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CDU (038)81’282(497.

5Buie) ISSN 0353-3301


ISBN 978-953-7891-24-4

CENTRO DI RICERCHE STORICHE DI ROVIGNO


COLLANA DEGLI ATTI N. 46

MARINO DUSSICH

DIZIONARIO
ITALIANO - BUIESE

U N I O N E I TA L I A N A - F I U M E
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE

Rovigno - Trieste 2019


COLLANA DEGLI ATTI, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, n. 46, pp. 1-340, Rovigno, 2019
In sovraccoperta (fronte): lapide laudatrice, in pietra d’Istria, della Scuola elementare (peri-
ferica) italiana di Castagna, oggi custodita nell’atrio nella Scuola elementare italiana “Ed-
mondo De Amicis” di Buie.

In sovraccoperta (retro): il Leone di San Marco scolpito sul pilo portabandiera in Piazza San
Servolo (già P.zza San Marco) a Buie (XV sec.).
CDU (038)81’282(497.5Buie) ISSN 0353-3301
ISBN 978-953-7891-24-4

CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO


Collana degli Atti N. 46

MARINO DUSSICH

DIZIONARIO
ITALIANO-BUIESE

U N I O N E I TA L I A N A - F I U M E
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE

Rovigno - Trieste, 2019

COLLANA DEGLI ATTI, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, n. 46, pp. 1-340, Rovigno, 2019
UNIONE ITALIANA – FIUME
UNIVERSITÀ POPOLARE DI TRIESTE

EDITORE
CENTRO DI RICERCHE STORICHE

INDIRIZZO DEL COMITATO DI REDAZIONE


Piazza Matteotti 13, Rovigno (Croazia), tel. 00385 052 811-133, fax 00385 52 815-
786
Internet: www.crsrv.org e-mail: info@crsrv.org

COMITATO DI REDAZIONE
Marino Budicin (Rovigno, HR), Sandro Cergna, (Pola, HR), Giuseppe Cuscito (Trie-
ste, IT), Donata Degrassi (Trieste, IT), Egidio Ivetic (Padova, IT), Kristjan Knez (Ca-
podistria, SI), Dean Krmac (Capodistria, SI), Raul Marsetič (Rovigno, HR), Orietta
Moscarda (Rovigno, HR), Giovanni Radossi (Rovigno, HR), Diego Redivo (Trieste,
IT), Fulvio Salimbeni (Trieste, IT)

DIRETTORE e CURATORE
Paola Delton

DIRETTORE RESPONSABILE
Raul Marsetič

Il presente volume è stato realizzato con i fondi del Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana
Direzione Generale per l’Unione Europea

IMPAGINAZIONE E STAMPA
Battello Stampatore srls, Trieste, 2019

Tiratura: 350 copie

OPERA FUORI COMMERCIO


M. DUSSICH - Dizionario Italiano - Buiese, Collana degli Atti, n. 46, 2019, p.1-340 5

INDICE

Prefazione di Franco Crevatin pag. 009


Nota dell’autore pag. 011
Guida all’uso pag. 013
Abbreviazioni pag. 015
Lettere “A” – “Z” pag. 017
Appendice: Nomi propri di persona in uso a Buie pag. 335
Bibliografia pag. 339
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Ai miei nipotini Nina e Matteo,


affinché tramandino le tradizioni
degli Italiani di Buie.
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Fig.1: Buie.
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PREFAZIONE

La nuova fatica di Marino Dussich va accolta con gratitudine per l’atto d’amore
che l’Autore offre alla parlata di Buie d’Istria e per le tante informazioni che egli of-
fre alla riflessione degli studiosi. Il quadro dialettale che emerge dal dizionario è com-
posito e forse non poteva che essere così, perché accanto ad arcaismi che non erano
più vitali all’epoca dei nostri nonni (ad esempio storgia per storia) compaiono ita-
lianismi e croatismi recenti. Il vantaggio di avere un vocabolario come quello prepa-
rato da Marino Dussich è costituito dal fatto di poter facilmente compiere ricerche se-
mantiche ed etimologiche, perché l’Autore è stato attento sia agli aspetti della cultura
materiale che all’identificazione di molte forme di vita spontanee (piante ed uccelli).
È un dizionario completo? Nessuno lo è, tutti sono cantieri di un’opera in perenne di-
venire, un lascito ereditario per le generazioni future, passibile di integrazioni e di cor-
rezioni e fornisco qualche esempio. Dussich ritiene che nósa sia un semplice sinonimo
di altre voci per indicare la cacca umana, ma meglio sarebbe precisare che indica la
cacca dei neonati ed è una precisazione importante perché essa rende evidente l’ori-
gine ultima della parola, ossia l’incrocio tra il latino lŭteus «che ha l’aspetto o la con-
sistenza del fango» con lūteus «di colore giallastro». Il tipo roşèta «(giovane) quer-
cia» è stato attratto da ‘rosa’, ma certamente la pronuncia originale doveva essere con
la -s- sorda, diciamo rossa, perché si tratta di un’antica voce istriana settentrionale,
documentata già nel medioevo appunto nella forma rossa: i miei nonni conservavano
ancora la forma rosseta. Sànta Fùmia è registrato come nome di campagne presso al
paese, evidentemente dal nome di una chiesetta rustica dedicata alla santa, tuttavia so
per certo (mio nonno aveva dei poderi nella zona e mi ci portava da bambino a man-
giare fichi) che la forma originale è Santa Fomìa (o Fumìa). Non perdiamoci questa
parola perché è una preziosissima cicatrice dell’importazione in Istria del culto della
santa da parte dei Bizantini: la pia leggenda dell’approdo del sarcofago di Eufemia a
Rovigno è una riscrittura narrativa di questa importazione e il nome buiese conserva
ancora l’accentuazione greca del nome; Fùmia è un paradossale rifacimento basato
sull’accento latino Fèmia. Barbàte «spauracchio, babau, uomo nero» mostra la refe-
zione secondo le regole di parola veneziane di un antico *barbàt «persona con la
barba» come il toponimo Carset(t)e rifatto da un *Carsèt (< ētum) «terreno pietroso».
Giustamente Dussich ricorda che l’infinito del verbo essere ha due forme alternative,
èser e sièr ed è la seconda la più antica e importante perché risale, come lo spagnolo
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sèr, al latino sedēre «essere (in un posto)», antico tratto dialettale del latino volgare.
Mi piacerebbe continuare, quanto meno per rivendicare ancora una volta la di-
gnità della nostra storia, ma preferisco concludere esprimendo la mia gratitudine a Ma-
rino Dussich per quanto ci ha donato, ricordandogli che nella sua vigna a Sanisèo non
solo è sepolta la chiesuola rurale dedicata a Sant’Eliseo ma probabilmente anche la
parte di una necropoli romana, col cui materiale di spoglio sospetto sia stata edificata
nel medioevo la piccola chiesa. E a Marino associo Lucia Moratto Ugussi per il suo
libro Buie d’Istria. Famiglie e contrade: davvero, Buie può andare fiera dei suoi fi-
gli e figlie.

Franco Crevatin
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NOTA DELL’AUTORE

Dopo aver visto uscire dalle stampe, nel 2008, il mio Vocabolario della parlata
di Buie d’Istria, e varcata la soglia dei sessant’anni (l’età in cui secondo i cinesi co-
mincia la saggezza), ho deciso di compilare questo dizionario, incoraggiato dei miei
compaesani e altri amici, allo scopo di assicurare alle nuove generazioni un documento
sulla parlata buiese e tramandare così ai più giovani le radici della centenaria cultura
veneto-istriana di Buie.
Il presente lavoro è stato ideato per soddisfare le esigenze di conoscenza della par-
lata locale, con l’obbiettivo di farne uno strumento prezioso e indispensabile non solo
per chi si esprime nella raffinata e musicale parlata buiese, ma anche per chi desidera
accostarsi ad essa e alla città stessa.
In questo dizionario, oltre alla sete di conoscenza, c’è solo l’orgoglio di essere
Buiesi.
Ho raccolto quanto potevo, consultando varie fonti, affinché rimanga traccia
scritta del ricco patrimonio linguistico buiese, sperando di aver svolto un lavoro utile.
Ringrazio tutte le persone che, con le loro ricerche personali, mi hanno aiutato a
rendere più ricca ed originale questa raccolta. Un ringraziamento particolare va al Cen-
tro di Ricerche storiche di Rovigno, che ha favorito e permesso la realizzazione del-
l’opera.
Un grazie anche a mia moglie Lida, per la paziente assistenza dopo un grave in-
cidente, e ai miei figli Cristian e Martina per l’assistenza nella gestione digitale del
materiale, che è sfociato nella pubblicazione del presente Dizionario Italiano-Buiese.

Marino Dussich (Nàpa)


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Fig. 2: Elisabetta Antonini (nonna dell’autore) e nipote (1915).


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GUIDA ALL’USO

A scopo di semplificazione, la s viene scritta con due diversi segni come nei dia-
letti veneti: sorda, con il segno s (scopa - scòva, invece - invèse), e sonora, con il se-
gno ş (loggia - lòşa, arzillo - şgàjo), poiché nella parlata buiese non esiste la lettera z
(all’infuori dei nomi di famiglia) e relativo suono.
La x viene usata, seguendo una vecchia consuetudine del veneto scritto, unica-
mente per indicare la s sonora della terza persona singolare dell’indicativo presente
del verbo essere (è - xe).
La c finale affricata palatale è resa con ch (scricciolo - cransìch, pezzettino -
şbich).
Non esistono consonanti doppie, mentre il digramma sc è sostituito per lo più da
s sorda (liscio - lìso, crescere - crèsar) e il digramma gl da i e j (aglio - àjo, meglio -
mèjo), come pure gia, gio (maggio - màjo, ragione - rajòn).
Davanti alle consonanti p e b, non si ha m come in italiano, ma n (campo – cànpo).
La q si trova sempre da sola, anche in corrispondenza dell’italiano cq (acqua -
àqua, acquedotto - aquidòto).
La lettera j sopravvive nella parlata buiese solo in pochi cognomi, nomi perso-
nali e soprannomi.
Il segno dell’elisione (’) indica i suoni separati di s e c consecutive (scarso -
s’cin, audace - ris’ciòşo), in tali casi la s è sempre sorda.
La preposizione in quando si unisce all’articolo diviene int (nei - int’èi, nel - in-
t’èl).
Per una maggior semplicità di lettura, ho scelto di segnare con l’accento tonico
o grave, tutti i lemmi, inclusi i monosillabi bivocalici. Dei monosillabi monovocalici
ho accentuato gli avverbi sì e là, la congiunzione né e il sostantivo dì.
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Fig. 3: fàlse (falcetto).


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ABBREVIAZIONI

a. e m. = arti e mestieri s.m. = sostantivo maschile


agg. = aggettivo soprann. = soprannome
art. = articolo spreg. = spregiativo
avv. = avverbio top. = toponimo
bot. = botanica v. = verbo
dim. = diminutivo vd. = vedi
escl. = esclamazione volg. = volgare
fam. = familiare zool. = zoologia
fig. = figurato
gio. = gioco
gioc. = giocattolo
inf. = infantile
inter. = interiezione
iron. = ironico
itt. = ittiologia
loc. = locuzione
mal. = malattia
med. = medicinale
n.p. = nome proprio
num. = numerale
onom. = onomatopeico
orn. = ornitologia
pl. = plurale
pop. = popolare
pref. = prefisso
prep. = preposizione
pron. = pronome
rel. = religioso
scherz. = scherzoso
scol. = scolastico
s.f. = sostantivo femminile
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a a

A che si mette nella gabbia degli uccelli – (s.m.)


bevadòr, bevarìn, bevidòr.
abbiccì, s.m. – (scol.) àbaco, abecè, abicì,
abisì.
abbacinare, v. – orbàr.
abbigliamento, s.m. – bardadùra: accessorio
abbaco, abbecedario, s.m. – àbaco.
dell’abbigliamento femminile, che serve per
abbagliare, v. – cavàr i òci, ciòr i òci, inbar-
avvolgere e arricciare i capelli – (s.m.) diavo-
lumàr, incantàr, orbàr.
lìn.
abbaglio, s.m. – pìcio pàcio.
abbinamento, s.m. – ànbo, cùbia, do a do, gù-
abbaiare, v. – bagiàr, bajàr, şbajàr: l’abbaiare
bia, pàro, per: abbinamento di due compagni
di molti cani – (s.f.) cagnàra.
– (s.f.) dìta.
abbaino, s.m. – abaìn, cùcherle, luminàl.
abbindolare, v. – abindolàr, (fig.) infenociàr,
abbandonare, v. – bandonàr, lasàr, inpiantàr,
(v.) insinganàr, pascolàr: chi abbindola –
(fig.) molàr: abbandonare gli studi – (v.) lasàr
(s.m.) abindoladòr.
la scòla / abbandonare la fidanzata – (v.) ban-
abbiosciato, agg. – fiàpo.
donàr la moròşa.
abboccare, v. – abocàr, inpenìr, inpienìr, inpi-
abbandonato, agg. – abandonà, bandonà, in-
nìr (abboccare bottiglie, fiaschi).
piantà, piantà.
abboccato, s.m. – bocàto: il vino è abboccato
abbandono, s.m. – abandòn, bandòn.
– (agg.) el vin ga un bon bocàto.
abbaruffarsi, v. – stisàrse.
abbonacciare, v. – abonasàr.
abbassamento, s.m. – abasàda, abasamènto,
abbonare, v. – abonàr.
basamènto, şbasamènto, sòcolo.
abbondante, agg. – bondànte, gajàrdo.
abbassare, v. – abasàr, avelìr, calàr, şbasàr.
abbondantemente, avv. – a jòsa.
abbassarsi, v. – şbasàrse: umiliarsi, abbas-
abbondanza, s.f. – abondànsa, a màca, bion-
sarsi – (v.) şbasàr le àle.
dodìo, bondànsa, bondànsia, cucàgna, (loc.)
abbasso, escl. – abàso, bàso.
gràşia de Dìo, màna, mùcio: grande abbon-
abbastanza, avv. – abastànsa, a ùfa, bastànsa,
danza – a mjèra, bobàna, bubàna / grande ab-
isài, màsa, sài, tànto.
bondanza di cibo – xe ànca par i pòrchi / in ab-
abbattere, v. – abàter, fulminàr, şbovàr, scon-
bondanza – a palàde, a ùfa.
fasàr: abbattere una pianta – (v.) butàr şo un
abbondare, v. – abondàr.
àlbaro.
Abbondio, n.p. – Masimèto, Masimìn.
abbattersi, v. – abàterse, avilìr, butàrse şo.
abborracciare, v. – pastrociàr, şbrodigàr.
abbattifieno, s.m. – (s.f.) bòtola.
abbottonamento, s.m. – (s.f.) botonàda, ta-
abbattimento, s.m. – abatimènto.
càda.
abbattuto, agg. – butà şo, cagà, dirocà, fiàpo,
abbottonare, v. – botonàr, inbotonàr.
mògio, mùfo, pasionà, şbatù, şo de bàla.
abbottonarsi, v. – botonàrse, inbotonàrse.
abbellimento, s.m. – abelìda, abelimènto.
abbottonatura, s.f. – botonadùra.
abbellire, v. – abelìr, induriàr, ornàr.
abbozzare, v. – abosàr, aboşàr.
abbeverare, v. – beveràr, dar àqua, inbeveràr.
abbracciare, v. – abrasàr, brasàr, strucàr.
abbeveratoio, s.m. – bevadòra, corìto (abbe-
abbracciarsi, v. – abrasàrse, brasàrse, bu-
veratoio per bestie grosse): abbeveratoio
tàrse a brasocòlo, ciapàrse a brasocòlo, stru-
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a a

càrse. lometri a est di Buie – (top.) Lòşari / abitato


abbraccio, s.m. – abràso, (s.f.) strucàda: ab- presso Verteneglio – (top.) Pèdrola / abitato a
braccio affettuoso – (s.f.) strucadìna / forte quattro km. a nord-est di Buie, Bressani –
abbraccio – (s.m.) strucòn. (top.) Breşàni / abitato a ovest di Buie in pros-
abbraccioni, s.m. – a brasocòlo. simità di Verteneglio, Buroli – (top.) Bùrole /
abbrancare, v. – brancàr, brincàr, ciapàr, abitato a sud-ovest di Buie, verso Verteneglio,
granpàr, guantàr. Brazzania – (top.) Brasanìa / abitato vicino a
abbreviare, v. – abreviàr, scurtàr, tajàr cùrto: Crassiza – (top.) Muşolìni / abitante e nativo di
abbreviare un discorso – fàrla cùrta, tajà cùrto. Dignano – (soprann.) Bùnbaro / gli abitanti di
abbronzare, v. – brustolàr. Buie riconoscono quelli di Umago col nome di
abbronzarsi, v. – abronşàrse, brustolàrse, “avari” – (agg.) tegnòşi.
scaldàrse. abitazione, s.f. – abitasiòn: denominazione
abbronzatura, abbrustolatura, s.f. – brusto- di abitazione in contrada Vìla – (top.) Caşèrma
làda. / abitazione grande – (s.f.) caşèrma.
abbrustolire, v. – brustolàr, brustolìr, scal- abitino, s.m. – abitìn, vestitìn.
dàr. abito, s.m. – àbito, vestìto, vistìto: abbigliato
abbrustolito, agg. – brustolà. con affettata eleganza, ghingheri – (s.f.) in
abbuffarsi, v. – abufàrse, bufàrse, incoco- grìngola / abito femminile costituito da una
nàrse, inpongàrse, (scherz.) pascolàda. gonna, per lo più diritta e da una giacca di ta-
abbuffata, s.f. – incoconàda, magnàda. glio maschile, tailleur – (s.m.) tajarìn, tajèr /
abbuono, s.m. – gràsia, pardòn. abito femminile di colore verde cupo – (s.m.)
abdicare, v. – abdicàr. indùşio / abito maschile di cerimonia – (s.f.)
abete, s.m. – (bot.) abète, pin: stecco resinoso velàda / abito lungo nero, caratteristico del sa-
di abete, per accendere il fuoco – (s.m.) şopìn. cerdote, abito talare – (s.f.) reverènda / cam-
abile, agg. – àbile, bràvo, (fig.) gànba, (agg.) biarsi di abito – (v). canbiàr / piccolo, grazioso
pàncio. abito – (s.m.) abitìn / piccolo ornamento lu-
abilità, s.f. – bravùra. cente per guarnire gli abiti, lustrino – (s.m.) lu-
abitare, v. – abitàr, star: abitante della Carnia, strìn / scollatura di abito – (s.m.) girocòlo.
zona del Friuli – cargnèl / abitante di Buie, abituale, agg. – naturàl, normàl, sòlito.
della contrada Cornìo – cornìco / abitante di abituare, v. – abitùar, bitùar, uşàr.
Buie, della contrada Vìla – vilàn / abitante abituarsi, v. – abituàrse, bituàrse.
della Cicceria che si dichiarava Rumàn, cioè abituato, agg. – abituà, uşà.
della Romania – cìcio / abitante del territorio abitudine, s.f. – abitùdine, càlo.
sito nei dintorni di Capodistria – savrìn / abi- abolire, v. – abolìr, cancelàr, scancelàr.
tante di Cittanova, cittanovese – sitanovànte / abolizione, s.f. – abolisiòn.
abitante di Matterada – (scherz.) mataròsolo / abominare, v. – abominàr.
abitante di Oscurus (Momiano) – scurisàn / abominazione, s.f. – abominasiòn.
abitante di Pirano – piranèşe / abitante di Pi- aborrire, v. – aborìr.
sino – pişinòto, pişintìn / abitante di Parenzo – abortire, v. – abordìr, abortìr, bordìr, (fig.)
parensàn / abitante di Pola – poleşàn / abitante dişpènder.
e nativo di Isola – işolàn / abitato a circa 6 chi- aborto, s.m. – abòrdo.
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a a

abrasione, s.f. – rusàda, (s.m.) şgràfo. accatastare, v. – catastàr, incatastàr, intaşàr.


abulìa, s.f. – càgna, depresiòn, fiàca, fiachèsa, accattone, agg. – barbòn.
gnàgnara, màca, vòja de gnènte. accecare, v. – cecàr, orbàr.
abulico, agg. – àgro, başòto, bòlso, castradìn, accecamento, s.m – (s.f.) orbaròla.
fiàco, fiacòşo, fiàpo, indormensà, indorminsà, accendere, v. – asènder, inpisàr, tacàr fògo:
làsco, lòfio, mòlo, pjegoròn, stràco, stùfo, accendere il fuoco – inpisàr el fògo / accendere
şvojà. la televisione – inpisàr la televişiòn.
abusare, v. – abuşàr, aprofitàr, far catìvo ùşo, accendifanali, s.m. – (a. e m.) inpisaferài.
profitàr. accendisigaro, s.m. – machinèta.
acacia, s.f. – (bot.) acàsia, càsia: seme del- accennare, v. – indicàr, mensionàr, minsionàr,
l’acacia – (s.f.) chèca. mostràr, nominàr, notàr, segnàr.
acca, s.f. – àca. accento, s.m. – asènto.
accademia, s.f. – acadèmia. accerchiare, v. – cerchiàr, circondàr.
accadere, v. – acàder, nàser: accadere per accetta, s.f. – àsa, manàgia, manèra: piccola
caso – (v.) conbiràr, tocàr. accetta – (s.m.) manarìn, manerìn.
accalappiacani, s.m. – (a. e m.) copacàni, accettare, v. – acetàr, asènder, provàr: non ac-
sìnter. cetto – (agg.) dìscaro.
accalcare, v. – acalcàr, infogonàr. accettazione, s.f. – acèto, acoliènsa.
accaldato, agg. – acaldà, scaldà. acchiappare, v. – brincàr, ciapàr, guantàr: se
accaloramento, s.f. – scalmàne. ti acchiappo! – (escl.) se te guànto!
accalorarsi, v. – scalmanàrse. acchiapparsi, v. – ciapàrse.
accanire, v. – acanìr. acciabattare, v. – futisàr.
accanirsi, v. – inpuntàrse, ostinàrse. acciaccare, v. – macàr.
accanito, agg. – acanì, acanìdo, bastàrdo, fu- acciacco, s.m. – magàgna, rògna.
riòşo, mùso, ostinà, rabiòşo. acciaio, s.m. – asàl, aşàl.
accanto, avv. – arènte, a rènte, rènte, tacà, ve- acciarino, s.m. – asalìn, salìn.
cìn, vesìn, visìn: stammi accanto – (v.) stàme acciarpare, v. – 1 (fig.) şbrodigàr. 2 vd. ab-
rènte. borracciare.
accaparrare, v. – caparàr. accidempoli (accidentaccio, acciderba, acci-
accapigliamento, s.m. – barafùşa, barùfa, ba- picchia), inter. – imalòrsiga, in malòrsiga,
tibòjo, batibùjo, batòsca, lòta, marèta. òrpo, òstia, ostrìga, ostrighèta, sacramènto,
accapigliare, v. – scodolàr. sacranòn.
accapigliarsi, v. – ciapàrse par i cavèji. accidente, s.m. – asidènte: che ti pigliasse un
accapparare, v. – caparàr. accidente – (escl.) che te vegnìsi un còlpo.
accarezzare, v. – caresàr, cocolàr, palpàr. accidenti, inter. – 1 (escl.) òrca pìpa. 2 vd. ac-
accaparrarsi, v. – caparàrse. cidempoli.
accartocciare, v. – inbalonàr, inberlàr, ingru- acciò (acciocchè), cong. – aciò, parvìa, siochè.
folìr, inrodolàr, inverigolàr, involtisàr, rodolàr, acciuga, s.f. – (itt.) sardòn: acciuga salata –
rondolàr, stòrşer. (itt.) inciò / magro come un’acciuga – (scherz.)
accasare, v. – acaşàr, maridàr. sèco còme na rènga.
accasciato, agg. – fiàco. acclamare, v. – aclamàr, sigàr vìva.
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a a

accoccolare, v. – cuciàr. d’accordo – (v.) èsar còme can e gàto / vivere


accoccolarsi, v. – cufàrse, cofulàrse. d’amore e d’accordo – (v.) èsar còme cul e ca-
accoglienza, s.f. – acoliènsa, acoliènşa. mìşa.
accogliere, v. – 1 acetàr, acòljer, alogiàr, lo- accorgere, v. – acòrşer.
giàr. 2 (v.) ciòr. accorgersi, v. – acòrşerse, acòrşerşe, ina-
accoltellare, v. – cortelàr, scortelàr. còrşerse, intajàrse, magnàr la fòia, notàr: non
accomodamento, s.m. – acomodàda. accorgersi – (escl.) gavèr i òci in tel cul / senza
accomodante, agg. – bonàto. accorgersi – (agg.) trìnche trànche.
accomodare, v. – acomodàr, giustàr, postàr, accorgimento, s.m. – acorşimènto.
şustàr. accorrere, v. – còri.
accomodarsi, v. – acomodàr, acordàrse, co- accorto, agg. – atènto, drìto, intajà, tènto: es-
modàrse. sere accorto – (v.) şvejàr.
accomodatore, s.m. – acomodadòr. accosciarsi, v. – cuciàrse, cufàrse, cufolàrse.
accomodatura, s.f. – rangiàda. accostare, v. – acostàr, avisinàr, costàr.
accompagnamento, s.m. – aconpagnàda. accosto, avv. – tacà.
accompagnare, v. – aconpagnàr, conpaniàr, accovacciare, v. – vd. accoccolare.
conpagnàr, conpanjàr. accovacciarsi, v. – cuciàrse, cufàrse, cufo-
accomunare, v. – mètar insième. làrse.
acconciare, v. – condìr, consàr, conşàr, pare- accovacciato, agg. – star cùcio.
ciàr, mètar in sèsto. accucciare, v. – vd. accoccolare.
acconciarsi, v. – cincinàrse. accucciarsi, v. – 1 cuciàrse. 2 vd. accovac-
accondiscendere, v. – star. ciarsi.
acconsentire, v. – acetàr, acosentìr, dir de sì. accucciato, agg. – cucià.
accontentare, v. – acontentàr, contentàr. accudire, v. – acudìr, tènder.
acconto, s.m. – acònto, capàra, antìsipo. accumulare, v. – acumulàr, far sù, inbonìr, in-
accoppare, v. – copàr, masàr, netàr, sasinàr, bunìr, inmuciàr, inmunìr, muciàr.
scancelàr. accumulo, s.m. – fàso, grùmo, mònte, mùcio.
accoppiare, v. – conbiràr. accuratamente, avv. – co cùra, par ben.
accoppiarsi, v. – gùarse, montàrse, taconàrse, accurato, agg. – acuràdo, giùsto, jùsto, nèto,
tociàrse: accoppiamento degli animali – (s.f.) precìşo.
mònta. accusa, s.f. – acùşo (nel gioco delle carte).
accorare, v. – butàr şo, crusiàr, incrudelìr, accusare (addebitare), v. – acuşàr, cuşàr, dar
martorişàr, pasionàr, tasàr. la còlpa, incolpàr, mensionàr.
accorciare, v. – far cùrto, scurtàr, simàr, tajàr accusatore, s.m. – acuşatòr.
cùrto. acerbo, agg. – asprìn, àspro, aspròto, crùdo,
accordare, v. – 1 acordàr, cordàr, icordàr. 2 frùto vèrde, gàrbo, màro, şèrbo, şèrvo.
accordare uno strumento – (v.) acordàr. acero, s.m. – (bot.) sèri, sèro, servàto.
accordo, agg. – acòrdo, contràto, fin, partin- aceto, s.m. – aşèo (aceto di vino).
tèşa, pàto: accordarsi in una trattativa – (v.) acetone, s.m. – acetòn (diluente).
giustàr / accordo tra più persone per gli stessi acheronzia, s.f. – (zool.) tèsta de mòrto.
scopi, comunella – (s.f.) comunèla / non andare achillea, s.f. – (bot.) èrba sènto tài.
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acidità, s.f. – (mal.) asèsa, sèsa (di stomaco). acquedotto, s.m. – aquedòto, aquidòto.
acido, agg. – 1 àcido, àgro, gàrbo: vino acido acquerello, s.m. – vinèlo.
– vin ndà in aşèo. 2 vd. acerbo. acquirente, s.m. – conpradòr.
acino, s.m. – (bot.) gran (chicco dell’uva): acquistare, v. – aquistàr, conpràr, cronpàr.
buccia dell’acino – (s.f.) pèle, scòrsa del gran acquisto, s.m. – ciòr.
/ quando gli acini dell’uva diventano rotondi acquitrino, s.m. – pòcio, şguàso.
(in giugno) – (v.) inbalinàr. acquolina, s.f. – aquèta: aver l’acquolina in
acqua, s.f. – àqua: abbondante quantità d’ac- bocca – (v.) gavèr l’aqualìna in bòca.
qua – (s.m.) şguàso / acqua che contiene sale, acquoso, agg. – aquadìso, aquòşo.
usata dalle donne per mettere a mollo la bian- acre, agg. – àgro, asprìn, àspro, aspròto,
cheria – (s.f., m.) mòja, şmòjo / acqua con ag- gàrbo.
giunta di sgrassante per lavare le stoviglie – a credito, avv. – a puf, puf, a scròco.
(s.f.) àqua de piàti / acqua e vino, acqua per acrobazia, s.f. – acrobàsia.
dissetarsi – (s.f.) bevànda / acqua piovana po- acume, s.m. – nàşo.
tabile raccolta nella cisterna – (agg.) piovàna acuminare, v. – far la pònta.
/ acqua stagnante – (s.f.) làma / acqua sta- acuto, agg. – bistro, furbaciòn, fùrbo, gànso,
gnante e fangosa, pantano – (s.m.) paltàn, pan- gàto, grinta, lùdro, lùgaro, mostrìcio, mostrì-
tàn / aspergere d’acqua santa il defunto – (v.) cion, volpòn: freddo acuto – (s.m.) frèdo che
butàr l’àqua / breve corso d’acqua – (s.m.) bèca, frèdo che tàja le rèce.
aguàr, aquàr / conduttura idraulica – (s.m.) si- adagiare, v. – butàr, casàr, ficàr, mètar, mèter,
fòn / corso delle acque nelle rocce – (s.f.) vèna poşàr, puşàr, rimètar, sistemàr.
/ costruzione atta a sbarrare corsi d’acqua – adagiarsi, v. – butàrse, poşàrse.
(s.f.) dìga / acqua gassata – (s.f.) gasòşa / im- adagio, avv. – 1 adàşio, apiàn, co la fiàca,
pregnare d’acqua – (v.) bonbàr / muoversi piàn. 2 (s.m.) lènto.
come l’acqua che stia per bollire – (v.) buligàr Adalgisa, n.p. – Cìşa.
/ onomatopea dell’acqua cadente, traboccante adattare, v. – adatàr: che si adatta – che l se
da una stretta apertura – (onomat.) cloclò / bàşa.
piccola distesa d’acqua – (s.m.) stàgno / riga- adattato, agg. – datà, adàto.
gnolo d’acqua – (s.m.) pisolòn / apparecchio a addensare, v. – inmuciàr.
forma di bottiglia atto a contenere acqua gas- addentare, v. – adentàr, morsigàr, roşigàr.
sata – (s.m.) sifòn / impregnato d’acqua – addesso, avv. – adèso, des.
(s.m.) aquadìso / acqua in bocca – (escl.) mùci addestrare, v. – alenàr.
/ rovescio di pioggia – (s.f.) montàna. addietro, avv. – fa, drìo, driocùl, indrìo.
acquaio, s.m. – bòca de scàfa, lavandìn, lavèl: addio, loc. – (escl.) adìo, ciào, dìo: addio ai –
acquaio di pietra – (s.f.) scàfa. (loc.) dìo i / si dice addio anche alle cose –
acquaragia, s.f. – aquaràşa. (loc.) adìo.
acquasantiera, s.f. – pilèla, pilèta. addirittura, avv. – gnentemèno.
acquavite, s.f. – gràpa, şgnàpa, tràpa: bic- additare, v. – segnàr col dèo.
chierino di acquavite – (s.m.) bicerìn de tràpa. addizione, s.f. – (scol.) adisiòn, più, sòma.
acquazzone (piovasco), s.m. – piovàda, pio- addobbare, v. – adobàr.
vàsa, şlavàso, şlavasòn. addobbo, s.m. – vd. abbellimento.
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a a

addolcire, v. – dolsìr. Adriano, n.p. – Andriàno.


addolorare, v. – vd. accorare. adulare, v. – adulàr, far le bèle, licàr, ònşar,
addolorato, agg. – adolorà, dolorà. ònşer, ontolàr.
addome, s.m. – pànsa. adulazione, s.f. – ònta, rufianèso.
addomesticare, v. – domestigàr. adulatore, s.m. – lecapìe, licacùl, rufiàn.
addomesticatore, s.m. – (a. e m.) tàngaro. adulterare, v. – adulteràr, faturàr, potaciàr.
addormentare, v. – indormensàr, indorminsàr. adulterato, agg. – bastardà, faturà.
addormentarsi, v. – indormensàrse, indor- adulterio, s.m. – còrno.
minsàrse. adulto, agg. – 1 gràndo. 2 (agg.) òtimo.
addosso, avv. – adòso, dòso, indòso. aeroplano, s.m. – aeroplàno, aparèchio, aro-
addurre, v. – contrastàr, opòner. plàn, rioplàno, roplàn, roplàno.
adeguare, v. – aconpagnàr. afa, s.f. – bogìstro, boìstro, caldàna, sòfigo.
Adele, Adelia, n.p. – Adèlia, Adelìna, Dèle, affabile, agg. – a la bòna, a la man.
Dèlia. affaccendarsi, v. – dàrse de far, inpegnàrse.
adempiere, v. – adenpìr. affaccendato, agg. – afanà, indafarà, inpegnà,
aderente, agg. – arènte, tacà, vecìn, vesìn, vi- ocupà, spaşimà.
sìn: nome con cui si chiamano gli aderenti a un affacciare, v. – afaciàr, afasàr, afaşàr.
partito di ispirazione marxista – (s.m.) conpà- affacciarsi, v. – afasàrse, mèterse sul balcòn.
gno. affamare, v. – afamàr.
aderire, v. – aderìr. affamata, agg. – afamàda, famòşa: essere af-
adesione, s.f. – adeşiòn. famati – (v.) magnàr ànca ciòdi.
adesso, avv. – adèso, dèso, òra. affannare, v. – afanàr.
adiacente, agg. – tacà, vecìn, vesìn, visìn. affannarsi, v. – matişàr, stentàr, strusiàrse.
adirare, v. – inbilàr. affannato, agg. – afanà, spaşimà.
adirarsi, v. – danàr, inbes’cialìr, incasàrse, in- affanno, s.m. – (mal.) afàno, dolòr, spàşimo,
lunàr, matişàr, rabiàr. strùsio.
adocchiare, v. – ociàr, far la tìra, spiàr, spio- affannoso, agg. – afanòşo, bòlso.
làr. affare, s.m. – afàr, mistièr: chi cerca e fa affari
adolescente, s.m. – fiòl, tòşo. – afarìsta / affare conclusosi male – fiàsco /
adolescenza, s.f. – adolesènsa, giovinèsa, mu- giro losco di affari dove si ricavano compensi
larìa: peluria degli adolescenti – (s.m.) pel illeciti – (s.f.) magnadòra / intromettersi in
màto. affari altrui – (v.) mis’ciàr, misiàr.
adombrare, v. – inonbràr (spaventare). affascinare, v. – fasinàr, incantàr, orbàr.
adombrarsi, v. – spaurìrse (del cavallo). affaticare, v. – stracàr, stufàr.
adontarsi, v. – vd. adirarsi. affaticarsi, v. – bacanàrse, stufàrse.
adoperare, v. – doperàr, dopràr, uşàr. affatto, avv. – afàto, a fàto, debàndo, dibàndo,
adoperato, agg. – uşà. mìga.
adorare, v. – adoràr, amiràr, miràr. affatturare, v. – faturàr.
adornare, v. – vd. abbellire. affermare, v. – afermàr, dir de sì: voce per
adornarsi, v. – induriàrse. esprimere meraviglia, decisa affermazione –
adottare, v. – adotàr. (escl.) òstriga.
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a a

afferrare, v. – aferàr, becàr, brancàr, brincàr, şènte.


ciapàr, guantàr, rafàr, spigàr. affondare, v. – afondàr, fondàr, fondàrse, fon-
afferrarsi, v. – guantàrse, tegnìrse. gàr, ndar sòto.
affettare, v. – afetàr, tajàr a fète. affossatore, s.m. – (a. e m.) becamòrto, be-
affettata, agg. – gnàgnola. chìn, pesigamòrto, pisigamòrto.
affettazione, agg. – (fig.) cagàda. affrancare, v. – afrancàr, francàr.
affetto, s.m. – 1 afèto, ben: provare affetto affrancazione, v. – afrancasiòn.
per qualcuno – (v.) volèr ben a ùno. 2 (agg.) affrettarsi, v. – mòverse, şbrigàrse: affrettarsi
ciapà, colpì, infetà: riferito a malattia – inpe- troppo – presipitàr.
stà. affrontare, v. – afrontàr, agredìr, bordàr, con-
affettuoso, agg. – afetuòşo, cocolòn. bàtar, frontàr, saltàr dòso.
affezionare, v. – afesionàr. affronto, s.m. – malagràsia, tòrto.
affezionato, agg. – afesionà. affumicare, v. – fumigàr, infumigàr.
affezionarsi, v. – afesionàrse, ciapàr amòr: affumicato, agg. – fumigà.
fare affidamento – başàrse. afide, s.m. – (zool.) pùlişe.
affezione, s.f. – mal, malàn, malatìa, malòr. afonia, s.f. – (mal.) maràntiga, rànsego.
affibbiare, v. – ficàr, rifilàr. afro, agg. – àspro.
affidare, v. – afidàr, dar in consègna. africo, s.m. – garbenàso, garbìn.
affiggere, v. – inpicàr, petàr, picàr, tacàr: af- agente, s.m. – (a. e m.) polisiòto, guàrdia,
figgere un manifesto – tacàr un cartelòn. şbìro (agente di polizia).
affilare, v. – gùar, gusàr: affilare la falce fie- agevolare, v. – agevolàr.
naia – bàtar, bàter la fàlse, gùar la fàlse. agevole, agg. – còmodo.
affilatrice, s.f. – mòla. agganciare, v. – gansàr, ingansàr.
affilatura, s.f. – gùada. aggancio, s.m. – (fig.) gànso, ranpigòn, ran-
affinché, cong. – vd. acciò. pìn.
affisso, s.m. – telèr. aggeggio, s.m. – ròba, sacramènto, şavàjo,
affittare, v. – afitàr, fitàr: affittacamere – (s.m.) tàtara.
fitacàmere. agghindarsi, v. – 1 incincirinàrse, induriàrse,
affitto, s.m. – afìto. mèterse in ghìngherli. 2 vd. adornarsi.
affituario, s.m. – paròn. aggirare, v. – giràr, revoltàr, şvoltàr, vòltàr.
affliggere, v. – 1 crusiàr, martorişàr, pasiònar, aggiungere, v. – agiùnger, şlongàr (el vin),
tasàr. 2 vd. accorare. sònşer, şontàr.
affliggersi, v. – crusiàrse, pasionàrse. aggiunta, s.f. – şònta, şontadùra: aggiunta
afflitto, agg. – vd. abbattuto. verbale – (s.f.) pèsa / in aggiunta – (avv.) par
afflizione, s.f. – aflisiòn, travàjo. desòra, persòra, (loc.) de soravìa.
afflosciare, v. – fiapìr, infiapìr. aggiustare, v. – acomodàr, comodàr, condìr,
affluire, v. – afluìr. drisàr, giustàr, governàr, saldàr, şustàr: ag-
affogare, v. – negàr. giustare con mezzi di fortuna, arrangiare –
affollare, v. – afolàr, colmàr, genpìr, inbonìr, rangiàr / aggiustare qualcuno – consàr ùno par
incoconàr, inpenìr, inpienìr, inpinìr. le fèste.
affollato, agg. – afolà, fodrà, incalcà, pièn de aggiustasedie, s.m. – (a. e m.) consacarèghe.
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agglomerare, v. – aglomeràr. lana – (s.m.) fèri / ago crinale – (s.f.) forchèta


aggomitolare, v. – ingrufolìr. / ago da calza, aguccia – (s.f.) gùcia / ago della
aggrappare, v. – granpàr. bilancia – àgo de la balànsa / ago delle vespe
aggrapparsi, v. – brincàrse, ciapàrse, gran- – àgo / ago del salumiere – àgo de òso / ago del
pàrse, picàrse, ranpigàrse, tacàrse, tegnìrse. materassaio – àgo del stramasèr / ago di sicu-
aggredire, v. – 1 agredìr, saltàr dòso. 2 vd. af- rezza – firmò, pontapèto / ago magnetico della
frontare. bussola – àgo dèla bùsola / ago della lucerna
aggrinzare, v. – ranşigàr. – àgo / ago per la macchina – àgo dèla mà-
aggrovigliare, v. – bigolàr, incricàr, ingru- china / ago da maglia – àgo de màja / grosso
màr, intorcolàr. ago usato per fare lavori a maglia, a rete –
aggrovigliato, agg. – bigolòşo, intrigà. (s.m.) unsinèto / la cruna dell’ago – (s.m.)
agguagliare, v. – aconpagnàr. bùşo del àgo, (s.f.) recèta / mettere il filo nella
agguantare, v. – guantàr. cruna dell’ago – (v.) infilàr, inpiràr / portaaghi
agguantarsi, v. – vd. afferrarsi. – (s.m.) agariòl / specie di ago ritorto per la-
agile, agg. – şgàjo, şvèlto. vori a rete, uncinetto – (s.m.) achèrle / spillo da
agio, s.m. – comodità: stare con tutti gli agi – balia – (s.m.) àgo de bàja, àgo de sicurèsa /
(s.m.) pàpa. spillo – (s.m.) àgo de pòmola.
agire, v. – agìr, far, şbatociàr: agile e atletico agonia, s.f. – agonìa, angonìa, biondomarìa.
– (agg.) savàta. agonizzare, v. – tiràr el segòn, tiràr le ùltime
agitare, v. – agitàr, deşmisiàr, misiàr, remenàr, scorèşe.
şbàtar, şbàter, scorlàr: agitare per fare il vento, agoraio, s.m. – agariòl.
sventolare – (v.) şventolàr. Agostino (Augusto), n.p. – Agostìn, Gostìn,
agitarsi, v. – 1 agitàrse, misiàrse, remenàr, Gùsto, Gùsti, Gustìn.
scalmanàr. 2 vd. affannarsi. agosto, s.m. – agòsto, gòsto.
agitato, agg. – agità, scalmanà, spaşimà. agricoltore, s.m. – agricoltòr, canpagnòl, con-
agitazione, s.f. – agitasiòn, morbìn, morbi- tadìn, sapòn, vilàn: aia, luogo dove si fanno la-
nèso. vori agricoli, si raccoglie la paglia – (s.f.) àra,
agli, prep. – ài. làra, postìşia / fattore agricolo – (a. e m.) ga-
aglio, s.m. – (bot.) àgio, àjo, brişighèl: aglio stàldo / tenuta agricola – (s.f.) stànsia.
selvatico, porraccio – (bot.) àjo sàlvadigo / agrifoglio, s.m. – (bot.) spàrişo de bruschèra.
giovane scapo dell’aglio – (s.m.) şèto / in ga- agrimensore, s.m. – (a. e m.) giòmetra, sti-
stronomia, far prendere all’aglio in cottura un madòr.
colore biondo scuro – (v.) doràr / sorta d’aglio, agro, agg. – vd. acre.
scalogno – (bot.) scalògna / spicchio d’aglio – agrodolce, agg. – garbodòlse.
(s.m.) spìgo / treccia d’aglio – (s.f.) drèsa, rè- agucchiare, v. – guciàr.
sta / capo d’aglio – (s.f.) tèsta de àjo. aguccia, s.f. – gùcia.
agnello, s.m. – (zool.) agnèl, anièl: agnello aguglia, s.f. – (itt.) anguşìgolo, bişighìn.
adulto castrato – (agg.) castrà / vello del- agugliata, s.f. – guciàta, vèta.
l’agnello – (s.f.) agnelìna. agutoli, s.m. – (bot.) spindecrìsto (pianta).
Agnese, n.p. – Gnèsa, Gneşìna. aguzzare, v. – 1 gùar, gusàr: aguzzare la vista
ago, s.m. – àgo, àgo de cuşìr: aghi lunghi da – (v.) tiràr i òci. 2 vd. affilare.
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a a

aguzzino, s.m. – agusìn. pesco – pestrighèr / pino – pìn / pioppo – tal-


ah, inter. – a. pòn / prugna – suşinèr / pruno selvatico – bru-
ahi, inter. – àja (esclamazione di dolore). gnolàro / rovere – ròvene / salice – salegàro /
aia, s.f. – àra, làra, còrte, postìşia: menare il sambuco – sanbùgo / sorbo – brincolàro, sor-
cane per l’aia – (v.) menàr el can tòrno par vàro / tiglio – tìljo / vetrice – venchèr / visciolo
gnènte. – visoghèr: albero della cuccagna – (s.m.) pal
aitante, agg. – gajàrdo. dèla cucàgna / albero di Natale – (s.m.) àlbaro
aiuola, s.f. – ortişèl, vanèşa. de Nadàl / albero giovane – (s.f.) stànga / cor-
aiutare, v. – agiutàr, giutàr, iutàr, jutàr. teccia dell’albero – (s.f.) scòrsa / foglia d’al-
aiuto, s.m. – agiùto, aiùto, ajùto: esclama- bero – (s.f.) fòja / gemma dell’albero – (s.m.)
zine, aiuto! – (escl.) eilà! bòcolo / germogliare degli alberi – (v.) butàr i
aizzare, v. – isàr, mètar su, (fig.) inpisàr. bocòli / insieme dei rami e delle foglie, chioma
ala, s.f. – àla: tarpare le ali – (v.) sbasàr le àle. – (s.m.) ciùfo de ràmi / l’albero avvizzisce – el
alambiccare, v. – lanbicàr. àrboro se sùga / ordine di alberi disposti in fila
alambicco, s.m. – lanbìco. – filàr, strìca / radice degli alberi – (s.f.) radìşa
alare, s.m. – cavedòn. / segnare gli alberi – segnàr i àlbari / ramo
alba, s.f. – 1 àlba, prìma matìna: alzarsi al- d’albero – (s.f.) ràma, (s.m.) ràmo / ramo-
l’alba – (v.) èsar bonorìvo. 2 (n.p.) Alba, Al- scello senza foglie e secco – (s.m.) ramèto
bina, Albino – Bìna, Bìno, Şòra. sèco / storcere l’albero – (v.) stòrşer l’àlbaro /
albeggiare, v. – albişàr, s’ciarìr. tagliare i rami degli alberi dopo che questi
alberello, s.m. – (bot.) alberèl, arborìn: rad- sono stati abbattuti – (v.) sterpàr / tagliare un
drizzare l’alberello – (v.) regolàr l’àlbaro; (pl.) albero – (v.) butàr şo / tronco d’albero – (s.m.)
alberelli – arborìni, novelàme, nuvelàme; po- trònco.
chi, uniti e di basso fusto – (s.f.) màcia. Alberto, Gilberto, n.p. – Bèrto.
albergare, v. – vd. accogliere. albicocca, s.f. – (s.m.) armelìn (frutto).
albergatore, s.m. – (a. e m.) penşionànte. albicocco, s.m. – (bot.) armelìn, armelinèr,
albergo, s.m. – otèl. ermelìn.
albero, s.m. – (bot.) àlbaro, àrbol, àrboro, ar- albo, s.m. – àlbum, àlbun.
bùro: abète – abèdo / acacia – càsia / caco – album, s.m. – vd. albo.
càco / carpino – càrpeno / castagno – casta- albume, s.m. – biànco, ciàra.
gnèr / cipresso – anciprèso / ciliegio – sa- alburno, s.m. – (s.f.) scòrsa şiòvane (cortec-
rieşèr / corniolo – corgnolèr / cotogno – co- cia giovane dell’albero).
dognèr, pòmo codògno / fico – fighèra / noce alcione, s.m. – (orn.) cro, crog.
– noghèr, noghèra / albero di prugne gialle – alcolista, s.m. – alcolişà, inbriaghèla, inbria-
amolèr / faggio – faghèr / frassino – fràsene / gòn, pìrja: preso dall’alcol – (agg.) ciòlto,
gelso – morèr / ginepro – şanèvero / giug- ciùco.
giolo – şişoghèr / ippocastano – castagnèr sal- alcolizzare, v. – alcolişàr.
vàdigo / larice – làreşe / lauro – lavernàro / lo- alcolizzato, s.m. – 1 (agg.) alcolişà, (scherz.)
dogno – bagolaro / mandorlo – mandolèr / bruşà nel figà, (s.f.) inbriaghèla. 2 vd. alcoli-
melo – pomàro / nespolo – gnespolèr / noc- sta.
ciolo – noşelèr / olivo – lolìvo / pero – perèr / alcool, s.m. – àlcol: alcol denaturato, etilico –
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(s.m.) spìrito. alleanza, s.f. – acòrdo, pàto.


alcuno, agg. – arquanto. alleare, v. – aleàr.
Alessandra, Alessandro, n.p. – Sàndra, San- allegretto, agg. – alegrèto.
drìna, Sàndi, Sàndro. allegria, s.f. – alegrìa, contentèsa, (loc.) in
aletta, s.f. – àla (aletta di volatile). grìngola, (s.f.) legrìa, (s.m.) morbìn: pieno di
alettone, s.m. – fratàso, fratòn. allegria – (agg.) morbinòşo.
alfabeto, s.m. – vd. abbiccì. allegro, agg. – alègro, lègro, vispaciòto: tipo
alfiere, s.m. – alfièr. allegro – (s.m.) mataràn, materàn; allegra,
Alfredo, n.p. – Frèdo. agg. – lègra.
alice, s.m. – (itt.) sardòn: tipo di alice minuta allegrone, agg. – alegròto.
– nìcio. allenare, v. – alenàr.
alienato, agg. – batù, ciapà, fòra de tèsta, allenatore, s.m. – alenadòr.
girà, matìo, màto, s’centrà, spostà, tocà. allentare, v. – lascàr, molàr, sedàr, şmolàr,
alimentare, v. – insasiàr, sasiàr, tiràr su. şmolasàr, stèndar.
alimento, s.m. – magnàr: alimento giorna- allentato, agg. – làsco.
liero – (s.f.) panàtica. allerta, s.f. – lèrta.
alito, s.m. – fià: a chi puzza l’alito – (fig.) fò- allertare, v. – alertàr, lertàr.
gna. allestire, v. – preparàr.
alla, prep. – àla, sul: alla buona (loc.) – àla allettare, v. – invojàr, luşingàr, piàser, (fig.) li-
bòna de Dìo, àla màta vìa, bàsta che sìa. sàr.
allacciare, v. – inşaviàr, ligàr: allacciare le allevare, v. – alevàr, rilevàr, tiràr su.
cinture – (v.) mètarse le sintùre. allibito, agg. – imatonì, inmatonì, inbalumì, in-
allacciatura, s.f. – bràga (allacciatura di me- papinà: rimanere allibito – (volg.) restàr de
tallo). mèrda.
allagamento, s.f. – aluviòn, brentàna, còlma, allievo, s.m. – (scol.) aprendìsta, garşòn.
inondasiòn, montàna. allineare, v. – mètar in fìla, rifilàr.
allagare, v. – alagàr, lagàr. allisciare, v. – lisàr.
allagato, agg. – alagà, lagà. allocco, agg. – alòco, ciùco, ciùso, mamalùco:
allampanato, agg. – sùto còme na rènga. rimanere come un allocco – (v.) restàr inpa-
allampato, agg. – incrosòla. pinà.
allappare, v. – ligàr. allodola, s.f. – (orn.) alòdola, lòdola.
allargare, v. – anpliàr, destiràr, distiràr, largàr, allogare, v. – logàr.
şlargàr. alloggiare, v. – 1 alogiàr, logiàr. 2 vd. acco-
allargarsi, v. – şlargàrse. gliere.
allarmare, v. – alarmàr. alloggio, s.m. – penşiòn (alloggio e vitto).
allarmarsi, v. – alarmàrse. allontanare, v. – alontanàr, mandàr vìa, spe-
allascare, v. – lascàr. dìr vìa: allontanare in maniera drastica, sfrat-
allattare, v. – alevàr, dàrghe la làte, latàr, te- tare – (v.) sfratàr.
tàr, tiràr su: allattare artificialmente – (v.) dar allontanarsi, v. – vd. abbandonare.
la ciùcia. allora, avv. – alòn, alòra, dònca, ebèn, inelòra,
alle, prep. – àle, de le. lòra.
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a a

alloro, s.m. – (bot.) alòro, làvarno, làverno, altrimenti, avv. – derèsto, senò, sinò.
şlàvino. altro, agg. – àltro: quell’altro – (pron.) que-
alluce, s.m. – dèo gròso. làltro.
allucinazione, s.f. – alucinasiòn, balumèra. altroché, avv. – sicùro!
alludere, v. – alùder. altroieri, s.m. – altrogiòrno, altrojèri.
alluminio, s.m. – alumìnio, lumìnio. altrove, avv. – despàrte.
allungare, v. – dilongàr, rişònşer, şlongàr, altura, s.f. – mònte, rìva: piccola altura –
şlungàr, tiràr. (s.m.) pomolàro.
allungarsi, v. – crèsar, crèser, şlongàrse, sti- alunno, s.m. – alùno, scolàro: alunno negli-
ràrse. gente – (s.m.) scaldabanchi / insieme di alunni
allungato, agg. – şlongà. – (s.f.) clàse.
alluvione, s.f. – 1 montàna. 2 vd. allagamento. alveare, s.m. – alveàr, trònbo.
almanaccare, v. – stroligàr. alzare, v. – alsàr, levàr: alzare il gomito – al-
almanacco, s.m. – almanàco, calandàrio, lu- sàr l còmio / alzare i prezzi – crèsar i prèsi / al-
nàrio. zare i tacchi – dàrsela / alzare le spalle – far
almeno, avv. – almànco, pùsto. bào.
Almerico, n.p. – Merìgo. alzarsi, v. – alsàrse, drisàrse, risàr.
almuzia, s.f. – almùsia. alzati, v. – (escl.) òpa, oplà.
alosa, s.f. – (itt.) agòn. alzavola, s.f. – (orn.) ànara, şarşègna.
alpino, s.m. – alpìn. amabile, agg. – corèto, degnèvole, fin.
alquanto, avv. – vd. abbastanza. amabilità, s.f. – bonagràsia.
altalena, s.f. – (gio.) altalèna, dìndola, dòn- amalgama, s.f. – misiànsa, şbròdigo.
dolo, sìtolo sòtolo, tìngoli tàngoli (altalena so- amalgamare, v. – inpastàr, intenperàr,
spesa). mis’ciàr, misiàr, remenàr, tenperàr.
altare, s.m. – altàr: altare maggiore – altàr amante, s.m. – amànte, (s.f.) moròşa, (s.m.)
magiòr, altàr majòr. moròşo, (fig.) fiàma.
altarino, s.m. – (s.f.) ancòna, (s.m.) capitèl. amanuense, s.m. – (a. e m.) scribacìn, scrivàn.
alterarsi, v. – andàr insième, mufìr. amaranto, s.m. – (bot.) veludìn.
alterazione, s.m. – (mal.) terasiòn (sbalzo di amarasca, s.f. – (bot.) maràsca.
temperatura del corpo). amare, v. – amàr, volèr ben.
alterco, s.m. – vd. accapigliamento. amaretto, s.m. – amarèto (biscotto).
alterigia, s.f. – (fig.) cagàda. amarezza, s.f. – amarèsa, dispiasèr, strùsio.
altezza, s.f. – altèsa. amaro, agg. – 1 màro. 2 vd. acerbo.
altezzoso, agg. – cagòn. amarognolo, agg. – amaròtico.
alticcio, agg. – alègro, bevù, ciòlto, ciùco, amatore, s.m. – cotolòn, galèto, licamòne,
stòrno. putanièr, scotolòn.
altitudine, s.f. – vd. altezza. ambasciata, s.f. – anbasàda, inbasàda.
alto, agg. – àlto, gràndo, lòngo: parte più alta ambasciatore, s.m. – anbasadòr.
– (s.f.) sìma / più in alto – (avv.) su, sùşo. ambedue, agg. – dùti do.
altresì, avv. – ànca, ancòr, ancòra, nca, vìa. ambiente, s.m. – anbiènte, locàl, lògo, pòsto,
altrettanto, avv. – altretànto. stànsa: ambiente brutto e misero – (agg.) ca-
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ponàro / piccolo ambiente – (s.m.) gabiòto. ammazzatoio, s.m. – masèlo.


ambizione, s.f. – anbisiòn. ammettere, v. – acetàr, amètar, convignìr, pro-
ambra, s.f. – ànbra. vàr, riconòser.
ambrogetta, s.f. – matonèla, piastrèla. ammiccare, v. – schisàr de òcio, segnàr.
ambrosia, s.f. – màna. amministrare, v. – governàr: amministrare il
ambulante, agg. – nòtolo, şbrindolòn, sìn- battesimo – batişàr.
gano, şlondrigòn. amministratore, s.m. – (a. e m.) fatòr (am-
ambulanti, s.m. – marcà (venditori ambu- ministratore di una fattoria agricola).
lanti). amministrazione, s.f. – aministrasiòn.
ambulanza, s.f. – anbulànsa, croceròsa. ammirare, v. – 1 miràr. 2 vd. adorare.
ambulatorio, s.m. – anbulànsa. ammirazione, s.f. – amirasiòn, maravèja:
Amelia, n.p. – Mèlia. cosa che desta ammirazione, meraviglia – (s.f.)
America, n.p. – Mèrica. maravèja.
Americano, s.m. e agg. – Mericàn. ammodo, avv. – còme.
amicizia, s.f. – amicìsia, amisìsia. ammogliare, v. – amoljàr.
amico, s.m. – amìgo, conpàgno, conpàre, ammogliarsi, v. – maridàrse, spoşàrse.
cùme. ammollare, v. – inbonbìr, mètar a mòjo, mo-
ammaccamento, s.m. – rusòn. jàr, şmojàr, şupàr.
ammaccare, v. – macàr, macasàr. ammollato, agg. – bagnà, brònbo, inşupà,
ammaccarsi, v. – bàtarse, macàrse. mòjo, mòle, negà, umidì, ùmido.
ammaccato, agg. – macà. ammollata, agg. – bagnàda, negàda.
ammaccatura, s.f. – macadùra. ammollire, v. – bronbolàr.
ammaestrare, v. – amaestràr, domàr. ammoniaca, s.f. – amonìaca.
ammaestratore, s.m. – vd. addomesticatore. ammonimento, s.m. – befèl, riciàmo, (s.f.)
ammalarsi, v. – amalàrse, malàrse. filàda, lavàda, lisiòn, oservasiòn, rangiàda,
ammalato, s.m. – malà: ammalato gravemente rengàda, , salàta, sigàda.
– el xe drìo tiràr le stràse. ammonire, v. – amonìr, predicàr, sigàr.
ammaliare, v. – 1 insinganàr. 2 vd. affasci- ammorbare, v. – infetàr, inpestàr, inspusolìr,
nare. spusàr.
ammassare, v. – amasàr, inmuciàr, ingrumàr, ammortizzare, v. – amortişàr.
mètar in mùcio, pestàr. ammosciare, v. – vd. afflosciare.
ammasso, s.m. – 1 ingrumàda, (fig.) mònte, ammucchiare, v. – inmuciàr, muciàr.
mùcio, trèsa. 2 vd. accumulo. ammucchiato, agg. – inmucià, mucià.
ammattire, v. – basilàr, dar i nùmari, diven- ammuffire, v. – 1 far la mùfa, mufìr. 2 vd. al-
tàr màto, giràr, inpasìr, ndar fòra de tèsta, terarsi.
şavariàr, şurlàr. ammuffito, agg. – mufì.
ammazzare, v. – 1 copàr, masàr. 2 vd. ac- ammutolire, v. – diventàr mùto, imutìr, tàşar,
coppare. tàşer.
ammazzarsi, v. – copàrse: ammazzarsi di la- amnistia, s.f. – 1 gràsia. 2 vd. abbuono.
voro – scanàrse. amo, s.m. – làmo.
ammazzato, s.f. – masà. amolo, s.m. – (bot.) amolèr, àmolo.
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amore, s.m. – amòr, amòre / relazione amorosa vai – ti ti vàghi / egli va – lu el va / noi andiamo
segreta – (s.f.) scondariòla. – novàltri ndèmo / voi andate – ovàltri ndè /
amoreggiamento, s.m. – moroşèso. essi vanno – lòri i va.
amoreggiare, v. – far l’amòr, moroşàr, (fig.) andatura, s.f. – 1 ànda, stìle: andatura di per-
parlàr. sona che cammina in fretta, piegato da una
amoroso, agg. – vd. amante. parte – (fig.) burìna / andatura irregolare del
ampiamente, avv. – 1 anplamènte. 2 vd. ab- cavallo – (s.f.) tràina. 2 vd. andamento.
bastanza. andito, s.m. – àndito: andito lungo attraverso
ampliare, v. – ingrandìr, largàr, şlargàr. il quale si arriva ai cortili delle case, androne
amputare, v. – ragià, tajàr, segàr. – (s.f.) landròna.
analfabeta, s.m. e agg. – gnorànte, ileteràto, andirivieni, s.m. – va e vièn de şènte (andiri-
inalfabèta, mus, nalfabèta, sapòn. vieni di persone).
analgesico, s.m. – calmànte. Andrea, n.p. – Andrìno, Drèa.
analisi, s.f. – nàlişi. anellino, s.m. – anelìn.
analizzare, v. – analişàr. anello, s.m. – anèl, anèlo, (scherz.) ricèla:
ananas, s.m. – (bot.) ànana, ànanas. anello di poco valore – (scherz.) sàiba / anello
anarchico, agg. – anàrtico. di fidanzamento – (s.f.) fède / anello nuziale,
anatra, s.f. – (orn.) ànara. vera – (s.f.) vèra / munire di anello – (v.) ina-
anatroccolo, s.m. – (orn.) anarèlo. nelàr / sorta di anello di pietra murata a qual-
anca, s.f. – fiànco. che metro d’altezza all’esterno delle case, nel
anche, cong. – 1 ànca, ancòr, ancòra, e, nca, quale si collocava una traversa di legno per
senò: anche se – sibèn. 2 vd. altresì. stendere i panni – (s.m.) anèl, (s.f.) pjèra col
ancheggiare, v. – menàr el cul, scotolàr. bùşo / anello per tende – (s.f.) verèta.
ancora, avv. – 1 ancòra, denòvo, indrìo, anemico, agg. – nèmico.
ncòra, vìa. 2 (s.f.) àncora: specie di ancorotto anemone, s.m. – (bot.) àstro biànco, stèla
a quattro marre, per ripescare oggetti caduti nei biànca (anemone bianco dei boschi).
pozzi – (s.m.) ranpigòn. anestesia, s.f. – indòrmia, nesteşìa.
andamento, s.m. – (s.f.) ànda, andadùra, anestetico, s.m. – calmànte, indòrmio.
pièga. anfratto, s.m. – (s.f.) fòiba, gròta, sperònga.
andana, s.f. – rengàda. angariare, v. – (fig.) stangàr.
andare, v. – andàr, andàre, dar, ndar: andare Angela, n.p. – Anşòlèta, Anşolìna, Anşolòna.
alla cerca – (s.f.) batùda / andare a dormire – angelo, s.m. – 1 ànşolo. 2 n.p. – Anşolèto,
andàr in paiòn, distiràr i cràchi, seràr i òci / Ànşolo.
andare a quel paese! – (volg.) va in mòna! / an- angina, s.f. – (mal.) ingìna.
dare a male – vd. alterarsi / andar via, batter- angioletto, s.m. – anşolèto.
sela – papusàr / andare qua e là, vagare – va- angioma, s.f. – (mal.) vògia, vòja.
gàr / andare su – montàr, ndar su, ranpigàrse angiporto, s.m. – andròna.
/ invito ad andarsene – ària, pònpa, dài dài, ca- angoliera, s.f. – cantonàl.
mìna / andarsene di nascosto – mocàrsela , angolo, s.m. – àngolo, cantòn, còmio.
(fig.) papusàr, ponpàr / voci del verbo andare angoscia, s.f. – afàno, preocupasiòn, strènta,
(indicativo presente), io vado – mi vàgo / tu strùsio.
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a a

angosciare, v. – angosiàr. forfişèta / formica – formìgola, fonrìgola /


angosciarsi, v. – pasionàrse, preocupàrse. faina – fugìna / testuggine palustre – gajàndra,
anguilla, s.f. – (zool.) bişàto. tartarùga / millepiedi – galìa, golìa, sento-
anguria, s.f. – (bot.) angùra, angùria, cocò- gànbe / gallina – galìna / gallo – gàlo / gatto
maro, cucùmaro. – gàto / femmina del gatto – gàta / gatto sel-
angustia, s.f. – travàjo. vatico – gàta salvàdiga / gattino – gateşìn,
anice, s.f. – (bot.) àgneşi, ànişe. gatişìn / ghiro – ghìro / grillo campestre –
anima, s.f. – ànema, ànima, cris’ciàn: indivi- grìlo / grillotalpa, zuccaiola – grilotàlpa, pe-
duo – (s.f.) persòna. sigamòrto / lombrico da terra – griş, grìs’cia,
animale, s.m. – anemàl, animàl, bès’cia, bè- vèrmo de tèra / iena – jèna / elefante – lefànte,
stia / animalaccio – bestiàsa: (zool.) maggio- leofànte, liofànte / leone – leòn / lepre – lèvero,
lino – agariòl, gagariòl, mandriòl, molinèl, lèvro, lièvro / ramarro – lişavòlpe, verdòn /
mulinèl / anatroccolo – anarèlo / agnello – lupo – lòvo, lùpo / chiocciola senza guscio – lu-
anièl / biscia, serpe d’acqua – aquaròla / màga / lucertola – luşèrta, scùcera / lucciola –
mucca, vacca – armènta, vàca / verme dei lùsola / cimice delle piante – martìn spusadòr
bambini – ascàride / gorgoglione, torchio – ba- / martora – màrtire / moscerino – moschìn,
bòşo / blatta, scarafaggio – bàcolo / moltone – moscolìn / mosca da carne – moscòn / mosca
bèco, moltòn, montòn / tignola del grano – bè- cavallina – moscòn de cavàl, tavàn / mulo –
s’cia nègra / coccinella – bes’ciolìna, marìa mùlo / asino – mus / toporagno – mus’ciariòl
òrba, pinpinèla / vipera – bìpara, bìpera, vì- / maschio dell’oca – òco / orbettino – orbeşìn
para / bue, manzo – bo / lumaca – bòbolo, bò- / gallina (razza grossa) – Padovàna / pappataci
bulo, bòvolo / volpe – bòlpe, vòlpe / rospo – – papatàşi / bruco dei cavoli e della vite – pa-
bòta / femmina del cane – càgna / calabrone – sto / sitotroga – pavèa / larva del baco da seta
calabròn, grovòn, vergòn / idrometra – cali- – pavèa de cavaljèr / pidocchio – pedòcio / pi-
ghèr / cammello – camèl / camoscio – camò- docchio dei cavoli – pedòcio dèi bròcoli / pi-
sio / cane – can / tonchio dei fagioli – carabèl docchio pollino – pedòcio dèle galìne, pulisòn
/ bruco della farfallo, tarlo del legno – caròl / / piattone, pidocchio del pube – piàtola / pe-
bruco della farfalla – rùga / cavallo – cavàl / cora – piègora / pulcino – poleşìn, pulişìn / rin-
cavalla – cavàla / cavalletta – cavalèta, salta- chite, punteruolo della vite – pontariòl, pun-
cavalèta, saltamartìn / bombice del gelso – tariòl, tabachìn, torciòn / maiale – pòrco /
cavalièr / cavalla giovane – cavalìna / cavallo cinghiale – pòrco salvàdigo / istrice – porco-
matto – cavalòn / libellula – cavaòci, roplàno spìn / afide, pulce – pùlişe / ragno – ràgno / mi-
/ capra – càvra / capriolo – càvra salvàdiga / gnatta o sanguisuga – sanguèta / salamandra –
capretto – cavrèto / maschio della capra – ca- tarantèla / serpente – sarpènte / zecca – sàvra,
vròn / chioccia – ciòca, clòca / coniglio – co- şèca / scorpione – scarpiòn, scorpiòn / scri-
nìgio, cunìn / cervo volante – diàvolo in caròsa vano – scrivàn / cicala – sigàla / cimice – sì-
/ tacchino – dìndio / tacchina ingrassata – din- mişe / talpa – tàlpa, talpìna / topo – sòrşo /
dièta / donnola – dònola / dorifora – dorìfara topo campagnolo – sòrşo de campàgna /
/ farfalla – farfàla / cicalina bianca – farfarìna tasso – tàso / tafano bovino – tavàr / toro – tòro
/ mantide – fìla madòna, monighèla, prèga / verme – vèrmo / vitello – vedèl, vidèl: animale
madòna / filossera – filòsera / forfecchia – fiacco e malandato – (agg.) crepalìn / accop-
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piamento degli animali – (s.f.) mònta / animale gli animali – (s.m.) cròstolo / recinto – (s.m.)
inetto a riprodurre, sterile – (agg.) scìrco / bi- seràgio, seràjo / spingere gli animali – (v.)
bita abbondante ed insipida composta da ac- paràr.
qus, farina e semola che si dà per cibo agli ani- animalesco, agg. – àscaro, salvàdego, salvà-
mali – (s.m.) bevaròn, beveràjo, beveròn / digo.
bruschino per pulire gli animali da tiro – (s.m.) animella, s.f. – (s.m.) latişìn.
scartasìn / cacciar via, scacciar gli animali per animo, s.m. – 1 ànemo, (escl.) dài dài, madài:
spingerli alla posta – v. scasàr / chi costruisce patema d’animo – (s.f.) pasiòn. 2 (s.f.) na-
ed applica i ferri ai piedi degli animali – (a. e tùra, (s.m.) caràtere, disposizione d’animo –
m.) marascàlco / coda di animali – (s.f.) còda (s.m.) umòr.
/ collaretto che va sotto il collo degli animali da anitra, s.f. – (orn.) ànara.
soma, mezzo giogo – (s.f.) comatèla / coperta Anna (Annetta), n.p. – Àna, Anèta, Anìta,
sotto il basto degli animali – (s.f.) pèsa / gab- Nèta, Ninèta.
bia di giunchi che si mette al muso degli ani- annacquare, v. – 1 bagnàr, dar àqua, guajàr,
mali perché non mangino durante il lavoro, inaquàr, intenperàr, mojàr, şmojàr, tenperàr. 2
museruola – (s.m.) muşariòl, (s.f.) muşariòla, şlongàr, şlungàr: annacquare il vino – şlongàr
muşièra / zampa – (s.f.) sàta / il piccolo di un el vin.
animale – (s.m.) pìcolo / grasso animale d’in- annacquato, agg. – aquàdo.
fima qualità, per ungere cuoio, ruote e simili – annaffiare, v. – 1 bagnàr, guajàr, inbeveràr,
(s.f.) sùgna / il morire degli animali – (v.) cre- şbrufàr. 2 vd. annacquare (1).
pàr / insieme di animali – (s.m.) ciàpo / inte- annaffiato, agg. – vd. ammollato.
riora di animali – (s.f.) coradèla / insetto più annaffiatoio, s.m. – anafiatòjo, şbrufadòr.
grande della mosca, che punge a sangue gli annata, s.f. – anàda.
animali, mosca cavallina – (zool.) moscòn de annebbiare, v. – caligàr, nebiàr, nuvolàrse,
cavàl, tavàn / legaccio sottopancia per gli ani- scurìr.
mali – (s.f.) cìnghia, şèngia / levàr la pelle o la annebbiato, agg. – nebià, nuvolà.
cotenna di un animale – (v.) scortigàr / man- annegare, v. – 1 anegàr, negàr, şnegrìr. 2 vd.
giatoia per animali – (s.m.) corìnto, corìto / affogare.
mantello di animali – (s.f.) pèle / nato da in- annegato, agg. – negà.
crocio di razze – (agg.) bastardìn / organo ap- annerire, v. – anerìr, inegrişàr, negrişàr.
puntito di vari animali, pungiglione – (s.m.) annientare, v. – anientàr.
spin, spunşòn / parte dell’esofago negli animali anno, s.m. – àno: gli anni dai ’40 ai ’90 – (s.f.)
– (s.m.) gòso / piolo che si conficca per terra ànta / l’anno prossimo – àno che vièn / l’anno
per legarvi gli animali – (s.m.) piantòn / pro- scorso, passato – àno pasà, àno scòrso / modo
tettore degli animali domestici, Sant’Antonio di denotare un periodo di tempo, anni ed anni
Abate (17 gennaio) – (nom.) Sant’Antònio de – àni anòrum, àni anòri / spazio dell’anno in-
Vièna, Sant’Antònio del pòrco (in questa data, tero – (s.f.) anàda / anno bisestile – (s.m.)
a Buie, si portavano gli animali davanti al bişèsto.
duomo per la benedizione) / quarto di animale annodare, v. – ingropàr: annodare le stringhe
– (s.m.) quàrto / rene degli animali macellati delle scarpe – ligàr le scàrpe.
– (s.m.) rognòn / resti di letame sulla pelle de- annodatura, s.f. – gròpo, ligàmo.
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annoiare, v. – anojàr, rònpar, secàr, şmonàr, tipatico – el me sta su le bàle.


stufàr, tediàr. antiquato, agg. – fòra de mòda, vècio.
annoiarsi, v. – rònparse, stufàrse. antiruggine, s.m. – antirùşine.
annoiato, fig. – àgro, secà, stùfo. antivigilia, s.f. – antivişìlia.
annotare, v. – notàr, scrìvar, segnàr. Antonia (Antonietta), n.p. – Antògna, Anto-
annotazione, s.f. – (scol.) anotasiòn. nièta, Èta, Nìna, Ntògna, Tonièta, Tonìna.
annullare, v. – anulàr, cancelàr, scancelàr, Antonio (Antonino), n.p. – Antògno, Anto-
stornìr: annullare una partita al gioco delle nièto, Antonìn, Ninèto, Nìni, Ninìn, Nìno, Ntò-
carte – butàr a mònte. gno, Tòni, Tonìn, Tòto.
annunciare, v. – anunsiàr: annuncio matri- antro, s.m. – cròta, gròta.
moniale – (s.m.) publicasiòn. anulare, s.m. – anulàr, dèo de anèl.
annuncio, s.m. – anùnsio. anzi, avv. – ànsi, invèse, pitòsto, prìma de.
Annunziata, n.p. – Nùnsia. anziano, s.m. – ansiàn, decàn, signòr, siòr,
annusare, v. – naşàr, niciàr, tabacàr, uşmàr. vècio: casa di riposo per anziani – ospedalèto.
annusata, v. – naşà, naşàda. anziché, cong. – ansichè, invèse.
annuvolarsi, v. – 1 inuvolàrse, nuvolàrse. 2 anzitutto, avv. – prìma de dùto.
vd. annebbiare. apatico, agg. – 1 indormisà. 2 vd. abulico.
annuvolato, agg. – 1 nuvolà. 2 vd. anneb- ape, s.f. – (zool.) àva, vèspa: alveare di api –
biato. (s.m.) trònbo / insieme delle cellette di cera
ano, s.m. – buşdelcùl, (s.f.) roşèta. delle api – (s.m.) fàvo / sciame di api – (s.m.)
anonimo, agg. – ène ène: rimanere anomino – grùmo de àve, nùvolo de àve.
no fàrse conòsar, no firmàr. aperitivo, s.m. – aperitìvo, spris.
ansa, s.f. – clùca, mànego, mànigo, manò- apertamente, avv. – in manièra s’cèta.
pola, pòmolo. aperto, agg. – 1 spalancà, spasiòşo, vèrto. 2
ansare, v. – sfiadàr, sufiàr. (fig.) s’cèto: un uomo aperto – un òmo s’cèto.
ansia, s.f. – ànsa, pèna, şmàgna, (s.m.) afàno, 3 (s.m.) fòra: giocare all’aperto – şiogàr fòra.
spàşimo. apertura, s.f. – bòca, inbocadùra, vèrta: aper-
ansimare, v. – arfiàr, sofiàr, sufiàr. tura stretta – (s.m.) bùşo.
ansioso, agg. – afanòşo, incantà, insèrto, apice, s.m. – pònta: apice della grandezza,
spaşimà. della felicità, dei guai – (s.m.) còlmo.
anta, s.f. – lànta. Apollonio, n.p. – Polònio.
antenato, s.m. – antìco. appaiare, v. – aconpagnàr, aconpaniàr, con-
antenna, s.f. – antèna, intèna. pagnàr, cubiàr, mètar insième.
anticamente, avv. – ài tènpi de Màrco Càco, appallottolare, v. – inbalotàr.
na vòlta. appalto, s.m. – apàlto, tabacherìa.
anticamera, s.f. – anticàmara. appannare, v. – apanàr, panàr.
anticipo, s.m. – antìsipo, acònto, capàra. appannato, agg. – apanà, panà, (fig.) òrbo.
antico, agg. – antìco, de na vòlta: una persona apparecchiare, v. – inprontàr, pareciàr, pari-
all’antica – ùno a la vècia. ciàr, preparàr, prontàr: apparecchiare la ta-
antimeridiano, agg. – matotìn, matutìn. vola – pareciàr la tòla.
antipatico, agg. – antipatico, pìtima: mi è an- apparecchiatura, s.f. – màchina, machinà-
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rio. şontàr, tacàr.


apparecchio, s.m. – aparèchio: apparecchio appiccicoso, agg. – tacadìso, tacadìş.
fatto da due mole ad asse orizzontale, rotolanti appiglio, s.m. – apìljo, ranpìn.
entro una vasca per macinare terra, olive, altro appioppare, v. – şgnacàr su.
– (s.f.) mòla. appisolare, v. – inpişolìr.
apparenza, s.f. – aparènsa, figùra, inmàgine, appisolarsi, v. – pişolàr.
parènsa, sièra, (s.m) aspèto, mòto. applaudire, v. – 1 aclamàr, aplaudìr, bàtar le
apparire, v. – aparìr, fàrse vèdar, mostràrse, man, sigàr vìva. 2 benedìr, far i conplimènti,
parìr. lodàr.
appariscente, agg. – figuròşo. applauso, s.m. – batimàn.
apparizione, s.f. – aparisiòn. applicare, v. – aplicàr, mètar, mèter.
appartamento, s.m. – apartamènto, quartièr, applicarsi, v. – tènder.
(s.f.) abitasiòn. applicazione, s.f. – aplicasiòn.
appartare, v. – mètar in pàrte, scòndar, scòn- appoggiare, v. – 1 poşàr, puşàr, tacàr. 2 vd.
der. adagiare.
appartarsi, v. – incantonàrse, scondàrse. appoggiarsi, v. – frontàrse, poşàrse, puşàrse.
appartenere, v. – apartegnèr, apartegnìr, èsar appoggio, s.m. – pòjo.
de, partignìr. appollaiare, v. – piolàr.
appassionare, v. – apasionàr. appollaiarsi, v. – cuciàrse, inponaràrse.
appassionarsi, v. – pasionàrse, scaldàrse. apposta, avv. – apòsta, pòsta.
appassire, v. – fiapìr, pasìr. appostarsi, v. – postàrse.
appassito, agg. – fiàpo, pasì, sfiorì. apprendere, v. – inparàr.
appena, avv. – apèna, co fadìga, conpèna, apprendista, s.m. – 1 garşòn, mùlo de botèga.
pèna. 2 vd. allievo.
appendere, v. – inpicàr, picàr, tacàr. apprensione, s.f. – aprenşiòn, şmàgna.
appendersi, v. – picàrse. appresso, avv. – arènte, rènte, tacà, vecìn, ve-
appendicite, s.f. – (mal.) pendicìte. sìn, visìn.
appestare, v. – 1 inpestàr. 2 vd. ammorbare. apprettare, v. – incolàr, indurìr.
appetito, s.m. – apetìto, apitìto, petìto, (s.f.) apprezzare, v. – apresàr, presiàr, stimàr.
fàme, vòja: grande appetito – (s.f.) şlàcia / il apprezzato, agg. – presià.
mangiare per chi non ha appetito – (agg.) şli- approfittare, v. – aprofitàr, profitàr.
chinòşo. approfittatore, s.m. – fureghìn, magnasòldi.
appezzamento, s.m. – corèo, cortìvo, lòto, approntare, v. – boìr, inprontàr, pareciàr, pre-
pjèsa (appezzamento di terreno): appezza- paràr, prontàr.
mento coltivato – (s.m.) pàstene, pàstino. approssimativamente, avv. – a òcio, un pòco
appianare, v. – lisàr. su un pòco şo, presapòco.
appiccare, v. – 1 picàr (appiccare indumenti). approvare, v. – aprovàr, dir de sì.
2 dar fògo, inpisàr, inpicàr, tacàr (appiccare il approvazione, s.f. – aprovasiòn.
fuoco). appuntamento, s.m. – apuntamènto, punta-
appiccarsi, v. – picàrse (afferrarsi). mènto, randevù.
appiccicare, v. – incolàr, intacàr, petàr, şònşer, appuntare, v. – 1 inpontàr, pontàr. 2 vd. an-
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notare. l’aratro stesso – (s.m.) tiradòr / la parte del-


appuntire, v. – far la pònta, inpontìr, pontàr. l’aratro che serve a rovesciare la zolla di terra
appuntito, agg. – a stìco, spuntì. tagliata, versoio, orecchio o ala dell’aratro –
appunto, avv. – 1 eşatamènte, giùsto, infàti, (s.f.) tòla: aratro a due ali – pjovìna con do àle
jùsto, pròpio. 2 (s.m.) nòta: prendere appunti / aratro a mano – (s.m.) pelicàn / carrello del-
– (v.) ciòr nòta. l’aratro – (s.f.) pòrta pjovìna / ceppo dell’ara-
aprile, s.m. – aprìl, avrìl. tro di legno – (s.m.) sòco / piccolo aratro di le-
aprire, v. – avèrşer, vèrşar, vèrşer, verşìr: gno, senza ruote – (s.m.) mangolìn, pjovìna
aprire sforzando, rompendo – scasàr / non con un’àla, versòr.
aprire bocca – far sèna mùta. aratura, s.f. – aradùra.
Aquileia, top. – Aquilègia. arbitro, s.m. – àrbitro.
aquilone, s.m. – aquilòn, (gio.) dràgo, dràgo arboscello, s.m. – vd. alberello.
volànte. arbusto, s.m. – (bot.) piànta: arbusto dal fusto
arachide, s.f. – (bot.) bagìgio, pistàcio. a forte odore resinoso e foglie ricche di tannino
aragosta, s.f. – (itt.) aragòsta, ragòsta. – (s.f.) roşèta.
arancia, s.f. – (bot.) narànsa, narànso (frutto architetto, s.m. – (a. e m.) architèto.
e pianta): buccia d’arancia – (s.f.) scòrsa / architrave, s.f. – traversìn.
spicchio d’arancia – (s.m.) spìgo. arcidiavolo, s.m. – (bot.) ladògna, ladògno.
aranciata, s.f. – ranciàta. arcobaleno, s.m. – arcobalèn, arcunbè, ar-
arancione, s.m. e agg. – aranciòn, ranciòn, cunbiè, sconbèl.
şalòn. arcolaio, s.m. – còrlo, dişvoltòr, gùrlo.
arare, v. – aràr, far fosài nèi cànpi. arconcello, s.m. – bigòl.
aratore, s.m. – aradòr. ardere, v. – àrder, ardìr, bruşàr.
aratro, s.m. – (s.f.) pjovìna: la parte sinistra ardimento, s.m. – spìrito, valòr.
dell’aratro su cui è montato il vomere – (s.f.) ardore, s.m. – bogìstro, boìstro.
bràga / grande coltello fissato sotto la bure del- arduo, agg. – difìsile, dùro.
l’aratro che apre il solco verticalmente – (s.m.) area, s.f. – ària (superficie): area lastricata –
còltro, cortèl dèla pjovìna / pezzo dell’aratro in (s.f.) salişàda.
cui s’infila il vomere – (s.m.) dentàl / vomere argano, s.m. – argàgno.
– (s.m.) fèro, gomjèr / parte dell’aratro, ti- argenteria, s.f. – arşenterìa.
mone, fusto centrale – (s.f.) grendèna / ba- argento, s.m. – arşènto: argento vivo, mercu-
stone di legno con lamina di ferro per pulire il rio – (s.m.) arşènto vìvo.
vomere dalla terra, raschiatoio – (s.f.) lòtica, argilla, s.f. – argìla, crèda.
òtica, stanbèl / parte dell’aratro che si tiene in argine, s.m. – àrşine, teràjo: rialzamento della
mano par dirigere l’aratro e che rappresenta soglia di una chiusa, piccolo argine – (s.f.) co-
uno dei due manici – (s.m.) manùbrio / impu- ronèla.
gnatura, stegola dell’aratro – (s.f.) manìsa / argomento, s.m. – dìto.
asse che unisce la bure del ceppo dell’aratro, arguto, agg. – şgàjo, spiritòşo, şvèlto.
che regola la profondità dell’aratura, profime aria, s.f. – ària: aria pesante – caìna / boccata
– (s.f.) spàdola / il gancio dell’aratro, dove d’aria – respiràda, sfiadàda / buttato all’aria –
viene attaccata la traversa di legno per tirare (inter.) màrche madòne / camera d’aria – (s.m.)
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budèl / corrente d’aria – (s.m.) gìro de ària, armistizio, s.m. – armistìsio, rebaltòn, ribal-
spìfero / darsi arie – (v.) tegnìrse / in aria – pà- tòn.
raria / tromba d’aria – (s.m.) sìon. armonica, s.f. – 1 armònica (armonica a
arido, agg. – àrso, sèco, sùto: sensazione di bocca). 2 (s.f.) spinèta.
aridità e bruciore nella gola per affetto della armonizzare, v. – vd. accordare.
sete, della febbre, del caldo – (s.f.) arsùra. arnese, s.m. – argàgno, atrèso, ordègno,
arieggiare, v. – dar ària. şavajo: punteruolo – (s.m.) aguşèlo / per va-
ariete, s.m. – (zool.) moltòn. gliare e pulire i cereali – (s.m.) albolèl, albo-
arietta, s.f. – arièta. rèl, ventilabro / incudine – (s.f.) ancùşine /
aringa, s.f. – (itt.) rènga. zanca – (s.f.) àrpişe / acciarino – (s.m.) aşàl /
arione, s.m. – rognòn. grosso chiodo – (s.f.) bàbisa / badile – (s.m)
arioso, agg. – gràndo, spasiòşo. badìl / coltello a serramanico – (s.f.) brìtola /
arista, s.f. – lìsca, spin. carriola – (s.f.) cariòla / cortello a lama ta-
aristolochia, s.f. – (bot.) melòn salvàdego. gliente con due impugnature in legno – (s.m.)
(aristolochia clematide). cortèl par i pài / falce – (s.f.) fàlse / falcetto –
arma, s.f. – àrma. (s.f.) falsèta / grossa roncola – (s.f.) falsonèla
armadietto, s.m. – comodìn, scabèl, semişè, / forcale – (s.m.) forcàl / forbici da potatura –
şgabèl: armadietto da cucina – (s.m.) armerèto (s.f.) fòrfe / bacchetta per incitare gli animali –
/ armadietto della camera da letto per serbare (s.f.) frùsta / arnese di ferro – (s.f.) grànpa /
le biancherie personali – (s.m.) semişè / arma- cote – (s.f.) gusadòra / scure con lama larga –
dietto di forma triangolare nell’angolo di una (s.f.) manàgia / martello – (s.m.) martèl /
stanza – (s.m.) cantonàl. mazza – (s.f.) màsa / pala – (s.f.) pàla / palo di
armadio, s.m. – armèr, burò, sifonièra (arma- ferro – (s.m.) pal de fèro / piccone – (s.m.) pi-
dio con quattro cassetti): armadio con grata còn / pinze – (s.m.) pìnse / grossa roncola per
contro le mosche per conservare certi cibi, tagliare le siepi – (s.m.) rancòn / rastrello –
come prosciutti e salami, paramosche – (s.f.) (s.m.) rastèl / arnese a forma di gancio – (s.f.)
moschièra / armadio da cucina dove si ripon- rìnca / zappa – (s.f.) sàpa / bidente con due
gono le vivande e vi si dispongono sopra le sto- rebbi appuntiti – (s.f.) sàpa còi còrni / marra –
viglie per il servizio della tavola – (s.f.) albòl, (s.f.) sapèta / zappa pesante – (s.m.) sapòn /
cradènsa, credènsa / armadio grande a una o falce messoria – (s.f.) sèşola / specie di barella
più ante – (s.m.) armeròn. – (s.f.) sivièra / striglia – (s.f.) strìvja / setac-
armaiuolo, s.m. – s’ciopetèr. cio – (s.m.) tamìşo / tenaglia – (s.f.) tanàje / ar-
Armando (Ferdinando), n.p. – Nàndo. nese a mano per smuovere, ammucchiare, ca-
armare, v. – armàr: carica delle armi – (s.f.) ricare terra e materiali – (s.f.) pàla / arnese che
cartùcia. serve per stringere – (s.f.) ganàsa / arnese
armatura, s.f. – armadùra. dello scalpellino – (s.f.) pònta / arnese di legno
armeggiare, v. – furegàr, machinàr, tanbaràr, che si alza, si abbassa per chiudere, aprire
tichignàr. qualcosa, botola – (s.f.) şbàtola / arnese per fi-
armigero, s.m. – (a. e m.) guerièr, melitàr, lare a mano, conocchia – (s.f.) ròca / arnese per
militàr, soldà: militari coscritti alle armi – (s.f.) fare i buchi dove si metteranno i pali di soste-
lèva melitàr. gno dei filari delle viti – (s.m.) pal de fèro / ar-
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nese per sturare le bottiglie – (s.m.) cavatàpi / arri, inter. – èri (incitamento usato con l’asino
arnese della sarta – (s.m.) òvo de lègno / sega restio).
– (s.f.) sèga / arnese per stringere il filo di arricchire, v. – arichìr.
ferro di un filare di viti – (s.m.) parànco / ar- arricchirsi, v. – diventàr siòr, far i schèi, far i
nese usato dai muratori per livellare superfici sòldi, fàrse la pònga, refàrse.
d’intonaco – (s.m.) fratasìn: gli arnesi per af- arricciare, v. – 1 ingrespàr, inturgolàr, risàr:
fillare la falce fienaia – (s.m.) fèri / nome di arricciare il naso – stòrşar el nàşo. 2 vd. ag-
molti arnesi – (s.m.) fèro (ferro da stiro…) / grinzare.
tipo male in arnese – (agg.) mostròn / tutti gli arricciarsi, v. – risolàrse.
arnesi che servono per il vino in cantina – Arrigo, n.p. – Rìgo.
(s.m.) botàme. arrischiare, v. – ris’ciàr.
arnia, s.f. – vd. alveare. arrivare, v. – arivàr, rivàr, capitàr, giùnger,
aro, s.m. – (bot.) pìe de vedèl. jùnger, tocàr, vegnìr, vignìr.
aroma, s.m. – parfùmo, profùmo. arrivederci, inter. – adìo, ciào, dìo.
aromatico, agg. – che sa de bon, profumà. arrogante, agg. – arogànte, bùlo, cagòn, pre-
arpese, s.m. – àrpişe. potènte, rogànte.
arpione, s.m. – 1 arpiòn, (s.f.) clànfa, clànpa, arroganza, s.f. – arogànsa, cagàda.
fòsina. 2 (s.m.) lensìn, linsìn. arrossire, v. – arosìr, diventàr ròso, (fig.) in-
arrabattare, v. – şbişigàr. fogàr (arrossare per febbre): arrossire sover-
arrabbattarsi, v. – 1 matişàr, inşegnàrse. 2 vd. chiamente – (fig.) diventàr ròso còme un pa-
affannarsi. pavèro.
arrabbiare, v. – 1 inbes’cialìr, ingrintàr, in- arrostire, v. – (cul.) rostìr, vanpàr: pane arro-
lunàr, matişàr, rabiàr. 2 vd. adirarsi. stito – (s.m.) pan biscotà.
arrabbiarsi, v. – inbes’cialìrse , inbestialìrse, arrostito, agg. – rostì.
inbilàrse, incasàrse, inpisàrse, inviperàrse, arrosto, s.m. – (cul.) ròsto.
rabiàrse, şavariàr. arrotacoltelli, s.m. – (a. e m.) gùa, guafòrfe.
arrabbiatura, s.f. – inbilàda, invelenàda, ra- arrotare, v. – 1 guàr. 2 vd. affilare.
biàda, scalmanàda; arrabbiatina – rabiadìna. arrotatrice, s.f. – vd. affilatrice.
arrabbiato, agg. – inbes’cialì, inbestialì, in- arrotino, s.m. – vd. arrotacoltelli.
bilà, incasà nèro, invelenà, rabià. arrotolare, v. – 1 inrodolàr, inverigolàr, ro-
arraffare, v. – arafàr, granpàr, rafàr. dolàr, rondolàr. 2 vd. accartocciare.
arrampicare, v. – ranpigàr. arrotondare, v. – rotondàr.
arrampicarsi, v. – 1 ranpigàrse. 2 vd. andare arruffare, v. – fufignàr, futisàr, inbrojàr sù.
su. arruffone, agg. – arufòn, fasilitòn, fufignòn,
arrampicata, s.f. – ranpigàda. futisòn, (fig.) şbrodigòn, tràiber.
arrangiare, v. – rangiàr. arrugginire, v. – inruşinìr, iruşinìr, ruşinìr.
arrangiarsi, v. – inşegnàrse, capitolàr, rèn- arrugginirsi, v. – inruşenìrse, ruşenìrse.
derse: ha dovuto arrendersi – (fig.) ghe ga arrugginito, agg. – rùşine, ruşinì.
tocà calàr le bràghe. arruolato, s.m. – arolà.
arrestare, v. – arestàr, caturàr, (fig.) inpache- arso, agg. – àrso, ardì, arsìdo.
tàr, (v.) fermàr, mètar drènto. arteria, s.f. – vèna.
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arteriosclerosi, s.f. – (mal.) èsar vìa co la tè- asfalto, s.m. – asfàlto, sfànto.
sta, (scherz.) tereşìna, scleròşi. asfissiare, v. – sofigàr, (fig.) stufàr.
articolazione, s.f. – articolasiòn, (scherz.) asilo, s.m. – aşìlio, aşìlo (asilo infantile).
bartùela (articolazioni del corpo) / (s.m.) asinata, s.f. – capèla, fàlo, falòpa, grànso, or-
cràco, col significato di morire si usa nella baròla, şbàljo.
forma tirar i cràchi. asinello, s.m. – (zool.) musèto (f. musèta).
artificiale, agg. – fìnto. asino, s.m. – (zool.) àşino, mus, mùso, samèr,
artifizio, s.m. – vd. abbellimento. somàro: bastone corto, ad arco, che serve a
artigianale, agg. – manuàl. stringere le legature della soma dell’asino –
artigiano, s.m. – artièr, artigiàn, artişàn, ma- (s.m.) şaviàso / bilancino – (s.m.) balansìn /
novàl, manuàl, mèstro, mìstro: artigiano che bruschino per pulire asini, cavalli e buoi –
costruisce basti da soma – (a. e m.) bastèr. (s.f.) scartàsa / sottocoda dell’asino, posolino
artiglieria, s.f. – (s.m.) canòn: setolone per – (s.m.) balèstro / rozza sella, basto – (s.m.) bà-
nettare l’anima delle artiglierie – (s.m.) scò- sto / grossa borsa, di tela forte, a due tasche che
volo. si mette sulla cavalcatura, in spalla, bisaccia –
artiglio, s.m. – artìljo, brìnca, (fig.) şàta, (s.f.) bişàsa, bişàse / sella dell’asino – (s.m.)
şgrìnfa, şgrìnfia: piccolo artiglio – (s.m.) ran- bàsto / briglia – (s.f.) brèna, redìna / catenina
pìn. per legare, menare l’asino – (s.f.) cadèna /
artista, s.m. – (a. e m.) artìsta. carretto – (s.m.) carèto / corda che passa sotto
artrite, s.f. – (mal.) atrìte. la pancia dell’asino per tenere fissa la sella –
artrosi, s.f. – (mal.) atròşi. (s.m.) sotopànsa / fune, cuoio con cui si tiene
arzillo, agg. – gajàrdo, şgàjo, şvèlto. legato per il capo l’asino, cavezza – (s.f.) ca-
ascari, s.m. – (bot.) cucù. vèsa, (s.m.) cavèso / grosso anello fatto in vi-
ascella, s.f. – scàjo: sotto l’ascella – (s.m.) mini, di ferro, che sostiene la bigoncia del ba-
sotoscàjo. sto dell’asino – (s.m.) ròso / legaccio
Ascensione, s.f. – Asènsa, Aşenşiòn, La Sènsa sottopancia – (s.f.) cìnghia, şèngia / collare,
(in occasione di questa festa cattolica, a Buie giogo dell’asino – (s.m.) comàcio, comàto /
si usa consumare la lingua di maiale salata e af- mezzo giogo – (s.f.) camatèla / corda per le-
fumicata). gare il carico sulle groppa dell’asino – (s.f.)
ascensore, s.m. – asenşòr. còrda de sòma / panno che ripara la groppa
ascesso, s.m. – (mal.) bojòn, esèso, gnochèto: dell’asino – (s.m.) dràpo / coperta di lana che
ascesso che si forma di solito in bocca – (mal.) si pone sull’asino, sia sopra che sotto il basto
pos’cèma, postièma. – (s.f.) foràja / arnese di legno ricurvo a forma
ascia, s.f. – vd. accetta. di U, che viene accoppiato con un altro posto
asciugamano, s.m. – sugamàn. sul basto dell’asino e serve al trasporto di ca-
asciugare, v. – forbìr, sugàr. richi di fieno, legna e fascine – (s.m.) lensìn,
asciutto, agg. – sèco, sùto: restare all’asciutto linsìn / ferro entro la bocca, a cui si attacca le
– (fig.) restàr in bràghe de tèla. redini – (s.m.) mòrso / parte della briglia che
ascoltare, v. – scoltàr: ascoltare attentamente parte dal portamorsi e serve a stringere la
– tiràr le rèce / ascolta!, escl. – ciò. bocca dell’asino – (s.m.) muşariòl / ciascun dei
asfaltare, v. – asfaltàr, incatramàr. due pezzi di cuoio cuciti lateralmente alla te-
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stiera dell’asino affinchè questo non si adom- loce – (escl.) ìe / voce per far fermare l’anda-
bri, paraocchi – (s.m.) paraòci / coperta sotto tura dell’asino – (inter.) sta / voce per far girare
il basto – (s.f.) pèsa / bruschino per pulire – l’asino a destra – (inter.) sta in là / voce per far
(s.f.) scartàsa / arcione – (s.f.) schèa / corda girare l’asino a sinistra – (inter.) sta in qua /
che passa sotto la pancia per tenere fisso il ba- zoccolo d’asino – (s.f.) òngia del mus.
sto – (s.f.) sotopànsa / legno ricurvo per fer- asinone, s.m. – musòn.
mare i cerchi sul basto – (s.m.) spàgno / spago asma, s.f. – (mal.) àşma.
– (s.m.) spàgo / striglia – (s.m.) strigàl, strìgo, asola, s.f. – ricèla: occhiello dell’asola – (s.f.)
(s.f.) strìvja / fune ben tesa, che va al collare – sàcola.
(s.m.) tiradòr / traversa di legno a cui si attac- asparagina, s.f. – (bot.) sparişìna, sparoşìna.
cano le tirelle dell’asino fuori dalle stanghe – asparago, s.m. – (bot.) spàrişo: asparago sel-
(s.m.) balansìn / traversino di legno che ferma vatico – (bot.) sparişìna / sorta di asparago,
il basto al sottocoda dell’asino – (s.m.) balè- così detto a causa del sapore amarognolo ed
stro: anello di ferro infisso nel muro per legarvi asprigno – (bot.) bruscàndolo / piatto buiese:
l’asino al rientro dalla campagna – (s.m.) anèl spàrişi còi ovi.
/ asino di razza grande – (nom.) mus Padovàn asperella, s.f. – (bot.) còda de cavàl.
/ calcio che i cavalli e asini sferrano con le aspergere, v. – 1 dar àqua, sprisàr. 2 vd. an-
zampe posteriori – (s.m.) grètolo, (v.) tiràr nacquare (1).
piàde / catenina per legare, manare l’asino – aspettare, v. – aspetàr, picàr, spetàr: aspetta un
(s.f.) cadèna / chi nasce asino muore asino – poco – spèta n pòco.
(s.m.) chi nàsi mòna mòri mòna / corda per le- aspetto, s.m. – aparènsa, ària, aspèto, pa-
gare il carico dell’asino – (s.f.) còrda de sòma rènsa, sièra: acquistare un aspetto piacevole,
/ escremento di asino e di cavallo – (s.m.) fìgo adornarsi – (v.) induriàrse.
/ verso dell’asino – (onomat.) ìo…ìo / incro- aspirare, v. – aspiràr, tiràr su.
cio tra un’asina e uno stallone, bardotto – asportare, v. – cavàr vìa, portàr vìa.
(zool.) mùlo / nome che scherzosamente si dà aspraggine, s.f. – (bot.) radìcio de mus
all’asino – (scherz.) Màrco / piccolo asino, (aspraggine comune).
lattante – (zool.) musèto / puledro d’asino – asprigno, agg. – asprìn, àspro, aspròto, gàrbo.
(zool.) puljèr / ragliare dell’asino – v. rajàr / re- aspro, agg. – 1 àgro, àspro, gàrbo: aspro di ca-
cipiente di legno a doghe, senza coperchio, rattere – (agg.) rùspigo / diventar aspro, duro
dalla capacità di circa 50 litri, senza manici, – (v.) inpirognàr. 2 vd. acerbo.
che si usa per trasportare, sul dorso dell’asino, assaggiare, v. – sercàr, tastàr.
l’uva al tempo della vendemmia – (s.f.) brènta assai, avv. – isài, sài, tànto.
/ si dice dell’asino quando annusa l’orina e lo assalire, v. – 1 asàltar, saltàr dòso. 2 vd. af-
sterco di asini – v. niciàr o abacà / strumento frontare.
che si mette in bocca all’asino per reggerlo e assassinare, v. – 1 copàr, sasinàr. 2 vd. ac-
guidarlo – (s.m.) fren / uso di parlare agli asini coppare.
– (escl.) sta in là, va in bànpa, sta in qua, che assassino, s.m. – sasìn.
l giovo te subìsi / voce d’incitamento per far asse, s.f. – tòla: asse di legno per fare il bucato
andare avanti l’asino – (escl.) eè, èri / voce – tòla de lavàr / asse provvista di denti di ferro
d’incitamento all’asino perché vada più ve- – cardàsa / asse sottile – scurèta.
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asse, s.m. –– àso (asso in meccanica) / asse assomigliarsi, v. – somejàrse.


della ruota del carro – arsìro, asàl / asse di le- assonanza, s.f. – mòto.
gno usato nelle costruzioni edili – tavolòn / assonnarsi, v. – insonìrse.
asse per proteggere lo spigolo del muro – can- assonnato, agg. – insonà, insonì.
tonàl. assopire, v. – vd. addormentare.
assegno, s.m. – (s.f.) vàlja: assegno vitalizio assorbente, agg. – 1 asorbènte. 2 (s.m.) pàno.
per servizio prestato, pensione – (s.f.) penşiòn. assorbire, v. – 1 sorbìr, sunbìr. 2 vd. inbonbìr.
assentarsi, v. – mancàr. assorbito, agg. – vd. affaccendato.
assenza, s.f. – asènşa, mancànsa, sènşa. assordare, v. – sordìr.
assenzio, s.m. – 1 (bot.) abisìnsio, absènsio, assortimento, s.m. – sortimènto.
pelìn: assenzio litorale – (bot.) santònego, san- assumere, v. – asumèr.
tònigo. 2 (s.m.) absìnsio (liquore). assunzione, s.f. – asunşiòn.
assessore, s.m. – (a. e m.) asesòr, sesòr. assurdità, s.f. – spropòsito, stranbèso.
assestare, v. – mètar in sèsto: assestare un asta, s.f. – manìsa, manovèla, pal, stànga:
colpo – (v.) molàr un còlpo / bene assentato – grossa asta – (s.m.) palòn / vendita all’asta –
(v.) mèso. (s.f.) calìga.
assetto, agg. – sèsto. astenere, v. – astignìr.
assicurare, v. – asicuràr, sicuràr. asteria, s.f. – (itt.) stèla marìna.
assicurazione, s.f. – asicurasiòn, sicurasiòn. astice, s.m. – (itt.) àstişe.
assiderare, v. – gelàr, giasàr, jasàr. asticella, s.f. – penàl (asticella innestare il
assiderato, agg. – gelà, giasà, inbramì, ingri- pennino) / asticella di sostegno delle tende
solì, jasà. delle finestre – (s.m.) ferèto / asticella lunga,
assiduo, agg. – abonà. generalmente in legno – (s.f.) stèca.
assieme, avv. – insième: stare sempre assieme astio, s.m. – roşeghìn.
– (loc.) èsar cul e camìşa. astore, s.m. – (orn.) falconèto, sparvièr.
assillare, v. – rònper, rònper, stufàr, tormentàr. astro, s.m. – (s.f.) stèla.
assillo, s.m. – bruşeghìn, bruşighìn, crùsio. astrologare, v. – vd. almanaccare.
assiolo, s.m. – (orn.) ciùc, ciùso, ciùşo (assiolo astrologo, s.m. – (a. e m.) màgo, stregòn, strò-
comune, specie di civetta). ligo, stròlogo.
assisa, s.f. – divìşa, montùra. astuccio, s.m. – astùcio, bùsta, fòdro, stùcio:
assistenza, s.f. – asintènsa. astuccio per gli aghi da cucire – (s.m.) agariòl,
assistere, v. – àsister, rincuràr, sìster, sistìr, tèn- agaròlo, cusìn, cusinèto / astuccio portapenne
dar, tènder, vèdar, vèder. – (s.m.) astùcio, (s.f.) bùsta, (s.m.) penàl,
assito, s.m. – parè, (s.m.) tramèşo. (s.m.) penariòl / scatola foderata contenente
associarsi, v. – notàr: associarsi a un giornale l’occorrente scolastico, astuccio – (s.m.) astù-
– abonàr. cio, (s.f.) bùsta, (s.m.) stùcio.
associazione, s.f. – asociasiòn, lèga. astuto, agg. – 1 fùrbo, gàto, malignàşo, vol-
assolutamente, avv. – del dùto, par fòrsa. pòn: astuto e birbante – (s.m.) lùdro / astuto e
assolvere, v. – asòlver, sòlver: assolvere il pro- furbo – (s.m.) lùgaro. 2 vd. acuto.
prio dovere – (v.) far el pròpio dovèr. astuzia, s.f. – furbìsia, polegàna, poligàna.
assomigliare, v. – somejàr, somìar, somiljàr. ateo, s.m. – sènsa Dìo.
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ateroma, s.f. – (mal.) nàta. attiguo, agg. – vecìn, vesìn, tacà, visìn.
atrio, s.m. – entràda: atrio della chiesa – (s.f.) attillato, agg. – strèto.
vetrijàda. attimo, s.m. – àtimo, fiatìn, in pòco tènpo,
atropo, s.f. – (zool.) tèsta de mòrto. minùto, momentìn.
attaccabrighe, s.m. – barufànte, barufòn, ca- attingere, v. – colàr.
tabrìghe, contrastòn, rognòşo. attiramosche, s.m. e agg. – ciapamòsche (stri-
attaccamani, s.m. – (bot.) còda de cavàl. scia attiramosche).
attaccapanni, s.m. – cròsola, picarìn, picata- attirare, v. – invojàr, tiràr.
bàri, tacapàni. attitudine, s.f. – 1 dişpoşisiòn. 2 vd. andatura.
attaccare, v. – 1 intacàr, picàr, şontàr, tacàr: attività, s.f. – 1 (s.m.) dafàr, lavòr, mestièr, mi-
attaccare binario che tiene attaccato il tendag- stièr, ocupasiòn. 2 (s.f.) fòrsa, (s.m.) morbìn.
gio – (s.f.) sìna / attaccare un discorso – (v.) ta- attivo, agg. – atìvo, che fa.
càr descòrso / attaccare in pubblico avvisi, fo- attizzare, v. – inviperàr, şbraşàr, şbraşdàr, sti-
gli – (v.) tacàr. 2 vd. appiccicare. sàr.
attaccarsi, v. – tacàrse, inpiantolàrse, inco- attizzatoio, s.m. – (s.f.) palèta.
làrse. atto, s.m. – àto, fàto, mòsa, mòto, sèsto: atto
attaccaticcio, agg. – tacadìso. del dividere – (s.f.) divişiòn / atto sessuale –
attaccato, agg. – incolà, tacà. caladìna, ciavàda, guàda, montàda, strama-
attacco, s.m. – atàco. sàda, taconàda, tociàda, tronbàda.
attardarsi, v. – tardigàr. attorcigliare, v. – 1 intorcolàr, intorgolàr, in-
attecchire, v. – brincàr,ciapàr, tacàr. trivelàr, inverigolàr. 2 vd. accartocciare.
atteggiamento, s.m. – (s.f.) ària, pòşa, (s.m.) attorcigliarsi, v. – inverigolàrse.
stìle: atteggiamento nobile – (s.f.) pòşa da fin. attorno, avv. – intòrno, tòrno.
attendere, v. – aspetàr, spetàr: attendere a attraente, agg. – bel, che piàşi.
faccende domestiche, ad altri lavori – tèndar, attrarre, v. – flociàr, fregàr, fufignàr, inbrojàr,
tènder. insinganàr, strigàr.
attento, agg. – atènto, tènto / (escl.) a guài, attrattiva, s.f. – lichèso.
lèrta / attenti! – a lèrta / state attenti – ste attraversare, v. – traversàr.
tènti. attraverso, avv. – traverse, in mèşo, pàrte par
attenzione, s.f. – atensiòn, (escl.) bàda, ciò, pàrte.
òcio, (s.f.) rèta: con attenzione – piàn / fa at- attrezzo, s.m. – argàgno, atrèso, ordègno: at-
tenzione – vàra / osservare con attenzione – trezzo per piantare con l’impugnatura ad an-
(v.) badàr / prestare attenzione – (v.) dar rèta golo retto – (s.m.) piantadòr.
/ si usa per richiamare l’attenzione – (inter.) èi attuale, agg. – de dèso.
/ sta attento, attenzione! – (escl.) ciò! / volgere attualmente, avv. – dèso.
l’attenzione a qualche cosa – (v.) tènder . audace, agg. – coragiòşo, coràjoşo, ris’ciòşo.
atterrare, v. – ateràr, teràr. audacia, s.f. – coràgio, coràjo.
atterrarsi, v. – vd. abbattersi. augurio, s.m. – agùrio, augùrio: augurio e sa-
atterrato, agg. – vd. abbattuto. luto usato nelle ore meridiane – (s.m.) bondì.
atterrire, v. – stremìr. aula, s.f. – (scol.) àula, clàse.
Attilio, n.p. – Tìljo. aumentare, v. – alsàr, crèsar.
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aumento, s.m. – aumènto, crèsita, mènto. avanzo, s.m. – flèma, lavadùra, ritàjo, vansa-
Austriaco, s.m. – Ostrìaco, Ustrìaco: Au- dùra, vansàtolo, vansùme.
striaco fanatico – (agg.) lùgaro / chi era favo- avaraccio, agg. – pìgna.
revole all’Austria prima del 1918 – (s.m.) au- avariato, agg. – guàsto, màrso, sclòco.
striacante / denominazione irridente dell’inno avariarsi, v. – guastàr, marsìr, ndar de mal.
imperiale Austriaco – (soprann.) Cagòna (la), avarizia, s.f. – avarìsia, tègna, tiracherìa.
Serbidìola / forma dialettale del quinto reggi- avaro, agg. – (fig.) pedociòşo, ranpignòn, spi-
mento territoriale austriaco “Fünf landwehr” in lòrso, tegnòşo, tichignòşo, tìrchio: essere avaro
cui erano presenti molti Buiesi – (s.m.) fìnfe – (loc.) èsar de Duràso / secondo un’antica tra-
làntova / nome di moneta austriaca – (s.f.) co- dizione antisemitica – (agg.) abrèo, ebrèo.
ròna / sessantesima parte di un fiorino au- avellana, s.f. – (bot.) noşèla.
striaco, carantano – (s.m.) carantàn. avena, s.f. – (bot.) biàva, vèna: avena barbata
autentico, agg. – otèntico. – biàva salvàdega.
autista, s.m. – (a. e m.) autìsta, sofèr. avere, v. – avèr, gavèr, ver: avercela con qual-
autoambulanza, s.f. – croceròsa. cuno – (s.f.) fìsa / avere bisogno – v. bişognàr
autobus, s.m. – corièra, pùlma, pùlman: au- / avere bisogno corporale – v. ocòrer, scanpàr
tobus elettrico – (s.m.) filobus / bagagliaio de- / avere freddo – bàtar i dènti, pèle de òca /
gli autobus – (s.m.) bùncher. avere il sopravvento – (s.m.) trentaùn / avere
autocarro, s.m. – càmio, càmion, cànbion. pietà – metève ùna man sul cor / avere un de-
autocorriera, s.f. – vd. autobus. terminato prezzo – (v.) costàr / voci del verbo
automobile, s.f. – àuto, (inf.) brum, (s.f.) mà- avere (indicativo presente), io ho – mi go / tu
china, otomòbile, (scherz.) tutù, vetùra: auto- hai – ti ti ga / egli ha – lu ga / noi abbiamo –
mobile munita di grande sportello posteriore e novàltri gavèmo / voi avete – ovàltri gavè / essi
talvolta con parte della carrozzeria di legno – hanno – lòri ga. 2 (s.m.) capitàl, ròba.
(s.f.) giardinièra / autovettura piccola e di averla, s.f. – (orn.) gèrla (averla piccola).
scarse prestazioni – (s.m.) trabìcolo / vecchia avidità, s.f. – ingordìşia.
automobile che fa molto rumore – (s.m.) avido, agg. – 1 ingòrdo, lìpa, (fig.) pedociòşo,
maşenìn, maşinìn. sanguèta, tiràn. 2 vd. avaro.
autopsia, s.f. – otopsìa. avo, s.m. – àvo, àvolo.
autorimessa, s.f. – garàs. avornello, s.m. – (bot.) fràsino.
autorità, s.f. – autorità, utorità. avvampare, v. – brustolàr, vanpàr.
autorizzazione, s.f. – autorişasiòn, parmèso. avvelenare, v. – intosigàr, invelenàr, velenàr.
autostop, s.m. – utostò. avvelenarsi, v. – invelenàrse.
autunno, s.m. – autùno, utùno. avvelenato, agg. – intosigà.
avambraccio, s.m. – bràso de sòra. avvenimento, s.f. – burlèta (avvenimento ri-
avanti, avv. – 1 alòn, alòns, nànsi, prìma, dicolo).
vànti: avanti Cristo – prìma de Crìsto, vànti avvenire, v. – vd. accadere.
Crìsto / caduta in avanti – (s.f.) muşàda. 2 avventore, s.m. – aventòr, ventòr.
(escl.) – àla, àle. avvertenza, s.f. – avertènsa.
avanzare, v. – 1 vansàr. 2 v. marciàr, dar avvertire, v. – avertìr, vertìr.
vànti. avvertimento, s.m. – avìşo: in senso di av-
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vertimento, attenzione – (escl.) òcio. biànca / ripetere azione qualsiasi – (loc.) ndar
avviamento, s.m. – aviamènto (scuola). in secònda.
avviare, v. – invìar. azzannare, v. – 1 morsigàr. 2 vd. addentare.
avviarsi, v. – invìarse. azzardare, v. – aşardàr.
avvicendamento, s.m. – mùda. azzardarsi, v. – şandàrse.
avvicinare, v. – avisinàr. azzeccare, v. – inbrocàr, indovinàr: prevedere
avvicinarsi, v. – ndar rènte, tiràr. e azzeccare – v. intivàr.
avvilire, v. – 1 avelìr. 2 vd. accorare. azzimato, agg. – licà, pinpinèla, tirà.
avvilirsi, v. – avilìrse, butàrse şo. azzuffarsi, v. – barufàrse, patufàrse, şbaru-
avvilito, agg. – 1 avilì, (fig.) fiàpo, (agg.) mò- fàrse.
gio, mùfo, pasionà, vilì. 2 vd. abbattuto. azzurro, agg. – aşùr, aşùro, blu, celèste, (co-
avvisare, v. – avişàr, avertìr, vertìr. lore): azzurro chiaro, sbiadito – (agg.) biàvo /
avviso, s.m. – avìşo: avviso fatto a voce per le azzurro cupo – (s.m.) turchìn / colore azzurro
contrade annunciante svendite di pesce – (s.f.) oltremarino intenso – (s.m.) oltramàr, ultra-
crìa, (v.) far la crìda / tabella per l’affissione màr.
di avvisi – (s.f.) tàbula.
avvitare, v. – invidàr.
avvizzire, v. – vd. afflosciare.
avvizzirsi, v. – infiapìrse.
avvizzito, agg. – fiàpo, sfiorì.
avvocato, s.m. – (a. e m.) avocàto, òmo de
lège.
avvolgere, v. – 1 inbalonàr, incartàr, inrodo-
làr, involtisàr, rodolàr, voltisàr: avvolgimento
di filo di rame – (s.f.) bobina / avvolgere il fi-
lato per formare la matassa – (v.) naspàr / av-
volgere in carta – (v.) incartàr / avvolgere
panno, lenzuolo – (v.) ingrufolìr / avvolgere
più volte – (v.) inverigolàr. 2 vd. accartoc-
ciare.
avvoltare, v. – ingrufolìr.
avvolto, agg. – involtisà.
avvoltoio, s.m. – (orn.) grifòn nègro.
avvoltolare, v. – vd. accartocciare.
azienda, s.f. – dìta.
azione, s.f. – asiòn, àto: azione biasimevole –
(s.f.) porcàda / azione da matto – (s.m.) matèso
/ azione fatta presto e con forza – (onom.) paf
/ brutta azione – (s.f.) monàda, putanàda, va-
càda / fare azioni disoneste, malvagie – (s.f.)
baronàda / libertà d’azione – (s.f.) càrta
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b b

B bacchettata, s.f. – bachetàda, vis’ciàda.


bacchettone, agg. – (rel.) başabànchi, bigòto,
canderòto, cieşaròlo, magnamòcoli, magna-
partìcole.
babà, s.f. – (cul.) babà.
bacchiare, v. – bàtar, bàter, scorlàr: pertica
babau, s.m. – babào, babàu, barbàte (spau-
per bacchiare le noci – (s.m.) bastòn.
racchio).
bacetti, s.m. – başèti.
babbeo, agg. – alòco, bacùco, baùco, cojòn,
bacherozzo, s.m. – (zool.) vèrmo.
cùco, èbete, fracanàpa, gerùco, gnànpolo, in-
baciamano, s.m. – başamàn.
barlumì, indrìo, insùlso, macàco, mamalùco,
baciapile, s.m. – başabànchi.
màmo, màmolo, maracòn, mòmolo, mòna,
baciare, v. – başàr: voce del verbo baciare,
nàne, òco, pàndolo, pantalòn, quajòto, sèmo,
bacia – bàşa.
sènpio, senpiòto, stupidòto, stùrlo, tamogòri,
baciarsi, v. – başàrse.
tàndolo, tandùl, tanèco, tantàn, tululù, tùn-
bacini, s.m. – vd. bacetti.
bano: completamente babbeo – incalmà col
bacino, s.m. – cadìn, cònca.
mùso.
bacio, s.m. – bàşo: bacio con succhiotto –
babbo, s.m. – pàre.
(s.m.) ciuciòn / dare piccoli baci affrettati – (v.)
babbuccia, s.f. – papùsa, savàta.
başuciàr / diminutivo di bacio – (s.m.) başèto
bacarsi, v. – bigatàrse.
/ schioccare un bacio – (v.) s’ciocàr un bàşo.
bacato, agg. – guàsto.
baciucchiarsi, v. – başuciàrse, şbaşuciàrse.
bacca, s.f. – (bot.) pomèla: bacca del cipresso
baco, s.m. – (zool.) babastrèl, bàco, cavaljèr
– (s.f.) ganbàla / bacca del ginepro – (s.f.) brì-
(baco da seta), vèrmo: bozzolo del baco da seta
gna / bacca della rosa canina – (s.m.) spisacùl,
– (zool.) galèta / bozzolo rimasto incompiuto,
stropacùl.
non portato a perfezione dal baco da seta –
baccalà, s.f. – (itt.) bacalà: baccalà lessato,
(s.f.) falòpa / edificio dove si fila la seta dai
sbattuto e triturato con olio e sale – (agg.)
bozzoli – (s.f.) filànda / larva del baco da seta
mantecà / baccalà e patate cucinate nel sugo –
– (zool.) pavèa de cavaljèr / levare i bozzoli
(s.f.) calandràca.
del baco da seta dalle frasche – (v.) şgaletàr /
baccanale, s.m. – batibùjo, far caşìn, cìne,
inviluppo ovale dove si rinchiude il baco da
fràja, matàda.
seta – (s.m.) bòsolo / triangolo di pali per so-
baccano, s.m. – bacàn, bordèl, cagnàra,
stenere i graticci dei bachi da seta – (s.f.) ca-
caşìn, caşòto, cìne, confuşiòn, strèpito: bac-
valòna, (s.m.) cavalòn.
cano che si fa sotto la casa del vedovo che
bacucco, agg. – baùco.
deve risposarsi – (s.f.) scanpanàda.
badare, v. – 1 badàr, dar rèta / bada! – vd. at-
baccello, s.m. – (bot.) tèga: baccello di fagiolo
tenzione. 2 vd. accudire.
immaturo che si mangia cotto – (s.f.) tegolìna.
badile, s.m. – badìl, vànga, pàla: chi lavora
bacchetta, s.f. – bachèta, sìba, vìs’cia (verga
col badile – (s.m.) badilànte / colpo di badile,
di qualsiasi materia): bacchetta per incitare gli
badilata – (s.f.) badilàda / lavorare col badile
animali – (s.f.) frùsta, scùria / bacchetta per
– (v.) badilàr.
infilarvi il ferro da calza – (s.f.) canèta.
baffo, s.m. – bàfo, mostàcio, mustàcio: far-
bacchettare, v. – bachetàr, şbachetàr.
sene un baffo – (v.) ciavàrsene, fregàrsene,
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sbàtarsene / ridere sotto i baffi – (v.) rìdar de baldoria, s.f. – 1 caşìn, caşòto, fràja, matàda,
scondòn. scapusàda. 2 vd. baccanale.
baffone, s.m. – mostaciòn. baleno, s.m. – vd. attimo.
baffuto, agg. – vd. baffone. balestrare, v. – balestràr.
bagagliaio, s.m. – bùncher. balia, s.f. – (a. e m.) bàbisa, bàja, levatrìce,
bagaglio, s.m. – bagàjo. nèna, nutrìse.
bagattella, s.f. – bagatèla, monàda, putanàda, balla, s.f. – (fig.) bàla (frottola).
şgnèsola, tataràje, tatarìe, (s.m.) intrìgo, stra- ballare, v. – balàr: ballare del dente – scorlàr
fanìch, strafanìcio. / ballare il liscio – balàr àla veciàja.
bagattino, s.m. – bagatìn (antica moneta). ballatoio, s.m. – baladòr, baladòra, balidòr,
bagnare, v. – 1 bagnàr, mogiàr, mojàr, şmojàr, pèrgolo.
tociàr: bagnare molto – (v.) inbonbàr, inbon- ballerina, s.f. – (orn.) scasavàche (uccello,
bìr / chi sorveglia, assiste i bagnanti – (a. e m.) ballerina bianca).
bagnìn. 2 vd. annacquare (1). ballerino, s.m. – 1 balarìn. 2 (bot.) stropacùl
bagnarsi, v. – bagnàrse, mojàrse, (fig.) şmo- (bacca della rosa canina).
jàrse. balletto, s.m. – balèto.
bagnata, s.f. – 1 bagnàda, negàda, schisàda: ballo, s.m. – bàlo: ballo che dura fino al mat-
bagnata abbondante di pioggia – (s.m.) şlava- tino, veglione – (s.m.) veljòn / ballo nazionale
sòn / bagno agrodolce per selvaggina – (s.m.) slavo, simile a un girotondo, kolo – (s.m.)
pàis. 2 vd. ammollata. còlo. Danze in usanza a Buie per Carnevale o
bagnato, agg. – 1 mòjo, mòle, negà: bagnato altre occasioni – bàlo del fiòr / bàlo de l’òca /
fradicio – mòjo negà. 2 vd. ammollato. bàlo del pugnàl / bàlo dèi artisti / bàlo dèi
bagnatura, s.f. – umidìda. canpagnòi / bàlo dèla bòte / bàlo dèla carèga
bagnino, s.m. – (a. e m.) bagnìn. / bàlo dèla lèga nasionàl / il ballo dèla ver-
bagno, s.m. – 1 bàgno: bagno di mare – (s.f.) dùra, de San Giàcomo, si svolgeva a maggio;
tociàda / boschetto vicino a S. Lorenzo di la gioventù andava a raccogliere sul monte
Daila, dove i buiesi si recavano al bagno – Singarèla, nei pressi di Momiano, il lauro de-
(top.) Pònta molìn. 2 (s.m.) tus. stinato a ornare il duomo di San Servolo, che
bagolaro, s.m. – (bot.) bagolèr, ladògna, la- fra i vari festeggiamenti prevedeva questo
dògno, lodògno (bagolaro comune). ballo; si usava eseguire pure durante il Carne-
bagordo, s.m. – (s.f.) frajàda. vale davanti alla chiesa di San Giàcomo, che si
baio, s.m. – (zool.) cavàl brùno (cavallo di trovava alla fine dell’omonima contrada, oggi
color rosso bruno). via Garibaldi: sorta di ballo, in movimento, vi-
baiocco, s.m. – bajòco (soldo). vace, salterello – (s.m.) saltìn / tavolato con
balaustra, s.f. – ringhièra. recinto adibito ai balli all’aperto – (s.m.) tavo-
balbettare, v. – balbetàr, intopàr, tartajàr. làso / tirare in ballo – (s.m.) bàlo.
balbuziente, agg. – barbòşo, tartajòl. balocco, s.m. – (fig.) bajòco (sciocco), (inf.)
balconcino, s.m. – balconsìn, barconsìn. bebèl.
balcone, s.m. – balcòn, barcòn: balcone del baloccone, agg. – şiogatolòn, şogatolòn.
campanile – (s.f.) balconàda. balordaggine, s.f. – castronàda.
baldacchino, s.m. – baldachìn. balordo, agg. – balòşo, baùco, càco, (fig.) ca-
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stròn, ciùco, (fig.) cocàl, flonflòn, (fig.) gnòco, nino – (agg.) picinìn, pisinìn / bambino sano e
màto, mòna, s’centrà, stornèl. robusto – (s.m.) mas’ciòn / bambino vivace –
balsamina, s.f. – (bot.) berşamìn. (s.m.) frugolèto, pèste, satalìs / bambino vispo
baluginio, s.m. – (s.f.) barlumèra. – (agg.) demònio / bel bambino – (fig.) stron-
balza, s.f. – bàlsa, camùfo, càpa, frànşa, guar- sèto / cantilena usata dai bambini per imita-
nisiòn, lustrìn. zione – (s.f.) carolèta / carrettino fatto con
balzano, agg. – (zool.) balsàn. delle assi, dove al posto delle ruote si mettono
balzare, v. – saltàr. dei cuscinetti a sfere e di bambini gareggiano
balzello, s.m. – dàsio, gabèla, stèvora, tàsa. nel filare giù per le discese – (s.m.) carèto co
balzo, s.m. – sàlto: prendere la palla al balzo le balinière / carrozzella per bambini – (s.f.)
– (v.) ciapàr l’ocaşiòn al vòlo. carosèla / cuffietta per bambini appena nati –
bambagia, s.f. – bonbaşèla, (s.m.) bonbàşo: (s.f.) scufièta / cosa sudicia nel linguaggio dei
fascetto di fili di bambagia che si mette nal- bambini – (s.f.) càca / esclamazione ai bam-
l’olio della lucerna, entro la cera delle candele, bini indicante caduta – (escl.) pum / espres-
lucignolo – (s.m.) pavèr. sione benevole per sciocco, rivolta ai bambini
bambina, s.f. – cratùra, màmola, pìcia, pi- – (s.f.) monighèla / espressione rivolta ai bam-
ciòla, (scherz.) pisòna, pùta, putèla, tàta. bini – (escl.) babusète / gioco di bambini –
bambinaia, s.f. – (a. e m.) bàja, pestèrna, (gio.) pacàta rèsta la / fossetta molle nella
şbràsola. testa dei bambini – (s.f.) fontanèla / dondolare
bambinata, s.f. – putelàda. la culla perché il bambino si addormenti – (v.)
bambinello, s.m. – fantolìn, ninìn, picinìn. banbosàr / giocattolo per bambini, mulinello –
bambino, s.m. – banbìn, bebè, cìci, cicìn, cra- (s.f.) giràndola / gonfiore che viene tra le
tùra, fànte, fiòl, fiolèto, forfişèta, màmolo, ma- gambe dei bambini durante la crescita – (s.m.)
s’cèto, pìcio, potìn, putèl, putìn, pùto, tàto: cresòni / grembiulino da bambino – (s.f.) tra-
arnese per insegnare ai bambini l’abbaco, pal- versèta / il mangiare dei bambini – (s.m.)
lottoliere – (s.m.) balotolièr / avere le mutande pàpa, paparèla / locuzione scherzosa per far
sporche di cacca, specialmente dei bambini – paura ai bambini – (loc.) sète babàu / minac-
(fig.) ciocolatìn / bambino agile e svelto – cia ai bambini cattivi – (v.) vàrda che ciàmo i
(s.f.) forfişèta / bambino assai vivace – (fig.) sìngheni e te dàgo che i te pòrti vìa / macchia
tanpèsta / bambino bonario – (agg.) paciocòn sulla pelle dei bambini che si credeva dovuta
/ bambino grazioso, carino e grassoccio – al cibo di carne di scrofa mangiata dalla madre
(s.m.) còco, còcolo / bambino che dopo il bat- durante la gravidanza – (s.f.) porselèta / mo-
tesimo cresce con qualche difetto, per cre- stro immaginario per far paura ai bambini –
denza, imputabile ai santoli che sbagliavano (s.m.) babàu, òmo nèro / occhio di bambino
nelle recita del credo – falà nel crèdo / bam- malizioso, occhietto – (s.m.) ocèto / pene dei
bino dolce – (s.m.) strùcolo, strùsa / bambino bambini – (s.m.) binbìn, gigèto, gigìn, micelìn
giudizioso – (s.m.) omèto / bambino in fasce – / riferito ai bambini, crescere in fretta – (v.) l’
(s.f.) strùsa / bambino maschio, bello e sano – èrba màta crèsi / bambino sano e robusto –
(s.m.) mas’cèto / bambino monello, irrequieto, (s.m.) / sedia alta per bambini – (s.m.) care-
vivace – (agg.) şbìro, şbişighìn / bambino nato gòn / specie di panno che, messo sotto le brac-
anzitempo – (agg.) setimìn / bambino picci- cia dei bambini, permette ai genitori di
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sorreggerli – (s.f.) fàsa / bambino vispo – banconota, s.f. – (spreg.) bièco: banconota da
(s.m.) demònio / bambino vivace – (s.m.) fru- centomila – (s.m.) sentòn, (s.f.) sentòna.
golèto, pèste / carino, usato con i bambini – bancuccio, s.m. – (gio.) bancùs.
(agg.) ciòci / nascondersi e mostrarsi ai bam- banda, s.f. – 1 bànda (musicale): componente
bini – (escl.) cucù / piagnucolare dei bambini della banda musicale dei biànchi – (s.m.) ar-
– (v.) frignàr / termine scherzoso per bambino tìsta (a Buie all’inizio del ’900 operavano due
piccolo e affettuoso – (agg.) pişdrùl / termine bande: quella dei biànchi, artigiani e proprie-
usato per i bambini nell’invitarli ad alzarsi – tari terrieri che facevano capo ai filo austria-
(escl.) òpa / vaso da notte dei bambini – (s.m.) canti e quella dei nèri o nègri, braccianti a
bucanìn / vezzeggiativo fam. di bambinetto, giornata, mezzadri e contadini nazionalisti ita-
puttino – (s.m.) ninìn / voce bambinesca per liani). 2 (s.f.) mànega, màniga (banda di fur-
mammella – (s.f.) ciùcia, tèta / voce bambi- fanti). 3 (s.f.) gànga (comitiva).
nesca per scarpa – (s.f.) pepè. Filastrocca per bandaio, s.m. – (a. e m.) bandèr.
insegnare ai bambini i nomi delle dita della banderuola, s.f. – 1 (s.m.) gùrlo: banderuola
mano: pìcio picèlo (mignolo) / dèo de anèl metallica – (s.f.) bandierèta, giràndola. 2
(anulare) / Matìo lòngo più gràndo de dùti (s.m.) brònso covèrto, fàlso, fintòn, magna-
(medio) / sfrègola òci (indice) / màsa pedòci bandière.
(pollice). bandiera, s.f. – bandièra, bangèra, bangiàra,
bambinone, s.m. – mas’ciòto. (s.m.) confalòn, gonfalòn: cambiare bandiera
bamboccio, agg. – banbolòn. – canbiàr paròchia / sventolare biandiera
bambola, s.f. – bànbola, piàvola, pùpa, pùta, bianca – arèndarse, (scherz.) calàr le bràghe
putèla. / sventolare di bandiere – şbanpolàr.
bambolotto, s.m. – pupàso, (fig.) pupolòto: bandina, s.f. – bànda, bandìna, tòla (bandina
bambolotto di stracci – (s.m.) pupàso de laterale del carro).
stràse, pupolòto. bandista, s.m. – muşicànte.
bambù, s.f. – (bot.) banbùco, canadìndia. bandito, s.m. – bandìto, ladròn de stràda.
banano, s.m. – (bot.) bananàro. bandone, s.m. – bànda, bandòn, lamarìn,
banca, s.f. – bànca; Bolàfi (a chi ti chiedeva lamjèra, làstra, làta.
un prestito, che non sarebbe mai stato resti- bar, s.m. – cafè.
tuito, si rispondeva – ma còsa ti me ga ciapà bara, s.f. – bàra, càsa de mòrto: il sostegno
par la bànca Bolàfi): istituto bancario per il ri- della bara durante il trasporto – (s.m.) cada-
sparmio – (s.f.) càsa ruràl. lèto.
bancarella, s.f. – (s.m.) banchèto. barabba, s.m. – baràba.
bancarotta, s.f. – malòra, malòrsiga, pata- baracca, s.f. – baràca, caşòto: piantare ba-
tràc, remèngo, rovìna. racca e burattini – (v.) molàr dùto.
banchetta, s.f. – banchèta. baraccone, s.m. – baracòn.
banchetto, s.m. – prànso de nòse (banchetto baraonda, s.f. – barafùşa, cagnàra, con-
nuziale). fuşiòn, caşìn, caşòto, deşìo.
banco, s.m. – bànco: scaldare i banchi a barare, v. – inbrojàr.
scuola – ndar scòla par gnènte / vendere sotto barattare, v. – baratàr, far cànbio, scanbiàr.
banco – vèndar de scondòn, vèndar in nèro. baratto, s.m. – baràto.
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barattolo, s.m. – busolòto. fittamente con il vimine, usata soprattutto per


barba, s.f. – bàrba: accrescitivo di barba – il trasporto di letame – (s.f.) sivièra.
barbòna / diminutivo di barba – barbèta / di- bargiglio, s.m. – coràl (bargiglio del gallo).
spregiativo di barba – barbàsa / lametta da barile, s.m. – arnàşo, barìl, bòta pìcia, cara-
barba – gilèta, lamèta / rasatina alla barba – tèl.
(s.f.) rascàda / piccolo barba – (s.m.) barbìn / barilotto, s.m. – botàso, buriciòto, butasèl,
servire qualcuno di barba e capelli – (v.) con- butàso.
sàr ùno par le fèste. barista, s.m. – (a. e m.) cafetièr.
barbabietola, s.f. – (bot.) arbèta, barbabiè- barlaccio, agg. – màrso, şlòso (barlaccio di
tola, blèda, erbèta (barbabietola da orto, co- uovo).
mune). barometro, s.m. – balòmetro.
barbaforte, s.m. – (bot.) cren, ràvano, rà- baronata, s.f. – baronàda.
veno. barone, s.m. – baròn (titolo di nobiltà).
barbagianni, s.m. – (orn.) alòco, barbagiàn. barra, s.f. – vd. asta.
barbatella, s.f. – barbatèla. barroccino, s.m. – birocìn, birosìn.
barbetta, s.f. – barbùs, pìso (pizzetto). barroccio, s.m. – biròcio, biròso: stanghe del
barbiere, s.m. – (a. e m.) barbièr, figàro, ta- barroccio – (s.f.) manìse.
jacavèi: bottega del barbiere – (s.f.) barbierìa. baruffa, s.f. – 1 barùfa, (fig.) cagnàra, (s.f.)
barbiturico, s.m. – vd. anestetico. marèta. 2 vd. accapigliamento.
barbone, s.m. – barbòn. baruffare, v. – barufàrse, şbarufàr.
barboso, agg. – bibiòşo, lòngo, ch’el stùfa. baruffarsi, v. – ciapàrse, şbarufàrse.
barbugliare, v. – borbotàr, brontolàr, mugu- barzelletta, s.f. – barşelèta.
gnàr, muşignàr, tabascàr, tanbascàr. basamento, s.m. – abasamènto, başamènto.
barbuto, agg. – barbòn. basarsi, v. – abaşarse.
barca, s.f. – bàrca: qui la barca fa acqua – basco, s.m. – pirolìn, pirulìn.
quà ndèmo remèngo. basetta, s.f. – başèta.
barcaiolo, s.m. – barcaròl. basilico, s.m. – (bot.) başèlego, başèligo,
barcamenare, v. – menàr tòrno, rangiàr. başìligo.
barcamenarsi, v. – barcamenàrse, rangiàrse. basire, v. – başìr (soffrire per fame).
barcollare, v. – şbalansàr, scantinàr, trabalàr. bassetto, s.m. – bàgolo.
barcone, s.m. – barcòn. basso, agg. – 1 bàso, pìcolo: a voce bassa –
bardana, s.f. – (bot.) strasacavèi. (agg.) piàn / in basso – (loc.) dabàso / indica
bardatura, s.f. – (s.m.) fornimènto. la direzione verso il basso, in giù – (avv.) inşò
bardotto, s.m. – (zool.) mùlo. / un prezzo basso – (agg.) un bon prèso. 2
Baredine, top. – Baredìn (paese vicino a Buie, (avv.) bàso: avere alti e bassi – (v.) ndar sù e
verso Villa Gardossi). şo.
barella, s.f. – barèla, cadalèto, cadilèto, por- basta, escl. – àme, àmen.
tantina: impugnatura della barella – (s.m.) bastaio, s.m. – (a. e m.) bastèr.
bràndo, magòn / specie di barella rustica, por- bastardino, s.m. – (zool.) bastardìn.
tantina, formata da due aste, unite trasversal- bastardo, agg. – bastàrdo.
mente da una serie di pioli intrecciati bastare, v. – bastàr.
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bastonare, v. – bastonàr, bàtar, bàter, cucina, batteria).


creşimàr, crosolàr, crostolàr, legnàr, maltra- battersela, v. – mocàrsela, papusàr, şbrignàr,
tàr, mastrusàr, menàr, ònşar, ònşer, (fig.) on- şbrignàrsela.
tolàr, şbatociàr: bastonare di santa ragione – battesimo, s.m. – (rel.) batèşo, batìşo: chi è
bàtar còme un bacalà / bastonare sodo – (fig.) tenuto a battesimo o cresima da padrino o ma-
pestàr / genericamente bastonare – creşimàr. drina, figlioccio – (s.m.) fiòso / madrina di bat-
bastonata, s.f. – bastonàda, batùda, tesimo, di cresima – (s.f.) sàntola / padrino di
creşimàda, legnàda, legnàgo, ònşàda, (agg.) battesimo, di cresima – (s.m.) sàntolo / per-
ònta, ontolàda. sona dello stesso nome di battesimo – (s.m.)
bastonatura, s.f. – bastonadùra, creşimàda, şènso / tenere a battesimo – (v.) tegnèr a ba-
crosolàda, crostolàda, rangiàda. tìşo, far el sàntolo.
bastone, s.m. – bastòn, masòca, pagadèbiti: battezzare, v. – (rel.) bateşàr, batişàr.
bastone da passeggio – (s.m.) bagolìn, (s.f.) battibecco, s.m. – 1 batibèco. 2 vd. accapi-
bagolìna / bastone grosso e corto che serve a gliamento.
stringere legature di some, randello – (s.m.) batticuore, s.m. – batarèla.
pagadèbiti / bastone per pulire l’aratro – (s.f.) battilana, s.m. – (a. e m.) stramasèr.
lòtica / bastone per trebbiare – (s.m.) materò- battilardo, s.m. – tajèr.
solo / bastone usato nel gioco del pàndolo – battirame, s.m. – (a. e m.) calderèr, caljerèr.
(s.f.) màsa / colpo dato con un bastone – (s.f.) battiscopa, s.f. – başamènto.
bastonàda / picchiare con un bastone – (v.) ba- Battista, n.p. – Tìta.
stonàr. battistero, s.m. – batistèrio.
batacchio, s.m. – batòcio. battitrice, s.f. – màchina de bàter.
batata, s.f. – (bot.) patàta mericàna. batocchio, s.m. – batòcio.
batosta, s.f. – crèşima, sonàda. battuta, s.f. – batùda, creşimàda: battuta di
battacchio, s.m. – batòcio. caccia – batùda de càcia.
battaglia, s.f. – batàja, batàlja, guèra. batuffolo, s.m. – batùfolo, fiòco.
battaglio, s.m. – batitòco, batòcio (battaglio baule, s.m. – baùl.
della campana). bausette, escl. – (inf.) bàu sète te.
battaglione, s.m. – bataljòn. bava, s.f. – bàva.
battelliere, s.m. – (a. e m.) batelànte. bavaglino, s.m. – bavariòl, baverìn.
battello, s.m. – batèl, canòto (piccolo): bat- baverino, s.m. – colèto (baverino dei vestiti):
tello a vapore – vapòr, vaporèto. bavero che copre largamente le spalle, il petto
battente, s.m. – ànta (di porte, finestre, mo- e le braccia, mantello da donna – (s.f.) pele-
bili), lànta. grìna.
battere, v. – 1 bàtar, bàter: battere forte –şbà- bavero, s.m. – bàvaro, colèto.
tar, şbàter / battere i denti – bàtar i dènti / bat- bazza, s.f. – bàşa (gioco).
tere il ferro finchè è caldo – ciapàr l’ocaşiòn bazzotto, agg. – başòto.
al vòlo / battere la fiacca – no gavèr vòja de far beccaccia, s.f. – (orn.) becàcia, becanèla, be-
gnènte, gavèr na càgna. 2 vd. bastonare. càsa, becàsia, galinàsa.
batteria, s.f. – 1 batarìa. 2 (s.m.) parìcio (in- beccaccino, s.m. – (orn.) becasìn, (s.f.) cio-
sieme di arnesi di terracotta o di metallo per chèta (beccaccino maggiore): così chiamata
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perché cantando fa “ciòc, ciòc…”. bellissimo, agg. – belìsimo, grandiòşo.


beccafico, s.m. – (orn.) becafìgo, papafìgo. bello, agg. – bel, rafinà: fare il bello e cattivo
beccamorto, s.m. – 1 (a. e m.) becamòrto, be- tempo – (v.) far àlto e bàso / molto bello,
chìn, pesigamòrto, pisigamòrto. 2 vd. affossa- buono – (agg.) imènso / questa è bella! –
tore. (escl.) quèsta xe bèla! quèsta xe bòna!
beccare, v. – becàr, becolàr, şbecolàr: beccarsi benché, cong. – sibèn.
un raffreddore – ciapàrse un rafredòr / ti ho benda, s.f. – bènda, panişèl: tipo di benda,
beccato – (escl.) te gò pescà. medicinale posto sulla ferita – (s.m.) inpàco.
beccata, s.f. – becàda, (s.m.) becòn. bendatura, s.f. – bendadùra.
becchime, s.f. – (s.m.) fièn. bene, avv. – 1 ben, bonprò, pulìto: che serve a
becchincroce, s.m. – (orn.) bechincròşe. un bene – (escl.) bon / chi fa del bene – (s.m.)
becchino, s.m. – vd. beccamorto. benefadòr / dire bene – (v.) benedìr / più che
becco, s.m. – 1 bèco: chiudi il becco – (v.) sèra bene – (avv.) maimèo, maimèjo / stare bene –
quèla bocàsa / cornuto, marito ingannato dalla (s.m.) a cavàl del mus, (v.) star còme un pàpa
moglie – (fig.) bèco / non avere il becco di un / vestito bene – (agg.) ben tapà. 2 (s.m.) ben:
quattrino – v. èsar in bràghe de tèla / pigliare ha molti beni – (s.m.) el ga capitàl / volersi
il cibo con il becco, beccare – (v.) becàr, be- bene – v. volèrse ben.
colàr. 2 (zool.) cavròn (maschio castrato della Benedetto, n.p. – Benedèto, Benèto.
capra, castino). benedire, v. – benedìr: benedirsi con l’acqua
beccolare, v. – spişolàr. santa – segnàrse.
beccuccio, s.m. – (dim.) becùcio. benedizione, s.f. – benedisiòn.
befana, s.f. – befàna, didòdişa, maràntega, beneffatore, s.m. – benefadòr.
maràntiga, strìga (a Buie portava doni la notte beneficenza, s.f. – beneficènsa, carità.
dell’Epifania, ponendoli nella calza appesa ap- benestante, agg. – siòr, sioràso.
positamente sotto la cappa del camino; sulla benevolenza, s.f. – indulgènsa.
tavola si metteva una candela e un ramo di bengala, s.f. – bengàl.
olivo benedetto, ma senza foglie, le quali si benignità, s.f. – mişericòrgia, remisiòn.
mettevano attorno alla candela): essere una be- benna, s.f. – càro co la sivjèra, şàja: cestone
fana – (v.) èsar na veciàsa. della benna – (s.f.) sivjèra / pioli della benna –
beffa, s.f. – bàja, schèrso. (s.m.) palèti.
beffare, v. – ciòr in gìro, ciòr par l cul, cojo- bensì, avv. – sibèn.
nàr, inbrojàr, menàr, mincionàr, remenàr, şbe- benvenuto, agg. e s.m. – ben acèto, ben rivà,
fàr, scojonàr. benvegnù.
beffeggiare, v. – 1 şbufonàr. 2 vd. beffare. benzina, s.f. – benşìna.
beige, s.m. – biànco spòrco, ciàro (colore). beone, s.m. – 1 (agg.) bevandèla, bevidòr
belladonna, s.f. – (bot.) pomèla salvàdiga. (persona che beve vino in gran quantità,
bellamente, avv. – in bel. spesso e volentieri). 2 vd. alcolista.
belletto, s.m. – şberlèto. berciare, v. – sigàr, strepitàr.
bellezza, s.f. – belèsa. bere, v. – bèvar, ciuciàr, (fig.) pipàr, scolàr,
bellimbusto, s.m. – bùlo, figurìn, gagà, ga- susàr, (inf.) bùnba: bere alla salute di qualcuno
garièlo, gheghè, gingìn, moscardìn. – brindàr / bere di colpo – scasàr / bere molto
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e di continuo, smodatamente – èsar sènsa teriora di bestie macellate, bianca, molle e spu-
fòndo, şbevasàr, trincàr / bere parecchio – gnosa, animella – (s.m.) latişìn / riferito al be-
(s.f.) bevùda / bere smodatamente – ciuciàr / stiame, dargli da mangiare e da bere – (v.)
bere sorseggiando – şlucàr / bisogno di bere, governàr / saltare in bestia – (v.) rabiàrse. 2
sete – (s.f.) sède / farsi pagar da bere – spelàr, vd. animale.
spelusàr / il bere – (s.f.) bìbita / persona che bestiaccia, s.f. – bestiàsa.
beve – (s.m.) bevadòr. bestialità, s.f. – (s.m.) spropòşito.
Bernardino, n.p. – Bernardìn, Nardìn, Nàrdo. bestiame, s.m. – bestjàme.
bernoccolo, s.m. – (mal.) cornèto, fargnòcola, beton, s.m. – betòn, màlta.
gnòco, nàta, sùrlo. bettoliere, s.m. – (a. e m.) òsto.
berretto, s.m. – (s.f.) barèta: berretta a tre bettonica, s.f. – (bot.) betònica, betòniga (bet-
punte usata dai preti – (scherz.) capasànta / tonica comune).
berretto da notte – (s.f.) papalìna / berretta da bettola, s.f. – ostarìa.
prete – (bot.) capèl de prète / berretta dei preti betulla, s.f. – (bot.) brèdola.
– (s.m.) quadràto / berretta floscia – (s.f.) ba- bevanda, s.f. – bevànda, bìbita: bevanda che
rèta / berretto con una pappina al centro – si fa con il cacao bollito in acqua, latte – (s.f.)
(s.m.) pirulìch, pirulìn / berretto invernale da cicolàta / bevanda d’acqua e aceto – (s.f.) be-
donna, con paraorecchi – (s.m.) borìn / visiera vanda de aşèo / bevanda farmaceutica pre-
del berretto – (s.m.) frontìn. scritta dal medico – (s.m.) medegàto / bevanda
bersagliare, v. – bersajàr. gassosa – (s.f.) pasarèta, paserèta / bevanda
bersagliere, s.m. – bersaljèr. scadente molto allungata – (s.f.) şbìcia / cosa
bersaglio, s.m. – bersàljo. squisita al gusto – (s.f.) màna / piccola quan-
berzamino, s.m. – barşamìn. tità di bevanda – (agg.) şişiàl / vino allungato
besciamella, s.f. – besiamèla. con acqua – (s.f.) bevànda.
bestemmia, s.f. – bas’cèma, bastèma, be- beverino, s.m. – bevarìn.
stèma, mòcolo, sacramènto. beverone, s.m. – bevaròn, bòba, pastòn.
bestemmiare, v. - bas’cemàr, ramentàr, şmo- bevicchiare, v. – bevusàr.
colàr: bestemmiare come un turco – tiràr şo bevitore, s.m. – vd. beone.
Crìsto da la cròşe. bevuta, s.f. – bevùda, trincàda: bevuta fatta
bestemmiatore, s.m. – bas’cemadòr, porca- in compagnia, bicchierata – biceràda.
ciòn, şmocoladòr. biacca, s.f. – şbiàca.
bestia, s.f. – 1 animàl, bès’cia, bèstia: beve- biada, s.f. – (bot.) bjàva: misure con cui si mi-
rone per le bestie – (s.m.) bevaròn / carico pe- surano le biade – (s.m.) starjò, staròl, ster.
sante che si pone sulla groppa delle bestie da Biagio, n.p. – Biaşèto, Biàşio, Şèto.
tiro – (s.f.) sòma / discorso da bestia – (s.m.) biancheggiare, v. – bianchişàr.
discòrso da èbete / invocazione a protezione biancheria, s.f. – biancarìa, biancherìa: bian-
delle bestie in stalla, dei vicini o paesani, con- cheria intima – (s.f.) biancarìa de sòto / serie
tro il malocchio – (escl.) che S. Antònio le di capi di biancheria, anche di altri oggetti cor-
vàrdi / luogo dove si ammazzano le bestie, rispondenti a un singolo cambio, a una desti-
macello – (s.m) masèlo / morire come una be- nazione specifica – (s.f.) mùda, mùdua / sorta
stia – (v.) morìr còme un can / parte delle in- di tela sottile di cotone, per biancheria – (s.f.)
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pèle de òvo, pèle de vòvo / stendere la bian- cletta – (s.m.) stangòn / raggio nella ruota
cheria – (v.) destiràr la biancarìa. della bicicletta – (s.m.) ràgio / valvola della
bianchiccio, agg. – 1 bianchìso (colore). 2 camera d’aria della bicicletta – (s.m.) ventìl.
(mal.) biancadìs, biancadìso (pallido). bidella, s.f. – (a. e m.) bidèla.
bianco, agg. – biànco (colore): bianchiccio – bidello, s.m. – (a. e m.) bidèl.
(agg.) bianchìso / mettere nero su bianco – (v.) bidente, s.m. – sapèta còi còrni.
mètar par iscrìto. bidonare, v. – bidonàr, ciavàr, fregàr, inbrojàr,
biancospino, s.m. – (bot.) biancospìn, ma- inculàr, tarmàr, tronbàr.
ròco, pomelèr, spin biànco (biancospino co- bidoncino, s.m. – canìstro.
mune): biancospino rosso – (bot.) pomelèr bidone, s.m. – bidòn: tirare un bidone – (v.)
ròso. dar na fregadùra.
biascicare, v. – tarocàr. bieco, agg. – şbiègo.
biasimare, v. – criticàr, şbiaşimàr: nota di bia- bietola, s.f. – 1 (bot.) arbèta , barbabiètola,
simo – (s.m.) anotasiòn. blèda. 2 vd. barbabietola.
biasimo, s.m. – şbiàşimo. bietta, s.f. – (s.m.) cùgno, (s.f.) pènola.
Bibbia, s.f. – Bìbia. bifolco, s.m. – vilàn.
biberon, s.m. – biberon, ciùcio, (s.f.) tetarèla. biforcatura, s.f. – ràmi intresài.
biblioteca, s.f. – bibiotèca. biforcazione, s.f. – forcèla.
bica, s.f. – mèda (bica di fieno, di paglia): palo bigatto, s.m. – (zool.) bigàto, cavaljèr da sèta.
centrale che sostiene la bica – (s.m.) medìl. bighellonare, v. – girandolàr, remenàrse,
bicchierata, s.f. – biceràda, (s.m.) ricòfo sbrindolàr, surlàr, torşiolàr.
(bicchierata e spuntino come festa di coper- bighellone, s.m. – bagolòn, batifiàca, fanulòn,
tura). mularìa discàlsa, pelàndran, şbrindolòn,
bicchiere, s.m. – bicèr, bisèr, gòto, otavìn, şişolòn, torşiolòn.
otàvo: affogare in un bicchiere d’acqua – (v.) bigio, agg. – 1 bìşo, grìşo, sìvo. 2 (zool.) cavàl
negàrse in un gòto de àqua / bicchiere con biànco e nègro.
manico, di un quarto di litro – (s.m.) mànego, biglia, s.f. – (giocatt.) balèta, s’cìnca, vàga
mànigo, manighèto, quartìn / bicchiere conte- (biglia di terracotta, pallina per giocare): atto
nente un ottavo di litro – (s.m.) gòto, otàvo / di colpire la biglia a grande distanza, puntando
bicchiere contenente due ottavi – (s.m.) dòpio, il mignolo sull’orlo della buca – (v.) dişpo-
tùbo / bicchiere di alluminio usato dai militari nàrse / buca fatta con il tacco delle scarpe, per
– (s.m.) gavetìn / bicchiere piccolo (un sedi- il gioco fanciullesco delle biglie – (s.f.) bùşo,
cesimo di litro) – (s.m.) otavìn. còca, vòga / nel gioco delle biglie, coppia di
bicchierino, s.m. – bicerìn, gotişìn: bicchie- palline – (s.f.) lònda / piccola biglia – (s.m.)
rino di grappa – (s.m.) cichèto, grapìn. bişìn. Le biglie si dividono in scalète, pierète
bicicletta, s.f. – bìci, bisiclèta: tappo della val- e bòbi. Le biglie di maggior volume sono chia-
vola della bicicletta – (s.m.) capelèto / fana- mate tònci. I modi di lanciare le biglie sono
lino della bicicletta – (s.f.) roşèta / modo di due: scagliare, puntando il mignolo contro il
andare in bicicletta – (s.m.) pedalìn / parte terreno e facendo scattare il pollice sulla cui
della bicicletta che ne comanda la direzione – unghia è poggiata la biglia – (v.) scajàr e ro-
(s.m.) manùbrio / pezzo del telaio della bici- tolare le biglia sul suolo, ruzzolare – (loc.) de
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rùsolo. biroccio, s.m. – biròcio.


biglietto, s.m. – biljèto: chi vende e riceve bi- birra, s.f. – bìra: birra attinta direttamente
glietti d’ingresso – (a. e m.) biljetàjo. dalla botte – (s.f.) bìra a spìna / lievito di birra
bigodino, s.m. – bigodìn, ciapìn. – (s.f.) fèsa.
bigoncia, s.f. – 1 brènta, brènta par portàr ùa birreria, s.f. – birarìa.
(recipiente di legno, senza manici, a forma di birretta, s.f. – (dim.) birèta.
conoide rovesciata, usata per il trasporto del- birro, s.m. – şbìro.
l’uva della misura di 70,5 litri): sistemazione bisaccia, s.f. – bişàsa.
dei grappoli d’uva nelle brènte in modo da non bisbetica, agg. – rebèca, şbètiga.
guastare gli acini durante il trasporto nelle bi- bisbigliare, v. – barbotàr, borbotàr, brontolàr,
goncie – (s.f.) pèsola / piccola bigoncia con mormoràr, mugugnàr.
manico, della capacità di 15 litri – (s.f.) bren- bisbiglio, agg. – (fig.) cagnàra.
tèla. 2 (s.f.) pìla. bisboccia, s.f. – baracàda.
bigoncio, s.m. – 1 bujòl, sècio. 2 vd. abbeve- bisbocciare, v. – baracàr.
ratoio. biscia, s.f. – (zool.) bìsa: divincolarsi come
bigotto, s.f. – 1 ceşòto. 2 vd. baciapile. una biscia – v. remenàrse còme na bìsa / serpe
bikini, s.m. – bichìni. d’acqua, biscia – (zool.) aquaròla.
bilancia, s.f. – balànsa, pèşa. Tipi di bilancia: biscotto, s.m. – biscòto, (s.f.) pastìna: biscotto
bilancia a sospensione inferiore – balànsa de friabile di forma allungata – (s.m.) savojàrdo
boteghèr / bilancia comune – balànsa a piàto / biscotto, wafer – (s.m.) napolitàn / sorta di
/ balànsa a stràpo / bilancia da analisi –ba- biscotti a strisce, con o senza mandorle –
lànsa de presişiòn / bilancia romana – (s.m.) (s.m.) casèti / specie di biscottino dolce – (s.f.)
decimàl, desimàl / dinamometro – balànsa a saltainpànsa.
sùsta: pesi della bilancia – (s.m.) pèşi. bisestile, agg. – bişèsto.
bilancino, s.m. – balansìn. bisnonno, s.m. – bişnòno.
bilancione, s.m. – balansòn (bilancia fino a bisogna, v. – bìa.
40 kg). bisognare, v. – bişognàr.
bile, s.f. – fièl. bisogno, s.m. – mişèrgia, mişèria, crùsio.
bilia, s.f. – s’cìnca, spècola, vàga (pallina per bistecca, s.f. – bistèca.
giocare): bilia più grossa – (s.m.) s’cincòn. bisticciare, v. – barufàr, patufàr.
bimbo, s.m. – 1 (s.f.) cratùra. 2 vd. bambino. bisticcio, s.m. – barùfa, batibèco.
binario, s.m. – (s.f.) sìna. bisunto, agg. – bişonto, cagà, infangà, inpal-
birba, agg. – birbòn. tanà, lùdro, lùrido, onfigà, ònto, porsèl, lon-
birbante, s.m. – figùra spòrca, fiolduncàn, dròn, şlùndra, sosolòn, spòrco.
laşaròn, mostrìcio, olduncàn: astuto e birbante bitorzolo, s.m. – brùfolo, cornèto, gnòco,
– (agg.) lùdro. sùrlo.
birbonata, s.f. – baronàda. bitorzoluto, agg. – gropolòşo.
birbone, agg. – baròn. bitumare, v. – vd. asfaltare.
bircio, agg. – lòsco. bitume, s.m. – (s.f.) pègola; bitume che serve
birichino, agg. – birichìn, furbèto. a spalmare le navi – (s.m.) catràme.
birillo, s.m. – ominèto, şon. bivio, s.m. – (s.f.) croşèra.
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bizza, s.f. – fòta. bacco – (s.f.) fumàda.


bizzarria, s.f. – èstro: essere un po’ bizzarro – boccetta, s.f. – bosèta.
(s.m.) falà nel crèdo. boccheggiare, v. – bochişàr, şbocheşàr.
bizzarro, agg. – màuco (oggetto bizzarro), bocchino, s.m. – bochìn.
strànbo. boccia, s.f. – 1 (gio.) bàla, bòcia, borèl, bo-
bizzeffe (a), avv. – (loc.) a şbişèfe, a şguàso, rèla, burèla, şbòcia (gioco da adulti): colpire
a stèra, a şvàso, (avv.) biondedìo, bon de Dìo. la palla avversaria, nel gioco delle bocce, per
blandire, v. – 1 (fig.) lisàr. 2 vd. adulare. toglierla dal gioco – (v.) bociàr / nel gioco
blasfemo, agg. – bestiemadòr. delle bocce, colpire la palla avversaria – (v.)
blaterare, v. – parlàr par gnènte. şbociàr / nel gioco delle bocce, farle ruzzolare
blatta, s.m. – (zool.) bàcolo. – (v.) dàrghe de rùsolo / piccola palla per il
bleda, s.f. – (bot.) erbèta. gioco delle bocce, boccino – (s.m.) balìn, dào.
blenoraggia, s.f. – (mal.) scòlo. 2 (s.f.) bòsa (bottiglia).
blocco, s.m. – crìca (blocco muscolare). bocciato, agg. – fùci.
blu, s.m. – blu, latişìn: colore blu di Prussia – boccio, s.m. – bòcolo, bùto, gèma, òcio.
(s.m.) perlìn. bocciolo, s.m. – 1 bòcolo. 2 vd. boccio.
blue-jeans, s.m. – blugìn, gin. boccolo, s.m. – 1 bisòn, rìso. 2 vd. bocciolo
bluffare, v. – blefàr. (1).
blusa, s.f. – camişòto. boccolare, s.m. – bocariòl.
boba, s.f. – (itt.) bòba. bocconata, s.f. – vd. boccata.
bocca, s.f. – bòca, (scherz.) bèco, inbocadùra: bocconcino, s.m. – boconsìn.
abboccato – (agg.) bocàto / acquolina in bocca boccone, s.m. – bocòn: boccone prelibato –
– (s.f.) bàva / bocca bella, piccola – (s.f.) bo- (fig.) bocòn del prète.
cùsa / bocca brutta – (s.f.) bocàsa / bocca boga, s.f. – (itt.) bòba.
brutta, mal fatta, grande – (fig.) scàfa / boc- bogliolo, s.m. – vd. barlaccio.
cata – (s.f.) bocàda / bocchino – (s.m.) bochìn, boia, agg. – bòja: anticamente era l’aiutante
buchìn / bocca di leone comune – (bot.) bòca del boia, che tirava i piedi all’impiccato –
de l’òvo / bocca sacrilega – (s.f.) bòca di- (s.m.) tirapìe.
scuşìda / chiudi quella boccuccia – (fig.) sèra boiacca, s.f. – bojàca.
quèla portèla / emettere bruscamente l’aria bolero, s.m. – giàca, giachèta, giùba, giubòto,
che risale dallo stomaco, dalla bocca, ruttare jachèta.
– (v.) rutàr / senza aprire bocca – (loc.) sènsa bolla, s.f. – bòla, tàca: bolla di grasso di brodo
dir né àri né stài. – (s.m.) òcio / bolla di sapone – (s.m.) bòcolo,
boccaccia, s.f. – 1 (s.m.) fòrno. 2 (s.f.) bocàsa, bòla de savòn, brònbola / bolla in medicina –
(s.m.) gnàu, mostrèsi, sèsto: fare le boccacce – (s.f.) bisìga.
(v.) far le bocàse. bollare, v. – tinbràr.
boccale, s.m. – bocàl: boccale di vetro – (s.f.) bollente, agg. – bojènte, de bòjo: acqua bol-
bròca / boccale di terracotta smaltato e deco- lente – (agg.) àqua de bòjo.
rato – (s.f.) bocalèta, bucalèta. bolletino, s.m. – boletìn.
boccata, s.f. – bocàda, boconàda, şboconàda: bolletta, s.f. – bolèta: esser in bolletta, al
boccata d’aria – (s.f.) sfiadàda / boccata di ta- verde, senza il becco d’un quattrino – (v.) èsar
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cìsto. Sişiòle / borgo a nord-est di Buie verso Mo-


bollire, v. – boìr, bòjer, bugìr, lesàr: bollire miano – (top.) Sorbàr / borgo a nord-ovest di
piano – (v.) boisàr / effetto del bollire – (s.f.) Buie a circa quattro km, Matterada – (top.)
boidùra. Mataràda / borgo vicino a Crassiza – (top.)
bollo, s.m. – bòlo. Vìla Gardòsi / grosso borgo situato a sud di
bollore, s.m. – bojmènto, bòjo: frenare i bol- Buie, Verteneglio – (top.) Vartanèjo.
lori – (v.) tegnìrse càlmi. boria, s.f. – borìa, cagàda.
bolso, agg. – bòlso (specialmente di cavallo borino, s.m. – borìn.
sfiatato). borioso, agg. – caghèta, şmerdòn.
bomba, s.f. – bònba: bomba atomica – (s.f.) borotalco, s.m. – borotàlco, tàlco: borotalco
atòmica, tòmica. dei poveri, polvere da tarlo – (scherz.) pòlvare
bonaccia, s.f. – bonàsa (calma di vento e di de caròl.
mare). borraccia, s.f. – boràcia (fiasca di metallo ri-
bonaccione, agg. – bonasòn, bonàto. vestita di stoffa).
bonario, agg. – vd. bonaccione. borragine, s.f. – (bot.) boraşèna (borragine
bonbon, s.m. – bonbonsìn (dim.). comune).
bondì, s.m. – bondì. borro, s.m. – vàjo.
bonificare, v. – inbonìr, inbunìr, imunìr, in- borsa, s.f. – bòrsa: borsa a mano per signora
munìr, munìr. – (s.f.) borsèta / borsa del ghiaccio – (s.f.) be-
bontà, s.f. – vd. benevolenza. sìga / borsa dell’elemosina – (s.f.) bòrsa par la
bora, s.f. – bòra, grecàl, grèco: bora con cielo quèstua, borsèta / borsa di pastore comune –
sereno e temperatura bassa – bòra ciàra / bora (bot.) scarselèta / cavar dalla borsa – (v.) şbor-
con tempo brutto, pioggia e nevicate – bòra sàr / grossa borsa, di tela forte, a due tasche
scùra / bora leggera – (s.m.) borìn / refolo di che si mette sulla cavalcatura o in spalla –
bora – (s.m.) refòl de bòra. (s.f.) bişàsa, bişàse / specie di borsa per la
borace, s.f. – (s.m.) boràşo. spesa – (s.f.) spòrta.
borbogliare, v. – vd. barbugliare. borsaiuolo, s.m. – şborsariòl.
borbottare, v. – 1 barbotàr, brontolàr, mugu- borsellino, s.m. – tacuìn.
gnàr, rugnàr, scrobolàr, tabascàr, tanbaràr, Bortola, n.p. – Bìa, Bortolìna, Lìna.
tanbascàr, todaràr, (fig.) şgnaulàr. 2 vd. bar- Bortolo, n.p. – Bòci.
bugliare. Bortolomeo, n.p. – Bortolèto, Bòrtolo.
borchia, s.f. – bròca. boscaglia, s.f. – boscàlja, bòsco, buscàlja. Bo-
borchietta, s.f. – brochèta. schi dei buiesi – (top.) Brìch / Bòsco de Mùti
bordare, v. – bornàr. / Cas’ciòn, Castiòn, Val Cas’ciòn / Farnaşìne
bordeggiare, v. – bordişàr. / appezzamento di bosco ceduo fra i campi la-
bordello, s.m. – bordèl, caşìn. vorati – (top.) Fràta / le strìche de Fernè o
bordo, s.m. – bòrdo, bordùra, confìn, làbro, Strìche / Finèda / Onàri / boschetto – (top.)
lòro, òrlo, pìco. Onbrìa / denominazione di bosco verso Bare-
bordone, s.m. – spuntòn (delle galline). dine – (top.) Pònta vèrso Cràsisa / verso l’abi-
borgo, s.m. – bòrgo, castèl (borgo cintato), tato di Bibali – (top.) Samaràra o Sànta
paèşe: borgo a nord di Buie, Sicciole – (top.) Maràra / Sandrìa / denominazione di bosco e
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campagna verso Verteneglio – (top.) Sterpà- pànsa / tappo che tura l’apertura superiore da
gne / Sùpiga / Valaròn: apertura della stagione cui si versa il vino nella botte, cocchiume,
del taglio del legname nei boschi (ottobre) – zaffo – (s.m.) cocòn / tappo del fondo, turac-
(s.m.) tàjo / arbusti e arboscelli dei boschi – ciolo della botte – (s.m.) tàpo / zipolo della
(s.f.) novelàme, nuvelàme / boscaglia in pen- cannella – (s.f.) canèla: botte con le doghe
dio – (s.f.) cos’cèra / bosco con arbusti e alberi poco aderenti – (agg.) scardèl / botte rigonfia
di piccola taglia – (s.f.) bruschèra. – (s.f.) bòta inbibìda, bòta inbonbàda / botte
boscaiolo, s.m. – (a. e m.) boscajòl, buscajòl. sconnessa – (agg.) bòta scardelàda / botticella
bosco, s.m. – vd. boscaglia. affusolata, caratello – (s.m.) caratèl / canapa
bosniaco, agg. – boşgnàco. sfilata, serve ad avvolgere la cannella prima di
bosso, s.m. – (bot.) şmartèla (bosso comune). turare la botte – (s.m.) cànovo / cavalletto della
botola, s.f. – 1 bòtola, rebàlta, ribàlta, şbà- botte, per collocarvi fusti non grandi – (s.m.)
tola. 2 vd. abbattifieno. cavalèto / contro martello per battere i cerchi
botta, s.f. – bòta, brìscola, cròsta, fargnòcola, delle botti – (s.m.) squarsèl / deposito grande
fracagnòcola, fragnòcola, pàca, şàuca, sor- di botti – (s.m.) canovòn, cantinòn / essere in
bola: segno lasciato da una botta – (s.f.) ma- una botte di ferro – (v.) èsar a cavàl / grande
cadùra. botte di forma allungata – (s.f.) castelàna /
bottaccio, s.m. – botàso. grossa botte – (s.f.) botàsa / infuso bollente di
bottaio, s.m. – (a. e m.) botàro, botèr. Arnesi mele cotogne e sale, che serve per lavare e
del bottaio – buraşìn / tirasèrci / tirafòndo / profumare le botti (nuove) – (v.) bronbàr le
arnese a forma di scalpello – (s.f.) şenadòra / bòte, (s.m.) brònbo / la botte fa danno – (s.f.)
arnese per l’apertura superiore delle botti, tipo la bòta spàndi / la botte regge – (s.f.) la bòta
di sgorbia grande – (s.f.) coconèra / martello no spàndi / legnetto appuntito col quale si
del bottaio per fissare il cerchio delle botti – tappa il foro della botte da dove spilla il vino,
(s.m.) spasèl / mazza in legno – (s.f.) pavèra / zipolo – (s.f.) pìpa, (s.m.) spinèl / operazione
mazzapiglio del bottaio – (s.m.) martèl de per “profumare” la botte con un infuso bol-
lègno / pialla lunga due metri – (s.f.) dritòra / lente di mele e sale – (v.) bronbàr la bòta /
piccola zappetta, per pulire il tartaro delle botti pezzo di trave orizzontale, poggiato su dei
– (s.f.) sapèta / succhiello – (s.f.) trivèla. sassi, per sostenere le botti, calastro – (s.f.) tra-
bottana, s.f. – botàna (tessuto). vèrsa, (s.m.) tràvo / piccola botte – (s.m.) bo-
botte, s.f. – 1 bòta. Parti della botte: cannella tasèl, (s.f.) botişèla / mettere il fondo alla botte
della botte – (s.f.) canèla / ognuna delle strisce – (v.) fondàr / riempire la botte, rimboccarla –
di legno che formano il corpo della botte, doga (v.) dàrghe el pièn, inpienìr la bòta fìna al
– (s.f.) dòga / fondo della botte – (s.m.) fòndo cocòn / solforare le botti quando sono vuote
/ tartaro – (s.f.) gròpeda / zipolo – (s.f.) pìpa, per disinfettarle – (v.) solferàr / sostegno e
(s.m.) spinèl / capruggine, intaccatura – (s.f.) rialzo della botte per poter travasare il vino,
şèna, şenadùra / cerchione con cui si circon- per osservarne i difetti, tavolone, che a sua
dano botti, cerchio – (s.m.) sèrcio / cannella volta è sorretto da terra con pietre, calastro –
della botte munita di rubinetto, da cui esce il (s.f.) piàgna, piàna / sostegno porta botti –
vino e foro nel fondo – (s.f.) spìna / pancia (s.f.) sènta / strato indurito dell’acido tartarico
della botte, uzzo e lunetta della botte – (s.f.) che si forma all’interno delle botti da vino, tar-
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taro – (s.f.) gròpeda / stufare la botte – (v.) şla- batonèra. 2 (bot.) bottone di pianta – (s.m.)
vasàr la bòta / tirare via il fondo della botte – bùto, (s.f.) gèma.
(v.) desfondàr / velo che si forma sulla super- bovaro, s.m. – (a. e m.) bovàr, manşièr, va-
ficie del vino nella botte – (s.f.) fjorèta. 2 chèr.
(scherz.) rasiòn, ràta. 2 un sacco di botte – bovina, s.f. – bòasa, bùasa, şbòasa.
(s.m.) un fràco de bòte. bovino, s.m. – bovìno: grido per far andare i
bottega, s.f. – botèga, negòsio, spàcio (bot- bovini a destra – (escl.) tornài / grido per far
tega artigianale): bottega agricola – (s.m.) con- andare i bovini a sinistra – (escl.) şo / grido per
sòrsio / bottega di commestibili – (s.f.) botèga far camminare i bovini – (escl.) àla su, si /
magnatìva, delicatès / bottega del panettiere – grido per far fermare i bovini – (escl.) sti / pol-
(s.m.) fòrno / bottega dove si vende un po’ di mone di bovino – (s.f.) plùcia.
tutto – (s.f.) botèga de greparìa / chi tiene bot- bozza, s.f. – bòsa, gnòca, gònba (bernoccolo).
tega, bottegaio – (s.m.) boteghèr, stasionàrio / bozzolo, s.m. – bòsolo: bozzolo del baco da
bottega agricola – (s.m.) consòrsio / bottega seta – (s.f.) galèta.
nella quale si vendono generi di monopolio – braca, s.f. – bràga, braghèse (pantaloni).
(s.m.) apàlto / chiudere bottega – (v.) seràr bo- braccare, v. – sercàr.
tèga, ndar in mòna, ndar remèngo. bracciale, s.m. – bracialèto, brasàl.
bottegaia, s.f. – (a. e m.) boteghèra. braccialetto, s.m. – brasàl, bracialèto.
bottegaio, s.m. – (a. e m.) boteghèr, marcànte, bracciante, s.m. – contadìn a òpera.
marcèr, marşèr, stasionàrio. bracciata, s.f. – brasàl.
botteghino, s.m. – boteghìn (specialmente del braccio, s.m. – bràso: a braccia aperte – (s.m.)
fruttivendolo). a bràsi vèrti / articolazione del braccio con
botticella, s.f. – butasèl: botticella affusolata, l’avambraccio, gomito – (s.m.) còmio / cir-
caratello – (s.m.) caratèl. condare l’altrui collo con le braccia – (loc.) a
bottiglia, s.f. – bòsa, botìlja, fiàsca de vèro: brasocòlo / dare il braccio – (v.) ciapàr a bra-
bottiglia a fondo largo – (s.f.) chiànti / botti- sèto / stringere tra le braccia – (v.) ciapàr a
glia della capacità di un litro – (s.m.) lìtro / brasocòlo / braccetto – brasèto.
bottiglia di circa due litri – (s.m.) fiàsco / la bracciolo, s.m. – brasàl, brasiòl.
parte della bottiglia che si porta alla bocca per brace, s.f. – brònşa, brònso: cadere dalla pa-
bere – (s.m.) bochìn. della alla brace – (v.) ndar de màle in pèşo /
bottiglietta, s.f. – fiaschèta. piccola pala di ferro ad uso domestico per ri-
bottiglione, s.m. – bosòn, botiljòn, butiljòn, muovere la brace, paletta – (s.f.) palèta /
fiascòn. smuovere la brace accesa per ravvivarla – (v.)
bottino, s.m. – còncime lìquido. şbraşàr, şbraşdàr, stisàr.
botto, s.m. – bòto, còlpo, tèga. braciere, s.m. – bronşàr, foghèra, şbraşèr.
bottoncino, s.m. – botonsìn. braciola, s.f. – 1 bistèca, brişiòla: dim. di bra-
bottone, s.m. – 1 botòn: apertura per bottoni, ciola – (s.f.) brişiolèta. 2 (s.m.) tàjo.
occhiello – (s.f.) àşola, (s.m.) bùşo / attaccare brama, s.f. – vòja.
bottone – (v.) tacàr botòn / bottone per i polsi bramare, v. – bramàr, golàr.
della camicia – (s.m.) gemèl / bottone a molla bramoso, agg. – afamà, famà.
– (s.f.) sustìna / guarnimento di bottoni – (s.f.) branca, s.f. – şgrìnfa.
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Le botteghe e i negozi della vecchia una fucina – ùna fabrìa.


