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April 26th, 2012

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Reggio 5 Stelle News


Stipendi manager IREN, con assemblea di maggio si fa sul serio?
Source: http://www.reggio5stelle.it/2012/04/19/stipendi-manager-irencon-assemblea-di-maggio-si-fa-sul-serio/ By Matteo Olivieri on April 26th, 2012

LAssemblea ordinaria di Iren S.p.A. convocata per il 14 maggio 2012, in prima convocazione, e per il 21 maggio 2012 in seconda convocazione; si interroga il Sindaco e la Giunta per conoscere i seguenti: se e come i rappresentanti dellAmministrazione presso lAssemblea dei Soci di maggio intendono avanzare richiesta di riduzione degli emolumenti percepiti dai manager IREN, in quale forma e in quale misura. In quale forma verranno resi noti al Consiglio comunale di Reggio Emilia e degli altri Comuni soci del Patto Ex Ena le eventuali riduzioni di stipendio dei manager IREN.

Ormai si sprecano le espressioni del Consiglio Comunale reggiano a favore di una riduzione degli stipendi dei manager IREN. La battaglia stata cavalcata di recente anche dai Sindaci reggiani, soci nel Patto ex Ena di IREN. Proprio i Sindaci saranno protagonisti dellAssemblea dei Soci, convocata per il 14 e il 21 maggio. Allordine del giorno vi sono diversi punti, nessuno specifico per i compensi dei manager, ma siamo sicuri che i novelli giacobini troveranno modi e tempi per avanzare le numerose richieste di sobriet nei compensi di Bazzano Viero & co. Per questo motivo interroghiamo il Sindaco Delrio su come intenda portare avanti le richieste della citt, e come intenda informare il Consiglio Comunale dei risultati ottenuti. Al Signor Sindaco, AllAssessore Competente Reggio Emilia, 17 aprile 2012 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Premesse le ripetute espressioni del Consiglio Comunale di Reggio Emilia a favore di un contenimento prima e di una riduzione poi dei compensi dei manager IREN; Vista

Riqualificazione dei musei civici: il Comune ascolti i cittadini!


Source: http://www.reggio5stelle.it/2012/04/24/riqualificazione-deimusei-civici-il-comune-ascolti-i-cittadini/ By Davide Valeriani on April 26th, 2012

In questi giorni stiamo assistendo allennesimo schiaffo in faccia a democrazia e partecipazione da parte dellamministrazione comunale di Reggio Emilia. Questa volta il motivo del contendere il mastodontico progetto di riqualificazione dei musei civici firmato Italo Rota, che dimostra come lamministrazione sia pi interessata alle grandi firme, come avvenuto con Calatrava, che ai reali interessi dei cittadini. Un progetto di riqualificazione di oltre 3 milioni di euro di soldi pubblici, di cui 660.000 euro spesi per delle installazioni a forma di fungo. Uno spreco di denaro pubblico che va ad aggravare ulteriormente le gi vuote casse comunali. In
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April 26th, 2012

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By Matteo Olivieri on April 26th, 2012

materia, il Movimento 5 Stelle dar battaglia, coordinandosi con tutti gli onesti cittadini che si sono attivati sulla questione. Da qualche mese stato approvato il bilancio 2012, che ha visto un inasprimento della pressione fiscale, con metodi non equi (chi ha di pi paga come chi ha meno), e i tagli a numerosi servizi, tra cui il sociale e il welfare, la partecipazione (circoscrizioni) e i servizi educativi; il tutto giustificato dalla riduzione dei trasferimenti statali imposti dal governo. Tuttavia, come vediamo, numerosi sono gli sprechi che questamministrazione si rifiuta di tagliare e si ostina a ripetere, episodi in cui si continua ad ignorare il volere dei cittadini.Un altro caso eclatante: qualche mese fa oltre 1000 reggiani firmarono una mozione di iniziativa popolare per chiedere di ridurre il numero di assessori e destinare quei fondi agli asili. Il consiglio comunale neanche lha voluta discutere, rinviandone la discussione pi volte, e luned saltato il numero legale alla nostra richiesta di anticipare la discussione di questa mozione. Unamministrazione pubblica che non gestisce con parsimonia e oculatezza i fondi pubblici, specie in questo momento di grave crisi economica a cui sono richiesti numerosi sacrifici ai cittadini, non merita di governare la nostra citt e dovrebbe dimettersi allistante.

Stazione TAV lievitata: video di denuncia


Source: http://www.reggio5stelle.it/2012/04/20/stazione-tav-lievitatavideo-di-denuncia/ By Matteo Olivieri on April 26th, 2012

Il sito dinformazione studentesco Corto Circuito ha realizzato uno splendido reportage sui costi della stazione Mediopadana di Reggio. Preziose testimonianze di addetti ai lavori che spiegano il lievitare dellimpegno finanziario per unopera di dubbia utilit. Buona visione e viva questi ragazzi!

Quando lAssessore Ferrari pronuncia le parole Quanto costruire, come costruire, sia sul piano residenziale, sia su quello commerciale,sia su quello dei servizi, riferito al Parco Ottavi, un brivido freddo corre lungo la schiena dei reggiani. Ormai persi decine di ettari di campagna, il vero Parco che da 2 mila anni arricchisce le nostre terre, rimane un immensa area verde che sola pu avere dignit urbanistica nella citt del cemento vuoto e fine a se stesso. Quello che pochi sanno che il privato ha sempre sostenuto di tasca propria la cura del verde, affidando ad una coop sociale altamente specializzata la manutenzione di alberi, aiuole, con un esperimento unico in citt, quello della gestione ecocompatibile. Con metodi biodinamici e rispettosi di ogni aspetto naturale, si sono ridotti a zero i consumi di sostanze chimiche, il diserbo nei vialetti si fa con il calore, i prati sono lasciati ad un ciclo naturale che li rende un unicum di biodiversit. E pochi sanno che il Comune, che ora dovrebbe subentrare alla gestione di quel parco, non ha i soldi per curarlo. Questo pi volte emerso in Circoscrizione Ovest, dove 5 Stelle ha ripetutamente interrogato in merito al futuro di Parco Ottavi, ricevendo risposte chiare: al momento del passaggio di consegne il Comune non avr un euro per mantenere questa importante area verde. Stiamo parlando di decine di ettari in un equilibrio delicato, e la gestione attraverso il volontariato pu solo dare un supporto minimo: ci vogliono professionisti per curare ecosistemi delicati come il prato a crescita libera in alcune stagioni, ambienti acquatici, essenze arboree che se mal gestite diventerebbero un costo eccessivo in futuro. Per questo solo la dignit di chi oggi ci abita che deve guidare lAmministrazione verso scelte rapide, moderate e che garantiscano agli abitanti i servizi minimi. Per il momento ci sono solo dei costosissimi cassonetti interrati a servire larea, e ci si chiede a cosa servano dei cassonetti interrati con tutto quello spazio: non erano adatti a zone densamente abitate? Immaginare, in questa congiuntura, un nuovo disegno di calcestruzzo per Parco Ottavi, significa inevitabilmente cadere nella logica dei piccoli lotti che ha massacrato le Acque Chiare. Infatti lesperimento del grande lotto gi fallito, Ferrari dovrebbe saperlo.

Parco Ottavi, da salvare c solo il verde biodinamico e la dignit di chi ci abita


Source: http://www.reggio5stelle.it/2012/04/23/parco-ottavi-da-salvare-c %E2%80%99e-solo-il-verde-biodinamico-e-la-dignita-di-chi-ci-abita/

April 26th, 2012

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Bilancio di Previsione 2012 di Guastalla. Continua a non esserci: si naviga a vista.


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/bilancio-diprevisione-2012-di-guastalla-continua-a-non-esserci-si-naviga-a-vista/ By Davide Zanichelli on April 26th, 2012

Fatto sta.questinterpellanza verr discussa anche in Consiglio Comunale il 26 Aprile. Speriamo che lamministrazione non fugga di nuovo. nota: alla riga 11 della risposta Ci significa che la predisposizione del bilancio di un Ente oggi potrebbe basarsi soltanto su delle stime. Il bilancio di previsione si basa PER FORZA su delle stime!!! E voi, che ne pensate?

