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IL DISTURBO BIPOLARE E LA CREATIVITÀ

“Non esiste grande genio senza una dose di follia.”


Aristotele

L’idea che esista un collegamento tra il genio artistico e la follia fa parte della società occidentale dai tempi della Grecia
Antica. La “follia ispirata” dalle Muse era infatti vista in Grecia, al tempo di Socrate e Platone, come la forma più genuina
di comunicazione che l’artista potesse intrattenere con la propria arte. Secondo Socrate,

se un uomo arriva alla porta della poesia non toccato dalla follia delle Muse, credendo che solo la tecnica lo renderà un
buon poeta, lui e le sue composizioni sane non raggiungeranno mai la perfezione, ma saranno completamente eclissate
dalle esibizioni del pazzo ispirato.
(Graves, 1955)

Un’idea ripresa e rafforzata con il romanticismo, e sostenuta da molti poeti e studiosi nel corso del tempo (nelle parole di
Lord Byron, "noi del mestiere [poeti] siamo tutti pazzi"). Inoltre, c'è una forma di "follia" in particolare che tende
generalmente ad essere associata alle arti, anche nella mente del pubblico, e cioè quella dei disturbi bipolari.
Questa relazione, che possiamo rielaborare come un legame tra psicopatologia (bipolare) e temperamento artistico, è
quindi una delle nozioni culturali più antiche e persistenti; ma allo stesso tempo anche una delle più controverse e
dibattute.

➢ Correlazione o coincidenza?
In una rassegna del 2011, Ahmed Hankir dimostra come esista effettivamente un’associazione convincente tra il
temperamento artistico e i disturbi dello spettro bipolare. Attraverso studi di tipo biografico e letterario prima, e di
sperimentazioni e ricerche scientifiche poi, Hankir individua un tasso molto più alto di disturbi dell'umore nelle
popolazioni artistiche di quanto ci si potrebbe aspettare dal solo caso.
Il presupposto da cui partire è, ovviamente, che non tutti gli scrittori e gli artisti soffrono di disturbi dell'umore; e che,
allo stesso modo, la maggior parte delle persone che hanno un disturbo dell'umore non sono scrittori o artisti. Eppure la
ricerca suggerisce con forza che, rispetto alla popolazione generale, scrittori e artisti mostrano una prevalenza
sproporzionata dei principali disturbi dell’umore.

⭑ tra gli artisti e gli scrittori eminenti sono sovrarappresentati i disturbi bipolari
⭑ nella creatività “quotidiana”, ossia la creatività non eminente, i risultati indicano …che il
tasso di disturbo bipolare è 10 volte maggiore che negli individui non creativi
⭑ vi è una significativa sovrarappresentazione di individui bipolari e dei loro parenti …di primo
grado nelle occupazioni creative

I DISTURBI DELL’UMORE E I DISTURBI BIPOLARI


Per prima cosa, è importante definire cosa intendiamo quando parliamo del “disturbi bipolari”.
Essi sono annoverati nel DMS-5 (ossia: il Manuale Diagnostico-Statistico dei disturbi mentali, quinta edizione, uno degli
strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati al mondo) tra i Disturbi dell’Umore, dei quali fanno parte assieme
ai Disturbi Unipolari.
➢ Cosa caratterizza un disturbo dell’umore?
I disturbi dell’umore sono anche definiti disturbi affettivi.
L’affettività è quel campo della nostra esperienza soggettiva che riguarda lo stato emotivo,
come ad esempio l’umore, i sentimenti, le emozioni, le passioni. In questo campo, possiamo
affermare che la gioia e la tristezza sono emozioni presenti nell’esperienza quotidiana di
ognuno; ma quando esse sono sperimentate in modo estremamente intenso, accompagnate da
determinati sintomi tipici, e interferiscono con lo svolgimento delle proprie funzioni a livello
fisico, sociale e lavorativo, si può parlare di un disturbo dell’umore.
In un disturbo dell'umore, quindi, specifici tipi di emozioni non sono più sperimentate in modo
comune, ma in un modo modificato ed esagerato, fino a diventare patologico.