Buie (1927) S. Òrsola (contràda): un negozio di cal-
(secondo una testimonianza manoscritta zolai – ùna botèga de calighèri / un ba-
di Giovanna Moratto, nata Celega) staio (che costruisce basti da soma) – un
bastèr (che fasèva i bàsti par i mùsi).
Làma e su par Làma (contràde): un pic- Drìo le càşe (contràda): una bettola con
colo negozio di dolci – ùna pìcia botèga il gioco delle bocce – un’ostarìa col
de dolciùmi / una rivendita di pistacchi e şiògo dèle bàle / un ricovero per animali
pasticceria – ùna pistarìa e pasticerìa / – un stalàgio. Contràda Cornìo: una
due negozi di cappelli – do rivèndite de piccola macellaria di castrati – ùna pìcia
capèi / una di alimentari – ùna de ali- becarìa de castrài / un tessitore – un te-
mentàri / tre negozi di manifatture (uno sidòr / un barbiere – ùna barbierìa / un
piccolo e uno con il gioco del lotto) – tre oleificio con la macina e con i cavalli
boteghè de manifatùra (ùna pìcia e ùna bendati – el tòrcio de Cristofolo co la
col şiògo del lòto) / tre bettole (una pjèra e i cavài bendài / un fabbro – un
grande) – tre ostarìe (ùna grànda) / una fàbro. Contràda Croşèra: due osterie e
drogheria – ùna drogarìa / un panificio sei calzolai (uno per fanciulli) – do osta-
e rivendita di pane e pasta con proprio rìe (de Fiorèta e de Camìlo) e sìe cali-
fornaio e con diversi operai – ùna vèn- ghèri (ùno par fiòi).
dita de pan e pàsta col pròpio fornèr e Contràda S. Giàcomo: una ricovero per
divèrsi operài / un negozio di cuoio e cavalli – un stalàgio de cavài / l’ospe-
pelle di bue conciata per fare scarpe – dale – la Pìa càşa / un piccolo banco
ùna botèga de coràme e pèle par scàrpe lotto (gioco) – un pìcio bànco lòto / un
/ un noleggio di automobili – un nolègio mulino – un molìn / due botteghe di cal-
àuti / due negozi di calzolai con nume- zolai (una con tanti operai) – do botèghe
rosi operai – do botèghe de calighèri con de calighèri (ùna con tànti operài) / un
tànti operài / una banca (Banca della magazzino di assi – un depòşito de tòle
Venezia Giulia) – ùna bànca / una bot- / una picciola cooperativa di agricoltori
tega di generi di monopolio con altri og- – ùna pìcia coperatìva de canpagnòi /
getti – un apàlto con àltre marserìe / due un’osteria di contadini – ùna ostària de
negozi di alimentari – do botèghe de ali- agricoltori / l’asilo infantile – l’aşìlio / la
mentàri / una di mobili – ùna de mòbili sala del cinema – la sàla del cìne / due
/ un mulino – un molìn / una macelleria magazzini di pelli – do depòşiti de pe-
– ùna becarìa / un venditore di liquori – làmi / una oreficeria – ùna catenìve / una
un petisèr / un negozio di ferramenta – bottega dal battirame – ùna botèga del
ùna botèga de feramènta. caljerèr / la bottega di commestibili – la
S. Antògno (contràda): la Cantina so- coperatìva de magnàr / un maniscalco –
ciale – la cantìna sociàl / il macello – un feracavài / un emporio – ùna botèga
el masèlo / una bettola con il gioco delle de ròba / una bottega di ferramenta –
bocce – un’osterìa col şiògo dèle bàle / ùna botèga de feramènta / un bottaio –
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un botèr / due sarti da uomo – do sartòri lande per bambini – ùna pìcia botèga de
de òmo / un’osteria con l’orchestra – candèle e girlànde par fiòi / un forna-
ùna osterìa co l’orchestròn / un negozio ciaio – un fornaşèr / una pescheria al-
di dolci con il carrettino per vendere ge- l’aperto sulla pietra, tutt’ora esintente –
lati – ùna botèga de dolciùmi con el ca- ùna vèndita de pèse al’apèrto sùla pjèra,
rèto del gelàto. che ancòra eşìsti / un negozio di ali-
Contràda Vìla: un negozio di manifat- mentari e una bottega nella quale si ven-
tura – ùna botèga de manifatùre / due dono generi di monopolio per vendere
botteghe di calzolai con operai e una pic- petrolio e carbone – ùna botèga de ali-
cola macelleria di castrati – do botèghe mentari e un apàlto con la vèndita de
de calighèri con operài e ùna pìcia be- petròljo e carbòn.
carìa de castrài. Contràda Stasiòn: tre bettole con il
Contràda Piàsa dèle èrbe: tre botteghe gioco delle bocce – tre ostarìe col şiògo
di calzolai (una con tanti operai) – tre dèle bàle / una fucina – ùna fabrìa / un
botèghe de calighèri (ùna con tànti ope- deposito di vino – un depòşito de vin /
rài) / un mercante – un marşèr / un ne- un deposito di foraggi all’ingrosso – un
gozio di alimentari – ùna botèga de àltro de foràgi a l’ingròso / un negozio
alimentari / un barbiere – ùna barbierìa di alimentari – ùna botèga de alimentari.
/ una farmacia – ùna spesiarià / una ma- Contràda sòto la Lòşa: una falegname-
celleria – ùna becarìa / una di manifat- ria con operai – un marangòn con ope-
tura – ùna de manifatùre / una bottega rài.
del paniettere – ùna vèndita de pan col Gavèvimo ànca do – tre stròlighe, quà-
pròpio fòrno / una piccola cartoleria – tro guàrdie campèstri, tre – quàtro prèti,
ùna pìcia botèga de ròbe par la scòla. un ligapignàte, divèrsi muradòri e pi-
Contràda Piàsa Le Pòrte: una tabacche- tòri. Quà e là par le contràde qualche
ria – un apàlto / un negozio di alimen- pìla par pilàr el formentòn par la manè-
tari – ùna bòtega de alimentàri / stra e quàlche pistrìn. Ancòra a Le Pòrte
un’oreficeria – ùna catenìve / un nego- ùna venderìgola con dolciùmi e frùti de
zio di tinozze, bigonce, setacci e tante stajòn. La Cìcia (Bortolin) che vendèva
altre cose – ùna botèga de mastèi, castàgne ròste, crùdi pestàci, caròbe e
brènte, tamişi e tànte àltre ròbe / una àltre ròbe. Gavèvimo ànca do sàle de
grande macelleria – ùna grànda becarìa bàlo (de Matassi a S.Giàcomo e de Tes-
/ una bettola – un’ostarìa / un mercante sarolo a Làma par l’invèrno).
– ùna botèga de marserìe / un negozio
di oggetti minuti di lusso – ùna de chin-
calierìe de lùso / un negozio di manifat-
tura – ùna de manifatùra.
Contràda Piàsa S. Màrco: una bottega
di calzolaio – ùna botèga de calighèr /
un piccolo negozio di candele e ghir-
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branchia, s.f. – şguànsa (branchia del pesce). (s.f.) rògna.


brancicare, v. – brancàr, guantàr. brigante, s.m. – 1 baròn, bandìto, brigànte,
branco, s.m. – brànco, ciàpo, s’ciàpo: piccolo canàja, delinquènte, dişgràsia, figùra pòrca,
branco – (s.m.) branchèto. làdro, ladròn, laşaròn. 2 vd. bandito.
brancolare, v. – ndar a palpàr. brigantello, s.m. – malandrìn.
branda, s.f. – brànda. brigata, s.f. – bànda, ciàpo, clàpa, conpanìa,
brandello, s.m. – şbrìndolo, şbrìnsolo, şlan- dìta, fràja, gànga, gìro, màniga, marmàja,
brìcio, şlanbrìso, tochèto: ridurre a brandelli mùcio, plèbe.
– (v.) far a tochèti. briglia, s.f. – brèna: parte della briglia che
brano, s.m. – tòco. parte dal portamorsi e serve a stringere la
branzino, s.m. – (itt.) branşìn: branzino pic- bocca del cavallo, asino – (s.m.) muşariòl.
colo – (itt.) bransinèl. brillante, agg. – brilànte, che lùşiga, nèto.
bravaccio, agg. – bùlo, bulòto. brillare, v. – lanpişàr, lùşer, orbàr, şlùşer,
bravata, s.f. – bravàda, bravùra, bulàda, fan- splènder, raşàr.
faràda. brillo, agg. – bevù, lùstro.
braveria, s.f. – vd. bravata. brina, s.f. – bronşìna, broşìna, brùma,
bravo, agg. – bràvo, vàlido. bruşìna.
bravura, s.f. – bravùra. brinata, s.f. – brumàda.
breccia, s.f. – brècia, bùşo, tàjo: morire sulla brindare, v. – brindàr.
breccia – (v.) morìr in pìe. brindello, s.m. – şbrìndolo.
brenta, s.f. – vd. bigoncia. brindisi, s.m. – (s.f.) salùte (brindisi durante le
bretelle, s.f. – paciarèle, tiràche. feste).
breve, agg. – cùrto: in breve – (avv.) şbànpolo brio, s.m. – estrìn, èstro.
/ sii breve! – (v.) fàrla cùrta! / per farla in briscola, s.f. – briscòla, ciacolòna (noto gioco
breve – (avv.) trìpete e tràpete. alle carte): avere delle buone carte in mano –
brevemente, avv. – insòma, par fàrla cùrta. (s.m.) adùt / carta senza valore che si scarta al
brezza, s.f. – bàva, bàvişe: brezza leggera – gioco della briscola o del tressette – (s.m.)
bavişèla. scartìn. Cenni convenziali fra giocatori com-
bricco, s.m. – brìco, (s.f.) cògoma. pagni – (s.m.) mòti: l’asso, stringendo le lab-
briccola, s.f. – bricòla (antica macchina da bra; il tre, strizzando l’occhio – (v.) schisàr de
guerra). òcio / il re, volgendo gli occhi verso l’alto; il
bricconata, s.f. – vd. baronata. cavallo, alzando una spalla; il fante, sporgendo
bricconcello, agg. – mostriciòn. la punta della lingua – (s.m.) càrighi e le bri-
briccone, s.m. – bàraba, baròn, buşiàro, şmà- scòle vestìde / il briscolino, si segnala sfre-
faro. gando le estremità del pollice e dell’indice –
briciola, s.f. – bich, frajèla, frègola, giosetìn, (s.f.) briscolèta, (fig.) fifìn, tàjo / aprendo e
giosèto, gran, granèl, mìgola, sansarèla, chiudendo la bocca – (s.m.) càrigo forèsto
scàja, tòco, tochetìn, tochèto: ridurre in bri- (non di briscola).
ciole – (v.) sfregolàr. brivido, s.m. – brivìdo, şgrìsolo, (s.f.) trema-
bricconeria, s.f. – malìsia. lèra: brivido per il freddo, la paura, pelle d’oca
briga, s.f. – brìga, fastìdio: briga fastidiosa – – (s.f.) pèle de òca / brivido temporaneo –
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(s.m.) tremàso. pignàta, (s.m.) pignàto.


brizzolato, agg. – biancadìso. brucare, v. – pascolàr, magnàr l’èrba.
brocca, s.f. – 1 (s.m.) bocàl, (s.f.) bròca, bro- bruciante, agg. – brovènte.
chèta: brocca da ¼ di litro – (s.f.) bucalèta. 2 bruciare, v. – àrder, ardìr, bruşàr.
(s.f.) bròca (piccolo chiodo): inchiodare con bruciaticchio, s.m. – bruşadìn.
brocche le suole delle scarpe – (v.) inbrocàr. bruciato, agg. – àrso, bruşà.
brocco, s.m. – bon de gnènte, scàrso. bruciatore, s.m. – becùcio (bruciatore della
broccolo, s.m. – (bot.) bròcolo, càvolo. lampada ad acitelene).
brodaglia, s.f. – bòba, brodàso, şbròdigo. bruciatura, s.f. – bruşadùra.
brodetto, s.m. – brodèto, brovèto. bruciore, s.m. – bruşòr: bruciore di stomaco
brodo, s.m. – bròdo: bolla di grasso del brodo – (mal.) bruşòr de stòmigo, pisighìn.
– òcio / brodo con la pasta – bròdo co la pa- bruco, s.m. – (zool.) vèrmo: bruco della far-
stìna / brodo di dado – bròdo de bèchi / brodo falla, in particolare il bruco che rode la ver-
di gallina ruspante – bròdo de galìna de càşa dura – (s.f.) rùga / specie di bruco dei cavoli e
/ brodo di pesce – bròdo màgro / brodo finto della vite, che mangia i germogli – (zool.) pa-
con pane arrostito, abbrustolito – bròdo bru- sèto.
stolà, brustolàdo / colare, passare col colino, brulicare, v. – buligàr.
colabrodo, brodo, pomodori, altro – (v.) pasàr brulichio, s.m. – formìgola, formigolìo.
/ si usa per indicare un brodo di minestra brullo, agg. – vègro.
denso – (agg.) pèngo / spargere il brodo, sbro- brumeggio, s.m. – pàcio.
dolare – (v.) inbrodàr, pastrociàr / sorta di Brunilda, n.p. – Nìlda.
pasta lunga e sottile per brodo, capelli d’an- bruno, agg. – maròn, morèto (f. -a), mòro (f.
gelo – (s.m.) fedelìni / tipo di pastina per brodo -a), nègro (f. -a): colore bruno chiaro – (s.m.)
– (s.f.) semensìna / tutto fa brodo – (fig.) dùto maronsìn.
va ben. bruschino, s.m. – bruschìn, scartàsa.
brodolone, agg. – şbrodaciòn. brusco, agg. – 1 àspro. 2 vd. acerbo.
brodoso, agg. – brodolòşo. bruscolo, s.m. – 1 (mal.) brùfolo, brugnòn,
bronchite, s.f. – (mal.) casamènto, marocàda. brùsco, sporchèso. 2 vd. briciola.
broncio, s.m. – (s.f.) lùna, (s.m.) mùşo dùro, brustolino, s.m. – brustolìn (brustolino per to-
muşòn, (v.) vardàr brùto, vardàr mal: tenere stare il caffè).
il broncio – (v.) gavèr el muşòn. brutalmente, avv. – brùto, in brùto.
brontolamento, s.m. – rusamènto. bruttezza, s.f. – brutèsa.
brontolare, v. – 1 borbotàr, brontolàr, rugnàr: brutto, agg. – brùto: brutta figura – (s.f.) fi-
brontolare sottovoce mangiando le parole – guràsa / cosa brutta – (s.m.) calisòn, (s.f.) ca-
(v.) barbotàr, muşignàr, rusàr, tanbascàr. 2 sòpa.
vd. barbugliare. bua, inf. – bìbe (dolore fisico).
brontolone, agg. – brontolòn, rusòn. bubbone, s.m. – (mal.) panòcia (bubbone di
bronzino, s.m. – bronşìn (sorta di pentola in origine venerea all’inguine).
bronzo). buca, s.f. – bùşa: buca scavata e murata per
bronzo, s.m. – brònşo: oggetto di bronzo in raggiungere sottoterra una sorgente d’acqua,
genere, solitamente mortaio, pentola – (s.f.) pozzo – (s.m.) bolàşo.
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b b

bucaneve, s.f. – (bot.) bocanève, bucanève, bastone terminante con un laccio di cuoio per
canpanèla, şbuşanève. stimolare i buoi – (s.m.) stonbèl, stonbièl,
bucare, v. – buşàr, şbuşàr. stonbièr / capestro dei buoi fatto di due archi
bucarsi, v. – şbuşàrse. di legno, uniti all’apice, per tenere i buoi sotto
bucato, s.m. – 1 (s.f.) lìsia: asse di legno per controllo al pascolo – (s.f.) cànba / catena del
fare il bucato – (s.f.) tòla de lavàr / azzurro da trapelo – (s.f.) cadèna del şiògo / chiavarda
bucato, blu di Prussia – (s.m.) perlìn / cenere nella punta del timone che tirano i buoi con
ed acqua calda, bollente, usati per il bucato per l’aratro – (s.m.) cògno del timòn / coppia di
la biancheria e i panni chiari in genere – (s.m.) buoi al lavoro, aratura – (agg.) pàri, pàri de
boìstro, buìstro, (s.f.) şbròva / grande reci- mànşi / coppia di legno a forma di U, cuoio di
piente in rame usato per fare il bucato – (s.f.) pelle di bue conciata per fare suole, borse –
stagnàda / mastello zincato per fare il bucato (s.m.) coràme, curàme / gioghetto senza ti-
– (s.f.) òrna / molletta per il bucato – (s.m.) mone – (s.m.) şioghèto / i buoi muggiscono –
ciapìn / recipiente per fare il bucato – (s.f.) (onomat.) mu…mu / insetto, tafano bovino –
cònca, mastèla, (s.m.) mastèl dèla lìsja / ri- (zool.) tavàn / sottogola per buoi – (s.f.) bra-
sciacquare il bucato – (v.) reşentàr la lìsja / ta- siòla, giògo / fermaglio di legno per bloccare
vola da bucato – (s.f.) tòla dèla lìsja. 2 (agg.) il collare al sottogola dei buoi – (s.f.) sipòla /
şbuşà. grida per incitare al lavoro i buoi – (escl.) birò
buccia, s.f. – pèle, peleşìna, pelişìna, scòrsa: / museruola dei buoi – (s.m.) muşarjòl / ordine
buccia degli acini dell’uva – (s.f.) graspariòla. dato ai bovini per farli indietreggiare – (escl.)
buchetta, s.f. – còca (piccola buca usata nel serùc, sirùc / pelle che pende sotto al collo dei
gioco delle biglie, fatta col tallone o con il buoi – (s.f.) sotogòla / pezzo della lombata di
tacco della scarpa). bue, di vitello – (s.m.) ròşbi, ròşbif / ritorto del
buco, s.m. – bùşo: buco rotondo – (s.m.) bùşo giogo – (s.f.) còrda del şiògo / soggolo – (s.m.)
tòndo / piccolo buco – (s.m.) buşèto. balansìn / stalla grande adoperata per buoi –
budello, s.m. – budèl, budèl gentìl. (s.m.) tegòr, tigòr / sterco bovino a forma di
budino, s.m. – budìn, roşadìna. focaccia, bovina – (s.f.) boàsa, şboàsa / sto-
bue, s.m. – (zool.) bò, mànşo (bue giovane). maco dei bovini che, ben purgato, viene va-
Una razza bovina pregiata dell’Istria aveva il riamente cucinato, trippa – (s.f.) trìpa /
nome scientifico di “Bue di Buie”: bovino di strumento di legno che accoppia i buoi al la-
1-2 anni ingrassato per il macello, vitellone – voro, giogo – (s.m.) şiògo, şògo / voce d’inci-
(zool.) vedelòn, videlòn / bue istriano – (zool.) tamento ai buoi, a sinistra – (escl.) sti.
boscarìn. Nomi propri di bovini a Buie: Ba- bufera, s.f. – buràsca, fortuna, (s.m.) fortu-
chìn, Bèla, Boscarìn, Gajàrdo, Gardelìn, Ga- nàl: bufera tempestosa di vento – (s.f.) tra-
ròfola, Màndola, Mòro, Nàpoli, Romagnòla, montanèşe, tramontàna.
Ròndola: arnese per grattare, tirare via lo buffa, s.f. – bàfa, (s.m.) frontìn, (s.f.) vişièra.
sterco al bue – (s.m.) strigàl, strìgo, (s.f.) buffetto, s.m. – (s.f.) fargnòcola, (s.m.) papìn.
strìvja / attrezzo di legno, sagomato, per ac- buffonata, s.f. – bufonàda, pajasàda.
coppiare i buoi al giogo del carro o dell’aratro, buffone, agg. – bufòn, pupinòto, pùpolo, pù-
collare della vacche – (s.f.) canàbola / basso pulo, puricinèl: buffone da circo – (s.m.) pa-
ventre, punta di carne bovina – (s.m.) tàsto / jàso.
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b b

bugia, s.f. – bàla, bàla, bidòn, blef, buşìa, tre volte buono – (v.) èsar un cojòn / essere un
càna, ciavàda, dàno, falòpa, ficàda, flòcia, poco di buono – (v.) èsar un farfalòn / il buono
frègàda, fregadùra, fritàja, gùada, inbrojèso, – (s.m.) fìso / in modo buono – (avv.) ben / in
inbròjo, inculàda: chi racconta grosse bugie – modo non buono, non utile e vantaggioso –
(s.f.) bònba, bonbìsta / chi racconta bugie (avv.) mal.
come fossero verità – (fig.) fiàba / raccontar buonora, s.f. – bonòra.
bugie – (v.) flociàr, fregàr, fulignàr, inbrojàr, buontempone, s.m. – bagolòn.
insinganàr. buonumore, s.m. – contentèsa, morbìn.
bugiardo, agg. – balìsta, buşàrdo, buşariòn, burattino, s.m. – buratìn, marionèta, piàvolo,
buşaròn, buşiàro, fàlso, (fig.) fiàba, (agg.) flo- pulcinèla, pupàso, pupinòto.
ciòn. buratto, s.m. – buràto, tamìşo.
bugliolo, s.m. – bojòl, bujòl, chìbla, sècio, sta- burbero, agg. – muşòn, rùspigo, rùstigo.
gnàco. buricco, s.m. – vd. asino.
bugna, s.f. – gònba. burla, s.f. – bàja, cojonèla, schèrso.
Buie, top. – Bùge, Bùie, Bùje. burlare, v. – 1 (escl.) cojonàr, ciòr in gìro,
buiese, agg. – bugèşe, buièse, bujèşe: i Buiesi ciòr par l cul, (v.) mincionàr, (fig.) remenàr. 2
prima dell’esodo – (s.m.) stànpo vècio. vd. beffare.
buio, s.m. – nòte, scùro: buio pesto – (v.) no se burlone, agg. – brighèla, fracanàpa, mataràn,
vèdi gnànca bas’ciemàr. materàn, màto.
bulbo, s.m. – (s.f.) patàta. burocrazia, s.f. – burocrasìa.
bulimia, s.f. – (mal.) mal dèla lùpa (desiderio burrasca, s.f. – 1 boràsca, buràsca, fortuna
di mangiare). de bòra, (s.m.) fortunàl: burrasca improvvisa,
bulino, s.m. – buligòn. temporale – (s.m.) tenporàl. 2 vd. bufera.
bulletta, s.f. – 1 bròca: bulletta d’acciaio con burro, s.m. – bùro, butìro, (s.f.) gionsàda.
testa piatta e piccola, punta sottile, usata per burrone, s.m. – buròn, valòn: burrone proprio
fissare fogli di carta – (s.f.) bròca de dişègno. dei terreni carsici – (s.f.) fòiba.
2 vd. borchia. buscare, v. – ciapàr.
bullo, agg. – moscardìn. bussa, s.f. – (inf., pl.) pìche.
bullone, s.m. – tanpàgno, vìda: pezzo di me- bussare, v. – bàtar, bàter.
tallo intagliato, che si mette sotto la testa dei bussetto, s.m. – bişègolo.
bulloni, rosetta – (s.f.) biscotèla. bussola, s.f. – bùsola.
buona, s.f. – bonamàn (buona mano): alla bussolotto, s.m. – busolòto (vaso dei dadi).
buona – (agg.) àla bòna, (avv.) sanfasòn / cosa busta, s.f. – bùsta: busta per lettere –soraco-
alla buona, come il caffè con poco zucchero – vèrta.
(agg.) meşacàna. bustarella, s.f. – màndola: piccola busta –
buonanotte, escl. – bonanòte. (s.f.) bustìna.
buondì, escl. – dì. bustino, s.m. – comèşo, gilè: bustino femmi-
buongiorno, escl. – bondì, bongiòrno, nile per assottigliare la vita – (s.m.) bustìn / ar-
bonşòrno, dì, şòrno. matura del busto fatta di cuoio – (s.f.) coràsa
buono, agg. – bon: buono a nulla – (agg.) bon- / ornamento di filo d’argento usato sotto il bu-
degnènte, nècio, (fig.) s’ciàpa, şişolòn / essere stino delle donne – (s.f.) romàna.
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b b

busto, s.m. – trònco: busto da donna – (s.m.) nare – butàr sòto sòra. 2 buttare a terra – vd.
bùsto / busto usato dalle donne e anche dai abbattere.
bambini – (s.m.) bustìn. buttarsi, v. – butàrse: buttarsi a terra – (v.) bu-
buttare, v. – 1 butàr, tiràr: buttare giù – disti- tàrse in tèra / buttarsi giù – (fig.) abàterse, bu-
ràr şo, stravacàr / buttare giù la bevanda di tàrse şò.
colpo – scasàr / buttare sottosopra, scombi- butto, s.m. – 1 bùto. 2 vd. boccio.

Fig. 4: sàpa (zappa).


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c c

C màjo.
caco, s.m. – (bot.) càco, pòmo càco.
cadauno, pron. – ognidùn, peròmo.
cadavere, s.m. – cadàvaro, mòrto: cadavere
cabina, s.f. – gabìna, gabiòto.
imbalsamato – (s.f.) mùmia.
cacaiola, s.f. – cagarèla, dirèa, scagarèla.
cadere, v. – cadèr, cascàr, crolàr, ribaltàrse:
cacao, s.m. – cacàu.
cadere dalla padella alla brace – (v.) ndar de
cacare, v. – cagàr, ndar de còrpo, scarigàr: ri-
màle in pèşo / cadere giù crollando con impeto
ferito a polli e simili – (v.) schitàr.
e fragore – (v.) rovinàr, ruvinàr / cadere rovi-
cacasotto, agg. – caghinbràghe.
nosamente – (v.) cascàr còme un pèro gnòco
cacata, s.f. – cagàda, cagadùra.
/ far cadere – (v.) tonbolàr / suono di corpo ca-
cacca, s.f. – càca, càche (vd. merda).
duto – (onomat.) patapùm, pluf, (inf.) pum.
cacchione, s.m. – spuntòn.
cadetto, s.m. – cadèto.
caccia, s.f. – càcia, càsia, càşa.
caduta, s.f. – cascàda, tònbola: caduta in
cacciare, v. – 1 caciàr, caşàr, casiàr, paràr. 2
avanti – (s.f.) muşàda / caduta rovinosa e con-
scasàr: cacciare in malo modo – (fig.) ponpàr
fusa – (s.m.) rebaltòn, ribaltòn / rumore di
/ cacciare via – ciapàr la fùga, dar fùga, man-
una caduta – (onomat.) patatùnfete.
dàr vìa. 2 petàr, tacàr.
caffè, s.m. – cafè: bricco del caffè – (s.f.) cò-
cacciarsi, v. – ficàrse, mètarse: cacciarsi nei
goma / caffè cappuccino – (s.m.) càpo / caffè
guai – (v.) mètarse nèle rògne.
con poco zucchero – (agg.) meşacàna / caffè
cacciata, s.f. – caşàda.
con un po’ di liquore, specialmente grappa,
cacciatore, s.m. – (a. e m.) caciadòr, casadòr,
corretto – (s.m.) cafè co la şònta, cafè corèto,
casiadòr (la prima casa del cacciatore in Istria,
corèto / caffè troppo lungo, scadente – (s.f.)
inaugurata nel 1963, in rione S. Antògno a
şbìcia / caffèlatte – (s.m.) cafelàte / fondi di
Buie – (top.) Càşa del caciatòr) / nomignolo
caffè – (s.m.) fondàci, sorbèti / infantile per
che si dà a un cacciatore di frodo – (fam.)
caffè – (s.m.) cecè / locale per il caffè – (s.m.)
màsa làsa scànpa in còcia.
cafè / macinino da caffè – (s.m.) maşinìn / star
cacciavite, s.m. – caciavìde, casavìde,
in compagnia per bere il caffè – (s.f.) petesòna
caşavìde.
/ surrogato del caffè, cicoria – (s.f.) sicòria /
cacciucco, s.m. – brodèto, brovèto.
tazzina da caffè – (s.f.) cicherèta / tostino da
caccola, s.f. – càcola, pètola (caccola a forma
caffè – (s.m.) brustolìn / venditore di caffè – (a.
di pallina): caccola degli occhi, cispa e caccola
e m.) cafetièr.
del naso – (s.f.) càgola.
caffettano, s.m. – cafetàn.
cacherello, s.m. – schìto: cacherello della pe-
caffettiera, s.f. – machinèta par el cafè, mòca.
cora, della capra e della lepre – (s.f.) càgola.
caffettiere, s.m. – (a. e m.) cafetièr.
cacio, s.m. – formàgio, formàjo: cacio caprino
cafone, s.m. – cafòn, cagòn, strònso, magna-
– (s.m.) formàjo de càvra / cacio fresco –
mèrda.
(agg.) formàjo frèsco / cacio pecorino – (s.m.)
cagionevole, agg. – dèbole, gròtolo, malandà.
piegorìn / crosta, buccia di cacio – (s.f.) scòrsa
cagliare, v. – cajàr.
/ forma da cacio – (s.f.) fòrma / verme che si
caglio, s.m. – càjo, conàgio, conàjo: caglio
forma nel cacio, baco – (zool.) vèrmo de for-
asprello – (bot.) èrba che tàca.
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c c

cagnara, s.f. – vd. baccanale. calciare, v. – tiràr piàde.


cagnolino, s.m. – (zool.) cagnèto, cagnolìn. calciatore, s.m. – balonèr.
calabrache, s.m. – calabràghe (giuoco di calcina, s.f. – calsìna.
carte). calcinaccio, s.m. – rodinàso, rudinàso.
calabrone, s.m. – (zool.) calabròn, grovòn, calcio, s.m. – 1 (s.f.) piàda: calcio che i cavalli
vergòn, vespòn (insetto): ronzare di calabrone, e asini sferrano con le zampe posteriori – (s.f.)
api – (v.) grovonàr. calsàda, (s.m.) grètolo, (v.) tiràr piàde / pren-
calafatare, v. – calafatàr, stopàr. dere a calci – (v.) ciapàr a piàde. 2 (s.m.) ba-
calafato, s.m. – (a. e m.) calafà. lòn, şiògo del balòn (sport, calcio): appellativo
calamaio, s.m. – calamàro. scherzoso affibbiato alla squadra di calcio di
calamaretto, s.m. – (itt.) caramalèto. Buie nei primi anni dopo la seconda guerra
calamaro, s.m. – (itt.) caramàl, calamàro: mondiale – (nom.) Maşinèta / calcio d’angolo
una delle specie di calamaro – (itt.) tòtano. – (s.m.) còrner / nel gergo calcistico si inten-
calandra, s.m. – (orn.) calàndria: calandra deva la rovesciata a “bicicletta” – (s.f.) piolàda
maschio – (orn.) calandròn. / portiere – (s.m.) paradòr, portièr / calcio di ri-
calandrotto, s.m. – (orn.) ginepròn, şanevròn. gore – (s.m.) penàl / colpire il pallone di con-
calare, v. – 1 calàr: calare i prezzi – şbasàr i trabalzo – (s.m.) rebatìn, ribatìn / forte mar-
prèsi / calare le brache – arendèrse, calàr le catore – (agg.) castròn / giocatore da seconda
bràghe / calare le arie – şbasàr le àle. 2 vd. ab- linea – (s.m.) mediàn / traversare al centro –
bassare. (v.) centràr / piccolo campo per giocare a cal-
calastro, s.m. – tràvo. cio – (s.m.) canpèto.
calata, s.f. – abasàda, calàda. calco, s.m. – inprònta.
calca, s.f. – càlca, fòla, rèsa. calcolare, v. – calcolàr, far i cònti, stimàr:
calcagnata, agg. – calcagnàda. calcolatore elettronico – (s.m.) calcoladòr.
calcagno, s.m. – calcàgno, tàco. calcolo, s.m. – cònto, operasiòn.
calcare, v. – apiatìr, calcàr, calpestàr, folàr, caldaia, s.f. – caldàja, caldièra, caljèra, pajòl.
fracàr, incasopàr, macusàr, pestàr, pilàr, presàr, caldaio, s.m. – (s.f.) stagnàda, stagnadèla.
şburtàr, spènşar, strucàr – 2 vd. calpestare. caldana, s.f. – fumàda, scaldàda.
calcato, agg. – şèpo. caldano, s.m. – lavèşo.
calcatreppola, s.f. – (bot.) stèla spinòşa (Cal- caldarrosta, s.f. – castàgna ròsta.
catreppola ametistina) / salàta de mus (Calca- calderaio, s.m. – (a. e m.) bandàio, bandèr,
treppola campestre) / başadòna (Centaurea calderèr, caljerèr, conciùr, consapignàte, sta-
calcitrapa). gnèr, stagnìn.
calce, s.f. – càlse, calsìna: calce spenta, viene caldiera, s.f. – (s.m.) pajòl.
usata contro la peronospora – (s.f.) calsìna / caldo, agg. – 1 càldo: battere il ferro finché è
calce viva – (s.f.) calsìna vìva / vasca, fossa per caldo – (v.) ciapàr l’ocaşiòn al vòlo / soffiar
spegnere la calce viva – (s.f.) calchèra. forte per molto caldo – (v.) bordàr / una testa
calcestruzzo, s.m. – 1 betòn, (s.f.) màlta: im- calda – un màto. 2 (s.m.) càldo: caldo soffo-
pastatrice per calcestruzzo – (s.f.) betonièra / cante – bogìstro, boìstro, (fig.) boìr, fòrno, so-
impasto di calcestruzzo – (s.f.) betonàda. 2 figàso, sòfigo / gran caldo estivo, torrido e
vd. beton. secco, calura – (s.f.) bruşèra / gran caldo –
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c c

(s.f.) caldàna / non mi fa né caldo né freddo – lore – (escl.) uf / dominato da un calore intenso
(v.) no me ne frèga gnènte. – (agg.) infogà / senso di calore in viso e ros-
calduccio, agg. – caldùso, tèpido. sore per febbre, ira, vergogna – (s.f.) banpàda.
calendario, s.m. – calandàrio, lunàrio, strò- calorifero, s.m. – termosifòn.
logo. calotta, s.f. – papalìna, popelìn (copricapo
calendola, s.f. – (bot.) dormiòto. del Papa).
calenzuolo, s.m. – (orn.) şarànto. calpestare, v. – calpestràr, pestàr, piedegàr, sa-
calere, v. – inportàr. pigàr, tribiàr.
calesse, s.m. – baròcio, biròcio. calunnia, s.f. – calùgna, ciàcola.
calessino, s.m. – birocìn. calunniare, v. – sparlasàr.
calì, s.m. – (bot.) roscàni. calura, s.f. – bogìstra, boìstro, bruşèra, cal-
calice, s.m. – bicèr, càlice. dàna, gran càldo: calura con afa – (s.m.) sofi-
caliggine, s.m. – calìşine, galivèrna, nègro gàso, sòfigo.
del camìn. calvo, agg. – pelà, spelà, sènsa cavèi.
calla, s.f. – (bot.) càla. calza, s.f. – càlsa: bacchetta di legno forata per
calle, s.f. – càle (via). infilarvi il ferro della calza, cannetta – (s.f.) ca-
callicella, s.f. – caleşèla, canişèla. nèta / calza che copre anche le cosce – (s.f.)
Callido, n.p. – Càlido. calsabràga / calza che si mette sotto altra calza
callifugo, s.m. – califùgo. – (s.f.) sotocàlsa / calze grosse e lunghe –
calligrafia, s.f. – scritùra. (s.m.) calsetòni / ferri da calze – (s.m.) fèri de
callo, s.m. – (mal.) càlo, duròn: callo osseo – càlse / la riga verticale posteriore delle calze –
(s.m.) soraòso / fare il callo – (v.) abituàrse, bi- (s.f.) canèta / pezze da piedi che i contadini
tuàrse. usavano sopra gli scarponi per zappare – (s.f.)
callosità, s.f. – (s.m.) calòşo. sofèse / rifare i talloni alle calze – (v.) scapi-
calma, s.f. – càlma, còmodo, fiàca: mante- nàr.
nere la calma – (v.) no sconpòrse par gnènte / calzare, v. – incalsàr.
prendersela con calma – (v.) ciòrsela co cò- calzatoio, s.m. – calsànte.
modo. calzatura, s.f. – calsatùra, (inf.) pepè: calza-
calmante, s.m. – 1 (s.f.) calmìna. 2 vd. ane- tura con una suola tenuta aderente al piede da
stetico. strisce di cuoio, sandalo – (s.m.) sàndalo /
calmare, v. – calmàr, quetàr: divenire, rendere calzatura di poco conto – (s.f.) opànca / rin-
calmo – bonasàr. forzo interno nella parte posteriore della cal-
calmarsi, – calmàrse, quetàrse. zatura – (s.f.) ribòto.
calmo, agg. – 1 chièto, cùcio, pacìfico, quèto, calzerotto, s.m. – scarferòto.
tranquìlo. 2 (bot.) incàlmo. calzettina, calzino, s.f. – calsèta o calsìn.
calo, s.m. – vd. abbassamento. calzettoni, s.m. – calsetòni.
calore, s.m. – càldo, calòr: andare in calore calzolaio, s.m. – (a. e m.) calegàro, caligàro,
amoroso – (v.) andàr in sènsa / calore insop- calighèr, governascàrpe, scarpàro, sùster. Ar-
portabile dell’atmosfera – (s.f.) arsùra / calore nesi del calzolaio: tipo di scalpello – (s.m.) bu-
intenso – (s.m.) boìstro / che ha, produce calore raşìn / pezzo di bossolo bislungo quadrango-
– (agg.) caloròşo / disturbo cagionato dal ca- lare per lisciare il margine della suola, del
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tacco, lisciapiante – (s.m.) bişègolo / filo camera, s.f. – 1 càmara, cànbera: diminutivo
grosso per cuciture di suole – (s.f.) ciavèta / di camera – (s.m.) camarìn / tenere in ordine
piede di ferro del calzolaio – (s.f.) fòrma, (s.m.) la camera, la stanza – (v.) deşbratàr, dişbratàr,
pìe de fèro / chiodino da calzolaio – (s.f.) se- distrigàr / veste da camera – (s.f.) vestàja. 2 ca-
mensìna / lesina del calzolaio, scalpello che ter- mera d’aria – (s.f.) budèl.
mina in punta quadra per lavorare la pelle, cameretta, s.f. – camarèta.
pietre e anche legno – (s.f.) sùbia / striscia di cameriere, s.m. – (a. e m.) camarièr, camerièr.
cuoio cucita ai due capi, che fascia la palma e camerino, s.m. – camarìn, camerìn.
il dorso della scarpa, con la quale il calzolaio camice, s.m. – càmişe.
blocca sul ginocchio il lavoro, tenendola tesa camicetta, s.f. – bluşèta, camişèta, camişjòla.
col piede – (s.m.) cavèstro, pedàl / strumento camicia, s.f. – 1 camìşa: camicia da notte –
di lavoro del calzolaio – (s.m.) buratìn / tavo- (s.m.) camìşa de nòte / camiciola femminile –
lino dei calzolai – (s.m.) dèsco / rinforzo in- (s.m.) comèso / polsini della camicia – (s.m.)
terno nella parte posteriore della calzatura – damàni, gemèli / pendaglio in generale, ma es-
(s.m.) rebòto, ribòto / riparare le scarpe dal cal- senzialmente della camicia – (s.m.) frònşolo,
zolaio, mettere la suola – (v.) siolàr / risuolare şbarònsolo, şbrìndolo, şbrìnsolo, sbrònşolo /
le scarpe – (v.) risiolàr / sostituzione delle to- tirare i lembi della camicia fuori dai pantaloni
maie – (s.f.) rimònta. – (v.) deşbudelàr. 2 essere fortunato, nato con
calzoncini, s.m. – (s.f.) braghète. la camicia – (fig.) camişolìn, nàser co la ca-
calzoni, sm. – bràghe, braghèse, bragòni: cal- mìşa, nàser co la camişèta (si attribuisce sorte
zoni con risvolto – (s.m.) patelòn / calzoni benigna al bambino che nasce avviluppato nei
corti allacciati al ginocchio – (s.f.) braghèse / resti del sacco amniotico).
calzoni larghi e corti non allacciati, con chiu- camicione, s.m. – vd. camiciotto.
sura alla marinara – (s.f.) brentèla / risvolto dei camiciotto, s.m. – camişòto, blùşa.
calzoni – (s.f.) balşàna / apertura anteriore dei camino, s.m. – camìn: catena del camino –
calzoni – (s.f.) botèga, mìna / cinghia dei cal- (s.f.) cadèna del camìn, comòstra / gancio
zoni – (s.m.) cinturìn, senturìn, sinturìn / in- della catena del camino, con uncini – (s.m.)
forcatura dei calzoni – (s.m.) cavalòto / calzoni ranpigòn, ranpìn / padiglione murato del ca-
corti – (s.m.) bràghe cùrte / spago dei calzoni mino dove si raccoglie e sale il fumo, cappa del
– (s.f.) tràda. camino – (s.f.) càpa, nàpa / camino sporgente
cambiale, s.f. – (s.m.) canbiàl, (scherz.) taja- – (s.m.) camìn de fòra.
dèla. camion, s.m. – càmio.
cambiamento, s.m. – 1 cànbio. 2 vd. avvi- camionaccio, s.m. – camionàso.
cendamento. camioncino, s.m. – camionsìn.
cambiare, v. – canbiàr, ganbiàr, baratàr: cam- camionetta, s.f. – camionèta.
biare aria – (v.) ndar de n’àltra pàrte / canbiare cammello, s.m. – (zool.) camèl.
le carte in tavola – (v.) canbiàr le càrte in tòla camminare, v. – caminàr: cammina! – (escl.)
/ facile a cambiare, volubile – (s.m.) sconbèl. mòvite! / camminare a ritmo – vd. avanzare /
cambio, s.m. – cànbio. camminare a stento – sapigàr / camminare
cambretta, s.f. – clànfa. barcollando – şbalansàr / camminare come
cambrì, s.m. – canbrìch (tessuto). un ubriaco, a zig zag – (onomat.) şig şàg / cam-
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minare con cautela – caminàr sùi òvi / cam- pane – (v.) şbatociàr / suonare le campane a
minare a passi brevi e veloci – şganbetàr / tocchi distinti e ripetuti – (v.) rintocàr / suono
camminare in fretta, velocemante – galopàr, delle campane al mattino – (s.m.) matotìn, ma-
papusàr, trotàr / camminare pesantemente – tutìn / suono della campana che annuncia la
tarpàr / dimenare anche il sedere camminando preghiera alla Madonna – (s.m.) àngelus /
– scotolàr / difettoso nel camminare – (agg.) suono della campana per annunciare un fune-
sotìn. rale – (s.m.) notùrno / suono delle campane in-
camminata, s.f. – caminàda, giràda, spasègio. dicanti le ore – (v.) tochişàr.
camomilla, s.f. – (bot.) camamìla, camomìla. campanaro, s.m. – (a. e m.) canpanàro, can-
camoscio, s.m. – (zool.) camòsio. panèr.
campagna, s.f. – canpàgna, coltivasiòn, ma- campanella, s.f. – (bot.) canpanèla (campa-
giàdiga, mangiàdiga, marsàşia, (s.m.) cànpo: nella cipollina): campanella scolastica – (s.m.)
andare in campagna – (v.) andàr fòra / campo scolìn.
ai confini del paese – (s.f.) finèda, finìda / campanello, s.m. – canpanèl, canpanèla:
campo di calcio – (s.m.) cànpo de balòn / ci- campanello appeso che suona aprendo e chiu-
glione di campagna ridotto a gradoni – (s.m.) dendo la porta – (s.m.) canpanèl dèla pòrta /
pastèno, pastìno / lavoratori campestri presi a onomatopea, squillo del campanello – (ono-
giornata – (s.m.) òpere / limite, termine del mat.) din dìn / suonare il campanello – (v.)
campo – (s.m.) confìn / pianta infestante dei scanpanelàr.
campi, gramigna rampicante – (s.f.) gramègna campanile, s.m. – canpanìl, canpanìr: bal-
/ piccolo campo per giocare a calcio – (s.m.) cone del campanile – (s.f.) balconàda / ban-
canpèto / ricovero costruito con frasche o con deruola del campanile, segnavento – (s.m.)
paglia in campagna – (s.f.) còcia / siepe che penèl.
circonda il campo – (s.m.) coronàl. campano, s.m. – 1 (s.f.) canpanèla. 2 vd. cam-
campagnetta, s.f. – canpagnèta (campagna panello.
piccola). campanone, s.m. – canpanòn.
campagnolo, s.m. – (a. e m.) agrìcolo, can- campanula, s.f. – (bot.) canpanèla.
pagnòl, pavolàn, rùstigo, vilàn. campeggio, s.m. – canpègio, canpèjo.
campana, s.f. – canpàna: allarme dato per campestre, agg. – canpèstre.
mezzo di una campana e consistente in una campione, s.m. – canpiòn.
lunga serie di rintocchi, battuti a mano con il campo, s.m. – 1 canpàgna, cànpo / campetto,
batacchio, contro il bordo della campana – campicello – canpèto: estremità incolta del
(s.f.) canpàna a martèl / l’addetto a suonar campo – (s.f.) cavedàgna / levar gli sterpi, i
campane – (s.m.) canpanàro, canpanèr / cam- sassi, le erbacce che ingombrano un campo –
pana grande – (s.m.) canpanòn / campana pic- (v.) sterpàr / pezzo di terra dei campi, zolla –
cola, della porta – (s.m.) canpanelìn / colpo di (s.f.) sòpa / ridurre a gradoni un campo incli-
campana – (s.m.) bòto / ferro che ciondola nato – (v.) pastenàr, pastinàr. 2 vd. campagna.
dentro la campana per farla suonare quando è camposanto, s.m. – simitèrio, simitèro.
mossa, batacchio – (s.m.) batòcio / scampanata camuffare, v. – camufàr.
– (s.f.) batarèla / sordo come una campana – canaglia, s.f. – canàgia, canàja, (s.m.) fara-
(agg.) sòrdo patòco / suonare a distesa le cam- bùto, figùra spòrca, lùdro.
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canale, s.m. – bràşda, canàl, cunèta, fosàl, fuoco) – (s.m.) sìrio / sostanza grassa e oleosa,
fòso, fusàl, pobèr, scòlo: canale derivato da di origine animale, vegetale, che serve per far
corsi d’acqua a scopo d’irrigazione – (s.f.) candele, lubrificare, pulire le armi, sego –
ròja / canale di scolo – (s.m.) tonbìn. (s.m.) sèo, sèvo.
canalizzazione, s.f. – canalişasiòn. candelabro, s.m. – vd. candeliere.
canapa, s.f. – (bot.) càneva, cànovo (pianta): candeliere, s.m. – candeljèr, celòstro, ceròstro,
avanzo di canapa e lino – (s.f.) stòpa / canapa dopièr: candeliere grande – (s.m.) candelàbro
sfilata, serve ad avvolgere la cannella prima di / grande candelabro a triangolo con quindici
turare la botte – (s.m.) cànovo. candele – (s.m.) rastèl.
canapè, s.m. – canapè. candelotto, s.m. – candelòto.
canapino, agg. – canèpa (colore biondo candida, agg. – imacolàda.
chiaro). candita, s.f. – candìda.
canapo, s.m. – cànevo (fune). candito, agg. – càndito (di frutta, zucchero).
canarino, s.m. – (orn.) canarìn: giallo cana- candore, s.m. – netèşia, pulisìa.
rino – (s.m.) şàlo canarìn (colore). cane, s.m. – (zool.) can: cane da fiuto – can de
cancellare, v. – cancelàr, discancelàr, scance- ùşma / cane che abbaia non morde – can che
làr, stricàr. bàja no mòrsiga / collare del cane – colàr, co-
cancellata, s.f. – cancelàda, grìlia, grìlja. làr del can, (s.f.) colarìna / femmina del cane
cancelliere, s.m. – (a. e m.) canceljèr, cansel- – (s.f.) càgna / figlio di un cane – (agg.) fiol-
jèr: sede del cancelliere – (s.f.) cancelerìa, duncàn / grosso cane – (s.m.) cagnàso / gru-
canselerìa. folare dei cani – (v.) rumàr / il piccolo del cane
cancello, s.m. – cancèl, cansèl, portòn: can- – (s.m.) cagnolìn / nomi di cani che si usano a
cello in legno – (s.f.) portèla / cancello, portina Buie – (nom.) Bòbi, Bobìn, Don, Fìdo / ordine
del campo, dell’orto – (s.m.) bochèr del cànpo, al cane di stare seduto – (escl.) cùcia / nelle
(s.f.) portişèla. armi da fuoco, il martelletto a molla che per-
canchero, agg. – vd. avaraccio. quote la capsula della cartuccia, cane – (s.m.)
calcinaio, s.m. – bùşo dèla calsìna. can / piccolo cane – (s.m.) cagnèto, cagnolìn
cancrena, s.f. – (mal.) cancarèna, cangrèna, / sperone, unghia del cane – (s.m.) spiròn / vita
mal de mòrto. da cani – vìta de bès’cie / voce di chiamata del
cancro, s.m. – (mal.) càncro, càncaro. cane – (inter.) totòi / voce imitativa del guaire
candeggiare, v. – curàr, forbìr, lavàr, netàr, del cane – caìn / voce onomatopeica che imita
şmaciàr. il verso del cane – babàu, (v.) bagiàr, bajàr.
candeggina, s.f. – varechìna. Canegra, top. – Canègra (località turistica a
candela, s.f. – candèla, stèrica: diminutivo di nord-ovest di Buie, verso Punta Salvore).
candela – (s.f.) candelèta / mozzicone di can- canestrello, s.m. - (itt.) canestrèl (conchiglia
dela, moccolo – (s.m.) mòcolo, mos / sgoccio- marina).
lature di candela, fuse assieme (si usava per canfora, s.f. – cànfara, cànfaro.
proteggere le semine di grano o verdure dalle canile, s.m. – cùcia, cùcia del can.
malattie; si poneva, tagliato in piccoli pezzetti, canna, s.f. – (bot.) càna: canna de pesca – (s.f.)
nei quattro angoli di ogni campagna o orto; du- càna de pèsca / canna di bambù – (bot.) ca-
rante i funerali veniva anche bruciato nel navèra / canna fumaria – (s.m.) camìn / canna
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selvatica palustre, con foglie grandi, larghe e cantata, s.f. – cantàda.


un’ampia pannocchia scura, lisca maggiore – cantatina, s.f. – cantadìna.
(bot.) palù / far la punta alle canne – (v.) in- canticchiare, v. – cantusàr.
pontìr / fusto sotterraneo allungato contenente cantiere, s.m. – (mar.) cantièr: cantiere navale
amido, di canna dolce – (s.f.) pùpola / gratic- – (s.m.) arsenàl, squèr, squèro.
cio di canne – (s.f.) canàda / piantagione di cantilena, s.f. – làgna, lòica.
canne – (s.m.) canèr / piccola canna – (s.f.) ca- cantina, s.f. – 1 cànava, cànova, cantìna. Ar-
nèta / piccolo passeraceo dei paridi, che ap- nesi della cantina: vaso da cantina – (s.f.) ar-
pende alle canne delle paludi un elegante nodo nàşa / bicchiere – (s.m.) bicèr / bicchierino –
a forma di cono, fiasco – (orn.) pendolìn / seg- (s.m.) bicerìn / vaso dalla bocca larga con ma-
mento di canna, tubo di cui si servono i bam- nico – (s.m.) bocàl / boccaletta – (s.f.) bocalèta
bini per lanciare proiettili di carta, bacche, cer- / bottiglia – (s.f.) bòsa / vaso di legno – (s.m.)
bottana – (s.f.) serbotàna / strumento a fiato, bòso, (s.f.) arnàşa / grosso recipiente – (s.m.)
ricavato dalla canna dolce e fresca – (s.m.) bosòn / botte – (s.f.) bòta / grossa botte – (s.f.)
nunù. botàsa / barilotto – (s.m.) botàso / bigoncia –
cannella, s.f. – gòma (cannella di gomma): (s.f.) brènta / recipiente di legno a doghe –
cannella munita di rubinetto, da cui esce il (s.f.) brentèla / botticella affusolata – (s.m.) ca-
vino, altro liquido – (s.f.) spìna / spezia, canella ratèl / cavatappi – (s.f.) cavatàpi / tino – (s.m.)
– (bot.) canèla cavècio / piccolo tino – (s.m.) cavecèl / zaffo
cannetta, s.f. – canèta. – (s.m.) cocòn / recipiente di grande capacità
canneto, s.m. – canèdo, canèr. – (s.m.) fùsto / gomma – (s.f.) gòma / imbuto
cannibale, s.m. – canìbalo. – (s.f.) lòra / pigiatrice d’usa azionata a mano
cannocchia, s.f. – (itt.) canòcia. – (s.m.) maşenìn, maşinìn / piccolo mastello –
cannocchiale, s.m. – canociàl. (s.f.) mastelèta / sorta di caratello – (s.m.)
cannolicchio, s.m. – (itt.) càpa de dèo, capa- quartariòl / piccola zappetta del bottaio – (s.f.)
lònga. sapèta / cerchione con cui si circondano botti
cannonata, s.f. – canonàda. – (s.m.) sèrcio / gratticio di legno – (s.m.)
cannone, s.m. – canòn: palla da cannone – şgranadòr / martello del bottaio – (s.m.) spa-
(s.f.) bàla. sèl / cannella munita di rubinetto – (s.f.) spìna
cannotto, s.m. – canòto. / specie di strettoio per spremere le vinacce –
cannuccia, s.f. – canèla, canèta, canùcia. (s.f.) strènta / ampio tino a doghe – (s.m.) ti-
canocchia, s.f. – (itt.) canòcia. nàso. 2 (nom.) Cantina sociale – (top.) Cantìna
canonico, s.m. – calònigo, canònişo. sociàl coperatìva de Buie (fondata dai sociali-
canovaccio, strofinaccio, s.m. – (s.f.) cano- sti il 29 aprile 1905 dai 34 soci, con un contri-
vàsa, (s.m.) canovàso, (s.f.) stràsa de pjàti. buto viennese; nel dopoguerra viene naziona-
cantante, s.m. – bàso (cantante che ha voce di lizzata e rimane attiva fino alla chiusura negli
basso). anni Ottanta) / grande fiasco con collo corto e
cantare, v. – cantàr: cantare o parlare a bassa grosso, damigiana – (s.f.) damjàna.
voce – (agg.) piàn / uno che canta forte – cantinetta, s.f. – canovèta (perlopiù nel sot-
(agg.) şbregatiràche / cantargliele – (v.) s’cio- toscala).
càr. cantiniere, s.m. – (a. e m.) òsto.
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canto, s.m. – (rel.) sàlmo (canto sacro): breve folti – (s.m.) capelòn / ciocca di capelli ina-
canto popolare, stornello – (s.m.) stornèl / nellati – (s.m.) bòcolo, rìso / ciuffetto di capelli
canto delle Buiesi ai soldati – (nom.) Tereşìna – (s.f.) ciòca, ciùfo, masòca, şùfo / treccia –
/ nel canto seconda voce – (s.m.) de secòndo. (s.f.) drèsa, trèsa / filo di ferro imbottito per
cantonata, s.f. – vd. asinata. inanellare i capelli, bigodino – (s.m.) bigodìn
cantoncino, s.m. – cantonsìn. / fissatore per capelli – (s.f.) làca / forcina per
cantone, s.m. – cantòn. capelli – (s.m.) ferèto / malattia del cuoio ca-
cantoniere, s.m. – (a. e m.) cantonièr, stradìn pelluto – (mal.) tègna / molletta per i capelli –
/ casa cantoniera (a Buie si trova in contrada S. (s.m.) ciapìn / onda dei capelli – (s.f.) càpa /
Antògno) – (top.) Càşa cantonièra. ondulazione artificiale dei capelli – (s.f.) mèsa
cantuccio, s.m. – cantonsìn, cantùso: cantuc- in pièga / parte dei capelli che scende lungo la
cio del pane – (s.f.) pònta / punta del pane – guancia, davanti all’orecchio – (s.f.) başèta /
(s.m.) codignòl. piccolo accessorio per avvolgere ed arricciare
canzonare, v. – 1 ciòr in gìro, ciòr par cul, co- le ciocche di capelli – (s.m.) stopìn / piegare i
gionàr, cojonàr, remenàr. 2 vd. beffare. capelli avvolgendoli in forma di riccio – (v.) ri-
canzonatura, s.f. – remenàda. sàr / polvere usata per capelli e dopobarba, ci-
canzone, s.f. – cansòn: canzone e ballo di ca- pria – (s.m.) sìpro.
rattere popolare – (s.f.) vilòta. capellone, s.m. – scavesòn.
caos, agg. – càos, càus. capestro, s.m. – cavèstro.
capace, agg. – bràvo, cantìn, capàse, ch’el sa capezza, s.f. – cavèsa, cavèşa.
far, (fig.) gànba, (agg.) pàncio. capezzagna, s.f. – cavedàgna.
capacità, s.f. – bravùra, inşègno, inteligènsa, capezzale, s.m. – capesàl, cavasàl, cavesàl,
stòfa, tèsta. cusìn, scavasàl.
capanna, s.f. – capàna, caşèta, (s.m.) caşòto, capezzolo, s.m. – cavadìn, cavedèl, cavedìn.
(s.m.) gabiòto: capanna di frasche – (s.f.) ba- capigliatura, s.f. – 1 cavelàda, (scherz.) pe-
ràca / capanna di montagna – (s.f.) bàita / ca- docèra: folta capigliatura – (s.m.) bàro. 2 vd.
panna rurale – (s.m.) tigòr. capello.
capannello, s.m. – mùcio (capannello di cose): capinera, s.f. – (orn.) capinèra, capinèro.
capannello di persone – (s.m.) ciàpo. capire, v. – àcorşerse, capìr, intèndar: che ca-
capanno, s.m. – vd. capanna. pisce – (agg.) pàncio / non capire bene – (v.)
capannone, s.m. – àngar, baracòn. no vèdar ciàro / non capire niente – (agg.)
caparbio, agg. – bastàrdo, moltòn, ostinà, pì- àrabo / tardo a capire – (agg.) dùro de con-
tima, pontiljòşo, puntiljòşo, testòn. prendònio / voce del verbo capire, capito –
caparra, s.m. – acònto, capàra. capì.
capello, s.m. – cavèl, crìgna, grenàl: frangia, capirosso, s.m. – (orn.) gardèl, gardelìn.
ciuffo di capelli che ricade sulla fronte – (s.f.) capisteo, s.m. – albòl (capisteo a valva di con-
frànşa / acconciatura di capelli posticci, par- chiglia).
rucca – (s.f.) parùca, perùca / avere i capelli capitagna, s.f. – vd. capezzagna.
pieni di scalini, tagliati male – (s.m.) scalìn / capitale, s.m. – 1 capitàl. 2 (s.f.) pònga. 3
capelli – (s.m.) cavèi / capelli ricci – (s.m.) ca- (s.f.) capitàl (capitale di uno stato).
vèji rìsi / capellone, chi porta capelli lunghi e capitano, s.m. – (a. e m.) capitàn, capitànio.
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capitare, v. – 1 capitàr, cascàr, tocàr: capire pre l’entrata).


bene – (v.) cascàr a pùnto / voce del verbo ca- capovolgere, v. – mètar àla rivèrsa, ribaltàr.
pitare, capita – càdi. 2 vd. arrivare. capovolgimento, s.m. – rebaltòn, ribaltòn
capitello, s.m. – capitèl. (dopo la I e la II guerra mondiale).
capitolare, v. – capitolàr. capovolta, s.f. – capriòla.
capitombolo, s.m. – capriòla, rebaltòn, ribal- capovolto, agg. – rebaltà, ribaltà.
tòn, rodolòn, tònbola. cappa, s.f. – 1 (s.m.) mantèl, tabàro (cappa
capitozzare, v. – podàr. d’abbigliamento): sorta di cappuccio unito ad
capo, s.m. – 1 cào, (s.f.) capòcia, crèsta, sùca, una mantellina, cappa canonicale – (s.f.) al-
şùca, tèsta: capo d’aglio – (s.f.) tèsta de àjo / mùşia. 2 padiglione murato sul camino, dove
colpo dato al capo, cazzotto – (s.m.) casòto / si raccoglie e sale il fumo, cappa – (s.f.) càpa,
copertura del capo – (s.f.) barèta / da capo – nàpa.
(s.m.) rimàndo / scrollare il capo – (v.) scorlàr cappella, s.f. – capèla: cappella nei campi –
la tèsta. 2 (s.m.) càpo (nel senso di dirigente): (s.m.) capitèl.
capo degli operai del torchio – (a. e m.) şupàn. cappellaccia, s.f. – (orn.) calàndria.
3 (s.m.) càvo. cappellaio, s.m. – (a. e m.) capelèr.
capocchia, s.f. – masòca, pomèla: capocchia cappellano, s.m. – capelàn.
dei funghi, dei chiodi – (bot.) capèla / munire cappelletta, s.f. – (s.m.) capitèl, tabarnàcolo.
di capocchia – (v.) inpomolàr. cappello, s.m. – 1 capèl: cappello a cilindro –
capoccia, s.m. – gran càpo, caporiòn, capu- (s.f.) càna / cappello confezionato con la carta
riòn, paròn. di giornale – (s.m.) capèl de càrta / cappello da
capocollo, s.m. – copìn (insaccato confezio- signora – (scherz.) chìbla / cappello di paglia
nato con la parte carnosa del maiale tra capo e – (s.m.) capèl de pàja / cocuzzolo, capolino del
collo). cappello – (s.f.) cùba / levarsi il cappello in se-
capodanno, s.m. – àno nòvo, prìmo de l’àno: gno di rispetto – (v.) discapelàr. 2 (s.f.) bon-
mancia ai bambini a Capodanno, buonamano bèta.
– (s.f.) bonamàn / veglia, specialmente aspet- capperi, escl. – ostrighèta!
tando il Capodanno – (s.f.) şvèja. cappero, s.m. – (bot.) càparo, càpero.
capodistriano, agg. – cavrişàn (abitante di cappio, s.m. – àso, làso.
Capodistria). capponaia, s.f. – caponèra, gàbia.
capofitto, loc. – de fichetòn (a capofitto). cappone, s.m. – (zool.) capòn, (itt.) pèse in-
capogiro, s.m. – (mal.) giramènto de tèsta, briàgo.
stornità. cappottino, s.m. – capotìn (cappottino per
capolino, s.m. – capelèto: far capolino – (v.) bambini).
cucàr / capolino del cappello – (s.f.) cùba / far cappotto, s.m. – capòto, paltò: lungo cappotto
capolino – (v.) far cucù. con cappuccio – (s.f.) gabàna.
capomastro, s.m. – capomàstro. cappottone, s.m. – capotòn.
capone, s.m. – (itt.) anşolèto (capone lira). cappuccino, s.m. – capucìn (frate france-
caporale, s.m. – caporal. scano).
capostazione, s.m. – (a. e m.) capostasiòn. cappuccio, s.m. – 1 capùcio. 2 (bot.) capùso:
capotavola, s.m. – capotòla (che guarda sem- cappucci acidi – (s.m.) capùsi gàrbi.
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capra, s.f. – (zool.) càvra: barba caprina – carbonato, s.m. – bicarbonàto.


(s.f.) bàrba / cacherello della capra – (s.f.) cà- carbonchio, s.m. – (mal.) carbòn: malattia
gola / il maschio della capra, becco, caprone – che colpisce i maiali, carbonchio – (mal.) gian-
cavròn / mammelle della capra – (s.f.) tète / dùşa, giandùşia / malattia del frumento, car-
pelo caprino – (s.m.) pel / sterco della capra, bonchio – (s.m.) carbòn del formènto.
cacherello – (s.f.) cagadùra. carbone, s.m. – carbòn: carbone dell’avena,
capraio, s.m. – pastòr. dell’orzo, del grano e del granoturco – (mal.)
capretto, s.m. – (zool.) cavrèto. carbòn.
capria, s.f. – cavrìa (macchina). carbonella, s.f. – carbonèla.
capriata, s.f. – travèrsa (capriata del tetto). carbonile, s.m. – carbonèra (deposito di car-
capriccio, s.m. – capriccio, caprìsio, èstro, bone).
giribìşo, ghiribìşo, şgrìsolo, spùrio, tic, vòja. carburo, s.m. – carbùro.
capriccioso, agg. – estròşo, strànbo. carcerato, s.m. – carcerà, galeòto, prişonièr.
caprifoglio, s.m. – (bot.) galèto, sapadòr. carcere, s.m. – càlsere, (scherz.) canòn, (s.f.)
caprimulgo, s.m. – (zool.) ciucialàte. galèra, (s.m.) preşòn.
capriola, s.f. – capitònbolo, capriòla, gira- carciofo, s.m. – (bot.) anticiòco, articiòco: fo-
vòltola. glie della pianta di carciofo – (bot.) càrdi /
capriolo, s.m. – (zool.) càvra salvàdega. fondo di carciofo – (s.f.) sidèla.
caprone, s.m. – 1 (zool.) bèco, cavròn, moltòn, cardatore, s.m. – petenèr.
montòn. 2 (agg.) cavròn. cardello, s.m. – (orn.) gardèl.
capruggine, s.f. – şèna, şenadùra. cardellino, s.m. – (orn.) gardelìn. 2 vd. capi-
caprugginare, v. – metàr el covèrci in tèla rosso.
şenadùra. cardigan, s.m. – 1 majòn. 2 vd. bolero.
capsula, s.f. – capèta. cardinale, s.m. – cardinàl.
carabattola, s.f. – monàda, şavàjo, scarabà- cardine, s.m. – bartùela.
tola, strafanìcio. cardo, s.m. – (bot.) başamàn, ponşènti,
carabiniere, s.m. – (a. e m.) carabinièr, cari- punşènti, şi (cardo campestre): cardo selva-
binièr, gendàrmo, giandàrme: sottufficiale dei tico – (bot.) articiòco salvàdigo.
carabinieri – (s.m.) maresiàlo. carenza, s.f. – magàgna, mancànsa, scarsità.
caramella, s.f. – bonbòn, caramèla: caramella carestia, s.f. – caristìa, mancànsa.
alla menta – (s.f.) mènta, mentìna / caramelle carezza, s.f. – carèsa, còcola, (s.m.) cocolèso,
confezionate alla buona – (s.m.) ròpi stròpi / (s.f.) gnàgnola, moleşìna.
caramella d’orzo non incartata – (s.f.) sidèla. cariare, v. – carolàr.
caramello, s.m. – caramèl. cariato, agg. – carolà.
carantano, s.m. – carantàn (moneta). carica, s.f. – lavòr: attributo dato a qualsiasi
caratello, s.m. – caratèl: sorta di caratello carica pubblica – (s.f.) magnadòra.
contenente circa un ettolitro – (s.m.) quarta- caricare, v. – cargàr, carigàr, incarigàr: cari-
riòl. care la molla dell’orologio – carigàr / ciò che
carattere, s.m. – 1 (agg.) caràtere, natùra. 2 si carica, sopra o addosso, fuori dal normale –
vd. animo (2). (s.m.) carigàso, càrigo, carigùso.
carbonaio, s.m. – (a. e m.) carbonèr. carico, agg. – batù, càrigo, sòma.
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carie, s.f. – caròl. Carolina, n.p. – Càrla.


carina, agg. – 1 beìoci. 2 (inf.) ciòci. carosello, s.m. – ringhespìl, (s.f.) giòstra.
carino, agg. – 1 (inf.) cicìn. 2 vd. carina. carota, s.f. – 1 (bot.) parsèmolo salvàdego. 2
carità, s.f. – 1 carità, lemòşina, limòşina. 2 vd. (bot.) caròta.
benignità. carovana, s.f. – carovàna.
Carlo, n.p. – Carlèto, Carlìn. carpa, s.f. – (itt.) càrpa (pesce d’acqua dolce).
carne, s.f. – càrne, bèbe, pòlpa (carne in ge- carpentiere, s.m. – (a. e m.) marangòn.
nere): carne di castrato (di moltone, di pecora) carpino, s.m. – (bot.) càrpano, càrpene, càr-
– (s.f.) castradìna, (s.m.) castràdo / carne dura, pigne (carpino bianco): carpino nero – (bot.)
sfilacciosa – (s.f.) stòpa / carne grassa – (s.f.) càrpano nègro.
cìcia / carne muscolosa senz’osso – (s.f.) pòlpa carpire, v. – ciòr, fregàr, şgrafignàr, tarmàr.
/ carne porcina – (s.f.) porsìna, pursìna / dado carponi (a), loc. – a gàto, in gatòn.
di estratto di carne – (s.m.) dàdo / enorme carradore, s.m. – (a. e m.) caradòr.
fetta di carne o pane – (s.f.) şvèntola / fram- carreggiata, s.f. – careşàda, carişàda.
mento minutissimo di carne cotta, di pastina carretta, s.f. – carèta.
minuta – (s.f.) sansarèla / grande martello di carrettata, s.f. – caretàda.
legno a due teste, per battere la carne – (s.m.) carrettiere, s.m. – vd. carradore.
màjo / fetta di carne – (s.f.) fèta / fettina di carretto, s.m. – carèto: carrettino per traspor-
carne – (s.f.) fetìna / pezzo di carne di manzo, tare e vendere gelati – (s.m.) carèto dèi gelàti.
punta di petto – (s.m.) pònta de pèto / pezzo di carriola, s.f. – cariòla.
carne muscolosa – (s.m.) tàjo biànco / rivol- carro, s.m. – carèto, càro (carro a quattro
gere carne o altro nel pangrattato – (v.) apanàr ruote). Parti del carro: assale – (s.m.) àso / al-
/ rotolini di carne tritata arrostiti sulla gratella lacciatura di metallo – (s.f.) bràga / asse della
– (s.m.) cibàcici / taglio di carne – (s.m.) tàjo ruota – (s.m.) asàl / cerchio di ferro che copre
/ taglio di carne bovina macellata, soppelo – la ruota del carro – (s.f.) làma, (s.m.) serciòn /
(s.f.) şògia, şòja / taglio di carne della lombata ciascuno dei quattro legni che sostengono le
– (s.m.) filèto. cosce del carro – (s.m.) stangòn / acciarino
carnefice, s.m. – bòja. della ruota – (s.m.) arsìro, aşalìn / bilancino –
carneficina, s.f. – masèlo, stermìnio, stràje. (s.m.) balansìn / traversa fissa nella parte an-
carnevale, s.m. – carnavàl, carnevàl: dolce ti- teriore – (s.m.) balansòn / bandina laterale,
pico per il carnevale – (s.m.) fiòco / l’ultimo sbarra agli orli – (s.f.) bànda, bandìna, tòla /
giovedì di carnevale, giovedì grasso – (s.m.) lama di ferro che ricopre il cerchio della ruota
şiòba gràso / l’ultimo sabato di carnevale, sa- del carro – (s.f.) righèta / tubo di ferro che gira
bato grasso – (s.m.) sàbo gràso. sull’asse della ruota – (s.f.) bùcola, bùcula / ca-
Carnia, top. – Càrgna (zona del Friuli). tena – (s.f.) cadèna / pezzo di legno che rive-
carniolino, agg. – crànso (sloveno, in quanto ste la sala delle ruote – (s.f.) camìşa / cassone
abitante della Carniola). – (s.m.) casòn / pezzo di legno per tenere unito
caro, s.m. – 1 (s.m.) càro, (inf.) cìci. 2 (agg.) il giogo al timone del carro – (s.m.) clin /
càro: carissimo – (v.) costàr un òcio dèla tèsta. quarto arcato della circonferenza della ruota –
carogna, s.f. – cadàvar, figùra pòrca, laşaròn, (s.f.) covèrta, covertèla / pezzo di legno che so-
pòrco. stiene il letto – (s.m.) cusìn, cusinèl / pezzo di
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legno sottostante al cusinèl – (s.m.) sotocusi- dro rotante, azionata a mano tramite leve, con
nèl / pezzo di legno in mezzo al quale viene in- sopra una corda attorcigliata, verricello – (s.m.)
fisso il timone, mozzo della ruota – (s.f.) ga- vericèl / perticone del carro da fieno – (s.m.)
nàsa / appoggio dei paletti – (s.f.) incasadùra pal / ruota del carro – (s.f.) ròda / tortore del
/ cerchio di ferro che copre la ruota – (s.f.) carico sul carro – (s.m.) stangòn con la còrda
làma / sterzo – (s.f.) forcadèla, (s.m.) linguèl ligà sul timòn / traversa fissa nella parte ante-
/ sedile coperto di panno – (s.m.) padrìn / riore del carro – (s.m.) balansòn / verricello –
sponda laterale del carro, simile alla scala – (s.m.) vericèl: carro a due ruote – (s.m.) birò-
(s.m.) scalèr / stanga longitudinale posteriore cio / carro armato – (s.m.) cararmàto / carro
biforcata che collega le due sale del carro, senza sponde – (s.m.) caromàto / lo stridere
sala, asse del carro – (s.f.) palèdiga, pelèdiga delle ruote del carro – (v.) cricàr / piccolo
/ parapetto – (s.m.) parapèto / raggio (nella carro – (s.m.) carèto / strada percorribile con
ruota del carro ce se sono 10) – (s.m.) ràgio / carri – (s.f.) caràra, careşàda, carişàda, ca-
ruota – (s.f.) ròda / arnese di legno che sostiene vrişàda.
le bande dei carri agricolo, paletto – (s.f.) ro- carrozza, s.f. – caròsa, giardinièra, vagòn.
sìsa / lanterna del carro – (s.m.) feràl / cassa del carrozzaio, s.m. – (a. e m.) carosièr.
letto, scheletro del carro – (s.m.) scalòn / sedile carrozzella, s.f. – carèta, carosèla.
di guida, comunemente di un asse, per due carrozziere, s.m. – vd. carrozzaio.
persone – (s.m.) sentadòr / cerchione con cui carrozzone, s.m. – carosòn.
circondano le ruote dei carri – (s.m.) serciòn / carruba, s.f. – (bot.) caròba, caròbola, carùba
freno di legno, martinicca de caro – (s.m.) (frutto).
fren, şlàif (pezzo del freno, per frenare – (s.m.) carrubo, s.m. – (bot.) carobolèr (pianta).
sòcolo) / grasso nero per ungere i mozzi delle carrucola, s.f. – bosèl, carùcola, gùrlo, sigà-
ruote del carro, morchia, lubrificante – (s.m.) gnola.
gràso, şmir / pezzo del freno, per frenare – Carsette, top. – Carsète (località periferica di
(s.m.) sòcolo / solco della ruota del carro nel Buie, in direzione nord-ovest).
terreno fangoso – (s.f.) sìna / specie di chiodo carso, s.m. – càrso.
infisso sul timone – (s.m.) spiròn / ciascuno dei carta, s.f. – càrta: avvolgere in carta – (v.) in-
quattro legni che sostengono la cosce – (s.m.) cartàr / carta assorbente – (s.f.) càrta sor-
stangòn / madrevite, dado – (s.m.) tanpàgno / bènte, cartastràsa, càrta sugànte / carta car-
tavolato del carro, letto, pianale – (s.m.) lèto, bone – (s.f.) càrta calcànte / carta crespata
tavolàso / base del timone di collegamento – che reca in superficie grinze ravvicinate e con-
(s.f.) sùra / mozzo che unisce il cerchio della tinue – (s.f.) càrta crep / carta grossolana, car-
ruota – (s.f.) tèsta dèla ròda / la stanga ante- taccia – (s.f.) cartastràsa / carta igienica –
riore del carro, timone – (s.m.) timòn / fune ben (s.f.) càrta de gabinèto / carta per impaccare –
tesa – (s.m.) tiradòr / anello doppio che unisce (s.f.) càrta de inpàco, càrta scùra / carta per le-
il giogo al timone del carro – (s.f.) tòrta / vigare – (s.f.) càrta de vèro / carta geografica
grosso cerchio di ferro che si mette come rin- – (s.f.) càrta giogràfica / carta stagnola – (s.f.)
forzo sulla bocca del mozzo della ruota – (s.f.) càrta stagnòla / dare carta bianca – (v.) lasàr
vèra / macchina semplice in legno, per assi- fàr quèl che el vol / foglietto di carta velina per
curare il fieno sul carro, composta da un cilin- fabbricare a mano le sigarette – (s.f.) cartafìna,
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cartìna / cartoncino usato per brevi scritti di sa- delle carte – (v.) toşàr / prendere a sorte una
luto e comunicazione e che attesta un paga- carta nel mucchio – (v.) pescàr / punto al gioco
mento – (s.m.) biljèto / pezzetto di carta da della scòpa – (s.m.) danàro / quantità di carte
scrivere – (s.f.) patròna / carta senza valore – – (s.m.) màso / quattro segni delle carte –
(s.m.) scartìn / togliere la carta, scartare – (v.) (s.m.) bastòn, (s.f.) còpa, (s.m.) danàro, (s.f.)
scartàr. spàda / sconfiggere nel gioco a carte – (v.)
carte, s.f. – càrte (gioco). Gioco a carte: ban- scartasàr / sconfitta a zero nel gioco delle
cùs (esclamazione nel gioco a carte bancùs – carte – (s.m.) pètene, pètine / uno dei semi
(escl.) soramònte) / brìscola / briscolòn / ca- delle carte, picche – (s.f.) pìca / vincere nel
labràghe, consìna, conşìna (si gioca con 52 gioco delle carte dichiarando i punti – (v.) cia-
carte e vince chi arriva per primo a 52 punti) / màr fòra / vincere la partita alle carte, senza
ramino – ramìn, remì / gioco di carte nel quale che l’avversario abbia fatto un solo punto –
perde chi fa più punti, coteccio o reversino – (s.m.) capòto, rastèl.
cotècio / cucù / màus (gioco d’azzardo alle cartella, s.f. – bòrsa, cartèla.
carte) / menìgola / pisatìra / scòpa / sète mèşo cartello, s.m. – cartèl / cartellino – cartelìn /
/ solitàrio / gioco alle carte, giocato da tre gio- cartellone – cartelòn.
catori, con 12 carte ciascuno e un monte di 4 cartina, s.f. – bustìna.
carte – tersìlio, tresìlio / trentaùn / gioco di cartoccio, s.m. – scartòso: cartoccio delle pan-
carte, giocato da quattro giocatori con 10 carte nocchie – (s.f.) fògia, fòja / cartoccino – scar-
ciascuno – (gio.) tresète: accusa – (s.m.) acùşo tosèto.
/ al gioco delle carte, annullare una partita – cartolaio, s.m. – (a. e m.) cartolèr.
(s.m.) mònte / alzare le carte da gioco – (v.) le- cartoleria, s.f. – librarìa, libreria.
vàr / asso delle carte da gioco brìscola tresète cartolina, s.f. – càrta, vàlja.
– (s.m.) àso / carte quarantotto – (inter.) màr- cartomante, s.f. – 1 butacàrte. 2 vd. astrologo.
che madòne / condizione di chi gioca per cartonare, v. – cartonàr (rilegare).
primo alle carte – (s.f.) man / dichiarare i punti cartoncino, s.m. – cartonsìn: cartoncino, li-
o le combinazioni che hanno in mano in alcuni bretto con l’indicazione del nome e delle ge-
giochi di carte – (v.) acuşàr / giocata di una neralità per il riconoscimento di una persona –
carta non portante punti – (s.m.) lìso / giocata (s.f.) tèsera.
nel gioco delle carte tresète – (s.m.) bàto, bùso cartone, s.m. – cartòn: cartoncino rettangolare
/ il giocatore di carte che imbroglia mescolan- – (s.f.) cartolìna.
dole – (s.m.) pasticèr / il giro di una mano nelle cartuccia, s.f. – cartùcia, fisèta, patròna: car-
partite a carte – (s.f.) bàşa, (s.m.) gìro / figura tuccia con pallini grossi da caccia – (s.m.) ba-
nel gioco delle carte in ognuno dei semi – letòn, baletòni / cintura porta cartucce – (s.f.)
(s.m.) cavàl, fànte, re / nel gioco delle carte, la cartucèra.
distribuzione a tutti i giocatori – (s.f.) giràda / casa, s.f. – abitasiòn, càşa: atrio al pianterreno
a carta che si cala in tavola, giocata – (s.f.) bu- di una casa – (s.m.) portòn / cambiare casa –
tàda / nel gioco di carte, vincere tutte le prese (v.) ndar star vìa / casa angusta, cupa, malsana
meno una – (s.m.) far stramàso / nel gioco, – (fig.) gabiòto / casa di malaffare – (s.m.) po-
specialmente delle carte, disputare la partita de- strìbolo / casa di povero aspetto – (s.m.)
cisiva, spareggio – (s.f.) bèla / pelare nel gioco caşolàr / casa di prostituzione – (s.m.) bordèl,
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caşìn / casa fredda, mal riparata – (s.f.) bali- caso, s.m. – càşo, destìn: caso fortuito – (s.m.)
vèrna / casa per anziani – (s.m.) ospìsio / ca- conbinasiòn.
samatta in cemento armato – (s.m.) banche / casolare, s.m. – caşolàr: casolare campestre
casipola rurale – (s.m.) tigòr / di chi è sempre isolato – (s.f.) stànsia.
fuori casa – (s.m.) parsèmolo / diminutivo di casotto, fig. – gabiòto.
casa, casetta – (s.f.) caşèta / grande casa – cassa, s.f. – càsa, casèta, gaşèbo: cassa da
(s.m.) caşamènto / gettare la malta sui muri morto – (s.f.) càsa de mòrto / cassone a pareti
esterni della casa – (v.) imaltàr, inmaltàr, şmal- inclinate con un’apertura sul fondo, impiegato
tàr, stabilìr / parte della casa, terrazzo – (s.f.) per travasare, scaricare materiali – (s.m.) gròto
teràsa, (s.m.) teràso / parte più alta e scoperta / chi ha in consegna la cassa – (a. e m.) casièr.
della casa, con pavimento e parapetto, pog- cassapanca, s.f. – casèla, casòn: cassetto della
giolo – (s.m.) pèrgolo / parte posteriore alla cassapanca – (s.m.) càlto.
casa – (s.f.) postìşia / piccola casa, casuccia – cassare, v. – vd. cancellare.
(s.f.) caşùcia / terreno intorno alla colonica – casseruola, s.f. – tècia.
(s.m.) corèo. cassetta, s.f. – 1 càsa, casèta: cassetta a vetri,
casacca, s.f. – 1 caşàca, gabàna: sorta di ca- per conservare cose care e belle a vedere, ve-
sacca corta con maniche, usata soprattutto da- trina – (s.f.) scarabàtola / cassetta per l’ele-
gli artigiani – (s.f.) flàida. 2 vd. bolero. mosina e per la posta – (s.f.) caselèta. 2 (s.f.)
casaccio, s.m. – caşàcio, càşo. sèrpa (sedile della vettura a cavalli).
casale, s.m. – caşàl, (s.f.) càşe (gruppo di case cassetto, s.m. – càlto, casetìn, casèto: cassetto
in campagna): casale presso Verteneglio – del tavolo in cucina – (s.m.) còto.
(top.) Stroligarìa / casale tra Buie e Pirano – cassettone, s.m. – armèr, burò, casetòn: cas-
(top.) Tavianìa / casale vicino a Verteneglio, da settone, generalmente con ripiano di marmo –
una antica fam. di Buie, Turini – (top.) Turìni, (s.m.) comò / cassettone munito di piano ri-
Turìri. baltabile che fa da scrittoio – (s.f.) rebàlta.
casalinga, s.f. – dòna de càşa, maşèra. cassia, s.f. – vd. acacia.
casalingo, agg. – bon, de càşa, del pòsto, no- cassone, s.m. – casòn.
stràn. castagna, s.f. – (bot.) castàgna (frutto): casta-
casanova, agg. – vd. amatore. gna grande – (bot.) maròn / castagna senza la
casata, s.m. – caşàda. buccia – (s.m.) pelòn / il colore caratteristico
cascamorto, s.m. – moscòn. della buccia delle castagne, marrone – (s.m.)
cascare, v. – cadèr, cascàr. maròn / padella bucherellata per arrostire le ca-
cascata, s.f. – vd. caduta. stagne – (s.f.) buratìna / riccio della castagna
cascina, s.f. – 1 (s.m.) caşòn. 2 (s.m.) fòndo, – (s.m.) garìşo.
podèr, (s.f.) stànsia. castagnaio, s.m. – castagnèr (venditore di ca-
casello, s.m. – caşèl. stagne).
casereccio, agg. – vd. casalingo. castagno, s.m. – (bot.) castagnèr, garìşo
caserma, s.f. – caşèrma (caserma dei mili- (pianta, castagno comune).
tari): rivendita delle caserme – (s.m.) spàcio. castano, agg. – vd. bruno.
Casimiro, n.p. – Mìro. castellana, s.f. – castelàna.
casino, s.m. – caşìn. castelliere, s.m. – castelièr (abitato preisto-
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rico). (s.f.) comòstra / legare con catena – (v.) inca-


castello, s.m. – castèl: antico castello nel pin- denàr.
guentino – (top.) Ràspo. catenaccio, s.m. – cadenàso.
Castelvenere, top. – Castèl (località nei pressi catenella, s.f. – cadenèla, cadenìna: lunga ca-
di Buie, in direzione nord-ovest, a circa tre chi- tenella d’oro – (s.m.) cilìndro.
lometri). Caterina, n.p. – Catarina, Càti, Catìna, Cati-
castigare, v. – castigàr. nèta, Rìna, Rinèta.
castigo, s.m. – castìgo, catìgo, pèna, peni- caterpillar, s.m. – bùldo.
tènsa, punisiòn: un castigo di Dio – (s.f.) na catino, s.m. – bacinèla, cadìn: vaso più piccolo
dişgràsia. del catino – (s.f.) catinèla.
castino, s.m. – vd. becco (2). catorcio, s.m. – ferovècio, tràpola.
castoro, s.m. – (zool.) castòr. catrame, s.f. – catràme, pègola: spalmare di
castrare, v. – castràr. catrame – (v.) incatramàr.
castrato, agg. – castrà. Piatto buiese molto gu- cattedra, s.f. – càtedra, (s.m.) pùlto.
stoso a base di coscia di montone affumicata, cattedrale, s.f. – dòmo.
che si preparava il giorno della Madonna della cattiveria, s.f. – cativèria.
Salute a ricordo delle epidemie di peste: carne cattiverioso, agg. – cativeriòşo.
di castrato (di montone, di pecora) – (s.f.) ca- cattivo, agg. – àscaro, cativeriòşo, catìvo, ba-
stradìna, (s.m.) castràdo. ròn, malagnàşo, malignàşo, salvàdego, sal-
castrone, s.m. – (zool.) castròn, màscio dèla vàdigo, sènsa cor: cattiva azione – (agg.) ùl-
pjègora castrà. tima.
castroneria, s.f. – monàda, putanàda, vacàda. cattolico, agg. – catòlico.
casuccia, s.f. – caşùcia. cattura, s.f. – catùra.
cataclisma, s.m. – catacrìşma, dişàstro, fìne catturare, v. – caturàr, ciapàr, far prişonièr:
del mòndo, rovìna. chi cattura uccelli, uccellatore – (a. e m.) oşelèr.
catafalco, s.m. – catafànco. caule, s.m. – canèla, gànbo, mànego, mànigo,
catafascio, loc. – a remèngo, in rovìna. piciòl.
catapecchia, s.f. – borogàtolo, caşòto, causare, v. – cauşàr: a causa – (prep.) parvìa,
preşèpio, trabàcola. pervìa.
cataplasma, s.f. – tacamàco. cautela, s.f. – (s.m.) rispèto.
cataratta, s.f. – (mal.) cataràta. cava, s.f. – càva: cava presso Buie in direzione
catarro, s.m. – (mal.) catàro, pevìdola, pivì- Caldania, dove nel 1874 venne trovato un
gia: sputare catarro – (v.) cataraciàr. tronco d’albero pietrificato, appartenente a una
catasta, s.f. – 1 catàsta, stìva. 2 vd. accumulo. conifera – (top.) Simonetìa.
catasto, s.m. – catàstro: particella catastale – cavaliere, s.m. – cavaljèr.
(s.f.) partisèla. cavalla, s.f. – (zool.) cavàla: giovane cavalla
catastrofe, s.f. – dişàstro, rovìna, stràje. – cavalìna.
catechismo, s.m. – dotrìna. cavalletta, s.f. – (zool.) cavalèta, saltacava-
categoria, s.f. – càsta, clàse (categoria di ser- lèta, saltamartìn.
vizio dei treni, aereo). cavalletto, s.m. – cavalèto.
catena, s.f. – cadèna: catena del focolare – cavallo, s.m. – (zool.) cavàl: andare a cavallo
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– (v.) cavalcàr / barbazzale – (s.m.) barbosàl grande).


/ cavallo arrembato – cavàl che sòta / cavallo cavalluccio, s.m. – (itt.) cavalìn (cavalluccio
bolso – (agg.) cavàl fiacòşo / cavallo che ha marino).
una macchia bianca sul piede, presso lo zoc- cavamacchie, s.m. – cavamàce.
colo – balsàn / cavallo da tiro – cavàl de tìro / cavare, v. – cavàr, levàr.
cavallo indiavolato, focoso – (agg.) cavàl fo- cavarsela, v. – cavàrsela, scapolàrla.
còşo / cavallo giovane, puledro di cavallo – cavatappi, s.m. – cavastròpoli, cavatàpi.
puljèr / cavallo matto, sfrenato – cavalòn, ca- cavedano, s.m. – (itt.) squalèto.
valòna / cavallo ombroso – (agg.) cavàl spaurì caverna, s.f. – 1 cavèrna, gròta: caverna pro-
/ cavallo ricalcitrante – (agg.) cavàl testàrdo / pria dei terreni carsici – (s.f.) fòiba. 2 vd. an-
chi per mestiere doma e ammaestra cavalli, al- tro.
tri animali – (s.m.) tàngaro, tànghero / chi va cavezza, s.f. – cavèsa, cavèso, fren, mòrso.
a cavallo – (s.m.) cavaljèr / coda di cavallo – caviale, s.m. – caviàr.
(s.f.) rochèla / coppia di cavalli, muli, altri caviglia, s.f. – cavìlja, (s.m.) còlo del pìe.
animali al tiro – (s.f.) gùbia / criniera del ca- cavità, s.f. – àrno (cavità prodotta dall’ac-
vallo – (s.f.) crìgna / febbre da cavallo – (s.f.) qua), şvòdo.
frève àlta / filetto del cavallo – (s.m.) mòrso / cavo, agg. – 1 şvòdo. 2 (s.m.) càvo: pezzo di
flusso giallastro dalle froge del cavallo – (s.m.) cavo forte, rivolto e legato come un anello –
mòcolo / froge del cavallo – (s.m.) bùşi del (s.m.) stròpo.
nàşo / grido per far andare avanti il cavallo – cavolaia, s.f. – (bot.) sicòria salvàdiga.
(escl.) ìe / grido per far fermare il cavallo – cavolfiore, s.m. – (bot.) cavolfjòr.
(escl.) òho / grido per far andare il cavallo – cavolo, s.m. – (bot.) bròcolo, càvolo: cavolo
(escl.) sirùc / il ferro entro la bocca dei cavalli cappuccio – capùso / cavoli acidi – capùsi
a cui si attaccano le redini – (s.m.) mòrso / ma- gàrbi, cràti / cavolfiore – càvolo / cavolo ver-
lattia del cavallo al di sotto del ginocchio – zotto – càvolo, vèrşa / cavolo rapa – ràva /
(mal.) schinèla / mascella del cavallo – (s.f.) fiore in boccio del cavolo – (s.m.) pan / gambo
gàrşa / nome di cavallo buiese – (nom.) Lèsco del cavolo – (s.m.) tòrso / palla del cavolo –
/ parte del finimento del cavallo, asino – (s.f.) (s.f.) tèsta del capùso / pidocchio dei cavoli –
sotogòla / portar a cavalcioni – (s.m.) cavàl / (zool.) pedòcio dèi bròcoli / pietanze buiesi –
portare a cavaluccio – (v.) portàr sùle spàle / (s.m.) capùsi gàrbi / capùsi sofigài / sommità
ripulire, strigliare, spazzolare il cavallo con la del cavolo, della rapa quando comincia a fio-
striglia – (v.) strivjàr / sacchetto a museruola rire, broccolo – (bot.) bròcolo, càvolo.
per la biada – (s.m.) bàligo / setola del cavallo cavolocchio, s.m. – (zool.) cavaòci.
– (s.f.) crìgna / spazzola per cavalli e da la- cazzata, s.f. – cagàda, casàda, monàda, pu-
vandaia – (s.m.) bruschìn / stallone – (zool.) tanàda, stronsàda, vacàda.
cavàl de mònta / sterco di cavallo – (s.m.) cazzo, s.m. – càso, 2. vd. pene.
strònso / striglia, spazzola di metallo – (s.f.) cazzottare, v. – casotàr.
strìvja / voce di incitamento al cavallo – (escl.) cazzotto, s.m. – casòto, dasìnque, garàfa, mo-
gìe / voce infantile per cavallo – (escl.) gìe-gìe stasòn, papìn, pùgno, şbèrla, scapelòto,
/ zoccolo del cavallo – (s.f.) òngia. s’ciàfo, scufiòto, şlèpa, stramusòn, şvèntola.
cavallone, s.m. – (zool.) cavalòn (cavallo cazzuola, s.f. – casiòla.
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ce, pron. – ghe. cencio, s.m. – stràsa.


cecca, s.f. – (orn.) chèca. cencioso, agg. – dirocà, lùdro, malandà, mal-
cecce, onom. – (inf.) cìce. mèso, malvestì, şbregà, şbudelà, soşolòn, stra-
cece, s.m. – (bot.) cèce, pişiòl. pasòn, traşandà, trascurà, trasolòşo.
Cecilia, n.p. – Cèce, Cèci, Giàna. ceneraccio, s.m. – coladòr.
cedere, v. – capitolàr, molàr, sèdar. cenere, s.f. – sènare, sènişa.
cedimento, s.m. – vd. abbandono. cenerentola, s.f. – gusasènera.
cedolino, s.m. – bolìn. cenerino, agg. – vd. bigio.
cedrino, s.m. – cedrìn, sedrìn. cenno, s.m. – mòto, sègno.
cedro, s.m. – (bot.) sèdro. censura, s.f. – anotasiòn.
cefalo, s.m. – (itt.) sièvolo, şièvolo. centellinare, v. – delibàr, sorsàr.
ceffo, s.m. – 1 cèfo, figùra spòrca, grùgno, centesimo, s.m. – schèo, sentèşimo.
muşàda, muşìco, mùşo, nùtria, şèfo. 2 (agg.) centinaio, s.m. – sentenèr, (s.f.) sentenèra,
mùfo. sentinèra: centinaia da 100 a 900 – sènto, do-
ceffone, s.m. – 1 garàfa, mostasòn, reciòto, sènto, tresènto, quatrosènto, sinquesènto, sie-
şberlòto, sciafòn, şlèpa, stramusòn. 2 vd. caz- sènto, setesènto, otosènto, novesènto.
zotto. cento, num. – sènto: al cento per cento – con-
celebrazione, s.f. – mèsa: celebrazione bassa pletamènte / un biglietto da cento kune – (s.f.)
– (s.f.) mèsa bàsa / celebrazione da requiem – sentòna.
(s.f.) mèsa de mòrto, mèsa par i mòrti / cele- centocchio, s.m. – (bot.) èrba de galìna, ga-
brazione solenne – (s.f.) mèsa grànda, mèsa lìna, sùcola (centocchio comune).
cantàda. centofoglie, s.m. – (bot.) èrba sènto tài.
celebre, agg. – cognosù, conosù, famòşo. centogambe, s.m. – (zool.) sentogànbe.
celere, agg. – şvèlto. centrare, v. – bersajàr, centràr, intivàr: cen-
celeste, s.m. – (agg.) aşùr, celèste, selestìn: trare il bersaglio – (v.) intivàr el bersàljo / mal
celeste chiaro – (agg.) celestìn / celeste ten- centrato – (s.f.) fòra de squàra.
dente al chiaro – (s.m.) perlìn in tèla calsìna. centrino, s.m. – centrìn.
Celestino, n.p. – Celestìn. centro, agg. – cèntro, sèntro: il centro, punto
celibe, agg. – cèlibe, madègo, pùto. egualmente distante dagli estremi – (agg.)
cella, s.f. – cèla. meşarìa.
celluloide, s.f. – cirolòide. ceppa, s.f. – (s.m.) pedalìn.
cembalo, s.m. – şìnbalo. ceppo, s.m. – sòco, şòto, talpòn, tàrpo (ceppo
cemento, s.m. – 1 simènto: spessore di ce- da ardere).
mento armato usato nella costruzione di solai cera, s.f. – 1 sièra (aspetto): avere una brutta
– (s.f.) siolèta / casamatta in cemento armato cera, cera pallida – (s.f.) sièra de scorèşa /
– (s.m.) bùncher. 2 (s.m.) betòn. 3 vd. beton. torcia di cera – (s.m.) dopièr. 2 (s.f.) cèra,
cena, s.f. – 1 sèna: piccola cena, cenetta – şèra.
(s.f.) senèta. 2 vd. capruggine. ceralacca, s.f. – seralàca.
cenare, v. – senàr. cerasa, s.f. – şarièşa.
cenciaio, s.m. – (a. e m.) strasèr. cerbottana, s.f. – serbotàna, (s.m.) tirabìşi.
cenciarelle, s.f. – pàsta butàda, sansarèle. cercare, v. – frugàr, ndar in sèrca, şbişigàr,
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sercàr, şercàr: cercare con ansietà – sfuregàr. cervone, s.m. – (zool.) pitòn istriàn.
cercedula, s.f. – (orn.) crècola, sarşègna. cervo, s.m. – (zool.) diàvolo in caròsa, dràgo
cerchietto, s.m. – sercèto. (cervo volante).
cerchio, s.m. – cèrcio, sercèl, sèrcio, tòndo, cesena, s.f. – (orn.) gaşanèla, şanevrèro, şane-
tòndolo: cerchio di metallo con sugheri che vròn.
tiene il lucignolo – (s.f.) ànima / cerchio di me- cesoie, s.f. – fòrfe (cesoie per vendemmiare).
tallo messo all’estremità di alcuni strumenti af- cespo, s.m. – (bot.) bàro: parte più tenera del
finché non si aprano – (s.f.) vèra / girare in cer- cespo – (s.m.) sìmo.
chio – (v.) giràr in tòndo. cespuglio, s.m. – bàro, (s.f.) gràja: grande ce-
cerchione, s.m. – serciòn, şerciòn: cerchione spuglio spinoso – (s.m.) grajòn.
con cui si circondano botti, tini, ruote dei carri cessare, v. – muchìce (cessare di parlare): ces-
– (s.m.) sèrcio. sare di lavorare – (v.) far fèsta.
cercine, s.m. – (s.f.) busolà, sèsta (cercine di cesso, s.m. – cagadòr, camerìn, cèso, condòto,
stoffa, imbottito, che donne mettevano in testa gabinèto, tualè: cesso, specialmente a uso pub-
per portare il mastello, il paniere ed ogni altro blico – (s.m.) condòto.
peso). cesta, s.f. – còfa, coladòra, còrba, (s.m.) pia-
cerimoniale, s.m. – cerimoniàl. nèr, sèsta: cesta ovale di vimini con manico –
cerimonioso, agg. – vd. amabile. (s.f.) şaìna / cesta cilindrica in vimini per fieno,
cerino, s.m. – cerìn, forminànte, furminànte, paglia – (s.f.) cusàra / grossa cesta bislunga,
serìn. posta su ruote e non, per il trasporto terriccio
cernia, s.f. – (itt.) cèrna. e letame, fatta con vimini intrecciati – (s.f.)
cerniera, s.f. – 1 bartùela. 2 (s.f.) mìna. şàja, şèa.
cernire, v. – sernìr. cestaio, s.m. – (a. e m.) sestàr.
cero, s.m. – candelòto: grande cero o fanale da cestellino, s.m. – sestelìn.
processione – (s.m.) salòstro, selòstro / grosso cestello, s.m. – panièr, (s.f.) sestèla, (s.m.) sè-
cero – (s.m.) tòrso. sto.
cerotto, s.m. – (med.) seròto, tacamàco. cestino, s.m. – sestèl, sestìn.
cerro, s.m. – (bot.) roşèta, sèri, sèro, servàto cesto, s.m. – 1 (s.f.) coladòra, (s.m.) sèsto,
(pianta, quercia cerro). şèsto: piccolo cesto di vimini per vari usi –
certamente, avv. – altrochè, sicùro. (s.m.) cestìn. 2 vd. cespo.
certificato, s.m. – fède de nàsita (certificato di ceto, s.m. – cèto, ràngo.
nascita). cetriolo, s.m. – (bot.) cagùmero, cogùmero,
certo, agg. – sèrto. cugùmero: cetriolo di mare – (itt.) casomarìn.
cerusico, s.m. – (a. e m.) şerùsigo. cevapcici, s.m. – cibàcici (rotolini di carne).
cervello, s.m. – 1 (fig.) gnùca, (s.m.) sarvèl, che, cong. – che, ch’el: che ne so – (escl.)
(fig.) sentimènto, (s.m.) servèl: avere un cer- còsa sòjo mi! / che ne so io – (escl.) cosa so mì.
vello di gallina – (v.) èsar indrìo / cervello fino 2. che sia, qualunque cosa – cheşè.
– (s.f.) gnùca / senza cervello – (agg.) rin- chela, s.f. – sàta, tanàja (chela dei crostacei).
banbì / uscire di cervello – (v.) dar i nùmari. chewing-gum, s.m. – cingùn, (s.f.) gòma me-
2 vd. capacità. ricàna.
cervice, s.f. – còpa, copìn, gnùca. chiacchiera, s.f. – ciàcola, şbàtola: andare in
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giro per case a chiacchierare – (v.) far care- chicchirichì, s.m. – (onom.) cichirichì.
ghèta / chiacchiere a non finire – (s.f.) cìcole- chicco, s.m. – gran, granèl, semènsa: casa del
ciàcole / chiacchiere da donna – (s.m.) babèsi chicco – (s.f.) bùla / chicco di granoturco scop-
/ con le chiacchiere non si produce – (s.f.) cià- piato – (s.f.) monighèla / il pungere e il suc-
cole no fa frìtole. chiare delle vespe sui chicchi d’uva – (v.) cin-
chiacchierare, v. – babàr, ciacolàr, parlàr, ciàr.
şbabasàr, şbatolàr, tontonàr. chiedere, v. – dimandàr, domandàr: chiedere
chiacchierino, agg. – ciacolèta. umilmente – (v.) pregàr.
chiacchierio, s.m. – ciacolèso, petègolo. chierichetto, s.m. – chirichèto, pretìn, şàgo.
chiacchierona, s.f. – ciacolòna, sparlasòna. chierico, s.m. – (a. e m.) canpanàro, nònsolo,
chiacchierone, agg. – ciacolòn, şbàtola. nùnsolo, nùsolo, sacrestàn, sagrestàn.
chiamare, v. – ciamàr: chiamata alle armi dei chiesa, s.f. – cèşa, cièşa: partecipare alla pro-
coscritti – (s.f.) lèva melitàr / voce del v. chia- cessione di propiziazione per il buon esito
mare, chiamava – ciamèva. delle semine e dei raccolti, rogazioni – (v.)
chiappa, s.f. – bìga, ciàpa, culàta. andàr a le cròşe / aspergere d’acqua santa il
chiappo, s.m. – ciàpo. morto – (v.) butàr l’àqua / atrio della chiesa –
chiaro, agg. – bìstro, ciàro, iluminà, lìnpido, (s.f.) vetriàda / attinente ai canoni della chiesa,
lùstro: ben chiaro – (agg.) nèto. canonico – (s.m.) canònişo / far fragore, bat-
chiarore, s.m. – ciaròr. tendo sui banchi, nella Settimana Santa – (v.)
chiaroveggente, s.m. – vd. astrologo. bàtar i bànchi / benedire da parte del sacerdote,
chiasso, s.m. – 1 bacàn, bordèl, (fig.) far ca- cosa o persona – (v.) benedìr / borsa per la rac-
gnàra, (s.m.) remitùr, scandàl, (agg.) tananài. colta dell’elemosina durante le funzioni reli-
2 vd. baccanale. giose – (s.f.) trùşa / candela grande e grossa,
chiassoso, agg. – bordelòn. candelabro – (s.m.) celòstro, ceròstro / cappa
chiavare, v. – ciavàr, gùar, montàr, taconàr, canonicale – (s.f.) almùşia / chiesa cimiteriale
tìro, tociàr, tronbàr. di San Martino nell’omonima contrada – (top.)
chiavata, s.f. – ciavàda. San Martìn / chi professa la religione cattolica,
chiave, s.f. – ciàve: chiave di violino, musicale cattolico – (agg.) catòlico / chi esagera nelle
– (s.f.) ciàve de violìn / chiave morsa – (s.f.) minute pratiche del culto, bigotto – (agg.)
ciàve inglèşe / chiudere, serrare a chiave – (v.) ceşòto / chi esagera nelle pratiche del culto –
ciavàr. (agg.) başabànchi / chiesa dedicata alla Beata
chiavetta, s.f. – vd. cannella. Vergine delle Misericordie che si trova in
chiavistello, s.m. – ciavistèl: antico chiavi- piazza Le Pòrte a Buie – (s.f.) cèşa dèla Ma-
stello consistente in legno azionato da una cor- dòna dèle mişericòrdie, cèşa Madòna de Le
dicella che agisce sul catenaccio della porta – Pòrte (i buiesi onorano la Madonna in quattro
(s.m.) saltarèl. festività annuali: la Madòna grànda, la Ma-
chiazza, s.f. – màcia, tàca. dòna banbìna o Madòna pìcola, la Madòna
chicca, s.f. – bonbòn. dèla salùte e la Madòna Concèta; durante la
chicchera, s.f. – cìcara, cìchera, tàsa, tasìna. festività della Madòna pìcola si teneva la sa-
chiccheretta, s.f. – cicherèta. gra, i fedeli venivano a piedi fin da Capodistria
chicchessia, pron. – chichè. arrivando già il pomeriggio della vigilia e so-
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stando sul sagrato, c’era il gioco della tombola convento, vestendo l’abito religioso senza
in piazza e si mangiavano meloni e angurie) / avere preso i voti – (s.m.) convèrso / legno ver-
contributo mensile alla chiesa – (s.f.) vigèşima ticale della croce – (s.m.) antìl / luogo vicino
/ consacrato – (agg.) devòto / coro dell’organo alla chiesa nel quale si conservano i paramenti,
in chiesa – (s.f.) canterìa / custode della sa- gli arredi sacri, i libri liturgici e le reliquie,
grestia e degli arnesi sacri, sagrestano – (s.m.) dove i sacerdoti si vestono e si spogliano per
nònsolo, nùnsolo, nùsolo, sacrestàn, sagre- le funzioni, sacrestia – (s.f.) sacristìa, sagrestìa
stàn / decorazione di forma circolare che si / lo spazio antistante l’ingresso di una chiesa,
trova sulla facciata della chiesa Beata Vergine sagrato – (s.m.) sagrà / nella liturgia cattolica,
di Buie, rosone – (s.m.) roşòn / fede, special- i quattro periodi dell’anno dedicati a preghiere
mente religiosa – (s.f.) credènsa / festa del- e atti di penitenza a scopo propiziatorio – (s.f.)
l’Ascensione – Asènsa, Sènsa (la) / festa del Tènpore (Le) / nella liturgia cattolica, periodo
Corpo di Cristo – Còrpus Dòmine o Còrpus di digiuno di 40 giorni che va dal giorno delle
Dòmini / festa delle candele (si benedivano le Ceneri al sabato santo – (s.f.) Quarèşima / pa-
candele per proteggere la casa dai temporali), ramento portato dal diacono e dal suddiacono
Madonna Candelora (2 febbraio) – Candelòra sopra le altre vesti, aperto ai lati – (s.f.) dal-
(La) / festa religiosa che ricorre la prima do- màdiga / prestar culto religioso, adorare – (v.)
menica di ottobre e in cui si celebra la Ma- adoràr / piccola chiesa, comunemente a una
donna del Rosario, in ricordo della battaglia di volta e con un solo altare – (s.f.) capèla / pic-
Lepanto (un altare dedicato alla Madonna del colo recipiente per l’acqua santa, da spargere
Rosario si trova nel Duomo di Buie) – Biànca con un ramo d’olivo benedetto – (s.m.) secèl,
(La) / festa religiosa che dà inizio alla Quare- stagnadèl / pratica devota di esposizione e
sima, usanza era fare il baccalà – Cèneri (Le) adorazione del S.S. Sacramento per quaranta
/ festività in onore della Madonna (8 dicembre) ore consecutive, in ricordo del tempo trascorso
– Concèta (La) / festività religiosa (2 dicem- da Cristo nel sepolcro – quarantaòre / pre-
bre), cioè il periodo di quattro settimane che la ghiera di glorificazione di Dio e dei Santi,
chiesa dedica in preparazione alla festa della Gloria – (s.f.) glòria / inno liturgico di rigra-
nascita di Gesù, l’Avvento – (n.p.) Bibiàna ziamento, Te Deum – tedèu / religiosa, monaca
(Sànta) / fonte battesimale – (s.m.) batistèrio – (s.f.) mòniga / sacramento della cresima –
/ funzione religiosa – (s.f.) benedisiòn, funsiòn (s.f.) crèşima / seguace del clericalismo –
/ giovane che serve la messa, chierichetto – (agg.) clericàl / simbolo della religione cri-
(s.m.) chirichèto, pretìn, şàgo / giovane che stiana, croce – (s.f.) cròşe / ostia – (s.f.) òstia,
serviva nella chiesa al canto slavo del Vangelo partìcola / spazio antistante la chiesa – (s.m.)
e dell’Epistole – (s.m.) s’ciavèto / gommare- frescàl, frescaròl / strumento di legno, raga-
sina che si brucia nelle cerimonie di molte re- nella, si usa solitamente durante la settimana
ligioni – (s.m.) insènso / grandi dipinti che si santa all’imbrunire – batitòco, scaregàto, sca-
trovano ai lati degli altari della chiesa – (s.m.) rigàto, screbatìsa / suono della campana che
quàdri gràndi / il popolano cantore del coro annuncia la preghiera alla Madonna – (s.m.)
della chiesa – (s.m.) cantadòr / il Credo, pro- àngelus / tenda sotto la quale si porta in pro-
fessione di fede cristiana – (s.m.) crèdo / laico cessione il S.S. Sacramento – (s.m.) balda-
che provvede a servizi e lavori manuali in un chìn / titolo di dignità acclesiastica, cardinale
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– (s.m.) cardinàl / ufficio religioso, messa – batìn / chiodo di ferro per affillare la falce fie-
(s.f.) mèsa / vaso d’argento per l’incenso – naia – (s.f.) bàbisa. 2 chiodo di garofano –
(s.f.) navişèla / vaso di pietra dell’acqua santa (bot.) ciòdo de garòfolo.
posto all’ingresso delle chiese, sostenuto da pi- chioma, s.f. – 1 cavelàda, pedocèra. 2 (s.m.)
lastro, acquasantiera – (s.f.) pilèla, pilèta. ciùfo de ràmi (insieme di rami e foglie).
chiesetta, s.f. – ceşèta, cieşèta: chiesetta di S. chiragra, s.f. – (mal.) gòta dèle man.
Andrea – (top.) Sant’Andrèa / chiesetta di S. chiromante, s.f. – 1 màga, stròlega, stròliga.
Antonio – (top.) Santantògno o Sant’Antònio 2 vd. astrologo.
/ chiesetta di S. Giovanni Evangelista, in con- chirurgo, s.m. – 1 (a. e m.) cerùşego, (scherz.)
trada Croşèra, restaurata nel 1788 – (top.) San tajacristiàni, tajaòmi. 2 vd. cerusico.
Giovàni. Chiesette non più esistenti: Madòna chissà, avv. – chisà: chissà che cosa – (loc.)
dèle vìgne / Sanbas’ciàn o Sanbastiàn / San- chìsa còsa.
bòrtolo / Sancansiàn / San Giàcomo / Sanişèo chitarra, s.f. – chitàra.
o San Işèo (antica sede buiese costruita sul chiudere, v. – ciavàr, inseràr, saràr, seràr,
colle, che ne porta il nome e sarebbe esistita stropàr, tapàr: chiudere un’attività – (v.) seràr
sino al X secolo) / San Lonàrdo pìcio / San Ni- botèga / chiudere un occhio – (v.) stropàr un
colò / San Pelegrìn / Sànta Catarìna o Sànta òcio.
Caterìna / Sànta cròşe / Sànta Eufèmia o Sànta chiudersi, v. – seràrse: chiudersi in casa –
Fèmia, Sànta Fùmia / Sànta Lucìa o Sànta (v.) intanàrse in càşa.
Lusìa / Sànta Margarìta / Sànta Òrsola / San- chiudi, s.m. – mùci, silènsio, sìto (chiudi il
tìsima Trinità: confraternita che reggeva le becco).
chiesette sparse per le campagne – (s.f.) scòla. chiurlo, s.m. – (orn.) ciùc, ciùşo, sùrlo.
chiffon, s.m. – sifòn. chiusa, s.f. – coronèla.
chiglia, s.f. – colònba. chiuso, agg. – serà, tapà: rialzamento della so-
chilogrammo, s.m. – chìlo (abbreviazione). glia di una chiusa, piccolo argine – (s.f.) coro-
china, s.f. – chìa. nèla.
chinare, v. – 1 cuciàr, şbasàr. 2 vd. abbassare. chiusura, s.f. – 1 (s.m.) lànpo (chiusura
chinarsi, v. – cuciàrse. lampo): chiusura di ferro che mediante giro
chiocciare, v. – clociàr (verso della chioccia). tiene serrate porte o finestre, nottolino – (s.f.)
chioccia, s.f. – (orn.) ciòca, clòca, còca. giràndola. 2 vd. cerniera (2).
chiocciola, s.f. – (zool.) bòbolo, bòvolo, ca- ci, pron. – ghe, ne, se.
gòja: casetta della chiocciola – (s.f.) cucujarìsa ciabattare, v. – papusàr, savatàr: ciabattare
/ guscio della chiocciola – (s.f.) càşa / mollu- per casa – (v.) strasinàr le papùse.
sco simile alla chiocciola, ma senza guscio – ciabatte, s.f. – papùse, papùşe, savàte: valere
(zool.) lumàga. quanto una ciabatta – (v.) èsar un bon da
chiodino, s.m. – ciodìn, (s.f.) pontìna: chio- gnènte.
dino delle scarpe di lavoro, bulletta – (s.f.) ciabattino, s.m. – 1 (a. e m.) savatìn. 2 vd. cal-
bròca. zolaio.
chiodo, s.m. – 1 agùdo, ciòdo, (s.f.) bròca,: ciabattone, agg. – savatòn.
chiodo a testa piana, usato per la giunzione di cialda, s.f. – (s.m.) cròstolo, napolitàn: cialda
elementi metallici, ribattino – (s.m.) rebatìn, ri- accartocciata, dolce cialdone – (s.m.) stòrto.
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cialdone, s.m. – stòrto. (s.m.) mònghi / cosa squisita al cibo – (s.f.)


cialtrone, s.m. – saltròn. màna / frammento di cibo biascicato e poi
ciambella, s.f. – busolà (dolce): grossa ciam- tolto di bocca – (s.m.) muşignòto / ingordo di
bella a forma di cerchio a base di mele – (s.m.) persona che si ciba fortemente – (agg.) jotòn /
strùcolo / specie di grossa ciambella di panno il cibo in generale – (s.f.) bòba / lista cibaria –
posta sulla testa, su cui le donne depositano ca- (s.m.) cartèl / non toccare cibo – (v.) no ma-
richi, recipienti da trasportare a piedi – (s.f.) sè- gnàr gnènte / masticare ulteriormente il cibo,
sta. ruminare – (v.) rumigàr / passare nel pangrat-
ciana, s.f. – bàba. tato cibi da friggere – (v.) inpanàr / quantità di
cianciare, v. – babàr, parlàr, şbatolàr, sparla- cibo che si mette in bocca in una volta – (s.m.)
sàr. bocòn. 2 vd. alimento.
cianfrusaglia, s.f. – bibièso, monàda, puta- cicala, s.f. – (zool.) sigàla, şigàla: cicala di
nàda, strafanìcio, tràpola. mare – (itt.) canòcia.
ciao, inter. – 1 (inf.) pa, pa-pà. 2 vd. addio. cicalare, v. – sigalàr.
ciarlare, v. – babàr, ciacolàr, şbatolàr. cicalina, s.f. – (zool.) farfalìna (cicalina
ciarlatano, s.m. – egisiàn, sarlatàn, seretàn, bianca).
sìngano, sìngheno, sìnghino, tràiber. cicalone, s.m. – sigalòn.
ciarliero, agg. – 1 ciacolèta. 2 vd. chiacchie- cicatrice, s.f. – secatrìse, sicatrìse: cicatrice
rone. tondeggiante, prodotta dalla vaccinazione con-
cialtrone, s.m. – saltròn. tro il vaiolo – (mal.) variòla.
ciambella, s.f. – busolà, cianbèla. cicca, s.f. – cìca, mèla, tòco de sigarèta: fu-
cianfrusaglie, s.f. – monàde, putanàde, trà- mare cicche – (v.) cicàr / non vale una cicca –
pole. (agg.) el xe un bon da gnènte.
ciao, inter. – ciào. ciccare, v. – cicàr (masticare tabacco).
ciarlare, v. – şbatolàr. cicchetto, s.m. – bicerìn de tràpa, cichèto.
ciarlatano, s.m. – sarlatàn. ciccia, s.f. – cìcia, mèla.
ciarpame, s.m. – ferovècio, porcarìa, strafa- cicciolo, s.m. – (s.f.) frìsa, (s.m.) frişolìn.
nìcio. ciccione, s.m. – ciciòn, pansòn, şgionfòn.
ciascuno, pron. e agg. – gni, ognidùn, ùgni, cicerbita, s.f. – (bot.) gradonşèl, gradunşèl.
ugnidùn, unidùn: per ciascuno – paròmo, pe- cicerchia, s.f. – (bot.) seşaròla: cicerchia ba-
ròmo / tanto per ciascuno – tànto paròmo, starda – bişèta / cicerchia cicerchiella – mòn-
tànto peròmo. ghi / cicerchia pelosa, sorta di pisello selvatico
cibare, v. – vd. alimentare. – seşarèla.
cibo, s.m. – 1 magnàr: abbondanza di cibo e ciclamino, s.m. – (bot.) ciclamìn, siclamìn.
bevande – (s.f.) cucàgna / astinenza da cibi, in ciclo, s.m. – marchèşe, mestruasiòn (ciclo me-
tutto o in parte – (s.m.) dişùn / avanzi di cibo struale).
– (s.f.) lavadùra, (s.m.) vansàtoli, vansùme / ciclista, s.m. – coridòr.
cibi vari – (s.m.) porporì / cibo di erbe condite ciclomotore, s.m. – motorìn.
– (s.f.) salàta / cibo di famiglie povere, tipo di ciclone, s.m. – 1 ciclòn, (s.f.) sionèra. 2 vd. bu-
minestra di farina di mais bollita e condita con fera.
olio – (s.m.) scròboli / cibo immaginario – cicoria, s.f. – (bot.) radìcio salvàdigo, sicòria:
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cicoria di prima raccolta, cicoria comune – cimento, s.m. – simènto (prova).


radìcio de canpàgna, radişèla / specie di ci- cimice, s.m. – (zool.) martìn spusadòr, sìmişe,
coria, usata nelle insalate – andìvia, indìvia. sìmişo (cimice delle piante).
cieco, agg. – cìşbo, òrbo: alla cieca – (loc.) a ciminiera, s.f. – camìn.
tastòn / cieco da un occhio – (agg.) òrbo de un cimitero, s.m. – simitèrio, simitèro: cimitero
òcio. che si trova in contrada Sant’Antonio – (top.)
cielo, s.m. – cièlo, sièl: cielo a pecorelle – Simitèro nòvo / vecchio cimitero che si trova in
(s.m.) bonbaşèl / cielo coperto – (agg.) nuvolà contrada San Martìn, oggi monumento; –
/ cielo grigio e temperatura rigida prima della (top.) Simitèro vècio.
neve – (s.f.) nevèra / cielo tutto grigio – (s.m.) cimurro, s.m. – (mal.) mòcolo (flusso gialla-
lasatìvo, (s.f.) lisàda. stro dalle froge del cavallo).
ciglia, s.f. – cìlja, sège, şèje, sìlja (degli occhi). cincia, s.f. – (orn.) cìncia, parùsola, perùsola.
ciglio, s.m. – 1 bòrdo, şèjo (margine). 2 vd. cinciarella, s.f. – (orn.) parusolìn.
bordo. cincinno, s.m. – cincìn.
cigno, s.m. – (orn.) cìgno. cincischiare, v. – bibiàr, pipignàr.
cigolare, v. – sigàr, sigolàr. cincischiarsi, v. – cincinàrse.
cigolio, s.m. – sìgo, sìgolo. cinema, s.f. – cìne (a Buie nell’ex contrada S.
ciliegia, s.f. – (bot.) sarèşa (frutta). Varietà di Giàcomo il primo cinematografo, azionato a
ciliegie buiesi – bianchèra / bonorìva / grossa corrente elettrica, fu inaugurato nel 1910).
ciliegia dalla polpa saporosa, ciliegia duracina cinematografo, s.m. – vd. cinema.
– duròn / ciliegia di colore nero, non comme- cinereo, agg. – vd. bigio.
stibile e che matura ad inizio giugno – nègra / cingere, v. – incoronàr.
ciliegia grossa, colore giallo rosso, matura cinghia, s.f. – cìnghia, şèngia, şlìnga: cinghia
verso la fine di giugno – sanpièro / ciliegia dei pantaloni – (s.m.) cinturìn, coramèla, cu-
rossa che matura a metà giugno – venesiàna / ramèla, senturìn, sinturìn.
ciliegia di sapore asprigno, visciola – vìsola: ci- cinghiale, s.m. – (zool.) cinghiàl, pòrco cen-
liegia con il verme – sarèşa col marì / ciliegia giàl, pòrco salvàdego, pòrco salvàdigo.
selvatica, molto piccola – scagàsola, scagòsola cinguettare, v. – ciciolàr.
/ nocciolo della ciliegia – (s.m.) òso dèla sa- cinquanta, agg. – (num.) sinquànta.
rèşa / picciolo della ciliegia – (s.m.) gànbo, pi- cinque, num. – sìnque.
còl. cinquina, s.f. – sinquìna.
ciliegio, s.m. – (bot.) saraşèr, sareşèr (pianta): cintola, s.f. – vìta.
ciliegio canino nano – sareşèr nàno / ciliegio cintura, s.f. – cintùra, cinturìn, coramèla, cu-
montano – sareşèr salvadìgo, scagasòl / umore ramèla, sentùra, (s.m.) senturìn, sinturìn,
che stilla dal ciliegio – (s.f.) còla, pègola. şlìnga: cintura dei frati – (s.m.) cordòn.
cilindro, s.m. – silìndro. ciocca, s.f. – bàro, bòcolo, masòca (ciocca di
cima, s.f. – 1 sìma, pìgna, pònta: cima tenera capelli): ciocca di capelli inanellati, ricciolo –
delle piante – (s.m.) sìmo / la cima del campa- (s.m.) rìso.
nile – (s.f.) la pònta del canpanìl. 2 (s.m.) ciocchetto, s.m. – sochèto.
còlmo; in cima – 1 in càvo. ciocco, s.m. – 1 sòco. 2 vd. ceppo.
cimare, v. – podàr, simàr, troncàr. cioccolata, s.f. – cicolàta, ciculàta, cioco-
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làta: cioccolato – (s.m.) cacàu / piccolo cubo con le date di costruzione e lavorazione – (s.f.)
di cioccolato – (s.m.) ciocolatìn / tavoletta di vèra da pòso / nome di cisterna – (nom.) Ce-
cioccolato – (s.m.) bastòn. ràri.
cioccolatino, s.m. – cicolatìn, ciocolatìn. cistifellea, s.f. – bìle.
cioncare, v. – 1 soncàr. 2 vd. bere. cistite, s.f. – (mal.) riscàldo.
ciondolare, v. – bibiàr, bindonàr, dindolàr, citare, v. – 1 mensionàr, minsionàr. 2 vd. ac-
pindolàr, şinşolàr. cusare.
ciondolo, s.m. – frònşolo, picàndolo, pìndolo, citrullo, agg. – pàndolo, panpalùgo, (fig.) tan-
şbarònsolo, şbrìndolo, şbrìnsolo, sbrònşolo. bùro, tèsta de melòn.
ciondolone, agg. – torşiolòn. città, s.f. – cità, sità: città a nord-ovest di Buie,
ciondoloni, avv. – de bindolòn. Pirano – (top.) Piràn / città a ovest di Buie, Cit-
ciononostante, avv. – istèso, lostèso. tanova – (top.) Sitanòva.
ciotola, s.f. – cìcara, scodèla, scudèla, (s.m.) cittadinanza, s.f. – citadinànsa, sitadinànsa.
scudelòto. cittadino, s.m. – citadìn, sitadìn.
ciottolo, s.m. – cògolo, gogòl. ciucca, s.f. – ciùca.
cipiglio, s.m. – pèjo. ciucciare, v. – ciuciàr.
cipolla, s.f. – (bot.) sivòla, şivòla: bulbo di ci- ciuco, s.m. – vd. asino.
polla da trapiantare – (s.m.) sivolìn / grossa ci- ciuffetto, s.m. – ciòca, ciùfo, masòca, şùfo
polla – (s.m.) sivolòto / piatto buiese: sivòle (ciuffetto di capelli).
biànche (con burro, farina e vino bianco) / ciuffo, s.m. – bàro, ciòca, ciùfo, şùfo.
piccola cipolla – (bot.) scalògna / treccia di ci- ciuffolotto, s.m. – (orn.) ciufolòto, subiòto
polla – (s.f.) rèsta. (ciuffolotto maggiore): ciuffolotto scarlatto –
cipresso, s.m. – (bot.) anciprèso: bacca del ci- (orn.) becogròso, ciufolòto.
presso – (bot.) ganbàla. ciurlare, v. – 1 bagolàr. 2 vd. barcollare.
cipria, s.f. – (s.m.) sìpro. ciurlo, s.m. – vd. assiolo.
circa, avv. – 1 fòrsi, presapòco, pòco su pòco ciurmatore, s.m. – seretàn.
şo, sìrca, squàşi: all’incirca (loc.) – a òcio e civetta, s.f. – (orn.) civèta, sivèta, sùeta.
cròşe, circuncìrca. 2 vd. forse. civettare, v. – şmoroşàr: civettare con tutti –
circo, s.m. – cavalesìco, cìrco: circo Zavatta èsar una forfişèta.
che dava rappresentazioni a Buie – (nom.) Sa- civile, agg. – 1 domèstico. 2 (s.m.) – civìl, si-
vàta. vìl.
circolazione, s.f. – circolasiòn. civilizzare, v. – civilişàr.
circolo, s.m. – 1 sèrcio. 2 vd. cerchio. civiltà, s.f. – creànsa.
circondare, v. – vd. accartocciare. clamore, s.m. – (fig.) ghèto, (s.m.) remetùr, re-
circostanza, s.m. – càşo, circostànsa. mitùr, scandàl.
cirrocumulo, s.m. – bonbaşèl. clarino, s.m. – clarìn, pìfaro.
cispa, s.f. – càcola, càgola, cremèşa, (s.m.) claudicare, v. – sotàr.
lèpo, sporchèso (cispa dell’occhio). classe, s.f. – clàse: classe sociale – (s.f.) càsta.
cisposo, agg. – 1 cagolòşo. 2 (s.m.) cìşbo. Claudio, n.p. – Cài, Càio.
ciste, s.f. – (mal.) cìste, nàta. clavaria, s.f. – (bot.) dìtola, manìna, manìn-
cisterna, s.f. – sistèrna: ghiera della cisterna cola (fungo commestibile).
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clematide, s.f. – (bot.) sapadòri, sarabòto, ri- volpe – (bot.) còda de vòlpe.
rabòto, sorabòto, voltisòn (clematide vitalba). codesto, pron. e agg. – sto.
cliente, s.m. – vd. avventore. codino, s.m. – codìn.
clima, s.f. – clìma. codirosso, s.m. – (orn.) culròso.
clistere, s.m. – (med.) clistèro, lavadòr, lava- cofanetto, s.m. – satùl (cofanetto portagioie).
tìvo, servisiàl, sotratìvo. coffa, s.f. – còfa (cesta).
clitoride, s.f. – grilèto. cogliere, v. – ciòr, ciòr su: cogliere i frutti sui
cloaca, s.f. – chiàvica, ciàviga. rami – v. colèşar, colèşer, còlşier,
clorosi, s.f. – (mal.) mal ròso (clorosi della coglionare, v. – cogionàr, cojonàr.
vite). coglione, s.m. – (s.f.) balòta, (s.m.) cogiòn, co-
coagulare, v. – andàr insième, cajàr. jòn, òvo.
coagulo, s.m. – gròpo, grùmo. cognac, s.m. – (s.f.) cògna.
coccarda, s.f. – bàlsa, camùfo, cocàrda: pic- cognato, s.m. – cognà, cugnà.
cola coccarda che si portava all’occhiello – coincidenza, s.f. – conbinasiòn.
(s.f.) vèspa. coinvolgere, v. – mèter in mèşo.
cocchiere, s.m. – (a. e m.) còcio, cucèr. coito, s.m. – gùada, pistolàda, pistoletàda,
cocchino, s.m. – (inf.) cicìn. (fig.) tociàda.
cocchiume, s.m. – cocòn: tappo del cocchiume colabrodo, s.m. – coladòr, còlo, pasabròdo,
– (s.m.) tàpo. pasadòr, pasarìn, pasìn, scolabrodo, scola-
coccinella, s.f. – (zool.) bes’ciolìna, cocinèla, dòr.
galinèta, Marìa òrba, pinpinèla. colapasta, s.f – vd. colabrodo.
coccio, s.m. – (s.f.) crèpa, (s.m.) grèpo. colapiatti, s.m. – scolapiàti.
cocciuto, agg. – 1 bastàrdo, moltòn, testòn. 2 colare, v. – colàr, discolàr, giosàr, pasàr, sco-
vd. caparbio. làr, tamişàr: colare a picco – (v.) ndar a fòndo.
cocco, s.m. – (inf.) cìci. colaticcio, s.m. – mòcolo, mos, pavèr.
coccodrillo, s.m. – (zool.) cocodrìlo: piangere colatoio, s.m. – 1 pasìn. 2 vd. colabrodo.
lacrime di coccodrillo, fingere il pentimento – colatura, s.f. – scoladùra.
gavèr le làgrime de cocodrìlo. colazione, s.f. – colasiòn, marènda.
coccola, s.f. – còcola, cocolèso, moleşìna. colei, pron. – èla.
coccolare, v. – cocolàr, ninàr, şbrondolàr. colera, s.f. – (mal.) colèra.
coccolone, agg. – cocolòn, tatòn. colimbo, s.m. – (orn.) sfrìşolo.
cocilide, s.f. – (zool.) caròl. colino, s.m. – pasabròdo, pasarìn, pasìn, sco-
cocimento, s.m. – (mal.) bruşòr. labròdo.
cocktail, s.m. – vd. amalgama. collaborazione, s.f. – colaborasiòn.
cocomero, s.m. – vd. anguria. colla, s.f. – còla, şmòla (colla del calzolaio):
cocuzza, s.f. – (scherz.) ciribiricòcola, (s.f.) colla da falegname – (s.f.) carvèla / pentolino
cocùsa. della colla, bigonciolo – (s.m.) bujòl.
coda, s.f. – còda: serie di persone in attesa – collana, s.f. – cadenèla, colàna, coljè: collana
fìla / coda di cavallo – (bot.) rasparèla / coda di libri – (s.f.) sèrie.
di topo dei campi, codolina comune – (bot.) collare, s.m. – colàr, colarìna: collare da spalla
còda de sòrşo, muchìce de àqua / coda di per asini e cavalli, imbottito, formato da due
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metà riunite da una cerniera – (s.m.) comàcio, zione di Baredine – San Francèsco (203 m) /
comàto / collare delle vacche – (s.f.) canà- San Pelegrìn (186 m) / collina nella frazione di
bola / prendere il collare – (scherz.) fàrse prète. Matterada – Sànt’Elena (111 m) / Scòlca de
collaretto, s.f. – comatèla (collaretto del- sòto o Val scòlca (163 m) / collina nella fra-
l’asino). zione di Gambozzi – Staròl (164 m) o Sùpiga
collarino, s.m. – colarìn. (in divise in Sùpiga àlto (164 m) e Sùpiga
colle, s.m. – vd. altura. bàso (136 m) / collina nella frazione di Car-
collegare, v. – colegàr. sette – Trònba (142 m): collina all’entrata di
collegio, s.m. – colègio, colèjo, convìto (col- Trieste dall’Istria, dove si gira per Muggia –
legio per giovani). (top.) Mandelòro / collina vicino a Momiano,
collera, s.f. – bìle, còlera, ràbia, stìsa: diven- dove i Buiesi si recavano a raccogliere il lauro
tar rosso di collera – (v.) ingalàr / esclama- in occasione delle festività – (top.) Gròta de S.
zione di collera – (inter.) sanbalaràn. Sèrvolo o Singarèla; collinetta (dim.) – vd. al-
collerico, agg. – rabiòşo. tura.
colletta, s.f. – colèta. collier, s.m. – (s.f.) coljè.
collettivamente, avv. – dùti nsième. collo, s.m. – còlo: collo verde – (orn.) maşorìn
colletto, s.m. – colarìn, colèto, còlo (colletto / parte posteriore del collo, collottola – (s.f.)
dei preti). còpa, (s.m.) copìn, (s.f.) gnùca / malattia, mal
collettore, s.m. – vd. canale. di collo, torcicollo – (mal.) storşicòlo.
collezione, s.f. – colesiòn. collocare, v. – 1 mètar, mèter. 2 vd. adagiare.
collina, s.f. – colìna, mònte, montişèl, pomo- collottola, s.f. – 1 (s.m.) copìm, copìn. 2 vd.
làro. Colline attorno a Buie: Bastèr (top.) o Ba- cervice.
stèri, Madòna dèle vìgne (236 m) / collina colluttazione, s.f. – 1 lòta. 2 vd. accapiglia-
nella frazione di Casette – Bèlo (118 m) / col- mento.
lina verso Verteneglio – Bo Marchèşe o Mar- colmare, v. – 1 bonìr, colmàr, inpenìr, inpienìr.
sàri (169 m.) / Caşài (144 m) / Castagnàri 2 vd. affollare.
(221 m) / Cavrìe (306 m.) / collina verso Cras- colmato, agg. – bonì, colmà, inpenì, inpienì.
siza – Cìni o Mònte Cìni / Clèa o Clèva (231 colmo, agg. – còlmo, pièn, ràşo, strapièn: che
m) / Corèl (229 m), Curèl o Curèlo / Cro (304 sopravanza, colmo – (agg.) tròpa ròba / un bic-
m) o Cròco, Crog / collina nella frazione di Bi- chiere colmo – (agg.) un bicèr pièn ràşo.
bali – Crùi (219 m) / Cùco / Curà (193 m) o colombaccio, s.m. – (orn.) colònbo.
Montecorà / Dèsa (187 m) o S. Eufèmia / col- colombaia, s.f. – colonbèra.
lina verso Tribano – Gràndo / collina verso colombina, s.f. – (s.m.) taschìn, tìtola (co-
Verteneglio – (166 m) Gròbis o Gròbise / col- lombina pasquale con uovo).
lina verso a Baredine, in direzione sud-ovest di colombo, s.m. – (orn.) colònbo (colombo ter-
Buie – Mandelòro (166 m) o Mandolòro, Mon- raiolo): sterco di colombo – (s.f.) colonbìna /
delòro / Margarìta (sànta) (210 m) / collina voce di richiamo per i colombi – (escl.) tùbi
verso Verteneglio – Òlmi (131 m) / collina tùbi.
nella frazione di Tribano – (top.) Pìciolo o Pì- colonna, s.f. – colòna, filòn: colonna verte-
colo / collina nella frazione di Crassiza – Pi- brale – (s.m.) fil de schèna, fil dèla schèna /
s’cèta (224 m) o S. Stèfano / collina nella fra- estremità inferiore della colonna vertebrale –
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(s.m.) codorìn. sola, stincòn: cosa fatta di colpo – (inter.) tac


colono, s.m. – contadìn, masàro. / colpetto che si dà sul capo ai bambini, fa-
colorare, v. – coloràr, invernişàr, pituràr, pi- cendo scattare l’indice, il medio dal pollice –
turìr. (s.f.) fargnòcola / colpo apoplettico – (mal.)
colorato, agg. – colorà. canòn, còlpo / colpo dato a mano aperta, pacca
colore, s.m. – colòr, vernìşe: colore bianchic- – (s.f.) pàca, pacàta, parpagnàca / colpo dato
cio – bianchìso / colore bianco – biànco / co- con una mano – (avv.) s’ciàc, flòsca / colpo di
lore beige – biànco spòrco / colore caffè, ca- gomito – (s.f.) gomitàda / colpo secco inferto
stagno – cafè / colore turchino scuro – blu / con un bastone o con le mani – (s.f.) şgnèca /
colore tendente al blu – bluàstro / colore gri- di colpo – (loc.) de bòto, (s.m.) paf, pàfete,
gio scuro – grişàstro / colore grigio – grìşo / (agg.) tràto / riproducente il suono di un colpo
colore grigio cenere – grìşo sènere / colore – (onomat.) ciàc / riproduzione del rumore di
marrone – maròn / colore marrone chiaro – un forte colpo – (onomat.) patapùm, patapùn-
maronsìn / colore nero – nègro / colore rosa – fete / un colpo di pallone – (s.f.) balonàda.
ròşa / colore rosso denso – rosàstro / colore coltellaccio, s.m. – cortelàso (accetta, tipo di
rosso – ròso / colore giallo – şàlo / colore roncola, tagliarami).
giallo chiaro – canarìn / colore aranciane – coltellata, s.f. – cortelàda, pontàda.
şalòn / colore celeste – selèste / colore celeste coltello, s.m. – coltèl, cortèl: coltello adunco
tendente al chiaro – celestìn, selestìn / colore per potare, ronca – (s.f.) ròncola / coltello af-
turchino – latişìn / colore verde – vèrde / colore filatissimo d’acciaio fino, rasoio – (s.m.)
verde chiaro – verdolìn / colore tendente al raşadòr / coltello affillato – (agg.) tajènte / col-
verde – verdùso: colore caffè, colore ciocco- tello a serramanico da tasca, usato per innestare
lata – vd. bruno / colore che ha un colore tra il e altri lavori – (s.f.) brìtola / coltello per sce-
castano chiaro e il giallo (chioma, baffi…) – gliere – (s.m.) pestadòr, tasadòr / coltello a
biònda / colore del tabacco d’Avana – (s.f.) lama tagliente con due impugnature in legno,
avàna / colore per il legno, estratto dal mallo usato per tagliare la pelle ai pali – (s.m.) cor-
delle noci – (s.m.) paìs / di color smorto, pal- tèl par i pài / mestichino – (s.m.) cortèl de pi-
lido – (agg.) pàlido / sostanza colorante – (s.f.) tòr / coltello per tagliare il fieno intasato –
pòrpora / togliere il colore naturale, scolorire (s.m.) cortèl de fièn / trincetto – (s.m.) cortèl
– (v.) başìr. de calighèr / filo del coltello – (s.m.) tàjo / sot-
colorito, s.m. – colorìto, (s.f.) sièra: colorito tile lama del coltello – (s.f.) làma / trinchesina
terreo – (agg.) brùta sièra. per tagliare le unghie – (s.m.) cortèl de ònge.
colostro, s.m. – fìso (primo latte dopo il parto). coltivazione, s.f. – 1 (s.m.) coltivasiòn. 2 vd.
colpa, s.f. – còlpa, lodò: attenuare la colpa, di- campo.
scolpare – (v.) discolpàr. coltivare, v. – coltivàr: coltivare il campo – (v.)
colpevole, agg. – còlpa, còlpo. lavoràr el cànpo / terreno coltivato – (s.f.)
colpevolizzare, v. – vd. accusare. coltùra, cultùra / tipo di coltura della vite –
colpire, v. – 1 bàtar, dar: colpire nel centro – (s.f.) pèrgola.
v. centràr / suono di cosa colpita – (onom.) coltre, s.f. – còltra, inbotìa, inbotìda, trapònta:
şgnac. 2 vd. bastonare. coltre cotonata bianca con frangia – (s.f.)
colpo, s.m. – bòto, còlpo, cròsta, pàca, şgnè- màlta.
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coltro, s.m. – còltro. commiserazione, s.f. – comişerasiòn.


coma, s.f. – còma. commissione, s.f. – comàndo, mèsa, misiòn,
comandante, s.m. – càpo. òrdine.
comandare, v. – ciamàr, comandàr: comando commosso, agg. – comòso, ingropà.
per sospendere, arrestare un’azione – (escl.) alt commovente, agg. – ch’el comòvi.
/ prendere il comando – (v.) montàr sul scàgno. commuoversi, v. – comòvarse, ingropàrse.
comando, s.m. – comàndo, òrdine: comando comodino, s.m. – comodìn, scabèl, sgabèl.
in casa – (s.f.) paronànsa. comodo, agg. – còmodo, ripoşànte, star ben:
comare, s.f. – comàre. prendersela con comodo – (v.) ciòrsela co cò-
combaciare, v. – başàr, conbasàr, conbaşàr. modo, ciòrsela co la fiàca, pinpinàrse.
combattente, s.m. – 1 soldà. 2 vd. armigero. compaesano, s.m. – paeşàn.
combattere, v. – 1 conbàtar. 2 vd. affrontare. compagna, s.f. – mojèr, mòlge, mujèr.
combinare, v. – conbinàr, mètarse d’acòrdo. compagnia, s.f. – 1 (s.m.) conpagnìa, conpa-
combinazione, s.f. – 1 (s.m.) conbinasiòn, nìa, gànga, gìro, sosedà: compagnia di amici
uniòn. 2 vd. amalgama. – (s.f.) bànda / compagnia di buontemponi –
combriccola, s.f. – 1 (s.f.) conplòto, dìta, (s.f.) fràja / in reciproca compagnia – (avv.) in-
gànga. 2 vd. brigata. sième, sième / star in compagnia per caffè o
combutta, s.f. – 1 comunèla. 2 vd. brigata. dolce – (s.f.) petesòna / trovarsi in compagnia
come, avv. – 1 còme. 2 (cong.) còme. prima di fare un lavoro – (s.f.) sprèga. 2 vd.
comedrio, s.m. – (bot.) èrba de frève (come- brigata.
drio comune). compagno, s.m. – 1 amìgo, conpàgno (chi si
comignolo, s.m. – camìn, còlmo (vertice del trova con altri in una determinata condizione
tetto). o circostanza). 2 drùşe, drùşo: senza compa-
cominciare, v. – scominsiàr, scumensiàr, tacàr. gno – (agg.) sòlo. 3 vd. coniuge.
comino, s.m. – (bot.) chìmel. companatico, s.m. – cicìn, conpanàdigo.
comitiva, s.f. – 1 clàpa, conpanìa, gànga. 2 compare, s.m. – conpàre, cùme.
vd. brigata. comparire, v. – conparìr.
comizio, s.m. – comìsio. compassione, s.f. – 1 (s.m.) conpasiòn, pasiòn,
commedia, s.f. – comèdia. (s.f.) spèsia: abbiate compassione – (v.) metève
commerciante, s.m. – vd. bottegaio. ùna man sul cor / esclamazione di compas-
commerciare, v. – comerciàr, comersiàr, vèn- sione – (escl.) povarèlo. 2 vd. benignità.
dar. compasso, s.m. – conpàrso, conpàso (stru-
commercio, s.m. – comèrsio. mento per tracciare circonferenze): specie di
commessa, s.f. – (a. e m.) boteghèra. compasso in legno a due punte, usato trac-
commesso, s.m. – (a. e m.) boteghèr, stasio- ciando dei segni – (s.m.) segnadòr.
nàrio: commesso di negozio e viaggiatore – compatire, v. – comişeràr, conpatìr.
(s.m.) comèso. compatriota, s.m. – patriòto.
commestibile, agg. – bon, bon de magnàr, compatto, agg. – fìso.
magnatìvo. compenso, s.m. – afìto.
commiato, s.m. – adìo, comià. comperare, v. – conpràr, cronpàr.
commiserare, v. – comişeràr, conpatìr. competenza, s.f. – conpetènsa, bravàta, bra-
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vùra. nignità.
competere, v. – spetàr. compresso, agg. – fracà, strucà.
competizione, s.m. – (s.f.) gàra. comprimere, v. – 1 strucàr. 2 vd. calcare.
compiacere, v. – amiràr, stimàr. computare, v. – vd. compitare.
compiacersi, v. – amiràrse, blangiàr, gòdar, comune, s.m. – 1 comùn, munisìpio. 2 (agg.)
gòder, gustàr, stimàrse, tegnìrse in bon. ordinàrio: non comune ad altri, proprio –
compiere, v. – conpìr, far, operàr: compiere gli (agg.) pròpio. 3 vd. abitale.
anni – conpìr i àni. comunella, s.f. – comunèla, trègua.
compilare, v. – conpòner. comunicare, v. – parlàr, traşmètar: breve co-
compitare, v. – contàr. municazione a carattere ufficiale – (s.m.) bo-
compito, s.m. – 1 (s.f.) lesiòn. 2 vd. commis- letìn.
sione. comunione, s.m. – comunjòn.
complesso, s.m. – 1 (s.f.) bànda (complesso comunista, agg. – drùşe, drùşo: seguace di Jo-
musicale di strumenti a fiato e a percussione): sip Broz Tito – (agg.) titìn.
complesso di voci di vario timbro per l’esecu- Comunità, s.f. – Cìrcolo (Comunità degli Ita-
zione di brani musicali – (s.m.) còro / funzione liani). Per antonomasia, dagli anni ’60 in poi,
di dirigere un complesso musicale – (s.m.) di- si chiama Cìrcolo la sede della Comunità de-
resiòn. 2 (s.f.) bìbia (complesso dei libri sacri gli Italiani di Buie, oggi Comunità degli Ita-
dell’ebraismo e del cristianesimo). 3 vd. band. liani “F. Papo”, situata in piazza J. B. Tito, ex
completamente, avv. – conpletamènte, pa- piàsa Làma.
tòco. con, prep. – co (apocope di con): per dire –
completo, agg. – 1 ganş, intièro, patòco, tacà, (prep.) co dir; con il – col: con la – còla, co la
valì: non serve che questo per essere al com- (con lentezza – co la fiàca).
pleto – (v.) no còri àltro / al gran completo – conato, s.m. – (mal.) vòlta de stòmigo.
(loc.) bàrba e cavèi. 2 (s.m.) conplèto, vestìto conca, s.f. – 1 cònca. 2 vd. bigoncia (2).
(abito). concedere, v. – acordàr, dar, èsar d’acòrdo, in-
complicare, v. – conplicàr, incaşinàr, ingar- prestàr, permètar, permèter.
bujàr. concentrato, agg. – consentrà.
complicato, agg. – bigolòşo, conplicà, in- concentrazione, s.f. – concentrasiòn.
caşinà, ingarbujà, intrigà, intrigòşo. concepire, v. – far, ingalàr, inpienìr, inpinìr,
complicazione, s.f. – conplicasiòn, gròpo, in- stanpàr: aver concepito un figlio – (v.) go
tòpo. stanpà un fìo.
complotto, s.m. – conplòto, intrìgo. conceria, s.f. – scorşerìa.
comporre, v. – conponèr. conchiglia, s.f. – (itt.) cagòia, càpa (mollusco
composizione, s.f. – conpoşiòn. marino): conchiglia di un mollusco – (itt.)
composta, s.f. – marmelàda, marmelàta. capasànta / sorta di conchiglia marina – (itt.)
composto, s.m. – vd. amalgama. pantalèna.
comprensione, s.f. – conprenşiòn. conciapelli, s.m. – (a. e m.) scorsèr.
comprendere, v. – capìr, intèndar: duro di conciare, v. – consàr, conşàr, ònşar: conciato
comprendonio – (agg.) scalìn. per le feste – (s.m.) frìto.
comprensione, s.f. – 1 conprenşiòn. 2 vd. be- concimare, v. – concimàr, consimàr, ingrasàr:
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concimare con letame – (v.) inludamàr, luda- conferma, s.f. – (v.) dir de sì: espressione di
màr. conferma – (s.m.) pobòn.
concime, s.m. – ludàme: concime naturale – confessare, v. – confesàr, şvodàr el sàco,
(s.m.) ludàme de bès’ce / concime artificiale, (scherz.) piànşar.
industriale – (s.m.) còncime, cònsime / con- confessione, s.f. – confesiòn.
cime liquido, bottino – (s.m.) còncime lìquido. confetto, s.m. – bonbòn, confèto: diminutivo
concludere, v. – finìr: esclamazione conclu- di confetto – (s.m.) confetìn.
sive – (escl.) bon / il concludere – (s.m.) con- confettura, s.f. – 1 conpòsta, consèrva. 2 vd.
chiùşo. composta.
concludersi, v. – rièser, riusìr. confezionare, v. – far, inbalàr, inpachetàr, in-
conclusione, s.f. – concluşiòn, deşbrìgo, fìne: cartàr.
ultima conclusione, fine – (s.m.) fòndo. conficcare, v. – fracàr drènto, incastràr, in-
concordare, v. – mètarse d’acòrdo: concor- cugnàr, ingrajàr, inpiantàr, mètar drènto, pian-
danza di suoni, voci – (s.f.) armonìa. tàr.
concordia, s.f. – uniòn, unjòn. confidare, v. – contàr, fidàr, şbotonàr.
concorrenza, s.f. – concorènsa, rìfa. confidarsi, v. – şbotonàrse, vèrşarse: confi-
concupire, v. – far la tìra. dati! – (escl.) deşbotònite!
condannare, v. – condanàr. confidenza, s.f. – confidènsa, (s.m.) spàgo:
condensare, v. – infisàr, infisìr: condensare un non dà confidenza – (v.) el sta su le sùe / non
discorso, riassumere – (v.) strènşar. dare confidenza – (v.) no dàrghe spàgo.
condimento, s.m. – consièr, toch, tòcio: im- confinante, agg. – ch’el sta tacà, confinànte,
precazione – (escl.) òrcio tòcio, pòrco tòcio. confinànto.
condire, v. – condìr, consàr, conşàr. confine, s.m. – confìn: termine di confine tra
condizione, s.f. – condisiòn, stàto: condizione i campi – (s.f.) pjèra confinària.
sociale – (agg.) cèto / in brutte condizioni – conflitto, s.m. – guèra, lòta.
(s.f.) malandà / in cattive condizioni econo- confondere, v. – confòndar, incaşinàr, misiàr:
miche o fisiche – (s.m.) malmèso. confondere la vista – vd. abbacinare / confon-
condoglianza, s.f. – condoljànsa. dersi durante le interrogazioni – (v.) inpapi-
condominio, s.m. – caşamènto. nàrse.
condono, s.m. – 1 (s.f.) gràsia, remisiòn. 2 vd. confondersi, v. – basilàr.
abbuono. confortare, v. – jutàr, rincòrar.
condottiero, s.m. – vd. armigero. conforto, s.m. – consolasiòn.
condotto, s.m. – canàl, condòto, tùbo. confrontare, v. – conbinàr.
condurre, v. – condùr, condùşer, guidàr, ma- confusionario, agg. – caşinista, confuşionèr,
novràr, paràr, portàr: condurre a spasso il cane dişordinà, fufignòn, (fig.) şbrodigòn.
– (v.) menàr in gìro el can / condurre con forza confusione, s.f. – babilògna, baraònda, bati-
– (v.) sucàr. bòjo, batibùjo, bordèl, càos, caşìn, caşòto,
conduttore, s.m. – condutòr. càus, comèdia, mişmàs, pastròcio, remetùr, ri-
conduttura, s.f. – (s.m.) condòto. mitùr, stàla, tananài: grande confusione –
conferbia, s.f. – (bot.) èrba de tài. (s.m.) deşìo, dişìo.
conferenza, s.f. – conferènsa. confuso, agg. – èsar via de tèsta, imatonì, in-
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matonì, inpapinà. dacordemènte, dacòrdo, decòrdo.


confutare, v. – denegàr, dir de no, negàr. conserva, s.f. – consèrva.
congelare, v. – congelàr, gelàr, giasàr, ingelàr. conservare, v. – 1 inbalsamàr, inpajàr. 2 v.
congelato, agg. – vd. assiderato. mantignìr, tegnìr.
congelatore, s.m. – balivèrna, frìgo, frişidèr, considerazione, s.m. – considerasiòn, cònto.
giasèra. consigliare, v. – consiljàr, convìnsar, convìn-
congegno, s.m. – vd. apparecchiatura. ser, inculcàr, istigàr.
congerie, s.f. – vd. accumulo. consigliere, s.m. – consiljèr.
congiungere, v. – şontàr, şònşer. consiglio, s.m. – consìglio, consìljo, riuniòn.
congiuntamente, avv. – in conpagnìa, int’un, consolare, v. – consolàr.
nel stèso tènpo, sième. consolazione, s.f. – consolasiòn.
congiunto, agg. – tacà, unì. console, s.m. – cònsole, cònsolo.
congratularsi, v. – congratulàrse, far i con- consolida, s.f. – (bot.) confèrbia, èrba de tài
plimènti. (consolida maggiore).
congrega, s.f. – vd. brigata. consonanza, s.f. – vd. assonanza.
congresso, s.m. – conferènsa, riuniòn. consorte, s.m. – vd. coniuge (1,2).
coniglio, s.m. – (zool.) conìgio, conìn, cunìgio, consorzio, s.m. – consòrsio.
cunìn: essere un coniglio – (v.) gavèr paùra de consueto, agg. – vd. abituale.
dùto / pianta lattiginosa, ottimo alimento per consumare, v. – consumàr, frugàr, strasàr.
conigli – (bot.) grìnta. consumato, agg. – consumà, frugà, lìndo,
coniuge, s.m. – 1 marì: plurale, coniugi – strasà.
(s.m.) spòşi, marì e mojèr. 2 vd. compagna. consumazione, s.f. – consumasiòn.
conno, s.m. – bebìna, fìga, mòna, sfèsa (voce consumo, s.m. – consùmo, frùgo.
dell’infanzia femminile). contadinetta, s.f. – canpagnòla.
conocchia, s.f. – ròca. contadino, s.m. – canpagnòl, contadìn, furlàn,
conoscente, s.m. – cognosù, conosènte, co- pavolàn, sapadòr: acqua che contiene sale,
nosù. usata dai contadini per mettere in acqua le se-
conoscere, v. – cognòsar, cognòser, conòser, menti affinchè germoglino con maggiore ra-
savèr: eclamazione indicante estraneità, igno- pidità – (s.f.) mòja, şmòjo / arnese a forma di
ranza, disinteresse – (escl.) bo!. gancio, usato dal contadino per appendere la
conosciuta, agg. – famòşa. falce, che viene attaccato alla cintura dei pan-
conquistare, v. – diventàr paròn, invàder, ocu- taloni – (s.f.) rìnca, rinconèla / pasto dei con-
pàr. tadini a mezzodì, a vespro – (s.f.) marènda / re-
conquistatore, agg. – vd. amatore. galie che i contadini portano al prete in
consacrato, agg. – devòto. occasione di feste – (s.m.) òblighi / stoffa usata
consacrazione, s.f. – (rel.) consacrasiòn. dai contadini – (s.m.) grìşo / strumento del
consanguineo, s.m. – parènte, şermàn, şor- contadino formato da un’asta alla cui cima è at-
màn. taccato un bastone con una cinghia di cuoio
conseguenza, s.f. – conseguènsa. (correggia) per percuotere il grano, picchiotto
consentito, s.m. – lèsito, parmèso: che si fa – (s.m.) batadòr, (s.f.) batadòra / vaso di legno
con il consenso delle parti, in accordo – (agg.) fatto a doghe, usato dai contadini per portare in
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campagna e tenere in fresco vino, bevande – inverigolà, scavasà.


