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Modalità Di Rottura
Modalità Di Rottura
Modalità di rottura
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Analisi Statistica delle Rotture in Servizio
Classificazione dei componenti rotti in servizio
R. Nobile – Calcolo e Progetto di Macchine
Università del Salento
Modalità di rottura
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Analisi Statistica delle Rotture in Servizio
Causa delle rotture in servizio
R. Nobile – Calcolo e Progetto di Macchine
Università del Salento
Modalità di rottura
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Classificazione delle rotture
Rottura statica
fragile (transgranulare o intergranulare)
duttile (coppa e cono, scorrimento)
Rottura a fatica
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transgranulare
ricristallizazione
Rottura per corrosione sotto sforzo
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Rottura statica
Caratteristiche generali
La rottura statica di un componente avviene nelle normali
condizioni di funzionamento.
La rottura statica può essere di tipo duttile o fragile e quindi
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difficile da riconoscere
Escludendo i casi di impatti, vibrazioni anomale, escursioni
termiche, le rotture statiche sono da imputare a due cause:
Inadeguata progettazione
Sovraccarichi
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Rottura statica
Inadeguata progettazione
Uso di coefficienti di sicurezza non ottimali per
l’applicazione (progettazione non “robusta”)
Aver trascurato condizioni di carico fondamentali per la vita
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del componente
Errori di progettazione
Sovraccarico
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Rottura statica
Osservazioni
Se il sovraccarico o il difetto di progettazione è molto grande,
la rottura avviene immediatamente
Se è meno pronunciato, il componente può deformarsi in
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cederà di schianto
In questo caso, la sollecitazione statica è responsabile della
rottura, anche se questa poi avviene con un meccanismo
diverso
I carichi statici giocano un ruolo importante nella progressione
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Rottura statica
Trazione pura
La rottura per trazione uniassiale è molto rara
I getti possono avere una bassa resistenza a trazione,
specialmente nel caso di sollecitazioni biassiali e triassiali.
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supporti, ecc.
Gli errori di progettazione sono
molto rari
La maggior parte di queste
rotture è di tipo duttile con
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Rottura statica
principale
I componenti che si rompono a taglio sono le chiavette e i relativi
alberi, denti, bulloni o perni, saldature, componenti che
subiscono svergolamenti
La rottura a taglio è spesso
accompagnata da flessione
Modalità di rottura
spuria
Le superfici di frattura sono
in genere piane
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Rottura statica
Flessione
La flessione può riguardare elementi rettilinei o curvi
La flessione si manifesta sempre con forti deformazioni
permanenti, ma la rottura finale è sempre di tipo duttile o
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fragile
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Rottura statica
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Rottura statica
Buckling
Il buckling consiste in una condizione di instabilità elastica
che riguarda componenti sottili e molto flessibili quando
sono sollecitati da carichi di compressione rilevanti
Il componente cambia repentinamente configurazione e
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Rottura fragile
Caratteristiche generali
La rottura fragile si caratterizza per una istantanea
propagazione di una cricca senza che si manifesti una
significativa deformazione plastica o strizione
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energia limitata
Le superfici di frattura fragile sono piane, brillanti e cristalline
nell’aspetto, in contrasto con l’opacità delle fratture duttili
La frattura fragile è praticamente istantanea: la fase di
innesco e la fase di propagazione sono indistinguibili
Modalità di rottura
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Rottura fragile
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Influenza della velocità di propagazione
Rottura fragile
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Rottura fragile
frattura
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Rottura fragile
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Rottura fragile
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Rottura fragile
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Rottura fragile
clivaggio
Modalità di rottura
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Rottura fragile
Caratteristiche generali
La frattura fragile è favorita dai seguenti fattori:
microstruttura: grani di dimensioni più elevate riducono la
tenacità del materiale
ambiente: il contatto con agenti chimici può favorire
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dall’idrogeno)
basse temperature: tutti i metalli sono caratterizzati da una
temperatura di transizione vetrosa, al di sotto della quale la
rottura è di tipo fragile
concentrazione di sforzo: i piccoli raggi di raccordo favoriscono
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Rottura fragile
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Rottura duttile
Caratteristiche generali
La rottura duttile a livello macroscopico si traduce sempre in
una strizione, ossia una riduzione localizzata della sezione
resistente
La rottura finale è determinata dall’instaurarsi nella zona di
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Rottura duttile
Caratteristiche generali
La rottura duttile si caratterizza sia a livello microscopico che
a livello macroscopico per la presenza di rilevanti
deformazioni plastiche
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Rottura duttile
Meccanismo di rottura
La deformazione plastica avviene in maniera non uniforme,
generando delle cavità e dei microvuoti di forma irregolare
I microvuoti coalescono fino a determinare la strizione del
materiale
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Rottura duttile
scorrimento
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Rottura duttile
particelle
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Rottura per usura
Caratteristiche generali
Gli elementi di macchine che ruotano, scorrono o comunque
sono in contatto con altre parti si usurano gradualmente in
