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Vocabolario Casciu IMP.

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GIOVANNI CASCIU

VOCABULARIU
SARDU CAMPIDANESU - ITALIANU
prefazione di Antonio Romagnino

EDIZIONI

GRAFICA DEL PARTEOLLA

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I Edizione 1999
II Edizione riveduta 2001
III Edizione riveduta 2006

© Grafica del Parteolla s.n.c.

ISBN-10: 88-89978-10-4
ISBN-13: 978-88-89978-10-8

Impaginazione e stampa
Grafica del Parteolla s.n.c.
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PREFAZIONE

Si ritrova un amico dopo tanti anni, nei quali gli incontri sono stati occasionali e rapidi, con
qualche vaga notizia del lavoro di ognuno, delle rispettive famiglie che crescono, e, insomma
della vita che è andata avanti, che va avanti, con noi e senza di noi, e si scopre repentinamen-
te che quell’amico ci è assai più vicino di quanto lo possa dire la frequentazione assai rara
che fra noi ha coperto mezzo secolo. Si è liberato degli abiti convenzionali dell’insegnante,
che è stato, ed appare improvvisamente il linguista. È questa rivelazione che ha acceso
ancora di più l’affetto e la stima che avevo per lui. Un linguista, che non si è però impegnato
per decenni, sulle lingue straniere che in tempi di economicismo trionfante sono strumenti
indispensabile nelle professioni e nel lavoro, sempre più avviati alla globalizzazione, ma nella
lingua di casa. Qui sta la chiave di lettura di questa amicizia ritrovata. A riunirci, dopo tanti
silenzi, è stata la voce della lingua degli affetti, che ha risuonato nelle nostre dimore, di città
o di campagna, insieme con i nostri vagiti. Quella che risorge sempre, anche quando un’altra
sembra dominare, a dire felicemente, gioiosamente, quello che l’altra non può dire con tanta
forza travolgente. Ci sono persone a cui abbiamo parlato con quello strumento ineguagliabile,
sempre, senza ricorrere a surrogati, come se la specificità del rapporto imponesse
imperiosamente la sua ineguagliabile forza comunicativa.
Questa lingua, che è suono, idea, cosa, sentimento, è il sardo, che abbiamo parlato, letto,
ascoltato. Ad altri il compito di studiarne i mezzi che la società moderna può applicare per
assicurargli la sopravvivenza, a chi ne ha fatto l’espressione della vita interiore più gelosa il
diritto-dovere di farne riapparizione luminosa della sua ricchezza, ancora intatta, con appena
qualche graffio qua e là. Lo ha fatto Giovanni Casciu raccogliendo ben 24 mila lemmi con
l’impegno dello studioso che ha consultato documenti storici e fonti letterarie, ha ascoltato
voci di un habitat umano ancora investito della dialettalità, ma anche raccogliendo le memo-
rie della sua laboriosa esistenza e mettendo accanto, o anche di sopra, alla severità dello
studioso, la voce del cuore.
C’è un illustre precedente, che ci fa sottolineare il sentimento della cosa, così inseparabile in
questo dizionario sardo-italiano, dal rigore lucidamente razionale che ha accompagnato la
lunga fatica. È la memoria di Raffa Garzia (1877 - 1938), che dopo aver diretto fino al 1912
“L’Unione Sarda”, si reca a Bologna per portare avanti gli studi di letteratura italiana e
intraprendere la carriera accademica. Ma come inseguito dalle voci di quaggiù.
Quando infatti pubblicò in quella città i “Mutettus Cagliaritani” (Bologna, Stabilimenti
Poligrafici Riuniti, 1917), che contengono oltre mille componimenti nella specificità cam-
pidanese, insaporati dagli umori più diversi – il riso e il pianto, l’amore e l’odio, lo scher-
no e la carezza – un ponte di luce lo porta ancora a ritroso nell’isola, che ha lasciato.
Nella prefazione che è intitolata significativamente “Su del popolo dal cuore”, ci sono
pagine che fermano quel raccordo stretto con la sua gente, quel timbro indigeno che ha
tutta l’opera, dove studio e passione si confondono. La passeggiata per Cagliari, per
esempio, non è una fredda descrizione dei luoghi, ma la ricerca di un’appartenenza
profonda; la descrizione o l’analisi psicologica dei vizi e dei difetti dei Cagliaritani è
ancora un tuffo sentimentale in mezzo a loro.

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In quella che è la nudità di un vocabolario ci può essere anche questo, come spesso si fa
“racconto” perfino il famoso “Dizionario” di Nicolò Tommaseo. Nella fatica di Giovanni
Casciu, chi scrive queste pagine di prefazione legge soprattutto queste presenze sentimentali
anche quando l’autore si è chiuso nella severità della ricerca. D’altronde anche il prefatore
si confessa come puro amatore della parlata nativa. Che, però, proprio a questi contributi
personali deve la sua vitalità, la sua sopravvivenza.
La schiera di questi ricercatori, fuori dalle ancestrali aule accademiche, è nella nostra cul-
tura, particolarmente numerosa, e va, per citarne qualcuno, da Vissentu Porru a Vincenzo
Ulargiu e a Valentino Martelli. Giovanni Casciu si aggiunge a questa folta schiera di be-
nemeriti in un momento in cui la dialettalità conosce un momento decisivo per la sua sorte,
insidiata da una globalizzazione economica, che potrebbe anche produrre un appiattimento e
un impoverimento della vita morale e intellettuale. Ed anche in un momento in cui le “tribù
della Terra”, come – con metafora allusiva alla loro libertà e alle loro diversità, Ernesto
Balducci chiamava le culture, esortate a difendersi per non scomparire nell’oscuramento
che conoscerebbe una società puramente assetata dei beni materiali, sembrano aver raccol-
to il messaggio di quel padre scolopio incitante a formare “l’uomo planetario”, insieme eguale
e dissimile – l’opera paziente di Giovanni Casciu ha il sapore di una donazione preziosa alla
nostra terra. E capace di allinearsi utilmente nel complesso risveglio della dialettalità, che
caratterizza questo momento del Paese. Come prova anche la recentissima pubblicazione di
“La poesia in dialetto”, Storia e testi dalle origini al Novecento, voll. 3, a cura di Franco
Brevini (Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, 1995), dove hanno posto e rilievo tre nostri
scrittori dialettali del secolo che si chiude: Salvatore Ruju, Benvenuto Lobina, Francesco
Masala. E anche i vocabolisti, non solo la poesia, servono a salvare una dialettalità ancora
vitale. D’altronde i vocabolari sono stati sempre nelle scrivanie dei letterati, a suggerire più
colorite e più efficaci invenzioni linguistiche e poetiche. Come Alessandro Manzoni che,
toscaneggiante quanto si vuole, aveva sul suo tavolo di lavoro, il “Dizionariu Sardu-Italianu”
di Vissentu Porru come testimoniò Giacomo Zanella, raccontando una visita alla dimora
dell’autore de “I Promessi Sposi”. Anche il dizionario di Giovanni Casciu eserciterà questa
funzione. Magari per leggervi queste voci che rievocano la vita popolare e più comune:
Cavagna, s.f. cesto di forma allungata, fatto con stecche di legno intrecciate; Fogadoni,
s.m. accr. falò, catasta di legna alla quale si dà fuoco in occasione di certe festività; Malesa,
mabesa, s.f. malizia, cattiveria, malignità. Capaci di rievocare una memoria, un’esperienza
incancellabile, una visione ritornante, tristi o liete, e, però, sempre nostre, tutte nostre.

Antonio Romagnino

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INTRODUZIONE

Quando, negli anni 80, ebbe inizio questo lavoro, mi proponevo di raccogliere in un glossario
i termini campidanesi non più in uso o che stanno scomparendo. La maggior parte delle
consuetudini arcaiche della vita agricola e pastorale, alcuni mestieri, certe credenze popolari
e molte superstizioni sono un ricordo per chi è già avanti negli anni ma sono sconosciuti ai
giovani. Anche gli strumenti di lavoro sono cambiati. Tutta la terminologia relativa a queste e
ad altre cose andava ricuperata e così cominciai la ricerca. Procedendo nel lavoro continua-
vo, come sempre, a seguire i dibattiti sulla questione della lingua sarda che mi lasciavano
quasi sempre deluso perché gli “esperti” facevano discorsi interessanti, che si ripetevano
come in un rito ad ogni convegno, ma sul piano pratico non c’erano iniziative forti. Rimane-
vano come sempre a tener banco i vari premi letterari di poesia e narrativa che contribuisco-
no a valorizzare la letteratura in lingua sarda e che non hanno fini divulgativi. Solo con
l’approvazione della L.R. n. 26 del 1997 si è avuta una fioritura di iniziative concrete soprat-
tutto nelle scuole di ogni ordine e grado.
Intanto da qualche anno la mia ricerca si era ampliata alla consultazione di documenti lingui-
stici antichi (Condaghi, Carta de Logu, Carte volgari dell’archivio arcivescovile di Cagliari,
opere teatrali del 600, 700 e 800) e della produzione letteraria più recente sia in prosa che in
versi, come le commedie di Matta, Pili, Loni, Melis, Garau, Cadeddu, Spano, i romanzi di
Lobina e di Pilloni, le traduzioni di Spissu e di Vargiu, le poesie di Pintor Sirigu, Saragat,
Cogotti, Canelles, Mundula, Onnis, Pisanu, e le antologie dei vari premi letterari, senza tra-
scurare, ovviamente, l’esame della produzione lessicografica e grammaticale (Porru, Spano,
Wagner, Rossi, Corda, Blasco Ferrer).
Tutto questo mi ha convinto a modificare il mio obiettivo di partenza. Perché fermarmi agli
arcaismi che rappresentano idee superate o indicano oggetti che non si usano più quando c’è
bisogno soprattutto di seguire il processo di evoluzione continua della lingua che si rinnova di
pari passo con il progredire della società? Mi sono reso conto che se si pensa al sardo in
un’ottica di restaurazione la battaglia sul bilinguismo non potrà che essere perdente. Bisogna
riferirsi alla lingua reale, quella in uso, diffusa sul territorio, ripulendola magari dagli eccessivi
italianismi introdotti dai giovani. I prestiti sono un fenomeno normale in qualsiasi lingua mo-
derna e, come dice Blasco Ferrer, “sono positivi quando colmano una lacuna concettuale
esistente nella lingua che mutua o apportano un nuovo concetto estraneo a questa cultura;
sono negativi quando non apportano alcun concetto nuovo, non riempiono un vuoto ma sem-
plicemente collidono con voci autoctone”. Ben vengano, quindi, i neologismi e anche i
barbarismi, quando non esiste il termine corrispondente sardo. Oggi si usano con naturalezza,
senza scandalizzare nessuno, vocaboli come bar, sport, garage e anche ticket. Chi vuole che
la battaglia sul bilinguismo sia vincente deve accettare, come accade in moltissime lingue,
l’introduzione di termini che rappresentano nuove idee, fatti nuovi, scoperte, invenzioni, ecc.
Io ho ritenuto doveroso registrarli, seppure con cautela, perché, come ho già detto, una lingua
è viva quando muta continuamente, in base alle necessità dei parlanti.
Da tempo si sollecita anche la soluzione del problema della normalizzazione grafica e l’avvio
di un processo di standardizzazione di tutti i dialetti sardi. Per la prima basterebbe la volontà

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degli esperti al più alto livello (Università), mentre il secondo sembra abbastanza difficile da
realizzarsi, almeno in tempi brevi.
Nel lavoro di spoglio ho raccolto termini dotti e rustici, arcaici e moderni, in uso nelle città e
nei piccoli villaggi dell’area campidanese, prescindendo dalle distinzioni dialettali dei vari
paesi, perché la struttura morfologica e sintattica è unica. Campidanese comune o standard
quindi, come l’italiano standard che non è più la variante fiorentina, né l’italiano di Venezia, di
Roma o di Napoli. Il lessico è stato inserito, specificandone, in certi casi di minore diffusione,
la provenienza (ad es. forastiu per anguria o affuttau per adirato, tipici dell’Oristanese).
Preziosa è stata la collaborazione di alcuni amici che mi hanno fornito i riscontri necessari,
oltre che importanti segnalazioni.
Per quanto riguarda l’impostazione grafica i lemmi sono registrati in grassetto con lettera
iniziale maiuscola, seguiti da una virgola, dalla categoria grammaticale abbreviata e dalla
traduzione in carattere tondo. Quando un lemma viene ripetuto si usa la sua iniziale minusco-
la puntata. Gli esempi tratti dalla lingua dell’uso, i modi di dire, i proverbi, come anche i
termini isolati in sardo, sono sempre in corsivo mentre la traduzione è in tondo. Le varie
accezioni di un vocabolo sono indicate con numeri arabi in grassetto mentre i sinonimi sono
riportati in corsivo all’interno di parentesi quadre. La zeta sonora iniziale viene indicata con z
solo al fine di distinguerla da quella sorda e cioè come espediente grafico e non come scelta
ortografica. La doppia d, sia in posizione iniziale che all’interno delle parole ha un suono
cacuminale, che si ottiene appoggiando la parte anteriore della lingua alla volta del palato
duro, come nell’inglese add o nel siciliano Turiddu.
Sono consapevole dei limiti di questo lavoro e se ho preso la sofferta decisione di affidarlo
alla stampa è per metterlo a disposizione di quanti si interessano ai problemi della nostra
lingua in questo particolare momento. Pur non essendo un’opera completa vi si possono
trovare frasi di uso comune, proverbi, modi di dire, informazioni grammaticali, fonetiche ed
etimologiche.
Il vocabolario contiene quasi 24.000 lemmi che sono molti di più di quanti possono occorrerne
ad un parlante seppure colto, tenuto conto che il lessico più frequente di un parlante medio si
aggira attorno alle 7.000 unità.
Sarò grato a quanti vorranno segnalarmi sviste, errori ed omissioni che in un lavoro di questo
tipo sono inevitabili. Ringrazio le persone che mi hanno aiutato con informazioni, osservazioni
e suggerimenti. Tra i tanti mi piace ricordare Modesta e Dario Corrias, Agnese Casciu e
Franco Pilloni. Un particolare ringraziamento va all’editore che con squisita sensibilità ha
realizzato quest’opera.
G. C.

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ABBREVIADURAS
accr. accrescitivo f. femminile p. persona
agg. aggettivo fig. figurativo part. particella
agr. agricolo fr. francese p.e. per esempio
A. Amat gen. generalmente pl. plurale
ant. antico gerg. gergale poss. possessivo
ar. arabo imp. impersonale p.p. participio passato
arag. aragonese impr. improprio prep. preposizione
Art. Artizzu imprec. imprecazione pron. pronome
art. articolo ind. indicativo prov. proverbio
astr. astronomico indecl. indeclinabile pun. Punico
Atze. Atzeni indef. indefinito raff. rafforzativo
Atzo. Atzori indet. indeterminativo rel. relativo
aus. ausiliare ingl. inglese rif. riferito
avv. avverbio int. interrogativo rifl. riflessivo
barb. barbaricino inter. interiezione rust. rustico
c. comune intr. intransitivo s. sostantivo
Cad. Cadeddu inv. invariabile scherz. scherzoso
card. cardinale iron. ironico, ironicamente sec. secolo
cat. catalano it. italiano sim. simile
C.d.L. Carta de Logu lat. latino sing. singolare
Ch. Cherchi leg. legale sp. spagnolo
coll. collettivo lett. letteralmente spec. specialmente
comm. commerciale ling. linguistica spreg. spregiativo
compl. complemento Lob. Lobina sup. superlativo
cong. congiunzione loc. locuzione t. termine
D. Dettori m. maschile teatr. teatrale
det. determinativo med. medico tr. transitivo
dim. diminutivo metaf. metaforicamente v. verbo
disg. disgiuntivo mil. militare ved. vedere
distr. distributivo mus. musicale vezz. vezzeggiativo
ecc. eccetera num. numerale volg. volgare
escl. esclamativo ord. ordinale W. Wagner
est. estensione P. Porru

TAULAS LESSICALIS
1. Is boxis de is animalis 16. Is mandiaris (o pappais)
2. Artis e professionis (beccias e noas) 17. Mesuras e pesus localis
3. Aìnas de su braberi 18. Aìnas de su maìstu de muru
4. Is coloris 19. Numerus cardinalis e ordinalis
5. Su corpus umanu 20. Su pani
6. Sa coxina antiga 21. Su parentau (o sa parentela)
7. Is durcis 22. Sa pastorizia
8. Erbaggius e leguminis 23. Is pillonis
9. Aìnas de su ferreri 24. Sa pisca
10. Sa frutta 25. Aìnas de su prangaxu o carnazzeri
11. Insettus 26. Aìnas de su sabateri
12. Sa laurera 27. Similitudinis
13. Aìnas de su maìstu de linna 28. Sinnus de is brebeis
14. Su magasinu de su binu 29. Su tempus
15. Maladias e disturbus varius 30. Is dòxi signalis celestis de su Zodiacu

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A
Abbarballau, abbrabballau, p.p. incantato, tra-
sognato.
Abbarbiai, abbrabiai, v.tr. fare la barba - ar-
resoia de a., rasoio da barba; - abbrabiaisí,
radersi.
A, 1. s.f. prima lettera dell’alfabeto e prima Abbarraccaisí, v.intr. bivaccare, accamparsi,
vocale - de sa A a sa Z, dal principio alla fine attendarsi.
2. prep. a - dogna arriu currit a mari, tutti i Abbarraccamentu, s.m. bivacco, accampamen-
fiumi finiscono in mare; - donaddu a babbu to, attendamento.
tuu, dallo a tuo padre; - giogai a cartas, gio- Abbarrada, s.f. fermata - a. obbligatoria, fer-
care a carte. mata obbligatoria.
Aba, s.f. ava. Abbarrai, v.intr. fermarsi, rimanere, stare
Àbacu, s.m. tavoletta per fare i conti. - abbarra firmu, stai fermo; - abbarra ca
Abarigau, avv. dopodomani [pusticras(i)]. prandis cun nosu, fermati a pranzo con noi; -
A basciu, 1. avv. sotto, di sotto, giù - beneis a andai abbarra abbarra, andare fermandosi
b.?, venite di sotto? 2. inter. abbasso; - a b. ogni tanto; - a. intendius, rimanere intesi; - a.
is manus!, giù le mani! - a b. sa tirannia!, asuba di aqua, galleggiare; - a. cun d-unu
abbasso la tirannia! pramu de nasu, rimanere deluso; - a. pitiched-
Abati, s.m. abate. du, rimanere allibito; - abbarrai cun Deus,
Abaxur, s.m. paralume (< fr. abat-jour). rimanete con Dio, formula di commiato alla
Abbabadoccai, v.intr. parlare a vanvera. quale si risponde: - bandit cun sa mamma,
Abbabalucaisí, v.intr. incantarsi, imbambolarsi, vada con la mamma, di Dio.
stare sovrappensiero. Abbasciada, s.f. discesa - s’a. de is Barbarus,
Abbabalucau, agg. intontito, distratto, la calata dei Barbari [calada].
sovrappensiero - no abbarris a. tanti cussa Abbasciai, v.tr. abbassare, portar giù, ridurre -
picciocchedda no est cosa po tui, non starte- a. is ogus, sa conca, abbassare gli occhi, chi-
ne imbambolato tanto quella ragazza non è nare la testa; - a su preziu, ridurre il prezzo; -
roba per te. abbasciaisí, inchinarsi, umiliarsi [incrubaisí].
Abbacai, v.intr. calmare, cessare, quietarsi. Abbasciamentu, s.m. abbassamento - a. de boxi,
Abbacau, p.p. calmato, cessato - su bentu est abbassamento di voce.
a., il vento si è calmato. Abbasciau, p.p. abbassato, calato - s’unfrori
Abbambanaisí, v.intr. imbambolarsi. est a., il gonfiore è calato.
Abbambanau, agg. distratto, imbambolato. Abbastai, ved. Bastai.
Abbambiai, v.tr. 1. allentare - a. su frenu a su Abbastu, s.m. il sufficiente, ciò che basta - indi
cuaddu, allentare la briglia al cavallo 2. ren- tenit di a., ne ha a sufficienza.
dere meno salato il cibo. Abbattidori, s.m. abbattitore.
Abbandonai, v.tr. abbandonare, lasciare in Abbattimentu, s.m. abbattimento, demolizione
abbandono - a. s’impleu, lasciare l’impiego; - fig. avvilimento, prostrazione.
- a. sa famiglia, abbandonare la famiglia Abbàttiri, v.tr. abbattere - su maistrali hat
[scabudai]. abbattiu medas arburis, il maestrale ha ab-
Abbandonamentu, s.m. abbandono, abban- battuto molti alberi; - su troppu calori abbattit,
donamento. il caldo eccessivo deprime; - abbattirisí, per-
Abbandonau, p.p. abbandonato - a. de is amigus, dersi d’animo.
abbandonato dagli amici; - s’est a. totu a issa, Abbàttiu, p.p. e agg. abbattuto, afflitto, scorag-
si è abbandonato a lei completamente. giato.
Abbandonu, s.m. abbandono, trascuratezza Abbazia, abbadia, s.f. abbazia, monastero.
- cussa domu est in a. de medas annus, quel- Abbeccedàriu, s.m. abbecedario, sillabario.
la casa è in abbandono da molti anni. Abbellimentu, s.m. abbellimento, ornamento.
Abbarballaisí, abbrabballaisí, v.intr. rimanere Abbelliri, v.tr. abbellire, adornare, addobbare
incantato, a bocca aperta [abbabalucaisí]. - a. una suttea cun testus de froris, abbellire
Abbarballamentu, abbrabballamentu, s.m. una terrazza con vasi di fiori; - abbellirisí,
incantamento. imbellettarsi.

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Abbelliu, p.p. abbellito, adornato, addobbato. Abboamentu, s.m. annebbiamento di frutti e
Abbentadamenti, avv. con avventatezza. biade.
Abbentadura, s.f. sventatezza, imprudenza. Abboau, p.p. annebbiato - loris abboaus, cere-
Abbentaisí, v.intr. restare incerto, rimanere in- ali o legumi rovinati dalla nebbia.
cantato, trasognare. Abbofettai, v.tr. schiaffeggiare.
Abbentamentu, s.m. trasognamento, avventa- Abbominàbili, agg. abominevole, detestabile.
taggine. Abbominabilmenti, avv. in modo detestabile.
Abbentau, agg. assorto nei propri pensieri, stor- Abbominadori, s.m. abominatore.
dito, avventato. Abbominai, v.tr. aborrire, detestare [abbor-
Abbétia, abbétiu, s.f. alterco, battibecco, pole- resciri].
mica, discussione. Abbominamentu, s.m. abominazione.
Abbetiai, v.intr. insistere, discutere, polemizza- Abbominau, p.p. detestato, abominato.
re, contestare. Abbonai, v.tr. 1. abbuonare, condonare un de-
Abbetiosu, agg. polemico, contestatore, capar- bito 2. fare un abbonamento in favore di qual-
bio - ses prus a. de su burricu, sei più capar- cuno - abbonaisí, contrarre un abbonamento.
bio dell’asino. Abbonamentu, s.m. abbonamento - a. ferro-
Abbiddiaisí, v.intr. saziarsi. viariu, abbonamento ferroviario; - fai s’a.,
Abbigai, v.tr. ammucchiare, accatastare - a. sa contrarre l’abbonamento; - dismittiri s’a., di-
linna di abbruxai, accatastare la legna da ar- sdire l’abbonamento.
dere; - a. sa maghia de su trigu, accatastare i Abbonanzai, v.tr. rasserenare, rendere quieto,
covoni di grano [ammuntonai]. appacificare - su tempus s’est abbonanzau, il
Abbinaisí, v.intr. avvinazzarsi, ubriacarsi. tempo si è rasserenato.
Abbinau, p.p. e agg. avvinazzato, che ha bevu- Abbonanzau, p.p. calmato, divenuto sereno.
to troppo vino. Abbonau, p.p. e agg. abbonato - a. a “S’Unioni
Abbiscottai, v.tr. biscottare - a. su pani, biscot- Sarda”, abbonato a “L’Unione Sarda”.
tare il pane. Abboniri, v.tr. abbonire, placare - a. is animus,
Abbiscottau, p.p. biscottato - pani a., pane placare gli animi.
biscottato. Abboniu, p.p. abbonito, placato.
Abbiseri, s.m. inventore di frottole, macchi- Abbonu, s.m. abbuono, sconto.
natore di intrighi. Abbordàbili, agg. abbordabile, accessibile - pic-
Abbisíta, s.f. visita - faimí a. prima de partiri, ciocca facilmenti a., ragazza che si può ab-
vieni a trovarmi prima di partire. bordare facilmente.
Abbisitai, v.tr. visitare - a. is parentis, is amigus, Abbordadori, s.m. abbordatore.
far visita ai parenti, agli amici. Abbordaggiu, s.m. abbordaggio - andai a s’a.,
Abbisongiai v.intr. abbisognare, essere neces- attaccare una nave nemica.
sario - hiat a. s’aggiudu tuu, servirebbe il tuo Abbordai, v.tr. attaccare una nave - a. una per-
aiuto; - abbisongiant assumancu duus ominis sona, accostarsi per parlare; - a. una furriada
po cussu traballu, sono necessari almeno due o una garronada, abbordare una curva.
uomini per quel lavoro. Abbordu, s.m. abbordo, abbordaggio - perso-
Abbisongiosu, agg. bisognoso, indigente - a. di na de difficili a., persona che non è facile av-
aggiudu, bisognoso di aiuto. vicinare.
Abbisóngiu, s.m. bisogno, necessità - a. strintu, Abborrescíbili, agg. aborrevole.
bisogno urgente; - s’amigu si bit in s’a., l’ami- Abborrescidori, s.m. chi aborrisce, aborritore.
co si vede nell’ora del bisogno; - s’ a. ponit Abborrescimentu, s.m. aborrimento.
sa beccia a curriri, il bisogno fa correre la Abborrèsciri, v.tr. detestare, aborrire, avere in
vecchia. odio [abbominai].
Abbistesa, s.f. accortezza, abilità, capacità. Abborrésciu, p.p. e agg. detestato, depravato,
Abbistu, agg. avveduto, accorto, scaltro - est svergognato.
unu piccioccheddu a., è un ragazzino sveglio. Abboxinai, v.intr. gridare, urlare per dolore o
Abbisu, s.m. invenzione, macchinazione. altro.
Abboaisí, v.intr. annebbiarsi, rovinarsi a causa Abboxinau, p.p. urlato, gridato.
della nebbia (di frutti e biade). Abbozzadori, s.m. abbozzatore.

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Abbozzadura, s.f. abbozzatura, abbozzo. Abbruschiadura, s.f. abbrustolimento.
Abbozzai, v.tr. abbozzare, sgrossare, impostare. Abbruschiai, v.tr. strinare, bruciacchiare, bru-
Abbozzau, p.p. impostato, tracciato - su traballu ciare le setole del maiale ammazzato o qual-
est a., il lavoro è tracciato. che piuma di un volatile spennato [affrac-
Abbozzu, s.m. schizzo, bozzetto. chillai].
Abbrabai, v.intr. radicare, abbarbicare. Abbruschiau, p.p. abbrustolito, bruciacchiato.
Abbrabiai, ved. Abbarbiai. Abbruvurinai, v.tr. mettere la polvere da sparo
Abbramidura, s.f. bramosia, ingordigia, avidità. nello scodellino delle antiche armi da fuoco.
Abbramiri, v.tr. bramare, desiderare ardente- Abbruxadori, s.m. bruciatore, incendiario.
mente. Abbruxadura, s.f. scottatura, ustione - s’a. fait
Abbramiu, agg. che brama qualcosa con inten- busciuccas in sa pezza, l’ustione fa vesciche
sità, avido, ingordo. sulla pelle.
Abbrancai, v.tr. afferrare, prendere con violenza. Abbruxai, v.tr. bruciare - su frius abbruxat is
Abbrancau, p.p. afferrato, preso. froris, il freddo inaridisce i fiori; - a su monti
Abbrandai, abblandai, v.tr. ammansire, cal- dd’abbruxat sa linna sua e totu, il monte vie-
mare, ammorbidire - a. su dolori po mesu de ne bruciato dalla sua stessa legna.
mexinas, calmare il dolore con i farmaci; - po Abbruxamentu, s.m. bruciamento.
a. su scraffingiu si usat aqua e axedu, per cal- Abbruxanti, agg. bruciante, scottante - un’of-
mare il prurito si usa acqua e aceto. fesa a., un’offesa scottante.
Abbrandamentu, abblandamentu, s.m. Abbruxau, p.p. bruciato, arso.
mitigamento, ammorbidimento, frollatura. Abbruxori, s.m. bruciore, ardore - a. de
Abbrandau, abblandau, p.p. calmato, ammor- stogumu, bruciore di stomaco; - a. a is ogus,
bidito. bruciore agli occhi.
Abbrazzai, v.tr. abbracciare - chini troppu ab- Abbuccai, v.tr. 1. socchiudere - a. sa genna,
brazzat pagu stringit, chi troppo abbraccia, socchiudere la porta 2. far combaciare tubi,
poco stringe [imprassai]. canali e simili 3. rimboccare - a. su lenzolu,
Abbràzzidu, s.m. abbraccio. rimboccare il lenzuolo.
Abbrebai, v.tr. ammaliare con i brebus (parole Abbuccamentu, s.m. rimboccatura.
e formule misteriose). Abbuccau, p.p. socchiuso, rimboccato - lassa sa
Abbrentaisí, v.intr. incurvarsi, contorcersi del ventana abbuccada, lascia la finestra socchiusa.
legname non stagionato. Abbucciconai(sí), v.tr.e intr. prendere, prendersi
Abbreviadori, s.m. abbreviatore. a pugni.
Abbreviadura, s.f. abbreviazione - taula de is Abbucciucaisí, v.intr. gonfiarsi come una ve-
abbreviaduras, tavola delle abbreviazioni. scica, coprirsi di vesciche.
Abbreviai, v.tr. abbreviare, accorciare, ridurre - Abbucciucau, p.p. gonfio, coperto di vesciche.
a. unu fueddu, una formula, unu discursu, ab- Abbuddada, s.f. scorpacciata.
breviare una parola, una formula, un discorso. Abbuddaisí, v.intr. rimpinzarsi di cibo.
Abbreviamentu, s.m. abbreviamento. Abbugnadura, abbugnamentu, s.f. ammacca-
Abbreviativu, agg. che abbrevia. tura, contusione.
Abbreviau, p.p. abbreviato, accorciato. Abbugnai, v.tr. ammaccare, acciaccare.
Abbritiai, v.tr. ideare, inventare, escogitare. Abbugnau, p.p. ammaccato, pesto.
Abbrivai, v.intr. abbrivare, il mettersi in movi- Abbuluccai, abbubulai, v.intr. fare bolle, ve-
mento di un natante. sciche.
Abbrivu, s.m. abbrivo, velocità che un natante Abbumbadura, s.f. gonfiore.
acquista appena inizia la spinta dei suoi mez- Abbumbai, v.intr. gonfiarsi - est cumenzendu a
zi di propulsione - su bastimentu hat pigau a. a pitturras, le si sta gonfiando il petto.
s’a., la nave ha preso l’abbrivo. Abbumbau, p.p. gonfio, tumido - sa femina
Abbrodai, ved. Bordai. pringia portat sa brenti abbumbada, la don-
Abbrovendai, v.tr. dare la biada alle bestie na incinta ha la pancia grossa.
[provendai]. Abbundai, v.intr. abbondare - is olivarius
Abbrunai, v.tr. abbrunare, rendere bruno. abbundant in sa zona de Sassari, gli oliveti
Abbrunau, p.p. abbrunato. abbondano nel sassarese.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio13_A


Abbundantementi, avv. in modo abbondante. Abertamenti, avv. con franchezza, senza
Abbundanti, agg. abbondante - porzioni a., por- reticenze.
zione abbondante; - unu chilu a., un chilo ab- Abertu, p.p.e agg. aperto - abbarrai a bucca
bondante. aberta, stupirsi, meravigliarsi; - fueddai a coru
Abbundànzia, s.f. abbondanza, profusione. a., parlare con sincerità; - essiri de manu
Abbundanziosu, agg. abbondante. aberta, essere liberale.
Abbundiri, v.intr. aumentare di volume durante Abertura, s.f. apertura, fessura, spiraglio.
la cottura - s’arrosu codendu abbundit, il riso, Abeti, s.m. abete - unu padenti di abetis, un
durante la cottura, aumenta di volume. bosco di abeti.
Abbungiadura, s.f. ammaccatura. Abettai, v.tr. aspettare.
Abbungiai, v.tr. ammaccare - dd’hant abbungiau Abettu, s.m. attesa, speranza.
sa carrozzeria de s’automobili, gli hanno am- Abi, s.f. ape - a. maísta o reína, ape regina; - a.
maccato la carrozzeria della macchina. mascu, fuco; - agu de s’a., pungiglione;
Abbungiau, p.p. e agg. ammaccato. - scussura di abis, sciame di api; - casiddu di
Abburbuddai, v.intr. traboccare [sbruffulai]. abis, alveare; - ammúinu o zumiu di abis, ron-
Abburinai, ved. Burinai. zio delle api; - succiai comente a., succhiare
Abbuttonadura, s.f. abbottonatura, bottoniera. come un’ape (si dice di chi beve molto); - biri
Abbuttonai, v.tr. abbottonare; parlando di fio- s’a. in celu, avere buona vista.
ri, fare il bocciolo - is arrosas sunti cu- Abiaisí, v.intr. avviarsi - incapa(s) s’abiaus facci
menzend’ a a., le rose cominciano a fare i boc- a domu, mi pare che ci avviamo verso casa.
cioli. Abiaresu, abiarxu, s.m. apicultore.
Abbuttonau, p.p. e agg. abbottonato - frori a., Àbidu, s.m. abito talare - pigai s’a., vestire l’abi-
fiore non ancora sbocciato. to religioso; - lassai s’a., spretarsi; - s’a. no
Abdicai, v.intr. abdicare, rinunciare volontaria- fait mongiu, l’abito non fa il monaco.
mente al potere sovrano. Abigeatu, s.m. furto di bestiame.
Abdicazioni, s.f. abdicazione. Abilesa, abilidadi, s.f. abilità, capacità.
Abeliadori, s.m.e agg. urlatore - martinicas Àbili, agg. abile, capace, intelligente.
abeliadoras, scimmie urlatrici. Abilitai, v.tr. abilitare, rendere capace o ido-
Abeliai, v.intr. abbaiare, guaire, mugolare - fig. neo.
urlare, strillare. Abilitau, p.p.e agg. abilitato, idoneo - professo-
Abeliau, p.p. urlato. ri a., professore abilitato.
Abélidu, abéliu, s.m. mugolìo, ululato, urlo pro- Abilitazioni, s.f. abilitazione.
lungato e lamentoso. Abillu, abbillu, agg. sveglio, desto [scidu].
Abellu, avv. piano, adagio - a. a. si lompit a Abilmenti, avv. con abilità.
celu, andando piano si arriva in cielo. Abiòi, s.m. merope, gruccione; anche calabrone.
Abenadroxu, s.m. zona acquitrinosa, paludosa. Abissai, v.tr. inabissare, gettare in un abisso
Abenai, v.tr. inondare, impaludare - is aquas - abissaisí, inabissarsi, sprofondare.
continuas abenant is terras, le piogge abbon- Abissamentu, s.m. inabissamento.
danti inondano i terreni. Abissau, p.p. inabissato.
Abenau, p.p.e agg. inondato - campu a., campo Abissu, s.m. abisso, baratro, profondità - fig.
acquitrinoso. enorme differenza - intre is bideas tuas e is
Aberrazioni, s.f. 1. aberrazione 2. spostamen- mias ddu hat un’abissu, tra le tue idee e le
to apparente della posizione di un astro. mie c’è un abisso.
Abèrriri, v.tr. aprire, dischiudere, allargare - a. Abitàbili, agg. abitabile, che si può abitare
una littera, una porta, aprire una lettera, una - domu a., casa abitabile.
porta; - a. is ogus, svegliarsi, ma anche stare Abitàculu, s.m. abitacolo, abitazione.
in guardia; - a. is brazzus a unu, accogliere Abitadori, s.m. abitatore, abitante - is abitadoris
uno affettuosamente; - a. cun crai frassa, apri- de su mari, gli abitatori del mare.
re con chiave falsa; - a. buttega, aprire botte- Abitai, v.tr. abitare - a. impari, coabitare; - a. in
ga; - aberri is origas e ascurta, apri le orec- campagna, abitare in campagna; - abitaisí,
chie e ascolta; - aberririsí, schiudersi, fender- frequentarsi; - sunti parentis ma no s’abítant,
si, spaccarsi, ecc. sono parenti ma non si frequentano.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio14_A


Abitanti, s.m. abitante - is abitantis de is zonas Abrebai, v.tr. pronunciare scongiuri o formule
fridas, gli abitanti delle zone fredde; - Casteddu misteriose (brebus) per allontanare il male o
est una cittadi de trexentumilla abitantis, Ca- il dolore.
gliari è una città di trecentomila abitanti. Abrili, s.m. aprile - a. inci torrat su lepiri a
Abitau, p.p.e s.m. abitato - zona pagu abitada, cuili, (prov.) aprile fa rientrare la lepre nella
zona scarsamente abitata; - foras de s’a., fuo- tana, a causa del freddo.
ri dell’abitato. Abuleu, abueu, s.m. menta selvatica.
Abitazioni, s.f. abitazione, domicilio - fai a., fre- Abusai, v.intr. abusare - a. de sa cunfianza,
quentare; - cussus no faint a. cun genti bascia, abusare della fiducia.
quelli non frequentano gente di basso ceto. Abusau, p.p. e agg. abusato, logorato - termi-
Abituai, v.tr. abituare, avvezzare - a. a s’ordini, nu, sistema a., termine, sistema abusato.
a sa pulizia, abituare all’ordine, alla pulizia. Abusciai, v.tr. aizzare, incitare, istigare [inzulai].
Abituali, agg. consueto, abituale. A busciardu, ved. A borta a borta.
Abitualmenti, avv. di solito. Abusivamenti, avv. in modo abusivo, illecita-
Abituau, p.p. abituato, avvezzo. mente.
Abitúdini, s.f. abitudine, consuetudine, usanza Abusivu, agg. abusivo - pasculu a., pascolo
- no depis pigai certas abitudinis malas, non abusivo.
devi prendere certe brutte abitudini. Abusu, s.m. abuso.
Abiurai, v.tr. abiurare. Acabadori, s.m. boia, giustiziere.
Ablativu, s.m. ablativo. Acabai, v.tr. finire, terminare - a. una faína,
Abluzioni, s.f. abluzione, lavaggio del corpo o finire un lavoro; - est ora de dd’a., è ora di
di una parte di esso. smetterla; - acabadda!, smettila! - acabai is
Abogada, s.f. protettrice - Nosta Signora de turras, morire.
Bonaria est s’a. de is navigantis, la Madonna Acabamentu, s.m. terminazione, parte finale.
di Bonaria è la protettrice dei naviganti. Acabau, p.p. terminato, finito, portato a compi-
Abogasía, s.f. avvocatura. mento.
Abogau, s.m. avvocato, difensore, protettore Acabidai, v.tr. disporre in ordine in un recipien-
- s’a. de is causas perdias, l’avvocato delle te, sistemare, aggiustare - a. sa figu in su
cause perse, chi sostiene tesi insostenibili. scarteddu, is tassas in sa scatula, sistemare i
Aboliri, v.tr. abolire, sopprimere - a. una lèi, fichi nel cestino, i bicchieri nella scatola.
abrogare una legge. Acabidamentu, s.m. sistemazione ordinata di
Abolizioni, s.f. abolizione, soppressione - a. de cose in un recipiente.
sa sclavitudini, abolizione della schiavitù. Acabidau, p.p. ben disposto in un recipiente.
A bolla, loc. avv. volentieri - fai una cosa a Acabiddai, v.tr. disporre ordinatamente uno sul-
bolla o amarolla, fare una cosa volentieri o a l’altro pentole, tegami, piatti e simili.
malincuore. Acabonu mannu, inter. magari! almeno fosse!
A borta a borta, a busciardu, loc. avv. alterna- - a. mannu chi ddi donessint cussu postu, ma-
tivamente, a vicenda. gari gli dessero quel posto! - has a binci una
Abortiri, v.intr. abortire - fai a., provocare summa a su lottu, - a. m., vincerai una som-
l’aborto [strumaisí]. ma al lotto - magari! (< lat. Hoc bonum
Abortiu, p.p. abortito. magnum = ciò è un bene grande).
Abortivu, agg. sostanza o mezzo che provoca Acabu, s.m. fine, termine - a s’a. de is annus
l’aborto. milla e duxentus, alla fine del 1200.
Abortu, s.m. aborto [strumadura]. Acabussadori, s.m. palombaro, tuffatore.
Aboxinai, ved. Abboxinai. Acabussai, v.intr. immergersi, tuffarsi [zur-
Abrasivu, agg. abrasivo - paperi, pruinu a., ruvigaisí].
carta, polvere abrasiva. Acabussau, p.p. immerso, tuffato.
Abrauci, agg. agrodolce - bagna a., salsa Acabussoni, s.m. 1. tuffo, il tuffarsi 2. tuffetto
agrodolce. (uccello palustre).
Abrebadori, s.m. chi usa is brebus (parole o Acàcia, s.f. acacia.
formule misteriose) per allontanare il male o Acca, s.f. lettera dell’alfabeto, acca - no balit
il dolore. un’acca, non vale niente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio15_A


Accaccigai, v.tr. pigiare con i piedi l’uva, per Accanta, avv. e prep. vicino - a. mia, a. tua, a.
fare il vino. sua, a. nosta, a. bosta, a. insòru, vicino a me,
Accaccigau, p.p. pigiato. a te, a lui o lei, a noi, a voi, a loro; - bivit innòi
Accaddaionau, agg. pieno di sudiciume, soz- a., abita qui vicino; - parentis di a., parenti
zo, sporco. stretti; - sa domu a. a sa scola, la casa vicino
Accadémia, s.f. accademia - a. militari, navali, alla scuola.
accademia militare, navale. Accantonai, v.tr. accantonare, mettere da parte
Accademicamenti, avv. accademicamente. [arrenconai].
Accadémicu, agg. e s.m. accademico. Accantonau, p.p. accantonato, rinviato.
Accadèssiri, v.intr. accadere, succedere, capi- Accapparradori, s.m. chi accaparra.
tare. Accapparrai, v.tr. versare una caparra per fis-
Accadéssiu, p.p. accaduto, successo, capitato. sare un acquisto.
Accaffai, v.tr. afferrare, acchiappare. Accapparramentu, s.m. accapparramento.
Accaiolu, s.m. armadietto senza sportello, in- Accappiadura, accappiamentu, s.f. legatura.
cassato nel muro, usato per ripostiglio. Accappiai, v.tr. 1. legare, allacciare - a. sa
Accalamai, v.tr. e intr. appassire, illanguidire maniga, legare i covoni; - in su tempus chi
(detto di piante e fiori) - froris accalamaus, accappiànta is canis a sartizzu, ai tempi del-
fiori appassiti - fig. indebolire, infiacchire le favole [alliongiai] 2. ammanettare.
- sa basca accalamat, il caldo infiacchisce. Accappiau, p.p. legato - a. a istrintu, legato
Accalamamentu, s.m. indebolimento, in- stretto.
fiacchimento. Accàppiu, accappiadroxu, s.m. legaccio, le-
Accalamau, p.p. indebolito, infiacchito - a. de game - a. di amistadi, legame di amicizia, re-
s’edadi, indebolito dall’età. lazione [alliongiu].
Accallellaisí, v.intr. infiacchirsi a causa del cal- Accappotai, v.tr. coprire con un cappotto - ac-
do eccessivo. cappotaisí, mettersi il cappotto.
Accallellau, p.p. e agg. svogliato a causa del Accappotau, p.p. che porta il cappotto.
caldo eccessivo. Accapuladura, accapulamentu, s.f. sminuz-
Accambittai, v.intr. camminare in fretta. zamento, tritatura.
Accamingiai, v.tr. venire a capo di qualcosa o Accapulai, accapuai, v.tr. sminuzzare carne o
di nulla - de custa cosa no ind’accamingiu altro col pestello - sa pezza accapuada serbit
nudda, di questa cosa non vengo a capo di po fai bombas, la carne tritata serve a fare le
nulla. polpette; - si ti pigu t’accapulu, se ti prendo
Accampaisí, v.intr. attendarsi. ti pesto.
Accampamentu, s.m. accampamento, attenda- Accarai, v.tr. mettere a confronto.
mento. Accaramentu, s.m. confronto.
Accampau, p.p. accampato, campeggiato. Accarau, p.p. confrontato.
Accanargiai, accanarxai, v.tr. aizzare, lancia- Accarcangiai, ved. Accracangiai.
re i cani dietro la fiera, braccare. Accardancaisí, v.intr. (riferito a persone) appic-
Accancarronai, v.tr. incurvare un ferro a forma cicarsi come una zecca, essere molto noioso.
di gancio - accancarronaisí, rannicchiarsi, in- Accarigai, v.tr. fiutare.
curvarsi, ingobbirsi. Accarraxai, v.tr. ricoprire con terra o altro.
Accancarronau, p.p. ripiegato, incurvato come Accarriggiai, v.tr. trasportare con il carro.
un uncino. Accarrucciai, v.tr. trasportare con la carriola.
Accanciai, agganciai, v.tr. affibbiare, abbotto- Accasaggiadori, s.m. ricettatore.
nare - accanciadí su corpettu, abbottonati il Accasaggiai, v.tr. accogliere con festa . Con si-
gilè. gnificato ironico: sistemare per le feste.
Accanidamenti, avv. con accanimento. Accasaggiau, p.p. accolto con affetto.
Accanirisí, v.intr. accanirsi, applicarsi con ac- Accasàggiu, s.m. accoglienza.
canimento - a. in su studiu, accanirsi nello Accastai, v.tr. continuare la specie, figliare.
studio. Accastau, p.p. che ha continuato la specie.
Accaníu, p.p. e agg. accanito, ostinato, tenace - Accattai, v.tr. trattare con rispetto, apprezzare,
traballadori a., lavoratore tenace. accogliere.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio16_A


Accattaisí, v.intr. accorgersi - si s’ind’accattat si Àccia, s.f. torcia.
denunciat, se se ne accorge ci denuncia; - s’in- Acciaccai, v.tr. ammalare, indebolire a causa di
di fiat accattau luegu, se ne accorse subito. malattia.
Accattarraisí, v.intr. contrarre raffreddore o in- Acciaccosu, agg. malaticcio, malsano.
freddatura con formazione di catarro. Acciaccu, s.m. acciacco, indisposizione.
Accattarrau, p.p.e agg. che ha la voce roca, Acciapinadori, s.m. abborracciatore, acciar-
per raffreddore. patore, chi esegue i lavori malamente
Accattu, s.m. trattamento rispettoso, buona cre- [acciapuzzadori, ciappuzzu].
anza, accoglienza Acciapinai, v.tr. acciarpare, eseguire male un
Accavannai, v.tr. coprire bene con panni - acca- lavoro [acciapuzzai].
vannaisí, imbacuccarsì. Acciapinamentu, s.m. abborracciamento.
Accavannau, p.p. imbacuccato, protetto. Acciappa, s.f. cattura, fermo, arresto - sa dí de
Accazzottaisí, v.intr. prendersi a cazzotti. s’a. (viene così ricordato il 28 aprile 1794,
Acceddai, v.intr. inserire bestiame minuto nel in cui la popolazione in rivolta cacciò i fun-
gregge o nel branco, raggruppare. zionari piemontesi dall’isola. Oggi la ricor-
Acceddau, p.p. inserito nel gregge o nel renza viene denominata Sa die de sa
branco. Sardigna).
Accentai, v.tr. mettere l’accento alle parole. Acciappacani, s.m. accalappiacani.
Accentu, s.m. accento. Acciappai, v.tr. prendere, acchiappare, cattura-
Accera, s.f. candeliere. re - hap’ acciappau un’arrizzoni de mata, ho
Accertai, v.tr. accertare, compiere un accerta- catturato un porcospino; - dd’has a. crasi!,
mento. non lo prenderai facilmente!
Accertamentu, s.m. accertamento. Acciapuzzadori, s.m. acciarpatore, chi esegue
Accertau, p.p. accertato. i lavori malamente [acciapinadori, ciapuzzu].
Accessíbili, agg. di facile accesso - unu logu a., Acciapuzzai, v.tr. acciarpare [acciapinai].
un luogo di facile accesso; - unu preziu a., un Acciapuzzamentu, s.m. abborracciamento.
prezzo accessibile. Acciapuzzau, p.p. e agg. acciarpato - traballu
Accessoriamenti, avv. secondariamente. a., lavoro male eseguito.
Accessoriu, agg. e s.m. accessorio, secondario. Acciarollau, agg. sciatto, trasandato.
Accessu, s.m. accesso, entrata. Accidentali, agg. accidentale, casuale, fortuito.
Accettàbili, agg. accettabile. Accidenti, s.m. disastro, disgrazia, infortunio.
Accettai, v.tr. accettare, gradire, accogliere - a. Accingirisí, v.intr. prepararsi a fare una cosa.
unu cumbidu, unu regalu, accettare un invi- Accinnai, v.tr. e intr. accennare, far cenno.
to, un regalo. Accinnau, p.p. accennato.
Accettazioni, s.f. accettazione. Accinnu, s.m. cenno - a. di ogus, ammic-
Acchetai, v.tr. chetare, calmare, tranquillizzare camento; - s’intendint cun accinnus, si capi-
- acchetaisí, calmarsi , chetarsi. scono con i gesti.
Acchicai, v.tr. attizzare, ravvivare il fuoco. Accintu, p.p. accinto.
Acchicaiu, s.m. attizzatoio. Accioai, acciolai, v.tr. fermare con i chiodi i
Acchichiadori, s.m. e agg. balbuziente. ferri dei cavalli e dei buoi; mettere i chiodi
Acchichiai, v.intr. balbettare, tartagliare. alla suola delle scarpe - crapittas accioadas
Acchíchiu, acchichiamentu, s.m. balbuzie, o ferradas, scarpe chiodate.
balbettìo. Accioccai, v.tr. 1. prendere, acchiappare, mal-
Àcchila, àcchili, s.f. aquila - acchili ‘era, aqui- menare - a. a curriri, prendere a correre; - a.
la di mare; - acchili de is crabittus, aquila del is assassinus, prendere gli assassini 2. aizza-
Bonelli; - acchiloni, acchiloneddu, aquila re - accioccaddi is canis, aizzagli i cani.
anatraia. Accioccau, p.p. preso, acchiappato.
Acchiladori, agg. rapace come un’aquila - po- Acciocciai, v.tr. picchiare (soprattutto i bambi-
pulu a., popolo rapace (in Sa scomúniga de ni piccoli), bastonare.
Predi Antiogu, arrettori de Masuddas). Acciocciau, p.p. che ha dato o ricevuto dei
Acchina, s.f. chinino - sa malaria si curat cun colpi.
s’a., la malaria si cura col chinino. Accioccu, s.m. scontro, mischia sanguinosa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio17_A


Acciottai, v.tr. frustare, sferzare, staffilare. Acciuvai, azzuvai, v.intr. affondare, andare a
Acciottau, p.p. frustato, staffilato, torturato fondo.
- acciottau siast, che tu venga frustato. Acciuvamentu, azzuvamentu, s.m. affonda-
Acciottu, s.m. scudiscio, staffile con puntali di mento - a. de una barca, affondamento di una
ferro - corpu di a., staffilata; - donai acciottus, barca.
dare sferzate. Acciuvau, azzuvau, p.p. e agg. affondato, in-
Acciou, acciolu, s.m. chiodo per i ferri del fossato - cantrexus, ogus acciuvaus, guance,
cavallo - cuaddu toccau di a., cavallo infasti- occhi infossati.
dito dai chiodi che fissano il ferro. Acclamadori, s.m. acclamatore.
Accirdinai, v.tr. irrigidire - accirdinadda sa Acclamai, v.tr. applaudire - a. un’attori de
schina!, irrigidiscila la schiena! teatru, applaudire un attore di teatro.
Accirdinau, p.p. irrigidito. Acclamanti, agg. acclamante.
Accirrada, s.f. 1. salita, ascesa 2. grande bevu- Acclamau, p.p. acclamato, applaudito.
ta - un’a. di aqua, de piricciolu, una bevuta Acclamazioni, s.f. acclamazione, applauso.
d’acqua, di vinello 3. un bel colpo, una pas- Acclarai, v.tr. mettere in chiaro, manifestare.
sata - un’a. de fueddus malus, una passata di Acclimatizzaisí, v.intr. adattarsi ad un nuovo
parolacce. clima.
Accirradura, nell’espressione buffai a a., bere Accoai, v.tr. legare le bestie da soma una dietro
dalla bottiglia. l’altra; per est. mettere in fila; - accoaisí, met-
Accirrai, v.tr. incominciare a ..., eseguire con tersi in fila dietro ad altri.
forza - a. is ispronis a su cuaddu, incomin- Accoau, p.p. accodato.
ciare a spronare il cavallo. Accoccoai, accoccoillai, v.intr. accovacciare
Acciuffai, v.tr. prendere per il ciuffo. - accoccoillaisí, accovacciarsi [faisí a coccòi].
Acciuffamentu, s.m. accapigliamento. Accogai, v.tr. stregare - accogaisí, ubriacarsi.
Acciuffettau, agg. provvisto di ciuffo - pilloni Accogau, p.p.e agg. stregato, ubriaco - domu
a., uccello col ciuffo. accogada, casa stregata.
Acciumadori, s.m. bevitore, beone. Accoitai, coitai, v.intr. affrettarsi, sbrigarsi
Acciumadura, s.f. bevuta smoderata. - accoitai a torrai, tornate presto.
Acciumai, v.intr. bere smoderatamente, Accòliri, v.tr. accogliere, ricevere, ospitare - a.
sbevazzare. una domanda, accogliere una domanda.
Acciumentai, v.tr. coprire col cemento. Accóliu, p.p. accolto, ospitato.
Acciungimentu, s.m. aggiungimento. Accollada, s.f. spinta, assalto, cozzo [imbistida].
Acciúngiri, aggiúngiri, v.tr. 1. aggiungere, ad- Accollai, v.tr. 1. spingere, forzare - depeus spo-
dizionare, congiungere, unire insieme - a. lin- stai sa macchina, accollai!, dobbiamo spo-
na a su fogu, aggiungere legna al fuoco; - chini stare la macchina, forza! ; - accollaisí, addos-
pigat e no acciungit toccat su fundu, chi sarsi, incaricarsi 2. cominciare - accollat a
attinge e non aggiunge tocca il fondo 2. sog- arropai a sa biscaína, comincia a menare bot-
giungere 3. arrivare a prendere qualcosa - no te da orbi.
ddu acciungiu, non ci arrivo. Accomodàbili, agg. che si può accomodare.
Acciunta, aggiunta, s.f. aggiunta, ciò che si Accomodadori, s.m. chi accomoda, general-
aggiunge - sa pezza di angioni chene a. costat mente per mestiere.
de prus, la carne d’agnello senza aggiunta Accomodadura, s.f. riparazione, accomodatura.
costa di più; - est prus s’a. che su principali, Accomodai, v.tr. aggiustare, riparare, concilia-
è più l’aggiunta che la derrata principale. re - a. pappais, aggiustare vivande; - a. una
Acciuntura, s.f. giuntura, saldatura. filla, accasare una figlia; - accomodaisí, pren-
Acciuppadura, acciuppamentu, s.f. assorbi- dere posto, mettersi a proprio agio.
mento, succhiamento. Accomodamentu, s.m. accomodamento, ag-
Acciuppai, v.tr. assorbire, asciugare - zapulu giustamento, compromesso, accordo.
po a. in terra, straccio per asciugare in terra. Accomodau, p.p. e agg. accomodato, aggiusta-
Acciuppau, p.p. asciugato. to, seduto.
Acciupposu, agg. che assorbe - paperi a., carta Accomunai, v.tr. accomunare, mettere in co-
assorbente. mune.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio18_A


Accomunamentu, s.m. l’accomunare. Accordaisí, accodraisí, v.intr. 1. mettersi d’ac-
Accomunau, p.p. accomunato. cordo, convenire - a. po su preziu, accordarsi
Acconcada, s.f. colpo di testa, atto azzardato sul prezzo 2. lavorare al servizio di altre per-
- no toccat a fai acconcadas, non bisogna fare sone.
atti azzardati. Accordau, p.p. accordato, concesso.
Acconcadori, s.m. audace, temerario. Accordiolai, incordeddai, v.tr. torcere in for-
Acconcai, v.intr. azzardare, decidere senza sa- ma di corda.
pere come andrà a finire, mettersi in testa [ac- Accordiolau, p.p. ritorto in forma di corda.
cuccai]. Accordu, s.m. accordo - abbarrai, essiri di a.,
Acconcau, p.p. azzardato. rimanere, essere d’ accordo; - seus di a.?, sia-
Acconciacóssiu, acconciamàrigas, s.m. arti- mo d’accordo?
giano che aggiustava recipienti di terracotta Accorrai, v.tr. rinchiudere - a. su bestiamini in
o di ceramica. sa stadda, rinchiudere il bestiame nella stal-
Acconciadori, s.m. aggiustatore, riparatore, la; - accorraisí in domu, rinchiudersi in casa.
acconciatore. Accorralai, v.tr. chiudere, radunare nel cortile
Acconciadura, s.f. aggiustatura, riparazione, - a. is puddas, chiudere nel cortile le galline.
acconciatura. Accorramentu, s.f. radunamento.
Acconciai, v.tr. aggiustare, riparare, rappezzare Accorrau, p.p. rinchiuso - est sempri a. in domu,
- a. vasus cun filu ferru, riparare vasi col filo è sempre rinchiuso in casa.
di ferro; - no fait a dd’a., non si può riparare; Accorru, s.m. spazio chiuso per animali, re-
- a. pappais, binus, confezionare pasti, vini. cinto [< accad. agurru].
Acconciateuladas, s.m. riparatore di tetti. Accostada, s.f. capatina - fazzu un’ a. a domu
Acconciau, p.p. aggiustato, riparato, rappezzato. de filla mia, faccio una capatina a casa di mia
Accónciu, s.m. riparazione - a. de domus, ripa- figlia [scappada].
razione di case; - a. de una camisa, ripara- Accostai, v.tr. avvicinare, accostare - a. sa mesa
zione di una camicia. a su muru, avvicinare il tavolo alla parete;
Acconsentiri, v.intr. acconsentire, permettere. - accostai ca si cumbidu, avvicinatevi che vi
Acconsentiu, p.p. acconsentito, permesso. offro qualcosa; - accostaisí a is Sacramentus,
Accoppiàbili, agg. che si può accoppiare. ricevere i Sacramenti.
Accoppiai, v.tr. accoppiare, andare in coppia Accostamentu, s.m. avvicinamento.
- accoppiaisí, accoppiarsi, soprattutto di ani- Accostau, p.p. e agg. accostato, avvicinato, soc-
mali. chiuso - genna, ventana accostada, porta, fi-
Accoppiamentu, s.m. accoppiamento. nestra socchiusa.
Accoppiau, p.p. accoppiato, appaiato, combi- Accostumai, accustumai, v.imp. essere in uso,
nato. essere frequente - accostumat a proi, po car-
Accorai, v.tr. eseguire grandi solchi nei campi nevali, capita spesso che piova, a carnevale.
coltivati, per lo scolo dell’acqua. Accostumau, p.p. e agg. bene educato, morige-
Accoraisí, v.intr. affliggersi, rattristarsi per di- rato, abituato, avvezzo.
spiacere, desiderio, ecc. Accotonai, v.tr. 1. accotonare le stoffe, arric-
Accoramentu, s.m. accoramento, tristezza, af- ciarne il pelo 2. abbronzare, rendere bruna
flizione. la pelle - su soli accotonat sa facci, il sole
Accorau, p.p. e agg. profondamente addolorato abbronza il volto [accottilai].
- est a. po sa morti de sa sorri, è accorato per Accotonamentu, accotonadura, s.m. abbron-
la morte della sorella; - seu a. de su disigiu de zatura.
ti biri, sono afflitto dal desiderio di vederti. Accotonau, p.p.e agg. abbronzato dal sole.
Accordadori, s.m. accordatore di strumenti Accottai, v.tr. scottare, cuocere per brevissimo
musicali. tempo - a. su casu, scottare il formaggio col
Accordadura, s.f. accordatura di uno strumen- siero caldo.
to musicale. Accottilai, accottobiai, v.tr. abbronzare - megu
Accordai, v.tr. 1. accordare uno strumento a m’a. beni, berus?, mi sto abbronzando bene,
2. concedere - a. una grazia, concedere una vero? [ammoriscai, accotonai].
grazia. Accottilamentu, s.m. abbronzatura.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio19_A


Accottilau, accottobiau, p.p. abbronzato, cot- Accuccai, v.intr. saltare in testa, decidere al-
to dal sole - gei est a., parit de ciucculatti, l’improvviso - accuccau e fattu, detto, fatto
quanto è abbronzato, sembra di cioccolato! [acconcai].
[accotonau, ammoriscau]. Accuccurai, v.tr. (di granaglie) riempire oltre il
Accovardaisí, v.intr. impigrirsi, impoltronirsi. bordo del recipiente, finchè ce ne sta - a.
Accovardau, p.p. impigrito, impoltronito. s’imbudu, sa quarra, riempire l’imbuto, la mi-
Accovecai, v.tr. mettere il coperchio - a. sa sura di mezzo starello.
pingiada, coprire la pentola col coperchio. Accuccurau, p.p. colmato, riempito oltre il bor-
Accozzai, v.tr. 1. chiudere opportunamente por- do (riferito a granaglie e sim.).
te o finestre con stanghe, travi, ecc. 2. ap- Accudiosu, agg. che accorre, che arriva in tem-
poggiare 3. rincalzare - a. su gureu, rincalza- po (soprattutto quando c’è da prendere), sfac-
re i cardi 4. mettere zeppe ad un utensile - a. ciato.
su piccu, sa palia, mettere una zeppa al pic- Accúdiri, v.intr. 1. accorrere - accudei ca megant
cone, al badile. a m’indi furai is puddas, accorrete perché mi
Accozzau, p.p. appoggiato, rincalzato, fermato. stanno rubando le galline 2. arrivare in tem-
Accozzu, s.m. appoggio, sostegno. po - si no ti sbrigas no accudis a biri sa pru-
Accracangiai, v.tr. calpestare, comprimere a cessioni, se non ti sbrighi non arrivi in tempo
forza. per vedere la processione.
Accreadori, s.m. creditore. Accugucciaisí, v.intr. accovacciarsi, imbacuc-
Accreditai, v.tr. accreditare, avvalorare. carsi.
Accreditau, p.p.e agg. accreditato, che gode di Accugucciau, p.p. imbacuccato.
credito e di fiducia. Accuguddau, agg. incappucciato, ammantato
Accrescidori, s.m. chi accresce. - su celu est a., il cielo è coperto.
Accrescimentu, s.m. accrescimento, incremen- Accugurraisí, v.intr. aggrovigliarsi.
to, sviluppo. Accugurrau, p.p. aggrovigliato.
Accrèsciri, v.tr. aumentare, ingrandire, incre- Accuiadroxu, acculiadroxu, s.m. nido,
mentare - a. sa sienda, incrementare la ric- tana, covo per animali - s’a. de is puddas,
chezza. il pollaio.
Accrescitivu, agg. accrescitivo. Accuiai, acculiai, v.intr. accovacciarsi nel pol-
Accrésciu, p.p. accresciuto, aumentato. laio - is puddas sunt accuiadas, le galline sono
Accresurai, v.tr. chiudere con siepe, general- ritirate nel pollaio.
mente di ficodindia. Accuitai, ved. Accoitai.
Accresurau, p.p. chiuso con siepe. Accúiu, s.m. nido, tana, covo (anche in sen-
Accriminai, v.intr. incriminare, incolpare, ac- so fig.).
cusare qualcuno di un reato. Accumonai, v.tr. radunare il bestiame; dare il
Accriminau, p.p.e agg. incriminato, imputato - bestiame a mezzadria.
unu testimongiu a., un testimone incriminato. Accumonau, p.p. che ha radunato il bestiame,
Accriminazioni, s.f. incriminazione. che ha dato il bestiame a mezzadria.
Accrisolai, ved. Crisolai. Accumpangiadori, s.m. accompagnatore.
Accroai, v.intr. chiocciare, crocchiare. Accumpangiai, v.tr. accompagnare - a. is pipius
Accrobai(sí), v.tr. e intr. accoppiare(si), unire(si), a iscola, accompagnare i bambini a scuola;
congiungere(si). - a. is isposus, accompagnare gli sposi;
Accrunotai(sí), v.rifl. osare, rischiare, tentare, - mellus solu che mali accumpangiau, me-
avventurarsi, azzardarsi - no m’indi seu accru- glio solo che male accompagnato.
notau, non ho avuto il coraggio, non me la Accumpangiamentu, s.m. accompagnamento,
sono sentita. seguito, corteo.
Accrunotau, p.p. e agg. temerario, spericolato, Accumpangiau, p.p. accompagnato, appaiato.
che agisce senza riflettere sulle conseguenze Accuntentai, v.tr. accontentare, soddisfare
di una certa azione [atrivíu]. - accuntentaddu su pipiu, fai contento il
Accruzzai(sí), v.intr. avvicinarsi - pipius, bambino.
accruzzai a nonna, bambini, avvicinatevi a Accuntentau, p.p. accontentato, soddisfatto, ap-
nonna. pagato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio20_A


Accuntèssiri, v.intr. succedere, avvenire, capi- Acquistai, v.tr. acquistare, comprare - a. una
tare - accuntessit medas bortas chi arribit in terra, una bistimenta, comprare un terreno,
ritardu, capita spesso che arrivi in ritardo; un abito; - a. fama, creditu, benevolenzia, ac-
- si t’accuntessit... arguai de tui!, (minaccia) quistare fama, credito, benevolenza.
se ti succede... guai a te! Acquistau, p.p. acquistato, comprato.
Accuntéssiu, p.p. successo, accaduto. Acquistu, s.m. acquisto - has fattu unu bonu a.,
Accuppau, p.p. e agg. cappuccio (di verdure) hai fatto un buon acquisto [compora].
- cauli a., cavolo cappuccio; - lattia accup- Acrimónia, s.f. acrimonia, acredine, asprezza.
pada, lattuga cappuccia. Acrimoniosu, agg. pieno di acredine.
Accuppori, s.m. aria calda che opprime, afa Acròbata, s.m. acrobata.
[cruccúiu, cama]. Acrobàticu, agg. da acrobata - spettaculu a.,
Accúrriri, v.intr. accorrere - accurrei a studai spettacolo acrobatico.
su fogu, accorrete a spegnere l’incendio. Acrobazia, s.f. acrobazia, atto o manovra che
Accurtu, p.p. accorso, arrivato in tempo - sunt presenti difficoltà eccezionali (anche fig.)
accurtus is fillus e dd’hanti salvada, sono ac- - fait acrobazias po tirai a innantis, fa acro-
corsi i figli e l’hanno salvata. bazie per tirare avanti.
Accurzai, ved. Incurzai. A cua, loc.avv. di nascosto, occultamente.
Accusa, s.f. 1. accusa - defendirisí de Acunortai, v.tr. confortare, consolare, rincuo-
un’a., difendersi da un’accusa 2. in cer- rare.
ti giochi di carte, dichiarazione di una Acunortau, p.p. confortato, consolato.
speciale combinazione che dà diritto ad Acunortu, s.m. conforto, consolazione - fai is
un punteggio. acunortus, condolersi, fare le condoglianze.
Accusàbili, agg. che si può accusare. Acústica, s.f. acustica - cussa sala tenit un’a.
Accusadori, s.m. accusatore, chi accusa - a. meravigliosa, quella sala ha una ottima acu-
pubblicu, pubblico accusatore. stica.
Accusai, v.tr. accusare, incolpare, dare avviso Acústicu, agg. acustico.
- a. unu di hai furau, accusare una persona di Acutu, agg. acuto - angulu a., angolo acuto;
furto; - a. s’arricida de una littera, accusare - accentu a., accento acuto (che indica la pro-
ricevuta di una lettera. nuncia chiusa delle vocali e - o); - maladia
Accusativu, s.m. accusativo. acuta, malattia acuta.
Accusatoriu, agg. accusatorio - discursu, tonu Acuzzaferru(s), accuzzadori, s.m. arrotino
a., discorso, tono accusatorio. [smoladori].
Accusau, p.p. e s.m. accusato, imputato. Acuzzai, v.tr. affilare utensili da taglio, appunti-
Accustumai, ved. Accostumai. re - a. is ferrus, affilare le forbici; - a. is dentis,
Achetta, s.f. cavallo di piccola taglia adoperato affilare i denti [smolai ].
da contadini e pastori. Acuzzamentu, accuzzadura, s.m. affilatura.
Achiettu, ved. Chietu. Acuzzau, p.p. e agg. che è stato affilato, tagliente.
Achirriolai, v.tr. canzonare, deridere, beffare. Acuzzoni, s.m. stecco appuntito.
Achirriolau, p.p. canzonato, beffato, deriso. Acuzzu, agg. acuminato, affilato, tagliente - lin-
Achittai, v.tr. acchitare (termine del gioco del gua acuzza, lingua pungente.
biliardo). Adàgiu, s.m. adagio, proverbio, massima.
Achittu, s.m. acchito, il colpo iniziale nel gioco Adamantinu, agg. che ha le qualità del dia-
del biliardo. mante (anche fig.) - onestadi adamantina,
Acidamenti, avv. in modo acido. onestà inattaccabile.
Acidesa, s.f. acidità - a. de stogumu, acidità di Adàsiu, avv. piano, lentamente, adagio.
stomaco. Adattàbili, agg. adattabile, accomodabile.
Àcidu, agg. acido - fig. mordace, malevolo. Adattabilidadi, s.f. adattabilità.
Acidúmini, s.m. acidume. Adattai, v.tr. adattare - adattaisí, adeguarsi, con-
A coa, ved. Agou. formarsi; - toccat a s’ a. a is tempus, bisogna
Acquirenti, s.m. acquirente, compratore [com- adeguarsi ai tempi.
pradori]. Adattamentu, s.m. adattamento - spiritu di a.,
Acquistàbili, agg. che può essere acquistato. spirito di adattamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio21_A


Adattau, p.p. adattato. Addottrinamentu, s.m. addottrinamento.
Adattu, agg. adatto, idoneo, adeguato - est unu Addottrinau, p.p. e agg. istruito, catechizzato,
piccioccheddu pagu a. a su studiu, è un ra- dotto.
gazzo poco adatto allo studio. Adduai, v.tr. 1. ripulire dalle erbe secche o dal-
Addanniai, v.tr. danneggiare, recare danno, gua- le stoppie una striscia intorno al campo colti-
stare - s’asciuttori addanniat s’arregorta, la vato perchè non entri il fuoco 2. bruciare le
siccità danneggia il raccolto; - is durcis stoppie, debbiare.
addanniant is dentis, i dolci danneggiano i Addúsiri, v.tr. addurre, produrre - a. unu
denti. pretestu, una scusa, una prova, addurre un
Addensai, v.tr. addensare, rendere denso, spes- pretesto, una scusa, una prova.
so, fitto. Addúsiu, p.p. addotto.
Addentai, v.tr. afferrare con i denti, mordere A dedí, loc.avv. di giorno.
- a. una mela, addentare una mela. Adelantai, v.tr. avvantaggiare, migliorare la con-
Adderettura, avv. addirittura. dizione economica - adelantaisí, avvantag-
Addía, addei, avv. oltre, al di là - prus a., più in giarsi, ingrandirsi in beni di fortuna [assusai].
là. Adelantau, p.p. avvantaggiato, migliorato, in-
Addicai, v.intr. abdicare. grandito.
Addicazioni, s.f. abdicazione. A de notti, loc.avv. di notte, durante la notte - a
Addobbai, v.tr. battere, pestare, percuotere de notti no bessit mai, di notte non esce mai.
[arropai]. Aderenti, agg. e s.m. aderente - ddi praxint is
Addolorai, v.tr. procurare dolore, rattristare bistiris aderentis, le piacciono gli abiti ade-
- sa sceda de sa morti sua m’ addolorat, la renti - is aderentis a su Partidu Sardu, gli
notizia della sua morte mi addolora. aderenti al Partito Sardo.
Addolorau, p.p. e agg. addolorato. Aderénzia, s.f. aderenza.
Addomesticàbili, agg. che si può addomesticare. A derettu, prep. verso - sunt andaus a derettu
Addomesticai, v.tr. addomesticare, ammaestra- de domu sua, sono andati verso casa sua; - a
re - a. unu cuaddu, unu stòri, ammaestrare un derettu de aundi?, verso dove?
cavallo, un falco. Aderezzai, v.tr. correggere, aggiustare, raddriz-
Addomesticamentu, s.m. addomesticamento. zare, mettersi in ordine - a. su fogu, aggiusta-
Addomesticau, p.p. e agg. addomesticato, reso re il fuoco.
domestico. Aderezzamentu, s.m. aggiustamento, raddriz-
Addoppiai, v.tr. suonare le campane a morto. zamento.
Addóppiu, s.m. suono delle campane a morto. Aderezzau, p.p. aggiustato, raddrizzato.
Addormentai, v.tr. addormentare - a. su pipiu, Aderezzu, s.m. vari pezzi di ornamento, assetto
addormentare il bambino; - a. su dolori, cal- - aderezzus de cuaddu, finimenti per cavallo;
mare il dolore; - addormentaisí, prendere son- - aderezzus de domu, masserizie.
no [dormiri]. Aderiri, v.intr. aderire, accettare, dare il pro-
Addormentau, p.p. addormentato, intorpidito prio favore a un’iniziativa, a un partito, ecc.
(detto di parti del corpo). - a. a un’ invitu, accettare un invito.
Addossai, v.tr. addossare, affidare - a. Aderiu, p.p. aderito, accettato.
un’armadiu a su muru, addossare un arma- Adesioni, s.f. adesione.
dio alla parete; - a. una curpa, una spesa, ad- Adiosu, inter. addio - a si biri, arrivederci (< sp.
dossare una colpa, una spesa; - addossaisí, adiós).
addossarsi, accalcarsi. Adiradamenti, avv. iratamente.
Addossamentu, s.m. l’addossare, l’addossarsi. Adiraisí, v.intr. adirarsi, lasciarsi prendere dal-
Addossau, p.p. e agg. addossato, appoggiato. l’ira.
Addottorai, v.tr. conferire il titolo di dottore Adiramentu, s.m. adiramento.
- a. in mexinas, addottorare in medicina; - ad- Adirau, p.p. e agg. adirato, indignato.
dottoraisí in lèis, laurearsi in giurisprudenza. A distrossa, loc.avv. a dirotto, dirottamente
Addottoramentu, s.m. addottoramento. - proiri a d., piovere a dirotto.
Addottrinai, v.tr. istruire, ammaestrare, cate- Adizzu, adíziu, avv. appena, a fatica - adiz-
chizzare. z‘adizzu mi saludat, mi saluta appena.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio22_A


Adobiai, v.tr. 1. andare incontro a qualcuno che Adulteriu, s.m. adulterio, amore extraco-
si aspetta - andaus a a. su santu, andiamo in- niugale.
contro al santo 2. fermare, riparare, rimedia- Adúlteru, agg. e s.m. adultero, colpevole di
re - a. su bestiamini, su fogu, fermare il be- adulterio.
stiame, il fuoco. Adultu, agg. e s.m. che, chi ha raggiunto l’età
Adóbiu, s.m. rimedio, riparo, impedimento - po adulta.
cussu mali no s’agatat a., per quel male non Aduncas, ved. Duncas.
c’è rimedio. Aèreu, agg. e s.m. aereo.
Adoghiai, v.tr. adocchiare, guardare con atten- Aeronàuta, s.m. aeronauta, chi naviga per l’aria.
zione e desiderio - hapu adoghiau una bella Aeronàutica, s.f. 1. scienza o arte della naviga-
pariga de crapittas, ho adocchiato un bel paio zione aerea 2. corpo militare addetto alla na-
di scarpe. vigazione aerea.
Adolescénzia, s.f. adolescenza. Aeroplanu, arioplanu, s.m. aeroplano.
Adoràbili, agg. adorabile, amabile - una pic- Aeroportu, s.m. aeroporto [campu di avia-
ciocca a., una ragazza adorabile. zioni].
Adoradori, s.m. chi adora, ammiratore. Aeròstatu, s.m. aerostato.
Adorai, v.tr. adorare - a. a Deus, adorare Dio. Afàbica, s.f. basilico (pianta erbacea).
Adorau, p.p. adorato. Afaitai, v.tr. fare la barba, radere (< sp. afeitar).
Adorazioni, s.f. adorazione - abbarrai in a. Aféresi, s.f. soppressione di una vocale o silla-
ananti de una picciocca, rimanere estatico a ba all’inizio di una parola, p.e. “entu” per
contemplare una ragazza. “bentu” o “espuru” per “vespuru”.
Adornadori, s.m. chi adorna. Affàbili, agg. affabile, cortese - cussa picciocca
Adornadura, adornamentu, s.f. adornamento. est bella e a., quella ragazza è bella e cortese.
Adornai, v.tr. adornare, rendere più bello con Affabilidadi, s.f. affabilità, amabilità.
ornamenti. Affabilmenti, avv. in modo affabile.
Adornau, p.p. adornato, abbellito. Affaccai, v.tr. accostare, socchiudere porte o
Adornu, s.m. adorno, addobbo, abbellimento. finestre.
Adoru, s.m. persona adorata, idolo, speranza. Affaccau, p.p. socchiuso.
Adottadori, s.m. chi adotta, adottante. Affacciaisí, v.intr. affacciarsi - a. in sa ventana,
Adottai, v.tr. adottare, prendere per figlio - hant affacciarsi alla finestra [incaraisí].
adottau unu pipiu orfunu, hanno adottato un Affacciau, p.p. affacciato.
orfanello. Affadai, affatai, v.tr. dotare di poteri straordi-
Adottau, p.p. e agg. adottato. nari in virtù di un incantesimo, incantare,
Adottivu, agg. adottivo, scelto per adozione fatare.
- babbu, fillu a., padre, figlio adottivo. Affadau, affatau, agg. fatato, incantato.
Adozioni, s.f. adozione. Affainaisí, v.intr. darsi da fare, affaccendarsi
Aduladori, s.m. adulatore, incensatore. - a. in is preparativus po sa partenza, affac-
Adulai, v.tr. adulare, piaggiare, lodare eccessi- cendarsi nei preparativi per la partenza.
vamente per fini interessati. Affainau, p.p. affaccendato, occupato.
Adulatoriu, agg. che ha l’intento di adulare Affamau, agg. celebre, famoso.
- atteggiamentu a., atteggiamento adulatorio. Affanceddaisí, v.intr. vivere con una persona
Adulau, p.p. adulato. senza sposarsi [amistadaisí].
Adulazioni, adulamentu, s.f. adulazione. Affanceddau, agg. concubino [amistadau].
Adúltera, s.f. adultera, colpevole di adulterio. Affangottai, v.tr. far fagotto.
Adulterai, v.tr. adulterare, falsificare - a. su binu, Affannadamenti, affannosamenti, avv. con af-
s’ollu, adulterare il vino, l’olio. fanno.
Adulterau, p.p. e agg. adulterato - mercanzia Affannai, v.tr. affannare, affliggere - affannaisí,
adulterada, merce adulterata. affannarsi; - a. po nudda, affannarsi per niente.
Adulterazioni, s.f. adulterazione, falsificazione. Affannamentu, s.m. affanno.
Adulterinu, agg. adulterino, falso - fillu a., fi- Affannau, p.p. affannato, angosciato, trafelato.
glio adulterino; - muneda adulterina, moneta Affannosu, agg. che rivela affanno - respiru a.,
falsa. respiro affannoso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio23_A


Affannu, s.m. affanno, difficoltà di respiro, an- le zampe, con le zanne, con un rampino;
goscia - biviri in a., vivere in angoscia. - afferraisí a pilus, accapigliarsi.
Affari, s.m. affare, faccenda - a. importanti, Afferrau, p.p. afferrato, preso.
urgenti, imbrogliau, affare importante, urgen- Afferrittadori, s.m. detrattore, calunniatore,
te, intricato; - concluiri unu bonu affari, con- maldicente.
cludere un buon affare. Afferrittai, v.tr. tagliare con le forbici - fig. spar-
Affarista, s.c. affarista. lare [tallai cappottus].
Affarittu, affarixeddu, s.m. dim. affaruccio. Afferrittamentu, s.m. maldicenza.
Affarrancai, v.tr. prendere a mani unite - ita ses Afferrittau, p.p. tagliato con le forbici.
affarranchendi?, che cosa stai prendendo? Affestai, v.tr. festeggiare - a. is isposus, festeg-
Affarrixeddai, v.intr. tarlare, tarlarsi - cussa giare gli sposi.
cadira est totu affarrixeddada, quella sedia è Affestau, p.p. festeggiato.
completamente tarlata. Affetanti, affatanti, agg. susseguente - s’a. de
Affarrixeddau, p.p e agg. tarlato. Luisu, la sorella o il fratello nato dopo Luigi.
Affarruncadori, agg. che ghermisce con gli ar- Affettadamenti, avv. con affettazione.
tigli di cui è fornito, rapace [aggrippiadori]. Affettai, v.tr. ostentare sentimenti che non si
Affarruncai, v.tr. ghermire con le unghie, dare provano o qualità che non si possiedono - a.
una zampata, ferire con gli artigli, abbrancare ammirazioni, affettare ammirazione.
[aggrippiai]. Affettau, p.p. e agg. artefatto, ostentato, ricer-
Affarruncau, p.p. ghermito, preso con gli arti- cato; -maneras affettadas, modi ricercati.
gli [aggrippiau]. Affettazioni, s.f. smanceria, ricercatezza.
Affartau, ved. Fartau. Affettivu, agg. affettivo.
Affasciai, v.tr. fare un fascio - a. sa linna, s’er- Affettu, s.m. affetto, amore, tenerezza - a. filia-
ba, affastellare la legna, l’erba. li, fraternu, affetto filiale, fraterno.
Affasciau, p.p. affastellato. Affettuosamenti, avv. in modo affettuoso.
Affastiai, v.tr. soddisfare l’appetito, la fame, la Affettuosu, agg. affettuoso, amorevole - una
sete - no s’indi podit a., non riesce a soddi- littera affettuosa, una lettera affettuosa.
sfarsi. Affeurramentu, s.m. ferulosi, malattia degli ovi-
Affastiau, p.p. sfamato, soddisfatto. ni dovuta all’ingerimento di fiori secchi della
Affatai, ved. Affadai. ferula bagnati di rugiada (Atzo.).
Affateriai, v.intr. sfaccendare, darsi da fare. Affezionaisí, v.intr. affezionarsi - a. a unu
Affatigai, v.intr. faticare. traballu, affezionarsi ad un lavoro.
Affatigamentu, s.m. affaticamento. Affezionau, p.p. affezionato - est meda a. a su
Affatigau, p.p. affaticato, affannato. babbu e a sa mamma, è molto affezionato ai
Affatturadori, s.m. chi ammalia con una fattu- genitori.
ra o con magìe, stregone, fattucchiere. Affezioni, s.f. affetto, attaccamento - preziu di
Affatturai, v.tr. affatturare, ammaliare con fat- a., prezzo d’affezione.
ture. Affianzai, v.tr. rendersi garante, assicurare.
Affatturamentu, s.m. affatturamento. Affianzamentu, s.m. cauzione, mallevadoria,
Affatturau, p.p. affatturato, ammaliato con fat- garanzia.
ture. Affianzau, p.p. assicurato, protetto.
Affeai, v.tr. 1. detestare, schifare, disapprovare, Affibbiadura, s.f. affibbiatura.
sdegnare, biasimare, abborrire (< sp. afear) Affibbiai, v.tr. unire o fermare con fibbia.
2. imbrattare, sporcare. Affidai, v.tr. affidare - dd’hapu affidau a fillu
Affeamentu, s.m. abborrimento, imbrattamento. miu po dd’imparai s’arti, gli ho affidato mio
Affeau, p.p. detestato, abbruttito, sporcato. figlio per insegnargli il mestiere.
Affenadura, s.f. malattia che colpisce le pecore Affidamentu, s.m. affidamento, garanzia - est
che mangiano stoppie irrorate di rugiada una persona chi no donat affidamentu, è una
(strongilosi). persona che non offre garanzia.
Afferrai, v.tr. afferrare, prendere - a. cun is Affidau, p.p. e agg. affidato, assicurato,
ungas, cun is farruncas, cun is sannas, cun fiduciario.
d-unu cancarroni, afferrare con le unghie, con Affiladura, s.f. affilatura.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio24_A


Affilai, v.tr. affilare - a. unu gorteddu, is ferrus, Affittu, s.m. affitto, pigione - donai, pigai in a.,
affilare un coltello, le forbici [acuzzai]. dare, prendere in affitto; - bivit in domus di
Affilau, p.p. e agg. 1. affilato, molto tagliente a., abita in una casa a pigione.
2. magro, sottile - facci, nasu a., viso, naso Affittulai, v.tr. colpire una trottola col ferro di
affilato. un’altra lasciandovi il segno.
Affillai, v.tr. adottare, prendere per figlio. Affittulau, p.p. che ha i segni lasciati dal ferro di
Affillamentu, s.m. adozione. una trottola - bardufula totu affittulada, trotto-
Affillau, agg. 1. che ha figli 2. p.p. adottato. la piena di segni ricevuti da un’altra trottola.
Affinai, v.tr. assottigliare, raffinare, purificare Afflacchiai, v.intr. essere debole, fiacco, vacil-
- affinaisí, consumarsi, struggersi di pena [sco- lare - is convincimentus suus cumenzant a a.,
raisí]. le sue convinzioni cominciano a vacillare.
Affinamentu, affinu, s.m. tristezza, angoscia, Afflacchiau, p.p. indebolito - sa maladia dd’hat
ansia - a. di anima, angoscia; - a. de stogumu, a., la malattia lo ha infiacchito.
languore. Afflacchilai, ved. Affracchilai.
Affinau, agg. triste, estenuato, accorato. Affliggimentu, s.m. affliggimento, afflizione.
Affinidadi, s.f. affinità, analogia. Affliggiri, affriggiri, v.tr. affliggere, addolora-
Affinigadura, s.f. assottigliamento. re, rattristare - affliggirisí, tormentarsi;
Affinigai, v.tr. assottigliare, rendere sottile o più - s’affliggit po cosas de nudda, si addolora
sottile - a. sa punta de unu fusti, assottigliare per cose di poco conto.
la punta di un bastone. Affliggíu, affriggíu, p.p. e agg. afflitto, triste,
Affinigau, p.p. assottigliato, aguzzato. accorato [scorau].
Affioncadori, s.m. chi esegue i lavori malamente Afflusciai, v.tr. allentare, afflosciare - a. su frenu a
per incapacità o incuria [acciapinadori, cia- su cuaddu, allentare le redini al cavallo; - m’af-
puzzu]. flusciant is cambas, mi si afflosciano le gambe.
Affioncai, v.tr. acciarpare [acciapuzzai, accia- Afflusciamentu, s.m. allentamento.
pinai]. Afflusciau, p.p. allentato, afflosciato.
Affioncau, p.p. acciarpato, eseguito mala- Affogai, v.tr. affogare, soffocare - est mortu
mente. affogau in s’aqua, è morto annegato;
Affirmai, v.tr. 1. affermare, asserire - a. su giustu, - dd’hiant affogau in su cagnu, lo aveva-
affermare il giusto 2. rinforzare - a. unu muru, no impiccato [alluppai].
una porta, rinforzare un muro, una porta. Affogamentu, s.m. soffocamento, affogamento,
Affirmativamenti, avv. in modo affermativo annegamento.
- arrespundiri a., rispondere affermativa- Affogau, p.p. e agg. affogato, soffocato, anne-
mente. gato.
Affirmativu, agg. affermativo - resposta Affoghiggiai, v.intr. accaldarsi lavorando col
affirmativa, risposta affermativa. fuoco, per incendiare stoppie o per arrostire a
Affirmau, p.p. affermato, asserito. lungo.
Affirmazioni, s.f. affermazione, asserzione. Affoghiggiu, s.m. attività col fuoco; forte calo-
Affisciadori, s.m. attacchino. re interno con senso di soffocamento - fig. ar-
Affisciadura, s.f. affissione - est proibida s’a., dore, vivacità - s’a. de s’abbettia, la vivacità
è vietata l’affissione. della discussione [alluttamentu].
Affisciai, v.tr. affiggere, attaccare - a. manifestus Afforai, v.tr. dare in anticipo [anticipai].
elettoralis, affiggere manifesti elettorali. Afforradura, s.f. foderatura, placcatura.
Affisciau, p.p. affisso, attaccato. Afforrai, v.tr. foderare, placcare - a. unu bistiri,
Affittai, v.tr. 1. tagliare a fette - a. un’arrogu de foderare un abito; - a. unu mobili, is murus
sartizzu, una sindria, affettare un pezzo di sal- de sa coxina, impiallacciare un mobile, rive-
siccia, un’anguria 2. dare in affitto - hat stire le pareti della cucina.
affittau is terras, ha dato in affitto i suoi ter- Afforrau, p.p. foderato - porta afforrada de
reni. liàuna, porta rivestita di latta.
Affittamentu, s.m. affettamento, l’affettare. Afforru, s.m. fodera - chene a., sfoderato; - a.
Affittau, p.p. 1. affettato, tagliato a fette 2. de su matalafu, fodera del materasso; - a. de
dato in affitto. marmuri, placcatura di marmo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio25_A


Affortiai, v.tr. rinforzare, fortificare, dar vigore levare polvere; rinfrescare il pavimento rusti-
- gei est torrendusí a a., si sta ristabilendo, co in estate.
sta riacquistando le forze. Affroddiai, v.intr. impicciarsi, intromettersi in
Affortiamentu, s.m. rinforzamento, rinvigo- ogni cosa.
rimento. Affroddieri, s.m. chi cerca di mettersi in mo-
Affortiau, p.p. che ha ripreso forze, rinvigorito. stra, chi si impiccia dei fatti altrui, faccendiere,
Affossai, v.tr. circondare con un fosso - a. una vanitoso.
fortalesa, affossare una fortezza; - a. unu cam- Affróddiu, s.m. curiosità, desiderio pettegolo
pu, affossare un campo, per permettere lo sco- di conoscere e di intromettersi nei fatti altrui;
lo delle acque. frenesìa [furighedda].
Affossau, p.p. affossato, incavato - ogus affos- Affrontu, s.m. affronto, disprezzo, ingiuria
saus, occhi incavati. - arriciri un’a., patire un affronto.
Affoxai(sí), v.tr. e intr. guazzare, impantanare(si), Affroriggiai, v.tr. infiorare, adornare di fiori
avvolgersi nella fanghiglia o nell’acqua come - a. is bias aundi passat sa prufassoni, in-
fanno i maiali e altri animali. fiorare le strade dove passa la processione.
Affoxau, p.p. impantanato, bagnato. Affrustadori, s.m. frustatore, chi sferzava i con-
Affraccada, s.f. attacco, artigliata. dannati.
Affraccaisí, v.intr. ghermire, scagliarsi, avven- Affrustadura, s.f. frustatura.
tarsi contro qualcuno - si sunt affraccaus Affrustai, v.tr. frustare, sferzare, staffilare.
cumente duus canis arrabiosus, si sono av- Affrustau, p.p. frustato, sferzato.
ventati come due cani rabbiosi. Affuettada, s.f. colpo di frusta.
Affraccamentu, s.m. avventamento. Affuettai, v.tr. frustare, colpire con la frusta.
Affraccau, p.p. avventato, scagliato. Affuettau, p.p. frustato, colpito con la frusta.
Affracchiladura, s.f. abbruciacchiamento. Affuffai, v.tr. prendere o rubare qualcosa e na-
Affracchilai, afflacchilai, v.tr. bruciare legger- sconderla, anche per scherzo - affuffaisí, spa-
mente con la fiamma; si dice anche dell’azio- rire, fuggire.
ne del freddo o della brina sui vegetali. Affuffamentu, s.m. occultamento di qualcosa
Affracchilau, afflacchilau, p.p. toccato dalle che è stata presa di nascosto o rubata.
fiamme o dal gelo - loris affracchilaus, cere- Affuffau, p.p. nascosto, occultato.
ali bruciati dal gelo. Affumadura, s.f. affumicamento.
Affranchimentu, s.m. affrancamento, libera- Affumai, v.tr. affumicare, esporre al fumo - a.
zione - s’a. de is iscraus, la liberazione degli su sartizzu, affumicare la salsiccia.
schiavi. Affumau, p.p. affumicato - presuttu a., prosciut-
Affranchiri, v.tr. affrancare, liberare - a. unu scrau, to affumicato. Si dice anche di cibo che sa di
affrancare uno schiavo; - a. unu terrenu, rende- fumo - latti a., latte che ha preso l’odore e il
re libero da oneri o servitù un terreno. sapore del fumo.
Affranchíu, p.p. affrancato, liberato. Affumentai, fumentai, v.tr. fare suffumigi,
Affranzesai, v.tr. contagiare una malattia ve- suffumicare.
nerea. Affumentau, fumentau, p.p. suffumicato.
Affranzesau, p.p. e agg. affetto da malattia ve- Affumentu, fumentu, s.m. suffumigio, esposi-
nerea. zione a vapori medicamentosi.
Affriggiri, ved. Affliggiri. Affundàbili, agg. che può essere affondato.
Affringillonai, v.tr. sgualcire, spiegazzare, sciu- Affundai, v.tr. e intr. 1. affondare, andare a fon-
pare - a. unu bistiri, su giornali, sgualcire un do - su bastimentu inc’est affundau, il basti-
abito, spiegazzare il giornale. mento è andato a fondo 2. mettere il fondo
Affringillonau, p.p. sgualcito, spiegazzato. ad una botte o ad una sedia.
Affrisciaisí, v.intr. adattarsi ad una situazione Affundamentu, s.m. affondamento - s’a. de una
di difficoltà o di bisogno. navi nemiga, l’affondamento di una nave ne-
Affrísciu, s.m. spirito di adattamento, soprat- mica.
tutto al bisogno. Affundau, p.p. affondato, col fondo nuovo
Affriscorai, v.tr. spruzzare acqua nel pavimen- - scannu a. cun sessini, sedia col fondo di
to rustico prima di scopare, per evitare di sol- cipero (erba palustre).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio26_A


Affungai, v.tr.e intr. ammuffire, prendere la muf- 2. adeguare a nuove necessità - a. unu
fa - s’umedadi affungat sa palla, l’umidità fa catalogu, aggiornare un catalogo; - ag-
ammuffire la paglia. giornaisí, v.rifl. rinnovare la propria prepara-
Affungau, p.p. che ha preso la muffa - pani a., zione professionale.
pane ammuffito; - linnamini a., legname ag- Aggiornamentu, s.m. 1. rinvio ad altra data - a.
gredito dalla muffa. de una causa, rinvio di un processo 2. l’ag-
Affurconada, s.f. infilzata, stoccata - donai un’a. giornare - cursu di a. po maístus de iscola,
de pèi, dare una pedata; - un’a. de gorteddu, corso di aggiornamento per insegnanti.
una coltellata. Aggiornau, p.p. e agg. aggiornato, informato.
Affurconai, v.tr. infilzare col forcone, incornare. Àggiu, s.m. aggio.
Affutta, s.f. (Oristanese) broncio, muso. Aggiuai, v.tr. aggiogare i buoi [giungiri].
Affuttau, (Oristanese) imbronciato, adirato. Aggiuamentu, s.m. aggiogamento.
Affuttimentu, s.m. disinteresse, menefreghismo. Aggiuau, p.p. e agg. aggiogato, messo sotto il
Affuttirisí, v.intr. infischiarsi, disinteressarsi giogo [giuntu].
- deu m’ind’affuttu, no m’indi importat nudda, Aggiudai, v.tr. aiutare, prestare aiuto - depeus
me ne infischio, non me ne importa. a. cussa pobera genti, dobbiamo aiutare quel-
Afonia, s.f. perdita parziale o totale della voce. la povera gente; - aggiudaisí pari pari, aiu-
Afrodisíacu, agg. e s.m. afrodisiaco. tarsi vicendevolmente.
Agalassía, agalazía, s.f. mancanza di latte in Aggiudanti, s.m. aiutante.
chi allatta. Aggiudau, p.p. aiutato, coadiuvato.
Àgata, s.f. agata (pietra dura). Aggiudicai, v.tr. aggiudicare, assegnare.
Agatai, 1. v.tr. trovare, rinvenire - parrit chi Aggiudicau, p.p. aggiudicato, assegnato.
hapat agatau dinai, pare che abbia rinvenuto Aggiudicazioni, s.f. aggiudicazione.
un tesoro 2. v.intr. agataisí, essere in vita Aggiudu, s.m. aiuto - nisciunus m’hat donau
- s’agatat ancora ziu Antoni?, vive ancora zio una manu di a., nessuno mi ha dato una mano
Antonio? d’aiuto; - a. torrau, scambio di aiuto tra vici-
Agatau, p.p. trovato, scoperto. ni, parenti o amici.
Agenti, s.m. agente, procuratore, commesso. Aggiumai, avv. quasi, a momenti - a. inci arruía,
Agenzia, s.f. agenzia, ufficio dell’agente. a momenti cadevo; - a. indi moriat, quasi ne
Agganciai, ved. Accanciai. moriva.
Aggangai, v.tr. strozzare, strangolare, impedire Aggiúngiri, ved. Acciúngiri.
il respiro. Aggiunta, ved. Acciunta.
Aggangau, p.p. strozzato. Aggiuntai, v.tr. unire, congiungere, connettere.
Aggarbai, v.tr. dare garbo, adattare - a. una Aggiuntamentu, s.m. unione, congiungimento,
brusa, dare garbo ad una camicetta. connessione.
Aggarbau, p.p. che ha garbo - bistiri a., vestito Aggiuntau, p.p. unito insieme, connesso, con-
aggraziato. giunto.
Aggarotau, p.p. e agg. col viso coperto da una Aggiustadori, s.m. aggiustatore.
maschera. Aggiustai, v.tr. 1. aggiustare, riparare 2. discu-
Aggettivai, v.tr. rendere aggettivo un vocabolo. tere, mettersi d’accordo sul prezzo - si ag-
Aggettivau, p.p. aggettivato, reso aggettivo. giustaus ddu compru totu, se ci mettiamo
Aggettivu, s.m. aggettivo. d’accordo sul prezzo lo compro tutto; - a. cun
Agghiai, ved. Ghiai. su maistu de linna, prepararsi a morire.
Aggiagarai, v.tr. assaltare, aggredire, investire Aggiustamentu, s.m. aggiustamento, accomo-
con impeto. damento.
Aggiàgaru, s.m. lavoro eccessivo. Aggiustau, p.p. aggiustato.
Aggiannitai, v.intr. l’abbaiare dei cani che in- Aggiutoriu, aggitoriu, inter. aiuto! - zerriai a.,
seguono la preda. chiamare aiuto.
Aggiocai, v.tr. acchiappare, acciuffare, agguan- Aggobbaisí, v.intr. diventare gobbo, ingobbirsi.
tare. Aggobbau, p.p. ingobbito.
Aggiornai, v.tr. 1. aggiornare, rinviare - a. sa Aggorteddai, v.tr. accoltellare, ferire a colpi di
riunioni, rinviare la riunione ad altra data coltello.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio27_A


Aggradàbili, agg. gradevole, piacevole. Agiògrafu, s.m. scrittore di vite dei santi.
Aggradai, v.tr. piacere, gradire - su casu marzu Agitadori, s.m. agitatore - a. sindacali, chi spin-
no m’aggradat, non mi piace il formaggio ge le masse ad agire in appoggio di certe
marcio. rivendicazioni.
Aggradessimentu, s.m. gradimento. Agitai, v.tr. agitare, scuotere con energia, per-
Aggradèssiri, v.tr. gradire, accettare, apprezza- turbare - a. unu muccadoreddu, agitare un faz-
re - hap’aggradessiu meda s’arregalu chi zoletto, in segno di saluto; - a. su populu, isti-
m’has fattu, ho gradito molto il regalo che mi gare il popolo all’azione.
hai fatto. Agitamentu, s.m. agitamento.
Aggravai, v.tr. aggravare - a. sa pena a un’im- Agitau, p.p. e agg. agitato, sconvolto, scosso
putau, aggravare la pena ad un imputato; - mari a., mare mosso; - est meda a. po su chi
- aggravaisí, aggravarsi, peggiorare. hat scipiu, è molto scosso per ciò che ha sa-
Aggravamentu, s.m. aggravamento. puto.
Aggravanti, agg. che aggrava - circunstanzia Agitazioni, s.f. agitazione.
a., circostanza aggravante. Agnulottu, s.m. raviolo, agnolotto.
Aggravau, p.p. e agg. aggravato, peggiorato. Agonia, s.f. agonia, angoscia, ansietà - chi ti
Aggraviai, v.tr. ingiuriare, offendere, oltraggiare. sonint s’ a., (imprec.) ti auguro che suonino
Aggraviu, s.m. ingiuria, oltraggio, offesa. per te l’agonia.
Aggraziai, v.tr. concedere la grazia a un con- Agonismu, s.m. agonismo.
dannato condonandogli o riducendogli la Agonista, s.m. partecipante ad una gara.
pena. Agonísticu, agg. agonistico - attividadi agoni-
Aggregai, v.tr. aggregare, associare a un corpo stica, attività agonistica.
- aggregaisí, associarsi. Agonizzai, v.intr. agonizzare, essere in agonia.
Aggregau, p.p. e agg. aggregato, associato a un Agonizzanti, agg. e s.m. che, chi è in agonia.
corpo. Agou, a coa, avv. indietro - is feminas sunt a.,
Aggregazioni, s.f. aggregazione. le donne sono indietro; - torrai a. indietreg-
Aggressori, s.m. aggressore. giare.
Aggrippiadori, agg. ghermitore, rapace Agraria, s.f. insieme delle scienze e delle prati-
[affarruncadori]. che che si riferiscono all’agricoltura.
Aggrippiai, v.tr. abbrancare, ghermire con le Agricultura, s.f. agricoltura.
unghie [affarruncai]. Agrimensori, s.m. chi esercita l’agrimensura.
Aggrippiau, p.p. preso con gli artigli, ghermito Agrimensura, s.f. tecnica che ha per oggetto la
[affarruncau]. misurazione e valutazione dei terreni e la loro
Aggrummai, v.intr. aggomitolare, avvolgere in rappresentazione topografica.
forma di gomitolo, aggrupparsi come fanno Agronomia, s.f. agronomia.
le api. Agronomu, s.m. agronomo.
Aggrummau, p.p. aggomitolato, aggruppato. Agru, agg. acido, agro.
Agguantai, v.tr. reggere, tenere, sopportare, af- Agrudulci, argudulci, agg. agrodolce.
ferrare - binu chi agguantat aqua, vino che Agrúmini, s.m. agrume, pianta che dà frutti di
regge l’aggiunta di acqua; - a. sa brulla, sop- sapore acido - is limonis, is arangius, is
portare gli scherzi; - agguantaddu a peis, af- mandarinus, is ispompias sunt agruminis, i
ferralo ai piedi. limoni, le arance, i mandarini, i pompelmi
Àghia, ved. Àliga. sono agrumi.
Aghiglia, s.f. tipo di asola esterna, lavorata con Agruxai, v.tr. potare a fondo le piante.
il filo. Agu, s.f. ago - su culu o s’ogu de s’agu, la cruna
Aghixedda, s.f. ago piccolo. dell’ago; - a. sacchera, ago per materassi; -
Àgili, agg. agile, svelto, sciolto, che si muove a. de croscè, uncinetto; - a. de s’abi, de s’espi,
con disinvoltura. pungiglione dell’ape, della vespa; - a. de sa
Agilidadi, s.f. agilità, scioltezza, destrezza. bussula, ago della bussola; - stuggiu di agus,
Agilmenti, avv. con agilità. agoraio; - infilai s’a., infilare l’ago.
Agiografia, s.f. letteratura religiosa che tratta Agualai, ved. Ugualai.
della vita dei santi. Aguantai, ved. Agguantai.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio28_A


Agudesa, agudizia, s.f. acutezza, arguzia, ardi- Àiu, s.m. aio, precettore, istitutore.
mento, ambizione, avidità. Ala, s.f. ala, falda di cappello - spuntai is alas a
Agudiziosu, agg. vivace, acuto, ambizioso, avido. unu, tarpare le ali ad una persona, frenarne
Agudu, 1. agg. affilato, acuminato, tagliente l’iniziativa; - chene alas no fait a bolai, sen-
2. s.m. chiodo grosso per fermare il cerchio- za ali non si può volare, chi non ha i mezzi
ne dei carri agricoli. non sogni di fare certe cose.
Aguglia, s.f. 1. aguglia (pesce) 2. guglia. Alabàbili, agg. lodevole, che merita lode.
Agulla, s.f. 1. spilla - agulla de dida, spilla da Alababilmenti, avv. lodevolmente.
balia; - a. de conca, forcella per i capelli Alabadori, s.m. chi loda, per lo più interes-
2. lancetta dell’orologio. satamente.
Agúri, s.f. timone dell’aratro. Alabai, v.tr. lodare, esaltare - siat alabau Gesu
Aguriai, gruiai, v.intr. ululare. Cristu, sia lodato Gesù Cristo.
Agúriu, s.m. ululato, urlo prolungato e la- Alabanza, s.f. lode, elogio, encomio - fueddus
mentoso. di a., parole di lode; - torrai a. a Deus, rende-
Ahi, inter. che esprime dolore, compassione, re lode a Dio; - is goccius sunti cantus di a.
rimpianto - ahi de mei!, ahimè! in onori de is santus, i “goccius” sono canti
Ahn, inter. eh? Si usa quando uno non ha capito di lode per i santi.
ciò che l’interlocutore gli ha detto. È conside- Alabarda, s.f. alabarda.
rata espressione sgarbata tanto che si risponde Alabarderi, s.m. alabardiere, soldato armato di
talvolta volgarmente con “ammincúlu!”. alabarda.
Aià, aià-ià, inter. voce con la quale si incitano Alabastru, s.m. alabastro.
le bestie da tiro. Alamari, s.m. alamaro.
Aiàiu, s.m. nonno. Alàscia, s.f. mobile - fabbrica di alascias, fab-
Aicetotu, avv. ugualmente, lo stesso. brica di mobili; - alascias de domu, mobili di
Aíci, diaíci, avv. così - is cosas sunt a., le cose casa.
stanno così; - a. a., così così, non molto; - a. Alasciai, v.tr. ammobiliare - a. un’aposentu,
puru, altresì; - a. siat, amen, così sia. ammobiliare una camera.
Aíli, s.m. ricovero per i capretti, quando vengo- Alasciamentu, s.m. ammobiliamento.
no tenuti lontani dalle mamme [cirra]. Alasciau, p.p. e agg. ammobiliato.
Aína, s.f. utensile da lavoro degli artigiani, at- Alasena, s.f. armadio a muro.
trezzo - is aínas faint is faínas, per fare un Alau, agg. alato, provvisto di ali.
buon lavoro ci vogliono gli attrezzi adatti Alberai, v.tr. inalberare, issare sull’albero di una
(< cat. ahina). nave o in cima ad un luogo elevato.
A innantis, avv. avanti, oltre - prus a innantis, Alberau, p.p. inalberato, issato.
più avanti; - custu traballu no andat a Alborotadori, s.m. perturbatore, sollevatore, tur-
innantis, questo lavoro non va avanti; - tirai bolento.
a innantis, vivere, campare. Alborotai, v.tr. turbare, perturbare, indurre al
A intru, aíntru, avv. e prep. dentro, entro tumulto, creare confusione - a. unu populu,
- t’aspettu a intru, ti aspetto dentro; - hapu indurre un popolo alla ribellione; - a. su
castiau a intru ma no ddu est, ho guardato stogumu, sconvolgere lo stomaco.
dentro ma non c’è; - dd’hanti postu a intru, Alborotu, s.m. scompiglio, tumulto, rivolta.
l’hanno messo in prigione; - a intru di hòi depu Albrizias, s.f.pl. (ant.) strenna, regalo, mancia
pagai, devo pagare entro oggi. [strinas].
Aiò, inter. orsù!, suvvìa, andiamo! Alcanzàbili, agg. conseguibile, ottenibile.
Aioni, s.m. anello di cuoio che si mette sotto il Alcanzai, arcanzai, v.tr. concedere, impetrare,
giogo, per inserirvi il timone del carro o del- ottenere, conseguire - alcanzaimí sa grazia,
l’aratro. concedetemi la grazia.
Airaisí, v.intr. adirarsi, arrabbiarsi. Alcanzamentu, s.m. conseguimento, otteni-
Àiri, s.f. aria, cielo - is pillonis bolant in s’a., mento.
gli uccelli volano nell’aria. Alcanzau, p.p. ottenuto, conseguito.
A iscusi, avv. di nascosto - unu fillu fattu a iscusi, Alchimía, s.f. alchimia.
un figlio concepito di nascosto. Alchimista, s.c. chi esercita l’alchimia.

29

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio29_A


Alcólicu, 1. agg. che contiene alcol 2. s.m. be- Alimentariu, agg.e s.m. alimentare - sustanzia
vanda alcolica - bendida di alcolicus, vendi- alimentaria, sostanza alimentare; - buttega di
ta di alcolici. alimentarius, negozio di generi alimentari.
Alcolismu, s.m. l’abuso di bevande alcoliche Alimentau, p.p. nutrito, alimentato.
- is conseguenzias e is dannus de s’a. sunt Alimentosu, agg. nutritivo.
chene contu, le conseguenze e i danni Alimentu, s.m. cibo, alimento, nutrimento.
dell’alcolismo sono incalcolabili. Àlinu, s.m. ontano.
Alcolista, s.c. persona dedita all’uso smodato Aliviai, v.tr. confortare.
di bevande alcoliche [alcolizzau]. Alíviu, s.m. conforto.
Alcolizzau, s.m. lo stesso che alcolista. Allabaisí, v.intr. fare attenzione - allabadí a no
Alcova, arcova, s.f. alcova. fai sumbullu, stai attento a non far rumore.
Àlculu, s.m. alcol, spirito di vino (< ar. al-kuhl) Allacanadura, s.f. debolezza, fiacchezza,
[spiritu]. avvizzimento (di vegetali).
Alegusta, ved. Aligusta. Allacanai, 1. v.tr. appassire, avvizzire - froris
Aletta, s.f. dim. piccola ala, pinna dei pesci. allacanaus, fiori appassiti 2. v.intr. indebo-
Alfabetariu, s.m. alfabetiere. lirsi, perdere il vigore - est totu allacanau, è
Alfabeticamenti, avv. secondo l’ordine alfa- stanco, moscio.
betico. Allacanamentu, s.m. infiacchimento, stanchez-
Alfabéticu, agg. alfabetico - ordini a., ordine za, avvizzimento.
alfabetico. Allacanau, p.p. e agg. debole, moscio, appassito.
Alfabetu, s.m. alfabeto. Allacciadura, s.f. allacciatura.
Alfieri, s.m. portabandiera. Allacciai, v.tr. allacciare, affibbiare, abbottona-
Algunorta, avv. talvolta, qualche volta. re - allacciaisí, allacciarsi, abbottonarsi;
Algunu, agg. qualche, alcuno, taluno. - allacciaisí is crapittas, is pantalonis, allac-
Àlibi, s.m. argomento di difesa con il quale ciarsi le scarpe, i pantaloni.
l’imputato dimostra la sua presenza in luogo Allacciau, p.p. allacciato, abbottonato.
diverso da quello dove è avvenuto il reato Alladaminadura, alladaminamentu, s.f. leta-
- procuraisí un’a., procurarsi un alibi - fig. mazione, spargimento del letame nei terreni,
scusa, pretesto. prima dell’aratura.
Alidada, s.f. alidada (strumento per misurare Alladaminai, ladaminai, v.tr. concimare il ter-
gli angoli) reno, spargere il letame.
Alidai, v.tr. respirare, alitare. Alladaminau, p.p. concimato con il letame.
Alidorai, v.tr. diventare livido. Alladiai, v.tr. distendere, allargare.
Àlidu, s.m. alito, fiato - a. leggiu, pudesciu, Alladiamentu, s.m. allargamento.
alito cattivo, puzzolente; - no currit un’a. de Allagai, v.tr. allagare, inondare - su frumini hat
bentu, non soffia un alito di vento. segau is arginis e hat allagau is campus, il
Alienàbili, agg. che si può alienare. fiume ha straripato ed ha allagato i campi.
Alienadori, s.m. alienatore. Allagamentu, s.m. allagamento.
Alienai, v.tr. cedere, vendere, alienare. Allagau, p.p. allagato.
Alienau, p.p. ceduto, venduto, alienato. Allamai, v.intr. lamentare, chiamare, suonare le
Alienazioni, s.f. cessione, vendita. campane a morto - hanti allamau po s’interru,
Alientu, s.m. fiato, respiro - perdiri s’a., perde- hanno suonato le campane per il funerale.
re fiato; - pigai a., prendere fiato. Allampaniai, v.tr. abbagliare.
Alienu, agg. alieno, non disposto, contrario Allampaniau, p.p. abbagliato.
- un’omini a. de is cumpromissus, un uomo Allampiau, agg. dicesi di grano guastato dal
contrario ai compromessi. sole eccessivo o dalla nebbia [affracchilau].
Àliga, àghia, arga, s.f. immondezza, concime, Allanadura, allanamentu, s.f. muffa.
spazzatura - s’a. fait sempri fragu, l’immon- Allanai, v.intr. fare la muffa.
dezza puzza sempre; - su dinai no est a., il Allanau, p.p. e agg. ammuffito, pieno di muffa
denaro non è roba da buttare. - pani a., pane con la muffa.
Aligusta, alegusta, s.f. aragosta. Allaniau, allainau, agg. animale con la diarrea,
Alimentai, v.tr. nutrire, cibare, alimentare. quindi sporco, sozzo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio30_A


Allanternai, v.tr. abbagliare con la luce della donau su dispacciu a s’a., il Presidente della
lanterna. società ha esonerato l’allenatore.
Allanternamentu, s.m. abbagliamento. Allenai, v.tr. allenare, preparare per una com-
Allanternau, p.p. abbagliato - fig. brillo, al- petizione - a. unu cuaddu curridori, una
ticcio. squadra, allenare un cavallo da corsa, una
Allardiai, alladriai, v.tr. sgocciolare lardo fuso squadra.
sull’arrosto; inserire pezzi di lardo nella car- Allenamentu, s.m. allenamento - perdiri s’a.,
ne da cuocere. perdere l’allenamento.
Allardiau, alladriau, p.p. e agg. lardellato. Allentadura, s.f. allentatura, rilassamento dei
Allargai, v.tr. allargare - sa mancia s’est al- tessuti, ernia.
largada, la macchia si è ampliata. Allentai, v.tr. allentare, rilassare.
Allargamentu, s.m. allargamento. Allentamentu, s.m. allentamento, rilassamento.
Allargau, p.p. e agg. allargato, ampliato, Allentau, p.p. allentato, rilassato.
esteso. Allenu, agg. altrui - arrui in manu allena, cade-
Allarmai, v.tr. allarmare, spaventare - allarmaisí, re in mano altrui; - rispettai s’a., rispettare la
mettersi in ansia. roba altrui; - peddi allena, corría lada, (prov.)
Allarmau, p.p. allarmato, spaventato. con la pelle degli altri, cinghia larga (si è ge-
Allarmi, s.m. allarme - donai, sonai s’a., dare, nerosi con la roba altrui).
suonare l’allarme; - s’a. est durau duas oras, Allepuzzadura, s.f. attillatezza, raffinata ele-
l’allarme è durato due ore. ganza.
Allattai, v.tr. allattare - a. su pipiu, allattare il Allepuzzaisí, v.intr. attillarsi, vestire con ele-
bambino [donai sa titta]. ganza, ringalluzzirsi.
Allattamentu, s.m. allattamento - a. maternu, Allepuzzau, p.p. agghindato, vestito con cura.
allattamento materno; - a. artificiali, allat- Allettadori, s.m.e agg. chi, che alletta o lu-
tamento artificiale. singa.
Allattanti, agg. poppante. Allettai, v.tr. 1. lusingare, allettare, attrarre
Allattera, s.f. nutrice [dida]. con promesse 2. piegare a terra, come fan-
Allazzanai, v.intr. appassire - froris allazzanaus, no delle biade il vento o la pioggia - su ben-
fiori appassiti [allacanai]. tu hat allettau is trigus, il vento ha allettato
Alleaisí, v.intr. allearsi, fare alleanza. il grano.
Alleanza, s.f. alleanza, patto di unione. Allettamentu, s.m. 1. richiamo, lusinga 2. il
Alleau, p.p. alleato, che ha stretto un patto di ripiegarsi fino a terra di varie piante erbacee,
alleanza. sotto l’azione del vento o della pioggia.
Allebiai, v.tr. migliorare, alleviare - custa pin- Allettanti, agg. attraente, allettante - unu pro-
dula allebiat su dolori, questa pastiglia alle- gramma, un’offerta a., un programma, un’of-
via il dolore [alliggerai]. ferta allettante.
Allegoria, s.f. allegoria. Allettativu, agg. attrattivo, allettativo.
Allegoricamenti, avv. in modo allegorico. Allettau, p.p. allettato, attratto, lusingato.
Allegóricu, agg. allegorico, che contiene alle- Allevadori, s.m. allevatore.
goria - significau a., significato allegorico. Allevai, v.tr. allevare - tenit meda fillus di a., ha
Allegorista, s.c. scrittore che fa largo uso di molti figli da allevare; - allevaisí su serpenti
allegorie. in sinu, allevare la serpe in seno [pesai].
Allegorizzai, v.intr. esprimersi per allegorie. Allevamentu, s.m. allevamento - tenit un’a. de
Allegria, ved. Allirghia. puddas e de conillus, ha un allevamento di
Allegroni, s.m. persona sfaccendata e spensie- polli e di conigli.
rata, buontempone. Allevau, p.p. allevato.
Alleluia, 1. s.f. acetosella [succiosa, coraxedu] Allichidiri, v.tr. mettere in ordine e pulire la
2. espressione, canto di gioia - cantai s’a. a casa - a. sa coxina, pulire la cucina.
unu, rimproverare uno. Allichidíu, p.p. ordinato, pulito, in ordine, ve-
Allenadori, s.m. chi per professione dirige e stito a festa - su famini a., si dice a Cagliari di
segue l’allenamento di una squadra o di un persona che per salvare le apparenze spende
atleta - su Presidenti de sa sociedadi hat per l’abbigliamento a scapito dello stomaco.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio31_A


Allievu, s.m. allievo, discepolo - allievu uffi- Allódiu, s.m. territorio di piena proprietà, libe-
ciali, giovane che frequenta un corso per di- ro da vincoli e tributi feudali.
ventare ufficiale. Allogadori, agg. che conserva, che mette da
Alliggerai, v.tr. alleggerire, mitigare - sa mexina parte per abitudine, risparmiatore.
dd’hat alliggerau sa calentura, la medicina Allogai, v.tr. conservare, riporre - alloga su
gli ha ridotto la febbre; - alliggeraisí, liberar- dinai, conserva i soldi - bèni allogau e mali
si degli indumenti pesanti. circau, (prov.) ben conservato e mal cercato.
Alliggeramentu, s.m. alleggerimento, allevia- Allogateri, s.m. affittuario - a. de domu, de ba-
mento. stimentu, chi prende in affitto una casa, una
Alliggerau, p.p. alleggerito, alleviato, calmato. nave.
Alliongiai, v.tr. legare [accappiai]. Allogau, p.p. conservato, riposto.
Alliongiu, s.m. legaccio [accappiu]. Alloggiadori, s.m. alloggiatore, albergatore.
Allirgai, v.tr. mettere allegria, allietare - allir- Alloggiai, v.tr. e intr. albergare, dare o ricevere
gaisí, rallegrarsi, congratularsi. alloggio - chini tardu arribat, mali alloggiat,
Allirgamenti, avv. con allegria - biviri, trabal- (prov.) chi tardi arriva, male alloggia.
lai a., vivere, lavorare allegramente. Alloggiamentu, s.m. alloggiamento.
Allirgau, p.p. rallegrato, congratulato. Alloggianti, agg. e s.m. chi ha preso alloggio in
Allirghia, s.f. allegrìa [prexu]. albergo.
Allirghittu, agg. allegretto, alticcio, brillo. Alloggiau, p.p. alloggiato, ospitato.
Allirgu, agg. allegro - est unu pipiu sempri a., è Allóggiu, s.m. alloggio, albergo.
un bambino sempre allegro; - s’arrubiu est Allomborai, v.tr. aggomitolare [arrumbulonai].
unu colori a., il rosso è un colore allegro [pre- Allomborau, p.p. aggomitolato, ravvolto a go-
xau, cuntentu]. mitolo, rannicchiato.
Allisadori, s.m. lisciatore, lisciatoio - fig. adula- Allonghiai, v.tr. allungare, prolungare - a. sa
tore, piaggiatore. vida, allungare la vita; - a. su passu, allunga-
Allisadura, s.f. lisciatura. re il passo; - a bint’annus no s’allonghiat
Allisai, v.tr. lisciare, levigare; adulare - allisaisí, prus, a vent’anni non si cresce più.
farsi pulito, elegante nella persona e nel ve- Allonghiamentu, s.m. allungamento.
stito. Allonghiau, p.p. allungato, prolungato, differito.
Allisamentu, s.m. lisciamento; adulazione. Allordigai, v.tr. sporcare, insudiciare - est
Allisau, p.p. lisciato, ripulito, azzimato. un’attu de incivilidadi a. is murus, è un atto
Allistai, v.tr. mettere in lista, registrare. di inciviltà lordare i muri.
Allistimentu, s.m. preparazione, allestimento. Alloriai, v.intr. stordire, confondere le idee
Allistiri, v.tr. apprestare, preparare, sbrigare - - m’hat alloriau a izzerrius, mi ha stordito
allistei logu de prandi, preparate il posto per con le urla [stontonai].
il pranzo; - allistirisí, sbrigarsi, prepararsi. Alloriau, p.p. stordito, confuso.
Allistíu, p.p. apprestato, preparato, sbrigato. Allosadori, s.m. lastricatore, addetto alla la-
Allobai, v.tr. accoppiare, appaiare, unire in coppia. stricatura.
Allobamentu, s.m. accoppiamento, abbina- Allosadura, allosamentu, s.f. lastricatura.
mento, appaiamento. Allosai, v.tr. lastricare, ricoprire con lastre di
Allobau, p.p. e agg. appaiato, accoppiato, abbi- pietra.
nato. Allosau, p.p. lastricato - bia allosada, strada
Allocchiai, v.tr. far diventare scemo, matto lastricata.
- megat a dd’a., cussa picciocchedda, lo sta Allosingiai, v.tr. sgualcire, sporcare o sciupare i
facendo diventare scemo, quella ragazza; vestiti.
- allocchiaisí, diventare scemo [attontai]. Allosingiau, p.p. sporco di unto.
Allocchiau, p.p.e agg. scimunito, istupidito, fra- Allossiai, v.tr. ricoprire, rivestire con stuoie di
stornato [attontau]. canne.
Allocchiamentu, s.m. istupidimento. Allu, s.m. aglio - conca, titula di a., testa, spic-
Alloddu, inter. eccolo! [ècculu!]. chio d’aglio; - a. de carròga, aglio pelosetto;
Allodiali, agg. libero da vincoli o tributi - ter- - cumprendiri allu po cibudda, prendere fi-
renu a., terreno allodiale. schi per fiaschi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio32_A


Alluai, v.tr. avvelenare l’acqua con l’euforbia Allurpidura, s.f. ingordigia - s’a. est de is
per prendere pesci e anguille nei fiumi. bestias, l’ingordigia è delle bestie.
Alluau, p.p. avvelenato con l’euforbia - pisci a., Allurpirisí, v.intr. mangiare con ingordigia.
pesce pescato con l’avvelenamento dell’acqua. Allurpíu, p.p. ingordo, goloso, avido.
Alluchitai, v.tr. trattare il vino con lo zolfo, per Allusioni, s.f. allusione, riferimento, accenno.
preservarlo - fig. alluchitaisí, sbronzarsi. Allusivu, agg. allusivo, che allude a qualcosa
Alluchitau, p.p. che ha esagerato nel bere, - discursu a., discorso allusivo.
sbronzo. Allustradori, s.m. lustratore, brunitore, luci-
Allucidai, v.tr. lucidare, lustrare - a. is crapittas, datore.
lucidare le scarpe. Allustrai, v.tr. lustrare, dare il lucido - a. su
Allucidau, p.p. lucidato, lustrato. pavimentu cun sa cera, lucidare il pavimento
Allúdiri, v.intr. alludere - no hapu cumprendiu con la cera.
a ita boliat a., non ho capito a che cosa voles- Allustramentu, s.f. lustratura, lucidatura.
se alludere. Allustrau, p.p. e agg. lucidato, lustrato.
Alluffiadori, s.m. mangione, goloso, crapulone. Allutai, v.tr. avvivare, risvegliare, eccitare - a.
Alluffiai, v.tr. mangiare esageratamente, cra- is ogus, aguzzare gli occhi; - a. is origas, driz-
pulare. zare le orecchie.
Allugorau, agg. illuminato dalla luna - is nottis Allutamentu, s.m. avvivamento, eccitamento,
allugoradas donant tranquillidadi a is scuotimento.
pastoris, le notti chiare danno tranquillità ai Allutau, p.p. ravvivato, risvegliato, eccitato.
pastori. Allutu, p.p. e agg. acceso, infiammato, sveglio,
Alluidori, s.m. accenditoio, canna per accende- ingalluzzito - est a. che su fogu, è acceso come
re le candele in chiesa. il fuoco.
Alluidura, s.f. accensione. Alluxentai, v.tr. lucidare.
Alluinai, v.tr. abbagliare, abbacinare, abbar- Almanaccu, s.m. almanacco, lunario [ciara-
bagliare - s’est lassau a. de cussa pagu de vallu].
bonu, si è lasciato confondere da quella poco Almiràgliu, almiranti, s.m. ammiraglio.
di buono; - cussa luxi m’alluinat, quella luce Alopecía, alopezia, s.f. malattia che si manife-
mi abbaglia. sta con la caduta di capelli o di peli in zone
Alluinamentu, s.m. bagliore, abbagliamento. normalmente pilifere.
Alluinanti, agg. abbagliante. Alopus, s.m. qualità di uva bianca da tavola.
Alluinau, p.p. abbagliato, abbacinato. Altamenti, avv. altamente - persona a. qua-
Allúiri, v.tr. accendere - a. sa luxi, su televisori, lificada, persona altamente qualificata; - m’hat
accendere la luce, il televisore. frigau a., mi ha imbrogliato malamente.
Allulluriaisí, v.intr. arrabbiarsi, adirarsi - no mi Altanera, s.f. aquila grande.
fazzas a., non farmi adirare. Altareddu, s.m. dim. altarino.
Allulluriau, allulluríu, p.p. adirato, arrabbia- Altari, s.m. altare - s’altari maggiori, l’altare
to, eccitato [arburiau]. maggiore.
Allumi, s.m. allume - a. de rocca, allume di Altària, artària, s.f. altezza - est a s’a. tua, è
rocca. alla tua altezza; - no est s’a. chi contat, non è
Allumiai, allumingiai, v.tr. accendere - a. su l’altezza che conta.
fogu, accendere il fuoco. Altea, s.f. bismalva, pianta erbacea medicinale.
Alluminu, allúmiu, s.m. fiammifero - a. de zur- Alteràbili, agg. che si può alterare - coloris
furu, zolfanello. alterabilis, colori alterabili.
Allupadura, s.f. affogamento. Alterabilidadi, s.f. alterabilità.
Allupai, v.tr. affogare, soffocare, annegare nel- Alterai, v.tr. alterare, guastare - a. is fattus, fal-
l’acqua. sare i fatti.
Allupamentu, allupori, s.m. soffocamento, Alterativu, agg. che serve ad alterare - suffissu
affogamento, difficoltà respiratoria. a., suffisso che serve ad alterare un nome o
Allupau, p.p. affogato, soffocato - s’est a., è un aggettivo - porta, portòni, portixedda, ecc.
affogato. Alterau, p.p. e agg. alterato, irritato, guastato -
Allurpidamenti, avv. in modo ingordo. binu a., vino alterato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio33_A


Alterazioni, s.f. alterazione. Amalezzosu, amelezzosu, agg. minaccioso.
Alternai, v.tr. alternare, avvicendare - a. su Amalezzu, amelezzu, s.m. minaccia.
traballu cun su paúsu, alternare il lavoro col Amàlgama, s.f. amalgama.
riposo. Amalgamai, v.tr. amalgamare - a. is coloris cun
Alternamentu, s.m. avvicendamento, alternanza. s’aqua, amalgamare i colori con l’acqua.
Alternativa, s.f. alternativa - no teniat ateras Amalgamazioni, s.f. amalgamazione.
alternativas, non aveva altre possibilità. Amanti, s.c. amante.
Alternativamenti, avv. in modo alterno. Amarantu, 1. s.m. amaranto (pianta erbacea)
Alternativu, agg. alternativo, che procede in 2. agg. di color rosso scuro.
modo alternato. Amarettu, s.m. dolce a base di mandorle dolci
Alternau, p.p. alternato, avvicendato. e amare.
Alternazioni, s.f. alternazione, avvicendamento. Amargai, v.tr. amareggiare, addolorare, afflig-
Alternos, s.m. rappresentante di un’autorità. gere - amargaisí, affliggersi, rattristarsi.
Alternu, agg. alterno, che si alterna a intervalli Amargamenti, avv. con grande dolore, dispia-
regolari - a dis alternas, a giorni alterni. cere, pena.
Altesa, artesa, s.f. 1. altezza - s’a. de un’ar- Amargamentu, s.m. amareggiamento.
buri, de unu palaziu, l’altezza di un albero, Amargau, p.p. e agg. rattristato, amareggiato.
di un palazzo 2. titolo dei principi di sangue Amarghittu, agg. amarognolo.
reale - a. reali, altezza reale. Amargu, agg. amaro - s’a. de su caffèi, l’amaro
Altitúdini, s.f. altitudine. del caffè - fig. triste, doloroso, spiacevole
Altivaisí, artivaisí, v.intr. insuperbirsi, inorgo- - vida amarga, vita infelice.
glire. Amargura, amargori, s.f. amarezza, dispiace-
Altivamenti, artivamenti, avv. in modo altero. re, mestizia - est un’a. troppu manna, è un
Altivesa, artivesa, s.f. superbia, alterigia, orgo- dispiacere troppo grande [tristura, discon-
glio - no ddu podit biri nisciunus po s’a., non solu].
lo sopporta nessuno per la sua alterigia. Amarolla, avv. per forza, di mala voglia - mi
Altivu, artivu, agg. superbo, orgoglioso, arro- benit a. a m’arrendiri, debbo arrendermi per
gante, altezzoso. forza [a mala bolla].
Altu, artu, agg. alto, elevato, profondo - a con- Amatista, s.f. ametista, pietra preziosa di colo-
ca a., a testa alta; - m’hat castiau de s’artu in re violetto.
basciu, mi ha guardato dall’alto in basso; Amatoriu, agg. amatorio, che riguarda
- essiri in a. mari, essere in alto mare, anche l’amore.
in senso figurato. Amau, p.p. e agg. amato, benvoluto, desiderato.
Altura, artura, s.f. sommità, altura - su nuraxi Amàzzone, s.f. mitica donna guerriera dell’an-
est in d-un’a., il nuraghe si trova in un’altura. tichità; donna che pratica l’equitazione.
Alunnu, s.m. allievo, alunno - sa classi nosta Ambadús, agg.num. entrambi, tutti e due (< lat.
est cumposta de 25 alunnus, la nostra classe ambos duos).
è composta di 25 alunni. Ambascería, s.f. ambasceria.
Alzai, ved. Arziai. Ambasciada, s.f. ambasciata, ciò che si manda
Amàbili, agg. amabile, affabile, garbato. a dire ad un altro - portai un’a., portare un’am-
Amabilidadi, s.f. amabilità. basciata, riferire.
Amabilmenti, avv. in modo amabile. Ambasciadori, s.m. ambasciatore - a. no pagat
Amadori, s.m. amatore, appassionato - a. di pena, ambasciator non paga pena.
armas antigas, appassionato di armi antiche. Ambienti, s.m. ambiente - s’a. naturali, l’am-
Amai, v.tr. amare, avere simpatia, voler bene biente naturale, proprio di un animale o di una
- a. is bonus pappais, amare la buona cucina; pianta; - est mellus chi cambit a., cussa, è me-
- depeus a. su prossimu comente nosaterus e glio che cambi ambiente, quella.
totu, dobbiamo amare il prossimo come noi Ambiguamenti, avv. in modo ambiguo.
stessi. Ambiguidadi, s.f. ambiguità, equivocità.
Amalezzai, amelezzai, v.tr. minacciare, provo- Ambíguu, agg. ambiguo, equivoco - cumpor-
care, istigare. tamentu, individuu a., comportamento, indi-
Amalezzau, amelezzau, p.p. minacciato. viduo ambiguo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio34_A


Ambizioni, s.f. ambizione. Amistanziosu, agg. affabile, affettuoso.
Ambiziosamenti, avv. in modo ambizioso. Ammacchiadori, agg. che fa impazzire.
Ambiziosu, agg. ambizioso - un’omini politicu Ammacchiadura, s.f. follia - pigai a a., pren-
meda a., un uomo politico molto ambizioso. dere alla follia; - dda stimat a a., la ama folle-
Ambliopia, s.f. indebolimento della vista, oscu- mente.
ramento visivo. Ammacchiai, v.tr. ammattire - no m’ammacchis,
Ambra, s.f. ambra - claru che a., chiaro come po caridadi, non farmi impazzire, per carità;
l’ambra, limpidissimo. - ammacchiaisí, impazzire, diventare pazzo.
Ambrosia, s.f. mitico cibo degli dei, che rende- Ammacchiau, p.p. impazzito - s’est a. po su
va immortali chi ne gustasse. dispraxeri, è impazzito per il dispiacere.
Ambulanti, agg. girovago - bendidori a., ven- Ammàcchiu, s.m. follia, pazzia - hat fattu un’a.,
ditore ambulante; - sonadori a., suonatore am- ha fatto una pazzia.
bulante. Ammaccionaisí, v.rifl. rannicchiarsi, ripiegarsi
Ambulanza, s.f. ambulanza. su se stesso [arrunzaisí].
Ambulatoriu, s.m. ambulatorio, pronto soc- Ammacciugadura, s.f. ammaccatura, contu-
corso. sione.
Ambulazza, ambuazza, s.f. ramolaccio, armo- Ammacciugai, v.tr. acciaccare, ammaccare.
raccio. Ammacciugau, p.p. contuso, ammaccato, ac-
Amelezzai, ved. Amalezzai. ciaccato.
Amen, espressione usata nella liturgia cristiana Ammadassai, v.tr. ridurre a matassa.
a conclusione delle preghiere, che significa Ammadassau, p.p. ridotto in matassa.
“così sia”, “così è” [aíci siat]. Ammadurai, v.intr. maturare, crescere - s’axi-
Amenidadi, s.f. amenità. na ammadurat in cabudanni, l’uva matura in
Amenorrea, s.f. mancanza della mestruazione settembre.
nel periodo della maturità sessuale. Ammadurau, p.p. maturato, cresciuto.
Amenta, ved. Menta. Ammagasinai, v.tr. riporre in magazzino.
Amenu, agg. ameno, piacevole alla vista. Ammainadori, ammainanti, agg. affascinan-
Amiantu, s.m. amianto. te, ammaliatore - femina ammainadora, don-
Amicízia, s.f. amicizia, familiarità - biviri in a., na ammaliatrice.
vivere in amicizia; - segai s’a., rompere l’ami- Ammainai, v.tr. 1. affascinare, ammaliare
cizia. 2. ammainare, abbassare le vele o la bandiera.
Amigai, v.tr. amicare, rendere amico - amigaisí, Ammainau, p.p. ammaliato, affascinato.
farsi amico. Ammaistradori, s.m. ammaestratore - a. de
Amigànzia, s.f. amicizia. cuaddus, ammaestratore di cavalli.
Amigau, p.p. che ha stretto amicizia - est a. cun Ammaistrai, v.tr. ammaestrare, istruire.
d-una femina sposada, ha stretto amicizia con Ammaistramentu, s.m. ammaestramento, in-
una donna sposata. segnamento.
Amigu, s.m. amico - a. corali, amico fraterno; Ammaistrau, p.p. istruito, addestrato - elefanti
- a. de tassa, amico di bicchiere; - chi arruit a., elefante ammaestrato.
in poberesa perdit is amigus, (prov.) chi cade Ammaladiaisí, v.intr. ammalarsi.
in povertà perde ogni amico; - a. fidau teniddu Ammaladiau, p.p. ammalato - s’est a. de nou,
caru, amico fidato tienilo caro. si è ammalato nuovamente.
A mindigu, loc.avv. scarsamente. Ammalesai, v.tr. scaltrire, smaliziare.
Amistadaisí, v.intr. vivere con una persona sen- Ammalesau, p.p. scaltrito.
za essere uniti in matrimonio - s’est amistadau Ammammadroxu, s.m. luogo destinato all’al-
cun d-una mala, vive con una poco di buono. lattamento del bestiame minuto.
Amistadau, p.p. e agg. che vive con una perso- Ammammai, v.tr. far poppare il bestiame mi-
na senza essere unito in matrimonio [amigau]. nuto, dare gli agnelli o i capretti alle mamme.
Amistadi, s.f. amicizia, amicizia particolare. Ammancai, ved. Mancai.
Amistànzia, s.f. (ant.) amicizia, affabilità. Ammandronaisí, v.intr. impigrirsi [accovar-
Amistanzieri, agg. affettuoso - amistanziera, daisí].
allettatrice, lusingatrice. Ammandronau, p.p. impigrito, impoltronito.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio35_A


Ammangiuccai, v.tr. palpare - ddi praxit a si Ammatanadori, s.m. importuno, chi secca o
fai a., le piace farsi palpare. infastidisce.
Ammanigai, v.tr. mettere il manico ad un utensile. Ammatanai, v.tr. importunare, tediare, infasti-
Ammanigau, p.p. fornito di manico. dire - ammatanaisí, agitarsi, infastidirsi, af-
Ammanniai, v.tr. crescere, ingrandire. fannarsi.
Ammanniamentu, s.m. accrescimento, crescita. Ammatanamentu, s.m. fastidio, noia.
Ammanniau, p.p. cresciuto, ingrandito. Ammatanau, p.p. infastidito, seccato.
Ammannugai, v.tr. fare i mannelli durante la Ammattonai, v.tr. lastricare di mattoni.
mietitura. Ammattonamentu, s.m. mattonatura.
Ammantai, v.tr. ammantare, coprire con co- Ammattonau, agg. e s.m. ammattonato.
perta. Ammazzai, v.tr. fare mazzi, soprattutto par-
Ammantau, p.p. ammantato. lando di ortaggi - a. perdusemini, arreíga,
Ammanuccai, v.tr. brancicare, toccare, tastare appiu, ridurre a mazzi prezzemolo, ravanel-
senza garbo, palpeggiare. li, sedani.
Ammanuccamentu, s.m. brancicamento. Ammazzau, p.p. fatto a mazzi.
Ammanuccau, p.p. palpato, toccato. Ammeddai, v.intr. il meriggiare del bestiame al
Ammarmurai, v.tr. gelare, assiderare, intorpi- sole.
dire dal freddo [cancarai]. Ammentai, v.tr. rammentare, ricordare - s’est
Ammarmuramentu, s.m. assideramento, intor- ammentau de issa in su testamentu, si è ri-
pidimento dovuto a freddo. cordato di lei nel testamento.
Ammarmurau, p.p. e agg. intirizzito, assidera- Ammeriai, v.tr. portare il bestiame al riparo dal
to - seu totu a., sono completamente irrigidi- sole, nelle ore più calde del meriggio.
to per il freddo. Ammesai, v.tr. smezzare, ridurre a metà.
Ammarteddai, v.tr. martellare, pestare - fig. Ammesturàbili, agg. che si può mischiare.
tormentare, infastidire. Ammesturai, v.tr. mischiare - hant ammesturau
Ammarturaisí, v.intr. restare immobilizzato da totu a pari, hanno mischiato tutto insieme.
malattia cronica o paralisi. Ammesturau, p.p. e agg. mescolato, misto -
Ammarturau, p.p. immobilizzato, ridotto a letto trigu a., grano misto; - binu a., vino tagliato.
da paralisi o altra grave malattia. Ammesturu, s.m. miscuglio, miscela.
Ammascarai, v.tr. sporcare, impiastrare di Amminculu, inter. termine volgare che si usa
fuliggine - ammascaraisí, sporcarsi di fu- in risposta a chi chiede di ripetere qualcosa
liggine. che non ha capito e che viene espresso con
Ammascarau, p.p. sporco di fuliggine. “ahn?”.
Ammascherai, v.tr. vestire a maschera - fig. Ammindai, v.tr. pascolare il bestiame in luogo
mascherare, fingere. chiuso, riservato.
Ammascheramentu, s.m. mascheramento, tra- Amminestrai, v.tr. servire la minestra, sco-
vestimento. dellare.
Ammascherau, p.p. mascherato, col viso co- Amministradori, s.m. amministratore.
perto da una maschera. Amministrai, v.tr. amministrare - a. sa giusti-
Ammasedai, v.tr. addomesticare, domare, ren- zia, esercitare le funzioni di giudice; - a. is
dere mansueti gli animali; rendere più trattabili Sacramentus, impartire i Sacramenti.
le persone - po dd’a. inci ddi bolit unu Amministrau, p.p. governato - Comunu beni
pobiddu, per addolcirla le ci vuole un marito. a., Comune bene amministrato.
Ammasedau, p.p. domato, reso mansueto. Amministrazioni, s.f. amministrazione - s’a.
Ammassadori, s.m. ammassatore. provinciali, l’amministrazione provinciale;
Ammassai, v.tr. ammassare, accumulare - a. su - affari di ordinaria a., affare di ordinaria am-
trigu, su casu, ammassare il grano, il formag- ministrazione.
gio; - a. dinai, mettere da parte soldi. Amminudai, v.tr. ridurre in pezzi piccoli.
Ammassamentu, s.m. ammassamento. Ammiràbili, agg. degno di ammirazione.
Ammassau, p.p. ammassato, accumulato. Ammirabilmenti, avv. in modo ammirevole.
Ammassu, s.m. ammasso, mucchio, cumulo. Ammiradori, s.m. ammiratore, corteggiatore.
Ammasturai, ved. Ammesturai. Ammiragliatu, s.m. ammiragliato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio36_A


Ammiràgliu, s.m. ammiraglio [almiranti]. Ammonestamentu, s.m. ammonizione, avver-
Ammirai, v.tr. ammirare, guardare con ammi- timento.
razione - a. sa campagna in beranu, ammira- Ammonestau, p.p. ammonito, avvertito, avvi-
re la campagna in primavera. sato.
Ammirau, p.p. e agg. ammirato, pieno di am- Ammorbidai, v.tr. ammorbidire, rendere mor-
mirazione. bido - a. su pani in su latti, rammollire il pane
Ammirazioni, s.f. ammirazione. nel latte.
Ammischinaisí, v.intr. lamentarsi, farsi meschi- Ammorbidau, p.p. ammorbidito, rammollito.
no anche se benestante. Ammoriscai, v.tr. abbronzare - ammoriscaisí,
Ammissíbili, agg. che si può ammettere - no est diventare scuro per effetto dei raggi del sole
a. chi ti cumportis diaíci, non è ammissibile [accottilai].
che ti comporti così. Ammoriscau, p.p. abbronzato, annerito dal sole
Ammissioni, s.f. ammissione, approvazione - [accottilau].
esami di ammissioni a una facultadi univer- Ammortoxinai, v.tr. attenuare, smorzare, cal-
sitaria, esame di ammissione ad una facoltà mare - a. sa passioni, s’ira, calmare la pas-
universitaria. sione, l’ira; - ammortoxinaisí, infiacchirsi, lan-
Ammíttiri, v.tr. ammettere, accettare, ricevere - guire, perdere le forze.
a. a unu collegiu, ammettere in un collegio. Ammortoxinau, agg. debole, spossato, senza
Ammíttiu, p.p. ammesso, accolto. forze.
Ammobigliai, v.tr. ammobiliare, fornire di mo- Ammosta, mostra, s.f. mostra - a. di arroba, de
bili - a. un’appartamentu, ammobiliare un ap- binus, mostra di tessuti, di vini.
partamento [alasciai]. Ammostai, v.tr. mostrare - a. is documentus,
Ammobigliamentu, s.m. ammobiliamento. esibire i documenti; - a. comenti si fait, mo-
Ammobigliau, p.p. e agg. ammobiliato - apo- strare come si fa.
sentu a., camera ammobiliata. Ammostu, s.m. prodigio (< lat. monstrum).
Ammoddiai, v.tr. ammorbidire, rammollire - a. Ammuccoraisí, v.intr. prendere la muffa, am-
su pani in sa minestra, ammorbidire il pane muffire [annarbaisí].
nella minestra; - a. su cixiri innantis de ddu Ammuccorau, p.p. ammuffito, che ha la muffa
poniri a còi, rammollire i ceci prima della cot- - pani a., pane ammuffito.
tura; - cussus pipius mortus de famini m’hant Ammumulonai, v.tr. aggomitolare.
ammoddiau su coru, quei bambini affamati Ammumungiaisí, v.intr. imbrodolarsi, sporcar-
mi hanno commosso. si il muso mangiando.
Ammoddiamentu, s.m. ammorbidimento, ram- Ammumungiau, p.p. imbrodolato, col muso
mollimento. sporco.
Ammoddiau, p.p. e agg. ammollito - pani a., Ammuntonai, v.tr. ammucchiare, accatastare
pane ammollito. - a. su trigu, sa linna di abbruxai, s’arga, am-
Ammodernai, v.tr. ammodernare, rendere mo- mucchiare il grano, la legna da ardere, l’im-
derno - a. unu bistiri, una dòmu, ammoder- mondezza; - a. ricchesas, accumulare ricchez-
nare un abito, una casa. ze [abbigai].
Ammodoinai, v.tr. stordire, frastornare, far per- Ammuntonamentu, s.m. ammassamento, muc-
dere la lucidità di mente o la conoscenza. chio.
Ammodoinau, p.p. tramortito, stordito. Ammuntonau, p.p. ammucchiato, accatastato.
Ammolentaisí, v.intr. diventare stupido, ubria- Ammuragliai, v.tr. chiudere, circondare con
carsi. muraglia.
Ammolentau, p.p. intontito, ubriaco. Ammurai, v.tr. cingere con un muro un ter-
Ammollai, v.tr. allentare, tirare, scagliare - a. sa reno.
strintura, allentare la stretta; - ammollanceddi Ammurdiamentu, s.m. mastite cancrenosa de-
unu pireddu, (volg.) lanciagli una pernacchia. gli animali, dovuta a morso di insetto ve-
Ammonestadori, s.m. ammonitore. lenoso.
Ammonestai, v.tr. ammonire, avvisare, pubbli- Ammurgaisí, v.intr. intorbidirsi dell’olio d’oli-
care in chiesa l’avviso di matrimonio da con- va per scarsa purificazione.
trarre. Ammurgau, p.p. intorbidito dalla morchia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio37_A


Ammurriadroxu, s.m. crepuscolo - fig. tramon- Amplificai, v.tr. ingrandire, ampliare - a. is
to, declino - s’a. de sa vida, il crepuscolo del- proprius territorius, ampliare i propri territo-
la vita [scurigadroxu]. ri; - a. unu sonu, amplificare un suono.
Ammurriai, v.intr. coprirsi di nuvole nere, del Amplificau, p.p. amplificato, ingrandito.
cielo - sa dí megat a s’a., la giornata si sta Amplificazioni, s.f. amplificazione.
guastando. Amplitúdini, s.f. ampiezza, estensione - a. de
Ammurtai, v.tr. aromatizzare con rametti di tiru, tratto percorso dal proiettile di un’arma
mirto certe carni appena arrostite o lessate da fuoco.
- a. unu porceddu arrustíu, aromatizzare un Amplu, agg. ampio, esteso - unu bistiri a., un
porchetto arrostito. abito ampio, comodo.
Ammuscaisí, v.intr. ubriacarsi. Ampollosamenti, avv. in modo ampolloso.
Ammustai, v.tr. pigiare l’uva per cavarne il Ampollosidadi, s.f. ampollosità, eccessiva ri-
mosto. cercatezza nello stile.
Ammutaisí, v.intr. calmarsi, cessare del vento. Ampollosu, agg. ampolloso, eccessivamente
Ammutamentu, s.m. incubo che impedisce di ricercato.
parlare o gridare durante un sogno. Ampramanu, s.f. pieno potere, carta bianca
Ammutau, p.p. calmato, cessato - su bentu s’est - donai a., teniri a., dare, avere pieno potere.
a., il vento si è calmato. Ampuai, v.tr. salire, alzare - a. a campanili,
Ammutiri, ammutessiri, v.intr. diventare muto, salire sul campanile; - megat a m’inci a. su
ammutolire, tacere d’improvviso. sanguni a conca, mi sta salendo il sangue in
Ammutíu, p.p. ammutolito. testa.
Amnistía, s.f. amnistia. Ampudda, s.f. ampolla di vetro o cristallo, bot-
Amorau, s.m. innamorato, amante. tiglia.
Amorfu, agg. informe, privo di forma determi- Ampudditta, s.f. dim. boccetta - a. di axedu, de
nata. fragus, boccetta di aceto, di profumo.
Amori, s.m. amore - poesia, canzoni di a., poe- Amu, ved. Gamu.
sia, canzone d’amore; - giurai a. eternu, giu- Amuinai, v.tr. e intr. ronzare di certi insetti - fig.
rare amore eterno; - po s’amori de Deus, per mormorare, bisbigliare - sa battalla meda
l’amor di Dio; - po a. tuu, a causa tua; - fai m’amúinat sa conca, le chiacchiere mi fanno
s’a., amoreggiare; - andai in amoris, degli ani- girare la testa; - megant a m’amuinai is origas,
mali, essere in calore. mi stanno ronzando le orecchie.
Amoríbili, agg. affettuoso, amorevole, tenero Amuinamentu, amuinu, s.m. ronzìo, rumore
- est una picciocca a., è una ragazza affet- fastidioso.
tuosa. Amurau, agg. azzurro [asulu].
Amorosamenti, avv. con amore. Anacronismu, s.m. anacronismo.
Amorosu, agg. amoroso, pieno d’amore - mam- Anacronísticu, agg. anacronistico.
ma amorosa, madre amorosa. Anadi, s.f. anatra - a. conca birdi, germano reale.
Amorranas, s.f. pl. emorroidi [murenas]. A nàdidu, loc.avv. a nuoto.
Amparadori, s.m. protettore, difensore. Anadixedda, s.f. dim. anatroccolo.
Amparai, v.tr. proteggere, difendere. Anàgrafe, s.f. anagrafe, registro della popola-
Amparau, p.p. protetto, difeso, aiutato. zione di un Comune.
Ampàru, s.m. protezione, difesa. Anagramma, s.m. anagramma.
Amplamenti, avv. largamente, diffusamente. Anagrammatisai, v.tr. anagrammare.
Amplària, s.f. larghezza, soprattutto di stoffe Anagrammatista, s.c. chi compone anagrammi,
- arroba a doppia a., stoffa a doppia al- anagrammista.
tezza. Analfabeta, s.c. analfabeta, chi non sa leggere
Ampliai, v.tr. ampliare, estendere, aumentare e scrivere.
- a. is proprias conoscenzas, ampliare le pro- Anàlisi, s.f. analisi - a. de su sanguni, de s’ori-
prie cognizioni. na, analisi del sangue, dell’urina.
Ampliau, p.p. aumentato, ampliato. Analista, s.c. analista.
Amplificadori, s.m. amplificatore - s’a. de una Analíticu, agg. analitico - studiu a., giudiziu a.,
ghitarra, l’amplificatore di una chitarra. studio, giudizio analitico.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio38_A


Analizzai, analisai, v.tr. analizzare, esaminare Ancavunnasciu, cavunnasciu, inter. (espressio-
accuratamente - a. unu minerali, analizzare ne di meraviglia, stupore) accidenti!
un minerale. Anchilosau, p.p. e agg. anchilosato - brazzu a.,
Analogia, s.f. analogia, affinità, somiglianza braccio anchilosato.
- is linguas neolatinas tenint medas Anchilòsi, s.f. anchilosi, abolizione o limitazio-
analogias, le lingue neolatine presentano ne dei movimenti di un’articolazione.
molte analogie. Anchixa, s.f. cicerchia [pisufà, piseddu].
Analogicamenti, avv. in modo analogico. Ancilla, s.f. ancella, serva.
Anàlogu, agg. analogo, che ha analogia - m’est Anciova, s.f. acciuga, alice (< sp. anchova).
capitau un’incidenti a. a su tuu, mi è capita- Ancódina, ved. Incódina.
to un incidente analogo al tuo. Àncora, s.f. àncora - ghettai s’a. gettare l’anco-
Ananàs, s.m. ananas. ra; - marra de s’a., marra dell’ancora; - a. de
Ananti, prep. e avv. davanti - fiat sezziu a. miu, vascellu, ancora a due marre; - a. de galeras,
era seduto davanti a me; - ddu portu sempri ancora a quattro marre.
a. de is ogus, ce l’ho sempre davanti agli oc- Ancòra, avv. ancòra, anche, tuttora - no est
chi; - bessiminci di a., vattene dal mio cospet- torrau a. babbu tuu?, non è ancora rientrato
to; - pannu di a., grembiule. tuo padre?; - abbarra ancora cincu minutus,
Anantialtari, s.m. paliotto d’altare, e anche il rimani ancora cinque minuti.
rivestimento dello stesso. Ancorachí, cong. ancorchè, benchè, quantun-
Anarchia, s.f. anarchia, disordine. que, sebbene.
Anàrchicu, agg. anarchico. Ancoraggiu, s.m. 1. ancoraggio, specchio d’ac-
Anatema, s.f. scomunica, maledizione - ghettai qua in cui le navi possono ormeggiare 2. som-
un’a., lanciare un anatema. ma pagata da una nave per ormeggiarsi in un
Anatematisai, anatematizzai, v.tr. anatema- porto.
tizzare, colpire con anatema, scomunicare. Ancorai, v.tr. ancorare, ormeggiare una nave
Anatematisau, anatematizzau, p.p. scomuni- - ancoraisí, gettare l’ancora, fermarsi.
cato, colpito con anatema. Ancúa, s.f. (t. da macellai) parte posteriore del-
Anatomia, s.f. anatomia, struttura di un organi- la coscia dei bovini macellati.
smo. Andada, s.f. andata - a s’a. fiais de prus, all’an-
Anatomicamenti, avv. dal punto di vista del- data eravate di più; - s’a. de su fumu, (imprec.)
l’anatomia. che tu possa non tornare, come il fumo.
Anatómicu, agg. che riguarda l’anatomia - esa- Andadura, s.f. andatura.
mi a., esame anatomico; - sala anatomica, il Andai, v.intr. andare - a. a pèi, andare a piedi; - a. a
locale dove si eseguono le anatomie. cuaddu, andare a cavallo; - a. adasiu, andare ada-
Anatomisai, anatomizzai, v.tr. studiare la strut- gio; - a. a bolidu, andare rapidamente; - a. a
tura degli organismi animali; sottoporre qual- brinchidus, andare saltellando; - a. a trottu, an-
cosa a minuziosa analisi. dare di sbieco; - a. a arrogadura, andare alla
Anatomista, s.c. chi studia o insegna l’anatomia. ricisa; - a. a travessu, andare attraversando; - a. a
Anazza, banazza, s.f. vinacce - prenzai s’a., s’apprapidu, andare tastoni; - a. a pampadas,
torchiare le vinacce [binazza]. andare carponi; - a. a peincareddu, andare a pie-
Anca, 1. s.f. anca, il segmento superiore della de zoppo; - a. a trivas, andare a gara; - a. a
gamba - fai is ancas camminendu, ancheg- s’avvertia, andare con circospezione; - a. a
giare 2. avv. dove, con la particolarità che ciucciu (rivolto ai bambini), andare a spasso; - a.
viene usato solo nelle risposte - aúndi andas?, in ruina, andare in rovina; - a. a pediri, elemosi-
dove vai?; - anca mi praxit, dove mi piace. nare; - a. a biri is trigus, morire; - a. in amoris (di
Anca, ancu, part. cong. per introdurre un augu- animali), andare in calore; - a. in oramala, anda-
rio in bene ma soprattutto in male: magari - a. re in malora; - a. cerri cerri, andare ancheggian-
tengias un’arrori, che ti venga un accidente; do; - a. fuis fuis, andare da fuggiasco; - a. furria
- a. ti spaccis in galera, che tu possa finire i furria, andare voltandosi ogni tanto; - a. gattus
tuoi giorni in galera. gattus, andare di soppiatto; - a. sarta sarta, anda-
Ancàda, s.f. bravata, azione azzardata - prova a re saltellando; - a. scianca scianca, andare cion-
fai s’a., prova ad azzardarti. colando; - a. tenta tenta, andare col bastone; - a.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio39_A


terra terra, strisciare; - a. tuvi tuvi, andare stri- Anghissúa, angassúa, s.f. sanguisuga - fig. sfrut-
sciando a faccia in terra; - a. zoppi zoppi, andare tatore [sangunera].
zoppicando; - bai cun Deus, vai con Dio; - bai in Angiadina, agg. animale in grado di figliare
bonora, va in buonora; - su binu no mi andat, il - brebei a., pecora che può figliare.
vino non mi va; - custa mancia no indi andat, Angiadura, s.f. figliatura.
questa macchia non va via. Angiai, v.tr. partorire, figliare (detto solo degli
Andamentu, s.m. andamento. animali) - una cani angiada, una cagna che
Andanti, agg. comune, andante, di scarso valo- ha partorito da poco.
re - tela, bistiri a., stoffa, abito non di alta Angiali, aungiali, agg. senza companatico
qualità. - pappai pani a., mangiare pane senza
Andanza, s.f. modo di camminare, andatura. companatico.
Àndara, àndala s.f. sentiero (anche in senso figu- Angiau, p.p. partorito, figliato.
rato) - s’aberint àndaras noas po sa telefonía, Angina, s.f. infiammazione delle tonsille.
si aprono nuovi sentieri per la telefonia. Anginosu, agg. affetto da angina.
Andareddu, andarinu, agg. girellone, persona Angioneddu, s.m. dim. agnellino.
o animale che ama andare in giro - picciocca Angioni, s.m. agnello - a. de callu, agnello da latte.
andarina, ragazza girellona. Angiulottus, s.m. pl. agnolotti.
Andau, p.p. andato - in su tempus a., nel tempo Àngiulu, ved. Àngelu.
andato. Anguidda, s.f. 1. anguilla - pappai s’a. a sonettu,
Andetorra, s.m. andirivieni, viavai. mangiare le anguille tenendole alle estremità
Àndia, àndias, s.f. seggetta, barella, portantina con le dita e facendole scorrere in bocca, tra i
- portai su santu in andias, portare il simula- denti 2. staffile - una passada di a., una pas-
cro del santo in seggetta. sata di staffile 3. filetto.
Anéddotu, s.m. aneddoto. Àngula, s.f. ugola.
Aneddu, s.m. anello - a. de sposai, fede; - si Angulari, agg. angolare - perda a., pietra ango-
portat s’a. est coiada, se ha l’anello è sposata. lare.
Anella, aneglia, s.f. 1. maglia di catena 2. anello Angularmenti, avv. ad angolo.
di ferro infisso nel muro per legarvi i cavalli. Angulau, agg. fatto ad angolo.
Anemia, s.f. anemia. Angúli, s.f. pane di semola con uno o più uova,
Anémicu, agg. che soffre di anemia, pallido, confezionato in occasione della Pasqua.
scarno - pipiu a., bambino anemico. Angulosu, agg. angoloso, scontroso.
Anemòmetru, s.m. anemometro, strumento per Àngulu, s.m. angolo [furrungoni, contonada].
misurare la velocità del vento. Angustia, s.f. angoscia, ansia, pena, travaglio.
Anestesia, s.f. anestesia [dormitoriu]. Angustiadamenti, avv. in modo angoscioso.
Anestesista, s.c. medico specialista nella prati- Angustiai, v.tr. angustiare, angosciare, tormen-
ca dell’anestesia chirurgica. tare - angustiaisí, affliggersi, angustiarsi.
Anestéticu, s.m. sostanza atta a diminuire o ad Angustiau, p.p. angustiato, tormentato.
abolire la sensibilità. Ànima, s.f. anima - fillu di a., figlio adottato; - sa
Aneurisma, s.f. aneurisma. genna de s’a., la bocca dello stomaco; - no si bit a.
Anfíbiu, agg. anfibiu - sa rana est un’animali bia, non si vede nessuno; - hat torrau s’a. a Deus,
a., la rana è un animale anfibio. ha reso l’anima a Dio, è morto; - ses pighendi a
Anfiteatru, s.m. anfiteatro. s’a., stai seccando; - ou cun s’a., uovo fecondato;
Angalitta, s.f. artiglio, grinfia. - sa bonanima, la buonanima; - a. pendída, ani-
Angaría, s.f. violenza, vessazione, prepotenza. ma sospesa (si dice delle anime del purgatorio
Angariai, v.tr. angariare, vessare. che chiedono preghiere, o anche di chi è costret-
Angariau, p.p. angariato, vessato, tormentato. to a chiedere crediti o favori per tirare avanti).
Angelicamenti, avv. in modo angelico, da angelo. Animadori, s.m. animatore.
Angélicu, agg. angelico - facci angelica, viso Animai, v.tr. animare, incoraggiare, rincuorare.
angelico. Animalazzu, s.m. spreg. bestiaccia.
Àngelu, àngiulu, s.m. angelo - a. de sa guar- Animaleddu, s.m. dim. bestiola.
dia, angelo custode. Animalescu, agg. animalesco, bestiale - istintu
Angesa, s.f. cicala. a., istinto animalesco.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio40_A


Is boxis de is animalis T. 1

S’abi zumiat; s’acchili zerriat; s’anadi stragazzat, zerriat; s’arrundili pispisat; sa brebei
belat; su boi corrinat; su caboni cantat; su canariu gorgheat; su cani zaulat, baulat,
appeddat, aguriat, aggiannitat, murrungiat; sa carroga croccolat; su cau zerriat; sa
coca stragazzat, zerriat; su columbu arrullat; su conillu e su lepiri schiliant; sa craba
berriat; su crobu croccolat; su cuaddu annirgat, arruncat, assupat; su ghirillu scrillitat;
su lioni corruxinat; su lupu zaulat, aguriat, abeliat; su margiani zaulat, baulat,
scraccaliat; sa martinica zerriat; su molenti e su mulu corruxinant; su musconi zumiat;
su passirilanti trinnit, cantat; su pilloneddu de pudda piulat; su pisittu miaulat, scramiat,
arresat; su porcu zuinat, zunchiat; sa pudda craccaliat, croccolat; su serpenti sulat; su
sirboni zuinat, zunchiat; sa stria schiliat, scrillitat; su topi schiliat; sa turturi arrullat.

Animali, 1. s.m. animale - is animalis aqua- Annappai, v.tr. appannare, offuscare - mi sunt
ticus, gli animali acquatici 2. agg. animale annappadas is ullieras, mi si sono appannati
- su regnu a., il regno animale. gli occhiali; - su soli forti annappat sa vista,
Animalidadi, s.f. animalità - toccat a dominai il sole forte offusca la vista.
sa propria a., bisogna dominare la propria Annappau, p.p. appannato.
animalità. Annarba, ved. Narba.
Animalista, s.c. animalista. Annarbaisí, v.intr. ammuffire [ammuccoraisí].
Animau, p.p. e agg. dotato di anima, di vita Annaspiai, v.tr. avvolgere il filo sull’aspo per
- s’omini e is aterus essiris animaus, l’uomo fare la matassa.
e gli altri esseri animati; - disignus animaus, Annegai, v.tr. annegare, affogare.
cartoni animati. Annegamentu, s.m. annegamento.
Animazioni, s.f. animazione. Annegau, p.p. annegato, affogato.
Animosamenti, avv. con coraggio. Anneriai, v.tr. annoiare, infastidire, importuna-
Animosidadi, s.f. animosità, ostilità, rancore re, chiedere con insistenza.
- fueddai cun a. de calincunu, parlare con ani- Anniaisí, v.intr. annidarsi, nascondersi in un luogo.
mosità di qualcuno. Anniau, p.p. annidato.
Animosu, agg. animoso, coraggioso, ardito. Annichilai, v.tr. distruggere completamente, ri-
Ànimu, s.m. animo - it’a. tenit?, come si sen- durre al nulla, annientare - is disgrazias
te?; - faidí a., fatti coraggio; - perdirisí di a., dd’hanti annichilau, le disgrazie lo hanno
scoraggiarsi; - m’hiat a bastai s’a. de dd’ar- distrutto [annientai].
rogai a corpus, avrei il coraggio di massa- Annichilau, p.p. distrutto, annientato.
crarlo a botte. Annieddigadura, s.f. annerimento.
Annada, s.f. annata - a. bella, mala, annata buo- Annieddigai, v.tr. annerire, tingere di nero - su
na, cattiva; - a. de lòri, annata buona per i fumu annieddigat is murus, il fumo annerisce
cereali e i legumi; - tristu che s’a. mala, triste le pareti.
come la cattiva annata. Anninnia, s.f. ninna nanna - fai s’a., fare la nan-
Annadada, s.f. nuotata. na; - est ora di andai a fai s’a., è ora di anda-
Annadadori, nadadori, s.m. nuotatore. re a dormire.
Annadai, nadai, v.intr. nuotare - no sciat Anninniai, v.tr. cullare e addormentare i bam-
a. i est mortu, non sapeva nuotare ed è bini cantando la ninna nanna.
morto. Annirgai, v.intr. nitrire.
Annàdidu, nàdidu, s.m. nuoto. Annírghidu, s.m. nitrito.
Annappadura, annappamentu, s.f. appanna- Anniscai, v.tr. adescare - a. is nassas, mettere
mento, offuscamento - a. de sa vista, appan- l’esca nelle nasse.
namento della vista. Annischizzai, v.tr. infastidire, annoiare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio41_A


Anníttiri, v.tr. annettere. Annungiaisí, annugiaisí, v.intr. rattristarsi.
Anniversariu, s.m. anniversario, ricorrenza Annungiau, annugiau, p.p. e agg. rattristato,
annuale. triste, malinconico.
Annò, annobèru, espressione interrogativa che Annúngiu, annúgiu, s.m. tristezza, cruccio
si mette alla fine di una frase per chiedere con- [tristura].
ferma ad una propria asserzione: vero? non è Annunziadori, s.m. annunciatore.
vero? - ses istetiu tui, annò?, sei stato tu, Annunziai, v.tr. avvisare, far sapere, annuncia-
vero?; - heis perdiu su trenu, annò?, avete re - a. sa nascita, sa morti de unu, annunciare
perso il treno, non è vero? la nascita, la morte di uno; - t’annunziu ca mi
Annòdinu, s.m. torello di un anno. seu fattu a isposu, ti annuncio che mi sono
Annodizzai, v.tr. segnare, distinguere, segnalare. fidanzato.
Annodizzau, p.p. distinto, segnato. Annunziazioni, s.f. Annunciazione, ricorrenza
Annomingiai, v.intr. dare ad uno un sopranno- del 25 marzo.
me - totu sa bidda est annomingiada, tutti, Annúnziu, s.m. annuncio, avviso.
nel paese, hanno un soprannome. Annurrau, agg. cupo - celu a., cielo cupo.
Annomingiau, p.p. soprannominato. Anódinu, agg. che toglie il dolore, calmante.
Annomingiu, s.m. soprannome [nomingiu]. Anomalia, s.f. irregolarità, deviazione dalla
Annosu, agg. annoso, che esiste da molti anni norma.
- un’arburi a., una pianta secolare. Anòmalu, agg. irregolare - pulsu a., polso irre-
Annotai, v.tr. registrare, prender nota. golare.
Annotau, p.p. annotato, registrato. Anónimu, agg. senza nome - littera anonima,
Annotazioni, s.f. annotazione. lettera anonima; - sociedadi anonima, socie-
Annotu, s.m. nota, registro - pigai a., prender tà anonima.
nota. Anoressía, s.f. mancanza di appetito.
Annu, s.m. anno - a. nou, capodanno; - s’a. Ansia, s.f. ansia, angoscia, trepidazione.
passau, l’anno scorso; - immoi duus annus, Ansiedadi, s.f. ansietà, turbamento, preoccupa-
due anni fa; - a. bisestu, anno bisestile; - s’a. zione.
doxi, uno dei tanti anni di carestia rimasto nei Ansiosamenti, avv. con ansietà.
ricordi della gente. Ansiosu, agg. ansioso, agitato, impaziente.
Annuadroxu, s.m. snodatura delle giunture, Anta, s.f. 1. ramo a vari rebbi, a cui si appendo-
articolazione. no, negli ovili, oggetti vari 2. caduta - un’a.
Annuadura, s.f. annodatura. di aqua, un acquazzone.
Annuai, 1. v.tr. annodare, legare con uno o più Antafrodíticu, agg. sostanza che calma gli sti-
nodi 2. v.intr. annuaisí, annuvolarsi, rabbu- moli sessuali.
iarsi od oscurarsi del cielo. Antagonismu, s.m. antagonismo, rivalità.
Annuali, agg. annuale, di ogni anno - cuntrattu Antagonista, agg. e s.c. rivale, che compete
a., contratto annuale. con altri.
Annualmenti, avv. ogni anno. Antalèni, s.f. grembiule [devantali].
Annuamentu, s.m. 1. annodamento 2. annu- Antàrticu, agg. antartico, relativo al polo sud - cli-
volamento, oscuramento del cielo. ma a., fauna antartica, clima, fauna antartici.
Annuariu, s.m. annuario. Antecedentementi, avv. in precedenza.
Annuau, p.p. 1. annodato 2. nuvoloso. Antecedenti, agg. antecedente, precedente.
Annullàbili, agg. che si può annullare. Antecèdiri, v.tr. precedere.
Annulladori, s.m. e agg. chi, che annulla - bul- Antecessori, s.m. predecessore - is antecessoris
lu a., bollo per l’annullo delle lettere e dei nostus, i nostri antenati.
plichi. Antefattu, s.m. ciò che è avvenuto prima.
Annullai, v.tr. annullare - a. un’ordini, unu Antelucanu, agg. antelucano - is oras antelu-
testamentu, una coia, annullare un ordine, un canas, le ore che precedono le prime luci del
testamento, un matrimonio; - sa morti annullat giorno.
dogna dolori, la morte annulla ogni dolore. Antena, s.f. umore, disposizione d’animo - hòi
Annullamentu, s.m. annullamento. seu di a. mala, oggi sono di malumore; - teniri
Annullau, p.p. annullato, abolito, abrogato. s’a. giusta, avere buona disposizione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio42_A


Antenna, s.f. antenna - is antennas de is insettus, Antigaglia, s.f. coll. oggetti antichi o passati di
le antenne degli insetti; - s’a. de su televisori, moda - buttega di a., negozio di anticaglia.
l’antenna del televisore. Antigamenti, avv. nei tempi antichi.
Antepassaus, s.m. pl. antecessori, predeces- Antigas, agg. si dice di ogni mezzo con cui
sori. ci si protegge dagli effetti dei gas velenosi
Antepòniri, v.tr. anteporre, premettere - a. su - mascara a., maschera antigas.
doveri a su prexeri, anteporre il dovere al pia- Antighidadi, s.f. antichità.
cere. Antighista, s.c. studioso del mondo antico; cul-
Antepostu, p.p. anteposto, preferito. tore di scienze dell’antichità.
Anteriori, agg. che si trova davanti - sa roda a. Antigóriu, s.m. cosa antica, antichità - est totu
de sa bicicletta, la ruota anteriore della bici- cosa antigoria, un’a. totu, è tutta roba antica,
cletta. un’antichità; - in s’a., nei tempi andati.
Anterioridadi, s.f. anteriorità. Antigu, 1. agg. antico - storia, arti antiga, sto-
Anteriormenti, avv. 1. davanti 2. in epoca pre- ria, arte antica 2. s.m. pl. is antigus, gli uo-
cedente. mini dell’età antica.
Antesignanu, s.m. antesignano. Antimalàricu, agg. rimedio che preserva dalla
Antevigília, s.f. antivigilia, giorno che precede malaria e la combatte.
la vigilia - s’a. de Paschixedda, l’antivigilia Antimonàrchicu, agg. che è contrario alla mo-
di Natale. narchia.
Antialcólicu, agg. che combatte l’alcolismo. Antimuru, s.m. antimuro.
Antiatómicu, agg. che serve a difendere dalle Antipastu, s.m. antipasto.
armi atomiche - rifugiu a., rifugio antiatomico. Antipatia, s.f. antipatia, repulsione, avversione
Antibióticu, s.m. e agg. antibiotico. - teniri a. po una persona, avere antipatia per
Anticàmera, s.f. anticamera - fai a., attendere una persona.
a lungo prima di essere ricevuti. Antipàticu, agg. antipatico, che suscita anti-
Anticatarrali, agg. si dice di rimedio contro il patia.
catarro. Antipatisai, antipatizzai, v.intr. avere antipa-
Anticipadamenti, avv. prima del tempo sta- tia, avversione verso qualcuno o qualcosa.
bilito. Antípodus, s.m. pl. antipodi.
Anticipai, v.tr. anticipare, prevenire [afforai]. Antiporta, s.f. antiporta.
Anticipazioni, s.f. anticipazione. Antiquària, s.f. 1. scienza che studia l’antichità
Anticlericali, agg. e s.c. anticlericale, che, chi 2. commercio di oggetti antichi.
si oppone all’influenza del clero. Antiquariau, s.m. antiquariato, commercio di
Anticoru, s.m. tumore carbonchioso che si for- oggetti antichi - est un’articulu di a., è un pez-
ma nella regione cardiaca del cavallo (W.); zo di antiquariato.
per est. colpo apoplettico, paralisi. Antiquàriu, s.m. antiquario, studioso o com-
Anticunformista, s.c. chi non segue le opinioni merciante di cose antiche.
correnti. Antireumàticu, agg. e s.m. antireumatico.
Anticristianu, agg. contrario al cristianesimo e Antirivoluzionariu, agg. e s.m. che, chi si op-
ai cristiani. pone ad una rivoluzione.
Antidemocràticu, agg. e s.m. antidemocratico. Antiscorbúticu, agg. e s.m. antiscorbutico.
Antídotu, s.m. antidoto [contravvelenu]. Antispasmódicu, agg. e s.m. rimedio contro gli
Antielmínticu, agg. e s.m. farmaco che serve a spasimi.
liberare l’intestino dagli elminti, vermifugo. Antitetànicu, agg. che immunizza contro il te-
Antifascismu, s.m. antifascismo. tano.
Antifascista, agg. e s.c. che, chi si oppone al Antivenéreu, agg. e s.m. rimedio contro le ma-
fascismo. lattie veneree.
Antifebbrili, agg. antifebbrile. Antologia, s.f. raccolta di scritti scelti di uno o
Antifecundativu, agg. e s.m. si dice di mezzo più autori.
atto a prevenire la fecondazione. Antonomàsia, s.f. antonomasia (per i pastori
Antífona, s.f. antifona. s’arresi per antonomasia è la volpe).
Antifonariu, s.m. antifonario. Antonomasticamenti, avv. per antonomasia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio43_A


Antonomàsticu, agg. antonomastico, usato per Apoderau, p.p. impadronito, impossessato - sa
antonomasia. domu est de totus is erederus ma s’ind’est a.
Antropofagia, s.f. antropofagia, cannibalismo. su fillu mannu, la casa è di tutti gli eredi ma
Antropòfagu, s.m. chi mangia carne umana. se n’è impossessato il figlio maggiore.
Antropòlogu, s.m. studioso di antropologia. Apogeu, s.m. la distanza massima di un corpo
Antropomorfu, agg. che ha forma d’uomo - su celeste che ruota intorno alla Terra.
gorilla est una martinica a., il gorilla è una Apolíticu, agg. che è estraneo alla politica, che
scimmia antropomorfa. non aderisce ad alcuna fede o opinione poli-
Anu, anus, s.m. ano, culo [culu]. tica.
Anulari, 1. s.m. dito anulare 2. agg. a forma Apologia, s.f. apologia, difesa di una dottrina o
di anello - eclissi a., eclisse anulare. di una fede.
Anzianidadi, s.f. anzianità - a. de serviziu, Apologista, s.c. difensore, sostenitore.
anzianità di servizio. Apòlogu, s.m. favola allegorica con intenti
Anzianu, agg. e s.m. anziano, di età avanzata. morali in cui si introducono a parlare animali
Anzis, avv. anzi, piuttosto. o cose inanimate.
Aorta, s.f. l’arteria più grossa del corpo umano. Apoplessía, s.f. arresto istantaneo delle funzioni
Apagnai, v.tr. appagare, soddisfare - apagnaisí, cerebrali, con effetti paralizzanti.
adattarsi. Apopléticu, agg. apoplettico - colpu a., colpo
Apagnamentu, s.m. appagamento. apoplettico.
Apagnau, p.p. appagato, soddisfatto. Aposentaisí, v.intr. fermarsi in un luogo, allog-
Apagnu, s.m. soddisfazione. giare.
Apartadamenti, avv. di nascosto. Aposenteddu, s.m. dim. stanzino, cameretta.
Apartadizzu, s.m. ripostiglio, sgabuzzino. Aposentu, s.m. camera, stanza - a. de prandi,
Apartai, v.tr. occultare, scacciare - a. s’occa- sala da pranzo; - a. de lettu, camera da letto;
sioni, fuggire l’occasione; - apartaisí, occul- - a. po si spollai, spogliatoio; - a. de su comudu,
tarsi. gabinetto di decenza (< sp. aposento).
Apartau, p.p. allontanato, appartato. Apostasia, s.f. apostasia.
Apatia, s.f. apatia, indolenza. Apòstata, s.c. chi commette apostasia.
Apàticu, agg. che dimostra apatia. Apostrofai, v.tr. 1. mettere l’apostrofo 2. re-
Apellíu, ved. Appellíu. darguire, rimproverare.
Apeomadori, s.m. bestemmiatore, imprecatore Apòstrofu, s.m. apostrofo, segno di elisione.
[frastimadori]. Apóstulu, s.m. apostolo - su principi de
Apeomai, v.intr. imprecare, bestemmiare [fra- is apostulus, il principe degli apostoli,
stimai]. S. Pietro.
Apeòmu, s.m. imprecazione, bestemmia [fra- Apoteòsi, s.f. apoteosi, deificazione, esalta-
stimu]. zione.
Aperdigai, v.tr. bruciacchiare, abbrustolire leg- Appabassai, ved. Pabassai.
germente. Appagai, v.tr. appagare, accontentare - no toccat
Apertamenti, avv. con franchezza - naramiddu a a. dogna disigiu de is fillus, non bisogna
a., dimmelo con franchezza. appagare ogni desiderio dei figli.
Apetotu, avv. dappertutto, in ogni luogo. Appagamentu, s.m. appagamento.
Apiadaisí, v.intr. impietosirsi [appenaisí]. Appaliadori, s.m. spalatore.
Apiadau, p.p. mosso a compassione, impietosito. Appaliai, v.tr. spalare - a. su trigu po pigai aria,
Apnea, s.f. sospensione dell’attività respira- spalare il grano per aerarlo.
toria. Appalladori, s.m. addetto alla somministrazione
Apocalissi, s.f. Apocalisse. della paglia ai buoi.
Apòcopa, s.f. troncamento, caduta di uno o più Appalladroxa, s.f. recipiente dentro il quale si
fonemi in fine di parola: - omi(ni), strumbu(lu). mette il foraggio agli animali, mangiatoia.
Apócrifu, agg. e s.m. scritto che non è dell’epo- Appallai, v.tr. dare la biada agli animali - a. is
ca o dell’autore a cui è attribuito. bois, dare la paglia ai buoi.
Apoderaisí, v.intr. impadronirsi, impossessarsi. Appallau, p.p. abbiadato.
Apoderamentu, s.m. dominio, proprietà. Appalpai, v.tr. toccare, palpare, brancicare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio44_A


Appaltadori, s.m. appaltatore, chi prende in Apparténiu, p.p. appartenuto.
appalto. Appasai, v.tr. appaiare, accoppiare [allobai].
Appaltai, v.tr. dare o prendere in appalto. Appasamentu, s.m. accoppiamento.
Appaltu, s.m. appalto. Appasau, p.p. appaiato, accoppiato.
Appangadori, s.m. vangatore. Appasigonai, appasiguai, v.tr. mitigare, cal-
Appangai, v.tr. lavorare la terra con la vanga - mare, lenire - appasiguaisí, calmarsi.
hat appangau totu sa dí, ha vangato tutto il Appasigonamentu, appasiguamentu, s.m.
giorno. mitigamento.
Appangau, p.p. vangato. Appasigonau, appasiguau, p.p. mitigato, leni-
Appannàggiu, s.m. appannaggio, compenso fisso. to, calmato.
Appannugau, agg. pieno di lentiggini - facci Appasili, s.m. penzolo con frutti tenuti da un
appannugada, viso lentigginoso [prenu de cappio - un’a. di axina, de tamatiga, un pen-
pigas]. zolo d’uva, di pomodori [appicconi].
Apparai, v.tr. porgere un recipiente per metter- Appassiadroxu, s.m. sito dove si mette a pa-
ci qualcosa - a. su saccu, porgere il sacco; - scolo il bestiame.
a. is manus, tendere le mani; - a. is origas, Appassionadamenti, avv. con passione e dedi-
porgere le orecchie per ascoltare. zione sincera.
Apparatu, s.m. apparato - a. de cresia, orna- Appassionaisí, v.intr. essere preso da passione,
menti della chiesa; - a. militari, apparato mi- da vivo interesse per qualcosa - a. a su studiu,
litare. appassionarsi allo studio.
Apparau, p.p. parato, porto. Appassionamentu, s.m. l’appassionarsi.
Apparentaisí, v.intr. imparentarsi. Appassionau, p.p. e agg. appassionato - a. a sa
Apparentementi, avv. a quel che sembra. musica, appassionato della musica.
Apparenti, agg. apparente - su camminu a. de Appattaisí, v.intr. accoccolarsi, accovacciarsi,
su soli, il movimento apparente del sole. acquattarsi.
Apparèssiri, v.intr. apparire, comparire. Appattau, p.p. accovacciato, acquattato.
Apparéssiu, p.p. apparso, comparso. Appaxiai, v.tr. pacificare, calmare, abbonire
Apparicciadori, s.m. chi apparecchia. - a. su pipiu, calmare il bambino; - appaxiaisí,
Apparicciai, v.tr. apparecchiare, preparare - a. pacificarsi, calmarsi.
sa mesa po su prangiu, apparecchiare la ta- Appaxiamentu, s.m. pacificamento.
vola per il pranzo. Appaxiau, p.p. pacificato, calmato.
Apparicciau, p.p. apparecchiato, approntato. Appeaisí, v.intr. smontare, scendere da cavallo
Apparícciu, s.m. 1. invito, rinfresco 2. prepa- o da un veicolo.
razione - a. de is lezionis, preparazione delle Appeau, p.p. sceso, smontato, appiedato.
lezioni. Appeddai, v.intr. abbaiare, latrare dei cani.
Appariénzia, s.f. apparenza - est de bona a., è Appeddiai, v.tr. desiderare ardentemente [disi-
di bella presenza; - tenit solu a., ha solo ap- giai].
parenza. Appeddiosu, agg. desideroso, avido [disigiosu].
Apparixadura, s.f. appianatura. Appeddiu, s.m. desiderio ardente, bramosia.
Apparixai, v.tr. appianare, spianare - a. su cam- Appeddu, s.m. latrato del cane.
minu, spianare la strada. Appellàbili, agg. che si può appellare - senten-
Apparixamentu, s.m. spianamento. zia a., sentenza appellabile.
Apparixau, p.p. appianato, spianato. Appellai, v.intr. appellare, chiedere un nuovo
Apparizioni, s.f. apparizione. giudizio.
Appartamentu, s.m. appartamento - bivit in d- Appellanti, agg. appellante.
unu a. in su segundu pianu, abita in un ap- Appellativu, agg. appellativo.
partamento al secondo piano. Appellau, p.p. appellato.
Appartenénzia, s.f. appartenenza. Appellíu, appellídu, s.m. cognome di famiglia,
Appartèniri, v.intr. appartenere - hat negau casato [sangunau].
sempri di a. a sa sociedadi de is frammas- Appellu, s.m. appello, chiamata - fai s’a., fare
sonis, ha sempre negato di appartenere alla l’appello; - presentaisí a s’a., presentarsi al-
massoneria. l’appello.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio45_A


Appenaisí, v.intr. affliggersi, impietosirsi, pre- ddi narat a., il ricco chiama la fame appetito;
occuparsi [apiadaisí]. - bonu a., buon appetito; si risponde: - a sa
Appenas, avv. appena, a mala pena, con diffi- parti, sei invitato a prender parte.
coltà - arrenèsciu a. a mi moviri, riesco a mala Appettus, a pettus, avv. 1. di fronte, di rimpetto
pena a muovermi [adizzu]. - sa domu insoru fiat a. de sa mia, la loro
Appendici, s.f. appendice, aggiunta. casa era di fronte alla mia 2. in confronto, a
Appendíziu, s.m. la parte più prossima alle mura paragone - a. de tui issa no balit nudda, in
di una città, quartiere. confronto a te, lei non vale niente.
Apperdaisí, v.intr. indurirsi. Appiccadroxu, s.m. appiccagnolo.
Apperdau, p.p. indurito. Appiccai, v.tr. appendere - a. unu quadru a su
Apperdiadori, s.m. lapidatore, chi partecipa ad muru, appendere un quadro alla parete.
una lapidazione. Appiccamantellu, s.m. attaccapanni [porta-
Apperdiai, v.tr. lapidare, colpire qualcuno con mantellu].
sassate per ucciderlo. Appiccau, p.p. appeso.
Apperdiamentu, s.m. lapidazione; sassaiola. Appiccheddai, v.tr. salire, arrampicarsi - a. a sa
Apperdiau, p.p. lapidato. mata po pappai figu, salire sull’albero per
Apperigungia, s.f. porcellino di S.Antonio mangiar fichi.
(oniscus murarius). Appiccheddau, p.p. salito, arrampicato - in-
Appesonadori, s.m. chi dà in affitto un bene c’est a. a sa muraglia e no si bit prus, si è
immobile. arrampicato sul muraglione e non si vede più.
Appesonai, v.tr. dare in affitto, affittare - a. una Appiccigai, v.tr. attaccare, appiccicare, conta-
domu, unu possessu, dare in affitto una casa, giare - si no t’ind’andas t’appiccigu a su mu-
un possedimento. ru, se non te ne vai ti attacco al muro; - ma-
Appesonamentu, s.m. locazione. ladia chi appiccigat, malattia contagiosa.
Appesonau, p.p. affittato, dato a pigione. Appiccigamentu, s.m. appiccicatura.
Appesòrgia, appresoxa, s.f. uva di pergolato. Appiccigau, p.p. attaccato, appiccicato.
Appestai, v.tr. appestare, infettare, ammorbare Appiccigosu, agg. attaccaticcio, appiccicatic-
- is industrias appestant s’aria, le industrie cio - femina appiccigosa, donna noiosa, im-
appestano l’aria. portuna; - mali a., male contagioso.
Appestamentu, s.m. ammorbamento, infetta- Appiccigu, s.m. fastidio, seccatura.
mento. Appiccinnirisí, v.intr. ringiovanire.
Appestau, p.p. infettato, ammorbato. Appiccinníu, p.p. ringiovanito.
Appeténzia, s.f. appetenza, desiderio di cibo. Appicconai, v.tr. battere con la mazzeranga.
Appetèssiri, v.tr. desiderare, appetire - m’ap- Appicconi, s.m. penzolo, picciolo - a. de pabas-
petessint is cruguxonis, sto desiderando i ra- sa, de figu siccada, penzolo di uva passa, di
violi [disigiai]. fichi secchi; - frutta cun s’a., frutta col picciolo.
Appetéssiu, p.p. desiderato, bramato. Appillai, 1. v.tr. sistemare a strati, accatastare,
Appetigadori, s.m. calpestatore, violatore - a. stivare, radunare, affiorare 2. v.intr. venire
de is derettus allenus, calpestatore dei diritti a suppurazione.
altrui. Appillau, p.p. accatastato.
Appetigai, v.tr. calpestare - a. s’erba, calpesta- Appioccai, v.tr. bruciacchiare.
re l’erba - fig. violare, disprezzare - a. sa lèi, Appipai, ved. Pipai.
violare la legge. Àppiu, s.m. sedano - a. burdu, sedano monta-
Appetigamentu, s.m. calpestamento, viola- no; - appieddu, sedano palustre.
zione. Appizzus, avv. sopra [asuba].
Appetigau, p.p. calpestato, violato. Applanai, ved. Appranai.
Appetitoia, s.f. leccornia. Applaudiri, v.tr. applaudire, elogiare - a. un’at-
Appetitosu, agg. che stimola l’appetito, gu- tori, unu cantanti, applaudire un attore, un
stoso. cantante [acclamai].
Appetitu, s.m. appetito - bogaisindi s’a., levar- Applaudíu, p.p. applaudito [acclamau].
si l’appetito; - s’a. torrat pappendi, l’appeti- Applàusu, applaudimentu, s.m. applauso [zac-
to ritorna mangiando; - s’arriccu a su famini camanu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio46_A


Applicàbili, agg. che si può o si deve applicare. Appostamentu, s.m. appostamento, imboscata.
Applicadori, s.m. chi applica. Appostau, p.p. appostato, in agguato.
Applicai, v.tr. applicare, mettere sopra - a. una Appostemaisí, ved. Impostemaisí.
pumada, applicare una pomata. Appostizzu, agg. posticcio, finto.
Applicau, 1. p.p. e agg. applicato 2. s.m. Appostu, p.p. apposto, attribuito, imputato.
impiegato di categoria inferiore. Appranadori, applanadori, s.m. piallatore.
Applicazioni, s.f. applicazione - a. de unu Appranadura, applanadura, s.f. coll. insieme
remediu, applicazione di un rimedio. di trucioli [burrumballa].
Applumbai, v.tr. saldare, impiombare. Appranai, applanai, v.tr. piallare, spianare, li-
Applumbau, p.p. saldato, impiombato. sciare con la pialla.
Appobiddaisí, v.intr. impadronirsi. Apprapai, v.tr. toccare, palpare, brancicare.
Appoddai, v.tr. impiastrare, insozzare, imbrat- Appràpidu, s.m. tatto - andai a s’a., camminai
tare, appiccicare. a s’a., andare a tentoni, alla cieca.
Appoddosu, agg. appiccicoso. Apprapuddai, v.tr. palpare, palpeggiare, tocca-
Appoggiai, v.tr. aiutare, favorire, raccomandare. re oscenamente.
Appoggiau, p.p. aiutato, favorito, appoggiato. Apprendíbili, agg. che si può apprendere
Appóggiu, s.m. aiuto, favore, protezione. - s’esperantu est una lingua a. in pagu
Appomentai, v.tr. pavimentare, consolidare un tempus, l’esperanto è una lingua apprendibile
pavimento - a. a taula, pavimentare con ta- in poco tempo.
vole. Apprendimentu, s.m. apprendimento.
Appompiai, ved. Pompiai. Apprèndiri, v.tr. imparare, apprendere - cussu
Appòniri, v.tr. attribuire, imputare - dd’hanti piccioccheddu apprendit cun prontesa, quel
appostu una fura, gli hanno attribuito un furto. ragazzino apprende rapidamente.
Apponziadamenti, avv. con affettazione. Apprendista, s.c. apprendista [scienti].
Apponziaisí, v.intr. ostentare ricercatezza e Appréndiu, p.p. appreso.
leziosaggine nel parlare e nel comportarsi. Apprensioni, s.f. apprensione, inquietudine, ti-
Apponziau, p.p. e agg. che parla con gravità e more.
tiene un portamento affettato e più serio del Apprensiva, s.f. facoltà di apprendere.
necessario; sussiegoso, manierato, ricercato. Apprensivu, agg. apprensivo, che si impres-
Appónziu, s.m. contegno sostenuto. siona facilmente - tenit unu caratteri a., ha
Apporrimaghia, s.m. porgicovoni; specie di for- un carattere apprensivo.
cone a due rebbi col manico lungo. Appretai, ved. Apretai.
Apporrimentu, s.m. porgimento. Appreziàbili, agg. pregevole, notevole.
Appòrriri, v.tr. porgere, dare - apporrimí su Appreziadori, s.m. intenditore, conoscitore,
pistoni, porgimi la bottiglia. apprezzatore.
Apportadori, agg. e s.m. che, chi apporta. Appreziai, v.tr. apprezzare, tenere in grande sti-
Apportai, v.tr. apportare, recare, causare - is ma - a. un’amigu, unu scrittori, stimare un
aquas hant apportau dannu a sa laurera, le amico, uno scrittore.
piogge hanno recato danno alle colture. Appreziamentu, s.m. stima, considerazione,
Apportau, p.p. arrecato, portato. apprezzamento.
Apportu, p.p. di apporriri, porto, dato. Appreziau, p.p. apprezzato, stimato.
Apposentau, agg. calmo, tranquillo, pacifico. Appréziu, s.m. stima, riconoscimento - fai a. de
Appositivu, agg. appositivo, che vale da is fueddus mius, apprezza le mie parole.
apposizione. Apprezzadori, s.m. chi stima il prezzo delle
Apposizioni, s.f. apposizione. cose.
Apposta, a posta, avv. deliberatamente, a bella Apprezzai, v.tr. fissare il prezzo, stimare il va-
posta - no dd’hapu fattu a., non lo ho fatto di lore di qualcosa.
proposito; - seus benius a. po issa, siamo ve- Apprezzamentu, s.m. stima, valutazione,
nuti apposta per lei. avvaloramento.
Appostadamenti, avv. premeditatamente. Apprezzau, p.p. avvalorato, stimato, valutato.
Appostaisí, v.intr. mettersi in agguato per os- Apprigu, ved. Opprigu.
servare o colpire. Apprimu, avv. prima, in precedenza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio47_A


Approbiai, v.intr. rientrare dal lavoro, arrivare, Appuntalapis, s.m. temperamatite.
convenire in un posto stabilito - a s’ora de Appuntamentu, s.m. appuntamento - pigai
cenai approbiant totus a domu, all’ora di cena un’a., fissare un appuntamento.
rientrano tutti a casa. Appuntau, 1. p.p. appuntato, fatto a punta
Approbiau, p.p. rientrato - est a. immoi de su 2. s.m. militare dell’arma dei Carabinieri o
sartu, è appena rientrato dalla campagna. della Guardia di Finanza di grado corrispon-
Approdai, v.intr. approdare, arrivare in porto, dente a quello di caporalmaggiore.
giungere alla riva - fig. raggiungere lo scopo. Appunteddai, v.tr. puntellare, rinforzare con
Approdau, p.p. approdato, arrivato. puntelli di sostegno - a. unu muru, puntellare
Approfittai, approfettai, v.intr. approfittare, un muro.
trarre vantaggio. Appunteddau, p.p. puntellato.
Approfittau, approfettau, p.p. che ha tratto Appuntoraisí, v.intr. prendersi un malanno, pro-
vantaggio. vocato soprattutto da freddo.
Approntai, v.tr. preparare, approntare, allestire. Appuntorau, p.p. colpito da infreddatura.
Approntau, p.p. preparato, approntato, allestito. Appuntroxai, v.tr. rappezzare panni vecchi.
Appropriaisí, v.intr. usurpare, far proprio; adat- Appuntroxau, p.p. vecchio e rattoppato.
tarsi - cussu traballu s’appropriat a su carat- Appuntu, avv. appunto, per l’appunto, precisa-
teri suu, quel lavoro si adatta al suo carattere. mente - a. po cussu t’hapu telefonau, appun-
Appropriau, p.p. e agg. appropriato, adatto to per questo ti ho telefonato.
- fueddus appropriaus, parole appropriate. Appurai, v.tr. verificare - a. sa beridadi, appu-
Appropriazioni, s.f. appropriazione, usurpa- rare la verità.
mento - a. ingiusta, appropriazione indebita. Apresuradamenti, avv. frettolosamente.
Approssimai, v.tr. avvicinare, accostare - ap- Apresurai, v.tr. affrettare.
prossimaisí, avvicinarsi, approssimarsi. Apretadamenti, avv. in modo pressante.
Approssimativu, agg. approssimativo, impre- Apretai, v.tr. incalzare, premere, sollecitare - a.
ciso - donai unu giudiziu a., dare un giudizio sa manu, stringere la mano.
impreciso; - spesa, calculu a., spesa, calcolo Apretau, p.p. incalzato, sollecitato, spinto - a.
approssimativo. de su famini, incalzato dalla fame; - bistiri a.,
Approssimau, p.p. approssimato. abito stretto.
Approssimazioni, s.f. approssimazione. Apretu, s.m. necessità, frangente, pericolo - s’a.
Approvàbili, agg. che si può o si deve approvare. fait curriri sa beccia, la necessità fa correre
Approvadori, s.m. chi approva. anche la vecchia; - mi seu biu in malus
Approvai, v.tr. accettare, approvare. apretus, mi son visto in brutti frangenti.
Approvau, p.p. approvato, accettato. A prus, avv. oltre a, in aggiunta a, in più - a prus
Approvazioni, s.f. approvazione, lode. de cussu m’ind’hanti furau sa macchina, ol-
Approvvistai, v.tr. approvvigionare, rifornire tre a ciò mi hanno rubato la macchina.
dei beni necessari, spec. dei viveri di prima Apustis, avv. dopo, successivamente - a. de issu
necessità. est intrada sa sorri, dopo di lui è entrata la
Appubai, v.tr. scorgere, distinguere a stento, sorella.
intravedere, avvistare - dd’hapu appubau di Aqua, s.f. acqua - a. currenti, acqua corrente;
attesu, l’ho intravisto da lontano. - a. abbarrada, acqua stagnante; - a. durci,
Appubau, p.p. intravisto, avvistato. acqua dolce; - a. salamastra, acqua salmastra;
Appuddai, v.intr. appollaiarsi - unu caboniscu - a. salida, acqua salata; - a. trulla, acqua tor-
appuddau asuba de una carrada, un galletto bida; - a. pudescia, acqua puzzolente; - a. de
appollaiato su una botte. celu, pioggia; - a. de fragus, profumo; - ab-
Appulsai, v.tr. tastare il polso per misurarne la barrai asuba de s’a., stare a galla; - andai
frequenza. asutta di a., andare sott’acqua; fai a. o andai
Appumiciai, ved. Pumiciai. di aquas, orinare; - fai unu stampu in s’a.,
Appuntai, v.tr. 1. appuntare provvisoriamente fare un buco nell’acqua; - no segat mancu s’a.,
con una leggera cucitura o con gli spilli l’orlo non taglia neppure l’acqua, dicesi di coltello
di un indumento 2. aguzzare, far la punta - a. che ha bisogno di essere affilato; - andai a
su lapis, temperare la matita 3. annotare. mari e no agatai a., andare al mare e non tro-

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio48_A


vare acqua, essere un buono a nulla; - est peus Aradura, s.f. aratura.
de unu pisci foras di a., è peggio di un pesce Aragadda, s.f. sudamina.
fuor d’acqua; - s’a. a is froris, l’acqua ai fio- Aragna, s.f. 1. ragno - s’a. fait sa nappa o
ri, dicono i beoni; - su dinai fait andai s’a. tirinnina, il ragno fa la ragnatela 2. tracina
punta a susu, il denaro fa scorrere l’acqua (pesce) 3. lampadario di cristallo.
verso l’alto, con i soldi tutto è possibile; - a. e Arai, v.tr. arare - a. sa primu borta o brabattai,
soli, annada de lòri, acqua e sole annata di dissodare; - a. sa segunda borta o torrai manu
cereali; - a. e bentu, annada de sarmentu, ac- o manixai, arare la seconda volta; - arai sa ter-
qua e vento, annata d’uva; - a. e frius, annada za borta o arretrociri, arare la terza volta; - a.
de pipius, acqua e freddo, annata di bambini; a ingruxadura, incrociare i solchi; - a. una terra
- pl. is aquas, le piogge. a trigu o a faa, seminare un terreno a grano o a
Aquacciu, s.m. colaticcio. fave; - inc’ind’hat po indi torrai a arai, ce n’è
Aquacotta, s.f. colla da falegname. per seminarne ancora, cioè in abbondanza.
Aquadera, s.f. acquaio, lavello. Aràldica, s.f. scienza che studia e regola la com-
Aquadori, s.m. acquaiolo, addetto al governo posizione degli stemmi gentilizi.
delle acque irrigue. Araldu, s.m. araldo, messaggero, banditore.
Aquadròxa, aquadroxu, s.f. abbeveratoio per Aramigu, aremigu, s.m. 1. nemico 2. diavolo
il bestiame. - chi ti currat s’a., che ti rincorra il diavolo.
Aquai, v.tr. 1. innaffiare, irrigare - a. is froris, Arangiada, s.f. aranciata.
s’ortalizia, innaffiare i fiori, irrigare gli or- Aranginu, agg. arancione.
taggi 2. abbeverare il bestiame - a. is bòis, Arangiolu, s.m. ragno [aragna].
abbeverare i buoi. Aràngiu, s.m. pianta e frutto dell’arancio - mata
Aquamentu, s.m. innaffiamento, abbeveraggio. di a., arancio; - a. durci, arancia dolce; - a.
Aquardenteri, s.m. chi produce o vende ac- burdu, agrifoglio, alloro spinoso; - croxu, ti-
quavite. tula, pisu di a., buccia, spicchio, seme d’aran-
Aquardenti, aquadrenti, s.f. acquavite. cia; - vega di arangius, giardino di aranci.
Aquarella, s.f. acquerello - pintai a s’a., dipin- Aratóriu, agg. adatto, destinato alla semina
gere all’acquerello. - terrenu a., terreno adatto alla semina.
Aquarellai, v.tr. acquerellare. Arau, s.m. aratro - a. de linna, de ferru, aratro
Aquasantera, s.f. acquasantiera. di legno, di ferro; - partis de s’arau de linna:
Aquàticu, agg. acquatico - matas, pillonis su dentali, s’orbada, sa steva, sa manunza,
aquaticus, piante, uccelli acquatici. su pèi, s’agúri, parti dell’aratro di legno: il
Aquau, p.p. innaffiato, annacquato. dentale, il vomere, la stiva, il manico, la bure,
Aquazza, s.f. spreg. acquaccia, acqua lurida. il timone.
Aquedda, s.f. dim. acquetta, pioggerella. Araxi, s.f. brezza fresca - fait a. frida, c’è una
Aquilinu, agg. aquilino, di aquila - nasu a., naso brezza fredda.
aquilino. Aràzia, ved. Grazia 2.
Aquiloni, s.m. vento proveniente da nord, tra- Arazzada, brazzada, s.f. bracciata, quantità di
montana. roba che può essere racchiusa tra le braccia
Aquosidadi, s.f. acquosità. - un’a. de linna, di erba, una bracciata di le-
Aquosu, agg. acquoso - pira aquosa, pera ac- gna, di erba.
quosa; - tempus a., tempo di piogge. Arazzu, s.m. arazzo.
Ara, s.f. ara, presso i Romani altare destinato ai Arbidda, s.f. cipolla marina, squilla marittima
sacrifici; altare in genere. (pianta bulbacea).
Arabescai, v.tr. ornare con arabeschi. Arbigai, ved. Orbigai.
Arabescau, p.p. e agg. ornato con arabeschi. Arbitrai, v.tr. arbitrare 1. risolvere una ver-
Arabescu, s.m. e agg. decorazione a disegno, a tenza in qualità di arbitro 2. dirigere una com-
rilievo o a graffito, che si ispira allo stile e ai petizione perché ne siano osservate le norme
costumi degli Arabi; arabo. regolamentari.
Aràbili, agg. che può essere arato - terra a., Arbitrariamenti, avv. ad arbitrio.
terreno arabile. Arbitrariu, agg. arbitrario - decisioni arbitra-
Aradori, s.m. aratore. ria, decisione presa arbitrariamente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio49_A


Arbitratu, s.m. arbitrato, risoluzione di una Archibuseri, s.m. soldato armato di archibugio.
controversia da parte di un arbitro. Archibusu, s.m. archibugio, arma da fuoco
Arbitrau, p.p. arbitrato. [scuppetta].
Arbitriu, s.m. arbitrio - liberu a., libero arbitrio. Archilai, v.tr. affittare [alquilai, appesonai].
Àrbitru, s.m. arbitro. Architettai, v.tr. progettare - a. unu palaziu,
Àrbiu, s.m. albume, chiara dell’uovo [biancu architettare un palazzo.
de s’ou]. Architettau, p.p. progettato, architettato.
Arbòreu, agg. arboreo - vegetazioni arborea, Architettónicu, agg. architettonico - ordini a.,
vegetazione arborea. ordine architettonico; - lineas architettonicas,
Arbori, albori, s.m. alba. linee architettoniche.
Arbu, albu, agg. bianco - cuaddu facciarbu, Architettu, s.m. architetto, chi esercita l’archi-
cavallo con una macchia bianca sulla faccia; tettura.
- nuraci a., nuraghe bianco; - linnarbu, piop- Architettura, s.f. arte di progettare, disegnare,
po, legno bianco. realizzare edifici e altre opere.
Arbuda, s.f. tumefazione dura e arrossata sulla Architravi, s.f. trave orizzontale sostenuta da
quale si aprono numerosi piccoli crateri dai colonne, pilastri o stipiti.
quali fuoriesce pus (vespaio). Arcicónsulu, s.m. titolo spettante al presidente
Arburai, v.tr. alberare, piantare ad alberi - a. dell’Accademia della Crusca.
unu terrenu, alberare un terreno. Arcidiàconu, s.m. arcidiacono.
Àrburi, s.f. e m. albero - scomai un’a., sfron- Arciduca, s.m. titolo attribuito a duchi di parti-
dare un albero; - a. genealogicu, albero colare autorità.
genealogico; - a. de bastimentu, albero di Arciobispali, agg. arcivescovile - su palaziu a.,
nave. il palazzo arcivescovile.
Arburiau, agg. adirato, infuriato. Arciobispau, s.m. arcivescovado, palazzo in cui
Arbuzzu, erbuzzu, s.m. pianta dell’asfodelo. risiede l’arcivescovo di una diocesi.
Arca, s.f. cassa di legno di castagno - s’a. de Arciobispu, s.m. arcivescovo.
Noè, l’arca di Noè; - est un’a. de scienzia, è Arcioni, s.m. arco della sella - a. de sa porta,
un’arca di scienza. chiavistello.
Arcada, s.f. arco, arcata - unu ponti a duas Arcipèlagu, s.m. coll. arcipelago - s’a. de Sa
arcadas, un ponte con due arcate. Maddalena, l’arcipelago di La Maddalena.
Arcai, v.tr. curvare, piegare ad arco. Arcipredi, s.m. 1. titolo onorifico del parroco
Arcàicu, agg. di remota antichità. di una chiesa in posizione di preminenza
Arcaismu, s.m. termine o locuzione scomparsi 2. dignità dei membri del capitolo di una cat-
dalla lingua o caduti in disuso. tedrale.
Arcanamenti, avv. in modo arcano. Arcivai, v.tr. registrare, archiviare, mettere da
Arcàngelu, s.m. arcangelo. parte un documento.
Arcanu, s.m. e agg. mistero, misterioso, oc- Arcivau, p.p. registrato, archiviato.
culto. Arciveri, arcivista, s.m. chi sovrintende o è ad-
Arcau, agg. incurvato, fatto ad arco. detto a un archivio.
Arceri, arcieri, s.m. soldato armato di arco. Arcivu, s.m. archivio, luogo in cui si conservano
Archeologia, s.f. archeologia. documenti pubblici o privati.
Archeológicu, agg. archeologico - museu a., Arcolariu, s.m. arcolaio [sciollitrama].
museo archeologico. Arcova, s.f. alcova, camera da letto.
Archeòlogu, s.m. studioso di archeologia. Arcu, s.m. arco, valico - a. de Noè, a. celesti,
Archétipu, s.m. archetipo, modello - a. de per- arcobaleno; - a. de is cillus, arcata sopra-
fezioni, modello di perfezione. cigliare; - a. de barzolu, arco per culla.
Archiatru, s.m. medico principale della corte Arcusa, s.f. recipiente con beccuccio per versa-
pontificia e, nell’antica Roma, della corte re olio alle lampade (< sp. alcuza).
imperiale. Ardentementi, avv. con ardore, con passione.
Archibusai, v.tr. tirare con l’archibugio. Ardenti, agg. ardente, cocente - sprigu a., spec-
Archibusera, s.f. feritoia, apertura dalla quale chio ustorio.
si poteva sparare con l’archibugio. Ardíu, agg. ardito [atrevíu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio50_A


Ardori, s.m. ardore, impeto, energia - no ti dda Argentinu, agg. argentino, che ha il timbro lim-
pighis cun troppu a., non prendertela esage- pido e squillante dell’argento percosso.
ratamente. Argentu, s.m. argento - a. biu, mercurio [prata].
Arega, s.f. 1. favo 2. mucchio di grano pulito, Arghittu, agg. acidulo.
nell’aia. Arghixi, agg. agretto.
Arégumu, s.m. origano. Àrgia, arxa, s.f. ragno velenoso, tarantola.
Arèi, s.f. piccolo gruppo di animali spec. peco- Argidda, s.f. argilla - ladiri di a. cun palla,
re o mufloni - un’a. de murvas, un gruppo di mattone crudo di argilla con paglia.
capre selvatiche. Argiddosu, agg. argilloso, ricco di argilla - ter-
Arena, anèi, s.f. sabbia - impastu de carcina renu a., terreno ricco di argilla.
cun a., impasto di calce e sabbia; - mali de Arginai, v.tr. difendere con argini - a. unu frumini,
s’a., renella. unu campu, arginare un fiume, un campo.
Arenada, s.f. albero e frutto del melograno - a. Arginau, p.p. arginato.
arga, arbada, pisu moddi, pisu tostau, mela- Àrgini, s.m. argine, sponda, terrapieno, riparo.
grana agra, vaiana, col seme molle, col seme Argiola, s.f. aia - andai a s’a. po trebai, po
duro; - su croxu de s’a. est usau po tingiri bentulai, andare all’aia per trebbiare, per ven-
arroba, la buccia della melagrana è usata per tilare; - lepiri di a., colombaccio; - mesi di
tingere tessuti; - s’arrisu de s’a., ti auguro che argiolas, luglio.
la tua risata sia come l’apertura della mela- Argiolada, s.f. quantità di cereali o legumi che
grana, che non si richiude [aniada, tanada]. si trebbiano in una volta.
Arenaisí, v.intr. 1. arenarsi delle imbarcazioni Argori, s.m. agrezza, acidità.
2. fermarsi, non poter proseguire - s’est are- Argu, agg. aspro, agro, acido - arenada, axina,
nau a sa primu difficultadi, si è arenato alla binu a., melagrana, uva, vino aspri.
prima difficoltà. Arguai, inter. guai! - a. de tui!, guai a te!
Arenargiu, arenarxu, s.m. terreno sabbioso. Arguena, ved. Orgoena.
Arenau, p.p. incagliato, arenato, fermato. Arguiri, v.tr. arguire, trarre una conclusione da
Arenazzu, s.m. sabbia, arena. certi indizi.
Arengada, arangada, s.f. salacca. Argumentadori, s.m. argomentatore.
Arengu, s.m. aringa. Argumentai, v.tr. argomentare, addurre argo-
Arenosidadi, s.f. arenosità, l’essere arenoso. menti, ragionare.
Arenosu, agg. ricco di arena, sabbioso - terrenu Argumentau, p.p. argomentato, ragionato.
a., terreno sabbioso. Argumentazioni, s.f. argomentazione.
Areostatu, s.m. aerostato. Argumentu, s.m. argomento, materia, questio-
Arestaisí, v.intr. inselvatichirsi, diventare sel- ne - a. dilicau, materia delicata; - cambiai a.,
vatico (detto di animali e piante, rimasti a cambiare argomento.
lungo senza il contatto o le cure dell’uomo). Argura, s.f. asprezza, agrezza, acidità.
Arestau, p.p. inselvatichito. Arguzia, s.f. arguzia, facezia, acutezza d’inge-
Aresti, agg. selvatico - pisitu a., gatto selvatico; gno - ogus prenus di a., occhi pieni di arguzia.
- fenugu a., finocchio selvatico. Arguziosu, agg. arguto, pronto, vivace - scrit-
Aresu, agg. mansueto, domato. tori, ingegnu a., scrittore, ingegno arguto.
Argaisí, v.intr. diventare agro - custu binu megat Ària, s.f. aria - a. aberta, serrada, condizionada,
a si argai, questo vino si sta inacidendo. aria libera, viziata, condizionata; - a. calenti,
Argalla, s.f. capra o agnella di un anno che non frisca, frida, aria calda, fresca, fredda; - pigai
ha ancora figliato. a., prendere aria; - donai o ghettai a., somi-
Àrganu, s.m. argano, macchina per sollevare gliare; - colori di aria, celeste; - fueddai a
pesi. s’aria, parlare senza essere ascoltato; - fai
Argentai, v.tr. rivestire d’argento [impratiai]. casteddus in s’a., far castelli in aria; - hat
Argentau, p.p. e agg. argentato, ricoperto d’ar- pigau corpu di a., ha preso un colpo d’aria.
gento - vasu a., vaso argentato [impratiau]. Ariai, v.intr. somigliare [ghettai aria].
Argenteri, s.m. argentiere [prateri]. Arianismu, s.m. arianesimo, eresia diffusa da
Argenteria, s.f. coll. insieme di oggetti d’argento Ario nel IV secolo, che negava la divinità di
[prateria]. Gesù Cristo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio51_A


Aridamenti, avv. con aridità. Armai, v.tr. armare, fornire di armi - a. is
Àridu, agg. secco, asciutto - campagna, clima sordaus, armare i soldati; - a. unu vascellu,
a., campagna, clima aridi; - tenit unu coru a., armare un vascello. In sardo antico significa-
ha un cuore privo di sentimento. va anche corredare, fornire.
Ariedda, s.f. dim. arietta, brezzolina, venticello Armamenta, s.f. le corna delle bestie - s’a. de
- a. frisca, frida, arietta fresca, fredda. su bòi, le corna del bue.
Ariete, s.m. 1. Ariete, uno dei dodici segni del- Armamentu, s.m. armamento - is armamentus
lo zodiaco 2. antica macchina d’assedio per nuclearis, gli armamenti nucleari.
sfondare mura o porte. Armarolu, s.m. armaiolo, chi fabbrica, vende o
Arietta, s.f. dim. brano musicale melodico, spe- ripara armi [armeri].
cialmente vocale, più breve dell’aria. Armau, p.p. fornito di armi - a. de pistola, de
Ariglia, s.f. fiasco di terracotta con una parte gorteddu, armato di pistola, di coltello; - a.
piatta e due manici ad anello. de ungas, fornito di unghie; - a manu arma-
Arimmética, s.f. aritmetica. da, con le armi in pugno.
Arimméticu, 1. agg. aritmetico - calculu a., cal- Armeggiai, v.intr. 1. maneggiare armi, fare spet-
colo aritmetico 2. s.m. studioso di aritmetica. tacoli d’armi come giostre e tornei 2. darsi
Aringa, s.f. arringa, discorso pronunciato in tri- da fare, arrabattarsi.
bunale dall’avvocato, in difesa di una parte. Armeggiamentu, s.m. armeggiamento.
Aringadori, s.m. chi arringa. Armentargiu, s.m. amministratore delle grandi
Aringai, v.tr. pronunciare un’arringa - a. su proprietà pubbliche e private; amministrato-
populu, arringare il popolo. re della diocesi, economo, curatore (in ori-
Aringiu, s.m. aratura - tempus di a., tempo di gine custode di armenti).
aratura. Armentu, s.m. grosso gregge di bestiame.
Ariosu, agg. arioso, pieno d’aria, spazioso - apo- Armeri, s.m. armaiolo [armarolu].
sentu a., camera ariosa; di persona: superbo. Armeria, s.f. armeria.
Ariseu, ariseru, avv. ieri - a. a mengianu, ieri Armidda, s.f. timo serpillo profumato.
mattina; - a. a merí, ieri sera; - a. a notti o Armígeru, s.m. armigero, coperto d’armatura,
arisenotti, ieri notte; - dinnanti a., avantieri. armato.
Arista, s.f. resta, arista del grano e di altre Armistiziu, s.m. sospensione delle ostilità.
graminacee. Armonia, s.f. armonia, consonanza di voci
Aristocràticu, agg. aristocratico, che appartie- o di suoni che producono un effetto grade-
ne all’aristocrazia - modus, gustus aristo- vole.
craticus, modi, gusti aristocratici. Armónicu, agg. armonico.
Aristocrazia, s.f. aristocrazia - est amigu de Armoniosamenti, avv. in modo armonioso.
totu s’a. de sa cittadi, è amico di tutta l’ari- Armoniosu, agg. che produce una piacevo-
stocrazia cittadina. le armonia - boxi armoniosa, voce armo-
Aristotélicu, agg. aristotelico. niosa.
Aristotelismu, s.m. aristotelismo. Armonisai, armonizzai, v.tr. armonizzare.
Arlecchinada, s.f. buffonata, arlecchinata. Armonisau, armonizzau, p.p. armonizzato.
Arlecchinu, s.m. Arlecchino. Armoniu, s.m. armonium.
Arma, s.f. arma - a. bianca, a. de fogu, a. auto- Armuà, s.m. armadio a specchi, in uso spec.
matica, arma bianca, arma da fuoco, arma au- nell’800 (< fr. armoire).
tomatica; - portu di arma, porto d’armi; - fattu Armugoddu, nella loc. avv. “a armugoddu”,
di armas, fatto d’armi; - prazza di armas, piaz- ad armacollo - portai su fusili a a., portare il
za d’armi; - armas de famiglia, insegne di fa- fucile ad armacollo.
miglia. Armussa, s.f. sorta di mantellina con piccolo
Armada, s.f. armata. cappuccio, chiusa davanti con una serie di
Armadiu, s.m. armadio. bottoni, usata dai prelati (mozzetta).
Armadura, s.f. 1. il legname che serve a soste- Arna, s.f. tarlo, tarma - a. chi roit sa linna, sa
nere il tetto, una galleria o un edificio perico- roba, liburus, tarlo o tarma che rode il legno,
lante 2. armatura - a. de pettus, corazza e le stoffe, i libri.
usbergo. Arnadura, s.f. tarlatura.

