Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Ora rimaniamo in attesa della valutazione da parte della commissione di garanzia. Se dar esito positivo, inizieremo la raccolta di almeno 5000 firme per poter presentare poi la proposta di legge in assemblea legislativa. Vi ricordiamo che ancora possibile firmare la petizione online a supporto della raccolta firme cartacea.
ReggioINchieste, che realizza videodocumentari sullattualit reggiana, ha realizzato questa inchiesta dedicata al pressante problema delle antenne di telefonia mobile nella nostra citt. Ben 373 impianti, in costante aumento, con le compagnie telefoniche che la fan da padrone, non avendo il Comune adottato gli strumenti che gli permetterebbero di pianificare lo sviluppo delle reti. Tra interviste a semplici cittadini ed esperti del settore, il documentario si chiede anche perch, nonostante 12 mesi fa il Consiglio Comunale approv allunanimit la mozione di Reggio 5 Stelle, presentata da Matteo Olivieri, per la realizzazione di un piano comunale delle antenne di telefonia mobile, ad oggi tale piano non abbia ancora visto la luce, privando il Comune di uno strumento indispensabile per gestire e coordinare le richieste di nuove installazioni provenienti dai gestori telefonici. Tra gli intervistati anche il consigliere di Reggio 5 Stelle presso la Circoscrizione Sud, Alessandro Marmiroli, che illustra il punto di vista e il lavoro svolto dalla nostra lista assieme ai comitati civici. Rassegna stampa: 15 febbraio 2011, lapprovazione della nostra mozione per il piano antenne.
Il movimento N0 Tav ha lanciato una nuova manifestazione nazionale per sabato 25 febbraio in val Susa Una nuova manifestazione popolare contro la pi celebre grande opera inutile italiana, divoratrice di denaro pubblico e produttiva di un bel niente (devastazione del territorio a parte). Una manifestazione non solo per la val Susa ma soprattutto per il futuro di tutto il paese: contro tutte le grandi opere inutili per la liberazione dei no-tav arrestati per la difesa dei beni comuni contro la truffa del non cantiere alla Maddalena
Anche da Reggio saranno organizzati pullman per i partecipanti, si pu prenotare il proprio posto chiamando il 3479477096 o scrivendo ad aq16.laboratorio@gmail.com more info su: http://www.facebook.com/pages/NO-TAV-ReggioEmilia/150029698358660 - http://www.notav.info/
Tanto per non farsi mancare niente, al Consiglio della Circoscrizione Sud di venerd 17 febbraio, dopo le palazzine arrivato anche il centro commerciale. Si tratta dellormai famoso supermercato con annessi negozi che verr realizzato a Baragalla, tra la zona industriale e via Inghilterra. Famoso perch, di questo
Si tratta di una nuova, ennesima, colata di cemento alle porte di Reggio che presenta potenziali criticit per tutta la zona, a partire dal nuovo traffico di veicoli, camion e clienti, che si riverser su Coviolo e via Inghilterra, in prossimit della doppia rotonda con la Statale 63, gi ora oberata di traffico nelle ore di punta con code che spesso partono addirittura da Rivalta. Un altro centro commerciale affacciato su via Inghilterra dunque, che pi che un asse attrezzato assume sempre di pi la connotazione di asse commerciale, visto che in meno di cinque minuti al volante si potranno raggiungere comodamente ben tre centri: questo, il Meridiana e il Conad le Querce. Ulteriore aspetto critico la breve distanza della struttura dai condomini esistenti (in basso nella foto), tanto che, stando al progetto, da muro a muro vi saranno meno di 20 metri. Pochissimi, considerato che