Se il tono dell’umore dell’individuo è molto


Pannello 1: Depressione modificato solo in relazione agli stati
negativi (come tristezza, angoscia, apatia), si
Depressione Maggiore parla di Disturbo Unipolare, ossia di
I sintomi della depressione maggiore sono vari, molteplici e possono presentarsi
in modo anche molto diverso tra loro. In linea generale, gli aspetti tipici di questo Depressione (con tutte le sue varianti). I
disturbo sono l’umore deflesso (tristezza profonda) e la perdita di interesse verso Disturbi Bipolari, invece, si caratterizzano
le normali attività quotidiane. I sintomi principali della depressione sono: per un’amplificazione non solo
dell’affettività negativa, ma anche di quella
➻Umore depresso (es. sentirsi triste, vuoto, senza speranza)
➻Perdita di interesse e piacere nel fare qualsiasi cosa positiva (come gioia, esaltazione, spinta
➻Significativa perdita di peso o aumento di peso motivazionale), e in essi gli stati negativi e
➻Agitazione psicomotoria o rallentamento psicomotorio quelli positivi, chiamati maniacali, si
➻Stanchezza cronica e perdita delle energie
alternano. Si possono trovare anche disturbi
➻Sentimenti di indegnità o sensi di colpa eccessivi o inappropriati
➻Maggior difficoltà nel pensare e restare concentrati, oppure patologica caratterizzati dalla presenza di mania senza
indecisione depressione (chiamati Mania Unipolare),
➻Ricorrenti pensieri di morte, ricorrenti ideazioni suicidarie oppure tentativi di ma sono molto rari.
suicidio

➢ I disturbi bipolari Pannello 2: Mania e Ipomania


I disturbi bipolari sono quindi una classe di disturbi
Mania
dell’umore caratterizzati dall’alternanza di stati d’umore Periodo di tempo (di almeno 7 giorni) nel quale si osserva un tono
eccessivamente alto (mania) e patologicamente basso dell’umore eccessivamente elevato, espanso, eccitato o irritabile, e un
(depressione). conseguente aumento anormale ed eccessivo delle normali attività
quotidiane, che compromette il funzionamento sociale e lavorativo, e può
I disturbi bipolari sono posti su un continuum di gravità
da portare a volte a ospedalizzazioni e manifestazioni psicotiche.
sintomatologica, dal quale se ne distinguono principalmente
tre tipi: il Disturbo Bipolare di tipo I, il Disturbo Bipolare ➻Elevata autostima e senso di grandiosità
➻Riduzione del bisogno di dormire
di tipo II, e la Ciclotimia. (☆Attenzione: nel parlare di gravità dei ➻Logorrea
sintomi s’intende una gravità riferita alla compromissione della vita ➻Accellerazione del pensiero e fuga delle idee
sociale, lavorativa e personale, ma questo non significa che un ➻Elevata distraibilità
➻Aumento delle attività quotidiane (ad esempio aumento del tempo lavorato o
disturbo debba essere percepito come meno “grave” di un altro; né delle ore di studio) o agitazione psicomotoria
è mai così per chi ne soffre). Questi tre tipi di pattern più ➻Partecipazione ad attività rischiose (folli spese eccessive, rischiosi investimenti
di capitale)
comunemente identificati non sono gli unici, ma i più diffusi
e meglio classificabili. Essi si caratterizzano nei seguenti Ipomania
modi: Periodo (di almeno 4 giorni) di umore elevato, espansivo e irritabile in
modo persistente, che si distingue dall'umore abituale del soggetto (e non
● Bipolare I: comporta periodi di gravi episodi di solo dall'umore depresso). Il modo di agire della persona cambia
visibilmente, e sono presenti 3 o 4 dei sintomi descritti per la mania; ma
alterazione dell’umore, da picchi elevatissimi
la compromissione lavorativa e sociale è minore, e non si arriva mai alla
(mania) a cadute spesso altrettanto profonde psicosi.
(depressione); le alterazioni sono talmente marcate
da condizionare e compromettere tutta la vita
dell’individuo. L’elemento che caratterizza il Bipolare I, e che lo distingue dagli altri disturbi bipolari, è la mania,
tant’è che è sufficiente un episodio maniacale per diagnosticarlo.
● Bipolare II: si alternano episodi di depressione maggiore ed episodi ipomaniacali; l’ipomania è una forma di
umore elevato più leggera e meno compromettente della mania.
● Ciclotimia: Il disturbo ciclotimico, detto anche ciclotimia, fa parte dei disturbi bipolari ed è caratterizzato da
frequenti alterazioni del tono dell’umore (per almeno due anni) che però non raggiungono l’intensità dei sintomi
del disturbo bipolare I o II.