(s.m.) bòso, bùso. contrabbasso, s.m. – violòn: piccolo contrab-
contagiare, v. – inpestàr, petàr, tacàr. basso – (s.m.) liròn.
contagiarsi, v. – vd. ammalarsi. contraccambiare, v. – contracanbiàr, rican-
contagio, s.m. – infesiòn. biàr.
contagocce, s.m. – contagiòse. contraccettivo, s.m. – vd. anticoncezionale.
contare, v. – contàr. contrada, s.f. – contràda, vìa.
contatto, agg. – èsar visìn: essere in contatto contraddire, v. – 1 contrariàr, dir el contrà-
– v. tocàr. rio. 2 vd. confutare.
contemplare, v. – 1 vardàr fìso. 2 vd. adorare. contrapporre, v. – 1 vd. addurre. 2 v. frontàr.
contemporaneamente, avv. – 1 insième, in contrariato, agg. – ingrugnà, ingrugnì.
stèso tènpo. 2 vd. congiuntamente. contrarietà, s.f. – 1 (s.m.) sènso: dichiarare
contemporaneo, agg. – del stèso tènpo. contrarietà, disapprovazione – (v.) protestàr. 2
contenere, v. – tegnìr, tignìr. vd. complicazione.
contenitore, s.m. – fòdro: contenitore per gio- contrario, agg. – contràrio, cotràrio, èsar
care ai dadi – (s.m.) busolòto. còntro: al contrario – àla rivèrsa, rivèrso, ro-
contentare, v. – contentàr. vèrsa.
contentezza, s.f. – 1 alegrèsa. 2 vd. allegria. contrarre, v. – ciapàr: contrarre una malattia
contentino, s.m. – contentìn. venerea – v. inpegolàrse, inpestàrse.
contento, agg. – alègro, contènto, felìse / ar- contrastare, v. – contrastàr, ques’cionàr, no
cicontento – stracontènto. èsar d’acòrdo.
conterraneo, s.m. – conpaeşàn. contrasto, s.m. – 1 contràsto, (s.f.) questiòn,
contesa, s.f. – barùfa, guèra: breve contesa di ràdigo: in contrasto – (loc.) in ùrta. 2 vd. ac-
parole – (s.m.) batibèco. capigliamento.
contestare, v. – 1 contrariàr, dar dòso. 2 vd. contrattare, v. – contratàr.
confutare. contrattempo, s.m. – vd. complicazione.
contestazione, s.f. – contràsto, obiesiòn, contratto, s.m. – contràto: lavorare a cottimo,
opoşisiòn. di buona lena – (v.) lavoràr a contràto.
continuamente, avv. – de fìla, sàldo, drio- contrazione, s.f. – vd. abbassamento.
màn. contro, avv. – còntra, còntro: mettere contro –
continuare, v. – seguitàr. (v.) opòner.
continuazione, avv. – driomàn (in continua- controfodera, s.f. – fortèsa.
zione), tiràda. controllare, v. – controlàr, tèndar: controllare
conto, s.m. – cònto, fatùra: avere in poco conto l’ora – (v.) vardàr che òra xe.
– (v.) inportàr / cosa di nessun conto, bagattella controllo, s.m. – bàda, ispesiòn, tegnìr de
– (s.f.) şgnèsola / de conto – (loc.) decònto. òcio, vìşita: sotto controllo – (s.m.) sòto òcio.
contorcere, v. – inberlàr, intorcolàr, inverigo- controllore, s.m. – controlòr.
làr. contromarcia, s.f. – màrcia indrìo.
contorcersi, v. – inberlàrse, inbilàrse, inveri- contromano, avv. – contromàn, stramàn.
golàrse. contropelo, avv. – strapèl, strapèlo.
contorto, agg. – concolà, inberlà, intorcolà, controvoglia, avv. – controstòmigo.
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contusione, s.f. – bòta, còlpo, macadùra, copioso, agg. – vd. abbondante.


pàca. copista, s.m. – vd. amanuense.
contuso, agg. – 1 macà. 2 vd. ammaccato. coppa, s.f. – 1 (s.m.) còpa, osocòlo (salame).
convalidare, v. – provàr. 2 (s.f.) còpa (trofeo): piccolo coppa per por-
convenienza, s.f. – conveniènsa. tare bevande – (s.f.) copèta. 3 (s.f.) còpa (seme
convenire, v. – amètar, convignìr, èsar delle carte).
d’acòrdo: che conviene – (s.f.) bàşa. coppia, s.f. – 1 còpia, cùbia, dò, par, per: in
conversare, v. – ciacolàr. coppia – (s.m.) a dò a dò / coppia di due com-
conversazione, s.f. – ciacolàda, conversa- pagni – (s.f.) dìta. 2 vd. abbinamento.
siòn: conversazione di gente maldicente ed in- coppo, s.m. – còpo.
gannatrice – (s.m.) conplòto. copricapo, s.m. – barèta, capèl: copricapo a
convincere, v. – 1 convìnsar, convìnser, qua- forma di tronco di cono, di colore nero e nappa
dràr: convinzione popolare – (s.f.) credarìa. 2 nera, adoperato nella divisa fascista – (s.m.) pì-
vd. consigliare. dolo, pìndolo / copricapo senza tesa, portato
convinto, agg. – sicùro. specialmente dagli ecclesiastici – (s.f.) papa-
convinzione, s.f. – convinsiòn. lìna, (s.m.) popelìn / sorta di copricapo, cap-
convivere, v. – conpagnàrse, convìvar. puccio – (s.m.) capùcio.
convoglio, s.m. – carovàna. copricatena, s.f. – càrter.
convulsione, s.f. – (mal.) convulsiòn, crànpi, coprifuoco, s.m. – coprifògo.
formigolìo, grànpi, spàşimo, ùrto. coprimaterasso, s.m. – intìma, intimèla.
coperchio, s.m. – covèrcio: coperchio del vaso copripiatti, s.m. – moschèa.
del water – (s.f.) tavolèta / coperchio per cuo- coprire, v. – covèrşar, covèrşer: coprire con vi-
cere – (s.f.) şgrebìgna / vecchio coperchio di stosi e abbondanti cosmetici – (v.) şbeletàr /
pentola – (s.f.) covertùra. l’opposto di coprire – (v.) descovèrşar, sco-
coperta, s.f. – covèrta: coperta a orlo lungo – vèrşer.
(s.f.) s’ciavìna / coperta da letto – (s.f.) còltra coprirsi, v. – covèrşarse, covèrşerse, inbacu-
/ coperta di lana – (s.f.) covèrta de làna / co- càrse: coprirsi bene – (v.) inbotìrse / coprirsi di
perta di lana per animali – (s.f.) foràja / coperta ridicolo – (v.) far na figùra de mona.
di lana pesante di grisaglia – (s.f.) pugnàva / coprivivande, s.m. – vd. copripiatti.
coperta imbottita – (s.f.) inbotìa, inbotìda, tra- copula, s.f. – vd. coito.
pònta / coperta sotto il basto degli animali – copulare, v. – ciavàr, guàr, pistolàr, taconàr
(s.f.) pèsa / coperta leggera – (s.f.) valansàna (copulare degli animali).
/ coperta sottile – (s.f.) covertìna biànca. coraggio, s.m. – 1 coràgio, coràjo, fègato,
coperto, agg. – 1 covèrto: copertura a forma di spìrito, valòr: perdersi di coraggio – (v.) avi-
tetto sopra uno spazio aperto, tettoia – (s.f.) lò- lìrse, butàrse şo / simbolo della forza e del ca-
tria, tetòja. 2 (s.m.) servìsio (coperto a tavola). raggio – (s.m.) leòn. 2 vd. animo.
copertone, s.m. – copertòn, gòma. coraggioso, agg. – coragiòşo, corajòşo, sfe-
copertorio, copriletto, s.m. – copertòr, co- gatà.
vèrta, covertòr. corallo, s.m. – coràl.
copia, s.f. – còpia: in gran copia – (avv.) a jòsa. corata, coratella, s.f. – coradèla.
copiare, v. – copiàr. corazza, s.f. – coràsa.
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corba, s.f. – còfa, còrba, (s.m.) panièr, sèsto. (s.m.) chìfel.


corbelleria, s.f. – castronàda: fare una cor- cornice, s.f. – cornìşe, sfàşa, suàşa: cornice sa-
belleria – (v.) far ùna capèla. gomata in legno, stoffa che sulla parte supe-
corbello, s.m. – saìna. riore della tenda – (s.f.) mantovàna.
corda, s.f. – 1 borìna, còrda: corda che corre cornicione, s.m. – cornişòn.
su due carrucole, dove si mettono ad asciugare corniolo, s.m. – (bot.) cornjolèr, cornolèr, cro-
indumenti – (s.f.) tiramòla / corda per stringere gnolèr, cronjolèr: corniolo sanguinello – (bot.)
– (s.m.) àso / corda piccola, di solito fatta di co- sànguene, sànguine.
tone o lana, per lavori di tappezzeria e orna- corno, s.m. – còrno: corno vuoto – (s.m.) co-
menti di vesti, cordone – (s.m.) cordòn / corda dàro, còrno, tùlişe / diminutivo di corno –
usata nei torchi – (s.m.) gherlìn / estremità di (s.m.) cornèto / far le corna con le dita – (s.f.)
corde – (s.f.) sìma / fabbricante di corde – (a. ròghe.
e m.) cordaròl / piccolo corda – (s.f.) cordèla, cornuto, agg. – bèco, cornùto.
cordişèla. 2 essere giù di corda, debole, senza coro, s.m. – còro: coro dell’organo in chiesa –
voglia – (loc.) şo de bàla. (s.f.) canterìa / piccolo coro – (s.m.) corèto.
cordaio, s.m. – (a. e m.) cordaròl, cordèl, coronare, v. – vd. cingere.
sportàjo. corpetto, s.m. – 1 comèso, gilè: corpetto da
cordella, s.f. – cordèla (diminutivo di corda). donna – (s.m.) bùsto. 2 corpino – vd. bustino.
cordiale, agg. – caloròşo, degnèvole, s’cèto. corpo, s.m. – 1 còrpo, (escl.) òrpo: comples-
cordialità, s.f. – gentilèsa. sione del corpo – (fig.) fìbra / contrazione
cordicella, s.f. – cordişèla, (s.m.) tersariòl. della parola corpo – (escl.) òrpo, ostrighèta /
cordialità, s.f. – gentilèsa. corpo caduto – (onomat.) patapum, patatùn-
cordolo, s.m. – cordòn (cordolo di materasso). fete, pluf / corpo di Bacco! – (escl.) òrca pìpa,
cordoncino, s.m. – cordonsìn, spaghèto: cor- pòrca pìpa! / sottile di corpo – (agg.) spìşima
dicina fine alla quale si attacca l’amo, lenza – / sporgenza sopra la fronte o altra parte del
(s.f.) tògna. corpo, dopo una caduta, bitorzolo – (s.m.) cor-
cordone, s.m. – cordòn: cordone per l’orna- nèto, gnòco, sùrlo / parte del corpo – (s.m.)
mento del collo delle donne – (s.m.) manìn. còlo / uscita subitanea di bollicine alla super-
coriandolo, s.m. – 1 coriàndolo, curiàndolo. ficie del corpo, del viso, per vizio del sangue,
2 (bot.) anièşi, ànişi (coriandolo puzzolente). crosta lattea – (mal.) frescùşine. 2 (v.) cagàr,
coricare, v. – butàr, colegàr, distiràr, stravacàr. ndar de còrpo (andare di corpo) / aver bisogno
coricarsi, v. – butàrse, distiràrse. corporale – (v.) ocòrer, scanpàr / che va di
corizia, s.f. – vd. cimurro. corpo con difficoltà, stitico – (agg.) inpetrenì
cornacchia, s.f. – (orn.) cornàcia: cornacchia / necessità di soddisfare bisogni corporali – (v.)
bigia – (orn.) càuca / cornacchia nera – (orn.) tegnìr.
pòla. corpulento, agg. – gròso, robùsto.
cornamusa, s.f. – pìva. corredo, s.m. – corèdo, dòta.
cornata, s.f. – cornàda. correggere, v. – corèger, corègiar, rangiàr.
cornetta, s.f. – cornèta. correggia, s.f. – scùria, şlìnga.
cornetto, s.m. – cornèto: chifel piccolo – correggiato, s.m. – batadòr: spago che tiene
(s.m.) chifelèto / cornetto di pasta frolla – legato il correggiato con la sua vetta – (s.m.)
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spàgo / vetta del correggiato – (s.f.) batadòra. (s.f.) scòrsa de l’àlbaro.


corrente, s.f. – 1 lùce (corrente elettrica) / corteggiare, v. – far le bèle, stàrghe drìo.
presa di corrente elettrica – (s.f.) spìna. 2 (s.m.) corteggiatore, s.m. – 1 (scherz.) moscòn. 2 vd.
spìfero (corrente d’aria). 3 (s.f.) fiumàra (am- cascamorto.
pia corrente di fiume in piena). 4 (agg.) co- corteo, s.m. – còda, nòse (corteo nuziale).
rènte. cortese, agg. – vd. amabile.
correre, v. – còrar, còrer: correre in qua e in corticella, s.f. – cortişèla.
là, a zig zag – (s.f.) scarasìa / lasciare correre cortile, s.m. – 1 còrte, cortìl. 2 vd. corte.
– (v.) lasàr pèrdar / slancio nel correre – (s.f.) cortiletto, s.m. – cortilèto.
brivàda. cortina, s.f. – coltrìna.
corretto, agg. – giùsto: caffè corretto – (s.m.) cortinaggio, s.m. – coltrinàgio.
cafè con la şònta, corèto. corto, agg. – cùrto: corto e misero giunco –
correzione, s.f. – coresiòn. (bot.) codabiànca.
corridoio, s.m. – 1 (s.f.) andròna, (s.m.) cori- corvino, agg. – vd. bruno.
dòjo, coridòr. 2 vd. andito. corvo, s.m. – (orn.) cra, gròla.
corriera, s.f. – giardinièra: denominazione di cosa, s.f. – còşa, ròba, ogeto / (inter.) co, cos,
contrada a Trieste, dove si fermava la corriera còsa / cosa alla buona – (s.f.) meşacàna / cosa
che veniva da Buie – (top.) Barièra. brutta – (s.m.) calisòn, (s.f.) casòpa, putanàda
corrimano, s.m. – pasamàn, stànte (corri- / cosa buona, fine, elegante – (s.f.) galanterìa
mano della scala). / cosa di nessun valore – (s.m.) ghèle, (s.f.) mo-
corrispondenza, s.f. – (s.m.) acòrdo: servizio nàda, (s.m.) pòcio, (s.m.) şavàjo / diversa cosa
pubblico per la corrispondenza – (s.f.) pòsta. – (agg.) àltro / cosa malfatta – (s.m.) şbrodi-
corrispondere, v. – contracanbiàre, ndar ghèso, (s.f.) stronsàda / cosa minimo valore –
d’acòrdo. (s.f.) patàca / insieme di cose – (s.m.) ciàpo /
corrodere, v. – 1 şmagnàr, şmanjàr. 2 vd. proprie cose – (s.m.) grèpi / si dice di cosa –
consumare. (escl.) adìo / cosa vecchissima e fuori moda –
corrompere, v. – corònpar, invelenàr, ònşar, (s.m.) sòto Màrco Càco / cos’era (escl.) – cos
ònşer: corrompere moralmente – (v.) ciòr vìa ch’el jèra.
/ donativo a scopo di corruzione – (fig.) màn- coscia, s.f. – còsa, còsia.
dola. coscienza, s.f. – cosiènsa.
corrompersi, v. – vd. avariarsi. cosciotto, s.m. – cosèto (cosciotto d’animale).
corroso, agg. – şmagnà. coscritto, s.m. – (s.f.) rècluta.
corrotto, agg. – ciònto vìa, coròto. cosettina, s.f. – manèla.
corrugare, v. – ingrespàr. così, avv. – cosìo, cusì: così sia – (s.m.) pobòn.
corsa, s.f. – còrsa. cospargere, v. – ònşar, ontolàr.
corsia, s.f. – coridòjo, corsìa. costa, s.f. – 1 èrta, jèrta, lèrta, rìva (salita). 2
corso, s.m. – potòco (corso d’acqua). (s.f.) còsta.
corte, s.f. – àra, còrte, cortìvo, tegòr, tigòr: costante, agg. – rafinà.
cortile per lo più interno di una casa – (s.m.) costanza, s.f. – costànsa.
còrte. costare, v. – costàr, valèr: non costa niente –
corteccia, s.f. – scòrsa: corteccia dell’albero – (v.) costàr una pìpa de tabàco.
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costata, s.f. – ònbolo, nònbolo. cotogna, s.f. – (bot.) pòmo codòn (frutto).
costellazione, s.f. – costelasiòn: costellazione cotogno, s.m. – (bot.) codògno, pòmocodògno
dell’Orsa maggiore – (nom.) Càro gràndo / co- (pianta).
stellazione dell’Orsa minore – (nom.) Càro cotone, s.m. – cotòn, gotòn: cotone grezzo
pìcio. non filato – (s.m.) bonbàşo / cotone in falde
costello, s.m. – tasèl. che serve per imbottiture di abiti e per uso
costernato, agg. – vd. abbattuto. medicinale – (s.f.) ovàta.
costituzione, s.f. – 1 (fig.) fìbra. 2 vd. animo cotta, s.f. – scotàda: cotta in amore – (s.f.)
(2). còta, scùfia.
costo, s.m. – còsto, prèso, valòr: a tutti i costi cotto, agg. – başòto (poco cotto): scottato da
– (loc.) ràfa. sale, cotto – (s.m.) còto / cotto in acqua bol-
costola, s.f. – 1 còsta. 2 (s.f.) schèna (la lente, lesso – (s.m.) lèso. Piatto buiese – (s.m.)
schiena del coltello). lèso refà.
costoletta, s.f. – brişiòla, cotolèta: costoletta cottura, s.f. – cotùra: dare una breve cottura –
fritta o arrosta – (s.f.) cotolèta. Piatto buiese: (v.) şbrovàr / rapida cottura nell’acqua bollente
costolette con il latte – (s.f.) cotolète co la – (s.f.) şbrovàda.
làte. covandolo, s.m. – òvo de lègno.
costoso, agg. – càro. covare, v. – ciosìr, clociàr, covàr: covare sotto
costringere, v. – costrènşar, costrènşer, obli- la cenere – (v.) èsar un brònso covèrto.
gàr, sforsàr. covata, s.f. – covàda.
costruire, v. – fabricàr, far sù. covo, s.m. – còvo, tàna.
costruito, s.m. – fàto. covone, s.m. – şbàlso.
costrutto, s.m. – costrùto: faticare per niente cozza, s.f. – pedòcio.
– (v.) sfadigàr sènsa costrùto. cozzare, v. – şbàtar, şbàter.
costruzione, s.f. – costrusiòn: costruzione atta cozzo, s.m. – (s.f.) bòta, pàca.
a sbarrare corsi d’acqua – (s.f.) dìga / costru- crack, s.m. – vd. bancarotta.
zione elevata atta a guidare, di notte, natanti, crampo, s.m. – (mal.) gànfo, grànfo.
aerei – (s.m.) fàro / costruzione per spettacoli cranio, s.m. – cràgno, crào.
popolari – (s.m.) baracòn / vasta costruzione crapfen, s.m. – cràfen.
– (s.m.) àngar / costruzione piccola, di vario crauti, s.m. – (bot.) capùsi gàrbi.
materiale, adibita a vari usi – (s.m.) gaşèbo. cravatta, s.f. – cravàta, crovàta, siàrpa, siar-
costume, s.m. – 1 (s.f.) mudànte de bàgno pèta: nodo che si fa alla cravatta – (s.m.) càvo.
(costume da bagno maschile): donna di co- creanza, s.f. – creànsa, educasiòn.
stumi leggeri – (fig.) şlàif. 2 (s.f.) uşànsa. creatura, s.f. – cratùra, putèl, putìn.
costurina, s.f. – canèta. creazione, s.f. – creasiòn, invensiòn.
cote, s.f. – gusadòra, mòla, pjèra par gùar (co- credenza, s.f. – 1 (s.m.) albòl, armèr, armeròn,
nosciuta quella di Candia): bossolo della cote burò, (s.f.) cardènsa, cradènsa, credènsa. 2
– (s.m.) codàro, còrno, tùlişe. (s.f.) credarìa (credenza, convinzione popo-
cotechino, s.m. – crodeghìn, crodighìn. lare).
cotenna o cotica, s.f. – cròdiga, tègna (cotica credenzone, s.m. – credensòn.
di maiale). credere, v. – 1 crèdar, crèder. 2 v. stimàr.
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credito, s.m. – dèbito, puf: essere creditori – cretino, agg. – bacùco, batòcio, baùco, baùl,
(v.) vansàr. bòbolo, botòn, càso, còfe, cojòn, cùco, dandàn,
credo, s.m. – crèdo. èbete, flonflòn, fracanàpa, gerùco, gnànpolo,
credulone, agg. – gnòco, gònso, pòco fùrbo, gnòco, gurèlice, inbarlumì, indrìo, insùlso,
perognòco, senpiòto, sturlòto. jòbe, lòfo, lòlo, macàco, macaròn, mamalùco,
crema, s.f. – 1 crèma: crema per guarnire mèmele, minciòn, moltòn, mòmolo, mòna, mò-
dolci – (s.f.) pasticèra. 2 (s.f.) pàna (parte di niga, nàne, òco, pàndolo, panpalùgo, panta-
sopra del latte appena munto). lòn, papàvero, patàn, patanàte, quajòto, sèmo,
Cremegne, top. – Gramègna ( borgo vicino a sènpio, stupidòto, stùrlo, sturlòto, tamogòri,
Buie, in direzione nord-est). tàndolo, tandùl, tanèco, tantàn, tululù, tùn-
cremesina, s.f. – (bot.) marànto. bano.
cren, s.m. – (bot.) cren. cric, s.m. – crìco (cricco).
crepa, s.f. – crèpa, crepadùra. cricca, s.f. – crìca.
crepacuore, s.m. – dispiasèr. cricchiare, v. – cricàr.
crepapelle, loc. – şganasàrse. criminale, s.m. – (s.f.) figùra pòrca, (s.m.)
crepare, v. – crepàr, s’ciopàr. galeòto, laşaròn, sasìn, sasinafamèje.
crepatura, s.f. – s’ciopadùra, spacadùra. criminilizzare, v. – vd. accusare.
crepitare, v. – s’ciocàr. crinale, s.m. – crèsta.
crepitio, s.m. – s’ciocamento. crine, s.m. – (s.f.) crèna, grèna (capigliatura
crepuscolo, s.m. – calàda. umana).
crescere, v. – crèsar, crèser: crescere di statura criniera, s.f. – crìgna, grenàl.
– (v.) şlongàrse / gonfiore che viene tra le crisalide, s.m. – (zool.) babastrèl, galèta.
gambe dei bambini durante la crescita – (s.m.) crisantemo, s.m. – (bot.) crişantèmo, fiòr dèi
cresòni. mòrti, utunàl.
cresima, s.f. – crèşima (sacramento della cre- crisi, s.m. – ciàro de lùna.
sima): chi è tenuto a battesimo o cresima da pa- cristalliera, s.f. – vetrìna.
drino e madrina, figlioccio – (s.m.) fìoso. cristallino, agg. – (fig.) lìnpido.
cresimare, v. – creşimàr. cristiano, agg. – cris’ciàn, crìstian.
crespa, s.f. – crèspa, grèspa, rùga. Cristoforo, n.p. – Tòto.
crespella, s.f. – (cul.) amlèt, anlèt, omlèt, on- critica, s.f. – contestasiòn, filàda, salàta.
lèt, palacìnca. criticare, v. – criticàr.
crespello, s.m. – (cul.) cròstolo, fiòco (dolce ti- criticone, agg. – criticòn.
pico). crivellare, v. – buratàr, crivelàr, tamişàr.
crespino, s.m. – (bot.) latemadòna. crivello, s.m. – carièl, crièl, crièla, crivèl,
crespo, agg. – ingrespà, rìso (crespo di ca- crìola, buràto, tamìşo.
pelli). croato, agg. – Crovàto.
cresta, s.f. – crèsta, grèsta: abbassare la cresta Croazia, n.p. – Crovàsia.
– (v.) calàr le bràghe, şbasàr le àle, umiljàrse croccante, agg. – 1 (s.m.) coclànte, crocànte,
/ alzare la cresta – (v.) far el cagòn / cresta di crostolà. 2 (s.m.) mandolàto.
gallo – (bot.) crèsta de gàlo, grèsta de gàlo. crocchetta, s.f. – crochèta, polpetìna.
creta, s.f. – crèa, crèda. crocchia, s.f. – cocòn (crocchia ai capelli).
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crocchiare, v. – screcolàr. crusca, s.f. – sèmola: crusca minuta della se-


crocchio, s.m. – bòsolo. conda setacciatura, usata come alimento per
crocco, s.m. – lensìn, linsìn. buoi e cavalli, cruschello – (s.m.) semolèl, se-
croce, s.f. – cròşe: a occhio e croce – (s.m.) a molìn.
òcio e cròşe, pòco su e pòco şo / croce, senso cubetto, s.m. – quadrèl.
di cruccio – (s.f.) cròşe / piccola croce – (s.f.) cubito, s.m. – còmio.
croşèta. cuccagna, s.f. – cucàgna, sàgra.
crocefisso, s.m. – crocifìso, crosifìso. cuccetta, s.f. – cucèta.
crocere, s.m. – (orn.) bechincròşe, becoin- cucchiaiata, s.f. – cuciaràda.
cròşe. cucchiaino, s.m. – cuciarìn.
crocevia, s.f. – croşèra: luogo fuori Buie sul cucchiaro, s.m. – cuciàr, cuciàro: cucchiaio di
crocevia per Cittanova e Umago a circa un chi- legno – (s.m.) scugèr / cucchiaio di legno da
lometro in direzione ovest dove si trovava un cucina, per rimestare la polenta – (s.f.) mèscola
oleificio inaugurato nel 1905 – (top.) Ài Olìvi / cucchiaione da minestra – (s.m.) casjòl.
o Gràndo. cuccia, s.f. – cùcia, (s.m.) cùcio.
crociata, s.f. – 1 croşàda. 2 vd. biforcatura. cucco, agg. – vd. bacucco.
crocicchio, s.m. – 1 (s.f.) croşèra (crocicchio cuccuma, s.f. – brìco, cògoma: cuccuma per il
di strade). 2 vd. crociata (1). caffè – (s.f.) mòca / piccola cuccuma – (s.f.)
crocifiggere, v. – crosifigàr. cogomèta.
crocifisso, s.m. – crocifìso. cucina, s.f. – cuşìna. Utensili da cucina: trep-
croco, s.m. – (bot.) şafaràn, şafràn (Crocus sa- piedi – (s.m.) trepìe / alare di ferro battuto –
tivus o zafferano selvatico). (s.m.) cavedòn / graticola per arrostire la carne
crogiolo, s.m. – fabrìa, fuşìna. – (s.f.) gradèla, grèla / spremipatate – (s.m.)
crollo, s.m. – vd. abbassamento. strucapatàte / strizzalimoni – (s.m.) strucali-
crollare, v. – rovinàr, ruvinàr, sentàrse: crollo mòni / cassetto della tavola in cucina – (s.m.)
rovinoso – (inter.) patatràc. còto / cucinare – (v.) cuşinàr / arnese di cucina
crossare, v. – centràr. usato per spremere i pomodori – (s.m.) stru-
crosta, s.f. – cròsta, gròpeda / (mal.) fre- capomodòri / tagliere – (s.m.) tajèr / insieme
scùşine / crosta lattea dei neonati – pèta. di arnesi di terra, di metallo per cucina, batte-
crostello, s.m. – (s.f.) cròsta. ria – (s.m.) parìcio / modo di cucinare i frutti
crostolo, s.m. – vd. crespello. di mare, specialmente datteri, i quali vengono
croup, s.m. – (mal.) crup (male alla gola, af- aggiunti al soffritto (in olio d’oliva) di cipolla,
fine alla difterite). aglio, prezzemolo, pomodori, pangrattato, sale,
crucciare, v. – crusiàr. pepe e vino bianco – (s.f.) bùşara / piccola cu-
crucciarsi, v. – crìar, crusiàrse, fifàr, fifotàr, la- cina – (s.f.) cuşinèta / piccolo ambiente dietro
gnàrse, lagrimàr, lemàr, piànger, piànşer, la cucina, retrocucina – (s.f.) spasacuşìna /
piànşer el mòrto, strusiàrse. presina da cucina – (s.m.) ciapìn / recipiente,
cruccio, s.m. – cròşe, crùsio, strùsio. teglia – (s.f.) rostièra / utensile da cucina mu-
crudele, agg. – catìvo. nito di una rotella dentata, tagliapasta – (s.f.)
crudo, agg. – crùdo, şèrbo. rondèla a strìche.
cruna, s.f. – recèta. cucinare, v. – cuşinàr.
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c c

cuciniere, s.m. – (a. e m.) cògo. cuneo, s.m. – cògno, cùgno, pènola: conficcare
cucinino, s.m. – cuşinìn, spasacuşìna. a mo’ di cuneo pietre o legname nel muro – (v.)
cucire, v. – cùşer, cuşìr, mendàr: cucire a incugnàr / stecca di legno a guisa di cono,
mano, a macchina – (v.) gaşiàr / cucire a punti grossa ad una estremità e assotigliata all’altra,
larghi – (v.) inbastìr / cucire a spina – (v.) in- usata per cuneo – (s.f.) pènola.
gaşàr, ingaşiàr / piccolo rocchetto metallico cunetta, s.f. – (s.m.) fusàl.
delle macchine per cucire, spoletta – (s.m.) cuoca,s.f. – (a. e m.) còga.
spoladòr / ribattitura del cucito – (s.f.) ribati- cuocere, v. – cuşinàr (cucinare): cuocere a
dùra. fuoco basso in olio, grasso bollente – (v.) de-
cucitura, s.f. – cuşidùra: cucitura a macchina, sfrìşar, desfrìşer, sfrìşer / cuocere a fuoco lento
a spina, in cui si ripiglia una parte del punto carne, dolci, rosolare – (v.) roşolàr, scaltrìr /
precedente – (s.m.) gàşo / cucitura che acca- cuocere nell’acqua bollente, patate, pesce,
valca l’estremità della stoffa perché non sfi- manzo… – (v.) lesàr / non cotto a sufficienza
lacci, sopraggitto – (s.m.) sorafìl / cucitura – (s.m.) crùdo / piccolo arnese di ferro, altro
fatta all’interno, sottopunto – (s.m.) in soto- materiale refrattario usato per cuocere, scaldare
pùnto, sotopònto / cucitura malfatta – (agg.) – (s.f.) fornaşèta / poco cotto, tra il sodo e il
castròn / segno della puntura del cucito, por- molle – (s.m.) başòto.
zione di ciascuna tirata di ago – (agg.) pònto. cuoco, s.m. – 1 (a. e m.) cògo. 2 vd. cuciniere.
cuculo, s.m. – (orn.) cùco, cucù: canto del cu- cuoio, s.m. – coràme, curàme: guarnizione di
culo – (onomat.) cucù. cuoio o striscia di cuoio per affilare i rasoi –
cuffia, s.f. – cùfia, scùfia: cuffia di lana – (s.f.) (s.f.) coramèla, curamèla / la cisti sebacea del
calòta / piccola cuffia – (s.m.) scufiòto. cuoio capelluto, tumore benigno detto ateroma
cuffietta, s.f. – scufièta. – (mal.) nàta / forfora, disturbo del cuoio ca-
cugina, s.f. – şermàna, şormàna. pelluto – (s.f.) pajòla.
cugino, s.m. – cugìn, parènte, şermàn, şormàn. cuore, s.m. – cor, còre, cuòr: duro di cuore –
culaccio, s.m. – filèto, stracùl. (agg.) dùro de cor / stare a cuore, con senso di
culbianco, s.m. – (orn.) codabiànca, culèto. urgenza – (v.) inportàr, prèmar, prèmer /
culice, s.m. – (zool.) papatàşi (insetto). strenta al cuore – (s.m.) strucòn.
culla, s.f. – cùna. cuoricino, s.m. – corişìn.
cullare, v. – culàr, cunàr, ninàr: cullare fra le cupido, agg. – vd. avaro.
braccia, portare in braccio un bambino – (v.) cura, s.f. – cùra.
brasolàr, şbrasolàr. curare, v. – 1 curàr, (s.m.) decònto, (v.) gua-
cullata, s.f. – brasolàda. rìr, medegàr, medicàr, medigàr, star mèjo: aver
culattata, s.f. – culatàda. cura – (v.) star. 2 vd. accudire.
culmine, s.m. – còlmo. curarsi, v. – incuràrse: non curarsi – (v.) şbo-
culo, s.m. – cagadòr, cul, cùlo, dadrìo, dào, de- ràr.
drìo: in senso figurato, il culo – (s.m.) man- curato, s.m. – (a. e m.) pàrico, prète.
dolàto. curia, s.f. – cùria.
cumino, s.m. – (bot.) chìmel. curioso, s.m. – curiòşo, intrigabìşi, intrigòn,
cumulo, s.m. – 1 mùcio. 2 vd. accumulo. pìtima.
cuna, s.f. – vd. culla. curiosone, agg. – curioşòn.
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c c

cursore, s.m. – fànte (cursore del comune, del


tribunale).
curva, agg. – 1 cùrva, lòrsa, pièga, sànca. 2
(s.f.) şvòlta, vòlta: curva della strada – (s.m.)
gìro.
curvare, v. – curvàr, şvoltàr, voltàr.
curvo, agg. – cùrvo, gòbo, stòrto.
cuscinetto, s.m. – cusinèto: cuscinetto a forma
di anello, per portare pesi sul capo – (s.f.) bu-
solà / cuscinetto a sfera o a rulli – (s.f.) bali-
nièra / cuscinetto portaspilli ed aghi, torsello –
(s.m.) cusìn, cusinèto.
cuscino, s.m. – cusìn: grande cuscino – (s.m.)
piumìn.
custode, s.m. – (a. e m.) guardiàn, guàrdia po-
polàr, pìpe, portinàro, usièr.
custodia, s.f. – fòdro: custodia del pettine –
(s.f.) petenièra.
custodire, v. – ciòrse cùra, rincuràr: custodire
attentamente – (v.) tegnìr de cònto.
custodito, agg. – sotociàve.
cute, s.f. – pèle: ispessimento dello strato cor-
neo della cute per compressione o attrito, du-
rone – (s.m.) càlo, duròn.
cuticagna, s.f. – vd. cervice.
cuticugno, s.m. – codigùgno (indumento in-
vernale).
cutrettola, s.f. – (orn.) boarìna, bovarìna, co-
dacàsola, spòrca vis’ciàde, strasacùl (uccello).
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d d

D dappertutto, loc. – par dùto.


dapprima, avv. – in prinsìpio.
dare, v. – dar, dàrghe, fis’ciàr: dare da bere –
asetàr / dare amore – afesionàrse / dare a nolo
da, prep. – de.
– afitàr, fitàr / dare fastidio – anojàr / dare
dabbasso, loc. – bàso, şo.
fondo – dar drènto / darsene sodo – far le
daccapo, avv. – ancòra, decàvo, denòvo, in-
bràse / dare via – şbagasàr / voce del verbo
drìo, rèpete.
dare, dagli – dàghe / voce del verbo dare,
dado, s.m. – 1 galèto (dado fornito di due
dammi – dàme / voce del verbo dare, do –
alette per girarlo a mano): dado per viti e bul-
dàgo / voce del verbo dare, darà – derà / voce
loni – (s.m.) tanpàgno. 2 (gio.) dàdo: conteni-
del verbo dare, darò – derìa / dagli – (escl.)
tore per giocare ai dadi – (s.m.) busolòto.
dài! (incitamento) / dai – (escl.) àla!, àle!, àlo!
daffare, s.m. – dafàr.
(incitamento).
daino, s.m. – (zool.) dàino, camòsio.
dattero, s.m. – 1 (itt.) dàtolo de mar (conchi-
dalia, s.m. – (bot.) dàlia: pianta appartenente
glia bivalve). 2 (bot.) dàtolo, dàtero, dà taro
al genere Dalia, coltivata per giardini e per
(frutto della palma, dattero).
fiori da recidere – (bot.) giorgìna.
dauco, s.m. – (bot.) caròta salvàdiga (dauco
dalmata, agg. – Dalmatìn.
marino).
damerino, dandy, s.m. – 1 damerìn, morcar-
davanti, avv. – 1 vànti. 2 vd. avanti.
dìn, (fig.) scatosèto, scartòso. 2 vd. bellimbu-
davanzale, s.m. – bancàl, davansàl.
sto.
davvero, avv. – (escl.) àra, dabòn, dalbòn,
damigiana, s.f. – damigiàna, damjàna, fia-
davèro, de bon, par dabòn, par debòn, par de
scòn: tappo più grande della damigiana – (s.m.)
pòsta, per de bon.
stropòn.
daziere, s.m. – (a. e m.) dasièr.
Daniele, nom. – Dàgnel, Danièl.
dazio, s.m. – 1 (s.f.) dàsio, gabèla. 2 vd. bal-
dannare, v. – danàr, far conbàtar.
zello.
dannarsi, v. – danàrse.
dazione, s.m. – vd. gabella.
dannato, agg. – danà.
debito, s.m. – dèbito, puf.
danneggiare, v. – rònpar, rovinàr, sasinàr,
debole, agg. – 1 crepalìn, fiàco, fiàpo, gròtolo,
spacàr.
mòlo: debole di reni – (mal.) mòlo de sùste. 2
danneggiato, agg. – (fig.) gòbo.
vd. abulico.
danno, s.m. – 1 dàno, dişcapìto, dişpèto, (s.f.)
debolezza, s.f. – càgna, debolèsa, fiàca, fia-
fregadùra, (s.f.) magàgna, (s.m.) malàn, sca-
chèsa.
pelòto: danno grave e improvviso – (s.f.) bo-
debolmente, avv. – co la fiàca.
tonàda / suo danno – (loc.) so dàno. 2 vd. bu-
decagrammo, s.m. – dèca.
gia.
decano, s.m. – decàn.
dannoso, agg. – pericolòşo.
decapitare, v. – tajàr la tèsta.
danza, s.f. – 1 (s.m.) bàlo: danza popolare –
decidere, v. – decìdar, stabilìr.
(s.f.) furlàna / vivace danza a coppie – (s.f.)
decidersi, v. – dècidarse: decidersi a muo-
quadrìlja. 2 vd. ballo.
versi – (v.) ciapàrse su.
danzare, v. – balàr.
decimo, num. – dècimo, dèsimo.
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d d

decina, s.f. – desìna: numeri della seconda delfino, s.m. – (itt.) delfìn, dolfìn.
decina – ùndişe, dòdişe, trèdişe, quatòrdişe, deliberatamente, avv. – vd. apposta.
quìndişe, sèdişe, dişisète, dişdòto, dişnòve, delicatezza, s.f. – delicatèsa.
vìnti / decine dal 10 al 90 – (num.) dièşe, vìnti, delicato, agg. – 1 fin, finèto. 2 vd. cagionevole.
trènta, quaranta, sinquànta, sesànta, setànta, delimitare, v. – imuràr, inmuràr.
otànta, novànta. delinquente, agg. – 1 laşaròn, sasinafamèje.
decisione, s.f. – decişiòn. 2 vd. criminale.
declino, s.m. – vd. abbassamento. delirare, v. – 1 balisàr, dar i nùmari, şavariàr,
declivio, s.m. – 1 (s.f.) còsta. 2 vd. china. şurlàr. 2 vd. ammattire.
decollare, v. – alsàr. delirio, s.m. – delìrio.
decomporre, v. – marsìr, ndar de mal. delizia, s.f. – delìsia, godùria, gùsto, piasèr.
decomporsi, v. – 1 marsìrse. 2 vd. avariarsi. deliziarsi, v. – delisiàrse.
decomposto, agg. – vd. avariato. deludere, v. – abindolàr, blefàr, ciavàr, delù-
decorare, v. – vd. abbellire. dar, fatufàr, flociàr, fregàr, fufignàr, inbrojàr,
decorazione, s.f. – decorasiòn, medàja. inculàr, infenociàr, ingalàr, insinganàr, (fig.)
decrepito, agg. – dirocà, vècio. şlavasàr.
dedicato, agg. – devòto. delusione, s.f. – deluşiòn, dispiasèr: espri-
defecare, v. – 1 ndar de còrpo. 2 vd. cacare. mere una delusione – (v.) restàr in bràghe de
deferenza, s.f. – respèto. tèla.
defezione, s.f. – vd. abbandono. deluso, agg. – vd. contrariato.
deficiente, agg. – 1 còfe. 2 vd. cretino. demente, agg. – 1 fòra de tèsta, màto, s’cen-
deficienza, s.f. – vd. carenza. trà. 2 vd. alienato.
definire, v. – stabilìr. democrazia, s.f. – democrasìa.
deformare, v. – 1 inberlàr. 2 vd. ammaccare. demolire, v. – 1 butàr şo. 2 vd. abbattere.
deformato, agg. – vd. ammaccato. demolirsi, v. – vd. abbattersi.
deflorare, v. – dişverginàr. demolito, agg. – 1 butà şo, dirocà. 2 vd. ab-
deflusso, s.m. – vd. blenorragia. battuto.
defunto, s.m. – bonànema, cadàvaro, cadà- demonio, s.m. – demògno, giàvol, sàtana.
vero, defònto, mòrto. demoralizzare, v. – scoragiàr.
degenerato, agg. – coròto, guastà, visiòşo. denaro, s.m. – besèti, bèsi, bèso, bòro, danàro,
degente, agg. – vd. ammalato. flìche, gaşèta, gràna, palànche, patùs, pìla,
deglutire, v. – butàr şo, mandàr şo. schèi, sòldi, sfànsica, svànsega: la somma di
degnarsi, v. – degnàrse, indegnàrsi. denaro dovuta, richiesta o posseduta – (s.m.)
degno, agg. – dègno, par ben. conquìbus / raccolta di denaro fra più persone
degradare, v. – vd. abbassare. a scopo di beneficenza – (s.f.) colèta / denaro
degradazione, s.f. – vd. abbassamento. che i bambini ricevono in regalo a Capodanno
deiezione, s.f. – càca, mèrda, mònghi, nòsa: dai parenti – (s.f.) bonamàn / denaro in quan-
deiezione di bovino – (s.f.) boàsa, bovàsa, tità – (s.m.) boràsi / denaro spicciolo, moneta
buàsa / deiezione d’insetti – (s.f.) càcola, ca- – (s.f.) monèda / incassare denaro – (v.) inca-
gadùra / deiezione di pecora, capra – (s.f.) pè- sàr / obbligare a un gravoso esborso di denaro
tola / deiezione di polli e simili – (s.m.) schìto. – (v.) stangàr / perder denaro in una vendita
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d d

svantaggiosa, rimetterci – (v.) scapitàr / de- (s.m.) canovòn, cantinòn.


naro, riferito al seme nelle carte da gioco – depressione, s.f. – 1 fòiba (depressione car-
(s.m.) danàri. sica, sul fondo della quale si apre un inghiot-
denso, agg. – fìso, pèngo: rendere denso, rad- titoio); foibe buiesi – la fòiba de Contarìni, la
densare – (v.) infisìr. fòiba de siòr Bèpi / depressione di forma arro-
dentarolo, s.m. – dentariòl. tondata nei terreni calcari, dirupo – (s.f.) dolàs,
dentata, s.f. – becòn, morsigòn, roşigàda, dolìna, rùpa. 2 (s.f.) depresiòn.
roşigòn, roşigòto. depresso, agg. – 1 fiàpo, mùfo. 2 vd. abbattuto.
dentatura, s.f. – dentadùra, (fig.) gràmola. deprimere, v. – vd. accorare.
dente, s.m. – 1 dènte: mal di denti – (mal.) mal depurare, v. – vd. candeggiare.
de dènti: avere il dente avvelenato – (v.) gavèr deretano, s.m. – 1 cul, (fig.) bòro: taglio di
l dènte invelenàdo / dente molare – (s.m.) mo- carne bovina posteriore, pezzo di coscia –
làr / denti incisivi troppo grandi – (s.f.) palète (s.m.) stracùl, stracùlo. 2 vd. culo.
/ materia dei denti – (mal.) pos’cèma / otturare deridere, v. – 1 ciòr in gìro, ciòr par cul, co-
un dente – (v.) pionbàr / scricchiolare i denti – gionàr, cojonàr, şbefàr. 2 vd. beffare.
(v.) cricàr / schiacciare coi denti, masticare – derubare, v. – asaltàr, fregàr, fumàr, granpàr,
(v.) mastigàr. 2 dente di cavallo – (bot.) dra- gratàr, netàr, òrto, rapinàr, robàr, rubàr, şgra-
gonşèl, dragunşèl. 3 dente di leone – (bot.) fàr, şgrafignàr, şgranfignàr, şlongàr le man,
bruşaòci, castracàn, dènte de leòn, pisacàn, svalişàr.
radicèla, radìcio màto, radìcio salvàdego, ra- desiderare, v. – 1 bramàr, far la tìra, volèr:
dişèla, sicòria, sufiòn: pappo del dente di cosa desiderabile, squisita – (s.m.) boconsìn /
leone, che, alla sfioritura, si dissolve al minimo desiderare molto – (v.) golàr. 2 vd. bramare.
soffio – (bot.) spìa. desiderio, s.m. – (loc.) de gùsto, (s.m.) deşìo,
dentellato, agg. – dentegà. giribìşo, (s.f.) vògia, vòja: esclamazione di de-
dentice, s.m. – (itt.) dentàl. siderio – (avv.) pùsto, (inter.) ùrca, ùstia /
dentiera, s.f. – (scherz.) tasadòra. espressione di desiderio – (escl.) magàri.
dentista, s.m. – (a. e m.) cavadènti, dentìsta. desideroso, agg. – bramòşo.
dentro, avv. – dèntro, drènto, (prep.) int’el. desinare, v. – dişnàr.
denudare, v. – despojàr, spojàr. desolato, agg. – mòlo.
denuncia, s.f. – denùnsia. desolazione, s.f. – deşolasiòn.
denunciare, v. – denunsiàr, far ciamàr. destare, v. – şvejàr.
denutrito, agg. – denutrì, malnutrì. destarsi, v. – dişmisiàrse, şvejàrse.
depennare, v. – vd. cancellare. destinazione, s.f. – destinasiòn.
deperire, v. – 1 scunìr. 2 vd. accorare. destino, s.m. – distìn, fàto.
deperito, agg. – deperì, dimagrì, patì. desto, agg. – şgàjo, şvèjo.
deplorazione, s.f. – pecà. destra, s.f. – dèstra, drìta.
deporre, v. – depònar, depòner, dipòner, mè- detergere, v. – vd. candeggiare.
tar. deteriorare, v. – vd. arrugginire.
depositare, v. – 1 mètar. 2 vd. deporre. deteriorarsi, v. – vd. avariarsi.
deposito, s.m. – àndar, arsenàl, depoşisiòn, deteriorato, agg. – 1 (v.) ndàdo de mal. 2 vd.
depòşito, magaşìn: grande deposito di botti – avariato.
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d d

detersivo, s.m. – detersìvo, pòlvare: miscuglio dietro, avv. – 1 dadrìo, dedrìo, drìo: verso
di cenere di legno e acqua bollente, usato come dietro – (avv.) indrìo. 2 vd. addietro.
detersivo nel bucato, ranno – (s.f.) lìsia. difatti, avv. – difàti, infàti.
detestare, v. – no podèr vèdar, odiàr. difendere, v. – difèndar, protèger.
detonazione, s.f. – şbàro, scòpio, tìro: ono- difendersi, v. – difèndarse, rangiàrse.
matopea, per designare una detonazione – difensore, s.m. – (a. e m.) avocàto.
(onom.) bum. difetto, s.m. – 1 (s.f.) magàgna, pèca: far di-
detto, agg. – dìto (detto popolare). fetto – (v.) mancàr. 2 vd. carenza.
deuccio, s.m. – dìnsole (Dio piccolo): porco diffamare, v. – insultàr, ofèndar, ofènder, spu-
deuccio – (escl.) òrco dìnsole. tanàr.
devastare, v. – distrùşar, far a strìche, rovinàr, differente, agg. – difarènte, divèrso.
sasinàr. differenza, s.f. – difarènsa.
deviare, v. – şvoltàr. difficile, agg. – conplicà, difìsile, gràv.
devoto, agg. – ceşòto, de ceşa, pìo. difficoltà, s.f. – 1 (s.m.) calìgo, (s.f.) fadìga,
devozione, s.f. – devosiòn. (s.m.) inbròjo, radìghi, tribolasiòn: senza dif-
di, prep. – 1 de. ficoltà – (s.m.) a cavàl del mus / essere in dif-
dì, s.m. – dì (giorno). ficoltà – (v.) èsar in tribolasiòn, trovàrse ma-
diabete, s.f. – (mal.) mal de sùcaro. lamènte / fare un lavoro con difficoltà,
diadema, s.f. – coròna, girlànda. arrabattarsi – (v.) matişàr / risolvere una diffi-
dialetto, s.m. – dialèto: dialetto parlato sulle coltà – (v.) cavàrsela. 2 vd. complicazione.
colline di Capodistria – Savrìn. difficoltoso, agg. – rognòşo.
diamine, escl. – diànberne. diffidente, agg. – sospetòşo.
diarrea, s.f. – cagarèla, diarèa, dirèa, mòsa de diffondere, v. – difòndar.
còrpo, scagarèla. difterite, s.f. – (mal.) crup, grup.
diavoleria, s.f. – (s.m.) diavolèso, giavolèso. digerire, v. – digerìr, paìr.
diavolo, s.m. – 1 diàbolo, demònio, (inter.) digestione, s.f. – digestiòn.
dianbèrne, (s.m.) diàvolo, giàvol, sàtana: man- digiunare, v. – ghèle.
dare al diavolo – (inter.) màrche madòne. 2 digiuno, s.m. – dişùn.
(escl.) tartàif. 3 vd. demonio. dignitoso, agg. – fin.
diavolone, s.m. – giavolòn. digrignare, v. – scrisolàr.
dibattimento, s.m. – batimènto, dibatimènto. diguazzare, v. – 1 şbrodigàr. 2 vd. abborrac-
dicembre, s.m. – disènbre. ciare.
diceria, s.f. – ciàcola. dilaniare, v. – şbranàr, far a tòchi.
dichiarare, v. – insinuàr. dilatare, v. – şlargàr.
dichiarazione, s.m. – àto. dilatarsi, v. – gonfiàrse, şgionfàrse, şlargàrse.
diciannove, agg. – (num.) dişnòv. dilatazione, s.f. – 1 (fig.) respìro. 2 vd. ab-
diciassette, agg. – (num.) dişisète. bassamento.
diciotto, agg. – (num.) dişdòto. dilavare, v. – şlavasàr.
didietro, s.m. – dadrìo, dedrènto, didèntro, dileguarsi, v. – squajàr.
didètro, drìo. dilettarsi, v. – vd. compiacersi.
dieci, num. – dièşe. diligente, agg. – bràvo, atènto.
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d d

dilombare, v. – şnonbolàr. dipingere, v. – 1 depìnşar, pituràr. 2 vd. colo-


diluire, v. – 1 şlongàr. 2 vd. annacquare. rare.
dilungare, v. – dilungàr: dilungarsi in alcun- dipinto, s.m. – 1 quàdro: grandi dipinti che si
ché – (v.) şmonàr / dilungarsi in un lavoro, fa- trovano ai lati degli altari della chiesa – (s.m.)
cendo poco e male – (v.) cincinàrse. quadri gràndi. 2 (agg.) tìnto.
diluviare, v. – deluviàr, diluviàr, (fig.) şlava- diradare, v. – s’ciarìr (diradare le piante).
sàr. dire, v. – dir, dìşer, far: chi le dice o racconta
diluvio, s.m. – delùvio, dilùvio. grosse – (agg.) bonbìsta, banbardièr / dire di
dimagrire, v. – calàr, dimagrìr, scunìr, şma- no – negàr / dire male di qualcuno – parlàr
grìr. drìo / dire tutto – şvodàr el sàco / ehi, dico! –
dimagrito, agg. – şmagrì. (escl.) dìgo / mettiamo a dire – (loc.) metèmo-
dimenare, v. – 1 menàr, mis’ciàr, misiàr, re- dir / modo di dire – (escl.) cos ti ga in tèsta,
menàr. 2 vd. amalgamare. grìli?/ senza dire niente – (s.f.) sènsa dir ne èri
dimenarsi, v. – buligàr, misiàrse, remenàrse, ne sta / voce del verbo dire, dica – dìga / voce
şmisiàrse: dimenarsi in continuazione – (v.) re- del verbo dire, dimmi – dìme.
menàrse còme na bìsa / dimenarsi nel cammi- direttore, s.m. – (a. e m.) màstro pòsta (diret-
nare – (v.) scotolàr. tore della posta): direttore che dirige imprese,
dimenata, s.f. – remenàda. scuole – (a. e m.) diretòr, diritòr.
dimensione, s.m. – dimensiòn. direzione, s.f. – pièga, (s.m.) sènso: sede di
dimenticare, v. – discordàr, dimentigàr, tale organo – (s.f.) diresiòn.
dişmentigàr, inbuşàr, scordàr, smentigàr, tra- dirigere, v. – consegnàr, dirìgere, governàr,
scuràr. guidàr, inbucàr, inbuşàr, indirisàr, mandàr,
dimesso, agg. – modèsto, mògio. menàr, portàr.
dimettere, v. – dimètar, dimèter, dişmèter. dirigersi, v. – dirìgerse.
dimettersi, v. – licensiàrse. dirimpetto, avv. – de frònte, rinpèto.
dimezzare, v. – şmeşàr, tajàr par mèşo, tajàr diritto, s.m. – 1 (agg.) derìto, drìto. 2 (v.) şva-
par metà. lişàr, valişàr (rendere diritto). 3 (s.m.) dirìto
diminuire, v. – 1 calàr, şbasàr. 2 vd. abbas- (scienza): sorta di diritto – (s.m.) merìgo.
sare. dirizzare, v. – drisàr.
diminuzione, s.f. – calàda, càlo, diminusiòn. diroccarsi, v. – vd. abbattersi.
dimoiare, v. – vd. ammollare. diroccato, agg. – 1 derocà, dirocà. 2 vd. ab-
dimora, s.f. – abitasiòn, càşa. battuto.
dimostrare, v. – provàr. dirozzare, v. – deşgreşàr, dişgreşàr.
dimostrazione, s.f. – dimostrasiòn, manife- dirsi, v. – dìrse.
stasiòn. dirupo, s.m. – dolàs, dolìna, grèbano: dirupo
dinamico, agg. – atìvo, şvèlto. vicino a Buie in direzione nord-ovest – (top.)
dinamismo, s.m. – vd. attività (2). La rùpa, Rùpa.
dinamometro, s.m. – balànsa a sùsta. disabile, agg. – desposènte, ofèşo.
dinanzi, avv. – 1 avànti, prìma. 2 vd. avanti. disaccordo, s.m. – crìca.
Dio, s.m. – Dìo (ente supremo): grazie a Dio disagiato, agg. – povarèto, povàro.
– (loc.) diogràsia o dogràsia. disagio, s.m. – inbaràso.
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d d

disamina, s.f. – revişiòn. telàda, pègola: per disgrazia – (s.f.) par dişgrà-
disastro, s.m. – 1 (inter.) deşàstro, dişàstro, sia, par scalògna, par scarògna / la suocera
dişgràsia, fritàja, patatràc. 2 vd. bancarotta. così è una disgrazia – (agg.) la madòna cusì xe
disattenzione, s.f. – dişatensiòn. na cròşe.
disavventura, s.f. – scalògna, sfortùna. disgraziatamente, avv. – magàri così no.
disboscare, v. – cavàr piànte. disgraziato, agg. – desposènte, dişgrasià,
disbrigare, v. – deşbrigàr, deşbrogiàr, dişbro- ofèşo.
jàr. disgrossare, v. – şgreşàr.
discendere, v. – 1 derivàr, disèndar (evere disgustare, v. – dişgustàr, (fig.) stomigàr.
origine). 2 ndar şo. disgustoso, agg. – stomigòşo.
discesa, s.f. – calàda, disèşa, par in şo, ràto. disimparare, v. – vd. dimenticare.
discinto, agg. – mèşo spojà, şbudelà. disinfettare, v. – vd. candeggiare.
disciplina, s.f. – disiplìna. disintegrare, v. – far a strìche, far a tochèti,
disco, s.m. – vd. carrucola. spacàr dùto.
discolo, s.m. – dìscolo, fanulòn. disinteressarsi, v. – şlènşar.
discolpare, v. – discolpàr. disoccupato, agg. – dişocupà: essere disoccu-
discolparsi, v. – difendàrse, discolpàrse, giu- pato – (fig.) èsar a spàso.
stificàrse. disonesto, agg. – 1 baràba, inbrojòn: uomo di-
disconoscere, v. – vd. confutare. sonesto – (fig.) strafanìcio. 2 vd. briccone.
discordia, s.f. – barùfa, (fig.) şişàgna. 2 vd. disonore, s.m. – dişnòr: segno di disonore, di
zizzania. tradimento – (s.m.) còrno.
discorrere, v. – ciacolàr, discòrar. disopra, avv. – desòra.
discorso, s.m. – descòrso: attaccare discorso – disordinato, agg. – fufignòn, futisòn, pastro-
(s.m.) botòn / discorso lungo e noioso, tiritera ciòn, savatòn, şbrodigòn, strapasòn: in modo
– (s.f.) lòica. disordinato – (loc.) a stròso.
discussione, s.f. – batimènto, discusiòn, rà- disordine, s.m. – babilògna, barafùşa, càos,
dego, ràdigo. caşìn, caşòto, càus, (fig.) ghèto: essere in di-
discutere, v. – discùtar, tratàr. sordine – (v.) èsar sotosòra.
disdetta, s.f. – dişdèta, scalògna, scarògna, dispari, agg. – dìspar: pari e dispari – (escl.)
sfortùna. par e dìspar.
disdire, v. – vd. confutare: disdire ciò che era dispensa, s.f. – 1 glàva. 2 (s.f.) cradènsa, cre-
convenuto – (v.) ganbiàr le càrte in tòla. dènsa (mobile).
disegno, s.m. – dişègno, pùpolo, scrabòcio: dispensare, v. – dar vìa, dispensàr, scartàr.
piccolo arnese usato per imprimere, riprodurre disperato, agg. – disperà.
disegni – (s.m.) stanpèto. disperazione, s.f. – disperasiòn, crepacòr, cre-
diseguale, agg. – dişeguàl, no presìşo. pacuòr, pasiòn: espressione di disperazione, di
diserbare, v. – tajàr le radìşe. meraviglia – (escl.) cristelèison.
disertore, s.m. – deşertòr. disperdere, v. – dişpèrder, mandàr vìa, spar-
disfare, v. – desfàr, disfàr, distrùşer, rovinàr. pagnàr.
disfatto, agg. – desfà. disperdersi, v. – sparaljàrse.
disgrazia, s.f. – cròşe, dişgràsia, guàjo, mar- dispetto, s.m. – despèto, dispèto: per dispet-
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d d

topersersi – (avv.) apòsta, pòsta. gàr, stenda: distendere scritti – (v.) conpòner.
dispettoso, agg. – 1 malagnàşo, malignàşo, distendersi, v. – destiràrse, şlongàrse: disten-
mostrìcio, mostriciòn, sacramentà. 2 vd. indi- dersi a letto – (v.) butàrse in lèto.
sponente. distensivo, agg. – ripoşànte.
dispiacere, s.m. – 1 crùsio, despiasèr, dispia- disteso, agg. – butà, destirà, stravacà.
sèr, pasiòn, rèspişe: deplorare un dispiacere – distillare, v. – bruşàr le vinàse, lanbicàr.
(inter.) pecà. 2 v. dispiàşer, dispiàşer. distinguere, v. – distìnguar.
dispiaciuto, agg. – vd. contrariato. distintivo, s.m. – 1 (s.f.) medàja. 2 (s.f.) pa-
disporre, v. – 1 sistemàr, spostàr. 2 vd. ada- tàca.
giare. distinto, agg. – fin, finèto, par ben: persona di-
dispositivo, s.m. – vd. apparecchiatura. stinta – persòna fìna.
disposizione, s.f. – 1 (s.m.) comàndo, de- distorsione, s.f. – (mal.) stòrta (distorsione di
spoşisiòn, dispoşisiòn: disposizione testamen- un tendine).
taria – (s.m.) despoşisiòn. 2 vd. animo (2). 3 distrarre, v. – pèrdar, stornìr, straviàr, voltàr
vd. andatura. vìa.
dispotico, agg. – espòtigo, spòtico. distrarsi, v. – pèrdarse.
disprezzare, v. – dişpresàr, spresàr. distratto, agg. – distràto, incantà, stòrno, stra-
disprezzo, s.m. – dişprèso. vià.
disputa, s.f. – 1 (s.m.) batimènto. 2 vd. acca- distrazione, s.f. – distrasiòn.
pigliamento. distribuire, v. – dar vìa, spartìr.
dissecarsi, v. – secàrse. districare, v. – destrigàr, distrigàr, şbrojàr.
disseminare, v. – spàndar. distruggere, v. – cancelàr, destrigàr, desfàr, di-
dissenso, s.m. – 1 contràsto. 2 vd. contesta- sfàr, distrigàr, scancelàr.
zione. distruggersi, v. – vd. abbattersi.
dissenteria, s.f. – cagarèla, scagarèla. distrutto, agg. – capùt, destrùto, disfà, di-
dissentire, v. – èsar contràrio. strùto.
dissesto, s.m. – 1 patatràc. 2 vd. bancarotta. distruzione, s.f. – distrusiòn.
dissetare, v. – vd. abbeverare. disturbare, v. – disturbàr, rònpar, rònpar le
dissidio, agg. – contràsto. bàle, (fig.) secàr, stornìr.
dissipare, v. – disipàr, frajàr. disturbo, s.m. – fastìdio, (s.f.) rotùra, rotùra
dissipato, agg. – disipà. de bàle, secadùra: arrecare disturbo – (v.) se-
dissipatore, s.m. – frajòn. càr / piccolo disturbo – (s.f.) magàgna.
dissodare, v. – pastenàr (dissodare il terreno). disubbidiente, agg. – che no scòlta.
dissolvere, v. – desfàr, disfàr, siòlier. disubbidire, v. – no scoltàr.
dissolversi, v. – desfàrse, disfàrse. ditale, s.m. – 1 ditàl, şişiàl. 2 (s.m.) subiòto
dissuggellare, v. – dişbolàr. (pasta).
distaccare, v. – distacàr, divìdar, divìder, sta- ditata, s.f. – dèada.
càr. ditino, s.m. – dedìn, ditìn (dito mignolo).
distacco, s.m. – vd. abbandono. dito, s.m. – de, dèo. Nomi delle dita nella par-
distanza, s.f. – distànsa. lata buiese: dito anulare – (s.m.) anulàr, dèo de
distendere, v. – butàr, destiràr, dilongàr, şlon- anèl / dito indice – (s.m.) forbiòci, sfrègola òci
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d d

/ dito medio – (s.m.) dèo de mèşo, Matìo lòngo stigo.


più gràndo de dùti, meşàn / dito mignolo – documento, s.m. – càrta: documento indi-
(s.m.) dedìn, dèo pìcio, pìcio-picèlo, mìgnolo cante la distinta delle merci vendute e il corri-
/ dito pollice – (s.m.) dèo gròso, masapedòci, spondente importo – (s.f.) fatùra.
pòlice, prìmo dèo: infiammazione delle parti dodici, agg. – (num.) dòdişe.
molli delle dita, panereccio – (mal.) panarìso doglie, s.f. – dòje.
/ pellicina sulle dita – (s.f.) buşìa, pelişìna. doga, s.f. – dòga.
ditola, s.f. – 1 (bot.) manìna (genere di fungo). dogana, s.f. – dogàna.
2 vd. clavaria. doglie, s.f. – dòje.
ditta, s.f. – dìta. dolce, agg. – crocànte, dòlse. Dolci buiesi:
diuresi, s.f. – 1 (mal.) pisariòla. 2 (v.) pisàr, crèma pasticèra par guarnìr le tòrte / crèma
spànder àqua. frèda l cafè co i biscòti / crèma de sùca / dolce
divano, s.m. – canapè, divàno, sofà: tipo di di- cotto in stampo, budino – (s.m.) budìn / dolce
vano, alla turca – (s.m.) otomàn, otomàno. di albicocche – (s.m.) dòlse de armelìni / dolce
divellere, v. – pastenàr, pasternàr, pastinàr di pesche – (s.m.) dòlse de pèrsighi / fiòco /
(divellere la terra). dolce di sfoglia, riempito di mele, arrotolato su
divenire, v. – (fig.) svejàr. se stesso – (s.m.) strùcolo / dolce buiese –
diventare, v. – deventàr, diventàr: diventare in- (s.m.) dòlse de patàte / dolce fatto con farina,
festo come vipera – (v.) inviperàr / diventare uova, marsala, uva e panna – (s.f.) babà / dolce
rosso di collera – (v.) ingalàr / diventare stu- fatto con mandorle amare pestate – (s.m.) ama-
pido – (v.) imatonìr, inbalumìr. rèto / dolce formato da un nucleo di mandorla
diverbio, s.m. – vd. accapigliamento. rivestito di cioccolato e da uno strato di zuc-
diversivo, s.m. – distrasiòn. chero, usato nei matrimoni e nelle cresime,
diverso, agg. – àltro: qualità di chi, ciò che è confetto – (s.m.) confèto / dolce fritto in pa-
diverso – (s.f.) diferènsa. della, frittella – (s.f.) frìtola, inbriaghèla (per
divertimento, s.m. – bàgolo, divertimènto, Natale a Buie si usava fare le frittelle di zucca,
şiògo, şvàgo. stesso procedimento come come le normali
divertirsi, v. – divertìrse, giogàr, şiogàr, şogàr. frittelle, ma con aggiunta di zucca, noci, man-
divezzare, v. – dişlatàr, şlatàr. dorde e frutti canditi) dolce in occasione del
dividere, v. – divìdar, far pàrte, spartìr. giorno dei morti, croccante di farina, zucchero,
divisa, s.f. – 1 divìşa, montùra. 2 vd. assisa. mandorle pestate e chiara d’uovo – (s.f.) fàva,
divisione, s.f. – divişiòn. fàva dei mòrti, oblìe / dolce pasquale – fogàsa
divorare, v. – divoràr, magnàr fòra dùto, şba- / tipico dolce Buiese – (s.f.) pìnsa / dolce ri-
fàr, şgramolàr, şmagnasàr. pieno di marmellata, miele, a forma di rettan-
divorzio, s.m. – divòrsio. golo – (s.m.) rafiòl dòlse, tacuìn / dolce a
divulgare, v. – divulgàr: divulgare quanto s’è forma di salame – (s.m.) salàme dòlse / dolce
sentito, veduto – (v.) spiferàr. a forma di borsa, con tanto di manico, confe-
dizionario, s.m. – disionàrio. zionato con pasta di pane con dentro un uovo
doccia, s.f. – 1 dòcia, (s.m.) tus. 2 (s.f.) gòrna. sodo, colombina – (s.m.) taschìn / focaccia
docente, s.m. – (a. e m.) mèstro. pasquale consistente in una treccia di pane in
docile, agg. – bon, de bon caràtere, domè- cui è infilato un uovo sodo solitamente colo-
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d d

rato di rosso – (s.f.) titola / trèsa: colui che pro- dondolare, v. – dindolàr, pindolàr, şinşolàr:
duce dolciumi – (a. e m.) pasticèr, pasticèra / dondolare la culla perché il bambino si addor-
tortiera a cerniera (s.m.) buràto, (s.f.) tortièra menti – (v.) banbosàr.
/ preparato pasquale, di pasta, con un uovo dondolarsi, v. – dindolàrse.
nel mezzo, a foggia di colomba – (s.f.) colònba dondolo, s.m. – altalèna, dìndolo: cappa di
/ scatoletta contenente dolciumi – (s.f.) ban- mare – (itt.) dòndolo (conchiglia bivalve) /
bonièra. dondolo eseguito mediante una tavola o trave
dolciastro, agg. – dolsìn. messa in bilico – (gio.) sìtolo-sòtolo.
dolere, v. – (fig.) bruşàr, (v.) dolìr, far mal. dongiovanni, s.m. – vd. amatore: dongiovanni
dolore, s.m. – dògia, dòje, dolòr, pasiòn: avere, da strapazzo – (s.m.) putanièr.
sentire dolore – (v.) diolèr, diolìr / esclama- donna, s.f. – dòna, fèmena, màs’cia (femmina
zione di dolore – (escl.) àja / dolore dell’anima dell’uomo). Tipi di donne: donna alta e forte –
– (s.m.) diòl / dolore fisico – (inf.) bìbe, dolòr (agg.) gendàrmo, giandàrme / donna alta e
/ partecipazione all’altrui dolore, condoglianza sgraziata – camèl, cavalòna / donna appari-
– (s.f.) condoljànsa. scente – fìga, gnòca, şlèpa, şvèntola / donna
Dolores, n.p. – Dolòre. avara, cattiva, sudicia, molesta – strìga / donna
domandare, v. – dimandàr. avvenente – figòn / bella donna – bàba / donna
domani, avv. – dimàn, domàn: domani sera – bruna – mòra / donna brutta – ròspo, scarfe-
(avv.) domandesèra / dopodomani – (avv.) do- ròto, (fig.) scarpèna / donna brutta e cattiva –
màn l’àltro, domanpasàndo, dopodimàn, do- (s.f.) pantagàna, pantigàna / donna brutta e
podomàn. malvestita – caranpàna / donna brontolona,
domare, v. – domàr. brutta e vecchia – càuca, cornàcia, fòlpo, ma-
domatore, s.m. – vd. addomesticatore. ràntiga / donna che vive agiatamente – papèsa
domenica, s.f. – 1 dimèniga, domèniga, fèsta: / donna con peluria sul labbro superiore – mo-
domenica dopo Pasqua – (s.f.) otàva / dome- staciòna / donna di casa – vd. casalinga / donna
nica della Palme, la domenica prima di Pasqua di gambe eccessivamente lunghe, corte – dòna
– (s.f.) domèniga dèle Pàlme. 2 nom. Mene- àlta, bàsa de cagadòr / donna di malaffare –
ghìna, Mèniga, Menighèta. budelòn / donna di mala vita – şlùndra / donna
Domenico, n.p. – Dimènego, Dìno, Domè- di servizio – sèrva / donna di servizio vecchia
nigo, Meneghìn, Mènego, Mèni, Menighèto, e ciarliera – parpètua / donna di strada, pro-
Mènigo, Nèti, Santìn, Sànto, Ùcio. stituta – donàsa, putàna, scròva, sfondròn,
domestica, s.f. – sèrva. tròja / donnicciola – bàba, babàsa / donna
domestico, s.m. – (a. e m.) domèstigo, servi- che sta partorendo, che deve partorire – par-
dòr: domestica di un sacerdote – (a. e m.) par- toriènte / donna che vende fiori, fioraia – fio-
pètua. ràja / donna con grande seno – tetòna / donna
domicilio, s.m. – abitasiòn, càşa. fiacca, insulsa, inetta e dappoco – gnèsa, şgnè-
dominazione, s.f. – dominasiòn, ocupasiòn. sola / donna giovane – mùla / donna giovane
don, s.m. – don (titolo dei sacerdoti). a cui è morto il marito – vedovèla / donna
donare, v. – donàr. grassa – şlofòna / donna grassa e brutta –
Donato, n.p. – Donà. bàrca, cròdiga / donna imbruttita per la vec-
donazione, s.f. – donasiòn. chiaia – scàrpa / donna lussuriosa – lùpa /
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d d

donna magra – rènga / donna imprudente, dopo, avv. – drìo, òltra, po.
screanzata – strafanìch / donna pettegola e dopodomani, avv. – dimàn, domàn l’àltro di-
maldicente – sparlasòna / donna piccola con manpasàndo, domanpasàndo, dopodimàn, do-
fianchi larghi – cògoma / donna poco di buono, podomàn.
moralmente sudicia – pòrca / donna poco se- dopopranzo, avv. – dopoprànso.
ria – baldràca / donna poliziotto che stava ai doppietta, s.f. – dopièta.
posti di confine tra la ex Jugoslavia e l’Italia – doppio, agg. – dòpio.
drugàrisa / donna puerpera – partoriènte / dorare, v. – desfrìşar, desfrìşer, frìşar, frişer,
donna dalla pelle e capelli scuri – mòra, mo- sfrìşer.
ràsa, moretìna / donna sempre chiusa in casa dorifora, s.f. – (zool.) dorìfara (insetto).
– gusasènera / donna smorfiosa e volubile – Dorina, n.p. – Dòra, Rìna.
somùşia, squìnşia / donna sregolata, sfrenata, dormicchiare, v. – dormiciàr, inpişolìr,
disordinata – cavàla, cavàla màta / donna vec- pişolàr.
chia, bisbetica e brutta – tamarùga / donna dormiglione, agg. – 1 ciùc, dormiòto, indor-
vecchia brutta e cattiva – veciàsa / donna vec- minsòn, pelandròn, poltròn, potrò. 2 (bot.)
chia e brutta – didòdişa / donna vecchia, rin- dormiòto.
secchita, grinzosa – maràntiga / donna volgare, dormiglioso, agg. – ghìro.
di malaffare – bresàna, budèl / giovane donna dormire, v. – distiràr i cràchi, dormìr, seràr i
– mùla / grossa donna – vagòn: camicia e mu- òci, spàvar: andare a dormire – (v.) andàr a
tandine per donna – (s.m.) conbinè / donna, şlàfen, andàr a şlòfen, (inf.) nìna nàna / chi
femmina di animale che partorisce per la prima dorme molto – (s.m) dormiòto / chi non può
volta – (s.f.) primajòla, primariòla / mettere dormire e pensa – (v.) far i lunàri / dormire nel
gravida la donna – (v.) inpenìr / mettere incinta linguaggio infantile, ninna – (s.f.) nàna.
una donna – (fig.) incalmàr / natura della dormitina, s.f. – pişolòto, sparèto.
donna – (s.f.) cùsa / persona sciocca, special- dorso, s.m. – dòso, gròpa, schèna: dorso della
mente donna – (s.f.) òca / piccolo completo da zappa, mannaia – (s.m.) òcio.
donna – (s.m.) tajerìn / posto dove le donne an- dosatore, s.m. – mişurìn.
davano a lavare i panni – (s.m.) lavatòjo / trec- dose, s.f. – dòşe, ràta.
cia della donna avvolta a mo’ di cerchio e fer- dosso, s.m. – vd. altura.
mata dietro al capo, crocchia – (s.m.) cocòn / dotare, v. – indotàr.
violatore della verginità di una donna – (agg.) dote, s.f. – (s.m.) corèdo, (s.f.) dòta, dòte: la
defloradòr. dote buièşe – (scherz.) tète e cul / porzione di
donnaccia, s.f. – babàsa, flonflòn, vàca: don- beni della moglie non compresi nella dote –
nacccia sozza – (s.f.) scròva. (agg.) dimişòrio.
donnetta, s.f. – babèta. dotto, agg. – studià, stugià.
donnaiolo, s.m. – 1 cotolèr, galèto, putanièr, dottore, s.m. – (a. e m.) dotòr, mèdego, mè-
taconèti. 2 vd. amatore. digo, seròico.
donnicciola, s.f. – bàba, femenèta. dottrina, s.f. – dotrìna: andare alla dottrina –
donnola, s.f. – (zool.) dònola. v. ndar a catichìşmo.
dono, s.m. – don, preşènte, regàlo. dove, avv. – andò, andòve, do, indò, indòve,
donzella, s.f. – (zool.) girèla. ònde.
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d d

dovere, s.m. – 1 dòver, òbligo, stoc, stòco: droghiere, s.m. – (a. e m.) caşolìn.
fare il proprio dovere – (v.) filàr drìto. 2 (v.) dubbio, s.m. – dùbio, tintìn: stare in dubbio,
bişognàr, dovèr, tocàr: voce del v. dovere, do- dubbioso – (agg.) balarìn, (v.) tintinàr.
vrebbe – dovarìa. due, num. – do: due cose, persone, bestie
dozzina, s.f. – doşìna. messe e considerate insieme, coppia – (s.f.) cù-
draga, s.f. – (s.m.) cavafàngo. bia / due di spade (carte da gioco) – (s.f.) mo-
dragoncello, bot. – vd. dente (2). nighèla / due volte tanto, doppio – dòpio.
drappo, s.m. – damàsco (drappo di seta), duecento, agg. – (num.) dosènto, dusènto.
dràpo: drappo affine al velluto, ma con pelo dunque, cong. – 1 dònca, (avv.) ebèn. 2 vd. al-
più lungo e morbido, felpa – (s.f.) plis / drappo lora.
di seta o altro tessuto che si mette alle finestre, duolo, s.m. – diòl.
tendina – (s.f.) coltrìna / drappo ricoperto di duomo, s.m. – dòmo: il Duomo di San Servolo
pelo corto, denso, unito e felpato, velluto – di Buie – el dòmo de Sàn Sèrvolo.
(s.m.) velùdo, vilùdo. durare, v. – duràr, reşìstar: far durare – spa-
dritta, s.f. – vd. destra. ragnàr.
dritto, agg. – drèto, drìto, (fig.) furbèto: met- durata, s.f. – duràda.
tere dritto – (v.) drisàr. durone, s.m. – càlo, duròn.
drizzare, v. – drisàr, giustàr. duro, agg. – vd. caparbio: diventar duro, aspro
droga, fig. – dròga, (s.f.) spèsia. – v. inpirognàr.
drogheria, s.f. – drogarìa.

Fig. 5: seghìn (seghetto)


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e e

E edificio, s.m. – abitasiòn, costrusiòn: edificio


aperto che si regge su pilastri, colonne da una,
più parti, loggia – (s.f.) lòşa / edificio grande
– (s.m.) palàso / pezzo di rame o di ferro a dop-
e, cong. – e.
pia groppa, con cui negli edifici si tengono
ebanista, s.m. – vd. carpentiere.
unite le pietre – (s.m.) àrpişe.
ebbene, cong. – ebèn.
edizione, s.f. – edisiòn.
ebbro, agg. – inbriàgo.
Edmonda, n.p. – Mondìna.
ebollizione, s.f. – (s.m.) bòjo.
Edmondo, n.p. – Mòndo.
ebreo, s.m. – (volg.) abrèo.
Edoardo, n.p. – Èdi.
ecatombe, s.f. – stermìnio, stràje.
educare, v. – alevàr, tiràr su: luogo in cui si
eccellente, agg. – bon, gajàrdo.
rieducano i minorenni condannati – (s.f.) càşa
eccentrico, agg. – s’centrà, strànbo.
de coresiòn.
eccessivo, agg. – eşagerà, màsa, sproporsionà,
educato, agg. – 1 ducà. 2 vd. amabile.
tròpo.
educazione, s.f. – creànsa, ducasiòn, educa-
eccesso, s.m. – bondànsa, eşagerasiòn.
siòn.
eccetto, prep. – nòma, fòra che.
edule, agg. – che se magna.
eccezione, s.f. – ecesiòn.
efelide, s.f. – lènte, sèmola.
eccitamento, s.m. – grìsola, grìsoli, grìsolo, si-
effeminato, agg. – caghèta, feminèta, frìtola,
sìgolo.
gnegnè.
eccitare, v. – insitàr, stusigàr.
effervescente, agg. – brìoşo, efervesènte.
eccitarsi, v. – ecitàrse, ingalàrse.
effettivamente, avv. – in efèti.
eccitato, agg. – ingalà: essere eccitati – (v.)
effetto, s.m. – divişiòn, efèto (effetto del divi-
èsar ingalài.
dere): fare che non abbia effetto, stornare – (v.)
eccitatore, agg. – insitòşo.
stornìr / non aver effetto – (v.) andàr a şvòdo.
eccitazione, s.f. – 1 (s.m.) borèso, (s.f.) ecita-
egemonia, s.f. – vd. dominazione.
siòn. 2 vd. allegria.
Egidio, n.p. – Gìdio.
ecco, avv. – 1 èco (avverbio che richiama l’at-
egli, pron. – el, èlo, lo, lu.
tenzione), (escl.) tac, tàchete.
egoista, agg. – (loc.) oràte per me, (agg.) te-
eccome, avv. – ecòme.
gnòşo.
eccomi, v. – ècome.
eguale, agg. – uguàl.
eccoti, avv. – ècote.
ehi, escl. – ciò!: ehi dico – dìgo!
eclissarsi, v. – scurìrse, (fig.) scanpàr.
eiaculare, v. – finìr, şboràr, vegnìr.
eclissi, s.f. – ecrìse.
elastico, s.m. – àstico, làstico.
eco, s.f. – (s.m.) èco (rimbombo).
elefante, s.m. – (zool.) lefànte, leofànte, lio-
economia, s.f. – conomìa.
fànte.
economizzare, v. – speculàr, spiculàr.
elegante, agg. – 1 èsar in grìngola, fin, schìvo
economo, agg. – sparagnìn.
(elegante e dignitoso): chi è vestito elegante-
edera, s.f. – (bot.) èdera, èlera.
mente – (s.m.) figurìn / insieme di persone
edicolante, s.m. – (a. e m.) giornalàro.
eleganti – (agg.) bontòn. 2 (agg.) bùlo.
edificare, v. – vd. delimitare.
elegantone, s.m. – 1 (agg.) elegantòn, figurìn,
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e e

moscardìn. 2 vd. bellimbusto. emaciato, agg. – de mal.


eleggere, v. – lèger, nominàr. emanazione, s.f. – vd. odòr.
elemosina, s.f. – 1 carità, lemòşina, limòşina, emarginato, agg. – fòra del ciàpo, işolà.
sèrca: borsa per la raccolta dell’elemonisa du- ematoma, s.f. – (mal.) bòta, pàca, şgnàsola.
rante le funzioni religiose – (s.f.) trùşa / rac- embrice, s.m. – (s.f.) nàtola.
colta di elemosina dei frati degli ordini men- emergenza, s.f. – emergènsa.
dicanti – (s.f.) sèrca. 2 vd. carità. emergere, v. – vegnìr fòra.
elemosinare, v. – far la carità, ndar a carità. emicrania, s.f. – (mal.) mal de tèsta, migrà-
Elena, n.p. – Èli, Lèna, Nène. gna.
elenco, s.m. – lìsta, nòta. emigrare, v. – vd. abbandonare.
Eleonora, n.p. – Nòra, Norìna. Emilia, n.p. – Mìlja.
elettricista, s.m. – (a. e m.) letricìsta. Emilio, n.p. – Mìljo.
elettricità, s.f. – corènte: ad elettricità – (loc.) Emma, n.p. – Èma.
a lùce / scariche elettriche nei temporali che emme, s.f. – ème (lettera M): per eufemismo,
non portano maltempo – (s.m.) lànpi de usata per parola disonesta – (escl.) èsar pròpio
bruşèra / supporto, sostegno che serve ad iso- un ème.
lare elettricamente dalla terra un conduttore, emorroidi, s.f. – (mal.) moròide, moròidi.
comunemente di vetro, porcellana, isolatore – emozionarsi, v. – emosionàrse.
(s.f.) sidèla, silèla. empire, v. – inpinìr.
elettrico, agg. – lètrico. endice, s.m. – nidàl, òvo de lègno (uovo finto).
elevare, v. – alsàr. energia, s.f. – 1 fòrsa. 2 vd. attività (2).
elevazione, s.f. – (rel.) elevasiòn. energico, agg. – forte, gajàrdo, màs’cio, san,
elica, s.f. – èlese, èlica. stàgno.
elicottero, s.m. – alicòtero. enfiare, v. – şgionfàr.
Eligio, n.p. – Lìgio. enigmatico, agg. – misterioşo.
eliminare, v. – 1 cavàr vìa, scartàr. 2 vd. ac- Ennio (Eugenio), n.p. – Gènio.
coppare. enorme, agg. – gràndo, imènso.
eliminato, agg. – vd. bocciato. Enrico, n.p. – Rìco.
eliminazione, s.f. – eliminasiòn. enteroclisma, s.m. – vd. clistere.
Elio, n.p. – Èlgio. entrare, v. – entràr, ndar drènto: entrare in
Elisa (Elisabetta, Luisa), n.p. – Bèta, Betìna, possesso – diventàr paròn / voce del verbo en-
Lìşa, Lişèta, Lìşi, Tìna. trare, entrava – (v.) intrèva.
Eliseo, n.p. – Işèo. entrata, s.f. – 1 entràda (ingresso). 2 (s.f.) in-
ella, pron. – èla, la. tràda (profitto).
ellera, s.f. – vd. edera. entusiasmarsi, v. – 1 èsar contènti, giubilàr,
elmo, s.m. – càsco (sorta di elmo); rilievo sul- gòdar. 2 vd. adorare.
l’elmo per ornamento – (s.f.) velàda. entusiasmo, s.m. – 1 pasiòn. 2 vd. ammira-
elogiare, v. – 1 elogiàr, far i conplimènti. 2 vd. zione.
applaudire (2). enumerare, v. – contàr.
eloquenza, s.f. – lochèla. enzima, s.f. – fèsa, lièvito.
Elvira, n.p. – Èlvi. Enzo, n.p. – Ènso.
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e e

epatite, s.f. – (mal.) mal de figà. dica, erba spàgna, coltivata per uso foraggio,
epicondilo, s.m. – (scherz.) copedèla. fieno d’Ungheria – erbaspàgna, scartelètica /
epidemia, s.f. – (mal.) grìpa: epidemia in- erba medicinale, le cui foglioline in infuso co-
fluenzale del primo novecento – (mal.) spa- stituiscono un energico purgante – sèna / nin-
gnòla. fea, erba palustre – tajèr / piantaggine, erba
epidermide, s.f. – pèle. spontanea e perenne degli incolti, usata contro
Epifania, s.f. – (la) Pefanìa, (la) Pifanìa, Tre i formicolii o ferite per le sue qualità antin-
re. fiammatorie e cicatrizzanti, ancinola – de brù-
epilessia, s.f. – (mal.) mal de San Valentìn (a schi / erba porcellana comune – màta / erba ra-
Buie veniva invocato San Valentino, non solo perina – scarselèta / erba selvatica – spisacùl
per essere il protettore degli innamorati, ma an- / erba senecio, erba di S. Giacomo – èrba de S.
che contro l’epilessia). Giàcomo / erba veriola – sfrìşa: erba che rina-
episodio, s.m. – fàto. sce e viene tagliata nuovamente – (s.f.) otàva
epitaffio, s.m. – pìgrafe, pitàfio. / erba tenera, nata da poco – (s.f.) erbeşìna /
epoca, s.f. – època, tènpo: epoca che non ar- erba vecchia per far letame – (s.f.) stràma / pic-
riva mai – calènde grèche. colo mucchio d’erba appena tagliata – (s.f.) lò-
eppure, cong. – epùr. nisa / striscia d’erba appena tagliata con la
equilibrato, agg. – equilibrà, giùsto, jùsto. falce – (s.f.) rengàda / uno scrittore in erba –
equilibrio, s.m. – equilìbrio. (agg.) un scritòr ch’el ga de fàrse.
equipaggiamento, s.m. – atresatùra. erbaccia, s.f. – erbàsa: sorta di pianta erbacea
equiseto, s.m. – (bot.) rochèla (equiseto mas- (erba cipressina) dal fiore giallo, il cui lattice
simo). si ritiene che provochi la rogna – (bot.) rògna.
equivoco, s.m. – vd. asinata. erbaggio, s.m. – (bot.) verdùra.
equo, agg. – giùsto, jùsto. erbaiolo, s.m. – (a. e m.) erbaròl, erbalòro,
erba, s.f. – (bot.) èrba: achillea, centofoglie, frutaròl, ortolàn, vendarìgolo.
millefoglie – èrba sènto tài / erba biscia – erbivendolo, s m. – vd. erbaiolo.
èrba de bìse, lèngua de vàca / erba medica – erbivoro, agg. – arbìvoro.
erbaspàgna / caglio asprello, usata nella fab- erborista, s.f. – vendarìgola (venditrice di
bricazione del formaggio – èrba che tàca / verdure).
erba calderina – gradonsèl / erba cavallina – erede, s.m. – arède, erède.
bişèto, rasparèla / calì – roscàni / centonchio eredità, s.f. – dòte, eredità: porzione di eredità
comune, comune nei campi, con funzione ri- spettante per legge, a ciascun erede – (s.f.) le-
mineralizzante viene data in pasto alle galline gìtima.
– èrba de galìna / erba cipressina – rògna / co- eremita, s.m. – eremìto.
medrio comune – èrba de frève / consolida eresia, s.f. – rèşia, (s.m.) spropòşito.
maggiore – confèrbia, dei tài, tàjo / erba da eretico, agg. – rètico.
porri, detta da porri per il suo lattice, che eli- eretismo, s.m. – (mal.) mal de tìro (eccita-
mina le verruche e le callosità – èrba còntro i zione sessuale).
pòri, sividònja / erba di San Giovanni co- erezione, s.f. – (v.) tiràr (erezione sessuale).
mune – èrba de San Giovàni / erba galletta che ergastolano, s.m. – 1 galeòto. 2 vd. crimi-
danneggia il frumento – seşarèla / erba me- nale.
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e e

erica, s.f. – (bot.) scovolìn (erica scoparia), ri- esclamazione di spavento – (escl.) odìo!
cercata per fare scope. esclusione, s.f. – escluşiòn.
eritema, s.f. – (mal.) riscàldo. escluso, agg. – vd. bocciato: escluso dal gioco
Ermenegildo, n.p. – Gìldo. – fùci.
Ernesto, n.p. – Arnèsto, Nèsto. escoriazione, s.f. – (mal.) rusòn, scortigadùra.
ernia, s.f. – (mal.) bàla, balòn, chìla, rotùra. escremento, s.m. – 1 (inf.) càca, càche,
Enrica, n.p. – Richèta. (scherz.) mèmele, (s.f.) mèrda. 2 vd. deiezione.
ernioso, agg. – balonèr, chilòşo. escrescenza, s.f. – nàta.
erodere, v. – vd. consumare. escursione, s.f. – vd. camminata.
erpicare, v. – grapàr, livelàr el terèn. eseguire, v. – vd. compiere.
erpice, s.m. – àrpişe, èrpişe, gràpa. esempio, s.m. – işènpio, (s.f.) sàgoma: cattivo
errare, v. – falàr, şbaljàr. esempio – (s.m.) scandàl / per esempio – (loc.)
errato, agg. – falà, şbaljà. preşènpio / seguire l’esempio – (v.) speciàr.
errore, s.m. – 1 (s.f.) capèla, falòpa, (s.m.) esequie, s.f. – esèque, funeràl, mortòrio.
şbàljo: commettere errore – (v.) far capèle, esercitazione, s.f. – (s.m.) adestramènto: eser-
pecàr. 2 vd. asinata. cizio fisico pesante, sforzo – (s.m.) sfòrso.
erta, s.f. – brìcia, chìa, rìva, (s.m.) ràto. esercizio, s.m. – vd. bottega.
esagerato, agg. – eşagerà, fòra dèi mòdi: esa- esibizione, s.f. – eşibisiòn.
gerare i particolari nella descrizione di qual- esiguo, agg. – insenì, menù, menudàja, picinìn,
cosa – (v.) carigàr. pìcio.
esagerazione, s.f. – eşagerasiòn. esile, agg. – magrolìn, minù.
esalazione, s.f. – vd. emanazione. esistere, v. – èsar, eşìstar, eşìster.
esaltare, v. – vd. applaudire (2). esitante, agg. – vd. ansioso: avere esito – (v.)
esaltarsi, v. – alsàr i còrni. rièser, riusìr.
esaltato, agg. – eşaltà. esitare, v. – tentenàr.
esaltazione, s.f. – eşaltasiòn. esofago, s.m. – càna, canàl dèla manèstra,
esame, s.m. – vd. controllo: esame, diploma di dràga, dragài, esòfaco, gargà, gargàto, gòla,
maturità – (s.f.) matùra. gòso, pòmo de Adàmo.
esaminare, v. – calcolàr, far i cònti, (fig.) ta- esonero, s.m. – vd. abbuono.
mişàr. esordiente, s.m. – prinsipiànte.
esattamente, avv. – 1 (agg.) pròpio. 2 vd. ap- esortare, v. – vd. consigliare.
punto. espansivo, agg. – afetuòşo.
esatto, agg. – 1 giùsto, jùsto, precìşo, stìco. 2 espellere, v. – butàr fòra.
vd. accurato. esperienza, s.f. – esperiènsa, speriènsa: avere
esaurire, v. – 1 finìr, (fig.) stufàr. 2 vd. consu- esperienza – (v.) savèrla lònga.
mare. esperto, agg. – pràtico.
esaurito, agg. – eşaurì, finì. espettorare, v. – despetoràr.
esca, s.f. – lèsca. espettorazione, s.f. – scataraciàda.
escara, s.f. – (mal.) bròşa. espirare, v. – sospiràr.
escavatore, s.m. – caterpillar o scavadòr. esplodere, v. – s’ciopàr.
esclamazione, s.f. – (cong.) oh, (s.m.) sìgo: esplosione, s.f. – (s.m.) şbàro, s’ciòco, scòpio,
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e e

(fig.) scàto: sostanza esplosiva – (s.f.) gilatìna. estremo, agg. – gràndo, gràve: estrema un-
esporre, v. – espòner. zione – (s.m.) òjo sànto / estremo saluto – vd.
esprimere, v. – esprimar, dir, spiegàr: espri- esequie.
mere disprezzo, disgusto – (inter.) pùi / espri- estro, s.m. – caprìsio, èstro.
mere dubbio – (avv.) chisà / espressione di di- esuberanza, s.f. – vd. attività (2).
sgusto – (inter.) fùi. esule, s.m. – (s.m.) èşulo, (s.f.) èşula.
essa, pron. – èla, la; pl. – le, lòre. esultare, v. – 1 giubilàr, gòdar: esprime esul-
essenza, s.f. – sènsa. tanza – (escl.) evìva. 2 vd. entusiasmarsi. 3 vd.
essere, v. – 1 èsar, èser, sièr: esserci ancora – compiacersi.
restàr / essere alle prime armi – èsar al prin- età, s.f. – (scherz.) àni de Crìsto: nell’età pre-
sìpio / essere chiamato in causa – centràr / es- sente – (avv.) ancùo, ògi.
sere di leva – (s.f.) nàja / essere distrutto – cro- eternamente, avv. – inetèrno.
làr / essere in fin di vita – (s.f.) ùltima / essere eterno, agg. – atièrno, che no finìsi mài,
in salute – star ben / essere insopportabile – etèrno.
(agg.) pìtima, ronpibàle, ronpicojòni / essere etico, s.m. – (mal.) ètico.
malinconico – far pèo / essere morto – far etilista, s.m. – vd. alcolista.
tèra / non essere sufficiente – mancàr / non eucarestia, s.f. – (rel.) comuniòn.
serve che questo per essere al completo – Eufemia, n.p. – Fèmja, Fùmja.
(escl.) no còri àltro / essere presente – asìster euforia, s.f. – contentèsa.
/ essere raffreddato, aver la tosse – (mal.) chèus euforico, agg. – alegròto.
/ siamo, non siamo; loc. – sèmo, no sèmo (an- evadere, v. – scanpàr.
che in senso ironico) / voci del verbo essere evaporare, v. – şbanpìr.
(indicativo presente), io sono – mi son / tu sei evaporato, agg. – evaporà, şbanpì, şvanpì,
– ti ti son / lui è – lu xe / noi siamo – novàltri şvaporà.
sèmo / voi siete – ovàltri se / essi sono – lòri evenienza, s.f. – càşo, eveniènsa, ocaşiòn.
xe. 2 (s.m.) èsar: essere supremo – (rel.) Dìo / evento, s.m. – fàto.
un essere insopportabile – (agg.) na pìtima, na eventualmente, avv. – càşo mài, nel càşo.
ronpicojòni, un secabàle. evidente, agg. – ciàro, patòco.
essi, pron. – i, li, lòri. eviscerare, v. – curàr.
essiccare, v. – secàr. evitare, v. – scansàr, scapolàr, schivàr.
esso, pron. – 1 el, èlo, lu. 2 vd. egli. evviva, inter. – evìva, vìva, w.
estasiarsi, v. – vd. adorare.
estate, s.f. – està, istà, istadèla: estate di S.
Martino – (agg.) istadèla, istà de San Martìn.
estendersi, v. – caminàr, şlargàrse.
esterno, agg. – par fòra.
estirpare, v. – cavàr, şbovàr.
estraneo, agg. – forèsto, stràgno, stànjo.
estrarre, v. – cavàr, tiràr fòra.
estremità, s.f. – càvo: estremità acuta che
punge, estremità superiore, cima – (s.f.) pònta.
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f f

F per sostegno ai fagioli – (s.f.) fràsca / tonchio


dei fagioli, coleottero dei bruchidi – (zool.) ca-
rabèl.
fagotto, s.m. – bàligo, fagòto, strufignòto: fare
fabbisogno, s.m. – fabişògno.
fagotto – (v.) ndar vìa.
fabbrica, s.f. – fàbrica, fràbica.
faina, s.f. – (zool.) foìna, fugìna, fuìna.
fabbricare, v. – fabricàr, far sù: parte esterna
falce, s.f. – fàlse: aguzzare la falce con la cote
di un fabbricato, facciata – (s.f.) fasàda.
– (v.) bàtar la fàlse, gusàr / falce da mietitura
fabbro, s.m. – (a. e m.) fàbro, fàvro, feràro,
– (s.f.) sèşola / falce fienaia – (s.f.) fàlse, sèga,
fràvo (fabbro ferraio).
sèga de èrba, sèşola par l’èrba. Arnesi per af-
Facanapa, n.p. – Fracanàpa (maschera).
filare la falce fienaia – (s.m.) fèri: chiodo di
faccenda, s.f. – dafàr, fasènda, lavòr: malan-
ferro, incudine per battere la falce – (s.f.) bà-
dato nelle proprie faccende – (agg.) mèso ben.
bisa / corpo osseo vuoto, spesso ritorto, ri-
facchino, s.m. – (a. e m.) fachìn, òmo de fa-
pieno d’acqua, serve a bagnare la cote per af-
dìga.
filare la falce fienaia – (s.m.) codàro, còrno,
faccia, s.f. – fàcia, fàsa, mùşo, mùtria: faccia
tùlişe / cote – (s.f.) gusadòra / martello batti-
a faccia – de frònte / di faccia – rinpèto / brutta
falce – (s.m.) martèl. Parti della falce fienaia:
faccia – (fig.) scarpiòn, scorpiòn / faccia finta
impugnatura della frullana – (s.f.) manìsa /
di cartapesta, maschera – màscara / faccia to-
lama della frullana – (s.f.) làma sèşola / ma-
sta – mùşo de tòla, muşoròto / faccia tosta al
nico della frullana – (s.m.) mànigo lòngo: falce
massimo – mùşo ròto e barèta fracàda / fare la
messoria – (s.f.) sèşola / ghiera della falce –
faccia truce – (v.) ingrintàr / perdere la faccia
(s.m.) anèl / pezzo di ferro con cui si tempera
– (v.) far na figuràsa.
la falce – (s.f.) ancùşine / riaffilare la falce –
facciata, s.f. – fasàda.
(v.) tanàr, tenàr.
facile, agg. – fàsile.
falcetto, s.f. – falsèta, falşìn: falcetto per mie-
facoltoso, agg. – sioràso.
tere – (s.f.) mesòra.
faggio, s.m. – (bot.) bùcova, fàgaro, fagièr, fà-
falciare, v. – (fig.) copàr, sfalsàr, tajàr: falciare
gio.
con falce fienaia – seşolàr.
fagiano, s.m. – (orn.) fagiàn, fajàn, faşàn.
falciata, s.f. – rengàda.
fagiolino, s.m. – (bot.) faşolèto, jùsca, savrìn
falciatore, s.m. – (a. e m.) segadòr, sfalsadòr.
(fagiolino mangiatutto, a baccello largo): fa-
falco, s.m. – (orn.) fàlco, sparvièr (uccello ra-
giolino a baccello sottile – (bot.) tegolìna /
pace): diminutivo di falco – (orn.) falchèto.
varietà di fagiolini – (bot.) cornète.
falcone, s.m. – (orn.) falcòn.
fagiolo, s.m. – (bot.) faşiòl, faşòl, faşòlo (fa-
falda, s.f. – vd. buffa.
giolo comune). Varietà di fagiolo: fagiolo
falegname, s.m. – 1 (a. e m.) marangòn (arti-
grosso di color rossiccio – (bot.) borlòto. Piatti
giano che lavora il legno): arnese del fale-
buiesi – faşiòi a l’uşelèto / faşiòi e capùsi co la
gname, pialla lunga – (s.m.) soramàn / massa
polènta e le luganighe / faşiòi in tècia / manè-
oscura usata dai falegnami, anche dai contadini
stra de faşiòi col formentòn, òjo e strùto: in-
per turare il legno tarlato delle botti, catrame –
setto parassita dei fagioli, torchio – (zool.) ba-
(s.f.) pègola / scalpello incavato per lavori di
bòşo / piccola pertica che si fissa nel terreno
falegnameria ed intaglio, sgorbia – (s.f.) şgù-
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f f

bia / sostanza colorante usata dai falegnami – fanalino, s.m. – roşèta (fanalino della bici-
(s.m.) pàis. 2 vd. carpentiere. cletta).
fallare, v. – falàr, şgaràr. fanatico, agg. – 1 eşaltà. 2 vd. accanito.
fallimento, s.m. – 1 falimènto, remèngo. 2 vd. fanciulla, s.f. – bòcia, fìa, màmola: brava e
bancarotta. buona fanciulla – (agg.) gusasènere.
fallire, v. – falìr, far fiàsco, ndar a remèngo, fanciullo, s.m. – bòcia, cratùra, fànte, mà-
ndar in malòra, ndar in mòna. molo, ragàso: espressione di scherno e deri-
fallito, agg. – spiàntene. sione fanciullesca fatta con gesto e voce –
fallo, s.m. – 1 (s.f.) capèla, orbaròla, pèca, (escl.) maramèo / fanciullo grazioso – (s.m.)
(s.m.) şbàljo (errore). 2 (s.m.) bibìn, bebìn, amorìn / strumento fanciullesco per il lancio di
càso, mànigo, (s.f.) tèga, (s.m.) oşèl, uşèl piccoli proiettili, fionda – (gioc.) fiònda, flònda
(membro virile, fallo). / voce fanciullesca nel gioco dell’acchiapparsi,
falò, s.m. – 1 falò, (s.f.) foghèra. 2 (s.m.) fògo con una toccata di mano – (s.m.) bàndo.
de San Giovàni. fandonia, s.f. – bàla, (fig.) balòta, bònba,
falsità, s.f. – 1 buşìa, balòta, falòpa. 2 vd. bu- buşìa, fandòmia, flòcia: onomatopea, si usa
gia. burlescamente per far capire, a chi ha raccon-
falso, agg. – 1 balonèr, bùşiàro, fàlso. 2 (agg.) tato una fandonia non creduta – (onom.) bum.
màto: soldi falsi – (agg.) schèi màti. fanello, s.m. – (orn.) faganèl.
fama, s.f. – glòria. fanfaluca, s.f. – vd. bugia.
fame, s.f. – 1 fàme: chi ha fame – (agg.) afamà, fanfarone, agg. – balìsta, buşiàro, fanfaròn.
famà / grande fame – (s.f.) famàsa, (scherz.) fanghiglia, s.f. – fanghèra, (s.m.) lìmo, pa-
şlòrda / soffrire per fame – (v.) başìr. 2 vd. bi- ciùgo, (s.f.) paltànela, (s.m.) plòcio, pòcio:
sogno. fanghiglia del vino – (s.f.) paciarèla / voce in-
famelico, agg. – afamà, famà. fantile per fanghiglia – (s.m.) plich ploch.
famiglia, s.f. – famèa, famègia, famèja, fa- fango, s.m. – fàngo, mèlma, paciùgo, paltàn,
mìlja: beni familiari (terrieri, altro) – (s.m.) tòcio: fango liquido – (s.m.) plòcio, pòcio.
bèni familjàri (cànpi, facoltà) / famiglia estesa fangoso, agg. – inpaltanà, infangà.
– (s.f.) famèja alargàda, famèja grànda / fa- fannullone, s.m. – 1 batifiàca, fanulòn, lilòn,
miglia nucleare – (s.f.) famèja pìcia, famèja ri- pelandròn, şişolòn. 2 vd. bighellone.
strèta / l’insieme delle famiglie della mede- fantasia, s.f. – èstro: chi è di fantasia riscaldata
sima stirpe – (s.f.) caşàda / si usa – (s.f.) eşaltà.
familiarmente, aggiungendo alle parole altrui, fantasma, s.m. – fantàşma, spìrito.
per negare e riprovare – (loc.) ègito / un buon fantasticare, v. – stroligàr.
padre di famiglia – (agg.) un bon pàre de fa- fantoccio, s.m. –1 piàvolo, pupàso de stràse,
mèja. pupolòto: fantoccio azionato dal burattinaio –
famiglio, s.m. – (a. e m.) famèo, famèdo, fa- (agg.) buratìn, (s.f.) marionèta. 2 vd. burattino.
mèjo, fànte. fantolino, s.m. – fantolìn (bambino).
famoso, agg. – considerà, conosù, famòşo. farabutto, s.m. – 1 canàja, dişgrasià, fara-
fanale, s.m. – fanàl, feràl: figura che ogni sera bùto. 2 vd. brigante.
al tramonto riforniva i fanali a petrolio accen- farcino, s.m. – vd. cimurro.
dendoli, lampionaio – (a. e m.) inpisaferài. farcire, v. – vd. affollare.
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fardello, s.m. – fagòto, pèşo. buràto / tignola della farina – (zool.) tàrma.
farfalla, s.f. – farfàla, pavèa, pavèja (farfalla faringe, s.f. – 1 (s.m.) gargà. 2 vd. esofago.
in genere): denominazione del bruco della far- faringite, s.f. – (mal.) grup (faringite difterica).
falla, in particolare il bruco che rode la verdura farmacia, s.f. – apotèca, speciarìa, spesiarìa,
– (zool.) rùga. spesierìa.
farfaro, s.m. – (bot.) şlavàso. farmacista, s.m. – (a. e m.) farmacìsta, spe-
fare, v. – 1 far: darsi troppo da fare – şbregàr siàl, spesièr.
/ fare affidamento – başàrse / far cadere – vd. farmaco, s.m. – medeşìna: bevanda farma-
abbattere / far chiasso – bacanàr / far crollare ceutica prescritta dal medico – (s.m.) mede-
– abbattere / fare alcunché senza regola e ca- gàto.
pacità – futisàr / fare una brutta figura – far na farneticare, v. – 1 basilàr, dar i nùmari. 2 vd.
figuràsa, far na figùra de mèrda / fare econo- ammattire.
mia – strènşar la sìnghia / far fagotto – ndar faro, s.m. – (s.f.) lantèrna.
vìa / farla franca – scapolàr / fatto bene – fàto farro, s.m. – (bot.) fàro, spèlta, spèltra.
còme che Dìo comànda / far fuori – vd. ac- farsetto, s.m. – 1 comèso. 2 vd. bolero.
coppare / fare il finto tonto – fàrse mòna / fare farsora, s.f. – tècia (tegame).
il segno della croce – segnàrse / fare la muffa fascetta, s.f. – (s.m.) bustìn.
– vd. alterarsi / far le fiche – far i fìghi / fare fascia, s.f. – gàrşa (fascia per medicazioni): fa-
l’occhiolino – schisàr de òcio / fare sul serio – scia benda di lino – (s.f.) fàsa / fascia pedonale
far pròpio sul bon / far vedere – provàr / voci – (s.f.) strìca.
verbali: fa – fa / facciamo – fèmo / facendo – fasciare, v. – 1 fasàr, infasàr: fasciare con
fàndo / facevamo – fèimo / fagli – fàghe / fate bende – bendàr. 2 vd. accartocciare.
– fe / fategli – fèghe / fatto – fàto. 2 vd. com- fasciatura, s.f. – bendadùra, fasadùra.
piere. fascina, s.f. – covòn, fasìna, fàsio, grànpa,
farfalla, s.f. – (zool.) farfàla, pavèja; farfallina màna, màso.
– pinpinèla. fascino, s.m. – fàsino.
farfugliare, v. – 1 barbotàr. 2 vd. barbugliare. fascio, s.m. – 1 fàso: fascio di sarmente – (s.f.)
farina, s.f. – farìna: apposito bastone per im- fasìna / fascio di spighe, erbe legate insieme –
pastare la farina – (s.f.) cròsola / farina di fru- (s.m.) fàso. 2 vd. fascina
mento – (s.m.) fiòr / farina di grano duro ma- fascismo, s.m. – fasìşmo: caduta del fascismo
cinata grossa, semolino – (s.m.) griès / farina – (s.m.) rebaltòn / simbolo del fascismo, fascio
finissima – (s.m.) fiorèto / fior di farina – (s.m.) – (s.m.) fàsio.
fiòr de farìna, (s.f.) sèmola / farina di grano- fascista, s.f. – fasìsta: colui che apparteneva
turco – (s.m.) şalòn / farina gialla – (s.m.) alla polizia fascista – (s.m.) bàcolo / fascista
scròboli / farina integrale – (s.f.) farìna mòra sfegatato – (s.m.) fasistòn / grido di saluto de-
/ farina mista al cruschello – (s.f.) farinèla / gli aviatori e di incitamento nel periodo fasci-
polvere della farina che durante la macina- sta – (inter.) èja / osservanza della festa del sa-
zione vola posandosi qua e là – (s.f.) volàdiga bato, astenendosi da ogni lavoro, introdotto
/ ridurre la farina in pasta mescolandola con dal governo fascista – (s.m.) sàbo fasìsta /
l’acqua – (v.) inpastàr / setaccio che serve a se- primo gradino della gerarchia giovanile del
parare la farina dalla crusca – (s.m.) boràto, partito fascista – (s.m.) fìo dèla lùpa (segue ba-
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lìla, balìla moschetièr, avangardìsta, şiòvine (dolce): fava selvatica – (bot.) fàva / qualità
fasìsta). piccola di fava che si dà al bestiame, lupino –
fastello, s.m. – 1 (s.f.) màna, manèla. 2 vd. fa- (bot.) favèta.
scina. favilla, s.f. – falìsca, falìva.
fastidio, s.m. – dispiasèr, rògna: arrecare fa- favo, s.m. – fàvo.
stidio – (v.) secàr / dar fastidio – (v.) urtàr. favola, s.f. – fiàba, stòrgia, stòria.
fastidioso, agg. – bibiòşo, che stùfa, dàne, in- favore, s.m. – favòr, (s.f.) gràsia, piasèr: ciò
sìpido, pìtima, rognòşo, ronpibàle, tichignòşo. che sta a favore – (s.m.) bonprò.
fasto, s.m. – lùso, mafia, pònpa màgna. favorire, v. – giutàr, jutàr.
fastosità, s.f. – vd. fasto. fazzoletto, s.m. – fasolèto: fazzoletto bianco –
fata, s.f. – fàta, fàda, maràntiga. lensiolèto / fazzoletto da testa, di solito di lino
fatalità, s.f. – càşo. ricamato – fasolèto de tèsta, (s.f.) pièsa / faz-
fatato, agg. – fatà. zoletto di seta – folàr, fulàr / fazzoletto nero da
fatica, s.f. – fadìga, strùsio, tribolasiòn / (loc.) testa – şendà / fazzoletto per soffiare il naso –
a fatica – apèna. fasolèto de nàşo, mocadòr / grande fazzoletto
faticare, v. – fadigàr, sfachinàr, sfadigàr, şgo- da naso – tabacòn.
bàr, tribolàr: fare con fatica – strusiàrse / fa- febbraio, s.m. – febràro: per il mese di feb-
ticare, menare una vita piena di stenti – stru- braio, che porta freddo, febbre e malattie – v.
siàr. febrişàr.
faticata, s.f. – fadigàda, sfachinàda. febbre, s.f. – frèbe, frève: avere una febbre da
faticosamente, avv. – co fadìga. cavallo – (v.) gavèr la frève àlta / brivido della
fatto, s.m. – càşo, fàto: cosa, fatto straordina- febbre – (s.m.) grìsolo / febbre miliare – (mal.)
rio, impressionante – (s.f.) buşaròna. miljàra / macchiette rosse e nere, simili a mor-
fattore, s.m. – (a. e m.) fatòr, gastàldo (fattore sicature di pulci, che accompagnano alcune
agricolo). febbri, petecchia – (mal.) petèce.
fattoria, s.f. – fòndo, podèr, stànsia (fattoria febbriciattola, s.f. – (mal.) alterasiòn, febrèta,
agricola). Le fattorie di Buie: (top.) stànsia gnàgnara.
Antonìn / Bùra / Cristòfoli o Cristòfori / de feccia, agg. – depòşito, fèsa, fìso, fondàcio,
Cèci / de Crevàto o Ròşa / de Farfùja o Fer- gròpeda, matèria: feccia dell’olio – (s.f.)
fùja / de siòr Bèpi / de siòr Valentìn / de Var- mòrca / feccia del vino e del caffè – (s.m.) fon-
dabàso / Fanèli / Madònisa: amministratore dàci.
della fattoria – (s.m.) fatòr. feci, s.f. – vd. deiezione.
fattorino, s.m. – 1 (a. e m.) fatorìn, usièr: fat- fecondare, v. – 1 (fig.) incalmàr, (v.) ingalàr.
torino della tramvia – (s.m.) tranvièr. 2 (s.m.) 2 vd. concepire.
fànte (fattorino del comune, del tribunale). fecondazione, s.f. – fecondasiòn.
fattucchiera, s.f. – strìga. fede, s.f. – 1 credènsa, fède: certificato di na-
fattura, s.f. – fatùra. scita – (s.f.) fède de nàsita. 2 (s.f.) vèra (anello
fauce, s.f. – vd. esofago. nuziale).
fautore, s.m. – (agg.) austriacànte (fautore fedele, agg. – 1 fidà, fìdo. 2 (s.m.) cristiàn.
dell’Austria). fedelini, s.m. – fidelìni (pasta sottile).
fava, s.f. – (bot.) fàva, (s.f.) fàva dei mòrti federa, s.f. – entimèla, intimèla, lèntina (rife-
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rita al guanciale). fermare, v. – fermàr, pontàr.


Federico, n.p. – Rìco. fermarsi, v. – fermàrse.
fedina, s.f. – 1 fedìna (fedina penale). 2 (s.f.) fermata, s.f. – fermàda, stasiòn, tàpa.
başèta (fedina di barba). fermentare, v. – boìr, fermentàr, saboìr: fer-
fegatelli, s.m. – figadèi, fegadìni (fagatelli di mentare il vino per sette otto giorni sulle vi-
pollo). nacce – (v.) boìr su la màre.
fegato, s.m. – fègato, figà. fermento, s.m. – 1 lièvito. 2 (s.m.) fermènto.
felce, s.f. – (bot.) fèlse (felce comune): felce di 3 vd. enzima.
cui si facevano mazzi da esporre in cucina per fermentazione, s.f. – boidùra.
attirare le mosche, felce aquilina – (bot.) cia- fermento, s.m. – agitasiòn, bòjo, confuşiòn.
pamòsche. fermo, agg. – 1 (escl.) bon, (agg.) fèrmo, imò-
felice, agg. – 1 beàto, contènto, felìse, lègro. 2 bile, (avv.) sàldo: star fermo, aspettare – (v.) pi-
n.p. – Felìse. càr. 2 vd. caparbio.
felicissimo, agg. – stracontènto. feroce, agg. – catìvo, dişumàn, feròce, feròse.
felicità, s.f. – contentèsa, felisità. ferraglia, s.f. – feràja.
felpa, s.f. – (s.m.) plis. ferraiolo, s.m. – tabàro.
feltro, s.m. – pàno: ghetta di feltro, stoffa – ferrare, v. – inferàr.
(s.f.) comàsa. ferrata, s.f. – feràda, feràta.
femmina, s.f. – 1 fèmena, fèmina, màs’cia: ferriera, s.f. – ferièra.
femmina in calore – (s.f.) càlda. 2 vd. donna. ferrigno, agg. – vd. bigio.
femminile, agg. – da fèmina. ferro, s.m. – fèro: ferro a forchetta – (s.f.)
femore, s.m. – fèmoro. bràga / ferro da calza – (s.m.) àgo de càlsa /
fendere, v. – divider, rònpar, tajàr. ferro da stiro – (s.m.) fèro de stìro, soprèso /
fenditura, s.f. – crèpa, crepadùra, sfèsa. ferro da stiro per i colletti e i polsi della cami-
fenomeno, s.m. – fenòmano. cia – (s.m.) soprèso pìcio / ferro dei lavori a
Ferdinando, n.p. – Nàndo. maglia – (s.m.) àgo / profilato di ferro, tondino
feretro, s.m. – càsa de mòrto. – (s.m.) tondìn / propriamente il ferro del ca-
ferire, v. – (fig.) far mal, (v.) ferìr: ferire con vallo – (s.m.) fèro de cavàl / ferro per alzare i
qualsiasi oggetto acuminato – inpiràr. cerchi del focolare economico – (s.m.) gànso.
ferita, s.f. – bòto, ferìda, piàga, şbrègo, tàjo: ferrovecchio, s.m. – vd. cenciaio.
fascia elastica per le ferite, ginocchiera – (s.f.) ferrovia, s.f. – feràda, feràta, feròvia: ferrovia
şenocèra / ferita causata dalla punta di qual- a scartamento ridotto – La Parensàna, (iron.)
cosa – (s.f.) pontùra / liquido denso giallastro Tènpo permetèndo còri, dalle lettere TPC
formato in una ferita, pus – (s.f.) matèria. (Trieste, Parenzo, Canfarano) sui pilastrini se-
ferito, agg. – ferì: ferito da lama acuta, pungi- gna chilometri lungo la linea / il trenino Trie-
glione – (agg.) pònto. ste-Buie-Parenzo – (scherz.) maşenìn / scom-
ferma, inter. – alt. partimento interno di carrozza ferroviaria –
fermacapelli, s.m. – ferèto, saldìn. (s.m.) cupè.
fermaglio, s.m. – bros, fermàjo, fìbia, firmò, ferroviere, s.m. – (a. e m.) ferovièr.
pontapèto, spìla: fermaglio di collane – (s.m.) Ferruccio, n.p. – Ùcio.
pasèto. fertilizzante, s.m. – cònsime, ludàme: non fer-
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tile – (s.f.) rodìne, rudìne. fettuccia, s.f. – cordèla, (s.m.) sòlo.


fesso, agg. – baùco, cojòn, stùpido. fiaba, s.f. – fiàba, stòrgia, stòria.
fessura, s.f. – 1 s’ciopadùra, sfèsa, spiràjo. 2 fiacca, s.f. – càgna, càlma, fiàca, vòja de
vd. fenditura. gnènte.
festa, s.f. – canàta, dimèniga, domèniga, fèsta, fiaccare, v. – şmonàr, stufàr.
fràja, (loc.) in grìngola: festa con fiera e di- fiacchezza, s.f. – fiachèsa.
vertimento – (s.f) sàgra / festa paesana – (s.f.) fiacco, agg. – 1 bòlso, fiàco, fiàpo, lòfio, mòlo.
fièra / far festa spensieratamente ed in com- 2 vd. abulico.
pagnia – (v.) baracàr, frajàr / festa della Pa- fiaccola, s.f. – fàcola, fiàcola, fiàmola.
squa rosata – (nom.) Pentecòste / festa per na- fiaccone, agg. – fiacòn, fiacòşo, polentòn.
scite, nozze, battesimi, vendemmie, maialature fiale, s.f. – vd. favo.
– (s.f.) canàta / festività dell’Assunzione della fiamma, s.f. – bànpa, fiàma, vànpa.
Beata Vergine Maria (15 agosto) – (s.f.) Ma- fiammifero, s.m. – forminànte, fulminànte,
dòna grànda / festività della Madonna delle furminànte, solfarìn, solferìn (fiammifero di le-
candele (2 febbraio) – (s.f.) Madòna candelòra gno): fiammifero composto di cera, cerino –
/ festività della presentazione della Beata Ver- (s.m.) cerìn, serìn, şerìn.
gine Maria al Tempio (21 novembre) – (s.f.) fiancata, s.f. – bandìna (fiancata del letto).
Madòna dèla salùte / festività dell’Immacolata fiancheggiare, v. – fianchegiàr, jutàr, star in
concezione della Beata Vergine Maria (8 di- pàrte.
cembre) – (s.f.) Madòna Concèta / festività di fianco, s.m. – fiànco.
San Martino, protettore di Momiano (anche dei fiaschettone, s.m. – (orn.) pendolìn.
mariti traditi; 11 novembre) – (top.) San Mar- fiasco, s.m. – 1 chiànti, (fig.) feràl, fiàsco, ga-
tìn (a Buie per San Martino i bambini usavano lòn (della misura di 4,54 l.). 2 (s.m.) fiàsco: fal-
recitare nelle case dei parenti, chiedendo re- lire – (v.) far fiàsco.
gali) / festività di Santa Lucia (13 dicembre) – fiatare, v. – fiadàr, fiatàr, sfiadàr.
(s.f.) Madòna dei òci / festività in onore della fiatata, s.f. – sfiadàta.
Madonna (8 settembre) – (s.f.) Madòna ban- fiato, s.m. – fià: mandar fuori il fiato – (v.) sfia-
bìna, Madòna pìcola / festività religiosa, le Sa- dàr / restare senza fiato – (v.) restàr imatonì,
cre Ceneri – (s.f.) Le Sèneri / festività religiosa, restàr de mèrda / sprecare il fiato – (v.) parlàr
primo novembre – (s.m.) I Sànti. par gnènte / tirare il fiato – (v.) respiràr.
festeggiamento, s.m. – (s.f.) fèsta, gàla, (s.m.) fibbia, s.f. – fìbia.
licòfo. fibra, s.f. – fìbra.
festeggiare, v. – far fèsta, festegiàr: festeggiare fibroma, s.m. – (mal.) càncro.
offrendo da bere agli amici – bagnàr. ficcanaso, agg. – 1 ficanàşo. 2 vd. curioso.
festino, s.m. – festìn. ficcare, v. – 1 ficàr, fracàr drènto, inbuşàr: fic-
festone, s.m. – vd. diadema. care il naso – uşmàr par dùto. 2 vd. conficcare.
fetente, agg. – spusolènte. ficcarsi, v. – inbuşàrse, mètarse in mèşo.
fetore, s.m. – freschìn, spùsa: fetore di chiuso fico, s.m. – (bot.) fìgo: frutto del fico – (bot.)
– (s.m.) tànfo. fìgo / albero del fico – (bot.) figàro, fighèr, fi-
fetta, s.f. – fèta: fetta grossa di prosciutto, ghèra, fìgo / fico secco – (scherz.) lugàniga de
carne, pane – (s.f.) şlèpa. Grècia / fiori di fico che si formano in autunno
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e maturano da fine giugno a metà luglio del- tàjo / fieno d’Ungheria – (bot.) erbaspàgna,
l’anno successivo – (s.m.) fiòr de fìgo / pertica scartelètica / massa di fieno a forma di cono,
con la quale si spiccano i fichi – (s.m.) bastòn. covone – (s.f.) mèda / piccola mèda – (s.f.) lò-
Varietà di fichi: fico di colore verde chiaro, nisa / legno lungo, tondo e diritto intorno al
produce due volte, grosso e bislungo come quale si ammassa il fieno per formare la mèda,
una cuffia, originario di Corfù – (bot.) bonbòn stollo – (s.m.) medìl, stòşer / lo strato di erba
biànco, scufiòto / fico di forma globosa, fico vecchia che si mette in cima al covone, affin-
verde blu-violaceo, produce due volte – bon- ché il fieno non si bagni – (s.f.) copedèla / ri-
bòn nèro / fico verde, marrone, forma allun- voltare il fieno – (v.) giràr el fièn, voltàr el fièn
gata, produce due volte – fìgo dèla madòna / / spandere il fieno – (v.) spajàr el fièn / spazio
fico di colore marrone con una righetta bianca coperto dove si conserva il fieno – (s.m.) pernà
– mistèri / fico verde giallo, forma globosa, / tempo della fienagione – (s.m.) stagiòn par
produce una volta, metà agosto, il più apprez- tajàr l’èrba / uncino di ferro per tirare il fieno
zato – piaşàn, piaşenèlo, pieşàn / sanpièro / dalla meta – (s.f.) ciàve, (s.m.) gànso del fièn,
fico zuccherino di colore bianco – sucarìn / lensìn.
fico di colore verde con l’interno rosso – ver- fiero, agg. – altièr, gajàrdo.
dòn. Fiesso, top. – Fjèso (località di bagni presso Pi-
fidanzarsi, v. – promèterse, venìr moròşi. rano).
fidanzata, s.f. – fidansàda, moròşa, novìsa: fievole, agg. – 1 làsco. 2 vd. debole.
piantare la fidanzata – v. lasàrse. figaro, s.m. – vd. bolero.
fidanzato, s.m. – fidansà, moròşo, novìso, pi- figlia, s.f. – fìa, fiòla.
vèl, promèso. figliare, v. – partorìr.
fidare, v. – fidàr. figliastro, s.m. – fìàstro.
fidarsi, v. – fidàrse. figlio, s.m. – banbìn, fìo, fìjo, fiòl: figli dei fi-
fiducia, s.f. – cradènsa, credènsa, fidùcia, fi- gli di due sorelle – (s.m.) pronevòdi, pronipòti
dùsia: consegnare con fiducia – (v.) fidàr. / figlio di puttana – (escl.) fiòl de sènto pàri /
fiele, s.m. – fièl: fiele secreto dal fegato, cisti- figlio di un cane! – (escl.) fiolduncàn! / figlio
fellea – (s.f.) bìle. mio – (s.f.) càrne dèla mìa càrne / il figlio di
fienarola, s.f. – (bot.) calcadìsa. chi si risposa con una donna con prole – (s.m.)
fienile, s.m. – fenìl, fienìl. vedèl / prendere come proprio figlio – (v.)
fieno, s.m. – fièn: avere il raffreddore di con- adotàr / figlioletto – (s.m.) fiolèto / nidiata di
tinuo, malattia da fieno – (mal.) mal de fièn / figlioli – (s.m.) fiolàme.
buca attraverso la quale si getta il fieno nella figlioccio, s.m. – fiòso.
stalla – (s.f.) fienàra / comprimere il fieno – figliola, s.f. – fiòla.
(v.) fracàr el fièn / falciare il fieno – (v.) segàr figliolanza, s.f. – frùto.
/ fieno di quarto taglio, fieno quartirolo – (s.m.) figliuolo, s.m. – fiòl.
fièn de quàrto tàjo / fieno di primo taglio, fignolo, s.m. – (mal.) brùfolo.
maggese – (s.m.) fièn de prìmo tàjo / fieno di figura, s.f. – 1 figùra, (s.m.) pùpolo, pupolòto:
secondo taglio, guaime – (bot.) agostàna, fièn fare bella figura – (agg.) figuròşo / fare brutta
de secòndo tàjo, otàva, residìvo / fieno di terzo figura – (s.f.) far na figuràsa, far na figùra de
taglio, fieno settembrino – (s.m.) fièn de tèrso mèrda. 2 vd. apparenza.
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figuraccia, s.f. – figuràsa. l’ago e che serve per cucire – (s.f.) agàda / ri-
figurare, v. – figuràr. durre in filo – (v.) filàr.
figurino, s.m. – 1 pùpolo, pupolòto. 2 vd. bel- filodrammatica, s.f. – comèdia. Nome dato
limbusto. alla filodrammatica della Comunità degli Ita-
figuro, s.m. – figùra pòrca. liani di Buie nel 1945 – (s.m.) Pìcolo teàtro de
fila, s.f. – fìla. pròşa.
filantropia, s.f. – vd. carità. Filomena, n.p. – Mèna.
filare, s.m. – 1 fìla, filàr: spazio di terreno tra filondente, s.m. – tul.
due filari – (s.m.) coronàl. 2 v. filàr, mocàrsela, filone, s.m. – (s.f.) strùsa (filone di pane).
scanpàr (filare, scappare): filare via – (fig.) filossera, s.f. – (zool.) filòsera.
ponpàr. filtrare, v. – vd. colare.
filastrocca, s.f. – 1 filastròca, lòica. 2 vd. can- filtro, s.m. – fìltro, pasarìn: far passare un li-
tilena. quido attraverso un filtro perché ne esca chiaro,
filata, s.f. – filàda. scolare – (v.) scolàr.
filatoio, s.m. – mulinèl, spoladòr (filatoio a filugello, s.m. – (zool.) bigàto, cavaljèr.
mano). filza, s.f. – rèsta.
filettare, v. – mas’ciàr: filettatura a spirale finale, agg. – finàl.
delle vite – (s.m.) vèrmo / senza filettatura – finalmente, escl. – diogràsia.
(agg.) spanà. finanza, s.f. – finànsa.
filetto, s.m. – 1 filèto: filettino di maiale – finché, cong. – fìna che, fin chè.
(s.f.) brişiòla. 2 vd. cavezza. fine, agg. – 1 fin, finèto, finìda: fine nel senso
Filippo, n.p. – Filipìn. di sottile e di delicato – (agg.) fin, rafinà. 2
film, s.m. – fil, film: grande film – (s.m.) fil- (s.m.) fèrtic, fòndo. 3 (s.m.) destinasiòn, (s.f.)
mòn. idèa, (s.m.) intensiòn, (s.f.) mìra, tendènsa. 4
filo, s.m. – fil: cilindro piccolo di legno forato (s.f.) fìne: alla fine – in càvo / alla fin fine –
per incannare il filato, rocchetto di filo – (s.m.) inùltima / a lieto fine – che la finìsi ben. 5
rochèl / disfare filo a filo – (v.) sfilasàr / filo av- (agg.) sotìl, sutìl.
volto – (s.m.) gèmo / filo d’argento per ricamo finestra, s.f. – balcòn, barcòn, finèstra: asti-
– (s.m.) arşènto / filo del coltello – (s.m.) tàjo cella di sostegno delle tende della finestra –
/ filo di gomma rivestito o no, che ha pro- (s.m.) ferèto / cardine, cerniera, sostenente le
prietà di riprendere forma e volume iniziali – ante di porte e finestre, bandella delle imposte
(s.m.) àstico, làstico / filo di ferro, qualsiasi filo – (s.f.) bartuèla / ciascuno dei battenti esterni
metallico – (s.m.) fil de fèro / filo di nailon per delle finestre, imposta – (s.f.) portèla, (s.m.)
la testina del decespugliatore – (s.m.) spàgo / scùro / drappo di seta o altro tessuto che si
filo grosso per cuciture di suole – (s.f.) ciavèta mette alle finestre, tendina – (s.f.) coltrìna / fi-
/ filo per cucire – (s.f.) àşa, àse, vèta de àse / nestra sporgente, che si sporge verso l’esterno
quantità di filo avvolto in più giri, matassa – – (s.m.) şbùrto / finestrella della porta – (s.m.)
(s.f.) madàsa / filo sottile – (s.m.) rève / filo balconsìn, barconsìn / porta tende delle finestre
spinato – (s.m.) fil spinà / mulinello per av- e il ferro ritorto sulle punte per tenere fissi gli
volgere il filo sulla spola – (s.f.) ròda / quan- infissi delle finestre – (s.f.) bonagràsia / pic-
tità di filo che si inserisce in una sola volta nel- cola finestra – (s.f.) finestrèla / finestra sul
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tetto – vd. abbaino / sbarra di legno per fermare fiordaliso, s.m. – (bot.) fiordalìşo, garòfolo de
le ante delle finestre – (s.m.) trèso / stipiti cànpo, gìlio, şìo, tronbòn.
della finestra – (s.f.) lèrta / vetro di finestra – fiordilatte, s.m. – mosarèla.
(s.f.) làstra, (s.m.) vèro. fiore, s.m. – 1 (bot.) fiòr. Varietà di fiori: ama-
finestrino, s.m. – balconsìn, finestrìn. ranto, fior velluto – veludìn / bocca di leone –
finezza, s.f. – delicatèsa, finèsa, gentilèsa. bòca de l’òvo / bucaneve – bocanève, canpa-
fingere, v. – far fìnta: fingere di non capire – nèla, şbuşanève / calendola, fiorrancio selva-
capìr par le rèce del mastèl. tico – dormiòto / ciclamino – siclamìn / cri-
finimento, s.m. – fornimènto (finimento del santemo – fiòr dèi mòrti, utunàl / dalia – dàlia
cavallo). / fior stella – àstro lilà, stèla lilà / garofano –
finire, v. – distacàr, finìr, molàr, ultimàr: che garòfalo, garòfolo / gelsomino – berşamìn,
non finisce mai – (s.m.) destrigàr, distrigàr. gelsomìn / giansamìn / geranio – giràgno /
finito, agg. – andà, capùt, finì. giacinto – giasìnto / giacinto dal pennacchio –
fino, prep. – 1 fìna, fin dèso, sìna (fino a que- cucù / giaggiolo – fiòr de spàda / ginestra –
sto momento): fino a – sin / fino a quando – fin şanèstra / fiordaliso, giglio – fiordalìşo, garò-
chè. 2 (s.m.) fin. 3 (agg.) fin: persona distinta folo de cànpo, gìlio, şìo, tronbòn / gladiolo –
– (s.f.) persòna fìna. gladìol, papavèro / lillà – fiòr de màjo / mam-
finocchio, s.m. – (bot.) fenòcio, finòcio, finò- mola, violetta – viòla, violèta / margherita –
cio salvàdigo (finocchio comune). Piatto margarìta / mughetto – làgrima dèla Madòna,
buiese – (s.m.) fenòci al formàgio. làgrima d’Itàlgia / muscari azzurro, porrione
finora, avv. – fin dèso. – fiòr inchiostro / muscari ignorato – cucurucù
finta, s.f. – fìnta. / palla di neve – bàla de nève / pan di cuculo
finto, agg. – fìnto, (scherz.) màto. – cucù / passiflora – fiòr de pasiòn / prataiola,
fintone, agg. – fintòn. pratolina – margaritìna, timeàmi / primula –
finzione, s.f. – lùstra. prìmola / rosa – ròşa / tulipano – tulipàn / viola
fioccare, v. – fiocàr: fioccare della neve – ne- – viòla / violaciocca – violaciòca / viola del
vigàr. pensiero, viola tricolore – viòla trìcola / viola
fiocco, s.m. – falìva, fiòco (fiocco di neve): selvatica – viòla strìga / zinnia – şìnia: schiu-
fiocco di pasta dolce fritto – (s.m.) cròstolo / dersi di un fiore, di una gemma – (v.) şbociàr
fiocco di seta – (s.m.) ponpòn / fiocco sfarzoso / fiore non ancora schiuso – (s.m.) bòcolo / ir-
– (s.m.) galàn. roratrice per i fiori – (s.f.) ponpèta / fiore di
fiocina, s.f. – 1 fiòsina, fòsina. 2 vd. arpione. boccio del cavolo – (s.m.) pan / ghirlanda di
fiocinare, v. – fosinàr. fiori da morto – (s.f.) coròna / mazzolino di
fiocinata, s.f. – fosinàda. fiori – (s.m.) bochè, màso / mazzo di fiori
fiocine, s.m. – (s.f.) pèle, (s.f.) scòrsa del gran usato nei funerali – (s.f.) stefània / tisana di
de ùa (buccia dell’acino dell’uva). fiori di camomilla – (s.f.) camamìla / verzura
fioco, agg. – inrochìo. che si aggiunge ai mazzi di fiori per renderli
fionda, s.f. – fiònda, flònda: parte della fionda più appariscenti – (s.f.) fintarìa, finterìa / vaso
– (s.f.) coramèla, curamèla. da fiori – (s.m.) pitèr. 2 Fiore, n.p. – Fiorèta,
fioraia, s.f. – (a. e m.) fioràja. Fiòri.
fioraio, s.m. – (a. e m.) fiorìsta. fioretta, s.f. – fiorèta (del vino).
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fiorino, s.m. – fiorìn (antica moneta fioren- fiutata, s.f. – 1 naşàda: fiutata di tabacco –
tina). (s.f.) tabacàda. 2 vd. annusata.
fiorire, v. – fiorìr, şbociàr. fiuto, s.m. – nàşo, (s.f.) ùşma.
fiorista, s.m. – vd. fioraio. flaccido, agg. – fiàpo, fòfo, mòlo, şmolaciòşo.
fioritura, v. – fioridùra. flagellare, v. – bàtar, frustàr.
fiorrancio, s.m. – (bot.) dormiòto (fiorrancio flagello, s.m. – fraşèl, sfragèl.
selvatico). flanella, s.f. – fanèla (stoffa di lana piuttosto
fior, s.m. – (bot.) stèla lìla (fior stella). rada).
fisarmonica, s.f. – armònica, fişarmònica, ri- flauto, s.m. – pìfaro, pìva.
mònica, şmònica. Flavia, top. – vìa Flàvia (via Flavia): antica
fischiare, v. – fis’ciàr, subiàr: il fischiare delle strada romana che da Aquileia, passando per
orecchie, di insetti – buşinàr, buşnàr. Trieste e per Buie, arrivava a Pola.
fischiettare, v – vd. fischiare. flemma, s.f. – 1 càlma. 2 (s.f.) flèma (ultima
fischietto, s.m. – fis’cèto, fìs’cio, fis’ciòto, sì- grappa).
folo, sùbio: strumento per fischiare dei bam- flemmatico, agg. – bibiòşo, càlmo, flègma,
bini, costituito da un cilindro cavo di canna, zu- lènto, lòngo, polegàna: persona flemmatica –
folo – (s.m.) subiòto. (fig.) perognòco.
fischio, s.m. – fìs’cio, fis’ciòto. flessibile, agg. – asticà.
fischione, s.m. – (orn.) ànara, fis’ciòn. flettere, v. – curvàr, piegàr, stòrşar.
fisima, s.f. – fìsima, onbraròla. floscio, agg. – fiàpo, flòso, fòfo, infiapì, lòfio.
fisionomia, s.f. – aspèto. floscione, agg. – flonflòn (persona pingue e
fissare, v. – fisàr, pontàr, vardàr fìso (guar- floscia).
dare): fissare con bullette – brochetàr. fluente, agg. – frànco.
fissarsi, v. – fisàrse. fluidità, s.f. – dirèa, mòsa de còrpo.
fissatore, s.m. – làca (fissatore per capelli). fluido, agg. – 1 scorèvole. 2 (s.m.) lìquido.
fissazione, s.f. – fisasiòn: chi ha una fissa- fluire, v. – scòrar.
zione, una mania – (agg.) fisà. flussi, s.m. – vd. cicli (flussi mestruali).
fisso, agg. – fèrmo, fisà, fìso, sàldo: guardare flusso, s.m. – (s.f.) butàda, flus, scorimènto.
fisso – (v.) fisàr. fluttuare, v. – trabalàr.
fistola, s.f. – fìstola. fobia, s.f. – idèa, manìa.
fitta, s.f. – fìta, spònta, strùco, strucòn: una focaccia, s.f. – fogàsa, fugàsa: focaccia al
fitta al cuore – (s.m.) un strucòn al cor. lardo – (s.f.) potìsa / focaccia alle noci – (s.m.)
fittaiolo, s.m. – fituàl, paròn. potìs / focaccino dolce di farina di mais, con
fiumana, s.f – (fig.) brentàna, fiumèra: strari- uva passa – (s.m.) şalèto.
pamento dei fiumi – (s.f.) montàna. foce, s.f. – fòsa, fòse.
Fiumano, nom. – (agg.) Fiumàn (di Fiume). fochista, s.f. – foghìsta.
fiume, s.m. – fiùme, (s.f.) fiumèra: fossa deri- focolare, s.m. – 1 foghèr, fogolèr. Arreda-
vata da fiume, canale irrigatore – (s.f.) ròja / mento del focolare: catena – (s.f.) cadèna, co-
fiume Quieto – (top.) Quèto. mòstra / alare di ferro battuto – cavedòn / gra-
fiutare, v. – 1 naşàr, uşmàr: fiutare tabacco – ticola – (s.f.) gradèla, grèla / marmitta, di
tabacàr. 2 vd. annusare. forma caratteristica, con tre piedi e manico di
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ferro – (s.m.) bronsìn / pala sottile di ferro per per ricevuta – (s.f.) bolèta / foglio a stampa –
ammassare la cenere nel focolare – (s.f.) bre- (s.f.) gaşèta / molti fogli di carta uniti assieme,
sàna / panchetta attigua al focolare – (s.f.) risma – (s.f.) rìma.
banchèla, banchìna / parte centrale del foco- fogna, s.f. – chiàvica, ciàviga, fògna.
lare dove si arrostisce il pane – (s.f.) vàdra: foiba, s.f. – fòiba: gettare in una foiba – (v.) in-
movimento continuo dell’aria necessario alla foibàr.
combustione nel focolare e all’espulsione del folaga, s.f. – (orn.) fòliga (folaga europea).
fumo dal camino, tiraggio – (s.m.) tiràgio / folata, s.f. – folàda, refolàda, rèfolo, şbufàda.
vano del focolare – (s.f.) cavàda. 2 (s.m.) spà- folgorare, v. – bruşàr, fulminàr.
cher, spàrcher (focolaio economico a legna). folla, s.f. – càlca, fòla, şentàja: subbuglio di
Accessori del focolare economico a legna: folla – (s.m.) fermènto.
carta usata per la levigatura – (s.f.) càrta de folle, agg. – 1 batù, ciapà, fòra de tèsta, màto,
vèro / ramaiolo per attingere acqua dalla cal- tocà. 2 vd. alienato.
daia – (s.m.) casiòl / panno per prendere i ma- folleggiare, v. – divertìrse, şbufonàr, spasàr-
nici caldi del tegame – (s.m.) ciapìn / ferro per sela.
alzare i cerchi – (s.m.) gànso / chiusura per re- folletto, s.m. – foìn, folèto.
golare il tiraggio – (s.f.) giràndola / molle, follia, s.f. – (s.m.) matìo.
per rattizzare il fuoco – (s.f.) molète / paletta, folto, agg. – fìso.
per rimuovere la brace – (s.f.) palèta / scopet- fondaccio, s.m. – fondàcio.
tina – (s.f.) scovèta / piccolo mantice per il fondaco, s.m. – fòntigo.
fuoco – (s.m.) sofièto / treppiede – (s.m.) tre- fondale, s.m. – fondàl, fondàso.
pìe / piastra di ghisa sulla parte superiore, con fondame, agg. – fìso.
dei cerchi concentrici di vario diametro e che fondare, v. – başàr, fondàr, inpiantàr, mètar sù,
si possono togliere – (s.f.) piàstra, vàdra / cer- piantàr.
chio in ghisa del focolare – (s.m.) sèrcio / va- fondata, s.f. – fèsa, fìso, gròpeda.
sca di rame, zinco, per l’acqua calda – (s.f.) va- fondazione, s.f. – fondasiòn: gettare le fonda-
schèta. menta – (v.) fondàr.
focone, fuocone, s.m. – fogòn. fondello, s.m. – ànima dèi botòni.
fodera, s.f. – fòdra. fondere, v. – 1 desfàr, disfàr, fòndar, getàr,
foderare, v. – fodràr. scolàr, squajàr. 2 vd. colare.
fodero, s.m. – fòdro. fonderia, s.f. – vd. crogiolo.
foga, s.f. – fùria, premùra, şlàncio, şlànso, fondina, s.f. – fòdaro, fòdro.
şmània, urgènsa. fonditore, s.m. – fondidòr.
foglia, s.f. – fògia, fòja: foglia di carciofo – fondo, s.m. – 1 (scherz.) cul, (s.m.) fòndi,
(bot.) càrdi / foglia moscia, appassita – (agg.) fòndo: con fondo rotto – (agg.) sfondà / fondo
fòja sùta. di bicchiere – (s.m.) cul del gòto / fondo rustico
fogliame, s.f. – fojàme: fogliame secco – (s.f.) destinato a colture – (s.m.) fòndo, podèr, tenèr
fòje sùte / ripostiglio per il fogliame – (s.f.) sta- / spingere al fondo – (v.) fondàr, fongàr. 2 vd.
lèta. campo.
foglietta, s.f. – fojèta. fontana, fonte, s.f. – fontàna, pòso. Denomi-
foglio, s.m. – fòjo: foglietto di carta rilasciato nazione buiese di fonte d’acqua viva, sorgente
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– (top.) Brèşese / Calàndria / Cansianèla / forma, s.f. – 1 figùra, fòrma, sàgoma: dar
Caràra / Caşài / Colonbàra / Cro o Crog / Fe- forma – (v.) şgreşàr / forma ternaria di uno
rùse / Fontanòn / sorgente nella frazione di stornello – (s.f.) botonàda / mal conformato –
Crassiza – (top.) Pis’cèta o S. Stèfano / sor- (s.m.) stànpo. 2 vd. apparenza.
gente nei pressi di Verteneglio – (top.) Futarèl formaggio, s.m. – formàgio, formàjo. Pie-
/ Lesìca / sorgente verso Verteneglio – (top.) tanza buiese – (s.m.) ròdoli de rìşo e formàjo:
Pisilìa / sorgente usata come lavatoio – (top.) formaggio pecorino – (s.m.) formàgio piego-
Piài / Rosocài / Sanbas’ciàn / fontana di acqua rìn, piegorìn / grattugia per il formaggio –
leggera – (top.) Sanişèo / San Pelegrìn / Sànta (s.m.) gràto / qualità di formaggio – (s.f.)
Eufèmia o Sànta Fèmia, Sànta Fùmia / Sànta gràna.
Lucìa o Sànta Lusìa / fontana con lavatoio – formare, v. – formàr.
(top.) Sareşàri gràndo / Sùpiga / Valanàri o Va- formazione, s.f. – formasiòn: formazione mi-
lenàri / Venèla / Vèna de Paladìn / Veràlda. litare – (s.f.) colòna.
forabosco, s.m. – (orn.) becasòco. formica, s.f. – (zool.) formìga, formìgola, for-
foraggio, s.m. – (bot.) foràjo. nìgola: storiella del bambino che dà il dentino
forare, v. – buşàr, şbuşàr. caduto ai genitori, i quali gli fanno credere
forasiepe, s.m. – (orn.) scrìciolo, scrìso, stra- che va messo alla finestra per essere ritirato
cùs. dalla formica in cambio di un soldino – (s.f.)
forbici, s.f. – fòrfe: forbici da potatore – (s.f.) formìgola, (s.m.) sorşèto.
fòrfe de podàr, fòrfe par incalmàr, fòrfe par formicaio, s.m. – formigàro.
inestàr. formicolare, v. – informigolàr.
forbiciata, s.f. – forfàda. formicolio, s.m. – 1 (s.f.) formìgola,
forbicina, s.f. – forfişìna. şbişighèso. 2 vd. brulichio.
forbire, v. – forbìr, netàr. fornace, s.f. – fornàşa (fornace da calce): chi
forbita, s.f. – forbìda. lavora in una fornace, fornaciaro – (a. e m.) for-
forca, s.f. – fòrca, (s.m.) forcàl (forca per trat- naşàro, fornaşèr.
tare fieno, paglia, letame): ciascuna punta del fornacetta, s.f. – fornaşèta.
forcale – (s.m) dènte. fornaio, s.m. – (a. e m.) fornàro, fornèr, pec:
forcata, s.f. – forcà, forcàda, forcalàda, prèşa. commissione pagata al fornaio, al proprietario
forcella, s.f. – 1 ferèto, forcèla. 2 (s.m.) saldìn. del forno – (s.f.) fornàdiga / garzone di fornaio
forchetta, s.f. – forchèta, (s.m.) piròn: cia- – (s.m.) fornarèto / mettere nel forno per la cot-
scuna punta della forchetta – (s.m.) dènte / tura, riferito a cibi e al pane, infornare – (v.) in-
ferro a forchetta – (s.f.) bràga. fornàr.
forchettata, s.f. – forchetàda, pironàda. fornello, s.m. – fornèl: fornello ad elettricità –
forcina, s.f. – forchèta: forcina per capelli – (s.m.) fornèl a lùce.
(s.m.) ocèto. fornire, v. – vd. dotare: ben fornito – (agg.)
forellino, s.m. – buşèto. tresà / fornire di manico – inmanigàr, manigàr
forestiero, agg. – estrànio, forèsto. / fornito di mezzi, ricco – (agg.) rìco.
forfecchia, s.f. – (zool.) forfişèta. forno, s.m. – fòrno: forno portatile – (s.f.)
forfora, s.f. – (mal.) pajòla, pèta, rùfa. şgrebìgna.
forgia, s.f. – vd. crogiolo. foro, s.m. – bùşo: foro rinforzato destinato ad
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accogliere le cerniere delle finestre, occhiello fosco, agg. – scurèto, tòrbido.