52

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio52_A


Arnaisí, v.intr. tarlarsi, riempirsi di tarli - custa Arraíga, arreíga, s.f. ravanetto.
linna no si arnat facilmenti, questo legno non Arrais, ved. Rais.
tarla facilmente. Arrallai, v.intr. ciarlare, chiacchierare, sbrai-
Arnau, p.p. e agg. roso, guastato, infestato dai tare.
tarli o dalle tarme - mesa arnada, tavolo Arrallentai, v.tr. andare più lentamente, dimi-
tarlato. nuire la velocità.
Aromaticidadi, s.f. aromaticità, l’essere aro- Arramadiaisí, ved. Arromadiaisí.
matico. Arramadori, ramadori, s.m. chi infiora le stra-
Aromàticu, agg. aromatico - unguentu a., un- de e la chiesa in occasione di certe feste.
guento aromatico. Arramadura, ramadura, s.f. infiorata sulle
Aromatisai, aromatizzai, v.tr. aromatizzare, strade e in chiesa nella ricorrenza di certe fe-
profumare con aromi. stività - ghettai s’a. in cresia, spargere i fiori
Aròmatu, s.m. aroma, sostanza odorosa e di sul pavimento di una chiesa.
sapore gradevole, di origine vegetale - s’a. Arramai, ramai, v.tr. spargere i fiori nelle vie
de su caffèi, de sa timongia, l’aroma del caf- dove passa una processione; ornare di frasche
fè, dell’incenso. le chiese per le feste.
Arpa, s.f. arpa. Arramalettai, v.tr. ornare con mazzolini di fio-
Arpeggiai, v.intr. suonare l’arpa, arpeggiare con ri un altare, una cappella, ecc.
qualsiasi strumento a corda. Arramalettau, p.p. ornato con mazzetti di fiori.
Arpeggiamentu, s.m. arpeggiamento. Arramalettu, s.m. mazzolino di fiori [buc-
Arpeggiau, p.p. arpeggiato. chettu].
Arpeggiu, s.m. arpeggio. Arramasulla, arremasulla, s.f. avanzi, rima-
Arpía, s.f. arpia; si dice di donna malevola, sugli.
bisbetica, brutta e insopportabile - est, parit Arramau, p.p. e agg. infiorato, coperto di fiori.
un’a., è, sembra un’arpia. Arraminadura, s.f. ossidazione.
Arpiadori, s.m. ladro. Arraminai, raminai, v.tr. ossidare.
Arpiai, v.tr. rubare. Arraminaiu, s.m. ramaio.
Arra, s.f. anello, pegno che lo sposo dà alla Arraminau, raminau, p.p. ossidato.
sposa il giorno delle nozze. Arràmini, ràmini, s.m. rame - cardaxu di a.,
Arrabiaisí, v.intr. diventare rabbioso. caldaia di rame.
Arrabiamentu, s.m. arrabbiamento. Arramporiu, s.m.coll. famiglia, parentela, di-
Arrabiau, p.p. e agg. arrabbiato, affetto dalla scendenza.
rabbia, idrofobo - cani a., cane idrofobo. Arrampu, rampu, s.m. ramo, frasca - a. de
Arrabiori, s.m. rabbia, senza riferimento alla coraddu, ramo di corallo [ramu].
malattia. Arrana, rana, s.f. 1. rana - a. birdi, raganella;
Arrabiosu, rabbiosu, agg. idrofobo, rabbioso, - a. pabeddosa, rospo smeraldino; - a. de
arrabbiato - cani a., cane affetto da rabbia; siccu, discoglosso 2. pl. arranas: malattia
- famini a., fame rabbiosa; - ossu a., malleolo. di certi animali (distomatosi).
Arrabiu, s.m. rabbia, idrofobia - anca ti pighit Arrancai, v.tr. 1. strappare con violenza - a. sa
s’a., (imprec.) che ti venga l’idrofobia. bussa de manus, strappare la borsa dalle mani,
Arracada, ved. Arrecada. scippare 2. odorare.
Arracòiri, v.tr. cuocere troppo, stracuocere. Arrancamentu, s.m. strappo, scippo.
Arracottu, p.p. cotto più del dovuto. Arrancau, p.p. strappato, scippato.
Arrafilai, raffilai, v.tr. raffilare, pareggiare; ri- Arrancidaisí, ved. Rancidaisí.
filare (colpi) - a. un’arresoia, raffilare un ra- Arrancu, s.m. cattivo odore, puzza - a. de
soio; - a. unu libru, raffilare i bordi di un li- zurfuru, puzza di zolfo [fragu leggiu].
bro con la taglierina. Arranda, randa, s.f. pizzo traforato, merletto
Arrafinai, ved. Raffinai. - fai a., lavorare all’uncinetto.
Arragatta, arregatta, s.f. nel gioco delle carte Arrandai, randai, v.tr. ornare, guarnire con
errore numerico nella distribuzione. pizzo.
Arraia, ved. Raia. Arrandau, randau, p.p. guarnito con pizzo
Arraidori, ved. Raidori. - bistiri a., abito guarnito con pizzo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio53_A


Arrandera, s.f. merlettaia. Arratapignata, ratapignata, s.f. pipistrello
Arrangiadura, s.f. aggiustatura, riparazione. [zurrundeddu, sizzimurreddu].
Arrangiai, v.tr. aggiustare, riparare, definire Arratassa, s.f. accr. bicchierone con manico.
- a. su contu, definire il conto; - a. sa domu, Arratonera, ved. Ratonera.
riparare la casa; - arrangiaisí, mettersi d’ac- Arrattoppai, v.tr. rattoppare, mettere una top-
cordo, arrangiarsi; - ge’ s’arrangiaus, ci met- pa [azzapulai].
teremo d’accordo. Arravabaisí, ved. Arrevelaisí.
Arrangiamentu, s.m. aggiustamento, accomo- Arraxonàbili, agg. ragionevole - s’omini est
damento, riparazione. un’animali a., l’uomo è un animale ragione-
Arrangiau, p.p. e agg. aggiustato, riparato. vole.
Arranguizzai, v.tr. attirare con qualcosa di pia- Arraxonabilmenti, avv. in modo ragionevole.
cevole una persona o un animale - no Arraxonadori, raxonadori, s.m. ragionatore.
dd’arranguizzis ca poi s’abituat mali, non Arraxonai, raxonai, v.tr. discutere, ragionare.
lusingarlo perché poi si abitua male. Arraxonamentu, raxonamentu, s.m. ragiona-
Arranguizzau, p.p. e agg. allettato, attratto. mento - fai un’a. logicu, fare un ragionamen-
Arranguizzu, s.m. qualcosa di allettante. to logico.
Arrannosigau, p.p. e agg. lasciato andare, tor- Arraxoni, raxoni, s.f. ragione - ascurtai sa boxi
mentato, confuso. de s’a., ascoltare la voce della ragione; - no
Arrannósigu, s.m. tormento, rimorso. tenit a., non ha ragione; - a. de Stadu, ragione
Arrapiccai, ved. Arrepiccai. di Stato.
Arrapinai, ved. Rapinai. Arrazza, razza, s.f. stirpe, specie, tipo - indi
Arrappeddai, v.tr. salire, arrampicarsi. bollu parai a., voglio conservare la specie;
Arrasadori, rasadori, s.m. piccola asta per le- - a. de genti chi s’agatat, che tipo di gente
vare il colmo della misura, rasiera. che esiste!
Arrasai, rasai, v.tr. 1. appianare la misura, cioè Arreba arreba, nella loc. “andai a. a.”, pro-
levare con la rasiera il di più che è nella misu- cedere lentamente fermandosi ogni tanto.
ra stessa 2. radere i capelli a zero - a. sa con- Arrebai, v.tr. posare, appoggiare - arrebaisí,
ca o is pilus, tagliare i capelli a zero. riposarsi.
Arrasenti, rasenti, prep. rasente - passa a. a su Arrebasciai, rebasciai, v.tr. ribassare.
muru, passa vicino al muro. Arrebasciau, rebasciau, p.p. ribassato.
Arrasigadura, rasigadura, s.f. raschiatura, ciò Arrebàsciu, rebàsciu, s.m. ribasso.
che si asporta raschiando. Arrebau, p.p. e agg. appoggiato, accantonato.
Arrasigai, rasigai, v.tr. raschiare - a. su fundu Arrebeccu, agg. scontroso, selvaggio.
de sa pingiada, raschiare il fondo della pen- Arrebellaisí, ved. Rebellaisí.
tola. Arrebentai, rebentai, v.tr. scoppiare di fatica.
Arrasigamentu, rasigamentu, s.m. raschiamento. Arrebentau, rebentau, agg. che non ne può
Arrasigau, rasigau, p.p. raschiato. più - seu a. de su sidi, sto morendo dalla sete;
Arrasòia, arresòia, s.f. coltello a serramanico - est totu a. de su traballu, non ne può più a
- a. de barba, rasoio da barba; - a. de mari o causa del troppo lavoro.
gragallu, cannolicchio. Arrebota, s.f. spuntino, cena notturna, bi-
Arraspiosu, arrasposu, agg. ruvido, che ha una sboccia.
superficie non levigata - perda, peddi Arrebronai, v.tr. rivettare [arremacciai].
arraspiosa, pietra, pelle ruvida [arrungiosu]. Arrebronau, p.p. rivettato [arremacciau].
Arrastadori, s.m. chi segue le tracce sul ter- Arrebugíu, agg. infido, malvagio, pronto a nuo-
reno, di animale o altro. cere.
Arrastai, v.tr. seguire le tracce, braccare. Arrebuccai, ved. Rebuccai.
Arrastu, s.m. orma, traccia, impronta di perso- Arrebussadura, s.f. intonaco.
na, animale o cosa sul terreno - a. de cuaddu, Arrebussai, rebussai, v.tr. intonacare.
de carru, segno del passaggio di un cavallo, Arrebussau, p.p. e agg. intonacato.
di un carro. Arrebustu, rebustu, s.m. dispensa, credenza,
Arrasu, rasu, agg. spianato, raso - tundiri a., ripostiglio (< cat. rebost).
rapare a zero; - sordau a., soldato semplice. Arrecabai, ved. Recabai.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio54_A


Arrecada, recada, s.f. orecchino, ciondolo. custu preziu sa bistimenta est regalada, a que-
Arrecatai, v.tr. ricavare, procurare. sto prezzo l’abito è regalato.
Arrecatu, recatu, s.m. pasto, cibo, provvista di Arregalaisí, v.intr. mantenersi in buona salute,
cose da mangiare. aver cura di sè (si usa nei saluti di commiato).
Arrécchias, s.f. pl. orazioni in suffragio dei de- Arregalau, p.p. dato o avuto in dono, regalato.
funti. Arregalía, regalía, s.f. il regalo che si fa ad un
Arrecchetaisí, v.intr. usare ritegno, riguardarsi. inferiore come compenso per una prestazione.
Arrecchetau, p.p. che procede con riguardo e Arregalizia, regalizia, s.f. liquirizia.
cautela. Arregalu, regalu, s.m. regalo, dono - fai, ar-
Arrèccia, reccia, s.f. grata, inferriata - a. de riciri un’a., fare, ricevere un regalo; - si benis
parladori, de cunfessionali, grata di parlato- mi fais unu r., se vieni mi fai un regalo.
rio, di confessionale. Arregasciau, agg. dedito agli stravizi.
Arrecciada, recciada, s.f. inferriata fatta con Arregatta, ved. Arragatta.
sbarre di ferro, per la chiusura di finestre, di Arregattai, regattai, v.tr. stiracchiare il prez-
altari e di cappelle. zo, stare attenti nelle spese.
Arrechèdiri, rechèdiri, v.tr. desiderare, appetire Arregatteri, regatteri, s.m. rigattiere, rivendi-
- cun custu tempus arrechedit su cappottu, tore - a. de frutta, di erbas, de casu, rivendi-
con questo tempo fa piacere il cappotto; - no tore di frutta, di verdure, di formaggio; - r. de
m’arrechedit nudda, non mi va nulla. cosas beccias, de roba usada, rivenditore di
Arrecraccadura, recraccadura, s.f. 1. storta cose vecchie, di roba usata.
2. acciaccatura, abbattimento. Arreghèscia, reghèscia, s.f. scusa, alterco, conte-
Arrecraccai, recraccai, v.tr. 1. storcere - mi sa - no circhis arreghescias, non cercare scuse.
seu arrecracau unu pèi, mi si è storto un pie- Arreghesciosu, reghesciosu, agg. persona riot-
de 2. acciaccare per il troppo lavoro. tosa, litigiosa.
Arrecraccau, recraccau, p.p. storto, acciacca- Arregiola, regiola, s.f. pianella, mattonella.
to, che non ne può più a causa dell’eccessivo Arregiolai, regiolai, v.tr. pianellare.
lavoro. Arregiolaiu, regiolaiu, s.m. chi fa o vende
Arrecreai, ved. Recreai. pianelle.
Arrecúrriri, ved. Recúrriri. Arregiolamentu, regiolamentu, s.m. pianel-
Arrefriscada, refriscada, s.f. rinfrescata latura.
- donaisí un’a., darsi una rinfrescata. Arregiolau, regiolau, p.p. pianellato.
Arrefriscai, refriscai, v.tr. rinfrescare - su tem- Arregollidori, regollidori, s.m. raccoglitore -
pus est arrefrischendu, il tempo rinfresca; a. de zapulus, de ferru becciu, raccoglitore di
- sa temporada hat arrefriscau s’aria, il tem- stracci, di ferro vecchio.
porale ha rinfrescato l’aria. Arregòlliri, regòlliri, v.tr. raccogliere, coglie-
Arrefriscanti, refriscanti, agg. rinfrescante re, prendere - arregòlli su strexu ca s’indi
- bevída a., bevanda rinfrescante. andaus, prendi il bagaglio che andiamo via; -
Arrefriscu, refriscu, s.m. rinfresco, ricevi- là chi arregollis!, guarda che le buschi!
mento. Arregollizàpulus, s.m. raccoglitore di stracci.
Arrefudai, refudai, v.tr. rifiutare, ripudiare, ri- Arregordai, regordai, v.tr. ricordare, rammen-
cusare il cibo o altro - su cumpangiu s’est tare - no m’arregordu prus ita ti depía nai,
arrefudau, il compagno si è rifiutato; - su cani non mi ricordo più cosa dovevo dirti.
hat arrefudau sa pezza, il cane ha lasciato la Arregordau, regordau, p.p. ricordato, rammen-
carne. tato.
Arrefudau, refudau, p.p. rifiutato, ricusato. Arregordu, regordu, s.m. ricordo, memoria -
Arrefudu, refudu, s.m. rifiuto - a r., (avv.) in tengiu unu bonu a. de su maístu miu, ho un
sovrabbondanza; - ddui fiat sa cosa de pappai buon ricordo del mio maestro; - biviri di ar-
e sa cosa de buffai a r., c’era da mangiare e regordus, vivere di ricordi.
da bere a volontà. Arregorta, regorta, s.f. raccolto, raccolta - s’a.
Arrega, s.f. favo di miele [bresca]. de su trigu, de is leguminis, il raccolto del
Arregalai, regalai, v.tr. regalare - a. unu libru a grano, dei legumi; - sa r. de sa castangia, la
un’amigu, regalare un libro ad un amico; - a raccolta delle castagne [incúngia].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio55_A


Arregortu, regortu, p.p. raccolto. Arrembombai, rembombai, v.intr. rimbomba-
Arreguai, v.tr. conservare - a. is bistiris in re di tuono o altro.
s’armadiu, conservare gli abiti nell’armadio; Arrembombanti, rembombanti, agg. rimbom-
- a. sa frutta in sa ghiaccera, conservare la bante - boxi a., voce rimbombante.
frutta in frigorifero. Arrembombu, rembombu, s.m. rimbombo,
Arrèiri, v.tr. reggere, ritenere (si dice di reci- scoppio, strepito - a. de tronu, strepito di
pienti che sono in grado di tenere ciò che si tuono.
versa dentro) - custa brocca no arreit, questa Arremborsai, remborsai, v.tr. rimborsare.
brocca non tiene l’acqua. Arremborsu, remborsu, s.m. rimborso.
Arrelatai, ved. Relatai. Arrembussaisí, v.intr. coprirsi bene sotto le
Arrelogeri, relogeri, s.m. orologiaio. coperte o anche col mantello.
Arrelogeria, relogeria, s.f. 1. laboratorio o ne- Arremediàbili, remediàbili, agg. che si può
gozio dell’orologiaio 2. meccanismo simile rimediare - unu dannu a., un danno
a quello degli orologi - bomba a a., bomba ad rimediabile.
orologeria. Arremediai, remediai, v.tr. rimediare, ripara-
Arrelógiu, relógiu, s.m. orologio - a. de soli, re, ovviare.
orologio solare; - a. di arena, a aqua, Arremediau, remediau, p.p. rimediato, ripara-
clessidra; - a. de busciacca, de bruzzu, orolo- to, ovviato.
gio da tasca, da polso; - a. cun isvegliarinu, Arremédiu, remédiu, s.m. rimedio, riparo - me-
sveglia; - donai corda a s’a., caricare l’oro- das bortas s’a. est peus de su mali, spesso il
logio. rimedio è peggiore del male.
Arremacciadura, remacciadura, s.f. ribaditura, Arremoddai, remoddai, v.tr. rammollire, ren-
ribadimento [arrebronadura]. dere molle.
Arremacciai, remacciai, v.tr. 1. ribadire 2. fig. Arremoddamentu, remoddamentu, s.m. ram-
rafforzare, avvalorare - a. un’accusa, is ame- mollimento.
lezzus, ribadire le accuse, le minacce [arre- Arremoddau, remoddau, p.p. ammollito, ram-
bronai]. mollito, reso molle.
Arremacciau, remacciau, p.p. ribadito [arre- Arremonai, remonai, v.tr. nominare, menzio-
bronau]. nare - dd’hapu intendiu a., ne ho sentito par-
Arremai, ved. Remai. lare.
Arremangadura, remangadura, s.f. rimboc- Arremoni, remoni, s.m. menzione - no ind’hat
catura delle maniche della camicia. fattu prus a., non ne ha fatto più cenno.
Arremangaisí, remangaisí, v.tr. rimboccarsi le Arremóriu, remóriu, s.m. rumore, strepito
maniche della camicia o i pantaloni - arreman- [romuriu].
gadí is carzonis po passai s’arriu, rimboc- Arremu, s.m. remo, arto.
cati i pantaloni per passare il ruscello - fig. Arremurcai, remurcai, v.tr. rimorchiare, trai-
disporsi di buona lena ad affrontare un lavoro nare un veicolo o un natante agganciandolo a
pesante e impegnativo. un altro.
Arremangau, remangau, p.p. e agg. con le ma- Arremurcau, remurcau, p.p. rimorchiato, trai-
niche rimboccate, laborioso, volenteroso. nato.
Arremàsigu, agg. e s.m. poltrone, svogliato. Arremurcu, remurcu, s.m. rimorchio.
Arrematai, rematai, v.intr. spossare, accasciare, Arremustadròxa, s.f. recipiente di legno, di
perdere vigore - arremataisí, accasciarsi. forma cilindrica o troncoconica, che si usa
Arrematau, rematau, p.p. spossato, accasciato nelle cantine per i travasi.
- a. de is annus e de is maladias, spossato Arremustai, remustai, v.tr. mischiare vino vec-
dall’età e dalle malattie. chio con mosto o vino nuovo.
Arrematu, rematu, s.m. abbattimento, Arremustau, remustau, p.p. vino vecchio mi-
accasciamento, grande debolezza, fine, termi- schiato con mosto o vino nuovo - binu a., vino
ne - a s’urtimu a., alla fin fine. ringiovanito.
Arrembai, v.tr. andare all’arrembaggio di una Arremuxau, s.m. qualità di uva da vino.
nave. Arrenconai, arrinconai, v.tr. mettere in un an-
Arrembàggiu, s.m. arrembaggio. golo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio56_A


Arrenconau, arrinconau, p.p. accantonato, Arrepítiu, repítiu, p.p. ripetuto, replicato.
posto in un canto, abbandonato, dimenticato Arrepitizioni, repitizioni, s.f. ripetizione - sa r.
- aundi dd’hat hai a.?, dove l’avrà messo? de una partida, la ripetizione di una partita;
Arrenconi, arrinconi, s.m. angolo, canto - sa - andai a r. de latinu, andare a ripetizione di
maísta dd’hat postu in s’a., la maestra lo ha latino.
messo in un angolo. Arrepranai, replanai, v.tr. appianare, spianare.
Arrendadori, s.m. chi prende in affitto terreni Arrepranau, replanau, p.p. appianato, spia-
o altro. nato.
Arrendai, v.tr. dare in affitto - a. una bingia, Arrepranu, replanu, s.m. ripiano, pianerottolo.
una terra, affittare un vigneto, un terreno. Arreprèniri, v.tr. 1. riempire un dislivello, un
Arrendau, p.p. affittato, dato in affitto. fosso 2. infarcire, riempire particolari cibi con
Arrendíbili, agg. arrendevole, cedevole. ingredienti mescolati in una pasta omogenea.
Arrèndiri, v.tr. abbandonare, rilasciare, piegare Arreprenu, 1. p.p. e agg. ripieno, farcito - pudda
- a. is brazzus, abbandonare le braccia per de- arreprena, gallina farcita, ripiena 2. s.m. ri-
bolezza; - a. is armas, cedere le armi; - ar- pieno, insieme di ingredienti che servono a
rendirisí, arrendersi, rinunciare. farcire - s’arreprenu de is cruguxonis no mi
Arréndiu, p.p. arreso, sottomesso. praxit, il ripieno dei ravioli non mi piace.
Arrendu, s.m. concessione esclusiva, affitto Arrépula, répula, s.f. stirpe, razza (quasi sem-
- dd’hat donau su bestiamini in a., gli ha dato pre in senso spregiativo) - cussu est di a. mala,
il bestiame in affitto. quello è di cattiva genìa.
Arrenéscida, renéscida, s.f. riuscita - fai bona, Arrepuntai, repuntai, v.tr. cucire con punti fit-
mala a., fare una buona, una cattiva riuscita. ti, generalmente a macchina.
Arrenèsciri, renèsciri, v.intr. riuscire - no est Arrepuntau, repuntau, p.p. cucito con punti
arrenesciu a ddu cassai, non è riuscito ad ac- fitti.
chiapparlo. Arrepuntu, repuntu, s.m. impuntura.
Arrenésciu, renésciu, p.p. riuscito, accaduto - est Arresai, resai, v.tr. dire le preghiere, recitare il
a. su chi timía deu, è accaduto ciò che temevo io. rosario.
Arrennegai, rennegai, v.tr. rinnegare, scon- Arrescidroxu, s.m. sporgenza, appiglio, osta-
fessare - a. sa fidi, rinnegare la fede; - arren- colo, impedimento.
negaisí, arrabbiarsi; - fai s’arrennega-ar- Arrescimentu, s.m. incagliamento.
rennega, fare il crepa-crepa o il lima-lima. Arrèsciri, v.tr. e intr. incagliarsi, imbattersi in
Arrennegau, rennegau, p.p. e agg. rinnegato, un ostacolo, fermarsi - s’arau s’est arresciu,
inquieto, arrabbiato. l’aratro si è incagliato; - m’est arrescia una
Arrennegosu, rennegosu, agg. iracondo. spina in gutturu, mi si è fermata una spina in
Arrennegu, rennegu, s.m. ira, rabbia, indigna- gola - fig. turbarsi nel parlare o nel recitare.
zione. Arrésciu, p.p. incagliato - su gamu s’est a. in su
Arrepenti, ved. Repenti. scogliu, l’amo si è incagliato nello scoglio; -
Arrepentirisí, v.intr. pentirsi - de su chi has fattu su carru a., occlusione intestinale dovuta ad
arrepentidindi, pentiti di ciò che hai fatto. una scorpacciata di fichidindia.
Arrepiccadori, repiccadori, s.m. suonatore di Arrescíu, s.m. intoppo, difficoltà, ostacolo, im-
campane. pedimento - agatai a., incontrare difficoltà.
Arrepiccai, repiccai, v.tr. suonare a distesa le Arrescottaisí, rescottaisí, v.intr. addensarsi del
campane - a. a fogu, suonare a distesa per latte durante la cottura, per acidità o altro.
avvertire che c’è un incendio. Arrescottau, rescottau, p.p. rappreso, adden-
Arrepiccu, repiccu, s.m. rintocco lungo e fe- sato (di latte acido).
stoso. Arrescottu, rescottu, s.m. ricotta - cruguxonis
Arrepitidori, repitidori, s.m. ripetitore. di arrescottu, ravioli di ricotta; - custu gor-
Arrepitimentu, repitimentu, s.m. ripetimento. teddu est bellu po segai a., questo coltello va
Arrepítiri, repítiri, v.tr. ripetere, replicare, ese- bene solo per tagliare ricotta, non è affilato;
guire di nuovo - a. un’eserciziu, ripetere un - ita ses, di a.?, che sei, di ricotta?
esercizio; - a. centu bortas sa matessi cosa, Arresfriaisí, resfriaisí, v.intr. raffreddarsi [arro-
ripetere cento volte la stessa cosa. madiaisí].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio57_A


Arresfriau, resfriau, p.p. e agg. raffreddato Arretronau, retronau, p.p. rintronato, rimbom-
- no poit bessiri ca est a., non può uscire bato.
perchè è raffreddato [arromadiau]. Arretronu, retronu, s.m. rimbombo.
Arresfríu, arresfriori, s.m. raffreddore, infred- Arretrottu, retrottu, s.m. fascia nera che si por-
datura; cimurro dei cani [arromadíu]. tava al braccio o sul cappello, per lutto.
Arrèsi, s.m. bestia, animale. Per i pastori “s’ar- Arrettai, v.intr. rizzarsi dell’organo sessuale
resi” per antonomasia è la volpe. maschile.
Arresía, resía, s.f. serpe, rettile - bell’a., cussa, Arrettau, p.p. rizzato, eretto (rif. all’organo
che serpe, quella! sessuale maschile).
Arresigai, ved. Arrasigai. Arrettori, rettori, s.m. parroco, rettore.
Arresòia, ved. Arrasòia. Arrettu, agg. eretto, rizzato, eccitato ses-
Arresoli, s.m. riverbero del sole, afa. sualmente - a. che cani, ingrillito come un
Arresposta, resposta, s.f. risposta - aspettai cane.
un’a., attendere una risposta; - no hapu an- Arretumbai, retumbai, v.intr. rimbombare,
cora arricíu sa r., non ho ancora ricevuto la echeggiare.
risposta. Arretumbu, retumbu, s.m. rimbombo - a. de
Arrespúndiri, respúndiri, v.intr. 1. rispondere boxi, eco.
- a. a una littera, rispondere ad una lettera; Arretundai, retundai, v.tr. arrotondare - a. su
- arrespundiddi ca no ddu andu, rispondigli preziu, sa paga, arrotondare il prezzo, il sa-
che non ci vado 2. render conto di un’azione, lario.
assumersi la responsabilità di qualcuno o di Arreu, avv. in giro, da una parte all’altra - est
qualcosa - ind’has a depiri a. ananti de Deus, sempri a., è sempre in giro.
dovrai risponderne davanti a Dio; - ind’arre- Arréulas, réulas, s.f. pl. 1. tavole o tabelle so-
spundu deu de fillu miu, ne rispondo io di mio nore, usate nella settimana santa al posto del-
figlio. le campane, crepitacolo 2. sonagliera a ruota
Arrespustu, respustu, p.p. risposto - dd’hapu usata in chiesa per il “Gloria” nelle messe
zerriau ma no m’hat a., l’ho chiamato ma non solenni.
mi ha risposto. Arréulu, réulu, s.m. derisione, scherno - poniri
Arressolai, ressolai, v.tr. risuolare, mettere suole s’a. a unu, deridere una persona.
nuove alle scarpe [rinsolai]. Arrevegliu, revegliu, s.m. tuorlo, la parte rossa
Arrestai, v.tr. arrestare, fermare - dd’hanti ar- dell’uovo - a. di ou, uovo sbattuto, zabaione
restau po testimonianza falsa, l’hanno arre- [arrubiu de s’ou].
stato per falsa testimonianza. Arrevelaisí, arravabaisí, v.intr. incurvarsi,
Arrestau, p.p. arrestato. riferito soprattutto al legname, a porte e fi-
Arrestu, s.m. arresto, limitazione della libertà nestre.
personale. Arrevelau, arravabau, agg. incurvato,
Arrestu, restu, s.m. resto, avanzo - mi depis sghembo.
donai s’a., devi darmi il resto; - cun s’a. Arrevesa, revesa, s.f. rivalsa, rivincita, pariglia
compradí caramellas, col resto comprati le - torrai sa r., rendere la pariglia; - po a.
caramelle; - a. de cosa de pappai, avanzo di dd’hanti boccíu su cuaddu, per vendetta gli
cibo. hanno ammazzato il cavallo.
Arresu, resu, s.m. preghiera [pregadoría]. Arrevésciu, revésciu, 1. agg. scontroso, intrat-
Arretranga, retranga, s.f. cinghia che passa tabile, ostinato 2. s.m. rovescio - su r. de sa
sotto la coda della cavalcatura e dietro le co- manu, de una muneda, de una medaglia, il
sce dell’animale da tiro. rovescio della mano, di una moneta, di una
Arretroga, s.f. canzone a rima retroversa. medaglia.
Arretrogai, v.tr. verseggiare intrecciando le rime Arrexinai, rexinai, v.intr. radicare, mettere ra-
all’indietro. dici, attecchire.
Arretronai, retronai, v.intr. rimbombare, rin- Arrexinamentu, s.m. radicamento, attecchi-
tronare. mento.
Arretronamentu, retronamentu, s.m. rintro- Arréxini, réxini, s.f. 1. radice - arrexinis pro-
namento. fundas, radici profonde; - fai arrexinis, bar-

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio58_A


bicare; - bogai de arrexinis, svellere dalle ra- Arricidori, s.m. ricevitore, chi riceve.
dici 2. zecca (parassita cutaneo). Arricimentu, s.m. ricevimento, atto del riceve-
Arrexonai, ved. Arraxonai. re - s’a. de una littera, il ricevimento di una
Arrezza, rezza, s.f. rete - a. po cassai pillonis, lettera.
rete per prendere uccelli; - pigau cun s’a., Arriciri, riciri, v.tr. ricevere, accogliere, pren-
preso con la rete; - ghettai s’a., gettare la rete. dere - a. unu prexeri, ricevere un piacere; - su
Arrezzada, rezzada, s.f. gettata di rete, retata; mari arricit is aquas de is arrius, il mare ri-
quantità di pesce che si prende in una sola ceve le acque dei fiumi.
gettata - fig. cattura di più persone da parte Arricitivu, agg. ricettivo.
della polizia. Arricíu, p.p. ricevuto, accolto, accettato.
Arrezzetta, rezetta, s.f. ricetta. Arricóveru, ved. Ricóveru.
Arrezzettai, rezettai, v.tr. 1. prescrivere con Arridai, v.tr. abbrustolire - pani arridau, pane
una ricetta - su dottori m’hat arrezzettau binti abbrustolito.
iniezionis, il medico mi ha prescritto venti Arridamenti, avv. con aridità.
iniezioni 2. v.intr. il girare disuguale della Arrideli, s.m. fillirea, lillatro.
trottola. Àrridu, agg. arido, secco.
Àrria, s.f. anello di ferro che si mette nel muso Arrigali, s.m. lombo di animale macellato.
dei maiali da ingrasso perchè non possano Arrigu, s.m. rene - dolori di arrigus, mal di
grufolare. reni; - debili di arrigus, debole di reni.
Arriali, s.m. reale, moneta di rame del valore di Arrimai, v.tr. mettere da parte, appoggiare, ac-
due denari, corrispondente alla terza parte di cantonare - arrima sa bussa e curri a su spi-
5 centesimi - tres arrialis, 5 centesimi; - po dali, posa la borsa e corri all’ospedale.
un’a. de pibiri hat perdiu sa cassola, per una Arrimau, p.p. ritirato, messo da parte (si dice
sciocchezza ha rovinato una cosa importante di persone che, per malattia o vecchiaia, non
(< sp. real). sono più in grado di uscire) - est a. de prus de
Arribada, s.f. arrivo. un’annu, è ritirato da più di un anno.
Arribai, v.intr. arrivare - arribat cun su trenu, Arringhera, ringhera, s.f. filare di alberi, di
arriva col treno; - est arribau a prus de case, ecc.
cent’annus, è arrivato a più di cento anni [lom- Arringherai, ringherai, v.tr. mettere in fila.
piri]. Arringherau, ringherau, p.p. messo in fila.
Arribau, 1. p.p. arrivato 2. cong. giacchè - a. Arringu, s.m. pista per la corsa dei cavalli; punto
chi seis benius, indi chistionaus luegu, di arrivo della corsa stessa - cuaddu furiosu
giacchè siete venuti ne parliamo subito. no cumprit a., cavallo furioso non completa
Arribbidura, s.f. intasamento, ostruzione. la corsa.
Arribbiri, v.tr. intasare, ostruire (di fogne, tu- Arriri, v.intr. ridere - a. in facci, ridere in fac-
bazioni, ma anche del naso). cia; - no tengiu gana di a., non ho voglia di
Arribbíu, p.p. intasato, ostruito. ridere; - a. de is carrus furriaus, ridere delle
Arribu, s.m. arrivo, approdo [lompida]. disgrazie altrui.
Arricchesa, ricchesa, s.f. ricchezza - is fillus Arrisada, risada, s.f. risata.
sunti s’a. sua, i figli sono la sua ricchezza. Arriscadamenti, avv. in modo arrischiato.
Arricchimentu, s.m. arricchimento. Arriscai, v.tr. rischiare, correre il rischio - chi
Arricchirisí, arriccaisí, v.intr. arricchirsi - s’est no arriscat, no piscat, (prov.) chi non rischia,
arricchíu e no si cumprendit cumenti, si è ar- non pesca; - si no s’indi movit arriscat de no
ricchito e non si sa come. arribai in tempus, se non si spiccia corre il
Arricchíu, arriccau, p.p. arricchito - Deus s’indi rischio di non arrivare in tempo.
campit de poburu a., (prov.) Dio ci scampi Arriscau, p.p. e agg. temerario.
dal povero divenuto ricco. Arriscu, riscu, s.m. rischio.
Arricconi, ricconi, s.m. accr. riccone. Arrísiu, p.p. di arriri, riso
Arriccu, riccu, s.m. ricco. Arrisixeddu, s.m. dim. sorrisetto, risolino.
Arricida, ricida, s.f. ricevuta, quietanza - faimí Arrisu, risu, s.m. riso - morriri de s’a., morire
s’a. ca m’indi andu, fammi la ricevuta che dal ridere; - sbarraisí de s’a., sganasciarsi dal
vado via. ridere; - pisciaisí de s’a., scompisciarsi dal

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio59_A


ridere; - a. cun croxolu, riso amaro; - essiri Arrogadura, s.f. spezzatura - a. de linna,
s’a. de totus, essere lo zimbello di tutti; - s’a. spezzatura di legno; - andai a a., andare at-
de s’arenada, ca s’est aberta e no s’est ser- traversando i terreni anziché sulla strada, per
rada, (imprec.) il riso della melagrana, che si guadagnar tempo.
è aperta e non si è richiusa. Arrogai, 1. v.tr. fare a pezzi, rompere - si ti
Arrisulanu, risulanu, agg. ridanciano. pigu, t’arrogu, se ti prendo ti faccio a pezzi
Arriu, riu, s.m. fiume, ruscello - passai s’a. a 2. v.intr. arrogaisí, attribuirsi qualcosa che
pèi, a cuaddu, guadare il fiume a piedi, a ca- non è dovuta - a. unu derettu, arrogarsi un
vallo; - a. mudu, tragadori, (prov.) fiume si- diritto.
lenzioso, porta via; - dogna arriu currit a Arrogalla, s.f. pezzame, frantumi - a. de pani,
mari, tutti i fiumi finiscono in mare. de pistoccus, pezzetti di pane, di biscotti.
Arrizzadura, s.f. arricciatura. Arrogantementi, avv. con arroganza.
Arrizzai, v.tr. arricciare, increspare - a. is Arroganti, agg. arrogante, prepotente, insolente.
mustazzus, is pilus, arricciare i baffi, i capelli. Arrogànzia, s.f. arroganza, tracotanza.
Arrizzamentu, s.m. arricciamento. Arrogau, p.p. e agg. rotto - unu vasu a., un
Arrizzau, p.p. arricciato. vaso rotto - ossus arrogaus de su traballu,
Arrizzixeddu, s.m. dim. bruscolino. ossa rotte dalla fatica.
Arrizzolu, s.m. rivolo, ruscello, torrente. Arrogheddu, s.m. dim. pezzetto - donamindi
Arrizzoni, rizzoni, s.m. 1. riccio - a. de mari, un’a., dammene un pezzetto.
riccio di mare; - a. de mata, porcospino Arrogu, s.m. pezzo - a. de pezza, de pani, pez-
2. pube femminile. zo di carne, di pane; - segai a arrogus, taglia-
Arrizzu, rizzu, s.m. bruscolo - portai un’a. in re a pezzi; - a. de tontu, pezzo di stupido.
d-un’ogu, avere un bruscolo in un occhio. Arròia, s.f. zona acquitrinosa.
Arroba, roba, s.f. coll. panni e vestiti in genere. Arroidori, roidòri, s.m. e agg. roditore - su
Arrocali, rocali, s.m. labbro, pappagallo di mare conillu e su topi sunt animalis arroidoris, il
- fig. stupido. coniglio e il topo sono animali roditori.
Arrocca, rocca, s.f. rocca, rupe. Arroidura, roidura, s.f. rodimento.
Arrocchettu, rocchettu, s.m. rocchetto di filo. Arròiri, ròiri, v.tr. rodere - arroirisí is didus de
Arrocchilaxu, arrocchili, s.m. pietraia, terreno su feli, rodersi le dita per la stizza.
pietroso. Arrolai, v.tr. arruolare - arrolaisí, arruolarsi,
Arroda, roda, s.f. 1. ruota - a. de carru, ruota entrare volontariamente nell’esercito.
di carro agricolo; - partis de s’a.: buttu, Arrolamentu, s.m. arruolamento.
arraggius o raggius, gravellus, lamoni, parti Arrolau, p.p. arruolato.
della ruota: mozzo, raggi, gavelli, cerchione Arroliai, v.intr. andare in giro, andare a zonzo -
di ferro; - a. di acuzzai, ruota per affilare, cote; andai arrolia-arrolia, andare di qua e di là.
- carzonis di a., gonnellino nero del costume Arroliana, roliana, s.f. 1. anello di una catena
sardo maschile 2. fuochi artificiali. 2. guarnizione rotonda per tubazioni, rondella.
Arrodadori, s.m. arrotino. Arroliu, s.m. crocchio di persone.
Arrodai, rodai, v.tr. arrotare, affilare. Arromadiaisí, arramadiaisí, v.intr. raffreddar-
Arrodamentu, s.m. arrotamento. si [accattarraisí, arresfriaisí].
Arrodau, p.p. arrotato, affilato. Arromadiau, arramadiau, p.p. e agg. raf-
Arrodedda, rodedda, s.f. dim. rotella - a. de su freddato [accattarrau, arresfriau].
genugu, rotula; - a. de pintai su pani o serretta, Arromadíu, arramadíu, s.m. raffreddore, ca-
rotella dentata per decorare il pane; - a. de su tarro [arresfríu].
sproni, rotella dello sperone. Arromu, s.m. infiorata sulle strade e in chiesa
Arroderi, s.m. pirotecnico. in occasione di certe festività [arramadura].
Arrodeu, arrodia, s.f. giro, circuito. Arropadori, s.m. picchiatore - est unu grandu
Arrodiai, v.intr. roteare, volare descrivendo a., è un grande picchiatore.
ampi giri, come fanno gli uccelli predatori. Arropai, v.tr. picchiare - po curreggiri unu fillu
Arroffianai, v.tr. arruffianare. no bastat a dd’a., per correggere un figlio non
Arroffianamentu, s.m. arruffianamento. basta picchiarlo; - arropaisí pari pari, pic-
Arroffianau, p.p. arruffianato. chiarsi a vicenda [atripai].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio60_A


Arropamentu, s.m. percotimento, picchia- Arrubiastu, agg. rossiccio, rossastro.
mento. Arrubiau, p.p. e agg. rosolato - caboniscu a.,
Arropau, p.p. picchiato, percosso. pollastro rosolato.
Arrori, s.m. orrore, disgrazia, danno - a. tengias, Arrubieddu, s.m. belletto, rossetto.
che ti venga una disgrazia; - it’a., esclama- Arrubiolus, s.m. pl. dolcetti di formaggio, uova
zione di spavento: che danno, che vergogna! e zafferano.
Arrosa, rosa, s.f. rosa - a. burda, rosa canina; Arrubiori, rubiori, s.m. rossore.
- a. spinniada, rosa sfogliata; - pabedda di Arrubiscaisí, arrubisconaisí, v.intr. arrossire.
a., rosolia. Arrubiscau, arrubisconau, p.p. arrossato.
Arrosàriu, rosàriu, s.m. corona del rosario. Arrubiscori, s.m. rossore.
Arroscénzia, s.f. noia, fastidio, stato di satura- Arrúbiu, rúbiu, s.m. e agg. rosso - a. de s’ou,
zione. rosso dell’uovo, tuorlo; - a. po sa bregungia,
Arroscimentu, s.m. fastidio, molestia, noia. rosso per la vergogna; - a. che unu piberoni,
Arròsciri, v.tr. annoiare, tediare, infastidire rosso come un peperone.
- no m’arroscias, non seccarmi. Arruccas, ruccas, s.f. pl. rucola, ruchetta.
Arrósciu, p.p. annoiato, stufo - seu a. di aspet- Arruda, ved. Ruda.
tai, sono stufo di aspettare. Arruffai, v.tr. scarmigliare, arruffare, scompi-
Arroseri, s.m. rosario, corona del rosario - sa gliare.
festa de s’a., la festa del rosario [arrosariu, Arruffau, p.p. scarmigliato, arruffato.
rosariu]. Arruffoni, s.m. confusionario.
Arrosiadura, rosiadura, s.f. leggero innaf- Arruga, ruga, s.f. strada - a. larga, strinta, im-
fiamento, spruzzatina. portanti, strada larga, stretta, importante; - a.
Arrosiai, rosiai, v.tr. bagnare di rugiada, spruz- chi no tenit bessída, strada senza uscita; - no
zare d’acqua. lessis sa r. beccia si no conoscis beni sa noa,
Arrosiau, rosiau, p.p. e agg. coperto di ru- non lasciare la strada vecchia per la nuova.
giada. Arrui, agg. brado, non domato - cuaddu, be-
Arrosigadura, rosigadura, s.f. rosicatura. stiamini a., cavallo, bestiame non domato.
Arrosigai, rosigai, v.tr. rosicchiare. Arrúina, rúina, s.f. ruggine.
Arrosigau, rosigau, p.p. rosicchiato - a. de is Arruína, ruína, s.f. rovina - mandai in r., man-
topis, rosicchiato dai topi. dare in rovina; - domu chi amalezzat a., casa
Arrosina, s.f. spruzzaglia, pioggia fine e di bre- che minaccia rovina.
ve durata. Arruinai, ruinai, v.tr. 1. arrugginire, ossidare
Arrosinai, rosinai, v.intr. piovigginare. - no lessis a. sa ferramenta, non lasciare ar-
Arrósiu, p.p. roso. rugginire gli attrezzi 2. rovinare - su landired-
Arrosu, rosu, s.m. 1. riso - minestra di a., du hat arruinau sa regorta, la grandine ha
minestra di riso 2. rugiada - a. mascu, bri- rovinato il raccolto; - s’oziu arruinat su spi-
na (< cat. arrós). ritu, l’ozio rovina lo spirito.
Arrotulai, rotulai, v.tr. arrotolare - a. unu fogliu Arruinamentu, ruinamentu, s.m. arruggini-
de paperi, arrotolare un foglio di carta. mento, rovinamento.
Arròtulu, ròtulu, s.m. rotolo. Arruinau, ruinau, p.p. arrugginito, rovinato.
Arrotundai, ved. Arretundai. Arruinosu, ruinosu, agg. rugginoso, rovinoso.
Arrovesciai, ved. Rovesciai. Arrúiri, v.intr. cadere - a. maladiu, cadere ma-
Arrozzai, v.tr. mettere da parte, ritirare - ar- lato; - a. in disgrazia, cadere in disgrazia; - a.
rozzaisí, scansarsi. de còddus, perdere la stima; - a. in callu, ri-
Arrozzau, p.p. ritirato, messo da parte, scan- sultare simpatico; - ddi ses arruttu in callu,
sato. gli hai fatto una buona impressione.
Àrru, s.m. errore, sbaglio. Arrullai, 1. v.tr. arricciare i capelli 2. v.intr.
Arrú, s.m. rovo - mura di a., more di rovo. tubare dei piccioni e delle tortore.
Arruargiu, arruarxu, s.m. roveto, bosco di Arrullau, p.p. ricciuto - a conca arrullada, con
rovi. la testa ricciuta.
Arrubiai, v.tr. 1. rosolare 2. arroventare il Arrulloni, rulloni, s.m. bacca di ginepro - a. de
ferro. mari, palla d’erba marina.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio61_A


Arrullu, s.m. la voce del colombo e della torto- Arrusciada, rusciada, s.f. innaffiata, spruz-
ra, il tubare. zata.
Arrumbuladura, rumbuladura, s.f. rotola- Arrusciadori, rusciadori, s.m. innaffiatoio.
mento. Arrusciai, rusciai, v.tr. innaffiare, aspergere,
Arrumbulai, rumbulai, v.tr. rotolare, ruzzola- spruzzare - a. su casu a is maccarronis, spar-
re - a. de is iscalas, ruzzolare dalle scale; - fai gere il formaggio sui maccheroni; - a. is fro-
a. sa carrada po dda sciaquai, far rotolare la ris, innaffiare i fiori.
botte per lavarla. Arrusciamentu, s.m. innaffiatura.
Arrumbulanu, agg. che rotola. Arrusciau, p.p. innaffiato, spruzzato.
Arrumbulau, p.p. rotolato. Arrustidori, s.m. arrostitore.
Arrumbulonai, rumbulonai, v.tr. appallottola- Arrustidura, s.f. arrostitura.
re, arrotolare. Arrustiri, v.tr. arrostire - a. un’angioni, unu
Arrumbuloni, rumbuloni, s.m. gomitolo, ro- proceddu, arrostire un agnello, un maialetto.
tolo - faisí a r., aggomitolarsi. Arrustiu, p.p. arrostito - pisci a., pesce arrosto.
Arrúmbulu, rúmbulu, s.m. rullo, pezzo di le- Arrustu, s.m. arrosto - s’a. est bonu pappau
gno rotondo per far rotolare i pesi. calenti, l’arrosto è buono caldo
Arruminai, ruminai, v.tr. ruminare - su boi e Arrutroxa, s.f. caduta - donai un’a. a facci in
sa brebei arruminant, il bue e la pecora rumi- terra, stramazzare a faccia in terra.
nano. Arruttai, ruttai, v.intr. (volg.) ruttare, fare
Arruminanti, ruminanti, s.m. ruminante rutti.
Arruminazioni, ruminazioni, s.f. ruminazione. Arrúttidu, rúttidu, s.m. (volg.) rutto - hat ghet-
Arruncai, v.intr. 1. russare 2. sbuffare del ca- tau un’a. chi hat fattu tremiri su logu, ha
vallo. emesso un rutto che ha fatto tremare tutto.
Arruncamentu, s.m. sbuffo rumoroso del ca- Arrutu, p.p. caduto.
vallo, di solito per paura. Arsenali, s.m. arsenale.
Arruncinai, v.tr. rosicchiare. Arsénicu, s.m. arsenico.
Arrundileddu, rundileddu, s.m. dim. rondi- Arsura, s.f. arsura, sensazione di aridità nella
nino. gola per effetto della sete, della febbre, del
Arrundili, rundili, s.m. rondine - a. de monti, caldo.
rondine di monte; - a. de mari, pesce volante; Artana, s.f. trappola per volpi, lepri, ecc.
- un’a. no fait beranu, una rondine non fa pri- Artaria, ved. Altaria.
mavera. Artefattu, agg. artefatto, non naturale.
Arrúngia, rungia, s.f. rogna, scabbia [tingia]. Arteria, s.f. arteria - sa grandu a., l’aorta.
Arrungiosu, rungiosu, agg. 1. rognoso 2. ru- Arteriosu, agg. delle arterie - sanguni a., san-
vido. gue arterioso.
Arrunzàbili, agg. contrattile. Artesa, ved. Altesa.
Arrunzai, v.tr. e intr. restringere, contrarre - ar- Artesanu, s.m. e agg. artigiano.
runzaisí, restringersi, contrarsi, rannicchiarsi Arti, s.f. 1. arte, mestiere - esercitai un’a., eser-
per il freddo. citare un mestiere; - a dognunu s’a. sua, a
Arrunzamentu, s.m. restringimento, raggrin- ciascuno il suo mestiere; - senza a. nè parti,
zamento. senza arte nè parte 2. giuntura, tendine - arti
Arrunzau, p.p. contratto, raggrinzito. incuaddigada, tendine accavallato.

Artis e professionis (beccias e noas) T. 2

Abiaresu, abogau, abrodadora, acabussadori, acciappacani, acconciacossiu,


accordadori, accumpangiadori, acuzzaferru(s), allenadori, allevadori, allustradori,
antennista, apprezzadori, aquardenteri, arbitru, archibuseri, architettu, arciveri o
arcivista, armeri o armarolu, arraminaiu, arrandera, arredadori, arregateri, arrelogeri,
arroderi, artesanu, astronomu, attori, averiguadori, baccargiu, bancheri, barcheri,

62

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio62_A


basoni, bendidori, benzinaiu, bingiateri, birdieri, birdureri, boinargiu, braberi, brecheri,
buttaiu, buttegheri, camareri, camionista, cancellieri, candeleri, cantadori, cantoneri,
cappedderi, capustazioni, carbonaiu, cardiologu, carnazzeri, carradori, carretteri,
carrettoneri, carrosseri, casaiu, casceri, castangiaiu, castiadori, cavallanti, centralini-
sta, chimicu, chirurgu, cocceri, cocciulaiu, commercialista, commercianti, conciadori,
congiolargiu, contabili, contrabbanderi, coreografu, coxineri, crabargiu, custodi, den-
tista o tiracascialis, dida, direttori di orchestra, domadori, dottora o dottoressa, drogheri
o droghista, duaneri, economista, economu, enologu, fabbricanti, fattori, ferreri, ferro-
vieri, fianderi, filongiana, fotografu, frabottu, frorista, frutteri, fusteri, garagista, geo-
metra, giardineri, ginecologu, giogadori, giornaderi, giornalaiu, giornalista, giostradori,
giugi, gommista, graficu, gridadori, guardaboscus, guardianu, gurnisseri, idraulicu,
imbarchinadori, imprentadori, incisori, indoradori, industriali, infermeri, ingigneri,
innestadori, intagliadori, interpreti o turcimannu, interramortus, ispettori, laboranti,
laccaiu, lanterneri, lattaiu, lattoneri, levadora, liauneri, libraiu, lissiera, locanderi, mac-
chinista, magasineri, magistrau, mainargiu, maistu de berrittas, maistu de carrus, maistu
de crapittas, maistu de linna, maistu de muru, maistu de pannu, maistu de scola, maistu
de scraffeddu, manager, manorba, marineri, marittimu, marmureri, massaiu, matalafferi,
mazzeri, meccanicu, meccanicu dentista, mediadori, medicu, mercanti, mercenariu,
minadori, molentargiu, musicista, muzzu, negozianti, notariu o attuariu, oculista, operaiu,
oreri, organista, ortopedicu, ortulanu, osteriargiu, otticu, panetteri, paraderi,
parcheggiadori, pascidori, passiggiadori, pastisseri, pastori, pediatra, peddaiu, peritu
agrariu, piccaperderi, pillonadori, piluccheri, pintori, piscadori, pisciaiu, pompieri,
porteri, posteri, potecariu, prangaxu, prateri, predi, pretori, procaxu, procuradori, pro-
fessori, programmadori, psichiatra, ragionieri, rappresentanti, rebuseri, recamadora,
regista, restoradori, retrattista, sabateri, sagrestanu o scolanu, saldadori, scabecceri,
scannaiu, sciaquadrixi, scienti, sciofferru, scovadori, scrianu, scrittori, scultori,
secretariu, sedderi, senadori, serbidori, silugianu, simplicista, sonadori, spigadrixi,
stampadori, stangheri, stangiaiu, stocchiadori, strexaiu, tapisseri, tassista, tastadori,
taverneri, telefonista, tesoreri, tessidori, traballadori, tradusidori, trumbitteri, turneri,
turronaiu, vernissadori, veterinariu, viaggiadori, vianderi, violinista, zeraccu.

Àrticu, agg. artico. di un testo giuridico 4. capo di mercanzia


Articulai, v.tr. articolare 1. muovere parti del - est un’a. chi si bendit pagu, è un articolo
corpo attorno alle giunture - a. unu didu, arti- che si vende poco.
colare un dito 2. pronunciare distintamente le Artieri, s.m. artigiano.
parole - fig. suddividere in più parti distinte. Artifiziali, artificiali, agg. artificiale - allat-
Articulari, agg. articolare - dolori a., dolore ad tamentu, respirazioni a., allattamento, respi-
una articolazione. razione artificiale.
Articulata, s.f. imputazione di un delitto, Artifizialmenti, artificialmenti, avv. in modo
incriminazione. artificiale.
Articulau, p.p. e agg. articolato, snodabile. Artifiziosu, artificiosu, agg. artificioso, arte-
Articulazioni, s.f. articolazione. fatto.
Artículu, s.m. 1. parte del discorso - articulus Artifiziu, artificiu, s.m. artificio, astuzia, con-
determinativus (su, sa, is) e indeterminativus gegno - a. de fogu, fuoco artificiale; - arroda
(unu, una), articoli determinativi e indeter- di a. de fogu, girandola.
minativi 2. scritto di vario argomento pub- Artiglieri, s.m. artigliere, soldato di artiglieria.
blicato in un giornale o in una rivista 3. parte Artiglieria, s.f. artiglieria.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio63_A


Artivesa, ved. Altivesa. Asciuttu, agg. secco, asciutto - binu a., vino
Artivu, ved. Altivu. secco; - terrenu a., terreno arido, secco.
Artizzu, ved. Ortizzu. Ascosu, agg. nauseante, schifoso.
Artu, ved. Altu. Ascu, s.m. schifo, nausea - fait a. a totus, fa
Artura, ved. Altura. schifo a tutti.
Àrviu, s.m. sentore, indizio, sospetto - ind’hapu Ascurtadori, s.m. ascoltatore.
tentu a., ne ho avuto sentore. Ascurtai, v.tr. ascoltare - a. sa missa, assistere
Arziada, arziadroxa, s.f. salita, ascesa [pesada]. alla messa; - a. sa boxi de sa cuscienzia, ascol-
Arziai, alzai, v.tr. e intr. alzare, salire - a. sa tare la voce della coscienza.
boxi, alzare la voce; - a. su preziu, aumentare Ascurtamentu, s.m. ascoltazione.
il prezzo; - a. sa chighirista o is corrus, darsi Ascurtanti, s.m. e agg. uditore, ascoltatore.
arie, diventare superbo. Ascurtau, p.p. ascoltato, udito.
Arziamentu, alzamentu, s.m. alzamento. Ascurtu, s.m. ascolto - abbarrai in a., rimanere
Arziau, alzau, p.p. alzato, salito, sollevato. in ascolto; - circa de donai a. a is consillus
Arziecala, s.m. altalena [sanzianedda]. de chi ti bolit bèni, cerca di dar retta ai con-
Arzigògolu, s.m. arzigogolo, espediente, cavil- sigli di chi ti vuol bene.
lo - perdirisí in arzigogolus, perdersi in ca- Asegus, avv. dietro, posteriormente - sezzidí a.,
villi. siediti posteriormente.
Ascendenti, agg. ascendente, che sale. Asfaltai, v.tr. asfaltare.
Ascendénzia, s.f. ascendenza, l’insieme degli Asfaltau, p.p. asfaltato - strada asfaltada,
ascendenti, degli antenati. cilindrada, strada asfaltata.
Ascèndiri, v.intr. 1. ascendere, salire, andare Asfaltu, s.m. asfalto.
verso l’alto 2. sommare, ammontare - is ispe- Asfissia, s.f. asfissìa.
sas ascendint a unu milioni, le spese am- Asiadamenti, avv. adagio [abell’abellu].
montano ad un milione. Asiasiu, avv. lentamente.
Ascensioni, s.f. 1. l’ascendere - s’a. est durada Asilu, s.m. asilo, rifugio, protezione.
una pariga di oras, l’ascensione è durata al- Asinuncas, avv. altrimenti, diversamente - beni
cune ore 2. Ascensione (festa liturgica). crasi, a. no m’agatas, vieni domani, altrimenti
Ascéticu, 1. s.m. asceta, chi ricerca la perfezio- non mi trovi; - torra chizzi a. agatas serrau,
ne con la penitenza, la preghiera e la contem- torna presto altrimenti trovi chiuso [oghinò,
plazione 2. agg. ascetico - vida a., vita asce- chi no].
tica. Àsiu, s.m. agio, opportunità, voglia - tenis a. di
Àscia, s.f. 1. ascia - maistu di a., carpentiere aspettai, hai voglia di aspettare...
2. asse del carro agricolo - si no si lungit s’a. Asma, àsima, s.f. asma, difficoltà spasmodica
su carru no camminat, se non si unge l’ascia periodica di respirazione [assubentu].
il carro non cammina. Asmàticu, agg. asmatico.
Asciedda, s.f. dim. piccola ascia. Asperidadi, s.f. asperità.
Asciòlliri, ved. Assòlviri. Aspersioni, s.f. aspersione.
Ascioluzioni, ved. Assoluzioni. Aspersóriu, s.m. aspersorio.
Ascitíziu, agg. avventizio, provvisorio, aggiun- Aspettai, v.tr. aspettare - aspettamí in prazza de
to, accessorio. cresia a is ottu, aspettami nel piazzale della
Asciugai, v.tr. asciugare - a. is lagrimas, su su- chiesa alle otto; - e ita aspettas, sa carrossa?,
dori, asciugare le lacrime, il sudore. cosa aspetti, la carrozza?
Asciugamanu, s.m. asciugamano. Aspettativa, s.f. aspettativa, speranza.
Asciugamentu, s.m. asciugamento. Aspettu, s.m. 1. attesa, aspettativa - no tengiu
Asciugau, p.p. asciugato. a. de ddu torrai a biri, non ho speranza di
Asciuttai, v.tr. prosciugare, asciugare - a. una rivederlo 2. aspetto - unu giovunu de bell’a.,
gisterra, prosciugare una cisterna; - s’arriu un ragazzo di bell’aspetto.
s’est asciuttau, il ruscello si è prosciugato. Aspidesa, s.f. ruvidezza, scabrosità.
Asciuttamentu, s.m. prosciugamento. Àspidu, agg. ruvido, scabroso.
Asciuttau, p.p. prosciugato. Aspirai, v.intr. ambire, aspirare, desiderare.
Asciuttori, s.m. siccità. Aspiranti, s.m. e agg. aspirante.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio64_A


Aspirazioni, s.f. aspirazione. Assannau, 1. p.p. azzannato 2. agg. fornito di
Aspirina, s.f. farmaco (acido acetilsalicilico) zanne, zannuto.
molto diffuso come analgesico, antireumatico Assarbomai, v.tr. calmare, placare, sedare.
e antipiretico. Assartillai, v.tr. aggredire, assaltare.
Aspori, ved. Aspresa. Assassinai, v.tr. assassinare.
Aspramenti, avv. con asprezza - dd’hanti certau Assassinau, p.p. assassinato.
a., lo hanno redarguito aspramente. Assassiniu, s.m. assassinio.
Aspresa, s.f. asprezza, ruvidezza. Assassinu, s.m. assassino - s’a. est istetiu cun-
Aspriai, aspreai, v.tr. inasprire, esasperare [esa- dennau a s’ergastulu, l’assassino è stato con-
cerbai]. dannato all’ergastolo.
Aspriau, aspreau, p.p. esasperato, inasprito Assediai, v.tr. assediare - a. una cittadi, una
[esacerbau]. fortalesa, assediare una città, una fortezza.
Asprittu, asprixi, agg. aspretto, acerbetto. Assedianti, s.m. e agg. assediante.
Aspru, aspu, agg. aspro, acerbo - binu a., vino Assediau, p.p. assediato.
aspro; - frutta aspa, frutta acerba. Assédiu, s.m. assedio - poniri, bogai s’a., por-
Asquidda, s.f. squilla, cipolla marina [arbidda]. re, togliere l’assedio.
Assaborai, v.tr. assaporare - a. unu gelau, assa- Asseguràbili, assiguràbili, agg. che può essere
porare un gelato, gustarlo; - a. su gosu de sa assicurato.
famiglia, assaporare le gioie della famiglia. Asseguradori, assiguradori, s.m. assicuratore,
Assaboramentu, s.m. assaporamento. chi esercita attività assicurativa.
Assaborau, p.p. assaporato. Assegurai, assigurai, v.tr. assicurare, rendere
Assaccai, v.tr. sopportare, accumulare, subire - sicuro, accertare - a. sa mercanzia de una
a. feli, prepotenzias, accumulare rabbia, su- buttega, assicurare la merce di un negozio;
bire prepotenze per evitare la rottura. - a. su binu, sistemare il vino nelle botti.
Assacchittadura, assacchittamentu, s.f. scuoti- Assegurau, assigurau, p.p. e s.m. assicura-
mento, sobbalzo. to, chi ha stipulato un contratto di assicura-
Assacchittai, v.intr. scuotere causato dal carro zione.
o dal cavallo in movimento, sobbalzare. Assegurazioni, assigurazioni, s.f. assicurazio-
Assaggiadori, s.m. assaggiatore - a. de binu, de ne - sociedadi di a., società di assicurazione;
casu, assaggiatore di vini, di formaggi. - no ti pozzu donai a., non posso darti assi-
Assaggiadura, s.f. 1. assaggiatura, l’assaggiare curazione.
2. aggiustamento, adattamento di un abito Asseliai, v.intr. quietarsi, tranquillizzarsi - no
Assaggiai, v.tr. 1. assaggiare - a. su binu, as- podíat a., non riusciva a quietarsi.
saggiare il vino [tastai] 2. adattare, aggiu- Asseliau, p.p. e agg. tranquillizzato, calmo.
stare - a. unu bistiri, aggiustare un abito. Asséliu, s.m. tranquillità, riposo, quiete - no
Assaggiau, p.p. assaggiato, adattato, aggiu- tengiu a. mancu a su notti, non ho riposo nep-
stato. pure di notte.
Assàggiu, s.m. assaggio, prova. Assemblea, s.f. assemblea, adunanza.
Assalariai, v.tr. salariare, dare un salario per Assempiai, v.tr. foggiare, formare secondo un
prestazioni continuate di lavoro, per lo più modello.
manuale. Assensu, s.m. assenso, consenso - ddi mancat
Assalariau, p.p., agg. e s.m. che, chi riceve un s’a. de su babbu, gli manca il consenso del
salario fisso. padre.
Assaltadori, s.m. assaltatore, aggressore. Assentadura, s.f. decantazione, assestamento.
Assaltai, v.tr. assalire, attaccare - dd’hat assaltau Assentai, v.tr. 1. mettere in ordine, collocare,
a s’improvvisu, l’ha assalito all’improvviso. porre 2. decantare - s’ollu s’est assentau,
Assaltau, p.p. assalito, attaccato. l’olio è decantato 3. assestare il cibo nello
Assaltu, s.m. assalto - s’a. a su casteddu, l’as- stomaco - buffadí una ciccara de caffèi, ca
salto al castello. t’assentat su stogumu, prenditi un caffè, che
Assannada, s.f. zannata, colpo dato con le ti assesta lo stomaco.
zanne. Assentau, p.p. collocato, posto, decantato, as-
Assannai, v.tr. afferrare con le zanne, azzannare. sestato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio65_A


Assenteismu, s.m. l’essere frequentemente o abi- Assioma, s.m. assioma, verità che non ha biso-
tualmente assente dal luogo di lavoro o da altri gno di dimostrazione.
luoghi di partecipazione a cui si avrebbe l’ob- Assistenti, s.c. assistente - est castiàda de un’a.
bligo di intervenire - s’a. in is fabbricas, in is geriatrica, è accudita da un’assistente geria-
iscolas, l’assenteismo nelle fabbriche, nelle trica.
scuole. Assisténzia, s.f. assistenza, soccorso, aiuto - pre-
Assenteista, s.c. chi frequentemente o abitual- stai a. a is feríus, prestare soccorso ai feriti;
mente si assenta dal lavoro o da altri luoghi - a. interessosa, assistenza per interesse.
in cui avrebbe l’obbligo di intervenire. Assístiri, v.tr. assistere, aiutare, soccorrere - a.
Assenti, ausenti, agg. e s.m. assente. a sa lezioni, a sa missa, assistere alla lezione,
Assentu, s.m. senno, saggezza, stabilità - tenit alla messa; - chi Deus t’assistat, che Dio ti
pagu a., ha poco senno. assista.
Asserragliai, v.tr. chiudere con serragli, con Assístiu, p.p. e s.m. assistito, chi gode dell’assi-
barricate - asserragliaisí, barricarsi in un luo- stenza di un Ente.
go chiuso. Associai, v.tr. associare, accompagnare, mette-
Asserragliau, p.p. asserragliato, barricato. re insieme.
Assessori, s.m. assessore. Associau, p.p. associato, riunito.
Assestai, v.tr. assestare, aggiustare. Associazioni, s.f. associazione.
Assestau, p.p. aggiustato, assestato. Assodai, v.tr. consolidare - a. su pavimentu de
Assettiadura, s.f. assettamento, aggiusta- sa strada, consolidare la pavimentazione stra-
mento. dale.
Assettiai, v.tr. aggiustare, accomodare, assettare; Assoddiri, v.tr. 1. raccogliere, riunire insieme
- a. su bestiamini, sistemare il bestiame - is puddas s’assoddint a pari, le galline si
[aderezzai]. accostano tra loro; - a. is brebeis po ddas mul-
Assettiau, p.p. assettato, aggiustato. liri, riunire le pecore per mungerle 2. suppu-
Asséttiu, s.m. assetto, accomodamento. rare - sa ferida est assoddendi, la ferita sta
Assi, asse, s.m. asse. suppurando.
Assiaisí, v.intr. irrancidirsi, diventare rancido. Assoddíu, p.p. raccolto, accumulato, suppurato.
Assiau, p.p. irrancidito, rancido - lardu, ollu a., Assogadori, s.m. accalappiatore.
lardo, olio rancido. Assogai, v.tr. accalappiare, prendere col laccio.
Assicorrai, azzicorrai, v.tr. diventare secco, Assogamentu, assogadura, s.m. accalappia-
arido, generalmente per esposizione all’aria mento, cattura con il laccio munito di nodo
o al calore del fuoco. scorsoio.
Assicorrau, azzicorrau, p.p. secco, arido, duro Assogau, p.p. preso al laccio, accalappiato.
- pani a., pane secco. Assoldai, v.tr. arruolare, assoldare, ingaggiare,
Assiduamenti, avv. in modo assiduo. reclutare - hant assoldau unu sicariu po ddu
Assíduu, agg. assiduo, incessante, diligente. bocciri, hanno reclutato un sicario per am-
Assignai, v.tr. stabilire, aggiudicare - dd’hanti mazzarlo.
assignau una domu populari, gli hanno asse- Assoliai, v.tr. esporre al sole, soleggiare.
gnato una casa popolare. Assoliamentu, s.m. soleggiamento.
Assignamentu, s.m. assegnamento. Assoliau, p.p. e agg. esposto al sole, soleggiato.
Assimbilai, simbilai, v.tr. somigliare - assimbilat Assolutamenti, avv. in modo assoluto, ad ogni
totu a sa mamma, somiglia moltissimo alla costo.
madre. Assolutoriu, agg. assolutorio, che assolve - sen-
Assimbilanti, p.pr. e agg. somigliante, simile. tenzia assolutoria, sentenza assolutoria.
Assimbilau, p.p. somigliato, scambiato. Assoluzioni, ascioluzioni, s.f. assoluzione.
Assimbillu, s.m. somiglianza, similitudine - s’a. Assòlviri, asciòlliri, v.tr. assolvere, sciogliere
no arreit, la somiglianza non regge. da un impegno, dichiarare innocente.
Assindicai, v.tr. sindacare, criticare, indagare Assólviu, p.p. assolto - s’imputau est istetiu a.,
con severità. l’imputato è stato assolto.
Assindicamentu, s.m. sindacamento. Assonai, v.intr. armonizzare con altri suoni.
Assindicau, p.p. sindacato, criticato. Assonanza, s.f. accordo armonico.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio66_A


Assorbenti, 1. agg. che assorbe - paperi a., carta Assunta, Assunzioni, s.f. 1. la Vergine salita in
assorbente 2. s.m. a. igienicu, tampone as- cielo in anima e corpo 2. la festa dell’Assun-
sorbente usato per l’igiene femminile. zione - sa dí de s’Assunta, il giorno dell’As-
Assorbimentu, s.m. assorbimento. sunzione (15 agosto).
Assorbiri, v.tr. assorbire - sa spongia assorbit Assunzioni, s.f. assunzione, atto dell’assumere.
s’aqua, la spugna assorbe l’acqua. Assupai, v.tr. respirare con affanno di un caval-
Assortau, assottau, agg. toccato dalla sorte, lo che ha corso, ansimare.
fortunato. Assurcai, v.tr. solcare.
Assortimentu, s.m. assortimento - ddu hat unu Assurdu, agg. assurdo, contrario al buon senso,
bellu a. de camisas e de corbattas, c’è un illogico - unu suspettu a., un sospetto assurdo.
bell’assortimento di camicie e di cravatte. Assusai, v.tr. avvantaggiare, migliorare la con-
Assortiri, assottíri, v.tr. assortire, arrivare. dizione - assusaisí, ingrandirsi in beni di for-
Assortíu, p.p. e agg. assortito - coloris mali tuna [adelantai].
assortius, colori male assortiti. Assussegadamenti, avv. in modo tranquillo.
Assu, s.m. asso - s’a. de cuppas, de spadas, di Assussegai, v.tr. calmare, rasserenare, pacifica-
òrus, de bastus, l’asso di coppe, di spade, di re - assussegaisí, calmarsi.
denari, di bastoni; - fai sa figura de s’a. de Assussegau, p.p. rasserenato, calmato.
bastus, rimanere solo come un imbecille. Assussegu, s.m. riposo, tranquillità - no tenit a.
Assubentau, p.p. colpito da difficoltà respiratorie. mancu unu momentu, non ha ma un momen-
Assubentu, s.m. affanno. to di tranquillità.
Assuconai, azzuconai, v.intr. singhiozzare, pian- Assustai, assustrai, v.tr. spaventare - assustaisí,
gere a dirotto [assunguttai]. spaventarsi, prendere uno spavento [azziccai].
Assuconu, azzuconu, s.m. singulto, singhiozzo. Assustu, assustru, s.m. spavento, paura.
Assuermai, v.tr. placare, calmare, assoggettare Assutiligai, v.tr. assottigliare, rendere più sotti-
[assuggettai]. le - a. sa punta de unu bàculu, assottigliare la
Assuggettai, v.tr. assoggettare, sottomettere punta di un bastone; - assutiligaisí, assotti-
- no si sunt assuggettaus a nisciunus, non si gliarsi, dimagrire.
sono sottomessi a nessuno. Assutiligamentu, s.m. assottigliamento.
Assuggettamentu, s.m. assoggettamento. Assutiligau, p.p. assottigliato, dimagrito.
Assuggettau, p.p. assoggettato, sottomesso. Asta, s.f. 1. asta - a. de bandera, asta di bandiera;
Assumancu, avv. almeno, magari - a. benessit a - sartidu cun s’asta, salto con l’asta 2. proce-
m’agatai, magari venisse a trovarmi; - passat dimento di scelta del maggior offerente per una
a. una borta a su mesi, passa almeno una vol- vendita - poniri a s’a., mettere all’asta 3. pl.
ta al mese. astas: le corna del bue, del cervo, ecc.
Assumbradura, s.f. allucinazione degli anima- Astémiu, s.m. astemio.
li ma soprattutto dei cavalli che vedono om- Astenirisí, v.rfs. astenersi - mi astengu de t’arre-
bre e fantasmi. spundiri, evito di risponderti.
Assumbrai, v.tr. rendere sospettoso, adombra- Asteriscu, s.m. asterisco.
re - no fazzas a. su cuaddu, non far adombra- Ástili, s.m. (Parteolla) disgrazia - mortu di a.,
re il cavallo. morto di disgrazia.
Assúmbridu, s.m. ombra, timore, sospetto del Astinenti, agg. che si astiene, specie dai piaceri
cavallo. materiali - a. in su pappai, in su buffai, ecc.,
Assumbrosu, agg. ombroso, sospettoso. astinente nel cibo, nel bere, ecc.
Assúmiri, v.tr. assumere, addossarsi, prendere Astinénzia, s.f. astinenza.
alle proprie dipendenze - a. un’incarrigu, as- Àstiu, s.m. forte rancore, odio, livore - fueddai
sumere un incarico; - a. una segretaria, assu- chene a., parlare senza astio.
mere una segretaria. Astràiri, v.tr. astrarre, distogliere.
Assúmiu, p.p. assunto - in su supermercau nou Astrali, agg. astrale, proprio degli astri - influs-
hanti a. prus de duxentus personas, nel nuo- su a., influsso astrale.
vo supermercato hanno assunto più di due- Astrattamenti, avv. in modo astratto.
cento persone. Astrattivu, agg. astrattivo, incline all’astrazio-
Assungutai, v.intr. singhiozzare. ne - menti astrattiva, mente astrattiva.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio67_A


Astrattu, p.p. e agg. astratto - unu cuncettu a., Asuriosu, asuríu, agg. avaro, ingordo.
un concetto astratto. Asutta, prep. e avv. sotto - a. de terra, asutta di
Astrazioni, s.f. astrazione. aqua, sotto terra, sott’acqua; - est innòi a., è
Astringenti, agg. astringente. qua sotto; - fai una cosa a. a., agire nasco-
Astrolàbiu, s.m. astrolabio, antico strumento stamente.
per misurare l’altezza apparente degli astri sul- Ateismu, s.m. ateismo.
l’orizzonte. Ateista, s.c. chi fa professione di ateismo.
Astrologia, s.f. astrologia. Ateneu, s.m. ateneo, università.
Astrológicu, agg. astrologico - calendariu a., Ateretantu, pron. e avv. altrettanto.
calendario astrologico. Àteru, àturu, agg. e pron. altro - hòi pigaus
Astròlogu, s.m. studioso di astrologia, indovino. un’atera bia, oggi prendiamo un’altra strada;
Astronàuta, s.c. navigatore degli spazi inter- - mi praxit s’unu e s’ateru, mi piace l’uno e
planetari. l’altro; - di atera parti, d’altronde.
Astronavi, s.f. astronave. Ateu, s.m. ateo.
Astronomia, s.f. astronomia. Àtiri, pron. altri - nè tui, nè a. depit intrai a
Astronómicu, agg. astronomico - osservatoriu, innòi, nè tu nè altri deve entrare qua.
atlanti a., osservatorio, atlante astronomico. Atlanti, s.m. atlante, raccolta di carte geografi-
Astrònomu, s.m. studioso di astronomia. che o altre tavole figurate - a. storicu, lin-
Astru, s.m. astro, corpo celeste. guisticu, di anatomia, atlante storico, lingui-
Àstula, s.f. scheggia di legno - truncu bogat a., stico, di anatomia.
dal tronco non possono che venire schegge di Atleta, s.c. atleta, chi pratica uno sport.
legno, oppure - truncu de figu, a. de figu, talis Atlética, s.f. atletica - a. leggera, atletica leggera.
pater, talis filius [liesca]. Atléticu, agg. atletico.
Astuladori, s.m. taglialegna. Atmosfera, s.f. atmosfera.
Astulai, v.tr. scheggiare. Atolondraisí, v.intr. rimanere stordito, perdere
Astulau, p.p. scheggiato. i sensi - custu fragu fait atolondrai, questo
Astutamenti, avv. con astuzia. odore fa perdere i sensi.
Astutu, agg. astuto, furbo, scaltro - est prus a. Atolondramentu, s.m. stordimento.
de unu margiani, è più scaltro di una volpe. Atolondrau, p.p. e agg. stordito - seu totu a.,
Astúzia, s.f. astuzia, avvedutezza, furberia. sono completamente stordito.
Asuba, prep. e avv. sopra, addosso - arzia a. de Atómicu, agg. atomico - bomba, gherra atomi-
sa mesa, sali sopra il tavolo; - is pratus si ca, bomba, guerra atomica.
ponint unu a. de s’ateru, i piatti si mettono Atomu, s.m. atomo.
uno sull’altro; - m’ind’est arruttu a., mi è ca- Atongiali, agg. autunnale - is aquas atongialis
duto addosso. ammoddiant sa terra primu de s’aringiu, le
Asubai, v.intr. poggiare sopra - sa domu asubat piogge autunnali ammorbidiscono il terreno
a sa rocca, la casa appoggia sulla roccia; - su prima dell’aratura.
pastori fiat dromíu cun sa conca asubada a Atóngiu, s.m. autunno - in s’a. coit s’axina e si
una perda, il pastore dormiva con la testa ap- fait su binu nou, in autunno matura l’uva e si
poggiata su un sasso. fa il vino nuovo.
Asubatotu, avv. soprattutto [pruschetotu]. Atonía, s.f. atonia.
Asulazzu, agg. azzurrognolo. Atradí, avv. il giorno dopo - a. de Paschixedda,
Asulettai, v.tr. dare l’indaco alla biancheria, il giorno dopo Natale [sa dí a pustis].
prima di risciacquarla. Atrevimentu, atrivimentu, s.m. ardimento,
Asulettau, p.p. e agg. che è stato trattato con audacia, baldanza.
indaco. Atrevirisí, atrivirisí, v.intr. osare, rischiare
Asulettu, s.m. indaco o azzurrino che si aggiun- - no t’atrivas de torrai a domu cun issa, eh!,
ge all’acqua prima del risciacquo della bian- non azzardarti di tornare a casa con lei, eh!
cheria; sbiancante per bucato (< sp. azulete). Atrevíu, atrivíu, p.p. e agg. che ha osato, auda-
Asulu, agg. azzurro - portat is ogus asulus, ha ce, ardito, temerario, azzardato [arriscau].
gli occhi celesti (< sp. azul). Atripadura, atripamentu, s.f. percotimento,
Asuria, s.f. avidità, cupidigia. picchiamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio68_A


Atripagiocu, s.m. rissa, baruffa, litigio, Attanallau, p.p. attanagliato.
gen. nell’ambito familiare - in cussa domu Attendaisí, v.intr. attendarsi, piantare tenda,
ddu hat sempri a., in quella casa c’è sem- accamparsi - a. in s’oru de mari, attendarsi
pre baruffa. vicino al mare.
Atripai, v.tr. picchiare, percuotere - a. a fusti, a Attendamentu, s.m. attendamento, campeggio.
zironia, a funi, a fuettu, a cintu, picchiare col Attendau, p.p. attendato, accampato.
bastone, col nerbo, con la fune, con la frusta, Attendenti, s.m. attendente.
con la cinta [arropai]. Attendiai, v.tr. distendere, spianare - a. sa pa-
Àtriu, s.m. atrio, androne - s’a. de sa scola, de sta cun su tutturu, spianare la pasta col
sa stazioni, de unu teatru, l’atrio della scuo- matterello.
la, della stazione, di un teatro. Attendiamentu, s.m. spianamento, allunga-
Atrivíu, ved. Atrevíu. mento.
Atropegliadori, atrupegliadori, s.m. che con- Attendiau, p.p. disteso, spianato, allungato.
fonde, scompiglia, calpesta - a. de lèis, vio- Attendíbili, agg. credibile, degno di fede - te-
latore di leggi. stimongiu a., notizia a., testimone, notizia at-
Atropegliai, atrupegliai, v.tr. sconvolgere, tendibile.
scompigliare, confondere. Attèndiri, v.tr. e intr. dedicarsi, applicarsi,
Atropegliau, atrupegliau, p.p. sconvolto, con- attendere - a. su bestiamini, aver cura del
fuso. bestiame; - est attendia de sa filla ba-
Atropegliu, atrupegliu, s.m. confusione, scom- gadía, è accudita dalla figlia nubile; - a.
piglio, agitazione. s’occasioni bona, attendere la buona oc-
Attaccàbili, agg. attaccabile. casione.
Attaccadinu, agg. contagioso - sa pabedda di Atténdiu, p.p. curato, atteso.
arrosa est una maladia a., il morbillo è una Attenirisí, v.intr. attenersi, conformarsi - a. a is
malattia contagiosa. prescrizionis de su medicu, attenersi alle pre-
Attaccadura, s.f. attaccatura. scrizioni del medico; - a. a su regulamentu,
Attaccai, v.tr. attaccare, appiccicare, assalire, attenersi al regolamento.
contagiare - a. is manigas a unu bistiri, attac- Attentadori, s.m. attentatore.
care le maniche ad un abito; - a. su nemigu, Attentai, v.intr. compiere un attentato - a. a sa
attaccare il nemico; - a. manifestus, affiggere vida de unu, tentare di uccidere uno.
manifesti; - a. una maladia, contagiare una Attentamenti, avv. con attenzione.
malattia. Attentau, s.m. attentato - a. a sa libertadi, at-
Attaccamentu, s.m. attaccamento, vincolo af- tentato alla libertà.
fettivo. Attentu, agg. attento, accorto - abbarra a., a
Attaccau, p.p. e agg. attaccato, appiccicato, origas e ogus abertus, stai attento, con le orec-
assalito, affezionato. chie e gli occhi bene aperti.
Attacciadori, s.m. critico, censore. Attenzioni, s.f. attenzione.
Attacciai, v.tr. criticare, imputare. Atterràggiu, s.m. atterraggio di un aereo - cam-
Attaccu, s.m. attacco - donai s’a., attaccare; pu di a., campo di atterraggio.
- s’a. de sa currenti, la presa della corren- Atterrai, 1. v.tr. abbattere, atterrare [ghettai a
te; - un’a. de tussi, de calentura, un attacco terra] 2. v.intr. compiere un atterraggio con
di tosse, di febbre. un velivolo.
Attafai, v.tr. cacciar dentro - inci hapu Atterramentu, s.m. atterramento.
attafau is peis a su ludu, ho cacciato i pie- Atterrau, p.p. atterrato, buttato a terra.
di nel fango. Atterriri, v.tr. incutere terrore, spaventare.
Attafau, p.p. immerso, cacciato dentro. Attestadori, s.m. chi attesta.
Attaffiai, v.tr. trangugiare, inghiottire avidamen- Attestai, v.tr. affermare, attestare, certificare.
te o in fretta, ingollare. Attestau, p.p. e s.m. attestato, certificato, di-
Attaffiamentu, s.m. trangugiamento. chiarazione scritta - a. de bona cundutta, at-
Attaffiau, p.p. trangugiato, ingollato. testato di buona condotta.
Attanallai, v.tr. attanagliare, stringere con tena- Attestazioni, s.f. attestazione - arriciri un’a. de
glie, serrare. stima, ricevere un’attestazione di stima.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio69_A


Attesu, avv. lontano - est a. de innòi, è lontano Attocchidai, v.intr. emettere urla per richiama-
da qui; castiai, saludai di a., guardare, salu- re l’attenzione, dare l’allarme [fai scidu].
tare da lontano; - pigai una chistioni di a., Attonai, v.tr. ristorare, dare nuova energia - a.
incominciare un discorso senza affrontare su- su stogumu cun cosa de pappai, ristorare lo
bito l’argomento principale. stomaco con il cibo.
Attetterai, v.tr. rendere rigido, rizzare - attet- Attonamentu, s.m. ristoramento.
teraisí, irrigidirsi, intirizzirsi, diventare ritto Attonau, p.p. ristorato.
- fig. agitarsi, ingalluzzirsi. Attontai, v.intr. istupidire, intontire - s’amori
Attetteramentu, s.m. rizzatura dd’hat attontau, l’amore lo ha istupidito.
Attetterau, p.p. rizzato, teso, agitato. Attoppai, ved. Attobiai.
Àtticu, s.m. piano abitabile costruito al di sopra Attoppas, nell’espressione “fai a.”, incontrarsi.
del cornicione di coronamento di uno stabile. Attoppau, p.p. incontrato.
Attiddai, v.intr. camminare in fretta. Attoppu, s.m. incontro; scontro, difficoltà - po
Attíddidu, s.m. salto, balzo di certi animali come cudd’affari ddu hat un’a. de superai, per quel-
il cavallo, la capra, la lepre e altri. l’affare c’è una difficoltà da superare.
Attillau, agg. agghindato, attillato, vestito con Attori, s.m. attore - a. comicu, drammaticu, at-
eleganza. tore comico, drammatico.
Àttimu, s.m. attimo, istante. Attoscai, attossicai, v.tr. appestare, intossicare,
Attinenti, agg. attinente - s’arresposta no est a. spandere cattivo odore - unu fragu chi atto-
a sa pregunta, la risposta non è attinente alla scat, un odore nauseabondo.
domanda. Attoscamentu, attossicamentu, s.m. intossica-
Attinénzia, s.f. attinenza, connessione logica, zione.
relazione - no ddu hat nisciuna a. intre is duas Attoscanti, attossicanti, agg. nauseante, che
cosas, non vi è alcuna relazione tra le due cose. intossica, che appesta l’aria.
Attirai, v.tr. attirare, tirare a sè - sa calamida Attoscau, attossicau, p.p. e agg. intossicato,
attirat su ferru, la calamita attira il ferro. avvelenato.
Attitadora, s.f. prefica, colei che canta, dinnanzi Attraenti, agg. che attrae, piacevole - libru, pic-
al morto, s’attitidu - is attitadoras sunti casi ciocca a., libro, ragazza attraente.
sempri pagadas, le prefiche sono quasi sem- Attrafuddai, ved. Attrufuddai.
pre pagate. Attràiri, v.intr. attrarre, attirare, somigliare
Attitai, v.tr. piangere il morto e farne l’elogio - attrait a sa mamma, somiglia alla mamma.
cantando lamentosamente. Attraíu, p.p. attratto, attirato.
Attítidu, s.m. compianto, lamento funebre can- Attrapassadura, s.f. trapassamento, trafiggitura.
tato. Attrapassai, v.tr. trapassare, trafiggere.
Attitirigai, v.intr. intirizzire, gelare, assiderare, Attrapassau, p.p. trapassato, trafitto.
intorpidire dal freddo [ammarmurai, can- Attrattiva, s.f. attrattiva - logu prenu di attrat-
carai]. tivas po is turistas, luogo pieno di attrattive
Attitúdini, s.f. attitudine, disposizione - tenit a. per i turisti.
po sa musica, ha disposizione per la musica. Attrattivu, agg. allettante, che ha la capacità di
Attivai, v.tr. accendere, rendere attivo, rav- attrarre - oghiada attrattiva, sguardo attrattivo.
vivare. Attravai, v.tr. mettere le pastoie (travas) a un
Attivamenti, avv. in modo attivo. animale.
Attividadi, s.f. attività - sa fabbrica no est prus Attravau, p.p. impastoiato.
in a., la fabbrica non è più in attività; - seu Attraversai, v.tr. attraversare - a. s’arríu, su
sempri in attividadi de serviziu, sono sempre mari, attraversare il fiume, il mare; - seus at-
in attività di servizio. traversendu tèmpus malus, stiamo attraver-
Attivu, agg. attivo, operoso, diligente. sando brutti tempi.
Attobiai, attoppai, v.tr. 1. incontrare, andare Attraversamentu, s.m. attraversamento.
incontro - bai a a. a sorri tua, vai incontro a Attraversau, p.p. passato, attraversato.
tua sorella 2. fermare, bloccare - attobia is Attraversu, a traversu, avv. traversalmente, di
brebeis ca sunti bessendinci de s’accorru, fer- traverso - andai a t. in su sartu, andare attra-
ma le pecore che stanno uscendo dal recinto. versando i campi e non sulla strada.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio70_A


Attrazioni, s.f. attrazione. Attuai, v.tr. 1. mettere un carico addosso a uno
Attrazzai, v.tr. fornire un naviglio dell’attrez- - aggiudamí a m’a. su saccu, aiutami a met-
zatura e del corredo necessario. tere il sacco sulle spalle - attuaisí, caricarsi
Attrebuzzai, v.tr. inforcare, usare il forcone. un peso 2. attuare, mettere in atto, applicare.
Attrezzu, s.m. attrezzo, arnese. Attuali, agg. attuale.
Attribuiri, v.tr. attribuire, assegnare - a. unu Attualidadi, s.f. attualità.
premiu, unu titulu, assegnare un premio, un Attualmenti, avv. nel momento attuale.
titolo. Attuariu, s.m. notaio, attuario [notariu].
Attribuíu, p.p. attribuito. Attuau, p.p. attuato, caricato.
Attributivu, agg. attributivo, che serve ad attri- Attuazioni, s.f. attuazione.
buire. Attufai, v.tr. emanare odore di muffa, tanfo.
Attributu, s.m. attributo, qualità - sa prama Attufau, p.p. che ha preso odore di muffa - binu
fiat s’a. de is martiris, la palma era l’attributo a., vino ammuffito - durcis attufaus, dolci che
dei martiri. hanno odore o sapore di muffa.
Attribuzioni, s.f. attribuzione, assegnazione. Attufu, attufidu, attufori, s.m. tanfo, cattivo
Attrocciai, v.tr. stringere una corda facendola odore.
girare intorno ad un bastone (tròccia). Attumbadori, agg. e s.m. cozzatore, di animale
Attrossai, v.intr. vestirsi, sistemarsi - fiat totu che dà colpi con le corna.
mali attrossau, era vestito malamente. Attumbai, v.tr. cozzare, urtare violentemente
Attrottiadura, s.f. storcimento. - a. sa conca a su muru, urtare la testa al muro;
Attrottiai, v.tr. piegare, storcere - a. un’arrogu - andai attumba-attumba, camminare urtan-
de filu ferru po fai unu ganciu, piegare un do di qua e di là, come gli ubriachi.
pezzo di fil di ferro per fare un gancio. Attumbau, p.p. urtato, cozzato.
Attrottiamentu, s.m. piegamento, torci- Attumbu, attúmbidu, s.m. cozzata, colpo che
mento. dà il montone con le corna; urto [tumbada].
Attrottiau, p.p. piegato, contorto, storto. Atturrai, ved. Turrai.
Attrozzonamentu, s.m. malattia che colpisce i Atturronai, v.tr. indurire.
cavalli, colica. Aturai, v.intr. stare, rimanere, fermarsi - no
Attrozzonau, agg. cavallo colpito da “attroz- pòzzu a. ca m’aspettant in dòmu, non posso
zonamentu”. trattenermi perchè m’aspettano a casa.
Attruddai, v.intr. dare una spinta per sollevare, Àturu, ved. Àteru.
portar su, salire con difficoltà. Audiénzia, s.f. udienza.
Attrudimentu, aturdimentu, s.m. sbalordi- Augurai, v.tr. augurare, presagire - a. sa bona
mento, sbigottimento. notti, augurare la buona notte.
Attrudiri, aturdiri, v.tr. sbigottire, sgomenta- Augurali, agg. augurale - scriri una cartolina
re, stordire - attrudirisí, rimanere attonito, sgo- a. po Paschixedda, scrivere una cartolina di
mentarsi. auguri per il Natale.
Attrudíu, aturdíu, p.p. stordito, sbigottito, spa- Auguriu, s.m. augurio, presagio - donai, fai is
ventato. augurius a unu, fare gli auguri ad uno.
Attruffuddai, attraffuddai, v.intr. si dice del Àuguru, s.m. àugure.
pane e della pasta fermentata che si gonfia, Augustu, agg. degno di venerazione e rispetto,
aumenta di volume - attruffuddaisí, gonfiarsi augusto.
- fig. imbronciarsi. Àula, s.f. aula - a. scolastica, aula scolastica;
Attruffuddau, attraffuddau, p.p. gonfiato per - s’aula de sa pretura, de su tribunali, l’aula
la fermentazione - fig. imbronciato. della pretura, del tribunale.
Attruffuddu, attraffuddu, s.m. gonfiore, in- Àulicu, agg. aulico, di corte, illustre, nobile
grossamento della pasta dovuti alla fermen- - lingua, scrittori a., lingua, scrittore aulico.
tazione - fig. broncio. Aumentàbili, agg. che si può aumentare.
Attu, s.m. atto, azione - is attus de una causa, Aumentai, v.tr. aumentare, crescere - a. su beni,
gli atti di un processo; - a. de fidi, de stima, sa paga, aumentare il patrimonio, il salario.
atto di fede, di stima; - fai a. de presenzia, Aumentau, p.p. aumentato, cresciuto - est a.
fare atto di presenza. s’ollu, è aumentato il prezzo dell’olio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio71_A


Aumentu, s.m. aumento - a. de is ispesas, au- Autocarru, s.m. autoveicolo adibito al traspor-
mento delle spese; - s’a. de sa famiglia, la to di merci.
crescita della famiglia. Autodidatta, s.c. chi, senza aver seguito studi
Aúndi, avv. dove - a. andas?, dove vai?; - ab- regolari, si è istruito o ha ampliato la propria
barra a. sesi, resta dove sei; - bai e circa a. cultura da sé.
s’inc’est cravau, vai e cerca dove si è ficcato. Autògrafu, 1. agg. scritto di propria mano dal-
Aundisisiat, aundisiollat, avv. ovunque, in qual- l’autore - testamentu a., testamento autogra-
siasi luogo. fo 2. s.m. firma di persona importante - un’a.
Aungiali, ved. Angiali. de Garibaldi, de Gramsci, un autografo di
Aurèola, s.f. aureola, corona di gloria. Garibaldi, di Gramsci.
Àureu, agg. d’oro - aneddu a., anello d’oro. Autogrill, s.m. posto di ristoro situato in aree di
Auricolari, 1. agg. auricolare - testimongiu servizio lungo le autostrade.
a., testimone che ha sentito direttamente, Automa, s.m. automa.
con le proprie orecchie 2. s.m. la parte Automàticu, agg. automatico - fusili a., fucile
della cornetta telefonica che viene avvicina- automatico; - buttoni a., bottone a pressione;
ta all’orecchio. - distribuidori a., distributore automatico.
Auríferu, agg. che contiene oro - minerali a., Automatismu, s.m. automatismo.
minerale aurifero. Automóbili, s.m. autoveicolo adibito al trasporto
Aurora, s.f. aurora. di un numero limitato di persone [vettura,
Aúrra, s.f. stalla per ingrassare i maiali. macchina].
Aurrau, agg. ingrassato nella stalla - procu a., Automobilismu, s.m. lo sport e la tecnica del-
maiale ingrassato nella stalla. l’automobile.
Ausenti, ved. Assenti. Automobilista, s.c. chi guida l’automobile o
Ausiliari, 1. agg. che dà o che può dare aiuto, chi pratica lo sport dell’automobilismo.
collaboratore - verbu a., verbo ausiliare; - obi- Autonomia, s.f. autonomia, libertà di vivere con
spu a., vescovo ausiliare. proprie leggi - s’a. sarda est cumenzada in su
Ausíliu, s.m. soccorso, assistenza, aiuto. 1948, l’autonomia sarda è iniziata nel 1948.
Àuspici, s.m. auspice. Autònomu, agg. autonomo, che gode di auto-
Auspiziu, s.m. auspicio. nomia - traballu a., lavoro autonomo, in cui
Austeramenti, avv. con austerità. non si dipende da terzi.
Austeridadi, s.f. austerità, asprezza, severità, Autopsia, s.f. autopsia.
rigore. Autori, s.m. autore.
Austeru, agg. austero, severo, rigido. Autoridadi, s.f. autorità - s’a. de su Stadu depit
Australi, agg. australe, riferito all’emisfero essiri respettada, l’autorità dello Stato dev’es-
meridionale della Terra. sere rispettata.
Àustru, s.m. ostro, vento del sud. Autorizzai, v.tr. autorizzare, permettere - no
Aústu, s.m. agosto - Nostra Signora de mesu a., ses autorizzau a intrai in sa zona militari, non
(s’Assunta), Nostra Signora di mezzo agosto sei autorizzato ad entrare nella zona militare.
(l’Assunta); - si bolis mustu, marra in a., (prov.) Autorizzau, p.p. autorizzato - est a. de su sin-
se vuoi vino, devi zappare la vigna in agosto. digu, ha l’autorizzazione del sindaco.
Auténtica, autenticazioni, s.f. autenticazione. Autorizzazioni, s.f. autorizzazione.
Autenticai, v.tr. autenticare, legalizzare - a. una Autostop, s.m. sistema di viaggiare fermando
scrittura, una fotografia, autenticare uno scrit- automezzi in transito e facendosi trasportare
to, una fotografia. gratuitamente.
Autenticamenti, avv. in modo autentico. Autostrada, s.f. strada riservata ai veicoli a
Autenticau, p.p. autenticato, legalizzato. motore, separata da ogni altra arteria di traf-
Auténticu, agg. autentico, non falso - est una fico e a più corsìe, per consentire velocità e
storia autentica, è una storia vera. sicurezza di viaggio.
Autista, s.c. chi conduce autoveicoli per me- Àutu, s.m. rogito, atto pubblico di compraven-
stiere [scioferru]. dita stipulato da un notaio - a. a boxi, chene
Autobus, s.m. autoveicolo adibito al trasporto paperi scrittu, no balit a nudda, atto verbale,
urbano di persone. senza carta scritta, non ha alcun valore.

72

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio72_A


Avanottu, avannotu, s.m. avannotto. Avvalorai, v.tr. dar valore, avvalorare - a. is
Avanzai, v.intr. avanzare, sovrabbondare, pro- dannus patíus, quantificare i danni subiti;
cedere - a. in su camminu, procedere; - a. in - sa domu dd’hanti avvalorada prus de du-
edadi, andare avanti in età; - a notti avanza- xentus milionis, la casa è stata valutata più di
da, a notte inoltrata. 200 milioni.
Avanzamentu, s.m. avanzamento, progresso. Avvaloramentu, s.m. avvaloramento, valuta-
Avanzau, p.p. avanzato, aumentato, superato. zione.
Avanzu, s.m. rimanenza, avanzo - a. di anti- Avvalorau, p.p. valutato, avvalorato.
ghidadi, reperto antico; - avanzus de cosa de Avvantaggiai, v.tr. avvantaggiare, dar vantag-
pappai, avanzi di cibo; - est un’a. de galera, gio - avvantaggiaisí, trarre profitto, utilità.
è un avanzo di galera. Avvantaggiamentu, s.m. avvantaggiamento.
Avaramenti, avv. con avarizia. Avvantaggiau, p.p. avvantaggiato.
Avaría, s.f. guasto, avaria. Avvantaggiosu, agg. vantaggioso.
Avariau, p.p. e agg. danneggiato, deteriorato, guasto. Avvantaggiu, s.m. vantaggio, utilità, privile-
Avarizia, s.f. avarizia. gio.
Avaru, s.m. avaro, gretto, taccagno - a. che Avvassallai, v.tr. rendere vassallo, suddito, tri-
un’ebreu, tirchio come un ebreo. butario, ridurre sotto sudditanza.
Avatepari, avv. uno dietro l’altro, insieme. Avvassallau, p.p. assoggettato, reso vassallo.
Avatu, infatu, avv. appresso, dietro - issu ananti Avvelenadori, s.m. chi avvelena.
e su cani avatu, lui avanti e il cane appresso; Avvelenai, v.tr. avvelenare - baidindi ca megas
- sa dí infatu, il giorno appresso. a m’a. su sanguni, vattene, perchè mi stai av-
Avedali, avedepari, agg. coetaneo, della stessa velenando il sangue.
età - est a. de fradi miu, è coetaneo di mio Avvelenamentu, s.m. avvelenamento.
fratello. Avvelenau, p.p. e agg. avvelenato, che ha inge-
Avemaria, avimaria, s.f. 1. avemaria, il suono rito del veleno, ucciso dal veleno.
delle campane al tramonto - si bideus apustis Avvenimentu, s.m. avvenimento.
s’a., ci vediamo dopo l’avemaria; - a s’a. o in Avventu, s.m. venuta; assunzione ad alta cari-
domu o in bia, al suono dell’Ave Maria o a ca; periodo che precede il Natale.
casa o sulla via del ritorno 2. pl. avemarias, Avventura, s.f. avventura, sorte - andai in circa
tipo di pasta da minestrone. di avventuras, andare in cerca di avventure;
Avena, s.f. avena. - a s’a., (avv.) all’avventura, a caso.
Averiguadori, s.m. investigatore, esploratore, Avventurai, v.tr. avventurare, esporre a rischio
ricercatore. - a. sa vida in d’una impresa, rischiare la vita
Averiguai, v.tr. indagare, esplorare, verificare. in un’impresa; - avventuraisí, esporsi a un pe-
Averiguau, p.p. esplorato, indagato, verificato. ricolo.
Averiguazioni, averiguadura, s.f. indagine, in- Avventurau, p.p. e agg. avventurato, rischiato,
vestigazione, ricerca. fortunato.
Avocai, v.tr. avocare. Avventureri, s.m. e agg. chi va in cerca di for-
Avolotadori, s.m. perturbatore, sedizioso, tur- tuna o che va incontro ad avventure.
bolento, facinoroso - a. de populu, pertur- Avventurosamenti, avv. in modo avventuroso.
batore di popolo. Avventurosu, agg. avventuroso.
Avolotai, v.tr. perturbare, turbare, indurre al tu- Avverai, v.tr. avverare, rendere vero, reale - av-
multo - no avolotis su logu, non turbare l’am- veraisí, verificarsi, diventare vero, reale; - s’est
biente; - a. su stogumu, sconvolgere. avverau su sonnu miu, il mio sogno si è avverato.
Avolotau, p.p. sconvolto, turbato, agitato - sa Avverau, p.p. avverato, verificato.
bidda est avolotada, il paese è in agitazione. Avverbiali, agg. avverbiale - locuzioni a., locu-
Avolotu, avolotamentu, s.m. sommossa, tumul- zione avverbiale.
to, fracasso, agitazione. Avvérbiu, s.m. avverbio.
Avóriu, s.m. avorio [marfiliu]. Avversariu, 1. s.m. avversario, nemico - a. poli-
Avvalèssiri, avvalirisí, v.intr. avvalersi - av- ticu, avversario politico 2. agg. che si oppo-
valessirisí de is proprius derettus, avvalersi ne - sa squadra avversaria, la squadra av-
dei propri diritti. versaria.

73

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio73_A


Avversativu, agg. avversativo. Avvisu, s.m. avviso, avvertimento, parere - custu
Avversidadi, s.f. avversità, contrarietà, disgra- ti serbat de a., che questo ti serva di avviso;
zia - sa fidi est un’aggiudu mannu in is avver- - stai a s’a., stare sull’avviso.
sidadis, la fede è di grande aiuto nelle avver- Avvivai, v.tr. ravvivare, animare, rincuorare - a.
sità. su fogu, ravvivare il fuoco.
Avversioni, s.f. avversione, malanimo, ostilità Avvivamentu, s.m. avvivamento.
- tenit una grandu a. po is gattus, ha una gran- Avvivau, p.p. ravvivato, rincuorato.
de avversione per i gatti. Avvocaisí, v.intr. raccomandarsi, implorare pro-
Avverténzia, s.f. avvertenza, cautela, consiglio tezione o favori - a. a Sant’Antoni, raccoman-
- no ti scarescias de is avvertenzias de mam- darsi a Sant’Antonio.
ma tua, non dimenticare i consigli di tua ma- Avvocau, p.p. che si è raccomandato, che ha
dre; - liggi cun attenzioni is avvertenzias in domandato grazia.
s’ampudditta, leggi attentamente le avverten- Avvoretta, s.f. orlo - fai s’a. a sa gunnedda,
ze sul flacone. fare l’orlo alla gonna.
Avvértia, nella loc. “a s’a.”, all’erta, sull’avviso. Avvorettai, v.tr. orlare, fare l’orlo - a. unu bistiri,
Avvertidamenti, avv. con avvedutezza. una fardetta, orlare un vestito, una gonna.
Avvertimentu, s.m. avvertimento, avviso. Avvrincai, v.intr. 1. avere le gambe molli, af-
Avvèrtiri, v.tr. avvertire, ammonire - t’avvertu flosciare le gambe camminando, zoppicare
ca no permittu de chistionai a filla mia, ti 2. pronunciare stentatamente, tartagliare.
avverto che non permetto di parlare con mia Axedai, v.tr. inacidire, spuntarsi (di vino), lievi-
figlia. tare (di pasta) - po fai axedai sa pasta inci
Avvértiu, p.p. 1. avvisato, ammonito - castia ca bolit su fermentu, per far lievitare la pasta
ses a., bada che sei avvisato 2. avveduto, occorre il lievito; - axedaisí, diventare acido.
accorto - est un’omini a., è un uomo accorto; Axedau, p.p. inacidito (di cibi), lievitato (di
- stai a s’avvertia, stare all’erta, sull’avviso. pasta).
Avvesai, v.tr. abituarsi, adattarsi - avvesaisí a is Axedu, 1. agg. acido, agro, forte - casu a., for-
tempus nous, adattarsi ai tempi nuovi. maggio fresco lasciato inacidire; - binu, latti
Avvesamentu, s.m. adattamento. a., vino, latte acido 2. s.m. aceto - a. biancu,
Avvesau, avvesu, agg. abituato - a. a sa tassa, aceto bianco; - ghettai s’a. a s’insalada, ver-
abituato a bere; - no est a. a sa moda nosta, sare l’aceto all’insalata.
non è abituato alle nostre usanze. Axedúmini, s.m. acidità, acidume.
Avvía, inter. che esprime esortazione, incorag- Axeliaisí, v.intr. incantarsi, non capire niente,
giamento, incitamento: suvvia, orsù! essere frastornato.
Avviaisí, v.intr. incamminarsi, avviarsi. Axeliamentu, s.m. frastornamento.
Avviau, p.p. avviato, incamminato. Axeliau, p.p. frastornato, incantato.
Avvilessimentu, avvilimentu, s.m. abbattimen- Axiai, v.intr. stancarsi di qualcosa, infastidirsi
to, avvilimento, smarrimento d’animo. - totus indi fiant axiaus e arroscius, tutti ne
Avvilèssiri, avviliri, v.tr. svergognare, avvilire erano stanchi e infastiditi.
- dd’hat avvilíu ananti de totus, lo ha svergo- Axiau, p.p. e agg. infastidito, stufo, triste, tor-
gnato davanti a tutti; - avvilirisí, avvilirsi, sco- mentato, angosciato.
raggiarsi, perdersi d’animo. Àxina, àxia, s.f. uva - a. bianca, niedda, uva
Avviléssiu, avvilíu, p.p. umiliato, avvilito. bianca, nera; - a. de stauli o de parrali, uva di
Avvinculai, ved. Vinculai. pergolato; - a. de pappai, a. de mustu, uva da
Avvisadori, s.m. avvisatore. tavola, uva da vino; - gudroni o budroni,
Avvisai, v.tr. avvisare, informare, avvertire - av- scricchilloni, pibioni, grappolo, racimolo, aci-
visamí candu arribat fradi tuu, avvertimi no; - scovili, foddi, pisu, raspo, buccia, seme;
quando arriva tuo fratello. - appicconi di a., penzolo d’uva; - calidadis
Avvisau, p.p. avvisato, avvertito, informato. di a., qualità di uva: algheru, alopus, a. de
Avvistai, v.tr. avvistare, vedere da lontano - a. tres bias, appresoxa, argu mannu, arrettallau,
su nemigu, avvistare il nemico. arremuxau, bovali, cannonau, corniola, girò,
Avvistamentu, s.m. avvistamento. isabella, lulliana, malvasía, monica,
Avvistau, p.p. avvistato, visto da lontano. muristeddu, muscadeddu, muscatellò, nascu,

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio74_A


nieddera, nieddu mannu, nuragus, pascali de Azzegau, p.p. accecato [inzurpau].
Casteddu, semidanu, vermentinu, vernaccia, Azziccai, v.tr. spaventare, impaurire - no fazzas
zibibbu; - s’a. est bella cand’est cotta, l’uva a. is pipius, non far spaventare i bambini [as-
è buona quando è matura. sustai].
Axíu, s.m. affanno, ansia, preoccupazione, di- Azziccau, p.p. spaventato, impaurito.
spiacere, angoscia - fillus piticus, axíus piti- Azzícchidu, s.m. spavento - pigai un’a., pren-
cus, fillus mannus axíus mannus, figli picco- dere uno spavento.
li, piccole preoccupazioni; figli grandi, gran- Azziccosu, agg. pauroso, che si spaventa facil-
di preoccupazioni. mente.
Azienda, s.f. azienda. Azzicorrai, ved. Assicorrai.
Azionai, v.tr. azionare, far funzionare. Azzidroxu, azzisorgiu, s.m. porchetto di qual-
Azionariu, agg. azionario, formato da azioni. che mese (< lat. occisorius).
Azioni, s.f. 1. azione, atto, movimento - teniri Azzimella, s.f. pane azzimo, non lievitato.
su coraggiu de is proprias azionis, avere il Àzzimu, agg. azzimo, senza lievito.
coraggio delle proprie azioni 2. titolo di cre- Azzizzai, v.tr. 1. attizzare il fuoco, accostare i
dito che rappresenta una quota del capitale di tizzoni sul fuoco - azzízza su fogu ca esti stu-
una società. dendisí, attizza il fuoco che si sta spegnendo
Azionista, s.c. chi possiede quote di capitale di 2. aizzare, provocare.
una società per azioni. Azzizzamentu, s.m. attizzamento, istigazione.
Azotu, s.m. azoto. Azzizzau, p.p. attizzato.
Azza, s.f. 1. filo del coltello, taglio - bogai s’a. Azzizzoni, s.m. strumento per attizzare il fuo-
a is ferrus, affilare le forbici; - furriai s’a., co, attizzatoio.
ripiegare il taglio 2. sporgenza, bordo - a s’a. Azzoppiai, v.tr. e intr. azzoppare, camminare
de mari, vicino al mare - fig. audacia, corag- zoppicando - azzoppiaisí, azzopparsi.
gio - pigai a. po a., trovare la scarpa adatta; - Azzoppiamentu, s.m. azzoppimento, zoppica-
cum mei no fait a., con me non la spunta. mento.
Azzapulai, v.tr. 1. sbattere - a. a terra, a su Azzoppiau, p.p. azzoppato, divenuto zoppo.
muru, sbattere a terra, contro il muro; - por- Azzoroddai, azzaroddai, v.intr. far male un la-
tai una cosa zapula-zapula, buttare una cosa voro, pasticciare - fig. parlare a vanvera - ma
di qua e di là 2. rattoppare una cosa vecchia ita totu ses azzoroddendi, ma cosa stai spro-
[ghettai zapulu, arrattoppai]. loquiando!
Azzapulamentu, s.m. sbattimento. Azzorodderi, azzarodderi, s.m. pasticcione.
Azzapulau, p.p. sbattuto, buttato, rappezzato - Azzoroddu, azzaroddu, s.m. pasticcio, lavoro
pantalonis azzapulaus, pantaloni rappezzati. mal fatto, miscuglio.
Azzardai, v.tr. azzardare, rischiare, osare. Azzubbai, v.tr. picchiare, battere [arropai].
Azzardau, p.p. e agg. azzardato, avventato, Azzubbau, p.p. picchiato, battuto [arropau].
imprudente, temerario. Azzuccurai, ved. Inzuccherai.
Azzardu, s.m. rischio, pericolo - cust’impresa Azzuconai, ved. Assuconai.
est un’a.malu, quest’impresa è un brutto ri- Azzudu, agg. dal taglio vivo; persona spigolo-
schio. sa, tagliente.
Azzargiai, v.tr. temprare, rinforzare con accia- Azzuvai, ved. Acciuvai.
io, convertire il ferro in acciaio. Azzuzzuddadura, s.f. rizzamento di peli.
Azzargiau, p.p. temprato con l’acciaio. Azzuzzuddai(sí), v.tr. e intr. rizzare i peli, i cap-
Azzàrgiu, azzarxu, s.m. acciaio - est prus forti pelli, ingalluzzirsi - mi sunti azzuzzuddendi
de s’a., è più forte dell’acciaio; - a. de car- is pilus de sa timoría, mi si stanno rizzando i
nazzeri, acciaiolo. capelli per la paura.
Azzegai, v.tr. accecare - a. una ventana, acce- Azzuzzuddau, p.p. arruffato, ingalluzzito [in-
care una finestra. caboniscau].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio75_A


B
Badalocai, v.intr. parlare a vanvera, senza fon-
damento.
Badalocu, s.m. e agg. chi, che parla a vanvera,
che vaneggia.
Badas, nella loc. - de badas, invano; - totu tra-
Babàda, ved. Bàula ballu de badas, tutto lavoro fatto invano.
Babauli, babaoi, s.m. papavero [pabauli]. Baddadori, s.m. 1. ballerino 2. rotula 3. per-
Babbài, s.m. papà. no di porta o finestra.
Babbaiola, s.f. coccinella. Baddai, ballai, v.intr. ballare - mi baddat unu
Babballotti, s.m. insetto in genere - aundi est casciali, ho un molare che balla, che si muove.
su stampu est su b., dov’è il buco, lì è il Baddarincu, s.m. specie di trottola che si fa
verme. girare con le dita.
Babba(l)úga, s.f. lumaca senza guscio. Baddi, s.f. valle.
Babbarroccia, s.f. lumacone [sizzigorru bo- Baddidoni, s.m. bigoncia, secchio di legno o di
veri]. sughero.
Babbu, s.m. babbo, genitore, padre - b. mannu, Badessa, s.f. superiora di un monastero.
b. eternu, b. nostu, Iddio; - no tenit nè babbu Badía, s.f. abbazia.
nè mamma, è orfano di entrambi i genitori; Badiali, agg. degno di un’abbazia, spazioso,
- o est b. o est cerda de palla, o è mio padre o grande, comodo.
è un carro pieno di paglia (prendere fischi per Badu, ved. Bau.
fiaschi). Baffu, s.m. baffo - arriri asutta de is baffus, ri-
Babbuccia, s.f. pantofola [cazzola]. dere di nascosto, con malizia; - mi fait unu b.,
Babbuínu, s.m. babbuino - fig. uomo deforme (volg.) non me ne importa niente [mustazzu].
e mentecatto. Baffudu, agg. baffuto - una femina grassa e
Babbunostu, s.m. Padre nostro, la preghiera baffuda, una donna grassa e baffuta.
insegnata da Cristo, così chiamata dalle pri- Baga, s.f. coccola dell’alloro, del ginepro e di
me due parole - sciri una cosa comente su B., altre piante.
sapere una cosa come il Padre nostro. Bagadía, s.f. nubile, non sposata - b. manna,
Babiai, ved. Baliai. nubile attempata, zitella; - tenit duus fillus,
Babilonia, s.f. confusione. mancai siat b., ha due figli, anche se è nubile;
Bacca, s.f. 1. vacca - casu de b., formaggio - est abbarrada b. po castiai a sa mamma, è
vaccino 2. coccola di certe piante come allo- rimasta nubile per badare alla madre.
ro, ginepro, ecc. [ddaddara]. Bagadialla, s.f. coll. insieme di giovani scapo-
Baccaliari, s.m. baccalà - cirdinu che unu b., li, gioventù - sa b. est chene cerbeddu, i gio-
rigido come un baccalà. vani sono senza cervello.
Baccanu, s.m. strepito, rumore, chiasso india- Bagadíu, s.m. 1. celibe - no est b., est coiau e
volato. affillau, non è scapolo, è sposato e con fi-
Baccargiu, braccaxu, s.m. vaccaro, guardiano gli 2. coll. l’insieme degli ovini giovani che
di vacche. non devono figliare.
Bacceddu, s.m. stampella, gruccia - camminat Bagagliu, s.m. bagaglio - preparai su b. po sa
a bacceddus, cammina con le stampelle. partenza, preparare il bagaglio per la parten-
Bacchetta, s.f. bacchetta - cumandai a b., co- za; - castia su bagagliu de cussa picciocca,
mandare con la bacchetta. guarda il bagaglio di quella ragazza (con ri-
Bacchíli, s.m. vaccheria. ferimento alla sua prosperità).
Bacchixedda, s.f. dim. piccola vacca. Bagamundai, bagabundai, v.intr. vagabonda-
Bacinu, s.m. bacino - b. de carenaggiu, bacino re, fare il vagabondo, viaggiare da un luogo
di carenaggio. all’altro.
Bacu, s.m. valle, gola di montagna - Bacu Abis, Bagamundu, bagabundu, agg. vagabondo.
valle delle api. Baganti, agg. incolto, non lavorato - terra b.,
Bàculu, s.m. bastone - b. de su pellegrinu, ba- terreno incolto.
stone del pellegrino; - su b. de munsignori, il Bagantinu, s.m. radura in una vigna; terreno che
bastone pastorale del vescovo. in precedenza era un vigneto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio76_A


Baganza, s.f. vacanza, giornata non lavorativa Balestrera, s.f. feritoia nelle mura di un castel-
- b. nodía, festa importante. lo, per il tiro con la balestra.
Bagassa, s.f. donna di facili costumi - fait sa b., Balestreri, s.m. balestriere, soldato o cacciato-
fa la prostituta; - facci de b., faccia da prosti- re armato di balestra.
tuta; - fillu de b., figlio di puttana; - spiantau Baliàbili, agg. che si può sopportare.
che b. in cida santa, spiantato come una pro- Baliai, v.tr. tollerare, sopportare - no baliat sed-
stituta nella settimana santa [ègua]. da, non tollera la sella, non sopporta costri-
Bagassedda, s.f. dim. sgualdrinella. zioni.
Bagasseri, s.m. donnaiolo. Baliàticu, s.m. salario corrisposto alla balia.
Bagassímini, bagassúmini, s.f. puttaneria. Baliau, p.p. sopportato, tollerato.
Baggianaisí, v. intr. vantarsi, darsi arie. Baliggia, s.f. valigia.
Baggianeria, s.f. baggianata. Bàliri, v.tr. valere - no balit nudda, non vale nien-
Baggianu, agg. vanitoso, vanaglorioso. te; - no balit unu corru, non vale un corno;
Baghillaisí, baghigliaisí, v. intr. destreggiarsi. - balit una figu siccada, vale un fico secco.
Bagna, s.f. sugo di pomodoro, salsa - maccarro- Balística, s.f. balistica.
nis cun b., maccheroni col sugo. Balla, 1. s.f. palla, proiettile - mortu a balla,
Bagnera, s.f. tinozza da bagno. assassinato con arma da fuoco; - corpu de bal-
Bagnu, s.m. 1. bagno - b. calenti, bagno caldo; la, colpo d’arma da fuoco 2. inter. - balla!,
- bagnus de mari, bagni di mare 2. stanza caspita!
con vasca da bagno e altri servizi igienici. Ballai, ved. Baddai.
Bagnumaria, s.m. bagnomaria - coiri a b. sa Balloni, s.m. pallone - giogai a su b., giocare a
timballa de latti, cuocere a bagnomaria il flan pallone.
di latte o budino. Ballotta, s.f. pallottola.
Baia, s.f. baia, piccolo golfo. Ballottedda, s.f. dim. pallottolina.
Bàina, ved. Bània. Ballu, s.m. ballo - b. tundu, ballo tondo; - intrai
Baínta, s.f. materasso (< sp. sabanita). in b., entrare in ballo; - sciusciai su ballu, di-
Baiocca, s.f. baiocco, moneta sarda e romana. sfare il ballo, il gioco.
Baioccu, s.m. guercio, monocolo - b. a s’ogu Baloccu, s.m. giocattolo, balocco, trastullo.
derettu, guercio all’occhio destro. Balordamenti, avv. con balordaggine.
Baionetta, s.f. baionetta. Balorderia, s.f. balordaggine, stupidità.
Baiu, agg. baio, manto rosso bruno del cavallo. Balordu, balodru, agg. balordo, stupido.
Balanu, s.m. glande. Balossímini, s.m. stupidità, cretineria.
Balanza, s.f. bilancia, equilibrio - essiri in b., Balossu, agg. stupido, cretino - lassaddu a per-
essere in equilibrio; - b. de potecariu, bilan- diri cussu b., lascialo perdere quel cretino.
cia da farmacista; - b. de carrossa, bilancia Balsàmicu, agg. medicamento dotato di attivi-
della carrozza. tà antisettica - pumada balsamica, pomata bal-
Balanzedda, s.f. dim. bilancino. samica.
Balanzinu, s.m. 1. bilanciere dell’orologio 2. Bàlsamu, s.m. balsamo, rimedio contro il do-
paletto di sostegno del carro, quando è fermo. lore.
Balbuziai, v.intr. balbettare [acchichiai]. Baluardu, s.m. baluardo, bastione, riparo,
Balbuzienti, agg. balbuziente [acchichiadori]. fortificazione militare.
Baldacchinu, s.m. baldacchino - su celu, su pre- Bambinu, s.m. si dice solo del Bambin Gesù
faliu, is bastonis de su b., il sopraccielo, il - Nostra Segnora cun su B., la Madonna col
drappo, i bastoni del baldacchino. Bambino.
Balena, s.f. balena. Bambittu, bambixeddu, agg. un pò insipido.
Balenti, ved. Valenti. Bambori, s.m. scipitezza.
Balentinu, ved. Bolentinu. Bambu, agg. insipido - b. che ludu, insipido
Baleriana, s.f. valeriana. come il fango; - soli b., sole pallido; - fig. per-
Balestra, s.f. 1. balestra, antica arma 2. molla sona sciocca, scipita.
che sospende le ruote al telaio di un veicolo. Bàmbula, s.f. bambola [pipia de zapulu].
Balestrai, v.tr. balestrare, scagliare, colpire con Banali, agg. ovvio, convenzionale, privo di ori-
un tiro di balestra. ginalità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio77_A


Banalidadi, s.f. banalità, cosa banale. Barattau, p.p. scambiato, venduto a vil prezzo.
Banana, s.f. pianta e frutto del banano. Barattu, agg. economico, poco costoso - arroba
Banca, s.f. banca - depositai dinai in b., depo- b., stoffe o indumenti venduti dagli ambulan-
sitare soldi in banca. ti; - comprai a b., comprare a buon prezzo;
Bancàriu, 1. s.m. impiegato di banca 2. agg. - bendiri a straccu b., vendere a vil prezzo
di banca - assegnu b., assegno bancario. - b. costat, carestia missit, chi più spende
Bancarrutta, s.f. bancarotta. meno spende.
Bancarrutteri, s.m. chi fa bancarotta. Baraunda, s.f. scompiglio, baccano, confusio-
Bancheri, s.m. banchiere. ne - cessai sa b., cessare il baccano.
Banchina, s.f. banchina. Barba, s.f. barba, mento - faisí sa b., radersi;
Banchitta, s.f. dim. panchetta. - a b. longa, a b. manna, con la barba lunga;
Banchittu, banghittu, s.m. sgabello, deschetto. - a b. fatta, rasato; - a sa b. tua, alla tua fac-
Bancu, bangu, s.m. banco da macello, banco cia; - sa b. de is cabonis, il bargiglio dei galli.
di vendita - b. de cranazzeri, banco da ma- Barbai, v.intr. radicare, mettere barbe.
cellaio; - b. de maist’ e pannu, banco da sarto; Barbaramenti, avv. in modo barbaro.
- su b. de is arreus, il banco degli imputati. Barbàricu, agg. dei barbari - is invasionis bar-
Banda, s.f. banda - b. militari, banda militare; baricas, le invasioni barbariche.
- b. de imbriagonis, banda di ubriaconi. Barbaridadi, s.f. barbarie, crudeltà.
Bandera, s.f. bandiera - salvai sa b., salvare la Barbarismu, s.m. barbarismo, vocabolo o locu-
bandiera; - arziai b. bianca, arrendersi. zione presa da un’altra lingua (per es. garage
Bandidai, v.intr. vivere alla macchia, da fuo- è un francesismo, manager è un inglesismo).
rilegge. Bàrbaru, agg. barbaro, crudele.
Bandidori, s.m. banditore. Barbau, agg. barbato - caboni b., gallo bargi-
Bandiri, v.tr. 1. bandire, annunciare con pub- gliato.
blico bando 2. porre al bando, esiliare. Barbera, s.f. vitigno e vino rosso dello stesso
Bandíu, s.m. bandito, fuorilegge, brigante. nome.
Bandoni, s.m. recipiente cilindrico, a chiusura Barberi, braberi, s.m. barbiere.
ermetica, usato per trasportare il latte.
Bandu, s.m. bando - ghettai su b., rompere un
bando [grida]. Aìnas de su braberi T. 3
Banduleri, agg. vagabondo - femina bandulera,
donna girellona, poco onesta. Arresoia di afaitai, asciugamanu,
Banduliera, s.f. bandoliera. cadira a brazzus o cadironi, disinfet-
Bangoni, s.m. accr. bancone. tanti, ferrus po tundiri, macchinetta po
Bangu, ved. Bancu. tundiri, pettini, pinzellu, pompetta po
Bània, bàina, s.f. guaina, fodero per armi. sa cipria, saboni de barba, serviglia,
Bantai, v.tr. vantare - dognunu bantat s’arreíga sprigu, spumadori, tira de peddi po
sua, ognuno vanta le proprie cose; - chi si
accuzzai s’arresoia.
bantat a sí balit unu corru dogna dí, chi si
loda s’imbroda.
Bantau, p.p. vantato. Barberia, s.f. salone di barbiere.
Bantaxeri, s.m. millantatore. Barbissa, brabissa, s.f. bavaglino.
Bantaxeria, s.f. millanteria, spacconata, Barbudu, agg. barbuto, provvisto di barba ab-
fanfaronata. bondante.
Bàntidu, bantu, s.m. vanto. Barbugliai, v.intr. parlare in maniera confusa,
Baraffa, s.m. furfante, canaglia, malfattore. borbottare, brontolare.
Baraggiai, v.tr. mescolare le carte da gioco [fai Barbugliamentu, s.m. barbugliamento.
cartas]. Barbugliau, p.p. barbugliato, borbottato.
Barandiglia, s.f. balaustra, ringhiera. Barca, s.f. barca - b. de stani, cun su fundu ciattu,
Barattai, v.tr. 1. barattare, cambiare una cosa barca da stagno, col fondo piatto; - b. de mari
con un’altra, senza uso di moneta 2. diminu- biu, barca da mare aperto; - una b. de genti, de
ire il prezzo. dinai, una grande quantità di gente, di soldi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio78_A


Barcheri, s.m. barcaiolo. Barricada, s.f. barricata.
Barchixedda, s.f. dim. barchetta. Barriera, s.f. barriera, barricata, steccato.
Barcili, s.m. vasca, bacino, serbatoio per l’acqua. Barrileddu, s.m. dim. barilotto.
Barcioni, s.m. chiavistello, catenaccio. Barrili, s.m. barile, mastello - b. di arengu, ma-
Bardadura, s.f. bardatura del cavallo. stello di aringhe.
Bardana, s.f. 1. bagordo 2. scorreria fatta da Barriloca, s.f. pausa, intervallo, riposo - fai b.,
malviventi, generalmente a cavallo, che en- fare un intervallo durante il lavoro, general-
travano nottetempo in un paese per depreda- mente per mangiare.
re le case dei ricchi 3. furto di bestiame. Barrilotta, s.f. dim. piccolo barile.
Bardaneri, s.m. chi fa scorrerie o incursioni per Barrina, berrina, s.f. succhiello, utensile del
depredare e saccheggiare. falegname.
Bardella, s.f. tipo di sella senza arco anteriore. Barrinai, v.tr. praticare fori col succhiello.
Bardottu, s.m. 1. animale ibrido risultante dal- Barrinamentu, s.m. succhiellamento.
l’incrocio del cavallo con l’asina 2. scroc- Barrinau, p.p. forato col succhiello.
cone. Barritta, berritta, s.f. berretta del costume sar-
Bardúfula, bardunfa, s.f. trottola - fai baddai do maschile - centu concas, centu barrittas,
sa b., far ballare la trottola; - giogai a b., gio- tante teste, altrettante opinioni; - poniri b.,
care con la trottola; - b. chi arrezzettat, trot- poter competere, superare.
tola che gira disuguale (< cat. baldufa). Barroccu, s.m. dirupo, precipizio.
Barigai, v.tr. passare, superare, attraversare - b. Barrosu, agg. testardo, spaccone, litigioso, pre-
su ierru cun pagu linna, passare l’inverno con potente.
poca legna da ardere. Barsacca, s.f. carniere - b. de cassadori, sacca
Barítonu, s.m. baritono. da cacciatore; - b. de pastori, tascapane da
Barométricu, agg. del barometro - pressioni pastore.
barometrica, pressione barometrica. Baruffa, s.f. baruffa, disputa, confusione.
Baròmetru, s.m. barometro. Barzelletta, s.f. barzelletta - contai barzellettas,
Baronaggiu, s.m. baronaggio. raccontare barzellette.
Baronessa, s.f. baronessa. Bàrziga, s.f. gioco di carte, bazzica.
Baroni, s.m. barone. Barzolu, brazzolu, s.m. culla a dondolo - san-
Baronía, s.f. baronía, territorio costituente il ziai su b., dondolare la culla.
dominio di un barone. Basai, v.tr baciare - b. s’aneddu a s’obispu,
Barra, s.f mandibola - fai is barras, mangiare; baciare l’anello al vescovo; - b. sa manu a sa
- de b. bella, di buon appetito; - b. unfrada, gomai, baciar la mano alla comare; - basaisí,
guancia gonfia; - bogai is barras de pari, slo- baciarsi.
garsi le mascelle; - b. de ferru, spranga; - fig. Basaliscu, s.m. basilisco, serpente favoloso.
presunzione, atteggiamento da spaccone. Basamanu, s.m. baciamano.
Barrabassu, s.m. satanasso. Basamattonis, s.m. baciapile, persona bigotta
Barracca, s.f. capanna - b. de castiu, baracca e ipocrita.
di guardia. Basamentu, s.m. basamento.
Barracellau, s.m. compagnia di guardie cam- Basapèis, s.m. tribolo [spina zurpa].
pestri che assicurano, dietro compenso, la pro- Basau, p.p. baciato - basau de sa sorti, baciato
tezione dei campi coltivati e del bestiame. dalla fortuna.
Barracellu, s.m. barracello, guardia campestre. Basca, s.f. caldo eccessivo - sa b. deu no dda
Barracoccu, agg. frutto di grosse dimensioni sentu, io non soffro il caldo; - ita b. chi fait
- ceresia barracocca, ciliegie molto grosse. hòi!, che caldo, oggi!; - b. de morriri, caldo
Barrali, s.m. pergolato - axina de b., uva di insopportabile.
pergolato. Bascaràmini, s.m. immondezza - retira
Barralicu, s.m. specie di dado con puntale che totu custu b., ritira tutta questa immon-
si fa girare su un perno e che ha, sulle facce dezza.
laterali le lettere P (poni), M (mesu), T (totu), Bascesa, s.f. bassezza, pochezza, meschi-
N (nudda); è usato per un gioco molto diffu- nità.
so nel periodo natalizio [pipiriponi]. Basciottu, agg. bassotto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio79_A


Basciu, 1. agg. basso, umile, volgare - fued- chi, purchè; - bastat chi no torrit a innoi,
dai a boxi bascia, parlare a bassa voce; - missa purchè non torni qui.
bascia, messa piana; - paísus bascius, le parti Basteri, s.m. artigiano che fabbrica o vende basti.
basse 2. s.m. piano terreno - su b. de una Bastimentu, s.m. bastimento, nave - b. de por-
domu, il piano terreno di una casa 3. avv. in ta o ventana, telaio di porta o finestra.
basso, in giù - beni a b., vieni giù. Bastioni, s.m. bastione, baluardo - is bastionis
Basciura, s.f. zona bassa - cussa terra est in b., fiant a ingiriu de is zittadis, i bastioni erano
quel terreno è in zona bassa. intorno alle città.
Basciurilievu, s.m. bassorilievo. Bastonada, s.f. bastonata, legnata - bastonadas
Bascosu, agg. afoso, caloroso - logu b., luogo de zurpu, botte da orbi.
afoso. Bastonai, v.tr. bastonare - andai a b. is piscis,
Basi, s.f. base - b. militari, navali, base milita- andare a remare nelle galere.
re, navale; - torrai a sa b., rientrare alla base. Bastonau, p.p. bastonato.
Bàsidu, s.m. bacio - su b. de Giuda, il bacio di Bastoni, s.m. bastone - b. de zurpu, bastone da
Giuda. cieco; - andai a b., cumandai a b., cammina-
Basílica, s.f. basilica. re, comandare col bastone [fusti].
Basílicu, s.m. basilico [afàbica]. Bastu, s.m. basto.
Basoni, s.m. mandriano di cavalli. Bastus, s.m. pl. bastoni, nelle carte da gioco
Bassa, s.f. cesso, latrina - parit una b., sembra napoletane.
una latrina; - ficchidinci in sa b., ficcati nella Basucu, s.m. specie di pagello (pesce); parlan-
fogna; - limpiabassas, nettacessi; - merdona do di persone: babbeo (< cat. besuc).
de b., topo di fogna. Battaglia, s.f. battaglia, combattimento - b. na-
Basseri, s.m. nettacessi. vali, battaglia navale.
Bassina, s.f. bacinella per lavarsi o per farsi la Battaglioni, s.m. battaglione.
barba. Battalla, s.f. schiamazzo, baccano, parlottío
Bassinada, s.f. pitalata. - dda boleis accabai sa b.!, volete smetterla
Bassinera, s.f. chi pulisce i pitali. col baccano!
Bassínu, s.m. orinale, pitale - a Deximu si faíant Battalladori, s.m. chi parla strepitando.
is prus bellus bassinus de Sardigna, a Deci- Battallai, v.intr. schiamazzare, parlare strepi-
mo si facevano i migliori pitali della Sarde- tando, disputare, contendere.
gna; - a su bassínu ddi narànta su cavalieri, Battallu, s.m. battaglio [trattallu].
cavalieri de Deximu, il pitale veniva chiama- Battenti, s.m. battente, stipite di porta.
to cavaliere, cavaliere di Decimo. Batteria, s.f. batteria - b. de cannonis, batteria
Basta, s.f. piega interna fatta a vestiti o gonne di cannoni; - b. de coxina, batteria da cucina.
per accorciarli. Battesimali, battisimali, agg. che si riferisce al
Bastai, abbastai, v.intr. bastare - no mi bastat battesimo - aqua, fonti b., acqua, fonte batte-
s’animu, su coru, non ho il coraggio; - no ddi simale.
bastat nè birdi, nè siccau, non gli basta nè Batteu, s.m. battello.
verde, nè secco, vorace. Battiai, v.tr. battezzare, tenere a battesimo - b.
Bastantementi, avv. abbastanza. su binu, aggiungere acqua al vino.
Bastanti, 1. agg. sufficiente 2. s.m. appren- Battiari, s.m. battesimo [battismu].
dista, aiutante - b. de maístu de muru, mano- Battiau, p.p. battezzato.
vale; - b. de pastori, aiutante del pastore. Battiballa, s.m. estremità della bacchetta che si
Bastardàmini, s.m. bastardume. usava per il caricamento del fucile ad avan-
Bastarderia, s.f. bastardaggine. carica.
Bastardu, agg. bastardo, figlio non riconosciuto Battidori, s.m. battitore.
[burdu]. Bàttidu, s.m. battito - b. de coru, palpitazione;
Bastasciu, s.m. facchino - b. de portu, facchi- - su b. de sa pèndula, il battito del pendolo.
no di porto. Battifogu, s.m. acciarino con cui si accendeva
Bastat, avv. basta, insomma, infine, per farla il fuoco.
breve - b., a sa fini de is contus hat bintu issa, Bàttili, s.m. panno da mettere sotto il basto o
insomma, per farla breve, ha vinto lei; - bastat sella per proteggere il dorso dell’animale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio80_A


Battimentu, s.m. battimento - b. de coru, batti- Becciúmini, s.m. vecchiume.
cuore; - b. de manus, applauso. Beccixeddu, s.m. vecchietto.
Battipalu, s.m. battipalo. Beccu, s.m. becco [crabu].
Battiporta, s.m. bussola, antiporta. Bedustu, agg. agnello o pecora di tre anni
Bàttiri, v.tr. battere - b. muneda, battere mone- (< lat. vetustus, anziano).
ta; - b. is manus, applaudire; - b. fiacca, lavo- Beffa, s.f. beffa - est sa b. de totus, è la beffa di
rare poco; - b. su ferru candu est calenti, bat- tutti.
tere il ferro quando è caldo, cogliere il mo- Beffadori, s.m. beffeggiatore.
mento favorevole. Beffai, v.tr. beffare, deridere - no ti fazzas b. de
Battísimu, battismu, s.m. battesimo. cussa, non farti beffare da quella.
Battisteriu, s.m. battistero. Beffamentu, s.m. beffeggiamento.
Battorina, s.f. composizione poetica improvvi- Beffau, p.p. beffato, deriso.
sata, di quattro versi endecasillabi. Beffianu, agg. beffardo, burlone, canzonatore.
Battuta, s.f. (t.mus.) battuta. Bega, s.f. valle acquitrinosa.
Bau, badu, s.m. guado, passaggio di fiume. Belai, v.intr. belare.
Bàula, baulada, babàda, s.f. bava - sa b. de is Bèlidu, belau, s.m. belato.
sizzigorrus, la bava delle lumache; - no mi Bellabbattu, bellabbattau, avv. non so perché,
imbruttis cun sa b. tua, non sporcarmi con la per quale motivo - b. chi depat andai sempri
tua bava. issu, non capisco perché debba andare sem-
Baulai, v.intr. abbaiare - cani chi baulat no mus- pre lui.
siat, can che abbaia non morde. Belladonna, s.f. belladonna, pianta erbacea
Baulamentu, bàulu, s.m. abbaio. medicinale.
Baulau, p.p. abbaiato. Bellesa, bellori, s.f. bellezza, avvenenza, gra-
Baúllu, s.m. baule, cassa da morto. zia - femina de rara b., donna di rara bellez-
Baulosu, agg. bavoso. za; - is bellesas de sa natura, le bellezze del-
Bàulu, s.m. abbaio, l’abbaiare [zàulu]. la natura; - po b., a scopo ornamentale.
Bavera, baveri, s.f. bavaglino. Bellettu, s.m. belletto.
Bazzariottu, s.m. 1. persona scioperata e scal- Bellicósu, bellígeru, agg. che ama la guerra, la
tra che vive in modo disonesto 2. ragazzo lotta; battagliero.
vivace e un po’ scapestrato. Bellu, 1. agg. bello, buono, piacevole - bellu
Bàzziga, inter. di meraviglia: caspita! giardinu, bella domu, bel giardino, bella casa;
Beai, v.tr. rendere beato, felice - beaisí, godere, - bella minestra, buona, gustosa minestra 2.
compiacersi. s.m. bello - su b. gustat a totus, il bello piace
Beatificai, v.tr. beatificare, riempire di gioia. a tutti; - immoi benit su b., adesso viene il
Beatificau, p.p. beatificato. bello, la cosa più importante.
Beatificazioni, s.f. beatificazione. Benaccostumau, agg. morigerato.
Beatitúdini, s.f. felicità intensa, letizia, conten- Benadroxu, s.m. zona acquitrinosa [benazzu].
tezza. Benagatau, agg. bentrovato.
Beatu, agg. beato, felice. Benallevau, beneducau, agg. educato.
Beccaccia, s.f. beccaccia [caboniscu de mur- Benazzosu, agg. acquitrinoso, paludoso.
degu]. Benazzu, s.m. acquitrino, zona paludosa [tuer-
Beccaccinu, s.m. beccaccino. ra, benadroxu].
Beccesa, s.f. vecchiaia - toccat a pensai a sa b., Benda, s.f. benda, fascia - bendas de sa mitra
bisogna pensare alla vecchiaia; - sa b. est prena obispali, bendoni della mitra vescovile.
di acciaccus, la vecchiaia è piena di malanni. Bendadura, bendaggiu, s.f. fasciatura, ben-
Becciu, s.m. e agg. vecchio - is beccius, i vec- daggio.
chi; - b. scorantau, b. cadruddu, molto vec- Bendai, v.tr. bendare, fasciare con bende - b.
chio; - b. scassolau, stenteriau, vecchio rim- una manu, is ogus, bendare una mano, gli
bambito; - su b. no sentiat ca morriat, ma occhi.
cantu imparu boliat, il vecchio non si preoc- Bendau, p.p. bendato.
cupava tanto di morire, quanto del fatto che Bendíbili, agg. che si può vendere.
voleva ancora apprendere. Béndida, s.f. vendita.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio81_A


Bendidori, s.m. venditore - b. de cosas beccias, Benibeníu, agg. benvenuto, ben arrivato; - b. a
venditore di cose vecchie. domu nosta, benvenuto nella nostra casa;
Bèndiri, v.tr. vendere - b. a minudu, in grussu, - donai su b., dare il benvenuto.
vendere al minuto, all’ingrosso - b. a pesu, a Benibistu, agg. benvisto - est b. de su prinzipali,
mesura, vendere a peso, a misura; - b. a è benvisto dal suo datore di lavoro.
s’incantu, vendere all’asta; - b. a fidu, vende- Benibofiu, agg. benvoluto, amato; - b. de totus,
re a credito; - b. a martinica, vendere al mer- benvoluto da tutti.
cato nero; - b. fumu, vendere fumo; - bendirisí, Benibòlliri, s.m. benvolere, benevolenza.
lasciarsi corrompere. Benída, s.f. arrivo, venuta.
Bendirizzu, agg. vendereccio - est un’articulu Benideru, venideru, agg. futuro - in su tempus
b., è un articolo che si vende bene. b., nel tempo futuro; - in su v., (avv.) in avve-
Benedittu, agg. benedetto - unu cambixeddu di nire.
olia beneditta, un rametto di olivo benedetto; Benienti, agg. e s.m. futuro, che verrà in segui-
- cust’arrosariu est b., questo rosario è bene- to - is annus benientis, gli anni che verranno;
detto. - tramandai a is benientis is costumanzias
Benedixenti, agg. benedicente, che benedice. antigas, trasmettere alle future generazioni le
Benedíxiri, v.tr. benedire - hap’a b. sempri cus- antiche consuetudini.
sus chi m’hanti aggiudau, benedirò sempre Benifattu, agg. benfatto - traballu b., lavoro
quelli che mi hanno aiutato; - Deus ti bene- benfatto - femina benifatta, donna di belle
dixat, che Dio ti benedica. fattezze.
Benedíxiu, p.p. benedetto. Benignamenti, avv. con benignità, affabilmente.
Benedizioni, s.f. benedizione. Benignidadi, s.f. benignità, benevolenza.
Beneducau, ved. Benallevau. Benignu, agg. benigno, benevolo, affabile.
Benefattori, s.m. benefattore. Benimindi, avv. usato anche come esclamazione
Beneficai, v.tr. beneficare, far del bene - b. is di meraviglia: altro che!
orfanus, beneficare gli orfani. Beninau, agg. ben detto.
Beneficau, p.p. beneficato. Beninténdiu, agg. e avv. beninteso, naturalmen-
Beneficénzia, s.f. beneficenza - spettaculu de b., te, senza dubbio.
spettacolo di beneficenza. Benipesau, agg. ben allevato.
Benéficu, agg. benefico, che arreca giovamento. Bèniri, v.intr. venire, giungere, arrivare, diven-
Benefiziai, v.intr. beneficiare, ricevere un bene- tare, riuscire - beneus cun bosaterus, venia-
ficio - hat benefiziau de una riduzioni de pena, mo con voi; - est benia s’ora mia, è giunta la
ha beneficiato di una riduzione di pena. mia ora; - sa Pasca benit sempri de dominigu,
Benefiziau, p.p. beneficiato. la Pasqua cade sempre di domenica; - s’annu
Benefiziu, s.m. beneficio, favore. chi benit, l’anno prossimo; - m’est beniu su
Benemerénzia, s.f. benemerenza disigiu de pappai sizzigorrus, mi è venuto il
Beneméritu, agg. benemerito - cittadinu b., cit- desiderio di mangiare lumache; - b. a conca,
tadino benemerito - sa Benemerita, l’arma dei venire in mente; - b. a origas, venire a sape-
carabinieri. re; - b. a beni, venir comodo; - b. de mancu,
Beneplàcitu, s.m. beneplacito, consenso, appro- venire meno come stato sociale - b. a fueddus,
vazione. venire a parole; - b. a is manus, venire alle
Benèssiri, s.m. benessere, florida condizione mani; - b. amarolla o b. forzosu fai una cosa,
economica [benistai]. essere necessario fare una cosa; - b. a is istrin-
Benestanti, benistanti, agg. benestante, agiato, tas, venire alle strette.
ricco. Beniserbiu, agg. benservito.
Benevolénzia, s.f. benevolenza, benignità. Benisí, cong. bensì.
Benèvolu, agg. benevolo, indulgente. Benistai, s.m. benessere.
Bèni, 1. s.m. bene - fai b., fare del bene; - hat Benistanti, ved. Benestanti.
lassau is benis suus a sa cresia, ha lasciato i Benitentu, agg. bentenuto, ben custodito.
suoi beni alla chiesa 2. avv. bene - totu andat Benitorrau, agg. bentornato - b. a Casteddu,
b., tutto va bene. bentornato a Cagliari.
Beniaminu, s.m. beniamino, prediletto. Beniu, p.p. venuto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio82_A


Bentosa, s.f. 1. ventosa 2. sfiatatoio del for- Bessída, s.f. 1. uscita - sa b. de su soli, il sorge-
no che fa passare l’aria e permette al fumo re del sole; - domu cun duas bessidas, casa
di uscire. con due uscite 2. battuta di spirito.
Bentosidadi, s.f. ventosità. Bessiri, v.intr. uscire, diventare - b. de conca,
Bentosu, agg. ventoso, battuto dal vento - mar- dimenticare; - b. de bucca, scappar di bocca
zu est unu mesi b., marzo è un mese ventoso. - su chi bessit bessit, come va, va - bessiminci
Bentruxu, s.m. avvoltoio. di ananti, esci dal mio cospetto; - b. mannu,
Bentu, s.m. vento - b. friscu, fridu, vento fre- piticu, bellu, leggiu, diventare grande, pic-
sco, freddo; - b. di aqua, vento che porta piog- colo, bello, brutto; - b. a pillu, venir fuori,
gia; - b. estu, b. de soli, tramontana, gregali, emergere.
maestrale, levante, tramontana, grecale; - sci- Bessíu, p.p. uscito, diventato.
roccu, imbatu, ponenti, libecciu, scirocco, Bestepeddi, besti, s.f. mastrucca.
ostro, ponente, libeccio; - b. maimoni o Béstia, s.f. bestia, belva - bestia o pegus de
muimui, mulinello - fueddai a su bentu, par- maceddu, bestia da macello; - b. de carrigu,
lare al vento. bestia da soma; - partis de bestia o de pegus
Bentucerbinu, s.m. orticaria, irritazione della mortu, parti di animale morto: - conchedda
pelle di angioni, de crabittu, testina d’agnello, di
Bentulai, v.tr. ventilare - candu tirat su bentu capretto; - mola de zugu, collo; - pitturra,
toccat a b., quando soffia il vento è opportuno petto; - pei di ananti, quarto anteriore; - pei
ventilare, non bisogna perdere l’occasione. di asegus, quarto posteriore; - cumburu de
Benzina, s.f. benzina. mascu, lombata di montone; - schinali, filettu,
Beranu, banau, s.m. primavera - un’arrundili schienale, filetto; - callu, stomaco; - maz-
no fait b., una rondine non fa primavera. zamini, interiora; - frisciura, coratella; - cor-
Berchidai, ved. Erchidai. dula, treccia; - trippa, trippa; - buttonis de
Bergamotta, s.f. bergamotta. mascu, de malloru, granelli di montone, di
Beridadi, s.f. verità - b. limpia, verità chiara, vitello; - nappa, rete, omento; - arrigus, ro-
limpida; - nara sa b. ca ti ses cuau, dì la veri- gnoni; - traballai che una b., lavorare come
tà che ti sei nascosto; - sa b. dda bolit Deus, una bestia.
la verità la vuole Dio; - in b., (avv.) in verità. Bestiali, agg. bestiale.
Beridadosu, agg. che dice la verità. Bestialidadi, s.f. bestialità, enorme spro-
Berlina, s.f. berlina, gogna - poniri unu a sa b., posito.
mettere uno alla berlina. Bestialmenti, avv. in modo bestiale.
Berrettu, s.m. berretto - spollaisindi su b., le- Bestiàmini, s.m. coll. bestiame - b. grussu e
varsi il berretto, in segno di stima o ammira- minudu, bestiame grosso e minuto; - b. domau
zione. o aresti, bestiame domato o brado.
Berriai, v.intr. gridare di certi animali. Bestiazzu, s.m. spreg. bestiaccia.
Berrina, ved. Barrina. Bestiedda, s.f. dim. bestiola.
Berrinai, ved. Barrinai. Bestimenta, ved. Bistimenta.
Berriola, s.f. berrettuccia che si usava col co- Bestiolu, s.m. asino [molenti, burricu].
stume sardo maschile. Bestiri, ved. Bistiri.
Berritta, ved. Barritta. Bestuariu, bistuariu, s.m. abbigliamento, cor-
Bérriu, bérridu, s.m. voce di certi animali come redo di vestiario - buttega de b., negozio di
la capra; grido, urlo. abbigliamento.
Bertoni, s.m. balordo. Bettíri, ved. Bittíri.
Bértula, béttua, s.f. bisaccia - is foddis de sa Betu, s.m. cerbiatto.
b., le due parti della bisaccia; - is bertulas Bevída, s.f. bibita, bevanda [bibita].
s’acconciant in camminu, il peso delle bisacce Bia, 1. s.f. via, cammino - b. de latti o b. de sa
si aggiusta in cammino; - sa b. e su coru do- palla, Via Lattea; - axia de duas bias, uva che
nant su chi tenint, la bisaccia e il cuore danno matura due volte l’anno 2. agg. viva - an-
quel che hanno. guidda b., anguilla viva.
Beru, berus, s.m. vero - est totu b., è tutto vero; Biacca, s.f. bianchetto.
- no est b. nudda, non è vero niente. Biadesa, s.f. beatitudine, felicità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio83_A


Biadu, agg. beato, felice - b. a chi tenit santus Bicchillòi, s.m. babbeo [lollòi, buccabentu].
in corti, beato chi ha qualcuno che lo proteg- Bicchixeddu, s.m. dim. piccolo becco.
ge; - sa b. de mamma mia, la buonanima di Biccu, s.m. becco - esti de b. sanu, è di becco
mia madre. buono, cioè buon mangiatore; - su b. de sa
Biancacciu, agg. biancastro. caffettera, il becco della caffettiera.
Biancheddu, agg. albino. Biccudu, agg. provvisto di becco.
Biancheddus, s.m. bianchini, dolci campida- Biccus, s.m. pl. pietruzze, gioco di bambini con-
nesi. sistente nel lanciare in aria e riprenderle da 1
Biancheria, s.f. biancheria [lingeria]. a 5 pietruzze con una sola mano; - giogai a
Bianchesa, s.f. bianchezza. biccus, giocare a pietruzze.
Biancu, s.m. e agg. bianco - b. de s’ou, albu- Bicicletta, bicicretta, bricichetta, s.f. 1. bici-
me; - b. de s’ogu, sclerotica; - no scit distin- cletta 2. berretto a visiera del tipo usato ori-
ghiri su b. de su nieddu, non sa distinguere il ginariamente dai ciclisti.
bianco dal nero; - bolit fai biri su b. po nieddu, Bidazzoni, s.f. terreno per la semina, maggese.
vuol far vedere una cosa per un’altra. Bidda, s.f. paese, villaggio - una b. beni ten-
Biarava, s.f. rapa, barbabietola. ta, un paese ben tenuto; - centu biddas, centu
Biaxi, iàxi, s.m. viaggio, portata, carico - b. de modas, tanti paesi, tante usanze; - chini si
linna, de perda, de ladamini, carico di legna, coiat a b. allena est comente chi buffat aqua
di pietre, di letame; - hapu fattu tres biaxis, de su frascu, no bit is arrizzus, chi si sposa
ho fatto tre trasporti; - ddu hat unu biaxi de con una ragazza di fuori è come chi beve ac-
genti, c’è tanta gente. qua dal fiasco di terracotta, non vede i
Biazzesa, s.f. salute, prosperità. bruscoli; - bidda manna, paese grosso, sede
Biazzu, agg. in buona salute, vivace, arzillo; di diversi uffici come pretura, esattoria, ca-
anche valoroso. tasto, ecc...
Bíbbia, s.f. Bibbia - su primu libru imprentau Biddaiu, s.m. villico, abitante di villaggio.
est istetiu sa B. de Gutemberg, il primo libro Bíddiu, s.m. ombelico - su cordoni de su b., il
stampato è stato la Bibbia di Gutemberg. cordone ombelicale; - sbrocciada finzas a su
Biberadoriu, s.m. abbeveratoio (W.). b., scollata fino all’ombelico.
Bíbita, ved. Bevída. Biddixedda, s.f. dim. paesetto.
Bibliófilu, s.m. bibliofilo, chi ama i libri e li rac- Biddúnculu, 1. agg. contadinesco, dei paesi
coglie. 2. s.m. paesano.
Bibliografia, s.f. bibliografia. Bidè, s.m. bidè (fr. bidet).
Bibliògrafu, s.m. bibliografo, studioso di Bidea, idea, s.f. idea.
bibliografia, autore di bibliografie. Bidellu, s.m. bidello, inserviente d’ufficio.
Bibliòmane, s.c. chi ha la mania di possedere Bídria, bírdia, s.f. matrigna.
libri, specialmente rari. Bídriu, bírdiu, s.m. patrigno.
Bibliomania, s.f. mania di raccogliere libri, spe- Biennali, agg. biennale, che dura due anni.
cie se rari. Biénniu, s.m. biennio.
Biblioteca, s.f. biblioteca. Bieroni, s.m. impasto di calce con poca sabbia.
Bibliotecariu, s.m. bibliotecario, chi è addetto Molto diluito veniva usato anche col pennel-
ad una biblioteca. lo sul primo intonaco per far sparire le scre-
Biccada, s.f. beccata, colpo dato col becco. polature.
Biccafigu, s.m. beccafico, uccello dannoso al- Biga, s.f. 1. catasta, grande quantità - una b. de
l’agricoltura, perchè si ciba di frutti. linna, una catasta di legna; - una b. de genti,
Biccai, v.tr. beccare - biccaisí pari pari, beccarsi una gran quantità di gente 2. trave.
(anche in senso fig.); - pilloni chi no biccat Bigamia, s.f. bigamia.
hat biccau, uccello che non mangia ha già Bígamu, s.m. bigamo, sposato due volte.
mangiato. Biglia, s.f. biglia, bilia.
Biccalinna, piccalinna, s.m. picchio [pappafro- Bigliardu, s.m. biliardo.
migas]. Bigotis, s.m.pl. baffi (< sp. bigotes).
Biccamentu, s.m. beccatura, l’atto del beccare. Bilanciai, v.tr. 1. bilanciare, mettere o tenere in
Biccau, p.p. beccato. equilibrio 2. valutare, ponderare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio84_A


Bilanciamentu, s.m. bilanciamento. Bingiateri, s.m. vignaiolo.
Bilànciu, s.m. bilancio - su b. famigliari, il bi- Binnenna, s.f. vendemmia - in tempus de b., nel
lancio familiare. periodo della vendemmia; - cumenzai sa b.,
Bilíngui, agg. 1. scritto in due lingue 2. che par- cominciare la vendemmia.
la o usa correntemente due lingue - zona b., Binnennadori, s.m. vendemmiatore.
zona dove son parlate due lingue. Binnennadura, s.f. vendemmiatura.
Bilinguismu, s.m. 1. divisione di uno Stato o di Binnennai, v.tr. vendemmiare - andai a b., an-
una zona in due gruppi linguistici 2. capacità dare a vendemmiare; - hanti binnennau totu,
di un individuo o di una comunità di usare hanno portato via tutto.
normalmente due lingue. Binnennau, p.p. vendemmiato.
Biliosu, agg. pieno di bile, irascibile. Binòculu, s.m. binocolo.
Bilis, s.f. bile, fiele [feli]. Binosu, agg. vinoso; - axina binosa, uva vinosa.
Billa, s.f. piega, rimboccatura - fai sa b. de su Bintena, bintina, s.f. ventina.
lenzoru, fare la rimboccatura al lenzuolo; - a Bintésimu, agg. ventesimo - seus in su seculu
duas billas o a doppia b., a doppia piega. b., siamo nel ventesimo secolo.
Billadori, billanti, s.m. vigilante. Binti, agg.num. venti.
Billai, v.tr. vegliare - b. su mortu, vegliare il mor- Bintu, p.p. vinto - donaisí po b., darsi per
to; - dd’hapu billau tres nottis, l’ho vegliato vinto.
tre notti. Binu, s.m. vino - b. nou, becciu, vino nuovo,
Billau, p.p. vegliato. vecchio; - b. debili, gagliardu, vino leggero,
Billettaiu, billetteri, s.m. bigliettaio. corposo; - b. biancu, nieddu, spuntu, axedu,
Billetteria, s.f. biglietteria. buccanti, fattu, de pastu, vino bianco, rosso,
Billettu, s.m. biglietto - b. de sa lotteria, bigliet- spunto, acetoso, boccante, pronto, da pasto;
to della lotteria; - b. de su trenu, biglietto del - medicai su b., medicare il vino; - si bolis b.
treno; - billettu de banca, banconota. in cuba, in marzu puda, (prov.) se vuoi vino
Bimestrali, agg. bimestrale - pagamentu b., nella botte, pota in marzo.
pagamento bimestrale. Biografia, s.f. biografia.
Bimestri, s.m. bimestre. Biògrafu, s.m. biografo.
Binariu, 1. s.m. binario, rotaie 2. agg. costitui- Bípedu, agg. bipede.
to da due elementi; - versu b., verso binario. Birbantada, s.f. ribalderia.
Binazza, s.f. vinaccia [anazza]. Birbantaglia, s.f. massa di birbanti, di ca-
Bíncida, s.f. vincita - una b. a su lottu, una vin- naglie.
cita al lotto. Birbantazzu, s.m. accr. birbantaccio.
Bincidori, s.m. vincitore. Birbanteria, s.f. bricconata, birbantaggine.
Bínciri, v.tr. 1. vincere - b. a cartas, vincere Birbanti, s.m. briccone, birbante - b. innantis
a carte; - esti scoffau, bincit sempri, è for- de nasciri, briccone prima di nascere.
tunato, vince sempre; - a strumpas no ddu Birdànciu, agg. verdognolo.
bincit nisciunus, nella lotta non lo supera Birdarràmini, s.m verderame - est tempus de
nessuno 2. avere un’età superiore; - cantu donai su b. a sa bingia, è tempo di dare il
ti bincit fradi tuu?, quanto è più grande tuo solfato di rame alla vigna.
fratello? Birdi, agg. verde - is trigus sunt ancora birdis,
Binettu, s.m. vinello o secondo vino ottenuto il grano è ancora verde; - figuzindia birdi-
facendo rifermentare le vinacce con una cer- groga, fichidindia verdigialle.
ta quantità d’acqua. Birdi, birdiu, ved. Imbirdiu.
Bingia, s.f. vigna - prantai o poniri una b., Birdiera, s.f. vetrata - serra sa b. po su bentu,
piantare una vigna; - giuali, prazza, filare, chiudi la vetrata per il vento.
spazio tra i filari; - pudai, scarzai, segrestai, Birdieri, s.m. vetraio.
scirrai, binnennai una b., potare, scal- Bírdiu, ved. Bídriu.
zare,ripulire, sfrondare, vendemmiare una Birdura, s.f. verdura - sa b. est bona ma sa pez-
vigna; - intrai o andai a b., ubriacarsi; - chi za est mellus, la verdura è buona ma la carne
tenit b. tenit tingia, (prov.) chi possiede vi- è migliore.
gne ha delle rogne. Birdureri, s.m. verduraio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio85_A


Biri, v.tr. 1. vedere - fai finta de no b., fingere Bistíu, bestíu, p.p. vestito.
di non vedere - intre b. e no b., tra vedere e Bistrottu, agg. bistorto, contorto.
non vedere; - a si b. mellus, cun saludi, a ri- Bistrussu, s.m. struzzo [struzzu].
vederci sani; - has a beniri a b. ca torrat, ve- Bistuariu, ved. Bestuariu.
drai che ritorna 2. bere - b. a bruncu, bere Bisu, s.m. sogno - hapu fattu unu b. malu, ho
dal recipiente. fatto un brutto sogno; - is bisus sunt avvisus,
Birilla, biriglia, s.f. pallina di vetro, di metallo, (prov.) i sogni sono avvisi, sono premonitori
di marmo, ecc., usata dai ragazzi per diversi [sonnu].
giochi. Bisura, s.f. aspetto - de b. mala, di brutto aspet-
Birímbua, s.f. tipo di cefalo. to; - mudai b., cambiare aspetto; - a b. de..., a
Birócciu, s.m. barroccio, carro da trasporto. forma di...
Birra, s.f. birra. Bitta, s.f. 1. bitta delle banchine e delle na-
Birraiu, s.m. venditore di birra. vi 2. fettuccia.
Birrandai, v.intr. far bisboccia, mangiare e bere Bittíri, bettíri, v.tr. portare - est andau a b.
in combriccola, gozzovigliare. linna, è andato a portare legna; - su pardinu
Birreria, s.f. birreria, fabbrica di birra. dd’hat bittiu unu bell’arregalu, il padrino gli/
Birrichinu, s.m. monello, mariuolo. le portò un bel regalo; - bettisí duas ampuddas
Bisai, v.tr. sognare [sonnai]. de birra, portaci due bottiglie di birra.
Bisàiu, s.m. bisnonno, avo - b. est su babbu de Bittíu, p.p. portato - ha b. arregalus a totus, ha
s’aiaiu, bisnonno è il padre del nonno. portato regali a tutti.
Bisanti, s.m. moneta d’oro che ebbe corso in Bittuleri, s.m. venditore ambulante.
Sardegna durante la dominazione bizantina. Bitúmini, s.m. bitume.
Bisbéticu, agg. bisbetico. Bituminosu, agg. bituminoso, che contiene
Biscaína, nella loc. “a sa b.”, alla balorda, a bitume.
caso, come viene; - fueddai a sa b., parlare a Biu, agg. vivo - b. po miraculu, vivo per mi-
vanvera; - fai una cosa a sa b., fare una cosa racolo; - pisci de mari b., pesce d’alto
alla carlona. mare.
Bisconti, s.m. visconte. Bivat, inter. viva! - saludi!... bivat!, salute!...
Biscottai, v.tr. biscottare. vita!
Biscottau, p.p. biscottato - pani b., pane biscot- Biventi, agg. vivente - is essiris biventis, gli
tato. esseri viventi.
Biscottu, s.m. biscotto - b. de marineri, galletta; Bivesa, s.f. vivacità, prontezza.
- portai b. in bertula, sapere il fatto proprio. Bíviri, v.tr. vivere - b. onestamenti, vivere one-
Biseri, agg. e s.m. sognatore. stamente; - b. a sa giornada, vivere alla gior-
Bisestu, agg. bisestile - annu b., anno bisestile. nata; - ge’ ddu conosciu, biveus muru a pari,
Bisíllabu, agg. vocabolo formato da due sillabe. lo conosco, siamo vicini di casa.
Bisita, ved. Abbisíta. Bíviu, 1. s.m. imboccatura tra due strade, bi-
Bisogu, s.m. monocolo [baioccu]. vio 2. p.p. vissuto.
Bisolfitu, s.m. sostanza usata per la buona con- Bivu, vivu, 1. s.m. vivo, che vive, parte vitale
servazione del vino. - pintau a su b., dipinto dal vivo; - toccai in
Bisóngiu, ved. Abbisóngiu. su b., toccare nel vivo; - ferriri in su b., colpi-
Bistimenta, bestimenta, s.f. vestito completo re nel vivo 2. agg. vivo, allegro - dolori b.,
da uomo; - b. de ierru, abito invernale. dolore acuto, intenso.
Bistiri, bestiri, s.m. abito femminile - b. largu, Bixinali, agg. vicinale.
strintu, longu, abito largo, stretto, lungo; - b. Bixinanza, s.f. vicinanza - sa b. insoru mi di-
de isposa, abito da sposa; - b. di asutta, sotto- sturbat, la loro vicinanza mi disturba.
veste. Bixinau, s.m. vicinato.
Bistiri, bestiri, v.tr. vestire, rivestire - bistirisí, Bixinu, s.m. vicino - teniri bonus bixinus, ave-
vestirsi; - bistirisí a femina, vestirsi da don- re dei buoni vicini [carrerali].
na; - sa membrana chi bistit is ossus si narat Bizarra, s.f. lavagna, pietra di ardesia (< sp.
periostiu, la membrana che riveste le ossa si pizarra).
chiama periostio. Bizzarramenti, avv. in modo bizzarro.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio86_A


Bizzarria, s.f. bizzarria, eccentricità. manifestare difetti; - b. de unu postu, caccia-
Bizzarru, agg. bisbetico, bizzarro, capriccioso. re da un posto; - b. de pari, slogare; - bogai-
Blandu, ved. Brandu. sindi sa maschera, togliersi la maschera.
Blasfemai, v.tr. e intr. bestemmiare. Bogau, p.p. cavato, tirato fuori.
Blasfemia, s.f. bestemmia. Bòi, s.m. bue - b. giovunu, langiu, grassu, re-
Blasfemu, blasfemadori, 1. agg. blasfe- bellu, selvaticu, bue giovane, magro, grasso,
mo 2. s.m. bestemmiatore. ribelle, selvatico; - pezza de b., carne bovina;
Blò, agg. azzurro, turchino. - corrinamentu de b., muggito; - su b. corrinat,
Boatu, s.m. boato, rimbombo. incorrat, scaviat, il bue muggisce, incorna,
Bobbòi, s.m. dolcetto per bambini, chicca, cosa dimena le corna; - giungiri is bois a su carru,
squisita - e ita b!, che roba squisita!; - custu giungere i buoi al carro; - mantas de is bois,
est b. po beccius, questa è una chicca per vec- mantelli dei buoi: - braxu, pezzato; - canudu,
chi (< fr. bonbon). grigio scuro; - ghiani pixidu, morello; - scro-
Bòccia, s.f. boccia, palla - giogai a b., giocare su, rossiccio; - piberazzu o pettiazzu, serpato;
a palla - b. de bigliardu, biglia. - spanu, giallo avorio; - steddau, stellato;
Boccidori, s.m. nei mattatoi l’addetto all’ucci- - buccarbu, corrarbu, coarbu, fiancarbu,
sione dei bovini. pearbu, zirarbu, balzano alla bocca, alle cor-
Boccidroxu, s.m. macello, mattatoio. na, alla coda, al fianco, alla/e zampa/e, alla
Boccimentu, s.m. uccisione, strage, ammazza- pancia.
mento, omicidio. Bòi marinu, s.m. foca monaca.
Bocciri, v.tr. uccidere - b. bestias po pezza, uc- Boinarxu, s.m. boaro, addetto ai buoi.
cidere bestie per la carne. Boladori, agg. e s.m. che, chi vola.
Boccíu, p.p. ucciso. Bolai, v.intr. volare - no s’intendit b. una musca,
Bodas, s.f. pl. festeggiamenti, nozze. non si sente volare una mosca; - is sizzimur-
Boddeu, ved. Oddéu. reddus bolant in manera stramba, i pipistrel-
Boddianu, agg. socievole, che ama la compa- li volano in modo strano; - ti fazzu bolai in
gnia. aria, ti faccio volare per aria.
Boddidori, s.m. raccoglitore. Bolanti, agg. volante, che vola - pisci b., pesce
Boddidura, s.f. raccolta, il raccogliere i frutti volante.
della terra - sa b. de sa castangia, la raccolta Bolau, p.p. volato.
delle castagne. Bolazzai, v.intr. svolazzare.
Boddingiu, s.m. razione di fave macinate che Bolentinu, balentinu, s.m. cordicella di canapa
si mischia alla biada degli animali da soma o che si usava, tra l’altro, per costruire reti da
da tiro [musungiu]. pesca e per frustare la trottola.
Boddiri, v.tr. raccogliere, cogliere - boddindi Bòlidu, s.m. volo - afferrai una cosa a b., af-
s’aliga chi has fattu, raccogli l’immondezza ferrare una cosa al volo.
che hai prodotto; - andai a b. olia, andare a Bolíggiu, s.m. tipo di pesca con la rete che vie-
raccogliere olive. ne trainata a terra da diversi uomini.
Boddíu, p.p. raccolto. Bòliri, v.tr. volere - b. bèni, mali, voler bene,
Bofetada, s.f. schiaffo [bussinada]. male; - Deus no bolat, Dio non voglia; - ita
Bofetai, v.tr. schiaffeggiare. bolis, che cosa vuoi?; - ita bolit nai custu?,
Bòfiu, p.p. di boliri, voluto. che cosa significa questo?
Bòga, s.f. tipo di pesce, bocca. Bòlla, s.f. voglia - fai una cosa a bolla o ama-
Bogada, s.f. cavata - b. de sanguni, cavata di rolla, fare una cosa volente o nolente.
sangue. Bomba, s.f. 1. bomba - b. a manu, incendiaria,
Bogadentis, s.m. cavadenti. atomica, bomba a mano, incendiaria, atomi-
Bogadura, s.f. b. de pari de un ossu, storta, ca 2. polpetta di carne macinata.
slogatura. Bombarda, s.f. 1. uno dei primi tipi di canno-
Boh, inter. basta! ne 2. piccolo veliero da guerra o mercantile,
Bogai, v.tr. e intr. tirar fuori, cavare, mandar via a due alberi.
- b. a pillu, palesare; - b. s’azza a unu gor- Bombardai, v.tr. bombardare, lanciare bombe.
teddu, dare il filo ad un coltello; - b. vizius, Bombardau, p.p. bombardato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio87_A


Bombardera, s.f. feritoia da cui far sporgere la Borrocchianu, s.m. cliente assiduo.
bocca della bombarda. Bòrta, s.f. volta - ateras bortas, altre volte, au-
Bombarderi, s.m. bombardiere, aereo militare gurio che si ripetano altre occasioni come
attrezzato per il lancio di bombe. quella alla quale si è partecipato; - Deus bollat,
Bombè(i), s.m. pezzo di cuoio, nell’interno del- Dio lo voglia, è la risposta al precedente au-
la scarpa, che dà consistenza alla punta gurio; - medas bortas, spesso; - po custa b.
(Sarrabus) (W.). passit, per questa volta, passi; - a b. a b., uno
Bòmbola, s.f. bombola per gas compressi. alla volta, in modo alterno; - a bortas, talvolta.
Bonàcciu, agg. buono, bonario, bonaccione. Bosàterus, bosàturus, pron. voi, voialtri - bia-
Bonacostumanza, s.f. modo di comportarsi se- dus b. chi no heis fattu cussa esperienzia, beati
condo la morale comune. voi che non avete fatto quella esperienza.
Bonànima, s.f. solo sing. buonanima - sa b. di Boscaglia, s.f. boscaglia, selva incolta e in-
aiaiu miu fiat unu grandu cassadori, la buona- tricata.
nima di mio nonno era un grande cacciatore. Boscau, agg. coperto di bosco.
Bonanza, s.f. bonaccia, tregua, calma di mare. Bosceri, s.m. pugilatore.
Bontadi, bundadi, s.f. bontà. Boschettu, s.m. boschetto.
Bonesa, s.f. bonarietà, semplicità. Boscosu, agg. boscoso - logu meda b., sito molto
Bonesamenti, avv. in modo bonario, alla buona. boscoso.
Bonèttu, s.m. berretto a visiera (< sp. bonete, Boscu, s.m. bosco di basso fusto - b. craccu, bo-
fr. bonnet). sco folto; - guardia de b., boscaiolo [crac-
Bonífica, bonificamentu, s.f. l’insieme dei la- chiri].
vori necessari per bonificare un terreno o per Bostu, bosta, bostus, bostas, agg. e pron. poss.
rendere coltivabile una zona paludosa e mal- di 2a p.pl. vostro, vostra, vostri, vostre - su
sana. cani bostu s’est fuíu, il vostro cane è scappa-
Bonificai, v.tr. bonificare, prosciugare una zona to; - cussa manta est sa mia, sa de bosaterus
paludosa e renderla adatta alla coltivazione. est custa, quella coperta è la mia, la vostra è
Bonificau, p.p. bonificato. questa.
Bonora, loc.avv. buon’ora - andai in b., andare Botànica, s.f. botanica.
in buon’ora. Botànicu, 1. agg. che riguarda la botanica
Bonu, agg. buono, abile, capace - binu b., buon - giardinu b., giardino botanico 2. s.m. stu-
vino; - tempus b., bel tempo; - de bona fami- dioso di botanica.
glia, di buona famiglia; - no seu b. a giogai a Botta, s.f. 1. colpo, botta 2. stivale di gomma
canasta, non so giocare a canasta; - b. po (< sp. bota).
pappai, mangereccio; - b. po buffai, potabile; Bottada, s.f. frase pungente o ironica.
- fai a b., comportati bene; - a sa bona, alla Bottinu, s.m. 1. bottino, preda 2. stivaletto.
buona. Bottu, nella loc. “de bottu”, di botto, improvvi-
Bordada, s.f. bordata, sparo simultaneo dei can- samente.
noni di una fiancata della nave. Bòtu, bòtulu, s.m. barattolo, vaso - unu b. de
Bordadora, brodadora, s.f. ricamatrice. cunserva, un barattolo di conserva di pomo-
Bordadura, brodadura, s.f. ricamo, ricama- doro; - segai su b., togliere la verginità; - est
tura. genti de b., è gente di poco conto.
Bordai, brodai, v.tr. ricamare. Bovali, s.m. vitigno e uva nera da vino (< cat.
Bordau, brodau, p.p. ricamato. boval).
Borderia, s.f. ricamo. Bòveda, bóvida, s.f. soffitto, volta - b. a car-
Bordu, s.m. bordo - vascellu di altu b., vascel- rada, volta a botte; - b. a gruxeri, volta a cro-
lo d’alto bordo; - arziai a b., salire a bordo; ciata; - b. a cadinus, volta a stuoie - aposentu
- a b. de un’elicotteru, a bordo di un elicottero. fattu a b., camera con la volta (< sp. boveda).
Bòrea, s.f. nebbia - sa b. ferit is fruttas, la neb- Bovedadi, bovenzia, s.f. balordaggine.
bia colpisce la frutta. Boveri, s.m. e agg. lumacone - sizzigorru boveri.
Boreali, agg. boreale - clima b., clima freddo. Bovu, agg. babbeo, stupido - chini fait su b. do-
Boria, s.f. boria, vanità. gnunu dd’appetigat, (prov.) chi pecora si fa,
Boriosu, agg. borioso, orgoglioso. il lupo se la mangia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio88_A


Bòxi, s.f. voce - b. firma, voce salda; - b. de po- Brazzada, ved. Arazzada.
pulu, voce di popolo; - currit sa b., corre voce Brazzalettu, s.m. dim. braccialetto.
- arziai b., gridare; - teniri b. in capitulu, ave- Brazzali, s.m. bracciale 1. ornamento a forma
re voce in capitolo; - chene b., afono. di cerchio, che cinge il braccio 2. striscia di
Boxinai, ved. Abboxinai. stoffa che si porta al braccio per indicare l’ap-
Boxona, s.f. accr. vocione. partenenza ad un corpo o la delega a svolgere
Brabània, s.f. propaggine - poni brabanias, determinate funzioni.
propagginare. Brazzeri, s.m. scudiere.
Brabaniadura, s.f. propagginazione. Brazzettu, s.m. braccetto - pigai, andai a b.,
Brabattai, v.tr. dissodare un terreno. prendere, andare a braccetto.
Brabattau, p.p. dissodato. Brazzolu, ved. Barzolu.
Brabattu, s.m. dissodamento. Brazzu, s.m. braccio - a brazzus abertus, a brac-
Braberi, ved. Barberi. cia aperte; - discursu fattu a b., discorso fatto
Brabissa, ved. Barbissa. a braccio; - cadira a brazzus, sedia con i brac-
Braccaxu, ved. Baccargiu. cioli; - b. de terra, de romana, de cadira, brac-
Braccianti, s.m. lavoratore non specializzato cio di terra, di stadera, di seggiola.
che viene assunto senza contratto duraturo; Brebegargiu, brebegarxu, s.m. pecoraio.
- b. agriculu, bracciante agricolo [giornaderi]. Brebèi, s.f. pecora - latti de b., latte di pecora;
Braccu, s.m. bracco, razza di cani. - casu de b., formaggio pecorino; - sa b. belat,
Bragadinu, agg. selvatico, relativamente alle la pecora bela; - s’edadi de is brebeis, l’età
piante. delle pecore: - angioni, bagadia, saccaia, se-
Bragas, s.f. pl. 1. brache; - calai is bragas, calar mentusa, primaxa, bedusta - in s’aria brebeis,
le brache, arrendersi 2. gonnellino d’orbace o aqua finzas a peis, pecorelle nell’aria, acqua
velluto del costume maschile tradizionale. fin sopra i piedi.
Bragheri, agg. spocchioso, che si dà arie, esi- Brebeixedda, s.f. dim. pecorella.
bizionista. Brebus, s.m. pl. parole misteriose, scongiuri o
Bragheria, s.f. spocchia, ostentazione. formule per allontanare il male, il dolore, o
Braghetta, s.f. apertura anteriore dei pantaloni per attirare la fortuna.
- a b. aberta, con l’apertura sbottonata; - ca- Breccia, s.f. breccia - fai b., far buona impres-
valieri de braghetta, titolo che, in periodo fa- sione.
scista, si dava ai capifamiglia con almeno sette Brecheri, s.m. conduttore di carrozza per il tra-
figli. sporto di viaggiatori, vetturino.
Braghetteri, s.m. donnaiolo [bagasseri, bra- Brechi, s.m. carrozza coperta per il trasporto di
ghetta allirga]. passeggeri.
Bramosia, s.f. brama, desiderio ardente. Brefotrofiu, s.m. ospizio per bambini abban-
Branca, s.f. zampa, branca, artiglio - brancas donati.
de su cavuru, chele dei granchi [farranca]. Bregúngia, s.f. vergogna - poniri in b., far ver-
Branda, s.f. branda. gognare; - lassai sa b. a una parti, mettere da
Brandu, agg. blando, morbido, dolce. parte la vergogna - pl. is bregungias o is partis
Brau, agg. turchino, azzurro cupo. bregungiosas, le pudende.
Bravantai, v.tr. millantare, vantare esagerata- Bregungiai, v.intr. vergognarsi, arrossire.
mente. Bregungiosu, agg. vergognoso.
Bravanteri, agg. e s.m. millantatore, fanfarone. Bremi, ermi, s.m. verme - b. solitariu, tenia;
Bravu, agg. bravo, abile ed esperto nella pro- - b. de seda, bombice; - pappau de b., bacato.
fessione o negli studi. Bremicorru, bremigorru, s.m. 1. voglia mat-
Bravura, s.f. bravura, valentìa, abilità. ta, pulce nell’orecchio - b. di amori, bruciore
Braxa, s.f. brace - arridai pani in sa b., tostare d’amore; - poniri su b. a unu, mettere la pul-
il pane sulla brace; - murigai sa b., stuzzicare ce nell’orecchio a uno 2. estro nasale degli
la brace. ovini, dei caprini e degli equini.
Braxeri, s.m. braciere [cuppa]. Bremigosu, agg. pieno di vermi.
Braxolu, s.m. orzaiolo. Bremixeddu, s.m. dim. vermetto.
Braxu, agg. azzurro - ogus braxus, occhi azzurri. Brentada, s.f. panciata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio89_A


Brentera, s.f. 1. cintura di pelle con piccoli Brintai, v.intr. entrare - brinta ca ti cumbidu,
scompartimenti per mettervi cartucce, polve- entra che ti offro da bere.
re da sparo, ecc. 2. panciera, ventriera. Briosu, agg. vivace, brioso - musica briosa, mu-
Brenti, s.f. pancia, ventre - brenti de mamma, sica gaia.
crosta lattea, lattime; - b. de intruxu, dicesi di Brisca, s.f. briscola, gioco di carte.
grande mangiatore; - b. a susu, supino; - muri- Briu, s.m. brio, gaiezza.
gamentu de b., gorgoglìo alla pancia; - portat Brocca, s.f. 1. brocca, anfora di terracot-
s’ogu prus mannu de sa b., ha l’occhio più ta 2. misura di capacità pari a 12,5 litri
grande della pancia. [cungiali].
Brentigliu, s.m. ventriglio degli uccelli. Broccas, s.f. pl. cisti da echinococco, malattia.
Brentudu, agg. panciuto, pingue, corpulento Broccau, s.m. broccato - bistiri de b., abito di
[buddoni]. broccato.
Bresca, s.f. favo - b. de meli, favo di miele [ar- Bròccia, s.f. borchia per abbellimento di oggetti,
rega]. soprattutto di pelle, come borse, cinture, fini-
Brevedadi, s.f. brevità, cortezza, stringatezza. menti per cavalli, ecc.
Brevementi, avv. concisamente. Broccitta, brocittu, s.m. roncolino a serramani-
Brevettai, v.tr. brevettare. co usato dai cestinai.
Brevettu, s.m. brevetto. Broccolittu, brocculittu, s.m. piccola brocca di
Brevi, agg. breve - discursu b., discorso breve terracotta.
- faídda b., cerca di non dilungarti. Bròcculus, s.m. pl. broccoli.
Breviariu, s.m. breviario - liggiri su b., recita- Brodaglia, s.f. brodo lungo e senza sapore.
re il breviario. Brodolosu, agg. brodoso.
Bribillizzu, s.m. nome scherzoso del diavolo, Bròdu, s.m. brodo - minestra de b., minestrina
ma anche ghiribizzo, estro, capriccio - hòi est in brodo; - b. de pezza di angioni, brodo di
cun totus is bribillizzus, oggi ha un diavolo carne d’agnello; - b. de dadus, brodo di dadi;
per capello. - buffadí unu b., vattene in malora.
Briga, s.f. controversia, rissa. Brofettu, ved. Profettu.
Brigada, s.f. brigata - b. de sordaus, brigata di Brogliazzu, s.m. brogliaccio.
soldati. Bròmbulu, s.m. persona stupida [pruppu, arro-
Brigaderi, s.m. brigadiere. cali, cozzina].
Brigai, v.intr. litigare - est sempri brighendi cun Bromigiai, v.tr. versare, in una zona ristretta
s’unu o cun s’ateru, sta sempre litigando con d’acqua, esca per richiamare i pesci e pren-
l’uno o con l’altro [certai]. derli con l’amo.
Briganti, s.m. brigante, bandito. Bromigiu, s.m. esca per i pesci.
Brigocciai, v.intr. bisticciare, litigare [certai, Bromu, s.m. medusa.
brigai]. Bromuru, s.m. bromuro, sale usato in medici-
Brigócciu, s.m. bisticcio, litigio [certu, briga]. na e in fotografia.
Brillai, v.intr. brillare, sfavillare, risplendere. Bròscia, s.f. spilla decorativa d’oro o d’argen-
Brillantai, v.t. tagliare le pietre dure, lustrare. to (< fr. broche).
Brillanti, 1. s.m. brillante, diamante sfaccetta- Brossa, s.f. ghiaia con sabbia, calcinacci - co-
to 2. agg. brillante, risplendente - fig. che berriri un’arruga de b., coprire una strada con
suscita ammirazione. calcinacci (< cat. brossa).
Brillas, s.f. pl. birilli, rulli - giogai a b., giocare Brotai, v.intr. gemmare, germogliare.
ai birilli. Brotau, p.p. gemmato.
Brillias, s.f. pl. redini del morso del cavallo. Brovenda, ved. Provenda.
Brincai, v.intr. saltellare, andare a balzi. Brucculittu, ved. Broccolittu.
Brínchidu, s.m. salto, balzo - andai a brinchi- Brucionittus, burcionittus, s.m. pl. legni prov-
dus, comente su lepiri, camminare saltando, visti di ganci che si applicano al collare degli
come le lepri. animali da tiro, per agganciarvi il carro o l’ara-
Brindai, v.intr. brindare, fare un brindisi. tro.
Brindau, p.p. brindato. Brufassoni, ved. Prufassoni.
Bríndis, bríndisi, s.m. brindisi - fai b., brindare. Bruffidia, s.f. contesa, contrasto, lite.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio90_A


Brugu, burgu, s.m. borgo, borgata, sobborgo. Bruttu, agg. sporco - pisci mazza brutta, pesce
Brulla, burla, s.f. scherzo - pigai a b., prende- con l’intestino sporco.
re in giro; - dd’hapu fattu po b., l’ho fatto per Bruvura, s.f. polvere da sparo.
scherzo. Bruvurera, s.f. polveriera.
Brullai, v.intr. scherzare - brulla brulla indi Bruzzera, burzera, s.f. bracciale di cuoio usa-
ddi bogat un’ogu, scherza scherza gli cava to da chi fa lavori pesanti.
un occhio; - cun santus e cun maccus foras Bruzzittu, s.m. polsino.
a b., non scherzare nè con i santi nè con i Bruzzoni, s.m. gonfiore del collo del piede delle
matti. bestie.
Brullanu, agg. scherzoso, faceto. Bruzzu, burzu, s.m. polso - su b. marcat ca-
Bruncili, s.m. cavezza di corda che si mette al lentura, il polso segna febbre - su b. de su
cavallo al di sopra del naso, museruola. pèi, la caviglia.
Bruncu, s.m. 1. muso - b. de procu, grugno; Bubboni, s.m. tumore maligno, bubbone.
- b. di elefanti, proboscide; - buffai a b., bere Bubbulucca, s.f. pustola, bolla, vescica.
dal recipiente 2. cima di una montagna. Bubúa, s.f. bua, dolore - chi t’hat fattu sa b.?,
Brundaiola, s.f. genziana. chi ti ha fatto la bua?
Brundèssiri, v.intr. ingiallire, biondeggiare. Bucca, s.f. bocca - b. mala, boccaccia; - tup-
Brundéssiu, imbrundéssiu, p.p. ingiallito. paisí sa b., tacere; - ascurtai a b. aberta, ascol-
Brundu, agg. biondo - portat pilus brundus, ha tare a bocca aperta; - calai is salias de b., avere
capelli biondi; - o brundu o nieddu sempri l’acquolina in bocca.
pilu esti, biondo o nero è sempre pelo. Buccabentu, s.m. babbeo, sciocco, sempli-
Brunesa, s.f. brunezza. ciotto.
Brunia, s.f. orcio. Buccacciu, s.m. persona pettegola, sboccata,
Brunidori, s.m. brunitore, addetto alla brunitura che sparla di tutti.
dei metalli. Buccali, s.m. boccale.
Brunidura, s.f. brunitura dei metalli. Buccanti, agg. abboccato, delicato (riferito ai
Bruniolus, ved. Bugnolus. vini).
Bruniri, v.tr. brunire i metalli. Buccaportu, s.m. boccaporto.
Bruníu, p.p. brunito. Bucchedda, s.f. fune che si mette in bocca al
Brunu, 1. agg. bruno, scuro 2. s.m. persona di cavallo e ad altri animali per assoggettarli.
colorito o capelli bruni. Bucchemeli, buccameli, s.f. donnola.
Brunzina, s.f. vernice color bronzo usata so- Bucchettu, s.m. mazzetto di fiori (< fr. bouquet)
prattutto dai corniciai. [arramalettu].
Brunzu, s.m. bronzo - una statua, una campa- Bucchiada, s.f. boccheggiamento - fai
na de b., una statua, una campana di bronzo; bucchiadas, essiri a is urtimas bucchiadas,
- facci de b., faccia di bronzo. respirare con affanno come accade ai mori-
Brusa, s.f. blusa, camicia da donna. bondi.
Brusca, s.f. spazzola dura per pulire i cavalli. Bucchiai, v.intr. boccheggiare, respirare con
Bruscamenti, avv. in modo burbero. affanno.
Brusceria, s.f. magia, stregoneria - est una b. Bucchinu, s.m. cannello - b. de lavativu, can-
fatta a arti, è una stregoneria fatta ad arte. nello di clistere; - b. de strumentu de fiatu,
Bruscia, s.f. strega, fattucchiera - lassadda can- ancia.
tai cussa b., lasciala perdere quella strega. Bucchixedda, s.f. dim. piccola bocca, boc-
Brusciu, s.m. fattucchiere, stregone. cuccia.
Bruscu, agg. brusco, austero, arcigno. Bucciacca, ved. Busciacca.
Brutali, agg. brutale, spietato, selvaggio - mo- Bucciconi, s.m. pugno, cazzotto - bolis fai a
dus brutalis, modi brutali. bucciconis cun mei? No ti cumbenit!, vuoi fare
Brutalidadi, s.f. brutalità. a pugni con me? Non ti conviene!
Brutalmenti, avv. in modo brutale. Buccioni, s.m. stecco appuntito, cavicchio
Bruttesa, bruttori, s.f. sporcizia, sudiciume - b. [paboni].
de topi, de conillu, de puddas, sterco di topo, Bucciucca, ved. Busciucca.
di coniglio, di galline; - b. di origa, cerume. Bucconarxu, agg. ghiotto, goloso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio91_A


Bucconeddu, s.m. dim. 1. bocconcino 2. spun- Buffu, agg. buffo, ridicolo.
tino breve - si pigaus unu b. e s’ind’andaus, Búfulu, s.m. bufalo.
mangiamo qualcosa e ce ne andiamo. Bugínu, s.m. boia, carnefice - anca ti currat su
Bucconettu, s.m. bocconcino avvelenato per b., che ti insegua il boia [giustizieri].
animali. Bugnadura, s.f. ammaccatura, contusione.
Bucconi, s.m. 1. boccone - no est b. po tui, non Bugnai, v.tr. ammaccare, acciaccare.
è roba per te; - tocca ca si pappaus unu b., Bugnau, p.p. ammaccato.
dai che mangiamo qualcosa 2. murice - su Bugnolus, bruniolus, s.m. pl. fritelle a base di
tappu de su b., l’opercolo del murice. ricotta.
Buculeddu, s.m. dim. ricciolino. Bugnu, s.m. bernoccolo, bitorzolo, protuberan-
Búculu, s.m. boccolo, ricciolo di capelli. za causata da un colpo.
Budda, s.f. budello, intestino retto - b. Bugoni, s.m. spia, spione, delatore - b. de sa giu-
procaxa, budello maggiore del maiale. Si usa stizia, confidente delle forze dell’ordine
anche per indicare l’organo sessuale femmi- [spia].
nile. Buídu, agg. vuoto - pistoni b., bottiglia vuota -
Buddedda, s.f. budello di maiale riempito di teatru b., teatro senza spettatori o con pochis-
sangue cotto e spezie. simi spettatori; - custa mexina andat pigada
Búddidu, buddidura, s.m. bollore, bollitura - a stogumu b., questa medicina va presa a sto-
scappai su b., cominciare a bollire. maco vuoto.
Buddimentu, s.m. bollimento. Buiosa, s.f. termine gergale per “prigione”.
Buddiri, v.intr. bollire - cumenzai a b., comin- Bullai, v.tr. bollare, marcare [marcai].
ciare a bollire; - b. a croculus, gorgogliare; - Bullau, p.p. bollato - sa domanda andat fatta
su mustu est buddendi, il mosto sta fermen- in paperi b., la domanda va stilata su carta
tando; - a cussa ddi buddit su paneri, a quella bollata.
bolle il sedere. Bulletta, s.f. 1. bolletta - sa b. de sa luxi, de
Buddíu, 1. s.m. pietanza di carne lessa 2. su telefonu, la bolletta della luce, del tele-
agg. caldo, bollito, lessato - pisci b., pezza fono 2. piccolo chiodo a testa larga per
buddida, pesce, carne bolliti. vari usi.
Buddoni, buddudu, s.m. grasso, panciuto. Bullettu, s.m. fungo prataiolo di colore chiaro.
Budellàmini, s.m. budellame [mazzamini]. Bullittinu, s.m. bollettino - su b. de su bestia-
Budellu, s.m. budello, intestino [mocca]. mini, il bollettino che dimostra il possesso del
Buetta, boeta, s.f. vasetto per spezie, tabacco, bestiame.
ecc. (< fr. boite). Bullu, s.m. bollo - b. de sigillu, bollo di sigil-
Buffada, s.f. bevuta - pappai a buffadas, man- lo; - su b. de su notariu in is autus, de su
giare con ingordigia. veterinariu a is pegus macellaus, il bollo del
Buffadori, s.m. soffietto da camino o da fornelli, notaio sugli atti, del veterinario sui capi ma-
per ravvivare il fuoco - b. de peddi, manticello; cellati; - murai a b., murare a secco, senza
- b. de canna, soffietto di canna. malta.
Buffai, v.tr. 1. bere - b. a bruncu, bere dal reci- Bulluca, s.f. bolla di sapone.
piente, senza bicchiere; - buffadí unu brodu, Bumastu, agg. che ha il petto o il seno molto
beviti un brodo 2. soffiare. sviluppato.
Buffè, s.m. 1. credenza 2. servizio di rinfresco Bumbulla, burbudda, s.f. bolla, pustola - bum-
(< fr. buffet). bullas di aqua cun saboni, bolle di acqua e
Búffidu, s.m. soffio - in d-unu b., (loc. avv.) in sapone; - bumbullas de sa pigota, pustole del
un attimo. vaiolo.
Buffiettu, s.m. scorreggia sorda. Bundadi, ved. Bontadi.
Buffonai, v.tr. comportarsi o parlare da buf- Burattai, v.tr. separare la farina dalla crusca con
fone. il buratto.
Buffoneria, s.f. atto da buffone, buffoneria. Burattu, s.m. setaccio per separare la farina dal-
Buffoni, s.m. buffone - fig. chi manca ai propri la crusca.
impegni per leggerezza o per mancanza di di- Burbuddai, v.intr. bollire con rumore, gorgo-
gnità. gliare [buddiri a croculus].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio92_A


Burbuttai, borbottai, v.intr. borbottare, bron- Burrasca, s.f. burrasca, tempesta di mare o di
tolare [murmuttai]. vento - tempus de b., tempo di burrasca.
Burbuttamentu, s.m. borbottamento. Burrascosu, agg. burrascoso, agitato.
Burbuttu, s.m. borbottìo. Burratinu, s.m. marionetta, burattino.
Burchioni, s.m. brocco, stecco spinoso di una Burrica, s.f. asina - fig. sgualdrina - est una b.,
pianta. è una sgualdrina.
Burcioni, s.m. chiavistello, catenaccio. Burricheddu, s.m. dim. somarello, asinello.
Burdacciu, s.m. bastardone, bastardaccio. Burricu, burrincu, s.m. asino - b. de cuaddu,
Burdaglia, s.f. bastardume. puledro; - dilicau che su b., delicato come
Burdellai, v.intr. far fracasso. l’asino; - mellus unu b. biu che unu dottori
Burdellu, s.m. bordello, postribolo, chiasso - fe- mortu, meglio un asino vivo che un dottore
mina de b., donna di bordello - predicai sa morto [molenti, bestiolu].
castidadi in su b., predicare la castità nel bor- Burrida, s.f. piatto caratteristico sardo di gat-
dello. tuccio di mare, marinato in salsa di aceto e
Burdímini, s.m. coll. rami inutili o superflui del- aromi vari.
le piante. Burrumballa, s.f. coll. insieme di trucioli [ap-
Burdoni, s.m. bordone, bastone di pellegrino. pranadura] - fig. gente di poco conto.
Burdu, agg. 1. figlio illegittimo, bastardo 2. sel- Burzighinu, s.m. stivaletto, calzare - bogadindi
vatico - lattia burda, lattuga selvatica; - is burzighinus prima de intrai in su logu lim-
sparau b., asparagi selvatici. piu, togliti gli stivaletti prima di entrare nel
Burgeffa, nella loc. “a b.” in abbondanza, a biz- pulito.
zeffe. Busa, s.f. ferro da calza.
Burghesu, agg. e s.m. 1. borghese, chi abitava Buscai, v.tr. cercare, procacciare.
in un borgo 2. che appartiene alla borghesia Buscau, p.p cercato, procurato.
e ne condivide la mentalità 3. civile, non mi- Busciacca, bucciacca, s.f. tasca - indi portu is
litare - unu sordau bistiu in b., un soldato in busciaccas prenas, ne ho le tasche piene; - a
abito civile. mei no m’intrat nudda in b., a me non entra
Burgu, ved. Brugu. niente in tasca.
Buri, s.f. bure dell’aratro. Busciucca, bucciucca, s.f. vescica - sa b. de su
Buriana, s.f. vento impetuoso, burrasca. feli, la vescica del fiele; - una b. di ollu de
Burinadori, s.m. cesellatore, chi lavora di ce- porcu, una vescica di strutto; - sa b. de su pi-
sello. sci, la vescica natatoria.
Burinai, v.tr. cesellare, incidere metalli col ce- Busciuccosu, agg. vescicoso.
sello. Búsciula, s.f. cilindro metallico all’interno del
Burinamentu, s.m. cesellamento. mozzo della ruota del carro agricolo.
Burinau, p.p. e agg. cesellato, lavorato col ce- Busecca, s.f. trippa.
sello - unu pratu b., un piatto cesellato. Busia, s.f. candela di cera [stiarica].
Burinu, s.m. cesello, bulino - traballai de b., Bussa, s.f. borsa - est una bona bussa, è ricco;
lavorare di cesello, cesellare - fig. lavorare - b. de is testiculus, scroto.
con grande cura e perfezione. Bussinada, s.f. schiaffo, manrovescio - donai
Burla, ved. Brulla. bussinadas, schiaffeggiare [cabessu].
Búrnia, brúnia, s.f. orcio di terracotta. Bússola, s.f. bussola - perdiri sa b., confonder-
Burò, s.m. scrittoio, generalmente con ribalta (< si, perdere il controllo di sè; - cussa scit navi-
fr. bureau). gai mancai chene bussola, quella sa navigare
Burra, s.f. coperta grossolana di lana [fras- anche senza bussola.
sada]. Bussoni, s.m. tappo di sughero, turacciolo (< sp.
Burraccera, s.f. ebbrezza, ubriachezza. buzón).
Burraccia, s.f. 1. borraggine, erba [linguarada] Bussu, búsciulu, s.m. bosso, pianta semprever-
2. borraccia, fiaschetta per polvere da sparo. de.
Burracciu, agg. ubriaco - squettu b., razzo im- Busta, s.f. busta.
pazzito (< sp. borracho). Bustu, s.m. busto - fotografia a mesu b., foto-
Burrai, v.tr. cancellare [sburrai]. grafia formato tessera.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio93_A


Butirera, butirrera, s.f. zangola. Buttegheri, s.m. bottegaio - b. de binu, tavernie-
Butirosu, butirrosu, agg. burroso, morbido re - sa buttega est pagu prena, no aíci sa butte-
come il burro. ghera, la bottega è poco fornita, non così la
Butiru, butirru, s.m. burro - pani de b., pane bottegaia.
di burro - spollai su latti de su b., sburrare il Buttilia, butteglia, s.f. bottiglia.
latte. Buttilioni, butteglioni, s.m. bottiglione.
Buttaiu, s.m. chi fabbrica botti, tini e barili. Buttinu, bottinu, s.m. scarpa.
Buttàriga, s.f. uova di muggini, di tonno o di Buttoni, s.m. 1. testicolo di uomo o di anima-
altro pesce, seccate e salate - fig. pl. buttari- le 2. bocciolo - est unu buttoni di arrosa, è
gas, testicoli; - no mi seghis is buttarigas, non un bocciolo di rosa - si dice anche di una bel-
rompermi le scatole; - est senza buttarigas, è la ragazza 3. bottone - buttonis di òru, de
una persona che non reagisce. prata, bottoni d’oro, d’argento.
Buttega, s.f. bottega - b. de binu, bettola - b. de Buttu, s.m. mozzo di legno delle ruote dei carri
sabatas, calzoleria - b. de artesanu, bottega agricoli, nel quale vengono inseriti i raggi.
di artigiano. Buzzurru, s.m. persona rozza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio94_A


C
line; - c. de canna, tarabuso; - si ses c. gei
cantas, dimostra le tue capacità.
Caboniscu, s.m. pollastro, galletto - crastai is
caboniscus, capponare i galletti; - c. de mur-
degu, beccaccia; - boxi de c., tono che assu-
Ca, cong. poichè, perchè, che - no bandu ca me la voce dei ragazzi in pubertà.
m’intendu mali, non vado perchè mi sento Cabriolu, crabiolu, s.m. daino.
male; - no t’arregordas ca beníat cun nosu a Cabudanni, s.m. settembre (< lat. caput anni,
baddai?, non ti ricordi che veniva con noi a inizio dell’anno agrario).
ballare? Cabudraxu, agg. precoce - figu, olía cabudraxa,
Cabacasu, ved. Calacasu. fichi, olive precoci.
Cabai, ved. Calai. Càbudu, s.m. capo, bandolo, cocca di fazzo-
Cabali, s.m. guadagno, valore, utilità - cosas de letto o di lenzuolo - bivit in s’aturu c. de sa
pagu c., cose di poco conto; - giovunu de c., bidda, abita nell’altro capo del paese.
giovane onesto e capace. Cabussoni, ved. Accabussoni.
Cabarè, s.m. vassoio (< fr. cabaret). Cacciadura, s.f. (volg.) vomito, materia vomi-
Cabbanu, gabbanu, s.m. gabbano, cappotto tata.
pesante, pastrano. Cacciai, v.tr. (volg.) vomitare, rigettare - ind’hat
Càbbia, s.f. gabbia - c. paradora, gabbia spe- cacciau totu, ha vomitato tutto quello che
ciale per prendere uccelli; - c. de is puddas, aveva nello stomaco.
stia; - poniri in c., mettere in prigione. Cacciappu, s.m. coniglietto.
Cabelliera, s.f. capigliatura - c. de pilus longus, Caccigai, v.tr. pigiare, schiacciare l’uva con i
zazzera. piedi per fare il vino.
Cabessu, s.m. schiaffo [bussinada]. Caccigamentu, s.m. pigiatura dell’uva con i
Cabesusesu, s.m. abitante della zona settentrio- piedi.
nale della Sardegna - is cabesusesus arribant Caccigau, p.p. pigiato con i piedi.
in Campidanu a bendiri castangia, nuxedda, Cacciolu, caccioleddu, s.m. piccolo sonaglio
turras e talleris, i Barbaricini arrivano in Cam- di rame per animali.
pidano per vendere castagne, nocciole, me- Cacciucciu, cacciurru, s.m. cagnolino, cuc-
stoli di legno e taglieri [cabillu]. ciolo.
Cabezzera, s.f. capezzale [conca de lettu]; an- Cacciumbu, s.m. noce di cocco.
che capo della tavola. Cacciurru, ved. Cacciucciu.
Cabidali, s.m. cuscino, guanciale. Cada, distrib. unito ai numeri cardinali - a cada
Cabiddada, s.f. quantità di pentole, tegami o de unu, uno per ciascuno; - a cada de tres, tre
piatti, sistemati uno sull’altro; serie, batteria. a ciascuno.
Per est. grande quantità. Cadaneglias, cardanellas, s.f. pl. ampolline per
Cabillu, s.m. termine gergale usato in Cam- la celebrazione della messa.
pidano per indicare chi abita nella parte cen- Cadasciu, calasciu, s.m. cassetto - is cadascius
tro-settentrionale dell’isola [cabesusesu]. de su cumò sunti prenus di arroba, i cassetti
Cabixetta, caluxèrtula, s.f. lucertola. del comò sono pieni di roba.
Cabizza, s.f. spiga del grano o di altri cereali. Cadàveri, s.m. cadavere.
Cabizzali, s.m. ciglio che divide i terreni - c. de Cadavéricu, agg. cadaverico, pallido, simile a
bingia, confine di vigneto; - fai is cabizzalis un cadavere nell’aspetto.
a is campus, fare i ciglioni ai campi. Caddaia, s.f. grosso recipiente di rame, usato
Cabizzana, s.f. specie di mezzo cercine forma- spec. nei caseifici, per scaldare il latte e per
to da un sacco, usato dai facchini e dagli sca- fare la ricotta.
ricatori per appoggiarvi un carico molto pe- Caddaioni, s.m. caccola o pillacchera delle pe-
sante. core e delle capre. Di persona: sudicione - cus-
Cabizzoni, s.m. germano minore. su c. s’est fattu a isposu, quel sudicione si è
Caboni, s.m. gallo - fai su c., dominare; - c. de fidanzato.
Indias, tacchino; - c. di aqua, pollo sultano; Caddània, agg. e s.f. persona sporca, sudicia,
- su c. coberit is puddas, il gallo copre le gal- poco amante della pulizia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio95_A


Caddemis, s.m. straccione, sporco, malvestito Caffetteria, s.f. bar, caffè.
(t. di Cagliari). Cagada, s.f. (volg.) cagata - bella c.!, che cosa brutta!
Caddozzímini, s.m. sporcizia, sudiciume. Cagai, v.intr. e tr. defecare, andare di corpo - fai
Caddozzu, agg. sudicio, sozzone [sordigosu]. c. de s’arrisu, far cagare dalle risa; - cagaisí
Cade, prep. verso, in direzione di ... - est andau de sa timoría, farsela addosso per la paura;
c. domu sua, è andato in direzione di casa sua. - gei cagas, stai fresco...
Cadelai, cadebai, v.tr. guardare, osservare, vigilare. Cagalloni, s.m. (volg.) stronzo - don c., si dice
Cadena, s.f. catena - sa c. de s’arrelogiu, la a qualcuno per disprezzo.
catena dell’orologio da taschino; - cani tentu Cagamengia, s.f. ricino.
a c., cane tenuto alla catena; - c. de montis, Caganíu, s.m. l’ultimo nato della covata - trasl.
catena di monti. l’ultimo figlio (di tanti).
Cadenazzu, s.m. catenina d’oro o d’argento. Cagaredda, s.f. dissenteria [scurrenzia].
Cadenitta, cadeniglia, s.f. catenina. Caghèttu, s.m. moccioso, timido, pusillanime.
Cadenti, agg. cadente, cascante. Caghineri, s.m. omosessuale passivo.
Cadénzia, s.f. cadenza [traggiu]. Cagliaresu, s.m. moneta di rame della zecca di
Cadettu, 1. agg. figlio maschio non primogenito Cagliari coniata nel XIII sec.
o di un ramo collaterale di una famiglia nobi- Cagnu, s.m. canapa [cànnaba].
le 2. s.m. allievo di un’accademia militare. Cagodu, s.m. gomitolo, gruppo, pallottola - c.
Cadilloni, ved. Cardilloni. de bremis, gomitolo di vermi [arrumbuloni].
Cadinu, s.m. cesto di canne intrecciate, ci- Caída, s.f. caduta, resa, capitolazione - sa c. di
lindrico, con manici - hat fattu scarteddu e Adamu, la caduta di Adamo, il peccato; - sa
c., ha fatto tutto lui; - toccai pisci de cadinu, c. de sa fortalesa, la resa della fortezza.
parlare del punto debole dell’interlocutore. Caíri, v.intr. cadere - c. in peccau, cadere in
Cadira, s.f. sedia - c. imbuttida, sedia imbotti- peccato [arrúiri].
ta; - sa spalera, su fundu, is traversas, is peis Caíu, p.p. caduto [arrutu].
de sa cadira, lo schienale, il fondo, le traver- Cala, s.f. insenatura.
se, le gambe della sedia; - c. portatili cun duas Calabriai, v.tr. medicare o tagliare i vini - binu
istangas, portantina; - bastasciu de c., calabriau, vino curato o tagliato.
portantino; - c. a brazzus, sedia con braccio- Calacasu, cabacasu, s.m. farfallina.
li; - c. po cerimonias religiosas, faldistorio Calada, cabada, s.f. discesa - c. de monti, di-
(< cat. cadira). scesa, versante di montagna.
Cadoni, s.m. chenopodio volgare o marcorella, Caladroxa, s.f. discesa, pendio
erba che cresce nelle vigne e dà un cattivo Calafatai, v.tr. chiudere le fenditure delle botti
gusto al vino [cadoni pudesciu]. o degli scafi delle barche e delle navi con
Cadreddai, v.intr. agitarsi, dimenarsi, smania- materiale vario.
re, soffrire un comando - mancai cadreddis Calafatau, p.p. calafatato.
hòi no bessis, anche se ti agiti oggi non esci. Calafatu, s.m. addetto al calafataggio delle im-
Cadregoni, cadironi, s.m. accr. seggiolone. barcazioni.
Cadriga, ved. Cardiga. Calagorru, s.m. morsa di legno, scanalata a vite,
Cadruddu, agg. decrepito - becciu c., vecchio per lavori di falegnameria.
decrepito. Calai, v.tr. calare, scendere - c. sa conca, china-
Caducu, agg. caduco - malecaducu, epilessia. re il capo; - c. su preziu, calare il prezzo;
Cadumbu, s.m. verbasco - su c. si usat po fai - m’indi calant is salias, mi viene l’ac-
cerdas, il verbasco si usa per costruire gratic- quolina in bocca.
ci da sistemare nei carri per il trasporto di cose Calamacau, s.m. dirupo, precipizio [sperrumu].
voluminose e leggere. Calamari, s.m. calamaro.
Caffè(i), s.m. caffè - c. turrau, caffè tostato; - c. Calamida, s.f. calamita.
molliu, caffè macinato; - c. di orgiu, de cixiri, Calamidadi, s.f. calamità, disgrazia, sventura
de landiri, caffè d’orzo, di ceci, di ghiande; spec. pubblica.
- c. burdu, evonimo. Calamidai, v.tr. calamitare, comunicare le qua-
Caffeista, s.m. grande consumatore di caffè. lità magnetiche della calamita al ferro o al-
Caffettera, s.f. caffettiera. l’acciaio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio96_A


Calamidau, p.p. calamitato - agu calamidada, Cali, 1. agg. e pron.int. quale - chini scit po c.
ago calamitato. motivu s’ind’est andau, chissà per quale mo-
Calàsciu, ved. Cadàsciu. tivo se n’è andato; - in c. annu ses nasciu?, in
Calau, p.p. e agg. sceso, calato, chinato, tra- che anno sei nato?; - c. ti praxit de prus? qua-
montato - a conca calada, a capo chino. le ti piace di più?; - c. bolis?, quale vuoi?
Calavera, s.f. teschio di morto (< sp. calavera). 2. agg. e pron.rel.: su c., sa c., de su c., po sa
Calcadura, craccadura, s.f. pigiatura. c., de is calis, a is calis, ecc., il quale, la qua-
Calcai, craccai, v.tr. premere, pigiare - c. s’axi- le, del quale, per la quale, dei quali, ai quali,
na, pigiare l’uva. ecc. - cust’est s’amigu de su c. t’hapu chi-
Calcina, ved. Carcina. stionau, questo è l’amico di cui ti ho parlato;
Calcinai, v.tr. calcinare, ridurre il calcare a cal- - sa persona a sa c. ti riferis, est meda ricca,
ce viva mediante cottura. la persona alla quale ti riferisci, è molto ricca.
Calcinau, p.p. calcinato. Calibradori, s.m. 1. strumento che serve a mi-
Calcinazioni, s.f. calcinatura. surare il calibro delle armi da fuoco 2. sorta
Calcografia, s.f. sistema di stampa in cui la di buratto usato per la cernita per grandezza
matrice è incisa chimicamente su rame. di uova, frutta, ecc.
Calcògrafu, s.m. calcografo. Calibrai, v.tr. 1. calibrare, misurare col calibro 2.
Calcu, s.m. impronta di un rilievo o di una scul- separare per grossezza frutta, verdura, uova, ecc.
tura ottenuta calcando una materia duttile Calibrau, p.p. calibrato.
(cera, argilla, gesso) sul modello originale da Càlibru, s.m. calibro 1. strumento per misurare
riprodurre; impronta di una matrice di stam- lo spessore di lamiere, chiodi, fili, tubi e altro
pa. 2. diametro interno della canna di un’arma da
Calculadori, s.m. calcolatore. fuoco 3. valore, qualità di una persona.
Calculai, v.tr. calcolare, conteggiare - c. is dan- Calidadi, s.f. qualità - mercanzia de bona c.,
nus de un’incidenti, calcolare i danni di un merce di buona qualità; - no m’interessat sa
incidente. cantidadi ma sa c., non mi interessa la quan-
Càlculas, s.f. pl. regoli del telaio che, abbassati tità ma la qualità.
o alzati dal piede della tessitrice, aprono o Càlidu, agg. denso.
chiudono le fila dell’ordito. Califfu, s.m. califfo, suprema autorità religiosa
Calculau, p.p. calcolato, conteggiato. e politica presso i musulmani.
Calculosu, agg. che soffre di calcoli - patit su Calincunu, pron.ind. qualcuno.
mali de is perdas, soffre di calcoli. Calínu, agg. afato, si dice di cereali, legumi o
Càlculu, s.m. 1. calcolo, procedimento mate- frutti che non hanno raggiunto una perfetta
matico - is calculus fiant sbagliaus, i calcoli maturazione per nebbia o calore eccessivo.
erano errati 2. concrezione calcarea che si Calisiollat, calisisiat, agg. e pron. qualsivoglia,
forma nella bile o nelle reni. qualunque - c. cosa, qualsiasi cosa.
Calendariu, s.m. calendario - c. de is festas, Calixemuru, s.m. ombelico di Venere [capped-
calendario delle festività. du de muru].
Calentai, v.tr. 1. riscaldare - c. sa cena, riscaldare Càlixi, s.m. calice - su c. de is froris, il calice
la cena; - su soli calentat meda, il sole riscal- dei fiori; - su c. de is prexeris, de su dolori,
da molto 2. rimproverare o picchiare - calen- de su disterru, il calice dei piaceri, del dolo-
tai is origas a unu, rimproverare uno. re, dell’esilio.
Calenti, s.m. e agg. caldo - arropa su ferru candu Calla calla, loc. avv. in grande quantità - ddu
est c., batti il ferro quando è caldo; - fazzat c. est sa genti c. c., c’è una grande quantità di
e arriat sa genti, faccia caldo e rida pure la gente; - su casu portat su bremi c. c., il for-
gente - fig. si dice di persona, spec. donna, maggio è pieno di vermi.
che manifesta certe voglie. Calladeddu, s.m. latte quagliato, rappreso.
Calentori, s.m. caldezza, calore temperato e Callai, v.tr. quagliare, rapprendersi, condensarsi
gradevole. - depit ancora c. a ciorbeddu (rif. a persone),
Calentura, s.f. febbre - portat sa c. a coranta, deve ancora maturare.
ha la febbre a 40°. Callamentu, calladura, s.m. cagliatura, coa-
Calenturienti, agg. febbricitante. gulazione, addensamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio97_A


Callau, p.p. quagliato, rappreso. Calzau, carzau, p.p. calzato, con le scarpe.
Callella, s.f. svogliatezza dovuta al caldo. Cama, s.f. calore, caldo [basca].
Callelleddu, s.m. dim. cagnolino. Camafèu, s.m. brutto e malfatto da somigliare
Calliaisí, v.intr. star zitto - calliadí, tocca!, sta’ più ad una scimmia che ad un uomo.
zitto, dai! Camareri, s.m. cameriere.
Calligrafia, s.f. calligrafia, bella scrittura. Camba, s.f. gamba - sa serra de sa c., lo stinco;
Calloni, s.m. testicolo - no mi seghis is callonis, - c. de linna, gamba di legno; - cambas trottas,
non rompermi le scatole - fig. persona stupi- gambe storte.
da - est unu c., è uno stupido. Cambali, s.m. gambale di pelle.
Callosidadi, s.f. callosità. Càmbara, s.f. gambero.
Callosu, agg. calloso, pieno di calli - manus Cambarada, s.f. gruppo, brigata di persone,
callosas, mani callose. frotta - una c. de ladronis, una brigata di la-
Callu, s.m. 1. stomaco dell’agnello o del ca- droni.
pretto usato per quagliare il latte 2. callo Cambarbu, agg. animale balzano alle zampe -
- portat is peis prenus de callus, ha i piedi cuaddu, bòi c., cavallo, bue balzano alle zampe.
pieni di calli. Cambaredda, s.f. gamberetto.
Calma, s.f. bonaccia, calma, assenza di ven- Cambareri, ved. Camareri.
to - fig. stato di tranquillità, assenza di Cambaritta, nella loc. “a c.”, senza calze.
ansia - pigaisidda cun c., prendersela con Cambedda, s.f. stinco, tibia.
calma. Cambera, s.f. ognuna delle due parti del
Calmai, v.tr. calmare, placare, mitigare - c. su pantalone che coprono le gambe.
sidi, su dolori, is nerbius, placare la sete, il Cambiai, v.tr. cambiare - c. de mali in peus,
dolore, i nervi; - calmaisí, tornare calmo. peggiorare; - c. de beni in mellus, migliorare;
Calmanti, agg. calmante, analgesico. - c. colori, cambiar colore; - c. parri, cambiar
Calmau, p.p. calmato, placato. parere.
Calmierai, v.tr. sottoporre a calmiere. Cambiali, s.f. cambiale.
Calmierau, p.p. calmierato. Cambiamentu, s.m. cambiamento - c. di antena,
Calmieri, s.m. calmiere, prezzo massimo fissa- cambiamento d’umore.
to d’autorità per la vendita di determinate Cambiau, p.p. cambiato, mutato, permutato.
merci. Cambias, nell’espressione “fai cambias”, per-
Calori, s.m. 1. calore, caldo - su c. de su corpus, mutare, barattare.
il calore del corpo 2. entusiasmo, ardore Càmbiu, s.m. cambio, scambio.
- arriciri cun c. un’amigu, ricevere con entu- Camboni, s.m. bussola d’alcova.
siasmo un amico 3. periodo di eccitamento Cambricchi, s.m. tela fine di cotone, tela di
sessuale negli animali. Cambrai.
Calóricu, agg. calorico, relativo alle calorie. Cambrioni, s.m. cambriglione,nella scarpa pez-
Caloríficu, agg. che produce calore. zo di cuoio resistente situato nell’interno del
Calotta, s.f. calotta - sa c. de s’arrelogiu, la fiosso.
calotta dell’orologio. Cambu, s.m. ramo, stelo.
Calunnia, s.f. calunnia, maldicenza [minzidiu]. Cambucciu, s.m. stinco di piccolo animale, collo
Calunniadori, s.m. calunniatore. del piede.
Calunniai, v.tr. calunniare. Cambusciu, s.m. cuffia per neonato [capiali,
Caluxèrtula, ved. Cabixetta. caretta].
Calvizia, s.f. calvizie [scuccadura, spinnia- Camellu, s.m. cammello.
dura]. Camera, cambara, s.f. stanza - c. de seguresa,
Calvu, agg. calvo [spinniau, scuccau]. camera di sicurezza; - c. ammobigliada, ca-
Calza, carza, s.f. calza [migia]. mera mobiliata; - sa Camera de is Deputaus,
Calzadori, carzadori, s.m. calzante o calzatoio. la Camera dei Deputati.
Calzadura, carzadura, s.f. calzatura. Camerinu, s.m. dim. 1. camerino degli attori di
Calzai, carzai, v.tr. calzare, infilare - c. un’or- teatro 2. gabinetto di decenza.
bada, inserire il vomere nell’aratro di legno; Camingioni, s.m. lattaiola, cicerbita comune
- carzaisí, mettersi calze o scarpe. (erba da insalata) [limporra].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio98_A


Camíngiu, s.m. no bogai c. de una cosa, non Campioni, s.m. 1. giocatore, atleta che eccelle
cavar piedi da una cosa. in un’attività sportiva - c. sardu de
Camisa, s.f. camicia - camisa de notti, camicia istrumpas, campione sardo di lotta 2. pic-
da notte; - a palas de c., con la sola camicia, cola quantità di merce per dare dimostrazio-
senza giacca; - c. de su trigu, guscio del grano. ne della qualità.
Camisetta, camisola, s.f. dim. camicetta, cami- Campu, s.m. campo - c. di aviazioni, aeropor-
ciola - c. de seda, camicetta di seta. to; - c. de battaglia, campo di battaglia; - bogai
Cammèu, s.m. cammeo. a campu, far palese qualcosa; - aberriri sa
Camminada, s.f. camminata, passeggiata. porta in c., spalancare la porta.
Camminadori, s.m. camminatore. Campura, s.f. pianura estesa, prateria.
Camminai, v.intr. camminare - c. abellu, in pres- Campusantu, s.m. cimitero.
si, in punta de pei, a passus mannus, cammi- Camussa, s.f. camoscio - giacca, crapittas de
nare adagio, in fretta, in punta di piedi, a gran- c., giacca, scarpe di camoscio.
di passi. Camussai, v.tr. dare il camoscio alle pelli,
Camminera, s.f. sentiero, viottolo, vialetto; pas- scamosciare (speciale concia).
saggio tra un filare e l’altro nelle vigne. Camussau, p.p. scamosciato - crapittas de
Camminu, s.m. strada, via, cammino - ponirisí peddi camussada, scarpe di pelle scamo-
in c., avviarsi, mettersi in cammino; - c. maí- sciata.
stu, strada maestra. Canaglia, s.f. canaglia, furfante, gaglioffo.
Camomilla, s.f. camomilla. Canali, s.m. canale - c. maístu de teulada, gron-
Campagna, s.f. campagna - biviri in c., vivere daia.
in campagna; - genti de c., gente di campa- Cananeu, agg. avaro, taccagno, spilorcio.
gna. Canapè, s.m. canapè, sofà, divano (< fr. canapé).
Campai, v.intr. vivere, campare, scampare - c. Canàriu, s.m. canarino.
de limosina, vivere di elemosine; - Deus ti Canatteri, canarxu, s.m. custode di cani, bat-
indi campit, che Dio te ne scampi. titore di caccia grossa.
Campali, agg. campale - battaglia c., battaglia Canavàcciu, s.m. 1. panno grossolano di ca-
decisiva. napa usato in cucina 2. tela di canapa a trama
Campana, s.f. 1. campana - sonai is campanas molto rada, sulla quale si ricama.
a scaviu, suonare le campane a distesa 2. co- Cancaradura, cancaramentu, s.f. intirizzimen-
perchio del braciere. to, rattrappimento, contrattura.
Campanaiu, s.m. campanaro. Cancarai, v.tr. rattrappire, intorpidire, asside-
Campanedda, s.f. dim. campanello/a - sonai sa rare, paralizzare - su frius cancarat is manus,
c., scampanellare. il freddo assidera le mani; - fiat totu cancarau,
Campanili, s.m. campanile - artu che unu c., si era tutto intirizzito.
dice di persona molto alta. Cancarau, p.p. assiderato, paralizzato - c. sia-
Campestri, agg. campestre - guardia c., cursa sta, oppure - c. t’agatint, che tu rimanga pa-
c., guardia, corsa campestre. ralizzato oppure che ti trovino rattrappito;
Campidanesu, 1. s.m. abitante del Campidano - c. de su frius, intorpidito dal freddo.
2. agg. del Campidano - lingua campidanesa, Cancarronaisí, v.intr. inarcarsi, incurvarsi.
lingua che si parla nella parte meridionale del- Cancarronau, p.p. inarcato, incurvato.
la Sardegna. Cancarroni, s.m. rampino, gancio, appic-
Campidanu, s.m. Campidano, la più grande cagnolo.
pianura della Sardegna che si estende da Ca- Càncaru, càncheru, s.m. cardine di porta o fi-
gliari ad Oristano. nestra.
Campionariu, agg. e s.m. campionario - c. di Cancelleri, s.m. cancelliere - c. de su tribunali,
arroba, campionario di stoffe; - fiera cam- cancelliere del tribunale.
pionaria, manifestazione economica in cui Cancelleria, s.f. ufficio del cancelliere.
vengono esposti e venduti i campioni dei pro- Canciofa, s.f. carciofo - c. maseda o chene spi-
dotti di una o più regioni. na, carciofi senza spine; - c. de Bosa, carciofi
Campionau, s.m. campionato - c. de ciclismu, di Bosa, rinomati (< cat. carxofa - arag. gar-
de tennis, campionato di ciclismo, di tennis. chofa).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio99_A


Cancru, càncuru, s.m. 1. (astr.) costellazione Cani, s.c. cane - cani de castiu, cane da guardia;
e segno dello zodiaco 2. tumore maligno, pa- - cani de cassa, cane da caccia; - c. de perdixi,
ralisi - anca ti pighit su c., che ti venga un cane da pernici; - c. di aqua, cane adatto al
acciacco. riporto in acqua; - cani de strexu, cane lecca-
Candela, s.f. candela - c. a petroliu, lampada a piedi, ladruncolo; - is boxis de is canis, le voci
petrolio; - nè femina nè tela a luxi de cande- dei cani: appeddu, bàulu, zàulu, abbaio; - mur-
la, (prov.) non scegliere donna nè tela alla luce rungiu, ringhio; - zunchiu, mugolìo; - scadenai,
fioca della candela; - Santa Maria Candelas, sciolliri is canis, scatenare, sciogliere i cani;
Candelora, festa della purificazione della Ma- - c. chi baulat no mussiat, (prov.) can che ab-
donna [Candelera]. baia non morde; - essiri che c. e gattu, essere
Candelaus, s.m. pl. dolci campidanesi di pa- come cane e gatto; - chini si corcat cun is canis
sta di mandorle, a forma di calice o di s’indi pesat prenu de puxi, chi si corica con i
animaletti. cani si alza carico di pulci.
Candelera, s.f. festa della Purificazione della Canícula, s.f. canicola, caldo intenso e soffo-
Madonna [S.Maria Candelas]. cante.
Candeleri, s.m. candeliere; chi prepara o vende Caniculari, agg. canicolare - basca, soli c., cal-
candele di cera. do, sole canicolare.
Candelobru, s.m. candelabro - c. a duas bran- Canili, s.m. canile.
cas, candelabro a due bracci. Caninu, agg. canino - appetitu c., appetito ca-
Candidamenti, avv. con ingenuità. nino.
Candidatu, s.m. candidato. Canisteddu, s.m. canestro basso di fibre ve-
Candidatura, s.f. candidatura. getali usato soprattutto per lavori domestici
Càndidu, agg. candido, bianco perfetto. inerenti la preparazione della farina e la
Candiliu, s.m. lucerna, lampada a petrolio. panificazione.
Candiri, v.tr. candire [cunfettai cun su zuc- Canizia, s.f. canizie.
curu]. Canna, s.f. canna - c. furistera, bambù; - c. de
Candíu, 1. p.p. e agg. candito - frutta candida, zuccuru, canna da zucchero; - c. de gutturu o
frutta candita 2. s.m. pl. candíus, canditi, c. de is prumonis, trachea; - padenti de can-
confettura. na, canneto; - c. de spraxi, canna usata per
Candònga, s.f. frottola, fandonia - bendiri can- tirare il filo della biancheria da stendere.
dongas, raccontar frottole. Cànnaba, s.f. canapa - funi de c., fune di cana-
Candori, s.m. candore - su c. de su niau, il can- pa [cagnu].
dore delle nevi. Cannabitu, cannoítu, s.m. laccio, cordino di
Candu, avv. quando - c. benis a m’agatai?, canapa.
quando vieni a trovarmi?; - si bideus de c. in Cannacca, s.f. collana - c. de coraddu, de per-
c., ci vediamo ogni tanto; - a c. po... a c. po..., las, de rubinus, collana di corallo, di perle, di
talvolta per... talaltra per... rubini; - fai sa c. a unu, fare la collana a una
Candusisiat, avv. in qualsiasi momento - po persona, strozzarla.
mei andat beni c., per me va bene sempre. Cannada, s.f. cannella della botte [scètta].
Cànfara, s.f. canfora. Cannaioni, s.m. gramigna.
Cangianti, agg. cangiante. Cannameli, s.f. canna da zucchero.
Cangiolu, cangiou, s.m. nell’aratro di legno cu- Cannarozza, gannarozza, s.f. canna della gola.
neo che blocca la regolazione dell’inclinazio- Cannedda, s.f. tibia, stinco, osso che contiene
ne del dentale e quindi della profondità del il midollo - c. de su brazzu, radio o ulna.
solco [temperadroxu]. Canneddu, s.m. cannello, parte della canna che
Cangrena, s.f. cancrena, disfacimento o pu- va da un nodo all’altro, usata per attorcigliare
trefazione dei tessuti. il filo necessario per la tessitura.
Cangrenai, v.intr. incancrenire, andare in can- Cannedu, s.m. canneto [isca de canna].
crena. Cannella, s.f. cannella.
Cangrenau, p.p. incancrenito. Cannellau, agg. color cannella.
Cangrenosu, agg. cancrenoso - una liaga can- Cannetta, s.f. schioppo, archibugio di piccolo
grenosa, una piaga cancrenosa. calibro, ad avancarica ed a pietra focaia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio100_A


Cannisoni, s.m. canna palustre, sottile e poco Cantari, s.m. misura di peso per aridi corri-
alta. spondente a 40 chili.
Cannizzada, s.f. graticcio di canne, cannicciata. Cantàrida, s.f. cantaride (insetto).
Cannizzu, s.m. piccolo graticcio di canne, ap- Cantau, p.p. cantato - missa cantada, messa
peso nelle cucine rustiche per affumicare for- solenne.
maggi, salsicce o altro. Cantellu, s.m. trave, listello - fig. aspetto, statu-
Cannocciali, s.m. cannocchiale. ra, corporatura - est un’omini de bellu c., è un
Cannonada, s.f. cannonata, colpo di cannone. bell’uomo.
Cannonai, v.tr. cannoneggiare, colpire con Cantidadi, s.f. quantità - castiai prus a sa can-
cannonate continue. tidadi che a sa calidadi, badare più alla quan-
Cannonau, s.m. vino rosso corposo, prodotto tità che alla qualità.
in tutta la Sardegna. Cantidu, cantu, s.m. canto.
Cannoneri, s.m. cannoniere, soldato addetto al Cantieri, s.m. cantiere - c. navali, di edilizia,
funzionamento dei cannoni. cantiere navale, edile.
Cannoni, s.m. 1. cannone 2. condotta di scari- Cantilena, s.f. cantilena, intonazione monotona
co. di chi parla o legge; filastrocca, ninna-nanna.
Cannuga, s.f. 1. rocca per la lana da filare, Cantina, s.f. cantina, dispensa posta general-
conocchia 2. canna spaccata in punta per co- mente nello scantinato di un edificio.
gliere fichi o fichidindia. Cantineri, s.m. cantiniere.
Cannugada, s.f. quantità di lana o lino che si Cantonada, contonada, s.f. angolo della casa
mette nella conocchia. o della strada.
Cànoni, s.m. regola, norma, principio fonda- Cantonera, contonera, s.f. cantoniera.
mentale - c. de s’eleganzia, de sa morali, ca- Cantoneri, s.m. cantoniere - c. de is istradas
none dell’eleganza, della morale. provincialis, de sa ferrovia, cantoniere delle
Canonicali, agg. di, da canonico - àbidu c., abi- strade provinciali, della ferrovia.
to canonicale - fig. tranquillo, florido - abitudi- Cantoni, s.m. cantone, pietra squadrata.
nis canonicalis, abitudini tranquille. Cantòri, s.m. cantante, cantore.
Canónigu, s.m. canonico. Cantrexali, s.m. guanciale di maiale salato.
Canonizzai, v.tr. annoverare tra i santi, cano- Cantrexu, s.m. guancia [trempa].
nizzare. Cantu, 1. agg. quanto - c. tempus est passau?,
Canonizzau, p.p. canonizzato. quanto tempo è passato?; - cantus feminas,
Canonizzazioni, s.f. canonizzazione. cantus ominis sunt intraus?, quante donne,
Canottu, s.m. canotto. quanti uomini sono entrati?; - unus cantus,
Cansàbili, agg. stanchevole, faticoso - traballu alcuni; - mi serbint unas cantus cadiras, mi
c., lavoro faticoso. servono alcune sedie 2. avv. quanto - ti stimu
Cansai, v.tr. stancare, spossare, affaticare - can- c. a mei e totu, ti amo quanto amo me stesso;
saisí, stancarsi, affaticarsi; - no ti cansis meda, - cantu si siat, qualsiasi quantità o somma;
non affaticarti molto. - po cantu, benchè.
Cansamentu, cansanziu, s.m. stanchezza, spos- Canu, canudu, agg. grigio, canuto.
satezza. Canudesa, s.f. canizie.
Cansanti, agg. spossante. Canuzzu, s.m. pescecane.
Cansau, p.p. stanco, spossato, fiacco. Canzonai, v.tr. canzonare, prendere in giro [po-
Cantada, s.f. cantata. niri canzoni].
Cantadori, s.m. e agg. cantatore - po sa festa Canzonau, p.p. preso in giro, messo in ridicolo.
inci sunti is cantadoris, per la festa ci sono i Canzoni, s.f. canzone - poniri c. a unu, mettere
cantatori; - pilloni c., uccello canterino; - c. uno in ridicolo.
de palcu, improvvisatore. Caos, s.m. disordine, confusione.
Cantai, v.tr. cantare - c. a unu s’alleluia o is Capaci, ved. Capassu.
oremus o sa chiriella, rimproverare uno, dir- Capacidadi, s.f. capacità, idoneità, intelligenza.
gliene quattro; - c. missa, diventare sacerdo- Capacitai, v.tr. capacitare.
te; - gei cantas!, stai fresco! Caparra, s.f. caparra - domandai, donai c., chie-
Cantanti, s.c. cantante. dere, dare caparra.