Programma a 5 Stelle: Beppe Grillo dalle piazze


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/programma-a-5-stellebeppe-grillo-dalle-piazze/ By Elisa Pizzi on April 26th, 2012

Si chiama bilancio di PREVISIONE. E si fa in previsione. A Guastalla evidentemente no. A Guastalla, il bilancio di previsione 2012 deve ancora arrivare. E non vedr la luce sicuramente prima di Maggio (o chiss, pure Giugno) a differenza di altri comuni, come Casalgrande, Correggio, Montecchio, Sassuoloecc (altri comuni hanno addirittura gi messo on line unindicazione sul pagamento dell IMU. A Guastalla invece NIENTE.) A Marzo chiedemmo conto allamministrazione e allassessore al Bilancio Manfredotti di questo ritardo (forse impegnato con i molteplici incarichi che ricopre contemporaneamente? assessore, consigliere comunale, consigliere provinciale .tutto contemporaneamente!!!) Diamo atto positivamente che almeno abbiamo ricevuto (inaspettatamente) questa risposta che arrivata una decina di giorni fa che spiega la situazione. Eccola:

Il Blog della Lista Civica 5 Stelle Guastalla Liberata uno spazio aperto a vostra disposizione, creato per confrontarsi direttamente. L'immediatezza della pubblicazione dei vostri commenti non permette filtri preventivi. L'utilit del Blog dipende dalla vostra collaborazione per questo motivo voi siete i reali ed unici responsabili del contenuto e delle sue sorti. Non sono consentiti: - messaggi non inerenti al post - messaggi privi di indirizzo email - messaggi anonimi (cio senza nome e cognome) - messaggi pubblicitari - messaggi con linguaggio offensivo - messaggi che contengono turpiloquio - messaggi con contenuto razzista o sessista - messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.) Comunque il proprietario del blog potr in qualsiasi momento, a suo insindacabile giudizio, cancellare i messaggi.

Programma a 5 Stelle
Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/programma-a-5-stelle%E2%98%85%E2%98%85%E2%98%85%E2%98%85%E2%98%85/ By Elisa Pizzi on April 26th, 2012

Ovviamente, dopo questa risposta le domande sono: 1) Perch non s fatto un bilancio di previsione dal punto di vista contenitivo, e POI, successivamente operare variazioni di bilancio, come molti comuni han fatto? 2) Perch non ha indicato se e quando, lamministrazione far unassemblea pubblica per spiegare AI GUASTALLESI le scelte e le direzioni del bilancio 2012?

Il Programma dovrebbe essere larchitrave della politica italiana. La sua scrittura un momento catartico per ogni partito. Non importa che dopo le elezioni sia rispettato. Limportante esibirne uno. E pi grosso , pi impressiona. Per un partito il programma riassume in s la complessit della politica, per dirla alla Vendola. Che gli italiani poi lo capiscano un altro discorso. Nel 2006 Prodi scrisse una Bibbia che nessuno mai riuscito a leggere fino alla fine. Forse neppure lui. Piuttosto che avventurarsi in ore di lettura e di studi il cittadino lo elesse sulla fiducia. Tra il cittadino e leletto lunica relazione possibile il Programma, ma chi lo
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April 26th, 2012

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scrive sa a priori che serve solo a imbonire e chi lo legge (ma quanti?) si disinteressa della sua applicazione. Il Programma diventa solo lennesima recita, una consolidata presa per i fondelli. Il Programma una somma di dichiarazioni di principio da ignorare o per poi fare lesatto opposto. La Lega promise un ventennio fa pulizia e federalismo, ci ritroviamo con uno Stato centralista e corrotti come se piovesse merda. Accappatoio Selvaggio garant per un milione di posti di lavoro e ha ottenuto la pi alta disoccupazione del dopoguerra. Il Programma un libro dei desideri mai esauditi perch il cittadino non ha gli strumenti (che vanno introdotti) per verificarne lattuazione e poter intervenire. Il MoVimento 5 Stelle accusato di non avere un Programma, un grave peccato di origine da cui riscattarsi. Fate protesta e non proposte!. Non avete neppure un programma, ma dove volete andare?. Il fatto che un Programma il M5S ce lha da qualche anno, presente sul blog. Chiunque pu scaricarlo. Perfino un giornalista, anche lui pu riuscirci. Si applichi, studi, si colleghi a Internet. Segua un corso serale. Insieme al Programma stata stilata la Carta di Firenze, delle linee guida per la gestione dei Comuni, un riferimento per le liste comunali. Il Programma suddiviso in: Stato e cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti, Salute, Istruzione. Leggetelo. E stato creato in Rete grazie a decine di migliaia di contributi e laiuto di esperti per i singoli temi. E un programma profetico. Alcuni punti si sono gi avverati come labolizione del Lodo Alfano e della legge Pisanu sulla limitazione allaccesso wi fi, il si allacqua pubblica, il no al nucleare, la rinuncia al Ponte sullo Stretto. Il Programma pu essere migliorato, aggiornato, esteso, ma c ed il primo scritto dai cittadini. Per il M5S il Programma vincolante. Il M5S fa quello che dice, e dice quello che fa. Il contrario per lappunto dei partiti. Repetita iuvant, di seguito quindi la parte relativa allEconomia, seguiranno le altre. ECONOMIA Introduzione della class action Abolizione delle scatole cinesi in Borsa Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di societ quotate Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle societ quotate Abolizione della legge Biagi Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale Introdurre la responsabilit degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite

Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa societ se questa si resa responsabile di gravi reati Impedire lacquisto prevalente a debito di una societ (es. Telecom Italia) Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato Abolizione delle stock option Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato Allineamento delle tariffe di energia, connettivit, telefonia, elettricit, trasporti agli altri Paesi europei Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con lintroduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino laccesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni allEni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa Favorire le produzioni locali Sostenere le societ no profit Sussidio di disoccupazione garantito Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale >>> Stampate e diffondete il Programma del MoVimento 5 Stelle Ps. Segui il tour elettorale 2012. Partecipa usando #m5sTour su Twitter e Youtube, o taggando MoVimento Cinque Stelle sulle tue foto e post su Facebook.

Consiglio Comunale di Guastalla 26 Aprile h 20:30. La maggioranza rester o fuggir ancora?


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/consiglio-comunale-diguastalla-26-aprile-h-2030-la-maggioranza-restera-o-fuggira-ancora/ By Davide Zanichelli on April 26th, 2012

April 26th, 2012

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Se avete modo, venite a fare un salto. La seduta pubblica, come sempre. Laula in municipio, al primo piano.

Natura Ambiente 2012. Ma quanto Ambiente?


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/natura-ambiente-maquanto-e-ambiente/ By Davide Zanichelli on April 26th, 2012

Per il 26 Aprile stato convocato un Consiglio Comunale. Molti punti sono in comune con lordinegu del giorno del Consiglio scorso, questo perch, un mese fa, la maggioranza fugg senza trattare diversi argomenti, che sono calendarizzati, dunque, per questa seduta. Del bilancio di previsione 2012 non c ancora traccia (!!!).il mio auspicio che stiano lavorando per qualcosa di grosso come il palazzetto che Guastalla aspetta da tempo.mah I punti in discussione (non ancora approvati) li trovate scaricare soltanto da qua (4,4 Mb), dato che, ancora sul sito del Comune non li mettono. 1. 2. 3. Comunicazioni del Sindaco; Comunicazioni del Presidente del Consiglio Comunale; Approvazione verbale di seduta del 29/02/2012;

Ieri cera la manifestazione di Natura Ambiente 2012 . Il tempo stato clemente, ed stata veramente ben riuscita. Molti banchetti, bancarelle e diverse performance sportive hanno riempito egregiamente la giornata. Ancora una volta, per, si sono visti SOLO incivili cestini dellindifferenziato. E se uno doveva gettare una bottiglietta di plastica? O una lattina? O una cartaccia? Tutto nellindifferenziato. Vien da pensare, a che titolo si chiama Natura Ambiente?! Far le cose per bene non impossibile. Il movimento riuscito a fare un evento con 200.000 persone e fare il 91% di differenziata. Guastalla non pu o non vuole? E pensare che ci vorrebbe cos poco a metter gi qualche bidone in pi per la raccolta differenziata (eppure della cosa ne avevamo gi parlato tempo fa).