si tratta del lato posteriore del complesso, dove si verranno a trovare larea di scarico camion e le terminazioni dei vari impianti. Riteniamo quindi indispensabile che i progettisti studino soluzioni per garantire la tranquillit dei residenti, come barriere fonoassorbenti e barriere verdi. Questo nuovo centro commerciale va quindi ad aggiungersi ai vari Ariosto, Meridiana, Petali, Quinzio, le Querce e agli innumerevoli supermercati presenti in ogni quartiere (per restare in zona, a breve distanza esistono gi un Conad a Baragalla, una Coop e un Sigma alla Canalina e un altro Sigma a Rivalta). Sinceramente, non se ne avvertiva la mancanza. Verr mai il giorno in cui sar la campagna a sloggiare i palazzi? Nellattesa del miracolo, un altro po di terra finisce sotto le betoniere. Alessandro Marmiroli consigliere della Circoscrizione Sud Reggio 5 Stelle
Se verissimo che pagare le tasse e le imposte un dovere di buon cittadino, altrettanto vero che lo Stato non possa permettersi di abusare della pazienza degli italiani e della buona fede di chi sempre ha rispettato gli obblighi di una corretta vita in comunit. La notizia che la Rai richieda indistintamente a tutte le attivit economiche produttive e professionali il pagamento del canone anche per Pc, Tablet e smartphone perch POTENZIALMENTE in grado di accedere alle trasmissioni radio e tv suona proprio come un abuso. Mentre radio e televisore sono concepiti proprio per vedere e ascoltare le trasmissioni Rai, e non solo, pc, tablet e smartphone sono strumenti di lavoro e comunicazione - spesso irrinunciabili. del tutto pretestuoso pretendere il pagamento di un canone extra per gli studi medici, i professionisti, i negozianti che abbiano un accesso ad internet. I computer di cui si dotano professionisti e aziende non sono concepiti per la ricezione di trasmissioni radiotelevisive, ma bens per supporto nell'organizzazione del lavoro, nell'adempimento delle prestazioni lavorative, nella comunicazione e formazione. La rete un sistema libero: se la Rai vuole far pagare l'accesso ai propri contenuti via web, lo faccia on demand, con username e password. Abbiamo gi pronta una risoluzione che abbiamo depositato oggi: chiederemo al Presidente Vasco Errani che si faccia portatore presso il Governo, in sede di Conferenza Stato-Regioni della volont dei cittadini emiliano-romagnoli di non sottostare a questa gabella, che riteniamo ingiustificata. L'iniziativa della Rai in contrasto con gli obiettivi dell'agenda digitale e gli sforzi che stanno mettendo in atto le Regioni ed il Governo per rilanciare la competitivit delle aziende in forte crisi. La normativa che regola nel nostro Paese il pagamento del canone RAI arcaica, risale ad un Regio Decreto Legge del 1938...
Parte anche a Reggio Emilia la campagna di Obbedienza civile, lanciata dal comitato Acqua Bene Comune, per chiedere al gestore dei servizi idrici (Iren) di applicare lesito del referendum del 12 e 13 giugno ed eliminare dalla bolletta dellacqua la quota che
Qualche giorno fa il controsoffitto di una scuola di Vergato crollato. Solo per una fortuita e fortunosa coincidenza i bambini non erano in aula. Siamo andati vicini alla tragedia, ma sembra che le istituzioni non siano contente fino a che non accade: questa volta il fato ha evitato che oggi scorressero lacrime, ma ci non ci esime dal cercare le responsabilit e, soprattutto, dall'impegnarci per evitare che avvenimenti simili si ripetano. Abbiamo il documento che certifica di un controllo tecnico di qualche giorno prima del crollo, 9 febbraio 2012, che recitava: 