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L’orgoglio della modestia

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12 marzo 2024

di Gianni Biondillo

È fin troppo facile non apprezzare l’architettura del Movimento Moderno. Non un orpello, non
un fregio, un linguaggio formale all’apparenza basico, senza fronzoli, senza inventiva.
Finestra ritagliate su pareti bianche, tetti piani, pilastri senza capitelli. Di tutt’altra pasta le
architetture coeve o di solo pochi anni prima: colonne in pietra, archi, sculture magniloquenti,
balconi in ferro battuto. Una bellezza esibita, ricca, enfatica. Sarebbe facile, dicevo, ma
sarebbe ingeneroso. Senza contestualizzare ci rifugeremmo in una lettura della cose
puramente estetica e nostalgica: com’erano belle le architetture del passato, come sono
brutte quelle della modernità! Ma quella generazione di artisti, che sapeva benissimo
progettare usando gli stili dell’eclettismo, aborriva quel modo di pensare l’arte non per ragioni
estetiche ma per ragioni etiche. Progettare case per ricchi era di certo più proficuo per la loro
carriera professionale. Solo che le risorse a disposizione – artigiani, materie prime,
tecnologie – erano infinite unicamente per chi se lo poteva permettere. Quella generazione
人们很容易不欣赏现代运动的建筑。不是装饰,不是饰带,是一种明显基本的正式语言,没有装饰,没有在白色墙壁上开出的窗户,平屋顶,
没有大写字母的柱子。当时或几年前的建筑具有完全不同的性质:石柱、拱门、宏伟的雕塑、锻铁阳台。一种展示的、丰富的、突出的美。
我说,这很容易,但也不够慷慨。如果没有语境化,我们就会逃避对事物的纯粹审美和怀旧的解读:过去的建筑是多么美丽,现代建筑是多
么丑陋!但那一代艺术家非常了解如何使用折衷主义风格进行设计,他们厌恶这种思考艺术的方式,不是出于审美原因,而是出于道德原因。
为富人设计房屋对于他们的职业生涯来说无疑更有利可图。只不过,可用的资源——工匠、原材料、技术——只对那些有能力的人来说是无
限的。那一代人明白,当广大人民、无产阶级、穷人生活在我们的城市中,生活条件极其恶劣,生存条件受到限制时,设计炫耀和庸俗财富
的建筑是不道德的。 1/3
comprese che era immorale progettare palazzi di una ricchezza esibita e volgare, quando la
massa popolare, il proletariato, i poveri, vivevano nelle nostre città in condizioni abitative
disperate, al limite della sussistenza.