4. Interrogazione presentata dal Consigliere Massimo Comunale riguardante laffidamento della gestione dellUfficio Turistico allAssociazione per la Valorizzazione Turistica e Culturale (SOVA); 5. Mozione presentata dal Consigliere Massimo Comunale riguardante il ripristino della Legge che contrasta il fenomeno delle dimissioni in bianco sui posti di lavoro e norme che scoraggiano tale pratica nei bandi di gara e appalti della Pubblica Amministrazione; 6. Interpellanza presentata dal Consigliere Davide Zanichelli avente ad oggetto: Bilancio di previsione 2012; 7. Esame ed approvazione delle modifiche allo Statuto dellUnione Bassa Reggiana proposte in seguito alla revisione dello stesso da parte dellapposita Commissione dellUnione; 8. Esame ed approvazione del rendiconto della gestione per lesercizio 2011. 9. O.d.G. presentato dal consigliere Massimo Comunale riguardante lacqua pubblica rispetto della volont popolare; 10. O.d.G. presentato dai Consiglieri Massimo Comunale, Camilla Verona, Rosa Maria Felicita De Lorenzi, Davide Zanichelli, Stefano Villani, Gianfranco Ferraresi, Nicola Guerreschi riguardante gli eventi di matrice neofascista che si sono verificati in Italia ed in Europa negli ultimi tempi; 11. Mozione presentata dal Consigliere Davide Zanichelli avente ad oggetto: Punti daccesso a internet su territorio comunale mediante wi-fi.

Oggi, 25 aprile
Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/oggi-25-aprile/ By Admin on April 26th, 2012

April 26th, 2012


By Admin on April 26th, 2012

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Il governo che boccia il fondo per i disabili, con lassistenza cos a carico delle sole famiglie, acquista 400 nuove auto blu Oggi, 25 aprile , si celebra lanniversario della Liberazione. Nel 1945 tornavamo liberi con le armi in pugno, cos pensavano i nostri nonni e i nostri padri che combatterono e persero la vita. Volevano unItalia libera , unita e democratica. Speravano per i loro figli possibilit inimmaginabili. Mentre morivano, sognavano un futuro migliore. La vita valeva poco e per non aveva prezzo. Oggi, 25 aprile, se i partigiani potessero levarsi dalle tombe resterebbero sgomenti per lo scempio che si troverebbero davanti. Vedrebbero unItalia senza sovranit economica, appaltata alla BCE e alle agenzie di rating. Un Paese senza sovranit territoriale, occupato dalle forze americane da 67 anni, con basi e testate nucleari disseminate nella Penisola, da Napoli, a Ghedi Torre, ad Aviano e con la costruzione della pi estesa area militare europea a Vicenza con il concorso beffardo delle cooperative rosse. Vedrebbero in Parlamento senatori e deputati collusi con la mafia, con la camorra, con la ndrangheta. Un Paese senza sovranit popolare, con lelezione a tavolino dei parlamentari da parte di pochi segretari di partito. Un Parlamento immorale, peggio di quello fascista che almeno non si nascondeva dietro alla parola democrazia. Un Paese senza industrie, senza le grandi fabbriche, le stupefacenti idee che trovarono sostanza nel dopoguerra grazie a uomini come Mattei e Olivetti, il primo morto ammazzato, il secondo emarginato dal Potere. Un Paese senza informazione, ormai lurida appendice dei partiti, strumento di propaganda che ha superato persino il ministero del MinCulPop fascista. Un Paese senza, nel quale chiunque porti unidea di rinnovamento un pericolo, un fastidio intollerabile da eliminare per il Sistema, come Falcone, Ambrosoli, Borsellino, Moro e mille altri caduti nella Guerra Civile che ancora in corso. Oggi, 25 aprile 2012, il corteo delle salme ha onorato la Resistenza. Limmagine cadente di Fini, Monti, Napolitano e Schifani rappresenta lItalia. I vecchi occhi dei partigiani guarderebbero smarriti un deserto. Forse si metterebbero a piangere. Forse riprenderebbero in mano la mitraglia. Fonte: beppegrillo.it per una spesa di dieci milioni di euro! Il governo boccia il fondo per i disabili. Lassistenza a carico delle famiglie. Il sottosegretario Guerra ha dato parere negativo allaccantonamento di 150 milioni per strutture di accoglienza da utilizzare per i portatori di handicap rimasti soli o senza tutele. Che fine far mio figlio quando io non ci sar pi? Chi lo assister? E questa una delle domande angoscianti che si pongono tutti i genitori che hanno un figlio disabile, in particolare con disabilit psichiche. La risposta, per ora, non verr senzaltro dal Governo, che ha bocciato listituzione di un fondo ad hoc, da 150 milioni di euro, per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il dopo di noi. Nellultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha dato parere negativo al provvedimento che allesame dei deputati dal 2010. Monti compra 400 auto blu. Il bando stato gi emesso dal ministero delleconomia: lo Stato vuole acquistare nuove berline per una spesa di dieci milioni di euro. Indispensabili: in giro ce ne sono gi 60 mila (e altre 800 giacciono inutilizzate nei garage). A quanto pare alla pubblica amministrazione sessantamila vetture ancora non bastano. Non si potrebbe spiegare altrimenti la necessit di comprare quattrocento nuove auto blu alla modica cifra di circa dieci milioni di euro. E poco importa se nel parco auto di propriet statale ci sono centinaia di vetture inutilizzate. Un bando di gara pubblicato lo scorso gennaio sul sito del Ministero dellEconomia prevede infatti lacquisto di un massimo di 400 berline medie di cilindrata fino a 1.600 cc, per un limite di spesa di poco meno di 10 milioni di euro. S abbiamo proprio una gran fiducia in questo paese

IDV e i rimborsi, Tonino ma che ci azzecca il referendum?


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/idv-rimborsi-elettoralidipietro-ma-che-ci-azzecca-il-referendum/ By Admin on April 26th, 2012

Abbiamo tantissima fiducia in questo paese


Source: http://www.guastalla5stelle.org/2012/04/abbiamo-tantissimafiducia-in-questo-paese/

April 26th, 2012

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Non ridete perch non una barzelletta. L Italia dei Valori di Antonio Di Pietro sta promuovendo ed organizzando referendaria, dallo slogan Gi le mani dal sacco , per labolizione dei rimborsi elettorali ai partiti. Quella stessa Italia dei Valori che dal 2001 il sacco se lo tenuto ben stretto visto che ad oggi ha ricevuto oltre 53 milioni di euro di rimborsi elettorali, senza che n il suo presidente n altri componenti abbiano mai battuto ciglio. Quella stessa Italia dei Valori che se la campagna referendaria avr esito positivo ricever rimborsi elettorali per il referendum sullabolizione dei rimborsi elettorali scusate ma non un gioco di parole semplicemente la surreale realt. Ricordiamo ad Antonio Di Pietro e a tutta lItalia dei Valori che gi nel 1993, con un legittimo referendum, i cittadini italiani stabilirono che non doveva pi esserci finanziamento pubblico ai partiti. Ricordiamo ad Antonio Di Pietro e a tutta lItalia dei Valori che se un partito NON vuole i rimborsi elettorali pu semplicemente rifiutarli, e lo pu fare da subito senza raccolta firme e referendum. BASTA VOLERLO. Il Movimento 5 Stelle ha rinunciato con una semplice firma dei propri candidati a 1,6 milioni di euro di rimborsi elettorali che gli sarebbero spettati per le elezioni regionali del 2010 avendo conseguito eletti in Emilia Romagna ed in Piemonte. La prova nelle dichiarazioni della Gazzetta Ufficiale. una campagna

RISCONTRATO CHE I clostridi sono batteri anaerobici ubiquitari in grado di generare spore Tali organismi sono presenti e persistenti sul terreno, ma anche sulle piante e sono dannosi per gli animali Alcuni studi, tra i quali lo studio del Prof Henge Bhnel, dellUniversit di Gottinga o di Ernst-Gnther Hellwig, Direttore dellAccademia agricola e veterinaria di Horstmar ritengono i clostridi pericolosi anche per luomo i dubbi del Prof. Bhnel sono stati ribaditi durante la sedicesima European Biosolid & Organic Resources Conferences (tenutasi in Gran Bretagna, a Leeds il 14-16 novembre 2011) allinterno della quale si tenuto un seminario dal titolo: Botulism and other scares how do we reassure the public on the safety of recycled organic wastes SOTTOLINEATO CHE Il foraggio coltivato in zone agricole interessate dallattivit di centrali a biogas, attraverso lo spandimento sul terreno del digestato prodotto dalle stesse, subisce la naturale contaminazione delle spore di clostridio Tale foraggio, se utilizzato come alimentazione per le mucche da latte, interferisce, attraverso lazione delle stesse spore di clostridio, con i processi fermentativi dei prodotti lattiero caseari ad esse correlati, alterandone le qualit organolettiche PRESO ATTO CHE Il disciplinare di produzione del Parmigiano-Reggiano allart. 4 e allart. 5 del regolamento di alimentazione delle bovine, prevede lesclusione di insilati come nutrimento per le proprie mucche da latte Tale divieto ha origine proprio per lo sviluppo di clostridi nel processo di insilamento, i quali, essendo tramite le proprie spore estremamente resistenti, una volta entrati a monte nella filiera produttiva del Parmigiano-Reggiano non ne vengono pi espulsi, provocando rigonfiamenti e quindi compromettendo a valle le forme di formaggio I clostridi non vengono generati solo dal processo di insilamento, ma anche, come sopracitato, dalle attivit fermentative allinterno delle centrali alimentate a biogas Uno studio del CRPA di Reggio Emilia ha recentemente sottolineato come, insieme a nitrati e aflatossine i clostridi siano la principale criticit da monitorare nella qualit dei foraggi per la produzione di ParmigianoReggiano DOP La Regione Emilia-Romagna con delibera 51 del 26 luglio 2011 esclude, in merito alla localizzazione degli impianti a biogas, le zone di produzione del Parmigiano Reggiano, proprio in virt delle possibili contaminazioni