– (s.m.) òcio. fossa, s.f. – bùşa, fòsa: vasca, fossa per spe-
forosetta, s.f. – vd. contadinella. gnere la calce viva – (s.f.) calchèra; fossetta
forse, avv. – a òcio e cròşe, fòrse, fòrsi, pòco (dim.) – buşèta, (s.m.) buşèto.
su pòco şo, presapòco. fossato, s.m. – 1 fusàl: fossato lungo il campo
forsennato, agg. – 1 disperà, spaşimà. 2 vd. – (s.m.) fòso. 2 vd. canale.
alienato. fosso, s.m. – 1 scòlo, fòso: l’ultimo fosso, che
forte, agg. – 1 fòrte, gajàrdo: essere forte – (v.) fa si arando, in mezzo ai filari delle viti –
èsar un leòn / forte vento di levante – (s.f.) (s.m.) fòso, pobèr. 2 vd. canale.
bòra biànca, levantèra / persona forzuta – fotografia, s.f. – fotografìa.
(agg.) fòrte còme un mànşo. 2 (s.m.) fòrte, fotta, s.f. – fòta.
(s.f.) fortèsa (luogo fortificato): nelle fortifi- fottere, v. – 1 fòter. 2 vd. chiavare.
cazioni, opera staccata, per difendere l’opera fotticchiare, v. – vd. acciabattare.
principale – (s.m.) rivelìn. 3 (avv.) co fòrsa, fottitore, s.m. – ciavadòr.
tànto. 4 vd. energico. fra, prep. – fra, infrà.
fortezza, s.f. – fortèsa, ròca. fracassare, v. – far a tochèti, fracasàr, desfàr,
fortuna, s.f. – cucàgna, (fig.) cul, (s.m.) fon- deşmanigàr, disfàr, maşinàr, mastrusàr, rònpar,
dèl, (s.f.) fortùna, sòrte: cattiva fortuna – (s.f.) sasinàr, scasàr, scavesàr, spacàr.
pègola / chi ha insolita fortuna – (fig.) culatòn fracasso, s.m. – bacàn, bordèl, caşìn, caşòto,
/ per fortuna – (agg.) bòna, màsa bòna, (loc.) gangàda, ghèto.
menomàl, pregadìo. fradicio, agg. – bagnà, brònbo, inbonbà.
fortunale, s.m. – (s.f.) fortuna de bòra, (s.m.) fradiciume, s.m. – marsùme.
fortunàl (vento). fragile, agg. – 1 (s.m.) debolìn, debolòto, de-
fortunato, agg. – culàta, culoròto, fortunà: licatìn, delicàto: detto di cosa fragile e delicata,
nato fortunato – (agg.) nàto co la camìşa. da non toccare – (agg.) vàrdime làsime. 2 vd.
foruncolo, s.m. – (mal.) bòla, brùgno, bru- cagionevole.
gnòn, feròncolo, gnochèto, pos’cèma: grosso fragola, s.f. – (bot.) fràgola (fragola comune):
foruncolo – (mal.) bugnòn, bujòn / foruncolo fragola coltivata – (bot.) fragolòn / fragola di
con il pus – (s.m.) brùsco / foruncolo piccolo bosco – (bot.) fràgola de bòsco.
– (s.f.) brùfolo / pieno di foruncoli – (agg.) bru- fragolino, s.m. – (itt.) ribòn.
folòşo. fragrante, agg. – che sa de bon, profumà.
forza, s.f. – 1 (s.m.) fèro, (s.f.) fòrsa: a tutta fragranza, s.f. – (s.m.) parfùmo, profùmo.
forza – (loc.) dùta fòrsa / a forza di – (loc.) a fraintendere, v. – stracapìr, strasentìr.
son de / aver forza – (v.) valèr / mettere den- fraintendimento, s.m. – orbaròla.
tro a forza – (v.) ficàr / perdere la forza – (v.) frammento, s.m. – 1 finfìn, (s.f.) sansarèla,
svanpìr / simbolo della forza e del coraggio – schèja, (s.m.) tòco: andare in frammenti mi-
(s.m.) leòn / volgere a forza – (v.) inberlàr. 2 nutissimi – (v.) andàr in bròdo de lùsole /
(escl.) vd. dai. 3 (s.m.) vd. animo. frammento di cibo biascicato e poi tolto di
forzare, v. – sforşàr. bocca – (s.m.) muşignòto / piccolo frammento
forzuto, agg. – vd. energico. – (s.f.) frajèla / ridurre in frammenti, tritare –
foschia, s.f. – foschìa, galivèrna, fumàda. (v.) tajusàr. 2 vd. briciola.
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frana, s.f. – fràna, (s.m.) cròlo. glio del fratello – (s.m.) vevòdo, nipòte / fra-
franare, v. – crolàr, franàr. tello del padre, madre – (s.f.) bàrba, (s.m.) şìo
Francesca, n.p. – Chèca, Chechìna, Frànca. / fratello minore – (agg.) cadèto / moglie del
Francesco, n.p. – Cèsco, Chechìn, Chèco, fratello del padre, madre – (s.f.) amèda, gnà-
Fànşi, Franceschìn, Frànco, Fràne, Frànş. gna, menàna, şìa.
franchezza, s.f. – franchèsa. frattaglie, s.f. – (s.m.) rovinàsi.
francobollo, s.m. – bòlo, francobòlo, màrca. fratturare, v. – fraturàr, scavasàr, scavesàr.
frangere, v. – mastrusàr (frangere le olive). frazione, s.f. – frasiòn, frasiòne: frazione del
frangetta, s.f. – franşèta. comune di Verteneglio, Daila – (top.) Dàlgia
frangia, s.f. – 1 (s.m.) camùfo, (s.f.) frànşa. 2 / frazione di Castelvenere e frazione di Cras-
vd. balza. sizza Punta – (top.) Pònta / frazione vicino a
frantoiano, s.m. – (a. e m.) torcèr, torciàro. Pirano – (top.) Ràto del podestà.
frantoio, s.m. – frantòjo, fratòjo, tòrcio: ma- freccia, s.f. – frècia, frèşa.
cina del frantoio – (s.f.) màşina / pila del fran- frecciata, s.f. – 1 (fig.) batùda, (s.f.) sfreciàda.
toio – (s.m.) pjàto (vd. oleificio). 2 (s.f.) tabacàda, tacàda.
frantumare, v. – 1 far a tochèti, frantumàr, freddare, v. – 1 copàr. 2 vd. accoppare.
rònpar, spacàr. 2 vd. fracassare. freddo, s.m. e agg. – frèdo, rispìo: che freddo
frapporre, v. – mètar in mèşo. – (escl.) brrr…brrr! / coprirsi la testa, il capo
frasca, s.f. – (bot.) càvo, fràsca, fràsco, pòla, per il freddo – (v.) inbacucàr / freddo intenso
ràma, ràmo: frasca di giunco – (s.m.) calàso / – (s.m.) frèdo che genarìşa, frèdo che tàja, ta-
frasca fronzuta – (s.f.) fràsca / frasca secca dei jènte, tànto frèdo / freddo tagliente – (agg.)
piselli – (s.f.) màre de bìşi / frasca grossa e ro- frèdo can.
busta – (s.m.) mas’ciòn / grossa frasca spi- freddoloso, agg. – fredolòşo.
nosa – (s.m.) maròco / parte più grossa di fra- fregare, v. – 1 forbìr, fregàr, lustràr, netàr, ru-
sca – (s.m.) pedalìn / sostenere con frasche le sàr, sfregolàr. 2 gratàr, ras’ciàr, raspàr, şma-
piante rampicanti, come fagioli, piselli – (v.) riljàr. 3 vd. chiavare.
infrascàr. fregarsene, v. – ciavàrsene, fregàrsene, şba-
frasconaia, s.f. – fistèra. tàrsene.
frassino, s.m. – (bot.) fràsene, fràsino. fregata, s.f. – fregàda.
frastornare, v. – frastornàr, inbanbinìr, ine- fregatura, s.f. – 1 bidòn, ciavàda, ficàda, fre-
betìr, inmatonìr, insemenìr, insenpiàr, stornìr. gadùra, inculàda: prendere una fregatura –
frastornato, agg. – stòrno. (v.) ciapàr un’inpiràda. 2 vd. bugia.
frastuono, s.m. – (fig.) bordèl: frastuono as- fregiare, v. – freşàr.
sordante durante le tenebre del sepolcro – fregio, s.m. – vd. abbellimento.
(s.m.) batiscùro / frastuono, rumore di più per- fremere, v. – vd. bramare.
sone – (s.f.) gangàda. frenare, v. – 1 frenàr. 2 inpastoràr.
frate, s.m. – fràte. frenesia, s.f. – agitasiòn.
fratellastro, s.m. – fradelàstro. frenetico, agg. – agità, spaşimà.
fratello, s.m. – fardèl, fradèl: figlia del fratello freno, s.m. – 1 fren: freno di legno, in preva-
– (s.f.) nèsa, nevòda, nipòte / figli del fratello lenza del carro – (s.m.) şlàif / lasciar senza
del padre, madre – (s.m.) cugìni, şermàni / fi- freno, ritegno – (v.) dişbrenàr / senza freno –
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(agg.) scavesacòlo. 2 vd. cavezza. ràşa. 2 vd. bugia.


frenulo, s.m. – 1 filèto, pivèl (riferito alla lin- frollino, s.m. – chifalèto (a foma di mezza
gua). 2 vd. cavezza. luna).
frequente, agg. – che nàsi più vòlte. frombola, s.f. – vd. fionda.
fresare, v. – freşàr. fronda, s.f. – vd. frasca.
fresco, s.m. – 1 frèsco, frescolìn, frescùra. 2 fronte, s.f. – frònte: di fronte (loc.) – rinpèto,
(agg.) frèsco, nòvo: piuttosto fresco – (agg.) de fòra, de frònte.
frescolìn. fronteggiare, v. – vd. affrontare.
frescume, s.m. – freschìn. frontiera, s.f. – (s.m.) blòco, confìn.
fretta, s.f. – 1 fùria, in prèsa, premùra: dar fronzolo, s.m. – 1 camùfo, (s.f.) càpa, (loc.) in
fretta – (inter.) ùrce / in fretta – (loc.) de scan- grìngola (in fronzoli), (s.m.) pìnpolo. 2 vd.
pòn, de fùga, (agg.) scotadèo. 2 vd. fòga. balza.
frettare, v. – fratasàr (frettare del muratore). frosone, s.m. – (orn.) becogròso, frişòn,
frettolosamente, avv. – de fùga. sfrişòto.
frettoloso, agg. – spesighìn. frotta, s.f. – clàpa.
friabile, agg. – fregolòşo. frottola, s.f. – bàla, (fig.) bònba: chi racconta
friggere, v. – 1 desfrìşar, disfrìşer, frìşer. 2 vd. frottole – (s.m.) contabàle.
dorare. frugacchiare, v. – şbişigàr.
frignare, v. – 1 fifàr, fifotàr, frignàr. 2 vd. frugale, agg. – che màgna pòco, furegàr, mo-
crucciarsi. derà, sòbrio.
frignone, agg. – fifòn, frignòn, gnegnè, frugare, v. – futignàr, şbişigàr, sercàr, sfuregàr,
pianşòto. tichignàr: andar frugando qua e là minuta-
frigorifero, s.m. – 1 frìgo, frişidèr, giasèra. 2 mente – v. şbişigàr.
vd. congelatore. frugoletto, s.m. – şbişighìn.
fringuello, s.m. – (orn.) fringuèl, sfrişolìn: frugolino, agg. – bocèta.
fringuello montano – (orn.) montàn, pacagnòl. frullana, s.f. – 1 sèga de èrba. 2 vd. falce.
frittata, s.f. – fortàja, fritàja. Pietanze buiesi: frullare, fig. – agitàr, lanpàr, şbatociàr.
fritàja co pomodòri, fritàja co spàrişi. frullato, agg. – şbatù.
frittella, s.f. – frìtola, inbriaghèla: frittella di frullone, s.m. – buràto.
pasta lievitata, ripiena di marmellata e co- frumento, s.m. – (bot.) formènto, fromènto,
sparsa di zucchero, krapfen – (s.m.) cràfen. furmènto, gran. Varietà di frumento che si se-
fritto, s.m. – frìto: fritto di pesce – (s.f.) fritùra. minavano a Buie: (bot.) cinquantìn o sin-
frittura, s.f. – fritùra. quantìn / dènte de vècia / farro – (bot.) fàro,
friulano, agg. – forlàn, friulàn, furlàn (del spèlta o spèltra / formènto dèi confèti / men-
Friuli). tàna / mostàcio / virgìlio / frumento male im-
Friuli, n.p. – Furlanìa (con la sua popola- pagliato – (s.m.) formènto ciàro / frumento
zione e le sue tradizioni). volpato – (bot.) formènto carbonà: bica di fru-
frizzante, agg. – che bèca, frişànte, pisighìn, mento – (s.f.) bìga / dopo battuto, ripulire il
pişighìn. frumento dalla paglia per mezzo del rastrello
frodatore, agg. – vd. briccone. – (v.) pajolàr / fascetto di frumento a mo’ di
frode, s.f. – 1 covertèla, (s.m.) inbròjo, (s.f.) cintura usato per legare i covoni dello stesso
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grano – (s.f.) sintùra / fascio di frumento le- frutto molto maturo – (agg.) frùto tròpo fàto,
gato, covone – (s.m.) şbàlso / frumento maturo frùto madùro / frutto primaticcio – (s.f.) pri-
– (s.m.) furmènto madùro / gambo del fru- mìsia / frutto saporito – (agg.) frùto profumà /
mento – (s.m.) gànbo, (s.f.) pàja / granello di frutto secco rivestito di zucchero fuso ed in-
frumento – (s.m.) gran / involucro del fru- filzato su uno stecchino – (s.m.) caramèl /
mento, casa del chicco – (s.f.) bùla / malattia frutto sugoso – (agg.) frùto sugòşo / manico
del frumento, carbonchio – (s.m.) carbòn del della frutta, gambo – (s.m.) picòl / parte car-
formènto / mannello di frumento – (s.f.) màna, nosa del frutto – (s.f.) pòlpa / polpa estratta da
manèla / mucchio di covoni di frumento messi frutta cotta e preparata in modo che duri oltre
ad asciugare nel campo – (s.f.) croşèta / spiga stagione – (s.f.) consèrva.
del frumento – (s.f.) spìga / stoppie del fru- fucilare, v. – fusilàr, şbaràr, tiràr.
mento – (s.f.) stòbia / trebbiare il frumento – fucilata, s.f. – fusilàda, s’ciopetàda.
(v.) bàtar / tutolo – (s.m.) stroncòn. fucile, s.m. – fusìl, s’ciòpo: colpo di fucile –
fruscio, s.m. – sùsio. (s.f.) s’ciopetàda / doppietta – (s.f.) s’ciòpa /
frusta, s.f. – frùsta, scùria, stonbièr, vìs’cia. fucile ad aria compressa – (s.m.) flòber, flòbert
frustata, s.f. – frustàda, scuriàda, vis’ciàda. / fucile a ripetizione – (s.f.) mìtra, mitràlja / im-
fruttare, v. – frutàr. pallinare con il fucile – (v.) inbalinàr, şbalinàr
frutteto, s.m. – frutèr: frutteto vicino alla casa / terna di fucili messi a forma di piramide –
– (s.m.) bròlo. (s.m.) piràmide.
fruttivendolo, s.m. – 1 (a. e m.) frutariòl, fru- fucina, s.f. – 1 fusìna: luogo dove si lavora
taròl. 2 vd. erbaiolo. qualcosa, specialmente del fabbro, fucina –
fruttivendola, s.f. – (a. e m.) vendarìgola, (s.f.) fabrìa. 2 vd. crogiolo.
venderìgola. fuco, s.m. – (zool.) màs’cio, vèspa.
frutto, s.m. – frùto. Qualità di frutta: albi- fuga, s.f. – fùga.
cocca – (bot.) armelìn / anguria – angùra, an- fuggire, v. – ciòrsela, ganbiàr ària, şbrignàr,
gùria / fico – fìgo / giuggiola – şìşola / man- scanpàr: fuggire di nascosto – şbrignàrsela /
dorla – mandola / mela – pòmo / mela cotogna fuggire di nascosto e in fretta – mocàrsela.
– pòmo codogno / melagrana – pomoingra- fuliggine, s.f. – vd. caliggine.
nàdo / melone – melòn / mora – mòra / nespola fulmine, s.m. – fùlmine, lànpo, saèta, saìta:
– gnèspola, nièspola / nocciola, nocella – scoppio di fulmine – (s.m.) crìco.
noşèla / noce – còca, nòşa / pera – pèro / pe- fumaiolo, s.m. – bochèr, camìn.
sca – pèrsigo / prugna gialla – àmolo / prugna fumare, v. – calipàr, cicàr, fumàr: fumare con
selvatica – sìnbora / sorba – sòrvo / susina – la pipa – v. pipàr.
suşìn / uva – ùa / visciola – vìsola: frutta cotta fumatore, s.m. – fumadòr.
– (s.m.) conpòt / frutta duracina – (agg.) frùto fumeria, s.f. – fumèra.
tacadìso / frutta tardiva – (agg.) tardìva / frutta fumetto, s.m. – vd. albo.
candita – (s.f.) candida / frutto acerbo – (agg.) fumo, s.m. – fumèra, fùmo: annerire col fumo
frùto şèrbo / frutto bacato – (agg.) frùto col – (v.) inegrişàr / far fumo – (v.) fumàr / luogo
vèrmo / frutto di alcuni alberi e di alcune pieno di fumo – (s.f.) fumèra / ondata di fumo
piante, di erbe selvatiche, bacca – (s.f.) pomèla – (s.f.) fumàda.
/ frutto fradicio, marcio – (agg.) frùto màrso / fune, s.f. – (s.m.) càvo, (s.f.) còrda: fune ben
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tesa, che va dal bilancino al collare delle bestie grìnta, mostrìcio, mostriciòn: furbacchione,
da tiro – (s.m.) tiradòr / fune che si mette ai se riferito ad un uomo – (s.f.) putàna. 2 vd.
piedi delle bestie, pastoie – (s.f.) pastòre / fune acuto.
fatta di canapa – (s.m.) cànevo. furbastro, agg. – gianìsero.
funerale, s.m. – 1 funeràl, mortòrio: mazzo di furberia, s.f. – malìsia.
fiori usato nei funerali – (s.f.) stefània / suono furbesco, agg. – vd. furbacchione.
della campana per annunciare un funerale – furbo, agg. – 1 drìto, fùrbo, mèrlo de gràja,
(s.m.) notùrno / veglia funebre – (s.f.) vèja. 2 moscardìn, şgàjo, şvèlto, vòlpe, volpòn: fare il
vd. esequie. furbo – (v.) far el drìto, far el gàto / furbo e cat-
fungo, s.m. – (bot.) cajàta, copedèla, fòngo tivo – (agg.) trìsto / poco furbo – (agg.) tana-
(termine generale): specie di fungo che nasce nài. 2 vd. acuto.
sotto terra, dormiglione – (bot.) dormiòto. furetto, s.m. – (zool.) spùsola de càşa.
funicolo, s.m. – bunìgolo (funicolo ombeli- furfante, s.m. – 1 baron, figùra pòrca, galiòto,
cale). laşaròn: banda di furfanti – (s.f.) mànega, mà-
funzionare, v. – funsionàr: qualcosa non fun- niga. 2 vd. barabba.
ziona – (s.m.) no bàti pàri. furfantello, s.m. – 1 (agg.) malandrìn. 2 vd.
funzionario, s.m. – vd. cancelliere. bricconcello.
funzione, s.f. – 1 funsiòn. 2 vd. celebrazione. furgone, s.m. – furgòn.
fuocherello, s.m. – foghèto. furia, s.f. – fùria.
fuochista, s.m. – foghìsta. furibondo, agg. – furiòşo, rabiòşo: divenir
fuoco, s.m. – fògo: schegge di legno per ac- furibondo – (v.) infuriàr.
cendere il fuoco – (s.f.) şbìse, spìse / fuochi furioso, agg. – vd. furibondo: essere furioso –
d’artificio – (s.m.) bengàl, (s.f.) rachète / fuoco (v.) bajàr còme un can.
lento – (agg.) pègro / messo a fuoco – (agg.) furtivamente, avv. – de scondòn.
àrso / molle del fuoco – (s.f.) molète / opera- furtivo, agg. – scònto, segrèto.
zione di tenere il ferro nel fuoco – (s.f.) càlda furto, s.m. – fùrto, robarìa.
/ paletta del fuoco – (s.f.) palèta / favilla – (s.f.) fusaggine, s.f. – (bot.) barèta de prèti.
falìsca, falìva / usanza di bruciare i rami fron- fuscello, s.f. – pajèta.
zuti per la festa di S. Giovanni (24 giugno) – fusillo, s.m. – fùşi.
(s.m.) fòghi de S. Giovàni / ventola per attiz- fusione, s.m. – 1 (v.) getàr (termine di me-
zare il fuoco – (s.m.) sufiòto. stiere). 2 vd. amalgama.
fuorché, prep. – 1 nòma. 2 vd. escludendo. fuso, agg. – desfà.
fuori, avv. – fòra: star sempre fuori casa – fustagno, s.m. – frustàgno, fustàn, pignòla.
(agg.) parsèmolo / di fuori (loc.) – de ben in fusto, s.m. – 1 fùsto: ironico, che fusto! –
mèjo. (agg.) canpiòn! 2 (bot.) bòto, pedalìn, sòco,
fuorilegge, s.m. – 1 bandìto. 2 vd. brigante. tàlpo (fusto della vite): fusto delle piante er-
fuoriuscita, s.f. – 1 (s.m.) flus (fuoriuscita di bacee e dei fiori – (s.m.) gànbo. 3 vd. caule.
liquidi organici dal corpo, flusso). 2 vd. flusso. futile, agg. – lòfo.
fuorivia, avv. – foravìa, (loc.) de foravìa. futuro, avv. – dimàn, domàn: predire il futuro
furba, s.f. – gàta. – (v.) butàr le càrte.
furbacchione, agg. – 1 furbaciòn, gànso,
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f f

Fig. 6: squarsàl (contenitore di pelle di coniglio con le panie).


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g g

G galleggiante, agg. – galegiànte, che sta de-


sòra, sùro.
galleggiare, v. – nudàr, star sòra l’àqua.
galleria, s.f. – galarìa, galerìa, tùnel.
gabardine, s.f. – càpa, gabardèn, lòden, lò-
galletta, s.f. – 1 (bot.) seşarèla (erba galletta).
dola, palandràn, spolvarìna, trench.
2 (s.f.) galèta (biscotto).
gabbana, s.f. – gabàna.
galletto, s.m. – (orn.) galèto, gàlo, polastrèl,
gabbano, s.m. – tabàro.
polàstro.
gabbare, v. – gabàr, inganàr.
gallina, s.f. – (orn.) còca, galìna, polàstra:
gabbia, s.f. – caponèra, chèba, gàbia, ga-
bordone delle galline – (s.m.) spuntòn / co-
biòto: beverino per gabbie d’uccelli – (s.f.)
dione della gallina – (s.m.) codorìn / coscia
bevadòra / gabbia di vimini usata dagli uccel-
della gallina e del pollame in genere – (s.m.)
latori – (s.f.) sivolèra / gabbia in cui si tengono
bàtac, (s.f.) còsa, (s.m.) cosèto / gallina che
gli uccelli – (s.f.) voljèra / gabbia per animali,
cova le uova e alleva i pulcini – (orn.) ciòca,
specialmente uccelli – (s.f.) chèba / gabbie di
clòca / gallina vorace – (orn.) galinòn / gozzo
legno dello strettoio, entro le quali si mettono
della gallina – (s.f.) pònga / grossa gallina di
le vinacce per spremerle – (s.f.) gàbie.
buona razza produttrice di uova, già nota ai
gabbiano, s.m. – (orn.) cocàl, cucàl, gabiàn.
Romani, con un grande ciuffo di penne a nappa
gabbiotto, s.m. – gabiòto.
sulla testa, cresta piccolissima e piccoli bargi-
gabella, s.f. – vd. balzello.
gli – (agg.) galìna Padovàna / la gallina ha i
gabelliere, s.m. – (a. e m.) pasadòr.
frasconi – (mal.) la galìna sòta / nido della gal-
gabinetto, s.m. – 1 cagadòr, cèso, pisatòjo. 2
lina, covo – (s.m.) nìdo, (s.f.) şèa / onomato-
(s.m.) gabinèto (studio).
pea, grido della gallina quando fa l’uovo, verso
Gabriella, n.p. – Gàbi.
della gallina, cantare coccodè – (onomat.) co-
gaffe, s.f. – capèla, falòpa.
codè / parte dello stomaco della gallina – (s.m.)
gaggia, s.f. – (bot.) gaşìa.
durèl / pidocchio pollino – (zool.) pedòcio
gagliardo, agg. – gajàrdo.
dèle galìne / quadrupede delle martore che fa
gaiezza, s.f. – 1 (s.m.) morbìn. 2 vd. allegria.
strage di galline, faina – (zool.) fugìna / rami
gaio, agg. – alègro, contènto.
o canne nel pollaio sui quali si posano le gal-
gala, s.f. – càpa.
line, posatoio – (s.f.) sènta / sterco di gallina,
galante, agg. – 1 bùlo, (scherz.) butàr sar-
pollina – (s.m.) ludàme de galìna / voce ono-
dòni, far le bèle, finèto, galànte, gentìle. 2 vd.
matopeica di richiamo per le galline – (s.m.)
amabile.
pi…pi…pi.
galantuomo, sm. – bon diàvolo, bonòmo, ga-
gallinaccia, s.f. – (orn.) becàcia, becàsa, be-
lantòmo, şentilòmo.
càsia, galinàsa.
galeotto, s.m. – 1 galiòto. 2 vd. criminale.
gallinaccio, s.m. – 1 (bot.) finfèrle, şalèto. 2
galera, s.f. – (s.m.) canòn, (scherz.) caponèra,
(orn.) dìndio (pollo d’India).
(s.f.) galèra, (s.m.) preşòn.
gallinella, s.f. – (bot.) galinèla (gallinella co-
galla, s.f. – 1 (bot.) gàla, gangàla (galla di
mune): gallinella dentata – (bot.) galinèta.
quercia). 2 (s.f.) gàla: restare a galla – (v.) star
gallo, s.m. – (orn.) gàlo: bargiglio del gallo –
parsòra.
(s.m.) coràl / gallo castrato, cappone – (orn.)
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g g

capòn / gallo d’India, tacchino – (orn.) dìndio ciòdo de garòfono, sciapòn / garofano selva-
/ piccolo gallo, galletto – (orn.) galèto / un- tico – (bot.) garòfolo salvàdego, garòfolo sal-
ghione del gallo, sperone – (s.f.) sàta, (s.m.) vàdigo / sorta di garofano – (bot.) s’ciopòn.
spiròn / verso del gallo – (onomat.) chichirichì. garza, s.f. – gàrşa.
galoppata, s.f. – galopàda: andare al galoppo garzone, s.m. – 1 garşòn. 2 vd. allievo.
– (v.) galopàr. gas, s.m. – gas.
galoscia, s.f. – galòsa (soprascarpa di gomma). gassato, agg. – gaşà.
gamba, s.f. – gànba, (scherz.) sàta: belle e gra- gattaiola, s.f. – gataròla (gattaiola nelle porte).
ziose gambe – (s.f.) ganbète / essere in gamba gatto, s.m. – (zool.) gàto, (inf.) gnào, mamào,
– (fig.) gànba, in gànba / gamba magra e sot- micìn, mìcio: gatto grosso, gattaccio – (zool.)
tile – (s.f.) canèla, canùcia / gambe deboli, ma- gatàso / gattino – gateşìn, gatişìn / gatto sel-
gre – (agg.) gànbe de sèlino / gracili gambe – vatico – gàta salvàdiga / femmina de gatto –
(s.f.) ganbolìne / in gamba – (agg.) màs’cio / gàta / onomatopea del verso del gatto – (inter.)
polpa della gamba, base del dito grosso, pol- mamàu / voce con la quale si chiama il gatto –
paccio – (s.m.) pesèto, (s.f.) pùpola. (inter.) mùci.
gambale, s.m. – camàse, comàsa. gattuccio, s.m. – 1 (itt.) gàto: squalo di mo-
gamberetto, s.m. – (itt.) schìla. deste dimensioni, affine al gattuccio – (itt.)
gambero, s.m. – (itt.) gànbaro, gànbero. gàta, gàto. 2 (s.f.) pestariòla (sega).
gambo, s.m. – 1 mànigo, picòl. 2 vd. caule. Gaudenzio, n.p. – Ènso.
gamella, s.f. – camèla, gamèla, gavèta. gavetta, s.f. – 1 gavèta. 2 vd. gamella.
ganascia, s.f. – ganàsa, masèla. gazza, s.f. – (orn.) chèca, gàşa, gàşa làdra
gancio, s.m. – arpiòn, gànso, lensìn, linsìn, (gazza ladra).
ranpìn, unsìn. gazzarra, s.f. – bacanàda, cagnàra, caşòto.
ganga, s.f. – 1. clàpa, 2. vd. banda. gazzetta, s.f. – fòjo, gaşèta, gaşetìn, giornàl,
ganimede, s.m. – vd. bellimbusto. şornàl.
gara, s.f. – gàra. gazzettino, s.m. – vd. gazzetta.
garante, s.m. – pièşo. gazzosa, s.f. – paserèta.
garantire, v. – garantìr, inpromètar, inpromè- gelare, v. – gelàr, giasàr, ingelàr.
ter, promètar: chi garantisce sotto la propria re- gelataio, s.m. – (a. e m.) gelatàro, gelatièr.
sponsabilità – (s.m.) pièşo. gelatina, s.f. – gilatìna.
garanzia, s.f. – garansìa. gelato, s.m. – 1 el sorbèto, gelàto, gilàto, sor-
garbato, agg. – vd. amabile. bèto. 2 (agg.) giasòl, ingiasà. 3 vd. assiderato.
garbino, s.m. – vd. africo. gelido, agg. – frèdo, giasà.
garbo, s.m. – gàrbo, (s.f.) gentilèsa: con garbo gelo, s.m. – giasòr.
– (avv.) pulìto / di garbo – (s.m.) sèsto. gelone, s.m. – (mal.) bugànsa.
garbuglio, s.m. – intrìgo. gelosia, s.f. – (s.m.) bruşighìn, (s.f.) geloşìa.
gargarismo, s.m. – gargarìşo. gelso, s.m. – (bot.) morèr (pianta): / bombice
gargarizzare, v. – gargarişàr, gargarişàrse. del gelso, filugello – (zool.) cavaljèr / frutto del
gargarozzo, s.m. – 1 gargà. 2 vd. esofago. gelso – (bot.) mòra / frutto del gelso bianco –
garofano, s.m. – (bot.) garòfalo, garòfolo: (bot.) mòra biànca / frutto del gelso nero –
chiodo di garofano – (s.m.) bròca de garòfono, (bot.) mòra nègra / gelso biànco – (bot.) mo-
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g g

rèr bjànco, morèr biòndo / gelso nero – (bot.) di gente – (agg.) afolà / tanta gente – (s.m.)
morèr nègro. spetàcolo. 2 (s.m.) nasiòn, popolasiòn.
gelsomino, s.m. – (bot.) berşamìn, gelsomìn, gentile, agg. – vd. amabile: gentilezza nei rap-
giansamìn (gelsomino comune). porti con gli altri – (s.f.) bonagràsia.
gemello, s.m. – 1 gemèl, şemèl. 2 (s.m.) da- gentiluomo, s.m. – 1 (agg.) şentilòmo. 2 vd.
màn, gemèl, polsìn, şemèl. galantuomo.
gemere, v. – 1 şèmer. 2 vd. crucciarsi. genuflettersi, v. – inşenociàrse.
gemito, s.m. – lamènto. genuina, s.f. – fetìva.
gemma, s.f. – 1 gèma, (s.m.) òcio. 2 vd. boc- genuino, agg. – vd. casalingo.
cio. genziana, s.f. – (bot.) gensiàna (genziana mi-
gendarme, s.m. – 1 (a. e m.) gendàrmo, gian- nore).
dàrme. 2 vd. carabiniere. geografia, s.f. – giografìa.
generazione, s.f. – generasiòn, ràsa: da più geometra, s.f. – 1 (a. e m.) giòmetra. 2 vd.
generazioni – (s.m.) de pàre in fìo. agrimensore.
genere, agg. – şènere. geometria, s.f. – giometrìa.
genero, s.m. – şènaro, şènero. geranio, s.m. – (bot.) giràn salvàdigo, girà-
generosità, s.f. – 1 vèna. 2 vd. benignità. gno, girànio (geranio sanguigno).
generoso, agg. – bon, làrgo de màniga. gerla, s.f. – 1 còrba. 2 vd. bigoncia.
gengiva, s.f. – şenşìva: rinforzare le gengive – Germana, n.p. – Germàgna.
(v.) inosàr / infiammazione delle gengive, tu- Germania, s.f. – Germàgna.
more benigno – (mal.) nàta. germano, s.m. – 1 (orn.) maşorìn, maşurìn
genia, s.f. – ràsa. (germano reale). 2 Germano, Marcello, Ser-
genio, s.m. – vd. capacità. volo, n.p. – Cèlo.
genitali, s.m. – (s.f.) natùra (genitali maschili) germe, s.f. – şèrma, şèrmo (germoglio del-
/ (s.f.) vergògna. Genitali femminili – fìga, l’olivo).
mòna, pelòşa, pìşda, bebìna (inf.), parùsola germogliare, v. – butàr.
(scherz.). Genitali dei bambini – (fig.) canpa- germoglio, s.m. – 1 bìlfo, bùto. 2 vd. boccio.
nèle. Genitali maschili – (scherz.) batarìa, fa- gesso, s.m. – gèso: gessetto per scrivere, dise-
mèja / pene – (fig.) tèga. gnare alla lavagna – (s.f.) crèda, gèso / gesso
genitore, s.m. – genitòr. di presa rapida – (s.m.) gèso de prèşa.
genitrice, s.f. – màma, màre. gestante, agg. – gràvia, insìnta, ncìnta, prè-
gennaio, s.m. – genàro, şenàro: gli ultimi tre gna, pièna.
giorni di gennaio, che sono i più freddi – (s.m.) gesto, s.m. – àto, matèso, mòto, sèsto.
i şòrni dèla mèrla / per il mese di gennaio, che Gesù Cristo, n.p. – Crìsto.
porta gelo e neve – v. genişàr. gettare, v. – butàr, getàr: gettare ancora – ri-
Gennaro, n.p. – Genàro, Şenàro. butàr / gettar giù – şbovàr / gettare con forza
gentaglia, s.f. – brùta ràsa, brùta şènte, gen- – şgnacàr / gettare con forza in malo modo –
tàja, şentàja. şmacàr / gettare in modo violento, rifilare –
gente, s.f. – 1 gènte, şènte: gente volgare – ploscàr / gettare la malta – imaltàr, inmaltàr,
(s.f.) şentàja / la gente e gli animali muoiono şmaltàr, stabilìr.
– (agg.) la şènte mòri, le bès’cie crèpa / pieno gettata, s.f. – butàda.
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g g

getto, s.m. – bùto, şèto: getto tardivo della da morto – (s.f.) coròna. 2 vd. diadèma.
vite – (s.m.) rebòto. ghiro, s.m. – (zool.) ghìro.
gettone, s.m. – getòn. già, avv. – oramài, şa.
gheriglio, s.m. – pàpolo. giacca, s.f. – 1 giàca, giachèta, (s.m.) giu-
ghermire, v. – brincàr, guantàr. bòto, sachèto, (s.f.) velàda: ampia giacca –
ghetta, s.f. – stivèla. (s.m.) sachèto / completo di giacca e gonna per
ghetto, s.m. – ghèto. donna – (s.m.) tajèr / giacca lunga, a coda di
ghiacciaia, s.f. – 1 giasèra. 2 vd. congelatore. rondine – (s.f.) flàida / giacchetta da donna –
ghiacciare, v. – 1 gelàr, ingiasàr. 2 vd. con- (s.f.) şuàva, şvàva / lotta fra ragazzi abitanti
gelare. nelle contrade Cornìo e Vìla, consistente in
ghiacciato, agg. – giasà, ingiasà. colpi di giacca – (s.f.) giachetàda. 2 vd. bolero.
ghiaccio, s.m. – giàso, jàso. giaccone, s.m. – giacòn, giachetòn.
ghiacciolo, s.m. – pìrolo. giacere, v. – saşèr, star butà.
ghiaia, s.f. – giàra, jàra: ghiaia fine, ghiaiuc- giaciglio, s.m. – 1 cùcia (giaciglio del cane). 2
cia – (s.f.) giarìna / ghiaia grossa, ghiaione – (s.m.) pajòn (pagliericcio).
(s.f.) batùda, giaròn. giacinto, s.m. – (bot.) giasìnto, şasìnto: gia-
ghiaione, s.m. – giaròn. cinto dal pennacchio – (bot.) cucù.
ghiaino, s.m. – vd. ghiaia. Giacomo, n.p. – Giacomèto, Giacomin, Jà-
ghianda, s.f. – (bot.) ghiàndo, giànda, giàndo: como, Mèto.
cupolina della ghianda – (s.m.) capelèto, (s.f.) giaggiolo, s.m. – (bot.) fiòr de spàda: giaggiolo
scòrsa. paonazzo – (bot.) spàda.
ghiandaia, s.f. – (orn.) chèca. giallastro, agg. – şalàstro.
ghiandola, s.f. – (mal.) giàndola: ghiandole giallo, agg. – giàlo, şàlo (colore): colore giallo
degli animali macellati, animella – (s.m.) la- chiaro – (s.m.) canarìn / giallo pallido – (s.m.)
tişìn. şalèto.
ghiera, s.f. – sercèto: ghiera della cisterna con giammai, avv. – gnànca par idea, gnànca par
le date di costruzione e lavorazione – (s.f.) sògno.
vèra da pòso. Giannetto, n.p. – Şanèto.
ghigno, s.m. – vd. boccaccia. giara, s.f. – şàra.
ghingheri, s.m. – (loc.) in grìngola: in ghin- giardino, s.m. – giardìn şardìn: giardino vi-
gheri – (loc.) in ghìngherli. cino alla casa – (s.m.) bròlo.
ghiotto, agg. – ingòrdo, jotòn, magnòn, mai- giarrettiera, s.f. – giaretjèra.
pièn, maisàsio. gigante, s.m. – şigànte.
ghiottone, s.m. – giotòn. gigaro, s.m. – (bot.) pìe de vedèl.
ghiottoneria, s.f. – goloşèso, ingordìşia, li- giglio, s.m. – 1 (bot.) gìlio. 2 vd. fiordaliso.
chèto, lichignèso. gigolo, agg. – vd. amatore.
ghiozzo, s.m. – (itt.) guàto. gilè, s.m. – 1 gilè. 2 vd. bustino.
ghiribizzo, s.m. – grìsolo, rèfolo, şgrìsolo, ginepro, s.m. – (bot.) şanèvro, şanevròn, şinè-
spùrio. pro, sopìn, supìn (ginepro pungente): bacca
ghirigoro, s.m. – schiribìşo. del ginepro – (s.f.) brìgna.
ghirlanda, s.f. – 1 girlànda: ghirlanda di fiori gineprone, s.m. – (zool.) şanevrèro, şanevròn
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g g

(a Buie si usava pelarlo, vuotarlo e ben pulirlo, zardo, bancuzzo – (s.m.) bancùs / briscola –
dopodiché lo si riempiva di lardo, sale, salvia (s.f.) brìscola, ciacolòna: nel gioco della bri-
e pepe; dopo averlo arrostito su un fuoco lento, scola, carta del seme: il quattro, il cinque, il sei
lo si mangiava con la polenta). e il sette – (s.f.) briscolèta / nel gioco della bri-
ginestra, s.f. – (bot.) şanèstra, şonèstra. scola, l’asso e il tre di seme diverso della carta
ginestrella, s.f. – (bot.) ginèstra. giocata – (s.m.) càrigo forèsto / nel gioco della
gingillare, v. – blebignàr, pindolàr. briscola, carta del seme / il fante, il cavallo e il
gingillarsi, v. – pindolàrse. re – (s.f.) brìscola vestìda / brìscola scovèrta
gingillo, s.m. – şogàtolo: gingillo che penzola / briscolòn / calabràghe, consìna / cotècio /
da un braccialetto, da una catenina – (s.m.) cucù / màus / menìgola / monighèla / pisatìra
ciòndolo. / ramìn / scòpa / scopòn / sète mèşo / solitàrio
gingillone, agg. – vd. baloccone. / tersìlio / trentaùn / tresète. Giochi di adulti:
ginnasio, s.m. – ginàşio. gioco delle bocce – bòce, borèle, burèle, şiògo,
Gino, n.p. – Gin. şògo / dàma / gioco a indovinare la somma
ginocchiata, s.f. – şenociàda. delle dita aperte, gridando, morra – (s.f.) mòra
ginocchiera, s.f. – şenocèra. / gioco consistente in due dadi e con una carta
ginocchio, s.m. – şanòcio, şenòcio: in ginoc- sulla quale sono disegnate in giro a spirale 63
chio – (avv.) in şenociòn / rotula del ginocchio caselle numerate – (s.f.) òca / pàndolo (bastone
– (s.f.) noşèla. usato nel gioco del pàndolo – (s.f.) màsa) /
Gioacchino, n. p. – Chin, Chìno. tombola – (s.f.) tonbòla (segnare, nella cartella
giocare, v. – 1 giogàr, şiogàr, şogàr: giocare del gioco della tombola, un primo numero su
con l’acqua – v. şbrodaciàr. 2 vd. divertirsi. una nuova riga – (v.) maridàr). Giochi fan-
giocata, s.f. – şiogàda, şogàda. ciulleschi: ài bài / altalèna / àndele bàndele /
giocatore, s.m. – şiogadòr, şogadòr. bàla / bàla bàla / bàla cavàl / barbajàta / ba-
giocattolo, s.m. – bebèl, şiogàtolo, şogàtolo: stimènto / becàrghele / botarèsta / (i) botòni /
giocattolo a forma di cono, trottola – (s.m.) (sòto) bràso / bolla di sapone – brònbola /
gùrlo, (s.f.) tròtola / giocattolo da spiaggia – brùşa / bruschèta / bùşi, s’cìnche / butàr le
(s.f.) palèta / giocattolo formato da una stretta pjère, manète / cafè / canpàna / cantòn, can-
pedana con due ruote e un manubrio, mano- tòni / cariòla / càrte / caşèta / (i) castèi / ca-
pattino – (s.m.) monopàtino. vadìna / cavalìn, mùsa / ciaparèsta / ciapàrse
giocherellare, v. – şiogatolàr, şogatolàr. / cìca cìca sèi / còrerse drìo, ti ti la gà / còrda
giocherellone, agg. – şiogatolòn, şogatolòn. / cordòn / dàdi / dàma / dàrsela / din don /
gioco, s.m. – şiògo, şògo: giocare un asso, un èlene sèlene / el fràte / fiònda / fògo (quando
tre – (v.) carigàr / in alcuni giochi con la palla, si ipotizza dove si trova l’oggetto – (s.m.) fo-
evitare l’intervento di un avversario, elimi- ghèto, quando si è quasi sicuri del luogo dove
nare le carte da gioco che si hanno in avanzo si trova – (s.m.) fògo, si è trovato l’oggetto –
o che si rifiutano – (v.) scartàr / in parecchi (s.m.) fogòn / fràte / gioco fanciullesco simile
giochi, la partita – (s.f.) partìa, partìda / punto alla mosca cieca – gàta òrba / gàto e sòrşo /
fatto al gioco – (agg.) pònto / stravincere al ganbète / giàvol / giritòndo o girotòndo, şiri-
gioco – (v.) şbancàr. Gioco a carte: avere delle tòndo / go pèrso na cavalìna, guàrdia e làdri
buone carte in mano – (s.m.) adùt / gioco d’az- / piccola lastra di pietra per giocare che, lan-
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ciata a strisciare sulla strada, va a colpire un gioca al mare, in acqua bassa – (s.m.) pisighìn
ostacolo o ad avvicinarsi a una moneta, a un / pòrtòn / gioco di ragazzi, sopra il pugno
sassolino o a dei fagioli – (s.f.) làvora, làvra / chiuso di un ragazzo vengono messe più mo-
madàma Dorè / gioco infantile dove ogni bam- nete girate da una parte: l’avversario, con un
bino si sceglie una posa immaginando di essere colpetto di pugno dal basso, rovescia le monete
una statua, poi un bambino sceglie la più bella e vince se cadono a terra girate dall’altra parte
– (s.f.) le bèle statuìne / gioco nel quale due – (gio.) pugnèto / gioco infantile consistente in
bambini annodano le mani per sostenere un cinque pietruzze che si lanciano in aria e si ri-
terzo – (gio.) le careghète / gioco di bambini prendono al volo – (gio.) sasèto / la parte di
consistente nel dare colpi a mano aperta al una moneta, che è l’odierna croce o testa – ma-
bambino che si trova nel mezzo del cerchio, il dòna o màrco / gioco fanciullesco, dove due
quale, con una mano si copre gli occhi e deve bambini addossandosi schiena contro schiena
indovinare chi è stato – (gio.) pacàta rèsta là si sollevano a vicenda – (gio.) scarigabarìli /
/ gioco fanciullesco dove perde il bambino s’cìnche (nascondere la bilia dietro a un’altra
che estrae la paglia più piccola – (s.f.) pajèta / – (escl.) càstus) / gioco da ragazzi con una ru-
gioco da ragazzi consistente nel mandare più dimentale pompetta schizza acqua, confezio-
lontano possibile un cilindro a due estremità nata con un pezzo di canna dolce e con uno
puntate, detto pàndolo, dopo averlo colpito su stantuffo di legno rivestito di stracci, siringa di
una punta con la mazza – (gio.) pàndolo / pa- canna – (gio.) schisèto, schisòto / gioco infan-
pagàl che òra xe / gioco di ragazzi simile al tile consistente nel rincorrersi ed evitarsi a vi-
golf che che si gioca sui prati – (gio.) pàscola cenda – (gio.) şèşa / gioco delle bilie – (gio.)
pòrchi / gioco di bambini, dove si deve indo- s’cìnche / gioco infantile consistente nel far in-
vinare il totale delle dita aperte – (gio.) pàri e ciampare e cadere l’avversario – (gio.) şgan-
dìspar / pèsca manèsca / pesecàn / gioco di ra- bèta / gioco infantile consistente nel tirare una
gazzi, si lancia una moneta entro un disegno di moneta cercando di collocarla vicino ad un’al-
quattro quadrati, vince chi riesce a collocare il tra giacente a terra, in modo che la misura
soldo nell’interno dei disegni – (gio.) quadrèl della moneta sia superiore alla distanza tra le
/ gioco di bambini, a nascondino, bomba – due – (gio.) spanùta / spìon spìon chi ga l’anèl
(gio.) pòma, scòndar, scònder / gioco consi- / gioco fanciullesco consistente nel tagliare la
stente nel battere sulla punta due uova sode – base a una zucca levando i semi e intagliando
(gio.) pònta cul / gioco fanciullesco consi- gli occhi, il naso e la bocca; alla sera al suo in-
stente nel lanciare il rocchetto di filo, legato a terno si mette un lumino acceso e si espone al-
uno spago, per farlo ritornare a sé, come con l’aperto raffigurando un mostro – (gio.) sùca /
l’elastico – (s.m.) rochèl, tròtola / gioco in- gioco fanciullesco dove un bambino curvo,
fantile fatto con i fagioli – (gio.) rondolìn / gio- con le mani appoggiate ai ginocchi, viene sca-
cattolo da spiaggia – (gioc.) palèta / gioco da valcato da altri che ripetono una filastrocca e
spiaggia – (gio.) le pjerète / gioco fanciullesco chi sbaglia qualche parola, sostituisce il bam-
con la palla e filastrocca, cantando si fa rim- bino curvato – (gio.) tàşi tàşi mòmolo / trìnche
balzare la palla il muro imitando quello che la trànche / tròtola: palline di vetro, terracotta,
filastrocca dice – (gio.) rinocerònte / gioco pietra – (s.f.) s’cìnca, spècola, vàga: colpire
con una pallina, simile alla pallavolo, che si una bilia – (v.) s’cincàr / şiògo del fiòr / (le)
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spàde / stèla / gioco di bambini consistente nel şòrno de lavòr / giorno festivo – (s.m.) şòrno
buttare una moneta in aria e si vince indovi- de fèsta / il giorno spunta – (v.) nàsi el şòrno /
nando la faccia – (gio.) tèsta e àquile / sùca ba- parte del giorno, mattino – (s.f.) matìna / ri-
rùca / tiramòla / gioco fanciullesco, si gioca in camo, punto a giorno – (s.m.) aşùr (cucito).
due e vince chi riesce a fare una fila di tre pe- giostra, s.f. – carosète, ringhespìl (giostra vo-
dine sul tavoliere a riquadri, come quello della lante).
dama – (gio.) trìa, trìja / Tonìn / gioco di ra- giovamento, s.m. – bonprò, pro.
gazzi simile al gioco dei birilli – (gio.) vìvi e giovane, agg. – 1 (s.m.) giòvine, şiòvine,
mòrti. Gioco di bambine: chi la cànta xe sùa, şòvane, şovanòto, şòvene, şòveno: donna gio-
scòndi man, bòsolo bòsolo, şiogàr co le pùpe: vane – (agg.) giòvina / collegio per giovani che
escluso dal gioco – (agg.) fùci / nel gioco, vi fanno vita in comune – (s.m.) convìto (a
chiudere alla pari – (v.) inpatàr / perdere al Buie si trovava in contrada S. Giàcomo) gio-
gioco – (v.) spelusàr. vane bruno di capelli, pelle – (agg.) morèto,
giocondo, agg. – contènto. mòro / giovane di forma atletica – (s.m.) fùsto
giogo, s.m. – comàcio, comàto (giogo del- / giovane impertinente e insolente – (agg.) ma-
l’asino): giogo dei buoi – (s.m.) şiògo. scardìn / giovane nera di capelli, pelle – (s.f.)
gioia, s.f. – 1 contentèsa: simbolo o motivo di maretìna / giovane recluta – (scherz.) capèla,
piena e inattesa gioia, associate alla pace di un coscrìto / giovane toro – (s.m.) bachìn / gruppo
luogo – (s.m.) paradìşo. 2 vd. allegria. di giovani soliti a ritrovarsi insieme – (s.f.)
gioiello, s.m. – òro, şògia, şòja, şojèl: cofanetto gànga. 2 vd. fresco. 3 vd. allievo.
usato come custodia di gioielli – (s.m.) por- Giovanna (Giovannina), n.p. – Giàna, Gio-
taşòje / gioiello a forma di medaglia – (s.m.) vanìna, Nàni, Nìna, Şanèta.
medajòn. Giovanni (Giovannino), n.p. – Giàni, Giova-
gioire, v. – 1 gongolàr. 2 vd. compiacersi. 3 vd. nìn, Nàne, Nanèto, Nenìn, Nèno, Ninìn, Nìno,
entusiasmarsi. Şanèto, Şanìn, Şuàne, Vàne.
Giorgina, n.p. – Giorgìna, Gìna, Ginèta. giovanotto, s.m. – giovinòto, giuvinòto, ra-
Giorgio, n.p. – Giògi, Giorgèto, Jùre, Şorşèto, gàso, şovenòto: giovanotto alla moda – (s.m.)
Şòrşi. moscardìn.
giornalaio, s.m. – (a. e m.) giornalàro. giovanottone, s.m. – calandròn.
giornale, s.m. – 1 fòjo, giornàl, şornàl. 2 vd. giovedì, s.m. – (s.f.) şiòba, şòba.
gazzetta. giovenca, s.f. – (zool.) armènta.
giornaliero, s.m. – şornadièr. giovenco, s.m. – (zool.) vedelòn de tre àni.
giornalino, s.m. – 1 giornalìn, şornalìn. 2 vd. gioventù, s.f. – 1 mularìa, şoventù. 2 vd. ado-
albo. lescenza.
giornata, s.f. – giornàda, şornàda: unità di mi- giovinastro, s.m. – papagàl (giovinastro che
sura di superficie, 2521 m² – (s.f.) giornàda, ostenta comportamento impertinente nei con-
giùgero, jùghero, şornàda, stàjo / unità di mi- fronti di un passante).
sura di superficie, 3810 m² – (s.f.) şornàda giovinezza, s.f. – 1 giovinèsa. 2 vd. adole-
conpàso. scenza.
giornino, s.m. – gàşo a şòrno. giramento, s.m. – 1 (mal.) stornità (giramento
giorno, s.m. – di, şòrno: giorno feriale – (s.m.) di testa). 2 vd. capogiro.
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girandola, s.f. – volànte (girandola di carta, ad un vello di lana), velàda: giubba a coda, mar-
elica). sina – (s.m.) bonşùr.
girandolone, s.m. – scovolòn. giubbone, s.m. – gabàna, giachetòn, şipòn.
girare, v. – 1 giràr, ndar in gìro, şvoltàr, vol- giubbotto, s.m. – (s.f.) polachèta: giubbotto
tàr: far girare più volte, rotolare – v. rodolàr, invernale – (s.m.) codegùgno, cudegùgno.
rondolàr. 2 vd. aggirare. 3. vd. amalgamare. giudicare, v. – vèdar, vèder.
girarsi, v. – giràrse, voltàrse. giudice, s.m. – (a. e m.) giùdise.
girasole, s.m. – (bot.) girasòl. giudizio, s.m. – 1 giudìsio, opiniòn, şudìsio:
girella, s.f. – 1 (s.m.) gùrlo. 2 vd. carrucola. aver poco giudizio – (v.) ver pòca sùca / de-
girellare, v. – girandolàr. porre in giudizio – (v.) testàr, testimognàr / giu-
girelle, s.f. – ròde. dizio personale e soggettivo, parere – (s.m.)
girello, s.m. – girèl, spasègio, spasìşo (girello parèr, puniòn / giudizio tecnico, stima – (s.f.)
per bambini). perìsia. 2 (loc.) quèl che se ciàma.
girellone, s.m. – torşiolòn. giudizioso, agg. – şudisiòşo.
giribizzo, s.m. – vd. capriccio. giuggiola, s.f. – (bot.) şìşola (frutta).
girino, s.m. – (zool.) caljerìn, girìn. giuggiolo, s.m. – (bot.) şisolèr, şişolèr (pianta,
giro, s.m. – 1 gìro, (s.f.) vòlta: a Buie si usava giuggiolo comune).
questa espressione al posto di “pesce d’aprile”, giugno, s.m. – şùgno.
per prendere in giro il prossimo – (v.) mandàr giulebbare, v. – siropàr.
in avrìl, (s.m.) calendimàgio / andare in giro – giulivo, agg. – contènto.
(avv.) codolòn, v. şurlàr, (avv.) tòrşio, torşio- giumenta, s.f. – vd. cavalla.
lòn / il prossimo giro – (loc.) stàltra butàda / giunco, s.m. – (bot.) vènco (usato per legare le
prendere in giro – (s.m.) bidòn, (v.) burlàr, viti): giunco corto e misero – (bot.) cada-
ciòr pal cul, fiòco, inculàr, menàr, mincionàr, biànca.
remenàr / prendere in giro i nomi o certe im- giungere, v. – 1 giùnger, jùnger, rivàr, şònşer.
perfezioni fisiche – (v.) cogionàr, cojonàr / 2 capitàr. 3 vd. arrivare.
presa in giro – (s.f.) remenàda. 2 vd. cammi- giunta, s.f. – şònta.
nata. giuntare, v. – vd. aggiungere.
Girolamo, n.p. – Mòmi, Mòmolo. giuntatore, agg. – trapolèr.
gironzolare, v. – bagolàr, girandolàr, remenàr, giuntura, s.f. – (scherz.) bartùela, cràco, şon-
torşiolàr. tadùra: giuntura nei tubi – (s.f.) flàngia.
girotondo, s.m. – (gio.) giritòndo, şiritòndo. giuramento, s.m. – asicurasiòn, inpromèsa,
girovago, s.m. – 1 (agg.) nòtolo, şlondrignòn, pègno.
şlondròn: essere girovago – (v.) ndar torşiolòn. giurare, v. – giuràr, inpromètar, inpromèter,
2 vd. ambulante. promètar.
gita, s.f. – gìta: gita in campagna, con merenda Giuseppe (Beppe), nom. – Bèpi, Bèpo, Be-
– (s.f.) scanpagnàda. pùso, Giuşèpe, Pepìn, Pìno.
gitano, agg. – vd. ambulante. Giuseppina, n.p. – Bèpa, Bepìna, Pepìna,
giù, avv. – inşò, partèra, şo, sòto / giù ab- Pìna, Pinèta, Pinùcia.
basso – bàso. giustificazione, s.f. – giustificasiòn.
giubba, s.f. – agnelìna (giubba con all’interno giustizia, s.f. – giustìsia, ragion, rajòn, raşòn.
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giustiziare, v. – 1 fàrghe la fèsta. 2 vd. fucilare. sille – (s.f.) ongìna / prurito in gola – (mal.) ra-
giustiziere, s.m. – castigamàti. speghìn / raschio di gola – (s.m.) raspamènto.
giusto, agg. – 1 derìto: il verso giusto – (agg.) 2 vd. esofago. 3 vd. ghiottoneria.
drìto.2 (avv.) giùsto, jùsto. golf, s.m. – vd. cardigan (maglia).
gladiolo, s.m. – (bot.) gladìol, papàvero. golfo, s.m. – gòlfo: golfo marino – (s.m.) va-
gli, pron. – ghe: gli, art. – i. lòn.
globo, s.m. – 1 bàla: globo dell’occhio – (s.f.) goloseria, s.f. – (s.m.) lichèto.
bàla de l’òcio. 2 (s.m.) glòbo. golosità, s.f. – vd. ghiottoneria.
gloria, loc. – glòria. goloso, agg. – 1 magnòn. 2 vd. ghiotto.
gluglugliare, v. – glu-glu (il verso dei tac- gombina, s.f. – spàgo.
chini). gomitata, s.f. – comiàda, gomitàda.
gluteo, s.m. – culàta. gomito, s.m. – 1 còmio, còmjo: colpo di go-
gnaulare, v. – şgnaulàr. mito – (s.f.) comiàda. 2 (s.f.) pièga, piega-
gnocco, s.m. – gnòco, macaròn. Vari tipi di dùra, pièta.
gnocchi: gnòchi de griès / gnòchi de marme- gomitolo, s.m. – gèmo: apparecchio girevole
làta / gnòchi de pan / gnòchi de patàte. su un perno, che serve per ridurre il gomitolo
gobba, s.f. – chìbla, gòba. in bobine, il filato in matasse – (s.m.) gùrlo /
gobbetto, s.m. – gobèto. gomitoletto cilindrico – (s.m.) rochèl, rochète,
gobbo, s.m. – gòbo. ròdolo / raccogliere, contrarre assieme a guisa
goccia, s.f. – giòsa, gòcia, jòsa, schìsa. di gomitolo, aggomitolare – (v.) ingrufolìr.
goccio, s.m. – giòso. gomma, s.f. – 1 gòma: gomma americana –
gocciola, s.f. – vd. goccia. vd. chewing-gum / gomma da masticare –
gocciolare, v. – 1 colàr, giosàr, schisàr. 2 vd. (s.m.) cingùn, (s.f.) gòma mericàna, tiramòla.
colare. 2 vd. copertone.
gocciolino, s.m. – giosèto, giosetìn. gondola, s.f. – gòndola.
gocciolo, s.m. – vd. goccia. gonfalone, s.m. – confalòn, gonfalòn: gonfa-
godere, v. – 1 gòdar, gòder: godere di buona lone che si porta nelle processioni – (s.m.)
salute – star ben / godere sessualmente – v. ve- standàrdo.
gnìr. 2 vd. entusiasmarsi. 3 vd. compiacersi. gonfiamento, s.m. – (s.f.) ş’gionfàda; gonfia-
godimento, s.m. – 1 (s.f.) goduria, gùsto. 2 vd. mento di pelle cagionato da scottadure e simili
delizia. – (s.f.) besìga, bisìga.
goduria, s.f. – gùsto. gonfiare, v. – ponpàr, ş’gionfàr.
goffaggine, s.f. – patàta (simbolo di goffag- gonfiarsi, v. – gonfiàrse, inbotìrse, şgionfàrse.
gine). gonfio, agg. – ş’giònfo: di muro che si gonfia
goffo, agg. – inbranà. e sta per cadere – (fig.) gràvio.
gola, s.f. – 1 (s.m.) gargà, gargàto, gòla, gòso: gonfiore, s.m. – cresòn, (s.f.) gonfiadùra,
avere il pizzicore in gola – (v.) gavèr la ma- (s.m.) gonfiòr: gonfiore in bocca per un dente
ràntiga in gòla / canale della gola per indicare cariato – (mal.) cìca / gonfiore provocato da
la trachea e l’esofago – (s.m.) canàl / canne punture d’insetto – (mal.) masòca.
della gola, gola stessa – (s.f.) càne dèl gargà, gongolare, v. – gongolàr.
dragài / infiammazione della gola e delle ton- gonna, s.f. – còtola, gòna: doppia piega sulla
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gonna – (s.m.) canòn / struttura composta di sgraffignare, v. – şgrafignàr.


cerchi, usata sino al secolo scorso dalle donne graffio, s.m. – şgràfo, şgrafòn (graffione).
per tenere gonfiate le gonne, guardinfante – gragnuola, s.f. – tanpèsta, tenpèsta (grandine
(s.f.) platìsa. grossa): chicco di grandine – (s.m.) granèl de
gonnellaccia, s.f. – cotolàsa. tanpèsta / grandine minuta – (s.m.) beşìgolo,
gonnellino, s.m. – cotolèta, cotolìn. brenşìgolo, breşìgolo, brişìgolo / grandine
gonzo, agg. – 1 tanbùro. 2 vd. citrullo. senza pioggia – (s.f.) tanpèsta sèca.
gora, s.f. – vd. canale. gramigna, s.f. – (bot.) gramègna (gramigna
gorgo, s.m. – vd. frullo. rampicante).
gorgogliare, v. – bronbolàr. grammofono, s.m. – gramòfano.
gorgoglione, s.m. – (zool.) babòşo. gramolata, s.f. – (s.m.) granìta (bevanda).
gotazza, s.f. – sesòla. grana, s.f. – 1 gràna (struttura). 2 (s.m.) fastì-
gotta, s.f. – (mal.) gòta, mal de siòri. dio, (s.f.) rògna, secadùra (problema). 3 (s.f.)
gotto, s.m. – gòto (bicchiere). gràna, (s.m.) schèi (quattrini).
governante, s.f. – vd. bambinaia. granaio, s.m. – granèr, (s.f.) sofìta.
governare, v. – 1 governàr. 2 vd. condurre. granata, s.f. – bònba
governo, s.m. – (s.f.) forcalàda de fièn (por- granché, pron. – chisadìo (un granché).
zione che si dà a ogni bestia). grancevola, s.f. – (itt.) gransièvola.
gozzo, s.m. – gòso, pònga (gozzo dei polli e granchio, s.m. – (itt.) grànso: piccolo granchio
anche dell’uomo). – (itt.) maşinèta.
gozzoviglia, s.f. – 1 fràja. 2 vd. baccanale. 3 granchiolino, s.m. – vd. granchio.
vd. abbuffata. granciporro, s.m. – (itt.) gransipòro, granso-
gozzovigliare, v. – far caşìn, frajàr. pòro.
gracile, agg. – 1 (s.f.) delicàto, meşasèga. 2 vd. grande, agg. – gràndo: grande quantità – (s.f.)
cagionevole. deşìo, fràco.
gradasso, agg. – grandasòn, spacòn: fare il grandezza, s.f. – grandèsa.
gradasso – (v.) şbravaşàr. grandicello, agg. – grandèto.
gradatamente, avv. – un pòco àla vòlta. grandinare, v. – tanpestàr.
gradazione, s.f. – gradasiòn. grandinata, s.f. – tanpestàda.
gradevole, avv. – amàbile, che piàşi: fornire di grandine, s.f. – vd. gragnuola.
un contorno gradevole, guarnire – (v.) guarnìr. grandioso, agg. – grandiòşo, spetacolòşo.
gradino, s.m. – scalìn. granello, s.m. – 1 gran, granèl: cavare i gra-
gradito, agg. – che piàşi. nelli dal guscio – (v.) deşgranàr, şgranàr. 2 vd.
gradire, v. – agradìr, asetàr co gùsto, gradìr, chicco. 3 vd. briciola.
piàser. granfia, s.f. – (s.m.) sanpìn, (s.f.) şgrìnfa,
gradone, s.m. – coronàl, piài. şgrìnfia.
graffa, s.f. – clànfa. grano, s.m. – 1 gran. Qualità di grano: virgì-
graffiare, v. – şgrafàr, şgrafiàr: graffiare leg- lio: battere il grano, trebbiare – (v.) tibiàr, tri-
germente – scrimiàr. biàr / edificio dove si macina il grano o simili
graffiato, agg. – şgrafà. – (s.m.) molìn, mulìn / falciola da grano, falce
graffiatura, s.f. – (s.m.) rusòn. messoria – (s.f.) sèşola / farfalla parassita del
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grano, genere di lepidotteri, sitotroga – (zool.) jarìso, pajàso, pajòn / mazzo di pannocchie –
pavèa, pavèja / fascio di grano falciato – (s.f.) (s.m.) màso de formentòn, tònbolo / pannoc-
màna / grano cinquantino – (bot.) sinquantìn / chia del granoturco attaccata alla pianta – (s.f.)
involucro che si trova sotto alla giumella del pàna, panòcia / pannocchia di granoturco im-
chicco del grano – (s.f.) pùla / malattia del matura, imperfetta – (s.f.) panòcia fàlsa, pa-
grano causata dalla grande umidità, ruggine – nòcia màta / pennacchio (fiore) del granoturco
(mal.) rùşine / manciata di grano – (s.m.) un – (s.m.) penàcio / resta di pannocchia – (s.f.)
pùgno de gran / mondare il grano – (v.) pajo- panòcia sfojàda / sgranare le pannocchie di
làr / pala da grano, batillo – (s.f.) palèta par el granoturco – (v.) deşgranàr, şgranàr / stelo del
gran / pianta coltivata per ricavare una farina granoturco – (s.m.) bastòn, (s.f.) canèla / stop-
scura, per essere utilizzata come foraggio, pia del granoturco – (s.f.) stòbia / torsolo le-
grano saraceno – (bot.) saraşìn, sareşìn, se- gnoso delle pannocchie di granoturco, tutolo –
reşìn / vagliare il grano – (v.) liberàr el gran (s.m.) stroncòn.
dàla pùla / vaglio da grano – (s.m.) alborèl, ta- granuloma, s.f. – (mal.) postèma.
mìşo / ventilare il grano – (v.) albolàr. 2 vd. grappa, s.f. – 1 şgnàpa, tràpa: avanzi della
frumento. fabbricazione dell’alcool, residuo dell’ultima
granone, s.m. – (bot.) formènto. distillazione della grappa, coda – (s.f.) còda,
granoturco, s.m. – (bot.) formènto, formentòn, flèma / bicchierino di grappa – (s.m.) grapìn /
frumentòn. Varietà di granoturco – cinquantìn, grappa con l’aggiunta di foglioline di ruta –
sinquantìn / bica di covoni di stocchi – (s.m.) (s.f.) tràpa co la rùda / la grappa che si faceva
şbàlsi / barba della pannocchia – (s.m.) cavèi clandestinamente nei boschi e nelle caverne –
/ cartoccio di granoturco – (s.m.) scartòso / (s.f.) boscarìsa / fare la grappa, distillare –
chicchi di granoturco fresco – (s.m.) bobìci / (v.) bruşàr le vinàse, far la tràpa, lanbicàr /
chicco di granoturco fritto in padella e che si prima grappa – (s.f.) tèsta. 2 grappa di ferro,
apre – (s.f.) bìga, novìsa / chicco di granoturco zanca – (s.m.) àrpişe, (s.f.) gràpa. 3 vd. ac-
scoppiato e fatto imbiancare nell’olio caldo quavite.
(nei matrimoni all’inizio del ’900), a seconda grappino, s.m. – granpìn, ranpìn.
della cottura vengono classificati in fràti (i grappolatoio, s.m. – rapolagròr.
chicchi sono gonfiati e scoppiati) e mònighe (i grappoletto, s.m. – grapolèto: grappoletto
chicchi sono avvolti dal biancore della parte fa- d’uva con acini – (s.m.) rapèto / rappoletto
rinosa) – (s.m.) confèto, formentòn de confèti, d’uva senza acini – (s.m.) raspèto.
(s.f.) monighèla / sfogliare le pannocchie – grappolo, s.m. – gràspo, ràpo. Parti del grap-
(v.) sfojàr / sgranare le pannocchie – (v.) şgra- polo: acino – (s.m.) gran / buccia degli acini
nàr / chi è intento a scartocciare il granoturco dell’uva – (s.f.) graspariòla / grappolo senza
– (s.m.) sfojadòr / granello di granoturco – gli acini, raspo – (s.m.) gràpo, gràspo, ràspo
(s.m.) gran / granoturco pilato – (s.m.) for- / gambo del grappolo – (s.m.) mànego, mànigo
mentòn pilà / guaina della foglia del granoturco / parte del grappolo, vinacciolo – (s.m.) òso /
– (s.f.) sfòja / martello di legno usato per pilare grappoletto d’uva, parte del grappolo d’uva
il granoturco – (s.m.) masùl / materasso con fo- macinato, piccolo grappolo – (s.f.) ricèla, rin-
glie di granoturco, usato specialmente dalla cèla.
povera gente, pagliericcio – (s.m.) pagiòn, pa- graspo, s.m. – gràspo, ràspo sènsa ùa.
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g g

grasso, s.m. – 1 gràso, ònto: grasso di maiale da lavoro – (s.f.) flàida / grembiule per ra-
fuso – (s.m.) destrùto, distrùto, şèo, (s.f.) gazzi e grembiulone da donna – (s.m.) traver-
sònşa, (s.m.) strùto / grasso per ruote del carro sòn.
– (s.m.) şmir. 2 (agg.) ş’giònfo: grassoccio e grembiulino, s.m. – (s.f.) traversèta, (s.m.)
svigorito – (agg.) fòfo / grasso e floscio – (agg.) traversìn.
flonflòn (persona). grembo, s.m. – pànsa, sen, sèngo.
grassone, s.m. – balòta, ciciòn, polentòn, gremire, v. – vd. affollare.
ş’gionfòn. gremito, agg. – pièn: pieno gremito – (agg.)
grata, s.f. – canàda, inferiàda. şèpo.
gratella, s.f. – gradèla, grèla. greppia, s.f. – grèpia, magnadòra.
graticciata, s.f. – ramàda (graticolato fitto di greppo, s.m. – 1 grèbano. 2 (s.f.) finèda.
fili di metallo per usci, finestre, rete metallica). grespino, s.m. – (bot.) granduşèi (grespino
gratis, avv. – agratìs, a màca. spinoso).
grattacapo, s.m. – fastìdio, rògna. greto, s.m. – 1 (s.f.) mòta. 2 vd. greppo.
grattaculo, s.m. – (bot.) stropacùl. gretto, agg. – rùstigo.
grattare, v. – 1 gratàr, gratusàr, raspàr, rusàr. greve, agg. – grèvo.
2 (fig.) robàr, rubàr. 3 vd. fregare (2). grezzo, agg. – vd. greggio.
grattata, s.f. – vd. abrasione. gricciolo, s.m. – grìsolo, şgrìsolo.
grattino, s.m. – ras’cèto, ras’cìn. grido, s.m. – (s.m.) sìgo, (s.f.) crìda: grida per
grattugia, s.f. – gratacàşa, gratadòra, grata- far camminare il bestiame – (escl.) àla su /
riòla, grataròl, gràto. grida per fermare il bestiame – (escl.) òo.
grattugiare, v. – gratàr. gridare, v. – şbraiàr, şbregàr, sigàr, strepitàr:
gratuitamente, avv. – 1 agràtis, a màca, a puf, bando gridato – (s.f.) crìda / gridare in conti-
a scròco, puf. 2 vd. gratis. nuazione – sigàr còme una sigàla / gridare rab-
gravame, s.m. – rèspise. biosamente – ragiàr, bajàr / voce del verbo gri-
gravare, v. – peşàr. dare, gridavano – sigàva, sighèva.
grave, s.m. – gràve. gridio, s.m. – şbecamènto, sigamènto.
gravida, agg. – 1 gràvia, insìnta, prègna: gra- grifo, s.m. – 1 muşìcio. 2 vd. ceffo.
vida, riferita ad animale – (s.f.) pièna. 2 vd. ge- grigio, agg. – 1 bìşo, grìşo: colore grigio ce-
stante. nere – (s.m.) grìşo sènere / colore grigio scuro
gravidanza, s.f. – (s.m.) stàto. – (s.m.) grişàstro. 2 vd. bigio.
gravitare, v. – peşàr, picàr: gravitare in giù – griglia, s.f. – 1 grìlja, (s.m.) ròsto. 2 vd. gra-
pèndar, pènder. tella.
grazia, s.f. – 1 (s.m.) gàrbo, (s.f.) gràsia, (s.m.) grilletto, s.m. – 1 grilèto (grilletto delle armi
lùso. 2 vd. abbuono. da fuoco). 2 vd. clitoride.
grazie, inter. – gràsie: grazie a Dio (escl.) – grillo, s.m. – (zool.) grìjo, grìlo (grillo cam-
diogràsia , grasieadìo, (v.) insinuàr. pestre): mangiare come un grillo – (v.) magnàr
grazioso, agg. – còcolo, graşiòşo. pòco gnènte. 2 vd. capriccio.
gregge, s.m. – vd. branco. grillotalpa, s.m. – (zool.) grilotàlpa, pesiga-
greggio, agg. – grèşo, rùstigo. mòrto, şecaròla, talpìna.
grembiule, s.m. – scosàl, travèrsa: grembiule grimaldello, s.m. – grimaldèl, grimandèl.
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g g

grinfia, s.f. – vd. granfia. di crema).


grinta, s.f. – grìnta (persona irascibile). gruppo, s.m. – 1 (s.f.) clàpa, (s.m.) ciàpo:
grinza, s.f. – 1 crèspa, grèspa, grìnsa. 2 vd. gruppo organizzato di malviventi – (s.f.)
crespa. bànda. 2 (s.m.) gròpo. 3 vd. brigata.
grissino, s.m. – grisìn. gruzzolo, s.m. – gràna.
gromma, s.f. – 1 gròpeda, (s.m.) tàrtaro. 2 vd. guadagnare, v. – ciapàr, vadagnàr: cercar di
crosta. guadagnare, speculare – (v.) spiculàr.
gronda, grondaia, s.f. – gòrna, grònda, sa- guadagno, s.m. – 1 civànso, guadàgno, pìa,
lèra. vadàgno: guadagno magro – (agg.) pòco se
grondare, v. – colàr, pisàr àqua. guadàgna / guadagno illecito – (fig.) magna-
grongo, s.m. – (itt.) gròngo. dòra / guadagno realizzato alle spalle di qual-
groppa, s.f. – 1 gròpa. 2 vd. dorso. cuno, approfittando della situazione, messe –
groppone, s.m. – 1 gropòn. 2 vd. dorso. (s.f.) vendèma / fare un lauto guadagno – (v.)
grosso, agg. – fònfo, gròso: alla grossa – (loc.) ciapàr la màndola / ottenere un guadagno,
a stròso / far la voce grossa – (v.) alsàr la vòşe speculare – (v.) şbecolàr. 2 vd. entrata.
/ un pezzo grosso – (s.m.) un can gròso, un che guadare, v. – andàr òltra, traversàr.
cònta. guai, escl. – aguài, guài, tènto.
grossolano, agg. – (fig.) morlàco, (agg,) guaime, s.f. – fièn de secòndo tàjo, otàva
strànbo . (fieno agostano).
grossomodo, avv. – a òcio, pòco su pòco şo. guaina, s.f. – fòdro, guàina, vàina: guaina
grotta, s.f. – 1 cròta, gròta. Grotte buiesi: portapenne – (s.m.) penàl, penariòl.
(top.) Gròta de San Nicolò / (top.) Gròta guaio, s.m. – (s.f.) fritàja, rògna.
şbuşàda / grotta sulla collina Cingarella, vicino guaire, v. – 1 gagnolàr. 2 vd. abbaiare.
a Momiano, dove i Buiesi si recavano a rac- gualcire, v. – frapolàr, spiegasàr.
cogliere il lauro in occasione delle festività – guancia, s.f. – ganàsa, guància, masèla,
(top.) Gròta de San Sèrvolo. 2 vd. antro. şguànsa: guancia paffuta – (s.f.) papòta / mac-
groviglio, s.m. – barùjo, rovìljo. chia rossa sulla pelle della guancia – (s.m.) ro-
gru, s.f. – 1 (orn.) grùa. 2 (s.f.) grùa. sèto.
gruccia, s.f. – cròsola, cròşola, (s.m.) crò- guanciale, s.m. – bròndolo, cavasàl, cavesàl,
solo, (s.f.) stanpèla: colpo di gruccia – (s.f.) cusìn, scavasàl: federa da guanciale – (s.f.)
crosolàda / gruccia per abiti – (s.m.) picarìn. intimèla.
grufolare, v. – grugnàr, rumàr, rumigàr (gru- guancialino, s.m. – cusìn, cusinèto.
folare del maiale nel fango). guanto, s.m. – guànto: particolare modello di
grugnire, v. – 1 rognàr, rugnàr: grugnire del guanto, senza dita, per lavarsi – (s.f.) manò-
maiale – v. rumigàr. 2 vd. grufolare. pola.
grugno, s.m. – 1 grùgno, muşìcio: fare il gru- guardaboschi, s.m. – (a. e m.) saltàro.
gno – (v.) èsvar mùşo dùro e barèta fracàda. guardare, v. – 1 guardàr, lumàr, ociàr, vardàr:
2 vd. ceffo. atto del guardare – (s.f.) guàrdia / guardare con
grullo, agg. – 1 panpalùgo. 2 vd. babbeo. insistenza – squadràr / guardare di sfuggita –
gruma, s.f. – vd. crosta. vardàr co la còda de l’òcio / guardare di tra-
grumo, s.m. – grùmo, grùmolo (grumo di latte verso – vardàr par stòrto / guardare fisso – fi-
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g g

sàr / guardati bene – (escl.) a guài / guarda – guazzato, agg. – şguasà.


(escl.) àra, àra là, vàra (guarda là) / guarda tu guazzetto, s.m. – ragù, şguasèto.
– (escl.) àra ti / guardalo – (escl.) àrlo / guar- guazzo, s.m. – guàso, şguàso.
dali – (escl.) àrili. 2 vd. ascoltare. 3 vd. ado- guepiere, s.f. – (s.m.) bustìn.
rare. guercio, agg. – 1 orbeşìgolo, òrbo de un òcio,
guardaroba, s.m. – armaròn, armeròn. stralòcio. 2 vd. bircio.
guardata, s.f. – ociàda, vardàda. guerra, s.f. – guèra: fine della guerra – (s.m.)
guardavivande, s.f. – moschièra (armadietto). rebaltòn, ribaltòn / la prima guerra mondiale –
guardia, s.f. – 1 guàrdia: guardia austriaca – (s.m.) quìndişe-dişdòto / prima della guerra –
(a. e m.) gendàrmo, giandàrme / guardia cam- (s.f.) anteguèra.
pestre – (s.m.) sàltaro / guardia municipale – guerriero, s.m. – 1 guerìer, soldà. 2 vd. armi-
(s.m.) pulisàl, (s.f.) pùlja / stare in guardia – gero.
(v.) star a l’èrta. 2 vd. agente di polizia. Guerrino, n.p. – Rìno.
guardiano, s.m. – (a. e m.) guàrdia popolàr, gufo, s.m. – (orn.) alòco, ciùso, gùfo, mama-
guardiàn, variàn: guardiano di vacche – (a. e lùco (gufo comune).
m.) vachèr. gugliata, s.f. – àse, gùcia, guciàda, vèta.
guardinfanti, s.m. – (s.f.) plàtişa (lettino per Guglielmo, n.p. – Èlmo.
neonati). guida, s.f. – 1 (s.m.) manuàl: organo di guida,
guarire, v. – 1 guarìr, star mèjo. 2 vd. curare. di coordinamento nell’ambito di un’attività –
guarnire, v. – vd. abbellire: guarnire con bul- (s.m.) diresiòn.
lette – brochetàr. guidare, v. – 1 guidàr, menàr. 2 vd. dirigere.
guarnizione, s.f. – 1 guarnisiòn: guarnimento 3 vd. condurre.
metallico all’estremità inferiore di fodere di guisa, s.f. – fàta.
cuoio, coltello e simile – (s.m.) pontàl / guar- guizzo, s.m. – şguìso.
nizione delle scarpe – (s.m.) fèro de cavàl / gulasch, s.m. – gòla, gòlas, gùlas.
guarnizione dell’orlo di vesti, tende – (s.f.) guscio, s.m. – scòrsa, şgùso: il guscio, baccello
balşàna, frànşa / guarnizione in forma di rosa di fava, fagiolo o simile – (s.f.) tèga.
– (s.f.) roşèta. 2 vd. balza. gusto, s.m. – gùsto, lichèto, vògia, vòja: cosa
guastafeste, s.m. – pìtima, ronpibàle, ronpi- squisita al gusto – (s.f.) delicatèsa, màna /
cojòni, secabàle. grato al gusto – (agg.) dòlse / gusto che allappa
guastamestieri, agg. – tràiber. – (s.m.) gùsto che lìga / senza gusto – (agg.) in-
guastare, v. – 1 despupilàr, mastrusàr, ronpàr. sìpido.
2 vd. consumare. gustoso, agg. – gustoso, lecadìso.
guastarsi, v. – vd. avariarsi.
guastato, agg. – de mal.
guasto, agg. – 1 de mal, màrso, rispìo, ri-
sprìo, ròto. 2 (s.m.) andà, rotùra.
guazzabuglio, s.m. – confuşiòn, misiòto, mi-
smàs, pastròcio.
guazzare, v. – şguasàr.
guazzarsi, v. – şguasàrse.
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g g

Fig. 7: strenşisùro (tenaglia da innesto).


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i i

I pòn, tùnbano: essere un ignorante – (v.) èsar


còme un mus. 2 vd. analfabeta.
ignorare, v. – no savèr, no gavèr idèa.
ignoto, agg. – 1 no cognosù. 2 (s.m.) ène ène.
i, art. – i.
il, art. – el, il.
ibrido, s.m. – incàlmo, incròcio.
ilare, agg. – alègro, alegròto.
ictus, s.m. – (mal.) còlpo, scòpio de na vèna.
ilarità, s.f. – alegrìa.
iddio, escl. – dìo.
illecito, agg. – proibì, vietà.
idea, s.f. – giribìşo, idèa, inpensàda, pensàda,
illeggibile, agg. – che no se pol lèşar, scrìto
pensàta, puniòn.
mal: hai una calligrafia illeggibile – (scherz.)
ideale, agg. – ideàl.
ti scrìvi còme la galìna.
ideare, v. – inventàr.
illeso, agg. – san e sàlvo.
idem, pron. – istèso, lostèso, stèso.
illetterato, agg. – 1 ignorànte, inalfabèta. 2 vd.
identico, agg. – conpàgno, idèntico, precìşo,
analfabeta.
uguàle: è identico al padre – (agg.) el xe spudà
illudere, v. – 1 ingalàr. 2 vd. deludere.
de su pàre.
illuminare, v. – far ciàro, iluminàr, luminàr:
identificare, v. – riconòsar.
apparecchio che serve a illuminare, lume –
idea, s.f. – idèa, pensàda.
(s.m.) feràl a gas / prodotto della combustione
idiota, agg. – 1 alòco, baùco, cojòn, cùco,
del carbonio con metallo, impiegato per otte-
èbete, fracanàpa, indrìo, insùlso, macàco, ma-
nere luminosità; si usa per illuminare il mare
caròn, mamalùco, màmolo, mòna, nàne, pàn-
durante la pesca alle seppie – (s.m.) carbùro.
dolo, palpatòn, quajòto, sèmo, sènpio, stupi-
illuminato, agg. – 1 (fig.) iluminà. 2 vd.
dòto, tantàn. 2 vd. cretino.
chiaro.
idiozia, s.f. – cagàda, monàda, putanàda, sen-
illuminazione, s.f. – iluminasiòn, luminasiòn:
piàda, stronsàda, vacàda.
apparecchio di illuminazione – (s.f.) lùme.
idoneo, agg. – àbile, adàto, bràvo, che va ben.
illusione, s.f. – orbaròla.
idraulico, s.m. – (a. e m.) tubìsta, (scherz.) stu-
illustrazione, s.f. – dişègno, figùra, ilustra-
racèso.
siòn, pùpolo.
idrometra, s.f. – (zool.) calighèr.
imbacuccare, v. – inbacucàr.
iella, s.f. – pègola.
imballare, v. – 1 inbalàr. 2 vd. confezionare.
iena, s.f. – (zool.) jèna.
imbalordito, fig. – inbacucà.
ieri, avv. – gèri, ièri, jèri: essere nato ieri –
imbalsamare, v. – 1 inbalsamàr. 2 vd. con-
(avv.) èsar nàto jèri / l’altroieri – (avv.) altro-
servare.
jèri, jèri pasàndo, laltrojèri.
imbambolare, v. – imatonìr, inbalsamàr, in-
iettatore, s.m. – portapègola, portascalògna.
banbolàr, incantàr.
igiene, s.f. – netìşia, pulisìa: nei servizi igie-
imbambolarsi, v. – imatonìrse.
nici, la parte destinata a raccogliere gli escre-
imbambolato, agg. – imatonì, inbalsamà, in-
menti, vaso – (s.f.) scòlca.
cantà.
ignobile, agg. – che fa schìfo, vergognòşo, vil-
imbandierare, v. – bandieràr.
jàco.
imbarazzo, s.m. – dificoltà, inbaràso.
ignorante, agg. – 1 gnorànte, ignorànte, sa-
imbarcare, v. – inbarcàr.
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i i

imbarcazione, s.f. – inbarcasiòn. imbrigliare, v. – inbrenàr, incadejàr.


imbastardire, v. – bastardàr. imbroccare, v. – centràr, inbrocàr, intivàr.
imbastire, v. – inbastìr. imbrodare, v. – inbrodàr, pastrociàr, şbroda-
imbastitura, s.f. – inbastidùra, sfilsèta. ciàr, şbrodigàr.
imbattersi, v. – conbinàr, intivàr. imbrodolare, v. – 1 inbrodàr. 2 vd. imbrodare.
imbeccare, v. – inbecàr, inboconàr. imbrodolarsi, v. – pociolàrse.
imbecille, agg. – macàco, simiòto: pezzo d’im- imbrogliare, v. – 1 ciavàr, fregàr, fufignàr,
becille – (agg.) tòco de mòna. 2 vd. cretino. gabolàr, inbrojàr, inculàr, infenociàr, tamişàr,
imbecillità, s.f. – vd. idiozia. tarmàr. 2 vd. deludere.
imbellettarsi, v. – spituraciàrse. imbroglio, s.m. – 1 (s.f.) ciavàda, ficàda, fre-
imbevere, v. – inbonbìr. gàda, fregadùra, gàbola, (s.m.) inbrojèso, in-
imbiancare, v. – 1 bianchişàr, inbiancàr, in- bròjo, inculàda, mismàs, pastròcio: imbroglio
bianchişàr, pituràr, şbianchişàr. 2 vd. bian- non riuscito – (s.m.) el mus de Òbi. 2 vd. bu-
cheggiare. gia.
imbiancarsi, v. – inpaliscàrse, infarinàrse. imbroglione, agg. – 1 (s.m.) fufignòn, inbro-
imbiancatura, s.f. – inbiancàda, inbianca- jòn, intrigòn, lùdro, minciòn, şmàfaro. 2 (agg.)
dùra, şbianchişàda (di solito la tinta, a Buie, si baròn. 3 vd. briccone.
dava prima di Pasqua). imbronciarsi, v. – imuşonàrse.
imbianchino, s.m. – (a. e m.) inbianchìn, pi- imbronciato, agg. – imuşonà, inlunà.
tòr. imbucare, v. – 1 inbuşàr, spedìr (riferito a
imbiondire, v. – inşalìr. posta). 2 vd. dirigere.
imboccare, v. – ciapàr, inbocàr, inboconàr, imbullettare, v. – inbrocàr, inciodàr.
intivàr. imburrare, v. – 1 inbutiràr. 2 vd. cospargere.
imboccatura, s.f. – inbocadùra. imbusto, s.m. – galèto (bell’imbusto).
imboscare, v. – inboscàr. imbuto, s.m. – lòra, pìrja: grande imbuto di le-
imbottare, v. – inbotàr. gno, pevera – (s.f.) pìrja de lègno, pirjòto.
imbottavino, s.m. – pìrja de lègno. imitare, v. – copiàr, (fig.) simiotàr, speciàr.
imbottigliare, v. – inbotiljàr. imitazione, s.f. – imitasiòn, simièso.
imbottire, v. – 1 inbotìr, inpienìr: imbottire di immacolato, agg. – 1 imacolàdo. 2 vd. can-
cibo – incoconàr / vestire, coprire, imbottire di dido.
paglia, sedie, bottiglioni – inpajàr. 2 vd. affol- immaginaria, s.f. – (mal.) mal bucàl (malat-
lare. tia immaginaria).
imbottita, s.f. – 1 inbotìda: fermare con fitti immaginare, v. – imaginàr.
punti l’imbottitura in materassi, guanciali e si- immaginazione, s.f. – imaginasiòn.
mili, impuntire – (v.) ingaşàr, ingaşiàr, in- immagine, s.f. – 1 figùra, imàgine, inmàgine.
gaşolàr. 2 vd. coltre. 2 vd. apparenza.
imbrattare, v. – incosàr, infangàr, inpaltanàr, immalinconire, v. – vd. accorare.
ludamàr, maciàr, onfigàr, ònşar, pastrociàr, immaturo, agg. – 1 crùdo. 2 vd. acerbo.
potaciàr, şbrodaciàr, şbrodigàr, spernaciàr, immediatamente, avv. – de bòto, debòto, de
sporcàr. còlpo, dibòto, imediatamènte, sùbito.
imbrattato, agg. – vd. bisunto. immenso, agg. – gràndo, imènso.
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i i

immergere, v. – bagnàr, butàr, mètar, mojàr, pastèla / impasto di carne trita e condimenti –
şmojàr. (s.m.) pèsto. 2 vd. amalgama.
immergersi, v. – ndar sòto, tufàrse. impastoiare, v. – inpastoràr, pastoràr.
immersione, s.f. – (s.m.) toch. impataccare, v. – vd. imbrattare.
immerso, agg. – vd. ammollato. impataccato, agg. – vd. bisunto.
immischiarsi, v. – misiàrse. impattare, v. – inpatàr.
immobile, agg. – fèrmo, imòbile, inpalà: ben- impaurire, v. – far paùra, instremìr, spaşimàr,
daglio per immobilizzare – (s.m.) gèso. spaurìr, spaventàr, stremìr: essere impauriti –
immondezzaio, s.m. – scovasòn. èsar spaşimàdi, èsar spaşimài.
immondizia, s.f. – 1 scovàsa. 2 vd. fanghiglia. impaziente, agg. – inpasiènte.
immorale, agg. – ònto, schifòşo, vergognòşo. impazienza, s.f. – 1 inpaşiènsa, şmània: escla-
immusire, v. – imuşonàr. mazione di impazienza, per afa, noia – (escl.)
impaccare, v. – inpacàr. uf, ùfa. 2 vd. foga.
impacchettare, v. – 1 inpachetàr. 2 vd. im- impazzata, loc. – de brùto.
paccare. 3 vd. confezionare. impazzire, v. – 1 diventàr màto, inpasìr, ndar
impacciare, v. – dar fastìdio, intrigàr. fòra de tèsta, voltàr l servèl: è impazzito – el
impacciato, agg. – lòlo, inbranà, indormensà, xe ndà fòra de tèsta. 2 vd. ammattire.
mamolòn, pàndolo: persona grossa e impac- impeciare, v. – inpegolàr (spalmare di pece).
ciata – (s.m.) calandròn. impedimento, s.m. – vd. complicazione:
impacco, s.m. – inpàco. creare impedimenti – (s.m.) bastòn.
impadronirsi, v. – vd. conquistare. impedire, v. – inpedìr, intrigàr, obligàr, paràr.
impagliare, v. – 1 inpajàr. 2 vd. conservare. impegnare, v. – inpegnàr: impegnare per il
impagliasedie, s.m. – inpaiacarèghe. matrimonio – fidansàr, fidansàrse, promètar,
impagliatura, s.f. – inpajadùra. promètarse.
impalare, v. – inpalàr. impegnarsi, v. – 1 dàrghe drènto. 2 vd. ga-
impalato, agg. – inpalà, stechì. rantire (2).
impalcatura, s.f. – inpalcadùra. impegnato, agg. – vd. affaccendato.
impallidire, v. – diventàr còme ùna stràsa, di- impegno, s.m. – 1 inpègno: fare una cosa
ventàr trìste, inpalidìr, şbiadìr. senza impegno, basta che sia – (s.f.) carlòna.
impallinare, v. – inbalinàr, şbalinàr. 2 vd. giuramento.
impaniare, v. – invis’ciàr. impegolare, v. – inpegolàr.
impantanare, v. – inpaltanàr. imperfezione, s.f. – fàlo: prodotto pieno di im-
impanare, v. – inpanàr. perfezioni nella lavorazione – (agg.) falà.
impantanarsi, v. – infangàrse, inpantanàrse. impermeabile, s.m. – 1 trench, (scherz.) lò-
impaperarsi, v. – inpapinàrsi, inpapinàrse. dola. 2 vd. gabardine.
imparare, v. – inparàr. impestare, v. – inpestàr, inspusulìr.
imparentare, v. – inparentàr. impetigine, s.f. – (mal.) pedìn, piedìn (infe-
imparzialità, s.f. – vd. giustizia. zione).
impastare, v. – 1 inpastàr. impeto, s.m. – fòrsa, ìnpeto, şlànso.
impasto, s.m. – 1 pastòn: impasto di prodotti impettito, agg. – 1 durèlo. 2 vd. impalato.
vari mescolati con acqua, altro liquido – (s.f.) impiallacciare, v. – rimesàr (mettere insieme).
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i i

impiantito, s.m. – partèra. glia – (s.f.) fogàtica / imposta fondiaria, im-


impiastricciare, v. – inpetolàr, pastrociàr. mobiliare – (s.f.) stèura, stèvora / imposta pa-
impiastricciato, agg. – inpetolà, pastrocià. gata in frumento – (s.f.) volovìna. 2 vd. bal-
impiastro, s.m. – inpiàstro, pìtima, tacamàco. zello. 3 (s.m.) scùro (imposta di finestra):
impiccare, v. – inpicàr, picàr. anello della bandella delle imposte – (s.m.)
impiccato, agg. – inpicà. ocèto / imposta di finestra – (s.f.) ànta, lànta,
impicciare, v. – intrigàr, star tra i piè. portèla / parte mobile delle imposte – (s.f.)
impicciarsi, v. – intrigàrse: impicciati degli af- grìlja / piccola imposta, scuretto – (s.m.) scu-
fari tuoi! – (escl.) fàte i càsi tùi! rèto / traversa per fermare le imposte – (s.f.)
impiccio, s.m. – inbròjo, rògna: ricorrere a cantinèla. 4 vd. griglia.
espedienti ingegnosi per cavarsi d’impiccio – impostare, v. – 1 inpostàr. 2 vd. imbucare.
(s.f.) cavàrsela. impostore, agg. – 1 buşiàro, fàlso, seretàn. 2
impiccione, agg. – 1 intrigòşo, pìtima. 2 vd. vd. briccone.
curioso. impotente, agg. – disposènte, dişposènte.
impiegato, s.m. – inpiegàto, scribacìn, scri- impotenza, s.f. – inpotènsa, (mal.) mal
vàn: impiegato d’ordine per accompagnare il d’agnèl.
pubblico negli uffici, usciere – (s.m.) usièr. impoverire, v. – despopilàr.
impiego, s.m. – vd. attività. impratichirsi, v. – infrancàrse.
impietosire, v. – far pecà. imprecare, v. – maledìr, ofèndar.
impietrire, v. – inpetrìr. imprecazione, s.f. – 1 inprecasiòn: (escl.) òrca
impigliare, v. – incucàr. l’òca, orcodìnsole, òrco dìndio, òrco mòndo,
impolverarsi, v. – vd. imbiancarsi. òrco tòcio, òrco tron, pòrca l’òca, pòrca ma-
imponente, agg. – grandiòşo, grandìsimo, stèla, pòrca mişèria, pòrca pìpa, pòrca tu
gràndo. màre, pòrco dìndio, pòrco mòndo, pòrco tòcio,
imporre, v. – comandàr, inpòner, mètar. pòrco tron, (s.m.) remèngo: imprecazione, la
importante, agg. – can gròso, inportànte, tòco miseria – (inter.) òrca mişèria. 2 vd. bestem-
gròso: cosa di una certa importanza – (s.m.) mia.
afàr, afàri / di grande importanza, principale – impregnare, v. – 1 bronbàr, inbonbàr. 2 vd.
(s.m.) capitàl / essere poco importante – (v.) annacquare.
èsar l’ ùltima ròda del càro. impregnato, agg. – vd. ammollato: impre-
importanza, s.f. – inportànsa. gnato d’acqua – (agg.) aquadìso.
importare, v. – inportàr, interesàr, prèmar, imprenditore, s.m. – (a. e m.) industriàl.
prèmer. impresa, s.f. – dìta, inprèşa.
importazione, s.f. – inportasiòn. impressione, s.f. – inpresiòn, sènso (ripu-
importunare, v. – (fig.) rònpar i cojòni, (fig.) gnanza): impressione di lastra sensibile me-
secàr. diante i raggi x – (s.f.) làstra / si ha l’impres-
importuno, agg. – intrigabìşi, secabìşi. sione – (v.) par, (v.) pararìa / impressione
impossessarsi, v. – 1 ciòrse, diventàr paròn. 2 sfavorevole in pubblico – (s.f.) figuràsa.
vd. conquistare. imprestare, v. – inprestàr.
impossibile, agg. – inposìbile. imprevisto, s.m. – vd. complicazione.
imposta, s.f. – 1 scòto, tàsa: imposta di fami- impreziosire, v. – vd. abbellire.
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i i

imprigionare, v. – incadenàr. inamidare, v. – 1 incolàr. 2 vd. apprettare.


impronta, s.f. – inprònta, òrma, pièdiga (im- inarcare, v. – arcàr.
pronta del piede). inaridire, v. – arsìr.
improvvisamente, avv. – (loc.) de bòto, de inaridito, agg. – vd. arsiccio.
brùto, (avv.) dutintùn, tràto, tutintùn. inasprire, v. – infuriàr, intrigàr, rònpar, rònpar
improvvisare, v. – inprovişàr: all’improvviso i cojòni, secàr.
– (escl.) tac, tàchete / sopraggiungere all’ im- inatteso, agg. – inaspetà.
provviso – pionbàr. inaugurare, v. – inauguràr.
improvviso, avv. – de bòto, inprovìşo: all’im- inaugurazione, s.f. – inaugurasiòn.
provviso – (avv.) de pùnto in biànco, dutintùn, incamminare, v. – vd. dirigere.
dutolfàto. incamminarsi, v. – inviàrse: incamminarsi
impugnatura, s.f. – 1 (s.m.) manìgo, (s.f.) verso la campagna – andàr fòra.
manìsa, manòpola, (s.m.) pòmolo. 2 vd. ansa. incandescente, agg. – infogà.
impulsivo, agg. – sfegatà. incantare, v. – 1 (fig.) incantàr, insinganàr, or-
impuntire, v. – ingaşàr, ingaşiàr, ingaşolàr, bàr. 2 vd. affascinare.
pontàr, puntàr. incantato, agg. – incantà, insinganà, orbà.
impuntura, s.f. – gàşo (impuntura provviso- incantesimo, s.m. – (s.f.) strigarìa.
ria). incanto, s.m. – vd. ammirazione.
impunturare, v. – vd. cucire. incantucciare, v. – incantonàr.
impuro, agg. – tòrbido. incanutire, v. – diventàr biànco.
imputare, v. – vd. accusare. incapace, agg. – bon de gnènte.
imputato, s.m. – acuşà. incaponito, agg. – vd. caparbio.
imputazione, s.f. – acùşa. incaricare, v. – incarigàr.
imputridimento, s.m. – vd. contagio. incaricato, agg. – incaricà, incarigà.
impuntura, s.f. – (s.m.) gàşo. incarico, s.m. – 1 (s.f.) comàndo, mèsa, (s.m.)
imputridire, v. – marsìr. òrdine: resoconto sull’incarico ricevuto – (s.f.)
imputridito, agg. – vd. avariato. relasiòn. 2 vd. commissione.
impuzzolire, v. – inspusolìr. incarnare, v. – incarnàr.
in, prep. – a, in, int; in abbondanza – a màca, incarnito, agg. – incarnà : unghia incarnita –
biondodìo; in accordo – dacordemènte, da- (s.f.) òngia incarnàda.
còrdo, decòrdo; in aggiunta – par desòra, per- incartare, v. – 1 incartàr. 2 vd. confezionare.
sòra, soravì; in conclusione – insòma dèle incassare, v. – incasàr.
sòme, sòma; in cambio – invèse. in malora, incastrare, v. – 1 incasàr, incastràr, incricàr,
escl. – imalòrsiga, in malòrsiga; in mente, – incugnàr. 2 vd. conficcare.
amènte; in mezzo – fra, (avv.) framèşo, intrà incastro, s.m. – tasèl.
(in mezzo a); in modo – àla màta vìa (in modo incatenare, v. – 1 incadenàr. 2 vd. imprigio-
confusionario); nei, prep. – int’èi, tèi / nel o nare.
nello, prep. – int’èl, intèl, t’el, ‘tel / nella, prep. incatramare, v. – 1 incatramàr. 2 vd. asfal-
– intèla, tèla. tare.
inacidire, v. – avèr el spùnto, ndar in aşèo (del incendiare, v. – bruşàr, dar fògo, incendiàr, in-
vino). fogàr.
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i i

incendiato, agg. – incendià. incollare, v. – 1 incolàr, tacàr. 2 vd. appicci-


incensatore, s.m. – vd. adulatore. care.
incenso, s.m. – incènso: vaso d’argento per incollato, agg. – incolà, tacà.
l’incenso – (s.f.) navişèla. incollerirsi, v. – incafaràr, rabiàr.
inceppare, v. – incepàr, incricàr. incollerito, agg. – rabiòşo.
incerata, s.f. – inseràda, tèla. incolpare, v. – 1 dar la còlpa, incolpàr: essere
incerto, agg. – 1 insèrto. 2 vd. ansioso. incolpato – ciapàr la còlpa. 2 vd. accusare.
incespicare, v. – intopàr. incombenza, s.f. – vd. commissione.
inchino, s.m. – abasàda, inchìno, riverènsa incominciare, v. – incominsàr, scominsiàr, ta-
(profondo inchino). càr.
inchiodare, v. – 1 inbrocàr, inciodàr. 2 vd. im- incompetente, agg. – bon de gnènte, igno-
bullettare. rànte, potaciòn: essere incompetente – no ca-
inchiostro, s.m. – inciòstro, ingiòstro, tìnta: in- pìr un càso.
chiostro di China, indelebile, usato per scrivere incompleto, agg. – no finì.
– (s.m.) tus / recipiente per l’inchiostro – (s.m.) incomprensibile, agg. – che no se capìsi, in-
calamàro. caşinà.
inciampare, v. – 1 incapàr, insanpàr, intopàr. inconcepibile, agg. – inpensàbile, mài vìsto.
2 vd. incespicare. inconfessabile, agg. – vergognòşo.
incidente, s.m. – insidènte, scòntro: spiacevole inconsolabile, agg. – inconsolàbile.
incidente – (s.m.) guàio. incontentabile, agg. – ingòrdo, mài contènto.
incidere, v. – intacàr, intajàr. incontrare, v. – conbinàr, incontràr.
incinta, agg. – 1 gràvia, prègna, insìnta, incontrarsi, v. – incontràrse.
ncìnta: incinta di animali – (s.f.) pièna / è in- inconveniente, s.m. – 1 intòpo. 2 vd. compli-
cinta – la xe pièna / essere incinta – (loc.) èsar cazione.
in àltro stàto, (v.) spetàr. 2 vd. gestante. incoraggiamento, escl. – òpa, òpla, oplà. (in-
incirca, avv. – circoncìrca, pocovìa: all’in- coraggiamento al salto).
circa – (avv.) circuncìrca, sì e no. incoraggiare, v. – incoragiàr.
incisione, s.f. – (s.m.) şgràfo, tàjo. incorniciare, v. – cornişàr, incornişàr.
incitamento, s.m. – spron: voce di incitamento incoronare, v. – 1 incoronàr. 2 vd. cingere.
– (escl.) òpa, òpla. incoronare, v. – incoronàr.
incitare, v. – 1 insitàr, insulàr, istigàr: voce incosciente, agg. – incosiènte.
d’incitamento alle bestie da soma perché va- incostante, agg. – stufadìso.
dano più veloci – (escl.) ìe. 2 vd. consigliare. incredibile, agg. – incredìbile.
incivile, agg. – àscaro, famèo, pandùro, sal- increspare, v. – 1 infisàr, ingrespàr, inturgo-
vàdego, salvàdigo, vilàn. làr. 2 vd. arricciare.
inclemente, s.m. – crùdo (tempo). increspare, v. – ingrespàr.
inclinato, agg. – ch’el pèndi, ch’el pìca, in- incresparsi, v. – increspàrse, ingrespàrse, ri-
clinà, (loc.) in piòver. solàrse.
inclinazione, s.f. – 1 inclinasiòn. 2 vd. animo increspato, agg. – ingrespà, inturgolà.
(2). 3 vd. andatura. increspatura, s.f. – vd. crespa.
includere, v. – ciapàr drènto. incretinire, v. – insenpiàr.
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incriminare, v. – vd. accusare. dietro – (s.m.) driocùl. 2 vd. addietro.


incrinatura, s.f. – crèpa, s’ciopadùra, sfèsa. indifferente, agg. – indifarènte.
incrociare, v. – inbastardìr, incroşàr: animale indigenza, s.f. – vd. bisogno.
nato da incrocio di razze – (s.m.) bastardìn, ba- indigestione, s.f. – indigestiòn.
stàrdo. indignarsi, v. – indignàrse, tavanàrse.
incrociata, s.f. – vd. biforcatura. indipendente, agg. – ch’el se ràngia, indi-
incrocio, s.m. – 1 (s.f.) croşèra (incrocio di due pendènte, par cònto sùo.
strade). 2 vd. crocicchio. indipendenza, s.f. – indipendènsa.
incrostare, v. – incrostàr. indirettamente, avv. – de strafòro.
incrostato, agg. – incrostà. indirizzare, v. – 1 indirisàr. 2 vd. dirigere.
incrostatura, s.f. – màlta fìna. indirizzo, s.m. – indirìso: indirizzo nelle lettere
incrostazione, s.f. – vd. crosta. – (s.m.) mansiòn.
incrudire, v. – incrudìr. indiscreto, agg. – curiòşo.
incubo, s.m. – brùto sògno, cinciùt, morà, indispettirsi, v. – danàr.
peşaròl. indisponente, agg. – malagnàşo.
incudine, s.f. – ancùşine, incùdine. indisposizione, s.f. – malstàr.
incuncare, v. – incugnàr. indivia, s.f. – (bot.) indìvia.
incuneare, v. – 1 incugnàr. 2 vd. conficcare. individuo, s.m. – persòna, tìpo: individuo acre
incurvare, v. – curvàr, domàr. e pungente – (agg.) peverìn / individuo in ge-
incurvarsi, v. – (fig.) inberlàrse, v. inbilàrse. nerale – (fig.) merlòto / individuo misantropo
incurvato, agg. – (fig.) inberlà, (agg.) inbilfà. – (fig.) can rabiòşo / individuo sciocco, insulso
incursione, s.f. – scorasìa. – (fig.) patatòn / individuo spregevole – (fig.)
incustodito, agg. – bandonà. insèto / individuo sudicio nel fisico, nel morale
indaffarato, agg. – 1 indafarà, ocupà. 2 vd. af- – (agg.) cròdiga / individuo timido, pauroso,
faccendato. vigliacco – (agg.) cagainbràghe / individuo
indebolire, v. – 1 indebolìr. 2 vd. afflosciare. tutto pepe – (agg.) peverèl.
indebolirsi, v. – indebolìrse, infiapìrse. indiviso, agg. – vd. completo.
indebolito, agg. – indebolì, infiapì, şbatù. indizio, s.m. – indìsio, segnàl, sentòr.
indeciso, agg. – 1 restìvo. 2 vd. ansioso. indole, s.f. – 1 (s.m.) caràtere: di indole buona
indiavolato, agg. – gavèr spìrito, sacramentà. – (agg.) bon còme un tòco de pan. 2 vd. anima
indicare, v. – 1 mostràr, segnàr: indica un at- (2).
teggiamento rassegnato, di pazienza – (escl.) indolente, agg. – mìşaro, mìşero, pelandròn.
ma. 2 vd. accennare. indolenzimento, s.m. – vd. brulichio.
indicatore, s.m. – indicadòr, ìndişe. indolenzito, agg. – indolensà.
indicazione, s.f. – indicasiòn. indomani, s.m. – dimàn, domàn.
indice, s.m. – 1 ìndişe, sfrègolaoci, sfrèga òci indorare, v. – indoràr.
(dito). 2 vd. indicatore: indice del libro – (s.m.) indossare, v. – mètarse dòso, mètarse indòso,
ìndişe. mètarse intòrno, vestìr.
indietreggiare, v. – andàr drìo cul, ritiràrse, indovinare, v. – inbrocàr, indovinàr, intivàr,
tornàr indrìo. (fig.) naşàr.
indietro, avv. – 1 drìo, indrìo, şurìc: all’in- indovinello, s.m. – indovinèl, indovinèlo,
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mòto. rosolia – (s.f.) roşopìla / motivo di paura in-


indovino, s.m. – 1 (a. e m.) indovìn, màgo, fantile – (s.m.) lùpo / star seduti, infantile – v.
strìgo, stròligo. 2 vd. astrologo. far cìce / suono per imitare il pianto infantile
indugiare, v. – spetàr. – (onom.) uà / termine infantile per male, do-
indugio, s.m. – indùşio. lore fisico, disturbo – (s.f.) bùa, bùba, bùbe /
indulgente, agg. – bon, pasiènte, tènaro. voce infantile, dormire – (s.f.) nìna nàna /
indulgenza, s.f. – 1 indulgènsa. 2 vd. bene- voce infantile per fanghiglia – (s.m.) plich
volenza. ploch / voce infantile per indicare il bere – (s.f.)
indumento, s.f. – 1 conbinè (indumento fem- bùnba / voce infantile per il gatto – (inter.) ma-
minile): indumento di tessuto, maglia – (s.f.) màu / voce infantile, ripetizione della sillaba di
màja / orlare un indumento – (v.) bordàr / pisciare – (s.m.) pipì.
piega, grinza delle stoffe, indumenti – (s.f.) infarinare, v. – infarinàr.
crèspa. 2 (fig.) pàno. infarinarsi, v. – 1 infarinàrse, inpaliscàrse. 2
indurare, v. – indurìr. vd. imbiancarsi.
indurire, v. – inpetrìr. infarto, s.m. – (mal.) còlpo.
indurre, v. – vd. consigliare. infastidire, v. – 1 infastidìr, intrigàr, secàr, te-
industriarse, v. – dàrse de far, ingegnàrse, diàr. 2 vd. inasprire.
inşegnàrse. infastidito, agg. – 1 infastidì, secà. 2 vd. con-
inebetire, v. – 1 inebetìr, inebìr. 2 vd. frastor- trariato.
nare. infatti, cong. – 1 (avv.) difàti, infàti. 2 vd. ap-
inebriare, v. – inbriagàr, incafaràr, incarigàr, punto.
incicaràr, inciucàr. infelicità, s.f. – mişèrgia.
ineguale, agg. – difarènte. inferiormente, avv. – desòto.
inelegante, agg. – vd. cencioso. infermiere, s.m. – (a. e m.) infermièr.
inerpicarsi, v. – ranpigàrse. infermità, s.f. – vd. affezione.
inerte, agg. – fèrmo. infermo, agg. – 1 malà. 2 vd. ammalato.
inesperto, agg. – insenpià, pòco pràtico, (fig.) inferno, s.m. – 1 infèrno: andare, mandare al-
s’ciàpa. l’inferno – (s.f.) malòra. 2 (s.f.) vàsca.
inetto, s.m. e agg. – bon de gnènte, inbranà, inferocito, agg. – inbestialì, incasà, inrabià,
pàndolo, papùsa, scarferòto, s’ciàpa, şişolòn. rabià.
inezia, s.f. – cagàda, cagadìna, fòta, monàda, inferriata, s.f. – feriàda, inferiàda.
putanàda, schinèla, vacàda: smarrirsi per infervorato, agg. – infogà.
un’inezia – (v.) negàrse in un bicèr de àqua. infettare, v. – 1 infetàr. 2 vd. ammorbare.
infagottare, v. – infagotàr. infettarsi, v. – vd. ammalarsi.
infangare, v. – 1 infangàr, inpaltanàr. 2 vd. infettivo, agg. – che se ciàpa, infetìvo.
imbrattare. infetto, agg. – infetà, inpestà.
infangato, agg. – vd. bisunto. infezione, s.f. – 1 infesiòn, inpestàda, scon-
infanzia, s.f. – infànsia: invenzione infantile – tradùra. 2 vd. contagio.
(s.m.) re / malattia infantile che si manifesta infiacchire, v. – abàter, dişmidolàr.
con croste sul capo e sulla faccia – (s.f.) fre- infiammare, v. – 1 infogàr. 2 vd. incendiare.
scùşine / malattia virale frequente nell’infanzia, infiammazione, s.f. – (mal.) infiamasiòn, ri-
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scàldo: infiammazione della gola e delle ton- flociàr, fregàr, fufignàr, inbrojàr, inculàr, infe-
sille – (mal.) dragài, ongìna / infiammazione nociàr, ingalàr, inganàr, insinganàr, tamişàr:
dell’appendice – (mal.) pendicìte / infiamma- chi è ingannato – (agg.) abindolà. 2 vd. delu-
zione delle gengive – (mal.) nàta / infiamma- dere: bidone – (s.m.) bidòn.
zione dell’orecchio, al dente, ascesso – (s.f.) ingannarsi, v. – falàr, şbaljàrse.
pos’cèma, postièma. ingannatore, agg. – vd. giuntatore.
infido, agg. – fàlso. inganno, s.m. – 1 (s.f.) gùada, ràşa: riuscire
infilare, v. – 1 inpiràr. 2 vd. imbucare. nell’intento con inganno, bugia – v. ficàr, fra-
infilzare, v. – infisàr, inpiràr, şbuşàr. càr, (s.f.) fregadùra, (s.m.) inbròjo. 2 (s.m.)
infine, avv. – fin. trùco. 3 vd. bugia.
infinocchiare, v. – infenociàr. ingarbugliare, v. – ingarbujàr.
infiorescenza, s.f. – penàcio (infiorescenza ingegnarsi, v. – dàrse de far, inşegnàrse: in-
del mais), spìgo: infiorescenza degli asparagi gegnarsi abilmente – barcamenàr.
– (s.f.) bachetìna. ingegnare, v. – inşegnàr.
infischiarsene, v. – ciavàrsene, fregàr, guàr, ingegno, s.m. – 1 bravùra, inşègno, tèsta. 2
incagàrse, şbàtersene. (s.f.) gnùca. 3 vd. capacità.
infischiarsi, v. – şlènşar. ingentilire, v. – vd. abbellire.
infisso, s.m. – telèr. ingenuo, agg. – 1 patatòn, perognòco, pòco
infittire, v. – fisìr, infisàr, infisìr. fùrbo: essere ingenuo – èsar nàto jèri. 2 vd.
infittirsi, v. – infisìrse. credulone.
inflazione, s.f. – inflasiòn. ingerire, v. – incoconàr, ingiotìr, ingosàr, in-
influenza, s.f. – influènsa, (fig.) peronòspora. penìr, inpienìr, mandàr şo, sasiàr.
infocare, v. – infogàr. ingessare, v. – ingesàr.
informare, v. – informàr. inghiottire, v. – 1 ingiotìr, injotìr, mandàr şo:
informicolarsi, v. – informigolàrse. inghiottire a forza – incoconàr / inghiottire il
informicolire, v. – informigolàr. cibo malamente – andàr par travèrso, andàr
infornare, v. – infornàr. par trèso. 2 vd. ingerire.
infortunio, s.m. – incidènte. inghirlandare, v. – vd. cingere.
infradiciare, v. – vd. annacquare. ingiallimento, s.m. – vd. clorosi della vite.
infradiciato, agg. – vd. ammollato. ingiallire, v. – 1 inşalàr, inşalìr. 2 vd. imbion-
infreddolito, agg. – 1 giasà. 2 vd. assiderato. dire.
infruttuoso, agg. – rodìne, rudìne. inginocchiare, v. – inşenociàr.
infuocare, v. – infogonàr. inginocchiarsi, v. – 1 inşenociàrse, mètarse in
infuocato, agg. – infogà. şenòcio. 2 vd. genuflettersi.
infuori, avv. – nòma (all’infuori). inginocchiato, s.m. – inşenocià.
infuriare, v. – 1 cantàr de gàlo, incafaràr, in- inginocchiatoio, s.m. – şenociatòjo.
furiàr. 2 vd. incollerirsi. ingiù, avv. – inşò.
infuriarsi, v. – diventar rabiòşo, infuriàrse, ra- ingiuria, s.f. – ofèşa, parolàsa: frequente come
biàrse, rabiàrse da màti, rabiàrse de brùto. ingiuria rivolta a persone stupide, inette, anche
ingallare, v. – ingalàr. dall’animo malvagio – (s.m.) strònso / ingiu-
ingannare, v. – 1 abindolàr, ciavàr, fatufàr, ria per rabbia – (escl.) quèla vàca de to màre
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che la te ga da làte. iniziativa, s.f. – inisiatìva: pieno d’iniziativa –


ingiuriare, v. – 1 ofèndar, sputanàr. 2 vd. im- (agg.) şlansà.
precare. inizio, s.m. – inìsio, scomìnsio.
ingiurioso, agg. – vd. indisponente. innaffiare, v. – 1 dar àqua. 2 vd. annaffiare.
ingiustizia, s.f. – ingiustìsia. innalzare, v. – alsàr, inalsàr.
ingluve, s.m. – duròn. innalzarsi, v. – alsàrse, eşaltàrse (elevarsi).
ingobbirsi, v. – ingobàrse. innamoramento, s.m. – (s.f.) còta, scotàda.
ingoiare, v. – 1 ingiotìr, mandàr şo, şmagna- innamorare, v. – inamoràr, pasionàrse.
sàr. 2 vd. ingerire. innamorarsi, v. – 1 butàr i sardòni, inamo-
ingollare, v. – 1 incoconàr, ingosàr. 2 vd. in- ràrse, infigàr, scotàrse,. 2 vd. adorare.
gerire. innamorato, fig. – 1 còto, (s.m.) inaromà,
ingolosire, v. – ingoloşìr. moròşo. 2 vd. fidanzato.
ingombrante, agg. – che intrìga. innanzi, avv. – 1 nànsi, prìma. 2 vd. avanti.
ingombrare, v. – intrigàr. innervosire, v. – vd. inasprire.
ingombro, s.m. – rèspişe. innescare, v. – inescàr.
ingordigia, s.f. – 1 ingordìşia. 2 vd. ghiotto- innestare, v. – incalmàr, inestàr.
neria. innestatura, s.f. – incalmèla.
ingordo, agg. – 1 maipièn, maisàsio, paciòc: innesto, s.m. – bòcolo, incàlmo, inèsto: col-
essere un ingordo – magnàr e bèvar còme un tello a serramanico usato per innestare – (s.f.)
pòrco / grande ingordo – (agg.) budèl sènsa brìtola / colui che innesta – (s.m.) incalmadòr
fòndo / ingordo di cibo – (agg.) ingòrdo, jotòn. / innesto a corona – incàlmo sòto la scòrsa / in-
2 vd. ghiotto. nesto ad anello – incàlmo a anèl / innesto a oc-
ingozzare, v. – ingosàr, vd. ingollare. chio – incàlmo a òcio / innesto a spacco – in-
ingozzarsi, v. – incoconàrse, ingosàrse. càlmo a spàco / innesto delle piante – bòcolo
ingozzata, s.f. – incoconàda. / punto d’innesto di una una pianta, ramo – co-
ingranaggio, s.m. – (s.f.) rodèla. lèto.
ingranare, v. – ingranàr. inno, s.m. – cansòn, ìno: inno austriaco –
ingrandire, v. – ingrandìr. (scherz.) La cagòna.
ingrassare, v. – 1 ingrasàr. 2 vd. cospargere. innocenza, s.f. – inocènsa.
3 (mal.) mal de l’agnèl (anche impotenza). innocuo, agg. – che no fa mal.
ingrassata, agg. – ònta, ontolàda. innovare, v. – ristauràr.
ingresso, s.m. – (s.f.) entràda. inoltrare, v. – vd. dirigere.
ingrossare, v. – 1 ingrosàr. 2 vd. ingrassare. inoltre, avv. – in più, par de più, par desòra.
ingurgitare, v. – vd. ingerire. inondare, v. – 1 alagàr, inondàr. 2 vd. annac-
inibire, v. – nibìr (vietare). quare (1).
inibito, agg. – nibì. inondato, agg. – vd. ammollato.
iniezione, s.f. – (med.) inesiòn, pontùra, pun- inondazione, s.f. – 1 brentàna, còlma, inon-
tùra, spònta (iniezione tramite siringa). dasiòn: inondazione proveniente dai pendii –
inimicare, v. – incricàr. (s.f.) montàna. 2 vd. allagamento.
iniziare, v. – cominciàr, cominsiàr, scominsiàr, inoperoso, agg. – inoperòşo, sensa lavòr: ri-
scumensiàr, tacàr. manere inoperoso – restàr de bàndo.
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inopportuno, agg. – intrìgo, pitìma, ronpi- insetto, s.m. – (zool.) bes’ciolìna, insèto (in-
bàle, ronpicojòni, secabàle. setto in genere). Varietà di insetti: acaro della
inorgoglirsi, v. – alsàr i còrni, dàrse inpor- scabbia umana – (zool.) rògna / bruco della
tànsa, şgionfàrse, tegnìrse in bon. farfalla – rùga / calabrone – grovòn / cavaletta
inospitale, agg. – salvàdego, selvàdigo. – sàlta cavalèta / cavolaia – pasto / cervo vo-
inpermalirsi, v. – incapelàrse, inuvolàrse. lante – diàvolo in caròsa / cetonia – magiolìn
inquilino, s.m. – fituàl. / coccinella – bes’ciolìna, pinpinèla / coleot-
inquisizione, s.f. – inquişişiòn. tero – coleotèro / dorifora – dorìfara / formica
insabbiare, v. – insabiàr, insabionàr. – formìgola / farfalla – farfàla / grillo campe-
insaccare, v. – insacàr. stre – grìlo / insetto alato che sta sugli alberi e
insaccato, s.m. – salàme: insaccato tratto dal nei giorni d’estate canta continuamente e for-
collo del maiale – (s.m.) osocòlo. temente, cicala – sigàla / insetto degli anopluri,
insalata, s.f. – salàta: grosso colo per lavare e parassita esterno del corpo umano, del cui san-
far scolare l’insalata – (s.f.) salatèra / insalata gue si nutre, pidocchio – pedòcio / insetto de-
mista – (s.f.) misiànsa. gli emitteri, dall’odore riluttante, cimice – sì-
insalatiera, s.f. – piàdena, piàdina, terìna: mişe / insetto degli ortotteri, simile al grillo –
piccola insalatiera – (s.f.) terinèta. saltacavalèta, saltamartìn / insetto dei ve-
insanguinare, v. – insanguinàr, sanguinàr. spidi, la cui femmina è dotata di pungiglione,
insanguinato, agg. – insanguinà, sanguinà. vespa campestre – bèspa, vèspa / insetto pa-
insaporire, v. – saporìr. rassita del pollame, pidocchio pollino – pulisòn
inscindibile, agg. – vd. completo. / insetto parassita dell’uomo e degli animali,
insegna, s.f. – tabèla. che punge le carni e succhia il sangue e il pic-
insegnamento, s.m. – istrusiòn, lesiòn, lisiòn: colo insetto che vive sui legumi (afide), pulce
insegnamento preparatorio verso una profes- – pùlişe / libellula azzurra – cavaòci, roplàno
sione o un mestiere – (s.m.) aviamènto / primi / lucciola terragnola – lùsola, lùşola / macaone
insegnamenti di scrittura nella scuola elemen- – farfàla / maggiolino – agarjòl, gagarjòl,
tare – (s.f.) àsta e filèto. molinèl, mulinèl / mantide religiosa – filama-
insegnante, s.m. – 1 mèstro (insegnante ele- dòna, monighèla, mulinèl / millepiedi – galìa
mentare): complesso di sedie e di tavolo dove / pappataci – papatàşi / piattone – piàtola / pic-
siede l’insegnante nelle aule scolastiche, cat- colo insetto, che ronza per l’aria, specialmente
tedra – (s.f.) càtedra. 2 vd. docente. nei luoghi umidi e che nasce per lo più nel mo-
insegnare, v. – insegnàr. sto, moscerino – moschìn, moscolìn / moscone
inseguire, v. – còrar drìo, inseguìr. – moscòn / piccolo insetto, tipo di zecca, pi-
inseminare, v. – ingalàr. docchio del pube, piattone – piàtola / punte-
inseminazione, v. – vd. concepire. ruolo del grano, tignola del grano – bès’cia nè-
insenatura, s.f. – sàca. gra / ragno – ràgno / ragno crociato – ràgno
insensato, agg. – baùco, indrìo, insemenì. con la cròşe / ronzone terrestre – calabròn /
intenzionalmente, avv. – far pòsta. scarabeo stercorario – magiolìn / scarafaggio –
inserire, v. – 1 inpiràr, mètar drènto. 2 vd. con- bàcolo / scorpione – scarpiòn / strombo – ma-
ficcare. giolìn / tafano bovino, mosca cavallina – tàvan
insetticida, s.f. – flit. / tarma – tàrma / testa di morto – farfàla / ve-
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dova nera – ràgno pericolòşo / zanzara – mu- insulsaggine, s.f. – vd. idiozia.
sàto / zecca – sàvra, şèca. insulso, agg. – èbete, macaròn, sèmo, sùlso:
insicuro, agg. – vd. ansioso. individuo insulso – (fig.) patatòn / persona in-
insieme, avv. – 1 in conpàgnia, insième, int’un, sulsa, taciturna – (agg.) mùmia.
mùcio, sième. 2 vd. congiuntamente. insultare, v. – 1 ofèndar. 2 vd. diffamare.
insignificante, agg. – 1 desavì, insùlso. 2 vd. insulto, s.m. – 1 (s.f.) insolènsa, ofèşa, paro-
esiguo. làsa. 2 vd. fiacco.
insinuarsi, v. – incarognàrse. insuperbirsi, v. – dàrse inportànsa, şgon-
insipido, agg. – 1 desavì, insìpido, sèmo, sùlso fiàrse.
(senza gusto). 2 vd. insignificante. insurrezione, s.f. – insuresiòn, rivòlta, rivo-
insistente, agg. – vd. caparbio. lusiòn.
insistere, v. – insìstar, ndar lòngo. intaccare, v. – intacàr, tacàr.
insoddisfatto, agg. – vd. contrariato: rima- intagliare, v. – 1 intacàr, intajàr. 2 vd. inci-
nere insoddisfatti – v. restàr a bòca sùta. dere.
insolazione, s.f. – solàna. intanto, avv. – intànto.
insolito, agg. – fòra dal normàle. intarsiare, v. – tarsiàr.
insomma, avv. – insòma, insòma dèle sòme, intasamento, s.m. – seramènto.
’sòma, trìpete e tràpete. intasare, v. – 1 ingripàr, intaşàr. 2 vd. bonifi-
insolente, s.m. – vd. barabba. care.
insonnia, s.f. – insònia, vèja. intatto, agg. – intàto.
insonnolire, v. – insonolìr. intavolare, v. – incomisiàr, tacàr.
insorgere, v. – ribelàrse. integrale, agg. – 1 patòco: pane integrale –
insospettirsi, v. – insospetìrse, magnàr la fòja. (s.m.) pan co la sèmola. 2 vd. completo.
insozzare, v. – 1 incosàr, ònşar. 2 vd. imbrat- integro, agg. – intàto, patòco.
tare. intelletto, s.m. – intelèto.
insozzarsi, v. – incosàrse, ludamàrse, ònşarse. intellettuale, s.m. – studià.
instupidirsi, v. – 1 insenpiàrse, instupidìrse, intelligente, agg. – 1 che sa, inteligènte, mo-
rinbanbìrse. 2 vd. imbambolarsi. scardìn, şvèjo. 2 vd. acuto.
instupidito, agg. – insenpià, instupidì, rin- intelligenza, s.m. – 1 inteligènsa. 2 vd. capa-
banbì. cità.
insuccesso, s.m. – bùşo in tel’àqua, fiàsco, intemperie, s.m. – tanpèrie.
tònfo. intendere, v. – capìr, intèndar, intènder: dare
insudiciamento, s.m. – şmerdàda. ad intendere – petàr, spasàr / intendere una
insudiciare, v. – 1 onfigàr, ontolàr, papignàr, cosa per l’altra – stracapìr.
potaciàr, şbrodaciàr, sporcàr: insudiciare tut- intenerire, v. – inbanbolàr, intenerìr.
t’attorno – scagasàr / insudiciare vistosamente intenso, agg. – fòrte, gràn, gràndo.
– şmerdàr. 2 vd. imbrattare. intento, agg. – vd. affaccendato: nome del
insudiciato, agg. – 1 cagà. 2 vd. bisunto. protagonista del ribobolo dove s’intende qual-
insufficiente, agg. – scàrso. cosa che si trascina per le lunghe e che non fi-
insufficienza, s.f. – 1 (inf.) clànfa, clùca. 2 vd. nisce mai – (n.p.) Intènto.
carenza. intenzionalmente, avv. – apòsta, pòsta.
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intenzione, s.f. – 1 idèa, intensiòn. 2 vd. fine. intestardito, agg. – intestardì, ostinà.
interamente, avv. – del dùto, dùto. intestare, v. – ciapàr el nòme, intestàr.
interessare, v. – inportàr, intaresàr, interesàr, intestino, s.m. – budèl, anteriòr, interiòri, in-
(fig.) prèmer. testìn: disturbi intestinali – (mal.) riscàldo / in-
interessarsi, v. – intaresàrse, interèsarse: in- testino crasso – (s.m.) budèl gròso, mùla, mùle
teressarsi, prendere cura – rancuràr, rincuràr. / intestino retto – (s.m.) budèl, budèl gentìl.
interesse, s.m. – intarèse, interèse: fare il pro- intiepidire, v. – tepidìr.
prio interesse senza pensare alla convenienza intignare, v. – tarmàr.
altrui – (fig.) oràte per me / interesse da inve- intima, s.f. – intimèla.
stimento – (s.m.) pro. intimidire, v. – 1 spaventàr. 2 vd. impaurire.
interiora, s.f. – anteriòri, coradèla, interiòri intimidito, agg. – riguardòşo.
(intestini e visceri degli animali macellati). intingere, v. – pociàr, tociàr: intingere il pane
interlunio, s.m. – scùro de lùna. nel vino – far sopèta.
intermedio, agg. – vd. medio. intingolo, s.m. – pòcio, sùgo, tòcio: intingolo
intermezzo, s.m. – fermàta, intermèşo, respi- di carne – (s.m.) ragù.
ràr, sòsta. intirizzire, v. – vd. avere (2).
interminabile, agg. – (loc.) èsar lòngo còme intirizzito, agg. – 1 gelà, giasà, inbramì, in-
la quarèşima. freddolì, ingrişolì. 2 vd. assiderato.
interna, agg. – in drènto (verso la parte in- intivare, v. – intivàr.
terna). intonacare, v. – butàr le màlte, butàr su le
internazionale, agg. – internasionàl. màlte, imaltàr, inmaltàr, şmaltàr, stabilìr.
intero, agg. – 1 intàto, intièro, valì. 2 (agg.) intonaco, s.m. – 1 (s.f.) màlta fìna: intonaco di
ganş. 3 vd. completo. polvere di marmo e gesso – (s.m.) marmorìn.
interrare, v. – inbonìr, incalsàr, insoteràr, in- 2 vd. incrostatura.
teràr, mètar sòto tèra, soteràr. intontire, v. – 1 (fig.) inbalsamàr, v. inbanbi-
interrogare, v. – interogàr, (fig.) tamişàr. nìr, inbanbìr, insemenìr, insenpiàr, intontìr,
interrogatorio, s.m. – (s.f.) tamişàda. stornìr. 2 vd. frastornare. 3 vd. imbambolarsi.
interrompere, v. – dişmèter, piantàr: inter- intontito, agg. – imatonì, inmatonì, insenpià,
rompere checchessia – (fig.) molàr / inter- (fig.) vècio cùco.
rompere la gravidanza, dalla nascita del feto intoppare, v. – intopàr.
prematuro e morto – abortìr. intorbidire, v. – intorbiàr, inturbiàr.
interrotto, agg. – interòto, soncà, tajà, troncà. intorno, avv. – atòrno, intòrno, tòrno.
interruzione, s.f. – interusiòn. intorpidirsi, v. – informigolàrse.
intersecare, v. – vd. incrociare. intorpidito, agg. – informigà.
intervallo, s.m. – 1 intermèşo. 2 vd. inter- intossicare, v. – 1 intosigàr. 2 vd. avvelenare.
mezzo. intossicarsi, v. – intosigàrse.
intervenire, v. – intervenìr: non intervenire – intossicato, agg. – vd. avvelenato.
no metàr bòca. intralciare, v. – 1 intrajàr, intrigàr. 2 vd. im-
intervento, s.m. – intervènto: intervento in pedire.
medicina – (mal.) operasiòn. intralcio, s.m. – vd. complicazione.
intestardirsi, v. – incapriciàrse, ostinàrse. intramezzare, v. – intrameşàr.
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intrappolato, agg. – intrapolà. invecchiare, v. – inveciàr, inveciàrse, invecìr.


intraprendente, agg. – vd. bullo (2). invece, avv. – ànsi, invèse, o, pitòsto.
intraprendere, v. – scominsiàr, scuminsiàr. inveire, v. – bagiàr, bajàr.
intraprendenza, s.f. – (s.m.) şlànso. inventare, v. – inventàr.
intrattenimento, s.m. – tratamènto. invenzione, s.f. – invensiòn.
intrecciare, v. – vd. incrociare. inverno, s.m. – frèdo, invèrno.
intricare, intrigare, v. – incricàr, intrigàr. invero, avv. – vd. appunto.
intricato, agg. – 1 intrigòşo. 2 vd. aggrovi- investire, v. – butàr sòto (con l’automobile),
gliato. dàrghe drènto: investire una persona – ciapàr
intrico, s.m. – gròpo (intrico di filo e simili). sòto.
intridere, v. – vd. annacquare. inviare, v. – 1 mandàr. 2 vd. dirigere.
intrigante, agg. – 1 intrigabìşi, intrigòn, (agg.) invischiare, v. – vd. impaniare.
intrigòşo, tartàife. 2 vd. curioso. inviato, s.m. – (a. e m.) fànte.
intriso, agg. – vd. ammollato. invidia, s.f. – geloşìa, invìdia, ràbia.
intristire, v. – 1 incrudelìr. 2 vd. accorare. inviperirsi, v. – inbestialìrse, inbestiàrse, in-
intristito, agg. – incarognà. velenàrse, inviperìrse.
introdursi, v. – entràr, ficàrse, introdùrse. inviperito, agg. – inviperì.
introduzione, s.f. – introdusiòn. invischiare, v. – vd. impaniare.
intromettere, v. – intrigàr, intromèter. invischiarsi, v. – vd. impegolare.
intronare, v. – imatonìr. invitare, v. – ciamàr.
intronato, agg. – intronà, stòrno. invito, s.m. – invìto: invito interrogativo a ri-
intruglio, s.m. – 1 (fig.) bùşara, (s.m.) misiòto, petere una frase non compresa – (escl.) co-
pastròcio, şbròdigo. 2 vd. amalgama. màndi?.
intuire, v. – magnàr la fòja, (fig.) naşàr. invocazione, v. – mişerère (invocazione del
intuito, s.m. – 1 nàşo. 2 vd. acume. perdono divino): si usa come invocazione, oh
intuizione, s.f. – 1 vìsta. 2 vd. acume. Dio – (escl.) dìo.
inumazione, s.f. – vd. esequie. invogliare, v. – invojàr.
inumidire, v. – 1 inumidìr, umidìr. 2 vd. an- involontariamente, avv. – novolèndo.
nacquare. involtini, s.m. – oşelèti scanpài (involtini di
inumidito, agg. – 1 umidì. 2 vd. ammollato. carne): involtino di verze e carne – (s.m.) ca-
inutile, agg. – bon de gnènte, che no sèrvi a poral.
gnènte. involucro, s.m. – pàco: involucro di solito si-
inutilmente, avv. – invanamènte, par gnènte. gillato, contenente lettere, documenti e simili
invadere, v. – 1 invàdar, ocupàr. 2 vd. con- – (s.m.) plìco.
quistare. inzaccherare, v. – vd. imbrattare.
invaghirsi, v. – 1 incapriciàrse, pasionàrse. 2 inzaccherato, agg. – 1 infangà, inpaltanà. 2
vd. innamorare. vd. bisunto.
invalido, agg. – desposènte, dişgrasià, dişpo- inzuppare, v. – bonbàr, bronbàr, inbonbàr,
sènte, invàlido, ofèşo. inbonbìr, inşunbàr, inşupàr, şguasàr, şupàr, to-
invano, avv. – par gnènte. ciàr: tutta inzuppata – (s.f.) dùta bonbàda.
invasione, s.f. – invaşiòn, ocupasiòn. inzupparsi, v. – şguasàrse (inzupparsi d’ac-
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qua), (fig.) şmojàrse. irroratrice, s.f. – màchina de solfàto, machi-


inzuppato, agg. – bonbà, inbonbà, inbonbì, nèta, pònpa: irroratrice a zaino – (s.f.) pònpa
inşupà, şguasà. a man / irroratrice per i fiori – (s.f.) ponpèta.
io, pron. – mi. irsuto, agg. – pelòşo, pièn de pèi.
iogurt, s.m. – iògo, iògu, jògo, jògu. Isabella, n.p. – Işa.
Iolanda, n.p. – Iòle. iscriversi, v. – notàr.
iosa (a), avv. – a jòsa. iscrizione, s.f. – iscrisiòn, scrisiòn.
iota, s.f. – jòta (zuppa). isolano, agg. – işolàn (abitante d’Isola
ipertensione, s.f. – (mal.) presiòn àlta, sàngue d’Istria).
gròso. isolatore, s.m. – (s.f.) sidèla, silèla (isolatore
ipnotico, s.m. – vd. anestetico. di corrente elettrica).
ipocrita, agg. – 1 brònso covèrto, fàlso, fintòn. ispezione, s.f. – 1 ispesiòn. 2 vd. controllo.
2 vd. banderuole. ispirazione, s.f. – èstro, ispirasiòn.
ippocastano, s.m. – (bot.) castagnèr salvà- issarsi, v. – vd. andare su.
digo. istante, s.m. – 1 àtimo, minùto. 2 vd. attimo.
ippopotamo, s.m. – (zool.) popòtamo. isterico, agg. – eşaltà, màto, spaşimà.
ira, s.f. – fòta, ràbia: esclamazione di ira – (in- isterismo, s.m. – (mal.) mal dèla màre.
ter.) sanbalaràn. istigare, v. – insitàr.
irascibile, agg. – ch’el se scàlda sùbito, peve- istigatore, agg. – insitòşo.
rìn, rabiòşo, sustòşo. istinto, s.m. – vd. acume.
iride, s.f. - (bot.) spàda (iride susina). istitutore, s.m. – vd. docente.
iris, s.m. – vd. iride. istitutrice, s.f. – vd. bambinaia.
irregolare, agg. – iregolàr. istituzione, s.f. – istitusiòn.
irremovibile, agg. – vd. caparbio. istriano, agg. e s.m. – istriàn.
irrequietezza, s.f. – morbìn. istrice, s.m. – (zool.) porcospìn.
irriducibile, agg. – vd. irremovibile. istruire, v. – inparàr, insegnàr, istruìr.
irrigare, v. – 1 dar àqua. 2 vd. annacquare (1). istruito, agg. – istruì, studià, stugià.
irrigato, agg. – vd. ammollato. istruzione, s.f. – 1 (s.m.) istrusiòn: chi ha ri-
irrigidire, v. – 1 indurìr. 2 vd. apprettare. cevuto un’istruzione molto scarsa, analfabeta
irrigidirsi, v. – vegnìr dùro. – (agg.) ileteràto / persona cui è affidata l’istru-
irrigidito, agg. – 1 vd. assiderato. 2 vd. impa- zione e l’educazione dei bambini nella scuola
lato. elementare, maestro – (s.m.) mèstro. 2 vd. in-
irrilevante, agg. – vd. esiguo. segnamento.
irritare, v. – 1 infuriàr, ingrintàr. 2 vd. ina- istupidire, v. – 1 inbanbinìr, inebetìr, inebìr, in-
sprire. senpiàr. 2 vd. frastornare.
irritarsi, v. – inervoşìrse: irritarsi la pelle – istupidirsi, v. – insenpiàrse, rinbanbìrse.
roşigàrse. istupidito, agg. – insenpià, pèrso, rinbanbì.
irritazione, s.f. – nervòşo: irritazione alla gola Italia, s.f. – Itàlgia: Italia meridionale –
– (mal.) raspamènto. (scherz.) Bàsa.
irrorare, v. – 1 dàrghe àqua àle vìde, ponpàr, italiano, agg. e s.m. – italjàn, taljàn (italiano
solfatàr. 2 vd. annacquare (1). in generale): epiteto per designare l’italiano
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meridionale – (scherz.) Cabìbo / immigrato


dell’Italia meridionale – (s.m.) cifarièl.
itterizia, s.f. – (mal.) literìsia, mal şàlo.
ittiolo, s.m. – (med.) tiòlo.

Fig. 8: codàro (corno portacote).


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j j

J
Jolanda, n.p. – Jòle.
jolly, s.m. – (s.f.) màta (nel gioco delle carte).
Jugoslavia, n.p. – Giugoslàvia, Iuguşlàvia,
Jugoşlàvia, S’ciavarìa.
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L frìna.
lagnanza, s.f. – lagnànsa.
lagnare, v. – lagnàr, lanjàr.
lagnarsi, v. – 1 vd. crucciarsi. 2 vd. barbu-
là, avv. – de st’àltra bànda, de st’àltra pàrte,
gliare.
là: di là – òltra.
lagnoso, agg. – fifòşo, fifotòn, làgna, pianşòto.
labbra, s.f. – làbri, làvari: atto sonoro e vol-
lago, s.m. – làco, làgo, lièşero.
gare di dileggio, che si esegue emettendo un
lagrima, s.f. – vd. goccia.
forte soffio d’aria tra le labbra serrate, pernac-
lama, s.f. – làma.
chia – (s.f.) pernàcia / cosmetico pastoso, cre-
lambire, v. – licàr, sfioràr.
moso per labbra, gote – (s.m.) rosèto / eruzione
lamentare, v. – lamentàr.
sulle labbra – (s.f.) sibìba.
lamentarsi, v. – 1 fifotàr, lagnàrse, lamen-
labbro, s.m. – 1 làbro, làvro: crosta sul labbro
tàrse, (escl.) piànşer el mòrto, piolàr, sigàr
– (mal.) bròşa sul làbro. 2 vd. bordo.
caìn, şmaricàr. 2 vd. crucciarsi.
labirinto, s.m. – lanbirìnto.
lamentela, s.f. – lòica.
laboratorio, s.m. – botèga.
lamento, s.m. – làgna, lamènto.
laborioso, agg. – che lavòra.
lametta, s.f. – gilèta, lamèta.
lacca, s.f. – làca, lustrofìn, vernìşe.
lamiera, s.f. – 1 bànda, lamarìn, lamièra, là-
laccio, s.m. – 1 làso, sòlo: lacci delle scarpe –
stra: lamiera di ferro stagnato, latta – (s.f.)
(s.f.) spighète. 2 vd. cappio.
làta / strato di lamine di spessore molto sottile
lacerare, v. – şbregàr, strasàr.
– (s.f.) sfòja. 2 vd. bandone.
lacerazione, s.f. – şbrègo.
lamierino, s.m. – bandòn, lamerìn.
lacero, agg. – vd. cencioso.
lampada, s.f. – lànpada, lùme a carburo (lam-
lacerto, s.m. – (itt.) lanşàrda (sgombro mac-
pada ad acetilene, usata per illuminare il mare
chiato).
durante la pesca a piedi alle seppie): di lam-
lacrima, s.f. – 1 làgrema, làgrima: lacrime di
padina elettrica che si fonde – (v.) fulminàr /
coccodrillo, rammarico di chi, dopo aver fatto
piccola lampada – (s.f.) lumèta.
il male, ne deplora le conseguenze – (loc.) co-
lampadario, s.m. – lanpadàrio: lampadario
codrìlo / una lacrima di vino – (agg.) un giòso
applicato direttamente al soffitto – (s.f.) pla-
de vin. 2 vd. goccia.
fonièra.
lacrimare, v. – 1 lagrimàr. 2 vd. crucciarsi.
lampadina, s.f. – lanpadìna.
lacuna, s.f. – vd. carenza.
lampeggiare, v. – ciantişàr, lanpàr, lanpişàr.
ladro, s.m. – 1 bandìto, làdro, ladròn, şmàfaro,
lampeggio, s.m. – lanpègio.
şmàfero: ordigno ladresco con cui si sforzano
lampionaio, s.m. – (a. e m.) inpisaferài, pisa-
le casseforti – (s.m.) piè de pòrco. 2 vd. bri-
ferài.
gante.
lampione, s.m. – lanpiòn.
ladroneccio, s.m. – fùrto.
lampo, s.m. – 1 fùlmine, lànpo, (s.f) saèta:
ladroneria, s.f. – ladrarìa.
lampi di caldo all’orizzonte che non portano
ladruncolo, s.m. – ladronsèl, robagalìne.
maltempo – (s.m.) lànpi de bruşèra. 2 vd. cer-
laggiù, avv. – là in fòndo, là şò.
niera (2).
lagna, s.f. – bèbia, gnàgna, làgna, làina, man-
lampone, s.m. – (bot.) frànbola, lanpòn.
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lana, s.f. – làna: bozzolo di lana usata, difficile scoraggiare – (s.f.) abàterse. 2 vd. abbando-
da cardare – (s.f.) càgola / scardassatore di lana nare.
– (s.m.) petenèr / lana d’acciaio – (s.f.) pajèta. lasciarsi, v. – lasàrse.
lancetta, s.f. – lancèta: lancetta dell’orologio lasco, agg. – làsco.
– (s.f.) ràşa, squèra. lassativo, s.m. – purgànte.
lanciare, v. – bersajàr, butàr, scajàr, şgnacàr, lassù, avv. – 1 lasòra, lasù, lasùşo. 2 vd. la so-
şlansàr, şmacàr, tiràr. pra.
lancio, s.m. – làncio, tìro. lastra, s.f. – làstra: lastra di metallo di sottile
languidezza, s.f. – sfinisiòn, şlanguità. spessore – (s.m.) lamarìn, lamièra / lastra di
languido, agg. – fiàco, fiàpo, languì. pietra – (s.f.) lavòra, làvra / grossa lastra –
languore, s.m. – vd. languidezza. (s.m.) lastròn.
lanterna, s.f. – lùme: lanterna a quattro facce lastricare, v. – salişàr.
di vetro da portare in processione – (s.m.) fe- lastricato, agg. – salişà.
ràl. lastrico, s.m. – mişèria, remèngo: finire sul la-
lanternino, s.m. – feralèto. strico – (v.) ndar in mòna.
lanugine, s.f. – bavèla. lato, s.m. – bànda, pàrte, vèrso: di lato – (avv.)
lapide, s.f. – làpida. de spàrte / parte laterale in generale – (s.m.)
lapis, s.f. – àpis, làpis: fare la punta al lapis – fiànco.
(v.) tenperàr. latrare, v. – 1 bajàr. 2 vd. abbaiare.
lappa, s.f. – (bot.) strasacavèi (lappa bardana). latrina, s.f. – 1 (s.m.) cagadòr, cèso, condòto,
lappola, s.f. – (bot.) başamàn, grapèla. gabinèto. 2 vd. cesso.
lardo, s.m. – lardèl, lardèla, làrdo: essere una latta, s.f. – 1 bànda, làta: recipiente di latta –
palla di lardo – (v.) èsar şgiònfo / battuto di (s.f.) latìna. 2 vd. bandone.
lardo, condimento per minestrone – (s.m.) pè- lattaia, s.f. – dòna de la làte.
sto / lardo magro dalla parte del ventre – (s.f.) lattaio, s.m. – latàro.
pansèta / tavoletta sulla quale si tagliuzza il lattante, s.m. – latariòl.
lardo – (s.f.) tasadòra. latte, s.m. – (s.f.) la làte, (s.m.) làte: fior di latte
larghezza, s.f. – larghèsa. – (s.f.) crèma, pàna / grumi di latte, coaguli –
largo, agg. – 1 làrgo, làsco: al largo – (loc.) (s.m.) gròpi / latte cagliato – (s.m.) càjo, làte
largovìa. 2 (s.f.) larghèsa: in lungo e in largo andà insième / latte di gallina – (bot.) àjo sal-
– (s.m.) in dùti i mòdi. vàdigo / latte inacidito, infortito – (s.m.) làte
larice, s.m. – (bot.) àrişe, làrişe. gàrbo / latte in polvere – (s.m.) làte in pòlvare
laringe, s.f. – 1 (s.m.) pòmo de Adàmo. 2 vd. / latticino magro, mozzarella – (s.f.) mosarèla
esofago. / scolare il latte – (v.) scolàr la làte.
laringite, s.f. – (mal.) mal de gòla. latteria, s.f. – latarìa.
larva, s.f. – (zool.) làrva. latterino, s.m. – (itt.) agòn, angudèla (latterino
lasagna, s.f. – laşàgna, leşàgna, pàsta stra- comune): latterino piccolo – (itt.) ghìrisa.
sàda. lattime, s.f. – (mal.) làtimo (crosta lattea).
lascare, v. – vd. allascare. lattone, s.m. – (zool.) vedèl de làte (latton-
lasciapassare, s.m. – lasapasàr, librèto. zolo).
lasciare, v. – 1 lasàr, molàr, sèdar: lasciarsi lattoniere, s.m. – 1 (a. e m.) bandàro, bandèr,
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stagnèr, stagnìn. 2 vd. calderaio. lavello, s.m. – 1 lavèlo. 2 vd. acquaio.


lattuga, s.f. – (bot.) salàta, salàta a capùso: lavorante, s.m. – vd. allievo.
lattuga cappuccina – (bot.) salàta capucìna / lavorare, v. – 1 fadigàr, lavoràr, travajàr: è
pianta appartenente al genere lattuga – (bot.) senza voglia di lavorare – (agg.) el ga dò man
salàta cricòta / specie di lattuga, usata nelle in- sànche / lavorare alla peggio – pastrociàr / la-
salate – (bot.) andìvia, indìvia. vorare a vuoto – lavoràr par gnènte / lavorare
laureato, s.m. – indotorà, laureà, studià. alla buona e lavorare la pasta per il pane – re-
Laura, n.p. – Laurèta, Lorèta. menàr, şbrodigàr / lavorare di cervello – lavo-
lauro, s.m. – vd. alloro: le lauri “Adeste fide- ràr de sùca / lavorare di nuovo – (s.f.) doma-
lis” e “Tu scendi dalle stelle”, che si cantano dìna / lavorare duramente anche con la mente
per Natale – (s.f.) pastorèle. – şgobàr / lavorare giorno e notte – lavoràr
lavabile, agg. – lavaìso. còme na bèstia / lavorare in malo modo, pa-
lavabo, s.m. – lavamàn. sticciare – futisàr / lavorare male – pindolàr /
lavada, s.f. – bagnàda. lavorare senza interesse, senza concludere – pi-
lavaggio, s.m. – lavàgio, lavàjo. pignàr / lavorare molto – scanàr / lavorare un
lavagna, s.f. – lavàgna, tabèla. po’ – şbişigàr / lavorare di meno – (agg.) la-
lavamano, s.m. – 1 cadìn, lavamàn. 2 vd. ac- voràr de mèno / non avere voglia di lavorare
quaio. – gavèr na càgna. 2 vd. amalgamare.
lavanda, s.f. – (bot.) lavànda. lavoratore, s.m. – lavoradòr, lavorànte: lavo-
lavandaia, s.f. – (a. e m.) lavandèra. ratore agricolo pagato a giornata – (s.m.) şor-
lavanderia, s.f. – lavandarìa. nadèr / lavoratore campestre preso a giornata
lavandino, s.m. – 1 lavèl, lavandìn. 2 vd. ac- – (a. e m.) ònere, òpere / lavoratore scansafa-
quaio. tiche – (s.m.) meşopètine.
lavapiatti, s.m. – (a. e m.) lavapiàti. lavorazione, s.f. – lavorasiòn.
lavare, v. – 1 bronbolàr, lavàr: lavare più lavoricchiare, v. – 1 potaciàr, trapolàr. 2 vd.
volte, alla buona – şlavasàr / lavare più volte arrabattare.
con acqua – reşentàr / posto dove le donne an- lavoro, s.m. – 1 lavòr, lavòro: far lavori da
davano a lavare i panni – (s.m.) lavatòjo. 2 vd. trappoloni – (s.f.) chèbe / incominciare un la-
candeggiare. 3 vd. annacquare. voro – (v.) tacàr / inizio del lavoro – (s.m.)
lavarsi, v. – lavàrse, şlavasàrse: lavarsi le bòto de lavòr / lavori impicciosi – (s.m.) pipi-
mani – v. fregarsène. gnèsi / lavoro a cottimo – (s.f.) piòvego, rebòta
lavata, s.f. – bagnàda, netàda: lavata alla / lavoro che stanca – (s.f.) fadìga / lavoro ese-
buona – (s.f.) şlavasàda. guito male – (s.m.) şbrodighèso / lavoro fatto
lavativo, s.m. – batifiàca, pelandròn. in fretta, di nascosto – (s.m.) scanpòn / lavoro
lavato, agg. – 1 vd. ammollato. 2 vd. bril- ingrato e gravoso, di fatica e soprattutto, mili-
lante. tarmente, il personale che viene incaricato di
lavatoio, s.m. – lavatòjo, lavadòr, lisièra, questo lavoro – (s.m.) corvè / per i lavori a ma-
lişièra, mastèl, vàsca par lavàr (a Buie era glia – (v.) calàr / trovare un lavoro – (v.) si-
conosciuto el lavatòjo sòto La lòşa). stemàr. 2 vd. attività.
lavatura, s.f. – lavadùra, şbròdigo. lazzarone, s.m. – laşaròn.
laveggio, s.m. – lavèso, (s.f.) stagnàda. lazzeruolo, s.m. – (bot.) garşariòl, leşàrio:
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lazzeruolo selvatico – (bot.) spin biànco. conpensàto / legno sottile pressato – (s.f.)
lazzo, s.m. – vd. boccaccia. faişìte / legno verticale della croce – (s.m.)
le, art. – le. antìl / pezzo grosso di legno, ceppo – (s.m.)
leale, agg. – leal. sòco / riccio di legno, truciolo – (s.m.) rìso /
leardo, s.m. – vd. bigio (2). scheggia di legno – (s.f.) s’cènşa / scolpire
leccaculo, s.m. – licacùl. fregi e figure nel legno – v. intacàr.
leccapiedi, s.m. – vd. adulatore. lei, pron. – èla, la.
leccarda, s.f. – golòşa. lembo, s.m. – òrlo.
leccare, v. – lecàr, licàr, şlicàr. lendine, s.f. – gèndena, lèndina.
leccarsi, v. – licàrse. lentamente, avv. – co la fjàca, co càlma,
leccata, s.f. – licàda. apiàn.
leccatina, s.f. – licadìna. lente, s.f. – lènte.
lecchetto, s.m. – lichèto. lentezza, s.f. – fjàca, lentèsa: con lentezza –
leccio, s.m. – (bot.) giàndo, lèso, ròvero. (avv.) co la fjàca.
leccornia, s.f. – delicatèsa, goloşèso. lenticchia, s.f. – 1 (bot.) lentìna, lènte. 2 vd.
lecito, agg. – lècito, lèsito, parmèso: illecito – lente.
(agg.) fòra de la lège. lentiggine, s.f. – lènte, sèmola.
lega, s.f. – lìga. lentigginoso, agg. – mùşo pièn de sèmola, se-
legaccio, s.m. – ligàso: legaccio in cuoio – molòşo.
(s.f.) scùria / legaccio sottopancia per gli ani- lento, agg. – 1 bibiòşo, lòngo: essere lento e
male – (s.f.) cìnghia, şèngia. noioso – èsar ùna lumàga / essere lento, tardo
legame, s.m. – vd. annodatura. – (avv.) indrìo. 2 vd. flemmatico.
legamento, s.m. – ligadùra. lenza, s.f. – tògna.
legare, v. – 1 ligàr: avere mani e piedi legati – lenzuolo, s.m. – linsiòl, nisiòl: piccolo len-
no podèr far quèl che se vol / legare con le pa- zuolo – (s.m.) linsiolèto.
stoie – v. inpastoràr, pastoràr. 2 vd. allacciare. Leonardo, n.p. – Bernardìn, Lèo, Nardìn,
legatura, s.f. – vd. annodatura: la legatura col Nàrdo.
giunco delle viti – (s.m.) ligàmo. leone, s.m. – 1 (zool.) leòn, liòn: il leone di S.
legge, s.f. – lège: dettar legge – far el paròn. Marco – (s.m.) Leòn, (top.) Samàrco.
leggenda, s.f. – stòrgia, stòria. Leopoldo, n.p. – Lèo, Pòldo.
leggere, v. – lèger, lèşar, lèşer. lepre, s.f. – (zool.) lèvero, lèvro, lièvro: ca-
leggero, agg. – legèr, lişièr. cherello della lepre – (s.f.) càgola / piccolo le-
leggiadria, s.f. – gàrbo. pre da covo – (zool.) covàso, covàşo.
leggìo, s.m. – leturìn. leprotto, s.m. – (zool.) leverèto, lieveròto.
legittima, s.f. – legìtima. lercio, agg. – 1 lùrido, lùdro, ònto. 2 vd. bi-
legna, s.f. – lègna, lègne. sunto.
legnaia, s.f. – legnàra, legnèra. lesina, s.f. – 1 sùbia. 2 vd. avaraccio.
legnare, v. – 1 (fig.) ònşer. 2 vd. bastonare. lesione, s.f. – s’ciopadùra.
legnata, s.f. – 1 legnàda, legnàgo. 2 vd. ba- lessare, v. – vd. bollire.
stonata. lesso, agg. – scotadèo.
legno, s.m. – lègno: legno compensato – (s.m.) lesto, agg. – prèsto, şvèlto: andare via lesto –
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(v.) filàr. levatrice, s.f. – (fig.) comàre, (a. e m.) leva-


lestofante, s.m. – vd. briccone. trìce, levatrìse.
letamaio, s.m. – bùto, ludamèr. levigare, v. – 1 lisàr, şmariljàr, valişàr. 2 vd.
letame, s.m. – ludàme: resti di letame sulla fregare (2).
pelle degli animali – (s.m.) cròstolo. levigato, agg. – valì.
letizia, s.f. – 1 contentèsa, letìsia. 2 vd. alle- lezione, s.f. – lesiòn, lisiòn.
gria. leziosa, agg. – vd. affettata.
lettera, s.f. – lètara, lètera: composizione di leziosaggine, s.f. – (fig.) cagàda, stomighèso,
resine, usata per sigillare lettere, pacchi, chiu- tatèso.
der bottiglie, ceralacca – (s.f.) seralàca / indi- lezioso, agg. – cagòn, gheghè, pinpinèla, spu-
rizzo nelle lettere – (s.m.) mansiòn. sèta.
letterato, s.m. – (s.f.) leterà. lezzo, s.m. – 1 freschìn, spùsa, tànfo. 2 vd. fe-
lettiera, s.f. – 1 (s.m.) cavalèto, (s.f.) cucèta: tore.
lettiera per gli animali – (s.m.) lèto. 2 (s.f.) lì, avv. – lì.
stràma. libeccio, s.m. – 1 garbìn, libìcio (vento): li-
lettiga, s.f. – barèla, cadalèto, cadilèto, por- beccio forte e violento – (s.m.) garbenàso. 2
tantìna. vd. africo.
lettino, s.m. – (s.f.) cucèta. libellula, s.f. – (zool.) cavaòci, roplàno.
letto, s.m. – lèto: andare a letto, fare un ripo- liberare, v. – 1 deliberàr, dişligàr, liberàr,
sino, un pisolino, sdraiarsi – v. butàrse / co- şmolasàr: voce del verbo liberare, liberateci –
perta da letto – (s.f.) còltra / distendersi a letto liberène. 2 vd. curare.
– (v.) şlongàrse / letto di tela, rete metallica che liberazione, s.f. – liberasiòn, scànpo.
si può dividere, piegare a libro, riporre – (s.f.) libero, agg. – molà.
brànda / letto provvisto di zanzariera – (s.m.) liberamente, avv. – (fig.) andàr a şvòdo.
canapè / mobile accanto il letto – (s.m.) comò, libertino, agg. – putanièr.
şgabèl / spalliera del letto dalla parte della te- libraio, s.m. – (a. e m.) libràro.
sta – (s.f.) testièra / specie di lettino a sacco – libro, s.m. – lìbro: libro in cui si raccolgono
(s.f.) platìsa / stampa devozionale, immagi- memorie care, scritti, disegni, fotografie –
netta di santo, che si appende accanto al letto (s.m.) àlbum / piccolo libro – (s.m.) librèto.
– (s.m.) santìn. licenza, s.f. – licènsa, (s.m.) spàgo.
leuconichia, s.f. – (mal.) buşìa (macchia licenziare, v. – licensiàr.
bianca sulle unghie). licenzioso, agg. – ònto, porsèl, vergognòşo.
leva, s.f. – 1 lèva melitàr. 2 (s.f.) manìsa. lieto, agg. – alègro, contènto, felìse.
levabile, agg. – levaìso. lieve, agg. – vd. leggero.
levante, s.m. – (s.f.) levantèra (vento da sci- lievitato, agg. – levà, lèvo, lievità: troppo lie-
rocco da est-sud-est). vitato – (agg.) stralèvo.
levare, v. – cavàr, levàr: levare allo staio – lievito, s.m. – 1 (s.f.) fèsa, levà, (s.m.) lièvito:
(s.f.) mìta / levar via – sotràr / levar la pelle – lievito per i dolci – (s.m.) bachìn. 2 vd. en-
spelàr. zima.
levarsi, v. – cavàrse: levarsi via di torno – ca- ligio, agg. – afesionà.
vàrsela. lignaggio, s.m. – (s.f.) caşàda.
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ligustro, s.m. – (bot.) sànguene, sànguine. liquame, s.m. – (s.f.) trìna.