101

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio101_A


Capassu, capaci, agg. capace, abile. Capponada, s.f. capponata, pietanza a base di
Capiali, s.m. cuffia per bambini [cambusciu, melanzane, pomodori, olive e capperi.
caretta]. Capponai, v.tr. castrare i polli per farli ingrassare.
Càpidu, p.p. di càpiri, entrato, contenuto - no Capponi, s.m. 1. cappone, pollo castrato
ddu est c., non c’è stato come quantità. 2. cappone di mare (pesce).
Capiénzia, s.f. capienza, capacità - su teatru Cappottada, s.f. metafora, riferimento.
tenit una c. de tremila personas, il teatro ha Cappottazzu, s.m. maggiorente, magnate (< sp.
una capienza di tremila persone. capotaz).
Capillari, s.m. e agg. capillare - is capillaris, i Cappotteddu, s.m. dim. piccolo cappotto.
capillari; - venas capillaris, vene capillari. Cappottu, s.m. cappotto - fai c., in alcuni sport
Càpiri, v.intr. capere, essere capace - totu cussa ma soprattutto nel gioco delle carte, ottenere
genti no ddui capit in domu mia, tutta quella un risultato in cui chi è sconfitto non abbia
gente non ci sta in casa mia; - no capit in segnato neanche un punto - tallai cappottus,
pannus de su prexu, non sta in sè dalla gioia. parlare male di qualcuno.
Capitai, v.tr. capitare - m’est capitada s’occa- Cappuccinu, s.m. 1. religioso dell’ordine di S.
sioni bona, mi è capitata l’occasione buona. Francesco 2. caffelatte scuro.
Capitali, 1. s.m. capitale, somma di denaro Cappucciu, s.m. cappuccio - maístu de cap-
- inc’hat perdiu totu su c., ha perso tutto il puccius, cappucciaio [cuguddu, pappa-
capitale 2. s.f. la città principale di uno Sta- figu].
to - sa c. de sa Franzia est Parigi, la capitale Cappus, s.m. pl. zoccoli di legno per donne.
della Francia è Parigi 3. agg. che si riferisce Capricciosamenti, avv. in modo capriccioso.
al capo, alla vita - sentenzia, pena c., senten- Capricciosu, agg. capriccioso, bizzarro, ricco
za, pena capitale. di fantasia e di originalità - artista c., artista
Capitalismu, s.m. capitalismo. che denota fantasia e originalità.
Capitalista, s.m. capitalista, proprietario di ca- Capricciu, s.m. capriccio, bizzarria.
pitali, ricco. Capricornu, s.m. Capricorno, costellazione e
Capitanu, s.m. capitano. segno dello zodiaco.
Capitau, p.p. capitato. Capu, s.m. capo, comandante - c. de famiglia,
Capitellu, s.m. capitello. capofamiglia; - c. de cassa, capocaccia; - a
Capítulu, s.m. capitolo - teniri boxi in c., avere c., da capo; - no incontrai nè capu nè coa,
autorità o credito. non trovare nè capo nè coda.
Caporali, s.m. caporale. Capucoxineri, s.m. capocuoco.
Capotastu, s.m. capotasto. Capumaistu, s.m. capomastro.
Cappa, s.f. 1. mantello - c. de predi, mantello Capuscola, s.m. caposcuola.
da prete 2. cappa del camino (sa cappa de Capusquadra, s.m. caposquadra.
sa ziminera) 3. rivestimento a base di zuc- Capustazioni, s.m. dirigente di una stazione
chero sciolto usato per decorare i dolci, glas- ferroviaria.
sa - fai sa c. a is pistoccus, far la glassa ai Cara, s.f. viso - c. accottilada, viso abbronzato;
biscotti. - fai bona c., far buon viso; - fueddai in c.,
Cappeddada, s.f. saluto col cappello. parlare in faccia; - cunfrontaisí a c. franca
Cappedderi, s.m. cappellaio. cun is aterus, confrontarsi a viso aperto con
Cappeddu, s.m. cappello - spollaisindi su c., gli altri [facci].
scappellarsi; - ala, fundu, cupula de c., tesa, Carabina, s.f. carabina.
fondo, calotta del cappello. Carabineri, s.m. carabiniere - c. a pèi, a cuad-
Cappeddu de muru, s.m. ombelico di Venere du, carabiniere a piedi, a cavallo.
[calixi de muru]. Caraganzu, s.m. bambagella, crisantemo cam-
Cappella, s.f. cappella. pestre.
Cappellanu, s.m. cappellano - c. militari, cap- Caragolu, s.m. morsa dei falegnami e dei fab-
pellano militare. bri, strettoio - c. perpetuu, vite perpetua; - sca-
Cappellina, s.f. dim. cappello femminile, largo la a c., scala a chiocciola; - fattu a c., a spira-
e rotondo, di paglia leggera. le; - c. de prenza, spirale del torchio (< cat.
Cappitta, cappixedda, s.f. mantellina. caragol).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio102_A


Caramella, s.f. caramella. Carcas, s.f. pl. soprascarpe, calosce di gomma
Caramenti, avv. caramente, amorevolmente. (< fr. claques).
Carapigna, s.f. sorbetto che veniva venduto Carcassa, s.f. 1. scheletro di un animale mor-
nelle feste dagli specialisti di Aritzo (< sp. to 2. ossatura di una nave o di una mac-
garapiña). china 3. veicolo vecchio e malandato.
Carassiaisí, v.intr. l’indurirsi della pasta cruda Carcerai, v.tr. imprigionare, rinchiudere in
non lavorata. carcere.
Caràtteri, s.m. 1. carattere - persona de bonu Carcerau, p.p., agg. e s.m. carcerato - fai una
c., persona di buon carattere 2. carattere di vida de c., fare una vita da carcerato.
stampa - c. maiusculu, minusculu, corsivu, Carcerazioni, s.f. carcerazione, detenzione,
tundu, ecc., carattere maiuscolo, minuscolo, prigionia.
corsivo, tondo, ecc. Carcida, ved. Cracida.
Caratterística, s.f. qualità peculiare di Carcina, cracina, calcina, s.f. calce - perda de c.,
una cosa. pietra da calce; - c. bia, calce viva; - c. studada,
Caratterísticu, agg. caratteristico. calce spenta; - forru de c., fornace; - c. langia,
Caratterizzai, caratterisai, v.tr. caratterizzare. grassa, calce impastata con molta o poca sab-
Caravana, ved. Carovana. bia; - donai sa c., imbiancare.
Caravia, s.f. carovana, quantità di gente in Carcinadori, cranciadori, agg. che scalcia - cuad-
cammino - est passada una c. de piccioc- du, burricu c., cavallo, asino che scalcia.
cheddus, è passato un gruppo di ragazzini. Carcinai, cranciai, v.tr. scalciare del cavallo o
Carbonaiu, crabonaiu, s.m. carbonaio, chi pro- dell’asino.
duce o vende carbone. Carcinau, cranciau, p.p. scalciato.
Carbónchiu, carbúnculu, s.m. carbonchio, ma- Càrcinu, crànciu, s.m. calcio di cavallo o sim.
lattia infettiva degli animali erbivori tra- - tirai carcinus, tirar calci, scalciare.
smissibile anche all’uomo, caratterizzata dal- Carda, cadra, s.f. bastonata, sussa - donai una
la comparsa di pustole. c. de bastoni o de fusti, dare una bastonata
Carbonera, crabonera, s.f. carbonaia, luo- [surra].
go dove si produce o dove si deposita il Cardadori, carderi, s.m. chi esegue la car-
carbone. datura della lana o di fibre tessili [carmi-
Carboni, craboni, s.m. carbone - pruineddu de nadori].
c., carbonella; - fai cumenti fait su c.: o ab- Cardai, v.tr. cardare la lana [carminai] - fig.
bruxat o intingit, fare come fa il carbone: o cardai a unu, dare ad uno una “pettinata” a
brucia o sporca (far male comunque). colpi o a parole.
Carboníferu, agg. carbonifero - miniera car- Cardali, s.m. carciofaio.
bonifera, miniera di carbone. Cardamponi, s.m. tendine.
Carbonisai, v.tr. carbonizzare, trasformare in Cardampulai, v.intr. divertirsi, trastullarsi.
carbone la legna. Cardampuleri, s.m. uomo che si dà ai diver-
Carbonisau, p.p. carbonizzato, ridotto in car- timenti.
bone. Cardanca, cadranca, s.f. zecca, piccolo pa-
Carbonisazioni, s.f. carbonizzazione. rassita cutaneo di molti animali di cui suc-
Carbúnculu, s.m. 1. nome antico del rubino chia il sangue [arrexini] - fig. persona fasti-
2. carbonchio (malattia). diosa, appiccicaticcia.
Carburu, s.m. carburo di calcio - candela a c., Cardancili, s.m. garretto - segai is cardancilis
lampada a carburo. o scardancilai, sgarrettare.
Carcai, ved. Calcai. Cardanellas, ved. Cadaneglias.
Carcangiolu, ved. Craccangiolu. Cardanera, cardellina, cadrallina, s.f. car-
Carcangili, cracangili, s.m. parte posteriore dellino - fai sa c., civettare.
della scarpa. Cardangiosu, agg. sporco, sudicio [sordigosu].
Carcàngiu, cracàngiu, s.m. calcagno - donai- Cardangiu, s.m. sudiciume, sporcizia [sordi].
sí, raccumandaisí a is carcangius, fuggire; Cardareri, s.m. calderaio.
- essiri de bonus carcangius, essere di buoni Cardassu, s.m. fico immaturo.
calcagni, facile alla fuga. Cardau, p.p. cardato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio103_A


Cardaxu, craddaxu, s.m. calderone di rame Cariccia, s.f. cavicchio, perno dell’aratro o del
usato dai pastori per fare il formaggio e in giogo.
casa per diversi usi - perdiri latti e c., perdere Caridadi, s.f. carità - c. fingía, carità pelosa,
capra e cavoli. quella fatta per ricavarne un vantaggio.
Cardeddai, ved. Cadreddai. Carie, s.f. carie delle ossa, dei denti, dei cereali
Cardiga, cadriga, s.f. graticola per la cottura e del legno.
alla brace di carni e pesci. Càriga, s.f. 1. narice - nasu cun carigas mannas,
Cardiggiai, v.tr. arroventare il ferro - poniri su naso con grandi narici; - c. fini, narice fine,
ferru a c., mettere il ferro ad arroventare (< cioè persona di fiuto raffinato; - sticchididdu
cat. caldejar). in carigas, ficcatelo nelle narici 2. fico secco.
Cardiggiamentu, s.m. arroventamento. Carigaisí, v.intr. maturare eccessivamente, ap-
Cardiggiau, p.p. arroventato [orbigau]. passire (detto di fichi o altri frutti).
Cardilloni, cadrilloni, cadilloni, s.m. asfodelo. Carigau, p.p. appassito.
Cardinali, 1. s.m. cardinale, alto dignitario della Carignai, carinniai, v.tr. accarezzare, vezzeg-
Chiesa 2. agg. fondamentale, principale giare [cariziai].
- puntus cardinalis, punti cardinali. Carignosu, carinniosu, agg. affettuoso.
Cardinaliziu, agg. che è proprio dei cardinali. Carignu, carinniu, s.m. carezza.
Cardingiu, cardangiu, s.m. sudiciume. Carina, canía, s.f. orata (pesce).
Càrdini, s.m. cardine. Caríssimu, agg.sup. oltremodo caro.
Cardu, s.m. 1. specie di pettine con punte me- Caríta, s.f. garitta per le sentinelle.
talliche per cardare la lana 2. cardo - unu Carittu, agg.dim. piuttosto caro.
fundu de c., un cespo di cardi. Carizia, s.f. carezza, cordialità.
Cardu de molenti, s.m. cardo asinino (onopodio Cariziai, v.tr. accarezzare, far carezze, vezzeg-
maggiore). giare.
Cardugureu, s.m. cardo selvatico [gureu de Cariziamentu, s.m. accarezzamento.
sartu]. Cariziau, p.p. accarezzato, vezzeggiato.
Cardulinu, s.m. fungo - c. feurrazzu o de pez- Cariziosu, agg. carezzevole, piacevole.
za, gallinaccio; - c. de murdegu, fungo di cisto; Carmelitanu, s.m. frate appartenente all’ordine
- c. de porcus, porcino; - tuvara, prataiolo. del Carmelo.
Cardura, s.f. calura, caldo [basca]. Carminadori, s.m. cardatore [cardadori, car-
Carela, s.f. querela. deri].
Carelai, v.tr. querelare, denunciare mediante Carminadura, s.f. cardatura.
querela. Carminai, craminai, v.tr. cardare, pettinare lana
Carelanti, agg. querelante, chi presenta quere- [cardai].
la. Carnali, agg. carnale - unioni c., unione car-
Carelau, p.p. querelato. nale; - peccau c., peccato carnale.
Carena, s.f. carena, la parte normalmente im- Carnalidadi, s.f. carnalità, lussuria, sensualità.
mersa di una nave o di una barca. Carnalmenti, avv. carnalmente, fisicamente
Carenaggiu, s.m. carenaggio - bacinu de c., - unirisí c., unirsi carnalmente.
bacino di carenaggio. Carnazzeri, cranazzeri, s.m. macellaio - aínas
Carenai, v.tr. 1. dotare di carenatura 2. mettere de c., attrezzi da macellaio (< cat. carnicer).
a secco la carena di una nave. Carnazzeria, s.f. macelleria.
Carésima, s.f. quaresima, Carnívoru, agg. carnivoro.
Caresimali, 1. agg. quaresimale - giaúnu c., Carnosu, agg. carnoso - axina carnosa, uva
digiuno quaresimale 2. s.m. insieme di pre- carnosa, polposa [pruppudu].
diche tenute in quaresima, in una chiesa. Carnovalescu, agg. carnevalesco.
Carestía, s.f. mancanza o grande scarsezza di Carnovali, carnevali, s.m. carnevale [segare-
viveri. pezza].
Caretta, s.f. cuffia per bambini [cambusciu, Carongiu, ved. Corongiu.
capiali]. Caròta, s.f. maschera.
Cariai, v.tr. provocare la carie. Carovana, s.f. carovana - una c. de turistas,
Cariau, p.p. cariato. una carovana di turisti.

104

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio104_A


Carrabusai, accarrabusai, v.tr. assaltare, in- sa dei campi sulle scarpe tanto da rendere dif-
vestire, travolgere. ficoltoso il cammino.
Carrabusu, s.m. scarabeo stercorario [scraf- Carrighera, s.f. cartuccera, giberna - sa c. de is
faioni, tragamerda]. sordaus, la giberna dei soldati.
Carrada, s.f. botte - partis de sa c.: fundus, Càrrigu, 1. s.m. carico - su c. de unu vagoni,
circus, dogas, maffulu, tappu de su maffulu, de una navi, il carico di un vagone, di una
scètta, parti della botte: fondi, cerchi, doghe, nave; - agualai su c., bilanciare il carico
cocchiume, zaffo, spina. 2. agg. carico, denso - caffèi c., caffè forte.
Carradedda, carradeddu, s.f. e m. dim. Carrisàpida, s.f. animella [fazza].
botticina - c. po cunservai binus finis, botticina Carrisegada, s.f. crampo, contrazione involon-
per conservare vini speciali. taria dei muscoli.
Carradori, s.m. conduttore di carro. Carrizia, s.f. carnagione.
Carrafina, s.f. caraffa. Carròccia, corroccia, s.f. cranio.
Carrai, v.tr. trasportare con il carro. Carroga, s.f. cornacchia - c. beccia, donna brutta
Carrali, agg. carnale, consanguineo, stretto in e vecchia; - sa c. croccolat, la cornacchia grac-
parentela - fradili, sorresta c., cugino, cugina chia.
di primo grado. Carrogna, s.f. donna di facili costumi.
Carramazzina, s.f. carabattola, oggetto che Carroni, s.m. calcagno - pigai c., avere un ri-
imbarazza. fiuto, specie in amore; - no bollu a nisciunus
Carraxu, s.m. 1. sistema antico di cottura della in mesu de c., non voglio nessuno tra i piedi.
carne entro una buca scavata nel terreno e Carroppu, garroppu, s.m. dirupo, crepaccio,
foderata con erbe aromatiche, su cui si accen- fondale - inc’est arruttu in d-unu c. i est mortu,
de il fuoco - pezza cotta a c., carne cotta sotto è caduto in un dirupo ed è morto.
terra 2. chiasso, disordine. Carrozza, carrossa, s.f. carrozza, vettura a
Carrecocciu, s.m. carrozza trainata da buoi. quattro ruote, per lo più munita di mantice,
Carrera, s.f. carriera, contrada, via, vicinato - curriri per il trasporto di persone.
a c. aberta, correre di gran carriera; - in is Carrozzàbili, agg. che può essere percorso da
carreras de su mundu, nelle strade del mondo. carrozze o autoveicoli - strada c., strada
Carrerali, s.m. vicino, che abita nella stessa stra- carrozzabile.
da o che ha terreni nella stessa zona [bixinu]. Carrozzaiu, s.m. chi fabbrica o aggiusta car-
Carretta, s.f. carretta. rozze.
Carrettada, s.f. quantità di materiale traspor- Carrozzeri, carrosseri, s.m. carrozziere.
tato con una carretta. Carrozzeria, carrosseria, s.f. nei veicoli, la
Carretteri, s.m. carrettiere, chi conduce un carro. parte destinata a coprire le parti meccaniche
Carrettoneri, s.m. chi guida un carrettone. e ad accogliere il carico o le persone.
Carrettoni, s.m. carrettone. Carrozzinu, carrossinu, s.m. calesse.
Carri, s.f. carne del corpo umano - c. umana, Carru, s.m. carro - carru a bòi, carro a buoi;
carne umana; - peccau de c., peccato di car- - carru a cuaddu, carro a cavallo; - camminu
ne; - stimulus de sa c., stimoli della carne; - c. de c., carreggiata; - unu c. de linna, un carro di
fini, carnagione delicata. legna; - maístu de carrus, carpentiere; - partis
Carriadroxa, s.f. tralcio principale per la pro- de su carru a bòi, parti del carro a buoi: - sa
duzione dell’uva. scala, il timone; - su sterrimentu, il piano del
Carriai, ved. Carrigai. carro; - is cuas, le fiancate; - is fustis di anella,
Carriccia, ved. Cariccia. due aste munite di anelli di ferro; - is arrodas,
Càrriga, s.f. 1. carica - c. de bruvura, carica di le ruote; - s’ascia, l’assale; - sa patenti, il pa-
polvere da sparo 2. carico - bestia de c., be- letto che serve a tenere orizzontale il carro
stia da soma. quando è fermo o carico; - su giuali, il giogo;
Carrigadori, s.m. caricatore. - no pongias su carru ananti de is bois, non
Carrigadura, s.f. caricatura. mettere il carro davanti ai buoi; - carru
Carrigai, carriai, v.tr. caricare - c. sa scupetta, abbarrau, occlusione intestinale dovuta ad una
caricare lo schioppo; - c. su mulu, caricare il scorpacciata di fichidindia; c. a panga, carro
mulo; - c. a peis, l’appiccicarsi della terra gras- delle zone di montagna, con le ruote piene.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio105_A


Carrubba, s.f. pianta e frutto del carrubbo - fig. Cascai, v.intr. sbadigliare - c. po su famini, po su
persona avara. sonnu, sbadigliare per la fame, per il sonno.
Carrucciai, v.tr. trasportare con la carriola. Cascasina, s.f. coll. insieme di escrementi.
Carrucciu, s.m. 1. carriola 2. girello per bam- Cascavallu, s.m. caciocavallo, formaggio vac-
bini. cino in forme simili a pere allungate, a pasta
Carrucocciu, s.m. carro coperto. dura, dolce o piccante.
Carta, s.f. carta - c. bianca, libertà assoluta; Cascavellu, s.m. capriccio - bogaisindi de con-
- pl. carte da gioco - unu mazzu de cartas, un ca is cascavellus, cavarsi i capricci.
mazzo di carte; - scuppai is cartas, smezzare Casceri, s.m. cassiere, responsabile della cassa.
le carte; - is merzas: orus, cuppas, bastus, Caschetta, s.f. dolce a base di sapa o miele av-
spadas, i semi: danari, coppe, bastoni, spade. volto in una sfoglia.
Cartaiu, s.m. fabbricante o venditore di carta. Càschidu, cascu, s.m. sbadiglio.
Cartapista, s.f. cartapesta - una carota de c., Cascia, s.f. 1. cassa di castagno decorata con
una maschera di cartapesta; - eròi de c., falso intagli 2. cassa toracica - est debili de c., è
eroe. debole al torace.
Carteggiu, s.m. carteggio, corrispondenza. Casciaforti, s.f. cassaforte, forziere - is gioias
Cartella, s.f. cartella - sa c. de is impostas, la ddas tengiu in c., i gioielli li ho in cassaforte.
cartella delle imposte. Casciali, s.m. molare - dolori de cascialis, mal
Cartellu, s.m. cartello, manifesto. di molari.
Cartera, s.f. cartiera, fabbrica di carta. Cascioni, s.m. cassone, baule - cascioneddu,
Cartilàgini, s.f. cartilagine. cassonetto.
Cartilaginosu, agg. cartilaginoso, cartilagineo. Cascitta, s.f. cassetta - c. de s’aliga, pattumie-
Cartixedda, s.f. immaginetta, piccola immagi- ra; - c. po limosinas, cassetta per elemosine;
ne sacra, santino [immaginedda]. - c. de su comudu, cassetta di gabinetto; - c.
Cartòccia, cartoni, s.f. cartone. di orifici, bacheca; - c. de carrossa, cassetta
Cartolariu, s.m. diario, giornale di memorie, di carrozza; - c. postali, cassetta per le lettere.
quaderno. Cascu, s.m. casco, elmo - is alas de su c., le
Cartolina, s.f. cartolina - c. postali, cartolina parti dell’elmo che proteggevano la zona in-
postale. feriore del viso; - sa chighirista de su c., il
Cartoni, ved. Cartoccia. pennacchio o cimiero dell’elmo.
Cartuccia, s.f. cilindro di metallo o di cartone Casella, s.f. casella - c. postali, casella postale.
che contiene la carica e il proiettile o i pallini Caserma, s.f. caserma - sa c. de is carabineris,
delle armi da fuoco portatili. de is sordaus, la caserma dei carabinieri, dei
Cartucciera, s.f. cintura o tracolla o tasca di cuoio soldati.
in cui si tengono le cartucce [carrighera]. Casi, avv. quasi - costat c. cincumilla francus,
Caru, agg. 1. che costa molto - c. che fogu, costa quasi cinquemila lire; - sunti beníus c.
molto caro 2. caro, amato, diletto. totus, sono venuti quasi tutti; - c. c. bengiu
Carza, ved. Calza. deu puru, quasi quasi vengo anch’io.
Carzadura, ved. Calzadura. Casiacca, s.m. spilorcio, avaro.
Carzai, ved. Calzai. Casiddada, s.f. margotta.
Carzonis, crazzonis, s.m. pl. calzoni - c. cur- Casiddeddu, s.m. dim. secchiello.
zus, longus, calzoni corti, lunghi; - c. di Casiddu, s.m. secchio di latta o sughero per il
arroda, gonnellino di orbace nero del co- latte - perdiri latti e c., perdere tutto; - c. di
stume maschile tradizionale - portai c., por- abis, alveare.
tare calzoni, si diceva una volta di donna Casificiu, s.m. caseificio.
autoritaria. Casiggiolu, s.m. formaggio tenero, a pasta dol-
Casacca, s.f. casacca. ce, in forme simili a pere, fatto con latte vac-
Casada, s.f. specie di crema di latte che si ottie- cino.
ne facendo riscaldare il colostro e aggiungen- Casimiru, s.m. forma sardizzata di “cachemire”,
dovi limone e zucchero. stoffa di lana.
Casaiu, s.m. venditore di formaggi. Casinu, s.m. casino, postribolo - fig. chiasso,
Casamatta, s.f. casamatta, fortino. confusione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio106_A


Casotteddu, s.m. piccola cantoniera o capanno. Castellanu, s.m. abitante in un castello.
Casotteri, s.m. cantoniere delle ferrovie che Castiada, s.f. sguardo - c. ammainadora, sguar-
abita in un casello. do affascinante, ammaliatore; - c. intradora,
Casottu, s.m. 1. ognuna delle piccole cantoniere sguardo penetrante [mirada].
lungo le ferrovie, dove un addetto azionava Castiadori, s.m. guardiano di vigne, orti , aie
le sbarre al passaggio dei treni 2. capanno di - c. de bingias, guardiano di vigne.
legno nelle spiagge, usato dai bagnanti per Castiai, v.tr. 1. guardare - c. a culu di ogu, guar-
cambiarsi. dare con la coda dell’occhio; - no c. in facci a
Cassa, s.f. caccia - andai a c., andare a caccia; nisciunus, non guardare in faccia nessuno
- pezza de c., selvaggina; - c. manna, cassi- 2. badare, aver cura di qualcuno - no s’est
xedda, caccia grossa, caccia piccola. coiada ca depiat c. a sa mamma, non si è spo-
Cassadori, s.m. cacciatore. sata perchè doveva badare alla mamma.
Cassai, v.tr. acchiappare, catturare - lazzu po c. Castidadi, s.f. castità.
pillonis, laccio per catturare uccelli. Castigàbili, agg. che si può castigare, che meri-
Cassarola, s.f. casseruola, tegame - c. de terra, ta di essere castigato.
di arramini, casseruola di terracotta, di rame. Castigadori, s.m. castigatore.
Cassatopis, s.m. trappola per topi. Castigai, v.tr. castigare, punire, infliggere un
Cassau, p.p. cacciato, acchiappato, catturato castigo allo scopo di correggere.
- c. a lazzu, preso col laccio. Castigau, p.p. castigato, punito.
Cassazioni, s.f. 1. annullamento, abolizione - c. Castigu, castigamentu, s.m. pena, punizione,
de una sentenzia, annullamento di una sen- castigo.
tenza 2. Corte di Cassazione. Castiu, s.m. posto di osservazione dei guardia-
Càsseru, s.m. cassero. ni - cani de c., cane da guardia.
Cassola, s.f. cibo in umido - pisci a c., pesce in Castoru, castorru, s.m. 1. castoro 2. cappello
umido; - po tres arrialis de pibiri inci perdit di castoro.
sa c., per non spendere 5 centesimi in più ro- Castrai, ved. Crastai.
vina tutto. Castu, agg. casto, pudico.
Càssula, s.f. 1. involucro dei semi dei fiori Casu, 1. s.m. formaggio - c. friscu, axedu, cottu,
2. capsula per provocare lo scoppio delle ca- siccau, de bacca, de brebei, de craba, formag-
riche esplosive. gio fresco, acido, cotto, secco, vaccino, di pe-
Casta, s.f. specie, razza - indi bollu parai c., cora, di capra; - c. affumau, c. marzu, formag-
voglio avere il modo di riprodurlo. gio affumicato, formaggio marcio; - c. trattau,
Castagnettas, s.f. pl. 1. nacchere 2. suono secco formaggio grattugiato; - una pezza, unu cuccu
che si produce con le dita facendo schioccare de c., una forma di formaggio; - discu de linna
con forza il medio contro la base del pollice. po indi pesai su c., stampo di legno per fare il
Castamenti, avv. in modo casto. formaggio; - comporai su c. de is topis, acqui-
Castangeri, s.m. persona bugiarda. stare dalla persona sbagliata 2. s.m. caso,
Castangia, s.f. castagna - c. buddída, arrustida, avvenimento - in c. de incidenti telefonai a su
castagne lesse, arrostite; - spizzulai sa c. po numeru... , in caso di incidente telefonare al
no zaccai, incidere le castagne perchè, durante numero... ; - est su primu casu chi mi capitat, è
la cottura, non scoppino; - sartaina di arrustiri il primo caso che mi capita 3. loc.avv. “a
c., padella bucherellata per arrostire castagne; casu”, a caso - a c. pensau, deliberatamente.
- arrustidori de c., arrostitore di castagne; Casuali, agg. casuale, fortuito.
- su scriscioni, il riccio; - su croxu, la buccia; Casualidadi, s.f. casualità.
- c. de Napuli, castagne secche. Casualmenti, avv. accidentalmente, occasional-
Castangiaiu, s.m. venditore di castagne. mente.
Castangiazzu, agg. marroncino (colore). Casumai, cong. nel caso che, qualora, even-
Casteddaiu, s.m. e agg. abitante di Cagliari, tualmente - c. ti ddu domandessit, naraddi
cagliaritano. totu, qualora te lo chiedesse, digli tutto.
Casteddu, s.m. 1. castello 2. il nome di Caglia- Catacumba, s.f. catacomba.
ri in campidanese - C. de susu, il quartiere Catafalcu, catafali, s.m. catafalco, palco (< cat.
più alto della città. catafal) [mula].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio107_A


Catalogai, v.tr. catalogare, registrare - c. is Cattura, s.f. cattura - sa c. de su bandiu est
operas de un’autori, catalogare le opere costada sa vida de duus carabineris, la cat-
di un autore. tura del bandito è costata la vita di due ca-
Catalogau, p.p. catalogato, registrato. rabinieri.
Catàlogu, s.m. registro, catalogo. Catturai, v.tr. catturare, arrestare, prendere vivo
Cataluffa, s.f. 1. motivo decorativo settecen- un animale.
tesco a forma di candelabro, usato dalle tessi- Catturau, p.p. catturato, preso.
trici 2. antica stoffa. Caudatariu, s.m. caudatario, chi regge lo stra-
Cataplasma, s.m. impiastro per calmare gon- scico delle vesti degli alti dignitari eccle-
fiore o dolori. siastici, in una cerimonia solenne.
Catarrali, agg. caratterizzato da catarro - ca- Caugai, v.tr. indebolire, infiacchire, spossare,
lentura c., febbre catarrale. perdere il vigore (rif. a persone); avvizzire,
Catarrosu, agg. catarroso - tussi, boxi catar- appassire (rif. a vegetali); - caugaisí, riposa-
rosa, tosse, voce catarrosa. re, fare un sonnellino, addormentarsi per stan-
Catarru, s.m. catarro, muco. chezza.
Catàrticu, agg. 1. che purifica e rasserena Cau marinu, s.m. gabbiano - su c. zerriat, il
2. purgante. gabbiano grida.
Catastali, agg. catastale, del catasto - ufficiu, Càuli, s.m. cavolo - c. accuppau, cavolo cap-
registru c., ufficio, registro catastale. puccio; - c. birdi, verza; - c. de frori, cavol-
Catàstrofe, s.f. catastrofe, sventura, lutto - su fiore; - c. de conca, cavolo rapa.
scoppiu de una bombola hat causau una c., Caulittu, s.m. senape campestre.
lo scoppio di una bombola ha causato una Càusa, s.f. 1. causa, lite, processo - funti in c. de
catastrofe. tres annus, sono in lite da tre anni 2. motivo,
Catastu, s.m. catasto. ragione, cagione - po c. tua heus perdiu su
Catechismu, s.m. catechismo, insegnamento trenu, per colpa tua abbiamo perso il treno.
della dottrina cristiana e, per estensione, l’in- Causai, v.tr. causare, cagionare, provocare.
sieme dei principi fondamentali di una dot- Causali, agg. causale.
trina. Causalidadi, s.f. causalità.
Catechista, s.c. catechista, chi insegna il cate- Causau, p.p. causato, provocato, cagionato.
chismo. Càusticu, agg. corrosivo, caustico - fig. mor-
Catechísticu, agg. catechistico. dace, aspro.
Catechizzai, v.tr. catechizzare, istruire. Cautamenti, avv. in modo cauto.
Catechizzau, p.p. catechizzato. Cautela, s.f. cautela, prudenza, precauzione.
Categoria, s.f. categoria - bivit in d-unu albergu Cautelai, v.tr. cautelare, difendere - c. is in-
de terza c., vive in un albergo di terza catego- teressus proprius, difendere i propri interessi.
ria. Cautelau, p.p. cautelato.
Categóricu, agg. categorico - giudiziu, ordini Cautelosu, cautu, agg. cauto, accorto, pruden-
c., giudizio, ordine categorico. te, guardingo.
Catètere, s.m. catetere. Cauterisai, v.tr. cauterizzare, bruciare con fer-
Catetu, s.m. cateto. ro incandescente o con sostanze caustiche un
Catrami, catramu, s.m. catrame. tessuto malato.
Catri, càtiri, s.m. letto, branda. Cauterisau, p.p. cauterizzato.
Càttedra, s.f. cattedra - arziai in c., montare in Cauteriu, s.m. 1. strumento che serve per cau-
cattedra terizzare 2. cauterizzazione.
Cattedrali, s.f. cattedrale [seu]. Cautivai, v.tr. ridurre in schiavitù.
Cattiveriu, s.m. schiavitù [sclavitudini]. Cautivu, s.m. schiavo [scrau, sclavu].
Cattódixi, agg. num. quattordici. Cauzionali, agg. che serve da cauzione - de-
Cattolicidadi, s.f. cattolicità - sa c. de sa Cresia positu c., deposito cauzionale.
Romana, la cattolicità della Chiesa Romana. Cauzioni, s.f. cauzione, garanzia.
Cattolicismu, s.m. cattolicesimo. Cava, s.f. fossa, scavo a cielo aperto, per estrar-
Cattólicu, agg. cattolico - sacerdotu c., sacer- re sabbia, pietre o altro - una c. de granitu,
dote cattolico. una cava di granito.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio108_A


Cavaglia, s.f. sgombro (pesce di mare). Cazzottai(sí), v.tr. e intr. fare a cazzotti.
Cavagna, s.f. cesto di forma allungata, fatto Cea, s.f. vallata tra due poggi.
con stecche di legno intrecciate. Cedda, s.f. coll. gregge, branco di animali - c.
Cavalcada, s.f. cavalcata. de brebeis, gregge di pecore; - c. de porcus,
Cavalcai, v.tr. cavalcare - c. a sa nua, cavalcare de canis, branco di maiali, di cani; - bessiu de
a bisdosso, senza sella. sa c., uscito dal branco.
Cavalcanti, s.m. postiglione, cocchiere. Ceddoni, s.m. accr. grande gregge o branco.
Cavalieratu, s.m. cavalierato, titolo e dignità Cèdiri, v.tr. cedere - c. su postu a una persona
di cavaliere. anziana, cedere il posto ad una persona an-
Cavalieri, s.m. 1. soldato, guerriero a cavallo ziana.
2. chi agisce con lealtà e cortesia spec. nei Celebrai, v.tr. celebrare - c. sa missa, dire la
riguardi delle donne - fai de c. a una signo- messa; - c. unu processu, celebrare un pro-
ra, fare da cavaliere ad una signora 3. chi è cesso.
insignito di una onorificenza cavalleresca o Celebranti, s.m. e agg. celebrante, il sacerdote
appartiene ad un ordine cavalleresco - c. de che celebra un ufficio divino.
su Santu Sepulcru, cavaliere del S.Sepolcro; Celebrazioni, s.f. celebrazione - sa c. de unu
- c. de braghetta, padre di molti figli; - c. in matrimoniu, la celebrazione di un matrimonio.
porta, gioco che fanno i bambini con le ca- Cèlebri, agg. celebre, famoso.
stagne e le mandorle tostate nel periodo na- Celebridadi, s.f. celebrità.
talizio; - c. de Pabillonis, vaso da notte di Celesti, 1. agg. celeste - is corpus celestis, i
terracotta. corpi celesti 2. s.m. il colore celeste.
Cavallanti, s.m. piccolo commerciante che usa- Celibau, s.m. celibato - su c. de is predis cat-
va il cavallo per trasportare merci varie: le- tolicus est impostu de sa Cresia, il celibato
gna, carbone, grano, pesci, ecc. dei sacerdoti cattolici è imposto dalla Chiesa.
Cavallerescamenti, avv. in modo cavalleresco. Célibi, agg. e s.m. celibe, scapolo [bagadíu].
Cavallerescu, cavalierescu, agg. cavalleresco Cella, s.f. cella.
- poesia, onorificenzia cavalleresca, poesia, Celu, s.m. cielo, paradiso - a ddu conosci in su
onorificenza cavalleresca. celu, che possiamo rivederlo in cielo (espres-
Cavalleria, s.f. 1. cavalleria, milizia a cavallo sione che si rivolge ai parenti di un morto
- passai in c., (scherz.) si dice di cosa pre- quando ci si accomiata da loro); - corruxinu
stata e non restituita 2. istituzione medioeva- de molenti no arziat a c., raglio d’asino non
le diretta alla difesa della Chiesa cristiana, arriva in cielo.
delle donne, dei deboli - fig. lealtà, generosi- Cembalista, s.m. suonatore di cembalo e stru-
tà, coraggio menti affini.
Cavallerissu, s.m. cavallerizzo, maestro di equi- Cèmbalu, cèmbulu, s.m. clavicembalo.
tazione. Cementai, v.tr. cementare, unire con cemento,
Cavallettu, s.m. cavalletto [cuaddu de linna]. rivestire di cemento.
Cavalliggeri, s.m. soldato a cavallo. Cementau, p.p. cementato.
Cavedadi, s.f. cavità - c. de sa manu, cavità Cementazioni, s.f. cementazione.
della mano. Cementu, ciumentu, s.m. cemento - c. cun are-
Cavu, s.m. cavità - c. de sa cugliera, parte con- na, impasto di cemento e sabbia; - c. grassu,
cava del cucchiaio. langiu, cemento impastato con poca o molta
Càvu(n)a, s.f. roncola col manico lungo - dd’hat sabbia; - c. armau, cemento armato.
mortu a corpus de c., l’ha ammazzato a ron- Cena, s.f. cena - cabudu de c., il dopocena; - sa
colate. notti de c., la notte di Natale.
Cavunazzu, s.m. roncola col manico corto. Cenàbara, s.f. venerdì - c. santa, venerdì san-
Cavunnasciu, ved. Ancavunnasciu. to; - sa primu c. de su mesi, il primo venerdì
Càvuru, s.m. granchio - c. cottu, granchi lessa- del mese.
ti; - minestra de c., minestra di granchi. Cenàculu, s.m. 1. nel mondo antico, la sala in
Cazzeddu, s.m. cagnolino - fortunau che c. in cui si cenava, in particolare la stanza in cui
cresia, fortunato come il cane in chiesa. Gesù consumò l’Ultima Cena 2. dipinto raf-
Cazzola, s.f. pantofola [babbuccia]. figurante l’Ultima Cena.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio109_A


Cenadroxu, s.m. ora e sito della cena; pascolo Cera, s.f. cera - c. noa, virgini, cera vergine; - c.
nelle ultime ore della sera. de Spagna, ceralacca; - ddi fait dannu su fragu
Cenai, v.tr. cenare, consumare la cena. de sa c., gli fa male l’odore della cera; si dice
Cenau, p.p. cenato. di chi non va mai in chiesa.
Censori, s.m. censore, chi critica la condotta e Ceralacca, s.f. ceralacca [cera de Spagna].
le opere altrui. Ceravallu, ved. Ciaravallu.
Censoriu, agg. censorio. Cerbai, v.tr. l’aprirsi di un foruncolo o di un
Censu, s.m. censo, rendita. ascesso lasciando fuoruscire il pus [scioppai].
Censuariu, agg. relativo al censo - registru c., Cerbau, p.p. crepato, scoppiato (di ascesso o
registro censuario. foruncolo).
Censura, s.f. 1. censura, critica, disapprovazio- Cerbeddera, s.f. testa matta, cervello balzano.
ne 2. riprovazione ufficiale di un pubblico Cerbeddu, s.m. cervello - essiri chene c., esse-
dipendente. re senza cervello.
Censuràbili, agg. meritevole di censura - cum- Cérberu, s.m. cerbero, custode intransigente.
portamentu c., condotta censurabile. Cerbinu, agg. di cervo; pelame di colore simile
Censurai, v.tr. censurare, sindacare, biasimare. a quello del cervo - cuaddu c., cavallo cervino.
Centena, s.f. centinaio. Cerbonai, v.tr. piantare paletti tutori per le pian-
Centenariu, 1. agg. che ha cent’anni, che ri- tine - c. sa bingia, mettere i paletti alla vigna.
corre ogni cento anni - un’arburi c., un albe- Cerboni, s.m. palo tutore.
ro centenario 2. s.m. persona che ha raggiun- Cerbu, s.m. cervo.
to i cento anni di età. Cerda, s.f. enorme cestone di canne o verbasco,
Centésimu, 1. agg.num.ord. che in una serie da sistemare nei carri agricoli per il trasporto
occupa il posto corrispondente al numero cen- di cose voluminose e leggere - o est babbu o
to 2. s.m. moneta di rame equivalente alla una cerda de palla, si dice di chi commette
centesima parte della lira. una grossa svista.
Centrali, 1. agg. centrale, del centro - sa but- Ceresia, cerexia, s.f. ciliegia - c. barracocca,
tega est in d-una strada c., il negozio è in una specie molto grossa; - c. marigosa, marasca;
strada centrale 2. s.f. edificio in cui sono - c. garrofali, ciliegia marchiana; - partis:
raccolti gli strumenti per determinati servizi s’appicconi o tanaxi, su pisu, su pappu, par-
- sa c. elettrica, telefonica, nucleari, ecc., la ti: il picciolo, il nocciolo, il seme.
centrale elettrica, telefonica, nucleare, ecc. Cerfai, v.tr. schiacciare, pestare [streccai].
Centrífugu, agg. centrifugo. Ceriglia, s.f. candeletta per accendere il fuoco.
Centrípetu, agg. centripeto. Cerimonia, ved. Cirimonia.
Centru, s.m. centro - su c. de sa Terra, il cen- Cernera, s.f. cerniera [frontissa].
tro della Terra; - fai c., colpire in pieno qual- Cerosu, agg. che contiene cera o che è simile
cosa; - c. di addestramentu, centro di adde- alla cera - sustanzia cerosa, sostanza cerosa.
stramento; - unu partidu de c., un partito di Ceròttu, s.m. cerotto [sparadrappu].
centro. Cerpa, ved. Scerpa.
Centu, agg.num. cento - c. concas, c. barrittas, Cerras, s.f. pl. malattia che fa cadere i peli del-
cento teste, cento berrite, cioè cento uomini, le bestie, alopecia.
altrettante opinioni. Cerri cerri, nell’espressione “camminai c. c.”,
Centumilla, agg.num. centomila - ti dd’hapu camminare sculettando.
nau c. bortas, te l’ho detto moltissime volte. Cerridori, s.m. chi fa una cernita - c. de zap-
Centupèis, s.m. millepiedi. pulus, cernitore di stracci, nell’industria cartaria.
Centupilloni, s.m. la terza delle quattro cavità Cerridura, s.f. stacciatura, crivellatura.
dello stomaco dei ruminanti (omaso) - portai Cerrimentu, s.m. vagliatura, crivellatura.
prus pinnicas de su c., essere pieno di sotter- Cèrriri, v.tr. cernere, crivellare, abburattare,
fugi e astuzie. setacciare.
Centuplicai, v.tr. centuplicare - fig. accrescere Cérriu, p.p. setacciato, vagliato.
grandemente. Certadori, s.m. persona litigiosa, attaccabrighe.
Centurioni, s.m. nell’esercito romano, ufficiale Certai, v.intr. bisticciare, rissare, rimproverare
comandante di una centuria. - dd’hapu certau, l’ho rimproverato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio110_A


Certau, p.p. bisticciato, sgridato. sero a trovarlo; - bollu chi bengat a innòi
Certamenti, avv. sicuramente, indubbiamente. luegu, voglio che venga qui subito; - est be-
Certesa, s.f. certezza. nída una persona chi ti conoscit, è venuta una
Certificai, v.tr. certificare, attestare. persona che ti conosce; - su giornali chi ses
Certificau, s.m. e p.p. certificato, dichiarazione liggendu est di ariseu, il giornale che stai leg-
scritta. gendo è di ieri.
Certificazioni, s.f. certificazione. Chicchíu, s.m. uccellino - gei ses unu c., quanto
Certu, 1. s.m. bisticcio - c. de fueddus, disputa; la sai lunga!
- c. de manus, zuffa, rissa 2. s.m. certo, cer- Chietu, chetu, agg. tranquillo, buono, quieto
tezza - lassai su c. po s’incertu, lasciare il si- - abbarra c., stai quieto.
curo per l’incerto 3. avv. certamente. Chighirista, cragarista, crogorista, s.f. cresta
Cesàreu, agg. cesareo - operazioni cesarea, in- - arziai sa c., insuperbirsi; - fai abbasciai sa
tervento cesareo. c. a unu, far abbassare la cresta a uno.
Cespiau, agg. chiazzato - unu frori c., un fiore Chighiristau, agg. fornito di cresta.
chiazzato. Chilu, s.m. 1. chilo, misura di peso - unu c. de
Cessai, v.intr. cessare, finire - c. de proiri, smet- pezza, de farra, un chilo di carne, di farina
tere di piovere. 2. liquido lattiginoso prodotto dalla mucosa
Cessau, p.p. cessato, finito. gastrointestinale.
Cessazioni, s.f. cessazione. Chimera, s.f. chimera (mostro mitologico) - fig.
Cessionariu, s.m. il destinatario di una cessione. fantasticheria, sogno irrealizzabile, utopia.
Cessioni, s.f. cessione. Chiméricu, agg. fantastico, illusorio.
Cessu, Géssu, inter. che esprime disappunto o Chímica, s.f. chimica.
spavento: Oddio! - c. ti arrori chi m’est Chimicamenti, avv. sulla base dei principi del-
costau, Oddio che guaio mi è capitato! la chimica.
Cetu, s.m. ceto, condizione - su c. de sa nobi- Chímicu, 1. s.m. studioso di chimica 2. agg.
lesa, il ceto della nobiltà. che riguarda la chimica; ottenuto con proce-
Che, part. usata come secondo termine nei com- dimenti chimici - concimi c., concime chi-
parativi - biancu che su latti, bianco come il mico.
latte. Chimu, s.m. chimo.
Checchèi, s.m. cacca dei bambini. China, s.f. 1. pianta nella cui corteccia si tro-
Cheigau, inter. di meraviglia che si esprime quan- vano sostanze medicamentose febbrifughe
do si viene a sapere qualcosa che lascia inter- 2. liquore a base di china.
detti. Chincòi, pron.indef. chiunque, qualcuno.
Chemu, s.m. ciò che può essere contenuto nel Chini, pron.int. chi - chini est sa genti?, chi è?;
cavo di una mano, manciata - unu c. de - de chini est cussa domu?, di chi è quella
nuxedda, una manciata di nocciole. casa?; - chini sunt is istrangius?, chi sono gli
Chena, chene, prep. senza (chena si usa preferi- ospiti?
bilmente seguito dalla prep. de) - fiat abbarrau Chini scit, loc.avv. chissà.
chena de dinai, rimase senza soldi; - pappat Chinisisiat, chinisiollat, pron.indef. chicchessia.
totu chene pani, mangia tutto senza pane. Chi no, loc.avv. altrimenti, in caso contrario
Chercu, s.m. quercia - su c. fait su landiri, la - sbrigadí, chi no perdis su trenu, fai presto,
quercia produce le ghiande. altrimenti perdi il treno [asinuncas, oghinò].
Chermis(i), agg. rosso cremisi [cremisi]. Chintana, s.f. quintana o giostra del Saraceno.
Cherri, s.m. ghiro, scricciolo [tupitupi]. Chintari, s.m. quintale.
Chèscia, s.f. lamentela. Chinzu, s.m. cintola, cintura - ddu est s’erba a
Chesciaisí, v.intr. lamentarsi, dolersi di qual- c., c’è l’erba alta sino alla cintola.
cosa - no mi pozzu chesciai, non posso la- Chiriella, s.f. lamentela, nenia.
mentarmi. Chíriga, s.f. chierica.
Chesciosu, agg. lamentoso. Chirighitu, chirighita, s.m. solletico - fai su c.,
Chetu, ved. Chietu. fare il solletico; - timíri su c., non sopportare
Chi, cong. e pron.rel. che - hiat essiri ora chi il solletico [sizzirigheddu].
andessint a dd’agatai, sarebbe ora che andas- Chiromanti, s.m. chi esercita la chiromanzia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio111_A


Chiromanzia, s.f. arte divinatoria che pretende Ciappuzzeria, s.f. lavoro malfatto.
di leggere il carattere e il destino dell’uomo Ciappuzzu, ciappinu, s.m. guastamestieri, ac-
nelle linee della mano. ciarpatore.
Chirriolu, s.m. brano, brandello - fai a chir- Ciaravallu, ceravallu, s.m. almanacco di Chia-
riolus, stracciare, fare a brandelli. ravalle, lunario.
Chirrioni, cirru, s.m. ciocca - c. de pilus, de Ciarla, s.f. chiacchiera, ciarla [ciacciarra].
lana, ciocca di capelli, di lana. Ciarlai, v.intr. chiacchierare, ciarlare [ciac-
Chirru, s.m. parte, zona, canto - a cali c. est ciarrai].
andau?, da che parte è andato? Ciarlataneria, s.f. arte del ciarlatano, ciarla-
Chirurgia, s.f. chirurgia. tanata.
Chirurgicamenti, avv. secondo i metodi della Ciarlatanu, s.m. ciarlatano, parolaio.
chirurgia. Ciarleri, ciarloni, s.m. e agg. ciarlone.
Chirúrgicu, agg. chirurgico - interventu c., in- Ciascheri, ciascosu, agg. faceto, lepido.
tervento chirurgico. Ciascu, s.m. scherzo, facezia, barzelletta.
Chirurgu, s.m. chirurgo, medico che esegue Ciattu, agg. piatto, dalla superficie piana.
interventi operatori [silugianu]. Cibixía, ved. Cilixía.
Chistionai, v.tr. parlare - c. asutta de boxi, par- Cibudda, s.f. 1. cipolla - conca de c., testa di
lare sottovoce; - c. intre sèi e sèi, parlare tra cipolla; - cumprendiri allu po c., capire una
sé; - c. a carighedda, parlare con voce nasa- cosa per un’altra 2. tubero, bulbo.
le; - c. beni, mali de calincunu, parlar bene, Cibuddau, cibuddada, s.f. cipollata, pietanza
male di qualcuno; - c. a ingestus, parlare a a base di cipolle.
gesti; - c. a su bentu, parlare inutilmente. Cibuddittu, s.m. cipolline da trapianto.
Chistioni, s.f. questione, problema - esti vetti Cibuddosu, agg. cipolloso, simile a cipolla.
una c. de tempus, è soltanto una questione di Cibullai, ved. Giubilai.
tempo; - no fazzais chistionis innòi, eh!, non Cicatrici, s.f. cicatrice.
fate discussioni qui, eh! Cicatrizzai, v.tr. cicatrizzare, rimarginare una
Chitarra, ved. Ghitarra. ferita.
Chizzanu, agg. mattiniero. Cicatrizzanti, agg. cicatrizzante.
Chizzi, avv. presto, di buon’ora - a mengianu Cicatrizzau, p.p. cicatrizzato.
c., la mattina presto; - a su c., di buon’ora. Cíccara, cícchera, s.f. tazzina per caffè, chic-
Ciàcciara, ciàcciarra, s.f. chiacchiera, ciarla. chera - is ciccaras de su telegrafu, gli isolatori
Ciacciarada, ciacciarrada, s.f. chiacchierata. dei fili telegrafici sistemati in cima ai pali di
Ciacciarai, ciacciarrai, v.intr. chiacchierare. sostegno.
Ciacciaroni, ciacciarroni, s.m. e agg. chiac- Ciccaroni, s.m. accr. tazza da caffelatte.
chierone, ciarlone. Ciccía, s.f. copricapo tipo basco; berretta da notte.
Ciacòta, s.f. gran divertimento. Ciccíu, s.m. beniamino - su c. de domu, il cocco
Ciacotai, v.intr. scherzare, burlare, trastullarsi, di casa.
divertirsi. Ciceroni, s.m. cicerone, guida per visitatori.
Ciacoteri, s.m. persona dedita al divertimento e Cichettu, s.m. bicchierino di liquore.
agli scherzi. Cicisbeai, v.intr. fare il galante con le donne.
Ciaffarottu, ciaffarada, s.f. ceffone. Cicisbeu, s.m. cicisbeo, damerino.
Ciaffu, s.m. schiaffo. Ciclaminu, s.m. ciclamino - c. aresti, ciclamino
Ciambella, s.f. ciambella. selvatico.
Ciambellottu, s.m. tessuto fatto con pelo di cam- Ciclu, s.m. ciclo, successione di fenomeni che
mello o di capra, cammellotto (< fr. camelot). si ripetono periodicamente - c. solari, lunari,
Ciambrana, sciambrana, s.f. cembrana (cor- ciclo solare, lunare.
nice di porte, finestre o camini). Cicória, ved. Gicória.
Ciappa, s.f. ruberia - fai c., buscare qualcosa. Cicuta, s.f. cicuta, pianta erbacea velenosa.
Ciappacani, ved. Acciappacani. Cida, s.f. settimana - c. chi benit, la settimana
Ciappaferru, s.m. presa per il ferro da stiro. prossima; - aintru de c., nei giorni feriali, du-
Ciappai, v.tr. carpire, sgraffignare, rubare. rante la settimana; - c. santa, settimana santa.
Ciappau, p.p. acchiappato, sorpreso, carpito. Cidada, s.f. paga settimanale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio112_A


Cidriettu, s.m. qualcosa per tenere rigido il faz- Cincinau, p.p. accorciato.
zoletto delle donne che d’estate andavano in Cíncinu, nell’espressione “segai a c.”, tagliare
campagna a spigolare o per fare altri lavori. di netto.
Cidru, s.m. cedro [sidru]. Cincu, agg.num. cinque.
Cifra, s.f. cifra - fueddai in c., parlare in gergo. Cincumilla, agg.num. cinquemila.
Cifrai, v.tr. 1. rappresentare nomi o altre pa- Cincuxentus, agg.num. cinquecento.
role in cifre; ricamare un monogramma Cinema, s.m. cinema - andai a c., andare al
2. tradurre in cifra un dispaccio. cinema; - un’attori de su c., un attore del ci-
Cignu, s.m. cigno [sisini, cocu]. nema.
Cilindrai, v.tr. appianare la strada col rullo com- Cinerariu, agg. cinerario - urna cineraria, urna
pressore dopo aver steso l’asfalto - strada cineraria.
cilindrada, strada asfaltata. Cingeddu, s.m. cinto, cintura, cintola.
Cilindrau, agg. compresso col rullo - pani c., Cíngiri, v.tr. cingere, recintare - c. sa spada,
pane di semola, a pasta dura, confezionato con cingere la spada; - c. una bingia, recintare un
le macchine. vigneto.
Cilindru, s.m. 1. cilindro (solido geometrico) Cingra, s.f. cinghia - sa c. de is pantalonis, la
2. rullo compressore. cinghia dei pantaloni.
Ciliru, ciuliru, s.m. crivello di culmi di grano Cingrada, s.f. cinghiata.
per la cernitura della farina e per mondare il Cínicu, s.m. e agg. cinico; chi, che rivela di-
grano e i legumi prima di utilizzarli. sprezzo per ogni convenzione sociale e rima-
Cilixía, cibixía, s.f. brina, ghiaccio, gelo - not- ne indifferente ad ogni sentimento.
testa est calada sa c., stanotte è scesa la brina. Cinismu, s.m. cinismo, atteggiamento sprez-
Ciliziu, ved. Siliziu. zante.
Cilla, s.f. sguardo, cipiglio - fai c. mala, guar- Cinixali, agg. grigio, cinerino - cuaddu murru
dare con cipiglio. c., cavallo grigio cinerino.
Cilloni, s.m. 1. coperta grande, ruvida, gene- Cinixu, cinisu, s.m. cenere - mercuris de c.,
ralmente di orbace 2. ciglio di terra che sepa- mercoledì delle ceneri; - fai a c., ridurre in
ra i campi. cenere.
Cillu, s.m. 1. ciglio, sopracciglio 2. cresta del Cínnida, s.f. mossa - c. di ogus, battito delle
solco (su c. de su surcu). ciglia.
Cilludu, agg. che ha ciglia lunghe e folte. Cínniri, v.tr. e intr. tremare di piccoli muscoli per
Cima, s.f. gambo, tronco di piccoli vegetali - sa svariate cause - mi cinnit s’ogu de manca: est
c. de sa canciofa, il gambo dei carciofi. genti chi mi bantat, mi batte l’occhio sinistro:
Cimboriu, ved. Zimboriu. c’è qualcuno che mi vanta; - mi cinnit s’ogu de
Cimentaisí, v.rifl. cimentarsi, mettersi alla prova. destra: est genti chi mi molestat, mi pulsa l’oc-
Cimentu, s.m. cimento, gara - intrai in c., en- chio destro, qualcuno mi molesta; - cinnirisí,
trare in gara. muoversi - no ti cinnas, non muoverti.
Cimingionera, s.f. poppatoio; tiralatte. Cinnu, ved. Accinnu.
Cimingioni, s.m. capezzolo. Cinquanta, agg.num. cinquanta.
Cimitoriu, ved. Gimitoriu. Cinquantena, s.f. cinquantina.
Cinabru, s.m. cinabro. Cinquantésimu, agg.num. cinquantesimo.
Cincidda, scincidda, s.f. scintilla. Cinquina, s.f. cinquina.
Cinciddai, scinciddai, v.intr. scintillare, man- Cinta, cintu, s.f. cintola.
dar faville - su ferru orbigau cinciddat candu Cintroxu, s.m. specie di cintola per tenere i
est battiu, il ferro rovente scintilla se battuto. pantaloni.
Cinciddamentu, s.m. scintillazione. Cintura, s.f. cintura - c. de seguresa, cintura di
Cinciddau, p.p. scintillato, che ha mandato fuori sicurezza - allacciai, stringiri sa c., allacciare,
scintille. stringere la cintura.
Cinciddosu, agg. scintillante sfavillante. Cinturoni, s.m. cinturone, cintura della spada.
Cincinai, v.tr. accorciare - c. is pilus, sa cou de Ciòcciri, ved. Sòcciri.
su cuaddu, accorciare i capelli, la coda del Ciòni, s.m. fringuello [cruculeu de monti].
cavallo - fig. risparmiare, diminuire le spese. Ciorbeddu, ved. Cerbeddu.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio113_A


Cippu, s.m. ceppo dove viene collocata l’incu- Circunfléttiri, v.tr. 1. circonflettere, piegare in
dine, ceppo dei macellai (per tagliare la car- cerchio, curvare ad arco 2. segnare con ac-
ne) e dei calzolai (per battere la suola). cento circonflesso.
Cipressu, cipressiu, s.m. cipresso. Circunstànzia, s.f. circostanza - circai fueddus
Circa, cicca, s.f. questua, ricerca - fai c., fare de c., cercare parole di circostanza.
una questua; - andai in c. de unu, andare in Circunstanziai, v.tr. circostanziare, precisare,
cerca di uno. riferire minutamente - c. un’accusa, circostan-
Circadori, s.m. cercatore - c. de ferru becciu, ziare un’accusa.
de zappulus, cercatore o raccoglitore di ferro Círcuri, s.f. quaglia [crucuri].
vecchio, di stracci. Círdinu, círdiu, agg. rigido nella persona, im-
Circai, v.tr. cercare - c. scusas o pretestus, cer- pettito, intirizzito, stecchito - c. che fusti, ri-
care scuse o pretesti; - c. a perda furriada, gido come un bastone.
cercare dappertutto, rovistare; - chini circat, Cireneu, s.m. abitante di Cirene; - su C., Simone
agatat, chi cerca trova; - bai e circa, (avv.) di Cirene che aiutò Gesù a portare la croce
chissà; - bai e circa poita no est beniu, chissà - fig. chi si addossa una pena o una fatica che
perché non è venuto. toccherebbe ad altri.
Circanti, agg. questuante - para c., frate que- Círfinu, s.m. pezzetto - fai a cirfinus, ridurre in
stuante. pezzetti, sfracellare.
Circau, p.p. cercato. Cirimonia, zirimonia, s.f. 1. cerimonia - c.
Circhiai, v.tr. cerchiare - c. una carrada, cer- nuziali, cerimonia nuziale; - sa c. de sa pre-
chiare una botte. miazioni, la cerimonia della premiazione
Circhiolla, circuvolla, s.f. arcobaleno [arcu 2. complimenti superflui - accettai una cosa
celesti, circu de Noè]. senza fai cirimonias, accettare una cosa sen-
Circoscriri, v.tr. circoscrivere, chiudere intorno. za fare cerimonie.
Circoscrittu, p.p. circoscritto. Cirimoniali, zirimoniali, agg. e s.m. cerimo-
Circoscrizioni, s.f. circoscrizione. niale - c. de cresia, de corti, cerimoniale li-
Circu, s.m. cerchio - c. de sedazzu, cerchio di cri- turgico, di corte.
vello; - c. di arroda, cerchio di ruota; - sezzirisí Cirimonieri, s.m. addetto al cerimoniale [maístu
in c., sedersi a cerchio; - c. de Noè, arcobaleno. de cirimonias].
Circúitu, s.m. circuito, giro completo intorno a Cirimoniosamenti, avv. in modo cerimonioso.
un’area circoscritta. Cirimoniosu, agg. cerimonioso, persona che
Circulai, v.intr. circolare, andare in giro, pas- ama far cerimonie.
sare - in cussa zona circulat droga meda, in Círiu, s.m. cero - c. de Pasca, cero pasquale;
quella zona circola molta droga. - offerriri unu c. a sa Virgini, offrire un cero
Circulanti, agg. circolante - biblioteca c., bi- alla Vergine.
blioteca circolante. Cirra, s.f. recinto coperto per agnelli o capretti
Circulari, agg. circolare - littera c., lettera cir- lattanti.
colare; - assegnu c., assegno circolare. Cirradròxa, s.f. piccola roncola con manico
Circulazioni, s.f. circolazione - c. stradali, cir- lungo che serve per sfrondare gli alberi (W.).
colazione stradale; - tassa, liburettu de c., tas- Cirroni, s.m. tiglio, fibra - c. de linu, de cagnu,
sa, libretto di circolazione; - c. de su sanguni, fibra di lino, di canapa.
circolazione del sangue. Cirrosu, agg. che ha molti viticci - mata cir-
Círculu, s.m. circolo - c. di artistas, circolo di rosa, pianta con molti viticci.
artisti. Cirru, ved. Chirrioni.
Circuncídiri, v.tr. circoncidere, sottoporre alla Cistai, v.intr. scherzare, dire facezie.
circoncisione. Cistosamenti, avv. in modo arguto, lepido.
Circuncídiu, p.p. circonciso, che ha subito la Cistosidadi, s.f. detto spiritoso, arguzia, celia,
circoncisione. lepidezza.
Circuncisioni, s.f. circoncisione. Cistosu, agg. scherzoso, faceto, lepido.
Circunferénzia, s.f. circonferenza. Citai, v.tr. 1. convocare qualcuno davanti al
Circunflessu, p.p. circonflesso, piegato in cer- magistrato 2. riportare parole o brani altrui
chio - accentu c., accento circonflesso. - c. su codici, citare il codice.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio114_A


Citazioni, s.f. 1. il citare in giudizio - notificai Civilizzai, v.tr. rendere civile, portare e diffon-
una c., notificare una citazione 2. riferimen- dere la civiltà.
to di parole o brani altrui - unu liburu prenu Civilizzau, p.p. incivilito, istruito, costumato.
de citazionis, un libro pieno di citazioni. Civraxeddu, s.m. cruschello.
Cítera, s.f. cetra. Civraxu, s.m. tipo di pane - c. de Seddori, pane
Citerista, s.c. suonatore, suonatrice di cetra. di Sanluri, famoso per le dimensioni ma an-
Citiri, v.tr. e intr. star zitto, tacere - fai c. sa boxi che per la bontà.
de sa cuscienzia, far tacere la voce della co- Cixigraxa, s.f. cicala [coipira].
scienza. Cixirau, s.m. pietanza a base di ceci e con l’ag-
Cittadi, zittadi, s.f. città - sa c. di Aristanis, la giunta di miele.
città di Oristano. Cixiredda, s.f. cicala [cixigraxa, coipira].
Cittadinanza, s.f. cittadinanza - c. onoraria, Cixireddu, s.m. pianta erbacea (centaura cal-
cittadinanza onoraria. citrapa).
Cittadinu, zittadinu, s.m. e agg. cittadino - co- Cíxiri, s.m. cece - c. arrustíu, ceci abbrustoliti;
stumanzias cittadinas, abitudini cittadine. - c. galiazzu, ceci arrostiti dopo essere stati
Ciu, s.m. barca a fondo piatto per la pesca negli rammolliti; - “nara c.”, pronuncia la parola
stagni. cece; trae origine dai moti contro i Piemonte-
Ciúcciu, s.m. passeggio - andai a c., andare a si del 1794. Durante “s’acciappa” (ved.) per
passeggio. identificare i fermati di cui non si sapeva con
Ciucciustai, inter. lascia stare! certezza se fossero Sardi o Piemontesi si fa-
Ciucculatteri, s.m. chi fabbrica, vende o pre- ceva ripetere loro la parola “cixiri” (M.).
para cioccolato. Cixiri(l)ianu, cixiniau, s.m. mais [trigu mo-
Ciucculatti, s.m. cioccolato. riscu, trigu de is Indias].
Ciuèxiri, v.tr. lavorare la pasta. Clamai, v.tr. e intr. gridare, invocare, chiamare
Ciuffu, s.m. cresta, ciuffo - pigai unu a su c., a voce alta - c. giustizia, invocare giustizia.
prendere uno ai capelli; - pudda cun su c. o Clamau, p.p. invocato, chiamato ad alta voce.
acciuffettada, gallina crestata. Clamori, s.m. clamore, scalpore, strepito.
Ciuliru, ved. Ciliru. Clamorosu, agg. clamoroso, chiassoso, frago-
Ciungomma, s.f. gomma da masticare (< ingl. roso - notizia clamorosa, notizia che suscita
chewing-gum). clamore.
Ciurma, sciurma, s.f. coll. 1. ciurma, equipag- Clandestinamenti, avv. nascostamente, in se-
gio non graduato 2. moltitudine di gente spre- greto.
gevole. Clandestinu, agg. clandestino - passiggeru c.,
Ciurmaglia, sciurmaglia, s.f. coll. gentaglia, passeggero clandestino.
marmaglia. Claramenti, avv. in modo intelligibile o espli-
Ciurru, s.m. zampillo, cascata d’acqua - s’a- cito.
qua bessit a ciurrus, l’acqua scaturisce a zam- Claredadi, s.f. chiarezza - c. de boxi, de ideas,
pilli. chiarezza di voce, di idee.
Civèra, ved. Zivera. Clarificai, v.tr. chiarire, schiarire, chiarificare
Cívicu, agg. civico - educazioni civica, edu- - c. sa boxi, schiarire la voce; - c. su mustu,
cazione civica; - palaziu, museu c., palazzo, chiarificare il mosto.
museo civico. Clarificau, p.p. schiarito, chiarificato.
Civili, zivili, agg. civile - is derettus civilis, i Claroscuru, s.m. chiaroscuro - pintai a c., di-
diritti di cui gode il cittadino in quanto tale; pingere a chiaroscuro.
- festa, autoridadi c., festa, autorità civile; Claru, craru, agg. e s.m. chiaro, luminoso
- matrimoniu c., matrimonio non religioso. - poniri in c., mettere in chiaro; - a c., pa-
Civilidadi, s.f. civiltà - sa c. grega, romana, la lesemente, apertamente; - c. che su soli, chia-
civiltà greca, romana; - trattai una persona ro come il sole.
cun c., trattare una persona con signorilità. Classi, s.f. classe, ordine, grado.
Civilista, s.c. civilista, studioso di diritto civile. Clàssicu, agg. classico - liceu c., liceo classico;
Civilmenti, avv. in maniera civile, da persona - autori, bellesa, musica c., autore, bellezza,
civile. musica classica.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio115_A


Classífica, s.f. graduatoria in ordine di merito Coabitai, v.intr. coabitare - immoi chi su po-
dei partecipanti ad una gara - sa c. de su giru biddu no inc’est coabitat cun is sorgus, ora
de Sardigna, la classifica del giro di Sardegna. che il marito non c’è coabita con i suoceri.
Classificai, v.tr. classificare, disporre in classi Coabitazioni, s.f. coabitazione.
- c. is mineralis, is animalis, classificare i mi- Coadiutori, coaggiutori, s.m. coadiutore, chi
nerali, gli animali; - classificaisí, ottenere un aiuta qualcuno in un’attività o ufficio.
determinato posto in classifica. Coaggiudai, v.tr. coadiuvare, cooperare, col-
Clàustru, s.m. chiostro. laborare.
Clàusula, s.f. clausola. Coaggiudanti, agg. e s.m. coadiuvante; si di-
Clausura, s.f. clausura, chiostro - mongia de c., ce di chi apporta un aiuto di lavoro senza
suora di clausura. essere contrattualmente retribuito come di-
Clava, crava, s.f. mazza, clava. pendente (generalmente i familiari).
Clavai, ved. Cravai. Coàinu, ved. Cuàinu.
Clavera, s.f. strumento del fabbro per fare la Coarbu, agg. animale con la coda bianca - boi,
capocchia ai chiodi (< sp. clavera). cuaddu c., bue, cavallo con la coda bianca.
Clavícula, s.f. clavicola [crai de su coddu]. Coartai, v.tr. coartare, costringere, forzare, re-
Claviglia, s.f. 1. bischero degli strumenti musi- stringere - c. sa libertadi de calincunu, coar-
cali a corda 2. scalmo 3. perone o fibula. tare la libertà di qualcuno.
Clavillai, ved. Cravai. Coartazioni, s.f. coartazione.
Clementi, agg. clemente, indulgente - fig. tem- Coàrviu, s.m. biancospino.
perato - stasoni c., stagione mite. Coattivu, agg. coattivo, obbligatorio - metodu
Cleménzia, s.f. clemenza, indulgenza. c., metodo coattivo.
Clericali, agg. clericale, ecclesiastico - partidu Coberai, v.tr. procurare, trovare, acquistare.
c., partito che sostiene il clero e i suoi diritti; Coberau, p.p. procurato, riscosso, acqui-
- privilegius clericalis, privilegi clericali. stato.
Cléricu, s.m. chierico. Cobercu, covecu, s.m. coperchio - c. de funta-
Clèru, s.m. coll. clero. na, de latrina, coperchio di pozzo, di latrina;
Clientela, s.f. coll. clientela - sa c. de una but- - pigai o liai su c., levare il coperchio, sco-
tega, de unu deputau, la clientela di un nego- perchiare; - su subercu segat su c., il soverchio
zio, i sostenitori di un deputato. rompe il coperchio.
Clientelismu, s.m. clientelismo. Coberibangu, s.m. striscia di tessuto decorato
Clienti, s.c. cliente, chi con regolarità si vale di per coprire i cassoni.
uno stesso fornitore o professionista. Coberidori, s.m. stallone, animale da monta.
Clima, s.f. clima. Coberimentu, s.m. copertura, monta.
Climatéricu, agg. pericoloso per la salute, in- Cobèrriri, v.tr. 1. coprire, nascondere - c. sa
fausto - annu c., ogni settimo anno della vita pingiada, coprire la pentola 2. montare, ac-
umana. coppiarsi spec. di animali - bolit imparai
Clonai, v.tr. riprodurre per clonazione. su babbu a c., vuole insegnare al padre
Clonazioni, s.f. riproduzione agamica di indi- come si fanno i figli; - bai a c. zoncas, vai a
vidui, cellule o geni, tutti identici tra loro, cioè quel paese.
con identico corredo cromosomico. Coberta, s.f. coperta - c. de lana, coperta di
Coa, cou, s.f. 1. coda - c. de margiani, coda di lana - a sa c., (loc.avv.) di nascosto.
volpe; - a c. di arrundili, a coda di rondine; Cobertamenti, avv. segretamente, di nascosto
- c. de topi, ventolana dei prati; - trotoxai sa [a sa coberta].
c., arroncigliar la coda; - sciamai sa c., dime- Cobertanza, ved. Crobetanza.
nare la coda; - margiani, innantis perdit sa c. Cobertedda, s.f. dim. copertina.
che su viziu, la volpe perde prima la coda che Cobertoxu, ved. Crobettoxu.
il vizio; - sa c. est mala a iscroxai, (prov.) la Cobertu, s.m., agg. e p.p. coperto, luogo co-
coda è difficile da scuoiare, cioè la fine delle perto - stai a su c., stare in luogo coperto;
cose resta sempre la più difficoltosa 2. grem- - tempus c., tempo coperto - cobertu de
bo - portai unu pipiu in c., tenere un bambino prúini, coperto di polvere.
in grembo. Cobertura, ved. Crobettura.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio116_A


Coca, acoca, s.f. oca - unu coscinu de piuma de come usavano gli uomini del secolo scorso.
coca, un cuscino di piume d’oca; - pinna de Codolazzu, agg. pigro, poltrone.
coca, penna d’oca che veniva usata in passa- Còdoma, s.f. (voce della Trexenta) abitazione.
to per scrivere. Códula, s.f. ciottolo.
Coccera, s.f. rimessa per la carrozza. Coerentementi, avv. con coerenza.
Cocceri, s.m. cocchiere, carrozziere. Coerenti, agg. coerente, che agisce confor-
Cocchetta, cocchitta, s.f. bozzolo - formai sa memente al proprio pensiero.
c., abbozzolarsi. Coerénzia, s.f. coerenza - un’omini de grandu
Cocchiglia, s.f. refuso. c., un uomo di grande coerenza.
Coccia, s.f. nell’impugnatura della sciabola, Coesioni, s.f. coesione.
della spada o del fioretto, la parte che proteg- Coesisténzia, s.f. coesistenza.
ge la mano. Coesístiri, v.intr. coesistere - onestadi e ma-
Cocciniglia, s.f. cocciniglia (insetto). lafidi no podint c., onestà e malafede non
Cocciu, s.m. cocchio, carrozza - c. tirau de ses possono coesistere.
cuaddus, carrozza trainata da sei cavalli. Coetta, s.f. cutrettola [madiscedda].
Cócciula, s.f. arsella - c. bianca, niedda, arselle Còffa, s.f. cesta di canna o vimini usata per ca-
bianche, nere; - c. cau, arselle dei gabbiani; - ricare o scaricare materiale vario - una c. de
c. arrigada, arselle rigate; - minestra de coc- giarra, de sali, una cesta di ghiaia, di sale.
ciula, minestra di arselle; - tancai is cocciulas, Cofinu, s.m. cofanetto, piccolo cestino con co-
morire. perchio, fatto di fibre vegetali, con decora-
Cocciulaiu, s.m. pescatore o venditore di arselle. zioni (< sp. cofín).
Coccodrillu, s.m. coccodrillo. Còga, s.f. fattucchiera, strega, maga [bruscia].
Coccódula, s.f. sasso tondeggiante con la base Coglionada, p.p. ingannata, sedotta.
piatta, usato per frantumare legumi da dare Coglionadori, s.m. ingannatore, imbroglione.
agli animali. Coglionadura, s.f. imbroglio, illusione.
Coccòi, s.m. pane di semola a forma di ciam- Coglionai, cogliunai, v.tr. ingannare, beffare,
bella - fai a c., attorcigliare. imbrogliare, prendere in giro, sedurre.
Coccu, s.m. pianta e frutto della palma tropica- Coglioneria, s.f. coglioneria, balordaggine.
le [cacciumbu]. Coglioni, s.m. coglione, balordo.
Còcu, s.m. cigno [sisini]; maschio dell’oca. Cognizioni, s.f. cognizione, conoscenza - pigai
Coddàda, s.f. coito, rapporto sessuale [concu- c. de calincuna cosa, prendere cognizione di
bitu]. qualcosa; - fueddai cun c. de causa, parlare
Coddadori, s.m. uomo dall’attività sessuale con approfondita conoscenza dei fatti.
particolarmente intensa. Cognominai, v.tr. soprannominare.
Coddai, v.tr. unirsi sessualmente, accoppiarsi - Cògu, s.m. mago, fattucchiere [brusciu].
a su burricu sardu ddu coddant una borta Coia, s.f. matrimonio, nozze - acabai sa c., con-
vetti, l’asino sardo si fa imbrogliare una sola cludere il fidanzamento.
volta; - fragu de coddongiu inc’esti, c’è puz- Coiai, v.tr. e intr. sposare - picciocca bona a
za d’imbroglio; - chini morrit coddendu mor- c., ragazza in età da marito; - coiaisí, unirsi
rit santu, (prov.) chi muore mentre fa l’amore in matrimonio, sposarsi; - s’est coiau meda
diventa santo. giovunu, si è sposato molto giovane; - ddus
Códdu, s.m. 1. spalla - cun sa marra a c., con hat coiaus su ziu predi, li ha sposati lo zio
la zappa a spalla; - crai de su c., clavicola sacerdote.
2. colle. Coianza, s.f. doni che riceve la sposa quando
Codi, s.f. pietra da affilare. va a casa del marito.
Códici, s.m. codice - su c. de sa strada, il co- Coiau, p.p. sposato - c. e affillau, sposato e con
dice della strada; - su c. civili, penali, il codi- figli.
ce civile, penale. Coidadosu, agg. diligente, attivo.
Codicillai, v.intr. apporre codicilli. Coidai, v.intr. aver cura, affrettarsi.
Codicillu, s.m. codicillo, clausola aggiunta ad Coidanas, s.f. pl. ornamento delle redini dei
un testamento o a una scrittura legale. buoi, preparato per occasioni di gala - ordian-
Codinu, s.m. coda di capelli fermati con un nastro gus adornaus de c., redini infiocchettate.

117

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio117_A


Coidau, 1. p.p. curato, custodito, governato Collegai, colligai, v.tr. collegare, unire, con-
2. s.m. cura, diligenza, fretta - no mi pongat giungere - c. is filus de sa luxi, collegare i fili
c., non mi metta fretta [coídu]. della luce.
Coídu, s.m. cura, diligenza, premura, fretta Collegamentu, colligamentu, s.m. collegamen-
- teni c., affrettati, non tardare. to - c. ferroviariu, telefonicu, televisivu, col-
Coidura, s.f. ubbriacatura, sbronza. legamento ferroviario, telefonico, televisivo.
Coièttas, s.f. coiettole, involtini di carne. Collegau, p.p. collegato, unito.
Coincidenti, agg. coincidente. Collegiali, s.c. e agg. 1. collegiale, convittore di
Coincidénzia, s.f. coincidenza. un collegio 2. di un collegio di persone - orga-
Coincídiri, v.intr. coincidere, corrispondere - is nu, decisioni c., organo, decisione collegiale.
bideas nostas no coincidint, le nostre idee non Collegialmenti, avv. collegialmente, tutti in-
coincidono. sieme.
Coipira, s.m. cicala [cixigraxa]. Collégiu, s.m. 1. collegio, istituto educativo -
Coirami, s.m. coll. cuoiame. poniri, mandai unu fillu in c., mettere, man-
Còiri, v.tr. cuocere, maturare - c. a lissu o a dare un figlio in collegio 2. insieme di perso-
buddíu, lessare; - c. arrustu, arrostire; - c. a ne unite dall’esercizio della stessa professio-
sullenu, cuocere a fuoco temperato - fig. ubria- ne o da un comune interesse - c. de is abogaus,
carsi - est torrau a domu cottu, è rientrato collegio degli avvocati; - su Sacru Collegiu, i
ubriaco. cardinali nel loro insieme.
Coitai, ved. Accoitai. Còllera, s.f. ira, sdegno, indignazione.
Coitu, s.m. coito [coddada]. Colléricu, agg. collerico, irascibile.
Coixedda, s.f. 1. il diavolo - s’est postu in Colletta, s.f. 1. raccolta di denaro, per lo più a
mesu c., s’è messo in mezzo il diavolo fini di carità 2. orazione della messa.
2. codetta. Collettivu, agg. collettivo, che comprende più
Coladori, s.m. colino. persone, animali o cose - populu, follamini,
Colai, v.tr. colare, filtrare - c. su brodu, is mac- cedda sunti nominis collettivus, popolo, fo-
carronis, colare il brodo, la pasta. gliame, gregge sono nomi collettivi.
Colau, p.p. colato, filtrato. Collèttu, s.m. 1. veste di cuoio o di pelle usata
Colazioni, s.f. colazione. per lavori agricoli 2. colletto - abbuttonaisí,
Colembrai(sí), v.intr. (t. da falegnami) incur- sbuttonaisí su c., abbottonarsi, sbottonarsi il
varsi del legname [arrevelaisí]. colletto.
Colembru, agg. sghembo, incurvato (di legna- Collezionai, v.tr. raccogliere cose in collezione
me, porte o finestre) [arrevelau]. - c. francubullus, cartas telefonicas, munedas,
Cólica, s.f. colica epatica, intestinale o renale. collezionare francobolli, carte telefoniche,
Colla, s.f. scroto. monete.
Collana, s.f. collana, collare - c. de perlas, col- Collezioni, s.f. collezione, raccolta - c. de fran-
lana di perle; - sa c. de su cuaddu, il collare cubullus, de discus, de librus antigus, colle-
del cavallo. zione di francobolli, di dischi, di libri antichi.
Collari, s.m. 1. collare, collana, monile che si Collezionismu, s.m. il raccogliere sistema-
porta intorno al collo 2. insegna di alcuni ticamente oggetti di particolare interesse
ordini cavallereschi 3. colletto bianco dei sa- storico e artistico o semplicemente strani
cerdoti. e rari.
Collaterali, agg. e s.m. collaterale - giugi c., Collezionista, s.c. chi si dedica al collezioni-
giudice a latere; - parentis collateralis, pa- smo - fillu miu est c. de tolixeddas de birra,
renti che appartengono alla stessa linea la- mio figlio è collezionista di lattine di birra.
terale, p.e. fratelli. Colligai, ved. Collegai.
Collazionai, v.tr. collazionare. Collisioni, s.f. collisione, urto, scontro - c. de
Collazioni, s.f. collazione, confronto di copie bideas, de interessus, collisione di idee, di
diverse di libri o manoscritti. interessi.
Collèga, s.c. collega, compagno nell’esercizio Collocai, v.tr. collocare, mettere a posto, porre
di una professione, in un lavoro d’ufficio e in un luogo - c. sa mesa accanta de su muru,
simili. collocare il tavolo vicino alla parete.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio118_A


Collocamentu, s.m. collocamento - ufficiu genteo; - colori piberazzu, serpato; - colori de
de c., ufficio di collocamento; - c. a riposu, brenti de mongia, pallido; - colori de cani fuen-
in maladia, collocamento in pensione, in du, di colore indefinito; - graduai, assortiri beni
malattia. is coloris, graduare, assortire bene i colori.
Collocazioni, s.f. collocazione - sa c. de unu
libru in d-una biblioteca, la collocazione di
un libro in una biblioteca. Is coloris T. 4
Collóquiu, s.m. colloquio, conversazione.
Collovettai, ved. Calafatai. Amurau, arrubiastu, arrubiu, arrubiu
Colludu, agg. non castrato - cuaddu, malloru cottu, asulazzu, asulu, biancacciu, biancu,
c., cavallo, toro intero. birdanciu, birdi, birdigrogu, braxu,
Colombariu, s.m. insieme di nicchie dove si brundixeddu, cangianti, cannellau,
mettevano le urne cinerarie. castangiazzu, celesti, cerbinu, chermis,
Colombera, s.f. colombaia.
cinixali, colori de caffèi, colori de cani
Colombina, s.f. lo sterco di piccione, usato come
fuendi, colori de cinixu, colori de pilu de
concime.
Colombu, columbu, s.m. colombo - c. aresti, margiani, colori de prata, colori de
colombo selvatico. prumu, colori de zurfuru, colori di àiri,
Colon, s.m. colon, porzione mediana dell’inte- colori di arangiu, colori di arrosa, colori
stino crasso. di arruinu, colori di olìa, de duus coloris,
Colonia, s.f. colonia - sa c. sarda in Toscana, la groganciu, grogu, indigu, ingespiau,
colonia sarda in Toscana; - is colonias franze- mavì, melinu, murrazzu, murru, mur-
sas in Africa, le colonie francesi in Africa; rubirdi, nieddu, niedduzzu, pagliarinu,
- c. marina, montana, colonie per bambini; - pardu, pavonazzu, pettiazzu, piberazzu,
c. penali, stabilimento carcerario. pintulinu, sanguingiu, turchinu, violazzu.
Coloniali, 1. agg. di colonia - possedimentus,
truppas colonialis, possedimenti, truppe co-
loniali 2. s.m. pl. coloniali, generi alimenta- Coloriri, v.tr. colorire, dar colore.
ri provenienti da territori extraeuropei: caffè, Coloru, caboru, s.m. biscia, colubro - c. pil-
cacao, spezie; - buttega de colonialis, nego- lonarxu, biacco; - c. de siccu, colubro sardo;
zio di coloniali. - pisu de c., veccia.
Colonnellu, s.m. colonnello. Colossali, agg. colossale, gigantesco, straordi-
Colorai, v.tr. colorare, dare colore - c. unu di- nariamente grande - statua c., statua gigan-
signu, colorare un disegno. tesca; - errori c., errore colossale.
Coloranti, agg. e s.m. colorante. Colossu, s.m. colosso, statua gigantesca - su c.
Colorau, p.p. colorato. de Rodi, il colosso di Rodi.
Colorazioni, s.f. colorazione, atto del colorare; Colostu, colostru, s.m. colostro, latte dei primi
anche il colore assunto da un oggetto. giorni dopo il parto.
Colori, s.m. colore - biancu, nieddu, arrubiu, Colpu, ved. Corpu.
asulu, bianco, nero, rosso, azzurro; - turchinu, Coltivàbili, agg. che si può coltivare - terrenu
sanguingiu, cinixali, brundu, turchino, sangui- c., terreno coltivabile.
gno, cenerino, biondo; - grogu, birdi, birdi- Coltivadori, s.m. coltivatore, chi coltiva.
grogu, chermis, giallo, verde, verdegiallo, cre- Coltivai, v.tr. coltivare - c. ortalizias, coltivare
misi; - biancacciu, niedduzzu, arrubiastu, ortaggi.
groganciu, biancastro, nerastro, rossastro, Coltivau, p.p. coltivato.
giallognolo; - birdanciu, asulazzu, castangiaz- Coltivazioni, s.f. coltivazione.
zu, verdognolo, azzurrino, brunastro; - colori Coltura, s.f. coltura - s’asciuttori hat arrovinau
di arrosa, color rosa; - colori di àiri, celeste; - is colturas, la siccità ha distrutto le colture.
colori de caffèi o de castangia, marron; - colo- Columba, s.f. 1. colomba, la femmina del co-
ri di arangiu, arancione; - colori de cinisu, gri- lombo 2. dolce pasquale a forma di colomba.
gio cenere; - colori di arrúinu, color ruggine; - Columbrina, s.f. colubrina (pezzo di arti-
colori di olía, olivastro; - colori de prata, ar- glieria).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio119_A


Colunna, s.f. colonna - c. a coras, colonna sca- Commemorativu, agg. commemorativo - fran-
nalata; - c. a caragolu, colonna a tortiglione cubullu c., francobollo commemorativo.
[corondua]. Commemorazioni, s.f. commemorazione - sa
Colunnata, s.f. colonnato - sa c. de S. Pedru in c. de is caíus, la commemorazione dei ca-
Roma, il colonnato di S. Pietro in Roma. duti.
Coma, s.f. chioma degli alberi, fronda - segai is Commenda, s.f. in un ordine cavalleresco, tito-
comas a is arburis, svettare gli alberi. lo e rango di commendatore.
Combinai, v.tr. combinare, mettere insieme due Commendadori, s.m. commendatore.
o più cose, mettere d’accordo - c. un’incontru, Commensali, s.m. commensale, chi mangia alla
combinare un incontro; - hòi no hapu cum- stessa tavola con altri.
binau nudda, oggi non ho combinato niente. Commensuràbili, agg. commensurabile.
Combinazioni, s.f. combinazione. Commerciai, v.tr. commerciare - c. peddis, com-
Combíviri, cumbíviri, v.intr. convivere - com- merciare pelli.
bivit cun d-un’omini sposau, convive con un Commerciali, agg. commerciale - sociedadi c.,
uomo sposato [conviviri]. società commerciale.
Combíviu, p.p. convissuto. Commercialista, s.c. laureato in economia o
Combríccula, s.f. combriccola - una c. de ma- ragioniere che esercita la libera professione.
scalzonis, una combriccola di mascalzoni. Commercianti, s.c. commerciante - c. de cra-
Combustíbili, agg. combustibile - su carboni, pittas, commerciante di scarpe.
su petroliu, su metanu sunti combustibilis, il Commerciu, s.m. commercio - c. ambulanti,
carbone, il petrolio, il metano sono combu- commercio ambulante.
stibili. Commestíbili, agg. commestibile, che si può
Combustibilidadi, s.f. combustibilità. mangiare - cordolinu c. e velenosu, funghi
Combustioni, s.f. combustione - sa c. de sa lin- commestibili e velenosi.
na, la combustione del legno. Commilitoni, s.m. commilitone, compagno
Comentadori, s.m. commentatore, chi commen- d’armi.
ta - unu c. sportivu, un cronista sportivo; - Commissariatu, s.m. commissariato.
unu c. de Dante, un commentatore di Dante. Commissariu, s.m. commissario - c. de pub-
Comentai, v.tr. commentare, esprimere giudizi blica seguresa, commissario di pubblica si-
su qualcosa - c. sa situazioni politica, commen- curezza; - c. prefettiziu, commissario prefet-
tare la situazione politica; - c. sa Divina tizio.
Cummedia, commentare la Divina Commedia. Commissionariu, s.m. commissionario.
Comentariu, s.m. commentario, memoria sto- Commissioni, s.f. 1. commissione, incarico di
rica scritta da persona che ebbe parte negli svolgere un’attività per conto di terzi 2. grup-
avvenimenti. po di persone cui è stato affidato un incarico
Comenti, ved. Cumenti. comune - nominai una c., nominare una com-
Comentu, s.m. commento - is comentus a is missione.
dichiarazionis de su Guvernu, i commenti alle Commíttiri, v.tr. commettere - c. unu delittu,
dichiarazioni del Governo. commettere un delitto.
Cometa, s.f. 1. cometa 2. cervo volante, aqui- Commíttiu, p.p. commesso.
lone. Commòviri, v.tr. 1. commuovere, impietosire,
Comicamenti, avv. in modo comico. intenerire 2. incitare, provocare.
Cómicu, s.m. e agg. comico - attori, scrittori c., Commóviu, p.p. commosso, concitato.
attore, scrittore comico; - unu grandu c. de Commozioni, s.f. 1. commozione, pietà, in-
su cinema, un grande comico del cinema. tenerimento 2. alterazione funzionale di un
Comitau, s.m. comitato - c. organizzadori de organo in conseguenza di un trauma violento
sa festa, comitato organizzatore della festa. - c. cerebrali, commozione cerebrale.
Comitiva, s.f. comitiva - una c. de turistas, una Commutai, v.tr. scambiare una cosa con un’al-
comitiva di turisti. tra - c. s’ergastulu in trint’annus de presoni,
Comíziu, s.m. comizio. commutare l’ergastolo in 30 anni di galera.
Commemorai, v.tr. commemorare, ricordare so- Commutazioni, s.f. commutazione - c. de una
lennemente. pena, commutazione di una pena.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio120_A


Comò, ved. Cumò. lista, compilare un orario, una lista.
Comodamenti, avv. comodamente, tranquil- Compilau, p.p. compilato.
lamente. Compilazioni, s.f. compilazione.
Comodatariu, s.m. chi riceve beni in comodato. Cómpitu, s.m. compito, incarico, la parte di la-
Comodatu, s.m. prestito d’uso di una cosa, con voro che uno assegna ad altri - su c. tuu est a
l’obbligo della restituzione della medesima castiai is operaius, il tuo compito è di vigila-
alla scadenza. re gli operai [tarèa].
Comodidadi, s.f. comodità - una domu cun totus Complessioni, s.f. complessione, corporatura
is comodidadis, una casa con tutte le comodità. - omini de c. robusta, uomo di robusta com-
Cómodu, s.m. e agg. comodo, comodità - a c. plessione.
suu, a suo agio; - cun c., con comodo. Complessu, 1. agg. che è composto di più parti
Còmpara, ved. Compora. o di diversi elementi - meccanismu c., mec-
Comparacertus, s.m. attaccabrighe. canismo complicato 2. s.m. l’insieme di più
Comparativamenti, avv. per via di compara- parti - su c. de is impiegaus comunalis, la to-
zione. talità degli impiegati comunali 3. insieme di
Comparativu, 1. agg. che stabilisce un con- impulsi di origine inconscia che bloccano
fronto, una comparazione - studiu c. de is lin- l’energia psichica di un individuo - c. de in-
guas, studio comparativo delle lingue 2. s.m. ferioridadi, complesso di inferiorità.
il grado comparativo dell’aggettivo e dell’av- Completai, ved. Cumpletai.
verbio - Antoni est prus artu de Luisu, Anto- Complicai, v.tr. complicare - sa presenzia sua
nio è più alto di Luigi; - sa domu mia est man- complicat is cosas, la sua presenza complica
na comente sa tua, la mia casa è tanto grande le cose.
quanto la tua; - su ferru est mancu grai (o Complicau, p.p. e agg. complicato, intricato
prus pagu grai) de su prumu, il ferro è meno - un’affari c., un affare intricato.
pesante del piombo. Complicazioni, s.f. complicazione - seus in
Comparazioni, ved. Cumparazioni. ritardu cun su traballu ca heus tentu com-
Compatíbili, ved. Cumpatíbili. plicazionis, siamo in ritardo col lavoro perchè
Compatriottu, s.m. compatriota, chi è della stes- abbiamo avuto complicazioni.
sa patria. Cómplici, s.m. e agg. complice - is complicis de
Compattu, agg. compatto, denso, solido - ter- s’assassinu sunt ancora liberus, i complici
renu c., terreno compatto. dell’assassino sono ancora liberi.
Compendiai, v.tr. compendiare, riassumere - is Complicidadi, s.f. complicità.
dicius compendiant su sabiori de is populus, Còmpora, còmpara, s.f. acquisto, compera.
i proverbi riassumono la saggezza dei popoli. Comporadori, s.m. acquirente, compratore.
Compéndiu, s.m. compendio, sommario. Comporai, v.tr. comprare, acquistare - c. in
Compendiariu, agg. riassuntivo, succinto grussu, a minudu, comprare all’ingrosso, al mi-
- un’articulu c., un articolo succinto. nuto; - c. a barattu, comprare a poco prezzo.
Compendiau, p.p. riassunto, ridotto a compen- Comporau, p.p. comprato, acquistato.
dio. Comprímiri, cumprímiri, v.tr. comprimere, pi-
Competenti, agg. 1. competente, che ha il po- giare, esercitare una forte pressione su qual-
tere necessario a svolgere un determinato cosa - fig. reprimere, soffocare, frenare - c. is
compito - tribunali c., tribunale competente lagrimas, frenare le lacrime.
2. esperto - in fattu de binus est meda c., in Comprímiu, p.p. compresso, represso.
fatto di vini è molto competente. Compromissariu, s.m. compromissario, arbitro.
Competénzia, s.f. competenza - no tenit c. de Compromissu, s.m. accordo tra due parti per
nudda, non ha competenza in niente. lasciare ad arbitri la decisione di una con-
Competidori, s.m. chi compete con altri. troversia.
Compètiri, v.intr. 1. competere, gareggiare Compromíttiri, v.tr. compromettere, mettere a
2. spettare - bòllu vetti su chi mi competit, repentaglio - su tempus malu hat compro-
voglio solo ciò che mi spetta. mittiu sa festa in su sartu, il brutto tempo ha
Compiladori, s.m. compilatore. compromesso la festa in campagna; - com-
Compilai, v.tr. compilare - c. un’orariu, una promittirisí, compromettersi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio121_A


Compromíttiu, p.p. compromesso, messo a ri- Comunioni, s.f. 1. comunione (sacramento)
schio. 2. compartecipazione - c. de is benis, comu-
Comproprietariu, s.m. comproprietario, con- nione dei beni.
domino. Comunu, 1. s.m. Comune 2. agg. comune,
Compulsai, v.tr. obbligare una persona a com- ordinario - calidadi comuna, qualità ordinaria.
parire in giudizio. Conca, 1. s.f. testa - c. de pudda, testa di gallina,
Compuntu, agg. contrito, addolorato, afflitto. con poco cervello; - c. de molenti, testa di so-
Compunzioni, s.f. contrizione, atteggiamento maro; - c. de cibudda, c. di allu, de fusu, testa di
di dolore, anche non sincero. cipolla, di aglio, del fuso; - c. di agulla, de
Computadori, s.m. calcolatore, computer. puncia, testa di spillo, di chiodo; - c. de mortu,
Computai, v.tr. calcolare, computare - c. a sa teschio; - c. macca, testa matta; - poniri a c.,
grussa, calcolare all’ingrosso. mettere giudizio; - poniri in c., suggerire, consi-
Computamentu, s.m. atto, effetto del compu- gliare; - beniri a c., venire in mente; - bessiri de
tare. c., dimenticare; - no teniri c., essere frastornato;
Computau, p.p. calcolato, computato. - segai sa c., importunare; - segamentu de c.,
Computista, computadori, s.c. computista, rottura di scatole; - toccau a c., picchiatello; - a
contabile. c. sciorta, a testa scoperta; - zaccai sa c. a su
Computisteria, s.f. computisteria - professori muru, sbattere la testa al muro; - fai a c. sua,
de c., professore di computisteria. agire senza il parere di altri; - fai sa c. chi no,
Cómputu, s.m. calcolo, computo, conteggio scuotere il capo per dire di no; - faisindi c. man-
- c. a sa grussa, calcolo sommario, non pre- na, rassegnarsi, non interessarsi più ad una cosa;
ciso. - sciaquai sa c. a su molenti, lavar la testa al-
Cómudu, s.m. cesso, latrina. l’asino, perder tempo; - centu concas centu
Comunali, agg. comunale, che si riferisce o ap- barrittas, tante persone, tanti pareri diversi;
partiene al Comune - tassa c., tassa comunale; - chini no dd’hat in c. dd’hat in peis, tutti abbia-
- pasculus comunalis, pascoli comunali. mo qualche difetto 2. prep.impr. verso - c. a
Comunella, s.f. accordo tra più persone per un bidda, verso il paese; - c. a basciu, verso il bas-
fine spesso illecito - fai c. cun calincunu, far so, in una strada in discesa.
comunella con qualcuno. Concabirdi, s.m. germano reale.
Comunementi, avv. 1. generalmente, secondo i Conca de mallu, s.m. pulce acquatica, girino di
più 2. in comune, insieme. rana.
Comunicàbili, agg. che può essere comunicato Concadenai, v.tr. concatenare, collegare a mo’
o trasmesso ad altri. di catena, disporre in stretta connessione lo-
Comunicabilidadi, s.f. comunicabilità. gica.
Comunicai, v.tr. comunicare, trasmettere, par- Concadenamentu, s.m. concatenamento, con-
tecipare. catenazione, collegamento.
Comunicanti, agg. comunicante. Concadenau, p.p. concatenato.
Comunicativa, s.f. comunicativa, naturale fa- Concamoru, s.m. capinera.
cilità a comunicare con gli altri. Concali, s.m. testone - c. de porcu, ognuna del-
Comunicativu, agg. comunicativo - su caschidu le due parti della testa del maiale divisa in
est c., lo sbadiglio è comunicativo. mezzo.
Comunicau, p.p. e s.m. comunicato - c. com- Concausa, s.f. concausa, causa concomitante.
merciali, comunicato commerciale. Concavedadi, s.f. concavità.
Comunicazioni, s.f. comunicazione - medius Còncavu, agg. concavo - lenti concava, lente
de c., mezzi di comunicazione; - c. telefonica, concava.
comunicazione telefonica. Concebíbili, agg. che si può concepire con l’in-
Comunidadi, s.f. comunità - sa c. parrocchiali, telletto - idea facilmenti c., idea facilmente
la comunità parrocchiale. concepibile.
Comunigai, v.tr. dare la comunione - comuni- Concebimentu, s.m. concepimento, atto del con-
gaisí, ricevere la comunione. cepire.
Comunigari, s.m. la comunione che si porta Concebiri, v.tr. concepire, generare - c. unu fillu,
agli ammalati, viatico. concepire un figlio.

122

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio122_A


Concebíu, p.p. concepito. lio con la partecipazione dell’episcopato di
Concedenti, cuncedenti, agg. e s.m. che, chi tutto il mondo.
concede. Concisamenti, avv. brevemente, succintamente.
Concèdiri, cuncèdiri, v.tr. concedere, permet- Concisioni, s.f. concisione, brevità - espressaisí
tere - sa banca dd’hiat cuncediu unu prestidu, cun c., esprimersi con concisione.
la banca gli concesse un prestito. Concisu, agg. breve, conciso, succinto, strin-
Concentrai, v.tr. concentrare, raccogliere in un gato - stili, scrittori c., stile, scrittore conciso.
solo punto - c. is truppas, concentrare le trup- Concittadinu, s.m. concittadino, chi è della stes-
pe; - c. s’attenzioni, concentrare l’attenzione. sa città.
Concentramentu, s.m. concentramento, con- Conclamai, v.tr. conclamare, acclamare a gran
centrazione - campu de c., campo di concen- voce.
tramento per prigionieri di guerra o condan- Conclavi, s.m. conclave, luogo dove i cardinali
nati politici. si rinchiudono per eleggere il Papa.
Concéntricu, agg. concentrico. Concluiri, v.tr. concludere, terminare - c. unu
Concessionariu, agg. e s.m. concessionario, che discursu, concludere un discorso; - hat fued-
ha ricevuto una concessione. dau meda ma chene c., ha parlato molto ma
Concessioni, s.f. concessione, permesso - c. mi- senza venire alla conclusione.
neraria, permesso di sfruttare il sottosuolo di Concluíu, p.p. concluso, terminato.
una determinata zona mineraria. Conclusioni, s.f. conclusione - in c., finalmente.
Concettu, s.m. concetto, idea - teniri in c., ave- Conclusivu, agg. conclusivo - esami c., esame
re stima; - essiri in c. de santidadi, essere in conclusivo.
concetto di santità. Concòinu, agg. uterino - fradis concoinus, fra-
Concezioni, s.f. 1. il concepire, il concepimen- telli uterini, figli della stessa madre.
to 2. il giorno in cui si celebra la concezione Concomitanti, agg. concomitante - circustanzia,
della Madonna (Immacolata Concezione). causa c., circostanza, causa concomitante.
Conchedda, s.f. testina - c. di angioni, testina Concomitànzia, s.f. concomitanza.
di agnello; - conchedda de pischera, cefalo; - Conconi, s.m. cervellone, cranio, gran genio.
is concheddas de is didus, le nocche. Concordau, s.m. concordato, accordo, patto.
Concheddu, s.m. glande. Concretu, agg. concreto, solido, compatto.
Conchiglia, s.f. conchiglia - sa c. de su bucco- Concrezioni, s.f. concrezione.
ni, la conchiglia del murice; - c. fossili, con- Concu, s.m. voce di rispetto che si usa rivol-
chiglia fossile. gendosi ai nonni e ai vecchi in genere, sem-
Conchixedda, s.f. dim. testina, testolina, testa pre seguito dal nome proprio - c. Giuanni,
matta. nonno Giovanni o zio Giovanni.
Còncia, s.f. concia - sa c. de is peddis, la concia Concubinatu, s.m. concubinato.
delle pelli. Concúbitu, s.m. coito, unione carnale.
Conciadori, s.m. conciatore, chi fa il mestiere Concupiscénzia, s.f. concupiscenza, sensuali-
di conciare le pelli o altro. tà, desiderio appassionato.
Conciai, v.tr. conciare. Concupiscíbili, agg. che desta desiderio di pos-
Conciliàbili, agg. che si può conciliare. sesso.
Conciliàbulu, s.m. conciliabolo, adunanza, spes- Concurrenti, s.m. concorrente, rivale, compe-
so segreta, a fini non buoni. titore.
Conciliadori, s.m. conciliatore - giugi c., giu- Concurrénzia, s.f. concorrenza, rivalità - intrai
dice conciliatore. in c., entrare in concorrenza.
Conciliai, v.tr. conciliare, mettere d’accordo Concúrriri, v.intr. 1. concorrere, contribuire,
- c. su traballu cun s’arrecreu, conciliare il collaborare 2. gareggiare - c. po unu postu in
lavoro con lo svago; - c. una contravvenzioni, ferrovia, concorrere per un posto in ferrovia.
estinguere una contravvenzione pagandola; Concursu, s.m. concorso - c. de bellesa, con-
- conciliaisí, conciliarsi, adattarsi, mettersi corso di bellezza; - binciri unu c., vincere un
d’accordo. concorso.
Concíliu, s.m. concilio, assemblea dei vescovi Concussionariu, s.m. concussionario, colpe-
della Chiesa cattolica - c. ecumenicu, conci- vole di concussione.

123

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio123_A


Concussioni, s.f. concussione, il reato del pub- Conetta, coretta, s.f. cunetta, canale aperto ai
blico ufficiale che abusando del suo ufficio si lati delle strade.
fa dare o promettere denaro o altra utilità. Confabulai, v.intr. confabulare, parlare con qual-
Condaxi, s.m. condaghe, registro patrimoniale cuno familiarmente o con segretezza.
dei monasteri sardi del XII e XIII sec. riguar- Confabulazioni, s.f. confabulazione, colloquio
dante compravendite, donazioni, permute, per lo più segreto.
lasciti, decisioni di liti, ecc. Confaloneri, s.m. gonfaloniere.
Condensai, v.tr. condensare, rendere denso, Confaloni, s.m. gonfalone, stendardo con le
compatto - fig. riassumere, compendiare. insegne dei Comuni o di Associazioni civili e
Condensau, p.p. condensato, reso denso - latti, religiose.
gas c., latte, gas condensato - fig. riassunto. Confederaisí, v.intr. confederarsi, unirsi in con-
Condensazioni, s.f. condensazione. federazione.
Condescendenti, agg. condiscendente, com- Confederazioni, s.f. confederazione - c. sin-
piacente, indulgente. dacali, confederazione sindacale.
Condescendénzia, s.f. condiscendenza, arren- Conferimentu, s.m. conferimento - c. de un’in-
devolezza. carrigu, de unu gradu, de unu premiu, conferi-
Condescèndiri, v.tr. condiscendere, acconsen- mento di un incarico, di un grado, di un premio.
tire, indulgere - c. a is disigius de calincunu, Confezioni, s.f. confezione - una c. de durcis,
indulgere ai desideri di qualcuno. de froris, una confezione di dolci, di fiori.
Condiscípulu, s.m. condiscepolo, compagno di Confidentementi, avv. amichevolmente, con
scuola. fiducia.
Condizionai, v.tr. condizionare - sa presenzia Confidenti, cunfidenti, s.c. confidente, infor-
de sa sorga condizionat is rapportus intre matore della polizia - c. de is carabineris,
maridu e mulleri, la presenza della suocera confidente dei carabinieri.
condiziona i rapporti tra marito e moglie. Confidenziali, agg. confidenziale, amichevole
Condizionali, agg. e s.m. condizionale - cun- - saludu c., saluto confidenziale; - in via c., in
denna c., condanna condizionale; - benefiziai confidenza.
de sa c., beneficiare della condizionale. Configurai, v.tr. configurare, dar forma.
Condizionau, p.p. e agg. condizionato - aria Confinai, v.tr. e intr. confinare, relegare; esse-
condizionada, aria condizionata. re limitrofo - fut istetiu confinau po motivus
Condizioni, s.f. condizione - is bancas ponint politicus, fu confinato per motivi politici; -
medas condizionis po cuncediri prestidus, le sa bingia mia confinat cun sa de goppai miu,
banche pongono molte condizioni per conce- la mia vigna confina con quella di mio com-
dere prestiti; - deu seu in c. de dd’aggiudai, pare.
io sono in condizione di aiutarlo. Confinanti, agg. confinante - biddas confinan-
Condolirisí, v.intr. condolersi, partecipare al tis, paesi limitrofi.
dolore altrui, esprimere il proprio dolore. Confirma, s.f. conferma, ratifica, sanzione
Condóliu, p.p. rammaricato, addolorato. - aspettai sa c., attendere la conferma; - hapu
Condominiu, s.m. condominio, comproprietà. tentu sa c. de su chi timía, ho avuto la confer-
Conducenti, s.c. conducente, chi guida veicoli ma di ciò che temevo.
spec. di servizio pubblico. Confirmai, cunfirmai, cunfrimai, v.tr. confer-
Condúlliri, v.tr. condurre, piegare, indurre - is mare, approvare, cresimare.
fillus no si podint prus c., non si riesce più a Confirmazioni, cunfrimu, s.f. cresima, con-
guidare i figli. fermazione.
Condúsiri, v.tr. condurre, guidare, menare - c. Confiscai, v.tr. confiscare, incorporare - c. sa
po su nasu, menare per il naso; - c. su be- mercanzia de contrabbandu, confiscare la
stiamini a pasci, condurre il bestiame al pa- merce di contrabbando.
scolo. Confiscamentu, confiscazioni, s.m. confisca.
Condutta, s.f. condotta - dd’hanti liberau pri- Confiscau, p.p. confiscato, incorporato.
ma de su tempus po bona c., l’hanno scarce- Conflagrazioni, s.f. conflagrazione - si timit
rato prima del tempo per buona condotta. una c. universali, si teme lo scoppio improv-
Conduttori, s.m. conduttore [conducenti]. viso di una guerra universale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio124_A


Confluénzia, s.f. confluenza - c. de duus fru- Congèu, s.m. congedo, commiato - pigai c., ac-
minis, confluenza di due fiumi. comiatarsi; - donai c., accomiatare.
Conformementi, ved. Cunformementi. Congiolàrgiu, congiolàrxu, s.m. chi fabbrica
Conformi, ved. Cunformi. oggetti di terracotta.
Confortai, cunfortai, v.tr. confortare, consolare. Congiu, s.m. recipiente e misura per il vino.
Confortanti, agg. confortante, che conforta - is Congiugai, v.tr. foggiare le varie forme di un
novas no sunti meda confortantis, le notizie verbo (persone, tempi e modi) - c. su presenti,
non sono molto confortanti. su benideru de unu verbu, coniugare il pre-
Confortu, cunfortu, s.m. conforto, consolazione. sente, il futuro di un verbo.
Confricazioni, s.f. strofinamento, sfregamento, Congiugazioni, s.f. coniugazione.
massaggio. Congiungimentu, s.m. congiungimento.
Confrontu, s.m. confronto, riscontro [cumpa- Congiúngiri, v.tr. congiungere, unire - strada
ranzia]. chi congiungit duas biddas, strada che uni-
Confúndiri, v.tr. confondere, scambiare una cosa sce due paesi.
per un’altra, mescolare, turbare - c. is ideas a Congiuntivu, agg. congiuntivo, che congiunge.
calincunu, confondere le idee a qualcuno. Congiuntu, p.p. congiunto, unito.
Confúndiu, p.p. e agg. confuso, turbato. Congiuntura, s.f. 1. congiuntura, punto in cui
Confusamenti, avv. confusamente, indistin- due cose sono unite insieme - is congiunturas
tamente - arregordaisí c. de unu fattu, ricor- de is ossus, le giunture delle ossa 2. circo-
darsi, in modo confuso, di un fatto. stanza, occasione - c. dolorosa, circostanza
Confusionai, v.tr. sconvolgere, scompigliare, dolorosa.
intralciare - megas a mi c. su sanguni, mi stai Congiunzioni, s.f. congiunzione.
sconvolgendo il sangue. Congiura, s.f. congiura, complotto, cospirazione.
Confusionamentu, s.m. sconvolgimento. Congiuradori, s.m. congiurato.
Confusionau, p.p. e agg. sconvolto, stravolto, Congiurai, v.tr. congiurare, cospirare, complot-
confuso. tare.
Confusioni, s.f. confusione, trambusto, disor- Congiuramentu, congiurazioni, s.m. congiu-
dine, scompiglio. ra, cospirazione, complotto.
Confusionista, confusionadori, s.c. persona che Congratulaisí, v.intr. congratularsi, rallegrarsi,
mette confusione o discordia [confusioneri]. felicitarsi.
Confusu, p.p. e agg. confuso, indistinto - tengiu Congratulau, p.p. congratulato.
un’arregordu c. de cussu piccioccu, ho un ri- Congratulazioni, s.f. congratulazione - man-
cordo confuso di quel giovane. dai una littera de congratulazionis, mandare
Confutàbili, agg. che può essere confutato. una lettera di congratulazioni.
Confutai, v.tr. confutare, dimostrare la falsità Congrega, s.f. congrega - una c. de imbroglionis,
di un pensiero, di un discorso - c. un’accusa, una congrega di truffatori.
confutare un’accusa. Congregai, v.tr. adunare, riunire, convocare riu-
Confutazioni, s.f. confutazione. nioni di carattere religioso.
Congelàbili, agg. che si può congelare. Congregazioni, s.f. congregazione, associazione.
Congelai, cungelai, v.tr. congelare, coagulare Congressu, s.m. congresso - c. de unu partidu,
- s’ollu de porcu, candu si sfridat, si cungelat, de unu sindacau, congresso di un partito, di
il grasso di maiale, quando si sfredda, si coa- un sindacato; - c. medicu, congresso medico.
gula; - c. sa pezza, su pisci, congelare la car- Congruenti, agg. corrispondente, congruente.
ne, i pesci. Congruénzia, s.f. congruenza.
Congelamentu, congelazioni, s.m. congelamen- Congruiri, v.tr. concludere, portare a compi-
to, coagulazione. mento - c. unu bonu affari, portare a termine
Congelau, p.p. congelato. un buon affare.
Congeniai, v.tr. concordare, accordarsi. Còni, s.m. complice, favoreggiatore, basista.
Congeniau, p.p. convenuto, accordato. Cónicu, agg. conico, avente forma di cono.
Congestioni, s.f. congestione. Conillai, v.intr. andare alla ricerca di qualcosa -
Congettura, s.f. congettura, supposizione, ita ses conillendu?, di che cosa vai in cerca?
ipotesi. Conillera, s.f. conigliera, recinto per conigli.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio125_A


Conillu, s.m. coniglio - c. aresti, coniglio sel- Conseguiri, ved. Consighiri.
vatico; - c. giovunu o cacciapu, coniglietto. Consensu, s.m. consenso, assenso - domandai,
Connada, s.f. cognata. otteniri, negai su c., domandare, ottenere, ne-
Connaturali, agg. congenito, innato. gare il consenso.
Connau, s.m. cognato. Consentiri, v.tr. e intr. consentire, permettere,
Connazionali, agg. e s.m. connazionale, che, essere d’accordo - is condizionis suas no ddi
chi è della stessa nazione. consentint cussa spesa, le sue condizioni non
Connessioni, s.f. connessione, legame - c. de gli consentono quella spesa.
bideas, connessione di idee. Consenzienti, agg. che consente, che è dello
Conniventi, agg. connivente, complice. stesso parere - totus sunti consenzientis a
Connivénzia, s.f. connivenza, complicità. custu progettu, tutti sono consenzienti a que-
Connoscenti, s.c. e agg. conoscente, persona sto progetto.
che si conosce - esti vetti una c., è soltanto Conserva, ved. Cunserva.
una conoscente. Conservai, ved. Cunservai.
Connoscénzia, s.f. conoscenza - hat fattu c. cun Consessu, s.m. consesso, adunanza.
d’unu giovunu e s’esti sposada luegu, ha fat- Considerai, cunsiderai, v.tr. considerare, giu-
to conoscenza con un giovane e si è sposata dicare, stimare - toccat a c. ca sunti giovunus
subito. e no tenint esperienzia, bisogna considerare
Connoscidori, s.m. conoscitore, intenditore, che sono giovani e non hanno esperienza.
esperto - est unu c. de cuaddus, è un esperto Considerazioni, considéru, s.f. considerazione,
di cavalli. stima, credito.
Connòsciri, v.tr. conoscere - connoscit beni s’arti Consighimentu, s.m. conseguimento, raggiun-
sua, conosce bene il suo mestiere; - c. personas gimento, ottenimento.
importantis, conoscere persone importanti. Consighiri, v.tr. conseguire, ottenere - hat consi-
Connotu, 1. p.p. conosciuto, noto - est c. in ghiu su diploma de geometra, ha conseguito
totu sa bidda po essiri unu piccioccu trabal- il diploma di geometra.
lanti, è noto in tutto il paese per essere un Consighiu, p.p. conseguito, ottenuto.
giovane laborioso 2. s.m. tradizione, usan- Consigna, s.f. consegna - manteniri fidi a sa c.,
za, consuetudine. tener fede alla consegna.
Consagrai, v.tr. consacrare, far sacro - c. una Consignai, v.tr. consegnare, assegnare, affidare
cresia, consacrare una chiesa; - c. s’ostia, con- - c. is truffadoris a sa giustizia, consegnare i
sacrare l’ostia. truffatori alla giustizia.
Consagranti, agg. e s.m. consacrante, il sacer- Consignatariu, s.m. consegnatario, depositario.
dote che consacra l’ostia. Consillai, v.tr. consigliare - deu ti consillu di
Consagrau, p.p. consacrato. andai a un’abogau, ti consiglio di rivolgerti
Consagrazioni, s.f. consacrazione. ad un avvocato.
Consanguíneu, agg. consanguineo, della stessa Consilleri, s.m. consigliere - c. comunali, con-
stirpe. sigliere comunale.
Consanguinidadi, s.f. consanguineità. Consillu, s.m. 1. consiglio, suggerimento - do-
Consciu, agg. consapevole, cosciente. mandai, donai, ascurtai unu c., chiedere, dare,
Consecutivamenti, avv. consecutivamente, di ascoltare un consiglio 2. organo composto
seguito. da più persone, avente funzioni deliberative
Consecutivu, agg. consecutivo - hapu dormiu o consultive - C. de is Ministrus, Consiglio
ott’oras consecutivas, ho dormito senza inter- dei Ministri; - convocai, sciolliri unu c., con-
ruzione per otto ore. vocare, sciogliere un consiglio.
Conseguentementi, avv. per conseguenza, co- Consistenti, agg. consistente - una pasta, un’ar-
erentemente. roba c., una pasta, una stoffa consistente.
Conseguenti, agg. conseguente. Consisténzia, s.f. consistenza - sa c. de unu
Conseguénzia, s.f. conseguenza - sa maladia patrimoniu, la consistenza di un patrimonio.
no hat lassau nisciuna c., la malattia non ha Consístiri, v.intr. consistere.
lasciato nessuna conseguenza. Consociazioni, s.f. consociazione, lega, unione
Conseguibili, agg. che si può conseguire. di più società.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio126_A


Consola, s.f. elegante tavolino, generalmente a Consumiu, p.p. e agg. consunto, scarnito,
due gambe, lungo e stretto, da appoggiare alla smunto.
parete (< fr. console). Consumu, s.m. consumo.
Consoladori, s.m. e agg. consolatore, che con- Consuntivu, s.m. e agg. consuntivo - fai su c.
sola. de un’annu di attividadi, fare il consuntivo di
Consolai, v.tr. consolare, confortare, procura- un anno di attività.
re piacere - consolaisí, trovar sollievo, con- Contàbili, s.c. e agg. contabile.
forto. Contabilidadi, s.f. contabilità.
Consolazioni, s.f. consolazione, conforto - pre- Contadori, s.m. chi conta, contatore; nome di
miu de c., premio di consolazione che si dà a vari strumenti: - c. de s’aqua, de sa luxi, de su
chi non ottiene i premi maggiori. gas, contatore dell’acqua, della luce, del gas.
Consolidai, v.tr. consolidare - custu incontru Contagiai, v.tr. trasmettere una malattia a un
est serbiu a c. s’amicizia nosta, questo incon- individuo sano [attaccai].
tro è servito a consolidare la nostra amicizia. Contagiosu, agg. contagioso - sa tisichenzia
Consolidau, p.p. consolidato - fama consoli- est una maladia contagiosa, la tubercolosi è
dada, fama consolidata. una malattia contagiosa.
Consolu, s.m. consolazione, conforto - custu Contagiu, s.m. contagio, l’effetto del contagiare.
fillu est s’unicu c. miu, questo figlio è la mia Contai, v.tr. 1. contare - c. is dis, is oras e is
unica consolazione. minutus, contare i giorni, le ore e i minuti
Consonanti, s.f. e agg. consonante, che ha con- 2. raccontare - c. faulas, raccontar frottole.
sonanza. Contaminadori, s.m. contaminatore.
Consonànzia, s.f. consonanza, accordo di suoni. Contaminai, v.tr. contaminare, guastare - is mac-
Consórziu, s.m. consorzio - su c. de is coope- chinas contaminant s’aria, le macchine con-
rativas de is piscadoris, il consorzio delle taminano l’aria; - c. s’aqua de unu frumini,
cooperative dei pescatori. contaminare l’acqua di un fiume.
Consuetudinariu, agg. consuetudinario, che si Contaminau, p.p. contaminato.
comporta secondo consuetudine. Contaminazioni, s.f. contaminazione - c. ato-
Consuetúdini, s.f. consuetudine, abitudine [co- mica, contaminazione atomica.
stumu]. Contanti, agg. contante - pagai in c., pagare in
Consulari, agg. consolare, del console. contanti.
Consulau, s.m. consolato. Contareddu, s.m. che riferisce le cose sentite
Consulenti, s.c. consulente - c. legali, tributariu, [scoviadori].
consulente legale, tributario. Contattu, s.m. contatto - essiri in c. cun perso-
Consulta, s.f. consulta. nas importantis, essere a contatto con perso-
Consultai, v.tr. consultare, conferire, doman- ne importanti.
dare un consiglio - c. unu medicu, un’abogau, Contau, p.p. contato, numerato, calcolato.
consultare un medico, un avvocato. Contau, contèa, s.m. contado, contèa.
Consultazioni, s.f. consultazione - sa c. de una Contegnu, s.m. contegno, atteggiamento digni-
lista, de s’elencu telefonicu, la consultazione toso e riservato.
di una lista, dell’elenco telefonico. Contemperai, v.tr. contemperare, adattare, con-
Consultoriu, s.m. consultorio. formare - c. su castigu a sa curpa, adattare il
Consultu, s.m. consulto - domandai unu c., chie- castigo alla colpa.
dere un consulto. Contempladori, agg. e s.m. che, chi contem-
Cónsulu, s.m. console. pla.
Consumadori, s.m. consumatore. Contemplai, v.tr. contemplare - c. unu quadru,
Consumai, v.tr. consumare, terminare, esaurire una scultura, osservare con ammirazione un
- pofinzas su ferru si consumat, persino il fer- quadro, una scultura.
ro si consuma. Contemplativu, agg. contemplativo - is santus
Consumau, p.p. consumato, esaurito. bivint una vida contemplativa, i santi vivono
Consumiri, v.tr. estenuare, consumare - c. a pagu una vita contemplativa.
a pagu, consumare a poco a poco; - s’amori Contemplazioni, s.f. contemplazione - donaisí
consumit, l’amore estenua. a sa c., dedicarsi alla contemplazione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio127_A


Contemporàneu, agg. e s.m. contemporaneo, Contixeddu, s.m. dim. raccontino.
che vive nello stesso tempo di un altro - mo- Contomosu, contromosu, agg. grasso, stoma-
stra de pintoris contemporaneus, mostra di chevole, nauseante.
pittori contemporanei. Contoniai, v.tr. rientrare, tornare a casa.
Contenidori, s.m. contenitore, recipiente. Contorcimentu, s.m. contorsione.
Contenimentu, s.m. contenimento - politica Contornai, v.tr. cingere, circondare, attorniare
de c., la strategia che si propone di impe- - una bingia contornada de cresuri, una vi-
dire l’espansione territoriale di altri Stati. gna circondata da siepe; - est contornau de
Contèniri, v.tr. contenere - su saccu contenit ispias, è attorniato da spie.
unu chintari de farra, il sacco contiene un Contornu, s.m. contorno, linea che circonda
quintale di farina; - contenirisí, contenersi, do- una figura o una cosa.
minarsi. Contra, prep. contro, avverso - hat presentau
Conténiu, p.p. contenuto. denunzia contra de mei, ha presentato denun-
Contenziosu, agg. e s.m. contenzioso. cia contro di me.
Contestàbili, agg. che si può contestare. Contrabbanderi, contrabbandista, s.m. e agg.
Contestai, cuntestai, v.tr. contestare, notificare - navi contrabbandera, nave contrabbandiera.
- c. una contravvenzioni, notificare una con- Contrabbandu, s.m. contrabbando - c. de si-
travvenzione. garettas, contrabbando di sigarette.
Contestau, p.p. contestato, notificato. Contrabbasciu, s.m. contrabbasso.
Contestazioni, s.f. 1. notifica formale di un ad- Contraccambiai, v.tr. contraccambiare - c. unu
debito 2. impugnazione di un fatto; contrasto prexeri, contraccambiare un piacere.
di opinioni su base giuridica. Contraccambiu, s.m. contraccambio.
Contestu, s.m. contesto - si cumprendit de su Contraccolpu, s.m. contraccolpo - su c. de unu
c., si capisce dal contesto. sparu, il contraccolpo di uno sparo - fig. con-
Conti, s.m. conte - su c. in sa gerarchia de is seguenza immediata.
nobilis precedit su baroni e benit apustis de Contraccrai, s.f. controchiave, chiave di riserva.
su marchesu, il conte, nella gerarchia nobi- Contrada, s.f. contrada.
liare, precede il barone e segue il marchese. Contraddistínghiri, v.tr. contraddistinguere,
Continentali, agg. e s.c. del continente, che si contrassegnare.
trova nel continente [terramannesu]. Contraddistintu, p.p. contraddistinto - sa car-
Continenti, 1. s.m. continente, terraferma - me- tella mia est contraddistinta de una etichetta
das sardus no sunti mai andaus in c., molti arrubia, la mia cartella è contraddistinta da
sardi non sono mai andati in continente [terra- un’etichetta rossa.
firma, terramanna] 2. agg. che sa frenare i Contraddittori, s.m. chi contraddice.
propri desideri. Contraddittoriu, s.m. e agg. contradditorio.
Continénzia, s.f. continenza, moderazione, tem- Contraddíxiri, v.tr. contraddire - su pobiddu
peranza. dd’hat contraddixia in totu, il marito l’ha con-
Contingenti, agg. e s.m. contingente - unu c. de traddetta in tutto.
sordaus, un contingente di soldati. Contraddizioni, s.f. contraddizione - arrui in
Continuadori, s.m. chi continua un’opera in- c., cadere in contraddizione.
cominciata da altri. Contraenti, agg. e s.m. contraente - is partis
Continuai, v.tr. continuare - hat continuau s’arti contraentis de unu cuntrattu, le parti contra-
de su babbu, ha continuato il mestiere del enti di un contratto.
padre. Contraffai, v.tr. contraffare, falsificare - c. sa
Continuamenti, avv. continuamente, assidua- bòxi po no si fai reconosciri, contraffare la
mente - hat traballau c. po corant’annus, ha voce per non farsi riconoscere; - c. una fir-
lavorato assiduamente per quarant’anni. ma, falsificare una firma.
Continuazioni, s.f. continuazione, seguito. Contraffattu, p.p. contraffatto, falsificato - litte-
Contínuu, 1. agg. continuo 2. avv. continua- ra contraffatta, lettera falsificata; - binu c.,
mente. vino adulterato.
Contissa, s.f. contessa. Contraffattura, s.f. contraffazione, falsifica-
Contitulari, agg. e s.m. contitolare. zione.

128

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio128_A


Contrafforru, s.m. controfodera. Contrattai, v.tr. contrattare - no hat mancu cir-
Contrafforti, s.m. contrafforte, barbacane. cau de c., non ha neppure cercato di contrat-
Contraffossu, s.m. secondo fosso, più profon- tare.
do, scavato intorno alle fortificazioni, per raf- Contrattau, p.p. contrattato, negoziato.
forzarle. Contrattazioni, s.f. contrattazione.
Contraggéniu, s.m. antipatia, avversione. Contrattempus, s.m. contrattempo, impedimen-
Contràiri, v.tr. 1. contrarre - c. matrimoniu, con- to, intoppo.
trarre matrimonio; - c. depidus, contrarre de- Contrattu, 1. s.m. contratto - stabiliri is clauso-
biti; - c. una maladia, unu viziu, contrarre una las de unu c., stabilire le clausole di un con-
malattia, un vizio 2. restringere, raggrinzare. tratto 2. p.p. di contrairi e agg. - musculu c.,
Contralluxi, s.f. controluce - a c., in contro- muscolo contratto [cancarau].
luce. Contravvelenu, s.m. antidoto.
Contrammarca, s.f. contromarca. Contravvèniri, v.intr. contravvenire, agire con-
Contrammarcia, s.f. contromarcia. tro una norma - est contravvèniu a is pattus, è
Contrammazína, s.f. amuleto contro i sortilegi. venuto meno ai patti.
Contrammiragliu, s.m. contrammiraglio. Contravventori, s.m. trasgressore, contravven-
Contrannai, v.tr. contraddire, contestare. tore.
Contrapàsimu, s.m. impiastro per calmare i gon- Contravvenzioni, s.f. contravvenzione - decla-
fiori o dolori, cataplasma. rai in c., dichiarare in contravvenzione.
Contrappassu, s.m. 1. pena del taglione, sup- Contrazioni, s.f. contrazione, contrattura - c.
plizio pari al delitto 2. passo di danza che de unu musculu, contrattura di un muscolo.
serve ad avvicinare i due ballerini dopo che Contribuenti, s.c. cittadino tenuto a pagare im-
si sono allontanati. poste e tasse.
Contrappesai, v.tr. bilanciare, aggiustare il peso. Contribuiri, v.tr. contribuire - c. a is ispesas,
Contrappesu, s.m. contrappeso. Nella stadera contribuire alle spese.
si chiama così il pomo (romano) che scorre Contributu, s.m. contributo - c. in dinai, in tra-
lungo il braccio [pilloni]. ballu, contributo in denaro, in lavoro; - c. pre-
Contrappilu, s.m. contropelo - fai su c., fare il videnziali, contributo previdenziale.
contropelo della barba. Contribuzioni, s.f. contribuzione.
Contrappòniri, v.tr. contrapporre. Contristai, v.tr. rattristare profondamente, ad-
Contrapposizioni, s.f. contrapposizione. dolorare.
Contrappostu, p.p. contrapposto. Contritu, agg. pentito, contrito, spec. nel senso
Contrariai, v.tr. contrariare, contrastare, opporsi religioso.
- no ddu contraristi sempri, non contrariarlo Contrizioni, s.f. contrizione, pentimento - fai
in continuazione. attu de c., fare atto di contrizione.
Contrariamente, avv. in modo contrario, di- Controllai, v.tr. verificare, sorvegliare - c. is
versamente. operaius, sorvegliare gli operai; - c. is pro-
Contrariau, p.p. irritato, dispiaciuto. prius nerbius, dominare i propri nervi.
Contrariedadi, s.f. contrarietà - is contrarieda- Controllau, p.p. controllato - is pipius bolint
dis de sa vida, le contrarietà della vita. controllaus, i bambini devono essere sorve-
Contrariu, agg. e s.m. contrario, opposto - fait gliati.
sempri su c. de su chi ddi nau, fa sempre il Controllori, s.m. chi ha l’incarico di effettuare
contrario di ciò che gli dico. controlli, spec. chi verifica i biglietti dei viag-
Contrassignai, v.tr. contrassegnare, marcare, giatori sui treni, tram, ecc.
distinguere con un contrassegno. Controllu, s.m. controllo - no toccat a perdiri
Contrassignu, s.m. segno particolare che con- su c. de is nerbius, non bisogna perdere il
sente di riconoscere una cosa o una persona. controllo dei nervi.
Contrastai, v.intr. contrastare, essere contrario, Controprova, s.f. controprova.
discordare. Contrórdini, s.m. contrordine.
Contrastanti, agg. discordante, contrastante Controvérsia, s.f. controversia, lite, discussio-
- opinionis contrastantis, pareri discordanti. ne, disputa - est nascia una c., è sorta una
Contrastu, s.m. contrasto, litigio, controversia. controversia.

129

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio129_A


Controvertíbili, agg. che può essere materia di Convergénzia, s.f. convergenza - si sunti postus
controversia. di accordiu poita inci fiat c. de interessus, si
Controvertiri, v.tr. mettere in dubbio, contrasta- sono accordati perchè c’era convergenza di
re, confutare. interessi.
Controvertiu, p.p. e agg. controverso, che è Convèrgiri, v.intr. convergere, dirigere verso
oggetto di controversia. un punto.
Contu, raccontu, s.m. 1. racconto, storia - con- Conversadori, s.m. chi sa conversare con gar-
tus de foxili, favole 2. conto, calcolo - esa- bo ed eleganza.
minai is contus, esaminare i conti; - aggiustai Conversai, v.intr. conversare, discorrere.
is contus, sistemare i conti; - no mi torrant Conversazioni, s.f. conversazione.
is contus, non mi tornano i conti; - de pagu Conversioni, s.f. conversione, trasformazione.
c., di poco conto; - no indi fazzat c., non ne Conversu, s.m. frate laico addetto a servizi vari
tenga conto; - chini fait c. di atiri fait mali e ai lavori manuali.
is contus, chi conta sugli altri fa male i con- Convertíbili, agg. che si può convertire.
ti; - tenirisí a c., nei saluti di commiato: ri- Convertiri, v.tr. convertire, trasformare, con-
guardarsi, badare alla salute; - circai contus vincere qualcuno a cambiar vita o fede reli-
a una picciocca, cercare di sedurre una ra- giosa.
gazza. Convertiu, p.p. convertito - s’est c. a su cristia-
Contumaci, agg. contumace, si dice di un im- nesimu, si è convertito al cristianesimo.
putato che non si presenta in giudizio. Convessidadi, s.f. convessità.
Contumàcia, s.f. contumacia - dd’hanti cun- Convessu, agg. convesso - angulu c., angolo
dennau in c., l’hanno condannato in contu- convesso.
macia. Convincenti, agg. convincente, persuasivo.
Contumelia, s.f. ingiuria, insulto. Convincimentu, s.m. convincimento, convin-
Contumeliosu, agg. ingiurioso, offensivo - fued- zione.
dus contumeliosus, parole offensive. Convínciri, v.tr. convincere, persuadere - m’han-
Contundenti, agg. contundente. ti convintu a tentai s’esami, mi hanno con-
Conturbai, v.tr. turbare profondamente, scon- vinto a tentare l’esame [cumbinciri].
volgere. Convintu, p.p. convinto, persuaso - est unu cat-
Conturbamentu, s.m. conturbamento. tolicu c., è un cattolico convinto.
Conturbau, p.p. conturbato, sconvolto, agi- Convinzioni, s.f. convinzione, certezza, per-
tato. suasione.
Conturbazioni, s.f. agitazione, inquietudine. Convittori, s.m. convittore, collegiale.
Contusioni, s.f. contusione. Convittu, s.m. convitto, istituto nel quale gli
Convalescenti, s.c. e agg. convalescente - est c. alunni studiano e alloggiano.
de una prumonita, è convalescente da una Convivali, agg. conviviale - prexeris convivalis,
polmonite. piaceri conviviali; - poesia c., poesia che si
Convalescénzia, s.f. convalescenza - intrai in declamava un tempo nei conviti.
c., entrare in convalescenza. Conviventi, agg. e s.c. che convive con altri.
Convalidai, cunvalidai, v.tr. convalidare, auten- Convíviri, v.intr. convivere, vivere insieme - c.
ticare. cun su babbu e sa mamma, convivere con i
Convalidau, p.p. convalidato, autenticato. genitori [combiviri].
Convenienti, ved. Cumbenienti. Convocai, v.tr. convocare, chiamare una o più per-
Conveniénzia, ved. Cumbeniénzia. sone, per discutere e deliberare - c. su Consillu
Conventícula, s.f. riunione segreta di poche per- comunali, convocare il Consiglio comunale.
sone, per lo più con fini non onesti. Convocazioni, s.f. convocazione - sa c. de sa
Conventuali, agg. e s.m. conventuale. Camera de is Deputaus, la convocazione della
Convenzionali, agg. convenzionale - segnu c., Camera dei Deputati.
segno prestabilito. Convogliai, v.tr. convogliare, indirizzare verso
Convenzioni, s.f. convenzione, trattato, patto. un luogo, trasportare.
Convergenti, agg. convergente - lènti c., lente Convógliu, s.m. convoglio, scorta - c. ferrovia-
convergente. riu, convoglio ferroviario.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio130_A


Convulsioni, s.f. convulsione, contorsione - su tai cun c., affrontare coraggiosamente; - co-
pipiu sunfrit de convulsionis, il bambino sof- raggiu!, esortazione a non perdersi d’animo.
fre di convulsioni. Corali, agg. 1. cordiale, affettuoso 2. corale
Cooperadori, agg. e s.m. cooperatore, che coo- - cantu c., canto corale.
pera. Coralmenti, avv. cordialmente, di cuore.
Cooperai, v.intr. cooperare, collaborare. Coranta, agg.num. quaranta.
Cooperativa, s.f. cooperativa - c. de piscadoris, Coràrviu, s.m. biancospino.
de bingiateris, de pastoris, cooperativa di pe- Coràssiu, s.m. bruciore di stomaco.
scatori, di vignaioli, di pastori. Coraxedu, s.m. acetosella [succiosa, alleluia].
Cooperazioni, s.f. cooperazione, collaborazio- Corazza, s.f. corazza - c. fatta a maglia, corazza
ne; l’insieme delle attività cooperative. a maglia; - armau de c., armato di corazza.
Coordinadori, s.m. coordinatore. Corbatta, s.f. cravatta (< sp. e cat. corbata).
Coordinai, v.tr. coordinare, ordinare più cose a Corbu, ved. Crobu.
un fine determinato. Corcadroxu, ved. Croccadroxu.
Coordinau, p.p. e agg. coordinato. Corcai, ved. Croccai.
Coordinazioni, s.f. coordinazione - c. de is mo- Corcia, ved. Croccia.
vimentus, coordinazione dei movimenti. Corcoriga, ved. Croccoriga.
Copernicanu, agg. di Copernico - sistema c., il Corcovau, ved. Croccovau.
sistema che pone il sole al centro del sistema Corda, codra, s.f. 1. corda di uno strumento
planetario. musicale o di un orologio - poniri is cordas a
Cópia, s.f. copia - c. cunformi a s’originali, sa ghitarra, mettere le corde alla chitarra;
copia conforme all’originale. - cordas de su zugu, tendini del collo 2. trec-
Copiadori, s.m. chi copia - c. de disignus, copia- cia di interiora di ovini.
tore di disegni [copista]. Cordàggiu, cordàmini, s.m. cordame - su c. de
Copiadura, s.f. copiatura - sa c. de unu ma- unu bastimentu, il cordame di un bastimento.
noscrittu, la copiatura di un manoscritto; - c. Cordedda, codredda, s.f. cordino di canapa
a manu, a macchina, copiatura a mano, a mac- [cannabitu].
china. Corderi, s.m. cordaio.
Copiai, v.tr. copiare, trascrivere, imitare - copiat Corderia, s.f. fabbrica di corde.
sempri de is aterus, copia sempre dagli altri. Cordiali, agg. cordiale - amicizia, antipatia c.,
Copiosamenti, avv. in grande quantità. amicizia, antipatia cordiale.
Copiosu, agg. abbondante. Cordialidadi, s.f. cordialità.
Copista, s.m. trascrittore di codici, amanuense Cordialmenti, avv. con affabilità.
[copiadori]. Cordiola, cordioledda, s.f. dim. cordicella.
Cóppia, s.f. coppia, paio - una c. de piccionis, Cordonera, codruèna, s.f. stringa, laccio per scar-
de pappagallus, una coppia di piccioni, di pe - su biccu de sa c., il puntale della stringa.
pappagalli. Cordoni, s.m. cordone - c. de biddiu, cordone
Coppiedda, s.f. dim. coppietta. ombelicale; - c. de muru o de bastioni, risal-
Cópula, s.f. coito, accoppiamento - poniri a sa to; - c. de is paras, cordone dei frati, cordiglio.
copula is mallorus, far accoppiare i tori. Cordu, codru, s.m. intestino, budello.
Cora, s.f. ruscello, solco scolatoio per l’acqua, Córdula, codra, s.f. treccia di interiora di ovini
cunetta. - fai sa c. a sa musca, far la treccia alle mo-
Corada, s.f. insieme di cuore e polmoni - anca sche, essere molto meticoloso ma anche tir-
t’indi sartit sa c., (imprec.) che ti venga fuori chio, spilorcio.
la trachea. Coreografia, s.f. coreografia.
Coraddu, s.m. corallo. Coriandru, s.m. coriandolo, pianta erbacea.
Coraggiosamenti, avv. in modo coraggioso. Corista, 1. s.c. chi canta in un coro 2. s.m.
Coraggiosu, agg. coraggioso - un’omini c., un strumento per la esatta intonazione del “la”.
uomo coraggioso. Cornamusa, s.f. cornamusa.
Coràggiu, s.m. coraggio - pigai c., prender co- Cornea, s.f. cornea.
raggio; - fai c., incoraggiare; - perdiri su c., Cornetta, s.f. cornetta, strumento musicale a
mancai s’animu, perdersi d’animo; - affron- fiato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio131_A


Corniola, s.f. 1. tipo di uva 2. pietra dura di
color rosso cupo. gioni, carri, carroni, cascialis, cerbeddu
Cornissa, ved. Gurnissa. o ciorbeddu, cillu, cimingioni, coddu, con-
Coromeddu, s.m. gambo, tronco morbido di pic- ca, corpus, corroccia o carroccia, coru,
coli vegetali - c. de lattia, gambo di lattuga. coscia, costa, costau, crai de su coddu,
Corona, canòu, s.f. corona - c. de froris, coro- cutis, dentis, didus, facci, feli, fiancu,
na di fiori; - c. de lau, corona d’alloro; - c. de figau, filu de sa lingua, fossu de is trempas,
s’unga, corona dell’unghia. fossu de su pistiddu, fronti, genugu, giun-
Coronai, v.tr. coronare, incoronare - turri coro- tura, guidu, gutturu, ingu(n)a, istintinas,
nada de marrilleris, torre coronata di merli; istintirigus, larva, lingua, lumbu, manu,
- mesis coronaus, i mesi di 31 giorni. memoria, mola de su zugu, mueddu,
Coronaxu, s.m. la cornice muraria dei portali. murru, musculu, mustazzu, nadia, nasu,
Coròndua, s.f. colonna [colunna]. nerbiu, nescia, nigadroxu, nuu de sa
Coronetta, s.f. tignone (dei capelli da donna) schina, ogu, origa, oru de is pibiristas,
(< cat. coroneta) [cozza, ddiddu]. ossu, ossu arrabiosu, ozzili, pala, paladari
Corongiu, carongiu, s.m. masso, vetta. o palau o fabau, peddi, pei, pettus,
Corpettu, cropettu, s.m. gilè, panciotto [corittu]. pibiristas, pilloncu, pilu, pilus, pipia de
Corporali, 1. agg. del corpo umano - punizioni s’ogu, piscioni, pistiddu, pitturras, pranta
c., punizione corporale 2. s.m. piccolo qua- de sa manu, prumoni, sanguni, schina,
drato di lino bianco usato dal sacerdote per secundina o urba, serra de sa camba,
deporvi il calice contenente le specie eucari- sinzias o sinzuas, spreni, stogumu, suercu,
stiche. suttabiddiu o pettignoni, tendini, testiculu,
Corporalidadi, s.f. corporalità, natura corporea. titta, trachea, trempa, truncu, unga, vena,
Corporalmenti, avv. materialmente. visceras, zugu.
Corporatura, s.f. corporatura, complessione.
Corpòreu, agg. corporeo, relativo al corpo umano.
Corpu, cropu, colpu, s.m. colpo - c. de perda, Corpúsculu, s.m. dim. corpuscolo.
sassata; - c. de pertia, frustata; - c. de conca, Corpusdómini, s.m. festa del Corpus Domini.
testata; - c. de pugnigosu, pugno; - c. de zurpu, Corrali, s.m. cortile [cortili, prazza].
mazzata soda; - c. donau a su pistiddu, a manu Corramenta, s.f. cornatura - su cabriolu portat
aberta, scappellotto; - c. di acciottu, staffilata; - una bella c., il daino ha una bella cornatura.
c. de corru, cornata; - donai unu c. a su ferru e Corrarbu, agg. dalle corna in parte bianche.
unu a s’incodina, dare un colpo al ferro e uno Corrazzu, s.m. recinto per il bestiame.
all’incudine; - a c. a c. s’indi segat s’arburi, con Corrèdu, s.m. l’insieme degli abiti, della bian-
un colpo dopo l’altro si abbatte l’albero. cheria e di altre cose personali che porta con
Corpulentu, agg. corpulento, robusto. sè una sposa, un collegiale, una suora, ecc.
Corpulénzia, s.f. corpulenza. [equipaggiu].
Corpus, s.m. corpo, cadavere - su c. umanu, il Correlativu, agg. correlativo, che ha relazione
corpo umano; - a c. gentili, vestito in modo reciproca.
leggero; - andai de c., defecare. Correlazioni, s.f. correlazione.
Corrispettivamenti, avv. corrispettivamente.
Correspettivu, agg. e s.m. corrispettivo, che si
Su corpus umanu T. 5 dà o si riceve in cambio di qualcosa.
Correttamenti, avv. con correttezza.
Anca, angula, annuadroxu, arrigu, Correttivu, agg. e s.m. correttivo, che serve a
arrodedda de su genugu, arteria, barba, correggere.
barra, biddiu, brazzu, brenti, bruzzu, Correttori, s.m. correttore, chi attende alla cor-
bucca, bucciucca, budellu, camba, rezione di materiale da stampa.
cannarozza o canna de utturu o canna de Corrèu, s.m. correo, chi partecipa con altri ad
is prumonis, cannedda, capillaris, cara, un reato.
carcangiu, cardamponis, carigas, carna- Correzioni, s.f. correzione - unu scrittu prenu de
correzionis, uno scritto pieno di correzioni.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio132_A


Corría, s.f. 1. striscia di pelle, correggia - is cor- Corrúmpiu, p.p. corrotto, subornato.
rias de is crapittas, i lacci per le scarpe 2. Corrunada, s.f. curva, svolta [garronada].
bandella - corrias de is portas, de is ventanas, Corruttela, s.f. corruzione dei costumi, immora-
bandelle delle porte, delle finestre 3. mallea- lità, depravazione.
bilità - c. de sa pasta, malleabilità della pasta. Corruttíbili, corrumpíbili, agg. corruttibile, che
Corriarxu, s.m. striscia sottile di pelle cruda si può corrompere.
usata per cucire finimenti, scarpe, collari per Corruttori, corrumpidori, s.m. corruttore, chi
animali, ecc. corrompe spec. in senso morale.
Corriazzu, agg. coriaceo, duro e resistente - pez- Corruttu, s.m. lutto.
za corriazza, carne dura da masticare; - omini Corruxinai, v.intr. ragliare, ruggire - su c. de su
c., uomo dal carattere spigoloso. molenti, de su lioni, il ragliare dell’asino, il
Corridóriu, curridóriu, s.m. balcone - c. de ruggire del leone; - sa brenti mia est corruxi-
ferru, balcone di ferro. nendi, il mio intestino sta borbottando.
Corrinai, v.intr. muggire. Corrúxinu, s.m. raglio, ruggito - prangiri a c.,
Corrinamentu, s.m. muggito, voce caratteristica piangere a dirotto.
dei bovini. Corruzioni, s.f. corruzione - sa c. de is minoris,
Corriolu, s.m. strofinaccio [frigadroxu]. il traviamento dei minorenni.
Corrispondenti, agg. corrispondente, rela- Corsariu, agg. e s.m. corsaro, pirata.
tivo. Corsia, s.f. corsia.
Corrispondénzia, s.f. corrispondenza (carteg- Corsivu, agg. corsivo - caratteris corsivus, ca-
gio), correlazione - no sempri ddu hat c. intre ratteri corsivi.
fueddus e fattus, non sempre c’è corrispon- Corteggiadori, s.m. corteggiatore, chi fa la corte
denza tra parole e fatti. ad una donna.
Corrispòndiri, v.intr. corrispondere, avere so- Corteggiai, v.tr. corteggiare, fare la corte a qual-
miglianza, ricambiare un sentimento, comu- cuno, spec. ad una donna.
nicare. Corteggiu, s.m. 1. corteggiamento 2. seguito,
Corrixeddu, s.m. dim. cornetto, quasi sempre codazzo, corteo.
di corallo, usato come portafortuna. Cortegianu, cortigianu, s.m. cortigiano, genti-
Corroborai, v.tr. dar forza, rinvigorire. luomo di corte - fig. adulatore.
Corroboranti, agg. corroborante, che ha azio- Cortesementi, avv. con cortesia.
ne rinvigorente. Cortesia, s.f. cortesia, gentilezza, affabilità.
Corròccia, ved. Carròccia. Cortesu, agg. cortese, gentile, affabile.
Corrongiai, v.intr. restringere, contrarre (di ma- Cortèu, s.m. corteo - c. nuziali, corteo nuziale.
terie diverse). Corti, s.f. 1. corte, reggia 2. ovile - c. de bre-
Corrosioni, s.f. effetto del corrodere. beis, de crabas, ovile di pecore, di capre; -
Corrosivu, agg. corrosivo. fai sa c. innanti de is crabas, mettere il carro
Corrovai, v.tr. cercare, frugare - c. in is cada- davanti ai buoi 3. alone della luna o del sole,
scius po circai una crai, frugare nei cassetti quando c’è nebbia.
per cercare una chiave [forrogai]. Cortili, s.m. cortile [corrali].
Corru, s.m. corno - fai is corrus a unu, far le Cortina, s.f. tenda, sipario.
corna ad uno; - poniri is corrus, mettere le Cortinaggiu, s.m. l’insieme delle cortine del
corna; - segai is corrus a unu, rompere le cor- letto, tendaggio.
na a uno, umiliarlo; - corrus de frucchitta, de Cortura, s.f. campo da dissodare.
trebuzzu, rebbi di forchetta, di forcone; - is Coru, s.m. 1. cuore - c. moddi, cuore tenero, che si
corrus de sa bucca, gli angoli della bocca; commuove facilmente; - de malu c., malvolen-
- no balit unu c., non vale niente; - in su c. de tieri; - de bonu c., prodigo, generoso; - donai su
sa furca, nel palo della forca. c., dare il cuore; - furai o toccai su c., piacere
Corrudu, agg. cornuto, provvisto di corna - omi- moltissimo; - no teniri c. de fai una cosa, non
ni c., uomo che è stato tradito dalla propria avere il coraggio di fare qualcosa; - de c., cor-
donna. dialmente; - coru malu, brutto presentimen-
Corrúmpiri, v.tr. corrompere, guastarsi - su binu to; - in su c. de s’ierru, nel cuore dell’inverno
si corrumpit, il vino si guasta. 2. coro, canto eseguito da più persone.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio133_A


Corvu, ved. Crobu. montagna] 3. costa - is costas de sa Sardigna,
Cosa, s.f. cosa - c. de valori, cosa di valore; - ita le coste della Sardegna 4. costas a (loc.avv.),
c. esti?, che cos’è?; - c. mala, spauracchio, fan- accanto, vicino - costas a sa cresia, accanto
tasma; - c. fatta a posta, cosa fatta di proposi- alla chiesa; - costas a una terra mia, vicino
to; - c. de nai, qualcosa da obiettare; - po sa cali ad un mio terreno.
c., per cui; usato talvolta in funzione di Costai, v.intr. costare - c. pagu, meda, costare
pron.ind. - su babbu dd’hat nau c., il padre l’ha poco, molto; - ita ti costat a mi lassai sa bici-
rimproverato; - ses fendi c.?, sei occupato? cletta po una pariga di oras, che ti costa la-
Còscia, s.f. coscia - una c. di angioni arrustida, sciarmi la bicicletta per un paio d’ore.
una coscia di agnello arrosto; - cuaddu de c., Costalla, s.f. 1. costola del cardo, del cavolo,
cavallo da sella. ecc. 2. stecconi dei cancelli di legno - gecca
Cosciali, s.m. ognuna delle due parti del a costallas, cancello a stecconi.
pantalone che coprono le gambe [cambera]. Costanas, s.f. pl. specie di forcelle che si met-
Coscinera, s.f. federa per guanciale - c. arran- tono nel carro per trasportare biade mietute o
dada, federa ricamata (< cat. coixinera). legumi da trebbiare.
Coscinettu, coscineddu, s.m. dim. cuscinetto Costantementi, avv. continuamente.
- c. po agullas, cuscinetto portaspilli; - c. de Costanti, agg. costante - témpus c., tempo che
fai arranda, tombolo. si mantiene nelle stesse condizioni.
Coscinu, s.m. guanciale, cuscino. Costànzia, s.f. costanza, fermezza.
Coscrittu, s.m. recluta, soldato di leva. Costau, s.m. fianco, costato - dolori de c., dolo-
Coscu(n)ai, v.intr. boccheggiare come le galli- re al fianco; - biri de c., vedere di profilo; - c.
ne colpite dalla “pipita”; rantolare. a pari, vicini, fianco a fianco.
Còscus, s.m. pl. 1. specie di singhiozzo di cui Costedda, s.f. focaccia.
soffrono le galline 2. rantolo dei moribondi. Costeggiai, v.tr. costeggiare, navigare lungo una
Cosidori, s.m. chi esegue per mestiere lavori di costa.
cucito. Costellazioni, s.f. costellazione [stendali].
Cosidura, s.f. cucitura - c. a manu, a macchina, Costera, s.f. costiera - c. de mari, riviera; - c. de
cucitura a mano, a macchina. monti, poggio, collina.
Cosíngiu, s.m. l’insieme delle cose da cucire. Costeri, agg. costiero.
Cosiri, v.tr. cucire - c. unu bistiri, cucire un ve- Costernai, v.tr. affliggere gravemente, abbat-
stito; - macchina de c., macchina per cucire. tere.
Cosméticu, s.m. e agg. cosmetico. Costernau, p.p. costernato, abbattuto.
Cosmonàuta, s.c. navigatore degli spazi co- Costernazioni, s.f. costernazione, abbatti-
smici. mento.
Cosmonàutica, s.f. scienza che studia la navi- Costipai, v.tr. costipare, rendere compatto
gazione cosmica. - costipaisí, prendere una costipazione.
Cosmopólita, s.c. e agg. cosmopolita, interna- Costipazioni, s.f. costipazione, occlusione del-
zionale. le vie respiratorie, stitichezza.
Cospiradori, s.m. cospiratore, congiurato. Costituenti, agg. costituente.
Cospirai, v.intr. cospirare, congiurare, complot- Costituiri, v.tr. costituire, istituire, creare - c.
tare - c. contra su rèi, cospirare contro il re. una sociedadi, costituire una società; - sa
Cospirazioni, s.f. cospirazione, congiura, com- famiglia mia est costituida de cincu
plotto. personas, la mia famiglia è costituita da cin-
Cossiu, s.m. conca, recipiente di terracotta per que persone.
il bucato - acconcia cossius, artigiano che ri- Costitutivu, agg. costitutivo - attu c. de un’as-
parava con filo di ferro e cemento i recipienti sociazioni, atto costitutivo di un’asso-
di terracotta spaccati. ciazione.
Cossu, s.m. busto, corpetto, farsetto - c. cun Costituzioni, s.f. costituzione.
isticcas de balena, busto con le stecche di Costosu, agg. costoso, caro.
balena. Costríngiri, v.tr. costringere, obbligare -
Costa, s.f. 1. costola - portat duas costas sega- dd’hapu costrintu a pagai, l’ho costretto a
das, ha due costole rotte 2. pendio [costa de pagare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio134_A


Costruiri, v.tr. costruire, edificare - megat a si Covardu, agg. timido, pusillanime, vigliacco
costruiri sa domu, si sta costruendo la casa. [timiculus].
Costruttori, s.m. costruttore, chi costruisce, spe- Covecu, s.m. coperchio.
cialmente nel campo dell’edilizia e dell’inge- Coxili, agg. cottoio - faa c., fave cottoie.
gneria civile. Coxina, s.f. 1. cucina - muzzu de c., lavapiatti,
Costruzioni, s.f. costruzione, fabbricazione - sguattero 2. pasto per le galline, a base di
palaziu in c., palazzo in costruzione; - mate- crusca cotta (beverone) - fai sa c., preparare
riali de c., materiale da costruzione. l’impasto per le galline.
Costu, s.m. costo, prezzo.
Costumai, v.intr. accadere con frequenza - in
cussas partis costumat a ddui proi meda, da Sa coxina antiga T. 6
quelle parti capita spesso che piova abbondan-
temente. Accaiolu, allumius de zurfuru, ampudda,
Costumànzia, costumanza, s.f. consuetudine - aquadera, botulu de su caffèi, braxeri,
est una c. antiga de cussa bidda, è un’antica brocca, buffadori, burnia, caffettera,
consuetudine di quel paese. candiliu, cappa, cardaxu, cardiga, car-
Costumau, 1. s.m. usanza, consuetudine, tra- rafina, casiddu, cassarola, ciccara, cic-
dizione - sighiri su c., continuare la tradizio- caroni, colabrodu, cossiu, craboni, cro-
ne 2. agg. di buoni costumi, bene educato. bettori, crobi, cuaddus de ziminera o
Costúmini, costumu, s.m. costume, usanza. moriglius, cuccerinus, cuglieras, cun-
Costura, s.f. cucitura a costa, in rilievo.
gialeddu, cungiali, fantilladori, foddittu,
Costurai, v.tr. fare la costura.
Cotidianamenti, avv. tutti i giorni. forredda, forreddu, forru, foxili, frascu,
Cotidianu, agg. quotidiano, che è di ogni fruchitta, fruconi, fruttera, gorteddu,
giorno. linna, mariga, mesa de fai pani, mesuluna,
Cotizai, v.tr. tassare, sottoporre a tassa o imposta. molinettu o molixedda, murtaiu, mu-
Cotizau, p.p. tassato. schera, oliera o vinagrera, palia de
Cotizazioni, s.f. tassazione. inforrai, palina, palitta, parastaggiu,
Cotoni, s.m. cotone - tela de c., tela di cotone; - pesa, pibirera, pingiada, pingiadeddu,
c. de frusciu, cotone idrofilo. pistoni, pizziris, portaschidonis, por-
Cotonosu, agg. cotonoso - pilus biancus e co- tastiarica, pratigliu, pratu cupudu, pratu
tonosus, capelli bianchi e cotonosi.
ladu, pratu mannu, saffata, salera, sar-
Cotta, s.f. 1. cotta, quantità di cose cotte in una
volta - una c. di anicinus, una cotta di biscot- retta, sartania, sarzera, sassula, sbat-
ti; - una c. de pani, una cotta di pane 2. sbor- tidori, scarteddu, schidoni, scivedda, sco-
nia, ubriacatura. lamaccarronis, scova, scova de forru,
Cottiglia, s.f. 1. busto a stecche 2. animale molto scovitta, spadinu, spumadori, stadera,
magro, tenuto a stecchetto. suadori, suppera, talleri, tassa, tialla,
Cóttimu, s.m. cottimo - traballai a c., lavorare tiallora o trattabuccu, tianu, tirabussoni,
a cottimo [scarada]. trattacasu, trebini, turra, turradori,
Cottu, agg. cotto, maturo, ubriaco - c. a sulle- tutturu, ziminera, ziru, zuccarera.
nu, cotto a fuoco lento; - sa figu no est cotta
ancora, i fichi non sono ancora maturi; - c.
che una suppa, ubriaco fradicio; - c. o no c. Coxinai, v.tr. cucinare.
su fogu dd’hat biu, cotto o non cotto il fuoco Coxineri, s.m. cuoco, cuciniere.
l’ha visto (quando si ha fame non si ha la pa- Cozza, s.f. 1. cuneo per spaccare legna 2. zeppa
zienza di aspettare la giusta cottura). per utensili 3. mitile 4. crocchia di capelli.
Cottura, s.f. cottura - cixiri de bona c., ceci di Cozzina, s.f. ciocco, ceppo da bruciare - fig.
buona cottura. uomo stupido.
Còu, ved. Coa. Craba, s.f. capra - sa c. berriat, la capra bela;
Coúdu, agg. che ha la coda, coduto - animali c., - pesai unu pipiu a latti de c., allevare un bam-
animale con la coda. bino col latte di capra; - c. de mari, grancevola.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio135_A


Crabaxu, s.m. capraro. femina, mascu, chiave femmina, maschio;
Crabettori, ved. Crobettori. - c. de su coddu, clavicola 2. utensile per ser-
Crabettura, ved. Crobettura. rare viti, bulloni, dadi, ecc. - c. a rullu, chia-
Crabettoxu, ved. Crobettoxu. ve inglese, regolabile.
Cràbinu, cràbiu, agg. selvatico, bastardo - figu Craminai, ved. Carminai.
crabina, caprifico; - sparau c., asparago spi- Cramu, s.m. Carmine - sa festa de su C., la
noso; - mali c., priapismo, libidine. festa della Madonna del Carmine; - sa prazza
Crabiola, s.f. travetto per sostenere la copertu- de su C., la piazza del Carmine, a Cagliari.
ra del tetto [zivina]. Cranciai, ved. Carcinai.
Crabiolu, s.m. daino. Cràniu, s.m. cranio [carròccia].
Crabionazzu, agg. si dice di vegetali che, per Crantaxali, ved. Cantrexali.
natura, hanno la chioma aggrovigliata, ingar- Crapitta, s.f. scarpa - maístu de crapittas, cal-
bugliata, attorcigliata - linna crabionazza, le- zolaio; - una pariga de crapittas ferradas, un
gna difficile da ridurre in parti piccole da paio di scarpe chiodate; - crapittas a tacconi
mettere nel fuoco. artu, scarpe col tacco alto; - hat agatau sa
Crabistu, s.m. cavezza usata per cavalli e asini. crapitta po su pei suu, ha trovato la scarpa
Crabittina, nella loc. “a sa c.” preparazione degli adatta al suo piede.
agnelli macellati per la vendita a peso lordo, Cràpula, s.f. crapula, gozzoviglia.
con la pelle e le interiora. Cràpulai, v.intr. crapulare, gozzovigliare, bere
Crabittu, s.m. capretto - peddi, pezza de c., e mangiare oltre misura.
pelle, carne di capretto. Craru, ved. Claru.
Cràbiu, ved. Cràbinu. Crasi, avv. domani - c. a mengianu, domani
Crabonaiu, ved. Carbonaiu. mattina; - c. a merí, domani sera; - c. a not-
Craboni, ved. Carboni. ti, domani notte; - pusticrasi, dopodomani;
Crabottai, v.tr. ghermire, aggredire. - dd’has a biri c., difficilmente lo rivedrai;
Crabu, s.m. becco, caprone - fig. (volg.) marito - m’hat a scaresciri c., non lo dimentiche-
tradito. rò mai.
Cracangiu, ved. Carcangiu. Crastadura, s.f. castratura, evirazione (di uo-
Craccadura, s.f. pigiatura. mini).
Craccai, v.tr. calcare, premere, pigiare. Crastai, v.tr. castrare, tagliare o pestare i testi-
Craccaliai, craccabiai, v.intr. il cantare della coli [mallai] - c. figu morisca, sbucciare fichi-
gallina (< sp. cacarear). dindia.
Craccàliu, s.m. la voce della gallina. Crastau, p.p. e agg. castrato, privato degli or-
Craccangiolu, carcangiolu, s.m. cardo bianco. gani della riproduzione - fig. senza carattere,
Craccaxai, v.tr. aizzare il bestiame per allon- effeminato.
tanarlo da un luogo o per spingerlo in una certa Crastapibizziris, s.m. (spreg.) dicesi di persona
direzione. molto meticolosa.
Cracchera, s.f. gualchiera. Crastaporceddus, s.m. 1. chi castra i maiali
Cracchesa, s.f. densità, foltezza. 2. (spreg.) chirurgo inabile, dappoco.
Cràcchiri, s.m. bosco folto di querce o lecci. Crastu, s.m. 1. pietra, masso, rocca 2. statura,
Craccu, agg. folto, fitto - pilus craccus, capelli mole di una bestia.
folti; - seminai a c., seminare fittamente. Cràstula, agg. e s.f. pettegola, linguacciuta.
Cracida, carcida, s.f. secchia - sa c. de s’aqua Crastulai, v.intr. pettegolare.
beneditta, il secchiello dell’acqua benedetta; Crastulímini, s.m. pettegolezzo, maldicenza.
- piscai sa c. de sa funtana cun is francas, Crastus, s.m. rovescio della moneta - giogai a
ripescare la secchia dal pozzo con gli apposi- concas o crastus, giocare a testa o croce; - no
ti ganci. tenit nè gruxis nè crastus, è uno spiantato.
Craddaxu, ved. Cardaxu. Cravai, cravillai, v.tr. conficcare, inchiodare,
Cragallu, ved. Gragallu. ficcare.
Crai, s.f. 1. chiave per aprire e chiudere le ser- Cravamentu, s.m. inchiodamento, conficca-
rature - serrai a c., chiudere a chiave; - su mento.
stampu de sa c., il buco della serratura; - c. Cravau, p.p. inchiodato, conficcato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio136_A


Crazza, s.f. ghetta di orbace nero del costume Crémisi, agg. e s.m. color cremisi [chermis].
maschile tradizionale. Crepacoru, s.m. crepacuore - est morta de c., è
Crazzai, v.tr. 1. calzare, infilare scarpe, calze, morta di crepacuore.
guanti, ecc. - crazzai su pipiu, infilare le scar- Crepadura, s.f. spaccatura, fessura.
pe al bambino; - crazzaisí, mettersi le scar- Crepai(sí), v.intr. crepare, spaccarsi, fendersi
pe 2. rincalzare - c. su sarmentu, rincalzare - crepaisí de s’arrisu, sbellicarsi dalle risa;
le viti. - crepai de feli, crepare di rabbia; - crepai de
Crazzonis, ved. Carzonis. sazzadura, scoppiare per abuso di cibo.
Creadori, criadori, s.m. creatore - mandai a su Crepénzia, s.f. pazienza, spirito di sopporta-
c., mandare al creatore, uccidere; - c. de moda, zione per ciò che non ci piace - teni crepenzia
creatore di moda. finzas a cras ca ge’ no ti morris, abbi pazien-
Creai, v.tr. creare. za fino a domani che non si muore.
Creanza, crianza, s.f. creanza, civiltà, educa- Crepu, s.m. dispetto, stizza, rabbia - fai c., fare
zione, urbanità - in c., con licenza parlando; - stizza, rabbia; - mi dd’hat fattu a c., l’ha fatto
una bella passada de zironnia, in c., una bel- per farmi arrabbiare; - ddu fazzu a c. de is
la passata di nerbo, con licenza parlando. imbidiosus, lo faccio per far crepare gli invi-
Creanzau, agg. creanzato, civile, educato, diosi.
costumato. Crepúsculu, s.m. crepuscolo.
Creativu, agg. creativo - ingeniu c., ingegno Crescenti, agg. crescente, che cresce, che è in
creativo. aumento - luna c., luna crescente.
Creatura, s.f. creatura, criatura. Crescimentu, crescína, s.f. crescita.
Creau, p.p., agg. e s.m. creato - s’armonia de Crèsciri, v.tr. crescere, aumentare - su pipiu est
su c., l’armonia del creato. crescendi beni, il bambino cresce bene; - no
Creazioni, s.f. creazione - sa c. de s’omini, la crescit e no minescit, non cresce e non dimi-
creazione dell’uomo; - is prodigius de sa c., i nuisce (si dice di un bambino o anche di una
prodigi della creazione. pianticella che tarda nel suo sviluppo); - sa
Crecu, s.m. vezzo, capriccio [tranca]. famiglia nosta est crescia, la nostra famiglia
Credenti, agg. e s.m. credente, che ha una fede è cresciuta; - s’est lassau c. is mustazzus, si è
religiosa. fatto crescere i baffi.
Credenza, s.f. armadio per sala da pranzo in Crésciu, p.p. cresciuto - sa basca est crescia, il
cui si ripongono stoviglie o cibi. caldo è cresciuto.
Credénzia, s.f. fede, credulità - sa c. in Deus, la Crésia, s.f. chiesa.
fede in Dio; - is credenzias religiosas, le cre- Crésima, s.f. cresima [confirmazioni, cunfrimu].
denze religiose. Cresimai, v.tr. cresimare.
Credíbili, agg. credibile, attendibile - notizia Crespu, s.m. tela di seta, crespo - c. de lana,
c., notizia attendibile. velo di lana.
Credibilidadi, s.f. credibilità. Cresuredda, s.f. dim. piccola siepe.
Credibilmenti, avv. in modo credibile. Cresuri, s.f. chiusura fatta con siepi di fichidindia
Créditu, s.m. credito, reputazione - donai c., o altre piante vive - serrai a c., chiudere con
dar credito; - perdiri su c., perdere il credito; siepe; - c. bia, c. morta, chiusura con piante vive,
- bendiri a c., vendere a credito. chiusura fatta con pali o fronde secche spinose.
Credu, s.m. credo, formula che contiene le ve- Creu, s.f. croce - santa c., santa croce.
rità che un cristiano deve credere - recitai su Cria, s.f. covata - c. de pillonis, l’insieme delle
c., recitare il credo. uova che un uccello cova in una volta e i pic-
Credulidadi, s.f. credulità, l’essere credulo. coli che da esse nascono; - c. de pipius, quan-
Crédulu, agg. credulo, che crede con facilità, tità di bambini della stessa famiglia.
anche a cose non vere. Criadori, ved. Creadori.
Crèiri, v.tr. credere - c. in Deus, credere in Dio; - Criadroxu, s.m. luogo dove la gallina depone
creu chi bengiant crasi, credo che vengano do- le uova.
mani; - no ddu pozzu creiri, non riesco a crederlo. Criai, v.tr. 1. fare l’uovo 2. chiudere a chiave.
Crema, s.f. crema - c. de bellesa, crema di bel- Criangiana, criongiana, agg. gallina che fa mol-
lezza; - c. po barba, crema per barba. te uova, ovaiola.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio137_A


Criau, p.p. 1. che ha fatto l’uovo - sa pudda hat Cristallizzai, v.tr. cristallizzare, ridurre in
c., la gallina ha fatto l’uovo 2. chiuso a chiave. cristalli - cristallizzaisí, cristallizzarsi, rin-
Cricca, s.f. 1. serratura a saliscendi - c. a manu, chiudersi in forme fisse senza compiere
saliscendi a pollice (< fr. clique) 2. combriccola progressi.
di persone unite da scopi e interessi non buoni. Cristallizzau, p.p. cristallizzato.
Crichigiogus, s.m. pl. primi segnali di amoreg- Cristallizzazioni, s.f. cristallizzazione.
giamento - essiri in c., essere nella prima fase Cristallu, s.m. cristallo - unu serviziu de c., un
di un amore non ancora completamente pale- servizio di cristallo.
sato. Cristianamenti, avv. cristianamente, da vero
Crichivellu, s.m. voglia matta, idea balzana, cristiano.
capriccio - megat a si poniri crichivellus in Cristianésimu, s.m. cristianesimo.
conca, si sta mettendo grilli per la testa. Cristianidadi, s.f. cristianità.
Crieddu, s.m. serrame degli usci e delle impo- Cristianizzai, v.tr. convertire al cristianesimo,
ste delle finestre; molto usato il tipo a gancetto. rendere cristiano.
Criminali, s.m. e agg. criminale - c. de gherra, Cristianu, 1. agg. che crede in Cristo - sa
criminale di guerra. religioni cristiana, la religione cristiana 2. s.m.
Criminalidadi, s.f. criminalità. chi professa la religione cristiana - su
Criminalista, s.c. esperto di diritto criminale. martiriu de is primus cristianus, il martirio
Crímini, s.m. crimine, azione delittuosa - in- dei primi cristiani 3. uomo in senso genera-
contrai in c., cogliere sul fatto. le, individuo - est unu c. chi no passat in
Criminologia, s.f. scienza che studia il fenome- cussa genna, è un uomo che non passa in
no della delinquenza. quella porta, molto alto.
Criminòlogu, s.m. studioso di criminologia. Cristu, Cristus, s.m. Cristo - totus seus fra-
Criminosu, agg. criminoso, delittuoso. dis in C., tutti siamo fratelli in Cristo;
Crini, s.m. 1. crine, ottenuto dalle foglie di pal- - pintai, sculpiri unu C., dipingere, scolpi-
ma nana, usato per imbottiture - matalafu de re un Cristo.
c., materasso di crine 2. pelo del collo e della Critériu, s.m. regola per giudicare qualcosa,
coda del cavallo. norma, principio - giovunu prenu de c., gio-
Crisantemu, s.m. crisantemo. vane pieno di criterio, giudizioso.
Crisi, s.f. crisi - c. de nerbius, de prantu, crisi di Crítica, s.f. critica - s’est espostu a is criticas
nervi, di pianto; - c. de cuscienzia, crisi di co- de totus, si è esposto alle critiche di tutti.
scienza; - c. de guvernu, crisi di governo; - Criticai, v.tr. criticare, biasimare, dir male.
seu in crisi, sono in difficoltà. Críticu, 1. agg. critico - s’adolescenzia est
Crisioni, s.m. sterpo, cespuglietto spinoso. un’edadi critica, l’adolescenza è un’età cri-
Crismera, s.f. astuccio per contenere l’olio be- tica 2. s.m. chi esercita, per professione, la
nedetto che si usa per il battesimo, la cresima, critica, spec. artistica o letteraria.
l’ordine e l’estrema unzione. Criviri, v.tr. ficcare con forza - crivitinci in sa
Crisolai, accrisolai, v.tr. purificare i metalli nel bassa, ficcati nella latrina.
crogiuolo. Criviu, p.p. e agg. ficcato.
Crisolazioni, s.f. coppellazione. Croba, s.f. coppia - una c. de conillus, una cop-
Crisolu, s.m. recipiente per fondere i metalli, pia di conigli.
crogiuolo. Crobedda, s.f. dim. piccola corbula.
Crispeddu, s.m. ghiera del bastone, fascetta del Crobettanza, cobertanza, s.f. 1. gergo, meta-
fucile. fora - chistionai in c., parlare sotto metafora
Críspinis, s.m. pl. cavalletti per reggere il letto. 2. uno o più versi di chiusura del mottetto
Crispu, agg. accelerato, forte, affrettato - forru sardo.
c., forno troppo caldo; - fai passu c., accele- Crobettori, crabettori, s.m. coperchio di pen-
rare il passo. tole e tegami.
Crista, s.f. ciglio, cordolo di terra o altro. Crobettoxu, cobertoxu, s.m. qualcosa per co-
Cristallinu, agg. cristallino, limpido come il prirsi, coperta.
cristallo - cuscienzia cristallina, coscienza Crobettura, crabettura, s.f. tetto - c. a duas
cristallina; - boxi cristallina, voce squillante. aquas, tetto a due spioventi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio138_A


Crobi, s.f. corbula - una c. de trigu, una corbula Cronista, s.c. cronista, giornalista addetto alla
di grano; - piccioccus de c., ragazzi con cor- cronaca.
bula che a Cagliari, per pochi spiccioli, por- Cronologia, s.f. ordine nel quale si succedono
tavano la spesa dal mercato fino alla casa di nel tempo determinati fatti.
chi richiedeva il loro intervento. Cronologicamenti, avv. secondo la successio-
Crobu, corvu, s.m. 1. corvo - c. de campanili, ne cronologica.
cornacchia; - c. anguiddargiu, cormorano; - su Cronológicu, agg. cronologico - ordini c., ordi-
c. croccolat, il corvo gracchia; - c. cun c. no ne cronologico, di successione nel tempo.
s’indi bogant ogu, i malvagi non si fanno del Cronometrista, s.c. cronometrista.
male fra loro; - su c. prus nieddu de su chi est , Cronòmetru, s.m. cronometro, orologio por-
no bessit, il corvo più nero di così non può di- tatile di precisione.
ventare; più sfortunato di così... 2. laccio, nodo Crosai, v.tr. chiudere, combaciare, rimare, es-
scorsoio - parai c., mettere un laccio; - c. po sere appropriato - tenit unu nomingiu chi ddi
cassai conillus, laccio per prendere conigli. crosat, ha un soprannome che gli si adatta alla
Croccadroxu, corcadroxu, s.m. posto per dor- perfezione.
mire, giaciglio. Crosidadi, s.f. 1. la qualità o il difetto di chi è
Croccaisí, corcaisí, v.intr. coricarsi - su soli s’est curioso - m’est benida sa c. di andai a su
corcau, il sole è tramontato; - croccau a facci giogu, mi è venuta la curiosità di andare al
in susu, supino; - a facci in terra, bocconi. circo 2. cosa rara, strana, curiosa.
Cròccia, corcia, s.f. coltre, trapunta da letto (< Crosidadosu, agg. curioso - seu c. de isciri aundi
sp. colcha). dd’has agatau, sono curioso di sapere dove
Croccongiu, s.m. il modo di coricarsi, di stare a l’hai trovato.
letto, di dormire. Crosta, s.f. crosta - c. de pani, crosta di pane;
Croccoriga, corcoriga, s.f. zucca - c. spagno- - c. de carrada, tartaro delle botti.
la, varietà di zucca bitorzoluta e dalla polpa Crostada, s.f. crostata (torta).
gialla; - c. de binu, zucca che, lasciata seccare Croxixeddu, s.m. dim. pellicola.
e vuotata, si usa come recipiente per il vino; - Croxolu, s.m. cotenna.
donai, torrai c., dare risposta negativa al cor- Croxu, s.m. buccia, pelle, scorza, guscio, cuoio
teggiatore; - pigai c., essere bocciato a scuola. - c. di arangiu, buccia di arancia; - c. de siz-
Croccorighedda, s.f. dim. zucchina. zigorrus, gusci di lumache; - c. de bòi, pelle
Croccovau, corcovau, agg. curvo, piegato, gob- di bue; - cambiai c., cambiar pelle.
bo [incrubau]. Cruànciu, agg. poco maturo, acerbetto.
Croccu, s.m. arpione, uncino usato dai pescato- Cruccúiu, s.m. aria opprimente, afa (Trexenta)
ri per tirare a bordo un grosso pesce o per [cama, accuppori].
trainare altra barca. Crucificcai, v.tr. crocifiggere, mettere in croce,
Crociada, s.f. crociata. tormentare.
Crociau, s.m. guerriero partecipante ad una cro- Crucifissioni, s.f. crocifissione, rappresentazio-
ciata. ne di Cristo in croce - una c. de su ‘400, una
Crocolai, v.intr. il chiocciare della gallina, crocifissione del ‘400.
il gracchiare della cornacchia o del corvo, Crucifissori, s.m. crocifissore, chi mette in cro-
il civettare delle donne, il gorgogliare del- ce - is crucifissoris de Cristus, i crocifissori
l’acqua. di Cristo.
Cròculu, s.m. gorgoglio, scroscio, rumore del- Crucifissu, 1. p.p. e agg. crocifisso, messo in
l’acqua in ebollizione - sa pingiada est bud- croce 2. s.m. immagine, scolpita o dipinta,
dendi a croculus, la pentola sta gorgogliando. di Cristo in croce.
Crogorista, ved. Chighirista. Cruculeu, s.m. passero - c. de monti, fringuello.
Crònaca, s.f. 1. narrazione storica di fatti regi- Crúcuri, s.f. quaglia [circuri].
strati secondo l’ordine della loro successione Crudeli, crueli, agg. crudele, spietato, disuma-
2. in un giornale la rubrica in cui vengono ri- no - c. che una tigri, crudele come una tigre.
feriti gli avvenimenti locali. Crudelidadi, s.f. crudeltà, ferocia, efferatezza.
Crónicu, agg. cronico - mali c., malattia cro- Crudelmenti, avv. in modo crudele.
nica. Crudesa, cruesa, s.f. crudezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio139_A


Cruentu, agg. sanguinoso - scontru c., scontro Cuaddudu, agg. bisbetico, bizzarro, irascibile
sanguinoso. (si usa, soprattutto al femminile).
Cruguxonis, s.m. pl. ravioli - c. de casu, di ar- Cuadroxu, s.m. nascondiglio.
rescottu, ravioli di formaggio fresco, di ricot- Cuai, v.tr. nascondere, occultare - ghettai sa
ta; - c. de bentu, tipo di dolce. perda e c. sa manu, lanciare il sasso e nascon-
Crugulloni, s.m. tonchio. dere la mano; - cuaisí, nascondersi; - su soli
Crustaceu, s.m. crostaceo - s’aligusta e su cavu- s’est cuau, il sole è tramontato.
ru sunti crustaceus, le aragoste e i granchi Cuàinu, coàinu, agg. tardivo (riferito gen. ai
sono crostacei. frutti) [trigadiu].
Cruu, agg. 1. crudo, acerbo - pezza crua, carne Cuàrziga, culàtiga, s.f. calcio del fucile.
cruda; - pira crua, pera acerba 2. terreno non Cuba, s.f. botte di legno o tino.
coltivato. Cubedda, cubeddu, s.f. dim. botticina o tinella.
Cua, cuba, s.f. fiancata del carro a buoi. Cúbicu, agg. cubico.
Cuada, nella loc. “a sa c.”, di nascosto. Cubidina, s.f. tino, recipiente di legno a doghe
Cuaddazzina, s.f. coll. quantità di uomini a ca- per il trasporto, la pigiatura e la fermentazione
vallo, cavalcata. dell’uva.
Cuadderi, s.m. cavaliere, buon cavalcante. Cubitali, agg. cubitale - litteras cubitalis, lette-
Cuaddigada, s.f. cavalcata. re cubitali.
Cuaddigadori, s.m. cavalcante, cavalcatore, Cubu, s.m. cubo.
esperto nel cavalcare. Cucca, s.f. tempia [memoria].
Cuaddigai, v.intr. cavalcare, andare a cavallo Cuccagna, s.f. cuccagna.
- c. a sa nua, cavalcare a pelo, senza sella. Cuccai, v.tr. cogliere sopraggiungendo inaspet-
Cuaddinu, agg. cavallino - musca cuaddina, tatamente, sorprendere - dd’hanti cuccau fu-
mosca cavallina; - dentimini c., dentatura rendi canciofa, lo hanno sorpreso rubando
cavallina. carciofi.
Cuaddu, s.m. cavallo - c. de còscia, cavallo da Cuccarda, s.f. coccarda.
sella; - c. de cocciu, cavallo da tiro; - c. cur- Cuccerinu, s.m. cucchiaino.
ridori, cavallo da corsa; - c. de carrigu, caval- Cucceroni, s.m. mestolo, cucchiaione.
lo da carico; - c. aresti, cavallo selvatico; - c. Cuccetta, s.m. ciascuno dei lettini che si trova-
masedu, domau, cavallo domato; - c. po raz- no nei treni e nelle cabine delle navi.
za, stallone; - c. colludu, cavallo non castrato; Cucchedda, s.f. cataplasma da mettere nelle
- c. crastau, cavallo castrato; - c. umbrosu, ca- tempie per il mal di capo.
vallo ombroso; - c. assacchittadori, cavallo che Cuccu, s.m. 1. cuculo 2. pane per i cani fatto
rinsacca; - c. scurzu, cavallo non ferrato; - is col cruschello 3. forma, pezza - unu c. de
mantas de is cuaddus, i mantelli dei cavalli: casu, una pezza di formaggio.
- baiu, baio; - ghiani, morello; - murru, bigio; Cuccumeu, s.m. civetta.
- murtinu, sauro; - inseddai is cuaddus, sellare Cuccureddu, s.m. dim. poggio, collinetta.
i cavalli; - sciusciai de c., cadere da cavallo; Cúccuru, s.m. cima, collina, sommità, cocuz-
- abbasciai de c., smontare da cavallo; - su c. zolo, parte alta di qualcosa - su c. de su forru,
annirgat, il cavallo nitrisce; - curri cuaddus, la sommità del forno; - a c., (avv.) pieno a
buscare una sussa; - c. marinu, ippopotamo; traboccare.
- c. de mari, ippocampo; - c. di aqua, cavallo- Cuccuruccianu, agg. provvisto di ciuffo - pudda
ne; - c. de pruinu, polverone; - c. de linna, ca- cuccurucciana, gallina col ciuffo.
valletto; - c. armau, capriata del tetto; - c. de Cuccurucú, s.m. voce onomatopeica che imita
callentai sa roba, trabiccolo; - cuaddus de sa il verso del gallo: chicchirichì.
ziminera, alari; - a c. becciu funi curza, a ca- Cuccurumbeddu, s.m. capitombolo, ca-
vallo vecchio, fune corta; - a c. friau, sa sedda priola.
ddi pizziat, al cavallo scorticato sulla schiena, Cuddu, cudda, cuddus, cuddas, agg. e pron.ind.
la sella dà bruciore; - chini sezzit c. allenu indi quello, quella, quelli, quelle - cudda barca
calat candu no bolit, chi monta cavallo altrui est de un’amigu miu, quella barca è di un mio
ne scende quando non vuole; - andai cun su c. amico; - sunti torraus cuddus di ariseu, sono
de Santu Franciscu, andare a piedi. tornati quelli di ieri.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio140_A


Cugliera, cullera, s.f. cucchiaio - c. de manestai, Cumandu, s.m. comando - donai, arriciri, ese-
mestolo; - c. de sgumai, schiumarola. cutai unu c., dare, ricevere, eseguire un co-
Cugudda, s.f. pula del grano. mando.
Cuguddettu, nella loc. “a c.”, messo a guisa di Cumbatta, s.f. confusione, lotta, battaglia.
cappuccio - cun su saccu a c., col sacco mes- Cumbattenti, s.m. e agg. combattente.
so a cappuccio, come usavano gli scaricatori Cumbattimentu, s.m. combattimento, scontro,
o come usano ancora i pastori sardi con la lotta - c. intre duus mallorus, combattimento
coperta di orbace nero. tra due tori.
Cuguddu, s.m. cappuccio - a c. postu, incap- Cumbàttiri, v.intr. combattere, lottare, batta-
pucciato. gliare - c. po un’ ideali, combattere per un
Cugulloni, s.m. angolo di un sacco, punta della ideale; - c. contra s’invasori, combattere con-
salsiccia. tro l’invasore.
Cugúmini, cugúmbiri, s.m. cetriolo - c. aresti, Cumbàttiu, p.p. e agg. combattuto, agitato,
cocomero asinino. travagliato.
Cugurra, s.f. 1. bruco - c. fruccaxada, forbic- Cumbenienti, agg. conveniente, opportuno, ade-
ciola 2. persona che porta jella, menagramo. guato - affari, preziu c., affare, prezzo conve-
Cugúzzula, s.f. carciofino selvatico - no balit niente.
una c., non vale niente. Cumbeniénzia, s.f. convenienza - matrimoniu
Cuilargia, cuilarxa, s.f. territorio che fa parte de c., matrimonio di convenienza.
dell’ovile. Cumbèniri, v.intr. convenire, essere utile - cum-
Cuili, s.m. ovile, tana, covo di animali - c. de benit a partiri luegu, conviene partire subito.
brebeis, ovile di pecore; - in abrili torrat su Cumbessias, s.f. pl. casette presso i santuari di
lepiri a c., (prov.) in aprile la lepre torna nella campagna dove si rifugiavano i pellegrini.
tana, per il freddo. Cumbidai, v.tr. invitare - c. a prandiri, invitare
Culàcciu, s.m. codrione degli uccelli. a pranzo; - c. a baddai, invitare a ballare
Culàtiga, ved. Cuàrziga. (< sp. convidar, leggi: conbidar).
Culiluxi, s.m. lucciola [ogulúcidu]. Cumbidanti, agg. allettante, invitante.
Cullera, ved. Cugliera. Cumbidau, p.p. convitato, invitato.
Cultori, s.m. cultore - c. de poesia e de musica, Cumbidu, s.m. invito, ricevimento - accettai su
cultore di poesia e di musica. c., accettare l’invito.
Cultu, s.m. culto, venerazione. Cumbínciri, v.tr. convincere, persuadere
Cultura, s.f. cultura. - dd’hapu cumbintu a no s’arrendiri, l’ho con-
Culu, s.m. deretano, culo - arrui a c. in terra, vinto a non arrendersi [convinciri].
cadere col sedere per terra; - lassai su c. in Cumbíviri, ved. Combíviri.
paxi a sa genti, lasciare la gente tranquilla; - Cumburada, s.f. lombata (taglio di carne di
su c. de s’agu, la cruna dell’ago. manzo, vitello, agnello, maiale).
Culurgionis, ved. Cruguxonis. Cúmburu, s.m. lombo, la parte posteriore degli
Cum, prep. con. Si usa al posto di “cun” davan- animali.
ti a parole che cominciano con b, p, m - cum Cumburudu, agg. dai lombi larghi.
babbu miu, con mio padre. Cumentechí, comentechí, cong. come se, qua-
Cumandada, cumandata, s.f. e agg. giornata si che - c. fessi deu su depidori, come se fossi
di lavoro “comandata” cioè imposta dal Co- io il debitore.
mune per opere di pubblica utilità e quindi Cumenti, comenti, avv. come, quanto - c. t’in-
prestata gratuitamente. tendis?, come ti senti?; - c. bolis, come vuoi;
Cumandai, v.tr. comandare, ordinare, imporre - no immaginas c. est arriccu, non immagini
- chini cumandat fait lèi, chi comanda fa le quanto è ricco.
leggi. Cumentisisiat, avv. e cong. comunque.
Cumandamentu, s.m. comandamento - is dexi Cumenzai, v.tr. cominciare - c. a cumprendiri,
cumandamentus, i dieci comandamenti. cominciare a capire; - cumenzat e no acabat,
Cumandanti, s.m. comandante - su c. de su comincia e non finisce; - c. una carrada, co-
portu, il comandante del porto. minciare una botte.
Cumandau, p.p. comandato, ordinato. Cumenzau, p.p. cominciato, iniziato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio141_A


Cumenzu, inizio, principio. Cumpassionai, v.tr. commiserare, mostrare com-
Cummedia, s.f. commedia - is cummedias di passione.
Antoni Garau, le commedie di Antonio Garau. Cumpassionau, p.p. commiserato.
Cummedianti, s.c. commediante, attore di com- Cumpassioni, s.f. compassione - moviri a c.,
medie. muovere a compassione; - dignu de c., degno
Cummedista, s.c. commediografo. di compassione.
Cummegus, pron. con me - benéi c., venite Cumpassivu, agg. compassionevole, tenero.
con me. Cumpassu, s.m. compasso.
Cummossariu, s.m. ufficiale giudiziario. Cumpatíbili, compatíbili, agg. che si può com-
Cumò, comò, s.m. cassettone, comò (< fr. com- patire - sa falsidadi no est mai c., la falsità
mode). non è mai compatibile.
Cumonàrgiu, s.m. pastore, guardiano o pro- Cumpatibilidadi, compatibilidadi, s.f. com-
prietario di armenti. patibilità, conciliabilità.
Cumoni, s.m. gregge - c. de brebeis, de crabas, Cumpatimentu, s.m. compatimento [cumpa-
gregge di pecore, di capre; - c. de baccas, dessimentu].
mandria di vacche. Cumpatiri, v.tr. compatire, provare compassio-
Cumossai, v.tr. impastare farina per fare il pa- ne [cumpadessiri].
ne, la pasta o i dolci. Cumpensai, v.tr. compensare, pagare, contrac-
Cumpadessimentu, s.m. compatimento [cum- cambiare.
patimentu]. Cumpensazioni, s.f. compensazione.
Cumpadèssiri, v.intr. compatire, tollerare, per- Cumpensu, s.m. compenso, ricompensa.
donare, scusare, commiserare - ddu cumpa- Cumpetidori, s.m. chi compete con altri.
dessu poita est unu poburu ignoranti, lo com- Cumpètiri, v.intr. competere, gareggiare - ni-
patisco perché è un povero ignorante; - cum- sciunus podit c. cun issu, nessuno può com-
padessadamí su dottori, mi scusi, dottore. petere con lui.
Cumpangía, s.f. compagnia, società, consorzio Cumpingiu, s.m. pino domestico, pino marit-
- c. de sordaus, compagnia di soldati; - for- timo, pino d’Aleppo.
mai, creai una c. de negoziu, creare una so- Cumpletai, completai, v.tr. completare, rendere
cietà commerciale. completo.
Cumpangiu, 1. s.m. compagno - c. de scola, com- Cumpletau, completau, p.p. completato, finito,
pagno di scuola; - c. de serviziu, collega 2. agg. compiuto.
uguale o simile - custas migias no sunti Cumpletu, completu, agg. completo, perfetto.
cumpangias, queste calze non sono uguali. Cumplimentai, v.tr. far complimenti.
Cumparànzia, s.f. paragone - fai c., parago- Cumplimentosu, agg. complimentoso, cerimo-
nare, confrontare. nioso.
Cumparau, p.p. paragonato, confrontato. Cumplimentu, s.m. complimento, cortesia - vi-
Cumparazioni, comparazioni, s.f. paragone, sita de c., visita di cortesia; - fai cumplimentus,
confronto, comparazione. cirimonias, fare complimenti.
Cumparenti, s.m. chi compare in giudizio. Cumponenti, agg. e s.c. componente - is com-
Cumparizioni, cumparimentu, s.f. compari- ponentis de una commissioni, i componenti
zione, apparizione - ordini de c., ordine di di una commissione.
comparizione. Cumponidori, s.m. compositore.
Cumpàrriri, v.tr. apparire, comparire - s’im- Cumponimentu, s.m. componimento - seus ar-
maginazioni fait c. su chi no est, l’immagina- ribaus a unu c. de su pletu, siamo pervenuti
zione fa apparire ciò che non è. ad un componimento della controversia.
Cumparsa, s.f. comparsa, apparizione - chi fait Cumpòniri, v.tr. comporre, mettere d’accordo
bella c., appariscente. - c. is differenzias, conciliare le differenze.
Cumpartécipi, agg. compartecipe. Cumportaisí, v.tr. comportarsi - c. beni o mali,
Cumpartimentu, s.m. scompartimento. comportarsi bene o male.
Cumpartu, p.p. apparso, comparso. Cumportamentu, s.m. comportamento, contegno
Cumpassionàbili, agg. compassionevole - ani- - c. respettosu, comportamento rispettoso.
mu c., animo che prova compassione. Cumpositivu, agg. compositivo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio142_A


Cumposizioni, s.f. 1. pacificazione, appia- Cumpudai, v.tr. frugare, cercare, perquisire -
namento 2. la maniera in cui una cosa è com- c. una domu, po suspettu, perquisire una
posta - sa c. de una mexina, la composizione casa, per sospetto; - c. is busciaccas, frugare
di una medicina 3. composizione musicale. le tasche.
Cumpostamenti, avv. compostamente - sez- Cumpudamentu, cumpudu, s.m. perquisizione,
zidí unu pagu prus c., siediti in modo più ricerca.
composto. Cumpudau, p.p. frugato, cercato, visitato.
Cumpostesa, cumpostura, s.f. compostezza, Cun, prep. con - cun su, col, con il, con lo; - cun
ordine, decoro. sa, con la; - cun is, con i, con gli, con le; - cun
Cumpostu, p.p. composto, ordinato - hanti c. tegus, teco; - cun sèi e totu, con se stesso; -
su mortu, il morto è stato composto. affabili cun totus, affabile con tutti. Davanti a
Cumpràngiri, v.tr. e intr. compiangere, ramma- parole comincianti con b, m, p “cun” si tra-
ricarsi - c. un’amigu infelici, compiangere un sforma in “cum” - cum mei e totu, con me
amico infelice. stesso; - cum mamma tua e cum babbu tuu,
Cumprantu, p.p. compianto. con i tuoi genitori.
Cumpraxenti, agg. compiacente, cortese. Cuncèdiri, ved. Concèdiri.
Cumpraxénzia, s.f. compiacenza. Cuncertadori, s.m. e agg. concertatore.
Cumpràxiri, v.intr. compiacere, assecondare Cuncertai, v.intr. concertare, accordarsi.
- cumpraxirisí de sèi e totu, compiacersi di se Cuncertu, s.m. concerto, accordo - andai a unu
stesso, pavoneggiarsi; - a is bortas po c. a c., andare ad un concerto; - de c., d’accordo.
unu si dispraxit a medas, certe volte per com- Cuncordai, cuncodrai, 1. v.tr. adornare, ad-
piacere a uno si dispiace a molti. dobbare - c. sa cadira de su santu, adornare la
Cumprèndiri, v.tr. 1. capire, comprendere - no portantina del santo 2. v.intr. convenire, met-
hapu cumprendiu nudda, non ho capito nien- tersi d’accordo - si cuncordaus ddu compru
te; - c. allu po cibudda, capire fischi per fia- deu, se ci mettiamo d’accordo lo compro io.
schi 2. includere, contenere - custu vocabu- Cuncordanti, agg. concordante - testimonianzas
lariu cumprendit casi binticincumilla termi- cuncordantis, testimonianze concordanti.
nus, questo vocabolario contiene quasi venti- Cuncordànzia, s.f. concordanza, conformità
cinquemila termini. - intre nosu inc’est c. di opinionis, tra noi c’è
Cumpréndiu, p.p. 1. capito, compreso 2. in- concordanza di opinioni.
cluso, contenuto. Cuncordatu, s.m. concordato, accordo, con-
Cumprensíbili, agg. che può essere compreso, venzione [concordau].
facile a capirsi. Cuncórdia, s.f. concordia, accordo, pace, ar-
Cumprensivu, agg. comprensivo - una persona monia.
meda cumprensiva, una persona molto com- Cuncórdiu, cuncordu, agg. consono, confor-
prensiva; - preziu c. de tassa, prezzo compren- me - hanti testimoniau a c., hanno testimo-
sivo di tassa. niato in modo concorde.
Cumprimentu, s.m. compimento, adempimento Cuncu, agg.indef. qualche - no has a teniri c.
- su c. de su doveri, il compimento del dovere. scudu de mi prestai?, non avrai qualche scu-
Cumprímiri, ved. Comprímiri. do da prestarmi?; - cuncua speranza dda ten-
Cumpriri, v.tr. 1. compiere, adempiere - c. su giu sempri, qualche speranza ce l’ho sempre.
doveri, compiere il dovere; - hat cumpriu Cúncula, s.f. catinella [scivedditta].
dex’annus, ha compiuto dieci anni 2. ma- Cuncunu, pron.indef. qualcuno - c. s’ind’hat a
turare. pentiri, qualcuno si pentirà.
Cumpriu, p.p. maturo, compiuto - su trigu no Cundenna, s.f. condanna, disapprovazione - ese-
est ancora c., il grano non è ancora maturo. cutai una c. a morti, eseguire una condanna a
Cumprovai, v.tr. comprovare, riscontrare, di- morte.
mostrare. Cundennàbili, agg. che si può o si deve con-
Cumprovamentu, s.m. comprovamento, com- dannare.
provazione. Cundennai, v.tr. condannare - dd’hanti cun-
Cumprovau, p.p. comprovato. dennau a un’annu de presoni, l’hanno con-
Cumpudadori, s.m. frugatore, ricercatore. dannato ad un anno di carcere.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio143_A


Cundennau, 1. p.p. condannato - c. po assas- Cunformaisí, v.intr. uniformarsi, adeguarsi,
siniu, condannato per assassinio 2. s.m. chi sottomettersi - c. a is usanzas localis, ade-
è stato colpito da una condanna - is cunden- guarsi alle consuetudini locali.
naus, i condannati. Cunformementi, conformementi, avv. in modo
Cundimentu, s.m. condimento. conforme, coerentemente.
Cundiri, v.tr. condire - c. is maccarronis, con- Cunformi, conformi, agg. conforme, somiglian-
dire la pasta. te, corrispondente - c. a su stampu su babbal-
Cundíu, p.p. condito. lotti, conforme al buco, il verme.
Cundúlliri, ved. Condúlliri. Cunformidadi, s.f. accordo, conformità.
Cundutta, ved. Condutta. Cunfortai, ved. Confortai.
Cunduttu, s.m. tubazione, condotto, fogna. Cunfrara, s.m. confratello, membro di una con-
Cunfai, v.intr. giovare, essere giovevole alla fraternita.
salute - s’aria de mari no mi cunfait, l’aria di Cunfraria, s.f. confraternita - sa c. de is animas,
mare non mi giova. la confraternita delle anime (< cat. confraria).
Cunferimentu, s.m. conferimento. Cunfrimu, ved. Confirmazioni.
Cunfèrriri, v.tr. conferire - c. unu benefiziu, Cunfúndiri, ved. Confúndiri.
conferire un beneficio. Cungelai, ved. Congelai.
Cunfertu, p.p. conferito. Cungiai, v.tr. chiudere, ostruire, sbarrare.
Cunfessai, v.tr. confessare, riconoscere una col- Cungialeddu, s.m. dim. piccolo boccale.
pa - depu c. ca m’indi fui scaresciu, debbo Cungiali, s.m. boccale - unu c. de binu, una
confessare che mi ero dimenticato. brocca di vino [brocca].
Cunfessionali, 1. s.m. confessionale 2. agg. Cungiau, 1. s.m. terreno chiuso con muro o
che si riferisce alla confessione - segretu c., con siepe 2. p.p. chiuso.
segreto confessionale. Cungiminai, v.tr. organizzare, combinare - e
Cunfessioni, s.f. 1. accusa dei propri pecca- it’heis cungiminau?, che cosa avete orga-
ti al sacerdote, per riceverne l’assoluzio- nizzato?
ne 2. il confessare, l’ammettere la propria Cunnu, s.m. organo genitale femminile - c. de
colpa. mari o urba marina, medusa Pelagia noctiluca.
Cunfessori, s.m. confessore. Cunquista, s.f. conquista - sa c. de su poderi, la
Cunfessu, agg. confesso, che ha confessato conquista del potere.
- reu c., reo confesso. Cunquistadori, 1. agg. conquistatore - eser-
Cunfettai, cunfittai, v.tr. mettere in salamoia citu c., esercito conquistatore 2. s.m. chi con-
- c. olía, mettere olive in salamoia. quista - is conquistadoris hanti devastau totu
Cunfiai, v.tr. e intr. confidare - c. unu segretu, sa cittadi, i conquistatori hanno devastato l’in-
confidare un segreto; - cunfiaisí cun su babbu, tera città 3. chi ha fortuna con le donne.
confidarsi col padre. Cunquistai, v.tr. 1. impadronirsi di qualcosa
Cunfianza, s.f. confidenza, familiarità - pi- con le armi - c. una fortalesa nemiga, con-
gaisí c., prendersi confidenza; - in c., in con- quistare una fortezza nemica 2. sedurre, far
fidenza. innamorare.
Cunfidenti, ved. Confidenti. Cunserva, conserva, s.f. conserva di pomo-
Cunfiggidura, s.f. unione di più lettere alfa- doro.
betiche per formare le sillabe. Cunservai, conservai, v.tr. conservare, serba-
Cunfíggiri, v.intr. compitare, sillabare, unire re, custodire - chi Deus ti cunservit, che Dio
lettere e sillabe per formare le parole (< cat. ti mantenga sano.
confegir). Cunservanti, agg. e s.m. conservante.
Cunfíggiu, p.p. compitato, sillabato. Cunservatoriu, s.m. conservatorio, educandato.
Cunfirmai, ved. Confirmai. Cunsiderai, ved. Considerai.
Cunfittera, s.f. vaso per tenere confetti. Cuntentesa, s.f. contentezza, gioia, felicità - no
Cunfittura, s.f. confettura, confetto, conserva capit in pannus de sa c., non sta in sè dalla
di frutta. contentezza.
Cunfittureri, s.m. chi fabbrica o vende confetti Cuntentu, agg. contento, soddisfatto [prexau].
e simili. Cuntestai, ved. Contestai.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio144_A


Cunvalidai, ved. Convalidai. Curiosu, agg. curioso - seu c. de isciri innui
Cunventu, s.m. convento, monastero - intrai, dd’has agatau, sono curioso di sapere dove
inserraisí in c., entrare, rinchiudersi in con- l’hai trovato.
vento; - pappai su chi passat su c., acconten- Curpa, crupa, culpa, s.f. colpa - ghettai c.,
tarsi di qualunque cibo sia servito a tavola. incolpare; - teniri c., aver colpa; - cunfessai
Cunzètta, s.f. accordo segreto. sa c., confessare la colpa.
Cunziminai, ved. Cungiminai. Curreggíbili, agg. che si può correggere.
Cupetta, s.f. tipo di lattuga - c. serrada, lattuga Curreggidori, s.m. chi corregge, correttore.
cappuccia; - c. arruffada, lattuga riccia. Curreggimentu, s.m. correggimento, cor-
Cuponi, s.m. grossa botte. rezione.
Cuppa, s.f. braciere (< sp. copa) [braxeri]. Currèggiri, v.tr. correggere - c. su compitu de
Cuppas, s.f. pl. coppe, uno dei quattro semi nel latinu, correggere il compito di latino; - c. unu
gioco delle carte napoletane. defettu de sa vista, correggere un difetto del-
Cuppella, s.f. tipo di crogiuolo per purificare la vista.
metalli - prata de c., argento fino, di cop- Curréggiu, 1. p.p. corretto 2. s.m. correzione
pella. - su c. de is pipius spettat a is babbus e a is
Cuppellai, v.tr. coppellare, purificare metalli. mammas, la correzione dei bambini spetta ai
Cuppellazioni, s.f. coppellazione, purificazione genitori.
dei metalli. Currenti, 1. s.f. corrente - c. de mari, corrente
Cupudu, agg. fondo, concavo - pratu c., piatto marina; - c. elettrica, corrente elettrica; - sighi-
fondo. ri sa c., seguire la corrente 2. agg. annu c.,
Cúpula, s.f. cupola - sa c. de una cresia, la anno in corso; - muneda c., moneta corrente;
cupola di una chiesa [zimboriu]; - c. de cap- - nuu c., nodo scorsoio.
peddu, la parte convessa di un cappello. Currera, s.f. corsa sfrenata.
Cupuledda, s.f. dim. cupoletta. Curreria, ved. Scorreria.
Cupulinu, s.m. dim. (t. teatr.) cuffia del sugge- Curréu, s.m. corriere - c. ordinariu, straordi-
ritore. nariu, corriere ordinario, straordinario; - c.
Cura, s.f. cura, sollecitudine - teniri c., aver diplomaticu, corriere diplomatico.
cura; - tenirisí c., riguardarsi. Curridori, agg. e s.m. adatto alla corsa, cor-
Curàbili, agg. che si può curare - unu mali c., ridore - cuaddu c., cavallo da corsa; - is cur-
una malattia curabile. ridoris, i corridori.
Curadori, s.m. curatore, chi cura o assiste; chi Curridoriu, ved. Corridoriu.
esercita una curatela. Cúrriri, v.intr. correre, accorrere - c. avatu, rin-
Curadoria, s.f. distretto. correre; - c. a is izzerrius, accorrere alle urla;
Curai, v.tr. curare, medicare; aver cura. - c. a cuaddu, correre a cavallo; - c. su pannu,
Curanti, agg. curante - su medicu c., il medico correre il palio; - c. boxi, correr voce.
curante. Currucau, s.m. gruccione.
Curba, cruba, s.f. strofa di poesia epico-nar- Currulai, v.tr. rincorrere.
rativa o satirica - ge’ indi scit una c. cussu, Curruxinai, ved. Corruxinai.
quanto la sa lunga, quello. Currúxinu, ved. Corrúxinu.
Curcúri, cruccúri, s.m. saracchio (ampelo- Cursa, s.f. corsa - c. de cuaddus, corsa di caval-
desma mauritanica Dur. et Schinz.) [erba de li; - c. de mascheras, corsa di maschere.
fai cilirus]. Cursu, s.m. corso, diarrea - essiri a cursus, avere
Cúria, s.f. curia - sa c. obispali, la curia ve- la diarrea; - su c. de sa natura, il corso della
scovile; - monsignori de c., prelato che pre- natura; - in su c. de tres dis, nel corso di tre
sta la sua opera nella curia. giorni; - muneda in c., moneta in corso.
Curiali, agg. curiale - linguaggiu c., linguaggio Curva, s.f. curva, svolta [corrunada].
curiale. Curvadura, s.f. curvatura.
Curiosamenti, avv. con curiosità, curiosamente. Curvai, v.tr. curvare - c. sa schina, sottometter-
Curiosidadi, s.f. curiosità - m’est benida sa c. si; - su gutturinu curvat a manu deretta, il
di andai a su giogu, mi è venuta la curiosità viottolo curva a destra.
di andare al circo. Curvu, agg. curvo, chino [incrubau, corcovau].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio145_A


Curzedadi, curzesa, s.f. cortezza - c. de menti, cussus ind’hia a bolliri deu puru unus cantu,
cortezza di mente. di codesti ne vorrei anch’io alcuni; - po cussu,
Curzu, cruzzu, agg. corto - segai a c., tagliar perciò; - cun totu cussu, con tutto ciò.
corto. Custodi, s.m. custode - su c. de unu cantieri, il
Cusciénzia, s.f. coscienza - in c. de s’anima, custode di un cantiere.
specie di giuramento. Custodia, s.f. custodia - teniri in c., tenere in
Cuscus, s.m. cuscùs, pietanza araba introdotta custodia; - agenti de c., agente di custodia,
in Sardegna dai tabarchini di Carloforte. secondino.
Cuscusoni, s.m. seme di avena selvatica. Custodiai, custodiri, v.tr. custodire, sorveglia-
Cussorgia, s.f. insieme di costruzioni legate al- re - c. su bestiamini, sorvegliare il bestiame.
l’attività agro-pastorale. Custríngiri, ved. Costríngiri.
Cussorgiali, agg. stanziale - pilloni c., uccello Custu, custa, custus, custas, agg. e pron.ind.
stanziale. questo, questa, questi, queste - in custa domu
Cussu, cussa, cussus, cussas, agg. e pron.ind. su meri seu deu, in questa casa il padrone sono
codesto, codesta, codesti, codeste - cussas crais io; - scioberu custus, scelgo questi.
sunt is mias, codeste chiavi sono le mie; - de Cutis, s.f. cute, pelle.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio146_A


D
Dattilografia, s.f. lo scrivere a macchina.
Dattilògrafu, s.m. impiegato addetto a scrivere
a macchina.
Davantali, deventali, s.m. grembiule da lavoro
[fascadroxa, pannu di ananti].
Dadu, s.m. 1. dado 2. base delle colonne 3. stru- Dazieri, s.m. addetto alla riscossione del dazio.
mento di tortura che stringeva i malleoli con una Daziu, s.m. dazio, gabella, imposta.
specie di morsa - donai su d., dare il dado. Dda, pron.p.f. di terza p.sing. la - dda conoscis
Daga, s.f. daga - sa d. est un’ arma a duas azzas a sorri mia?, conosci mia sorella?; - donamí
larga e curza, la daga è un’arma a doppia la- sa littera, dda bollu liggiri, dammi la lettera,
ma, larga e corta. voglio leggerla; si usa anche come suffisso -
Dàinu, s.m. daino. aspettadda ananti de sa stazioni, hat essiri
Dama, s.f. 1. donna di nobile condizione - d. de puntuali, aspettala davanti alla stazione, sarà
corti, dama di corte; - d. de cumpangía, dama puntuale; - pappadidda totu, ca ti fait beni,
di compagnia 2. gioco della dama - fai una mangiala tutta, che ti fa bene.
partida a d., giocare una partita a dama. Ddaddara, laddara, s.f. 1. gallozzola della quer-
Damascai, v.tr. tessere a modo di damasco. cia 2. cacherello della pecora e della capra.
Damascu, s.m. tessuto di seta con disegni per lo Ddas, pron.p.f. di terza p.pl. le - no ddas hapu
più a fiorami. agatadas, non le ho trovate; - deu certas cosas
Damau, agg. malsano - pegus d., animale mal- no ddas fazzu, io certe cose non le faccio. Si
sano [ferosu]. usa anche come suffisso - arreguaddas is fo-
Damerinu, s.m. damerino, chi è lezioso e ricer- tografias, conservale le foto; - lassaddas in
cato nel vestire - fai su d., fare il damerino. s’ortu is puddas, lasciale nell’orto le galline.
Damigella, s.f. fanciulla di nobile famiglia. Ddeddu, s.m. bambino, bimbo.
Damizana, damigiana, s.f. damigiana. Ddi, pron.p.m. e f. di terza p.s. usato solo come
Dannai, dannificai, v.tr. danneggiare. compl. di termine: a lui, a lei, gli, le - ddi bollu
Dannosamenti, avv. con danno. fai unu bell’arregallu, gli/le voglio fare un bel
Dannosu, agg. dannoso, che reca danno - clima regalo; - is durcis ddi praxint meda, i dolci
d. a sa saludi, clima dannoso alla salute. gli/le piacciono molto. Si usa anche come
Dannu, s.m. 1. danno - pagai is dannus, pagare suffisso - naraddi chi bengiat crasi, dille/gli
i danni; - fai d., far male alla salute; - cussa che venga domani; - torraddi su dinai, rendi-
mexina m’hat fattu dannu a su stogumu, quel- gli/le i soldi.
la medicina mi ha fatto male allo stomaco Ddiddu, s.m. crocchia di capelli [cozza,
2. disgrazia - ita d. mannu, che gran disgra- coronetta].
zia; - mai d. tengada, che mai abbia danno. Ddis, pron.p.m. e f. di terza p.pl. usato solo come
Danti, s.m. pelle di daino conciata per farne compl. di termine: ad essi, ad esse, a loro - no
guanti, borsette, ecc. ddis hapu fattu nudda, non ho fatto loro nien-
Dantista, s.m. studioso della vita e delle opere te. Si usa anche come suffisso - mandaddis
di Dante. duus caboniscus e unu bellu cuccu de casu
Danza, s.f. danza, ballo - d. classica, moderna, friscu, manda loro due galletti e una pezza di
danza classica, moderna. formaggio fresco.
Danzadori, s.m. danzatore. Ddoi, ddui, avv. (di luogo) ci - no ddui ca-
Danzai, v.intr. danzare, eseguire una danza. pit, non ci sta; - baiddòi luegu, vacci su-
Dardai, v.tr. e intr. dardeggiare, colpire con dardi. bito; - in cussu gutturinu no ddui passat
Darderi, s.m. armato di frecce. mai nemus, in quel viottolo non ci passa
Dardu, s.m. freccia. mai nessuno.
Data, s.f. data - sa d. de nascida, la data di na- Ddu, pron.p.m. di terza p.sing. lo - ddu biu do-
scita; - assegnu chene d., assegno senza data. gna dí, lo vedo tutti i giorni; - ascurta a mei,
Dàttili, s.m. dattero - d. de mari, dattero ma- no ddu fazzas, dai retta a me, non farlo. Si
rino. usa anche come suffisso - mandaddu a cuddu
Dattilíferu, agg. che produce datteri - prama logu, mandalo a quel paese; - fadiddu beni a
dattilifera, palma dattilifera. innòi, fallo venire qui.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio147_A


Ddus, pron.p.m. di terza p.pl. li, loro - ddus Decennali, agg. e s.m. decennale - pianu d., pia-
hapu attoppaus ariseu, li ho incontrati ieri; no decennale; - su d. de sa revoluzioni, il
- no ddus bollu mancu biri, non voglio nep- decennale della rivoluzione.
pure vederli. Si usa anche come suffisso - las- Decénniu, s.m. decennio.
saddus solus ca depint chistionai, lasciali soli Decentementi, avv. in modo decente.
perchè devono discutere; - respettaddus is Decenti, agg. decente, decoroso - bistiri, domu
superioris, rispettali i superiori. d., abito, casa decente.
De, 1. prep. di - babbu de cincu fillus, padre di Decénzia, s.f. decenza, decoro - attus chi offen-
cinque figli; - sunti in domu de ziu miu, sono dint sa d., atti che offendono la decenza.
a casa di mio zio. Detta preposizione si tra- Decídiri, v.tr. decidere - toccat a lassai d. a issa,
sforma in “di” quando la parola che segue co- bisogna lasciar decidere a lei.
mincia con le vocali a, e, o - sa provincia di Decídiu, p.p. deciso.
Aristanis, la provincia di Oristano; - poeta di Decifrai, v.tr. decifrare, interpretare - d. unu co-
estru bonu, poeta di buona ispirazione arti- dici antigu, decifrare un codice antico.
stica; - tappu di ortigu, tappo di sughero; ma: Decifrau, p.p. decifrato.
- bistiri de istadi, abito estivo; - de intragnas Décima, deguma, s.f. imposta corrispondente
malas, cattivo, perfido 2. prep. da - est arri- alla decima parte del reddito - pagai sa d. a
bau de Turinu, è arrivato da Torino; - no dda sa Cresia, pagare la decima alla Chiesa.
biu de s’annu passau, non la vedo dall’anno Decimali, agg. decimale - numeru, frazioni d.,
scorso. numero, frazione decimale.
Debadas, avv. gratis, senza pagare. Décimu, agg.num. e s.m. decimo - su d. an-
Debilesa, s.f. debolezza - tenit una d. po is far- niversariu de sa morti, il decimo anniversa-
dettas, ha una debolezza per le gonne. rio della morte; - no sciu mancu unu d. de su
Débili, agg. debole - est ancora meda d. po sa chi scis tui, non so neanche un decimo di quel-
maladia, è ancora molto debole per la malat- lo che sai tu.
tia; - memoria, luxi d., memoria, luce debole. Decisioni, s.f. decisione - pigai una d., prendere
Debilitai, v.tr. indebolire - sa maladia dd’hat una decisione; - movirisí cun d., muoversi con
debilitau, la malattia l’ha indebolito. decisione.
Debilitamentu, s.m. debilitamento. Decisivu, agg. decisivo - attoppu d., incontro
Debilitanti, agg. che indebolisce - clima d., cli- decisivo.
ma debilitante. Declamai, v.tr. 1. recitare qualcosa con tono
Debilmenti, avv. con debolezza. solenne 2. protestare, inveire.
Dècade, s.f. 1. periodo di 10 giorni 2. paga che Declamatoriu, agg. declamatorio, enfatico - tonu
si corrisponde ai soldati ogni 10 giorni. d., tono declamatorio.
Decadenzia, s.f. decadenza - d. de una tradi- Declamazioni, s.f. declamazione.
zioni, de un’usanza, decadenza di una tradi- Declarai, v.tr. dichiarare, enunciare, sentenziare.
zione, di un’usanza. Declaranti, agg. e s.c. dichiarante.
Decadèssiri, decaíri, v.intr. 1. decadere, per- Declarazioni, s.f. dichiarazione - d. de gherra,
dere vigore, autorità, prosperità 2. perdere dichiarazione di guerra.
l’esercizio di un diritto, per non averlo tem- Declinai, v.intr. calare - is maladias sunti decli-
pestivamente esercitato. nendi, le malattie stanno calando.
Decaimentu, s.m. scadimento, decadenza. Declinazioni, s.f. declinazione.
Decaíu, p.p. e agg. decaduto - nobili d., nobile Decomposizioni, s.f. decomposizione, disgre-
decaduto. gazione.
Decàlogu, s.m. decalogo. Decorai, v.tr. 1. decorare, insignire 2. ornare,
Decantai, v.tr. decantare, lodare, magnificare. addobbare.
Decantau, p.p. e agg. elogiato con molte lodi. Decorau, p.p. e agg. decorato, abbellito da de-
Decapitai, v.tr. decapitare, tagliare la testa. corazioni, adorno - dd’hanti d. cun medaglia
Decapitau, p.p. decapitato. di oru, l’hanno decorato con medaglia d’oro.
Decapitazioni, s.f. decapitazione - fiat istetiu Decorazioni, s.f. 1. decorazione, atto o effetto
cundennau a sa d., era stato condannato alla del decorare 2. onorificenza conferita come
decapitazione. riconoscimento di meriti militari o civili.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio148_A


Decorosu, agg. decoroso, dignitoso - una paga della patria, dei propri diritti; - abogau d.,
decorosa, uno stipendio dignitoso. avvocato difensore.
Decoru, s.m. decoro, decenza, reputazione - bi- Defettai, v.intr. difettare, essere difettoso - d. de
viri cun d., vivere decorosamente. intelligenzia, mancare di intelligenza.
Decottu, s.m. decotto - unu d. de narbedda, un Defettosu, agg. difettoso, imperfetto.
decotto di malva. Defettu, s.m. difetto, imperfezione - d. de co-
Decrépitu, agg. che è nell’estrema vecchiezza, struzioni, de fabbrica, difetto di costruzione,
privo di vigore per l’età - unu becciu d., un di fabbrica; - teniri medas defettus, avere molti
vecchio decrepito [becciu perdali]. difetti.
Decretai, v.tr. ordinare per decreto, deliberare, Definíbili, agg. che si può definire.
stabilire. Definiri, v.tr. definire, decidere - d. una
Decretau, p.p. deliberato, ordinato. chistioni, una liti, definire una questio-
Decretu, s.m. decisione di un’autorità, delibe- ne, una lite.
razione, ordine - d. giudiziariu, decreto giu- Definitivamenti, avv. in modo conclusivo.
diziario. Definitivu, agg. definitivo - donaimí una re-
Decúbitu, s.m. posizione di chi giace in un letto sposta definitiva aintru de crasi, datemi una
- liaga de d., piaga da decubito. risposta definitiva entro domani.
Decumpòniri, v.tr. scomporre, decomporre, di- Definizioni, s.f. definizione - donai una d. pre-
sgregare. cisa, approssimativa, dare una definizione
Décuplu, agg.num. dieci volte più grande. esatta, approssimativa.
Dédica, s.f. dedica. Deflorai, v.tr. deflorare, privare della verginità.
Dedicai, v.tr. dedicare, intitolare, destinare - d. Deflorau, p.p. deflorato, sverginato.
unu monumentu a is caíus in gherra, dedica- Deflorazioni, s.f. deflorazione.
re un monumento ai caduti in guerra; - hat Deflussu, s.m. deflusso - su d. de sa maretta, il
dedicau totu sa vida a su traballu e a sa fa- deflusso della marea.
miglia, ha dedicato la sua vita al lavoro e alla Deformai, v.tr. alterare la forma di qualcosa,
famiglia; - dedicaisí, occuparsi di qualcuno o spec. in peggio.
di qualcosa in modo totale. Deformi, agg. brutto, deforme, malfatto.
Dedúsiri, v.tr. dedurre, desumere, arguire, con- Deformidadi, s.f. deformità, mostruosità.
cludere. Defraudadori, s.m. frodatore.
Dedúsiu, p.p. dedotto, arguito. Defraudai, v.tr. defraudare, frodare - d. unu
Deduzioni, s.f. deduzione, illazione - tirai is traballadori de sa paga, non dare ciò che
proprias deduzionis, trarre le proprie dedu- spetta ad un lavoratore.
zioni. Defraudau, p.p. frodato.
Defalcai, v.tr. sottrarre, detrarre - d. una per- Defraudazioni, s.f. frode, inganno.
centuali de su stipendiu po s’assistenzia me- Defuntu, agg. e s.m. defunto, morto, scompar-
dica, defalcare una percentuale dallo stipen- so per sempre - sa commemorazioni de is de-
dio per l’assistenza medica. funtus, la commemorazione dei morti.
Defalcamentu, s.m. detrazione. Degenerai, v.intr. degenerare, peggiorare - s’in-
Defendíbili, agg. che si può difendere. fluenza est degenerada in prumonita, l’in-
Defèndiri, v.intr. difendere, preservare, sostenere fluenza è degenerata in polmonite.
- d. sa patria, sa famiglia, difendere la patria, Degogliadura, s.f. decapitazione.
la famiglia; - defendirisí, difendersi, ripararsi - Degogliai, v.tr. decapitare, tagliare la testa, spe-
d. de su frius, de su bentu, de sa sinzula, di- cialmente per condanna - a Maria Antonietta
fendersi dal freddo, dal vento, dalle zanzare. de Franzia dd’hiant degogliada, Maria An-
Defendiu, p.p. difeso, protetto. tonietta di Francia fu decapitata.
Defensa, s.f. difesa, protezione - arma de d., Degogliu, s.m. strage, uccisione.
arma di difesa. Degradai, v.tr. degradare, privare del grado mi-
Defensivu, agg. difensivo - linea, alleanza di- litare, per punizione; umiliare - is vizius de-
fensiva, linea, alleanza difensiva. gradant s’omini, i vizi rendono l’uomo a-
Defensori, defendidori, s.m. difensore - d. de bietto.
sa patria, de is proprius derettus, difensore Degradazioni, s.f. degradazione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio149_A


Delazioni, s.f. delazione, accusa segreta. Deludiu, agg. deluso, che ha sofferto una delusione.
Delegai, v.tr. delegare, incaricare, deputare - su Delusioni, s.f. delusione - sa cummedia di ariseu
sindigu hat delegau un’assessori a ddu rap- est istetia una d., la commedia di ieri è stata
presentai in su comitau, il sindaco ha delega- una delusione.
to un assessore a rappresentarlo nel comitato. Demanerachí, avv. in modo che.
Delegau, agg. e s.m. delegato - consilleri d., Demaniali, agg. che appartiene al demanio -
consigliere delegato. beni d., bene demaniale.
Delegazioni, s.f. delegazione, gruppo di perso- Demàniu, s.m. demanio.
ne a cui è stato dato un incarico di rap- De meda, avv. da molto (tempo).
presentanza - sa d. italiana in s’O.N.U., la Demeritai, v.tr. demeritare [dismeresciri].
delegazione italiana all’O.N.U. Demeritau, p.p. demeritato [dismeresciu].
Delfinu, s.m. 1. delfino (mammifero) 2. titolo Deméritu, s.m. demerito - votu de d., (a scuola)
onorifico che si dava al primogenito del re di insufficienza.
Francia. Democraticamenti, avv. secondo i principi della
Deliberadamenti, avv. deliberatamente, di democrazia - consillu eligiu d., consiglio elet-
proposito - hapu pigau cust’argumentu to democraticamente.
d., ho affrontato questo argomento di Democràticu, agg. democratico - partidu, gu-
proposito. vernu d., partito, governo democratico.
Deliberai, v.tr. deliberare, sentenziare, decide- Democrazia, s.f. democrazia, governo popolare.
re - sa corti s’est retirada po d., la corte si è Demoduchí, avv. dimodochè.
ritirata per deliberare. Demoníacu, agg. diabolico - tenit un’abilesa
Deliberau, p.p. deliberato, deciso. demoniaca in su nai faulas, ha un’abilità de-
Deliberazioni, s.f. deliberazione, decisione. moniaca nel mentire.
Delicadesa, ved. Dilicadesa. Demoniu, ved. Dimoniu.
Delicau, ved. Dilicau. Demostrai, ved. Dimostrai.
Delineai, v.tr. delineare, abbozzare - d. una fi- Dengai, v.tr. vezzeggiare, coccolare, carezzare
gura, delineare una figura. [milindrai].
Delinquenti, agg. e s.m. delinquente, malfatto- Dènghi, s.m. moìna, vezzo, smanceria - cussa
re - est unu d. nasciu, ha manifestato sin da pipia dd’ hanti prena de dènghis, quella bam-
piccolo tendenze criminali. bina l’hanno riempita di vezzi.
Delinquénzia, s.f. delinquenza, criminalità - sa Dengosamenti, avv. in modo lezioso.
d. minorili est preoccupanti, la delinquenza Dengosidadi, s.f. smanceria, affettazione.
minorile è preoccupante. Dengosu, agg. lezioso, smorfioso, che fa le moi-
Delinquíri, v.intr. delinquere, contravvenire alla ne - est bessida dengosa de candu s’est fatta
legge - inzulamentu a d., istigazione a delin- a isposa, è diventata leziosa da quando si è
quere. fidanzata.
Delirai, deliriai, v.intr. vaneggiare, farneticare Denominadori, s.m. denominatore.
- sa calentura ddu fadíat d., la febbre lo face- Denominai, v.tr. denominare, dare un nome per
va delirare. distinguere - d. una bia, denominare una strada.
Delíriu, s.m. delirio, vaneggiamento. Denominazioni, s.f. denominazione, nome.
Delittu, s.m. delitto - d. de sanguni, de lesa Denotai, v.tr. indicare, denotare, significare - unu
magestadi, delitto di sangue, di lesa maestà; cumportamentu chi denotat pagu seguresa, un
- essiri testimongiu de unu d., essere testimo- comportamento che indica poca sicurezza.
ne di un delitto. Denotau, p.p. indicato, espresso.
Delízia, s.f. delizia, piacere - est una d. ascurtai Denotazioni, s.f. denotazione.
cussa musica, è una delizia ascoltare quella Densidadi, s.f. densità, consistenza.
musica. Densu, agg. denso, consistente - pastetta den-
Deliziai, v.tr. deliziare, dar piacere, procurare sa, colla densa.
delizia. Dentali, 1. s.m. parte dell’aratro antico costi-
Deliziau, p.p. deliziato, divertito. tuito da un pezzo di legno a Y sul quale viene
Deliziosu, agg. delizioso - custa turta est de- inserito il vomere 2. agg. relativo ai denti
liziosa, questa torta è deliziosa. - protesi d., protesi dentaria.