'NON SI RAVVEDONO PERICOLI'. LEGGI IL DOCUMENTO Il controllo era stato richiesto dalle mamme, preoccupate per le infiltrazioni d'acqua che raffreddavano e rendevano umido l'ambiente. Invece, dopo il sopralluogo, il rapporto recita, come unica raccomandazione, di arieggiare il locale... Il documento firmato dal Responsabile dei Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune, dopo una visita congiunta con l'Assessore alla Pubblica Istruzione, la Vice Capo d'Istituto e il Responsabile Squadra Esterna Manutenzioni. Ora ci sono cinque vani dichiarati inagibili, e i bambini fanno lezione in palestra. Abbiamo presentato un'interrogazione in Regione perch l'inconcepibile superficialit con cui sono state effettuate quelle verifiche hanno esposto ad un rischio mortale gli alunni. I genitori, ovviamente hanno presentato denuncia ai Carabinieri. Dal nostro canto vogliamo sapere se la Regione ritenga che il Comune di Vergato abbia le competenze tecniche per garantire i controlli di cui responsabile, e cosa si stia facendo per le altre scuole del territorio. Il caso, infatti, potrebbe non essere isolato ed necessario procedere ad una serie di controlli puntuali e seri che garantiscano agli studenti la massima serenit. ANDREA DEFRANCESCHI
Ci chiamavano qualunquisti
Source: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2012/02/-unanno-fa-proponemmo.html By Giovanni Favia on February 23rd, 2012
Un anno fa proponemmo, in un articolo inserito nella nostra legge anti-mafie (leggila per intero sul BUR: http://www.beppegrillo.it/ listeciviche/liste/emiliaromagna/bollettinoBUR56.pdf), questo: Art. 11 Iniziative utili ad anticipare i crediti dei fornitori 1. La Regione, a dimostrazione di una particolare sensibilit per la salute finanziaria dei propri fornitori e dei fornitori delle Amministrazioni pubbliche, di cui all'art. 9 comma 1, per evitare esposizioni finanziarie che possano favorire infiltrazioni criminali, attraverso lo strumento del credito proveniente da riciclaggio di denaro, promuove appositi accordi per favorire le anticipazioni
dei crediti dei fornitori e la riduzione dei costi, prodotti dalle stesse, con gli istituti di credito e con le aziende e le societ di intermediazione certificazione del debito. 2. A tal fine la Regione istituisce un fondo regionale di garanzia, la cui gestione curata dalla struttura regionale competente in materia di bilancio e definisce un'apposita certificazione del credito da fornitura nonch la relativa classificazione per dare maggiore certezza agli operatori bancari e di intermediazione finanziaria. 3. La Giunta regionale definir con apposito atto, da emanarsi entro 120 giorni dalla pubblicazione della presente legge, la finanziaria, rendendo obbligatoria la
L'idea di una nomina a Virginio Merola Sindaco Metropolitano? E chi l'ha votato? La soluzione prospettata dalle gerarchie PD non un'abolizione della Provincia, ma un mal riuscito 'restyling'. Praticamente gli cambieranno nome, e spazzeranno via le opposizioni e il voto democratico. Una conferenza dei Sindaci, soprattutto in EmiliaRomagna, sar un'assise di rappresentanti del PD. Quella che ha in testa il Partito la brutta copia della Provincia di adesso, di cui i cittadini nemmeno potranno scegliere il Presidente. La soluzione peggio del buco. L'idea giusta era quella di suddividere
dotazione finanziaria del fondo sufficiente a coprire gli oneri derivanti dagli accordi di cui al comma 1, i criteri e le modalit di utilizzo delle risorse del fondo per gli interventi di anticipazione dei crediti dei fornitori.