☆Il Bipolare I e il Bipolare II sono disturbi a carattere


episodico: questo significa che vengono diagnosticati in
Pannello 3: diagnosi DSM-5 dei disturbi bipolari e correlati
base ad alcuni periodi di tempo in cui si presentano i
sintomi depressivi e maniacali/ipomaniacali, i quali sono
Disturbo bipolare I
Deve essere presentato almeno un episodio maniacale; gli episodi depressivi
però intervallati da periodi di umore normale. Per la
maggiori sono tipici, ma non necessari per la diagnosi
diagnosi di Ciclotimia, invece, non si presta attenzione
agli “episodi”, ma ad un’instabilità dell’umore più lieve
ma costante (disturbo cronico), tant’è che per almeno due
Disturbo bipolare II
Sono necessari almeno un episodio ipomaniacale e un episodio depressivo
anni i sintomi devono essere presenti per la maggior parte
maggiore per la diagnosi
del tempo.

Disturbo ciclotimico
Possiamo quindi così riassumere queste tre forme Periodi ipomaniacali e depressivi che non soddisfano i criteri per ipomania o
del disturbo: il Bipolare I è il disturbo in cui depressione maggiore, presenti per almeno 2 anni
l’umore raggiunge picchi più estremi e
disfunzionali; il Bipolare II (che è più tendente ad Altro disturbo bipolare specifico e disturbi correlati
Disturbi di tipo bipolare che non soddisfano i criteri per il disturbo bipolare I, il
avere come dominanti gli stati depressivi) disturbo bipolare II o la ciclotimia a causa di durata o gravità dei sintomi
raggiunge picchi positivi minori, ma è comunque insufficienti:
molto invalidante; la Ciclotimia è un disturbo più
continuo ma meno aggressivo, per quanto spesso • Episodi ipomaniacali di breve durata e disturbo depressivo maggiore
• Episodi ipomaniacali con sintomi insufficienti e disturbo depressivo maggiore
possa risultare comunque invalidante. • Episodio ipomaniacale senza precedente disturbo depressivo maggiore
Inoltre essa, se non trattata, ha una forte probabilità • Ciclotimia di breve durata
di evolvere in uno degli altri due disturbi.
Disturbo bipolare non specificato e disturbi correlati
Sintomi caratteristici dei disturbi bipolari e correlati che non soddisfano pienamente
i criteri per qualsiasi categoria precedentemente menzionata
LO SPETTRO DEI DISTURBI
Disturbo bipolare e correlato indotto da sostanze o farmaci

Disturbo bipolare e correlato dovuto a un'altra condizione medica

BIPOLARI E LA CREATIVITÀ

Una nozione molto importante quando si parla


dei disturbi bipolari è riconoscere che essi si
collocano su uno spettro: un continuum che va
dalla normalità alla patologia, passando per dei
tratti genetici a basso rischio (che vengono
definiti “temperamenti”) prima di sfociare nei
disturbi di cui sopra.
Il Temperamento Ciclotimico (a volte
chiamato personalità ciclotimica), per esempio,
è caratterizzato da oscillazioni dell’umore più marcate di quelle presenti in un umore normale, ma che non provocano
disagio o compromissione. Come i disturbi bipolari, tutti i temperamenti sono fortemente ereditabili.

➢ Il modello a U invertita
Con questa premessa possiamo introdurre un modello, elaborato da Richards et. al, che teorizza una particolare
correlazione tra psicopatologia e creatività: il modello a U invertita.
L’uso del modello a U invertita per lo studio dei disturbi bipolari parte da un’osservazione: alcuni studi hanno fornito la
prova di una maggiore creatività tra le persone affette da disturbo bipolare, ma altri hanno dimostrato che la creatività e
il successo professionale sono significativamente alti (e a volte maggiori) tra i parenti di primo grado clinicamente non
affetti. Allo stesso modo, i pazienti affetti da ciclotimia (la
forma più lieve del disturbo) sembrano ottenere risultati
creativi maggiori rispetto a quelli con le forme più gravi del
disturbo, o ai controlli sani.

Questo potrebbe suggerire che forme lievi, subcliniche o

temperamentali di bipolarismo aumentano la creatività, ma che le


espressioni più gravi interferiscono con il raggiungimento della
stessa. In base a questo modello, la creatività aumenterebbe con il rischio
genetico di disturbo bipolare fino a una certa soglia, oltre la quale
comincerebbe a diminuire, a fronte della crescente menomazione
associata a un carico genetico più elevato (ossia, ad un rischio maggiore
di sviluppare forme più invalidanti del disturbo).

➢ Il modello della vulnerabilità condivisa


Basandosi sul modello a U invertita e sulla sovrapposizione del potenziale creativo con il rischio di sviluppare disturbi
bipolari, alcuni hanno suggerito che il disturbo bipolare e la creatività derivino da una vulnerabilità condivisa; ossia, che
debbano esserci dei fattori comuni che sottostanno a queste due dimensioni. E in effetti sembra essere così: è stato trovato
che diversi tratti cognitivi, del temperamento e della personalità, sono tratti che si associano sia alle persone affette
da disturbi bipolari che alle persone creative. È quindi possibile che, nella genetica, alcuni stessi tratti siano
predisponenti sia per un potenziale creativo sia per i temperamenti e i disturbi dello spettro bipolare.
Facciamo qualche esempio.

