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Marco Fringuellino
Acustica
Acustica dei
dei piccoli
piccoli ambienti
ambienti
Onde stazionarie
Modo ad 83,5 Hz
delle camere di
prova del potere
fonoisolante
Beranek, 1971
Everest, 1987
Distr. isobara
Modo (1,1,1)
negli otto vertici del parallelepipedo tutti i modi (nx, ny, nz), contribuiscono alla
pressione sonora;
al centro dellambiente sono nulli tutti i modi per i quali almeno uno dei tre numeri
modali dispari. Questo implica che, idealmente, solamente 1/8 dei modi possibili
sono in grado di contribuire alla pressione sonora in tale punto;
al centro di ciascuna faccia del parallelepipedo manca il contributo dei modi con due
numeri modali dispari. Questo fatto comporta che solamente 1/4 dei modi possibili
pu contribuire alla pressione sonora nei punti considerati;
al centro di ogni spigolo del parallelepipedo manca il contributo dei modi con un
numero modale dispari. Quindi solo la met dei modi possibili pu contribuire alla
pressione sonora in questi punti.
p Principio di reciprocit:
Grandezze modali
Il numero di modi N che possono essere eccitati in risonanza, facendo variare la
frequenza da 0 a f, pu essere calcolato con la relazione:
N=
4f 3V
3c
f 2 S
4c 2
fL
+
8c
V (m3) volume dellambiente, S (m2) area totale delle superfici dellambiente, L (m)
la somma delle lunghezze degli spigoli del parallelepipedo.
La densit modale n(f) rappresenta il numero di frequenze di risonanza allinterno
di una banda unitaria intorno alla frequenza f :
dN 4f 2V
n( f ) =
=
df
c3
Il fattore di sovrapposizione modale Moverlap (modal overlap factor):
M overlap = n( f ) f f 2 V kn
0.20
0.15
0.60
Probabilit
Probabilit
0.80
0.40
0.20
0.00
0.10
0.05
0.00
10
20
30
Frequenza (Hz)
Modo 1
Modo 2
40
50
180
200
220
240
260
Frequenza (Hz)
Modo 13
Modo 15
Modo 16
280
100 Hz
125 Hz
Esempi di
deformate
modali
Al crescere della frequenza
aumenta il numero delle
zone ventrali e nodali, e
tende a diminuire il valore
massimo assunto nei ventri
160 Hz
200 Hz
La frequenza di Schroeder
Esiste una frequenza limite, detta frequenza di Schroeder flim:
essa separa:
basse frequenze
alte frequenze
f lim 2000(Trev / V )
1/ 2
Regione dellassorbimento
regione della
diffusione
regione
modale
(dB)
fl
4 fl
Frequenza (Hz)
Small rooms
La risposta in frequenza sotto la frequenza di Schroeder:
tipo filtro passa alto;
fortemente disomogenea in frequenza. La linearit della risposta in frequenza (misurata
A
M
P
I
E
Z
Z
A
(dB)
come differenza fra valori di picchi e valli) sarrebbe, idealmente, da mantenere inferiore a
3 dB per avere la fedelt di riproduzione sonora ottimale (risposta in frequenza lineare o
flat response).
fortemente disomogenea nello spazio a causa della distribuzione modale di ventri e nodi.
R.O.S (Rapporto delle Onde Stazionarie): la differenza in decibel fra massimi e minimi
dei valori di livello di una onda stazionaria.
In stanze piccole non
progettate o non
bonificate
acusticamente, il ROS
pu raggiungere valori
in bassa frequenza anche
di decine di decibel,
rovinando totalmente la
10 dB
qualit dellascolto
Frequenza (Hz)
4.
a) Modo assiale (0,3,0) a 102,9 Hz di una stanza rettangolare confrontato con il modo
analogo a 103,9 Hz di una stanza sghemba.
b) Modo tangenziale (3,1,0) a 81,1 Hz di una stanza rettangolare confrontato con il modo
analogo a 85,5 Hz di una stanza sghemba.
A
B
C
altezza
larghezza
lunghezza
1
1
1
1 .1 4
1 .28
1 .60
1 .39
1 .54
2.33
Rapport i t ra le dim ensioni di un am bient e a pianta rettangolare per una dist ribuzione dei m odi favorevole
(UTET: Manuale di Acustica Applicata )
Metodo di Gilford (1979) propose un metodo danalisi per bande di larghezza di 20 Hz, il
quale prevedeva uniterazione per successivi aggiustamenti affinch unequidistribuzione dei
modi per banda fosse sufficientemente raggiunta.
b) la stanza soddisfa
il criterio
Frequenza (Hz)
Coefficiente di assorbimento
il rapporto tra lenergia assorbita Ia e quella incidente sulla
superficie II:
Ia
= Ia/II
II
pu teoricamente variare tra 0 e 1:
= 0 tutta lenergia incidente riflessa
= 1 tutta lenergia incidente assorbita
dipende dalla frequenza e dallangolo di incidenza
0 = misurato per incidenza normale (metodo delle onde
stazionarie in tubo)
Sab= misurato per incidenza diffusa (in camera riverberante)
da esso si possono ricavare il fattore di riflessione e limpedenza
acustica del materiale.