150

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio150_A


Denti, s.f. dente - sa d. de su giudiziu, il dente del ca; - dognunu depit fai su doveri suu, ognuno
giudizio; - d. di ananti, dente incisivo; - d. de deve fare il suo dovere.
s’ogu, dente canino; - d. trotta, dente storto; - Deploràbili, deplorandu, agg. deplorabile, de-
d. taccada, dente cariato; - sfustigonai is dentis, gno di essere deplorato.
stuzzicare i denti; - zicchirriai is dentis po su Deplorai, v.tr. mostrare rincrescimento, biasi-
frius, digrignare i denti per il freddo. mare, compiangere.
Dentifriciu, s.m. dentifricio. Deplorau, p.p. deplorato, biasimato.
Dentímini, s.m. dentatura - cumente d. no mi Depòniri, v.tr. deporre, far deposizione in giu-
pozzu chesciai, come dentatura non posso la- dizio.
mentarmi. Deportai, v.tr. deportare, trasferire qualcuno
Dentista, s.m. dentista [tiracascialis]. lontano dal luogo di residenza per motivi po-
Déntixi, s.m. dentice. litici.
Dentizioni, s.f. dentizione - est in s’edadi de sa Deportazioni, s.f. deportazione - essiri cunden-
d., è nell’età della dentizione. nau a sa d., essere condannato alla deporta-
Dentudu, agg. che ha denti grandi. zione.
Denudai, v.tr. spogliare, privare delle vesti. Depositai, v.tr. depositare - d. dinai in sa ban-
Denudau, p.p. denudato, spogliato. ca, depositare soldi in banca.
Denúnzia, s.f. denuncia, notifica, accusa - sa d. Depositariu, agg. e s.m. depositario - su d. de
de is redditus, la denuncia dei redditi. unu segretu, il depositario di un segreto.
Denunziai, v.tr. denunciare, dichiarare, notifi- Depositau, p.p. e agg. depositato, lasciato in
care - d. una fura, denunciare un furto; - d. sa deposito.
nascida de unu fillu, denunciare la nascita di Depósitu, s.m. deposito - d. bancariu, deposito
un figlio. bancario; - unu d. de craboni, un deposito di
Deostruenti, agg. e s.m. rimedio che libera da carbone.
occlusione intestinale. Deposizioni, s.f. deposizione, testimonianza.
Deostruiri, v.tr. sturare, disintasare. Depostu, p.p. deposto - d. de un’impleu, licen-
De pagu, avv. da poco (tempo). ziato da un impiego.
Dependenti, agg. e s.c. dipendente - d. de su Deprecàbili, agg. che si può o si deve depre-
Stadu, dipendente statale. care.
Dependénzia, s.f. dipendenza - essiri a is depen- Deprecai, v.tr. deprecare, disapprovare.
denzias de calincunu, essere alle dipendenze De pressi, diabressi, avv. presto, in fretta - fai
di qualcuno. d. ca su trenu est arribendi, fai presto perchè
Depèndiri, v.intr. dipendere, derivare, proveni- il treno è in arrivo.
re - tenit una buttega, no dependit de nisciu- Depressioni, s.f. depressione, avvilimento, ab-
nus, ha un negozio, non dipende da nessuno. battimento.
Depéndiu, p.p. dipeso, derivato. Deprímiri, v.tr. deprimere, avvilire.
Depidamenti, avv. debitamente, giustamente. Deprímiu, p.p. e agg. depresso - unu maladiu
Depidori, s.m. debitore - chini no est d. est d., un malato depresso; - zona deprimia, zona
arriccu, chi non è debitore è ricco. economicamente o socialmente arretrata.
Dépidu, 1. s.m. debito - comporai su pani a d., Depuradori, s.m. apparecchio per depurare una
comprare il pane a credito; - a pagai is depidus sostanza.
inc’est sempri tempus, per pagare i debiti c’è Depurai, v.tr. depurare, purificare - d. su san-
sempre tempo 2. p.p. e agg. dovuto, oppor- guni, depurare il sangue.
tuno. Depurau, p.p. depurato.
Depilai, v.tr. privare dei peli - d. is cambas, is Depurazioni, s.f. depurazione, purificazione di
suercus, depilare le gambe, le ascelle. fluidi (acqua, gas,ecc.) al fine di renderli atti
Depilatoriu, agg. e s.m. sostanza o mezzo atti a determinati usi.
ad asportare i peli superflui. Deputai, v.tr. deputare, destinare, delegare.
Depilazioni, s.f. depilazione - sa d. de is cam- Deputau, 1. p.p. destinato, delegato 2. s.m.
bas, la depilazione delle gambe. rappresentante del popolo alla Camera dei
Dèpiri, v.tr. essere debitore, dovere - depit dinai Deputati.
meda a sa banca, deve molti soldi alla ban- Deputazioni, s.f. deputazione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio151_A


Derettamenti, direttamenti, avv. per via diret- Desdorai, disdorai, v.tr. disonorare, macchiare
ta, senza deviazioni - andu d. a domu, vado l’onore, la reputazione - d. sa famiglia, disono-
direttamente a casa. rare la famiglia [disonorai].
Derettu, 1. s.m. diritto, tassa, dazio - d. de peag- Desdoru, disdoru, s.m. disonore, ignominia
giu, diritto di pedaggio; - d. de vida e de mor- - hat preferíu sa morti a su d., ha preferito la
ti, diritto di vita e di morte 2. agg. dritto, morte al disonore [disonori].
eretto, destro - custu muru no est d., questo Desenterrai, ved. Disinterrai.
muro non è dritto; - a manu deretta, a destra. Desequilibrai, v.tr. sbilanciare, squilibrare.
Derisioni, s.f. derisione, scherno, dileggio. Desequilíbriu, s.m. sbilancio, squilibrio.
Derisoriu, agg. fatto per deridere - attu d., atto Desertori, ved. Disertori.
derisorio. Desertu, agg. e s.m. deserto, spopolato, abban-
Derivai, v.intr. derivare, dipendere, avere ori- donato - sa prazza fut deserta, la piazza era
gine, provenire - sa lingua sarda derivat de deserta; - predicai a su d., parlare senza esse-
su latinu, la lingua sarda deriva dal latino. re ascoltato.
Derivazioni, s.f. derivazione. Designai, ved. Disignai.
Derogàbili, agg. si dice di norma a cui si può Desinénzia, s.f. desinenza, terminazione di pa-
derogare. rola.
Derogai, v.intr. derogare, non osservare quanto Desístiri, v.intr. desistere, smettere.
in precedenza stabilito. Desístiu, p.p. desistito.
Derogazioni, s.f. deroga - cuncediri una d., Deslúxiri, v.intr. scomparire [scumparriri].
concedere una deroga. Desmerèsciri, ved. Dismerèsciri.
Derramai, v.tr. spargere, versare - d. scedas fras- Desnudai, v.tr. spogliare, denudare.
sas, tragallus, spargere notizie false, calun- Desnudau, p.p. denudato.
nie; - d. lagrimas, versare lacrime. Desnudesa, s.f. nudità.
Derramau, p.p. sparso, versato. Desobbedèssiri, ved. Disubbidiri.
Derrata, s.f. derrata, prodotto di uso alimen- Desoladori, s.m. devastatore, saccheggiatore.
tare. Desolai, v.tr. affliggere, desolare, saccheggiare
Derreri, s.m. arco posteriore della sella. - d. una campagna, devastare una campagna
Derrobatoriu, ved. Sdorrobatoriu. - cara desolada de sa pigota, volto devastato
Derrotta, s.f. disfatta di esercito, sconfitta, rotta. dal vaiolo.
Derruiri, v.intr. rovinare, minacciar rovina. Desolanti, agg. che affligge e sconforta - una
Derruttu, p.p. demolito, andato in rovina - ponti scena d., una scena desolante.
d., ponte andato in rovina. Desolau, p.p. e agg. desolato, afflitto, sconfor-
Descendenti, discendenti, 1. agg. discendente, tato.
che procede dall’alto al basso, dal grande al Desolazioni, s.f. desolazione, devastazione,
piccolo, ecc. - ordini d., ordine discendente sconforto.
2. s.m. e f. che discende da qualcuno per Desoppilai, v.tr. disostruire, togliere l’occlusione
vincolo di sangue - is descendentis de Gari- (spec. nel linguaggio medico).
baldi, i discendenti di Garibaldi. Desossai, ved. Disossai.
Descendénzia, discendénzia, s.f. discendenza Dèspota, s.m. despota, chi comanda con arbitrio,
- de nobili d., di nobile discendenza. tiranno.
Descriri, v.tr. descrivere - d. unu paisaggiu, unu Despotismu, ved. Dispotismu.
fattu, descrivere un paesaggio, un fatto. Destinai, distinai, v.tr. destinare, dedicare, as-
Descrittori, s.m. chi descrive. segnare - s’omini est destinau a morriri, l’uo-
Descrizioni, s.f. descrizione, esposizione. mo è destinato a morire; - sa littera est desti-
Desdícia, s.f. disdetta, disgrazia, sfortuna - d. in nada a tui, la lettera è destinata a te.
su giogu, sfortuna al gioco [sfortuna]. Destinazioni, s.f. destinazione, luogo d’arrivo,
Desdiciadamenti, avv. malauguratamente. residenza assegnata a un funzionario - arribai
Desdiciau, disdiciau, agg. sfortunato, infelice, a d., arrivare a destinazione; - est in abettu de
disgraziato, meschino - picciocca disdiciada, d., è in attesa di destinazione.
ragazza sfortunata; - d. de tui!, guai a te! Destinu, distinu, s.m. destino - pigaisidda cun
[sfortunau]. su d., prendersela col destino [sorti, prenèta].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio152_A


Destrossai, v.tr. rompere, fare a pezzi, distrug- Dettagliau, p.p. e agg. dettagliato, particola-
gere - hat destrossau totu su chi hat acciap- reggiato.
pau, ha distrutto tutto ciò che ha trovato. Dettagliu, s.m. particolarità, dettaglio - intrai
Destrossu, s.m. rovina, scempio, distruzione. in is dettaglius, entrare nei dettagli; - bendiri
Destruidori, s.m. distruttore, sterminatore. in d. o a minudu o a sa minuda, vendere al
Destruiri, v.tr. distruggere, sterminare - sa ma- minuto.
ladia dd’hat destruttu, la malattia lo ha di- Dèu, pron. di prima p.sing. io. Si usa solo come
strutto [destrossai]. soggetto; come compl. si usano le forme “mi”
Destruíu, p.p. e agg. distrutto, sterminato - una (senza preposizione) e “mei” (con preposizio-
vida destruída, una vita distrutta. ne) - ddu scíu deu su tempus ch’ inci bolit, lo
Destruttivu, agg. distruttivo - sa potenzia de- so io il tempo che ci vuole; - fai cumenti ti
struttiva de is armas modernas, la potenza nau deu, fa’ come ti dico io; - mi saludat
distruttiva delle armi moderne. sempri, candu passat, mi saluta sempre, quan-
Destruzioni, s.f. distruzione - sa d. de una do passa; - naramí chini ses, dimmi chi sei;
cittadi, la distruzione di una città. - hat zerriau a tui, no a mei, ha chiamato te,
Desvanu, s.m. camera a tetto, soffitta, mansar- non me; - po mei est sempri festa, seu cibullau,
da (< sp. desvan). per me è sempre vacanza, sono in pensione.
Desviai, v.tr. e intr. deviare, uscire dal cammino Deus, s.m. Dio - chi D. bolit, se Dio vuole; - D.
normale - d. un’arriu, deviare un fiume; - su t’indi campit, Dio te ne scampi; - bai cun D.,
trenu hat desviau, il treno ha deragliato; - de- va con Dio; - po s’amori de D., per l’amor di
sviaisí, divertirsi. Dio; - grazias a D... , grazie a Dio ... ; - torrai
Desviamentu, s.m. il deviare. malas grazias a D., essere irriconoscenti ver-
Desuncúna, avv. all’improvviso. so Dio; - mai D. ddu bollat, mai Dio lo vo-
Detenidori, s.m. detentore, possessore - d. de glia; - D. si ddu paghit, (forma di ringrazia-
unu primatu, detentore di un primato. mento) Dio glielo ripaghi; la risposta è: - Issu
Detenimentu, s.m. ritenzione. pagat totu, Egli ripaga tutto.
Detergenti, detersivu, agg. detergente, de- Devastai, v.tr. devastare.
tersivo. Deventali, ved. Davantali.
Deteriorai, v.tr. deteriorare, danneggiare. Devòlviri, v.tr. devolvere, trasferire - d. una
Deterioramentu, s.m. deterioramento, peggio- summa in beneficenzia, devolvere una som-
ramento. ma in beneficenza.
Determinai, v.tr. determinare, stabilire - d. is Devoradori, agg. e s.m. divoratore - est unu
terminus de unu possessu, determinare i li- grandu d. de maccarronis, è un gran divo-
miti di una proprietà. ratore di pastasciutta.
Determinanti, agg. determinante. Devorai, v.tr. divorare, mangiare avidamente
Determinau, p.p. determinato, stabilito. - d. cun is ogus, mangiare con gli occhi.
Determinazioni, s.f. determinazione, risoluzione. Devotamenti, avv. con devozione.
Detersivu, ved. Detergenti. Devotu, agg. devoto - est d. de Sant’Antoni, è
Detestàbili, agg. detestabile, esecrabile. devoto di Sant’Antonio.
Detestai, v.tr. detestare, esecrare, avere in odio Devozioni, s.f. devozione, affezione, fedeltà
- d. sa violenzia, detestare la violenza. - pregai cun d., pregare con devozione.
Detrairi, v.tr. sottrarre, diminuire. Dexennoi, agg.num.card. diciannove.
Detrazioni, s.f. detrazione, diminuzione. Dexessetti, agg.num.card. diciassette.
Detrimentu, s.m. detrimento, danno morale o Dexi, agg.num.card. dieci.
materiale. Déximu, agg.num.ord. decimo - est arribau d.
Detronizzai, v.tr. deporre un regnante dal trono in sa cursa, è arrivato decimo nella corsa.
- fig. privare del potere, di una posizione di Dexina, s.f. decina - ti dd’hapai nau una dexina
privilegio. de bortas, te l’avrò detto una decina di volte.
Dettagliadamenti, avv. minutamente, con mol- Dexiottu, agg.num.card. diciotto.
ti particolari. Dèxiri, v.intr. convenire, star bene - cussu bestiri
Dettagliai, v.tr. specificare, esporre con tutti i no ddi dexit, quell’abito non gli sta bene;
particolari. - cumenti dexit, decentemente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio153_A


Dezzídiri, v.tr. decidere. Diamanti, s.m. diamante (pietra preziosa) - una
Dí, s.f. giorno - dí de festa, giorno di festa, gior- cannacca de diamantis, una collana di diamanti.
no non lavorativo; - dí de fattu, giorno feria- Diamantinu, agg. adamantino, duro, forte.
le, lavorativo; - dí nodída, giorno particolare; Diametralmenti, avv. lungo la linea del dia-
- a de dí, di giorno; - dí po dí, giorno per gior- metro - teneus opinionis d. contrarias, ab-
no; - sa dí innantis, il giorno prima; - a dí di biamo opinioni diametralmente opposte.
hòi, al giorno d’oggi; - ddi mancat sa mellus Diàmetru, s.m. diametro.
dí de s’annu, gli manca il giorno migliore del- Diàriu, s.m. diario - d. scolasticu, diario sco-
l’anno, non è a posto. lastico; - d. de gherra, diario di guerra.
Diabeti, s.f. diabete - patit sa d., è malato di Diarrea, s.f. dissenteria [scurrenzia, cagaredda].
diabete. Diavveras, de veras, avv. davvero, veramente.
Diabeticu, agg. diabetico. Dibattimentu, s.m. dibattimento.
Diabolicamenti, avv. in modo diabolico. Dibàttiri, v.tr. dibattere, discutere - d. a ingiriu
Diabólicu, agg. diabolico, infernale - tentazionis de sa chistioni de sa lingua sarda, dibattere
diabolicas, tentazioni diaboliche. intorno alla questione della lingua sarda.
Diabressi, ved. De pressi. Dibàttiu, p.p. dibattuto, discusso.
Diaconatu, s.m. grado, ufficio di diacono. Dibattu, dibatta, s.m. dibattito, discussione, di-
Diàconu, s.m. nella chiesa cattolica, chi ha ri- sputa.
cevuto il diaconato. Dicembri, decembri, s.m. mese di dicembre
Diadema, s.m. diadema, gioiello che adorna il [mesi de idas].
capo o la fronte delle signore. Diceria, s.f. diceria, notizia senza fondamento,
Diaderu(s), avv. veramente, davvero. Anche chiacchiera.
interrogativo - diaderu?, davvero? [diavve- Dícia, s.f. fortuna.
ras]. Diciosamenti, avv. felicemente.
Diafanu, agg. trasparente - fig. pallido, magro. Diciosu, agg. fortunato, felice, beato.
Diaforesi, s.f. aumento di sudore, naturale o Díciu, s.m. detto, proverbio - is dicius sunti sen-
provocato a fini terapeutici. tenzias de su populu, i proverbi sono senten-
Diaforéticu, agg. medicamento o mezzo che ze del popolo; - aíci narat su d., cosí dice il
favorisce un’abbondante sudorazione. proverbio (< sp. dicho).
Diaframma, s.m. diaframma, tutto ciò che ser- Dida, s.f. balia, nutrice [mamma de titta].
ve a separare, a dividere materialmente o spi- Didali, s.m. ditale - su d. serbit po cosíri senza
ritualmente. de si stampai is didus, il ditale serve per cuci-
Diagonali, s.f. diagonale - segai unu fogliu in re senza bucarsi le dita.
d., tagliare un foglio in diagonale. Didascalia, s.f. didascalia, scritta esplicativa.
Diagonalmenti, avv. in senso trasversale. Didascàlicu, agg. didascalico, che ha come fine
Diagramma, s.m. diagramma, rappresentazione l’istruzione.
grafica dei valori di un fenomeno fisico, sta- Didàttica, s.f. didattica, parte della pedagogia
tistico, sociologico, ecc. - d. de sa produzio- che studia i metodi di insegnamento.
ni, de sa temperadura, de is nascidas, dia- Didàtticu, agg. che concerne l’insegnamento
gramma della produzione, della temperatura, - programma, metodu d., programma, meto-
delle nascite. do didattico; - direttori d., direttore didattico.
Diaíci, ved. Aíci. Didixeddu, s.m. mignolo, il quinto dito della
Dialéttica, s.f. dialettica, arte del dialogo. mano o del piede.
Dialetticamenti, avv. in modo dialettico. Didu, s.m. dito - d. mannu, pollice; - d. indici,
Dialétticu, agg. dialettico, logico - tenit una indice; - d. de mesu, medio; - d. de s’aneddu,
grandu abilidadi dialettica, ha una grande anulare; - didixeddu, mignolo; - d. mannun
abilità dialettica. de su pei, alluce; - t’indi fazzu lingiri totus is
Dialettu, s.m. dialetto - dogna bidda tenit su d. didus, ti faccio leccare le dita.
suu, ogni paese ha il suo dialetto. Dieta, s.f. 1. dieta alimentare 2. voce di rispet-
Diàlogu, s.m. dialogo - aberriri unu d. intre to rivolta alle signore molto anziane, seguita
guvernu e opposizioni, aprire un dialogo tra sempre dal nome proprio - d. Chicca, d. Lisa,
governo e opposizione. zia Chicca, zia Elisa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio154_A


Dietéticu, agg. dietetico - alimentu d., alimento Digidíbili, digiríbili, agg. che può essere digerito.
dietetico. Digidibilidadi, digiribilidadi, s.f. digeribilità.
Diffamadori, s.m. diffamatore, denigratore, Digidimentu, digirimentu, s.m. digerimento,
calunniatore. digestione.
Diffamai, v.tr. diffamare, calunniare, denigrare, Digidiri, digiriri, v.tr. digerire - no arrenesciu
screditare. a d. su cugumbiri, non riesco a digerire i ce-
Diffamatoriu, agg. calunnioso - articulu, di- trioli; - digirit finzas is perdas, digerisce an-
scursu d., articolo, discorso diffamatorio. che le pietre.
Diffamazioni, s.f. diffamazione, calunnia. Digiunai, v.intr. digiunare [giaunai].
Differentementi, avv. in modo differente. Digiunu, s.m. digiuno - custas pindulas bolint
Differenti, agg. differente, diverso - sa calidadi pigadas a d., queste compresse vanno prese
est unu pagu d., la qualità è un pò diversa. a digiuno [giaúnu].
Differénzia, s.f. differenza - d. di edadi, de ca- Dignaisí, v.intr. degnarsi - no s’est dignau de
ratteri, de colori, differenza di età, di caratte- intrai a domu mia, non si è degnato di entrare
re, di colore. a casa mia.
Differenziai, v.tr. differenziare, distinguere, di- Dignamenti, avv. in modo degno.
versificare - d. is investimentus, diversificare Dignazioni, s.f. degnazione - m’hat arricíu cun
gli investimenti. aria de d., mi ha ricevuto con aria di degna-
Differenziali, agg. differenziale - tariffa d., ta- zione.
riffa particolare. Dignidadi, s.f. dignità - est una persona senza
Differenziau, p.p. e agg. differenziato, diver- d. si hat fattu una simili cosa, è una persona
sificato - insegnamentu d., insegnamento dif- senza dignità se ha fatto una cosa simile.
ferenziato. Dignu, agg. degno, meritevole - d. de conside-
Diffícili, agg. difficile, disagevole - unu com- razioni, degno di considerazione.
pitu d., un compito difficile. Digressioni, s.f. digressione, l’allontanarsi dal-
Difficilmenti, avv. con difficoltà. la via intrapresa.
Difficultadi, s.f. difficoltà, impedimento, osta- Digressivu, agg. che costituisce una digressione.
colo - movirisí cun d., muoversi con difficol- Dilatàbili, agg. che è capace di dilatarsi, dila-
tà; - is difficultadis de sa vida, le difficoltà tabile.
della vita. Dilatabilidadi, s.f. dilatabilità.
Difficultosu, agg. difficoltoso - camminu d., Dilatadori, s.m. dilatatore (strumento usato
cammino difficoltoso. in chirurgia).
Diffidai, v.intr. diffidare, non aver fiducia - d. Dilatai, v.tr. dilatare, allargare - d. is prumonis,
de una promissa, diffidare di una promessa. dilatare i polmoni, respirando profondamente.
Diffidenti, agg. diffidente - caratteri d., carattere Dilatamentu, dilatazioni, s.m. dilatazione.
diffidente. Dilatoriu, agg. tendente a prolungare nel tempo
Diffidénzia, s.f. diffidenza, mancanza di fiducia. - manovra dilatoria, manovra dilatoria.
Diffúndiri, v.tr. diffondere, spargere - su soli Dilazioni, s.f. dilazione, proroga - d. de paga-
diffundit sa luxi sua, il sole diffonde la sua luce. mentu, dilazione di pagamento.
Diffúndiu, diffusu, p.p. diffuso, sparso larga- Dilemma, s.m. dilemma, problema di difficile
mente. soluzione.
Diffusamenti, avv. molto ampiamente. Dilettai, v.tr. dilettare, procurare diletto, pia-
Diffusioni, s.f. diffusione - s’Unioni Sarda est cere - dilettaisí, fare qualcosa per diletto.
unu giornali de larga diffusioni in Sardigna, Dilettamentu, s.m. dilettamento, diletto.
l’Unione Sarda è un giornale di ampia diffu- Dilettanti, agg. dilettante - d. de musica, che si
sione in Sardegna. diletta di musica; - curridori d., ciclista dilet-
Digestioni, s.f. digestione. tante.
Digestivu, agg. e s.m. digestivo - s’aquardenti Dilettu, s.m. diletto, svago, piacere.
est unu bonu d., l’acquavite è un buon dige- Dilicadamenti, avv. in modo delicato.
stivo. Dilicadesa, s.f. delicatezza - discutiri una chi-
Digidenti, digirenti, agg. digerente - apparatu stioni cun d., discutere una questione con de-
d., apparato digerente. licatezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio155_A


Dilicau, agg. delicato, schizzinoso, squisito - pagai, hanno fatto una dimostrazione di pro-
saludi dilicada, salute delicata; - in su pappai testa per farsi pagare.
est meda d., è schizzinoso nel mangiare; - pie- Dinai, s.m. denaro - chini tenit d. tenit amigus,
tanza dilicada, pietanza squisita. chi ha denaro, ha amici; - chene d. no si cantat
Diligentementi, avv. in modo diligente, accu- missa, senza soldi non si diventa prete; - su d.
rato. no intrat in su baullu, il denaro non entra nel-
Diligenti, agg. diligente, sollecito, accurato. la bara.
Diligénzia, s.f. diligenza, accuratezza - studiai Dínamu, s.f. dinamo.
cun d., studiare con diligenza. Dinastia, s.f. dinastia.
Diluenti, agg. e s.m. liquido che serve a diluire. Dindu, indindu, s.m. tacchino [caboni de Indias,
Diluiri, v.tr. diluire, sciogliere in un liquido. pioccu].
Diluviai, v.intr. piovere a dirotto, diluviare. Dinnanti, dinnanteriseru, avv. avantieri, l’al-
Dilúviu, s.m. diluvio, nubifragio - proi a d., pio- tro ieri.
vere a dirotto; - si sighit custu d. no podeus Dintedí, nella loc. “a d.”, a giorni alterni.
andai a sa festa, se continua questo nubifra- Diocesanu, agg. della diocesi.
gio non possiamo andare alla festa. Diócesi, s.f. diocesi, circoscrizione ecclesiasti-
Dimanda, ved. Domanda. ca sottoposta alla giurisdizione pastorale di
Diminuiri, v.tr. diminuire, ridurre - d. su preziu, un vescovo.
diminuire il prezzo. Diosa, s.f. dea, bella donna (nella poesia amo-
Diminuíu, p.p. diminuito, ridotto. rosa).
Diminutivu, agg. e s.m. diminutivo, forma al- Diploma, s.m. titolo conseguente al compimento
terata di un sostantivo o di un aggettivo, otte- di un corso di studi - d. de licenza media, di-
nuta mediante l’aggiunta di un suffisso indi- ploma di licenza media.
cante diminuzione: bistireddu, domixedda, Diplomàticu, agg. e s.m. diplomatico, membro
caboniscu, cambusciottu, vestitino, casetta, della diplomazia.
galletto, cuffietta. Diplomau, agg. e s.m. che, chi ha conseguito un
Diminuzioni, s.f. diminuzione - is nascidas de diploma.
is pipius sunt in d., le nascite dei bambini sono Diplomazia, s.f. diplomazia, abilità, tatto nel
in diminuzione. trattare affari delicati - movirisí cun d., agire
Dimissioni, s.f. dimissione, rinuncia ad un in- con diplomazia.
carico - donai is dimissionis, dare le dimis- Direttamenti, ved. Derettamenti.
sioni. Direttivu, agg. che dirige.
Dimíttiri, v.tr. dimettere, licenziare - su maladiu Direttori, s.m. direttore - d. generali, direttore
est istetiu dimittiu de su spidali, il malato è generale; - d. sportivu, direttore sportivo.
stato dimesso dall’ospedale. Direzioni, s.f. 1. direzione, verso - camminai in
Dimóniu, s.m. diavolo - est leggiu che su d., è d. de su bentu, camminare in direzione del
brutto come il diavolo. vento 2. ufficio del direttore.
Dimostràbili, agg. che si può dimostrare - una Dirígiri, v.tr. dirigere, comandare, guidare.
beridadi d., una verità dimostrabile. Dirímiri, v.tr. dirimere, decidere, risolvere.
Dimostradori, s.m. dimostratore - d. di elet- Disàbili, agg. e s.c. che, chi presenta qualche
trodomesticus, dimostratore di elettrodo- minorazione fisica o psichica; handicappato.
mestici. Disabilidadi, s.f. inettitudine, mancanza di ido-
Dimostrai, demostrai, v.tr. dimostrare, mani- neità.
festare - candu t’has a d. disponibili, heus a Disabitau, p.p. disabitato, spopolato - logu d.,
biri, quando ti dimostrerai disponibile, ve- luogo spopolato.
dremo. Disabituai, v.tr. far perdere un’abitudine - di-
Dimostranti, s.c. dimostrante - unu corteu de sabituaisí, perdere un’abitudine.
dimostrantis, un corteo di dimostranti. Disabituau, p.p. disabituato, svezzato.
Dimostrativu, agg. dimostrativo - procedimentu Disaccattu, s.m. mancanza di rispetto, mala cre-
d., procedimento dimostrativo. anza.
Dimostrazioni, demostrazioni, s.f. dimostra- Disaffiai, v.tr. sfidare - d. unu a duellu, sfidare
zione - hanti fattu una d. de protesta po si fai uno a duello (< sp.- cat. desafiar).

156

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio156_A


Disaffíu, s.m. sfida, duello. Disarmónicu, agg. disarmonico.
Disaggradessimentu, s.m. ingratitudine, l’es- Disastrai, v.tr. recare grave danno (usato so-
sere ingrato [disconoscenzia]. prattutto nelle forme passive) - is biddas disa-
Disaggradèssiri, v.tr. essere ingrato, dimenti- stradas de s’inundazioni, i paesi disastrati dal-
care il bene ricevuto - s’est disaggradessiu l’alluvione.
de su beni chi dd’hanti fattu, si è dimenticato Disastrau, p.p. e s.m. disastrato - is disastraus
del bene che gli hanno fatto [disconnosciri]. de su terremotu, i disastrati del terremoto.
Disaggradéssiu, p.p. e agg. ingrato, discono- Disastrosu, agg. disastroso - est un’annada di-
scente [disconnotu]. sastrosa po is bingias, è un’annata disastrosa
Disagiau, agg. privo di comodità, scomodo. per le vigne; - una gherra disastrosa, una
Disàgiu, s.m. mancanza di comodità, imbaraz- guerra disastrosa.
zo - sopportai medas disagius, sopportare Disastru, s.m. disastro, disgrazia, catastrofe -
molti disagi; - agataisí a d., trovarsi a disa- d. ferroviariu, disastro ferroviario; - is
gio, in imbarazzo. disastrus de sa gherra, i disastri della guerra.
Disamistadi, s.f. inimicizia. Disattentamenti, avv. sbadatamente, distrat-
Disamistaisí, v.intr. inimicarsi, avere avversione. tamente.
Disamistau, p.p. inimicato. Disattentu, agg. disattento, sbadato, distratto.
Disamorai, v.intr. far perdere l’amore, l’inte- Disattenzioni, s.f. sbadataggine, disattenzione
resse per una persona o una cosa - disamoraisí, - ascurtai, liggiri cun d., ascoltare, leggere
cessare di amare. con disattenzione.
Disamori, s.m. mancanza d’amore, indifferenza, Disattinai, v.intr. dire sciocchezze, parlare sen-
freddezza. za fondamento.
Disamparai, v.tr. abbandonare. Disattinu, s.m. sciocchezza [sciolloriu].
Disamparau, p.p. abbandonato. Disàura, s.f. sciagura, disgrazia, sfortuna.
Disamparu, s.m. abbandono. Disaurrai, v.tr. scaricare la zavorra da una nave.
Disaogai, ved. Disogai. Disautorisai, disautorizzai, v.tr. togliere l’au-
Disappetenti, agg. inappetente [inappetenti]. torizzazione, disautorare.
Disappeténzia, s.f. inappetenza, mancanza di Disavanzai, v.intr. andare in perdita, in passivo,
appetito. rimetterci.
Disappetèssiri, v.tr. provare inappetenza. Disavanzu, s.m. passivo, disavanzo, perdita -
Disappiadau, agg. spietato. bilanciu serrau in d., bilancio chiuso in pas-
Disapplicai, v.tr. non applicare, non eseguire - sivo.
disapplicaisí, cessare di applicarsi, impigrirsi. Disavvesai, v.tr. disabituare, svezzare, far per-
Disapplicau, p.p. distratto, impigrito. dere un’abitudine.
Disapprèndiri, v.tr. disimparare, dimenticare Disavvesau, p.p. e agg. svezzato (anche in sen-
le nozioni apprese. so figurato).
Disapprovai, v.tr. disapprovare, riprovare, bia- Disbarattai, v.tr. e intr. sprecare, condurre una
simare - d. cun d-un’oghiada, cun d-unu ac- vita sregolata.
cinnu de sa conca, disapprovare con uno Disbarattu, s.m. disordine, stravizio, sproposi-
sguardo, con un cenno del capo. to, vita sregolata.
Disapprovazioni, s.f. disapprovazione, ripro- Discacciai, v.tr. scacciare, mandar via.
vazione. Discacciamentu, s.m. discacciamento.
Disàriu, s.m. diluvio, nubifragio, tempesta. Discacciau, p.p. cacciato, mandato via.
Disarmai, v.tr. 1. privare delle armi o dei mezzi Discansai, v.intr. riposare, prendere riposo - di-
di offesa - d. is presoneris, una fortalesa, di- scansaisí, riposarsi; - hòi mi bollu d., oggi
sarmare i prigionieri, una fortezza 2. liberare voglio riposarmi [reposai].
una costruzione dalle armature. Discansau, p.p. e agg. riposato, ristorato dal
Disarmamentu, s.m. disarmo, riduzione degli riposo.
armamenti. Discansu, s.m. riposo - no si pigat una dí de d.,
Disarmau, p.p. disarmato. non si prende un giorno di riposo [reposu].
Disarmonia, s.f. disarmonia, discordanza - d. Discàpitu, s.m. discapito, scapito, perdita di va-
de coloris, discordanza di colori. lore o di stima.

157

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio157_A


Discàrrigu, s.m. discarico, sgravio - testimon- Discortesu, agg. scortese, sgarbato - una persona
giu a d., testimone a discarico. discortesa, una persona dai modi sgarbati.
Discendenti, ved. Descendenti. Discostai, v.tr. allontanare una cosa da un’altra,
Discendénzia, ved. Descendénzia. scostare - d. una cadira de su muru, scostare
Discinída, s.f. definizione, fine, conclusione. una sedia dal muro.
Disciniri, v.tr. definire, risolvere, comporre - Discrasia, s.f. discrasia, profonda alterazione
depeus ancora d. sa chistioni de s’eredadi, del sangue.
dobbiamo ancora risolvere la questione rela- Discreditai, v.tr. screditare, perdere il prestigio.
tiva all’eredità. Discreditau, p.p. screditato, che ha perso la sti-
Disciplina, s.f. 1. disciplina, insegnamento, ma- ma - unu medicu d., un medico screditato.
teria di studio 2. obbedienza rigorosa a nor- Discréditu, s.m. discredito, diminuzione o per-
me che regolano una convivenza 3. mazzo di dita della stima.
funicelle per flagellarsi al fine di mortificare Discreirisí, v.intr. ricredersi, cambiare opinione
la carne - arropaisí cun d., flagellarsi, per- riguardo a qualcuno o a qualcosa, convincen-
cuotersi con la disciplina. dosi di aver sbagliato.
Disciplinai, v.tr. disciplinare, dirozzare, istrui- Discretamenti, avv. discretamente, abbastanza
re, regolare - d. s’esercitu, abituare l’esercito bene - mi dda passu d., me la passo abbastan-
alla disciplina; - d. su trafficu, disciplinare il za bene.
traffico. Discretu, agg. discreto, moderato, sufficiente -
Disciplinau, p.p. disciplinato, rispettoso. cantadori d., cantante abbastanza buono.
Discípulu, s.m. discepolo, allievo - is discipulus Discrezioni, s.f. discrezione, arbitrio, facoltà di
de Cristus, i discepoli di Cristo. scegliere.
Discomodai, v.tr. scomodare - discomodaisí, Díscua, s.f. scodella, tazza tonda e senza ma-
scomodarsi. nico - una d. de caffei cun latti, una scodella
Discomodau, p.p. scomodato. di caffellatte.
Discómodu, s.m. e agg. scomodità, scomodo. Discudiglia, s.f. recipiente, spec. di latta, usata
Disconnoscenti, agg. ingrato, disconoscente. dai soldati per mangiare, gavetta [pingiatinu].
Disconnoscénzia, disconnoscimentu, s.f. in- Discuedda, s.f. dim. scodellina.
gratitudine [disaggradessimentu]. Discuidai, v.tr. trascurare.
Disconnòsciri, v.tr. disconoscere, dimenticare i Discúidu, s.m. incuria, trascuratezza, negligenza.
benefici, mostrarsi ingrato [disaggradessiri]. Disculpa, s.f. discolpa, giustificazione.
Disconnotu, p.p. e agg. 1. sconosciuto, ignoto, Disculpai, v.tr. difendere dall’accusa di una col-
non ancora individuato 2. ingrato, che non pa, scagionare.
riconosce i benefici ricevuti. Disculpau, p.p. discolpato.
Disconsolai, v.tr. sconsolare, togliere ogni con- Dísculu, agg. discolo, vagabondo.
forto. Discumbenientementi, avv. in modo sconve-
Disconsolau, p.p. e agg. sconsolato, scon- niente
fortato. Discumbenienti, agg. sconveniente, indecoroso,
Disconsolu, s.m. angoscia, sconforto, dispe- indecente - preziu d., prezzo non vantaggioso.
razione. Discumbeniénzia, s.f. sconvenienza, indecenza.
Discordai, v.intr. essere in disaccordo - su parri Discumpòniri, v.tr. scomporre, scompigliare,
suu discordàda cun su miu, il suo parere di- sconnettere - discumponirisí, turbarsi, alterar-
scordava col mio. si; - dd’hat lassau nai chene si d., l’ha lascia-
Discordanti, agg. discordante, contrastante - to parlare senza scomporsi.
coloris discordantis, colori contrastanti. Discumpostu, p.p. e agg. scomposto, sconnesso.
Discordànzia, s.f. discordanza, dissonanza, di- Discuntentai, v.tr. scontentare, rendere insod-
sarmonia. disfatto.
Discórdia, s.f. discordia, dissidio - seminai di- Discuntentesa, s.f. scontentezza, l’essere scon-
scordias, seminare discordie. tento.
Discortesamenti, avv. in modo scortese, sgar- Discuntentu, agg. scontento, insoddisfatto - est
batamente. sempri d. de candu s’est coiau, è sempre scon-
Discortesia, s.f. scortesia, sgarbo. tento da quando si è sposato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio158_A


Discúrriri, v.intr. discorrere - d. de su prus e de Disfavoréssiu, p.p. sfavorito, ostacolato, intral-
su mancu, discorrere del più e del meno. ciato.
Discursivu, agg. discorsivo. Disgaggiaisí, v.intr. affrettarsi, sbrigarsi, disim-
Discursu, s.m. discorso - certus discursus no pegnarsi.
m’interessant, certi discorsi non mi interes- Disgaggiau, p.p. e agg. spedito, svelto, agile.
sano. Disgàggiu, s.m. speditezza, sveltezza, agilità.
Discusai, v.tr. scusare, scagionare, difendere Disgana, s.f. svogliatezza, fiacca, malavoglia.
- discusaisí, scusarsi; - mi depeis d. po su Disganadamenti, avv. in modo svogliato.
strobu, po su retardu, dovete scusarmi per il Disganau, agg. svogliato, annoiato, fiacco
disturbo, per il ritardo. (< sp. desganado).
Discussioni, s.f. discussione - d. chene conca Disgelaisí, v.intr. sciogliersi dal gelo.
nè peis, discussione senza capo nè coda; - in- Disgelau, p.p. sciolto dal gelo.
terveniri a una d., intervenire ad una discus- Disgelu, s.m. 1. disgelo, fusione del ghiaccio e
sione. delle nevi 2. miglioramento dei rapporti tra
Discutíbili, agg. che può essere oggetto di di- persone o comunità prima nemiche.
scussione, opinabile, dubbio - moralidadi d., Disgràzia, s.f. disgrazia, infortunio - arrui in
moralità discutibile. d., cadere in disgrazia; - po d., disgraziata-
Discútiri, v.tr. discutere - d. cun assussegu, mente; - is disgrazias no benint mai solas, le
impàri, discutere con calma, insieme. disgrazie non vengono mai sole.
Disdeni, s.m. indignazione, sdegno, irritazione, Disgraziadamenti, avv. per disgrazia, purtrop-
ira. po.
Disdiciau, ved. Desdiciau. Disgraziau, agg. disgraziato, sventurato, scia-
Disdignai, v.tr. disdegnare, aborrire - d. is ala- gurato - una famiglia disgraziada, una fami-
banzas, is arricchesas, disdegnare le lodi, le glia sventurata; - hòi est una dí disgraziada,
ricchezze. oggi è un giorno disgraziato.
Disdignu, s.m. disdegno, dispregio. Disgrussai, v.tr. sgrossare, fare il primo abboz-
Disdorai, ved. Desdorai. zo di un lavoro - d. unu truncu, sgrossare un
Disdoru, ved. Desdoru. tronco d’albero.
Disenteria, s.f. dissenteria, diarrea [scurrenzia, Disgustai, v.tr. disgustare, amareggiare - disgu-
cagaredda]. staisí, provare disgusto.
Disepultai, v.tr. dissotterrare, disseppellire [di- Disgustosamenti, avv. in modo disgustoso.
sinterrai]. Disgustosu, agg. disgustoso, ripugnante.
Diseredai, v.tr. diseredare, privare dell’eredità. Disgustu, s.m. disgusto, amarezza, avver-
Diseredau, p.p. e agg. diseredato - is classis sione.
diseredadas, le classi diseredate, i poveri. Disigiàbili, agg. appetibile, desiderabile.
Disertai, v.tr. 1. disertare, abbandonare il re- Disigiai, v.tr. desiderare - no si depit d. sa cosa
parto dell’esercito a cui si appartiene, abban- allena, non si deve desiderare la roba altrui
donare il proprio partito o una causa 2. deva- [appetessiri].
stare, spogliare, mandare in rovina. Disigiau, p.p. desiderato.
Disertori, s.m. disertore, il militare che diserta; Disigiosu, agg. desideroso - faisiddu tastai, ca
per est. chiunque abbandona una causa, su pipiu est d., faglielo assaggiare perché il
un’idea, un’impresa. bambino desidera.
Diserviziu, s.m. disservizio - d. postali, fer- Disígiu, s.m. 1. desiderio - morriri de su d.,
roviariu, disservizio postale, ferroviario. morire dal desiderio; - d. de reposu, desiderio
Disfai, v.tr. disfare, scomporre cose già fatte, di quiete, di riposo; - d. de femina pringia,
distruggere - d. su lettu, disfare il letto; - d. desiderio di donna incinta 2. voglia, macchia
un’esercitu, sconfiggere un esercito; - disfaisí, cutanea o angioma - portat unu disigiu in su
guastarsi, corrompersi. zugu, ha una voglia sul collo.
Disfatta, s.f. disfatta, sconfitta. Disignadori, s.m. disegnatore.
Disfattu, p.p. e agg. disfatto, distrutto. Disignai, v.tr. 1. disegnare 2. designare, indicare.
Disfavorèssiri, v.tr. sfavorire, ostacolare, intral- Disignau, p.p. disegnato, delineato, indicato,
ciare. designato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio159_A


Disignu, s.m. disegno - su d. de sa scola noa, il Dismíttiri, v.tr. dimettere - su maladiu hat essiri
progetto della nuova scuola; - disignus ani- dismittiu crasi, il malato sarà dimesso doma-
maus, cartoni animati. ni; - dismittirisí, dimettersi, abbandonare un
Disimparai, v.tr. dimenticare le cose imparate. impiego, una carica.
Disimpegnai, v.tr. disimpegnare, liberare da un Dismíttiu, p.p. dimesso.
impegno - d. de su fueddu donau, disimpe- Dismuntai, ved. Smuntai.
gnare la parola data. Disobbedèssiri, ved. Disubbidiri.
Disimpegnau, p.p. disimpegnato. Disobbligai, v.tr. liberare da un obbligo - disob-
Disimpegnu, s.m. disimpegno - locali de d., bligaisí, sdebitarsi, contraccambiare una cor-
locale di disimpegno. tesia ricevuta.
Disinfettai, v.tr. disinfettare - d. s’aqua, una Disoccupau, s.m. e agg. disoccupato - is disoc-
ferida, disinfettare l’acqua, una ferita. cupaus aumentant dogna dí, i disoccupati
Disingannai, v.tr. togliere dall’inganno, dall’er- aumentano ogni giorno.
rore o dall’illusione - disingannaisí, accor- Disoccupazioni, s.f. disoccupazione - po cum-
gersi del proprio errore, ricredersi. battiri sa disoccupazioni su guvernu depit fai
Disingannu, s.m. disinganno. calincuna cosa, per combattere la disoccupa-
Disinnamorai, v.tr. far perdere l’amore, far pas- zione il governo deve fare qualcosa.
sare l’innamoramento - disinnamoraisí, disa- Disogai(sí), v.tr. e intr. divertire(si).
morarsi, disaffezionarsi. Disoganti, agg. divertente.
Disinnamorau, p.p. e agg. che non prova più Disogu, s.m. divertimento, spasso, passa-
amore. tempo.
Disinteressadamenti, avv. senza interesse pro- Disonestadi, s.f. disonestà, mancanza di rettitu-
prio. dine.
Disinteressaisí, v.intr. disinteressarsi, non pro- Disonestamenti, avv. in modo disonesto - fai is
vare interesse - d. de sa politica, disinteres- cosas d., agire disonestamente.
sarsi della politica. Disonestu, agg. disonesto - serbidori, buttegheri
Disinteressau, p.p. e agg. che non agisce per d., servitore, negoziante disonesto; - femina
interesse - un’amigu d., un amico disinteres- disonesta, donna di cattivi costumi.
sato. Disonorai, v.tr. disonorare, privare dell’onore,
Disinteressu, s.m. disinteresse, indifferenza, macchiare la reputazione - d. una picciocca,
noncuranza. disonorare una ragazza.
Disinterrai, v.tr. dissotterrare, disseppellire. Disonoranti, agg. disonorevole - azioni, cun-
Disinterrau, p.p. dissotterrato, dissepolto. dutta d., azione, condotta che disonora.
Disisperadamenti, avv. con disperazione. Disonori, s.m. disonore, infamia - est su d. de sa
Disisperaisí, v.intr. disperarsi - no ti disisperis famiglia, è il disonore della famiglia
po una fesseria, non disperarti per una scioc- [desdoru].
chezza. Disordinadamenti, avv. in modo disordinato.
Disisperau, p.p. disperato - traballat comente Disordinai, v.tr. disordinare, mettere in di-
unu d., lavora come un disperato; - est d. ca sordine.
dd’hat lassau sa sposa, è disperato perchè l’ha Disordinau, p.p. e agg. disordinato - armadiu
abbandonato la fidanzata. d., armadio disordinato - vida disordinada,
Disisperazioni, disisperu, s.f. disperazione - vita disordinata; - d. in su buffai, disordinato,
po su d. s’est impiccau, per la disperazione si sregolato nel bere.
è impiccato. Disórdini, s.m. disordine, confusione - si pre-
Dismaiaisí, v.intr. svenire, perdere coscienza - sentat sempri in d., si presenta sempre in di-
candu dd’hanti donau sa sceda, s’est di- sordine; - su d. de certus servizius pubblicus,
smaiada, quando le hanno dato la notizia, è il disordine di certi servizi pubblici.
svenuta. Disorganizzai, v.tr. portare disordine in cosa
Dismaiau, p.p. svenuto. organizzata.
Dismaiu, s.m. svenimento. Disorganizzau, p.p. e agg. privo di organizza-
Dismerèsciri, desmerèsciri, v.tr. demeritare zione - unu serviziu d., un servizio disorga-
[demeritai]. nizzato.

160

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio160_A


Disossai, desossai, v.tr. disossare - d. unu pre- Dispòniri, v.tr. disporre - d. de unu capitali,
suttu, disossare un prosciutto. disporre di un capitale; - s’omini proponit
Dispacciai, v.tr. congedare, licenziare, inviare. e Deus disponit, l’uomo propone e Dio di-
Dispàcciu, s.m. congedo, commiato, sfratto spone.
- donai su d. a unu, congedare, sfrattare una Disposizioni, s.f. disposizione, deliberazione,
persona. attitudine - tenit d. po sa musica, ha disposi-
Díspari, agg. disuguale. zione per la musica; - po d. de lèi, per dispo-
Disparidadi, s.f. disparità, differenza, disu- sizione di legge.
guaglianza. Dispostu, p.p. disposto, deliberato, stabilito - d.
Disparri, s.m. opinione contrastante, disparere de sa lèi, stabilito dalla legge.
- esprimiri su propriu d., esprimere il proprio Dispoticamenti, avv. in modo dispotico.
disparere. Dispóticu, agg. dispotico, autoritario, prepo-
Disparti, nella loc. “in d.”, separatamente, da tente - guvernu d., governo autoritario.
parte; - zerriaddu in d., chiamalo da parte; Dispotismu, s.m. dispotismo, governo di un
- tenirisí in d. de sa politica, tenersi separato despota.
dalla politica. Dispraxeri, s.m. dispiacere - donai unu d., dare
Dispensa, s.f. 1. dispensa - d. po cunservai sa un dispiacere; - hat tentu unu d. mannu, ha
cosa de pappai, dispensa per conservare cibi avuto un grosso dispiacere.
[arrebustu] 2. distribuzione, elargizione Dispràxiri, v.intr. dispiacere, essere sgradito
3. esonero da un obbligo. - custu binu no dispraxit, questo vino non
Dispensera, s.f. dispensatrice - d. de bonus dispiace, è abbastanza buono; - seus
fueddus, dispensatrice di buone parole. dispraxius ca ti ses cumportau mali, siamo
Dispèrdiri, v.tr. disperdere - hat disperdiu totu dispiaciuti perchè ti sei comportato male; -
su chi teniat, ha disperso tutto ciò che aveva. no ddu pozzu fai, mi dispraxit, non posso
Dispérdiu, p.p. e agg. disperso. farlo, mi dispiace.
Dispettosamenti, avv. con l’intenzione di fare Dispràxiu, p.p. e agg. dispiaciuto - est d. ca
dispetto. s’est storrada sa filla, è dispiaciuto perché la
Dispettosu, agg. che agisce per fare dispetto figlia si è lasciata col fidanzato.
- essiri prus d. de unu pipiu, essere più di- Dispreziàbili, agg. disprezzabile - no est una
spettoso di un bambino. summa d., non è una cifra disprezzabile.
Dispettu, s.m. dispetto - fai, arriciri unu d., fare, Dispreziadori, s.m. spregiatore.
ricevere un dispetto; - est bofiu partiri a d. Dispreziai, v.tr. disprezzare - chi dispreziat,
nostu, ha voluto partire a dispetto nostro. comporat, chi disprezza, compra.
Dispidída, s.f. commiato, congedo, saluto. Dispreziau, p.p. disprezzato.
Dispidiri, v.tr. dare congedo, licenziare, acco- Dispréziu, s.m. disprezzo, disistima.
miatare - dispidirisí, congedarsi, accomiatarsi, Dísputa, s.f. disputa, discussione, controversia
prendere congedo. - d. ideologica, filosofica, politica, discussio-
Dispidiu, p.p. accomiatato, congedato. ne ideologica, filosofica, politica.
Dispintadamenti, avv. con finzione. Disputai, 1. v.intr. disputare, discutere
Dispintadori, s.m. dissimulatore, chi suole dis- 2. v.tr. partecipare ad una gara che im-
simulare - est unu d. spacciau, è un abile dis- plichi una lotta.
simulatore. Disputanti, agg. disputante.
Dispintai, v.tr. dissimulare, nascondere - d. Disputau, p.p. disputato, dibattuto.
s’odiu, is difficultadis, dissimulare l’odio, le Dissaliri, v.tr. dissalare, togliere il sale [sbam-
difficoltà; - scit d. beni meda, sa dissimulare biai].
molto bene. Dissentiri, v.intr. dissentire, essere di parere di-
Dispintamentu, s.m. dissimulazione. verso - mi dispraxit de depiri d., mi dispiace
Dispintau, p.p. e agg. dissimulato, nascosto con dover dissentire.
finzione. Dissenzienti, agg. e s.c. che, chi dissente.
Disponíbili, agg. 1. disponibile - quota d., quo- Dissertazioni, s.f. dissertazione, discorso o scrit-
ta di cui si può disporre 2. si dice di persona to critico su un argomento scientifico o lette-
che non ha pregiudizi nè legami. rario.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio161_A


Dissiccai, v.tr. disseccare, inaridire, prosciuga- Distànzia, s.f. distanza - is distanzias hòi no
re - dissiccaisí, prosciugarsi - s’arriu s’est esistint prus, le distanze oggi non esistono più.
dissiccau, il torrente si è prosciugato. Distèndiri, v.tr. distendere, stendere - d. is braz-
Dissiccamentu, s.m. disseccamento, dissecca- zus, distendere le braccia; - d. is nerbius, di-
zione. stendere i nervi; - distendirisí in terra, disten-
Dissigillai, v.tr. rompere il sigillo. dersi in terra.
Dissigillau, p.p. dissigillato. Disterrai, v.tr. esiliare [esiliai].
Dissimbilai, v.intr. dissomigliare, essere dissi- Disterrau, p.p. esiliato [esiliau].
mile. Disterru, s.m. esilio, confino - segai su d., vio-
Dissimbilànzia, s.f. dissomiglianza, diversità, lare il confino.
differenza. Distesamenti, avv. per esteso, diffusamente.
Dissímili, agg. dissimile, differente, diverso Distilladori, s.m. 1. persona addetta alla di-
- fradis meda dissimilis intre issus, fratelli stillazione spec. di bevande alcoliche 2. ap-
molto diversi tra loro. parecchio per distillare.
Dissimuladori, s.m. dissimulatore [dispintadori]. Distillai, v.tr. 1. far evaporare un liquido con-
Dissimulai, v.tr. dissimulare, nascondere, mini- densandone quindi i vapori 2. versare stilla a
mizzare - d. sa timoria, su spantu, dissimulare stilla.
la paura, la sorpresa [dispintai]. Distillau, 1. p.p. e agg. che è stato sottoposto a
Dissimulau, p.p. nascosto con finzione - im- distillazione - aqua distillada, acqua distilla-
bidia dissimulada mali, invidia mal dissimu- ta 2. s.m. liquido ottenuto per distillazione
lata [dispintau]. - s’aquardenti est unu d. de su binu, l’acqua-
Dissimulazioni, s.f. dissimulazione, l’abilità con vite è un distillato del vino.
cui si dissimula [dispintamentu]. Distillazioni, s.f. distillazione.
Dissipadori, s.m. sperperatore, dissipatore di Distinghíbili, agg. che si può distinguere.
beni, ricchezze o simili. Distínghiri, v.tr. distinguere, discernere - cun
Dissipai, v.tr. 1. dissipare, distruggere, disper- custa nebida no arrenesciu a d. si est issu o
dere - su bentu dissipat s’aria mala, il vento no, con questa nebbia non riesco a distingue-
disperde l’aria cattiva 2. sperperare, scialac- re se è lui o no; - distinghirisí, distinguersi,
quare. farsi notare.
Dissipamentu, s.m. dissipamento, spreco, Distintamenti, avv. in modo distinto, con di-
sciupío. stinzione.
Dissipau, p.p. e agg. dissipato, disperso, scape- Distintivu, agg. e s.m. distintivo - signali d.,
strato - una vida dissipada, una vita dissipa- segno distintivo; - portat sempri su d. de s’a-
ta; - un’omini d., un uomo scapestrato. zioni cattolica, ha sempre il distintivo del-
Dissolúbili, dissolvíbili, agg. che si può dis- l’azione cattolica.
solvere. Distintu, agg. distinto, chiaro, diverso.
Dissolutu, p.p. e agg. dissoluto, licenzioso. Distinzioni, s.f. distinzione - bisongiat a fai una
Dissòlviri, v.tr. disfare, disperdere, dissipare, d., bisogna fare una distinzione; - senza d.,
sciogliere - d. su matrimoniu, sciogliere il ma- senza distinzione; - d. de modus, distinzione
trimonio. di modi.
Dissuàdiri, v.tr. sconsigliare, dissuadere, disto- Distráiri, v.tr. distrarre - d. s’attenzioni de
gliere. calincunu, distrarre l’attenzione di qualcuno.
Dissuàdiu, p.p. dissuaso [storrau]. Distrazioni, s.f. distrazione - si pigat medas
Dissuasioni, s.f. dissuasione. distrazionis e penzat pagu a su traballu, si
Distaccai, v.tr. staccare, separare. prende molte distrazioni e pensa poco al la-
Distaccamentu, s.m. distaccamento, gruppo di voro.
soldati distaccati dal reparto cui appartiene. Distrettu, s.m. distretto, dipartimento.
Distaccau, p.p. e agg. distaccato, separato. Distribuiri, v.tr. distribuire - d. sa limusina a is
Distaccu, s.m. distacco - est beniu su momentu poburus, distribuire l’elemosina ai poveri.
de su d., è giunto il momento del distacco. Distribuzioni, s.f. distribuzione - sa d. de su
Distanti, agg. distante - est d. un’ora de cam- ranciu a is sordaus, la distribuzione del ran-
minu, dista un’ora di cammino. cio ai soldati.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio162_A


Disturbadori, s.m. disturbatore - is disturba- raccoglie, per uso pubblico, servizi vari come
doris no mancant mai, i disturbatori non man- bagni, barbiere, lavanderia, ecc.
cano mai. Divagai, ved. Disvagai.
Disturbai, v.tr. disturbare, ostacolare, infastidire Divagu, ved. Disvagu.
[strobbai]. Diventai, v.intr. diventare - est diventau becciu
Disturbu, s.m. disturbo [strobbu]. primu de su tempus, è invecchiato precoce-
Disubbidienti, agg. disubbidiente - unu pipiu mente.
d., un bambino disubbidiente. Divergente, agg. divergente.
Disubbidiénzia, s.f. disubbidienza. Divergénzia, s.f. divergenza.
Disubbidiri, disobbedèssiri, v.intr. disubbidire Divèrgiri, v.intr. divergere, muovere in direzioni
- d. a sa lèi, a is ordinis, disubbidire alla leg- diverse, discostarsi.
ge, agli ordini. Diversamenti, avv. diversamente - deu dda pen-
Disuguali, agg. disuguale, diverso. su d. de tui, io la penso in modo diverso da te.
Disugualidadi, s.f. disuguaglianza, disparità. Diversidadi, s.f. diversità - d. de gustus, de ideas,
Disumanai, v.tr. rendere disumano, privare di diversità di gusti, di idee.
umanità. Diversificai, v.tr. diversificare, rendere di-
Disumanu, agg. disumano, inumano, crudele verso.
- trattamentu d., trattamento disumano. Diversificau, p.p. diversificato.
Disunioni, s.f. disunione, separazione, discor- Diversu, agg. diverso, dissimile.
dia - sa d. de una famiglia, la discordia di una Divertenti, agg. divertente - giogu, spettaculu
famiglia. d., gioco, spettacolo divertente.
Disuniri, v.tr. mettere in discordia, separare. Divertimentu, s.m. divertimento [spassiu].
Disusai, v.tr. smettere di usare. Divertiri, v.tr. divertire, procurare piacere - di-
Disusau, p.p. e agg. che non è più usato, caduto vertirisí, divertirsi; - hanti baddau e si sunti
in disuso - fueddu d., termine caduto in disuso. divertius, hanno ballato e si sono divertiti.
Disusu, disusànzia, s.m. disuso, desuetudine. Divertíu, p.p. divertito.
Disútili, agg. non utile - un’oggettu d., un og- Dividendu, s.m. dividendo, quantità da divi-
getto inutile. dere; la quota di utile distribuita per ogni azio-
Disutilidadi, s.f. l’essere disutile, inutilità. ne da una società per azioni.
Disutilmenti, avv. inutilmente. Dividiri, v.tr. dividere - d. in duas, tres partis,
Disvagai, divagai, v.tr. divertire, svagare - di- dividere in due, tre parti; - d. a arrogus, divi-
svagaisí, svagarsi; - tenit abbisongiu de si d. dere a pezzi; - d. is lettus, separarsi.
pagu pagu, ha bisogno di svagarsi un po’. Dividiu, p.p. diviso.
Disvagu, divagu, s.m. svago, passatempo - toc- Divinai, ved. Indovinai.
cat a si pigai calincunu d. puru, è necessario Divinamenti, avv. divinamente, in modo ec-
prendersi anche un po’ di svago. cellente.
Dittadori, s.m. dittatore, chi esercita le sue fun- Divinidadi, s.f. divinità - Minerva fiat una d. de
zioni in modo dispotico - in famiglia fait su sa Grecia antiga, Minerva era una divinità
d., in famiglia fa il dittatore. della Grecia antica.
Dittadura, s.f. 1. dittatura, il regime assoluto Divinizzai, v.tr. divinizzare, deificare.
esercitato da un dittatore 2. dettatura - iscriri Divinu, agg. divino, eccellente.
asutta de d., scrivere sotto dettatura. Divisa, s.f. divisa, uniforme.
Dittai, v.tr. dettare - d. una littera, dettare una Divisíbili, agg. divisibile - dòxi est d. po duus,
lettera. po tres e po quattru, dodici è divisibile per
Dittàmini, s.m. dettame, precetto, norma due, per tre e per quattro.
- is dittaminis de sa morali, i dettami del- Divisioni, s.f. divisione, scissione - d. de is po-
la morale. deris, divisione dei poteri.
Dittongu, s.m. dittongo. Divisori, s.m. divisore.
Diuréticu, agg. e s.m. diuretico - aqua minerali Divisóriu, agg. che serve a dividere - muru d.,
diuretica, acqua minerale diuretica. muro divisorio.
Diurnu, agg. diurno - serviziu d., servizio che Divorai, ved. Devorai.
viene svolto di giorno; - albergu d., luogo che Divorziai, v.intr. divorziare, separarsi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio163_A


Divórziu, s.m. divorzio - domandai, otteniri su Dognassantu, donniassantu, s.m. Ognissanti,
d., chiedere, ottenere il divorzio. mese di novembre - sa dí de d., il giorno di
Divulgadori, s.m. divulgatore - d. de tragallus, Ognissanti.
divulgatore di calunnie. Dognunu, pron.indef. ognuno, ciascuno - a d.
Divulgai, v.tr. divulgare, diffondere, pubblicare s’arti sua, a ciascuno il suo mestiere.
- d. una notizia, unu segretu, divulgare una Dolenti, agg. dolente, che fa male, afflitto - seu
notizia, un segreto. d. po su chi est capitau, sono dolente per quan-
Divulgamentu, s.m. divulgazione - opera de d. to accaduto.
scientificu, opera di divulgazione scientifica. Dolidori, dobidori, s.m. pena, affanno - per-
Dizionàriu, s.m. dizionario, vocabolario - su d. sona senza d., persona sola, abbandonata, di
de Vissentu Porru est istetiu pubblicau in cui nessuno si preoccupa.
s’annu milleottuxentustrintaduus, il diziona- Dòliri, v.intr. dolere, sentir dolore - mi dolit sa
rio di Vincenzo Porru è stato pubblicato nel- conca, ho mal di capo; - ita ti dolit?, che cosa
l’anno 1832. ti fa male?
Doa, s.f. fascia di protezione antincendio. Dolixénzia, s.f. dispiacere.
Dobloni, s.m. moneta d’oro del XVI sec., Dòllaru, s.m. dollaro, unità monetaria di diversi
doblone. paesi, in particolare quella degli U.S.A..
Docilesa, s.f. docilità, mansuetudine, arren- Dolori, s.m. dolore - d. de conca, mal di testa;
devolezza, cedevolezza. - d. de costau, pleurite; - d. de brenti, mal di
Dócili, agg. docile, arrendevole, mansueto - per- pancia; - d. de gutturu, mal di gola, laringite;
sona d. a s’ubbidienzia, persona docile all’ub- - d. de dentis, mal di denti; - dolori a is lumbus,
bidienza; - cuaddu pagu d. a su frenu, caval- lombaggine; - doloris de partu, doglie; - d.
lo poco docile al morso. spingit boxi, (prov.) chi sente dolore non può
Docilidadi, s.f. docilità - sa d. de certus animalis, fare a meno di urlare.
la docilità di certi animali [docilesa]. Dolorosamenti, avv. con dolore.
Docilmenti, avv. docilmente, senza opporre re- Dolosu, agg. doloso, fatto con dolo - incendiu
sistenza. d., incendio doloso.
Documentai, v.tr. documentare, dimostrare, pro- Dolu, s.m. 1. frode, inganno 2. duolo, lutto,
vare con documenti. pietà, compassione - bistiri de d., vestire a lutto
Documentariu, 1. agg. proprio di documento 3. doglia, dolore.
- prova documentaria, prova documentaria Doma, domadura, s.f. domatura - poniri in
2. s.m. film didascalico, scientifico o di infor- domas unu pudreddu, far domare un pu-
mazione. ledro.
Documentau, p.p. e agg. documentato, attendi- Domadori, s.m. domatore - d. de cuaddus, de
bile, fondato - unu storicu d., uno storico at- lionis, domatore di cavalli, di leoni.
tendibile. Domai, v.tr. domare - d. cuaddus, bois, domare
Documentu, s.m. documento, certificato, atto cavalli, buoi; - est prus facili a d. cuaddus
scritto, testimonianza storica. che feminas, è più facile domare cavalli che
Doda, s.f. dote - sa d. no est fatta scéti de dinai, donne.
la dote non è fatta solo di soldi; - est unu cas- Domanda, dimanda, s.f. 1. domanda - d. scrit-
sadori de dodas, è un cacciatore di doti. ta in paperi bullau, domanda scritta su carta
Dodicésimu, agg.num.ord. dodicesimo. da bollo; - si sa d. est lizita... , se la domanda
Doga, s.f. doga - cambiai una d. a sa carrada, è lecita... 2. dichiarazione d’amore - fai sa d.
cambiare una doga alla botte. a una picciocca, fare la dichiarazione o la ri-
Dogai, v.tr. mettere le doghe alle botti. chiesta di fidanzamento a una ragazza.
Dogma, s.m. dogma - su d. de s’assunzioni, il Domandai, dimandai, v.tr. domandare, chie-
dogma dell’ascensione. dere - d. perdonu, chiedere perdono; - d. parri,
Dogmàticu, agg. dogmatico, indubitabile. chiedere un parere; - domandendu domanden-
Dogna, ogna, agg.indef. ogni - d. borta, ogni du s’arribat a Roma, chiedendo ripetutamente
volta; - d. dí, quotidianamente; - d. tanti, spes- si arriva a Roma.
so; - ind’hapu biu de d. colori, ne ho visto di Domau, p.p. domato, ammaestrato.
tutti i colori. Domesticai, v.tr. addomesticare, domare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio164_A


Domésticu, agg. domestico, familiare - animali d., Dona, s.f. nobildonna, appartenente a famiglia
animale domestico; - pani d., pane fatto in casa. aristocratica.
Domiciliaisí, v.intr. fissare il domicilio - mi seu Donadori, s.m. datore, donatore - d. de traballu,
domiciliau a Carbonia, ho fissato il mio domi- datore di lavoro; - d. de sanguni, donatore di
cilio a Carbonia. sangue.
Domiciliau, p.p. domiciliato. Donai, v.tr. dare, affidare, arrecare, pagare - d.
Domicíliu, s.m. domicilio, dimora, abitazione - contu, render conto; - d. arrexoni, dar ragio-
tenit su d. in Casteddu, ha il suo domi-cilio a ne; - d. pressi, sollecitare; - d. fastidiu, dar
Cagliari. fastidio; - d. sa bona notti, dare la buona not-
Domígu, ved. Dominigu. te; - d. coraggiu, incoraggiare; - d. aggiudu,
Dominadori, s.m. dominatore - sa Sardigna hat aiutare; - d. su bon’esempiu, dare il buon
tentu medas dominadoris, la Sardegna ha avu- esempio; - d. sa bona benida, dare il benve-
to molti dominatori. nuto; - d. un’incarrigu, dare un incarico; - d.
Dominai, v.tr. dominare, regnare, predominare a conca, stordire; - d. a is nerbius, irritare; -
- Eleonora dominàda in bona parti de sa Sar- d. a pappai, a buffai, dar da mangiare, da bere;
digna, Eleonora regnava in quasi tutta la Sar- - d. s’anima a Deus, morire; - d . s’aqua a is
degna. froris, innaffiare i fiori; - d. unu corpu a su
Dominanti, agg. dominante - ideas, opinionis ferru e unu a s’incodina, dare un colpo al fer-
dominantis, idee, opinioni dominanti. ro e uno all’incudine; - no inci hapu donau,
Dominàriu, s.m. grande casamento - est unu d. non ci ho fatto caso; - d. una frida e una
chi no acabat prus, è un casamento che non calenti, darne una fredda e una calda; - cantu
finisce mai. ti donant a su mesi?, quanto ti pagano al
Dominau, p.p. dominato, assoggettato. mese?; - no mi donat coru, non mi basta l’ani-
Dominazioni, s.f. dominazione - sa d. romana mo; - no si d. po bintu, non darsi per vinto.
in Sardigna est durada casi setti seculus, la Donatariu, s.m. e agg. si dice di colui che rice-
dominazione romana in Sardegna è durata ve una donazione.
quasi sette secoli. Donativu, s.m. dono fatto per ricompensa, elar-
Dominedeus, s.m. Dio, il Signore Iddio. gizione.
Dominicali, agg. domenicale - sa missa d., la Donau, p.p. dato, affidato, arrecato.
messa domenicale; - discansu d., riposo do- Donazioni, s.f. donazione - d. de sanguni, do-
menicale. nazione di sangue.
Dominicanu, agg. e s.m. domenicano - unu pre- Dondiegu, s.m. bella di notte, gelsomino di
dicadori d., un predicatore domenicano. Spagna (< sp. dondiego).
Domínigu, domigu, s.m. domenica - d. de pra- Donosamenti, avv. con grazia - movirisí d.,
ma, domenica delle palme; - su d. bisongiat a muoversi con grazia.
s’arreposai, la domenica bisogna riposare. Donosidadi, s.f. avvenenza, leggiadria, bel-
Domíniu, s.m. dominio - teniri su d. de is maris, lezza.
avere il dominio dei mari; - essiri de d. pub- Donosu, agg. grazioso, leggiadro, avvenente - una
blicu, essere a conoscenza di tutti. picciocca donosa, una ragazza avvenente.
Domixedda, s.f. dim. casetta, casupola. Donu, s.m. dono, regalo - is donus de sa terra,
Domu, s.f. casa - d. beccia, casa vecchia; - d. de i doni della terra; - unu d. meda aggradessiu,
campagna, casa di campagna; - d. de palla, un dono molto gradito.
pagliaio; - d. cun dogna comodidadi, casa con Donzella, s.f. giovinetta, ragazza nubile.
ogni comodità; - essiri de d., essere di casa; - Doppia, s.f. moneta d’oro del Regno di Sar-
no est certu de is primus domus, non appar- degna del valore di due scudi, ossia 10 lire.
tiene certo alle migliori famiglie; - in d. mia Doppiamenti, avv. 1. in doppia quantità - ti seu
su meri seu deu ma chi cumandat est mulleri d. reconoscenti, ti sono riconoscente per due
mia, in casa mia il padrone sono io ma chi ragioni 2. con doppiezza, con falsità - fueddai
comanda è mia moglie; - domus de janas, ca- d., parlare con doppiezza.
se delle fate o delle streghe. Doppiedda, s.f. moneta d’oro del valore di uno
Don, s.m. titolo onorifico di principi ed eccle- scudo, ossia 5 lire.
siastici (abbreviazione di donno, signore). Doppiesa, s.f. doppiezza, finzione, ipocrisia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio165_A


Dóppiu, s.m. doppio, grande - tela a doppia Dou, 1. agg. dritto in piedi - abbarrai d., stare
amplaria, tela molto larga. ritto 2. s.m. costa o dorso dei coltelli.
Doradori, s.m. doratore. Doveri, s.m. dovere - fai su d., fare il proprio
Doradura, s.f. doratura - sa gurnissa hat per- dovere; - innantis su d., apustis su prexeri,
diu sa d., la cornice ha perso la doratura. prima il dovere, poi il piacere.
Dorai, v.tr. dorare, ricoprire con uno strato d’oro. Doverosamenti, avv. come si deve.
Dorau, p.p. e agg. dorato. Doverosu, agg. doveroso - fiat d. a si ddu nai,
Dormideras, s.f. pl. capsule di papavero dome- era doveroso dirglielo.
stico (papaver somniferum). Dòxi, agg.num.card. dodici.
Dormidori, agg. dormiglione. Dozzinali, agg. ordinario, grossolano, di poco
Dormenti, agg. che dorme. pregio - poeta d., poeta mediocre.
Dormiri, dromiri, v.intr. dormire - d. a facci in Dragea, tragea, tragera, s.f. coll. palline colo-
susu, dormire supino; - d. de fiancu, dormire rate per dolci.
su un fianco; - d. a ogus abertus, vigilare sem- Dragoni, s.m. soldato a cavallo.
pre; - andaisindi a d., andare a dormire; - d. Dragu, s.m. drago, mostro favoloso, immaginato
lebiu, aver sonno leggero; - d. profundamenti, come un enorme rettile alato, vomitante fuo-
dormire profondamente; - dormit comente unu co dalle fauci.
porcu, dorme come un maiale; - d. prus de su Dramma, 1. s.f. misura di peso pari a un ottavo
matalafu, dormire più del materasso; - piga di oncia 2. s.m. dramma, componimento
fama e dromidí, (prov.) acquista fama e poi destinato alla rappresentazione.
dormi tranquillo; - candu su gattu dormit, su Drammàticu, agg. drammatico - scrittori,
topi si spassillat, quando il gatto non c’è i topi spettaculu d., scrittore, spettacolo drammatico.
ballano. Drapperia, s.f. insieme di drappi.
Dormitai, v.intr. dormicchiare, sonnecchiare. Drappò, s.m. bandiera, stendardo, insegna mi-
Dormitóriu, s.m. 1. stanzone con più letti dove litare.
dormono gli ospiti dei collegi, degli ospizi, Drappu, s.m. drappo, tessuto pregiato.
delle caserme 2. anestesia totale. Dràsticu, agg. drastico - mexina drastica, me-
Dormíu, dromíu, p.p. addormentato - s’inc’est dicina rapida ed efficace.
d., si è addormentato. Droga, s.f. droga.
Dorsali, agg. del dorso, dorsale. Drogai, v.tr. insaporire cibi con spezie, aromatiz-
Dorsu, dossu, s.m. dorso - su d. de sa manu, il zare, somministrare una droga - d. unu cuad-
dorso della mano. du, drogare un cavallo; - drogaisí, drogarsi.
Dosai, v.tr. pesare, proporzionare le dosi - d. is Drogau, p.p. e agg. drogato, che ha fatto uso di
fueddus, dosare le parole. stupefacenti.
Doséliu, s.m. baldacchino portatile per le pro- Drogheria, s.f. bottega del droghiere.
cessioni [paliu]. Droghista, drogheri, s.m. droghiere.
Dosi, s.f. dose - sa d. de zuccuru po sa turta, la Drollamenti, avv. sciattamente, con trascura-
dose di zucchero per la torta. tezza.
Dotai, v.tr. dotare, fornire, provvedere. Drollénzia, s.f. sciatteria, trascuratezza.
Dotau, p.p. e agg. dotato - essiri d. de coraggiu, Dròllu, agg. sciatto nel vestire e nel compor-
essere dotato di coraggio. tamento (< fr. drôle).
Dotazioni, s.f. dotazione. Dromedàriu, s.m. dromedario.
Dottamenti, avv. in modo dotto. Druci, ved. Dulci.
Dottora, dottoressa, s.f. dottoressa. Dualismu, s.m. dualismo, antagonismo, con-
Dottori, s.m. dottore - d. de mexinas, medico; - trasto.
d. de lèis, avvocato; - d. de is causas perdias, Duana, s.f. dogana - inci bolit su bullu de sa d.,
dottore delle cause perse; - mellus unu burricu ci vuole il timbro della dogana.
biu che unu d. mortu, (prov.) meglio un asino Duaneri, s.m. doganiere, finanziere.
vivo che un dottore morto. Dubbiosu, agg. dubbioso, incerto [dudosu].
Dottrina, s.f. dottrina, scienza; l’insegnamento Dúbbiu, s.m. dubbio - senza d. sa picciocca est
del catechismo. meda bella, indubbiamente la ragazza è mol-
Dottu, agg. dotto, istruito, erudito. to bella [duda].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio166_A


Duca, s.m. duca - su duca in sa gerarchia de is Dulcificanti, agg. dolcificante.
nobilis precedit su marchesu e benit apustis Dulcificai, v.tr. dolcificare, rendere dolce.
de su principi, il duca, nella gerarchia nobi- Dulcificau, p.p. dolcificato.
liare, precede il marchese e segue il principe. Dulciori, durciori, s.m. dolcezza - su d. de su
Ducali, agg. del duca - palaziu d., palazzo meli no mi praxit, la dolcezza del miele non
ducale. mi piace; - su d. de s’amori, la dolcezza del-
Duchessa, s.f. duchessa. l’amore.
Duda, s.f. dubbio, esitazione, perplessità - es- Duncas, aduncas, cong. dunque, quindi, perciò
siri in d., essere perplesso; - bogai, bessiri de - est tradu, d. sbrigheusí, è tardi, perciò af-
d., uscire di dubbio, accertarsi [dubbiu]. frettiamoci; viene usato anche con valore di
Dudai, v.intr. dubitare, esitare, essere perplesso. s.m. - béni a su d., vieni al dunque.
Dudosu, agg. dubbioso, indeciso, titubante. Duodécimu, agg.num.ord. dodicesimo.
Duellai, v.intr. fare un duello. Duodenu, s.m. duodeno.
Duellanti, duelladori, s.m. duellante. Duplicadori, s.m. apparecchio per la riprodu-
Duellu, s.m. duello, combattimento tra due con- zione di copie di documenti.
tendenti - sfidai a d., sfidare a duello. Duplicai, v.tr. duplicare.
Duendus, s.m. pl. spiriti, folletti, gnomi (custo- Duplicau, p.p. duplicato, copia di un documen-
di dei tesori). to che sostituisce l’originale.
Duenna, s.f. fantasma, spirito - inci hant’essiri Duplicazione, s.f. duplicazione.
is duennas?, ci saranno gli spiriti? Dura, durada, s.f. durata - custa arroba est de
Duettu, s.m. composizione vocale o strumen- pagu d., questa stoffa è piuttosto ordinaria.
tale a due parti. Duràbili, agg. durabile, durevole.
Dugali, s.m. laccio, capestro - ghettaddi su d.!, Durabilmenti, avv. durevolmente, a lungo.
prendilo!; - su d. est prontu, impiccadí, il lac- Durai, v.intr. durare, resistere - su frius est durau
cio è pronto, impiccati; - poniri su d. a unu, meda, occannu, il freddo è durato molto que-
tenere uno al laccio. st’anno; - dura su prus chi podis, resisti più
Dulcementi, avv. con dolcezza. che puoi.
Dulci, durci, 1. agg. dolce, scipito (riferito a Duranti, prep. durante - d. sa gherra, nel corso
persona di poco senno) 2. s.m. pl. dolce, della guerra.
vivanda o preparazione dolce. Durci, ved. Dulci.
Duresa, s.f. durezza - sa d. de su diamanti, la
durezza del diamante.
Is durcis T. 7 Duru, agg. duro - d. che perda, duro come il
sasso [tostau].
Amarettus, anicinus, arrubiolus, Dustantis, s.m. quantità o grandezza due volte
biancheddus, bobbois (dolcetti per bam- maggiore.
bini), bugnolus, candelaus, caschettas, Dúttili, agg. duttile - caratteri d., carattere ar-
ciambellas, cruguxonis de bentu, rendevole, malleabile.
gallettinas, gattò, gueffus, marigosus, Duttilidadi, s.f. duttilità, l’essere duttile.
meraviglias, mustazzolus, origliettas, Duus, agg.num.card. due - dd’hapu biu duas
bortas, l’ho visto due volte; - ti pozzu nai duus
pabassinus, pani de saba, pardulas,
fueddus?, posso dirti due parole?; - totu e is
paspanias, pasta sciringa, pastissus, duus, ambaduus, entrambi.
pirichittus, pistoccus, timballa de latti, Duxentus, agg.num.card. duecento.
turronis, turta, zippulas. Duzzina, s.f. dozzina - una d. di òus, una doz-
zina di uova.

167

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio167_A


E
Eccessu, s.m. eccesso - est mellus a isbagliai
po e. che po difettu, è meglio sbagliare per
eccesso che per difetto.
Eccettu, prep. impr. eccetto, fuorchè.
Eccettuai, v.tr. eccettuare, escludere - sun-
E, 1. s.f. lettera dell’alfabeto e vocale palatale di ti totus imbroglionis, senza e. a nisciunus,
pronuncia aperta (bèni) o chiusa (célu) 2. cong. sono tutti imbroglioni, senza escludere
e (pronuncia chiusa) - pappai e buffai, man- nessuno.
giare e bere; - Andria e Luisu, Andrea e Luigi. Eccettuchí, cong. fuorchè, salvo che [foras chi].
Davanti a parole che cominciano per “e” si tra- Eccezioni, s.f. eccezione - po tui hap’a fai un’e.,
sforma in “i” - amigus i enemigus, amici e ne- per te farò un’eccezione.
mici; - lionis i elefantis, leoni ed elefanti. Ecchixedda, s.f. dim. cancelletto - serra s’e.
Ebanista, s.m. ebanista, artigiano che fa lavori candu inci bessis, chiudi il cancelletto quan-
in ebano o in altri legni pregiati. do esci.
Èbanu, s.m. ebano, legno pregiato, duro, di color Eccídiu, s.m. strage, massacro, sterminio [mas-
nero. sacru].
Ebràicu, agg. e s.m. ebraico - usanzas ebraicas, Eccisai, v.tr. ammaliare, incantare.
usanze ebraiche; - una Bibbia in e., una Bib- Eccisau, p.p. affatturato, ammaliato.
bia in ebraico. Ecciseri, s.m. maliardo, che incanta.
Ebraismu, s.m. ebraismo. Eccisu, s.m. malia, incantesimo.
Ebreu, agg. e s.m. ebreo. Detto anche di persona Eccitàbili, agg. eccitabile, che è facile ad ecci-
avara - avaru che un’e., avaro come un ebreo. tarsi.
Ecatombe, s.f. ecatombe, strage, sacrificio di Eccitai, v.tr. stimolare, provocare.
moltissime vittime. Eccitamentu, s.m. stimolo, eccitazione.
Ecca, ved. Gècca. Eccitanti, agg. e s.m. eccitante - su caffei est
Eccedenti, agg. eccedente - cantidadi e., quan- un’e., il caffè è un eccitante.
tità eccedente. Eccitau, p.p. e agg. che presenta eccitazione
Eccedénzia, s.f. eccedenza, esuberanza - in Sar- - ses troppu e., circa de ti assussegai, sei trop-
digna inci hat una grandu e. de manorbería, po eccitato, cerca di calmarti.
in Sardegna c’ è una grande eccedenza di ma- Ecclesiàsticu, agg. che riguarda la Chiesa o il
nodopera. clero.
Eccèdiri, v.intr. eccedere, trascendere, oltrepas- Eccu, avv. ecco - aund’est su paraccu? - ecculu!,
sare un limite stabilito. dov’è l’ombrello? - eccolo! - èccumi innoi,
Eccellentementi, avv. in modo eccellente. eccomi qua.
Eccellenti, agg. eccellente, che si distingue per Eclissai, ecrissai, v.tr. eclissare - sa luna eclissat
qualità, meriti, dignità - unu professori, una su soli, la luna eclissa il sole; - eclissaisí,
traduzioni, una pietanza e., un professore, una eclissarsi, sparire.
traduzione, una pietanza eccellente. Eclissamentu, s.m. eclissamento.
Eccellénzia, s.f. eccellenza, titolo attribuito Eclissau, p.p. eclissato, oscurato, sparito.
ad alti funzionari, a vescovi, prelati impor- Eclissi, s.f. eclisse - e. solari, lunari, eclisse
tanti, ecc. solare, lunare.
Eccentricamenti, avv. in modo stravagante Economatu, s.m. economato, ufficio dell’eco-
- bistiri e., vestire in modo eccentrico. nomo.
Eccentricidadi, s.f. eccentricità, stravaganza. Economia, s.f. 1. economia, risparmio - fai e.,
Eccéntricu, 1. agg. strano, stravagante, originale, risparmiare; - spendiri senza e., spendere sen-
bizzarro 2. s.m. organo meccanico che serve a za economia; - traballus in e., lavori in eco-
trasformare un moto rotatorio in alternativo. nomia, compensati in ragione del tempo di
Eccessivamenti, avv. oltre misura, troppo - est lavoro occorso e della quantità del materiale
una persona squisita ma buffat e., è una per- impiegato 2. sistema economico - e. capita-
sona squisita ma beve troppo. listica, artigiana, industriali, de gherra, de
Eccessivu, agg. eccessivo - sa timoria tua est mercau, economia capitalistica, artigiana, in-
eccessiva, la tua preoccupazione è esagerata. dustriale, di guerra, di mercato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio168_A


Economicamenti, avv. in modo economico, Effeminadamenti, avv. in modo effeminato.
senza spreco, al minimo costo. Effeminamentu, s.m. effeminatezza, l’essere
Económicu, agg. economico - coxina economica, effeminato.
sorta di stufa attrezzata per la cottura dei cibi; - Effeminau, agg. effeminato, che assume atteg-
edizioni economica, edizione a basso costo. giamenti femminei.
Economista, s.c. economista, studioso di eco- Effettivamenti, avv. veramente, in effetti.
nomia. Effettivu, agg. effettivo - su valori e. de cussa
Economizzai, v.tr. economizzare, risparmiare. domu est meda prus basciu, il valore effetti-
Ecònomu, 1. s.m. economo, amministratore di vo di quella casa è molto più basso.
una comunità - s’e. de s’universidadi, l’eco- Effettu, s.m. effetto - su binu ddi fait e. leggiu,
nomo dell’università 2. agg. parsimonioso. il vino gli fa un brutto effetto; - pl. effettus:
Ecu, s.m. eco [arretumbu]. gli oggetti di vestiario o d’uso.
Ecuménicu, agg. universale. Effettuàbili, agg. che si può effettuare, realiz-
Èda, s.f. bietola (beta vulgaris). zabile.
Edadi, s.f. età - est in e. de si coiai, de fai Effettuai, v.tr. effettuare, adempiere, eseguire.
fillus, ha l’età per sposarsi, per avere figli; - Effettuau, p.p. effettuato, eseguito.
est traballendi de s’e. de dex’annus, lavora Efficacementi, avv. in modo efficace.
dall’età di dieci anni; - hat passau s’e. de sa Efficaci, agg. efficace - is affumentus sunti meda
leva, mischinedda, non è più giovanissima, efficacis po s’arresfriu, i suffumigi sono molto
meschinetta. efficaci contro il raffreddore.
Èdera, s.f. edera [folla era]. Efficàcia, s.f. efficacia - s’e. de una mexina,
Edificadori, s.m. costruttore. l’efficacia di una medicina.
Edificai, v.tr. edificare, costruire, per lo più in Efficienti, agg. efficiente - una squadra meda
muratura - e. una cresia, costruire una chiesa. e., una squadra molto efficiente.
Edificau, p.p. edificato, costruito. Effímeru, agg. effimero, che dura un solo giorno.
Edificazione, s.f. edificazione - s’e. de unu pa- Effusioni, s.f. effusione - fig. manifestazione
laziu, de una scola, l’edificazione di un pa- d’affetto.
lazzo, di una scuola. Ègira, s.f. la fuga di Maometto dalla Mecca, nel
Edifíziu, s.m. edificio - e. becciu, arruendindi, 622 d.C., che indica l’inizio dell’era islamica.
edificio vecchio, cadente; - e. scolasticu, edi- Egregiamenti, avv. in modo egregio - su spetta-
ficio scolastico. culu est istetiu realizzau e., lo spettacolo è
Editori, s.m. editore, società editrice. stato realizzato in modo egregio.
Editoriali, 1. agg. editoriale, dell’editoria - at- Egrégiu, agg. egregio, eccellente.
tividadi e., attività editoriale 2. s.m. articolo Ègua, s.f. cavalla - è. domada, cavalla domata;
di fondo di un giornale o di una rivista, scrit- - èguèdda, cavallina; - èguazza, cavallona;
to di solito dal direttore. detto anche di donna di facili costumi.
Edittu, s.m. editto, bando, ordinanza emanata Ei, èia, avv. sí. Si usa solo nel linguaggio collo-
da una pubblica autorità. quiale e con le persone di pari grado o di gra-
Edizioni, s.f. edizione - prima, segunda e., pri- do inferiore - éi, bèngiu deu puru, sí, vengo
ma, seconda edizione; - e. de lussu, edizione anch’io.
di lusso. Eíta, avv. almeno, Dio volesse - e. chi proiat,
Educadori, s.m. educatore - cussu maístu est almeno piovesse.
unu bravu e., quel maestro è un bravo edu- Elasticidadi, s.f. elasticità.
catore. Elàsticu, agg. elastico, dotato di elasticità, fles-
Educai, v.tr. educare - e. is fillus a sa modestia sibile.
e a s’amori de su prossimu, educare i figli Elefanti, s.m. elefante.
alla modestia e all’amore per il prossimo. Elefantíacu, agg. elefantiaco, enorme, che si è
Educau, p.p. educato - beneducau, maleducau, sviluppato a dismisura.
beneducato, maleducato. Elegantementi, avv. con eleganza, con stile -
Educazioni, s.f. educazione - s’e. de su corpus s’ind’est bessiu e., se l’è cavata elegantemente.
e de sa menti, l’educazione del corpo e della Eleganti, agg. elegante, che veste con buon gusto.
mente. Elegànzia, s.f. eleganza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio169_A


Elementàriu, agg. elementare, che si riferisce Eligiu, p.p. eletto, scelto.
alle parti più semplici di una scienza, di uno Elisioni, s.f. elisione.
studio; - cognizionis musicalis elementarias, Elisir, s.m. liquore, spec. medicinale, a base di
cognizioni musicali elementari; - scola ele- alcol e di sostanze aromatiche.
mentaria, scuola elementare. Ellèboru, s.m. elleboro (pianta erbacea).
Elementu, s.m. elemento - s’aqua est cumposta Ellissi, s.f. ellissi.
de duus elementus, l’acqua è composta di due Ellítticu, agg. ellittico - costruzioni ellittica,
elementi. costruzione ellittica.
Elemósina, ved. Limosina. Èllu, èllus, avv. di affermazione certo (con sen-
Elencu, s.m. elenco, lista - s’e. de is collabo- so enfatico e spesso ironico) - benis a sa fe-
radoris, l’elenco dei collaboratori. sta? - Èllus, vieni alla festa? - Sí certo.
Elettivu, agg. elettivo - incarrigu e., carica elet- Èlmu, s.m. elmo - e. cun pinnacciu, elmo con
tiva. cimiero.
Elettorali, agg. elettorale - propaganda e., pro- Elógiu, s.m. elogio, lode - s’e. prus bellu chi
paganda elettorale. ddi podis fai est su nai ca fiat onestu, l’elogio
Elettorau, s.m. elettorato, insieme degli elettori. più bello che gli puoi fare è di dire che era
Elettori, s.m. elettore - po s’accapparrai is elet- onesto.
toris promittint maris e montis, per accap- Eloquentementi, avv. in modo eloquente.
parrarsi gli elettori promettono mari e monti. Eloquenti, agg. 1. eloquente, facondo - oradori
Elettricidadi, s.f. elettricità. e., oratore che parla con facilità ed efficacia
Elettricista, s.m. elettricista. 2. che esprime chiaramente un concetto o un
Eléttricu, agg. elettrico - impiantu e., impianto sentimento - oghiada, silenziu e., sguardo,
elettrico; - scarriga elettrica, scarica elettri- silenzio eloquente.
ca; - motori, trenu e., motore, treno elettrico. Eloquénzia, s.f. eloquenza, facondia.
Elettrificai, v.tr. sostituire altre forme di ener- Emancipai, v.tr. emancipare, liberare da una
gia motrice con l’energia elettrica - e. una li- soggezione - emancipaisí, liberarsi da un vin-
nea ferroviaria, elettrificare una linea ferro- colo di soggezione materiale o morale.
viaria. Emancipau, p.p. emancipato.
Elettrificazioni, s.f. atto, effetto dell’elettri- Emancipazioni, s.f. emancipazione - e. femini-
ficare. na, emancipazione femminile.
Elettrizzai, v.tr. elettrizzare, eccitare fortemen- Emblema, s.m. emblema, figura simbolica di
te - elettrizzaisí, elettrizzarsi, eccitarsi. persona o di cosa.
Elettrodomésticu, agg. e s.m. elettrodomestico. Emblemàticu, agg. emblematico, che serve da
Elettu, agg. eletto, scelto [eligiu]. emblema, simbolico.
Elevai, v.tr. elevare - e. sa menti a Deus, elevare Embrioni, s.m. embrione.
la mente a Dio; - si bolit e. prus de su chi esti, Emendàbili, agg. emendabile, che si può cor-
vuole elevarsi più di quello che è; - est unu reggere - errori e., errore che si può correg-
burricu elevau a sa settima potenzia, è un gere.
asino elevato alla settima potenza. Emendadori, s.m. emendatore.
Elevau, p.p. e agg. elevato, alto, eminente. Emendai, v.tr. emendare, correggere, liberare
Elevazioni, s.f. elevazione, altura, innalzamento. da difetti - e. unu scrittu, perfezionare uno
Elezioni, s.f. elezione - elezionis ammini- scritto.
strativas, regionalis, politicas, elezioni am- Emendamentu, s.m. emendamento, corre-
ministrative, regionali, politiche; - s’e. de su zione.
Sindigu, l’elezione del Sindaco. Emendativu, agg. emendativo, correttivo.
Elídiri, v.tr. elidere. Emendau, p.p. emendato, corretto.
Eligíbili, agg. eleggibile, che può essere eletto Emergenti, agg. emergente.
- custu candidatu no est e., questo candidato Emergenza, s.f. emergenza, situazione critica,
non è eleggibile. difficile - stadu di e., stato di pericolo grave.
Eligibilidadi, s.f. eleggibilità. Emigrai, v.intr. emigrare - medas Sardus emi-
Elígiri, v.tr. eleggere, scegliere - dd’hanti eligiu grant po circai traballu, molti Sardi emigra-
senadori, lo hanno eletto senatore. no per cercare lavoro.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio170_A


Emigrau, p.p. emigrato - est e. in Argentina Ènfasi, s.f. enfasi, impetuosità, calore spesso
corant’annus fait, è emigrato in Argentina eccessivi.
quarant’anni fa. Enfaticamenti, avv. con enfasi.
Emigrazioni, s.f. emigrazione - s’e. stasonali Enfàticu, agg. enfatico, pieno di enfasi - ora-
de medas animalis, l’emigrazione stagionale dori, tonu e., oratore, tono enfatico.
di molti animali. Enigma, s.m. enigma - sa pintura moderna,
Eminenti, agg. eminente, illustre, elevato. medas bortas, est un’e., la pittura moderna
Eminénzia, s.f. eminenza, titolo che si dà ai spesso è un enigma.
cardinali. Enigmàticu, agg. enigmatico, oscuro, sibillino
Emisfériu, s.m. emisfero - e. boreali, australi, - frasia enigmatica, frase di difficile interpre-
emisfero boreale, australe; - e. cerebrali, emi- tazione.
sfero cerebrale. Enna, ved. Genna.
Emissàriu, s.m. emissario, persona inviata da Enologia, s.f. tecnica della preparazione e della
altri per conoscere o scoprire qualcosa - e. de conservazione dei vini.
sa famiglia de unu sequestrau, emissario della Enológicu, agg. dell’enologia, che riguarda
famiglia di un sequestrato. l’enologia.
Emissioni, s.f. emissione. Enòlogu, s.m. chi si occupa di enologia.
Emollienti, agg. e s.m. si dice di rimedio che ha Enormi, agg. enorme, smisurato - has fattu unu
la proprietà di ammollire e rilassare i tessuti sbagliu e. a no comprai candu ti dd’hia con-
allontanandone le infiammazioni. sillau, hai commesso un errore enorme a non
Emorragia, s.f. fuoruscita di sangue dai vasi comprare quando te lo consigliai.
sanguigni. Enormidadi, s.f. enormità.
Emostàticu, agg. emostatico, atto a fermare il Enti, s.m. ente, istituzione riconosciuta dalla
sangue - cotoni e., cotone emostatico. legge - e. morali, assistenziali, ente morale,
Emozioni, s.f. emozione, sedizione, sommossa. assistenziale.
Empiedadi, s.f. empietà, malvagità, crudeltà. Entidadi, s.f. entità.
Empíricu, agg. empirico, non scientifico, Entusiasmu, s.m. entusiasmo - est una persona
che si fonda esclusivamente sull’esperien- frida, no provat e. po nisciuna cosa, è una
za - remediu e., rimedio empirico. persona fredda, non prova entusiasmo per nes-
Émpiu, agg. empio, spietato, crudele. suna cosa.
Empóriu, s.m. emporio, fiera, centro commer- Entusiasta, agg. entusiasta, soddisfatto.
ciale. Epàticu, agg. epatico, che riguarda il fegato.
Emuladori, s.m. emulatore. Épicu, agg. epico, eroico - poesia epica, poe-
Emulai, v.tr. emulare, entrare in concorrenza. sia non lirica, di carattere narrativo.
Emulazioni, s.f. emulazione, rivalità. Epicureismu, s.m. epicureismo, la dottrina del
Émulu, s.m. emulo, competitore, antagonista. filosofo greco Epicuro (341-270 a.C.), che po-
Èna, s.f. 1. sorgente, vena d’acqua - segai s’e., neva come supremo bene il piacere.
intiepidire appena l’acqua 2. avena, biada. Epicureu, agg. epicureo, chi fa vita da gauden-
Enciclopedia, s.f. enciclopedia - hapu comprau te, ricercando solo i piaceri, spec. quelli ma-
s’e. de is froris, ho comprato l’enciclopedia teriali.
dei fiori. Epidemia, s.f. epidemia, diffusione di una ma-
Enciclopédicu, agg. enciclopedico - dizionariu lattia infettiva.
e., dizionario enciclopedico; - omini e., per- Epidémicu, agg. contagioso - maladia, calentu-
sona di vastissima cultura. ra epidemica, malattia, febbre epidemica.
Enemigu, s.m. e agg. nemico, ostile - e. de sa Epifania, s.f. Epifania - s’E. est sa festa de is
patria, de sa beridadi, nemico della patria, tres gurreis, l’Epifania è la festa dei re magi.
della verità. Epígrafe, s.f. breve iscrizione in prosa o in ver-
Energia, s.f. forza, energia, vigore fisico. si scolpita su monumenti o tombe; scritto de-
Energicamenti, avv. con energia. dicatorio sul frontespizio di un libro.
Enérgicu, agg. energico, efficace. Epilessia, s.f. epilessia [malecaducu].
Energúmenu, s.m. spiritato, indemoniato, vio- Epiléticu, agg. epilettico, malato di epilessia.
lento. Epilogai, v.tr. ricapitolare, riassumere.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio171_A


Epilogau, p.p. riassunto, riepilogato. Equilíbriu, s.m. equilibrio, bilico - teniri in e.,
Epílogu, s.m. conclusione di un dramma o di tenere in equilibrio; - is pratus de su pesu sunt
un’opera letteraria. in e., i piatti della bilancia sono in equilibrio.
Episcopali, agg. episcopale, vescovile [obispali]. Equinóziu, s.m. equinozio, ciascuna delle due
Episcopau, s.m. episcopato, funzione di vescovo. date dell’anno in cui la durata del giorno è, su
Episcópiu, s.m. palazzo vescovile [obispau]. tutta la Terra, uguale a quella della notte: il
Episódicu, agg. episodico - unu fattu e., un fat- 21marzo e il 23 settembre.
to episodico. Equipaggiai, v.tr. arredare, fornire delle cose
Episódiu, s.m. episodio - un’e. de criminalidadi, necessarie.
un episodio di criminalità. Equipaggiamentu, s.m. corredo necessario per
Epístola, s.f. epistola, lettera di elevato contenu- una determinata funzione - s’e. de is sordaus,
to e di nobile stile - un’e. de Ciceroni, de Santu l’equipaggiamento dei soldati.
Paulu, un’epistola di Cicerone, di San Paolo. Equipàggiu, s.m. corredo, insieme di cose ne-
Epistolari, agg. epistolare - stili e., stile episto- cessarie - s’e. de una sposa, de una mongia,
lare. de unu vascellu, il corredo di una sposa, di
Epistolàriu, s.m. epistolario - s’e. de Gramsci, una suora, di un vascello [corredu].
l’epistolario di Gramsci; - pubblicai un’e., Equivalenti, agg. equivalente, di uguale valore.
pubblicare un epistolario. Equivalénzia, s.f. equivalenza, l’essere equiva-
Epítetu, s.m. 1. sostantivo, aggettivo o locuzio- lente.
ne attributiva aggiunta ad un nome per quali- Equivàliri, v.intr. equivalere.
ficarlo, per es. Alfonsu su benignu, Perdu su Equivocai, v.intr. sbagliare, scambiare una cosa
cerimoniosu 2. parola spregiativa, insulto. per un’altra.
Època, s.f. epoca - a s’e. de is Romanus, al- Equivocamenti, avv. in modo equivoco.
l’epoca dei Romani. Equívocu, s.m. e agg. equivoco - inc’est istetiu
Eppuru, cong. eppure, tuttavia - dd’hiant ama- un’e., c’è stato un equivoco; - hat fueddau in
lezzau, e. ddu est bofiu torrai a su propiu, lo maneda equivoca, ha parlato in modo equi-
avevano minacciato, tuttavia c’è voluto tor- voco.
nare lo stesso. Era, s.f. era - s’e. cristiana, l’era cristiana; - s’e.
Eppuru eppuru, avv. finalmente. spaziali, l’era spaziale.
Equadori, s.m. equatore - s’e.dividit sa Terra Erai, v.intr. somigliare.
in duas partis ugualis, l’equatore divide la Eràriu, s.m. erario, le finanze dello Stato.
Terra in due parti uguali. Erba, s.f. erba - erbarosa, malvarosa; - e. de
Equanimidadi, s.f. imparzialità, equanimità. puddas, veronica; - e. de marxani, borracina;
Equazioni, s.f. equazione. - e. di arranas, ranuncolo acquatico; - e. di
Equestri, agg. equestre - monimentu e., monu- anadis, lenticchia d’acqua; - e. de centu nuus,
mento equestre. centinodia; - e. de soli, eliotropio selvatico;
Equiàngulu, agg. equiangolo. - e. finzas a prangiu, cicoria selvatica; - e. de
Equidadi, s.f. equità, giustizia, imparzialità. S. Maria o bruschiadinu, elicriso; - e. de
Equidistanti, agg. equidistante. piricoccu, erba di S. Giovanni; - erbixedda
Equidistànzia, s.f. equidistanza. sterria, evax comune; - e. de gattus, camedrio
Equilàteru, agg. equilatero. maro; - e. de dentis, stramonio; - e. de saboni,
Equilibrai, v.tr. tenere in equilibrio, bilanciare; saponaria; - e. mala no indi morrit, (prov.)
- e. is intradas cun is ispesas, equilibrare le l’erba cattiva non muore.
entrate con le uscite. Erbàceu, agg. erbaceo, che ha natura di erba.
Equilibrau, p.p. e agg. equilibrato, che possie- Erbàggiu, s.m. ortaggio - bendidori di erbag-
de buon senso e moderazione. gius, erbivendolo.

Erbaggius e leguminis T. 8

Afabica, allu, anchixa, appiu, arreiga, arruccas, biarava, brocculus, burraccia, camingioni,
cancioffa, cardu, cauli accuppau, cauli de conca, cauli de frori, cibudda, cixiri, corcorica,

172

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio172_A


craccangio(l)u, cugumbiri, cuppetta, eda, faa, faixedda, fasoleddu, fasolu, fenugu, gicoria,
gintilla, gureu, indivia, lattia, martuzzu, menta, napu, patata, perdingianu, perdusemini,
piberoni, piseddu o pisufà, pistinaga, pisurci, ravanellu, salvia, socciri, sparau, spiccu,
spinacciu, tamatiga o tomata, tapara, zaffaranu, zippiri.

Erbai, v.tr. aderbare gli animali. Erígiri, v.tr. erigere, innalzare - e. una scola,
Erbaiolu, s.m. erbaiolo, venditore di erbaggi. unu spidali, erigere una scuola, un ospedale.
Erbàriu, s.m. libro nel quale vengono descritte Erimu, s.m. terreno abbandonato, coperto di
e illustrate le piante medicinali. sterpi.
Erborista, erbulariu, s.c. chi raccoglie o ven- Ermafroditu, agg. e s.m. ermafrodito -prantas
de erbe medicinali. ermafroditas, piante ermafrodite.
Erbosu, agg. erboso - terrenu e., terreno rico- Ermanu, s.m. fratello.
perto d’erba. Ermellinu, s.m. ermellino.
Erbúda, s.f. foruncolo con più aperture che Ermenéutica, s.f. arte di interpretare testi e do-
compare molto spesso nella parte posteriore cumenti antichi.
del collo. Ermesinu, s.m. stoffa di seta pregiatissima, can-
Erbuzzu, ved. Arbuzzu. giante.
Erchidai, berchidai, v.intr. urlare. Ermeticamenti, avv. in modo ermetico, mediante
Érchidu, bérchidu, s.m. urlo - hat ghettau un’e. chiusura ermetica - recipienti serrau e., reci-
e m’ind’hat fattu azziccai, ha emesso un urlo piente chiuso ermeticamente.
e mi ha fatto spaventare. Erméticu, agg. ermetico, a perfetta tenuta - fig.
Eredadi, s.f. eredità - s’e. sua est s’onestadi, la oscuro, incomprensibile, impenetrabile; - fac-
sua eredità è l’onestà. ci, scrittura, poesia ermetica, viso, scrittura,
Eredai, v.tr. ereditare - hat eredau totu de unu poesia ermetica.
parenti chi biviat in America, ha ereditato tutto Ermi, ved. Bremi.
da un parente che abitava in America. Ermicorru, ved. Bremicorru.
Eredau, p.p. ereditato. Ermíniu, s.m. mozzetta di ermellino usata dai
Erederu, s.m. erede - e. legittimu, testamentariu, canonici.
universali, erede legittimo, testamentario, Ermosu, agg. bello, attraente, grazioso.
universale. Ermosura, s.f. bellezza, grazia.
Eredeu, s.m. discendenza - sunti un’e. de genti Érnia, s.f. ernia - e. umbilicali o de su biddiu,
macca, sono una discendenza di matti. ernia ombelicale; - e. de su scrotu o mazza
Ereditàriu, agg. ereditario - principi e., princi- calada, ernia inguinale.
pe ereditario, erede al trono; - tenit una mala- Eròi, s.m. eroe - est mortu di e., è morto da
dia ereditaria, ha una malattia ereditaria. eroe.
Eregía, ved. Eresía. Eroicamenti, avv. in modo eroico.
Erégiu, ved. Ereticu. Eroicómicu, agg. eroicomico, che ha dell’eroi-
Eremigu, ved. Aramigu. co e del comico nel medesimo tempo.
Eremita, s.m. eremita - fai una vida di e., fare Eróicu, agg. eroico.
una vita appartata. Eroina, s.f. 1. donna che ha qualità eroiche
Eremitaggiu, s.m. eremitaggio, luogo solitario 2. alcaloide derivato dall’oppio, dotato di for-
dove dimorano uno o più eremiti separati. te azione stupefacente.
Eremitanu, s.m. e agg. chi vive vita eremitica - Eroismu, s.m. eroismo - sa storia s’arregordat
para e., frate eremitano. s’e. de is Sardus de sa brigada Sassari in sa
Erénzia, s.f. stirpe. primu gherra mundiali, la storia ci ricorda
Eresía, eregía, s.f. eresia. l’eroismo dei Sardi della brigata Sassari nella
Eresiarca, s.c. capo di una setta eretica. prima guerra mondiale.
Eréticu, erégiu, s.m. e agg. eretico. Errai, v.intr. sbagliare, errare.
Erezioni, s.f. erezione - s’e. de una cresia, de una Erranti, agg. errante, vagante,vagabondo - ca-
turri, l’erezione di una chiesa, di una torre. valieri e., cavaliere errante.
Érgiu, ved. Erxu. Errau, p.p. errato, sbagliato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio173_A


Erri, s.m. verro, maiale non castrato, atto alla Esattu, agg. esatto, preciso - calculu e., calcolo
riproduzione [procu colludu]. preciso.
Erroneamenti, avv. in modo erroneo. Esaudimentu, s.m. esaudimento.
Erróneu, agg. erroneo - interpretazioni erro- Esaudiri, v.tr. esaudire, accogliere favorevol-
nea de un’articulu de lèi, interpretazione er- mente - e. unu disigiu, esaudire un desiderio.
ronea di un articolo di legge. Esaudíu, p.p. esaudito.
Errori, s.m. errore - e. di ortografia, de calculu, Esauríbili, agg. che può essere esaurito.
de stampa, errore di ortografia, di calcolo, di Esauriri, v.tr. esaurire, consumare sino all’ulti-
stampa; - is erroris de is babbus ddus prangint mo - e. una miniera, una cava, esaurire una
is fillus, gli errori dei padri li piangono i figli; miniera, una cava; - e. un’argumentu, sa pas-
- salvu e., salvo errore. sienzia, esaurire un argomento, la pazienza.
Eruditu, agg. e s.m. erudito, dotto. Esàustu, p.p. e agg. vuoto, stremato, privo di
Erudizioni, s.f. erudizione. forze.
Eruzioni, s.f. eruzione - s’e. de s’Etna, l’eru- Esazioni, s.f. esazione, riscossione.
zione dell’Etna. Èsca, s.f. 1. esca per animali - e. po piscis, po
Erxu, érgiu, s.m. somiglianza, aria - dd’hapu pillonis, esca per pesci, per uccelli 2. esca
connotu a s’e. ch’est fillu de Luisicu, l’ho ri- per accendere il fuoco con l’acciarino [peddi
conosciuto dalla somiglianza che è figlio di cotta, esca de fogu].
Luigino. Esclamai, v.intr. esclamare, dire ad alta voce e
Esacerbai, v.tr. esacerbare [aspriai]. con forza.
Esagerai, v.tr. esagerare - chi esagerat po abi- Esclamativu, agg. esclamativo - puntu e., pun-
tudini no est cretiu nemancu candu narat sa to esclamativo.
beridadi, chi esagera per abitudine non è cre- Esclamazioni, s.f. esclamazione.
duto neppure quando dice la verità. Esclarèssiri, v.tr. rischiarare, schiarire - e. sa
Esagerau, p.p. esagerato, eccessivo. boxi, rischiarare la voce.
Esagerazioni, s.f. esagerazione. Esclúdiri, v.tr. escludere, non ammettere, te-
Esalai, v.tr. esalare, emettere vapori, odori o ner fuori - esti di e. chi tengiat arrexoni, è
simili - e. s’urtimu respiru, esalare l’ultimo da escludere che abbia ragione; - custa pro-
respiro. posta escludit s’atera, questa proposta esclu-
Esalau, p.p. esalato, evaporato, sfogato. de l’altra.
Esalazioni, s.f. esalazione, effluvio. Esclusioni, s.f. esclusione.
Esaltadori, s.m. chi esalta. Esclusivamenti, avv. solamente.
Esaltai, v.tr. esaltare, accrescere - chini si esaltat Esclusivu, agg. esclusivo - unu modellu e., un
hat essiri umiliau, chi si esalta sarà umiliato. modello esclusivo.
Esaltau, p.p., s.m. e agg. esaltato, eccitato - parit Escrementu, s.m. escremento, sterco.
un’e., sembra un esaltato. Escrescénzia, s.f. escrescenza, protuberanza.
Esaminadori, esaminanti, s.m. esaminatore, Escrezioni, s.f. escrezione, eliminazione dal-
chi esamina. l’organismo di sostanze inutili o dannose de-
Esaminai, v.tr. esaminare - e. unu quadru, rivate dal ricambio organico.
esaminare un quadro; - e. is candidatus de Esecràbili, agg. detestabile, biasimevole, in-
unu concursu, esaminare i candidati di un degno.
concorso. Esecrai, v.tr. esecrare, detestare, avere in orrore.
Esaminau, p.p. esaminato. Esecrandu, agg. degno di esecrazione.
Esàminu, s.m. esame, disamina. Esecratóriu, agg. esecratorio, che esprime ese-
Esasperai, v.tr. esasperare, inasprire, esacer- crazione.
bare. Esecrazioni, s.f. esecrazione, atto, effetto del-
Esasperau, p.p. e agg. irritato, risentito. l’esecrare.
Esasperazioni, s.f. esasperazione, irritazione. Esecutai, v.tr. eseguire, attuare, realizzare - e.
Esattamenti, avv. con esattezza, con precisione. unu progettu, realizzare un progetto.
Esattesa, s.f. esattezza, accuratezza. Esecutivu, agg. esecutivo - mandatu e., manda-
Esattori, s.m. esattore - s’e. de is impostas, to esecutivo; - su poderi e. ddu tenit su gu-
l’esattore delle imposte. vernu, il potere esecutivo ce l’ha il governo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio174_A


Esecutori, s.m. esecutore - e. testamentariu, Esíliu, s.m. esilio [disterru].
esecutore testamentario. Esistenti, agg. esistente.
Esecutóriu, agg. esecutorio - su decretu nou no Esisténzia, s.f. esistenza - creiri in s’e. de Deus,
est ancora e., il nuovo decreto non è ancora credere nell’esistenza di Dio; - peleai po s’e.,
esecutorio. lottare per la vita.
Esecuzioni, s.f. esecuzione - s’e. de una senten- Esístiri, v.intr. esistere - is orcus e is fadas no
zia, l’esecuzione di una sentenza. esistint, gli orchi e le fate non esistono.
Eseguiri, v.tr. eseguire, effettuare [esecutai]. Esistiu, p.p. esistito.
Esémpiu, s.m. esempio - ti serbat po e., ti serva Esitai, v.tr. smerciare, vendere [bendiri].
come esempio. Esitau, p.p. venduto, smerciato [bendiu].
Esemplari, agg. e s.m. esemplare - s’est cumpor- Ésitu, s.m. uscita, spaccio, vendita.
tau in maneda e., si è comportato in modo Èsodu, s.m. esodo - s’e. de is Ebreus de s’Egittu,
esemplare. l’esodo degli Ebrei dall’Egitto.
Esentai, esenzionai, v.tr. esentare, esonerare, Esòfagu, s.m. esofago [ingurtidroxu].
dispensare - est istetiu esentau de su serviziu Esópicu, agg. di Esopo - fabulas esopicas, fa-
militari, è stato esentato dal servizio militare. vole di Esopo o esopiche.
Esenti, agg. esente, immune - nisciunus est e. Esorbitai, v.intr. uscire dai limiti, passare la giu-
de defettus, nessuno è esente da difetti. sta misura.
Esenzioni, s.f. esenzione, dispensa, esonero Esorbitanti, agg. eccessivo, esagerato - preziu
- est meda studiosu, hat tentu s’esoneru de is e., prezzo esagerato.
tassas scolasticas, è molto studioso, ha avuto Esorbitànzia, s.f. l’essere esorbitante.
l’esonero dalle tasse scolastiche. Esorcismu, s.m. rito religioso diretto contro i
Eséquias, s.f.pl. esequie, rito funebre. demoni.
Esercitai, v.tr. esercitare - e. sa menti, sa me- Esorcista, s.m. il sacerdote espressamente dele-
moria, sa lingua, esercitare la mente, la me- gato dal proprio vescovo per compiere esor-
moria, la lingua; - e. unu derettu, esercitare cismi sugli ossessi.
un diritto. Esorcizzai, v.tr. compiere un esorcismo, scon-
Esercitazioni, s.f. esercitazione, addestramen- giurare.
to - e. scolastica, militari, esercitazione sco- Esorcizzau, p.p. esorcizzato.
lastica, militare. Esorcizzazioni, s.f. atto, effetto dell’esorcizzare.
Esercitu, s.m. esercito. Esordiri, v.intr. 1. incominciare un di-
Esercíziu, s.m. esercizio - fai e., tenirisí in e., scorso 2. iniziare l’esercizio di una
fare esercizio, tenersi in esercizio; - esercizius qualsiasi attività (teatrale, letteraria,
spiritualis, esercizi spirituali. sportiva, ecc.).
Esibiri, v.tr. esibire, mostrare, presentare - e. sa Esórdiu, s.m. esordio, debutto, inizio di una
patenti, sa carta de identidadi, esibire la pa- qualsiasi attività.
tente, la carta di identità. Esortadori, agg. e s.m. che, chi esorta.
Esibizioni, s.f. 1. presentazione - e. de su codici Esortai, v.tr. esortare, ammonire, cercare di con-
fiscali, esibizione del codice fiscale 2. spet- vincere.
tacolo, ostentazione - fait sempri e. de sa cul- Esortazioni, s.f. esortazione, ammonizione.
tura sua, ostenta sempre la sua cultura. Esóticu, agg. esotico - fruttus, animalis esoticus,
Esigenti, agg. esigente - est meda e. cun is de- frutti, animali esotici.
pendentis, è molto esigente con i dipendenti. Espansioni, s.f. espansione, dilatamento - s’e.
Esigíbili, agg. che si può esigere. de unu gas, l’espansione di un gas; - indu-
Esígiri, v.tr. esigere, pretendere, riscuotere - e. stria in e., industria in espansione.
is impostas, esigere le imposte; - su premiu si Espansivu, agg. espansivo, aperto, affettuoso.
podit e. crasi e totu, il premio si può riscuote- Espedienti, s.m. e agg. espediente - biviri di
re domani stesso. espedientis, vivere di espedienti.
Esígiu, p.p. esatto, riscosso. Esperiénzia, s.f. esperienza - tenit meda e. cun
Esiliai, v.tr. esiliare, mandare in esilio [disterrai]. is feminas, ha molta esperienza con le donne;
Esiliau, p.p. e s.m. chi è in esilio, esiliato, ban- - balit prus s’e. che sa scienzia, vale più
dito [disterrau]. l’esperienza che la scienza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio175_A


Esperimentai, v.tr. sperimentare - is dottoris Espressioni, s.f. espressione - dogna tantu indi
esperimentant asuba de sa peddi de is mala- bessit cun espressionis vulgaris, ogni tanto
dius, i medici sperimentano sulla pelle dei gli escono di bocca espressioni volgari.
malati. Espressivu, agg. espressivo, significativo - ca-
Esperimentu, s.m. esperimento, saggio, prova. stiada espressiva, sguardo significativo.
Espertu, agg. esperto, abile - guidadori e., esper- Esprímiri, v.tr. esprimere, manifestare, signifi-
to guidatore; - e. in contabilidadi, esperto in care [espressai].
contabilità. Espugnai, v.tr. espugnare, conquistare - e. una
Èspi, s.m. vespa - níu di espis, vespaio; - e. de fortalesa nemiga, conquistare una fortezza
forrania (varietà di vespe molto aggressive nemica.
che costruiscono il vespaio sotto terra); - est Espugnazioni, s.f. espugnazione.
un’e., (rif. a donna) è molto aggressiva. Espulsai, v.tr. espellere, mandar via - s’est
Espiai, v.tr. scontare un errore. fattu e. de su partidu, si è fatto espellere
Espiatoriu, agg. che vale a espiare. dal partito.
Espiazioni, s.f. espiazione. Espulsau, p.p. espulso, cacciato - dd’hanti e.
Esplicàbili, agg. che si può spiegare. de sa scola, è stato espulso dalla scuola.
Esplicai, v.tr. 1. esplicare, spiegare, render chiaro Espulsioni, espulsamentu, s.f. espulsione.
2. svolgere, praticare. Espulsivu, agg. espulsivo - su meccanismu e.
Esplicativu, agg. che serve a spiegare - anno- de su fusili, il congegno espulsivo del fucile.
tazionis esplicativas, note esplicative. Espulsori, s.m. espulsore; nelle armi da fuoco
Esplicitamenti, avv. in modo esplicito, chiara- moderne il congegno che provvede ad espel-
mente. lere il bossolo dopo lo sparo.
Esplícitu, agg. esplicito, dichiarato, chiaro. Espurgai, v.tr. espettorare - no arrenescit a e.,
Esploradori, sploradori, s.m. esploratore. non riesce ad espettorare.
Esplorai, splorai, v.tr. esplorare, informarsi, Espurgazioni, s.f. espulsione di catarro, espet-
investigare. torazione.
Esplorazioni, splorazioni, s.f. esplorazione, Essénzia, s.f. essenza.
ricerca - is esplorazionis geograficas, le esplo- Essenziali, agg. essenziale, fondamentale, so-
razioni geografiche. stanziale.
Esplosioni, s.f. esplosione, scoppio - s’e. de una Essenzialmenti, avv. sostanzialmente - is duus
mina, de una bombola de gas, l’esplosione problemas sunti e. diversus, i due problemi
di una mina, di una bombola di gas. sono sostanzialmente diversi.
Esponenti, s.m. esponente. Essída, ved. Bessída.
Espòniri, v.tr. esporre, mettere in mostra, mani- Essíri, ved. Bessíri.
festare - e. sa bandiera, su Santissimu, espor- Èssiri, v.intr. essere (per la coniugazione com-
re la bandiera, il Santissimo; - esponirisí, e- pleta del verbo ved. tavola nella pagina se-
sporsi, mettersi in vista. guente) - e. maladiu, essere malato; - e. in
Espositivu, agg. che serve a esporre - scrittu, bona saludi, essere in buona salute; - e. in
metodu e., scritto, metodo espositivo. viaggiu, essere in viaggio; - e. in domu, esse-
Espositori, s.m. espositore - is espositoris de sa re in casa; - e. in gherra, in paxi, essere in
Fiera sunt aumentaus, gli espositori della Fie- guerra, in pace; - e. incredulu, essere incre-
ra sono aumentati. dulo; - e. dudosu, essere dubbioso; - e. in sèi,
Esposizioni, s.f. esposizione, mostra - e. de avere coscienza di ciò che si fa o si dice.
quadrus, de tappetus, mostra di quadri, di Estascíri, est a sciri, avv. cioè, vale a dire
tappeti. - hap’andai pusticrasi, e. giobia, andrò do-
Espressai, v.tr. esprimere, dichiarare, manife- podomani cioè giovedì.
stare - e. is propius sentimentus, manifestare Èstasi, s.f. estasi, rapimento.
i propri sentimenti [esprimiri]. Estàticu, agg. estatico.
Espressamenti, avv. espressamente, in modo Estemporalidadi, s.f. estemporaneità.
chiaro - seu beniu e. po ti biri, sono venuto Estemporàneu, agg. estemporaneo - poesia,
espressamente per vederti. versus estemporaneus, poesia, versi
Espressau, p.p. espresso, dichiarato. estemporanei.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio176_A


CONGIUGAZIONI DE SU VERBU AUSILIARI ESSIRI

INDICATIVU
Presenti Imperfettu Futuru
Deu seu Deu fia (o fui o femu) Deu hap’essiri
Tui ses Tui fiast(a) o fust(i) Tui has(t) essiri
Issu est Issu fiat o fut Issu hat essiri
Nos(u) seus Nos(u) fiaus o femus Nos(u) heus essiri
Bos(aterus) seis Bos(u) fiais o festis Bos(u) heis essiri
Issus sunt(i) Issus fiant Issus hant essiri
Passau (Prossimu) Trapassau (Prossimu) Futuru Anteriori
Deu seu stetiu Deu fia (o fui o femu) stetiu Deu hap’essiri stetiu
Tui ses istetiu Tui fiast(a) o fust(i) stetiu Tui has(t) essiri stetiu
Issu est istetiu Issu fiat o fut istetiu Issu hat essiri stetiu
Nos(u) seus istetius Nos(u) fiaus o femus istetius Nos(u) heus essiri stetius
Bos(u) seis istetius Bos(u) fiais o festis istetius Bos(u) heis essiri stetius
Issus sunt istetius Issus fiant istetius Issus hant essiri stetius

SOGGIUNTIVU
Presenti Imperfettu
Chi deu sia Chi deu fessi
Chi tui siast(a) Chi tui fessis
Chi issu siat Chi issu fessit
Chi nos(u) siaus Chi nos(u) fessimus o fiaus
Chi bos(u) siais Chi bos(u) festis o fiais
Chi issus siant(a) Chi issus fessint
Passau Trapassau
Chi deu sia stetiu Chi deu fessi stetiu
Chi tui siast istetiu Chi tui fessis istetiu
Chi issu siat istetiu Chi issu fessit istetiu
Chi nos(u) siau istetius Chi nos(u) fessimus o fiaus istetius
Chi bos(u) siais istetius Chi bos(u) festis o fiais istetius
Chi issus siant istetius Chi issus fessint istetius

CONDIZIONALI
Presenti Passau
Deu hiap’essi(ri) o hem’a essi(ri) Deu hiap’essiri o hem’a essiri stetiu
Tui hiast essi(ri) Tui hiast essi(ri) stetiu
Issu hiat essi(ri) Issu hiat essi(ri) stetiu
Nos(u) hiaus essi(ri) o hemus a essiri Nos(u) hiaus essi(ri) o hemus a essiri istetius
Bos(u) hiais essi(ri) o hestis a essi(ri) Bos(u) hiais essi(ri) o estis a essi(ri) istetius
Issus hiant essi(ri) Issus hiant essi(ri) stetius

IMPERATIVU PARTICIPIU GERUNDIU INFINITU


Siasta tui Presenti Passau Presenti Passau Presenti Passau
Siat issu - Stetiu Essendu Essendu stetiu Essiri Essiri stetiu
Siaus nosu
Siais bosaturus
Siant issus

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio177_A


Estendíbili, agg. che si può estendere, esten- Estivu, agg. estivo - bistimenta estiva, abito
sibile. estivo da uomo.
Estèndiri, v.tr. estendere, incrementare - e. is Estorsioni, s.f. estorsione.
propias conoscenzias, estendere le proprie Estràiri, v.tr. estrarre, cavar fuori - e. su pugna-
conoscenze; - e. sa propiedadi, incrementare li de sa bania, estrarre il pugnale dalla guai-
la proprietà. na; - e. carboni in miniera, estrarre car-bone
Esténdiu, p.p. e agg. esteso. in miniera.
Estensioni, s.f. estensione. Estraíu, p.p. estratto, cavato fuori.
Estensivu, agg. estensivo - coltivazioni esten- Estràniu, agg. estraneo.
siva, coltivazione agricola praticata su gran- Estrattivu, agg. estrattivo - industria estrattiva,
di superfici. industria mineraria.
Estenuai, v.tr. estenuare, spossare, snervare. Estrattu, s.m. essenza, estratto (di un’opera).
Estenuau, p.p. e agg. estremamente stanco, pri- Estrazioni, s.f. 1. estrazione - s’e. de unu
vo di forze, spossato. casciali, l’estrazione di un molare; - s’e. de
Estenuazioni, s.f. estenuazione, stanchezza su lottu, l’estrazione del lotto 2. condizione
estrema. sociale - persona de bascia e., persona di umili
Esteriori, agg. esteriore, che è o appare di fuori. origini.
Esterioridadi, s.f. esteriorità, apparenza, su- Estremamenti, avv. in sommo grado - e. abili,
perficialità - est una persona chi castiat meda capacissimo.
a s’e., è una persona che bada molto all’este- Estremidadi, s.f. estremità, sommità.
riorità. Estremu, 1. agg. estremo, ultimo - estrema
Esteriormenti, avv. dall’esterno, dalle appa- unzioni, olio santo; - a malis estremus,
renze. estremus remedius, a mali estremi, estremi ri-
Esterminadori, s.m. sterminatore. medi 2. s.m. estremità - is estremus si toc-
Esterminai, v.tr. sterminare, annientare, distrug- cant, le cose opposte hanno qualche rasso-
gere - is cassadoris sunti esterminendu sa miglianza; - essiri a is estremus, essere in
salvaggina, i cacciatori stanno annientando fin di vita.
la selvaggina. Estremunziai, v.tr. amministrare il sacramento
Esterminau, agg. distrutto ma anche immenso, dell’estrema unzione.
sterminato - unu territoriu e., un territorio Estremunziau, p.p. che ha amministrato o che
immenso. ha ricevuto l’estrema unzione.
Esterminiu, s.m. sterminio - gherra di e., guer- Estrinsecamenti, avv. al di fuori, esterna-
ra di sterminio. mente.
Esternai, v.tr. esternare, manifestare, esprimere Estrínsecu, agg. estrinseco, esterno.
- e. unu suspettu, manifestare un sospetto. Éstru, s.m. estro, ispirazione artistica.
Esternamenti, avv. esternamente, dal di fuori. Esultai, v.intr. esultare, provare e manifestare
Esternau, p.p. esternato, manifestato. grande allegrezza.
Esternu, agg. esterno - mexina po usu e., medi- Esultanti, agg. esultante.
cina che non si deve ingerire. Esultazioni, s.f. esultanza, manifestazione di
Éstimu, s.m. estimo, stima del valore o del red- allegria.
dito di un bene immobile. Esumai, v.tr. dissotterrare - e. unu cadaveri,
Estínghiri, v.tr. estinguere, spegnere - e. unu esumare un cadavere.
depidu, estinguere un debito. Esumazioni, s.f. esumazione.
Estintu, 1. p.p. spento, scomparso 2. s.m. Etagera, etaxera, s.f. scaffale, mobiletto a ri-
persona defunta. piani, su cui si collocano, per lo più,
Estinzioni, s.f. estinzione. soprammobili (< fr. étagère).
Estirpai, v.tr. estirpare, togliere fino alle radici Ètere, s.m. etere, aria.
- e. is vizius, estirpare i vizi. Eternai, eternizzai, v.tr. eternare, immortalare,
Éstiu, s.m. il diavolo - s’accorru de su e., la perpetuare.
dimora del diavolo; - su e. no si scit biri sen- Eternamenti, avv. eternamente, per sempre.
za fai giogus, il diavolo non sa stare senza Eternidadi, s.f. eternità - s’e. de Deus, l’eterni-
combinarne qualcuna. tà di Dio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio178_A


Eternu, agg. eterno, perpetuo - su fogu e., il Evacuazioni, s.f. evacuazione.
fuoco eterno dell’inferno; - amicizia eterna, Evangelicamenti, avv. secondo i precetti del
amicizia eterna. Vangelo.
Eterogéneu, agg. eterogeneo, che ha natura o Evangélicu, agg. del Vangelo, tratto dal
proprietà differenti - genti eterogenea, gente Vangelo - parabola evangelica, parabola
eterogenea. evangelica.
Ética, s.f. etica, filosofia morale. Evangelista, vangelista, s.m. evangelista.
Eticamenti, avv. secondo i principi dell’etica. Evangéliu, vangéliu, s.m. vangelo - s’e. segundu
Etichetta, s.f. 1. cartellino che si applica su Matteu, il vangelo secondo Matteo.
oggetti vari - s’e. de unu liburu, de una am Evangelizzai, v.tr. evangelizzare.
pudda, l’etichetta di un libro, di una bottiglia Eventu, s.m. evento, avvenimento - e. storicu,
2. insieme delle regole del cerimoniale e in evento storico.
generale della vita dell’alta società. Eventuali, agg. eventuale, possibile.
Éticu, agg. 1. etico, morale 2. abituale - calen- Eventualidadi, s.f. eventualità, probabilità, pos-
tura etica, febbre quotidiana. sibilità.
Etimologia, s.f. etimologia, origine delle parole. Eventualmenti, avv. eventualmente, se mai.
Etimologicamenti, avv. etimologicamente, se- Evidentementi, avv. in modo evidente.
condo l’etimologia. Evidenti, agg. evidente - sbagliu e., errore
Etimológicu, agg. relativo all’etimologia. evidente; - gravidanza e., gravidanza ben
Etíopu, agg. dell’Etiopia. visibile.
Ettu, s.m. etto, misura di peso pari a 100 Evidénzia, s.f. evidenza - poniri in e., mettere
grammi. in evidenza.
Eucaristia, s.f. eucaristia. Evínciri, v.tr. evincere, dedurre, ricavare.
Eucarísticu, agg. eucaristico - congressu e., con- Evitàbili, agg. che si può evitare.
gresso eucaristico. Evitai, v.tr. evitare, scansare - circa di e. is cum-
Eunucu, s.m. uomo evirato. pangías malas, cerca di evitare le cattive com-
Éuru, s.m. moneta unica europea in vigore pagnie.
dal 1° gennaio 1999 e che corrisponde a Evizioni, s.f. perdita del possesso di un bene
1936,27 lire. per intervento del giudice.
Evacuai, v.tr. 1. andare di corpo 2. sgomberare Evu, s.m. evo - e. antigu, mediu, modernu, con-
- sa popolazioni hat depiu e. sa cittadi, la temporaneu, evo antico, medio, moderno,
popolazione ha dovuto sgomberare la città. contemporaneo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio179_A


F
Facilmenti, avv. facilmente, in modo facile.
Facs, s.m. apparecchio per la ricetrasmissione
di documenti, lettere e sim. tramite la rete te-
lefonica; per est. il documento stesso - man-
dai, arriciri unu f., inviare, ricevere un fax.
Fà, faa, s.f. fava - sa canna, lo stelo; - sa tega, Facsai, v.tr. trasmettere con il fax.
il baccello; - su croxu, la buccia; - su pappu, Facultadi, s.f. facoltà, capacità, permesso.
il seme; - fà frisca o faixedda, favette fresche; Facultativu, agg. facoltativo - esami f., esame
- limpiai, stegai fa, sbucciare fave. facoltativo; - firmada facultativa, fermata fa-
Fàbbrica, s.f. fabbrica - sa f. de S. Anna, i lavo- coltativa.
ri per la costruzione della chiesa di S. Anna Facundia, s.f. eloquenza, facilità di parola.
a Cagliari, che non finivano mai. Facundu, agg. facondo, eloquente.
Fabbricàbili, agg. che si può fabbricare - area Fada, s.f. fata - portat ogus de f., ha occhi di
f., area fabbricabile. fata; - bella che una f., bella come una fata.
Fabbricai, v.tr. edificare, costruire. Fadai, v.tr. fatare, incantare.
Fabbricanti, agg. fabbricante. Fadau, agg. fatato - aneddu f., anello fatato.
Fàbbricu, s.m. costruzione, edificio. Faddiri, v.intr. sbagliare, fallire - faddendu s’im-
Fabrària, s.f. cicerchia (Sarrabus) (< cat. favaria). parat, (prov.) sbagliando s’impara; - f. su tiru,
Fàbula, s.f. favola - is fabulas de Fedru, le fa- fallire il tiro.
vole di Fedro. Faddíu, faddítu, p.p. fallito, sbagliato.
Fabulai, v.intr. narrar favole. Faddu, s.m. errore, sbaglio.
Fabulosu, agg. favoloso - feminas fabulosas, Fadiai, v.intr. faticare, stancare.
donne delle favole: fate, ninfe, ecc. Fadiau, p.p.e agg. stanco, affannato [stragau].
Facci, s.f. volto, viso - f. alluada, viso allampanato; Fadiori, s.m. stanchezza.
- f. leggia, faccia brutta; - f. pigotosa, viso but- Fadosu, agg. fortunato [assortau].
terato; - f. de giudeu, faccia da traditore; - f. to- Fagòttu, fangottu, s.m. 1. fagotto, involto, far-
sta, faccia tosta; - f. de sola, sfrontato; - f. de dello - fai f., andarsene 2. strumento musica-
carroga bèccia, faccia da vecchia cornacchia; - le a fiato.
a f. manna, sfacciatamente; - ghettai in f., rin- Fai, v.tr. fare - f. una cosa, fare una cosa; - f.
facciare; - non teniri f. de..., non avere il corag- stravizius, fare stravizi; - f. mariettas, vezzeg-
gio di...; - a f., di rimpetto; - f. a pari, uno di giare; - f. fianza, garantire; - f. pipiadas, fare
fronte all’altro; - f. po f., a confronto. bambinate; - f. a timiri, impaurire; - f. biri,
Facci, avv. verso - f. a bidda, verso il paese; - f. dimostrare; - f. lega, allearsi; - f. farta, essere
a domu, in direzione di casa. necessario; - f. a conca sua, agire di testa pro-
Facciada, s.f. facciata - sa f. de sa seu, la fac- pria; - de su nai a su f. ddu hat meda differen-
ciata della cattedrale; - f. de libru, frontespizio zia, tra il dire e il fare c’è molta differenza.
di libro. Faína, s.f. faccenda, lavoro - f. mali fatta, la-
Facciarbu, agg. animale con una pezza bianca voro malfatto; - donai f., dar lavoro; - essiri
sulla fronte - cuaddu, boi f., cavallo, bue col affogau de f., avere molto lavoro; - is aínas
viso pezzato di bianco. faint is faínas, (prov.) gli strumenti giusti fan-
Faccíli, faccíbi, s.m. benda per l’asino che fa- no le opere.
ceva girare la macina. Faineri, 1. s.m. lavoratore 2. agg. laborioso
Facciòla, facciòba, 1. s.f. maschera 2. agg. - fainera che abi, laboriosa come un’ape.
senza corna - craba f., mascu faccio(l)u, ca- Faixedda, s.f. dim. favette fresche - stegai f.,
pra, montone senza corna. sbacellare favette.
Fàcili, agg. facile - un’eserciziu f., un facile eser- Falci, ved. Farci.
cizio. Falconeri, s.m. falconiere, chi allevava falco-
Facilidadi, s.f. facilità - pintat cun f., dipinge ni e durante la caccia portava il falcone sul
con facilità. braccio.
Facilitai, v.tr. facilitare - su computadori Falconi, s.m. 1. falcone, uccello rapace diur-
facilitat sa contabilidadi de is aziendas, il no 2. strumento medioevale per abbattere
computer facilita la contabilità delle aziende. mura o porte.

180

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio180_A


Falda, farda, s.f. 1. tesa del cappello 2. piede Famigliari, agg. familiare - riunioni f., riunione
di una montagna 3. balza, estremità di gonna familiare.
o vestito femminile [poia]. Famigliaridadi, s.f. familiarità, amicizia, di-
Faldassai, fardassai, v.tr. lisciare il muro col mestichezza, confidenza.
frettazzo. Famigosu, agg. affamato, bisognoso, miserabile.
Faldassamentu, fardassamentu, s.m. lisciatura Familiarizzai, v.intr. familiarizzare - familia-
fatta col frettazzo. rizzaisí, acquistare familiarità.
Faldassau, fardassau, p.p. lisciato col frettazzo. Fàmini, s.m. fame, desiderio - mortu de f., mor-
Faldassu, fardassu, s.m. frettazzo, tavoletta to di fame; - teniri f., aver fame; - f. de para
rettangolare con manico, usata dai muratori, cumbidau, grande fame; - su f. de s’annu doxi,
insieme con la cazzuola (palitta), per stende- la fame del 1812, anno di grande carestia in
re e lisciare la malta. Sardegna; - f. finzas a còi no est f. malu, fino
Faldistóriu, s.m. faldistorio, sedia da prelato alla cottura del pane si può resistere.
nelle chiese. Famíu, agg. affamato, famelico - custu pipiu
Fallaci, agg. fallace, ingannevole, falso. est f., questo bambino è affamato.
Fallàcia, s.f. fallacia, inganno, frode. Famosu, agg. famoso, celebre, rinomato [zelibri].
Fallíbili, agg. che può sbagliare - dogna per- Fanàticu, agg. e s.m. fanatico - est f. po su ballu,
sona est f., ogni persona può sbagliare. va matto per il ballo.
Fallibilidadi, s.f. l’essere fallibile. Fanatismu, s.m. fanatismo.
Fallimentu, s.m. fallimento - dichiarai f., di- Fanceddu, s.m. concubino, amante.
chiarare fallimento; - est in s’oru de su f., è Fanfarronada, s.f. spacconata, millanteria,
sull’orlo del fallimento. smargiassata.
Fallíu, 1. p.p. e agg. fallito, non riuscito - esperi- Fanfarroni, s.m. spaccone, millantatore - fai su
mentu f., esperimento non riuscito 2. s.m. chi f., fare lo spaccone.
ha fatto fallimento. Fangosu, agg. fangoso, pieno di fango - strada
Falsamenti, avv. in modo falso. fangosa, strada piena di fango.
Falsamunedas, falsariu, s.m. falsario, falsifi- Fangottu, ved. Fagottu.
catore. Fangu, s.m. fango - fai sa cura de is fangus,
Falsedadi, s.f. falsità - dimostrai sa f. de unu fare la cura dei fanghi [ludu].
testimongiu, dimostrare la falsità di un testi- Fàniga, fànuga, s.f. copriletto leggero - f. ar-
mone. randada, copriletto con il pizzo; - f. a pibionis,
Falsificai, v.tr. falsificare - f. una firma, unu copriletto tessuto con figure in rilievo.
documentu, falsificare una firma, un docu- Fantasia, s.f. fantasia - po nai faulas inci bolit
mento. f., per dire bugie ci vuole fantasia.
Falsificau, p.p. falsificato, contraffatto - firma Fantasiosu, agg. pieno di fantasia.
falsificada, firma contraffatta. Fantasma, fantasima, s.m. fantasma - deu no
Falsificazioni, s.f. falsificazione. creu a is fantasimas, io non credo ai fantasmi
Falsu, frassu, s.m. e agg. falso, fraudolento [cosa mala, pantasima].
- testimongiu f., testimone falso; - giurai su Fantasticai, v.tr.e intr. fantasticare, lavorare con
f., giurare il falso; - poniri su pèi in f., inciam- la fantasia.
pare; - f. che su dinai malu, falso come una Fantasticheria, s.f. fantasticheria, immagina-
moneta finta. zione, sogno, frutto del fantasticare.
Falta, ved. Farta. Fantàsticu, agg. fantastico, eccezionale.
Faltau, ved. Fartau. Fanteria, s.f. fanteria - sordaus de f., soldati di
Fama, s.f. fama, reputazione - bogai f. mala, dif- fanteria.
fondere calunnie; - sa bona fama est una bona Fantilladori, s.m. ventola, soffietto per ravvi-
doda, la buona reputazione è una buona dote; vare il fuoco.
- piga fama e corcadí, acquista fama e dormi. Fantillai, v.tr. ventolare, soffiare il fuoco.
Famau, agg. famoso [nomenau]. Fantillus, s.m.pl. smania - essiri a f., smaniare.
Famíglia, família, s.f. famiglia, stirpe, casato Farci, fraci, s.f. falce - f. furistera o frullana,
- est ancora filla de f., è ancora in famiglia, falce fienaia tipo “friulana”.
non è sposata. Farda, ved. Falda.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio181_A


Fardaghillu, s.m. grossa sega a mano da usare Farsa, s.f. farsa, breve commedia buffa.
in due persone. In passato serviva ai carpen- Farta, falta, s.f. mancanza, fallo, colpa.
tieri per segare una parte del tronco destinato Fartau, affartau, faltau, agg. colpevole, tur-
a costituire il telaio del carro a buoi. bato, incriminato.
Fardassu, ved. Faldassu. Faru, s.m. 1. torre con sorgente luminosa per
Fardetta, s.f. gonna - su bentu arziat is fardettas, guidare di notte i naviganti 2. dispositivo
il vento solleva le gonne; - hat pigau fragu de che nei veicoli serve a illuminare la strada
f., ha sentito odore di gonnelle; - cumandu de nella marcia notturna.
f., comando di moglie, di donna; - cumandat Farzia, s.f. capelvenere (erba).
prus una f. che centu pobiddus, comanda più Farzidura, s.f. farcitura, ripieno.
una gonna che cento mariti (< cat. ant. faldeta). Farziri, v.tr. farcire, riempire - f. una pudda,
Fardettedda, s.f. dim. gonnellino. unu pioccu, imbottire una gallina, un tacchi-
Farifari, s.m. cenere viva - coiri castangia in no con un ripieno.
su f., arrostire castagne nella cenere viva. Farzíu, p.p. farcito - perdingianu f., melanzane
Farina, s.f. farina [farra]. ripiene.
Farinalla, finialla, s.f. coll. briciole di qualco- Fascadròxa, s.f. grembiule [devantali].
sa - f. de pani, briciole di pane; - f. de linna, Fascai, v.tr. fasciare i neonati.
segatura. Fascas, s.f. pl. fasce per neonati.
Farinosu, agg. farinoso. Fascella, s.f. 1. cestello, per lo più di vimini, per
Farisàicu, agg. proprio dei farisei, falso, am- far scolare la ricotta 2. vasellame da tavola
biguo - cumportamentu f., comportamento 3. piccola botte, spec. per vini pregiati (W.).
ambiguo. Fasci, s.m. fascio - unu f. de linna, un fascio di
Fariseu, s.m. ipocrita - facci de f., faccia da legna; - fai de dogn’erba f., fare di ogni erba
ipocrita; - is fariseus hiant cundennau a Ge- un fascio.
sus, i farisei condannarono Gesù Cristo. Fascia, s.f. fascia, cintura, benda - sa f. de su
Faristolu, s.m. leggìo. sindigu, la fascia del sindaco.
Farmacéuticu, agg. farmaceutico - industria Fasciadura, s.f. fasciatura, bendaggio - faimí
farmaceutica, industria farmaceutica. una f. a istrintu, fammi una fasciatura stretta.
Farmacia, s.f. farmacia [potecaria]. Fasciai, v.tr. fasciare, bendare - f. una ferida,
Farmacista, s.c. farmacista [potecariu]. fasciare una ferita; - f. unu pipiu, fasciare un
Farmacologia, s.f. branca della medicina che stu- bambino.
dia i farmaci e la loro azione sull’organismo. Fasciau, p.p. fasciato.
Fàrmacu, s.m. farmaco, medicamento. Fascículu, s.m. fascicolo.
Farra, s.f. farina - fai sa f., setacciare la farina; Fascina, s.f. fascina - fai fascinas de sarmentu,
- sa domu de f., il locale della macina del gra- far fascine di sarmenti.
no; - cussu no est f. de fai ostias, quello è un Fascismu, s.m. fascismo, movimento politico
poco di buono. fondato nel 1919 da B. Mussolini e che fu al
Farranca, ved. Farrunca. potere in Italia dal 1922 al 1943.
Farrancada, s.f. manciata - una f. de mendula, Fascista, s.c. e agg. fascista, seguace del fasci-
de nuxedda, una manciata di mandorle, di smo - Era f. (E.F.), il nuovo computo degli
nocciole - a farrancadas, a piene mani. anni a partire dal 1922, introdotto durante il
Farrassa, s.f. imbroglio, intrigo. fascismo.
Farri, s.m. semolino d’orzo. Fasoleddu, s.m. dim. fagiolini freschi.
Farrixedda, s.f. segatura, polvere di legno pro- Fasolu, s.m. fagiolo - f. biancu, fagioli bianchi;
dotta dai tarli. - f. nieddu, fagioli neri; - f. brenti de mongia,
Farrunca, farranca, s.f. zampa con artigli dei fagioli dall’occhio; - stegai f., sbacellare fa-
felini e degli uccelli rapaci - pigai cun is far- gioli; - minestra de f., minestra di fagioli.
rancas, prendere con gli artigli; - armau de Fassoni, s.m. imbarcazione palustre costruita
farrancas, fornito di artigli; - manus farrun- con falasco e canne, usata negli stagni del-
cadas, mani rapaci. l’Oristanese.
Farruncada, s.f. colpo di zampa dei felini e dei Fastidiai, v.tr. importunare, infastidire, annoia-
rapaci. re, molestare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio182_A


Fastidiosamenti, avv. in modo fastidioso. Fàula, s.f. 1. bugía - nai faulas, dire bugie; - hat
Fastidiosu, agg. noioso, importuno - sa musca contau faulas, ha mentito; - nai faulas po isciri
est un’insettu f., la mosca è un insetto noioso. beridadis, dire bugie per sapere cose vere
Fastidiu, s.m. fastidio, seccatura, disturbo. 2. macchiolina bianca sulle unghie.
Fastiggiadori, s.m. chi amoreggia. Faulànciu, faulàrgiu, s.m. bugiardo.
Fastiggiai, v.intr. amoreggiare - f. a iscusi, amo- Fàustu, agg. propizio, fortunato - dí fausta, gior-
reggiare di nascosto; - su f. est su principiu de si no propizio; - avvenimentu f., evento fortu-
coiai, l’amoreggiare è l’inizio di sposarsi; - f. nato.
una cosa, adocchiare una cosa (< cat. festejar). Favoràbili, agg. favorevole, propizio - bentu f.
Fastíggiu, s.m. amoreggiamento. a sa navigazioni, vento favorevole alla navi-
Fastosu, agg. pieno di fasto - una cirimonia gazione.
fastosa, una cerimonia sfarzosa. Favorabilmenti, avv. in modo favorevole.
Fastu, s.m. sfarzo, lusso. Favorèssiri, v.tr. favorire - favoressat, su dotto-
Fata, s.f. fata, maga [fada]. ri, favorisca, dottore; - m’hat favoressiu in su
Fatali, agg. fatale, esiziale, inevitabile. preziu, mi ha favorito nel prezzo.
Fatalidadi, s.f. fatalità, fato avverso. Favoréssiu, 1. p.p. favorito, incoraggiato, so-
Fatalismu, s.m. fatalismo. stenuto 2. s.m. prediletto, favorito, che ha
Fatalista, s.c. fatalista, chi crede al destino. probabilità di vincere una gara.
Fatalmenti, avv. inevitabilmente. Favori, s.m. favore - una tassa di aqua, po fa-
Fatídicu, agg. fatidico, profetico. vori, un bicchiere d’acqua, per favore; - cun
Fatiga, s.f. fatica, travaglio - a f., a stento; su bentu in f., col vento in favore.
- hapu fattu una f. de bastasciu, ho fatto una Fàzili, agg. facile, agevole, che si capisce senza
fatica da facchino. particolare sforzo - su compitu fiat f., il com-
Fatigai, v.tr. lavorare, faticare - heus fatigau pito era facile.
totu sa dí, abbiamo faticato tutto il giorno. Fazioni, s.f. fazione, setta.
Fatigosu, agg. faticoso, pesante gravoso - unu Fazzas, falzas, s.f.pl. ghiandole, animelle.
traballu f., un lavoro pesante. Fazzoni, s.m. tonchio, bruco delle fave e dei
Fattíbili, agg. fattibile, possibile, realizzabile. piselli - fà pertunta de su f., fave bacate dal
Fattori, s.m. 1. chi cura gli interessi del pro- tonchio [perdufà].
prietario, in un’azienda agricola, facendone Febbrífugu, agg. rimedio che combatte la feb-
eseguire gli ordini 2. causa o elemento che bre.
determina o concorre a produrre un fatto - is Febbrili, agg. febbrile - temperadura, stadu f.,
fattoris de su benistai economicu, i fattori del temperatura, stato febbrile.
benessere economico. Fecundàbili, agg. che può essere fecondato.
Fattoria, s.f. fattoria, azienda agricola. Fecundadori, agg. e s.m. che, chi feconda.
Fattorinu, s.m. fattorino - f. de banca, fattorino Fecundai, v.tr. fecondare, fertilizzare - f. is cam-
di banca. pus, fecondare i campi.
Fattu, s.m. e p.p. fatto, faccenda - dí de f., gior- Fecundamenti, avv. con fecondità.
no feriale; - beni f., ben gli/le sta; - f. di armas, Fecundau, p.p. fecondato, fertilizzato.
fatto d’armi. Fecundazioni, s.f. fecondazione - f. artificiali,
Fattu fattu, avv. ogni tanto, con una certa fre- fecondazione artificiale.
quenza - benínci f. f., vienici ogni tanto. Fecundidadi, s.f. fecondità, fertilità.
Fattura, s.f. 1. fattura, manifattura - po sa f. si Fecundu, agg. fecondo, fertile.
spendit pagu, per la confezione si spende Fedali, agg. e s.c. della stessa età, coetaneo
poco 2. fattura, quietanza 3. stregoneria, [avedali, avedepari].
maleficio, magia - dd’hanti fattu f., gli hanno Fedífragu, agg. che non mantiene fede ai patti.
fatto un maleficio. Fedu, s.m. coll. prole - su f. miu, i miei figli.
Fatturai, v.tr. 1. ammaliare con una fattura Feli, febi, s.m. fiele, stizza, rabbia - est a colori
2. emettere fattura di pagamento. de feli, ha il colore della bile; - marigosu che
Fatturau, p.p. fatturato, ammaliato. su feli, amaro come il fiele.
Fatu, s.m. destino [sorti]. Felicementi, avv. in modo felice, soddisfa-
Fau, s.m. faggio. cente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio183_A


Felici, agg. felice, fortunato. Feridori, s.m. feritore - su f. est istetiu arrestau,
Felicidadi, s.f. felicità, contentezza. il feritore è stato arrestato.
Fellonia, s.f. fellonia, tradimento. Ferimentu, s.m. ferimento.
Felosu, febosu, febanosu, agg. bilioso, stizzoso. Ferinu, agg. di fiera, feroce, bestiale.
Felpa, s.f. tessuto simile al velluto, ma col pelo Fermentai, v.intr. fermentare, lievitare [axedai]
lungo. - fig. essere in agitazione, in fermento.
Fémina, s.f. donna - f. bagadía, coiada, donna Fermentau, p.p. lievitato [axedau].
nubile, sposata; - f. lèggia, bella, donosa, Fermentazioni, s.f. fermentazione.
donna brutta, bella, avvenente; - f. mandrona, Fermentu, fromentu, s.m. lievito, fermento per
linguda, sfaccída, masculina, donna scansa- il pane - su f. serbit po fai axedai sa pasta de
fatiche, linguacciuta, sfacciata, mascolina; su pani, il lievito serve a far fermentare la pa-
- crai f., chiave femmina. sta del pane; - su pani senza f. est àzzimu, il
Feminarxu, agg. donnaiolo. pane senza lievito è azzimo.
Feminedda, s.f. dim. feminella, dicesi di ragaz- Ferocementi, avv. ferocemente, con ferocia.
zo effeminato. Feroci, agg. feroce, crudele, disumano.
Feminescu, agg. donnesco - gustu f., gusto fem- Ferocidadi, s.f. ferocia, crudeltà.
minesco. Ferosu, agg. malsano, detto soprattutto di ani-
Feminilidadi, s.f. femminilità, qualità propria mali.
della donna - mancai de f., mancare di fem- Ferradori, s.m. maniscalco - sa ferradura de is
minilità. bois e de is cuaddus dda fait su f., la ferratura
Femininu, agg. femminile - lineamentus femi- dei buoi e dei cavalli la fa il maniscalco [ma-
ninus, grazia feminina, lineamenti, grazia niscalcu].
femminile; - traballu f., lavoro femminile. Ferradura, s.f. ferratura - f. de unu cuaddu, de
Feminismu, s.m. movimento mirante a far rico- unu giú, ferratura di un cavallo, di un giogo
noscere l’eguaglianza giuridica, politica e so- di buoi; - f. de carru, applicazione dei cerchio-
ciale della donna, rispetto all’uomo. ni alle ruote di un carro.
Feminista, s.c. sostenitore del femminismo. Ferrai, v.tr. ferrare gli animali e i carri agricoli.
Fenesta, s.f. abbaìno. Ferrau, p.p. ferrato.
Fèngia, s.f. invidia, rabbia. Ferramenta, s.f. insieme degli attrezzi che ser-
Fengiosu, fengosu, agg. invidioso - no siast f. vono per un determinato lavoro - sa f. po tra-
cun s’amigu tuu, non essere invidioso del tuo ballai, gli attrezzi da lavoro.
amico. Ferràmini, s.m. insieme di oggetti di ferro - f.
Fenómenu, s.m. fenomeno - est unu veru f. in de coxina (schidonis, cardigas, trebinis, ecc.),
materia de coxina, è un vero fenomeno in ma- ferrame da cucina (spiedi, graticole, treppie-
teria di cucina. di, ecc.).
Fentana, ventana, s.f. finestra. Ferreri, s.m. fabbro - is aínas de su f., gli arnesi
Fenu, s.m. fieno - muntoni de f., mucchio di del fabbro; - in domu de f. schidonis de linna,
fieno; - su magasinu de su f., il fienile. in casa del fabbro spiedi di legno.
Fenugheddu, s.m.dim. finocchietto selvatico.
Fenugu, s.m. finocchio - f. aresti, finocchio sel-
vatico.
Fera, s.f. fiera, belva, bestia selvatica.
Aìnas de su ferreri T. 9
Ferenu, ved. Velenu.
Ferias, s.f. pl. ferie, vacanze - fai duas cidas de Calibru, calagorru, cippu, clavera, crai
ferias, fare due settimane di ferie. a rullu, cumpassu, ferrus po segai liauna,
Feriali, agg. feriale, che si riferisce a giorno non filiera, foddi o mancia, forgia, incodina,
festivo - tariffa, orariu f., tariffa, orario feriale. lima, marracciu, marteddu, massetta,
Feriferi, nella loc. “andai f.”, andare qua e là, metru, mossa, pinzas, raspa, rulletta,
senza meta. saldadori, serraccu, scraffeddu, tenallas,
Ferida, s.f. ferita - una f. de pagu contu, una tenallas de forgia, trapanti, turnavia,
ferita leggera; - una f. mortali, una ferita tuvera.
mortale.

184

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio184_A


Férreu, agg. ferreo, di ferro - saludi, memoria Feudali, agg. feudale - epoca f., periodo feudale.
ferrea, salute, memoria di ferro. Feudatàriu, s.m. feudatario, titolare di un feudo.
Fèrriri, v.tr. colpire, battere - f. in prenu, colpi- Féudu, s.m. feudo - arriciri unu territoriu in f.,
re in pieno; - su corpu, po fortuna, no m’est ricevere in feudo un territorio con l’obbligo
fertu, il colpo, per fortuna, non mi ha preso. di prestazioni militari e di tributi.
Ferrixeddus, s.m. dim. forbici piccole. Feurra, s.f. ferula - f. pudescia, cicuta.
Ferrovia, s.f. amministrazione ferroviaria, stra- Feurrazzu, agg. parassita della ferula - carduli-
da provvista di binari (strada ferrada). nu f., fungo della ferula [cardulinu de pezza].
Ferroviariu, agg. che riguarda le ferrovie - sta- Fèxi, s.f. feccia del vino, tartaro, sedimento - sa
zioni, orariu f., stazione, orario ferroviario. f. calat a fundu, la feccia va sul fondo; - custu
Ferrovieri, s.m. chi presta servizio nelle ferrovie. binu est totu f., questo vino è pieno di feccia
Ferru, s.m. 1. ferro (metallo) - f. becciu, ferro - fig. la delinquenza - sa peus f. de sa bidda,
da fondere; - aggiuntai o saldai su f., saldare la peggior feccia del paese.
il ferro; - f. de leva, spagnoletta per chiudere Fexosu, agg. pieno di feccia.
le finestre 2. ferro di cavallo o di altro ani- Fiacca, s.f. flemma, calma, lentezza eccessiva.
male 3. ferro da stiro (ferru de prenciai). Fiambre, agg. cibo freddo - pappai a f., man-
Ferrus, s.m. pl. 1. forbici - f. de pudai, potatoio; giare freddo; - pezza arrustida a f., arrosto
- f. de tundiri, forbici per tosare le pecore; - f. freddo.
de tallai, forbici da taglio 2. manette - dd’han- Fiancarbu, agg. animale con una pezza bianca
ti postu is f., lo hanno ammanettato. sul fianco - bòi, cuaddu f., bue, cavallo bal-
Fértili, agg. che produce molto, fruttuoso. zano al fianco.
Fertilidadi, s.f. fertilità - sa f. de unu terrenu, la Fiancu, s.m. fianco - de fiancus mannus, con
fertilità di un terreno. grossi fianchi; - pigai una cosa de f., prende-
Fertu, 1. p.p. di ferriri, colpito - m’hat fertu re di fianco qualcosa.
cun d’una perda, mi ha colpito con un sasso Fianderi, s.m. pastaio.
2. agg. guasto, bacato (di frutti), malsano (di Fianza, s.f. fideiussione, garanzia.
animali). Fianzeri, s.m. fideiussore, garante [fideiussori].
Ferventi, agg. fervente, fervido. Fiascu, s.m. 1. fiasco, recipiente di vetro pan-
Férvidu, agg. fervido, ardente. ciuto rivestito di paglia - unu f. de binu, un
Fervori, s.m. fervore - pregai cun f., pregare fiasco di vino 2. insuccesso, spec. teatrale o
con fervore. sportivo - fai f., non riuscire in qualcosa.
Fervorosu, agg. che ha molto fervore. Fiatu, s.m. fiato - strumentu de f., strumento
Festa, s.f. festa - fai f., festeggiare, far vacanza; musicale a fiato.
- f. cumandada, festa di precetto; - fai sa f. a Fiba, s.f. filo per cucire.
unu caboniscu, ammazzare un galletto; - po Fíbbia, s.f. fibbia - cambiai sa f. a unu cintu,
andai a sa f. dogna mandrona est lèsta, (prov.) cambiar la fibbia ad una cintola.
per andare alla festa ogni pigra diventa lesta. Ficas, s.f. pl. gesto di disprezzo che si fa inter-
Festai, festeggiai, ved. Affestai. ponendo il pollice tra l’indice e il medio - fai
Festinu, s.m. festino, banchetto. is f., fare le fiche; - fadiddi is f. a duas manus,
Festividadi, s.f. festività, giorno di festa solen- fagli le fiche con le due mani, per maggior di-
ne, spec. religiosa - sa f. de is tres gurrèis, la sprezzo.
festività dell’Epifania. Ficchettu, s.m. chi si interessa, per abitudine,
Festivu, agg. festivo - dí festiva, giorno festivo; dei fatti altrui; impiccione, ficcanaso.
- orariu, riposu f., orario, riposo festivo. Ficchida, s.f. infilzatura - f. de spada, infilzatura
Festosamenti, avv. in modo festoso. di spada; - f. de pèi, pedata; - f. de gorteddu,
Festosu, agg. festoso, gioioso, allegro. coltellata.
Fétidu, agg. fetido, puzzolente. Ficchiri, v.tr. ficcare - f. a forza, ficcare con
Fetori, s.m. fetore, puzza. forza; - ficchididdu beni in conca, a mei no
Fetta, s.f. nastro, fettuccia. m’improsas, ficcatelo bene in testa, tu non
Fettuccia, s.f.dim. fettuccia. mi prendi in giro; - ficchidinci in sa bassa,
Fetu, s.m. feto. in s’aliga, ficcati nella fogna, nell’immon-
Feu, agg. brutto, deforme [leggiu]. dezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio185_A


Fidada, nella loc. “a sa f.”, all’improvviso, quan- Figuranti, s.m. chi ha una parte di scarso rilie-
do uno non se l’aspetta. vo in un’opera teatrale, comparsa.
Fidai, v.tr. fidare - a si f. est beni, a no si f. est Figurativu, agg. figurativo - artis figurativas,
mellus, (prov.) fidarsi è bene, non fidarsi è arti figurative.
meglio. Figurau, agg. figurato - unu libru f., un libro
Fidau, agg. fidato, sincero, leale - persona fi- illustrato; - ballu f., ballo figurato.
dada, persona di cui ci si può fidare. Figurinu, s.m. figurino - parit unu f., sembra un
Fideiussioni, s.f. fideiussione [fianza]. figurino, elegante, ricercato.
Fideiussori, s.m. fideiussore [fianzeri]. Figurista, s.m. pittore di figure umane.
Fideli, fieli, agg. e s.c. fedele - f. a su fueddu, Figurona, s.f. accr. figurona.
fedele alla parola data; - maridu f., marito fe- Fila, s.f. fila, schiera - poniri in f., mettere in fila;
dele; - is fidelis de sa monarchia, i fedeli del- - fai sa f., fare la fila, aspettare il proprio turno.
la monarchia. Filadora, filongiana, s.f. e agg. filatrice.
Fidelidadi, s.f. fedeltà, lealtà, devozione. Filadura, s.f. spaccatura, crepa, fessura, fendi-
Fidelmenti, avv. con fedeltà. tura, incrinatura.
Fidi, s.f. fede, credenza - omini de pagu f., uomo Filai, v.tr. filare - est passau su tempus chi Berta
di poca fede; - in f. mia, in fede mia; - candu filada, è passato il tempo in cui Berta filava;
mancat sa fidi, mancat totu, quando manca - filaisí, incrinarsi, fendersi.
la fede, manca tutto. Filamentosu, agg. fibroso - pezza filamentosa,
Fidu, s.m. credito - donai, bendiri, comprai a carne fibrosa.
f., dare, vendere, comprare a credito; - no faz- Filamentu, s.m. filamento - su f. de una lampa-
zas f. mancu a tui e totu, non far credito nean- dina, il filamento di una lampadina.
che a te stesso. Filantropia, s.f. sentimento di amore per l’uma-
Fidúcia, s.f. fiducia - omini de f., uomo di fidu- nità.
cia. Filàntropu, s.m. chi sente e mostra filantropia.
Fiduciàriu, s.m. e agg. fiduciario, che si basa Filari, s.m. filare - f. di arburis, filare di piante.
sulla fiducia. Filastrocca, s.f. filastrocca, tiritera, poesiola in-
Fiera, s.f. grande mercato - sa f. de su bestiamini, fantile senza senso.
la fiera del bestiame. Filatrotta, s.f. grossa anguilla femmina.
Fieresa, s.f. fierezza. Filau, fibau, p.p. incrinato, aperto, spaccato
Fieru, agg. fiero, severo, rigido. - muru f., muro spaccato.
Figau, s.m. fegato - f. de porcu cun sa nappa, Filera, s.f. fila, sfilza - una f. de matas, de domus,
fegato di maiale con la rete; - m’hat fattu una fila di piante, di case; - a fileras, a schiere.
unfrai is figaus, mi ha fatto gonfiare il fegato, Filettai, v.tr. ornare con un filetto.
per la rabbia; - omini de f., uomo di fegato, Filettau, p.p. filettato.
uomo coraggioso. Filettu, s.m. 1. filetto, arista di animale [mustela]
Figu, s.f. fico - f. bianca, niedda, craxoba, mur- 2. scilinguagnolo, frenulo.
ra, mattina, varie specie di fichi; - f. cabu- Filiali, 1. agg. di, da figlio - amori f., amore
draxa, fichi primaticci; - f. siccada, fichi sec- filiale 2. s.f. sezione di un’azienda distacca-
chi; - una mata de f., un albero di fichi; - medas ta dalla sede principale - sa f. de una banca,
bortas ind’arruit primu sa f. sana de sa ferta, la filiale di una banca.
molte volte cade dall’albero il fico integro e Filialmenti, avv. in modo filiale.
non quello guasto. Filicítu, fibicítu, s.m. brandello - fai a filicitus,
Figumorisca, figuzindia, s.f. fico d’India - cra- ridurre in brandelli; - segai a filicitus, (di pan-
stai f., sbucciare fichidindia. ni) tagliare a pezzi.
Figura, s.f. figura, aspetto - omini de f. lèggia, Filiera, s.f. filiera, madrevite.
uomo dal brutto aspetto; - fai sa f. de s’assu Filigresia, s.f. parrocchia.
de bastus, essere lasciato solo come un fesso. Filigresu, agg. parrocchiano.
Figurai, v.tr. figurare, dipingere, scolpire - sa Fílixi, s.f. felce.
Giustizia est figurada cun sa pesa in manus, Fillastu, s.m. figliastro - innòi no inci hat nè
la Giustizia viene rappresentata con la bilan- fillus nè fillastus, mi sunti totus fillus, qui non
cia in mano. ci sono nè figli nè figliastri, mi son tutti figli.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio186_A


Filloru, filliolu, s.m. figlioccio. Finasaimmoi, finzasaimmoi, avv. finora.
Fillu, s.m. figlio - f. legittimu, naturali, figlio Finasattantuchí, cong. sin tanto che.
legittimo, naturale; - f. pesau o f. di anima, fi- Finaschí, finzaschí, cong. finchè.
glio adottato; - f. nasciu a semi, a pisu, a fura, Finca, s.f. ipoteca.
figlio illegittimo; - f. de sa pudda bianca, Fincai, v.tr. ipotecare - f. unu terrenu, una domu,
beniamino; - f. de mamma bona, figlio di buo- ipotecare un terreno, una casa.
na mamma; - totus seus fillus de Deus, tutti Findeus, s.m. pl. spaghetti fatti a mano, fidelini,
siamo figli di Dio; - hat pesau dexi fillus, ha vermicelli (< sp. fideos).
allevato dieci figli; - fai a f. bellu, fai da bravo. Finesa, s.f. finezza, sottigliezza, raffinatezza,
Filomena, s.f. usignolo, termine usato soprat- squisitezza.
tutto dai poeti [passirilanti]. Fingidori, s.m. simulatore.
Filongiana, ved. Filadora. Fingimentu, s.m. finzione, dissimulazione.
Filóngiu, s.m. quantità di lana filata. Fíngiri, v.tr. fingere, dissimulare.
Filoni, s.m. filone - unu f. de minerali, un filo- Fini, s.m. e agg. termine, fine, sottile - de su
ne di minerale. principiu a su f., dall’inizio alla fine; - fai malu
Filosofali, agg. filosofale - sa perda f., la pietra f., acabu malu, fare una brutta fine; - logu di
filosofale. aria f., località di aria buona; - contai a f. a f.,
Filosofia, s.f. filosofia, sistema filosofico - sa f. raccontare per filo e per segno.
de Platoni, la filosofia di Platone - fig. sere- Finialla, s.f. briciole - f. de pani, de casu, de
nità d’animo - sopportai cun f. sa mala sorti, durcis, briciole di pane, di formaggio, di dolci.
sopportare con filosofia le avversità. Finidori, s.m. chi esegue lavori di finitura.
Filosoficamenti, avv. filosoficamente - pigai- Finidura, s.f. tutto ciò che serve a dare l’ultimo
sidda f., prendersela con serena pazienza, con tocco, ad ornare o abbellire.
filosofia. Finigosu, agg. mingherlino, affilato, asciutto.
Filosofu, s.m. studioso di filosofia - fig. chi sop- Finimentu, s.m. finimento, ornamento.
porta con pazienza e fermezza le avversità. Finimundu, s.m. finimondo.
Filtrai, v.tr.e intr. filtrare, penetrare lentamente Finiri, v.tr. finire, condurre a termine - custa
- s’umididadi filtrat de is murus, l’umidità fil- faína dda bollu f. in pressi, questo lavoro vo-
tra dalle pareti. glio finirlo in fretta.
Filtrazioni, s.f. filtrazione. Finiu, p.p. compiuto, terminato - est f. su spassiu,
Filtru, s.m. filtro - f. de s’aria, filtro dell’aria; il divertimento è finito.
- sigarettas cun su f., sigarette col filtro. Finta, s.f. finzione - fai f., fingere.
Filu, s.m. filo - f. de seda, de cotoni, filo di seta, Fintu, agg. finto, fittizio - portat dentis fintus,
di cotone; - f. ferru, filo di ferro; - unu f. de ha denti falsi.
perlas, un filo di perle; - perdiri su f., perde- Finzamenti, cong. anche.
re il filo. Finzas, ved. Finas.
Filugranu, s.m. filigrana - s’orifici traballat su Finzioni, s.f. finzione.
f., l’orafo lavora la filigrana. Fioràssiu, s.m. una delle tonalità delle lau-
Finali, s.m. e agg. finale - sillaba f., sillaba fina- neddas.
le; - su f. de unu film, de un’opera, il finale di Fiorettu, s.m. fioretto, spada sottile e flessibi-
un film, di un’opera. le munita di un bottone protettivo alla estre-
Finalmenti, avv. finalmente [eppuru eppuru]. mità.
Finanza, s.f. finanza - scienza de sa f., scienza Firma, frima, 1. s.f. firma - inci bolit sa f. de su
delle finanze; - guardia de f., guardia di fi- notariu, ci vuole la firma del notaio 2. agg.
nanza; - is finanzias mias no mi ddu permittint, ferma - terra f., terraferma, continente.
le mie finanze non me lo consentono. Firmada, frimada, s.f. fermata - s’agataus in
Finanzeri, s.m. finanziere. sa f. de s’autobus, ci troviamo alla fermata
Finària, s.f. sottigliezza, finezza. dell’autobus.
Finas, finzas, prep. fino, sino, anche - hapu Firmai, frimai, v.tr. 1. firmare, sottoscrivere - f.
traballau f. a is ottu, ho lavorato sino alle otto; unu cuntrattu, firmare un contratto 2. ferma-
- f. a candu, fino a quando; - digirit f. is per- re - firmaisí, fermarsi; - no s’est bofiu f., non
das, digerisce anche le pietre. si è voluto fermare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio187_A


Firmamenti, avv. fermamente, in modo fermo. Fissienti, 1. agg. frequente 2. avv. spesso.
Firmamentu, s.m. firmamento [steddau]. Fístula, s.f. pustola, fistola.
Firmau, p.p. firmato, sottoscritto, fermato. Fistulosu, agg. vuoto al centro, tubulato - ar-
Firmesa, s.f. fermezza, costanza, stabilità. reiga fistulosa, tuvuda, ravanetti vuoti in mez-
Firmu, frimu, agg. fermo - s’arrelogiu est firmu, zo [tuvudu].
l’orologio è fermo; - aqua f., acqua stagnan- Fitta, s.f. fetta, pezzo - f. de pani arridau,
te; - boxi firma, voce salda, decisa. fetta di pane abbrustolito; - fai a fittas, ri-
Fiscali, agg. fiscale - medicu f., medico fiscale. durre in fette.
Fiscalidadi, s.f. fiscalità. Fittianu, 1. agg. frequente, assiduo 2. s.m.
Fischiai, v.tr. fischiare - f. una canzoni, fischia- cliente.
re una canzone; - s’arbitru hat fischiau unu Fittiziu, agg. non vero, artificioso, apparente
rigori, l’arbitro ha fischiato un rigore. - accordu f., accordo fittizio.
Físchidu, agg. sensibile, delicato - f. a su chi- Fittu, agg. folto, fitto [craccu, tippíu].
lighittu, sensibile al solletico; - cuaddu f. a su Fiudanza, ved. Viudanza.
sproni, cavallo sensibile agli speroni. Fiudu, ved. Viudu.
Fisciai, fissai, v.tr. 1. guardare fissamente - aca- Flacca, ved. Fracca.
badda de mi f. diaíci, smettila di fissarmi così Flacidesa, s.f. flaccidità, sempre detto di parti
2. stabilire, determinare - f. su logu e s’ora de del corpo - sa f. de is musculus de unu becciu,
s’appuntamentu, fissare il luogo e l’ora del- de unu maladiu, la flaccidità dei muscoli di
l’appuntamento 3. attaccare, affiggere - f. unu un vecchio, di un malato.
manifestu a su muru, affiggere un manifesto Flagelladori, s.m. flagellatore.
al muro. Flagellai, v.tr. flagellare, percuotere con il fla-
Fisciau, fissau, p.p. fissato, stabilito. gello, sferzare.
Fisciazioni, fissazioni, s.f. fissazione, ossessio- Flagellamentu, flagellazioni, s.m. l’atto del fla-
ne, idea fissa, morbosa. gellare.
Fisciu, fissu, agg. fisso, stabile - preziu f., prez- Flagellau, p.p. flagellato.
zo fisso. Flagellu, s.m. flagello, frusta costituita da funi-
Fisciú, s.m. piccolo scialle triangolare di mer- celle con molti nodi, usata anticamente come
letto o di velo usato dalle donne per coprire strumento di supplizio - cundennai a su f.,
la scollatura del vestito (< fr. fichu). condannare al flagello.
Fiscu, s.m. fisco, l’erario pubblico. Flamma, s.f. fiamma [pampa].
Física, s.f. fisica - f. atomica, fisica atomica; - is Flammanti, agg. fiammante.
lèis de sa f., le leggi della fisica. Flaría, ved. Fraría.
Fisicamenti, avv. fisicamente - un omini sanu Flatosidadi, flatulénzia, s.f. flatulenza.
f., un uomo fisicamente sano. Flàtu, s.m. flato, soffio, gas formatosi nello sto-
Físicu, 1. s.m. studioso di fisica - unu f. nucle- maco o nell’intestino ed emesso dalla bocca
ari, un fisico nucleare 2. agg. fisico - is lèis o dal retto.
fisicas, le leggi fisiche; - tenit unu defettu f., Flauteri, flautista, s.m. suonatore di flauto.
ha un difetto fisico. Flàutu, s.m. flauto, strumento musicale.
Fisiologia, s.f. scienza che studia la vita e le Flebotomia, s.f. arte di incidere le vene per ese-
funzioni organiche dei vegetali e degli ani- guire salassi.
mali, compreso l’uomo. Flebòtu, frebòtu, frabòtu, s.m. flebotomo.
Fisiológicu, agg. naturale, non patologico - su famini, Flemma, s.f. calma eccessiva.
su sidi, su sonnu sunt abbisongius fisiologicus Flemmàticu, agg. lento, placido, che non si
de su corpus umanu, la fame, la sete, il sonno agita mai.
sono bisogni fisiologici del corpo umano. Flessíbili, agg. flessibile, pieghevole, elastico -
Fisiòlogu, s.m. studioso di fisiologia. caratteri f., carattere che cede facilmente alla
Fisionomia, s.f. fisionomia, espressione del volto volontà altrui.
[bisura, pinta]. Flessibilidadi, s.f. flessibilità, elasticità.
Fisionomista, s.c. chi ricorda facilmente le fi- Flessioni, s.f. 1. flessione, piegatura - f. de is
sionomie - no seu meda f., non sono un buon cambas, flessione delle gambe 2. diminuzio-
fisionomista. ne, per lo più graduale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio188_A


Flèttiri, v.tr. flettere, curvare, piegare - flettirisí, Fogosu, agg. focoso, ardente, irascibile - cuad-
inchinarsi, curvarsi. du f., cavallo focoso.
Floccai, ved. Froccai. Fogu, s.m. 1. fuoco, incendio - f. lentu, ga-
Floccu, ved. Froccu. gliardu, fuoco lento, gagliardo; - pigai f., ac-
Flori, ved. Frori. cendersi, incendiarsi; - alluiri su f., accende-
Flotta, s.f. flotta - f. de gherra, insieme di navi re il fuoco; - azzizzai su f., attizzare il fuoco;
da guerra. - murigai su f., stuzzicare il fuoco; - sulai su
Flottiglia, s.f. flottiglia. f., soffiare il fuoco; - poniri f., appiccare fuo-
Fluenti, agg. che fluisce, che scorre - discursu co; - studai su f., spegnere il fuoco; - perda
f., discorso fluente; - barba f., barba lunga e de f., pietra focaia; - armas de f., armi da fuo-
morbida. co; - negai f., far cilecca; - bogai f., calunnia-
Fluidesa, s.f. fluidità - sa f. de s’aqua, de s’ollu, re; - su f. de Sant’Antoni, herpes zoster, ma-
la fluidità dell’acqua, dell’olio. lattia della pelle di natura virale; - Sant’Antoni
Flúidu, s.m. e agg. fluido, liquido. de su f., Sant’Antonio abate 2. focolare, fa-
Fluiri, v.intr. fluire, scorrere. miglia - una bidda de duxentus fogus, un pa-
Flúmini, ved. Frúmini. ese di 200 famiglie.
Flussu, s.m. flusso - f. de sanguni, emorragia; Folla, s.f. foglia - una f. de lattia, de indivia, de
- f. biancu, perdite delle donne; - f. e riflussu perdusemini, una foglia di lattuga, di indivia,
de mari, alta e bassa marea. di prezzemolo; - tremiri che una f., tremare
Focàticu, s.m. focatico, imposta di famiglia che come una foglia; - no movit f. chi Deus no
si pagava nelle esattorie comunali. bollat, non muove foglia che Dio non voglia.
Foddi, s.m. 1. mantice della fucina o dell’orga- Folla era, s.f. edera.
no - tirai is foddis, azionare il mantice 2. buc- Folla de spreni, s.f. agave, lingua cervina.
cia dell’uva - bogai su f. a s’axina, togliere la Follàggiu, follàmini, s.m. fogliame.
buccia all’uva 3. ciascuna delle due parti della Follosu, agg. che ha molte foglie - tuppa follosa,
bisaccia. cespuglio foglioso.
Foddíni, ved. Poddíni. Fomentadori, s.m. chi fomenta, istiga.
Foddittu, s.m. soffietto di legno e pelle per rav- Fomentai, v.tr. applicare fomenti, eccitare, isti-
vivare il fuoco. gare.
Foga, s.f. foga, impeto, slancio - fueddai, discu- Fomentu, fomentazioni, s.m. 1. impacco caldo
tiri cun f., parlare, discutere con foga. imbevuto di liquidi medicamentosi 2. ciò che
Fogadoni, s.m. accr. falò, catasta di legna alla serve a istigare, a eccitare istinti o passioni.
quale si dà fuoco in occasione di certe festi- Fonti, s.f. fonte, sorgente - f. battisimali, fonte
vità - su f. de Sant’Uànni, de Santu Sidoru, il battesimale; - andai a sa f., andare all’origine.
falò di San Giovanni, di S. Isidoro. Forada, s.f. fosso [fossu].
Fogàggiu, s.m. sfogo, eruzione cutanea. Foradedda, s.f. buca.
Fogaia, s.f. catasta di legna, ricoperta di terra, che, Foràggiu, froràggiu, s.m. foraggio.
ardendo, si trasforma in carbone, carbonaia. Foràneu, agg. che è fuori dalla città, estraneo.
Fogazza, s.f. focaccia - f. cun gerdas, focaccia con Foras, avv. fuori - f. de domu, fuori di casa; - f.
ciccioli; - f. de civraxu, focaccia di cruschello. de tempus, fuori stagione; - f. de mesura, enor-
Fogheri, s.m. acciarino, battifuoco - fai f., fare me; - f. de sèi, fuori di sé; - f. mali, senza male;
la cresta in questioni di denaro, imbrogliare - de f., forestiero; - f. de pari, (indecl.) sepa-
(< cat. foguer). rato, separati - bivit f. de pari de su pobiddu,
Foghíggiu, s.m. maldicenza. vive separata dal marito; - sunti f. de pari,
Foghixeddu, s.m. dim. focherello. sono separati.
Fogliu, s.m. fogliu - f. de paperi, de giornali, Foraschí, cong. fuorchè, eccetto [foras siat che].
foglio di carta, di giornale. Forasdenosu, s.m. lett. fuoridanoi, voce tabui-
Fogonittu, s.m. scaldino, vaso di rame o di ter- stica per indicare il diavolo.
racotta che, riempito di carboni accesi, servi- Foràstiu, 1. agg. intrattabile,strano - omini f.,
va per scaldarsi. uomo poco socievole; - pilloni f., uccello eso-
Fogosamenti, avv. in modo focoso, ardente- tico 2. s.m. (nell’Oristanese) anguria.
mente. Forbiri, ved. Frobbiri.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio189_A


Forensi, agg. forense, relativo all’attività giu- Fornellu, ved. Forreddu.
diziaria. Fornicadori, s.m. chi commette fornicazione.
Foresi, s.m. panno di lana grossa tessuto in casa, Fornicai, v.intr. fornicare, compiere atti contra-
orbace. ri alla castità, tra persone non sposate.
Foresu, agg. e s.m. che viene da fuori, forestiero. Fornicazioni, s.f. fornicazione, peccato carnale.
Forgia, s.f. fucina, fornello del fabbro. Fornimentus, ved. Frorimentus.
Forgiadori, s.m. chi forgia metalli. Forniri, ved. Furniri.
Forgiai, v.tr. foggiare, formare - f. una crai, Forra, inforra, s.f. fodera - sa f. de sa giacca
foggiare una chiave - fig. f. mincidius, inven- esti scosída, la fodera della giacca è scucita.
tare calunnie. Forraiu, s.m. fornaio, chi fa o vende pane.
Forgiau, p.p. forgiato. Forrania, s.f. erba per animali.
Forma, s.f. forma, figura, modello - f. po fai Forraxi, s.m. fornace.
ladiri, modello per fabbricare mattoni di fan- Forredda, s.f. focolare - calentaisí in sa f.,
go; - f. de casu, pezza di formaggio; - f. de riscaldarsi al focolare [ziminera].
linna, f. de ferru, forme da scarpe usate dal Forreddu, fornellu, s.m. fornello - unu f. de
calzolaio. ghisa, un fornello di ghisa.
Formadori, s.m. formatore. Forrogai, v.intr. frugare, grufolare del maiale
Formai, v.tr. formare - f. unu guvernu, formare - a issu ddi praxit a f., a lui piace frugare; - a
un governo; - f. unu giovunu, educare, forma- cussa dda forrogant totus, quella la palpano
re un giovane. tutti; - forrogaiddi is bucciaccas si portat di-
Formali, agg. formale - dichiarazioni, promissa nai, frugategli le tasche per vedere se ha sol-
f., dichiarazione, promessa formale. di [corrovai].
Formalidadi, s.f. formalità - is formalidadis po Forrogamentu, s.m. frugamento, frugata.
otteniri su passaportu, le formalità per otte- Forrogoni, s.m. fosso che fanno i maiali grufo-
nere il passaporto. lando.
Formalista, s.c. formalista, chi pecca di forma- Forrogu, s.m. fosso di fango in cui si rivoltolano
lismo. i maiali.
Formalizzaisí, v.intr. formalizzarsi. Forru, s.m. forno - sa bucca, su fumaiolu, sa
Formativu, agg. formativo, che mira a formare bentosa de su f., l’apertura, il fumaiolo, lo sfia-
- cursu f. po infermeris, corso formativo per tatoio del forno; - sa palia, su furconi cun sa
infermieri. scova, la pala, lo spazzaforno; - hat pappau
Formazioni, s.f. formazione. pani de setti forrus, è persona vissuta, di gran-
Formidàbili, agg. temibile, spaventoso - esti de de esperienza; - est calenti prus de unu f., è più
un’intelligenzia f., è di un’intelligenza stra- calda di un forno; - f. de carcina, fornace.
ordinaria. Forsis, ved. Forzis.
Formiga, fromiga, s.f. formica - níu de fromi- Fortalesa, forti, s.f. fortezza, forte - su f. de
gas, formicaio; - andai a passu de f., cammi- Santu Nassiu in Casteddu, il forte di S. Ignazio
nare a passi piccoli e lenti; - portat cerbeddu a Cagliari.
de f., ha ben poco cervello. Fortalèssiri, v.tr. fortificare, rinforzare - f. una
Formigàiu, fromigàiu, s.m. torcicollo [pappa- trincera, fortificare una trincea [fortificai].
fromiga]. Forti, 1. agg. forte, vigoroso, coraggioso - f.
Formigheddas, s.f. pl. ulcere cancrenose (ma- che unu lioni, forte come un leone; - est di
lattia). animu f., è di animo forte 2. s.m. fortezza.
Formosu, agg. bello, che ha forme appariscenti Fortificai, v.tr. fortificare [fortalessiri].
e ben fatte - una picciocca formosa, una ra- Fortificau, p.p. fortificato [fortalessiu].
gazza dalle forme appariscenti. Fortificazioni, s.f. fortificazione, opera di
Fórmula, s.f. formula - sa f. de su giuramentu, difesa.
la formula del giuramento. Fortinu, s.m. fortino, posto fortificato isolato.
Formulariu, s.m. formulario. Fortúitu, agg. casuale, accidentale.
Fornaceri, s.m. fornaciaio, chi possiede una for- Fortuna, s.f. fortuna, sorte - tentai sa f., tentare
nace o vi lavora. la fortuna; - de pagu f., non molto fortunato; -
Fornali, s.m. fucina. po f., per fortuna.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio190_A


Fortunadamenti, avv. per buona fortuna. Foxili, s.m. focolare - contus de f., novelle, fia-
Fortunau, agg. fortunato - f. che cazzeddu in be che si raccontavano stando seduti intorno
cresia, fortunato come un cane in chiesa; - f. al caminetto.
in su giogu, corrudu in amori, fortunato nel Foxinada, s.f. gran quantità di uova, castagne,
gioco, cornuto in amore. patate o altro, messi ad arrostire sulla brace.
Forza, s.f. forza - contra sa f. no balit s’arraxoni, Frabòtu, ved. Flebotu.
contro la forza la ragione non vale; - a f. de Fracca, flacca, s.f. fiamma, fiaccola.
corpus dd’hat cumprendiu, a furia di colpi l’ha Fracchesa, s.f. senso di soffocamento, smania -
capito; - po f. no fazzu nudda, per forza non essiri a fracchesas, sentirsi soffocare.
faccio nulla. Fracóngiu, agg. assiduo, laborioso.
Forzadamenti, avv. per forza, con sforzo - seu Fraddoccu, agg. malconcio, trascurato, scom-
depiu partiri f., sono dovuto partire per for- binato.
za; - arriat f., rideva con sforzo. Fradi, s.m. fratello - f. concoinu, fratellastro;
Forzai, v.tr. forzare, obbligare, costringere - essiri comente fradis, essere come fratelli;
- dd’hanti forzada a lassai su sposu, l’hanno - fradis de perra, gemelli.
costretta a lasciare il fidanzato. Fradili, fradibi, s.m. cugino - f. carrali, cugino
Forzau, 1. p.p. e agg. forzato, imposto - mar- primo.
cia forzada, marcia forzata; - traballus for- Fragadori, agg. profumato - meloni f., melone
zaus, lavori forzati 2. s.m. galeotto, condan- profumato.
nato ai lavori forzati. Fragàglia, s.f.coll. insieme di pesci piccoli di
Forzis, frozis, avv. forse [incapas]. diverse qualità, adatti per la frittura.
Forzosu, agg. necessario, conveniente - est f. Fragai, v.tr. odorare, fiutare - f. de pudesciori,
andai a ddu biri, è necessario andare a ve- puzzare; - fragat di attesu, puzza da lontano;
derlo. - f. su perigulu, fiutare il pericolo; - is canis si
Forzudu, agg. forzuto, dotato di molta forza fragant pari pari, i cani si fiutano tra loro
fisica. - fig. dare indizio, insospettire - sa cosa
Fossa, s.f. fossa - portai unu pei in sa f., avere cumenzàt a ddi fragai, il fatto cominciava a
un piede nella fossa, di persona molto vec- insinuargli qualche sospetto.
chia; - essiri peis a sa f., essere per morire. Fragattas, nell’espressione “attuai is fragattas”,
Fosseri, s.m. chi, per mestiere, seppellisce i morire.
morti, becchino [interramortus]. Fragau, p.p. odorato, annusato.
Fóssili, s.m. e agg. fossile. Fragéri, s.m. frutteto [fruttali, vega].
Fossu, s.m. fosso - unu f. di aqua, un fosso pie- Fràgili, agg. fragile, delicato - mercanzia f.,
no d’acqua; - su f. de sa carcina, il fosso del- merce fragile.
la calce. Fragilidadi, s.f. fragilità, debolezza.
Fostei, fosteti, pron.p. voi, lei - nottesta f. abbar- Fragilmenti, avv. debolmente, fragilmente.
rat a corcai innoi, stanotte lei rimane a dormi- Fragnòculu, s.m. saltimbanco, giocoliere.
re qui. Fragosu, agg. maleodorante - pèis fragosus,
Fotocopia, s.f. copia fotografica. piedi puzzolenti.
Fotografai, v.tr. scattare fotografie. Fragrànzia, s.f. fragranza, profumo intenso, olezzo.
Fotografia, s.f. fotografia - tirai una f., scattare Fragu, s.m. odore - f. malu, puzza; - f. bellu,
una fotografia. fragranza; - pigai f., subodorare; - hat pigau
Fotogràficu, agg. fotografico - gabinettu f., gabi- f. de còrpus e s’est fuíu, ha avuto sentore di
netto fotografico. colpi ed è scappato; - custu f. torrat su mortu
Fotógrafu, s.m. chi fa fotografie per mestiere. a biu, questo profumo fa risuscitare un mor-
Fotoreporter, s.c. chi fotografa avvenimenti di to; - andai a f., andare a fiuto.
cronaca per i giornali o per le agenzie di in- Fraízzu, agg. astuto, imbroglione, ladro, tradi-
formazione. tore - cani f., cane traditore.
Fòxi, s.f. foce, sbocco del fiume in mare. Frammassoni, s.m. massone - is frammassonis,
Foxilada, s.f. coll. crocchio di persone. la massoneria.
Foxilai, v.tr. chiacchierare, pettegolare Frammentu, s.m. frammento, pezzo [arro-
[crastulai]. gheddu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio191_A


Francamenti, avv. francamente, in verità, a es- Fraternidadi, s.f. fraternità, amicizia disinte-
ser sincero - f. no mi dd’arregordu, a essere ressata.
sincero non me lo ricordo. Fraternu, agg. fraterno, proprio di fratelli - af-
Francas, s.f. pl. 1. ganci per pescare il secchio fettu f., affetto fraterno.
o altro caduto nel pozzo 2. zampe - a francas Fratricida, s.m. e agg. chi uccide il proprio fra-
a susu, stecchito, con le zampe in alto. tello o la propria sorella - gherra f., guerra ci-
Franchesa, s.f. franchezza, sincerità, schiettez- vile.
za. Fratricídiu, s.m. l’uccisione del fratello o della
Franchígia, s.f. franchigia, esenzione - f. po- sorella.
stali, esenzione dalle tasse postali. Frattempus, nella loc. “in su f.”, nel frattem-
Francu, 1. s.m. franco, lira (pari a 10 soldi) po, nel mentre - in su f. sunti capitadas
2. agg. franco, aperto. medas cosas, nel frattempo sono capitate
Francubullu, s.m. francobollo - fai collezioni molte cose.
de francubullus, fare collezione di francobolli. Frattura, s.f. frattura, spaccatura di un corpo,
Frandigai, v.tr. lusingare, allettare, vezzeggia- rottura di un osso.
re, accarezzare [losingai]. Fratturai, v.intr. fratturare, provocare una frat-
Frandígu, s.m. lusinga, accarezzamento. tura.
Franella, flanella, s.f. flanella, tessuto morbi- Fratturau, p.p. fratturato.
do di lana o di cotone - fai f., abbandonarsi ad Frau, s.m. fabbro - in domu de su f. schidonis
effusioni amorose. de linna, in casa del fabbro spiedi di legno.
Fràngia, s.f. frangia. Fraudai, v.tr. ingannare, sottrarre qualcosa con
Frangiai, v.tr. ornare, rifinire con frange. l’inganno - f. su Stadu, frodare lo Stato.
Frangiau, p.p. ornato con frange. Fraudau, p.p. frodato.
Franzesíglia, s.f. anemone coronaria (< sp. Fràude, s.f. frode, inganno.
francesilla). Fraudulentu, agg. fraudolento, che tende a fro-
Franzesu, agg. francese - mali f., sifilide. dare.
Fraría, flaría, s.f. pl. i pezzettini infuocati che Fràula, s.f. fragola.
schizzano dal fuoco insieme alla cenere. Frazioni, s.f. frazione - Elmas fiat una f. de
Frasàriu, s.m. frasario - f. de bastascius, frasario Casteddu, Elmas era una frazione di Caglia-
da facchini. ri; - in d-una f. de segundu, in una frazione di
Fraschittu, s.m. dim. fiaschetto di terracotta. secondo.
Frascu, s.m. barilotto di terracotta, usato dai Freccia, s.f. saetta, freccia - sa punta, sa tacca
contadini in campagna per tenere l’acqua in de sa f., la punta, la cocca della freccia; - stug-
fresco - attuaisí su f., bere al fiasco. giu de freccias, turcasso, faretra.
Frasia, s.f. frase - agatai sa f. giusta, trovare la Frecciada, s.f. frecciata - fig. allusione pungen-
frase giusta. te e maliziosa.
Frasiai, v.intr. fraseggiare, comporre determi- Frégula, frégua, s.f. palline di semola di varie
nate frasi. dimensioni, usate come minestra.
Frassada, s.f. coperta pesante di orbace (< cat. Frenai, v.tr. frenare, contenere, reprimere - f. su
flassada). cuaddu, sa bicicletta, frenare il cavallo, la
Frassu, 1. s.m. frassino 2. agg. falso - dinai f., bicicletta.
soldi falsi. Frenesia, s.f. smania, desiderio intenso.
Frastimadori, s.m. bestemmiatore, imprecatore. Freneticai, v.intr. farneticare, sragionare, deli-
Frastimai, v.tr. bestemmiare, imprecare, male- rare.
dire - parit frastimau, sembra maledetto Frenéticu, agg. che è in preda a frenesia - unu
[apeomai]. ballu f., un ballo sfrenato.
Frastimau, p.p. imprecato, bestemmiato, male- Frénia, s.f. estro, ispirazione, impulso.
detto. Frenu, s.m. 1. morso e briglia per cavallo - sen-
Frastimu, s.m. imprecazione, maledizione - is za f., sbrigliato; - a f. bambu, a briglia allen-
frastimus a mei no m’intrant, le maledizioni tata 2. freno dei veicoli.
non mi colpiscono. Frequentadori, s.m. chi frequenta abitualmen-
Fraternamenti, avv. in modo fraterno. te un dato luogo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio192_A


Frequentai, v.tr. frequentare - f. una scola, ruscello 2. imbrogliare - a mei no mi frigas,
bonus amigus, frequentare una scuola, buo- tu non mi imbrogli; - frigadindi, non preoc-
ni amici. cuparti.
Frequentau, p.p. frequentato. Frigazioni, s.f. leggero massaggio al petto o
Frequentazioni, s.f. frequentazione, fami- alle spalle usando qualche lenimento.
liarità. Frighetta, s.f. bacchetta del fucile ad avancarica
Frequentementi, avv. spesso, sovente, di fre- [pertighitta].
quente. Frigoríferu, s.m. frigorifero [ghiaccera].
Frequenti, 1. agg. frequente 2. avv. spesso, Friolera, s.f. leggerezza, frivolezza, futilità.
spesse volte. Friri, v.tr. friggere - f. pisci, patatas, òus, frig-
Frequénzia, s.f. frequenza - cun f., frequente- gere pesci, patate, uova.
mente. Friscanti, s.m. pittore che dipinge affreschi.
Fresa, s.f. tipo di formaggio - f. de latti de Frischettu, s.m. dim. frescolino.
brebei, de latti de craba, fresa di pecora, di Frisciura, s.f. coratella - agatai ossu in sa f.,
capra. trovare il pelo nell’uovo.
Fresai, v.tr. fendere il terreno. Friscu, 1. s.m. fresco - pigai su friscu in sa
Friàbili, agg. che si sgretola facilmente. suttèa, prendere il fresco in terrazza 2. agg.
Friadura, s.f. guidalesco, piaga provocata da fresco - òus friscus, uova fresche.
sfregamento. Friscura, s.f. frescura, fresco, freschezza - pas-
Friai, v.tr. provocare irritazione nella pelle, per sillai in sa f., passeggiare al fresco.
sfregamento. Frisu, s.m. fregio di architettura (< sp. friso).
Friàrgiu, friaxu, s.m. febbraio - in f. dogna Frittada, s.f. frittata - fai una f. de prisuci, fare
pilloni ponit iscraxu, a febbraio ogni uccello una frittata di piselli.
ingrassa. Frittedda, s.f. frittella.
Friarosu, agg. freddoloso. Fritteddai, v.intr. friggere al calore del fuoco,
Friau, p.p. che ha la pelle irritata, piagato - a della carne che cuoce alla brace.
cuaddu f. sa sedda ddi pizziat, al cavallo pia- Frittiau, agg. colpevole, turbato [fartau,
gato fa male la sella. affartau].
Fricandou, s.m. carne lardellata e cotta in Frittu, p.p. e agg. fritto - patatas frittas, òus
casseruola con erbe e aromi (< fr. fri- frittus cun cibudda, patate fritte, uova fritte
candeau). con cipolle.
Fricassada, s.f. fricassèa. Frittura, s.f. frittura - f. de pisci, frittura di
Frichingiai, v.intr. frignare, piagnucolare, la- pesci.
gnarsi. Frius, s.m. freddo, febbre - tremiri de su f., tre-
Frichíngiu, s.m. frinito, lamento. mare per il freddo; - striori de f., stridor di
Fridamenti, avv. con indifferenza. freddo; - teniri su f., avere la febbre; - aqua e
Fridànciu, agg. un pò freddo. frius annada de pipius, (prov.) acqua e fred-
Fridu, agg. freddo - bentu f., vento freddo; do, annata di bambini.
- notti f., notte fredda; - hap’attobiau a Frixidúmini, s.m. frigidezza, frigidità.
mamma tua, m’est parta frida frida, ho Frobbiri, forbiri, v.tr. pulire, strofinare,
incontrato tua madre, mi è sembrata mol- asciugare.
to fredda. Frocca, s.f. fiocco di neve.
Fridura, s.f. malanno dovuto al freddo - hat Froccai, floccai, v.intr. nevicare, fioccare.
pigau f., ha buscato un’infreddatura. Froccu, floccu, s.m. fiocco - f. birdi, fiocco ver-
Frigada, s.f. frego, linea tracciata frettolosa- de, contro il malocchio.
mente. Frocidda, s.f. ramo biforcuto.
Frigadroxu, s.m. strofinaccio [corriolu]. Fromentu, ved. Fermentu.
Frigadura, s.f. 1. fregatura, strofinatura 2. in- Fromiga, ved. Formiga.
ganno, truffa, imbroglio - pigai una f., essere Fromigàiu, ved. Formigàiu.
imbrogliato. Frongia, s.f. frasca, fronda, ramo fresco.
Frigai, v.tr. 1. fregare, strofinare, lavare i panni Frontali, s.m. chiazza bianca sulla faccia del
- f. is pannus in s’arriu, lavare i panni nel cavallo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio193_A


Frontedda, nella loc. “a f.”, un modo di portare Fruconi, furconi, s.m. spazzaforno - derettu
pesi facendoli gravare sulla fronte, protetta comente unu f., superbo, poco confiden-
da un panno arrotolato. ziale.
Frontera, frontiera, s.f. frontiera, confine, li- Frugali, agg. frugale, moderato nel mangiare e
nea di divisione. nel bere, sobrio.
Fronti, s.m. fronte - andai a f. artu, andare a Frugalidadi, s.f. frugalità.
fronte alta; - fai f. a una difficultadi, far fron- Frullana, s.f. falce fienaia o friulana [farci fu-
te a una difficoltà. ristera].
Frontispíziu, s.m. frontespizio, prima pagina di Frumentariu, agg. del frumento - ammas-
un libro con il titolo, il nome dell’autore e su, mercau f., ammasso, mercato fru-
dell’editore. mentario.
Frontissa, s.f. cerniera, cardine - f. de ventana, Frúmini, flúmini, s.m. fiume - sa mizza, sa foxi
cerniera di finestra [cernera] (< cat. fron- de unu f., la sorgente, la foce di un fiume.
tissa). Frunda, frundula, s.f. fionda [passiggia].
Frori, flori, s.m. fiore - unu testu de froris, un Frúngia, frunza, s.f. grinza, ruga - is frungias
vaso di fiori; - f. spinniau, fiore sfilacciato; de is bistiris, le grinze degli abiti.
- in su f. de is annus, nel fiore degli anni; - gei Frungidura, frunzidura, s.f. increspatura.
ses a f., quanto sei malconcio. Frungiri, frunziri, v.tr. sgualcire, raggrinzirsi
Froridura, floridura, s.f. fioritura. - f. su nasu, arricciare il naso.
Frorimentus, s.m. pl. finimenti per il ca- Frungíu, frunzíu, p.p. sgualcito, aggrinzito, in-
vallo. crespato.
Froriri, floriri, v.intr. fiorire. Frusa, s.f. fiuto, traccia (del cane) - su cani
Frorista, s.c. fioraio. pigat sa f. de su lepiri, il cane segue la traccia
Fruccaxa, s.f. ramo biforcuto per appendervi della lepre.
carne o altro [furcidda]. Frúscina, fruscia, s.f. fiocina - pisci cassau a
Fruccaxaisí, furcaxaisí, v.intr. biforcarsi. f., pesce catturato con la fiocina.
Fruccaxau, furcaxau, agg. biforcuto - cugurra Fruscinai, v.intr. guizzare, dimenarsi.
fruccaxada, forbicciola. Fruscineri, s.m. fiocinatore.
Frucchitta, furchitta, s.f. forchetta - sa pezza Frúscinu, s.m. guizzo, sussulto, balzo.
de proceddu arrustia est bona mancai senza Frusiada, s.f. sibilo, frullo [zumiadura].
de f., la carne di maialetto arrosto è buona Frusiai, v.intr. fischiare, sibilare [zumiai].
anche se non si usa la forchetta. Frúsiu, s.m. sibilo, frullo [zumiu].
Frucchittoni, furchittoni, s.m. forchettone. Frusta, s.f. frusta [fuèttu].
Fruccidora, furcidora, agg. che cova - pudda Frustai, v.tr. frustare, sferzare.
f., gallina covaticcia. Frustau, p.p. frustato, sferzato.
Frucciri, furciri, v.tr. covare. Frútici, s.m. arbusto, pianta cespugliosa.
Fruccíu, furcíu, p.p. covato - óu f., uovo Fruticosu, agg. cespuglioso.
covato. Frutta, s.f. frutta - f. crua, cotta, ferta, frutta
Frucidda, furcidda, s.f. forcolo. acerba, matura, guasta.