Abbiamo bloccato il Progetto di Legge sulla caccia: stato ritirato in Commissione, proprio ieri, dal relatore. Come abbiamo fatto? Mercoled sera avevamo protocollato l'istanza di questione pregiudiziale di costituzionalit ai sensi dell'articolo 74 del Regolamento interno, coordinato con l'articolo 29, comma 10 (suona difficile, ma non lo ). Eravamo certi che il Progetto di Legge non fosse costituzionale, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato una Legge analoga della Regione Abruzzo. Per quale motivo? Non si fa il calendario venatorio con un Progetto di Legge, ma con un Atto amministrativo. E' stata quindi smentita la teoria dell'assessore Tiberio Rabboni, che sosteneva il Progetto di Legge idoneo e costituzionale. Perch ricorrevano al PdL? Perch cos le associazioni ambientaliste non avrebbero potuto impugnarlo. E' un trucco da bisca, un sotterfugio. Lo abbiamo smascherato, e siamo contenti che ora si possa procedere a stilare un calendario venatorio con un atto deliberatorio che, eventualmente, potr essere impugnato dalle associazioni ambientaliste. ANDREA DEFRANCESCHI
Sprechiamo la neve
Source: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2012/02/ sprechiamo-la-neve.html By Giovanni Favia on February 23rd, 2012
Ieri in Aula abbiamo tentato di razionalizzare la montagna di neve caduta, in queste settimane, sul nostro territorio. La nostra proposta stata bocciata. Il sottoscritto consigliere premesso che le nevicate che hanno investito la Regione Emilia-Romagna nei primi giorni di Febbraio 2012 sono state particolarmente abbondanti; la neve asportata dalle strade viene accumulata generalmente alla periferia delle citt, o ai bordi delle strade; tenuto conto che le riserve d'acqua e gli acquedotti regionali, prima delle nevicate, avevano accusato scarsit di acqua, al limite del rischio-siccit; considerato che lo scioglimento delle nevi, se ben irreggimentato, potrebbe contribuire alla ricarica delle riserve idriche regionali; lo scioglimento delle nevi, se mal irreggimentato, potrebbe creare problemi al sistema idrico ed alla portata dei corsi d'acqua, creando un'emergenza altrettanto preoccupante; impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente a ad intervenire urgentemente, di concerto con gli enti locali, affinch la neve raccolta in seguito alle recenti nevicate venga accumulata su terreni non impermeabilizzati e localizzati in zone di ricarica di falda, come individuati dai relativi PTCP delle singole province, affinch possa attivarsi un ciclo virtuoso di riciclo delle acque. Bologna, 15.02.2012 ll Consigliere (Giovanni Favia)
Come MoVimento 5 Stelle ci siamo attivati per Gazzata in maniera decisiva ottenendo la chiusura definitiva e il ripristino dello stato ante-operam della zona su cui sorgeva il pozzo di ricerca idrocarburi Gazzata1, a differenza di tutti gli altri gruppi Consiliari e non, attivi sul territorio Sammartinese. Che lAmministrazione Comunale si ricordi di Gazzata solo quando ci sono le elezioni un dato di fatto: n sullargomento pozzo, n sullargomento biogas si cercato di coinvolgere gli abitanti di Gazzata rendendoli partecipi di quello che succede nel campo di fianco a casa. Ognuno tragga le sue conclusioni. Sullargomento biogas, noi pensiamoche siaeticamente mostruosocoltivare terra agricola esclusivamente per produrre maische andr a fermentare in un impianto biogas, quando questa terra si potrebbe usare per produzioni agricole destinate allalimentazione umana, a maggior ragione se si pensa che la Comunit Europea prevede una crisi alimentare in Europa nei prossimi 10-15 anni. Gli impianti a biogas devono essere di piccole dimensioni in autoproduzione con scarti delle aziende e non con colture dedicate, solo per prendere incentivi pubblici, cio tasse dei cittadini. Prendiamo atto della risposta dellAssessore Casarini, che equivale ad una DICHIARAZIONE DI IMPOTENZA da parte del comune di San Martino In Rio sull intera vicenda, che ha visto il rilascio del Permesso di Costruire per un impianto biogas alla ditta Sammartein biogas s.a.a.r.l. Certo che Casarini stesso NON HA ritenuto opportuno informare preventivamente la popolazione di Gazzata, sulla costruzione di un impianto Biogas a Gazzata, POTENZIALMENTE PERICOLOSO per larea circostante. Sullargomento, il MoVimento 5 Stelle ha gi presetato uninterrogazione a risposta scritta alla Regione Emilia Romagna
Al Signor Sindaco AllAssessore competente Interrogazione in merito agli allagamenti che si verificano ciclicamente in via Rivone Premesso che: - In via Rivone, lato nord, in svariate abitazioni si verificano ciclicamente, anche pi volte allanno, allagamenti dovuti in parte alle abbondanti precipitazioni atmosferiche e molto probabilmente anche al difettoso sistema fognario e che questi eventi si protraggono ormai da decine danni, con particolare intensificazione negli ultimi; Considerato che: - Detti allagamenti procurano danni alle abitazioni ed ai beni degli abitanti della suddetta zona e/o rendono comunque inservibile il piano terra od il seminterrato a causa del timore che si possano presentare questi eventi, di per s imprevedibili; - LAmministrazione pubblica ha svolto lavori di manutenzione straordinaria per ovviare alla problematica sopraesposta, senza peraltro giungere ad una soluzione del problema; Linterrogante chiede al Sindaco ed alla Giunta: - A cosa sono dovuti questi allagamenti; - Cosa si ripromette di fare lAmministrazione pubblica per risolvere definitivamente una problematica che provoca un marcato disagio ed ha un costo economico non trascurabile per una parte significativa della cittadinanza. Il Consigliere Alessandro Bussetti
Presso la Segreteria Comunale depositato, dal 08 febbraio 2012 al 09 marzo 2012, il progetto urbanistico di variante essenziale al piano particolareggiato di iniziativa privata denominatoP.P.8 in ZONA OMOGENEA C RESIDENZIALE DI ESPANSIONE, localizzato a nord-est del locale centro abitato, in prossimit delle strade comunali via Carpi e via M. Biagi, complessivamente esteso ad una superficie territoriale ST di mq. 13.283, presentato dalla DittaAMBIENTE QUALITA S.R.L. in qualit di proprietaria e soggetto attuatore dellintervento.
