Phd Università degli studi del Molise Dir.med. Santobono-Pausilipon INDICAZIONI E SELEZIONE DEI PAZIENTI • LE PATOLOGIE PIU’ FREQUENTEMENTE TRATTATE: - Artrosi - Condropatie - Dolore articolare cronico da sovraccarico o da attrito - Borsiti - Sinoviti - Tendinopatie inserzionali - Calcificazioni bursali e tendinee PREPARAZIONE DEL PAZIENTE • Terapia infiltrativa: atto chirurgico-> STERILITA’ • Il rischio di flogosi settica articolare: 1 su 10000 • Preparare campo sterile, utilizzare materiale monouso, corretta disinfezione cutanea, preparazione degli operatori ANCA • Accesso su un piano sagittale paramediano con ago obliquo in senso sia cranio-caudale che caudo-craniale • Questo tipo di approccio risulta relativamente sicuro e privo di rischi per il paziente in quanto lontano dai vasi iliaci e dal nervo femorale • Si può posizionare l’ago sia nel recesso articolare sia nella rima articolare • L’iniezione del farmaco è lenta e la sua distribuzione va controllata con color-Doppler GINOCCHIO • Due sono gli accessi: - Laterale pararotuleo esterno con ago obliquo in senso latero-mediale con la punta che raggiungerà la cavità articolare in sede sotto-rotulea - Mediale alla superficie interna della rotula, circa secondo la linea mediana rotulea che nel caso di pz obesi o con grave artrosi femoro- rotulea rappresenta un accesso d’elezione; l’ago va in posizione ortogonale all’asse lungo dell’artocon l’apice dell’ago che raggiunge la cavità articolare in sede pararotulea mediale GINOCCHIO • È l’unica sede articolare in cui si può ritenere l’ecografica superflua, eccettuando la valutazione preliminare dell’articolazione e/o il caso di massivo versamento in cui ci si può avvalere della guida eco per una corretta evacuazione e l’abbinamento di un cortisonico a scopo antinfiammatorio, nonché (a distanza di qualche giorno) l’iniezione di acido ialuronico CAVIGLIA, PIEDE E AVANPIEDE • Scegliere l’accesso più diretto di volta in volta, evitando le strutture nobili regionali • La via della tibio-tarsica è sagittale anteriore con l’ago laterale rispetto al tendine dell’estensore comune delle dita in modo da evitare il fascio vascolo-nervoso tibiale anteriore • Nel trattamento di piede e avanpiede risulta indispensabile l’impiego di materiale più sottile e della guida ecografica I FARMACI • Raccolta anamnestica sia per eventuali allergie note, sia per i farmaci che il pz ha già in terapia, nonché per eventuali condizioni di insufficienza epatica e renale che alterano la farmacocinetica di alcuni farmaci • Sarebbero opportune 6-8h di digiuno senza però interrompere l’assunzione dei farmaci abituali • Le principali classi di farmaci utilizzate nelle infiltrazioni MSK arto inferiore: - Anestetici - Corticosteroidi - Acidi ialuronici ANESTETICI • LIDOCAINA: è la più frequentemente utilizzata, a metabolizzazione epatica, con emivita di circa 2h, la dose massima nell’adulto è 7mg/kg in 90 minuti • MEPIVACAINA: attività inferiore rispetto alla lidocaina, compensata da un più lento assorbimento • BUPIVACAINA: durata d’azione molto lunga (fino a 18-24h) Le principali indicazioni: per l’anestesia locale prima di altre procedure o per discriminare l’origine del dolore (es. iniezione a livello di una lesione ipoecogena per fare diagnosi di neuroma) CORTICOSTEROIDI • DEPOMEDROL • CELESTONE • CELESTONE CRONODOSE • KENACORT Indicazioni: infiammazioni acute e croniche (specie se associate a dolore) di articolazioni, tendini, borse sinoviali… Controindicazioni: lesioni cutanee nel sito d’accesso, terapia anticoagulante, artriti settiche, diabete mellito scompensato; negli atleti è considerato doping. ACIDO IALURONICO • L’AI ha proprietà viscoelastiche che permettono al liquido sinoviale di comportarsi come ammortizzatore durante i movimenti veloci e come lubrificante durante i movimenti lenti • La permanenza dell’AI esogeno in articolazione (viscosupplementazione) è breve (da 1 a 9 giorni), mentre la sua efficacia terapeutica può durare anche mesi (grazie anche alla viscoinduzione) • Indicazioni: pazienti atrosici sintomatici a qualsiasi dei 4 gradi della calssificazione di Kellgren e Lawrence • Timing: si consiglia la ripetizione non prima dei sei mesi, ma comunque correlandola alla clinica (ripresa del dolore) ACIDO IALURONICO: pro e contro