Interrogazione del consigliere M5S regionale Giovanni Favia sullImpianto Biogas di Gazzata
Source: http://www.sanmartino5stelle.it/2012/04/23/interrogazione-delconsigliere-m5s-regionale-giovanni-favia-sullimpianto-biogas-di-gazzata/ By MoVimento 5 Stelle San Martino in Rio on April 26th, 2012

Al Presidente dellAssemblea Legislativa Matteo Richetti INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PREMESSO CHE In localit Gazzata frazione del Comune di San Martino in Rio (Reggio Emilia) una societ privata la Sammartein Biogas s.a.a.r.l. , ha fatto richiesta per la realizzazione di una centrale a biogas da 999 kw, alimentata da insilato di mais prodotto da coltivazioni agro energetiche realizzate su terreni circostanti che cos cesseranno la loro produzione a fini alimentari La zona di Gazzata rientra allinterno delle aree di produzione di Parmigiano Reggiano e di coltivazione di foraggio per lalimentazione delle mucche da latte

April 26th, 2012

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per la Regione Emilia-Romagna deve essere prioritaria la tutela dei prodotti DOP e delle proprie eccellenze la produzione del Parmigiano-Reggiano con i suoi relativi standard di altissima qualit, deve essere garantita non solo dai regolamenti interni al consorzio ma anche, sotto il profilo ambientale, dalla pianificazione delle amministrazioni pubbliche, tutelando il territorio e quindi le materie prime INTERROGA LA GIUNTA PER SAPERE Se la delibera 51 del 26 luglio 2011, che esclude dalla localizzazione degli impianti a biogas, il territorio individuato quale Comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano applicabile allimpianto in questione che si vorebbe realizzare in localit Gazzata di San Martino in Rio (RE), in quanto a prescindere da quale sia la data di presentazione del progetto, clostridi e spore non stanno certamente a guardare la data delle carte bollate ed una centrale a biogas di questo tipo realizzata a Gazzata potrebbe avere effetti deleteri sulla produzione di Parmigiano Reggiano Bologna, 16 febbraio 2012 Il Consigliere Giovanni Favia

bollette degli elettrodomestici e il gas per cucinare. In Italia, la povert energetica riguarda circa il 10% delle famiglie. Dal sito www.viaemilianet.it

Si divertono cos. Lasciamoli fare...


Source: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/ emiliaromagna/2012/04/si-divertono-cosi-lasciamoli-fare.html By Giovanni Favia on April 26th, 2012

Energia: lo spreco sta nella pattumiera di casa


Source: http://feedproxy.google.com/~r/CampagnolaEmiliaA5Stelle/~3/ miVjCCM0UIU/energia-lo-spreco-sta-nella-pattumiera.html April 26th, 2012

Energia sostenibile e lotta allo spreco di alimenti. Sono due concetti che devono diventare un binomio indissolubile se si vuole garantire un futuro al pianeta. Per coincidenza l'anno in corso dedicato dalle Nazioni Unite alla sostenibilit energetica, e dall'Unione Europea alle buone pratiche che eliminano lo spreco alimentare. Per comprendere quanto buttare cibo equivalga a sperperare energia basta un dato italiano. Nel nostro Paese il 3% dei consumi energetici, quelli di oltre un milione e mezzo di persone, imputabile agli sprechi alimentari: ovvero grandi quantit di energia usate per produrre e distribuire prodotti che poi non vengono consumati, e poi altra energia impiegata per smaltire questo cibo diventato scarto e rifiuti. Il calcolo stato elaborato nell'ambito del progetto 'Un anno contro lo spreco' che Last Minute Market, spin off della Facolt di Agraria di Bologna, organizza da tre anni in sinergia con la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo: un progetto dedicato nel 2010 'solo' agli sprechi alimentari, nel 2011 a quelli idrici e nel gennaio scorso ha ottenuto a Strasburgo di far proclamare il 2014 'Anno europeo contro gli sprechi alimentari'. Il doppio spreco, alimentare ed energetico, ha gravi conseguenze in costi economici, sociali e ambientali, mentre in Europa 150 milioni di persone, secondo uno studio sulla povert energetica, non riescono a pagare il riscaldamento o le

Siamo lusingati che una grande firma di un prestigioso settimanale abbia voluto dedicare due pagine alla "piccola" attivit dei consiglieri regionali e comunali del Movimento 5 Stelle. Ci sarebbe piaciuto vedere il redattore almeno una volta sul nostro territorio. Oppure sentirlo per telefono. Macch, niente, neanche uno squillo. Giornalismo fatto davanti al video e, a quanto leggiamo, in filo diretto con i colleghi di PD e PDL. Ognuno ha i metodi che preferisce. Noi prediligiamo fare il nostro lavoro a stretto contatto coi cittadini, quali noi siamo: siamo cittadini prestati alla politica, e ci occupiamo di cose piccole e grandi. curioso come veniamo accusati di tutto e del contrario di tutto: se parliamo della "buca sotto casa" veniamo tacciati di non sapere affrontare questioni legate ai "massimi sistemi". Se invece ci spingiamo a disquisire sui grandi temi, ecco che veniamo additati per la nostra scarsa aderenza al nostro mandato elettorale. Davvero buffo, e segnale di una cosa: siamo spiazzanti, diversi, altri. Quando leggiamo che i consiglieri da decenni nelle istituzioni dicono che facciamo fatica ad integrarci... Tiriamo un sospiro di sollievo. Siamo contenti di essere diversi dai quei politici che hanno trascinato l'Italia nella situazione in cui siamo oggi. E che non vogliono andarsene. Noi non siamo l'antipolitica. Quelle facce e quei nomi che da trenta o quarant'anni occupano le poltrone senza altro interesse se non il proprio non li vorremmo pi vedere. Non vi va bene? Ci dispiace, ma cos. Rassegnatevi, perch le persone sono stanche di farsi prendere in giro. E noi non li prendiamo in giro: se il giornalista avesse avuto la voglia di controllare un po' pi approfonditamente la nostra attivit si sarebbe accorto che la riduzione dei costi della politica nasce dalle nostre proposte presentate attraverso progetti di legge e risoluzioni. Si sarebbe avveduto del fatto che lo scandalo dei doppi rimborsi chilometrici nasce da una nostra denuncia. Avrebbe notato che siamo gli unici sufficientemente
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April 26th, 2012

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preparati e documentati per proporre soluzioni alternative sia sul Piano Energetico Regionale che sul Piano dei Trasporti, sia alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che alla collocazione di impianti fotovoltaici e a biomasse, sul controllo della sanit regionale, sul bilancio, ecc. ecc... . E, magari, avrebbe potuto dire che - prima e finora unica forza politica in Italia - abbiamo lasciato nelle casse dello Stato l'intero importo dei rimborsi elettorali che ci sarebbe spettato, rinunciandovi gi nel 2010: 1 milione di per l'Emilia-Romagna, 700.000 per il Piemonte. Ma pazienza, evidentemente per il prestigioso settimanale e la grande firma le cose importanti sono altre. Attendiamo di sapere quali. Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna Questa replica stata inviata oggi alla redazione di Panorama. A norma di legge avrebbero 30 giorni per pubblicarla.