Liliana, n.p. – Lìli, Lìlia. liquefare, v. – 1 desfàr, disfàr, siòlier, squajàr.
lilla, agg. – lìla. 2 vd. colare.
lillà, s.f. – (bot.) fiòr de màjo: colore lillà, tra liquefatto, agg. – siòlto.
il rosa e il viola – (s.f.) lìla. liquidare, v. – destrigàr, distrigàr.
lima, s.f. – lìma: lima a scagliette acute – (s.f.) liquidazione, s.f. – liquidasiòn.
ràspa. liquido, s.m. – 1 lìquido: liquido acido che si
limare, v. – limàr, raspàr. ottiene dalla fermentazione acetica dei liquidi
limatura, s.f. – limadùra. spiritosi, oppure dall’alcool, aceto – (s.m.)
limitato, agg. – vd. esiguo. aşèo / liquido cattura mosche – (s.f.) melàsa /
limite, s.m. – confìn, fin. liquido che risulta dalla cottura della carne
limo, s.m. – fàngo, lìmo, mèlma, paltàn. nell’acqua – (s.m.) bròdo / liquido nel quale si
limonata, s.f. – limonàda. è lavato – (s.f.) lavadùra / maniera di riscaldare
limoncello, s.m. – limonsìn. un liquido, mettendo il vaso sopra, dentro al-
limone, s.m. – (bot.) limòn (frutto e pianta): pa- tro vaso pieno d’acqua posto sul fuoco a bol-
sticca di limone e zucchero – (s.m.) limonsìn / lire – (s.f.) bàgno marìa / massa solida coagu-
scorza di limone grattugiata – (s.m.) limon- lata, rappresa di un liquido, caglio – (s.m.)
gratà / venditore di limoni – (a. e m.) limonèr. conàgio, conàjo / misura di liquidi (litri 10,7)
limpido, agg. – lìnpido. – (s.m.) sècio / risarcire un liquido evaporato
linea, s.f. – lìnea, rìga, strìca: linea mediana – – (v.) rişònşer / sedimento di un liquido – (s.f.)
(s.f.) meşarìa / linea spezzata ad angoli – (s.m.) fèsa / sollevare, spostare liquidi per mezzo di
. una pompa – (v.) ponpàr / strumento che serve
lindo, agg. – vd. brillante. a determinare la densità dei liquidi, provino –
lindore, s.m. – vd. candore. (s.m.) provìn. 2 vd. denaro.
linfa, s.f. – (s.m.) mùgo. liquirizia, s.f. – liquirìsia.
lingua, s.f. – lèngua, lìngua: appendice della liquore, s.m. – liquòr: liquore preparato con al-
parte media della lingua, pipita – (s.f.) pevì- col, zucchero e acqua, nella stessa propor-
dola, pivìgia / perdere la lingua – no vèrşar più zione, con più un’essenza che gli dà il nome,
bòca / piccolo lingua – (s.f.) linguèta. rosolio – (s.m.) roşòljo / liquore preparato con
linguaccia, s.f. – lenguàsa, linguàsa. le noci, limone, zucchero e grappa – (s.m.)
linguacciuto, agg. – lenguàsa, lenguasòn, lin- nocìno / liquore ricavato dalla scorza di una va-
guàsa, şbocà. rietà di arancia amara, usato per dare gusto ai
linguaggio, s.m. – linguàgio, linguàjo. dolci – (s.m.) curacào.
linguella, s.f. – şlìnga. lira, s.f. – lìra (moneta): centesimo di lira –
linguetta, s.f. – linguèla. (s.m.) schèo.
lino, s.m. – (bot.) lin, penàcio (lino delle fate lisca, s.f. – 1 rèsca, (s.m.) spin: lisca a foglia
piumoso): tela di lino finissima – (s.f.) batìsta. stretta – (bot.) pavèr / lisca maggiore – (bot.)
linoleum, s.m. – linolèo. palù. 2 (itt.) spindepèse. 3 vd. arista.
Lionello, n.p. – Nèlo. lisciapiante, s.m. – bişègolo.
lippa, s.f. – (gio.) pàndolo. lisciare, v. – 1 lisàr, valişàr: lisciare la malta –
lippo, s.m. – vd. cispa. fratonàr. 2 vd. levigare (2).
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lisciato, agg. – vd. levigato. calità a est di Buie, Tribano – (top.) Tribàn / lo-
lisciatoio, s.m. – vd. lisciapiante. calità del vallone di Muggia, vicino a Trieste –
lisciatura, s.f. – (s.m.) pis, pisìn. (top.) Noghère / località in prossimità di Daila,
liscio, agg. – 1 lìso, valì: pelo liscio di animale San Lorenzo – (top.) San Lorènso / località
– (s.m.) şnìo. 2 (agg.) s’cèto, stièto. nella frazione di Castelvenere a circa 3 km in
lisciva, s.f. – lìsia. direzione nord-ovest, Montrino – (top.) Mon-
liso, agg. – consumà, frugà, lìndo, lìşo. trìn / località nei pressi di Parenzo, S. Lorenzo
lista, s.f. – cartel, nòta, strìca: lista cibaria – del Pasenatico – (top.) Paşenàtico / località
(s.m.) cartèl / lista di legno lunga e sottile per sulla strada per Capodistria, oltre Castelve-
coprire le impalcature – (s.f.) cantinèla. nere da dove arrivava il mastro alla fabbrica-
lite, s.f. – 1 barùfa, batòsca, contràsto, que- zione dei contenitori da torchio, durante il pe-
stiòn, ràdigo: in lite – (loc.) in ùrta. 2 vd. ac- riodo della spremitura delle olive, Pedena –
capigliamento. (top.) Pàdena / località vicino a Buie in dire-
litigare, v. – barufàr, barufàrse, becàr, que- zione nord-est a circa sei km, Marussici –
stionàr, şbarufàrse. (top.) Marùsi o Marùsici / località vicino al-
litigio, s.m. – vd. baruffa. l’abitato di Momiano, Marassi – (top.) Maràşi
litigioso, agg. – 1 barufànte, catabrìghe, con- / località vicino a Cittanova, Businia – (top.)
trastòn, şbarufòn. 2 vd. attaccabrighe. Bosìnca / località vicino a Carsette, Marcossia
litro, s.m. – (scherz.) feràl (doppio litro): litro, – (top.) Marcosìa.
unità di misura di volume dei liquidi – (s.m.) locanda, s.f. – locànda, ostarìa (trattoria di
lìtro. lusso).
livella, s.f. – bòla, livèla: livella a bolla d’aria, locandiere, s.m. – vd. cantiniere.
acqua – (s.m.) livèl. locomotiva, s.f. – locomotìva.
livellare, v. – livelàr, spianàr, şvalişàr. loculo, s.m. – fòrno.
livello, s.m. – 1 ràngo: ridotto allo stesso li- locusta, s.f. – (zool.) cavalèta, saltacavalèta,
vello, un terreno, un sagrato – (s.m.) rivelìn. 2 saltamartìn.
(s.m.) livèl: passaggio a livello – (s.m.) pasà- lodare, v. – benedìr, far i conplimènti, lodàr.
gio a livèl, pasàjo a livèl. lode, s.f. – conplimènto, ònta.
livido, s.m. – (mal.) bòta, màcia, pàca, tèga. loden, s.m. – vd. gabardine.
livrea, s.f. – vd. assisa. Lodovico, n.p. – Vìco.
lo, art. – el, il. loggia, s.f. – lobiòn, lòşa.
lobo, s.m. – rècia. loggione, s.m. – (s.f.) galarìa, (s.m.) logiòn.
locale, agg. – 1 del pòsto, locàle. 2 vd. casa- logico, agg. – normàl, naturàl.
lingo. 3 (s.m.) anbiènte, cafè, pòsto. 4 vd. am- logicamente, avv. – lògico.
biente. loglio, s.m. – (bot.) spìgo.
localino, s.m. – loghèto. logorare, v. – 1 consumàr, frugàr: cosa logo-
località, s.f. – località, pòsto: denominazione rata – (s.m.) scarferòto. 2 vd. consumare.
di località vicino a Bibali, in direzione nord-est logorio, s.m. – consùmo, frùgo.
a circa due km da Buie, Croc (da croc - al- logoro, agg. – consumà, frugà, lìndo.
cione) e luogo dove si raccolgono i gabbiani logorrea, s.f. – ciàcola, parlatìna, şbàtola,
prima della tempesta – (top.) Croc o Crog / lo- (scherz.) scagarèla par bòca.
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loia, s.f. – cràgna, ràfa. luccicone, s.m. – vd. lacrima.


lolla, s.f. – bùla, pùla. lucciola, s.f. – (zool.) ciarèto, lumèta, lusa-
lombaggine, s.f. – (mal.) mal de schèna. riòla, lùsola.
lombatello, s.m. – nònbolo, ònbolo. luce, s.f. – lùme, lùse: luce elettrica – (s.f.) lùce
lombrico, s.m. – (zool.) gris, grìs’cia, vèrmo, / mandar luce – (v.) lùşer.
vèrmo de tèra (lungo sino a 30 cm.). lucente, agg. – 1 ciàro. 2 vd. brillante.
longilineo, agg. – lòngo. lucentezza, s.f. – 1 lucentèsa, (s.m.) şluşòr. 2
lontano, agg. – distànte, lontàn: da lontano, vd. candore.
loc. – de lontàn / lontananza di una località – lucerna, s.f. – lùme, luşèrna, (s.m.) sesandèl:
(s.f.) in càşa del giàvol / lontano da luogo e lucerna da tavola, di ottone con tre o quattro
tempo – (avv.) fòra / parenti alla lontana – becchi, ad olio – (s.f.) fiorentìna. Parti della lu-
(agg.) parènti a la lònga / vedere lontano – cerna in ottone: ago – (s.m.) àgo / beccucci –
(agg.) èsar un’àquila. (s.m.) bèchi / forbice – (s.f.) fòrfe / smoccola-
lontra, s.f. – (zool.) lòtra. tore – (s.m.) şmocoladòr / spegnitore – (s.f.)
lonza, s.f. – onbolèto. şmorsadòr.
loppa, s.f. – vd. lolla. lucernaio, s.m. – 1 colonbèra. 2 vd. abbaino.
loquace, agg. – ciacolòn, şbatolòn: loquacità lucertola, s.f. – (zool.) luşèrta, scùcera: lu-
– (s.f.) parlatìna. certola a forma di serpe, sottile, con gli occhi
loquacità, s.f. – şbàtola. piccoli, orbettino – (zool.) orbeşìn / lucertola
lordare, v. – 1 ònşar, sporcàr. 2 vd. smerdare. verde smeraldina con macchie bianche, brune,
lordo, agg. – 1 ònto, şlondròn: opposto a lordo che vive nei prati e nelle sassaie, mangiando
– (agg.) nèto. 2 vd. bisunto. insetti, ramarro – (zool.) lişavòlpe, verdòn.
lordura, s.f. – 1 ràfa, sporchèso. 2 vd. fetore. lucherino, s.m. – (orn.) lugarìn, lùgaro, lù-
Loredana, n.p. – Lorèna, Lòri. ghero.
Lorenzo, n.p. – Cèncio, Èncio, Ènso, Ren- Lucia, n.p. – Cìa, Lùci, Lusìa, Lùsia, Luşìa,
sèto, Rènso. Lusièta, Sìa, Sièta, Ùcia.
loro, pron. – i, li, lòre, lòri. Luciana, n.p. – Ciàna.
losco, agg. – pòco de bon, stralòcio. Luciano, n.p. – Ciàno.
lotta, s.f. – lòta, guèra: prendere colpi nella lucidare, v. – 1 lucidàr, lustràr: lucidare le
lotta – (v.) incasàr. scarpe – inpatinàr le scàrpe. 2 vd. candeggiare.
lottare, v. – conbàtar, lotàr. 3 vd. fregare.
lotteria, s.f. – lotarìa: biglietto della lotteria – lucidato, agg. – vd. brillante.
(s.m.) cartel. lucido, agg. – 1 lùcido, lùstro. 2 (s.m.) globìn,
lotto, s.m. – 1 lòto (gioco del lotto). 2 vd. ap- pàtina (lucido per le scarpe). 3 vd. brillante.
pezzamento. 3 vd. lotteria. lucignolo, s.m. – pavèr, sesandèl, stopìn: ar-
Luca, n.p. – Lùca. nese di filo di ferro con pezzetti di sughero per
lucanica, s.f. – lugàniga. mettere a galla il lucignolo e il lumino nell’olio
lucchetto, s.m. – lochèto, luchèto. delle lampade – (s.m.) luminèl.
luccicare, v. – 1 lùşer, şlùşar, şlùşer. 2 vd. Lucilla, n.p. – Cìla.
brillare. Lucio, n.p. – Ùcio.
luccichio, s.m. – lùşor, şlùşor. Ludovico, n.p. – Ìco, Ìgo.
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lugliengo, s.m. – (bot.) fièn de secòndo tàjo, tèra, tràina.


otàva (fieno agostano). lunghezza, s.f. – pàso (lunghezza passo
luglio, s.m. – lùjo. breve): andare per le lunghe – (v.) remenàrse
lui, art. – 1 (pron.) èlo, lu, lùi, lo. 2 vd. egli. / che si estende in lunghezza – (agg.) lòngo /
Luigi, n.p. – Gigèti, Gigèto, Gìgi, Gigìn. lunghezza della mano aperta e distesa dal-
Luigia, n.p. – Gègia, Gigèta, Gìgia. l’estremità del mignolo a quella del pollice, di
Luisa, n.p. – Lìşa. circa 25 cm, un quarto di metro – (s.f.) quàrta,
lulla, s.f. – pànsa (lunetta della botte). spàna.
lumaca, s.f. – (zool.) bòbolo, bòbulo, bòvolo, lungimirante, agg. – vd. acuto.
cagòja, limàso, lumàga (lumaca limaccia). lungo, agg. – 1 bibiòşo, lònga, lòngo: per una
lume, s.m. – ciàro, feràl a gas, lùme: lume a cosa che va alla lunga – (loc.) lònga còme la
petrolio – (s.m.) lùme a petròjo / piccola lume Quarèşima. 2 (prep.) lòngo, lunghèsa: in lungo
– (s.f.) lumèta. e in largo – (prep.) in lòngo e in làrgo.
lumino, s.m. – lumìn. luogo, s.m. – lògo, sìto: in luogo appartato, se-
luminare, s.m. – vd. dottore. parato – (avv.) despàrte / in quel luogo – (avv.)
luminaria, s.f. – lucète. do / luoghi vicini – (s.m.) paràgi / luogo da cui
luminello, s.m. – (rel.) ànima. si gode una bella veduta – (s.m.) belvedère /
luminoso, agg. – 1 (s.m.) ciàro, lùstro. 2 vd. luogo fuori Buie sul crocevia per Cittanova e
chiaro. Umago, dove si trovava un oleificio inaugurato
luna, s.f. – lùna: alone di nubi leggere che ap- nel 1905 – (top.) Olìvi (ài) / luogo scosceso –
pare attorno alla luna e che indica maltempo – (s.f.) brìcia.
(s.m.) sèrcio / avere la luna di traverso – gavèr lupacchiotto, s.m. – (zool.) lupèto.
la lùna par trèso / fase della luna che, trovan- lupicante, s.m. – vd. astice.
dosi in opposizione al sole, è tutta illuminata, lupino, s.m. – (bot.) fàva, favèta.
luna piena, plenilunio – (s.f.) lùna pièna / in- lupo, s.m. – (zool.) lòvo, lùpo.
flusso lunare sul comportamento dell’uomo e luppolo, s.m. – (bot.) bruscàndolo (germo-
che fa apparire il mare quasi immobile – (s.f.) glio di luppolo).
fèle / la luna spunta – (s.f.) la lùna se àlsa, la lurido, agg. – 1 lùdro, ònto, spòrco, stome-
lùna vièn fòra / luna nuova, novilunio – (s.f.) gòşo, stomigòşo. 2 vd. bisunto.
lùna nòva / spazio di tempo in cui non si vede lusinga, s.f. – 1 poligàna. 2 vd. lecchetto.
la luna nuova, dopo terminata la precedente lu- lusingare, v. – 1 (fig.) lisàr. 2 vd. adulare. 3 vd.
nazione, notte senza luna, interlunio – (s.m.) applaudire (2).
scùro de lùna. lusingatore, s.m. – vd. adulatore.
luna park, s.m. – pàrco giòghi: nei luna park, lussare, v. – sinistràr.
divertimenti su carrelli a salita e discesa – lussazione, s.f. – şlogadùra.
(gioc.) montàgne rùse. lusso, s.m. – 1 lùso: gran lusso – (s.f.) màfia.
lunario, s.m. – almanàco, stròlogo. 2 vd. fasto.
lunatico, agg. – onbròşo. lustrare, v. – 1 lustràr. 2 vd. fregare.
lunedì, s.m. – lùnedi, lùni: lunedì dopo Pasqua lustrascarpe, s.m. – (a. e m.) lustrascàrpe.
– (s.f.) Pasquèta. lustrino, s.m. – lustrìn.
lungaggine, s.f. – longàgna, pipignèsi, tiri- lustro, s.m. – 1 (agg.) lùstro. 2 vd. candore. 3
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vd. brillante.
lutto, s.m. – lùto: stoffa, seta da lutto – (s.f.) ta-
fetà.
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m m

M mine dei macellai, taglio scarto di coscia –


(s.f.) meşanèla.
macellare, v. – copàr, maselàr: macellare il
maiale – copàr el pòrco.
ma, cong. – 1 ma. 2 vd. anzi.
macelleria, s.f. – becarìa (era in origine il lo-
macabro, agg. – che fa paùra, orèndo.
cale dove si vendeva la carne di caprone, poi
macaco, s.m. – (zool.) macàco (scimmia).
la carne in genere): in macelleria, parte che co-
maccarello, s.m. – vd. lacerto.
pre la lombata del bue – (s.f.) covèrta / in ma-
maccherone, s.m. – macaròn, subiòto (pa-
celleria, spicchio di petto – (s.f.) pònta de pèto
sta).
/ parte posteriore delle bestie macellate, cu-
maccheroncino, s.m. – padrenostro (pasta).
laccio – (s.m.) stracùl.
macchia, s.f. – 1 màcia, tàca: macchia o neo
macello, s.m. – 1 masèlo, stràje. 2 vd. am-
sulla pelle che si attribuisce ad un desiderio di
mazzatoio.
cibo della madre durante la gravidanza – (s.f.)
maceria, s.m. – rovinàso: muretto di cinta a
vòja. 2 (bot.) grajòn (siepe incolta). 3 vd.
secco, maceria – (s.f.) maşièra.
chiazza.
macero, s.m. – paìs.
macchiare, v. – 1 maciàr. 2 vd. imbrattare.
macigno, s.m. – maşègno (arenaria grigia).
macchina, s.f. – machìna, vetùra: capsula con
macilento, agg. – patì, trascurà: essere maci-
la bobina del filo della macchina per cucire –
lento – èsar insenì còme un polişìn.
(s.m.) dischèto / macchina per sollevare – (s.f.)
macina, s.f. – màşena, màşina: macina a mano
grùa / macchina a mano per tagliare i capelli
– (s.m.) pestrìn, pistrìn / macina del mulino –
– (s.m.) raşadòr / macchina a soffietto usata
(s.f.) mòla.
per solforare, solforatrice – (s.f.) fòla, (s.m.)
macinare, v. – 1 maşinàr, şgramolàr: macinare
fòlo / macchina non efficiente – (s.m.) maşinìn
con il frullino la frutta – frulàr. 2 vd. fracassare.
/ macchina per aspergere le foglie delle viti,
macinata, s.f. – maşinàda: quel che rende il
d’altra pianta, irroratrice – (s.f.) màchina de
macinato, dell’olio e simili – (s.m.) butàr.
solfàto / macchina per cucire – (s.f.) màchina
macinatoio, s.m. – màşina, molìn, mulìn.
de cuşìr / macchina sterratrice – (s.m.) scava-
macinino, s.m. – maşinìn: macinino per il
dòr / macchina trebbiatrice – (s.f.) màchina de
caffè – (s.m.) maşenìn / macinino per il pane
bàter / macchinario complicato – (s.f.) trà-
– (s.m.) maşinapàn.
pola / qualsiasi congegno che possa compiere
maciullare, v. – 1 gramolàr, mastigàr, ma-
meccanicamente un’operazione, macchina –
strusàr, roşigàr, rumigàr. 2 vd. fracassare.
(s.f.) màchina.
macramè, s.m. – merlèto, pìso.
macchinare, v. – maşinàr.
Maddalena, n.p. – Lèna, Nèna.
macchinetta, s.f. – machinèta: macchinetta
madia, s.f. – albòl de pan, pararòl, panèra
per tagliare i capelli, tosatrice – (s.f.) machi-
(madia per impastare il pane): spianatoia che
nèta de tajàr cavèi.
serve anche da coperchio della madia – (s.m.)
macchinista, s.m. – (a. e m.) machinìsta.
panariòl, (s.f.) tòla.
macchiolina, s.f. – macèta.
Madonna, n.p. – 1 Madòna (Maria di Naza-
macellaio, s.m. – (a. e m.) bechèr: termine dei
reth): antico appellativo per suocera – (s.f.) ma-
macellai, carne senz’osso – (s.f.) molàme / ter-
dòna / imprecazione, deformazione di Ma-
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m m

donna – (escl.) madòdişe, madòje, madònisa / tande in un solo pezzo, pagliaccetto – (s.m.)
imprecazione intercalata nella parlata dei ra- diavolèto, diavolìn / detto di uno dei punti a
gazzi – (escl.) òrca madòje / solennità in onore maglia – (agg.) àla rivèrsa / intrecciatura della
della Madonna della Salute (21 novembre) – maglia – (s.f.) scavalcadùra / maglia a mani-
(s.f.) La salùte, Salùte. 2 (s.f.) madòna. che corte, dal nome dello stato sud Americano
madornale, agg. – grandìsimo, spropoşità. – (s.f.) argentìna / per i lavori a maglia, re-
madre, s.f. – 1 mòniga, sorèla, suòra, (scherz.) stringere – calàr.
vècia. 2 (s.f.) màma, màre. 3 vd. genitrice. maglietta, s.f. – majèta: maglietta senza ma-
madremia, escl. – maremìa! niche, molto scollata – (s.f.) canotièra.
madreselva, s.f. – (bot.) sapadòr. maglietto, s.m. – bàtolo.
madrevite, s.f. – (scherz.) tanpàgno, (s.f.) maglio, s.m. – màjo (martello).
vìda. magliolo, s.m. – (s.f.) vìda şiòvane.
madrina, s.f. – comàre, sàntola. maglione, s.m. – 1 majòn. 2 vd. cardigan.
maestrale, s.m. – maestràl, maìstro (vento da magnanimo, agg. – vd. generoso.
nord-ovest). magnesia, s.f. – manèşia (purgante).
maestrìa, s.f. – bravùra. mago, s.m. – 1 màgo. 2 vd. astrologo.
maestro, s.m. – 1 (a. e m.) majèstro, mèstro magona, s.f. – ferièra.
(docente). 2 vd. maestrale. magone, s.m. – gròpo, magòn.
Mafalda, n.p. – Màfi. magro, agg. – calisòn, màgro, scàrmo, scàrno,
magagna, s.f. – magàgna, pèca, rògna: ma- schìvo, sotìl, spolpà, sùto, sutìl: molto magro
gagna in generale – (s.f.) schinèla. – (agg.) sèco còme un ciòdo, stechì, sùto còme
magari, cong. – ànca, magàri, pùsto: magari na rènga.
così non fosse – (inter.) magàri così no. magrone, s.m. – (zool.) porselèto (porco di tre
magazziniere, s.m. – (a. e m.) magaşinièr. mesi, porcello).
magazzino, s.m. – 1 magaşìn: magazzino na- mai, avv. – 1 mài. 2 vd. giammai.
vale – (s.m.) arsenàle. 2 vd. deposito. maiale, s.m. – (zool.) pòrco, porsèl: arma
maggese, s.f. – 1 (s.m.) fièn de prìmo tàjo. 2 bianca da punta e taglio usata per uccidere il
(s.f.) magnàdiga. maiale – (s.f.) bajonèta / carne di maiale, por-
maggio, s.m. – màgio, màjo. cina – (s.f.) porsìna / carne di maiale tritata, ar-
maggiolino, s.m. – (zool.) agariòl, gagariòl, ricchita di vari ingredienti a seconda dei gusti
mandrìol, molinèl, mulinèl, sùrla. (essenzialmente sale, pepe) pronta per prepa-
maggiorana, s.f. – (bot.) majoràna, maşoràna. rare le salsicce – (s.m.) pastòn / carne di ma-
maggioranza, s.f. – magiorànsa, majorànsa. iale tritata e insaccata con conservanti – (s.m.)
maggiorare, v. – alsàr, aumentàr, crèsar. salàme / contrazione della parola pòrco –
maggiore, agg. – magiòr, più gràndo. (escl.) òrco; contrazione della parola pòrca
maggiorenne, s.m. – magiorène, majorène, (femmina del maiale) – (escl.) òrca / coscia an-
òtimo. teriore di animale, specialmente di maiale –
magistratura, s.f. – giudìsio, tribunàl. (s.f.) spalèta / coscia di maiale macellato –
magistrato, s.m. – 1 (a. e m.) giùdise. 2 vd. (s.m.) cosèto / cotenna del maiale, scarnita e
giudice. pulita, cotica – (s.f.) cròdiga / fango grufolato
maglia, s.f. – màja: completo di maglia e mu- di maiali – (s.m.) rumàdo / femmina del ma-
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iale, scrofa – (zool.) scròva / filettino di maiale maialetto, s.m. – porchèto.


– (s.f.) brişiòla / grasso comunemente di ma- maialino, agg. – 1 porcaciòn, sporcaciòn. 2
iale, fatto struggere e conservato in vasi per uso (s.m.) porsèl, porselèto.
di cucina, strutto – (s.m.) destrùto, distrùto, maiolica, s.f. – magiòlica.
strùto / grugnire del maiale – (v.) grugnàr, ru- mais, s.m. – 1 (bot.) formènto, formentòn: l’in-
migàr / il muscolo del maiale, ricavato dalla fiorescenza con la quale termina il fusto del
lombata nel punto in cui il filetto aderisce a mais – (s.m.) penàcio / paglia del mais – (s.f.)
questa – (s.m.) onbolèto / lo zampino del ma- canèla. 2 vd. granoturco.
iale, granfia – (s.m.) sanpìn / massa di grasso malafemmina, s.f. – pòco de bon, putàna.
intorno ai reni del maiale che si adopera per malamente, avv. – brùto, in brùto.
fare strutto – (s.f.) sònşa, sùgna / membrana malandato, agg. – malandà: malandato nelle
addominale che avvolge l’intestino dei suini, proprie faccende – (agg.) mèso ben / persona
detta rete, omento – (s.m.) el prète, redeşèla, malandata – (s.f.) caranpàna.
redişèla / osso di maiale, della schiena, per fare malandrino, s.m. – 1 brigànte, làdro, laşaròn,
il brodo – (s.m.) aparèchio / paiolo di rame per malandrìn. 2 vd. brigante.
raccogliere il sangue del maiale ucciso, anche malanno, s.m. – dişgràsia, dolòr, malàn: de-
per fare la polenta, scaldino – (s.m.) lavèşo / plorare un malanno – (inter.) pecà / portato a
lombatello – (s.m.) nònbolo, ònbolo / pezzetto far malanni – (agg.) malanòşo / prendersi un
di grasso di maiale fritto – (s.f.) frìsa / polmone malanno – vd. ciapàr.
di maiale – (s.f.) plùcia, polmòn / posto chiuso malaticcio, agg. – 1 crepalìn, crepalìna, grò-
per i maiali, recinto – (s.m.) seràgio, seràjo / tolo, malandà, pòco ben. 2 vd. cagionevole.
salume fatto con lombo di maiale insaccato, malato, agg. – 1 malà. 2 (s.m.) pasiènte.
coppa – (s.m.) osocòlo / setola del maiale – malattia, s.f. – 1 malàn, malatìa, rèspise: con-
(s.f.) s’cetìna, s’ciatìna / sorta di palo di ferro trarre una malattia venerea – (v.) inpestàr /
con piede di maiale – (s.m.) pìe de pòrco, epidemia, malattia influenzale – (s.f.) grìpa / li-
strangolìn / stomaco di maiale – (s.m.) lùdro, bero da malattia, sano – (agg.) san / malattia
(s.f.) lùndra / spregiativo della parola pòrco – che colpisce specialmente il sistema artico-
(agg.) porcàso / strato della regione ventrale lare, reumatismo – (mal.) romatìşmo / malat-
del maiale, pancetta – (s.f.) pansèta / striscia di tia dei tessuti articolari, gotta – (s.f.) gòta, mal
lardo del collo del maiale – (s.m.) colarìn / tipo de siòri / malattia del cuoio capelluto – (agg.)
di salame suino – (s.f.) còpa / trogolo del por- tègna / malattia fungina dell’avena – (s.m.)
cile – (s.f.) pìla / uccidere il maiale – (v.) co- carbòn / malattia infettiva delle vie respirato-
pàr el pòrco, masàr el pòrco / unghia di maiale rie, caratterizzata da accessi di tosse, tosse ca-
– (s.f.) ongèla / velo che avvolge il fegato del nina, pertosse – (mal.) tòse pagàna / malattia
maiale – (s.m.) radişèl / velo che circonda la infettiva infantile, scarlattina – (mal.) scarla-
carne del maiale, pleura – (s.f.) sìsa / visi- tìna / malattia rappresentata da una forte op-
tando il maiale, che è una delle ricchezze del pressione al petto, vista dalla gente come una
contadino, si usa invocare – (escl.) che S. An- strega che si posa sullo stomaco delle persone
tònio lo vàrdi / voce di richiamo per il maiale addormentate – (s.f.) gàta mòra / malattia ve-
– (escl.) na…na / voce infantile per maiale – nerea, blenorragia – (mal.) scòlo. 2 vd. affe-
(inf.) nenè. zione.
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malavoglia, s.f. – de brontolòn. maledetto, agg. – 1 maledèto, malegnàşo. 2


malcapitato, agg. – scalognà, sfortunà. (escl.) tartàif.
malconcio, agg. – andà, disfà, malandà, mal- maledire, v. – maledìr: maledire con una ca-
mèso. rica d’odio violento, stramaledire – stramala-
maldestro, agg. – 1 gòfo, inbranà, polentòn. 2 dìr, stramaledìr.
vd. disordinato. maledizione, s.f. – maledisiòn.
maldicente, agg. – lenguàsa, paciolòn. maleducato, agg. – àscaro, malducà, male-
maldicenza, s.f. – babèso, ciàcola. ducà, sènsa creànsa, sìngano, sìngheno: nel
maldisposto, agg. – malsestà. senso offensivo di maleducato – (agg.) igno-
male, s.m. – 1 (inf.) bùa, bùba, bùbe: a male rànte.
– de mal / di male in peggio – de mal in pèşo. malessere, s.m. – gnàgnara, mal stàr, malstàr,
2 (s.f.) deşgràsia, (s.m.) mal, (s.m.) malàn, pòca vòja.
(s.f.) malatìa, (s.m.) malòr. Le malattie nella malfatto, agg. – malfàto, malsagomà.
parlata buiese: tumore maligno – (mal.) mal malfattore, s.m. – vd. brigante.
brùto / malattia immaginaria – mal de bucàl / malfermo, agg. – trabalànte.
mal di denti – mal de dènti / avere il raffred- malformazione, s.f. – difèto, malformasiòn.
dore di continuo – mal de fièn / epatite – mal maliarda, s.f. – màga, strìga.
de figà / laringite – mal de gòla / impotenza – malignare, v. – dir mal, spetegolàr.
mal de l’agnèl / grave malattia acuta conta- maligno, agg. – 1 cativeriòşo, malegnàşo, ma-
giosa, peste bubbonica – mal dèla giandùsa, lìgno. 2 vd. demonio.
pèste, pèste bobònica / bulimia – mal dèla malinconia, s.f. – malinconìa, (s.m.) pèo, (s.f.)
lùpa / isterismo – mal dèla màre / sonnolenza tristèsa: essere malinconico, in pena – far pèo.
– mal dèla nòna / vomito e diarrea durante la malinconico, agg. – malincònico.
navigazione – mal de mar / peritonite – mal de malincuore, s.f. – (loc.) controvòja (a malin-
mişèrere / orecchioni – mal de moltòn / verti- cuore).
gini – mal de montàgna / nevralgia – mal de malinteso, s.m. – orbaròla.
nèrvi / pleurite – mal de pèto / calcolosi uri- malizia, s.f. – malìsia, ràşa.
naria – mal de pjèra / otite – mal de rècia / epi- malizioso, agg. – 1 cativeriòşo, malegnàşo,
lessia – mal de san Valentìn / lombaggine – malisiòşo, vòlpe. 2 vd. maledetto.
mal de schèna / rachitimo, tubercolosi dell’in- malleolo, s.m. – nòşa, noşèla del pìe, òso ra-
fanzia – mal de simiòto / gotta – mal de siòri / biòşo (malleolo del piede).
diabete – mal de sùcaro / emicrania, cefalea – mallo, s.m. – (s.f.) scòrsa.
mal de tèsta / eretismo, eccitazione sessuale – malmenare, v. – 1 buratàr, mastrusàr, reme-
mal de tìro / cancrena – mòrto / infiammazione nàr, scalcagnàr, şmalmenàr, strapasàr. 2 vd.
dell’appendice – pendicìte / itterizia – mal şàlo bastonare.
/ tisi – mal sotìl / malattia infettiva acuta, con- malmesso, agg. – 1 dirocà, malandà, scalca-
tagiosa, di origine virale, vaiolo – varòlo / gnà. 2 vd. cencioso.
male venereo – (fig.) pègola: finire male – malocchio, s.m. – malòcio, (s.f.) pègola, (s.m.)
(v.) malperìr / termine infantile per male, do- ròco, (s.f.) strigarìa: invocazione a protezione
lore fisico, disturbo – (s.f.) bùa, bùba, bùbe / delle bestie in stalla, dei vicini o paesani, con-
tipo male in arnese – (agg.) mostròn. tro il malocchio – (escl.) che S. Antònio le
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vàrdi. – ndar in afàno.


malora, s.f. – malòra, malòrsega, ramèngo, mancia, s.f. – 1 mància, màndola: mancia ai
remèngo: alla malora – (loc.) a remèngo / va in bambini a Capodanno, buonamano – (s.f.) bo-
malora! – (escl.) va remèngo! va in malòr- namàn. 2 vd. bustarella.
sega! va in mòna! manciata, s.f. – 1 brancàda, manèla: manciata
malridotto, agg. – 1 desfà, disfà. 2 vd. mal- di grano – (s.m.) un pùgno de gran. 2 (s.f.)
concio. grànpa. 3 vd. manata.
malta, s.f. – màlta: dare, rivestire la malta – mancino, s.m. – mancìn, sanchèr, sanchìn,
(v.) imaltàr, inmaltàr, şmaltàr. sànco.
maltagliato, s.m. – (s.f.) pònta de càna, stra- manco, s.m. – gnànca, mànco, nìnche nànche,
sàda. njànca.
maltempaccio, s.m. – maltenpàso. mandare, v. – 1 mandàr: mandare al diavolo
maltempo, s.m. – brùto tènpo, tenpàso: fascia – mandàr a remèngo, mandàr remèngo, màr-
di nubi che preludono il maltempo – (s.f.) che madòne / mandar via bruscamente, scac-
trèsa. ciare – casàr, scasàr / mandare il fiato – so-
maltrattare, v. – 1 consàr par le fèste, mal- spiràr / mandare via – caminàr. 2 vd. dirigere.
tratàr, mastrusàr, strapasàr, tartasàr. 2 vd. ba- mandarino, s.m. – (bot.) mandarìn.
stonare. mandato, s.m. – vd. commissione.
malumore, s.m. – (fig.) lùna, trentaùn: essere mandibola, s.f. – ganàsa.
di malumore – gavèr la lùna par travèrso, ga- mandola, s.f. – mandòla (strumento musi-
vèr la lùna par trèso. cale).
malva, s.f. – (bot.) màlva, nàlva. mandolino, s.m. – mandolìn.
malvagio, agg. – catìvo, scùtaro: persona mandorla, s.f.– màndola (frutto).
d’animo malvagio – (fig.) pèste. mandorlato, s.m. – 1 mandolàto. 2 v. croc-
malvestito, agg. – 1 (s.m.) lùdro, (agg.) mal- cante.
mèso, malvestì, şbraghesòn, şbudelà. 2 vd. mandorlo, s.m. – (bot.) mandolèr (pianta):
cencioso. frutto del mandorlo acerbo – (bot.) crostolìn.
malvivente, s.m. – 1 baròn, brigànte, delin- mandriano, s.m. – vd. bovaro: guidare la man-
quènte, laşaròn. 2 vd. brigante. dria al pascolo – (v.) paràr.
mamma, s.f. – 1 màma, màre. 2 vd. genitrice. maneggiare, v. – faturàr, manisàr, ramenàr,
mammalucco, s.m. – mamalùco. uşàr.
mammella, s.f. – ciùcia, pèto, tèta: piccola manesco, agg. – şvèlto de man.
mammella – (s.f.) tetìna. manette, s.f. – manète.
manaccia, s.f. – manàsa. manfanile, s.m. – mànigo.
manata, s.f. – grànpa, man, manàda: manata manganello, s.f. – manganèl.
sulle parti carnose del corpo – (s.f.) flòşca. mangereccio, s.m. – magnarèsco, magnatìvo.
manca, s.f. – mànca. mangeria, mangiatoria, s.f. – (fig.) magna-
mancanza, s.f. – 1 mancànsa, scarsità: sim- dòra.
bolo di assoluta mancanza, acca, h – (s.f.) àca. mangiare, v. – 1 (scherz.) cibàr, dişnàr, ma-
2 vd. carenza. gnàr, şlichignàr: chi si sporca mangiando –
mancare, v. – falàr, mancàr: sentirsi mancare (agg.) brodolòn / mangiare a crepapelle – in-
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coconàrse, ingolfàrse, şmagnasàr / mangiare e patate – (s.m.) manestròn / minestrone denso


a gratis – magnàr a şbàfo / mangiare alle spalle – manestròn pèngo / panata, minestra con pan-
di qualcuno – fàrse mantignìr / mangiare al ri- grattato bollito in acqua con olio – (s.f.) pa-
storante – magnàr fòra / mangiare a sazietà – nàda, panadèla / pastasciutta – (s.f.) pastasùta
ş’gionfàr / mangiare a scrocco, alle spalle al- / purea di patate – (s.f.) patàte in pirè / polenta
trui, scroccare – scrocàr, scrochignàr / man- – (s.f.) polènta / riso con pomodoro e cipolla
giare avidamente, con ingordigia, come le be- – (s.m.) rìşo co pèo / risotto – (s.m.) rişòto /
stie – deşlubiàr, dişlubiàr, dişluviàr, paciàr, spezzatino di carne lessa con patate – (s.f.)
papàr, papòlar, şbafàr, şgnocolàr, şlapàr, şlo- calandràca / stracciatelle – (s.f.) sansarèle /
fàr, şludràr / dar da mangiare – tratàr / man- uova sode – (s.m.) òvi dùri / uovo all’occhio di
giare dei bambini – (s.f.) pàpa, paparèla / bue – (s.m.) òvo a l’òcio de bo. 2 (s.m.) ma-
mangiare di tutto – magnàr còme un pòrco / gnàr.
mangiare e inghiottire il cibo malamente – an- mangiata, s.f. – bulìda, magnàda, paciàda:
dàr par travèrso, andàr par trèso / mangiare mangiata abbondante – (s.m.) pàcio / man-
la foglia – magnàr la fòia / mangiare oltre mi- giata smodata – (s.f.) frajàda.
sura – şmagnasàr / mangiata e bevuta come fe- mangiatoia, s.f. – 1 (s.m.) corìnto, corìto, ma-
steggiamento della copertura di un edificio gnadòra (mangiatoia per animali). 2 vd. grep-
nuovo – (s.m.) licòfo / mangiare poco, senza pia.
voglia – magnàr còme un oşelèto, muşignàr / mangime, s.m. – vd. becchime.
mangeria – (s.f.) magnarìa / mangiare gratui- mangione, s.m. – 1 magnòn. 2 vd. ghiotto.
tamente – magnàr a şbàfo / mangiare poco – mangiucchiare, v. – lechignàr, lichignàr, ma-
magnàr còme un uşèl, muşignàr / mangiare gnusàr, muşignàr, (fig.) rumigàr, şlichignàr,
poco e svogliatamente – şlichignàr / voce in- spisolàr: mangiucchiare svogliatamente – şli-
fantile, mangiare – far pàpe. Cibi tipici: bagno chignàr.
agrodolce per selvaggina – (s.m.) pàis / bro- manica, s.f. – mànega, màniga: attaccatura
detto, zuppa di pesce – (s.m.) brodèto, brovèto delle maniche – (s.m.) gìro / rovescio della ma-
/ brodo abbrustolito – (s.m.) bròdo brustolàdo nica – (s.m.) rişvòlto.
/ cappucci acidi – (s.m.) capùsi gàrbi / carne di manichetta, s.f. – manighìn.
castrato di montone, di pecora – (s.f.) castra- manichino, s.m. – 1 manichìn. 2 vd. gemello
dìna, castrà / carne porcina – (s.f.) porsìna, (2).
pursìna / condimento – (s.m.) consièr / farina manico, s.m. – 1 mànego, mànigo: fornire di
di granoturco bollita con un po’ d’olio, farinata manico attrezzi agricoli – (v.) imanigàr, mani-
gialla – (s.m.) fregadìso / frittata – (s.f.) fritàja gàr / rompere, togliere il manico di un attrezzo
/ fritto di pesce – (s.f.) fritùra / guazzetto, – (v.) deşmanigàr, dişmanigàr, şmanigàr. 2 vd.
spezzatino di carne – (s.m.) şguasèto / gulasch ansa.
– (s.f.) gòla, (s.m.) golàs, gulàs / involtini di manicotto, s.m. – 1 manicòto, manigòto, (s.f.)
carne – (s.m.) oşelèti scanpài / marinata per in- manìsa (manicotto con pelliccia). 2 (s.m.) so-
saporare il pesce già fritto – (s.m.) savòr, (s.f.) ramànigo.
seşàme / minestra di verdure – (s.f.) manèstra maniera, s.f. – (s.m.) manièra, mòdo, sèsto,
de èrbe / minestra di granoturco – (s.f.) manè- vèrso: bella maniera – (s.f.) gràsia / maniera di
stra de formentòn / minestrone di pasta, fagioli portarsi – (agg.) ànda.
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manifestarsi, v. – vd. apparire. palmo della mano – (s.f.) pàlma, spàna / pic-
manifestazione, s.f. – manifestasiòn. cola mano – (s.f.) manìna / scherzosamente,
manifesto, s.m. – 1 cartelòn, placàto. 2 vd. mano – (scherz.) sàta.
evidente. manopola, s.f. – balsàna, manòpola.
maniglia, s.f. – 1 clùca, manìlja: pometto alle manovale, s.m. – (a. e m.) manovàl, manuàl.
maniglie delle porte – (s.m.) pomèl, pòmola. 2 manovella, s.f. – 1 macànica, manìsa, mano-
vd. ansa. vèla. 2 vd. asta.
manigoldo, agg. – fiolduncàn, olduncàn. manovra, s.f. – manòvra.
manina, s.f. – manìna. manovrare, v. – 1 manovràr. 2 vd. condurre.
manipolare, v. – 1 faturàr. 2 vd. maneggiare. manrovescio, s.m. – 1 (s.f.) manrovèrsa, şber-
3 vd. amalgamare. lòto, şlèpa, (s.m.) stramusòn. 2 vd. cazzotto.
manipolo, s.m. – 1 (s.f.) màna, (s.m.) pùgno. mansarda, s.f. – vd. abbaino.
2 (s.f.) grànpa. 3 vd. fascina. mansione, s.f. – vd. commissione.
maniscalco, s.m. – (a. e m.) fàbro, feracavài, mansueto, agg. – càlmo, tranquìlo.
marascàlco. mantellina, s.f. – mantelìna, tabarìna: man-
manna, s.f. – 1 màna. 2 vd. ambrosia. tellina da donna – (s.f.) pelegrìna (bavero che
mannaccia, s.f. – manàsa. copre largamente le braccia e il petto).
mannaia, s.f. – 1 (s.f.) manèra: mannaia pic- mantello, s.m. – mantèl, tabàro, (s.f.) càpa,:
cola – (s.m.) manarìn, manerìn. 2 vd. accetta. cappuccio del mantello – (s.m.) capùcio / man-
mannella, s.f. – manèla. tello con cappuccio – (s.f.) càpa / mantello di
mannello, s.m. – manèl. animale – (s.f.) pèle / mantello invernale, cap-
mano, s.m. – man: a portata di mano, di na- potto – (s.m.) capòto / piccolo mantello –
scosto – (avv.) sotomàn, sotovìa / buona mano (s.m.) tabarìn / sorta di mantello – (s.m) san-
– (s.f.) bonamàn / cenno, segno fatto con le pièro.
mani, col capo, con gli occhi – (s.m.) mòto / mantenere, v. – 1 (fig.) guantàr, v. mantignìr
colpo dato con una mano – (s.f.) flòsca, ma- tegnìr, tenìr, tignèr, tignìr: mantenersi valido –
nàda, pìnsa, (avv.) s’ciàc. Con le mani ri- star sàldo. 2 vd. conservare.
mando il versetto – così fa el Signòr (si allar- mantenersi, v. – tratàr.
gano le braccia), così fa la Madòna (si mantenuta, v. – mantegnùda (concubina).
giungono le mani), così fa San Giuşèpe (si in- mantice, s.m. – fòla, fòle, fòlo, màntiga,
crociano le mani), così se mòla şlèpe (si da uno pònpa: piccolo mantice per il fuoco – (s.m.) so-
schiaffetto): di seconda mano – (s.f.) de se- fièto.
cònda man / eseguito con le mani – (agg.) ma- mantide, s.f. – (zool.) fìla madòna, monighèla,
nuàl / fuori di mano – (avv.) foravìa / il pas- prèga madòna: mantide marina – (itt.) canò-
saggio da una mano all’altra – (s.m.) pasamàn cia.
/ lavoro di abilità con le mani – (v.) manisàr / manuale, s.m. – 1 manuàl. 2 (agg.) vd. arti-
manicotto con pelliccia per tenere in caldo le gianale.
mani, usato soprattutto dalle donne – (s.f.) ma- manubrio, s.m. – manùbrio.
nìsa / mano destra – (s.m.) man drìta / mano manutenzione, s.f. – manutensiòn: chi si oc-
grande – (s.f.) manàsa / mano rapace – (fig.) cupa della manutenzione e del funzionamento
şgrìnfa / mano sinistra – (s.m.) man sànca / di una macchina, macchinista – (s.m.) machi-
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nìsta. margherita, s.f. – 1 (bot.) margarìta de cànpo


manzina, s.f. – vd. maggese (2). (margherita bellide).
manzo, s.m. – 1 (zool.) mànşo: carne di Margherita, n.p. – Margarìta, Rìta.
manzo, tagliata nello scanello, nella lombata, margheritina, s.f. – (bot.) margaritìna, ti-
cotta a fuoco vivo, roast beef – (s.m.) ròşbi. 2 meàmi.
vd. bue. margine, s.m. – bòrdo, bordùra, lòro, òrlo,
marachella, s.f. – marachèla, pìcio inbròjo. òro, pìco: i margini del campo – (s.m.) el con-
marangone, s.m. – sotàjero. fìn del cànpo / al margine – (avv.) despàrte.
marasco, s.f. – (bot.) scagàsola, visolèr margotta, s.f. – pjantìna (propaggine sotter-
(pianta). rata in vaso).
marasso, s.m. – (zool.) madràso (vipera cor- Maria, n.p. – Marìa, Marianìna, Marièta, Ma-
nuta). riùci, Marùsa, Mèri, Ùci, Ùcia.
maraviglia, s.f. – maràveja. Maria Vergine, n.p. – (escl.) mariavèrşine!
marca, s.f. – bòlo (marca da bollo). marinaio, s.m. – (a. e m.) marinàr, marinèr.
marcare, v. – bolàr, marcàr, segnàr. marinara, s.f. – marinàja (abbigliamento in-
Marcella, n.p. – Cèla, Marcèla. fantile).
marchese, s.m. – vd. cicli. marinare, v. – marinàr, no ndar scòla (mari-
marchiare, v. – tinbràr. nare la scuola).
marchio, s.m. – bòlo. marinata, s.f. – (s.m.) savòr, seşàme (per in-
marcia, s.f. – (mal.) màrsa, matèria. saporire il pesce già fritto).
marciapiede, s.m. – marciapìe, salìşo. marionetta, s.f. – 1 marionèta. 2 vd. burattino.
marciare, v. – 1 marciàr, rigàr. 2 vd. avanzare. maritare, v. – 1 maridàr. 2 vd. accasare.
marcio, agg. – 1 guàsto, màrso, sclòco: pulire maritarsi, v. – maridàrse, spoşàrse.
il marcio – netàr el màrso. 2 vd. avariato. 3 vd. marito, s.m. – 1 marì, òmo: figlia del fratello
fradiciume. del marito – (s.f.) nèsa, nevòda, nipòte / figlio
marcire, v. – 1 marsìr. 2 vd. avariarsi. del fratello del marito – (s.m.) nevòdo, nipòte
marcito, agg. – marsì. / fratello del marito – (s.m.) cognà / madre del
marciume, s.m. – 1 (s.f.) màrsa, (s.m.) mar- marito – (s.f.) madòna, suòcera / marito che
sùme. 2 vd. fradiciume. vive nella casa della moglie – (s.m.) òmo che
Marco, n.p. – Marchèto, Màrco, Marcolìn, va sùla ròba / marito della figlia, genero –
Marcolìna. (s.m.) şènero / moglie del fratello del marito –
mare, s.m. – 1 mar: influsso lunare che fa ap- (s.f.) cognàda / padre del marito – (s.m.) mi-
parire il mare quasi immobile – (s.f.) fèle / sjèr, suocèro / secondo marito della madre –
mare mosso – (s.f.) marèta / stato del mare (s.m.) padrègno, padrìgno. 2 vd. coniuge.
senza vento – (s.f.) bonàsa. 2 (agg.) ciàpo, na marmo, s.m. – màrmo, marmòro.
brentàsa, na ràta, nùvolo, un fràco, un masèlo, marmaglia, s.f. – marmàja.
un sàco. marmellata, s.f. – 1 marmelàda, marmelàta.
marea, s.f. – 1 marèa: alta marea – (s.f.) còlma 2 vd. composta.
/ stanca di marea – (s.f.) fèle. 2 vd. mare (2). marmitta, s.f. – marmìta.
maresciallo, s.m. – (a. e m.) maresiàl, mare- marmo, s.m. – màrmoro.
siàlo. marmocchio, s.m. – bòcia.
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marmorato, s.m. – marmorìn. mola.


marmorina, s.f. – vd. biglia. maschera, s.f. – màscara, màschera: persona
marra, s.f. – sapèta. mascherata – (s.f.) persòna mascaràda.
marrone, s.m. – 1 (agg.) maròn. 2 vd. bruno. mascherare, v. – camufàr.
marruca, s.f. – 1 (bot.) maròco, spin biànco maschiaccio, agg. – mas’ciàso.
(marruca bianca): marruca nera – (bot.) spin. maschiettare, v. – imas’ciàr.
2 vd. biancospino comune. maschile, agg. – màs’cio.
marsina, s.f. – 1 velàda. 2 (s.m.) frac. maschio, s.m. – 1 màs’cio: anche al femmi-
martedì, s.m. – màrtedi, màrti: martedì grasso nile, bella donna – (scherz.) bèla mas’ciòna /
– (s.m.) màrti gràso. maschio della pecora – (s.m.) bèco, castròn,
martellare, v. – martelàr. moltòn, montòn. 2 vd. maschile.
martellata, s.f. – martelàda. mascolino, agg. – vd. energico.
martellina, s.f. – martelìna. masnada, s.f. – vd. banda (2).
martello, s.m. – màjo, martèl: battere con il masnadiero, s.m. – vd. brigante.
martello – (v.) martelàr / grosso martello, massa, s.f. – 1 màsa, stìva: grande massa –
mazza – (s.f.) màsa / martello di legno batti- (s.m.) mònte, mùcio. 2 vd. accumulo.
carne – (s.f.) masiòla / martello battifalce – massacrare, v. – far stràje, sterminàr.
(s.m.) martèl / martello da muratori – (s.f.) massacro, s.m. – stermìnio, stràje.
martelìna / martello degli scalpellini – (s.f.) massaggiare, v. – masagiàr, masajàr.
masiòla / martello grande di legno a due teste, massaia, s.f. – 1 cuşaşènere, dòna de càşa,
per battere la carne – (s.m.) màjo / martello per maşèra. 2 vd. casalinga.
pilare il granoturco – (s.m.) masùl. massaria, s.f. – (s.m.) fòndo, podèr, (s.f.) stàn-
martinetto, s.m. – crìco. sia.
martirizzare, martoriare, v. – martorişàr. massicciata, s.f. – grìşa.
martinicca, s.f. – 1 fren, şlàif. 2 vd. cavezza. massimamente, avv. – màsima.
martora, s.f. – (zool.) màrtire, martorèl. Massimiliano (Massimo), n.p. – Masimèto,
marza, s.f. – calmèla, (s.m.) incàlmo. Masimìn, Màsimo.
marzaiola, s.f. – (orn.) crècola. massimo, agg. – màsimo, più gràndo: al mas-
marzapane, s.m. – marsapàn, marşapàn. simo – (agg.) a la grànda, (avv.) tutalpiù.
marziano, s.m. – marsiàn. masso, s.m. – grèbano, màso, pjèra grànda,
marzo, s.m. – màrso (terzo mese dell’anno): ròcia.
di marzo – (agg.) marsolìn: modo per indicare mastello, s.m. – mastèl, (s.f.) mastèla: grande
gli ultimi giorni di marzo, quando usa far mastello – (s.m.) mastelòn / mastello del-
freddo – (s.m.) i şòrni dèla veciàja. l’oleificio – (s.m.) fatòr / mastello della capa-
mascalzone, s.m. – baràba, birbànte, fara- cità di 60 litri per il trasporto dell’olio – (s.f.)
bùto, figùra pòrca, laşaròn, mascalsòn: ter- òrna, ornèla / mastello per il vino – (s.f.) ma-
mine offensivo per indicare un mascalzone – stelèta / parte del mastello dove si appoggia
(agg.) magnamèrda. l’asse di legno per fare il bucato – (s.f.) rècia
mascella, s.f. – ganàsa, masèla: mascella del / piccolo mastello – (s.m.) bojòn.
cavallo – (s.f.) gàrşa / mascella di una morsa masticare, v. – 1 mastigàr, şgramolàr: masti-
– (s.m.) mèolo / mascella inferiore – (s.f.) grà- care a stento specie dei vecchi sdentati –
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muşignàr / masticare tabacco – cicàr. 2 vd. nozze (uomo) – (s.m.) conpàre.


maciullare (2). matta, agg. – 1 sonàda. 2 (s.f.) màta (jolly, nel
mastro, s.m. – 1 mèstro, mìstro. 2 vd. arti- gioco delle carte).
giano. mattacchione, s.m. – 1 màcia, macièta, ma-
masturbazione, s.f. – ditalìn, manìna (riferito taràn, màto, materàn. 2 vd. burlone.
a donna) / (s.f.) pìpa, (s.f.) pugnèta, (s.m.) pu- mattata, s.f. – matàda.
gnèto, (v.) scorlàr el persighèr, (v.) fàrse na mattatoio, s.m. – 1 masèlo. 2 vd. ammazza-
sèga (riferito a uomo). toio.
matassa, s.f. – 1 gèmo, madàsa: aspo rotante Matteo (Mattia), n.p. – Màte, Matìa, Matìo,
per formare la matassa – (s.m.) dàspo / avvol- Tèo, Tìo.
gere il filato sul naspo per formare la matassa Matterada, top. – Mataràda.
– (v.) naspàr / piccola matassa – (s.f.) mada- matterello, s.m. – masòca, mèscola, ròdolo
sèta / strumento per dipanare la matassa for- dèla pàsta: matterello appiattito inferiormente
mando gomitoli, spola – (s.m.) còrlo, dişvoltòr. per rimestare la polenta – (s.m.) cuciàr dèla
2 vd. filo avvolto. polènta.
materassaio, s.m. – (a. e m.) stramasèr, tape- mattinale, agg. – vd. antimeridiano.
sièr. mattinata, s.f. – matinè (giacca femminile).
materasso, s.m. – stramàso: cordolo di mate- mattiniero, agg. – bonorìvo, matinièr, şveja-
rasso – (s.m.) cordòn / materasso con foglie di rìn.
granoturco – (s.m.) pajòn / sottomaterasso a mattino, s.m. – (s.f.) matìna: che si leva di
molla – (s.f.) sùsta. buon mattino – (agg.) bonorìvo / di buon mat-
materia, s.f. – 1 (mal.) matèria (pus). 2 vd. de- tino – (avv.) de bonòra, de matìna prèsto.
iezione. matto, agg. – 1 capòto, ciribicòcola, fòra de
Matilde, n.p. – Tìlda. tèsta, matìo, màto: azione da matto – (s.m.)
matita, s.f. – 1 (s.m.) àpis, apìse: matita per matèso / è matto – ghe gìra la ciribicòcola. 2
tingere le labbra, rossetto – (s.m.) rosèto. 2 vd. vd. alienato.
lapis. mattoide, agg. – basilòto, còfe.
maltrattato, agg. – maltratà, strapasà. mattone, s.m. – còto, matòn, quadrèl, tavèla:
matrice, s.f. – matrìse, (s.m.) stànpo. mattone cotto, impiegato nelle costruzioni –
matrigna, s.f. – madrègna. (s.f.) pjèra còta / mattone sottile usato nella co-
matrimonio, s.m. – matrimògno, nòse, struzione di tetti e pareti – (s.f.) tavèla / tipo di
spoşalìsio: alla vigilia di S. Giovanni, le ra- mattone – (s.f.) pignàta.
gazze si facevano versare del piombo lique- mattonella, s.f. – 1 tavèla. 2 vd. ambrogetta.
fatto in un catino d’acqua fredda e dalla forma mattutino, agg. – 1 (s.m.) matotìn, matutìn. 2
che assumeva si prevedeva il futuro matrimo- vd. antimeridiano.
niale – (v.) butàr el piònbo, lèşar el piònbo / maturare, v. – inveciàr, maduràr, madurìr,
annuncio matrimoniale – (s.m.) publicasiòn / stajonàr: maturare, detto specialmente della
matrimonio tra vedovi (usanza Buièşe) – (s.f.) frutta – (avv.) fàrse.
coverciùre (i conoscenti e gli amici facevano maturarsi, v. – madurìrse.
baccano – (v.) bàtar i covèrci / testimone di maturo, agg. – fàto, madùro: esame, diploma
nozze (donna) – (s.f.) comàre / testimone di di maturità – (s.f.) matùra.
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Maurizio, n.p. – Morìsio. (agg.) ordinàrio / uomo mediocre – (agg.) ba-


mazza, s.f. – màsa, masòca: mazza di legno – sòto.
(s.f.) masòca / mazza in legno usata del bottaio meditare, v. – pensà, pensàr, riflètar.
– (s.f.) pavèra. medusa, s.f. – (itt.) balèna, potamarìna.
mazzapicchio, s.m. – 1 martèl de lègno (mar- megera, s.f. – 1 caranpàna. 2 (s.f.) befàna.
tello del bottaio). 2 vd. martello. meglio, avv. – mègio, mèjo, mèo: aggiustare
mazzetta, s.f. – vd. bustarella. alla meglio – (v.) repesàr / meglio non parlare
mazzo, s.m. – 1 màso: mazzolino di fiori – – (escl.) bòca tàşi.
(s.m.) bochè / mazzo di fiori nei funerali – mela, s.f. – (bot.) pòmo (frutta): mela cotogna
(s.f.) stefània / mazzo di pannocchie – (s.m.) – (bot.) pòmo codògno / mela cotta – (s.m.)
tònbolo. 2 vd. fascina. pòmo còto / melagrana (frutto) – (bot.) po-
mazzolino, s.m. – masolìn. moingranà / melo (pianta) – (bot.) pomèr,
mazzorana, s.f. – (bot.) maşoràna. pòmo / melograno (pianta) – (bot.) pomoin-
mazzuola, s.f. – maşòca, maşiòla. granà / torsolo della mela – (s.m.) tòrso.
mazzuolo, s.m. – majòl, maşiòl. melanzana, s.f. – (bot.) malansàna, melan-
me, pron. – me, mi. sàna. Pietanza buiese: melanzana in forno –
meccanico, s.m. – (a. e m.) macànico. (s.f.) malanşàna in fòrno / melanzana con ac-
meccanismo, s.m. – 1 machinàrio. 2 vd. ap- ciughe – (s.f.) malanşàna ripièna de sardòni /
parecchiatura. melanzana con tonno e mollica di pane schiac-
medaglia, s.f. – 1 medàja, patàca: gioiello a ciato – (s.f.) malanşàna con tòno e molèna de
forma di medaglia – (s.m.) medajòn. 2 vd. de- pan mastrusà.
corazione (2). melensa, agg. – v. affettata.
medaglione, s.m. – vd. ciondolo. melica, s.f. – (bot.) sòrgo.
medesimo, agg. – istèso, medèmo, medèşmo. melissa, s.f. – (bot.) limòn salvàdigo.
mediano, agg. – mediàn: linea mediana – (s.f.) mellifluità, s.f. – vd. lusinga.
meşarìa. mellifluo, agg. – rufiàn (persona melliflua).
mediatore, s.m. – marcantìn, mercantìn. melma, s.f. – 1 (s.m.) fàngo, paltàn: divenire
medicare, v. – medegàr, medicàr, medigàr. melmoso – (v.) infangàr, inpaltanàr. 2 vd. fan-
medicina, s.f. – (med.) medeşìna, medişìna: ghiglia.
composto medicinale steso su tela, da appli- melo, s.m. – (bot.) pomèr, pòmo (pianta): melo
carsi sulla pelle del sofferente di artrosi, cerotto selvatico – (bot.) pomèr salvàdigo / scuotere il
– (med.) tacamàco / decotto medicinale – melo – (v.) scorlàr el pomèr.
(med.) milefiòri / medicamento liquido, clistere melodia, s.f. – ària.
– (s.m.) servisiàl, sotratìvo / medicinale posto melograna, s.f. – (bot.) pòmo ingranà (frutto).
sulla ferita, tipo di benda – (med.) inpàco. melograno, s.m. – (bot.) pòmo granà (pianta).
medico, s.m. – 1 (a. e m.) dotòr, mèdigo: be- melone, s.m. – (bot.) melòn: piantagione di
vanda farmaceutica prescritta dal medico – meloni, poponaia – (s.f.) melonèra / varietà di
(med.) medegàto. 2 vd. dottore. melone: aristolochia clematide – (bot.) melòn
medio, agg. – meşàn: dito medio – (s.m.) mè- salvàdego / simile a una grossa arancia – (bot.)
dio. naransìn / varietà piccola, dolce e profumata –
mediocre, agg. – andànte: oggetto mediocre – (bot.) ranpeghìn, ranpighìn / zatta – (bot.)
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sàta. che si trova tra il mento e la gola, pappagorgia


membra, s.f. – (s.m.) cràchi. – (s.f.) sotobàrba, sotogòla / mento molto pro-
membrana, s.f. – peleşìna, pelişìna: mem- minente – (s.f.) şbèsola.
brana che avvolge il feto e costituisce il sacco mentovare, v. – 1 v. motivàr. 2 vd. memorare.
delle acque, placenta, e, talvolta, riveste il neo- mentre, cong. – fin che, (loc.) in quèl che,
nato espulso – (s.f.) camişèta, secondìna (la (cong.) intànto che, in tra che.
madre conserva la placenta disseccata per as- menzionare, v. – 1 minsionàr. 2 vd. accennare.
sicurire un avvenire fortunato al bambino). 3 vd. memorare (1).
membro, s.m. – (membro virile) vd. pene. menzogna, s.f. – 1 bàla, buşìa, flòcia. 2 vd. bu-
memorare, v. – menşionàr, minşionàr. gia.
memoria, s.f. – amènte, marmòria, memòria, meraviglia, s.f. – 1 (agg.) maravèja: escla-
mermòria, namènte: tenere a mente, a memo- mazione di paura, meraviglia – (s.f.) mare-
ria – (avv.) inamènte. mìa, marìavergine / esprime meraviglia, esul-
menagramo, s.m. – portapègola. tanza – (inter.) èja / voce per esprimere
menare, v. – 1 menàr. 2 vd. bastonare. 3 vd. meraviglia o decisa affermazione – (escl.)
condurre. òstriga. 2 vd. ammirazione.
mendicante, s.m. – ch’el fa la carità, pitòco, meravigliarsi, v. – 1 v. meravejàrse, restàr. 2
pòvaro. vd. adorare.
mendicare, v. – pitocàr. meraviglioso, agg. – imènso (estensivo).
menisco, s.m. – (s.f.) rodèla del şenòcio. mercante, s.m. – 1 (a. e m.) marcànte, marcèr,
meno, avv. – mànco, mèno: lavorare di meno marşèr: perdita di valore che subisce una
– (avv.) de mèno / meno male – (loc.) menomàl merce nel tempo, scarto – (s.f.) tàra. 2 vd.
/ più o meno – (avv.) qualtànto. bottegaio.
menola, s.f. – (itt.) mènola: menola bianca – mercato, s.m. – 1 (s.f.) marcà, mercà: far le
(itt.) marìdola. compere al mercato – (v.) ndar a far spèşa /
menomato, s.m. – ofèşo. giorno di mercato – (s.m.) şòrno de marcà (at-
menorree, s.f. – vd. cicli. tualmente si tiene il mercato, ogni primo mer-
mensa, s.f. – tòla. coledì del mese). 2 vd. ambulanti.
menta, s.f. – (bot.) doşvèrdi, èrba mènta, merciaio, s.m. – (a. e m.) marşèr: merciaio
mènta (menta gentile): caramella alla menta – ambulante – (s.m.) galantèr.
(s.f.) mènta, mentìna. mercoledì, s.m. – mèrco, mèrcore.
mente, s.f. – (fig.) gnùca, mènte, servèl: a mercurio, s.m. – arşènto vìvo.
mente – (avv.) inamènte / di mente grossolana, merda, s.f. – 1 càca, drec, mèrda, nòsa. 2 vd.
sciocco – (agg.) tòndo / di mente ottusa – deiezione.
(agg.) dùro de sùca / perdere l’efficienza men- merdellone, agg. – cagòn, şmerdòn.
tale – (v.) rinbanbìr / venire, tornare, alla mente merenda, s.f. – 1 marènda, marendìn: me-
– (v.) sovegnìr, sovenìr. renda che si fa al di fuori dei soliti pasti –
mentecatto, agg. – vd. alienato. (s.m.) rebechìn. 2 vd. colazione.
mentire, v. – contàr bale, dir buşìe, flociàr, fre- merendina, s.f. – bevarìn, beverìn.
gàr, fufignàr, inbrojàr, insinganàr. meretrice, s.f. – donàsa, putàna: meretrice
mento, s.m. – bàrba, barbìn: carne e grasso lercia – (s.m.) sfondròn.
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meridionale, agg. – basariòl, teròn. nale). 2 vd. inviato.


meritare, v. – meritàr: se lo merita – (escl.) mestichino, s.m. – cortèl de pitòr.
ghe sta ben. mestiere, s.m. – 1 mestièr, mistièr. Mestieri e
merletto, s.m. – 1 merlèto, mèrlo, pìso: mer- professioni nella parlata buiese: addomestica-
letto stirato a fisarmonica per la cappa del ca- tore – tàngaro / accendifanali – inpisaferàli /
mino – (s.f.) tèla dèla nàpa. 2 vd. macramè. affossatore, becchino – becamòrto, bechìn, pe-
merlo, s.m. – (orn.) mèrlo: merlo giallo – sigamòrto, pisigamòrto / agente di polizia –
(orn.) papafìgo. polisiòto, guàrdia, şbìro / agricoltore – agri-
merluzzo, s.m. – (itt.) merlùso, mòlo: affine al coltòr, canpagnòl, contadìn, vilàn / agrimen-
merluzzo, con carni pregiate – (itt.) mòrmoro sore – giòmetra, stimadòr / albergatore – pen-
/ merluzzo secco, essiccato – (itt.) bacalà (ba- sionante / amanuense – scribacìn, scrivàn /
calà co le patàte, bacalà co la polènta). arrotacoltelli, arrotino, stagnino – gùa (el) / ar-
mescere, v. – butàr, misiàr, versàr. tigiano – artièr, artişàn, mèstro, mìstro / arti-
meschino, agg. – (fig.) cagà, (agg) meschìn, sta – artìsta / astrologo – màgo, stregòn, strò-
pòvaro. ligo / avvocato – òmo de lège / bagnino –
mescolamento, agg. – misiamènto. bagnìn / bambinaia – bàja, pestèrna, şbràsola
mescolanza, s.f. – 1 misiànsa. 2 vd. amal- / bandaio, calderaio, lattoniere – bandàio, ban-
gama. dèr, calderèr, caljerèr, conciùr, consapignàte,
mescolare, v. – 1 mis’ciàr, misiàr. 2 vd. amal- stagnèr, stagnìn / barbiere – barbièr, tajacavèi
gamare. / barista, caffettiere – cafetièr / bastaio – bastèr
mescolata, s.f. – misiàda. / battelliere – batelànte / bidella – bidèla / bi-
mese, s.m. – mèşe: gennaio – (s.m.) genàro, gliettaio – biljetàjo / boscaiolo – boscajòl,
şenàro / febbraio – (s.m.) febràro / marzo – buscajòl / bottaio – botèr / bottegaio, nego-
(s.m.) màrso / aprile – (s.m.) aprìl, avrìl / mag- ziante – boteghèr, marcànte, marcèr, marsèr,
gio – (s.m.) màgio, màjo / giugno – (s.m.) stasionàrio / bovaro – vachèr / cacciatore – ca-
şùgno / luglio – (s.m.) lùjo / agosto – (s.m.) gò- ciadòr, casadòr, casiadòr / calafato – calafà /
sto / settembre – (s.m.) setènbre / ottobre – calzolaio – calegàro, caligàro, calighèr, go-
(s.m.) otòbre / novembre – (s.m.) novènbre / vernascàrpe, scarpàro, sùster / cameriere –
dicembre – (s.m.) disènbre. camarièr, camerièr / campagnolo, contadino –
messa, s.f. – 1 mèsa: messa bassa, non cantata canpagnòl, pavolàn / campanaro, sagrestano –
– (s.f.) mèsa bàsa / messa in suffragio dei de- canpanàro / cancelliere – canceljèr / canti-
funti, da requiem – (s.f.) mèsa de mòrto, mèsa niere – òsto / capo degli operai del torchio –
par i mòrti / messa solenne cantata – (s.f.) şupàn / cappellaio – capelèr / carabiniere – ca-
mèsa cantàda, mèsa grànda. 2 vd. celebra- rabinjèr, gendàrmo, giandàrme / carbonaio –
zione. carbonèr / carpentiere, falegname – marangòn
messaggero, s.m. – vd. inviato. / cartolaio – cartolèr / carrettiere, carradore –
messaggio, s.m. – mesàgio, mesàjo. cardòn / carrozziere, carrozzaio – carosièr / ca-
messe, s.f. – 1 vendèma. 2 (s.m.) stagiòn che salinga – dòna de càşa, maşèra / cenciaio –
se va seşolàr. strasèr / chierico – canpanàro, nònsolo, nùn-
messere, s.m. – misièr. solo, nùsolo, sacrestàn, sagrestàn / ciabattino
messo, s.m. – 1 (a. e m.) fànte (messo comu- – savatìn / cocchiere – còcio, cucèr / comare –
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comàre / cordaio – cordaròl, cordèr, sportàjo liquori – petisèr / zappatore – sapadòr / zup-
/ cuciniere – cògo / curato – pàrico, prète / cu- pano – şùpan. 2 vd. attività.
stode – guardiàn, pìpe, portinaro, usièr / den- mesto, agg. – vd. avvilito.
tista – cavadènti / docente, insegnante – mèstro mestolo, s.m. – mèscolo, (s.f.) mèscola (me-
/ domestico – servidòr / dottore – dotòr, mè- stolo della polenta): mestolo da cucina – (s.m.)
dego, mèdigo, seròico / edicolante – giorna- casiòl, cuciàr de lègno, nàfo, pòto.
làro / edile – muradòr / erbaiolo, fruttivendolo mestolone, s.m. – (orn.) ànara.
– erbaràlo, frutaròl, frutariòl, ortolàn, venda- mestolina, s.f. – òtica, (s.m.) stanbèl.
rìgolo / fabbro – fàbro, fràvo, fràvro / famiglio, mestone, s.m. – cuciàr dèla pòlenta.
servo – famèdo, famèjo, famèo / farmacista – mestruazione, s.f. – 1 còrsi, marchèşe, me-
spesiàl, spesièr / fornaciaro – fornaşàro / for- struasiòn, (fig.) şìo. 2 vd. ciclo.
nàio – fornàro, fornèr / fioraia – fioràja / giu- meta, s.f. – 1 (s.m.) arìvo, obietìvo. 2 (s.f.)
dice – giùdise, şùdise / guardia campestre – mèda (mucchio di fieno): palo confitto in terra,
saltàro / guardia municipale – pulisàl, pùlja / legno verticale della meta – (s.m.) antìl.
imbianchino, pittore – inbianchìn, pitòr / im- metà, s.f. – 1 (s.m.) mèşo, metà. 2 vd. compa-
pagliasedie – inpaiacarèghe / inviato – fànte / gna.
lampionaio – inpisaferài / lavandaia – lavan- meteora, s.f. – stèla cadènte.
dèra / macellaio – bechèr / maniscalco – ma- meticoloso, agg. – pignòl.
rascàlco / manovale – manovàl / marinaio, metodo, s.m. – manièra, mòdo.
marittimo – marinàr, marinèr / materassaio – metro, s.m. – mètro: metro snodabile che
stramasèr / merciaio – marşèr / messo comu- usano i falegnami e i muratori – (s.m.) pasto /
nale – fànte / mugnaio – molinàro, molinèr / quarto di metro – (s.f.) quàrta.
muratore – muradòr / netturbino – scovasìn, mettere, v. – 1 casàr, ficàr, mètar, mèter: ciò
scovastràde / ombrellaio – lonbrelèr, onbrelèr che mette da parte – (agg.) scàrto / mettere a
/ orefice – orèfese / palombaro – sotàlero / pel- repentaglio – rişigàr / mettere due per due,
licciaio – pilisàro / pentolaio – pignatàro / pe- mettere insieme – conbiràr / mettere in conto
scatore – pescadòr / pesciaiolo – pesèr / piaz- – faturàr / mettere in stato d’allarme – alertàr
zista di stoffe – brasèr / pizzicagnolo – / mettere insieme – amontàr, montàr / mettere
porsetèr / pompiere – ponpièr / portalettere – lontano – alontanàr / mettersi sulla buona
postièr, postìn / portiere, portinaio – portièr / strada – (fig.) carişàda / mettere nuove suole
salinaro – salinèr / scavatore – cavafàngo / alle scarpe – risiolàr / mettere superbia – alsàr
scrivano – scrivàn / seggiolaio, aggiustasedie la crèsta / voce del verbo mettere, mettersi – fi-
– careghèr, consacarèghe, inpajacarèghe / sin- càrse / voce del verbo mettere, mettevamo –
daco – capocomùn, podestà, sìnico / spannoc- metèimo. 2 vd. adagiare.
chiano – bigadòr / spazzacamino – spasaca- mezzadria, s.f. – meşarìa.
mìn / spazzino – scovasìn, straccivendolo – mezzadro, s.m. – gastàldo, masàro.
strasariòl / spia – spiòn / stradino – cantonjèr, mezzaluna, s.f. – meşalùna.
stradìn / tabaccaio o tabacchino – tabachèr / mezzano, agg. – 1 meşàn. 2 vd. medio.
tessitore – tesèr / frantoiano – torcèr, torciàro mezzanotte, s.f. – meşanòte.
/ tranviere – tranvièr / uccellatore – oşelèr / mezzina, s.f. – bàfa (mezzina di lardo).
venditore ambulante – brasolèr / venditore di mezzo, agg. e s.m. – mèşo: in mezzo, nel
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mezzo – (prep.) fra, framèşo, infrà / posto in giolo (dito).


mezzo – (agg.) mediàn / che sta di mezzo, milione, num. – miljòn.
medio – (agg.) meşàn. militare, s.m. – 1 melitàr, militàr, soldà: bic-
mezzodì, s.m. – meşodì, meşogiòrno. chiere di alluminio usato dai militari – (s.m.)
mezzogiorno, s.m. – 1 mèşodì. 2 vd. mez- gavetìn / distintivo di grado militare, gallone –
zodì. (s.m.) galòn / grande unità di militari – (s.f.) di-
mi, pron. – me, mi. vişiòn / il servizio e la vita militare – (s.f.)
miagolare, v. – şgnaulàr, şgnavolàr, şmiago- nàja / l’ufficio amministrativo di un reparto
làr. militare – (s.f.) furerìa / modo di chiamare il
miagolio, s.m. – miào. reggimento di fanteria austriaca, nel quale si
miasma, s.f. – vd. fetore. trovavano diversi Buiesi – (s.m.) sibonaìns /
mica, avv. – 1 mìga. 2 vd. briciola. 3 vd. af- nel gergo militare, giovane recluta (scherz.) –
fatto. capèla, coscrìto / parata militare – (s.f.) paràda
Michele, n.p. – Micèl. / pranzo dei militari – (s.f.) manàsa / primo
micio, s.m. – 1 (zool.) gàto, (scherz.) mamào, grado di comando in un esercito, caporale –
micìn. 2 vd. gatto. (s.m.) caporàl / scartato alla leva militare –
microfono, s.m. – microfàno. (s.m.) scartòso / termine militare, copricapo
midolla, s.f. – mègola, molèna. dell’uniforme di guerra – (s.f.) bustìna / la
midollo, s.m. – filòn, (s.f.) medòla, midòla massima categoria degli uffciali, generale –
(midollo osseo). (s.m.) generàl. 2 vd. armigero.
miei, agg. – mi, mìi. milizia, s.m. – (a. e m.) milìsia: milizia terri-
miele, s.m. – mièl: raccogliere il miele – şmie- toriale – (s.f.) cèrnida.
làr. millantatore, s.m. – cònte co le bràghe ònte,
mietere, v. – seşolàr, sfalsàr, tajàr: raccogliere (agg.) fanfaròn.
le spighe nei campi dopo la mietitura, spigolare mille, num. – mìle: mille kune – (s.f.) càrta da
– spigàr, spigolàr. mìle.
mietitura, s.f. – 1 mietidùra. 2 vd. messe (2). millefoglie, s.f. – (bot.) èrba sènto tài.
migliaia, s.f. – mjèra, mìle: a migliaia – (loc.) millepiedi, s.m. – (zool.) galìa, golìa, sento-
a mjèra. gànbe.
migliaio, s.m. – mièr, mijàr. milza, s.f. – (mal.) şmìlsa, spiènşa.
miglio, s.m. – (bot.) formènto pai i uşèi, mèjo, milzadella, s.f. – (bot.) ortìga salvàdiga.
mèo, mìo. minacciare, v. – ragià, bajàr, manasàr, mina-
migliorare, v. – diventàr mèjo, rimediàrse, ciàr: per minacciare – ciamàr fòra.
vegnìr mèjo. minare, v. – minàr.
migliore, avv. – mègio, mèjo, (scherz.) più minchione, agg. – cojòn, minciòn, stùpido,
mèjo. tòtano.
mignatta, s.f. – (zool.) sanguèta. minestra, s.f. – manàsa, manèstra, minèstra.
mignola, s.f. – (s.m.) şèrmo (boccia degli olivi Piatti buiesi: minestra di fagioli, con crauti
in grappoletti, fiore). acidi e con l’aggiunta di patate – jòta / mine-
mignolare, v. – fjorìr (degli olivi). stra dei poveri, poco gustosa – bòba / minestra
mignolo, s.m. – dedìn, didìn, dèo pìcio, mìn- di fagioli – manèstra de faşiòi / minestra di gra-
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noturco – manèstra de formentòn / minestra di minutaglia, s.f. – 1 menudàja. 2 (itt.) minu-


orzo – manèstra de òrşo / minestra di verdure dàja (pesce minuto).
– manèstra de èrbe / minestra di zucchine – minuto, agg. – 1 menù, minù: un uomo minuto
manèstra de suchète / minestra fatta con brodo, – (agg.) na şboradùra, un omèto. 2 (s.m.) me-
uova sbattute e formaggio – sansarèla / mine- nùto, minùto. 3 vd. attimo.
stra fatta con uova sbattute e buttade nel brodo minuzioso, agg. – bibiòşo.
bollente – strasatèla / minestra fatta di pane minuzzolo, s.m. – 1 (s.f.) frègola, mìgola. 2
vecchio, talvolta con uova, impasto di latte e vd. briciola.
farina di semolino – panàda, panadèla / mac- mio, agg. – me, mìo, mìo de mi.
chia di olio sopra la minestra – lùsola / mine- miope, agg. – cìşbo, cùrto de vìsta, òrbo, tàlpa,
stra lunga e senza sapore – şbìcia / pasta da mi- talpòn.
nestra tipo anellini – verète / specie di pasta da mira, s.f. – 1 mìra, vìsta. 2 (s.m.) scòpo.
minestra, di figura rotonda come un boccone, miracolo, s.m. – miràcolo: salvato per mira-
a base di farina e patate lessate, gnocco – (s.m.) colo – salvàdo pe un pel.
gnòco / specie di cece per minestra – (s.m.) pe- Miranda, n.p. – Mìra.
sùl / tipo di pasta corta da minestra – (s.m.) ca- mirare, v. – miràr, vardàr fìso.
scàme. miriade, s.f. – 1 (loc.) na brentàna, un fràco,
minestrone, s.m. – manestròn, minestròn: ag- un masèlo. 2 vd. mare (2).
giungere liquido ai minestroni densi – (v.) Miriana, n.p. – Mìri.
reşònşer / minestrone con chicchi di grano- mirtillo, s.m. – (bot.) giàsena (mirtillo nero).
turco fresco – (s.m.) manestròn de bobìci (ol- mirto, s.m. – (bot.) rùsca (mirto selvatico).
tre il granoturco, se mette ancora patate, fa- misantropo, agg. e s.m. – salvàdigo.
gioli, orzo e coda, cotenna di maiale) / miscela, s.f. – 1 (s.m.) porporì. 2 vd. amal-
minestrone denso – (s.m.) manestròn pèngo / gama.
minestrone rozzo – (s.f.) bòba / orzo brillato mischia, s.f. – vd. accapigliamento.
per minestrone – (s.m.) fàro / pesto di lardo, mischiare, v. – vd. mescolare.
prezzemolo e aglio, come condimento per mi- mischiarsi, v. – misiàrse.
nestrone – (s.m.) pèsto. miscuglio, s.m. – 1 barùjo, (s.f.) bòba, (s.m.)
mingherlino, agg. – menù, meşasèga, minù, mişmà, (s.f.) misiànsa, (s.m.) misiòto, (s.f.)
na şboradùra: persona mingherlina, emaciata pastèla: miscuglio di cose – (s.m.) manestròn,
– (agg.) spìsima / uomo, donna mingherlina – minestròn / miscuglio di cose di poco valore,
(s.f.) şgnèsola. bagatella – (s.m.) intrìgo, strafanìch, strafanì-
minimamente, avv. – vd. affatto. cio / miscuglio di farina, grano e semola –
minoranza, s.f. – minorànsa. (s.m.) pastòn / miscuglio di vino bianco e nero
minorato, agg. – deşgrasià, dişgrasià: mino- – (s.f.) meşalàna / miscuglio di vino e acqua –
rato mentale – (agg.) indrìo, màto, s’centrà. (s.m.) mişmàs. 2 vd. amalgama.
minuscolo, agg. – 1 pìcolo: persona di statura miserabile, agg. – mìşero, pedociòşo, pova-
minuscola – (agg.) pişdrùl. 2 vd. esiguo. rèto.
minuta, agg. – minùda: al gioco delle carte, miseria, s.f. – 1 crùsio, mişèrgia, mişèria: es-
una briscola minuta, di valore minimo – (agg.) sere in miseria – (agg.) cìsto, (loc.) èsar sul là-
finfìn. strico, (fig.) ndar a remèngo / imprecazione in-
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tercalata nella parlata dei ragazzi – (escl.) òrca lunghezza lineare, passo, il metro – (s.m.) pa-
mişèria, pòrca mişèria / ridotto in miseria, che sèto, pàso / misura lineare di legno o di canna,
ha consumato il suo avere, fallito – (agg.) passetto o braccio di 66 cm. – (s.m.) bràso,
spiàntene. 2 vd. bisogno. brasolèr / misura di un quarto di stariòl, staròl,
misericordia, s.f. – 1 remisiòn: avere miseri- ster (misura per il grano di 70 kg) – quarta-
cordia – (s.f.) mişericòrgia. 2 vd. benignità. riòl, quartaròl / misura per farina, cereali, di
misero, agg. – (fig.) cagàdo, gnànpolo, circa 17 kg – (s.f.) scàta / antica misura per il
mìşaro, mìşero, povarèlo. vino – (s.f.) brènta / unità di misura, oncia –
missione, s.f. – 1 misiòn. 2 vd. commissione. (s.f.) òncia.
mistura, s.m. – vd. amalgama. misurare, v. – mişuràr: misurare le parole –
misura, s.f. – mişùra: antica misura di capacità peşàr.
per liquidi, di circa 15 litri – (s.f.) brènta / an- misurino, s.m. – v. dosatore: piccolo reci-
tica misura di capacità per liquidi, equivalente piente usato per misurare liquidi o semi, mi-
a circa 68 litri – (s.f.) barìla / antica misura per surino – (s.m.) mişurìn.
liquidi corrispondente ad un quarto di boccale mite, agg. – bon o bonasòn.
– (s.f.) bòsa / antica misura dei muratori, con- mitilo, s.m. – 1 (itt.) pedòcio.
sistente in un lungo bastone, canna – (s.f.) pèr- mitra, s.f. – 1 (s.m.) capèl de vèscovo. 2 vd. fu-
tica / antica misura di capacità di circa 56 et- cile a ripetizione.
tolitri – (s.m.) èmero / antica misura di peso di mitraglia, s.f. – mitràlja.
circa 30 kg. – (s.m.) meşèn / antica misura di mitragliatore, s.m. – vd. fucile a ripetizione:
peso, equivalente a 0,65 kg. – (s.m.) fùnto / an- abbreviazione di mitragliatore – (s.m.) mìtra.
tica misura di superficie di 2521 metri quadrati mobile, s.m. – mòbile: mobile chiuso da vetri,
– (s.f.) giornàda, giùgero, jùghero, şornàda, cristalliera – (s.f.) vetrìna / mobile con catino
stàjo / antica misura di superficie equivalente e brocca, di solito di porcellana, per lavarsi le
a circa 2 metri quadrati – (s.m.) piè quadràto mani e il viso, lavabo – (s.m.) lavamàn / mo-
/ antica misura di superficie equivalente a 3810 bile della camera da letto, a grandi cassetti, con
metri quadrati – (s.f.) giornàda conpàso / an- specchiera – (s.m.) sinfonièr / mobile di legno
tica misura di superficie equivalente a circa 3,6 con cassetti che si tiene accanto al letto, co-
metri quadrati – (s.m.) clàfter / antica misura modino – (s.m.) scabèl, sgabèl.
di superficie equivalente a circa 3877 metri mobilia, s.f. – mobìlja.
quadrati – (s.m.) cànpo locàl / antica misura di mobilio, s.m. – mobìljo: mobilio grande –
superficie equivalente a cira 25 metri quadrati (s.f.) mobiljàda.
– (s.f.) pèrtica quadràta / inferiore alla misura mocassino, s.m. – mocasìn.
ordinaria, piccolo – (s.m.) pìcio o pìcolo / la più mocciare, v. – şmocolàr.
piccola delle misure – (s.m.) cocèro / misura moccio, moccolo, s.m. – 1 mòcolo, mos, mòso,
agraria indicante la quantità di terreno lavorato pavèr, piròla: moccolino per accerder lumi,
da un uomo in una giornata di aratura – (s.m.) candele dell’altare – (s.m.) serìn / moccolo di
sapadòr / misura agraria di 100 metri quadrati candela – (s.f.) jòsa de candèla. 2 vd. colatic-
– (s.f.) àra, (s.m.) àro / misura di capacità, l’ot- cio.
tava parte di un litro – (s.f.) otàvo / misura di moccioso, agg. – mocolòşo, mosòşo.
liquidi di litri 10,7 – (s.m.) sècio / misura di moda, s.f. – mòda, vòga: attributo di cosa vec-
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chissima e fuori moda – (nom.) sòto Màrco (s.f.) sustìna. 2 (s.f.) molèta: mollette per af-
Càco. ferrare, stringere, pinze – (s.f.) pìnse / mollette
modanatura, s.f. – manìn. per panni – (s.f.) ciapìn / molle del focolare –
modello, s.m. – 1 modèl, sablòn, (s.f.) sà- (s.f.) molèta, molète.
goma, (s.m.) stànpo. 2 vd. esempio. mollare, v. – 1 dişmolàr, molàr. 2 vd. allentare.
moderare, v. – vd. maneggiare. molle, agg. – 1 fiàpo, fòfo, làsco, mògio, mòjo,
moderarsi, v. – moderàrse, tegnìrse. moleşìn, mòlo, mòrbido, sòfice, şmolacià, tè-
moderazione, s.f. – discresiòn, moderasiòn. naro.
modesto, agg. – vd. esiguo. molletta, s.f. – vd. molla.
modificare, v. – canbiàr, modificàr. mollettone, s.m. – moletòn.
modo, s.m. – (s.f.) manièra, (s.m.) mòdo, sè- mollica, s.f. – 1 molèna. 2 vd. midolla.
sto, vèrso: a modo – (avv.) pulìto, (s.m.) sèsto molliccio, agg. – molişìn, şmolacià.
/ modo di denotare un periodo di tempo – mollo, agg. – in mòja (a mollo).
(s.m.) anòri / modo di dire per rovinare un pro- mollusco, s.m. – (itt.) càpa.
getto – (s.f.) ària / in un modo o nell’altro – molo, s.m. – mòlo.
(agg.) ben, mal, de rìfa, de ràfa, (loc.) rìfa moltiplicazione, s.f. – far col vòlte, moltipli-
ràfa. casiòn.
mogio, agg. – cùcio, mòlo, mùfo, quàcio, moltitudine, s.m. – 1 nùvolo. 2 vd. mare (2).
quèto, (fig.) şbrovà. molto, agg. – 1 màsa, (avv.) mònte, (agg.) sài,
moglie, s.f. – 1 fèmina, mogèr, mojèr, mòlge, tànto: non molti – (pron.) quàlque. 2 (s.m.) a
mugèr, mujèr: figlia del fratello della moglie – ùfa, isài, mùcio. 3 vd. abbastanza.
(s.f.) nèsa, nevòda, nipòte / figlio del fratello moltone, s.m. – (zool.) bèco, castròn, mol-
della moglie – (s.m.) nevòdo, nipòte / madre tòn, montòn.
della moglie – (s.f.) madòna, suocèra / moglie momentaneamente, avv. – par adèso, par el
del figlio, nuora – (s.f.) gnòra, njòra / padre momènto.
della moglie – (s.m.) misjèr, suocèro / prendere momentino, s.m. – momentìn.
moglie – (v.) amoliàr / porzione di beni della momento, s.m. – 1 àtimo, (s.f.) vòlta: nel mo-
moglie non compresi nella dote – (agg.) di- mento culminante – (escl.) sul più bel. 2 vd. at-
mişòrio / scherzosamente, moglie – (s.m.) re- timo.
mùrcio / seconda moglie del padre – (s.f.) ma- monaca, s.f. – 1 mòniga, suòra. 2 vd. madre
drègna. 2 vd. compagna. (2).
moina, s.f. – 1 bèla, còcola, (s.m.) cocolèso, monachella, s.f. – (orn.) monighèla.
(s.f.) moleşìna, (s.m.) simièso, şmorfièso: far le monaco, s.m. – fràte.
moine, v. – licàr. 2 vd. boccaccia. monarchico, agg. – monàrtico.
mola, s.f. – 1 mòla. 2 vd. macina. monastero, s.m. – abasìa.
molare, s.m. – molàr (dente molare). monco, agg. – ciònpo, şònfo, stropià (monco
molestare, v. – rònpar le bàle, tormentàr. di una mano).
molestia, s.f. – dispiasèr. mondare, v. – 1 curàr. 2 vd. candeggiare.
molesto, agg. – vd. indisponente. mondatura, s.f. – mondadùra.
molinello, s.m. – àrgano. mondezza, s.f. – vd. candore.
molla, s.f. – 1 mòla, sùsta: bottone a molla – mondo, s.f. – mòndo, univèrso (il globo terre-
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stre): imprecazione per mondo – (escl.) òrco stùfa: svolgersi uguale monotono di vita –
mòndo, pòrco mòndo. (onom.) trantràn. 2 vd. fastidioso.
monello, s.m. – birbànte, birichìn, canàja, dì- montagna, s.f. – montàgna, (s.m.) mònte
scolo. gràndo.
moneta, s.f. – 1 flìca, monèda, schèo: antica montanaro, s.m. – montanàr.
moneta d’argento in uso in alcuni Stati della montare, v. – 1 montàr, saltàr. 2 vd. andare su.
Germania, tallero – (s.m.) tàlaro, tàlero / antica montatura, s.f. – blef, eşagerasiòn: montatura
moneta austriaca da 3 carantani – (s.m.) traja- degli occhiali – (s.f.) montadùra.
rìn / moneta emessa nell’ex zona B dell’Istria monte, s.m. – montàgna: mandare a monte –
dopo la seconda guerra mondiale, rimasta in mandàr a remèngo, mandàr in malòra, man-
circolazione fino al 1946 (si chiamava così dàr in mòna.
dalla barca a vela stampata sulla moneta da monticello, s.m. – 1 mònte, montişèl. 2 vd. col-
cinque lire) – (s.f.) barchèta, lìra vèla, jugolìra lina.
/ in passato, 20 centesimi di fiorino – (s.m.) montone, s.m. – 1 (zool.) castròn, moltòn,
ventìn / moneta austriaca da 4 kreuz – (s.m.) montòn: pelle di montone scamosciata, molto
patacòn / moneta coniata a Venezia nel 1284, morbida, per pulire oggetti delicati – (s.m.)
zecchino – (s.m.) ducàto / moneta d’argento da dànte.
20 soldi che costituiva la lira austriaca, svan- mora, s.f. – 1 (bot.) mòra (mora di gelso, di
zica – (s.f.) sfànsica, suànşica, şvànsica / mo- rovo). 2 vd. bruno.
neta d’argento – (scherz.) colonbìna, croşòn / moraccio, agg. – moràcio, moraciòn.
moneta d’argento in uso sotto l’Austria – (s.m.) morale, s.m. – moràl.
fiorìn / moneta d’argento veneziana – (s.f.) morbido, agg. – 1 làsco, molişìn, mòlo, mor-
gaşèta / moneta di rame, veneziana, che valeva bìdo, tènaro. 2 vd. molle.
la dodicesima parte del soldo – (s.m.) bagatìn morbillo, s.m. – (mal.) morbìlo, stràgolo.
/ moneta d’oro da 20 franchi – (s.m.) napolìon morbo, s.m. – 1 pèste (morbo venereo). 2 vd.
/ moneta veneziana da 20 soldi – (s.m.) davìnti affezione.
/ moneta, in origine, di 10 centesimi del fio- morchia, s.f. – (s.m.) fondàci, (s.f.) mòrca
rino, poi da 20 centesimi di corona, indi ven- (feccia dell’olio).
tino di lire – (s.f.) flìca / officina in cui si co- mordacchia, s.f. – 1 fren. 2 (s.m.) muşariòl,
niano le monete, zecca – (s.f.) şèca / qualunque (s.f.) muşariòla, muşaròla, muşièra.
moneta d’oro puro, zecchino – (s.m.) şechìn / mordace, agg. – pisighìn.
secolare moneta austriaca in uso fino all’epoca mordere, v. – 1 morsigàr, roşigàr. 2 vd. ad-
moderna – (s.m.) tàlero / vecchia moneta au- dentare.
striaca d’argento equivalente a 25 centesimi di mordicchiare, v. – şbecolàr.
fiorino, 5 carantani – (s.f.) dasìnque, petìsa / mordigallina, s.f. – (bot.) èrba de galìna, sù-
vecchia monetina da 20 centesimi di corona – cola.
(s.f.) flìca. 2 vd. denaro. morella, s.f. – (bot.) dulcamàra (marella ram-
mongolfiera, s.f. – balòn. picante).
monopattino, s.m. – (gioc.) monopàtino. morello, s.m. – (zool.) cavàl nègro (cavallo di
monotonia, s.f. – (s.m.) tràtran. color nero).
monotono, agg. – 1 barbòşo, bibiòşo, che moretta, s.f. – (orn.) ànara.
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moriglione, s.m. – (orn.) ànara. mortella, s.f. – vd. mirto.


morire, v. – cavàrsela, (fig.) crepàr, (fig.) di- mortificato, agg. – cagà, şbrovà.
stiràr i cràchi, fuch, lasàrghe le stràse, morìr, morto, agg. – cadàvaro, cadàvere, defònto, de-
(scherz.) ndar vìa col prète, şbaşìr, seràr i òci, fùnto, el xe andà, mòrto: dolci fatti in occa-
tiràr i cràchi: morire dal ridere – rìdar a cre- sione del due novembre, giorno dei morti –
papèle / morire lontano da casa – morìr in Lì- (s.f.) oblìe / essere morto – far tèra / è morto
bia / vergognarsi da morire – vergognàrse – el ga tiràdo i cràchi / ghirlanda di fiori da
còme un can. morto – (s.f.) coròna / morto stecchito, di
Morlacchia, top. – Morlachìa (oggi chiamata colpo – (agg.) sèco.
così la zona a sud del fiume Quieto fino al Ca- mosca s.f. – 1 (zool.) mòsca: mosca cavalina
nal di Leme, mentre in passato erano chiamati – (zool.) moscòn de cavàl, tavàn / mosca da
così tutti i paesi del circondario di Crassiza): carne, moscone – (zool.) moscòn. 2 (gio.) mò-
abitante della Morlacchia – (s.m.) morlàco. sca cièca.
mormora, s.f. – (itt.) mòrmoro. moscaiola, s.f. – moschèra.
mormorare, v. – 1 barbotàr, borbotàr, mor- moscardino, s.m. – 1 (agg.) moscardìn. 2 vd.
moràr, mugugnàr, muşignàr, rugnàr, rusàr. 2 bellimbusto.
vd. bisbigliare. moscerino, s.m. – (zool.) moschìn, moscolìn,
moro, s.m. – 1 (agg.) mòro. 2 vd. gelso. 3 vd. musàto, musolìn: moscerino simile alla zan-
bruno. zara, ma più piccolo, che punge l’uomo, si-
morosa, s.f. – vd. fidanzata. lenzioso, pappataci – (zool.) papatàşi.
morra, s.f. – (gio.) mòra. moscone, s.m. – 1 (zool.) moscòn. 2 vd. ca-
morsa, s.f. – mòrsa, şmòrsa: parte che stringe scamorto.
un oggetto, come mascella, piastra di una mossa, s.f. – mòsa, mòto.
morsa – (s.m.) mèolo. mostacciolo, s.m. – vd. maltagliato.
morsicare, v. – 1 morsigàr, roşigàr. 2 vd. ad- mosto, s.m. – mòsto: fermentazione del mosto
dentare. – (s.f.) boidùra / il mosto fermenta – (s.m.) el
morsicato, s.m. – vd. dentata. mòsto bòji / piccolo insetto, che ronza per aria,
morsicatura, s.f. – morsigàda. specialmente nei luoghi umidi e che nasce per
morso, s.m. – 1 morsigòn, (s.f.) roşigàda, lo più nel mosto, moscerino – (zool.) moschìn,
(s.m.) roşigòn, roşigòto. 2 (s.m.) fren. 3 (s.m.) moscolìn.
becòn. 4 vd. cavezza. 5 vd. dentate. mostrare, v. – far vèdar, mostràr.
mortadella, s.f. – mortadèla, mortandèla. mostrarsi, v. – 1 conparìr. 2 vd. apparire.
mortaio, s.m. – mortàl: orcio nel quale si mostriciattolo, agg. – mostrìcio (birba).
sbuccia il granoturco e la spelta per la minestra, mostro, s.m. – (inf.) babàu, òmo nèro (mostro
mortaio – (s.f.) pìla / piccolo mortaio, reci- immaginario).
piente per liquidi – (s.f.) stagnadèla / stru- mostruoso, agg. – che fa paùra, orèndo, òri-
mento col quale si pesta nel mortaio, pestello bile.
– (s.m.) batòcio. mota, s.f. – 1 (s.m.) paciùgo, paltàn, plòcio. 2
mortale, s.m. – mortàl. vd. fango.
morte, s.f. – finìda, mòrte: cordoglio per morte moto, s.m. – 1 movimènto, mòto. 2 vd. cam-
di persona cara, lutto – (s.m.) lùto. minata.
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motocicletta, s.f. – motorèta: forma abbre- sola.


viata di motocicletta – (s.m.) mòto, motorìn / mugolare, v. – vd. crucciarsi.
tipo di motoscooter – (s.f.) vèspa. mugugnare, v. – 1 tarocàr. 2 vd. barbugliare.
motoretta, s.f. – 1 motorèta. 2 vd. motoci- mulinello, s.m. – 1 (gioc.) giràndola (giocat-
cletta. tolo per bambini). 2 (s.m.) mulinèl. 3 vd. frullo:
motto, s.m. – dìto, mòto, sèsto: motto prover- tromba d’aria – (s.f.) pìrja.
biale – (s.m.) ribòbolo / parlare a motti – par- mulino, s.m. – 1 màşina, molìn, mulìn: cia-
làr a sèsti. scuno dei due dischi di pietra, per polverizzare
movimento, s.m. – 1 mòsa, mòto, movimènto. il grano dei mulini, pure nel torchio, macina –
2 vd. moto. (s.f.) màşena, màşina, mòla / specie di piccolo
mozzare, v. – soncàr, tajàr, troncàr: mozzare mulino casalingo formato da due pietre circo-
il fiato – ciòr el fià. lari poste su una base di legno, nel centro della
mozzarella, s.f. – 1 mosarèla. 2 vd. fiordilatte. pietra superiore, attraverso un buco viene get-
mozzicone, s.m. – 1 (s.f.) mèla, mosigòto: tato il granoturco da macinare; la pietra infe-
mozzicone di candela, moccolo – (s.m.) mò- riore è fissa, mentre quella superiore viene
colo, mos / mozzicone di sigaretta – (s.f.) cìca, messa in movimento da una leva, macina a
mèla. 2 vd. cicca. mano – (s.m) pestrìn, pistrìn / tirar l’acqua al
mucca, s.f. – (zool.) armènta, vàca: pelle della proprio mulino – far i pròpi intarèsi / tramog-
mucca conciata – (s.f.) vachèta. Nome di muc- gia del mulino – (s.m.) gròto. 2 vd. macinatoio.
che – (n.p.) Lègra, Ròsa, Şvèlja, Viòla . mulo, s.m. – (zool.) mùlo (animale nato da
mucchio, s.m. – 1 fràco, grùmo, mùcio: muc- un’asina e uno stallone o da una cavalla e un
chietto – (s.m.) mucèto / mucchio di cose – asino): la femmina del mulo – (zool.) mùla.
(fig.) mònte / mucchio di covoni – (s.f.) cava- multa, s.f. – contravensiòn.
lèta / mucchio di pietre – (s.m.) grumàso. 2 vd. mummia, s.f. – mùmia.
accumulo. mummificare, v. – vd. conservare.
mucido, agg. – che spùsa de mùfa, freschìn, li- mungere, v. – şmòlşar, şmòlşer: bigonciolo da
spìo, rispìo, risprìo. mungere – (s.m.) pignàto / panchetto per mun-
muda, s.f. – mùda. gere – (s.m.) scàgno.
mudare, v. – canbiàr, canbiàr le pjùme, mu- municipio, s.m. – comùn, munisìpio.
dàr. munizione, s.f. – munisiòn: munizione per pi-
muffa, s.f. – mùfa: muffa delle botti – (s.m.) stola giocattolo – (s.m.) stropòn.
cagnòn / muffa del vino – (s.f.) fiòr, fiorèta / muovere, v. – mòvar, mòver: atto, affetto del
puzza di muffa – (s.m.) tànfo. muovere – (s.f.) mòsa / senso in cui persone,
mugghiare, v. – rognàr. cose si muovono – (s.m.) diresiòn.
muggine, s.m. – 1 (itt.) volpìna (muggine mu- muraccio, s.m. – muràso.
sino). 2 (itt.) sièvolo. muraiola, s.f. – (bot.) moràra.
muggire, v. – mudolàr, sigàr dèi mànşi. murare, v. – 1 imuràr, inmuràr. 2 vd. delimi-
mughetto, s.m. – (bot.) làgrima dèla Madòna, tare.
làgrima d’Itàlgia. muratore, s.m. – 1 (a. e m.) muradòr, murèr:
mugnaio, s.m. – (a. e m.) molinàro, molinèr, antica misura dei muratori – (s.f.) pèrtica / ar-
mulinèr: paletta usata dal mugnaio – (s.f.) sè- nese di legno del muratore, alettone – (s.m.)
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fratàso, fratòn / barra di ferro a forma di U che musicante, s.m. – ghidigùdo: musicisti i quali
adopera il muratore nelle costruzioni, cam- suonavano il violino, il piccolo contrabbasso
bretta – (s.f.) clànfa, clànpa / frettare – (v.) fra- (anticamente chiamato liròn) e il clarinetto
tàsàr / frettazzo per spianare la malta sul muro con cinque tasti, più tardi la cornetta – (s.m.)
– (s.m.) fratasòn / il ponte su cui lavorano i şigoşàini / misura di tempo che dà il maestro
muratori – (s.f.) armadùra / martello che nella musicale dirigendo – (s.f.) batùda / scelta di
parte opposta alla bocca ha il taglio affillato, da arie musicali tratte da verie composizioni, pot-
muratori – (s.f.) martelìna / mestola di ferro del pourrì – (s.m.) porporìn / uno che esegue mu-
muratore, cazzuola – (s.f.) casiòla / sorta di ca- sica, strumentista – (s.m.) muşicànte.
valletto dei muratori – (s.m.) cavalèto / stru- musicista, s.f. – vd. musicante.
mento a bolla d’aria del muratore, livella – muso, s.m. – 1 grùgno, mùşo. 2 vd. ceffo.
(s.m.) livèl / strumento di precisione del mu- musone, s.m. – muşòn.
ratore, asse di misura – (s.f.) stàşa. 2 vd. edile. mussolina, s.f. – sifòn.
muriccia, s.f. – maşièra. mussolo, s.m. – 1 (itt.) mùsolo (il periodo
muro, s.m. – mùro (muro maestro): affisso adatto alla raccolta del mùsolo e quindi alla
murale – (s.m.) placàto / arnese di gomma, ci- mangiata, va dal mese di settembre fino al 19
lindrico, inciso con vari motivi, con la funzione di marzo, poiché dopo tale data non è più
di decorare i muri interni della case – (s.m.) buono da mangiare. Si possono farli fritti o
rùlo / muretto – murèto /muretto di sassi, di scottati, quest’ultimo è il modo migliore). 2
cinta a secco, maceria – (s.f.) maşièra / muro (itt.) bişàsa (mussolo più grande con due
di sostegno, spalletta – (s.f.) spalèta / parte in- guance piene d’acqua / muscolo più piccolo e
feriore più larga di un muro – (s.m.) sòcolo / più asciutto, con meno acqua – (itt.) mùsolo
rialzo in muratura – (s.m.) mèrlo. sùto.
muscari, s.m. – (bot.) fiòr inchiostro (muscari mustacchino, s.m. – (orn.) dotòr.
azzurro): muscari ignorato – (bot.) cucurucù. muta, s.f. – 1 mùda. 2 vd. avvicendamento.
muschio, s.m. – (bot.) mùs’cio. mutande, s.f. – budànde, mudànde: avere le
muscolo, s.m. – 1 mòscolo, mùscolo: blocco mutande sporche di cacca – (fig.) ciocolatìn /
muscolare – (s.f.) crìca / contrazione musco- completo di maglia e mutande in un solo
lare dolorosa che si prova per lo più alle gambe pezzo, pagliaccetto – (s.m.) diavolèto, diavo-
e allo stomaco, crampo – (s.m.) grànfo / stira- lìn / mutande lunghe fino al ginocchio e aperte
mento di un muscolo – (mal.) stòrta. 2 (itt.) al cavallo – (s.f.) mudànde col tàjo, mudànte
mùsolo. lònghe.
muscoloso, agg. – 1 fòrte, gropolòşo. 2 vd. mutare, v. – vd. mudare.
energico. mutilato, s.m. – ciònpo, dişposènte, şònfo,
museruola, s.f. – 1 cavèsa, (s.m.) muşariòl, stropià.
(s.f.) muşariòla, muşièra. 2 vd. mordacchia mutria, s.f. – vd. broncio.
(2).
musetto, s.m. – muşèto.
musica, s.f. – mùşica: insieme di musiche va-
rie – (s.m.) porporì / motivo musicale – (s.f.)
arièta / musica noiosa – (s.f.) lòica.
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Fig. 9: brìtola (coltello a serramanico).


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N scònder.
nascondersi, v. – scònderse.
nascondino, escl. – (inf.) bàu-tète, bubusète.
nascosto, avv. – 1 insitovìa, sotomàn, sotovìa
nababbo, agg. – sioràso.
(di nascosto): andarsene di nascosto – (v.) ca-
nacchera, s.f. – gnàcara.
lumàr / andarsene di nascosto, in fretta, fuggire
naftalina, s.f. – nafetelìna, naftalìna.
– (v.) mocàrsela / di nascosto – (loc.) de scon-
nanerottolo, s.m. – cartùcia, brişighèl.
dòn, insitovìa. 2 (agg.) scònto.
nanna, s.f. – (inf.) nàna (la nanna, il dormire).
nascondere, v. – scònder, inbuşàr, scòndar.
nano, agg. – nanaròtolo, nàno.
nascondersi, v. – inbuşàrse, scòndarse, scòn-
Napoleone, n.p. – Napolìon.
derse.
napoletana, s.f. – napolitàna (nel giuoco del
nascondiglio, s.m. – bùşo, scondariòla, tàna.
tressette).
nascosto, agg. – intanà, scònto: di nascosto –
nappa, s.f. – 1 cocàrda: nappa di lana, di seta,
(avv.) de scondòn, sòtovia / guardare di na-
altro – (s.m.) ponpòn. 2 vd. balza.
scosto – (v.) dociàr.
nappina, s.f. – (s.m.) ponpòn (nappina orna-
nasello, s.m. – 1 (itt.) aşinèl, mòlo. 2 (itt.)
mentale).
branşìn.
nappo, s.m. – 1 şùfo, sùfolo. 2 (s.f.) ornèla (per
naso, s.m. – (scherz.) nàpa, (s.m.) nàşo: cac-
travasare l’olio).
cola del naso – (s.f.) càgola / chi ha voce na-
narciso, s.m. – 1 (bot.) narsìşo. 2 n.p. – Cişo.
sale – (s.m.) gnànfo / ficcare il naso – (v.)
narcosi, s.f. – 1 indòrmia, (s.m.) indòrmio.
piantàr el nàşo / grosso naso, grande e vistoso
narcotico, s.m. – 2 vd. anestetico.
– (s.f.) clùca, (fig.) nàpa, (agg.) naşòn / mocci
narici, s.m. – bùşi del nàşo, narìse.
del naso – (s.m.) mòsi / muco nasale – (s.m.)
narrare, v. – contàr: narrare una favola – con-
mòcolo, mòso, (s.f.) pìrola / piccolo, carino,
tàr na stòria.
naso – (s.m.) naşèto, naşìn / poggiare la punta
nascere, v. – nàsar, nàser. Corredo per la na-
del pollice sulla punta del naso ed agitare a
scita: bavaglino – (s.m.) bavariòl / calzettine –
bandiera la mano e con le dita aperte per can-
(s.f.) calsète, (s.m.) calsìni / camicette – (s.f.)
zonare – (escl.) maramèo!
camişète / coperta sottile nella quale si av-
nastro, s.m. – (s.f.) cordèla, (s.m.) nàstro: na-
volge il battezzando per portarlo in chiesa –
stro sottile – (s.m.) nastrìn / nastro annodato –
(s.f.) covertìna biànca / gonnelline – (s.f.) co-
(s.f.) ciòca / nastro intrecciato – (s.m.) fiòco.
tolète, cotolìne / bende di lino – (s.f.) fàse / len-
nasuto, agg. – naşòn.
zuoli – (s.m.) linsiolèti, nisiolèti / magliette –
Natale, s.m. – 1 Nadàl: addobbo per l’albero
(s.f.) majète / cuffiette per bambini appena
di Natale – (s.f.) pìgna / dolce in uso per Na-
nati – (s.f.) scufiète: anno di nascita – (s.f.)
tale, sanguinaccio – (s.f.) mùle, mùlise / le
clàse / l’ultimo nato – (s.m.) caganìdo, ùltimo
laudi “Adeste fidelis” e “Tu scendi dalle
nàto / non essere ancora nato – èsar in tèle brà-
stelle”, che si cantano per Natale – (s.f.) pa-
ghe de tùo nòno.
storèle / lumi ornamentali per l’albero di Na-
nascita, s.f. – nàsita: certificato di nascita –
tale – (s.f.) lucète / muschio, usato per decorare
(s.f.) fède de nàsita.
la base dell’albero di Natale – (bot.) mùs’cio /
nascondere, v. – camufàr, inbuşàr, scòndar,
ornamento a forma di pera che si mette sulla
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punta dell’albero di Natale - (s.m.) spiròn / bìa.


dolce tipico di Natale – (s.f.) frìtola / sorta di necroforo, s.m. – vd. affossatore.
filamento per abbellire l’albero di Natale – necropoli, s.m. – vd. camposanto.
(s.m.) lustrìn / vigilia di Natale – (s.f.) vişìlja nefasta, agg. – stralèca (cosa nefasta).
de Nadàl. negare, v. – 1 denegàr, dir de no, negàr. 2 vd.
Natale, n.p. – Nadàl, Nadalèto, Nadalìn. confutare.
Natalia, n.p. – Lìa, Nadalìna. negligente, agg. – ghìro, pelandròn, strapasòn,
natica, s.f. – bìga, ciàpa, culàta, (scherz.) per- şvojà.
sùto: colpo sulle natiche – (s.f.) inculàda. negoziante, s.m. – 1 boteghèr, negosiànte. 2
natta, s.f. – (mal.) nàta. vd. bottegaio.
natura, s.f. – vd. animo (2): natura delle donne negoziare, v. – contratàr.
– (s.f.) cùsa. negozio, s.m. – 1 botèga, negòsio, spàcio: ne-
naturale, agg. – s’cèto, stièto. gozio di commestibili – (s.f.) botèga magna-
naufragare, v. – afondàr, ndar in àqua. tìva. 2 vd. bottega.
nausea, s.f. – (s.m.) afàno, sènso, voltastò- negro, agg. – mòro, nègro.
migo. negromante, s.m. e f. – vd. astrologo.
nauseare, v. – far afàno, stomegàr, stomigàr. nembo, s.m. – nùvola.
navetta, s.f. – còrlo, dişvoltòr, navèta, na- nemico, agg. – nemìgo.
vişèla. nemmeno, avv. – vd. neanche.
navicella, s.f. – vd. navetta. nenia, s.f. – 1 gnègna, làgna, lòica, nàina:
navigatore, s.m. – vd. marinaio: naviglio di nenia del gioco di fanciulli echeggiante ritmi
mare, di fiume – (s.m.) bastimènto. tedeschi, francesi e misti di greco, slavo –
Nazario, n. – Şàrio, Şarièto. (escl.) an. 2 vd. lagna.
nazionale, agg. – nasionàl. neo, s.m. – belèsa, lènte, màcia, nèo: neo ar-
nazionalità, s.f. – nasionalità. ricchito – (s.m.) pedòcio refà.
nazione, s.f. – 1 (s.m.) nasiòn. 2 vd. gente neonato, s.m. – cratùra, pèna nàto, putìn: ca-
(2). micetta del neonato – (s.f.) camişèta / fascetta
ne, pron. – ghe. di neonato – (s.f.) fàsa / pannolino del neonato
né, cong. – 1 né: sempre correlativo con altra – (s.m.) panùso / piccolo pezzo di panno, usato
negazione, anche sottintesa – ne, ni. 2 vd. per l’igiene del neonato – (s.m.) pansè / specie
manco. di lettino a sacco, con il fondo che funziona da
neanche, avv. e cong. – 1 gnànca, nànca, nìn- materasso, del neonato – (s.f.) plàtişa / specie
che nànche, njànca: neanche per sogno – di panno che, messo sotto le braccia dei neo-
(escl.) maramèo! / neanche uno – (s.m.) verùn. nati, permette ai genitori di sorreggerli, briglie
2 vd. manco. – (s.f.) fàsa.
nebbia, s.f. – boràna, calìgo, nèbia: la nebbia neppure, avv. – vd. manco.
è molto fitta – (s.m.) el calìgo xe sài fìso. nerbo, s.m. – vd. frusta.
nebbione, s.m. – caligàda, galivèrna, nebiòn. nero, agg. – 1 mòro, nègro, nèro: di color
necessitare, v. – bişognàr, gavèr bisogno, ocò- scuro, nero – (agg.) nègro / di colore tendente
rer, servìr: necessità grave – (s.f.) urgènsa / al nero – (s.m.) scùro / essere nero come uno
senso inquieto di necessità, bisogno – (s.f.) scarafaggio – èsar un bàcolo. 2 vd. bruno.
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n n

nervatura, s.f. – nervadùra: nervatura del le- nidificare, v. – far el nìdo, nidificàr.
gno – (s.m.) màşero. nido, s.m. – nìdo.
nervo, s.m. – nèrvo: nevralgia del nervo scia- niente, pron. – gnènte, nìşba, nix, no val un
tico con forte dolore, sciatica – (mal.) siàtica. càişer: che non vale niente – degnènte, den-
nervoso, agg. – 1 morbìn, nervòşo: tic nervoso jènte, no l val un bòro / dal niente – nìnche
– (s.m.) tic. 2 (s.m.) nerbòşo. nànche / niente affatto – (escl.) madài / non ca-
nespola, s.f. – gnèspola, nèspola, nièspola pire niente – àrabo / per niente – debàndo, di-
(frutto). bàndo / ridurre al niente – (v.) distrùşer.
nespolo, s.m. – (bot.) gnèspolo, gnespolèr, ne- ninfa, s.f. – (bot.) tajèr.
spolèr (pianta): nespolo del Giappone – (s.m.) ninna nanna, s.f. – nìna nana.
nespolèr del Giapòn. ninnare, v. – brasolàr (ninnare fra le braccia).
nessuno, pron. – gnisùn, nisùn, verùn. nipote, s.m. – nepòto, nevòdo (nipote ma-
nettare, s.m. – 1 dòlse del fiòr. 2 v. netàr. 3 v. schio): nipote femmina – (s.f.) nèsa, nevòda.
purgàn. 4 vd. candeggiare. 5 vd. ambrosia. nitidezza, s.f. – vd. candore.
nettezza, s.f. – netìşia. nitido, agg. – ciàro, lìnpido.
netto, agg. – nèto. nitrire, v. – nigiàr, şgàrar.
netturbino, s.m. – (a. e m.) scovasìn, scova- Nives, n.p. – Nìv.
stràde, spasìn. no, avv. – no.
neutro, agg. – nèutro. nocca, s.f. – noşèla: colpo dato con le nocche
neve, s.f. – (fig.) fiòca, nève: cielo grigio e tem- – (s.f.) fargnòcola, fracagnòcola, fragnòcola /
peratura rigida prima della neve – (s.f.) nevèra far schioccare le nocche – (v.) cricàr, scricàr,
/ fiocco di neve – (s.f.) falìva, fiòco de nève / scricolàr.
neve mescolata con pioggia e grandine, con nocchino, s.m. – fragnòcola.
tramontana, di solito nel mese di marzo, tem- nocciola, s.f. – (bot.) noşèla (frutto e seme
porale improvviso – (s.m.) neverìn / tempesta del nocciolo).
di neve – (s.f.) nevèra. nocciolo, s.m. – 1 (bot.) noşèla, noşelèr
nevicare, v. – 1 (fig.) fiocàr, v. cascàr nève, ne- (pianta, nocciolo comune): colore, nocciolo
vigàr. 2 vd. fioccare. chiaro – (s.m.) avàna. 2 (s.m.) òso.
nevicata, s.f. – nevigàda. nocciuto, agg. – gropolòşo.
nevischio, s.m. – falivèto, nevìs’cio, roba in- noce, s.f. – 1 (bot.) còca, nòşa (frutto): guscio
giasàda. e mallo della noce – (s.f.) scòrsa / noce vuota,
nevralgia, s.f. – 1 (mal.) dolòr. 2 (mal.) mal de scussa – (s.f.) còca şvòda / parte della noce che
nèrvi. si mangia, gheriglio – (s.f.) còca, (s.m.) pà-
nicchia, s.f. – (s.m.) capitèl, nìcia, tabarnà- polo. 2 (bot.) cochèra, nogàra, noghèr, no-
colo. ghèra, noşèr (pianta): noce moscata – (bot.)
nicchio, s.m. – (itt.) capasànta. nòşa mus’ciàda.
Nicola (Nicolò), n.p. – Coletìn, Colèto, Lèto, nocella, s.f. – vd. nocciola.
Nìco, Nicolèto, Nicolò, Nicùci. nocivo, agg. – che fa mal.
Nicoletta (Nicolina), n.p. – Nicolèta, Nicolìna. nodo, s.m. – 1 màşero: nodo su di una tavola
nidiandolo, s.m. – vd. endice. di legno – (s.m.) gròpo / sciogliere nodi – (v.)
nidiata, s.f. – butàda, covàda, nidàda. dişgropàr. 2 vd. annodatura.
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n n

nodoso, s.m. – 1 (agg.) gropolòşo, pièn de della fam. Tagliapietra, da cui in occasione di
gròpi. 2 vd. nocchiuto. forti tempeste, si usava dire che i grani erano
noi, pron. – noàltri, noìaltri, novàltri, nuàltri. grossi come le palle dalla corte de Mocòr (i
noia, s.f. – dispiasèr, fastìdio, stùfa: declama- gràni jèra gròsi còme le bàle dèla còrte de Mo-
zione esprimente la noia – (escl.) uf / simbolo, còr) – (soprann.) Bàle de Mocòr.
motivo di noiosità opprimente – (s.m.) papa- nominare, v. – 1 minsionàr. 2 vd. accennare.
vèro. nominato, agg. – dìto.
noioso, agg. – 1 barbòşo, bibiòşo, dàne, insì- non, avv. – 1 no: non bastare – vd. mancare /
pido, secabìşi, tediòşo: cosa noiosa – (s.f.) ti- non c’è, non ce n’è – no ghe / non ci sono i
ritèra, tràina / essere noioso – èsar còme la soldi – no rìva spàgo / non serve – no còri. 2
mòsca, (loc.) èsar lòngo còme la quarèşima / vd. affatto.
essere noioso nello scrivere e nel parlare – (v.) nono, num. – nòno.
inbrodàr / noioso se riferito a persona – (agg.) nonna, s.f. – nòna.
tacamàco / persona noiosa – (fig.) piàga, pì- nonno, s.m. – dòndolo, nòno.
tima / persona noiosa, appiccicaticcia – (fig.) nonnulla, s.f. – fòta, picolèsa.
inpiàstro / voci, musiche noiose – (s.f.) lòica. nonostante, cong. – ànca se.
2 vd. fastidioso. norcino, s.m. – porselèr.
noleggio, s.m. – nòlo. nord, s.m. – nor.
nomade, s.m. – 1 sìngano. 2 vd. ambulante. norma, s.f. – règola.
nome, s.m. – nòme: cambiar di nome – (v.) normale, agg. – normàl, naturàl: fuori dalla
deşbatişàr, dişbatişàr / che ha lo stesso nome normalità, proveniente dall’esterno – (avv.)
– (s.m.) şènso / dire il nome – (v.) nominàr. foravìa.
nomignolo, s.m. – nominàja, soranòme: no- nostrano, agg. – 1 nostràn. 2 vd. casalingo.
mignolo affibbiato agli abitanti di Tribano, nota, agg. – famòşa, nòta: rendere notorio –
poiché mangiano molto scalogno – scalògneri (v.) stronbasàr / sbagliare una nota – (v.) schin-
/ nomignolo che si dà a un cacciatore di frodo càr.
– masalàsa, scànpa in còcia / nomignolo notaio, s.m. – (a. e m.) nodàro, notàjo: sigillo
scherzoso dei preti – magnagalìne, màgna pan del notaio – (s.m.) notariàl.
de bàndo / nomignolo dato ai capodistriani – notare, v. – 1 notàr, vèdar, vèder. 2 vd. anno-
cavreşàni, cavrişàni / nomignolo per tutti i tare.
buiesi in generale, poiché durante le fiere ven- notevole, agg. – inportànte.
devano fichi, non a chilo ma a sazietà, a vo- notizia, s.f. – notìsia: notizia recente – (s.f.)
lontà per modico prezzo – magnafìghi / nomi- nòva.
gnolo dei grisignanesi – quèi del do / nottambulo, agg. – surlòn.
nomignolo per il paese di Losari (Crassiza) – nottata, s.f. – 1 notolàda. 2 vd. buio.
Còsovo Istriàn / nomignolo dei montonesi – notte, s.f. – 1 nòte, (s.m.) scùro: notte serena
magnaràne / nomignolo dato dai buiesi ai pi- – (s.f.) serenàda / vaso da notte – (s.m.) bucàl.
ranesi – magnamànşi / nomignolo della squa- 2 vd. buio.
dra di calcio di Buie – maşinèta / nomignolo nottola, s.f. – (orn.) barbastèl.
per indicare l’ornamento, a forma di palla di nottolino, s.m. – (s.f.) giràndola.
pietra, sul portale ad arco nella corte della casa novanta, num. – nonànta.
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n n

nove, num. – nòve. nutrire, v. – 1 alevàr, insasiàr, sasiàr, tiràr sù:


novecento, num. – novesènto. nutrire rancore – gavèr l dènte invelenàdo. 2
novella, s.f. – 1 stòrgia, stòria. 2 vd. notizia. vd. alimentare.
novellame, s.m. – novolàme, nuvolàme. nuvola, s.f. – nùvola, (s.m.) nùvolo: nuvola
novello, agg. – novèlo, nòvo. temporalesca – (s.m.) nènbo, (s.f.) sentèna /
novembre, s.m. – novènbre. nuvoletta bianca, come la bambagia – (s.m.)
novità, s.f. – 1 nòva, novità. 2 vd. notizia. bonbaşèl / nuvolo scuro all’orizzonte che mi-
novizio, agg. – pivèl. naccia, porta il maltempo – (s.f.) sènta.
nozze, s.f. – nòse. nuvoloso, agg. – nuvolà.
nube, s.f. – nùvola: nube di fumo – (s.f.) fu- nuziale, agg. – novisàl: corteo nuziale – (s.f.)
migàra. còda.
nubile, agg. – nùbile, şiòvina che sèrca marì: nylon, s.m. – nàilon.
donna nubile – (s.f.) pùta.
nuca, s.f. – 1 còpa, (s.m.) copìn, (s.f.) gnùca.
2 vd. cervice.
nudo, agg. – nùdo: completamente nudo –
(loc.) nùdo nàto.
nulla, pron. – 1 gnènte: buono a nulla – bon de
gnènte, degnènte, denjènte, nìcio / che non sa
assolutamente nulla – (fig.) àlba / cosa da
nulla – (s.f.) bagatèla. 2 vd. niente.
nullaosta, s.m. – parmèso.
numerare, v. – contàr, numaràr.
numero, s.m. – lùmaro, nùmaro: dare i numeri
– ndar vìa co i sùi.
nuocere, v. – danegiàr, far dàno.
nuora, s.f. – gnòra, njòra: diminutivo di nuora
– (s.f.) gnorèta, njorèta.
nuotare, v. – 1 nudàr. 2 vd. galleggiare.
nuotata, s.f. – nudàda.
nuova, s.f. – 1 nòva. 2 vd. notizia.
nuovamente, avv. – de nòvo.
nuovo, agg., s.m., avv. – 1 (agg.) nòvo: di
nuovo – (avv.) decàvo, de nòvo, indrìo, rèpete
/ nuovo fiammante – (s.m.) nòvo de balìn,
nòvo de şèca. 2 vd. fresco.
nutrice, s.f. – vd. bambinaia.
nutriente, agg. – che da sostànsa.
nutrimento, s.m. – 1 magnàr: insieme del nu-
trimento giornaliero – (s.f.) panàtica. 2 vd.
alimento.
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o o

O chi – (s.f.) càgola / cispa dell’occhio – (s.m.)


lèpo / crosticina dell’occhio – (mal.) pètola / in
un batter d’occhio – (onom.) tic, tac / le borse
sotto gli occhi – (s.m.) sotoòci / occhi semi-
o, cong. – o.
chiusi – (s.m.) orbeşìn / occhio dei rami delle
obbedire, v. – ubidìr.
piante – (s.m.) bùto, (s.f.) gèma / occhio di un
obbligare, v. – 1 obligàr: obbligare uno a fare
ferro nel quale si fa entrare un altro ferro –
una cosa che non vorrebbe – costrìnger. 2 vd.
(s.m.) ocèto / occhio languido – (s.m.) òcio de
impegnare.
sèpa / occhi pieni di spavento, occhi di seppia
obbligo, s.m. – stoc, stòco.
– (s.f.) òci de sèpa / strizzata d’occhi – v. schi-
obeso, agg. – grasòn, ş’giònfo.
sàr de òcio / traveggole agli occhi, non distin-
obiettivo, agg. – 1 giùsto (obiettivo del-
guere bene, abbaglio – (s.m.) pìcio pàcio. 2 vd.
l’uomo). 2 (s.m.) obietìvo. 3 vd. fine (3)
boccio.
obiezione, s.f. – 1 obiesiòn. 2 vd. contesta-
occhiolino, loc. – far l’ocèto, schisàr de òcio,
zione.
strucàr l’òcio (fare l’occhiolino).
obliquo, agg. – (avv.) de travèrso, (agg.) in-
occipite, s.m. – vd. cervice.
clinà, stòrto, şbiègo.
occorrente, s.m. – fabişògno.
oca, s.f. – (orn.) òca, pàpero: avere un cervello
occorrenza, s.f. – vd. chance.
d’oca – èsar indrìo / maschio dell’oca – (s.m.)
occorrere, v. – 1 avèr bişògno, còri, ocòrar,
òco / oca selvatica – (orn.) òca salvàdiga / pul-
ocòrer, servìr. 2 vd. necessitare.
cino dell’oca, paperino – (orn.) polişìn, pu-
occupare, v. – 1 acupàr. 2 vd. conquistare.
lişìn.
occupato, agg. – vd. affaccendato.
occasione, s.f. – 1 ocaşiòn: essere presente in
occupazione, s.m. – 1 atività, dafàr, lavòr,
ogni occasione – (fig.) sàlsa. 2 vd. chance.
ocupasiòn. 2 vd. attività.
occhiaccio, s.m. – ociàso.
oceano, s.m. – 1 gràndo mar. 2 vd. mare.
occhiaie, s.f. – macadùre, ociàja, sotoòci.
odiare, v. – no podèrlo vèdar, odiàr.
occhiale, s.m. – ociàl.
odiarsi, v. – no podèrse vèdar, odiàrse.
occhiali, s.m. – (fig.) binòcoli, finèstre, (s.m.)
odio, s.m. – (s.f.) rùşa.
ociài: che porta gli occhiali, occhialuto – (s.m.)
odontoiatra, s.m. – vd. dentista.
ocialìn / occhiali con manico, occhialetto –
odorare, v. – 1 naşàr, odoràr, tabacàr. 2 vd.
(s.m.) ocialìn.
annusare.
occhiata, s.f. – 1 ociàda, vardà, vardàda. 2
odorato, s.m. – 1 nàşo. 2 vd. fiuto.
(itt.) ociàda (pesce degli acantotteri, occhiata).
odore, s.m. – 1 odòr, spùsa: aver buon odore
occhieggiare, v. – calumàr, cucàr.
– savèr de bon / perdere odore e sapore – (v.)
occhiello, s.m. – òcio, àşola, bùşo: occhiello
şvanpìr / riempire di odori sgradevoli – (v.) in-
delle finestre – (s.m.) òcio, ocèto / occhiello del
pestàr, inspusulìr. 2 vd. emanazione.
vestiario – (s.f.) àşola, (s.m.) bùşo, ocèl.
offendere, v. – 1 ofèndar, ofènder. 2 vd. diffa-
occhietto, s.m. – ocèto.
mare.
occhio, s.m. – 1 òcio: a occhio e croce – a òcio
offensivo, agg. – vd. indisponente.
e cròşe, su par şo / bulbo oculare, pupilla –
offerta, s.f. – ofèrta.
(s.f.) bàla de l’òcio / caccola e cispa degli oc-
offesa, s.f. – şmàco, ciapàr de monèda.
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o o

offeso, agg. s.m. – ofèşo. torchiare le olive – (s.m.) mulinèl / casseruola


officina, s.f. – vd. crogiolo. per travasare l’olio – (s.m.) nàfo / secchiello
offrire, v. – ofrìr. per attingere l’olio – (s.m.) secèl, secèto, sta-
offuscare, v. – anebiàr, apanàr, panàr, scurìr: gnachèto / contenitore da torchio, gabbia di
offuscare la vista – vd. abbacinare. corda nella quale si mettono le olive per pres-
offuscamento, s.m. – vd. abbacinamento. sarle – (s.f.) spòrta / addetto alla levata del-
offuscare, v. – vd. annebbiare. l’olio ricavato dalla torchiatura delle olive –
offuscato, agg. – 1 ofuscà. 2 vd. annebbiato. (s.m.) şupàn / operaio che lavora nell’oleificio,
ofride, s.f. – (bot.) scarpèta dèla Madòna frantoiano – (s.m.) torcèr. A Buie esistevano tre
(ofride scura). oleifici: uno in via Stràda Lònga (Cornìo) – el
oggetto, s.m. – ròba / oggetto inutile – (s.m.) tòrcio de siòr Valentìn (chiuso nel 1912); il se-
strafanìcio / oggetti minuti usati per orna- condo in via Garibaldi (contràda S. Giàcomo),
mento personale, per l’abbellimento di mo- inaugurato nel 1914 e chiuso nel 1986; un
bili, stanze – (s.f.) chincaljerìa / oggetto di terzo in contràda Gràndo, ài Olìvi, inaugurato
poco conto – (s.f.) scarabàtola. nel 1905, chiuso.
oggi, avv. – ancùo, ògi. oleoso, agg. – oljòşo, onfigà.
ogni, agg. – 1 gni, òni, ùgni, ùni: ogni tanto – olfatto, s.m. – 1 (s.f.) ùşma. 2 vd. fiuto.
(agg.) onitànto. 2 vd. ciascuno. oliare, v. – 1 dar òjo. 2 vd. cospargere.
ognissanti, s.m. – i sànti, dùti i sànti (festività). oliatore, s.f. – pantagàna (oliatore a becco
ognuno, pron. – ognidùn, ognùn, paròmo, pe- lungo).
ròmo, ugnidùn, unidùn. oliera, s.f. – olièra.
oidio, s.m. – mal de sòlfere. olio, s. m. – ògio o òjo: colatoio per olio –
oleandro, s.m. – (bot.) aleàndro, leàndro. (s.m.) còlo / feccia dell’olio, morchia – (s.m.)
oleastro, s.m. – (bot.) ulìva salvàdigo (oliva fondàci o (s.f.) mòrca / olio usato più volte per
selvatica). friggere – (s.m.) òjo de frìto / miscela d’olio
oleificio, s.m. – tòrcio (vd. frantoio). Elementi vergine rettificato – (s.m.) òjo de lolìva / nappo
del frantoio: apparecchio fatto da due mole ad per travasare l’olio – (s.f.) ornèla / olio per
asse orizzontale, rotolanti entro una vasca per lumi, lucerne – (s.m.) òjo de lùme / olio pur-
macinare le olive – (s.f.) mòla / base circolare, gante, dai semi di ricino – (s.m.) òjo de rìsino
concava, di ghisa, sulla quale girano le ruote / olio attenuto par estrazione dei semi, frutti ve-
del frantoio delle olive – (s.m.) başìl / tinozza getali – (s.m.) òjo de sèmi / olio rancido –
contenente acqua in cui cola dal torchio l’olio (agg.) òjo rànsido / olio usato per la lubrifica-
che viene raccolto e messo a chiarire – (s.m.) zione di macchine – (s.m.) òjo par ònşar /
fatòr / corda usata nei torchi – (s.m.) gherlìn / olio usato dal sacerdote per dare l’estrema un-
ciascuno dei due grossi dischi di pietra, per zione – (s.m.) òjo sànto / olio attenuto esclu-
polverizzare i grani delle olive, macina – (s.f.) sivamente per spremitura delle olive senza ac-
màşena, màşina / recipiente basso e capiente, qua calda – (s.m.) òjo vèrgine / pozzetto dove
con manici, per il trasporto dell’olio, mastello radunano gli spurghi liquidi dell’olio, inferno
di circa 50 litri – (s.f.) mastèla, òrna / grosso – (s.f.) vàsca / quel che rende il macinato del-
palo di legno, ben levigato con due aste in- l’olio – (v.) butàr / separare l’olio puro dalla
trecciate che si girano a mulinello, usato per feccia – (v.) filtràr / tipo di olio – (s.m.) lin / va-
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o o

sca di pietra panciuta per conservare l’olio, (v.) fjorìr / ramoscello con foglie che cresce ai
munita di un coperchio di legno fatto di due ta- piedi dell’ulivo – (s.f.) fràsca / ramoscello
vole riunite da una cerniera e con chiusura per d’ulivo che viene benedetto la domenica delle
lucchetto – (s.f.) pìla. Palme – (s.f.) pàlma, (s.m.) ràmo de olìvo / ta-
oliva, s.f. – (bot.) lolìva, volìa, ulìva, volìva glio dell’olivo giovane per far assumere la
(frutto): buccia dell’oliva – (s.f.) pèle, pelişìna forma d’ombrello – (s.f.) carèga.
/ cogliere le olive – (v.) colèşar, colèşer, còlşier olmo, s.m. – (bot.) òlmo (olmo comune).
/ nocciolo dell’oliva – (s.m.) òso / oliva di pic- oloturia, s.f. – (itt.) càso de mar, casomarìn
cole dimensioni – (s.f.) granèla / oliva selva- (oloturia comune).
tica – (bot.) ulìva salvàdiga / polpa dell’oliva oltraggiare, v. – 1 insultàr, ofèndàr, ofènder.
– (s.f.) pòlpa / quantità di oliva per poter essere 2 vd. diffamare.
frantumata nell’oleificio – (s.f.) màşena, oltraggio, s.m. – ofèşa.
màşina / raccogliere le olive – (v.) ingrumàr, oltre, avv. – òltra, òltre, pàsa, vòltra: passare
ingrumàr in tel bàligo / raggranellare le olive oltre – vd. scapolàr.
rimaste dopo il raccolto – (v.) granelàr / resi- oltremare, s.m. – oltramàr (colore).
duo della spremitura delle olive, costituito oltrepassare, v. – scavalcàr.
dalle bucce, dai noccioli e dalla polpa pressati, omaccio, s.m. – omàso.
salsa – (s.m.) palpàme, polpàme, sònşa / sac- omaccione, agg. – golìa.
chetto di tela, che si appende al collo, usato omaggio, s.m. – onorànsa, preşènte.
specialmente per la raccolta delle olive – (s.m.) ombelico, s.m. – bonìgolo, bunìgolo: cordone
bàligo / scala particolare, a triangolo, per la ombelicale – (s.m.) cordòn.
raccolta delle olive – (s.m.) scalòn / torchiare ombra, s.f. – ònbra, onbrìa: aver paura della
le olive macinate – (v.) desfàr, disfasàr. Varietà propria ombra – gavèr paùra de dùto.
di olive – bianchèra / bronbolèşa o bronbolèşe ombrellaio, s.m. – (a. e m.) lonbrelèr, onbre-
/ bùlga o bùlgara / carbonèra / mas’ciòn. lèr.
Detto: per San Pietro, 29 giugno, era abitudine ombrellino, s.m. – lonbrelìn, onbrelìn (om-
sdraiarsi sotto l’olivo e se si vedevano 2-3 brellino da passeggio).
grani di oliva, si prevedeva una buona annata ombrello, s.m. – (scherz.) fòlo, (s.f.) lonbrèla,
d’olio. onbrèla: recipiente portaombrelli – (s.m.) por-
olivaio, s.m. – (s.f.) spòrta. taonbrèle / stecca metallica dell’ombrello –
oliveto, s.m. – cànpo de ulìvi. (s.f.) balèna.
olivo, s.m. – (bot.) lolìvo, olìvo, ulìvo (albero): ombrellone, s.m. – onbrelòn.
cerchio di terra che viene zappato attorno agli ombrina, s.f. – (itt.) onbrìna.
olivi – (s.f.) şògia, şòja / fiore dell’olivo, mi- ombroso, agg. – onbròşo.
gnola – (s.f.) şèrma, (s.m.) şèrmo / insetto che omento, s.m. – el prète, redeşèla, redişèla.
punge la parte giovane e tenera dei frutti e che ometto, s.m. – omèto.
si nutre della linfa, dannoso soprattutto per omettere, v. – saltàr, tralasàr.
l’olivo e la vite, cicalina bianca – (s.f.) farfa- omiciattolo, s.m. – ominèto.
lìna / liquido composto da aceto e zucchero omicida, s.m. – 1 sasìn. 2 vd. criminale.
che appeso agli olivi tende a catturare le mo- omone, s.m. – omòn.
sche – (s.f.) melàsa / mignolare degli olivi – omonimo, s.m. – şènso.
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omosessuale, s.m. – culàta, culatìn, culatòn, razione per “profumare” la botte con un infuso
culoròto, fenòcio. bollente di mele e sale – bronbàr la bòta. 2 vd.
oncia, s.f. – òncia, ònşa. calcolo.
onda, s.f. – càpa, ònda (onda dei capelli). opinione, s.f. – canpàna, dìto, idèa, opinjòn,
ondata, s.f. – ondàda: ondata di fumo – (s.f.) parèr, pensièr, pignòn, piniòn, puniòn: aver
fumàda / ondata marina – (s.m.) cavalòn. buona opinione – (fig.) stimàr / chi cambia fa-
ondeggiare, v. – 1 bagolàr, bigolàr, ondişàr. 2 cilmente opinione, voltagabbana – (s.f.) ma-
vd. barcollare. gnabandière.
Ondina, n.p. – Dìna. oppe (oppela), inter. – (escl.) òpa, òpla.
ondulare, v. – ondulàr. oppio, s.m. – (bot.) ùpio.
ondulazione, s.f. – mèsa in pièga (ondula- opporre, v. – 1 contrastàr, opòner. 2 vd. ad-
zione dei capelli). durre.
onere, s.m. – 1 rèspise. 2 vd. commissione. opporsi, v. – vd. affrontare.
onestà, s.f. – onestà. opportunista, s.m. – vd. banderuola.
onesto, agg. – giùsto, onèsto. opportunità, s.f. – vd. chance.
ononide, s.f. – (bot.) spin de pra (ononide spi- opposizione, s.f. – 1 opoşisiòn. 2 vd. conte-
nosa). stazione.
onorare, v. – 1 onoràr. 2 vd. applaudire (2). opposto, s.m. – contràrio, incontràrio.
onore, s.m. – onòr, pjasèr. opprimente, agg. – peşànte, pìtima.
onta, s.f. – vergògna. opprimere, v. – fracàr, (fig.) sofigàr.
ontano, s.m. – (bot.) onàr, onèr. oppure, cong. – o.
opera, s.f. – 1 òpara. 2 (s.f.) pàsta (avere parte ora, avv. – 1 adèso, dèso, quà. 2 (s.f.) òra:
in un’opera): opera e lavoro fatto male, a caso, quarto d’ora – (s.m.) quartişìn / ora insolita –
in fretta, guazzabuglio – (s.m.) pastròcio. (s.f.) òra màta.
operaio, s.m. – 1 operàjo: operaio che compie oralmente, avv. – abocamènte.
generici lavori di fatica – (s.m.) manovàl / orata, s.f. – (itt.) oràda.
operaio del torchio, torchiatore – (s.m.) torcèr, orazione, s.f. – orasiòn.
torciàro / operaio qualificato che comanda un orbene, cong. – bon.
certo numero di manovali, mastro – (s.m.) mè- orbettino, s.m. – (zool.) orbeşìn, orbetìn: or-
stro, mìstro / operaio specializzato, calafato – bettino dicesi di uno che ha vista debole –
(a. e m.) calafà / si usa per nominare un ope- (agg.) orbeşìn.
raio maldestro – (agg.) cìcio. 2 vd. lavoratore. orbo, agg. – vd. cieco.
3 vd. artigiano. orchestra, s.f. – orchèstra.
operare, v. – 1 operàr: chi opera nel campo orchestrale, s.m. – vd. musicante.
dell’arte – (s.f.) artìsta. 2 vd. compiere. orcio, s.m. – şàra.
operatore, s.m. – vd. netturbino (operatore orco, s.m. – òrco.
ecologico). ordigno, s.m. – 1 mestièr, mistièr, ordègno,
operazione, s.f. – 1 operasiòn: operazione (s.f.) tràpola. 2 vd. arnese.
d’aritmetica – (s.m.) cònto / operazione in- ordinare, v. – ciamàr, comandàr, destrigàr,
versa della moltiplicazione – (s.m.) divişiòn / ordinàr, postàr, sistemàr.
nelle operazioni aritmetiche – (v.) portàr / ope- ordinario, agg. – 1 ordinàrio. 2 vd. abituale.
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ordine, s.m. – òrdine, pòsto, sèsto: in ordine – dar àqua, spànder àqua: continuo bisogno di
(loc.) a sèsto, apòsto, pòsto / le forze dell’or- orinare – (s.f.) pisariòla.
dine – (s.f.) la polisìa / mettere in ordine – (s.f.) orinatoio, s.m. – pisadòr, pisatòjo.
rìga. oriundo, agg. – natìvo (essere oriundo).
orecchino, s.m. – oreşìn, recìn: orecchino a orizzonte, s.m. – orişònte, sotovìa.
forma di navicella – (s.f.) navişèla / orecchino orlare, v. – bordàr.
a forma di pera – (s.m.) pèroli / sorta di orec- orlatura, s.f. – orladùra.
chini ad anello – (s.f.) verète / sorta d’orec- orliccio, s.m. – cul, culèto (orliccio di pane).
chino – (fig.) bùcola. orlo, s.m. – 1 bòrdo, òrlo, òro, pièta: fornir di
orecchio, s.m. – (s.f.) rècia: duro d’orecchio – orlo – (v.) bordàr / orlatura delle gonne – (s.m.)
(s.m.) dùro de rècia / grande orecchio – (fig.) başamento / orlatura di filo che si fa nelle
bartuèla / il fischiare delle orecchie – (v.) estremità dell’acchiello, asola – (s.f.) ricèla /
buşinàr / orecchie a sventola – (fig.) şvèntola orlo di un oggetto – (s.m.) làbro / orlo più o
/ orecchio dell’aratro – (s.f.) tòla. meno alto nella stoffa, dentro al quale passa un
orecchioni, s.m. – (mal.) mal del moltòn, ore- cordoncino, un nastro per stringere – (s.f.)
ciòni. vaşìna / pieno fino all’orlo – (agg.) còlmo / tipo
orefice, s.m. – (a. e m.) orèfese, orèfise. di ricamo agli orli, a giorno – (s.m.) aşùr. 2 vd.
oreficeria, s.f. – catenìve. bordo.
orfano, agg. – òrfano. orma, s.f. – òrma, pèca, pièdega: lasciare
organo, s.m. – 1 orgàno (strumento musicale) orme – (v.) piedegàr.
2 (s.m.) fùsto (organo assile delle piante). ormai, avv. – 1 oramài, ormài, şoramài, so-
organismo, s.m. – còrpo, organìşmo: stato romài. 2 vd. già.
non sano dell’organismo – (s.m.) rèspise. ornamento, s.m. – 1 camùfo, (s.f.) càpa, (s.m.)
organizzare, v. – organişàr. pìnpolo: oggetti minuti usati per ornamento
organizzazione, s.f. – organişasiòn. personale, per l’abbellimento di mobili, stanze
orgia, s.f. – vd. baccanale. – (s.f.) chincaljerìa / ornamento a forma di cer-
orgoglio, s.m. – orgòlgio, orgòljo. chio – (s.m.) bracialèto, brasàl / ornamento ar-
orientarsi, v. – orientàrse. chitettonico in pietra – (s.m.) mascheròn. 2 vd.
origano, s.m. – (bot.) maşoràna, orìgano. balza.
originale, agg. – stàgno. ornare, v. – 1 ornàr. 2 vd. abbellir.
originario, agg. – natìvo: originario di Di- ornello, s.m. – vd. avornello.
gnano, cittadina vicino a Pola – (soprann.) oro, s.m. – òro (metallo giallo).
Bùnbaro / tutto ciò è di origine tedesca – (s.m.) orologiaio, s.m. – (a. e m.) orologèr.
gnòco. orologio, s.m. – 1 leròjo, orlòjo, orolòjo, re-
origine, s.f. – orìgine. lòjo: lancetta sul quadrante dell’orologio –
origliare, v. – far la tìra, scoltàr de scònto, (s.f.) lancèta, sfèra, squèra / orologio che si re-
spìar, spìolar, tiràr le rèce. gala di solito alla cresima dei maschietti, oro-
orinale, s.m. – orinàl (vaso da notte), papagàl. logio da tasca – (scherz.) sivòla / orologio che
orina, s.f. – (s.m.) pis, pisìn, (s.f.) urìna. suona a tempo – (s.f.) şvèja, (s.m.) şvejarìn /
orinare, v. – canbiàrghe l’àqua, canbiàr orologio a pendolo da muro, di precisione –
l’àqua al canarìn, (inf.) far pipì, pisàr, spàn- (s.m.) regoladòr / vecchio e grosso orologio da
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tasca – (s.m.) orolòjo de scarsèla, patacòn. 2 ospizio, s.m – ospìsio: già Ospizio marino
vd. cipolla (2). nella zona a nord di Capodistria – (top.) Val
orrendo, agg. – orèndo. Dòltra.
orrore, s.f. – oròr: diventare ritto per l’orrore ossequio, s.m. – respèto.
– v. risàr. osservare, v. – vd. guardare.
orsa, s.f. – (zool.) òrsa: Orsa maggiore – (s.m.) ossidare, v. – vd. arrugginire.
Càro gràndo / Orsa minore – (s.m.) Càro pì- ossido, s.m. – glèta (ossido di piombo).
cio (costellazione). osso, s.m. – òso: l’osso della tibia, stinco –
orso, s.m. – (zool.) òrso. (s.f.) canèla, (s.m.) schìnco / l’osso posto al di
orsù, escl. – àla, àle. sopra del condilo dell’omero, a forma di conca,
ortica, s.f. – (bot.) ortìga (ortica comune): or- epicondilo – (scherz.) copedèla / midollo osseo
tica falsa macchiata – (bot.) ortìga fàlsa. – (s.f.) mèdola / piccolo osso – (s.m.) osèto.
orticaria, s.f. – (mal.) riscàldo. ossocollo, s.m. – osocòlo (insaccato).
orticello, s.m. – ortişèl. ostacolare, v. – vd. impedire.
orto, s.m. – òrto: chi custodisce e coltiva l’orto ostacolo, s.m. – dificoltà, radìghi: frapporre
– (s.m.) ortolàn / ciglione d’orto ridotto a gra- ostacoli – (fig.) inbrojàr.
doni – (s.m.) pàstino / vicino alla casa – (s.m.) oste, s.m. – 1 (a. e m.) òsto: luogo dove l’oste
bròlo. dà da mangiare e da bere, osteria – (s.f.) osta-
ortolano, s.m. – 1 (a. e m.) ortolàn, erbaròl. 2 rìa. 2 vd. cantiniere.
(orn.) balarìna, sincòdola, sinquemènole. ostello, s.m. – otèlo.
orzaiuolo, s.m. – (mal.) orşariòl, òrşo, roşolìa. osteria, s.f. – (scherz.) cèşa, locàl, ostarìa:
orzo, s.m. – (bot.) òrşo (orzo marino): orzo gestore di un’osteria, oste – (s.m.) òsto / oste-
brillato – (bot.) fàro. ria di infimo rango – (s.f.) bètola.
osannare, v. – vd. applaudire (2). ostetrica, s.f. – 1 (a. e m.) levatrìse. 2 vd. co-
osare, v. – aşardàr, oşàr, ris’ciàr. mare.
oscenità, s.f. – porcarìa. ostia, s.f. – òstia, partìcola: (inter., impreca-
osceno, agg. – indecènte, vergognòşo. zione) – òstia!
oscillare, v. – andàr de quà e de la, balàr, ostinare, v. – incricàr.
scantinàr, tremolàr. ostinarsi, v. – ostinàrse.
oscurare, v. – 1 ciòr la lùce, scurìr. 2 vd. an- ostinato, agg. – 1 bastàrdo, mus, ostinà, pon-
nebbiare. tiljòşo. 2 vd. caparbio.
oscurarsi, v. – scurìrse. ostinazione, s.f. – ostinasiòn, pìca.
oscurato, agg. – vd. annebbiato. ostrica, s.f. – (itt.) òstriga: voce per esprimere
oscurità, s.f. – 1 nòte, (s.m.) scùro. 2 vd. buio. meraviglia, decisa affermazione – (escl.) ostri-
ospedale, s.m. – ospedàl, spedàl: così era chia- ghèta.
mato l’ospedale in via Garibaldi, ex contrada ostro, s.m. – vd. africo.
S. Giàcomo – (top.) Pìa càşa / divisione di ostruire, v. – seràr, stropàr: ostruire un tubo
ospedale dove curano le malattie mentali – – inbonìr.
(s.f.) otàva. ostruito, agg. – inbonì, serà, stropà.
ospitare, v. – vd. accogliere: ospitare nelle otite, s.f. – (mal.) mal de rècia.
proprie case – alogiàr. otre, s.m. – (s.f.) bàga, (s.m.) lùdro, sàco de
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pèle de càvra: pieno come un otre – (agg.) pièn sona ottusa di mente, di movimenti sgraziati e
còme un òvo. lenti – sòco.
Ottavia, n.p. – Tàvia, Tavièta. ovale, s.m. e agg. – 1 (s.m.) mensòro. 2 (agg.)
ottavino, s.m. – otavìn. ovàl.
Ottavio, n.p. – Tàvio. ovatta, s.f. – bonbàşo, cotòn, vàta.
ottavo, num. – otàvo. ovattare, v. – invatàr.
ottenere, v. – otignìr. ovile, s.m. – (s.f.) stàla dèle piègore.
ottimo, agg. – òtimo. ovunque, avv. – dapardùto, par dùto.
otto, num. – òto. ovvio, agg. – ciàro, naturàl, normàl.
ottobre, s.m. – otòbre. oziare, v. – bàndo, batàr fiàca, distiràr, osiàr,
ottocento, num. – otosènto: il secolo XIX, poltrìr, şmenolàr, star de bàndo, star co le
l’Ottocento – otosènto. man in man, star co le man scorlàndo.
ottomana, s.f. – canapè. ozio, s.m. – òsio: in ozio – debàndo / stare in
ottone, s.m. – 1 latòn, otòn. ozio – v. osiàr.
Ottone, n.p. – Òto. ozioso, agg. – pelandròn, poltròn, scaldaca-
otturare, v. – stropàr. règhe.
ottuso, agg. – cùrto de servèl, pantalòn: per-

Fig. 10: bàligo (sacchetto di tela per la raccolta delle olive).