Dopo lultima riunione della lista civica, stato redatto un sunto dellincontro per aggiornare gli assenti. Poi, rileggendolo, abbiam pensato che sarebbe potuto esser dinteresse anche per altre persone che ci seguono ed abbiam scelto quindi di postarlo sul blog. E scritto in maniera informale, ma non credo vi fermerete alla forma, perci, in attesa di vedervi alla prossima riunione.buona lettura! Come tutti i nostri incontri, anche questo stato molto conviviale, perci buona parte del tempo stato impiegato nel piacere di conversare e confrontarsi su argomenti importanti per il comune
Mafia. Le mani sul Nord presentazione del libro a Santa Vittoria di Gualtieri
Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/02/mafia-le-mani-sul-nord%E2%80%93-presentazione-del-libro-a-santa-vittoria-di-gualtieri/ By Olivia Ardioli on February 23rd, 2012
Venerd 24 febbraio presso Sala Civica Santa Vittoria di Gualtieri (RE) MAFIA. LE MANI SUL NORD di Sara Di Antonio Interverr Enrico Bini ore 20.00 BUFFET CON LAUTORE ore 21.00 PRESENTAZIONE DEL LIBRO E nata a Santa Vittoria di Gualtieri la Rete di Cittadinanza Attiva, un gruppo di cittadini di diverse et e orientamenti culturali, lavoratori e studenti, che intendono impegnarsi nel proprio territorio per promuovere la cultura dei doveri e non solo dei diritti, la responsabilit personale verso la propria comunit e azioni concrete di cittadinanza attiva. Il primo appuntamento in programma focalizzato sul tema della legalit. Venerd 24 febbraio 2012, alle ore 21 presso la Sala Civica di Santa Vittoria in programma la presentazione del libro di Sara Di Antonio Mafia. Le mani sul nord. Oltre allautrice del libro, parteciper allincontro anche il presidente della Camera di Commercio di Reggio EmiliaEnrico Bini.
Si chiama Frutti da favola ed gi attivo nei comuni di Bologna, Modena, Sassuolo e Carpi, ma in rapida crescita e mira a sbarcare anche a Reggio Emilia e provincia. Il sito combina lidea dello shopping online con il rispetto per lambiente e le produzioni locali a km 0, consentendo allutente di acquistare frutta, verdura e altri generi alimentari direttamente dal produttore e riceverli a casa propria senza spese di spedizione.