alcuni miti piddini, delle lievi imprecisioni (per la definizione rinvio a questo post ) che enuncio: 1) la svalutazione inutile perch si traduce in inflazione (svalutazione alias inflazione) , dato che con una valuta pi debole pago di pi i prodotti importati: quindi, se da un lato io "drogo" la competitivit perch faccio pagare di meno la mia valuta, dall'altro il prezzo dei miei beni aumenta (perch aumenta il costo degli input importati), e quindi per l'acquirente estero la situazione rimane invariata: paga meno le "lire", ma paga di pi i beni italiani, i due effetti uguali e contrari si annullano: la svalutazione non aiuta la competitivit; 2) l'inflazione la pi iniqua delle imposte in quanto abbatte il potere d'acquisto del povero lavoratore: se i prezzi aumentano, i salari perdono potere d'acquisto (certo, se non sono aumentati anche loro...); 3) quindi la svalutazione inutile ed iniqua (somma delle precedenti). (apro e chiudo una parentesi: la lieve imprecisione sub (2) oggi il leit-motiv di personaggi come questo , ma viene comunemente attribuita, non so su quali basi, a quel comunista di Einaudi... e gi questo dovrebbe indurre qualche sospetto, no?). Penso che questo sia anche il meccanismo che lei ha in mente e che in qualche modo ha inferito dalla sua esperienza sessantennale. Bene. Si metta comodo. Se pu capire, alla fine di questo post sar un'altra persona, una persona migliore perch pi informata di quello che successo agli altri (che mi sembra di intuire le interessino). Se non pu capire, amici come prima: avranno almeno capito gli altri. La svalutazione inutile perch si traduce in inflazione (svalutazione alias inflazione) I dati ci sono, usiamoli. Dall'edizione 2010#12 delle International Financial Statistics del Fondo Monetario Internazionale estraggo le serie di tasso di cambio effettivo nominale (codice IFS: 136..NECZF...) e indice dei prezzi al consumo (codice IFS: 13664...ZF...), cos vediamo come sono andate le cose. Ma prima, forse, occorre qualche precisazione, per capire i dati. Cos' un tasso di cambio effettivo? Semplice. Un paese normalmente non ha un unico partner commerciale: ne ha tanti (nelle ultime statistiche quelli dell'Italia sono intorno ai 200). Quindi se si vuole capire quale sia l'effettiva forza di una valuta, non ha particolare senso far riferimento a un unico tasso di cambio, per quanto significativo (come ad esempio quello lira/dollaro, o, oggi, euro/dollaro). Molto meglio far riferimento a una media dei tassi verso tutti i partner, ponderata con le rispettive quote di mercato. Se il 20% del mio commercio va verso il marco e il 10% verso il dollaro, il cambio con il marco conter per il 20%, quello col dollaro per il 10%, ecc.
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Svalutazione e salari (ad usum piddini): il mio 25 aprile


Source: http://goofynomics.blogspot.com/2012/04/svalutazione-e-salariad-usum-piddini.html By Alberto Bagnai on April 26th, 2012

La seguo con interesse e comincio a capire qualcosa in pi di economia ma qualcosa non mi torna: l'uscita dall'euro ci permetterebbe di riequilibrare i nostri rapporti economici con la Germania svalutando la nostra moneta invece di ridurre i salari. Ma io ho sempre saputo e verificato nella mia sessantenale esperienza che il primo effetto della svalutazione alias inflazione la riduzione del potere d'acquisto - valore dei salari. Dove sbaglio? Lo chiedo con molto rispetto, da incompetente Julian Wells Sessanta anni di esperienza non sono uno scherzo. Come minimo esigono che il rispetto sia ricambiato! Ora, io sono molto goloso, e anche molto rispettoso, di aneddoti. Indipendentemente dai risultati, sulla propria vita ognuno ha competenza, quindi riguardo ai suoi aneddoti lei certo incompetente non . Solo che... questa la famosa sindrome "mi' cuggino", quella che ai lettori di questo blog richiama l'immortale figura di Dana74, la gentile lettrice di CDC e dedicataria di questo post , alla quale proprio non entrava in testa il fatto che gli aneddoti raccontati dai giornali sulla situazione di alcuni operai tedeschi particolarmente privilegiati non fossero rappresentativi di un intero mercato del lavoro. "Mi ha detto mi' cuggino che dopo la svalutazione stato peggio"... Chiss... Anch'io dopo la svalutazione del 1992 ho perso i capelli. E dopo quelle degli anni '70 sono diventato miope. Ma (soprattutto in quest'ultimo caso) siamo proprio sicuri che la colpa fosse della svalutazione? Per verificarlo facciamoci aiutare non da un oculista, e nemmeno da un parroco ( chi svaluta perde la vista ) ma dai dati. Sessanta anni, di dati, non ne abbiamo. Ne abbiamo cinquantuno. Credo basteranno. Questa breve analisi ci permetter di sfatare

April 26th, 2012

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Questo tasso "medio" viene espresso come indice, prendendo come riferimento un anno base, che viene posto uguale a 100. Come i cambi che lo compongono, l'indice pu essere espresso "incerto per certo" o "certo per incerto". Vi ricordate come veniva quotata la lira? Quando passava da 1200 a 1250 sul dollaro significava che ci volevano 50 lire in pi per acquistare un dollaro, cio che la lira si era svalutata (e quindi che ci sarebbe dovuta essere inflazione...). Questa la quotazione "incerto per certo". Oggi invece come viene quotato l'euro? Quando passa da 1.20 a 1.25 sul dollaro vuol dire che un euro compra cinque centesimi di dollari in pi, cio che l'euro si rafforzato. La quotazione "incerto per certo" rende pi semplice verificare se una svalutazione si traduce immediatamente in altrettanta inflazione: se questa asserzione vera, i due indici, quello del cambio e quello dei prezzi, dovrebbero muoversi insieme e nella stessa misura. Un "aumento" dell'indice del cambio vorrebbe dire che la lira ha perso forza, si svalutata (occorrono pi lire per acquistare la valuta straniera), e questo, se il piddino avesse ragione (ipotesi ardita) dovrebbe essere correlato "one to one" a un aumento dell'indice dei prezzi. E infatti...

aument dal 14% al 22% (vedete che la linea rossa diventa pi inclinata?). Insomma: il contrario di quello che pensano i piddini (adesso, poi, pensano... una parola grossa: diciamo: il contrario di quello che ripetono). E volete il controesempio? Eccolo servito: fra 1992 e 1993, come sapete, la lira svalut del 20% (vedete come si innalza bruscamente la linea blu?), ma l'inflazione diminu dal 5% al 4% (vedete che la linea rossa diventa meno inclinata?). Pi in generale, vedete che il tasso di cambio, pur avendo minor varianza nel lungo periodo (si muove di meno: aumenta solo del 45%, mentre i prezzi aumentano dell'840%), ne ha molta di pi nel breve: vedete come si agita la linea blu: sale, scende... si chiama volatilit. La linea rossa, invece, cio i prezzi, liscia: si chiama persistenza. Ecco: gi la figura 1 dimostra, in due modi molto eloquenti, che non vero che i prezzi si muovono in modo da annullare gli effetti dei movimenti del cambio: 1) non vero, perch nel breve periodo il cambio si muove molto di pi dei prezzi (quindi questi non riescono comunque a "cancellare" gli effetti di svalutazioni e rivalutazioni); 2) non vero, perch in numerosi episodi i prezzi si sono mossi in senso opposto ai cambi (quindi, ad esempio, le svalutazioni - aumento del cambio - non sono state cancellate da inflazione - aumento dei prezzi). Vediamolo in un modo diverso.