Fonoassorbenti porosi
I materiali porosi acusticamente assorbenti sono di vario tipo, lane
di vetro e di roccia, schiume di poliuretano espanso a celle aperte,
fibre di legno, feltri.
Essi sono caratterizzati da una struttura a celle aperte,
aperte anche sulla
superficie esterna, e comunicanti tra loro, con dimensioni tipiche dei
pori inferiori a 1 mm (<< delle lunghezze donda acustiche di
interesse).
Considerando le dimensioni fisiche dei pori, il materiale si comporta
rispetto alla propagazione del suono come un mezzo omogeneo in cui
si verifichino perdite viscose.
La maggior parte delle lane di vetro o minerali costituita da fibre il
cui diametro segue una distribuzione statistica con valore medio
intorno a 2-5 m ed compresa nellintervallo tra 1 e 10 m.
La densit indicativamente compresa tra 30 e 100 kg/m3.
Esempi di
materiali
fonoassorbenti
porosi:
Lana di roccia
Esempi di
materiali
fonoassorbenti
porosi:
Polipropilene
Esempi di
materiali
fonoassorbenti
porosi:
Pietradidiroccia
Terni
Lana
Esempi di
materiali
fonoassorbenti
porosi:
Poliuretano
Massa M
(aria del collo)
L
senza
volume V
Molla k
(aria)
con
f r=
c0
2
S
VL(1+0.8d)
Lastre di
cartongesso
fessurato
o forato
Crocker
(1975)
massa
molla
(pannello) (aria)
M
Onda riflessa
cavit
Onda incidente
Pannello
(impermeabile)
di superficie S
f r = 60
d
Md
non serve riempire la cavit pi del 60 %
Esempi di
materiali
fonoassorbenti:
Compensato
BASS TRAPS:
bass traps
funzionale
Diffusori acustici
PIRAMIDALI
A PIANI SFALSATI
CONVESSI
SCANALATI
Diffusori acustici
1 1
f1 = c + + B 2 cos2
s r
-1
1 1
f 2 = c + A2
s r
-1
p Diffusore rettangolare
Riduzione del livello di pressione sonora L causata dalla diffrazione (differenza tra il livello
ricevuto effettivamente ed il livello che si riceverebbe se il pannello fosse di estensione
infinita). La coppia di lati paralleli di lunghezza A definisce un pannello di larghezza B e di
lunghezza infinita (linee tratteggiate in Fig). Per questa striscia la riduzione di livello dipende
dalla lunghezza donda del suono incidente: di fatto diminuisce in media di ~ 3 dB al
raddoppiare della frequenza, annullandosi alla frequenza limite f1.
Alle frequenze maggiori di f1 la striscia si comporta come un pannello di estensione infinita
nelle due direzioni.
La considerazione della dimensione A finita comporta lesistenza di una seconda frequenza
limite f2.
Diffusori acustici
p Diffusore rettangolare
Per le frequenze pi alte della
maggiore tra le due frequenze
limite, il pannello si comporta
come se fosse di estensione
infinita.
Nellintervallo compreso tra
le due frequenze limite, la
riduzione di 3 dB/ottava.
Alle frequenze basse la
diffrazione
causa
di
unattenuazione che aumenta di
6 dB/ottava al diminuire della
frequenza.
p Diffusore curvo
Diffusori acustici
d/
Riduzione del livello causata dalla curvatura
di un pannello di dimensioni finite (Barron,
1993)
l curv = -10log 1 +
d
R cos
Diffusori di Schroeder
p Diffusori di Schroeder
superfici solide sagomate a greca, con
profondit massima proporzionale alla
lunghezza donda di progetto d,
con scanalature adiacenti, di larghezza
uguale ma con profondit diverse,
separate da setti sottili le cui estremit
esterne definiscono un piano di
riferimento.
Le fessure hanno, una larghezza w
minore della met della minima
lunghezza donda di interesse.
Scegliendo una idonea sequenza per
la profondit delle fessure possibile
controllare la diffusione della superficie
fessurata.
Diffusori di Schroeder
Diffusori acustici
p Diffusori di Schroeder a residui quadratici
Una sequenza di residui quadratici si ottiene scegliendo un numero primo N,
elevando al quadrato i numeri interi tra 0 (0 compreso) e N 1 e, infine, dividendo
ciascun elemento della sequenza dei quadrati per il numero primo N scelto. Il resto
di ciascuna divisione rappresenta la sequenza dei residui quadratici.
Come esempio si consideri il numero primo N = 11:
Sequenza dei numeri interi n 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sequenza dei quadrati n2
0 1 4 9 16 25 36 49 64 81 100
Sequenza dei residui sn
0 1 4 9 5 3 3 5 9 4 1
Proseguendo con le operazioni con interi maggiori di N (N compreso), la sequenza
si ripete ciclicamente.
Presentano propriet di assorbimento a larga banda: sono adatti per gli studi ma
non per le grandi sale perch assorbono troppa energia
Diffusori di Schroeder
p Diffusori
Schroeder
quadratici
di
residui
paragone
tra
il
diagramma
polare
dellampiezza
della
pressione
in
dB
misurato ed i valori
calcolati
per
un
diffusore in scala
ridotta progettato con
N = 17
DIFFRACTAL
FLUTTER FREE
OMNIFFUSOR
CORAL REEF