ - 3uou o ~ a s u yons asf.~soduq m w ayri & m a FSm w - u ~ o opmnb 'odwa~m d q otlozspxrls gqnp 1 auam p . -1wauag ' ~ W S O ~ C &A m3 i&$ooltnbaqn(dasa i& 'EZUEI -xnp ! 'od un u03 'axxau.qe&n m a ~ d p OWEJ mgm I($ .
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P Z K C Z J . O ~ ~ 1 O '1?3?SSaIY C t ? f 0I lE I 2 1

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tri interpreti e altri generi. Conosco anche diversi ragazzk che coltivano sia la musica classica sia quella leggera con, uguale interesse. Mi vengono in mente due giovani che studiano uno strumento al conservatorio e contemporanea. . mente coltivano il repertorio rock (uno di essi canta con la, stessa disinvoltura arie d'opera e canzoni grintose); un al- ~ r ragazzo invece il cantante di un gruppo (esepona o .- repertcxio tipo Led Zeppelln) fna apprezza molto la ne napoletana pid classica e talvolta la esegue. Mi ricorda anch; di una &ntante jazz che scopr ~ o z a r facendo le* t zioni di canto e si appassionb cos al repertorio classico. t Come che se si musicisti si ama o almeno ci si la+ scia incuriosire da ogni e s p m i o n e musicale, dato che 4 musica dmsica b usi genere duro a perire perche troppo profondo e univerde e che basta farlo scoprire ai giovani sia sempre in auge (anche-se i giornali continuanar a dJie C& in aisi profonda e rischia di scomparire; qui ci sarebbe malto da mabare sulle ragioni che pcx-tano 1'Italia molto pi che altri Paesi a dfsconoscere e a dimenticare la musica classica).

AMENI0 La parte strumentale che suona du-

Pu essere fatto da uno o pi strumenti (gruppo

. Si pu fare un accompagnamento anche solo


sempio i ''Swingl? Singers", che eseguono
.

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E' fi
5;

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ICA Insieme delk w&zionl di andamento della musica,

ssarie per l'espressione e 1"hterpre~zione.


ONE Segno p o s t ~ vicino a una nota per mo&flcame ione. I1 diesis alza Is nota di un semitono; il bernoile emitono; il bequadro riporta la nota al suo

t.
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alterazioni possono essere chiaw, cio te vicino alla chiave di violino, e valgono per tutte le note brano, oppure tramitwde, e valgono soJamente all'intemo a battuta in cui si voce femminile pi grave, in g e d e con un'estewio1 R e 4 l'equivalente femminile della voce anche Contralto. '&ano solistiw, nel repertorio operistico. e i sentimenti piQ profondi opo drammatica, e il cantante d h o

A t W O W m w ~ I b i k ua mom,che sll sommad m> & fresuem base aniccfiiieilkione h eonod&.


ATTACCO InMo di unra ricua a aa a erzaca&a. mt

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DRAMMATICO un termine riferito piit comunemente aiie voci cqxS&&e del tenore, M sopiario, del meuosopmo. Si tratta d voci piit scure e Limbate &petto a queiie deflnite come "liriche"; ricoprono moli intensi per azione e per drammaticit.

EH0 una modaiit di canto, un regisuo deiia voce. Pmno cantare in falsetto s @ sia le donne. Gil uomini k uomini i che cantano in Falsetta Imitano eosi la voce femmjaie. Nella musica p p e rock il falsetco R spesso usato per superare tessitr tsoppo ardite o per ertw~ ue particolari eff&&i. Il cantante dei "Cugini di canipagna", per esempio, nota per usare . esclusivamente il falsetto.

d e k bocca e aiia parte p Q poi

cosa aumentandolo e le impedi-

E!s*o

n m &310 utile ma

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FREWEfftFiV

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UW%wema. 'nt di misura della frquenLui


GLOiTlDa,

Q &mai& al secondo. la frequenza ~ W M W @ m $r ia frequenza pM il .