Sa frutta T. 10

Arangiu, arenada (arga, arbada, a pisu moddi, ecc.), axina (aloppus, lulliana, muscadeddu,
muscatellò, semidanu, zibibbu, ecc.), castangia, ceresia o cerexa (barracocca, garrofali,
marigosa, ecc.), dattili, figu (bianca, niedda, murra, craxoba, martina, ecc.), figumorisca o
figuzindia, figu siccada, fraula, mandarinu, mela, mela tidongia, meloni, mendula, muragessa,
nespula, nuxedda, nuxi, pabassa, pira (butirru, camusina, proceddina o de procus,
mazzaniedda, ecc.), piricoccu, piringinu, pistacciu, pressiu, pruna (de meli, de coru, de
Sant’Uanni, ecc.), sindria, sorba, zinzula.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio194_A


Fruttai, fruttuai, v.intr. fruttare, produrre, dare Fuliai, v.tr. 1. buttare, gettar via - si est bella sa
un reddito - fai f. unu capitali, far fruttare un filla, sa mamma no est de f., se la figlia è bel-
capitale. la, la madre non è da buttar via; - inci dd’hat
Fruttau, p.p. prodotto, che ha dato frutto. fuliau a is canis, l’ha buttato ai cani; - chini
Fruttera, s.f. fruttiera, recipiente per servire la tenit porcu e pudda no inci fuliat nudda, chi
frutta in tavola. ha maiale e galline non butta niente 2. in rife-
Frutteri, s.m. venditore di frutta e verdura. rimento al raccolto il verbo indica la resa dei
Fruttíferu, agg. fruttifero, che produce frutti cereali e dei legumi - s’orgiu hat fuliau a bin-
- arburi f., albero fruttifero. ticincu, l’orzo ha reso 25 volte la quantità se-
Fruttificai, v.intr. produrre frutti, dare un minata.
reddito. Fuliau, p.p. buttato, gettato via.
Fruttu, s.m. frutto, entrata, rendita - arburi de f., Fulminadori, s.m. fulminatore.
albero da frutto; - f. proibíu, frutto proibito. Fulminai, v.tr. fulminare - dd’hat fulminau
Fruttuosamenti, avv. in modo fruttuoso. cun d-una oghiada, l’ha fulminato con uno
Fruttuosu, agg. fruttuoso, redditizio, utile - sguardo.
un’investimentu f., un investimento fruttuoso. Fulminanti, agg. che fulmina - prumonita f.,
Fua, fuera, s.f. fuga - a totu f., a tutta velocità. polmonite fulminante.
Fudazza, ved. Pudazza. Fulminau, p.p. fulminato.
Fueddadori, s.m. parlatore, chi parla bene, con Fumacèra, s.f. sbronza, ubriacatura [imbria-
facilità. ghera].
Fueddai, v.intr. parlare - f. distintu, parlare con Fumada, s.f. fumata - andaus a foras a si fai
distinzione; - f. asutta boxi, parlare sottovo- una f., andiamo fuori a farci una fumata.
ce; - f. a travessu, sragionare; - f. suspu, par- Fumai, v.tr. fumare - nonnu fumàda a zigarru,
lare in gergo; - f. a su bentu, parlare al vento; mio nonno fumava il sigaro; - m’indi bollu
- f. a sorga po intendiri nura, parlare a suoce- bogai su viziu de f., voglio togliermi il vizio
ra perchè nuora intenda [chistionai]. del fumo.
Fueddau, p.p. parlato. Fumaiolu, s.m. fumaiolo.
Fueddu, s.m. parola, vocabolo - perdiri su f., Fumentu, ved. Affumentu.
diventare muto; - de pagus fueddus, di poche Fumiai, v.intr. mandare, fare fumo - su forru est
parole; - negai su f. a unu, togliere la parola a fumiendi, il forno sta fumando.
uno; - bèniri a fueddus, avere una discussio- Fumister, s.m. pianta erbacea (fumaria offici-
ne; - giogu de fueddus, gioco di parole; - ddi nalis).
mancat sceti su f., gli manca solo la parola; Fumosidadi, s.f. fumosità.
- ti depu nai duus fueddus, devo dirti due pa- Fumosu, agg. fumoso, pieno di fumo, che fa
role; - dd’hat pigau a fueddus malus, l’ha in- molto fumo.
sultato con male parole. Fumu, s.m. 1. fumo - andai in f., svanire, spari-
Fuettu, s.m. frusta - arropai a f., frustare; - corpu re; - su sartizzu andat espostu a su f., la sal-
de f., frustata. siccia dev’essere affumicata; - s’andada de
Fugaci, agg. fugace, di breve durata. su fumu, ti auguro di non tornare mai più;
Fuggitivu, agg. fuggiasco, fuggitivo - sordau f., - est prus su f. de s’arrustu, è più il fumo che
soldato fuggitivo. l’arrosto 2. l’abitudine di fumare tabacco
Fuída, s.f. fuga precipitosa. - su f. fait dannu a sa saludi, il fumo fa male
Fuiri, v.intr. scappare, fuggire, correre - s’est alla salute.
fuída de domu, è scappata da casa. Funàmbolu, s.m. funambolo.
Fuis fuis, avv. alla fuggiasca - andai f. f., andar Funàmini, s.m. coll. cordame.
fuggiasco. Funda, s.f. fondina per pistola.
Fuíu, p.p. fuggito - fogu f., fuoco sfuggito al Fundadori, s.m. fondatore - su f. de unu partidu,
controllo; - steddu f., stella cadente. il fondatore di un partito.
Fulanu, s.m. un tale. Fundai, v.tr. fondare - f. una sociedadi, fondare
Fuliadura, nella loc. “a f.”, in grande abbon- una società.
danza - ddui fiat sa cosa de pappai a f., c’era Fundali, s.m. vallata, piede della montagna.
da mangiare in quantità esagerata. Fundamentali, agg. fondamentale, essenziale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio195_A


Fundamentu, s.m. fondamento - ghettai is fun- prec.) che ti conducano alla forca; - bivit in
damentus de un’edifiziu, gettare le fondamen- sa f., vive in un luogo sperduto.
ta di un edificio; - nai cosas chene f., dire cose Furchitta, ved. Frucchitta.
senza fondamento. Furciri, ved. Frucciri.
Fundazioni, s.f. fondazione - sa f. de una cittadi, Furconi, ved. Fruconi.
la fondazione di una città. Fúria, s.f. furia - a f. de populu, a furor di popo-
Funderia, s.f. fonderia - sa f. de Santu ‘Aíngiu, lo; - a f. de spintas inci dd’hat fatta a passai,
la fonderia di S. Gavino [scallatoriu]. a furia di spinte ce l’ha fatta a passare.
Fundíbili, agg. che può essere fuso. Furibundu, agg. furibondo, furioso.
Fúndiri, v.tr. fondere [scallai]. Furighedda, s.f. desiderio ardente di qualcosa,
Fúndiu, p.p. fuso [scallau]. prurito, fregola - immoi ti pigat sa f., ora ti
Fundóriu, s.m. criterio, fondamento - nai cosas viene la fregola [affroddiu, speddiu, pisti-
senza de f., dire cose non sorrette da buone ghingiu].
argomentazioni. Furigheddosu, agg. impaziente, irrequieto, sma-
Fundu, s.m. 1. cespo - unu f. de cauli, de gureu, nioso.
un cespo di cavolo, di cardo 2. fondo - su f. Furiosamenti, avv. con furore - zerriai f., urla-
de sa buttiglia, de sa cadira, de is carzonis, il re furiosamente.
fondo della bottiglia, della sedia, dei calzoni; Furiosu, agg. furioso - est unu maccu f., è un
- a f. in susu, capovolto. pazzo furioso.
Fundudu, fungudu, agg. profondo. Furisteri, s.m. e agg. straniero - is furisteris, gli
Fundurulla, s.f. sedimento, fondo - f. de binu, stranieri; - fueddu f., parola straniera; - faixed-
di ollu, feccia del vino, dell’olio. da furistera, fave piccole non sarde; - ge’
Funerali, s.m. funerale, esequie [interru]. ind’imbentat una su f., quante ne inventano
Funestai, v.tr. produrre lutto o danno. gli stranieri; - su mali f., la sifilide.
Funestu, agg. luttuoso, infausto, infelice. Furittu, s.m. furetto, utilizzato a caccia per far
Funi, s.f. fune, corda - poniri sa f. a su zugu de uscire il coniglio selvatico dalla tana.
unu, mettere la fune al collo di uno; - teniri Furnidura, s.f. guarnitura.
unu a f. curza, tenere uno sotto stretto con- Furnimentu, s.m. fornimento, corredo - f. de
trollo. cuaddu, finimenti del cavallo; - f. de mobilis,
Funixedda, s.f. dim. cordicella, cordino. corredo di mobili.
Funtana, s.f. fontana, pozzo - f. a tallora, poz- Furniri, v.tr. fornire, guarnire, dotare - f. sa
zo con la carrucola. buttega de mercanzia, fornire di merce il ne-
Funtaneri, s.m. fontaniere. gozio; - f. sa mesa de pappais, fornire la ta-
Funzioni, s.f. 1. funzione, attività di un organo, vola di cibi; - furnía de bellesa e de dinai,
mansione 2. rito religioso - is funzionis de sa dotata di bellezza e di soldi.
cida santa, i riti della settimana santa. Furoni, s.m. ladro.
Fura, s.f. furto, ruberia - a f., furtivamente; Furori, s.m. furore, impeto, agitazione violenta
- fillu fattu a f., figlio fatto di nascosto; - f. uterinu, ninfomania.
- pasciri a f., pascolare abusivamente. Furriacallu, s.m. capitombolo, capriola
Furacorus, s.c. rubacuori. [cuccurumbeddu].
Furai, v.tr. rubare - f. bestiamini, rubare bestia- Furriada, s.f. svolta [corrunada].
me; - f. cun s’ogu, rubare con gli occhi. Furriadròxa, s.f. girandola per tener lontani gli
Furànciu, s.m. ladro [furuncu]. uccelli dalle piante da frutto.
Furau, p.p. rubato. Furriadroxu, s.m. ovile, capanna di pastori
Furbamenti, avv. con furberia. [cuíli, medau].
Furberia, s.f. furberia, inganno, astuzia, malizia. Furriai, v.tr. 1. girare, rivoltare - f. de palas, volta-
Furbu, agg. furbo, astuto - no ti fazzas f., non re le spalle; - f. su stogumu, rivoltare lo stoma-
fare il furbo; - troppu furbixeddu no has a co; - f. a fundu in susu, capovolgere; - no ti furris
essiri?, non sarai troppo furbetto? a su maiolu, non ribellarti 2. trasformarsi, tra-
Furca, s.f. forca - bai a sa f., vai alla forca; - mutarsi - s’est furriau a dimoniu, si è trasfor-
cundennau a sa pena de sa f., condannato alla mato in diavolo 3. rientrare a casa - est furriau
pena della forca; - a sa f. t’inci portint, (im- tardu arisenotti, è rientrato tardi ieri notte.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio196_A


Furriòttu, s.m. 1. saliscenti, nottola - f. de por- Fustàniu, s.m. fustagno, grosso tessuto di coto-
ta, de ventana, nottola di porta, di finestra ne o di lana.
2. giravolta - faimí unu f. e sbarazza su logu, Fusteri, s.m. falegname, bottaio.
fai una giravolta e sparisci. Fusti, s.m. bastone - fustis di anella, pertiche di
Fúrriu, s.m. giro - andai a fai unu f., andare a legno nel carro a buoi; - una passada de f.,
fare un giro; - portai a f. a f., rimestare conti- una bastonata; - piga su f. e arropa, prendi il
nuamente il cibo nella pentola o girare in con- bastone e picchia.
tinuazione lo spiedo con l’arrosto. Fustigalla, s.f. frascame secco per fare il fuoco.
Furrungoni, s.m. angolo, canto di una stan- Fustigu, s.m. fuscello, stecco, bastoncino.
za - is beccius e is carramazzinas a su f., i Fusu, s.m. fuso - sa conca de su f., la cocca; -
vecchi e le carabattole in un canto s’ortieddu, l’anello; - sa pertia, l’assicella; -
[angulu]. sa muscula, il gancetto; - derettu che unu f.,
Furtivamenti, avv. di nascosto - s’ind’est andau dritto come un fuso.
f., se n’è andato furtivamente. Fútili, agg. futile, di poca importanza.
Furtivu, agg. ottenuto per furto, nascosto, oc- Futtiri, v.tr. (volg.) fottere, avere rapporti ses-
culto - mercanzia furtiva, merce furtiva; - pas- suali - fig. ingannare, imbrogliare, buggerare
sus furtivus, passi furtivi. - bai a ti fai f., vai a quel paese; - futtirisindi e
Furtu, s.m. furto - dd’hanti cundennau po f., affutirisindi, fottersene di qualcuno o di qual-
l’hanno condannato per furto. cosa, infischiarsene, fregarsene; - m’indi futtu
Furuncu, s.m. ladro [furanciu]. de cussu, me ne infischio di quello; - affuti-
Fuscu, agg. scuro, cupo, minaccioso. dindi, infischiatene.
Fusellu, s.m. argano, macchina per solleva- Futtíu, p.p. fottuto, fregato, buggerato - m’hat
re pesi. f., cussu maladittu, mi ha buggerato quel ma-
Fusilada, s.f. fucilata - ddus hat pigaus a ledetto.
fusiladas, li ha presi a fucilate. Futu, agg. abile, serio, capace, che vale - femi-
Fusilai, v.tr. uccidere mediante fucilazione. na futa, donna che sa il fatto suo; - no est f. a
Fusileri, s.m. fante armato di fucile. fai nudda, non sa far niente.
Fusili, s.m. fucile - unu corpu de f., un colpo di Futuru, s.m. e agg. avvenire, futuro - in su f.
fucile (< sp. fusil). hap’a fai prus attenzioni, in avvenire starò
Fusioni, s.f. fusione, liquefazione, unione. più attento [benideru].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio197_A


G
Galera, s.f. galera, galea - andai in g., essere
condannato a remare nelle galere; per est. pri-
gione - fai beni e bai in g., al bene che si fa
segue l’ingratitudine; - avanzu de g., delin-
quente; - mellus mortu che in g., meglio mor-
Gabbai, v.tr. gabbare, ingannare - dd’hanti gab- to che in prigione.
bau cumenti a unu pipiu, lo hanno ingannato Galetta, s.f. galletta , pane biscottato senza lie-
come un bambino. vito.
Gabbamundu, s.m. imbroglione. Galiazzu, agg. croccante e farinoso - cixiri g.,
Gabbanu, ved. Cabbanu. ceci rammolliti e tostati con la sabbia calda.
Gabbau, p.p. gabbato, ingannato - passada sa Galiegu, s.m. vagabondo, poco di buono.
festa, g. su santu, ottenuta la grazia, si sfugge Galiottu, s.m. ergastolano, galeotto, vogatore
alle promesse. forzato, malvivente.
Gàbbia, s.f. gabbia [cabbia]. Galla, s.f. supposta.
Gabbioni, s.m. gabbione di rete metallica per Galleria, s.f. galleria, ballatoio, corridoio.
bloccare le sponde di un fiume. Galliggiai, v.intr. galleggiare, stare a galla.
Gabella, s.f. gabella, imposta, dazio. Galloni, s.m. gallone, nastro ricamato che si
Gabellai, v.tr. gabellare, tassare. usa per guarnizione; fregio che i militari por-
Gabelleri, s.m. gabelliere, esattore di gabelle. tano come segno del loro grado.
Gabellòttu, s.m. tabacchino [stangu]. Gallosu, agg. elegante, frivolo, vanitoso.
Gabinettu, s.m. 1. gabinetto, studio privato - g. Galoppada, s.f. galoppata, corsa al galoppo.
medicu, gabinetto medico 2. locale in cui si Galoppadori, s.m. galoppatore 1. cavallo ad-
trovano i servizi igienici. destrato al galoppo 2. cavaliere abile e resi-
Gàddia, s.f. poplite. stente al galoppo.
Gaddíni, gaddímini, s.m. pazzia, stoltezza. Galoppai, v.intr. andare al galoppo.
Gaddinosu, agg. matto, sciocco - brebèi gad- Galoppu, s.m. galoppo, corsa spontanea del
dinosa, pecora matta. cavallo.
Gaffa, s.f. gancio che serve ad unire tavole o Gamada, s.f. branco, stuolo - g. de porcus, bran-
altro, staffa, zanca - g. de ventana, scagnetto. co di maiali; - g. de pillonis, stuolo di uccelli.
Gàggiu, s.m. paga, ricompensa. Gamu, s.m. amo da pesca - ghettai g., gettare
Gagliardesa, s.f. forza, vigoria fisica e anche l’esca per ottenere qualcosa.
d’animo. Gana, s.f. voglia, desiderio, appetito - g. mala,
Gagliardu, agg. gagliardo, vigoroso, forzuto nausea; - a mala g., malvolentieri; - teniri pagu
- binu g., vino corposo e molto alcolico; g. de pappai, avere poca voglia di mangiare,
- piccioccu g., giovane forte e coraggioso. essere inappetente; - g. de pisciai, voglia di
Gaglioffu, s.m. briccone, manigoldo, persona urinare; - candu ddu biu mi benit g. mala, quan-
goffa e buona a nulla. do lo vedo mi viene la brutta voglia.
Gala, 1. s.f. gala, ornamento, abbellimento, Gancittu, s.m. dim. serrame a gancetto di por-
lusso 2. s.m. ricevimento molto impor- te, finestre e mobili [crieddu].
tante. Gànciu, s.m. gancio, rampino, uncino - g. po
Galantementi, avv. con galanteria. appiccai, arpione; - ghettai su g., uncinare,
Galanteria, s.f. 1. eleganza, galanteria 2. ne- rapinare; - pigadí unu g. e appiccadinci, pren-
gozio di merci varie - bardufula de g., trotto- di un gancio e appenditici.
la acquistata in negozio, per distinguerla da Gandò(u), s.m. profilattico, preservativo (< ingl.
quella tornita dal falegname. condom).
Galanti, 1. agg. galante, gentile - cumpor- Ganga, s.f. 1. branchia del pesce - is gangas de
tamentu g., comportamento galante 2. s.m. su pisci friscu sunt arrubias, le branchie del
amante - est su g. suu, è il suo amante. pesce fresco sono rosse 2. la cavità del collo
Galantómini, s.m. galantuomo, uomo onesto sotto le orecchie - pigai unu a is gangas, pren-
e dabbene - fueddu de g., parola di ga- dere uno alla gola [gragasta].
lantuomo; - su tempus est g., il tempo fa giu- Gangorra, s.f. strolaga minore.
stizia di molte cose. Gannarozza, ved. Cannarozza.
Galanza, s.f. pietra di minerale contenente piom- Garantiri, v.tr. garantire - m’hat garantíu chi
bo e argento, galena; minerale in genere. hat a beniri, mi ha garantito che verrà.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio198_A


Garantíu, p.p. garantito. Gavetta, s.f. recipiente da muratore per il tra-
Garbadamenti, avv. con cortesia, con gentilezza. sporto della calce - una g. de carcina, una
Garbai, ved. Aggarbai. “gavetta” di calce.
Garbau, ved. Garbosu. Gavía, s.f. (t. gergale) franco, lira - mi costat
Garbosidadi, s.f. garbatezza - de pagu g., poco deximilla gavías, l’ho pagato diecimila lire.
garbato. Gavina, s.f. gabbiano (< cat. gavina).
Garbosu, garbau, agg. garbato - persona g., Gazzetta, gasetta, s.f. gazzetta, giornale.
persona garbata. Gazzetteri, s.m. gazzettiere, giornalista.
Garbu, s.m. garbo - chene g., senza garbo; - de Gazzettinu, s.m. notiziario.
bellu g., di buon garbo. Gècca, ècca, s.f. cancello rustico di legno - gecca
Gargarismu, s.m. gargarismo. a costallas, cancello a stecche.
Gargarizzai, gargarisai, v.intr. fare gargarismi. Gecchixedda, s.f. dim. cancelletto di legno.
Garita, s.f. garitta, casotto delle sentinelle. Gé(i), avv. già. Viene espresso quasi sempre
Garota, s.f. maschera. davanti al verbo e prende valore di afferma-
Garriggiai, v.intr. tribolare, lottare. zione - g. bengiu luegu, sí, vengo subito; - g.
Garrofali, agg. marchiano, grosso - ceresia g., tenis arraxoni, sí, hai ragione.
ciliegie marchiane. Geladina, s.f. gelatina - g. de peis de porcu, di
Garronada, s.f. curva [corrunada]. angioni, gelatina di piedi di maiale, di agnello.
Garroni, s.m. garretto - segai is garronis, sgar- Geladinosu, agg. gelatinoso.
rettare. Gelai, v.tr. ghiacciare, gelare - gelai su sanguni
Garroppu, ved. Carroppu. po sa timoria, gelare il sangue per la paura;
Garza, s.f. garza - g. sterilizzada, idrofila, gar- - gelaisí de su frius, gelare per il freddo.
za sterilizzata, idrofila. Gelamentu, s.m. gelamento, l’effetto del gelare.
Garzía, s.f. tipo di acacia. Gelau, 1. p.p. e agg. gelato, freddo come il
Gas, s.m. gas - su contadori de su g., il con- ghiaccio - portu is peis gelaus, ho i piedi ge-
tatore del gas; - su g. de is minieras, il gas lati 2. s.m. dolce fatto con vari ingredienti
delle miniere, grisou. congelati.
Gasetta, ved. Gazzetta. Gelosamenti, avv. con gelosia.
Gastadori, s.m. chi è incaricato di effettuare Gelosia, s.f. gelosia - est arrosiu de sa g., è roso
l’acquisto giornaliero di viveri per una comu- dalla gelosia; - g. de ventana, persiana.
nità. Gelosu, agg. geloso - chi est g. morrit corrudu,
Gastai, ingastai, v.tr. spendere - fueddu (in)ga- (modo di dire) chi è geloso muore cornuto;
stau e perda tirada no torrant agou, parola - est g. finzas de s’aria chi respirat, è geloso
spesa e pietra lanciata non tornano indietro persino dell’aria che respira.
(< cat. gastar). Gelu, s.m. gelo, freddo intenso.
Gastu, s.m. spesa (< cat. gasto). Gemebundu, agg. che emette gemiti.
Gattera, s.f. gattaiola (sportellino nella porta Gemellu, s.m. gemello - parint gemellus, sem-
per far entrare il gatto). brano gemelli.
Gattixeddu, s.m. dim. gattino. Geminus, s.m. pl. Gemelli, costellazione e se-
Gattó(u), s.m. croccante dolce di mandorle e gno dello zodiaco.
zucchero caramellato (< fr. gateau). Gèmiri, v.intr. gemere 1. lamentarsi sommes-
Gattu, s.m. e f. gatto - g. aresti, gatto selvatico; samente 2. si dice del verso del colombo e
- is farruncas de su g., le zampe del gatto; della tortora.
- giogu de sa g. zurpa, il gioco della mosca Gémitu, s.m. gemito, grido sommesso, lamento.
cieca; - su g. inserrau diventat lioni, il gatto Gemma, s.f. 1. gemma vegetale 2. pietra pre-
rinchiuso diventa leone; - su g. miaulat, il gatto ziosa.
miagola; - g. maimona o mamona, gattomam- Generai, v.tr. generare, procreare, dare vita a
mone; - g. de mari, gattuccio di mare [pisittu]. un individuo della stessa specie - su semini
Gattus gattus, nella loc. “andai g. g.”, andare generat sa mata, il seme genera la pianta.
quatto quatto. Generali, agg. e s.m. generale - is sindacaus
Gaudiosu, agg. gaudioso, allegro. hanti proclamau unu scioperu generali, i sin-
Gavellu, gravellu, s.m. ciascuna delle parti dacati hanno proclamato uno sciopero gene-
ricurve della ruota del carro agricolo su cui rale; - su g. de is carabineris, il generale dei
poggia il cerchione. carabinieri.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio199_A


Generalidadi, s.f. generalità. Gentili, agg. gentile - de maneras gentilis, di
Generalizzai, v.tr. generalizzare. modi gentili; - a essiri g. no si perdit nudda,
Generalmenti, avv. da un punto di vista ge- non si perde niente ad essere gentili.
nerale. Gentilis, s.m. pl. Gentili, i popoli antichi che
Generazioni, s.f. 1. generazione, stirpe - mala- dopo la diffusione del Cristianesimo rimasero
dittu siasta finzas a sa settima g., che tu sia pagani.
maledetto fino alla settima generazione Gentilmenti, avv. in modo gentile, garbatamente.
2. insieme di individui che hanno press’a poco Gentilómini, s.m. gentiluomo, uomo nobile di
la stessa età o vivono nella stessa epoca. nascita.
Genéricu, agg. generico, vago, non specializ- Gentixedda, s.f. dim. gentuccia - g. de bòtulu,
zato - medicu g., medico non specializzato; de pagu contu, gente di poco conto.
- accusas genericas, accuse vaghe. Genuflessioni, s.f. genuflessione.
Generosamenti, avv. con generosità. Genuflessóriu, s.m. inginocchiatoio [umiliaderi,
Generosidadi, s.f. generosità. ingenugadroxu].
Generosu, agg. generoso - est g. cun totus, è Genugarbu, agg. animale balzano al ginocchio.
generoso con tutti. Genughera, s.f. ginocchiera, fascia o cuscinetto
Géneru, génuru, s.m. 1. genero - su g. est su che protegge il ginocchio; parte dell’armatu-
maridu de sa filla, il genero è il marito della ra che difendeva il ginocchio.
figlia 2. genere - is nominis de is cosas Genugu, s.m. ginocchio - s’arrodedda de su g.,
animadas podint essiri de g. maschili o la rotula; - famini a g., fame terribile; - fai
feminili, i nomi delle cose animate possono beniri su latti a genugus, far venire il latte
essere di genere maschile o femminile. alle ginocchia, annoiare.
Genía, ginía, s.f. stirpe, razza - omini de mala Genuinu, agg. naturale, genuino - binu g., vino
g., uomo di stirpe cattiva. genuino.
Geniali, agg. geniale - un’artista g., un artista Génuru, ved. Géneru.
geniale. Genziana, s.f. genziana, pianta erbacea.
Genialidadi, s.f. genialità. Geografia, s.f. geografia, scienza che ha per
Genitali, agg. e s.m. genitale - apparatu g., ap- oggetto la descrizione della Terra.
parato genitale; - is genitalis, i genitali. Geogràficu, agg. geografico - atlanti g., atlante
Géniu, s.m. genio, simpatia - andai a g., piace- geografico; - cartas geograficas, carte geo-
re, riuscire simpatico; - perdiri su g., perdere grafiche
la simpatia; - sposaisí contra g., sposarsi di Geògrafu, s.m. geografo, studioso di geografia.
mala voglia. Geòmetra, s.c. geometra.
Genna, ènna, s.f. porta - peis a g. ti pon- Geometria, s.f. geometria.
giant, (imprec.) che ti mettano con i pie- Geométricu, agg. geometrico - figura, costru-
di in direzione della porta, come i morti; zioni geometrica, figura, costruzione geome-
- s’ e. de s’ anima, la bocca dello stoma- trica.
co [porta]. Geràniu, s.m. geranio, pianta erbacea.
Gennàrgiu, gennarxu, s.m. gennaio - g. siccu, Gerarca, s.m. gerarca, esponente di una ge-
massaiu arriccu, (prov.) gennaio secco, con- rarchia.
tadino ricco. Gerarchia, s.f. gerarchia - g. militari, ecclesia-
Gentalla, s.f. gentaglia, marmaglia, persone stica, gerarchia militare, ecclesiastica.
poco raccomandabili. Geravàlliu, ved. Ciaravallu.
Genti, s.f. coll. gente - de bona g., di buona Gerda, s.f. cicciolo - pani cun g., pane con cic-
famiglia; - de g. bascia, di umili origini; - g. cioli.
de brenti, g. de nienti, vale poco chi pensa Geriatra, s.c. medico specialista in malattie
solo alla pancia; - g. de budda, g. de nudda, proprie dell’età senile.
come il precedente ma anche “vale poco chi Geriatria, s.f. parte della medicina che si oc-
pensa solo a far l’amore”; - pagu g. bona fe- cupa delle malattie dell’età senile.
sta, poca gente, buona festa; - g. mala no indi Geriàtricu, agg. relativo a geriatria, alle ma-
morrit, i cattivi sono duri a morire; - fazzat lattie dell’età avanzata - assistenti g., assisten-
calenti e arriat sa g., se si sta comodi, non te geriatrico.
interessa ciò che la gente dice o pensa. Germandadi, germendadi, s.f. confraternita,
Gentilesa, s.f. gentilezza, cortesia. sodalizio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio200_A


Germanu, s.m. fratello, confratello (facente par- Ghiau, p.p. guidato, condotto.
te di una confraternita). Ghinda, s.f. specie di ciliegia, visciola - ghin-
Geroglíficu, s.m. e agg. geroglifico - is Egizius das marigosas, amaresche.
scriiant cun is geroglificus, gli Egizi scrive- Ghioni, s.m. stendardo.
vano con i geroglifici. Ghirillu, ved. Grillu.
Gerúndiu, s.m. gerundio. Ghirlanda, grilanda, s.f. ghirlanda, corona di
Gesminu, s.m. gelsomino. foglie o fiori - una g. de lau, di arrosas, una
Gessa, ved. Muragessa. ghirlanda di alloro, di rose.
Gessu, s.m. gesso [ghisciu]. Ghiru, s.m. pettirosso [traddera].
Gestiri, v.intr. fare gesti, spesso per dare enfasi Ghisau, s.m. sugo con tocchetti di carne, in-
ad un discorso. tingolo; spezzatino con patate.
Gestu, s.m. gesto - fai gestus, fare sberleffi; - cussus Ghísciu, s.m. gesso (< cat. guix) [gessu].
gestus faíddus a babbu tuu e a mamma tua, Ghitarra, s.f. chitarra - is partis de sa g., le
quei gesti falli ai tuoi genitori; - no fazzas unu parti della chitarra: sa trappa, la cassa ar-
g. o ses mortu, non fare un gesto o sei morto. monica; - sa maniga, il manico; - is cla-
Géttidu, s.m. getto - fattu a g., fatto a getto. viglias, i bischeri; - su ponti de basciu, il
Gherra, s.f. guerra - sa g. mundiali o sa g. man- ponte; - su ponti de susu, il ciglietto; - is
na, la prima guerra mondiale. tastus, i tasti.
Gherrai, v.intr. far guerra, combattere. Ghitarreri, s.m. chitarrista.
Gherreri, gherradori, s.m. guerriero - Sant’Efis Giacca, s.f. giacca.
fiat unu g. gloriosu, Sant’Efisio fu un guer- Giaculatória, s.f. breve preghiera ripetuta più
riero glorioso. volte.
Gherrescu, agg. guerresco - contus gherrescus, Giai, 1. v.tr. dare - giaimindi tres, dammene tre
racconti di guerra. [donai] 2. avv. e cong. quasi, già, poichè
Ghetta, s.f. ghetta. - seus g. arribaus, siamo quasi arrivati; - g.
Ghettai, v.tr. 1. gettare, buttare - g. nèxi, dare la chi ses beníu, aggiudamí, dato che sei venu-
colpa; - g. in facci, rinfacciare; - g. a pari, to, aiutami; - ddu scíu g., lo so già.
scompigliare; - g. aria, somigliare; - g. a ter- Gialapa, s.f. resina contenuta nelle radici di una
ra, gettare per terra; - s’est ghettau a maccu, pianta rampicante messicana, usata come pur-
si è finto pazzo 2. in riferimento al raccolto il gante.
verbo indica la resa dei cereali e dei legumi Giàllara, s.f. luteola, erba usata in tintoria per il
- sa fa’ hat ghettau a quindixi, le fave hanno colore giallo.
reso quindici volte la quantità seminata. Gianchetta, s.f. casacca da paesano.
Ghettau, s.m. lunga collana d’oro che finiva Gianchettu, s.m. bianchetti, pesciolini minu-
con un ciondolo. scoli e trasparenti.
Ghéttidu, s.m. in agricoltura è la resa stabilita Giànchidu, s.m. salto, balzo [brínchidu].
dopo la misurazione del raccolto ed è data Giandarmi, giandarmu, s.m. gendarme.
dal rapporto tra la quantità seminata e quella Giangalloi, s.m. spilungone, giovanottone - est
raccolta e immagazzinata. unu g. ma est longu po de badas, è uno spi-
Ghettu, s.m. 1. ghetto, quartiere in cui, in alcu- lungone, ma è lungo per niente.
ne città, erano obbligati ad abitare gli Ebrei Giannízzeru, s.m. guardia del corpo dei sultani
2. quartiere misero, abitato da diseredati. turchi; fanatico seguace di un potente.
Ghia, s.f. guida, scorta - mascu de g., montone Giara, jara, s.f. altopiano, giara - cuaddeddus
che guida il gregge. de sa g., cavallini della giara, che vivono allo
Ghiaccera, s.f. ghiacciaia, frigorifero. stato brado.
Ghiàcciu, s.m. ghiaccio - arrogu, lastra de g., Giardineri, s.m. giardiniere.
pezzo, lastra di ghiaccio. Giardinu, s.m. giardino - g. pensili, piccolo giar-
Ghiadori, s.m. guidatore, conduttore. dino su terrazza; - g. pubblicu, giardino pub-
Ghiai, agghiai, v.tr. guidare, condurre - g. unu blico.
zurpu, guidare un cieco; - g. un’esercitu, gui- Giarra, s.f. ghiaia, pietrame spezzato che serve
dare un esercito. alla copertura delle strade.
Ghiamentu, s.m. conduzione. Giarrettera, s.f. giarrettiera.
Ghiani, agg. cavallo scuro, morello (< greco Giarrettu, s.m. zerro (pesce).
biz. kuaneos). Giassintu, s.m. giacinto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio201_A


Giassu, s.m. varco in una siepe di recinzione, attratto dal gioco 2. circo equestre - est ar-
passaggio, breccia - aberriri unu g., aprire un ribau su g. po sa festa, è arrivato il circo, per
varco. la festa 3. reazione - su binu dd’hat fattu giogu
Giaunadori, s.m. digiunatore. malu, il vino gli ha fatto una brutta reazione
Giaunai, v.intr. digiunare - hapu giaunau sa 4. convulsioni dei neonati.
cenabara santa, ho digiunato il venerdì santo Gióia, s.f. gioia, pietra preziosa.
[digiunai]. Gioiellu, s.m. gioiello.
Giaúnu, giaúngiu, 1. s.m. digiuno - a g., a di- Gioieri, s.m. mercante di gioie.
giuno; - segai su g., rompere il digiuno Gioiosu, agg. grazioso, bello, allegro, festoso.
2. agg. che non ha mangiato da un periodo Giornada, s.f. giornata di lavoro - traballai a
di tempo più o meno lungo - su sazzau no g., lavorare a giornata; - biviri a sa g., vivere
creit a su g., il satollo non crede al digiuno. alla giornata; - no perdit una g., non perde
Giaurru, s.m. procellaria, uccello delle tempe- una giornata di lavoro.
ste, berta minore. Giornaderi, s.m. lavoratore agricolo pagato a
Gicória, cicória, s.f. cicoria [erba finas a giornata, bracciante.
prangiu]. Giornali, s.m. giornale - g. sportivu, g. radiu,
Gigantescu, agg. gigantesco, enorme. telegiornali, giornale sportivo, giornale radio,
Giganti, s.m. gigante - parit unu g., sembra un telegiornale.
gigante; - is tumbas de is gigantis, le tombe Giornalista, s.c. giornalista, chi lavora per un
dei giganti. giornale come redattore o collaboratore - g.
Giminera, ved. Ziminera. professionista, chi svolge lavoro giornalisti-
Gimitóriu, cimitóriu, s.m. cimitero; si dice co per professione.
ancora oggi di quelli che anticamente esi- Giornalísticu, agg. giornalistico - serviziu g.,
stevano intorno alle chiese - su g. becciu servizio giornalistico; - stili g., stile giorna-
fiat a palas de cresia, l’antico cimitero era listico.
dietro la chiesa. Giòssu, avv. giù - calandi a g., vieni giù.
Ginefra, s.f. frangia, mantovana, cortina - is Giostra, s.f. giostra, torneo.
ginefras de sa ventana, le cortine della fi- Giostradori, s.m. giostrante, cavaliere che gio-
nestra. strava.
Ginestra, s.f. ginestra - padenti de ginestras, Giostrai, v.intr. partecipare ad una giostra.
bosco di ginestre. Giovanili, agg. giovanile - moda g., moda gio-
Ginía, ved. Genía. vanile.
Ginnastica, s.f. ginnastica, insieme di esercizi Gioventudi, s.f. gioventù - sa g. est conca lebia,
per tenere agile il corpo. i giovani commettono leggerezze.
Gintilla, s.f. lenticchia - minestra de g., zuppa Gioviali, agg. gioviale, allegro, sereno.
di lenticchie; - g. di arriu, ulva; - gintillas di Giovialmenti, avv. in modo gioviale.
òru o de prata, bisanti, lustrini, paillettes. Giovuneddu, giovaneddu, s.m. dim. giovinet-
Gióbia, s.f. giovedì - g. de lardaiolu, giovedì to, adolescente.
grasso; - g. santa, giovedì santo; - gei fui duas Giòvunu, giòvanu, agg. e s.m. giovane - est
giobias chene ddu biri, non lo vedevo da tan- unu bravu g., è un bravo giovane.
to tempo. Gipponi, s.m. corpetto, gen. imbottito, del co-
Gioddu, s.m. latte fermentato e inacidito, yògurt. stume femminile (< cat. gipò).
Giogadori, s.m. giocatore - g. de palloni, de Girabarchinu, s.m. trapano a mano da fale-
tennis, giocatore di pallone, di tennis. gname.
Giogai, v.intr. giocare - g. a cartas, giocare a Girai, v.tr. girare, andare in giro - g. su mundu,
carte; - giogaisí a istoccadas, prendersi a girare il mondo; - dd’ hat fattu g. sa conca,
coltellate; - giogaisí su battisimu, giocarsi gli ha fatto perdere la testa.
tutto. Giramentu, s.m. giramento - g. de conca, ca-
Giogau, p.p. giocato, burlato. pogiro.
Gioghittu, s.m. giocattolo, balocco, ninnolo, Giràndula, s.f. 1. ruota alla quale sono appli-
trastullo - buttega de gioghittus, negozio di cati fuochi d’artificio che la fanno girare
giocattoli. vorticosamente 2. piccola rosa di carta o pla-
Giogu, s.m. 1. gioco - su piccioccheddu est stica che i bambini fanno girare al vento.
ghettau meda a su g., il ragazzino è molto Girasoli, s.m. girasole.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio202_A


Girò, s.m. qualità d’uva e vino rosso pregiato Giudiziosamenti, avv. con assennatezza.
del Campidano. Giudiziosu, agg. giudizioso, assennato.
Giru, s.m. giro - andai a fai unu g., andare a Giudiziu, s.m. 1. giudizio, senno - perdiri su g.,
fare un giro; - g. de fueddus, circonlocuzione. uscire di senno; - cun g., giudiziosamente
Gisterra, s.f. cisterna - aqua de g., acqua di 2. sentenza.
cisterna. Giugi, s.m. giudice - su g. fait is sentenzias, il
Giú, juu, s.m. coppia di buoi - giungi su j. a su giudice pronuncia le sentenze.
carru, attaccare i buoi al carro. Giugnu, s.m. giugno [lampadas].
Giua, jua, s.f. criniera - g. de cuaddu, de lioni, Giumpai, v.tr. saltare - g. unu fossu, saltare un
criniera di cavallo, di leone. fosso.
Giuai, v.intr. giovare, recare vantaggio - sa luxi Giunchígliu, s.m. 1. giunchiglia (pianta erba-
no giuat a is zurpus, la luce non giova ai cie- cea) 2. catenella d’oro o d’argento.
chi; - immoi chi est becciu no indi giuat prus Giuncu, juncu, s.m. giunco pungente - benazzu
a nudda, ora che è vecchio non è più capace de giuncus, giuncaia.
di niente. Giungimentu, s.m. giungimento, congiungi-
Giuali, giuabi, s.m. 1. giogo per buoi - giuali mento.
de sa mola, giogo della macina 2. filare di Giúngiri, v.tr. giungere, congiungere - g. is bois,
viti nella vigna. aggiogare i buoi [aggiuai].
Giuamentu, s.m. giovamento, beneficio, van- Giunta, s.f. collegio ristretto di persone, nomi-
taggio. nate per assolvere funzioni esecutive - sa g.
Giuativu, agg. giovevole, utile. municipali, la giunta comunale.
Giuau, p.p. giovato. Giuntu, p.p. congiunto, aggiogato.
Giubba, s.f. giacca, specie quella dei militari. Giuntura, s.f. unione, giuntura, articolazio-
Giubilai, cibullai, v.tr. e intr. 1. collocare a ri- ne - hapu pigau frius e mi dolint totus is giun-
poso, mettere in pensione un impiegato turas, ho preso freddo e mi fanno male tutte
2. gioire, stare in allegria. le articolazioni.
Giubilau, cibullau, p.p. giubilato, dispensato Giura, giuramentu, s.f. giuramento - hapu fattu
dall’impiego - maresciallu g., maresciallo in g. de no passai prus in domu sua, ho giurato
pensione. di non passare più a casa sua; - ponirisí in
Giubilazioni, s.f. dispensa dall’impiego. giuras, mettersi a giurare.
Giúbilu, s.m. giubilo, allegria. Giurai, v.tr. giurare - g. fidelidadi, giurare fe-
Giudàicu, agg. giudaico, dei Giudei. deltà; - g. venganza, giurare vendetta; - g. in
Giudaismu, s.m. giudaismo, la religione degli falsu, giurare il falso; - chini giurat sempri
Ebrei. no est mai cretiu, chi giura sempre non è mai
Giudas, s.m. Giuda, traditore - est unu g., è un creduto.
traditore; - traitori che G., traditore come Giuda. Giurau, p.p. e agg. che ha prestato giuramento
Giudeu, s.m. giudeo, ebreo, perfido - facci de g., - guardia giurada, guardia giurata.
faccia da giudeo; - pruppu g., varietà di polpo. Giureconsultu, s.m. giurista, consulente legale.
Giudicadori, s.m. chi giudica. Giuridicamenti, avv. da un punto di vista giu-
Giudicai, v.tr. giudicare, decidere - po g. inc’est ridico.
sa giustizia, per giudicare c’è la giustizia; Giurídicu, agg. giuridico, conforme al diritto.
- su tribunali dd’hat giudicau innozenti, il tri- Giurisdizioni, s.f. giurisdizione.
bunale lo ha giudicato innocente. Giurisprudénzia, s.f. giurisprudenza, scienza
Giudicau, s.m. 1. Giudicato, ciascuna delle quat- del diritto.
tro suddivisioni politiche della Sardegna me- Giurista, s.m. giurista, studioso di problemi giu-
dioevale 2. sentenza irrevocabile - sentenzia ridici.
passada in g., sentenza definitiva, senza ap- Giustacoru, s.m. giustacuore (casacca maschile
pello. attillata e lunga fino al ginocchio).
Giudiziali, agg. del giudice. Giustamenti, avv. giustamente, secondo giu-
Giudizialmenti, avv. per via di giudizio. stizia.
Giudiziàriu, agg. giudiziario - ufficiali g., uf- Giustappuntu, avv. appunto, per l’appunto.
ficiale giudiziario; - carriera giudiziaria, car- Giustesa, s.f. giustezza.
riera giudiziaria; - attus giudiziarius, atti giu- Giustificàbili, agg. che si può o si deve giu-
diziari. stificare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio203_A


Giustificai, v.tr. giustificare, scagionare - g. sa Gobbu, s.m. e agg. che ha la gobba [zumbu-
propria cundutta, giustificare la propria con- rudu].
dotta; - giustificaisí, giustificarsi. Goccius, s.m. pl. composizioni poetiche in ono-
Giustificativu, agg. giustificativo - documentu re dei santi.
g., documento giustificativo. Goffamenti, avv. in modo goffo.
Giustificau, p.p. giustificato. Gofferia, s.f. goffaggine.
Giustificazioni, s.f. giustificazione - billettu de Goffu, agg. che si comporta in modo grossola-
g., biglietto di giustificazione. no e maldestro; rozzo, impacciato.
Giustízia, s.f. giustizia - faisí g. de sèi, farsi Goletta, s.f. imbarcazione a vela con due alberi
giustizia da sé; - sa g. ti currat, ti pregonit, Golfu, s.m. 1. golfo, ampia e profonda insena-
che la giustizia ti perseguiti. tura della costa 2. giacca a maglia di lana,
Giustiziai, v.tr. eseguire una condanna a morte. per lo più con maniche lunghe.
Giustiziau, p.p.agg. e s.m. che, chi è stato giu- Gomai, s.f. comare - crastuliminis de gomais,
stiziato. pettegolezzi da comari.
Giustizieri, s.m. giustiziere [buginu]. Gomma, s.f. gomma - crapittas a fundu de g.,
Giustu, s.m. e agg. giusto, equo - no toccat a scarpe col fondo di gomma; - g. de burrai,
pretendiri prus de su g., non bisogna preten- gomma per cancellare.
dere più del giusto - pagai su preziu g., paga- Gommosu, agg. gommoso, che contiene gom-
re il giusto prezzo. ma, che è simile alla gomma.
Giustu giustu, avv. esattamente - seu arribau Gonorrea, s.f. blenorragia [scolu].
g. g. in tempus, sono arrivato giusto in tempo. Gopai, s.m. compare di anello o di battesimo.
Glaciali, agg. glaciale - oceanu g., oceano gla- Goparàggiu, s.m. comparatico.
ciale. Gorbagliu, s.m. corvina di scoglio, ombrina,
Glàndula, ved. Gràndula. pesce corvo - fig. sciocco, stupido.
Gliaga, ved. Liaga. Gorbatta, ved. Corbatta.
Gliauna, ved. Liauna. Gorgheggiadori, s.m. gorgheggiatore.
Gliesca, ved. Liesca. Gorgheggiai, v.intr. gorgheggiare.
Globosidadi, s.f. globosità, rotondezza. Gorgheggiamentu, s.m. gorgheggiamento.
Globosu, agg. rotondo, sferico. Gorghéggiu, s.m. gorgheggio.
Globu, s.m. globo, sfera - su g. terrestri, la Ter- Gorgonèa, s.f. gola, canna della gola [orgoèna].
ra, il mappamondo; - g. oculari, la palla del- Gorteddada, s.f. coltellata - donai una g. a unu,
l’occhio. dare una coltellata a uno.
Globulari, agg. 1. che ha forma sferica 2. rela- Gorteddu, s.m. coltello - sa maghia, sa punta,
tivo ai globuli rossi del sangue. s’azza de su g., il manico, la punta, il taglio
Gloria, groria, s.f. gloria - sonai a g., suonare a del coltello; - g. acuzzu, ingurdu, coltello af-
gloria; - chi Deus ddu tengat in g., che Dio filato, smussato; - g. de coxina, coltello da
l’abbia in gloria; - traballai po sa g., lavorare cucina.
senza alcuna ricompensa. Gosàbili, agg. che si può godere.
Gloriaisí, v.intr. vantarsi, esaltarsi, compiacersi. Gosai, v.tr. e intr. godere, divertirsi, sollazzarsi
Glorificai, v.tr. glorificare, esaltare, celebra- - g. su spettaculu, godersi lo spettacolo; - a si
re - g. a Deus, a sa patria, a un’eròi, glorifi- gosai sa vida sempri impari, che possiate go-
care Dio, la patria, un eroe. dervi la vita sempre insieme (augurio agli spo-
Glorificau, p.p. glorificato, esaltato. si il giorno del matrimonio).
Glorificazioni, s.f. glorificazione. Gosau, p.p. goduto.
Gloriosamenti, avv. con gloria. Gosu, s.m. godimento, piacere, delizia.
Gloriosu, agg. glorioso. Gradadamenti, avv. per gradi - megliorai g.,
Glossàriu, s.m. raccolta di termini antiquati o migliorare poco alla volta.
rari registrati di solito in ordine alfabetico e Gradazioni, s.f. gradazione - s’aquardenti est
convenientemente spiegati. unu distillau di arta g., l’acquavite è un di-
Glottologia, s.f. lo studio scientifico delle lin- stillato di alta gradazione.
gue e dei dialetti. Gradimentu, s.m. gradimento - custus mandia-
Gobba, s.f. gobba - dd’hanti aderezzau sa g., ris non sunti de g. miu, questi cibi non sono
gli hanno raddrizzato la gobba, l’hanno pic- di mio gradimento.
chiato di santa ragione [zumburu]. Gradinata, gradinada, s.f. gradinata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio204_A


Gradinu, s.m. gradino, scalino - hat imbrun- Gramàticu, s.m. grammatico, studioso di que-
chinau in su g. i est arruttu, ha inciampato stioni grammaticali.
nel gradino ed è caduto. Graminàceu, agg. graminaceo.
Gradu, s.m. 1. grado - arziai de g., salire di Grammu, s.m. grammo, unità di misura di peso.
grado; - est furbu in summu g., è astutissi- Granada, s.f. granata, primitiva bomba a mano
mo 2. unità di misura della temperatura e che veniva lanciata dai granatieri; proiettile
degli angoli - portàda sa calentura a di artiglieria.
coranta (gradus), aveva la febbre a qua- Granaderi, s.m. granatiere.
ranta gradi. Grandesa, s.f. grandezza, mole.
Graduai, v.tr. 1. conferire la laurea - graduaisí, Grandiosidadi, s.f. grandiosità, ostentazione di
laurearsi 2. disporre, ordinare per gradi, clas- grandezza, imponenza.
sificare. Grandiosu, agg. grandioso, imponente.
Graduali, agg. che procede, si svolge per gradi Grandu, agg. inv. come genere grande, impor-
- aumentu g. de is prezius, aumento graduale tante (precede sempre il sostantivo) - g.
dei prezzi. femina, grande donna; - g. festa, grande fe-
Graduatória, s.f. graduatoria - sa g. de is bin- sta; - grandus affaris, grandi affari.
cidoris, la graduatoria dei vincitori; - essiri Granduca, s.m. granduca, sovrano di un gran-
primu, urtimu in g., essere primo, ultimo in ducato.
graduatoria. Granducau, s.m. granducato, territorio retto da
Graduau, 1. p.p. e agg. ordinato o diviso in gra- un granduca.
di - tassa graduada, bicchiere graduato 2. agg. Granduchesa, s.f. granduchessa.
e s.m. laureato 3. s.m. militare con grado. Gràndula, glàndula, s.f. ghiandola.
Graduazioni, s.f. graduazione. Granitu, s.m. granito - unu pavimentu, una scala
Graffieddu, s.m. graffietto, strumento da fale- de g., un pavimento, una scala di granito.
gname [scarraffiu]. Granu, s.m. chicco, bacca di certi frutti - g. de
Gràficu, 1. agg. che riguarda la grafia 2. s.m. murta, bacca di mirto.
rappresentazione grafica o simbolica dell’an- Grappa, s.f. carpa (pesce).
damento di un fenomeno - su g. de sa produ- Grappinu, s.m. piccola ancora con 4-5 marre
zioni mensili, il grafico della produzione men- per l’ormeggio di imbarcazioni; amo doppio
sile 3. s.m. lavoratore di un ramo delle arti o triplo che si usa nella pesca.
grafiche - su sindacau de is graficus, il sinda- Grassazioni, s.f. aggressione a mano armata a
cato dei grafici. scopo di rapina.
Gragallu, s.m. 1. cucchiaio di legno o sughero Grassesa, s.f. grassezza.
usato dai pastori per il latte 2. capretto di un Grassu, agg. grasso - mandiari g., cibo grasso;
anno 3. cannolicchio (arrasoia de mari). - est g. che unu porcu, è grasso come un maiale.
Gragasta, s.f. branchia del pesce [ganga]. Grastus, ved. Crastus.
Gragastai, v.tr. togliere le branchie ai pesci Gratífica, s.f. compenso straordinario conces-
[sgangai]. so da un datore di lavoro a titolo di premio.
Gragàtu, s.m. buca, luogo sotterraneo per con- Gratificai, v.tr. gratificare, concedere una gratifi-
servare delle cose. ca; essere causa di piacere, di soddisfazione.
Grai, agg. pesante - g. di origas, sordastro; - son- Gratificanti, agg. che gratifica, che dà soddi-
nu g., sonno pesante; - g. che prumu, pesante sfazione - traballu g. o pagu g., lavoro grati-
come il piombo. ficante o scarsamente gratificante.
Graiori, s.m. pesantezza - teniri g. de conca, de Gratificau, p.p. gratificato.
stogumu, avere pesantezza alla testa, allo sto- Gratificazioni, s.f. gratificazione, senso di ap-
maco. pagamento, di piena soddisfazione di sé o
Graixeddu, graittu, agg. pesantuccio. della propria condizione.
Gramàtica, s.f. grammatica - balit prus sa pra- Gratis, avv. gratuitamente, senza pagare - s’in-
tica che sa g., vale più la pratica che la gram- trada a sa mostra est g., l’ingresso alla mo-
matica. stra è gratuito.
Gramaticali, agg. grammaticale - errori g., er- Gratitúdini, s.f. gratitudine, riconoscenza - di-
rore grammaticale. mostrai g., dimostrare gratitudine.
Gramaticalmenti, avv. dal punto di vista della Grattacelu, s.m. edificio altissimo con molti
grammatica. piani.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio205_A


Gratu, agg. che ricorda i benefici ricevuti - ti seu Graziosu, agg. grazioso, di buona grazia - una
meda g. po su chi has fattu po nosu, ti sono picciocchedda graziosa, una ragazza gra-
molto grato per quanto hai fatto per noi. ziosa.
Gratuitamenti, avv. senza spesa. Grecista, s.c. chi si dedica allo studio della lin-
Gratúitu, agg. gratuito - intrada gratuita, in- gua e della letteratura greca.
gresso gratuito; - is iscolas de s’obbligu sunti Gregali, gregu, s.m. vento grecale proveniente
gratuitas, le scuole dell’obbligo sono gratuite. da nord-est caratteristico delle regioni meri-
Gravàmini, s.m. gravame, carico - su g. fiscali dionali del Mediterraneo.
est meda pesanti, il carico fiscale è pesantis- Gregori, s.m. terra sabbiosa, calcarea.
simo. Gregorianu, agg. gregoriano - calendariu g.,
Gravedadi, s.f. gravità, importanza, austerità. calendario gregoriano.
Gravellu, s.m. garofano - pibiri g., pepe cipres- Gregu, agg. e s.m. greco - sa gruxi, sa lingua
sino. grega, la croce, la lingua greca.
Gravementi, avv. seriamente. Grèi, nella loc. “unu grei”, un pò di tempo, qual-
Gravi, agg. grave, serio, difficile da sopportare che momento - no s’est firmau unu g., non si
- is condizionis suas sunti gravis, le sue con- è fermato un istante.
dizioni sono gravi. Grémiu, s.m. corporazione di artigiani.
Gràvida, agg. che è in stato di gravidanza Grida, s.f. bando pubblico [bandu].
[pringia]. Gridadori, s.m. banditore [bandidori].
Gravidanza, s.f. gravidanza - est in su terzu Gridai, v.intr. gridare, urlare - g. a boxi arta,
mesi de g., è al terzo mese di gravidanza. gridare a gran voce [zerriai].
Gravitai, v.intr. gravitare - is planetas gravitant Gridu, s.m. grido, urlo - is gridus de is pic-
a ingiriu de su soli, i pianeti gravitano intor- cioccheddus, le grida dei ragazzi.
no al sole. Griffoni, s.m. rubinetto - aberriri, serrai su g.,
Gravitazioni, s.f. gravitazione - sa g. univer- aprire, chiudere il rubinetto (< sp. grifo).
sali, la gravitazione universale. Griglioni, s.m. arnese di legno o di ferro per
Gravosamenti, avv. in modo gravoso. serrare i piedi ai prigionieri, ceppi - poniri su
Gravosidadi, s.f. gravosità - sa g. de un’in- g., mettere i ceppi ai piedi.
carrigu, la gravosità di un incarico. Grillu, ghirillu, s.m. grillo.
Gravosu, agg. gravoso, faticoso, duro da sop- Grimis, nella loc. “in grimis”, in flagranza di
portare. reato - dd’hant acciappau in grimis, lo han-
Gràzia, s.f. 1. grazia, avvenenza, favore - in g., no colto sul fatto [in crimini].
di grazia, per piacere; - de bella g., cortese, Gringèra, s.f. scriminatura dei capelli [scri-
avvenente; - de mala g., scortesemente; - in mera].
g. de Deus, in grazia di Dio, come si deve, in Grisai, v.tr. aver ribrezzo, ripugnanza - is pistil-
buone condizioni; - no indi ddu hat una in g. lonis ddus grisu, i gechi mi fanno ribrezzo.
de Deus de cussas piccioccas, non ce n’è una Grisu, s.m. ribrezzo, ripugnanza.
che si salvi di quelle ragazze - donai, torrai Grivillosu, grivillosigu, agg. schizzinoso,
grazias a Deus, ringraziare Dio; - domandai schifiltoso, di gusti difficili.
una g., chiedere una grazia 2. aspersione di Grofali, s.m. cardine di porte, cancelli, ecc. - g.
grano, sale, confetti e monetine agli sposi per de muru, cardine da conficcare nel muro.
augurar loro abbondanza e felicità 3. inter. Groffu, nell’espressione “in su g.”, nel mezzo,
impropria esprime ringraziamento o gratitu- nel cuore - in su g. de su iérru, nel cuore del-
dine per qualcosa che si è ricevuta o che ci è l’inverno.
stata offerta - grazias a Deus, no s’ammancat Grogànciu, groghittu, agg. giallognolo.
nudda, grazie a Dio, non ci manca niente. Grògu, agg. giallo - g. che su zaffaranu, giallo
Graziàbili, agg. che può essere graziato. come lo zafferano (< cat. groc).
Graziai, v.tr. graziare, concedere la grazia a un Grongu, s.m. grongo (pesce).
condannato condonandogli o riducendogli la Groppas, s.f. pl. groppa, parte finale del dorso
pena. degli animali da soma - sezziri a g., sedere
Graziau, p.p. e agg. graziato, che ha ottenuto la indietro quando si monta in due; - candu is
grazia. isposus andant a cuaddu sa femina sezzit a
Graziosamenti, avv. in modo grazioso, gen- g., quando gli sposi vanno a cavallo la donna
tilmente. monta dietro.

206

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio206_A


Groppera, s.f. groppone degli animali da ca- Guantu, s.m. guanto - una pariga de guantus de
valcare. peddi, un paio di guanti di pelle; - maístu de
Grugulloni, ved. Crugulloni. guantus, guantaio.
Grui, s.f. 1. gru (uccello) 2. macchina per sol- Guappu, s.m. individuo facinoroso e arrogante.
levare e spostare carichi. Guardabí, s.m. guarnacca, veste da camera
Gruma, s.f. 1. gromma, incrostazione di tartaro (< fr. garde-habit).
che il vino lascia nelle botti 2. deposito Guardaboscus, s.m. guardaboschi.
calcareo lasciato dall’acqua nelle tubazioni. Guardabrazzu, s.m. manopola di protezione
Grumiai, v.tr. ruminare - g. in sèi in sèi, rimu- della mano e del braccio durante certi la-
ginare tra sé. vori agricoli, come la mietitura [manaxíli,
Grumianti, agg. ruminante - su camèllu est un’a- manopula].
nimali g., il cammello è un animale ruminante. Guardai, v.tr. guardare, proteggere, custodire,
Grumosu, agg. pieno di grumi - latti g., latte difendere.
grumoso. Guardamanu, s.m. parte dell’impugnatura del-
Grumu, s.m. coagulo di sangue o altro, grumo. le armi da taglio per proteggere la mano - g.
Grunda, s.f. gronda. de sa spada, guardamano della spada.
Grussa, s.f. grossa, quantità - a sa g., all’ingrosso. Guardapappais, s.m. coprivivande, copripiatti.
Grussària, grussesa, s.f. grossezza - unu cal- Guardaportonis, s.m. portiere di palazzi im-
lelleddu de sa g. de unu scoiatu, un cagnoli- portanti, teatri di lusso, ecc.
no della grossezza di uno scoiattolo. Guardaroba, s.m. 1. guardaroba, grande arma-
Grussolanamenti, avv. in modo grossolano. dio per conservare il vestiario e la biancheria
Grussolanu, agg. grossolano, rozzo, ordinario 2. piccola anticamera di locali pubblici dove,
- errori g., errore grossolano. entrando, si depositano soprabito, cappello,
Grussu, agg. grosso - bendiri in g. o a sa grussa, ombrello (< fr. garde-robe).
vendere all’ingrosso. Guardasigillu, s.m. guardasigilli, ministro del-
Grutta, arutta, s.f. grotta, caverna, spelonca la Giustizia.
- is sequestraus benint cuaus in is gruttas, i Guàrdia, s.f. 1. guardia, insieme delle persone
sequestrati vengono nascosti nelle grotte. cui è affidata la custodia o la protezione di
Gruxeri, s.m. crocicchio, crocevia, incrocio [in- persone o cose 2. chi svolge un servizio di
gruxadura]. vigilanza o di custodia - g. carceraria, g. de
Gruxi, s.f. croce - faisí su signali de sa g., farsi finanza, g. giurada, guardia carceraria, guar-
il segno della croce; - poniri in g., mettere in dia di finanza, guardia giurata 3. custodia
croce; - is manus, is brazzus in g., le mani, le - donai in g., dare in custodia; - g. de su pu-
braccia in croce, in ozio; - a dognunu sa g. gnali, guaina del pugnale.
sua, ad ognuno la sua croce; - fai una cosa in Guardiacorpus, s.m. guardia del corpo.
tempus de fai g., fare una cosa in fretta; - fai Guardianu, guardadori, s.m. guardiano, cu-
sa g. a manu manca, dire basta. stode.
Guadangeddu, s.m. dim. guadagno modesto. Guarnidura, guarnimentu, s.f. guarnitura.
Guadangiàbili, agg. che si può guadagnare. Guarniri, v.tr. guarnire, ornare, fregiare.
Guadangiai, v.tr. guadagnare - guadangiaisí sa Guarníu, p.p. guarnito, ornato.
vida traballendu, guadagnarsi da vivere la- Guarnissa, ved. Gurnissa.
vorando. Guarnizioni, s.f. guarnizione, ornamento, ri-
Guadangiau, p.p. guadagnato. finitura.
Guadangiu, s.m. guadagno - su g. de su mes- Guasconi, s.m. fanfarone, spaccone, spavaldo.
saiu si bidi a s’arregorta, il guadagno dell’a- Guastadori, s.m. distruttore; soldato specia-
gricoltore si vede al raccolto. lizzato nell’assalto a opere fortificate e nella
Guai, s.m. guaio, disgrazia - dd’est suzzediu unu distruzione di mezzi corazzati.
g. mannu, gli è successa una gran disgrazia. Guastafaínas, s.m. guastamestieri, chi esercita
Guai, arguai, inter. guai. Si usa in esclamazioni male un’arte.
di minaccia - g. a bosaterus ch’inci besseis a Guastai, v.tr. guastare, rovinare, danneggiare
sa bia, guai a voi se uscite in istrada. - is cumpangías malas guastant is giovunus,
Gualdrappa, s.f. drappo lavorato che si mette le cattive compagnie guastano i giovani; - gua-
tra la sella e la groppa del cavallo in occasio- staisí, guastarsi.
ne di parate e processioni. Guastau, p.p. guastato, rovinato.

207

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio207_A


Guastu, agg. guasto - denti guasta o toccada, Gustadori, s.m. chi gusta, intenditore - g. de
dente cariato; - arrelogiu g., orologio guasto. binu, gustatore di vini.
Gueffa, s.f. velo, veletta sulla cappellina delle Gustai, v.tr. e intr. far colazione alla maniera
signore. dei contadini [smurzai o murzai].
Gueffus, s.m. pl. dolci a forma di pallina com- Gustari, ustari, s.m. colazione [smurzu].
posti di pasta di mandorle, zucchero e aromi, Gustau, p.p. assaggiato, assaporato, gustato.
avvolti in carta colorata (< sp. huevos). Gustosamenti, avv. in modo gustoso.
Guérciu, agg. e s.m. strabico. Gustosu, agg. gradevole al gusto, appetitoso.
Guetteri, s.m. chi fabbrica razzi, pirotecnico Gustu, s.m. gusto, sapore - de bonu g., gustoso;
[arroderi]. - g. leggiu, cattivo sapore; - is gustus sunti
Guèttu, scuèttu, s.m. razzo - sparai guettus, gustus, i gusti non si discutono; - faiddu a g.
sparare razzi; - g. burracciu, razzo impazzi- tuu, fallo a gusto tuo.
to; - su g. est partiu frusiendi, il razzo è parti- Gutta, s.f. 1. paralisi, apoplessia, acciden-
to sibilando. te - dd’hat calau g., ha avuto una paralisi, un
Guidas, s.f. pl. redini. ictus; - anca ti calit g. corali, che ti scoppi il
Guídu, s.m. gomito - cosa fatta cun is guidus, cuore 2. gotta, malattia delle articolazioni 3.
cosa fatta male; - arziai su g., alzare il gomi- goccia.
to, bere; - andai a innantis a forza de guidus, Guttèra, s.f. grondaia [ombrinalis].
andare avanti a gomitate; - ollu de g., olio di Guttosu, agg. malato di gotta.
gomito. Gutturada, s.f. collare di sonagli per gli ani-
Gula, s.f. gola, ghiottoneria. mali, sonagliera.
Gulosamenti, avv. ghiottamente, con golosità. Gutturinu, utturinu, s.m. viottolo, sentiero
Gulosía, gulosidadi, s.f. golosità, ghiotto- stretto - unu g. strintu, un viottolo stretto.
neria. Gutturrénzia, s.f. golosità.
Gulosu, agg. goloso, ghiotto - g. de durcis, de Gutturronis, s.m. pl. malattia dei cavalli (stran-
mendula turrada, goloso di dolci, di mandorle guglioni) e delle persone (tonsillite).
tostate. Gutturrosu, agg. ingordo, goloso, avido - ogus
Gúndula, s.f. gondola. gutturrosus, occhi avidi [gulosu].
Gunduleri, s.m. gondoliere. Gútturu, útturu, s.m. 1. gola - sa canna de su
Gunnedda, s.f. gonna - est sempri attaccau a g., la strozza; - m’est arrescia una spina in su
sa g. de sa mamma, è sempre attaccato alla g., mi si è fermata una spina in gola 2. pas-
gonna della madre. saggio stretto, valle.
Guntruxu, ved. Intruxu. Guventu, s.m. convento - intrai in g., entrare in
Gurdoni, s.m. grappolo - unu g. de sorba, un convento; - fai vida de g., condurre una vita
grappolo di sorba; - unu g. de muscadeddu, semplice.
un grappolo di moscatello [troni]. Guvernadori, s.m. governatore - su g. de sa
Gureu, s.m. cardo - g. de sartu, cardo selvatico; Banca de Italia, il governatore della Banca
- su g. de sartu fait sa cuguzzula, il cardo sel- d’Italia.
vatico produce carciofini spinosi. Guvernai, v.tr. governare - po g. inci bolint
Gurnissa, s.f. cornice - sa g. de su sprigu, la capazidadis, per governare ci vogliono ca-
cornice dello specchio. pacità.
Gurnissoni, s.m. accr. cornicione. Guvernanti, s.m. chi governa.
Guroni, s.m. foruncolo [latturra]. Guvernau, p.p. governato.
Gurra, ved. Urra. Guvernu, s.m. governo - dogna paísu tenit su
Gurrèi, urrèi, s.m. re - Pasca de is tres gur- g. chi si meritat, ogni paese ha il governo che
reis, Epifania. merita.

208

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio208_A


H
Hai, v.tr. avere (per la coniugazione completa
del verbo ved. tavola nella pagina seguente).
Viene usato soprattutto come ausiliare ed è
molto diffuso nel senso di “ibi habet” (il y a
franc.); - ddu hat unu cani in prazza, c’è un
cane in cortile; - in sa festa ddu hiat genti
meda, alla festa c’era molta gente.Viene so-
stituito in quasi tutte le forme dal verbo
“tenniri”, col significato di possedere, senti-
re, provare - t. famini, sidi, frius, basca, ave-
re fame, sete, freddo, caldo; - t. mulleri e fillus,
avere moglie e figli; - tengiu gana de fai duus
passus, ho voglia di fare due passi. Col signi-
ficato invece di avere addosso o possedere
come caratteristica fisica si usa il verbo “por-
tai” - portat is pilus murrus e is ogus braxus,
ha i capelli grigi e gli occhi celesti; - portàda
pantalonis acconciaus e crapittas bèccias,
aveva pantaloni rappezzati e scarpe vecchie.
Hòi, avv. oggi - h. o crasi andaus a bingia, oggi
o domani andiamo in vigna; - h. òttu, fra otto
giorni; - tres annus a h. fiat partìu fillu nostu,
oggi son tre anni che è partito nostro figlio.
Hòindí, avv. oggigiorno.

209

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio209_A


CONGIUGAZIONI DE SU VERBU AUSILIARI HAI

INDICATIVU
Presenti Imperfettu Futuru
Deu hapu (o tengiu) Deu hia (o hemu o tenia o tenemu) Deu hap’hai
Tui has (o tenis) Tui hiast (o teniast) Tui has hai
Issu hat (o tenit) Issu hiat (o teniat) Issu hat hai
Nos(u) heus (o teneus) Nos(u) hiaus (o hemus o teniaus o tenemus) Nos(u) heus hai
Bos(aterus) heis (o teneis) Bos(u) hiais (o hestis o teniais) Bos(u) heis hai
Issus hant(i) (o tenint) Issus hiant (o teniant) Issus hant hai
Passau (Prossimu) Trapassau (Prossimu) Futuru Anteriori
Deu hapu tentu Deu hia (o hemu) tentu Deu hap’hai tentu
Tui has tentu Tui hiasta tentu Tui has hai tentu
Issu hat tentu Issu hiat tentu Issu hat hai tentu
Nos(u) heus tentu Nos(u) hiaus (o hemus) tentu Nos(u) heus hai tentu
Bos(u) heis tentu Bos(u) hiais (o hestis) tentu Bos(u) heis hai tentu
Issus hant(i) tentu Issus hianta tentu Issus hant hai tentu

SOGGIUNTIVU
Presenti Imperfettu
Chi deu hapa Chi deu hessi
Chi tui hapas Chi tui hessis
Chi issu hapat Chi issu hessit
Chi nos(u) hapaus Chi nos(u) hessimus (o hiaus)
Chi bos(u) hapais Chi bos(u) hestis (o hiais)
Chi issus hapant Chi issus hessint
Passau Trapassau
Chi deu hapa tentu Chi deu hessi tentu
Chi tui hapas tentu Chi tui hessis tentu
Chi issu hapat tentu Chi issu hessit tentu
Chi nos(u) hapaus tentu Chi nos(u) hessimus (o hiaus) tentu
Chi bos(u) hapais tentu Chi bos(u) hestis (o hiais) tentu
Chi issus hapanta tentu Chi issus hessint tentu

CONDIZIONALI
Presenti Passau
Deu hiap’hai (o hem’hai) Deu hiap’hai (o hem’hai) tentu
Tui hiast’hai Tui hiast’hai tentu
Issu hiat hai Issu hiat hai tentu
Nos(u) hiaus hai (o hemus hai) Nos(u) hiaus hai (o hemus hai) tentu
Bos(u) hiais hai Bos(u) hiais hai tentu
Issus hiant hai Issus hiant hai tentu

IMPERATIVU PARTICIPIU GERUNDIU INFINITU


Hapas tui Presenti Passau Presenti Passau Presenti Passau
Hapat issu - Tentu Hendu (o hendi) Hendu tentu Hai Hai tentu
Hapaus nosu
Hapais bosaturus
Hapant issus

210

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio210_A


I
Idiota, s.c. idiota, persona stupida, deficiente.
Idolatra, s.c. chi adora gli idoli o chi manifesta
un amore esagerato per qualcuno o qualcosa.
Idolatrai, v.tr. adorare gli idoli, idolatrare.
Idolatria, s.f. adorazione degli idoli, ammira-
I, 1. s.f. lettera dell’alfabeto e vocale palatale; zione fanatica per qualcuno o qualcosa.
viene premessa come prostesi alle parole co- Idolàtricu, agg. idolatrico.
mincianti per s impura quando vengono a tro- Ídolu, ídulu, s.m. idolo.
varsi precedute dalle consonanti n ed s (in Idràulica, s.f. scienza che studia il compor-
iscola, cun isforzu, is isposus, is istorias), tamento e il moto dell’acqua e dei liquidi in
dalla prep. a (a istrumpas, a iscusi) e dalle genere.
vocali e - o (de istrobbu, po isbagliu). Si ag- Idràulicu, 1. agg. idraulico - inginnieri i., in-
giunge come paragoge a moltissimi termini: gegnere idraulico; - frenus idraulicus, freni
caffè(i), pèis(i), cras(i), est(i), ecc. 2. cong. e; idraulici 2. s.m. addetto all’installazione e
sostituisce la “e” davanti a parole che comin- alla manutenzione degli impianti idraulici.
ciano con la stessa vocale - abis i espis, api e Idrofobia, s.f. idrofobia, rabbia (malattia)
vespe; - fruttas i erbaggius, frutti e verdure. [arrabiu].
Iaiu, aiaiu, s.m. nonno - i. mannu, bisavolo. Idròfobu, s.m. affetto da idrofobia - cani i., cane
Iali, iàbi, s.m. giogo per buoi [giuali]. idrofobo.
Iàna, s.f. fata - domus de ianas, grotticelle fu- Idrògenu, s.m. idrogeno.
nerarie di epoca preistorica chiamate anche Idrografia, s.f. idrografia, scienza che studia le
case delle fate o delle streghe. acque marine e terrestri.
Iatu, s.m. iato, incontro di due vocali che non Idrogràficu, agg. che concerne l’idrografia
formano dittongo, p.e. reali, meúrra. - bacinu i., bacino idrografico.
Íbridu, agg. e s.m. ibrido, generato da due ani- Idrògrafu, s.m. studioso di idrografia.
mali di diversa specie - su mulu est un’i., il Idrópicu, 1. s.m. malato di idropisia 2. agg.
mulo è un ibrido. relativo a idropisia.
Idalai, ved. Sdalai. Idropisia, s.f. idropisia, raccolta di liquido
Idea, bidea, s.f. idea, intenzioni - no tenit b. de sieroso in qualche cavità del corpo e nei tes-
torrai, non ha intenzione di tornare; - nim- suti sottocutanei.
mancu po i., nemmeno per idea. Idrovolanti, s.m. idrovolante, velivolo atto a
Ideaisí, v.intr. immaginarsi. decollare e a discendere sull’acqua grazie a
Ideali, s.m. e agg. ideale - un’omini senza idealis, galleggianti che sostituiscono il carrello d’at-
un uomo senza ideali. terraggio.
Idealismu, s.m. idealismo. Iérru, s.m. inverno - in su coru de s’i., nel mez-
Idealista, s.c. idealista, seguace dell’idealismo. zo dell’inverno; - passai su i., svernare; - i.
Idealmenti, avv. in maniera ideale. fridu meda, inverno rigido.
Identicamenti, avv. in modo identico. Igiene, s.f. branca della medicina che studia i
Idénticu, agg. identico, interamente uguale. mezzi atti a prevenire le malattie; l’insieme
Identidadi, s.f. identità - carta de i., carta di delle norme miranti a salvaguardare la salute
identità; - accertai s’i. de una persona, stabi- con riguardo spec. alla pulizia e alle condi-
lire l’identità di una persona. zioni dell’ambiente.
Identificai, v.tr. identificare, riconoscere - sa Igiénicu, agg. che riguarda l’igiene.
polizia hat identificau s’assassinu, la polizia Ígneu, agg. di fuoco, infiammato.
ha identificato l’assassino; - identificaisí, im- Ignóbili, agg. ignobile, spregevole - sentimen-
medesimarsi. tu, genti i., sentimento, gente spregevole.
Identificau, p.p. identificato, immedesimato. Ignobilmenti, avv. in modo ignobile.
Ideologia, s.f. ideologia - i. liberali, marxista, Ignomínia, s.f. infamia, disonore.
ideologia liberale, marxista. Ignominiosu, agg. disonorevole, infamante - cum-
Idi, s.f. vite [sermentu, axina]. portamentu i., comportamento disonorevole.
Idioma, s.m. idioma, linguaggio proprio e particola- Ignorai, v.tr. ignorare, non sapere.
re di un popolo, di una regione o di un ambiente. Ignorantementi, avv. da ignorante.

211

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio211_A


Ignoranti, agg. ignorante, ignaro, che non ha Imbaioccai, v.tr. cavare un occhio, rendere mo-
istruzione. nocolo.
Ignorànzia, s.f. ignoranza, mancanza di istruzio- Imbalai, v.tr. intrattenere, baloccare i bambini.
ne - cunfessu s’i. mia in materia de musica Imbalapipius, s.m. filastrocca, tiritera, ninna-
classica, confesso la mia ignoranza in mate- nanna [impara pipius].
ria di musica classica. Imbalèsciri, invalèsciri, v.tr. peggiorare, ag-
Ignotu, agg. ignoto, non conosciuto - autori i., gravarsi (di un male, di una ferita, ecc.)
autore ignoto. Imballai, v.tr. imballare, impaccare, rivestire
Ílixi, íxibi, s.m. leccio - boscu de ilixis, bosco di una merce con un involucro perchè non subi-
lecci. sca danni durante il trasporto.
Illari, s.m. inguine - ddi papat su i., ha fretta, Imbalsamadori, s.m. imbalsamatore.
desiderio di fare qualcosa. Imbalsamai, v.tr. imbalsamare, impagliare ani-
Illazioni, s.f. illazione. mali.
Illegali, agg. illegale, proibito dalla legge o in Imbalsamau, p.p. imbalsamato - animali i., ani-
contrasto con essa. male impagliato.
Illegíttimu, agg. illegittimo, non riconosciuto Imbalsamazioni, s.f. imbalsamazione.
valido dalla legge - fillu i., figlio nato da ge- Imbarai, v.intr. appoggiare, stare, aspettare, fer-
nitori non uniti in matrimonio. mare.
Illesu, agg. indenne, incolume, che non ha rice- Imbarau, p.p. e agg. appoggiato, fermato.
vuto lesione o danno. Imbarazzai, v.tr. ingombrare, confondere, scom-
Illicitamenti, avv. in modo illecito. pigliare, impacciare, intralciare - imbarazzai-
Illícitu, 1. agg. illecito, che è proibito dalla sí, confondersi, impacciarsi.
legge, dalla morale o dal buon costume - gua- Imbarazzanti, agg. imbarazzante - pregunta i.,
dangiu i., guadagno illecito; - relazioni illicita, domanda imbarazzante.
relazione illecita 2. s.m. ciò che è illecito Imbarazzau, p.p. imbarazzato - portu so sto-
- un’i. penali, un illecito penale. gumu i., ho lo stomaco imbarazzato, non ho
Illimitadamenti, avv. senza limiti. digerito bene.
Illimitau, agg. illimitato - s’universu est i., l’uni- Imbarazzu, s.m. imbarazzo, difficoltà, impac-
verso non ha limiti. cio - i. de stogumu, pesantezza di stomaco.
Illitterau, agg. e s.m. illetterato, che ha una cul- Imbarcai, v.tr. imbarcare passeggeri o merci su
tura insufficiente. una nave, un’imbarcazione, un aereo - imbar-
Illuminai, v.tr. illuminare, rischiarare - su soli caisí, imbarcarsi, mettersi in un’impresa lun-
illuminat is planetas, il sole illumina i piane- ga e difficile.
ti; - sa sala est illuminada de duas ventanas Imbarcau, p.p. imbarcato.
mannas, la sala è illuminata da due finestroni. Imbarchinadori, imbrachinadori, s.m. imbian-
Illuminanti, agg. che ha la capacità di illumi- chino.
nare - gas i., gas illuminante. Imbarchinadura, imbarchinamentu, s.f. im-
Illuminau, p.p. illuminato. biancatura, tinteggiatura.
Illuminazioni, s.f. illuminazione - i. elettrica, a Imbarchinai, imbrachinai, v.tr. imbiancare, tin-
gas, illuminazione elettrica, a gas. gere di bianco - i. un’aposentu, imbiancare
Illusioni, s.f. illusione - sa prospettiva donat una stanza.
s’i. de sa profundidadi, la prospettiva dà la Imbarcionai, v.tr. chiudere col catenaccio.
illusione della profondità. Imbarcionau, p.p. chiuso col chiavistello.
Illusóriu, agg. illusorio, ingannevole - promis- Imbarcu, s.m. imbarco - s’i. est in Casteddu, a
sas illusorias, promesse ingannevoli. is nòi oras de mengianu, l’imbarco è a Caglia-
Illustrai, v.tr. illustrare, spiegare, commentare. ri, alle nove del mattino.
Illustrazioni, s.f. illustrazione. Imbargadori, s.m. pignoratore, incaricato del
Illustri, agg. illustre, celebre, famoso - esti di sequestro.
erenzia i., appartiene ad una illustre casata. Imbargai, v.tr. sequestrare, pignorare - i. is ala-
Imbainai, v.tr. inguainare, mettere nel fodero scias a unu depidori, sequestrare i mobili ad
- i. sa spada, inguainare la spada. un debitore.
Imbainau, p.p. inguainato. Imbargau, p.p. sequestrato.

212

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio212_A


Imbargu, s.m. sequestro, pignoramento. Imbentai, ved. Inventai.
Imbaschiri(sí), v.intr. accaldarsi, sentir gran Imbentu, s.m. invenzione artificiosa, trovata - no
caldo. boghis imbentus, non inventarti delle scuse.
Imbaschíu, p.p. accaldato. Imberrittau, agg. imberrettato.
Imbasta, imbastidura, s.f. piega, imbastitura Imbertulai, v.tr. mettere nella bisaccia.
- i. de sa fardetta, piega della gonna. Imbestiaisí, imbestialaisí, v.intr. imbestialirsi,
Imbastai, v.tr. mettere il basto a un cavallo o adirarsi tanto da perdere il lume della ragio-
simili. ne, abbrutirsi, comportarsi come bestia.
Imbastau, p.p. imbastato. Imbiai, v.tr. inviare, spedire, mandare, trasmet-
Imbastardai, imbastardiri, v.intr. imbastardire tere [mandai].
[imburdai]. Imbiancai, v.tr. imbiancare, tingere di bianco
Imbastardau, imbastardíu, p.p. imbastardito - sa ní hat imbiancau is crobetturas, la neve
[imburdau]. ha imbiancato i tetti; - imbiancaisí, diventare
Imbastiri, v.tr. imbastire, eseguire una cucitura bianco.
provvisoria a punti lunghi. Imbiancamentu, s.m. effetto dell’imbiancare,
Imbàttiri, v.intr. arrivare, giungere in un luogo imbiancamento.
- fiaus imbattius a is tres de chizzi, arrivam- Imbianchittai, v.tr. imbiaccare, cospargere di
mo alle tre del mattino; - imbattirisí, imbat- biacca.
tersi, incontrare per caso. Imbianchittamentu, s.m. imbiaccamento.
Imbàttiu, p.p. arrivato - seus imbattius, siamo Imbidai, v.tr. invitare.
arrivati. Imbidau, p.p. invitato.
Imbatu, s.m. vento del sud, di mezzogiorno, ostro. Imbídia, s.f. invidia - essiri arrosiu de s’i., es-
Imbaulai, v.tr. 1. porre nel baule - i. sa lingeria, sere roso dall’invidia.
mettere la biancheria nel baule 2. sporcare di Imbidiosu, agg. invidioso, pieno d’invidia - est
bava. i. de sa fortuna chi est toccàda a su fradi, è
Imbaulau, p.p. 1. messo nel baule 2. imbrat- invidioso della fortuna che è toccata al fratello.
tato di bava. Imbidonai, v.tr. inamidare - i. su collettu de
Imbecciai, v.tr. e intr. invecchiare - is dispra- una camisa, inamidare il colletto di una ca-
xeris faint i. primu de su tempus, i dispiaceri micia.
fanno invecchiare prima del tempo; - sa bar- Imbidoni, s.m. amido, fecola (< sp. almidón).
ba longa t’imbecciat, la barba lunga ti invec- Imbirdiera, s.f. vetrata [birdiera].
chia. Imbirdigaisí, imbirdessiri, v.intr. diventare
Imbecciamentu, s.m. invecchiamento. verde, anche per la rabbia.
Imbecciau, p.p. invecchiato. Imbírdiu, s.m. vetro - tassas de i. infrangibili,
Imbellettai, v.tr. dare il belletto - fig. ornare bicchieri di vetro infrangibile; - lana de i., lana
con artifizi che servono a mascherare il vero di vetro; - imbirdius artisticus de Muranu,
aspetto - imbellettaisí, imbellettarsi, darsi il vetri artistici di Murano.
belletto. Imbistida, s.f. assalto, attacco.
Imbellettamentu, s.m. imbellettamento. Imbistimbistoni, nella loc. “a s’i.”, a vanvera,
Imbellettau, p.p. coperto di belletto. a casaccio - fueddai, fai una cosa a s’i., par-
Imbelli, agg. inetto alla guerra, debole, timido, lare a vanvera, fare una cosa a casaccio.
vile. Imbistiri, v.tr. investire, assaltare, gettarsi ad-
Imbellimentu, s.m. abbellimento, ornamento. dosso - i. a unu, gettarsi addosso a uno.
Imbelliri, v.tr. abbellire, migliorare l’aspetto di Imbistiu, p.p. assalito, investito.
qualcosa. Imbizzai, v.tr. avvezzare, abituare [avvesai].
Imbellíu, p.p. abbellito. Imbizzarririsí, v.intr. imbizzarrirsi, diventare
Imbenazzaisí, v.intr. impaludarsi, diventare bizzarro (detto soprattutto degli animali).
palude - is terras accant’e su frumini megant Imbizzarriu, p.p. imbizzarrito.
a s’imbenazzai, i terreni vicini al fiume si stan- Imboddiai, imboddicai, v.tr. 1. involgere - pa-
no impaludando. peri de i., carta da involgere; - i. a tutturu, a
Imbenazzau, p.p. che è ridotto a palude - zona rotulu, arrotolare 2. confondere, intrigare,
imbenazzada, zona diventata palude. imbrogliare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio213_A


Imboddiàmini, s.m. involto, pacco, fagotto [im- Imbrocilai, v.tr. legare, attorcigliare - i. unu man-
boddiu]. nugu, legare un mannello.
Imboddiau, imboddicau, p.p. involto, intriga- Imbrodulai(sí), v.tr. e intr. sbrodolare(si).
to, imbrogliato. Imbrodulau, p.p. sbrodolato.
Imboddicheri, s.m. e agg. imbroglione, inganna- Imbrogliai, v.tr. ingannare, imbrogliare, truf-
tore. fare.
Imboddicu, s.m. imbroglio, inganno, intrigo. Imbroglioni, s.m. imbroglione, truffatore.
Imbóddiu, s.m. fagotto, involto, pacco [imbod- Imbrógliu, s.m. imbroglio, inganno, truffa.
diamini]. Imbrollocai, v.tr. abbindolare - cun is ciac-
Imboniri, v.intr. migliorare, recuperare la salute. ciarras suas m’hat imbrollocau, con le sue
Imboscaisí, v.intr. imboscarsi, nascondersi - fig. chiacchiere mi ha abbindolato.
sottrarsi a certi impegni faticosi, per servizi Imbrunchinai, imburchinai, v.intr. inciampare,
più tranquilli. incespicare - i. a fueddu, commettere un er-
Imboscau, p.p. imboscato. rore involontario, un lapsus.
Imbovai, v.tr. 1. calafatare una botte 2. gab- Imbrúnchinu, imbúrchinu, s.m. inciampo.
bare, ingannare, imbrogliare - a mei no m’im- Imbrundèssiri, v.tr. imbiondire, render biondo
bovas, tu non mi imbrogli. - i. is pilus, imbiondire i capelli.
Imbovau, p.p. gabbato, ingannato. Imbrunimentu, s.m. imbrunimento, incupimen-
Imbraga, s.f. sottocoda del cavallo. to di un colore.
Imbragadinai, v.intr. inselvatichire (di piante). Imbruniri, v.tr. rendere più scuro, incupire un
Imbragai, v.intr. andare all’indietro, legare con colore.
cavi o catene. Imbruníu, p.p. incupito, reso più scuro.
Imbrambulai, imbrallocai, v.tr. lusingare, in- Imbrusciai, v.tr. affatturare, ammaliare, stregare.
gannare. Imbrusciau, p.p. e agg. stregato, ammaliato.
Imbràmbulu, s.m. lusinga. Imbruscinai, v.intr. voltolarsi in terra di certi
Imbranau, agg. impacciato, maldestro. animali, sdraiarsi o buttarsi in terra - is porcus
Imbraxai, v.intr. di frutti, cominciare a maturare s’imbruscinant in su ludu, i maiali si voltolano
- sa figu est cumenzend’a i., i fichi comincia- nella fanghiglia.
no a maturare. Imbruscinamentu, s.m. voltolamento.
Imbrazzai, v.tr. imbracciare - i. su fusili, im- Imbruscinau, p.p. buttato in terra.
bracciare il fucile. Imbruttai, v.tr. sporcare, insudiciare.
Imbrazzau, p.p. imbracciato. Imbruttapaperi, s.m. scribacchino, impiastra-
Imbremigadura, s.f. inverminamento. fogli.
Imbremigaisí, v.intr. inverminire, bacarsi. Imbruttau, p.p. sporcato, insudiciato.
Imbremigau, p.p. bacato - una mela imbre- Imbuccada, s.f. entrata.
migada, una mela bacata. Imbuccadura, s.f. imboccatura - i. di arruga,
Imbressi, s.m. rovescio - a s’i., a rovescio; - fur- imboccatura di strada; - i. de frumini, imboc-
riai a s’i., rovesciare. catura di fiume.
Imbriagadura, imbriaghera, s.f. ubriacatura Imbuccai, v.tr. e intr. 1. entrare - imbucca ca ti
- passat de un’i. a s’atera, passa da una ubria- cumbidu, entra che ti offro qualcosa 2. im-
catura all’altra. boccare, mettere in bocca - fig. darla a inten-
Imbriagai, v.tr. ubbriacare, stordire, frastornare dere - i. una cosa a unu, far credere qualcosa
- imbriagaisí, ubriacarsi. ad una persona, dargliela da bere; - si dd’hat
Imbriagau, p.p. ubriacato. imbuccada, l’ha bevuta.
Imbriagoni, s.m. accr. ubriacone. Imbucconai, v.tr. imboccare - i. unu pipiu, unu
Imbriagu, agg. ubriaco - est torrau a domu i., è maladiu, imboccare un bambino, un malato.
tornato a casa ubriaco. Imbuddidai(sí), v.tr. e intr. diventare caldo.
Imbrillus, s.m. pl. birilli - giogai a i., giocare a Imbudeddu, s.m. dim. piccolo imbuto per tra-
birilli [ònzulus]. vasi.
Imbrimbinai, v.tr. vezzeggiare, lusingare. Imbudu, s.m. 1. imbuto per travasare liquidi 2.
Imbrimbinau, p.p. vezzeggiato, lusingato. misura di capacità per aridi corrispondente a
Imbrímbinu, s.m. carezza, lusinga. circa tre litri 3. misura agraria pari a 2.5 are.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio214_A


Imburchinai, ved. Imbrunchinai. Immaginosu, agg. dotato di grande immagina-
Imburdaisí, v.intr. imbastardirsi, inselvatichirsi, zione - unu scrittori i., uno scrittore immagi-
spec. di vegetali e animali. noso.
Imburdau, p.p. imbastardito, inselvatichito. Immàgini, immàgina, s.f. immagine, figura, ef-
Imburrascaisí, v.intr. diventare burrascoso (del figie.
tempo, del mare). Immancàbili, agg. sicuro, che non può mancare.
Imburrascau, p.p. e agg. burrascoso. Immancabilmenti, avv. sicuramente, senza
Imbussadura, s.f. copertura, ammantatura. dubbio.
Imbussai(sí), v.tr. e intr. avvolgere(si) nella co- Immateriali, agg. che non è costituito da
perta, nel cappotto o altro, per ripararsi dal materia.
freddo. Immaterialidadi, s.f. immaterialità.
Imbussau, p.p. ben coperto e protetto. Immaturamenti, avv. prima del tempo, prema-
Imbustepèi, mustapèi, s.m. sottogonna usata turamente.
anticamente dalle persone anziane. Immaturidadi, s.f. immaturità, scarso sviluppo
Imbusterai, v.tr. imbrogliare, ingannare. intellettuale o culturale di un individuo.
Imbusteri, s.m. imbroglione. Immaturu, agg. immaturo.
Imbusteria, s.f. imbroglio, inganno. Immediatamenti, avv. subito, senza indugio.
Imbustu, s.m. corpetto. Immediatu, agg. immediato - pagamentu i.,
Imbuttidura, s.f. 1. imbottitura, materiale usa- pagamento immediato; - bòllu un’arresposta
to per imbottire 2. placcatura, impiallaccia- immediata, voglio una risposta immediata.
tura, rivestimento. Immemoràbili, agg. che non si può ricordare
Imbuttigliai, v.tr. imbottigliare. - de tempus i., da tempo immemorabile.
Imbuttiri, v.tr. imbottire, farcire, intarsiare - i. Immensamenti, avv. moltissimo - mi dispraxit
de lana unu coscinu, imbottire di lana un cu- i., mi dispiace moltissimo.
scino; - i. unu conillu, farcire un coniglio; - i. Immensidadi, s.f. immensità - s’i. de s’universu,
unu mobili de linnamini fini, intarsiare un l’immensità dell’universo.
mobile. Immensu, agg. immenso, sconfinato, smisurato
Imbuttíu, p.p. imbottito, placcato, impiallac- - possedit unu territoriu i. in Argentina, pos-
ciato. siede un territorio sconfinato in Argentina.
Imitàbili, agg. che può essere imitato. Immeritamenti, avv. senza merito, immeri-
Imitadori, s.m. imitatore. tevolmente.
Imitai, v.tr. imitare, riprodurre, contraffare - i. Immersioni, s.f. immersione - battisimu po i.,
un’artista, unu stili, imitare un artista, uno battesimo per immersione; - s’i. de unu aca-
stile; - i. una firma, contraffare una firma. bussadori, l’immersione di un palombaro.
Imitativu, agg. che tende a imitare. Imminenti, agg. imminente, che è prossimo ad
Imitau, p.p. imitato, contraffatto. accadere - perigulu i., pericolo imminente.
Imitazioni, s.f. imitazione - una bella i. de mo- Immóbili, 1. agg. che non si muove - is antigus
bili antigu, una bella imitazione di mobile an- creiant chi sa Terra fessit i., gli antichi crede-
tico. vano che la Terra fosse immobile; - benis
Immaculau, agg. immacolato, senza macchia immobilis, beni immobili 2. s.m. ogni bene
- lenzoru i., lenzuolo bianchissimo; - virgini che non possa essere asportato, come terreni
immaculada, vergine senza macchia. e fabbricati.
Immaginàbili, agg. che si può immaginare. Immobilidadi, s.f. immobilità.
Immaginadori, s.m. chi ha fantasia vivace. Immodestamenti, avv. con impudenza.
Immaginai, v.tr. immaginare, pensare, ritenere. Immodéstia, s.f. immodestia, impudenza, sfac-
Immaginàriu, agg. immaginario, che è frutto di ciataggine.
immaginazione, fantastico - mostrus imma- Immoi, avv. adesso, ora - po i., per ora; - de i.
ginarius, mostri immaginari. innantis, d’ora in avanti; - i. i., or ora.
Immaginativa, s.f. facoltà, potere di imma- Immoladori, s.m. che sacrifica una vittima.
ginare, inventiva. Immolai, v.tr. immolare, sacrificare - i. animalis
Immaginazioni, s.f. immaginazione. a is dèus, immolare animali agli dei.
Immaginedda, s.f. dim. immaginetta. Immolau, p.p. immolato, sacrificato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio215_A


Immorali, agg. immorale - libru, spettaculu i., Impalpàbili, agg. impercettibile al tatto.
libro, spettacolo immorale. Impanada, s.f. tipo di dolce.
Immortali, agg. immortale - s’anima est i., l’ani- Impanna, s.f. fodera di materasso.
ma è immortale. Impannizziri, v.tr. rimettere in panni, in arnese
Immortalidadi, s.f. immortalità - s’i. de s’ani- una persona - impannizzirisí, rimettersi in ar-
ma, l’immortalità dell’anima - fig. fama im- nese, migliorare la propria condizione.
peritura. Impannizzíu, p.p. ristabilito, migliorato.
Immortalizzai, v.tr. immortalare, eternare. Impaperottai, v.tr. incartocciare, mettere in
Immortalizzau, p.p. immortalato. cartoccio.
Immundízia, s.f. immondezza, spazzatura, spor- Imparai, v.tr. imparare, insegnare - i. a liggiri e
cizia. a iscriri, imparare o insegnare a leggere e a
Immundu, agg. sudicio, sporco. scrivere; - i. a coxinai, imparare a cucinare;
Immuni, agg. immune, esente. - bolit i. su babbu a coberriri, vuole insegna-
Immunidadi, s.f. 1. esenzione da obblighi e da re al padre a fare i figli; - faddendi s’imparat,
imposte, di cui godevano in passato, determi- (prov.) sbagliando s’impara.
nate persone o enti 2. particolare garanzia Imparau, p.p. e agg. istruito - nisciunus nascit
assicurata ai membri del Parlamento e ai rap- i., nessuno nasce istruito.
presentanti diplomatici 3. proprietà dell’or- Imparentaisí, v.intr. imparentarsi, diventare
ganismo di resistere a malattie infettive. parente per mezzo del matrimonio - s’est im-
Immurraisí, v.intr. diventare canuto. parentau cun d-una famiglia meda arricca,
Immurrau, p.p. incanutito. si è imparentato con una famiglia ricchissima.
Immutàbili, agg. immutabile, che non può cam- Imparentau, p.p. imparentato.
biare, costante - decisioni i., decisione immu- Impari, avv. insieme - andaus i., andiamo insieme.
tabile. Imparu, s.m. istruzione, apprendimento, inse-
Immutabilidadi, s.f. immutabilità. gnamento - su becciu no sentíat ca morriat,
Impacchettai, v.tr. incartare, involgere. ma cantu i. bolíat, il vecchio non si preoccu-
Impacchettau, p.p. incartato, involto. pava tanto di morire, quanto del fatto che vo-
Impacciai, v.tr. ostacolare il movimento, dare leva ancora apprendere.
disturbo, imbarazzare - su cappottu mi impac- Imparziali, agg. imparziale, giusto, equo - giugi,
ciat, il cappotto mi impaccia; - i. su stogumu, arbitru i., giudice, arbitro imparziale.
imbarazzare lo stomaco. Imparzialidadi, s.f. imparzialità, giustizia.
Impàcciu, s.m. impaccio, imbarazzo - agataisí Impassíbili, agg. impassibile, imperturbabile.
in d-unu i., trovarsi in una situazione imba- Impassibilidadi, s.f. impassibilità, insensibilità.
razzante. Impassientaisí, v.intr. perdere la pazienza, spa-
Impagàbili, agg. impagabile, che vale più di zientirsi [spassienziaisí].
quanto sia possibile pagare. Impassientau, p.p. che ha perso la pazienza,
Impagliada, impalliada, s.f. fiasco rivestito di spazientito [spassienziau].
paglia. Impassienti, impazienti, agg. impaziente, che
Impagliai, impallai, v.tr. impagliare - i. una manifesta impazienza - est i. de dda conosciri,
cadira, impagliare una sedia; - i. un’animali non vede l’ora di conoscerla.
mortu, impagliare un animale morto. Impassiénzia, s.f. impazienza.
Impagliau, impallau, p.p. impagliato - unu sir- Impastai, v.tr. impastare - i. sa farra cun is òus,
boni i., un cinghiale impagliato. impastare la farina con le uova; - i. carcina
Impaladura, s.f. impalatura. cun arena, impastare calce con sabbia.
Impalai, v.tr. sostenere con pali - i. su sarmentu, Impasteraisí, v.intr. saziarsi [sazzaisí].
mettere i paletti alle viti. Impastissai, v.tr. pasticciare, eseguire malamen-
Impalcadura, s.f. impalcatura. te un lavoro.
Impalizzai, v.tr. fare steccati, chiudere con pali. Impastu, s.m. impasto - no ddu hat i., è un/a
Impalizzau, p.p. chiuso con steccato. buono/a a nulla.
Impallidiri, v.intr. diventare pallido - est impal- Impatriai, v.tr. rimpatriare, tornare in patria
lidiu po sa timoria, è impallidito per la paura. - impatriai is presoneris de gherra, rimpa-
Impallidiu, p.p. impallidito. triare i prigionieri di guerra.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio216_A


Impatriau, p.p. tornato o rimandato in patria. Imperdadura, s.f. selciatura, lastricatura.
Impauriri, impaurai, v.tr. impaurire, mettere Imperdai, v.tr. acciottolare, selciare - i. is ar-
paura - i. unu pipiu, impaurire un bambino; rugas a perdas de frumini, selciare le strade
- impauririsí, prendere paura. con ciottoli di fiume; - i. a tellas, lastricare.
Impauriu, impaurau, p.p. impaurito, spaven- Imperdau, p.p., agg. e s.m. selciato, ciottolato.
tato. Imperdigonai, v.tr. impallinare, colpire con
Impavonai, impabonai, v.tr. damaschinare, la- pallini da caccia.
vorare un pezzo di metallo con intarsi d’oro e Imperdonàbili, agg. imperdonabile, che non si
d’argento. può perdonare - mancanza i., errore imper-
Impavonau, p.p. e agg. damaschinato. donabile.
Impeccàbili, agg. impeccabile, senza difetti - bi- Imperfettu, agg. imperfetto, che presenta qual-
stiri i., abito perfetto. che difetto - un’ordingiu i., un congegno im-
Impedimentu, s.m. impedimento, ostacolo, dif- perfetto.
ficoltà. Imperfezioni, s.f. imperfezione.
Impediri, v.tr. impedire, precludere, rendere im- Imperiali, agg. imperiale.
possibile - su baccanu mi impedit de istudiai, Imperiosamenti, avv. in modo imperioso.
il rumore m’impedisce di studiare. Imperiosidadi, s.f. imperiosità.
Impeditivu, agg. che impedisce. Imperiosu, agg. autoritario, imperioso - boxi
Impegnai, v.tr. dare in pegno - i. una gioia, impe- imperiosa, tonu i., voce, tono imperioso.
gnare un gioiello; - i. dinai, investire denaro. Impériu, s.m. impero, dominio - s’i. romanu,
Impegnativu, agg. impegnativo - traballu, com- l’impero romano.
pitu i., lavoro, compito impegnativo. Imperízia, s.f. imperizia, inesperienza.
Impegnau, p.p. dato in pegno, occupato, vinco- Imperlai, v.tr. ornare con perle.
lato. Imperriada, s.f. apertura delle gambe - tenit
Impegnu, impignu, s.m. impegno, incomben- una bella i., ha una bella falcata; - sezziri su
za, zelo - studiai , giogai cun i., studiare, gio- cuaddu a s’i., montare il cavallo inforcandolo.
care con impegno. Imperriai, v.tr. saltare - hat imperriau su muru
Impellenti, agg. impellente, che preme. i est intrau a s’ortu, ha saltato il muro ed è
Impéllida, s.f. spinta - dd’hat ghettau a terra entrato nell’orto.
cun d-una i., l’ha buttato a terra con una spinta. Impersonali, agg. 1. si dice di verbo usato solo
Impèlliri, v.tr. spingere innanzi. nella terza persona del singolare, p.e. proit,
Impena, s.f. tomaia della scarpa. lampat, niat, piove, lampeggia, nevica 2. che
Impenetràbili, agg. impenetrabile - foresta i., non riguarda una determinata persona - accu-
foresta impenetrabile. sas impersonalis, accuse impersonali.
Impenetrabilidadi, s.f. impenetrabilità. Impertinenti, agg. impertinente, che manca di
Impenitenti, agg. impenitente, incorreggibi- riguardo - unu piccioccheddu i., un ragazzi-
le - burracciu, solteri i., beone, scapolo impe- no irriguardoso; - una domanda i., una do-
nitente. manda impertinente.
Impeniténzia, s.f. impenitenza. Impertinénzia, s.f. impertinenza.
Impensamentau, p.p. e agg. impensierito, pre- Imperturbàbili, agg. imperturbabile.
occupato. Imperturbabilidadi, s.f. imperturbabilità.
Impeorai, impiorai, v.tr. peggiorare - su ma- Imperturbau, agg. imperturbato - est abbar-
ladiu est impeorau, il malato è peggiorato. rau i. a sa sceda, è rimasto imperturbato alla
Imperadora, s.f. imperatrice. notizia.
Imperadori, s.m. imperatore. Imperu, umperu, s.m. uso [usu].
Imperai, umperai, v.tr. usare, adoperare [usai]. Imperversai, v.intr. imperversare - sa temporada
Imperativamenti, avv. in modo imperativo. hat imperversau totu sa notti, la bufera ha
Imperativu, agg. imperativo, che contiene un imperversato tutta la notte.
comando. Impestadura, s.f. blenorragia, gonorrea [scolu].
Imperatóriu, agg. imperatorio - tonu i., tono Impestai, v.tr. contagiare una malattia venerea.
imperatorio. Impestau, p.p., agg. e s.m. affetto da malattia
Imperau, umperau, p.p. usato, adoperato [usau]. venerea.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio217_A


Impetrai, v.tr. supplicare, implorare - i. sa mi- Impippau, p.p. rammendato.
sericordia divina, implorare la divina miseri- Impippiri, v.tr. e intr. assorbire, imbeversi.
cordia; - i. perdonu, supplicare perdono. Impippiu, p.p. assorbito, imbevuto.
Impetrazioni, s.f. impetrazione. Impiticai, v.tr. impicciolire o impiccolire.
Ímpetu, s.m. impeto - dd’hat fattu in d-un’i. di Impiticamentu, s.m. impiccolimento.
arrennegu, l’ha fatto in un impeto di collera. Impiticau, p.p. impicciolito.
Impetuosamenti, avv. con impeto. Impiumai, v.tr. riempire di piume.
Impetuosidadi, s.f. impetuosità, veemenza. Impixadura, s.f. impeciatura.
Impetuosu, agg. impetuoso, violento, furioso Impixai, v.tr. impeciare - i. su scafu de una bar-
- bentu, frumini i., vento, fiume impetuoso. ca, impeciare lo scafo di una barca.
Impiastrafoglius, s.m. impiastrafogli. Impixau, p.p. impeciato - spagu i., spago im-
Impiastrai, impiastai, v.tr. imbrattare, impia- peciato, usato dai calzolai per cucire le suole.
strare - ti ses totu impiastrau de tinta, ti sei Implacàbili, agg. implacabile, inesorabile - odiu
tutto impiastrato d’inchiostro. i., odio implacabile.
Impiastramentu, s.m. impiastramento. Implacabilmenti, avv. inesorabilmente.
Impiastrau, p.p. impiastrato. Implatiai, ved. Impratiai.
Impiastru, s.m. impiastro, cataplasma, pastic- Impleai, impreai, v.tr. impiegare, adoperare - i.
cio, cosa mal fatta - bell’i. has cumbinau, hai beni, mali su tempus a disposizioni, impiegare
combinato un bel pasticcio. bene, male il proprio tempo; - i. dinai meda in
Impibirai, v.tr. condire con pepe, pepare. d-un’opera, investire molti soldi in un’opera.
Impibirau, p.p. pepato - bistecca beni impibi- Impleau, impreau, p.p. impiegato, adoperato.
rada, bistecca ben pepata. Impleu, impreu, s.m. impiego, lavoro, posto.
Impiccadori, s.m. impiccatore, chi manda alla Implicai, v.tr. implicare, coinvolgere, compor-
forca molte persone. tare - essiri implicau in d-unu scandalu, es-
Impiccadura, s.f. impiccagione. sere coinvolto in uno scandalo; - custa deci-
Impiccai, v.tr. impiccare - impiccaisí, impiccar- sioni implicat unu grandu sacrificiu de parti
si; - s’est impiccau a una mata, si è impicca- de totus, questa decisione implica un grande
to ad un albero; - impiccadí, bai a t’impiccai, sacrificio da parte di tutti.
impiccati, vai ad impiccarti. Implicau, p.p. implicato.
Impiccau, p.p. impiccato. Implicitamenti, avv. in modo implicito.
Impiccinniri, v.intr. ringiovanire. Implícitu, agg. sottinteso, implicito.
Impiccinníu, p.p. ringiovanito. Implorai, v.tr. implorare, scongiurare - i. per-
Impiccu, s.m. impiccagione - dd’hanti cunden- donu, piedadi, implorare perdono, pietà.
nau a s’i., l’hanno condannato all’impicca- Implumbai, ved. Imprumbai.
gione. Impoberai, impoberiri, impoberessiri, v.tr. im-
Impiliri, v.intr. impelare. poverire, rendere povero - i. unu terrenu, im-
Impinnacciaisí, v.intr. impennacchiarsi - s’est poverire un terreno; - impoberaisí, impoberirisí,
totu impinnacciada po andai a su ballu, s’è impoberessirisí, impoverirsi, divenire povero.
tutta impennacchiata per andare al ballo. Impoberéssiu, impoberíu, p.p. impoverito.
Impinnacciau, p.p. impennacchiato. Impoddinaisí, v.intr. sporcarsi di crusca o di
Impinnadura, s.f. impennata. fuliggine.
Impinnaisí, v.intr. impennarsi, rizzarsi sulla Impoddinau, p.p. e agg. sporco, impiastricciato
punta dei piedi, inalberarsi. di fuliggine [ammascarau].
Impinniri, v.intr. mettere le penne. Imponenti, agg. imponente - unu palaziu i., un
Impinníu, p.p. di uccello, che ha messo le penne. palazzo imponente.
Impiorai, ved. Impeorai. Impòniri, v.tr. imporre, ordinare - i. unu tri-
Impipiaisí, v.intr. rimbambinire. butu, una lèi, sa propia voluntadi, imporre
Impipiau, p.p. rimbambinito. un tributo, una legge, la propria volontà.
Impippadura, s.f. rammendo. Importai, v.tr. imp. importare, avere importanza
Impippai, 1. v.tr. rammendare - i. is migias, - no m’indi importat nudda, non mi importa
rammendare le calze 2. v.intr. infischiarsi niente; - importat chi tui studis, importa che
- impippadindi, infischiatene. tu studi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio218_A


Importanti, agg. e s.m. importante, rilevan- Impratiai, v.tr. argentare, rivestire d’argento - i.
te - un’avvenimentu, unu personaggiu i., unu calixi, una patena, argentare un calice,
un avvenimento, un personaggio importan- una medaglia.
te; - s’i. esti a dd’agatai, l’importante è Impratiau, p.p. e agg. argentato.
trovarlo. Impraticàbili, agg. impraticabile, impervio
Importànzia, s.f. importanza - cuss’attoppu no - strada, terrenu i., strada, terreno im-
hat tentu nisciuna i., quell’incontro non ha praticabile.
avuto alcuna importanza; - donaisí i., darsi Impraticaisí, v.intr. impratichirsi.
importanza. Impreai, ved. Impleai.
Importunai, v.tr. importunare, infastidire, sec- Imprecazioni, s.f. imprecazione, bestemmia
care. [frastimu].
Importunamenti, avv. in modo importuno. Impreidaisí, v.intr. farsi prete - cand’est torrau
Importunidadi, s.f. importunità. de fai su sordau s’est impreidau, quando è
Importunu, agg. importuno, molesto, noioso. rientrato dal servizio militare si è fatto prete.
Impósitu, s.m. costume, uso, usanza. Impreizzai, v.tr. impigrire, impoltronire - is co-
Imposizioni, s.f. imposizione, ingiunzione, co- modidadis dd’hanti impreizzau, le comodità
mando - no baliat imposizionis de nisciunus, lo hanno impoltronito; - impreizzaisí, diventa-
non sopporta imposizioni da nessuno. re pigro.
Impossessaisí, v.intr. impadronirsi, prendere Imprèniri, v.tr. imbottire - fig. istigare, sobilla-
possesso [faisí mèri]. re, fomentare.
Impossíbili, agg. impossibile, assurdo - est i. Imprenta, s.f. impronta, stampa, tipografia,
andai di accordiu cun issa, è impossibile an- conio.
dare d’accordo con lei. Imprentadori, s.m. tipografo, stampatore.
Impossibilidadi, s.f. impossibilità - m’agatu in Imprentai, v.tr. stampare, imprimere - i. mune-
s’i. de fai calincuna cosa po dd’aggiudai, mi da, coniar moneta; - i. unu libru, stampare un
trovo nell’impossibilità di fare qualcosa per libro.
aiutarlo. Imprenu, p.p. e agg. imbottito - fig. sobillato,
Impossibilitai, v.tr. rendere impossibile, impe- fomentato.
dire qualcosa. Impresa, s.f. impresa - tentai, abbandonai un’i.,
Impostadura, s.f. imboscata, agguato. tentare, abbandonare un’impresa; - i. perigu-
Impostai, v.tr. 1. sistemare nel posto adatto la losa, impresa pericolosa.
base di una struttura - i. una scala, un’arcu, Impresàriu, s.m. impresario, titolare di un’im-
sistemare una scala, un arco 2. determinare i presa.
punti essenziali, iniziare - i. unu traballu, Impresonai, v.tr. imprigionare, mettere in pri-
impostare un lavoro. gione.
Impostemadura, s.f. suppurazione. Impresonamentu, s.m. carcerazione.
Impostemaisí, v.intr. andare in suppurazione Impresonau, p.p. imprigionato, incarcerato.
- sa ferida est impostemada, la ferita è sup- Impressionai, v.tr. impressionare, fare impres-
purata. sione, colpire, spaventare - sa morti de s’a-
Impostori, s.m. impostore, calunniatore. migu dd’hat impressionau meda, la morte
Impostu, p.p. imposto. dell’amico lo ha impressionato molto; - im-
Impostura, s.f. calunnia - bogai i., calunniare. pressionaisí, impressionarsi, rimanere colpi-
Imposturai, v.tr. calunniare. to, turbato.
Impotai, v.tr. invasare. Impressionau, p.p. impressionato, colpito, tur-
Impotenti, agg. impotente, che non ha la forza bato.
di compiere una determinata azione. Impressioni, s.f. impressione - scíu chi hat fattu
Impoténzia, s.f. impotenza, stato di chi non può una bona i., so che ha fatto una buona im-
fare qualcosa. pressione.
Imprabastai, imprabastulai, v.tr. abbor- Impressíu, agg. frettoloso, che va di fretta.
racciare, parlare senz’ordine, sproloquiare. Imprestai, v.tr. prestare, dare in prestito.
Imprassai, v.tr. abbracciare [abbrazzai]. Impréstidu, s.m. prestito.
Impràssidu, s.m. abbraccio. Impreu, ved. Impleu.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio219_A


Impribilluzziri, impribilluzzai, v.tr. 1. avere i Imprudentementi, avv. senza prudenza.
brividi, rabbrividire - custu frius megat a mi Imprudenti, agg. imprudente, incauto, avven-
fai i., questo freddo mi sta facendo venire i tato - hat pigau una decisioni i., ha preso una
brividi 2. provare orrore o ribrezzo - unu contu decisione avventata.
chi fait i., un racconto che fa rabbrividire. Imprudénzia, s.f. imprudenza, avventatezza,
Imprimidura, s.f. impressione, stampa. sconsideratezza.
Imprímiri, v.tr. imprimere, stampare, coniare, Impruinai, v.tr. impolverare, coprire di polvere
fissare in modo indelebile. - impruinaisí, impolverarsi, incipriarsi.
Imprímiu, p.p. impresso, stampato, coniato - cus- Impruinau, p.p. impolverato, coperto di pol-
su fattu m’est abbarrau i. in sa memoria, quel vere - crapittas, librus impruinaus, scarpe,
fatto mi è rimasto impresso nella memoria. libri impolverati.
Impringiadura, s.f. ingravidamento. Imprumbadura, s.f. impiombatura.
Impringiai, v.tr. ingravidare, rendere incinta - est Imprumbai, v.tr. impiombare - i. unu paccu,
intrattabili, dd’hanti impringiau sa filla, è in- sigillare un pacco con un piombino; - i. una
trattabile, hanno ingravidato sua figlia. denti, otturare un dente.
Impringiau, 1. p.p. ingravidato 2. s.m. gravi- Impruppirisí, impulpirisí, v.tr. prender polpa,
danza (W.). ingrassare, invigorirsi.
Improbàbili, agg. improbabile - est meda i. chi Impruppíu, impulpíu, p.p. impolpato, ingras-
bengat, è molto improbabile che venga. sato, invigorito.
Improbabilidadi, s.f. improbabilità, cosa im- Impúberu, agg. che non è ancora giunto alla
probabile. pubertà.
Improddadura, s.f. pasticcio [azzaroddu]. Impuddai, v.intr. traboccare dei liquidi durante
Improddai, v.tr. eseguire male, far pasticci [az- la bollitura - su latti s’ind’est impuddau, il
zaroddai]. latte è traboccato.
Improdderi, s.m. pasticcione. Impudicamenti, avv. impudicamente.
Improddu, s.m. cosa malfatta, pasticcio, mi- Impudicízia, s.f. impudicizia, l’essere impudico.
scuglio [azzaroddu]. Impudicu, agg. che offende il pudore - gestu,
Improperiu, s.m. improperio, ingiuria, insulto. fueddu, atteggiamentu i., gesto, parola, atteg-
Impropriamenti, avv. in modo improprio. giamento impudico.
Impropriedadi, s.f. improprietà, l’esprimersi Impugnadura, s.f. impugnatura - i. de un’arma,
in modo impreciso - i. de linguaggiu, impro- de is remus, impugnatura di un’arma, dei remi.
prietà di linguaggio. Impugnai, impunnai, v.tr. impugnare 1. strin-
Imprópriu, agg. improprio, che non esprime gere nel pugno - i. una spada, impugnare una
con proprietà il concetto - fueddu, espressio- spada 2. contestare, chiedere l’annullamento
ni i., parola, espressione impropria. - i. unu testamentu, una sentenzia, impugna-
Improsadura, s.f. presa in giro. re un testamento, una sentenza.
Improsai, v.tr. abbindolare, prendere in giro. Impugnamentu, s.m. impugnazione, l’atto di
Improseri, s.m. adulatore, incensatore. opporsi o di contraddire qualcosa.
Improvvisada, s.f. improvvisata, sorpresa - fai Impulsioni, s.f. spinta, impulso.
un’i. a un’amigu, fare una sorpresa, un’im- Impulsivu, agg. impulsivo - omini, caratteri,
provvisata ad un amico. gestu i., uomo, carattere, gesto impulsivo.
Improvvisadori, s.m. improvvisatore, poeta Impulsu, s.m. impulso, stimolo, incitamento.
estemporaneo. Impumiciai, v.tr. pulire con la pietra pomice.
Improvvisai, v.tr. improvvisare, cantare improv- Impunementi, avv. impunemente, senza puni-
visando - i. unu discursu, una repentina, im- zione.
provvisare un discorso, un canto. Impuníbili, agg. che non è punibile.
Improvvisamenti, avv. inaspettatamente, a un Impunidadi, s.f. impunità, il rimanere impuni-
tratto. to - cuncediri, promittiri s’i., concedere, pro-
Improvvisu, agg. improvviso, inaspettato - unu mettere l’impunità.
corpu i. de bentu inci dd’hat sciusciau, un Impuníu, agg. impunito - medas criminis ab-
colpo improvviso di vento lo ha buttato a ter- barrant impuníus, molti crimini rimangono
ra; - a s’i., all’improvviso. impuniti.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio220_A


Impurdeddirisí, v.intr. essere preso dalla foia. Inalberau, p.p. inalberato, irritato.
Impurdeddíu, p.p. preso dalla foia, dall’ec- Inalienàbili, agg. inalienabile, che non può es-
citazione sessuale, specialmente di animali. sere ceduto.
Impuresa, s.f. impurità. Inalteràbili, agg. inalterabile - colori i., colore
Impurpurai, v.tr. tingere di porpora o del colo- inalterabile; - amicizia, amori i., amicizia,
re della porpora, arrossare - impurpuraisí, ar- amore immutabile.
rossire. Inalterabilidadi, s.f. inalterabilità.
Impurpurau, p.p. imporporato, rosso. Inalterau, agg. che non è stato alterato.
Impuru, agg. impuro - lingua, arrazza impura, Inalzai, v.tr. innalzare, alzare, edificare - i. is
lingua, razza impura. ogus a su celu, innalzare gli occhi al cielo; - i.
Imputàbili, agg. imputabile - s’incidenti est i. a unu monumentu, innalzare un monumento.
sa disattenzioni de su conducenti, l’incidente Inalzamentu, s.m. innalzamento.
è imputabile alla disattenzione del conducente. Inammissíbili, agg. che non si può ammettere.
Imputai, v.tr. attribuire a qualcuno la respon- Inanimau, agg. privo di vita, che non dà più
sabilità di un fatto, accusare - dd’hant imputau segno di vita - su corpus fiat sterriu in ter-
de sa morti de su fradi, lo ritengono colpevo- ra, inanimau, il corpo giaceva in terra, ina-
le della morte del fratello. nimato.
Imputau, p.p. e s.m. imputato. Inappellàbili, agg. inappellabile - giudiziu, sen-
Imputazioni, imputu, s.f. imputazione. tenzia i., giudizio, sentenza inappellabile.
In, prep. in - bivit in Casteddu, abita a Cagliari; Inappetenti, agg. che soffre di inappetenza.
- dd’hapu biu in prazza de cresia, l’ho visto Inappeténzia, s.f. inappetenza, mancanza abi-
nel piazzale della chiesa; - in su mesi de friaxu, tuale di appetito.
in s’ierru, nel mese di febbraio, d’inverno; Inarcai, v.tr. inarcare, piegare ad arco - i. is
- chistionai in sardu, parlare in sardo; - hat cillus, inarcare le sopracciglia.
finíu su traballu in d-una cida, ha finito il la- Inaspettadamenti, avv. in modo inaspettato,
voro in una settimana. all’improvviso.
Inàbili, agg. inabile, che non è idoneo a svolge- Inaspriri, inasprèssiri, v.tr. esasperare, inasprire.
re un determinato compito - i. a su serviziu Inaspriu, p.p. esasperato.
militari, inabile al servizio militare. Inattaccàbili, agg. che non può essere attacca-
Inabilidadi, s.f. inabilità. to - una fortalesa i., una fortezza inattaccabi-
Inabilitai, v.tr. inabilitare - sa surdesa inabili- le; - sa reputazioni sua est i., la sua reputa-
tat a guidai sa macchina, la sordità inabilita zione è irreprensibile.
alla guida della macchina. Inattendíbili, agg. inattendibile - notizia, testi-
Inabitàbili, agg. che non può essere abitato per mongiu i., notizia, testimone inattendibile.
mancanza dei requisiti indispensabili alla vita Inaudíu, agg. inaudito, inconcepibile, eccezio-
dell’uomo - domu i., casa inabitabile. nale.
Inabitau, agg. privo di abitanti - s’isula Ser- Inaugurai, v.tr. inaugurare - i. una cresia, una
pentaria est inabitada, l’isola Serpentara è scola, unu monumentu, inaugurare una chie-
inabitata. sa, una scuola, un monumento.
Inaccessíbili, agg. inaccessibile, che non ci si Inaugurau, p.p. inaugurato.
può arrivare. Inaugurazioni, s.f. inaugurazione.
Inaccettàbili, agg. che non si può accettare - pro- Inavverténzia, s.f. inavvertenza, mancanza di
postas inaccettabilis, proposte inaccettabili. attenzione - sa disgrazia est suzzedia po s’i.
Inacciuvàbili, agg. inaffondabile. de su conducenti, la disgrazia è successa per
Inadattàbili, agg. inadattabile, che non può es- l’inavvertenza del guidatore.
sere adattato. Incabaliu, agg. che sta bene economicamente;
Inadattabilidadi, s.f. inadattabilità. onesto e di buon carattere.
Inalberai, v.tr. issare sull’albero della nave, inal- Incabbiai, v.tr. mettere in gabbia, ingabbiare.
berare - i. sa bandera in sa turri, inalberare Incaboniscaisí, v.intr. ingalluzzirsi, mostrare
la bandiera sulla torre; - inalberaisí, adirarsi baldanza [inchighiristaisí].
per un nonnulla o all’improvviso. Incaboniscau, p.p. ingalluzzito, baldanzoso [in-
Inalberamentu, s.m. inalberamento. chighiristau].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio221_A


Incaddozzai, v.tr. sporcare - ses incaddozzendu Incappat, incappada, avv. forse, chissà [forzis].
totu su logu, stai sporcando dappertutto. Incappeddai(sí), v.tr. e intr. incappellare(si),
Incadenai, v.tr. incatenare, mettere in catene. mettere(si) il cappello.
Incadenamentu, s.m. incatenamento. Incappottai(sí), v.tr. e intr. incappottare(si),
Incadenau, p.p. incatenato, legato con catene. coprir(si) bene con un cappotto.
Incagliaisí, v.intr. toccare il fondo con la chi- Incapricciaisí, v.intr. incapricciarsi, inva-
glia (detto di navi e simili), imbattersi in un ghirsi, innamorarsi - s’est incapricciada de
ostacolo, arrestarsi, non procedere. unu piccioccheddu prus piticu meda de
Incagliau, p.p. incagliato. issa, si è invaghita di un ragazzo molto più
Incagliu, s.m. incaglio, ostacolo, intoppo. piccolo di lei.
Incallenturai, v.intr. prendere la febbre. Incapricciau, p.p. preso da un capriccio, vinto
Incallimentu, s.m. incallimento. da una passione amorosa.
Incalliri, v.tr. incallire, rendere calloso - su traballu Incaracua, nell’espressione “fai s’i.”, affacciarsi
m’hat incalliu is manus, il lavoro mi ha incallito e nascondersi, apparire e scomparire.
le mani; - incallirisí, incallirsi, fare il callo. Incaraisí, v.intr. affacciarsi.
Incalliu, p.p. incallito, ostinato, radicato - ma- Incarcinadura, incarcinamentu, s.f. prima im-
nus incallidas, mani incallite; - imbriagoni i., biancatura con calce.
ubriacone ostinato. Incarcinai, v.tr. dare la prima imbiancatura con
Incalzai, v.tr. premere, sollecitare, inseguire. la calce.
Incalzanti, agg. incalzante, pressante - perigulu, Incarcinau, p.p. imbiancato con la calce.
necessidadi i., pericolo, necessità incalzante. Incariri, incarèssiri, v.tr. aumentare il prezzo
Incamminai, v.tr. incamminare, avviare, indi- - i. is pesonis, rincarare gli affitti.
rizzare - s’affari est incamminau, l’affare è a Incarnaisí, v.intr. 1. penetrare nella carne - portu
buon punto; - incamminaisí, incamminarsi, un’unga de unu pei incarnada, ho un’unghia
avviarsi, mettersi in istrada; - incammineusí del piede incarnita 2. prendere corpo e aspetto
facci a domu, incamminiamoci verso casa. umano - Gesu Cristu si fiat incarnau po re-
Incanalai, v.tr. incanalare - i. s’aqua, su traffi- dimiri s’umanidadi, Gesù Cristo s’incarnò per
cu, incanalare l’acqua, il traffico. redimere l’umanità.
Incanceraisí, v.intr. incancherire, far diventare Incarnau, incarniu, p.p. incarnito - unga in-
cronica, persistente una malattia. carnada, unghia incarnita.
Incannizzai, v.tr. incannucciare. Incarnazioni, s.f. incarnazione, rappresenta-
Incannizzau, 1. p.p. incannicciato 2. s.m. gra- zione di un concetto, personificazione - est
ticcio di canne. s’i. de sa suberbia, è l’incarnazione della
Incannugai, v.tr. mettere la lana o altro nella superbia.
conocchia. Incarrerai, incarrelai, v.tr. e intr. avviarsi, met-
Incantadori, agg. e s.m. incantatore - castiada tersi in cammino - s’ora est incarrerendu,
incantadora, sguardo incantatore; - incan- l’ora di avviarsi è vicina.
tadori de serpentis, incantatore di serpenti. Incarrerau, incarrelau, p.p. avviato - su tra-
Incantai, v.tr. 1. compiere atti straordinari me- ballu est i., il lavoro è avviato.
diante riti magici 2. affascinare, ammaliare Incarrigai, v.tr. incaricare, ordinare, delegare.
- una musica chi incantat, una musica che af- Incarrigau, p.p., agg. e s.m. addetto, incaricato
fascina. - professori i., professore incaricato; - un’i.
Incantésimu, s.m. incantesimo, malia, sortile- de su Comunu, un incaricato del Comune.
gio - fai un’i., fare un incantesimo. Incartai, v.tr. incartare, involgere.
Incantu, s.m. 1. incanto, magia 2. asta (tipo di Incartamentu, s.m. incartamento, pratica - ar-
vendita) - bendiri, comporai a s’i., vendere, regolli is incartamentus ca andaus a su no-
comprare all’incanto. tariu, prendi gli incartamenti perché andia-
Incapaci, agg. incapace - est i. de fai un’azioni mo dal notaio.
simili, è incapace di una simile azione. Incarzonaisí, v.rifl. mettersi i calzoni.
Incapacidadi, s.f. incapacità, inettitudine. Incasai, v.tr. mettere il formaggio grattugiato
Incapitai, incappai, v.intr. capitare, presentarsi nei cibi - i. is maccarronis, cospargere di for-
per combinazione o per caso. maggio i maccheroni.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio222_A


Incasamentu, s.m. scherzo di cattivo gusto che berriri sa vettura cun d-unu incerau, coprire
consisteva nel tenere a forza per terra un ra- la vettura con un incerato.
gazzo, abbassargli i pantaloni e ricoprirgli di Incertesa, s.f. incertezza.
terra il basso ventre. Incertu, agg. e s.m. incerto - lassai su certu po
Incasau, p.p. cosparso di formaggio. s’incertu, lasciare il certo per l’incerto.
Incasciai, v.tr. incassare, incastrare, far comba- Incessàbili, agg. che non può cessare, incessante.
ciare. Incessantementi, avv. continuamente.
Incasciau, p.p. incassato, incastrato. Incessanti, agg. che non cessa - un’arremoriu
Incàsciu, incasciadura, s.m. incastro, incasso. i., un rumore incessante.
Incassillai, v.tr. rinchiudere, imprigionare. Incestu, s.m. incesto, legame amoroso tra con-
Incastradura, s.f. incastratura. sanguinei.
Incastrai, v.tr. incastrare, congiungere, inca- Incestuosamenti, avv. in modo incestuoso.
stonare - i. perdas in aneddus, incastonare Incestuosu, agg. incestuoso - unioni incestuosa,
pietre negli anelli. legame incestuoso.
Incastrau, p.p. incastrato, incastonato. Incetta, s.f. incetta - fai i., comprare all’ingros-
Incastru, s.m. incastro. so per rivendere; - fai i. de cosa de pappai,
Incatramai, v.tr. incatramare, spalmare di ca- fare incetta di generi alimentari.
trame - i. una strada, incatramare una strada. Incettadori, s.m. incettatore.
Incatramau, p.p. incatramato. Inchietaisí, inquietaisí, v.intr. irritarsi, inquie-
Incautamenti, avv. in modo incauto. tarsi, adirarsi.
Incàutu, agg. incauto, sconsiderato, imprudente. Inchietu, inquietu, agg. irritato, arrabbiato, stiz-
Incavadura, s.f. concavità, cavità. zito, agitato - babbu tuu est i. cun tui, tuo pa-
Incavai, v.tr. incavare, fare un solco, un’infos- dre è adirato con te.
satura nel legno, nella pietra, nei metalli. Inchighiristaisí, v.intr. ingalluzzirsi, inorgoglirsi
Incendiai, v.tr. incendiare, infiammare - i. unu [incaboniscaisí].
boscu, incendiare un bosco. Inchighiristau, agg. 1. crestato, provvisto di
Incendiàriu, agg. e s.m. incendiario - bomba ciuffo 2. di persona che ha alzato la cresta,
incendiaria, bomba incendiaria; - po is incen- insuperbito [incaboniscau].
diarius inci bolit una cundenna esemplari, per Inchixa, ved. Anchixa.
gli incendiari ci vuole una condanna esem- Inci, nci, avv. ce, ci, vi - inci sunti totus, ci sono
plare. tutti; - inci bolit su billettu po intrai, ci vuole
Incéndiu, s.m. incendio - i. dolosu, incendio il biglietto per entrare; - innòi no s’inci podit
doloso. prus biviri, qui non si può più vivere.
Incensada, s.f. incensata, l’incensare una volta. Inciaccai, v.tr. acciaccare, ammaccare.
Incensadori, s.m. incensatore. Inciaccau, p.p. acciaccato, pieno di acciacchi.
Incensai, v.tr. incensare, profumare d’incen- Inciaspiadura, s.f. brizzolatura
so - fig. adulare. Inciaspiai, v.tr. picchiettare, chiazzare, marez-
Incensamentu, s.m. incensamento - fig. adula- zare.
zione. Inciaspiau, p.p. brizzolato, chiazzato, di diversi
Incensau, p.p. incensato. colori.
Incenseri, s.m. turibolo. Incidenti, s.m. incidente - i. stradali, incidente
Incensu, s.m. incenso [timongia]. stradale - est mortu po un’incidenti in su
Incensuràbili, agg. che non si può censurare, traballu, è morto per un incidente sul lavoro.
irreprensibile. Incidénzia, s.f. incidenza,
Incentivu, s.m. incitamento, stimolo. Incídiri, v.tr. incidere, intagliare legno, marmo,
Incerai, v.tr. 1. incerare - i. su spagu chi faint is metalli - i. su nomini in sa lapida, incidere il
sabateris, incerare lo spago che preparano i nome sulla lapide.
calzolai 2. imbiondire delle messi - is trigus Incidiu, p.p. inciso.
sunt incerendu, il grano sta imbiondendo. Incillidura, s.f. sguardo torvo, bieco; aspetto di
Incerau, 1. p.p. e agg. impregnato di cera - telu chi sta accigliato.
i., telo incerato; - tialla incerada, tovaglia Incillirisí, v.intr. accigliarsi.
incerata 2. s.m. tela incerata, incerato - co- Incilliu, p.p. accigliato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio223_A


Incimiri, v.intr. fare la cima, tallire (detto di Inclementi, agg. non clemente, inflessibile, ri-
piante erbacee prossime alla infiorescenza. gido - tempus i., tempo rigido.
Incingiai, v.tr. inaugurare, indossare per la pri- Incleménzia, s.f. inclemenza, severità - s’i. de
ma volta - i. una bistimenta, una pariga de sa lèi, l’inclemenza della legge.
crapittas, usare per la prima volta un abito, Inclinàbili, agg. inclinabile.
un paio di scarpe. Inclinai, v.tr. inclinare, abbassare, incurvare [in-
Incingiau, p.p. inaugurato, indossato per la pri- crubai].
ma volta. Inclinazioni, s.f. inclinazione, pendenza - s’i.
Incinixai, v.tr. incenerare, cospargere di cenere. de sa crobettura, la pendenza del tetto.
Incinixau, p.p. cosparso di cenere. Inclínu, s.m. inchino, reverenza.
Incippai, v.tr. inceppare, ostacolare - inceppaisí, Ínclitu, agg. illustre, nobile, glorioso.
incepparsi di armi e meccanismi che smetto- Incluíri, v.tr. includere, compremdere, introdurre.
no improvvisamente di funzionare per un gua- Incluíu, inclusu, p.p. incluso - littera incluída,
sto meccanico lettera inclusa.
Incippau, p.p. inceppato - sa rivoltella s’est Inclusivamenti, avv. inclusivamente.
incippada, la pistola si è inceppata. Inclusivu, agg. inclusivo - preziu i. de tassas,
Incirca, avv. circa, press’a poco. prezzo inclusivo delle tasse.
Incircadura, s.f. cerchiatura - s’i. de una car- Incoativu, agg. incoativo.
rada, la cerchiatura di una botte. Incocciai, v.tr. incontrare, trovare, sorprendere
Incircai, incirchiai, v.tr. cerchiare, accerchiare, - hat incocciau su gopai in sa bia, ha incoc-
assediare - i. una cubidina, una carrada, cer- ciato il compare nella strada.
chiare un tino, una botte; - is nemigus hiant Incódina, ancódina, s.f. incudine - donai unu
incirchiau sa cittadi, i nemici circondarono corpu a su ferru e unu a s’i., dare un colpo al
la città. ferro e uno all’incudine; - essiri intre s’i. e su
Incircamentu, s.m. accerchiamento, assedio. marteddu, essere tra l’incudine e il martello.
Incircau, p.p. cerchiato, circondato, assediato. Incoerenti, agg. incoerente - cumportamentu i.,
Incisioni, s.f. 1. incisione - i. chirurgica, inci- comportamento incoerente.
sione chirurgica 2. registrazione di suoni su Incoerénzia, s.f. incoerenza, incongruenza.
disco, filo o nastro. Incógnitu, 1. agg. incognito, sconosciuto, ignoto
Incisivu, agg. incisivo, atto ad incidere. 2. s.m. stato di chi nasconde la propria iden-
Incisori, s.m. incisore, scultore. tità - viaggiai in i., viaggiare in incognito.
Incitadori, s.m. istigatore, incitatore. Incolai, v.tr. attaccare con la colla - i. unu ma-
Incitai, v.tr. incitare, stimolare, spronare - i. a nifestu a su muru, affiggere un manifesto al muro.
sa rebellioni, incitare alla ribellione. Incolamentu, incoladura, s.m. incollamento,
Incitamentu, incitazioni, s.m. incitamento - est incollatura.
surdu a dogna i., è sordo ad ogni incitamento. Incolau, p.p. incollato, attaccato con colla.
Inciuppai, v.tr. inzuppare - i. su pani in su latti, Incolleraisí, v.intr. andare in collera, infuriarsi.
inzuppare il pane nel latte. Incollerau, p.p. incollerito, infuriato.
Inciuppamentu, inciuppadura, s.m. inzuppa- Incoloraisí, incoloririsí, v.intr. prender colore.
mento. Incombustíbili, agg. che non brucia - materiali
Inciuppau, p.p. inzuppato, imbevuto. i., materiale incombustibile.
Incivilidadi, s.f. inciviltà. Incombustu, agg. non bruciato.
Incivili, agg. incivile, rozzo - populu i., popolo Incommensuràbili, agg. che non può essere mi-
incivile; - persona, modus incivilis, persona, surato, immenso.
modi incivili. Incommutàbili, agg. che non può essere scam-
Incivilizzai, inciviliri, v.tr. incivilire, rendere biato con altro - sa paxi est unu beni i., la
civile - incivilizzaisí, incivilirisí, incivilirsi, pace è un bene non commutabile.
dirozzarsi. Incomodai, v.tr. dare incomodo, recare distur-
Incivilizzau, incivilíu, p.p. incivilito. bo [scomodai].
Incivilmenti, avv. in modo incivile. Incomodamenti, avv. in modo, in luogo, in po-
Inclavadura, ved. Incravadura. sizione scomoda - traballai i., lavorare sco-
Inclavai, ved. Incravai. modamente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio224_A


Incomodidadi, s.f. scomodità. Inconsolàbili, agg. che non si può consolare
Incómodu, 1. agg. incomodo, inopportuno, fa- - una mamma i. po sa morti de su fillu, una
stidioso - scusai si bengu in ora incomoda, madre inconsolabile per la morte del figlio.
scusate se vengo in ora inopportuna 2. s.m. Inconsolabilmenti, avv. in modo inconsolabile.
disagio, disturbo - indi pigu subitu s’ i., tolgo Inconsútili, agg. tunica fatta di un solo pezzo,
subito il disturbo. senza cuciture.
Incomparàbili, agg. che non ha paragone - una Incontaminàbili, agg. non contaminabile.
bellesa i., una bellezza unica. Incontaminau, agg. incontaminato.
Incomparabilmenti, avv. in maniera incompa- Incontestàbili, agg. incontestabile, certo, sicu-
rabile. ro - provas incontestabilis, prove inconfu-
Incompatíbili, agg. incompatibile - sa carriga tabili.
de sindigu est i. cun cussa de deputau, la ca- Incontinenti, agg. incontinente, intemperante,
rica di sindaco è incompatibile con quella di smoderato.
deputato. Incontinénzia, s.f. 1. incontinenza - peccaus de
Incompatibilidadi, s.f. incompatibilità - si sun- i.: lusciuria, gula, avarizia, peccati di incon-
ti lassaus po i. de caratteri, si sono lasciati tinenza: lussuria, gola, avarizia 2. impossibi-
per incompatibilità di carattere. lità a trattenere le feci o le urine.
Incompetenti, agg. 1. incompetente, che non si Incontrai, v.tr. incontrare, trovare, sorprendere
intende di una determinata cosa - essiri i. in - i. ita nai, trovare da dire; - i. difficultadi, tro-
campu musicali, essere incompetente in fatto vare difficoltà; - i. in s’attu, cogliere sul fatto.
di musica 2. che non ha il potere di compiere Incontrastàbili, agg. incontrastabile, inoppu-
certi atti. gnabile - beridadi i., verità inoppugnabile.
Incompeténzia, s.f. incompetenza. Incontrastabilmenti, avv. in modo inoppugna-
Incompletu, agg. non completo - una collezio- bile.
ni incompleta, una collezione alla quale man- Incontru, s.m. 1. incontro - fissai un’i., fissare
cano pezzi. un incontro; - fai un’i. leggiu, fare un brutto
Incomprensíbili, agg. che non si riesce a capire incontro 2. cerimonia pasquale che rievoca
- unu discursu, un’omini i., un discorso, un l’incontro dell’addolorata con Gesù risorto.
uomo incomprensibile, strano. Inconvenienti, incumbenienti, s.m. inconve-
Incomprensibilmenti, avv. in modo incompren- niente, circostanza avversa - est un’i. a su cali
sibile. si podit facilmenti arremediai, è un inconve-
Incomunicàbili, agg. che non si può comuni- niente al quale si può facilmente rimediare.
care - notizia i., notizia incomunicabile. Incoraggimentu, s.m. incoraggiamento - rivol-
Inconai, v.tr. allattare per la prima volta un bam- giri fueddus de i., rivolgere parole di incorag-
bino. giamento.
Inconcebíbili, agg. incompatibile con la ragio- Incoraggiri, v.tr. incoraggiare, infondere co-
ne, assurdo. raggio.
Inconciliàbili, agg. inconciliabile - sunti duus Incoraggíu, p.p. incoraggiato, confortato.
caratteris inconciliabilis, sono due caratteri Incordadura, s.f. 1. incordatura di uno stru-
inconciliabili. mento 2. irrigidimento dei muscoli di una par-
Inconcludenti, agg. che non conclude - arra- te del corpo.
xonamentu i., ragionamento inconcludente. Incordai, v.tr. mettere le corde a uno strumento
Inconclusu, agg. inconcluso, incompiuto. - incordaisí, irrigidirsi dei muscoli.
Incongruenti, agg. incoerente, contradditorio. Incordau, p.p. incordato, irrigidito nei muscoli
Incongruénzia, s.f. incongruenza, contraddi- di una parte del corpo.
zione. Incordeddai, ved. Accordiolai.
Inconoscíbili, agg. inconoscibile, imprescru- Incoronai, v.tr. incoronare.
tabile. Incoronau, p.p. incoronato.
Inconsiderau, agg. inconsiderato, sconsiderato, Incoronazioni, s.f. incoronazione - s’i. de su rei
incauto. de Franzia, l’incoronazione del re di Francia.
Inconsistenti, agg. inconsistente, infondato - ac- Incorporada, s.f. mescolanza di diverse mate-
cusas inconsistentis, accuse infondate. rie che si fondono insieme.

225

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio225_A


Incorporai, v.tr. unire, annettere, assorbire - i. Incrasi, avv. giorno successivo, indomani (sem-
una striscia de terrenu, incorporare una stri- pre preceduto dall’articolo) - s’i. fiat torrau a
scia di terreno. domu sua, l’indomani tornò a casa sua.
Incorporamentu, s.m. unione, annessione. Incrastadura, ved. Incastradura.
Incorporau, p.p. incorporato, compreso. Incrastai, ved. Incastrai.
Incorpòreu, agg. incorporeo - s’anima est incor- Incrastu, ved. Incastru.
porea, l’anima è priva di corpo. Incravadura, inclavadura, s.f. inchiodatura.
Incorrada, s.f. cornata. Incravai, inclavai, v.tr. inchiodare.
Incorrai, v.tr. incornare, colpire con le corna. Incravau, p.p. inchiodato.
Incorrau, p.p. ferito con le corna. Incredíbili, agg. incredibile - una storia i., una
Incorriai, v.tr. 1. stringere con lacci di cuoio storia incredibile.
- i. is crapittas, allacciare le scarpe 2. fissare Incredibilidadi, s.f. incredibilità.
le bandelle agli infissi. Incredibilmenti, avv. in modo incredibile.
Incorrutai, v.intr. mettere il lutto, vestirsi di ne- Incredulidadi, s.f. incredulità.
ro per lutto. Incrédulu, agg. incredulo, scettico.
Incorruttíbili, agg. che non si lascia corrom- Incrementu, s.m. incremento, sviluppo - s’i. de
pere - giugi i., giudice incorruttibile. sa populazioni, de sa produzioni, l’incremento
Incorruttibilidadi, s.f. incorruttibilità. della popolazione, della produzione.
Incorruttu, agg. puro, incontaminato. Increscimentu, s.m. rincrescimento, fastidio.
Incorruzzaisí, ingorruzzaisí v.intr. appoggiar- Incrèsciri, v.tr. dolere, pizzicare, far male - m’in-
si per riposare un po’. crescit sa ferida, mi fa male la ferita.
Incorta, incotta, s.f. piega [pinnica]. Incresiada, agg. puerpera che è stata benedetta
Incortillai, incortigliai, v.tr. assediare, accer- in chiesa alla sua prima uscita dopo il parto.
chiare, rinchiudere. Incresiai, v.tr. dare la benedizione in chiesa alle
Incortillau, p.p. accerchiato, assediato, rinchiuso. puerpere alla loro prima uscita dopo il parto
Incortinai, v.tr. ornare con tende, drappi, ecc. - incresiaisí, andare a ricevere la benedizione.
- i. una cresia, una cappella, unu palcu, incor- Incresiamentu, incresiari, s.m. la visita in chie-
tinare una chiesa, una cappella, un palco. sa per ricevere la benedizione dopo il parto
Incortinamentu, incortinadura, s.m. ornamen- (atto di purificazione).
to con cortine o tende. Incresuraisí, v.intr. insieparsi, il nascondersi
Incortinau, p.p. ornato con cortine - lettu i., della selvaggina in mezzo alla siepe.
letto incortinato. Incricchida, s.f. atto, effetto dell’accelerare.
Incosciai, v.tr. cavalcare, mettersi a cavalcioni Incricchiri, v.tr. e intr. aumentare, intensificare,
su qualcosa - i. su cuaddu, sa bicicletta, ca- incrementare, accelerare, crescere, acutizzarsi
valcare il cavallo, la bicicletta; - i. una cadira, (di febbre, dolore e sim.) - i. su passu, accele-
mettersi a cavalcioni su una sedia. rare l’andatura.
Incostanti, agg. incostante, instabile, mutevole Incrieddai, v.tr. e intr. incastrare, intrecciare,
- essiri i. in is affettus, essere incostante negli ingranare.
affetti. Incrispiai, v.tr. e intr. aumentare, crescere, ac-
Incostànzia, s.f. incostanza, instabilità, volubi- celerare - s’aqua, su fogu, su bentu incri-
lità. spiant, la pioggia, il fuoco, il vento aumenta-
Incovonadura, s.f. quantità di biancheria da no; - i. su passu, accelerare il passo.
lavare o già lavata in una volta - preparai, Incroamentu, s.m. architrave.
pranciai s’i., preparare, stirare la biancheria. Incrostadura, s.f. intonaco o placcatura con
Incovonai, v.tr. mettere i panni nella conca per marmo, legno o altro.
lavarli; fare il bucato. Incrostai, v.tr. rivestire con uno strato di ma-
Incozzai, v.tr. imbiettare, serrare due parti con teriale, un muro o altro; intonacare, placcare,
una bietta. impiallacciare.
Incrabiolai, v.intr. inchiodare le travi di soste- Incrostau, p.p. e agg. intonacato, placcato, im-
gno sulla capriata per la copertura del tetto. piallacciato.
Incrabistai, v.tr. mettere la cavezza agli anima- Incruaisí, v.intr. incrudire, diventare crudo.
li, incavezzare. Incruau, p.p. incrudito.

226

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio226_A


Incrubadura, s.f. curvatura, piegatura - s’i. de Incumenda, ved. Incumandizia.
sa carrada, l’incurvatura della botte. Incúngia, s.f. raccolto.
Incrubai, v.tr. chinare, curvare, flettere verso il Incungiai, v.tr. portare a casa il raccolto - i. su
basso - i. unu cambu po ind’arregolliri sa frut- trigu, sa palla, portare a casa il grano, la pa-
ta, incurvare un ramo per cogliere i frutti; - i. glia.
is coddus, sopportare con pazienza; - no bolit Incungiau, p.p. raccolto, portato a casa.
i. sa schina, non ha voglia di lavorare. Incuntentàbili, agg. che non si accontenta - clienti
Incrubau, p.p. e agg. chinato, chino - s’esti in- i., cliente incontentabile.
crubau po ddi basai sa manu, si è chinato per Incuràbili, agg. incurabile - maladia, viziu i.,
baciarle la mano. malattia, vizio incurabile.
Incruelirisí, incruelessirisí, v.intr. diventare cru- Incuraisí, v.intr. prendersi cura di qualcosa
dele, infierire. - tenit terras ma no s’indi incurat, ha terreni
Incruelíu, p.p. incrudelito. ma non se ne cura.
Incruentu, agg. senza spargimento di sangue. Incúrriri, v.intr. incorrere, incappare in cosa
Incuadas, avv. all’indietro - torrai i., muoversi spiacevole - i. in d-un’errori, in d-una multa,
all’indietro. in d-una disgrazia, incorrere in un errore, in
Incuaddigai, v.tr. sovrapporre, accavallare - arti una multa, in una disgrazia.
incuaddigada, tendine accavallato. Incursioni, s.f. incursione, invasione.
Incubai, v.tr. imbottare - i. su binettu, mettere Incurtu, p.p. incorso, incappato.
nella botte il vinello. Incuru, s.m. cura, diligenza, pensiero.
Incubau, p.p. imbottato. Incurvadura, s.f. incurvatura - s’i. de sa car-
Íncubu, s.m. incubo, stato di affanno provocato rada, l’incurvatura della botte.
da sogni angosciosi. Incurvai, v.tr. rendere curvo, piegare.
Incuguddaisí, v.intr. incappucciarsi. Incurvau, p.p. piegato, inclinato.
Incuguddau, p.p. incappucciato. Incurzàbili, agg. che si può accorciare.
Inculcai, v.tr. inculcare - i. s’amori po su studiu, Incurzadori, s.m. chi accorcia.
po sa libertadi, inculcare l’amore per lo stu- Incurzadura, s.f. accorciatura, accorciamento.
dio, per la libertà. Incurzai, accurzai, 1. v.tr. accorciare - i. una
Inculpàbili, agg. incolpevole. gunnedda, unu bistiri, accorciare una gonna,
Inculpadori, s.m. accusatore. un abito; - i. una lezioni, unu discursu, ab-
Inculpai, incurpai, v.tr. incolpare, accusare - i. breviare una lezione, un discorso 2. v.intr.
unu de fura, accusare uno di furto. avvicinarsi.
Inculpamentu, s.m. imputazione. Incurzamentu, s.m. accorciamento.
Inculpau, p.p. incolpato, accusato. Incurzau, p.p. accorciato.
Incultu, agg. incolto, non coltivato, trascura- Incútiri, v.tr. suscitare, provocare - i. respettu,
to - terrenu i., terreno non coltivato. terrori, incutere rispetto, terrore.
Incumandai, v.tr. raccomandare, dare in custo- Indebilitai, v.tr. indebolire - sa lettura inde-
dia - i. su casu a is topis o is puddas a margia- bilitat sa vista, la lettura indebolisce la vista.
ni, dare in custodia il formaggio ai topi o le Indebilitau, p.p. indebolito, infiacchito.
galline alla volpe. Indecenti, agg. indecente - unu bistiri i., un abito
Incumandízia, incumenda, s.f. raccomanda- sconveniente.
zione, incombenza. Indecénzia, s.f. indecenza.
Incumbenienti, s.m. ostacolo, svantaggio, in- Indecisioni, s.f. indecisione, incertezza - s’i.
conveniente [strobbu] m’hat fattu perdiri un’affari, l’indecisione mi
Incumbeniénzia, s.f. inconvenienza. ha fatto perdere un affare.
Incumbenti, agg. incombente - perigulu i., pe- Indecisu, agg. indeciso, dubbioso, esitante.
ricolo incombente. Indeclinàbili, agg. indeclinabile, invariabile.
Incumbenzai, v.tr. dare un’incombenza, un in- Indecorosamenti, avv. in modo indecoroso.
carico. Indecorosu, agg. indecoroso, indecente, scon-
Incumbenzau, p.p. incaricato. veniente.
Incumbénzia, s.f. incarico, incombenza - donai, Indefettíbili, agg. che non può venir meno - ami-
arriciri un’i., dare, ricevere una incombenza. cizia i., amicizia indefettibile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio227_A


Indefettibilidadi, s.f. indefettibilità. Indigestioni, s.f. indigestione.
Indefinidamenti, avv. senza limiti di tempo. Indigestu, agg. indigesto, che si digerisce con
Indefiniu, agg. indefinito. difficoltà - is òus frittus mi sunt indigestus,
Indelébili, agg. che non si può cancellare - ar- digerisco con difficoltà le uova fritte.
regordu i., chi no si podit sburrai, ricordo in- Indignamenti, avv. in modo indegno.
delebile, che non si può cancellare. Indignazioni, s.f. indignazione, sdegno, ira.
Indelebilmenti, avv. in modo indelebile. Indignidadi, s.f. indegnità.
Indemostràbili, agg. indimostrabile - ipotesi i., Indignu, agg. immeritevole, indegno - cumpor-
ipotesi indimostrabile. taisí in manera indigna, comportarsi in modo
Indennizzadori, s.m. indennizzatore, chi prov- indegno.
vede al risarcimento di un danno. Índigu, s.m. indaco, uno dei sette colori del-
Indennizzai, v.tr. risarcire un danno. l’iride.
Indennizzau, p.p. risarcito. Indimoniau, s.m. e agg. spiritato, indemoniato.
Indennizzazioni, s.f. risarcimento, la somma Indindu, ved. Dindu.
versata per risarcire. Indipendentementi, avv. senza dipendenza.
Indepidaisí, v.intr. indebitarsi, fare debiti. Indipendenti, agg. indipendente - Stadu i., Sta-
Indepidamenti, avv. indebitamente, illecitamen- to indipendente.
te, ingiustamente - dd’hanti accusau i., l’han- Indipendentista, s.c. si dice di chi è fautore
no accusato ingiustamente. dell’indipendenza politica.
Indepidau, p.p. indebitato. Indipendénzia, s.f. indipendenza - is gherras
Indescrivíbili, agg. che non si può descrivere po s’i. americana, le guerre per la indipen-
- un’emozioni i., un’emozione indescrivibile. denza americana.
Indeterminadamenti, avv. in modo indetermi- Indirettamenti, avv. in modo indiretto.
nato. Indirettu, agg. indiretto - unu vantaggiu i., un
Indeterminau, agg. indeterminato, indefinito, vantaggio indiretto; - impostas indirettas, im-
vago. poste indirette.
Indeterminazioni, s.f. indeterminazione. Indirizzu, s.m. indirizzo - sa littera est istetia
Indi, ndi, avv. ne - indi donu e m’indi donant, respinta ca s’i. fiat sbagliau, la lettera è stata
ne dò e me ne dànno; - chi tenis binu dona- respinta perché l’indirizzo era sbagliato; - do-
mindi, se hai vino dammene; - indi bolis nai unu bonu i. culturali, dare un buon indi-
comporai?- no, indi tengiu, ne vuoi compra- rizzo culturale.
re? - no, ne ho; - andaisindi, andatevene. Indisciplinau, agg. indisciplinato, indocile.
Indianu, 1. agg. indiano - un’isula de s’oceanu Indiscretamenti, avv. in modo indiscreto.
i., un’isola dell’oceano indiano 2. s.m. abi- Indiscretu, agg. indiscreto - domanda i., do-
tante dell’India o delle Indie. manda indiscreta.
Indicai, v.tr. indicare, additare - i. s’intrada, Indiscrezioni, s.f. indiscrezione, indelicatezza.
indicare l’entrata; - i. sa strada giusta, indi- Indiscútiu, agg. che non si pone in discussione
care la strada giusta. - autoridadi indiscutia, autorità indiscussa.
Indicativamenti, avv. in modo indicativo. Indispensàbili, 1. agg. indispensabile - creit
Indicativu, agg. indicativo - sinniali i., segnale di essiri i., crede di essere indispensabile
indicativo. 2. s.m. ciò di cui non si può fare a meno -
Indicazioni, s.f. indicazione - s’i. de su baro- ddi donat s’i. po biviri, le dà l’indispensa-
metru fiat sbagliada, l’indicazione del baro- bile per vivere.
metro era sbagliata. Indispensabilidadi, s.f. l’essere indispensabile.
Índici, s.m. 1. dito indice 2. indice di un libro. Indispettiri, v.tr. indispettire, far dispetto, irri-
Indifferentementi, avv. in modo indifferente. tare - cumportamentu chi fait i., comporta-
Indifferenti, agg. indifferente - hòi o crasi, po mento che fa indispettire.
mei est i., oggi o domani, per me è indifferente. Indispettíu, p.p. sdegnato, indispettito, seccato.
Indifferénzia, s.f. indifferenza, freddezza - fai Indisposizioni, s.f. indisposizione.
biri i., mostrare indifferenza. Indispostu, agg. ammalato, colpito da indispo-
Indígenu, agg. nativo, indigeno - lingua, pro- sizione.
duttus indigenus, lingua, prodotti indigeni. Indisputàbili, agg. non disputabile.

228

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio228_A


Indissolúbili, agg. indissolubile, che non si può Índole, índula, s.f. natura, carattere, tempera-
sciogliere - su matrimoniu est i. po is cattolicus, mento - i. pacifica, generosa, temperamento
il matrimonio è indissolubile per i cattolici. pacifico, generoso.
Indissolubilidadi, s.f. indissolubilità. Indolenti, agg. indolente, svogliato, pigro.
Indissolubilmenti, avv. senza possibilità di scio- Indolénzia, s.f. indolenza, pigrizia.
glimento. Indoloriri, v.tr. e intr. indolenzire, provocare
Indistinghíbili, agg. che non si può distinguere. una sensazione di leggero dolore e di pe-
Indistintamenti, avv. senza distinzione alcuna, santezza ai muscoli, che ostacola i movimen-
in maniera confusa. ti - a forza de scriri portu sa manu indolorida
Indistintu, agg. indistinto, confuso - immagini, (o cancarada), lo scrivere a lungo mi ha in-
arregordu i., immagine, ricordo confuso. dolenzito la mano.
Inditai, v.tr. suggerire, indicare. Indoloriu, p.p. e agg. indolenzito, dolorante - portu
Indítu, s.m. indicazione, suggerimento. is cambas indoloridas, ho le gambe indolenzite.
Indívia, s.f. indivia. Indomàbili, agg. che non si lascia domare, in-
Individuai, v.tr. individuare, scoprire, ricono- docile.
scere con sicurezza - i. su responsabili, indi- Indómitu, agg. non domato, ribelle.
viduare il colpevole. Indoradori, s.m. chi fa lavori di doratura su
Individuali, agg. individuale - passaportu i., oggetti di materiale vario (legno, vetro, cera-
passaporto individuale. mica, ecc.).
Individualidadi, s.f. individualità, personalità, Indoradura, s.f. doratura.
carattere originale, che si distingue dagli altri - Indorai, v.tr. 1. dorare, ricoprire con uno strato
tenit una i. forti, ha una spiccata individualità. d’oro - i. una gurnissa, dorare una cornice
Individualmenti, avv. in modo individuale, sin- - fig. cercare di attenuare una notizia spiace-
golarmente. vole - i. sa pindula, dorare la pillola 2. impa-
Individuazioni, s.f. individuazione. nare e friggere.
Indivíduu, s.m. individuo - est un’i. pagu rac- Indorau, p.p. e agg. 1. dorato - cadenitta indo-
cumandabili, è un individuo poco raccoman- rada, catenina dorata 2. impanato e fritto
dabile. - pani i., fette di pane, passate nell’uovo sbat-
Indivinu, ved. Indovinu. tuto e fritte.
Indivisíbili, agg. che non può essere scomposto Indormiscaisí, ved. Indromiscaisí.
in parti più piccole - una borta si creiat chi Indoru, s.m. doratura; decorazione dei dolci.
s’atomu fessit i., un tempo si riteneva che Indossadori, s.m. indossatore.
l’atomo fosse indivisibile - su nòi est i. po Indossai, v.tr. indossare, mettersi indosso, portare.
unu numeru paris, il nove è indivisibile per Indossau, p.p. indossato.
un numero pari. Indossu, avv. addosso, sul corpo.
Indivisibilidadi, s.f. indivisibilità. Indottrinai, v.tr. ammaestrare in una dottrina o
Indivisu, agg. indiviso - patrimoniu i., patrimo- in un’arte, istruire.
nio indiviso. Indovinai, divinai, v.tr. indovinare, pronostica-
Indiziai, v.tr. indiziare. re - i. su resultau de una partida, indovinare
Indiziau, p.p. indiziato. il risultato di una partita; - no ind’indovinat
Indizioni, s.f. indizione - i. de is elezionis, de una, non ne azzecca una.
unu cungressu, indizione delle elezioni, di un Indovinellu, s.m. indovinello.
congresso. Indovinu, s.m. indovino.
Indíziu, s.m. indizio, segno, sentore - totus is Indrolladura, s.f. orlo delle vesti.
indizius sunti contra de issu, tutti gli indizi Indrollai, v.tr. orlare, guarnire - i. unu mucca-
sono contro di lui. dori, orlare un fazzoletto.
Indócili, agg. indocile, non disposto alla disci- Indrollu, s.m. colletto di camicia trapuntato,
plina. ricamato. Per estensione pizzo per guarnire i
Indocilidadi, s.f. indocilità. bordi di certi indumenti femminili.
Indociliri, v.tr. render docile - indocilirisí, di- Indromigaisí, v.intr. non sentire una parte del
ventare docile. corpo per cattiva circolazione - portu is cam-
Indociliu, p.p. indocilito. bas indromigadas, ho le gambe informicolite.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio229_A


Indromiscaisí, indormiscaisí, v.intr. prender Inefficàcia, s.f. inefficacia.
sonno, appisolarsi, assopirsi, addormentarsi. Ineleganti, agg. non elegante.
Indromiscau, p.p. assonnato, mezzo addormen- Ineligíbili, agg. ineleggibile, che non possiede i
tato. requisiti necessari per essere eletto.
Indubitàbili, agg. che non si può mettere in Inemendàbili, agg. non emendabile - unu defettu
dubbio. i., un difetto che non può essere corretto.
Indubitabilmenti, avv. in modo indubitabile. Inerenti, agg. inerente - is ispesas inerentis a su
Indulciai, indurciai, indruciai, v.tr. addolcire pappai, le spese che riguardano il mangiare.
- i. su caffèi, addolcire il caffè. Inerti, agg. inattivo, inoperoso, ozioso - mate-
Indulgenti, agg. indulgente, che perdona facil- ria, corpus i., materia, corpo inerte.
mente - una mamma, unu giudiziu i., una Inérzia, s.f. inattività, inoperosità.
madre, un giudizio indulgente. Inesattu, agg. 1. che non è stato riscosso 2.
Indulgénzia, s.f. indulgenza - trattai is fillus sbagliato - notizia inesatta, notizia priva di
cun i., trattare i figli con indulgenza. esattezza.
Indúlliri, v.tr. piegare, flettere - malu a i., dif- Inesigíbili, agg. che non può essere riscosso.
ficile da piegare; - indullirisí, piegarsi, arren- Inesoràbili, agg. inesorabile, implacabile, spie-
dersi, umiliarsi. tato.
Indúlliu, p.p. piegato, arreso. Inesorabilmenti, avv. in modo inesorabile.
Indultu, s.m. indulto - cuncediri s’i., concedere Inesperiénzia, s.f. inesperienza - hat isbagliau
l’indulto. po i., ha sbagliato per inesperienza.
Indumentu, s.m. indumento, veste - indumentus Inespertu, agg. inesperto, senza esperienza - pic-
intimus, indumenti intimi. cioccu i., giovane senza esperienza.
Indurai, ved. Induressiri. Inesplicàbili, agg. che non si può comprendere
Indurciai, ved. Indulciai. o spiegare - motivu i., motivo inesplicabile.
Indurèssiri, indurai, v.tr. indurire, far duro, ras- Inesplicabilmenti, avv. in modo inesplicabile.
sodare - terra induressia, terreno indurito; - Inesprimíbili, agg. che non si può esprimere a
su pani di ariseu est induressiu, il pane di ieri parole, indicibile - prexu, dolori i., gioia, do-
è diventato duro; - induressirisí, indurirsi, di- lore inesprimibile.
venire rigido, duro. Inespugnàbili, agg. che non si può espugnare.
Induréssiu, p.p. indurito, rassodato. Inestimàbili, agg. inestimabile, di alto pregio
Indúsiri, v.tr. indurre, convincere, spingere qual- - documentu de valori i., documento di ine-
cuno a fare qualcosa - i. in tentazioni, indurre stimabile valore.
in tentazione. Inestinguíbili, agg. che non si può estinguere
Indúsiu, p.p. indotto. - unu fogu, un’odiu i., un fuoco, un odio ine-
Industria, s.f. industria - s’i. de su paperi, l’indu- stinguibile.
stria della carta; - in Sardigna inci sunti pagus Inevitàbili, agg. inevitabile - unu disastru i., un
industrias, in Sardegna ci sono poche industrie. disastro inevitabile.
Industriaisí, v.intr. impegnarsi, industriarsi - is Inevitabilmenti, avv. con certezza.
disoccupaus s’industriant in tantis modus po Inézia, s.f. inezia, sciocchezza [ridiculesa].
tirai a innantis, i disoccupati s’ingegnano in Infacilai, v.tr. mettere la maschera all’asino che
tanti modi per tirare avanti [ingeniaisí]. fa girare la macina perchè non gli vengano le
Industriali, 1. agg. industriale - zona i., zona vertigini.
industriale 2. s.m. imprenditore che opera Infadai, v.tr. infastidire, annoiare, seccare - in-
nell’industria. fadaisí, infastidirsi, perdere la pazienza.
Industriedda, s.f. dim. piccola industria. Infadau, p.p. seccato, infastidito.
Industriosamenti, avv. in modo industrioso. Infadosu, agg. importuno, fastidioso.
Industriosu, agg. ingegnoso. Infadu, s.m. fastidio, molestia.
Induzioni, s.f. induzione. Infagottai, v.tr. imballare, far fagotto.
Inedittu, s.m. lunedí di Pasqua (Orroli). Infagottau, p.p. imballato, infagottato.
Inéditu, agg. non pubblicato, inedito. Infallíbili, agg. infallibile - nisciunus est i., nes-
Inefficaci, agg. inefficace - dogna cura est istetia suno è infallibile; - custu remediu est i., que-
inefficaci, tutte le cure sono state inefficaci. sto rimedio è infallibile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio230_A


Infallibilidadi, s.f. infallibilità - s’i. de su Pa- Infelici, agg. infelice - hat passau un’infanzia
pa est posta in discussioni de medas, l’in- i., ha trascorso un’infanzia infelice; - una sorti
fallibilità del Papa è messa in discussione i., un destino infelice; - unu matrimoniu i., un
da molti. matrimonio infelice.
Infallibilmenti, avv. in modo certo. Infelicidadi, s.f. infelicità, avversità.
Infamadori, s.m. chi sparge notizie infamanti Infellonirisí, v.intr. inviperirsi, invelenirsi.
sul conto di qualcuno. Infelloniu, p.p. inviperito, invelenito.
Infamai, v.tr. infamare, calunniare. Inferiori, agg. inferiore - su pianu i. de una
Infamatóriu, agg. infamatorio, che getta di- domu, il piano inferiore di una casa; - pagai a
scredito - littera infamatoria, lettera infa- unu preziu i. una cosa, pagare una cosa ad un
matoria. prezzo inferiore.
Infami, agg. infame, turpe, scellerato. Inferioridadi, s.f. inferiorità.
Infàmia, s.f. infamia, disonore. Infermedadi, s.f. infermità, malattia.
Infangai, v.tr. infangare, coprire di fango - in- Infermeri, s.m. infermiere.
fangaisí, infangarsi; - i. is crapittas, in- Infermería, s.f. infermeria.
fangarsi le scarpe - fig. disonorare - i. su no- Infernali, agg. infernale, terribile - unu carraxu
mini de sa famiglia, disonorare il nome del- i., un chiasso infernale; - una basca i., un cal-
la famiglia. do terribile.
Infangau, p.p. infangato. Inferocirisí, v.intr. inferocirsi.
Infanteria, s.f. fanteria. Inferociu, p.p. inferocito, fortemente adirato.
Infanti, s.m. infante, titolo dei figli del re di Infèrriri, v.tr. 1. innestare - i. a ogu, innestare a
Spagna ad eccezione del principe ereditario. occhio; - i. a cambu, innestare a zeppa
Infanticida, s.m. infanticida. 2. vaccinare, inoculare - i. sa pigota, inocu-
Infanticídiu, s.m. infanticidio. lare il vaccino del vaiolo 3. arrivare, per-
Infantili, agg. infantile - maladia, asilu i., ma- venire - aundi inc’inferrit custu camminu?,
lattia, asilo infantile. dove arriva questa strada?
Infànzia, s.f. infanzia, puerizia - serbint lèis Inferru, s.m. inferno - cussa domu est un’i.,
severas po sa tutela de s’i., servono leggi seve- quella casa è un inferno.
re per la protezione dell’infanzia. Infertori, s.m. innestatore [innestadori].
Infarciri, v.tr. infarcire, riempire [farziri]. Infertu, p.p. 1. innestato 2. pervenuto, giunto
Infarciu, p.p. infarcito - una pudda infarcida, - aundi inci hat essiri i.?, dove sarà andato a
una gallina ripiena [farzíu]. finire?
Infarinadura, s.f. infarinatura, conoscenza su- Infertura, s.f. innesto - i. de sermentu, inne-
perficiale di una materia. sto di vite; - i. de pigotta, inoculazione del
Infarinai, v.tr. infarinare - i. su pisci primu de vaiolo.
ddu friri, infarinare il pesce prima di friggerlo. Infervorai, v.tr. infervorare, entusiasmare - in-
Infarinau, p.p. infarinato. fervoraisí, infervorarsi, entusiasmarsi.
Infastidiri, v.tr. infastidire, molestare. Infervorau, p.p. e agg. pieno di fervore, di en-
Infatigàbili, agg. instancabile. tusiasmo.
Infatigabilidadi, s.f. infaticabilità. Infestai, v.tr. infestare, danneggiare - cussa zo-
Infatigabilmenti, avv. senza mai stancarsi. na est infestada de is bandius, quella zona è
Infatu, avv. appresso - sa dí i., su mesi i., il infestata dai banditi; - su pibizziri infestat is
giorno dopo, il mese successivo. campus, le cavallette infestano i campi.
Infàustu, agg. sfortunato, nefasto - unu signali Infestu, agg. dannoso - clima i. a sa saludi,
i., un segno infausto. clima dannoso alla salute.
Infecundidadi, s.f. infecondità, sterilità. Infettadori, s.m. e agg. chi, che infetta.
Infecundu, agg. sterile, che non produce frutto Infettai, v.tr. contagiare, contaminare, in-
- terrenu i., terreno sterile; - matrimoniu i., quinare - is iscarrigus de is motoris infet-
matrimonio infecondo. tant s’aria, gli scarichi dei motori inqui-
Infelaisí, v.intr. adirarsi [pigaisí feli]. nano l’aria.
Infelau, p.p. adirato. Infettivu, agg. infettivo - maladia infettiva, ma-
Infelicementi, avv. in modo infelice. lattia contagiosa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio231_A


Infettu, agg. infetto, guasto, inquinato - aqua Inflammazioni, s.f. infiammazione - tengiu un’i.
infetta, acqua inquinata; - ambienti i. de su a is ogus, a su gutturu, ho un’infiammazione
viziu, ambiente corrotto dal vizio. agli occhi, alla gola.
Infeudai, v.tr. dare in feudo, assoggettare al pro- Inflessíbili, agg. inflessibile, rigido.
prio controllo. Inflessibilidadi, s.f. inflessibilità.
Infeudazioni, s.f. infeudamento. Inflessibilmenti, avv. in modo inflessibile.
Infezioni, infettamentu, s.f. infezione. Inflessioni, s.f. cadenza, modulazione della voce
Infideli, agg. infedele, traditore, sleale - mul- - i. casteddaia, inflessione cagliaritana.
leri, serbidori i., moglie, servitore infedele. Inflèttiri, v.tr. flettere, piegare.
Infidelidadi, s.f. infedeltà. Inflocchittai, ved. Infrocchittai.
Infidelmenti, avv. in modo infedele. Inflorai, ved. Infrorai.
Infilada, s.f. infilzata - un’i. de faulas, una filza Infloriri, ved. Infroriri.
di frottole; - un’i. de figu siccada, una filza di Influenti, agg. che possiede influenza e credito
fichi secchi. - est una persona meda i., è una persona mol-
Infiladura, s.f. infilatura, filza. to influente.
Infilai, infibai, v.tr. infilare - i. s’agu, infilare Influénzia, s.f. influenza.
l’ago; - i. anguidda in su schidoni, infilzare Influiri, v.intr. influire.
anguille nello spiedo. Influssu, s.m. influsso - is astrus esercitant un’i.
Infimamenti, avv. in modo infimo, bassa- asuba de is ominis, narant is astrologus, gli
mente. astri esercitano un’influsso sugli uomini, di-
Infimu, agg. il più basso, pessimo, spregevole cono gli astrologi.
- arroba de infima calidadi, merce di pessi- Infogai, v.tr. infuocare, infiammare - infogaisí,
ma qualità. infiammarsi.
Infinasattantu, avv. fintanto. Infollirisí, infollaisí, v.intr. mettere foglie, di-
Infinasattantuchí, cong. fintantochè. ventare frondoso.
Infinis, avv. infine, alla fine. Infollíu, p.p. frondoso, che ha messo le foglie.
Infinitamenti, avv. immensamente, senza mi- Informadori, s.m. informatore, chi dà noti-
sura. zie - informadori de sa polizia, informatore
Infinitesimali, agg. estremamente piccolo - una della polizia.
differenzia i., una differenza minima. Informai, v.tr. informare, dare informazio-
Infinitu, agg. e s.m. infinito, senza fine - s’uni- ni - t’hap’a i. de is novedadis, ti informerò
versu i., l’universo infinito. delle novità.
Infinitúdini, s.f. infinità - un’i. de genti, un’in- Informàtica, s.f. informazione automatica,
finità di gente; - un’i. di erroris, un’infinità di scienza dei calcolatori elettronici, relativa alla
errori. loro progettazione, alla elaborazione dei pro-
Infistulaisí, v.intr. infistolire di piaghe o ferite. grammi e al trattamento elettronico di dati e
Infittiri, v.tr. rendere più fitto - i. una cresuri, informazioni.
infittire una siepe. Informàticu, agg. relativo all’informatica.
Infiudaisí, ved. Inviudaisí. Informativa, s.f. informazione.
Infla, infra, s.f. boria, suberbia, alterigia - pre- Informativu, agg. che serve a comunicare notizie.
nu de inflas, borioso. Informau, p.p. informato - seu stetiu mali i.,
Inflacchèssiri, inflacchiri, v.tr. infiacchire, inde- sono stato male informato.
bolirsi. Informazioni, s.f. informazione - s’i. politica
Inflacchimentu, s.m. infiacchimento. est casi sempri de parti, l’informazione poli-
Inflacchiu, p.p. e agg. indebolito, debilitato. tica è quasi sempre di parte.
Inflammàbili, agg. infiammabile - liquidu i., Informigai, ved. Infromigai.
liquido infiammabile. Inforrada, s.f. infornata - un’i. de durcis, un’in-
Inflammabilidadi, s.f. infiammabilità. fornata di dolci.
Inflammai, v.tr. infiammare, accendere. Inforrai, v.tr. infornare, mettere al forno - i. su
Inflammatóriu, agg. infiammatorio - processu pani, infornare il pane.
i., processo infiammatorio. Inforrau, p.p. messo in forno, tostato - mendu-
Inflammau, p.p. infiammato. la inforrada, mandorle tostate.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio232_A


Inforzai, v.intr. rinforzare [affortiai]. Infusai, v.intr. fuggire, scappare, correre.
Infossai, v.tr. mettere in una fossa - i. pertia de Infuscai, v.tr. rendere fosco, oscurare, ottene-
sermentu po fai brabanias, infossare tralci di brare - una nui niedda hat infuscau su soli,
vite per fare barbatelle. una nuvola nera ha offuscato il sole; - infu-
Infossau, p.p. infossato, concavo - ogus infos- scaisí, infoschirsi, diventare fosco, oscurarsi,
saus, occhi incavati. annuvolarsi.
Infoxaisí, v.intr. impantanarsi [affoxaisí]. Infuscau, p.p. oscurato, offuscato.
Infoxau, p.p. impantanato [affoxau]. Infusíbili, agg. che non si può fondere.
Infrascaisí, v.intr. alterarsi. Infusioni, s.f. infusione.
Infricchimentu, s.m. intromissione, ingerenza. Infusu, s.m. e agg. infuso - un’i. de narbedda,
Infricchirisí, v.intr. intromettersi, ingerirsi. un infuso di malva; - scienzia infusa, scienza
Infriscai, v.tr. rinfrescare - sa temporada hat infusa.
infriscau s’aria, il temporale ha rinfrescato Ingabbadori, s.m. ingannatore.
l’aria. Ingabbai, v.tr. ingannare, beffare.
Infriscamentu, s.m. rinfrescamento. Ingabellai, v.tr. sottoporre a gabella, tassare.
Infrissa, s.f. imbastitura. Ingabellau, p.p. tassato.
Infrissida, s.f. infilzata - i. de spada, infilzata Ingaggiai, v.tr. 1. ingaggiare, assoldare - i. ope-
di spada. raius po sa binnenna, ingaggiare operai per
Infrissiri, v.tr. infilzare - i. anguidda in su schi- la vendemmia 2. allettare, attirare.
doni, infilzare anguille nello spiedo. Ingàggiu, ingaggiamentu, s.m. ingaggio.
Infrissiu, p.p. infilzato. Ingagliardai, ingagliardiri, v.tr. rendere ga-
Infrocchittai, v.tr. adornare con fiocchetti. gliardo - su binu ingagliardat, il vino inga-
Infrocchittau, p.p. infiocchettato. gliardisce.
Infromigaisí, informigaisí, v.intr. informi- Ingamai, v.tr. 1. prendere con l’amo - hapu inga-
colire. mau una pariga de murmungionis, ho preso
Infromigamentu, informigamentu, s.m. for- alcune mormore con l’amo 2. mettere nel bran-
micolio, intorpidimento di un arto. co un animale.
Infromigau, informigau, p.p. informicolito Ingannàbili, agg. che si può facilmente ingan-
- portu una camba infromigada, ho una gam- nare.
ba informicolita. Ingannadori, agg. e s.m. ingannatore - bellesa
Infrorai, v.tr. adornare con fiori, infiorare. ingannadora, bellezza ingannatrice.
Infrorau, p.p. e agg. ornato con fiori, abbellito. Ingannai, v.tr. ingannare, imbrogliare - i. su
Infroridura, s.f. fioritura - s’i. de is lillus cu- maridu, sa mulleri, tradire il marito, la mo-
menzat in maiu, la fioritura dei gigli comincia glie; - i. cun astuzia, cun bonus fueddus, in-
nel mese di maggio. gannare con astuzia, con buone parole; - las-
Infroriri, v.intr. fiorire - su pressiu infrorit in saisí i. de s’apparienzia, lasciarsi ingannare
beranu, il pesco fiorisce in primavera. dall’apparenza.
Infroriu, p.p. fiorito. Ingannosu, agg. ingannevole.
Infrusada, s.f. investita, urto - donai un’infru- Ingannu, s.m. inganno, imbroglio - est arrutu
sada, lanciarsi addosso a qualcuno con impeto. in i. e inc’hat perdiu totu su capitali, è caduto
Infruttuosamenti, avv. in modo infruttuoso. in inganno e ha perso tutto il capitale.
Infruttuosu, agg. infruttuoso. Ingastai, ved. Gastai.
Ínfula, s.f. ognuna delle due strisce che pendo- Ingaungiai, v.tr. fare da companatico - su casu
no dalla mitra dei vescovi. ingaungiat su pani, il formaggio fa da com-
Infúndiri, v.tr. infondere, incutere, suscitare - i. panatico al pane.
coraggiu, infondere coraggio. Ingaungiu, s.m. companatico.
Infurcai, v.tr. impiccare alla forca. Ingelosiri, v.tr. ingelosire, rendere geloso - in-
Infurconada, s.f. inforcata - un’i. de gorteddu, gelosirisí, ingelosirsi, diventare geloso.
una coltellata. Ingemmai, v.tr. adornare con gemme.
Infuriaisí, v.intr. infuriarsi, adirarsi - candu no Ingendrai, v.tr. concepire, generare.
ddi donas arrexoni s’infuriat, quando non gli Ingendrau, p.p. generato, concepito.
dài ragione si adira. Ingeneràbili, agg. che non si può generare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio233_A


Ingenerai, v.tr. generare, causare - i. confusioni, Ingioiau, p.p. ingioiellato.
provocare confusione. Ingiovanessirisí, v.intr. ringiovanire.
Ingeniaisí, v.intr. ingegnarsi, industriarsi, arra- Ingiovanéssiu, p.p. ringiovanito.
battarsi - i. po biviri, arrabattarsi per vivere Ingiriai, v.tr. circondare, attorniare, accerchia-
[industriaisí]. re - est ingiriau de totus is parentis, è attor-
Ingeniosamenti, avv. in modo ingegnoso. niato da tutti i parenti; - i. di assediu una cit-
Ingeniosu, agg. ingegnoso - unu sistema i., un tadi, circondare d’assedio una città.
sistema ingegnoso. Ingiriamentu, s.m. accerchiamento, assedio.
Ingènitu, agg. innato, naturale, congenito - unu Ingirialettu, s.m. striscia rettangolare di tessuto
disturbu i., un disturbo congenito. ornato per il letto; baldacchino del letto (W.).
Ingeniu, s.m. ingegno, talento - s’abbisongiu Ingiriau, p.p. circondato - su campu est i. de
acuzzat s’i., il bisogno aguzza l’ingegno; - unu unu muru, il campo è circondato da un muro.
corpu de i., una trovata intelligente. Ingíriu, s.m. giro, cerchio - sezzirisí a i., sedersi
Ingentiliri, v.tr. ingentilire, rendere gentile. in cerchio; - totu a i., tutt’intorno; - i. de fued-
Ingentiliu, p.p. ingentilito. dus, circonlocuzione.
Ingenugadori, ingenugadroxu, s.m. inginoc- Ingiuria, s.f. ingiuria, oltraggio.
chiatoio [genuflessoriu, umiliaderi]. Ingiuriai, v.tr. ingiuriare, offendere - ingiuriaisí
Ingenugaisí, v.intr. inginocchiarsi - si fiat inge- a pari, scambiarsi ingiurie.
nugau ananti de s’altari, si inginocchiò da- Ingiuriosamenti, avv. in modo ingiurioso.
vanti all’altare. Ingiuriosu, agg. ingiurioso, oltraggioso, offen-
Ingenugau, p.p. inginocchiato. sivo.
Ingerénzia, s.f. ingerenza, incarico, ufficio. Ingiustamenti, avv. in modo ingiusto.
Ingespiai, v.tr. chiazzare, variegare - gravellus Ingiustízia, s.f. ingiustizia - committiri, patiri
ingespiaus, garofani variopinti; - arrosas gro- un’i., commettere, subire un’ingiustizia.
gas ingespiadas in arrubiu, rose gialle varie- Ingiustu, agg. ingiusto.
gate in rosso. Ingobbaisí, v.intr. ingobbire, diventare gobbo.
Ingestu, s.m. gesto - fai ingestus, fare smorfie. Ingobbau, p.p. ingobbito.
Inghirlandai, v.tr. ornare con ghirlande. Ingolfaisí, v.intr. cacciarsi in una situazione dif-
Inghirlandau, p.p. inghirlandato. ficile - i. in is depidus, ingolfarsi nei debiti.
Inghisciadura, s.f. ingessatura - i. de unu Ingolfau, p.p. ingolfato, cacciato in una situa-
brazzu fratturau, ingessatura di un braccio zione difficile.
fratturato. Ingòlliri, v.tr. colpire, ferire, cogliere - castia
Inghisciai, v.tr. ingessare - i. una camba sega- ca ti podis i. cun su gorteddu, attento che puoi
da, ingessare una gamba fratturata (< cat. en- farti male col coltello.
guixar). Ingommai, v.tr. insaldare la biancheria da stirare.
Inghisciau, p.p. ingessato. Ingortigai, v.tr. intorpidire, rattrappire [cancarai].
Inghizzai, v. tr. cominciare. Ingortigau, p.p. torpido, rattrappito dal freddo
Inghizzu, s.m. inizio, principio. [cancarau].
Ingiarrai, v.tr. cospargere di ghiaia - i. una stra- Ingortu, p.p. ferito, colpito.
da, inghiaiare una strada. Ingraiai(sí), v.intr. aggravarsi, appesantirsi, ac-
Ingigneri, inginneri, s.m. ingegnere, inventore. casciarsi per ragioni di età o di malattia.
Ingigneria, s.f. ingegneria. Ingrandèssiri, ingrandiri, v.tr. e intr. ingran-
Inginna, s.f. capruggine, intaccatura delle doghe. dire, crescere - hanti decidiu de i. sa buttega,
Inginnai, v.tr. fare la capruggine alle doghe. hanno deciso di ingrandire il negozio; - i. una
Inginneri, ved. Ingigneri. fotografia, ingrandire una fotografia.
Inginnu, s.m. ordigno, macchina - fig. ingegno, Ingrandimentu, ingrandessimentu, s.m. in-
inganno, smorfia [ordingiu]. grandimento.
Ingiogazzai, v.tr. trastullare - acabadda de i. is Ingrangulai, v.tr. allettare, lusingare, adescare
canis, smetti di trastullare i cani. [ingreghiai].
Ingiogazzau, p.p. e agg. dedito al gioco, gio- Ingranguleri, s.m. lusingatore, adescatore [in-
cherellone. greghiadori].
Ingioiai, v.tr. ingioiellare, ornare di gioielli. Ingràngulu, s.m. adescamento [ingreghiadura].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio234_A


Ingrassai, v.tr. ingrassare - i. sa terra, concima- Ingruxamentu, s.m. incrociamento.
re la terra; - i. unu porcu tenendiddu in sa Ingruxau, p.p. incrociato - fogu i., fuoco incro-
urra, ingrassare un maiale tenendolo a stalla. ciato.
Ingrassamentu, s.m. ingrassamento - s’i. de su Inguddéi, avv. là, in quel luogo (indica un luo-
porcu, l’ingrassamento del maiale. go lontano da chi parla e da chi ascolta ed
Ingrassau, p.p. ingrassato - procu i. a lori, ma- esprime maggiore lontananza di “inguni”)
iale ingrassato con i legumi. - de i. si bit su mari, da lì si vede il mare.
Ingrassu, s.m. ingrasso, atto dell’ingrassare ani- Inguentu, ved. Unguentu.
mali o concimare terreni. Ínguina, íngu(n)a, s.f. inguine.
Ingratamenti, avv. in modo ingrato. Ingúni, avv. lì, là - i. in basciu, laggiù; - i. in
Ingratitúdini, s.f. ingratitudine, l’essere ingrato. susu, lassù; - i. a intru, là dentro; -firmadí i.,
Ingratu, agg. ingrato, che non riconosce i bene- fermati lì; - de i. no si podit passai, da lì non
fici ricevuti - fillus ingratus cun su babbu e si può passare; - de i. a pagus dís, di lì a po-
sa mamma, figli ingrati verso i genitori. chi giorni.
Ingraziada, s.f. inchino, genuflessione. Ingurdai, v.tr. smussare, rendere ottusa una lama.
Ingraziaisí, v.intr. accattivarsi la benevolenza, Ingurdau, p.p. che ha perso l’affilatura.
il favore di qualcuno, umiliarsi. Ingurdu, agg. smussato, non affilato - gorteddu
Ingredienti, s.m. ingrediente. i., coltello che non taglia bene.
Ingreghiadori, s.m. lusingatore, adescatore [in- Ingurnissai, v.tr. incorniciare - i. unu ritrattu,
granguleri]. incorniciare un ritratto.
Ingreghiadura, s.f. adescamento, lusinga [in- Ingurnissau, p.p. incorniciato.
grangulu]. Ingurtidroxu, s.m. inghiottitoio, esofago.
Ingreghiai, v.tr. allettare, lusingare, adescare Ingurtimentu, s.m. inghiottimento.
[ingrangulai]. Ingúrtiri, v.tr. trangugiare, inghiottire - i. cun is
Ingribbiai, v.tr. accalappiare, imprigionare. ogus, divorare con gli occhi; - i. un’affrontu,
Ingriglionai, v.tr. ammanettare, mettere le ma- un’offesa, subire, senza reagire, un affronto,
nette. un’offesa; - si dd’hat ingurtia, l’ha bevuta, ci
Ingriglionau, p.p. ammanettato. ha creduto.
Ingrillai, v.tr. allettare, carezzare, baloccare (W.). Ingúrtiu, p.p. inghiottito (anche fig.) - i. de su
Ingrillu, s.m. carezza, moìna (W.). scuríu, inghiottito dall’oscurità.
Ingroghiri, v.tr. e intr. far diventare giallo, ingial- Ingurtonaxu, agg. ingordo.
lire - in atongiu is follas de is matas ingroghint Ingurtoni, s.m. grande mangiatore, divoratore.
e ind’arruint a terra, in autunno le foglie de- Inibitória, s.f. divieto, proibizione [proibidura].
gli alberi ingialliscono e cadono a terra. Inibitóriu, agg. inibitorio, che vale a proibire
Ingroghíu, p.p. ingiallito, diventato giallo. d’autorità.
Ingrongu, s.m. grongo (pesce). Iniezioni, s.f. iniezione, puntura.
Ingroni, s.m. angolo, canto [furrungoni]. Inimicízia, s.f. inimicizia, ostilità, avversio-
Ingrummai, v.intr. ricoprirsi di gromma - custa ne - s’i. intre duas famiglias, l’inimicizia tra
carrada est ingrummada, questa botte è in- due famiglie [disamistadi].
crostata di tartaro. Inimigaisí, v.intr. inimicarsi, rendersi nemico
Ingrussai, v.tr. ingrossare, gonfiare - is aquas di qualcuno, provocare l’altrui ostilità.
hiant ingrussau su frumini, le piogge ingros- Inimigu, 1. agg. nemico, ostile 2. s.m. chi
sarono il fiume. nutre avversione verso qualcuno o qualcosa
Ingrussamentu, s.m. ingrossamento. - is inimigus de sa giustizia, i nemici della
Ingruxadori, s.m. incrociatore, nave da guerra. giustizia.
Ingruxadura, s.f. incrocio, crocicchio, cro- Inimitàbili, agg. impareggiabile.
cevia - un’i. de bias, un incrocio di strade Inimmaginàbili, agg. che non si può immagi-
[gruxeri]. nare - una bellesa i., una bellezza inimmagi-
Ingruxai, v.tr. 1. incrociare - i. is cambas, is nabile.
didus, incrociare le gambe, le dita; - i. is braz- Iniquamenti, avv. ingiustamente, in modo iniquo.
zus, incrociare le braccia, non lavorare 2. (t. Iniquidadi, s.f. iniquità - cummittiri un’i., com-
agr.) arare incrociando i solchi. mettere un’ingiustizia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio235_A


Iníquu, agg. ingiusto, iniquo, malvagio - sen- Innocénzia, s.f. innocenza - dimostrai sa pro-
tenzia iniqua, sentenza ingiusta. pria i., dimostrare la propria innocenza.
Iniziai, v.tr. iniziare, cominciare [cumenzai]. Innòi, avv. qui, qua - de i. no ti movis, da qui
Iniziali, 1. agg. che si trova all’inizio - sa parti non ti muovi; - i. in basciu, quaggiù; - i. in
i. de su percursu est meda difficoltosa, la parte susu, quassù.
iniziale del percorso è molto difficoltosa 2. Innominàbili, agg. che non si può nominare.
s.f. la lettera con cui si inizia una parola. Innovadori, agg. e s.m. innovatore.
Iniziau, p.p. iniziato. Innovai, v.tr. innovare, introdurre delle novità.
Inlizzadura, s.f. inlicciamento. Innovazioni, s.f. innovazione, riforma.
Inlizzai, v.tr. mettere nel liccio. Innu, s.m. inno - s’i. nazionali, l’inno nazionale.
Inluttaisí, v.intr. vestirsi a lutto. Innúi, avv. dove - i. sunt is librus ?, dove sono
Innamoraisí, v.intr. innamorarsi, invaghirsi - i. i libri?; - tanti s’abbarrat i. dd’appiccu, non
maccamenti, innamorarsi pazzamente; - est ci pensa due volte [aúndi].
unu chi s’innamorat facilmenti, è un tipo che Innumeràbili, agg. innumerevole.
s’innamora facilmente. Inopinàbili, agg. che non si può pensare.
Innamoramentu, s.m. innamoramento. Inopportunamenti, avv. a sproposito.
Innamorau, p.p. e agg. innamorato, invaghito Inopportunu, agg. non opportuno - gestu i.,
- s’est i. a primu vista, si è innamorato a pri- gesto inopportuno.
ma vista. Inospitali, agg. inospitale, scortese verso gli ospiti
Innantis, avv. e prep. prima, avanti - una pari- - albergu, zona i., albergo, zona inospitale.
ga de dis i., alcuni giorni prima; - prus a i., Inospitalidadi, s.f. inospitalità.
più avanti; - andai a i., andare avanti; - de Inosservàbili, agg. che non si può osservare.
immoi i., d’ora in avanti; - i. de scurigai serra Inosservànzia, s.f. inosservanza - s’i. de una
su portali, prima di imbrunire chiudi il portale. disposizioni, de una lèi, l’inosservanza di una
Innatu, agg. innato, congenito [ingenitu]. disposizione, di una legge.
Innaturali, agg. non naturale. Inqueddu, s.m. pezzo - un’i. de pani, de casu,
Innavigàbili, agg. non navigabile - canali, fru- di arroba, un pezzo di pane, di formaggio, di
mini i., canale, fiume non navigabile. stoffa - segai a inqueddus, tagliare a pezzi.
Innegàbili, agg. innegabile. Inquietaisí, ved. Inchietaisí.
Innestadori, s.m. innestatore [infertori]. Inquietu, ved. Inchietu.
Innestai, v.tr. innestare [inferriri]. Inquilinu, s.m. inquilino.
Innestau, p.p. innestato [infertu]. Inquisidori, s.m. e agg. inquisitore, chi inquisi-
Innestu, s.m. innesto [infertura]. sce - giugi i., giudice inquisitore.
Inní, avv. lì, là, in quel luogo - accanta, attesu Inquisiri, v.tr. inquisire, indagare, investigare
de i., vicino, lontano da quel luogo; - i. in susu, - i. in su passau de calincunu, indagare sul
i. in basciu, lassù, laggiù; - de innoi e de i., di passato di qualcuno.
qua e di là. Inquisizioni, s.f. inquisizione.
Ínnidu, agg. intatto, integro, vergine - terrenu Insabiai, v.intr. diventare saggio, assennato.
i., terreno non ancora pascolato; - boscu i., Insabiau, p.p. divenuto saggio.
bosco intatto; - mari i., tratto di mare o di sta- Insabonada, s.f. insaponata - donai un’i. a is
gno escluso dalla pesca per un certo periodo; pannus, dare un’insaponata ai panni.
- brebèi ínnida, pecora priva di contrassegno Insabonai, v.tr. insaponare, lavare con sapo-
padronale nelle orecchie. ne - i. is pannus, insaponare i panni.
Innieddigai, v.tr. annerire - su fumu innieddigat Insabonau, p.p. insaponato.
is murus, il fumo annerisce i muri; - sa figu Insaccai, v.tr. insaccare - i. su trigu, insaccare il
est cumenzendi a i., i fichi neri cominciano a grano; - i. feli, accumulare rabbia.
maturare. Insaccau, p.p. insaccato.
Innocentementi, avv. in modo innocente. Insaiai, v.tr. addestrare, esercitare.
Innocenti, innozenti, agg. innocente - s’imputau Insalada, s.f. insalata - i. de cibudda, insalata di
s’est dichiarau i., l’imputato si è dichiarato cipolle; - tamatiga, patata a i., pomodori, pa-
innocente; - manciaisí de sanguni i., mac- tate in insalata.
chiarsi di sangue innocente. Insaldàbili, agg. che non si può saldare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio236_A


Insalutíferu, agg. insalubre, nocivo alla salute Insertai, v.tr. inserire, includere - i. unu billettu
- clima i., clima insalubre. in sa busta, inserire un biglietto nella bu-
Insalvàbili, agg. non salvabile. sta; - i. una clausula in su cuntrattu, inserire
Insanàbili, agg. insanabile, incurabile. una clausola nel contratto.
Insandus, avv. e cong. allora, in tal caso - si no Insertamentu, s.m. inserimento, inser-
benint prus, i. andaus a baddai, se non vengo- zione.
no più, allora andiamo a ballare; - e i. ita fa- Insertau, p.p. inserito - dd’hant i. in sa lista de
deis?, e allora cosa fate? is imputaus, lo hanno inserito nella lista degli
Insanguinai, insanguentai, v.tr. insanguinare imputati.
- i. unu proceddu, spalmare di sangue la co- Insettu, s.m. insetto - s’abi est un’i. faineri, l’ape
tenna di un porchetto. è un insetto laborioso.

Insettus T. 11

Abi, abioi o spioni, angesa, apperigungia, argia, arna, babbaiola, bremi, calacasu, cardanca,
carrabusu, centupeis, cixigraxa o coipira, cugurra, cugurra frucaxada, crugulloni, espi,
fazzoni, fromiga, grillu, maniposa, mumusu, musca, muschittu, musconi, ogulucidu, patedda,
perdufà, pibizziri, pinni(xi), pintu, preideddu di arriu, pretta, priogu, pu(li)xi, scraffaioni,
sega(d)idus, sennoredda, suìga, tidingiolu, tingiu, zinzula, ziringoni, zorroìgu.