A Legambiente risultavano 5,2 milioni di alloggi vuoti nel 2009 solo nelle grandi citt, che rappresentano 1,2 milioni di alloggi in pi rispetto a quelli edificati nel decennio precedente. Unassurdit di portata galattica, ma rispetto alla quale non facile trovare dati aggiornati. Non esiste un censimento degli edifici abbandonati. Il sito Impossible Living prova a crearelo sul web. Raccoglie le segnalazioni degli utenti in una mappa che vuole essere non solo italiana ma addirittura mondiale. Si appena arricchito di unapplicazione gratuita per iPhone. E nato da poco ma ha gi un database con centinaia di edifici vuoti. E che edifici. Ci sono anche gli scatoloni di cemento privi di qualsiasi personalit nelle periferie urbane, ma la mappa ricca di alloggi in centro citt, ville con giardino, stabili depoca. Rovistando un po nel sito: archeologia industriale nel cuore di Milano, qui sotto lex Borletti di piazza Carlo Irnerio 18, una bellissima architettura dei primi decenni del Novecento. Un esempio di quello che esiste gi e che sprecato mentre si continua a costruire ex novo.
In unintervista a Wired Italia i fondatori di Impossible Living, Daniela Galvani e AndreaSesta, dicono che stanno cercando un modo per dare un futuro a tutto il bendidio inutilizzato di cui piena lItalia: Si potrebbero cercare i proprietari e stabilire degli accordi per organizzare mostre temporanee, centri ricreativi, concerti.
Nel 1998 viene inaugurata la Banca Centrale Europea BCE che, su indicazione della banca centrale tedesca Bundesbank che il maggiore azionista, avr come scopo principale il controllo dellinflazione: lobiettivo della BCE quello di mantenere linflazione annua intorno al 2% per tutti i paesi delleurozona, ignorando tutte le differenze produttive, economiche e di spesa che esistono gi fra i vari stati. I paesi delleurozona si adeguano, tutti tranne la Germania che dal 2000 al 2007 mantiene uninflazione media pi bassa dellobiettivo della BCE (1,6%), senza che questultima faccia mai notare ai proprietari tedeschi che avere uninflazione pi bassa del target fissato in un contesto di unificazione monetaria pu creare scompensi macroeconomici immensi e risulta un comportamento scorretto nei confronti dei paesi alleati. Nello stesso periodo infatti linflazione media dellIrlanda (3,4%), Grecia (3,2%), Spagna (3,1%), Portogallo (2,9%) risulta pi alta. LItalia (2,1%) si mantiene invece abbastanza aderente al vincolo europeo, ma questa costante divaricazione dellandamento dei prezzi al consumo fra la Germania e i paesi PIIGS sar fondamentale per la nascita di quegli squilibri macroeconomici che stanno portando al collasso lintero sistema delleurozona. Nel 2002 viene introdotto leuro e la Germania entra a piedi uniti nel mercato unico, avendo gi attuato in pratica una politica di svalutazione competitiva interna sui prezzi e sul lavoro (precarizzazione del lavoro, riduzione dei salari, minaccia di disoccupazione, aumento delle disuguaglianze sociali) che la mette in una posizione di netto vantaggio rispetto agli altri paesi (alla faccia dei sani principi comunitari di sussidiariet e collaborazione). La forbice dei prezzi continua ad aumentare e questo rende pi agevoli e convenienti le esportazioni tedesche nei paesi PIIGS, ma allo stesso tempo rende pi complicato esportare in Germania per i paesi della periferia perch i prezzi dei loro prodotti risultano abbastanza alti e impraticabili per i consumatori tedeschi. Come si vede nel grafico sotto i paesi che hanno un differenziale dei prezzi maggiore con la Germania sono anche gli stessi che tendono ad indebitarsi pi velocemente, perch importano molto dalla Germania ed esportano poco ai tedeschi.
Le banche tedesche che hanno accumulato un surplus di riserve, tramite le esportazioni del settore imprenditoriale, investono nei paesi e nelle banche dei PIIGS per sostenere i consumi e accelerare i processi di indebitamento privato. A differenza di quello che molti continuano ancora a ripetere il problema del
Ma unaltra stupidaggine che viene spesso ripetuta da politici ed economisti di regime (ribadiamo sia di destra che di sinistra che di centro, per par conditio) che la Germania ha potuto creare questi enormi surplus delle esportazioni perch riuscita a penetrare nei mercati dei paesi emergenti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e in Cina in particolare. Ma se esaminiamo la tabella sotto vediamo che la situazione ben diversa da ci che ci raccontano: dal 1999 al 2007 il maggiore incremento delle esportazioni di beni avvenuto verso i paesi europei (66%, di cui il 32% solo nei paesi PIIGS), mentre il saldo fra esportazioni e importazioni nei paesi BRICS diminuito del -2% (di cui il -8% per la Cina, che esporta in Germania pi di quello che importa).