*due COICIP vocali. E k Udta di miJuiia della frequenza. hd .I-rsr%bd un secondo. in

HERTZ dica il nu&

INTERPRETAZtONE U voi@&e il rn&c&a sa eseguire mm r e m a un brano, anche h.pn?tarlo, dcxi sia che ccm il ampxitan volm e<primere con quella m, & & anche metteme in iufeyo alcuni ~~, a secondo la p pria sen.sibW. I1 cantante ha a dispizime le variabui m%a pr~nu~cia, m e , timi, rtl msdo di mi respiro, e mche il proprio m& di muoversi e di assema& Ymdarnenm deiia musica e il signB3cai.o delle pade che canta.

IWBRVAUO Distanza tra due SUisM musicali, in altezza. Si misusa m m d o anche la n a di partenza e s esprime c ~ a a ui n

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f e . &empio: tra Do e Sol (salendu nel)-i$uninEerx.allo&*r.a.

1,iUiONAZIONE T

e derlto idi'dxeaza dei suani dei canatlBenEe stomti.

, situato dietro la artihgbe timide &e negli uomini spesso sporge nel colio, chiamata '"orno d"14hdamoD. Subito s r o l hhge c' l trachea, mentre al di ot a a
qmceiaf~ekkdebtit1Enpa.NelIa~siu.ovano le m d e v d , per mezzo cldk qwii si produce il suono Wgeo che,mpf'tfo~to neile avltLi 3 h t a n t i CPafinge, baicca, @a* nasali), diventa vace.
LEAD S W f f Temine mglmmone che in& uaa parte musiaile neW quale sono riparati damente II teto e le note di un canto, e le indicazioni ck@i z % &per l'i~ccornpagnamcnm x w to, seam g W alcuna parce pianbtb scritta per e s m *

L E B 'YOCAUST Temdm an&mamme che indica'ii cantante leader d iin gluppQ. i

EPBATO & El m U % r i ~i ""samato".Isi genere, il canto cb&n d . $i&o~aa eseguire k $&e una di seguito all'd~a, cChi segno d legato la, 1egahu-a di frase, i
LEOATURA L h a ad arco m T m wp~a sorto due o pii3 no1: t o a o t .Wr: ne sono Pte tipi: e d$YaXore nmdifia la dumta dei suoni: lega due o mpio due Do). Si esegue
: indica

che i suoni devono herruzioni,cio facen-

&p- le@ due note si daiono p una d p f m x i w p h un po' la &d , & s 9 ~ . - p4wamw & dl h.2 8 0 fpt3to z ku Bwh* 1 &z m

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&l m p n o leggero,

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f a r k a & u W f : mcke i ambienti ampi e in ptxxxxza n di u n ' 4 Lni, &o della tecnica vocale per ottenere la sonor&l e il in maschem 63m tempo va-&iduale, di s sia del maestra, rica na>n i m i ~ m b u evere la wse~z;' maschera, anzi 2 a kn csntroindicam assalutmnmre per r n a M stilbtici in molti tipi di canto, si pensi pez esempio ai m& o al jazz. Tuttavia b studio deila sonori& h gl&m81 rivela molto salutare e per quahbi v e , anche quelle che n= Wgui-Q r e p e r t d CCNl voice ienpo~rn,~ C h fie i d gikm l qu&d ra8261d e ren& Ira mce pfu h t r u e , pmne to Z ml-cotnan&~ wercitarsi h questa modali& di anta, owiLunerrze sotto la guida d un maebspra espmo. i
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MOVIM$MTI COSTA&I I mcmbnen~ c&fali sono imprtanti per il canto, Le COStDle, per

l sterno e in diem con l o a

itlw la&mdmatle, pelzh3 sta 4I1 h a e d $ p r i e n t a b @ PIel amo smo i m p u w emwambi q; u&

,da m

& ~ n a ~ Y i m i i lati.

movimenti costali.