Il tema era, a parità di risorse a disposizione, progettare una casa decorosa per tutti.
Indipendentemente dal censo o dalla classe sociale. Era una questione etica, appunto. Il
tema dell’existentzminimum, tanto dibattuto in quegli anni, voleva definire quali fossero le
condizioni essenziali di un nucleo famigliare affinché non mancasse nulla alla loro civile
convivenza: acqua corrente, bagni, igiene, riscaldamento, luce naturale, ricambio d’aria.
Cose che i ricchi, quelli che riempivano di fregi le facciate delle loro case, avevano già, ma
che alla stragrande maggioranza delle popolazioni urbane mancavano. Quindi, piuttosto che
baloccarsi con l’ennesimo esperimento formale, bisognava cambiare il gusto sia delle classi
dirigenti che di quelle popolari. Avere, come ebbe a scrivere Lionello Venturi, l’orgoglio della
modestia. Concepire il progetto come il luogo dove la qualità fosse a disposizione di tutti e
non di pochi eletti. Usare materiali di facile reperibilità, di basso costo, replicabili, e
concentrare tutti gli sforzi per estrarne bellezza, attraverso la funzionalità. È la base dell’idea
del design che accompagnerà l’intero novecento: immaginare una lampada, un piano cottura
o una poltrona, utilizzabili sia dal borghese che dall’operaio. Una vera e propria democrazia
delle risorse estetiche.
主题是,在可用的资源相同的情况下,为每个人设计一个体面的家。不论财富
或社会阶层。准确地说,这是一个道德问题。存在主义的主题在那些年里引起
了很多争论,它想要定义一个家庭单位的基本条件是什么,以便他们的民事共
存不遗漏任何东西:自来水、浴室、卫生、供暖、自然光、空气交换。这些东
西是富人、那些在房屋外墙上贴满饰带的人已经拥有的,但绝大多数城市人口
却缺乏。因此,与其再进行一次正式实验,不如改变统治阶级和民众阶级的品
味。正如莱昂内洛·文丘里(Lionello Venturi)所写,拥有谦虚的骄傲。将
该项目设想为一个所有人都能获得质量的地方,而不是少数人。使用容易获得、
低成本、可复制的材料,并集中精力通过功能来提取美感。这是贯穿整个二十
世纪的设计理念的基础:想象一盏灯、一个炉灶或一把扶手椅,可供资产阶级
和工人使用。审美资源的真正民主。
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Il razionalismo, insomma, non era contrario alla tradizione ma al tradizionalismo. La mostra
fotografica sull’architettura vernacolare di Giuseppe Pagano alla VI Triennale lo dimostra in
modo palmare: non erano gli stili del passato che lo interessavano, ma come, in una
ristrettezza di risorse, la cultura popolare avesse trovato le più razionali soluzioni
tecnologiche, trasformandole in soluzioni formali.

Nel secondo dopoguerra, le seconde e terze case, le borgate abusive, le palazzate abusive
e le villettopoli cresciute indiscriminatamente, sono state molto più devastanti sul nostro
paesaggio così fragile che le tanto vituperate periferie urbane. Il “Piano Fanfani”, quanto
meno, voleva dare una casa a tutti, pensandola come un diritto. Oggi il valore d’uso è stato
soppiantato dal valore di scambio. Si costruisce non per fare case ma per fare cassa, in una
nazione dove non c’è bisogno di costruire più nulla. Oggi le più avvedute avanguardie,
memori della lezione etica dei maestri, non progettano il nuovo ma rimettono in gioco e
riqualificano il già esistente. Piuttosto che sfoggiare ennesime, leziose torri tortili in vetro e
acciaio, ammantate di un peloso greenwashing, occorre tornare all’orgoglio della modestia.
Porsi eticamente in una realtà dalle risorse scarse, sfidando dal punto di vista della
progettazione una realtà ipercostruita. Progetto sostenibile, stop al consumo di suolo e
cubatura zero dovranno essere i nuovi imperativi. E chi se ne frega del bello stile.

(precedentemente pubblicato su Il Corriere della sera-Design del 22-11-23)


简而言之,理性主义不是反对传统,而是反对传统主义。第六届三年
展朱塞佩·帕加诺的乡土建筑摄影展清楚地表明了这一点:他感兴趣
的不是过去的风格,而是流行文化如何在资源短缺的情况下找到最合
理的技术解决方案,将它们转化为正式的解决方案。

第二次世界大战后,第二、第三住宅、非法村庄、非法建筑和乱建别
墅对我们脆弱的景观的破坏性比饱受诟病的城市郊区要大得多。“凡
凡尼计划”至少是想给每个人一个家,认为这是一种权利。今天,使
用价值已被交换价值所取代。在一个不再需要建造任何东西的国家,
我们建造不是为了建造房屋,而是为了筹集现金。今天,最精明的前
卫艺术家牢记大师们的道德教训,不会设计新的东西,而是发挥和重
新开发已有的东西。我们不需要炫耀又一座可爱的、扭曲的玻璃和钢
塔,披着毛茸茸的绿色涂料,我们需要回归谦虚的骄傲。在资源稀缺
的现实中以道德的方式定位自己,从设计的角度挑战过度构建的现实。
可持续项目、停止土地消耗和零体积必须成为新的当务之急。谁在乎
美丽的风格。

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