E infatti una bella sega, ovviamente, come la Fig. 1 mostra. Vediamo cosa ci dice, questa figura. Intanto, sul periodo dal 1975 al 2009, l'Italia ha complessivamente svalutato in termini nominali del 45% (l'indice TCE, Tasso di Cambio Effettivo, vale 66 nel 1975 e 96 nel 2009), mentre l'inflazione complessiva stata dell'840% (l'Indice dei Prezzi al Consumo, IPC, vale 12 nel 1975 e 108 nel 2009). Quindi? Quindi evidentemente nella dinamica dei prezzi c' molto di pi che non il tasso di cambio, che, qualora anche contribuisse, certo non pare possa contribuire in modo molto significativo, visto che l'aumento dei prezzi stato circa 19 volte quello del cambio! E gi qui potrei fermarmi, perch vi ho dimostrato che chi vi ha detto certe cose non sa di cosa stia parlando. Ma i sadici, si sa, adorano i dettagli: nulla vi sar risparmiato. Perch voi potreste dire: "be', d'accordo, s, c' altro, lo sappiamo, per evidente che il cambio contribuisce...". E invece no! Due esempi, prima nella Fig. 1, dove li vede solo l'occhio esperto, poi con lo zoom. Nel 1979, in corrispondenza con l'inizio dell'avventura italiana nell'area del marco allargata (si chiamava Sistema Monetario Europeo, ora si chiama euro, ma sempre la stessa cosa), la lira rivalut del 22% (vedete come diminuisce bruscamente la linea blu?), ma l'inflazione

La Fig. 2 riporta i tassi di svalutazione e di inflazione . Non sono niente altro che la variazione percentuale degli indici riportati nella Fig. 1. Qui si vede in modo pi chiaro che la rivalutazione del 1979 si verific a inflazione crescente , e la svalutazione del 1993 a inflazione calante . Svalutazione e inflazione nei favolosi anni '70 A questo punto arriva (o meglio, arrivava) sempre un imbecille che diceva: "Bagnai, tu sei fazioso, ci stai facendo vedere solo i dati a partire dal 1975 perch evidentemente prima le cose andavano in modo diverso e quindi tu vuoi nasconderci quello che succedeva". Amico imbecille, simpatica forma di vita malamente organizzata, alla quale dobbiamo il rispetto che a tutte le forme di vita si deve, incluso il ragno, la blatta e lo spaghetti-liberista, a parte il fatto che di quello che succedeva quaranta anni fa potrebbe anche non importarcene nulla, io riporto i dati dal 1975 solo perch la mia fonte li riporta a partire da quella data . Ma se vogliamo avere un'idea approssimativa di come le cose andassero prima, un modo c': possiamo guardare come si muoveva il tasso di cambio lira/dollaro. Sai, prima del 1975 (dal 1971 all'indietro) c'era il sistema di Bretton Woods, di cui il dollaro era il perno; e poi,
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April 26th, 2012

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sai, tu lo sai, e come se lo sai, ce le gonfi ogni due per tre con questa storia, il petrolio quotato in dollari, quindi il cambio col dollaro quello che incide sulla bolletta energetica... Allora guarda: faccio questa operazione: ricostruisco all'indietro il cambio effettivo usando le variazione del cambio col dollaro. Poi, se vuoi, ti mando anche le market shares e i cambi nominali bilaterali, e tu ti calcoli il cambio effettivo (ma chiss se le sai, le tabelline...). Comunque: il risultato questo qui:

rivalutava, l'inflazione gi stava crescendo, e da un anno. E perch? Ma perch c'era stato l'autunno caldo, tesoro di pap, quello del 1969, ricordi? Gli operai si erano un po' seccati di tirare la carretta senza partecipare ai benefici, e quindi, sai, rivendicavano... volevano l'aumento... ma se io vi dico che l'inflazione si decide sul mercato del lavoro (salvo eventi catastrofici, che vediamo subito), mi volete stare a sentire? Ecco... per... attenzione. Sapete (o intuite) che con questo lavoro mi sono fatto molti amici. Quelli che mi preoccupano di pi sono quelli che stanno zitti, aspettandomi al prossimo concorso. L'amico del tornese mi preoccupa di meno perch parla. In una precedente occasione ebbe a esprimere nostalgia per il mondo di Bretton Woods, dopo il crollo del quale l'inflazione regn sovrana (a opera, credo, della flessibilit del cambio...). E infatti, dir, vedi, negli anni '70 l'Italia svaluta e l'inflazione decolla... Eh no, non ci siamo... Amico caro, mettiti gli occhiali e osserva il grafico: il picco dell'inflazione negli anni '70 nel 1974 (quasi il 20%), e si manifesta dopo che, per effetto del primo shock petrolifero del 1973, il prezzo del petrolio era quasi quadruplicato (un aumento del 258% per l'indice medio, e del 284% per il Dubai Fateh). Il picco della svalutazione successivo di due anni, si manifesta nel 1976, dopo che nel 1975 la recessione aveva determinato un calo del prodotto del 2% e passa, anche in conseguenza dei soliti tentativi di "difendere" il cambio. Quindi, ancora una volta, non stata la svalutazione a causare l'inflazione. Eventualmente il contrario. E, nota bene: la svalutazione fu quella che serviva a recuperare la competitivit che con l'inflazione si era persa: il 20%. Non ne serviva di pi, e non ne serviva di meno. Ed sempre stato, e sempre sar cos . Apprezza poi il dettaglio, per inciso: anche in un mondo nel quale non si parlava di energie alternative, e nel quale la dipendenza dal petrolio era molto pi spinta di oggi, l'inflazione fu solo il 7% dell'aumento del prezzo del petrolio! E allora cos' questa storia con la quale ci scassate dalla mattina alla sera, che poarin'a nnoi, un sia mai 'e si esce dall'euro, ohimmna, i' ppetrolio ci spianter... Certo: la bolletta energetica mette un bel freno alla crescita dell'Italia. Ma il discorso pi articolato, o se volete, meno scemo, di come lo si sente fare di solito. Se volete un giorno lo facciamo. Per ora, cacciatevi in testa questo: chi fa terrorismo su questo tema , appunto, un terrorista (di destra). Alio modo: il cambio reale Ma allora, ricapitoliamo: se non vero che la svalutazione nominale viene immediatamente e integralmente annullata da aumenti dei prezzi, cio se non vero che "svalutazione alias inflazione", se anzi vero che le variazioni dei prezzi, come i dati mostrano, sono pi lente e pi contenute di quelle del cambio... quindi... quindi... quindi la svalutazione nominale influisce sulla competitivit! Quindi non vero che svalutare inutile! Bravo, hai capito. E del resto i dati ci dicono anche questo. Perch sai, all'IMF si danno un sacco da fare: fra un colpo di Stato (se va bene finanziario, altrimenti militare) e l'altro,
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Ecco la big picture , cos facciamo contento anche l'amico del tornese ( amicus Plato, sed magis amica veritas ). Dunque: prima del crollo di Bretton Woods la svalutazione/ rivalutazione della lira era praticamente zero: la spezzata blu coincide con l'asse delle ascisse, cio con lo zero. Ovvio: i cambi erano fissi, il che significa che non si muovevano. Oh, che bel mondo! Aurea prima sata est aetas... Quindi... se i cambi erano fissi... se la svalutazione era zero... anche l'inflazione sar stata zero! No, tesoro, non cos. Vedi bene, amico spaghetti-liberista (scusi Julian se la trascuro, ma lo spaghetti-liberista un amico di pi vecchia data), vedi bene che anche a cambio fisso l'inflazione c'era, e come. L'inflazione dipende da tante cose (ecco, ora per non attaccate col coretto "monetasovrana", per favore...): ad esempio, negli anni '60 eravamo in pieno boom economico, e questo Julian lo ricorda, e quindi la pressione della domanda sulle risorse generava aumenti dei prezzi (per inciso, io sono nato nel dicembre del '62, ma per un anno sono andato avanti a latte materno, quindi il picco di inflazione nel '63, caro spaghetti-liberista, non certo colpa mia). Ma andiamo avanti, vediamoli, i dettagli. Che succede nel 1971? Il cambio scende, cio la lira rivaluta. Be', se vogliamo metterla cos... In effetti nel 1971 Nixon si sfil all'inglese dal sistema di Bretton Woods per permettere al dollaro di svalutarsi: il deficit delle partite correnti non gli lasciava molta scelta. Certo: la svalutazione del dollaro, vista dall'Italia, somiglia molto a una rivalutazione della lira (Goofynomics): il cambio nominale scende... ma... horribile visu ... e i prezzi che fanno? Salgono! Ma se la lira rivaluta!? "Cazzo (penser l'amico spaghetti-liberista): avrei fatto meglio a stare zitto: pensavo che Bagnai stesse nascondendo un episodio che gli dava torto, e invece ne stava solo nascondendo uno che gli dava ragione." Eh gi, amico caro, come al solito: fosse la prima volta che succede !... A Roma dicono: datti una chiodata in fronte. Guarda, secondo me fra i miei lettori uno che ti aiuta lo trovi. S, pensa, nel 1971, mentre la lira