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costiniiscono una W o n i m (sinfonia, con..) o Q camera ( s m k , quartm.. .l. forniazioni che nulia hanno che inspessimento deila corda voca-

una cert

con i d i . Sono il prodotto di con i noduli non pi in

tto il proprio modo di usare la voce e di a propria tecnica v d e , non senza aver

se non chirurgicamente.
PASSAWO m R O Emi della quello che avviene tra i regidi petto e quello mista,-e tra ii registro misto e quello di testa. un punto delicato nella .

voce non addestrata tecnicamente, perch cantando delle note ih sada si @e un vero e proprio dino no" tra i due et n registri comttmW, con emissione faticosa, rotture della voce e perdita della qualit timbrica sulle note di passaggio. I1 cantante esha imparato a "copriren il passaggio, ci& a non far sentire il cambio di registro.

POSTURA la posizione &e il corpo assume neilo spazio. Per il cantante la postura p& comtta & quella ben diritta, che ricerca la verricalit, senza essere rigidi. PRESSIONE S O n 0 0 L O T T I C A la pressione che Paria eser-
cita sotto alle corde vocali quando sono addotte, cio chiuse,
quindi durante la fonazione.
PROIEZIONE VOCALE In generale l'abilita di farsi sentire
dail'uciitono. Ii canto una forma di voce proiettata. Proieaare

la voce ben diverso da urlare.

iVO Nella musica opwistica, il recitativo a meta stratra il parlare e il cantare, pertanto ha un ritmo libero, rno-

iiato su quello irregolare &l linguaggio parlato. Si usa nei momenti meno importanti deiia trama, quelli che servono a ma non sono &dei personaggi, che sono riPEHO Le note pi gravi &ii'estensione% una voce femminile sono in registro di petto. Neiia vocalit classiha meno note in questo registro, mentre jl mezconmlto (quest'ultima la voce che ne ha di sono in grado di produrre pio note. Gli uomini invece no in petto molte pi note. I1 basso praticamente canta in la sua estensione, a ecceziane delle note all'eci sono queste differenziazioni cos

p*-

petto molto pi usato daiie voci Iting W). Molte cantanti sono convinte di avere una voce grave solo perche sanno usare sola-
mente il registro di peno. Una voce pub essere compromessa
dal canto in tessitura inappropriata e dall'uso forzato deiie no-
t gravi, L & del registro di petto.
e %? + . .. . hpat~ @ registro le corde vocali sons pi spesse rispetto a i . . . *&qu&o di testa.

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SPfNiO Un tipo di

od i con suano cimnmatico, mm, d s d t o CDZI i

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potente.

3 viene n & respirazione fatta a scopi vitali, che si reaiizza in -r: modo automatico e involantario, tant' che si continua a respi-

iGNORE La voce m d d e pi acuta, quivalente del soprano. ,La sua estensione tradizionale va da Do2 a Do4. TESSITURA Pu& trovarsi questo termine come sinonimo di estensione @.l.Pii3 E-omunemente indica la serie di note che

appaiono pi frequentemente in un brano. Per esempio una

TRASPORTARE Cambiare di tonalit un brano, portandolo pi n in acuto oppure a una m a & & grave. 1 pid

:
.

TR1Li.O Si usa nella musica c h i c a . Fa parte degh abbellirnenti &di, cio di quek note che vengano aggiunte aiia com'$ posdobe per arriccfiifla. Trilhre significa alternare molto,

Se vero che di talenti canori in

ione ce ne sono ente porta a

della tecnica vecale? In questo volume l'autrice di Fara correttounente la ubbi che assillano er controllare

tra l'altro, di riabili

e di impostazione della voce. anni il coro Alphabet di Padova e ro e al TAM-TeatroMusica di Padova.

ISBN 88-8440-303-0

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