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P Bibali, paese a sud-est di Buie – (agg.) bibalàn


/ dello stesso paese – (s.m.) paeşàn / nome del
paesino Gambozzi, che si trova a 5 km da Buie
in direzione nord-ovest – (top.) Ganbòsi /
pabbio, s.m. – (bot.) còda de vòlpe (pabbio
paese a sud-est di Buie, a circa 3 km, Crassiza
rossastro): pianta comune nei campi e parti-
– (top.) Cràsisa / paese vicino a Buie, in dire-
colarmente appetita dal bestiame, pabbio sel-
zione nord-est, Bibali – (top.) Bìbali / paesetto
vatico – (bot.) muchìce.
nelle vicinanze di Trieste, Albaro Vescovà –
pacato, agg. – càlmo, tranquìlo.
(top.) Scofìe / paesino a circa 5 km da Buie in
pacca, s.f. – bòta, pàca, pacàta, parcagnàca,
direzione nord-est, Plovania – (top.) Plovanìa
tèga.
/ paesino a nord-est di Momiano, Oscurus –
pacchetto, s.m. – pachèto: fare un pacchetto –
(top.) Scùrus / paesino a nord-est di Buie,
(v.) inpachetàr / pacchetto di sigarette – (s.m.)
verso Portole, Sterna – (top.) Stèrna / paese in
pàco.
direzione nord-est di Buie, verso Pirano, Cal-
pacchia, s.f. – bobàna, bubàna, càna.
dania – (top.) Caldanìa. 2 (s.m.) nasiòn. 3 vd.
pacchiare, v. – paciàr.
borgo.
pacchiata, s.f. – paciàda.
paffuto, agg. – ben mèso, ben nutrì, bòfo, èsar
pacchione, agg. – paciòc, paciocòn.
in càrne.
pacco, s.m. – pàco.
pagamento, s.m. – vd. balzello.
pace, s.f. – pàşe, rèchie: non dar pace – (v.)
pagare, v. – pagàr, (fig.) saldàr: pagare in an-
danàr.
ticipo – pagàr prìma / uno che paga per colpe
pacificare, v. – vd. accordare.
di altri – (s.f.) pàga Nìni.
pacioccone, s.m. – paciocòn.
pagella, s.f. – pagèla.
padella, s.f. – farsòra, fersòra, padèla: cuocere
pagello, s.m. – (itt.) ribòn: diminutivo di pa-
in padella, tegame con olio o grasso bollente,
gello – (itt.) ribonsìn.
friggere – (v.) frìşer / padella bucherellata per
pagina, s.f. – (s.m.) fòjo, (s.f.) pàgina: piega-
arrostire le castagne – (s.f.) buratìna / padella
tura delle pagine – (s.f.) rècia / voltar la pa-
con manico lungo – (s.m.) farsoròl.
gina di un libro in fretta – (v.) scartabelàr.
padellata, s.f. – farsorà, sfarsorà.
paglia, s.f. – pàgia, pàja: fascio di paglia fal-
padovano, agg. e s.m. – padovàn (di Padova).
ciata – (s.m.) covòn / paglia che rimane nel
padre, s.m. – 1 papà, pàre, (scherz.) vècio:
campo delle biade mietute, stoppia – (s.f.) stò-
padre del padre, della madre – (s.m.) àvo,
bia, stùbia / paglia del mais – (s.f.) canèla.
àvolo. 2 vd. babbo.
pagliaccetto, s.m. – diavolèto, diavolìn.
padrino, s.m. – conpàre, conpàre de batìşo,
pagliacciata, s.f. – bufonàda, pajasàda.
padrègno, sàntolo: padrino nel matrimonio –
pagliaccio, agg. – bufòn, pajàso, pupàso.
(s.m.) conpàre d’anèl.
pagliaio, s.m. – (s.f.) mèda: stollo del pagliaio
padrona, s.f. – paròna.
– (s.m.) medìl, stòşer.
padroncino, s.m. – paronsìn.
pagliericcio, s.m. – pagiòn, pajarìso, pajàso,
padrone, s.m. – paròn, patròn.
pajòn.
paesano, agg. – nostràn.
pagliola, s.f. – vd. forfora.
paese, s.m. – 1 paèşe, pajèşe, pièşe: abitante di
pagliuzza, s.f. – pajèta, pajùsa.
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pagnotta, s.f. – pagnòca. lone – (s.f.) balonàda, şbalonàda / fermare il


paio, s.m. – 1 par, pàro, per. 2 vd. abbina- pallone – v. stopàr / passaggio trasversale del
mento. pallone nel gioco del calcio – (s.m.) traversòn
paiolo, s.m. – caljèra, caleròn, caliròn, calje- / presa del pallone, nel gioco del calcio, da
ròn, pajòl, stagnàda (paiolo di rame): piccolo parte del portiere – (s.f.) paràda.
paiolo – (s.m.) caljerìn / piccolo paiolo in pallore, s.m. – sièra de scorèşa.
rame – (s.f.) ramìna. pallottola, s.f. – bàla, balòtola, palòtola: pal-
pala, s.f. – pàla. lottolina di carta che si scaglia in occasione del
palamite, s.m. – parangàl. carnevale – (s.m.) coriàndolo.
palandrone, agg. – dàne (vd. noioso). pallottoliere, s.m. – balotoljèr.
palano, s.m. – 1 parànco. 2 vd. carrucola. palmento, s.m. – vd. macina.
palato, s.m. – palà, palàto. palmo, s.m. – 1 (s.f.) pàlma (palmo della
palata, s.f. – badilàda, palàta. mano). 2 (agg.) spàna (lungheza della mano).
palazzo, s.m. – palàso (in contrada S. Già- palo, s.m. – 1 pal (pl. pài), pàlo, stànga: fic-
como, oggi via G. Garibaldi, si trova il palazzo care un palo in terra – v. inpjantàr el pal in
riferito all’edificio numero 4). tèra / grosso palo – (s.m.) palòn / punta del
palchetto, s.m. – palchèto. palo – (s.m.) pònta / sorta di palo di ferro con
palcoscenico, s.m. – pàlco: palco di legname piede di porco – (s.m.) piè de pòrco, strango-
con drappi ornamentali – (s.m.) catafàlco. lìn. 2 vd. asta.
paleggiare, v. – spajàr, spaljàr. palombaro, s.m. – 1 (a. e m.) palonbàro, so-
paleo, s.m. – (gioc.) gùrlo, sùrlo, tròtola. tàgero, sotàlero. 2 vd. marangone.
palese, agg. – vd. evidente. palombo, s.m. – (itt.) cagnèto, can (pesce).
paletta, s.f. – 1 palèta: paletta usata dal mu- palpare, v. – palpàr, tastàr.
gnaio – (s.f.) sèsola, palèta par el gran. 2 vd. palpebra, s.f. – cìlja, pàlpabra, şèa: suppura-
attizzatoio. zione nello spessore delle palpebre, orzaiolo –
palizzata, s.f. – seràda. (s.m.) orşariòl.
palla, s.f. – 1 bàla: palla da gioco – (s.m.) palpeggiare, v. – palpegiàr, palpişàr, palpo-
balòn / prendere la palla al balzo – ciapàr làr, strucàr.
l’ocaşiòn al vòlo / piccola palla per il gioco palpitazione, s.f. – batarèla, palpitasiòn.
delle bocce – balìn / pallina – balèta. 2 (bot.) palude, s.f. – palù.
bàla de nève (palla di neve). pampino, s.m. – (bot.) bànpolo, còrno, fòja,
pallettone, s.m. – baletòn. pànpano, pànpino: levare i pampani alle viti
pallido, agg. – 1 biancadìs, biànco, pàlido, – v. spanpanàr.
şbatù, trìsto. 2 vd. bianchiccio (2). panare, v. – apanàr.
palliduccio, agg. – palidùso. panbollito, s.f. – panàda, panadèla.
pallino, s.f. – balìn, bocìn: andare a pallino – panca, s.f. – bànca, pànca: panca stretta, for-
ndar a balìn, ndar a penèl. nita di schienale – (s.m.) bànco / piccola panca
pallonata, s.f. – (gio.) balonàda, şbalonàda. – (s.m.) scàgno / sedile semplice, comune-
palloncino, s.m. – balonsìn. mente di un asse, per più persone, panca –
pallone, s.m. – (gio.) balòn: colpire il pallone (s.m.) sentadòr.
di contrabalzo – (s.m.) rebatìn / colpo di pal- pancarrè, s.m. – pancarè.
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pancetta, s.f. – pansèta (pancetta affumicata). gratàr / madia che serve per fare il pane –
panchetta, s.f. – vd. banchetta. (s.m.) panariòl / orliccio di pane – (s.m.) cul,
panchina, s.f. – banchìna: diminutivo di pan- culèto / pane bagnato nel vino, altro liquido
china – (s.f.) banchèla / panchetta senza spal- (s.f.) sòpa / pane di piccola forma rotonda –
liera, sgabello – (s.m.) scabèl, şgabèl. (s.f.) pagnòca / pane in genere e pane a forma
pancia, s.f. – pànsa, pànşa, trìpa: aver la pan- circolare con un taglio in mezzo – (s.f.) bìga /
cia dura, tesa e gonfia – (s.m.) tanbùro / il ru- piccolo pane – (s.f.) bighèta / pane per le pa-
moreggiare in pancia – (v.) bronbolàr / pancia netterie – (s.f.) pancògola / pane stantio –
vistosa e prominente – (s.f.) pansèra / piccola (s.m.) pan dùro / panino che termina in punta
pancia – (s.f.) pansèta. – (s.m.) cornèto / parte staccata con taglio, di
panciata, s.f. – pansàda. pane – (s.f.) fèta / parte molle del pane, mollica
panciera, s.f. – pansèra. – (s.f.) molèna / spazzola usata per pulire la
pancione, s.m. – borsòn, pansèra, pansòn, tri- cassa per farvi il pane – (s.f.) gratadòra, (s.m.)
pòn. ras’ciadòr / tipo di pane – (s.f.) sèmişa.
panciotto, s.m. – 1 comèso, croşàta, gilè. 2 panereccio, s.m. – (mal.) panarìso (infezione
vd. bustino. purulenta delle dita delle mani).
pan di cuculo, s.m. – (bot.) cucù. panettiere, s.m. – 1 (a. e m.) fornèr, pec. 2 vd.
pane, s.m. – pan (superstizione popolare: il fornaio.
pane girato sulla tavola porta miseria): asse per panettone, s.m. – panetòn: panettone a spirale
lievitare il pane – (s.m.) còncolo / bastoncello con ripieno di noci – (s.f.) putìsa / panettone
sottile di pane, senza mollica – (s.m.) grisìn / pasquale – (s.f.) pìnsa / quando il pastone si
chi cuoce il pane per le panetterie – (s.f.) pan- alza, per fare il panettore pasquale – far i pàni.
cògola / ciò che si mangia insieme al pane – pania, s.f. – vis’ciàda.
(s.m.) conpanàdigo / coppia di pane – (s.f.) panico, s.m. – paùra, pipìo, spaghèto.
ciòpa / crosta del pane – (s.f.) cròsta / filon- paniera, s.f. – (s.m.) albòl (a valva di conchi-
cino di pane – (s.f.) strusèta / intingere il pane glia).
nel sugo, inzuppare – (v.) tociàr / pane arro- paniere, s.m. – cestìn, (s.f.) coladòra, (s.m.)
stito due volte – (s.m.) pan biscotà / pane ben pianèr, portapàn, (s.f.) sèsta.
cotto – (agg.) crostolà / pane bollito – (s.m.) panino, s.m. – panìn: panino a forma di mez-
pan boì / pane dolce fatto con uova e zucchero zaluna – (s.m.) chìfel / panino che termina in
– (s.m.) pan de Milàn / pane condito, dolce – punta – (s.m.) cornèto / panino di farina bianca
(s.m.) pan conşà / cassa scavata da un unico – (s.m.) panèto / panino dolce – (s.m.) şalèto
pezzo di legno, per intridervi la pasta, farvi il / panino dolce, rotondo e rigonfio – (s.f.) bon-
pane – (s.m.) albòl del pan, panaròl / pane di bèta / sorta di panino singolo – (s.f.) s’ciopèta.
cruschello – (s.m.) pan scasà / pane di grano- panione, s.m. – (zool.) vergòn.
turco mescolato con vari ingredienti – (s.f.) paniuzza, s.f. – (itt.) pàsara, pàsera.
mistùra / pane di cruschello – (s.m.) semolèl, panna, s.f. – crèma, pàna (fior di latte).
semolìn / pane di forma bislunga, filone – (s.f.) pannettone, s.m. – panetòn: panettone pa-
strùsa / pane inzuppato con olio e acqua – squale – (s.f.) pìnsa, pìnşa.
(s.m.) spasapàn / pane grattugiato – (s.m.) pan pannicello, s.m. – panişèl (benda).
gratà / grattugiare pane duro, formaggio – (v.) panno, s.m. – dràpo, fèltro, panişèl, pàno,
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stòfa: panno che ripara la groppa dell’asino – anteriore – (s.f.) mìna / cavallo dei pantaloni –
(s.m.) dràpo / panno con cui si usa coprire il (s.m.) cavalòto / pantaloni corti – (s.f.) bràghe
letto, imbottita – (s.f.) còltra / panno grezzo – cùrte / pantaloni corti, larghi e serrati sotto il
(s.m.) salonìco / panno d’igiene del neonato – ginocchio – (s.m.) bràghe àla şvàva / tromba
(s.m.) pansè / mensola forata, sorta di anello di dei pantaloni – (s.f.) bràga (s.m.) bragòn. 2
pietra murata a qualche metro d’altezza al- vd. calzoni.
l’esterno delle case, nel quale si collocava una Pantalone, n.p. – 1 Pantalòn (maschera Ve-
traversa di legno per stendere i panni – (s.m.) neziana).
anèlo, pjèra col bùşo / pannolano impermea- pantano, s.m. – guàso, paltàn, pantàn, pòcio.
bile – (s.m.) lòden / panno lavorato, che si pantofola, s.f. – papùsa, (s.m.) scarfaròto: di-
metteva attorno alla vita a mo’ di cintura d’or- spregiativo per pantofole – (s.f.) opànca / spe-
namento – (s.f.) carpèta / panno per prendere cie di pantofola per campagna – (s.f.) pèdola,
i manici caldi del tegame – (s.m.) ciapìn / pèdula.
panno rotondo e rigonfio – (s.m.) bonbàta / Paolo, n.p. – Paolèto, Paolìn, Pàvolo.
riempire di cotone, bambagia o simili, lo spa- papa, s.m. – pàpa, papèso (pontefice).
zio tra la fodera e il panno, trapuntando con papà, s.m. – pàre: diminutivo di papà – pa-
punti fissi e spessi, imbottire – (v.) inbotìr / pàci.
sorta di panno – (s.f.) canovàsa / specie di papavero, s.m. – (bot.) papàvero, ròşola (pa-
panno che, messo sotto le braccia dei bambini, pavero comune) / papavero selvatico – (bot.)
permette ai genitori di sorreggerli – (s.f.) fàsa papàvero sajvàdigo / persona molto noiosa –
/ sorta di panno di poco prezzo, fustagno – (agg.) papàvero.
(s.m.) fustàn. paperino, s.m. – (orn.) polişìn, pulişin.
pannocchia, s.f. – panòcia (pannocchia del papero, s.m. – (orn.) ochèto, òco.
granoturco attaccata alla pianta): barba della pappa, s.f. – panàda, pàpa, paparèla (pappa
pannocchia – (s.m.) cavèi / cartoccio delle liquida).
pannocchie – (s.f.) fògia, fòja / colui che lega pappagallo, s.m. – (orn.) papagàl: pappagallo
assieme le pannocchie scartocciate, formando di mare – (itt.) lèpo.
il mazzo, per appenderle ad asciugare – (s.m.) pappagorgia, s.f. – barbàgola, sotobàrba, so-
bigatòr / mazzo di pannocchie (da 18 a 20) – togòla.
(s.m.) màso de formentòn, tònbolo / pannoc- pappare, v. – papàr, papolàr, şlapàr.
chia di granoturco – (s.f.) pàna / pannocchia di pappata, s.f. – vd. abbuffata.
granoturco immatura, imperfetta – (s.f.) pa- pappataci, s.m. – vd. culice.
nòcia fàlsa, panòcia màta / resta di pannoc- pappatoio, s.m. – biberòn.
chia – (s.f.) panòcia sfojàda / sfogliare le pappina, s.f. – (s.m.) şùfo, sùfolo (pappina per
pannocchie – (v.) scartosàr, sfojàr / sgranare ornamento).
le pannocchie – (v.) şgranàr / troncone della pappone, agg. – dişluvià (pappone insazia-
pannocchia – (s.m.) stroncòn. bile).
pannolino, s.m. – panolìn, panùso. parabrezza, s.m. – parabrèsa.
pantaloncini, s.m. – braghète. paracarro, s.m. – paracàro, pilastrìn, pilòn.
pantaloni, s.m. – (s.f.) bràghe, braghèse: paradiso, s.m. – paradìşo.
apertura dei pantaloni, per lo più della parte paragonare, v. – confrontàr.
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paralisi, s.f. – (mal.) paràlişe, paràlişi. 2 vd. opinione.


paralizzato, agg. – (mal.) paralişà. parete, s.f. – (s.m.) mùro, parè, parède, parèo,
paralume, s.m. – abaşùr. tramìşo: ciascuno dei lati verticali di una pa-
paramano, s.m. – 1 vd. gemello (2). 2 vd. rete, di una finestra – (s.f.) spalèta / coprire la
guantone. parete con tappezzeria di stoffa o altro mate-
paramento, s.m. – dràpo: paramento del dia- riale, tappezzare – (v.) tapesàr / parte bassa
cono – (s.f.) dalmàdiga / paramento pontifi- della parete – (s.m.) basamènto / striscia colo-
cale che termina in cappuccio – (s.m.) oràl. rata, di legno, di marmo che si trova lungo la
paramosche, s.m. – (s.f.) moschièra. base delle pareti – (s.m.) başamènto / striscia
paraninfo, s.m. – sensàl. di legno che serve come ornamento delle pa-
paraocchi, s.m. – paraòci. reti o dei soffitti – (s.m.) vaşolìn.
paraorecchi, s.m. – (s.f.) reciàr. pari, agg. – par, pàri, tanpariàn: mettere alla
parapetto, s.m. – (s.f.) altàna, (s.m.) para- pari – (s.m.) livèl.
pèto. pariglia, s.f. – cùbia (per lo più di animali).
parapiglia, s.f. – vd. accapigliamento. parimenti, avv. – vd. ciononostante.
parapioggia, s.f. – vd. ombrello. parlantina, s.f. – ciàcola, parlatìna, pole-
parare, v. – paràr (parare i gol). gàna, şbàtola: parlantina di giovane donna sa-
parasole, s.m. – vd. ombrello. putella – (s.m.) donèso.
parassita, s.f. – piàtola: parassita che vive alle parlare, v. – ciacolàr, discòrar, far, parlàr: af-
spalle altrui – v. màgna pan de bàndo. faticarsi troppo a parlare, sbraitare – şgosàr /
parata, s.f. – paràda (parata militare). cessare, astenersi dal parlare – muchìce / chi
parcheggiare, v. – mètar, parchegiàr. parla molto e a sproposito – (s.f.) bòca de
parcheggio, s.m. – parchègio, parchèjo. scàfa / parlare chiaro – (agg.) s’cèto, stièto /
parchetti, s.m. – palchèti. parlare di qualcuno in modo malevole o ca-
parco, s.m. – pàrco: (top.) Pàrco (parco pub- lunnioso – sparlasàr / parlare in giro – stron-
blico). Oggi a Buie si trova nell’ex contrada basàr / parlare in maniera non comprensibile
Làma, in passato in via dell’Istria o contrada S. – şgnavolàr / parlare in modo incomprensibile
Antògno. – parlàr tùrco / parlare in modo incomprensi-
perdita, s.f. – càlo. bile, borbottare – scrobolàr / parlare insulsa-
parecchio, avv. – vd. abbastanza. mente – banbolàr / parlare offensivamente –
pareggiare, v. – far pàşe, far pàta, paregiàr, insinuàr / parlare senza farsi capire – tanba-
parişàr, patàr. scàr / parlare senza senso – banbàr / parlare
parente, s.m. – parènte, şermàn: far diventar seriamente, strettamente – (agg.) fìso / parlare
parente, imparentare – (v.) inparentàr / grado schietto – dir int’èl mùşo / parlare stupidag-
di parentela con i padrini – (s.m.) conparàto / gini – stornelàr / parlare troppo (fig.) – ragià
un lontano parente – (s.m.) un şermàn a la / uno che parla spropositatamente – (agg.)
lònga. ciòlto.
parentela, s.f. – (s.m.) parentàdo, parentèla: parlottare, v. – vd. barbugliare.
parentela materna (paterna) – (s.f.) parentèla parmigiano, s.m. – parmigiàn, parmişàn.
de pàrte de màre (pàre). paro, s.m. – vd. paio.
parere, s.m. – 1 (s.f.) idèa, (s.m.) parèr, parìr. parola, s.f. – 1 paròla: circuire con parole –
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(fig.) infenociàr / misurare le parole – (v.) far / parto della vacca che non abbia passato
peşàr / parola oltraggiosa in generale, be- l’anno , vitello – (zool.) vedèl, vidèl.
stemmia – (s.f.) bas’cèma / parola sconcia – pasciuto, agg. – pièn, şgiònfo.
(s.f.) parolàsa / pronunciare distintamente le pascolare, v. – pascolàr: guidare la mandria
sillabe di una parola, scandire – (v.) scandìr / al pascolo – v. paràr.
pronunciare male le parole – (v.) tabascàr / pascolo, s.m. – pàscolo.
segno diatrico che si sovrappone a certe parole Pasqua, s.f. – 1 Pàsqua. Dolci tipici pasquali:
slave – (s.f.) pìpa. 2 vd. giuramento. colònba / panettone pasquale – (s.f.) pìnsa /
parolaccia, s.f. – parolàsa, rènga, spropòşito. l’uovo nella treccia del pane, il dolce che si
parotite, s.f. – vd. orecchioni. usa mangiare per Pasqua – (s.f.) pùpa / taschìn
parquet, s.m. – parchè. / dolce pasquale a forma di treccia, imprigio-
parrocchia, s.f. – paròchia. nante nella pasta un uovo sodo colorato – (s.f.)
parroco, s.m. – 1 pàrco, pàrico, pàroco, prète. tìtola: domenica dopo Pasqua – (s.f.) otàva /
2 vd. curato. Pentecoste, Pasqua rosata – (s.f.) Pentecòste /
parrucca, s.f. – parùca, perùca, pirùca. Venerdì santo (durante la processione, una
parrucchino, s.m. – paruchìn. volta a Buie partecipava anche la banda) –
parte, s.f. – bànda, fiànco, vèrso: avere parte (s.f.) Vènere sànto / lunedì di Pasqua, Pa-
in un’opera – (s.m.) pàrte / in disparte – (avv.) squetta – (s.f.) Pasquèta / settimana santa –
de spàrte / parte più larga di un muro – (s.m.) (s.f.) setimàna sànta.
abasamènto, sòcolo / posteriore commestibile Pasqua, n.p. – Pasquèta, Pasqualìna.
del pesce rana pescatrice – (itt.) còda de ròspo Pasquale, n.p. – Pasquàl, Pasqualìn.
/ sesta parte – (agg.) sèsta / verso la parte in- pass, s.m. – vd. lasciapassare.
terna – (avv.) in drènto. passaggio, s.m. – 1 pasàgio, pasàjo, pàso: di
partecipazione, s.f. – partecipasiòn. passaggio – (loc.) de scanpòn / passaggio di
partenza, s.f. – partènsa. alcunché, da una mano all’altra, fra varie per-
particella, s.f. – partisèla (particella cata- sone – (s.m.) pasamàn / piccolo passaggio in
stale). legno, ferro – (s.f.) pasarèla. 2 (s.m.) àndito,
particola, s.f. – vd. ostia. (s.f.) andròna, (s.m.) coridòr.
partigiano, s.m. – partigiàn, partişàn: parti- passamano, s.m. – pasamàn, scorimàn,
giano del maresciallo jugoslavo Josip Broz stànte.
Tito – (agg.) titìn. passare, v. – 1 pasàr: passarla liscia – scapo-
partire, v. – andàr vìa, ndar vìa, partìr; parti! làr / passare per le mani la corona di grani del
– marsh, mrsh. rosario – şgranàr. 2 vd. colare.
partita, s.f. – partìa, partìda. passata, s.f. – (s.m.) canpèto.
partito, s.m. – partìto. passatempo, s.m. – şiògo.
partitone, s.m. – partidòn. passato, s.m. – pasà.
partner, s.f. – vd. fidanzato/a. passatoio, s.m. – pasadòr, pontişèl.
parto, s.m. – pàrto: la donna al primo parto – passeggiare, v. – caminàr, pasegiàr, spasegiàr,
(s.f.) primariòla / parto di animali – (s.m.) spasişàr.
nàser. passeggiata, s.f. – 1 caminàda, giràda, şgan-
partorire, v. – partorìr: partorire di animali – betàda. 2 vd. camminata.
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passeggino, s.m. – cariolòn, pasegìn: passeg- domenica, nelle festività) – (s.m.) bìgoli, ma-
gino a rotelle per bambini – (s.m.) spasìşo. caròni / pasta sfoglia – (s.m.) sfòjo de pàsta /
passeggio, s.m. – (inf.) pupù, pupùi (s.m.) spa- pezzetto di pasta, pieno d’erba battuta con ri-
sègio, spàso: bastone da passeggio – (s.f.) ba- cotta, cacio, uova, farina ed altro, per mine-
golìna. stra, raviolo – (s.m.) rafiòl / piccola pasta
passera, s.f. – vd. paniuzza. dolce di varia forma, biscotto – (s.m.) biscòto
passerella, s.f. – pasarèla. / involto cilindrico di pasta all’uovo – (s.m.)
passero, s.m. – (orn.) pagnoròl, salegàto, sa- anelò / inzuppare la pasta – (v.) albolàr / pasta
ligàto, selegàto: passero dei paridi – (orn.) lievitata – lèva / miscuglio di pasta con farina,
pendolìn. grano e semola – (s.m.) pastòn / strato di pasta
passerotto, s.m. – (orn.) selegàto. tirata col matterello o a macchina, sfoglia –
passiflora, s.f. – (bot.) fiòr de la pasiòn. (s.f.) sfòja. Tipo di pasta cotta – bìgoli / buca-
passionato, agg. – pasionà. tìni / fedelìni / tipo di pasta fatta in casa –
passione, s.f. – pasiòn. (s.m.) fùşi / laşàgna / padrenòstri / pònte de
passo, s.m. – pàso: allungare il passo – (v.) càna / tipo di pasta fatta in casa, specie di ri-
şlongàr le gànbe, şlongàr un fià le gànbe / mi- gatone – (s.m.) subiòto / tipo di pastina per
sura lineare di legno, di canna, passetto o brac- brodo – (s.f.) semensìna / stranàde / tipo di
cio – (s.m.) bràso, brasolèr, pasèto / passo pasta, pennetta – (s.f.) penèta.
breve, corto – (s.m.) pasèto. pastasciutta, s.f. – pastasùta: grande man-
pasta, s.f. – pàsta, (s.m.) marşapàn (dolce): giata di pastasciutta – (s.f.) pastasutàda.
bastone per battere la pasta del pane – (s.f.) pastetta, s.f. – pàsta.
crosòla, mescòla / pasta a falde sottilissime – pasticca, s.f. – (s.m.) bonbòn, (s.f.) sidèla, si-
(s.f.) pàsta sfòja / pasta di formato piccolo – lèla: pasticca di limone e zucchero – (s.m.) li-
(s.f.) pastìna / pasta dolce di farina intrisa con moncìn, limonşìn.
tuorli e chiara d’uova montati, che si fa cuo- pasticceria, s.f. – pasticèria.
cere – (s.m.) pan de Spàgna / pasta di fior di pasticciaccio, s.m. – pastroşèso.
farina, con burro e zucchero, ridotta a strisce pasticciare, v. – fufignàr, futisàr, (fig.) pa-
intrecciate e fritta nell’olio, crespello – (s.m.) stişàr, pastrociàr, paciàr, şbrodigàr.
cròstolo, fiòco / pasta di piccola pezzatura – pasticciata, s.f. – şbrodigàda.
(s.f.) àve Marìa / pasta di maiale tritata – pasticciere, s.m. – (a. e m.) pasticèr: pastic-
(s.m.) pastòn par luganighe / pasta di mine- ciera addetta alle produzione di dolciumi – (a.
stra di piccola pezzatura – (s.m.) padrenòstro e m.) pasticèra / pasticciere che imbroglia alle
/ pasta dolce – (s.m.) marşapàn / pasta dolce a carte – (s.m.) pasticèr / crema per guarnire
forma di cerchio, ciambella dolce – (s.f.) bu- dolci – (s.f.) pasticèra.
solà / pasta fatta con farina, zucchero, burro e pasticcino, s.m. – salatìn (pasticcino salato).
uova – (s.f.) pastafròla / pasta fatta in casa, pasticcio, s.m. – fritàja, fufignèso, pastìso, pa-
maltagliati – (s.f.) strasàde / pasta formato pic- stròcio, şbrodighèso, şbròdigo: imbroglio, pa-
colo – (s.f.) pastìna / pasta lievata – (s.m.) levà sticcio – (s.m.) caşìn, caşòto.
/ pasta lunga e sottile fatta a mano con un ba- pasticcione, s.m. – 1 caşinìsta, fufignòn, futi-
stoncino, a forma di cilindro allungato ed ap- sòn, (agg.) pastrociòn, şbrodigòn, sosolòn. 2
puntito in cima (abitudine era di prepararla alla vd. disordinato.
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pastiglia, s.f. – 1 pastìlja, pìrola, silèla. 2 vd. patologia, s.f. – vd. affezione.
calmante. patria, s.f. – vd. paese.
pastinaca, s.f. – (bot.) pastinàca, pastanàje, patrigno, s.m. – padrègno.
pastinàje (pastinaca comune). patrimonio, s.m. – capitàl.
pastinare, v. – pastenàr, pastinàr. patrono, s.m. – protetòr: San Servolo, patrono
pasto, s.m. – pàsto. Vari pasti durante il di Buie (24 maggio) – San Servìlio, San Sèr-
giorno: pasto piccolo dei contadini, merendina volo.
– (s.m.) bevarìn, beverìn / cafè / marènda / patta, s.f. – 1 (s.m.) parègio, (s.f.) pàta (pa-
pasto principale del giorno, pranzo – (s.m.) reggio). 2 (s.f.) botèga, patèla (patta dei pan-
prànso / sèna: levar via i piatti dalla tavola taloni): avere la patta aperta – (scherz.) gavèr
dopo i pasti, sparecchiare – (v.) dispareciàr / la botèga vèrta.
pasto dei militari – (s.f.) manàsa. pattare, v. – far pàşe.
pastoie, s.f. – pastòre: legare con le pastoie – patto, agg. – pàto: patto fra un proprietario di
(v.) inpastoràr, pastoràr. terra e un colono che si associano per la colti-
pastone, s.m. – bevaròn (in genere, pastone): vazione di un fondo – (s.f.) colonìa / venire a
massa di pasta lievitata – (s.m.) còncolo / pa- patti – (v.) capitolàr.
stone per animali – (s.m.) pastòn. pattuglia, s.f. – batùlja, patùlja.
pastore, s.m. – 1 (a. e m.) pastòr: cane da pa- pattuire, v. – patuìr.
store – (zool.) can (de) pastòr. 2 vd. capraio. pattume, s.f. – scovàsa.
pastrano, s.m. – capòto, tabàro: pastrano pattumiera, s.f. – scovasèra, spasadòra.
grosso – (s.m.) capotòn. paura, s.f. – fìfa, paùra, pavùra, (s.m.) spa-
pastrocchio, s.m. – vd. pasticcio. ghèto, (s.m.) spàşimo, tremariòla: avere paura
patacca, s.f. – vd. distintivo. – adòso, dòso, èsar spaşimàdi, (fig.) pipìo,
pataccone, s.m. – patacòn (moneta). pipìu, pìu pìu / esclamazione di paura, mera-
patata, s.f. – (bot.) patàta. Dolce buiese – viglia – (escl.) maremìa, marìavergine / far
(s.m.) dòlse de patàte: in agronomia, madre, paura da dietro la schiena – (escl.) siàa / far
pianta della patata – (s.f.) maràna / passato di paura ai bambini – (scherz.) bàu, bàu sète, sète
patate, purè – (s.m.) pirè / patata del Canada, babàu / far prendere paura – (v.) instremìr /
topinambur – (bot.) tartufo salvàdigo / patata gran paura – (fig.) cagòna / motivo di paura
dolce – (bot.) patàta mericàna / piantare le pa- infantile – (s.m.) lùpo / non aver paura – (v.)
tate – (v.) semenàr, seminàr / purè di patate – mostràr i dènti.
(s.f.) patàte in pirè, pirè / raccolta delle patate pauroso, agg. – caghinbràghe, cagòn, cagòto,
– v. ingrumàr le patàte. fifòn, piegoròn, pianşòto, viljàco.
patente, agg. – vd. evidente. pausa, s.f. – 1 fermàda, (s.m.) intermèşo, (s.f.)
patereccio, s.m. – vd. panereccio. sòsta. 2 (fig.) respiràr. 3 vd. intermezzo.
patetico, agg. – che fa pecà. pavimento, s.m. – palmènto, pavimènto,
patimento, s.m. – crùsio, dògia, dòje, dolòr, solèr: pavimento a listelli di legno, parchetti –
pasiòn, travàjo, tribolasiòn. (s.m.) palchèti / pavimento di terrazzo, stanze,
patire, v. – patìr, penàr, sofrìr, tribolàr: che fatto con pietruzze a cemento – (s.f.) batùda /
patisce la fame – (agg.) famòşa. pezzo di un grosso spessore, piano e riqua-
patito, agg. – patì, trascurà. drato, di pietra, per pavimentazione di cantine
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– (s.f.) làstra, spiàgna / sul pavimento – (s.f.) pedalare, v. – menàr le gànbe, pedalàr.
partèra. pedale, s.m. – pedàl.
pavone, s.m. – (zool.) paòn, pavòn. pedante, agg. – pignòl.
paziente, s.m. – 1 (s.m.) pasiènte. 2 vd. am- pedata, s.f. – piàda, piedàso.
malato. pedatone, s.m. – pedadòn.
pazienza, s.f. – càlma, pasiènsa (rassegna- pederasta, s.m. – culatìn, culatòn, culoròto,
zione): imprecazione di chi perde la pazienza fenòcio.
– (inter.) sacranòn / lavoro di pazienza – (s.m.) pediatra, s.m. – (a. e m.) dotòr dèi fiòi.
bibièso. pedignone, s.m. – 1 pedìn. 2 (mal.) bugànsa.
pazzerellone, agg. – 1 fracanàpa, mataràn. 2 pedina, s.f. – pedìna (figura nel giuoco della
vd. burlone. 3 vd. baloccone. dama).
pazzesco, agg. – da màti, de màti. pedinare, v. – far la tìra, ndàrghe drìo.
pazzia, s.f. – matàda, (s.m.) matèso, matìo, pedule, s.m. – scarpèta.
monàda. peduncolo, s.m. – 1 mànigo. 2 vd. caule.
pazzo, agg. e s.m. – 1 batù, ciapà, còfe, fòra, peggio, avv. – pèşo: alla meno peggio – (avv.)
màto, s’centrà, spostà, tocà: pazzo furioso – sanfasòn / di male in peggio – (avv.) de mal in
(agg.) màto da manicòmio, màto da ligàr. 2 pèşo / in modo peggiore – (avv.) pèşo / peggio
vd. alienato: al figurato – (fig.) bàcolo. per lui – (loc.) so dàno.
pecca, s.f. – pèca (vizio). pegno, s.m. – acònto, capàra, pègno: espro-
peccare, v. – pecàr. priare un pegno al debitore con atto proces-
peccato, s.m. – pecà, pecàto. suale – (v.) inpignoràr.
peccatore, s.m. – pecatòr. pegola, s.f. – vd. pece.
pece, s.f. – pègola: mettere sopra la pece – (v.) pelandrone, s.m. – pelandròn, (scherz.) scal-
inpegolàr. dacarèghe, scansafadìghe.
pecora, s.f. – (zool.) piègora o pjègora: ca- pelare, v. – pelàr, spelàr.
cherello della pecora – (s.f.) càgola / intera pelato, agg. – 1 spelà. 2 vd. calvo.
pelle con la lana, vello – (s.f.) làna / la pecora pellaccia, fig. – pelàndra.
bela – (onomat.) bèe...bèe / maschio castrato pelle, s.f. – 1 pèle: arrossamento della pelle –
della pecora – (zool.) castròn / parto della pe- (s.f.) vòja / bollicella pruriginosa sulle pelle,
cora – (zool.) anièl / posto chiuso per le pe- crosta – (s.f.) bròşa / malattia della pelle, con-
core nella stalla delle vacche, stallino – (s.m.) tagiosa, con prurito insopportabile, sporcizia
seràgio, seràjo / pecora sterile – (agg.) piègora – (s.f.) rògna / pelle alla quale si è data una
s’cìrca / piccola pecore – (zool.) piegorèta / concia per renderla morbida – (s.m.) camòsio
sterco della pecora – (s.f.) cagadùra / tosare / pelle delicata – (s.f.) peleşìna, pelişìna / pelle
le pecore – (v.) toşàr. d’oca – (s.m.) pèle de òca / pelle floscia e ca-
pecorella, s.f. – (zool.) pecorèla, piegorèla. scante – (agg.) pelàndra / rischiare la pelle –
pecorino, s.m. – pegorìn, piegorìn (formag- (v.) ris’ciàr la vìta / sorta di pelle sottile di co-
gio). tone – (s.m.) pèle de òvo, pèle de vòvo / pelle
pecorone, agg. – (fig.) piegoròn. striminzita – (s.m.) pèle e òsi / sudiciume sulla
pedaggio, s.m. – vd. balzello: colui che ri- pelle, loia – (s.f.) cràgna / tubercolo acuto
scuote il pedaggio – (a. e m.) pasadòr. nella pelle con infiammazione e dolori, che
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marcisce e può dare febbre – (mal.) pajòla. 2 scrivere – (s.f.) pèna.


(s.f.) scorşerìa (luogo, stabilimento dove si pennacchio, s.m. – penàcio.
conciano le pelli, concia, conceria). pennaiolo, s.m. – penàl, penariòl.
pellegrino, s.m. – pelegrìn. pennato, s.m. – penàto.
pelletica, s.f. – pelàndra. pennecchio, s.m. – manèla.
pelliccia, s.f. – pelìcia, pelìsa. pennellare, v. – incolorìr, penelàr, pituràr.
pellicciaio, s.m. – (a. e m.) pilisàro. pennellata, s.f. – penelàda.
pellicina, s.f. – buşìa, pelişìna (pellicina sulle pennellessa, s.f. – masòca.
dita). pennello, s.m. – penèl: pennello a sezione ret-
pellicola, s.f. – peleşìna, pelişìna, penìcola: tangolare appiattito da imbianchino – (s.f.) pe-
pellicola fotografia e fotografica in genere – nelèsa / usare il pennello, pennellare – (v.)
(s.m.) film, pelìcola. penelàr.
pelo, s.m. – pel, pl. pèi: essere di primo pelo – pennetta, s.f. – (tipo di pasta), penète, pònte
èsar şòvane. de càna.
peloso, agg. – pelòşo. pennino, s.m. – penìn: asticella su cui inne-
peluria, s.f. – pelùria: peluria degli adole- stare il pennino – (s.m.) penàl.
scenti – (s.m.) pel màto. penoso, agg. – che fa pecà, che fa pèna.
peluzzo, s.m. – pelùso. pensare, v. – pensà, pensàr, stimàr: pensare
pena, s.f. – 1 crùsio, dolor, pasiòn, pecà, pèna: dentro di sé – pensàr fra de mi.
infliggere una pena per correggere – (v.) ca- pensata, s.f. – 1 idèa, inpensàta, pensàda. 2
stigàr. 2 vd. angustia. vd. idea.
penare, v. – tribolàr. pensiero, s.m. – 1 pensièr, pinsièr: pensiero
pendaglio, s.m. – vd. ciondolo. molesto – (s.f.) tàrma / stare in pensiero – (v.)
pendenza, s.f. – pendènsa. pantişàr. 2 vd. opinione.
pendere, v. – pèndar, pènder, picàr, pindolàr. pensilina, s.f. – tetòja.
pendio, s.m. – còsta: in pendio – (loc.) in piò- pensionato, s.m. – penşionà.
ver. pensione, s.f. – penşiòn: percepire la pensione
pendolare, v. – 1 pindolàr. 2 vd. ciondolare. – tiràr la penşiòn.
pendolo, s.m. – pìndolo, regoladòr. pentirsi, v. – dişpiaşèrse, pentìrse.
pene, s.m. – càso: pene degli adulti – càna, pentito, agg. – pentìdo.
gìgi, mànego, pìnper, oşèl, uşèl, tèga, tùbo, pentola, s.f. – pignàta: chi fa le pentole, pen-
(scherz.) pagadèbiti / pene dei bambini – tolaio – (a. e m.) pignatàro, pignatèr / grossa
(s.m.) bebìn, binbìn, brişighèl, gigèto, gigìn, pentola – (s.f.) stagnàda / il gorgogliare del li-
pisolìn. quido che bolle nella pentola – (v.) bronbolàr
penetrare, v. – inpiràr, ndar drènto. / pentola a pressione – (s.f.) atòmica, tòmica /
penetrazione, s.f. – penetrasiòn. pentola di ghisa con un beccuccio che fischia
penitenza, s.f. – penitènsa. – (s.m.) bronşìn / tortiera a cerniera – (s.f.) bu-
penitenziario, s.m. – canon, galèra, preşòn. ràta, tortièra.
penitenziario, s.m. – (scherz.) caponèra, (s.f.) pentolaio, s.m. – (a. e m.) conciùr, consapi-
galèra, (s.m.) preşòn. gnàte.
penna, s.f. – 1 pèna (dei volatili). 2 penna per pentolino, s.m. – pignatèl, pignatèla, pigna-
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tìn: pentolina piccola con manico, per portare di lunga durata, dolce – ròso / pera molto
i cibi nei campi, secchiello – (s.f.) sicèla. dolce, fragile e tenera, di colore giallo rosso –
pentolone, s.m. – pignatòn. sanpièro / pera che matura durante la mieti-
penuria, s.f. – mancànsa. tura, senza sapore, di colore giallo verdino –
penzolare, v. – dindolàr, picàr, pindolàr: cosa sèşola / pera piccola, buona, a maturazione di
che penzola – (s.m.) pìdolo, pìndolo. colore nero – sìmişe: albero del pero – (bot.)
penzolo, s.m. – spiròn (penzolo d’uva). perèr / pera bugiarda – (s.m.) perognòco /
penzoloni, avv. – pindolòn: a penzoloni – baco nella pera – (agg.) pèro col vèrmo / pera
(loc.) a pindolòn / stare a penzoloni – (v.) pi- fracida – (agg.) pèro màrso.
colàr. perbacco, escl. – òrco, òrpo, òstriga, ostri-
pepaiola, s.f. – (s.m.) peverìn, portapèvare. ghèta.
pepato, agg. – peverìn. perbene, agg. – parbèn.
pepe, s.m. – pèvare, pèvere: condire con molto percalle, s.m. – percàl.
pepe – (v.) inneverà / di color pepe – (agg.) perché, cong. – parchè, parcòsa, parvìa, per-
peverìn. còsa, pervìa.
peperoncino, s.m. – (bot.) peveronsìn. perciò, cong. – alòra.
pepiera, s.f. – vd. pepaiola. percorrere, v. – caminàr, traversàr.
pepino, agg. – peverèl. percossa, s.f. – 1 batòsta, batùda, bòta, brì-
pepita, s.f. – buşìa. scola, còlpo, pàca, rènga, tèga: percossa a un
peperone, s.m. – (bot.) pevaròn, peveròn: pe- dito del piede – (s.m.) stincòn / suono d’una
perone dolce – (bot.) pàprica. percossa – (onom.) ciàc. 2 vd. pacca.
peppola, s.f. – 1 (orn.) montàn, pacagnòl. 2 percuotere, v. – 1 bàtar, bastonàr, creşimàr,
vd. fringuello montano. macàr, (fig.) ontolàr, patufàr, stangàr. 2 vd.
per, prep. – par, per: per il, per lo – pel. bastonare.
pera, s.f. – (bot., s.m.) pèro (frutto). Varietà di percuotersi, v. – bàtarse, macàrse.
pere del Buiese – (bot.) bianchèra / pera pic- perdere, v. – pèrdar, pèrder, molàr, remèter,
cola – butirèto / pera dal colore e gusto del rimètar: perdere il colore – molàr / perdere la
burro, piccolo, simile alle ciliegie – butìro / freschezza – fiapìr.
pera grande, buona – butiròn / pera di colore perdersi, v. – pèrdarse.
giallo rosso – carabèl / pera di colore giallo – perdita, s.f. – (s.m.) càlo, dişcàpito.
còrpus dòmine / pera media, di colore giallo – perdigiorno, s.m./f. – (s.f.) mularìa discàlsa.
còsia / pera bislunga, colore giallo, buonis- perditempo, s.m./f. – vd. bighellone.
sima – dàma / pera dalla forma del fico, di co- perdizione, s.f. – malòra, perdisiòn.
lore giallo – fìgo / pera di colore giallo rosso, perdonare, v. – asòlvar, (s.f.) mişericòrgia,
buona – giardinièr / pera di colore grigio – perdonàr, scusàr.
gnòco / pera che si mantiene per tutto l’in- perdono, s.m. – 1 pardòn, remisiòn: invoca-
verno, di colore giallo, buona – de invèrno / zione del perdono divino – (escl.) mişerère. 2
pera grande, colore giallo – lìra / pera grande, vd. abbuono.
colore come l’arancio, buona – naransìn / pèro perduto, agg. – 1 andà, fùci, pèrso. 2 vd. boc-
salvàdego / pera autunnale – petoràl / pera di ciato.
colore giallo – precòsia / pera dal colore rosso, perenne, agg. – che dùra sènpre.
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perfetto, agg. – ideàl, parfèto, perfèto. perpetua, s.f. – parpètua.


perfezionare, v. – parfesionàr, perfesionàr. perpetuo, agg. – che dùra sènpre, etèrno.
perfezione, s.f. – parfesiòn, perfesiòn. perplesso, agg. – 1 incantà. 2 vd. ansioso.
perfino, avv. – parfìn, parfìna, perfìn. perquisire, v. – controlàr.
pergola, s.m. – (s.f.) pèrgola: palo di sostegno persecuzione, s.f. – persecusiòn.
della pergole – (s.f.) forcàda / sostegno tra- perseguitare, v. – molestàr, tormentàr.
sversale della pergola – (s.m.) corènte. persiana, s.f. – 1 persiàna: barra per fermare
pericolare, v. – pericolàr. le persiane – (s.m.) trèso / parte mobile della
pericolo, s.m. – aşàrdo: salvezza da un peri- persiana – (s.f.) grìlja. 2 vd. griglia.
colo o da un danno grave – (s.m.) scànpo. persino, avv. – parfìn, parfìna, perfìn.
periodico, s.m. – 1 fòjo. 2 vd. gazzetta (A Buie perso, agg. – vd. perduto.
era popolare agli inizi del ’900 il periodico di persona, s.f. – ànima, persona, ùno. Tipi di
agricoltura La tèra, organo ufficiale della Cat- persone: persona abbietta – (agg.) cavròn /
tedra ambulante di agricoltura e del Consor- persona alla buona – casòpa / persona alta –
zio agrario distrettuale di Buie, diretto dal camèl / persona alta e magra – lugàniga, spi-
dottor Domenico Bufalini. Dopo la prima lungòn / persona antipatica – cornàcia / per-
guerra mondiale venne pubblicata per alcuni sona arrabbiata, viso atteggiato a sdegno e
anni una nuova serie con il titolo “Terra e superba – mùşo dùro, mùtria, nùtria / persona
scuola”, diretta dal maestro Giovanni Borto- asciutta, magra – candèla / persona astuta e
lin.) decisa che finge buona e ingenua – bòlpe, gàta
perito, s.m. – (a. e m.) stimadòr. mòra, vòlpe / persona autorevole, grande –
peritonite, s.f. – (mal.) mal de mişèrere. gran, gràndo, utorità / persona azzimata, at-
perizia, s.f. – bravùra, perìsia, pràtica. tillata – pinpinèla / persona balorda che finge
permaloso, agg. – onbròşo, permalòşo. d’essere ingenua, sciocca – mèrlo, mèrlo de
permanente, agg. – che rèsta: permanente, ri- gràja, merlòto, polàco, polàstro, sùrlo / per-
ferito ai capelli – (s.f.) permanènte. sona bene assestata – ben mèso / persona
permesso, s.m. – conpermèso, parmèso, per- brutta che pare una scimmia – macàco, sìmia,
mèso: permesso di essere ricevuto e ascoltato simiòto / persona brutta e deforme, intrattabile
da un’autorità, una personalità e l’incontro che – scarpèna / persona brutta, secca e taciturna
ne deriva – (s.f.) udiènsa. – mùmia / persona buona a nulla, fantoccio –
permettere, v. – parmèter, permèter. piàvolo / persona calma nel procedere – flèma
permuta, s.f. – (s.m.) scànbio. / persona cattiva, di natura malvagia, insop-
pernacchia, s.f. – 1 pernàcia. 2 scorèşa. portabile, pessima – bès’cia, bìlfo, genìa, òcio
pernice, s.f. – (orn.) parnìşa, pernìşa, pernìşe catìvo, ràsa / persona che guarda in croce,
(pernice grigia). strabico – ch’el vàrda in cròşe / persona che ha
perno, s.m. – pèrno, tanpàgno. bel canto – caneriòl, caneriòlo, canterìn / per-
però, cong. – ma, però. sona che ha bevuto molto – carigàso / persona
pero, s.m. – (bot.) perèr: frutto del pero – che ha le gambe corte rispetto al busto – co-
(bot.) pèro / pero mandolino, selvatico, di ori- gomèta / persona che mangia molto – gòso /
gine asiatica – (bot.) perèr salvàdego. persona che non si risente, non si commuove,
peronospora, s.f. – (mal.) peronòspora. tardo, lento – bibiòşo / persona che pare una
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scimma – simiòto / persona che parla male tòşa / persona furba – sàvia / persona giovane
degli altri – maldisènte / persona che parla a – pisòn, pisòna / persona giovane, alta e robu-
sproposito – ciòlto, lenguàsa / persona che sta – stànga / persona goffa – tòrso / persona
pensa solo a se stessa, egoista – oràte per me gracile – schinèla / persona grande e ben for-
/ persona che per la vistosità dell’abbiglia- mata – tòco / persona grande, grossa e oziosa
mento diventa ridicola – bùlo / persona che – calandròn, catafàlco / persona grande e ro-
piange sempre – lemamòne / persona che ride busta – golìa / persona grande ma fiacca –
di gusto – ridaciòn / persona che ride sempre clòpe / persona grassa e floscia – flo-flòn / per-
– ridolìn / persona che ripete meccanicamente sona grassa e gioviale – carnavàl / persona
ciò che ha udito da altri – papagàl / persona grossa e tozza – balèna / persona grossolana –
che si dà troppa importanza – padretèrno / per- cafòn / persona in cattive condizioni econo-
sona che si lamenta – gnàgnola / persona che miche – malmèso / persona in comando – gen-
si lascia abbindolare – dìndio / persona che si dàrmo / persona inesperta nel suo mestiere, di
muove per altrui impulso – marionèta / per- scarsissima capacità, schiappa – s’ciàpa / per-
sona che va per le lunghe, con qualsiasi tipo sona ignorante, zotica, maleducata – mus / per-
di lavoro – pepignòşo, pipignòn / persona che sona infida – fàlso, legèra / persona irascibile,
ha struttura fisica potente e robustezza ecce- feroce, vile – jèna / persona leggera, volubile
zionale – tòro / persona cicciottella – paciòco – buratìn / persona leziosa – pinpinèla / per-
/ persona civile, cristiano – cris’ciàn / persona sona magra – canèta, pèle e òsi / persona in
con disturbi nello sviluppo, specialmente dello gamba, capace – cantìn / persona magra – ca-
scheletro – rachìtico / persona con lo sguardo nèta, sèca / persona magra e asciutta – bacalà
cattivo e portatore del malocchio – òcio catìvo / persona magra, striminzita – pèle e òsi / per-
/ persona coraggiosa – fòrte, leòn, liòn / per- sona malandata – caranpàna, crepalìn / per-
sona dal fare provocante, bravaccio – bùlo, bu- sona malandata nelle proprie faccende – mèso
lòto / persona decrepita – bavòşo / persona ben / persona male in arnese – mostròn / per-
corpulenta – armèr / persosa d’animo spietato, sona malvagia – canàgia, canàja, scùtaro /
crudele – bòja / persona debole, di salute ca- persona melliflua – rufiàn / persona mingher-
gionevole – crepalìna / persona di costituzione lina – meşamènola, meşasèga, mingherlìn /
robusta – càlibro / persona di grande bellezza persona molesta – pèste, verìgola / persona
– ànşolo / persona di gran mole – şgnèca / per- molto lenta nel fare le cose – longàgna / per-
sona di infimo livello – pedòcio / persona di sona molto piccola e gracile, specialmente di
corporatura – càgola / persona di statura mi- bambini – scrìso / persona molto veloce nel
nuscola – pişdrùl / persona disperata, che non muoversi – lànpo / persona noiosa, importuna
reagisce più, istupidito – pèrso / persona di ri- – piàtola / persona non seria, che manca di pa-
piego – stropabùşi / persona disordinata, con- rola, buffone – bufòn / persona odiosa – ca-
fusionaria – tràiber / persona egoista – oràte vròn / persona onesta e leale – bonòmo,
per me / persona fastidiosa – pìndolo / persona galantòmo, şentilòmo / persona panciuta – tri-
fastidiosa, molesta, noiosa – tàrma, tartàif, pòn / persona perditempo e oziosa – torşiolòn
tègna / persona fiacca – crepalìna / persona / persona perfida, ingrata, vile – càvra / per-
forte – vd. coraggiosa / persona fortunata – cu- sona pettegola e chiacchierona – trònba / per-
loròto / persona frizzante – schersoşa, spiri- sona piccola – balìn / persona piccola,
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tarchiata e goffa – tracagnòto / persona poco persona un po’ stravagante, originale – tìpo /
raccomandabile – birbànte, manigòldo / per- termine spregiativo per persona umana sfigu-
sona poco sana – tìşico / persona poco seria, rata, rangutano – rangotàn / persona vigliacca,
imbroglione – baràba / persona poco sveglia cattiva – bastàrdo / persona vecchia e inutile –
– lòlo / persona presuntuosa, saccente, arro- scàrpa / persona velenosa, che sa cogliere ogni
gante, smorfiosa, affettata – caghèta / persona occasione per danneggiare – bìpara / persona
prigioniera – arestà / persona priva di serietà vile – pòrco / persona vile e volgare – càvra,
– pajàso / persona priva di buon giudizio – po- mascalsòn, vèrmo / persona violenta e rozza –
metàso / persona provocante – bùlo, bulòto / bestiàsa / persona vivace e irrequieta – diàn-
persona remissiva che si dà facilmente per berne / persona volubile – buratìn, gùrlo:
vinta – calabràghe / persona rimbecillita – ba- compagnia di persone che si riuniscono per
cùco / persona robusta – granatièr, mànşo / star insieme in allegria – (s.f.) clàpa / corpo di
persona sboccata – bocàsa, lenguàsa / persona persona – (s.f.) vìta / gruppo di persone con
scansafatiche – meşopètine / persona sciocca, intenti cattivi – (s.f.) bànda, conbrìcola / in-
stupida – cocàl, cogiòn, cojòn, òvo, òca / per- sieme di persone – (s.m.) ciàpo / mescolanza
sona sempliciotta – giàgi / persona sempre in- di persone, cose – (agg.) promìscua / negli-
decisa nel modo di comportarsi – tiramòla / gentemente, non calcolare una persona, pas-
persona servile, ruffiano – rufiàn / persona sfi- sargli sopra – (avv.) sotogànba / persona
nita per la stanchezza – còto / persona smilza buona – (agg.) bon còme el pan / più persone
– canòcia / persona smorfiosa, uggiosa, effe- assieme a conversare – (s.m.) grumàso / più
minato, uno che si dà arie – caghèta, fìgo / per- persone in circolo – (s.m.) bòsolo / qualsivo-
sona spilorcia, taccagna al massimo – caìa / glia persona – (pron.) chichè.
persona stupida, inetta – strasacùl / persona personalità, s.f. – 1 caràtere. 2 vd. animo (2).
spregevole – carògna, pòrco / persona stenta, perspicace, agg. – vd. acuto.
malsana, imbozzacchita – caganìdo / persona perspicacia, s.f. – 1 finèsa. 2 vd. acume.
stordita – stòrno / persona stravagante – car- persuadere, v. – 1 convìnsar, inculcàr. 2 vd.
navàl / persona stupida e goffa – mamalùco, consigliare.
màmo, màmolo / persona superba – cagòn / persuasione, s.f. – convinsiòn, persuaşiòn.
persona sveglia e vivace – peverìn / persona persuaso, agg. – convìnto.
svelta – gàto / persona tarda – bibiòşo / per- pertanto, cong. – 1 partànto. 2 vd. allora.
sona tarda e stupida, credulone – gònşo / per- pertica, s.f. – nàtola, pèrtiga.
sona tarda, ottusa – tàlpa / persona terribile, perticone, s.m. – trèsa.
detto specialmente di bambini vivaci, irre- pertosse, s.f. – (mal.) tòse pagàna.
quieti – taramòto / persona troppo importante pertugio, s.m. – 1 bùşo. 2 vd. gattaiola.
– padretèrno / persona trasandata – conciùr / pervenire, v. – vd. arrivare.
persona trascurata – gusasènere / persona perverso, agg. – ònto, pòrco, porsèl, porse-
ubriaca, che si comporta in modo strano, come lòn.
se non fosse consapevole dei propri atti e delle pesa, s.f. – decimàl, desimàl.
proprie parole – preşèpio / persona ubriaca, pesante, agg. – (fig.) grève, (agg.) peşànte:
stramba, brutta e deforme – spetàcolo / per- molto pesante – (agg.) pesòco.
sona uggiosa e fastidiosa, ostinata – pìtima / pesantezza, s.f. – magòn, peşantèsa.
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pesare, v. – peşàr. pilota, tordo di mare – lèpo / pesce ragno, tra-


pesca s.f. – 1 (bot.) pèrsego, pèrsigo (frutto). chino – pèse ràgno / pesce spada – spàga / pi-
Varietà di pesche: pesca a polpa bianca, che docchio di mare – pedòcio / rana pescatrice –
matura a settembre – (bot.) pèrsigo dèla pàsta pèse ròspo / salpa – sàlpa / sanpiero – san-
biànca / pesca a polpa gialla, che matura a set- pièro / sarago – sàrgo / sarago, sparaglione –
tembre – pèrsigo dèla pàsta şàla / pesca a spàro / sardella – sardèla / scorfano – scar-
polpa rossa, che matura a ottobre – pèrsigo pèna / seppia – sèpa / seppiolina – sepolìna,
dèla sòpa / pesca con la quale si insaporisce il sòtolo / sgombro – scòmbro / sgombro mac-
vino – pèrsigo inbriagòn: pianta – (bot.) per- chiato – lanşàrda / sogliola – sfòja / spigola,
sighèr / nocciolo della pesca – (s.m.) òso del branzino – branşìn / spinarolo – aşià / suga-
pèrsigo. Dolce buiese – dòlse de pèrsighi. 2 rello – sùro / tartufo (di mare) – caparòsolo /
(s.f.) pèsca. tinca – tènca / tonno – ton / torpedine – trè-
pescare, v. – pescàr. molo / totano – tòtano, tòteno / triglia mag-
pescatore, s.m. – (a. e m.) pescadòr. giore di scoglio – trìa / triglia minore di fango
pesce, s.m. – (itt.) pèse. Varietà di pesce per i – bàrbòn / triglia piccola di fango – barbonsèl
buiesi: acciuga – (itt.) sardòn / acciuga salata / volpina piccola – volpinèla / zatterino – ri-
– inciò / aguglia – anguşìgolo / aquila – co- baltavapòri / zatterino capoccione – şèro.
lòmbo / aragosta – ragòsta / arca di Noè – mù- Piatto buiese, pesce cotto in bianco, con olio e
solo / aringa – rènga / asteria – stèla marìna / limone – (s.m.) pèse in biànco / pèse, patàte e
astice – àstişe / barbone – barbòn / barbon- caròte: colui che con grida annuncia svendite
cello – barbonsèl / boga – bòba / branzino pic- di pesce – (s.m.) nìcio / diminutivo di pesce –
colo – bransinèl / calamaro – caramàl / (s.m.) pesèto / pesce marinato, specialmente
cannolicchio – càpa de dèo / cappone – acciughe, preparato e conservato mediante
luşèrna / cavalluccio marino – cavalìn / cefalo frittura e successiva immersione in aceto –
– sièvolo / cicala di mare – canòcia / dattero (s.m.) savòr, seşàme / pesce senza scaglie, di
(di mare) – dàtolo / dentice – dentàl / gatto – forma serpentina, anguilla – (itt.) bişàto / pe-
pesegàto / ghiozzo di misura – guàto / gran- sciolini di diverse specie per frittura – (s.m.)
cevola – gransièvola / granchio – grànso / menudàja / spina dorsale o spine minori dei
granchiolino di roccia e dei moli – maşinèta / pesci – (s.f.) lìsca.
granciporro – gransipòro / grongo – gròngo / peschereccio, s.m. – bàrca per pescàr.
latterino grande – agòn / latterino piccolo – pescheria, s.f. – pescarìa.
angudèla, ghìrisa / littorina – marìdola / me- pesciolino, s.m. – pesèto.
dusa – balèna, potamarìna / menola – mènola pescione, s.m. – pesòn.
/ menola bianca – şìrolo / merluzzo – merlùso, pescivendolo, s.m. – (a. e m.) pescadòr, pesèr.
mòlo / merluzzo essiccato – bacalà / mormora pesco, s.m. – (bot.) persighèr, pèrsigo (origi-
– mormoro / nasello – aşinèl / muggine, mu- nario della Cina).
sino – volpìna / occhiata – ociàda / palombo – peso, s.m. – pèşo: antica misura di peso (circa
cagnèto / orata – oràda / ostrica – òstriga / pa- 30 kg) – (s.m.) meşèn / peso lordo – (s.m.)
gello – ribòn / papalina – papalìna / passera – pèşo spòrco / peso netto – (s.m.) pèşo nèto.
pàsera / pescecane – pesecàn / pesce aquila – pessimista, agg. – vd. abbattuto.
colònbo / pesce gatto – barbòn, gàto / pesce pessimo, agg. – schifòşo.
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pestare, v. – 1 folàr, macàr, macasàr, pestàr, pezza di terra coltivata – (s.f.) pjèsa.
pilàr: pestare sui piedi – tribiàr. 2 vd. calcare. pezzente, s.m. – povarèto, strasòn.
3 vd. bastonare. pezzetta, s.f. – peşèta.
pestata, s.f. – folàda, pestàda, pestòn. pezzettino, s.m. – 1 şbich, tochetìn: pezzet-
peste, s.f. – (mal.) mal dèla giandùsa, pèste, tino di carta da scrivere – (s.f.) patròna. 2 vd.
pèste bobònica (peste bubbonica). briciola.
pestello, s.m. – batòcio, pestaròl. pezzetto, s.m. – 1 (s.f.) frajèla, sansatèla, to-
pestilenza, s.f. – pèste, pestilènsa. chetìn, tochèto. 2 vd. briciola.
pesto, agg. – 1 acà. 2 (s.m.) pèsto. 3 vd. am- pezzo, s.m. – pèso, tasèl, tòco: mettere in-
maccato. sieme i pezzi – (v.) montàr / pezzo di legno
petecchia, s.f. – (mal.) petèce. che riveste la sala delle ruote del carro – (s.f.)
peto, s.m. – (s.f.) scorèşa. camìşa / pezzo di legno che sostiene il letto
petrolio, s.m. – petròjo. del carro – (s.m.) cusìn / pezzo grosso – (s.f.)
pettegola, agg. – bàba, bèta, ciacolòna, tèga.
gaşetìn, parlasòna, petègola, petegolòna, pezzuola, s.f. – vd. fazzoletto.
sparlasòna: persona pettegola – (s.f.) ciaco- piacere, s.m. – 1 (s.f.) delìsia, godùria, (s.m.)
lèta. gùsto, piàser: a piacere – (avv.) piasimènto /
pettegolare, v. – babàr, ciacolàr, sparlasàr. con piacere – (loc.) de gùsto / senso di viva
pettegolezzo, s.m. – ciàcola. soddisfazione, che s’identifica con l’appaga-
pettinare, v. – petenàr, petinàr. mento di appetiti, desideri, aspirazioni, piaceri
pettinata, s.f. – petenàda, petinàda: sorta di – (s.m.) piasèr. 2 (v.) piàşer, piasèr: ma fammi
pettinatura femminile, tuppè – (s.m.) topè / il piacere! – (escl.) va! 3 vd. delizia.
tipo di pettinatura con i capelli all’indietro – piaga, s.f. – piàga, şgiònfo: piaga prodotta al-
(s.f.) mascàgna. l’attrito dei finimenti e del basto sul garrese di
pettinato, agg. – petenà, petinà. asini, cavalli, vacche – (s.f.) schinèla.
pettine, s.m. – 1 pètene, pètine: ciascuna piaggiatore, s.m. – vd. adulatore.
punta del pettine – (s.m.) dènte / custodia del piagnisteo, s.m. – vd. lagna.
pettine – (s.f.) petenièra / pettine del telaio – piagnone, agg. – fifòn, fifotòn, frignòn, gnà-
(s.m.) pètene / pettine fisso – (s.m.) pètine fìso gna, pianşòn, pianşòto.
/ untume del pettine – (s.f.) pèta. 2 (s.f.) car- piagnucolare, v. – 1 fifàr, fifotàr, frignàr,
dàsa. lemàr, piànger, piànşer. 2 vd. crucciarsi.
pettirosso, s.m. – (orn.) petiròso, petoròso, tà- piagnucolone, s.m. – fifòto.
schisa. pialla, s.f. – piàla, spiàgna, spiàna: arnese del
petto, s.m. – pèto, sen, sèngo: malato di petto, falegname, pialla lunga e pesante – (s.m.) so-
di febbre – (mal.) ètico / punta di petto di carne ramàn / pialla lunga due metri – (s.f.) dritòra.
bovina, termine dei macellai – (s.m.) piş. piallare, v. – pialàr, spiagnàr, pianàr.
pettorina, s.f. – petorìna. piallatura, s.f. – buşìa, spianadùra.
petulante, agg. – petolòn. pialletto, s.m. – fratasìn, şgrosìn.
pevera, s.f. – pìrja de lègno. piallone, s.m. – soramàn.
pezza, s.f. – bièco, pèsa, tacòn: mettere una pianella, s.f. – 1 papùsa: pianella da donna –
pezza – (v.) biecàr, inbiecàr, repesàr, ripesàr / (s.f.) savàta. 2 vd. ambrogetta.
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pianerottolo, s.m. – 1 palmentèl, patò: – (agg.) rànsido / piatto da tavola – (s.m.)


spiazzo piccolo e piano, pianerottolo – (s.m.) grèpo / piatto di legno su cui viene servita la
patò dèle scàle. 2 vd. ballatoio. polenta – (s.f.) piàda / piatto di stagno – (s.m.)
piangere, v. – 1 criàr, fifàr, fifotàr, lagrimàr, pèltro / piatto fondo per minestra, zuppa –
piànşar, piànşer: voce del verbo piangere, (s.f.) fondìna, pjàto fòndo / piatto piano –
piangerà – pianşarà. 2 vd. crucciarsi. (agg.) pjàto lìso / risciacquatura di piatti – (s.f.)
piano, avv. – 1 (agg.) apiàn, piàn. 2 (s.m.) şbicia. 2 (agg.) piàto. 3 vd. alimento
càlto, piàno: piano della sedia – (s.f.) sènta. piattola, s.f. – (zool.) piàtola.
pianoforte, s.m. – piàn. piazza, s.f. – 1 piàsa, (s.m.) piasàl: piazza e
pianoterra, s.m. – piantèra, pianterèn. mercato a Trieste – (top.) Ponteròso. 2 vd. am-
pian pianino, avv. – piàn pianìn. bulanti.
pianta, s.f. – (bot.) àlbaro, piànta: cima tenera piazzetta, s.f. – piasèta.
della pianta – (s.m.) sìmo / occhio delle piante piazzista, s.m. – (a. e m.) brasèr (piazzista di
– (s.m.) bùto, şèto / parte inferiore della pianta, stoffe).
di solito infissa nel terreno, radice – (s.f.) ra- picchiare, v. – 1 bastonàr, bàtar, creşimàr,
dìşa, radìşe / pianta della patata – (s.f.) ma- (fig.) ònşer, patufàr, (fig.) pestàr, remenàr, sol-
ràna / erbaccia, pianta con capolini terminali faràr: voce infantile per picchiare – (s.f.) pìche
che, seccati, vengono usati per cardare la lana / picchiare a sangue – pestàr còme un bacalà
– (bot.) bardàsa / pianta, ramo, su cui si porta / picchiare con una bacchetta – bachetàr / pic-
l’innesto – (s.f.) incalmèla / rivoltare e am- chiare con violenza – dàrghe ben, dàrghe fòrte
monticchiare la terra attorno le piante – (v.) ti- / picchiare l’uscio – bàtar àla pòrta, bàtar sùla
biàr / togliere il nutrimento ad una pianta, pòrta. 2 vd. bastonare.
come le erbe dannose – (v.) şmòlşar. picchiettare, v. – pichetàr.
piantaggine, s.f. – (bot.) èrba de brùschi picchio, s.m. – (orn.) becasòco (picchio mu-
(piantaggine ancinola). ratore).
piantagione, s.f. – piantàda. picchiotto, s.m. – (s.f.) batadòra, (s.m.) ba-
piantare, v. – inpiantàr, piantàr: attrezzo per tòcio: picchiotto della porta – (s.m.) batadòr.
piantare con l’impugnatura ad angolo retto – piccia, s.f. – bìga.
(s.m.) piantadòr / ben piantato – (agg.) trèso. piccino, agg. – picinìn.
piantato, agg. – piantà. picciolo, s.m. – 1 mànigo, picòl. 2 vd. caule.
pianterreno, s.m. – vd. pianoterra. piccionaia, s.f. – colonbèra.
piantine, s.m. – vd. alberelli. piccione, s.m. – (orn.) colònbo (piccione sel-
pianto, s.m. – (s.f.) criàda, fifàda, (s.m.) vatico).
piànto, pjànto. picco, s.m. – pìco (a picco).
piantone, s.m. – (s.f.) nàtola, (s.m.) piantòn. piccola, agg. – pìcia.
piastra, s.f. – 1 plàca. 2 (s.f.) làvra (scaglia di piccolezza, s.f. – monàda, putanàda.
pietra). piccolo, agg. – 1 pìcio, picinìn, pìcolo: condi-
piastrella, s.f. – 1 matonèla. 2 (gio.) làure, là- zione di piccolo – (s.m.) ninìn / rimasto molto
vore. 3 vd. ambrogeta. piccolo – (agg.) insenì / piccolissimo – minù.
piattello, s.m. – piatèlo. 2 vd. esiguo.
piatto, s.m. – 1 piàto: odore di piatti non lavati picconare, v. – piconàr, saponàr.
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piccone, s.m. – picòn. (di recipiente).


picnic, s.m. – marènda in canpàgna. Pierina, n.p. – Pièra, Pjèra.
pico, s.m. – vd. bordo. pietà, s.f. – 1 spèsia. 2 vd. benignità.
pidocchio, s.m. – (zool.) pedòcio: pidocchio pietanza, s.f. – 1 (s.m.) piàto, (s.f.) pietànsa:
dei cavoli – (zool.) pedòcio dèi bròcoli / pi- pietanza abbondante, scorpacciata – (s.f.) bu-
docchio di mare – (itt.) pedòcio / pidocchio lìda / pietanza cucinata nel brodo, consistente
neo arricchito – (agg.) pedòcio refà / pidoc- in un sacchetto con dentro pane, formaggio e
chio pollino – (zool.) pedòcio dèle galìne, pu- uova – (s.f.) nàdiva, (s.m.) pièn / pietanza di
lisòn / pieno di pidocchi, pidocchioso – (agg.) carne trita con condimenti diversi, preparata
pedociòşo / uovo di pidocchio – (s.f.) gen- in piccole forme che vengono fritte, cotte in
dèna. umido, polpetta – (s.f.) polpèta. 2 vd. ali-
pidocchioso, agg. – pedociòşo. mento.
piede, s.m. – pìe, (fig.) sàta: calcare coi piedi, pietra, s.f. – pjèra: cava di pietra – (s.f.) càva
calpestare – (v.) calpestàr / callosità al piede – de pjèra / grossa pietra – (s.m.) grèbano, grèn-
(s.m.) duròn / colpo dato col piede – (s.f.) bano, (s.f.) gròta / grossa pietra arenaria bu-
piàda, (s.m.) piedàso / fuori dai piedi! – (escl.) cata e girante come ruota per affillare e
marsh, mrsh, nrsh / gelone ai piedi – (s.m.) arrotare coltelli, posta su una base di legno con
pedìn / incavo del piede – (s.m.) fàlso / noce scanalatura per l’acqua, che serve per bagnare
del piede, malleolo – (s.m.) osorabiòşo / la pietra – (s.f.) mòla / lastra di pietra per ten-
pianta del piede – (s.f.) piànta del pìe / piccoli dere trappole agli uccelli – (s.f.) làvora, làvra
piedi dei neonati, piedini – (s.m.) pinìni / piede / mucchio di pietre non usufruibili che si rac-
di ferro del calzolaio – (s.f.) fòrma, (s.m.) pìe colgono quando si mette a coltura un terreno –
de fèro / piede di porco, stanga – (s.m.) stran- (s.m.) grumàso / pietra calcarea – (s.f.) pjèra
golìn / piedi – (s.m.) pìi / premere con i piedi, vìva / pietra grigia durissima, pietra arenaria
pressare – (v.) calcàr, folàr. adatta in origine alla costruzione delle macine
piedipiatti, s.m. – vd. agente di polizia. – (s.m.) maşègno / speciale pietra arenaria per
piedistallo, s.m. – pedestàl. affillare lame, cote – (s.f.) pjèra par gùar / tro-
piega, s.f. – 1 pièta: prendere una brutta piega logo di pietra o ricavato da un tronco di legno
– (v.) ciapàr na brùta stràda. 2 vd. crespa. appositamente scavato – (s.m.) canàl / varietà
piegare, v. – 1 inberlàr, piegàr, stòrşar, stòrşer. di pietra porosa e leggera usata per pulire, po-
2 v. abasàr, şbasàr. mice – (s.f.) pomèga.
piegata, agg. – 1 lòrsa. 2 vd. curva (1). pietrame, s.m. – vd. ghiaia.
piegatura, s.f. – pièga, sànca. pietriccio, s.m. – vd. pietrame.
pieghettare, v. – vd. arricciare. pietrificato, agg. – restà de màrmo, restà de
pieghettatura, s.f. – (s.m.) plisè (termine delle pjèra.
sarte). Pietro, n.p.– Pierèto, Pierìn, Pièro, Pieròto.
pieghina, s.f. – alsèta. pietrone, s.m. – pjeròn.
pieno, agg. – batù, carigàso, càrigo, còlmo, pietroso, agg. – pjeròşo.
fodrà, intaşà, pièn, valì: condizione, stato di pietruzza, s.f. – pjerèta.
ciò che è pieno – (s.f.) pienèsa / non pieno – piffero, s.m. – pìfaro, pìfero, pìva.
(agg.) şgònfio / pieno al massimo – (agg.) ràşo pigiare, v. – 1 folàr, fracàr, mastrusàr, prèmar,
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prèmer, pilàr. 2 vd. calcare. / umore che stilla dal pino – (s.f.) còla.
pigiato, agg. – fracà. pinza, s.f. – 1 pìnsa. 2 vd. mollette.
pigiatrice, s.f. – maşenìn, maşinìn, pilatòjo pio, agg. – òmo de cèşa.
(pigiatrice d’uva). pioggia, s.f. – piòva: bagnata abbondante di
pigione, s.f. – (s.m.) afìto, penşiòn: pigione tri- pioggia – (s.m.) şlavasòn / inizio modesto di
mestrale, quarta parte, paga annua – (s.m.) pioggia, pioviggina – (v.) schìsa, schisolèa /
quartàl. pioggerella – (s.f.) piovèta, piovişìna / lavata
pigliare, v. – ciòr. abbondante subita sotto la pioggia – (s.f.) şla-
piglio, s.m. – pìa. vasàda / misto di pioggia e grandine – (s.m.)
pigna, s.f. – (bot.) pìgna. neverìn / pioggia abbondante caduta in breve
pignatta, s.f. – pignàta: chi ripara pignatte e tempo, scroscio e rumore che fa la pioggia ca-
simili – (a. e m.) consapignàte, conşapignàte. dendo, l’acqua bollendo – (s.m.) scorlòn, scur-
pignolo, agg. – pignòl. lòn / pioggia a dirotto e molto abbondante –
pigolare, v. – pigolàr: pigolare dei polli nel- (s.m.) delùvio.
l’accovacciarsi sugli staggi – piolàr. piolo, s.m. – cùgno, piòl, trèso.
pigrizia, s.f. – pigrìsia. piombare, v. – càder, inpionbàr, pionbàr, pre-
pigro, agg. – (agg.) pègro, pìgro, pelandròn, sipitàr.
şmonà. piombo, s.m. – piònbo: cadere come il
pigrone, s.m. – fiacòn, vd. bighellone. piombo – (v.) pionbàr / pezzo di piombo usato
pila, s.f. – 1 pìla (recipiente in pietra dell’olio). nella pesca con la lenza, legato a un filo per
2 vd. acquasantiera. 3 vd. accumulo. misurare la verticalità – (s.m.) pionbìn.
pilastrino, s.m. – piantòn: elemento costrut- pioppo, s.m. – (bot.) òpolo, talpòn (pioppo
tivo, di solito di pietra, destinato a sostenere nero): pioppo tremula – (bot.) trepelìche.
archi, architravi, travi, pilastrino – (s.m.) pilà- piovasco, s.m. – şlavasàda.
stro. piovere, v. – piòvar, piòver, şlavasàr: metafo-
pilastro, s.m. – pilòn. ricamente, che piove a catinelle – (s.m.) stran-
piletta, s.f. – stagnadèla. golìn / piove a catinelle – piòvi a mastèle, piòvi
pillacchera, s.f. – càgola. fìso, scravasàr / piovere a dirotto – deluviàr /
pillola, s.f. – pìlola, pìrola. piovere leggermente – schisolàr / piovere un
pilone, s.m. – vd. pilastro. poco – schisàr / quando piove molto – (s.m.)
pilota, s.m. – (a. e m.) pilòta, pilòto. reciòto.
piluccare, v. – şbecolàr, s’cipulàr, spisolàr. piovigginare, v. – giosàr, piovişinàr, scago-
pimpinella, s.f. – (bot.) pinpenèla. lèa, schìsar, şgiosàr, vişinàr / voce del verbo,
ping pong, s.m. – pin pon, pinpòn. pioviggina – schìsa, schisolèa.
pinna, s.f. – pìna (organo atto al nuoto e alla pioviggine, s.f. – piovişìna.
stabilizzazione degli animali acquatici). piovra, s.f. – (itt.) fòlpo gràndo.
pino, s.m. – (bot.) pin (pino marittimo e do- pipa, s.f. – (scherz.) caìfa, (s.f.) pìpa: fumare
mestico): ciascuno dei semi del pino, pinolo – la pipa, pipare – (v.) pipàr.
(s.m.) pignòl / pino nero – (bot.) pin nègro / pipì, s.m. – pisìn.
spirito di trementina, distillato dalle varie spe- pipistrello, s.m. – (orn.) barbastèl, mèşo
cie dalla ragia, resina di pino – (s.f.) aquaràşa sòrşo mèşo uşèl, nòtolo, pipistrèl (pipistrello
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nostrano). piuma, s.f. – pèna.


pipita, s.f. – (mal.) pevìdola, pivìgia (malat- piumone, s.m. – 1 (s.f.) inbotìa, inbotìda. 2
tia, lingua secca dei polli). vd. coltre.
piressia, s.f. – vd. febbre. piuolo, s.m. – piantòn.
piscialetto, s.m. – 1 pisòn. 2 vd. dente di piuttosto, avv. – 1 (avv.) pitòsto, (cong.) ma.
leone. 2 vd. anzi.
pisciare, v. – orinàr, pisàr, spànder àqua: pi- piva, s.f. – vd. cornamusa.
sciare in continuazione – pisàr còme un can. piviere, s.m. – (orn.) scoridòr.
pisciata, s.f. – pisàda: diminutivo di pisciata – pizza, s.f. – pìsa.
(s.f.) pisadìna. pizzicagnolo, s.m. – (a. e m.) porsetèr.
pisciatoio, s.m. – pisadòr. pizzicare, v. – pisigàr, s’cipolàr, s’cipulàr.
piscina, s.f. – pisìna. pizzicata, s.f. – becòn.
piscio, s.m. – orìna, pis, pìso: piscio dei bam- pizzichino, agg. – pisighìn.
bini – (s.m.) pisìn. pizzico, s.m. – pìsigo.
pisello, s.m. – (bot.) bìşo: guscio dei piselli – pizzicore, s.m. – 1 (s.f.) spìsa. 2 vd. eccita-
(s.f.) scòrsa: rami secchi dei piselli maturi – mento.
(s.f.) màre de bìşi / paletto di sostegno di una pizzicotto, s.m. – (s.f.) pisigàda, (s.m.) pisi-
pianta di piselli, tutore – (s.m.) fràsca, fràsco gòn, pişigòn.
/ varietà di pisello: verdòn. pizzo, s.m. – 1 pìso. 2 vd. bustarella. 3 vd. ma-
pisolare, v. – pişolàr. cramè.
pisolino, s.m. – pişolòto, sonèto. placare, v. – calmàr, chietàr.
pispola, s.m. – (orn.) fìsta, tordèla, tordìna. placenta, s.f. – (fig.) camişolìn, (s.f.) secon-
pispolone, s.m. – (orn.) tordèla. dìna.
pistacchio, s.m. – (bot.) bagìgio, pistàcio: ri- placidamente, avv. – co càlma, tranquila-
vendita di pistacchi – (s.f.) pistarìa. mènte.
pistola, s.f. – pistòla, rivoltèla: caricature a playboy, agg. – vd. amatore.
capsule per pistole giocattolo – (s.f.) pinsèta / plastica, s.f. – plàstica.
colpo di pistola – (s.f.) pistolàda / pistola a platano, s.m. – (bot.) plàtano.
tamburo rotante – (s.m.) revòlver. plebaglia, s.f. – (s.f.) plebàja, (s.m.) popolàso.
pistone, s.m. – pistòn. plebe, s.f. – şentàja.
pitale, s.m. – bocàl, bucàl par pisàr, orinàl. plebea, s.f. – (s.m.) cagadòr.
pitoccare, v. – pitocàr. plenilunio, s.m. – lùna pièna.
pitocco, s.m. – (scherz.) magnamènole, (s.m.) pleura, s.f. – sìsa.
pelegrìn. pleurite, s.f. – (mal.) mal de pèto, plèura.
pittimo, s.m. – (bot.) marìşa. plissè, s.m. – plişè (tessuto).
pittore, s.m. – (a. e m.) pitòr. plissettare, v. – vd. arricciare.
pittura, s.f. – pitùra. plotone, s.m. – plotòn.
pitturare, v. – 1 pituràr, spenelàr: pitturare plumbeo, agg. – vd. bigio.
male – spituraciàr. 2 vd. colorare. pneumatico, s.m. – 1 (s.f.) gòma. 2 vd. co-
più, avv. – più: più di – pàsa / in più – desòra pertone.
/ più che bene - maimèo, maimèjo. pochino, avv. – ninìn, pochèto, tantìn: un po-
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chino – (s.m.) cincìn. polese, agg. – poleşàn (abitante di Pola).


poco, avv. – bich, cicìn, cin, fià, fiatìn, giòso, polipo, s.m. – (itt.) fòipo, fòlpo (polpo co-
ninìn, pisighìn, s’cìc, tantìn: poco discosto – mune): polipo piccolo – (itt.) moscardìn.
(avv.) arènte, rènte / poco più o poco meno – polizia, s.f. – milìsia, polisìa: polizia fascista
(avv.) pocovìa / un poco – (pron.) qualcòsa / – (s.m.) bàcolo.
un poco – (loc.) un fià. poliziotto, s.m. – 1 (s.f.) guàrdia, (s.m.) poli-
podagra, s.f. – (mal.) gòta del pìe. siòto, (fig.) tùbo: poliziotto di guardia – (a. e
podere, s.m. – bràida, fòndo, podèr, tenèr: en- m.) şbiègo / poliziotto slavo – (s.m.) drùşe. 2
trata del podere – (s.m.) bochèr / podere con vd. agente di polizia.
casa colonica – (s.f.) stànsia. polla, s.f. – (s.m.) bolàşo (polla d’acqua).
poderoso, agg. – vd. energico. pollaio, s.m. – caponàro, caponèra: buco nel
podestà, s.m. – podestà. pollaio, anche all’interno delle case – (s.m.)
poggiare, v. – poşàr: poggiare su base, su so- nìdo / sistema di canne, altri sostegni che si
stegno – puşàr. trova nel pollaio, dove le galline vanno ad ap-
poggio, s.m. – 1 mònte. 2 vd. altura. pollaiarsi – (s.m.) polinèr.
poggiolo, s.m. – (s.f.) balaùstra, (s.m.) pèr- pollame, s.m. – polàme.
golo, pogiòlo. pollastro, s.m. – polàstro.
poi, avv. – po, dòpo. pollice, s.m. – 1 dèo gròso, masapedòci, pò-
poiana, s.f. – (orn.) bojàna, bujàna, pojàna lice. 2 vd. dito.
(poiana comune). pollina, s.f. – (s.m.) ludàme de galìna.
poiché, cong. – dàto che. polline, s.m. – pòline.
polemica, s.f. – discusiòn, polèmica. pollino, s.m. – (zool.) pulisòn.
polemizzare, v. – discùtar, polemişàr. pollivendolo, s.m. – (a. e m.) galinèr.
polenta, s.f. – polènta, pulènta: asse di forma pollo, s.m. – (orn.) polàstro: coscia di pollo –
circolare con manico su cui si rovescia la po- (s.m.) cosèto / escrescenza carnosa sulla testa
lenta – (s.f.) tòla dèla polènta / cucchiaio di dei polli, cresta – (s.f.) crèsta, grèsta / gozzo
legno da cucina, per rimestare la polenta, me- dei polli – (s.m.) duròn / lingua secca dei polli,
stolo – (s.f.) mèscola / crostino della polenta pipita – (mal.) pevìdola, pivìda / pidocchi dei
che si attacca alla pentola – (s.m.) cròstolo / polli – (zool.) pulisòni / pollo giovane – (s.m.)
farina gialla grossa per fare la polenta – (s.m.) polastrèl / riferito a polli e simili, cacherello –
şalòn / largo piatto di legno su cui viene ser- (s.m.) schìto / rigaglie di pollo, fegatini –
vita la polenta – (s.f.) piàda. Piatti buiesi – (s.m.) fegadìni.
(s.f.) polènta de patàte / polenta che si mangia pollone, s.m. – 1 (s.f.) pjantìna, (s.m.) polòn
con uccelletti in autunno – (s.f.) polènta còi (ramo che si trapianta). 2 vd. butto.
uşèi / polenta ottenuta con l’aggiunta di san- polluere, v. – şboràr.
gue e fegato di maiale – (s.f.) polènta nèra: pa- polmone, s.m. – (fig.) fòlo, plùcia, polmòn.
iolo da polenta – (s.f.) caljèra, caljeròn, lavèso polmonite, s.f. – (mal.) polmonìte.
/ polenta di granoturco, tenera, che si mangia Polonia, n.p. – Polònia: della Polonia – (agg.)
con il cucchiaio – (s.m.) şuf / polenta molle – polàco.
(s.f.) fregadìsa / tafferia da polenta – (s.m.) polpa, s.f. – cìcia, pòlpa, pùlpa: ciò che ri-
tajèr. mane della pera, mela, dopo averne levato la
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polpa – (s.m.) tòrso, tòrsolo. il pomodoro sottoposto a prolungata ebolli-


polpaccio, s.m. – pesèto, polpàcio, pùpola. zione per ridurne il volume e accrescerne il
polpastrello, s.m. – polpastrèl. potere nutritivo – (agg.) consentrà / salsa di
polpetta, s.f. – polpèta. pomodoro – (s.f.) consèrva. Piatti buiesi – po-
polpo, s.m. – (itt.) fòlpo. midòri al formàgio, pomidòri ripièni.
polsino, s.m. – damàn, gemèl, polsèto, polsìn pomogranato, bot. – pòmo ingranà, pòmo
(della camicia): il doppio bottone per i polsini granà .
della camicia – (s.m.) şemèl. pomolo, s.m. – vd. ansa.
polso, s.m. – pòlso. pompa, s.f. – pònpa.
poltiglia, s.f. – paciarèla, paltàn, (fig.) pa- pompare, v. – ponpàr.
nàda: ridotto in poltiglia – (s.f.) paparèla / ri- pompiere, s.m. – (a. e m.) ponpièr.
durre qualsiasi cosa di consistente in poltiglia pompon, s.m. – ponpòn.
– (v.) spapolàr. ponte, s.m. – pònte: ponte che sovrasta il tor-
poltrona, s.f. – (s.m.) caregòn, (s.f.) poltròna. rente Sìşa sulla strada verso Umago – (top.)
poltronaccio, agg. – fiacòn. Pònte de Gràndo / ponte nella campagna San
poltrone, s.m. – 1 (agg.) lòfio, pelandròn, pol- Nicolò – (top.) Pònte de mònte Marchèşe.
tròn, (scherz.) scaldacarèghe. 2 vd. dormi- ponticello, s.m. – 1 pontişèl. 2 (s.m.) scagnèl.
glione. pop corn, s.m. – bìga, novìsa.
poltroneria, s.f. – (s.m.) poltronèso. popolazione, s.f. – 1 popolasiòn: popolo
polvere, s.f. – pòlvare: bustina di cartoncino basso – (s.f.) plèbe. 2 vd. gente.
per contenere polveri – (s.f.) cartolìna / parti- popolo, s.m. – 1 pòpolo. 2 vd. popolazione.
cella di polvere, bruscolo – (s.m.) sporchèso / poponaia, s.f. – (bot.) melonèra.
polvere di legno prodotta dall’azione del tarlo popone, s.m. – 1 (bot.) şàta. 2 vd. melone.
– (s.m.) pòlvare de caròl / polvere metallica poppa, s.f. – 1 tèta. 2 v.d mammella.
usata per colorare la porcellana – (s.f.) porpo- poppare, v. – vd. allattare.
rìna. poppatoio, s.m. – tetaròla.
polverizzare, v. – vd. fracassare. popputa, agg. – tetòna.
polverone, s.m. – polvaròn, spolvaròn. porca, s.f. – 1 (zool.) scròva, tròja (femmina
pomata, s.f. – mantèca, pomàta: general- del maiale). 2 (escl.) òrca: porca madonna –
mente pomata – (s.f.) crèma / pomata densa (escl.) orcamodò, orcamadòie, orcamadòdişe.
per le scarpe – (s.m.) globìn, pàtina. porcaro, s.m. – porchèr.
pomello, s.f. – 1 (s.m.) pòmolo: pomello per la porcata, s.f. – porcàda, porcarìa.
manovra di apparecchiature – (s.f.) manòpola. porcellana, s.f. – vd. maiolica: porcellana co-
2 vd. ansa. mune – (bot.) èrba màta.
pomeriggio, s.m. – dopomeşodì, dopoprànso: porcellino, s.m. – (zool.) porchèto, porsèl
l’ora tarda del pomeriggio, verso il tramonto – (porcellino lattante, tempaiolo), porselèto.
(s.m.) vèsparo, vèspero. porcheria, s.f. – 1 porcàda, porcarìa, puta-
pometo, s.m. – bròlo. nàda, vacàda: riferito a minestra, porcheria –
pomice, s.f. – pomèga. (s.f.) lavadùra. 2 (s.m.) sporchèso.
pomo d’Adamo, s.m. – pòmo de Adàmo. porcello, s.m. – vd. magrone.
pomodoro, s.m. – (bot.) pomidòro, pomodòro: porcile, s.m. – (s.f.) stàla del pòrco, stìa: tro-
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golo del porcile – (s.f.) pìla. portapacchi, s.m. – portapàchi.


porcina, s.f. – porsìna. portapenne, s.m. – penaròl, portapène.
porco, s.m. – 1 (zool.) pòrco, porsèl: ammaz- portare, v. – portàr, rucàr.
zare il porco – (v.) copàr el pòrco / castrare il portasapone, s.m. – portasavòn.
porco – (v.) castràr / grugno del porco – (s.m.) portauova, s.m. – portaòvi.
mùşo / il grugnito del porco – (v.) el rugnàr portavoce, s.m. – vd. portaordini.
del pòrco / il porco grufola – (s.m.) el pòrco porticina, s.f. – portèla.
rùmiga / porco diuccio – (escl.) òrcodinsole, portico, s.m. – lòşa, pòrtigo.
òrco dìnşole / porco tron – (escl.) òrco tron / portiere, s.m. – 1 paradòr, portièr (il ruolo di
posto chiuso per i porci nella stalla delle vac- portiere nel gioco del calcio). 2 (a. e m.) guar-
che – (s.m.) seràgio, seràjo / setola del porco diàn, pìpe, portìnarà, usièr. 3 vd. custode.
– (s.f.) s’ciatìna / zanna del porco – (s.m.) portone, s.m. – portòn.
canìn. 2 (agg.) pòrco o porselòn. 3 vd. maiale. porzione, s.f. – porsiòn: piccolissima por-
porcospino, s.m. – (zool.) porcospìn, porsèl zione – (s.m.) şbich.
rìso, porsèl spinà. posacenere, s.m. – poşasènare, portacìche.
porraccio, s.m. – (bot.) pòro salvàdigo. posare, v. – vd. adagiare.
porre, v. – 1 pòner: porre fuori, alla vista del posata, s.f. – poşàda.
pubblico – espòner / porre al sicuro – asicuràr. posato, agg. – càlmo, chièto, tranquìlo.
2 vd. adagiare. posatoio, s.m. – (s.f.) sènta.
porrione, s.m. – (bot.) cucurucù. posizionare, v. – vd. adagiare.
porro, s.m. – 1 (bot.) pòro (sorta di cipolla). 2 posizione, s.f. – poşisiòn: posizione contra-
(mal.) pòro (verruca). stata, opposta – (s.f.) opoşisiòn / posizione ele-
porta, s.f. – ànta, lànta, pòrta, ùsio, ùso: buca vata – (agg.) àlto.
in fondo alle porte per l’accesso dei gatti, gat- posolino, s.m. – balèstro.
taiola – (s.f.) gataròla / chiusura di porta fatta possedere, v. – gavèr, ver: possedere sessual-
per lo più di ferro, cancello – (s.m.) cancèl, mente – ciavàr, far l’amòr, taconàr.
cansèl / picchiotto della porta – (s.m.) batadòr possedimento, s.m. – ben.
/ porta grande – (s.m.) portòn / porta a vetri – possente, agg. – vd. energico.
(s.f.) portièra / porta orizzontale – (s.f.) re- possibile, agg. – lèsito, posìbile.
bàlta, ribàlta / stipiti della porta – (s.f.) lèra / possibilità, s.f. – vd. chance.
tappeto posto dinanzi alla porta d’ingresso per possibilmente, avv. – a l’ocaşiòn, podèndo.
pulirsi i piedi, zerbino – (s.m.) sojèr. posta, s.f. – pòsta: mettere, consegnare alla
portaaghi, s.m. – agariòl. posta – (v.) inbuşàr, inpostàr.
portacatino, s.m. – lavamàn. postazione, s.f. – postasiòn.
portacenere, s.m. – portacìche. posteggiare, v. – parchegiàr.
portachiavi, s.m. – portaciàv. posteriore, s.m. – cul, dadrìo.
portafoglio s.m. – borselìn, portafòjo. posteriormente, avv. – vd. addietro.
portalettere, s.m. – (a. e m.) postièr, postìn. posticcio, agg. – postìso, postìşo.
portamento, s.m. – ànda, andadùra. posticino, s.m. – 1 loghèto, postişìn. 2 vd. lo-
portamonete, s.m. – tacuìn. calino.
portaordini, s.m. – vd. inviato. postiglione, s.m. – vd. cocchiere.
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postino, s.m. – vd. portalettere. praticamente, avv. – in pràtica, insòma.


posto, s.m. – lògo, pòsto, sìto: mettere a posto praticante, s.m. – vd. allievo.
– (v.) sistemàr / del posto (loc.) – de quà. praticare, v. – vd. compiere.
postribolo, s.m. – bordèl, caşìn. prato, s.m. – pra, pràdo.
potabile, agg. – che se pol bèvar. pratolina, s.f. – (bot.) margaritìna, margheri-
potare, v. – 1 podàr: forbici da potatura – (s.f.) tina, timeàmi: pratolina selvatica – (bot.) tre-
fòrfe / strumento che serve per innestare e po- fòjo.
tare alberi, simile a una roncola – (s.m.) pe- precauzione, s.f. – vd. cautela.
nàto. 2 vd. cimare. precettore, s.m. – vd. docente.
potatore, s.m. – podadòr: tenaglie del pota- precipitare, v. – presipitàr.
tore per fare il “cerchio” alle viti, nell’inne- precipitazione, s.f. – vd. foga.
stare – (s.m.) strenşisùro. precipizio, s.m. – àrno, buròn.
potenza, s.f. – fòrsa. precisamente, avv. – 1 eşatamènte, (agg.)
potere, v. – 1 valèr: quando puoi – (cong.) co pròpio. 2 vd. appunto.
ti pol / voce del verbo potere, potrebbe –po- precisazione, s.f. – precişasiòn.
darìa, potrìa / voce del verbo potere, potuto – precisione, s.f. – precişiòn: con molta presi-
podèsto / voce del verbo potere, può – po, pol. sione – (s.m.) puntìn.
2 (s.m.) podèr. 3 vd. dominazione. preciso, agg. – 1 nèto. 2 vd. accurato.
potestà, s.f. – vd. dominazione. precoce, agg. – bonorìvo.
pot-pourri, s.m. – porporìn. predellino, s.m. – scagnèl.
poveretto, s.m. – povarèlo. predica, s.f. – 1 (s.m.) orèmus, (s.f.) prèdica.
povero, agg. – pòvaro, pòvero: essere poveri 2 vd. ammonimento.
– (v.) magnàr ghèle. predicare, v. – predicàr.
povertà, s.f. – mişèrgia, mişèria (povertà predicatore, s.m. – predicatòr.
estrema, miseria). 2 vd. bisogno. prediletto, agg. – fìo preferì (figlio).
pozza, s.f. – calùşa, làco. predisporre, v. – vd. approntare.
pozzanghera, s.f. – 1 làma, (scherz.) pisìna, pregadio, s.m. – vd. mantide.
(s.f.) posanghèra, (s.m.) şlavàso. 2 vd. pozza. pregare, v. – pregàr / prego – (loc.) pregadìo.
pozzo, s.m. – bolàşo, bòlso, pòso: carrucola pregevole, agg. – che val, presiòşo.
del pozzo – (s.f.) carùcola, vericèl / pozzo preghiera, s.f. – orasiòn: preghiera della Ma-
nero – (s.f.) fògna / sponda del pozzo – (s.m.) donna e suono di campane all’alba e alla sera
mùro dèla sistèrna. – (s.f.) Àve Marìa / preghiera del Paternostro
pranzare, v. – dişnàr, magnàr, pransàr. – (s.m.) padrenòstro / preghiera offerta a
pranzo, s.m. – prànso: preparare la tavola per Maria Vergine – (s.m.) roşàrio / Christe elei-
il pranzo, apparecchiare – (v.) pareciàr, pari- son, escl. – cristelèison.
ciàr. pregiato, agg. – vd. apprezzato.
prati, s.m. – prài: termine generico ad indi- prelevare, v. – ciòr: prelevare il sangue –
care prati in pendenza – (s.m.) cànpo de cavàr el sàngue.
Rònco. prelibatezza, s.f. – vd. ambrosia.
pratica, s.f. – bravùra: documento, pratica – prelibato, agg. – bon che mài, òtimo.
(s.f.) pràtica. prematuro, agg. – vd. acerbo.
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premere, v. – 1 fracàr, inportàr, prèmar, prè- presagire, v. – vd. indovinare.


mer, strucàr: premere con i piedi – folàr, inca- presbite, agg. – cìşbo, cùrto de vìsta, òrbo,
sopàr / premere forte – fracanàr. 2 vd. tàlpa, talpòn, vardàr mal.
ammaccare. 3 vd. calcare prescrivere, v. – comandàr, ordinàr.
premiare, v. – 1 premiàr. 2 vd. cingere. presentare, v. – 1 v. preşentàr. 2 vd. mostrare.
premio, s.m. – vd. decorazione (2). 3 vd. addurre.
premura, s.f. – 1 fùria, premùra, urgènsa: presentarsi, v. – 1 v. preşentàrse. 2 vd. appa-
fretta, premura – (s.f.) prèsa. 2 vd. foga. rire.
premuroso, agg. – vd. amabile. presentazione, s.f. – preşentasiòn.
premuto, agg. – fracà. presepe, s.m. – preşèpio.
prendere, v. – becàr, ciapàr, ciòr, guantàr, spi- preservativo, s.m. – 1 goldòn, guànto, sache-
gàr: ciò che si prende – (s.f.) prèşa / prendere tìn (preservativo maschile).
allo stesso modo un torto – ciapàr de monèda presina, s.f. – ciapìn.
/ prendere e tenere per sé – ocupàr / prendere preso, agg. – 1 ciapà, ocupà. 2 vd. affaccen-
in giro – ciòr in gìro / prendere l’iniziativa – dato.
ciapàr l tràto vànti / prendi – (escl.) na / pressa, s.f. – prèsa.
prendi, ecco quel che ti tocca – (escl.) to / voce pressare, v. – 1 presàr, strucàr. 2 vd. calcare.
del verbo prendere, prendila – ciòla / voce del pressione, s.f. – presiòn, strucòn: pressione di
verbo prendere, prenditelo – ciòltelo / voce del un corpo, ciò che pesa – (s.m.) pèşo.
verbo prendere, prenditi – ciòtene. prestare, v. – inprestàr, prestàr.
preoccuparsi, v. – ciapàrsela, preocupàrse, prestigiatore, s.m. – (a. e m.) màgo.
savariàrse, şmagnàrse: non preoccuparsi – prestito, s.m. – prèstito.
basilàr. presto, avv. – bonòra, driomàn, lànpo, pre-
preoccupato, agg. – vd. ansioso. stìn, şvèlto, tichetetàchete, tictàc.
preoccupazione, s.f. – afàno, preocupasiòn. presumere, v. – pensàr, preşùmar.
preparare, v. – 1 v. boìr, preparàr, prontàr. 2 presuntuoso, agg. – cagòn, ch’el se da àrie,
vd. approntare. sapientòn.
prepararsi, v. – prontàrse. prete, s.m. – pàrico, prète (scherz.) magna-
preparato, s.m. – 1 (s.f.) medeşìna. 2 (agg.) galìne, màgna pan de bàndo / prete dei poveri
prònto. o prete degli esuli istriani – era così detto
prepotente, agg. – prepotènte. padre Antonio Dessanti, nato a Buie nel 1921
prepotenza, s.f. – prepotènsa. e morto a Trieste nel 2012 (a Trieste, dal 1947
presa, s.f. – 1 prèsa: presa del pallone – (s.f.) al 1958 e dal 1975 al 1991 ha insegnato in
paràda / presina di panno, maglia, tessuto, per varie scuole; grazie al suo lavoro umanitario,
maneggiare pentole e tegami sul focolare e ha ricevuto nel 2009, l’alto ricoscimento dalla
l’arnese di legno o altro materiale adoperato città di Trieste “Sigillo Tecentesco” e nel 2011
per assicurare i capi del bucato alla corda men- il premio “Histria Terra”, da parte dell’Unione
tre si mettono ad asciugare – (s.m.) ciapìn. 2 degli Istriani) / colletto dei preti – (s.m.) cola-
vd. ansa. rìn / regalie che i contadini portano al prete in
presacchio, s.m. – mànigo. occasione di feste – (s.m.) òblighi / serva del
presagio, s.m. – vd. acume. prete – (s.f.) concèta, parpètua / sopravveste
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bianca del prete – (s.f.) còta. privazione, s.f. – privasiòn.


pretendere, v. – pretendàr, pretènder. privilegiare, v. – favorìr.
pretesto, s.m. – apìlio, (s.f.) schinèla. privo, agg. – andàr a şvòdo, che mànca: privo
pretore, s.m. – vd. giudice. di, senza – (prep.) sènsa / privo di attrattiva e
pretura, s.f. – 1 (s.m.) giudìsio, tribunàl. 2 vd. interesse – (s.m.) lòfo.
magistratura. probabilmente, avv. – 1 fasilmènte, fòrsi. 2
prevalere, v. – èsar sòra: vincere, prevalere – vd. forse.
v. vìnsar. problema, s.m. – 1 ques’ciòn, quis’ciòn, rè-
prevedere, v. – 1 intivàr, prevèdar. 2 vd. in- spişe, rògna: problema complicato e di diffi-
dovinare. cile soluzione – (s.m.) gròpo. 2 vd.
prevenire, v. – prevegnìr. complicazione.
previsione, s.f. – 1 previşiòn. 2 vd. acume. pro capite, loc. – a tèsta, paròmo.
prezzemolo, s.m. – (bot.) parsèmolo, persè- procedere, v. – 1 ndar vànti. 2 vd. avanzare.
molo, presèmolo. processione, s.f. – prosesiòn, prosisiòn, roga-
prezzo, s.m. – prèso: a buon prezzo – (avv.) siòn, (v.) andàr a le cròşe, ndar a le cròşe: ar-
bonprèso / fissare il prezzo – (v.) tanşàr / redo sacro, portato nelle processioni – (s.m.)
prezzo basso, vantaggioso – (s.f.) bomarcà, salòstro, selòstro / candelotto che si porta ac-
bomercà / prezzo della macinatura in denaro, ceso in processione, durante i funerali – (s.m.)
in prodotto (farina, olio) – (s.f.) mìta / prezzo tòrso / corona di fiori e di grano verdi, che si
elevato – (s.m.) carùso. pone intorno al collo, durante le processioni;
prigione, s.f. – (scherz.) canòn, (fig.) capo- alla fine la si porta a casa come protezione
nèra, (scherz.) chèba, (s.f.) galèra, gatabùja, contro i temporali – (s.f.) şògia, şòja / insegna
(s.m.) preşòn. delle compagnie religiose che si porta nelle
prigioniero, s.m. – arestà, prişonièr. processioni – (s.m.) penèl / lanterna a quattro
prima, avv. – nànsi, prìma, vànti: non mai facce di vetro da portare in processione –
visto né udito prima – (agg.) nòvo. (s.m.) feràl / l’ora quando finisce la proces-
primaticcio, agg. – bonorìvo. sione per la Madonna – (s.f.) fèrma (per pro-
primavera, s.f. – 1 primavèra. 2 primalevere, piziare il raccolto, a Buie nel primo giorno di
s.f. – (bot.) prìmula. processione si appendevano alle croci spighe
primipara, s.f. – primajòla. di frumento, nel secondo pampini di vite e nel
primizia, s.f. – primìsia: primizia alimentare terzo ramoscelli di ulivo) / piccola mantella
– (s.f.) delicatèsa. che indossavano i ragazzi durante le proces-
primo, num. – prìmo. sioni – (s.m.) bavèro / ricamo a festoni acuti
primogenito, s.m. – prìmo fìo. che si fa sul lembo di un tessuto, smerlo, di-
primula, s.f. – (bot.) prìmola, prìmula (pri- visa, distinzione; si portava specialmente du-
mula comune). rante le processioni – (s.f.) càpa de fratèrna /
principale, agg. – capitàl, grànda. striscia di drappo con l’immagine di santi e
principiante, s.m. – vd. allievo. madonne, che si porta in processione – (s.m.)
principio, s.m. – prinsìpio, pròstimo. penèl tòrso / striscia di pasta che penzolava
priore, s.m. – vd. curato. dalle finestre nel giorno della festa del Corpo
privare, v. – cavàr, ciòr vìa. di Cristo in occasione delle processioni – (s.f.)
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scalèta. prolifica).
processo, s.m. – càuşa, procèso. prolungamento, s.m. – vd. aggiunta.
proda, s.f. – finèda. prolungare, v. – şlongàr.
prode, agg. – corajòşo. promessa, s.f. – 1 asicurasiòn, inpromèsa,
prodigio, s.m. – miràcolo. (s.m.) pègno. 2 vd. giuramento.
prodotto, s.m. – fàto. promettere, v. – 1 inpromètar, inpromèter,
produrre, v. – 1 frutàr, prodùr. 2 vd. com- promètar. 2 vd. garantire.
piere. promiscuità, s.f. – caşìn, misiòto.
produzione, s.f. – produsiòn. promontorio, s.m. – lèngua de tèra, lìngua de
profenda, s.f. – vd. governo. tèra: promontorio in valle di Torre, vertice as-
professione, s.f. – 1 ocupasiòn. 2 vd. attività. sieme a Momiano e Punta Salvore di un trian-
professore, s.m. – òmo studià. golo nel cui mezzo si trova Buie. Il nome
profeta, s.m. – vd. astrologo. deriva dalla fam. Dente di Torre – (top.) Pònta
profetare, v. – vd. indovinare. del dènte.
profetizzare, v. – vd. profetare. pronipote, s.m. – pronipòte, pronevòdo.
profezia, s.f. – profèsia, profesìa. prono, agg. – cucià.
profilattico, s.m. – vd. anticoncezionale. pronosticare, v. – vd. indovinare.
profime, s.f. – spàdola. prontare, v. – inprontàr, prontàr.
profittatore, s.m. – (fig.) magnòn. prontezza, s.f. – prontèsa.
profitto, s.m. – entràda, intràda, rèndita, van- pronto, agg. – lèsto, parecià, prònto, şvèlto.
tàjo. pronuncia, s.f. – pronùnsia.
profondo, agg. – alto, fòndo. pronunciare, v. – pronunsiàr.
profumato, agg. – profumà: era profumato – propagandista, s.m. – vd. piazzista.
el savèva de bon. propagare, v. – petàr, tacàr.
profumo, s.m. – bon odòr, parfùmo, profùmo: propagginare, v. – refosàr (sotterrare la vite).
sostanza usata in profumeria e in farmacia – propaggine, s.f. – bìlfa, pjànta sòto tèra, re-
(s.f.) vaşelìna. fòso (pianta): diramazione, propaggine – (s.f.)
profusione, s.f. – biondedìo, bon de Dìo (a diramasiòn.
profusione). proposito, s.m. – 1 propòşito. 2 vd. fine (3).
progetto, s.m. – giribìşo, idèa, progèto. proprietà, s.f. – propietà.
programma, s.m. – progèto, progràma. proprietario, s.m. – paròn.
progressivamente, avv. – man man, vìa cre- proprio, avv. – 1 (agg.) pròpio, pròprio: pro-
sèndo. prie cose – (s.m.) grèpi. 2 vd. appunto.
proibire, v. – 1 inpedìr. 2 vd. impedire. proroga, s.f. – pròliga, (fig.) respiràr.
proibito, agg. – vietà. prosciugare, v. – secàr, sugàr.
proiettile, s.m. – bàla, baletòn, balìn, balò- prosciutto, s.m. – parsùto, persùto, presiùto,
tola, palòtola: proiettile di carta, con il sasso- presù, presùto, prosciùto: prosciutto cotto,
lino – (s.f.) fisèta. crudo – (s.m.) parsùto còto, crùdo.
prole, s.m. – 1 frùto. 2 vd. figliolanza. proseguire, v. – continuàr.
proletario, s.m. – vd. operaio. prosperare, v. – (fig.) fiorìr, prosperàr.
prolifica, agg. – èsar de bòna ràsa (di donna prospetto, s.m. – vd. guida.
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prostituta, s.f. – baldràca, bresàna, donàsa, pubblicazione, s.f. – 1 (s.m.) publicasiòn. 2


lùsola, putàna, scròva, sfondròn, şlundròna, vd. gazzetta.
tròja: grande puttana – (s.m.) putanòn, scro- pubblicità, s.f. – reclàm, reclàn.
vòn. pubblico, s.m. – pòpolo: chi inganna la cre-
prostrarsi, v. – inşenociàrse. dulità del pubblico, ciarlatano – (s.m.) sarla-
prostrato, agg. – vd. abbattuto. tàn / dire in pubblico, predicare – (v.) predicàr
proteggere, v. – protèger, protègiar. / modo di comportarsi in pubblico – (agg.)
proteggersi, v. – protègiarse, riguardàrse. contègno.
protesta, s.f. – vd. contestazione. pudico, agg. – vergognòşo.
protestare, v. – basilàr, protestàr. puerpera, s.f. – partorjènte.
protettore, s.m. – vd. patrono. pugnalare,v. – cortelàr, incortelàr.
protezione, s.f. – 1 (s.m.) fòdro. 2 vd. buffa. pugno, s.m. – 1 còlpo, (s.f.) garàfa, (s.m.)
protuberanza, s.f. – gnòca, (s.m.) gnòco. pùgno, (s.f.) rènga, şvèntola, (s.m.) tònfo: col-
prova, s.f. – pròva, simènto. pire con un pugno – (v.) senestràr / colpo con
provare, v. – provàr. le giunture del pugno chiuso – (s.f.) şàuca /
proverbio, s.m. – 1 dìto. 2 vd. detto. pugno forte – (s.m.) casòto. 2 (s.f.) grànpa. 3
provino, s.m. – provìn. vd. manata.
provocare, v. – 1 insitàr, provocàr. 2 vd. ec- pula, s.f. – bùla.
citare. pulce, s.m. – (zool.) pùlişe, pùlşe.
provocatore, s.m. – insitòşo: che si diverte a Pulcinella, n.p. – Purcinèla, Puricinèl.
provocare – (agg.) stusigòn. pulcino, s.m. – (orn.) poleşìn, pulişìn: peluria
provocatorio, agg. – vd. indisponente. dei pulcini, lanugine – (s.m.) pelùsi / verso di
provocazione, s.f. – provocasiòn. pulcini, pigolare – (v.) piolàr, (onom.) pìo pìo.
provvedere, v. – provèdar: provvedere di pulcioso, s.m. – pulişèr.
strutture di sostegno – armàr. puledro, s.m. – (zool.) puljèr.
prudente, agg. – atènto, giudisiòşo. pulire, v. – 1 forbìr, netàr, purgàr: pulire con
prudenza, s.f. – prudènsa, riguàrdo. spazzola, acqua e sapone – fregàr / pulire, di
prudere, v. – becàr, spisàr, spisigàr. significato generico – netàr. 2 vd. candeg-
prugna, s.f. – (bot.) brònbola, suşìn (frutta): giare.
acquavite di prugne – (s.m.) slìgoviş, slìgovişa pulirsi, v. – forbìrse, netàrse: pulirsi i denti –
/ albero, prugna – (bot.) sìnbara, sinbolèr, sin- curàrse i dènti.
borèr / prugna gialla – (bot.) àmolo / prugna pulita, s.f. – 1 forbìda, netàda. 2 vd. lavata.
selvatica – (bot.) sìnbara, sìnbora. pulito, agg. – 1 nèto: far piazza pulita di tutto
prugnolo, s.m. – (bot.) bronbolèr, şinbolèr: – (s.m.) şbratavèro / non pulito – (agg.) grèşo
frutto del prugnolo – (bot.) brònbola. / pulitura a lucido per legno – (s.m.) lustrofìn.
pruno, s.m. – (bot.) spin de maròco, spin 2 vd. brillante.
nègro (pruno selvatico). pulizia, s.f. – 1 netìşia, pulisìa. 2 vd. candore.
prurito, s.m. – (s.f.) bèca, spìsa, (v.) becàr: pullman, s.m. – corièra, pùlma.
provare prurito, formigolìo – (v.) informigolàr pullover, s.m. – 1 pulòve, pulovèr. 2 vd. car-
/ prurito alla gola – (mal.) raspeghìn. digan.
puah, inter. – pùi. pulpito, s.m. – altàr, pùlpito.
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pungente, agg. – àspro, ch’el pònşi: frase puntualità, s.f. – puntualità.


pungente coperta – (s.f.) botonàda. puntura, s.f. – becòn, ponşòn, (med.) spònta.
pungere, v. – becàr, pisigàr, pònşer. puntuta, agg. – inpuntìa.
pungiglione, s.m. – àgo, spin, spunşòn (delle punzecchiare, v. – punşionàr.
vespe). pupattola, s.f. – vd. bambola.
pungitopo, s.m. – (bot.) brùsco, ponşicùl: pupazzo, s.m. – 1 pupàso, pupinòto, pùpolo,
getto del pungitopo, commestibile, spesso pupolòto. 2 vd. burattino.
confuso con l’asparago – (bot.) bruscàndolo. pupilla, s.f. – bàla de l’òcio, pupìla.
punizione, s.m. – castìgo, catìgo, penitènsa, pura, s.f. – fetìva.
punisiòn: punizione del maestro agli scolaretti pure, cong. – 1 pur. 2 vd. anche.
con un leggero colpo di bacchetta sul palmo purea, s.f. – 1 (s.m.) pirè, purè. 2 vd. altresì.
della mano – (s.f.) sardèla. purezza, s.f. – purèsa.
punta, s.f. – pònta, sìma: cosa in punta – (s.f.) purgante, s.m. – pùrga, salamàro (sale in-
inpuntìa. glese).
punta di petto, s.m. – pònta de pèto. purificare, v. – vd. colare.
puntale, s.m. – mascherata (puntale della puro, agg. – 1 fin, s’cèto. 2 (agg.) patòco.
scarpa). purtroppo, avv. – 1 purtròpo, (inter.) magàri
puntare, v. – 1 v. frontàr, pontàr (puntare il così no. 2 vd. disgraziatamente.
fucile). 2 vd. mirare. purulenza, s.f. – (mal.) màrsa, matèria (pus).
puntarsi, v. – frontàrse. pusillanime, agg. – vd. cacasotto.
puntato, s.m. – pontà. pustola, s.f. – (mal.) bòla, bròşa, brùfolo, brù-
puntellare, v. – pontàr, pontelàr, sopontàr, sco: pustola del vaiuolo – (mal.) variòla.
tapàr. putredine, s.f. – vd. fradiciume.
puntellarsi, v. – vd. puntarsi. putrefarsi, v. – vd. avariarsi.
punteruolo, s.m. – aguşèlo, pontariòl, şbuşar- putrefatto, agg. – 1 guàsto, màrso, rispìo, ri-
jòl, stangàr, sùbia. sprìo, sclòco. 2 vd. avariato.
puntiglio, s.m. – (s.f.) pìca. putrefazione, s.f. – vd. contagio.
puntiglioso, agg. – pontiljòşo. putrido, agg. – 1 màrso, putrefàto. 2 vd. ava-
puntina, s.f. – bròca, brochèta, pontìna: pun- riato.
tina da disegno – (s.f.) pontìna da dişègno. puttana, s.f. – vd. prostituta.
punto, s.m. – 1 pònto: punto a giorno, otte- puttaneggiare, v. – putanàr, putanişàr.
nuto specialmente per rifiniture, giornino – puttaniere, s.m. – putanièr.
(s.m.) aşùr, gàşo a şòrno (cucito) / punto a ma- puttino, s.m. – ninìn.
glia che forma delle righe – (s.f.) stivèla (cu- puzza, s.f. – 1 (s.f.) spùsa: puzza di stalla –
cito) / punto indietro – (s.m.) driopònto, (s.m.) moltrìn. 2 vd. fetore.
driopùnto (cucito) / punto d’innesto di una puzzare, v. – 1 spusàr. 2 vd. ammorbare.
pianta, ramo – (s.m.) colèto / punto terminale puzzola, s.f. – (zool.) spùsola.
di partenza, d’arrivo, all’inizio, estremità – puzzolente, agg. – spusèta, spusolènte.
(s.m.) càpo, càvo / togliere i punti – (v.)
dişpontàr. 2 vd. affatto.
puntuale, agg. – in oràrio, precìşo.
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q q

Q / in minore quantità – mànco / piccola quantità


– na cìca, na monàda, un cicìn, un fiatìn, un
giòso, un ninìn, un dèo / poca quantità – per /
quantità d’erba che le bestie possono tenere in
qua, avv. – qua, sa, şa: di qua di là – (loc.) in
bocca – bocàda / quantità determinata – dòşe
qua in là.
/ quantità di cose minute – menudàja, minu-
quaderno, s.m. – quadèrno, tèca: grosso qua-
dàja / quantità di mille – mìera, mìle.
derno scolastico – (s.m.) rişbaldòn.
quanto, avv. – isài (quanto basta), qualtànto,
quadrato, s.m. – quadràto, quàdro: piccolo
quànto.
quadrato – (s.m.) quadratìn / suddividere a
quaranta, num. – ànta (aferesi).
quadrati – (v.) quadretàr.
quarantadue, num. – quarantadò.
quadrello, s.m. – vd. ambrogetta: quadrello
quarantasei, num. – quarantasìe.
da rigare – (s.m.) quadrèl.
quarantotto, s.m. – 1 confuşiòn, deşìo. 2
quadrivio, s.m. – (s.f.) croşèra.
(num.) quarantaòto.
quaggiù, avv. – quaşò, quà şo.
quaresima, s.f. – quarèşema, quarèşima: es-
quaglia, s.f. – (orn.) cotòrno, quàja: rete per
sere lungo – (loc.) èsar lòngo còme la qua-
catturare le quaglie – (s.f.) quajèra.
rèşima / primo giorno di quaresima, Le Ceneri
qualche, agg. – càlche, quàlque: qualche cosa
– (s.f.) le Senèri.
– qualcòsa / qualche volta – qualchevòlta.
quarta, s.f. – sècio.
qualcosa, pron. – calcòsa, qualcòsa: qualcosa
quartale, s.m. – quartàl.
non quadra – no bàti pàri / saggio di qualcosa
quarticino, s.m. – quartişìn.
– (s.m.) canpiòn.
quartiere, s.m. – contràda, quartière: quar-
qualcuno, pron. – qualchedùn, qualchidùn: ri-
tiere cittadino di vecchie e misere case, ghetto
durre qualcuno in condizioni pessime – (v.)
– (s.m.) ghèto.
consàr par le fèste.
quartino, s.m. – quartìn.
quale, agg. e pron. – quàl, quàla: in frasi in-
quarto, num. – quàrto: quarto di metro – (s.f.)
terrogative e dubitative, quale, quali – (pron.)
quàrta.
che: il quale, pron. – che, ch’el.
quartuccio, s.m. – quartùso.
qualificato, agg. – qualificà.
quasi, avv. – 1 debòto, quàşi, squàşi. 2 vd. già.
qualità, s.f. – qualità o sòrte.
quassù, avv. – quasù.
qualunque, agg. – cheşè (qualunque cosa).
quaterna, s.f. – quadèrna.
quindici, num. – quìndişe.
quatto, agg. – cùcio, mòlo, quàcio.
quando, avv. – co, quàndo: quando egli –
quattordici, num. – quatòrdişe.
(prep.) col / quando puoi – (cong.) co ti pol.
quattrini, s.m. – 1 bèsi, palànche, schèi: es-
quantità, s.f. – butàda, (fig.) mònte, mùcio,
sere senza quattrini – (agg.) cìsto / restare
na brentàna, na ràta, quantità, (s.m.) un fràco,
senza un quattrino – (v.) sugàr. 2 vd. denaro.
un sàco: gran quantità – (escl.) ùfa, ùfete / gran
quattro, num. – quàtro.
quantità messa assieme – fòla / grande quan-
quello, agg. e pron. – chèlo, quèl / quella, agg.
tità – fràco, furigòto, mìera, na bàrca de sòldi
– chèla, quèla / quelle, agg. – chèle, quèle,
/ grande quantità di cose – mònte / in gran
(pron.) lòre / quelli, agg. – quèi, (pron.) lòri.
quantità – biondedìo, bişèfe, bon de Dìo, màsa
quercia, s.f. – (bot.) roşèta, ròvare (quercia
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q q

comune): albero giovane della quercia, rove- quiete, s.f. – càlma, chiète, quète: quiete e
rella – (bot.) pedalìn / arbusto parassita di concordia – (s.f.) pàşe, rèchie.
querce – (bot.) vìs’cio / frutto della quercia – quieto, agg. – (escl.) bon, càlmo, chièto,
(bot.) ghiàndo, giàndo / quercia cerro – (bot.) quèto.
sèri, sèro, servàto / tumore parassitario della quindi, cong. – alòra, partànto.
quercia a forma sferica, galla di quercia – (s.f.) quindici, agg. – quìndişe.
gàla, gangàla. quindicina, s.f. – quindişìna.
querela, s.f. – denùnsia. quintale, s.m. – quintàl.
quesito, s.m. – problèma. quinto, num. – quìnto.
questione, s.f. – ques’ciòn, questiòn, quisquilia, s.f. – cagàda, monàda, putanàda,
quis’ciòn. vacàda.
questo, agg. – sto / questa – sta / quest’altra, quiz, s.m. – quìs.
– stàltra /queste – ste / questi – sti. quota, s.f. – altèsa, pàrte, quòta, ràta.
questua, s.f. – batùda, carità, sèrca. quotazione, s.f. – quotasiòn.
questurino, s.m. – vd. agente di polizia. quotidiano, s.m. – 1 giornàl: così veniva chia-
qui, avv. – quà. mato il quotidiano Triestino “Il Piccolo” –
quietare, v. – chietàr, quetàr. (nom.) El Bugiardèlo. 2 (agg.) de ògni şòrno.
quietarsi, v. – calmàrse, chietàrse, quetàrse. 3 vd. gazzetta.

Fig. 11: unsìn (uncino).


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r r

pesàr.
R raccontare, v. – contàr: raccontare bugie –
contàr bàle, dir buşìe / racconto tradizione –
(s.f.) stòrgia.
rabarbaro, s.m. – (bot.) riobàrbaro.
raccontino, s.m. – (s.f.) storièla.
rabbia, s.f. – bìle, còlera, fòta, grìnta, ràbia:
rachitico, agg. – incagnì.
ingiuria per rabbia – (escl.) quèla vàca de to
rachitismo, s.m. – (mal.) mal de simiòtò, ra-
màre che te ga da la late / infierire con rabbia
chìtide (rachitismo e tubercolosi dell’ infanzia).
contro qualcuno – (v.) acanìr / simbolo di ir-
racimolare, v. – granelàr, şbecolàr, spigàr.
ritabilità, rabbia, malumore – (s.f.) lùna.
racimolo, s.m. – raspèto, rincèla, ricèla (ra-
rabbiosamente, avv. – de rabià.
cimolo di uva).
rabbioso, agg. – inbestialì, inbisà, invelenì, ra-
raddensare, v. – infisìr.
biòşo: divenir rabbioso – (v.) incasàr.
raddolcire, v. – indòlsir.
rabbonito, agg. – càlmo, chietà, quièto.
raddoppiare, v. – radopiàr.
rabbrividire, v. – 1 ingrisolìr, ver la pèle de
raddrizzare, v. – drisàr, radrisàr.
òca. 2 vd. avere (2).
raddrizzata, s.f. – drisàda.
rabbuffo, s.m. – rènga, rinpròvaro, sigàda.
radere, v. – rapàr, şbarbàr: abbattere, radere
rabbuiarsi, v. – inuvolàrse, scurìrse.
– butàr şo / radere con forza per appianare o ri-
raccapricciante, agg. – che fa inpresiòn, spa-
pulire, raschiare – raşàr, rascàr, ras’ciàr.
ventòşo.
radersi, v. – fàrse la bàrba, şbarbàrse.
raccapriccio, s.m. – inpresiòn.
radiazione, s.f. – radiasiòn.
raccattare, v. – ciòr su, ingrumàr (raccattare
radicchio, s.m. – (bot.) radìcio: radicchio pri-
i frutti caduti).
maticcio – (bot.) radicèto / sorta di radicchio
racchetta, s.f. – rachèta.
che si mangia in insalata, erba calderina –
racchia, s.f. – befana, càncaro de dòna, ca-
(bot.) gradonsèl.
ranpàna.
radice, s.f. – 1 (bot.) radìşa, radìşe: radice
raccogliere, v. – coir, colèşar, còlser, còlşier,
grossa, specialmente quella dell’olivo, per far
ingrumàr, ngrumàr, racòljer, racòlşer: racco-
fuoco – (s.m.) tàlpi, tàlpo, tàrpo / tagliare tutte
gliere il miele – şmielàr / raccogliere i sarmenti
le radici a una pianta – (v.) talpàr, tarpàr. 2
– sarmentàr / raccogliere l’uva – vendemàr /
(bot.) ravanèl.
voce del verbo raccogliere, raccogliendo – co-
radio, s.m. – aràdio, ràdio (apparecchio ra-
leşèndo.
dio): nel linguaggio comune, radio portatile o
raccolta, s.f. – entràda: raccolta localizzata di
tascabile – (s.m.) tranşìstor.
sangue – (s.f.) bòta.
radiografia, s.f. – làstra.
raccolto, agg. – butàda, racòlto: raccolto
radimadia, s.f. – ràschia.
scarso – (agg.) àno de mişèria, pòca ròba.
rado, s.m. – ciàro: di rado – (escl.) ciàre vòlte,
raccomandare, v. – racomandàr.
tànto.
raccomandarsi, v. – racomandàrse.
radunare, v. – riunìr.
raccomandazione, s.f. – racomandasiòn,
raduno, s.m. – adunàta.
şburtadìna.
radura, s.f. – pjanùra, spiàso.
racconciare, v. – biecàr, inbiecàr, repesàr, ri-
rafano, s.m. – (bot.) cren, ràvano, ràveno.
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raffermo, agg. – dùro, vècio. solo un ragazzo – xe rivà sòlo un fìo / escla-
raffica, s.f. – ràfica: raffica di vento – (s.f.) re- mazione di ragazzi verso gli zingari contro i
folàda o (s.m.) rèfolo. sotterfugi degli stessi – (escl.) geremère tere-
raffinatezza, s.f. – finèsa. bère / flotta di ragazzi – (s.f.) molarìa, mula-
raffinato, agg. – fin. rìa / giovane ragazzo – (s.m.) mùlo / gruppo di
raffineria, s.f. – rafinarìa. ragazzi scalcinati – (s.f.) mularìa discàlsa / im-
raffio, s.m. – 1 lensìn, linsìn. 2 vd. grappino. precazione intercalata nella parlata dei ragazzi
rafforzare, v. – rinforsàr. – (inter.) òrca madòje / ragazzo paffuto – (s.m.)
raffreddamento, s.m. – rafrescamènto, rin- mas’ciòto / ragazzo ladro – (s.m.) ladronsèl /
frescamènto. ragazzo vivace – (fig.) galèto / spauracchio per
raffreddare, v. – dişfredìr, sfredìr. ragazzi – (s.f.) gàta mòra. 2 vd. allievo. 3 vd.
raffreddato, agg. – 1 (mal.) chèus, ingiasà, in- fidanzato.
taşà, rafredà. 2 vd. assiderato. ragazzona, s.f. – (fig.) cavalòna, mulòna.
raffreddore, s.m. – (mal.) mal de fièn, rafre- ragazzone, s.m. – mulòn.
dòr, serà, seramènto. raggelare, v. – vd. congelare.
raffrontare, v. – confrontàr. raggiante, agg. – contènto: luminoso, rag-
raganella, s.f. – 1 (s.m.) batitòco, scaregàto, giante – (agg.) che fa ciàro.
scarigàto, (s.f.) screbatìsa. 2 (zool.) cràşola, raggiare, v. – raşàr.
ranèta. raggio, s.m. – ràgio, ràjo.
ragazza, s.f. – 1 fìa, màmola, piàvola, pùpa, raggirare, v. – vd. deludere.
pùta, putèla, ragàsa, toşa: ragazza di varie età raggiro, s.m. – 1 (s.f.) gàbola: che usa raggiri
– fìa, pìcia, putèla, ragàsa, signorìna / ragazza – (s.m.) intrigabìşi, intrigòn. 2 vd. bugia.
alta, robusta – (s.f.) cavalòna / ragazza gra- raggiungere, v. – 1 arivàr, ciapàr, rivàr: rag-
ziosa, simpatica – (s.f.) patatìna / ragazza in- giungere il proprio scopo – rivàr indòve volèvo
significante – (s.m.) sèo, sèvo / ragazza svi- / non raggiungere il fine prefisso – falìr. 2 vd.
luppata fisicamente, ma ingenua e di mentalità arrivare.
infantile – (s.f.) tatòna / una bella ragazza – raggomitolare, v. – ingrufolìr.
(s.f.) na bèla polàstra. 2 vd. fidanzata. raggomitolarsi, v. – ingrufolìrse, ragomito-
ragazzaccio, s.m. – mamolàso. làrse.
ragazzaglia, s.f. – (fig.) minudàja, (s.f.) mu- raggranellare, v. – 1 far su. 1 vd. racimolare.
larìa. raggricciare, v. – vd. rabbrividire (1).
ragazzata, s.f. – fiolàda, putelàda, ròba de raggrinzire, v. – 1 infiapìr, ingrespàr. 2 vd. ar-
fiòi. ricciare.
ragazzina, s.f. – fiolèta, mulèta, putèla. raggrinzirsi, v. – ingrespàrse.
ragazzino, s.m. – 1 bòcia, fiolèto, mulèto, pu- raggrinzito, agg. – gropolòşo, rìso.
tèl. 2 vd. bambino. raggrumato, agg. – vd. intirizzito.
ragazzo, s.m. – 1 fìo, màmolo, mùlo, ragàso, ragionare, v. – ragionàr, rajonàr, raşonàr,
tòşo: ragazzo di varie età – fìo, giovanòto, pì- reşonàr.
cio, putèl, ragàso / capo di un gruppo di ra- ragionamento, s.m. – ragionamènto.
gazzacci – (s.m.) capobànda / colazione dei ra- ragionare, v. – ragionàr, rajonàr.
gazzi, merenda – (s.f.) marènda / è arrivato ragione, s.f. – 1 ragiòn, rajòn, raşòn, reşòn:
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per chi intende a non sentir ragione e torna a ramo che nasce alle radici dell’albero – (s.f.)
dire, a fare la stessa cosa, e dagliela – (fam.) pòla, ràma / parte di ramo grosso e robusto –
dàghe / per quale ragione – (cong.) parchè, (s.m.) mas’ciòn / parte più grossa del ramo –
parcòsa, parvìa, pervìa. 2 vd. giustizia. (s.m.) pedalìn / ramo di albero, vite – (s.m.)
ragioniere, s.m. – (a. e m.) ragionièr. bràso / ramo fronzuto di albero – (s.f.) fràsca
ragliare, v. – rajàr. / ramo infruttifero – (s.m.) bastàrdo / ramo-
ragnatela, s.f. – pelànda, ragnantèla, tela- scello d’ulivo che viene benedetto la domenica
rìna. delle Palme – (s.f.) pàlma / sottile e giovane ra-
ragno, s.m. – 1 (itt.) ràgno. 2 (zool.) ràgno. moscello di pianta, specialmente d’ulivo –
rallegramento, s.m. – alegrèsa. (s.f.) vermèna, vis’ciàda / tagliare i rami fino
rallegrare, v. – far contènto, ralegràr. al tronco – (v.) discavesàr. 2 (s.m.) bràso (ramo
rallegrarsi, v. – 1 relegràrse. 2 vd. compia- del fiume). 3 vd. frasca.
cersi. ramolaccio, s.m. – (bot.) cren.
rallentare, v. – ndar più piàn, ralentàr, scur- ramoscello, s.m. – ramèto: ramoscello al quale
tàr: rallentare il passo – scurtàr el pàso. gli uccellatori fanno le tacche per inserirvi le
ramaiolo, s.m. – 1 casiòl (ramaiolo per attin- panie – (s.f.) vermèna.
gere acqua dalla caldaia del focolare ecomo- rampa, s.f. – rànpa: rampa erbosa che so-
mico a legna). 2 vd. mestolo. stiene un appezzamento di terreno collinoso –
ramanzina, s.f. – 1 (s.m.) befèl, (fig.) filàda, (s.f.) coròna, (s.m.) coronàl.
(s.f.) orèmus, romansìna. 2 vd. ammonimento. rampino, s.m. – lensìn, linsìn, ranpìn.
ramarro, s.m. – (zool.) lişavòlpe, lusertolòn rampone, s.m. – vd. arpione.
vèrde, verdòn. rana, s.f. – (zool.) cròta, ràna: rana bruna –
ramazza, s.f. – scòva. (zool.) ràna maròn.
rame, s.m. – ràme: solfato di rame – (s.m.) rancido, agg. – rànsido, rispìo, risprìo.
verderàme. rancio, s.m. – 1 (s.f.) bòba, (s.m.) ràncio. 2 vd.
rametto, s.m. – ramèto, ramişèl. pasto.
ramingando, loc. – a remèngo. rancore, s.m. – ràdigo, (s.f.) rùşa.
ramingo, agg. – pelegrìn, remèngo, sìngano. randellata, s.f. – vd. bastonata.
ramino, gio. – 1 ramìn, remì. 2 (s.f.) stàgna. randello, s.m. – bastòn, (fig.) crognolèr, man-
rammendare, v. – 1 justàr, mendàr, punti- ganèl, pagadèbiti.
gnàr, repesàr, taconàr. 2 vd. cucire. ranella, s.f. – (zool.) cràşola, ranèla (ranella
rammendatura, s.f. – mendadùra, stra- verde).
ponşidùra. rangutano, fig. – rangotàn.
rammendo, s.m. – mènda, mendadùra, pèsa, rannicchiarsi, v. – cufàrse, cufolàrse, ingru-
tacòn. màrse.
rammentare, v. – vd. accennare. rannicchiato, agg. – ingrumà.
rammollire, v. – şmojàr. ranno, s.m. – 1 (s.f.) lìsia, lisìva, şbròva. 2 vd.
rammollito, agg. – bon de gnènte, fiàpo. lisciva.
ramo, s.m. – 1 (bot.) ràma, sìmo: grosso ramo rannuvolarsi, v. – inuvolàrse, inuvolìrse.
spinoso – (s.m.) maròco / incavo su un ramo ranocchia, s.m. – (zool.) cròta.
per inserirvi le panie – (s.m.) tàpo / nuovo ranocchio, s.m. – (zool.) ràna vèrde.
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rantolare, v. – rantigàr. rasente, prep. – a pel, ràşo, tacà.


rantolo, s.m. – (s.f.) maràntega, (s.m.) ràntigo. rasiera, s.f. – stèca.
rantoloso, agg. – rantigòşo. raso, agg. e s.m. – 1 còlmo: un bicchiere raso
ranuncolo, s.m. – (bot.) botòn, narùncolo, pe- – (agg.) bicèr còlmo. 2 (agg.) şbarbà. 3 tessuto
tabròşe. – (s.m.) ràşo, (s.f.) sèda. 4 vd. rasente.
rapa, s.f. – (bot.) arbèta ròsa, ràva: rapa con- rasoio, s.m. – raşadòr: sottile lama del rasoio
servata nelle vinacce – (bot.) ràva gàrba / rapa – (s.f.) làma.
selvatica – (bot.) ravaşìn. raspare, v. – rasolàr, raspàr, ruspàr.
rapare, v. – spelàr. raspo, s.m. – gràpo, graspo, ràspo.
raperonzolo, s.m. – (bot.) dragonşèn, ra- rassegnazione, s.f. – rasegnasiòn: esclama-
gonşèl. zione di rassegnazione, così – (escl.) tànto.
rapidamente, avv. – in prèsa, prèsto. rasserenare, v. – dişnuvolàr, inserenàr, tran-
rapido, agg. – şvèlto, velòce: staccare con ra- quilişàr.
pidità – (v.) dispicàr. rasserenarsi, v. – inserenàrse: rasserenarsi il
rapinare, v. – 1 asaltàr, rapinàr. 2 vd. deru- tempo – s’ciarìr.
bare. rassettamento, s.m. – (s.f.) rangiàda.
rapinatore, s.m. – bandìto, làdro, rapinadòr. rassettare, v. – mètar in òrdine, rangiàr.
rapire, v. – portàr vìa, rafàr, rapìr. rassomiglianza, s.f. – somejànsa.
rapito, agg. – portà vìa, rapì. rassomigliare, v. – somejàr, somijàr.
rappezzare, v. – repesàr, taconàr. rastrellare, v. – ingrumàr insjème l’èrba, ra-
rappezzo, s.m. – pèsa, tacòn. stelàr, restelàr.
rapporto, s.m. – informasiòn, rapòrto: rap- rastrelliera, s.f. – 1 mangiatoia – magnadòra.
porto sessuale – (s.f.) ciavàda, stramasàda / 2 stalàşa: rastrelliera per tenere piatti sopra la
rapporto sessuale di animali – (s.f.) montàda. credenza, oppure libri, vasi – (s.m.) scansèl,
rappresaglia, s.f. – vendèta. (s.f.) scansìa.
rappresentazione, s.f. – rapreşentasiòn: rap- rastrello, s.m. – rastèl, rastrèl: ciascuna punta
presentazione cinematografica – fil, film, fim / del rastrello – (s.m.) dènte.
rappresentazione teatrale – (s.m.) spetàcolo. rata, s.f. – ràta.
raramente, avv. – ciàre vòlte, de ciàro. ratto, s.m. – (zool.) pantagàna, pantigàna.
raro, agg. – ràdo. rattoppare, v. – inbiecàr, repesàr, taconàr.
rasare, v. – rapàr, raşàr, toşàr. rattoppato, agg. – 1 inbiecà. 2 vd. cencioso.
rasato, agg. – pelà, raşà. rattoppo, s.m. – vd. rammendo.
rasatura, s.f. – raşàda. rattrappirsi, v. – ritiràrse.
raschiamento, s.m. – ras’ciamènto. rattrappito, agg. – 1 ritirà. 2 vd. assiderato.
raschiare, v. – 1 gratàr, raşàr, rascàr, ras’ciàr, rattristare, v. – vd. accorare.
raspàr, scrimiàr 2 vd. fregare (2). rattristarsi, v. – ratristàrse.
raschiata, s.f. – rascàda. raucedine, s.f. – (mal.) rànşega: tosse stizzosa,
raschiatoio, s.m. – ras’ciadòr. raucedine – (s.f.) maràntiga. 2 vd. afonia.
raschietto, s.m. – ras’cèto, ras’cìn. rauco, agg. – 1 inrochìo, ràuco, ròco. 2 vd.
raschino, s.m. – vd. raschietto. fioco.
rasentare, v. – strisàr. ravanello, s.m. – 1 (bot.) ravanèl. 2 vd. radice (2).
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raviolo, s.m. – grafiòl, rafiòl (pasta e dolce): vini – (s.f.) sotospìna / recipiente cilindrico
ravioli ripieni di formaggio e altro – (s.m.) fatto di tela, cuoio o simili, sacco – (s.m.) sàco
cràfi. / recipiente di grande capacità, in cantina –
ravizzone, s.m. – (bot.) rapaciòn. (s.m.) fùsto / recipiente di vetro contenente
razione, s.f. – rasiòn. due litri – (agg.) dòpio / recipiente per il ran-
razza, s.f. – 1 genìa, plèbe, ràsa: brutta razza cio del soldato – (s.f.) camèla, gavèta.
– (agg.) brùta genìa. 2 (itt.) colònbo, ràsa, reciso, agg. – tajà.
ràşa (sorta di razza, razza chiodata). recita, s.f. – rècita, spetàcolo.
razziare, v. – vd. derubare. recitare, v. – resitàr.
razzismo, s.m. – rasìsmo. recitazione, s.f. – recitasiòn.
razzista, s.m. – rasìsta. reclamare, v. – lagnàrse, protestàr, reclamàr:
razzo, s.m. – rachèta, ràso: scappare a razzo pretendere, reclamare – pretèndar.
– (v.) şgnanpolàrsela. reclame, s.f. – rèclan.
razzolare, v. – vd. raspare. reclamo, s.m. – (s.f.) lagnànsa, protèsta, (s.m.)
re, s.m. – re. reclàmo: far reclamo – (v.) lagnàr.
realizzare, v. – 1 far, mètar in pràtica. 2 vd. recluta, s.f. – (scherz.) capèla, coscrìto, rè-
compiere. cluta (giovane recluta).
realmente, avv. – davèro. recupero, s.m. – (s.f.) rimònta.
realtà, avv. – infàti (in realtà). redimere, v. – vd. curare.
reazione, s.f. – vd. contestazione. redine, s.f. – 1 rèdine. 2 vd. briglia.
rebbio, s.m. – dènte, (s.f.) pònta. refe, s.m. – fil.
recapitare, v. – 1 consegnàr, portàr. 2 vd. di- refezione, s.f. – vd. pasto.
rigere. regalare, v. – donàr.
recedere, v. – tornàr indrìo. regalo, s.m. – 1 don, preşènte. 2 vd. conten-
recente, agg. – 1 frèsco, nòvo: modello recente tino.
– (s.m.) modèl nòvo. 2 vd. fresco. reggere, v. – governàr, tegnìr, tenìr, tignèr, ti-
recentemente, avv. – de dèso, de pòco, ulti- gnìr: discorso che non regge – (agg.) discòrso
mamènte. che no sta in pìe.
recidere, v. – tajàr. reggia, s.f. – palàso reàl, règia.
recingere, v. – vd. chiudere. reggicalze, s.f. – regicàlse.
recinto, s.m. – canàda, cortìvo: recinto campo reggiseno, s.m. – regipèto.
– (s.f.) cànpo sèra, recìnta / recinto per animali regina, s.f. – 1 regìna.
– (s.m.) saràjo, seràjo. Regina, n.p. – Gìna, Luigìna.
recipiente, s.m. – arnàşo, vàşo: cavità a forma regione, s.f. – regiòn, rejòn: regione nord-
di canale, nella quale viene incastrato il fondo orientale dell’Istria, Cicceria o Monti Vena –
di un recipiente di legno, capruggine – (s.f.) (top.) Ciciarìa.
şèna / granatino di setole usato per pulire re- registrare, v. – 1 notàr. 2 vd. accennare.
cipienti, scopino – (s.m.) scovolìn, scòvolo / registrazione, s.f. – registrasiòn.
grosso recipiente – (s.m.) bosòn / recipiente registro, s.m. – regìstro: registro d’iscrizione
basso, ricavato da una vecchia botte, che si di persone, cose facenti parte di una medesima
pone sotto i recipienti durante il travaso dei categoria – (s.f.) mariègola.
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regola, s.f. – (s.m.) òrdine, prinsìpio, prò- lubile nell’alcool): resina aromatica che si bru-
stimo, (s.f.) règola: a regola – (s.m.) puntìn / cia durante le funzioni religiose – (s.m.) in-
mettere in regola – (s.f.) rìga. cènso.
regolare, agg. – 1 regolàr. 2 vd. abituale. resistente, agg. – stàgno.
regolata, s.f. – regolàda: le regole prescritte resistenza, s.f. – 1 duràda, reşistènsa: che op-
per una cerimonia, cerimoniale – (s.m.) ceri- pone debole resistenza – (agg.) durèto. 2 (fig.)
moniàl. fèro. 3 vd. contestazione.
regolo, s.m. – (orn.) papamoschìn, pìdolo, pìn- resistere, v. – reşìstar, tegnìr dùro.
dolo, rigògolo. respice, s.m. – rèspişe.
reidratare, v. – vd. annacquare. respingere, v. – 1 mandàr indrìo: non respin-
relazione, s.f. – relasiòn. gere – no volèr / respingere a scuola – bociàr.
religione, s.f. – religiòn: funzione religiosa 2 vd. confutare.
serale – (s.f.) orasiòn. respinto, agg. – mandà indrìo: respinto a
religiosa, s.f. – 1 mòniga. 2 vd. madre (2). scuola – (v.) bocià.
religioso, agg. e s.m. – 1 de cèşa, el crèdi, pìo. respirare, v. – ansiàr, fiadàr, respiràr, tiràr el
2 (s.m.) fràte, prète: laico che provvede a ser- fià: facoltà di respirare – (s.m.) spìrito / impe-
vizi e lavori manuali in un convento, vestendo dire di respirare – sofigàr.
l’abito religioso senza avere preso preso i voti respiro, s.m. – fià, respìro, sfiadàta: respiro af-
– (s.m.) convèrso. fannoso – (s.m.) àrfio.
remissione, s.m. – 1 remisiòn. 2 vd. abbuono. responsabilità, s.f. – 1 (s.m.) rèspise. 2 vd.
remissivo, agg. – bonasòn, bonàto, pacìfico. commissione.
remoto, agg. – lontàn: tempi remoti – (s.m.) ài ressa, s.f. – càlca, confuşiòn.
tènpi de Màrco Càco, na vòlta. resta, s.f. – vd. arista.
Renato, n.p. – Rìno. restabue, s.f. – (bot.) spin de pra.
rendere, v. – dar indrìo, rèndar, tornàr: ren- restare, v. – restàr, star, vansàr.
dere denso – fisìr / rendere più bello – vd. ab- restaurare, v. – ristauràr.
bellimento. restauro, s.m. – ritòco.
rendita, s.f. – entràda. restituire, v. – 1 dar indrìo. 2 vd. rendere.
rene, s.m. – rène, rèno, rognòn. resto, s.m. – (s.f.) rimanènsa, (s.m.) vanşùme.
Renzo, n.p. – vd. Lorenzo. restringere, v. – ritiràr, strènşar, stretàr: lavori
repellente, agg. – che fà fastìdio, schifòşo. a maglia – vd. calàr.
repentaglio, s.m. – rìs’cio: mettere a repenta- restringersi, v. – ritiràrse, strènşerse.
glio – (v.) ris’ciàr, rişigàr. resuscitare, v. – resusitàr.
repentino, agg. – de còlpo, inprovìşo. rete, s.f. – rède: piccola rete a sacco, appesa a
reprimere, v. – tegnìr drènto, trategnìr. un cerchio, che si mette a capo di un bastone
requisire, v. – ciòr, sequestràr. per raccogliere frutta dagli alberi - (s.f.) vòlega
resa, s.f. – rèşa (resa dei conti). / rete di protezione attorno ai vasi di terracotta
reseda, s.f. – (bot.) amorìn. – (s.f.) àrpişa / rete metallica – (s.f.) ramàda /
residenza, s.f. – càşa, reşidènsa. sorta di piccola rete, a sacco – (s.f.) vòliga.
residuo, s.m. – avànso, vansadùra. reticella, s.f. – redişèla.
resina, s.f. – ràşa, smòla (sostanza solida so- reticolato, s.m. – fil spinà.
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retina, s.f. – redìna: retina della lampada a gas ribes, s.m. – (bot.) rìbis, ùa de S. Giovàni,
– (s.f.) redìna. uèta: ribes rosso – (bot.) ùa spìna (detta anche
retrocedere, v. – tornàr indrìo. uva dei frati).
retrocucina, s.f. – 1 spasacuşìna. 2 vd. cuci- ribrezzo, s.m. – afàno, ribrèso, schìfo, sènso.
nino. ributtante, agg. – che fa afàno, che fa butàr
retromarcia, s.f. – 1 (loc.) màrcia indrìo. 2 vd. fòra, stomigòşo.
contromarcia. ributtare, v. – ributàr.
retrovisore, s.m. – specèto. ricalcare, v. – calcàr.
retta, s.f. – 1 rèta. 2 (v.) badàr, dar rèta (dare ricamare, v. – ricamàr.
retta). ricambio, s.m. – mùda, mùdua.
rettangolo, s.m. – squadrèl. ricamo, s.m. – (s.f.) capèta, (s.m.) centrìn (ri-
rettile, s.m. – (s.f.) bìsa, (s.m.) sarpènte. camo fatto a uncinetto).
rettilineo, s.m. – stràda drìta. ricascare, v. – ricàdar.
rettitudine, s.f. – vd. giustizia. ricavato, s.m. – entràda.
retto, agg. – derìto. ricca, agg. – siòra.
reumatismo, s.m. – (mal.) rèumo, reuma- Riccardo, n.p. – Rìco.
tìşmo, romatìşmo. ricchezza, s.f. – capitàl.
reversino, s.m. – (gioc.) cotècio: quando si riccio, s.m. – 1 (zool.) porcospìn, porsèl rìso:
perde e per continuare a giocare, si paga di riccio di mare – (itt.) rìso. 2 (bot.) garìşo (ric-
nuovo la posta (nel gioco delle carte, reversino) cio della castagna). 3 (agg.) rìso.
– (v.) dotoràrse. ricciolo, s.m. – bisòn, bòcolo, rìso, rìsolo: ric-
revisione, s.f. – revişiòn. ciolo di legno dalla piallatura – (s.f.) buşìa.
revolver, s.m. – (s.f.) pistòla, rivoltèla. ricciuto, agg. – rìso, risolòn.
riaccendere, v. – inpisàr de nòvo. ricco, agg. – 1 (s.m.) rìco, siòr, sioràso: nuovo
riaggiungere, v. – rişònşer. ricco – (fig.) pedòcio refà / privo di ricchezza
riaggiustare, v. – refàr. e ornamenti – (s.m.) povarèlo, povarìn, pò-
rialzare, v. – alsàr de novo: rialzare i prezzi – varo. 2 vd. abbondante.
alsàr. ricercare, v. – risercàr.
rialzo, s.m. – càlto: rialzo tra appezzamenti di ricetta, s.f. – rèspise, ricèta, risèta. Ricetta
terra, gradone – (s.m.) coronàl, piài. buiese: crocànte, cròstoli, mùle.
rianimazione, s.f. – rianimasiòn. ricevere, v. – 1 asetàr, ciapàr, ricèvar: ricevere
riarso, agg. – sèco. con gradimento – asetàr / ricevere una brutta
riascoltare, v. – scoltàr de nòvo. notizia – ciapàr na brùta notìsia. 2 vd. acco-
riassumere, v. – strènşar. gliere.
ribaltamento, s.m. – rabaltamènto. ricevuta, s.f. – recepìs, recipìs, scontrìn.
ribaltare, v. – rabaltàr, rebaltàr, ribaltàr. richiamare, v. – vd. accennare: richiamare la
ribaltone, s.m. – vd. capovolgimento. propria attenzione – notàr.
ribattere, v. – rebaltàr, ribàter. richiamo, s.m. – 1 riciàmo. 2 vd. ammoni-
ribattino, s.m. – rebatìn, ribatìn. mento.
ribellarsi, v. – voltàrse indrìo. richiesta, s.f. – dimànda, domànda.
ribelle, s.m. – ribèl. ricino, s.m. – (bot.) rìsino.
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ricolmare, v. – vd. affollare. dicolo – far na figùra de mòna / persona ridi-


ricominciare, v. – ricominsiàr, ricomisiàr. cola – (agg.) quèl’òmo xe un carnevàl / uomo
ricompensa, s.f. – (loc.) par pàga (per ricon- ridicolo – (agg.) pantalòn.
pesa). ridotto, agg. – vd. esiguo: mal ridotto – (agg.)
riconciliare, v. – far pàşe, giustàr, giustàrse, bòlso.
mètarse d’acòrdo. ridurre, v. – strènşar, strènşer: ridurre come
riconoscente, agg. – riconosènte. cosa piatta – apiatìr, piatìr / ridurre in minu-
riconoscere, v. – riconòsar. tissime particelle – tasàr.
riconoscimento, s.m. – vd. decorazione (2): riempire, v. – 1 genpìr, inbonìr, inpenìr, in-
dare riconoscimento legale a documento estero pienìr, inpinìr: riempire con il calcestruzzo –
– (v.) nostrificàr. betonàr / riempire di cibo – incoconàr, ingol-
ricordare, v. – 1 mensionàr, sovegnìr, (avv.) fàr, inpongàr. 2 vd. affollare.
amènte, inamènte, namènte. 2 vd. accennare. 3 riempirsi, v. – incoconàrse, ingolfàrse, inpie-
vd. memorare. nìrse, inpongàrse (riempirsi di cibo).
ricordarsi, v. – ricordàrse. rifare, v. – far de nòvo, refàr, rifàr.
ricordo, s.m. – 1 sovenìr. 2 vd. memoria. rifarsi, v. – refàrse, rifàrse.
ricorso, s.f. – lagnànsa. riferire, v. – contàr, riferìr, riportàr.
ricostruzione, s.f. – ricostrusiòn. riffa, s.f. – rìfa.
ricotta, s.f. – poìna, puìna. rifilare, v. – rifilàr, dar su, ficàr, fis’ciàr, plo-
ricoverarsi, v. – ricoveràrse. scàr.
ricovero, s.m. – stalàgio: ricovero costruito rifinitura, s.f. – finidùra.
con frasche o con paglia in campagna – (s.f.) rifiutare, v. – denegàr, rifiutàr: rifiutare in
còcia (ricovero per cavalli) / ricovero per per- base a una scelta – scartàr.
sone prive di assistenza, casa per anziani – rifiuto, s.m. – 1 (s.f.) vansadùra. 2 vd. conte-
(s.m.) ospìsio. stazione.
ricrearsi, v. – vd. divertirsi. riflessione, s.f. – riflesiòn.
ricucitura, s.f. – vd. rammendo. riflesso, s.m. – riflèso.
ricuperare, v. – refàrse. riflettere, v. – pensà, pensàr, riflètar.
ricupero, s.f. – refà, refàda. rifugiarsi, v. – rifugiàrse, sfolàr.
ricurvo, agg. – stòrto. rifugiato, agg. – rifugià, sfolà.
ricusare, v. – 1 rifiutàr. 2 vd. confutare. rifulgere, v. – vd. brillare.
ridacchiare, v. – ridaciàr, ridusàr. riga, s.f. – strìca: riga da disegno – (s.m.) ri-
ridarella, s.f. – ridariòla. ghèl.
ridere, v. – rìdar, rìder: cosa su cui ridere – rigagnolo, s.m. – pisolòn (rigagnolo d’acqua).
(s.f.) ràdigo / ridersene – şboràr / ridere som- rigare, v. – rigàr: rigare dritto – marciàr.
messamente – ridolàr / ridere sotto i baffi – rì- rigatino, s.m. – regadìn, rigadìn.
dar de scondòn / smascellarsi dalle risa – şga- rigatone, s.m. – subiòto (tipo di pasta).
nasàr / vizio del ridere – (s.f.) ridariòla. rigattiere, s.m. – 1 (a. e m.) strasariòl, strasèr:
ridicolizzare, v. – vd. beffare. bottega da rigattiere – (s.f.) strasarìa. 2 vd.
ridicolo, agg. – che fa rìdar, redìcolo: avveni- cenciaio.
mento ridicolo – (s.f.) burlèta / coprirsi di ri- rigettare, v. – 1 v. butàr fòra, gomitàr, far ri-
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golèto. 2 vd. ributtare. rimboccare, v. – inpienìr, inpinìr: riempire la


rigido, agg. – 1 (s.m.) dùro: tempo rigido – botte, rimboccarla – dàrghe el pièn.
(s.m.) crùdo / diventar rigido, aspro – (v.) in- rimboccatura, s.f. – pièta.
pirognàr / farsi rigido – (v.) incrudìr. 2 vd. im- rimbombare, v. – rebonbàr, ribonbàr.
palato. rimbombo, s.m. – èco, ribònbo.
rigogolo, s.m. – (orn.) pìndolo. rimborsare, v. – dar indrìo, rinborsàr.
rigolo, s.m. – (orn.) papafìgo. rimboschire, v. – inboscàr, rinboscàr.
rigonfio, agg. – ş’giònfo. rimbrotto, s.m. – vd. ammonimento.
rigovernare, v. – deşbratàr, dişbratàr, distri- rimediare, v. – governàr, rimediàr.
gàr. rimedio, s.m. – remèdio, rimèdio: rimedio
rigovernatura, s.f. – (fam.) àqua de piàti. contro i calli dei piedi – (med.) califùgo.
riguardo, s.m. – 1 riguàrdo: non è cosa che ti rimenare, v. – remenàr.
riguardi – (s.m.) no xe càrne pe i to dènti. 2 vd. rimenata, s.f. – domadìna.
benignità. rimescolamento, s.m. – misiamènto.
rilassare, v. – 1 v. ripoşàr. 2 vd. allentare. rimescolare, v. – 1 misiàr, remenàr. 2 vd.
rilassarsi, v. – mètarse tranquìlo, ripoşàrse: ri- amalgamare.
lassatezza nell’operare – (s.f.) fiàca. rimescolata, s.f. – remenàda, misiàda.
rilegare, v. – cartonàr. rimescolio, s.m. – misiamènto.
rilievo, s.m. – montişèl, altùra : dar rilievo – rimestare, v. – vd. amalgamare.
(v.) donàr. rimetterci, v. – ndar de mèşo, rimètarghe, ri-
rilucente, agg. – vd. chiaro. mèterghe.
rilucere, v. – vd. brillare. rimettere, v. – 1 remèter, rimètar. 2 vd. vomi-
riluttante, agg. – restìvo: mostrarsi riluttante tàr (vomitare).
ad intraprendere alcunché – (v.) tintinàr. rimettersi, v. – rimètarse, refàrse, repetàrse:
rima, s.f. – 1 rìma, (s.m.) mòto. 2 vd. asso- rimettersi in viaggio – rimètarse in viàjo.
nanza. rimondare, v. – s’ciarìr (togliere poco).
rimandare, v. – bociàr (rimandare la promo- rimorchiare, v. – rimorciàr, rimurciàr.
zione scolastica). rimorchio, s.m. – remùrcio, rimùrcio.
rimando, loc. – de rimèsa (di rimando). rimorso, s.m. – rimòrso.
rimanenza, s.f. – rimanènsa. rimostranza, s.f. – vd. lagnanza.
rimanere, v. – restàr. rimpannucciarsi, v. – refàrse.
rimasuglio, s.m. – 1 vansùme. 2 vd. avanzo. rimpedulare, v. – scarpinàr.
rimbalzare, v. – rinbalsàr, saltàr. rimpetto, avv. – rinpèto.
rimbalzo, s.m. – rinbàlso, rişàlto. rimpiattino, s.m. – (gio.) nascondìn, scon-
rimbambire, v. – 1 rinbanbìr, insenpiàr. 2 dòn.
vd. istupidire. rimpiazzare, v. – rinpiasàr.
rimbambirsi, v. – inbanbinìrse. rimpinzare, v. – 1 incoconàr, inpienìr, inpon-
rimbambito, agg. – bacùco, inbanbinì, pàn- gàr. 2 vd. ingerire.
dolo, rinbanbì. rimpinzarsi, v. – incoconàrse, inpienìrse, in-
rimbeccarsi, v. – ribecàrse. pongàrse.
rimbecillito, agg. – bacùco. rimproverare, v. – dir su, predicàr, rinprove-
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ràr, sigàr: rimproverare aspramente – dìrghene rinnegare, v. – 1 rinegàr. 2 vd. negare.