La storia dei paesi spendaccioni quindi falsa e infondata, perch i dati dicono esattamente unaltra cosa: quasi tutti gli stati PIIGS hanno adottato politiche di spesa pubblica virtuosa, mentre il vero problema stato il credito privato gonfiato artificialmente dalle banche locali sostenute da lontano dai colossi tedeschi della finanza (Deutsche Bank e Commerzbank). Il sistema macroeconomico sbilanciato delleurozona stato quindi corrotto sia in modo strutturale che finanziario dallatteggiamento competitivo e aggressivo della Germania e ora la stessa Germania chiede agli stati di fare quei sacrifici di austerit che in verit sono gi stati fatti durante questi lunghi 10 anni: mentre niente dice la Germania sul vero dilemma delleurozona, costituito dagli squilibri commerciali degli scambi, dai differenziali del regime dei prezzi, dalla diversa competitivit produttiva, perch questo metterebbe in discussione proprio il modo in cui si sono formati gli alti volumi delle esportazioni tedesche. Ovviamente esistono anche casi limite, come quello del governo greco che nel 2009 trucc i dati del bilancio pubblico per rientrare nei parametri richiesti dallUnione Europea, ma questo stratagemma fu applicato grazie al supporto di uno dei grandi creditori internazionali del debito pubblico greco come Goldman Sachs, con la tacita approvazione a distanza sia della BCE che delle istituzioni europee, che pur sapendo bene quello che stava accadendo in Grecia, non avevano alcuna intenzione di interrompere il carosello impazzito dei flussi finanziari e commerciali nelleurozona, tanto cari alla Germania. Tutti hanno cercato di nascondere sotto il tappeto la polvere, convinti che quella stessa polvere non sarebbe mai uscita allo scoperto. Anche perch, quando il marcio ritorna a galla, la soluzione viene sempre trovata rapidamente dai tecnocrati e dagli operatori finanziari che sono stati i veri artefici del disastro: scaricare a valle sul popolo tutti gli errori e le inefficienze che sono state create a monte del sistema. La colpa del popolo spendaccione e non del banchiere o governante che ha consentito ai cittadini di indebitarsi oltre i limiti della decenza e della logica. E il popolo intero deve ripagare centesimo dopo centesimo, con tasse e tagli allo stato sociale, i debiti contratti da una parte minima dei suoi stessi concittadini. Ma torniamo di nuovo ai dati, ai fatti, che erano noti da tempo e sotto gli occhi di tutti. Se indichiamo con il termine produttivit totale dei fattori il rapporto tra il valore di mercato di ci che si produce e il valore di mercato dei fattori produttivi impiegati, ossia capitale umano, capitale fisico (ammortamenti e nuovi investimenti), energia, materie prime e intermedie, importazioni, vediamo ancora una volta che i differenziali di prezzi e salari prima descritti hanno creato uno squilibrio sempre pi marcato fra paesi della periferia come Spagna e Italia e i paesi del centro come la Francia e la Germania (guarda grafico sotto, dove la forbice inizia come sempre ad allargarsi dopo il 1997), senza che nessuno nelle varie commissioni o vertici europei abbia mai alzato un dito o detto una parola per ripristinare un contesto pi equilibrato delle efficienze produttive e delle condizioni di
Nel grafico sotto vediamo ancora meglio e in modo immediato come la crescita dei saldi commerciali netti (esportazioni meno importazioni di beni) della Germania sia sempre stata superiore nei paesi delleurozona rispetto a tutti gli altri paesi del mondo (BRICS, Unione Europea non euro, Stati Uniti e altro). Ci significa evidentemente che i saldi commerciali tedeschi verso i paesi delleurozona negli ultimi 10 anni sono stati sempre maggiori del 50% rispetto al totale.