Insaras, avv. allora - de i. a innantis, da allora Insídia, s.f. insidia, inganno, pericolo - is insi-
in poi. dias de s’enemigu, le insidie del nemico; - is
Insaziàbili, agg. insaziabile, che non si sazia mai. insidias de su mari, i pericoli del mare.
Insaziabilidadi, s.f. insaziabilità. Insidiadori, s.m. chi insidia.
Inseddai, v.tr. 1. sellare, bardare 2. monta- Insidiai, v.tr. insidiare - i. una picciocca, insi-
re - su caboni inseddat is puddas, il gallo monta diare una ragazza, attentare al suo onore.
le galline 3. ingannare - si m’hat inseddau Insidiosamenti, avv. in modo insidioso.
una borta no m’inseddat prus, se mi ha ingan- Insidiosu, agg. insidioso - una pregunta insi-
nato una volta non mi inganna più. diosa, una domanda insidiosa.
Inseddau, p.p. e agg. sellato. Insidíu, agg. 1. che ha sete, assetato 2. bisognoso
Insensau, agg. che non ha buon senso - fueddus di acqua, arido (detto di suolo, piante, ecc.) - sa
insensaus, parole prive di significato. campagna est insidía, la campagna è arida.
Insensíbili, agg. insensibile. Insigna, s.f. insegna - s’i. de una locanda, l’in-
Insensibilidadi, s.f. insensibilità. segna di una locanda; - is insignas de su po-
Insensibilmenti, avv. insensibilmente. deri, le insegne del potere; - is insignas car-
Inseparàbili, agg. inseparabile - partis insepa- dinalizias, le insegne cardinalizie.
rabilis, parti non separabili; - amigu i., amico Insigni, agg. insigne, famoso, illustre - unu lit-
inseparabile. terau i., un illustre letterato.
Inseparabilmenti, avv. senza separazione. Insignificanti, agg. insignificante - una femina
Insepultau, agg. insepolto. i., una donna priva di personalità.
Inserrai, v.tr. rinchiudere, tener chiuso - i. Insimbu(l)ai, v.tr. insemolare.
su dinai in casciaforti, chiudere i soldi in Insinuadori, agg. e s.m. insinuatore.
cassaforte; - inserraisí in domu, asserra- Insinuai, v.tr. insinuare, introdurre lentamente
gliarsi in casa. in un’apertura stretta - insinuaisí, penetrare,
Inserrau, p.p. rinchiuso - s’est i. in d-unu gu- infiltrarsi.
ventu, si è rinchiuso in un convento. Insinuazioni, s.f. insinuazione.
Inserru, s.m. ritiro, clausura, luogo chiuso - fra- Insisténzia, s.f. insistenza - domandai una cosa
gu de i., puzza di rinchiuso; - s’i. de is mon- cun meda i., chiedere una cosa con molta in-
gias, la clausura delle suore. sistenza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio237_A


Insístiri, v.intr. insistere - insistit chi no est istetiu Instintu, s.m. istinto - s’i. maternu, l’istinto ma-
issu, insiste che non è stato lui. terno; - su cani est nemigu de su pisittu po i.,
Insolentementi, avv. in modo insolente. il cane è nemico del gatto per istinto.
Insolenti, agg. insolente, impertinente - unu Institudori, s.m. istitutore.
piccioccheddu i., un ragazzino impertinente. Instituiri, v.tr. istituire, fondare, stabilire.
Insolénzia, s.f. insolenza, arroganza - arrespun- Institutu, s.m. istituto - i. scolasticu, istituto
diri cun i., rispondere con insolenza. scolastico; - i. de bellesa, istituto di bellezza.
Insólitu, agg. insolito, inconsueto - furriai a do- Instituzioni, s.f. istituzione.
mu a ora insolita, rincasare ad un’ora insolita. Instruiri, v.tr. istruire - i. is pipius in sa re-
Insolúbili, agg. che non si può sciogliere. ligioni, istruire i bambini nella religione; - i.
Insonnigau, agg. insonnolito, assonnato, mez- is sordaus, istruire i soldati; - i. unu cani, am-
zo addormentato [insonniscau]. maestrare un cane.
Insopportàbili, agg. insopportabile - unu dolo- Instruíu, p.p. istruito, ammaestrato.
ri i., un dolore insopportabile. Instruttivu, agg. che serve ad istruire - un esem-
Insordigai, insodrigai, v.tr. insudiciare, insoz- piu i., un esempio istruttivo; - librus
zare, imbrattare. istruttivus, libri istruttivi.
Insordigau, p.p. insudiciato, imbrattato. Instruttori, s.m. istruttore.
Insòru, agg. e pron.poss. che appartiene ad es- Instruzioni, s.f. istruzione - s’i. est obbligato-
si, di loro proprietà - sa propriedadi i. est me- ria finzas a s’edadi de cattodixi annus, l’istru-
da manna, la loro proprietà è molto grande. zione è obbligatoria fino all’età di quattordici
Insostrai, v.tr. soffittare - i. un’aposentu, soffit- anni.
tare una camera. Insuamentu, s.m. eccitazione sessuale, special-
Insperàbili, agg. insperabile, al di là di ogni mente degli animali.
legittima speranza. Insuai, v.intr. andare in calore delle bestie e, in
Inspettori, s.m. ispettore, chi ha l’incarico di senso spregiativo, anche delle donne.
vigilare sullo stato o l’andamento di qualcosa. Insuau, agg. in calore.
Inspezioni, s.f. ispezione - s’ispezioni de is trup- Insufficientementi, avv. in modo insufficiente.
pas, l’ispezione delle truppe; - s’i. de is re- Insufficienti, agg. insufficiente, scarso - prov-
gistrus de una buttega, l’ispezione dei regi- vistas insufficientis, provviste scarse.
stri di un negozio. Insufficiénzia, s.f. insufficienza - assolviu po i.
Inspiradori, agg. e s.m. ispiratore. de provas, assolto per insufficienza di prove.
Inspirai, v.tr. ispirare, inspirare - i. fiducia, sim- Insuflazioni, s.f. insuflazione.
patia, ispirare fiducia, simpatia. Insultadori, s.m. chi insulta.
Inspirazioni, s.f. ispirazione, inspirazione - do- Insultai, v.tr. insultare, offendere gravemente
mandai i. a Deus, chiedere ispirazione a Dio. con atti o con parole.
Instàbili, agg. instabile, incostante - tempus, Insultu, s.m. insulto, ingiuria - no podía patiri
umori, equilibriu i., tempo, umore, equilibrio is insultus chene arrespundiri, non potevo
instabile. subire gli insulti senza rispondere.
Instabilidadi, s.f. instabilità. Insuperàbili, agg. insuperabile.
Instabilmenti, avv. in modo instabile. Insuperbiri, v.tr. insuperbire, far diventare su-
Instai, v.intr. fare istanza. perbo - insuperbirisí, insuperbirsi, inorgoglire.
Instanti, agg. istante, attimo - in d-unu i., in un Insuperbiu, p.p. divenuto superbo.
attimo. Insurdai, v.tr. assordare - no m’insurdis cun
Instànzia, s.f. istanza - presentai, respingiri cussa trumbitta, non assordarmi con quella
un’i., presentare, respingere un’istanza. trombetta.
Instigadori, s.m. istigatore. Insurdamentu, s.m. assordamento.
Instigai, v.tr. istigare - i. unu a su mali, istigare Insurdau, p.p. assordato.
uno al male; - i. a bocciri, istigare ad uccidere. Insuspettiri, v.tr. insospettire, destare sospetto
Instigamentu, instigazioni, s.m. istigazione. - insuspettirisí, insospettirsi.
Instillai, v.tr. istillare, infondere a poco a poco Insuspettiu, p.p. insospettito.
- i. s’amori po su beni, infondere l’amore Insussistenti, agg. insussistente, infondato - ac-
per il bene. cusa i., accusa infondata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio238_A


Insussisténzia, s.f. insussistenza, infondatezza. Integralmenti, avv. in modo integrale.
Insusteníbili, agg. insostenibile - una spesa i., Integrazioni, s.f. integrazione, fusione.
una spesa insostenibile. Integridadi, s.f. integrità - i. de vida, de cu-
Insúsu, avv. sopra, su, in alto. scienzia, integrità di vita, di coscienza.
Insuttigliai, insuttiligai, v.tr. assottigliare, di- Íntegru, agg. integro, incorrotto, incontaminato
minuire, ridurre. - omini i., uomo onesto.
Insuttigliau, insuttiligau, p.p. assottigliato. Intelargiai, v.tr. intelaiare, mettere sul telaio.
Insuzzuligai, v.tr. stuzzicare, stimolare, solle- Intelargiamentu, s.m. intelaiatura - s’i. de unu
ticare - i. s’appetitu, stuzzicare l’appetito. quadru, l’intelaiatura di un quadro.
Insuzzuligau, p.p. stuzzicato, solleticato. Intelargiau, p.p. intelaiato.
Intaccadura, s.f. intaccatura, tacca. Intellai, v.tr. pavimentare, con lastre di pietra,
Intaccai, v.tr. intaccare, corrodere - s’arruina lastricare.
intaccat su ferru, la ruggine corrode il ferro; Intellau, p.p., agg. e s.m. lastricato.
- i. sa reputazioni de unu, ledere la reputazio- Intellettivu, agg. intellettivo - facultadi intel-
ne di una persona. lettiva, facoltà intelletiva.
Intaccau, p.p. intaccato, corroso. Intellettuali, agg. e s.c. intellettuale.
Intaccu, s.m. tacca, incisione. Intelligenti, agg. intelligente - s’omini est un’es-
Intagliadori, s.m. intagliatore, chi esegue la- siri i., l’uomo è un essere intelligente.
vori di intaglio. Intelligénzia, s.f. intelligenza - sa beccesa, giai
Intagliai, v.tr. incidere, scolpire, intagliare il sempri, indebilitat s’i., la vecchiaia spesso
legno, il marmo, i metalli - i. unu mobili, inta- indebolisce l’intelligenza.
gliare un mobile. Intelligíbili, agg. intelligibile - una scrittura no
Intagliau, p.p. intagliato, inciso, scolpito. meda i., una grafia non molto decifrabile.
Intàgliu, s.m. intaglio, scultura. Intemerau, agg. puro, incorrotto - probidadi
Intamis, nella loc. “intamis de”, anziché, invece intemerada, probità intemerata.
che, piuttosto che - intamis de studiai, s’est Intemperanti, agg. intemperante - linguaggiu
corcau, anziché studiare si è messo a letto. i., linguaggio violento.
Intanaisí, v.intr. intanarsi, nascondersi. Intemperànzia, s.f. intemperanza, smodera-
Intanau, p.p. chiuso in tana. tezza, incontinenza.
Intantu, avv. intanto, frattanto, nel mentre. Intempériu, s.m. aria malsana, clima malsano.
Intantuchí, avv. intanto che, mentre. Intendenti, s.m. intendente - s’i. de finanza,
Intapissai, v.tr. tappezzare, addobbare con tap- l’intendente di finanza; - s’ i. militari, l’inten-
pezzeria - i. un’aposentu, tappezzare una dente militare.
stanza. Intendénzia, s.f. intendenza.
Intapissau, p.p. tappezzato. Intendia, s.f. intesa, accordo - stai a s’i., stare
Intascai, v.tr. mettersi in tasca - i. unu premiu, sull’intesa.
intascare un premio. Intendidori, s.m. intenditore - est un’i. de pin-
Intattu, agg. intatto, integro, non manomesso. tura, è un intenditore di pittura; - a bonu i.
Intaulai, v.tr. coprire con tavole - i. unu nego- pagus fueddus, a buon intenditor poche pa-
ziu, intavolare un negozio; - i. una chistioni, role.
intavolare un discorso. Intendimentu, s.m. intendimento, intelligenza,
Intaulau, intauladura, s.m. tavolato, pavimento proposito - omini de scarsu i., uomo di scarsa
o soffitto di legno. intelligenza; - s’i. suu fiat un’ateru, il suo sco-
Intaulittadura, s.f. fasciatura, previo bloccaggio po era un altro.
con tavolette, di un arto fratturato. Intèndiri, v.tr. sentire, udire, comprendere - i. a
Intaulittai, v.tr. sostenere con tavolette e fasciare su rovesciu, capire al contrario; - no indi bolit
un arto fratturato. i., non ne vuole sapere; - est unu chi si fait i.,
Intebidai, ved. Tebidai. è uno che sa far valere le sue ragioni.
Integrai, v.tr. integrare, completare - i. sa teoria Inténdiu, p.p. inteso, compreso, ascoltato - est
cun sa pratica, integrare la teoria con la pratica. una persona intendia, è una persona ascolta-
Integrali, agg. integrale, totale - pani i., pane ta, che si fa ascoltare; - abbarrai intendius,
fatto con tutti gli elementi del frumento. rimanere intesi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio239_A


Intensamenti, avv. con intensità. Interessadamenti, avv. in modo interessato.
Intensivu, agg. intensivo - coltivazioni intensi- Interessai, v.tr. interessare, riguardare - sa politica
va, coltivazione intensiva. no m’interessat, la politica non mi interessa.
Intensu, agg. intenso, eccessivo. Interessanti, agg. interessante, che desta interes-
Intentai, v.tr. promuovere, iniziare - i. causa, se - unu libru, unu film i., un libro, un film
intentare un’azione giudiziaria. interessante.
Intentau, p.p. intentato. Interessosu, agg. che bada al proprio tornaconto,
Intentazioni, s.f. intentazione. avido di denaro.
Intentu, 1. s.m. scopo, desiderio - dd’hapu fattu Interessu, s.m. interesse, utile, vantaggio - est
cun s’i. de t’aggiudai, l’ho fatto con l’intento sempri attentu a is interessus suus, è sempre
di aiutarti 2. agg. intento - fiat i. ascurten- attento ai suoi interessi.
diddu, era intento ad ascoltarlo. Interiezioni, s.f. interiezione.
Intenzionali, agg. intenzionale, volontario - er- Interiori, 1. s.m. che è dentro - is interioris, le
rori i., errore intenzionale. interiora 2. agg. interiore - una boxi i., una
Intenzionalmenti, avv. di proposito. voce interiore.
Intenzionau, agg. intenzionato - beni, mali i., Interis, nella loc. “in s’i.”, nel frattempo, intan-
bene, male intenzionato. to, mentre - in s’i. chi fui telefonendi, s’ind’est
Intenzioni, s.f. intenzione - tenit i. de partiri, ha andau, mentre io telefonavo, se n’è andato.
intenzione di partire; - s’i. mia est de ddu las- Interlineai, v.tr. interlineare.
sai a perdiri, la mia intenzione è quella di la- Interlineari, agg. interlineare - traduzioni i.,
sciarlo perdere. traduzione interlineare.
Inter, intre, intra, prep. tra, fra - fiant fuedden- Interlocutori, s.m. interlocutore.
du i. issus di affaris, parlavano tra di loro di Interlocutóriu, agg. interlocutorio, provvisorio
affari. - incontru i., incontro interlocutorio, non de-
Interamenti, avv. totalmente. finitivo.
Intercalai, v.tr. frapporre seguendo un certo or- Intermédiu, 1. agg. intermedio, che sta in
dine. mezzo tra due - colori i., colore intermedio
Intercalari, s.m. in taluni componimenti poetici 2. s.m. intermezzo teatrale.
il verso che si ripete al termine di ogni strofa; Interminàbili, agg. interminabile, lungo - una
parola o frase che, per abitudine, si ripete spes- canzoni i., una canzone molto lunga.
so, anche inopportunamente, nel discorso. Intermissioni, s.f. interruzione, cessazione.
Intercèdiri, v.intr. intervenire presso qualcuno Intermittenti, agg. intermittente - sonu, luxi i.,
per ottenere qualcosa in favore di altri - i. po suono, luce intermittente.
fai otteniri sa grazia a unu cundennau, inter- Intermitténzia, s.f. intermittenza.
cedere per far ottenere la grazia ad un con- Internai, v.tr. rinchiudere, relegare in carcere,
dannato. in campo di concentramento, in ospedale psi-
Intercédiu, p.p. intercesso. chiatrico o sim.
Intercessioni, s.f. intercessione, mediazione. Internamenti, avv. nell’interno.
Intercessori, s.m. intercessore. Internau, p.p. internato.
Intercettai, v.tr. intercettare - i. una littera, una Internessimentu, s.m. intenerimento, commo-
notizia, una comunicazioni telefonica, inter- zione.
cettare una lettera, una notizia, una comuni- Internèssiri, v.tr. intenerire, ammorbidire, impie-
cazione telefonica. tosire.
Intercettazioni, s.f. intercettazione. Internéssiu, p.p. intenerito.
Intercostali, agg. intercostale - dolori i., dolore Internu, 1. agg. interno - regulamentu i., rego-
intercostale. lamento interno 2. s.m. la parte che è dentro
Interdittu, 1. s.m. interdizione, proibizione - s’i. de sa domu, l’interno della casa.
2. agg. proibito, vietato. Interoclismu, s.m. clistere [lavativu].
Interdíxiri, v.tr. vietare, proibire in forza di Interpellai, v.tr. interpellare, rivolgere una do-
un’autorità - i. su passaggiu de is macchinas, manda, chiedere un parere - i. un’abogau,
vietare il transito delle macchine. chiedere il parere di un avvocato.
Interesa, s.f. integrità. Interpellazioni, s.f. interpellanza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio240_A


Interpolai, v.tr. inserire in un testo parole ad Interstíziu, s.m. interstizio, breve spazio tra due
esso estranee, frammischiare, alternare [inter- corpi o due parti dello stesso corpo.
verai]. Interu, agg. intero, integro, completo - un’annu
Interpolau, p.p. intervallato, alternato. i., un anno intero; - latti i., latte non scremato.
Interpòniri, v.tr. interporre, frapporre. Intervallu, s.m. intervallo, spazio tra due oggetti
Interposizioni, s.f. interposizione. o persone, periodo di tempo tra due azioni.
Interpostu, p.p. interposto, frapposto - trattai Intervèniri, v.intr. intervenire, prender parte - i.
po interposta persona, trattare per interposta in d-una discussioni, intervenire in una discus-
persona. sione; - sunt intervenias totus is autoridadis,
Interpretai, v.tr. interpretare, spiegare - i. sa sono intervenute tutte le autorità.
lei, applicare la legge con giustizia; - i. is son- Interventu, s.m. intervento, atto dell’interveni-
nus, dare una spiegazione ai sogni; - i. is disi- re - s’i. de sa polizia hat sprabaxau is dimo-
gius de calincunu, indovinare i desideri di strantis, l’intervento della polizia ha sparpa-
qualcuno. gliato i dimostranti.
Interpretativu, agg. interpretativo. Interverai, v.tr. mischiare, inserire, alternare
Interpretazioni, s.f. interpretazione. - a dis interveradas, a giorni alterni.
Intèrpreti, s.c. interprete - traballat comente i. Interverau, p.p. interposto, inserito, alternato.
in s’Unioni Europea, lavora come interprete Intessidura, s.f. tessitura.
nell’Unione Europea [turcimannu]. Intèssiri, v.tr. tessere insieme, intrecciare.
Interpunzioni, s.f. interpunzione. Intéssiu, p.p. intessuto.
Interrai, v.tr. seppellire, sotterrare - i. unu se- Intestinali, agg. intestinale - disturbu, maladia
mini, interrare un seme; - i. unu mortu, sep- i., disturbo, malattia intestinale.
pellire un morto. Intestinu, 1. s.m. intestino - s’i. rettu, l’intesti-
Interramentu, s.m. interramento. no retto 2. agg. interno - gherra intestina,
Interramortus, s.m. becchino, necroforo. guerra intestina.
Interrau, p.p. sotterrato, seppellito. Intiaulaisí, v.intr. indiavolarsi, infuriarsi.
Interregnu, s.m. interregno. Intiaulau, p.p. indiavolato, infuriato, estrema-
Interrogadori, s.m. interrogatore, chi interroga, mente vivace - piccioccheddus intiaulaus,
specialmente per ragioni concernenti il suo ragazzi indiavolati.
ufficio. Intíma, s.f. notificazione, intimazione.
Interrogai, v.tr. interrogare - i. unu testimongiu, Intimai, v.tr. intimare, ordinare.
interrogare un testimone. Intimamenti, avv. profondamente.
Interrogativu, agg. interrogativo - frasia inter- Intimoriggiai, v.tr. intimorire, impaurire, spa-
rogativa, proposizione interrogativa. ventare.
Interrogatoriu, interrogu, s.m. interrogatorio Intimoriggiau, p.p. spaventato, intimorito.
- fai un’i., fare un interrogatorio. Íntimu, agg. intimo, congiunto - una cirimonia,
Interrogazioni, s.f. interrogazione - s’est pre- un’amigu i., una cerimonia, un amico intimo.
sentau volontariu a s’i. de matematica, è an- Intingiadura, s.f. intignatura.
dato volontariamente all’interrogazione di Intingiai, v.tr. contagiare la tigna - intingiaisí,
matematica. ammalarsi di tigna.
Interru, s.m. seppellimento, funerale - a passu Intíngiri, v.tr. tingere, dar colore - i. unu bistiri
de i., molto lentamente. de nieddu, tingere un vestito di nero.
Interrumpimentu, s.m. interruzione, sospen- Intinnai, v.tr. centrare, cogliere con precisione
sione - i. de sa currenti, sospensione della cor- il bersaglio.
rente elettrica. Intinnau, p.p. centrato (di bersaglio).
Interrúmpiri, v.tr. interrompere, sospendere - i. Intintu, p.p. tinto - pilus intintus, capelli tinti.
unu spettaculu, interrompere uno spettacolo. Intippiri, tippiri, v.tr. rendere più fitto, infittire
Interruttori, s.m. interruttore - i. de sa luxi, - i. una cresuri, infittire una siepe; - intippirisí,
interruttore della luce; - girai s’i., girare l’in- infittirsi, addensarsi.
terruttore. Intippíu, p.p. infittito.
Intersecai, v.tr. intersecare, attraversare. Intirisiaisí, v.intr. contrarre l’itterizia.
Intersecazioni, s.f. intersezione. Intirisiau, p.p. affetto da itterizia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio241_A


Intisicaisí, v.intr. intisichire, diventare tisico, graci- Intrallazzai, v.intr. fare intrallazzi.
le. Si dice anche di piante che crescono a stento. Intrallazzeri, s.m. persona che fa intrallazzi abi-
Intitulai, v.tr. intitolare, dare il titolo, dedicare tualmente.
- i. una prazza a unu cittadinu illustri, dedi- Intrallazzu, s.m. affare combinato attraverso
care una piazza ad un cittadino illustre. imbrogli e illegalità.
Intitulazioni, s.f. titolo, intitolazione. Intramai, v.tr. intessere.
Intoccàbili, agg. che non può o non deve essere Intramau, p.p. intessuto.
toccato. Intramesai, v.tr. intramezzare, frapporre.
Intolleràbili, agg. che non si riesce a tollerare Intransitivamenti, avv. con valore intransitivo.
- basca, sidi i., caldo, sete insopportabile. Intransitivu, agg. e s.m. intransitivo.
Intolleranti, agg. intollerante, insofferente. Intraprendenti, agg. intraprendente.
Intollerànzia, s.f. intolleranza, insofferenza. Intraprèndiri, v.tr. intraprendere, accingersi a
Intonadori, s.m. intonatore. un lavoro, a un’impresa - i. sa carriera mili-
Intonadura, intonazioni, s.f. intonazione - cus- tari, intraprendere la carriera militare.
su tenori tenit una bona intonazioni, quel te- Intrattàbili, agg. intrattabile - caratteri i., ca-
nore ha una buona intonazione. rattere intrattabile.
Intonai, v.tr. intonare, mettere nel tono giusto la Intrattabilidadi, s.f. intrattabilità.
voce, un suono; armonizzare forme, colori e Intrattenimentu, intrettenimentu, s.m. tratte-
simili. nimento, festa.
Intoppai, v.intr. urtare, cozzare contro qualco- Intrattèniri, intrettèniri, v.tr. intrattenere - in-
sa, inciampare. tratteniat is amigus cun contus de viaggiu e
Intoppu, s.m. urto, intoppo, ostacolo, difficoltà binu bonu, intratteneva gli amici con raccon-
- scoraggiaisí a su primu i., scoraggiarsi alla ti di viaggio e vino buono.
prima difficoltà. Intrau, p.p. entrato.
Intostai, v.tr. indurire, rendere duro - s’aria in- Intraversai, v.tr. intraversare, ostacolare.
tostat su pani, l’aria indurisce il pane; - in- Intre, ved. Inter.
tostaisí, indurirsi, diventare duro - su pani di Intrecciai, intricciai, v.tr. intrecciare - i. is pi-
arisèu s’est intostau, il pane di ieri è diventa- lus, intrecciare i capelli.
to duro [induressiri]. Intrécciu, intrícciu, s.m. intreccio.
Intostau, p.p. indurito. Intregai, v.tr. consegnare, affidare - i. s’anima a
Intotu, avv. in tutto, affatto. Deus, affidare l’anima a Dio; - parrit intregau
Intra, ved. Inter. a is tiau(lu)s, sembra affidato ai demoni.
Intrada, s.f. entrata, ingresso, rendita - su sindi- Intregu, s.m. consegna - hat fattu i. de is cosas
gu tenit medas intradas, il sindaco ha molte suas, ha distribuito le sue cose.
entrate; - una domu cun duas intradas, una Intrepidamenti, avv. coraggiosamente.
casa con due ingressi; - a s’i. de su soli, al tra- Intrepidesa, s.f. intrepidezza.
monto. Intrépidu, agg. intrepido, coraggioso, audace.
Intradura, s.f. entratura, entrata, familiarità, Intrettantu, avv. frattanto, nel mentre.
confidenza. Intreverai, ved. Interverai.
Intradusíbili, agg. che non si può tradurre. Intrezzai, ved. Inzertai.
Intraforru, s.m. fodera di mezzo. Intricciai, ved. Intrecciai.
Intragnas, s.f. pl. viscere, intestini, ventre - in Intrigai, v.tr. e intr. avviluppare, intrigare, darsi
is i. de sa Terra, nelle viscere della Terra; da fare, macchinare.
- omini de i. malas, uomo cattivo, perfido. Intriganti, agg. intrigante, che si impiccia degli
Intrai, v.intr. entrare - i. in possessu, entrare in affari altrui - no pozzu sopportai is personas
possesso; - su soli est intrendisinci, il sole sta intrigantis, non posso tollerare le persone in-
tramontando; - m’intrat su frius sceti a inci triganti.
pensai, mi viene il freddo soltanto a pensarci. Intrigu, s.m. intrigo.
Intraiai, v.tr. mettere le travi per la copertura di Intrinsicamenti, avv. nella sostanza, nel-
un tetto. l’essenza.
Intraiamentu, s.m. travatura, impalcatura Intrínsicu, agg. intrinseco, strettamente legato
del tetto. da vincoli di amicizia.

242

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio242_A


Intrischiadori, s.m. strumento usato dai fale- Intuizioni, s.f. intuizione.
gnami per torcere i denti della sega. Intullu, 1. s.m. tulle - froccus de i., fiocchi di
Intrischiai, v.tr. torcere i denti della sega per tulle 2. nell’espressione “buffai a i.”, bere di-
renderla più tagliente. rettamente dalla bottiglia o da altro recipiente.
Intristai, v.tr. affliggere, rattristare - sa morti de Intunicai, v.tr. intonacare.
s’amiga dd’hat intristada meda, la morte del- Intuppaisí, v.intr. nascondersi in mezzo ai ce-
l’amica l’ha afflitta molto; - intristaisí, afflig- spugli (di animali inseguiti) - su conillu s’est
gersi, rattristarsi - s’intristat po cosas de nud- intuppau in d-una cresuri, il coniglio si è insie-
da, si rattrista per cose di poco conto. pato.
Intristau, p.p. e agg. afflitto, addolorato, triste. Inturbidai, ved. Intrullai.
Intròddi, s.m. persona molto grassa che ha dif- Intusciai, v.tr. 1. rivoltare il taglio alle lame ta-
ficoltà a muoversi e a piegarsi. glienti 2. scorrere con difficoltà di parti me-
Introdusíbili, agg. che si può introdurre. talliche come serrature, passanti, ecc., per
Introdusimentu, s.m. introducimento. mancanza di lubrificazione.
Introdúsiri, v.tr. introdurre, mettere dentro, far Intusciau, p.p. col taglio rivoltato - gorteddu i.,
penetrare - i. sa crai in sa toppa, introdurre la coltello non affilato [ingurdu].
chiave nella serratura; - i. modas istrangias, Inumanamenti, avv. in modo inumano, crudel-
introdurre mode straniere. mente.
Introdusivu, agg. introduttivo, che serve a pre- Inumanidadi, s.f. inumanità, barbarie.
sentare un argomento - capitulu i., capitolo Inumanu, agg. privo di umanità.
introduttivo. Inundai, v.tr. inondare, allagare, coprire d’ac-
Introduzioni, s.f. introduzione - s’autori hat a qua.
nai duus fueddus de i. a s’opera, l’autore dirà Inundazioni, s.f. inondazione, allagamento.
due parole di introduzione all’opera. Inútili, agg. inutile, vano - traballu i., lavoro inu-
Intróitu, s.m. introito. tile; - est i. chi bengas, tanti dinai no indi tengiu,
Intronizzai, v.tr. insediare in trono un sovrano, è inutile che tu venga, tanto soldi non ne ho.
un papa, un vescovo. Inutilidadi, s.f. inutilità.
Intronizzazioni, s.f. intronizzazione. Inutilmenti, avv. senza alcuna utilità.
Intrósigu, s.m. ambiente interno di una casa, Invaghessirisí, v.intr. invaghirsi, innamorarsi,
che non riceve luce diretta. accendersi di desiderio per qualcuno o per
Introssírisí, v.intr. diventare tozzo, tarchiato, qualcosa - i. de una picciocca, de una gioia,
grosso. invaghirsi di una ragazza, di un gioiello.
Introssíu, p.p. e agg. tarchiato, corpacciuto. Invalidai, v.tr. dichiarare nullo - i. unu cuntrattu,
Introversioni, s.f. introversione, tendenza a ri- is elezionis, invalidare un contratto, le elezioni.
tirarsi in sè, a rifiutare di accettare e apprez- Invalidau, p.p. invalidato, nullo.
zare il mondo esterno. Invalididadi, s.f. invalidità - pigat sa pensioni
Intrullai, inturbidai, v.tr. intorbidire, intorbi- de i., prende la pensione di invalidità.
dare - i. s’aqua, intorbidare l’acqua; - intrul- Invàlidu, agg. e s.m. invalido - est i. de gherra,
laisí, diventare torbido; - custu binu megat a è invalido di guerra.
s’intrullai, questo vino si sta intorbidando. Invanu, avv. inutilmente.
Intrullamentu, s.m. intorbidamento. Invariàbili, agg. invariabile, costante - s’av-
Intrullau, p.p. intorbidato [inturbidau]. verbiu est una parti i. de su discursu, l’av-
Intrusioni, s.f. intrusione. verbio è una parte invariabile del discorso.
Intrusu, s.m. intruso, chi si è introdotto inde- Invariabilidadi, s.f. invariabilità.
bitamente in un ambiente, in un luogo estra- Invariabilmenti, avv. senza variazione, immu-
neo - in famiglia fiat trattau comente un’i., in tabilmente - a dogna domanda chi dd’heus
famiglia era trattato come un intruso. fattu hat arrespustu i. chi no, a tutte le richie-
Intruxu, guntruxu, s.m. avvoltoio. ste che gli abbiamo fatto ha risposto invaria-
Intuitivamenti, avv. in modo intuitivo. bilmente di no.
Intuitivu, agg. intuitivo - metodu i., metodo di- Invariau, agg. invariato, immutato.
dattico basato sull’osservazione e sulla diret- Invasai, v.tr. mettere in vaso.
ta esperienza che il fanciullo ha del mondo. Invasamentu, s.m. invasamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio243_A


Invasau, 1. p.p. messo in vaso 2. agg. e s.m. Invidiai, v.tr. invidiare - is binus sardus no tenint
invasato, ossesso, indemoniato. nudda de i. a cussus franzesus, i vini sardi non
Invasioni, s.f. invasione - is invasionis bar- hanno nulla da invidiare a quelli francesi.
baricas, le invasioni barbariche. Invidiosu, agg. invidioso - est i. de is cosas de
Inveci, cong. invece. is aterus, è invidioso delle cose altrui.
Inveíri, v.intr. inveire - i. contra is traitoris, Invigilai, v.tr. e intr. sorvegliare, aver cura.
scagliarsi contro i traditori. Invigorèssiri, invigoriri, v.tr. invigorire, ren-
Inventai, v.tr. inventare - i. unu giogu, in- dere vigoroso.
ventare un gioco; - i. faulas, inventare Invincíbili, agg. che non può essere vinto
falsità. - un’esercitu i., un esercito invincibile.
Inventariai, v.tr. fare un inventario - i. unu Invincibilidadi, s.f. invincibilità.
museu, una biblioteca, inventariare un mu- Invincibilmenti, avv. in modo invincibile.
seo, una biblioteca. Inviolàbili, agg. inviolabile, che non può o non
Inventàriu, s.m. inventario - fai s’i. de su ma- dev’essere violato - pattu, accordu i., patto,
teriali in depositu, fare l’inventario del mate- accordo inviolabile.
riale in deposito. Inviolau, agg. inviolato, integro, incorrotto, ver-
Inventori, s.m. inventore, ideatore. gine.
Invenzioni, s.f. invenzione, scoperta. Inviscadora, s.f. allettatrice, lusingatrice.
Inverisímili, agg. inverosimile, incredibile [chi Inviscai, v.tr. invischiare - s’est lassau i. in
no parit berus]. d-un’affari pagu pulíu, si è lasciato in-
Invernissadura, s.f. verniciatura. vischiare in un affare poco pulito.
Invernissai, v.tr. verniciare, tingere con la ver- Inviscosirisí, v.intr. inviscidire.
nice - i. una cadira, una cascia, verniciare Inviscosíu, p.p. inviscidito, divenuto viscido.
una sedia, una cassa. Invisíbili, agg. invisibile - Deus est i., Dio è
Inversioni, s.f. inversione - i. sessuali, omoses- invisibile.
sualità. Invisibilidadi, s.f. invisibilità.
Inversu, agg. inverso, contrario. Invitanti, agg. invitante, attraente - proposta,
Invertiri, v.tr. invertire, rovesciare - i. s’ordini, oghiada i., proposta, sguardo invitante.
is partis, invertire l’ordine, le parti. Invitu, s.m. invito [cumbidu].
Investidura, s.f. conferimento di una carica. Inviudaisí, infiudaisí, v.intr. diventare vedovo.
Investigadori, s.m. investigatore - i. privau, Inviudau, infiudau, p.p. diventato vedovo.
investigatore privato. Invocadori, s.m. invocatore.
Investigai, v.tr. cercare, indagare, investigare Invocai, v.tr. invocare, implorare - i. s’aggiudu
- i. is moventis de su delittu, investigare i mo- de Deus, invocare l’aiuto di Dio.
venti del delitto. Invocazioni, s.f. invocazione.
Investigamentu, s.m. investigamento, investi- Involuntariamenti, avv. senza volerlo - dd’ha-
gazione. pu offendiu i., l’ho offeso involontariamente.
Investigau, p.p. investigato, indagato. Involuntariu, agg. involontario - unu sbagliu
Investimentu, s.m. investimento - cussa com- i., un errore involontario.
pora est unu bonu i. de capitali, quell’acqui- Invulneràbili, agg. invulnerabile, che non può
sto è un buon investimento di capitale. essere ferito, che non può essere intaccato
Investiri, v.tr. 1. concedere il possesso di un - fama, reputazioni i., fama, reputazione in-
feudo o altro incarico 2. investire denaro. vulnerabile.
Invettiva, s.f. invettiva, accusa. Invulnerabilidadi, s.f. invulnerabilità.
Invettivai, v.intr. lanciare invettive. Inzaffaranai, v.tr. condire, dare il colore con lo
Inviatu, s.m. inviato - i. speciali, giornalista zafferano.
mandato per seguire un avvenimento im- Inzaliai, v.tr. (t. del Parteolla) scaraventare, lan-
portante. ciare lontano.
Invídia, s.f. invidia. Inzaliau, p.p. lanciato, scaraventato.
Invidiàbili, agg. che suscita ammirazione e in- Inzertai, intrezzai, v.intr. indovinare, capire,
vidia - sa domu est in d-una posizioni i., la azzeccare - no ind’inzertat mai una, non ne
casa è in una posizione invidiabile. azzecca mai una; - a s’inzerta, a capriccio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio244_A


Inzeurrai, v.intr. germogliare [pillonai]. Ippódromu, s.m. ippodromo, campo con pista
Inzídu, s.m. gemma per innesto. adatta alle corse dei cavalli.
Inzimía, s.f. sintomo, indizio, principio. Ira, s.f. ira, collera, furore, indignazione - s’i.
Inzimiai, v.intr. cominciare a sentirsi male, avere de is bentus, de su mari, l’ira dei venti, del
i primi sintomi di una malattia. mare; - inzurpau de s’i., accecato dall’ira.
Inzimiau, agg. che presenta determinati sin- Iracundu, agg. iracondo - omini i., uomo ira-
tomi - i. de macchiori, che ha qualche indi- condo.
zio di pazzia. Irascíbili, agg. collerico, intrattabile, che ha im-
Inzivinai, v.tr. disporre e inchiodare le travi per provvisi scatti d’ira.
sostenere il tetto [incrabiolai]. Irascibilidadi, s.f. irascibilità.
Inzivinamentu, s.m. travatura, impalcatura di Irau, agg. pieno d’ira, arrabbiato.
sostegno per il tetto. Irgumarras, s.m. pl. lampi a secco, senza tuoni
Inzoddai, ved. Inzuddai. [boi marinu].
Inzuccherai, azzuccurai, v.tr. cospargere di zuc- Íride, s.f. 1. arcobaleno - is coloris de s’i., i sette
chero. colori fondamentali, che compaiono nell’arco-
Inzuddai, inzoddai, v.tr. (t. dei calzolai) attac- baleno 2. membrana colorata dell’occhio.
care la setola allo spago - fig. indovinare, Ironia, s.f. ironia.
azzeccare - no inzuddat (o inzoddat) fueddu, Ironicamenti, avv. in modo ironico.
non azzecca una parola, tanto è ubriaco. Irónicu, agg. detto o fatto con ironia - fueddai
Inzulai, v.tr. istigare, aizzare - i. is canis, aizza- in tonu i., parlare in tono ironico; - arrisixeddu
re i cani [abusciai]. i., sorrisetto ironico.
Inzulau, p.p. istigato, incitato. Irraffrenàbili, agg. irrefrenabile - prantu i.,
Inzunchiai, ved. Zunchiai. pianto irrefrenabile.
Inzurfurai, ved. Zurfurai. Irraxonàbili, agg. irragionevole, assurdo, esa-
Inzurpai, v.tr. accecare, abbacinare, abbagliare. gerato - pretesa, preziu i., pretesa, prezzo as-
Inzurpamentu, accecamento. surdo.
Inzurpau, p.p. accecato, abbagliato. Irraxonabilidadi, s.f. irragionevolezza.
Iòlla, s.f. berretto - spolladindi sa i. de conca, Irraxonabilmenti, avv. in modo irragionevole.
togliti il berretto dalla testa. Irrazionali, agg. irrazionale, irragionevole, illo-
Iperbolai, v.intr. iperboleggiare, esagerare. gico.
Ipèrbole, s.f. iperbole, esagerazione. Irreconciliàbili, agg. che non si può riconcilia-
Iperbólicu, agg. iperbolico, eccessivo, esa- re - sunt avversarius irreconciliabilis, sono
gerato. avversari irreconciliabili.
Iperdulía, s.f. culto particolare dovuto alla Ma- Irrecuperàbili, agg. irrecuperabile - unu tesoru
donna. i., un tesoro irrecuperabile; - unu maladiu i.,
Ipocondria, s.f. malattia di natura nervosa; nel- un malato inguaribile.
l’uso comune significa grave malinconia. Irredimíbili, agg. che non si può redimere.
Ipocóndricu, agg. che soffre di ipocondria. Irreflessivu, agg. che agisce senza riflettere,
Ipocrisia, s.f. ipocrisia, falsità, doppiezza. impulsivo.
Ipócrita, agg. e s.c. ipocrita, infingardo, falso Irregulari, agg. irregolare - elezioni i., elezione
- atteggiamentu, arrisixeddu i., atteggiamen- irregolare; - pulsu i., polso aritmico.
to, sorriso ipocrita. Irregularidadi, s.f. irregolarità.
Ipoteca, s.f. ipoteca. Irregularmenti, avv. in modo irregolare.
Ipotecai, v.tr. sottoporre a ipoteca - i. una do- Irreligiosidadi, s.f. irreligiosità.
mu, una terra, ipotecare una casa, un terreno. Irreligiosu, agg. irreligioso, che non segue alcu-
Ipotecàriu, agg. ipotecario - creditori i., cre- na religione.
ditore garantito da ipoteca. Irremediàbili, agg. irrimediabile - dannu, per-
Ipotenusa, s.f. ipotenusa. dita i., danno, perdita irrimediabile.
Ipótesi, s.f. ipotesi, supposizione. Irreparàbili, agg. che non si può riparare - gua-
Ipoteticamenti, avv. in modo ipotetico. stu i., guasto irreparabile.
Ipotéticu, agg. ipotetico - arraxonamentu, ca- Irreprensíbili, agg. corretto, incensurabile - cun-
su i., ragionamento, caso ipotetico. dutta i., condotta irreprensibile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio245_A


Irresistíbili, agg. a cui non si può resistere - ec- Issai, v.tr. issare, sollevare, innalzare per mezzo
cisu i., fascino irresistibile. di una carrucola, di un cavo e sim. - i. una ve-
Irreverenti, agg. irriverente, insolente. la, una bandera, issare una vela, una bandiera.
Irreverénzia, s.f. irriverenza. Issu, pron. di terza p.m. sing. lui, esso - pl. issus,
Irrevocàbili, agg. irrevocabile - sentenzia, de- essi, loro; - est issu chi mi dd’hat nau, è lui
cisioni i., sentenza, decisione irrevocabile. che me l’ha detto; - s’hiat avvertiu iss’e totu,
Irrisóriu, agg. irrisorio, detto o fatto per irridere ci avvertí lui stesso.
- fueddus, gestus irrisorius, parole, gesti irrisori. Istadi, s.m. estate - s’i. cumenzat su bintunu de
Irritàbili, agg. che si irrita facilmente - caratte- lampadas, l’estate ha inizio il ventuno di giugno.
ri i., carattere irritabile. Istantaneamenti, avv. in modo istantaneo.
Irritai, v.tr. 1. irritare, far perdere la calma - su Istantàneu, agg. che dura un istante - morti i.,
baccanu mi irritat, il rumore mi irrita 2. pro- morte istantanea.
vocare irritazione, prurito. Istéricu, agg. affetto da isterismo.
Irritamentu, s.m. irritamento. Istintinu, istintirigu, ved. Intestinu.
Irritanti, agg. che irrita. Istmu, s.m. istmo, lingua di terra tra due mari.
Irritazioni, s.f. irritazione, infiammazione. Istòlliri, ved. Stòlliri.
Irrusticai, v.tr. fare rustico, rozzo - irrusticaisí, Istoriai, v.tr. istoriare - i. is murus de una cre-
diventare rozzo. sia, istoriare le pareti di una chiesa.
Irrusticau, p.p. diventato rozzo. Istrioni, s.m. attore di teatro, commediante, buf-
Is, art.det. pl. i, gli, le - is domus, is carrus, is fone.
bottas, le case, i carri, gli stivali. Istriónicu, agg. istrionico, proprio degli istrioni.
Isbentiai, v.intr. prendere aria, essere esposto al Istruiri, ved. Instruiri.
vento. Istrumpas, ved. Strumpas.
Isbentiau, p.p. e agg. evaporato (di vino espo- Istruzioni, ved. Instruzioni.
sto all’aria) - fig. persona noiosa, svenevole. Ísula, s.f. isola, isolato.
Isbentuliai, isbertu(l)ai, v.tr. buttar via in malo Isulanu, agg. e s.m. abitante di un’isola.
modo. Isulau, agg. isolato, separato dal resto - logu i.,
Isca, s.f. valle paludosa e fertile, sito acquitrinoso. luogo isolato; - presoneri i., detenuto isolato.
Iscabúlliri, ved. Scabúlliri. Isuledda, isulottu, s.f. dim. isoletta.
Iscai, v.tr. imboccare, mettere il cibo in bocca a Ita, 1. pron. e agg.int. che?, che cosa?- i. bolis?,
chi non è in grado di farlo da sè - i. unu pipiu, che cosa vuoi?; - i. mi contas?, che mi rac-
unu pilloneddu, imboccare un bambino, im- conti?; - i. novas has portau?, che notizie hai
beccare un uccellino. portato? 2. agg.escl. che - ita bella dí!, che
Iscantus, ved. Scantus. bella giornata!; - i. lastima!, che peccato!
Iscau, p.p. imboccato. Itaddinanta, itasinarat, s.m. “come si chiama”
Ischerda, ved. Scherda. espressione usata per indicare persona o cosa
Ísci, inter. voce con la quale si fermano le bestie che in quel momento non viene in mente.
da tiro - no intendit i., non dà ascolto. Italianismu, s.m. vocabolo, locuzione o costrut-
Iscraria, ved. Scraría. to italiano accolto in un’altra lingua.
Iscrariai, ved. Sclarèssiri. Italianizzai, v.tr. italianizzare, dare forma ita-
Iscúria, s.f. difficoltà ad emettere l’urina per liana a un vocabolo di un’altra lingua.
ostacolo alle vie di emissione. Italianu, agg. dell’Italia - letteratura, storia,
Iscurigai, ved. Scurigai. populu i., letteratura, storia, popolo italiano.
Iscusi, ved. Scusi. Itasiollat, itasisiat, agg.ind. qualunque cosa che.
Isópu, s.m. 1. aspersorio (< sp. hisopo) 2. santo- Iterai, v.tr. ripetere, reiterare.
reggia (erba) [tumu]. Iterazioni, s.f. ripetizione, iterazione.
Ispainai, ved. Spaniai. Itineràriu, s.m. itinerario, percorso general-
Issa, pron. di terza p.f. sing. ella, lei, essa - pl. mente di più tappe, che si segue in un viag-
issas, esse, loro; - issa no ddui fiat, lei non gio, in una gita, in una competizione.
c’era; - dd’hapu fattu po issa, l’ho fatto per Ittéricu, agg. affetto da itterizia [striau].
lei; - est a issa chi ddu depis donai, è a lei che Itterízia, s.f. itterizia [striadura].
devi darlo. Ixibedda, s.f. atterina (pesce).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio246_A


L
- cerda de fuliai l., graticcio di verbasco usa-
to per trasportare il letame col carro.
Ladaminosu, agg. letamoso - terra ladaminosa,
terra letamosa.
Ladària, s.f. ampiezza, larghezza [amplaria].
La’, inter. guarda! È in effetti l’imperativo del Làddara, ved. Ddaddara.
verbo labai, guardare. Ladedda, s.f. piattola [priogu ladu].
Labai, v.tr. guardare, fare attenzione - labai ca Làdiri, ladri, s.m. mattone d’argilla, seccato al
s’ingolleis, state attenti a non farvi male. sole, tipico del Campidano, usato per la co-
Laberintu, s.m. labirinto, edificio con un com- struzione di muri e case - dòmus de l., case di
plesso di stanze e corridoi assai intricati - fig. mattoni crudi.
intrigo, imbroglio. Ladroneria, s.f. ruberia, furto, rapina.
Laboranti, s.m. lavorante, operaio, garzone di Ladroni, s.m. ladro - s’occasioni fait s’omini l.,
bottega. (prov.) l’occasione fa l’uomo ladro.
Laboratóriu, s.m. laboratorio - l. scientificu, Ladu, 1. agg. largo, ampio, spazioso 2. s.m. lato.
chimicu, laboratorio scientifico, chimico; - l. Laghixeddu, s.m. dim. laghetto.
di arrelogeri, di orifici, laboratorio di orolo- Làgrima, s.f. lacrima - custa domu m’est co-
giaio, di orefice. stada sudori e lagrimas, questa casa mi è
Laboriosu, laborativu, agg. laborioso, opero- costata sudore e lacrime, cioè fatica e do-
so - appartenit a una famiglia laboriosa, ap- lore; - asciugai is lagrimas a unu, asciuga-
partiene ad una famiglia laboriosa. re le lacrime ad una persona, consolarla
Làcana, s.f. limite, confine, pietra di confine - bid- [lambriga].
das lacanas a pari, paesi confinanti [cabizzali]. Lagrimai, v.intr. lacrimare, piangere [lambrigai].
Lacananti, agg. confinante [lacanas a pari]. Lagrimazioni, s.f. lacrimazione.
Lacca, s.f. lacca, sostanza resinosa usata per Lagrimosu, agg. lacrimoso - ogus lagrimosus,
ricoprire oggetti a scopo protettivo od orna- occhi lacrimosi.
mentale. Lagu, s.m. lago - su l. artificiali de su Tirsu
Laccaiu, s.m. lacchè, servo in livrea. est unu de is prus mannus de s’Europa, il
Lacheri, s.m. scalpellino specializzato nella lago artificiale del Tirso è uno dei più grandi
fabbricazione di vasche di pietra di diversa d’Europa.
forma e grandezza. Laicali, agg. proprio di un laico.
Lachittu, s.m. dim. piccola vasca di pietra, truo- Làicu, agg. 1. che non appartiene al clero
golo. 2. che si ispira a concezioni di autonomia o
Lacinu, lacina, s.m. 1. porcellana della Cina indifferenza rispetto all’autorità ecclesiastica
- ciccaras de l., tazzine di porcellana 2. gar- - Stadu l., Stato laico.
za che si usa per le ferite. Lama, s.f. lama - l. de spada, de gorteddu, lama
Laconicamenti, avv. con poche parole. di spada, di coltello.
Lacónicu, agg. succinto, stringato, conciso. Lamàda, gliamàda, s.f. fiammata, vampata.
Lacu, s.m. vasca di pietra di diversa forma e Lamai, v.intr. mandar fiamme.
grandezza, usata soprattutto per mangiatoia o Lambiccai, v.tr. distillare con alambicco, goc-
per abbeveratoio degli animali - l. di appallai, ciolare - fig. esaminare con cura - lambiccaisí
mangiatoia per bovini, di forma rotonda; - l. su ciorbeddu, ponderare minuziosamente.
de sa mola, vasca di raccolta della farina nel- Lambiccamentu, s.m. distillazione.
la macina sarda; - l. de s’aqua santa, pila del- Lambiccau, 1. p.p. distillato mediante alam-
l’acqua benedetta. bicco 2. s.m. distillato, estratto, quintessenza.
Làcuna, s.f. acquitrino, pozza d’acqua, lago, Lambiccu, s.m. alambicco, apparecchio per di-
vasca per abbeverare. stillare.
Lacunedda, s.f. pozzanghera, fosso pieno d’acqua. Làmbriga, s.f. lacrima [lagrima].
Lada, s.f. corona di pane, focaccia. Lambrigai, v.intr. lacrimare [lagrimai].
Ladaminai, ved. Alladaminai. Lambrigosu, agg. lacrimoso, pieno di lacrime;
Ladàmini, ledàmini, s.m. letame, concime - spra- che è cagione di pianto - unu contu l., un rac-
xiri l. in is terras, spargere letame sui terreni; conto lacrimoso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio247_A


Lamentai, v.tr. lamentare, deplorare - lamen- Làndiri, s.m. ghianda - in tempus de gherra su
taisí, lamentarsi, lagnarsi, risentirsi - su ma- caffèi ddu fadiant cun su l. turrau, in tempo
ladiu si lamentat dí e notti, il malato si lamenta di guerra il caffè lo preparavano con le ghian-
giorno e notte; - po su traballu no mi pozzu l., de tostate; - l. in famini, castangia parit, quan-
per il lavoro non posso lamentarmi. do si ha fame le ghiande sembrano castagne.
Lamentazioni, s.f. serie di lamenti - is lamen- Laneperda, s.f. muschio [muscu].
tazionis de Geremias, le lamentazioni di Ge- Langinu, agg. asciutto, mingherlino, che ha una
remia. costituzione fisica gracile.
Lamentosamenti, avv. con tono, con voce la- Langiori, s.m. magrezza - un’omini de unu l.
mentosa. chi fait spantu, un uomo di una magrezza im-
Lamentosu, agg. lamentoso - m’hat iscrittu una pressionante.
littera lamentosa domandendi dinai, mi ha Làngiu, agg. magro, secco, scarno - terrenu l.,
scritto una lettera lamentosa per chiedere de- terreno magro; - l. che un’obbili, magro come
naro. un chiodo.
Lamentu, s.m. lamento, gemito. Languidamenti, avv. in modo languido.
Lametta, s.f. dim. piccola lama; coltello da ma- Languidesa, s.f. languidezza - l. de stogumu,
cellaio a lama sottile. languidezza di stomaco.
Lamia, s.f. pescecane [canuzzu]. Languidèssiri, v.intr. languire, divenire debole,
Làmina, s.f. lastra sottile per lo più di metal- essere privo di forze.
lo - una l. di acciaiu, di arramini, una lastra Languidu, langhidu, agg. languido, debole
di acciaio, di rame. - luxi languida, luce debole; - ogus langui-
Lamoni, s.m. cerchione di ferro delle ruote dei dus, occhi languidi, che esprimono malinconia
carri agricoli. o tenerezza.
Làmpada, s.f. lampada [lantia]. Languori, s.m. languore, debolezza.
Làmpadas, làmparas, s.m. giugno - a l. su soli Laniai, v.tr. dilaniare, lacerare, sbranare [spedazzai].
pesat pampas, (prov.) a giugno il sole fa fiam- Lanifíciu, s.m. lanificio, stabilimento dove si
mate. lavora la lana.
Lampadina, s.f. lampadina elettrica. Lanosu, agg. lanoso, che contiene lana o che ha
Lampai, v.intr. lampeggiare, sfolgorare - l. sen- l’aspetto simile alla lana - pilus lanosus, ca-
za tronai, balenare a secco, ma si dice anche pelli lanosi.
quando alle parole non seguono i fatti. Lanterna, s.f. lanterna - l. de teulada, abbaìno;
Lampazzu, s.m. romice (erba). - l. po piscai a su notti, lanterna per la pesca
Lampiada, s.f. visione fugace - dd’hapu biu notturna; - bendiri figus po lanternas, (prov.)
una l., l’ho visto un attimo, di sfuggita. vendere fichi per lanterne, ingannare.
Lampu, 1. s.m. fulmine - l. ddi calit, che possa Lanterneri, s.m. lanternaio.
essere colpito da un fulmine 2. inter. acci- Làntia, s.f. lampada - l. a ollu, lampada ad olio
denti! (< cat. llantia).
Lampuluxis, s.m. lampo secco, barlume, mez- Lantioneddu, s.m. dim. lampioncino.
za luce. Lantioneri, s.m. lampionaio, chi accendeva e
Lana, s.f. lana - una madassa de lana, un gomi- spegneva i lampioni delle strade.
tolo di lana; - una bistimenta de lana, un abi- Lantioni, s.m. fanale, lampione - is lantionis de
to di lana; - l. de perda, muschio; - l. di acciaiu, sa strada, i lampioni della strada; - l. de car-
lana d’acciaio; - l. de imbirdiu, lana di vetro. rossa, fanale di carrozza.
Lancia, s.f. barca per il trasporto di persone. Lanudu, agg. lanuto, coperto di lana.
Lancioni, s.m. grande lancia, barcone. Lanza, s.f. lancia - armau de l., armato di lan-
Lancixedda, s.f. dim. piccola lancia. cia; - tiradori de l., lanciere.
Landireddada, s.f. grandinata. Lanzada, s.f. colpo di lancia.
Landireddai, v.intr. grandinare - hat landired- Lanzitta, s.f. dim. piccola lancia.
dau po unu quartu di ora, è grandinato per Lanzoru, ved. Lenzoru.
un quarto d’ora. Làpida, s.f. lapide, lastra di pietra, di marmo
Landireddu, s.m. grandine - una passada de l., - l. sepulcrali, lapide sepolcrale.
una grandinata. Lapidaria, s.f. arte delle iscrizioni su lapidi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio248_A


Lapidàriu, 1. s.m. chi incide lapidi 2. s.m. chi una l. a sa manu, ma no ddu hat frattura, mi
lavora pietre preziose o pietre dure 3. agg. hanno fatto una radiografia alla mano, ma non
lapidario - arti, stili, caratteris lapidarius, c’è frattura.
arte, stile, caratteri lapidari. Lastricai, v.tr. lastricare - l. una strada, una
Lapis, s.m. matita - stuggiu de l., astuccio per prazza, pavimentare con lastre di pietra una
matite. strada, una piazza.
Lapislàzzaru, s.m. lapislazzuli. Lastricau, p.p. coperto di lastre, lastricato.
Lardadura, s.f. lardatura. Làstricu, s.m. lastrico, rivestimento stradale.
Lardai, v.tr. introdurre pezzetti di lardo nella Laterali, agg. laterale - intrada l., ingresso laterale.
carne da arrostire. Lateralmenti, avv. lateralmente, dai lati.
Lardaiolu, s.m. giobia de l., giovedì grasso. Latinista, s.c. latinista, studioso della lingua e
Lardau, p.p. lardellato. della letteratura latina.
Lardu, s.m. lardo - fa’ e l., fave e lardo, piatto Latinu, s.m. e agg. - su latinu est una lingua
tipico; - sparai a l., sparare con un fucile ad morta, il latino è una lingua morta; - sintassi,
avancarica caricato con pezzi di lardo che, pro- litteratura latina, sintassi, letteratura latina.
iettati infiammati, provocavano gravi ustioni. Latitanti, agg. e s.c. latitante.
Laréddia, s.f. flemma. Latitànzia, s.f. lo stato di chi è latitante.
Lareddiau, agg. lungo nelle chiacchiere. Latitúdini, s.f. latitudine.
Largai, v.tr. allargare, ampliare. Latomía, notomia, s.f. cadavere, scheletro - fai
Largamenti, avv. ampiamente. sa l., fare l’autopsia.
Largària, larghesa, s.f. larghezza. Latrina, s.f. latrina, cesso, pozzo nero.
Larghittu, larghixi, agg. larghetto, un pò largo. Lattàiu, s.m. chi vende latte o lo porta a do-
Largu, 1. agg. largo, ampio 2. s.m. largo - pigai micilio.
su l., allontanarsi dalla riva; - fadéi l. ca Lattanti, agg. e s.m. lattante, che prende ancora
passant is curridoris, fate largo che passano i il latte della madre.
corridori. Latti, s.m. 1. latte - l. axedu, latte acido; - per-
Larva, s.f. 1. spettro, fantasma 2. labbro. diri l. e craddaxu, perdere capra e cavoli;
Lasagna, s.f. 1. strato di cera che rivestiva al- - ge’no m’hat a siccai su l., puru, non c’è
l’interno le forme di gesso entro cui si face- pericolo che mi spaventi e mi manchi il latte
vano i getti in bronzo 2. pasta sfoglia tagliata per l’allattamento; - lattis lattis, poco cotto,
a strisce più o meno larghe - pastissu de lasa- soprattutto di carne arrosto 2. lattice di certe
gnas, pasticcio di lasagne. piante come il fico, l’euforbia, ecc.
Lasciativu, agg. lassativo, che ha proprietà pur- Làttia, s.f. lattuga - l. accuppada, lattuga cap-
gative. puccia; - l. arruffada, scarola.
Lascu, agg. largo, non bene stretto. Lattoneri, ved. Lottoneri.
Lassa, s.f. lascito - fai l. a sa cresia, fare un Lattosu, agg. lattiginoso - figu lattosa, fico lat-
lascito alla chiesa. tiginoso, non ancora maturo.
Lassai, v.tr. lasciare, abbandonare - l. sa pic- Latturra, s.f. foruncolo [guroni].
ciocca, lasciare la fidanzata; - l. su viziu de Lau, lau eru, s.m. alloro - l. spinosu, agrifo-
fumai, lasciare il vizio del fumo; - hat lassau glio.
totu a is nebodis, ha lasciato tutto ai nipoti. Laudàbili, agg. lodevole.
Lassamistai, s.m. fastidio - essiri prenu de las- Laudabilmenti, avv. in modo degno di lode.
samistais, essere pieno di fastidi. Laudai, v.tr. lodare - siat laudau Gesu Cristu,
Làstima, s.f. pietà, compassione, peccato - m’in- sia lodato Gesù Cristo, formula di saluto fra
di parrit l., ne ho compassione; - est una l., è religiosi.
un peccato; - ita l.!, che peccato! Laudémiu, s.m. tassa medioevale sul trasferi-
Lastimai, v.tr. compiangere, aver compassione. mento di possesso.
Lastimau, p.p. compianto. Launeddas, s.f. pl. antico strumento musicale
Lastimosu, agg. compassionevole, che desta composto da tre canne di diversa lunghezza,
compassione. grossezza e intonazione; prendono il nome di
Lastra, s.f. lastra - l. de marmuri, de cristallu, basciu, croba e mancosedda, oppure organu,
lastra di marmo, di cristallo; - m’hanti fattu fiuda e mediana [sonus de canna].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio249_A


Làurea, s.f. laurea. Lebiesa, lebiori, s.f. leggerezza.
Laureai, v.tr. conferire il titolo di dottore - lau- Lébiu, agg. leggero, lieve - piccioccu de conca
reaisí, laurearsi [graduai]. lebia, giovane stravagante.
Laureandu, agg. e s.c. laureando, prossimo a Leccai, v.tr. schiacciare [streccai].
sostenere l’esame di laurea. Lega, s.f. lega, alleanza.
Laureau, p.p. e agg. che ha conseguito la laurea Legali, agg. legale - studiu l., studio legale; - nu-
[graduau]. meru l., ora l., numero legale, ora legale.
Laurera, s.f. agricoltura, coltivazione di cere- Legalidadi, s.f. legalità - rientrai in sa l., rien-
ali e legumi [masserizia]. trare nella legalità.

Sa laurera T. 12

Anchixa, aquadura, aradori, aradura, arau de ferru, arau de linna, arau meccanicu, argiola,
arregorta, arrusciadori, avena, bagantinu, biarava, bidazzoni, bingia, bingiateri, binnenna,
boinarxu, bonifica, buccioni, cabizzali, caminera, campu, cancioffa, cannedu, carretta, carru,
castiadori, cavuna, cavunazzu, cerboni, cerda, cixiri, cixirianu, cuncimi, cungiau, domu de
palla, faa, farci, farci furistera o friulana, fasolu, fattori, fattoria, ferrus de pudai, forrania,
froccidda o fruccaxa, froraggiu, fudazza o pudazza, gintilla, giornaderi, gisterra, innestadori,
lacana, ladamini, liquidu, macchina de treulai o de trebai, magasinu, marra, marradori,
marradura, marroni, masserizia, messa, messadori, messaiu, mulloni, muntronaxu, narboni,
olivariu, orgiu, ortu, pabarili, padenti, palia, palia de bentulai, panga, pardu, patata, piccu,
pipiniera o tuedda, pisurci, pompa de liquidai, prantedu, prenza, pudadori, pudadura, segau,
sementa, seminadrixi, serpi, serraccu, serroni, solariu, sozzi, spigadrixi, stadda, stua, tanca,
traifenu, trattori, travullu, trebuzzu, trigu, zurfuru.

Laus, s.m. lato di animale macellato (< lat. Legalizzai, v.tr. legalizzare - l. una firma, le-
latus). galizzare una firma.
Lavacru, s.m. recipiente per lavarsi. Legalizzazioni, s.f. legalizzazione, autenticazione.
Lavamanu, s.m. catino, lavamano. Legalmenti, avv. in modo legale.
Lavandera, s.f. lavandaia [lissiera]. Legau, s.m. 1. lascito testamentario 2. amba-
Lavandinu, s.m. acquaio, lavandino. sciatore, rappresentante di uno stato all’estero.
Lavativu, s.m. 1. clistere [interoclismu] 2. per- Legazioni, s.f. rappresentanza diplomatica.
sona scansafatiche. Leggiori, s.m. bruttezza.
Lavatóriu, s.m. lavatoio, stanza o porticato adi- Léggiu, agg. brutto, sgradevole - femina lèggia,
bito alla lavatura dei panni. donna brutta; - fragu l., odore disgustoso, puz-
Lazarettu, s.m. ospedale per malattie infettive zolente; - sonu l., suono stridulo, falso.
e contagiose. Legionàriu, s.m. soldato della legione.
Lazzada, s.f. cintura, fascia. Legioni, s.f. legione - sa l. de is carabineris, la
Lazzu, s.m. laccio per selvaggina - parai su l., legione dei carabinieri, corrispondente al reg-
tendere la trappola; - cassai a l., catturare col gimento.
laccio; - l. po cassai conillus, laccio per pren- Legisladori, s.m. legislatore, colui che fa le leggi.
dere conigli selvatici. Legislativu, agg. legislativo - su poderi l., il po-
Lea, ved. Lei. tere legislativo.
Lealdadi, s.f. lealtà, onestà, sincerità - donai Legislatura, s.f. legislatura, periodo nel quale
prova de l., dar prova di lealtà. dura in carica un’assemblea legislativa.
Leali, agg. leale, onesto, sincero, che mantiene Legislazioni, s.f. legislazione - l. civili, pena-
le promesse. li, scolastica, legislazione civile, penale, sco-
Lealmenti, avv. in modo leale, sincero. lastica.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio250_A


Legíttima, s.f. la parte del patrimonio riservata Lepidesa, s.f. arguzia, facezia.
ai legittimari. Lépidu, agg. arguto, acuto d’ingegno, spiritoso.
Legittimai, v.tr. riconoscere come legittimo - l. Lepireddu, s.m. dim. leprotto.
unu fillu naturali, legittimare un figlio natu- Lèpiri, lèpuri, s.m. lepre - lestru che unu l.,
rale. veloce come una lepre; - l. di argiola, pavon-
Legittimamenti, avv. in modo legittimo. cella - lepiri sposu, ciclamino.
Legittimau, p.p. legittimato. Lepra, s.f. lebbra, malattia cronica contagiosa
Legittimazioni, s.f. legittimazione, il rendere che colpisce la cute, le mucose, le ossa, i ner-
legittimo. vi e gli organi interni.
Legíttimu, agg. conforme alle leggi - proprie- Leprosu, agg. e s.m. lebbroso, affetto da lebbra.
dadi legittima, proprietà legittima. Lepudrída, s.f. minestra di legumi con carne di
Legu, agg. laico - para l., frate converso che maiale - l. de prisúci, minestra di piselli con
non ha preso gli ordini. carne di maiale.
Legúmini, s.m. legume - su pappu de is legu- Lepurinu, agg. di lepre - larva o murru l., lab-
minis est inserrau in sa tega, il seme dei le- bro leporino.
gumi è chiuso nel baccello. Lésbica, s.f. donna omosessuale.
Lèi, s.f. legge - l. naturali, morali, legge na- Lésbicu, agg. che si riferisce all’omosessualità
turale, morale; - sa l. est uguali po totus, la femminile - amori l., amore tra donne.
legge è uguale per tutti; - sa l. de sa fo- Lesbismu, s.m. omosessualità femminile.
resta, la legge della giungla; - fatta sa l. Lesiai, v.tr. ledere, offendere - l. s’onori, sa fama
agatau s’ingannu, fatta la legge, trovato de unu, ledere l’onore, la fama di una persona.
l’inganno. Lesiau, p.p. leso, offeso.
Lèi, lea, leura, s.f. zolla di terra - una l. de Lesioni, s.f. lesione, danno.
sangui, un grumo di sangue. Lesivu, agg. lesivo - cuntrattu l. de is interessus
Lena, s.f. lena, fiato - pigai l., riprendere fiato. di atiri, contratto lesivo degli interessi altrui.
Lenificai, v.tr. lenire, attenuare, mitigare - l. su Lessicali, agg. del lessico, che riguarda il lessico.
dolori, lenire il dolore. Lessicografia, s.f. tecnica o arte di comporre
Lenitivu, agg. lenitivo, sedativo. dizionari.
Lentamenti, avv. con lentezza - fueddai l., par- Lessicògrafu, s.m. lessicografo, compilatore di
lare con lentezza. dizionari.
Lentesa, s.f. lentezza. Léssicu, s.m. 1. vocabolario, dizionario 2. l’in-
Lènti, s.f. lente - l. de ingrandimentu, lente per sieme dei vocaboli e delle locuzioni che co-
ingrandire le immagini; - lentis a contattu, stituiscono una lingua o una speciale parte di
lenti a contatto. essa.
Lentu, agg. lento, pigro - coiri a fogu l., cuo- Lestamenti, avv. in fretta.
cere a fuoco lento. Lestesa, lestresa, s.f. sveltezza, prontezza, ac-
Lenu, agg. debole, fiacco. cortezza, velocità.
Lenza, s.f. 1. filo sottile alla cui estremità si Lestu, lestru, agg. lesto, pronto, svelto - l. de
attacca l’amo, per pescare 2. cordino usato manu, ladro; - l. de lingua, pronto alla rispo-
dai muratori per tirare le linee. sta; - a l., in fretta.
Lenzoru, lenzolu, s.m. lenzuolo - l. de prazz’e Letargu, s.m. letargo - arrui in l., cadere in
mesu, lenzuolo da una piazza e mezzo; - sten- letargo.
diai su pei cant’est longu su l., spendere se- Lettèra, léttia, s.f. barella per il trasporto di
condo le proprie possibilità. malati o di morti.
Lenzu, nell’espressione dei muratori “essiri a Lettiga, s.f. lettiga, portantina.
l.”, essere a piombo, perpendicolare - custu Lettixeddu, s.m. dim. lettino.
muru no est a l., questo muro non è a piombo. Lettori, s.m. 1. lettore, chi legge - l. attentu,
Leopardu, s.m. leopardo. sbeliau, lettore attento, distratto; - est unu l.
Lèpa, s.f. coltello a serramanico di fabbrica- accaníu de giornalis sportivus, è un lettore
zione artigianale [arrasòia]. accanito di giornali sportivi 2. nelle univer-
Lepéri, agg. scaltro, falso, imbroglione. sità, l’insegnante incaricato di esercitare pra-
Lepidamenti, avv. in modo arguto. ticamente gli studenti in una lingua straniera

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio251_A


3. apparecchio o dispositivo per “leggere”, nei Libellista, s.c. chi scrive libelli diffamatori; dif-
vari significati tecnici del termine - l. otticu, l. famatore.
po microfilms, l. laser, ecc., lettore ottico, letto- Libellu, s.m. 1. libretto, volume di piccola mole
re per microfilms, lettore di dischi ottici, ecc. 2. scritto infamante o diffamatorio, per lo più
Lettu, s.m. letto - l. de linna, de ferru, letto di anonimo.
legno, di ferro; - l. de duas prazzas, letto a Liberadori, s.m. e agg. chi, che libera da un
due piazze; - aposentu de l., camera da letto; danno, da un pericolo, da una soggezione e
- l. de frumini, letto di fiume; - andai a l. cun sim. - est istetiu su l. nostu, è stato il nostro
is puddas, andare a letto con le galline, presto. liberatore.
Lettura, s.f. lettura - sa l. de unu romanzu, la Liberai, v.tr. liberare - l. de sa sclavitudini, li-
lettura di un romanzo; - l. a boxi arta, lettura berare dalla schiavitù; - l. unu pilloneddu de
ad alta voce; - l. de su contadori de s’aqua, sa cabbia, liberare un uccellino dalla gabbia.
lettura del contatore dell’acqua. Liberali, agg. liberale, che largheggia - essiri l.
Léu, s.m. 1. polmone del bue (per i gatti) (< cat. cun is poburus, essere liberale verso i poveri.
lleu) 2. polline dei fiori. Liberalidadi, s.f. liberalità, generosità.
Leunaxi, ved. Lionarxu. Liberamenti, avv. liberamente, con libertà.
Léura, ved. Lèi. Libérculu, s.m. libriccino di poco o nessun valore.
Leuradura, s.f. frangitura delle zolle con zap- Libertadi, s.f. libertà - biviri in l., vivere in li-
pe o mezzi meccanici. bertà; - cumbattiri, morriri po sa l., lottare,
Leva, s.f. 1. leva - arziai unu corongiu cun d-una morire per la libertà.
leva, sollevare un masso con una leva 2. co- Libertai, v.tr. liberare, mettere in libertà - l. sa
scrizione obbligatoria - visita de l., visita di domu, liberare la casa dagli arredi.
leva; - sa l. de su 1980, la leva del 1980. Libertau, p.p. liberato, reso libero.
Levadora, s.f. levatrice, donna che assiste le Libertinaggiu, s.m. costume di vita dissoluta e
partorienti, ostetrica. licenziosa, da libertino.
Levanti, s.m. levante, est - bentu de l., vento di Libertinu, s.m. e agg. uomo di costumi licen-
levante [bent’e soli]. ziosi, di condotta disordinata, dedito ai facili
Levantinu, agg. e s.m. che proviene da levante, amori - est unu l. impenitenti, è un libertino
levantino. incorreggibile.
Lezioni, s.f. lezione - l. de latinu, de musica, Libertu, 1. s.m. schiavo messo in libertà, liber-
lezione di latino, di musica; - studiai sa l., to 2. agg. libero, non più impegnato.
studiare la lezione; - cussu castigu dd’hat a Líberu, liéru, agg. libero, aperto - inci besseus
serbiri de l., quel castigo gli servirà da lezio- a s’aria libera?, usciamo all’aria aperta?;
ne; - pozzu donai lezioni di onestadi a - in su tempus l. mi donu a sa lettura, nel tem-
chinisisiat, posso dare lezione di onestà po libero mi dedico alla lettura.
a chiunque. Libraiu, s.m. libraio, venditore di libri.
Liaga, gliaga, s.f. piaga, ulcera - fig. persona Libràriu, agg. dei libri, che riguarda i libri - agen-
noiosa. zia libraria, commerciu l., agenzia, commer-
Liagai, gliagai, v.tr. piagare, ulcerare. cio librario.
Liagau, gliagau, p.p. piagato. Libreria, s.f. 1. negozio di libri - su romanzu no
Liai, v.tr. prendere, togliere. est ancora cumpartu in is librerias, il roman-
Liàuna, gliàuna, s.f. latta, teglia - unu bòtu de zo non è ancora apparso nelle librerie 2. stan-
l., un barattolo di latta; - una l. de drucis, una za o mobile destinato a conservare i libri.
teglia di dolci. Libru, líburu, s.m. libro - l. ligau a sa rustica,
Liauneri, s.m. lattoniere [stangiaiu, tolaiu, a peddecaminu, libro rilegato alla rustica, in
lottoneri]. pergamena; - l. de contus, o registru de intra-
Libba, s.f. misura di peso corrispondente a 400 das e bessidas, libro di contabilità; - l. di ar-
grammi (12 once) - mesu l. de zuccuru, due rezettas, ricettario.
etti di zucchero. Libureddu, s.m. dim. libretto.
Libecciada, s.f. mareggiata con vento di libeccio. Liceu, s.m. liceo - nebodi miu frequentat su
Libécciu, s.m. libeccio, vento caldo provenien- liceu scientificu, mio nipote frequenta il li-
te da sud-ovest (< ar. lebek). ceo scientifico.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio252_A


Licitamenti, avv. in modo lecito. Lillu, s.m. giglio, iris - lillu biancu, asulu, gro-
Lícitu, lízitu, agg. lecito, giusto, consenti- gu, iris bianco, azzurro, giallo; - l. di aqua,
to dalla morale, dalle convenienze, dalla ninfea; - l. de mari, narciso marino; - a chi l. e
legge. a chi frori, persone della stessa pasta; - l. de
Licoinàrgiu, licoinàrxu, s.m. buongustaio, lec- Maria, amarillide.
cardo, ghiottone. Lima, s.f. 1. lima (utensile) - l. tunda, triango-
Licori, liquori, s.m. liquore - l. de murta, de lari, grussa, fini, lima tonda, triangolare, gros-
limoni, liquore di mirto, di limone. sa, fine 2. specie di limone con la buccia molto
Lidori, s.m. macchia livida sulla pelle. grossa, lumìa.
Lidu, agg. livido - lida po s’imbidia, livida per Limadura, s.f. limatura.
l’invidia. Limai, v.tr. limare, perfezionare.
Liesca, gliesca, s.f. scheggia - l. de linna, di Limazzu, s.m. fanghiglia, melma.
ossu, scheggia di legno, di osso; - l. de gra- Limbu, s.m. limbo.
nata, scheggia di granata [astula]. Liminàrgiu, s.m. limitare della porta, soglia
Liescai, v.tr. e intr. scheggiare. - su l. de sa genna, la soglia della porta.
Liga, s.f. lega - l. de metallus, lega di Limitai, v.tr. limitare, ridurre, circoscrivere - l.
metalli; - muneda de bona l., moneta di is ispesas, limitare le spese; - limitaisí in su
buona lega. pappai, limitarsi nel mangiare.
Ligadori, s.m. legatore, specialmente di Limitativu, agg. restrittivo, limitativo.
libri. Limitau, p.p. e agg. limitato, ristretto - persona
Ligadura, s.f. legatura, allacciatura - sa l. de de pretesas limitadas, persona di poche pre-
unu liburu, la legatura di un libro. tese.
Ligai, v.tr. legare, rilegare, allacciare, annodare Limitazioni, s.f. limitazione - l. de sa libertadi,
- liburu ligau a sa franzesa, libro rilegato in limitazione della libertà.
pelle. Limiti, s.m. limite, confine, termine.
Ligamentu, s.m. legamento - l. di ossus, lega- Limonada, s.f. limonata, bibita preparata con
mento di ossa. succo di limone e acqua zuccherata.
Ligas, s.f. pl. legacci delle calze. Limoni, s.m. limone - succi de l., succo di li-
Liggenda, s.f. leggenda - sa l. de Aristana, la mone; - l. de croxu fini, limone dalla buccia
leggenda di Aristana. sottile.
Liggendàriu, agg. leggendario - un’eròi l., un Limosidadi, s.f. limosità.
eroe leggendario. Limósina, s.f. elemosina - domandai (o pediri)
Liggeramenti, avv. in modo leggero. sa l., chiedere l’elemosina.
Liggeresa, s.f. leggerezza - cumportaisí cun l., Limosinai, v.intr. elemosinare, mendicare
comportarsi con leggerezza. [pediri].
Liggeri, agg. leggero - pappai l., cibo leggero; Limosineri, s.m. elemosiniere; nelle corti di un
- un’arziada liggera, una salita leggera; - l. tempo era il dignitario incaricato di distribui-
de conca, di poco senno; - l. che una piuma, re le elemosine.
leggero come una piuma. Limosu, agg. limaccioso.
Liggíbili, agg. leggibile - una scrittura crara e Limpiabassas, s.m. nettacessi.
l., una grafia chiara e leggibile. Limpiadentis, s.m. stuzzicadenti.
Liggidori, s.m. lettore - l. de romanzus, let- Limpiadura, s.f. pulitura.
tore di romanzi; - l. de lingua ingresa in Limpiai, v.tr. pulire - l. is loris de s’erba,
s’universidadi, lettore di lingua inglese al- diserbare le coltivazioni di grano e di legu-
l’università. mi; - l. una mela, una pira, sbucciare una
Líggiri, v.tr. leggere - l. unu giornali, unu li- mela, una pera; - l. una ferida, pulire una
buru, leggere un giornale, un libro; - l. sa ma- ferita.
nu, leggere la mano. Limpiori, limpiesa, s.m. limpidezza.
Líggiu, p.p. letto. Limpiorigas, s.m. nettaorecchi.
Ligna, ved. Linea. Límpiu, agg. pulito, limpido, netto - pisci a maz-
Lígneu, agg. ligneo [de linna]. za limpia, pesce con l’intestino pulito - zurpu
Lillosu, agg. calmo, tranquillo. l., completamente cieco.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio253_A


Limporra, s.f. lattaiola (erba) [camingioni, Linna, s.f. legna, legno - maistu de l., falegna-
lattaredda]. me; - l. siccada po su fogu, legna secca da
Limu, s.m. fango, fanghiglia, limo. ardere; - fai l. o segai l., far legna; - lettu de l.,
Lindirera, s.f. pettine stretto per togliere i len- letto di legno.
dini dalla testa.
Líndiri, s.m. lendine, uovo di pidocchio.
Línea, línia, s.f. linea - tirai una l., tracciare Aìnas de su maistu de linna T. 13
una linea; - l. orizzontali, verticali, inclina-
da, linea orizzontale, verticale, inclinata. Ascia, arroda di acuzzai, berrina,
Lineai, v.tr. tracciar linee, delineare. calagorru, codi, cumpassu, girabarchinu,
Lineamentus, s.m. pl. lineamenti, fattezze
graffieddu o scarraffiu, intrischiadori,
del volto umano - l. dilicaus, fattezze de-
licate. lima, mallu, mangara, marteddu, pinzel-
Linfa, s.f. linfa, alimento, nutrimento. lu, prana, puncias, raspa, scraffeddu,
Linfàticu, agg. che concerne la linfa - sistema seguredda, seguri, sergenti, serra,
l., sistema linfatico; - vasus linfaticus, vasi serraccu, serroni, sgubbia, smerigliu,
linfatici. sumentadori o sumentu, tenallas,
Lingeria, s.f. biancheria (< fr. lingerie). turnavia, turnu.
Lingidura, s.f. leccatura, leccata.
Lingipratus, s.m. leccapiatti, ghiottone, golo-
so, parassita. Linnai, v.intr. legnare, far legna, raccogliere legna.
Língiri, v.tr. leccare - si dd’hessi acciappau deu Linnamini, s.m. legname - l. traballau, legna-
s’indi hiat essiri lintu is didus, se l’avessi tro- me lavorato.
vato io si sarebbe leccato le dita. Linnarbu, s.m. pioppo.
Língiu, s.m. sponda del carro agricolo. Linnargiu, linnaxi s.m. deposito della legna.
Lingotu, s.m. massello di metallo, destinato alla Linnosu, agg. legnoso, costituito da legno, duro
lavorazione - l. di òru, de prata, lingotto d’oro, come il legno.
d’argento. Lintu, p.p. leccato - l. e pintu, somigliantissimo.
Língua, s.f. 1. lingua - su filu de sa l., lo sci- Linu, s.m. lino - madassa de l., tela de l., ma-
linguagnolo; - l. de mamma o de latti, lingua tassa, tela di lino.
materna; - l. longa, linguacciuto; - l. serpen- Liofanti, s.m. elefante di mare.
tina, mordace; - l. druci, bleso; - pabedda de Lionarxu, leunaxi, lonaxi, launaxi, s.m. olean-
l., pustola della lingua; - trobeddai sa l., far- dro - su l. est una mata velenosa, l’oleandro è
fugliare; - portai una cosa in sa punta de sa una pianta velenosa.
l., avere qualcosa sulla punta della lingua; - l. Lioneddu, s.m. dim. leoncino.
tua santa, almeno si avverasse ciò che hai Lionessa, s.f. leonessa.
detto 2. idioma - sa lingua sarda est una lin- Lióngiu, s.m. legaccio - fig. legame, catena, ser-
gua romanza, la lingua sarda è una lingua neo- vitù [accappiu].
latina; - is linguas furisteras, le lingue stra- Lioni, s.m. leone - sa giúa de su l., la criniera
niere. del leone; - intrada de l. e bessída di
Linguaggiu, s.m. l’espressione dei pensieri e arrizzoni, entrata da leone e uscita da porco-
sentimenti per mezzo di suoni articolati, di spino.
gesti, segni o altro. Liquefai, v.tr. liquefare, fondere [scallai].
Linguarada, s.f. borragine (erba) [burraccia]. Liquefattu, p.p. liquefatto [scallau].
Linguazzu, s.m. linguella; ancia degli strumen- Liquefazioni, s.f. liquefazione, scioglimento,
ti a fiato. fusione.
Lingudu, agg. linguacciuto, pettegolo, maldi- Liquidai, v.tr. 1. liquidare, pagare, vendere qual-
cente. cosa a basso prezzo - l. is dannus, liquidare i
Linguista, s.c. studioso di linguistica, glottologo. danni; - l. unu depidu, pagare un debito 2.
Linguística, s.f. lo studio scientifico delle lin- dare la poltiglia bordolese alle viti.
gue, glottologia. Liquidazioni, s.f. liquidazione, pagamento.
Línia, ved. Línea. Liquidesa, s.f. liquidezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio254_A


Líquidu, agg. e s.m. liquido; poltiglia bordo- latti, mesu litru de nuxedda, un litro di latte,
lese per le viti. mezzo litro di nocciole.
Liquori, ved. Licori. Líttera, s.f. lettera - l. de s’alfabetu, lettera del-
Lira, s.f. lira (strumento musicale). l’alfabeto; - scriri, mandai una l., scrivere, man-
Lírica, s.f. componimento lirico - una l. de Leo- dare una lettera; - l. anonima, lettera non firmata.
pardi, una lirica di Leopardi. Litterali, agg. letterale - sensu l., senso lette-
Líricu, agg. lirico - artista l., artista lirico. rale; - traduzioni l., traduzione di un testo pa-
Lisai, ved. Allisai. rola per parola, a danno spesso dell’eleganza.
Liscinada, s.f. scivolone, scivolata. Litteralmenti, avv. alla lettera.
Liscinai, v.intr. scivolare, sfuggire, guizzare via. Lítteràriu, agg. letterario - opera, propriedadi
Liscinosu, agg. scivoloso, sdrucciolevole - stra- litteraria, opera, proprietà letteraria.
da liscinosa, strada sdrucciolevole. Litteratura, s.f. letteratura - in is iscolas supe-
Lissa, s.f. cefalo, muggine [pisci de scatta]. rioris si studiat sa storia de sa l. italiana, nelle
Lissai, v.tr. lessare [buddiri]. scuole superiori si studia la storia della lette-
Lissénzia, s.f. 1. licenza, permesso - otteniri sa ratura italiana.
l. de pisca, de cassa, di esercitai unu mestie- Litterau, s.m. persona di vasta cultura lettera-
ri, ottenere l’autorizzazione di pesca, di cac- ria. Per il popolo “litterau” era chi sapeva leg-
cia, di esercitare un mestiere; - donai l. o con- gere e scrivere.
geu, licenziare, accomiatare; - l. poetica, li- Liturgia, s.f. liturgia.
cenza poetica 2. abuso di libertà, sfrenatezza Litúrgicu, agg. liturgico - ritu l., rito liturgico.
di costumi. Liutu, s.m. liuto.
Lissenziadura, s.f. licenziamento. Livelladori, s.m. livellatore.
Lissenziai, v.tr. licenziare, accomiatare, con- Livellai, v.tr. livellare, pareggiare - l. unu ter-
gedare - lissenziaisí, licenziarsi, congedarsi. renu, livellare un terreno.
Lissenziau, p.p. congedato, licenziato, che ha Livellazioni, s.f. operazione topografica che
conseguito una licenza scolastica. serve a determinare la differenza di livello tra
Lissía, s.f. lisciva, bucato - l. cotta, lisciva di due o più punti del terreno.
cenere per il bucato. Livellu, s.m. 1. livello - su l. de is aquas de su
Lissialissierba, s.f. fienarola o luscengola (pic- frumini est arziau, il livello delle acque del
colo rettile). fiume è salito; - su l. de su mari, il livello del
Lissiera, s.f. lavandaia. mare; - passaggiu a l., passaggio a livello; - l.
Lissu, agg. lesso, cotto in acqua bollente - pisci culturali, sociali, morali, livello culturale, so-
cottu a l., pesce bollito. ciale, morale 2. livella, strumento del mura-
Lista, s.f. lista - poniri in l., mettere in lista; - sa tore per verificare l’orizzontalità di un piano.
l. de sa spesa, la lista della spesa. Livrea, s.f. uniforme indossata dai servitori nelle
Listellu, s.m. listello. famiglie signorili.
Listroni, s.m. accr. steccone, palo - serrau a Lízitu, ved. Lícitu.
listronis, chiuso a palizzata. Lizza, s.f. recinto in cui si svolgevano tornei,
Lisu, agg. liscio - pilus lisus, capelli lisci; - ma- giostre, ecc.
ri l. comente s’ollu, mare liscio come l’olio; Lizzu, s.m. liccio, parte del telaio tradizionale.
- a sa lisa, in maniera semplice; - sposoriu Loba, s.f. coppia - una l. de truttiris, una coppia
fattu a sa lisa, matrimonio celebrato senza di tortore.
sfarzo; - no dda passas a sa lisa, non te la Lobiu, s.m. sgabuzzino, ripostiglio.
cavi senza gravi conseguenze. Lobu, s.m. laccio di corda - funi fatta a l., corda
Litania, s.f. litania, preghiera, supplica. col laccio.
Liti, s.f. lite, controversia giudiziaria [pletu]. Locali, 1. agg. locale, che è proprio di un luo-
Litiganti, s.m. litigante, chi litiga. go - storia, dialettu, usanza l., storia, dialet-
Litorali, s.m. e agg. litorale - su litorali de su to, usanza locale 2. agg. che è limitato ad
Poettu, il litorale del Poetto. una parte del corpo umano - anestesia l., ane-
Litru, s.m. litro, unità di misura di capacità per stesia locale 3. s.m. stanza, vano, luogo di
liquidi e aridi, pari a un decimetro cubo; cor- pubblico ritrovo - su l. fiat prenu de genti, il
risponde a circa 1/3 di imbuto - unu litru de locale era pieno di gente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio255_A


Localmenti, avv. localmente. Longufanti, ved. Longupanti.
Locamenti, avv. in modo stolto. Longufresu, s.m. tasso (pianta).
Locanda, s.f. locanda, albergo di categoria mo- Longupanti, longufanti, s.m. astice marino,
desta. lupacante.
Locanderi, s.m. locandiere, chi tiene una locanda. Longus, s.m. pl. intestino tenue del bue o del
Locheria, locura, s.f. stoltezza, stupidezza. vitello che viene cucinato arrosto.
Locomotiva, s.f. locomotiva a vapore. Loquela, s.f. facoltà, capacità di parlare, modo
Locomotori, s.m. locomotiva elettrica. di parlare.
Locu, agg. stolto, scemo. Lòra, s.f. striscia di pelle con anello o fibbia
Locuzioni, s.f. locuzione, espressione, frase idio- all’estremità, usata per legare i fasci di legna
matica. da trasportare a spalla.
Logaritmu, s.m. logaritmo. Lòri, s.m. coll. cereali e legumi - l. cabudraxu,
Loggetta, s.f. dim. piccola loggia. cuàinu, legumi precoci, tardivi; - l. affrac-
Lóggia, s.f. edificio aperto su uno o più lati con chillau de su soli, cereali bruciati dal sole;
archi sorretti da pilastri o colonne. - loris strumpaus de su bentu, cereali allettati
Lógica, s.f. logica - sa logica aristotelica, la dal vento.
logica aristotelica. Loriai, v.tr. sbranare, lacerare.
Lógicu, agg. logico - arraxonamentu l., ragio- Loriau. p.p. lacerato, sbranato.
namento logico. Lórigas, s.f. pl. orecchini [origliaris].
Logística, s.f. logistica. Lorighittas, s.f. pl. speciale pasta casareccia a
Lograi, v.tr. ottenere, conseguire (< sp. lograr). forma di anello oblungo intrecciato (Morgon-
Lograu, p.p. ottenuto, conseguito. giori).
Logu, s.m. luogo, posto - Deus est in dogna l., Lóru, s.m. striscia di pelle cruda per allacciare
Dio è ovunque; - spostaisí de unu l. a s’ateru, i buoi al giogo, correggia.
spostarsi da un posto all’altro; - ses arribau a Losa, s.f. lastra, lapide - l. de marmuri, lapide
su l. giustu, sei arrivato al posto giusto; - a di marmo.
tempus e a l., a tempo e a luogo. Losai, v.tr. lastricare.
Logutenenti, s.m. luogotenente. Lóscia, ved. Lóssia.
Lolla, s.f. loggiato, generalmente ad archi, che Losinga, losingu, s.f. adulazione, carezza.
dà su un cortile. Losingai, v.tr. lusingare, accarezzare, vezzeg-
Lollixedda, s.f. dim. piccolo loggiato. giare [frandigai].
Lollòi, s.m. babbèo, scemo. Losingheri, agg. lusinghiero.
Lombrina, s.f. ombrina (pesce). Losíngiu, s.m. lucignolo.
Lómburu, s.m. gomitolo - l. de cotoni, de lana, Lóssia, lóscia, s.f. stuoia di canne intrecciate
gomitolo di cotone, di lana. per svariati usi; cesto di canne intrecciate per
Lómpida, s.f. arrivo [arribu]. riporvi il grano.
Lómpiri, v.intr. arrivare, giungere - seus accan- Lostincu, s.m. bacche di lentischio.
ta de l., stiamo per arrivare; - ge’ ddui lompit Lotta, s.f. lotta, combattimento, conflitto, dis-
a sa mata de sa figu!, è molto alto; - lompi- sidio.
tiddoi, arrivaci [arribai]. Lottai, v.intr. sostenere una lotta, combattere
Lómpiu, p.p. arrivato - seu l. tradu, sono ar- - l. po sa cunquista de sa libertadi, lottare per
rivato tardi; - est l. cun su postali, è arrivato la conquista della libertà.
con la corriera. Lotteria, s.f. lotteria - comprai unu billettu de
Lonaxi, ved. Lionarxu. sa l. di annu nou, comprare un biglietto della
Longamenti, avv. lungamente, per molto lotteria di capodanno.
tempo. Lottoneri, luttoneri, s.m. lattoniere (< sp. lato-
Longària, s.f. lunghezza. nero) [stangiaiu, liauneri, tolaiu].
Longitúdini, s.f. longitudine. Lottoni, luttoni, s.m. ottone, lega inossidabile
Longu, agg. lungo - portai is pilus longus, di rame e zinco, di colore giallo.
avere i capelli lunghi; - una bia longa e Lòttu, s.m. gioco del lotto - giogai una pa-
deretta, una strada lunga e diritta; - brodu riga de numerus a su l., giocare qualche
l., brodo lungo. numero al lotto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio256_A


Lua, s.f. euforbia - l. de monti, euforbia arbore- Lunàticu, agg. volubile, incostante.
scente; - latti de l., lattice dell’euforbia; an- Lunettas, s.f. pl. la parte dei finimenti del ca-
guidda cassada a l., anguille prese avvelenan- vallo che ripara lateralmente gli occhi dell’a-
do con l’euforbia un tratto di fiume. nimale, paraocchi [paraogus].
Lucerna, s.f. lucerna, lume ad olio portatile. Lúngiri, v.tr. ungere - l. is crapittas cun ollu de
Lucchittu, s.m. cordino inzolfato per medicare séu, ungere le scarpe col sego, per renderle
le botti. impermeabili.
Lucidai, v.tr. lucidare, rendere lucido - l. su pa- Lunis, s.m. lunedì.
vimentu cun sa cera, lucidare il pavimento Lunza, s.f. sferzino della frusta.
con la cera; - l. sa prateria, lucidare l’argen- Lupinu, s.m. lupino (legume).
teria. Lupu, s.m. lupo - l. de mari, spigola.
Lucidesa, s.f. lucidezza, lucentezza. Lurzina, ved. Luzzaína.
Lúcidu, agg. lucente, lucido - crapittas lucidas, Lusciúria, s.f. lussuria, desiderio e godimento
scarpe lucide. disordinato del piacere carnale.
Luciferru, luziferru, s.m. lucifero, il diavolo Lusciuriai, v.intr. peccare di lussuria.
(< cat. lucifer). Lusciuriosamenti, avv. con lussuria.
Lucrai, v.tr. guadagnare. Lusciuriosu, agg. che ha il vizio della lussuria,
Lucrosu, lucrativu, agg. che dà lucro - attivi- libidinoso.
dadi, impresa lucrosa, attività, impresa lu- Luscu, agg. di vista corta, che ci vede poco.
crosa. Lusingai, ved. Losingai.
Lucru, s.m. lucro, guadagno. Lussazioni, s.f. lussazione, slogatura.
Ludapassa, s.f. acetosella [coraxedu, succiosa, Lussu, s.m. lusso - domu de l., casa di lusso;
alleluia]. - biviri in su l., vivere nel lusso.
Ludosu, agg. limaccioso, fangoso. Lustra, s.f. lucido per scarpe.
Ludragu, s.m. fanghiglia. Lustradori, s.m. lustrascarpe.
Ludu, s.m. fango - fai su l., rifare il pavimento Lustradura, s.f. lustratura.
di terra battuta; - imbruttaisí de l., sporcarsi Lustrai, v.tr. pulire, lucidare - l. is crapittas,
di fango. lucidare le scarpe.
Luègu, avv. subito, presto. Lustru, s.m. 1. lustro, splendore, lucentezza
Lúgliu, s.m. luglio [mesi di argiolas]. 2. periodo di cinque anni.
Lugori, s.m. chiaro di luna, chiarore, splendore. Luttoni, ved. Lottoni.
Lullu, s.m. loglio (pianta erbacea). Luttu, s.m. lutto - bistiri de l., vestito da lutto;
Lumbai, v.intr. dilombare, slombare - si ti movis - portai l., portare il lutto; - mesu l., mezzo
ti lumbu, se ti muovi ti slombo. lutto; - lassai su l. o scorruttaisí, lasciare il
Lumbali, agg. lombare, dei lombi - puntura l., lutto [corruttu].
puntura lombare. Luttuosu, agg. luttuoso, doloroso.
Lumbu, s.m. lombo, fianco. Luxenti, agg. lucido, lucente, brillante.
Lumbúra, s.f. contrafforte, sperone in muratura Luxentori, s.m. lucentezza.
addossato ad un muro per rinforzarlo. Luxi, s.f. luce - l. naturali, artificiali, luce natu-
Lumiera, s.f. lampadario - l. de cristallu, de rale, artificiale; - fai l., far luce; - a l. de can-
medas luxis, lampadario di cristallo, a mol- dela, a luce di candela; - craru comente sa l.
te luci. de su soli, chiaro come la luce del sole, evi-
Luminosidadi, s.f. luminosità, chiarezza. dente.
Luminosu, agg. luminoso - una domu luminosa, Lúxiri, v.intr. luccicare - ddi luxíant is ogus po
una casa piena di luce. sa commozioni, gli luccicavano gli occhi per
Luna, s.f. luna - l. noa, l. prena, luna nuova, la commozione.
luna piena; - l. smenguada, luna calante. Luzzaína, lurzina, s.f. guazzo, acquitrino, poz-
Lunàriu, s.m. lunario, almanacco, calendario zanghera [roja].
che indica i giorni del mese e le fasi lunari Luziferru, ved. Luciferru.
[ciaravallu]. Luzzu, s.m. orina [pisciu, pibisci, pisciacciu].

257

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio257_A


M
Maccioni, s.m. ghiozzo (pesce).
Maccoccu, agg. pazzoide, mezzo matto.
Maccu, agg. matto, pazzo, scemo - conca mac-
ca, testa matta; - maccu di accappiai, pazzo
da legare; - maccu e perdiu po una femina,
Ma, cong. ma - dd’hapu scrittu ma no m’hat fuori di sè per una donna.
arrespustu, gli ho scritto ma non mi ha rispo- Macellai, maceddai, v.tr. macellare - m. angio-
sto; - bai, ma torra luègu, vai, ma torna subi- nis, crabittus o pégus mannu, macellare agnel-
to; con valore enfatico - ma est berus?, ma è li, capretti o un capo bovino [spangai].
vero?; - ma ita ses narendi!, ma cosa dici! Macellu, maceddu, s.m. macello - pégus de m.,
Mabagràbiu, 1. s.m. malanno - ancu ti bengiat capo di bestiame destinato al macello; - pèzza
su m., che ti venga un malanno 2. inter. acci- de m., carne da macello [boccidroxu].
denti! - m., ge’ indi portat de dinai!, acciden- Machíglia, s.f. paga che si dava al mugnaio.
ti, ne ha di soldi! Màcula, s.f. macchia.
Mabasiccu, vocabolo riempitivo in espressioni Maculai, v.tr. macchiare, imbrattare.
come - ita m. seis cungiminendu?, che diavo- Maculau, p.p. maculato, chiazzato, screziato.
lo state combinando? Madama, s.f. titolo di rispetto che in passato
Maccamenti, avv. follemente, sconsiderata- veniva rivolto a una signora.
mente. Madamisella, s.f. madamigella.
Maccarronada, s.f. mangiata di maccheroni. Madassa, s.f. matassa, gomitolo - m. de lana,
Maccarrónicu, agg. maccheronico. Si dice di de cotoni, matassa di lana, di cotone; - sciolliri
una parlata composta da termini latini e di altra sa m., dipanare la matassa; - su cabudu de sa
lingua, storpiati di proposito e usati in com- m., il bandolo della matassa.
posizioni burlesche - italianu m., modo di Madau, ved. Medau.
esprimersi comprendente parole italiane e Madiscedda, s.f. cutrettola, ballerina [coètta].
parole sarde italianizzate, usato in certe com- Madri, mardi, s.f. scrofa, matrice.
medie dialettali [porceddinu]. Madriedu, mardiedu, s.m. coll. animali che
Maccarronis, s.m. pl. maccheroni - m. cun pez- hanno già figliato.
za de caboniscu, maccheroni con carne di pol- Madrina ved. Mardina.
lastro; - abbarraisí che maccarronis chene ca- Madriperla, s.f. madreperla.
su, rimanere con un palmo di naso; - sa dí de Madrusca, s.f. scrofa giovane.
is maccarronis, il giorno di Ognissanti. Madurai, v.tr. e intr. maturare, valutare attenta-
Maccatrefa, s.f. e m. truffatore. mente - m. una decisioni, maturare una deci-
Maccatreferia, s.f. truffa, inganno. sione.
Macceddu, s.m. stampella. Maduru, agg. maturo, cresciuto (di frutti).
Macchillottu, s.m. e agg. pazzerello, persona Maestosamenti, avv. maestosamente.
con problemi psichici [maccoccu]. Maestosu, agg. maestoso, imponente, grandio-
Macchímini, s.m. pazzia. so - spettaculu m., spettacolo grandioso.
Màcchina, s.f. macchina - m. de cosiri, m. agri- Maestrali, s.m. maestrale, vento che spira da
cola, m. fotografica, macchina per cucire, nord-ovest, tra ponente e tramontana [bentu
macchina agricola, macchina fotografica. ‘estu].
Macchinai, v.tr. ordire insidie, tramare. Maestría, s.f. maestria, capacità artistica; anche
Macchinazioni, s.f. macchinazione, congiura. astuzia o inganno.
Macchinista, s.m. addetto a far funzionare una Màffulu, maffu, s.m. cocchiume.
macchina. Maga, s.f. maga [bruscia].
Macchinosu, agg. macchinoso, piuttosto com- Magàngia, s.f. difetto non evidente, magagna,
plicato. acciacco.
Macchiori, s.m. pazzia, stoltezza - fai macchio- Magangiai, v.tr. guastare, danneggiare - su lan-
ris, commettere sciocchezze. direddu hat magangiau is bingias, la grandi-
Macciòcci, macciócciu, agg. grassoccio, di ne ha danneggiato le vigne.
buona complessione (detto per lo più di Magangiosu, agg. vizioso, pieno di difetti.
bambini). Magasineri, s.m. magazziniere.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio258_A


Magasinu, s.m. magazzino - m. de binu, can- Magnanimidadi, s.f. generosità, liberalità.
tina; - m. de trigu, granaio; - m. de su monti, Magnànimu, agg. magnanimo, generoso - bab-
monte granatico. bu m., padre generoso.
Magnanu, s.m. artigiano che fa lavori minuti in
Su magasinu de su binu T. 14 ferro come chiavi, serrature, maniglie, ecc.
Magnati, s.m. magnate - unu m. de su petroliu,
un magnate dell’industria petrolifera.
Anazza, axedu, axina, baddidoni, barrili,
Magnatíziu, agg. degno di un magnate.
barrilotta, binu (nou, becciu, debili, Magnéticu, agg. magnetico - agu m., ago ma-
gagliardu, biancu, nieddu, argu, spuntu, gnetico.
buccanti, fattu, de pastu), carrada, Magnetismu, s.m. magnetismo.
carradeddu, circu, cubidina, cungialeddu, Magnificai, v.tr. magnificare, esaltare, celebra-
cungiali, cuponi, damizana, doga, fundu, re spesso esagerando i pregi e le virtù.
imbudu, lucchittu, maffulu, pedestaggiu, Magnificamenti, avv. magnificamente.
prenza o suppressa, scètta, spadua, sticca, Magnificénzia, s.f. magnificenza, pompa, splen-
tappu, umpricubeddus. dore.
Magníficu, agg. magnifico, splendido - unu pran-
giu m., un pranzo splendido; - una residenzia
Magestadi, s.f. 1. maestà, titolo che spetta ai re magnifica, una residenza magnifica.
e agli imperatori 2. nobiltà d’aspetto, impo- Magnosamenti, avv. astutamente, ingegnosa-
nenza che suscita riverenza e ammirazione. mente.
Magestosamenti, avv. maestosamente. Magnosu, agg. astuto, furbo.
Magestosu, agg. maestoso, imponente, gran- Magru, agg. che contiene poco grasso, (si usa
dioso. solo per i cibi) - brodu m., brodo magro.
Maggiorali, s.m. maggiorente, persona autore- Magu, s.m. mago [brusciu, mainarxu].
vole per autorità e prestigio in una città o vil- Mah, inter. indica incertezza, dubbio, nelle risposte
laggio. - est bessiu? - mah!, è uscito?, mah, non lo so.
Maggiordomu, s.m. maggiordomo. Mai, avv. mai, giammai - no arribat mai a s’ora
Maggiori, agg. maggiore, superiore in un grado giusta, non arriva mai puntualmente.
o in un ordine gerarchico - s’altari m., l’alta- Maía, s.f. magìa.
re maggiore. Mailloni, maillòi, s.m. ghiro sardo.
Maggiormenti, avv. di più, in grado maggiore, Mainarxu, s.m. mago, stregone [brusciu].
con maggiore intensità. Maiólica, s.f. ceramica smaltata.
Màghia, ved. Maniga. Maiolu, s.m. 1. specie di imbuto dove si ver-
Magía, s.f. magia. sava il grano, che scendeva lentamente nella
Màgicu, agg. magico, che produce particolari macina, tramoggia - furriaisí a su m., si dice
effetti - bacchetta, lanterna magica, bacchet- dei piccoli che si rivoltano contro i grandi 2.
ta, lanterna magica. giovane del contado che si recava a Cagliari
Magistériu, s.m. magistero - su m. de sa Cresia, a studiare e che provvedeva alle spese del
l’insegnamento autorevole della Chiesa. soggiorno cittadino facendo da servitore pres-
Magistrali, agg. 1. magistrale, proprio dei ma- so una famiglia agiata. Viene ricordato per i
estri - abilitazioni, concursu m., abilitazione, modi grossolani e per la condotta non sempre
concorso magistrale 2. detto o fatto con gran- esemplare.
de abilità e maestria - una resposta m., una Majori, s.m. maggiore - m. de giustizia, mag-
risposta magistrale. giore di giustizia, sopraintendente, una spe-
Magistratura, s.f. magistratura. cie di sindaco.
Magistrau, s.m. magistrato. Majoría, s.f. ufficio, carica di majori.
Maglia, s.f. 1. maglia, indumento che si porta a Mairana, s.f. maggiorana.
contatto della pelle - m. de lana, de cotoni, Maísta, s.f. maestra - m. de partus, ostetrica; - m.
maglia di lana, di cotone 2. ciascuno degli de iscola, insegnante.
anelli di una catena. Maísta di asegus, s.f. l’ultima traversa del car-
Magnanimamenti, avv. con magnanimità. ro a buoi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio259_A


Maisteddas, s.f. traversine del telaio del carro a Malafatau, agg. malaugurato, infausto.
buoi. Malafidi, s.f. malafede, slealtà.
Maistrali, ved. Maestrali. Malamenti, avv. malamente.
Maistranza, s.f. maestranza, l’insieme degli Malandau, agg. malandato, malridotto - dd’ha-
operai di un’azienda - is maistranzas de su pu agatau m. in saludi, l’ho trovato malanda-
cantieri sunt in iscioperu, le maestranze del to in salute
cantiere sono in sciopero. Malandrinu, s.m. malandrino, vagabondo, bric-
Maístu, 1. s.m. maestro - m. de linna, falegna- cone.
me; - m. de pannu, sarto; - m. de muru, mura- Malannu, s.m. malanno - unu m. chi ti pighit,
tore; - m. de crapittas, calzolaio; - m. de car- (imprec.) che ti prenda un malanno.
rus, carpentiere; - m. de iscola, insegnante; Malapasca, inter. (anche scherz.) ricavata da una
- m. de scrafeddu, scalpellino; - m. de berrit- imprecazione come - m. tengas o passis, che
tas, berrettaio 2. agg. principale - arruga maí- tu possa trascorrere una brutta Pasqua.
sta, strada maestra; - muru m., muro di sostegno Malappropositu, avv. inconvenientemente.
di una costruzione; - canali m., grondaia. Malasorti, s.f. sfortuna - est persighiu de sa m.,
Màiu, s.m. maggio - su primu de m. est sa festa è perseguitato dalla sfortuna.
de su traballu, il primo maggio è la festa del Malassortau, agg. sfortunato - fillu miu est
lavoro; - m. fait signori su massaiu, (prov.) istetiu m. sposendisí, mio figlio è stato sfor-
maggio fa diventare signore il contadino. tunato nel matrimonio.
Maiúsculu, agg. maiuscolo - littera maiuscola, Malatrattai, ved. Maltrattai.
lettera maiuscola. Malatrossau, agg. vestito malamente, in disor-
Malaccónciu, agg. malacconcio, non adatto allo dine [malordingiau].
scopo. Malauguriu, s.m. malaugurio - fai su m., fare il
Malacoi, s.m. e agg. malandrino, ragazzo di malaugurio.
strada, monello. Malavadau, agg. malaugurato, disgraziato,
Malacriménzia, s.f. angherìa, sopruso, cattiveria misero.
- cussu poberu becciu depit sunfriri dogna m., Malaventura, s.f. malaventura.
quel povero vecchio deve subire tante angherìe. Malavida, s.f. l’insieme dei malviventi.
Maladia, s.f. malattia - m. infettiva o contagio- Malavvesau, agg, malavvezzo, abituato male.
sa, malattia contagiosa; - m. longa, malattia Malecaducu, mabacaducu, s.m. epilessia, mal-
lunga; - m. mala, malattia grave. caduco.

Maladias e disturbus varius T. 15

Amorranas o murenas, angina, aragadda, arrabiu, arramadiu, arresfriu o arresfriori, arrungia,


asma o assubentu, cagaredda o diarrea o scurrenzia, calentura, carbonchiu, corassiu,
costipazioni, diabeti, didu suisùi, dolori de brenti, dolori de cascialis, dolori de conca, dolori
de costau, dolori de stogumu, dolori di arrigus, ernia, fogu de Sant’Antoni, friadura, fridura,
guronis, gutta, gutturronis, impestadura, itterizia o striadura o tirisìa, latturra, malaria,
malecaducu, mali de is perdas, migragna, oguliàu, oricchionis o parotidas, pabedda, pabedda
di arrosa, pigotta, pilu de titta, pleurisia, postema, proceddanas, prumonita, puntori,
reumatisimu, risipula, scallentamentu, schinenzia, scorbutu, scraffingiu, siatica, stitichesa,
suerchera, tingia, tisichenzia o tisichesa, trocida, tussi, ulcera, unfrori.

Maladióngiu, s.m. malaticcio, cagionevole di Maledittu, maladittu, agg. maledetto - mala-


salute. dittu siast, che tu sia maledetto.
Maladittu, ved. Maledittu. Maledíxiri, v.tr. maledire, augurar male a
Malàdiu, s.m. e agg. malato - essiri m., donaisí qualcuno.
m., essere malato, darsi malato; - m. a is ogus, Maledíxiu, p.p. maledetto.
malato agli occhi. Maledizioni, s.f. maledizione.

260

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio260_A


Maleducau, agg. maleducato, scostumato. Malincónicu, agg. malinconico, che tende alla
Malefattori, malfattori, s.m. malfattore, mal- malinconia - una facci malinconica, un volto
vivente. malinconico.
Maléficu, agg. malefico - clima, influssu m., Malintenzionau, s.m. e agg. malintenzionato,
clima, influsso malefico. che ha cattive intenzioni.
Malefíziu, s.m. maleficio, pretesa azione dan- Malisanu, agg. malsano, malaticcio.
nosa esercitata per incantesimo o magia. Malízia, s.f. malizia - un’oghiada prena de m.,
Malesa, mabesa, s.f. malizia, cattiveria, ma- uno sguardo pieno di malizia.
lignità - m’hat ghettau un’oghiada prena de Maliziosu, agg. malizioso.
m., mi ha lanciato un’occhiata carica di mali- Mallai, v.tr. 1. castrare, smaschiare gli animali
zia; - est chene m. sa picciocchedda, non ha schiacciandone i testicoli col maglio 2. bat-
malizia la ragazzina. tere, pestare, abbacchiare le noci, il lino, ecc.
Maletta, s.f. scherzo, celia - donai m. a unu, Malleàbili, agg. malleabile - metallu m., metallo
prendere in giro una persona; - pigai m., esse- malleabile; - caratteri m., carattere malleabile.
re permaloso, non accettare scherzi; - aguan- Malleabilidadi, s.f. malleabilità.
tai m., reggere lo scherzo. Malloreddu, s.m. torello.
Maletteri, s.m. persona permalosa. Malloreddus, s.m. pl. gnocchetti di semola di
Malevolénzia, s.f. malevolenza, malanimo. grano duro.
Malfattori, ved. Malefattori. Malloru, s.m. toro, vitello - m. arrui, vitello
Mali, s.m. male, danno - m. franzesu o mali non domato; - m. domau, vitello domato; - m.
furisteri, malattia venerea, sifilide; - m. de is crastau, mallau, vitello castrato, smaschiato.
perdas, calcoli biliari o renali; - m. mandi- Mallu, s.m. maglio - conca de mallu, girino di
gadori, cancro che colpisce parti esterne del rana.
corpo; - m. de su misereri, stenosi intesti- Malograi, v.tr. smarrire, perdere - malograisí,
nale, volvolo; - a totu mali andai, nel caso smarrirsi [stramancai].
peggiore. Malograu, p.p. smarrito, perso [stramancau].
Maliarda, agg. e s.f. che incanta, che affascina, Malordingiau, agg. trascurato nella persona e
maga, strega. nel vestire [malatrossau].
Malibistu, agg. malvisto, guardato con antipa- Maltrattai, malatrattai, v.tr. maltrattare - m.
tia o con sospetto - essiri m. de is collegas, sa mulleri, is fillus, maltrattare la moglie, i
essere malvisto dai colleghi. figli; - guai a tui chi maltrattas is animalis,
Malibófiu, agg. malvoluto. guai a te se maltratti gli animali; - m. su sardu,
Malibólliri, s.m. malvolere, disposizione d’ani- maltrattare la lingua sarda.
mo ostile. Maltrattamentu, s.m. maltrattamento.
Malicuntentu, agg. malcontento, non soddisfat- Maltrattau, p.p. maltrattato.
to - sa resposta dd’hat lassau m., la risposta Malu, agg. cattivo, malvagio - omini m., uomo
l’ha lasciato insoddisfatto. cattivo.
Malifattu, mabifattu, 1. s.m. maleficio, fattu- Malumori, s.m. malumore, broncio - essiri de
ra 2. agg. malfatto. m., essere di malumore.
Malignai, v.intr. malignare, dire o pensare male Malvasía, s.f. vitigno e vino bianco pregiato di
di qualcuno o qualcosa. diverse zone della Sardegna; rinomata la mal-
Malignamenti, avv. in modo maligno. vasia di Bosa.
Malignidadi, s.f. malignità, malvagità - dd’hat Malviventi, s.m. malvivente - una banda de
nau senza m., l’ha detto senza malignità. malviventis, una banda di malviventi.
Malignu, agg. maligno, malvagio, malefico - cus- Mamma, s.f. mamma, madre - mamma de titta o
sa femina tenit una castiada maligna, quella dida, balia, nutrice; - m. de caffèi, fondo del caf-
donna ha uno sguardo maligno. fè; - mamma di axedu, sedimento dell’aceto.
Malinai, s.m. maldicenza. Mammacúa, s.m. nascondino - giogai a m., gio-
Malinconia, s.f. malinconia - attesu de domu care a nascondino.
sa m. si fait intendiri, lontano da casa la ma- Mammài, s.f. mammà.
linconia si fa sentire. Mammaiola, s.f. coccinella.
Malinconicamenti, avv. con malinconia. Mammaluccu, s.m. persona stupida e goffa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio261_A


Mammana, s.f. placenta [secundina]. Mancebazioni, s.f. emancipazione [emancipa-
Mammelinna, s.f. caprifoglio o madreselva. zioni].
Manada, s.f. manciata - una m. de carameglias, Mancia, s.f. macchia, chiazza - m. di ollu, de
una manciata di caramelle. tinta de iscriri, de sanguni, macchia d’olio,
Manàgu, s.m. babbeo, uomo da poco. di inchiostro, di sangue.
Manaxili, s.m. manopola di pelle o stoffa usata Manciai, v.tr. macchiare.
dai mietitori per proteggere gli avambracci Mancias, s.f. pl. mantice degli strumenti mu-
[manopula]. sicali - m. a duus bentus, mantice perenne.
Manca, s.f. mano sinistra - sa domu s’agatat a Manciau, p.p. macchiato - camisa manciada de
manu m., la casa si trova sulla sinistra. bagna, camicia macchiata di sugo rosso.
Mancai, ammancai, v.intr. e intr. mancare, vio- Mancosa, s.f. canna piccola delle “launeddas”.
lare, scarseggiare - est cumenzendi a m. su Mancosu, agg. e s.m. mancino.
zuccuru, comincia a scarseggiare lo zucche- Mancu, avv. e cong. meno, nemmeno - m. dd’ha-
ro; - m. a sa lèi, violare la legge; - m. a su pu castiau, non l’ho guardato nemmeno; - no
fueddu, non mantenere le promesse; - mancant andat m. a funi, non va nemmeno se è guida-
duas cidas a sa festa, mancano due settimane to; - torrai de m., decadere; - pagu m., press’a
alla festa. poco; - a m. chi, a meno che; - prus o m., più
Mancai, 1. avv. sebbene, nonostante - sunti o meno; - mancumalis, menomale.
bessíus m. siat proendi, sono usciti sebbene Mandai, v.tr. mandare - m. is saludus a un’a-
stia piovendo [cun totu chi] 2. inter. magari migu, mandare i saluti ad un amico; - m. a nai,
- m. cambiessit bidea!, magari cambiasse idea! mandare a dire; - m. in oramala, mandare alla
3. cong. anche se. malora; - m. a s’ateru mundu, uccidere.
Mancamentu, s.m. mancamento, improvviso Mandarinu, s.m. mandarino.
malore. Mandatàriu, s.m. colui che ha ricevuto un man-
Mancanteddu, agg.dim. piuttosto difettoso o dato ed agisce per conto del mandante.
manchevole. Mandatu, s.m. mandato - m. de pagamentu, di
Mancanti, agg. mancante, manchevole - m. de arrestu, mandato di pagamento, di arresto.
una manu, privo di una mano. Mandau, 1. p.p. mandato 2. s.m. dono di car-
Mancanza, s.f. mancanza, carenza - in m. de ne offerto a parenti e amici stretti in occasio-
mellus m’hap’a accuntentai de cussu traballu, ne della macellazione del maiale allevato in
in mancanza di meglio mi accontenterò di quel casa; contiene generalmente un pezzo di pol-
lavoro. pa, parti di interiora e sanguinaccio.
Mancebai, v.tr. emancipare, liberare da una sog- Mandiadori, mandigadori, s.m. malattia can-
gezione o da un legame [emancipai]. cerosa che si manifesta e si sviluppa nelle parti
Mancebau, p.p. emancipato, libero da vincoli esterne del corpo.
[emancipau]. Mandiari, s.m. cibo [pappai].

Is mandiaris (o pappais) T. 16
Aligusta a cardiga, anadi cun gintilla, angioni a carraxu, angioni arrustìu, angioni a
succhittu, angiulottus, anguidda a cassola, anguidda arrustìa, anguidda incasada, anguidda
scabecciada, arrosu cun zaffaranu, baccaliari a cassola o a schiscionera, bombas, brodu,
bucconis, burrida, busecca, buttariga, buttonis di angioni, caboniscu cun bagna, calamari
arrustìu o arreprenu, callu de crabittu, cambara arrustìa, cambaredda fritta, cancioffa a
tianu, cardulinu arrustìu, casada, cauli soffocau, cavuru cottu, cerbeddu, cibuddau, cocciula
a schiscionera, coiettas, conchedda di angioni, conillu a succhittu, cordula arrustìa, cordula
cun prisuci, crabittu arrustìu, croccoriga a cassola, cruguxonis de casu friscu, cruguxonis
de pezza, cruguxonis di arrescottu, dentixi inforrau, dindu arrustìu, fa’ a lissu, fa’ e lardu,
faixedda cun ous, fazzas, figau arrustìu, findeus, fregu(l)a incasada, fricassada, frisciura a
succhittu, geladina, ghisau, insalada, lasagnas, lattumini frittu, lepiri a sa cassadora, lin-
gua cun tapparas, longus, maccarronis cun arrescottu, maccarronis cun bagna, maccarronis

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio262_A


de busa, maccioneddu frittu, malloreddus, mazzamurru, merca, minestra burda, minestra
de casu axedu, minestra de cocciula, minestra de lori, (cixiri, fa, gintilla, fasolu), minestra
de pezza, mugheddu arrustìu, orziadas frittas, òus cottus a tostau, òus frittus, panada (de
cancioffa, di angioni, di anguidda, ecc.), pani indorau, pèi de boi a insalada, peixeddus di
angioni, perdingianu arrustìu, perdixi cun gintilla, pezza a buddìu, pezza arrubiada, pezza
arrustìa, pillonis de taccula, pisci a cassola, pisci arrustìu, pisci frittu, pisci scabecciau,
presuttu, prisuci a tianu, proceddu arrustìu, pruppu a insalada, pudda arreprena, sanguni
de procu, sartizzu, seppia cun prisuci, simbula fritta, sirboni a carraxu, sirboni a succhittu,
sizzigorrus cun bagna, sparau a insalada, stufau, succu de fa’, suppas, tallarinus, tappadas,
timballa, tratalìa, triglia imboddiada, trippa, tunina arrustìa.

Mandíbula, s.f. mandibola. Mangoni, s.m. fenicottero rosa [genti arrubia].


Mandigai, v.tr. mangiare [pappai]. Mania, s.f. mania, fissazione - tenit sa m. de sa
Mandola, s.f. mandola. cassa, ha la mania della caccia.
Mandolinu, mandulinu, s.m. mandolino. Maníacu, agg. e s.m. maniaco, affetto da manie
Mandronazzu, s.m. poltronaccio. - est maniaca de sa pulizia, è maniaca della
Mandroni, s.m. scansafatiche, poltrone, pigro pulizia.
- dogna m. tenit sorti, ogni poltrone ha fortu- Manieli, maniebi, agg. si dice di chi con-
na; si dice quando qualcuno, notoriamente trae facilmente determinati disturbi o ma-
poco laborioso, trova un buon posto di lavo- lattie - est m. a su dolori de gutturu, è sog-
ro, una buona moglie, ecc. getto al mal di gola.
Mandronía, s.f. pigrizia, indolenza. Manierosu, manerosu, agg. di maniere gentili
Mandúgu, s.m. cibo [mandiari]. ma un po’ affettate.
Manera, s.f. modo, maniera, peculiare modo di Manifattura, s.f. manifattura - sa m. de is istof-
agire e di essere - est una persona de bonas fas, de su paperi, la manifattura dei tessuti,
maneras, è una persona di buone maniere; della carta.
- no agatai sa m. de si ddu fai sciri, non tro- Manifestai, v.tr. manifestare, mostrare aperta-
vare il modo di farglielo sapere; - e ita m.!, mente - m. is proprius sentimentus, manife-
che maniere son queste! stare i propri sentimenti.
Manerosu, ved. Manierosu. Manifestamenti, avv. in maniera evidente.
Manescu, maníbili, agg. che facilmente mette Manifestanti, s.m. chi partecipa ad una dimo-
le mani addosso per picchiare, manesco. strazione pubblica.
Manestu, ved. Minestra. Manifestau, p.p. manifestato, palesato.
Manetta, s.f. maniglia della serratura delle fi- Manifestazioni, s.f. manifestazione - una
nestre - m. de paperi, quinterno. m. di affettu, una manifestazione d’affet-
Manettas, s.f. pl. manette usate per serrare i to; - m. sportiva, musicali, manifestazione
polsi agli arrestati. sportiva, musicale.
Màngara, s.f. sinopia, varietà di ocra rossa - fi- Manifestu, 1. agg. manifesto, evidente, notorio
lu de sa m., riga tracciata sul legno dai fale- 2. s.m. manifesto - m. elettorali, manifesto
gnami per andare diritti con la sega. elettorale.
Manghittu, s.m. manicotto. Màniga, màghia, s.f. 1. manica, manico - m. de
Mangiafrancu, s.m. scroccone [scroccadori]. giacca, manica di giacca; - camisa a maghias
Mangiamò, s.m. (t. di Cagliari) il sacerdote che longas, camicia a maniche lunghe; - bessiri a
passa nelle case per la benedizione pasquale. maghias de camisa, uscire senza giacca; - m.
Mangianu, ved. Mengianu. de gorteddu, de pinzellu, de scova, manico di
Mangiuccu, s.m. vivanda malfatta, intruglio - fig. coltello, di pennello, di scopa 2. covone - m.
pasticcio. de trigu, covone di grano.
Mangiuffa, s.f. (t.scherz.) cibo appetitoso. Manigai, ved. Marigai.
Mangiuffai, v.tr. (t.scherz.) mangiare appe- Maniggiàbili, agg. maneggevole, che si maneg-
titosamente. gia facilmente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio263_A


Maniggiai, v.tr. maneggiare - m. sa pinna, su Manoscrittu, s.m. manoscritto, qualsiasi testo
pinzellu, un’arma, maneggiare la penna, il antico scritto a mano - unu m. de su seculu
pennello, un’arma; - m. dinai, maneggiare XII, un manoscritto del XII secolo.
soldi. Manstrupazioni, s.f. masturbazione.
Maniggiamentu, s.m. maneggiamento. Mansuetu, agg. mansueto, mite, docile.
Maniggiau, p.p. maneggiato. Mansuetudini, s.f. mitezza, docilità.
Maníggiu, s.m. 1. maneggio, traffico - m. di Manta, s.f. coperta (< sp. e cat. manta).
armas, de dinai, maneggio di armi, di soldi Manteddu, s.m. mantello.
2. addestramento del cavallo alle diverse an- Mantega, s.f. 1. pomata 2. panna conservata
dature. qualche giorno.
Manighittu, manigottu, s.m. manicotto. Manteghíglia, s.f. pomata.
Maníglia, s.f. maniglia. Mantellina, s.f. dim. mantellina; in particolare
Maniposa, ved. Mariposa. il mantello corto dei soldati o la mantellina
Manipuladori, s.m. manipolatore - m. de bi- da sera delle signore
nus, manipolatore di vini. Mantenimentu, s.m. mantenimento - provvidiri
Manipulai, v.tr. manipolare - custu binu est a su m. de sa famiglia, provvedere al mante-
istetiu manipulau, questo vino è stato mani- nimento della famiglia.
polato. Mantèniri, v.tr. mantenere, conservare - m. una
Manipulazioni, s.f. manipolazione. promissa, mantenere una promessa; - su sar-
Manípulu, s.m. 1. piccola schiera di soldati o di tizzu megat a si m. beni, la salsiccia si sta
uomini che combattono per un’aspirazione co- conservando bene.
mune - unu m. di eròis, un manipolo di eroi Mantiglia, s.f. mantellina per coprirsi la testa o
2. indumento liturgico non più in uso, a for- le spalle.
ma di striscia stretta e allungata che il sacer- Mantili, s.m. tovaglia d’altare.
dote portava sull’avambraccio sinistro, duran- Mantu, s.m. manto - m. de dolu, scialle di lutto.
te la celebrazione della messa - basai su m., Manu, s.f. mano - m. deretta, mano destra;
umiliarsi. - m. manca, mano sinistra; - pranta de sa
Maniscalcu, maniscali, s.m. maniscalco [fer- m., pianta della mano; - portai unu in pran-
radori]. tas de m., tenere uno sulla palma della
Manisciallu, ved. Maresciallu. mano; - ddi fait cumente sa m. de Deus, gli
Manixai, v.tr. dare una passata di aratro ad un dà un beneficio immediato; - donai sa primu
terreno. m., dare la prima mano di vernice o sim.;
Manixu, s.m. aratura di un terreno. - beniri a is manus, venire alle mani; - lestu
Manna, 1. s.f. manna - est aspettendi a ddi ca- de manus, manesco; - ponirisí sa m. in sa
lai sa m. a bucca, aspetta che gli cada la man- cuscienzia, mettersi la mano nella coscien-
na in bocca 2. agg. grande, grossa - cassa m., za; - de segunda m., oggetto che si compra
caccia grossa. già usato; - abbarrai cun is manus
Mannàcciu, agg. di complessione robusta - unu arrendias, rimanere ozioso; - una m. cun
pipiu m., un bambino che dimostra più della s’atera s’aggiudant a pari, è utile aiutarsi
sua età. vicendevolmente; - a m. lea, scambio con-
Mannada, mannadedda, s.f. intestino tenue temporaneo di cose, praticato soprattutto
degli animali giovani [mocca]. dai ragazzini.
Mannali, s.m. verro [èrri]. Manuali, 1. agg. manuale, fatto con le mani
Mannària, s.f. grandezza - de dogna m., di tut- - traballu m., lavoro manuale 2. s.m. li-
te le misure. bro contenente le nozioni fondamentali di
Mannu, s.m. e agg. grande, anche di età, adulto un’arte o di una disciplina, organizzate in
- un’aposentu m., una grande stanza; - est unu modo da permettere una rapida consulta-
spettaculu po mannus, no po piccioccheddus, zione - m. de numismatica, manuale di
è uno spettacolo per adulti, non per ragazzini. numismatica.
Mannugu, s.m. manipolo di grano falciato. Manualidadi, s.f. manualità.
Manóbara, manorba, s.m. manovale, apprendi- Manuella, s.f. manovella - sa m. de su gram-
sta muratore. mofunu, la manovella del grammofono.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio264_A


Manuncau, agg. monco, privo di una o ambe- Marciapèi, s.m. marciapiede; predella.
due le mani o le braccia. Màrciu, agg. marcio, guasto.
Manunza, manuzza, s.f. impugnatura per guida- Marcu, s.m. segno - m. de ferida sanada, cica-
re l’aratro antico. trice; - m. sanguingiu, livido.
Manutenzioni, s.f. manutenzione - macchina fir- Mardi, ved. Madri.
ma po m., macchina ferma per manutenzione. Mardina, madrina, s.f. cerva - pigai una m.,
Manuvra, s.f. manovra - logu de m., posto di ubriacarsi.
manovra. Mardona, merdona, s.f. ratto, sorcio di fogna.
Manuvrai, v.tr. manovrare, fare una manovra Marengu, s.m. moneta d’oro del valore di quat-
- cussa femina ddu manuvrat cumenti bolit, tro scudi, ossia di venti lire.
quella donna lo manovra come vuole. Maresciallu, manisciallu, s.m. maresciallo
Maomettanu, 1. agg. si dice di ciò che si rife- - m. cibullau, maresciallo in pensione.
risce a Maometto e alla sua religione 2. s.m. Maretta, s.f. marea, mareggiata.
seguace della religione di Maometto; musul- Marezzai, v.tr. marezzare, striare, variegare arti-
mano. ficialmente stoffe, legno, marmo, ecc.
Mappa, s.f. carta - is mappas de is terrenus, le Marezzau, p.p. marezzato, variegato.
carte topografiche; - mappas geograficas, car- Marfí, marfíliu, s.m. avorio [avoriu].
te geografiche. Marfoddi, agg. molto grasso (rif. a persone).
Mappamundu, s.m. mappamondo. Marfusamenti, avv. maliziosamente.
Mara, s.f. fogna, palude puzzolente - fragu de Marfuseria, s.f. malizia, furberia.
m., odore nauseabondo. Marfusu, agg. malizioso, furbo.
Maradittu, ved. Maledittu. Marga, mraga, s.f. macchia - una m. de sangu-
Maràndula, s.f. gonfiore sulla pelle prodotta ni, una macchia di sangue.
da puntura di insetto. Margangioni, mragangioni, s.m. terreno sas-
Maravíglia, s.f. meraviglia - a m., ottimamente. soso, con rocce affioranti, cespuglioso, diffi-
Maravigliai, meravigliai, v.tr. meravigliare, stu- cilmente dissodabile e quindi generalmente
pire - meravigliaisí, meravigliarsi, provare incolto.
meraviglia [spantai(sí)]. Margarita, s.f. perla, pietra preziosa.
Maravíglias, s.f. pl. frittura di pasta sfoglia che Margherita, s.f. margherita (fiore).
si prepara nel periodo del carnevale. Marghinesa, s.f. inganno, raggiro, imbroglio
Maravigliau, p.p. e agg. sorpreso, stupefatto. - est unu maistu de marghinesas, è un emerito
Maravigliosamenti, avv. in modo meravi- imbroglione.
glioso. Margiani, mraxani, s.m. volpe - intregai is pud-
Maravigliosu, agg. meraviglioso, bellissimo, das a m., affidare le galline alla volpe; - su m.
stupendo - una vista maravigliosa, un pano- scraccaliat, la volpe ride; - su m. lassat s’ar-
rama stupendo; - una musica maravigliosa, rastu, la volpe lascia le tracce; - m. becciu,
una musica meravigliosa. (fig.) uomo astuto e malizioso.
Marca, s.f. marchio, contrassegno, segno mes- Margiazzu, s.m. spaccone, smargiasso.
so su un oggetto per indicarne la proprietà, la Marginali, agg. marginale.
provenienza, la qualità. Màrgini, mraxi, s.m. margine - m. de frumini,
Marcai, v.tr. 1. marcare, segnare gli animali col margine di fiume; - m. de ferida, margine di
ferro rovente 2. contrassegnare oggetti con ferita; - reparau cun m., arginato.
lettere dell’alfabeto o altro 3. annotare. Mari, s.m. mare - m. altu, inchietu, avolotau,
Marcau, p.p. marcato, contrassegnato - cuaddu in calma, mare alto, crucciato, agitato,calmo;
m., cavallo marchiato. - pisci de m. biu, pesce di mare aperto, non
Marcheddau, p.p. e agg. che ha la pelle segna- di peschiera.
ta da cicatrici. Maridu, s.m. marito - pigai m., sposarsi; - sunti
Marchesu, s.m. marchese. m. e mulleri, sono marito e moglie.
Màrcia, s.f. marcia - ponirisí in m., mettersi in Mariettas, s.f. pl. vezzi, carezze - fai m., fare
marcia; - m. a sonu de banda, marcia a suon carezze, accarezzare.
di banda. Mariettosa, agg. vezzosa, civettuola - castiada
Marciai, v.intr. 1. marciare 2. marcire. m., sguardo civettuolo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio265_A


Màriga, s.f. 1. brocca di terracotta con due Marra, s.f. zappa - m. lada, zappa larga e bas-
manici - segai sa mariga, mettere incinta una sa; - m. piccu, zappa stretta e alta.
ragazza; - sa marighedda calat a funtana fin- Marràcciu, s.m. strumento usato dai maniscal-
zas a candu si segat, tanto va la gatta al lar- chi per aggiustare le unghie dei cavalli.
do che ci lascia lo zampino 2. misura di ca- Marraconis, ved. Maccarronis.
pacità corrispondente a 50 litri - mesu m. de Marrada, s.f. zampata del cavallo o sim. - an-
binu, 25 litri di vino; - una brocca di ollu, dai a marradas, detto del cavallo che saltella
12,5 litri di olio. con le zampe anteriori.
Marigai, manigai, v.tr. scontare, pagare - ti dda Marradori, s.m. zappatore.
fazzu m., te la faccio pagare. Marradura, s.f. zappatura.
Marigoseddu, agg. amarognolo. Marragau, s.m. merope (volatile).
Marigosori, s.m. amarezza, l’essere amaro Marragótti, s.m. spauracchio dei bambini (l’uo-
[amargura]. mo nero, l’orco o altro) [mommói, mommóti].
Marigosu, agg. amaro - m. che su feli, amaro Marrai, v.tr. zappare - m. trigu, fa’, zappare il
come il fiele. grano, le fave.
Marigosus, s.m. pl. amaretti (dolci di mandorle Marranu, s.m. parola di sfida lanciata a chi
amare). vuol fare qualcosa contro la nostra volontà
Marina, s.f. marina, mare - sa m. di Arbus, de (< ar. mahram ‘cosa proibita’).
Bosa, la marina di Arbus, di Bosa. Marrapiccu, s.m. mazzapicchio.
Marineri, s.m. marinaio - su m. si bidi in sa Marraxu, s.m. luogo impervio e roccioso, sia
burrasca, è nelle avversità che l’uomo dimo- in montagna che sulle coste.
stra le sue capacità. Marredda, s.f. erba palustre (cipero, typha
Marinu, agg. marino, del mare - aqua, currenti latifolia) ritorta a guisa di funicella, usata
marina, acqua, corrente marina; - cuaddu m., per intessere il fondo delle sedie rustiche,
ippopotamo. per rivestire bottiglie o come legaccio per
Marionetta, s.f. burattino - fai su giogu de is innesti.
marionettas, fare il gioco dei burattini; - est Marrilleris, s.m. pl. merli dei campanili, delle
una m., si dice di persona priva di carattere, torri, dei castelli o dei palazzi.
incapace di tener fede alla parola data. Marririsí, v.intr. dimagrire.
Mariposa, maniposa, s.f. 1. farfalla 2. lumino Marrisceddai, v.intr. zampettare dei cavalli
da notte (< sp. mariposa). o sim.
Maríttimu, agg. e s.m. marittimo - stazioni ma- Marritta, marrixedda, s.f. dim. zappetta.
rittima, stazione marittima; - su scioperu Marrittai, v.tr. zappettare.
de is marittimus, lo sciopero dei marittimi. Marríu, agg. magro, secco, scarno [langiu].
Marmellada, s.f. marmellata, conserva dolce Marrocchinu, s.m. marocchino.
di polpa di frutta cotta con zucchero. Marronai, v.tr. zapponare.
Marmitta, s.f. 1. grossa pentola per le comuni- Marrongiu, s.m. atto, effetto dello zappare, zap-
tà 2. parte terminale del tubo di scappamento patura.
dei motori Marròni, s.m. grossa zappa, usata per lavori su
Marmotta, s.f. marmotta - fig. persona dormi- terreni sassosi e duri.
gliona, pigra o lenta. Marrúccia, s.f. dente incisivo da latte.
Marmurai, v.tr. 1. dare apparenza di marmo Marta, s.f. martora [schirru].
2. pietrificare. Marteddada, s.f. martellata [corpu de marteddu].
Marmurau, p.p. 1. caratterizzato da venature Marteddai, v.tr. martellare - su ferreri marteddat
simili a quelle del marmo - paperi m., carta su ferru orbigau, il fabbro martella il ferro
marmorizzata 2. pietrificato - perdas mar- incandescente; - braxeri di arramini marted-
muradas, menhirs vicino a Macomer. dau, braciere di rame martellato.
Marmureri, s.m. marmista, artigiano che lavo- Marteddu, s.m. martello - m. de piccaperderi,
ra il marmo. martello da muratore; - m. de linna, mazzuolo;
Màrmuri, s.m. marmo - m. biancu, nieddu, - essiri intre su m. e s’incodina, essere tra l’in-
birdi, marmo bianco, nero, verde; - aturai de cudine e il martello.
m., rimanere di sasso, di stucco. Martigusa, s.f. (t. ogliastrino) ginestra.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio266_A


Martinica, mantininca, s.f. 1. scimmia - facci de Mascu, 1. agg. e s.m. maschio - saludi e fillu m.,
m., faccia da scimmia 2. mercato nero - bendiri, augurio a chi starnuta: salute e figlio maschio;
comprai a m., vendere, comprare al mercato nero - tenit duas pipias e unu mascu, ha due bambi-
3. freno a manovella per carri e carrozze. ne e un maschio 2. s.m. montone, ariete - m.
Martinicheri, s.m. chi vende clandestinamen- colludu, maschio intero; - m. sanau, maschio
te, a mercato nero. castrato; - su m. attumbat, il montone cozza.
Màrtiri, s.m. martire - is martiris de sa patria, Masculina, s.f. e agg. donna che ha evidenti
de sa fidi, i martiri della patria, della fede. caratteristiche poco femminili [perdumascu].
Martíriu, s.m. martirio - affrontai, patiri su m., Masedénzia, s.f. mansuetudine.
affrontare, patire il martirio. Masedu, agg. mansueto, domestico - cuaddu
Martirizzai, v.tr. martirizzare, tormentare. m., cavallo domato; - figuzindia, canciofa ma-
Martirizzau, p.p. martirizzato, tormentato. seda, fichidindia, carciofi senza spine.
Martis, s.m. martedì - m. de cou, martedì di Masoni, mesoni, s.m. ovile.
carnevale. Massa, s.f. 1. massa, grande quantità - m. de
Martúriu, martóriu, s.m. martirio - is martu- lori, gran quantità di cereali e legumi 2. maz-
rius, strepito che si fa nella funzione delle te- za, grosso martello.
nebre nella settimana santa. Massacrai, v.tr. massacrare, trucidare - dd’hanti
Màrturu, s.m. paralitico, malato cronico co- massacrau a corpus, l’hanno massacrato di
stretto a letto. colpi.
Martuzzu, s.m. crescione, nasturzio. Massacru, s.m. massacro, strage.
Marvarosa, s.f. malvarosa [erbarosa]. Massàiu, messaiu, s.m. contadino, agricoltore
Marzapani, s.m. marzapane. - m. mannu, grosso proprietario agricolo con
Marziali, agg. marziale - lèi, corti m., legge, cor- affittuari e dipendenti vari; - massaieddu, pic-
te marziale; - is artis marzialis, le arti marziali. colo proprietario di un’azienda a conduzione
Marzoccu, s.m. stolto, stupido, goffo - giogu familiare.
de marzoccu, scherzo stupido (< piem. marzòch). Massarada, s.f. sterco bovino.
Marzu, s.m. 1. marzo - m. scroxat bois e accan- Masserizia, messerizia, s.f. agricoltura [laurera].
carronat s’omini biazzu, marzo scuoia buoi Massetta, s.f. martello di media grandezza.
e piega anche l’uomo forte 2. marcio - casu Massícciu, massissu agg. grosso, massiccio
m., formaggio con i vermi. - òru m., oro massiccio.
Marzulinu, agg. marzolino - bentu m., vento Massillari, agg. mascellare - nerbiu, ossu m.,
marzolino. nervo, osso mascellare.
Mascalcia, s.f. l’arte di ferrare gli animali. Massima, s.f. massima, sentenza, motto - est
Mascalzoni, s.m. uomo volgare, abietto, spre- una bona m. a no si fidai meda de su prossimu,
gevole. è una buona massima non fidarsi troppo del
Màscara, màschera, s.f. maschera - m. de scher- prossimo.
ma, maschera da scherma; - m. antigas, ma- Massimamenti, avv. soprattutto, particolarmente.
schera antigas. Màssimu, agg. massimo, grandissimo - teniri
Mascàra, s.f. fuliggine [poddíni]. su m. respettu po is superioris, avere grandis-
Mascarada, mascherada, s.f. mascherata. simo rispetto per i superiori; - est lompiu a su
Mascarai, mascherai, v.tr. mascherare. m. de sa pensioni, è arrivato al massimo della
Mascaredda, s.f. dim. mascherina. pensione.
Mascarinu, s.m. parte posteriore della scarpa. Massissu, ved. Massicciu.
Maschili, agg. maschile. Mastinu, s.m. mastino, grosso cane da guardia.
Maschilismu, s.m. convinzione tipica di taluni Mata, s.f. albero - m. de ceresia, de figu, de zin-
maschi, di una propria superiorità nei confronti zulu, di arenada, de mendula, de piricoccu,
delle donne sul piano intellettuale, psicologico, ciliegio, fico, giuggiolo, melograno, mandor-
biologico, ecc. con cui si pretende di giustifica- lo, albicocco.
re la posizione di privilegio, vera o presunta, da Matabois, s.m. tafano.
loro occupata nella società e nella storia. Matafaluga, s.f. semi di finocchio, anacio.
Maschilista, 1. s.c. chi sostiene o accetta il Matai, v.tr. pulire un terreno dai rovi e da ce-
maschilismo 2. agg. proprio del maschilismo. spugli vari per renderlo coltivabile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio267_A


Matalafeddu, s.m. dim. materassino. Matriculai, v.tr. registrare alla matricola, imma-
Matalaferi, s.m. materassaio. tricolare.
Matalafu, s.m. materasso (< cat. matalaf). Matriculau, p.p. matricolato, abile - faulargiu
Matana, s.f. fastidio - donai m., dar fastidio. m., bugiardo matricolato.
Matanza, s.f. strage, uccisione dei tonni im- Matrigna, s.f. matrigna [bidria].
prigionati nella tonnara. Matrimoniali, agg. matrimoniale - vida m., vita
Matapriogu, s.m. prodotto per ammazzare i pi- matrimoniale; - lettu m. o lettu mannu, letto
docchi, a base di stafisagra (erba). matrimoniale.
Matedu, s.m. piantine da mettere a dimora. Matrimóniu, s.m. matrimonio - contrairi m.,
Matemàtica, s.f. matematica. contrarre matrimonio; - uniri in m., unire in
Matematicamenti, avv. con certezza, in modo matrimonio [coia].
inequivocabile. Matripella, ved. Madriperla.
Matemàticu, 1. agg. relativo alla matematica, Matrona, s.f. matrona, donna maritata di ceto
preciso, esatto - calculu, giogu m., calcolo, gio- elevato - fig. donna imponente.
co matematico 2. s.m. studioso di matematica. Matronali, agg. da matrona - aspettu m., aspet-
Matéria, s.f. 1. materia, soggetto, argomento to matronale.
2. pus. Matronímicu, agg. si dice di nome derivato da
Materiali, 1. agg. materiale - necessidadis quello della mamma: de Maria, de Rosa, de
materialis, necessità materiali imposte dalla Lisa, ecc.
vita 2. s.m. ciò che serve a un determinato Mattíngiu, s.m. preparazione dei campi per la
uso - m. de costruzioni, materiale da costru- semina.
zione; - arregolliri su m. po una relazioni, Mattiri, v.tr. digerire, assorbire - no hapu mat-
raccogliere il materiale per una relazione. tiu ancora su prangiu, non ho ancora digeri-
Materialidadi, s.f. materialità. to il pranzo.
Materialismu, s.m. materialismo. Mattíu, p.p. digerito, assorbito.
Materialista, s.c. seguace del materialismo. Mattonai, ved. Ammattonai.
Materialmenti, avv. secondo le leggi naturali - Mattonàiu, s.m. chi produce o vende mat-
est m. impossibili torrai sa dí e totu, è mate- toni.
rialmente impossibile tornare lo stesso giorno. Mattoni, s.m. mattone - m. cruu o ladiri, matto-
Maternamenti, avv. con affetto materno. ne d’argilla seccato al sole; - basa mattonis,
Maternidadi, s.f. maternità - essiri a sa primu baciapile.
m., essere alla prima maternità; - is leis Mattutinu, agg. mattutino - una passil-
tutelant sa m., le leggi tutelano la maternità. lada mattutina, una passeggiata mattu-
Maternu, agg. materno - istintu m., istinto ma- tina.
terno. Matuccu, agg. grandetto [mannittu].
Matessi, agg.indecl. stesso, stessa - dd’hapu biu Màtula, s.f. pezza, forma - duas matulas de
duas bortas in su m. logu, l’ho visto due vol- casu, due pezze di formaggio.
te nello stesso posto [propriu]. Maturai, v.intr. diventar maturo [madurai].
Matinas, s.f. pl. la funzione notturna del Natale. Maturazioni, s.f. maturazione.
Matixedda, s.f. dim. alberello. Maturidadi, s.f. maturità.
Matraccas, s.f. pl. tavole o tabelle sonore, usa- Maucheddu, agg. scarso, difettoso, di qualità
te nella settimana santa al posto delle campa- scadente.
ne, crepitacolo [stroculas]. Maurreddina, s.f. la zona del Sulcis.
Matraccheri, s.m. imbroglione. Maurreddus, maurreddinus, s.m. pl. abitanti
Matricària, s.f. matricale, pianta erbacea aro- del Sulcis, discendenti dei Mauritani de-
matica. portati in Sardegna dall’Africa durante la do-
Matricida, s.c. matricida. minazione vandalica.
Matricídiu, s.m. matricidio. Mausolèu, s.m. sepolcro grandioso e monumen-
Matrícula, s.f. 1. matricola, elenco numerato tale.
delle persone o degli oggetti appartenenti a Maví, agg. tonalità di colore azzurro chiaro.
una determinata categoria 2. studente del pri- Mazina, s.f. sortilegio, malia, fattura.
mo anno di università. Mazineri, s.m. ammaliatore, affascinatore.

268

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio268_A


Mazza, s.f. 1. budella, intestino - m. calada, 2. freno a martinetto per veicoli a trazio-
ernia inguinale; - bogai sa m., sventrare; - se- ne animale.
gamentu de m., rottura di scatole 2. mazza, Meccanicamenti, avv. per mezzo di macchine.
bastone con un grosso pomo all’estremità, Meccànicu, agg. e s.m. meccanico - guastu,
insegna di cariche pubbliche. incidenti m., guasto, incidente meccanico;
Mazzagani, s.m. rottami di pietra. - su m. arrangiat is macchinas, il meccanico
Mazzai, smazzai, v.tr. sventrare, sbudellare. ripara le macchine.
Mazzambóddiu, s.m. guazzabuglio, imbroglio, Meccanismu, s.m. meccanismo.
pasticcio - fai una cosa a m., fare una cosa a Mèccia, s.f. 1. miccia per dar fuoco 2. zaffo per
pasticcio. tappare recipienti vari.
Mazzaminàiu, s.m. venditore di ventrame. Mecenati, s.m. mecenate.
Mazzàmini, s.m. interiora, budella, ventrame. Meda, agg., pron. e avv. molto - tengiu m. pressi,
Mazzamurreddus, s.m. pl. gnomi, folletti, es- ho molta fretta; - dda conosciu de m. tempus, la
seri fantastici antropomorfi di piccole dimen- conosco da molto tempo; - m’arregordu medis-
sioni, che si riteneva custodissero dei tesori. simas cosas de cussu periodu, mi ricordo mol-
Mazzamurru, s.m. zuppa di pane raffermo, tissime cose di quel periodo; - fiaus medas, era-
ammorbidito e condito con salsa di pomodoro vamo in molti; - mi praxit m., mi piace molto.
e formaggio. Medàglia, s.f. medaglia - m. di òru, de prata, de
Mazzareddu, s.m. arnese, generalmente metal- brunzu, medaglia d’oro, d’argento, di bronzo.
lico, che le donne tenevano legato alla cinto- Medau, madau, s.m. ovile, abitazione rustica,
la per infilarvi il ferro maestro quando face- agglomerato di case - m. de crabas, ovile di
vano lavori di maglia (W.). capre [cuili, furriadroxu].
Mazzeri, s.m. mazziere. Mediadori, s.m. mediatore, mezzano [medianeri].
Mazziadura, s.f. masticatura. Mediai, v.tr. fare da mediatore.
Mazziai, v.tr. masticare - fai m. frenu a unu, far Mediamenti, avv. in media.
arrabbiare una persona. Medianeri, s.m. mediatore - m. de paxi, me-
Mazziamentu, s.m. masticamento. diatore di pace [mediadori].
Mazzicruu, agg. pane poco cotto, con la molli- Medianidadi, s.f. mediocrità [mezzanidadi].
ca cruda. Medianti, prep. mediante, per mezzo di.
Mazzigoni, s.m. nacchera, pinna marina [naccara]. Medianu, agg. mediocre [mezzanu].
Mazziniedda, agg. dicesi di frutta, spec. pere, Mediazioni, s.f. mediazione.
con la polpa scura. Medicàbili, agg. che si può medicare.
Mazzittu, s.m. dim. mazzetto, mazzolino. Medicadura, s.f. medicatura, medicazione.
Mazzocca, s.f. clava, mazza, bastone usato dai Medicai, meigai v.tr. medicare, curare - m. una
pastori. ferida, medicare una ferita; - m. sa bingia,
Mazzolu, s.m. mazzuolo [mallu mannu de linna]. medicare la vigna.
Mazzosu, mazzudu, agg. pane che abbonda di Medicamentu, s.m. medicazione, rimedio, far-
mollica; persona panciuta. maco - sperimentai unu m., sperimentare un
Mazzu, s.m. mazzo - unu m. di appiu, di arreíga, farmaco.
de lattia, un mazzo di sedani, di ravanelli, di Medicau, p.p. medicato, curato.
lattuga; - unu m. de froris, un mazzo di fiori. Medicinali, s.m. e agg. prodotto farmaceutico,
Mazzuccada, s.f. colpo di bastone. medicinale - erba m., erba medicinale.
Mazzuccu, s.m. bastone per attizzare il fuoco o Médicu, s.m. medico [dottori].
per aiutarsi nel camminare - camminat a m., Medída, s.f. misura - a m., in quantità ridotta.
cammina col bastone. Mediocrementi, avv. con mediocrità.
Mazzudu, agg. panciuto, grasso. Mediocridadi, s.f. mediocrità [medianidadi].
Mazzulai, v.tr. biascicare, masticare con difficoltà. Mediori, s.m. pazzia, follia.
Mazzulau, p.p. biascicato. Mediri, v.tr. misurare (poco usato) [mesurai].
Mecca, s.f. moltitudine, gran quantità - inci fiat Meditai, v.tr. e intr. meditare, considerare atten-
una m. de genti, c’era una gran quantità di gente. tamente - m. unu passu de sa Bibbia, medita-
Meccànica, s.f. 1. meccanica - sa m. de re un passo della Bibbia; - fueddus chi faint
s’arrelogiu, la meccanica dell’orologio m., parole che fanno meditare.

269

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio269_A


Meditativu, agg. meditativo - caratteri m., ca- Melodramma, s.f. composizione drammatica
rattere meditativo. in versi interamente musicata e cantata.
Meditazioni, s.f. meditazione, riflessione. Melodrammàticu, agg. proprio del melodram-
Médiu, 1. s.m. espediente, mezzo 2. agg. che ma, enfatico, artificioso, teatrale - gestu, tonu
sta in mezzo; matto (detto soprattutto di ani- m., gesto, tono melodrammatico.
mali) - brebei media, pecora matta. Melonaiu, s.m. venditore di meloni.
Megai, v.aus. usato per indicare un’azione nel Meloneddu aresti, meloneddu burdu, s.m. co-
momento in cui si svolge (continuous ingl.) comero asinino.
- megat a niai, sta nevicando; - megu de mi Meloni, s.m. melone - m. de iérru, melone in-
dromíri, mi sto addormentando; - megànta a vernale; - m. sfattu, melone troppo maturo;
s’indi andai, stavano andando via. - m. sciapidu, melone insipido; - m. scrittu o
Megliorai, v.tr. e intr. migliorare, diventare mi- zerrosu, melone retato.
gliore - certus binus, cun su tempus, meglio- Membrana, s.f. membrana, pellicola.
rant, certi vini, col tempo, migliorano. Membru, s.m. 1. ciascuna delle persone che
Meglioramentu, s.m. miglioramento. formano un gruppo, una collettività, un’asso-
Megliorativu, agg. migliorativo. ciazione, ecc. - is membrus de su Parlamentu,
Megliorau, p.p. migliorato. de su Consillu Comunali, i membri del Parla-
Meglioría, s.f. migliorìa, miglioramento, spec. mento, del Consiglio Comunale 2. organo
di case, terreni, strade, ecc. genitale maschile (membru virili).
Mèi, mimi, pron.m. e f. di prima p.sing. me Memoràbili, agg. memorabile - un’impresa m.,
- béni cun mei, vieni con me; - po mimi t’in- un’impresa straordinaria.
di podis andai candu bolis, per me puoi Memória, s.f. 1. tempia - hat pigau unu corpu
andartene quando vuoi; - dd’hat donau a a sa m. e inc’est arruttu a terra, ha preso un
mei, l’ha dato a me; - dd’hapu fattu de mei, colpo alla tempia ed è crollato a terra 2. me-
l’ho fatto da me. moria - essiri de bona o mala m., essere di
Meigai, ved. Medicai. buona o cattiva memoria.
Meigama, s.m. meriggio, caldana del mezzo- Mendicai, v.tr. mendicare, elemosinare - m. una
giorno - fai su m., riposare dopo pranzo; - a minestra, elemosinare una minestra; - m.
m., all’ora di pranzo, d’estate. un’aggiudu, mendicare un aiuto.
Meigu, s.m. (ant.) medico, flebotomo, guaritore. Mendicanti, agg. mendicante, accattone.
Mela, s.f. pianta e frutto del melo - m. de San- Mendicidadi, s.f. mendicità, miseria [mendigu].
t’Uanni, mela di S. Giovanni; - m. tidongia o Mendighénzia, s.f. indigenza.
pidongia, mela cotogna, cotogno. Mendigu, s.m. mendicità, miseria [mendicidadi].
Melai, v.tr. addolcire con miele. Méndula, s.f. frutto e pianta del mandorlo - m.
Melassa, s.f. melassa. durci o marigosa, mandorle dolci o amare;
Meli, s.m. miele - su m. est fattu de is abis, il - m. frisca, cumprida, turrada, mandorle fre-
miele viene prodotto dalle api; - m. de mata, sche, mature, tostate; - su croxu, su pappu de
resina delle piante. sa m., la buccia, il seme delle mandorle; - scro-
Méliga, s.f. gramignetta. xai, segai, spappai m., sbucciare, schiacciare,
Melinu, agg. color miele - cuaddu m., cavallo sgusciare mandorle; - is mendulas de su gut-
falbo. turu, le tonsille.
Mellificai, v.intr. produrre il miele, detto del- Mendulau, mendulariu, s.m. terreno piantato
le api. a mandorli, mandorleto.
Mellifluu, agg. dolce, melato, soave. Menduledda, s.f. menola (pesce).
Mellus, agg. e avv. migliore, meglio - su binu Menga, s.f. airone.
miu est m. de custu, il mio vino è migliore di Mengianu, mangianu, s.m. mattino - a m., di
questo; - m. a timiri che a provai, meglio te- mattina; - a mengianeddu, di buon mattino;
mere che provare; - su m., il migliore. - custu m., stamattina; - a mesu m., a metà
Melodia, s.f. melodia. mattina; - a m. artu, a mattina inoltrata.
Melódicu, agg. melodico, che ha carattere di Menguai, v.tr. diminuire, scemare.
melodia. Menospreziai, v.tr. disprezzare.
Melodiosu, agg. melodioso, pieno di melodia. Menospreziu, s.m. disprezzo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio270_A


Mensa, s.f. mensa - apparicciai, sparicciai sa Merdona, ved. Mardona.
m., apparecchiare, sparecchiare la mensa. Merdosu, agg. merdoso, sporco di merda.
Menstruali, ved. Mestruali. Merenda, s.f. merenda - fai m., far merenda;
Menta, amenta, s.f. menta - m. aresti o abuleu, - donai sa m. a is pipius, dare la merenda ai
menta selvatica. bambini.
Mentali, agg. mentale - riserva m., riserva men- Merendai, v.intr. far merenda.
tale; - edadi m., età mentale. Merèsciri, minèsciri, v.tr. meritare.
Mentalmenti, avv. con la mente. Merésciu, p.p. meritato.
Menti, s.f. mente - poniri m., obbedire; - teniri Mèri, s.c. padrone, padrona - su m. mannu, il
a m., ricordare; - passai po sa m., venire in padrone, anche Dio; - su merixeddu, il figlio
mente; - passai de m., dimenticare. del padrone; - faisí m. de una cosa, impadro-
Mentis, s.f. pl. mucose nasali - portai is m. nirsi di una cosa; - m. miu, mio padrone (modo
tuppadas, avere il naso intasato. di salutare ossequioso).
Mentris, mentras, cong. mentre, intanto - in su Merí, s.m. pomeriggio - custu m. andaus a bin-
m. chi fiat in su sartu s’est intendiu mali, gia, questo pomeriggio andiamo in vigna.
mentre era in campagna si è sentito male. Meriagu, s.m. luogo ombroso dove si ripara il
Mentu, s.m. mento. gregge nelle ore più calde della giornata.
Menzionai, v.tr. menzionare, ricordare, no- Meriai, v.intr. meriggiare, stare in riposo al-
minare. l’ombra nelle ore calde dell’estate.
Menzionau, p.p. menzionato, ricordato. Mericeddu, s.m. pomeriggio inoltrato, sull’im-
Menzioni, s.f. menzione, accenno. brunire - a m. infriscat, al calar della sera c’è
Merca, s.f. muggini lessati con molto sale e fresco.
avvolti in erba aromatica (zibba). Meridionali, agg. e s.m. meridionale, nativo
Mercanti, s.m. mercante - fai su m., fare il del meridione.
commerciante; - m. de trigu, commerciante Meridioni, s.m. meridione, sud.
di grano. Meritai, v.tr. meritare [meresciri].
Mercantili, agg. mercantile - sa marina m., la Meritóriu, agg. meritorio.
marina mercantile. Méritu, s.m. merito - premiai segundu su meritu,
Mercanzia, s.f. mercanzia, merce - unu ma- premiare secondo il merito; - dd’hanti donau
gasinu prenu de m., un magazzino pieno unu postu po meritu de su ziu, gli hanno dato
di merce. un posto per merito dello zio.
Mercatai, v.intr. commerciare, fare il mercante. Merixeddu, s.m. dim. padroncino, figlio del pa-
Mercau, s.m. mercato, fiera - su m. de su pisci, drone.
de sa birdura, il mercato del pesce, della ver- Merluzzu, s.m. merluzzo.
dura. Mermu, s.m. zigomo.
Mercenàriu, agg. e s.m. chi fa qualche servizio Merru, s.m. e agg. ovino di razza pregiata, me-
per denaro - sordau m., soldato mercenario. rino - mascu m., montone merino; - brebei
Merceria, s.f. merceria, negozio di articoli mi- merra, pecora di razza merino.
nuti: filo, aghi, fettucce, bottoni, ecc. Merza, s.f. specie, qualità; nel gioco delle carte
Mercimóniu, s.m. commercio illecito. significa seme - cartas totus de una m., carte
Mercu, s.m. contusione, livido, cicatrice. dello stesso seme.
Mérculis, mércuris, s.m. mercoledì - est in mesu Merzéi, s.f. grazia, mercede - faimí sa m., fam-
che su m., sta in mezzo come il mercoledì. mi la grazia; - sa m., sua grazia.
Mercuriali, s.m. tariffario, listino dei prezzi delle Mesa, s.f. tavolo - m. de prandiri, tavolo da pran-
merci. zo; - m. de fai pani, tavolo per fare il pane; - m.
Mercúriu, s.m. mercurio, argento vivo. de faína, tavolo da lavoro; - m. de scriri, scri-
Merda, medra, s.f. merda, sterco umano o ani- vania; - poniri, apparicciai sa m., apparecchia-
male - m. de bòi, de pudda, de brebèi, sterco re; - pesaindi sa m., sparecchiare; - tappetu de
di bue, di gallina, di pecora; - sa m. prus si m., copritavolo; - chini cantat in mesa o in lettu,
murigat e prus fragat, (prov.) è meglio non o est maccu o est fertu, (prov.) chi canta a ta-
insistere sulle cose spiacevoli. vola o a letto, è matto o è bacato (< sp. mesa).
Merdoccu, medroccu, s.m. morchia, feccia dell’olio. Mesada, s.f. mesata, paga di un mese.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio271_A


Mesanu, agg. mezzano, che occupa un posto Messai, v.tr. mietere, falciare - m. erba, trigu,
intermedio tra i figli della famiglia - su fillu mietere erba, grano.
mannu, su mesanu e su piticu, il figlio Messàiu, ved. Massàiu.
maggiore, il mezzano e il piccolo. Messias, s.m. il Messia - dd’hiant arricíu comen-
Mesaustu, s.m. ferragosto - Nosta Segnora de te unu m., lo accolsero come un salvatore mi-
m., festa dell’Assunzione. racoloso.
Meschineddu, mischineddu, agg. meschinetto, Mestruali, menstruali, agg. mestruale - periodu
poveretto. m., ciclo mestruale.
Meschinidadi, mischinidadi, s.f. meschinità, Mestruazioni, s.f. mestruazione, flusso perio-
grettezza. dico di sangue nella donna.
Meschinu, mischinu, agg. meschino, misero Méstruu, ménstruu, s.m. lo stesso che “me-
- m. de mei!, povero me! struazioni” (< cat. menstru) [mesi].
Meschíta, s.f. moschea [moschèa]. Mestura, s.f. miscuglio, mistura.
Mèseru, s.m. accappatoio. Mesu, 1. s.m. mezzo, metà - postu in m., messo in
Mesi, s.m. 1. mese - is dòxi mesis de s’annu sun- mezzo; - dividiri in m., dividere a metà; - su
ti: gennarxu, friaxu, marzu, abrili, maiu, didu de m., il dito medio; - fai a mes’e pari, fare
lampadas, mesi di arxolas o treulas, aústu, a metà 2. agg. mezzo, metà - m. festa, mezza
cabudanni, mesi de ladamini o Santu Aíni, festa; - m. giornada, mezza giornata; - m. luttu,
dognassantu, mes’e idas, i dodici mesi dell’an- lutto non stretto; - m. pezza, 25 centesimi.
no sono: gennaio, febbraio, marzo, aprile, mag- Mesubustu, s.m. mezzobusto - fotografia a m.,
gio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, fotografia a mezzobusto, formato tessera.
novembre, dicembre; - m. coronau, mese di Mesucanna, s.f. misura lineare corrispondente
trentuno giorni; - su m. ch’intrat, il mese ven- a un metro e mezzo circa.
turo; - mes’e idas, si tenis linna e pistoccu no Mesudí, s.m. mezzogiorno, sud, meridione - a
ddu timas, dicembre, se hai legna e da man- m. scappaus, a mezzogiorno sospendiamo il
giare non averne paura; - in mes’e idas, intre lavoro.
baganzas e dis fridas indi contas prus de tres Mesugiornali, s.m. vento che soffia da sud, ostro
cidas, in dicembre, tra feste e giorni freddi ne [àustru, imbatu].
hai per più di tre settimane 2. mestruazione. Mesulanu, agg. di media grossezza - anguidda
Mesíglia, s.f. mobile tipo comò, con gambe alte mesulana, anguille medie.
(< sp. mesilla). Mesuluna, s.f. mezzaluna (utensile da cucina)
Mesita, mesedda, mesixedda, s.f. tavolino; de- - sa m. serbit po accapulai pezza o ateru, la
schetto del calzolaio. mezzaluna serve per tritare carne o altro.
Messa, messadura, s.f. mietitura - tempus de Mesunotti(s), s.f. mezzanotte.
m., periodo della mietitura. Mesupèzza, s.f. moneta da 25 centesimi.
Messadori, s.m. mietitore. Mesura, misura, s.f. misura - passai sa m.,
Messaggeri, s.m. messaggero, chi reca un mes- esagerare; - foras de m., smisurato, esagerata-
saggio, un annuncio. mente.

Mesuras e pesus localis T. 17

1 - De longaria: poddixi = pollice


porceddu = distanza dell’apertura tra indice e pollice
pramu = distanza tra pollice e mignolo più la metà
del pollice piegato
passu = lunghezza del passo normale di una persona
passa = distanza tra le due estremità delle braccia aperte
mesucanna = 6 palmi pari a m. 1,50 circa
canna = 12 palmi pari a m. 3,00 circa

272

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio272_A


2 - De capacidadi: quartana = 1/4 di brocca = 3 litri circa
(po ollu e binu) brocca = 12,5 litri
mesu mariga = 25 litri = 2 broccas
mariga = 50 litri = 4 broccas

3 - De capacidadi: mesu imbudu = 1,5 litri circa


(po su lori) imbudu = 3,00 litri circa
quartucciu = 6,25 litri (mialla)
quartu = 12,5 litri
quarra = 25 litri
mòi = 50 litri

4 - De pesu: unza = 1/3 di etto


tres unzas = 1 etto
mesu libba = 6 once = 2 etti
libba = 12 once = 4 etti
chilu = 10 etti = 2,5 libbre
cantari = 40 chili

5 - Agrarias: mesu imbudu = 1,25 are


imbudu = 2,50 are
quartucciu = 5,00 are
quartu = 10,00 are
quarra = 20,00 are
mòi = 40,00 are
duus mois e = un ettaro
quarra

6 - De valori: arriali o reali = 1/3 di 5 cent. (rame)


tres arrialis = 5 centesimi
soddu = 2 pezzas = 12 denari
mesu pezza = 25 cent.
pezza = 50 cent. (nichel)
pezz’e mesu = 75 cent.
francu = 10 soldi (argento)
scudu = 5 franchi
doppiedda = 10 franchi = 2 scudi (oro)
marengu = 20 franchi = 4 scudi (oro)

Mesuràbili, agg. che si può misurare. fare le cose a metà; - divideus a m., di-
Mesuradori, s.m. misuratore, agrimensore. vidiamo a metà.
Mesurai, v.tr. misurare - m. a cuccuru, misura- Metàfora, s.f. metafora - fueddai in m., parlare
re gli aridi fino a traboccare; - m. a rasu, mi- sotto metafora.
surare usando la rasiera; - m. is fueddus, mi- Metafóricu, agg. metaforico, che contiene una me-
surare le parole cioè parlare con prudenza. tafora - linguaggiu m., linguaggio metaforico.
Metadi, s.f. metà - sa m. di òttu est quattru, Metàllicu, agg. metallico - sonu m., suono me-
la metà di otto è quattro; - fai is cosas a m., tallico.

273

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio273_A


Metallíferu, agg. metallifero, che contiene me- Mexina, s.f. 1. medicina (scienza) - studianti de
talli - terrenu m., terreno metallifero. mexinas, studente di medicina 2. farmaco,
Metallu, s.m. metallo - m. impuru, metallo grez- rimedio.
zo; - oggettu de m., oggetto di metallo. Mezzanidadi, s.f. mediocrità [medianidadi].
Metallurgia, s.f. metallurgia. Mezzanu, agg. mediocre.
Metallúrgicu, agg. metallurgico. Mi, pron. di 1a p.sing. mi, me, a me. Si usa come
Metamórfosi, s.f. trasformazione, mutamento compl. oggetto e come compl. di termine - can-
profondo. du mi bit passat derettu, quando mi vede pas-
Metàstasi, s.f. riproduzione di processi mor- sa dritto; - ita mi naras?, che cosa mi dici?
bosi in parti lontane dal focolaio d’origine. - mi dd’hat contau fradi miu, me l’ha raccon-
Metàtesi, s.f. trasposizione di suoni all’interno tato mio fratello.
di una parola: porcu - procu, surdu - sudru, Mialla, s.f. misura di capacità per aridi corri-
zurfuru - zrufuru, ecc. spondente a circa 2 imbuti.
Metempsicosi, s.f. metempsicosi. Miaulai, meulai, v.intr. miagolare.
Metèora, s.f. ogni fenomeno dell’atmosfera; cor- Miàulu, s.m. miagolio.
po vagante nello spazio che si incendia la- Miceri, s.m. luminello delle lucerne.
sciando una scia luminosa quando entra nel- Micidiali, agg. che procura la morte - una dosi
l’atmosfera terrestre [steddu fuíu]. m. de sonniferu, una dose mortale di sonnifero.
Meteóricu, agg. meteorico. Micròfonu, s.m. microfono.
Meteorologia, s.f. meteorologia. Microscópicu, agg. 1. relativo al microscopio
Meteorológicu, agg. meteorologico - stazioni - analisi, osservazioni microscopica, analisi,
meteorologica, stazione meteorologica; - con- osservazione microscopica 2. minuscolo, pic-
dizionis meteorologicas, condizioni meteoro- colissimo.
logiche. Microscópiu, s.m. microscopio - speculizzai una
Meteoròlogu, s.m. studioso di meteorologia. cosa in su m., osservare una cosa al micro-
Metodicamenti, avv. con metodo. scopio.
Metódicu, agg. metodico, fatto con metodo, re- Migia, s.f. calza - migias de cotoni, de lana, de
golato - studiu, traballu m., studio, lavoro me- seda, calze di cotone, di lana, di seta; - migias
todico. longas, curzas, a mesu camba, calze lunghe,
Mètodu, s.m. metodo - applicai unu m., appli- corte, a mezza gamba; - migias de femina, di
care un metodo; - m. po studiai su pianoforti, omini, calze da donna, da uomo; - migias sen-
metodo per studiare il pianoforte. za peúncu, calze a staffa; - sa m. de sa Befa-
Métrica, s.f. metrica. na, la calza della Befana; - maístu de migias,
Métricu, agg. metrico, che riguarda le misu- calzaiolo (< cat. mitja).
re - sistema m. deximali, sistema metrico Migliari, s.m. migliaio - a migliaris, (avv.) a
decimale. migliaia.
Metròmetru, s.m. metronomo. Mígliu, s.m. 1. miglio (misura itineraria) 2. pianta
Metrópoli, s.f. metropoli, città principale. erbacea.
Metropolíta, s.m. arcivescovo di una provincia Migragna, s.f. emicrania.
ecclesiastica composta da più diocesi suffra- Milindra, s.f. leziosaggine, smanceria.
ganee. Milindrai, v.tr. carezzare, vezzeggiare [im-
Metropolitana, s.f. nelle grandi città, ferrovia brimbinai].
in gran parte sotterranea, per il trasporto ra- Milindrosu, agg. lezioso.
pido di persone. Milindru, s.m. smanceria, leziosaggine [denghi].
Metropolitanu, agg. metropolitano, proprio di Militanti, agg. e s.c. militante - Cresia m., Chiesa
una metropoli. militante, l’insieme dei fedeli; - is militantis
Metru, s.m. metro, unità di misura di lunghezza de unu partidu, i militanti di un partito.
nel sistema decimale - m. quadrau, m. cubu, Militari, agg. e s.m. militare - serviziu m., ser-
metro quadrato, metro cubo. vizio militare; - est militari de carriera, è mi-
Meulai, ved. Miaulai. litare di carriera.
Meúrra, s.f. merlo - m. de perda, passero soli- Militarmenti, avv. secondo le consuetudini
tario. militari.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio274_A


Milízia, s.f. milizia. Minestra, manestu, s.f. minestra - m. de prisuci,
Milizianu, s.m. soldato della milizia nazio- de cocciula, minestra di piselli, di arselle.
nale sarda. Minestrai, v.tr. mettere la minestra nel piatto.
Millenàriu, agg. millenario - civilidadi mille- Minestredda, s.f. dim. minestrina.
naria, civiltà millenaria. Minghengheria, s.f. dappocaggine.
Millésimu, agg. e s.m. millesimo. Minghengu, s.m. babbèo, persona che vale poco.
Milli, agg.num. mille pl. milla - ti dd’hapu Miniadori, s.m. chi esegue miniature.
nau milli bortas, te l’ho detto mille volte; Miniadura, s.f. miniatura.
- dd’hia pagau deximilla francus, lo pagai Miniai, v.tr. dipingere con la tecnica della mi-
diecimila lire. niatura.
Millionàriu, agg. e s.m. milionario, chi possie- Miniera, s.f. miniera - m. de prumu, de zincu,
de un patrimonio valutabile diversi milioni di di arramini, miniera di piombo, di zinco, di
lire o di altra moneta. rame - fig. fonte ricchissima - custu libru est
Millioni, s.m. milione. una m. de informazioni utilis, questo libro è
Milordu, s.m. milord - parit unu m., sembra un una miniera di informazioni utili.
milord, tanto è elegante e ricercato. Mínimu, agg. minimo - s’inchietat po dogna
Mimi, ved. Mèi. minima osservazioni, se la prende per ogni
Mina, s.f. 1. mina (carica esplosiva) 2. misura minima osservazione.
di capacità pari a mezzo moggio. Ministeriali, agg. ministeriale - decretu m., de-
Minadori, s.m. minatore. creto ministeriale.
Minai, v.tr. 1. minare - m. unu ponti, una stra- Ministériu, s.m. 1. incarico, compito - svolgiri
da, minare un ponte, una strada 2. scamo- unu m. de paxi, svolgere un compito di pace
sciare - m. peddis, scamosciare pelli. 2. ministero - su m. de sa giustizia, il ministe-
Minau, p.p. minato - campu m., campo minato. ro della giustizia.
Minca, s.f. membro virile, pene - m. de moru o Ministru, s.m. ministro - su m. de sa Instruzio-
m. morisca, fungo di Malta. ni Pubblica, il ministro della Pubblica Istru-
Mincidiosu, minzidiosu, agg. mentitore, bu- zione.
giardo. Miniu, s.m. ossido di piombo usato come anti-
Mincidissu, minzidissu, s.m. il diavolo - m. ton- ruggine.
tu!, maledetto! Minoránzia, s.f. minoranza - fiat presenti vetti
Mincídiu, minzídiu, s.m. bugia, menzogna, ca- sa m. de is consilleris, era presente solo la
lunnia - bogai m., calunniare. minoranza dei consiglieri.
Mincioneria, s.f. minchioneria, atto o parola da Minoredadi, s.f. minoranza, minorità.
minchione. Minori, agg. e s.m. minore, più piccolo, mi-
Mincioni, s.m. gonzo, persona sciocca e cre- norenne - su tribunali de is minoris, il tribu-
dulona. nale dei minorenni.
Minda, s.f. chiuso riservato, per il pascolo; area Minudàglia, s.f. minuteria, insieme di oggetti
molto circoscritta dove crescono i funghi minuti.
- hapu scobertu una m. de tuvara, ho scoper- Minudénzia, s.f. merceria - bendidori de minu-
to una colonia di funghi prataioli. denzias, merciaio; - m. de ferru, minuteria di
Mindighénzia, s.f. scarsità, povertà, indigenza. ferro.
Mindígu, nella loc. “a m.”, scarsamente - donai Minudesa, s.f. piccolezza, bazzecola.
su pani a m., dare il pane con scarsezza. Minudu, agg. piccolo, minuto - bestiamini mi-
Minerali, agg. e s.m. minerale - carboni, sali, nudu, bestiame minuto come pecore, capre o
aqua m., carbone, sale, acqua minerale; - una maiali - segai a m., tagliare a piccoli pezzi.
collezioni de mineralis, una collezione di mi- Minúsculu, agg. minuscolo.
nerali. Minuta, s.f. prima stesura provvisoria di uno
Mineralista, s.c. studioso di mineralogia. scritto - sa m. de unu cuntrattu, la minuta di
Mineralogia, s.f. mineralogia. un contratto.
Mineràriu, agg. minerario - ingegneri m., inge- Minutu, s.m. minuto - s’autobus passat do-
gnere minerario. gna dexi minutus, l’autobus passa ogni dieci
Minèsciri, ved. Merèsciri. minuti.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio275_A


Minúzia, s.f. cosa di poco conto. Miséria, s.f. miseria, stato di grave indigenza
Míope, s.c. affetto da miopia - occhialis de m., - ridusirisí a sa m., ridursi in miseria; - porca
occhiali da miope. m.!, esclamazione di stizza.
Miopia, s.f. miopia. Misericórdia, s.f. misericordia - invocai sa m.
Mira, s.f. mira - pigai sa m., prendere la mira; de Deus, implorare la misericordia di Dio;
- pigai unu de m., prendere uno di mira. - dd’hat sparau senza m., gli ha sparato spie-
Miràbili, agg. degno di ammirazione, ammire- tatamente.
vole. Misericordiosamenti, avv. con misericordia.
Mirabilmenti, avv. in modo meraviglioso. Misericordiosu, agg. misericordioso
Miraculosamenti, avv. per miracolo. Miserinu, miseníu, agg. meschino, poveretto
Miraculosu, agg. miracoloso - una relichia mi- - m. de tui si t’accrunotas, povero te se ti az-
raculosa, una reliquia miracolosa; - su conzil- zardi.
lu tuu est istetiu m., il tuo consiglio è stato Míseru, agg. povero, misero, meschino - hat
miracoloso. biviu una vida misera traballendu cumente
Miràculu, s.m. miracolo. unu scrau, ha vissuto una vita misera lavo-
Mirada, s.f. 1. ochiata, sguardo - fai miradas rando come uno schiavo.
amorosas, fare il cascamorto 2. vista, pano- Misía misía, inter. Dio m’aiuti! Povero me!;
rama [castiada]. salute mi sia, invece di danno!
Mirai, v.tr. guardare, mirare - m. a culu di ogu, Missa, s.f. messa - m. bascia, arresada, messa
guardare con la coda dell’occhio; - mira e no letta; - m. cantada, m. manna, messa cantata;
tocchis, guarda ma non toccare. - m. pausada, messa solenne; - m. de mortu,
Miramentu, s.m. guardata, sguardo. Gioco di messa da morto; - m. de puddus, messa della
ragazzi che consisteva nell’immobilizzare notte di Natale.
spalle a terra un compagno prescelto, gene- Missali, s.m. messale - liggit scéti su m. suu,
ralmente timido, per sbottonargli i pantaloni legge soltanto il suo messale, non accetta ri-
e mettere a nudo i genitali. scontri.
Mirchingiu, mrichingiu, s.m. quantità mini- Missignoria, s.f. usato con valore di pron.
ma, scarsità, penuria. vossignoria; sopravvive come titolo di onore
Mirra, s.f. mirra (resina aromatica). e di rispetto.
Misantropia, s.f. avversione per il genere uma- Missimpari, s.m. che mette confusione e crea
no; tendenza all’isolamento e atteggiamento discordie.
scontroso. Missionàriu, s.m. e agg. missionariu - est mon-
Misàntropu, s.m. persona poco socievole. gia missionaria in Africa, è suora missiona-
Miscellànea, s.f. mescolanza di cose varie; rac- ria in Africa.
colta di scritti di vario argomento. Missioni, s.f. missione - sa m. de su sacerdotu,
Mischinu, ved. Meschinu. de su maístu, il compito morale del sacerdo-
Miscredenti, agg. miscredente. te, del maestro.
Miscredénzia, s.f. miscredenza, mancanza di Missu, s.m. messo, banditore - su m. comunali,
fede. il messo comunale - chini cumandat malu m.,
Miscúgliu, s.m. mescolanza confusa di cose o est mellus chi ddu fazzat issu, (prov.) è me-
di sostanze. glio fare da sé che dare un incarico a persona
Miseràbili, agg. miserabile, degno di com- non all’altezza del compito.
miserazione, spregevole - bivint in condi- Misteriosamenti, avv. in modo misterioso.
zionis miserabilis, vivono in condizioni mi- Misteriosu, agg. misterioso, oscuro.
serabili; - est unu traitori m., è un miserabile Mistériu, s.m. mistero - su passau de cussa fe-
traditore. mina est unu m., il passato di quella donna è
Miserabilidadi, s.f. miserabilità. un mistero.
Miserabilmenti, avv. in modo miserabile. Místicu, agg. mistico.
Miseramenti, avv. miseramente. Mistu, agg. misto - matrimoniu m., matrimo-
Miserandu, agg. degno di compassione - hat nio contratto tra persone di religione di-
fattu una fini miseranda, ha fatto una fine mi- versa; - classi mista, classe composta di
seranda. maschi e femmine.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio276_A


Mistura, s.f. mescolanza di sostanze diverse. Moderai, v.tr. moderare, tenere entro certi limi-
Mítera, mítara, mitra, s.f. 1. mitra, copricapo ti - m. sa velocidadi, is ispesas, is fueddus,
prelatizio da cerimonia 2. codrione del pollo. moderare la velocità, le spese, le parole.
Miticoi, loc.avv. puta caso, per ipotesi - si, m. Moderazioni, s.f. moderazione, temperanza
no t’arrespundit, ita fais?, se, puta caso, non - m. in su pappai e in su buffai, moderazione
ti risponde, che fai? nel mangiare e nel bere.
Mitigai, v.tr. mitigare, attenuare - m. su dolori, Modernai, v.tr. ammodernare, rendere moderno
attenuare il dolore; - m. una pena, mitigare - m. unu bistiri, una domu, ammodernare un
una pena. abito, una casa.
Mitigamentu, s.m. mitigamento. Modernamenti, avv. alla moderna.
Mitologia, s.f. mitologia. Modernidadi, s.f. modernità.
Mitológicu, agg. mitologico - contu m., raccon- Modernu, agg. moderno - a is anzianus de solitu
to mitologico. no praxint is cosas modernas, agli anziani di
Mitridatu, s.m. specie di antidoto, ritenuto ef- solito non piacciono le cose moderne.
ficace contro ogni veleno. Modéstia, s.f. modestia - sunt arriccus ma bivint
Miu, mia, mius, mias, agg. e pron.poss. di 1a p. cun m., sono ricchi ma vivono con modestia.
mio, mia, miei, mie - is ogus mius sunt anco- Modestu, agg. modesto - fai su m., ostentare
ra perfettus, i miei occhi sono ancora perfet- modestia non sempre autentica; - tirat una
ti; - cussa picciocca est sa sposa de fradi miu, pensioni modesta, percepisce una modesta
quella ragazza è la fidanzata di mio fratello; pensione.
- custa domu est prus manna de sa mia, que- Modificai, v.tr. modificare, apportare modifiche.
sta casa è più grande della mia. Modu, s.m. modo - bollu fai a m. miu, voglio
Mizza, s.f. sorgente. fare a modo mio; - in cali m.?, in che modo?
Mizzadroxu, s.m. polla d’acqua. - fai in m. chi no s’accattit de nudda, fai in
Mobileddu, s.m. dim. mobiletto. modo che non si accorga di nulla; - po m.
Móbili, 1. s.m. mobile - unu m. de nuxi, un de nai, per modo di dire; - foras de m., ol-
mobile di noce [alascia] 2. agg. che si può tremodo.
muovere - scala m., scala mobile; - benis mo- Moduladori, s.m. modulatore.
bilis, beni mobili. Modulai, v.tr. modulare, variare armonica-
Mobília, s.f. mobiglia. mente il tono o l’intensità della voce o di
Mocca, s.f. budello. un suono.
Moda, s.f. moda, usanza - a sa m., alla moda; Modulazioni, s.f. modulazione.
- custu bistiri est passau de m., quest’abito è Moffa, s.f. musoliera [bruncili].
fuori moda. Mòglia, ved. Mòlla.
Moddi, agg. morbido, soffice, tenero - pezza Moi, s.m. 1. misura di capacità per aridi cor-
m., carne tenera; - pani m., pane soffice; - po- rispondente a 50 litri 2. misura agraria pari a
niri a m. su cixiri primu de ddu còi, far ram- 40 are - hat postu duus mois e quarra de ter-
mollire i ceci prima di cuocerli. ra a bingia, ha piantato un ettaro di terreno a
Moddixina, s.f. pane di semola, di media vigneto.
pezzatura, che si confeziona per i giorni Moízzu, s.m. nome di vari recipienti di sughe-
di festa. ro, alveare.
Moddizzi, s.f. lentischio - m. de monti, tere- Mola, s.f. 1. macina - corpus de sa m., pietra
binto. concava della macina; - coru de sa m., pietra
Moddizzosu, s.m. grossa focaccia di pane spu- convessa della macina; - lacu de sa m., vasca
gnoso e poroso dalla crosta dura. di raccolta della farina; - m. de su zugu, osso
Moddori, s.m. sofficità. del collo; - segaisí sa m. de su zugu, rompersi
Modellai, v.tr. modellare. l’osso del collo 2. cespuglio, macchia - una
Modellau, p.p. modellato. m. de moddizzi, un cespuglio di lentischio.
Modellu, s.m. modello, prototipo, esemplare Molècula, s.f. molecola.
- unu bellu modellu de crapittas, un bel mo- Molentàrgiu, molentràxu, s.m. asinaro, chi
dello di scarpe. conduce gli asini al pascolo.
Moderadori, s.m. moderatore. Molentazzu, s.m. spreg. asinaccio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio277_A


Molenteddu, s.m. dim. somarello. Momentu, s.m. momento - in d-unu m. de ira si
Molenteria, s.f. asineria - est una m. troppu faint tantis fesserias, in un momento d’ira si
manna, è un’asineria troppo grossa. fanno tante fesserie; - de unu m. a s’ateru s’est
Molenti, s.m. asino, somaro - m. aresti, asino agatau chene traballu, da un momento all’al-
selvatico; - su m. corruxinat, l’asino raglia; tro si è trovato senza lavoro.
- su giru de su m., il giro sempre uguale che Mommói, s.m. spauracchio per i bambini [mar-
fa l’asino intorno alla macina; - nomenau su ragotti].
m. alloddu presenti, si dice quando si nomina Monacaisí, v.intr. farsi monaca.
qualcuno e questo compare; - sciaquai sa con- Monacali, agg. monacale.
ca a su m., lavar la testa all’asino; - corruxinu Monachismu, s.m. monachesimo.
de m. no arribat a celu, raglio d’asino non Mònacu, s.m. monaco [mongiu].
sale in cielo; - su m. sardu ddu frigant una Monarca, s.m. monarca, sovrano.
borta vetti, l’asino sardo lo fregano una volta Monarchia, s.f. monarchia.
sola [burricu, bestiolu, pegus de mola]. Monàrchicu, agg. monarchico - partidu m., par-
Molentinu, agg. asinino. tito monarchico.
Molentraxu, ved. Molentargiu. Monasígliu, s.m. chierichetto [scolanu].
Molestadori, s.m. molestatore. Monastériu, s.m. monastero, convento.
Molestai, v.tr. molestare, infastidire, tormen- Mòngia, s.f. suora.
tare - no molestis su cani candu est pappendi, Mongili, s.m. parte dell’abito monacale che
non infastidire il cane quando mangia. copre il collo, passa sotto la gola e scende sul
Moléstia, s.f. molestia, noia. petto; soggolo.
Molestu, agg. molesto, fastidioso, importuno. Móngiu, s.m. monaco - s’abidu no fait mongiu,
Mólida, molidura, s.f. macinata - una m. di l’abito non fa il monaco.
olía, una macinata di olive. Mongixedda, s.f. dim. monachina.
Molinada, s.f. vortice - una m. de bentu, de Moni, s.m. qualcosa di buono, vantaggio, gua-
prúinu, de fumu, un vortice di vento, di polve- dagno - ind’heus a bogai m. bellu de cussu,
re, di fumo. chissà se ricaveremo qualcosa di buono da lui.
Molinai, v.tr. mulinare, roteare. Mónica, s.f. vitigno, uva e vino dell’area meri-
Molinaiu, s.m. mugnaio. dionale della Sardegna.
Molineddu, s.m. dim. vortice, mulinello d’acqua. Monimentu, ved. Monumentu.
Molinettu, s.m. macinino - m. de caffèi, de ispe- Monitóriu, s.m. ammonizione.
zias, macinino per il caffè, per le spezie. Monocordu, s.m. antico strumento musicale a
Molingiana, s.f. mugnaia. una sola corda, monocordo.
Molíngiu, s.m. macinatura, paga per la ma- Monòculu, 1. agg. che ha un solo occhio [biso-
cinatura che poteva essere in denaro o in fari- gu, baioccu] 2. s.m. lente che si applicava
na, olio o altro. ad un occhio.
Molinu, s.m. mulino - m. a aqua, elettricu, mu- Monodía, s.f. canto a una sola voce, con o sen-
lino ad acqua, elettrico. za accompagnamento.
Mòliri, v.tr. macinare, infrangere - m. caffèi, m. Monogamia, s.f. monogamia.
fa’, macinare caffè, fave per il bestiame. Monógamu, s.m. monogamo.
Móliu, p.p. macinato, infranto. Monòlogu, s.m. parte di un componimento tea-
Molixedda, s.f. dim. macinino [molinettu]. trale nel quale un personaggio parla da solo
Molla, moglia, s.f. molla. sulla scena.
Mollai, v.tr. lasciar andare - m. sa funi, lasciare Monopolista, s.c. chi detiene un monopolio.
la fune; - mollamí, lasciami. Monopóliu, s.m. monopolio.
Mollettoni, s.m. mollettone - lenzorus de mol- Monosíllabu, s.m. e agg. parola di una sola sillaba.
lettoni, lenzuola di mollettone. Monotonia, s.f. monotonia.
Mollu, s.m. 1. modello di carta dei calzolai e Monòtonu, agg. che ha un tono uniforme - mu-
dei sarti [modellu] 2. molo, muraglione per sica monotona, musica noiosa.
proteggere il porto dalle onde. Monsignori, s.m. monsignore, titolo onorifico
Momentaneamenti, avv. per il momento. spettante ai vescovi e a ecclesiastici investiti
Momentaneu, agg. momentaneo, transitorio. di particolari dignità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio278_A


Monstru, ved. Mostru. de fradi miu inci seu passau deu, per colpa di
Monta, s.f. monta, accoppiamento di ani- mio fratello ho pagato io.
mali - portai un’ègua a sa m., portare una Moribundu, agg. moribondo, che sta per mo-
cavalla alla monta; - stalloni de m., stallo- rire.
ne da monta. Morigai, ved. Murigai.
Montagna, s.f. montagna - omini de m., mon- Moríglius, s.m. pl. alari per caminetto.
tanaro. Moriscu, agg. moresco, turco - trigu m., gra-
Montagnosu, agg. montagnoso, ricco di monti noturco; - figu morisca, ficodindia.
- zona, localidadi montagnosa, zona, località Morosidadi, s.f. morosità, condizione di chi è
montagnosa. in mora.
Montai, v.tr. 1. accoppiarsi con la femmina (det- Morosu, agg. moroso, che è in mora.
to degli animali) 2. mettere insieme i vari pez- Mòrriri, v.intr. morire - m. de morti naturali,
zi di un oggetto o di un meccanismo - m. unu morire di morte naturale; in tono enfatico: -
quadru, montare un quadro. m. de frius, de famini, de sidi, morire di fred-
Montàrgiu, montrazu, s.m. e agg. montanaro, do, di fame, di sete; - mi fait m. de s’arrisu,
montagnino. mi fa morire dal ridere.
Montau, p.p. montato. Mortali, agg. e s.m. mortale - odiu m., odio
Monti, s.m. monte - su cuccuru, su pèi, sa coste- mortale; - nosu, miserus mortalis, noi, miseri
ra de su m., la cima, il piede, il versante del mortali.
monte; - hat promittiu maris e montis a is elet- Mortalla, mortalidadi, s.f. moria, mortalità.
toris, ha fatto grandi promesse agli elettori. Mortarettu, s.m. mortaretto.
Montuosu, agg. montuoso, ricco di monti o di Morti, s.f. morte - sa m. no castiat in facci a
alti rilievi. nisciunus, la morte non guarda in faccia nes-
Monumentu, monimentu, s.m. sepolcro, tom- suno; - hat fattu testamentu in puntu de m.,
ba, monumento. ha fatto testamento poco prima di morire; -
Mora, s.f. mora, dilazione, proroga. odiai a m. una persona, odiare a morte una
Morali, agg. e s.m. morale - tenit abbisongiu persona; - mi parit sa m. in permissu, mi sem-
vetti di aggiudu m., ha bisogno solo di aiuto bra la morte in permesso, detto di persona ma-
morale. cilenta; - sa m. pilosa, donna brutta e pelosa;
Moralidadi, s.f. moralità. - scéti a sa m. no inc’est arremediu, solo per
Moralista, s.c. moralista - bolit fai su m., vuol la morte non c’è rimedio.
fare il moralista. Mortificai, v.tr. mortificare, umiliare - morti-
Moralizzai, v.tr. moralizzare. ficaisí, punirsi, provar vergogna o dispiacere.
Moralizzazioni, s.f. moralizzazione. Mortificanti, agg. mortificante.
Moralmenti, avv. in senso morale. Mortificazioni, s.f. mortificazione, umiliazione.
Morbidamenti, avv. con morbidezza. Mortisa, s.f. incavo praticato nel legno per par-
Morbidesa, s.f. morbidezza. ticolari tipi di incastro.
Mórbidu, agg. morbido, soffice - pani m., lettu Mortóriu, s.m. mortorio, funerale - fig. tratte-
m., pane soffice, letto morbido. nimento che annoia.
Morbosu, agg. morboso - infezioni morbosa, Mortoxinai, v.tr. 1. spegnere, estinguere il fuo-
infezione morbosa - tenit un’amori morbosu co 2. infiacchire, appassire (W.).
po su fillu, ha un amore morboso per il figlio. Mortoxu, s.m. 1. strage, macello 2. luogo dove
Mordassa, s.f. mordacchia per i cavalli. qualcuno è stato assassinato [su logu de su
Mordenti, 1. s.m. mordente, colorante usato m.] 3. carogna, bestia morta (W.).
dai falegnami 2. agg. che morde. Mortu, 1. s.m. morto - m. hòi, scaresciu crasi,
Mórdidu, p.p. morsicato, morso. oggi morto, domani dimenticato; - apustis m.
Mordidura, s.f. morsicatura. comunigaddu, portare soccorso quando è trop-
Mórdiri, v.tr. mordere, morsicare. po tardi; - m. de sonnu, de famini, morto di
Morescu, agg. moresco - arti moresca, arte mo- sonno, di fame 2. agg. morto - lingua morta,
resca; - stilu m., stile moresco. lingua che non è più parlata da nessuno; - una
Mori, s.m. 1. viottolo, sentiero - andai m. m., camba morta, una gamba paralizzata.
seguire il sentiero 2. colpa, causa - po mori Mortuàriu, s.m. tassa di successione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio279_A


Moru, agg. e s.m. moro, negro. Móviu, p.p. mosso - terrenu m., terreno arato.
Mosàicu, musàicu, s.m. mosaico. Muccadori, s.m. fazzoletto - m. de nasu, de
Moschea, s.f. moschea [meschita]. conca, de zugu, fazzoletto da naso, da mette-
Moschetteri, ved. Muschetteri. re in testa, da collo (< cat. mocador).
Moschettu, ved. Muschettu. Muccíglia, muscíglia, s.f. tascapane, zaino, sac-
Mossa, s.f. morsa. ca da pastore.
Mosta, mostra, s.f. fiera, mostra - sa m. de is Muccosidadi, s.f. mucosità.
tappetus, la fiera dei tappéti. Muccosu, agg. moccioso, pieno di moccio.
Mostacúa, s.f. capolino - fai sa m., far capoli- Muccu, s.m. moccio - sonaisindi su m., sof-
no. fiarsi il naso.
Mostarda, ved. Mustarda. Múcculu, s.m. mozzicone di candela.
Mostrai, v.tr. mostrare, palesare - m. affettu, Muda, s.f. muta, cambiamento - m. de cuaddus,
coraggiu, manifestare affetto, coraggio. cambio, avvicendamento di cavalli da tiro
Mostru, monstru, s.m. mostro. spec. nei lunghi viaggi in diligenza; - a mudas
Mostruosamenti, avv. in modo mostruoso. oppure - a mudas a mudas, alternativamente;
Mostruosidadi, s.f. mostruosità. cambiamento del pelo o delle penne negli
Mostruosu, agg. mostruoso, deforme. animali.
Mota, s.f. rata - pagai a motas, pagare a rate [rata]. Mudai, v.tr. mutare, cambiare, abbellire - m. is
Motetu, ved. Muttetu. dentis, cambiare i denti da latte; - mudai a pin-
Motivu, s.m. motivo, causa - prangiri senza m., na, a pilu, rinnovare le penne, il pelo; - certus
piangere senza motivo. terminus mudant, frorint su chistionai, certi
Motori, s.m. motore - m. idraulicu, elettricu, termini abbelliscono, fioriscono il discorso.
motore idraulico, elettrico; - alluiri, studai unu Mudandas, s.f. pl. mutande.
m., accendere, spegnere un motore. Mudanza, s.f. cambiamento, mutamento, abbel-
Motorista, s.m. addetto al funzionamento di un limento.
motore. Mudóngiu, 1. s.m. ornamento 2. agg. mute-
Motorizzau, p.p. e agg. fornito di mezzo di tra- vole - consonantis mudongias, consonanti
sporto a motore - truppas motorizzadas, trup- mutevoli foneticamente.
pe motorizzate. Mudu, s.m. e agg. muto - arriu m., (fig.) perso-
Motta, s.m. stagione o tempo adatto, opportuno na cupa.
- cussa picciocchedda est in sa m. de coiai, Múdulu, agg. montone o caprone senza corna.
quella ragazza è in età da marito. Mueddosu, agg. midolloso - ossu m., osso mi-
Motu, s.m. moto - poniri in m., mettere in moto. dolloso; - is cambus de sa figu sunti mueddo-
Motupropriu, s.m. decreto che un capo di Sta- sus, i rami del fico sono midollosi.
to emana di propria iniziativa. Mueddu, s.m. midollo - m. de sa schina, midol-
Moventi, s.m. movente - circai, scoberri su m. lo spinale.
de unu delittu, cercare, scoprire il movente di Muffa, s.f. muffa - cobertu de m., coperto di
un delitto. muffa; - fragu de m., odore di muffa.
Movíbili, agg. che si muove o che può essere Muffadas, nella loc. “a muffadas”, ingorda-
mosso. mente - pappai a m., mangiare in modo in-
Móvida, s.f. mossa - fai una m. cun sa conca, gordo.
fare una mossa con la testa; - hat fattu una m. Mugheddu, s.m. muggine di media taglia.
e ind’hat fuliau totu a terra, ha fatto una mossa Mugoni, s.m. disordine, confusione.
e ha buttato tutto a terra. Muída, s.f. ronzìo, sibilo, brusio - m. di origas,
Movimentu, s.m. movimento - est impediu in is ronzìo alle orecchie.
movimentus de is brazzus, ha difficoltà nei Muinai, v.intr. mugolare, fischiare del vento -
movimenti delle braccia. bentu mui mui, vortice - fig. girare intorno,
Mòviri, v.tr. muovere - su bentu movit is arbu- mulinare.
ris, il vento muove gli alberi; - m. a cumpas- Mula, s.f. specie di cassa da morto, coperta da
sioni, muovere a compassione; - movidindi, tappeto nero, che si mette in chiesa in occasio-
muoviti; - chini hat moviu sa mesa?, chi ha ne di certe cerimonie funebri [catafalcu,
mosso il tavolo? catafali].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio280_A


Mulatteri, s.m. mulattiere, chi guida i muli. Mundia, s.f. pidocchio.
Mulleri, s.f. moglie - ti fazzu conosci a m. mia, Mundiali, agg. mondiale - fradi miu hat fattu
ti presento mia moglie [pobidda]. sa segunda gherra m., mio fratello ha parte-
Mullidori, s.m. mungitore, addetto alla mun- cipato alla seconda guerra mondiale.
gitura. Mundiola, s.f. pidocchio piccolo.
Mullidroxa, agg. che produce latte - brebei, Mundízia, s.f. immmondizia [àliga].
bacca m., pecora, vacca da latte. Mundu, s.m. mondo - custu m., questo mondo;
Mullidura, s.f. mungitura. - s’ateru m., l’aldilà; - biviri foras de su m.,
Múlliri, v.tr. mungere - m. is brebeis, is baccas, essere fuori dal mondo, non saper vivere; -
mungere le pecore, le vacche; - m. giuncu, donai a su m. unu pipiu, dare alla luce un bam-
torcere i giunchi per farne dei legacci; - m. sa bino; - porcu m.!, esclamazione di disappun-
famiglia, sfruttare la famiglia. to, di rabbia, di stupore; - su m. est tundu e
Múlliu, p.p. munto. chi no scit navigai bandat a fundu, il mondo
Mulloni, s.m. pietra o altro che segna il confine è tondo e chi non sa navigare va a fondo.
tra due poderi - poniri mullonis, segnare i con- Muneda, s.f. moneta - m. de prata, moneta d’ar-
fini [lacana]. gento; - m. chi currit, moneta corrente; - m.
Multa, s.f. multa, ammenda, contravvenzio- falsa, moneta falsa; - falsariu de m., falsario
ne - pagai una m., pagare una contravven- di monete.
zione. Mungetta, s.f. tipo di lumaca col guscio sottile
Multai, v.tr. multare, infliggere una multa. - e bai a circai mungettas, va’ a quel paese.
Multiplicàbili, agg. che si può moltiplicare. Múngia, s.f. faccenda domestica, strapazzo,
Multiplicadori, s.m. moltiplicatore. affacendamento.
Multiplicai, v.tr. moltiplicare - m. unu numeru Municipali, agg. municipale - Consillu, Giunta
po un’ateru, moltiplicare un numero per un m., Consiglio, Giunta municipale; - guardia
altro; - is conillus si multiplicant ra- m., vigile urbano.
pidamenti, i conigli si moltiplicano con ra- Municipiu, s.m. municipio, palazzo del Co-
pidità. mune.
Multiplicazioni, s.f. moltiplicazione. Munificénzia, s.f. munificenza, generosità.
Multíplici, agg. molteplice, svariato, numeroso Muníficu, agg. munifico, liberale, che dona con
- sa cosa presentat multiplicis difficultadis, grande generosità.
la cosa presenta svariate difficoltà. Munizioni, s.f. munizione.
Multiplicidadi, s.f. molteplicità. Muntada, s.f. salita - m. rapida, salita ripida
Multitúdini, s.f. moltitudine, gran numero di [pesada, puggiada].
persone o cose. Muntonarxu, muntronaxu, s.m. immondez-
Mulu, s.m. mulo - tostorrudu che unu m., te- zaio, letamaio - arroba, genti de m., robaccia,
stardo come un mulo. gentaglia.
Múmmia, s.f. mummia [cadaveri imbalsamau]. Muntoni, s.m. mucchio - m. de perda, mucchio
Mumulloni, s.m. gruppo, mucchio, gomitolo - di pietre; - m. de palla, mucchio di paglia; -
m. di abis, mucchio di api; - faisí a m., appal- costat unu m. de dinai, costa un mucchio di
lottolarsi. soldi; - a m., (avv.) in abbondanza.
Mumungioni, murmungioni, s.m. mormora Mura, s.f. frutto del gelso e del rovo - m. gessa,
(pesce). mora di gelso; - m. di arrú, mora di rovo.
Mumusu, s.m. calabrone - su spizzu(lu) de su Muraglia, muralla, s.f. muraglia di difesa, pro-
m. est meda dolorosu, la puntura del calabro- tezione o sostegno.
ne è molto dolorosa. Muraglioni, s.m. accr. muraglione.
Mundadura, s.f. scopatura, spazzatura. Murai, v.tr. murare - m. una porta, una venta-
Mundai, v.tr. scopare, spazzare, ripulire - m. su na, murare una porta, una finestra; - m. a bullu,
forru, spazzare il forno; - m. sa prazza, sco- murare a secco, senza malta.
pare il cortile. Murali, agg. murale - pintura m., pittura ese-
Mundana, s.f. prostituta, mondana. guita sul muro; - corona m., corona che nel-
Mundanu, agg. mondano - cronaca mundana, l’antica Roma premiava chi per primo saliva
cronaca che descrive la vita del bel mondo. sulle mura di una città nemica.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio281_A


Muralla, ved. Muraglia. Murru, 1. s.m. labbro - portai is murrus zaccaus
Murdegaxu, mudregaxu, s.m. zona ricoperta de su frius, avere le labbra screpolate per il
di cisti. freddo; - frungiri is murrus oppure fai is mur-
Murdegu, mudregu, s.m. cisto - m. arrubiu, rus trottus, storcere il muso; - pistai is murrus,
rosola; - m. biancu, cisto marino; - m. burdu, sbattere il muso 2. agg. grigio - lana murra,
scornabecco; - cordulinu de m., fungo che cre- lana grigia; - pilus murrus, capelli grigi.
sce sotto i cisti. Murrudu, agg. che ha le labbra grosse, il muso
Múrdiu, agg. animale colpito da mastite per sporgente.
morso di insetto velenoso. Murrungiadori, s.m. e agg. che brontola o, se
Muredda, s.f. gradino antistante la porta d’in- si tratta di animale, che ringhia - cani m., cane
gresso delle case; sedile di pietra. ringhioso.
Murena, s.f. murena (pesce). Murrungiai, v.intr. borbottare, brontolare, mal
Murenas, s.f. pl. emorroidi. tollerare; dei cani: ringhiare.
Murenosu, agg. che soffre di emorroidi. Murrungiu, s.m. brontolio, mugugno.
Murenu, agg. bruno. Murta, s.f. mirto - padenti de m., zona ricca di
Murga, murxidda, s.f. morchia, feccia - m. di cespugli di mirto; - m. durci, le bacche aro-
ollu, de saba, morchia d’olio, di sapa. matiche eduli; - licori de m., liquore di mirto.
Múrgia, murxa, s.f. salamoia. Murtaiu, s.m. 1. mortaio, recipiente in cui si
Murgulèu, murguèu, s.m. 1. betonica fe- pestano erbe, aromi, ecc. ad uso di cucina o
tida (Stachys glutinosa) 2. (t. gergale) di farmacia 2. mortaio (pezzo di artiglieria).
vino. Múrtinu, agg. di pelame rossastro - cuaddu m.,
Muriàticu, agg. muriatico - acidu m., acido cavallo sauro; - ómini de pilus murtinus, uomo
cloridrico. dai capelli rossastri.
Muridina, s.f. mucchio di pietre. Muru, s.m. muro - maístu de m., muratore;
Murigadori, s.m. apparecchio usato per me- - m. fattu a siccu o a perda bulla, muro a
scolare. secco, senza malta; - m. zumburudu, muro
Murigai, v.tr. rimestare, mescolare - m. sa mi- gobbo; - essiri m. a pari, abitare a fianco;
nestra, rimestare la minestra; - m. su fogu, - fueddai a su muru, parlare a chi non può
stuzzicare il fuoco. dare risposte.
Murigamentu, murighingiu, s.m. rimestamen-
to, gorgogliamento - m. de intestinus, gorgo-
glio di ventre. Aìnas de su maistu de muru T. 18
Murigu, s.m. tramestio.
Muristeddu, s.m. vitigno e uva da vino.
Muristeni, s.m. ognuna delle stanze e stalle at- Buccioni, carrucciu, cuaddu de linna,
tigue ad una chiesa campestre. damma, fardassu, fusellu, lenza, livellu,
Murmungioni, ved. Mumungioni. massa, massetta, metru, paiolu,
Murmuradori, s.m. chi mormora. palanchinu, palia, palitta, picchetta, pic-
Murmurai, v.tr. mormorare - m. asutta bòxi, coni o pilloni, piccu, pinzellu, pinzelloni,
mormorare sottovoce. ponti, prapali, prumu o perpendiculu,
Murmurazioni, s.f. mormorazione, maldi- rulletta, scovitta, scraffeddu, scuda, ser-
cenza. ra, smerigliu, squadra, taulonis, tenallas,
Murmuttai, v.tr. e intr. sussurrare, mormorare, trapanti, turnavia, zivera.
bisbigliare [pispisai].
Murmuttu, s.m. sussurro [pispisu].
Murra, s.f. morra - giogai a sa m., giocare alla Murva, s.f. mufla, capra selvatica.
morra. Murvoni, s.m. muflone, caprone selvatico.
Murrali, s.m. cavezza, capestro, mordacchia. Murxidda, ved. Murga.
Murrazzu, agg. tendente al bianco, mezzo ca- Murzai, smurzai, v.intr. fare colazione alla ma-
nuto. niera dei contadini.
Murrinadroxu, s.m. crepuscolo [scurigadroxu]. Musa, s.f. musa, dea protettrice di un’arte.
Murrinai, v.intr. imbrunire. Musàicu, ved. Mosàicu.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio282_A


Musas, s.f. pl. manette - accappiau cun musas, poniri sa m. a unu, impedire ad una perso-
ammanettato [manettas, ferrus]. na di dire quello che pensa o comunque di
Musca, s.f. mosca - m. cuaddina, mosca caval- nuocere.
lina; - m. birdi, mosca verde; - curriri a m., di Museu, s.m. museo, galleria - su m. archeoló-
animali, correre per cacciare le mosche; - sciu- gicu de Casteddu, il museo archeologico di
liai sa m., cacciare le mosche; - curriri che Cagliari.
m. a latti, correre come le mosche al latte; Música, s.f. musica - maistu de m., maestro di
- sa m. s’acciappat prus cun su meli che cun musica; - mi praxit ascurtai m. classica e mo-
su feli, (prov.) si ottiene di più con le buone derna, mi piace ascoltare musica classica e
maniere che con le cattive; - fig. smania, fre- moderna.
nesia - indi portat de m., si dice di ragazza Musicai, 1. v.tr. corredare di musica le parole
che non sta mai ferma, soprattutto per farsi di un testo 2. v.intr. fare le serenate - not-
notare. testa andaus a m., stanotte andiamo a fare se-
Muscadeddu, s.m. vitigno, uva e vino mo- renate.
scatello. Musicali, agg. musicale - cumposizioni m., com-
Muscapia, s.f. spruzzascintille, serpentello. posizione musicale.
Muscatellò, s.m. moscatellone, qualità di uva Mussa, s.f. medicamento che si fa alle botti pri-
da tavola. ma che vengano usate.
Muscau, s.m. vino moscato. Mussiadura, mossiadura, s.f. morsicatura; il
Muschettada, s.f. colpo di moschetto, moschet- segno di un morso.
tata. Mussiai, mossiai, v.tr. mordere, addentare - m.
Muschera, muschittera, s.f. piccolo ambiente una mela, addentare una mela; - a is canis
chiuso con rete sottile tipo zanzariera, per ponint sa musarola po no m., ai cani met-
proteggere carne o altro dalle mosche. tono la museruola per non mordere; - mus-
Muschetteri, moschetteri, s.m. moschettiere. siaisí is didus, mordersi le dita per rabbia o
Muschettu, moschettu, s.m. moschetto. rimorso.
Muschittera, ved. Muschera. Mussiau, mossiau, p.p. morsicato.
Muschitteri, agg. vanitoso. Mussieddu, mossieddu, s.m. dim. piccolo
Muschittu, s.m. moscerino. morso.
Musciai, v.intr. fiatare, parlare sottovoce, bor- Mússiu, móssiu, s.m. morso - unu m. de pani,
bottare - no múscisti, non fiatare; - inc’est bes- un morso di pane; - m. de mortu, livido nel
síu chene m., è uscito senza dire una parola. corpo.
Muscíglia, ved. Muccíglia. Mussórgiu, mussroxu, s.m. secchio per mun-
Muscionalla, s.f. coll. pesci minuti; insieme di gere.
ragazzini o bambini. Mussulina, s.f. mussola, tessuto fine, leggero e
Muscioni, s.m. pesci minuti. trasparente.
Muscitta, s.f. micina, gattina. Mustaioni, s.m. spaventapasseri, spauracchio
Músciu, s.m. borbottìo - no bogai m., tacere, per gli uccelli - paris unu m., sembri uno spa-
non fiatare; - no s’intendit unu m., si sente la ventapasseri.
mosca volare. Mustapèi, ved. Imbustepèi.
Musconi, s.m. moscone - fig. sbronza - hat pigau Mustarda, mostarda, s.f. mostarda.
unu m.! , s’è preso una sbronza! Mustardera, s.f. vasetto per servire la mostarda
Muscu, s.m. muschio [laneperda]. a tavola.
Múscula, s.f. gancetto, uncino del fuso. Mustarolu, s.m. (t. gergale) vino.
Musculari, agg. muscolare - forza m., fibras mu- Mustazzafferia, s.f. ufficio del “mustazzaffu”.
scolaris, forza muscolare, fibre muscolari. Mustazzaffu, s.m. magistrato che nel medioe-
Musculosu, agg. muscoloso - brazzus muscu- vo sovrintendeva all’approvigionamento di
losus, braccia muscolose. una città e al controllo dei prezzi.
Músculu, s.m. muscolo. Mustazzolu, s.m. mostacciolo, dolce oristanese
Muserola, s.f. arnese costituito da filo di fer- a forma di rombo.
ro o di cuoio intrecciato, che si pone al muso Mustazzu, s.m. baffo - mustazzus trottoxaus,
dei cani perché non possano mordere - baffi ritorti, all’insù.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio283_A


Mustazzudu, agg. persona con grandi baffi. Mutilau, p.p. mutilato - m. de gherra, mutilato
Mustela, s.f. filetto di maiale condito con spe- di guerra.
zie, salato e affumicato. Mutilazioni, s.f. mutilazione.
Mustosa, 1. agg. che abbonda in mosto - su Mútria, s.f. collera, broncio - pigai m., essere
bovali est un’axina m., il bovale abbonda in in collera.
mosto 2. s.f. (t. gergale) mammella. Mutuamenti, avv. reciprocamente, a vicenda.
Mustu, s.m. mosto - si bolis m. marra in aústu, Mutuatariu, s.m. chi riceve un mutuo.
(prov.) se vuoi mosto, zappa in agosto. Mutuazioni, s.f. contraccambio.
Musulmanu, s.m. musulmano. Mútuu, s.m. mutuo, prestito in denaro, general-
Musúngiu, s.m. razione di fave macinate che si mente a lungo termine.
mischia alla biada degli animali da soma o da Muzzigasurda, s.m. persona poco loquace,
tiro [boddingiu, oddingiu]. spesso subdola e infida - fai su m., fare lo
Mutàbili, agg. mutevole, incostante. gnorri, fingere di non sapere.
Mutabilidadi, s.f. mutabilità, volubilità. Muzzioni, s.m. tizzone, tronco, ceppo - m. alluttu,
Mutazioni, s.f. mutazione, cambiamento. tizzone acceso - fig. persona inutile - essiri
Mutettu, s.m. composizione poetica canta- comente unu m., essere come un tizzone, inutile.
ta, in due parti: stérrida e crobettanza; Muzzu, s.m. garzone, domestico, servo - m. de
stornello. buttega, garzone di bottega; - m. de coxina,
Mutilai, v.tr. mutilare, mozzare una parte del lavapiatti; - m. de scuderia, servo di scude-
corpo. ria; - m. de rispettu, fattorino.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio284_A


N
Narcóticu, agg. e s.m. sostanza che produce
sonno, sonnifero.
Narcotizzai, v.tr. narcotizzare.
Narrativa, s.f. narrativa - sa n. de s’ottuxentus,
la narrativa dell’800.
Nàccara, s.f. nacchera di mare [mazzigoni]. Narrativu, agg. narrativo.
Nadai, ved. Annadai. Narrazioni, s.f. narrazione, racconto.
Nadali, s.m. Natale - durai de N. a Santu Nasali, agg. nasale - ossu n., osso nasale.
Stevini, si dice di cosa che dura pochissimo Nascenti, agg. nascente, sorgente - soli n., sole
[Paschixedda]. che sorge.
Nàdia, s.f. natica, chiappa - calentai is nadias, Nàscida, nàscita, s.f. nascita - aspettant sa n.
dare sculaccioni. de su primu fillu, attendono la nascita del pri-
Nadiada, s.f. sculaccione - pigai a nadiadas, mo figlio.
prendere a sculacciate. Nascidroxu, nella loc. “a su n.”, al nascere delle
Nai, 1. v.tr. dire, parlare - n. faulas, mentire; stelle.
- n. mali, sparlare; - est a n., est a sciri, Nascimentu, s.m. nascita, il nascere, il presepe
vale a dire, cioè; - ita ti narant?, come ti - n. de su soli, il sorgere del sole.
chiami?; - cumenti si narat custa cosa?, Nàsciri, v.intr. nascere - n. bistíu o n. cun sa
come si chiama questa cosa?; - na’, senti; - camisa, nascere con la camicia, avvolto dalla
no inc’est ita n., non c’è che dire; - si placenta; significa essere fortunato.
narat..., nanta ca..., si mormora..., dicono Nàsciu, p.p. nato - su pipiu est n. mortu, il bam-
che... 2. s.f. ramo, tronco - n. de figuzindia, bino è nato morto; - no seu n. ariseu, non sono
tronco di ficodindia; - n. de su trobaxu, parte nato ieri, non sono un ingenuo.
del telaio per tessere. Nascu, s.m. vino tipico del Campidano.
Nàiri, s.f. ciondolo, orecchino. Naseddu, s.m. dim. 1. nasello, occhio delle fave
Nanca, sincope di “nanta ca”, si dice..., pare e dei fagioli 2. nasello o monachetto dove si
che... ma anche, nel discorso diretto, “avevi incastra la stanghetta del saliscendi (naseddu
detto che...” - nanca fiat in su spidali, ho sen- de sa cricca, de s’arcioni).
tito che era in ospedale; - nanca no beniast?, Naspia, s.f. aspo, naspo.
avevi detto che non saresti venuto; - nanca Nassa, s.f. nassa, cesta conica di vimini per la
fiast unu camminadori, avevi detto che sei un pesca del pesce.
camminatore. Nassàrgiu, nassarxu, s.m. chi prepara le nasse
Nannai, s.m. nonno, avo - su carru de n., così da pesca.
vengono chiamati, talvolta, i tuoni. Nasu, s.m. naso - n. streccau, naso schiacciato;
Nanu, s.m. e agg. nano, di dimensioni ridotte. - n. bugnau, naso bitorzoluto; - n. aquilinu o
Nappa, s.f. 1. ragnatela, retìna - n. de sedazzu, biccu de carroga, naso aquilino; - ficchiri su
rete del setaccio 2. membrana che avvolge n. in cosas allenas, ficcare il naso nelle fac-
l’intestino tenue (omento) 3. velo agli occhi, cende altrui.
cataratta 4. panna del latte. Nasudu, agg. che ha un grosso naso.
Nappuítu, s.m. pezzo di tela per ferite o piaghe, Natalis, s.m. pl. tipo di pasta.
toppa. Natalíziu, agg. natalizio - augurius, festas na-
Napu, s.m. rapa (< cat. nap) [rava]. talizias, auguri, feste natalizie.
Naràda, s.f. diceria, chiacchiera, mormorazione Natividadi, s.f. natività, nascita, per lo più quella
- est bessida sa n., corre voce... della Madonna o di Cristo; rappresentazione
Narba, s.f. muffa. pittorica o scultorea della nascita di Gesù o
Narbedda, s.f. malva - unu decottu de n., un della Madonna.
decotto di malva. Nativu, agg. nativo, del luogo di nascita - su
Narboni, s.m. terreno dissodato che, dopo es- dialettu n., il dialetto nativo.
sere stato spietrato o sboscato, è adatto alle Natura, s.f. 1. natura - viziu de n., difetto di
coltivazioni. nascita; - pagai in n., pagare con prodotti del
Narcisu, s.m. narciso, pianta erbacea con fiori suolo 2. il sesso, sia maschile che femminile.
bianchi. Naturalesa, s.f. naturalezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio285_A


Naturali, agg. naturale - pilus naturalis, capelli Nazioni, s.f. nazione, insieme di genti legate da
naturali. comunanza di tradizioni storiche, lingua, co-
Naturalista, s.c. chi si dedica allo studio delle stumi, ed aventi coscienza di tali comuni vin-
scienze naturali. coli - sa n. sarda, la nazione sarda.
Naturalizzai, v.tr. concedere la cittadinanza a Ndi, ved. Indi.
uno straniero - est istetiu naturalizzau ameri- Né, ni, cong. nè - no dd’hat aggiudau né su
canu, è stato naturalizzato americano. babbu nè su fradi, non l’ha aiutato né il padre
Naturalizzau, p.p. naturalizzato, che ha otte- né il fratello; - no pozzu andai ni hoi e ni crasi,
nuto la cittadinanza richiesta. non posso andare né oggi né domani.
Naturalmenti, avv. naturalmente, per natura. Nea, s.f. aurora.
Nau, p.p. detto, pronunciato - de su nau a su Néba, néula, s.f. gola - dd’hat accanciau a sa
fattu ddu hat grandu differenzia, dal dire al n., l’ha afferrato alla gola.
fare c’è grande differenza. Nébida, nebbia, s.f. nebbia [borea].
Naufragai, v.intr. naufragare. Nebodeddu, s.m. dim. nipotino.
Naufragau, p.p. naufragato. Nebòdi, s.m. nipote - n. miu est fendi su sordau,
Naufràgiu, s.m. naufragio - su n. de su Titanic, mio nipote è sotto le armi; - is nebodis di Ada-
il naufragio del Titanic. mu, il genere umano.
Nàufragu, s.m. superstite di un naufragio. Nebodismu, s.m. nepotismo, il favorire paren-
Nàusea, s.f. nausea, disgusto, schifo [furriamen- ti e amici nell’assegnazione di incarichi, uf-
tu de stogumu, gana mala]. fici, ecc.
Nauseai, v.tr. nauseare, eccitare la nausea. Nèccia, s.f. macchia, magagna.
Nauseanti, agg. nauseante - fragu n., odore nau- Necessariamenti, avv. necessariamente.
seabondo. Necessàriu, agg. necessario, indispensabile
Nàutica, s.f. nautica, arte del navigare. - po fai is cosas sunti necessarias is aínas
Navada, s.f. navata - cresia a tres navadas, chie- giustas, per fare le cose sono indispensabili
sa a tre navate. gli attrezzi adatti.
Navali, agg. navale - accademia n., accademia Necessidadi, s.f. necessità - in casu de n. zerria-
navale. mí, in caso di necessità chiamami.
Navi, s.f. nave - n. de gherra, nave da guerra; Necessitai, v.tr. necessitare, aver bisogno.
- n. po passiggeris, nave passeggeri; - n. gi- Necessitosu, agg. bisognoso - est n. di aggiudu,
sterra, nave cisterna. ha bisogno di aiuto.
Navigàbili, agg. navigabile - su Temu est s’unicu Necrológiu, s.m. necrologio, annuncio di mor-
frumini n. de sa Sardigna, il Temo è l’unico te.
fiume navigabile della Sardegna. Nefríticu, agg. e s.m. nefritico, che soffre di
Navigadori, s.m. navigatore - Colombo fiat nefrite.
unu grandu n., Colombo era un grande na- Negai, v.tr. negare, rinunciare, fallire - n. a orus,
vigatore. a cuppas, nel gioco delle carte, non avere de-
Navigai, v.intr. navigare - conosciri s’arti de n., nari, coppe; - n. fogu, far cilecca.
conoscere l’arte di navigare; - n. cun su bentu Negativa, s.f. negativa, risposta negativa, rifiu-
in puppa, navigare col vento in poppa. to.
Naviganti, agg. e s.m. navigante - tempus Negativu, agg. negativo - risultau n., risultato
leggiu po is navigantis, brutto tempo per i negativo.
naviganti. Negazioni, s.f. negazione.
Navigazioni, s.f. navigazione - po arribai a Ge- Negligénzia, s.f. negligenza, trascuraggine [di-
nova inci bolint prus de dex’oras de n., per scuídu].
arrivare a Genova sono necessarie più di die- Negoziadori, s.m. negoziatore, chi conduce ne-
ci ore di navigazione. goziati, trattative.
Navíu, s.m. naviglio - ghettai a mari unu n., Negoziai, v.tr. negoziare, contrattare - n. una
mettere in mare una nave; - n. ciatu, naviglio partida de binu, negoziare una partita di vino.
di basso bordo; - n. piticu, legnetto. Negozianti, s.m. negoziante - n. de crapittas, di
Nazionali, agg. nazionale - festa n., festa nazio- arroba, negoziante di scarpe, di stoffe.
nale. Negoziazioni, s.f. negoziazione.