April 26th, 2012

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fra una "raccomandazione" e l'altra, stanno l e compilano, compilano... Quindi producono anche le statistiche del tasso di cambio reale, cio del rapporto fra prezzi italiani e prezzi esteri, espressi nella stessa valuta. Ora, vedi, se l'Italia svaluta (il cambio sale), per il resto del mondo i suoi beni diventano pi convenienti (il cambio reale scende). Perch? Ma per la Goofynomics, tesoro caro. Facciamo il caso Italia/Usa. Se il cambio italiano sale perch ci vogliono pi lire per acquistare un dollaro, dall'altra parte ci vogliono meno dollari per acquistare una lira, e quindi i beni italiani diventano convenienti rispetto a quelli statunitensi, e il cambio reale (rapporto fra prezzi italiani e prezzi statunitensi espressi nella stessa valuta) scende. Se la svalutazione nominale fosse inutile, invece, quando il TCE si muove, il cambio reale dovrebbe stare fermo! E le cose come stanno? Stanno cos:

Ma... una novit? Una mia scoperta? Esiste un qualche fottutissimo motivo per il quale un economista (o uno dei tanti guitti che si dichiarano tali) possa ignorare queste realt? No. Sono risultati di studi scientifici ben noti, sono cose che stanno in tutti i libri di testo. Esempio: Giancarlo Gandolfo, 2002, International Finance and Open Economy Macroeconomics , Berlin, Heidelberg: Springer Verlag, pag. 290, dove si cita, fra l'altro, questo studio della Banca centrale del Brasile, le cui conclusioni stabiliscono che nei paesi OCSE (fra cui l'Italia) il pass through molto basso, molto pi basso che nei paesi emergenti. Dice: ma dobbiamo proprio arrivare in Brasile per farcelo dire da uno studio scientifico? Rispondo: amici cari, i nostri banchieri centrali sono tutti l, coesi, a farci paura con lo spettro della svalutazione che genera inflazione... Fanno propaganda... Come volete che i nostri piccoli Goebbels si dedichino a uno studio scientifico sull'argomento, il quale tragicamente smentirebbe la loro propaganda, come la smentiscono le evidenze descrittive che vedete qui sopra? E quindi, viva il Brasile... L'inflazione la pi iniqua delle imposte perch danneggia la vedova, l'orfano, e il proletario (fatevelo dire da me, che sono un banchiere centrale a 60000 euro di appannaggio al mese) Forse qualcuno, arrivato qui, ha capito di essere stato preso in giro. Magari lo aveva intuito, da sempre, che certe frasi erano grossolane menzogne, pura propaganda, pura disinformatia. Ma certo, vederselo significare cos, coi dati... Capisco possa fare effetto... E forse voi capite me: io queste cose le so, da sempre, e so anche che tutti gli altri le sanno, guitti compresi. E quindi capirete che ogni tanto mi girino. Ma mai quanto gireranno a voi quando avremo affrontato questo altro caposaldo del pensiero piddino. Ma, ancora una volta, pensiero una parola grossa. Diciamo, un altro caposaldo dell'ecolalia piddina, della petulante, querula, impacciosissima reiterazione di luoghi comuni da parte di persone alle quali, un giorno o l'altro, bisogner pur chiedere il conto per il fatto che hanno contribuito a metterci nella condizione nella quale stiamo (oh, un conto politico, si intende. Le randellate, quelle, come sapete, se le danno gi da soli: con la sinistra ). Perch vedete, il ritornello sempre il solito: "meno male che l'euro ci ha difeso dall'inflazione, perch l'inflazione erode il potere di acquisto...". Gi. Per c' anche chi non la vede cos. Vediamo ad esempio cosa dice Nicola Acocella, a pag. 121 di " La politica economica nell'era della globalizzazione ", Roma: Carocci (22 euro spesi bene), parlando dello Sme, cio degli accordi di cambio fisso ma aggiustabile che, come ricorderete, furono il prodromo dell'euro: "Il funzionamento... dello SME sembrava, per, soddisfare in questo modo la precondizione per il raggiungimento dell'obiettivo, che qualche paese si era posto, di introdurre un elemento esterno di disciplina al comportamento di alcuni operatori: sa la politica monetaria nell'ambito dello SME era
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Vedi, caro: quanto l'Italia svaluta (e quindi il tasso nominale, in blu, sale, perch ci vogliono pi lire o euro per acquistare la valuta estera), siccome, come abbiamo visto, non c' necessariamente pi inflazione, il prezzo dei beni italiani in valuta estera scende rispetto a quelli dei beni esteri, e quindi il loro rapporto (Tasso di Cambio Reale, TCR) scende, cio i nostri beni costano meno per gli acquirenti esteri, cio diventano pi convenienti, cio la svalutazione serve. Perch non si traduce tutta e subito in inflazione. Vedi come vanno "a specchio" le due serie? Ma si vede ancora meglio se consideri la loro variazione percentuale. Eccola qua:

Vedi che bella correlazione negativa? Tutte le volte che svalutiamo, i nostri beni diventano pi convenienti. Quindi? Quindi "svalutazione alias inflazione" una bella sega, direi. Ci sono pi cose fra svalutazione e inflazione di quante il limitato numero di sinapsi piddine possa concepire: non si faccia trarre in inganno, gentile lettore: nell'esperienza storica la svalutazione del cambio nominale non si tradotta automaticamente e integralmente in inflazione, tutt'altro. Il pass through , cio il trasferimento, della variazione del cambio sui prezzi interni estremamente ridotto nella nostra, come in molte altre economie.

April 26th, 2012

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sostanzialmente quella fatta dalla Germania, notoriamente ispirata a obiettivi di stabilit dei prezzi, i comportamenti interni degli operatori negli altri paesi dovevano adeguarsi. Questa ipotesi sembra abbastanza plausibile e capace, fra l'altro, di concorrere a spiegare perch la Banca d'Italia, inizialmente contraria all'adesione allo SME, lo abbia poi accolto senza riserve, invocando, anzi, gli obblighi di mantenimento della stabilit dei cambi che ne discendevano per contrastare politiche salariali... ritenute inflazionistiche (politica del cambio forte)" Insomma: Acocella ci dice che l'adesione prima allo Sme, e poi all'euro, insomma, l'ingresso coatto in quella che Francesco Carlucci chiama la zona del marco allargata ( L'Italia in ristagno , Milano: Franco Angeli, 2008, altri 22 euro spesi bene), insomma: la moneta unica aveva uno scopo ben preciso: quello di tagliare le retribuzioni al grido, ultimamente diventato assordante, di "l'Europa chiam". E come si fa a vedere se ha ragione Enrico Letta o Nicola Acocella? Ad esempio guardandoli negli occhi, mi sentirei di dire. Ma non voglio imporre a nessuno la sofferenza umana di guardare negli occhi Enrico Letta. E allora guardiamo i dati. Perch una cosa chiara: se ha ragione Letta, allora dovremmo aspettarci che nei periodi con maggiore inflazione i salari perdano potere di acquisto, cio i salari reali (salari divisi per i prezzi) calino o crescano di meno. Se ha ragione Acocella, allora dovremmo aspettarci che dopo l'ingresso nella "zona del marco allargata", cio dopo il 1979, i salari reali calino o crescano meno velocemente. Basta fare un grafico per vedere com' andata. E il grafico questo:

cresce poco. E siccome lui di sinistra, e io sono di sinistra, evidentemente cos, perch, sai, un po' come nel Candide: se lo ha detto Leibniz, io che sono un filosofo..." Eh... Piddino mio, bench il parlar sia indarno alle gravi lacune che dentro al cranio tuo s spesse veggio, lasciati almeno dire una cosa: io lo so che non colpa tua! Aspetta, lo spiego ai miei lettori (abbia pazienza, Julian). Vedete cari, la colpa non del piddino. Lui, poraccio, ha un neurone solo. Quindi se gli dicono "prezzi", lui nel suo unico neurone ci alloca i prezzi, e poi non ne ha un altro per allocare il numeretto dei salari. E quindi non riuscir mai ad avere un'idea esatta di cosa succeda al rapporto fra salari e prezzi (cio al salario reale) quando l'inflazione c', e quando non c'. Ma se volete una sintesi, ve la fornisco io. Negli anni '70 l'inflazione ha viaggiato a una media del 12% all'anno, e i salari reali (cio il potere di acquisto dei lavoratori) sono aumentati in dieci anni del 65% (un po' pi del 6% all'anno). Dal 1980 a oggi, cio nel favoloso periodo della zona del marco allargata, cio da quando l'Italia ha tentato di agganciarsi a una valuta pi forte della sua, l'inflazione ha viaggiato in media al 6% all'anno, e i salari reali sono aumentati, in 30 anni, del 17% (un po' pi dello 0.5% all'anno). Vi fa ancora paura l'inflazione? Certo, qualcuno non lo avr ancora capito, ma glielo spiego io: se non siete dei capitalisti, amici cari, con un po' pi di inflazione stavate meglio. "Ma Letta dice il contrario!" Ma Letta vi sembra un proletario? A me sembra piuttosto un parente... Certo, adesso arriver il solito furbo che dir: "ma appunto, l'orrenda inflazione degli anni '70 era dovuta all'ingordigia dei lavoratori: loro volevano essere pagati, e quindi alzavano il costo del lavoro, e tiravano su l'inflazione. E poi, si sa, normale: ultimamente i salari reali stanno fermi perch i lavoratori italiani non sono produttivi. Abbiamo un problema di produttivit...". Alt, fermi tutti! Le cose non stanno esattamente cos. E ve lo faccio vedere in un altro modo, perch noi la produttivit dell'Italia qui la abbiamo studiata, oh, se l'abbiamo studiata!