Nello specifico, il confronto bilaterale fra i bilanci commerciali di Germania e Cina vede sempre i tedeschi in deficit rispetto ai cinesi, perch se vero che i volumi di esportazioni sono aumentati nel tempo, anche vero che le importazioni dalla Cina hanno avuto un tasso di crescita maggiore: come ripete spesso il professore Bagnai, in una verifica seria i flussi della bilancia dei pagamenti vanno visti sempre esaminando i dati nel complesso e non prendendo soltanto un valore di flusso come riferimento (ovvero dire che le esportazioni tedesche verso la Cina sono cresciute non significa niente, se non guardiamo pure nello stesso periodo cosa accaduto alle importazioni di prodotti cinesi in Germania, perch dal saldo finanziario fra entrate e uscite monetarie che si pu capire la reale efficacia e convenienza di una certa scelta commerciale o strategia economica).
Se entriamo ancora di pi nel dettaglio (vedi tabella sotto), notiamo che anno dopo anno il saldo commerciale della Germania verso i paesi dellarea euro stato superiore rispetto al resto del mondo (non euro area), per un semplice motivo: la Germania esportava molto nei paesi PIIGS ma importava poco i loro prodotti (per la gi citata forbice dei prezzi, che rendeva poco appetibili e molto costosi per i consumatori tedeschi i prodotti di paesi in cui linflazione era considerevolmente pi alta). Se esaminiamo soltanto la colonna delle esportazioni, vedremo che verso il resto del mondo le esportazioni tedesche sono state sempre maggiori in valori assoluti rispetto alle esportazioni nelleurozona, ma se verifichiamo la colonna delle importazioni vedremo nei dati quello che sappiamo gi nei fatti: la Germania importava dal resto del mondo molto di pi in proporzione di quello che importava dai paesi delleurozona, quindi la parte maggiore del suo surplus commerciale si formava sempre a danno degli altri stati dellarea euro.
A questo punto risulta abbastanza chiaro il motivo per cui la Germania non mai stato la locomotiva delleurozona, ma si sempre configurata come un pesante rimorchio per tutti i paesi PIIGS, dato che riuscita ad espandere la sua economia soprattutto grazie ai surplus accumulati in Europa, mentre nel resto del mondo i suoi dati di performance sono stati molto modesti. A differenza invece della Cina, che una vera locomotiva per la sua area perch risulta quasi sempre in deficit commerciale con i paesi limitrofi e accumula i suoi enormi surplus con il resto del mondo, facendo da volano per un intero continente: quindi paragonare la Germania alla Cina fuorviante e sbagliato, perch la Cina consente lo sviluppo delle economie dei paesi confinanti e non li soffoca o li indebita come ha fatto la Germania in tutti questi anni con i paesi della periferia europea. Dopo questa analisi, unita alla descrizione del meccanismo di funzionamento del sistema di regolamento dei pagamenti TARGET2, diventa ancora pi evidente il modo in cui la Germania riuscita ad imporre il suo disegno e a perseguire i suoi interessi a danno di tutti gli altri presunti alleati europei: vantaggio competitivo sleale sui prezzi e i salari, banca centrale BCE compiacente, istituzioni europee assenti, subdolo incoraggiamento ad utilizzare lo strumento del debito illimitato per acquistare prodotti tedeschi. E ora che questo sistema perverso andato in frantumi, la Germania reclama lausterit e il rigore nella gestione dei bilanci pubblici (vedi assurda imposizione dellaccordo intergovernativo Fiscal Compact) come unica via di uscita dal disastro, deviando lattenzione dal vero nocciolo duro della questione europea che come invece abbiamo gi visto lo squilibrio e lo sbilanciamento macroeconomico. Ma come? Verrebbe da chiedersi, prima i tedeschi consentono a italiani, portoghesi, irlandesi, spagnoli e greci di indebitarsi, invitandoli palesemente a sfruttare la convenienza del regime dei bassi interessi che regnava nellarea delleurozona, e ora chiedono a quegli stessi popoli di svenarsi per ripagare un debito che stato contratto in modo illecito e truffaldino? Questo sarebbe un
10