286

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio286_A


Negóziu, s.m. negozio - n. de minudenzias, mer- Nèxi, s.f. colpa - lassaddu stai ca no indi tenit
ceria. n., lascialo stare, che non ha nessuna colpa;
Negromanti, s.m. chi pratica la negromanzia, - est in presoni po n. de un’amigu frassu, è in
stregone, mago, indovino. prigione per colpa di un falso amico; - ghettai
Negromanzia, s.f. arte di predire il futuro evo- n., dare la colpa.
cando le ombre dei morti; per est. magia, arte Ní, s.f. neve - tempus de ní, tempo nevoso;
divinatoria. - fridu che sa ní, freddo come la neve.
Negru de fumu, s.m. nerofumo [mascàra, pod- Niàcciu, s.m. nevischio.
díni]. Niada, s.f. 1. nidiata, covata - una n. de pipius,
Nemmancu, nimmancu, avv. e cong. nem- un gruppo di bambini 2. nevicata.
meno. Niai, v.intr. nevicare - in sa zona de Fonni est
Nèmus, pron. nessuno [nisciunus]. niendu de prus de una cida, nella zona di Fon-
Nenia, s.f. nenia, canto lamentoso e monotono. ni nevica da più di una settimana.
Nenna, nennedda, s.f. bambina. Niali, niabi, s.m. endice, guardanido.
Nènniri, s.m. vaso con steli di grano germoglia- Niazzu, s.m. grande quantità di neve.
ti al buio. Si usa per adornare i sepolcri il ve- Nícciu, s.m. nicchia.
nerdì santo. Níchili, s.m. 1. nichel, metallo malleabile usato
Neòfitu, s.m. chi si è convertito di recente ad per leghe e monete 2. nichelino, moneta di
una religione o ha abbracciato un’idea, una nichel del valore di 20 centesimi usata fino
dottrina, un partito. alla seconda guerra mondiale.
Neologismu, s.m. parola introdotta di recente Nidificai, v.intr. nidificare, fare il nido.
in una lingua, ordinariamente per dare il Nidori, s.m. candore, bianchezza lucente - su n.
nome ad un oggetto o ad un concetto nuovo. de sa ní, il candore della neve.
Nerbiosu, nerbosu, agg. nerboruto. Nidu, agg. pulito, candido, vergine.
Nérbiu, s.m. nervo - n. incuaddigau, nervo ac- Nieddera, s.f. vino tipico dell’Oristanese, scu-
cavallato; - n. di arau, parte dell’aratro che ro e corposo.
congiunge la bure al dentale. Nieddori, s.m. nerezza.
Nervinu, agg. che agisce sui nervi. Nieddu, agg. e s.m. nero, abbronzato - bistíu de
Nervosamenti, avv. in modo nervoso. n., vestito di nero; - n. che sa pixi, nero come
Nervosidadi, s.f. nervosità, irritabilità. la pece.
Nervosu, 1. agg. irritabile, che soffre di ner- Niedduzzu, agg. nerastro, brunetto.
vi - s’aria de mari no giuat a is personas Nienti, avv. niente - n. de mancu, nientemeno.
nervosas, l’aria di mare non giova alle per- Niera, s.f. nevaio.
sone nervose 2. s.m. stato d’animo irrita- Nigadroxus, s.m. pl. articolazioni, giunture delle
to - no mi faz-zas beniri su n., non farmi ossa.
venire il nervoso. Nimmancu, ved. Nemmancu.
Nèscia, s.f. piega posteriore del ginocchio. Ninnía, s.f. nanna - fai sa n., fare la nanna;
Néscia, s.f. difetto. - andai a n., andare a dormire.
Néspula, s.f. albero e frutto del nespolo. Ninnu, ninnixeddu, s.m. bambino, bambinetto.
Nètta, s.f. nipote femmina. Niosu, agg. nevoso - cuccuru n., vetta nevosa.
Neu, s.m. neo, macchia, lentiggine. Niozzi, nauzzu, nozzu, nuzzu, s.m. compenso
Néula, s.f. cialda. in natura che si dava, dopo il raccolto, ai ser-
Neutrali, agg. che non parteggia per nessuno vitori, al barbiere, al sacrestano o ad altre per-
tra i contendenti - abbarrai n., rimanere neu- sone, in cambio di determinati lavori o servizi.
trale. Nischizzai, ved. Annischizzai.
Neutralidadi, s.f. neutralità. Nischizzosu, agg. noioso, lamentoso.
Néutru, agg. neutro, non ben definito - tinta Nischizzu, s.m. noia, fastidio.
neutra, colore indefinito, non vivace - Nisciunus, pron. nessuno - no est beníu n., non
giogai una partida in campu n., giocare una è venuto nessuno; - n. de nosu dd’hat biu, nes-
partita in un campo che non appartiene né suno di noi l’ha visto; - est possibili chi n.
all’una nè all’altra delle squadre con- s’indi siat accattau?, è possibile che nessuno
tendenti. se ne sia accorto?

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio287_A


Niu, s.m. nido - fai su n., fare il nido; - n. di òus, Nominativu, s.m. nominativo.
covata; - n. de fromigas, formicaio; - n. di Nomíngiu, s.m. soprannome, nomignolo [su-
espis, vespaio; - n. de topis, topaia; - fai n., brannomini, paranomini].
nidificare; - bogai de su n., snidare; - pilloned- Nòmini, s.m. nome - no sciu su n. de cussa bidda,
du de n., uccellino implume. non so il nome di quel paese; - bai a n. miu,
No, avv. no, non - hòi partis?- no, crasi, parti vai a nome mio.
oggi? - no, domani; - naramí si ti praxit o no, Nonagenariu, agg. che ha 90 anni.
dimmi se ti piace o no; - no m’ind’importat Nonciéssis, inter. usata per allontanare il cane.
nudda, non m’importa niente. Nonnu, s.m. nonno, padrino.
Nobilesa, s.f. nobiltà - n. di animu, nobiltà d’ani- Nonostantichí, cong. benchè - est andada a
mo. baddai n. si dd’ hessi proibiu, è andata a bal-
Nóbili, agg. e s.m. nobile - essiri di erenzia n., lare benchè gliel’avessi proibito.
essere di nobile stirpe. Nonu, agg.num. nono.
Nobilitai, v.tr. rendere nobile, conferire dignità Norabonas, s.f. pl. congratulazioni, auguri - do-
- su traballu nobilitat s’omini, il lavoro no- nai, arriciri is n., dare, ricevere congratula-
bilita l’uomo; - nobilitaisí, nobilitarsi, elevarsi zioni (< cat. norabonas).
mediante nobili azioni. Noranta, agg.num. novanta.
Nobilmenti, avv. con nobiltà. Norantésimu, agg.num. novantesimo.
Nodas, s.f. pl. le aperture (fori) delle launeddas Nord, norti, s.m. nord.
e degli altri strumenti musicali a fiato. Nos(u), nosatrus, pron. di 1a p.pl. noi, noialtri
Nódia, s.f. tavoletta che si mette sul naso dei - nosu podeus aspettai sceti finzas a crasi,
vitelli perchè non succhino il latte. noi possiamo aspettare solo fino a domani.
Nodíu, agg. particolare, solenne - festa nodida, Noscu, s.m. avversione, ripugnanza.
festa solenne; - dí nodida, giorno particolare; Nòssi, avv. forma di negazione usata con le per-
- su cuaddu miu n., il mio bel cavallo; - fami- sone di riguardo, nossignore.
glia nodida, famiglia in vista. Nostalgia, s.f. nostalgia, desiderio vivissimo di
Nodriai, ved. Nurdiai. persone e di cose lontane.
Nodu, s.m. istinto degli animali - andai a n., an- Nostu, nosta, nostus, nostas, agg. e pron.poss.
dare per istinto. di 1a p.pl. nostro, nostra, nostri, nostre - babbu
Noè, Noeu, s.m. Noè - s’arcu, su circu de N., nostu, sorri nosta, nostro padre, nostra sorel-
l’arcobaleno. la; - is amigus nostus sunti partius, i nostri
Noeddu, nueddu, agg. novello, animale giova- amici sono partiti; - sa vida tua e sa nosta, la
ne - is noeddus, il novellame. tua vita e la nostra.
Nòi, agg.num. nove. Nota, s.f. nota, appunto, elenco - pigai n.,
Noixentus, agg.num. novecento. prender nota; - is notas musicalis, le note
Noizzu, agg. novizio, non ancora esperto. musicali.
Noleggiadori, s.m. noleggiatore. Notàbili, 1. agg. che è degno di nota, importan-
Noleggiai, v.tr. noleggiare, prendere a nolo - n. te 2. s.m. persona importante - is notabilis
una bicicletta, una barca, noleggiare una bi- de sa bidda, i notabili del paese.
cicletta, una barca. Notai, v.tr. notare, rimarcare.
Noleggiau, p.p. noleggiato, preso a nolo. Notàriu, s.m. notaio [attuariu].
Noléggiu, s.m. noleggio - pigai una macchina a Notificadori, s.m. chi notifica.
n., prendere una macchina a noleggio. Notificai, v.tr. notificare - n. una contravven-
Nomenada, nomena, s.f. fama, rinomanza, re- zioni, notificare una multa.
putazione - n. mala, brutta fama. Notificazioni, s.f. notifica - arriciri una n. de
Nomenai, nomonai, v.tr. nominare, denominare, pagamentu, ricevere una notifica di paga-
menzionare. mento.
Nomenau, nomonau, agg. famoso, rinomato Notízia, s.f. notizia - donai n. a unu, dar notizia
- bidda nomonada po is bandius, paese fa- ad uno [nova].
moso per i banditi; - dd’hapu intendiu nomo- Notomia, ved. Latomia.
nau, ho sentito parlare di lui. Notoriamenti, avv. in modo notorio.
Nómina, s.f. nomina. Notoriedadi, s.f. notorietà, fama.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio288_A


Notóriu, agg. notorio, che è comunemente no- Nozioni, s.f. nozione - no tenit sa n. de su tempus,
to, pubblico - attu n., atto di notorietà; - fai non ha la nozione del tempo; - nozionis de
n., pubblicizzare. matematica, de chimica, nozioni di matema-
Nottada, s.f. nottata - una n. di aqua, una notta- tica, di chimica.
ta di pioggia. Nua, nella loc. “a sa nua”, a bardosso - sezziri
Nottàmbulu, s.m. nottambulo [nottivagu]. su cuaddu a sa n., montare il cavallo senza
Nottesta, avv. stanotte - n. passada, ieri notte sella.
(< lat. nocte ista). Nuali, s.m. parte nodosa della paglia di vari
Notti, s.f. notte - crasi a n., domani notte; legumi che in genere viene rifiutata dagli ani-
- ariseu a n., ieri notte; - a primu n., di prima mali [nuera].
notte; - a su n./a de n., di notte. Nudai, v.tr. spogliare, denudare.
Nottívagu, agg. che vaga di notte, nottambulo. Nudda, pron.indef. e avv. niente, nulla - no scidía
Notturnu, agg. notturno - guardianu n., guar- n., non sapevo niente; - fai finta de n., far fin-
dia notturna; - animalis, froris notturnus, ani- ta di nulla; - sa mexina no dd’hat fattu n., la
mali, fiori notturni. medicina non gli ha fatto niente; - a chini meda
Notu, agg. noto, manifesto - est unu musicista e a chini n., (prov.) chi ha molto e chi niente.
meda n., è un musicista molto noto. Nudesa, s.f. nudità.
Nou, agg. nuovo - s’annu nou, sa luna noa, Nudrimentu, nutrimentu, s.m. nutrimento - su
l’anno nuovo, la luna nuova; - binu n., vino n. de su spiritu, il nutrimento dello spirito.
fatto con l’uva dell’ultima vendemmia. Nudriri, nutriri, nudriai, nodriai, v.tr. nutrire,
Nova, s.f. notizia, novità - ita novas ddu hat in alimentare - nudririsí, nutrirsi, cibarsi; - n. de
Casteddu?, che novità ci sono a Cagliari? - no- latti, de frutta, cibarsi di latte, di frutta.
vas de piscadori: aqua meda e pisci pagu, no- Nudu, agg. nudo.
tizie da pescatore: molta acqua e pochi pesci. Nuedda, s.f. vigna piantata da poco tempo.
Novamenti, avv. di nuovo, un’altra volta. Nuèra, s.f. paglia nodosa che lasciano gli ani-
Novella, s.f. novella - un’arregorta de novel- mali nella mangiatoia - su cuaddu famíu si
las, una raccolta di novelle. pappat sa n., il cavallo affamato mangia an-
Novellista, s.c. novellista, novelliere. che la paglia nodosa.
Novembri, s.m. novembre [dognassantu]. Nui, s.f. nuvola - biviri in is nuis, vivere nelle
Novena, s.f. novena, ciclo di preghiere o fun- nuvole; - una n. de pillonis, uno stormo di
zioni speciali che si fanno per nove giorni con- uccelli.
secutivi. Nuixedda, s.f. dim. nuvoletta.
Novendiali, agg. che dura nove giorni. Nuixeddu, s.m. dim. piccolo nodo.
Novidadi, novedadi, s.f. novità - is novidadis Nulledadi, s.f. nullità - sa n. de unu testamentu,
de sa moda praxint a is giovunus, le novità la nullità di un testamento.
della moda piacciono ai giovani. Nullu, agg. che non ha valore.
Novilúniu, s.m. novilunio, prima fase del mese Numeràbili, agg. che può essere numerato.
lunare. Numeradori, s.m. numeratore.
Noviziau, s.m. noviziato, il periodo in cui uno è Numerai, v.tr. numerare, segnare con numeri
novizio. progressivi - n. is domus de una bia, numera-
Novíziu, s.m. novizio. re le case di una via; - n. is billettus de una
Noxili, agg. nocivo - s’abusu de binu est nocivu a lotteria, numerare i biglietti di una lotteria.
sa saludi, l’abuso di vino è nocivo alla salute. Numerali, agg. numerale.
Noximentu, s.m. nocumento. Numerazioni, s.f. numerazione - sa n. de is fo-
Nòxiri, v.intr. nuocere, far male - su fumu noxit glius de unu manoscrittu, la numerazione dei
a is prumonis, il fumo danneggia i polmoni; fogli di un manoscritto.
- sa fa’ ddi noxit, le fave gli fanno male. Numericamenti, avv. rispetto al numero.
Nóxiu, p.p. nociuto. Numéricu, agg. numerico - maggioranza nu-
Nozenti, agg. innocente, esente da colpa, che merica, maggioranza numerica.
non conosce malizia - n. comente unu pipiu, Numerosu, agg. numeroso - una famiglia, una
innocente come un bambino; - sa matanza de parentela, una classi numerosa, una famiglia,
is nozentis, la strage degli innocenti. una parentela, una classe numerosa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio289_A


Numerus cardinalis T. 19
Unu undixi bintunu duxentus
duus dòxi bintiduus trexentus
tres tréxi trinta milli
quattru cattodixi coranta duamilla
cincu quindixi cinquanta tremilla
ses séxi sessanta deximilla
setti dexesetti settanta centumilla
ottu dexiottu ottanta duxentumilla
nòi dexennòi noranta unu millioni
dèxi binti centu unu milliardu

Numerus ordinalis

Primu undecimu vigesimu primu centesimu primu


segundu duodecimu vigesimu segundu centesimu segundu
terzu decimuterzu trigesimu centesimu terzu
quartu decimuquartu quadragesimu trexentesimu
quintu decimuquintu quinquagesimu millesimu
sestu decimusestu sessagesimu deximillesimu
settimu decimusettimu settuagesimu cinquantamillesimu
ottavu decimuottavu ottuagesimu centumillesimu
nonu decimunonu nonagesimu millionesimu
decimu vigesimu centesimu milliardesimu

Numeru, s.m. numero - n. legali, numero lega- Nurdiai, nodriai, ved. Nudriri.
le; - circa su n. telefonicu e zerriaddu, cerca Nutrimentu, ved. Nudrimentu.
il numero telefonico e chiamalo. Nutritivu, agg. nutritivo - poderi n. de is
Numismàtica, s.f. numismatica, studio delle mo- alimentus, potere nutritivo degli alimenti
nete nei loro rapporti con la storia, l’arte e [alimentosu].
l’economia. Nutrizioni, s.f. nutrizione.
Numismàticu, agg. e s.c. numismatico, cultore Nuu, s.m. nodo, cappio - n. a suncurru, cur-
o studioso di numismatica. renti, nodo scorsoio; - is nuus de is didus, le
Nunzieria, s.f. nunziatura. nocche; - is nuus de su zugu, de sa schina, le
Núnziu, s.m. nunzio, messaggero, ambasciatore. vertebre; - nuu de su gutturu, pomo
Nuosidadi, s.f. nodosità. d’Adamo; - is nuus de sa linna, i nodi del
Nuosu, agg. nodoso, pieno di nodi - linnamini legname.
n., legname nodoso; - manus nuosas, mani Nuxedda, s.f. frutto e pianta del nocciolo.
nodose, ossute, magre. Nuxi, s.f. frutto e pianta del noce - n. muscada,
Nura, s.f. nuora - nai a n. po dd’intendi sorga, noce moscata; - saboriu che sa n., saporito
dire a nuora perchè suocera intenda. come le noci..
Nuragus, s.m. vitigno e vino bianco secco del Nuziali, agg. nuziale, matrimoniale - ceri-
Campidano. monia, marcia n., cerimonia, marcia nu-
Nuraxi, nuraci, s.m. nuraghe, costruzione tron- ziale.
coconica in grosse pietre del periodo preisto- Núzias, s.f. pl. matrimonio, nozze - passai a
rico sardo. segundas n., convolare ad altre nozze.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio290_A


O Obiai, v.intr. andare incontro, impedire il pas-
saggio.
Obispali, agg. vescovile - aneddu, dignidadi
o., anello, dignità vescovile [episcopali].
Obispau, s.m. vescovado, palazzo vescovile.
O, 1. s.f. lettera dell’alfabeto e vocale che può Obispu, s.m. vescovo - s’o. cunfrimat is piccioc-
avere pronuncia chiusa (óru, fórru, sónnu) o cheddus, il vescovo cresima i ragazzini.
aperta (còru, mòda, òttu) 2. cong.disg. (pro- Obliquamenti, avv. in senso obliquo - fig. sle-
nuncia chiusa) o, oppure - ses brullendi o almente.
fais diaderus?, scherzi o fai sul serio?; - de Obliquidadi, s.f. obliquità.
solitu a merí liggiu o castiu sa televisioni, Oblíquu, agg. obliquo, inclinato.
solitamente di pomeriggio leggo o guardo la Obreri, ved. Orberi.
televisione) 3. vocativo - o Mamma de su ce- Obrescidroxu, s.m. alba - pesaisindi a s’o., le-
lu, aggiudasí!, o Madre celeste, aiutaci!; - s’in- varsi all’alba.
di moveus, o piccioccus, ci sbrighiamo, o ra- Obrèsciri, v.intr. albeggiare - fiat obrescendi
gazzi. candu inci seus bessíus, albeggiava quando
Obbedèssiri, obbediri, v.intr. obbedire - o. a su siamo usciti.
babbu e a sa mamma, obbedire ai genitori; - su Oburu, ved. Oppuru.
cani obbedessit a su meri, il cane obbedisce Oca, coca, s.f. oca - fillu de coca, figlio di buo-
al padrone. na mamma; - portai ciorbeddu de coca, ave-
Obbedienti, ubbidienti, agg. obbediente, disci- re il cervello di un’oca; - bai a mulliri cocas,
plinato, sottomesso - est unu pipiu docili e o., vai a quel paese.
è un bambino docile e ubbidiente. Ocalittu, s.m. eucalyptus camaldulensis.
Obbediénzia, ubbidiénzia, s.f. obbedienza - giu- Occannu, avv. quest’anno - nanca si coiat o.,
rai o. a su rei, giurare obbedienza al re. pare che si sposi quest’anno (< lat. hoc anno).
Obbedíu, p.p. obbedito. Occasionai, v.tr. provocare, dar fastidio.
Obbiettivu, 1. agg. obiettivo, oggettivo, impar- Occasionali, agg. occasionale, casuale - est iste-
ziale - giudiziu o., giudizio imparziale 2. s.m. tiu un’attoppu o., è stato un incontro casuale.
sistema ottico - s’o. de su microscopiu, de sa Occasionalmenti, avv. in modo occasionale.
macchina fotografica, l’obiettivo del micro- Occasioneri, s.m. e agg. provocatore.
scopio, della macchina fotografica 3. s.m. Occasioni, s.f. occcasione - has perdiu una bona
bersaglio. o. de guadangiu, hai perso una buona occa-
Obbilai, v.tr. inchiodare, fermare con chiodi. sione di guadagno; - s’o. fait s’omini ladroni,
Obbilàmini, s.m. coll. quantità di chiodi grossi. (prov.) l’occasione fa l’uomo ladro.
Obbilau, p.p. inchiodato. Occàsu, s.m. 1. occidente 2. tramonto - fig.
Obbili, obbilu, s.m. chiodo grosso di ferro fine, morte.
- cravai un’o. in su muru, piantare un chiodo Occhialis, s.m. pl. occhiali - o. po biri di accan-
nel muro; - arremacciai un’o., ribadire un ta, occhiali da presbite; - o. po biri di attesu,
chiodo. occhiali da miope; - o. de soli, occhiali da sole
Obbligai, v.tr. costringere, forzare - is giovunus [ullieras].
sunt obbligaus de sa lei a su serviziu militari, Occi, inter. ohi, ahi! - o. m’hapu segau unu didu!,
i giovani sono obbligati dalla legge al servi- ahi, mi son fatto un taglio al dito!
zio militare; - nisciunus mi obbligat a ddu an- Occidentali, agg. occidentale - is costas occiden-
dai, nessuno mi obbliga ad andarci. talis de sa Sardigna, le coste occidentali del-
Obbligatóriu, agg. obbligatorio - istruzioni ob- la Sardegna; - civilidadi o., civiltà occidentale.
bligatoria, istruzione obbligatoria. Occidenti, s.m. occidente, ponente - viaggiai
Obbligau, p.p. costretto, obbligato. facci a o., viaggiare verso occidente.
Obbligazioni, s.f. obbligazione, debito. Occultai, v.tr. occultare, nascondere - o. unu
Óbbligu, s.m. obbligo - is cattolicus tenint s’o. cadaveri, occultare un cadavere; - o. su bot-
de santificai is festas, i cattolici hanno l’obbli- tinu, nascondere il bottino.
go di santificare le feste. Occultamenti, avv. in modo occulto, nascosta-
Oberusiat, cong. ovverosia. mente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio291_A


Occultamentu, s.m. occultamento. Odriangus, ordiangus, s.m. pl. redini per gui-
Occultau, p.p. occultato, nascosto. dare i buoi.
Occultu, agg. occulto, non manifesto - scien- Offelleria, s.f. pasticceria, caffetteria, bar.
zias occultas, scienze occulte. Offèndiri, v.tr. offendere - si t’hapu offendiu,
Occupai, v.tr. occupare - o. unu territoriu, oc- scusamí, se ti ho offeso, scusami.
cupare un territorio; - cussa fabbrica occupat Offéndiu, p.p. offeso - s’est o. ca no dd’hapu
prus de centu personas, quella fabbrica ha più cumbidau, si è offeso perchè non l’ho invitato.
di cento dipendenti. Offensivu, agg. offensivo, tale da offendere.
Occupau, p.p. occupato - cussu postu est o., Offensori, s.m. offensore, aggressore.
quel posto è occupato; - su direttori est o. e Offerenti, s.m. e agg. offerente, chi fa un’offerta.
no arricit, il direttore è occupato e non riceve. Offèrriri, v.tr. offrire - o. aggiudu, dinai, offri-
Occupazioni, s.f. 1. attività, lavoro, impiego 2. re aiuto, soldi; - is antigus offerriant a Deus
atto, effetto dell’occupare - o. de una fabbri- is primizias, gli antichi offrivano a Dio le pri-
ca, occupazione di una fabbrica; - truppas di mizie.
o., truppe di occupazione. Offerta, s.f. offerta, oblazione - accettai, arre-
Occurrenti, agg. occorrente - su materiali o. fudai un’o., accettare, rifiutare un’offerta.
po sa costruzioni, il materiale occorrente per Offertóriu, s.m. offertorio.
la costruzione. Offesa, offensa, s.f. offesa, oltraggio - fai, arri-
Occurrénzia, s.f. occorrenza, emergenza. ciri un’o., fare, ricevere un’offesa; - perdo-
Occúrriri, v.tr. occorrere, essere necessario - mi nai, vengai un’o., perdonare, vendicare un’of-
occurriat dinai e si dd’hapu domandau, mi fesa.
occorreva del denaro e gliel’ho chiesto. Offiziai, v.intr. officiare, celebrare gli uffici di-
Ocèanu, s.m. oceano. vini.
Oculari, agg. oculare - testimongiu o., testimone Offiziali, 1. s.m. chi esercita un pubblico uf-
oculare. ficio - o. sanitariu, o. giudiziariu, ufficiale
Oculista, s.c. oculista. sanitario, ufficiale giudiziario 2. s.m. militare
Oddeu, boddeu, s.m. concorso di persone per che ricopre un grado da sottotenente in su - o.
discutere o per assistere ad uno spettacolo de fanteria, ufficiale di fanteria 3. agg. che
musicale o teatrale; circolo ricreativo, club, ha garanzia di autenticità; fatto secondo il
ecc. - andai a su b., andare allo spettacolo; protocollo prescritto; fatto in pubblico - co-
- hanti fattu b. po inci passai su tempus in municau o., comunicato ufficiale; - visita o.,
allirghia, si sono riuniti per passare il tempo visita ufficiale.
in allegria. Offizianti, s.m. e agg. chi, che presiede una ce-
Ode, s.f. componimento lirico. rimonia sacra come celebrante.
Odiai, v.tr. odiare - o. a morti, odiare a morte. Offíziu, s.m. ufficio, impiego, carica.
Odiau, p.p. odiato. Offu, 1. s.m. nomea, diceria - hanti bogau s’o.
Odiernamenti, avv. nel tempo presente. ca si dd’intendiat cun d-un’omini coiau, si
Odiernu, agg. di oggi, dei nostri giorni. dice che se l’intendesse con un uomo sposato
Odiosamenti, avv. in maniera odiosa. 2. inter. che esprime noia o impazienza.
Odiosu, agg. odioso, degno di essere odiato. Offuscai, v.tr. offuscare - is nuis hant offuscau su
Ódiu, s.m. odio, avversione - est prenu di o. con- soli, le nubi hanno offuscato il sole [annappai].
tra sa sorga, è pieno di odio contro la suocera. Offuscamentu, s.m. offuscamento [annappamentu].
Odorai, v.tr. e intr. odorare, mandare odore - o. Offuscau, p.p. offuscato [annappau].
unu frori, odorare un fiore [fragai]. Oggettivamenti, avv. imparzialmente.
Odoratu, s.m. odorato - s’o. est unu de is cincu Oggettivu, agg. oggettivo.
sentidus, l’odorato è uno dei cinque sensi Oggettu, s.m. oggetto - dd’hapu regalau un’og-
[olfatu]. gettu chi ddi serbiat, le/gli ho regalato un og-
Odori, s.m. odore - mandai o. leggiu, mandare getto che le/gli serviva.
un odore sgradevole [fragu]. Ogheddu, s.m. dim. occhiello, asola [trau].
Odorosu, agg. odoroso, che emana un odore Oghiada, s.f. occhiata, sguardo - donai un’o. a
gradevole - su zinibiri est una linna odorosa, su giornali, dare uno sguardo al giornale.
il ginepro è un legno odoroso. Oghiadedda, s.f. dim. occhiatina.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio292_A


Oghiai, v.tr. adocchiare, guardare con attenzione, Oídu, s.m. udito - defettu de o., difetto di udito;
desiderio o compiacenza - o. is piccioccas chi - s’o. est unu de is cincu sentidus, l’udito è
passillant, occhieggiare le ragazze che pas- uno dei cinque sensi.
seggiano. Oixeddu, s.m. dim. uovo piccolo, ovetto.
Oghianu, agg. che occhieggia, invidioso, in- Olfatu, s.m. odorato - s’o. est unu de is cincu
gordo. sentidus, l’olfatto è uno dei cinque sensi [odo-
Oghidura, s.f. sguardo. ratu].
Oghinò, avv. altrimenti, diversamente, in caso Olía, obia, s.f. oliva - o. cunfettada, olive in
contrario - fai a lestru o. perdeus su trenu, salamoia; - o. ferta, punciada de su bremi,
sbrigati altrimenti perdiamo il treno [asi- olive bacate; - o. di ollu, olive da olio; - mola
nuncas]. de molliri o., frantoio; - colori di o., colore
Oghittu, s.m. dim. occhiolino - fai s’o., far l’oc- olivastro.
chiolino, ammiccare. Oliai, v.tr. cospargere d’olio - o. s’insalada, con-
Ogna, ved. Dogna. dire con l’olio l’insalata; - o. un’ingranaggiu,
Ognunu, ved. Dognunu. oliare un ingranaggio.
Ogu, s.m. 1. occhio - ogus alluttus, occhi viva- Olieddu, s.m. il frutto dell’olivastro.
ci; - ogus asulus, occhi celesti; - ogus cuccu- Oligarchia, s.f. oligarchia.
ruccius, occhi sporgenti; - ogus acciuvaus, Olimpíade, s.f. olimpiade.
occhi infossati; - ogus annappaus, occhi of- Olímpicu, agg. olimpico - giogus olimpicus,
fuscati; - ogus trottus, occhi storti; - ogus la- giochi olimpici; - campioni o., campione olim-
grimosus, occhi lacrimosi; - ogus ziddicosus, pico.
occhi cisposi; - a un’o., monocolo; - a quat- Oliòni, oiòni, s.m. corbezzolo.
tr’ogus, a quattr’occhi; - colpu di o., colpo Olivàriu, s.m. oliveto, luogo piantato a olivi.
d’occhio; - costai un’ogu, costare moltissi- Ollàiu, s.m. venditore d’olio.
mo; - liai o., dare il malocchio; - ogus de cuc- Ollanu, s.m. tuorlo d’uovo - ou a duus ollanus,
cumeu, occhi di civetta; - aberriri is ogus a uovo con due tuorli [arrevegliu, arrubiu de
unu, aprire gli occhi ad uno; - serrai is ogus o s’ou].
tancai is cocciulas, morire; - furriai is ogus Ollastu, s.m. olivastro, olivo selvatico.
in biancu, girare gli occhi in bianco; - castiai Ollieras, ved. Ullieras.
asutta di o., guardare con la coda dell’occhio; Ollosu, agg. oleoso.
- sprapeddai is ogus, spalancare gli occhi; Ollu, s.m. olio, grasso animale - o. ermanu, olio
- ingurtiri cun is ogus, inghiottire con gli oc- d’oliva; - o. de porcu, strutto; - ollu de seu,
chi; - no portai s’o. puntu, saper scegliere; sego; - ollu de lostincu, olio di lentischio; - ollu
- portat s’o. prus mannu de sa brenti, ha l’oc- de ricinu, olio di ricino; - o. assiau, olio ran-
chio più grande della pancia; - s’o. puru bolit cido; - ollu de guídu, olio di gomito; - o. santu,
sa parti sua, anche l’occhio vuole la sua par- olio santo, estrema unzione; - spacciau s’ollu
te; - s’o. de su meri ingrassat su cuaddu, l’oc- de porcu, è finita la cuccagna.
chio del padrone ingrassa il cavallo 2. gem- Olocàustu, s.m. olocausto, sacrificio grande o
ma dei vegetali - su sarmentu est boghendi totale.
ogus, le viti stanno gemmando; - inferriri a Ològrafu, agg. scritto di proprio pugno dall’in-
o., innestare a occhio. teressato - testamentu o., testamento olografo.
Oguliau, s.m. malocchio - dd’hanti fattu sa me- Oltraggiadori, s.m. chi oltraggia.
xina de s’ogu, gli hanno fatto il rimedio con- Oltraggiai, v.tr. oltraggiare, insultare, offendere.
tro il malocchio [ogupigau]. Oltraggiau, p.p. oltraggiato.
Ogulúcidu, s.m. lucciola (insetto) [culilúxi]. Oltraggiosu, agg. oltraggioso, che reca oltraggio.
Ohi, inter. ohi, ahi! - o. o. sa conca mia!, ahi la Oltraggiu, s.m. oltraggio, ingiuria grave.
mia testa! Oltrepassai, v.tr. oltrepassare, superare - o. is
Oiamomía, inter. che esprime meraviglia o limitis, oltrepassare i limiti.
spavento: mamma mia - o. su cuaddu s’est Olvidàbili, orvidàbili, agg. che si può dimen-
fuíu, mamma mia, il cavallo è scappato; ticare.
- o. hapu perdiu is crais, ahimè, ho perso Olvidada, orvidada, nella loc. “a s’o.”, all’im-
le chiavi. provviso, inaspettatamente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio293_A


Olvidai, orvidai, v.tr. obliare, dimenticare, di- Onestu, agg. onesto - est genti pobera ma one-
strarsi - cosas olvidadas, cose dimenticate; sta, è gente povera ma onesta; - giudiziu o.,
- o. s’imparau, dimenticare le cose apprese; giudizio obiettivo.
- si ti olvidas cussu ti frigat, se ti distrai quel- Onnipotenti, agg. onnipotente - Deus o., Dio
lo ti imbroglia. onnipotente.
Olvidau, orvidau, p.p. dimenticato, distratto. Onnipoténzia, s.f. onnipotenza - s’o. divina,
Olvídu, orvídu, s.m. dimenticanza, oblio - ar- l’onnipotenza divina.
ruiri in o., cadere in oblio. Onomàsticu, agg. onomastico - sa dí de su no-
Omàggiu, s.m. omaggio, professione di vassal- mini (santu) tuu ti fazzu un’arregallu, il gior-
laggio. no del tuo onomastico ti faccio un regalo.
Ombrinalis, s.m. pl. fori sulle fiancate delle Onoràbili, agg. onorevole.
navi per lo scolo delle acque. Onorai, v.tr. onorare - o. sa memoria de
Ombròmetru, s.m. pluviometro. un’amigu, onorare la memoria di un amico.
Omicida, s.m. e agg. omicida, che ha commes- Onoràriu, 1. s.m. retribuzione, compenso spet-
so un omicidio. tante ad un professionista 2. agg. conferito
Omicídiu, s.m. omicidio - o. dolosu, omicidio per onorare qualcuno - giugi o., cittadinanza
doloso. onoraria, giudice onorario, cittadinanza ono-
Omilía, s.f. omelia, sermone, predica. raria.
Ómini, s.m. uomo - o. onestu, semplici, bonu, Onorau, p.p. e agg. onorato - una famiglia ono-
cuscienziosu, presumiu, superbu, uomo one- rada, una famiglia onorata.
sto, semplice, buono, coscienzioso, presun- Onori, s.m. onore - omini di o., uomo d’onore;
tuoso, superbo; - o. langiu, robustu, grassu, - faidí o. in su traballu, fatti onore nel lavoro.
artu, basciu, uomo magro, robusto, grasso, Onorificénzia, s.f. onorificenza - hat arriciu
alto, basso; - o. de mundu, de lèis, di affaris, un’o. de su Presidenti de sa Repubblica, ha
de cresia, de litteras, di armas, de mari, de ricevuto una onorificenza dal Presidente del-
sartu, uomo di mondo, di leggi, di affari, di la Repubblica.
chiesa, di lettere, di armi, di mare, di campa- Onoríficu, agg. onorifico - titulu, incarrigu o.,
gna; - o. de pagus fueddus, uomo di poche titolo, incarico onorifico.
parole; - o. avvisau, mesu salvau, (prov.) Ónzulus, s.m. pl. birilli [imbrillus].
uomo avvisato, mezzo salvato. Opacu, agg. opaco - imbirdiu o., vetro opaco.
Ommissioni, s.f. omissione - peccau di o., pec- Opera, s.f. opera - poniri in o., effettuare; - o.
cato di omissione. musicali, opera musicale.
Ommíttiri, v.tr. omettere, tralasciare. Operadori, s.m. operatore.
Ommittiu, p.p. omesso. Operai, v.intr. operare, agire.
Omogeneidadi, s.f. omogeneità. Operàiu, 1. agg. degli operai - movimentu o.,
Omogéneu, agg. della medesima natura, omo- movimento operaio; - classi operaia, classe
geneo. operaia 2. s.m. chi fa lavori manuali - o. spe-
Omologai, v.tr. riconoscere conforme a una leg- cializzau, operaio specializzato.
ge o a un regolamento - o. unu cuntrattu, unu Operativu, agg. operativo.
primatu, omologare un contratto, un primato. Operazioni, s.f. operazione - o. aritmetica, ope-
Omologazioni, s.f. omologazione. razione aritmetica; - o. chirurgica, operazio-
Omòlogu, agg. corrispondente, che ha le stesse ne chirurgica; o. militari, operazione militare.
caratteristiche. Operosu, agg. operoso, attivo, solerte - una bid-
Omónimu, s.m. e agg. omonimo, che ha lo stes- da operosa, un paese operoso.
so nome - duas localidadis omonimas, due Opinàbili, agg. opinabile, non certo.
località omonime. Opinai, v.intr. ritenere, supporre.
Onanismu, s.m. masturbazione. Opinioni, s.f. opinione - o. contraria, opinione
Onerosu, agg. oneroso, gravoso - impegnu o., contraria; - sa matematica no est un’o., la ma-
impegno gravoso. tematica non è un’opinione; - mi seu formau
Onestadi, s.f. onestà, probità, rettitudine. un’o. de cuss’ambienti, mi son fatto un’opi-
Onestamenti, avv. onestamente, con onestà nione di quell’ambiente.
- cumportaisí o., comportarsi onestamente. Oppiai, v.tr. mescolare, trattare con oppio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio294_A


Oppiau, p.p. oppiato. Orabona, orobonas, 1. s.f. congratulazione
Oppinu, s.m. pino. - donai s’o. a unu, congratularsi con uno
Óppiu, s.m. oppio. 2. avv. finalmente - o., ge’ fiast bellu a torrai,
Oppòniri, v.tr. e intr. opporre, obiettare, con- finalmente, era ora che tornassi.
traddire, contrapporsi. Oràculu, s.m. oracolo - consultai, interpretai
Opportunamenti, avv. in modo opportuno. s’o., consultare, interpretare l’oracolo.
Opportunidadi, s.f. opportunità - dd’hapu Oradori, s.m. oratore.
donau s’o. de fai unu bon’affari ma no hat Oraganu, s.m. uragano, tifone, bufera.
arriscau, gli ho dato l’opportunità di conclu- Oramai, avv. ormai.
dere un buon affare ma non ha rischiato. Oramala, s.f. malora - bai in o., vai in ma-
Opportunu, agg. opportuno - sfruttai su mo- lora; - o. cun dinai e totu, alla malora i sol-
mentu o. po ddu fai pagai, sfruttare il mo- di e tutto.
mento opportuno per farlo pagare. Oràriu, 1. s.m. orario - s’o. de is lezionis, l’ora-
Opposidori, s.m. oppositore, chi si oppone. rio delle lezioni; - su trenu est arribau in o., il
Opposizioni, s.f. opposizione - partidu, gior- treno è arrivato in orario 2. agg. che concer-
nali di o., partito, giornale di opposizione; - ne l’ora - tabella, velocidadi oraria, tabella,
no dd’hat isposada po s’o. de su babbu e de velocità oraria.
sa mamma, non l’ha sposata per l’opposizio- Oratória, s.f. oratoria.
ne dei genitori. Oratóriu, s.m. e agg. oratorio.
Oppostu, agg. opposto - bivit in sa parti op- Orazioni, s.f. orazione, preghiera - fai is ora-
posta de sa cittadi, vive nella parte opposta zionis, recitare le preghiere.
della città. Orba, s.f. fortuna.
Oppressioni, s.f. oppressione - teniri un’o. a su Orbaci, s.m. orbace, stoffa tessuta al telaio tra-
coru, a su stogumu, avere un’oppressione al dizionale impiegando lana grezza.
cuore, allo stomaco. Orbada, s.f. 1. vomere dell’aratro 2. occhiata
Oppressori, s.m. e agg. oppressore - biviri asutta (pesce).
de s’o., vivere sotto l’oppressore; - guvernu Orberi, obreri, s.m. obriere, organizzatore di
o., governo oppressore. una festa religiosa.
Opprigaisí, v.intr. ripararsi dalla pioggia o Orbèsciri, ved. Obrèsciri.
dal sole. Orbettai, orvettai, v.tr. guardare, osservare,
Opprigu, s.m. riparo, ricovero. spiare.
Opprimenti, agg. opprimente - una basca o., Orbigai, arbigai, v.tr. arroventare - su ferru, po
un caldo opprimente; - no siast o. cun is rac- ddu battiri, bolit orbigau, il ferro, per essere
cumandazionis tuas, non essere opprimente battuto, dev’essere arroventato.
con le tue raccomandazioni. Orbigau, p.p. arroventato - ferru o., ferro ar-
Opprímiri, v.tr. opprimere. roventato.
Opprímiu, p.p. oppresso. Órbita, s.f. orbita - poniri in o. unu satelliti
Oppugnai, v.tr. contrastare, confutare - o. una tesi, artificiali, mettere in orbita un satellite.
un’opinioni, confutare una tesi, un’opinione. Orbosu, orboni, agg. fortunato [scoffau].
Oppugnazioni, s.f. assalto, attacco. Orcaxu, s.m. passaggio, valico di un muro o di
Oppuru, oburu, cong. oppure. una siepe [giassu].
Opúsculu, s.m. libretto di poche pagine - o. de Orchestra, s.f. orchestra.
propaganda, libretto di propaganda. Orcu, s.m. orco, essere mostruoso e sanguinario
Ora, s.f. ora - is oras de sa dí e de sa notti, le delle favole - mortu s’orcu perdiu totu, (prov.)
ore del giorno e della notte; - a bon’o., di quando viene a mancare il capo, l’azienda va
buon’ora; - no biri s’o., non vedere l’ora; - di a rotoli.
ora o de diora, da molto tempo; - di o. ses Ordidori, s.m. 1. addetto all’orditura 2. chi
chene ddu biri?, è da molto che non lo vedi?; trama qualcosa.
- baxi in bonora, andate in pace; - it’o. esti?, Ordidroxu, s.m. orditoio, strumento per ordire.
che ore sono?; - hiat essiri o. de cumenzai a Ordidura, s.f. orditura, operazione del dispor-
traballai, sarebbe ora di cominciare a lavora- re l’ordito sul telaio.
re; - a s’ora de prandiri, all’ora di pranzo. Ordinagus, ved. Odriangus.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio295_A


Ordinai, v.tr. ordinare, regolare, dare ordini - o. Orgasmu, s.m. orgasmo, stato di forte eccitazione.
un’aposentu, unu cadasciu, ordinare una stan- Órgia, s.f. orgia, bagordo, gozzoviglia.
za, un cassetto; - o. una pietanza in ristoran- Orgiali, ved. Orxali.
ti, ordinare una pietanza in ristorante. Orgiata, s.f. orzata.
Ordinali, agg. ordinale - numerus ordinalis, nu- Órgiu, orxu, s.m. orzo - caffèi di o., caffè d’orzo.
meri ordinali. Orgoena, arguena, s.f. gorgia, gola [gorgonèa].
Ordinamentu, s.m. ordinamento - o. giudizia- Orgus, s.m. pl. vermi rossi che vivono nell’in-
riu, scolasticu, militari, ordinamento giudi- testino retto del cavallo e lo fanno dimagrire
ziario, scolastico, militare. (Atzo.).
Ordinanza, s.f. ordinanza, schieramento - is Oricchionis, s.m. pl. infiammazione della ghian-
sordaus postus in o., i soldati schierati. dola parotide, parotite [parotidas].
Ordinariamenti, avv. comunemente. Orientai, v.tr. orientare - o. is velas, orientare le
Ordinàriu, 1. agg. comune, ordinario 2. s.m. vele; - o. una carta geografica, orientare una
chi ha giurisdizione ordinaria in campo reli- carta geografica.
gioso o militare. Orientali, agg. orientale - arburis orientalis,
Ordinativu, agg. ordinativo. piante orientali; - linguas orientalis, lingue
Ordinau, p.p. ordinato, comandato, regolato, orientali.
messo in ordine. Orienti, s.m. oriente, levante.
Ordinazioni, s.f. ordinazione. Orificeria, s.f. oreficeria, negozio di orefice,
Ordingiai, v.tr. approntare, allestire, organizzare. laboratorio d’orafo.
Ordingiau, p.p. allestito, addobbato, ornato Orífici, s.m. orefice.
- bèni, mali o., ben sistemato, mal sistemato. Orifíciu, orifíziu, s.m. orifizio, foro, stretta
Ordíngiu, s.m. strumento, attrezzo, ordigno, apertura.
congegno. Origa, s.f. 1. orecchio - canali de s’o., condotto
Órdini, s.m. ordine, comando - o. religiosu, or- uditivo; - timpanu de s’o., timpano; - bruttesa
dine religioso; - po o. de su sindigu, per ordi- di o., cerume; - alluttai is origas, rizzare le
ne del sindaco. orecchie; - zumiai is origas, fischiare le orec-
Ordiri, v.tr. ordire, intelaiare, disporre lo stame chie; - donai o., prestare orecchio; - beniri a
sul telaio. origas, aver notizia; - poniri o., origliare;
Ordíu, 1. s.m. ordito, insieme di fili disposti - tirai is origas, rimproverare; - cantai, sonai
sul telaio 2. p.p. di ordiri. a o., cantare, suonare a orecchio; - grai a
Oreri, s.m. perdigiorno, sfaccendato. origas, sordastro; - totu a un’o., d’accordo;
Oreria, s.f. coll. insieme di oggetti d’oro. - essiri cun is origas apparadas, stare con le
Orfanotrófiu, s.m. orfanotrofio. orecchie tese; - poniri puxi in s’o., insinuare
Òrfanu, òrfunu, s.m. orfano - o. de mamma e un sospetto nell’animo di qualcuno 2. tiran-
de babbu, orfano di entrambi i genitori. te della scarpa 3. ciascuna delle due parti in
Organàriu, s.m. chi fabbrica o ripara organi. cui si biforcava il dentale dei vecchi aratri
Organettu, s.m. strumento cilindrico montato di legno 4. ciascuna delle due sporgenze del-
su ruote che si suonava per le strade girando la pietra superiore della macina sarda.
una manovella. Originai, v.tr. dare origine, generare.
Organicamenti, avv. in modo organico. Originali, agg. originale - su peccau o., il pec-
Orgànicu, s.m. e agg. organico. cato originale; - no est su manoscrittu o. ma
Organista, s.c. organista, suonatore di organo. una copia, non è il manoscritto originale ma
Organizzai, v.tr. organizzare, preparare ordina- una copia; - est unu tipu o., è un tipo strava-
tamente - o. una mostra, una manifestazioni, gante, bizzarro.
organizzare una mostra, una manifestazione. Originalidadi, s.f. originalità, singolarità.
Organizzazioni, s.f. organizzazione. Originariamenti, avv. in origine, dapprima.
Òrganu, s.m. 1. organo (strumento musicale) Originàriu, agg. originario - unu populu o. de
- is registrus, is pedalis, is foddis, is cannonis, s’Asia, un popolo originario dell’Asia.
su teclau de s’o., i registri, i pedali, i mantici, Orígini, s.f. origine - s’o. de sa vida, l’origine
le canne, la tastiera dell’organo 2. capone or- della vita; - essiri di o. nobili, essere di no-
gano (pesce). bile origine.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio296_A


Origliaris, s.m. pl. orecchini. Ortizzu, artizzu, agg. che cresce a stento; si
Orina, s.f. orina [luzzu, picciacciu]. dice di frutti, di animali e talvolta anche di
Orinai, v.intr. orinare [pisciai]. bambini.
Orinali, s.m. vaso da notte. Ortodossia, s.f. conformità alla dottrina e ai
Orizzontaisí, v.intr. orientarsi, regolarsi. dogmi affermati dalla Chiesa.
Orizzontali, agg. orizzontale - sterririsí in Ortodossu, agg. che aderisce pienamente a una
posizioni o., distendersi in posizione oriz- dottrina seguendone integralmente i principi.
zontale. Ortografia, s.f. modo corretto di scrivere - er-
Orizzonti, s.m. orizzonte. rori di o., errore di ortografia.
Orma, s.f. orma, modello, esemplare [arrastu]. Ortogràficu, agg. che riguarda l’ortografia
Ornai, v.tr. ornare, addobbare - o. de gioias, - dizionariu o., dizionario ortografico.
ingioiellare. Ortopedia, s.f. branca della medicina che si
Ornamentali, agg. ornamentale, che serve da occupa di correggere le deformità congenite
ornamento. o acquisite.
Ornamentu, s.m. ornamento - s’o. de una mesa Ortopédicu, 1. agg. ortopedico - crapittas orto-
apparicciada, de un’aposentu, l’ornamento pedicas, scarpe ortopediche 2. s.m. medico
di una tavola, di una stanza. specialista in ortopedia.
Ororu, avv. vicino all’orlo, lungo il bordo - seus Ortu, s.m. orto.
passaus o. de s’arriu, siamo passati lungo i Ortulanu, ortuanu, s.m. chi coltiva un orto e
margini del fiume. ne vende i prodotti.
Oròscopu, s.m. oroscopo, previsione. Óru, s.m. margine, orlo, bordatura - o. de s’ar-
Orrendu, orríbili, agg. orrendo, orribile. riu, o. de mari, riva di un ruscello, del mare;
Órridu, agg. scuro, orrido. - o. de funtana, sponda del pozzo; - o. de
Órriu, s.m. 1. tetto a forma semicircolare di bistiri, falda; - òrus òrus, confinante; - tanti
canna intrecciata, sistemato sui carri per ri- est òrus òrus, è molto lontano.
pararsi dal sole e dalle intemperie 2. reci- Òru, s.m. oro - o. massicciu, oro massiccio;
piente cilindrico di canne intrecciate per ri- - bendiri, pagai a pesu di o., vendere, pagare
porvi cereali e legumi. a peso d’oro; - pilus di o., capelli biondi.
Orroli, s.m. quercia, roverella. Òrus, s.m. pl. denari nelle carte da gioco.
Orrori, s.m. orrore, spavento. Orvettai, ved. Orbettai.
Orrorizzai, v.tr. terrorizzare, diffondere il ter- Orvidai, ved. Olvidai.
rore. Orxali, s.m. allodola - o. de cannacca, zigolo.
Orrorizzau, p.p. terrorizzato. Orza, nella loc. “andai a o.”, andare controvento,
Orsa, s.f. orsa - orsa maggiori e minori, co- fare una cosa controvoglia - su latti mi andat
stellazionis de s’emisferu boreali, cumpostas a o., il latte lo prendo malvolentieri; - tirai a
de setti steddus dognuna, orsa maggiore e mi- o. in su pagamentu de sa pesoni, ritardare nel
nore, costellazioni dell’emisfero boreale, pagamento del fitto.
composte di sette stelle ciascuna. Orziada, s.f. attinia, anemone di mare.
Ortalízia, s.f. ortaggio, verdura. Orziau, orzau, s.m. ortica [pizziadroxu, piz-
Ortidura, s.f. aborto, interruzione della gra- zianti].
vidanza (di animali). Oscenamenti, avv. in modo osceno.
Ortieddu, s.m. 1. anello di contrappeso nel fu- Oscenidadi, s.f. oscenità, indecenza, turpitudine.
sto del fuso 2. stomaco di alcuni pesci. Oscenu, agg. che offende gravemente il senso
Ortigiada, s.f. ortica marina. del pudore, scandaloso, indecente.
Ortigu, s.m. sughero, corteccia della quercia da Oscillai, v.intr. oscillare - sa barca oscillàda in
sughero - tappu di o., tappo di sughero; - sipa s’aqua, la barca oscillava sull’acqua.
di o., pezzo grosso di sughero con cui si co- Oscillatóriu, agg. oscillatorio - motu o., moto
prono gli alveari [suru]. oscillatorio.
Ortiri, v.intr. abortire, non maturare pienamen- Oscillazioni, s.f. oscillazione - s’o. de is prezius
te (di animali e di frutti). est continua, l’oscillazione dei prezzi è con-
Ortíu, p.p. abortito, non maturato pienamente. tinua.
Ortixeddu, s.m. dim. orticello. Oscuràbili, agg. che si può oscurare.

297

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio297_A


Oscurai, oscuressiri, v.tr. oscurare, offuscare, Osservànzia, s.f. osservanza.
rabbuiare - oscuressirisí, farsi buio. Osservatóriu, s.m. osservatorio - s’o. astrono-
Oscuramentu, s.m. oscuramento. micu de Casteddu, l’osservatorio astronomi-
Oscurau, oscuressiu, p.p. oscurato. co di Cagliari.
Oscuridadi, s.f. oscurità, tenebre. Osservazioni, s.f. osservazione.
Oscuru, agg. oscuro, buio - notti oscura o scu- Osseu, agg. osseo, relativo all’osso.
riosa, notte buia. Ossiat, cong. ossia.
Ospedàggiu, s.m. alloggio (W.). Ossidai, v.tr. ossidare - s’umididadi ossidat su
Ospedai, v.tr. e intr. albergare, alloggiare, pren- ferru, l’umidità ossida il ferro.
dere alloggio. Ossidionali, agg. relativo ad un assedio - coro-
Ospedali, ospidali, s.m. ospedale - o. civili, na o., la corona che veniva data nell’antichità
militari, ospedale civile, militare; - fai unu a chi liberava una città dall’assedio; - muneda
mesi di o., fare un mese di ospedale [spidali]. o., moneta provvisoria che si coniava in una
Ospedalieri, 1. s.m. chi presta servizio in un ospe- città in tempo d’assedio.
dale con mansioni di infermiere o di inserviente Óssidu, s.m. ossido, composto dell’ossigeno con
- su scioperu de is ospedalieris, lo sciopero un altro elemento.
degli ospedalieri 2. agg. ospedaliero, del- Ossificaisí, v.intr. ossificarsi.
l’ospedale - medicu o., medico ospedaliero. Ossificau, p.p. ossificato.
Ospedau, p.p. alloggiato, albergato. Ossífragu, s.m. ossifraga, aquila marina.
Ospitali, agg. ospitale - famiglia, bidda o., fa- Ossigenai, v.tr. ossigenare - ossigenaisí is pilus,
miglia, paese ospitale. trattare i capelli con acqua ossigenata per ren-
Ospitalidadi, s.f. ospitalità - hiat agatau o. in derli biondi.
d-unu guventu, aveva trovato ospitalità in un Ossigenau, p.p. ossigenato - aqua ossigenada,
convento. acqua ossigenata; - brunda ossigenada, bion-
Óspiti, s.m. ospite (sia chi ospita che chi viene da ossigenata.
ospitato). Ossígenu, s.m. ossigeno.
Ospíziu, s.m. ospizio, alloggio, albergo, rico- Ossixeddu, s.m. dim. ossicino.
vero per vecchi, orfani e poveri. Ossu, s.m. 1. osso - o. arrabiosu, malleolo;
Ossadura, ossamenta, s.f. ossatura, l’insieme - bogaisí de pari un’ossu, slogarsi un osso;
delle ossa del corpo o di una sua parte. - agatai ossu in sa frisciura puru, trovare dif-
Ossàmini, s.m. ossame, ammasso di ossa. ficoltà anche quando non ce ne sono; - est
Ossequenti, agg. ossequente - o. a is lèis, os- torrau peddi e ossus, si è ridotto a pelle e ossa;
sequente alle leggi. - esti po stuai is ossus, sta per morire 2. noc-
Ossequiai, v.tr. ossequiare - o. is autoridadis ciolo di certi frutti - s’o. de sa ceresia, de sa
presentis, ossequiare le autorità presenti. pruna, de su pressiu, il nocciolo delle cilie-
Ossequiau, p.p. ossequiato. gie, delle susine, delle pesche.
Ossequiosu, agg. ossequioso - cussu tipu no mi Ossudu, agg. ossuto.
praxit, est troppu o., quel tipo non mi piace, è Ostàculu, s.m. ostacolo, impedimento, difficol-
troppo ossequioso. tà, intoppo - poniri ostaculus in mesu, frap-
Osséquiu, s.m. ossequio, deferenza, rispetto. porre delle difficoltà.
Ossera, s.f. ossario. Ostàggiu, s.m. ostaggio - pigai in o., prendere
Osservàbili, agg. che può essere osservato. in ostaggio.
Osservadori, s.m. osservatore - fiat presenti a Ostai, v.intr. impedire, essere di ostacolo.
su Cungressu comente o., era presente al Con- Ostanti, agg. ostante - non o. cussu, ciò nono-
gresso come osservatore. stante.
Osservai, v.tr. osservare - o. is mossas de s’av- Ostensóriu, s.m. ostensorio.
versariu, osservare le mosse dell’avversario; Ostentai, v.tr. ostentare, vantare - o. arricchesa
- no tengiu nudda di o., non ho nulla da os- ananti de is poburus, ostentare ricchezza da-
servare; - o. s’orariu, sa disciplina, rispettare vanti ai poveri.
l’orario, la disciplina. Ostentazioni, s.f. ostentazione, vanteria.
Osservanti, agg. osservante, che rispetta una Osteria, stería, s.f. osteria, locanda, albergo
norma. modesto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio298_A


Osteriarxu, osteriargiu, s.m. oste, albergatore. Ottogenàriu, agg. e s.m. che, chi ha ottant’anni
Óstia, s.f. ostia. di età, ottantenne.
Ostili, agg. ostile, maldisposto - atteggiamentu Ottomanu, s.m. divano con spalliera mobile,
o., atteggiamento ostile. che facilmente si trasforma in letto.
Ostilidadi, s.f. ostilità, inimicizia, azione di guer- Ottu, agg.num. otto.
ra - suspendiri is ostilidadis, sospendere le Ottusu, agg. ottuso - angulu ottusu, angolo ot-
ostilità. tuso; - est o. de ciorbeddu, è poco perspicace.
Ostinaisí, v.intr. ostinarsi - o. a no arrespun- Ou, s.m. uovo - ou friscu, uovo fresco; - ou
diri, ostinarsi a non rispondere. sciaculadori, uovo guasto; - ou cun s’anima,
Ostinau, agg. ostinato, caparbio, persistente. uovo fecondato; - ou furcíu, uovo covato; - ou
Ostinazioni, s.f. ostinazione, testardaggine, ca- de duus ollanus, uovo con due tuorli; - arbiu
parbietà. di ou, albume d’uovo; - revegliu di ou, tuorlo e
Ostioni, s.m. ostrica - is perras de s’o., le valve anche zabaione; - scroxu di ou, guscio d’uovo;
dell’ostrica. - ou cottu a moddi, uovo alla coque; - ou cottu
Ostracismu, s.m. ostracismo, esilio che si in- a tostau, uovo sodo; - ous isbattius, uova sbat-
fliggeva ai cittadini ateniesi che destavano tute; - ous frittus, uova fritte; - sa pudda hat
sospetti politici. criau, la gallina ha fatto l’uovo; - est mellus
Ostruiri, v.tr. ostruire, chiudere un passaggio. hòi s’ou, che crasi sa pudda, (prov.) meglio
Ostruzioni, s.f. ostruzione, sbarramento. l’uovo oggi che la gallina domani; - segai is
Ottàgonu, s.m. ottagono. ous in su scarteddu a unu, rompere le uova nel
Ottanta, agg.num. ottanta. paniere, mandare all’aria i progetti a uno; - ous
Ottantésimu, agg.num. ottantesimo. de pisci, uova di pesce; - ou de Pasca, uovo
Ottava, s.f. 1. l’ottavo giorno successivo ad una pasquale, di cioccolato.
solennità religiosa 2. canzone o strofa di otto Ovàia, overa, s.f. ovaia (< sp. overa).
versi (stanza). Ovali, agg. ovale.
Ottavu, agg.num. ottavo - s’ottava meraviglia Ovau, agg. 1. che ha la forma dell’uovo - fol-
de su mundu, l’ottava meraviglia del mondo. las ovadas, foglie ovate 2. animale con le
Otteníbili, agg. che si può ottenere. uova.
Ottenimentu, s.m. conseguimento. Ovveru, cong. ovvero.
Ottèniri, v.tr. ottenere, conseguire. Ovviai, v.tr. ovviare, rimediare.
Ottentu, p.p. ottenuto. Óvviu, agg. ovvio, naturale, logico - una respo-
Óttica, s.f. ottica. sta ovvia, una risposta ovvia.
Ótticu, 1. agg. che riguarda l’apparato visivo Oziai, v.intr. stare in ozio.
dell’uomo - illusioni ottica, illusione ottica Oziosamenti, avv. in modo ozioso, pigramente.
2. s.m. chi costruisce o vende strumenti ottici. Oziosu, agg. ozioso, inattivo - discursu o., di-
Ottimamenti, avv. ottimamente, benissimo. scorso inutile, superfluo.
Óttimu, agg.sup. ottimo - est istetia un’esecu- Óziu, s.m. ozio - s’o. est su babbu de totus is
zioni ottima, è stata un’ottima esecuzione; vizius, l’ozio è il padre dei vizi.
- tengiu sempri un’ottima vista, ho sempre Ozzili, ozzibi, s.m. nuca, occipite [tidingiu,
una vista perfetta. pistiddu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio299_A


P
Pàdulu, agg. si dice di bue con le corna aperte,
divaricate.
Paesanu, ved. Paisanu.
Paesista, s.m. pittore paesaggista.
Paga, s.f. compenso, salario, retribuzione - re-
Pabàdula s.f. cassetta sotto la tramoggia nella tirai sa p., riscuotere il salario; - tirat una bella
macina sarda. p., ha una buona retribuzione.
Pabarili, s.m. terreno non coltivato. Pagàbili, agg. che si può o si deve pagare.
Pabassa, s.f. uva passa - limpiai sa p., staccare Pagadori, s.m. pagatore - scusas de malu p.,
il raspo e il picciolo all’uva passa. cavilli di chi non vuol pagare; - de su malu p.
Pabassai, v.intr. appassire, passire - binu pa- tirandi su chi podis, dal cattivo pagatore pren-
bassau, vino passito. di quanto ti riesce.
Pabassinu, pabassina, s.m. dolce preparato con Pagai, v.tr. pagare - p. unu depidu, pagare un
uva passa, farina, noci e zucchero. debito; - po p. inc’est sempri tempus, per pa-
Pabaúli, s.m. rosolaccio - p. corrudu, papavero gare c’è sempre tempo; - ma gei mi dda pagas,
cornuto; - p. biancu, papavero domestico me la pagherai.
[babaòi]. Pagamenta, s.f. imposta, tributo.
Pabedda, s.f. pustola, ulceretta, vaiolo - p. de Pagamentu, s.m. pagamento.
lingua, vescichetta della lingua; - sa p. di ar- Paganésimu, s.m. paganesimo, religione po-
rosa, il morbillo. liteistica.
Pabeddosu, agg. affetto da pustole o da malat- Paganu, agg. pagano, che segue il paganesimo.
tia venerea; che ha il viso butterato - arrana Pagellida, s.f. 1. patella (mollusco) 2. sputo
pabeddosa, rospo. catarroso.
Paboni, s.m. 1. pavone [poni] 2. stecco appun- Pagellu, s.m. pagello (pesce).
tito per praticare fori nel terreno allo scopo di Pàggiu, s.m. paggio.
trapiantarvi piantine, spec. di ortaggi; cavic- Pagheddu, s.m. dim. pochino - firmadí unu
chio. p. cun nosu, fermati un pochino con noi;
Pacau, agg. pacato, tranquillo, che dimostra - po tui est troppu, donandi unu p. a sorri
calma e serenità. tua, per te è troppo, danne un pochino a tua
Pacchettu, s.m. dim. piccolo pacco - unu p. de sorella.
sigarettas, un pacchetto di sigarette. Pàgina, s.f. pagina - custu libru est prenu de
Pacificadori, s.m. paciere. paginas illustradas, questo libro è pieno di
Pacificai, v.tr. pacificare, riconciliare - p. su pagine illustrate.
babbu cun su fillu, mettere la pace tra padre e Pagliarinu, agg. paglierino, color giallo chiaro.
figlio. Pagliazza, s.f. pagliericcio, saccone riempito
Pacificamenti, avv. in modo pacifico. generalmente di foglie di granoturco.
Pacíficu, agg. pacifico, che ama la pace - vida Pagnotta, s.f. forma di pane grande e tondeg-
pacifica, intenzionis pacificas, vita pacifica, giante - traballai po sa p., lavorare per la pa-
intenzioni pacifiche. gnotta.
Pacotíglia, s.f. fagotto, involto; cosa di poco Pagòra, avv. poco fa.
valore. Pagu, 1. agg. poco - ddu hat ancora p. genti, c’è
Pàddiu, s.m. palio, drappo che veniva dato al ancora poca gente; - tenit p. passienzia cun is
vincitore di una corsa equestre [paliu]. fillus, ha poca pazienza con i figli 2. avv. poco
Padedda, s.f. pentola [pingiada]. - a p., adagio; - a p. a p., piano piano; - p.
Padenti, s.m. bosco comunale dove si porta- apustis, poco dopo; - p. prus, poco più.
vano i maiali a mangiare le ghiande. Paiolu, s.m. 1. recipiente di rame usato per cuo-
Padiglioni, s.m. tenda da letto e da campagna cere la polenta 2. secchio da muratore.
- lettu a p., letto a baldacchino. Paisàggiu, s.m. paesaggio.
Padrícca, ved. Predica. Paisanu, agg. e s.m. paesano, compatriota, abi-
Padrinu, pardinu, s.m. padrino - padrina o par- tante di paese - pappai p., cibo paesano; - is
dina, madrina. paisanus suus dd’aspettànta, i suoi paesani
Padru, ved. Pardu. lo aspettavano.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio300_A


Paísu, s.m. paese - totu su mundu est p., tutto il Palla, s.f. paglia - muntoni de p., mucchio di
mondo è paese. paglia; - domu de p., pagliaio; - fogu de p.,
Pala, paba, s.f. spalla - ossu de sa p., scapola; fuoco di paglia, passione violenta ma breve;
- a p., a spalla; - su pipiu si bolit sempri a p., - bia de sa p., Via Lattea.
il bambino vuole stare sempre in braccio; Pallasina, s.f. paglia sottilissima.
- portai a palacadira, a palaproceddu, por- Palleri, ved. Spalleri.
tare a predellina, a cavalluccio. Palliativu, s.m. e agg. palliativo - remediu p.,
Paladari, palau, fabau, s.m. palato. rimedio che mitiga il male senza guarirlo.
Paladinu, s.m. paladino, difensore dei deboli e Palliazzu, s.m. pagliaccio.
degli oppressi. Pallidesa, pallidori, s.f. pallore, pallidezza.
Palàia, s.f. sogliola. Pàllidu, agg. pallido, scialbo.
Palamida, s.f. pesce piccolo della famiglia dei Palloni, s.m. pallone.
tonni. Palma, ved. Prama.
Palamitu, s.m. palàmito, attrezzo da pesca co- Palmípedu, s.m. palmipede, uccello nuotatore
stituito da una lunga lenza alla quale sono le cui dita sono unite da una membrana.
annodate altre lenze munite di ami. Palmu, ved. Pramu.
Palanchinu, s.m. palanchino, leva di ferro. Palombaru, s.m. palombaro [acabussadori].
Palangana, s.f. recipiente, generalmente di ter- Palpàbili, agg. che si può toccare con mano
racotta, per portare il cibo a tavola. - prova p., prova palpabile.
Palaporceddu, s.m. cavalluccio - portai a p., Palpai, v.tr. toccare leggermente con il palmo
portare a cavalluccio. della mano, tastare [apprapuddai].
Palas, nella loc. “a palas”, dietro - a p. de cre- Palpamentu, s.m. palpamento, toccamento.
sia, dietro la chiesa; - ponirisí su di ananti a Palpau, p.p. palpato, toccato.
p., mettersi per errore un indumento con la Palpitai, v.intr. palpitare, sussultare, agitarsi;
parte di avanti, dietro. del cuore, battere frequentemente.
Palau, ved. Paladari. Palpitanti, agg. che palpita, vivo.
Palàziu, s.m. palazzo. Palpitazioni, s.f. palpitazione, aumento della
Palcu, s.m. palco - su p. de is autoridadis, il frequenza dei battiti del cuore accompagnato
palco delle autorità. da sensazione molesta.
Pàlia, pàbia, s.f. pala, badile - p. de forru o de Palu, s.m. palo - p. po susteniri matixeddas,
inforrai, pala da forno; - p. de sbentulai o p. palo tutore; - p. de sa luxi, palo della luce.
di argiola, pala da spagliare il grano. Paludi, s.f. palude - bonificai una p., prosciu-
Paliada, s.f. palata. gare e rendere coltivabile una palude.
Paliettu, s.m. commiato, congedo - donai su p. Paludosu, agg. paludoso.
o su dispacciu, mandar via, lasciare l’inna- Pamentu, ved. Pomentu.
morato/a; - arriciri su p. de s’amanti, essere Pampa, s.f. vampa, fiamma - pigai p., divam-
abbandonato dall’amante. pare; - studai sa p., spegnere la fiamma.
Palificai, v.intr. piantare pali nel terreno, fare Pampada, s.f. vampata, vampa di calore - sa p.
palizzate. de su forru, la vampata del forno.
Palina, palinedda, s.f. canestro piccolo e basso. Pampadas, nella loc. “andai a p.”, il cammi-
Paliottu, s.m. rivestimento anteriore dell’altare. nare carponi dei bambini piccoli.
Palitta, s.f. dim. 1. paletta del focolare [palit- Pàmpinu, s.m. pampino - p. meda e axina pa-
ta de ziminera o de foxili] 2. cazzuola gu, molti pampini ma poca uva.
[palitta de piccaperderi] - passai in p., into- Pana, s.f. puerpera [partera].
nacare. Panada, s.f. piatto tipico di alcuni paesi del
Palittada, s.f. quantità che si può prendere con Campidano che consiste nel cuocere al forno
una paletta - una p. de cinisu, una palettata di carne o pesci con particolari condimenti, in
cenere. un contenitore di pasta sfoglia.
Pàliu, s.m. 1. drappo che spettava in premio Panatteri, ved. Panetteri.
al vincitore di una gara equestre [paddiu] Pància, s.f. pancia - p. prena no creit a sa sbuída,
2. baldacchino [doseliu]. il satollo non crede al digiuno.
Palizzada, s.f. palizzata, chiusura fatta con pali. Panciada, s.f. scorpacciata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio301_A


Panciudu, agg. panciuto, che ha una grossa pan- Pànicu, agg. e s.m. panico, paura.
cia - un’omini p., un uomo panciuto; - unu Panícu, s.m. panìco, pianta erbacea i cui semi
vasu p., un vaso panciuto. vengono usati come mangime per gli uccellini.
Panegíricu, s.m. panegirico, discorso in lode di Panna, s.f. velluto di cotone - p. spigada, ri-
un santo - fig. esaltazione esagerata. gada, velluto spigato, a righe.
Panegirista, s.m. chi fa panegirici. Pannamenta, s.f. coll. corredo di panni di uso
Paneraiu, s.m. cestinaio. domestico (da tavola, da letto, da bagno) e
Paneri, s.m. 1. paniere, cestino tessuto con giun- personale.
chi o vimini 2. deretano, sedere - dd’hat zac- Panneddu, s.m. grembiule [davantali, fasca-
cau una puntada de pei a p., gli ha dato una dròxa, pannu di ananti].
pedata nel sedere. Pannixeddu, s.m. dim. tovagliolo [tiallora, trat-
Panetteri, panatteri, s.m. panettiere, fornaio. tabuccu].
Panetteria, s.f. panificio, rivendita di pane. Pannu, s.m. 1. panno - p. di ananti, grembiule
Panga, s.f. 1. macelleria, banco per tagliare la degli artigiani; - p. di asciugai sa facci, asciu-
carne 2. vanga - origa o sticca de sa p., stec- gamano; - maístu de p., sarto; - is pannus, la
ca della vanga. roba da lavare o quella già lavata; - no capit
Pangarxu, ved. Prangaxu. in pannus, essere fuori di sè dalla gioia
Pani, s.m. pane - p. moddi, tostau, spongiaz- 2. palio, premio nelle corse di cavalli.
zu, azzimu, cundíu, appistoccau, pane fre- Pannuga, s.f. 1. pannocchia di granoturco
sco, duro, soffice, senza sale, condito, bi- 2. pipita delle unghie.
scottato; - p. ciuéttu, pesau, pane pasta Pansirisí, v.intr. appassire, perdere freschezza
dura; - p. cilindrau, pasta dura lavorata - mela pansida, mela appassita, aggrinzita.
con le macchine; - p. mazzosu, pane con Pansíu, p.p. e agg. aggrinzito, appassito.
molta mollica; - p. trattau, pane grattugia- Pantalonis, s.m. pl. pantaloni - p. curzus,
to; - croxu, pruppa, pizzicorru de p., cro- pantaloni corti; - p. di arroda, gonnellino
sta, mollica, angolo del pane; - impastai, di orbace o panno nero del costume sardo
cumossai, ciuexiri, impastare, lavorare la maschile.
pasta dentro un recipiente adatto, gramo- Pantàsima, s.m. fantasma.
lare la pasta di semola; - p. saba, pane di Pantasiosu, agg. fantasioso.
sapa; - p. indorau, pane bagnato nell’uo- Pantera, s.f. pantera.
vo e fritto; - pappai p. aungiali, mangia- Pantèus, nella loc. “in p.”, di peso - portai a
re pane asciutto, senza companatico; - pa- unu in p., portare uno di peso, per festeggiar-
ni, casu, e binu arrasu, pane, formaggio lo; - indi dd’hanti pigada in p., l’hanno por-
e bicchiere colmo di vino; - hat pappau tata via immediatamente.
p. de setti forrus, ha fatto tante esperien- Pantomima, s.f. 1. rappresentazione teatrale
ze, detto soprattutto di certe donne; perso- comprendente danza e mimica 2. chi esegue
na navigata. la pantomima.

Su pani T. 20

Trigu, farra, scèti, simbu(l)a grussa e fini, pòddini, poddineddu, civraxu nieddu, crobi, palina,
canisteddu, cotta, scivedda de cumossai, mesa de fai pani, tutturru, serretta, pintadera o
pintapani, gorteddu a punta, ferrus, fromentu, forru (sa bucca, su cuccuru, su fumaiolu, sa
bentosa de su forru), palia de forru, furconi, scova de forru, pani de trigu, pani di orxu, pani
de festa, pani de isposus.
Pani ciuettu: coccoeddu, coccoi a follas, coccoi cun ou o coccoi di angulla, pèi de bòi,
prezzida, tureddu, tunda.
Pani spongiau: fogazza, costedda, carroghedda, moddixina, moddizzosu, lada, civraxu,
pillonca, pistoccu, pani cundìu, pani cun gerda, pani cun arrescottu.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio302_A


Pantufla, s.f. pantofola, sandalo, zoccolo. Pappai, 1. v.tr. mangiare - cosa de p., roba da man-
Papa, s.m. il capo della chiesa cattolica - andai giare; - p. a sazzadura, mangiare a crepapelle;
a Roma e no biri a su P., andare a Roma e - p. cun allurpidura, mangiare con ingordigia;
non vedere il Papa; - po dogna morti de P., - p. cun is ogus, guardare con avidità; - donai a p.
molto raramente. a is canis, dar da mangiare ai cani; - parit pap-
Papai, v.intr. prudere, solleticare - mi papant is pendu bruvura, lett.: è come se mangiasse polve-
manus, mi prudono le mani, dalla voglia di re da sparo, si dice di chi mangia controvoglia
picchiare; - si ti papat su paneri, scraffidí, se 2. s.m. cibo, vivanda - p. de pagu sustanzia,
ti prude il sedere, grattati. cibo di poca sostanza; - p. liggeri, cibo leggero.
Papali, agg. papale - sa benedizioni p., la bene- Pappaibiancu, s.m. biancomangiare (dolce).
dizione papale. Pappalardu, s.m. 1. mangione, ghiottone
Papalioni, papaglioni, s.m. baldacchino da 2. uomo sciocco, balordo.
letto. Pappamuscas, s.m. ragno moscaiolo.
Pàparra, s.f. cosa di nessun valore, nulla - no Pappardella, s.f. scritto, discorso noioso e ti-
cumprendit una p., non capisce nulla. rato in lungo - heus depiu sopportai totu cussa
Papatu, s.m. Papato - sa lotta intre su P. e s’Im- p., abbiamo dovuto sopportare tutto quel di-
periu, la lotta tra il Papato e l’Impero. scorso noioso.
Papàveru, s.m. papavero [babaoi]. Papparedda, s.f. pappa per bambini.
Paperalla, s.f. coll. cartacce, scartoffie. Pappasciundi, nella loc. “a p.”, modo di consu-
Papereddu, s.m. dim. cartina per contenere so- mare un liquido (caffè, caffellatte, vino) in-
stanze medicinali o piccoli oggetti come aghi zuppandovi pane o biscotti.
e simili. Pappau, p.p. mangiato - p. de sa fromiga, man-
Paperestràcciu, s.m. cartastraccia. giato dalle formiche.
Paperi, s.m. carta - p. de scriri, carta da scri- Pappu, s.m. seme, gheriglio, parte edule dei
vere; - p. de seda, carta velina; - p. bullau, molluschi bivalvi - su p. de sa fa’, de sa men-
carta bollata; - p. acciupposu, carta asciugan- dula, il seme delle fave, delle mandorle; - su
te; - p. de tapisseria, carta da parati; - p. de p. de sa cocciula, la parte edule delle arselle.
comudu o paperi de strèxi, carta igienica; Para, s.m. frate - p. circanti, frate questuante;
- arrogu de p., pezzo di carta; - fabbrica de - p. franciscanu, frate francescano; - p. legu,
p., cartiera; - is paperis, i documenti (< cat. frate laico.
paper). Parabentu, ved. Paraventu.
Paperottu, s.m. cartoccio - fai a p., accartoccia- Paràbola, s.f. 1. racconto allegorico, parabola
re; - p. de cixiri arrustiu, de castangia, car- 2. parabola (curva algebrica).
toccio di ceci arrostiti, di castagne. Parabolanu, s.m. parolaio, chiacchierone, van-
Papigliotu, s.m. pezzetto di carta per avvolger- tatore.
vi i capelli da ridurre in boccoli. Parabólicu, agg. parabolico, che ha figura di
Papíngiu, s.m. prurito [scraffingiu]. parabola - motu p., moto parabolico.
Pappàbili, agg. commestibile [bonu a pappai]. Paracarru, s.m. paracarro.
Pappacinu, s.m. scroccone [mangiafrancu]. Paràccu, ved. Paraqua.
Pappada, s.f. scorpacciata, mangiata. Paracéntesi, s.f. (t. med.) paracentesi, incisio-
Pappadori, s.m. mangiatore - est unu grandu ne praticata per far scolare materie fluide ac-
p., è un gran mangiatore [sazzagoni]. cumulatesi nella cavità addominale.
Pappadoria, s.f. mangeria. Parada, s.f. 1. capanna con un lato aperto e un ban-
Pappadròxa, s.f. mangiatoia, greppia. cone per la vendita di dolci o bibite in occasione
Pappafigu, s.m. cappuccio che si portava sopra di feste, bancarella 2. bardatura - cuaddu postu
il cappello per proteggersi dal vento e dalla in p., cavallo bardato a festa (< cat. parada).
pioggia. Paraderi, s.m. venditore di dolci o bibite nelle
Pappafromiga, s.m. torcicollo [fromigaiu]. feste.
Pappafromigas, s.m. picchio maggiore [bicca- Paradisu, s.m. paradiso - su p. terrestri, il para-
linna]. diso terrestre.
Pappagalleddu, s.m. dim. farfallina [calacasu]. Paradora, s.f. mobile di sacrestia per riporvi i
Pappagallu, s.m. 1. pappagallo 2. farfalla. paramenti sacri.

303

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio303_A


Paradossu, s.m. paradosso. Parassitu, agg. e s.m. parassita, che vive a spe-
Paràfrasai, v.tr. parafrasare - p. una canzoni, se di altro organismo animale o vegetale - su
parafrasare una canzone. puxi e su priogu sunti parassitus, le pulci e i
Parafrasi, s.f. parafrasi, circonlocuzione. pidocchi sono parassiti.
Parafràste, s.m. chi fa le parafrasi a un testo. Parastàggiu, s.m. rastrelliera per piatti, piattaia
Parafràsticu, agg. che contiene parafrasi. (< cat. parastatge) [stanti de is pratus].
Parafrenali, agg. parafernale, bene extradote Paràula, s.f. parola - p. dotta, rustica, parola
della moglie del quale ella può disporre libe- dotta, rustica; - ti depu nai duas paraulas,
ramente. devo dirti due parole.
Paragoge, s.f. paragoge, aggiunta di una vocale Paraventu, parabentu, s.m. paravento.
in fine di parola, p.e. caffè(i), est(i), sunt(i), Parcamenti, avv. con parsimonia.
ferrus(u), crabas(a), ecc. Parcheggiai, v.tr. collocare un’automobile nel-
Paragonàbili, agg. paragonabile, comparabile. lo spazio destinato a sosta.
Paragonai, v.tr. paragonare, confrontare. Parchéggiu, s.m. luogo destinato alla sosta di
Paragoni, s.m. paragone, confronto - no ddu veicoli.
hat p. intre custa domu e sa mia, non c’è con- Parcu, agg. parco, frugale, sobrio.
fronto tra questa casa e la mia; - perda de p., Pardaxu, s.m. guardaboschi [guardaboscus].
pietra di paragone. Pardinu, ved. Padrinu.
Parai, v.tr. 1. ornare con parati un altare, una Pardu, padru, 1. s.m. prato comunale general-
chiesa, ecc. 2. tendere, preparare - p. unu laz- mente destinato a pascolo, prateria - su p. de
zu, tendere una trappola 3. riprodurre (di ve- is molentis, il pascolo dei somari 2. agg. co-
getali) - p. arrazza, disporre della specie 4. fer- lor grigio cenere [cinixali].
mare, puntare, (rif. ai cani da caccia) - cani chi Pàrdula, s.f. formagella, dolce di formaggio
parat sa pedrixi, cane che punta la pernice. fresco o ricotta.
Paralimpu, paraninfu, s.m. mediatore di ma- Pàrdumu, s.m. abrotano, pianta erbacea con
trimoni. foglie frastagliate e aromatiche.
Paràlisi, s.f. paralisi [gutta] - fig. blocco di qual- Parèda, s.f. via, sentiero, cammino.
cosa - p. de su trafficu, paralisi del traffico. Pareggiai, v.tr. pareggiare, rendere pari - p. una
Paralíticu, agg. e s.m. paralitico, affetto da pa- strada, unu terrenu, appianare una strada, un
ralisi. terreno.
Parallelamenti, avv. in modo parallelo. Parenési, s.f. esortazione, ammonizione.
Parallelepipedu, s.m. parallelepipedo. Parenéticu, agg. esortativo, persuasorio.
Parallelogrammu, s.m. parallelogramma. Parentau, parentela, s.m. e agg. parentela - ddui
Parallelu, agg. parallelo - sa strada ferrada fiat totu su p., c’era tutta la parentela; - est
currit parallela a sa costa, la ferrovia corre unu p. mannu, è una parentela numerosa.
parallela alla costa.
Paralumi, s.m. paralume [paraluxi].
Paramentu, s.m. paramento, abito sacerdotale Su parentau (o sa parentela) T. 21
per i riti religiosi.
Paràmetru, s.m. parametro. Su babbu, sa mamma, s’ajaju, su bisaiu,
Paramuscas, s.m. rete paramosche. s’aba, su fillu, sa filla, su primu fillu o su
Paranchinu, s.m. paranco. primugenitu o su fillu mannu, su fradi, sa
Paranòmini, s.m. soprannome [nomingiu, su- sorri, su ziu, sa zia, su nebòdi, sa netta, su
brannomini]. fradili, sa sorresta, su connau, sa connada,
Paraogus, s.m. pl. parte dei finimenti del caval- su sorgu, sa sorga, su sorgongiu, sa
lo che ripara lateralmente gli occhi dell’ani- sorgongia, su generu, sa nura, su birdiu,
male [lunettas]. sa birdia, su fillastu, sa fillasta, su sposu,
Parapettus, s.m. parapetto - p. de una funtana, de sa sposa, su pobiddu o maridu, sa pobidda
unu ponti, parapetto di un pozzo, di un ponte. o mulleri, su pardinu o nonnu, sa pardina
Paraqua, paraccu, s.m. parapioggia. o nonna, su filloru, sa fillora, su fanceddu,
Parasoli, s.m. ombrello per ripararsi dai rag- sa fancedda.
gi del sole.

304

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio304_A


Paréntesi, s.f. parentesi - aberri, serrai una p., alla parmigiana 2. s.m. formaggio prodotto
aprire, chiudere una parentesi; - intre paren- nel Parmense e nel Reggiano.
tesis, tra parentesi. Parnàssicu, agg. parnassiano.
Parenti, s.m. parente - p. de istrintu, congiunto Parnassu, s.m. monte della Focide che gli anti-
stretto; - issu m’est p., lui mi è parente. chi consideravano sede delle muse.
Pari, nelle loc. - poniri in p., mettere insieme; Parodia, s.f. contraffazione, brutta imitazione.
- ghettai a p., scompigliare, mettere sottoso- Parodiai, v.tr. parodiare, fare la parodia.
pra; - ghettaisí a p., venire alle mani; - bessiri Parossismu, s.m. la fase in cui i sintomi di
de p., separarsi, divorziare; - asuba de p., uno una malattia raggiungono la massima in-
sull’altro; - conca a p., con le teste vicine; - tensità.
prazzas a p., vicini di casa. Paròtidas, s.f. pl. parotite, orecchioni [oricchionis].
Pari, s.m. pari, paladino, nobile d’alto rango. Parottu, s.m. frate grassotto, paffuto.
Pariccius, agg. e pron.indef. parecchi, alcuni, Parra, parrali, s.f. pergolato di vite [stauli di
diversi [unus cantu]. axina].
Paridadi, s.f. parità - p. de doveris e de deret- Parri, s.m. parere - pigai p., farsi consigliare;
tus, uguaglianza di doveri e di diritti. - a p. miu, secondo me; - sighiri su parri de
Paríga, 1. s.f. paio - una p. de crapittas, de un’amigu, seguire il parere di un amico.
migias, un paio di scarpe, di calze Parricida, s.c. parricida.
2. agg.indef. - una p. de librus, alcuni li- Parricidiu, s.m. parricidio.
bri; - una p. de dis, qualche giorno. Pàrriri, v.intr. sembrare, parere - no mi parrit
Pariglianti, s.m. cavaliere da acrobazie. beru de dd’hai agatau, non mi sembra vero
Pariglias, s.f. pl. coppie di cavalieri che in di averlo trovato; - ita t’indi parrit de cussu
occasione del carnevale si esibiscono in corse piccioccu?, che ti pare di quel giovane?; - parrit
acrobatiche - curriri a p., correre in modo ariseu chi ..., sembra ieri che...
sfrenato. Parrocchia, s.f. parrocchia.
Paripàri, pari pari, avv. a vicenda, scambie- Parrocchiali, agg. parrocchiale - cresia p., chie-
volmente - aggiudaisí p., aiutarsi a vicenda; - is sa parrocchiale.
canis si mussiant p., i cani si mordono a vicenda. Parrocchianu, s.m. parrocchiano - su tali est p.
Paris, 1. s.m. pianura - in su p., nella pianura miu, il tale è mio cliente.
2. agg. pari, pianeggiante - numeru p., nume- Pàrrocu, s.m. parroco.
ro pari; - logu p., luogo pianeggiante 3. avv. Parsimónia, s.f. moderazione nello spendere
- a su p., al pari; - heus fattu p., siamo arrivati - biviri cun p., vivere con parsimonia.
contemporaneamente. Partecipai, 1. v.intr. partecipare, prender parte
Parixeddu, s.m. dim. fratino, fraticello. - p. a una festa, a unu giogu, partecipare ad
Parladori, parlatoriu, s.m. parlatorio. una festa, ad un gioco 2. v.tr. render noto,
Parlamentai, v.intr. parlamentare, discutere con comunicare [donai avvisu].
qualcuno per trovare un accordo. Partecipanti, partecipadori, agg. e s.m. parte-
Parlamentàriu, s.m. e agg. membro del Parla- cipante.
mento, parlamentare - is attus parlamenta- Partecipazioni, s.f. partecipazione - sa p. tua
rius, gli atti parlamentari. est indispensabili, la tua partecipazione è in-
Parlamentu, s.m. Parlamento. dispensabile; - hap’arriciu sa p. de is isposus,
Parlanti, agg. parlante, che parla - is animalis ho ricevuto la partecipazione degli sposi.
parlantis de is fabulas, gli animali parlanti Partenza, s.f. partenza - essiri de p., essere in
delle favole. partenza; - fissai sa dí de sa p., fissare il gior-
Parlata, s.f. discorso - sa p. de su sindigu est no della partenza.
praxida meda, il discorso del sindaco è pia- Partera, partòxa, s.f. puerpera, donna che ha
ciuto molto. partorito da poco - sa p. tenit sa fossa aberta
Parlatai, parletai, v.intr. ciarlare, discutere. coranta dis, la puerpera ha la fossa aperta per
Parletta, s.f. facilità di parola, parlantina, lo- 40 giorni (in altri tempi, per svariate ragioni,
quacità. si correva spesso il rischio di morire per com-
Parmigianu, 1. agg. parmigiano (di Parma) plicazioni connesse al parto).
- perdingianu a sa parmigiana, melanzane Parteràggiu, parturàggiu, s.m. puerperio.

305

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio305_A


Parti, s.f. parte - fai is partis a unu, parteggiare per Parziali, agg. parziale - resultau p., risultato
uno; - poniri a p., mettere da parte; - in atera p., parziale; - eclissi p., eclisse parziale.
altrove; - di atera p., d’altra parte; - a sa p.!, Parzialidadi, s.f. parzialità, favoritismo.
risposta che si dà a chi ha augurato “buon appe- Parzialmenti, avv. in modo parziale.
tito”, e che significa “sei invitato a partecipare”. Parzimenta, s.f. partizione, divisione.
Partícipi, agg. partecipe. Parziri, prazziri, v.tr. dividere, fare in parti.
Participiu, s.m. participio. Parzíu, prazzíu, p.p. diviso.
Partícula, s.f. l’ostia consacrata con la quale si Pasa, s.f. coppia - faint una bella p., fanno una
comunicano i fedeli. bella coppia; - no hat agatau p., non ha tro-
Particulari, agg. e s.m. particolare - leis par- vato la persona giusta con la quale sposarsi.
ticularis po s’agricoltura, leggi specifiche per Pasaisí, ved. Pausai.
l’agricoltura; - controllat totus is particularis Pasca, Pasca manna, s.f. Pasqua - P. de is tres
de unu quadru, controlla tutti i particolari di gurreis, Epifania; - P. de su Spiridu Santu,
un quadro. Pentecoste; - ou de P., uovo di Pasqua; - bona
Particularidadi, s.f. particolarità. P., buona Pasqua; - mala P. tengas, (imprec.)
Particularizzai, v.tr. particolareggiare, dare ri- che tu possa trascorrere una brutta Pasqua.
salto ai particolari. Pascali, agg. pasquale - precettu p., precetto
Particularizzau, p.p. e agg. particolareggiato, pasquale.
minuzioso - hat fattu una descrizioni particu- Paschixedda, s.f. Natale - cussu durat de P. a
larizzada de su logu, ha fatto una dettagliata Santu Stevi(ni), quello dura da Natale a San-
descrizione del posto. to Stefano.
Particularmenti, avv. in modo particolare. Pascidori, s.m. chi guida al pascolo le greggi,
Partida, s.f. 1. quantità di merce che si con- pastore.
tratta all’ingrosso - una p. de binu, de casu, Pascidroxu, s.m. pascolo, prateria.
una partita di vino, di formaggio 2. partita Pàsciri, v.tr. e intr. pascolare - p. is brebeis, pa-
contabile - sa p. de su donai e de su hai, la scolare le pecore.
partita del dare e dell’avere 3. incontro, gara Pàsculu, s.m. pascolo, pastura.
- una p. a cartas, a tennis, una partita a carte, Pasiai, v.tr. e intr. riposare, interrompere la fati-
a tennis; - binciri, perdiri una p., vincere, per- ca - p. is cambas, sa vista, sa menti, riposare
dere una partita. le gambe, la vista, la mente.
Partideddu, s.m. dim. partitino. Pàsida, s.f. pausa.
Partidu, s.m. 1. partito - p. socialista, p. liberali, Pàsidu, agg. placido, quieto, calmo - hòi su mari
partito socialista, liberale 2. occasione di ma- est p., oggi il mare è calmo.
trimonio - est unu bonu p., è un buon partito. Pàsiu, s.m. riposo [discansu].
Partigianu, s.m. partigiano. Paspània, s.f. tipo di biscotto (pan di Spagna).
Partiri, v.intr. partire - su trenu partit a is ottu, Passa, s.f. distanza fra le due estremità delle
il treno parte alle otto; - dogna mes’ora indi braccia aperte.
partit unu, ogni mezz’ora ne parte uno; - a p. Passàbili, agg. passabile, accettabile.
de crasi is buttegas faint orariu continuau, a Passàda, s.f. passata - donai una p. de zappulu in
partire da domani i negozi osservano l’orario terra, dare una passata di straccio in terra; una
continuato. p. de landireddu, una grandinata; - una p. de
Partixedda, s.f. dim. particella, ciascuno degli corpus, una sussa; - de p., (avv.) di passaggio.
appezzamenti di terreno segnati sulle mappe Passadizzu, passarizzu, s.m. andito, corridoio,
del catasto. passaggio.
Partoriri, v.tr. partorire - hat a p. intre unu mesi, Passadora, s.f. catenaccio, passante della porta.
partorirà tra un mese [sfendiai o scendiai]. Passadroxu, s.m. passatoio, una o più pietre
Partoriu, p.p. partorito. attraverso un piccolo corso d’acqua, per at-
Partòxa, ved. Partera. traversarlo a piedi asciutti [ponti de perdas].
Partu, s.m. parto - p. prematuru, parto prema- Passaggeri, passeggieri, 1. s.m. passeggero
turo; - maist’e partus, ostetrica. - avvisu po is passaggeris, avviso per i pas-
Parturàggiu, ved. Parteràggiu. seggeri 2. agg. transitorio - mali p., male
Parturienti, agg. e s.f. partoriente. passeggero.

306

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio306_A


Passàggiu, s.m. passaggio, luogo in cui si passa Passiggia, s.f. fionda - tirai a p., tirare con la
- p. a livellu, passaggio a livello; - p. strintu, fionda.
perigulosu, passaggio stretto, pericoloso. Passiggiadori, s.m. fromboliere; nell’antichità
Passai, v.tr. e intr. passare - p. s’arriu a cuaddu, soldato armato di frombola.
passare il fiume a cavallo; - p. sa vida trabal- Passillada, s.f. 1. passeggiata 2. frustata.
lendi, passare la vita lavorando; - su bentu Passillai, 1. v.intr. passeggiare 2. v.tr. frustare,
passat in is isperraduras, il vento passa nelle canzonare, beffare, dileggiare.
fessure; - p. de menti, dimenticare; - p. de mo- Passillu, s.m. 1. passeggio 2. frusta.
da, passare di moda; - p. a mellus vida, pas- Passionai, v.tr. passionare, patire - p. sa morti,
sare a miglior vita, morire; - p. a sa storia, essere in agonia.
passare alla storia; - p. una visita, essere sot- Passionera, s.f. passiflora, fiore della Passione.
toposto a visita medica; - sa limonada passat Passioni, s.f. 1. passione, patimento fisico - sa
is cursus, la limonata ferma la diarrea. p. de Gesu Cristu, la passione di Gesù Cristo
Passamaneri, s.m. chi fa o vende passamaneria. 2. sentimento d’amore eccessivo, sviscerato.
Passamanu, s.m. nastro, cordoncino, fiocco, Passiriarxu, s.m. averla (volatile).
frangia, usati come guarnizione nell’abbiglia- Passirilanti, s.m. usignolo [rosignolu].
mento e nell’arredamento. Pàssiu, s.m. insieme di brani evangelici del-
Passanti, agg. e s.m. passante. la passione di Cristo, letti nella settima-
Passapertutto, s.m. chiave che apre tutte le na santa.
serrature. Passivamenti, avv. in modo passivo.
Passaportu, s.m. passaporto. Passividadi, s.f. passività; in un bilancio il com-
Passatempus, s.m. passatempo, trastullo - gio- plesso delle voci passive.
gant a cartas, po p., giocano a carte per pas- Passivu, agg. passivo - verbu p., verbo passivo;
satempo. - sa sociedadi tenit unu p. de medas millionis,
Passau, 1. p.p. passato, trascorso - sabudu p., la società ha un passivo di molti milioni.
sabato scorso 2. agg. guasto, marcio - pezza Passixeddu, s.m. dim. passetto.
passada, carne guasta 3. s.m. passato - in su Passu, s.m. passo, passaggio - fai unu p. falsu,
p., nel passato. mettere un piede in fallo; - a passu di omini, a
Passeggiada, s.f. passeggiata [passillada]. passo d’uomo; - p.p., pian pianino.
Passeggiai, v.intr. passeggiare [passillai]. Pasta, s.f. pasta, impasto a base di farina - p.
Passeggieri, passiggeri, ved. Passaggeri. ciuèta, pasta gramolata; - p. axeda, pasta lie-
Passéggiu, s.m. passeggio, il passeggiare, il luo- vitata; - p. sciringa, tipo di frittura con crema.
go in cui si passeggia [passillu]. Pasteggiai, v.intr. pasteggiare.
Passèi, nella loc. “de passèi ”, spontaneamente Pasterazzu, pastarazzu, s.m. accr. mangiatore
- de p. suu, di sua spontanea volontà; - de p. vorace.
insoru, loro spontaneamente. Pasteri, s.m. mangione, ingordo [sazzagoni,
Passiali, s.m. recinto per animali [accorru]. gulosu].
Passíbili, agg. passibile - est p. de tres annus Pastetta, s.f. colla fatta con acqua e farina.
de presoni, è passibile di tre anni di reclu- Pastiglia, s.f. pastiglia.
sione; - su preziu de is mexinas est p. di Pastissai, v.tr. impiastrare, pasticciare, eseguire
aumentu, il prezzo delle medicine è passibi- male un lavoro, un compito.
le di aumento. Pastisseri, s.m. pasticciere, anche pasticcione.
Passiénzia, 1. s.f. pazienza - a fai sa maísta de Pastisseria, s.f. pasticceria, negozio dove si
iscola inci bolit p. meda, fare la maestra ri- vendono e anche si fabbricano dolci.
chiede molta pazienza; - perdiri sa p., perde- Pastissu, s.m. pasticcio (dolce).
re la pazienza; - donai is passienzias, fare le Pastorali, 1. s.m. bastone del vescovo 2. agg.
condoglianze 2. s.f. (t. comm.) sofferenza, pastorale - attividadi, visita p., attività, visita
credito non pagato alla sua scadenza e di non pastorale.
agevole recupero 3. inter. pazienza! - p., toc- Pastoreddu, s.m. dim. pastorello
cat sempri a mei a pagai!, pazienza, devo pa- Pastori, s.m. 1. pastore, chi guida al pascolo
gare sempre io! greggi o armenti 2. guida spirituale, sacerdote
Passienziosu, agg. paziente. [pastori di animas].

307

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio307_A


Pastorízia, s.f. pastorizia, arte di pascolare e Patéticu, agg. patetico, che suscita commozione
allevare il bestiame specialmente ovino e di o malinconia.
utilizzarne i prodotti. Patíbulu, s.m. patibolo - mandai unu a su p.,

Sa pastorizia T. 22

Accorru, allevadori, allevamentu, ammammadroxu, angioni, appassiadroxu, appiccadroxu,


arrescottu, bandò(ni), barracca, barsacca o mucciglia, best’e pèddi o besti, bestiamini, brebei
(bagadia, saccaia, sementusa, primaxa, angiadina, bedusta), bullittinu, cacciolu, calladeddu,
callu, cambali, cannizzu, casada, casiddu o mussorgiu, casu, cedda, cenadroxu, colostu,
corrazzu, ferrus de tundi, gragallu, gutturada, lana, latti, madriedu, mascu, masoni, mazzocca,
medau, meriagu, merru, mullidori, murgia, pascidori, pascidroxu, pasculu, pastori, pastura,
pinnetta, pittaiolu, saccu nieddu, sinnu, sonalla, soru, tallu, tola, tringhitu o trinitu, tundidori,
tundidroxu, umbragu.

Pastosidadi, s.f. pastosità, qualità di ciò che è mandare uno al patibolo.


pastoso. Patieddu, s.m. dim. piccolo patio.
Pastosu, agg. morbido, pastoso - binu p., vino Patíglia, s.f. piastra dell’archibugio.
gradevole. Patiglieri, s.m. archibugiere.
Pastranu, s.m. soprabito pesante da uomo spec. Patiri, v.tr. patire, soffrire - patit sa diabeti, ha
quello portato dai militari. il diabete; - patit a su coru, soffre al cuore;
Pastu, s.m. pasto, cibo - deu no buffu nudda foras - hat finiu de p., ha finito di soffrire, è morto.
de p., io non bevo nulla fuori pasto; - binu de Pàtiu, s.m. atrio, loggiato, cortile in stile spa-
p., vino da pasto; - mexina de pigai primu de is gnolo (< sp. patio).
pastus, medicina da prendere prima dei pasti. Patòccia, s.f. bubbola, fandonia, bugia - nai ba-
Pastura, s.f. pastura, pascolo. toccias, raccontar fandonie [faula].
Pasturai, v.tr. pascere, tenere gli animali alla Patocceri, s.m. bugiardo.
pastura. Patologia, s.f. patologia.
Patata, s.f. patata. Patológicu, agg. patologico.
Patema, s.m. grave turbamento, afflizione o Patria, s.f. patria - sa Sardigna est sa p. de is
ansietà. Sardus, la Sardegna è la patria dei Sardi.
Patèna, s.f. 1. medaglia benedetta 2. piattino Patriarca, s.m. patriarca, capo di una grande
che ricopre il calice e serve a posarvi l’ostia. famiglia; capotribù del popolo ebraico prima
Patenedda, s.f. dim. medaglietta. di Mosè; dignitario della Chiesa superiore al
Patenti, s.f. 1. paletto di legno che serve a tene- metropolita.
re orizzontale il carro agricolo quando è fer- Patriarcali, agg. patriarcale, da patriarca.
mo o carico 2. patente, licenza. Patriarcatu, s.m. patriarcato.
Paterefílliu, nella loc. “in d-unu p.”, in un atti- Patricida, s.c. chi uccide il proprio padre.
mo - in d-unu p. esti sparessiu, in un attimo è Patricídiu, s.m. parricidio.
sparito. Patrimoniali, agg. patrimoniale - rendita, im-
Paternali, agg. e s.f. paternale, rimprovero gra- posta p., rendita, imposta patrimoniale.
ve e solenne. Patrimóniu, s.m. patrimonio - possidit unu
Paternamenti, avv. in modo paterno. grandu p. eredau de unu ziu, possiede un gran-
Paternidadi, s.f. paternità - no si conoscit sa p. de patrimonio ereditato da uno zio; - su p.
de su pipiu, non si conosce la paternità del culturali de is Sardus, il patrimonio culturale
bambino. dei Sardi.
Paternu, agg. paterno - s’aiaiu p., il nonno pa- Patriótticu, agg. patriottico, ispirato da amor
terno; - est un’omini meda p., è un uomo patrio - cantu p., canto patriottico.
molto paterno. Patriotu, s.m. patriota.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio308_A


Patríziu, agg. e s.m. che, chi apparteneva, in Pazientementi, avv. con pazienza.
Roma antica, alla classe dei nobili. Pazienti, agg. e s.m. paziente, sofferente, affet-
Patrocinadori, s.m. difensore [patrocinanti]. to da una malattia.
Patrocinai, v.tr. difendere in giudizio, soste- Peada, s.f. 1. colpo dato col piede, calcio, pe-
nere, appoggiare - p. una causa, una can- data 2. impronta, orma del piede.
didatura, patrocinare una causa, una can- Peàggiu, s.m. pedaggio, tassa dovuta per il pas-
didatura. saggio su talune strade, ponti, ecc.
Patrocinanti, agg. patrocinante, difensore [pa- Peagna, s.f. predella, base, zoccolo - p. de sta-
trocinadori]. tua, base di una statua; - p. di altari, predella
Patrocíniu, s.m. patrocinio, difesa. d’altare (< cat. peanya).
Patronatu, s.m. patronato, tutela, istituzione Pearbu, agg. animale con almeno un piede bian-
benefica a scopo assistenziale. co - cuaddu p., cavallo balzano ai piedi.
Patronu, s.m. patrono, difensore - Santu Sa- Peca, s.f. piccolo difetto, neo.
durru est su p. de Casteddu, San Saturnino è Peccadori, s.m. peccatore - si narat su pec-
il patrono di Cagliari; - Nosta Sennora de Bo- cau, no su p., si dice il peccato, non il pec-
naria est sa patrona de is navigantis, la Ma- catore.
donna di Bonaria è la patrona dei naviganti. Peccai, v.intr. peccare, commettere peccato - p.
Pattadesa, s.f. coltello a serramanico tipico di de superbia, de ingratitudini, peccare di su-
Pattada. perbia, di ingratitudine.
Pattedda, s.f. blatta, scarafaggio. Peccaminosu, agg. che stimola al peccato.
Pattu, s.m. patto, accordo - p. claru, amicizia Peccau, s.m. peccato - arrui in peccau, cadere
longa, patto chiaro, amicizia lunga. in peccato; - chini hat fattu su p. fazzat sa
Pattúglia, s.f. pattuglia - p. de cumbattimentu, penitenzia, chi ha commesso il peccato fac-
pattuglia di combattimento; - essiri de p., far cia la penitenza; - is peccaus de is babbus ddus
parte di una pattuglia. prangint is fillus, i peccati dei padri li pian-
Pattuiri, pattuai, v.tr. pattuire - p. su preziu, is gono i figli.
condizionis de pagamentu, pattuire il prezzo, Pecorinu, agg. pecorino - latti, casu p., latte,
le condizioni di pagamento. formaggio pecorino.
Paúli, s.m. palude, zona acquitrinosa. Pécula, pécura, s.f. bestia - p. bella, cussu, bel
Paura, s.f. paura, timore - teniri p., aver paura malandrino, quello.
[timoria]. Peculatu, peculau, s.m. peculato - dd’hant ar-
Paurosamenti, avv. con paura. restau po p., l’hanno arrestato per peculato.
Paurosu, agg. pauroso [timorosu]. Pecúliu, s.m. gruzzolo accumulato, piccolo pa-
Pausa, s.f. pausa, interruzione breve. trimonio che anticamente era costituito da
Pausadroxu, s.m. luogo per riposare degli uc- bestiame.
celli. Pecúnia, s.f. (scherz.) denaro.
Pausai, v.tr. riposare - pausaisí, prendere ripo- Pedagogia, s.f. pedagogia.
so dopo la fatica. Pedagógicu, agg. pedagogico.
Pausau, p.p. riposato, ristorato dal riposo - missa Pedagogista, s.c. studioso di pedagogia.
pausada, messa solenne. Pedagògu, s.m. educatore, istitutore.
Paúsu, s.m. pausa di riposo. Pedali, s.m. pedale - is pedalis de sa bicicletta,
Pavimentu, s.m. pavimento. de s’organu, de su pianoforti, i pedali della
Pavonazzu, agg. violetto. bicicletta, dell’organo, del pianoforte.
Pavoneggiaisí, pavonaisí, v.intr. pavoneggiar- Pedaliera, s.f. l’insieme dei pedali dell’organo
si, compiacersi di se stesso. o di altra macchina.
Paxi, s.f. pace, concordia - fai p., torrai in p., Pedanteria, s.f. meticolosità.
far la pace; - sopportai in santa p., soppor- Pedantescu, agg. pedantesco, proprio di un pe-
tare in santa pace; - sa p. eterna, la bea- dante - osservazionis pedantescas, osserva-
titudine del Paradiso; - medianeri de p., me- zioni pedantesche.
diatore di pace. Pedanti, s.m. e agg. pedante.
Paxiosu, agg. quieto, tranquillo, pacifico - pi- Peddàmini, s.m. pellame.
piu p., bambino pacioccone. Peddàiu, s.m. commerciante di pelli.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio309_A


Peddecaminu, pergamena, s.f. cartapecora, Pellegrinai, v.intr. pellegrinare.
pergamena - p. virgini, cartapecora ottenuta Pellegrinu, s.m. pellegrino, forestiero.
da animale non ancora partorito. Pellicanu, s.m. pellicano.
Peddi, s.f. pelle - p. crua, conciada, pelle cruda, Pellícula, s.f. membrana, pellicola.
conciata; - p. cotta, esca per acciarino a pietra Pena, s.f. pena, punizione - p. pecuniaria, mul-
focaia; - peddi peddi, a fior di pelle; - lassai sa ta; - no indi balit sa p., non ne vale la pena;
p., morire; - salvai sa p., salvare la pelle; - is penas, le doglie del parto.
- conciadori de peddis, conciatore di pelli; - p. Penai, v.intr. penare, patire - p. po is fillus, pe-
di ananti, grembiule di pelle, da lavoro; nare per i figli.
- bestepeddi, mastrucca; - peddi mala no indi Penali, agg. penale - su codici p., il codice penale.
morrit, i cattivi vivono più a lungo; - p. allena, Penalidadi, s.f. penalità - pagai una p., pagare
corria lada, si largheggia con la roba altrui. una penalità.
Peddizzoni, s.m. persona rozza, misera, trascu- Penatis, s.m. pl. le divinità che gli antichi Ro-
rata nel vestire e nell’aspetto. mani credevano proteggessero la famiglia e
Pedestaggiu, s.m. sedile delle botti. la casa.
Pedestri, agg. 1. che va a piedi 2. dimesso, Pendenti, s.m. pendente, gioiello che si porta al
privo di genialità. collo o alle orecchie.
Pedidori, s.m. accattone, mendicante. Pendénzia, s.f. pendenza, inclinazione.
Pedilúviu, s.m. pediluvio. Pendipendi, avv. penzoloni.
Pedina, s.f. pedina - moviri una p., muovere Pèndiri, v.intr. pendere - sa lumiera pendit de
una pedina; - essiri una p., persona di poco sa bovida, il lampadario pende dal soffitto.
valore o che non ha autonomia decisionale. Pendirizzoni, pendoni, s.m. cosa che penzola.
Pediri, v.tr. mendicare, chiedere l’elemosina - s’est Pendirizzu, péndulu, agg. pendente, che pende.
ridusiu a p., si è ridotto a mendicare (< lat. petere). Pèndula, s.f. orologio a pendolo.
Pediu, p.p. elemosinato. Pendulai, v.intr. pendere dondolando.
Pedoni, peoni, s.m. pedone, fante. Penetràbili, agg. in cui si può penetrare.
Pedrosu, ved. Perdosu. Penetrabilidadi, s.f. penetrabilità.
Pedrufèxi, ved. Perdufexi. Penetrai, v.intr. penetrare, spingersi dentro, insi-
Pegus, s.m. capo di bestiame - p. de macceddu, nuarsi.
animale da macello; - p. de madriedu, anima- Penetranti, agg. penetrante - frius, fragu, oghia-
le adulto che deve figliare; - dèxi pègus de da p., freddo, odore, sguardo penetrante.
brebei, dieci pecore. Penetrazioni, s.f. penetrazione.
Pèi, s.m. piede - su p. derettu, il piede destro; - su Penísula, s.f. penisola.
p. de manca, il piede sinistro; - pranta de su p., Penitenti, agg. e s.m. penitente, chi compie una
pianta del piede; - puntada de p., calcio; - andai penitenza.
a p., andare a piedi; - in peis in peis, su due Peniténzia, s.f. penitenza - fai p., far penitenza;
piedi; - essiri peis a sa fossa, stare per morire; - biviri in p., vivere in penitenza.
- no podiri abbarrai in p., non riuscire a stare in Penitenzieri, s.m. penitenziere, confessore con
piedi; - no arrenesciri a indi bogai peis, non particolari facoltà.
cavarne piedi; - stendiai is peis cunformi a su Penosamenti, avv. in modo penoso.
lenzolu, allungare i piedi secondo la lunghezza Penosu, agg. penoso, doloroso.
del lenzuolo; - p. di arau, bure dell’aratro; - p. Pensada, s.f. pensata, trovata - hiat fattu una
de porcu, strumento per schiodare; - p. de porta bella p., ebbe una bella pensata.
o de ventana, stipite della porta o della finestra; Pensadori, s.m. pensatore.
- p. de ferru, utensile del calzolaio. Pensai, s.m. pensiero, opinione, avviso - a p.
Peibia, loc. per la via. miu, a mio avviso.
Peincareddu, peinconeddu, s.m. piede zoppo Pensai, penzai, v.tr. pensare - lassami p., la-
(gioco) - giogai a p., giocare a piede zoppo. sciami pensare; - fiat mellus a inci p. primu,
Pelea, s.f. briga, affanno, pena. era meglio pensarci prima; - pensat scéti a su
Peleai, peliai, v.intr. tribolare, penare. dinai, pensa solo ai soldi; - si pensessit a sa
Pellegrinàggiu, s.m. pellegrinaggio - andai in saludi, se pensasse alla salute; - seu in penzus,
p., andare in pellegrinaggio. ci sto pensando, non ho ancora deciso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio310_A


Pensamentosu, agg. pensieroso. cuaddu, masso squadrato sistemato a fianco
Pensamentu, penzamentu, s.m. pensiero - beni- all’ingresso della casa per montare a cavallo;
ri in p., venire in mente; - p. malu, brutto pen- - p. preziosa, gemma; - p. migliaria, pietra
siero. miliare; - coru de p., cuore di pietra; - mali de
Pensanti, agg. pensante - s’omini est un’essiri is perdas, calcolosi; - circai a perdas pesa-
p., l’uomo è un essere pensante. das o a p. furriada, cercare dappertutto; - ti-
Pensativu, pensosu, agg. pensieroso, pensoso, rai sa p. e cuai sa manu, lanciare il sasso e
meditabondo. nascondere la mano 2. zolla - una p. de
Pensionai, v.tr. collocare a riposo assegnando zuccuru, de sali, una zolla di zucchero, di sale.
una pensione [cibullai]. Perdali, pedrali, agg. (raff.) come le pietre - bec-
Pensionau, p.p. agg. e s.m. che, chi riceve una ciu p., molto vecchio; - surdu p., sordo come
pensione [cibullau]. una campana.
Pensionedda, s.f. dim. pensioncina. Perdàmini, s.m. coll. pietrame.
Pensioni, s.f. 1. somma che viene corrisposta Perdera, s.f. cava di pietre.
mensilmente dopo un certo numero di anni di Perdiaxu, s.m. sabbione con pietruzze, ghiaia.
attività lavorativa o dopo una determinata età Pérdida, ved. Pérdita.
2. prestazione di vitto e alloggio ad un prezzo Perdiedu, s.m. grano misto a pietruzze ricavati
stabilito - bivit a p. in d-una famiglia, vive a dalla spazzatura dell’aia; si dà alle galline.
pensione in una famiglia 3. esercizio pubbli- Perdigana, s.f. pernice giovane.
co di tipo alberghiero volto prevalentemente Perdigiornadas, s.m. perdigiorno, persona oziosa.
a prestazioni comprensive di vitto e alloggio. Perdigonada, s.f. scarica di pallini.
Pentecoste, s.f. Pentecoste, festa religiosa che Perdigonis, s.m. pl. pallini di piombo per car-
si celebra cinquanta giorni dopo Pasqua. tucce - tirai a p., dare una scarica di pallini
Pentimentu, s.m. pentimento, ravvedimento, ri- (< sp. perdigones).
morso. Perdingianu, s.m. melanzana.
Pentirisí, v.intr. pentirsi, sentire rimorso - si fiat Pèrdiri, v.tr. perdere - p. tempus, perder tempo;
pentiu de no hai studiau, si pentì di non aver - p. una posta, perdere una scommessa; - p.
studiato - mi pentu de no dd’hai ascurtau, mi su trenu, perdere il treno; - p. terrenu, rima-
pento di non averlo ascoltato. nere indietro; - p. sa tramontana, perdere la
Pentiu, p.p. pentito. tramontana; - p. de vista, perdere di vista; - p.
Penúltimu, agg. penultimo. su sentidu, perdere l’intelletto; - perdirisí di
Penumbra, s.f. penombra - un’aposentu in p., animu, perdersi d’animo; - p. latti e craddaxu,
una stanza in penombra. perdere capra e cavoli.
Penúria, s.f. scarsità, insufficienza - p. de cosa Pérdita, pérdida, s.f. perdita - p. de tempus,
de pappai, scarsità di generi alimentari. perdita di tempo; - sa p. de unu parenti, la
Penuriai, v.intr. scarseggiare - su dinai penu- perdita di un parente; - p. de sanguni, perdita
riat, i soldi scarseggiano. di sangue.
Penuriosu, agg. scarso, insufficiente. Perditempus, s.m. perditempo.
Peoni, ved. Pedoni. Perdixi, pedrixi, s.f. pernice.
Peorai, impeorai, v.intr. peggiorare. Perdizioni, s.f. danno, rovina spec. morale - por-
Peoramentu, s.m. peggioramento. tai unu a sa p., portare uno alla perdizione.
Percettíbili, agg. che si può percepire. Perdonai, v.tr. perdonare - ddu perdonu de su
Percezioni, s.f. percezione. mali chi m’hat fattu, gli perdono il male che
Percúrriri, v.tr. percorrere. mi ha fatto; - Deus perdonat a chi si pentit,
Percurtu, p.p. percorso. Dio perdona chi si pente; - a p., modo scher-
Perda, pedra, s.f. 1. pietra, sasso - p. fumiga, zoso per rispondere negativamente ad una
tosca, pietra pomice; - p. pistoni o p. richiesta.
crobina, ossidiana; - p. de fogu, pietra focaia; Perdonu, s.m. perdono, indulgenza - doman-
- p. di assaggiu, pietra di paragone; - p. di dai, cuncediri p., domandare, concedere per-
acuzzai, pietra da affilare, cote; - p. de treulai, dono.
grossa pietra, spesso sagomata che veniva tra- Perdosu, pedrosu, agg. pietroso, sassoso - ter-
scinata dai buoi durante la trebbiatura; - p. de renu p., terreno sassoso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio311_A


Perdufà, pedrufà, s.m. bruco delle fave e dei Perímetru, s.m. perimetro.
piselli, tonchio. Peringuni, avv. vicino, press’a poco, incirca.
Perdufexi, pedrufexi, s.m. erba cardellina. Periodai, v.tr. periodare, formare periodi par-
Perdulàriu, s.m. vagabondo, perdigiorno (< sp. lando o scrivendo.
perdulario). Periodicamenti, avv. in modo periodico.
Perdumascu, pedrumascu, s.m. donna dalle Periódicu, agg. periodico - giornali p., giorna-
caratteristiche e dai tratti mascolini. le periodico; - doloris periodicus, dolori pe-
Perdusèmini, pedrusèmini, s.m. prezzemolo. riodici.
Peregrinu, s.m. e agg. pellegrino, forestiero. Períodu, s.m. periodo.
Perenni, agg. perenne, perpetuo - fama p., fama Peripatéticu, agg. e s.m. peripatetico, seguace
perenne. delle dottrine di Aristotele - peripatetica, pro-
Perentoriamenti, avv. con decisione. stituta che batte il marciapiede.
Perentóriu, agg. perentorio, che non ammette Peripatetismu, s.m. aristotelismo.
dilazioni - ordini p., terminu p., ordine, ter- Peripezia, s.f. peripezia, disavventura.
mine perentorio. Peritoneu, s.m. peritoneo.
Perfettamenti, avv. in modo perfetto. Peritu, agg. e s.m. perito, esperto - p. agrariu,
Perfettíbili, agg. che si può perfezionare. industriali, tecnicu, perito agrario, industriale,
Perfettu, agg. perfetto, compiuto, completo tecnico.
- unu traballu p., un lavoro perfetto; - accordu Perízia, pirízia, s.f. perizia, accertamento, abi-
p., accordo completo. lità - p. in s’usu de is armas, abilità nell’uso
Perfezionai, v.tr. perfezionare, migliorare - p. delle armi; - p. calligrafica, perizia calli-
una faína, perfezionare un lavoro. grafica.
Perfezionamentu, s.m. perfezionamento, mi- Periziai, piriziai, v.tr. periziare, sottoporre a
glioramento. perizia - p. unu terrenu, una domu, periziare
Perfezioni, s.f. perfezione - fai unu traballu a un terreno, una casa.
p., fare un lavoro alla perfezione. Perizoma, s.m. presso i popoli primitivi, fascia
Perfidamenti, avv. con perfidia. di stoffa o di altro materiale, portata intorno
Perfídia, s.f. perfidia, malvagità. ai fianchi.
Perfidiai, v.intr. comportarsi da perfido. Perla, s.f. perla - p. naturali, perla naturale;
Perfidiosamenti, avv. con perfidia. - perlas falsas, perle artificiali; - coltivai,
Pérfidu, perfidiosu, agg. perfido, che inganna piscai perlas, coltivare, pescare perle.
per far del male. Perlongai, ved. Prelongai.
Perfilai, v.tr. 1. profilare, delineare il profilo di Permanentementi, avv. in modo permanente.
una persona 2. orlare con un bordo sottile un Permanenti, 1. agg. permanente, stabile - mo-
abito o altro. stra p., mostra permanente; - esercitu p., eser-
Perfilu, s.m. profilo, linea di contorno di un oggetto. cito stabile 2. s.f. ondulazione artificiale e
Perfumai, ved. Profumai. duratura dei capelli.
Pergamena, ved. Peddecaminu. Permanénzia, s.f. permanenza, soggiorno -
Peri, prep. per - bendiri p. is arrugas, vendere bona p.!, buona permanenza!
per le strade. Permissioni, s.f. autorizzazione, concessione.
Periferia, s.f. periferia, circonferenza - biviri in Permissu, s.m. permesso, licenza, nullaosta.
p., vivere in periferia. Permíttiri, v.tr. permettere - si su tempus ddu
Perifrasai, v.tr. spiegare con perifrasi. permittit, se il tempo lo consente; - su meri
Perífrasi, s.f. circonlocuzione, giro di parole. s’hiat permittiu de bessiri prima de s’ora, il
Perigulanti, agg. pericolante, che minaccia di padrone ci permise di uscire prima dell’ora
cadere - edifiziu p., edificio pericolante. normale.
Perigulosamenti, avv. in modo pericoloso. Pérmuta, permutamentu, s.f. permuta, scam-
Perigulosu, agg. pieno di pericoli - unu cam- bio - fai una p., fare una permuta.
minu p., una strada pericolosa; - persona peri- Permutàbili, agg. che può essere oggetto di
gulosa, persona pericolosa. permuta.
Perígulu, s.m. pericolo, rischio - p. de morti, perico- Permutai, v.tr. scambiare, permutare.
lo di morte; - poniri a p., mettere a repentaglio. Pernixeddu, s.m. dim. piccolo perno.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio312_A


Perniciosu, agg. dannoso, nocivo. Persona, personi, s.f. persona - una famiglia
Pernottai, v.intr. pernottare - p. in una posada, de cincu personas, una famiglia di cinque per-
pernottare in un albergo. sone; - andai in p., andare personalmente.
Pernottamentu, s.m. pernottamento. Personàggiu, s.m. personaggio - Garibaldi est
Pernu, s.m. perno - p. de sa pesa, perno della unu p. storicu, Garibaldi è un personaggio sto-
bilancia. rico.
Pernuliai, v.tr. dare l’Estrema Unzione. Personali, 1. agg. personale - documentu, in-
Pernúliu, s.m. estrema unzione [ollu santu]. vitu p., documento, invito personale 2. s.m.
Però, cong. ma, però, tuttavia - custa mexina l’insieme delle persone di un’azienda - su p.
est marigosa, p. fait beni, questa medicina è est in iscioperu, il personale è in isciopero.
amara, però fa bene. Personalidadi, s.f. personalità.
Perorai, v.tr. e intr. perorare, parlare in favore Personalmenti, avv. in persona - est beníu su
di qualcuno o di qualcosa - p. una causa, pe- sindigu p., è venuto il sindaco personalmen-
rorare una causa. te; - dèu, p., no inci creu, io, personalmente,
Perorazioni, s.f. l’ultima parte di un intervento non ci credo.
in favore, tendente a commuovere. Persuadenti, agg. persuadente, convincente.
Perpendiculari, agg. perpendicolare. Persuàdiri, v.tr. persuadere, convincere, in-
Perpendículu, prapandicu, s.m. filo a piombo durre - no est omini chi si lassat p. facilmenti,
o linea segnata dallo stesso. non è uomo che si lascia persuadere facil-
Perpetuai, v.tr. perpetuare, rendere durevole. mente.
Perpetuamenti, avv. per sempre. Persuasioni, s.f. persuasione, convincimento
Perpétuu, perpetuali, agg. che non ha fine. - tengiu sa p. chi totu hat a andai beni, ho la
Perquisiri, v.tr. perquisire - p. una persona, persuasione che tutto andrà bene.
un’ufficiu, perquisire una persona, un ufficio. Persuasivu, agg. persuasivo - tonu, argumentu
Perquisizioni, s.f. perquisizione - mandatu de p., tono, argomento persuasivo.
p., mandato di perquisizione. Pértia, péttia, s.f. pertica, verga, bacchetta
Perra, s.f. metà di una cosa - p. de meloni, metà - corpu de p., bacchettata; - arropai cun p.,
melone; - p. de conchedda, metà testina di picchiare con la verga; - p. de su fusu, astic-
agnello o di capretto; - fradis de p., gemelli. ciola del fuso; - p. americana, tralcio di vite
Perreria, pirreria, s.f. sciocchezza - est sempri americana da innesto.
nendi perrerias, dice sempre sciocchezze Pertiazzu, pettiazzu, agg. animale col manto
[tontesa]. a strisce - pisitu p., gatto con la pelliccia a
Persecutori, s.m. chi perseguita. strisce.
Persecuzioni, s.f. persecuzione - sa p. de is cri- Pertighitta, s.f. asta di fucile ad avancarica,
stianus, la persecuzione dei cristiani; - mania necessaria per pigiare la carica [bacchetta,
de p., mania di persecuzione. pigia].
Perseverai, v.intr. perseverare, continuare, per- Pertinaci, agg. tenace, ostinato.
sistere. Pertinàcia, s.f. costanza, ostinazione.
Perseveranti, agg. perseverante. Pertinenti, agg. attinente, pertinente.
Perseverànzia, s.f. perseveranza, costanza, te- Pertinénzia, s.f. pertinenza - custa causa esti
nacia - studiai cun p., studiare con costanza. de p. de su pretori, questa causa è di pertinenza
Pérsiga, s.f. maggiorana (W.). del pretore.
Persighidori, s.m. persecutore - Dioclezianu Pertoccau, pretoccau, s.m. mattoide.
fiat unu p. de is cristianus, Diocleziano fu un Pertúngiri, v.tr. bucare, forare [pertusai].
persecutore dei cristiani. Pertuntu, agg. bucato, bacato (di frutti), forato
Persighiri, v.tr. perseguire, perseguitare, acca- da insetti (di legumi) - brebei pertunta, peco-
nirsi - sa sfortuna megat a mi p., mi sta perse- ra che ha come segno padronale le orecchie
guitando la sfortuna. forate.
Persistenti, agg. che persiste - unu fragu p., un Perturbadori, agg. e s.m. che, chi perturba
odore persistente. - ideas perturbadoras, idee perturbatrici.
Persisténzia, s.f. persistenza. Perturbai, v.tr. perturbare, sconvolgere.
Persístiri, v.intr. persistere, perseverare. Perturbamentu, s.m. perturbamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio313_A


Perturbazioni, s.f. perturbazione, alterazio- Pessimamenti, avv. pessimamente.
ne - p. atmosferica, perturbazione atmosfe- Péssimu, agg.sup. pessimo - una pessima abitu-
rica; - p. mentali, perturbazione mentale. dini, una pessima abitudine; - unu p. soggettu,
Pertusadori, s.m. strumento per forare. un soggetto poco raccomandabile; - seus in
Pertusadura, s.f. foratura. pessimus rapportus, siamo in pessimi rapporti.
Pertusai, v.tr. bucare, far buchi [pertungiri]. Pesta, pesti, s.f. peste, pestilenza, puzza - custu
Pertusu, s.m. buco, foro - p. de paneri, deretano. piccioccheddu est una p., questo ragazzino è
Perunu, agg. e pron.indef. nessuno, alcuno, spe- una peste; - malu che sa p., cattivo come la
cie in frasi negative - no s’indi agatat in logu peste.
p., non se ne trova in nessun posto; - no tenit Pestíferu, pestilenti, agg. pestilenziale - fragu
bregungia peruna, non ha nessuna vergogna; p., odore pestilenziale.
- no tenit peruna moralidadi, è senza moralità. Pestilénzia, s.f. pestilenza, epidemia di peste o
Perversamenti, avv. in modo perverso. altra malattia infettiva.
Perversidadi, s.f. perversità, l’essere perverso. Pestilenziali, agg. pestilenziale - aria p., aria
Perversioni, s.f. pervertimento, degenerazione fetida.
di un istinto, depravazione di costumi. Pesu, s.m. peso, carico, bilancia.
Perversu, agg. perverso, malvagio. Petizioni, s.f. domanda scritta, supplica rivolta
Pervertimentu, s.m. pervertimento, deprava- a un’autorità, istanza.
zione, corruzione - p. de sa lei morali, perver- Petrificai, v.tr. pietrificare, tramutare in pietra,
timento della legge morale. impietrire - sa castiada sua dd’hat petrificau,
Pervertiri, v.tr. pervertire, corrompere, far de- il suo sguardo l’ha pietrificato.
viare dalla retta via - pervertirisí, depravarsi. Petrificau, p.p. e agg. pietrificato - foresta pe-
Pervertiu, p.p. e agg. pervertito, depravato. trificada, foresta pietrificata.
Pesa, s.f. bilancia, stadera. Petróliu, s.m. petrolio - lantia a p., lampada a
Pesada, s.f. 1. salita, ascesa - est una p. longa e petrolio.
deretta, è una salita lunga e diritta [arziada] Pettègola, agg. linguacciuta, pettegola [crastula].
2. quantità di roba pesata in una sola volta. Pettiazzu, ved. Pertiazzu.
Pesai, 1. v.tr. pesare, bilanciare, ponderare - p. is Pettignoni, s.m. pube [suttabiddiu].
fueddus, misurare le parole; - sciu cantu pesas, Pettinaiu, s.m. chi fabbrica o vende pettini, pet-
so quanto vali 2. v.tr. allevare - p. unu pipiu, tinaio.
allevare un bambino; - p. unu porcu, ingrassa- Pèttini, s.m. pettine - p. de ferru po cardai, pet-
re un maiale 3. v.intr. alzarsi - pesatindi de su tine di ferro per cardare lana o altre fibre tes-
lettu, alzati dal letto; - mancai ti pesis derettu sili; - p. de su telargiu, pettine del telaio per
no ti timu, anche se ti alteri non ho paura di te. tessere.
Pèsame, s.m. condoglianza, compianto - donai Pettonada, s.f. pettinata, sgridata - donadí una
su p., fare le condoglianze. p., datti una regolata.
Pesamentu, s.m. nutrimento, allevamento. Pettonadori, 1. s.m. chi esegue la cardatura
Pesanti, agg. pesante - una manta p., una co- 2. s.m. specie di mantellina leggera da mette-
perta pesante; - mandiari p., cibo indigesto; re sulle spalle prima di pettinarsi 3. agg. che
- sonnu p., sonno profondo. scalcia - cuaddu p., cavallo che sferra calci.
Pesantori, s.m. pesantezza - p. de stogumu, sen- Pettonadura, s.f. pettinatura, acconciatura.
sazione di peso allo stomaco dovuta a cattiva Pettonai, v.tr. pettinare, cardare - fig. picchiare
digestione (< cat. pesantor). - pettonaisí, pettinarsi, malmenarsi.
Pesau, p.p. pesato, allevato, alzato - pipiu p. a Pettorali, s.m. cinghia di cuoio che fa parte dei
dida, bambino allevato dalla balia; - hòi mi finimenti e che si fa passare davanti al petto
indi seu p. chizzi, oggi mi sono alzato presto. del cavallo.
Pesonali, s.c. chi ha una casa o un podere in Pettudu, agg. pettoruto.
affitto. Péttus, s.m. petto, seno - ossu de mesu de su p.,
Pesoni, s.f. pigione, affitto - donai a p. una domu, sterno; - stai, abbarrai a p. de unu, affrontare
dare una casa in affitto; - donai terras a p., uno decisamente; - sbrocciaisí su p., scoprir-
affittare terreni; - biviri a domu de p., vivere si il petto; - sbrocciau in su p., col petto sco-
in casa d’affitto. perto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio314_A


Peubia, nella loc. “a sa p.” nella forma più gra- Píbera, s.f. vipera - p. niedda, biscia nera; - p.
ve (rif. soprattutto a malattie) - est torrau a di aqua, nutrice viperina.
sa p., è nuovamente molto grave. Piberau, agg. economico, a buon prezzo - tanti
Peúncu, s.m. pedùle di calza. gei funti piberaus, costano moltissimo.
Peunga, s.f. pipita delle unghie. Piberazzu, agg. striato, chiazzato, serpato.
Peus, agg. e avv. peggiore, peggio - su p. indi- Piberedda, s.f. dim. vipera piccola.
viduu chi si pozzat immaginai, il peggior in- Piberoneddu, s.m. dim. peperoncino.
dividuo che si possa immaginare; - de mali in Piberoni, pibaroni, s.m. peperone.
p., di male in peggio; - p. po tui ca t’indi ses Pibiai, v.intr. sibilare, fischiare [zumiai].
andau, peggio per te che sei andato via. Pibída, s.f. pipita, malattia delle galline che col-
Pezza, s.f. 1. carne - p. de bòi, de mascu, di angioni, pisce la punta della lingua - chi ti bengiat sa
de pudda, de fera, carne di bue, di montone, di p., che ti venga la pipita.
agnello, di gallina, di selvaggina; - p. arrustia, Pibinai, v.tr. e intr. usare riguardo, lusingare - p.
buddía, carne arrostita, bollita; - p. frisca, un’animali, lasciar riposare troppo un anima-
pudescia, carne fresca, puzzolente; - p. moddi, le; - pibinaisí, lamentarsi, risparmiarsi.
tostada, carne tenera, dura; - p. de maceddu, car- Pibinca, s.f. persona noiosa, pedante, cavillosa.
ne da macello; - p. mollida, accapulada po fai Pibincai, v.tr. importunare, annoiare con ri-
bombas, carne macinata, tritata per fare polpette; chieste inopportune.
- p. niedda, brodu saboriu, carne nera, brodo sa- Pibincosu, agg. importuno, lamentoso, noioso.
porito; - su lioni bivit de p., il leone si nutre di Pibincu, agg. esageratamente scrupoloso, pedante.
carne; - no essiri nè p. nè pisci, non essere nè Pibioni, s.m. 1. acino d’uva 2. grano dei rosari
carne nè pesce 2. pezza - p. de pèis, pezzuola per o delle collane - pibionis de prata, de imbirdiu,
i piedi; - p. de casu, forma di cacio 3. moneta di grani d’argento, di vetro 3. figura in rilievo
nichel corrispondente a 50 centesimi - mesu p., nella tessitura - faniga a pibionis, copriletto
25 centesimi; - pezz’e mesu, 75 centesimi. con figure in rilievo.
Pezzitta, s.f. dim. piccola pezza - p. de casu, Pibireddu, s.m. dim. pepe moresco.
piccola pezza di formaggio. Pibirera, s.f. vasetto per il pepe.
Pezzu, s.m. 1. pezzo, capo di vestiario - con- Píbiri, s.m. pepe - p. gravellu, pepe garofanato;
trollai sa roba p. po p., controllare i panni - p. di arriu, pepe acquatico; - arrusciai de
capo per capo; - p. de cannoni, pezzo di can- p., cospargere di pepe, pepare.
none 2. trave di sostegno. Pibirista, prabarista, s.f. palpebra - s’oru de is
Pia, s.f. cavallo pezzato col manto di due soli pibiristas, l’orlo delle palpebre.
colori, uno dei quali è il bianco. Pibiristadura, s.f. spruzzata di sapori vari sul cibo.
Piadosu, ved. Piedosu. Pibiristai, v.tr. spruzzare il cibo di pepe e altri
Piaga, ved. Liaga. sapori - p. de sali, de pibiri, de cannella, de
Piali, piabi, s.m. pendice di una montagna. zuccuru, aspergere di sale, di pepe, di cannel-
Piamenti, avv. devotamente. la, di zucchero.
Pianamenti, avv. agevolmente, con calma. Pibiristeddu, pisteddu, s.m. pipistrello (Sulcis).
Pianoforti, s.m. pianoforte - pigai lezionis de Pibirudu, agg. spiritoso, pieno di pepe - pic-
p., prendere lezioni di pianoforte. ciocchedda pibiruda, ragazzina civettuola.
Pianu, s.m. piano - bivit in su segundu p., abita Pibisía, s.f. pustolina.
al secondo piano. Pibizziri, s.m. cavalletta - tenit su mali de is
Piapía, inter. voce con la quale si chiamano le pibizziris, ha la malattia delle cavallette, che
galline. sono sempre affamate.
Piastra, s.f. piastrella, pietra piatta che serve Picca, s.f. 1. lunga asta con punta di ferro, anti-
per un gioco di ragazzi - giogai a p., giocare camente usata come arma dalla fanteria 2.
alle piastrelle. truogolo, generalmente di pietra, per dare da
Pibarda, pilarda, s.f. coll. pomodori salati e mangiare o da bere agli animali.
lasciati essicare al sole. Piccai, 1. v.tr. piccare, scolpire la pietra - p. sa
Pibardedda, pilardedda, s.f. pomo di Sodoma o mola, aguzzare le pietre della macina; - p. sa
noce vomica; viene usata dai pastori per prepa- pezza, pestare, tritare la carne 2. v.intr. - pic-
rare bocconcini avvelenati destinati alle volpi. caisí, offendersi, imbronciarsi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio315_A


Piccalinna, ved. Biccalinna. Pidai, v.intr. scorreggiare [troddiai].
Piccanteddu, agg.dim. piccantuccio. Pidància, pidànciula, agg. che non riesce a te-
Piccanti, agg. piccante - pappai p., cibo piccante. nere le cose che sa [scorduladora].
Piccapani, s.m. impiastro medicamentoso pre- Pideddu, ved. Pireddu.
parato con mollica di pane ed erbe medicinali, Pidraxu, s.m. fagiano.
impastati con latte o vino. Pidu, s.m. scorreggia, peto [troddiu].
Piccaperdas, s.m. scalpellino. Piedadi, s.f. pietà, compassione - tenei p. de
Piccaperderi, piccaparderi, s.m. tagliapietre, unu poberu zurpu, abbiate pietà di un povero
muratore (< cat. picapedrer). cieco; - dd’hat pistau senza p., l’ha pestato
Piccau, p.p. e agg. offeso, indispettito. senza misericordia.
Picchè, s.m. tessuto di cotone con effetti in ri- Piedosu, piadosu, agg. pietoso - gei ses p.,
lievo (< fr. piqué). (iron.) non sei certo pietoso.
Picchetta, s.f. piccozza dei muratori. Piegàbili, agg. che si può piegare, flessibile.
Picchettada, s.f. spuntino tra amici. Piegai, v.tr. piegare, flettere - p. un’arrogu de
Picchettu, s.m. picchetto, banda, stuolo - p. de ferru, piegare un pezzo di ferro; - p. unu muc-
sordaus, stuolo di soldati. cadori, piegare un fazzoletto.
Picchiada, s.f. colpo, percossa - p. de sonu, tocca- Piegu, s.m. piego, plico di lettere.
ta, suonata; - fig. arcano, antifona - cumprendiri Pífferu, s.m. piffero, zufolo - sonai su p., suo-
sa p., capire il significato di un discorso allusivo. nare lo zufolo.
Picchiai, v.intr. bussare alla porta - hanti pic- Piga, s.f. 1. ghiandaia, gazza 2. lentiggine - pre-
chiau sa genna, hanno bussato alla porta. nu de pigas, lentigginoso.
Picciàcciu, s.m. orina [luzzu]. Pigada, s.f. salita - p. traballosa, salita ripida
Piccigai, ved. Appiccigai. [arziada, pesada].
Piccigosu, ved. Appiccigosu. Pigai, v.tr. 1. prendere - p. coraggiu, farsi ani-
Piccinnia, s.f. gioventù, giovinezza - est in su frori mo; - p. fogu, prendere fuoco; - p. spreu, ave-
de sa p., è nel fiore della giovinezza; - spetta- re orrore; - p. gelosia, ingelosirsi; - p. cunfian-
culus po sa p., spettacoli adatti alla gioventù. za, prender confidenza; - p. viziu, viziarsi;
Piccinnu, agg. e s.m. giovane. - p. scoffia, innamorarsi; - p. pampa, divam-
Picciocca, s.f. giovane donna, fidanzata - ti fazzu pare; - p. arviu, aver sentore; - p. a mali, im-
conosciri sa p. mia, ti presento la mia fidan- permalirsi; - p. a s’anima, nauseare; - pigai-
zata; - p. storrada, ragazza che si è lasciata sidda, prendersela 2. attecchire (di piante)
col fidanzato. 3. contenere - custa carrada pigat 10 marigas,
Piccioccalla, s.f. ragazzaglia. questa botte contiene 500 litri 4. comprare
Piccioccheddu, s.m. dim. ragazzino. - bai a mi p. una scatula di allumius, vai a
Piccioccu, s.m. giovanotto, fidanzato - su p. de comprarmi una scatola di fiammiferi.
sorri mia fait su carabineri, il fidanzato di Pigapíga, s.m. caglio ellittico (Galium schmidii).
mia sorella fa il carabiniere; - p. de crobi, (a Pígia, s.f. asta di fucile per pigiare la carica - p.
Cagliari) ragazzo che, per qualche soldo, si de scupetta, asta di fucile ad avancarica.
offriva di trasportare nella sua cesta la spesa Pigiadura, pigiamentu, s.f. compressione, pres-
acquistata al mercato. sione.
Piccioni, s.m. piccione. Pigiai, v.tr. pigiare, premere.
Picconai, v.tr. lavorare con la mazzeranga per Pigmeu, s.m. indigeno dell’Africa equatoriale
livellare e assodare il terreno. di bassissima statura - fig. persona molto pic-
Picconeri, s.m. chi lavora con la mazzeranga. cola o moralmente meschina.
Picconi, pilloni, s.m. mazzeranga, mazzapicchio Pignoni, s.m. pennone.
per assodare il terreno. Pignorai, v.tr. sequestrare.
Piccottai, v.tr. pungere con le parole [scaffittai]. Pignoramentu, s.m. sequestro di beni per in-
Piccotti, s.m. stoffa rada e lucente di seta (W.). solvenza.
Piccózia, s.f. (t. del Sarrabus) specie di piccozza. Pigoni, s.m. malattia petecchiale.
Piccu, s.m. piccone - mancu a p., nemmeno per Pigosu, agg. lentigginoso.
forza; - no ddu andu mancu a p., non ci vado Pigota, s.f. vaiolo - inferriri sa p., inoculare il
neppure se mi costringi. vaccino del vaiolo; - p. burda, varicella.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio316_A


Pigotosu, agg. butterato, che ha i segni del Pilòtu, s.m. 1. palo da palafitta 2. pilota di im-
vaiolo. barcazioni o di velivoli.
Pilàggiu, s.m. pelame - p. biancu, lisu, pelame Pilu, piu, s.m. pelo, capello - pilus de conca,
bianco, liscio. capelli della testa; - pilus arruffaus, capelli ric-
Pilarda, ved. Pibarda. ciuti; - pilus craccus, capelli folti; - pilus calaus,
Pilastru, s.m. pilastro. capelli lisci; - pilus iscrabionaus, capelli
Pilla, pillanza, s.f. denaro - sa p. in is dentis, i scarmigliati; - pilus brundus, nieddus, capelli
soldi subito, in contanti. biondi, neri; - segai is pilus, tagliare i capelli;
Pillada, s.f. strato - a pilladas a pilladas, a strati. - afferrai unu a pilus, prendere uno per i capel-
Pilledda, s.f. pisello dei bambini. li; - mi sunti azzuzzuddaus is pilus, mi si sono
Pillitu, s.m. 1. organo genitale femminile 2. solco rizzati i capelli; - portat unu dimoniu in dogna
vallivo arcuato, scosceso e denso di alberi (W.). p., ha un diavolo per capello; - spaccai su p. in
Pillona, s.f. membro virile. quattru, spaccare un capello in quattro.
Pillonadori, pillonaiu, s.m. uccellatore, chi pra- Pilucca, s.f. parrucca, capigliatura.
tica l’uccellagione. Piluccheri, s.m. parrucchiere.
Pillonai, v.intr. 1. andare a caccia di uccelli, Pilu de titta, s.m. 1. coagulazione del latte nelle
uccellare 2. germogliare - is loris sunti pillo- mammelle delle donne, mastite 2. agalassia
nendi, i cereali stanno germogliando. contagiosa degli ovini.
Pilloncu, s.m. pelle, pellicola, cute, epidermide. Piludu, agg. peloso.
Pilloni, s.m. 1. uccello - p. de pudda, pulcino; - p. Pilurzia, s.f. granchio molto grande e peloso,
di anadi, anatroccolo; - p. cussorgiali, uccello capra marina.
stanziale; - p. cantadori, uccello canterino; Pilurzu, agg. piuttosto peloso.
- agatai is pillonis bolaus, trovare gli uccelli Pimenta, s.f. condimento dei cibi (Barumini
già volati via, cioè arrivare quando è troppo - barb. pimetta).
tardi 2. germoglio - mata prena de pillonis, Pimpiridu, s.m. parte piccolissima, frammento
pianta carica di germogli 3. contrappeso della - si ti pigu ti fazzu a pimpiridus, se ti prendo ti
stadera 4. mazzeranga, mazzapicchio. riduco in pezzetti.

Is pillonis T. 23

Acabussoni, acchili, anadi, anadi concabirdi, arrundili, arrundili de monti, barbarrubia o


grisu, beccaccinu, biccafigu, biccalinna, bistrussu, caboni, caboni de canna, caboni de Indias,
caboni de murdegu, caboni di aqua, caboniscu, cadrellina, calandria, canariu, carroga, cau
marinu, cherri, circuri, coca, colombu, conca de moru, crobu, crobu anguiddargiu, cruculeu,
cuccu, cuccumeu, currucau, dindu o indindu o pioccu, gragallu, intruxu, lepiri di argiola,
madiscedda o coetta, mangoni o gent’arrubia, marragau, menga, meurra, mongixedda, orgiali,
orgiali de cannacca, passiriargiu, passirilanti, pedrixi, piccioni, pidraxu, piga, pilloni de
Santu Perdu, pispanta, pubusa, pudda, pudda media, puddixedda di aqua, pu(l)iga, quaglia,
scraxarrubiu, sizzipasca, stori, storittu, stria, studacandelas, sturru, sturru di aqua, tidoriu o
tidu, topi de mata, trudu, truttiri, varzìa, verdarolu, zerpedderi, zonca, zurrulìu.

Pillotta, s.f. palla di pelle piena di lana, per gio- Pimpirina, s.f. briciola [finialla].
care. Pimpirinalla, s.f. minuzzaglia, briciolame.
Pillu, s.m. 1. strato, buccia, sfoglia - p. de ci- Pindàcciu, s.m. iellatore, profeta di sciagure.
budda, buccia di cipolla; - p. de pasta, sfo- Píndula, s.f. pillola.
glia; - bogai a p. una boxi, tirar fuori una di- Pingiada, s.f. pentola - sa p. sbruffulat, la pentola
ceria 2. panna del latte, fiore del vino. trabocca; - sa dí de segai is pingiadas, il giorno
Pilosu, agg. peloso. della pentolaccia; - buddat bèni sa p. mia, che vada-
Pilotàggiu, s.m. palafitta per arginare i fiumi. no bene le mie cose, degli altri ... me ne infischio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio317_A


Pingiadaiu, s.m. pentolaio. Pintulinu, agg. screziato, chiazzato.
Pingiadeddu, s.m. dim. pentolino. Pintura, s.f. dipinto, pittura - bella chi parit
Pingiatinu, s.m. gamella usata spec. dai soldati. una p., bella che sembra un dipinto.
Pinna, s.f. penna - p. fini po preni coscinus, Pinu, s.m. pino.
piume per imbottire cuscini; - p. de scriri, pen- Pinzas, s.f. pl. pinze - p. di elettricistu, de
na per scrivere; - stuggiu de pinnas, porta- meccanicu, pinze da elettricista, da mec-
penne, astuccio. canico.
Pinnàcciu, s.m. cimiero, pennacchio. Pinzellada, s.f. tocco, colpo di pennello - donai
Pinnàculu, s.m. guglia, pinnacolo. s’urtima p. a unu traballu, dare il tocco fina-
Pinnacuzza, s.f. muro a cresta per i tetti spio- le ad un lavoro, portarlo a termine.
venti. Pinzelladura, s.f. pennellatura.
Pinnadeddu, s.m. pietra nera di giavazzo che si Pinzellai, v.intr. pennellare, lavorare con il pen-
attaccava al collo dei bambini per scacciare nello.
la iettatura. Pinzellu, s.m. pennello - p. po sa barba, pen-
Pinnetta, s.f. capanna dei pastori. nello da barba (< cat. pinsell).
Pinni, pínnixi, s.m. cimice. Pinzettas, s.f. pl. mollette per appendere i pan-
Pinnica, s.f. piega - gunnedda a pinnicas, gon- ni [pizziris].
na a pieghe; - fai is pinnicas a is pannus, fare Pioccu, pioncu, s.m. tacchino (< cat. pioc) [din-
le pieghe ai panni - fig. astuzia, sotterfugio, du, caboni de Indias].
cavillo - indi portat de pinnicas, cussa, quel- Piola, s.f. (t. gergale di Cagliari) bèttola, oste-
la è piena di astuzia. ria.
Pinnicadura, s.f. piegatura. Piotu piotu, nella loc. “andai piotu piotu”, an-
Pinnicai, v.tr. piegare, raccogliere, portare via dare quatto quatto.
furtivamente - p. a duas billas, piegare a dop- Pipa, s.f. pipa - fumai a p., fumare la pipa;
pio; - p. a tres o quattru billas, piegare a tre o - pigai p., adirarsi, non accettare uno scher-
quattro doppi; - p. su bestiamini, radunare il zo, aversi a male di qualcosa.
bestiame; - p. is velas, ammainare le vele; Pipai, v.intr. fumare la pipa.
- chi t’indi pinnichint is tiaulus, (imprec.) che Pipaiolu, pipiolu, flauto, piffero [sulittu].
ti portino via i diavoli. Pipia, s.f. bambina - p. de zapulu, bambola di
Pinnicamentu, s.m. piegamento. stracci; - p. de s’ogu, pupilla; - p. de cixirianu,
Pinnicau, p.p. piegato, raccolto, radunato. pannocchia di granoturco.
Pinnichedda, s.f. dim. pieghetta. Pipiada, s.f. bambinaggine, puerilità.
Pinnicosu, agg. astuto, pieno di sotterfugi o cavilli. Pipialla, s.f. coll. insieme di bambini - no ddu
Pinninu, s.m. pennino. andu ca ddu hat troppu p., non ci vado perchè
Pinnioni, s.m. albero della cuccagna. è pieno di bambini.
Pinta, s.f. 1. traccia delle ruote del carro sul Pipieddu, s.m. dim. bambinetto.
terreno 2. misura per liquidi - essiri a mesu Pipiescu, agg. fanciullesco.
p., essere brillo 3. fisionomia - tenit sa p. de Pipiniera, s.f. semenzaio, vivaio [tula].
su dimoniu, è brutto come il diavolo. Pipiu, s.m. bambino - p. scappau a pei, bam-
Pintadera, s.f. timbro per decorare il pane. bino che sa camminare; - p. de giogu, de linna
Pintai, v.tr. dipingere - p. a ollu, a friscu, a co- o de zapulu, burattino, marionetta; - torrai a
loris stemperaus in aqua, dipingere a olio, ad p., rimbambire; - basciu de s’ora no nascit
affresco, ad acquerello. pipiu, prima dell’ora non nasce bimbo, cioè
Pintau, p.p. e agg. dipinto, colorato - no ddu ogni cosa richiede il suo tempo.
bollu biri mancu p., non voglio vederlo nean- Pira, s.f. albero e frutto del pero - p. butirru,
che dipinto. pere al burro; - p. campana, pere campana;
Pintorescamenti, avv. in modo pittoresco. - p. camusina, pere camugine; - p. mazzanied-
Pintorescu, agg. pittoresco - ambienti, linguag- da, pere con la polpa scura; - p. de procus,
giu p., ambiente, linguaggio pittoresco. pere grana grossa per i maiali; - boscu de pi-
Pintori, s.m. pittore. ras, pereto.
Pintu, 1. s.m. lombrico, verme 2. agg. vario- Piràmide, s.f. piramide.
pinto - sturru p., storno comune. Pirastu, piroi, s.m. perastro, pero selvatico.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio318_A


Pireddu, pideddu, s.m. pernacchia - fai pi- Piscau, s.m. il pescato.
reddus, spernacchiare. Piscedda, s.f. pezza, forma - p. de casu, di arre-
Piricciolu, s.m. terzo vino, di poca gradazione, scottu, pezza di formaggio, di ricotta.
che i datori di lavoro davano ai braccianti Piscedditta, s.f. dim. piccola pezza.
agricoli. Pischera, s.f. peschiera, vivaio di pesci - pisci
Pirichittu, s.m. dolce campidanese a base di fa- de p., pesci di peschiera.
rina, uova, zucchero e limone. Pischeria, s.f. pescheria, rivendita di pesci.
Piricoccu, s.m. 1. albero e frutto dell’albicocco Pisci, s.m. pesce - p. arrustiu, scabecciau, a
2. nome scherzoso dell’organo sessuale fem- cassola, pesce arrostito, marinato, in umi-
minile. do; - p. de scatta, muggine; - p. de Santu
Piringinu, s.m. peruzza. Perdu, pesce San Pietro; - p. urrèi, donzella;
Piringioni, s.m. gelone - su frius fait bessiri is - su p. fruscinat, i pesci guizzano; partis de
piringionis, il freddo fa venire i geloni. su p.: spina, scatta, gangas, origas, alettas,
Piroi, ved. Pirastu. coa, brentigliu, feli, bucciucca, ous,
Piròscafu, s.m. nave a vapore - su p. po Napuli lattumini, parti del pesce: spine, squame,
partit su sabudu a merí a is cincu, il pirosca- branchie, pinne pettorali, pinne ventrali, pin-
fo per Napoli parte il sabato alle 17. na codale, ventriglio, bile, vescica natatoria,
Pirotecnía, s.f. arte di preparare e usare fuochi uova, lattume.
artificiali. Pisciacarzonis, s.m. uomo pauroso.
Pirotécnicu, 1. s.m. chi fabbrica fuochi artifi- Pisciada, pisciarada, s.f. pisciata.
ciali [arroderi] 2. agg. pirotecnico - spetta- Pisciadroxu, pisciatóiu, s.m. orinatoio, vespa-
culu p., spettacolo pirotecnico. siano.
Pirrícchiu, s.m. piede di verso che ha due silla- Pisciadura, s.f. pisciatura.
be brevi. Pisciai, v.intr. orinare, pisciare - pisciaisí de
Pisali, pisabi, agg. (raff.) rif. ai frutti ancora s’arrisu, de su prexu, scompisciarsi dalle risa,
acerbi - cruu p., ancora lontano dalla matu- per la contentezza.
razione. Pisciàiu, s.m. pescivendolo.
Pisca, s.f. il pescare, ciò che si pesca - p. abbun- Piscialettu, s.m. pungitopo.
danti, pesca abbondante. Pisciatóiu, ved. Pisciadroxu.

Sa pisca T. 24

Aguglia, aligusta, anciova, anguidda, aragna, arengada, arengu, arrizzoni, arroccali, bac-
ca, basuccu, boga, bucconi, calamari, cambara, cambaredda, canuzzu, capponi, carina,
cavaglia, cavuru, ciuccara, cocciula bianca, cocciula niedda, delfinu, dentixi, filatrotta,
gattu de mari, gianchettu, giarrettu, gorbagliu, gragallu, grappa, grongu, ixibedda, lissa,
longufanti, lupu, maccioni, merluzzu, mongixedda, mostia, mugheddu, mumungioni, murena,
muscioni, naccara, orbada, orgunu, orziada, ostioni, pagellida, pagellu, palaia, palamida,
pilurzìa, pisci de santu Pedru, pisci de scatta, pisci spada, pisci ‘urrei, pruppu, ricciola,
rumbulu, saragna, sardina, sarigu, sarpa, scritta, scropula, seppia, scampirru, sizzigorru de
mari, sparedda, spirrittu o arangiola, strumbulu, surellu, tremulosa, triglia, trinca, trota,
tunina, zingorra.

Piscadori, s.m. pescatore. Piscicanti, agg. e s.m. si dice di medicamento


Piscai, v.tr. 1. pescare - p. a lenza, p. cun s’ar- composto di sostanze vescicatorie che si ap-
rezza, pescare a lenza, pescare con la rete 2. plica sulla parte malata.
buscare colpi - la’ ca piscas hòi, guarda che Piscina, s.f. cisterna, piscina.
buschi oggi; - chini no arriscat no piscat, chi Piscioni, s.m. polpaccio.
non rischia, non pesca. Piscixeddu, s.m. dim. pesce di piccola taglia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio319_A


Piseddu, s.m. cicerchia [pisufà]. Pisu de coloru, s.m. veccia selvatica.
Písili, agg. delicato, sensibile [fischidu]. Pisufà, s.m. cicerchia [piseddu].
Pisittu, s.m. gatto - p. aresti, gatto selvatico Pisurci, prisuci, s.m. pisello - minestra de p.,
[gattu]. minestra di piselli; - cordula cun p., treccia
Pispanti, s.m. cutrettola - fig. sbornia. con piselli, piatto tipico.
Pispisai, v.intr. sussurrare, bisbigliare, dire sot- Pitagóricu, agg. pitagorico - taula pitagorica,
tovoce - p. una cosa a s’origa, sussurrare una tavola pitagorica.
cosa all’orecchio. Pitaiolu, pitiolu, s.m. sonaglio di rame per ani-
Pispisalla, s.f. minuzzaglia di fieno, paglia, ecc. mali.
Pispisu, s.m. bisbiglio, sussurro. Pitànza, pitànzia, s.f. pietanza.
Píssida, písside, s.f. pisside. Pitarra, s.f. gallina prataiola (Oristanese).
Pistàcciu, s.m. pistacchio, arachide. Pitichesa, s.f. piccolezza - ti preoccupas po
Pistada, s.f. pestata. dogna p., ti preoccupi per ogni piccolezza.
Pistadura, pistamentu, s.f. contusione, ecchi- Piticu, pitiu, agg. piccolo - un’omini p. ma
mosi, livido [sanguni pistau]. barrosu, un uomo piccolo ma testardo.
Pistai, v.tr. pestare, battere - p. cun is peis, cal- Pitiolu, ved. Pitaiolu.
pestare; - p. su trigu, sa fa’, pestare il grano, Pitirrinchinu, agg. piccinino.
le fave; - p. is murrus a terra, pestare il muso Pitiu, ved. Piticu.
a terra; - pistaisí, tormentarsi, strappazzarsi. Pitonissa, s.f. donna che predice il futuro, indo-
Pisteddu, ved. Pibiristeddu. vina.
Pistiddu, s.m. nuca, cervice - fossu de su p., Píttima, s.f. decotto di vino e aromi, usato un
collottola [tidingiu, ozzili]. tempo come impiastro.
Pistighingiosu, agg. impaziente, che smania per Pitturra, pitturrali, s.f. petto, seno.
qualcosa. Piu, agg. devoto, pio, religioso.
Pistighíngiu, s.m. prurito, desiderio intenso, Piu piu, s.m. fiore della borragine.
struggimento, smania. Piulai, v.intr. pigolare [schiliai].
Pistilloni, s.m. geco, tarantola - p. murru, nieddu, Píulu, s.m. pigolio.
pintu, geco grigio, nero, chiazzato. Piuma, s.f. piuma - liggeri che una p., leggero
Pistinaga, pistianga, s.f. carota - p. aresti, ri- come una piuma.
zomolo. Pivieri, s.m. piviere.
Pistincai, v.intr. dare dei piccoli colpi con un Pixarega, s.f. pece greca, colofonia.
dito. Pixi, s.f. pece - nieddu che sa p., nero come la
Pistincu, pistínchidu, s.m. colpetto secco dato pece.
facendo scattare sul pollice, l’indice o il me- Píxidu, agg. color pece, molto scuro.
dio; buffetto. Pizza, s.f. 1. pizza, focaccia fatta di farina e ac-
Pistoccàiu, s.m. persona che confeziona o ven- qua con l’aggiunta di condimenti e ingredienti
de biscotti. diversi 2. membro virile.
Pistoccu, s.m. biscotto; pane biscottato dell’Oglia- Pizzarbu, agg. animale balzano al muso.
stra - p. de marineri, galletta; - portai p. in Pizzeri, s.m. grande boccale per l’acqua del la-
bertula, avere risorse, sotto ogni punto di vista. vamano (< cat. pitxer, pitxel).
Pistola, s.f. pistola. Pizziadroxu, pizzianti, s.m. ortica - p. mascu,
Pistolettada, s.f. colpo di pistola - dd’hanti mor- ortica comune; - p. femina, ortica a campa-
tu cun d-una p., l’hanno ucciso con un colpo nelli [orziau].
di pistola. Pizziai, v.tr. e intr. far male, bruciare (delle feri-
Pistoni, s.m. 1. pestello 2. bottiglia di vetro te) - a cuaddu friau sa sedda ddi pizziat, a
scuro. cavallo scorticato sulla schiena, la sella dà bru-
Pistu, s.m. briga, fastidio, strapazzo, affatica- ciore.
mento [mattana]. Pizzialla, s.f. coll. pezzame, minuzzaglia - p. de
Pisu, s.m. seme, nocciolo - p. de meloni, de bobòi, frammenti di dolci; - p. de pani, di
sindria, semi di melone, di anguria; - p. de ostias, di arroba, pezzetti o rimasugli di pane,
ceresia, di olía, de pruna, nocciolo di cilie- di ostie, di stoffa; - pizzialleddas de terra,
gia, di oliva, di susina. piccoli pezzi di terreno.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio320_A


Pizzicorru, s.m. angolo, punta, estremità del Platonicamenti, avv. idealmente, spiritualmente.
pane - unu p. de pani, un tozzo di pane. Platónicu, agg. platonico - amori, disigiu p.,
Pizzigada, purzada, s.f. presa - p. de tabaccu, amore, desiderio platonico.
presa di tabacco da naso; - una p. de pibiri, Platonismu, s.m. la dottrina filosofica di Platone.
una presa di pepe. Plausíbili, agg. che può essere accettato come
Pizzioleddu, s.m. cima, punta, parte più alta vero e giusto - spiegazioni, giustificazioni p.,
- pesai a su p. de una mata po indi calai unu spiegazione, giustificazione plausibile.
niu, salire sulla cima di un albero per prende- Plausibilidadi, s.f. plausibilità.
re un nido. Plebeu, 1. agg. plebeo, della plebe, grossolano
Pizziori, s.m. bruciore. 2. s.m. nell’antica Roma, chi apparteneva
Pizziosu, agg. bruciante - casu p., formaggio alla plebe.
piccante. Plebi, s.f. plebe, la parte non nobile del popolo
Pízziri, s.m. patereccio. romano, contrapposta ai patrizi.
Pízziris, s.m. pl. mollette per i panni, molle da Plebiscitu, s.m. plebiscito, consenso generale.
caminetto. Plena, s.f. forte aumento della portata di un cor-
Pizzu, s.m. 1. becco degli uccelli - su caboni de so d’acqua, piena.
murdegu portat su p. longu, la beccaccia ha Pleonasmu, s.m. pleonasmo, espressione so-
il becco lungo 2. terminazione appuntita di vrabbondante.
certi recipienti come caffettiere o altri - su p. Pletai, v.intr. litigare, contrastare, contendere.
de su buccali, il beccuccio del boccale. Plètora, s.f. stato patologico dovuto ad anor-
Pizzudu, agg. fornito di becco, appuntito - fig. male aumento della massa del sangue.
ardito, vivace. Pletóricu, agg. affetto da pletora - fig. eccessi-
Pizzu(l)au, agg. brillo, alticcio, mezzo ubriaco. vo, sovrabbondante.
Placa, s.f. piastra di metallo. Pletu, s.m. lite, litigio, contesa, controversia.
Placadori, s.m. impiallacciatore, placcatore. Pléura, s.f. membrana sierosa che riveste i pol-
Placadura, s.f. impiallacciatura, intarsiatura. moni.
Placai, v.tr. 1. placare, ricondurre alla calma, Pleurisía, s.f. pleurite, infiammazione della pleura.
pacificare 2. placcare, rivestire, impiallaccia- Pleuríticu, agg. affetto da pleurite.
re - p. cun lastras de marmuri o cun tiras de Plicu, s.m. plico.
linna, rivestire con lastre di marmo o con le- Plúmbeu, agg. di piombo, del color del piombo
gno pregiato. - vasu p., vaso di piombo; - celu p., cielo plum-
Placidamenti, avv. con calma. beo; - atmosfera plumbea, atmosfera pesan-
Placidesa, s.f. placidità. te, opprimente.
Plàcidu, agg. calmo, quieto, placido. Plumbosu, agg. che contiene piombo, che è pe-
Plàgiu, s.m. 1. illecita appropriazione di un’o- sante come il piombo o che ha il colore del
pera o parte di un’opera che è frutto dell’in- piombo.
gegno altrui, in campo scientifico, artistico o Plumbu, prumu, s.m. piombo, filo a piombo
letterario 2. il reato di chi riduce una persona - grai che p., pesante come il piombo; - calat
in totale stato di soggezione. a p., cade a piombo, perpendicolarmente.
Plana, ved. Prana. Plurali, agg. e s.m. plurale.
Planciai, ved. Pranciai. Pluralidadi, s.f. pluralità, la maggior parte.
Planeta, s.m. 1. corpo celeste che gira intorno Pluralizzai, v.tr. volgere al plurale.
al sole, da cui riceve luce 2. paramento che il Pneumàticu, agg. e s.m. pneumatico - posta p.,
sacerdote indossa sopra il camice durante la posta pneumatica.
messa. Po, prep. per - no seu partíu po curpa sua, non
Planetàriu, agg. e s.m. planetario. sono partito per colpa sua; - traballai po sa
Planimetria, s.f. planimetria. famiglia, lavorare per la famiglia; - dd’hat
Planisfériu, s.m. planisfero, carta geografica pia- bendiu po pagu dinai, l’ha venduto per pochi
na che rappresenta tutta la superficie terrestre. soldi; - po cussu, perciò; po tanti, pertanto.
Planta, ved. Pranta. Poberamenti, poberesamenti, avv. poveramen-
Plata, ved. Prata. te, in povertà - est sempri biviu p., è sempre
Plàtanu, s.m. platano. vissuto in povertà.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio321_A


Poberesa, s.f. povertà, indigenza - is paras fran- Poiggeri, s.m. pescatore che usa una rete a stra-
ciscanus faint votu de p., i frati francescani scico trainata da terra.
fanno voto di povertà. Poíggiu, s.m. rete a strascico somigliante alla
Poberittu, agg. e s.m. poverino; si usa per espri- sciabica ma di dimensioni più piccole (D.).
mere affettuoso compatimento - cussu p. hat Poíta, avv. e cong. perchè - p. no ses beniu?,
sunfriu troppu in sa vida, quel poveretto ha perchè non sei venuto?; - dd’hapu fattu p. mi
sofferto troppo nella vita. praxit, l’ho fatto perchè mi piace.
Pòberu, pòburu, agg. povero - sa famiglia prus Polacca, s.f. stivaletto (< cat. polaca).
pobera de sa bidda, la famiglia più povera Polània, pulània, s.f. manichino, il pizzo del
del paese; - p. in pannus, povero in canna. polso del costume sardo tradizionale fem-
Pobidda, s.f. moglie - ti fazzu conosci a p. mia, minile.
ti presento mia moglie; - est foras de pari de Polari, agg. polare - sa stella p., la stella polare;
sa p., è separato dalla moglie. - terras polaris, terre polari.
Pobiddu, s.m. marito. Polémica, s.f. polemica, controversia accesa
Podàgra, s.f. forma di gotta localizzata ai piedi. - essiri in p. cun calincunu, essere in polemi-
Podagrosu, agg. affetto da gotta. ca con qualcuno.
Podatàriu, s.m. procuratore dei feudatari e rap- Polémicu, agg. polemico - scrittori, giornalista
presentante per la parte amministrativa ed p., scrittore, giornalista polemico.
economica. Poligamia, s.f. poligamia - sa lei nosta no per-
Podda, s.f. colla, glutine. mittit sa p., la nostra legge non permette la
Poddineddu, s.m. dim. cruschello. poligamia.
Pòddini, s.m. 1. crusca 2. polline. Polígamu, s.m. poligamo.
Poddíni, foddíni, s.m. fuliggine [mascàra]. Poliglottu, agg. e s.m. che conosce diverse
Póddixi, s.m. pollice [didu mannu de sa manu]. lingue.
Poddosu, agg. appiccicoso (anche di persona). Polígonu, s.m. poligono.
Poderai, v.tr. tenere, mantenere, trattenere, reg- Pólipu, s.m. polipo, escrescenza carnosa.
gere - podera su cani, trattieni il cane; - no fait Polisíllabu, agg. e s.m. si dice di parola che è
prus a ddu poderai, non lo si può più tenere. formata da più di quattro sillabe.
Poderi, s.m. potere, potestà, podere, possesso Politeismu, s.m. politeismo.
- in poderi miu, dipende dalla mia volontà. Politeista, agg. e s.m. chi pratica il politeismo.
Poderosamenti, avv. in modo poderoso. Política, pulítica, s.f. politica - unu trattau de
Poderosu, agg. poderoso, potente, valente. p., un trattato di politica; - donaisí a sa p.,
Podestadi, s.m. 1. chi era a capo del Comune darsi alla politica; - fueddai de p., parlare di
medioevale 2. durante il fascismo il capo del- politica.
l’amministrazione comunale, di nomina go- Políticu, pulíticu, agg. e s.m. politico - partidu
vernativa. p., partito politico; - elezionis politicas, ele-
Pòdiri, v.intr. potere, avere la forza, la facoltà zioni politiche; - is politicus, i politici.
di fare qualcosa - in domu mia pòzzu fai su Pólizza, s.f. polizza - p. di assigurazioni, poliz-
chi bòllu, in casa mia posso fare ciò che vo- za di assicurazione
glio; - no indi podit prus de sa vida, non può Polleria, s.f. bottega in cui si vende pollame.
neanche reggersi in piedi. Póllici, s.m. pollice [poddixi].
Poema, s.f. poema. Polluzioni, s.f. eiaculazione spontanea che ha
Poesia, s.f. poesia, composizione poetica. luogo spec. durante il sonno.
Poeta, s.m. poeta - p. liricu, classicu, romanti- Polu, s.m. polo - p. articu e p. antarticu, polo
cu, poeta lirico, classico, romantico; - p. im- artico e polo antartico.
provvisadori, poeta estemporaneo. Pomentu, pamentu, s.m. pavimento - p. de
Poetastru, s.m. (spreg.) poeta da strapazzo. mattoni, de marmuri, pavimento di mattoni,
Poetessa, s.f. donna che scrive poesie. di marmo.
Poética, s.f. l’arte del poetare e le sue regole. Pompa, s.f. 1. apparato solenne e fastoso; per
Poeticamenti, avv. con ispirazione poetica. est. sfarzo, lusso 2. pompa per comprimere
Pofinzas, avv. persino, anche. liquidi o gas, irroratrice - p. de liquidai, irro-
Póia, s.f. falda, lembo di veste. ratrice per medicare le vigne.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio322_A


Pompetta, s.f. pompa di piccole dimensioni; in polazione della Sardegna supera di poco il
particolare nome dato a svariati piccoli arne- milione e mezzo.
si di uso comune, come quello per introdurre Pópulu, s.m. popolo - is rappresentantis de su
aria nei pneumatici delle biciclette (p. de bi- p., i rappresentanti del popolo.
cicletta) o per spruzzare profumi o borotalco Porcaxu, procaxu, s.m. porcaro, guardiano di
(p. po aqua de fragus, po cipria) o lo stantuf- porci.
fo della penna stilografica (p. de pinna stilo- Porceddana, s.f. 1. portulaca (erba) 2. porcel-
grafica). lana.
Pompiai, appompiai, v.tr. mantenere, tenere Porceddanas, proceddanas, s.f. pl. scrofole
- pompiamí sa scala, tienimi la scala; - p. fir- (malattia).
ma sa mirada, tener fermo lo sguardo [aguantai]. Porceddinu, proceddinu, agg. maccheronico,
Pompieri, s.m. vigile del fuoco. idioma composto da parole italiane e da pa-
Pomponi, s.m. fiocco o nappa di lana o seta (< fr. role sarde italianizzate - italianu p., italiano
pompon). maccheronico.
Pomposamenti, avv. con sfarzo. Porceddu, proceddu, s.m. maialetto - p. de latti
Pomposidadi, s.f. pomposità. arrustiu, maialetto da latte arrostito; - p. de
Pomposu, agg. pomposo, vanitoso, sfarzoso. Indias, porcellino d’India.
Ponderadamenti, avv. con ponderatezza, con Porcheria, s.f. sporcizia.
riflessione. Porciada, prociada, s.f. porticato.
Ponderai, v.tr. ponderare, considerare, esami- Porcili, s.m. porcile, recinto o stalla per i maiali
nare con attenzione. [accorradroxu de procus].
Ponderazioni, s.f. ponderazione, riflessione, at- Porcinu, agg. porcino - pezza porcina, carne di
tento esame. maiale; - cardulinu p. o de porcus, funghi
Ponenti, s.m. ponente, punto cardinale e vento porcini.
che proviene dalla stessa direzione. Pòrciu, pròciu, s.m. portico [porticu].
Poni, paboni, s.m. pavone. Porcu, procu, s.m. maiale - p. crastau, maiale
Pòniri, v.tr. mettere, porre - p. a parti, mettere da castrato; - p. colludu, verro; - sa trumbitta,
parte; - p. in conca, mettere in testa; - no ponit il grugno, sa zudda, le setole, is ungheddas,
menti a nisciunus, non dà retta a nessuno; - p. le unghie; - su p. zúinat, zerriat, scorrovonat,
su pei in vacuu, mettere il piede in fallo. trottoxat sa coa, il maiale grugnisce, urla,
Ponti, s.m. ponte - p. de linna po fai o arrangiai grufola, arronciglia la coda; - buttonis de p.,
murus, ponteggio di legno; - p. de ferru, pon- granelli di maiale; -figau cun sa nappa,
te di ferro; - p. arcau, ponte arcato; - p. leva- mustela, sumini, fegato con l’omento, arista,
dizzu, ponte levatoio. sugna; - cardulinu de porcus, funghi porci-
Pontificali, 1. agg. pontificale - àbidu, cadira p., ni; - p. chi schivat no ingrassat, il maiale
abito, sedia pontificale 2. s.m. messa o altra schizzinoso non ingrassa.
funzione solenne celebrata da un vescovo; li- Porfía, porfídia, s.f. perfidia, subdola malvagi-
bro delle cerimonie sacre, usato dai vescovi. tà, contrasto.
Pontífici, s.m. Papa, pontefice. Porfiai, porfidiai, v.intr. comportarsi da per-
Pontifíciu, agg. pontificio - guvernu p., gover- fido, ostinarsi nella propria malafede, contra-
no pontificio. stare.
Populai, v.tr. popolare. Porfidiosu, agg. perfido, traditore.
Populanu, agg. e s.m. popolano, proprio del po- Pórfidu, s.m. porfido, pietra di origine vul-
polo - usanzas populanas, usanze popolane. canica, di color violetto, rosso o grigio, usa-
Populari, agg. popolare - bivit in d-una domu ta per pavimentazioni stradali o per mo-
populari, abita in una casa popolare; - is tra- numenti.
dizionis popularis, le tradizioni popolari; - ar- Porosidadi, s.f. porosità.
ti, poesia p., arte, poesia popolare. Porosu, agg. che ha molti pori - linna porosa,
Popularidadi, s.f. popolarità. legno poroso.
Populau, p.p. popolato. Porrixeddu, s.m. dim. 1. piccolo porro 2. picco-
Populazioni, s.f. popolazione - sa p. de sa Sardi- lo baccello che contiene il seme del ravanello
gna superat de pagu su milioni e mesu, la po- o di altre piante.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio323_A


Porru, s.m. 1. porro (verdura) - p. de campu, Portoni, s.m. accr. portone.
aglio triquetro 2. piccola escrescenza carno- Portu, s.m. 1. porto - p. militari, porto militare; - sa
sa che si forma sulla pelle spec. delle mani. navi est intrendu in su p., la nave sta entrando in
Porta, s.f. porta - aberriri, serrai sa p., aprire, porto 2. il portare - p. di arma, porto d’armi.
chiudere la porta; - picchiai, toccai sa p., bus- Poru, s.m. poro.
sare alla porta; - p. scarangiada, porta soc- Porvía, prep. per via.
chiusa; - assegurai sa p., sprangare la porta; Porzioni, s.f. porzione - una p. de durci, una
- p. di armadiu, anta, sportello di armadio. porzione di dolce.
Portàbili, agg. che si può portare. Posada, s.f. 1. posata (cugliera, furchitta, gor-
Portabòxi, s.m. megafono. teddu, ecc.) 2. luogo di riposo, albergo.
Portada, s.f. portata di vivande - p. de pezza, de Posai, v.intr. di liquidi, lasciar depositare sostan-
pisci, portata di carne, di pesce; - sa primu p., ze solide nel fondo.
la prima portata. Posappianu, s.m. persona lenta e placida.
Portadori, s.m. portatore, latore - is portadoris Poscrittu, s.m. ciò che si aggiunge a una lettera
de sa lettèra, i portatori della lettiga; - titulus già firmata (< lat. post scriptum).
a su p., titoli al portatore. Positivamenti, avv. in modo positivo.
Portafogliu, s.m. portafoglio - poniri manu a Positivu, agg. positivo - donai unu giudiziu p.
su p., mettere mano al portafoglio, pagare. asuba de una persona, dare un giudizio posi-
Portai, v.tr. portare, condurre, trasportare - p. is tivo su una persona.
occhialis, sa barba, portare gli occhiali, la Posizioni, s.f. posizione, stato, condizione, con-
barba; - p. is pipius a iscola, portare i bambi- vinzione - s’est postu in d-una p. dilicada e
ni a scuola; - p. in prantas de manu, stimare imbarazzanti, si è messo in una posizione
molto; - su bentu portat tempus bellu, il ven- delicata e imbarazzante; - faisí una p., riusci-
to porta bel tempo; - portaisí bèni, essere in re nella vita, avere successo.
buoni rapporti. Pospastu, s.m. l’ultima portata di un pranzo.
Portali, s.m. portone, portale. Pospòniri, v.tr. posporre, mettere dopo.
Portamantellu, s.m. attaccapanni [appiccaman- Posposizioni, s.f. posposizione.
tellu]. Pospostu, p.p. posposto.
Portamentu, s.m. portamento - unu p. distintu, Pòspurru, agg. che gode di ottima salute, flori-
un portamento distinto. do (detto spec. di bambini).
Portamunera, s.m. borsellino, portamonete. Possedimentu, s.m. possedimento - tenit unu
Portanti, agg. che ha funzione di sostegno grandu p. accanta de Bosa, ha un grande pos-
- muru p., muro portante. sedimento vicino a Bosa.
Portantina, s.f. 1. specie di sedia o cabina fis- Possèdiri, v.tr. possedere - possedit medas do-
sata a lunghe stanghe, portata da persone per mus e terrenus, possiede molte case e terreni.
brevi tragitti 2. lettiga per il trasporto di ma- Possédiu, p.p. posseduto.
lati. Possessivu, agg. che indica possesso - agget-
Portantinu, s.m. addetto al trasporto delle por- tivus, pronominis possessivus, aggettivi, pro-
tantine. nomi possessivi.
Portaschidonis, s.m. telaio triangolare con ganci Possessori, possedidori, s.m. chi ha il possesso
o chiodi per sistemarvi gli spiedi. di un bene.
Portastiarica, s.m. bugia, portastearica. Possessu, s.m. possesso - intrai in p. o pigai p.
Portaturradas, s.m. portacrostini. de unu beni, entrare in possesso o prendere
Portellittu, portallittu, s.m. sportello - su p. de possesso di un bene.
sa genna, lo sportello della porta. Possíbili, agg. possibile - fai totu su p. po beniri,
Portentosu, agg. portentoso, prodigioso, me- fai tutto il possibile per venire.
raviglioso - mexina portentosa, medicina pro- Possibilidadi, s.f. possibilità, eventualità - has
digiosa. a teniri sa p. de dd’incontrai, avrai la possi-
Portentu, s.m. prodigio, miracolo - est unu p. bilità d’incontrarlo.
de memoria, è un portento di memoria. Possibilmenti, avv. potendo.
Porteri, s.m. portinaio, usciere. Possidenti, s.m. possidente, chi possiede beni
Pórticu, s.m. portico [pòrciu]. specialmente immobili.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio324_A


Possidénzia, s.f. possidenza. Potàbili, agg. potabile, che si può bere - aqua
Posta, s.f. 1. posta, ufficio postale - bai a sa p. a p., acqua potabile [bona a buffai].
comprai duus francubullus, vai alla posta a Potantis, avv. nel frattempo, intanto - bai a
comprare due francobolli 2. scommessa zerriai a fradi tuu, deu p. pongiu sa mesa, vai
3. luogo di appostamento del cacciatore. a chiamare tuo fratello, io intanto preparo la
Postali, 1. agg. della posta, attinente alla posta tavola.
- ufficiu, serviziu p., ufficio, servizio postale Potecaría, s.f. farmacia.
2. s.m. corriera adibita anche al servizio po- Potecàriu, s.m. farmacista.
stale - su p. arribat a is cincu, la corriera arri- Potentau, s.m. potentato.
va alle cinque. Potentementi, avv. con grande efficacia.
Postabadera, s.f. palo infisso al centro del cer- Potenti, agg. potente, gagliardo - binu p., vino
chio di trebbiatura, al quale si fissa la catena gagliardo; - velenu p., veleno potente.
o la corda che tiene uniti i cavalli utilizzati Poténzia, s.f. potenza, forza - sa p. de Deus, la
appunto per la trebbiatura. potenza di Dio; - sa p. de una macchina, la
Postabaderi, s.m. esperto che guida i cavalli potenza di una macchina; - p. economica,
legati insieme per la trebbiatura. militari de unu Stadu, potenza economica,
Postema, s.f. ascesso, tumore in maturazione. militare di uno Stato.
Posteri, s.m. postino, portalettere. Potenziali, agg. potenziale, virtuale - perigulu
Posteridadi, s.f. l’insieme di tutti i posteri. p., pericolo potenziale.
Posteriori, agg. posteriore - cussu est capitau Potestadi, s.f. potere di disporre, di dirigere l’al-
in epoca p., quello è capitato in epoca poste- trui attività.
riore; - sa parti p. de s’automobili, la parte Pòtu, s.m. vaso, barattolo [bòtu].
posteriore dell’automobile. Pou, s.m. pozzo d’acqua.
Posteriormenti, avv. nella parte posteriore. Povinzas, avv. perfino, finanche - fueddat p. su
Pòsterus, s.m. pl. posteri, discendenti. cinesu, parla perfino il cinese.
Posticipai, v.tr. posticipare, differire - p. su pran- Pozioni, s.f. pozione, bevanda medicinale - p.
giu, sa partenza, posticipare il pranzo, la par- amorosa, filtro d’amore.
tenza. Poziori, agg. migliore, privilegiato (nel linguag-
Postiglioni, s.m. postiglione, cavalcante, chi gui- gio giuridico) - titulu, derettu p., titolo, dirit-
dava i cavalli delle vetture di posta. to poziore.
Postilla, s.f. postilla, annotazione. Poziu, p.p. potuto.
Postillai, v.tr. fare brevi postille. Prabarista, ved. Pibirista.
Postizzu, agg. posticcio, finto, provvisorio - den- Prama, s.f. 1. palma (pianta) - sa p. produsit is
ti postizza, dente artificiale. dattilis, la palma produce i datteri; - su do-
Postremu, agg. postremo, ultimo. mi(ni)gu de p., la domenica delle palme; - p.
Postri, s.m. pospasto, dessert - is postris, formag- de iscovas, palma nana 2. la parte concava
gio, dolce e frutta (< sp. postre). della mano - ddu portat in prama de manu,
Postríbulu, s.m. postribolo, casa di prostituzione. ce l’ha in grande considerazione.
Postu, 1. s.m. posto, luogo - ddu hat p. po to- Pramu, palmu, s.m. palmo, anche corrispon-
tus, c’è posto per tutti; - poniri is cosas a p., dente misura di lunghezza - comprai tres pra-
rimettere ordine; - seu a p. cun sa cuscienzia mus di arroba, comprare tre palmi di stoffa;
mia, non ho nulla da rimproverarmi 2. s.m. - abbarrai cun d-unu p. de nasu, rimanere con
impiego, occupazione - est unu p. de respon- un palmo di naso.
sabilidadi, è un posto di responsabilità 3. p.p. Prana, plana, s.f. pialla.
posto, messo. Prància, plància, s.f. ferro da stiro [ferru de
Postuchí, avv. postochè, ammesso che. pranciai].
Postulanti, agg. e s.m. che, chi domanda bene- Pranciai, planciai, v.tr. stirare - hòi depu p. is
fici, cariche e simili. tiallas e is camisas, oggi devo stirare le tova-
Póstumu, agg. postumo - scrittu p., scritto pub- glie e le camicie (< sp. planchar).
blicato dopo la morte dell’autore. Pràndiri, v.intr. pranzare - a s’ora de p., all’ora
Postura, s.f. posizione del corpo o di parti di del pranzo; - seu prandiu, sono satollo.
esso. Praneri, agg. piano, piatto - pratu p., piatto piano.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio325_A


Praticanti, agg. praticante - cattolicu p., catto-
Aìnas de su prangaxu T. 25 lico praticante.
Pràticu, agg. pratico, esperto - omini p., uomo
o carnazzeri che ha senso pratico; - abogau p. de divorzius,
avvocato esperto di divorzi.
Azzargiu, gancius, gorteddu de scroxai, Pratígliu, pratílliu, s.m. piattino - pratigliu de
gorteddu de spoiai, lametta, macchina de molli cicchera, piattino per tazzina da caffè.
pezza, mesu spada, murtaiu, panga o bangu, Pratu, s.m. piatto - p. praneri, piatto piano; - p.
pesa, pistoni, serraccu, talleri, tallora. cupudu, piatto fondo; - p. torrau, restituzio-
ne di offesa ricevuta.
Praxeri, ved. Prexeri.
Prangaxu, pangarxu, s.m. macellaio. Praxili, praxibi, agg. piacevole.
Pràngiri, v.intr. piangere - p. po sa morti de Praximentu, s.m. gradimento, piacimento - a
un’amigu, piangere per la morte di un amico; p., a piacere, a volontà.
- scappai a p., cominciare a piangere. Pràxiri, v.tr. e intr. piacere, riuscire gradevole
Pràngiu, s.m. pranzo - fadei p. bellu, fate un - su cixiri no mi praxit, i ceci non mi piaccio-
buon pranzo; - apustis p. si bideus, dopo pran- no; - t’est praxiu su piccioccu miu?, ti è pia-
zo ci vediamo. ciuto il mio fidanzato?
Pranta, planta, s.f. pianta - sa p. de is manus, Prazza, plazza, s.f. piazza, cortile - seus praz-
de is peis, la pianta delle mani, dei piedi; sa zas a pari, siamo vicini di casa, con i cortili
p. de un’appartamentu, de una zittadi, la pian- adiacenti.
ta di un appartamento, di una città. Prazzebas, nella loc. “a prazzebas”, parzialità
Prantai, v.tr. piantare - p. cibudda, lattia, pian- - fai a p., far parzialità.
tare cipolle, lattughe. Prazziri, ved. Parziri.
Prantedu, s.m. piantine da trapianto. Prazzitta, s.f. piazzetta.
Prantu, s.m. pianto - p. de pipiu, vagito, pianto Prazzixedda, s.f. dim. cortiletto
di bimbo. Preàmbulu, s.m. preambolo.
Prantuleu, agg. piagnucoloso. Prebenda, s.f. prebenda.
Pranu, s.m. e agg. luogo pianeggiante, pianura, Precariamenti, avv. in modo incerto.
piano. Precàriu, agg. precario, non stabile - saludi pre-
Prapali, s.m. leva di ferro per sollevare pesi; caria, salute cagionevole.
utensile da muratori e scalpellini. Precauzioni, s.f. precauzione, cautela.
Prapallissu, prafalissu, s.m. sopravveste che Precedentementi, avv. prima.
portano i sacerdoti durante le funzioni reli- Precedenti, agg. precedente - est unu fattu
giose; cotta, rocchetto. senza precedentis, è un fatto mai accaduto
Prapandicu, ved. Perpendículu. prima.
Prapedda, s.f. palpebra - is prapeddas de is Precedénzia, s.f. precedenza - toccat a donai
ogus, le palpebre. sa p. a is problemas prus urgentis, bisogna
Prapponis, nella loc. “andai a p.”, andare tastoni. dare la precedenza ai problemi più urgenti.
Prata, plata, s.f. argento. Precèdiri, v.tr. e intr. precedere - heus tentu sa
Prateri, s.m. argentiere, orefice. stessa idea, ma tui m’has precediu, abbiamo
Prateria, s.f. coll. argenteria. avuto la stessa idea ma tu mi hai preceduto.
Pràtica, s.f. pratica - pigai p., esercitarsi; - poniri Precettai, v.tr. precettare, intimare, ordinare,
in p., praticare; - balit prus sa p. che sa gra- avvertire.
matica, vale più la pratica della grammatica. Precettu, s.m. precetto, comandamento, norma
Praticàbili, agg. che si può praticare - sport p. - festa de p., festa di precetto; - p. pasquali,
vetti in s’istadi, sport praticabile solo d’estate. precetto pasquale; - cartolina de p., ordine
Praticai, v.tr. praticare, esercitare - p. un’arti, scritto di chiamata alle armi.
esercitare un mestiere; - p. genti disonesta, Precintu, s.m. recinto, cerchio.
praticare gente disonesta; - p. unu scontu, pra- Precipitai, v.intr. precipitare, cadere - p. de cro-
ticare uno sconto. bettura, precipitare dal tetto.
Praticamenti, avv. in modo pratico, in sostanza. Precipitazioni, s.f. precipitazione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio326_A


Precipitosamenti, avv. in modo precipitoso, in su studianti p. de sa maísta, è lo scolaro pre-
fretta e furia. diletto dalla maestra.
Precipitosu, agg. precipitoso - est istetia una Predilezioni, s.f. predilezione - tenit una p. po
decisioni precipitosa, è stata una decisione su fillu mannu, ha una predilezione per il fi-
precipitosa; - no siasta p. giudichendi is ate- glio maggiore.
rus, non essere precipitoso giudicando gli altri. Predilígiri, v.tr. prediligere.
Precipíziu, s.m. precipizio, dirupo - essiri in Predominai, v.intr. predominare, dominare, pre-
s’oru de su p., essere sull’orlo del precipizio; valere.
curriri a p., correre a precipizio. Predominanti, agg. predominante - idea, pen-
Precisamenti, avv. esattamente, proprio così. samentu p., idea, pensiero dominante.
Precisioni, s.f. precisione - strumentus de p., Predomíniu, s.m. predominio, supremazia - is
strumenti di precisione; - sa p. de un’arrelo- Romanus hianta tentu su p. in Sardigna po
giu, la precisione di un orologio. casi setti seculus, i Romani ebbero il predo-
Precisu, prezisu, agg. preciso, necessario, ob- minio in Sardegna per quasi sette secoli.
bligatorio - est p. decidiri luegu, è necessario Preesistenti, agg. preesistente.
decidere subito. Preesisténzia, s.f. preesistenza.
Precóniu, s.m. 1. annuncio, bando, proclama- Prefàgliu, s.m. falda increspata - p. de baldac-
zione 2. preghiera di lode che viene cantata chinu, drappo, balza di baldacchino.
il sabato santo durante la benedizione del cero Prefazioni, s.f. prefazione.
pasquale. Preferénzia, s.f. preferenza - usai preferenzias
Preconizzai, v.tr. annunciare pubblicamente, in favori de calincunu, usare preferenze in
prevedere, predire. favore di qualcuno.
Preconizzazioni, s.f. preconizzazione. Preferíbili, agg. preferibile.
Precursori, agg. e s.m. precursore. Prefèrriri, preferiri, v.tr. preferire - p. su pisci
Preda, s.f. bottino, bene di cui ci si impadro- a sa pezza, sa musica a sa pintura, preferire
nisce con la violenza - is ladronis hanti il pesce alla carne, la musica alla pittura.
fattu p. bona, i ladri hanno fatto una buo- Prefettu, s.m. prefetto.
na preda. Prefettura, s.f. prefettura.
Predai, v.tr. predare. Prefiggimentu, s.m. prefiggimento.
Predecessori, s.m. predecessore. Prefíggiri, v.tr. prestabilire - mi seu prefiggiu di
Predella, s.f. predella, pedana [peagna]. acabai su traballu aíntru de custa cida, mi
Prederissa, s.f. bufera di vento. sono prefisso di finire il lavoro entro questa
Predestinai, v.tr. designare, predestinare. settimana.
Predestinau, p.p. designato, destinato - p. a Prefigurai, v.tr. rappresentare simbolicamente.
morriri giovunu, destinato a morire giovane. Prefiguramentu, s.m. prefigurazione.
Predestinazioni, s.f. predestinazione. Prefissu, s.m. prefisso.
Predi, s.m. prete, sacerdote cattolico - faisí p., Pregadoria, s.f. preghiera, orazione.
farsi prete; - zerriai su p., chiamare il prete. Pregai, v.tr. pregare, supplicare - pregu a Deus
Prediali, agg. che si riferisce a podere, a fondo chi m’aggiudit, prego Dio che mi aiuti; - pre-
rustico - tassa p., tassa o imposta fondiaria. gàda po su fillu maladiu, pregava per il figlio
Prédica, padríca, s.f. predica - ascurtai sa p., malato; - faisí p., concedere qualcosa solo do-
ascoltare la predica. po ripetute richieste.
Predicadori, s.m. predicatore - po sa festa de Pregiudicai, v.tr. pregiudicare, danneggiare - cus-
Santu Franciscu hanti zerriau unu p. de foras, sa notizia inopportuna hat pregiudicau s’af-
per la festa di San Francesco hanno chiamato fari, quella notizia inopportuna ha pregiudi-
un predicatore da fuori. cato l’affare.
Predicai, v.tr. predicare - p. s’Evangeliu, predi- Pregiudicau, agg. e s.m. che, chi ha riportato in
care il Vangelo; - p. a su bentu o a su desertu, passato condanne penali.
predicare al vento o al deserto. Pregiudiziali, agg. pregiudiziale.
Predicazioni, s.f. predicazione - p. caresimali, Pregiudiziu, s.m. pregiudizio, preconcetto - est
predicazione quaresimale. unu pregiudiziu populari, è un pregiudizio
Predilettu, p.p. e agg. prediletto, preferito - esti popolare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio327_A


Pregonadori, pregoneri, s.m. banditore. Premurosu, agg. premuroso.
Pregonai, v.tr. dare un bando, notificare un’or- Prenciai, ved. Pranciai.
dinanza - ancu ti pregonit su buginu, che ti Prenda, s.f. pegno, gioiello, tesoro - p. mia sti-
possa ricercare il boia. mada, gioia mia; - donai in p., dare in pegno;
Pregoni, s.m. editto, manifesto, ordinanza. - pigai in p., prendere in pegno; - tant’est una
Pregunta, s.f. domanda - a p. s’arribbat a Roma, p. bella cussa, è tutt’altro che un tesoro quella!
facendo domande si giunge a Roma. Prenèta, s.f. destino - arrazza de p. chi hat ten-
Preguntai, v.tr. domandare, interrogare per sa- tu!, che razza di destino ha avuto!
pere. Prenimentu, prenidura, s.m. riempimento.
Preideddu di arriu, s.m. libellula. Prèniri, v.tr. riempire - p. unu frascu de binu,
Preizza, s.f. pigrizia, poltroneria, indolenza. riempire un fiasco di vino; - p. sa mariga in
Preizzosamenti, avv. svogliatamente. su grifoni, riempire la brocca alla fontanella
Preizzosu, agg. poltrone, scansafatiche, indo- [umpriri].
lente [mandroni, arremàsigu]. Prenu, p.p. riempito, pieno - p. a cuccuru, pie-
Prelatura, s.f. prelatura. no a colmo.
Prelau, s.m. prelato, dignitario ecclesiastico Prenza, s.f. torchio per vinacce o per olive,
fornito di giurisdizione e di titolo onorifico. frantoio.
Prelazioni, s.f. privilegio, diritto di priorità nel- Prenzada, s.f. quantità di vinacce o di olive che
l’acquisto di qualcosa. si torchia in una volta.
Prelibau, p.p. e agg. prelibato, squisito - man- Prenzai, v.tr. torchiare - p. s’axina, torchiare
diari p., cibo eccellente. l’uva [suppressai].
Preliminari, agg. e s.m. preliminare - incurzeus Preoccupai, v.tr. preoccupare, impensierire.
is preliminaris, abbreviamo i preliminari. Preoccupanti, agg. preoccupante - sa delinquen-
Prelongai, perlongai, v.tr. allungare, prolunga- zia minorili est meda p., la delinquenza mi-
re - p. una strada, prolungare una strada; - p. norile è molto preoccupante.
s’orariu de is buttegas, prolungare l’orario Preoccupazioni, s.f. preoccupazione.
dei negozi. Preparai, v.tr. preparare - p. sa carrossa po par-
Prelongamentu, s.m. prolungamento - su p. de tiri, preparare la carrozza per partire; - in lam-
sa linea ferroviaria, il prolungamento della padas is istudiantis si preparant a is esaminis,
linea ferroviaria. a giugno gli studenti si preparano per gli
Prelongau, p.p. e agg. prolungato - unu sonu, esami.
unu zerriu p., un suono, un urlo prolungato. Preparativu, s.m. preparativo - is prepara-
Prelúdiu, s.m. preludio. tivus po unu viaggiu, i preparativi per un
Prematuru, agg. che accade innanzi tempo - partu viaggio.
p., parto prematuro; - morti prematura, mor- Preparatoriu, agg. preparatorio - eserciziu p.,
te prematura. esercizio preparatorio.
Premeditai, v.tr. premeditare - p. unu delittu, Preparazioni, s.f. preparazione.
premeditare un delitto. Preponderai, v.intr. prevalere, predominare,
Premiadori, s.m. chi premia. avere maggior peso, maggior importanza.
Premiai, v.tr. premiare - p. su bincidori, pre- Preponderanti, agg. prevalente - s’opinioni p.
miare il vincitore. est diversa de sa mia, l’opinione prevalente è
Preminénzia, s.f. preminenza, superiorità. diversa dalla mia.
Prèmiri, v.tr. e intr. premere, pigiare, importare, Preponderànzia, s.f. predominio, prevalenza.
stare a cuore - mi premit di arribai a inní aintru Prepòniri, v.tr. mettere prima, preporre - su no-
di hòi, mi preme di arrivare lì entro oggi. mini si preponit a su sangunau, il nome si
Premíssa, s.f. premessa - sa p. de unu liburu, mette prima del cognome; - toccat a p. su stu-
l’introduzione di un libro. diu a su giogu, su doveri a su prexeri, biso-
Premiu, s.m. premio - hat bintu su primu p. de gna anteporre lo studio al gioco, il dovere al
poesia, ha vinto il primo premio di poesia. piacere.
Premonizioni, s.f. premonizione. Preposizioni, s.f. preposizione.
Premura, s.f. premura, fretta - tengiu p. de par- Prepostu, 1. s.m. preposto, chi dirige una de-
tiri, ho premura di partire. terminata attività 2. p.p. di preponiri.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio328_A


Prepotenti, agg. e s.m. prepotente, dispotico, Presentimentu, s.m. presentimento.
arrogante. Presentiri, v.tr. presentire - presentía ca hiat
Prepoténzia, s.f. prepotenza, sopruso - s’ind’est essiri suzzediu calincunu sciaccu, presentivo
fattu mèri cum p., se n’è impadronito con la che sarebbe successa qualche disgrazia.
prepotenza. Presénzia, s.f. presenza - un’omini de bella p.,
Prepúziu, s.m. prepuzio, la cute che ricopre un uomo di bella presenza; - p. de spiritu, pre-
l’estremità del pene. senza di spirito, prontezza.
Prerogativa, s.f. privilegio - is prerogativas de Presépiu, s.m. presepio - p. viventi, presepio
is parlamentaris, le prerogative dei parlamen- vivente; - is personaggius de su p.: Nosta
tari; - sa p. sua est sa bundadi, la sua preroga- Sennora, Santu Giuseppi, su Bambinu, is pa-
tiva è la bontà. storis, is tres gurreis, i personaggi del prese-
Presa, s.f. presa - cani de p., cane da presa; - p. pe: la Madonna, S.Giuseppe, Gesù bambino,
de currenti, p. de terra, presa di corrente, pre- i pastori, i re magi.
sa di terra. Preservai, v.tr. preservare, proteggere.
Presàgiu, s.m. profezia, presagio. Preservamentu, s.m. preservamento.
Presàgu, s.m. indovino. Preservativu, agg. e s.m. preservativo.
Présbita, s.m. presbite. Presidenti, s.m. presidente - su P. de su Consil-
Presbiterali, agg. presbiterale, che riguarda il lu, il Presidente del Consiglio; - p. onorariu,
presbiterato, i preti in genere. presidente onorario.
Presbiteratu, s.m. presbiterato, sacerdozio. Presidénzia, s.f. presidenza, ufficio, carica di
Presbitériu, s.m. presbiterio. presidente o di preside.
Presciénzia, s.f. conoscenza che Dio ha “ab Presidiai, v.tr. presidiare - p. una cittadi, presi-
aeterno” di tutto ciò che dovrà accadere. diare una città.
Prescíndiri, v.intr. prescindere, non considerare. Presídiu, s.m. presidio, difesa, protezione.
Prescriri, v.tr. prescrivere, stabilire, ordinare Presoneri, s.m. prigioniero - p. de gherra, pri-
- p. una mexina, prescrivere una medicina; gioniero di guerra.
- sa lei prescrit de no bocciri, la legge prescri- Presoni, s.m. prigione, carcere - portai a p.,
ve di non ammazzare. incarcerare; - bogai de p., scarcerare; - custa
Prescrittu, p.p. prescritto. domu est unu p., questa casa è una prigione,
Prescrizioni, s.f. prescrizione - attenirisí a is angusta e buia.
prescrizionis de sa lei, attenersi alle disposi- Presonia, s.f. prigionia.
zioni di legge. Pressanti, agg. incalzante, pressante.
Presentada, s.f. presentazione - sa dí de sa primu Pressi, s.f. fretta - teniri p., aver fretta; - poniri
presentada, il giorno in cui i fidanzati si pre- p., sollecitare; - fai una cosa de p., fare una
sentano in municipio insieme a due testimoni cosa frettolosamente; - in p. o de p., in fretta;
per ufficializzare la promessa di matrimonio. - a p., (avv.) presto, al più presto.
Presentadori, s.m. presentatore. Pressioni, s.f. pressione - sa p. de su sanguni, la
Presentai, v.tr. presentare, mostrare, porgere - p. pressione sanguigna.
una domanda, presentare una domanda; - p. Préssiu, s.m. albero e frutto del pesco - p. mu-
su billettu po intrai, presentare il biglietto per scadeddu, p. sperradori, p. de pezza, varie
entrare; - sa luna presentat sempri sa propia qualità di pesca.
facci, la luna presenta sempre la stessa faccia. Pressosu, agg. frettoloso - sa cani pressosa fait
Presentazioni, s.f. presentazione - littera de p., is canixeddus zurpus, la cagna frettolosa fa i
lettera di presentazione; - fai is presentazionis, cuccioli ciechi.
fare le presentazioni. Prestadori, s.m. chi presta.
Presentementi, avv. per il momento - p. no seu Prestai, v.tr. prestare - p. fidi, ubbidienzia, pre-
in gradu de t’aggiudai, per il momento non star fede, ubbidienza; - m’hat prestau duus
sono in grado di aiutarti. liburus, mi ha prestato due libri.
Presenti, 1. agg. presente - a sa riunioni fiat Prestazioni, s.f. prestazione - una bella p. spor-
p. issu puru, alla riunione era presente an- tiva, una bella prestazione sportiva.
che lui 2. s.m. presente, dono - fai unu p., Prestesa, s.f. lestezza, rapidità, celerità - cum
fare un regalo. p., con lestezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio329_A


Préstidu, s.m. prestito - domandai, pigai unu Prevaricai, v.intr. prevaricare.
p., domandare, prendere un prestito. Prevaricazioni, s.f. il reato di chi abusa del pro-
Prestígiu, s.m. prestigio - perdiri su p., perdere prio potere per trarne illeciti guadagni.
il prestigio. Prevèniri, v.tr. 1. prevenire - p. unu disigiu,
Prestoccau, agg. tocco di cervello. soddisfare un desiderio prima che venga
Prestu, avv. presto, subito - su prus p. chi podis, espresso; - p. una domanda, anticipare una
il più presto che puoi; - a si biri p., arriveder- domanda, prima che venga formulata 2. ap-
ci presto. prontare, apparecchiare, preparare.
Presumíbili, agg. presumibile. Prevèniu, p.p. prevenuto.
Presúmiri, v.tr. presumere, immaginare. Preventivamenti, avv. preventivamente
Presúmiu, p.p. presunto. [innantis].
Presumíu, agg. presuntuoso, arrogante - est trop- Prevenzioni, s.f. prevenzione - sa p. de is infor-
pu p. po s’abbasciai a domandai scusas, è troppo tunius, la prevenzione degli infortuni.
presuntuoso per abbassarsi a chiedere scuse. Previdenti, agg. previdente - p. che sa fromiga,
Presuntuosamenti, presumidamenti, avv. pre- previdente come la formica.
suntuosamente. Previdénzia, s.f. previdenza - sa p. sociali, la
Presuntuosidadi, s.f. presuntuosità. previdenza sociale.
Presuntuosu, agg. presuntuoso [presumíu]. Previdiri, v.tr. prevedere, indovinare.
Presunzioni, s.f. presunzione. Previdíu, p.p. previsto - custu casu no est p. de
Presuppòniri, v.tr. presupporre, immaginare. su codici, questo caso non è previsto dal co-
Presupposizioni, s.f. presupposizione. dice.
Presuppostu, 1. s.m. presupposto, condizione Previsioni, s.f. previsione - is previsionis mias
necessaria - cust’arrexonamentu partit de unu si sunt avveradas, le mie previsioni si sono
p. sbagliau, questo ragionamento parte da un avverate.
presupposto sbagliato 2. p.p. di presupponiri. Préviu, agg. previo, precedente.
Presuttu, s.m. prosciutto - p. de porcu de mon- Prexaisí, v.intr. rallegrarsi - si ddu scit sa mam-
ti, prosciutto di maiale di montagna; - p. cottu, ma gei s’indi prexat, se lo sa la madre non si
affumau, prosciutto cotto, affumicato. rallegra di sicuro.
Pretendenti, s.m. pretendente, chi aspira a qual- Prexau, p.p. e agg. rallegrato, contento, allegro.
cosa - is pretendentis sunti medas e issa podit Prexeri, praxeri, s.m. piacere - po p., per pia-
scioberai, i pretendenti sono tanti e lei può cere; - cun p., volentieri; - mi fait meda p. de
scegliere. dda conosciri, sono molto lieto di conoscerla.
Pretèndiri, v.tr. pretendere, esigere - pretendit Prexerosu, prexosu, agg. contento, allegro abi-
centumilla francus po unu traballu de nudda, tualmente.
pretende centomila lire per un lavoro da nulla. Prexu, s.m. gioia, allegria, piacere - hat tentu
Pretensioni, s.f. pretensione, pretesa - una domu fillu mascu: no indi capit in pannus de su p.,
de troppu p., una casa di troppa pretensione. ha avuto un figlio maschio: non sta in sè dalla
Pretéritu, 1. agg. trascorso, passato 2. s.m. gioia.
(scherz.) sedere, deretano. Prezetai, ved. Precettai.
Pretesa, s.f. pretesa - unu discursu senza pre- Preziai, v.tr. valutare, stimare, dare il prezzo.
tesas, un discorso semplice, alla buona. Preziosidadi, s.f. preziosità.
Pretestu, s.m. pretesto, scusa - est unu p. po no Preziosu, agg. prezioso, di gran valore - un’ami-
andai a traballai, è una scusa per non andare cizia preziosa, sa sua, un’amicizia preziosa,
a lavorare. la sua.
Pretori, s.m. pretore. Prezisu, ved. Precisu.
Pretura, s.f. pretura. Préziu, s.m. prezzo - fissai, aumentai su p., fis-
Pretta, s.f. blatta, scarafaggio [pattedda]. sare, aumentare il prezzo; - su p. de su binu
Prevalèssiri, prevaliri, v.intr. prevalere, predo- aumentat dogna tantu, il prezzo del vino au-
minare - arrenescit a p. po s’astuzia chi tenit, menta ogni tanto.
riesce a prevalere per la sua astuzia. Prezziri, ved. Prazziri.
Prevaricadori, s.m. chi commette prevarica- Prima, s.f. broncio, corruccio, sdegno.
zione. Primaisí, v.intr. crucciarsi, adirarsi, imbronciarsi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio330_A


Primaiola, s.f. donna che partorisce la prima p., ha cominciato da poco a studiare piano-
volta, primipara. forte, è ancora principiante.
Primàriu, 1. agg. primario - scola primaria, Princípiu, s.m. 1. principio, il principiare - p. di
scuola elementare; - cosa de primaria impor- annu, capodanno; - de p., da capo 2. fonda-
tanza, cosa di primaria importanza 2. s.m. mento, norma a cui ci si ispira - est un’omini
medico che dirige un reparto ospedaliero. de sanus principius moralis, è un uomo di sani
Primatu, s.m. primato. principi morali.
Primau, p.p. offeso, imbronciato. Príngia, agg. incinta, gravida, pregna - femina p.,
Primavera, s.f. primavera [beranu]. donna gravida; - p. manna, in avanzato stato di
Primaxa, agg. e s.f. pecora che ha figliato per la gravidanza; - p. finzas a bucca, che manca poco
prima volta. a partorire; - muru pringiu, muro gonfio.
Primazia, s.f. superiorità. Priogheddu, s.m. dim. pidocchietto, piattola
Primera, s.f. primiera, nel gioco delle carte. - p. de pudda, pidocchio pollino.
Primeramenti, avv. in primo luogo. Prioghera, s.f. pediculosi.
Primigéniu, agg. generato per primo. Priogosu, agg. pieno di pidocchi.
Primitivu, agg. e s.m. primitivo - is populus Priogu, s.m. pidocchio - p. ladu, piattola.
primitivus de s’Africa, i popoli primitivi del- Priorali, agg. proprio di priore.
l’Africa. Priori, s.m. priore, superiore di una comunità
Primízia, s.f. primizia - sa ceresia in su mesi di religiosa.
abrili est una p., le ciliegie nel mese di aprile Prioridadi, s.f. priorità.
sono una primizia. Priorissa, s.f. 1. superiora di un convento di suo-
Primogenitura, s.f. primogenitura. re 2. persona responsabile di alcuni adem-
Primogénitu, agg. e s.m. primogenito. pimenti in chiesa durante l’anno liturgico.
Primordiali, agg. primordiale, primitivo, origi- Prísia, s.f. registro cronologico di atti, lettere,
nario. ecc. in partenza e in arrivo, protocollo.
Primósigu, agg. permaloso, che si offende per Prisuci, ved. Pisurci.
un nonnulla. Priu, agg. flemmatico - tant’est p., è svelto.
Primu, agg.num. primo - sa p. dí de dogna mesi Priúxa, s.f. aspetto, fisionomia - omini de p.
pagu sa pesoni, il primo giorno di ogni mese lèggia, uomo dall’aspetto poco raccomanda-
pago l’affitto; - su p. de sa classi, il primo bile o anche in pessime condizioni di salute.
della classe. Privada, s.f. latrina - su cobercu de sa p., il co-
Princhiai, v.intr. singhiozzare. perchio della latrina.
Prínchiu, s.m. singhiozzo. Privadamenti, avv. in forma privata.
Principali, 1. s.m. datore di lavoro 2. agg. Privai, v.tr. privare, levare, togliere qualcosa a
principale - Casteddu esti sa cittadi p. de sa qualcuno.
Sardigna, Cagliari è la città principale della Privau, p.p. privato - scola privada, scuola pri-
Sardegna. vata; - camareri p., cameriere personale; - in
Principalmenti, avv. massimamente. p., avv. in privato.
Principau, s.m. principato. Privazioni, s.f. privazione - s’est impostu medas
Principescu, agg. principesco, sontuoso - unu privazionis, si è imposto molte privazioni.
palaziu p., un palazzo principesco; - po su Privilegiai, v.tr. accordare un privilegio.
sposoriu de sa filla ha fattu unu prangiu p., Privilégiu, s.m. privilegio - is privilegius de cer-
per il matrimonio della figlia ha fatto un pran- tas categorias, i privilegi di certe categorie.
zo principesco. Privu, agg. privo - abbarrai p. de dinai, rima-
Principessa, s.f. principessa. nere privo di soldi; - una persona priva di af-
Príncipi, s.m. principe. fettus, una persona priva di affetti.
Principiadori, s.m. iniziatore, promotore. Prò, proi, s.m. pro, giovamento, utilità - bonu
Principiai, v.tr. cominciare - p. unu traballu, p. ti fazzat, buon prò ti faccia; - saludi! - bonu
cominciare un lavoro; - s’annu est principiau p.!, salute! - buon prò.
mali po mei, l’anno è cominciato male per me. Proa, s.f. prua di un’imbarcazione.
Principianti, agg. principiante - hat cumenzau Probàbili, agg. probabile - est p. chi siat comenti
de pagu a studiai su pianoforti, est ancora tui naras, è probabile che sia come tu dici.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio331_A


Probabilidadi, s.f. probabilità - su calculu de is cessariu po biviri, procurare il necessario per
probabilidadis, il calcolo delle probabilità. vivere; - p. votus, procurare voti.
Probabilmenti, avv. in modo probabile. Prodesa, s.f. prodezza, coraggio, valore.
Probàina, ved. Brabàina. Prodigalidadi, s.f. prodigalità.
Probidadi, s.f. probità, integrità morale. Prodigalizzai, v.tr. scialacquare.
Problema, s.m. problema - sa disoccupazioni Prodigamenti, avv. con prodigalità.
est unu p. sociali, la disoccupazione è un pro- Prodigiosamenti, avv. in modo prodigioso.
blema sociale. Prodigiosu, agg. prodigioso, portentoso, mira-
Problematicamenti, avv. in modo problematico. coloso - unu fattu p., un fatto prodigioso; - una
Problemàticu, agg. problematico - situazioni, mexina prodigiosa, una medicina miracolosa.
giudiziu p., situazione, giudizio problematico. Prodígiu, s.m. prodigio, portento.
Procaxu, ved. Porcaxu. Pródigu, agg. prodigo, che spende con eccessi-
Proceddanas, ved. Porceddanas. va larghezza.
Proceddinu, ved. Porceddinu. Proditoriamenti, avv. a tradimento.
Procedimentu, s.m. procedimento - su calculu Proditóriu, agg. fatto a tradimento - assassiniu
est giustu ma su p. esti sbagliau, il calcolo è p., assassinio proditorio.
giusto ma il procedimento è sbagliato; - p. pe- Produsíbili, agg. che si può produrre.
nali, procedimento penale. Produsidori, s.m. produttore - sa Sardigna est
Procèdiri, v.intr. procedere, proseguire - p. in produsidora de medas mineralis, la Sardegna
sa bona strada, proseguire nella buona stra- è produttrice di molti minerali.
da; - p. contra s’imputau, procedere contro Prodúsiri, v.tr. produrre - sa terra produsit froris,
l’imputato. erbas e fruttus, la terra produce fiori, erbe e
Procédiu, p.p. proceduto. frutti.
Procellinu, s.m. porcellino d’India. Produttivu, agg. produttivo - terrenu p., terre-
Processai, v.tr. processare - p. unu po omicidiu, no produttivo.
processare uno per omicidio. Produttu, s.m. prodotto - is produttus de sa ter-
Processioni, s.f. processione [prufassoni]. ra, de su bestiamini, de s’industria, de is mi-
Processu, s.m. processo, procedimento - p. civi- nieras, i prodotti della terra, del bestiame, del-
li, penali, processo civile, penale; - poniri, essiri l’industria, del sottosuolo.
asutta de p., mettere, essere sotto processo; - Produzioni, s.f. produzione - sa p. de su latti
assistiri a unu p., assistere ad un processo. est in aumentu, la produzione del latte è in
Procintu, nella loc. “in p. de”, sul punto di fare aumento.
qualcosa - seu in p. de partiri, sono in procin- Proémiu, s.m. parte di uno scritto o di un discorso
to di partire. che serve di introduzione all’argomento.
Pròciu, ved. Pòrciu. Profanadori, s.m. profanatore.
Proclama, s.m. proclama, dichiarazione solenne. Profanai, v.tr. profanare, violare ciò che è sacro
Proclamai, v.tr. pubblicare, annunciare - p. una - p. una cresia, profanare una chiesa; - p. sa
lei, proclamare una legge; - p. is risultaus elet- memoria de is mortus, profanare la memoria
toralis, proclamare i risultati elettorali. dei morti.
Procónsulu, s.m. proconsole. Profanazioni, s.f. profanazione.
Procrastinai, v.tr. procrastinare, differire. Profanidadi, s.f. profanità.
Procrastinazioni, s.f. procrastinazione. Profanu, agg. e s.m. profano, estraneo a ciò che
Procreai, v.tr. procreare, generare. è sacro - confundiri su sacru cun su p., con-
Procreazioni, s.f. procreazione, generazione. fondere il sacro col profano; - seu unu p. de
Procumuntoni, s.m. grillotalpa. musica, sono un profano di musica.
Procura, s.f. procura - donai una p., farsi rap- Professai, v.tr. professare - p. un’arti, professa-
presentare; - sposaisí po p., sposarsi per pro- re un’arte; - p. sa religioni cattolica, profes-
cura. sare la religione cattolica.
Procuradori, s.m. procuratore, procacciatore - p. Professioni, s.f. 1. professione, mestiere - sa p. de
de una sociedadi, procuratore di una società. ingegneri, la professione di ingegnere 2. atto
Procurai, v.tr. procurare, cercare - procura de del professare un sentimento o una fede politica
fai in pressi, cerca di fare in fretta; - p. su ne- o religiosa - p. de fidi, professione di fede.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio332_A


Professionista, s.c. chi esercita una professione in- Programma, s.m. programma - p. politicu de
tellettuale o comunque una libera professione. unu partidu, programma politico di un parti-
Professori, s.m. professore - p. de universidadi, to; - p. di esamini, programma di esame; - no
de liceu, professore di università, di liceo. conosciu su p. de su cuncertu, non conosco il
Professu, s.m. si dice di religioso che ha fatto la programma del concerto.
professione solenne dei voti. Programmai, v.tr. programmare.
Profeta, s.m. profeta. Programmazioni, s.f. programmazione.
Profetai, v.tr. profetizzare. Progressioni, s.f. aumento regolare e continuo,
Proféticu, agg. profetico. progressione.
Profettosu, agg. che fa bene - erbas profettosas, Progressivamenti, avv. in progressione.
erbe salutifere. Progressivu, agg. progressivo - numera-
Profettu, brofettu, s.m. profitto, giovamento zioni progressiva, numerazione progres-
- buffadí su latti calenti ca ti fait p., beviti il siva; - esercizius progressivus, esercizi
latte caldo che ti fa bene. progressivi.
Profezia, s.f. profezia, vaticinio - is profezias Progressu, s.m. progresso, avanzamento - su
de s’Antigu Testamentu, le profezie dell’Anti- p. de un’infezioni, il progresso di un’in-
co Testamento. fezione; - su p. de unu paísu, il miglioramen-
Profilai, v.tr. profilare, delineare, guarnire, or- to delle condizioni di vita e delle strutture
lare. sociali di un paese.
Profilau, p.p. e agg. delineato nel profilo, guar- Pròi, ved. Pro.
nito. Proibiri, v.tr. proibire, vietare - p. una manife-
Profilu, s.m. profilo - su profilu de is montis, il stazioni, vietare una manifestazione; - p. su
profilo dei monti; - de p., di profilo. passaggiu de is macchinas, vietare il passag-
Profittai, v.intr. approfittare, trarre vantaggio. gio delle macchine.
Prófugu, agg. profugo, fuggiasco. Proibiu, p.p. vietato - su fruttu p., il frutto proi-
Profumai, v.tr. profumare, cospargere di pro- bito; - esti p. de fumai, è vietato fumare.
fumo - p. is pilus, profumare i capelli; - pro- Proibitivu, agg. proibitivo - is domus in cittadi
fumaisí, profumarsi. tenint unu preziu p., le case in città hanno un
Profumau, agg. profumato, odoroso - frori p., prezzo proibitivo.
fiore profumato. Proibizioni, s.f. divieto.
Profumera, s.f. profumiera, vaso in cui si con- Proinosu, agg. piovoso, piovigginoso - tempus
servano o si bruciano i profumi. p., tempo piovoso.
Profumu, s.m. profumo - p. de froris, profumo Pròiri, v.intr. piovere - p. a diluviu, diluviare;
di fiori; - un’ampudditta de p., una boccetta - cessai de p., spiovere; - candu proit sciundit
di profumo. a totus, quando piove si bagnano tutti, la piog-
Profundai, v.tr. scavare a fondo - p. una funta- gia non rispetta nessuno.
na, scavare un pozzo. Proletàriu, agg. e s.m. proletario, salariato - sa
Profundidadi, s.f. profondità - sa p. de su mari, classi proletaria, la classe proletaria; - is pro-
la profondità del mare; - in p., profondamente. letarius, i proletari.
Profundu, agg. e s.m. profondo - sonnu, silen- Prolíficu, agg. prolifico - su conillu est un’a-
ziu p., sonno, silenzio profondo; - in su p. de nimali meda p., il coniglio è un animale mol-
su coru, nel profondo del cuore. to prolifico; - unu ciorbeddu, un’artista p.,
Profusamenti, avv. con profusione. un cervello, un artista prolifico.
Profusioni, s.f. profusione, grande abbondanza Prolissamenti, avv. in modo prolisso.
- p. de lagrimas, profusione di lacrime; - a p., Prolissidadi, s.f. prolissità - sa p. de un’oradori,
in gran copia. la prolissità di un oratore.
Progettai, v.tr. progettare - p. unu viaggiu, pro- Prolissu, agg. prolisso - unu scrittori, unu
gettare un viaggio; - p. una strada, unu ponti, predicadori p., uno scrittore, un predicato-
progettare una strada, un ponte. re prolisso.
Progettu, s.m. progetto - p. de lei, progetto di Pròlogu, s.m. prologo.
legge; - tengiu sempri sa menti prena de pro- Prolusioni, s.f. prolusione.
gettus, ho sempre la mente piena di progetti. Promíscua, s.f. promiscuità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio333_A


Promiscuamenti, avv. in modo promiscuo Pronòmini, s.m. pronome - pronominis per-
- in d-un’aposentu bivint p. dexi personas, sonalis: deu, mi, mei, tui, ti, issu, issa, ddu,
in una stanza vivono promiscuamente dieci dda, ddi, sei, si, nosu o nosaturus, bosu o
persone. bosaturus, issus, issas, ddus, ecc., pronomi
Promíscuu, agg. promiscuo - generu p., genere personali: io, mi, me, tu, ti, egli, ella, lo, la,
promiscuo, che si riferisce sia al maschio che gli/le, sè, si, noi, voi, essi, esse, li, ecc.;
alla femmina - matrimoniu p., matrimonio - pronominis possessivus: su miu, su tuu, su
contratto tra persone di razza o religione di- suu, su nostu, su bostu, s’insòru, ecc., prono-
versa. mi possessivi: il mio, il tuo, il suo, il nostro, il
Promissa, impromissa, s.f. promessa - fai, man- vostro, il loro, ecc.; - pronominis indicativus:
teniri una p., fare, mantenere una promessa. custu, cussu, cuddu, ecc. pronomi indicativi:
Promissóriu, agg. promissorio, che contiene una questo, codesto, quello, ecc.; - pronominis
promessa, un patto - giuramentu p., giuramen- indefinius: dognunu,nisciunus, totus, ecc.,
to promissorio. pronomi indefiniti: ognuno, nessuno, tutti,
Promittenti, agg. promettente - unu cumenzu ecc.; - pronominis relativus e interrogativus:
p., un inizio promettente; - est unu pintori p., su cali, sa cali, chini, ita, ecc., pronomi rela-
è un pittore promettente. tivi e interrogativi: il quale, la quale, chi, che
Promitténzia, s.f. promessa, voto. cosa, ecc.
Promittidori, s.m. promettitore - is politicus Pronosticadori, s.m. pronosticatore.
sunti grandus promittidoris primu de is ele- Pronosticai, v.tr. pronosticare, predire cose future.
zionis, i politici sono grandi promettitori pri- Pronosticazioni, s.f. pronosticazione.
ma delle elezioni. Pronósticu, s.m. pronostico - fai unu p. asuba
Promíttiri, impromíttiri, v.tr. promettere - p. de su tempus, fare un pronostico sul tempo.
unu bellu regalu, promettere un bel regalo; Prontamenti, avv. con prontezza, senza indugio.
- p. maris e montis, promettere mari e monti; Prontesa, s.f. prontezza, sveltezza - p. de me-
- ti promittu chi hap’a beniri, ti prometto che moria, prontezza di memoria; - obbedessiri
verrò; - su piccioccu promittit beni, il ragaz- cun prontesa, obbedire con prontezza.
zo promette bene. Prontu, agg. pronto, sollecito, incline - su trenu
Promíttiu, p.p. e agg. promesso - parrit p. a est prontu a partiri, il treno è pronto a parti-
santus, sembra destinato in sacrificio ai san- re; - seu p. a ddu giurai, sono pronto a giurar-
ti; si dice di persona alla quale non mancano lo; - una mamma est sempri pronta a perdo-
mai problemi di salute. nai, una madre è sempre pronta a perdonare.
Promontóriu, s.m. promontorio, sporgenza Pronúnzia, s.f. pronuncia - si cumprendit de sa
montuosa della costa - sa navi fiat cuada a p. ch’est napulitanu, si capisce dalla pronun-
palas de su p., la nave era nascosta dietro il cia che è napoletano; - tenit una p. difettosa,
promontorio. ha una pronuncia imperfetta.
Promotori, agg. e s.m. promotore. Pronunziai, v.tr. pronunciare - p. unu discursu,
Promovimentu, s.m. promovimento. unu giuramentu, una cundenna, pronunciare
Promòviri, v.tr. promuovere, far passare da una un discorso, un giuramento, una condanna;
classe alla successiva - p. un’azioni legali, - medas fueddus sardus sunti difficilis a p.,
promuovere un’azione legale; - dd’hanti pro- molte parole sarde sono difficili da pronun-
moviu capitanu, l’hanno promosso capitano. ciare.
Promóviu, p.p. e agg. promosso. Propagàbili, agg. che può propagarsi.
Promozioni, s.f. promozione - hat tentu sa p. a Propagadori, s.m. propagatore - p. de notizias
dirigenti, ha avuto la promozione a dirigente. falsas, propagatore di notizie false.
Promulgadori, s.m. chi promulga. Propagai, v.tr. propagare - sa luxi si propagat a
Promulgai, v.tr. promulgare. velocidadi meda manna, la luce si propaga a
Promulgazioni, s.f. promulgazione - sa p. de velocità grandissima.
una lèi, de unu decretu, la promulgazione di Propaganda, s.f. propaganda - p. elettorali,
una legge, di un decreto. propaganda elettorale; - fai p. po unu candi-
Pronebodi, s.m. pronipote, discendente - is pro- datu, po unu produttu, fare propaganda per
nebodis, i discendenti. un candidato, per un prodotto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio334_A


Propagazioni, s.f. propagazione. Proporzioni, s.f. proporzione.
Propassaisí, v.intr. uscire dai limiti, andare so- Propósitu, s.m. proposito, intenzione - fued-
pra le righe con parole o fatti. dai a p. e a spropositu, parlare anche quan-
Propassau, p.p. ecceduto. do si dovrebbe tacere; - hat chistionau cun
Propèndiri, v.intr. propendere - deu propendu su p. de mi offendiri, ha parlato con l’inten-
po una soluzioni pacifica, io propendo per to di offendermi; - a p. de domus, a proposi-
una soluzione pacifica. to di case...
Propensioni, s.f. propensione - fillu miu tenit p. Proposizioni, s.f. proposizione.
po sa matematica, mio figlio ha propensione Proposta, s.f. proposta - p. de matrimoniu, pro-
per la matematica. posta di matrimonio; - no hat accettau sa p.
Propensu, propendiu, p.p. e agg. propenso - no mia, non ha accettato la mia proposta.
mi parit p. a cambiai bidea, non mi sembra Propriamenti, propiamenti, avv. veramente,
propenso a cambiare idea. realmente.
Propiedadi, ved. Propriedadi. Propriedadi, propiedadi, s.f. 1. proprietà - sa
Propína, s.f. indennità, compenso, mancia - p. p. de unu terrenu, la proprietà di un terreno
di esaminis, indennità d’esame dovuto ai com- 2. qualità - medas erbas tenint propriedadis
ponenti una commissione esaminatrice. curativas, molte erbe hanno qualità curative.
Propínquu, agg. e s.m. vicino, congiunto, pa- Proprietàriu, s.m. proprietario - su p. de unu
rente. stabilimentu, il proprietario di uno stabili-
Própiu, p.p. piovuto. mento.
Propiziai, v.tr. propiziare - is antigus si propi- Própriu, 1. s.m. proprio - traballai in p., lavo-
ziànta is dèus insoru cun sacrificius, gli an- rare in proprio 2. agg. e pron. - de su p. meri,
tichi si propiziavano le loro divinità con sa- dello stesso padrone; - biveus in su p. palaziu,
crifici. abitiamo nello stesso palazzo; - benint sempri
Propiziatóriu, agg. propiziatorio - sacrificiu is proprias personas, vengono sempre le stes-
p., sacrificio propiziatorio. se persone 3. avv. veramente - est unu tra-
Propiziazioni, s.f. propiziazione. ballu fattu p. beni, è un lavoro fatto veramen-
Propíziu, agg. propizio, favorevole - sa sorti no te bene.
m’est istada propizia, la sorte non mi è stata Propugnàculu, s.m. fortificazione, baluardo.
favorevole. Pròroga, s.f. proroga, dilazione - hat otteniu
Proponenti, proponidori, agg. e s.m. propo- unu mesi de p. po su pagamentu, ha ottenuto
nente. un mese di proroga per il pagamento.
Proponimentu, s.m. proposito, intenzione - sca- Prorogai, v.tr. prorogare, differire.
resciri is bonus proponimentus, dimenticare Prorumpimentu, s.m. prorompimento.
i buoni propositi. Prorúmpiri, v.intr. prorompere, uscir fuori con
Propòniri, v.tr. proporre, consigliare come impeto.
opportuno - p. un’affari, un’arremediu, pro- Prosa, s.f. prosa - scriri in bona p., scrivere in
porre un affare, un rimedio; - s’omini buona prosa; - teatru de p., teatro di prosa.
proponit e Deus disponit, l’uomo propone Prosadori, s.m. scrittore in prosa.
e Dio dispone. Prosai, v.intr. scrivere in prosa.
Proporzionai, v.tr. proporzionare, paragonare, Prosàicu, agg. relativo alla prosa, ma spesso
comparare - p. is ispesas a is guadangius, usato in senso spregiativo in contrapposizione
proporzionare le spese ai guadagni. a poetico; privo di idealità, volgare.
Proporzionali, agg. proporzionale - pena p. Proscéniu, s.m. proscenio, la parte anteriore del
a sa curpa, pena proporzionale alla colpa; palcoscenico, ribalta.
- rappresentanzia p., rappresentanza pro- Proscriri, proscríviri, v.tr. condannare all’esi-
porzionale. lio, bandire, cacciare.
Proporzionalmenti, avv. in modo proporzio- Proscrittu, agg. e s.m. colpito da proscrizione.
nale. Proscrizioni, s.f. proscrizione - listas de p., li-
Proporzionau, p.p. e agg. proporzionato - pic- ste di proscrizione.
ciocca beni proporzionada, ragazza ben pro- Prosélitu, s.m. proselite, seguace - fai proselitus,
porzionata. far proseliti.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio335_A


Prosighimentu, s.m. proseguimento - su p. de Prostrazioni, s.f. spossatezza, abbattimento.
su viaggiu, il proseguimento del viaggio; - bo- Protèggiri, v.tr. proteggere - p. sa patria de is
nu p., buon proseguimento. enemigus, proteggere la patria dai nemici; - fait
Prosighiri, v.tr. proseguire, continuare - cun cu- carriera poita calincunu ddu proteggit, fa
stu bentu no si podit p., con questo vento non carriera perchè qualcuno lo protegge; - su pa-
si può proseguire. raccu proteggit de s’aqua, l’ombrello ripara
Prosighiu, p.p. proseguito. dalla pioggia.
Prosopopea, s.f. presunzione, prosopopea. Prótesi, s.f. 1. protesi, sostituzione di un organo
Prosperai, v.intr. prosperare, crescere bene - in o di una funzione del corpo umano con un
custu tipu de terrenu prosperat sa idi, in que- apparecchio artificiale - p. dentali, protesi
sto tipo di terreno prospera la vite; - in Casted- dentaria 2. (ling.) aggiunta di un elemento non
du prosperat su commerciu, a Cagliari prospe- etimologico all’inizio di una parola, p. e.: an-
ra il commercio. dai a (i)scola - di (ar)razza bella.
Prosperidadi, s.f. prosperità, benessere - sa p. Protesta, s.f. protesta, disapprovazione - littera,
economica de unu paísu, de una famiglia, la manifestazioni de p., lettera, manifestazione
prosperità economica di una paese, di una fa- di protesta; - sa p. sua est serbida a cambiai
miglia. calincuna cosa, la sua protesta è servita a cam-
Prosperosu, agg. prosperoso, fiorente, pieno di biare qualcosa.
salute - una femina prosperosa, una donna Protestai, v.tr. e intr. protestare - p. una cam-
prosperosa. biali, protestare una cambiale; - p. contra s’in-
Pròsperu, agg. prospero, fiorente. giustizia, protestare contro l’ingiustizia; - pro-
Prospettiva, s.f. 1. prospettiva geometrica - er- testaisí innozenti, protestarsi innocente.
rori de p., errore di prospettiva; - pintai una Protestantesimu, s.m. protestantesimo.
bella p., dipingere una bella prospettiva 2. Protestanti, agg. e s.m. protestante.
possibilità - unu traballu senza p. de meglio- Protestazioni, s.f. il protestare.
ramentu, un lavoro senza prospettive di mi- Protestu, s.m. protesto di una cambiale - man-
glioramento. dai una cambiali a su p., mandare una cam-
Prospettu, s.m. 1. prospetto - su p. de unu biale al protesto.
palaziu, de una cresia, il prospetto di un pa- Protettivu, agg. che serve a proteggere - muru
lazzo, di una chiesa 2. tabella - p. de is p., muro protettivo.
intradas e de is ispesas, tabella delle entrate Protettori, s.m. protettore - Santu Crispinu est
e delle spese. su protettori de is sabateris, San Crispino è il
Próssima, agg. gravida (rif. ad animali) - ègua protettore dei calzolai.
p., cavalla gravida. Protezioni, s.f. protezione.
Prossimamenti, avv. prossimamente, tra breve. Protocollai, v.tr. protocollare - p. unu docu-
Prossimidadi, s.f. prossimità - in p. de s’i- mentu, protocollare un documento.
stadi arrangiu sa domu accanta de mari, Protocollu, s.m. protocollo.
in prossimità dell’estate aggiusto la casa Protomàrtiri, s.m. martire del primo periodo
vicino al mare; - p. de perigulu, imminenza delle persecuzioni.
di pericolo. Protonotàriu, s.m. primo notaio, notaio capo
Próssimu, s.m. prossimo, vicino - ama su p. tuu - p. apostolicu, il più alto dei prelati pontifici
comente tui e totu, ama il tuo prossimo come non vescovi.
te stesso. Protótipu, s.m. prototipo, esemplare.
Prostituída, s.f. prostituta [bagassa]. Protu, s.m. primo tipografo.
Prostituirisí, v.rifl. prostituirsi. Prova, s.f. 1. operazione di verifica di un cal-
Prostituzioni, s.f. prostituzione. colo 2. dimostrazione, testimonianza - finzas
Prostrai, v.tr. abbattere, stendere, umiliare a p. contraria, fino a prova contraria 3. ten-
- p. sa superbia de calincunu, abbattere la tativo - apustis di algunas provas s’esti
superbia di qualcuno; - prostraisí, prostrar- retirau, dopo alcune prove si è ritirato; - p.
si, inchinarsi profondamente, umiliarsi; di esamini, prova d’esame; - p. de stampa,
- s’est prostrau a is peis suus, si è prostrato bozza di stampa; - donai p., dar prova; - in
ai suoi piedi. p., in prova.