de dùti i colòri. rinnovamento, s.m. – vd. avvicendamento.
rimproverata, s.f. – lisiòn. rinnovare, v. – refàr, renovàr, rinovàr.
rimprovero, s.m. – 1 befèl, (s.f.) filàda, la- rinomato, agg. – cognosù, conosù.
vàda, oservasiòn, reciòto, salàta, sigàda: duro rintanare, v. – intanàr, rintanàr.
rimprovero – (s.f.) stagnàda. 2 vd. ammoni- rinterrare, v. – 1 dàrghe le bràşde (rinterrare
mento. le viti). 2 vd. bonificare.
rimuginare, v. – maşinàr. rintocco, s.m. – bòto.
rincalzare, v. – amontàr, ricalsàr, tibiàr (rin- rintronare, v. – vd. frastornare.
calzare la terra). rintuzzare, v. – ribàtar, ribàter.
rincantucciarsi, v. – cuciàrse, cufàrse, cufo- rinuncia, s.f. – vd. abbandono.
làrse. rinunciare, v. – rinunsiàr.
rinchite, s.m. – (zool.) pontariòl, tabachìn, rinvenire, v. – rinvegnìr, rivegnìr, trovàr.
torciòn. rinviare, v. – rimandàr.
rinchiudere, v. – seràr. rione, s.m. – quartièr, riòn: rione cittadino –
rincorrersi, v. – (gio.) corersedrìo (gioco fan- (s.f.) contràda.
ciullesco). riordinare, v. – destrigàr, postàr, sistemàr.
rincorsa, s.f. – fùga. riparare, v. – consàr, governàr, riparàr: ripa-
rincrescimento, s.m. – dispiasèr. rare le scarpe, mettere la suola – siolàr.
rincretinire, v. – 1 insemenìr, insenpiàr, rin- riparazione, s.f. – riparasiòn.
banbìr. 2 vd. frastornare. ripassare,v. – ripasàr.
rincretinito, agg. – insenpià, rinbanbì, rin- ripassata, s.f. – ripasàda.
cretinì. ripensare, v. – ripensàr.
rinculare, v. – ndar indrìo, tiràr el cul indrìo. ripetere, v. – ripètar, ripèter: ripetere in con-
rincuorare, v. – rincoràr. tinuazione le cose – èsar un papagàl / ripetere
rinfacciare, v. – acuşàr, rinfaciàr. un’azione – (s.f.) secònda.
rinforzare, v. – inosàr (rinforzare le gengive). ripetizione, s.f. – ripetisiòn.
rinforzo, s.m. – rinfòrso, (s.f.) fortèsa: rinforzo ripianare, v. – valişàr.
che si applica ad indumento – (s.f.) tòpa. ripianato, agg. – vd. levigato.
rinfrescare, v. – rinfrenscàr. ripiano, s.m. – ripiàn.
rinfrescarsi, v. – rinfrescàrse. ripicca, s.f. – 1 (s.m.) despèto, dispèto. 2 vd.
rinfresco, s.m. – tratamènto. concorrenza.
rinfusa, loc. – àla sanfasòn (alla rinfusa). ripicco, s.m. – (s.f.) pìca.
ringalluzzito, agg. – in grìngola. ripido, agg. – ratòşo.
ringhiare, v. – 1 rusàr, ruşar. 2 vd. abbaiare. ripiego, s.m. – v. gattaiola: persona di ripiego
ringhiera, s.f. – feriàda, inferiàda, (s.m.) pa- – (s.m.) stropabùşi.
samàn: ringhiera delle scale – (s.m.) stànte. ripieno, agg. – pièn: impasto di carne trita e
ringhio, s.m. – (s.f.) rugnàda, (s.m.) rùso. condimenti vari, usato come ripieno – (s.m.)
ringraziare, v. – ringrasiàr: ringrazio Dio – pèsto / ripieno di pane, formaggio e uova –
(loc.) pregadìo / voce per ringraziare – (inter.) (s.m.) nàdiva, pièn.
gràsie. ripiglino, s.m. – (gio.) tìra e mòla.
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riporre, v. – 1 remètar, rimètar. 2 vd. adagiare. risiedere, v. – abitàr, star.


riportare, v. – portàr indrìo, riportàr. risistemare, v. – vd. rifare.
riporto, s.m. – portàr. risma, s.f. – rìma.
riposare, v. – repoşàr, ripoşàr, saşèr: giorni di riso, s.m. – 1 (s.f.) ridàda: riso irrefrenabile –
riposo – (s.f.) fèrie. (s.f.) ridariòla, ridaròla. 2 (bot.) rìşo (pianta):
riposarsi, v. – osiàr, şmenolàr. riso cotto nel brodo e condito, risotto – (s.m.)
riprendersi, v. – refàrse. rişòto. Piatto buiese con i fagioli – (s.m.) rişòto
ripresa, s.f. – vd. ricupero. àla contadìna.
riproduttivi, agg. – vd. generativi. risollevare, v. – rialsàr, tiràr su de nòvo.
riproduzione, s.f. – riprodusiòn, semènsa. risolvere, v. – deşbrojàr, risòlvar, şbrojàr.
ripugnante, agg. – brùto, che fa vòmito, schi- risotto, s.m. – rişòto.
fòşo. risparmiare, v. – sparagnàr, decònto.
ripugnanza, s.f. – sènso. risparmiatore, s.m. – sparagnìn.
ripulire, v. – 1 dişbratàr, netàr, şbavàr: ripu- risparmio, s.m. – sparàgno.
lire il frumento dalla paglia – pajolàr / ripulire, rispettare, v. – respetàr, rispetàr, tratàr ben.
spazzolare il cavallo con la striglia – strivjàr. rispetto, s.m. – 1 respèto, rispèto, ritègno: ter-
2 vd. derubare. 3 vd. candeggiare. mine di rispetto per indicare uomo d’età avan-
ripulita, s.f. – 1 netàda. 2 vd. lavata. zata – (s.m.) signòr, siòr / un poco di rispetto
risaltare, v. – stacàr. – (s.m.) un giòso de ritègno / si aggiunge
risanare, v. – 1 risanàr. 2 vd. curare. spesso dopo parole e frasi “forti” – (s.m.) co re-
risaputo, agg. – cognosù. spèto parlàndo. 2 vd. riguardo (1).
risarcire, v. – mètar a pòsto, pagàr. risplendere, v. – 1 raşàr. 2 vd. brillare.
risata, s.f. – ridàda: gran risata – (s.f.) şgana- rispondere, v. – rebàtar, rispòndar: in rispo-
sàda / scoppiare in una risata – (v.) şbrufàr. sta – (s.m.) rimàndo.
risatina, s.f. – ridadìna. rispostiglio, s.m. – vd. camerino.
riscaldare, v. – scaldàr: maniera di riscaldare rissa, s.f. – 1 barùfa. 2 vd. accapigliamento.
un liquido, mettendo il vaso sopra o dentro al- ristrettezze, s.f. – v. bisogno.
tro vaso pieno d’acqua posto sul fuoco a bol- ristretto, agg. – cùrto, ristrèto, ritirà: caffè ri-
lire – (s.m.) bàgno marìa / riscaldarsi – go stretto – (s.m.) cafè cùrto.
ciapà ’na càlda o caldàna. risultato, agg. – finàl (risultato ultimo): con-
rischiarare, v. – far ciàro, s’ciarìr. seguire un risultato – v. otignìr / un buon ri-
rischiare, v. – ris’ciàr, rişigàr. sultato – (s.f.) ùna bòna butàda.
rischio, s.m. – aşàrdo, rìs’cio. risuolatura, s.f. – sioladùra.
rischioso, agg. – ris’ciòşo. risuscitare, v. – resusitàr.
risciacquare, v. – bronbolàr, reşentàr. risvegliare, v. – şvejàr.
risciacquata, s.f. – reşentàda. risvolto, s.m. – balsàna, patèla (risvolto di
riscuotere, v. – incasàr, scòder, tiràr: andare a giacca, camicia).
riscuotere – ndar a tiràr i schèi. Rita, n.p. – Ìta.
risentire, v. – risentìr. ritaglio, s.m. – pèsa, pesèta, ritàjo, tacòn (ri-
riserva, s.f. – risèrva: di riserva – (loc.) de ri- taglio di stoffa).
sèrva. ritardare, v. – stentàr, tardàr, tardigàr.
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ritardo, s.m. – vd. indugio: ritardo più o meno roba, s.f. – ròba: roba avvolta alla meglio –
motivato – (s.m.) indùşio. (s.m.) fagòto / roba di poco conto – (s.f.) tata-
ritentiva, v. – vd. memoria. ràje, tatarìe / roba vecchia e di nessun valore
ritirare, v. – trar. – (s.m.) ferovècio.
ritirata, s.f. – (fig.) cagadòr, (s.m.) cèso, ga- robaccia, s.f. – robàsa.
binèto. Roberta, n.p. – Bèrta.
rito, s.m. – vd. celebrazione. Roberto, n.p. – Bèrto, Ròbi.
ritornare, v. – tornàr, tornàr indrìo, vignìr. robinia, s.f. – (bot.) càsia, robìna.
ritornello, s.m. – ritornèlo: ritornello noioso – robivecchi, s.m. – vd. cenciaio.
(s.f.) lòica. robot, s.m. – robò.
ritorta, s.f. – stròpa. robusto, agg. – 1 fòrte, gajàrdo, stàgno, tresà:
ritrattare, v. – vd. confutare. di corporatura robusta – (agg.) trèso. 2 vd.
ritratto, s.m. – quàdro, ritràto. energico.
ritrovare, v. – trovàr, trovàr ancòra. rocca, s.f. – (s.m.) castèl, (s.f.) ròca.
ritto, agg. – tàjo. rocchetto, s.m. – rochèl (rocchetto di filo).
riunione, s.f. – riugnòn, riuniòn. rocchio, s.m. – morèl.
riunire, v. – mètar insième. roccia, s.f. – 1 crèpa, pjèra, ròcia: roccia co-
riuscire, v. – rièser, riusìr: riuscire a – rivàr / stituita in prevalenza da silice colloidale, molto
riuscire con inganno – ficàr, fracàr. dura – (s.f.) pjèra dùra. 2 vd. marmo.
rivedere, v. – rivèdar. rodaggio, s.m. – rodàgio, rodàjo.
rivedersi, v. – rivèderse. rodere, v. – roşigàr.
rivelare, v. – contàr, paleşàr. rodersi, v. – cicàr, roşigàrse: rodersi il fegato
rivendita, s.f. – 1 botèga: rivendita di generi – roşigàrse el figà / rodersi per stizza, passione
di monopolio, tabaccaio – (s.m.) tabachìn. 2 – (fig.) şmagnàr.
vd. bottega. rodimento, s.m. – bruşeghìn, (s.f.) cicàda.
rivenditore, s.m. – vd. bottegaio. Rodolfo, n.p. – Dòlfo, Rùdi.
riverso, agg. – rivèrso. rogazioni, s.f. – vd. processione.
rivestimento, s.m. – fòdra, fòdro: sottile foglio roggia, s.f. – 1 ròja. 2 vd. canale.
di legno che si incolla come rivestimento – rogna, s.f. – (mal.) rògna.
(s.m.) rimèso. rognone, s.m. – rognòn.
rivista, s.f. – vd. gazzetta. rognoso, agg. – rognòşo.
rivoltare, v. – 1 revoltàr, rivoltàr: rivolgere rogo, s.m. – fògo.
carne o altro nel pangrattato – apanàr. 2 vd. romano, agg. – romàn.
aggirare. romanzo, s.m. – romànso.
rivoltata, s.f. – rivoltà, rivoltàda. romeno, agg. – rumàn.
rivoltella, s.f. – revòlver (arma da fuoco), ri- romice, s.f. – (bot.) lèngua de vàca.
voltèla. rompere, v. – 1 fracasàr, rònpar, rònper, sca-
rivoluzione, s.f. – rivolusiòn. sàr, scavasàr, scavesàr, spacàr: rompere il ma-
rizzare, v. – alsàr, drisàr, risàr. nico di un attrezzo – deşmanigàr, dişmanigàr,
rizzarsi, v. – alsàrse, drisàrse. şmanigàr / rompere i timpani – şbregàr le rèce
roast beef, s.m. – ròşbi. / rompere le scatole – rònpar le bàle, rònpar i
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r r

cojòni, rònpar le tòle / rompere spaccando rosicare, v. – roşigàr.


con la forza, troncare – soncàr. 2 vd. casàr. 3 rosicchiare, v. – 1 roşigàr. 2 vd. maciullare
vd. fracassare. (2).
rompiscatole, s.m. – 1 inpiàstro, pìtima, ron- rosicchiatura, s.f. – roşigadùra.
picojòni, ronpibàle, secabàle. 2 vd. intrigante. rosmarino, s.m. – (bot.) oşmarìn, roşmarìn.
roncheggiare, v. – ronchişàr. rosolaccio, s.m. – (bot.) bèca, papàvero.
ronciglio, s.m. – vd. gancio. rosolare, v. – 1 roşolàr, scaltrìr. 2 vd. dorare.
ronco, s.m. – andròna. rosolia, s.f. – (mal.) roşopìla.
roncolina, s.f. – sèşola rosolio, s.m. – roşòljo.
roncola, s.f. – brìtola, falsonèla, ròncola, ron- rosone, s.m. – roşòn.
chèto: grossa roncola per tagliare le siepi, for- rospo, s.m. – (zool.) bòta, cròta, ròspo: coda
mata da una lama molto adunca, fissata ad un di rospo – (itt.) ròspo.
lungo manico di legno – (s.m.) rancòn / ron- rossetto, s.m. – rosèto.
cola per innestare – (s.m.) penàto. rosso, agg. – ròso (colore): colore rosso denso
roncone, s.m. – (s.f.) falsonèla (grossa ron- – (agg.) rosàstro / diminutivo di rosso – (s.m.)
cola). rosèto / rosso cupo – (agg.) bordò / termine di
ronda, s.f. – patròla. confronto per il colore rosso intenso – (agg.)
rondella, s.f. – sàiba. pomidòro.
rondine, s.f. – (orn.) lastricìsa, lastrisìsa, ròn- rotaia, s.f. – rodàja, sìna (rotaia della ferrovia).
dine, ròndola. roteare, v. – vd. aggirare.
rondone, s.m. – (orn.) rondolòn, rondòn. rotella, s.f. – 1 rodèla. 2 vd. ingranaggio.
ronfare, v. – vd. roncheggiare. rotolare, v. – rodolàr: rotolare dondolando –
ronzare, v. – buşinàr, ronşàr, rùsa (ronzare di rondolàr.
vespe, api). rotolarsi, v. – remenàrse, rodolàrse, rondo-
ronzio, s.m. – rusamènto de àve (ronzio di làrse.
api). rotolata, s.f. – rondolàda.
rosa, s.f. – 1 (bot.) riòşa, ròşa, ròşa salvàdiga: rotolo, s.m. – 1 ròdolo, rolò. 2 vd. filo avvolto.
arboscello di rose – (s.m.) roşèr / bocciolo di rotondare, v. – intordìr.
rosa – (s.m.) bòcolo / frutto e pianta di rosa sel- rotondo, agg. – tòndo.
vatica, rosa canina – (bot.) pisigacùl, strasacùi, rottame, s.m. – 1 rotàme. 2 vd. coccio.
strasacùl, strenşicùl, stropacùl / rosa di mac- rotto, agg. – ròto, scasà, spacà: per il rotto
chia – (bot.) ròşa de gràja. della cuffia – (agg.) par un fiatìn, par un ninìn.
Rosa, n.p. – Ròşa, Roşèta, Roşìna. rotula, s.f. – noşèla, rodèla del şenòcio.
rosaio, s.m. – (bot.) roşèr. rovente, agg. – brovènte, infogà.
Rosalia, n.p. – Roşalìa. rovere, s.m. – (bot.) ròvare, ròvaro, ròvere.
rosario, s.m. – 1 roşàrio: corona del rosario – roverella, s.m. – (bot.) pedalìn.
(s.f.) coròna, coronèta / corona di grani che rovescia, s.f. – rivèrsa, (s.m.) rivèrso, rovèrso.
serve per la recita del rosario – (s.m.) roşàrio. rovesciamento, s.m. – rebaltamènto, ribalta-
Rosario, n.p. – Roşèto. mènto.
ruscolo, s.m. – (bot.) bruscàndolo. rovesciare, v. – rebaltàr, ribaltàr, roversàr.
rosetta, s.f. – 1 biscotèla. 2 (s.f.) cocàrda. rovesciarsi, v. – incapelàrse.
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r r

rovesciata, s.f. – piolàda (nel gioco del calcio). ruga, s.f. – 1 crèspa, rùga: ruga del volto –
rovesciato, agg. – 1 rebaltà, ribaltà. 2 vd. ri- (s.f.) grèspa. 2 vd. crespa.
verso. ruggine, s.f. – rùşine.
rovescio, s.m. – vd. rovescia. rugginoso, agg. – fèro rùşine.
rovina, s.f. – 1 malòra, malòrsiga: andare, es- ruggire, v. – vd. grugnire.
sere in rovina – (v.) malperìr, ndar in mòna, rugiada, s.f. – roşàda, ruşàda, (s.m.) şguàso.
ndar a ramèngo, ndar a remèngo / essere in ro- rugosità, s.f. – vd. ruga.
vina, senza denaro – (s.f.) bolèta / in rovina – rullare, v. – rulàr.
(loc.) a remèngo, (s.m.) pìco / rovina famiglie rullatura, s.f. – sopresàda.
– (agg.) rovìna famèje. 2 vd. bancarotta. rullino, s.m. – rolìn, rulìn.
rovinare, v. – 1 andà, despupilàr, mastrusàr, rullo, s.m. – rùlo (rullo, compressore stra-
ruvinàr, sasinàr: rovinare al suolo – crolàr. 2 dale).
vd. consumare. ruminare, v. – rumigàr.
rovinarsi, v. – 1 ndar in malòra. 2 vd. alterarsi. rumore, s.m. – bordèl, caşìn, còlpo, (escl.) pa-
rovinato, agg. – 1 de mal, (s.f.) malòra. 2 vd. tatrac, remitùr, rumòr, strèpito, susùro: rumore
malconcio. assordante – (s.m.) bacàn / rumore continuo –
rovistare, v. – 1 furegàr, şbişigàr, tanbascàr, (s.f.) sinfonìa / rumore di qualcosa che batte o
trapolàr. 2 vd. frugacchiare. scatta o schiocca – (inter.) s’cic-s’ciàc / rumore
rovo, s.m. – (bot.) gràja, ròga: frutto del rovo e disordine – far cagnàra / rumore subitaneo
– (bot.) mòra / luogo pieno di rovi – (bot.) ro- come di tuono, detonazione – (s.m.) tìro / voce
vèda, rovìda / rovo bluastro, rovo di macchia imitativa di rumore lieve a colpi secchi – (in-
– (bot.) rovèda de gràja, spin. ter.) tichetàche.
rozzo, agg. – àscaro, famèo, moltòn, pandùro, rumoreggiare, v. – far bacàn, far rumòr, şba-
rùstigo, sapòn, tàngaro, vilàn. tociàr.
rubacchiare, v. – robaciàr. ruota, s.f. – ròda: piccola ruota – (s.f.) rodèla.
rubacuori, agg. – vd. amatore. ruotolo, s.m. – ròdolo.
rubagalline, s.m. – robagalìne. rupe, s.f. – ròcia in pìe.
rubare, v. – 1 (fig.) brancàr, (fig.) calumàr, ruscello, s.m. – potòco, rìo, ròja.
ciòr, fumàr, gratàr, granpàr, (fig.) rafàr, robàr, ruscolo, s.m. – (bot.) bruscàndolo.
rubàr, scarselàr, şgrafignàr, şgranfignàr, şlon- ruspo, agg. – gropolòşo, rùspido, rùvido.
gàr le man, sofiàr, sufiàr, şvalişàr, tamişàr, va- russare, v. – ronchişàr, ronfàr, ronsigàr, rusàr.
lişàr. 2 vd. derubare. rustico, agg. – grèşo, rùstego, rùstigo, sapòn.
ruberia, s.f. – 1 magnarìa. 2 vd. mangeria. ruta, s.f. – (bot.) rùda (ruta comune).
rubinetto, s.m. – rubinèto, spìna. ruttare, v. – deşgropàrse, rutàr.
rucola, s.f. – (bot.) rùcola (ruchetta dei muri). rutto, s.m. – rùto.
rudere, s.m. – cagaròte. ruvido, agg. – vd. ruspo.
ruffa, s.f. – rùfa. ruzzolare, v. – rugolàr.
ruffiana, s.f. – caranpàna, rufiàna. ruzzolo, agg. – rìsolo.
ruffianare, v. – far le bèle. ruzzolone, s.m. – rodolòn, rusolòn, tònbola,
ruffianarsi, v. – licàr. tonbolòn.
ruffiano, s.m. – 1 rufiàn. 2 vd. adulatore.
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s s

S saetta, s.f. – saèta.


saettone, s.m. – (zool.) madràso.
saggina, s.f. – (bot.) sòrgo, sòrşo: arnese di
saggina per spolverare, nettare – (s.m.) şbòr-
sabato, s.m. – sàbo.
solo / saggina da scope – (bot.) sòrgo par scò-
sabbia, s.f. – sàbia: sabbia di fiume, sabbione
voli / scopa, spazzola fatta con granata di sag-
– (s.m.) sabiòn.
gina, per spolverare – (s.f.) scartàsa.
sacca, s.f. – sàca.
sagoma, s.f. – fòrma, (s.m.) sablòn.
saccente, agg. – sapientòn, şmerdòn.
sagra, s.f. – baldòria, fièra, sàgra.
saccheggiare, v. – vd. derubare.
sagrato, s.m. – frescàl, frescaròl, pjàsa, sagrà
sacchettino, s.m. – balighèto.
(spazio davanti alla chiesa).
sacchetto, s.m. – bàligo, sachèto, sacùso: sac-
sagrestano, s.m. – 1 nònsolo: il vino che ve-
chetto celomatico – (s.m.) sachèto del şàlo.
niva raccolto dai sagrestani quale obolo – (s.f.)
sacco, s.m. – sàco: pala di legno con manico
sivàna. 2 vd. chierico.
lungo, molto concava, usata per riempire i sac-
saio, s.m. – sàjo, tònega, tòniga.
chi – (s.f.) sèşola / piccola sacca, borsa da
sala, s.f. – sàla: sala da pranzo – (s.m.) tinèl.
scolaro – (s.f.) sachèta / piccolo sacco, sac-
salacca, s.f. – (itt.) sardèla salàda.
chetto – (s.m.) sachèto / sacca di pelle – (s.f.)
salamandra, s.f. – (zool.) tarantèla: salaman-
tòrba / sacco grande – (s.f.) sachèra / sac-
dra macchiata – (zool.) tarantèla maciàda / sa-
cone, materasso con foglie di granoturco, usato
lamandra nera – (zool.) tarantèla nègra.
specialmente dalla povera gente, pagliericcio
salame, s.m. – salàme: piccolo salame – (s.m.)
– (s.m.) pagiòn, pajarìso, pajàso, pajòn / telo
salamìn / salamino fatto con le cotiche del
di sacco per fare il bucato, ceneraccio – (s.m.)
maiale – (s.m.) crodighìn.
coladòr.
salamoia, s.f. – salamòra, savòr: pesciolino in
saccoccia, s.f. – scarsèla.
salamoia – (itt.) brişighèl.
saccuccio, s.m. – vd. sacchetto.
salare, v. – salàr.
sacerdote, s.m. – 1 prète: benedire da parte del
salario, s.m. – pàga, par pàga.
sacerdote, cosa, persona – (v.) benedìr / nomi-
salatino, s.m. – salatìn.
gnolo scherzoso del sacerdote – (scherz.) ma-
salato, agg. – salà.
gnagalìne / titolo di sacerdote – (s.m.) don. 2
saldare, v. – mètar a pòsto, saldàr: materiale
vd. curato.
per saldare le fughe delle piastrelle – (s.f.) bo-
sacramentare, v. – vd. bestemmiare.
jàca / rendere stagno, saldare, che non filtri
sacrestano, s.m. – 1 canpanàro, nònsolo, sa-
l’acqua – stagnàr.
grestàn. 2 vd. chierico.
saldatura, s.f. – saldadùra, stagnàda.
sacrestia, s.f. – (rel.) sacristìa, sagrestìa: cu-
saldo, agg. – fìso, sàldo, stàgno: tenere saldo
stode della sagrestia e degli arnesi sacri, sa-
– (v.) mantignìr.
grestano – (s.m.) nònsolo, nùnsolo, nùsolo,
sale, s.m. – sal: contenitore per sale – (s.f.) sa-
sacrestàn, sagrestàn / registro delle messi in
lièra / sale fino – (s.m.) sal fin / sale marino
sacrestia – (s.f.) vachèta.
grosso – (s.m.) sal gròso / scarso o privo di
sacrificare, v. – sacrificàr, strusiàr: chi si sa-
sale, insipido – (agg.) sùlso / senza sale –
crifica e muore per un ideale – (s.m.) màrtire.
(agg.) desavì.
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s s

salice, s.m. – (bot.) sàlişe, venchèr (salice no- saltellare, v. – saltàr, saltelàr, saltusàr.
strano i cui rami servono per fare panieri e ce- saltimpalo, s.m. – (zool.) fabrèto (uccellino).
ste; per flessibilità usato anche per legare le salto, s.m. – sàlto, şbàligo: incoraggiamento al
viti, è chiamato spago del contadino): salice salto – (escl.) oplà / piccolo salto – (s.m.) sal-
bianco – (bot.) venchèr bjànco / salice rosso – tìn / salto nel quale la persona si gira su se
(bot.) venchèr ròso / salice vitellina – (bot.) stessa in aria, salto mortale – (s.m.) sàlto mor-
vènco şàlo. tàl.
salicornia, s.f. – (bot.) şbrojòn. salubre, agg. – san.
saliera, s.f. – salarìn, saljèra. salumaio, s.m. – 1 (a. e m.) porsetèr: tipo di
salinaro, s.m. – (a. e m.) salinèr. salume – (s.f.) còpa. 2 vd. pizzicagnolo.
salire, v. – 1 ranpigàr, saltàr: aumentare, salire salumiere, s.m. – vd. salumaio.
– crèsar, crèser / luogo per il quale si sale – salutare, v. – 1 saludàr. 2 (agg.) che fa ben.
(s.f.) èrta / sollevarsi, salire – alsàrse / salir so- salute, inter. – salùte (espressione augurale
pra – montàr. 2 vd. andare su. quando qualcuno starnutisce).
saliscendi, s.m. – saltarèl. saluto, s.m. – salùdo: espressione di saluto o
salita, s.f. – èrta, jèrta, lèrta, ràto, rìva. omaggio – (s.f.) riverènsa / forma di saluto,
saliva, s.f. – bàva, spudàcia: emettere saliva salve – (s.f.) salùte / voce infantile in segno di
dalla bocca, sbavare – v. şbavàr, şbavasàr. saluto – (inter.) pà, pa pà.
salma, s.f. – (s.m.) cadàver, mòrto. salvacondotto, s.m. – vd. lasciapassare.
salmone, s.m. – (itt.) salmòn. salvadanaio, s.m. – moşìna, muşìna.
salnitro, s.m. – salmìstro. salvagente, s.m. – 1 salvaòmi, salvaòmini. 2
salone, s.m. – salòn. vd. marciapiede.
salotto, s.m. – salòto, tinèlo. salvare, v. – asicuràr, salvàr.
salpa, s.f. – (itt.) sàlpa. salvarsi, v. – salvàrse, scapolàrsela.
salsa, s.f. – sàlsa, savòr, sùgo, tòcio: generi- salvastrella, s.f. – (bot.) pinpinèla: la salva-
camente salsa, condimento – (s.m.) savòr / strella con frutti bislunghi, viene usata nell’in-
salsa classica, fatta con farina stemperata nel salata – (bot.) pinpinèla grànda.
burro e diluita con latte a fuoco lento – (s.f.) be- Salvatore, n.p. – Tòre.
siamèla / salsa di pomidoro – (s.f.) consèrva. salve, s.f. – salùte, (inter.) vìva.
salsedine, s.f. – (s.m.) sàlso. salvezza, s.f. – salvèsa.
salsiccia, s.f. – lugàniga, salsìcia: fila di sal- salvia, s.f. – (bot.) sàlvia, sàvia (salvia dome-
sicce – (s.f.) còrda de lugànighe / porzione di stica): salvia dei prati – (bot.) sàvia salvàdiga.
salsiccia compresa fra due nodi fatti intorno al salvo, avv. – vd. escludendo: salvo che –
budello contenitore, rocchio – (s.m.) morèl / mànco.
salsiccia con poco grasso – (s.f.) lugàniga de sambuco, s.m. – (bot.) sanbùca, sanbùco
crànjo / salsiccia da mettere in brodo – (s.f.) lu- (sambuco comune).
gàniga de bròdo. sanare, v. – vd. curare.
saltare, v. – saltàr: saltare il pasto – (scherz.) sandalo, s.m. – sàndalo.
magnàr gnènte sènsa pan. sangue, s.m. – sàgue, sàngue: grumi di sangue
saltarello, s.m. – 1 dènte, saltarèl (saltarello – (s.m.) grùmoli de sàngue / stillar sangue –
dello strettoio). 2 (s.m.) saltìn. (v.) sanguinàr.
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s s

sanguinaccio, s.m. – (s.f.) mùle, mùlisa. sardina papalina – (itt.) papalìna / sardina sa-
sanguinare, v. – insanguenàr, sanguinàr. lata – (s.f.) saràca.
sanguinella, s.f. – (bot.) sànguene, sànguine. sarmento, s.m. – (s.f.) sarmènta, sermènta,
sanguisuga, s.f. – (zool.) sanguèta, susasàn- sermènte (pl.).
gue. sarta, s.f. – sàrta: arnese della sarta, per il
sanissimo, agg. – san còme un pèse. rammendo delle calze, specialmente i calcagni
sano, agg. – 1 san: sano come un pesce – – (s.m.) òvo de lègno / fettuccia di tela cerata,
(agg.) san còme un pèse. 2 vd. energico. divisa in centimetri, usata dai sarti – (s.m.)
sansa, s.f. – palpàme, polpàme (sansa di sentìmetro / pieghettatura, termine della sarte
olive), sònşa. – (s.m.) plisè / punto della sarta, a spina –
santo, agg. – 1 san, sànto, (s.m.) màrtire, nome (s.m.) spindepèse / risvolto di giacca o cami-
dell’altro patrono (20 gennaio) di Buie, S. Se- cia – (s.f.) patèla / sottile nastro che passa at-
bastiano – (n.p.) Bas’ciàn, Bastiàn. traverso gli occhielli – (s.m.) pasànte / ter-
Santo, n.p. – Sànte. mine delle sarte per rendere più saldo parte del
santuario, s.m. – santuàrgio. vestiario, specie dei gomiti delle giacche –
sapere, s.m. – (s.f.) siènsa: uomo di sapere – (s.m.) rinfòrso.
(s.m.) òmo de siènsa. sarto, s.m. – (a. e m.) sàrte, sartòr.
sapere, v. – savèr: saper fare – (s.f.) tàtica, po- sassaia, s.f. – maşièra.
ligàna / sapere un po’ di tutto – savèr un pòco sassata, s.f. – pjeràda, sasàda.
de dùto / sapere una cosa alla perfezione – sa- sassetto, s.m. – pjerèta.
vèr còme l padrenòstro. sassifraga, s.f. – (bot.) carnavàl.
sapiente, agg. – sapientòn, studià. sasso, s.m. – 1 (s.f.) pjèra, (s.m.) sàso: cingere
sapienza, s.f. – sapiènsa. il buco di sassi – (v.) mètar le pjère / grossi
saponata, s.f. – savonàda. sassi – (s.f.) grèbani, grènbani, gròte / luogo
sapone, s.m. – savòn: bolla di sapone che si fa sassolo – (s.m.) grèbano / piccolo sasso arro-
soffiando con una cannuccia nella saponata – tondato, liscio, per lo scorrere dell’acqua, ciot-
(s.m.) bòcolo, (s.f.) bòla, brònbola. tolo – (s.m.) cògolo, (s.f.) pjèra tònda / piccolo
saponetta, s.f. – savonèta. sasso che si trova nei terreni gialli – (s.m.)
sapore, s.m. – gùsto, sapòr: di sapore aspro, pişiòl / sasso tritato – vd. ghiaia. 2 vd. pietra.
acido e pungente – (agg.) gàrbo / privo di sa- sassofono, s.m. – sasòfano.
pore – (agg.) desavì / sapore prelibato – (s.f.) sassola, s.f. – vd. gotazza.
delicatèsa / sapore sgradevole di stantio, ran- sassolino, s.m. – 1 pjerèta: sassolino nel gioco
cido – (agg.) rànsido. fanciullesco “ripiglino” – (s.f.) manèta. 2 vd.
saporito, agg. – gustòşo, lecadìso. ghiaia.
saracco, s.m. – (s.f.) pestariòla, segàso (sega). saturo, agg. – pièn, pièn de dùto.
saracinesca, s.f. – serànda. saziare, v. – 1 inpienìr, sasiàr. 2 vd. ingerire.
sarago, s.m. – (itt.) sàrgo. saziarsi, v. – sasiàrse.
sarchiare, v. – sapàr la tèra. sazietà, s.f. – sasietà.
sarchiatore, s.m. – èrpişe antico. sazio, agg. – pièn, sàsio.
sarchio, s.m. – sapèta còi còrni. sbaciucchiamento, s.m. – şbaşuciamènto.
sardina, s.f. – (itt.) sardèla, sardìna, scurànsa: sbaciucchiare, v. – şbaşuciàr.
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s s

sbadataggine, s.f. – dişatensiòn, distrasiòn. sbeccare, v. – şbecàr.


sbadato, agg. – dişmentigòn. sbeccato, agg. – şbecà.
sbadigliare, v. – bochişàr, şbadagiàr, şbadajàr, sbellicarsi, v. – şganasàrse.
şbadiljàr. sberla, s.f. – 1 papàvaro, şberlòto, şlèpa. 2 vd.
sbafare, v. – papolàr, şbafàr. cazzotto.
sbagliare, v. – falàr, şbaljàr, şgaràr. sberleffo, s.m. – 1 şbarlèfo, şberlèfo. 2 vd.
sbaglio, s.m. – 1 (s.f.) capèla, (s.m.) şbàljo: boccaccia.
commettere sbagli – (v.) far capèle / sbaglio sbevazzare, v. – şbevasàr.
causato da un equivoco – (s.m.) grànso. 2 vd. sbevucchiare, v. – bevusàr.
asinata. sbiadire, v. – şmarìr.
sballare, v. – şbalàr. sbiadito, agg. – şbiadì, şlavà, şmarì.
sballottare, v. – şbalotàr. sbiancare, v. – inbiancàr.
sbalordire, v. – şbalordìr. sbieco, agg. – şbiègo: di sbieco – (loc.) de tra-
sbalordito, agg. – imatonì, restà: rimanere vèrso.
sbalordito, senza parole, per la meraviglia, ri- sbilanciare, v. – şbalàr.
manere di stucco – (v.) restàr a bòca vèrta, sbilenco, agg. – 1 şbalestrà, stòrto: persona
(s.m.) stùco. sbilenca, storpia – (fig.) stanpèla. 2 vd. con-
sbalzo, s.m. – sàlto, şbàlso. torto.
sbandare, v. – şbandàr. sbirciare, v. – cucàr, dociàr, lumàr, ociàr, var-
sbandato, agg. – şbandà. dàr co la còda de l’òcio.
sbandierare, v. – şbandieràr. sbirciata, s.f. – 1 cucàda. 2 vd. guardata.
sbarazzare, v. – cavàr vìa, deşbrigàr, deşbro- sbirro, s.m. – vd. birro.
giàr, dişbrojàr, liberàr, şbagasàr, şgonberàr. sbloccare, v. – şbrocàr.
sbarazzarsi, v. – dişbratàrse, şbagasàrse, sca- sbobba, s.f. – vd. pasto.
rigàr. sboccato, agg. – bocalàrga, şbocà, sparlasòn.
sbarazzino, agg. – brighèla. sbocciare, v. – 1 butàr, şbociàr. 2 vd. germo-
sbarbatello, s.m. – 1 pivèl, şbarbatèl. 2 vd. gliare.
moccioso. sbocconcellare, v. – maşinàr, şmagnusàr.
sbarra, s.f. – 1 şbàra, stànga (sbarra che se- sboffo, s.m. – bùfo (termine delle sarte).
para): sbarra di ferro con punta – (s.m.) stran- sbollare, v. – dişbolàr.
golìn. 2 vd. asta. sbollentare, v. – brovàr, şbrovàr.
sbarramento, s.m. – blòco. sbornia, s.f. – bàla, ciùca, ciùcia, inbriagàda,
sbarrare, v. – şbaràr, seràr. lòla, piònba, rènga, şbòrgna, s’cìnca, scùfia,
sbatacchiamento, s.m. – şbatociamènto. sìmia.
sbatacchiare, v. – şbatociàr. sborra, s.f. – şboradùra.
sbattere, v. – 1 şbàtar, şbàter: battere con sborrare, v. – şbiciàr, şboràr.
forza – şmacàr. 2 vd. contagiare. sborsare, v. – şborsàr, tiràr fòra.
sbattezzare, v. – deşbatişàr, dişbatişàr. sbottare, v. – s’ciopàr.
sbattezzarsi, v. – şbateşàrse. sbottonare, v. – deşbotonàr, dişbotonàr, şbo-
sbattuto, agg. – şbatù. tonàr.
sbavare, v. – şbavàr, şbavasàr. sbottonarsi, v. – deşbotonàrse, dişbotonàrse,
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s s

şbotonàrse. scadente, agg. – andànte, ordinàrio, scàrso.


sbraitare, v. – şbraiàr, şgosàr, sigàr, strepitàr. scadenza, s.f. – scadènsa: rimanenza di merce
sbranare, v. – far a tòchi, şbranàr. scadente – (s.m.) fondàci.
sbrattacucina, s.f. – spasacuşìna. scadere, v. – scadèr.
sbrattare, v. – dişbratàr. scaduto, agg. – scadù.
sbraveggiare, v. – şbravaşàr. scaffale, s.m. – scansìa.
sbreccare, v. – vd. lacerare. scagionare, v. – discolpàr.
sbrendolo, s.m. – şbrìndolo, (s.f.) şìnşola. scaglia, s.f. – scàja, s’ciàma.
sbriciolare, v. – 1 far in sansarèle, mastrusàr, scagliare, v. – butàr, scajàr, şgnacàr, tiràr:
sfregolàr, şminusàr. 2 vd. beccolare. scagliare con impeto – v. şmacàr.
sbrigare, v. – deşbratàr, dişbratàr, distrigàr, scagliarsi, v. – şgnacàrse, şmacàrse, tiràrse.
mètar a pòsto, şbrigàr. scagliola, scagliuola, s.f. – (bot.) scajòla
sbrigarsi, v. – mòvarse, rincuràrse, şbrigàrse. (pianta).
sbrigativo, agg. – spedì, şvèlto. scagno, s.m. – scàgno.
sbrigliare, v. – dişbrenàr. scala, s.f. – scàla: balaustrato, cordone, delle
sbrigliato, agg. – şbrenà. scale – (s.m.) pasamàn, scorimàn, stànte /
sbrindellare, v. – far a tochèti, şbregàr. mettere i pioli a una scala agricola – v. piolàr
sbrindellato, agg. – vd. malconcio. / piccola scala – (s.f.) scalèta / scala a triangolo
sbrodolare, v. – 1 şbrodaciàr, şbrodigàr. 2 usata in campagna – (s.m.) scalòn / specie di
vd. imbrodare. scala a pioli che si conficca nel muro per ap-
sbrodolone, agg. – şbrodigòn, sosolòn. pendere stoviglie e per appoggiare armi, arnesi
sbrogliare, v. – deşbrojàr, destrigàr, dişbrojàr, – (s.f.) stalàşa.
diştrigàr, şbrojàr. scalare, v. – scalàr.
sbronzo, agg. – ciòlto, ciùco, inbriàgo. scalcagnare, v. – scalcagnàr.
sbruffare, v. – şbrufàr. scalcagnato, agg. – scalcagnà.
sbruffone, agg. – 1 caghèta, cagòn, şbrufòn. scalciare, v. – dar piàde, pedalàr, tiràr piàde.
2 vd. altezzoso. scalcinare, v. – scalsinàr.
sbucare, v. – saltàr fòra. scalcinato, agg. – malmèso, mal ridòto, scal-
sbucciare, v. – cavàr la scòrsa, pelàr, scorsàr, cagnà.
spelàr. scaldaletto, s.m. – mòniga, scaldalèto, scaldìn.
sbudellare, v. – deşbudelàr, şbudelàr. scaldare, v. – brustolàr, scaldàr.
sbuffare, v. – şbrufàr, şbufàr, sufiàr. scaldata, s.f. – càlda: arroventare il ferro – (v.)
sbuffata, s.f. – şbufàda, (s.m.) sufiòn. dàrghe ùna càlda (termine dei fabbri).
sbuffo, s.m. – refolàda, şbrùfo. scaldino, s.m. – 1 (s.f.) foghèra, (s.m.) lavèşo,
scabbia, s.f. – rògna, scàbia. scaldamàn, scaldìn. 2 vd. caldano.
scabbioso, agg. – vd. rognoso. scalferotto, s.m. – scarfaròto, scarferòto.
scabrosità, s.f. – bàva. scalfire, v. – scanfìr, schincàr.
scabroso, agg. – vd. ruspo. scalinata, s.f. – scalinàda.
scacazzare, v. – scagasàr, şmerdàr. scalino, s.m. – scalìn.
scacciare, v. – casàr, mandàr vìa, scasàr. scalmana, fig. – fumèra.
scacciato, agg. – mandà vìa. scalmanare, v. – scalmanàr.
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s s

scalmo, s.m. – schèrmo. tòco.


scalogno, s.m. – (bot.) scalògna (pianta). scanalare, v. – scanelàr.
scalone, s.m. – scalòn. scancia, s.f. – vd. scaffale.
scalpellare, v. – scarpelàr. scandagliare, v. – scandajàr.
scalpellino, s.m. – (a. e m.) picapièra, scalpe- scandalizzare, v. – scandalişàr, dar scàndalo,.
lìn, tajapjèra: arnese dello scalpellino – (s.m.) scandalo, s.m. – scàndalo.
picòn / martello dello scalpellino – (s.f.) bo- scandaloso, agg. – ònto, scandalòşo, vergo-
ciàrda / martello usato dagli scalpellini – (s.f.) gnòşo.
maşiòla / strumento dello scalpellino – (s.f.) scandire, v. – pronunsiàr ciàro, scandìr: scan-
pònta. dire il tempo – bàtar el tènpo.
scalpello, s.m. – scalpèl, scarpèl: lavoràr di scannare, v. – copàr, scanàr, şgosàr: scannare
scalpello – (v.) scarpelàr / piccolo scalpello per il maiale – copàr el pòrco.
incidere metalli – (s.f.) ongèla. scannarsi, v. – scanàrse.
scalpicciare,v. – pestolàr, sapigàr. scannello, s.m. – scagnèl.
scaltrezza, s.f. – astùsia, furbìsia. scanno, s.m. – scàgno: piccolo scanno – (s.m.)
scaltrire, v. – vd. divenire. scagnèto.
scaltro, agg. – 1 bìrba, fùrbo, furbòn, gatòn. 2 scansafatiche, s.m. – 1 (agg.) batifiàca, pe-
vd. acuto. làndra, scansafadìghe, schivafadìghe, spusa-
scaluccia, s.f. – scalùcia, scalùsa. fadìghe: lavoratore scansafatiche – (s.m.)
scalzare, v. – discalsàr. meşopètine. 2 vd. bighellone.
scalzo, agg. – descàlso, discàlso, scàlso. scansare, v. – scansàr, schivàr.
scalmana, s.f. – vd. accaloramento. scantonare, v. – scanpàr, scansàr, scantonàr.
scalmanarsi, v. – scaldàrse, scalmanàrse. santonina, s.f. – (med.) santònico, santònigo.
scalmanato, agg. – scaldà, scalmanà. scapaccione, s.m. – 1 scapelòto, scufiòto,
scambiare, v. – confòndar, far scànbio, scan- stèca. 2 vd. cazzotto.
biàr: scambiare una cosa con un’altra – bara- scapestrato, agg. – scavesacòlo, scavesòn,
tàr / scambio di cose – (s.m.) baràto. spetenà, spetinà.
scambiarsi, v. – şganbiàrse. scapezzare, v. – 1 dişcavesàr, scavesàr. 2 vd.
scambietto, s.m. – (s.f.) capriòla. podàr (lasciare il tronco con pochi rampolli).
scampagnata, s.f. – 1 scanpagnàda. 2 vd. scapigliare, v. – 1 spetinàr. 2 vd. accapigliare.
camminata. scapigliarsi, v. – ciapàrse par i cavèji.
scampanare, v. – scanpanàr, scanpanişàr. scapigliato, agg. – s’ceşòn, spetinà.
scampanata, s.f. – batarèla, scanpanàda: far scapito, s.m. – dişcapìto.
la scampanata con casse vuote, catene, coper- scapola, s.f. – spàtola.
chi, a chi ripiglia moglie o marito, ai vedovi – scapolare, s.m. – 1 (rel.) pasiènsa. 2 vd. scam-
(v.) bàter le coverciùre. pare.
scampanio, s.m. – canpanò. scapolo, agg. – pùto, ragàso vècio, scàpolo.
scampare, v. – scapolàr. scappare, v. – ciòrsela, mocàrsela, şbrisàr,
scampo, s.m. – 1 (itt.) scànpo (crostaceo). 2 scanpàr: scappare furtivamente – telàr.
(s.m.) scànpo (liberazione). scappata, s.f. – scanpàda.
scampolo, s.m. – bièco, cavèso, scànpolo, scappatella, s.f. – scapusàda.
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s s

scappatoia, s.f. – vd. gattaiola. calze – (v.) discalsàr, discalsàrse / parte della
scappellare, v. – descapelàr, discapelàr, sca- scarpa che posa in terra, suola – (s.f.) siòla /
pelàr. parte posteriore della scarpa – (s.m.) rebòto /
scappellotto, s.m. – vd. scapaccione. parte posteriore della suola della scarpa, su
scappucciare, v. – scapusàr. cui posa il calcagno, tacco – (s.m.) tàco / parte
scarabattola, s.f. – scarabàtola. della scarpa che copre il tallone – (s.m.) rebòto
scarabeo, s.m. – (zool.) cagabàle, scarabèo / parte superiore della scarpa con le stringhe –
(scarabeo stercorario). (s.f.) vachèta / parte superiore della scarpa,
scarabocchiare, v. – pastrociàr, potaciàr, sca- tomaia – (s.m.) tomèr / pontale della scarpa –
rabiciàr, scarabociàr, scrabociàr. (s.m.) pontàl / produrre un rumore leggero,
scarabocchio, s.m. – pastròcio, şbagàso, sca- secco e crepitante, specialmente delle scarpe
rabòcio, scrabòcio. nel camminare – (v.) cricàr / riparare la scarpa
scaracchio, s.m. – cataràso. – (v.) governàr la scàrpa, siolàr / scarpa alta,
scarafaggio, s.m. – 1 (zool.) bàcol, scara- stivale – (s.m.) stivàl, stivalòn / scarpa brutta
vàşo: luogo pieno di scarafaggi, nido – (s.f.) – (s.m.) scarferòto / scarpa di tela – (s.f.)
bacolèra. 2 vd. blatta. scàrpa de tèla / scarpa con suola di legno,
scaramuccia, s.f. – barùfa, (s.m.) batibèco. zoccolo – (s.m.) sòcolo / scarpa con tomaia
scaraventare, v. – balestràr, şgnacàr, şma- solo davanti, per casa, pianella – (s.f.) savàta
càr. / scarpa troppo larga – (s.f.) bàrca / scarpe di
scarcerare, v. – molàr dàla preşòn. poco conto – (s.f.) opànca / scarpa grossa da
scardaccione, s.f. – (bot.) ponşènte. contadino – (s.m.) crovatìn / scarpe, stivaletti
scardassare, v. – garşàr. con elastici – (s.f.) ghète / sorta di scarpa per
scardasso, s.m. – gràmola. camera, pantofola – (s.f.) papùsa / voce bam-
scarica, s.f. – (pl.) lànpi de bruşèra (scariche binesca per scarpa – (s.m.) pepè / scarpette –
elettriche nei temporali). (inf.) papète.
scaricabarile, agg. – ribaltacaratèi. scarpaio, s.m. – 1 (a. e m.) scarpàro. 2 vd. cal-
scaricare, v. – 1 discarigàr, scargàr, scarigàr. zolaio.
2 sfogàr. scarpinata, s.f. – vd. camminata.
scaricatore, s.m. – (a. e m.) carbonèr (scari- scarpone, s.m. – scarpòn.
catore di carbone). scarseggiare, v. – 1 difetàr, mancàr, scarsişàr.
scarlattina, s.f. – (mal.) scarlatìna. 2 vd. mancare.
scarmigliare, v. – vd. accapigliare. scarsella, s.f. – vd. saccoccia.
scarnire, v. – scarnìr, spolpàr. scarsità, s.f. – scarsèsa.
scarno, agg. – misero, scàrno, sèco. scarso, agg. – 1 fià, fiatìn, giòso, jòso, mìşero,
scarpa, s.f. – scàrpa: cera, lucido per le scarpe pòco, s’cin: scarso in matematica – (agg.) in-
– (s.m.) globìn, golobìn, (s.f.) pàtina / guarni- drìo còi cònti. 2 vd. esiguo.
zione delle suole delle scarpe – (s.m.) fèro de scartabellare, v. – scartabelàr.
cavàl / la parte superiore della scarpa, gambale scartare, v. – scartàr, scartosàr: scartare eli-
– (s.f.) camàse, comàsa / legacci delle scarpe minando – butàr vìa.
– (s.m.) sòli, spighète / legaccio in cuoio delle scartato, agg. – vd. bocciato.
scarpe grosse – (s.f.) cùria / levare le scarpe e scartino, agg. – scartìn.
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s s

scarto, s.m. – scàrto, (s.f.) tàra. scendere, v. – calàr, ndar şo, sèndar, şmontàr.
scartocciare, v. – scartosàr. scenetta, s.f. – senèta.
scassare, v. – 1 rònpar, sasinàr, scasàr: scas- scettico, agg. – sètico.
sare il terreno – aràr fòndo. 2 vd. fracassare. scheggia, s.f. – scàja, schègia, s’ciènşa (scheg-
scassinare, v. – scasàr, vèrşar. gia irregolare): minuscola scheggia di legno,
scatarrare, v. – scataraciàr, scataràr, spudàr. paglia – (s.m.) bruscolìn / scheggia infinata in
scatenare, v. – discadenàr. un arto, sotto l’unghia – (s.f.) s’cènşa, şgènşa.
scatenarsi, v. – discadenàrse, scadenàrse. scheggiare, v. – schincàr, s’cincàr.
scatola, s.f. – scàtola: a scatola chiusa – sènsa scheggiatura, s.f. – s’cincàda.
vèdar / rompere le scatole – (v.) rònpar i co- scheletrito, agg. – pèle e òsi, sèco: organo
jòni, rònpar le bàle, scojonàr. dello scheletro, osso – (s.m.) òso.
scatolaio, s.m. – scatolèr. schernire, v. – 1 mincionàr, şbefàr. 2 vd. bef-
scatoletta, s.f. – scatolèta. fare.
scattare, v. – scatàr: scattare una foto – far na scherno, s.m. – 1 (fan.) maramèo: espressione
fotografìa. di scherno – (s.m.) şberlèfo. 2 (s.m.) mostrèsi.
scatto, s.m. – scàto, s’cic: scatto della serratura scherzare, v. – 1 schersàr. 2 vd. schernire.
– (s.m.) scròco. scherzo, s.m. – schèrso, (s.f.) cojonèla,.
scavalcare, v. – scavalcàr. scherzoso, agg. – alègro, mataràn.
scavare, v. – ruspàr, scavàr (scavare la terra). schiacciamento, s.m. – mastrusàda.
scavatore, s.m. – (a. e m.) cavafàngo. schiaccianoci, s.m. – schisanòşe.
scavatrice, s.f. – rùspa. schiacciapatate, s.m. – strucapatàte.
scavezzacollo, s.m. – figura pòrca, scapestrà, schiacciare, v. – 1 macàr, macasàr, macusàr,
scavesacòlo. mastrusàr, plascàr. 2 vd. calcare. 3 vd. ma-
scavezzare, v. – scavasàr. ciullare (2).
scavezzarsi, v. – scavasàrse. schiacciato, agg. – 1 mastrusà. 2 vd. ammac-
scavezzato, agg. – vd. contorto. cato.
scavo, s.m. – scàvo. schiaffare, v. – ficàr, şgnacàr.
scegliere, v. – sèljar, sèljer, sercàr, sernìr, sièl- schiaffeggiare, v. – (fig.) creşimàr, papinàr,
jer, sièlşer sièlşar, sèlşar, sèlşer. şberlotàr, s’ciafişàr, şlepàr.
scellerato, agg. – brigànte, catìvo, delinquènte, schiaffetto, s.m. – vd. buffetto.
laşaròn. schiaffo, s.m. – 1 dasìnque, mostasòn, papìn,
scelta, s.f. – sèlta, sièlta. şàuca, s’ciàfo, (fig.) sinquìna, şlèpa, şvèntola:
scemare, v. – semàr, şontàr (l’abbassarsi del piccolo schiaffo – (s.m.) s’ciafèto / prendere a
vino nella botte). schiaffi – papinàr, şlepàr. 2 vd. cazzotto.
scemo, agg. – 1 còfe, dandàn, fèso, gerùco, schiaffone, s.m. – s’ciafòn.
lòlo, mòmolo, (fig.) mòna, (scherz.) nàne, schiamazzare, v. – far caşìn, far cagnàra,
sèmo, sènpio, tululù, tùnbano. 2 vd. cretino. s’ciamaşàr.
scempiaggine, s.f. – senpiàda. schiantare, v. – şbàtar, şbàter, scavesàr, spa-
scempio, agg. – sènpio, ùgnolo. càr.
scena, s.f. – quàdro, sèna. schiantarsi, v. – spacàr, spacàrse.
scenata, s.f. – barùfa ,sèna, sigàda. schianto, s.m. – bòta, còlpo, s’ciòco.
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s s

schianza, s.f. – (mal.) bròşa. schizzata, s.f. – schisàda.


schiarire, v. – inerenàr, s’ciarìr. schizzettare, v. – schisolàr.
schiarirsi, v. – vd. rasserenarsi. schizzetto, s.m. – (gioc.) schisèto.
schiarita, s.f. – s’ciarìda. schizzinoso, agg. – difisilòto, stomeghìn, sto-
schiattare, v. – s’ciatàr, s’ciopàr. migòşo.
schiavina, s.f. – s’ciavìna (coperta). scia, s.f. – sìa o strìca: scia nell’acqua – (s.f.)
schiavitù, s.f. – prişònìa. siàda.
schiavo, s.m. – schiàvo, s’ciàvo. sciabola, s.f. – sàbola, siàbola, spàda.
schidionata, s.f. – spiedìn. sciacallo, s.m. – (zool.) siacàlo.
schiena, s.f. – 1 schèna, vìta: far paura da die- sciacquare, v. – 1 reşentàr: prodotto nello
tro la schiena – (escl.) siàa / piegare la schiena sciacquare la biancheria, turchino di Prussia –
– (v.) calàr le bràghe / regione sacrale, croce (s.m.) perlìn. 2 vd. dilavare.
della schiena – (s.m.) cadorìn. 2 vd. dorso. sciagura, s.f. – dişgràsia.
schienale, s.m. – schenàl, spaljèra. sciaguratamente, avv. – vd. disgraziatamente.
schienata, s.f. – schenàda. scialacquare, v. – spàndar.
schietta, s.f. – fetìva. scialare, v. – (fig.) şguasàr.
schiettezza, s.f. – franchèsa, sincerità. scialbare, v. – vd. imbiancare.
schietto, agg. – 1 frànco, nèto, s’cèto, sincèr, scialle, s.m. – fasolèto de spàle, siàl: drappo
sinşièr, stièto: essere schietti – no ver pèi sùla quadrangolare da portare sulle spalle – (s.m.)
lèngua / parlare schietto – parlàr s’cèto. 2 vd. siàl / piccolo scialle – (s.f.) mantelìna, ròda /
evidente. scialle di tulle ricamato – (s.m.) fasoletòn,
schifare, v. – dişgustàr. şendàl.
schifezza, s.f. – porcarìa, schifèsa, schifoşarìa. sciamare, v. – samàr.
schifiltoso, agg. – lichignòşo, şlichignòşo, sto- sciame, s.m. – grùmo de àve, nùvolo de àve,
migòşo. sàme.
schifo, s.m. – voltastòmigo: (inter.) fùi. sciancato, agg. – ciònfo, ciònpo, desposènte,
schifoso, agg. – che fa vomitàr, ònto, schifòşo. dişgrasià, fòra de sèsto, ofèşo, şlànco, stòrto.
schioccare, v. – s’ciocàr: schioccare un colpo, sciare, v. – sìar.
un bacio – calumàr. sciarpa, s.f. – colarìna, siàrpa, siarpèta.
schiocco, s.m. – s’ciòco. sciatto, agg. – 1 sosolòn, strapasòn, trascurà.
schiodare, v. – dişbrocàr, dis’ciodàr, s’cio- 2 vd. cencioso.
dàr. sciccheria, s.f. – elegànsa, (s.m.) lùso.
schioppettata, s.f. – fusilàda, s’ciopetàda. scienza, s.f. – siènsa.
schioppo, s.m. – 1 fusìl, s’ciòpo. 2 vd. fucile. scienziato, s.m. – (a. e m.) siensiàto.
schiuma, s.f. – s’ciùma, spiùma: schiuma scilinguagnolo, s.m. – filèto.
densa e vischiosa – (s.f.) spiumàsa. scimmia, s.f. – (zool.) sìmia: atteggiamento da
schiumaiola, s.f. – càsa de spiùma (schiuma- scimmia – (s.m.) simièso / giovane scimmia –
iola da cucina). (s.m.) simiòto.
schiumare, v. – s’ciumàr. scimmione, s.m. – (zool.) rangotàn, simiòto.
schivare, v. – schivàr. scimmiottare, v. – copiàr, imitàr, simiotàr.
schizzare, v. – schisàr, sprisàr. scimmiotto, s.m. – (zool.) simiòto.
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s s

scimunito, agg. – 1 càco, gnògno, insemenì, scivolare, v. – şbrisàr.


panpalùgo, pantalòn, tèsta de càso, tululù. 2 scivolata, s.f. – şbrisàda.
vd. cretino. scivolo, s.m. – şbrìso, strìsolo.
scintilla, s.f. – falìsca, falìva. scivolone, s.m. – şbrisàda, şbrisòn.
scintillare, v. – 1 v. brilàr. 2 vd. brillare. scivoloso, agg. – şbrisòşo.
scintillante, agg. – vd. brillante. scocciare, v. – rònpar, secàr, tormentàr.
sciocchezza, s.f. – cagàda, fesarìa, monàda, scocciarsi, v. – rònparse i cojòni, rònparse le
putanàda, ròba de gnènte, schinèla, senpiàda, bàle, stufàrse.
senpièso, stronsàda, stupidès, stupidèso. scodella, s.f. – fondìna, scodèla, scudèla, tàsa:
sciocchino, agg. – mòniga. piccola scodella – (s.m.) scodelòto, scudelòto.
sciocco, agg. – 1 bajòco, batòcio, baùco, (fig.) scodellare, v. – scodelàr, scudelàr.
bòrtolo, càso, còfe, (fig.) cùco, bòbolo, de- scodinzolare, v. – menàr la coda, mòvar la
savì, èbete, flonflòn, gnòco, gònşo, gurèlice, in- còda.
senpià, insùlso, jòbe, lòfo, (fig.) macàco, ma- scoglio, s.m. – (s.f.) gròta, (s.m.) scòjo, (fig.)
caròn, mamalùco, memèle, mòmolo, òpolo, dificoltà.
pàndolo, pandùro, panpalùgo, sènpio, siòco, scoiattolo, s.m. – (scherz.) pantagàna pelòşa,
stornèl, stùrlo, sturlòto, tanbùro, tòndo, tòn- (zool.) scoiàtolo.
dolo, tululù: essere sciocco – èsar come un’òca scolapasta, s.f. – scolapàsta.
/ sciocco, riferito ai bambini – (inf.) moni- scolapiatti, s.m. – coladòr, colapiàti, scoladòr,
ghèla. 2 vd. cretino. scolapiàti.
sciogliere, v. – desfàr, disfàr, dişligàr, dişmo- scolare, v. – 1 şbevasàr, scolàr: bere, scolare
làr, molàr, scolàr, siòlier, squajàr. – şbevasàr. 2 descolàr. 3 vd. colare.
scioglimento, s.m. – siolimènto. scolaro, s.m. – studènte: attestato scolastico –
scioltezza, s.f. – sioltèsa. (s.f.) pagèla / campanella scolastica – (s.m.)
sciolto, agg. – desfà, disfà, siòlto. scolìn / castigo dello scolaro, colpo dato con un
scione, s.m. – siòn. righello sulle mani – (s.f.) sardèla / nel gergo
scioperare, v. – sioparàr. degli scolari, insufficiente nel profitto – (s.f.)
sciopero, s.m. – siòparo. clànfa, clùca / piccola sacca, borsa da scolaro
sciorinare, v. – distèndar, mostràr. – (s.f.) sachèta / scolaro della prima classe
scipido, agg. – desavì. elementare – (scherz.) polentòn.
scippare, v. – 1 sipàr. 2 vd. derubare. scolatoio, s.m. – scoladòr, scòlo.
sciroccata, s.f. – sirocàda. scolino, s.m. – pasarìn, pasìn.
scirocco, s.m. – siròco: forte vento di scirocco scollacciarsi, v. – vèrşarse fòra.
– (s.m.) sirocàl. scollare, v. – discolàr, stacàr.
sciroppare, v. – vd. giulebbare. scollarsi, v. – discolàrse, distacàrse, scolàrse.
sciroppo, s.m. – siròpo. scollatura, s.f. – girocòlo (scollatura di abito).
sciupare, v. – 1 disipàr, rovinàr, sasinàr. 2 vd. scollo, s.m. – v. scollatura (di abito).
consumare. scolo, s.m. – 1 scòlo. 2 vd. blenorragia.
sciupato, agg. – 1 disipà. 2 vd. malconcio. scolopendra, s.f. – (zool.) galìa, sentogànbe.
sciupone, s.m. – spendasòn, strapasòn: sciu- scolorire, v. – başìr, scolorìr, şmarìr.
pone di vestiario – (s.m.) strapasòn. scolorito, agg. – biancadìs, şbiadì, scolorì,
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s s

şmarì. scontrino, s.m. – biljèto, (s.f.) recepìs, recipìs,


scolpire, v. – intacàr. (s.m.) scontrìn.
scombinare, v. – butàr sotosòra, mètar in scontroso, agg. – rùstigo, salvàdigo: persona
dişòrdine, sconbinàr. scontrosa, immusonita – (fig.) mùfa.
scombussolare, v. – confòndar, ingarbujàr, sconvolgere, v. – sconvòlger, sconvòlgiar.
mètar sotosòra. sconvolgimento, s.m. – 1 misiamènto. 2 vd.
scommettere, v. – scomètar. mescolamento.
scomodarsi, v. – descomodàrse, scomodàrse. scopa, s.f. – 1 scòva, spasadòra: passata con
scomparto, s.m. – càlto (cassetto). la scopa – (s.f.) scovàda / scopa, spazzola fatta
scompigliare, v. – incaşinàr. con granata di saggina, per spolverare – (s.f.)
scompiglio, s.m. – caşìn, caşòto, confuşiòn, scartàsa. 2 (s.f.) scòpa (gioco alle carte) (si
quarantaòto, ribaltòn. gioca con un mazzo da 40 carte e di solito i
scompisciarsi, v. – scoconàrse, şganasàr, pi- giocatori si contrappongono a coppie): gioco a
sàrse dòso dal rìdar. carte simile alla scopa, dove vengono distri-
scomporre, v. – sconpòner, sconpòr, şmontàr. buite tutte le carte ai quattro giocatori – (gio.)
scomporsi, v. – sconpònerse. scopòn / sette di denari, che nel gioco della
scomposto, agg. – descunì, fufignà, malmèso, scopa, vale un punto – (s.m.) sète bèlo / uno dei
traşandà. punti nel gioco della scopa e dello scopone, si
scomunica, s.f. – vd. maledizione. ottiene con una combinazione di carte dei quat-
sconcio, agg. – ònto, schifòşo, vergognòşo: tro semi – (s.f.) primjèra.
parola sconcia – (s.f.) parolàsa. scopare, v. – scovàr, spasàr.
sconclusionato, agg. – sènsa sènso. scopata, s.f. – 1 scovàda. 2 (agg.) pìcia.
scondito, agg. – deşcondì, scondì. scopetta, s.f. – scovèta.
sconfessare, v. – vd. confutare. scopiazzare, v. – scopiasàr.
sconfiggere, v. – sconfìşar. scopino, s.m. – scovolìn, scòvolo.
sconfinare, v. – dar fòra dèi confìni, invàdar. scopo, s.m. – 1 (s.f.) destinasiòn, mìra. 2 vd.
sconfitta, s.f. – (s.m.) falimènto, (s.f.) sonàda: fine (3).
sconfitta a zero nel gioco delle carte – (s.m.) scopone, s.m. – (gio.) scopòn (gioco alle
pètene. carte).
scongiurare, v. – pregàr, scongiuràr, supli- scoppiare, v. – crepàr, s’ciopàr.
càr. scoppiatura, s.f. – s’ciopadùra.
sconnesso, agg. – descunì. scoppiettare, v. – s’ciocàr.
sconnettere, v. – scardelàr. scoppio, s.m. – patatràc, şbàro, s’ciòco: ri-
sconosciuto, agg. – forèsto. produzione del rumore di uno scoppio –
sconquassare, v. – sconcasàr. (onom.) patapùm, patapùnfete.
scontare, v. – cavàr, defalcàr, scontàr. scoppola, s.f. – scòpola (colpo dato alla nuca).
scontentare, v. – discontentàr, dişgustàr. scoprire, v. – (fig.) becàr, v. descovèrşar, di-
scontento, agg. – vd. contrariato. scovèrşar, scovèrşer: in senso scoprire – (fig.)
sconto, s.m. – ribàso, ridusiòn. becàr.
scontrare, v. – scontràr. scoraggiamento, s.m. – vd. abbandono.
scontrarsi, v. – vd. affrontare. scoraggiare, v. – avilìr, butàr şo, deprimàr,
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s s

scoragiàr. scossetta, s.f. – scorladìna.


scoraggiarsi, v. – butàrse şo. scossone, s.m. – ruc, scorlòn, scosòn.
scoraggiato, agg. – vd. abbattuto: essere sco- scostante, agg. – rognòşo, rùstigo, salvàdigo.
raggiato – (v.) cascàr i bràsi. scostumato, agg. – ònto, vergognòşo.
scorbutico, agg. – strànbo: essere scorbutico scotennare, v. – scrodigàr.
– èsar un òrso. scotta, s.f. – (s.m.) scòlo.
scorciatoia, s.f. – cùrta, dar par la cùrta, scur- scottare, v. – brovàr, şbroventàr, scotàr: a scot-
tariòla, tròşo. tadito – (loc.) a scotadèo / scottare a secco –
scordare, v. – discordàr, dişmentigàr: scordare (v.) brustolàr, brustolìr / scottare con l’acqua
dove si è collocate qualcosa – inbuşàr. – (v.) şbrovàr.
scoreggia, s.f. – scorèşa: eufemismo per sco- scottarsi, v. – brovàrse, şbrovàrse (scottarsi
reggia – (s.f.) ràşa / persona che scoreggia con un liquido).
spesso e senza vergogna – (agg.) scoreşòn. scottato, agg. – şbrovà.
scoreggiare, v. – scoreşàr, tronbàr, tronbetàr. scottatura, s.f. – şbrovàda, scotàda, scota-
scoreggione, agg. – scoreşòn. dùra: scottatura riferito all’acqua – (s.f.)
scorfano, s.m. – (itt.) scarpèna. broşàda / scottatura riferito al sole – (s.f.) so-
scorgere, v. – vèdar. làna.
scoria, s.f. – scàrto, vansadùra. scotto, s.m. – scòto: pagare lo scotto – (v.) pur-
scorpacciata, s.f. – 1 bulìda, fràja, incoco- gàr.
nàda, inpongàda, magnàda, paciàda, ş’gion- scovare, v. – stanàr.
fàda. 2 vd. abbuffata. scovolino, s.m. – scovolìn.
scorpione, s.m. – (zool.) scarpiòn, scorpiòn. screanzato, s.m. – bifolco, sènsa creànsa.
scorrere, v. – descolàr, pasàr, scòrar: il tempo scremare, v. – spanàr.
scorre veloce – el tènpo pàsa prèsto / scorre- screpolare, v. – schincàr, s’cincàr, screpolàr.
ria breve, scorribanda – (s.f.) scoribànda. screpolatura, s.f. – crèpa, screpoladùra.
scorrettezza, s.f. – castronàda. screziatura, s.f. – vd. chiazza.
scorrevole, agg. – scorèvole. scribacchino, s.m. – scribacìn.
scortecciare, v. – scorsàr, spelàr. scribacchiare, v. – scribaciàr, scribiciàr.
scortese, agg. – vilàn. scricchiare, v. – scricàr.
scorticare, v. – scortigàr. scricchiolante, agg. – vd. croccante (1).
scorticarsi, v. – scortigàrse. scricchiolare, v. – crecolàr, cricàr, scricàr,
scorticato, agg. – scortigà. screcolàr, scricolàr.
scorza, s.f. – scòrsa (scorza in generale): scricciolo, s.m. – (orn.) cransìch, scrìso: scric-
scorza di cedro, arancio condita, cedrino – ciolo da siepe – (orn.) penìsa.
(s.m.) sedrìn. scriminatura, s.f. – rìga, (s.m.) scriminàl.
scorzare, v. – vd. scortecciare. scritta, s.f. – (s.m.) scrisiòn.
scosciare, v. – rònpar, spacàr (lacerare un scrittore, s.m. – (a. e m.) scritòr.
ramo alla biforcatura). scrittura, v. – scritùra.
scoscio, s.m. – cavalòto (scoscio di pantaloni). scrivania, s.f. – 1 (s.m.) scritòjo. 2 vd. catte-
scossa, s.f. – scorlàda: scossa elettrica – (s.m.) dra.
tiròn. scrivano, s.m. – 1 (a. e m.) scribacìn: coleot-
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s s

tero che rode le foglie delle viti, scrivano – (s.f.) scòla / essere debole a scuola – (v.) scan-
(zool.) scrivàn. 2 vd. amanuense. tinàr / marinare la scuola – (v.) scapolàr /
scrivere, v. – 1 scrìvar, scrìver: non sapere né nome del terreno situato in contrada Sant’An-
leggere né scrivere – (agg.) èsar un inalfabèta tònio, dove gli alunni della Scuola di Avvia-
/ scritto precedentemente – (agg.) suespòsto. 2 mento professionale di Buie, sezione agricol-
vd. annotare. tura, facevano pratica lavorando la terra –
scroccare, v. – şbafàr, scrocàr, scrochignàr. (top.) Canpicèlo / ottava classe della scuola
scrocco, s.m. – scròco. elementare – (s.f.) otàva / persona cui è affidata
scroccone, s.m. – domandòn, scrocòn. l’struzione e l’educazione dei bambini nella
scrofa, s.f. – (zool.) pòrca, scròva, tròja: fi- scuola elementare, maestro – (s.m.) mèstro /
gliare delle scrofe – (v.) partorìr i porselèti. punizione con vergate, usata nella scuola (te-
scrollare, v. – şbàtar, şbàter. sta dell’alunno fra le gambe dell’insegnante) –
scrollata, s.f. – sachetàda. (s.f.) cavalìna / scuola di avviamento al lavoro,
scrollone, s.m. – scorlòn. sotto il governo austriaco – (s.m.) scòla de
scrosciare, v. – scravasàr. aviamènto, (s.f.) scòla citadìna / scuola di
scroscio, s.m. – scravàso. ballo – (s.f.) scòla de bàlo / scuola elementare
scrostare, v. – 1 scortigàr, scrostàr. 2 vd. fre- (sotto il governo austriaco) – (s.f.) scòla po-
gare (2). polàre / scuola media sotto il governo au-
scroto, s.m. – bòrse, fagotìn. striaco – (s.f.) scòla àlta.
scrupolosamente, avv. – co atensiòn: senza scuotere, v. – şbàtar, şbàter, scantinàr, scasàr,
scrupoli – (s.m.) gànso. scorlàr.
scrutare, v. – 1 calumàr. 2 vd. guardare. scuotersi, v. – remenàrse, scorlàrse.
scucire, v. – descunìr, descuşìr, dişcuşìr, scuotimento, s.m. – scorlòn, scosòn.
dişpontàr, şbolsìr, scuşìr. scure, s.f. – 1 manèra: piccola scure – (s.m.)
scudiscio, s.m. – 1 (s.f.) scùria, vìs’cia. 2 vd. manerìn / scure con lama larga del taglialegna
frusta. – (s.f.) manàgia, manèra. 2 vd. accetta.
sculacciare, v. – floscàr, sculasàr. scuretto, s.m. – 1 scurèto. 2 vd. griglia.
sculacciata, s.f. – sculasàda: voce infantile scurire, v. – scurìr.
per sculacciata – (s.f.) pìche. scuro, agg. – 1 scùro, tùrbio: alquanto scura –
sculaccione, s.f. – vd. sculacciata. (agg.) scurèta. 2 vd. bruno.
sculettare, v. – menàr el cul, menàr el dadrìo, scurrile, agg. – bocalòn, ònto.
scotolàr. scusa, s.f. – giustificasiòn, scùşa.
scuoiare, v. – spelàr. scusare, v. – scusàr: mi scusi – pardòn.
scuola, s.f. – scòla: andare a scuola per niente scussa, s.f. – còca şvòda (noce vuota).
– (v.) scaldàr i bànchi / attestato scolastico, pa- scutellaria, s.f. – (bot.) canpanèla.
gella – (s.f.) pagèla / brutto voto a scuola – sdegnarsi, v. – şdegnàrse.
(s.f.) pìpa / campanella scolastica che chiama sdegno, s.m. – indignasiòn: esprime sdegno,
gli alunni alla lezione – (s.m.) scolìn / chi at- minaccia, perplessità, malcontento – (inter.)
tende alla custodia e pulizia della scuola, bi- èhi.
dello – (a. e m.) bidèl / confraternita che reg- sdentato, agg. – sènsa dènti, şdentà, şden-
geva le chiesette sparse per le campagne – tegà.
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s s

sdolcinato, agg. – gnegnè. (agg. num.) secòndo: erba di secondo taglio –


sdoppiare, v. – şdopiàr. (bot.) otàva. 3 (s.m.) momentìn, momènto:
sdraiare, v. – stravacàr. aspetta un secondo – (s.m.) spèta un momen-
sdraiarsi, v. – butàrse, distiràrse, stravacàrse. tìn. 4 n.p. – Drùghi.
sdraiato, agg. – par trèso. sedano, s.m. – (bot.) sèleno, sèlino.
sdrucciolare, v. – 1 strisàr. 2 vd. scivolare. sedare, v. – calmàr, chietàr.
se, cong. – se. sedativo, agg. – calmànte.
Sebastiano, n.p. – Bas’ciàn, Bastiàn. sede, s.f. – abitasiòn, sède: che non ha sede
sebbene, cong. – sebèn, sibèn. fissa – (agg.) tòrşio.
sebo, s.m. – gràso, sèvo. sedere, s.m. – 1 cul, cagadòr, dadrìo, dào,
seccante, agg. – vd. fastidioso. fiòco, (s.f.) bìga, (fig.) mandolàto: caduta sul
seccare, v. – 1 (fig.) rònpar i cojòni, rònpar le sedere – (s.f.) culatàda / dispregiativo di sedere
bàle, secàr, tarmàr, tasàr, tontonàr, urtàr. 2 – culàso / grande sedere – culòn / sederino –
seccare l’erba – sugàr l’èrba. 3 vd. inasprire. culèto / pedata nel sedere – pintelcùl / piccolo
seccato, agg. – 1 vd. contrariato: estrema- sedere – culèto. 2 v. sentàr (porsi a sedere):
mente seccato, annoiato – (agg.) stufoàgro. 2 stare seduti, con le gambe a penzoloni, in po-
vd. arsiccio. sizione seduta – (loc.) in sentòn / star seduti –
seccatore, agg. – inpiàstro, intrigabìşi, intri- (inf.) far cìce.
gòn, pìtima, ronpibàle, ronpicojòni, tasaà- sedersi, v. – sentàrse: sedersi, usato coi bam-
nime, tentaànime. bini – (inf.) cìcia.
seccatura, s.f. – rògna, rotùra de bàle, se- sedia, s.f. – carèga: impagliatura della sedia –
càda, secadùra, stufàda. (s.f.) inpajadùra / grossa sedia – (s.m.) care-
secchia, s.f. – bojòl, galèta, bujòl (secchia in gàso / sedia alta per bambini – (s.m.) caregòn
genere): secchia perlopiù di metallo stagnato – / sedia con sotto un orinale, per gli ammalati –
(s.m.) stagnàco / specie di secchia di legno, bu- (s.f.) comodìna / sedia costituita da un’arma-
gliolo – (s.f.) chìbla. tura a inclinazione regolabile, sedia a sdraio –
secchiello, s.m. – secèl: secchiello, pentolino (s.f.) şdràja.
piccolo con manico, per portare i cibi nei sedici, agg. – (num.) sèdişe.
campi – (s.f.) sicèla. sedile, s.f. – sedìl: sedile coperto di panno del
secchio, s.m. – sècio, stagnàco. carro – (s.m.) padrìn / sedile della vettura a ca-
secchione, s.m. – (scherz.) bacinèla, (s.m.) valli, cassetta – (s.f.) sèrpa / sedile di legno,
seciòn. sgabello – (s.m.) scàgno / sedile per una per-
secco, agg. – 1 màgro, scàrno, sèco: rispondere sona, formato da un ripiano sostenuto da mon-
secco – (v.) rispòndar sèco. 2 (s.m.) àrso, sèco, tanti laterali, senza spalliera – (s.m.) scagnèl /
sùto. sedile semplice, comunemente di un asse, per
seccore, s.f. – secùra, sicùra. più persone, panca – (s.m.) sentadòr.
secernere, v. – butàr fòra. sedimento, s.m. – fòndo: sedimento del vino
secessione, s.f. – secesiòn. – (s.m.) fondàcio, pèngo.
secolo, s.m. – sècolo, sènto àni. sedurre, v. – ciòr vìa, insinganàr, (fig.) rusàr.
secondo, num. – secòndo. seduta, s.f. – riuniòn.
secondo, prep. – 1 còme che dìşi lu, giùsto. 2 seduttore, s.m. – vd. amatore.
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s s

seduzione, s.f. – sedusiòn. – po / di seguito – dalì.


sega, s.f. – sèga: grande sega a due impugna- sei, agg. – (num.) sìe.
ture, azionata da due persone, per carpenteria selce, s.f. – pjèra dùra.
– (s.m.) segòn / sega con un solo manico per selciare, v. – salişàr.
segare in piano, saracco – (s.f.) pestariòla / se- selciato, s.m. – salìşo.
ghetto a traforo – (s.m.) traforo / seghetto a selezionare, v. – sèljar, sèljer.
mano, usato per potare viti e olivi – (s.m.) se- selezione, s.f. – sèlta.
ghìn / sorta di sega a lama libera a un capo e sella, s.f. – sèla: parte della sella o del basto
con una corta impugnatura all’altro, saracco – che s’innalza in forma di arco davanti e di die-
(s.m.) segàso. tro al cavalcatore, arcione – (s.f.) schèa / sella
segale, s.f. – (bot.) segàla. dell’asino – (s.m.) bàsto / strumento di ferro
segare, v. – segàr, tajàr. che pende dalla sella, nel quale si mette il
segatura, s.f. – segadùra. piede, staffa – (s.f.) stàfa.
segare, v. – segàr, tajàr. sellaio, s.m. – (a. e m.) curamèr, selèr.
segatura, s.f. – segadùra. selvaggina, s.f. – bès’cia salvàdiga, salva-
segheria, s.f. – segarìa. gìna: infusione di erbe aromatiche ed aceto per
seghetto, s.m. – seghìn. purgare la selvaggina – (s.m.) pàis.
seggiola, s.f. – sèdia: seggiola grande a brac- selvaggio, agg. – àscaro, rùstigo / selvatico –
cioli – (s.f.) poltròna. salvàdego, salvàdigo (non socievole).
seggiolaio, s.m. – (a. e m.) careghèr, care- semaforo, s.m. – samàfero, semàfero, şmà-
ghìn, consacarèghe, inpajacarèghe. faro.
seggiolino, s.m. – careghèta, careghìn, sca- sembianza, s.f. – 1 somiljànsa. 2 vd. appa-
gnèto. renza.
seggiolone, s.m. – caregòn. sembrare, v. – parèr, parìr (voce del verbo
segmento, s.m. – tòco. sembrare, sembrerebbe – par, pararìa).
segnalare, v. – avertìr, far sègno, segnàr. seme, s.m. – 1 gran, granèl, (s.f.) semènsa:
segnalazione, s.f. – segnalasiòn. piantina da poco germinata dal seme – (s.m.)
segnale, s.m. – segnàl. semensàl / seme da spargere nel terreno – (s.f.)
segnare, v. – 1 notàr, segnàr. 2 vd. annotare. semènsa / seme delle cucurbitacee in generale
segnato, agg. – marcà, segnà. e della zucca, in particolare – (s.m.) brustolìn,
segnavento, s.m. – penèl. (s.f.) fièpa. 2 vd. chicco.
segno, s.m. – sègno, (s.f.) tàca: piccolo segno semiaperto, agg. – in şbacìo.
– segnèto. semina, s.f. – sèmena, sèmina.
sego, s.m. – şèo, sèvo. seminare, v. – semenàr, seminàr.
segretario, s.m. – canceljèr, canseljèr (segre- seminativo, agg. – aratìvo.
tario comunale). seminudo, agg. – vd. discinto.
segreto, s.m. – secrèto, segrèto, selegàto. semola, s.f. – sèmola.
seguire, v. – seguìr. semolino, s.m. – griès, semolìn.
seguitare, v. – continuàr, inşìstar, seguitàr. semplice, agg. – a la man, bòn, sènplice, sèn-
seguito, s.m. – 1 sèguito, (s.f.) butàda, (s.f.) ti- plise, ùgnolo: alla semplice – (agg.) àla bòna.
ràda. 2 (avv.) se seguito – driomàn / in seguito semplicemente, avv. – a la bòna.
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s s

semplicione, s.m. – patatòn. seppellire, v. – insoteràr, sepelìr, soteràr: se-


sempliciotto, s.m. – (fig.) bròcolo, (agg.) càco, polto – far tèra.
giàgi, (fig.) gnòco, macaròn, merlòto. seppia, s.f. – (itt.) sèpa: l’osso della seppia –
semplificare, v. – fasilitàr. (s.f.) barchèta / mollusco cefalopode, affine
sempre, avv. – 1 de contìnuo, sàldo, sècula se- alla seppia – (itt.) fòlpo. Piatti buiesi: risotto
culòrum, sènpre. 2 vd. giammai. con seppie – rişòto de sèpe / seppie con piselli
senecio, s.m. – (bot.) èrba de San Giàcomo – sèpe còi bìşi / seppie ripiene – sèpe col pièn
(senecio di S. Giacomo). / seppie in umido – sèpe sofigàde / sugo di sep-
senno, s.m. – sèno. pie – sùgo de sèpe: nome di località sul mare
sennò, avv. – vd. altrimenti. in prossimità di Umago, dove i Buiesi si recano
seno, s.m. – pèto o petoràl: seno prosperoso – a pescare le seppie, Zambrattia – (top.) Şan-
(fig.) latarìa / seni (pl.) – (s.f.) tète: voce bam- bratìa / occhi di seppia – òci de sèpa / prodotto
binesca – (s.f.) ciùcie. della combustione del carbonio con metallo,
sensale, s.m. – sensàl. metalloide, impiegato per ottenere luminosità;
sensazionale, agg. – gràndo, inpresionànte. si usa per illuminare il mare durante la pesca
sensazione, s.f. – sensasiòn. alle seppie con la lampada ad acetilene – (s.m.)
senso, s.m. – sènso: buon senso – (loc.) quèl carbùro / sacchetto contenente i visceri della
che se ciàma / perdere i sensi, svenire – (v.) şvi- seppia nel loro insieme, sacchetto celomatico
gnìr. – (s.m.) sachèto del şàlo / seppia finta di legno
sentenza, s.f. – giudìsio, sentènsa. – (s.f.) separola.
sentenziare, v. – decider, far el fùrbo. seppiolina, s.f. – (itt.) sepolìna, sòtolo.
sentiero, s.m. – sentièr, tròşo: sentiero di con- sequestrare, v. – caturàr.
fine – (s.f.) semitarìa: sentiero, viottolo tra i sequestro, s.m. – catùra, espropiasiòn, rapi-
campi, boschi, poco praticabile – (s.f.) stra- mènto.
dèla, stradişèla. sera, s.f. – sèra: questa sera – (loc.) stasèra.
sentimento, s.m. – afèto, pasiòn, sènso, senti- serenata, s.f. – serenàda.
mènto: sentimento di partecipazione al male e sereno, agg. – 1 alègro, tranquìlo (sereno di
al dolore altrui – (s.m.) conpasiòn / sentimento animo). 2 (agg.) lìnpido, serèn (cielo sereno).
eccessivo – (s.m.) orgòglio, orgòljo. sergente, s.m. – sargènte.
sentire, v. – 1 intèndar, sentìr. 2 vd. risentire. Sergio, n.p. – Cèngi.
sentore, s.m. – 1 sentòr, (s.f.) idèa. 2 vd. serio, agg. – par ben, sèrio: essere poco serio
acume. – èsar una farfalèta / persona di poca serietà –
senza, prep. – sènsa, sìna, sìnsa: senza dubbio (fig.) marionèta / sul serio (loc.) – dalbòn, par
– altrochè. dabòn, par debòn, par depòsta.
separare, v. – divider, tagiàr. sermone, s.m. – prèdica.
separarsi, v. – vd. abbandonare: separarsi per serpente, s.m. – (zool.) bìsa, sarpènte, ser-
sempre – lasàr. pènte (definizione generica dei rettili): grosso
separazione, s.f. – separasiòn. serpente nero/marrone, innocuo, lungo fino a
sepolcro, s.m. – sepùlcro, tònba. tre metri che vive lungo la valle del Quieto –
sepoltura, s.f. – funeràl. (zool.) pitòn istriàn / marasso – (zool.) ma-
seppellitore, s.m. – vd. affossatore. dràso / serpente comune nei prati, con due
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s s

denti cavi in comunicazione con ghiandole sette, num. – sète.


velenifere, vipera – (zool.) bìpara, bìpera, vì- settembre, s.m. – setènbre.
para. settimana, s.f. – setemàna, setimàna, stimàna.
serraglio, s.m. – seràjo. I giorni della settimana: lunedì – (s.m.) lùni /
serramento, s.m. – saramènto, seramènto. martedì – (s.m.) màrti / mercoledì – (s.m.)
serrare, v. – 1 sarèr, seràr: serrare a chiave – mèrcore / giovedì – (s.f.) şiòba, şoba / venerdì
ciavàr. 2 vd. chiudere. – (s.m.) vènare, vènere / sabato – (s.m.) sàbo
serrato, agg. – serà. / domenica – (s.f.) domènega, domèniga.
serratura, s.f. – seradùra, (s.m.) seramènto: settimanale, s.m. – vd. gazzetta.
serrame di metallo con gamba da infilare in oc- settimino, agg. – setimìn (bambino nato pre-
chielli e simili, e che può chiudere anche senza termine).
l’uso delle chiavi, lucchetto – (s.m.) lochèto, settimo, num. – sètimo.
luchèto / serratura a scatto – (s.f.) cròco. settore, s.m. – setòre.
serva, s.f. – masèra, sèrva: serva del prete – severo, agg. – catìvo, seriòşo.
(s.f.) concèta. sezionare, v. – far a tòchi, tajàr.
servire, v. – 1 ocòrer, servìr: dimostrarsi ser- sezione, s.f. – sesiòn.
vile verso chicchessia – licàr el cul / non serve sfaccendare, v. – sfachinàr.
– no còri / chi serve vilmente – tirapìe. 2 vd. sfaccendato, s.m. – vd. bighellone.
necessitare. sfacchinare, v. – sfachinàr.
servitore, s.m. – famèdo, famèjo, famèo, lica- sfacchinata, s.f. – bacanàda, bacanàja, sfa-
cùl, s’ciàvo, servidòr. chinàda, stracàda, stramusàda, stufàda.
serviziale, s.m. – vd. clistere. sfacciato, agg. – mùşo de tòla, muşoròto,
servizio, s.m. – servìsio: servizio militare – sfasà, şpudoràto.
(s.f.) nàja. sfacelo, s.m. – 1 (s.f.) rovìna: andare in sfacelo
servo, s.m. – sèrvo. – (v.) ndar ramèngo / essere in sfacelo – (loc.)
sesamo, s.m. – (bot.) giorgiolìna. tòco. 2 vd. bancarotta.
sessanta, agg. – (num.) sesànta. sfamare, v. – vd. alimentare.
sesso, s.m. – sèso: di sesso maschile, maschio sfarinare, v. – vd. fracassare.
– (s.m.) màs’cio / di sesso femminile, femmina sfarzo, s.m. – 1 (s.f.) gàla, (s.m.) lùso, (s.f.)
– (s.f.) fèmina, màs’cia / sesso orale – (s.m.) pònpa màgna. 2 vd. fasto.
ponpìn. sfarzoso, agg. – de lùso.
sessola, s.f. – vd. paletta. sfasciare, v. – deşfàr, ndar in fàso, rònpar,
sesto, num. – sèsto. sconfasàr, sfasàr.
seta, s.f. – sèda: edificio dove si fila la seta dai sfasciarsi, v. – sfasàrse, deşfàrse, ndar in fàso.
bozzoli – (s.f.) filànda / seta di bavella – (s.f.) sfascio, s.m. – vd. bancarotta.
bavèla. sfaticata, s.f. – vd. sfacchinata.
setacciare, v. – buratàr, crivelàr, tamişàr. sfaticato, agg. – vd. dormiglione.
setaccio, s.m. – buràto, crivèl, tamìşo: passare sfavillare, v. – 1 brilàr, sluşigàr. 2 vd. brillare.
al setaccio, colare – v. tamişàr. sfavorevole, agg. – contràrio.
sete, s.f. – sède. sfegatato, agg. – sfegatà.
setola, s.f. – s’ciatìna. sfera, s.f. – squèra.
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s s

sferrare, v. – molàr, tiràr. sfortunatamente, avv. – vd. disgraziatamente.


sferruzzare, v. – vd. agucchiare. sfortunato, agg. – dişgrasià, inpegolà, scalo-
sferza, s.f. – 1 scùria, vìs’cia. 2 vd. frusta. gnà, sfigà: essere molto sfortunati – (scherz.)
sferzare, v. – sferşàr. èsar tànto scalognài che piòvi sul cul stàndo
sferzata, s.f. – scuriàda, şbachetàda, sferşada, sentà.
vis’ciàda. sforzare, v. – obligàr, sforsàr.
sfiancare, v. – distrùşar, stufàr. sforzarsi, v. – sforsàrse.
sfiancarsi, v. – distrùşarse, stufàrse. sforzino, s.m. – sforsìn.
sfiancato, agg. – sfiancà, stufà. sforzo, s.m. – fadìga, sfòrso.
sfiatare, v. – sfiadàr. sfracellare, v. – sfraselàr.
sfiatata, s.f. – sfiadàda. sfrattare, v. – sfratàr.
sfibrare, v. – sfiancàr. sfratto, s.m. – sfràto.
sfidare, v. – vd. affrontare. sfregare, v. – 1 rusàr, sfregàr. 2 vd. fregare (2).
sfiducia, s.f. – sfidùcia, sospèto. sfregarsi, v. – rusàrse.
sfigurato, agg. – desfigurà, sfigurà. sfregiare, v. – rusàr.
sfilacciare, v. – sfilasàr. sfregio, s.m. – 1 rusòn, strìso, strisòn. 2 vd.
sfilaccio, s.m. – (s.f.) cordèla, (s.m.) sfilàcio. abrasione.
sfilare, v. – dispiràr. sfrenare, v. – dişbrenàr.
sfinimento, s.m. – sfinimènto. sfrenatezza, s.f. – vd. baccanale.
sfinito, agg. – sfibrà, sfinì. sfrenato, agg. – şbrenà, spaşimà.
sfiorare, v. – sfioràr. sfrigolare, v. – vd. dorare.
sfiorire, v. – sfiorìr. sfrondare, v. – s’ciarìr.
sfiorito, agg. – sfiorì. sfrontato, agg. – mùşo de tòla, muşoròto.
sfoderare, v. – sfodaràr, tiràr fòra. sfruttare, v. – şmòlşer, spolpàr.
sfogare, v. – sfogàr, sforşàr. sfruttatore, s.m. – sfrudadòr: sfruttatore senza
sfogarsi, v. – sfogàrse. scrupoli – (s.f.) sanguèta.
sfoggiare, v. – mètar in mòstra, sfogàr. sfuggire, v. – scanpàr, scansàr, schivàr: la-
sfoglia, s.f. – sfòja, sfojàda, sfòjo (pasta sfo- sciarsi sfuggire – şbrisàr.
glia). sfuggita, s.f. – (loc.) de scanpòn: di sfuggita –
sfogliare, v. – sfojàr: sfogliare le pannocchie de fùga, de şbrìso, de strafòro.
– scartosàr. sfuriata, s.f. – sfuriàda.
sfogo, s.m. – sfògo, (mal.) riscàldo (eritema). sgabello, s.m. – 1 scabèl, scagnèl, şgabèl: sga-
sfolgorare, v. – 1 splèndar, splènder. 2 vd. sfa- bello rustico a tre o quattro gambe, usato per la
villare. mungitira – (s.m.) brèndolo, şbrèndolo. 2 vd.
sfollagente, s.m. – manganèl. scanno.
sfollare, v. – sfolàr. sgabuzzino, s.m. – gabiòto, şgabusìn.
sfondare, v. – sfondàr, sfondràr. sgambettare, v. – şganbetàr, (fig.) trotàr.
sfondato, agg. – sfondà, sfondrà. sgambettata, s.f. – şganbetàda.
sforacchiare, v. – buşàr. sgambetto, s.m. – (s.f.) ganbaròla, ganbèta
sfortuna, s.f. – dişgràsia, (fig.) pègola, scalò- şganbèta: far cadere con uno sgambetto – (v.)
gna. şganbetàr.
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s s

sganasciare, v. – şganasàr. sgranocchiare, v. – 1 gramolàr. 2 vd. ma-


sganasciarsi, v. – şganasàrse (dal ridere). ciullare (2).
sganciare, v. – şgansàr, dişpicàr. sgrassare, v. – 1 cavàr el gràso, şgrasàr. 2 vd.
sgangherare, v. – şgangheràr. candeggiare.
sgangherato, agg. – brustolìn, şgangarà. sgrassato, agg. – vd. brillante.
sgarbato, agg. – àscaro, vilàn. sgraziato, agg. – cavalòn, gòfo: donna sgra-
sgattaiolare, v. – sfeşàr. ziata – (agg.) cavalòna / persona di fisico sgra-
sgarrare, v. – şbaljàr, şgaràr. ziato – (agg.) scarpiòn.
sgelare, v. – şgiasàr. sgrezzare, v. – şgreşàr.
sghembo, agg. – şgalènbro, stòrto, (avv.) de sgridare, v. – brontolàr, cantàr de gàlo, lavàr,
traverse. reşentàr, sigàr.
sghignazzare, v. – rìdar o şganasàr. sgridata, s.f. – 1 brontolàda, lisiòn, reciòto, si-
sghignazzata, s.f. – ridàda o şganasàda. gàda, tedèu. 2 vd. ammonimento.
sgobbare, v. – fadigàr, sfachinàr, şgobàr, tri- sgrossare, v. – 1 şgreşàr. 2 vd. sgrezzare.
bolàr. sgrovigliare, v. – deşbrojàr.
sgocciolare, v. – giosàr, şgiosàr. sguainare, v. – sfoderàr, tiràr fòra.
sgocciolio, s.m. – şgiosamènto. sgualcire, v. – fufignàr, mastrusàr, remenàr,
sgolarsi, v. – pèrdar la vòşe, şgolàrse, şgo- şlanbriciàr, spiegasàr, strapasàr.
sàrse, spolmonàrse. sgualdrina, s.f. – baldràca, buşòna, şlan-
sgomberare, v. – destrigàr, liberàr, netàr, dròna.
şgonbràr. sguardo, s.m. – (s.f.) ociàda (sguardo rapido),
sgombro, s.m. – (itt.) scònbro, şgònbro / (s.m.) òcio: dare uno sguardo – (v.) butàr
sgombro bastardo – (itt.) sùro. Piatto buiese: l’òcio.
scònbri al pomidòro. sguattero, s.m.– 1 (a. e m.) lavapiàti. 2 vd. la-
sgomento, s.m. – 1 (s.f.) ànsia, paùra. 2 vd. vapiatti.
abbattuto. sguazzare, v. – 1 şguasàr. 2 vd. compiacersi.
sganasciare, v. – şmasalàr. 3 vd. galleggiare.
sgonfiare, v. – vd. afflosciare. sgusciare, v. – deşgranàr, şgranàr (sgusciare
sgonfio, agg. – 1 şgònfio, şvòdo. 2 vd. sboffo. i legumi): sgusciare, sfuggire – şbrisàr vìa.
sgorbia, s.f. – coconèra, şgùbia. si, pron. – se (pronome riflessivo).
sgorbio, s.m. – (s.f.) màcia, (s.m.) strìso. sì, avv. – se, sì.
sgorgare, v. – şgorgàr. sibilare, v. – fis’ciàr.
sgorgarsi, v. – şgorgàrse. sibilo, s.m. – fìs’cio: suono che imita il sibilo
sgozzare, v. – dişgosàr, scanàr, tajàr la gòla. – (escl.) pss!
sgradevole, agg. – dispiàşer (riuscire sgrade- siccità, s.f. – 1 sicità, sicùra, sùto. 2 vd. sec-
vole). core.
sgradito, agg. – dìscaro. siccome, cong. – sicòme.
sgranare, v. – deşgranàr: sgranare legumi, sicuramente, avv. – de sicùro.
pannocchie – şgranàr. sicurezza, s.f. – sicurèsa.
sgranatrice, s.f. – (s.m.) şgranadòr. sicuro, agg. – fìdo, secùro, segùro, sèrto: es-
sgranellare, v. – şgranàr. sere al sicuro – (v.) èsar in ùna bòta de fèro.
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s s

siepe, s.f. – 1 (bot.) gràja (siepe spinosa): simpatia, s.f. – (s.m.) gènio, (s.m.) sinpatìa.
siepe grande, incolta – (s.m.) grajòn. 2 vd. ce- simpatico, agg. – che piàşi, còcolo, sinpàtico.
spuglio. simulare, v. – far fìnta.
siero, s.m. – scòlo (latte). simulazione, s.f. – 1 lùstra. 2 vd. finzione.
siesta, s.f. – (s.m.) ripòşo, sonèto. sincero, agg. – nèto, s’cèto, sincèr, sincèro, sin-
sifilide, s.f. – (mal.) falcadìna. sièr: parlare sinceramente – (v.) parlàr co l cor
sifone, s.m. – siòn. in bòca.
sigaretta, s.f. – cìca, sigarèta, spagnolèto sindaco, s.m. – (a. e m.) capocomùn, podestà
(chiamata così perché fu introdotta dagli spa- (antica denominazione del capo dell’ammini-
gnoli): confezione di sigarette contenente dieci strazione comunale in uso sin dal Medioevo:
pacchetti, stecca – (s.f.) stèca / pacchetto di si- rimasta viva nell’Italia soggetta all’Austria e
garette – (s.m.) pàco / sigarette che costavano rinnovata dal Governo fascista).
poco e venivano vendute sciolte – (s.m.) po- singhiozzo, s.m. – sangiòso, sanjòso, sinjòşo:
polàri. avere il singhiozzo – (v.) sangiosàr.
sigaro, s.m. – sigòro, toscàn: cannellino di singolare, agg. – strànbo, stranbòto, mata-
varie fogge per fumare il sigaro – (s.m.) bo- ràn,.
chìn. singolo, agg. – ùgnolo.
sigillare, v. – pionbàr. sinistra, s.f. – 1 mànca: mano sinistra – (s.f.)
sigillo, s.m. – notariàl (sigillo del notaio). sànca. 2 vd. manca.
significato, s.m. – sènso. sinistro, s.m. – 1 mancìn, sanchèr, sanchìn,
signora, s.f. – 1 siòra: signora molto fine – sànco. 2 (fig.) brùto, catìvo. 3 (s.m.) dişgràsia:
(s.f.) siorèta. 2 vd. compagna. incidente – (s.m.) şbàro.
signore, s.m. – siòr: gran signore – sioràso / si- sino, avv. – fin: sintanto che (cong.) – sin.
gnorone – sioròn. sintetizzare, v. – strènşar.
signoria, s.f. – vd. dominazione. sirena, s.f. – serèna (essere mitologico).
signorino, s.m. – vd. bellimbusto. siringa, s.f. – sirìnga, puntùra.
silene, s.f. – (bot.) s’ciopetìn (silene venosa). sistemare, v. – 1 adatàr, giustàr, logàr, mètar
silenzio, s.m. – 1 silènsio: silenzio – (escl.) pss! a pòsto, rangiàr, (fig.) saldàr: sistemare con or-
/ silenzio di tomba – (fig.) mortòrio / fai si- dine e cura, stipare – stivàr. 2 vd. accasare.
lenzio! – (escl.) mùci! sta sìto! / far silenzio – sistemarsi, v. – postàrse.
(v.) tàşer / in silenzio – (loc.) insitovìa / sibilo sistemata, s.f. – drisàda, sistemàda.
per far silenzo – (inter.) s…s. 2 vd. chiudi il sitotroga, s.f. – (zool.) pavèa, pavèja.
becco. situare, v. – vd. adagiare.
silenziosamente, avv. – piàn, piàn pianìn. situazione, s.f. – situasiòn: cacciarsi in situa-
silenzioso, agg. – 1 ch’el sta sìto, che tàşi, zioni difficili a risolversi, compromettenti – (v.)
(scherz.) mùto. 2 vd. quatto. inpegolàr.
sillabario, s.m. – vd. abbaco. slabbrare, v. – şlanbriciàr.
silo, s.m. – v. granaio. slabbrato, agg. – şlanbricià.
silvia, s.f. – (bot.) stèla biànca. slacciare, v. – molàr, şligàr: slacciare smoda-
Simeone (Simone), n.p. – Sìme, Sìmon. tamente – şmolaciàr.
simile, agg. – ch’el ghe somèja, conpàgno. slacciato, agg. – şmolacià.
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s s

slanciato, agg. – şlansà. smantellato, agg. – vd. abbattuto.


slancio, s.m. – (s.f.) rincòrsa, (s.m.) şlànso. smargiasso, agg. – balìsta, fanfaròn.
slappare, v. – şlapàr. smarrire, v. – pèrdar.
slattare, v. – 1 dişlatàr. 2 vd. divezzare. smarrirsi, v. – pèrdarse.
slavizzato, agg. – s’ciavişà. smarrito, agg. – pèrso.
slavo, agg. – s’ciàvo, şlàvo (slavo della Sla- smascellare, v. – vd. sganasciare.
vonia). smascherare, v. – mètar fòra, mètar in ciàro.
sleale, agg. – fàlso, spìon. smembrare, v. – divìdar, divìder, far a tòchi.
slegare, v. – deşgropàr, dişligàr, molàr, şgro- smemorato, agg. – dişmentigòn.
pàr, şligàr, siòlier. smentire, v. – vd. confutare.
slip, s.m. – vd. mutande. smerciare, v. – dar vìa, şmerciàr, vèndar.
slitta, s.f. – şlìta. smerdare, v. – şmerdàr.
slittare, v. – şlitàr. smerdato, agg. – cagà.
slittino, s.m. – şlitìn. smerigliare, v. – şmariljàr.
slogamento, s.m. – (s.f.) sinistràda. smerlo, s.m. – càpa de fratèrna.
slogare, v. – 1 deşnonbolàr, şlogàr: slogare la smesso, agg. – dişmèso.
spalla – despalàr. 2 vd. lussare. smettere, v. – dişmètar, dişmèter, molàr, pian-
slogarsi, v. – schincàrse, sinistràrse, şlogàrse. tàr, şmètar, stacàr.
slogatura, s.f. – şlogadùra, (s.m.) stracòlo. smezzare, v. – divider, far par meşo, şmeşàr,
sloggiare, v. – ndar vìa, şlogiàr. spartìr.
slombare, v. – 1 dişnonbolàr. 2 vd. dilombare. smidollare, v. – şmidolàr.
sloveno, agg. – şlovèn (della Slovenia). smidollato, agg. – şmidolà.
smacchiare, v. – 1 dişmaciàr, şmaciàr. 2 vd. smilzo, agg. – màgro, magròn, scàrmo,
candeggiare. scàrno, sèco.
smacchiato, agg. – vd. brillante. sminuire, v. – avelìr.
smacchiatore, s.m. – vd. cavamacchie. sminuzzare, v. – far a tochetìni, mastrusàr,
smacco, s.m. – şmàco, (s.f.) şmuşàda. sfregolàr, tasàr.
smagrire, v. – calàr, dişmagrìr, şmagrìr. sminuzzato, agg. – fàto a tochèti, frànto, ma-
smagrito, agg. – deşmagrì. strusà, şfregolà.
smaltare, v. – şmaltàr. smisurato, agg. – gràndo sènpre, spropoşità.
smaltato, agg. – şmaltà. smoccolare, v. – 1 (fig.) bas’cemàr, (v.) mo-
smaltire, v. – patìr. colàr. 2 vd. mocciare.
smalto, s.m. – vd. lacca. smoccolatore, s.m. – şmocoladòr (arnese della
smanceria, s.f. – 1 (fig.) cagàda, (s.f.) cò- lucerna).
cola, (s.m.) rufianèso, şmorfièso. 2 vd. boc- smontare, v. – deşmontàr, şmontàr (smontare
caccia. scendendo): scomporre smontando – desfàr.
smancerosa, agg. – vd. affettata. smorfia, s.f. – 1 bocàsa, (fig.) cagàda, gnàu,
smangiare, v. – şmagnàr. sèsto, şmorfièso, şmorfioşèso: smorfie – (s.m.)
smania, s.f. – frègola, vòja. mostrèsi. 2 vd. boccaccia.
smaniare, v. – vd. bramare. smorfiosa, agg. – 1 (s.f.) gnàgnola: furba
smanioso, agg. – şmagnòşo. smorfiosa – (s.f.) squìnşia. 2 vd. affettata.
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s s

smorfioso, agg. – caghèta, gnegnè, spusèta. sofà, s.f. – canapè.


smortire, v. – vd. sbiadire. sofferente, agg. – vd. patito.
smorto, agg. – şbatù. sofferenza, s.f. – cròşe, crùsio, soferènsa, tri-
smorzare, v. – calàr, şmorşàr, studàr. bolasiòn.
smottamento, s.m. – cròlo. soffiare, v. – sofiàr, sufiàr.
smottare, v. – şmotàr. soffiata, s.f. – sufiàda, (s.m.) sufiòn.
smunto, agg. – 1 de mal. 2 vd. patito. soffietto, s.m. – fòla, fòlo (soffietto a mantice).
smuovere, v. – şmòvar: smuovere la brace ac- soffice, agg. – 1 fòfo, molişìn, sòfice, tènaro. 2
cesa per ravvivarla – (v.) inviperàr, şbraşàr, vd. molle.
şbraşdàr, stisàr. soffio, s.m. – arièta, sòfio: soffio forte – (s.m.)
smussare, v. – rotondàr: smussare uno spigolo sofiòn, sufiòn.
– (v.) gusàr. soffione, s.m. – 1 (bot.) bruşaòci, pisacàn, ra-
snello, agg. – figurìn, schìvo, şnèlo. dìcio màto. 2 vd. dente di leone.
snervante, agg. – bibiòşo, che stùfa, fasti- soffitta, s.f. – granèr, sofìta: soffitta abitabile
diòşo. – (s.m.) abaìn, luminàl.
snidare, v. – dişnidàr, stanàr, tiràr fòra. soffittare, v. – sofitàr.
snodare, v. – deşligàr, dişgropàr, molàr, şgro- soffitto, s.m. – plafòn, sofìto: soffitto sotto le
pàr, şligàr. tegole – (s.f.) nàtole / tenda che pende dal sof-
snodatura, s.f. – (s.m.) cràco (anatomia). fitto fino al pavimento – (s.m.) coltrinàgio.
soave, agg. – bon, còcolo, dòlse, gustòşo. soffocamento, s.m. – sofigamènto.
sobbollire, v. – boisàr. soffocare, v. – sofigàr, strosàr.
sobborgo, s.m. – bòrgo: sobborgo a nord di soffriggere, v. – 1 desfrìşar, desfrìşer, scaltrìr,
Buie, Venella – (top.) Venèla o Vinèla. sfrìşer. 2 vd. dorare.
sobillare, v. – lavoràr de scondòn, lavoràr soffrire, v. – palidìr, patìr, sofrìr, tribolàr: far
sotomàn. soffrire – (v.) tromentàr, tormentàr / soffrire per
sobrio, agg. – (fig.) sincèr, sinşièr. fame – (v.) başìr.
socchiuso, agg. – in şbàjo. soffritto, s.m. – deşfrìto, (s.f.) farinèta, (s.m.)
soccombere, v. – morìr, sèdar. sofrìto.
soccorrere, v. – asìstar, dar na man, iutàr, ju- soggetto, s.m. – elemènto, figùra, sogèto: cat-
tàr: chiedere soccorso – (v.) sigàr caìn. tivo soggetto – (s.m.) pocodebòn.
società, s.f. – sosedà. soggezione, s.f. – sogesìòn, (s.m.) riguàrdo.
sodaglia, s.f. – bare, barèdo, vedùrno. soggiorno, s.m. – tinèl, tinèlo.
soddisfare, v. – contentàr, far contènto, qua- soglia, s.f. – èrta, jèrta, lèrta, pòrta, patò dèle
dràr: necessità di soddisfare bisogni corporali scàle, sòja.
– (fig.) tegnìr. sogliola, s.f. – (itt.) sfòja: pesce dei pleuronet-
soddisfatto, agg. – contènto. tiformi, simile alla sogliola – (itt.) pàsera.
soddisfazione, s.f. – gùsto, sodisfasiòn: senso sognare, v. – insognàr, sognàr: sogno ango-
di viva soddisfazione – (s.m.) piasèr. scioso, oppressivo – vd. incubo.
sodo, agg. – sàldo: uovo sodo – (agg.) dùro. sogno, s.m. – sògno: neanche per sogno –
sodomizzare, v. – inculàr (fare atto di sodo- (escl.) maramèo! / nel sogno – (s.m.) insò-
mia). gno.
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s s

solaio, s.m. – abaìn, luminàl, sofìta, sofìta sole, s.m. – (s.m.) sol, sòle, (scherz.) fèbo:
mòrta, solèr. colpo di sole, insolazione – (mal.) solàna /
solamente, avv. – sòlo. esclamazione “che solleone” – (escl.) che fèbo
solata, s.f. – vd. insolazione. / il sole brucia – (s.m.) el sol brùşa / quando
solatìo, loc. – in cos’cèra, in costièra (a sola- piove e splende il sole – (scherz.) pjòva e sol
tìo). le strìghe va in amòr, sol e pjòva i strìghi se
solcare, v. – braşdàr. spòşa / raggio di sole – (s.m.) ràgio de sol,
solco, s.m. – 1 fosàl, pobèr, (s.f.) sìna, (s.m.) (s.f.) spièra / scottato dal sole – (agg.) còto.
sòlco: fossetta scavata per lungo dall’aratro soleggiare, v. – solegiàr.
che penetra nella terra, solco – (s.f.) bràşda / solenne, agg. – gràndo, inportànte: festa so-
pezzo stretto e lungo di terreno, solco – (s.f.) lenne – (s.f.) fèsta grànda / messa solenne –
strìca / solco delle ruote del carro – (s.m.) (s.f.) mèsa cantàda.
tròşo dèle ròde / solco di separazione nel solerte, agg. – atènto, bràvo, şvèlto.
campo lavorato – (s.f.) vanèşa / solco pro- solfare, v. – solfaràr, solferàr.
fondo, senza vegetazione, prodotto dalle acque solfo, s.m. – sòlfere.
su pendii argillosi – (s.m.) calànco / solco tra- solforatrice, s.f. – fòla, fòlo.
sversale, acquaio – (s.f.) cunèta, (s.m.) fòso. 2 solido, agg. – fìso, gajàrdo, sàldo.
vd. canale. solitario, agg. – intanà, sòlo.
soldato, s.m. – 1 soldà: soldato slavo ai posti solito, agg. – 1 sòlito, uşà. 2 vd. abituale.
di confine tra la ex Jugoslavia e l’Italia – (s.m.) sollazzarsi, v. – divertìrse, godèrsela, spasàr-
drùşe, drùşo / quantità di cibo che si distribui- sela.
sce al soldato, razione – (s.m.) rasiòn / reci- sollazzo, s.m. – bàgolo, divertimènto, godi-
piente per il rancio del soldato, gavetta – (s.f.) mènto.
gavèta / soldato a cui viene affidato la tutela sollecitare, v. – şburtàr, spènşar.
dell’ordine pubblico, carabiniere – (s.m.) ca- sollecitudine, s.f. – 1 premùra. 2 vd. foga.
rabinièr / soldato austriaco – (s.m.) pandùro / solleone, s.m. – (s.f.) bruşèra.
soldato con il compito di lanciare granate – solletico, s.m. – 1 (s.f.) grìsola, (s.m.) grìsolo,
(s.m.) granatièr / soldato di cavalleria – (s.m.) sisìgolo: che prova, che soffre il solletico –
dragòn / soldato turco – (s.m.) giànisero / spe- (agg.) grisolòşo / fare solletico – (v.) far grìsoli
cie di biscotto in dotazione ai soldati – (s.f.) ga- / procurare solletico, prudere – (v.) spiràr. 2 vd.
lèta. 2 vd. armigero. eccitamento.
soldataccio, s.m. – soldatàso. sollevare, v. – alsàr, tiràr sù.
soldatino, s.m. – soldatìn. sollevarsi, v. – alsàrse.
soldo, s.m. – 1 (pl.) bèi, bèsi, (s.f.) palànche, sollievo, s.m. – liberasiòn, sfògo.
schèi, şvànsiche (soldi in genere): monetina in solo, agg. – sòlo (solitario).
origine d’argento e poi di rame, soldo pontifi- soltanto, avv. – nòma.
cio – (s.m.) bajòco / non ci sono i soldi – soluzione, s.f. – solusiòn.
(avv.) no rìva spàgo / soldi in generale – (escl.) soma, s.f. – sòma.
din din, (s.f.) gràna. 2 vd. denaro. somara, s.f. – (zool.) mùsa.
soldino, s.m. – soldìn. somaro, s.m. – 1 (zool.) òşino, mus, samèr, so-
soldoni, s.m. – boràsi, (s.f.) palànche. màro. 2 vd. asino.
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s s

somiglianza, s.f. – somejànsa, somijànsa. reşìstar.


somigliare, v. – somejàr, somìar, somiljàr, pa- sopportazione, s.f. – soportasiòn.
rèr. sopprimere, v. – 1 cancelàr, cavàr, scancelàr:
somma, s.f. – adisiòn, sòma. sopprimere fisicamente – (v.) copàr. 2 vd. ac-
sommaco, s.m. – (bot.) scòdeno (sommaco coppare.
selvatico). sopra, prep. – adòso, dòso, insìma, sòra, sun:
sommare, v. – somàr: sommare in matematica al di sopra – parsòra, persòra, desoravìa / di
– (v.) far col più. sopra – desòra, su, sùşo / per di sopra – deso-
sommariamente, avv. – a òcio. ravìa / là sopra – lasòra, lasù.
sommergibile, s.m. – sotomarìn. soprabito, s.m. – 1 (s.f.) càpa, (s.m.) lòden,
sommerso, agg. – soto àqua. (scherz.) lòdola, (s.m.) palandràn. 2 vd. ga-
sommessamente, avv. – piàn pianìn, soto- bardine.
vòşe. sopracciglio, s.m. – sopracìlja.
somministrare, v. – dar, servìr. sopraffare, v. – bàtar.
sommità, s.f. – còlmo. sopraggitto, s.m. – sorafìl, sorapònto.
sommozzatore, s.m. – (a. e m.) palonbàro. sopraggiungere, v. – vd. arrivare.
sonaglio, s.m. – canpanèl, (s.f.) canpanèla, sopralluogo, s.m. – vd. controllo.
(s.m.) sonàjo. sopranno, agg. – (zool.) vedelòn de do àni.
sonare, v. – sonàr. soprannome, s.m. – 1 (s.f.) nominàja, (s.m.)
sonnambulo, s.m. – sonànbolo. soranòme: soprannome offensivo – (s.f.) schi-
sonnecchiare, v. – 1 pişolàr. 2 vd. dormic- nèla. 2 vd. nomignolo.
chiare. soprappensiero, s.m. – sorapensièr.
sonnellino, s.m. – 1 pişolìn, ripòşo, sonèto, soprascarpa, s.f. – stivèla.
sparèto. 2 vd. pisolino. soprattacchi, s.m. – soratàchi.
sonnifero, s.m. – 1 indòrmio, sonìfaro. 2 vd. soprattutto, avv. – soradùto, soratùto.
anestetico. sopravanzare, v. – vansàr.
sonno, s.m. – sòno: oppressione affannosa du- sopravveste, s.f. – còtola (sopravveste del
rante il sonno – (s.m.) cinciùt / sonno breve e prete): sopravveste bianca del prete – (s.f.)
leggerissimo – (s.m.) pişolòto. còta / sopravveste corta e leggera della donna
sonnolento, agg. – insonà, pièn de sòno, pièn di modeste condizioni – (s.f.) mantelìna.
de nòna. sopravvivere, v. – tiràr vànti.
sonnolenza, s.f. – (mal.) mal dè la nòna, so- sorba, s.f. – (bot.) sòrbola, sòrvo (frutto del
nìcio. sorbo): la sorba allega i denti – (s.f.) la sòrbola
sontuosità, s.f. – vd. fasto. lìga i dènti.
soporifero, s.m. – vd. anestetico. sorbo, s.m. – (bot.) corbèl, sorbolèr (pianta,
soppelo, s.m. – şòja. sorbo comune).
soppesare, v. – mişuràr, (fig.) pensàr, riflètar. sorcio, s.m. – (zool.) sòrşo.
soppiatto, loc. – de scondòn, de scontovìa (di sordina, loc. – de scondòn, sotovòşe (in sor-
soppiatto). dina).
soppiattone, agg. – brònso covèrto. sordo, agg. – (fig.) dùro de rècia, canpàna,
sopportare, v. – mandàr şo, portàr pasiènsa, (agg.) sòrdo: sordomuto – (mal.) nol pàrla e
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s s

nol sènti. sorvegliare, v. – badàr, controlàr, tegnìr de


sorella, s.f. – 1 sorèla, surèla: figlia della so- òcio, tèndar, sorvejàr, sorveljàr.
rella – (s.f.) nèsa, nipòte, nevòda / figli della sospeso, agg. – vd. bocciato: sospeso in alto –
sorella del padre, madre – (s.m.) cugìni, şer- (avv.) a pindolòn.
màni / figlio della sorella – (s.m.) nevòdo, ni- sospetto, s.m. – onbraròla, sospèto, ùşma.
pòte / marito della sorella del padre, madre – sospettoso, agg. – onbròşo.
(s.f.) bàrba, (s.m.) şìo / sorella del marito e sospingere, v. – şburtàr.
della moglie – (s.f.) cognàda / sorella del pa- sospirare, v. – sospiràr.
dre, madre – (s.f.) àmeda, gnàgna, menàna, sospiro, s.m. – sospìro.
şìa. 2 vd. madre (2). sosta, s.f. – (fig.) respiràr, (s.f.) tàpa.
sorellastra, s.f. – sorelàstra. sostanzioso, agg. – che fa ben.
sorgente, s.f. – 1 àqua vìva, sorgènte, vèna: sostenere, v. – afermàr, armàr, (fig.) dar na
sorgente perenne – (s.f.) vèna vìva / sorgente man, giutàr, jutàr, (v.) mantignìr, sostignìr: so-
intermittente – (s.f.) vèna sèca / sorgente sot- stenere con puntelli – (v.) pontàr / elemento
terranea – (s.m.) bolàşo. 2 vd. fontana. verticale di sostegno – (s.f.) colòna / sostegno
sorgere, v. – levàr, venìr: il sorgere del sole – trasversale della pergola – (s.f.) corènte / strut-
el levàr del sol. tura avente funzione di sostegno e di base,
sorgo, s.m. – (bot.) grandògna (sorgo selva- piedistallo – (s.m.) pedestàl.
tico). sostituire, v. – canbiàr.
sornacchiare, v. – vd. russare. sostituzione, s.f. – vd. avvicendamento.
sorpassare, v. – pasàr davànti, pasàr vànti, su- sottana, s.f. – còtola.
peràr. sotterfugio, s.m. – de scondòn, fufignèso, (s.f.)
sorprendere, v. – becàr, ciapàr, ciapàr de sor- scondariòla: di sotterfugio – (avv.) sotovìa.
prèşa, cucàr, pescàr. sotterrare, v. – 1 insoteràr, mètar sòto tèra, se-
sorpresa, s.f. – vd. ammirazione: esclama- pelìr, sotaràr, soteràr. 2 vd. interrare. 3 vd. sep-
zione di sorpresa, meraviglia, disappunto, ostia pellire.
in senso volgare – (inter.) ùstia. sottile, agg. – 1 fin, finfìn, menù, sotìl, sutìl. 2
sorreggere, v. – giutàr, (fig.) jutàr, (v.) pontàr, vd. acuto. 3 vd. esiguo.
tegnìr sù. sotto, avv. – şo, sòto: al di sotto – (avv.) per-
sorridere, v. – ridaciàr, ridusàr. sòto / di sotto – (avv.) desòto.
sorsata, s.f. – sorsàda. sottobanco, avv. – sotobànco.
sorseggiare, v. – asagiàr, şlucàr, sorsàr. sottobraccio, s.m. – (loc.) a brasèto, (s.m.) so-
sorsetto, s.m. – giosèto, sorsèto. tobràso: prendere sottobraccio – andàr a bra-
sorso, s.m. – şluc, sòrso. sèto.
sorta, s.f. – fàta. sottochiave, avv. – sotociàv.
sorte, s.f. – fàto: buona sorte – (s.f.) fortuna / sottocoda, s.f. – poşolìn, sotocòda.
mala sorte – (fig.) pègola. sottogola, s.f. – brasiòla, cànba, cànabola,
sorteggiare, v. – cavàr, tiràr. giògo, şiògo, şògo (sottogola per buoi).
sorteggio, s.m. – estrasiòn, (s.f.) lotarìa, lote- sottogonna, s.f. – sotogòna.
rìa. sottolineare, v. – notàr.
sortilegio, s.m. – strigarìa. sottomarino, s.m. – sotomarìn.
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s s

sottomettere, v. – sotometàr, sotometèr: sot- spaccone, agg. – 1 balìsta, cagòn, fanfaròn,


tomettersi – calàr le bràghe. sapientòn, şmerdòn, spacòn. 2 vd. spacca-
sottopassaggio, s.m. – 1 vòlto (arco). 2 vd. gal- monti.
leria. spada, s.f. – 1 (itt.) spàda: il due di spade nel
sottoportico, s.m. – solèr. gioco della briscola – (s.f.) la pàşe dèla càşa,
sottosopra, avv. – parària, sotosòra. monighèla. 2 (s.f.) siàbola.
sottostare, v. – dipèndar. spaghetto, s.m. – 1 bìgolo (pasta): spaghetti in
sottoterra, avv. – sototèra. genere – (s.f.) pàsta sùta. 2 vd. paura.
sottotetto, s.m. – vd. abbaino. spago, s.m. – gavèta, spàgo: spago dei calzo-
sottovento, avv. – sotovènto. lai – (s.f.) tràda / spago sottile, ma assai robu-
sottoveste, s.f. – comèso, conbinè: spallino sto – (s.m.) spàgo sforsìn / spago rinforzato –
della sottoveste – (s.m.) spalìn. (s.m.) fil forsìn.
sottovoce, avv. – piàn, sotovòşe. spaiare, v. – sconpagnàr.
sottrarre, v. – cavàr, ciòr vìa, robàr, sotràr. spaiata, agg. – sconpagnà (cosa).
sottrazione, s.f. – far col mèno: operazione e spalancare, v. – spalancàr, vèrşar, vèrşar fòra.
segno di sottrazione – (s.m.) mèno / risultato spalare, v. – palàr.
della sottrazione – (s.f.) diferènsa. spalla, s.f. – 1 spàla: rovinare, slogare, sulla
souvenir, s.m. – sovenìr. spalla – (v.) despalàr. 2 (s.m.) capèl de prète
sovrana, s.f. – regìna. (spalla di carne).
sovranità, s.f. – vd. dominazione. spallata, s.f. – spalàda.
sovrano, s.m. – re. spalle, s.f. – 1 spàle: alle spalle – drìo / arcuc-
sovrapporre, v. – vd incrociare. cio in legno per portare in spalla due cesti, due
sovvenire, v. – sovegnìr. sacchi – (s.m.) bigòl / sulle spalle – (agg.)
sozzo, agg. – 1 lùdro, ònto, porsèl, şlundròn. adòso, dòso. 2 vd. dorso.
2 vd bisunto. spalletta, s.f. – 1 fratìna. 2 (s.f.) spalèta (muro
spaccalegna, s.m. – (a. e m.) spacalègna, di sostegno).
(scherz.) şbregasòchi, tajasòchi. spalliera, s.f. – spalièra, testièra.
spaccamonti, s.m. – spacamònti. spalmare, v. – inpalmàr, ònşer, ontolàr, spal-
spaccare, v. – 1 rònpar, spacàr. 2 vd. fracas- màr: spalmare di vischio – (v.) invis’ciàr.
sare. spanciata, s.f. – 1 spansàda. 2 vd. abbuffata.
spaccarsi, v. – spacàrse. spandere, v. – spaljàr, spàndar, spànder,
spaccato, agg. – spacà. spànşer, sparpaljàr.
spaccatura, s.f. – crèpa, screpoladùra, spa- spanna, s.f. – spàna.
cadùra: spaccatura per lo più longitudinale – spannare, v. – vd. scremare.
(s.f.) sfèsa. spannocchiano, s.m. – (a. e m.) bigadòr.
spacchettare, v. – dişpachetàr, spacàr. spannocchiare, v. – spanociàr.
spacciare, v. – şbagasàr, şmerciàr, spasàr. spappolarsi, v. – ndar in paparèla, spapolàr.
spacciarsi, v. – spasàrse. sparare, v. – 1 şbaràr, sparàr, tiràr. 2 vd. fu-
spacciato, agg. – condanà. cilare.
spaccio, s.m. – spàcio. sparato, agg. – 1 şbarà, sparà. 2 (s.m.) şlìs
spacconata, s.f. – bravàda. (termine delle sarte).
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s s

sparecchiare, v. – dispareciàr, dişpareciàr, luogo, di tempo – (s.m.) tràto / spazio tra due
spareciàr. filari di viti – (s.f.) landròna / spazio di tempo
spareggio, s.m. – bèla, sparègio, sparèjo. di un giorno – (s.f.) giornàda.
spargere, v. – 1 spajàr, spandèr, sparpaljàr: spazioso, agg. – gràndo, spasiòşo, vèrto.
spargere di olio, sostanza grassa – (v.) ònşer, spazzacamino, s.m. – (a. e m.) spasacamìn.
ontolàr. 2 vd. spandere. spazzaneve, s.m. – spasanèv.
sparire, v. – sparìr. spazzare, v. – netàr, scovàr, spasàr.
sparlare, v. – dir mal, parlàr drìo, şbabasàr, spazzata, s.f. – 1 scovàda. 2 vd. lavata.
sparlasàr. spazzatura, s.f. – scovàsa, spasadùra: luogo
sparo, s.m. – 1 còlpo, şbàro: voce onomato- dove si raccoglie la spazzatura – (s.m.) luda-
peica per imitare uno sparo, un’esplosione – mèr, scovasòn.
(escl.) bum. 2 sparo (pesce) – (itt.) spàro: di- spazzino, s.m. – 1 (a. e m.) scovasìn, scova-
minutivo di sparo – (itt.) sparèto. stràde, spasìn. 2 vd. netturbino.
sparpagliare, v. – paljàr, sparpajàr. spazzola, s.f. – scartàsa, spàsola: a spazzola
sparpagliarsi, v. – spaljàrse. – (avv.) a scartasèta / piccola spazzola per
spartire, v. – conpartìr, far le pàrte, spartìr. pulire i denti, le unghie, anche le scarpe –
spartito, agg.. – spartì. (s.m.) scartasìn, spasèta / spazzola cilindrica
sparviere, s.m. – (orn.) sparavèr, sparvièr. per vari usi domestici – (s.m.) scòvolo / spaz-
spasimare, v. – spaşimàr. zola ruvida per cavalli, da lavandaia o per pu-
spasimante, s.m. – vd. cascamorto. lire i pavimenti, bruschino– (s.m.) bruschìn /
spasimo, s.m. – 1 spàşimo. 2 vd. crampo. spazzola usata per pulire la cassa per farvi il
spassarsela, v. – blangiàr, pascolàrsela. pane – (s.f.) gratadòra, ras’ciadòr.
spasso, s.m. – 1 bàgolo, spàso: andare a spasso spazzolare, v. – fregàr, scartasàr, scovetàr,
– (v.) pasegiàr. 2 vd. passeggio. spasolàr.
spatola, s.f. – spàtola. spazzolino, s.m. – cartasìn.
spauracchio, s.m. – 1 (s.f.) gàta mòra, peşàn- specchiare, v. – speciàr.
tola (spauracchio per ragazzi). 2 vd. babau. specchiera, s.f. – specèra.
spaurire, v. – stremìr. specchietto, s.m. – specèto.
spaurito, agg. – stremì. specchio, s.m. – spècio: guardarsi nello spec-
spavaldo, agg. – vd. bullo (2). chio – (v.) speciàr.
spaventapasseri, s.m. – pajàso. speciale, agg. – spesiàl.
spaventare, v. – 1 spaventàr, spaşimàr, stre- specialmente, avv. – màsima, màsimo, sora-
mìr. 2 vd. impaurire. dùto.
spaventarsi, v. – instremìrse, ndar l sàngue in specie, s.f. – fàta, qualità, spèce: che concerne
àqua, spaventàrse, stremìrse. il genere con la specie, l’individuo – (agg.) ge-
spaventato, agg. – spaventà, stremì, spaşimà. neràl.
spavento, s.m. – spàşimo, (s.f.) spaventàda, speculare, v. – şbecolàr, spiculàr.
(s.m.) tremàso: spavento improvviso, paura – speculatore, s.m. – magnasòldi.
(s.m.) scorlòn, spaghèto. spedire, v. – 1 mandàr. 2 vd. dirigere.
spazio, s.m. – spàsio: spazio coperto dove si spedito, agg. – spedì.
conserva il fieno – (s.f.) parnà / spazio di spedizione, s.f. – spedisiòn.
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s s

spegnere, v. – diştudàr, deştudàr, şmorşàr, stu- spettro, s.m. – fantàşma, spìrito.


dàr: spegnere la sete – asetàr. spezia, s.f. – dròga: spezia usata in cucina ot-
spegnersi, v. – distudàrse, studàrse. tenuta dai frutti essiccati del pepe – (s.f.) pè-
spegnitoio, s.m. – mochìn, studamòcoli. vare, pèvere.
spegnitore, s.m. – şmorsadòr (arnese della lu- speziale, s.m. – spesiàl (farmacista).
cerna). spezzare, v. – 1 scavasàr, scavesàr. 2 vd. fra-
spelacchiare, v. – spelusàr (togliere il pelo). cassare.
spelacchiato, agg. – spelacià. spezzarsi, v. – spacàr.
spellare, v. – scortelàr, spelàr. spezzatino, s.m. – càrne in tòcio, şguasèto:
spellato, agg. – spelà. spezzatino di carne con paprica, all’ungherese
spelonca, s.f. – 1 gròta. 2 vd. antro. – (s.m.) gòla, gòlas, gùlas / spezzatino di carne
spendaccione, s.m. – frajòn, spendasòn, lessa con patate – (s.f.) calandràca.
spèndi e spàndi. spezzato, agg. – ròto, scavesà.
spendere, v. – eşborsàr, spèndar, stranberàr: spia, s.f. – spìa, (s.m.) spiòn.
spendere male, senza cautela – (v.) spendaciàr spiaccicare, v. – fracàr, şmalteràr, spacicàr.
/ spendere pochissimo – (v.) spèndar na pìpa spiacente, agg. – dişpiaşù.
de tabàco / spendere vistosamente – (v.) şbor- spiacere, v. – bruşàr, dişpiàşer.
sàr. spiaggia, s.f. – spiàgia, spiàja.
spennacchiato, agg. – spenacià. spianare, v. – lisàr, livelàr, regolàr la tèra,
spennare, v. – spenàr. spianàr, şvalişàr, valişàr.
spensieratezza, s.f. – spensieratèsa: pieno di spianatoia, s.f. – panariòl, panaròl, tòla.
spensieratezza – (agg.) morbinòşo. spianato, agg. – vd. abbattuto.
spento, agg. – (fig.) sènsa vòja, (agg.) studà. spiantato, agg. – gnànpolo.
speranza, s.f. – sperànsa. spiare, v. – controlàr, far la tìra, spìar, spìonar.
sperare, v. – speràr. spiattellare, v. – spiferàr.
sperma, s.m. – 1 (s.m.) şbòro: emettere lo spiazzo, s.m. – vd. sagrato.
sperma – (v.) finìr, şboràr, vegnìr. 2 vd. sborra. spiccare, v. – rişaltàr, spicàr, stacàr: spiccare
sperone, s.m. – speròn, spiròn. il volo – (v.) ciapàr el vòlo.
sperperare, v. – 1 butàr vìa, frajàr, (fig.) sca- spicchio, s.m. – (s.f.) fèta, spìgo: spicchio di
nàr. 2 vd. consumare. petto – (s.f.) pònta de pèto.
sperpero, s.m. – (s.f.) fràja. spicciarsi, v. – distrigàr: spicciare fuori – vd.
spesa, s.f. – spèşa: a spese d’altri – (avv.) a sborrare / spicciati – (escl.) àla su (grida per far
şbàfo. camminare il bestiame).
spesso, agg. – 1 fìso, gròso, spèso. 2 (avv.) più spicciolata, s.f. – (loc.) pòchi par vòlta (alla
volte, spèso. spicciolata).
spessore, s.m. – grosèsa, spesòr. spicciolo, s.m. – vd. moneta.
spettacolo, s.m. – quàdro, spetacòlo. spidocchiare, v. – spedociàr.
spettare, v. – 1 apartegnìr. 2 vd. spetàr. spiedo, s.m. – ròsto, spièdo.
spettinare, v. – dişcavelàr, dispetinàr, spetenàr, spiegare, v. – 1 s’ciarìr (spiegare meglio). 2
spetinàr. (v.) dişpiegàr.
spettinato, agg. – dispetinà, scavià, spetinà. spiegazione, s.f. – spiegasiòn.
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s s

spiegazzare, v. – folignàr, fufignàr, fulignàr, spinogatto, s.m. – (bot.) spin.


mastrusàr. spinotto, s.m. – spinòto.
spifferare, v. – contàr in gìro, spìar. spinta, s.f. – (s.m.) ruc, (s.f.) şburtàda, (s.m.)
spiffero, s.m. – spìfaro, subiòto. şburtòn, spintòn.
spiga, s.f. – (s.m.) spìgo. spintarella, s.f. – şburtadìna.
spighetta, s.f. – spighèta (laccio da scarpe). spintonare, v. – spentonàr.
spigo, s.m. – (bot.) spìgo. spintone, s.m. – şburtòn, spentòn, spintòn.
spigola, s.f. – (itt.) bavòşo. spionaggio, s.m. – spionàjo.
spigolare, v. – spigolàr. spiovente, agg. – par in şo, (s.m.) piòver.
spigolo, s.m. – cantòn, còmio, spìgo, spìgolo. spiovere, v. – şbalàr.
spilla, s.f. – bros, singanèla, spìla. spiraglio, s.m. – sfèsa, spiràjo.
spillare, v. – scòrar, spinàr, trar: spillare il spirali, s.m. – vd. mollette.
vino – spinàr el vin. spiritato, agg. – spirità.
spillo, s.m. – 1 gùcio, spìlo: capocchia degli spirito, s.m. – spìrito.
spilli – (s.m.) pomèl / spillo con capocchia – spiritoso, agg. – burlòn, còmico, mataràn,
(s.m.) àgo de pòmola / spillo di sicurezza, da pièn de vòja.
balia – (s.m.) àgo de bàja, àgo de sicurèsa. 2 spirone, s.m. – spiròn.
(s.m.) spinèl. 3 vd. spilla. spiumare, v. – spenàr.
spilluzzicare, v. – vd. piluccare. splendente, agg. – vd. chiaro.
spilorcio, agg. – cròsta, pedociòşo, pìgna, spi- splendere, v. – vd. brillare.
lòrso, tègna, tìrchio, tichignòşo. splendore, s.m. – 1 spiandòr. 2 vd. fasto.
spilungone, agg. – longàgna, lòngo, stànga, spogliare, v. – deşpogiàr, deşpojàr, dişpojàr,
stangòn. spojàr.
spina, s.f. – 1 spìna (spina elettrica), spinèl spogliarsi, v. – deşpojàrse, spojàrse.
(foro nel fondo della botte). 2 (s.m.) fil de spogliato, agg. – deşpojà, spojà.
schèna, (s.f.) spìna dorsàl (spina dorsale): spogliatoio, s.m. – vd. cabina.
spina dorsale, spine minori dei pesci – (itt.) lì- spola, s.f. – 1 (s.m.) còrlo, dişvoltòr, (s.f.) na-
sca. 3 (bot.) spin. vicèla. 2 vd. navetta.
spinacio, s.m. – (bot.) spinàse (pl.f.), spinàsi spoletta, s.f. – spoladòr.
(pl.m). spolmonarsi, v. – şgosàrse, sigàr fòrte, spol-
spinacristi, s.m. – (bot.) spindecrìsto (pianta). monàrse, strepitàr.
spinarolo, s.m. – (itt.) aşià (spinarolo impe- spolpare, v. – spolpàr.
riale). spolpato, agg. – scarnà, spolpà.
spinello, s.m. – càna, spinèl (spinello di botte). spolverare, v. – 1 forbìr, spolvaràr. 2 vd. can-
spingere, v. – 1 fracàr, rucàr, şburtàr, spènşar, deggiare.
spènşer, urtàr, (inter.) ùrce: spingere a fondo – spolverata, s.f. – vd. lavata.
(v.) afondàr / spingere qualcuno sott’acqua – sponda, s.f. – rìva, spònda.
(v.) tociàr. 2 vd. calcare. sporadicamente, avv. – ciàre vòlte, ògni tànto.
spino, s.m. – (bot.) spin, spin de maròco: ri- sporcaccione, agg. – ludamèr, porcaciòn, por-
paro spinoso di pruni, cinta di rovi – (bot.) sèl, sporcaciòn.
gràja. 2 vd. siepe (spinosa). sporcare, v. – 1 maciàr, ònşer, papignàr, po-
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s s

taciàr, şbrodaciàr, sosolàr, spernaciàr, sporcàr, pàre de anèl / sposo novello – (s.m.) pivèl. 2
tociàr: sporcare di grasso – (v.) onfigàr / spor- vd. coniuge.
care di colla – (v.) inpegolàr / sporcare di spossare, v. – abàter, sfinìr, stracàr, stufàr.
fango – (v.) inpaltanàr. 2 vd. imbrattare. spossato, agg. – sfinì, stràco, stùfo, stùfo
sporcizia, s.f. – 1 cràgna, (s.m.) ònto, spor- mòrto.
chìşia: sporcizia di persona – (s.f.) ràfa, rògna. spostare, v. – 1 canbiàr de pòsto, spostàr:
2 vd. fetore. spostare, senza riguardo, da una parte all’altra,
sporco, agg. – 1 cragnòşo, lùrido, lùdro, ònto, sballottare – (v.) şbalotàr. 2 vd. muovere.
sosolòn: era tutto sporco – (agg.) el jèra dùto spostarsi, v. – canbiàrse de pòsto, cavàrse de
tociàdo. 2 vd. bisunto. tòrno, spostàrse, tiràrse de pàrte.
sporgenza, s.f. – in fòra: sporgenza di terra in sprangare, v. – arpişàr, pontàr.
mare, in prossimità di Umago, dove i Buiesi si sprecare, v. – butàr vìa, disipàr, spacàr, spèn-
recavano a uccellare – (top.) Pònta dèle vàche. dar e spànder, strasàr.
sport, s.m. – spor: nel linguaggio sportivo la spregevole, agg. – che fa schìfo, che fa fastì-
generosità e l’aggressività di un atleta – (s.f.) dio, magnamèrda.
grìnta / rettangolo di tessuto, che nelle cami- spremere, v. – (fig.) mònşar, mònşer, (v.) stru-
cie sportive scende dalle spalle sul dorso e sul càr, (fig.) torciàr: spremere una persona – (v.)
petto – (s.f.) fratìna / sportivo che prende parte ciòrghe la vìta.
a una gara di corsa – (s.m.) coridòr. spremipatate, s.m. – strucapatàte.
sporta, s.f. – spòrta. spremuta, s.f. – (s.m.) strucòn.
sportellino, s.m. – vd. gattaiola. sprizzare, v. – 1 sprisàr. 2 vd. sborrare.
sportello, s.m. – (s.f.) lantìna, portèla, (s.m.) sprofondare, v. – 1 subisàr. 2 vd. affondare.
sportèl. spronare, v. – insitàr, insulàr.
sposa, s.f. – novìsa (sposa novella): abito della sprone, s.m. – 1 (s.f.) rodèla par tajàr la pà-
sposa – (s.m.) vestìto dèla novìsa / chiedere in sta. 2 (s.f.) fratìna, spron (aggiunta alla parte
sposa – (v.) far la domànda / corredo della superiore del vestito da donna, sprone). 3 vd.
sposa – (s.m.) corèdo dèla novìsa / dono che sperone.
faceva la sposa ai piedi della scala nell’en- sproposito, s.m. – fàlo, falòpa, propòşito,
trare in casa del marito, chiamata anche il dono stranbèso, stranbòto.
della porta – (s.m.) el pìe de scàla / velo da sprovveduto, agg. – lòlo, nàne.
sposa, specie di merletto di seta, in origine era sprovvista, loc. – de bòto, de brùto, de còlpo
fatto con la seta cruda, color biondo – (s.f.) (alla sprovvista).
biònda, blònda. 2 vd. compagna. sprovveduto, agg. – vd. credulone.
sposare, v. – 1 spoşàr. 2 vd. accasare. spruzzare, v. – 1 şbrufàr, schisàr, sprusàr:
sposarsi, v. – maridàrse, metàr su càşa, siste- spruzzare le viti con la poltiglia bordolese – (v.)
màr, spoşàrse. dàrghe àqua àle vìde, schisàr le vìde. 2 vd. an-
sposato, agg. – spoşà, spoşàdo; sposata – ma- nacquare.
ridàda, spoşà, spoşàda. spruzzata, s.f. – bianchişàda, şbianchişàda,
sposo, s.m. – 1 novìso (sposo novello): abito schisàda, sprusàda.
dello sposo – (s.m.) vestito del spòşo / il testi- spruzzato, agg. – vd. ammollato.
mone d’uno degli sposi – (s.m.) conpàre, con- spruzzo, s.m. – schìso, sprùso.
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s s

spudorato, agg. – sènsa ritègno. squilibrato, agg. – 1 fòra de tèsta, màto,


spugna, s.f. – 1 (s.m.) siòn, (s.f.) spònga, spù- s’centrà. 2 vd. alienato.
gna. 2 vd. alcolista. squilla, s.f. – (itt.) canòcia.
spugnoso, agg. – bòfo, sponşòşo, spugnòşo. squillare, v. – sonàr.
spulare, v. – albolàr. squinzia, s.f. – squìnsia.
spulciarsi, v. – spulşàr. sradicare, v. – şbovàr.
spuma, s.f. – s’ciùma, spiùma. sragionare, v. – dar i nùmari, savariàr.
spuntare, v. – 1 schincàr, spontàr, spuntàr: stabbiare, v. – vd. concimare.
spuntare delle piante – (v.) butàr, vegnìr fòra / stabbio, s.m. – vd. letame.
togliere i punti – (v.) dişpontàr. 2 v. cucàr. stabilire, v. – fisàr: stabilirsi per molto tempo
spuntino, s.m. – 1 marendìn, rebechìn. 2 vd. – inpiantàr.
merenda. staccare, v. – distacàr, molàr, spicàr, stacàr:
spuntone, s.m. – spontòn. staccare con rapidità – dişpicàr.
spurgare, v. – spurgàr. staccio, s.m. – buràto, pasadòr, tamìşo.
sputacchiera, s.f. – spudacèra. stadera, s.f. – 1 (s.m.) balansòn, (s.f.) sta-
sputacchio, s.m. – (s.f.) spudàcia, scatara- dèla. 2 vd. bilancione.
ciàda. staffa, s.f. – stàfa.
sputare, v. – scataràr, spudàr: sputare il ca- staffetta, s.f. – vd. inviato.
tarro – (v.) cataraciàr, scataràr. staffile, s.m. – vd. frusta.
sputasentenze, s.m. – cagòn, sapientòn. staggio, s.m. – 1 magòn, (s.m.) stànte. 2 (s.f.)
sputo, s.m. – cataràso, (s.f.) spudàcia, (s.m.) canàda (dei polli).
spùdo: grosso sputo – (s.m.) spudaciòn. stagionare, v. – 1 inveciàr, seşonàr, stagionàr,
sputtanare, v. – sputanàr. stajonàr. 2 vd. maturare.
spuzzetta, agg. – spusèta. stagione, s.f. – stagiòn, stajòn.
squadra, s.f. – 1 squàdra: strumento col quale stagnaio, s.m. – 1 (a. e m.) bandèr, conciùr,
si squadra – (s.f.) squàra. 2 vd. brigata. consapignàte, stagnèr, stagnìn: piatto di stagno
squadrare, v. – squadràr. – (s.m.) pèltro. 2 vd. calderaio.
squadretta, s.f. – squadrèl. stagnare, v. – stagnàr.
squagliare, v. – 1 squajàr. 2 vd. fondere. stagnatura, s.f. – stagnàda.
squalificato, agg. – 1 fùci. 2 vd. bocciato. stagnino, s.m. – vd. calderaio.
squalo, s.m. – (itt.) squàlo: squalo di piccola stagno, s.m. – làma: metallo, stagno – (s.m.)
mole – (itt.) cagnèto. stàgno.
squama, s.f. – scàja, s’ciàma. staio, s.m. – (s.f.) mìta, (s.m.) ster.
squamare, v. – s’ciamàr. stalla, s.f. – 1 stàla: pulire la stalla – (v.) curàr
squarciare, v. – şbregàr, strasàr. la stàla, netàr la stàla. 2 (s.m.) preşèpio.
squarcio, s.m. – şbregadùra, şbrègo, şbregòn. stallaggi, s.f. – (bot.) melòn salvàdego, òvo de
squartare, v. – squartàr. prète.
squattrinato, agg. – cìsto, gnànpolo: essere stallatico, s.m. – vd. letame.
senza soldi – (v.) èsar in cavedàgna. stallino, s.m. – seràgio, seràjo.
squisitezza, s.f. – vd. ambrosia. stallone, s.m. – (zool.) cavàl de mònta.
squilibrare, v. – şbalàr. stamberga, s.f. – balivèrna.
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s s

stampare, v. – stanpàr. stato, s.m. – stàto: essere incinta – (loc.) èsar


stampella, s.f. – cròşola, cròsolo, stanpèla. in àltro stàto.
stampo, s.m. – stànpo. statua, s.f. – figùra, (s.m.) monumènto, stàtua:
stanare, v. – far vegnìr fòra. piccola statua – (s.f.) statuìna.
stancare, v. – stancàr, stracàr, stufàr. statura, s.f. – (scherz.) altèsa: basso di statura,
stancarsi, v. – 1 stracàrse, stracàr, stufàrse. 2 tarchiato – (agg.) tracagnòto / crescere di sta-
vd. affaticarsi. tura – (v.) şlongàrse.
stancata, s.f. – stracàda. stazione, s.f. – stasiòn.
stanchezza, s.f. – càgna, fiàca, pachèa, stan- stecca, s.f. – 1 stèca. 2 (s.f.) balèna (stecca di
chèsa, vòja de gnènte. osso di balena).
stanco, agg. – 1 stancadìso, stràco. 2 vd. de- steccare, v. – spicàr (allargare, di carne, sel-
bole. vaggina).
stanga, s.f. – 1 manìsa: colpire con la stanga stecchetto, s.m. – stechèto.
– (v.) stangàr / stanga di ferro con punta – stecchito, agg. – vd. impalato.
(s.m.) strangolìn / stanga longitudinale del stecco, s.m. – 1 stèco: stecco acuto e pungente
carro – (s.f.) palèdiga. 2 vd. asta. – (s.m.) spin. 2 (s.m.) ramèto sèco.
Stanislao, n.p. – Stànco. Stefania, n.p. – Stèfi.
stantio, agg. – freschìn: pane stantio – (agg.) Stefano, n.p. – Stefanìn, Stèfeno.
pan dùro. stegola, s.f. – manùbrio.
stanza, s.f. – 1 (s.m.) locàl: mobile agli angoli stella, s.f. – stèla: stella cadente – (s.f.) stèla
d’una stanza – (s.m.) cantonàl / piccola stanza, cadènte / stella marina, asteria – (itt.) stèla
sgabuzzino – (s.m.) şgabusìn / stanza da letto marìna / stella polare – (s.f.) stèla del nord.
– (s.f.) càmara, cànbera / stanza da ricevi- stellato, agg. – stelà.
mento, salotto – (s.m.) salòto / stanza dove si stelo, s.m. – 1 gànbo, stòbia. 2 vd. caule.
mangia, anche da salotto per ricevere persone, stemma, s.f. – stèma (lo stemma civico di
soggiorno – (s.m.) tinèl, tinèlo / stanza fredda Buie è fregiato da una croce rossa su scudo
e spoglia – (s.f.) balivèrna / stanza piccola e ovale argentato, con ornamenti esteriori a
brutta, malsana – (fig.) gabiòto. 2 vd. am- forma di pergamena, con una testa femminile
biente. incoronata i cui capelli scendono fino alle mani
stanzino, s.m. – 1 stansìn. 2 vd. camerino. di una sirena): così era detta l’aquila bicipite
stappare, v. – dişbonìr, dişcoconàr, diştropàr, dello stemma asburgico – (scherz.) galìna.
stapàr, vèrşar. stendardo, s.m. – standàrdo.
stare, v. – star: stare dietro – (loc.) stàghe stendere, v. – 1 destiràr, destiràr şo, distiràr,
drìo / stare vicino – (v.) asìster / voce del mètar fòra: stendere un contratto – (v.) butàr
verbo stare, stai – stàghe / voce del verbo şo un contràto. 2 vd. accoppare.
stare, state – ste / voce del verbo stare, sto – stendersi, v. – butàrse, destiràrse.
stàgo. stentare, v. – stentàr: a stento – (agg.) a stìco.
starna, s.f. – (orn.) cotòrno, parnìşa, pernìşa, stentato, agg. – fiàpo, patì, stentà.
pernìşe. stenterello, s.m. – (s.f.) carognèta (persona pa-
starnutire, v. – starnudàr, stranudàr. tita).
starnuto, s.m. – starnùdo, stranùdo. stento, loc. – apèna (a stento).
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s s

sterco, s.m. – 1 (s.f.) càca, mèrda: sterco bo- stirpe, s.f. – 1 ràsa: stirpe nobile – (s.f.)
vino a forma di focaccia, bovina – (s.f.) boàsa, caşàda. 2 vd. gente (2).
şboàsa / sterco d’insetto – (s.f.) cagadùra / stitichezza, s.f. – (mal.) stitichèsa.
sterco di polli – (s.m.) schìto / pezzo di sterco stitico, agg. – inpetrenì, stìtico.
sodo, stronzo – (s.m.) strònso. 2 vd. deiezione. stivale, s.m. – stivàl, stivalòn: parte superiore
sterile, agg. – scìrco. dello stivale – (s.m.) tronbìn / tromba dello sti-
sterminare, v. – 1 far un stermìnio. 2 vd. ac- vale – (s.m.) ganbàl.
coppare. stivaloni, s.m. – tronbìni.
sterminato, agg. – grandìsimo, mài finì. stizza, s.f. – 1 bìle, fòta, ràbia: esclamazione
sterminio, s.m. – masèlo, stermìnio, stràje. di stizza – (inter.) orcòne. 2 vd. rodimento.
sterpaglia, s.f. – sterpàja, sterpàsa. stizzire, v. – 1 inbilàr. 2 vd. inasprire.
sterpo, s.m. – (s.f.) fràsca, (s.m.) stèrpo (ar- stizzirsi, v. – inbilàrse, incasàrse, invelenàrse,
busto rinsecchito): sterpo spinoso – (s.f.) ro- rabiàrse.
vèda, rovìda. stizzito, agg. – inbilà, inbisà, incasà, inve-
sterrare, v. – badilàr. lenà, rabiòşo.
sterzare, v. – stersàr. stizzoso, agg. – vd. irascibile.
steso, agg. – butà, destirà. stoccafisso, s.m. – vd. baccalà.
stesso, agg. – istèso. 2 vd. medesimo. stoccata, s.f. – vd. frecciata.
stia, s.f. – caponèra, gàbia, gabiòto. stoffa, s.f. – fèlpa, gàrşa, pìso, siviòt, stòfa.
stilla, s.f. – vd. goccia. Tipi di stoffe: banbèr / tela di lino finissima –
stillare, v. – insanguenàr, sanguinàr (stillare (s.f.) batìsta / specie di merletto di seta – (s.f.)
sangue). biònda, blònda, (s.m.) borgomàsco / per len-
stima, s.f. – perìsia. zuola di cotone – (s.f.) botàna / stoffa origina-
stimare, v. – peşàr, stimàr. ria di Cadice – (s.m.) cadìs / ruvida ottenuta
stimarsi, v. – stimàrse, tegnìrse in bon, van- con la canapa – (s.m.) canapè / stoffa di lana
tàrse. fine – (s.m.) caşimìro / tessuto di cotone –
stimato, agg. – stimà. (s.m.) cotòn / drappo di seta in un solo colore
stimolare, v. – 1 insitàr, insulàr, pisigàr, stusi- – (s.m.) damàsco / tessuto di seta – (s.m.) di-
gàr. 2 vd. spronare. mìto / flanella – (s.f.) fanèla / qualità di stoffa
stimolo, s.m. – 1 spron. 2 vd. eccitamento. – (s.f.) flişelìna / stoffa di lana e cotone a tes-
stincare, v. – s’cincàr / stincarsi – s’cincàrse. suto diagonale, gabardine – (s.m.) gabardèn /
stinco, s.m. – canèla, schìnco, stìnco. fascia di cotone – (s.f.) gàrşa / stoffa di seta
stingere, v. – vd. sbiadire. sottilissima, seta da lutto – (s.f.) tafetà / sorta
stintignare, v. – tintinàr. di stoffa – (s.f.) clìma / stoffa usata dai conta-
stinto, agg. – scolorì, şmarì. dini – (s.m.) grìşo / stoffa di lana – (s.f.) làna,
stipare, v. – ficàr, fracàr, inpienìr. (s.m.) latişìn / stoffa di lana fine per uso ve-
stipite, s.m. – ànta, èrta, jèrta, lèrta, stivàr, te- stiario – (s.m.) caşimìro / tessuto per fodere –
lèr (stipite delle porte, finestre). (s.m.) levadìn / lino – (s.m.) lin / mussolina –
stiracchiare, v. – stiraciàr. (s.f.) musolìna / stoffa per tendine – (s.f.) mu-
stirare, v. – sopresàr, stiràr. solìna biànca / panno – (s.m.) pàno / sorta di
stirata, s.f. – sopresàda. tela sottile di catone – (s.m.) pèle de òvo, pèle
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s s

de vòvo / stoffa di seta leggera – (s.m.) şendàdo stomachevole, agg. – 1 stemegòşo, stomigòşo.
/ tela rada, detta di Olona, sulla quale si ricama 2 (s.m.) stomighèso (atto).
in seta, in lana – (s.m.) canavìne / percalle – stomaco, s.m. – magòn, stòmigo: mal di sto-
(s.m.) percàl / trina – (s.m.) pìso / felpa – maco – (fig.) matòn / senso di peso, di testa, di
(s.m.) plis / plissè – (s.f.) plisè / popeline – stomaco – (s.f.) carighèsa / stomaco di maiale
(s.m.) popelin / sorta di tessuto di seta usato per – (s.m.) lùdro, lùndra / turbare lo stomaco –
fodere – (s.m.) levadìn / tessuto per lenzuola di (v.) stomigàr.
cotone – (s.f.) botàna / tessuto poco pregiato – stonato, agg. – stonà.
(s.f.) bonbaşìna / tessuto usato come abbiglia- stoppa, s.f. – stòpa.
mento intimo, biancheria – (s.f.) biancarìa / stoppare, v. – stopàr.
tessuto pesante di seta, cotone – (s.f.) ràşa, stoppia, s.f. – stòbia, stùbia.
(s.m.) ràşo / tessuto leggero per abiti estivi – stoppione, s.m. – (bot.) ponşènte.
(s.f.) sarşà / tipo di stoffa – (s.f.) scarlatìna / stoppino, s.m. – pavèr, sesandèl, stopìn.
satin – (s.m.) satèn / seta – (s.f.) sèda / chifon storcere, v. – inberlàr, stòrşar, storşer: tor-
– (s.m.) sifòn / siviòt / solonìco / tessuto di lana cere il naso – (v.) tiràr el nàşo.
– (s.m.) stanfòrte / velluto – (s.m.) velùdo o vi- stordimento, s.m. – vd. capogiro
lùdo: brandello di stoffa per pulire – (s.f.) stordire, v. – 1 imatonìr, insemenìr, stornìr. 2
stràsa / far buchi su stoffe – şbişignàr / lavo- vd. frastornare. 3 vd. imbambolarsi.
rare su stoffa con malavoglia – şbuşignàr / stordito, agg. – inmatonì, imatonì, insemenì,
pezzo di stoffa per rattoppare, anche per stro- strofàl.
finare – (s.m.) bièco / ritaglio, avanzo di stoffa storia, s.f. – stòrgia: fare storia o tante storie
– (s.m.) tacòn / sfilacciarsi d’una stoffa lungo – (agg.) sto caşìn / scherzosamente, una storia
la cucitura – spupàr / sostanza solida bianca lunga e noiosa – (fig.) litanìa.
che si mette in sacchetti tra le stoffe per pre- storiella, s.f. – storièla.
servarle dalle tarme – (s.f.) naftalìna / striscia stormire, v. – tremàr.
di stoffa o pelle, linguella – (s.f.) şlìnga / stri- stormo, s.m. – ciàpo, s’ciàpo, stòrno.
scia di tessuto usata per avvolgere i neonati – stornare, v. – stornìr.
(s.m.) bustìn, (s.f.) fàsa / striscia larga di stoffa, stornello, s.m. – (orn.) stornèl.
dei sacerdoti, che si mette sopra il camice e storpiare, v. – storpiàr.
scende in due liste fino al basso – (s.f.) stòla / storpio, agg. – ciònpo, desposènte.
taglio di stoffa – (s.m.) tàjo / imbastire – (v.) in- storta, s.f. – 1 lòrsa. 2 vd. curva (1).
bastìr / venditore ambulante di stoffe – (a. e storto, agg. – 1 crup, grup, inberlà, şbiègo,
m.) brasèr. strànbo, trèso: andare storto – (v.) lorsàr. 2 vd.
stoino, s.m. – tapèdo. contorto.
stolido, agg. – càco, dandàn, pantalòn: per- stoviglie, s.f. – (s.m.) grèpi, piàti: ossido di
sona stolida, ottusa di mente – (agg.) sòco. piombo usato per pulire le stoviglie – (s.f.)
stollo, s.m. – medìl. glèta.
stoltezza, s.f. – vd. idiozia. strabico, agg. – 1 el vàrda in cròşe, stralòcio,
stolto, agg. – 1 patàn, patanàte, tèsta de càso. straòcio, vardàr in cròşe. 2 vd. bircio.
2 vd. cretino. stracciaiolo, s.m. – strasariòl.
stomacare, v. – rivoltàr, stomigàr. stracciare, v. – şbregàr, strasàr.
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s s

stracciatella, s.f. – pàsta butàda, sansarèla. stradone, s.m. – viàl, viàle.