una maniera più o meno prevedibile a seconda dei casi
Tipici esempi di componenti soggetti ad usura sono le ruote
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Rottura per usura
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Rottura per fatica a usura
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Rottura per corrosione
Caratteristiche generali
La corrosione limita la vita utile di un componente, che viene
spesso rimpiazzato prima di una rottura
Come l’usura, anche la corrosione è un meccanismo
strettamente dipendente dal tempo, per cui è raro avere a che
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meccanismi:
riducendo le proprietà meccaniche del materiale
riducendo la sezione resistente del componente
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Rottura per corrosione
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Rottura per corrosione
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Rottura per fatica
Caratteristiche generali
La fatica è un meccanismo di rottura indotto da carichi
esterni variabili nel tempo
I carichi possono essere qualsiasi (trazione, flessione, taglio,
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Rottura per fatica
Caratteristiche generali
La fatica è particolarmente insidiosa per le seguenti ragioni:
il componente non manifesta segni esteriori di danneggiamento,
se non immediatamente prima della rottura finale
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Rottura per fatica
Meccanismo di rottura
La rottura a fatica consiste di tre fasi fondamentali:
Fase 1: Innesco di una o più cricche
Fase 2: Propagazione della cricca dominante
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Rottura per fatica
Meccanismo di rottura
Le cricche di fatica hanno generalmente inizio sulla
superficie
Le condizioni della superficie (rugosità superficiale,
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Rottura per fatica
Meccanismo di rottura
La presenza di un intaglio è particolarmente deleteria ai fini
della resistenza a fatica
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Rottura per fatica
Meccanismo di rottura
In corrispondenza di un intaglio si realizza una
concentrazione delle tensioni che, anche a bassi carichi
determina una plasticizzazione locale del materiale
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Rottura per fatica
Meccanismo di rottura
In taluni casi, quando la superficie è stata resa estremamente
resistente all’innesco delle cricche, può verificarsi l’innesco
di cricche sub-superficiali
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interno al materiale
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Rottura per fatica
Fase 1: Innesco
La deformazione plastica gioca un
ruolo fondamentale in questa fase
L’applicazione ripetuta di carichi
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Rottura per fatica
Fase 1: Innesco
Se la superficie su cui si
sono formate queste
bande viene lappata e il
provino caricato
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nuovamente, queste
bande si riformano nella
stessa zona (Bande di
Scorrimento Permanenti)
Piccole quantità di
materiale possono
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Rottura per fatica
Fase 1: Innesco
La deformazione plastica
progressiva, l’espulsione
di materiale e altri
fenomeni non del tutto
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Rottura per fatica
Fase 2: Propagazione
bande di scorrimento
Stage II: dopo uno o due grani la
propagazione avviene in direzione
ortogonale alla tensione principale
massima (Modo I)
Modalità di rottura
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Rottura per fatica
Fase 2: Propagazione
fondamentalmente
intergranulare, per cui
l’affinamento dei grani
migliora la resistenza a fatica
del materiale
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Rottura per fatica
La dimensione
massima si ha per i
carichi più bassi
La formazione di
queste strutture è
Modalità di rottura
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Rottura per fatica
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Rottura per fatica
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Modalità di rottura
Rottura per fatica
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Aspetto macroscopico della superficie di frattura
Rottura per fatica
superficie di frattura
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Rottura per fatica – influenza del carico
Flessione rotante
Modalità di rottura
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Rottura per fatica
Rottura a fatica in controllo di deformazione
Nel caso delle prove di fatica oligocilica, i carichi applicati
sono tali da produrre ad ogni ciclo delle deformazioni
permanenti
La fase di propagazione può essere estremamente ridotta e la
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Rottura per fatica
Rottura a fatica in controllo di deformazione
Nel caso delle prove di fatica oligocilica, i carichi applicati
sono tali da produrre ad ogni ciclo delle deformazioni
permanenti
La fase di propagazione può essere estremamente ridotta e la
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Rottura a creep
Caratteristiche generali
Il meccanismo di rottura a creep è innescato dalla
temperatura, quando si supera all’incirca 1/3 della
temperatura di fusione (in gradi Kelvin)
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Modalità di rottura
Rottura a creep
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Analogia tra rottura statica e a creep
Rottura a creep
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Rottura a creep
temperatura ambiente
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Modalità di rottura
Rottura a creep
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Aspetto macroscopico della frattura di un tubo
Modalità di rottura dei materiali compositi
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Modalità di rottura dei materiali compositi
Trazione - [+45,-45,0,90]s
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Modalità di rottura
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Modalità di rottura dei materiali compositi
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Modalità di rottura dei materiali compositi
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Modalità di rottura dei materiali compositi
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Modalità di rottura dei materiali compositi
Danneggiamento a fatica
Il danneggiamento a fatica inizia nella matrice, innesca varie
delaminazioni e termina con la rottura progressiva delle fibre
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