(l'indice dei salari reali costruito deflazionando con l'indice dei prezzi al consumo quello delle retribuzioni contrattuali, codice IFS 13665...ZF...). Fischia! Alla faccia dell'imposta pi iniqua! Vorrei avercela io un'imposta cos! Cosa dice il grafico? Semplice: che tutte le volte che l'inflazione comincia a calare (come dal 1965 al 1969, e dal 1980 ad oggi), i salari reali smettono di crescere. E quindi che da quando siamo nella zona del marco allargata (cio dal 1980) i salari reali sono stati praticamente fermi, nonostante si sia vinta la guerra contro il nemico pubblico numero uno: l'inflazione (nemica della vedova, dell'orfano, ecc.). Ripeto: salari reali fermi: linea blu praticamente piatta dal 1980 (come, dalla nascita, certi elettroencefalogrammi). Lo vedete, no? "Ehi, amico? Ma mi stai dicendo che i dati dicono il contrario di quello che dice Letta? Lui dice che quando l'inflazione aumenta io perdo potere d'acquisto, cio il salario reale cala o

Ecco, vediamola insieme ai salari reali. Cosa ci dice il grafico? Ci dice che dal 1970 al 1974 i salari reali sono cresciuti di pari passo con la produttivit, come ci si aspetta in un normale equilibrio di lungo periodo con distribuzione del
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April 26th, 2012

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reddito costante. Poi nel 1975 c' la recessione (vedete un "dente" negativo nella produttivit) e nel 1976 il Partito Comunista Italiano (PCI) raggiunge il suo massimo storico: 34.4%. Comme par hasard le retribuzioni reali cominciano a crescere pi della produttivit. Cosa significa? Significa che, spaventati, i capitalisti italiani preferirono far aumentare un po' meno i loro profitti, e un po' pi i salari dei lavoratori. Ma dur poco. Con l'ingresso nell'area del marco allargata, cio dopo il 1979, la lotta di classe cominciano a farla i capitalisti: la produttivit continua a crescere (perch gli italiani lavorano, nonostante quello che pensa Sinn), ma, guarda caso, al grido di "l'Europa chiam" i salari vengono compressi, repressi, e rimangono stazionari, fino a che, nel 1995, il divario si chiude, e da allora stanno fermi sia loro, sia la produttivit. Capito cosa voglio dire quando dico che l'euro (e prima lo Sme) sono stati usati come strumento di lotta di classe? Voglio dire che da quando ci siamo sentiti dire "lo vuole l'Europa" la dinamica (e quindi la quota distributiva) dei salari stata compressa (e quindi quella dei profitti si allargata). A questo serve l'euro. Non a difendere la vedova e l'orfano. A difendere il capitalista e il rentier . E non lo dico io. Lo dice (diplomaticamente) Acocella, che ben descrive il modo in cui i banchieri centrali "indipendenti" cominciarono a scodinzolare attorno alla moneta unica non appena colsero il fatto che il peso politico del PCI era declinante (i famosi carri armati...), e lo dicono, meno diplomaticamente ma pi asciuttamente, i dati. Dite la verit: ora siete ancora pi incazzati, no? E ci credo! Scusate se vi ho rovinato la giornata. A buon rendere... Questi sono i dati che i tanti piccoli Goebbels che vi parlano non vogliono farvi vedere, e del resto sono anche i dati che Donald incapace di farvi vedere. Ma per fortuna c' Goofy. Quindi la svalutazione inutile e iniqua Ehi, amico piddino! Sei ancora qui? Non sei andato a nasconderti? Ecco, allora vedi che come dico io? Con te proprio inutile parlare. Conclusioni E allora, gentile lettore, tornando a lei, che conclusioni trae confrontando la sua esperienza con quella aggregata, con quella degli altri? Mi scusi, sa, non mi sono dedicato tanto a lei, ma ai miei tre migliori amici: il piddino, lo spaghetti-liberista, e l'amico del tornese. Ma se lei ha seguito, avr comunque capito cosa successo in Italia, e forse avr anche capito dove lei sbaglia. Lei mi ha chiesto di dirglielo, e io glielo ho detto. Lei sbaglia (cortesia vorrebbe che aggiungessi "secondo me", ma verit vuole che io aggiunga: "secondo i dati") in due snodi del suo ragionamento: primo, la svalutazione non coincide con l'inflazione; secondo, l'inflazione non coincide con la perdita di potere d'acquisto da parte dei lavoratori. E certo che siccome il suo ragionamento di snodi ne aveva solo due, la situazione un po' problematica, ma non lo dico per mancarle di rispetto, ma solo per provocarla a una riflessione. Le variabili che incidono su questi tre fenomeni (svalutazione, inflazione, distribuzione del reddito) sono tante, e la lotta all'inflazione storicamente stata lotta di classe... al contrario!

Ha capito ora a cosa serve il vincolo esterno? Ha capito a cosa serve la rigidit del cambio? Senta, io meglio di cos non glielo so spiegare. Se lo ha capito, ora sta a lei spiegarlo a chi si trova intorno. Se non mi son riuscito a spiegare, avr capito altre cose. In sessant'anni glie ne saranno capitate, di cose da capire, come a me in cinquanta. Non le ho mica capite tutte, e soprattutto non ne ho capita subito quasi nessuna. Ma ho insistito (invano?). E alla fine la cosa che ho cercato di spiegarle oggi credo di averla capita. E credo anche che sia stata la cosa pi importante nella storia recente del nostro paese. Voi che ne dite? Oggi l'anniversario della liberazione, e ho voluto contribuire anch'io liberandovi dal vero fascismo: quello dei luoghi comuni. Ora siete liberi. Sta a voi usare bene questa libert. Sperando che ve lo lascino fare.

Jak Italia Una banca no profit per un nuovo modello di sviluppo


April 26th, 2012
il Comitato Promotore per la costituzione della Banca Popolare Jak Italia e lAssociazione culturale Jak Bank Italia vi scrivono perch, stanno organizzando, in collaborazione con IPSOA, il convegno gratuito Jak Italia Una banca no profit per un nuovo modello di sviluppo Sar caratterizzato da un alto profilo tecnico: vedr la presenza degli Organi Istituzionali, della stampa, del mondo imprenditoriale e dei responsabili e addetti di uffici legali, amministrativi e fiscali di aziende. In questoccasione si spiegher e dimostrer la sostenibilit e la concreta possibilit di realizzare il modello svedese anche nel nostro Paese. Noi ce la stiamo mettendo tutta e tutti i soci Jak sono i primi sostenitori del progetto. Quindi, dateci una mano! divulgate levento tra le persone vicine allidea di Jak Vi ricordiamo il programma Moderatore dei lavori Stefano Loconte, Professore a contratto di Diritto Tributario Universit degli Studi LUM "Jean Monnet" Casamassima (BA) Loconte & Partners Intervengono Introduzione: Matteo Marzotto - Vice-Presidente Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica. Imprenditore Il sistema delle banche e il ruolo di banca JAK in Italia: Francesco Perrini - Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso lUniversit Commerciale Luigi Bocconi Lesperienza della JAK bank svedese, 40 anni di emancipazione economica: Johannes Kreshmer - Membro del consiglio direttivo di JAK Medlemsbank Dai modelli speculativi alla finanza solidale libera da interessi: Luigino Bruni - Professore Ordinario di Economia Politica presso l'Universit di Milano-Bicocca

Vi aspettiamo il 9 maggio 2012 h 16.00 21.00


Sala Convegni Palazzo TCI - Corso Italia, 10 Milano

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