stracceria, s.f. – strasàrìa. strafalcione, s.m. – capèla, monàda gròsa,
straccetto, s.m. – (s.f.) strasèta. stranbòto.
stracciato, agg. – strasà. strage, s.f. – sterminio, stràje.
straccio, s.m. – şbrìndolo, (s.f.) stràsa: strac- stralunare, v. – tiràr: stranulare gli occhi – (v.)
cio grande – strasòn / straccio per lucidare i tiràr i òci.
mobili – (s.f.) stràsa par forbìr, (s.m.) tanpòn. stralunato, agg. – stranulà.
straccione, agg. – şbrindolòn, strasòn (pez- stramaledire, v. – stramaladìr, stramaledìr.
zente). stramazzata, s.f. – stramasàda.
stracciare, v. – strasàr. stramberia, s.f. – matàna, (s.m.) matèso,
stracciato, agg. – vd. consumato. stranbèso, stranbòto.
straccivendolo, s.m. – 1 (a. e m.) strasèr. 2 vd. strambo, agg. – mataràn, màto, strafanìcio,
cenciaio. strànbo: oggetto strambo – (agg.) màuco / un
stracco, agg. – àgro, fiàco, stànco, stràco. po’ strambo – (agg.) stranbèto.
stracotto, s.m. – 1 (s.f.) càrne in tòcio, càrne stramboto, s.m. – stranbòto.
in ùmido, (s.m.) spesatìn. 2 (agg.) stracòto: riso strame, s.f. – 1 stràma. 2 vd. lettiera (2).
stracotto – (s.m.) pasadìn. stranezza, s.f. – 1 (s.m.) strighèso. 2 vd. stram-
strada, s.f. – chìa, contràda, stràda, vìa: chi è beria.
sempre in strada, inteso soprattutto per i bam- strangolare, v. – strangolàr, strosàr.
bini al gioco – (s.m.) stradèr / chi si occupa stranguglioni, s.m. – (mal.) dragài.
della cura e manutenzione di una strada – (a. e straniero, s.m. – vd. forestiero.
m.) cantonièr, stradìn / curva della strada – strano, agg. – 1 strànio. 2 vd. strambo.
(s.m.) gìro / fosso lungo una strada – cunèta / straordinario, agg. – spetacolòşo.
importante nodo stradale sulla strada Buie- strapazzare, v. – remenàr, strapasàr (trattare
Trieste – (top.) Croşèra, Croşèra de Mònte in modo pesante e grossolano).
Tòşo / parte della strada su ciascun lato riser- strapazzo, s.m. – strapàso.
vata ai pedoni, marciapiedi – (s.m.) marciapìe strapieno, agg. – còlmo, fodrà, incalcà, stra-
/ pavimento di strada – (s.m.) salìşo / piccola pièn: strapieno di soldi – (agg.) fodrà de schèi.
strada lungo il limite dei campi – (s.f.) cave- strappare, v. – 1 şbregàr: strappare di mano –
dàgna / strada che da Plovania scende verso il (v.) cavàr de man. 2 vd. sradicare.
ponte sul Dragogna – (top.) Chìa, Chìa de strappo, s.m. – şbregadùra, şbrègo, şbregòn:
Bùje / strada di luogo abitato – (s.f.) contràda strappo brusco e violento, tirata – (agg.) sucòn,
/ strada grande, viale – (s.m.) stradòn / strada tìro, tiròn.
lastricata – (s.f.) salişàda / strada per carri – straripamento, s.m. – vd. allagamento.
(s.f.) carişàda / strada regia, principale – (s.f.) straripare, v. – ndar fòra.
stradarèa / strada secondaria, non asfaltata – strascicata, s.f. – remenàda.
(s.f.) stràda biànca / strada stretta, scomoda, strascinare, v. – strasinàr.
calle – (s.f.) càle, caleşèla, canişèla / stradetta, stratagemma, s.m. – (s.m.) inbròjo, (s.f.)
stradicciola – canişèla, stradèta, stradìna, stra- scùşa.
dişèla. strato, s.m. – pelişìna: sottile strato di arena-
stradino, s.m. – (a. e m.) cantonièr, stradìn. ria – (s.m.) crostèl.
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s s

strattonare, v. – tiràr. (s.f.) stànga / uno dei pezzi di legno dello


strattone, s.m. – sucòn, tiràda, tiròn. strettoio, che si mette sopra le vinacce – (s.m.)
stravagante, agg. – basilòto, carnavàl, nò- tàco / vite dello strettoio – (s.m.) vèrmo.
tolo, stranbalà, strànbo, stranbòto: oggetto stridere, v. – cigolàr, sigolàr.
stravagante – (agg.) màuco. striglia, s.f. – strìvja.
stravecchio, agg. – stravècio. strigliare, v. – 1 strejàr, strijàr, strivjàr. 2 vd.
stravizio, s.m. – vd. baccanale. fregare (2).
stravolgere, v. – canbiàr, giràr. strigliata, s.f. – strejàda, strijàda.
strazio, s.m. – deşìo, stràsio. strillare, v. – sigalàr.
strega, s.f. – fàda, màga, maràntiga, strìga, strillone, s.m. – sigalòn.
stròliga (usanza popolare: alla vigilia di S. strillozzo, s.m. – (orn.) balarìna, sincòdola,
Giovanni, 23 giugno, si usavano accendere sinquemènole.
dei fuochi nelle campagne buiesi, per scacciare stringa, s.f. – (s.m.) cordòn, (s.f.) şlìnga.
le streghe). stringere, v. – 1 invidàr, strènşar, strènşer:
stregare, v. – insinganàr, stregàr, strigàr. parte che stringe un oggetto, come mascella o
stregato, agg. – fatà, strigà. piastra di una morsa – (s.m.) mèolo / stringere
stregone, s.m. – 1 stregòn, strìgo, strigòn: forte, premere – (v.) strucàr. 2 vd. allacciare.
stregone buono – (agg.) strigòn bon. 2 vd. stringersi, v. – strènşarse, strènşerse, stru-
astrologo. càrse.
stregoneria, s.f. – fatùra, strigarìa, strighèso, striscia, s.f. – rìga, strìca, strìsa, trèsa: striscia
strigonerìa. attiramosche – (s.m.) ciapamòsche / striscie
stremato, agg. – stràco. che formano il corpo della botte – (s.f.) dòga
strepitare, v. – sigàr, tanbaràr. / striscia di drappo – (s.m.) penèl tòrso / stri-
strepito, s.m. – 1 batibùjo, remitùr, scandàl, scia di lardo del collo del maiale – (s.m.) co-
sìgo. 2 vd. rumore. larìn / striscia di panno, di pelle delle scarpe –
stretta, s.f. – abràso, strèta, strènta, strucòn: (s.f.) linguèta.
stretta efficace – (s.f.) strucàda / una stretta al strisciare, v. – buligàr, stricàr, strisàr.
cuore – (s.m.) un strucòn al cuòr. strisciata, s.f. – rusàda, rusòn, strisàda.
stretto, agg. – 1 strèto. 2 (s.m.) strèto. striscio, s.m. – 1 de strìso (loc., di striscio). 2
strettoia, s.f. – vd. gattaiola. vd. sfregio (1).
strettoio, s.m. – strènta, strùco, torcèto (stret- stritolare, v. – vd. fracassare.
toio per spremere le vinacce). Parti dello stret- stritolata, agg. – vd. macinata.
toio: perno di chiusura della gabbia dello stret- strizzalimoni, s.m. – strucalimòni.
toio – (s.m.) cadenàso / dado dello strettoio – strizzare, v. – strucàr: strizzare l’occhio – (v.)
(s.m.) dàdo / dente dello strettoio – (s.m.) schisàr de òcio.
dènte, saltarèl / uno dei due pezzi di legno a se- strizzata, s.f. – strucàda.
miluna che coprono le vinacce – (s.m.) fòndo strofinaccio, s.m. – 1 (s.f.) pèsa. 2 vd. cano-
/ gabbie di legno dello strettoio, entro le quali vaccio.
si mettono le vinacce per spremerle – (s.f.) strofinamento, s.m. – (s.f.) fregàda, (s.m.)
gàbie / asse in ferro per girare la vite dello rusòn.
strettoio, che serve per torchiare le vinacce – strofinare, v. – 1 forbìr, fregàr, netàr, rusàr,
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s s

strisàr. 2 vd. fregare. (s.m.) mandolìn.


strofinarsi, v. – rusàrse, strisàrse. strusciare, v. – rusàr, sfregàr, strisàr, stusàr.
strofinata, s.f. – rusàda, strisàda. strusciarsi, v. – vd. sfregarsi.
strombettare, v. – sonàr. strutto, s.m. – destrùto, distrùto, strùto.
stronzo, s.m. – strònso / stronzetto – stronsèto struzzo, s.m. – (orn.) strùso.
/ stronzone – stronsòn. stuccare, v. – stucàr.
stropicciare, v. – 1 rusàr, sfregolàr, şlanbri- stucco, s.m. – stùco.
ciàr. 2 vd. fregare. studente, s.m. – studènte.
strozza, s.f. – vd. esofago. studiare, v. – studiàr, stugiàr: sera passata a
strozzare, v. – sofigàr, strosàr. studiare – (s.f.) vèja.
strozzino, s.m. – strosìn, (s.f.) sanguèta, su- stufa, s.f. – stùa: imboccatura del tubo della
sasàngue. stufa – (s.m.) bucariòl.
struggersi, v. – strùşarse. stufato, s.m. – càrne in tòcio, càrne in ùmido,
struggimento, s.m. – gròpo, magòn. ragù, şguasèto: stufato di carne e patate con-
Strugnano, top. – Strugnàn. dito con olio e conserva di pomodoro – (s.f.)
strullo, agg. – vd. sciocco. calandràca / stufato di tocchetti di carne con
strumentista, s.m. – 1 muşicànte. 2 vd. musi- pallottoline di farina e patate, molta cipolla e
cante. paprica, gulasch – (s.m.) gòlas, gùlas.
strumento, s.m. – 1 mèşo: strumento triango- stufo, agg. – àgro: arcistufo – (agg.) stufoàgro
lare – (s.f.) squàra / strumento in forma di / che si stufa presto – (agg.) stufadìso .
triangolo rettangolo – (s.m.) squadrèl / stru- stuoia, s.f. – stiòra, (s.m.) tapèdo.
mento che serve a determinare la densità dei li- stupefatto, agg. – incantà, restà.
quidi, provino – (s.m.) provìn / strumento d’ac- stupefazione, s.f. – vd. ammirazione.
ciaio appuntito a unghie per intagliare oro, stupidaccio, agg. – càso bòbolo.
argento, rame e simili, bulino – (s.m.) buligòn stupidaggine, s.f. – 1 cagadìna, monàda, pu-
/ strumento dello scalpellino – (s.m.) picòn / tanàda, senpiàda, stronşàda, stupidèso. 2 vd.
strumento dentato di ferro o di legno, col quale idiozia.
si separa, si leva il fieno – (s.m.) rastèl, rastrèl. stupidello, agg. – gnànpolo, monighèla, sen-
2 (s.m.) bàso (strumento che ha suono di pièto, senpiòto, stupidìn.
basso): strumento a fiato, ricavato dalla canna stupidino, agg. – mòniga, strofàl.
dolce e fresca – (s.m.) nunù / strumento d’ac- stupidità, s.f. – ignorànsa: simbolo di stupidità
compagnamento più piccolo del contrabbasso, – (s.f.) patàta.
si suona con l’archetto, ha due corde, intonato stupido, agg. – 1 alòco, bacùco, batòcio,
in quinta sol re, bassetto – (s.m.) bàgolo / stru- baùco, (fig.) baùl, bòrtolo, botòn, cocàl, cojòn,
mento a tasti simile al pianoforte, cembalo – cùco, dandàn, èbete, fèso, fracanàpa, gerùco,
(s.m.) şìnbalo / strumento musicale a fiato – gurèlice, indrìo co le càrte, insùlso, jòbe, (fig.)
(s.m.) fagòto / strumento musicale a tasti – macàco, macaròn, mamalùco, màmolo, min-
(s.f.) armònica / strumento musicale, ottavino ciòn, (fig.) mòna, mòniga, (scherz.) nàne, òco,
– (s.m.) otavìn / strumento musicale d’ottoni a òpolo, pàndolo, panpalùgo, pantalòn, patàn,
fiato, di suono acuto da soprano – (s.f.) cornèta patanàte, quajòto, sèmo, sènpio, tòtano, tùn-
/ strumento popolare a corde, mandolino – bano: diventar stupido – (v.) imatonìr, inbalu-
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s s

mìr / è un grandissimo stupido – (scherz.) el xe sudato, agg. – sudà: molto sudato – (agg.)
dùto mòna. 2 vd. cretino. sudà negà.
stupire, v. – şbalordìr. sudicio, agg. – 1 cragnòşo, crodigòşo, lùdro,
stupore, s.m. – vd. ammirazione: esclama- ònto, porcòn, şlòrdo, şlondròn, sosolòn,
zione di stupore – (escl.) àra / indice di stupore spòrco, stomegòşo, stomigòşo: cosa sudicia,
– (inter.) òrca. specialmente nel linguaggio dei bambini –
sturare, v. – dişbonìr, distropàr, scoconàr. (s.f.) càca / essere sudicio come un maiale –
stuzzicadenti, s.m. – stecadènte, stechèto, stu- (v.) èsar spòrco còme un pòrco / luogo molto
sicadènte. sudicio – (s.m.) scovasòn / molto sudicio –
stuzzicante, agg. – pisighìn. (agg.) ònto còme na sèpa. 2 vd. bisunto.
stuzzicare, v. – 1 molestàr, stusigàr: persona sudicione, agg. – potaciòn, şbrodaciòn.
che stuzzica altrui con atti e parole – (agg.) stu- sudiciume, s.m. – 1 (s.f.) cràgna, sporchìşia:
sigòn. 2 vd. incitare. cattivo odore da sudiciume – (s.m.) freschìn /
stuzzichino, s.m. – vd. merenda. compenetrare di sudiciume – (v.) incarognàr /
stuzzicone, agg. – stusigòn. sudiciume combinato con il sudore del corpo
su, avv. – 1 su, sùşo. 2 (escl.) àla, àle, àlo, di persona – (s.f.) ràfa, rògna / sudiciume nella
oplà. 2 (prep.) su. 3 vd. sopra. lana delle pecore e delle capre – (s.f.) càgola.
sua, agg. – so (davanti al nome), sùa (dopo il 2 vd. fetore.
nome). sudore, s.m. – sudòr.
suadente, agg. – che convìnsi. sufficientemente, avv. – vd. abbastanza: non
subbuglio, s.m. – batibòjo. essere sufficiente – (v.) mancàr.
subire, v. – dipèndar, soportàr. sugarello, s.m. – (itt.) sùro.
subissare, v. – subisàr. suggere, v. – vd. succhiare.
subito, avv. – dèso, driomàn, de bòto, de suggerimento, s.m. – consìlgio, consìljo, in-
còlpo, paf, pàfete, sùbito, tutintùn. dicasiòn.
succedere, v. – 1 boìr, capitàr, nàser, susèder, suggerire, v. – 1 sugirìr. 2 vd. consigliare.
tocàr, vegnìr dòpo: voce del verbo succedere, suggestionare, v. – inpresionàr, mètar su.
succede – nàsi. 2 vd. accadere. sughero, s.m. – (bot.) sùro: prodotto di lino, re-
succhiare, v. – cinciàr, ciuciàr, susàr, suşàr. sine e polvere di sughero, linoleum – (s.m.) li-
succhiellare, v. – verigolàr. nolèo.
succhiello, s.m. – trivelìn, vèrgola, verìgola sughetto, s.m. – sughèto.
(strumento per bucare). sugna, s.f. – sònşa (sugna di maiale).
succhione, s.m. – 1 (bot.) bastàrdo, ciuciòn: sugo, s.m. – consìr, sùgo, toch, tòcio: spezza-
togliere i succhioni dalle viti – (v.) netàr ba- tino con sugo, stufato – (s.m.) şguasèto / sugo
stàrdi. 2 vd. butto. molto liquido – (agg.) brodolòşo, brodòşo.
succhiotto, s.m. – ciùcio, dentariòl, (s.f.) fia- suicidarsi, v. – copàrse, masàrse, ciòrse la
schèta, tetariòla. vìta.
succiacapre, s.m. – (zool.) ciucialàte. suino, s.m. – porsèl.
succo, s.m. – sùgo. suo, agg. – so (suo, davanti al nome), su: dopo
sudare, v. – sudàr. il nome – (agg.) sùo.
sudata, s.f. – sudàda. suocera, s.f. – madòna (antico appellativo).
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s s

suocero, s.m. – (fig.) misièr. susino, s.m. – (bot.) suşinèr (albero).


suoi, agg. – so (suoi, davanti al nome): dopo il sussultare, v. – saltàr parària.
nome e nel senso dei genitori di lei, lui – (agg.) sussulto, s.m. – tremàso.
sùi. sussurrare, v. – vd. bisbigliare.
suola, s.f. – siòla: piccola suola che si mette suvvia, inter. – 1 (escl.) àla, àle, dài, madài:
nelle scarpe – (s.f.) siolèta / suoletta da appli- voce imitativa, suvvia – (inter.) dài dài. 2 vd.
care alle calze – (s.f.) scarpèta. animo.
suolatura, s.f. – sioladùra. svagare, v. – straviàr.
suolo, s.m. – siòlo, tèra, terèn: sul suolo – svagarsi, v. – vd. divertirsi.
(s.f.) partèra. svago, s.m. – bàgolo, divertimènto.
suonare, v. – sonàr: suonare sgraziato, che svaligiare, v. – 1 şvalişàr, valişàr. 2 vd. deru-
riesce sgradevole – (s.f.) agonìa, şigaşàina. bare.
suonata, s.f. – sonàda. svampire, v. – şvanpìr.
suonatore, s.m. – 1 sonadòr: gruppo di suo- svampito, agg. – şvanpì.
natori, banda d’ottoni – (s.f.) bànda / quartetto, svanire, v. – 1 şvaporàr. 2 vd. svampire.
sestetto di suonatori – (s.f.) armonìa. 2 vd. svanito, agg. – sparì: è svanito – el xe ndà in
musicante. fùmo.
suono, s.m. – son. svantaggio, s.m. – şvantàjo.
suora, s.f. – 1 mòniga. 2 vd. madre (2). svanzica, s.f. – sfànsica.
superare, v. – 1 sorpasàr: superare un avver- svaporato, agg. – şbanpì.
sario in una gara – (v.) bàtar. 2 vd. strapasàr. svarione, s.m. – falòpa.
superbia, s.f. – cagàda: guardare con superbia sveglia, s.f. – şvèja, (s.m.) şvejarìn.
– (v.) vardàr de l’àlto in bàso. svegliare, v. – deşmisiàr, dişmisiàr, şvejàr.
superbo, agg. – altièr, cagòn, sopèrbo: diven- svegliarsi, v. – deşmisiàrse, şvejàrse.
tar superbo – (v.) risàr. sveglio, agg. – far i lunàri, şvèjo.
superficie, s.f. – 1 (agg.) lìso: che ha la super- svelare, v. – contàr, far la spìa, paleşàr, pa-
ficie piana e liscia – (s.m.) piàto. 2 vd. area. lişàr: ciò che viene svelato – (s.f.) rivelaciòne,
superiore, agg. – ideàl. rivelasiòn.
superiormente, avv. – desòra. svellere, v. – despiantàr.
superstizione, s.f. – strolighèso. svelto, agg. – şgàjo, şnèlo, şvèlto: alla svelta –
supino, agg. – destirà de schèna. (agg.) scotadèo.
suppellettile, s.f. – strafanìcio. svenevole, agg. – 1 cagòn. 2 vd. affettata.
supporre, v. – far fìnta, imaginàr, pensàr / svenevolezza, s.f. – (fig.) cagàda, (s.m.) şmor-
voce del verbo supporre, supponiamo – (loc.) fièso, şmorfioşèso.
metèmo dir. svenimento, s.m. – afàno, fastìdio, şvani-
suppurazione, s.f. – vd. contagio. mènto.
Susanna, n.p. – Sùşi. svenire, v. – ndar in afàno, ndar insième,
susina, s.f. – (bot.) àmolo, brònbola, suşìn şbaşìr, şvignìr.
(frutta): parte carnosa di susina che si trova sventato, agg. – basilòto, màto.
dentro ai semi legnosi – (s.m.) pàpolo / pianta sventolare, v. – şventolàr: sventolare di ban-
– (bot.) amolèr. diere o di biancheria che si asciuga – (v.) şban-
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s s

polàr.
sventrare, v. – deşbudelàr.
sventura, s.f. – dişgràsia.
svenuto, agg. – ndà in afàno, şvenù.
sverginare, v. – dişverginàr.
svergognare, v. – (fig.) şmerdàr, (v.) sputanàr,
şvergognàr.
svergognato, agg. – sputanà, şvergognà.
svestirsi, v. – despojàrse, spojàrse.
svettare, v. – vd. cimare.
svezzare, v. – dişlatàr.
sviare, v. – straviàr.
svignare, v. – şbrignàr.
svignarsela, v. – cavàrsela, mocàrsela, papu-
sàr, ponpàr, şbrignàrsela, scapolàr, (fig.) squa-
jàrsela, telàr.
svigorire, v. – dişmidolàr.
sviluppo, s.m. – andamènto, crèsita.
svinare, v. – şvinàr, travaşàr.
svista, s.f. – orbaròla.
svitare, v. – dişvidàr, şvidàr.
svizzero, agg. – şvìsero.
svogliare, v. – şmonàr.
svogliatezza, s.f. – fiàca, lòla, nòna, pachèa.
svogliato, agg. – 1 castradìn, fiacòn, fiacòşo,
şmonà, stufadìs. 2 vd. debole.
svolgere, v. – 1 dişvoltişar. 2 vd. compiere.
svoltare, v. – giràr, şvoltàr.
svuotare, v. – şvodàr.
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s s

Fig. 12: strènta (chiavi dello strettoio per la spremitura delle vinacce).
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t t

T tacere, v. – tàşar, tàşer: voce del verbo ta-


cere, taci – tàşi, mùci (vd. chiudi il becco).
tachicardia, s.f. – batarèla, bàter el cor prè-
sto.
tabaccaio, s.m. – (a. e m.) tabachèr, taba-
tachimetro, s.m. – contachilòmetri.
chìn: masticare tabacco – (v.) cicàr.
tafano, s.m. – (zool.) mòsca cavalìna, tàvan
tabaccare, v. – tabacàr: boccata di tabacco –
(tafano bovino).
(s.f.) fumàda / qualità di tabacco da naso al
tafferia, s.f. – 1 tajarìna. 2 vd. battilardo.
tempo dell’Austria – (s.m.) sanparèl.
tafferuglio, s.m. – 1 batibòjo, batibùjo. 2 vd.
tabaccheria, s.f. – (s.m.) apàlto.
accapigliamento.
tabacchino, s.m. – vd. tabaccaio.
taglia, s.f. – tàja.
tabacco, s.m. – tabàco: fiutare tabacco – (v.)
tagliacarte, s.m. – tajacàrte.
tabacàr / presa di tabacco – (s.f.) prèşa, taba-
taglialegne, s.m. – spacalègni.
càda / sorta di tabacco da fiuto al tempo del-
tagliando, s.m. – bilièto.
l’Austria – (s.m.) şanparèl.
tagliarami, s.m. – cortelàso.
tabaccone, s.m. – tabacòn.
tagliare, v. – levàr, tagiàr, tajàr: arnese per ta-
tabarro, s.m. – capòto, tabàro.
gliare – (s.m.) tronchèto / pezzo tagliato via –
tabella, s.f. – cartèla, tabèla: tabella per l’af-
(s.m.) ritàjo / tagliare male – (v.) tichignàr /
fissione di avvisi – (s.f.) tàbula.
voce del verbo tagliare, tagliava – (v.) tagèva,
tabellone, s.m. – cartelòn, tabelòn.
tajàva.
tabernacolo, s.m. – capitèl (cappelletta con ef-
tagliatella, s.f. – tajadèla, (scherz.) tiràche.
figie sacra).
tagliato, agg. – tajà.
tacca, s.f. – tàca.
tagliere, s.m. – tajarìna, tajèr, tasadòra.
taccagno, agg. – 1 pìgna. 2 vd. avaro.
taglio, s.m. – tàjo: in macelleria, taglio di
taccamacca, s.f. – tacamàco.
carne bovina del quarto anteriore – (s.m.) ca-
tacchino, s.m. – (orn.) dìndio (aneddoto buiese
pèl de prète / taglio nel legno per fissare le pa-
per chi non ha nulla da dire, pensa come il tac-
nie – (s.m.) tapà / secondo taglio, erba che ri-
chino di Buie – (v.) el pènsa còme el dìndio de
nasce e viene tagliata nuovamente – (bot.)
Bùje, poiché nel presentarlo a una gara di
otàva.
verso, il pennuto stava zitto e il proprietario, un
tagliola, s.f. – tràpola.
Buiese, disse “pensa!” – el pènsa!): fare la
tagliuzzare, v. – tajusàr, tanişàr, tasàr, tichi-
ruota (del tacchino) – (v.) far la ròda / il verso
gnàr.
dei tacchini, gloglottare – (onom.) glu-glu / im-
tailleur, s.m. – tajarìn, tajèr.
precazione – (escl.) òrco dìndio, pòrco dìndio
talea, s.f. – barbatèla, pjantìna (talea di vite).
/ tacchinotto – (orn.) dindièto / tacchina –
talento, s.m. – vd. capacità.
(orn.) dindièta (tacchina ingrassata): pulcino di
tallero, s.m. – tàlaro, tàlero (antica moneta).
tacchina – (orn.) dindièto.
tallo, s.m. – (s.f.) pjantìna, (s.m.) sìmo (ramo
tacco, s.m. – tàco: piccolo tacco – (s.m.) ta-
che si trapianta).
chèto.
tallone, s.m. – calcàgno.
taccone, s.m. – bièco, tacòn.
talora, avv. – qualche vòlta, sèrte vòlte.
taccuino, s.m. – tacuìn.
talpa, s.f. – (zool.) tàlpa: mammifero dei tal-
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t t

pidi che vive in gallerie sotterranee – (zool.) drìo. 2 vd. flemmatico.


talpìna. tarlare, v. – carolàr.
taluno, agg. e pron. – 1 qualchedùn. 2 vd. tarlato, agg. – carolà, tarmà.
qualcuno. tarlo, s.m. – (zool.) caròl (tarlo del legno).
tamaro, s.m. – (bot.) dàmo, voltisòn. tarma, s.f. – (zool.) tàrma.
tamburello, s.m. – şinbòlo, şinbòro, tanburèl. tarmare, v. – tarmàr.
tamburo, s.m. – tanbùro. tartagliare, v. – balbetàr, intopàr, tartajàr.
tamponare, v. – inculàr, şbàtar, şbàter: tam- tartaro, s.m. – 1 (s.f.) cròsta, gròpeda, tàrtaro
ponare una ferita – (v.) stropàr el tàjo. (tartaro delle botti). 2 vd. crosta.
tampone, s.m. – tanpòn (tampone di ovatta, tartaruga, s.f. – (zool.) gajàndra, tartarùga.
garza). tartassare, v. – strapasàr, tamişàr, tartasàr,
tana, s.f. – (s.m.) bùşo, (s.m.) còvo, cùcia. tormentàr.
tanfo, s.m. – vd. fetore: tanfo di stoviglie spor- tartufo, s.m. – (bot.) tartùfo, trìfola: tartufo di
che – (agg.) freschìn. mare – (itt.) caparòsolo.
tangente, s.f. – vd. bustarella. tasca, s.f. – scarsèla: aver le tasche vuote – (v.)
tanghero, s.m. – bròcolo. èsar al vèrde, èsar in bràghe de tèla, èsar
tanica, s.f. – canìstro. sènsa un schèo.
tanto, avv. – 1 qualtànto: di tanto in tanto – taschino, s.m. – scarselèta, scarselìn, taschìn.
(agg.) onitànto. 2 vd. abbastanza. tassa, s.f. – 1 fogàtica, gabèla, tàsa: tassa im-
tappa, s.f. – tàpa. mobiliare – (s.f.) stèura, stèvora. 2 vd. bal-
tappabuchi, agg. – stropabùşi. zello.
tappare, v. – seràr, stropàr, tapàr. tassello, s.m. – scagnèl, tasèl (tassello di mo-
tapparella, s.f. – persiàna. saico).
tappeto, s.m. – tapèdo, tapèo: tappettino di tassì (taxi), s.m. – tasì, tàcsi.
lana – (s.m.) bancàl. tasso, s.m. – 1 intarèse. 2 (zool.) tàso.
tappezzare, v. – tapesàr. tastare, v. – palpàr, tastàr, tocàr: atto del ta-
tappezzeria, s.f. – tapeserìa. stare – (s.m.) tàsto.
tappezziere, s.m. – (a. e m.) tapesièr. tata, s.f. – vd. bambinaia.
tappo, s.m. – stropìn, stròpo, tàpo: cavare il tatto, s.m. – tàsto, (s.f.) tàtica.
tappo – (v.) dişbonìr / tappo più grande – (s.m.) tavella, s.f. – tavèla: tavella su cui poggia la te-
stropòn. gola, embrice – (s.f.) nàtola.
tarassaco, s.m. – 1 (bot.) pisacàn, radìcio taverna, s.f. – bètola.
màto. 2 vd. dente di leone. taverniere, s.m. – vd. cantiniere.
tarchiato, agg. – tracagnòto, tapà. tavola, s.f. – 1 tàvolo, tòla (tavola dove si
Tarcisio, n.p. – Cìşo, Tàrci. mangia): liberare la tavola dopo i pasti da sto-
tardare, v. – tardàr, tardigàr. viglie, sparecchiare – (v.) sparaciàr, spariciàr
tardi, avv. – tàrdi: piuttosto tardi – (avv.) tar- / preparare la tavola per il pranzo, apparec-
dòto. chiare – (v.) pareciàr, pariciàr. 2 (s.f.) tabèla
tardivo, agg. – tardìvo. (tavola nera).
tardo, agg. – 1 dùro, indrìo con la tèsta, indrìo tavolaccio, s.m. – tavolàso.
de tèsta, lòngo, sucòn: essere tardo – (avv.) in- tavolare, agg. – tavolàr (ufficio tavolare).
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t t

tavoletta, s.f. – tavolèta, tolèta, trèsa (tavoletta telaio della bicicletta – (s.m.) fùsto.
in genere): tavoletta sulla quale si tagliuzza il telefonata, s.f. – telefonàda.
lardo – (s.f.) tasadòra / tavoletta votiva di- telefono, s.m. – talèfono, telèfano, telèfono:
pinta – (s.f.) tabèla. isolante di porcellana sui pali del telefono ed
tavolo, s.m. – bànco (tavolo da lavoro): tavolo elettrodotti – (s.f.) pilèla.
da notte – (s.m.) scabèl, şgabèl / tavolino – ta- telegramma, s.m. – telegràma.
volìn / tavolone – piàgna, piàna. televisione, s.f. – (s.m.) televişiòn, tivù.
tazza, s.f. – cìcara, cìchera, sìcara, tàsa: tazza telo, s.m. – tel.
senza manico – (s.f.) scodèla, scudèla. temere, v. – gavèr paùra, gavèr riguàrdo, tè-
tazzina, s.f. – cicherèta, tasìna (tazzina per il mar, tèmer.
caffè): tazzina con manico per il caffè – (s.f.) tempaccio, s.m. – tenpàso.
scodelèta del cafè, scudelèta del cafè. tempaiolo, s.m. – vd. porcellino.
te, pron. – te. temperamatite, s.m. – fapùnte.
teatrino, s.m. – teatrìn. temperamento, s.m. – 1 caràtar, caràter, (s.f.)
tecnica, s.f. – tènica. natùra. 2 vd. animo (2).
tedesco, agg. – tedèsco, todèsco. temperare, v. – intenperàr, tenperàr (tempe-
tediare, v. – tasàr. rare col freddo).
tedioso, agg. – vd. fastidioso. temperatura, s.f. – vd. febbre.
tegame, s.m. – tècia: specie di teglia, coppa in temperino, s.m. – brìtola, britolìn, tenparìn,
ferro o terracotta con coperchio a campana, per tenperìn (temperino piccolo).
cuocervi sotto la cenere il pane o altra vivanda tempesta, s.f. – 1 tanpèsta: violenta tempesta
– (s.f.) şdrèpigna, şgrèpigna, şrèpigna, strèpi- di mare, di vento – (s.f.) buràsca, fortùna,
gna / tegame da cucina, fabbricato con mate- (s.m.) fortunàl. 2 vd. bufera.
riale pirofilo – (s.f.) piròfila / tegame meno tempia, s.f. – tènpia.
fondo e più largo di rame, per cucinare – (s.f.) tempietto, s.m. – capitèl.
tèga. tempo, s.m. – tènpo, (s.f.) vòlta: a buon tempo
tegamino, s.m. – (s.f.) tecèta. – (avv.) bontènpo / ai tempi remoti – ài tènpi
tegghia, s.f. – vd. tegame. de Màrco Càco / brutto tempo – brùto tènpo /
teglia, s.f. – 1 rostièra, tècia. 2 vd. tegame. far passare il tempo e non concludere niente –
tegola, s.f. – 1 (s.m.) còpo. 2 (fig.) dişgràsia. (v.) pindolàr / il tempo passa veloce – el tènpo
tela, s.f. – tèla: sorta di tela bianca – (s.m.) re- pàsa prèsto / il tempo si rasserena – el tènpo se
mìs / tela di batista – (s.f.) batìsta / tela di ca- mèti in dòlse, el tènpo se sciarìsi / in meteoro-
napa molto rada, filondente – (s.m.) tul / tela di logia, tempo bizzarro – (v.) intenperàr / in
lino, bianca, a grosse righe, resistente, per con- poco tempo – (avv.) ala cùrta, pòco tènpo,
fezionare fodere di materassi, ma per lo più şbànpolo, / perdere tempo – (v.) pindolàrse,
abiti da fatica – (s.m.) tarlìs, terlìs / tela im- pipignàrse / rimandare a tempo indeterminato
permeabilizzante, tela cerata – (s.f.) inseràda – (s.f.) calènde / tempo usato nell’espressione
/ tipo di tela grigia robusta, a righe, per panta- quàndo Bèrta filàva, per dire che i tempi sono
loni da lavoro, rigatino – (s.m.) regadìn, riga- cambiati – (n.p.) Bèrta / unità di misura di
dìn. tempo – (s.m.) menùto.
telaio, s.m. – cornìşe, telèr (telaio in genere): temporale, s.m. – 1 tenporàl: nuvola tempo-
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t t

ralesca – (s.m.) nènbo / scariche elettriche nei tentennare, v. – 1 bagolàr, balàr, bibiàr, pi-
temporali che non portano maltempo – (s.m.) colàr, tintinàr. 2 vd. barcollare.
lànpi de bruşèra. 2 vd. bufera. tentoni, loc. – a palpòn, a tastòn (a tentoni).
temprare, v. – vd. temperare. tenue, agg. – vd. fioco.
tenace, agg. – 1 puntijòşo: tenace nel propo- tenuta, s.f. – 1 stànsia (tenuta agricola). 2 vd.
sito, ostinato – (agg.) ostinà. 2 vd. caparbio. assisa.
tenaglia, s.f. – tanàja, tenàja. tepore, s.m. – caldìn.
tenda, s.f. – coltrìna: anellino che si mette teppista, s.m. – delinquènte, laşaròn.
alle tendine per farle scorrere – (s.f.) verèta / terapia, s.f. – cùra.
asta delle tende – (s.f.) bonagràsia / tendina a Teresa, n.p. – Terèşa, Tereşìna.
stecche – (s.m.) rolò / tendina delle finestre – tergere, v. – forbìr.
(s.f.) coltrinèta. tergiversare, v. – bibiàr, menàr tòrno, tiràr
tendenza, s.f. – 1 tendènsa. 2 vd. fine (3). par le lùnghe.
tendere, v. – tiràr: tendere un tranello – (v.) ti- tergo, s.m. – vd. dorso.
ràr un bidòn. terminare, v. – finìr.
tendina, s.f. – coltrìna, tendìna. termine, s.m. – fìne, tèrmine: portare a termine
tendine, s.m. – nèrvo: distorsione d’un tendine – (v.) finìr / portato a termine – (s.m.) con-
– (mal.) stòrta. chiùşo.
tendone, s.m. – tendòn. termosifone, s.m. – termosifòn.
tenebra, s.f. – 1 (s.m.) scùro. 2 vd. buio. terra, s.f. – 1 tèra: a terra o per terra – (avv.)
tenere, v. – avèr, gavèr, tègnar, tègner, tegnìr, partèra / estensione di terra che viene arata in
ver: tenere a mente – (avv.) amènte / tieni un giorno un piccolo aratro con buoi – (s.m.)
(escl.) – na, te! mangolìn / ficcare un palo in terra – (v.) in-
tenerello, agg. – tenerùso. piantàr el pal in tèra / pezzettino di terra scarta
tenerezza, s.f. – tenerèsa. che si trova in collina – (s.m.) cocèro / terra
tenero, agg. – 1 tènaro, tèndar, mòlo. 2 vd. grassa, bianca-grigia – (s.m.) pedràra / lavo-
molle. rare la terra con l’aratro – (v.) aràr / patto fra
tenersi, v. – tegnèrse, tegnìrse: aggrapparsi, te- un proprietario di terra e un colono che si as-
nersi – (v.) tacàrse. sociano per la coltivazione di un fondo – (s.f.)
tenia, s.f. – (zool.) vèrmo solitàrio (medicina colonìa / rasente terra, vicino – (agg.) ràşo /
popolare: per combatterlo si appendono al rialzo di terra – (s.f.) àrşine / rialzo tra appez-
collo del bambino spicchi d’aglio, oppure si zamenti di terra, gradone – (s.m.) coronàl, piài
strofinano con l’aglio l’ombelico e le tempie). / rincalzare la terra – (v.) amontàr, dàrghe tèra
tennis, s.m. – tèni. / striscia di terra in testa agli appezzamenti, non
tenore, s.m. – şbregatiràche. arata e incolta, capitagna – (s.f.) cavedàgna /
tensione, s.f. – tenşiòn: diminuire di tensione terra argillosa – (s.m.) sabiòn / terra argillosa
– (v.) lascàr. con forte adesione – (s.f.) calcadìsa, (s.m.)
tentacolo, s.m. – sàta. malùbio / terra argillosa gialla – (s.m.) malù-
tentare, v. – provàr, tentàr. bio şàlo / terra coltivabile – (s.m.) cortìvo /
tentativo, s.m. – pròva, sperimènto. terra comunale – (s.f.) comunèla / tratto di
tentazione, s.f. – tentasiòn. terra messo in coltura tra due rampe erbose –
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t t

(s.f.) pièsa. 2 vd. paese. barèdo, barèo / operazione atta a valutare un


terracotta, s.m. – còto, teracòta. terreno – (s.f.) rilevaciòne, rilevasiòn / pezzo
terraglie, s.f. – crèpe, teràje. di terreno – (s.m.) corèo / terreno non coperto
terrano, s.m. – teràn (vino). di alberi o di erbe, radura – (s.m.) spiàso /
terrazza, s.f. – lòşa, teràsa. rampa erbosa che sostiene un appezzamento di
terrazzino, s.m. – pèrgolo: terrazzino che gira terreno collinoso – (s.f.) coròna / terreno arato
intorno ai muri esterni d’un edificio, al quale – (s.f.) magiàdiga, mangiàdiga / terreno in
si accede da una scala protetta da un parapetto pendio, salita – (s.f.) rìva / terreno general-
– (s.m.) baladòr, (s.f.) baladòra, (s.m.) balidòr mente allungato, sopraelevato rispetto ai cir-
/ terrazzino per lo più coperto sulla parte alta costanti – (s.f.) pilàra / terreno livellato –
del tetto – (s.f.) altàna. (agg.) valì / terreno riservato a colture specifi-
terrazzo, s.m. – (s.f.) teràsa, (s.m.) teràso. che – (s.f.) piantàda / terreno sassoso – (s.f.)
terremoto, s.m. – taramòto, teremòto. maşièra / terreno umido – (s.m.) palù. 2 vd. po-
terreno, s.m. – 1 fòndo: appezzamento di ter- dere.
reno arato, zappato, su terreno collinoso, so- terrina, s.f. – piàdena, tarìna, terìna.
stenuto da muri, rampe erbose, terreno colti- territorio, s.m. – 1 siòlo. 2 (s.m.) manda-
vato a terrazzi – (s.m.) pàstene, pàstino / mènto (territorio d’arruolamento): territorio
appezzamento di terreno limitato da due capi- dove i giovani venivano chiamati alla visita
tagne – (s.m.) cavasàl / arnese per lavorare i d’arruolamento – (s.m.) mandamènto / territo-
terreni sassosi, bidente con due rebbi appuntiti rio sito nei dintorni di Capodistria – (top.) Sa-
– (s.f.) sàpa còi còrni / fertilizzare terreni – (v.) vrinìa.
inbonìr / effettuare rimboschimento di un ter- terzo, num. – tèrso.
reno – (v.) inboscàr, rinboscàr / il livellare il terzuolo, s.m. – fièn de tèrso tàjo (fieno di
terreno con l’erpice – (v.) grapàr / lotto di ter- terzo taglio).
reno – (s.f.) patisèla / pezzo stretto e lungo di tesa, s.f. – 1 àla. 2 vd. buffa.
terreno, solco – (s.f.) strìca / preparare il ter- teschio, s.m. – tèsta de mòrto.
reno per la piantagione delle viti, divellere la teso, agg. – tirà.
terra, zappare, arare il campo – (v.) pastenàr, tesoriere, s.m. – camerlèngo.
pasternàr, pastinàr / specie di terreno mar- tessere, v. – tèsar, tèser, tramàr.
moso, marma azzurrognola friabile, costello – tessitore, s.m. – (a. e m.) tesèr, tesidòr: arnese
(s.m.) tasèl / terreno a bacìo, verso l’ombra – tessile per separare le fibbre legnose – (s.f.)
(s.f.) onbrìa, onbràdigo, terèn vèrso l’ònbra / maciùla / attrezzo del tessitore per la separa-
terreno arato – (s.f.) mangiàdiga / appezza- zione delle fibre della canapa, scardasso – (s.f.)
mento di terreno, di solito cintato, dove si col- gràmola / fibra tessile di origine animale –
tivano gli ortaggi – (s.m.) òrto / terreno argil- (s.f.) làna / organo che racchiude la spola dei
loso – (s.m.) sabjòn / terreno a solatìo – (s.m.) tessitori, navicella – (s.f.) navèta, navişèla /
solàme, terèn che vàrda vèrso el sol / terreno prodotto tessile ricavato dalla cellulosa del le-
coltivato – (s.m.) cànpo, canpàgna, marsàşia gno, nylon – (s.m.) nàilon.
/ coltivazione del terreno – (s.f.) coltùra / ter- tessuto, s.m. – 1 pàno, stòfa. Sorta di tessuto:
reno compatto, non dissodato, sodaglia – (s.m.) tessuto dalla città irachena Mossul donde pro-
vedùrno / terreno incolto, sterile – (s.m.) barè, veniva – (s.f.) musolìna / tessuto di cotone che
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imita all’apparenza e al tatto la seta, usato co- mento con cui due, più persone dispongono a
munemente per foderare, satin – (s.m.) satèn / favore di un altro parente – (agg.) codisìto / di-
tessuto di cotone greggio perlopiù giallastro – sposizione testamentaria – (s.m.) despoşisiòn,
(s.f.) botàna / tessuto di cotone molto leggero, (v.) prelegàr.
per grembiuli, vestaglie e camicie da uomo, testardo, agg. – 1 mùso, sucòn, testòn. 2 vd.
percalle – (s.m.) percàl / tessuto di cotone caparbio.
poco pregiato – (s.f.) bonbaşìna / tessuto di testata, s.f. – 1 capociàda, testàda. 2 (s.f.) ca-
giunchi, canne, paglia – (s.f.) stiòra / tessuto di vedàgna.
lana – (s.m.) stanfòrte / tessuto di lana di co- testicolo, s.m. – bàla, balòta, cogiòn, cojòn,
lore nero – (s.m.) brunèl / tessuto di tela di co- òvo, (scherz.) tòtano.
tone liscio – (s.m.) vilèsio / tessuto grossolano testiera, s.f. – testièra.
a righe longitudinali – (s.m.) rigadìn / tessuto testimonianza, s.f. – testimoniànsa.
grossolano per confezionare fodere di mate- testimoniare, v. – testàr, testimognàr.
rassi, abiti da fatica – (s.m.) tarlìs, terlìs / tes- testone, agg. – capociòn, (fig.) gnòco, sòco, te-
suto lavorato o disegnato con intreccio a saia, stòn.
detto anche a spina di pesce – (agg.) spinà, spi- testuggine, s.f. – (zool.) gajàndra, tartarùga
nadìn / tessuto leggero di cotone, caratterizzato (testuggine palustre).
da una tipica rigatura, popeline – (s.m.) pope- tetta, s.f. – 1 tèta. 2 vd. mammella.
lìn / tessuto leggero, per gli abiti estivi – (s.m.) tettarella, s.f. – ciùcio, fiaschèta, tetariòla
sarşà / tessuto, plissè – (s.m.) plişè / tessuto per (tettarella di gomma).
le tende – (s.f.) musolìna biànca / tessuto pe- tetto, s.m. – covèrto: inclinazione del tetto,
sante di seta, cotone, che presenta lucentezza spiovente – (s.m.) piòver / parte di tetto spor-
– (s.f.) ràşa, ràşo / tessuto simile al velluto – gente – (s.f.) lìnda / sorta d’embrice che si
(s.m.) plis. 2 vd. stoffa. mette agli spigoli dei tetti, per raccogliere e
testa, s.f. – 1 tèsta, sùca, şùca, (fig.) bùsola, guidar l’acqua alle docce – (agg.) convèrso /
capòcia, capusèra, (scherz.) ciribiricòcola, ci- tetto della casa – (s.m.) còlmo.
ricòcola, cocùsa, crèsta, gnùca: a testa – tettoia, s.f. – covèrto, lòtria, tetòja.
(pron.) peròmo / avere la testa fra le nuvole – tibia, s.f. – vd. stinco.
(v.) andàr in sènsa / colpo di testa, testata – ti, pron. – vd. te.
(s.f.) şucàda, testàda / crosta della testa – tic tac, inter. – tichetetàchete, tictàc.
(mal.) pètola / defluenza degli umori dalla te- tiepido, agg. – tèpido, tièpido.
sta, catarro – (s.m.) catàro / lavata di testa – tifo, s.m. – 1 tìfo. 2 (mal.) tìfo, tìnfo.
(s.f.) lavàda, rangiàda / mettere la testa a po- tifone, s.m. – vd. bufera.
sto – (s.m.) giudìzio / testa grossa – (s.f.) te- tiglio, s.m. – (bot.) lìpa, tìljo (tiglio nostrano).
stòna / testa pelata – (s.f.) tèsta spelàda / testa tiglioso, agg. – sfilòşo.
piena di idee stravaganti – (s.f.) bacolèra / tigna, s.f. – tègna.
zona molle nella parte superiore della testa dei tignola, s.f. – 1 (zool.) bès’cia nèra, pavèja, (ti-
bambini, che si solidifica col tempo – (s.f.) fon- gnola del grano). 2 vd. tarma.
tanèla. 2 testa di morto – (zool.) farfàla. 3 vd. timbro, s.m. – tìnbolo, tìnbro, tònbolo.
capacità. timidezza, s.f. – timidèsa.
testamento, s.m. – testamènto: detto di testa- timido, agg. – 1 inbranà, tìmido. 2 vd. intimi-
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dito. tirocinante, s.m. – vd. allievo.


timo, s.m. – (bot.) tìmo (timo con farcetti). tisi, s.f. – (mal.) mal de polmòni, mal sotìl.
timone, s.m. – timòn: timone dell’aratro – tisico, agg. – vd. etico.
(s.f.) grendèna. titillamento, s.m. – vd. eccitamento.
timore, s.m. – timòr, (fig.) pipìo. titolo, s.m. – don (titolo dei sacerdoti): titolo
timoroso, agg. – vd. ansioso. spettante a principi di stirpe reale – (s.f.) altèsa.
tinca, s.f. – (itt.) tènca. titubante, agg. – vd. ansioso.
tinello, s.f. – (s.m.) tinèl. titubare, v. – scantinàr.
tingere, v. – 1 pitiràr, tìnger: voce del verbo Tiziana, n.p. – Tìta.
tingere, tinto – intènto. 2 vd. colorare. 3 vd. im- tizzone, s.m. – brònsa, brònso, stìso.
brattare. toast, s.m. – tost.
tino, s.m. – boidòr, cavècio: ampio tino a do- toccare, v. – tastàr, tocàr: tocca e scappa –
ghe, cerchiato di ferro con il fondo più largo (gio.) còrerse drìo, ti ti la gà.
della bocca, usato per mettervi a fermentare le tocco, agg. – 1 còfe. 2 (s.m.) tòco.
uve pigiate – (s.m.) tinàso / tino piccolo – togliere, v. – cavàr, ciòr: togliere i succhioni
(s.m.) cavecèl. dalle viti – netàr bastàrdi / togliere il saluto –
tinozza, s.f. – 1 (s.m.) cavècio, fatòr, sòto- ciòr el salùdo.
spina: piccola tinozza – (s.f.) ornèla / specie di togliersi, v. – cavàrse: togliersi dai piedi – v.
tinozza, mastello – (s.m.) mastèl / tinozza cavàrse dài pìe.
grande – (s.m.) mastelòn. 2 vd. mastello. toilette, s.f. – cèso, gabinèto, tualè.
tinta, s.f. – vd. colore. tolleranza, s.f. – tolerànsa: atteggiamento di
tinteggiare, v. – vd. colorare. comprensione e benevolenza, di tolleranza –
tinteggiatore, s.m. – vd. imbianchino. (s.f.) indulgènsa.
tipaccio, s.m. – figùra spòrca, (agg.) vòli. tollerare, v. – soportàr, toleràr.
tipico, agg. – vd. casalingo. tomaio, s.m. – scarpìn.
tipo, s.m. – caràtere, sàgoma: tipo infido, poco tomba, s.f. – bùşa, tònba
di buono – (s.f.) legèra. tombino, s.m. – tonbìn.
tipografia, s.f. – stanparìa. tombola, s.f. – tònbola (gioco pubblico o fa-
tiranno, s.m. – spòtico, tiràn. miliare fondato sull’estrazione a sorte dei nu-
tirapiedi, s.m. – licacùl, tirapìe. meri compresi fra l’1 e il 90), A Buie, tradi-
tirare, v. – sucàr, tiràr: tirar dietro – strasinàr zione che risale al 1883, mentre si estraggono
/ tirar fuori – cavàr / tirare giù – vd. abbassare i numeri, c’è sempre qualcuno che recita una
/ ha tirato le cuoia – el ga tiràdo i cràchi / nel rima, una voce corrispondente, usando nomi di
significato di tirare – (s.m.) tràto. località, nomi propri, soprannomi, tanto chi
tirata, s.f. – butàda, sucòn, tiràda, tìro, tiròn. estraeva i numeri, spesso usa la rima invece del
tirchio, agg. – pedociòşo, şbrìsa ma no càsca. numero stesso, per esempio: 1, Nàne Càla… 2,
tiritera, s.f. – 1 làgna, lòica: battere lungo, no- Grişignàna…13, el pònto de Giùda, el nù-
ioso e monotono, tiritera – (s.m.) pilaòrşo. 2 maro dèla fortuna…23, la cògoma col
vd. cantilena. cafè…33, i àni de Crìsto…47, el mòrto…55,
tiro, s.m. – (s.f.) tiràda, (s.m.) tìro: fare un i Savrìni, le bìse…69, el più bel nùmaro…77,
brutto tiro – (v.) far un brùto schèrso. le ganbolìne dèle donète…80, Şanèto de
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Lòşari…90, el più vècio, el gàto cànta: car- pantagàna, pantigàna / trappola a molla per
toncino con i numeri del gioco della tombola topi – (s.m.) ciòtego, ciòtigo, sorşèr, tràpola
– (s.f.) cartèla / chi estrae i numeri della tom- par sòrşi.
bola – (s.m.) cavabàle / pallina per giocare al topolino, s.m. – (zool.) sorşèto, sorşolìn.
gioco della tombola – (s.f.) bàla / segnare un toponimo, s.m. – nòme del pòsto, topònimo:
primo numero su una riga della cartella – (v.) toponimo buiese – (top.) Sànta Sàbata.
maridàr la rìga / serie di quattro numeri estratti toporagno, s.m. – (zool.) mus’ciariòl.
su un’unica fila di una cartella – (s.f.) quadèrna toppa, s.f. – (s.m.) bièco, (s.f.) pèsa, pesèta,
/ tabella con i 90 numeri del gioco della tom- (s.m.) tacòn.
bola, per riscontro dei numeri usciti – (s.m.) torace, s.m. – pèto, stòmigo.
cartelòn / vincita al gioco della tombola con torbido, agg. – fòsco, tòrbido, tùrbio.
cinque numeri usciti nella stessa fila orizzon- torcere, v. – 1 diştòrşer, inberlàr, stòrşer. 2 vd.
tale – (s.f.) sinquìna / vincita di consolida- accartocciare.
mento al gioco delle tombola – (s.m.) tonbolìn. torcersi, v. – inberlàrse.
tombolone, s.m. – cascàda. torchiare, v. – torciàr.
Tommaso (Tommasetto), n.p. – Tomaşìn, To- torchio, s.m. – 1 frantòjo, tòrcio: capo degli
maşèto, Tòmo. operai nel torchio – (a. e m.) şupàn / ciascuno
tonaca, s.f. – tòniga. dei due grossi dischi di pietra, per polverizzare
tonare, v. – tonàr. il grano dei mulini, pure nel torchio, macina –
tonchio, s.m. – (zool.) carabèl (tonchio dei fa- (s.f.) màşena, màşina / contenitore da torchio,
gioli). gabbia di corda nella quale si mettono le olive
tondino, s.m. – tondìn. per pressarle, olivaio – (s.f.) spòrta / l’addetto
tondo, s.m. – vd. cerchio. alla fabbricazione delle spòrte – (s.m.) sportàjo
tonfo, s.m. – còlpo, tònfo: riproduzione del ru- / corda usata nei torchi – (s.m.) gherlìn / tenere
more di un tonfo – (onom.) patapùm, pata- sotto torchio – (v.) tegnìr sòto presiòn / torchio
pùnfete. da olio – (s.m.) maşinìn / torchio da vino –
tonnellata, s.f. – tonelàta, tonolàta. (s.m.) torcèto. 2 (zool.) babòşo (torchio pa-
tonno, s.m. – (itt.) ton, tòno. rassita dei fagioli).
tono, s.m. – ton (tono di voce). torcia, s.f. – candèla, tòrsa, (s.m.) tòrso: tor-
tonsille, s.f. – tonsìle. cia di cera – (s.m.) dopièr.
tonsillite, s.f. – (mal.) angina: infiammazione torcicollo, s.m. – 1 (mal.) storşicòlo, stracòlo.
delle tonsille – (mal.) dragài. 2 (orn.) storşicòlo (torcicollo comune).
tonsura, s.f. – cèrega, cìrica (tonsura sacer- torcoliere, s.m. – torcèr.
dotale, chierica). tordella, s.f. – (orn.) ginepròn, şanevròn, tor-
tonto, agg. – baùco, cùco, èbete, indormensà, dèla.
indrìo, macàco, mòna, nàne, sènpio, (fig.) ta- tordo, s.m. – (orn.) tordèla, tòrdo.
nèco, tùnbano. tormenta, s.f. – 1 bufèra. 2 vd. bufera.
topaia, s.f. – casòpa, sorşèra. tormentare, v. – bibiàr, crosifigàr, crusiàr,
topo, s.m. – (zool.) ràto, sòrşo: topo campa- martorişàr, tarmàr, tartasàr, tasàr, tormentàr,
gnolo – (zool.) sòrşo de canpàgna / topo di tromentàr.
grandi dimensioni, topo di chiavica – (zool.) tormentatore, s.m. – agusìn.
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tormento, s.m. – (s.m.) crùsio, (s.f.) piàga, ràntiga.


pèna, (s.m.) tormènto, travàjo, tromènto. tossicchiare, v. – tosignàr.
tornante, s.m. – tornànte. tossico, s.m. – tòsego, tòsigo.
tornare, v. – tornàr, vignìr: tornare in vita – ri- tossilaggine, s.f. – (bot.) cànfara (tossilaggine
nàsar. comune).
tornire, v. – tornìr. tossire, v. – tòser, tosìr: tossire affannosamente
tornitore, s.m. – tornidòr. – (v.) bolsegàr.
toro, s.m. – (zool.) tòro. tostare, v. – brustolàr, brustolìr.
torre, s.f. – tòre. tostatura, s.f. – brustolàda.
torrente, s.m. – 1 aguàr, aquàr, patòc, po- tostino, s.m. – brustolìn (tostino per tostare il
tòco, torènte: torrente a oriente di Buie – (top.) caffè).
Mùlaş / torrente che inizia sotto la collina tosto, agg. – 1 stàgno: tosto, veloce – (agg.)
Cavrìe, vicino a Crassiza, e scende dalla valle şvèlto. 2 (avv.) sùbito.
Cavrişàna nelle campagne buiesi, oltre la zona totale, agg. – vd. completo.
carsica, e poi si unisce al corso che raccoglie totalmente, avv. – conpletamènte, del dùto.
le scoline della collina Mandolòro per sfociare totocalcio, s.m. – (s.f.) sìşa, (s.m.) totocàlcio.
a Umago – (top.) Canàl potòc, Canàl potòco, tovaglia, s.f. – tovàja.
Patòco, Potòc / torrentello che si forma dopo tovagliolo, s.m. – salvièta, tovajòl.
la pioggia – (s.m.) còrso de àqua, potòco. 2 vd. tozzo, agg. – 1 gròso. 2 (s.m.) tòco.
corso. tra, prep. – 1 fra, ìntra, in tra, tra. 2 vd. in
torrione, s.m. – toràso. mezzo a.
torrone, s.m. – 1 mandolàto. 2 vd. croccante. trabaccolo, s.m. – trabàcolo.
torsello, s.m. – cusìn, cusinèto. traballante, agg. – scardèl.
torso, s.m. – muşignòto, roşigòto, tòrso (torso traballare, v. – balàr, briscolàr, dindolàr, scan-
sbocconcellato). tinàr, şinşolàr, trabalàr.
torta, s.f. – dòlse, tòrta: fetta di torta – (s.f.) trabiccolo, s.m. – carèto, trabàcolo, trabì-
fèta. colo.
tortellini, s.m. – tortelìni. traboccamento, s.m. – (s.f.) còlma.
tortiera, s.f. – buràta (tortiera apribile), traboccante, agg. – còlmo, pièn, ràşo.
stànpo. traboccare, v. – ndar fòra, ndar parsòra, tra-
tortiglione, s.m. – strùcolo (strudel). bicàr, trabucàr.
torto, s.m. – dispèto, şmàco, tòrto. trabocchetto, s.m. – (s.f.) tràpola.
tortora, s.f. – (orn.) tortorèla (tortora co- tracannare, v. – (fig.) pipàr (bere).
mune). traccia, s.f. – sègno.
torvo, agg. – mùşo dùro, trèso. tracciare, v. – segnàr: tracciare righe, strisce
tosare, v. – tajàr el pel, toşàr. – v. stricàr.
tosatrice, s.f. – fòrfe, machinèta de tajàr cavèi. trachea, s.f. – 1 gòla: espellere muco, altro
tosse, s.f. – tòse: colpo di tosse – (s.f.) tosìda material dalla trachea, espettorare – (v.) de-
/ malattia bronchiale con tosse – (mal.) casa- spetoràr. 2 vd. esofago.
mènto / tosse canina – (mal.) tòse catìva, tòse trachino, s.m. – (itt.) ràgno.
pagàna / tosse stizzosa, raucedine – (s.f.) ma- tracollo, s.m. – vd. bancarotta.
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tradimento, s.m. – 1 bàşo de Giùda, (loc.) de tranquillante, s.m. – 1 calmànte. 2 vd. ane-
fighèto. 2 vd. abbandono. stetico.
tradire, v. – far i còrni, tradìr: tradire la mo- tranquillità, s.f. – càlma, pàşe.
glie – (v.) far i còrni a la mojèr. tranquillo, agg. – (escl.) bon, bonasòn, chièto,
tradizione, s.f. – tradisiòn. cùcio, pacìfico, quèto.
traduzione, s.f. – tradusiòn. tranvia, s.f. – vd. tram.
trafelato, agg. – stravòlto. tranviere, s.m. – (a. e m.) tranvièr.
trafficante, s.m. – vd. bottegaio. trapanare, v. – şbuşàr, trapanàr.
trafficare, v. – remenàr, trabacàr, traficàr. trapano, s.m. – tràpano, verìgola.
traffico, s.m. – tràfico, tràfigo. trappola, s.f. – 1 tràpola: trappola a molla per
trafiggere, v. – şbuşàr, şbuşàr fòra par fòra. topi – (s.m.) ciòtego, ciòtigo, còtigo, sorşèr,
trafitta, s.f. – vd. fitta. tràpola par sòrşi / trappola consistente in un
trafittura, s.f. – spònta. cappio di filo di ferro per catturare lepri –
traforare, v. – vd. trafiggere. (s.m.) àso, làso. 2 vd. bugia.
traforato, agg. – şbuşà. trappolare, v. – trapolàr.
traforo, s.m. – vd. galleria. trapunta, s.f. – 1 inbotìda, trapònta. 2 vd.
tralasciare, v. – dişmètar, lasàr star, saltàr. coltre.
tralcio, s.m. – 1 pànpano, pànpino: tralcio trapuntare, v. – vd. cucire.
orizzontale – (s.f.) drèsa / tralcio tenero – trarre, v. – trar: trarre fuori – cavàr.
(s.m.) còrno. 2 vd. frasca. trasalire, v. – ciapàr un scorlòn, saltàr parà-
traliccio, s.m. – tarlìs, terlìs. ria.
tram, s.m. – tram, tran, trànvai. trasandato, agg. – 1 savatòn, traşandà, tra-
tramandare, v. – pasàr, traşmètar. scurà. 2 vd. cencioso.
tramare, v. – tramàr. trascinare, v. – strasinàr (trascinar via).
tramezzo, s.m. – 1 parè, parède, tramìşo. 2 vd. trascinarsi, v. – strasinàrse.
assito. trascorrere, v. – pasàr, trascòrar.
tramoggia, s.f. – gròto (tramoggia del mu- trascorso, v. – pasà.
lino). trascurabile, agg. – vd. esiguo.
tramontana, s.f. – balivèrna, (s.m.) borìn, trascurare, v. – vd. dimenticare.
(s.f.) tramontàna. trasferirsi, v. – vd. abbandonare.
tramonto, s.m. – padrenostro (ora del tra- trasformazione, s.f. – trasformasiòn.
monto): verso il tramonto, crepuscolo – (s.f.) trasmettere, v. – traşmètar: diffondere, tra-
calàda. smettere – (v.) petàr, tacàr.
tramortire, v. – imatonìr, tramortìr. trasmissione, s.f. – traşmisiòn.
tramortito, agg. – imatonì, tramortì. trasparenza, s.f. – trasparènsa.
tramutare, v. – travaşàr. trastullare, v. – şiogàr.
tranello, s.m. – inbròjo, tràpola. trastullarsi, v. – 1 v. şiogàr. 2 vd. divertirsi.
trangugiare, v. – vd. ingerire. trastullo, s.m. – 1 bàgolo, bebèl. 2 vd. gioco.
tranne, prep. – fòra che, òltra. trasversale, agg. – de travèrso.
tranquillamente, avv. – con càlma, piàn pia- trattabile, agg. – domèstico.
nìn. trattare, v. – tratàr.
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trattativa, s.f. – afàr. 2 vd. avere (2).


trattenere, v. – tegnìr, tratignìr. tremarella, s.f. – tremariòla: aver la tremarella
trattenersi, v. – star. – (v.) èsar cagà de paùra.
tratto, s.m. – (s.f.) butàda, strìca: d’un tratto tremendo, agg. – orèndo, malagnàşo, mali-
– (agg.) tràto. gnàşo, spaventòşo.
trattore, s.m. – tratòr. tremito, s.m. – le gànbe fa giàcomo, trema-
trattoria, s.f. – ostarìa, tratorìa. rèla, (s.m.) tremàso: tremito prolungato – (s.f.)
travagliare, v. – travajàr. tremariòla.
travaglio, s.m. – pasiòn, strùsio, travàjo. tremolare, v. – bagolàr, tremolàr.
travasare, v. – vd. tramutare. tremore, s.m. – vd. tremito.
trave, s.f. – traversìn (trave principale), tràve, trenino, s.m. – (scherz.) maşenìn (trenino
tràvo: composizione di più travi e legni ordi- della Parenzana): stantuffo del treno – (s.m.)
nati a triangolo per sostenere tetti a due falde stantùfo.
– (s.m.) cavalèto / mettere una cosa di tra- treno, s.m. – 1 (s.f.) feràda, feràta, (s.m.) tren,
verso su un’altra, incrociare – (v.) incroşàr / trèno. 2 vd. trenino.
trave principale per sostegno, del tetto – (s.m.) trentuno, agg. – (num.) trentaùn.
bordonàl. treppiede, s.m. – trepìe: specie di treppiede per
traveggola, s.f. – orbaròla. sostenere lo scaldaletto – (s.f.) mòniga.
traversa, s.f. – (s.m.) trèso. trespe, s.f. – (bot.) spìgo.
traverso, agg. – par şbiègo, trèso: di traverso trespolo, s.m. – cavalèto.
– (loc.) par trèso. tressette, s.m. – (gio.) tresète (gioco di carte
travestire, v. – camufàr. con un mazzo di 40 carte): buon gioco al tres-
traviare, v. – ciòr vìa, straviàr. sette, costituito da tre carte, cioè asso, due e tre,
travolgere, v. – butàr sòto, ciapàr sòto, stra- tutte di un seme, colore – (s.f.) napolitàna /
sinàr. giocata nel gioco delle carte tressette – (v.)
tre, agg. – (num.) tre. stricàr, strisàr.
trebbia, s.f. – 1 trèbia: trebbia maggiore – tria, s.f. – trìa (gioco).
(bot.) carsìn. 2 vd. battitrice. tribolare, v. – tribolàr.
trebbiana, s.f. – (bot.) bianchèra. tribolazione, s.f. – cròşe, tribolasiòn.
trebbiano, s.f. – (bot.) pagadèbiti. tribolo, s.m. – (bot.) başapìe (tribolo comune).
trebbiare, v. – bàtar, bàter, machinàr, trebjàr, tributo, s.m. – 1 dàsio. 2 vd. balzello.
tibiàr, tribiàr: bastone per trebbiare – (s.m.) tribunale, s.m. – vd. magistratura: corriere
materòsolo / paglia, stelo di cereali o legumi- giudiziario con il compito di recapitare agli in-
nose, dopo la trebbiatura – (s.f.) pàja. teressati documenti redatti dal tribunale, messo
trebbiatrice, s.m. – vd. battitrice. comunale – (a. e m.) fànte.
trebbiatura, s.f. – trebjadùra. tridente, s.m. – v. forca.
treccia, s.f. – còda, drèsa, trècia, trèsa: trec- triestino, agg. – triestìn (abitante di Trieste).
cia di aglio, cipolla – (s.f.) rèsta. trifoglio, s.m. – (bot.) trefòjo, trefojòn, trifòjo
tredici, agg. – (num.) trèdişe. (trifoglio torpaterra comune): trifoglio bianco
treggia, s.f. – èrpişe, gràpa. – trefòjo biànco / trifoglio dei prati – trefòjo de
tremare, v. – 1 bàtar i dènti, tremàr, tremolàr. prà / trifoglio fragolino – trefòjo fràgola / tri-
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t t

foglio ladino – trefòjo (ottimo foraggero) / tri- pedalìn / rametto staccato dal tronco – (s.f.)
foglio rosso – trefòjo ròso. s’ciàpa.
triglia, s.f. – (itt.) trìja (triglia maggiore): spe- tronchesina, s.f. – cortèl de ònge (tronchesina
cie di triglia, pesce degli uranoscopidi – per le unghie).
luşèrna / triglia minore di fango – barbòn / tri- troppo, agg. – màsa, tròpo: troppo vecchio –
glia piccola di fango – barbonsèl. (agg.) màsa vècio.
trimestre, s.m. – quartàl. trottare, v. – trotàr.
trina, s.f. – 1 (s.m.) pìso: trina bianca fatta a trottola, s.f. – (gio.) 1 girèla, (s.m.) gùrlo,
punte – (s.m.) merlèto. 2 vd. macramè. 3 vd. sùrlo, şùrlo, (s.f.) tròtola: far girare la trottola
merletto. con tale velocità da farla apparire ferma – (v.)
trincare, v. – trincàr. incandìr. 2 vd. paleo.
trincata, s.f. – trincàda. trovare, v. – trovàr: voce del verbo trovare,
trincetto, s.m. – cortèl de calighèr. trovava – trovèva / voce del verbo trovare,
trinciapaglia, s.f. – tajapàja. trovavamo – trovèimo.
trionfare, v. – gavèr sucèso. trovarsi, v. – trovàrse.
trippa, s.f. – trìpa: parte della trippa – (agg.) trovata, s.f. – 1 casàda, pensàda. 2 vd. idea.
dopiòn (termine di macelleria). truccare, v. – fatufàr, inbrojàr, pareciàr, trucàr.
trippone, s.m. – pansòn, tripòn. truccarsi, v. – vd. imbellettarsi.
trisavolo, s.m. – dòndolo. trucco, s.m. – inbròjo, trùco.
triste, agg. – 1 mùfo, şo de bàla. 2 vd. abbat- trucidare, v. – 1 copàr, masàr. 2 vd. accop-
tuto. pare.
tristezza, s.f. – crepacòr, crepacuòr, pèo, tri- truciolo, s.m. – buşìa, rìso, rìsolo, spiana-
stèsa. dùra.
tritare, v. – 1 maşinàr, tajusàr, tasàr: tritare truffa, s.f. – vd. bugia.
grossolamente – (v.) mastrusàr. 2 vd. fracas- truffare, v. – 1 fufignàr, şmaferàr. 2 vd. delu-
sare. dere.
tritata, agg. – vd. macinata. truffatore, s.m. – 1 egisiàn, sìngano, sìn-
triturare, v. – vd. fracassare. gheno, sìnghino, şmàfaro, şmàfero, trufòn. 2
trivellare, v. – inverigolàr, trivelàr. vd. briccone.
trivella, s.f. – verìgola. truogolo, s.m. – canàl.
triviale, agg. – ònto, porsèl. truppa, s.m. – trùpa.
trivio, s.m. – (s.f.) croşèra. tu, pron. – ti.
troia, s.f. – vd. scrofa. tua, agg. – to (davanti il nome), tu, tùa (dopo
tromba, s.f. – trònba: tromba d’aria, marina – il nome).
pìrja, sionèra, (s.m.) siòn. tubercolo, s.f. – pajòla.
trombone, s.m. – tronbòn. tubercoloso, agg. – bòlso, ètico, tìşico, tuber-
troncare, v. – 1 soncàr, troncàr. 2 rònpar, colòşo.
spacàr (lacerare un ramo alla biforcatura). tubero, s.m. – (s.f.) patàta.
tronco, s.m. – trònco: parte del tronco che sta tubino, s.m. – (s.f.) càna.
sotto terra e al quale sono attaccate le radici – tubo, s.m. – tùbo: elemento tubolare – (s.f.)
(s.m.) sòco / parte più grossa di tronco – (s.m.) càna / tubo di gomma, di tela impermeabile,
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t t

per far passare l’acqua – (s.f.) màniga / tubo turlupinare, v. – vd. ingannare.
con conduttura – (s.m.) condòto / tubo della turno, s.m. – vd. avvicendamento.
stufa – (s.m.) canòn dèla stùa / tubicino fles- turpe, agg. – vergognòşo.
sibile della pompa della bicicletta – (s.m.) bì- tuta, s.f. – tarlìs, terlìs (tuta da lavoro).
golo. tutolo, s.m. – stroncòn.
tuffare, v. – tociàr. tuttavia, cong. – ma.
tuffarsi, v. – saltàr, tociàrse: tuffarsi a testa tutto, agg. e pron. – dùto, ganş; tutti (pl.) –
bassa – saltàr a tèsta / tuffo in mare sbattendo dùti, dùti do (tutti e due) / tutt’in uno – dutin-
con la pancia – (s.f.) pansàda. tùn, tutintùn.
tuffata, s.f. – tociàda.
tuffetto, s.m. – (orn.) magnabalìni (sorta di
anitra)
tuffo, s.m. – toch, tùfo.
tugurio, s.m. – capàna.
tulipano, s.m. – (bot.) tulipàn.
tumore, s.m. – (mal.) brùto, càncro, timòr
(tumore maligno).
tumulto, s.m. – (fig.) bordèl, deşìo, dişìo.
tunnel, s.m. – 1 (s.f.) galarìa. 2 vd. galleria.
tuo, agg. – 1 to (davanti al nome), tùo (dopo il
nome). 2 vd. tua.
tuonare, v. – tonàr, tonişàr.
tuoni, s.m. – tòni.
tuono, s.m. – rachèta, rachetòn, ton, tonàda,
tron: imprecazione (escl.) òrco tron, pòrco
tron / rumoreggiare del tuono – (v.) brontolàr,
tonàr.
tuorlo, s.m. – bàla de l’òvo, ròso, ròso de
l’òvo, şàlo de l’òvo.
tuffè, s.m. – topè (pettinatura).
turacciolo, s.m. – stropìn, stròpo, tàpo de
sùro: turacciolo di botte – (s.m.) cocòn.
turare, v. – dişbonìr, stropàr, tapàr.
turarsi, v. – stropàrse, tapàrse.
turbamento, s.m. – 1 misiamènto. 2 vd. ab-
bagliamento.
turbine, s.m. – 1 siòn, (s.f.) sionèra. 2 vd. bu-
fera. 3 vd. frullo.
turchino, s.m. – 1 (agg.) turchìn: turchino di
Prussia per bucato – (s.m.) perlìn. 2 vd. blu.
turlulù, s.m. – tululù.
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u u

U di uccelli – (s.m.) ciàpo / motivo di attrazione,


adescamento degli uccelli, richiamo – (s.m.) ri-
ciàmo / nome comune degli uccelli apparte-
nenti al genere dei passeri – (s.m.) pagnaròl /
Ubaldo, n.p. – Bàldo.
nome di qualsiasi uccello acquatico – (s.m.)
ubbidiente, agg. – ubidiènte, ch’el scòlta: non
martinàso / nome generico di uccelli rapaci –
essere ubbidiente – (agg.) no scoltàr gnènte.
(agg.) magnagalìne / rinnovamento delle
ubbidienza, s.f. – ubidiènsa.
penne che fanno gli uccelli, muta – (s.f.) mùda
ubbidire, v. – scoltàr.
/ spago nel quale si legano gli uccelli, che ser-
ubriacare, v. – 1 inbriagàr, (fig.) incafaràr, in-
vono al richiamo dei luoghi di uccellagione per
cicaràr, inciucàr. 2 vd. inebriare.
attirarvi gli uccelli di passaggio, zimbello –
ubriacatura, s.f. – bàla, balòta, ciùca, inca-
(s.m.) şiògo / uccellatore – uşeladòr / uccelletto
faràda, piònba, şbòrgna, s’cìnca, scùfia, sìmia.
da siepe degli scriccioli, che imita spesso il
ubriacarsi, v. – alsàr l còmio, ciapàr ùna
canto degli altri uccelli – (orn.) penìsa / uccel-
bàla, (fig.) inbalàr, (v.) inbriagàrse, inciu-
lino – (orn.) oşelèto, uşelèto, uşèlin / uccello te-
càrse, scufiàrse.
nuto in gabbia per attirare col canto altri uccelli
ubriaco, s.m. – briàgo, brìlo, ciòlto, ciùco,
– (orn.) uşèl de riciàmo / verso di uccelletti, pi-
ciunbalèle, èsar lègro, inbriàgo, incafarà, in-
golare – (v.) piolàr. Gli uccelli, nella parlata
ciuchì, incucalì, spetàcolo: non ubriaco, sin-
buiese: allodola – (orn.) alòdola, lòdola / ana-
cero – (agg.) sinsièr / ubriaco fradicio – (agg.)
tra – ànara / anatroccolo – anarèlo / upupa –
cìnberli, comàcio, comàto, pièn còme un ca-
babalùco, galèto de mònte / zigolo dalla testa
ratèl, scalìn, stechì.
nera – balarìna, sincòdola, sinquemènole /
ubriacone, s.m. – 1 (agg.) inbriagòn, inbria-
barbagianni – barbagiàn / pipistrello nostrano
ghèla, pìrja, şbevasiòn. 2 vd. alcolista.
– barbastèl, mèşo sorşo mèşo uşèl, nòtolo, pi-
uccellare, v. – uşelàr, oşelàr: spiazzo disse-
pistrèl / beccaccina, gallinaccia – becàcia, be-
minato di pali con traversine porta panie pre-
canèla, becàsa, becàsia, galinàsa / beccafico
parato per l’uccellagione – (s.f.) tiòla.
– becafìgo, papafìgo / beccaccino – becasìn,
uccellatore, s.m. – (a. e m.) oşelèr, uşelèr
ciochèta / picchio (nero) – becasòco / bec-
uşeladòr.
chincroce, crociere – bechincròşe / chiurlo –
uccellino, s.m. – (orn.) uşelèto, uşelìn.
sùrlo / ciuffolotto (scarlatto) – becogròso / po-
uccello, s.m. – (orn.) oşèl, (inf.) pipì, siòn,
iana – bojàna, bujàna, pojàna / calandra – ca-
uşèl (uccello in genere): arbusto parassita di
làndria / maschio dell’uccello calandra – ca-
querce dalle cui bacche si ricava una sostanza
landròn / canarino – canarìn / capinera –
vischiosa che serve a preparare la pania degli
capinèro / cornacchia bigia – càuca, cornàcia
uccellatori – (bot.) vìs’cio / bacchetta impaniata
/ gazza ladra, cecca, ghiandaia – chèca / as-
per pigliare uccelletti – (s.m.) vergòn, vespòn
siolo comune – ciùc, ciùşo / ciuffolotto – ciu-
/ beverino per gabbie d’uccelli – (s.m.) beva-
folòto, subiòto / civetta – civèta, suèta / gab-
rìn, (s.f.) bevadòra / catturare gli uccelli – (v.)
biano – cocàl, cucàl, gabiàn / culbianco –
oşelàr, uşelàr / gabbia per uccelli – (s.f.) chèba,
codabiànca, culèto / colombo terraiolo – co-
oşeljèra / lastra di pietra per tendere trappole
lòmbo / quaglia – cotòrno, quàja / scricciolo –
agli uccelli – (s.f.) lavora, làvra / moltitudine
cransìch / marzaiola – crècola / cuculo – cùco
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u u

/ mustacchino – dotòr / saltimpalo – fabrèto / ufficiale, s.m. – ufisiàl.


fanello – faganèl / falcone – fàlco / astore, ufficio, s.m. – 1 ufìcio, ufìsio: ufficio che cura
gheppio – falconèto / fagiano – faşàn / pispola l’inventario dei beni immobili, catasto – (s.m.)
– fìsta / folaga europea – fòliga / fringuello – catàstro / ufficio che gestisce la registrazione
fringuèl, frişolìn / frosone – frişòn / cardellino delle proprietà, tavolare – (s.m.) tavolàr / uf-
– gardèl, gardelìn / averla piccola – gèrla / gru ficio giudiziario – (s.m.) giudìsio, tribunàl. 2
– grùa / rondinella – lastricìsa, lastrisìsa / lu- vd. commissione.
cherino – lùgaro, lusingò / nome di qualsiasi uggioso, agg. – 1 tichignòşo, tètano. 2 vd. fa-
uccello acquatico – martinàso / germano reale stidioso.
– maşorìn, maşurìn / merlo – mèrlo / mona- ugola, s.f. – gargà, lùla.
chella – monighèla / fringuello montano, pep- uguale, agg. – conpàgno, precìşo, tanpariàn,
pola – montàn, pacagnòl / oca – òca / oca sel- uguàl: uguale a un’altra persona, cosa in qua-
vatica – òca salvàdiga / passero – pagnaròl / lità o quantità – (s.m.) pàri.
pavole – paòn / merlo giallo, rigogolo – pa- ugualmente, avv. – 1 conpàgno, intèso, lo-
pafìgo / pappagallo – papagàl / starna – par- stèso. 2 vd. ciononostante.
nìşa, pernìşa, pernìşe / cinciallegra – parùsola ulcera, s.f. – (mal.) ùlsara, ùlsera (malattia):
/ cinciarella – parusolìn / fiaschettone – pen- ulcera della pelle – (mal.) bròşa / ulcera sifili-
dolìn / uccelletto degli scriccioli – penìsa / tica – (s.m.) caròl / ulcerazione della bocca –
pettirosso – petoròso, tàschisa / regolo – pì- (s.f.) bocasàna.
dolo, pìndolo, rigògolo / cornacchia nera – ulivo, s.m. – 1 (bot.) ulìvo, ulivàro. 2 vd. olìvo.
pòla / rondinella – ròndola / rondone – ron- ultimo, agg. – ùltimo: in ultima – (loc.) in ùl-
dolòn, rondòn / passero – salegàto, saligàto, tima / risultato ultimo – (agg.) finàl / ultimo
selegàto / cesena – şanevrèro, şanevròn / ver- nato – (agg.) scagarosòlo / ultima parola –
done – şàrantro / alzavola – şarşègna / piviere (agg.) ùltima.
– scordò / forasiepe – scrìciolo, scrìso, stracùs ululare, v. – vd. abbaiare.
/ zigolo giallo – sìvo / sparviere – sparavèr, umanità, s.f. – 1 vd. benevolenza. 2 vd. beni-
sparvièr / cutrettola – spòrca vis’ciàde, stra- gnità.
sacùl / stornello, storno – stornèl / torcicollo – umano, agg. – umàn.
storşicòlo / pispolone – (s.f.) tordèla / tordo – Umberto, n.p. – Bèrto.
(s.f.) tòrdo / tortola – (s.f.) tortorèla / canapa- umettamento, s.m. – vd. bagnatura.
iola, verdone – (s.m.) verdòn. umettare, v. – vd. annacquare.
uccidere, v. – 1 copàr, masàr, netàr: uccidere umidiccio, agg. – bagnadìso, umidèso, umi-
il maiale – copàr el pòrco, (fig.) fàrghe la fè- dèto, umidìso.
sta, masàr el pòrco. 2 vd. accoppare. umidità, s.f. – mògio, mòjo, umidità.
ucciso, agg. – vd. abbattuto. umido, agg. – 1 ùmido: più umido che non si
udienza, s.f. – udiènsa. vorrebbe – (agg.) bagnadìso. 2 vd. ammol-
udire, v. – sentìr: fingere di non udire – (v.) lato.
stropàrse le rèce / raccontare ciò che si è udito, umile, agg. – sènplice, ùmile.
veduto, spifferare – v. spiferàr. umiliare, v. – şmacàr.
udito, s.m. – rècia. umiliarsi, v. – (fig.) calàr le bràghe, şbasàr i
uffa, escl. – ùfa. còrni, şbasàr la crèsta, şbasàrse.
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u u

umiliato, agg. – vd. mortificato. uniformare, v. – vd. accordare.


umiliazione, s.f. – şmacàda, umiliasiòn. uniforme, agg. – 1 conpàgno. 2 (s.f.) divìşa,
umore, s.m. – 1 (s.f.) lùna, (s.m.) èstro, umòr, montùra. 3 vd. assisa.
(s.f.) vèna, vògia, vòja: buon umore – (agg.) unione, s.f. – uniòn, unjòn.
morbìn / essere di buon umore – (v.) èsar de unire, v. – mètar nsième, saldàr, tacàr, unìr.
bòna lùna / essere di umore nero – (v.) gavèr unitamente, agg. – vd. congiuntamente.
la lùna par travèrso, (scherz.) gavèr le bàle unito, agg. – 1 tacà. 2 vd. completo.
piène. 2 vd. animo (2). universo, s.m. – mòndo, univèrso.
umoristico, agg. – che fa rìdar. uno, agg. – (num.) un, ùno: è arrivato solo un
un, art. – n (forma aferetica di un), un. ragazzo – xe rivà sòlo un fìo / in uno – intùn /
una, art. – na (forma aferetica di una). l’uno e l’altro – dùti do / uno per ciascuno –
uncinetto, s.m. – achèrle, uncinèto, unsinèto: ùno paròmo.
lavoro all’uncinetto – (s.m.) crosè / ricamo unta, agg. – ònta, ontolàda.
fatto a uncinetto – (s.m.) centrìn. unto, agg. – 1 lùdro, ònto: unto per le ruote del
uncino, s.m. – 1 gànso, ranpìn, unsìn, unşìn: carro – (s.m.) şmìr. 2 vd. bisunto.
uncino di ferro per tirare il fieno dalla meta – untume, s.m. – spòrco: untume del pettine –
(s.f.) ciàve, (s.m.) lensìn, linsìn. 2 vd. gancio. (s.f.) pèta.
undici, agg. – (num.) ùndeşe, ùndişe. Aforisma uomo, s.m. – 1 òmo / uomini – òmeni, òmi.
buiese, scrivendo i numeri 87 77 22 si diceva: Tipo di uomini: uomo anziano – bàra, bàrba
87 – o tànta sète / 77 – se tànta sète ài / 22 – / uomo bonario – pantalòn / uomo buono a
vin ti do. nulla – tòrso / uomo che si arrangia in tutto –
ungere, v. – 1 ònşar, ònşer, ontolàr: ungere le şbişighìn / uomo che ha barba e capelli bian-
ruote del carro – (fig.) dar la màndola. 2 vd. chi per vecchiaia – canùto / uomo che si vanta
imbrattare. di forza o capacità, spaccone – spacòn / uomo
ungherese, agg. – ungarèşe. vano, chiacchierone – fanfàn / uomo colto –
unghia, s.f. – òngia, (fig.) şgrìnfa, ùngia: fre- òmo stugià / uomo d’affari – afàr / uomo da
gare con le unghie – (v.) gratàr / macchiettona poco – meşasèga / uomo dedito ad amori e cor-
bianca sulle unghie – (s.f.) buşìa / scaglia di teggiamenti – guadòr / uomo di fiducia, teso-
pellicina alla base delle unghie delle mani – riere – camerlèngo / uomo d’intelligenza li-
(s.m.) pisacàn, pisacàni / unghia del cane – mitata – (fig.) dìndio / uomo di statura alta e
(s.m.) spiròn / unghia adunca e pungente – corporatura grossa – calandròn / uomo dinoc-
(s.m.) ranfiòn / unghia del maiale – (s.f.) on- colato, sbilenco – inberlà / uomo eminente –
gèla / unghia di cavalli, buoi, pecore – (s.m.) sìma / uomo grande e grosso – salòstro / uomo
sòcolo / unghie sporche – (scherz.) ònge col grande e grosso ma fiacco e molle – clòpe /
lùto. uomo grosso e forzuto – confalòn / uomo gros-
unghiata, s.f. – ongiàda. solano e goffo – salàme / uomo di guardia –
unguento, s.m. – (s.f.) crèma, inguènto, po- guàrdia / uomo di mare – vd. marinaio / uomo
màda, uguènto: unguento scuro per curare la forte – òmo gajàrdo / uomo di poca serietà,
dermatosi, ittiolo – (med.) tiòlo. buffone – pupinòto, pùpolo, pùpulo, puricinèl
unico, agg. – ùgnolo. / grand’uomo – napolìon / uomo in cattivo
unificare, v. – unificàr. stato, a mal partito – eseòmo / umo inetto – ca-
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u u

sobòbolo / uomo inetto a riprodurre, sterile – òvo a l’òcio de bo / uova degli insetti – (s.m.)
scìrco / uomo magro – canèta / uomo malefico, òvi / uova di pidocchio – (s.f.) gendèna, len-
cattivo, avaro – bìlfo, greşènico, strìgo / uomo dèna / uovo alla coque – (s.m.) coc, òvo dùro
malandato – scarferòto / uomo mediocre – / uovo fecondato, gallato – (s.m.) òvo ingalà /
basòto, mèşa sèga / uomo onesto, mite – bo- uovo finto che si mette nel covo delle galline
nòmo, galantòmo, şentilòmo / uomo panciuto perché vi tornino a deporre le uova, covandolo,
– (s.m.) pansòn / uomo pauroso, vile – ca- endice – (s.m.) òvo de lègno, nidàl / uovo mar-
gainbràghe / uomo piccolo – (fig.) tàpo / uomo cio, barlaccio – (agg.) òvo màrso / uovo sbat-
piccolo, brutto e stupido – (scherz.) macàco / tuto e lasciato cuocere nel tegame – (s.m.) òvo
uomo piccolo, di piccola condizione – omèto strapasà / uovo sodo – (s.m.) òvo dùro. Pie-
/ uomo piuttosto vecchio, grasso, obeso con er- tanza buiese – (s.m.) òvi àla gransièvola.
nia, che cerca di corteggiare le donne – balo- upupa, s.f. – (orn.) babalùco, galèto de mon-
nèr / uomo sciocco, tardo – papavèro / uomo tàgna, galèto de mònte.
sdolcinato, donnaiolo – licamòne / uomo sem- uragano, s.m. – ragàn, uragàn.
plice, sciocco – cocàl / uomo senza carattere – urgente, agg. – far prèsto, in prèsa.
(n.p.) Purcinèla / uomo senza carattere che urgenza, s.f. – 1 premùra, urgènsa: esprime
soggiace alla volontà altrui, leggero e manca- urgenza – (inter.) ùrce. 2 vd. foga.
tore di parola – (fig.) buratìn / uomo senza urgere, v. – (fig.) prèmer.
energie – pastafròla / uomo sincero – frànco / urlare, v. – bajàr, ragiàr, şbraiàr, şbregàr, si-
uomo stolido, di nessuna serietà – carnevàl, gàr, şigàr, urlàr.
castròn, purcinèl, puricinèl / uomo storto – urlata, s.f. – şbregàda, sigàda.
şgalènbo / uomo vile, abbietto – cavròn: abito urlo, s.m. – şbregòn, sìgo.
da uomo – (s.m.) vestìto de òmo / influsso lu- urlone, s.m. – vd. strillone.
nare sul comportamento dell’uomo – (s.f.) fèle urtare, v. – petàr, şburtàr, scontràr, secàr, ur-
/ mezzo uomo, nanerottolo – (agg.) cartùcia / tàr: urtare contro qualcuno, qualcosa – (v.)
nel significato di uomo – (s.m.) cris’ciàn / dàrghe dèntro.
omaccione grande e grosso – (s.m.) catafàlco urto, s.m. – şburtàda, tìro: in urto – (loc.) in
/ parassita dell’uomo di cui succhia il sangue, ùrta / prendere in urto – (v.) ciapàrla in pìca.
zanzara – (zool.) mosàto, musàto, şanşàra. 2 usanza, s.f. – consumànsa, uşànsa, vòga.
vd. coniuge. usare, v. – consumàr, doperàr, dopràr, frugàr,
uovo, s.m. – cocò, òvo, vòvo. Parti dell’uovo: uşàr.
albume, chiara dell’uovo – (s.m.) biànco, (s.f.) usato, agg. – doperà, doprà, uşà: già usato –
ciàra, ciàra de òvo / guscio d’uovo, scorza – (agg.) de secònda man.
(s.f.) scòrsa de òvo / tuorlo d’uovo – (s.f.) usciere, s.m. – 1 usièr: usciere comunale – (a.
bàla de l’òvo, (s.m.) ròso, ròso de òvo / battere e m.) fànte, mèso. 2 vd. custode.
le uova – (v.) bàter i vòvi / fare l’uovo – (v.) far uscio, s.m. – pòrta, ùsio, ùso: piccola porta nel-
l’òvo / fecondare l’uovo di gallina – (v.) inga- l’uscio, sportello – (s.m.) sportèl.
làr / uovo scemo, poco pieno – (s.m.) òvo uscire, v. – ndar fòra, sortìr, usìr.
şlòso, sclòco / piccolo uovo – (s.m.) ovèto / usignolo, s.m. – (orn.) luşignòl, roşignòl,
scrollare l’uovo per vedere se è pieno – (v.) ruşignòl.
şbàtar l’òvo / uova all’occhio di bue – (s.m.) usta, s.f. – ùşma.
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u u

ustionare, v. – bruşàr, scotàr. grappoli nelle bigonce in modo da non gua-


ustione, s.f. – scotàda, scotadùra. stare gli acini durante il trasporto – (s.f.) brènta
usuale, agg. – 1 sòlito. 2 vd. abituale. pèsola / spiccare uno dopo l’altro i granelli del-
usuraio, s.m. – agusìn, strosìn: secondo un’an- l’uva del grappolo – (v.) spilucàr / torchiare
tica tradizione antisemitica, usuraio – (agg.) l’uva – (v.) torciàr l’ùa / uva acerba, aspra –
ebrèo. (bot.) grèsta / uva appassita o uva sultanina –
utensile, s.m. – 1 atrèso, ordègno: piccolo (bot.) ùa pàsa, uèta / uva crespina – (bot.) rì-
utensile per praticare, allargare fori, punte- bis. Uva bianca – (bot.) àbrana, bianchèra,
ruolo – (s.m.) pontariòl, puntariòl. 2 vd. ar- borgogna, cardinàl, cojòni de gàlo, òvi de gàlo
nese. / uva bianca passa, zibibbo – (s.f.) sibìba,
utero, s.m. – 1 lùtro, ùtaro. 2 vd. matrice. (s.m.) sibìbo / uva con acini stretti e allungati,
utile, s.m. e agg. – bonprò, civànso, vadàgno, buona per il vino poco alcolico e da tavola –
(agg.) che sèrvi: trar utile – (v.) aprofitàr, pro- dorània, durània / fràgola / con acini lunghi –
fitàr. galèta / tipo d’uva bianca originaria dalla Cam-
utilità, s.f. – (s.m.) pro. pania, con grappoli grandi, acini grossi, da ta-
utilizzare, v. – doperàr, dopràr. vola – làgrima crìsti / uva bianca da tavola,
uva, s.f. – (bot.) ùa: grappolatoio per l’uva – detta così perché matura in luglio, uva luglia-
(s.m.) rapoladòr / grappoletto con acini d’uva tica – logiàdiga, lugiàdiga, ogiàdiga, ugià-
– (s.m.) rapèto / grappoletto d’uva, parte del diga / uva dolce e delicata, chiaro giallina ma
grappolo d’uva macinato – (s.f.) ricèla, rincèla anche nera – malvaşìa / tipo d’uva bianca per
/ graticcio di legno sul quale l’uva viene sfre- vino con grappoli e acini piccoli – (s.f.) mo-
golata con le mani per far cadere gli acini nella scatèla, (s.m.) moscàto dàlmato / moscàto,
botte – (s.m.) şgranadòr / il ribollire dell’uva muscàto / l’uva che matura più tardi, appunto
nel tino – (s.m.) fermènto / arnese di ferro con verso Natale – (s.f.) nadalìna / uva bianca,
denti per scaricare l’uva – (s.f.) grànpa / buc- che rende molto vino con poco alcool, treb-
cia degli acini dell’uva – (s.f.) graspariòla / biano – (s.m.) pagadèbiti / tipo d’uva da tavola,
grappolo d’uva senza gli acini, raspo – (s.m.) bianca e nera – (s.f.) pèrgola / tipo d’uva
gràpo, gràspo, ràspo / gruppo di grappoli bianca che matura in luglio, da tavola – (s.f.)
d’uva uniti e legati – (s.m.) spiròn / il danneg- pèrla de ciàba / tipo d’uva bianca con acini
giare l’uva da grandine – (v.) pisigàr / il pun- sodi e buccia resistente, duracina – (s.f.) tera-
gere e il succhiare delle vespe sui chicchi d’uva cìna / tipo d’uva bianca da tavola – (s.f.) seşlà
– (v.) cinciàr / l’uva invaia – (s.f.) l’ùa madu- / tipo d’uva bianca per vino – (s.f.) pìsa mùsa
rìsi / parassita dell’uva, bruco della farfalla, co- / tipo d’uva bianca, uva da tavola – (s.f.) regìna
cilide – (zool.) caròl / parte del grappolo, acino / tipo d’uva bianca per vino – (s.f.) ribòla / tipo
– (s.m.) gran / pestare l’uva – (v.) mastrusàr, d’uva bianca, per vini pregiati – (s.m.) rìşgni
pestàr l’ùa / pigiatrice d’uva azionata a mano / triolìna. Uva nera – (bot.) ancelòto, ancilòto
– (s.m.) maşenìn, maşinìn, pilatòjo / qualità / berzamino – barşamìn / buona per il vino e
d’uva, tenera e dolce – (bot.) sìpa / quando gli da tavola – bontènpa / cocòla / durànta / uva
acini dell’uva si rotondano, in giugno – (v.) in- americana – fràgola / marşemìn / uva e vino
balinàr / separare gli acini dell’uva dal raspo rossastro molto forte – matàn / merlòt / tipo
– (v.) deşgranàr, şgranàr / sistemazione dei d’uva nera da tavola – moscàto ròşa / negrara
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u u

– negratènera / pecìna / pèrgola / uva appas- alla vista e alla salute in genere) – (s.m.) şachè
sita, uva sultanina, uva passa per uso di cucina / tipo d’uva nero, sta per vinello – (s.f.) sàibe
– màlaga / uva e vino pregiato, di color nero, / tiròligo / ùeta / uva tanina – (s.m.) damèni,
buono da imbottigliare – (s.m.) refòsco / tipo dàmi, dàmini.
d’uva nera, grappolo piccolo ed allungato, uzzo, s.m. – (s.f.) pànsa (pancia della botte).
acino allungato (il suo vino dà effetti nocivi uzzolo, s.m. – vd. capriccio.

Fig. 13: ròsi (accessori del basto dell’asino).


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v v

V vaiolo, s.m. – (mal.) varòlo.


vai vai, escl. – valà valà.
Valentino, n.p. – Tìni, Valentìn.
valentuomo, s.m. – vd. galantuomo.
va, escl. – và!
valeriana, s.f. – (bot.) valerjàna.
vacanza, s.f. – fèrie, fèsta, vacànsa.
valicare, v. – traversàr.
vacca, s.f. – (zool.) armènta, vàca: attrezzo di
valico, s.m. – (s.f.) bochèta, pasàgio, pàso.
legno, sagomato, per accoppiare i buoi al giogo
valido, agg. – bràvo: mantenersi valido –
del carro, dell’aratro, collare delle vacche –
(agg.) star sàldo.
(s.f.) canàbola / cunetta dove scorre il piscio
valigia, s.f. – valìşa: fare le valigie – (v.) ndar
delle vacche – (s.m.) scòlo / figliare della vacca
vìa.
– (v.) partorìr i vedelìni / governare le vacche
vallata, s.f. – (s.m.) val, (s.f.) valàda.
– (v.) vardàr le vàche / mammella della vacca
valle, s.f. – vàle. Valli buiesi – (top.) Cavrìe /
– (s.m.) pèti / stalla delle vacche – (s.m.) tigòr
ampia valle di pascolo, un tempo proprietà di
/ vacca pregna – (agg.) vàca pjèna / vacca ste-
un Capodistriano – (top.) Cavrişàna o Val ca-
rile – (agg.) vàca s’cìrca / zoccolo della vacca
vrişàna / valle vicino a Verteneglio, anche pic-
– (s.m.) sòcolo.
colo porto marittimo da dove partiva il le-
vaccaio, s.m. – (a. e m.) vachèr.
gname del bosco buiese di Fernè – (top.)
vaccinare, v. – vasinàr.
Carigadòr: valle, a una decina di km di Buie,
vaccinazione, s.f. – vacinasiòn: vaccinazione
in direzione sud-est, Ponte porton – (top.) Por-
antivaiolosa e cicatrice rimasta – (med.) va-
taportòn / valle grande e profonda, burrone –
riòla.
(s.m.) valòn / vallone salifero di Sicciole a 5
vacillare, v. – 1 basilàr, trabalàr, tremolàr. 2
km nord-est di Buie – (top.) Salìne.
vd. barcollare.
vallone, s.m. – valòn.
vademecum, s.m. – vd. guida.
valore, s.m. – prèso, valòr: cosa di minimo va-
vagabondare, v. – ndar de quà e de là, (s.m.)
lore – (s.f.) patàca / cosa di poco valore –
remèngo, (v.) singanàr, şlongàr, şlundràr.
(s.m.) bibièso, (s.f.) robèta, stràsa / cosa di
vagabondo, agg. e s.m. – 1 (s.m.) şlondri-
poco valore e impossibile da avere – (agg.)
gnòn, şdrondenòn, sìngano, şlondròn, tòrşio. 2
ghèle / sinonimo di niente, senza valore –
vd. ambulante. 3 vd. lazzarone.
(s.m.) no val na pìpa de tabàco, no val un
vagare, v. – ndar in gìro, vagàr.
càişer.
vagheggiare, v. – vd. sognare.
valoroso, agg. – corajòşo.
vagheggino, s.m. – 1 calandròn. 2 vd. bel-
valuta, s.f. – vd. denaro.
limbusto.
valutare, v. – vd. misurare.
vagire, v. – vaghìr, vagìr: vagire dei bambini
valutazione, s.m. – cònto.
– (fig.) şgnaulàr, (onom.) uà.
valvola, s.f. – vàlgola.
vaglia, s.f. – vàlia, vàlja (vaglia postale).
vampa, s.f. – bànpa, fiàma, vànpa: impreca-
vaglio, s.m. – buràto, crièl, crivèl, tamìşo.
zione – (escl.) che la bànpa te brùşi / vampa al
vagolare, v. – bagolàr.
viso – (s.f.) scaldanèla / vampa forte, violenta
vagone, s.m. – vagòn.
– (s.f.) banpàda, vanpàda.
vaio, s.m. – vàro.
vampata, s.f. – vanpàda.
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v v

vanaglorioso, agg. – fanfaròn. pietra, metallo, legno, vetro, per pestarvi cose
vaneggiare, v. – vd. ammattire. da ridurre in frantumi o in polvere, mortaio –
vanerella, agg. – squìnsa. (s.m.) mortàl / vaso che serve per misurare il
vanesio, agg. – vascòn. grano, biada – (s.m.) stàjo / vaso contenente
vanga, s.f. – (s.m.) badìl: impugnatura della braci per scaldarsi, scaldaletto – scaldalèto,
vanga – (s.m.) mànigo / rompere la terra con la scaldìn / vaso dalla bocca larga, con manico,
vanga – (v.) rivoltàr la tèra, vangàr. piede e labbro rovesciato, usato per servire da
vangata, s.f. – sòpa de tèra. bere – (s.m.) bocàl / vaso da notte – (s.m.) bo-
vanitoso, agg. – şbregasòn. càl, bucàl, bucalìn, (s.f.) comodìna, orinàl /
vano, s.m. – 1 pasàgio, pasàjo: vano del fo- vaso da mescere acqua – (s.f.) bròca / vaso di
colare – (s.f.) cavàda. 2 vd. ambiente. grandi dimensioni, giara – (s.f.) şàra / vaso di
vantaggio, s.m. – civànso, pro, vantàgio, van- legno fatto a doghe, usato dai contadini per
tàjo. portare in campagna e tenere in fresco vino o
vantaggioso, agg. – che convièn, vantagiòşo, bevande – (s.m.) bòso, bùso / vaso di legno per
vantajòşo. travasi di mosto, vino – (s.f.) mastelèta / vaso
vantare, v. – vd. applaudire (2). di terracotta, di rame per portare acqua, altri li-
vantarsi, v. – fàrse bel, stimàr, stimàrse, van- quidi – (s.f.) bròca / vaso di terracotta dove si
tàrse. pongono le piante, vaso da fiori – (s.m.) pitèr
vanteria, s.f. – blef, cagàda, preşunsiòn. / vaso in genere – (s.f.) arnàşa / vaso nel quale
vanto, s.m. – avànto, vànto. si fa bollire acqua, caffè – (s.f.) cògoma / vaso
vanvera, loc. – a vànvera. per far urinare l’ammalato a letto – (s.m.) pa-
vapore, s.m. – bapòr, vapòr (vapore acqueo). pagàl / vaso rotondo, col collo stretto, senza
vaporetto, s.m. – vaporèto. piede e rivestito di fibra vegetale, con manico,
vappa, s.f. – vin şvanpì. atto a contenere liquidi – (s.m.) fiàsco / vaso
varecchina, s.f. – varechìna. rotondo, comunemente di vetro, impagliato,
variare, v. – canbiàr. usato per portare bevande – (s.m.) botiljòn,
variazione, s.f. – variasiòn. butiljòn / vaso tondo di metallo con manico ar-
varicella, s.f. – (mal.) sfèrsa, varicèla. cato per bollirvi la carne e simili – (s.f.) sta-
varietà, s.f. – qualità, ràsa. gnàda.
variopinto, agg. – colorà. vassoio, s.m. – cònca, mensòro, ovàl: elegante
vasaio, s.m. – (s. e m.) pignatàro, pignarèr. vassoio – (s.f.) guantièra, quantièra / vassoio
vasca, s.f. – vàsca: vasca del bucato, lavatoio a valva di conchiglia – (s.m.) albòl / vassoio di
– (s.f.) lisièra. metallo, con orlo alto, per tenervi la farina –
vaselina, s.f. – vaşelìna. (s.f.) mişolèra.
vaso, s.m. – vàşo: accrescitivo di vaso – (s.m.) vasto, agg. – gràndo, spasiòşo.
bocalòn / parte con cui si tiene uno strumento vaticinare, v. – vd. indovinare.
o un vaso, manico – (s.m.) mànego, mànigo / vate, s.m. – vd. astrologo.
piccolo vaso – (s.m.) vaşèto / sostegno desti- vecchia, s.f. – 1 vècia: attributo di cosa vec-
nato ad accogliere vasi di fiori – (s.m.) porta- chissima e fuori moda – (nom.) sòto Màrco
fiòri / vasello con olio su cui galleggia un lu- Càco / cosa brutta e vecchia brutta in generale
minello – (s.m.) lumìn / vaso basso, tondo, di – (s.f.) caranpàna / cosa vecchia – (s.f.) robàsa
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v v

/ di cosa vecchia – (s.f.) àrca / dispregiativo di vellicamento, s.m. – vd. eccitamento.


vecchia – (s.f.) veciàsa. 2 vecchia amica – vello, s.m. – làna (l’intera pelle della pecora
(s.f.) comàre. con la lana).
vecchiaia, s.f. – veciàja: sostegno della vec- vellutato, agg. – moleşìn.
chiaia – (fig.) bastòn dèla veciàja. velluto, s.m. – velùdo, vilùdo.
vecchio, agg. e s.m. – vècio: molto vecchio – velo, s.m. – velèto, vèlo: velo copricapo usato
(agg.) vècio còme el cùco / più vecchio degli dalle donne per andare in chiesa, alle proces-
altri – (s.m.) ansiàn / vecchietto – vecèto / sioni – (s.f.) velèta / velo per coprire la faccia
vecchietta – vecèta. – (s.m.) oràl.
veccia, s.f. – (bot.) seşaròla. veloce, agg. – cèlere, lànpo, (avv.) prestìn,
vece (veci), s.f. – vèse: fare le veci, sostituire (agg.) şvèlto: essere veloce – (v.) còrar còme
– v. far le vèse. un lièvro.
vedere, v. – vèdar, vèder: che vede poco, for- velocemente, avv. – de còrsa.
temente miope, presbite – (s.m.) cìşbo, cùrto vena, s.f. – fòrma, vèna: dilatazione perma-
de vìsta, òrbo, (s.f.) tàlpa / far vedere – (v.) nente di una vena, vene varicose – (mal.) vène
preşentàr / non farsi più vedere – (v.) squajàr vericòşe / vena del collo – (s.f.) garganèla.
/ non vedere – (escl.) gavèr i òci in tel cul. venatura, s.f. – vd. chiazza: venatura del legno
vedersi, v. – vedèrse: vedersi raramente – (v.) dell’acero – (s.m.) màşero.
vedèrse de ciàro. vendemmia, s.f. – vendèma.
vedova, s.f. – vèdova: vedova che si risposa – vendemmiare, v. – vendemàr.
(s.f.) secònde nòse, vedòva che se tòrna vendemmiatore, s.m. – vendemadòr, vende-
spoşàr. miadòr.
vedovo, s.m. – vèdovo. vendere, v. – şbagasàr, şmerciàr, vèndar, vèn-
veduta, s.f. – vìsta. der: vendere sottobanco – (v.) vèndar de scon-
veemente, agg. – furiòşo. dòn.
vegetariano, agg. – arbìvoro. venditore, s.m. – 1 vendidòr: venditore am-
vegetazione, s.f. – vegetasiòn. bulante – (a. e m.) brasolèr / venditore ambu-
veggente, s.m. – 1 stròligo. 2 vd. astrologo. lante di stoffe – (a. e m.) brasèr / venditore di
veglia, s.f. – vèa, vèja (veglia funebre): nottata liquori – (a. e m.) petisèr. 2 vd. bottegaio.
di veglia – (s.f.) notolàda. vena, s.f. – vèna (vene del sangue).
vegliardo, s.m. – vècio. venerare, v. – vd. adorare.
vegliare, v. – asìstar, star şvèjo, vejàr. venerdì, s.m. – vènare, vènere.
veglione, s.m. – bàlo, veljòn (ballo che dura Venezia, top. – Venèsia: altro nome per Vene-
fino al mattino). zia – (agg.) Dominànte.
veicolo, s.m. – mèşo: veicolo signorile, car- veneziano, agg. – venesiàn: denominazione
rozza – (s.f.) caròsa. Veneziana San Servolo – (s.m.) San Servìlio.
veleno, s.m. – tòsego, tòsigo, velèn. venire, v. – 1 tocàr, vegnìr, vignìr: venire a
velenoso, agg. – invelenà, velenòşo: essere capo – (v.) rivàr a capìr / venire a conoscenza
velenosi – (fig.) èsar còme una vìpera. – (v.) vegnìr a savèr / venire alle mani – (v.)
velia, s.f. – vd. averla piccola. ciapàrse a bòte / venire al mondo – (v.) nàser
velivolo, s.m. – parèchio, roplàno. / voce del verbo venire, venendo – vegnìndo.
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v v

2 vd. arrivare. venturo, agg. – pròsimo.


vestaglia, s.f. – (s.m.) traversòn (vestaglia da vera, s.f. – vèra (anello nuziale).
donna). veramente, avv. – 1 (loc.) davèro, par de bon.
ventaglio, s.m. – şvèntola, vèntola. 2 vd. davvero.
ventata, s.f. – folàda, refolàda, sufiàda, ven- verde, agg. – vèrde: colore tendente al verde –
tàda. (agg.) verdùso / colore verde chiaro, verdo-
venti, agg. – (num.) vìnti. gnolo – (agg.) verdolìn / rimanere al verde –
venticello, s.m. – ventişèl. (v.) restàr in bràghe de tèla / tendere al colore
ventilabro, s.m. – albolèl, boràto, buràto. verde – (v.) riverdìr.
ventilare, v. – şventolàr, ventolàr. verdiccio, agg. – verdìso.
ventilatore, s.m. – ventilatòr. verdone, s.m. – 1 (orn.) şàranto, şàrantro,
ventina, s.f. – ventèna. verdòn. 2 (agg.) verdòn.
vento, s.m. – ària, vènto: colpo di vento – verdura, s.f. – 1 verdùra. Verdure da orto:
(s.f.) şventolàda / forte vento da nord-ovest, aglio – àjo / carciofo – anticiòco / bietole –
generalmente freddo e secco – (s.m.) maestràl blède / pisello – bìşo / broccolo – bròcolo / ca-
/ forte vento di levante – (s.f.) bòra biànca, la- rota – caròta / cavolfiore – càvolo / cetriolo –
vantèra / forte vento di sud-est – (s.m.) quar- cagùmero / fagiolo – faşiòl / fagiolini, tegoline
neràso / la confusione che fa il vento, che fa – faşolèti / finocchio – fenòcio / melanzana –
svolazzare foglie, altro – (v.) tonbolàr / lieve e maransàna / maggiorana – maşoràna / ro-
improvvisa folata di vento – (s.m.) rèfolo / fo- smarino – oşmarìn / patata – patàta / peperone
lata, raffica di vento – (s.f.) refolàda / muoversi – peveròn / pomodoro – pomidàro / porro –
al vento – (v.) şbanpolàr / raffica di vento – pòro / prezzemolo – persèmolo / radicchio –
(s.m.) rèfolo / stato del vento e del mare in radìcio / rape – ràve / ravanello – ravanèl / in-
completa calma – (s.f.) bonàsa / vento caldo e salata – salàta / scalogno – scalògna / sedano
umido, scirocco – (s.m.) siròco / vento che sof- – sèlino / cipolla – sivòla / cicoria – sicòria /
fia tra ponente e mezzodì, libeccio forte e vio- spinaci – spinàse / zucca – sùca / zucchina –
lento – (s.m.) garbenàso, garbìn / vento di suchèta / verza – vèrşa. 2 vd. erbaggio.
tramontana, da nord – (s.f.) tramontàna / vento verga, s.f. – 1 vèrga: verga di qualsiasi mate-
freddo di levante con pioggia – (s.f.) montàna ria, ma soprattutto di giunco – (s.f.) bachèta /
/ vento invernale di est nord-est, freddo, secco, verga sottile – (s.f.) vìs’cia. 2 vd. frusta.
violento – (s.f.) bòra, (s.m.) grèco / vento tur- vergare, v. – conponèr.
binoso – (s.f.) sionèra / vento vorticoso – (s.m.) vergata, s.f. – 1 vis’ciàda: segno di vergate
ciclòn. sulle carni – (s.f.) vergàda. 2 (s.f.) pèrgola.
ventola, s.f. – 1 şvèntola. 2 vd. ventaglio. vergello, s.m. – (bot.) vermèna.
ventre, s.m. – (s.f.) pànsa: alta fascia di panno vergine, s.f. – 1 vèrgine: la Vergine Maria –
per contenere il ventre, panciera – (s.f.) pan- (agg.) imacolàda. 2 vd. Madonna (1).
sèra / carne del basso ventre, termine dei ma- vergogna, s.f. – dişnòr.
cellai – (s.m.) tàsto. vergognarsi, v. – vergognàrse.
ventriera, s.f. – vd. panciera. vergognoso, agg. – tìmido, vergognòşo.
ventriglio, s.m. – durèl, duròn (ventriglio dei vergone, s.m. – (zool.) vergòn.
polli). verificare, v. – controlàr.
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v v

veritiero, agg. – 1 vèro. 2 vd. sincero. vespa, s.f. – (zool.) bèspa, vèspa: il pungere e
verme, s.m. – 1 (zool.) vèrmo: pieno, bruli- il succhiare delle vespe sui chicchi d’uva – (v.)
cante di vermi, puzzolente – (agg.) verme- cinciàr / nido di vespe, vespaio – (s.m.) ve-
nòşo, verminòşo / verme di terra – (zool.) gris, spàro, vesper.
grìscia. 2 vd. lombrico. vessazione, s.f. – tormènto.
vermena, s.f. – 1 (bot.) vènco şàlo. 2 vd. ver- vessillo, s.m. – confalòn, gonfalòn, standàrdo.
gello. vestaglia, s.f. – camişolìn, vestàja: ampia e
vermicelli, s.m. – bìgoli, fedelìni. lunga veste foderata di pelliccia – (s.f.) pelàn-
vermiciattolo, s.m. – (zool.) vermèro, ver- dra / lembo estremo di veste femminile –
mèto. (s.m.) şbàlso / veste da portarsi sopra altri
vernacolo, s.m. – dialèto. abiti, giubbotto – (s.f.) polachèta / veste da
vernice, s.f. – 1 làca, (s.m.) lustrofìn, (s.f.) pi- uomo, con molta falda – (s.m.) palandràn / ve-
tùra, vernìşe. 2 vd. lacca. staglia di lavoro – (s.m.) traversòn / veste di
verniciare, v. – 1 invernişàr, pituràr, vernişàr. lino bianco, di tela portata dai sacerdoti sotto
2 vd. colorare. i paramenti, nella celebrazione degli uffici di-
vero, agg. – patòco. vini – (s.m.) camişòn / veste femminile – (s.f.)
verricello, s.m. – àrgano, vericèl. còtola, gòna / veste senza maniche – (s.f.) ve-
verro, s.m. – (zool.) màs’cio, porsèl. stùra.
verruca, s.f. – (mal.) pòro. vestire, v. – vestìr, vistìr: ben vestito – (agg.)
versare, v. – 1 butàr, mètar, spànder, spànşer, tapà / parte di un elemento di vestiario rove-
şvodàr, versàr: versare da un recipiente all’al- sciata all’infuori – (s.f.) patèla / parte di veste
tro – travaşàr. 2 vd. colare. femminile che copre il busto – (s.f.) bustìna /
versione, s.f. – versiòn: ascoltare l’altra ver- vestire panni logori, laceri – (v.) şlanbriciàr.
sione – (v.) scoltàr ànca l’àltra canpàna. vestirsi, v. – vestìrse: basso bustino, formato da
verso, s.m. – sènso: strofa di quattro versi, va- due fasce di damasco, abbigliamento – (s.f.)
riamente rimati – (s.f.) quartìna. brasaròla / vestirsi con eleganza, in ghingheri,
versoio, s.m. – (s.f.) tòla. con ricercatezza, modo di vestirsi da signore –
vertice, s.m. – pònta. (s.m.) ghìngherli.
vertigine, s.f. – 1 (s.m.) giramènto. 2 (mal.) vestitino, s.m. – abitìn.
mal de montàgna. 3 vd. capogiro. vestito, s.m. – 1 (s.f.) montùra, (s.m.) vistìto:
verza, s.f. – (bot.) vèrşa: verze bollite, inaci- aggiunta alla parte superiore del vestito da
dite col lievito e condite con un pesto di lardo, donna, spalletta – (s.f.) fratìna / capo di vesta-
aglio e prezzemolo – (s.f.) şbrovàda. glio, giubbone – (s.m.) şipòn / capo di vesta-
verzellino, s.m. – (orn.) frişolìn, sfrìşolo. glio con merli – (s.m.) ponsò / doppia piega cu-
vescica, s.f. – besìga, bisìga, vesìga, visìga: ve- cita del vestito – (s.m.) canòn / gruppo rialzato
scica urinaria, calcolosi – (mal.) mal de pjèra. di nastri decorativi sul vestito delle donne –
vescichetta, s.f. – bòla. (s.m.) şùfo / occhiello dei vestiti – (s.m.) bùşo
visciola, s.f. – (bot.) vìsola: albero che produce / parte del vestito che circonda il braccio sino
le visciole – (bot.) visolèr. al polso, manica – (s.f.) mànega, màniga / ser-
vescovo, s.m. – vèsco, vescòvo: casa del ve- rarsi il vestito addosso per non prendere freddo
scovo, vescovado – (s.f.) vescovà. – (v.) tapàr / scollatura del vestito – (s.f.) sco-
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ladùra / tignola dei vestiti – (zool.) tàrma / ve- viceversa, avv. – al contràrio, invèse.
stito da donna – (s.f.) vestùra, (s.m.) vistìto de vicinanza, s.f. – visinànsa: nelle vicinanze –
dòna, (s.f.) vistàra / vestito da festa – (s.m.) vi- (s.m.) paràgi.
stìto de fèsta / vestito da strapazzo – (s.m.) vi- vicino, avv. – 1 arènte, a rènte, (agg.) ràşo,
stìto de ògni giòrno / vestito di panni logori – rènte, tacà, vecìn, vesìn, visìn. 2 (s.m.) vişìn.
(s.m.) lùdro / vestito femminile con giacca di vicolo, s.m. – canişèla: vicolo per lo più cieco
taglio maschile – (s.m.) tajarìn. 2 (s.f.) stràsa. – (s.f.) andròna.
vetraio, s.m. – (a. e m.) consalàstre. vietare, v. – 1 nibìr. 2 vd. impedire.
vetrata, s.f. – verànda. vigilante, s.m. – 1 guardiàn, guàrdia popolàr.
vetrice, s.f. – (bot.) verchèr. 2 vd. custode.
vetrina, s.f. – vetrìna: cassetta a vetri, per con- vigilanza, s.f. – vigilànsa.
servare cose care e belle a vedere – (s.f.) sca- vigile, agg. – 1 tènto. 2 (s.m.) – polisiòto: vi-
rabàtola. gile del fuoco, pompiere – (a. e m.) ponpièr.
vetriola, s.f. – (bot.) moràra (vetriola co- vigilia, s.f. – vişìlja.
mune): erba vetriola – (bot.) sfrìşa. Vigilio, n.p. – Vìgi.
vetro, s.m. – vèro: grosso vetro – (s.m.) lastròn vigliacco, s.m. – castròn, viljàco.
/ vetro di finestra – (s.f.) làstra. vigna, s.f. – vìgna: filare di viti nella vigna –
vetta, s.f. – pònta, sìma. (s.m.) filàr de vìde in vìgna / vigna giovane –
vettovaglie, s.f. – vd. alimento. (s.f.) vìgna şòvane.
vettura, s.f. – màchina, vetùra, vagòn: vettura vigneto, s.m. – vd. vigna.
della tranvia, tram – (s.m.) trànvai. vigore, s.m. – vd. attività (2).
vetturino, s.m. – 1 (a. e m.) cucèr. 2 vd. coc- vigoroso, agg. – vd. energico.
chiere. vilipendere, v. – ofèndar.
vezzeggiare, v. – butàr i sardòni, cocolàr, far villaggio, s.m. – 1 paèşe, pajèşe, pièşe, (s.f.)
le bèle. contadinànsa, vìla: villaggio a nord-ovest di
vezzo, s.m. – vd. boccaccia. Buie verso Castelvenere, Volpia – (top.) Volpìa
vezzosa, agg. – vd. affettata. / villaggio vicino a Buie, in direzione sud-
vi, pron. – ghe, se. ovest, verso Verteneglio, Carsin – (top.) Car-
via, s.f. – 1 vìa: spiazzo grande tra le vie della sìn. 2 vd. paese (2). 3 vd. borgo.
città, piazza – (s.f.) piàsa, piasàl / via di luogo villano, s.m. – (agg.) bifòlco, cafòn, (fig.) mor-
abitato – (s.f.) contràda / via ferrata – (s.f.) fe- làco, (agg.) vilàn.
ràda, feràta / andar per la mala via, in rovina Villiam, n.p. – Vìli.
– (fig.) malòra, malòrsiga. 2 (avv.) fòra, vilucchio, s.m. – (bot.) velùdola grànda (ot-
marsh, mrsh, nrsh: andar via – (escl.) pupù, pu- tima come erba per conigli): vilucchio bianco
pùi / va vìa! – (avv.) va fòra dèi pìe! – (bot.) velùdola màta / vilucchio comune –
viaggio, s.m. – viàgio, viàjo: andare in viaggio (bot.) velùdola bàsa, velùdola pìcia / vilucchio
– (escl.) pupù, pupùi. maggiore – (bot.) canpanèla, roviòla.
viale, s.m. – stradòn, vìal. viluppo, s.m. – 1 gròpo. 2 vd. gomitolo.
viavai, s.m. – su e şo, va e vièn, vànti e indrìo, vimine, s.m. – (bot.) vènco: intreccio di vimini,
viavài. corba – (s.m.) panièr, sèsto.
vibrazione, s.f. – tremarèla, vibrasiòn. vinaccia, s.f. – gràspa, vinàsa: apparecchio per
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distillare le vinacce – (s.m.) lanbìco / stringere vinaccia sul mosto in fermentazione – (s.m.)
le vinacce con lo strettoio – (v.) strucàr / uno capèl / mescolare il vino con l’acqua – (v.) in-
dei due pezzi di legno a semiluna che coprono tenperàr, tenperàr / mescolare, rivoltare il mo-
le vinacce dello strettoio – (s.m.) fòndo. sto, vinacce – (v.) dar le ròte / miscuglio di
vinacciolo, s.m. – òso, (s.f.) semènsa de ùa. vino bianco e nero – (agg.) meşalàna / miscela
Vincenzo, n.p. – Vènşi, vd. Lorenzo. di acqua gassata e vino bianco – (s.m.) sprits
vincere, v. – bàtar, vìnsar. / miscuglio di vino e acqua – (s.m.) mişmàs /
vinco, s.m. – (bot.) vènco (per legare le viti). muffa del vino – (s.m.) fiòr / quartuccio di
vincolare, v. – vd. impegnare: vincolare come vino – (s.m.) quartişìn / recipiente per la fer-
pegno roba di valore, impegnare – inpegnàr. mantazione del mosto, tono – (s.m.) boidòr /
vincolo, s.m. – vd. annodatura. spillare, botti e simili, per assaggiare il vino –
vinello, s.m. – (s.f.) bevandèla, şònta, (s.m.) vi- (v.) spilàr, spinelàr / spillare il vino – (v.) trar
nèlo: vinello debole, rosato, da tavola – (s.f.) / tipo d’uva e vino rosso – (s.m.) merlòt / tra-
negratènera. vasare il vino – (v.) şvinàr / uva e vino rossa-
vino, s.m. – vin: vino allungato con acqua, stro molto forte – (s.m.) matàn / vendere il vino
per dissetarsi – (s.f.) bevànda / bevitore di direttamente nella cantina dei produttori –
vino in gran quantità – (s.f.) bevandèla, (s.m.) (s.m.) vin a òra / vino bianco, moscato dolce
bevidòr / botticello per il vino – (s.m.) botasèl e generoso, prodotto con l’uva lasciata asciu-
/ cannella munita di rubinetto, da cui esce il gare sulla vite, tipico di Buie – (s.f.) mistèla /
vino – (s.f.) spìna / fanghiglia depositata del vino, altra bevanda allungato – (s.f.) şbìcia /
vino – (s.f.) paciarèla, paciùgo / feccia del vino rosato – (s.f.) negratènera / vino rosso
vino – (s.m.) fondàci / gusto gradevole del della collina Chianti in Toscana – (s.m.) ciànto
vino – (s.m.) bocàto / mettere il vino nella / vaso di legno per travasi di mosto, vino –
botte, imbottare – (v.) inbotàr / il sedimento del (s.f.) mastelèta / vinello – (s.f.) bevandèla / vi-
vino – (s.m.) pèngo / il vino che veniva rac- nello ottenuto da vinacce non spremute, da
colto dai sagrestani quale obolo – (s.f.) sivàna quei grappoli rimasti sulla vite dopo la ven-
/ ramo appeso alla porta delle cantine, osterie, demmia con aggiunta d’acqua – (s.m.) stra-
in occasione del vino nuovo – (s.f.) frànca / pàso de vin, vin scavesòn / vino fatto con l’ac-
vino bianco bollito, al quale si aggiunge zuc- qua versata sopra i raspi – (s.f.) şònta / vino
chero, cannella e chiodi di garofano, brulè – fatturato – (s.m.) vin faturà / vino guasto – (s.f.)
(s.m.) brulè, vin boì / vino chinato – (s.f.) fe- vèrsa / vino molto buono – (s.m.) roşòlio / vino
rochìna / cannella di gomma per il deflusso di nuovo, non ancora limpido, da quando è posto
vino – (s.f.) gòma / sapore del vino – (s.m.) bo- con le vinacce a fermentare – (s.m.) mòsto /
càto / vino chinato – (s.f.) ferochìna / vino del- vino svanito – (agg.) vin şvanpì / zuppetta di
l’omonima uva – (s.m.) moscàto / vino della vino – (s.m.) sòpa col vin, sòpa de vin.
malvasia – (s.f.) malvaşìa / vino forte, che sa viola, s.f. – (bot.) v jòla (viola dei campi):
di aceto – (agg.) fòrte / imbottavino – (s.f.) viola del pensiero – (bot.) tricòla, vjòla trìcola
pìrja de lègno / il vino ha una punta d’acido, / viola di campagna – (bot.) vjòla de canpàgna
va in versa – (s.m.) el vin pònta, el vin spùnta / viola mammola, violetta – (bot.) vjolèta /
/ manichino di gomma, con il quale si spilla il viola selvatica – (bot.) vjòla strìga.
vino – (s.m.) manighìn / massa densa, strato di violaceo, agg. – paonàso.
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violacciocca, s.f. – (bot.) rumanìa, violaciòca. macchia sul viso, efelide – (s.f.) sèmola / pic-
violentare, v. – vd. forzare. colo viso – (s.m.) muşèto / taglio al viso, spe-
violento, agg. – barufànte, prepotènte. cialmente provocato durante la rasatura –
violino, s.m. – violìn. (s.m.) tàjo / viso stilizzato in pietra, come or-
violoncello, s.m. – liròn, violòn. namento architettonico – (s.m.) mascheròn.
viottolo, s.m. – stradèla, stradişèla, tròşo. vispacchiotto, agg. – vd. allegro.
vipera, s.f. – (zool.) bìpara, bìpera, vìpara: vi- vispo, agg. – şgàjo.
pera cornuta, velenosa, con muso a margine vista, s.f. – ociàda, vìsta: dicesi di uno ha vi-
anteriore rotondo e leggermente rialzato, tre sta debole – (agg.) orbeşìn / di vista difettosa
grossi scudetti sul capo tra la nuca e gli occhi, – (agg.) cìşbo / occhio, organo della vista –
macchie sul dorso a zig-zag; raramente supera (s.m.) òcio.
i 65 cm. di lunghezza, marasso – (zool.) ma- vistoso, agg. – che dà in tel òcio.
dràso. vita, s.f. – 1 vìta: cosa che serve alle necessità
viperino, agg. – viperìn. della vita, specialmente da vestire e da man-
virgulto, s.m. – 1 (s.f.) sìba. 2 vd. boccio. giare – (s.f.) ròba / fase della vita particolar-
virile, agg. – vd. energico. mente difficile da superare – (s.m.) ciàro de
visceri, s.m. – vìsere. lùna / pienezza di vita – (s.m.) morbìn / venire
vischio, s.m. – (bot.) vìs’cio: attaccare col vi- alla vita, nascere – (v.) nàser. 2 vd. essere di
schio – (v.) inpetolàr / bacchettina ricoperta di leva.
vischio – (s.f.) vis’ciàda / lungo rotolo di vi- vitalba, s.f. – (bot.) sarbòto, sorabòto (vitalba
schio per prendere le mosche – (s.m.) ciapa- clematide).
mòsche / munire di verghe per matterci su il vi- vitalità, s.f. – vd. attività (2).
schio – (v.) stanghetàr / pelle di coniglio vite, s.f. – 1 (bot.) vìda (vite comune): accor-
essiccata, arrotolata a cilindro per contenere le ciare il tralcio della vite per evitare uno svi-
panie col vischio – (s.m.) squarsàl, squasàl / luppo troppo frondoso – (v.) simàr / aratro a
spalmare di vischio – (v.) invis’ciàr / verga per mano per le viti – (s.m.) pelicàn / arnese di le-
metterci il vischio – (s.f.) stanghèta. gno usato per tendere e stringere il filo di ferro
viscido, agg. – licadìso, şmolaciòşo. di un filare di viti – (s.m.) parànco / ceppo di
visciola, s.f. – (bot.) maràsca, vìsola (frutta). vite – (s.m.) sòco / ceppo di vite selvatica –
visciolo, s.m. – (bot.) visolèr (pianta). (s.m.) sòco de vìda salvàdiga / “coccolare” le
visetto, s.m. – vd. musetto. viti, farle belle, tenerle in ordine – (v.) lisàr /
visiera, s.f. – 1 (s.m.) frontìn (visiera del ber- codividere la canne del vigneto, altro – (v.)
retto). 2 vd. buffa. conpartìr / coleottero che rode le foglie delle
visibile, agg. – che se vèdi. viti, scrivano – (zool.) scrivàn / fascetto di
visino, s.f. – muşèto. giunchi per legare i tralci di vite, pennecchio –
visione, s.f. – vd. incubo (visione mostruosa). (s.f.) manèla / fascetto di sarmenti, fascina –
visita, s.f. – vd. controllo: breve e affrettata vi- (s.f.) fasìna / filare di viti nel vigneto – (s.f.)
sita di, a qualcuno – (s.m.) scanpòn. schèra / filari corti delle viti – (s.m.) mùli,
visitare, v. – (fig.) tastàr, v. vişitàr. (s.f.) rèbe / fioritura delle viti – (s.f.) fioridùra
viso, s.m. – fàcia, muşàda, muşìco, mùşo, nù- dèla vìda / forcella di legno per sostenere il
tria, vìşo: grosso viso – (s.m.) musone / piccola tralcio orizzontale della vite – (s.f.) forcadèla
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/ frutto della vite, uva – (s.f.) ùa / fusto legnoso (s.m.) òcio / parte infiore della vite, di solito in-
della vite – (s.m.) bòto, pedalìn, sòco, tàlpo / fissa nel terreno, radice – (s.f.) radìşa, radìşe
getto, germoglio, occhio della vite – (s.m.) / pezzo di tralcio che viene trapiantato, ma-
bùto, òcio / grappoletto d’uva – (s.f.) ricèla / gliolo – (s.f.) vìda şiòvane / piantare a viti – (v.)
grappolo – (s.m.) ràpo / il lavoro dell’abbaz- vidigàr / pilastrino di legno, pietra che tiene al-
zare un tralcio della vite ed interrarlo, affinché zato il filo di ferro delle viti – (s.m.) piantòn /
cresca una nuova vite – (v.) refosàr / il gog- punteruolo della vite, rinchite – (zool.) ponta-
giolare del tralcio della vite in primavera, dopo riòl, tabachìn, torciòn / radici avventizie della
esser stata potata – (v.) piànşer / impianto di vite che si tagliano durante la zappatura –
viti a filari a tralcio lungo – (s.f.) bràida / in- (s.m.) brandùsi / ramo bastardo della vite che
setto che punge la parte giovane e tenera dei cresce sui tralci, getto tardivo – (s.m.) rebòto
frutti e che si nutre della linfa, dannoso so- / ramo di vimine per legar le viti – (s.m.) vènco
prattutto per l’ulivo e la vite, cicalina bianca – / ramo remissiticcio della vite, succhione –
(zool.) farfalìna / insetto dannosissimo alle (s.m.) bastàrdo / ramo di vite – (s.m.) bràso /
viti e, malattia da questo provocata, filossera – ramo di vite sulla pianta – (s.m.) cavalèto, ca-
(zool.) filòsera / irroratrice a zaino o trainata valìn / rampicante che lega naturalmente i
per spruzzare le viti, con liquidi parassitariri tralci della vite ai loro sostegni, viticcio –
– (s.f.) pònpa / legare le viti – (v.) ligàr le vìde (s.m.) grìtolo / regolare le viti – (v.) tondàr /
/ la legatura delle viti col giunco – (s.m.) li- rinterrare le viti per arieggiare i tronchi – (v.)
gàmo / legno aguzzo rotondo conficcato in ciòr le bràşde / rinterrare riavvicinando la terra
terra per sostegno delle viti, per chiusura, palo al tronco delle viti – (v.) dàrghe le bràşde / sar-
– (s.m.) pal / le punte tagliate dei tralci “pian- chiare le viti – (v.) ocàr / sarmento lasciato dal
gono” – (fig.) le vìde pjànşi / l’ultimo solco, potatore sulla vite per fruttificare l’anno se-
che si fa arando, in mezzo ai filari delle viti – guente – (s.m.) càvo / solforare le viti per com-
(s.m.) fosàl, pobèr / operazione di scarto delle battere l’oidio, dare lo zolfo – (v.) solferàr / so-
canne delle viti per sostituirle con nuove – (v.) stegni e intelaiature atti a reggere tralci di vite
scartàr / ordine di viti disposte in fila – (s.m.) o rami di piante da fiore a scopo ombroso –
filàr / vite nera – (bot.) dàmo, voltisòn. Malat- (s.f.) pèrgola / sostenere le viti con pali – (v.)
tie della vite: (mal.) fungo, crittogama della inpalàr / spazio tra due filari di viti – (s.f.) lan-
vite, oidio – (s.m.) mal de sòlfere / fungo pa- dròna / spazio tra due viti – (s.m.) tràme /
rassita dannoso alla vite e in genere alle piante, spampanare i tralci – (v.) simàr, tiràr vìa, tiràr
peronospora – (s.f.) peronòspora / filòsera / se- şo i bastàrdi / spruzzare le viti con la poltiglia
nèra / clorosi della vite, dove le foglie diven- bordolese – (v.) dàrghe àqua àle vìde / stru-
tano rosse – (mal.) mal ròso / malattia della mento a stantuffo per solforare le viti – (s.m.)
vite dove l’interno annerisce – (mal.) mal nèro schisèto / talea di vite – (s.f.) barbatèla / tipo
/ malattia della vite, tipo di paralisi per la quale di coltura della vite – (s.f.) pèrgola / togliere i
si asciuga completamente – (mal.) lèsca: vite succhioni dalle viti – v. netàr bastàrdi / tralcio
orizzontare – (s.f.) drèsa / palo da vite – (s.m.) – (s.m.) bùto / tralcio della vite lasciato senza
pal / palo per prontare i buchi dove si mette- potatura – (s.m.) guardiàn / tralcio della vite,
ranno i pali di sostegno dei filari delle viti – piegato e coricato sotto terra, affinché divenga
(s.m.) pal de fèro / parte della vite, gemma – pianta, propaggine – (s.f.) bìlfa / tralcio della
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vite reciso e secco, serve per trapiantare, sar- viuzza, s.f. – contradişèla.
menti – (s.f.) sarmènta, sermènta / tralcio della vivacchiare, v. – vivaciàr.
vite tagliato – (s.m.) spiròn / tralcio verde della vivace, agg. – 1 pevarìn, sacramentà, şbìro,
vite al primo nascere – (s.m.) bànpolo, bànpolo şgajèto, vìspo: bambino vivace – (agg.) pìcio
con fòje, (s.f.) fòja / trancio tenero della vite, sorşèto. 2 vd. allegro.
pampino – (s.m.) còrno, pànpino / trivellone vivacità, s.f. – 1 (s.m.) morbìn. 2 vd. attività
per piantare le viti – (s.f.) verìgola / un legame (2).
sulla vite per sostegno sul filo di ferro – (agg.) vivanda, s.f. – 1 (s.m.) mònghi (vivanda ine-
pònto / unire la vite alla canna di sostegno con sistente): vivanda preparata per il pranzo, pie-
un giunco – (v.) inşaviàr / vite nera, uva tanina tanza – (s.f.) pietànsa / vivanda rozza e so-
– (bot.) dàmi, dàmo, damèni / vite selvatica vrabbondante – (s.f.) bòba. 2 vd. alimento.
sulla quale si innesta la vite voluta, vite ame- vivere, v. – vìvar, vìver: scarsezza di viveri, ca-
ricana – (agg.) salvàdega, salvàdigo / vite, restia – (s.f.) caristìa / stato di vivente – (s.f.)
uva e vino neri – (s.m.) taràn, teràn / viticcio vìta / vivere di stenti – (agg.) ghèle / vivere in
– (s.m.) grìtolo / zappare attorno alle viti am- un luogo – (v.) abitàr / vivere più, meno sten-
monticchiando la terra – (v.) incalsàr, interàr tatamente – (v.) vivaciàr.
/ zappare le viti, il campo la terza volta, ai viziare, v. – 1 visiàr. 2 vd. coccolare.
primi di luglio, per estirpare le erbe dannose, viziato, agg. – mosòşo, visià.
per la crescita dei tralci e l’ingrossamento de- vizio, s.m. – pèca, vìsio.
gli acini – (v.) ocàr / zappetta per sarchiare e vizioso, agg. – dìscolo (vizioso e vagabondo).
rincalzare la terra attorno la vite – (s.f.) piovèla. vizzo, agg. – fiàpo, flòfo.
2 (s.f.) vìda (organo meccanico, cilindretto di vocabolario, s.m. – disionàrio.
metallo per fermare, stringere, maschio della voce, s.f. – vòşe: di voce non limpida – (agg.)
vite): filettatura a spirale della vite – (s.m.) inrochìo / non avere voce in capitolo – parlàr
vèrmo / levare il filetto di una vite – (v.) spa- co la galìna pisarà / timbro di voce – (s.m.) ton
nàr / prisma di metallo con foro filettato che si / voce del banditore – (s.m.) arèngo / voce in-
avvita sull’estremità della vite – (s.f.) dàdo / fantile, dolore fisico – (escl.) bìbe / voce nasale
stringere con vite – (v.) invidàr. – (agg.) gnànfo / voce noiosa, monotona –
vitello, s.m. – (zool.) vedèl, vidèl. (s.f.) gnàgnara.
vitellone, s.m. – (zool.) vedelòn, videlòn. vociare, v. – bracàr, brachişàr (vociare con-
viticcio, s.m. – grìtòlo. fuso), sigalàr.
vitigno, s.m. – vìgna: vitigno a terrazzi – (s.f.) vocina, s.f. – voşèta, voşìna.
pjèse / vitigno di uve bianche e nere, caratte- vocione, s.m. – (s.f.) voşàsa.
rizzato da un intenso aroma tipico di muschio, voglia, s.f. – vògia, vòja, (loc.) de gùsto: di
si distinguono tre varietà, grappoli piccoli, buona voglia – (avv.) volintièri / voglia di vino
medi e grandi – (s.m.) moscàto, muscàto. – (s.f.) vòja de vin.
Vito, n.p. – Vìdo. voglioso, agg. – bramòşo.
vitto, s.m. – 1 (s.m.) còsto: alloggio e vitto – voi, pron. – ovàltri, vàltri, ve, voiàltri, vu,
(s.f.) penşiòn. 2 vd. alimento. vùaltri.
Vittoria, n.p. – Vitorìna. volantino, s.m. – foljèto, volantìn.
Vittorio, n.p. – Tòjo. volare, v. – şvolàr (volare via).
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v v

volatile, s.m. – (inf.) pipì, (orn.) siòn. votazione, s.f. – votasiòn.


volentieri, avv. – volintièri. vulva, s.f. – cùsa, fìga, mòna, natùra, pelòşa,
volere, v. – 1 volèr: voce del verbo volere, vor- pìşda, (scherz.) bernàrda: abbreviazione eu-
rei – volarìa, vorìa / voler per forza – pretèn- femistica – (s.f.) ème / in riferimento alle bam-
dar, pretènder. 2 vd. bramare. 3 volerci – vd. bine – (s.f.) còca.
necessitare. vuotare, v. – deşvodàr, şvodàr.
volontà, s.f. – (s.m.) ritègno, (s.f.) vòja. vuoto, agg. – şvòdo.
volgare, agg. – vilàn.
volgere, v. – vd. aggirare.
volo, s.m. – şvòlo.
volontà, s.f. – (s.m.) ritègno.
volpe, s.f. – (zool.) bòlpe, vòlpe.
volpone, agg. – vd. furbacchione.
volta, s.f. – butàda, pièga, vòlto: la prossima
volta – (loc.) stàltra butàda / in una volta – in-
t’ùn (in un, in uno).
voltagabbana, s.m. – 1 magnabandière. 2 vd.
banderuole.
voltare, v. – 1 voltàr: voltare dall’altra parte,
rivoltare – (v.) revoltàr, rivoltàr / voltare la
prossima volta – (s.f.) stàltra butàda / voltare
una volta – (s.m.) un tènpo. 2 vd. aggirare.
volto, s.m. – vìşo: aspetto, espressione del
volto – (s.f.) sièra / ruga del volto – (s.f.) grè-
spa, rùga.
volubile, agg. – 1 sconbèl, strànbo, stufadìso.
2 vd. banderuole.
vomere, s.m. – fèro, gomièr, versòr: bastone
con lamina di ferro per pulire il vomere dalla
terra – (s.f.) lòtica, stonbèl.
vomitare, v. – 1 butàr fòra, gomitàr, far ga-
teşìni, far rigolèto, remèter, rimètàr. 2 (mal.)
mal de mar (vomito e diarrea durante la navi-
gazione).
vongola, s.f. – (itt.) càpa.
vorace, agg. – vd. ghiotto.
voracità, s.f. – vd. ghiottoneria.
voragine, s.f. – abìso: voragine propria dei ter-
reni carsici – (s.f.) fòiba.
vortice, s.m. – 1 sìon, vòltice. 2 vd. frullo.
votare, v. – vd. eleggere.
M. DUSSICH - Dizionario Italiano - Buiese, Collana degli Atti, n. 46, 2019, p.1-340 331

z z

Z pàsa / zappa con manico rotondo – (s.m.)


màs’cio / zappa di ferro largo e corto per ra-
dere il terreno e le erbe e lavorare in superfi-
cie, marra – (s.f.) sapèta / zappa pesante,
zabaione, s.m. – şavajòn (crema densa fatta
adoperata sul terreno nudo per lavoro in pro-
di tuorli d’uovo sbattuti con zucchero e vino).
fondità – (s.m.) sapòn.
zafferano, s.m. – 1 (bot.) şafaràn (zafferano
zappare, v. – rivoltàr la tèra, sapàr, saponàr:
bastardo). 2 vd.croco.
pezza da piedi, usata al posto delle calze, du-
zaffo, s.m. – cocòn.
rante la zappatura – (s.f.) sofèsa / zappare in
zaina, s.f. – şàina (cesta ovale).
profondità – (v.) pastenàr, pastinàr / zappare
zaino, s.m. – rùsac, şàino.
leggermente – (v.) sapusàr / zappare le viti la
zampa, s.f. – sànpa, sàta, şàta: zampa arti-
terza volta – (v.) ocàr.
gliata – (s.f.) şgrìnfa, şgrìnfia / zampa, spe-
zappatore, s.m. – (a. e m.) sapadòr.
cialmente di volatili – (s.f.) pèdega, pèdiga.
zappetta, s.f. – sapèta, sapùsa.
zampata, s.f. – satàda.
zatta, bot. – vd. popone.
zampetta, s.f. – satìna.
zattera, s.f. – şàtara, şàtera.
zampillare, v. – butàr, şgorgàr.
zatterino, s.m. – (itt.) ribaltavapòri, saltain-
zampillo, s.m. – gèto, şguìnso.
bòca: zatterino capoccione – (itt.) şèro.
zampogna, s.f. – 1 lùdra, (s.m.) lùdro. 2 vd.
zecca, s.f. – 1 (zool.) sàvra, şèca (insetto). 2
cornamusa.
(s.f.) şèca: nuovo di zecca – (agg.) nòvo de
zampognaro, s.m. – (a. e m.) lùdro.
balìn.
zana, s.f. – 1 şàja. 2 vd. zaina.
zecchino, s.m. – ducato, şechìn (moneta
zanca, s.f. – àrpişe, gràpa.
d’oro puro).
zangola, s.f. – (s.m.) vàşo (vaso di legno con
zeppa, s.f. – 1 (s.m.) cùgno. 2 vd. bietta.
doghe per fare il burro): mazza della zangola
zeppo, agg. – còlmo, fodrà, pièn, şèpo.
– (s.m.) cuciàr de lègno.
zerbino, s.m. – sojèr.
zanna, s.f. – dènte canìn: le zanne formate dai
zerbinotto, s.m. – 1 (agg.) bùlo, gagà, gaga-
canini inferiori che sporgono dalle labbra ri-
rièlo, gheghè. 2 vd. bellimbusto.
piegate veso l’alto del cinghiale, ma anche del
zero, agg. – (num.) şèro.
maiale – (s.m.) canìni.
zia, s.f. – (fam.) àmeda, àmia, gnàgna, me-
zannata, s.f. – vd. dentata.
nàna, nànja, sìa, şìa.
Zanone, n.p. – Şòrşi.
zibibbo, s.m. – (bot.) sibìba, sibìbo.
zanzara, s.f. – (zool.) mosàto, musàto,
zigolo, s.m. – (orn.) balarìna, sincòdola, sin-
şanşàra.
quèmenole, şip (zigolo dalla testa nera): zi-
zappa, s.f. – sàpa, şàpa: arnese di ferro a
golo giallo – (orn.) giràndolo, sìvo.
forma di paletta per pulire la zappa – (s.f.)
zigomo, s.m. – pomèl, pomèlo, pòmolo.
stergàla / dorso della zappa, della mannaia e
zigurella, s.f. – (orn.) girèla.
del martello – (s.m.) òcio / parte superiore
zimbello, s.m. – bufòn, pajàso, şanbèlo, şin-
della zappa in cui s’infila il manico – (s.f.) rè-
bèl, şiògo, şiògolo, şògolo.
cia / specie di robusta zappa, avente due lame
zinco, s.m. – şìnco, şìngo.
di ferro, usata per estirpare radici – (s.f.) ster-
zingara, s.f. – sìngana, stròliga.
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z z

zingaro, s.m. – egisiàn, sìngano, sìngheno, modi, zucchino – (bot.) sùca de ògni fòja, su-
sìnghino. chèta / zucca dal collo con polpa gialla, dol-
zinnia, s.f. – (bot.) şìnia. ciastra – (bot.) sùca barùca, sùca marìna,
zinzino, s.m. – 1 cincìn, giosetìn, giosèto. 2 sùca sànta / zucca molto vigorosa, usata per
vd. briciola. l’alimentazione dei maiali, zucca cocuzza –
zio, s.m. – (fam.) bàra, bàrba, şìo. (bot.) sùca de pòrco / zucca torta, detta anche
zip, s.m. – vd. cerniera (2). zucca dei friggitori, zucca d’inverno – (bot.)
zipolo, s.m. – pìpa, spinèl. sùca de frìtole.
zitella, s.f. – madèga, pùta, şitèla. zuccaccia, s.f. – sucàda (testa grossa).
zittire, v. – far tàşar, stagnàr, şitìr, stropàr la zuccaiuola, s.f. – (zool.) grilotàlpa, pesiga-
bòca. mòrto, pişigamòrto.
zitto, agg. – 1 (inter.) mùci, (agg.) quàcio, zuccata, s.f. – şucàda, testàda.
sìto: stare zitti – (s.f.) bòca mìa tàşi. 2 vd. zuccherato, agg. – sucarà, şucarà.
chiudi il becco. zuccheriera, s.f. – sucarièra, vàşo del sù-
zizzania, s.f. – 1 şişàgna. 2 vd. loglio. caro.
zizzola, s.f. – 1 (bot.) şìşola. 2 vd. giuggiola. zuccherino, s.m. – bonbòn: zuccherino col
zoccola, s.f. – donàsa, putàna. rosolio – (s.m.) roşolìn / zuccherino di acuto
zoccolaio, s.m. – (a. e m.) socolèr. sapore di menta – (s.m.) diavolìn.
zoccolo, s.m. – 1 sòcolo, şòcolo (scarpa). 2 zucchero, s.m. – sùcaro, şùcaro, sùchero:
(s.f.) òngia del mus: zoccolo d’animale, zucchero cotto – (s.m.) caramèl, (s.f.) cara-
zampa – (s.f.) şànpa. mèla / zucchero finissimo, in polvere, che si
zolfo, s.m. – sòlfare, sòlfere: dare lo zolfo – spolvera su torte e dolci – (s.m.) sùcaro a vèlo
v. solferàr / striscia imbevuta di zolfo – (s.m.) / zucchero vanigliato – (s.f.) vainìlja, vanìlja.
solferìn. zucchetto, s.m. – papalìna, popelìn.
zolfanello, s.m. – vd. fiammifero. zucchina, s.f. – (bot.) suchèta.
zolla, s.f. – sòpa, sòpa de tèra: zolla erbosa – zuccone, agg. – 1 sucòn, şucòn, tanèco, te-
(s.f.) tòpa. stòn. 2 vd. caparbio.
zonzo, s.m. – codolòn, tòrşio, torşiolòn: an- zuffa, s.f. – 1 barùfa, batòsca. 2 vd. accapi-
dare a zonzo – (v.) torşiolàr / a zonzo – (loc.) gliamento.
şbrindolòn, şbrondenòn, scondrignòn, şlon- zufolare, v. – fis’ciàr.
dròn. zufolo, s.m. – nunù, subiòto (ricavato dalla
zoppicare, v. – sopigàr, sotàr, sotignàr. canna): zufolo villereccio – (s.f.) sopèla.
zoppo, agg. – ciònpo, sòto, şòto. zuppa, s.f. – 1 sòpa, sùpa: specie zuppa di pe-
zotico, agg. – bifolco, cafòn, grèbano, pan- sce, cacciucco – (s.m.) brodèto, brovèto /
dùro, rùstego, rùstigo, sapòn. zuppa di pasta, riso, erbe, legumi, cotta in
zucca, s.f. – (bot.) cocùsa, sùca: seme di brodo di carne, in acqua con condimento, che
zucca che si mangia essiccato, abbrustolito – si mangia anche fredda – (s.f.) manèstra /
(s.m.) brustolìn, (s.f.) fièpa, semènsa / specie zuppa di vino (con pane tostato) – (s.f.) sòpa
di salvagente usato dai bambini a forma di de vin. 2 vd. minestrone.
una zucca – (s.f.) sùca barùca / zucca che si zuppano, s.m. – (a. e m.) şùpan.
coglie immatura e si mangia cucinata in vari zuppiera, s.f. – piàdena, piadìna, şupièra:
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z z

zuppiera, usata prevalemente per servire gli


gnocchi, ma raramente il brodo – (s.f.) tarìna,
terìna.
zuppo, agg. – 1 brònbo, inşupà. 2 vd. am-
mollato.
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appendici

NOMI PROPRI DI PERSONA IN USO A BUIE

A B
Abbondio – Masimèto, Masimìn. Battista – Tìta.
Adalgisa – Cìşa. Benedetto – Benèto e Benedèto.
Adele (Adelia) – Adèlia, Adelìna, Dèle, Dèlia. Bernardino – Bernardìn, Nardìn, Nàrdo.
Adriano – Andriàno. Biagio – Biàşio, Biaşèto, Şèto.
Agnese – Gnèsa, Gneşìna. Bortola – Bìa, Bortolìna, Lìna.
Agostino (Augusto) – Agostìn, Gostìn, Gùsto, Bortolo – Bòci.
Gùsti, Gustìn. Bortolomeo – Bortolèto, Bòrtolo.
Alba (Albina, Albino) – Bìna, Bìno, Şòra. Brunilda – Nìlda.
Alberto (Gilberto) – Bèrto.
Albina – Bìna. C
Alessandra – Sàndra, Sandrìna. Carolina – Càrla.
Alessandro – Sàndi, Sàndro. Carlo – Carlèto, Carlìn.
Alfredo – Frèdo. Casimiro – Mìro.
Almerico – Merìgo. Caterina – Catarìna, Càti, Catìna, Catinèta,
Amelia – Mèlia. Rìna, Rinèta.
Andrea – Andrìno, Drèa. Cecilia – Cèce, Cèci, Giàna.
Angela – Anşolòna, Anşolìna, Anşolèta. Celestino – Celestìn.
Angelo – Ànşolo, Anşolèto. Claudio – Cài, Càio.
Anna (Annetta) – Àna, Anèta, Anìta, Nèta, Cristoforo – Tòto.
Ninèta.
Annunziata – Nùnsia. D
Antonia – Antògna, Antonièta, Èta, Nìna, Daniele – Danièl, Dàgnel.
‘Ntògna, Tonièta, Tonìna. Dolores – Dolòre.
Antonietta – Èta. Domenica – Meneghìna, Mèniga, Menighèta.
Antonio (Antonino) – Antògno, Antonièto, Domenico – Dimènego, Dìno, Domènego,
Antonìn, Ninèto, Nìni, Ninìn, Nìno, Ntògno, Meneghìn, Mènego, Mèni, Menighèto, Mè-
Tòni, Tonìn, Tòto. nigo, Nèti, Santìn, Sànto, Ùcio.
Apollonio – Polònio. Donato – Donà.
Armando (Ferdinando) – Nàndo. Dorina – Dòra, Rìna.
Arrigo – Rìgo.
Attilio – Tìljo. E
Augusto – Agostìn. Edmonda – Mondìna.
Edmondo – Mòndo.
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appendici

Edoardo – Èdi. Giannetto – Şanèto.


Egidio – Gìdio. Gino – Gin.
Elena – Èli, Lèna, Nène. Gioacchino – Chin e Chìno.
Eleonora – Nòra, Norìna. Giorgina – Giorgìna, Gìna, Ginèta.
Eligio – Lìgio. Giorgio – Giògi, Giorgèto, Jùre, Şorşèto,
Elio – Èlgio. Şòrşi.
Elisa (Elisabetta, Luisa) – Bèta, Betìna, Lìsa, Giovanna (Giovannina) – Giàna, Giovanìna,
Lişèta, Lìşi, Tìna. Nàni, Nìna, Zanèta.
Eliseo – Işèo. Giovanni (Giovannino) – Giàni, Giovanìn,
Elvira – Èlvi. Nàne, Nanèto, Nenìn, Nèno, Ninìn, Nìno,
Emilia – Mìlja. Şanèto, Şanìn, Şùane, Vàne.
Emilio – Mìljo. Girolamo – Mòmi e Mòmolo.
Emma – Èma. Giuseppe (Beppe) – Bèpi, Bèpo, Bepùso,
Ennio (Eugenio) – Gènio. Giuşèpe, Pepìn, Pìno.
Ermenegildo – Gìldo. Giuseppina – Bèpa, Bepìna, Pepìna, Pìna, Pi-
Ernesto – Arnèsto e Nèsto. nèta, Pinùcia.
Enrica – Richèta. Giusto – Giustìn, Jùsto.
Enrico – Rìco. Guerrino – Rìno.
Enzo – Ènso. Guglielmo – Èlmo.
Eufemia – Fèmia.
I
F Iolanda – Iòle.
Federico – Rìco. Isabella – Işa.
Felice – Felìse.
Ferdinando – Nàndo. L
Ferruccio – Ùcio. Laura – Lorèta e Laurèta.
Filippo – Filipìn. Leonardo – Bernardìn, Lèo, Nardìn, Nàrdo.
Filomena – Mèna. Leone – Lèo, Leòn.
Fiore – Fiorèta e Fiòri. Leopoldo – Lèo, Pòldo.
Francesca – Chèca, Chechìna, Frànca. Liliana – Lìli, Lìlia.
Francesco – Cèsco, Chechìn, Chèco, Fànşi, Lionello – Nèlo.
Franceschìn, Frànco, Fràne, Franş. Lodovico – Vìco.
Loredana – Lorèna, Lòri.
G Lorenzo (Renzo, Vincenzo) – Cèncio, Èncio,
Gabriella – Gàbi. Ènso, Rensèto, Rènso.
Gaudenzio – Ènso. Luca – Lùca.
Gennaro – Genàro e Şenàro. Lucia – Cìa, Lùci, Lùsia, Lusìa, Luşìa, Lu-
Germana – Germàgna. sièta, Sìa, Sièta, Ùcia.
Germano (Marcello, Servolo) – Cèlo. Luciana – Ciàna.
Giacomo – Giacomèto, Giacomìn, Jàcomo, Luciano – Ciàno.
Mèto. Lucilla – Cìla.
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appendici

Lucio – Ùcio.
Ludovico – Ìco, Ìgo. P
Luigi – Gigèti, Gigèto, Gìgi, Gigìn. Paolo – Paolèto, Paolìn, Pàvolo.
Luigia – Gègia, Gigèta, Gìgia. Pasqua – Pasquèta, Pasqualìna.
Luisa – Lìşa. Pasquale – Pasquàl, Pasqualìn.
Pierina – Pièra, Pjèra.
M Pietro – Pierèto, Pierìn, Pièro, Pieròto.
Maddalena – Lèna, Nèna.
Mafalda – Màfi. R
Marcella – Cèla, Marcèla. Regina – Gìna, Luigìna.
Marco – Marchèto, Màrco, Marcolìn, Mar- Renato – Rìno.
colìna. Riccardo – Rìco.
Margherita – Margarìta, Rìta. Rita – Ìta.
Maria – Marièta, Mariùci, Marùsa, Mèri, Roberta – Bèrta.
Ùci, Ùcia. Roberto – Bèrto, Ròbi.
Maria Giovanna – Marianìna. Rodolfo – Dòlfo, Rùdi.
Massimiliano (Massimino) – Masimèto, Ma- Rosario – Roşèto.
simìn. Rosa – Ròşa, Roşèta, Roşìna.
Massimo – Màsimo. Rosalia – Roşàlia.
Matilde – Tìlda.
Matteo (Mattia) – Màte, Matìa, Matìo, Tèo, S
Tìo. Salvatore – Tòre.
Maurizio – Morìsio. Santo – Sànte.
Michele – Micèl. Sebastiano – Bas’ciàn, Bastiàn.
Miranda – Mìra. Secondo – Drùghi.
Miriana – Mìri. Sergio – Cèngi.
Simeone (Simone) – Sìm, Simòn.
N Stanislao – Stànco.
Narciso – Cìşo. Stefania – Stèfi.
Natale – Nadàl, Nadalèto, Nadalìn. Stefano – Stefanìn, Stèfeno.
Natalia – Lìa, Nadalìna. Susanna – Şùsi.
Nazario – Şàrio, Şarièto.
Nicola (Nicolò) – Coletìn, Colèto, Lèto, Nìco, T
Nicolèto, Nicolò, Nicùci. Tarcisio – Cìşo, Tàrci.
Nicoletta (Nicolina) – Nicolèta, Nicolìna. Teresa – Terèsa, Tereşìna.
Nives – Nìve. Tiziana – Tìta.
Tommaso (Tommasetto) – Tomaşìn, To-
O maşèto, Tòmo.
Ondina – Dìna.
Ottavia – Tàvia, Tavièta. U
Ottone – Òto. Umberto – Bèrto.
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appendici

Ubaldo – Bàldo.

V
Valentino – Tìni, Valentìn.
Vigilio – Vìgi.
Villiam – Vìli.
Vincenzo – Vènşi.
Vito – Vìdo.
Vittoria – Vitorìna.
Vittorio – Tòjo.

Z
Zenone – Şòrşi.

Fig. 14: Buie, Chiesa di San Martino.


M. DUSSICH - Dizionario Italiano - Buiese, Collana degli Atti, n. 46, 2019, p.1-340 339

bibliografia

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