● Il temperamento affettivo
Come abbiamo già accennato, i temperamenti affettivi che riflettono aspetti più lievi della sintomatologia bipolare sono spesso osservati
in individui molto creativi. Essi, infatti, sono da una parte fortemente ereditabili e predicono il rischio di disturbo bipolare, e dall’altra
mostrano forti correlazioni con la creatività (in particolare i temperamenti ciclotimico, distimico ed irritabile). Così anche i tratti
ipomaniacali, che riflettono aspetti di alta energia e motivazione, sono correlati alla creatività nei soggetti sani e allo stesso tempo
predisponenti per i disturbi bipolari.
● Tratti della Personalità: Apertura,
Schizotipia
L’Apertura (Openness) è uno dei cinque tratti usati per
descrivere la personalità secondo il modello dei Cinque
Fattori, e comprende l'immaginazione, la sensibilità
estetica, l'attenzione ai sentimenti interiori, la
preferenza per la varietà e la curiosità intellettuale. Sia
gli individui bipolari che quelli creativi ottengono
punteggi più alti rispetto ai controlli non creativi. Un
aspetto molto studiato riguardo alla creatività è la
schizotipia, che riflette l'espressione subclinica della
psicosi e la sottostante vulnerabilità genetica ad essa.
Anche la schizotipia è associata all'abilità creativa, e
ugualmente i pazienti bipolari ottengono punteggi più
alti rispetto ai controlli.
Sia l’apertura che la schizotipia favoriscono uno stile stile di coscienza fluido e originale, che consente di creare nuove associazioni tra
idee connesse a distanza; questo aspetto si ritrova nella velocità e fluidità di pensiero che favoriscono gli stati ipomaniacali e maniacali
dei disturbi bipolari.
● Intelligenza e Stile Cognitivo
Non è chiaro il tipo di relazione che esiste tra intelligenza e creatività: ciò che si sa è che persone creative tendono al pensiero divergente
(garantito da livelli più alti di intelligenza) e a uno stile cognitivo eccessivamente inclusivo, che garantisce l'originalità del pensiero, la
fluidità delle idee e la capacità creativa di risoluzione dei problemi. Questi fattori possono essere riscontrati nell’assett o cognitivo che
portano gli stati maniacali e ipomaniacali,
caratterizzati da una maggiore produzione di parole
Fig: tratti di vulnerabilità condivisi nello spazio tra follia e genio. Tutti i tratti di vulnerabilità e associazioni sciolte e da un'eccessiva inclusività
condivisi elencati sono caratteristici sia dei pazienti bipolari che degli individui creativi, e
concettuale.
sono correlati con una maggiore creatività nel disturbo bipolare.
Il temperamento ciclotimico riflette l'instabilità dell'umore. La personalità ipomaniacale
I tratti di vulnerabilità condivisi occupano
riflette tratti bipolari più lievi (umore alto, aumento di energia, ecc.). L'apertura riflette qualità
quindi lo spazio tra “follia e genio”, e sono
fantasiose, curiose e di mentalità aperta. La schizotipia positiva si riferisce a credenze insolite
(pensiero magico) ed esperienze percettive insolite. L'eccessiva inclusività concettuale si
presenti in individui creativi, parenti non
riferisce al pensiero divergente (cioè fuori dagli schemi) e implica associazioni libere che
facilitano l'originalità.
affetti e presumibilmente chiunque abbia una
predisposizione genetica al disturbo bipolare.
Essi possono includere aspetti dell'instabilità
dell'umore, tratti della personalità alla ricerca di esperienze e tratti cognitivi legati all'eccessiva inclusività concettuale e
alla disinibizione.

CONCLUSIONE
La creatività e altri tratti positivi sono stati ripetutamente associati allo spettro bipolare, in modo particolare alle sue
manifestazioni lievi e subcliniche. Questi dati suggeriscono un modello in cui dosi maggiori di fattori di rischio causano
la malattia, ma dosi lievi e moderate portano vantaggi. Il disturbo bipolare può quindi essere meglio concettualizzato
come un tratto dimensionale, che esiste all'estremo della normale variazione dell’umore, della personalità e dei tratti
cognitivi della popolazione; e grazie a questa sua caratterizzazione, condivide alcuni tratti fondamentali con la creatività,
motivo per cui la creatività e i disturbi bipolari si trovano spesso a convivere.

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