336

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio336_A


Provai, v.tr. provare - p. affettu, provare affetto; Provvisoriamenti, avv. temporaneamente.
- p. unu bistiri, provare un abito; - p. una cum- Provvisóriu, agg. provvisorio, temporaneo - gu-
media, provare una commedia; - s’imputau vernu p., governo provvisorio; - occupazioni
est arrenesciu a p. s’innocenzia sua, l’impu- p., occupazione temporanea.
tato è riuscito a provare la sua innocenza. Provvista, s.f. provvista, riserva - fai p. de lin-
Provenda, brovenda, s.f. razione di biada che na po s’ierru, far provvista di legna per l’in-
si dà agli animali da soma o da tiro. verno; - sa p. de s’ollu est finendu, la provvi-
Provendai, v.tr. dare la biada agli animali. sta dell’olio sta finendo.
Provèniri, v.intr. provenire, derivare - custu man- Provvistu, p.p. provvisto.
darinu provenit de sa Sicilia, questi mandarini Prua, s.f. prora [proa].
provengono dalla Sicilia; - s’italianu provenit Pruaxu, agg. discolo - piccioccheddu p., ragaz-
de su latinu, l’italiano deriva dal latino. zino discolo.
Proventu, s.m. rendita, entrata, utile, guadagno. Prudenti, agg. prudente, cauto - depiast’essiri
Proverbiali, agg. proverbiale - esti de un’igno- prus prudenti chistionendu, dovresti essere
ranzia p., è di una ignoranza proverbiale. più prudente nel parlare.
Provérbiu, s.m. proverbio [diciu]. Prudénzia, s.f. prudenza - po p. est mellus a no
Província, s.f. provincia - sa p. de Nuoru, la ddu provocai, per prudenza è meglio non pro-
provincia di Nuoro; - biviri in p., vivere in vocarlo.
provincia. Prufassoni, brufassoni, s.f. processione [pro-
Provinciali, agg. e s.m. provinciale - Consillu cessioni].
P., Consiglio Provinciale; - gustu, mentalidadi Prugai, ved. Purgai.
p., gusto, mentalità provinciale. Prúina, agg. piovana - aqua p., acqua piovana.
Provocadori, s.m. provocatore. Pruinca, s.f. pervinca.
Provocai, v.tr. provocare, causare - su fumu Pruineddu, s.m. dim. polverina - p. de craboni,
provocat su tussi, il fumo provoca la tosse. minuzzaglia di carbone.
Provocanti, agg. provocatorio, provocante - at- Prúini, prúinu, s.m. polvere - redusiri in p., ri-
teggiamentu p., atteggiamento provocato- durre in polvere; - s’ind’est pesau unu cuaddu
rio; - picciocca, castiada p., ragazza, sguar- de p., si è sollevato un polverone; - scutulai su
do procace. p. a unu, bastonare uno; - ghettai p. in is ogus
Provocazioni, s.f. provocazione. a unu, gettare polvere negli occhi ad uno, in-
Provvidenti, agg. provvido, accorto, prudente. gannarlo; - de p. ses nasciu e in p. has a torrai,
Provvidénzia, s.f. provvidenza - cunfiai in sa dalla polvere sei nato e polvere ritornerai.
p., confidare nella provvidenza; - torrai gra- Pruinosu, agg. polveroso, impolverato.
zias a sa p. divina, ringraziare la divina prov- Prumonari, pulmonari, agg. polmonare - ar-
videnza; - is bias de sa p. sunt infinitas, le vie teria p., arteria polmonare.
della provvidenza sono infinite. Prumonazzu, agg. spugnoso come il polmone
Provvididori, s.m. provveditore - p. a is istudius, - sindria prumonazza, anguria passata.
provveditore agli studi. Prumoni, pulmoni, s.m. polmone - sa canna
Provvidimentu, s.m. provvedimento - p. am- de is prumonis, la trachea.
ministrativu, giudiziariu, provvedimento am- Prumonita, s.f. polmonite.
ministrativo, giudiziario. Prumu, s.m. 1. piombo - colori de p., color
Provvidiri, v.intr. provvedere - p. a is abbison- piombo; - grai che p., pesante come il piom-
gius de sa famiglia, provvedere ai bisogni del- bo; - a p., verticale, perpendicolare 2. filo a
la famiglia; - p. a sa siguresa de is cittadinus, piombo.
provvedere alla sicurezza dei cittadini. Pruna, s.f. susina - mata de p., susino; - p. aresti,
Provvidiu, p.p. provveduto, provvisto - beni p. pruno selvatico; - p. de meli, p. de coru, p.
de dinai, ben fornito di soldi. ceresia, p. Sant’Uanni, p. piricocca, diverse
Próvvidu, agg. provvido. specie di susine.
Provvisionai, v.tr. dare uno stipendio o un ap- Prunapréssiu, s.m. pescanoce.
pannaggio. Prunixedda, s.f. pruno selvatico.
Provvisioni, s.f. provvigione, stipendio, appan- Pruppa, pulpa, s.f. polpa - pruppa de pani,
naggio. mollica di pane; - p. de sa nuxi, gheriglio.

337

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio337_A


Pruppu, pulpu, s.m. polpo - p. giudeu, varietà Pubusa, s.f. upupa.
di polpo; - insalada de p., insalata di polpi; Pubusoni, s.m. bernoccolo [bugnu].
- facci de p., faccia da ebete, senza espressione. Pudadori, s.m. potatore.
Pruppudu, pulpudu, agg. polposo, carnoso Pudadura, s.f. potatura.
- olia pruppuda, olive polpose. Pudai, v.tr. potare - p. su sermentu, is arrosas,
Pruritu, s.m. prurito [papingiu]. potare le viti, i rosai.
Prus, avv. più - est prus intelligenti de tui, è più Pudazza, fudazza, s.f. roncola - pudazza cun
intelligente di te; - circa de torrai su prus crista o chighirista, pennato.
prestu possibili, cerca di tornare il più presto Pudda, s.f. gallina - p. florefà, gallina brizzola-
possibile; - no mi serbit prus, non mi serve ta; - p. cuccurucciana, gallina col ciuffo; - p.
più; - prus o mancu, più o meno; - prus a in- criangiana, gallina ovaiola; - p. media, galli-
nantis, più avanti, oltre; - pagu prus, poco più; na prataiola; - p. frucidora, chioccia; - sa p.
- in prus, oltre, inoltre. craccaliat, la gallina canta; - fillu de sa pudda
Prusprestu, prus a prestu, avv. piuttosto, più bianca, beniamino, preferito.
volentieri - no tengiu famini, hia aggradessiri Puddarxu, pruddaxu, s.m. pollaio (W.).
p. unu caffèi, non ho fame, gradirei più vo- Puddasta, s.f. pollastra.
lentieri un caffè. Puddastedda, s.f. dim. pollastrella - fig. (scherz.)
Pruschetotu, avv. soprattutto - m’interessant p. giovane donna piacente e sempliciotta.
is librus asuba de sa Sardigna, m’interessano Puddeccu, s.m. puledro, giovane cavallo, asino
soprattutto i libri sulla Sardegna. o mulo non ancora domato.
Psicologia, s.f. psicologia. Puddeccheddu, s.m. dim. puledrino.
Psicológicu, agg. psicologico - problema, ro- Puddoni, s.m. pollo sultano (W.).
manzu p., problema, romanzo psicologico. Pudendas, s.f. pl. pudende [partis bregungiosas].
Psicòlogu, s.m. studioso di psicologia. Pudescenti, agg. che emana puzza - unu liquidu
Ptialismu, s.m. eccessiva secrezione di saliva. p., un liquido puzzolente.
Pu, inter. espressione di disgusto, disprezzo o Pudesciori, s.m. fetore, puzza - p. de speígu,
derisione. fetore di carogna.
Puba, s.f. qualcosa che si scorge appena nelle Pudèsciri, v.intr. puzzare, putrefare, imputridire.
tenebre. Pudésciu, agg. puzzolente - pezza pudescia, car-
Pubblicàbili, agg. che si può pubblicare. ne guasta; - bucca pudescia, alito cattivo.
Pubblicadori, s.m. pubblicatore. Pudicamenti, avv. con pudicizia.
Pubblicai, v.tr. pubblicare - p. una notizia, una Pudicízia, s.f. pudicizia, verecondia.
lei, pubblicare una notizia, una legge. Pudicu, agg. pudico, riservato.
Pubblicamenti, avv. in pubblico - dd’hat per- Pudoni, s.m. tralcio a frutto della vite.
donau p., l’ha perdonato pubblicamente. Pudori, s.m. pudore.
Pubblicanu, s.m. pubblicano, persona avida di Pudreddu, ved. Purdeddu.
guadagni. Puerili, agg. puerile - linguaggiu p., linguaggio
Pubblicazioni, s.f. pubblicazione - p. de matri- puerile; - comportamentu p., comportamento
moniu, pubblicazione di matrimonio. puerile.
Pubblicidadi, s.f. pubblicità, l’essere pubblico Puerízia, s.f. fanciullezza.
- sa p. de is riunionis de su Consillu Comu- Puèrpera, s.f. puerpera [partera, pana].
nali, la pubblicità delle riunioni del Consiglio Puerpériu, s.m. puerperio.
Comunale; - sa p. de is produttus commer- Puggiada, s.f. salita [pesada, pigada].
cialis, la pubblicità dei prodotti commerciali. Puggiai, v.intr. salire, montare.
Pubblicista, s.m. chi collabora a giornali e pe- Pugnalada, punniolada, s.f. pugnalata - cussu
riodici, senza essere giornalista di professione. tradimentu est una p. po is amigus, quel tra-
Púbblicu, agg. e s.m. pubblico - scola pubbli- dimento è una pugnalata per gli amici; - par-
ca, scuola pubblica; - movirisí po su beni p., ríat ca no dd’interessada, p.!, sembrava che
agire per il bene pubblico; - is giardinus pub- non gli interessasse, pugnalata che gli diano!
blicus, i giardini pubblici; - poniri in p. una Pugnalai, v.tr. ferire, uccidere con un pugnale.
notizia, diffondere una notizia. Pugnali, s.m. pugnale.
Pubertadi, s.f. pubertà. Pugnigosu, ved. Punnigosu.

338

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio338_A


Pulenta, s.f. polenta - p. de fà o succhefà, po- Púniu, s.m. ciò che può essere contenuto in una
lenta di fave; - p. de castangia, pattòna. mano, pugno - unu p. de cixiri arrustíu, una
Pulidesa, s.f. pulitezza, nettezza [pulizia]. manciata di ceci abbrustoliti.
Pulidori, s.m. pulitore. Punna, s.f. tendenza, propensione, intenzione.
Pulidura, pulitura - donai s’urtima p. a unu tra- Punnai, v.intr. tendere, propendere - punnat a
ballu, dare gli ultimi ritocchi ad un lavoro. intrai a s’aqua, tende ad entrare in acqua.
Púliga, s.f. 1. folaga 2. atto di masturbazione Punnigosu, pugnigosu, s.m. pugno, colpo con
maschile. la mano chiusa - ti zaccu unu p. a facci, ti dò
Pulíri, v.tr. pulire, detergere - p. su pavimentu, un pugno in faccia.
is crapittas, pulire il pavimento, le scarpe. Punta, s.f. 1. punta, estremità - sa p. de sa lin-
Pulítica, ved. Política. gua, la punta della lingua; - p. de mata, cima
Pulíu, p.p. e agg. pulito - lenzoru p., lenzuolo di albero 2. fitta, dolore acuto - est a puntas
pulito; - manus pulídas, mani pulite. a brenti, ha fitte alla pancia.
Púlixi, puxi, s.m. pulce - poniri su p. in s’origa Puntada, s.f. colpo di punta - una puntada de
a unu, insinuare un sospetto nell’animo di una pei, un calcio.
persona. Puntadura, s.f. punteggiatura, interpunzione.
Pulizia, s.f. pulizia, nettezza - fai is pulizias, Puntai, v.tr. 1. puntare - su cani puntat sa perdixi,
fare le pulizie, mettere in ordine la casa [puli- il cane punta la pernice 2. mettere i segni di
desa]. interpunzione in uno scritto.
Pulmoni, ved. Prumoni. Puntali, s.m. puntale - su p. de su paraccu, il
Pulpa, ved. Pruppa. puntale dell’ombrello.
Púlpitu, s.m. pulpito [trona]. Punteddai, v.tr. sostenere con puntelli - p. unu
Pulpu, ved. Pruppu. muru, una domu bèccia, puntellare un muro,
Pulsazioni, s.f. pulsazione. una casa vecchia.
Pulsu, s.m. polso - toccai su p., tastare il polso; Punteddu, s.m. puntello, trave.
- p. irregolari, polso irregolare; - su p. de su Puntera, s.f. punta della scarpa.
pei, il collo del piede. Punterolu, s.m. punteruolo.
Pulverisàbili, agg. che può essere polverizzato. Puntetta, s.f. trina, bighero - guerníu de pun-
Pulverisadori, s.m. polverizzatore. tettas, ornato di trine.
Pulverisai, v.tr. polverizzare, ridurre in polvere. Puntigliosu, agg. puntiglioso, ostinato - unu pic-
Pumada, s.f. pomata. cioccheddu p. in su studiu, un ragazzino te-
Pumiciai, appumiciai, v.tr. lisciare con la pie- nace nello studio.
tra pomice. Puntígliu, s.m. puntiglio, ostinazione.
Pumu, s.m. pomo - p. de spada, de cortina, Puntiscrittu, s.m. l’insieme delle lettere iniziali
nappa di spada, di tenda; - pumus de lettu, de del proprio nome ricamate nella biancheria
cadira, pomi di letto, di sedia. per riconoscerne il padrone, monogramma.
Púncia, s.f. chiodo (< sp. puncha) [bulletta]. Puntori, s.m. malattia di animali (forse carbonchio
Punciadura, s.f. bacatura specialmente dei le- fulminante o dissenteria o pleurite) - anca ti
gumi. pighit unu p., (imprec.) che ti venga un brutto
Punciai, v.intr. inchiodare, fissare con chiodi. malanno; - no bessas chene giacca ca ti pigas
Puncionadori, s.m. punzonatore. unu p., non uscire senza giacca perchè ti pren-
Puncionai, v.tr. punzonare, contrassegnare con di un malanno.
punzone. Puntu, 1. s.m. punto - seus a bonu p., siamo a
Puncioni, s.m. punzone. buon punto; - essiri in p. de morti, essere in
Punciu, s.m. punch, bevanda calda a base punto di morte; - sunt is ottu in p., sono esatta-
di rum. mente le otto 2. agg. tarlato, col verme dentro.
Pungènti, agg. pungente. Puntuali, agg. puntuale - est p. in is pagamen-
Púngiri, v.tr. pungere - p. is bois cun su strum- tus, è puntuale nei pagamenti; - circa di arribai
bu(lu), pungolare i buoi col pungolo. p., cerca di arrivare puntuale.
Pungittu, s.m. polsino, solino delle camicie. Puntualidadi, s.f. puntualità.
Púngiu, s.m. pugno. Puntualmenti, avv. all’ora stabilita.
Puníbili, agg. punibile. Puntudu, agg. appuntito, acuminato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio339_A


Puntura, s.f. puntura - sa p. de s’abi est peri- Purpurinu, agg. porporino, purpureo - larvas
gulosa, la puntura dell’ape è pericolosa. purpurinas, labbra porporine.
Pupilla, s.f. 1. pupilla [pipia de s’ogu] 2. bam- Puru, 1. agg. puro, incontaminato 2. avv. pu-
bina minorenne rimasta orfana. re, anche - tui p. ses torrau a innòi, anche tu
Pupillari, agg. pupillare - dilatazioni p., dila- sei tornato qui.
tazione pupillare. Purzada, ved. Pizzigada.
Puppa, s.f. poppa - navigai cun su bentu in p., Purzera, s.f. cernecchio, ciocca di capelli pen-
navigare col vento in poppa. denti dalle tempie (W.).
Purdeddu, pudreddu, s.m. puledro [puddeccu]. Purzioni, s.f. 1. una parte di un tutto - una p. de
Purdiai, pudriai, v.intr. putrefare, marcire - sa terra, una porzione di terreno 2. quantità di
linna si purdiat, il legno marcisce; - purdiaisí cibo servita ad un commensale - una p. de
in presoni, marcire in prigione. durci, una porzione di dolce.
Purdiamentu, purdiadura, s.m. marcimento. Pusillanimidadi, s.f. pusillanimità, vigliac-
Purdiau, p.p. e agg. marcio, putrido. cheria.
Puresa, s.f. purezza, castità. Pusillànimu, agg. pusillanime, pauroso, vile.
Purga, pruga, s.f. 1. purga - pigai sa p., pren- Pustema, ved. Postema.
dere la purga 2. purga mestruale [purgazioni]. Pusticras, avv. dopodomani.
Purgadura, prugadura, s.f. l’insieme delle Pustis, avv. e prep. dopo - si bideus a pustis, ci
impurità rimosse nella pulitura del grano e dei vediamo dopo; - est arribau a p. de nosu, è
legumi. arrivato dopo di noi.
Purgai, prugai, v.tr. 1. somministrare una pur- Pústula, s.f. rigonfiamento della pelle conte-
ga - purgaisí, prendere la purga 2. mondare, nente pus, causato da processi infiammatori
pulire, togliere le pietruzze dal grano o dai o da malattie.
legumi. Putativu, agg. putativo - Santu Giuseppi, bab-
Purganti, agg. e s.m. purgante - mexina p., me- bu p. de Gesu Cristu, S. Giuseppe, padre pu-
dicina purgativa. tativo di Gesù Cristo.
Purgativu, agg. che serve a purgare. Putrefazioni, s.f. putrefazione [purdiamentu].
Purgatóriu, s.m. purgatorio - parit un’anima Pútridu, agg. putrido, marcio [purdiau].
de su p., sembra un’anima del purgatorio; si Putridúmini, s.m. putridume.
dice di persona sempre inquieta e preoccupa- Puttana, s.f. (volg.) puttana, meretrice [ba-
ta. gassa].
Purgazioni, s.f. mestruazione, purificazione. Puttaneri, s.m. (volg.) puttaniere, donnaiolo
Puridadi, s.f. purità, l’essere puro, specialmen- [bagasseri].
te in senso morale. Puttanescu, agg. puttanesco - cumportamentu
Purificadori, agg. e s.m. purificatore. p., comportamento da meretrice.
Purificai, v.tr. purificare, depurare, raffinare Puxi, ved. Pulixi.
- p. su binu, s’ollu, is metallus, depurare il vi- Puzza, s.f. puzza [fragu ma(l)u].
no, l’olio, i metalli. Puzzai, v.intr. puzzare, emanare puzzo.
Purificazioni, s.f. purificazione - sa p. de s’aqua Puzzidda, puzzi puzzi, inter. espressione di di-
prúina, la purificazione dell’acqua piovana. sgusto, di ripugnanza.
Púrpura, s.f. porpora, sostanza colorante rossa Puzzolenti, agg. puzzolente [pudesciu].
e stoffa pregiata tinta con la stessa. Puzzu, s.m. pozzo - pesai aqua de su p., attin-
Purpurau, agg. e s.m. porporato - is porpo- gere acqua dal pozzo; - p. de miniera, pozzo
raus, i cardinali. di miniera; - p. mortu, pozzo nero.

340

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio340_A


Q
Quadrúpedu, s.m. e agg. quadrupede.
Quadruplicai, v.tr. quadruplicare - is interes-
sus si sunti quadruplicaus, gli interessi si sono
quadruplicati.
Quadrúplici, agg. quadruplice.
Quadernu, s.m. quaderno - q. de cascia, regi- Quàdruplu, agg. quattro volte maggiore.
stro per la contabilità. Quali, cali, 1. pron.rel. su cali, sa cali, de su
Quadragenàriu, agg. che ha quarant’anni. cali , a is calis, ecc., il quale, la quale, del
Quadragesima, s.f. quaresima. quale, ai quali, ecc.; - custu est s’amigu de su
Quadragesimali, agg. quaresimale - predica q., cali t’hapu chistionau medas bortas, questo
predica quaresimale. è l’amico di cui ti ho parlato molte volte; - sa
Quadragésimu, agg. quarantesimo. persona a sa cali ti referris, bivit in Roma, la
Quadrai, v.tr. quadrare - is contus no quadrant, persona alla quale ti riferisci, vive a Roma 2.
i conti non quadrano. agg. e pron.int. - po cali motivu s’ind’est an-
Quadràiu, s.m. venditore di quadri. dau?, per quale motivo se n’è andato?; - cali
Quadrangulari, agg. a forma di quadrangolo bolis?, quale vuoi?; - cali de is duas hat essiri
- superfizie q., superficie quadrangolare. stada?, quale delle due sarà stata?
Quadràngulu, s.m. quadrangolo. Qualifica, s.f. qualifica - tenit sa q. di operaiu
Quadranti, s.m. quadrante - su q. de s’arrelo- specializzau, ha la qualifica di operaio spe-
giu, de sa bussola, il quadrante dell’orologio, cializzato.
della bussola. Qualificai, v.tr. qualificare - no sciu comenti q.
Quadratura, s.f. quadratura. s’azioni chi hat fattu, non so come qualificare
Quadrau, 1. agg. che ha forma di quadrato - una l’azione che ha fatto.
mesa quadrada, un tavolo quadrato; - metru, Qualificau, p.p. e agg. qualificato, dotato di ti-
centimetru q., metro, centimetro quadrato 2. toli, di attitudini, di preparazione professio-
s.m. quadrato - su q. de setti est corantanoi, nale - est unu giovunu q. po cussu traballu, è
il quadrato di sette è quarantanove; - q. ma- un giovane qualificato per quel lavoro; - a sa
gicu, quadrato magico. visita de leva dd’hanti q. abili, alla visita di
Quadreria, s.f. luogo in cui sono raccolti molti leva è stato qualificato idoneo.
quadri. Qualificanti, agg. qualificante.
Quadriennali, agg. quadriennale - cursu de istu- Qualificazioni, s.f. qualificazione - cursu de q.
dius q., corso quadriennale di studi. professionali, corso di qualificazione profes-
Quadriénniu, s.m. periodo di quattro anni. sionale.
Quadriformi, agg. che è di forma quadra, che Quarantena, s.f. quarantena, periodo di qua-
offre quattro aspetti. ranta giorni di isolamento e di osservazio-
Quadríglia, s.f. danza figurata, a gruppi, in voga ne per le persone provenienti da luoghi in-
nel XIX sec. - cumandai, baddai sa q., coman- fetti.
dare, ballare la quadriglia. Quarra, s.f. 1. unità di misura per cereali corri-
Quadrilàteru, s.m. figura composta di quattro lati. spondente a 25 litri circa, cioè a mezzo starello
Quadrimestrali, agg. quadrimestrale - pubbli- - una q. de trigu, de fa’, mezzo starello di
cazioni, abbonamentu q., pubblicazione, ab- grano, di fave 2. misura agraria pari a 20 are
bonamento quadrimestrale. - tres quarras de terra, un terreno di 60 are.
Quadrimestri, s.m. periodo di quattro mesi. Quartana, s.f. 1. misura di capacità per olio
Quadripartidu, agg. quadripartito - guvernu pari a 1/4 di brocca e cioè a tre litri circa 2.
q., governo quadripartito. febbre intermittente che si manifesta ogni 4
Quadripartiri, v.tr. dividere in quattro parti. giorni.
Quadritteddu, s.m. dim. quadrettino. Quarteri, s.m. alloggio, quartiere.
Quadrittu, s.m. dim. quadretto. Quartígliu, s.m. gioco di carte, tressette con
Quadríviu, s.m. quadrivio. due coppie di giocatori.
Quadru, s.m. quadro, figura quadrata - tenit Quartina, s.f. strofa di quattro versi in un com-
una bella regorta de quadrus, ha una bella ponimento poetico.
raccolta di quadri. Quartu, s.m. 1. unità di misura per cereali cor-

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio341_A


rispondente a 12,5 litri 2. unità di misura agra- Quintu, agg.num. e s.m. - frequentat sa quinta
ria pari a 10 are. classi de su liceu scientificu, frequenta la
Quartúcciu, s.m. 1. unità di misura per cereali quinta classe del liceo scientifico; - hapu
corrispondente a 6,25 litri 2. unità di misura domandau sa cessioni de su quintu, ho
agraria pari a 5 are. chiesto la cessione del quinto della retri-
Quattru, agg.num. quattro - is q. temporas, le buzione.
quattro stagioni. Quintuplicai, v.tr. rendere cinque volte mag-
Quattruxentus, agg.num. quattrocento. giore.
Querela, s.f. querela - donai q., sporgere quere- Quíntuplu, agg. e s.m. quantità cinque volte
la; - desistiri de sa q., ritirare la querela. maggiore.
Querelai, v.tr. querelare. Quitanza, s.f. quietanza, ricevuta di avvenuto
Querelanti, agg. e s.m. querelante, chi presenta pagamento.
querela. Quitanzai, v.tr. attestare su un documento re-
Quesitu, s.m. quesito, domanda. lativo a un credito vantato, che questo è stato
Questori, s.m. questore 1. funzionario di poli- soddisfatto - q. una fattura, quietanzare una
zia preposto ad una questura 2. parlamentare fattura.
incaricato di mantenere l’ordine durante le Quorum, s.m. voce latina usata per indicare il
sedute. numero minimo di voti necessari per una de-
Quéstua, s.f. questua, raccolta di elemosine. liberazione o per una elezione.
Questuai, v.intr. fare la questua. Quota, s.f. rata, quota, porzione da ricevere o
Questuanti, agg. e s.m. che, chi fa la questua. da pagare.
Questura, s.f. questura. Quotidianu, cotidianu, agg. e s.m. quotidiano,
Quíndixi, agg.num. quindici. di ogni giorno - attividadi, svagu q., attività,
Quinquagenàriu, agg. che ha cinquant’anni. svago quotidiano; - bisongiat a liggiri assu-
Quinquennali, agg. quinquennale - pianu q., mancu duus quotidianus a sa dí po essiri in-
piano quinquennale. formaus, è necessario leggere almeno due quo-
Quinquénniu, s.m. spazio, periodo di cinque anni. tidiani al giorno per essere informati.
Quintana, s.f. sagoma di legno che doveva es- Quozienti, s.m. quoziente - q. elettorali, nu-
sere colpita durante le giostre. mero di voti validi necessario perchè una li-
Quinternu, s.m. fascicolo di cinque fogli. sta ottenga un seggio; - q. de intelligenzia,
Quintessénzia, s.f. la caratteristica essenziale rapporto tra età mentale, determinata mediante
di una cosa, la sua parte più pura - est sa q. de particolari prove psicologiche, e l’età cro-
sa falsidadi, è la quintessenza dell’ipocrisia. nologica di un soggetto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio342_A


R
Radicali, agg. radicale - apparatu r., apparato
radicale; - cura, riforma r., cura, riforma ra-
dicale.
Radicalmenti, avv. in modo radicale.
Radiografia, s.f. radiografia.
Ràbbia, s.f. 1. rabbia (malattia) [arrabiu] Radiu, arradiu, s.m. apparecchio radiofonico.
2. collera, stizza. Radu, agg. rado - barba, pilus radus, barba, ca-
Rabbinu, s.m. rabbino, dottore della religione pelli radi.
ebraica. Raffigurai, v.tr. raffigurare, rappresentare - unu
Rabbiosamenti, avv. con rabbia. quadru chi raffigurat su beranu, un quadro
Rabbiosu, ved. Arrabiosu. che raffigura la primavera.
Rabbuffu, s.m. sgridata, forte rimprovero - fai Raffigurau, p.p. raffigurato, rappresentato.
unu r. a unu, sgridare severamente uno. Raffilai, ved. Arrafilai.
Rabdomanti, s.m. rabdomante, chi si attribui- Raffinadura, raffinamentu, s.f. raffinamento,
sce la capacità di scoprire, servendosi di una raffinazione - r. de su petroliu, de su sali, raf-
verghetta, una vena sotterranea di acqua o di finazione del petrolio, del sale.
metallo. Raffinai, arrafinai, v.tr. raffinare, purificare,
Rabdomanzía, s.f. l’arte del rabdomante. specialmente prodotti industriali - r. s’ollu, su
Rabicanu, agg. e s.m. rabicano, mantello del zuccuru, raffinare l’olio, lo zucchero.
cavallo con ciuffi di peli bianchi. Raffinau, p.p. e agg. raffinato - omini r., de gu-
Racca, arracca, s.f. rantolo del moribondo - te- stus raffinaus, uomo raffinato, di gusti raffi-
nit s’racca, ha il rantolo [sarragu]. nati.
Raccontadori, s.m. narratore. Raffrenai, v.tr. contenere, reprimere - r. unu
Raccontai, ved. Contai. caschidu, su prantu, reprimere uno sbadiglio,
Raccontu, ved. Contu. il pianto.
Raccumandai, v.tr. raccomandare, affidare alla Raggiradori, s.m. raggiratore, truffatore, ingan-
protezione o all’aiuto altrui - r. s’anima a Deus, natore.
prepararsi a morire; - ti raccumandu a fillu Raggirai, v.tr. raggirare, trarre in inganno, truf-
miu, ti raccomando mio figlio. fare.
Raccumandau, p.p. e agg. raccomandato, pro- Raggirau, p.p. ingannato, truffato.
tetto - littera raccumandada, lettera racco- Raggiru, s.m. inganno, maneggio.
mandata. Ràggiu, arràggiu, s.m. raggio - is raggius de
Raccumandazioni, s.f. raccomandazione - unu sa bicicletta, de un’arroda de carru, i raggi
billettu de r., un biglietto di raccomandazione. della bicicletta, di una ruota di carro agrico-
Raccumandízia, s.f. raccomandazione - is rac- lo; - is raggius de su soli, i raggi del sole.
cumandizias de is mammas a is fillas, le rac- Ragguagliai, v.tr. pareggiare, paragonare, infor-
comandazioni delle mamme alle figlie. mare minutamente.
Rachíticu, agg. affetto da rachitismo - pipiu Ragguàgliu, s.m. 1. il confrontare - taula de r.,
r., bambino rachitico - fig. debole, stentato prospetto in cui le diverse misure sono messe
- una mata rachitica, una pianta che cre- a confronto 2. notizia particolareggiata - do-
sce a stento. nai unu r. de sa situazioni, dare un ragguaglio
Rada, s.f. rada, insenatura. della situazione.
Raddobbai, v.tr. riparare una nave da avarie e Raia, arraia, s.f. segno, linea - bessiri de sa r.,
danni subiti. andare oltre il consentito, uscire dal semina-
Raddobbu, s.m. riparazione dei danni di una nave. to; - sa r. de sa cursa de is cuaddus, il traguar-
Raddoppiai, v.tr. raddoppiare. do, la linea d’arrivo nelle corse dei cavalli.
Raddoppiamentu, s.m. raddoppiamento. Raiadura, s.f. cancellatura, segno fatto per can-
Raddoppiau, p.p. raddoppiato. cellare.
Radesa, s.f. radezza. Raiai, v.tr. cancellare con un tratto di penna,
Radicai, v.intr. mettere radici, attecchire - sa depennare.
prama radicat beni in sa terra arenosa, le pal- Raiau, p.p. cancellato, depennato.
me radicano bene nei terreni sabbiosi. Raidori, arraidori, s.m. rasiera [arrasadori].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio343_A


Rais, arrais, s.m. comandante di nave, capo- Rapai, v.tr. tagliare a zero i capelli a una per-
barca o capociurma nelle tonnare. sona - r. sa conca a is cundennaus, rapare la
Raiu, s.m. folgore, fulmine, raggio - r. de luxi, testa ai condannati.
raggio luminoso; - abbasciai raius, folgorare. Rapidamenti, avv. con rapidità.
Rallentai, v.tr. rallentare, rendere più lento - r. Rapidesa, s.f. 1. rapidità, celerità, prontezza
su passu, sa cursa, rallentare il passo, la cor- 2. ripidezza.
sa; - s’automobili rallentat in is corrunadas, Ràpidu, agg. 1. rapido, veloce 2. ripido - ar-
l’automobile rallenta in curva. ziada rapida, salita ripida.
Rallentamentu, s.m. rallentamento. Rapina, s.f. furto, rapina - dd’hanti cundennau
Rallentau, p.p. rallentato. po r. a manu armada, l’hanno condannato per
Ramadura, ved. Arramadura. rapina a mano armata.
Ramai, ved. Arramai. Rapinadori, rapignadori, s.m. rapinatore - is
Ramificai, v.intr. ramificare, produrre rami - ra- rapinadoris de sa banca sunt istetius arrestaus,
mificaisí, dividersi in rami. i rapinatori della banca sono stati arrestati.
Ramificau, p.p. ramificato. Rapinai, rapignai, v.tr. rapinare - dd’hanti ra-
Ramificazioni, s.f. ramificazione, diramazione. pinau candu ind’est bessíu de sa posta cun
Raminai, ved. Arraminai. su dinai de sa pensioni, l’hanno rapinato quan-
Ramingu, agg. che va errando senza meta - an- do è uscito dall’ufficio postale con i soldi della
dai r. pei su mundu, andare ramingo per il pensione.
mondo. Rappezzai, v.tr. rappezzare, rattoppare - r. una
Ràmini, ved. Arràmini. pariga de pantalonis, rattoppare un paio di
Ramosu, agg. che ha molti rami - is corrus ra- pantaloni [acconciai].
mosus de su cerbu, le corna ramose del cervo. Rappezzau, p.p. rattoppato.
Rampa, s.f. tratto di scala compreso tra due Rapportadori, s.m. delatore, spia.
ripiani successivi. Rapportai, v.tr. riportare, riferire, mettere in
Rampu, ved. Arrampu. relazione - no ti fidis de cussu, rapportat totu
Ramu, s.m. ramo - segai is ramus siccaus de su ch’intendit, non fidarti di quello, riferisce
una mata, tagliare i rami secchi di una pianta. tutto quel che sente.
Rana, ved. Arrana. Rapportu, s.m. rapporto, relazione, riferimen-
Rancidaisí, arrancidaisí, v.intr. diventare ran- to - fai r. a is superioris, fare rapporto ai su-
cido [stantissaisí]. periori; - zerriai a r., chiamare a rapporto;
Rancidau, arrancidau, p.p. irrancidito. - teniri bonus rapportus cun totus, avere buoni
Ràncidu, arràncidu, agg. stantio - lardu, ollu rapporti con tutti.
r., lardo, olio rancido [stantissu]. Rappresàglia, represàglia, s.f. rappresaglia
Rancidúmini, s.m. puzzo di rancido. - sa r. de is Fossas Ardeatinas in Roma, la
Rànciu, s.m. pasto dei militari. rappresaglia delle fosse Ardeatine a Roma.
Rancori, s.m. rancore, sentimento di odio na- Rappresentai, v.tr. rappresentare, significare
scosto, malanimo. - unu quadru chi rappresentat una scena de
Randa, ved. Arranda. pisca, un quadro che rappresenta una scena
Rangu, s.m. grado, ceto sociale. di pesca; - su sindigu rappresentat totu sa
Rantantira, rantantina, s.f. gruppo di maschere populazioni, il sindaco rappresenta tutta la po-
(in origine di soli pescatori, oggi molto etero- polazione; - su margiani rappresentat s’astu-
geneo), preceduto da grancassa e accompa- zia, la volpe simboleggia l’astuzia.
gnato da altri strumenti musicali piuttosto ru- Rappresentanti, s.c. chi rappresenta un’altra
morosi che, partendo dai quattro quartieri sto- persona o ente e agisce per conto suo - su r.
rici di Cagliari, percorrono le vie principali de su sindigu, il rappresentante del sindaco;
della città. - r. sindacali, chi è eletto o delegato a rappre-
Ranúnculu, s.m. ranuncolo. sentare il Sindacato; - r. de commerciu, agen-
Ranzelu, s.m. tariffa, tavoletta delle tariffe. te di commercio.
Rapaci, agg. rapace, avido - ogus rapacis, oc- Rappresentànzia, s.f. rappresentanza - r. pro-
chi bramosi. porzionali, rappresentanza proporzionale;
Rapadura, s.f. rapata, rapatura. - ufficiu de r., ufficio di rappresentanza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio344_A


Rappresentativa, s.f. rappresentativa - sa r. de Rassignazioni, s.f. rassegnazione - sopportai
Iglesias hat bintu sa gara, la rappresentativa cun r. una maladia, sopportare con rassegna-
di Iglesias ha vinto la gara. zione una malattia.
Rappresentativu, agg. rappresentativo. Rastai, ved. Arrastai.
Rappresentazioni, s.f. rappresentazione - r. Rastrelliera, s.f. telaio per disporvi armi varie.
sacra, storica, simbolica, rappresentazione Rasu, s.m. tessuto di seta o cotone molto lucido
sacra, storica, simbolica. e compatto.
Raramenti, avv. di rado, infrequentemente. Rata, s.f. rata - bendiri, comprai a ratas, ven-
Raredadi, raridadi, s.f. rarità. dere, comprare a rate [mota].
Rarefai, v.tr. rarefare, rendere meno denso - ra- Ratapignata, ved. Arratapignata.
refaisí, diventare meno denso. Ratificai, v.tr. approvare, ratificare, convalida-
Rarefattu, p.p. e agg. rarefatto, che ha perduto re - r. unu cuntrattu, ratificare un contratto.
di densità - aria rarefatta, aria rarefatta, quella Ratonera, ratera, s.f. trappola per topi.
delle alte montagne. Rattu, s.m. ratto, rapimento - su r. de is Sabi-
Rarefazioni, s.f. rarefazione - sa r. de unu gas, nas, il ratto delle Sabine; - biviri de r., vivere
la rarefazione di un gas. di furti e rapine.
Raru, agg. non comune, difficile a trovarsi - unu Ratu, 1. s.m. poco tempo - s’ind’est andau pa-
francubullu r., un francobollo raro; - ddu hapu gu r. fait, se n’è andato poco fa; - a cabu de r.,
attobiau raras bortas, l’ho incontrato pochis- dopo un po’; - a ratus a ratus, di quando in
sime volte. quando 2. agg. ratificato, legalmente com-
Rasadori, ved. Arrasadori. piuto - matrimoniu r. e no consumau, matri-
Rasai, ved. Arrasai. monio nel quale non abbia avuto luogo l’atto
Raschiadori, s.m. raschiatoio, grisatoio. coniugale.
Raschiadura, s.f. raschiatura, graffio. Rau, agg. rado - seminai a r., seminare ra-
Raschiai, v.tr. raschiare - r. su muru, s’arrúina, damente; - pilus raus, capelli radi.
raschiare il muro, la ruggine; - r. su fundu de Raucédini, s.f. raucedine.
sa pingiada, raschiare il fondo della pentola. Ràucu, agg. affetto da raucedine [sarragau].
Rasenti, ved. Arrasenti. Raunai, v.tr. radunare, mettere insieme - r. su
Rasigai, ved. Arrasigai. bestiamini, is amigus, radunare il bestiame,
Rasígliu, arrasígliu, s.m. raso sottile. gli amici; - raunaisí, radunarsi, riunirsi.
Rasòia, ved. Arrasòia. Raunanza, s.f. radunata, raduno.
Raspa, s.f. raspa, lima di grana grossa per ra- Raunau, p.p. radunato, riunito.
schiare superfici di legno. Rava, s.f. rapa [napu].
Raspai, v.tr. levigare con la raspa. Ravanellu, s.m. ravanello - unu mazzu de r., un
Ràspidu, raspinosu, agg. ruvido - linna, peddi mazzo di ravanelli [arreiga].
raspida, legno, pelle ruvidi. Ravvivai, v.tr. rianimare, far rinvenire - su dot-
Rassegna, s.f. rassegna - passai in r. is sordaus tori hat ravvivau su feríu, il medico ha riani-
de sa caserma, passare in rassegna i soldati mato il ferito; - is froris allacanaus postus in
della caserma. s’aqua si ravvivant, i fiori appassiti messi in
Rasserenai, v.tr. rasserenare, rendere sereno - cus- acqua rinvengono.
sa sceda dd’hiat rasserenada, quella notizia Ravvivamentu, s.m. ravvivamento.
la rasserenò. Ravvivau, p.p. ravvivato.
Rasserenamentu, s.m. rasserenamento. Raxonai, ved. Arraxonai.
Rasserenau, p.p. rasserenato. Raziocinai, v.intr. usare raziocinio, ragionare,
Rassignadamenti, avv. con rassegnazione. ponderare.
Rassignadori, s.m. chi rassegna. Raziocinanti, agg. che è dotato di raziocinio.
Rassignai, v.tr. rassegnare - rassignaisí, ras- Raziocíniu, s.m. raziocinio, capacità di ragio-
segnarsi, accettare con animo umile e pazien- nare - fueddat cun r., parla con raziocinio.
te qualcosa di doloroso, di inevitabile. Razionali, agg. razionale, fornito di superiori
Rassignau, p.p. e agg. che accoglie con umiltà capacità conoscitive - s’omini est un’essiri r.,
e pazienza un dolore, una prova, la volontà l’uomo è un essere razionale.
altrui. Razionalidadi, s.f. razionalità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio345_A


Razionalismu, s.m. dottrina che ritiene la ra- Rebellau, arrebellau, p.p. ribellato.
gione fonte principale, o esclusiva, di tutte le Rebellioni, arrebellioni, s.f. ribellione, rivolta.
nostre conoscenze. Rebellu, arrebellu, agg. ribelle, insofferente di
Razionalista, s.m. seguace del razionalismo; si ogni costrizione.
dice di chi si fida della ragione più che del- Rebentai, ved. Arrebentai.
l’intuizione o del sentimento. Rebíviri, v.intr. rivivere, riprendere le forze - apu-
Razioni, s.f. parte, porzione spettante a ciascu- stis de sa morti heus a r., dopo la morte rivi-
no volta per volta. vremo.
Razza, ved. Arrazza. Rebrotai, v.intr. rigermogliare.
Re-, prefisso di verbi e deverbali che esprime Rebuccadura, arrebuccadura, s.f. rimboc-
iterazione o ripetizione. catura - r. de su lenzoru, de is carzonis, rim-
Reabilitai, v.tr. riabilitare, rendere la stima, boccatura del lenzuolo, dei calzoni.
l’onore a chi li abbia perduti - reabilitaisí, ria- Rebuccai, arrebuccai, v.tr. rimboccare, ripie-
bilitarsi. gare.
Reabilitau, p.p. riabilitato. Rebuccau, arrebuccau, p.p. rimboccato, ripie-
Reagenti, agg. che reagisce, spec. nel significato gato.
scientifico. Rebúffidu, rebuffada, s.m. rabbuffo, rimpro-
Reali, agg. reale, regale, effettivo - famiglia, vero, sgridata - fai unu r. a unu fillu, rimpro-
palaziu r., famiglia, palazzo reale; - su valori verare un figlio.
r. de sa domu est superiori a su chi dd’hapu Rebusai, v.tr. frodare, truffare, raggirare - r. in
pagada, il valore effettivo della casa è supe- su giogu de is cartas, imbrogliare nel gioco
riore a quanto l’ho pagata. delle carte, barare.
Realidadi, s.f. realtà - su sonnu s’est furriau in Rebuseri, s.m. truffatore, imbroglione, baro.
r., il sogno è diventato realtà. Rebuseria, s.f. frode, imbroglio, raggiro - hat
Realisai, realizzai, v.tr. realizzare, effettuare, con- fattu una r. e dd’hanti denunziau, ha commes-
vertire in denaro liquido, accorgersi di qualcosa. so una truffa e l’hanno denunciato; - ma custa
Realisau, p.p. realizzato, effettuato. est una r.!, ma questa è una truffa!
Realista, s.m. 1. sostenitore del sistema mo- Rebussai, ved. Arrebussai.
narchico - essiri prus r. de su rei, essere più Rebustu, ved. Arrebustu.
realista del re 2. seguace del realismo. Recabai, arrecabai, v.tr. ottenere, ricavare, con-
Realmenti, avv. realmente, effettivamente [in seguire.
realidadi]. Recabau, arrecabau, p.p. ottenuto, ricavato.
Reassúmiri, v.tr. 1. riassumere, assumere di nuo- Recada, ved. Arrecada.
vo 2. riepilogare - r. unu discursu, riepiloga- Recaída, s.f. ricaduta, recidiva - un’atera r. podit
re un discorso. essiri fatali, un’altra ricaduta può essere fa-
Reassuntu, p.p. riassunto, riepilogato. tale.
Reattai, v.tr. riattare, rimettere una cosa fuori Recairi, v.intr. ricadere - r. in miseria, in mala-
uso in condizioni di essere usata di nuovo. dia, in errori, ricadere in miseria, in malattia,
Reattamentu, s.m. riattamento - su r. de una in errore.
strada, il riattamento di una strada. Recaíu, p.p. ricaduto.
Reatu, s.m. reato, delitto, colpa. Recalcai, ved. Arrecraccai.
Reazioni, s.f. reazione - aeroplanu a r., aereo a Recamadori, s.m. chi esegue lavori di ricamo
reazione. - unu r. de versus, un ricamatore di versi [bor-
Rebasciai, ved. Arrebasciai. dadori].
Rebàttiri, arrebàttiri, v.tr. ribattere - a forza Recamai, v.tr. ricamare - r. a manu, a macchina
de r. dd’hapu cunvintu, a forza di ribattere unu lenzoru, ricamare a mano, a macchina un
l’ho convinto. lenzuolo.
Rebattu, s.m. accesso di febbre (< sp. rebato). Recamau, p.p. e agg. ricamato - tialla recama-
Rebellaisí, arrebellaisí, v.intr. ribellarsi - r. a is da, tovaglia ricamata.
ingiustizias, ribellarsi alle ingiustizie; - is no- Recamu, s.m. ricamo - scola de r., scuola di ri-
bilis si fiant rebellaus a su rei, i nobili si ribel- camo; - coscinera cun recamus a manu, federa
larono al re. con ricami a mano.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio346_A


Recapacitai, v.tr. ricordare, richiamare alla me- Reciprocamenti, avv. a vicenda.
moria - recapacitaisí, ricordarsi, richiamare Recíprocu, agg. reciproco, scambievole - sti-
alla propria memoria. ma, affettu r., stima, affetto vicendevole.
Recapitai, v.tr. recapitare - r. una littera, unu Recitadori, s.m. chi recita.
paccu, recapitare una lettera, un pacco. Recitai, v.tr. recitare, dire a memoria - r. s’arro-
Recapitulai, v.tr. ricapitolare, riepilogare, rias- sariu, recitare il rosario.
sumere. Reclamai, v.intr. reclamare, protestare, lamen-
Recapitulazioni, s.f. ricapitolazione, riepilogo. tarsi.
Recatadamenti, avv. con considerazione, pon- Reclamau, p.p. reclamato.
deratamente. Reclamu, s.m. reclamo, doglianza, richiesta di
Recataisí, v.rifl. considerarsi, ritenersi, giudi- modificare una decisione che si ritiene ingiu-
carsi - ti podis recatai assortau si no t’hanti sta - fai r., presentare reclamo.
scobertu, puoi considerarti fortunato se non Récluta, s.f. recluta, soldato appena arruolato.
ti hanno scoperto. Reclutai, v.tr. 1. scegliere e arruolare cittadini
Recatamentu, s.m. considerazione, giudizio per il servizio militare 2. assumere qualcuno
- fai is cosas cun pagu r., agire con poco per un lavoro.
giudizio. Reclutamentu, s.m. reclutamento.
Recatau, p.p. e agg. di persona che agisce dopo Recognizioni, s.f. ricognizione, riconoscimento.
aver ponderato e riflettuto, prevedendo gli Reconciliai, v.tr. riconciliare, pacificare - r. duus
eventuali sviluppi del suo operato. fradis, riconciliare due fratelli; - reconciliaisí,
Recatu, ved. Arrecatu. riconciliarsi; - r. cun Deus, riconciliarsi con
Rèccia, ved. Arrèccia. Dio.
Recedimentu, s.m. recessione - r. de carela, Reconciliazioni, s.f. riconciliazione - fai opera
recessione di querela. de r. intre duas personas, fare opera di ricon-
Recèdiri, v.intr. recedere, desistere, rinunciare. ciliazione tra due persone.
Recédiu, p.p. desistito, rinunciato - hat r. scéti Reconoscenti, agg. riconoscente - essiri r. po su
candu dd’hanti amalezzau, ha desistito solo beni arriciu, essere riconoscente per il bene
quando l’hanno minacciato. ricevuto.
Recentementi, avv. poco tempo fa. Reconoscénzia, s.f. riconoscenza - depidu de
Recenti, agg. recente - una scoberta r., una sco- r., debito di riconoscenza.
perta recente. Reconoscimentu, s.m. riconoscimento - signali,
Recetta, rezetta, ved. Arrezzetta. tesserinu de r., segnale, tesserino di ricono-
Recettai, rezettai, ved. Arrezzettai. scimento.
Recettàriu, s.m. 1. raccolta di ricette - r. de pa- Reconòsciri, v.tr. riconoscere, essere grato - r.
stisseria, ricettario di pasticceria 2. blocchetto su fillu de un’amigu, riconoscere il figlio di
di fogli su cui i medici scrivono le ricette. un amico; - r. su beni arriciu, riconoscere il
Rechèdiri, ved. Arrechèdiri. bene ricevuto.
Recídiri, v.tr. recidere - r. una funi, is cambus Reconotu, p.p. riconosciuto.
de una mata, recidere una fune, i rami di un Recopiai, v.tr. ricopiare, mettere in bella copia.
albero. Recopiau, p.p. ricopiato.
Recidiva, s.f. recidiva, ricaduta. Recraccai, ved. Arrecraccai.
Recidivu, agg. recidivo, che è ricaduto nello Recreai, arrecreai, v.tr. confortare, rallegrare,
stesso reato o nella stessa malattia - s’imputau ritemprare lo spirito - recreaisí, svagarsi, di-
est r., l’imputato è recidivo. strarsi, ritemprarsi; - sa musica mi recreat, la
Recintu, s.m. recinto, spazio circondato da uno musica mi distende.
steccato, una siepe, un muro e sim. Recreativu, agg. ricreativo, che serve a ricreare
Récipe, s.m. ricetta, prescrizione (< lat. rècipe il corpo e lo spirito.
“prendi”). Recreau, arrecreau, p.p. ricreato, confortato.
Recipienti, s.m. recipiente - s’ollu si mantenit Recreazioni, s.f. ricreazione, passatempo, diver-
mellus in recipientis de imbirdiu, l’olio si con- timento.
serva meglio in recipienti di vetro. Recreu, arrecreu, s.m. divertimento, conforto,
Reciprocai, v.tr. alternare, avvicendare. ricreazione, svago (< sp. recreo).

347

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio347_A


Recuberadori, s.m. chi ricupera. Redingottu, s.m. corto soprabito maschile in
Recuberai, v.tr. ricuperare, riacquistare - r. is voga fino ai primi del Novecento (< ingl. re-
forzas, sa saludi, sa libertadi, riacquistare le ding-coat).
forze, la salute, la libertà; - r. su tempus perdiu, Redossu, s.m. luogo di riunione di più persone,
ricuperare il tempo perduto. ridotto; nei teatri sala in cui si trattengono gli
Recuberamentu, s.m. ricuperamento. spettatori negli intervalli tra un atto e l’altro.
Recuberau, p.p. ricuperato, riavuto. Redundai, v.intr. ridondare, sovrabbondare.
Recubèru, s.m. ricupero, ricovero, riparo. Redusíbili, agg. che può essere ridotto - preziu
Recumpensa, s.f. ricompensa, mercede, com- non r., prezzo non riducibile.
pensazione. Redusidori, s.m. riduttore, nome di diversi di-
Recumpensai, v.tr. ricompensare, contraccam- spositivi.
biare - po su prexeri chi m’hat fattu dd’hapu Redúsiri, v.tr. ridurre, restringere - r. a s’obbe-
recumpensau cun d-unu crabittu, per il favo- dienzia, ridurre all’obbedienza; - r. in prúini,
re che mi ha fatto l’ho ricompensato con un ridurre in polvere; - r. unu bistiri, restringere
capretto. un abito; - r. is ispesas, ridurre le spese.
Recumpensau, p.p. ricompensato, contraccam- Redúsiu, p.p. ridotto - est r. peddi e ossus, è ri-
biato. dotto pelle e ossa.
Recurrenti, agg. ricorrente, che si ripete con Reduzioni, s.f. riduzione - hat ottentu una r. de
una certa frequenza. impostas, ha ottenuto una riduzione di imposte.
Recúrriri, arrecúrriri, v.intr. ricorrere - r. a su Refacciai, v.tr. rinfacciare, rimproverare.
medicu, a is consillus de un’amigu, ricorrere Refacciamentu, s.m. rinfacciamento.
al medico, ai consigli di un amico. Refacciau, p.p. rinfacciato, rimproverato.
Recursu, s.m. ricorso - presentai r. a su giugi, Refai, v.tr. rifare - r. unu compitu, unu traballu,
presentare ricorso al giudice. rifare un compito, un lavoro; - r. sa paxi, rifa-
Recurtu, p.p. ricorso. re la pace.
Recusa, s.f. ricusa, rifiuto. Refaimentu, s.m. rifacimento, rielaborazione,
Recusai, v.tr. non accettare, rifiutare - r. un’ar- risarcimento.
regalu, rifiutare un regalo; - r. unu giugi, ri- Refattu, p.p. rifatto.
cusare un giudice. Referendàriu, s.m. relatore, chi studia proble-
Recusanti, agg. ricusante. mi per riferire poi ad un collegio o a un’as-
Recusau, p.p. ricusato, rifiutato. semblea.
Recusazioni, s.f. ricusazione, rifiuto. Referendum, s.m. inv. referendum, votazione
Redentori, s.m. chi redime - su R., il Reden- popolare diretta su questioni di interesse na-
tore, Gesù Cristo che, col suo sacrificio, ha zionale.
redento l’umanità. Referimentu, s.m. riferimento - puntu, sistema
Redenzioni, s.f. redenzione, riscatto. de r., punto, sistema di riferimento; - in custu
Redibitóriu, agg. (t. leg.) redibitorio, che può libru inci hat unu r. a unu poeta sardu de su
dar luogo alla rescissione di un contratto di Settixentus, in questo libro c’è un riferimento
compravendita. ad un poeta sardo del Settecento.
Redibizioni, s.f. (t. leg.) scioglimento del con- Refèrriri, v.tr. riferire, riportare - r. is fueddus
tratto condotto dal compratore a suo van- de calincunu, riportare le parole di qualcuno.
taggio. Refettóriu, s.m. refettorio, sala dove si consu-
Redificai, v.tr. riedificare. mano i pasti in comune.
Redificazioni, s.f. riedificazione. Refezioni, s.f. refezione, pasto - r. scolastica,
Redimíbili, agg. che si può riscattare - prestidu refezione scolastica.
r., prestito redimibile. Reflèscia, s.f. riflessione (< cat. reflexa o sp.
Redímiri, v.tr. redimere, riscattare - redimirisí, refleja).
redimersi, liberarsi; - redimirisí de sa sclavi- Reflessíbili, agg. che può riflettersi.
tudini, liberarsi dalla schiavitù. Reflessibilidadi, s.f. riflessibilità.
Redímiu, p.p. redento, riscattato. Reflessioni, s.f. riflessione, considerazione, me-
Redina, s.f. redine - abbambiai is redinas, allen- ditazione - fai una cosa apustis de una longa
tare le redini. r., fare una cosa dopo matura riflessione.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio348_A


Reflessivu, agg. riflessivo, assennato - est unu Refrigerai, v.tr. dare refrigerio, rinfrescare, con-
piccioccheddu r., è un ragazzino assennato. servare alimenti mediante refrigerazione.
Reflessu, s.m. riflesso. Refrigeranti, agg. che dà refrigerio - bagnu r.,
Reflèttiri, v.tr. e intr. riflettere, rispecchiare, pen- bagno refrigerante.
sare, ponderare - is ogus reflettint is sentimen- Refrigerativu, agg. refrigerativo - medicamentu
tus de s’animu, gli occhi riflettono i sentimenti r., medicamento refrigerativo.
dell’animo; - is nuis si reflettint in s’aqua, le Refrigerau, p.p. refrigerato.
nuvole si rispecchiano nell’acqua. Refrigériu, s.m. refrigerio, ristoro - cust’araxi
Refléttiu, p.p. riflesso, riflettuto. donat unu pagu de r., questa brezza dà un po’
Reflorèssiri, v.intr. rifiorire. di refrigerio.
Reflussu, s.m. riflusso. Refriscai, ved. Arrefriscai.
Reforma, s.f. il modificare, a scopo di miglio- Refudai, ved. Arrefudai.
ramento, uno stato di cose - sa r. de sa scola, Refugiaisí, v.rifl. cercar rifugio - r. asutta de
la riforma della scuola. una mata, rifugiarsi sotto un albero.
Reformàbili, agg. che può o che deve essere Refugiau, s.m. rifugiato, chi, per ragioni poli-
riformato. tiche, ha dovuto abbandonare il proprio pae-
Reformadori, s.m. riformatore, chi introduce se e chiedere rifugio altrove - is refugiaus de
una riforma. su Kosovo, i rifugiati del Kosovo.
Reformai, v.tr. 1. riformare, sottoporre a riforma Refúgiu, s.m. rifugio, ricovero, riparo - r. an-
- r. un’ordini religiosu, riformare un ordine tiaèreu, rifugio antiaereo.
religioso 2. dichiarare qualcuno permanen- Regalai, ved. Arregalai.
temente inabile al servizio militare per malat- Regalia, ved. Arregalia.
tia o imperfezione fisica. Regalízia, ved. Arregalízia.
Reformau, p.p. riformato. Regata, s.f. gara di velocità tra imbarcazioni a
Reforzai, rinforzai, v.tr. rinforzare, fortificare remi, a vela o a motore.
- r. unu muru, una fortalesa, rinforzare un mu- Regattai, ved. Arregattai.
ro, una fortezza. Regatteri, ved. Arregatteri.
Reforzamentu, s.m. rinforzamento, rinforzo. Regenerai, v.tr. rigenerare - una mexina chi
Reforzu, rinforzu, s.m. 1. rinforzo - cussu muru regenerat is forzas, una medicina che rigenera
tenit abbisongiu de unu r., quel muro ha bi- le forze; - sa coa de is cabixettas si podit r., la
sogno di un rinforzo 2. pl. (t. mil.) truppe coda delle lucertole può rigenerarsi.
mandate in aiuto - mandai rinforzus in defensa Regenerau, p.p. rigenerato.
de una cittadi, inviare rinforzi in difesa di una Regenerazioni, s.f. rigenerazione.
città. Regettai, v.tr. 1. rigettare, rifiutare 2. vomitare.
Refrancai, v.tr. rinfrancare, ridare coraggio. Regettau, p.p. rigettato, rifiutato, vomitato.
Refrancau, p.p. rinfrancato, rassicurato. Reggenti, s.m. reggente, chi esercita provviso-
Refrangíbili, agg. che può rifrangersi. riamente funzioni altrui al posto del titolare
Refràngiri, v.tr. rifrangere, far cambiare dire- impedito.
zione ad un raggio luminoso - rifrangirisí, in- Reggénzia, s.f. reggenza, ufficio di reggente.
frangersi, spezzarsi. Réggia, s.f. la residenza del re - sa r. de Caser-
Refrattàriu, agg. refrattario, insensibile - mat- ta, la reggia di Caserta; - tenit una domu chi
tonis refrattarius, mattoni refrattari; - r. a do- parit una r., ha una casa che sembra una reggia.
gna sentimentu, refrattario ad ogni sentimento. Reggidori, s.m. reggitore, chi regge o governa.
Refrattu, p.p. rifratto, che ha subito rifrazione. Reggimentu, s.m. reggimento - unu r. de fante-
Refrazioni, s.f. rifrazione. ria, un reggimento di fanteria.
Refrenai, v.tr. raffrenare, tenere a freno, calma- Reggipettu, s.m. reggiseno.
re - r. sa lingua, tenere a freno la lingua; - re- Règgiri, v.tr. reggere - r. unu Stadu, reggere uno
frenaisí, contenersi, trattenersi, padroneg- Stato; - no mi reggint is cambas, non mi reg-
giarsi. gono le gambe.
Refrenamentu, s.m. raffrenamento, moderamento. Reghescia, ved. Arreghescia.
Refrenau, p.p. e agg. tenuto a freno, moderato, Reghesciosu, ved. Arreghesciosu.
contenuto. Regiolai, ved. Arregiolai.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio349_A


Registradori, s.m. registratore - r. de cascia, Reina, s.f. regina.
registratore di cassa. Reintegrai, v.tr. reintegrare - su reposu aggiudat
Registradura, s.f. registrazione, registratura. a r. is forzas, il riposo aiuta a reintegrare le
Registrai, v.tr. registrare, annotare - r. una spe- forze.
sa, registrare una spesa; - r. unu cuntrattu in Reintegrau, p.p. reintegrato.
s’ufficiu de su Registru, registrare un contrat- Reintegrazioni, s.f. reintegrazione.
to all’ufficio del registro. Reiteràbili, agg. che si può reiterare, ripetere.
Registru, s.m. registro - is registrus de sa par- Reiteradamenti, avv. ripetutamente.
rocchia, i registri della parrocchia; - su profes- Reiterai, v.tr. reiterare, ripetere - r. una doman-
sori scrit is votus in su r., il professore scrive da, una promissa,ripetere una domanda, una
i voti nel registro [lista]. promessa.
Régiu, agg. del re - su palaziu r., il palazzo regio. Reiterau, p.p. reiterato, ripetuto.
Regnai, v.intr. regnare, dominare. Reiterazioni, s.f. reiterazione.
Regnanti, agg. che regna - sa domu regnanti in Reladori, riferidori, s.m. e agg. relatore - r. de
Spagna est cussa de is Borbonis, la casa re- una proposta de lei, relatore di una proposta
gnante in Spagna è quella dei Borboni. di legge.
Regnu, s.m. regno - su r. de Sardigna, il regno Relasciai, v.tr. rilasciare, liberare, rilassare (di
di Sardegna. costumi) - hanti relasciau is presoneris, han-
Regòlliri, ved. Arregòlliri. no liberato i prigionieri.
Regordai, ved. Arregordai. Relasciamentu, relassazioni, s.m. rilassamento.
Regorta, ved. Arregorta. Relasciau, p.p. rimesso in libertà, rilasciato; ri-
Regortu, ved. Arregortu. lassato - omini r., uomo rilassato.
Reguardai, v.tr. riguardare, interessare - po su Relàsciu, s.m. rilascio - su r. de unu certificau,
chi mi reguardat s’affari si podit concluiri, il rilascio di un certificato.
per quanto mi riguarda l’affare si può conclu- Relatai, arrelatai, v.tr. riferire, raccontare.
dere. Relativamenti, avv. in modo relativo, limitata-
Reguardu, s.m. riguardo, rispetto - is personas mente.
anzianas tenint abbisongiu de meda r., le per- Relativu, agg. relativo, in proporzione con al-
sone anziane hanno bisogno di molto riguar- tra cosa - su risultau est r. a su sforzu fattu, il
do; - spendiri senza r., spendere senza riguar- risultato è relativo allo sforzo fatto; - totu est
do; - r. a ..., riguardo a... r., ogni cosa può assumere un valore diverso a
Régula, regla, s.f. 1. norma, regola, regolo 2. seconda del punto di vista di chi la considera.
mestruazione (< cat. regla). Relazioni, relata, s.f. relazione, riferimento -
Reguladamenti, avv. senza eccessi. poniri in r. duus fattus, mettere in relazione
Reguladori, s.m. e agg. regolatore - su pianu r. due fatti; - est in bona r. cun su generali, è in
de su Comunu, il piano regolatore del Comune. buoni rapporti con il generale; - tenit una r. cun
Regulai, v.tr. regolare, ordinare, disciplinare - r. d-una femina sposada, ha una relazione con
su cursu de unu frumini, r. su trafficu, regola- una donna sposata.
re il corso di un fiume, regolare il traffico. Relevai, v.tr. risollevare, mettere in evidenza,
Regulamentu, s.m. regolamento, ordinamento. sporgere.
Regulari, agg. regolare - passu r., passo regolare; Relevau, agg. convesso, in rilievo.
- essiri r. in su studiu, essere costante nello Relíchia, s.f. reliquia, ciò che resta come ricor-
studio. do di qualcosa a cui si sia legati sentimental-
Regularidadi, s.f. regolarità - gara de r., gara mente - teniri una cosa comente una r., con-
di regolarità. servare qualcosa con venerazione.
Regularmenti, avv. in modo regolare - pagai r. Religioni, s.f. religione - r. cristiana, buddista,
s’affittu de sa domu, pagare regolarmente il musulmana, religione cristiana, buddista, mu-
fitto di casa. sulmana.
Regulau, p.p. regolato, senza eccessi. Religiosu, agg. religioso, proprio di una reli-
Rèi, s.m. re, sovrano - su lioni est su r. de is ani- gione - insegnamentu, matrimoniu r., insegna-
malis, il leone è il re degli animali; - in domu mento, matrimonio religioso.
sua dognunu est r., in casa propria ognuno è re. Reliquatu, s.m. reliquato, relitto, residuo, avanzo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio350_A


Relogeri, ved. Arrelogeri. Remórdiu, p.p. rimorso.
Relógiu, ved. Arrelógiu. Remóriu, ved. Arremóriu.
Reluxenti, agg. rilucente, splendente - ogus relu- Remorsu, s.m. rimorso - su r. ddu persighit, il
xentis, occhi rilucenti. rimorso lo perseguita.
Relúxiri, v.intr. rilucere, risplendere. Remotu, agg. remoto, lontano nel tempo o nel-
Remacciai, ved. Arremacciai. lo spazio, solitario - avvenimentus remotus e
Remadori, s.m. rematore, vogatore. iscarescius, avvenimenti remoti e dimentica-
Remai, arremai, v.intr. remare, vogare. ti; - unu logu r., un luogo lontano.
Remandai, v.tr. rimandare - si no andat beni ti Removíbili, agg. che si può rimuovere.
ddu remandu, se non va bene te lo rimando. Remòviri, v.tr. rimuovere, smuovere, spostare,
Remanenti, s.m. resto - cun su r. compradí unu destituire.
gelau, col resto prenditi un gelato. Remóviu, p.p. rimosso.
Remangai, ved. Arremangai. Remozioni, s.f. rimozione.
Remarcàbili, agg. rimarchevole, degno di esse- Rempatriai, v.tr. e intr. rimpatriare, tornare in
re notato, importante (< fr. remarquable). patria - r. is presoneris de gherra, rimpatriare
Remarcai, v.tr. notare, rilevare, rimarcare. i prigionieri di guerra.
Remarginai, v.tr. rimarginare - unguentu po r. Rempatriau, p.p. rimpatriato.
is feridas, unguento per rimarginare le ferite. Remplasai, v.tr. sostituire, rimpiazzare - r. un’o-
Remarginau, p.p. rimarginato, cicatrizzato. peraiu cun d-un’ateru, sostituire un operaio
Remasúglia, s.f. rimasuglio, piccolo avanzo. con un altro.
Rematai, ved. Arrematai. Remu, s.m. remo - barca a remus, barca a remi;
Rematu, ved. Arrematu. - binciri sa currenti a forza de remus, vincere
Rembombai, ved. Arrembombai. la corrente a forza di remi.
Rembombu, ved. Arrembombu. Remunerai, v.tr. remunerare, ricompensare - r.
Remborsai, ved. Arremborsai. calincunu cun dinai o cun arregalus, ricom-
Remborsu, ved. Arremborsu. pensare qualcuno con denaro o con regali.
Remediai, ved. Arremediai. Remunerativu, agg. remunerativo - traballu r.,
Remédiu, ved. Arremédiu. lavoro remunerativo.
Remeritai, v.tr. ricompensare - chi Deus t’indi Remunerazioni, s.f. remunerazione - arrici-
remeritit, che Dio te ne rimeriti. ri una bona r., ricevere una buona remune-
Remirai, v.tr. rimirare, guardare con attenzione - razione.
remiraisí in su sprigu, rimirarsi allo specchio. Remurcai, ved. Arremurcai.
Remissíbili, agg. che si può perdonare - errori, Remurcu, ved. Arremurcu.
curpa, pena r., errore, colpa, pena che si può Remustai, ved. Arremustai.
condonare. Renascimentu, s.m. rinascimento, rinascita.
Remissioni, s.f. remissione, perdono, condono Renàsciri, v.intr. rinascere - ominis de cuss’ar-
- sa r. de is peccaus, la remissione dei peccati. razza no indi renascint prus, uomini di quel-
Remíttiri, v.tr. rimettere, affidare, spedire, per- la stirpe non rinascono più.
donare. Renàsciu, p.p. rinato - de candu dd’hanti operau
Remoddai, ved. Arremoddai. est r., da quando l’hanno operato è rinato.
Remodernai, v.tr. rendere più moderno - r. sa do- Renculai, v.intr. rinculare, indietreggiare - su
mu, sa mobilia, rimodernare la casa, i mobili. cuaddu s’ind’est azziccau e hat renculau, il
Remodernau, p.p. reso più moderno, ammo- cavallo si è spaventato e ha rinculato.
dernato. Renda, renta, s.f. rendita, entrata, prebenda.
Remolinai, v.intr. turbinare. Rendevú, s.m. saluto, inchino, riverenza (P.).
Remolinu, s.m. turbine - r. de bentu e de aqua, Rendimentu, s.m. rendimento - su dinai postu
turbine di vento e di pioggia; - unu r. de pruini, in banca donat unu r. minimu, i soldi messi
un turbine di polvere. in banca danno un utile minimo.
Remonai, ved. Arremonai. Rèndiri, v.tr. rendere, restituire, fruttare - r. gra-
Remoni, ved. Arremoni. zias, ringraziare; - r. s’anima a Deus, morire;
Remòrdiri, v.tr. rimordere, riconoscere con di- - cussa bingia no rendit nudda, quella vigna
spiacere una colpa o un errore. non rende niente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio351_A


Renéscida, renescia, ved. Arrenéscida. Repenti, arrepenti, nella loc. “de repenti”, al-
Renèsciri, ved. Arrenèsciri. l’improvviso, repentinamente - mortu de r.,
Renigna, s.f. inquietudine, stizza. morto improvvisamente.
Renignai, v.intr. inquietarsi, stizzirsi, contestare. Repentina, s.f. canto improvvisato.
Renignosu, agg. stizzoso, irrequieto - pipiu r., Repentinamenti, avv. in modo repentino, im-
bambino irrequieto. provvisamente.
Renitenti, agg. renitente, che rifiuta di fare ciò Repentinu, agg. improvviso, repentino.
che gli viene detto o comandato - r. a sa leva, Repetizioni, s.f. ripetizione - sa r. de una cursa,
chi non si presenta alla chiamata per il servi- la ripetizione di una corsa; - andai a r., pren-
zio militare obbligatorio. dere lezioni private.
Reniténzia, s.f. renitenza. Repiccai, ved. Arrepiccai.
Rennegaisí, ved. Arrennegaisí. Repiccu, ved. Arrepiccu.
Rennegu, ved. Arrennegu. Repilai, v.tr. radere contropelo (< cat. repelar).
Rennovàbili, agg. che si può rinnovare - cun- Repilogai, v.tr. riepilogare, ricapitolare - r. una
trattu r., contratto rinnovabile. lezioni, unu discursu, riepilogare una lezio-
Rennovai, v.tr. rinnovare, svecchiare, reinte- ne, un discorso.
grare. Repilu, s.m. contropelo - fai su r. a unu, offen-
Rennovamentu, s.m. rinnovamento, ripristino. dere la reputazione di uno, dirne male (< cat.
Renta, s.f. rendita, entrata. repelo).
Renúnzia, s.f. rinuncia, rifiuto - hat fattu una Repítiri, ved. Arrepítiri.
vida de renunzias, ha fatto una vita di sacrifici. Replanai, repranai, ved. Arrepranai.
Renunziai, v.intr. rinunciare - r. a s’eredadi, a Replantai, reprantai, v.tr. ripiantare - r. una
is prexeris mundanus, rinunciare all’eredità, bingia, ripiantare una vigna.
ai piaceri mondani. Replantau, reprantau, p.p. ripiantato.
Reparàbili, agg. riparabile - is dannus sunti re- Replanu, repranu, ved. Arrepranu.
parabilis, i danni si possono riparare. Réplica, s.f. replica, ripetizione - r. de una cura,
Reparadori, agg. e s.m. riparatore - lei repara- ripetizione di una cura; - r. de una cummedia,
dora, legge riparatrice; - r. de macchinas de replica di una commedia.
iscriri, riparatore di macchine per scrivere. Replicai, v.tr. replicare, ripetere - r. unu spetta-
Reparai, v.tr. aggiustare, mettere al riparo, difen- culu, replicare uno spettacolo.
dere, risarcire - r. una domu, riattare una casa; Replicau, p.p. e agg. replicato, ripetuto.
- r. su bestiamini, mettere al riparo il bestiame. Repòniri, v.tr. riporre, mettere a posto.
Reparazioni, s.f. riparazione, risarcimento [ac- Repopulai(sí), v.tr. e intr. ripopolare(si) - in
conciadura]. d-una reserva de cassa sa salvaggina si repo-
Repartimentu, s.m. scomparto, sezione. pulat, in una riserva di caccia la selvaggina si
Repartiri, v.tr. dividere in parti - r. su guadangiu, ripopola.
dividere il guadagno. Reportai, v.tr. riportare, riferire, citare - su gior-
Repartiu, p.p. ripartito, diviso in parti. nali reportat is notizias ufficialis, il giornale
Repartizioni, s.f. ripartizione - sa r. de is benis riporta le notizie ufficiali.
eredaus, la divisione dei beni ereditati. Reposai, v.intr. riposare, dormire - apustis de
Reparu, s.m. riparo, difesa, protezione - s’ar- su traballu abbisongiat a si r., dopo il lavoro
gini fait de r. a is aquas de su frumini, l’argi- bisogna riposare; - hat reposau totu sa notti,
ne fa da riparo alle acque del fiume. ha riposato tutta la notte [discansai].
Repassada, s.f. ripassata, rimprovero - donai Reposau, p.p. e agg. riposato, ristorato dal ri-
una r. a sa domu, a unu motori, a una lezioni, poso, sereno.
dare una ripassata alla casa, ad un motore, ad Repostu, p.p. riposto, rimesso a posto.
una lezione; - hat pigau su fillu e dd’hat donau Reposu, s.m. riposo, quiete, pace - traballai sen-
una bella r., ha preso il figlio e l’ha rimprove- za r., lavorare senza riposo; - su domigu est dí
rato aspramente. de r., la domenica è giorno di riposo [discansu].
Repassai, v.tr. ripassare, controllare, esaminare Reprèndiri, v.tr. rimproverare, sgridare, ammo-
- r. sa lezioni, ripetere la lezione; - r. sa linge- nire.
ria, controllare la biancheria. Reprensíbili, agg. degno di rimprovero.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio352_A


Reprensioni, s.f. rimprovero, ammonizione, bia- Reputazioni, s.f. reputazione, onore, buon nome
simo. - si sighis aíci has a perdiri sa r. tua, se con-
Reprensivu, agg. che contiene un rimprovero tinui così perderai la tua reputazione.
- tonu de boxi r., tono di voce minaccioso. Requadrai, v.tr. ridurre in forma quadrata.
Reprensori, reprendidori, s.m. riprensore, chi Requisitória, s.f. requisitoria, arringa del pub-
riprende o biasima. blico accusatore, rimprovero severo.
Represàglia, ved. Rappresàglia. Requisitu, s.m. requisito - su primu r. po arre-
Repressu, p.p. represso, soffocato. nesciri est sa bona voluntadi, il primo requi-
Reprímiri, v.tr. reprimere, contenere - r. unu sito per riuscire è la buona volontà.
càschidu, is lagrimas, reprimere uno sbadi- Resa, s.f. resa - intimai sa r., intimare la resa.
glio, le lacrime. Resai, ved. Arresai.
Reprímiu, p.p. represso, contenuto. Resaltai, v.intr. risaltare, apparire nitidamente,
Réprobu, agg. reprobo, malvagio, maledetto distinguersi.
da Dio. Resaltu, s.m. risalto, spicco - donai r., poniri in
Reprodúsiri, v.tr. riprodurre - disignu de r., r., far risaltare.
disegno da riprodurre; - animali o vegetali Resanamentu, s.m. risanamento - r. ediliziu, ri-
de r., animale o vegetale da riprodurre [pa- sanamento edilizio.
rai arrazza]. Rescattadori, s.m. riscattatore, liberatore.
Reproduzioni, s.f. riproduzione. Rescattai, v.tr. riscattare, ricuperare - r. una do-
Reprova, s.f. riprova, riscontro, conferma. mu, riscattare una casa.
Reprovai, reprobai, v.tr. disapprovare, ripro- Rescattu, s.m. riscatto - domus a r., case a ri-
vare. scatto; - domandai unu r. po liberai su seque-
Reprovazioni, s.f. disapprovazione, condanna. strau, chiedere un riscatto per liberare il se-
Repúbblica, s.f. repubblica - sa r. s’opponit a questrato.
sa monarchia, la repubblica si contrappone Rescíndiri, v.tr. rescindere, annullare - r. unu
alla monarchia. cuntrattu, annullare un contratto.
Repubblicanu, agg. repubblicano - guvernu, Rescíndiu, p.p. rescisso.
partidu r., governo, partito repubblicano. Rescottaisí, ved. Arrescottaisí.
Repudiai, v.tr. ripudiare, non riconoscere come Rescottu, ved. Arrescottu.
propria una cosa - r. un’idea, un’amigu, ripu- Reselai, v.intr. aver ribrezzo, sentir paura.
diare un’idea, un amico. Reselau, p.p. che ha avuto ribrezzo, paura.
Repudiau, p.p. ripudiato, rifiutato. Reselosu, agg. sospettoso, dubbioso.
Repúdiu, s.m. ripudio, rifiuto. Reselu, s.m. ribrezzo, ripugnanza.
Repugnai, v.intr. suscitare avversione o disgusto, Resentimentu, s.m. risentimento.
contrariare. Resentiri, v.tr. e intr. risentire, provare le con-
Repugnanti, agg. ripugnante, disgustoso, nau- seguenze di qualcosa - risentit de sa mancan-
seante - fragu r., odore nauseante. zia de sa famiglia, risente la mancanza della
Repugnànzia, s.f. disgusto, ribrezzo. famiglia; - risentirisí, offendersi, dimostrare
Répula, ved. Arrépula. risentimento.
Repulidori, s.m. ripulitore. Resentiu, p.p. risentito, irritato.
Repulidura, s.f. ripulitura. Reserva, s.f. riserva, ricambio - cuaddu de r.,
Repuliri, v.tr. ripulire - r. unu terrenu de s’erba, cavallo di riserva; - r. de cassa e de pisca, ri-
ripulire un terreno dalle erbacce. serva di caccia e di pesca.
Repuliu, p.p. ripulito - dd’hanti r. sa domu, gli Reservadesa, s.f. riservatezza - s’autoridadi po
hanno rubato tutto. sa r., l’autorità per la privacy.
Repulsa, s.f. rifiuto, ripulsa. Reservai, v.tr. riservare - t’hapu reservau una
Repulsai, v.tr. ripudiare, rigettare. buttiglia de cuddu binu, ti ho riservato una
Repulsivu, agg. ripulsivo, repellente. bottiglia di quel vino.
Repuntai, ved. Arrepuntai. Reservau, p.p. e agg. riservato, prudente, di-
Reputai, v.tr. reputare, giudicare, credere - cussu screto - caratteri r., carattere riservato.
si reputat una persona importanti, quello si Resfriaisí, ved. Arresfriaisí.
ritiene una persona importante. Resfriu, ved. Arresfriu.

353

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio353_A


Resía, ved. Arresía. Respettosamenti, avv. in modo rispettoso.
Residenti, agg. residente, abitante. Respettosu, agg. rispettoso.
Residénzia, s.f. residenza, abitazione, dimora Respettu, s.m. rispetto, considerazione, riguar-
- tenit sa r. in Aristanis, ha la residenza ad do - fueddai cun r., parlare con rispetto; - man-
Oristano. cai de r. a calincunu, mancare di riguardo a
Residiri, v.intr. risiedere, abitare - su Presidenti qualcuno.
de sa Repubblica residit in su Quirinali, il Pre- Respíngiri, v.tr. respingere - r. su nemigu, re-
sidente della Repubblica risiede al Quirinale. spingere il nemico; - r. una domanda, respin-
Residíu, p.p. risieduto. gere una domanda.
Resíduu, s.m. e agg. residuo, rimanenza, resto. Respintu, p.p. respinto.
Resignai, v.tr. rassegnare, presentare - r. is di- Respiràbili, agg. che si può respirare.
missionis, rassegnare le dimissioni; - resignai- Respiraderu, s.m. spiraglio.
sí, rassegnarsi. Respirai, v.intr. respirare - r. cun affannu, cun
Resina, s.f. resina. difficultadi, respirare con affanno, con diffi-
Resistenti, agg. resistente, tenace, durevole - ar- coltà; - su pisci respirat cun is gangas, il pe-
roba r., tessuto resistente. sce respira con le branchie.
Resisténzia, s.f. resistenza. Respirazioni, s.f. respirazione - r. frequenti,
Resístiri, v.intr. resistere, opporsi - sa navi hat respirazione corta; - r. artifiziali, respirazione
resistiu a sa tempesta, la nave ha resistito alla artificiale.
tempesta; - est unu dolori chi no si podit r., è Respiru, s.m. respiro, fiato - pigai r., prender
un dolore che non si può sopportare. fiato; - tratteniri su r., trattenere il fiato; - fin-
Resmíglia, s.f. glande [concheddu]. zas a s’urtimu r., fino alla morte.
Resolutivu, agg. risolutivo - esami r., esame ri- Resplendenti, agg. risplendente, luminoso.
solutivo; - momentu r., momento risolutivo. Resplèndiri, v.intr. risplendere, brillare.
Resolutu, agg. pronto nel decidere e nell’agire Responsàbili, agg. responsabile.
- caratteri r., carattere deciso. Responsabilidadi, s.f. responsabilità.
Resoluzioni, s.f. risoluzione, decisione - sa r. Responsivu, agg. che serve a rispondere - littera
de una crisi de guvernu, la risoluzione di una responsiva, lettera di risposta.
crisi di governo; - pigai una r. firma, prende- Responsóriu, s.m. responsorio, canto liturgico.
re una decisione irrevocabile. Resposta, ved. Arresposta.
Resolventi, agg. risolvente. Respúndiri, ved. Arrespúndiri.
Resolvíbili, agg. risolvibile - est unu proble- Ressolai, ved. Arressolai.
ma facilmenti r., è un problema facilmente Restabilimentu, s.m. ristabilimento.
risolvibile. Restabiliri, v.tr. ristabilire - r. sa beridadi de is
Resòlviri, v.tr. risolvere, trovare la soluzione di fattus, ristabilire la verità dei fatti; - restabi-
qualcosa. lirisí, rimettersi in salute.
Resólviu, p.p. risolto. Restampa, ristampa, s.f. ristampa.
Resparmiadori, s.m. risparmiatore. Restampai, ristampai, v.tr. ristampare, ripub-
Resparmiai, v.tr. risparmiare - r. sa currenti, blicare.
s’aqua, sa linna, risparmiare la corrente, l’ac- Restampau, ristampau, p.p. ristampato.
qua, la legna; - r. is forzas, risparmiare le for- Restanti, s.m. e agg. parte rimanente, residuo
ze; - su cancuru no resparmiat a nemus, il - po su r. de su mesi toccat a limitai is ispesas,
cancro non risparmia nessuno; - resparmiaisí, per il rimanente del mese bisogna limitare le
aver riguardo della propria salute. spese.
Respàrmiu, s.m. risparmio - liburettu de r., li- Restituiri, v.tr. restituire, rendere [torrai].
bretto di risparmio. Restituzioni, s.f. restituzione.
Respettàbili, agg. rispettabile, degno di rispetto. Restoradori, s.m. restauratore - r. de mobilis,
Respettai, v.tr. rispettare - r. is opinionis, sa de quadrus, restauratore di mobili, di quadri.
propriedadi de is aterus, rispettare le opi- Restorai, v.tr. restaurare - r. unu palaziu, restau-
nioni, la proprietà altrui. rare un palazzo; - restoraisí, rifocillarsi.
Respettivamenti, avv. rispettivamente. Restoramentu, s.m. restauro.
Respettivu, agg. relativo. Restorazioni, s.f. restaurazione.

354

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio354_A


Restoru, s.m. conforto, ristoro, ciò che arreca Retentu, p.p. ritenuto, trattenuto.
sollievo fisico o spirituale. Retenzioni, s.f. ritenzione - r. di orina, ritenzio-
Restregliu, s.m. cancello. ne urinaria.
Restringimentu, s.m. restringimento. Retèssiri, v.tr. tessere di nuovo - fig. ridire, ripe-
Restríngiri, v.tr. restringere - r. unu bistiri, tere.
restringere un abito; - r. is ispesas, ridurre Retéssiu, p.p. ritessuto.
le spese. Reticénzia, s.f. reticenza.
Restringitivu, agg. restrittivo - interpretazioni Retína, s.f. rétina (membrana dell’occhio).
restringitiva de sa lei, interpretazione restrit- Retíngiri, v.tr. tingere di nuovo.
tiva della legge. Retintu, p.p. ritinto.
Restrintu, p.p. ristretto. Retirada, retreta, s.f. ritirata - sa r. de Capo-
Restrizioni, s.f. restrizione - r. de sa libertadi, retto, la ritirata di Caporetto; - is sordaus de-
restrizione della libertà; - r. mentali, riserva pint furriai a caserma primu chi sonit sa r., i
mentale. soldati devono rientrare in caserma prima che
Restu, ved. Arrestu. suoni la ritirata.
Resu, ved. Arresu. Retirai, v.tr. ritirare - r. dinai de sa banca, riti-
Resulta, s.f. avanzo, residuo. rare soldi dalla banca; - r. una cherela, ritira-
Resultai, v.intr. risultare, derivare. re una querela.
Resultau, risultau, s.m. risultato - su r. de una Retirau, p.p. e agg. ritirato, chi non va più in
partida, il risultato di una partita; - su r. de is giro - fait vida retirada, fa vita ritirata.
votazionis, il risultato delle votazioni. Retiru, s.m. ritiro, luogo appartato.
Resúmini, s.m. riassunto, compendio. Retoccai, v.tr. ritoccare, correggere - r. unu di-
Resúmiri, resuminai, v.tr. riassumere, ricapi- signu, una fotografia, ritoccare un disegno,
tolare. una fotografia.
Resúmiu, p.p. ricapitolato. Retorcimentu, s.m. ritorcimento.
Resurrezioni, s.f. resurrezione. Retòrciri, v.tr. ritorcere - r. un’accusa, ritorcere
Resuscitai, v.tr. resuscitare - Gesu Cristu fiat un’accusa.
resuscitau tres dis apustis de sa morti, Cristo Retórciu, p.p. ritorto.
risuscitò tre giorni dopo la morte. Retornellu, s.m. ritornello [torrada].
Resuscitau, p.p. resuscitato. Retornu, s.m. ritorno.
Retacconai, v.tr. rimettere i tacchi alle Retràiri, v.tr. ritrarre, ritirare.
scarpe. Retranga, ved. Arretranga.
Retagliai, v.tr. ritagliare - r. unu bistiri, ritaglia- Retrattai, v.tr. 1. ritrattare, disdire 2. ritrarre,
re un abito. fotografare.
Retàgliu, s.m. ritaglio, spec. di stoffe o di pelle Retrattazioni, s.f. ritrattazione.
- bendiri a r., vendere al minuto. Retrattista, s.c. artista particolarmente abile nel
Retallau, s.m. qualità di uva bianca. fare ritratti.
Retardai, v.intr. ritardare, indugiare - r. su pa- Retrattu, ritrattu, s.m. ritratto - est su r. de su
gamentu de unu depidu, ritardare il pagamen- babbu, è il ritratto del padre.
to di un debito. Retreta, ved. Retirada.
Retardu, s.m. ritardo - su trenu est arribau in Retribuiri, v.tr. retribuire, ricompensare.
r., il treno è arrivato in ritardo; - scusaisí po Retribuíu, p.p. retribuito - traballu beni r., la-
su r., scusarsi per il ritardo. voro ben retribuito.
Retàulu, s.m. tavola dipinta con figure di santi, Retribuzioni, s.f. retribuzione, rimunerazione.
pala d’altare, retablo (< sp. retablo). Retroattivu, agg. retroattivo - effettu r. de una
Retèniri, v.tr. ritenere, tenere a mente, tratte- lèi, effetto retroattivo di una legge.
nere, credere - retenirisí, contenersi. Retroazioni, s.f. azione retroattiva.
Retentiva, s.f. la facolta di ritenere a memo- Retrocedimentu, s.m. retrocedimento, retroces-
ria - teniri pagu, meda r., avere poca, mol- sione.
ta ritentiva. Retrocèdiri, v.intr. retrocedere, indietreggiare
Retentivu, agg. ritentivo - capacidadi r., facol- - su capitanu est istetiu retrocediu a tenenti,
tà ritentiva. il capitano è stato retrocesso a tenente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio355_A


Retrocédiu, p.p. retrocesso - su Torinu est retro- Revendidori, s.m. rivenditore - r. de trigu, de
cediu in serie B, il Torino è retrocesso in se- binu, di ollu, rivenditore di grano, di vino, di
rie B. olio.
Retrocidura, retrocimentu, s.f. la terza ara- Revèndiri, v.tr. rivendere - hiat revendiu sa mer-
tura dopo le due autunnali, a gennaio-feb- canzia guadangendinci su cinquanta po
braio. centu, rivendette la merce guadagnandoci il
Retròciri, v.tr. fare la terza aratura [torrai manu]. cinquanta per cento.
Retróciu, p.p. arato per la terza volta. Revéndiu, p.p. rivenduto.
Retroguardia, s.f. retroguardia. Reverberai, v.tr. riflettere la luce, il calore o il
Retronai, ved. Arretronai. suono.
Retronu, ved. Arretronu. Revérberu, s.m. riverbero di luce, calore o suono.
Retrosia, s.f. ritrosia. Reverendu, agg. reverendo, degno di riverenza.
Retrottu, ved. Arretrottu. Reverenti, agg. riverente, rispettoso, ossequio-
Rettamenti, avv. con rettitudine. so - r. cun is superioris, riverente con i supe-
Rettàngulu, s.m. e agg. rettangolo - triangulu riori.
r., triangolo rettangolo. Reverénzia, s.f. riverenza, ossequio - fai una r.,
Rettificai, v.tr. rettificare, raddrizzare, purificare. fare un inchino in segno di deferenza.
Rettificau, p.p. rettificato, purificato, aggiustato. Reverenziai, v.tr. riverire, ossequiare.
Rettificazioni, s.f. rettificazione, purificazione Revesa, ved. Arrevesa.
di liquidi. Revésciu, ved. Arrevésciu.
Réttili, s.m. e agg. rettile [zerpíu]. Revidiri, v.tr. rivedere, revisionare, esaminare
Rettilíneu, s.m. e agg. tratto di strada rettilinea - r. is contus, revisionare i conti.
- pista rettilinea, pista rettilinea; - in su r. is Revisioni, s.f. revisione - r. de unu processu,
macchinas aumentant sa lestesa, sul rettili- revisione di un processo.
neo le macchine aumentano la velocità. Revisitai, v.tr. rivisitare.
Rettitúdini, s.f. rettitudine, onestà, probità. Revisitau, p.p. rivisitato.
Rettori, ved. Arrettori. Revisori, s.m. revisore, addetto alla revisione
Rettórica, s.f. retorica. di conti, di bozze o altro.
Rettóricu, agg. retorico - figura rettorica, figu- Revista, s.f. 1. ispezione compiuta dagli ufficiali
ra retorica. per accertarsi del buon assetto dei singoli sol-
Rettu, 1. agg. diritto, retto, onesto 2. s.m. in- dati o di interi reparti 2. pubblicazione pe-
testino retto. riodica 3. spettacolo di varietà.
Retumbai, ved. Arretumbai. Revistiri, v.tr. rivestire, vestire, indossare, co-
Retumbu, ved. Arretumbu. prire - r. un’armadura, sa toga, rivestire un’ar-
Retundai, ved. Arretundai. matura, la toga; - r. is cadascius de un’arma-
Reu, arreu, s.m. reo - su bangu de is arreus, il diu cun paperi, foderare i cassetti di un arma-
banco degli imputati; - r. cunfessu, reo con- dio con carta.
fesso. Revocàbili, agg. che può essere revocato.
Reulas, ved. Arreulas. Revocai, v.tr. revocare, disdire, annullare - r.
Reulu, ved. Arréulu. un’ordini, unu decretu, revocare un ordine,
Reumàticu, agg. reumatico - dolori r., dolore un decreto.
causato da reumatismo. Revocau, p.p. revocato, disdetto, annullato.
Reumatismu, s.m. reumatismo. Revocazioni, s.f. revoca.
Reunioni, s.f. riunione - r. de amigus, de paren- Revoluzionariu, s.m. e agg. rivoluzionario - tri-
tis, riunione di amici, di parenti. bunali r., ideas revoluzionarias, tribunale ri-
Reuniri, v.tr. riunire, ricongiungere. voluzionario, idee rivoluzionarie.
Revégliu, ved. Arrevégliu. Revoluzioni, s.f. rivoluzione - sa r. franzesa, la
Reveladori, s.m. rivelatore - r. de minas, rivela- rivoluzione francese; - sa r. industriali, la ri-
tore di mine. voluzione industriale; - sa r. de sa Terra, la
Revelai, v.tr. rivelare, confidare, manifestare. rivoluzione della Terra.
Revelau, p.p. confidato, rivelato. Rexinai, ved. Arrexinai.
Revelazioni, s.f. rivelazione, manifestazione. Réxini, ved. Arréxini.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio356_A


Rexoni, ved. Arrexoni. Ringherai, ved. Arringherai.
Rezza, ved. Arrezza. Ringraziai, v.tr. ringraziare, esprimere gratitu-
Rezzada, ved. Arrezzada. dine [torrai grazias].
Riba, s.f. riva, sponda - toccai sa r., approdare. Ringraziamentu, s.m. ringraziamento - billet-
Ricchesa, ved. Arricchesa. tu de r., biglietto di ringraziamento.
Riccu, ved. Arriccu. Rinsolai, v.tr. risuolare.
Ricída, ved. Arricída. Risada, ved. Arrisada.
Rícinu, s.m. ricino - oll’e r., olio di ricino [ca- Riscu, ved. Arriscu.
gamengia]. Risípula, risipèla, s.f. risipola, malattia in-
Riciri, ved. Arriciri. fettiva acuta caratterizzata da esantema cu-
Ricoverai, v.tr. ricoverare, dar ricovero - r. unu taneo.
maladiu in su spidali, ricoverare un malato Risma, s.f. risma.
in ospedale. Ristampa, ved. Restampa.
Ricoverau, p.p. ricoverato. Risu, ved. Arrisu.
Ricoveru, arricoveru, s.m. 1. atto del ricove- Risultau, ved. Resultau.
rare - su medicu hat ordinau s’a. in su spidali, Ritrattu, ved. Retrattu.
il medico ha disposto il ricovero in ospedale Ritu, s.m. rito, cerimonia religiosa - r.
2. ospizio. romanu, ambrosianu, rito romano, am-
Ridiculesa, s.f. ridicolezza. brosiano.
Ridículu, agg. e s.m. ridicolo - fai una figura Rituali, agg. e s.m. rituale - osservai su r., os-
ridicula, fare una figura ridicola; - poniri in r. servare il cerimoniale; - domanda r., domanda
a unu, mettere uno in ridicolo. rituale.
Riempitivu, agg. riempitivo. Riu, ved. Arriu.
Riga, s.f. riga, linea - dd’hap’a iscriri duas rigas Rivali, s.m. e agg. rivale, competitore - no teniri
po mi scusai, gli scriverò due righe per scu- rivalis, essere superiore a tutti; - dd’hat feríu
sarmi; - ponirisí in r., mettersi in riga. su r., l’ha ferito il rivale.
Rigadura, s.f. rigatura. Rivalidadi, s.f. rivalità, concorrenza.
Rigai, v.tr. rigare, segnare con righe. Rizzolu, ved. Arrizzolu.
Rigidamenti, avv. con rigidezza. Rizzoni, ved. Arrizzoni.
Rigidesa, s.f. rigidezza. Rizzu, ved. Arrizzu.
Rígidu, agg. rigido, severo - unu giugi r., un Roba, ved. Arroba.
giudice severo. Robustesa, s.f. robustezza.
Rigori, s.m. rigore, severità - su r. de s’ierru, il Robustu, agg. robusto, vigoroso, gagliardo
freddo intenso dell’inverno; - s’ind’est andau - giovunu r., giovane robusto; - brazzus
de domu po su r. de su babbu, è andato via da robustus, braccia robuste.
casa per la severità del padre. Rocali, ved. Arrocali.
Rigorosamenti, avv. in modo rigoroso. Rocca, ved. Arrocca.
Rigorosu, agg. rigoroso, severo - professori Rocchettu, ved. Arrocchettu.
meda r., professore molto severo; - ierru r., Roda, ved. Arroda.
inverno rigido. Rodai, ved. Arrodai.
Riguardu, s.m. riguardo, rispetto. Rodiai, ved. Arrodiai.
Rilievu, s.m. rilievo - su r. de una medaglia, il Roffianescu, agg. ruffianesco, da ruffiano.
rilievo di una medaglia; - arroba cun disignus Roffiania, s.f. ruffianeria; azioni, modo da
in r., stoffa con disegni in rilievo. ruffiano.
Rimadori, s.m. rimatore, chi compone versi in Roffianu, ruffianu, s.m. ruffiano, mezzano di
rima. amori illeciti.
Rimai, v.intr. versificare in rima. Roia, arroia, s.f. pozzanghera, acquitrino,
Rimau, p.p. rimato. guazzo [luzzaína].
Rinforzai, ved. Reforzai. Roidura, ved. Arroidura.
Rinfusa, nella loc. “a sa r.”, confusamente, disor- Ròiri, ved. Arròiri.
dinatamente. Roliai, ved. Arroliai.
Ringhera, ved. Arringhera. Roliana, ved. Arroliana.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio357_A


Rolu, s.m. ruolo, elenco ufficiale delle persone Rotulai, ved. Arrotulai.
appartenenti ad una determinata amministra- Ròtulu, ved. Arròtulu.
zione - r. de s’esercitu, ruolo dell’esercito; - r. Rotundamentu, s.m. arrotondamento.
de is impostas, ruolo delle imposte. Rodundesa, rotundidadi, s.f. rotondità - sa
Romana, s.f. stadera - sa canna, su pilloni de r. de is planetas, la rotondità dei pianeti.
sa r., l’asta, il romano della stadera. Rotundu, agg. rotondo - prazza rotunda, piaz-
Romaninu, s.m. rosmarino [zippiri]. za rotonda.
Romaniscu, s.m. gergo usato dai ramai isilesi. Rovesciai, v.tr. rovesciare, capovolgere, vomi-
Romanzeri, s.m. romanziere, autore di romanzi. tare - r. is cadascius, is bucciaccas, rovesciare
Romanzescu, agg. romanzesco - vida, storia i cassetti, le tasche.
romanzesca, vita, storia romanzesca. Rovésciu, s.m. rovescio - furriai a su r., rove-
Romanzu, 1. s.m. romanzo, componimento sciare; - s’hat postu is migias a su r., ha mes-
narrativo in prosa imperniato sulle vicende di so le calze alla rovescia.
uno o più personaggi - is romanzus de Grazia Rubinu, s.m. rubino.
Deledda, i romanzi di Grazia Deledda 2. agg. Rubiu, ved. Arrubiu.
si dice di ciascuna delle lingue derivate dal Rubrica, s.f. rubrica - r. letteraria, sportiva,
latino (dette anche neolatine) - su sardu est rubrica letteraria, sportiva.
una lingua romanza, il sardo è una lingua neo- Ruccas, ved. Arruccas.
latina. Ruda, arruda, s.f. ruta (pianta erbacea).
Romigadura, s.f. masticatura, ruminazione. Rudau, agg. rutato, messo in infusione con ruta
Romigai, v.tr. masticare, ruminare, rosicchiare. - ollu, axedu r., olio, aceto alla ruta.
Romita, s.m. eremita [eremitanu]. Ruffa, s.f. calca, folla.
Romúriu, s.m. rumore - su r. de su frumini, Ruffianu, ved. Roffianu.
de su trenu, il rumore del fiume, del treno; Ruga, ved. Arruga.
- citteisí, no fazzais r., state zitti, non fate Ruína, ved. Arruína.
rumore. Ruinamentu, ved. Arruinamentu.
Rondò, s.m. piccolo bastione circolare posto Ruinosu, ved. Arruinosu.
alla confluenza di due strade - su r. de Santu Rullinu, s.m. rotolo di pellicola fotografica.
Arroccu, il rondò di via S. Rocco a Cagliari Rulloni, ved. Arrulloni.
(< fr. rondeau) (Art.). Rumbulai, ved. Arrumbulai.
Rosa, ved. Arrosa. Rúmbulu, ved. Arrúmbulu.
Rosàriu, ved. Arrosàriu. Ruminai, ved. Arruminai.
Rosetta, s.f. rosetta - r. de candelobru, boc- Runda, s.f. ronda - andai de r., essere di ronda.
ciolo di candelabro; - r. de isproni, stella Rundai, v.intr. fare la ronda - fig. andare in giro
dello sperone. di qua e di là.
Rosiai, ved. Arrosiai. Rundileddu, ved. Arrundileddu.
Rosigai, ved. Arrosigai. Rundili, ved. Arrundili.
Rosignolu, s.m. usignolo - su cantu melodiosu Rúngia, ved. Arrúngia.
de su rosignolu, il canto melodioso dell’usi- Runzinu, s.m. cavallo di piccola taglia e di po-
gnolo [passirilanti]. co pregio.
Rosinai, ved. Arrosinai. Rurali, agg. rurale, della campagna - ambienti,
Rosolia, s.f. rosolia (malattia infantile). popolazioni r., ambiente, popolazione rurale;
Rosóliu, s.m. liquore leggero, dolce. - domu, scola r., casa, scuola rurale.
Rosonitta, s.f. 1. rotella per decorare il pane Rusciai, ved. Arrusciai.
[serretta] 2. utensile usato dai maniscalchi Rusticaisí, v.intr. diventare rustico.
per eguagliare le unghie dei cavalli. Rusticamenti, avv. in modo rustico.
Rosu, ved. Arrosu. Rustichesa, s.f. rustichezza.
Rotazioni, s.f. rotazione - su motu de r. de sa Rusticoni, s.m. accr. zoticone.
Terra, il moto di rotazione della Terra; - sa r. Rústicu, agg. rustico, incolto grezzo.
agraria, l’alternanza di colture diverse su un Ruttai, ved. Arruttai.
terreno. Rúttidu, ved. Arrúttidu.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio358_A


S
Sabori, s.m. sapore, gusto - custa minestra no
tenit s. de nudda, questa minestra non ha sa-
pore di niente.
Saboridamenti, avv. di gusto, saporitamente
- dormiri s., dormire di gusto.
Sa, 1. art.det. f.sing. la - sa sorri, sa domu, sa Saboriu, agg. saporito, gustoso.
brebei, la sorella, la casa, la pecora 2. pron. Sàbudu, s.m. sabato - s. santu, sabato santo.
ind. quella - sa chi has biu in domu no est Saccàiu, s.f. agnello di un anno.
filla mia, quella che hai visto a casa non è Saccheggiai, v.tr. saccheggiare, predare.
mia figlia; - sciobera sa chi ti praxit de prus, Sacchéggiu, s.m. saccheggio, devastazione.
scegli quella che preferisci. Sacchitta, s.f. sacca per diversi usi - sa s. de is
Saba, s.f. mosto bollito e raffinato, sapa. ispigadrixis, la sacca delle spigolatrici.
Sabàta, s.f. scarpa - s. bèccia, scarpa vecchia; Saccu, s.m. sacco - s. de trigu, de palla, sacco di
- insolai is sabatas, risuolare le scarpe; - but- grano, di paglia; - sbuidai su s., vuotare il sac-
tega de sabatas, calzoleria (< cat. sabata). co; - s. nieddu o de coberriri, coperta di orbace
Sabateri, s.m. calzolaio. nero usata dai pastori; - s. sbuidu no abbarrat
strantaxu, sacco vuoto non sta in piedi.
Sacerdotu, s.m. sacerdote, ministro di un culto,
Aìnas de su sabateri T. 26 prete.
Sacerdoziu, s.m. sacerdozio.
Accious, cartavetrada, cippu, formas de Sacramentu, s.m. sacramento - accostaisí a is
linna, forma de ferru, macchina de cosiri, sacramentus, accostarsi ai sacramenti; - su s.
de s’Eucaristia, il sacramento dell’Eucaristia;
marteddu, mesedda, mollu o modellu,
- morriri cun totus is sacramentus, morire con
pèddi, pèi de ferru, perda de battiri o tutti i sacramenti.
scambellu, pinzas, pixi, raspa, semenzas, Sacràriu, s.m. sacrario, edificio dedicato alla
spagu, sula, taccias, tenallas, tirapei, memoria di qualcuno - s. de is caíus, sacrario
trapanti, trincettu. dei caduti.
Sacrificai, v.tr. sacrificare, offrire in sacrificio
- s. sa vida po un’ideali, sacrificare la vita
Sabéggia, sabbéggia, s.f. pietra nera (gia- per un ideale.
vazzo) di cui si fanno oggetti contro il ma- Sacrifíziu, s.m. sacrificio.
locchio (anelli, scarabei, collane porta- Sacrilégiu, s.m. sacrilegio, profanazione di per-
fortuna). sona, cosa o luoghi sacri.
Sabiamenti, avv. saggiamente. Sacrílegu, agg. sacrilego, colpevole di sacrilegio.
Sabiduria, sabidoria, s.f. sapienza. Sacrosantu, agg. sacrosanto, giusto - derettu s.,
Sabiesa, sabiori, s.f. saggezza, giudizio, assen- diritto sacrosanto.
natezza. Sacru, agg. sacro - is librus sacrus, i libri sacri.
Sàbiu, agg. e s.m. saggio, assennato, giudizioso Sàddidu, s.m. sbalzo - andai a saddidus, pro-
- is sabius, i saggi. cedere a sbalzi; - donai saddidus, saltellare,
Saboca, saloca, s.f. sale di media grossezza, come il coniglio [brinchidu].
usato per la conservazione di certi prodotti: Saddíri, v.intr. procedere a sbalzi, saltellare
lardo, sardine, pomodori secchi, ecc. come i conigli.
Saboga, s.f. cheppia, salacca (< cat., sp. saboga). Saètta, s.f. freccia, dardo.
Sabonada, s.f. saponata. Saettada, s.f. saettata, tiro di freccia.
Sabonàiu, s.m. fabbricante o venditore di sa- Saettadori, s.m. arciere, soldato che tirava di
pone. balestra e d’arco.
Saboneria, s.f. fabbrica di sapone. Saettai, v.tr. lanciar saette.
Sabonetta, sabonettu, s.f. sapone profumato Saffata, s.f. vassoio - s. de durcis, vassoio di
per toeletta. dolci (< cat. safata).
Saboni, s.m. sapone - s. po sa braba, po is pan- Sàggiu, s.m. prova - hat donau s. de grandu
nus, sapone per la barba, per il bucato. onestadi, ha dato prova di grande onestà.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio359_A


Sagra, s.f. festa popolare (C.d.L.). Salsa, ved. Sarza.
Sagrau, s.m. sagrato, spazio consacrato anti- Saludai, v.tr. salutare - s. is parentis primu de sa
stante alla chiesa, spesso sopraelevato di qual- partenza, salutare i parenti prima della partenza.
che gradino rispetto al livello della strada. Saludi, 1. s.f. salute - siat po s., sia per salute;
Sagrestanu, s.m. sacrestano [scolanu]. - a si biri cun s., arrivederci sani 2. inter. sa-
Sagrestia, s.f. sacrestia. lute! (quando si fa un brindisi) - s. e fillu ma-
Sàgula, s.f. sagola, cordino per scandaglio. scu, salute e figlio maschio, augurio che si fa
Saína, s.f. saggina - scova de s., scopa di saggina. a chi starnuta.
Sainettu, s.m. gusto, sapore. Saludu, s.m. saluto - s. militari, saluto militare;
Sala, s.f. sala. - negai su s., non rispondere al saluto.
Salamastru, ved. Salmastru. Salúmini, s.m. salume.
Salàmini, s.m. salame. Salutari, salutíferu, agg. salutare, salutifero,
Salamúrgia, salamúrra, múrgia, s.f. salamoia. salubre - clima s., clima salubre.
Salariai, v.tr. dare un salario per prestazioni Salva, s.f. insieme di colpi d’arma da fuoco in
continuate di lavoro, per lo più manuale. segno di saluto.
Salariau, p.p., agg. e s.m. salariato. Salvadinai, s.m. salvadanaio.
Salariu, s.m. salario. Salvadori, s.m. salvatore.
Saldadori, sardadori, s.m. 1. operaio specia- Salvaggina, s.f. selvaggina.
lizzato nell’eseguire saldature 2. utensile per Salvàggiu, selvàggiu, agg. selvaggio.
eseguire saldature. Salvai, v.tr. mettere in salvo - Deus ti salvit, Dio
Saldadura, sardadura, s.f. saldatura. ti salvi.
Saldai, sardai, v.tr. saldare, congiungere, chiu- Salvamentu, s.m. salvamento, salvezza [salvesa].
dere i conti - s. unu tubu, saldare un tubo; - s. Salvàticu, agg. selvatico.
is contus, saldare i conti. Salvesa, s.f. salvezza [salvamentu].
Saldu, s.m. saldo - su saldu de unu contu, il sal- Sàlvia, s.f. salvia domestica.
do di un conto; - pagau a s., pagato a saldo. Salvu, agg., s.m. e avv. salvo - poniri in s., mettere
Salera, s.f. saliera. in salvo; - arribai sanu e s., arrivare sano e sal-
Sali, sabi, s.m. sale - s. grussu, fini, saboca, sa- vo; - s. errori, salvo errore; - s. chi, a meno che.
le grosso, fine, di media grossezza; - toccau Salvucunduttu, s.m. salvacondotto.
de s., salato. Samúcu, s.m. sambuco.
Salía, sabía, s.f. saliva - m’indi calant is salias, Samunada, s.f. lavatura con acqua e sapone.
mi viene l’acquolina in bocca. Samunadora, s.f. donna che lava panni per me-
Saliada, s.f. sputo. stiere, lavandaia.
Salidura, s.f. salatura. Samunai, v.tr. lavare, sciacquare.
Salina, s.f. salina, luogo dove si estrae il sale. Sanàbili, agg. guaribile.
Salineri, s.m. chi lavora nelle saline. Sanadura, s.f. castrazione delle bestie.
Saliri, v.tr. salare, aspergere di sale - s. su lardu, Sanai, v.tr. e intr. 1. guarire 2. castrare - s. is
is presuttus, salare il lardo, i prosciutti. angionis, castrare gli agnelli.
Salíu, agg. salato - custa minestra est salída, que- Sanamentu, s.m. guarigione - cuss’est unu mali
sta minestra è salata; - costai s., costare caro. senza s., quello è un male che non ha guari-
Salivazioni, s.f. salivazione. gione.
Sàlixi, s.m. salice - s. pendenti, salice piangen- Sanatóriu, s.m. casa di cura per ammalati di tu-
te; - boscu de s., bosco di salici. bercolosi.
Salmastru, salamastru, agg. salmastro - aqua Sanau, agg. 1. guarito 2. castrato - mascu s.,
s., acqua salmastra. montone castrato.
Salmeggiai, v.intr. recitare o cantare salmi. Sàngia, s.f. materia purulenta, pus - fig. invidia,
Salmista, s.c. salmista. livore.
Salmodía, s.f. lettura o canto di salmi. Sangiosu, agg. che crepa d’invidia, di rabbia.
Salmu, s.m. salmo. Sangradori, srangadori, s.m. chi effettua un
Saloni, s.m. accr. grande sala. salasso.
Salottu, s.m. salotto. Sangrai, srangai, v.tr. salassare.
Salpai, sarpai, v.tr. salpare, levare l’ancora. Sangria, s.f. salasso.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio360_A


Sanguinàriu, agg. sanguinario, crudele. Sanzianedda, s.f. altalena [arziecala].
Sanguíngiu, agg. violaceo. Sanziamentu, sanziu, s.m. dondolamento, mo-
Sanguinosu, agg. macchiato di sangue - una fe- vimento - seu totu arrogau: ind’hap’a bolliri
rida sanguinosa, una ferita piena di sangue. su sanziu a mi dromíri, sono a pezzi: non mi
Sangunau, s.m. cognome - donai su s., ricono- dovranno dondolare per dormire.
scere come figlio. Sapientementi, avv. con saggezza.
Sangunera, s.f. sanguisuga - fig. persona avida Sapienti, agg. e s.m. sapiente [sàbiu].
che spilla continuamente denaro; detto anche Sapiénzia, s.f. sapienza.
di persona dalla quale è difficile liberarsi - est Sàpiri, sapirisí, v.intr. sapere, essere consape-
peus de una s., è peggio di una sanguisuga vole, avere cognizione - no si sapit, non è in
[anghissúa]. grado di capire e ragionare.
Sànguni, sàngui, s.m. sangue - stangai su s., ferma- Sàpiu, p.p. accorto, avveduto - no m’indi seu s.,
re il sangue; - essiri de bellu s., essere gioviale; non me ne sono accorto.
- essiri de malu s., essere irascibile; - donadori Saracinesca, s.f. 1. porta rivestita di ferro che
de s., donatore di sangue; - animalis a s. calenti, chiudeva gli ingressi alle città nel medioevo
animali a sangue caldo; - m’inc’est arziau su s. a 2. dispositivo per regolare il flusso dell’ac-
conca, mi è salito il sangue in testa. qua nelle condotte.
Sanidadi, s.f. sanità, salute. Saracinu, s.m. 1. saraceno, musulmano - is Cro-
Sanidosu, agg. salutare, salubre. ciadas contra is Saracinus, le Crociate con-
Sanna, s.f. zanna - is sannas de su sirboni, le tro i Saraceni 2. fantoccio di legno raffiguran-
zanne del cinghiale; - ammostai is sannas, as- te un Saraceno contro il quale i cavalieri in
sumere un atteggiamento minaccioso. corsa scagliavano la lancia.
Sannau, sannudu, agg. provvisto di zanne. Sarcasmu, s.m. sarcasmo.
Santamenti, avv. in modo degno di un santo Sardadura, ved. Saldadura.
- biviri, morriri s., vivere, morire santamente. Sardai, ved. Saldai.
Santicu, agg. pio, devoto, che va spesso in chie- Sardella, sardina, s.f. sardina (cat., sp. sardina).
sa, bigotto. Sardigna, s.f. Sardegna.
Santidadi, s.f. santità. Sardónicu, agg. si dice di riso beffardo, mali-
Santificadori, s.m. santificatore. gno, che esprime derisione e sarcasmo - arrisu
Santificai, v.tr. santificare, render santo - sa Cre- s., riso sardonico.
sia dd’hat santificau pagus annus apustis de Sardu, 1. agg. della Sardegna - sa storia sarda,
sa morti, la Chiesa lo ha santificato pochi anni la storia sarda 2. s.m. abitante, nativo della
dopo la morte. Sardegna; lingua della Sardegna - is Sardus, i
Santu, s.m. e agg. santo - dogna s. bolit sa can- Sardi; - su sardu est una lingua romanza, il
dela sua, ogni santo vuole la sua candela; - chini sardo è una lingua neolatina.
tenit santus in corti no timit sa morti, chi ha Sàrigu, s.m. sarago (pesce).
santi in corte non teme la morte; - cun maccus Sarmentu, sramentu, s.m. vite, vitigno, sar-
e cun santus foras a brullai, con i matti e con mento - una pertia de s., un tralcio di vite;
i santi non si scherza. - is sinzillus, i viticci; - unu giuali de
Santuanni, s.m. legame di comparatico - mortu sarmentu, un filare di viti; - scirrai su s.,
su pipiu sciusciau su s., morto il bambino, diramare le viti.
disfatto il comparatico. Sarpa, s.f. salpa (pesce).
Santuàriu, s.m. santuario - su santuariu de No- Sarpai, ved. Salpai.
sta Signora de s’Arremediu in Aristanis, il san- Sarraccu, ved. Serraccu.
tuario della Madonna del Rimedio ad Oristano. Sarragai, v.intr. diventare rauco, rantolare.
Sanu, agg. sano - mali sanu, malaticcio; - a si Sarragattu, s.m. operazione di bruciatura
torrai a biri sanus, arrivederci in salute. delle stoppie e di sterpi prima dell’aratura
Sanziai, v.tr. dondolare, oscillare, ciondolare (t. trexentese).
- s. unu ferru a su cuaddu, muovere un ferro Sarragau, agg. rauco - boxi sarragada, voce rauca.
al cavallo; - portu una denti sanzia sanzia, Sarràgu, s.m. raucedine, rantolo - s. di arre-
ho un dente che balla; - s. su barzolu, dondo- sfríu, raucedine; - s. de moribundu, rantolo
lare la culla. della morte.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio361_A


Sarretta, ved. Serretta. Satisfazioni, s.f. soddisfazione - cussu piccioc-
Sartadori, s.m. saltatore. cheddu donat medas satisfazionis a su babbu
Sarta sarta, satta satta, s.m. coll. i vermi del e a sa mamma, quel ragazzo dà molte soddi-
formaggio marcio. sfazioni ai genitori; - no inc’est s. a discutiri
Sartai, sartiai, saltai, v.tr. e intr. saltare - s. unu cun tui, non c’è soddisfazione a discutere con te.
muru, saltare un muro; - s. a peis paris, saltare Sativu, agg. coltivabile, seminabile.
a piè pari; - s. de su prexu, saltare dalla gioia. Saturai, v.tr. saturare.
Sartània, s.f. padella per friggere. Saturazioni, s.f. saturazione.
Sartaniada, s.f. padellata. Saturnali, s.m. saturnale, festa in onore di Saturno.
Sàrtia, sattia, s.f. tralcio sottile e lungo di vite Saturnu, 1. s.m. uno dei pianeti del sistema so-
o altra pianta usato per legare; tralcio di vite lare 2. agg. taciturno, malinconico.
da trapiantare. Saurra, s.f. zavorra - fig. cosa ingombrante e
Sàrtidu, s.m. salto, balzo - fai sartidus mor- inutile.
talis, fare salti mortali. Saziàbili, agg. che si può saziare.
Sartilla, s.f. corsa di maschere a cavallo - sa s. Saziai, sazzai, v.tr. saziare, soddisfare l’appeti-
di Aristanis est nomonada, la sartiglia di Ori- to, la fame di qualcuno - sazzaisí, saziarsi,
stano è famosa. mangiare esageratamente; - sazzaisí finzas a
Sartilladori, s.m. abigeatario, ladro di bestiame. gutturu, impinzarsi a più non posso.
Sartillai, v.tr. rubare bestiame, commettere abi- Saziedadi, s.f. sazietà.
geato. Sazzadura, sazzada, s.f. scorpacciata - indi boc-
Sartizzaiu, s.m. salsicciaio. cint prus is sazzadas che is ispadas, la gola
Sartizzu, sattizzu, s.m. 1. salsiccia - s. friscu, uccide più della spada.
siccau, affumau, salsiccia fresca, secca, affu- Sazzagoni, s.m. mangiatore insaziabile [pap-
micata; - una soga, unu coccòi de s., un roc- padori, pasteri, gulosu].
chio di salsiccia 2. chiazze che vengono sul- Sazzaroi, s.m. gigaro (arum maculatum) - argu
le gambe a chi le espone a lungo nude vicino che s., aspro come il gigaro.
al fuoco del camino. Sazzau, p.p. sazio, satollo, che ha fatto una scor-
Sartu, sattu, s.m. campagna - omini de s., uomo pacciata - s. de pezza, sazio di carne; - est s.
di campagna; - pobiddu miu est in su s., mio finzas a indi ddi bessiri de carigas, è sazio
marito è in campagna. fino alla cima dei capelli.
Sarza, salsa, s.f. salsa, intingolo. Sazzaúga, sazzaluga, s.f. gongilo sardo.
Sarzera, srazera, s.f. salsiera. Sbagassaisí, v.intr. condurre vita dissoluta, pro-
Sàssula, s.f. sassola di legno o di metallo usata stituirsi.
per le granaglie e la farina. Sbagliai, v.intr. sbagliare, errare - hat sbagliau
Satanassu, s.m. satana, il demonio - fig. perso- ma s’est pentíu, ha sbagliato ma si è pentito;
na prepotente e violenta. - pensamu chi fessit unu galantomini ma mi
Satélliti, s.m. satellite, corpo celeste che ruota seu sbagliau, pensavo fosse un galantuomo
attorno a un pianeta - s. artificiali, congegno ma mi sono sbagliato.
messo in orbita dall’uomo per scopi diversi Sbàgliu, s.m. sbaglio, errore - po isbagliu hat
(scientifici, di ricognizione militare, per le pigau su cappeddu miu, per errore ha preso il
comunicazioni telefoniche e televisive, per il mio cappello.
servizio metereologico, ecc.). Sbainai, v.tr. sguainare - s. sa spada, sguainare
Sàtira, s.f. poesia mordace - sa s. di Oraziu, la la spada.
satira di Orazio. Sbalestrai, v.tr. sbalestrare.
Satíricu, agg. satirico - poesia satirica, poesia Sbaligiai, ved. Svaligiai.
satirica; - tonu s., tono satirico. Sballadori, agg. e s.m. (t. gerg.) scaricatore,
Satisfacenti, agg. appagante, soddisfacente facchino, picchiatore [sbertidori].
- unu risultau s., un risultato soddisfacente. Sballai, v.tr. 1. strapazzare col lavoro 2. sbal-
Satisfai, v.tr. e intr. soddisfare, appagare - s. lare, tirar fuori qualcosa da un imballaggio
unu disigiu, appagare un desiderio. - s. sa mercanzia, sballare la merce.
Satisfamentu, s.m. soddisfacimento. Sballau, p.p. indebolito per il lavoro; tolto da
Satisfattu, p.p. soddisfatto. un imballaggio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio362_A


Sbambiai, v.tr. dissalare, privare del sale [dis- Sbentiau, p.p. svaporato, svanito - lassadd’a
salíri]. perdiri, esti s., lascialo perdere, è svanito.
Sbancai, v.tr. sbancare, ridurre in miseria, man- Sbentuladura, s.f. sventolamento.
dare in rovina. Sbentulai, v.tr. sventolare, spagliare il grano,
Sbancau, p.p. ridotto in miseria, fallito. gettarlo in aria con la pala controvento per
Sbarazzadori, s.m. sgombratore, chi trasporta separare i chicchi dalla pula.
le masserizie per mestiere. Sbentuliada, s.f. folata di vento.
Sbarazzai, v.tr. sgombrare, sbarazzare, liberare Sbentuliai, v.tr. ventilare, soffiare, far vento.
- s. un’aposentu, liberare una camera; - s. su Sbentuliamentu, s.m. sventolamento.
logu, andar via. Sbertidori, agg. e s.m. (t. gerg.) picchiatore [ar-
Sbarazzamentu, s.m. sgombramento. ropadori, sballadori].
Sbarbau, agg. sbarbatello, imberbe. Sbertulada, s.f. grande botta o caduta - hat do-
Sbarcadroxu, s.m. sbarcatoio, passerella per nau una s. a terra, é stramazzato a terra.
passeggeri e merci. Sbertulai, v.tr. cacciare, buttare fuori in malo
Sbarcai, v.tr. sbarcare, scendere da una nave, da modo.
un aereo o da altro grosso mezzo di trasporto. Sbiadiri, v.intr. scolorire, perdere il colore.
Sbarcu, s.m. sbarco - su s. de is sordaus, lo Sbiadíu, p.p. e agg. scolorito, che ha perduto il
sbarco dei soldati. suo colore originario.
Sbardellaisí, v.intr. sbottonarsi, slacciarsi gli abiti. Sbianchiri, v.tr. e intr. render bianco, diventare
Sbardellau, p.p. sbottonato, slacciato. bianco.
Sbarradura, nella loc. “a s.” colpo dato alla ma- Sbiasciadura, nella loc. “a s.”, a sghimbescio.
scella. Sbiasciai, v.intr. andare di sbieco.
Sbarrai, v.tr. sganasciare, slogare le ganasce Sbiàsciu, s.m. sghimbescio - segau a s., tagliato
- sbarraisí, sganasciarsi, smascellarsi; - sbar- storto; - arropai de s., percuotere di traverso;
raisí de s’arrisu, sganasciarsi dalle risa. - castiai de s., guardare di sbieco.
Sbarrittada, sberrittada, s.f. saluto fatto to- Sbiddiaisí, v.intr. sbellicarsi - s. de s’arrisu,
gliendosi la “berritta”. sbellicarsi dalle risa.
Sbarrittaisí, sberrittaisí, v.intr. togliersi la ber- Sbignaisí, v.intr. allontanarsi in fretta, di na-
ritta per salutare con deferenza. scosto - si dd’hat isbignada in puntas de pei,
Sbattidori, s.m. frullino, frullatore. se l’è svignata in punta di piedi.
Sbattimentu, sbattidura, s.m. sbattimento. Sbilanciai, v.tr. sbilanciare, far perdere l’equi-
Sbattiri, v.tr. sbattere, scuotere - s. is tappetus, librio - custu pesu sbilanciat sa barca, que-
sbattere i tappeti; - s. sa porta bessendinci, sto peso sbilancia la barca.
sbattere la porta uscendo; - no isciri aúndi s. Sbilanciamentu, s.m. sbilanciamento.
sa conca, non sapere cosa fare. Sbilanciau, p.p. sbilanciato.
Sbeliadori, s.m. chi distrae, distoglie dalle usu- Sbilànciu, s.m. sbilancio, squilibrio.
ali occupazioni. Sbillai, v.tr. svegliare, destare - sbillaisí, destar-
Sbeliai, v.tr. togliere il sonno, distrarre, disto- si [scidai].
gliere - sbeliaisí, distrarsi, svagarsi. Sbirràglia, s.f. coll. l’insieme degli sbirri.
Sbeliau, p.p. e agg. distratto, spensierato, tra- Sbirru, s.m. sbirro, agente dell’ordine, guardia.
scurato - esti s. po su giogu, perde la testa per Sbisuriai, v.tr. sfigurare, deturpare la figura, l’aspet-
il gioco. to - s’abbruxadura dd’hat sbisuriau, la brucia-
Sbéliu, s.m. distrazione, svago, divertimento. tura gli ha deturpato l’aspetto; - sbisuriaisí, sco-
Sbendai, v.tr. togliere la benda - s. unu brazzu, lorirsi; - bistiri sbisuriau, abito scolorito.
sbendare un braccio. Sbisuriau, p.p. sfigurato, scolorito.
Sbentai, v.tr. sventare - s. una rapina, sventare Sbizzai, v.tr. svezzare, disabituare, far perdere
una rapina. un vizio - sa maladia dd’hat sbizzau de su fu-
Sbentau, p.p. e agg. si dice di persona che agi- mu, la malattia gli ha fatto perdere il vizio del
sce senza riflettere, avventato, sbadato. fumo.
Sbentiai, v.intr. evaporare, svanire, digerire una Sbizzau, p.p. svezzato, disabituato.
sbornia - su binu, in s’aria, sbentiat, il vino, Sbocciadori, s.m. bocciatore.
lasciato all’aria, svanisce. Sbocciadura, s.f. bocciata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio363_A


Sbocciai, v.tr. nel gioco delle bocce, colpire con Sbuccau, p.p. e agg. sboccato - cuaddu s., ca-
la propria un’altra boccia per allontanarla. vallo che non sente le redini; - cani s., cane
Sboddiai, sboddicai, v.tr. svolgere, spiegare, che per la stanchezza non riesce ad addentare
sciogliere - s. una pezza di arroba, svolgere la preda; - gorteddu s., coltello con le tacche.
una pezza di stoffa; - s. unu paccu, svolgere Sbuddadura, s.f. prolasso dell’intestino retto.
un pacco. Sbuddai, v.tr. sbudellare, stuprare, sodomizzare.
Sboddicadura, sboddicamentu, s.f. svolgimen- Sbudellai, v.tr. sbudellare, sventrare.
to, spiegamento. Sbuidai, v.tr. vuotare - s. unu cadasciu, un’ar-
Sboscai, v.tr. disboscare. madiu, vuotare un cassetto, un armadio.
Sboscamentu, s.m. disboscamento. Sbuidau, p.p. vuotato.
Sbottai, v.tr. togliere gli stivali - sbottaisí, to- Sbuidu, agg. vuoto - a stogumu s., a stomaco
gliersi gli stivali. vuoto, a digiuno; - est torrau a manus sbuidas,
Sbozzadori, s.m. sbozzatore. è tornato a mani vuote.
Sbozzadura, s.f. sbozzatura. Sburdellai, v.intr. frequentare abitualmente i bor-
Sbozzai, v.tr. sgrossare, abbozzare. delli.
Sbozzamentu, s.m. sgrossamento, abbozzo. Sburradura, sburramentu, s.f. 1. cancellatura,
Sbrazzaisí, v.intr. sbracciarsi, tirarsi su le ma- cancellazione 2. eiaculazione.
niche. Sburrai, 1. v.tr. cancellare 2. v.intr. eiaculare.
Sbregungiri, v.tr. svergognare, avvilire - dd’hat Sburroni, s.m. sgorbio, pasticcio.
sbregungida ananti de totus, l’ha svergogna- Sburru, s.m. sperma.
ta davanti a tutti. Sbussai, v.tr. sborsare, pagare.
Sbregungíu, p.p. e agg. svergognato - est una Sbussamentu, s.m. sborsamento.
picciocca sbregungída, è una ragazza sver- Sbutirai, v.tr. sburrare, scremare il latte per ri-
gognata. cavarne burro.
Sbrentai, v.tr. sventrare, sbudellare. Sbuttonadura, s.f. sbottonatura.
Sbrigai, v.tr. sbrigare, portare a termine le- Sbuttonai, v.tr. aprire la parte abbottonata degli
stamente un compito - s. una commissioni, indumenti - s. sa giacca, sa camisa, sbotto-
una pratica, sbrigare una commissione, una nare la giacca, la camicia
pratica; - sbrigaisí, affrettarsi; - sbrigadí ca Sbuzarrai, v.tr. sodomizzare [sodomitai, scoffai].
seus in ritardu, sbrigati perchè siamo in ri- Scabalau, agg. pigro, pelandrone [mandroni,
tardo. preizzosu].
Sbrísciu, agg. scarso - s. de dinai, mezzo squat- Scabbiai, v.tr. togliere dalla gabbia.
trinato. Scabecceri, scabecciadori, s.m. chi marina il
Sbrocciaisí, v.rifl. scoprirsi, sbottonarsi - s. su pesce - fig. ladro.
pettus, scoprirsi il petto. Scabecciadura, s.f. 1. marinatura dei pesci 2.
Sbrocciau, p.p. scoperto, sbottonato. furto, ruberia.
Sbrogliai, v.tr. sbrogliare, districare - s. una Scabecciai, v.tr. 1. marinare, carpionare pesci
madassa, dipanare una matassa. 2. rubare, trafugare.
Sbruffuladura, s.f. traboccamento di liquidi. Scabecciau, p.p. marinato, in carpione - anguid-
Sbruffulai, v.intr. traboccare - s’aqua, candu da scabecciada, anguille marinate.
buddit, sbruffulat de sa pingiada, l’acqua, Scabécciu, s.m. pesce marinato, in carpione.
quando bolle, trabocca dalla pentola - fig. ri- Scabellu, s.m. sgabello.
dire tutto ciò che si sa - cussa pidancia sbruf- Scabiddai, v.intr. sbocciare, schiudersi della spi-
fulat cantu intendit, quella pettegola ridice ga del grano, dell’orzo, ecc. - su lori esti sca-
quanto viene a sapere. biddendu, le biade si stanno schiudendo.
Sbruncada, s.f. colpo dato al muso. Scabiossai, v.intr. precipitare, cadere - s. de sa
Sbruncai, v.tr. dare colpi al muso [smurrai]. scala, precipitare dalla scala; - s. de su cuad-
Sbuccacciau, agg. linguacciuto, pettegolo, mal- du, cadere dal cavallo.
dicente. Scabiossu, s.m. burrone, precipizio, baratro.
Sbuccadura, s.f. sbocco, foce di un fiume. Scabizzada, s.f. testata, colpo di testa.
Sbuccai, v.intr. sfociare - is fruminis sbuccant Scabizzai, v.tr. scapezzare, potare i rami di un
in mari, i fiumi sfocciano in mare. albero fino al tronco, decapitare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio364_A


Scabizzau, p.p. scapezzato, decapitato. Scagareddai, v.intr. squacquerare, avere la diar-
Scabudai, v.tr. abbandonare - s. pobidda e fillus, rea - scagareddaisí, liquefarsi.
abbandonare moglie e figli [abbandonai]. Scagareddau, p.p. e agg. molle, acquoso, li-
Scabudau, p.p. e agg. abbandonato. quefatto.
Scabúdu, s.m. abbandono. Scagazzai, v.tr. pulire [limpiai].
Scabúlliri, v.tr. 1. difendere, liberare, salvare Scaglia, s.f. scaglia, squama dei pesci e dei rettili.
- t’hapu scabulliu de cuss’imbroglioni, ti ho Scagliola, s.f. erba delle graminacee il cui seme
difeso da quell’imbroglione; - lassaddu, ca si usa come mangime per gli uccelli.
gei si scit s., lascialo, che se la sa cavare 2. Scagliosu, agg. squamoso.
procurare - no pozzu s. pisu de sindria, non Scala, s.f. scala - s. de linna o de maistu de mu-
riesco a procurare semi di anguria. ru, scala a pioli; - s. a caragolu, scala a chioc-
Scacciai, v.tr. cacciare, espellere - dd’hanti ciola; - s. de funi, scala di corda; - s. de carru,
scacciau de su partidu, l’hanno espulso dal telaio, timone del carro a buoi; - is costallas,
partito. is gradinus de sa s., gli stacci, i pioli della
Scaccu, s.m. 1. quadretto, piccolo riquadro scala.
- bistimenta a scaccus, abito a scacchi; - biri Scalabrada, nella loc. “a sa s.”, a rompicollo.
sa luxi a scaccus, vedere la luce a scacchi, Scalabrai, v.tr. storpiare, rovinare - si ind’ar-
dalla prigione 2. pl. gioco degli scacchi ruit de ingunis si scalabrat, se cade da lì si
- giogai a scaccus, giocare a scacchi. rovina.
Scaddiai, v.tr. disarcionare, scaricare, allon- Scalabrau, p.p. rovinato - s’est iscalabrau cun
tanare, spodestare. is manus suas, si è rovinato con le sue mani.
Scaddiamentu, s.m. allontanamento. Scalàbru, s.m. rovina.
Scaddiau, p.p. disarcionato, scaricato, privato Scalada, s.f. scalata - donai sa s. a su casteddu,
dell’amicizia - inci dd’hat s. ca allonghiada dare la scalata al castello.
is manus, lo ha allontanato perchè allungava Scaladori, s.m. scalatore.
le mani. Scalai, v.tr. scalare - s. unu muru, unu monti,
Scadenai, v.tr. scatenare, sguinzagliare, libera- scalare un muro, un monte.
re - s. su cani, liberare il cane dalla catena - fig. Scalandroni, s.m. spilungone.
aizzare - s. is operaius contra su meri, aizza- Scalcu, s.m. scalco.
re gli operai contro il padrone. Scaldalettu, scardalettu, s.m. scaldaletto.
Scadenti, agg. scadente, di poco pregio - mer- Scalentadura, scalentamentu, s.f. riscalda-
canzia s., merce scadente. mento, infiammazione del corpo dovuta a in-
Scadessimentu, s.m. scadimento - su s. culturali digestione, febbre o altra causa.
de su mediu evu, lo scadimento culturale del Scalentai, v.tr. e intr. provocare riscaldamento,
medio evo. accaldarsi - is pappais piccantis scalentant is
Scadèssiri, scairi, v.intr. scadere, decadere - fini intestinus, i cibi piccanti provocano riscaldo
su traballu primu chi scadessat su cuntrattu, agli intestini; - no ti scalentis po cosas de pagu
finisci il lavoro prima che scada il contratto. contu, non ti infiammare per cose da poco.
Scadéssiu, p.p. scaduto, decaduto [decaíu]. Scalentativu, agg. che provoca riscaldamento.
Scafa, s.f. 1. piccola imbarcazione senza vela Scalera, scalinada, s.f. gradinata, scalinata - sa
2. buca o sasso sporgente nei passaggi di s. de Bonaria in Casteddu, la scalinata della
montagna - camminu prenu de scafas, cam- basilica di Bonaria a Cagliari.
mino scosceso. Scalinu, s.m. gradino, scalino - gei no hat a im-
Scafai, v.tr. ingannare, truffare. brunchinai in is iscalinus de s’Universidadi, non
Scafau, p.p. truffato - dd’hanti s. de unu milio- inciamperà di certo nei gradini dell’Università
ni, lo hanno truffato di un milione. (si dice di chi ha poca voglia di studiare).
Scaffittada, s.f. morso, dentata, ingiuria. Scalitta, scalixedda, s.f. dim. scaletta.
Scaffittai, v.tr. mordere con i denti o pungere Scaliximentu, s.m. pallidezza, magrezza.
con le parole; anche mangiare e masticare Scalixiri, scalaxiri, v.intr. dimagrire, divenire
- scaffittaisí, bisticciarsi. pallido e smunto.
Scafu, s.m. scafo di un’imbarcazione. Scalixíu, scalaxíu, p.p. e agg. magro, pallido,
Scagaredda, s.f. diarrea, escremento liquido. smunto, malsano.

365

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio365_A


Scalladori, s.m. fonditore, operaio addetto alla Scampu, s.m. scampo, salvezza - circai s. fuen-
fusione dei metalli. dusí, cercare scampo nella fuga; - no tenit
Scallai, v.tr. sciogliere, fondere. iscampu: o pagat o andat a presoni, non ha
Scallamentu, s.m. scioglimento, fusione - pun- scampo: o paga o va in prigione.
tu de s., punto di fusione. Scanaladura, s.f. scanalatura.
Scallatóriu, s.m. stabilimento in cui si fondono Scanalai, v.tr. scanalare, incavare eseguendo uno
i metalli, fonderia [funderia]. o più solchi in senso longitudinale.
Scallau, p.p. sciolto, fuso - prumu s., piombo fuso. Scanalau, p.p. scanalato, che ha scanalature
Scallonaisí, v.intr. annoiarsi, stufarsi. - una colunna scanalada o a coras, una co-
Scallonau, p.p. annoiato. lonna scanalata.
Scallu, s.m. scioglimento, fusione - a s., a pen- Scancioffau, p.p. disfatto e scomposto come un
nello, molto bene; - s’affari est andau a s., carciofo sfiorito.
l’affare è riuscito a pennello. Scandagliai, v.tr. scandagliare, esaminare mi-
Scalmu, scarmu, s.m. scalmo. nuziosamente, indagare - s. is intenzionis de una
Scambai, v.intr. stancarsi camminando. persona, saggiare le intenzioni di una persona.
Scambau, p.p. e agg. con le gambe molli. Scandagliau, p.p. scandagliato, indagato.
Scambellu, s.m. 1. predellino per salire sulle Scandàgliu, s.m. scandaglio - ghettai su s., fai
carrozze o per appoggiare i piedi stando se- unu s., gettare lo scandaglio, fare un esperi-
duti 2. pietra levigata usata dai calzolai per mento.
battere il cuoio. Scandalisai, v.tr. scandalizzare, dare scanda-
Scambillai, v.tr. scompagnare, scompigliare - si lo - su spettaculu hat scandalizzau is
seus scambillaus, ci siamo divisi; - custas cra- ispettadoris, lo spettacolo ha scandalizza-
pittas sunti scambilladas, queste scarpe sono to gli spettatori.
spaiate. Scandalisau, p.p. e agg. scandalizzato, indi-
Scambittai, v.intr. sgambettare, dimenare le gnato.
gambe, detto specialmente dei bambini. Scandalosamenti, avv. in modo scandaloso.
Scamminai, v.tr. traviare, sviare, distogliere dal Scandalosu, agg. che dà scandalo - vida scan-
retto cammino - no mi ddu scamminis su pic- dalosa, vita scandalosa.
cioccheddu, non traviarmelo il ragazzino. Scàndalu, scàndulu, s.m. scandalo.
Scamminau, p.p. traviato, distolto dagli im- Scandiri, v.tr. scandire, misurar versi - chistio-
pegni. nàda scandendu is fueddus, parlava scanden-
Scampafurca, s.m. furfante, avanzo di forca. do le parole.
Scampai, v.tr. scampare, evitare, liberarsi - scam- Scàndula, s.f. scheggia di legno (W.).
paisí de perigulu, liberarsi dal pericolo. Scannadura, scannamentu, s.f. sgozzamento.
Scampaniai, v.tr. spalancare - s. is portas, is Scannai, v.tr. 1. sgozzare, strangolare 2. svol-
ventanas, spalancare le porte, le finestre. gere il filo dai cannelli.
Scampaniau, p.p. spalancato - lassai is ven- Scannaiu, s.m. seggiolaio [maistu de scannus].
tanas scampaniadas po intrai aria, lasciare Scannirisí, v.intr. incrinarsi, fendersi - sa mariga
le finestre spalancate perchè entri aria fresca. inc’est arrutta e s’esti scannida, la brocca è
Scampaniosu, agg. ampio, arioso. caduta e si è incrinata [schinnirisí].
Scampatóriu, scappatóriu, s.m. scusa, sotter- Scanníu, p.p. e agg. incrinato - unu pratu s., un
fugio - circai s., cercare scuse, tergiversare; piatto incrinato; - una campana scannída, una
- s. de tempus, ritaglio di tempo. campana fessa [schinníu].
Scampau, p.p. scampato, liberato. Scannu, s.m. sedia rustica.
Scampiai, v.intr. cessare di piovere, schiarire Scansia, s.f. scaffale [stanti de liburus].
- parrit chi bollat s., sembra che ci sia una Scansioni, s.f. scansione dei versi nei loro ele-
schiarita. menti metrici.
Scampiamentu, scàmpiu, s.m. cessazione del- Scantonadura, s.f. scantonatura.
la pioggia, schiarita. Scantonai, v.intr. scantonare, svignarsela.
Scampiau, p.p. spiovuto. Scantrexada, scrantaxada, s.f. schiaffo, sca-
Scampirru, s.m. tonno piccolo sotto i quaranta paccione - donai, pigai una s., dare, prendere
chili. uno schiaffo [bussinada].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio366_A


Scantrexai, v.tr. schiaffeggiare, prendere a sca- Scarangiai, schiringiai, v.tr. socchiudere - s. is
paccioni. ogus, socchiudere gli occhi; - s. sa ventana,
Scantus, agg.indef. alcuni, parecchi. socchiudere la finestra; - scarangiaisí a arriri,
Scaparatu, s.m. nicchietta, all’interno della casa, sorridere leggermente.
per sistemarvi una statuina, immagini sacre e Scarangiau, p.p. socchiuso - murrus scaran-
lumini. giaus, labbra socchiuse.
Scaparroni, s.m. scampolo, ritaglio, pezzo di Scaravangiaisí, ved. Scrafangiaisí.
stoffa. Scarcangiai, v.tr. scalcagnare, pestare con i cal-
Scapolàriu, scapulàriu, s.m. scapolare. cagni.
Scappada, s.f. scappata, momentino - fai una s. Scarcangiau, p.p. scalcagnato - crapittas scar-
a domu, fare una scappata a casa; - inci fiat cangiadas, scarpe scalcagnate.
una s., c’era per un pò di tempo; - fai unu Scarcerai, v.tr. scarcerare, sprigionare.
traballu a iscappadas, fare un lavoro a spiz- Scarcerazioni, s.f. scarcerazione.
zichi, nelle ore libere. Scarcinai, v.tr. scalcinare, togliere la calcina.
Scappai, v.tr. e intr. 1. slegare, sciogliere, li- Scarcinau, p.p. e agg. senza intonaco, scalcinato.
berare - scappa su cuaddu, slega il cavallo Scarciopinu, agg. misero, povero, indigente.
2. andar via, terminare la giornata lavorativa Scardadori, s.m. sarchiatore, chi sarchia.
- est ora de iscappai, è ora di sospendere il Scardadura, s.f. sarchiatura.
lavoro 3. cominciare - s. a pei, cominciare a Scardai, v.tr. pulire il terreno dai cardi selvatici
camminare; - s. a prangiri, cominciare a pian- e da altre erbe nocive per renderlo coltivabile.
gere; - s. a curriri, cominciare a correre; - s. a Scardalettu, ved. Scaldalettu.
buddiri, cominciare a bollire 4. fuggire, svi- Scardalluttu, scadralluttu, agg. vispo, vivace.
gnarsela. Scardancadura, scardancamentu, s.f. strappo.
Scappau, p.p. slegato, liberato, andato via. Scardancai, v.tr. strappare, svellere, scardinare.
Scappeddai, v.tr. scappellare, togliere il cap- Scardancau, p.p. strappato, scardinato.
pello o il cappuccio - s. su stori, togliere il Scardancilai, v.tr. sgarrettare.
cappuccio al falcone prima di lanciarlo all’in- Scardangiai, scadrangiai, v.tr. levare la spor-
seguimento della preda; - scappeddaisí, scap- cizia, il sudiciume.
pellarsi, togliersi il cappello per salutare - si Scardapappais, s.m. scaldavivande.
scappeddat dogna borta chi m’attobiat, si Scardau, p.p. sarchiato, reso coltivabile.
scappella ogni volta che m’incontra. Scardiggiai, scadriggiai, v.tr. scaldare il corpo
Scappiai, v.tr. sciogliere, slegare - s. unu nuu, infreddolito col movimento.
sciogliere un nodo; - s. is bòis de su carru, Scardiggiamentu, s.m. scaldamento.
disgiungere i buoi dal carro; - s. is canis, sle- Scardiggiau, p.p. scaldato.
gare i cani. Scardimentu, scardidura, s.m. arrossamento
Scappu, agg. sciolto, libero, spicciolo - dinai della pelle causato da strofinamento.
s., soldi spiccioli; - sa manu s., la mano libera. Scardiri, v.tr. arrossare, piagare la pelle per stro-
Scappucciai, v.tr. togliere il cappuccio. finamento.
Scappucciau, p.p. senza cappuccio. Scardíu, p.p. irritato, arrossato.
Scapricciai, v.tr. scapricciare, far passare un ca- Scarescimentu, s.m. dimenticanza.
priccio a qualcuno - scapricciaisí, togliersi un Scarèsciri, v.tr. dimenticare, scordare - no ti
capriccio, sbizzarrirsi. scarescias de mi torrai sceda aintru de cida
Scàpula, s.f. scapola [palitta de sa pala]. chi benit, non dimenticarti di darmi la rispo-
Scarada, s.f. cottimo - pigai a iscarada unu sta entro la prossima settimana.
traballu, prendere un lavoro a cottimo Scarésciu, p.p. scordato, dimenticato.
(< cat. escarada). Scarigada, s.f. colpo dato al muso [smurrada].
Scaraderi, s.m. cottimista. Scarigai, v.tr. dare colpi al muso [smurrai].
Scarafacci, s.m. offesa inaspettata, affronto. Scàrigu, s.m. utensile per stringere i cerchi alle
Scarafàcciu, s.m. scarafaggio [patedda, scraf- botti.
faioni]. Scariola, s.f. scagliola.
Scaramussa, s.f. scaramuccia, schermaglia. Scarlattina, s.f. scarlattina (malattia infantile).
Scaramussai, v.intr. battersi in una scaramuccia. Scarlattoni, s.m. panno scarlatto ordinario.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio367_A


Scarlattu, s.m. qualità di panno finissimo tinto Scartu, s.m. scarto, rifiuto - roba de s., roba di
di rosso vivo - bistiri de s., abito di scarlatto. scarto; - s. de magasinu, scarto di magazzino.
Scarnai, v.tr. scarnare, levare la carne attaccata Scarzadori, scrazzadori, s.m. scalzatore, brac-
alle pelli da conciare, ciante che scalza le vigne.
Scarnamentu, s.m. lo scarnare. Scarzadura, scrazzadura, s.f. scalzatura.
Scarnificai, v.tr. spolpare, asportare le parti car- Scarzai, scrazzai, v.tr. scalzare - s. una bingia,
nose - s. unu pegus macellau, scarnificare un scalzare una vigna.
animale macellato. Scarzonai(sí), v.tr. e rifl. togliere(si) i pantalo-
Scarnu, s.m. scherno, disprezzo - est su s. de ni, sbracarsi.
totus, è lo scherno di tutti. Scarzonau, p.p. senza pantaloni.
Scarogna, s.f. sfortuna, iella - ghettai s., porta- Scasceddai, v.intr. cadere scivolando - s. su pei,
re iella. scivolare; - s. de sa sedda, cadere dalla sella.
Scarrabecciau, scarrabuddau, agg. malridot- Scasciai, v.tr. togliere qualcosa dalla cassa che
to, cascaticcio, barcollante - becciu s., vec- lo contiene.
chio malridotto. Scascialai, v.tr. biascicare, masticare con diffi-
Scarraffiadura, s.f. graffiatura, scalfittura. coltà come fa chi non ha denti.
Scarraffiai, v.tr. graffiare - s. unu muru cun Scascialamentu, s.m. biascicamento.
d-una puncia, graffiare un muro con un chio- Scascialau, p.p. biascicato.
do - indi dd’hanti scarraffiau su portafogliu, Scassadura, s.f. cancellatura, cassatura.
gli hanno rubato il portafoglio. Scassai, v.tr. 1. cassare, cancellare 2. far cam-
Scarràffiu, s.m. 1. graffio 2. strumento per trac- biare direzione all’acqua - s. s’arriu po aquai
ciare usato dai falegnami [graffieddu]. s’ortu, dirottare l’acqua del ruscello per innaf-
Scarraxai, v.tr. scoprire, alleggerire di coperte, fiare l’orto.
togliere lo sporco, dissotterrare. Scassesa, ved. Scarsesa.
Scàrriga, s.f. scarica - una s. de pallettonis, una Scassolai, v.intr. dire sciocchezze, uscire di sen-
scarica di pallettoni; - una s. de landireddu, no, parlare a vanvera - megat a si s. totu, po
una scarica di grandine; - una s. de bucciconis, sa beccesa, sta uscendo di senno, per la vec-
una scarica di pugni. chiaia.
Scarrigai, v.tr. scaricare - s. su fusili, scaricare Scassolau, p.p. rimbambito.
il fucile; - s. su strexu, posare il bagaglio. Scassolu, s.m. sciocchezza, discorso sconclu-
Scarrigamentu, s.m. scaricamento. sionato.
Scarsesa, s.f. scarsità, insufficienza, mancanza Scasumaisí, v.intr. esternarsi, confidarsi, far
- s. di aqua, de dinai, scarsità di acqua, di conoscere le proprie intenzioni.
soldi; - s. de traballu, mancanza, scarsità di Scatarrai, v.intr. espellere catarro tossendo
lavoro. [sflemmai].
Scarsu, agg. scarso, insufficiente - arregorta Scatarrau, p.p. scatarrato.
scarsa, raccolto scarso; - pesu s., peso scarso. Scatta, s.f. 1. squama, scaglia dei pesci e dei
Scartafacciu, s.m. grosso quaderno per minute rettili 2. forfora [scatta de conca].
o libro non rilegato e sgualcito. Scattai, v.tr. togliere le squame, squamare - su
Scartafogliai, v.tr. scartabellare, sciupare un li- pisci po arrustiri no bolit scattau, i pesci da
bro girando le pagine. arrostire non vanno squamati.
Scartafógliu, s.m. brogliaccio per minute. Scattau, p.p. squamato.
Scartai, v.tr. 1. scartare, eliminare - s. una carta Scattosu, agg. squamoso, scaglioso.
di orus, scartare una carta di denari; - dd’hanti Scàtula, s.f. 1. scatola - una s. di allumius, una
scartau a sa visita de leva, lo hanno scartato scatola di fiammiferi; - mandiaris in iscatula,
alla visita di leva 2. fare un brusco balzo late- cibi in scatola 2. scatola cranica - toccau de
rale (di animali). s., pazzoide.
Scartamentu, s.m. scartamento. Scatulaisí, v.intr. impazzire.
Scarteddu, s.m. cesto di vimini e canne, con Scatulau, p.p. impazzito.
manico - unu s. di axina, di òus, un cestino Scatusciai, v.tr. mangiare avidamente, fare una
d’uva, di uova. scorpacciata.
Scartedderi, s.m. chi confeziona cestini. Scatúsciu, s.m. pasto, desinare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio368_A


Scavadori, s.m. scavatore, macchina scavatrice, s. chi no bollu arregordai, una scena che non
operaio addetto ai lavori di scavo. voglio ricordare; - fai s., falsificare la realtà
Scavadura, s.f. scavatura. esagerandola.
Scavai, v.tr. scavare - s. una funtana, is funda- Scenariu, s.m. scenario.
mentus de una domu, scavare un pozzo, le Scendiai, sfendiai, v.intr. partorire - est pringia
fondamenta di una casa; - scavaisí sa fossa manna, est accanta de s., è in avanzato stato
de sei e totu, procurare la propria rovina. di gravidanza, sta per partorire.
Scavannai(sí), v.tr. e rifl. togliere(si) i panni Scendiau, p.p. partorito.
che coprono il corpo o una parte di esso, Scendióngiu, s.m. parto [partu].
scoprire(si). Scenicamenti, avv. riguardo alla scena.
Scavau, p.p., agg. e s.m. scavato, concavo, cavità. Scénicu, agg. scenico.
Scaviai, v.intr. dimenare le corna (dei buoi o di Scenografia, s.f. scenografia.
altri animali). Scenogràficu, agg. scenografico.
Scàviu, s.m. colpo di corna che danno i buoi. Scenògrafu, s.m. scenografo.
Scavu, s.m. scavo - su s. de una funtana, lo sca- Scerai, v.tr. scegliere, separare.
vo di un pozzo; - is iscavus de su nuraxi de Sceru, s.m. scelta - a s., a scelta.
Barumini, gli scavi del complesso nuragico Scerbeddaisí, v.intr. scervellarsi, lambiccarsi il
di Barumini. cervello.
Scavu(l)adura, nella loc. “a scavuadura”, in ab- Scerbeddau, p.p. e agg. scervellato, sbadato.
bondanza, tanto che se ne potrebbe buttare [a Scerbigai, v.tr. rompere il collo - scerbigaisí,
fuliadura]. rompersi il collo.
Scavu(l)ai, v.tr. gettar via, buttare - s. ladamini, Scerfai, v.tr. schiacciare, maciullare, stritolare
trasferire il letame dal letamaio ai campi. In [streccai].
riferimento al raccolto il verbo indica la resa Scerfau, p.p. schiacciato, stritolato [streccau].
dei cereali e dei legumi - su trigu hat scavuau Sceroppai, v.tr. conservare frutti nello sciroppo
a binti, il grano ha reso il venti per uno [fuliai]. - s. su pressiu, sa ceresia, sciroppare le pe-
Scazzeddai, v.tr. 1. separare i piccoli dalle ma- sche, le ciliegie.
dri 2. tagliare i rami o i germogli inutili alle Sceroppau, p.p. sciroppato - frutta sceroppada,
piante 3. sfoltire le piante erbacee coltivate frutta sciroppata.
nell’orto. Sceroppu, s.m. sciroppo - su dottori m’hat ordi-
Sceberai, ved. Scioberai. nau unu s. po su tussi, il medico mi ha prescrit-
Sceberu, ved. Scioberu. to uno sciroppo per la tosse.
Sceda, s.f. notizia, risposta - torrai s., dar no- Scerpa, cerpa, s.f. fascia dei militari, sciarpa.
tizia; - scedas leggias, brutte notizie. Scéscia, scexa, s.f. nome della lettera x e del
Scedau, sciadau, agg. poveretto, meschino, sfor- suono da essa rappresentato che è la j france-
tunato [scureddu]. se. Può essere seguita da qualsiasi vocale e
Scedazzadori, s.m. telaio di legno dove si fa scor- non si trova mai all’inizio di una parola.
rere avanti e indietro il setaccio per la farina. Scèta, s.f. cannella, zipolo per botte.
Scedazzai, v.tr. setacciare la farina. Scèti, s.m. fior di farina.
Sceddai, v.tr. far uscire dal gregge - s. is angio- Scéti, avv. soltanto - inci mancasta s. tui, ci
nis, separare gli agnelli dal gregge. mancavi solo tu [vetti, solamenti].
Sceddau, p.p. uscito dal gregge, dal branco. Scetixedda, s.f. dim. cannellina per botte.
Scempiadura, s.f. scempiaggine, atto o detto Scetosu, agg. farinoso.
da scemo. Scetticismu, s.m. scetticismo.
Scempiai, v.tr. rovinare, storpiare, fare strazio o Scétticu, agg. scettico, che dubita relativamen-
scempio - chi no donas attenzioni ti podis s., te a singoli fatti - esti s. asuba de su resultau,
se non stai attento ti puoi rompere il collo; è scettico sul risultato.
- s’esti scempiau cun sa motocicletta, si è Scettru, s.m. scettro - deteniri su s., avere il
scempiato con la moto. predominio in un ambiente.
Scempiau, p.p. rovinato. Scexiai, v.intr. smaltire una sbornia, tornare so-
Scena, s.f. scena - intrai in s., entrare in scena; brio [sfexai].
- cambiamentu de s., cambio di scena; - una Schécciu, agg. non appaiato, dispari.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio369_A


Schèletru, s.m. scheletro - parrit unu s., sembra Schinníu, p.p. incrinato - fai sonu s., fare un suo-
uno scheletro; - su s. de una navi, lo scheletro no sordo, non limpido, come di vaso fesso.
di una nave. Schinnizzai(sí), v.tr. e intr. essere irrequieto,
Scherda, ischerda, s.f. scheggia di pietra, mar- agitato - mi schinnizzat su stogumu, sento lan-
mo, legno o sim., scaglia. guore di stomaco.
Scherdai, v.tr. rinzaffare, riempire di intonaco Schinnizzosu, agg. schizzinoso, irrequieto, agi-
fessure e crepe nei muri. tato.
Scherma, s.f. scherma - maistu de s., maestro di Schinnizzu, s.m. inquietudine, impazienza.
scherma; - tirai de s., tirare di scherma. Schiringiai, ved. Scarangiai.
Schermidori, s.m. schermitore. Schirriolai, v.tr. sbranare, lacerare, ridurre in pezzi.
Schermiri, v.intr. schermare, battersi all’arma Schirriolau, p.p. lacerato, fatto a pezzi.
bianca. Schirriolu, agg. mingherlino, segaligno - gio-
Schesciai, v.tr. staccare germogli o talee da una vunu s., giovane segaligno.
pianta. Schirru, s.m. 1. martora sarda [marta] 2. buli-
Schésciu, s.m. talea, barbatella - schescius chi mia, tenia - ita patis, su s.?, che cos’hai, il
hanti postu arrexinis, talee abbarbicate; - fig. verme solitario?
tipo, esemplare, usato in senso dispregiativo Schiscionera, s.f. 1. padella 2. piatto di pesce
- bellu s. di omini, bell’esemplare d’uomo. in zimino, con brodetto.
Schettu, agg. schietto, puro, semplice, genuino. Schissiai, v.intr. impazzire per qualcosa - is frau-
Schidonada, s.f. spiedo carico di carni o altro las mi faint s., impazzisco per le fragole.
- una s. de pillonis, una spiedata di uccelletti. Schissiau, p.p. impazzito.
Schidonai, v.tr. infilzare nello spiedo - s. an- Schissiu, s.m. delirio, pazzia per qualcosa.
guidda, infilzare anguille. Schiscinai, v.tr. schizzare, spruzzare - sa seppia
Schidoni, s.m. spiedo - s. de linna, spiedo di le- schiscinat sa tinta, la seppia spruzza il suo
gno; - in domu de su ferreri schidonis de linna, inchiostro.
in casa del fabbro spiedi di legno, il contrario Schittiai, v.tr. saldare un debito.
di quel che ci si aspetterebbe. Schivadura, s.f. schifezza.
Schifu, s.m. schifo, piccola imbarcazione per Schivai, v.tr. 1. aborrire, schifare, disdegnare
pesca costiera o per gare sportive. - s. su pisci, aborrire i pesci 2. scansare, elu-
Schiliai, schibiai, v.intr. pigolare - is pilloned- dere - s. unu perigulu, una persona, schivare
dus schiliant, gli uccellini pigolano. un pericolo, una persona.
Schilibettu, s.m. persona esile, leggera e scat- Schivori, s.m. schifezza.
tante come un capriolo. Schivosu, agg. schifoso, che fa schifo.
Schíliu, schíbiu, s.m. pigolio. Schivu, s.m. schifo - is pistillonis mi faint s., i
Schina, s.f. schiena - dolori de s., mal di schie- gechi mi fanno schifo.
na; - incrubai sa s., curvare la schiena, sotto- Schizzai, v.tr. abbozzare, delineare un disegno
mettersi; - s. de pisci, lisca. - s. unu retrattu, abbozzare un ritratto.
Schinali, s.m. 1. schienale, spalliera 2. schiena Schizzu, s.m. abbozzo, bozzetto.
di animale macellato comprendente la lomba- Sciàbiga, sciàbica, s.f. rete per pescare a stra-
ta con le costole. scico.
Schinceria, s.f. smanceria, leziosaggine. Sciaboriai, v.tr. rendere insipido, scipito, senza
Schinceriai, v.intr. fare lo smorfioso, lo schiz- gusto - is patatas sciaboriant su brodu, le pa-
zinoso. tate rendono insipido il brodo.
Schinceriosu, schinciddosu, agg. lezioso, smor- Sciaboriau, agg. insipido, scipito, senza gusto
fioso, viziato, schizzinoso. - custa minestra est sciaboriada, questa mi-
Schinénzia, s.f. mal di gola, angina, senso di sof- nestra è insipida.
focamento - suggettu a s., soggetto a mal di gola. Sciabòriu, s.m. scipitezza.
Schinenziosu, agg. anginoso, soggetto a fre- Sciàbula, s.f. sciabola.
quenti mal di gola. Sciabulada, s.f. sciabolata.
Schinnidura, s.f. incrinatura, fenditura. Sciaccu, s.m. disgrazia, sciagura - ita s. man-
Schinnirisí, v.intr. incrinarsi, fendersi [scan- nu!, che disastro!; - su s. est fattu, il danno è
nirisí]. irreparabile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio370_A


Sciaculadori, sciampuladori, agg. che diguazza Sciamplamentu, s.m. allargamento.
- óu s., uovo che diguazza; - conca sciacula- Sciamplau, p.p. allargato, reso ampio.
dora, testa matta. Sciampulai, v.tr. diguazzare dei liquidi in re-
Sciàcula sciàcula, nella loc. “andai s. s.”, an- cipienti non pieni - sciampulaisí, dibattersi,
dare diguazzando, detto del diguazzamento dimenarsi; - sciampulaisí in su lettu, poltrire
di liquidi in recipienti non pieni. nel letto.
Sciaculai, v.tr. diguazzare. Sciampulamentu, ved. Sciaculamentu.
Sciaculamentu, sciampulamentu, s.m. diguaz- Scianca scianca, nella loc. “andai s. s.”, cam-
zamento. minare come gli sciancati.
Sciaferru, ved. Scioferru. Sciancau, agg. sciancato.
Sciagumeu, s.m. (t. del Parteolla) scandalo, Sciapidai, v.tr. rendere insipido - fig.intr. scia-
cattivo esempio. pidaisí, dire sciocchezze, divenire scipito.
Sciala, scialla, s.f. festa, divertimento - hat Sciapidamenti, avv. in modo sciocco e insulso.
fattu s. manna po su sposoriu de su fillu, ha Sciapidóriu, sciapidura, s.m. insipidezza, in-
fatto una grande festa per il matrimonio del sulsaggine, sciocchezza.
figlio. Sciàpidu, agg. insipido - fig. sciocco [bambu].
Scialai, v.intr. vivere negli agi, nel lusso, senza Sciaquàbili, agg. che può essere lavato.
parsimonia - una famiglia abituada a s., una Sciaquada, s.f. lavata - s. de conca, lavata di
famiglia abituata al lusso. capo, sgridata, rabbuffo.
Scialaquadori, s.m. sprecone, dissipatore. Sciaquadrixi, s.f. lavandaia [lissiera].
Scialaquai, v.tr. dilapidare, sprecare, sperpe- Sciaquadroxu, s.m. lavatoio.
rare - hat scialaquau totu su bèni chi dd’hat Sciaquadura, sciaquamentu, s.f. lavaggio.
lassau su babbu, ha dilapidato tutto il patri- Sciaquai, v.tr. lavare, sciacquare - s. in terra,
monio che gli ha lasciato il padre. lavare per terra; - s. is pannus, lavare i panni;
Scialaquamentu, s.m. spreco, sperpero. - s. sa conca a unu, rimproverare una perso-
Scialèma, s.f. festino con ballo, musica e rin- na; - sciaquaisí is manus de una cosa, lavarsi
fresco. le mani di una cosa, disinteressarsene.
Scialla, ved. Sciala. Sciaquau, p.p. lavato.
Sciallu, s.m. scialle, indumento femminile in la- Sciarpa, s.f. sciarpa.
na, seta, spesso ornato di frange. Sciarponi, s.m. accr. scialle di filo, lana o seta.
Scialoccau, agg. scimunito, deficiente. Scíbili, s.m. scibile.
Scialócciu, sciabócciu, s.m. scialo, divertimen- Scibuddai, v.intr. dire sciocchezze, parlare a
to, baccano. vanvera.
Scialuppa, s.f. scialuppa, imbarcazione di sal- Scibuddau, p.p. e agg. che ha le idee confuse,
vataggio. che parla a vanvera.
Sciamai, ved. Sfamai. Scicuta, s.f. pignoramento, sequestro.
Sciambrana, ved. Ciambrana. Scicutai, v.tr. pignorare, sequestrare.
Sciamiada, dimenìo, dimenamento continuo. Scidadura, scidamentu, s.f. svegliamento, sve-
Sciamiai, v.tr. dimenare, agitare, spargere - s. is gliata - s. lèggia, hòi, brutta svegliata, oggi.
brazzus, agitare le braccia; - su cani sciamiat Scidai, v.tr. svegliare, destare - scidamindi chizzi,
sa coa, il cane scodinzola. crasi, svegliami presto, domani; - scidaisindi
Sciàmiu, s.m. spargimento - seminai a s., semi- azziccau, svegliarsi spaventato.
nare a spaglio. Scida in chizzi, s.m. sonaglietto, generalmente
Sciampitta, s.f. passo, figura del ballo sardo. in argento, per calmare i bambini.
Sciampittadori, s.m. chi si esibisce nella “sciam- Scidau, p.p. svegliato.
pitta”. Scidu, 1. agg. sveglio - seu abbarrau s. totu sa
Sciampittai, v.intr. esibirsi nel ballo. notti, son rimasto sveglio tutta la notte [abillu];
Sciampla, s.f. parte di stoffa che viene lasciata - fig. d’ingegno pronto e vivace - unu giovunu
oltre la cucitura degli abiti per l’eventuale al- s., un giovane di talento 2. s.m. svegliamento
largamento degli stessi. - fai s., dare l’allarme, chiamare aiuto di notte.
Sciamplai, v.tr. (t. dei sarti) allargare, ampliare Scientementi, avv. di proposito, consapevol-
- s. unu bistiri, allargare un vestito. mente.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio371_A


Scienti, 1. s.m. apprendista, garzone di botte- Sciofferru, sciafferru, s.m. autista (< fr. chauf-
ga, allievo - ballit prus su s. de su maistu, va- feur).
le più l’allievo che il maestro 2. agg. consa- Sciollimentu, s.m. scioglimento.
pevole, conscio. Sciólliri, v.tr. sciogliere, dipanare, liberare - est
Scientificamenti, avv. scientificamente. cumenzendu a s. sa lingua, comincia ad arti-
Scientíficu, agg. scientifico - studius scienti- colare le parole; - s. is canis, sguinzagliare i
ficus, studi scientifici. cani; - s. una madassa, dipanare una matas-
Sciénzia, s.f. scienza - est unu puzzu de s., è sa; - s. una riunioni, sciogliere una riunione.
persona assai dotta. Sciollitrama, s.m. arcolaio.
Scienziau, s.m. uomo di scienza. Sciolloriai, v.intr. dire sciocchezze, parlare a
Scigai, ved. Sfigai. vanvera.
Scigurau, sciguriau, ved. Sfigurau. Sciolloriau, scioloccau, p.p. e agg. persona che
Scilibriri, v.tr. sbalordire, stordire [scimingiai]. per abitudine dice sciocchezze; sciocco.
Scilibríu, p.p. e agg. stordito, sbadato, smemo- Sciollóriu, scioloccu, s.m. sciocchezza, stra-
rato. nezza, discorso sconclusionato.
Scimai, v.tr. e intr. 1. tagliare i rami sporgenti di Scioncamenti, avv. in modo sciocco.
una siepe 2. scemare, abbassare il livello del Scioncheria, s.f. balordaggine, castroneria.
vino nella botte. Scioncu, 1. agg. sciocco, scimunito 2. s.m.
Scimingiadura, s.f. stordimento - m’est pigau (t. del falegname) ferro conficcato nel ban-
a s., ho avuto uno stordimento. co per tener fermo il legno da piallare (Art.).
Scimingiai, v.tr. stordire, intontire - est totu sci- Sciopai, v.intr. crepare, aprirsi di un ascesso o
mingiau, poberittu, è completamente intonti- di un bubbone [cerbai].
to, poverino. Scioperai, v.intr. prender parte a uno sciopero.
Scimíngiu, s.m. stordimento, capogiro - scimin- Sciòperu, s.m. sciopero - s. de solidariedadi,
giu de conca, vertigine. sciopero di solidarietà; - s. generali, sciopero
Scimprori, scimpróriu, s.m. scemenza, stupi- generale.
daggine. Sciorai, v.intr. ostentare, vantarsi, sfoggiare.
Scimpru, scimu, agg. scemo, sciocco, stupido, Sciorbeddaisí, v.intr. scervellarsi, arrovellarsi -
sempliciotto. ind’est arruttu de un’arrocca e s’esti sciorbed-
Scincidda, ved. Cincidda. dau, è caduto da una roccia e si è scervellato.
Scinciddai, ved. Cinciddai. Scioreri, s.m. e agg. ostentatore, vanitoso.
Scingrai, ved. Sciringai. Sciorinai, v.tr. sciorinare - s. faulas, sciorinar
Sciniai, v.tr. ridurre in farina, in polvere - sci- bugie; - ddi praxit a s. sa cultura sua, gli pia-
niaisí, sfarinarsi. ce far sfoggio della sua cultura.
Scinizzai, v.tr. rendere irrequieto, eccitare. Sciorrocai, v.tr. e intr. precipitare, crollare, far
Scinizzosu, agg. irrequieto - su pipiu esti s. totu crollare, demolire - s. unu muru, una domu
sa dí, il bambino è irrequieto tutto il giorno. beccia, demolire un muro, una casa vecchia.
Scinizzu, sfinizzu, s.m. irrequietudine, impa- Sciorrocu, s.m. rumore di qualcosa che preci-
zienza, prurito, eccitazione. pita, scroscio, crollo.
Scioberai, sceberai, v.tr. scegliere - s. unu libu- Sciorta, s.f. 1. turno di lavoro - s. a mengianu, a
ru, un’arregalu, scegliere un libro, un rega- merí, a de notti, turno antimeridiano, pome-
lo; - a forza de s. no s’est coiada, a furia di ridiano, notturno 2. diarrea.
scegliere non si è sposata. Sciortu, p.p. e agg. sciolto, libero - a conca
Scioberu, sceberu, s.m. scelta - bendiri a s., sciorta, a capo scoperto.
vendere facendo scegliere al cliente; - piga Scioru, s.m. sfoggio, ostentazione, vanto, vana-
su chi bolis, a s., prendi quello che vuoi, a gloria, sfarzo.
scelta. Sciottada, s.f. tonfo, caduta rumorosa - hat do-
Scioccheria, s.f. sciocchezza; l’essere sciocco. nau una s. a terra, è stramazzato a terra [ar-
Scioccu, agg. poco intelligente, poco accorto. rutròxa].
Scioddai, ved. Sfoddai. Sciovai, v.intr. andare in fregola dei pesci.
Scioffa, s.f. spazio destinato all’impasto di fan- Scípidu, agg. dotto, scienziato.
go e paglia per produrre mattoni crudi. Scípiu, p.p. saputo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio372_A


Scirfinai, v.tr. ridurre in briciole. Sciuscíu, s.m. precipizio, dirupo, crollo - proiri
Sciri, 1. v.tr. sapere - s. de menti, a memoria, a s., piovere a dirotto.
sapere a memoria; - fai s., avvisare, annun- Sciustu, sfustu, p.p. bagnato - s. che unu pillo-
ciare; - sciu aúndi bivit, so dove abita 2. s.m. neddu, bagnato come un uccellino; - s. cola
sapere, scienza - su s. suu no tenit limiti, il cola, inzuppato d’acqua.
suo sapere non ha limiti; - amanti de su s., Sciutai, v.tr. asciugare - s. is lagrimas, su su-
amante del sapere. dori, asciugare le lacrime, il sudore.
Sciringa, scingra, s.f. siringa. Sciutuai, ved. Sfruttai.
Sciringai, scingrai, v.tr. iniettare con la siringa. Scivedda, s.f. recipiente di terracotta, per di-
Sciroccu, s.m. scirocco, vento che spira da sud-est. versi usi - s. po cumossai, conca per impastare
Scirradura, s.f. operazione di accorciamento la farina; - s. po fai su strexu, conca per lava-
dei tralci nelle vigne. re i piatti.
Scirrai, v.tr. accorciare i tralci alle viti, sfron- Scivedditta, s.f. dim. bacinella, catino.
dare gli alberi. Sciveddu, s.m. mastello usato dai pastori per fare
Scirru, s.m. tumore ricco di tessuto fibroso. il formaggio e dalle massaie per il bucato.
Sciscillonai, v.tr. raccogliere i racimoli dopo la Sclarèssiri, sclariai, v.tr. rischiarare - s. sa boxi,
vendemmia. is ideas, rischiarare la voce, le idee; - s. is pi-
Sciscilloni, s.m. racimolo [scrichilloni]. lus, schiarire i capelli.
Scisma, s.m. scissione - su s. de sa cresia orto- Sclarimentu, s.m. schiarimento, chiarimento.
dossa, lo scisma della Chiesa ortodossa. Sclau, sclavu, ved. Scrau.
Scismàticu, agg. scismatico, che segue uno Sclavitúdini, s.f. schiavitù [cattiveriu].
scisma. Scoai, v.tr. tagliar la coda a un animale.
Scittorai, v.tr. gelare, diventare di ghiaccio. Scoau, p.p. e agg. privo di coda.
Scittoramentu, s.m. gelo nella persona. Scoberidori, s.m. scopritore - su s. de s’Ame-
Scittorau, p.p. gelido nella persona, che ha il rica, lo scopritore dell’America.
freddo nelle ossa. Scoberimentu, s.m. scoprimento - su s. de una
Sciuliai, v.tr. cacciare, mandar via, allontanare statua, lo scoprimento di una statua.
- s. sa musca, cacciare le mosche; - s. is pud- Scobèrriri, v.tr. scoprire - s. sa pingiada, sco-
das, allontanare le galline. prire la pentola; - s. una grutta, una miniera,
Sciuliamuscas, s.m. scacciamosche. scoprire una grotta, una miniera.
Sciumbullai, 1. v.tr. svegliare - andu a indi s. Scoberta, s.f. scoperta - a sa s., palesemente.
su pipiu, vado a svegliare il bambino 2. v.intr. Scocai, v.tr. spiare, osservare e indagare atten-
diguazzare, rimescolare, intorbidire. tamente e di nascosto il comportamento e l’at-
Sciumbullau, p.p. svegliato, rimescolato, intor- tività altrui per ricavarne indizi e deduzioni -
bidito. is sordaus scocànta is movidas de su nemigu,
Sciúndiri, sfúndiri, v.tr. bagnare, intingere, in- i soldato spiavano le mosse del nemico.
zuppare - mi seu totu sciustu, mi sono bagna- Scodinai, v.intr. il girare veloce della macina,
to completamente; - s. un’anicinu in su binu quando comincia a mancare il grano nella tra-
biancu o in su caffèi, inzuppare un anicino moggia; terminare, ultimare - fig. mangiare
nel vino bianco o nel caffè. in fretta.
Sciurma, ved. Ciurma. Scodrogai, scordogai, scardogai, v.tr. slogare,
Sciurrunciai, v.intr. razzolare delle galline provocare una slogatura - scodrogaisí, subire
[forrogonai]. una slogatura - mi seu scodrogau unu brazzu,
Sciusciada, s.f. caduta improvvisa, rovescio mi sono slogato un braccio.
- una s. di aqua, un acquazzone. Scodrogau, p.p. slogato.
Sciusciadura, s.f. abbattimento, diroccamento, Scoffa, s.f. fortuna [orba].
rovesciamento. Scoffada, s.f. colpo nel sedere - una s. de pei,
Sciusciai, v.tr. disfare, sfasciare, demolire, rove- una pedata nel sedere.
sciare, far cadere a terra - s. de cuaddu, sbalzare Scoffai, v.tr. sodomizzare [sbuzarrai, sodomitai].
da cavallo - sciusciaisinci, buttarsi, gettarsi. Scoffau, p.p. e agg. fortunato [orboni].
Sciusciau, p.p. abbattuto, demolito, rovesciato, Scóffia, s.f. cuffia - pigai s., innamorarsi; - faci-
caduto a terra. li a pigai s., facile ad innamorarsi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio373_A


Scoffiedda, s.f. dim. cuffietta. Scómodu, 1. agg. disagevole, scomodo - unu
Scoffiottera, s.f. chi fa cuffie e creste. lettu s., un letto scomodo 2. s.m. disturbo,
Scoffiottu, s.m. cuffia con guarnizione di pizzi usata disagio - scusai po su s. chi s’hapu donau,
come ornamento del capo da domestiche e balie. scusate per il disturbo che vi ho dato.
Scogliera, s.f. scogliera. Scomputai, v.tr. scomputare, defalcare, detrar-
Scogliosu, agg. pieno di scogli - costa scogliosa, re - s. de su totali sa caparra afforada, detrarre
costa formata da scogli. dal totale la caparra antecipata.
Scógliu, s.m. scoglio. Scómputu, s.m. scomputo, detrazione.
Scoiatu, s.m. scoiattolo. Scomu, s.m. coll. i rami tagliati dagli alberi,
Scoidau, agg. trascurato, negligente. frascame.
Scoídu, s.m. negligenza, trascuraggine. Scomúniga, s.f. scomunica - donai sa s., dare la
Scoittai, v.intr. guizzare, scodinzolare, sculettare, scomunica; - portai sa s. asuba, avere la sco-
svignarsela - andai scoitta scoitta, andare scu- munica addosso.
lettando. Scomunigai, v.tr. scomunicare.
Scoittamentu, s.m. guizzo. Sconcada, s.f. decisione capricciosa.
Scola, s.f. scuola - s. pubblica, privada, scuola Sconcai, v.tr. tagliare la testa, la parte superiore
pubblica, privata; - andai a iscola, andare a - sconcaisí, spezzarsi lasciando cadere la parte
scuola; - fai s., insegnare. superiore.
Scoladori, s.m. scolatoio - s. de teulada, gronda. Sconcau, p.p. e agg. senza testa - fig. scervella-
Scoladura, s.f. scolatura, sgocciolatura. to, capriccioso.
Scolai, scobai, v.intr. scolare, sgocciolare, fil- Sconchiada, s.f. mossa del capo.
trare. Sconchiai, v.intr. scuotere la testa, appisolarsi
Scolamaccarronis, s.m. colapasta. facendo degli inchini con la testa.
Scolanu, s.m. sacrestano, ragazzo che serve a Sconciai, v.tr. scompigliare, disordinare, sconvol-
messa [sagrestanu, monasigliu]. gere - sconciaisí, guastarsi, sentirsi male, abor-
Scolapratus, s.m. scolapiatti. tire; - su tempus si sconciat, il tempo si guasta.
Scolazioni, scolu, s.f. blenorragia. Sconciau, p.p. guastato, stravolto - mi seu scon-
Scolliaisí, v.intr. rompersi l’osso del collo. ciau unu pei, mi sono slogato un piede.
Scollu, s.m. danno, disgrazia. Scónciu, 1. s.m. danno, guasto - su bentu hat
Scolorai, scoloriri, v.tr. scolorire, perdere il co- fattu s. meda, il vento ha fatto molti danni
lore, sbiadire - cust’arroba no si scolorit, que- 2. agg. indisposto.
sto tessuto non sbiadisce. Sconcorrada, s.f. colpo di testa, capocciata - s.
Scolorimentu, s.m. scolorimento. de tronu, schianto di tuono; - s. de prantu,
Scoloríu, p.p. scolorito. scroscio di pianto.
Scolu, s.m. 1. lo scolare di liquidi 2. blenorra- Sconcorrai, v.tr. picchiare in testa.
gia (malattia venerea). Scongiuntai, v.tr. disgiungere, separare - scon-
Scomadura, s.f. sfrondatura, sfoltimento, sca- giuntaisí un’ossu, slogarsi un osso.
pezzamento degli alberi. Scongiuradori, s.m. chi scongiura, esorciz-
Scomai, v.tr. 1. sfrondare, sfoltire gli alberi zatore.
2. picchiare. Scongiurai, v.tr. scongiurare, esorcizzare,
Scomissa, s.f. scommessa [posta]. implorare.
Scomíttiri, v.tr. scommettere - scomittu ca no Sconquassai, v.tr. sconquassare, fracassare, ren-
inci torrat a passai, scommetto che non ci ri- dere sgangherato - s. una cadira, sa macchi-
passa più; - s. asuba de unu cuaddu, scom- na, fracassare una sedia, la macchina.
mettere su un cavallo. Sconquassamentu, s.m. lo sconquassare.
Scomodai, v.tr. scomodare - scusa si t’hapu sco- Sconquassau, p.p. sconquassato, sgangherato
modau fadendudí beniri a innòi, scusa se ti - armadiu s., armadio sgangherato; - custu
ho scomodato facendoti venire qui; - scomo- viaggiu m’hat totu s., questo viaggio mi ha
daisí, scomodarsi. completamente scombussolato.
Scomodamenti, avv. in modo scomodo - hapu Sconsolai, v.tr. sconsolare, sconfortare.
viaggiau s., ho viaggiato scomodamente. Sconsolau, p.p. e agg. sconsolato, triste, afflitto.
Scomodau, p.p. scomodato, incomodato. Sconsolu, s.m. afflizione, sconforto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio374_A


Scontai, v.tr. scontare, diminuire il debito - s. tres Scorduladori, s.m. persona che non sa mante-
annus de presoni, scontare tre anni di carcere; nere segreti [pidanciu].
- s. in sa beccesa is vizius de sa gioventudi, Scordulai, v.tr. spifferare ciò che uno sa, spiat-
scontare nella vecchiaia i vizi della gioventù; tellare - hat scordulau a totus su chi ddi hapu
- s. una cambiali, scontare una cambiale. contau, ha spiattellato a tutti ciò che gli ho
Scontriai, v.tr. scontrare, incontrare, contraddi- raccontato.
re - hapu scontriau a fradi tuu, ho incontrato Scória, s.f. scoria.
tuo fratello; - scontriaisí, cozzare violente- Scornai, scronnai, v.tr. svergognare, beffare,
mente contro qualcosa; - sa macchina s’esti deridere.
scontriada cun su trenu, la macchina si è scon- Scornau, scronnau, p.p. e agg. svergognato,
trata con il treno. beffato, deriso.
Scontriau, p.p. scontrato - mi seu s. cun sorgu Scornu, scronnu, s.m. beffa, vergogna, scorno
miu, mi sono scontrato con mio suocero. - est su s. de sa familia, è la vergogna della
Scóntriu, scontru, s.m. scontro, urto violento, famiglia.
discussione violenta - arrui a terra de s., cade- Scoromeddai, v.tr. svettare, cimare le piante.
re a terra con violenza. Scorpioni, s.m. scorpione, animale e segno del-
Scontu, s.m. deduzione - in cussa buttega si lo zodiaco.
comporat totu cun su bintixincu po centu de Scórpula, ved. Scrópula.
scontu, in quel negozio si compra tutto col Scorradura, s.f. perdita delle corna per malat-
25% di sconto. tia o altro.
Scoppiai, 1. v.intr. scoppiare, esplodere con Scorrai, v.tr. scornare, tagliare le corna.
fragore - dd’esti scoppiada in manus sa can- Scorrau, p.p. scornato.
na de su fusili, gli è scoppiata in mano la can- Scorreria, s.f. incursione di truppe o di banditi
na del fucile 2. v.tr. separare cose o persone in un territorio, scorreria - is Arabus fadiant
che formano una coppia. scorrerias in is costas occidentalis de sa Sar-
Scóppiu, s.m. scoppio - su s. de una mina, lo digna, gli Arabi facevano scorrerie nelle co-
scoppio di una mina; - su s. de sa gherra, lo ste occidentali della Sardegna.
scoppio della guerra. Scorrettu, agg. scorretto - cumportamentu s.,
Scopu, s.m. scopo, fine, intenzione. comportamento sleale.
Scoradura, s.f. ferita mortale al cuore. Scorriàbili, gg. lacerabile.
Scoraggimentu, s.m. sbigottimento, avvilimen- Scorriada, s.f. staffilata, sferzata.
to, sconforto - lassaisí pigai de su s., lasciarsi Scorriadura, s.f. lacerazione - segai a s., ta-
prendere dallo sconforto. gliare lacerando, strappando.
Scoraggiri(sí), v.tr. e intr. scoraggiare(si), per- Scorriai, scorriolai, v.tr. e intr. lacerare, strac-
dersi d’animo, abbattersi - is difficultadis ddu ciare, strappare; bisticciare - s. is pantalonis,
scoraggint meda, le difficoltà lo abbattono strappare i pantaloni; - heus scorriau, abbia-
molto. mo bisticciato.
Scoraggíu, p.p. scoraggiato, avvilito, depresso. Scorriau, p.p. e agg. stracciato, lacero - bistiri
Scorai, v.tr. uccidere colpendo al cuore - sco- s., vestito lacero.
raisí, struggersi di pena. Scórriu, s.m. squarcio, strappo, bisticcio - su
Scoramentu, s.m. accoramento. zappulu est peus de su s., il riparo è peggiore
Scorantau, agg. decrepito - becciu s., vecchio del danno.
decrepito. Scorrocciada, s.f. colpo di testa.
Scorau, agg. accorato. Scorrocciai, v.tr. colpire e produrre un taglio in
Scorbúticu, agg. scorbutico, astioso, stravagante. testa.
Scórbutu, s.m. scorbuto (malattia). Scorrovonai, v.tr. scavare il terreno da parte di
Scòrcia, s.f. la prima tavola di un tronco, segata animali spec. maiali, grufolare.
da una sola parte. Scorruttaisí, v.intr. smettere gli abiti scuri da
Scordai, v.tr. scordare (di strumenti musicali) lutto [sluttaisí].
- s. una ghitarra, scordare una chitarra. Scorta, s.f. scorta, guida - s. di onori, scorta
Scordonai, v.tr. sfasciare, smantellare, dirocca- d’onore.
re il cordone di una muraglia. Scortesamenti, avv. in modo scortese.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio375_A


Scortesia, s.f. scortesia, sgarbo. ind’hat scoveccau sa crobettura, il vento ha
Scortesu, agg. scortese, sgarbato - una persona scoperchiato il tetto.
scortesa, una persona scortese; - modus scor- Scovedu, s.m. erica.
tesus, modi scortesi. Scoviadori, s.m. chi non sa mantenere se-
Scorturai, scotturai, v.tr. sboscare, dissodare greti.
la terra. Scoviai, v.tr. rivelare, riferire, propalare, svela-
Scosciadura, s.f. scosciatura di rami d’albero, re un segreto.
spaccatura lungo la biforcazione. Scoviau, p.p. rivelato, propalato.
Scosciai, v.tr. scosciare, detto soprattutto di rami Scovili, s.m. raspo dell’uva.
d’albero, spaccare lungo la biforcazione. Scovitta, s.m. dim. piccola scopa - s. de imbra-
Scosciau, p.p. spaccato - unu cambu scosciau chinai, pennello per imbiancare; - s. de co-
de su bentu, un ramo scosciato dal vento. mudu, scopino per il gabinetto.
Scoscimingiai, v.tr. sgangherare, sfasciare. Scovíu, s.m. svelamento - bessiri in s., venire a
Scoscimingiau, p.p. sconnesso, sgangherato conoscenza di tutti.
- scannu s., sedia sconnessa [sanzia sanzia]. Scovonai, v.tr. togliere i panni dal bucato.
Scosidura, s.f. scucitura. Scozzadura, s.f. 1. scalzatura delle piante
Scosiri, v.tr. scucire. 2. sbiettatura di un utensile.
Scossa, s.f. scossa, crollo, scroscio - una s. de Scozzai, v.tr. 1. scalzare le piante 2. smuovere,
terremotu, una scossa di terremoto; - una s. togliere le zeppe.
elettrica, una scossa elettrica; - una s. di aqua, Scozzinai, v.tr. cavare ciocchi.
uno scroscio d’acqua. Scozzonadori, s.m. domatore di cavalli.
Scostai, v.tr. scostare, spostare, collocare fuori Scozzonai, v.tr. domare un cavallo [scussai].
posto - s. una cadira de su muru, scostare una Scrabionai, v.tr. scarmigliare, arruffare, scom-
sedia dal muro. pigliare i capelli - su bentu m’hat scra-
Scostau, p.p. scostato, allontanato. bionau is pilus, il vento mi ha scarmigliato
Scostumadamenti, avv. in modo scostumato. i capelli.
Scostumau, agg. scostumato, dissoluto, licen- Scrabionau, p.p. scarmigliato - s’est pre-
zioso. sentau totu s., si è presentato tutto scarmi-
Scotadura, s.f. scollatura. gliato.
Scotai, v.tr. (t. dei sarti) scollare - s. unu bistiri, Scraccaliai, v.intr. ridere smoderatamente e ru-
scollare un vestito. morosamente.
Scotau, p.p. scollato - bistiri s., abito scollato. Scraccaliu, s.m. risata rumorosa - arriri a s.,
Scotiai, v.tr. e intr. svezzare, correggersi dopo ridere senza ritegno.
un’esperienza negativa, liberarsi di un vizio Scraccangiada, agg. si dice di scarpa deforma-
o di una passione. ta e logora nel calcagno.
Scotiau, p.p. svezzato, liberato di qualcosa di Scraccangiai, v.tr. scalcagnare, pestare con il
negativo. calcagno.
Scotinu, s.m. tessuto ordinario. Scraffaioni, s.m. scarafaggio [carrabusu].
Scótiu, p.p. scosso. Scraffangiaisí, v.intr. fendersi, screpolarsi del
Scotu, s.m. tessuto di qualità - s. signoríu, scoto pane durante la cottura.
sopraffino. Scraffangiau, p.p. crepato, screpolato - pani s.,
Scova, s.f. scopa - s. de prama, scopa di palma; pane screpolato.
- s. de forru, scopa da forno; - Bernardu m’hat Scraffeddadori, s.m. scalpellatore, scalpellino.
biu, scovas de forru, si dice quando uno spari- Scraffeddai, v.tr. scalpellare, lavorare con lo
sce, taglia la corda, senza lasciar tracce. scalpello.
Scovadori, s.m. spazzino, netturbino. Scraffeddu, s.m. scalpello - maistu de s., scal-
Scovadura, s.f. spazzatura. pellino; - s. de buttaiu, de marmureri, de
Scovai, v.tr. spazzare, scopare - s. su pavimentu, scultori, scalpello da bottaio, da marmista,
scopare il pavimento. da scultore; - fattu a s., fatto malamente.
Scovau, p.p. spazzato, scopato. Scraffidura, scraffimentu, s.f. grattatura, grat-
Scoveccai, v.tr. scoperchiare - s. sa pingiada, tamento.
togliere il coperchio alla pentola; - su bentu Scraffíngiu, s.m. prurito [papingiu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio376_A


Scràffiri, v.tr. grattare per far passare il prurito Screpai, v.intr. screpolarsi, fendersi.
- s. sa schina, grattare la schiena; - scraffirisí, Screpau, p.p. screpolato.
grattarsi, oziare; - scraffidí aúndi ti papat, Scrétiu, p.p. spazientito per l’attesa, che ha per-
grattati dove ti prude. so la speranza.
Scramentai, v.tr. imparare a spese proprie, cor- Scriai, v.tr. aprire con chiave.
reggersi dopo un’esperienza negativa, servi- Scrianía, s.f. scrivania.
re di lezione - has a biri ca iscramentat, ve- Scrianu, s.m. scrivano.
drai che impara (< sp. escarmentar). Scrichilloni, s.m. racimolo d’uva - pappaisí unu
Scramentau, p.p. e agg. scottato, che ha impa- s. di axina, mangiare un racimolo di uva [sci-
rato a proprie spese - omini s., omini salvau, scilloni].
uomo avvisato, mezzo salvato (< sp. escarmiento). Scrieddai, v.tr. 1. togliere il gancio di chiusura
Scramentu, s.m. esempio, lezione - ti serbat po di porte o finestre 2. slogare, lussare - s’hat
iscramentu, ti serva di lezione. scrieddau unu pei, si è slogato un piede.
Scramiai, v.intr. gridare, esclamare, urlare. Scrieddau, p.p. 1. senza serratura, aperto
Scràmiu, s.m. grido, urlo. 2. lussato, slogato.
Scraminai, v.tr. cardare la lana o altro. Scrignu, s.m. scrigno, cassetta o forziere per
Scrantaxada, ved. Scantrexada. conservarvi gioielli.
Scraponi, s.m. 1. scorpione 2. scorfano (pesce). Scrillitai, v.intr. urlare, cantare con voce acuta.
Scrapuddai, v.tr. scoprire il glande tirando in- Scrillitu, s.m. strillo, squillo, stridore.
dietro il prepuzio, scapucciare. Scrimera, s.f. scriminatura dei capelli - a s. in
Scrapuddu, s.m. prepuzio, glande - s. de para, mesu, con la riga in mezzo; - aderezzai sa s.,
tipo di fungo. picchiare [gringera].
Scraria, iscraria, s.f. canna secca dell’asfodelo, Scriri, v.tr. scrivere - imparai a iscriri, impara-
usata per confezionare cestini [cadilloni]. re a scrivere; - s. a macchina, scrivere a mac-
Scrariai, ved. Sclaressiri. china; - no iscrit de una pariga de mesis, non
Scrau, s.m. legna proveniente da terreni bruciati. scrive da un paio di mesi.
Scrau, iscrau, sclau, sclavu, s.m. schiavo - fai Scriscionai, v.tr. togliere le castagne dai ricci.
s., rendere schiavo [cautivu]. Scriscioni, s.m. riccio della castagna [cugudda].
Scravadura, s.f. schiodatura. Scritta, s.f. razza (pesce).
Scravai, v.tr. schiodare - s. su covecu de una Scrittori, s.m. scrittore - s. nomenau, scrittore
cascia, schiodare il coperchio di una cassa. famoso.
Scravamentu, s.m. schiodamento. Cerimonia Scrittóriu, s.m. scrittoio.
pasquale nella quale il Cristo viene schiodato Scrittu, 1. s.m. scritto, scrittura, amuleto porta-
dalla croce (deposizione). fortuna 2. p.p. di scriri - un’ordini s., un or-
Scravixeddu, s.m. dim. schiavetto. dine scritto.
Scraxarrúbiu, s.m. pettirosso [traddera, grisu]. Scrittura, s.f. scrittura - sa Sacra Scrittura, la
Scraxu, s.m. stomaco, ventriglio degli uccelli Sacra Scrittura; - teniri una bella s., avere una
- a s. prenu, sazio. bella grafia.
Scrazzai, ved. Scarzai. Scritturali, s.m. scritturale, scrivano, copista.
Screditai, v.tr. screditare, denigrare, diffamare. Scrobai, v.tr. separare, disgiungere , distaccare
Screditamentu, s.m. discredito. - s. is canis, separare i cani.
Screditau, p.p. screditato - unu dottori s., un Scroccai, v.tr. scroccare, riuscire ad ottenere
medico screditato. qualcosa a spese altrui, per lo più con astuzia.
Screirisí, v.intr. perdere la speranza di qualco- Scrocconi, scroccadori, s.m. scroccone, che è
sa, spazientirsi per l’attesa, preoccuparsi - po- solito scroccare [mangiafrancu].
bidda mia depit essiri scrétia, mia moglie Scroccorigada, s.f. caduta, stramazzata - donai
dev’essere preoccupata per il ritardo. una s. a terra, stramazzare al suolo.
Screnciai, v.intr. detto di animali e specialmen- Scroccorigai, v.tr. bocciare a scuola.
te del cavallo: impuntarsi, indietreggiando e Scroccorigau, p.p. bocciato, respinto a scuola.
tirando calci, ricalcitrare - fig. far opposizio- Scróciu, s.m. guscio - s. di óu, guscio d’uovo;
ne, resistere. - s. de cocciula, guscio di arselle.
Screnciosu, agg. ricalcitrante, indocile. Scrópula, scórpula, s.f. scorfano, scorpena.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio377_A


Scrosai, v.tr. dissigillare. votare a scrutinio segreto 2. valutazione del
Scrostadura, s.f. scrostatura, la parte scrostata. profitto e assegnazione dei voti agli alunni di
Scrostai, v.tr. togliere la crosta - s. una ferida, una classe.
scrostare una ferita; - s. unu muru, asportare Scuaddigai, v.intr. 1. scendere da cavallo 2. pro-
l’intonaco di un muro. durre una slogatura.
Scrosu, agg. manto rosso cupo dei buoi. Scuai, ved. Sculai.
Scròtu, s.m. scroto, borsa che contiene i testicoli. Scubíglia, sgubbíglia, s.f. limatura d’oro o d’ar-
Scroxadori, s.m. addetto allo scuoiamento de- gento.
gli animali nei mattatoi. Scubigliai, v.tr. cercare con grande attenzione,
Scroxadura, s.f. scorticatura. frugare.
Scroxai, v.tr. scuoiare, sbucciare, scorticare - s. Scuccada, s.f. schiaffo.
un’angioni, scuoiare un agnello; - s. una mela, Scuccadura, s.f. calvizie [calvizia].
sbucciare una mela; - s. un’ou, sgusciare un uovo. Scuccaisí, v.intr. diventare calvo - scucchendi?,
Scroxamentu, s.m. scuoiamento. stai perdendo i capelli?
Scroxau, p.p. scuoiato, sbucciato, sgusciato. Scuccau, agg. stempiato, calvo [spinniau].
Scroxoladura, s.f. escoriazione, graffio. Scuccurai, v.tr. scolmare, sboccare, togliere il di
Scroxolai, scroxobai, v.tr. graffiare la pelle, più - scuccurai unu frascu, scolmare un fiasco.
spellare. Scuda, s.f. martello dentato per scalpellini (<
Scroxolau, p.p. graffiato, spellato, scorticato. cat. escoda).
Scroxu, s.m. buccia, scorza, guscio. Scudaiu, s.m. chi fabbrica scudi.
Scruadura, scruamentu, s.f. imbiancatura di Scuderia, s.f. scuderia.
filo o di tela cruda nella lisciva. Scudettai, v.tr. innestare a gemma - s. a ogu
Scruai, v.tr. imbiancare nella lisciva filo o tela serrau, innestare a gemma chiusa; - s. a ogu
cruda. biu, innestare a gemma aperta.
Scruccullai, v.tr. indagare, rovistare, cercare, Scudettu, s.m. occhio, gemma, scudetto - infer-
perquisire, frugare. riri a s., innestare a occhio.
Scruccullu, s.m. perquisizione, indagine. Scudieri, s.m. scudiero.
Scruécciu, agg. dispari, spaiato. Scúdiri, 1. v.tr. battere, abbacchiare - s. men-
Scruffidori, s.m. difensore. dula, olia, buttar giù con il bacchio mandor-
Scrúffiri, v.tr. 1. difendere - is cumpangius le, olive 2. v.tr. picchiare, bastonare - s. a
dd’hanti scruffiu, i compagni lo hanno difeso perda, prendere a sassate 3. v.intr. sfiorire,
2. procurare, acquistare, racimolare - hapu mantenendo il frutto.
scruffiu vetti unu pagu de pisci, ho procurato Scudu, iscudu, s.m. 1. scudo da guerriero
solo un po’ di pesci. 2. moneta d’argento del valore di 5 lire.
Scrúffiu, p.p. difeso, procurato. Scuèttu, ved. Guèttu.
Scruffulía, s.m. coll. gruppo di ragazzini. Sculacciada, s.f. colpo battuto in terra col se-
Scruidda, s.f. arum maculatum. dere, culata.
Scrupulizzai, v.intr. scrupoleggiare, fare lo scru- Sculacciai, v.tr. far battere il sedere in terra.
poloso. Sculagiogus, s.m. guastafeste.
Scrupulosidadi, s.f. meticolosità. Sculai, scuai, v.tr. disfare, distruggere - s. su
Scrupulosu, agg. scrupoloso, meticoloso, co- giogu, distruggere il gioco; - s. su Sant’Uanni,
scienzioso. rompere l’amicizia.
Scrúpulu, s.m. scrupolo, incertezza, esitazione Sculiai, scuiai, v.tr. scovare, far uscire dal covo
- s. religiosu, de cuscienzia, scrupolo di co- - s. unu lepiri, scovare una lepre.
scienza; - persona senza scrupulus, persona Sculiau, scuiau, p.p. scovato, scoperto.
senza scrupoli, disonesta. Sculpadura, s.f. discolpa.
Scrutinàbili, agg. che si può scrutinare. Sculpai, v.tr. scolpare, scusare, difendere, giu-
Scrutinadori, s.m. scrutinatore, scrutatore. stificare.
Scrutinai, v.tr. scrutinare, indagare, scrutare con Sculpidori, ved. Scultori.
attenzione. Sculpimentu, s.m. scultura.
Scrutíniu, s.m. 1. scrutinio, raccolta e computo Sculpiri, v.tr. scolpire - s. una statua, scolpire
dei voti in un’elezione - votai a s. segretu, una statua.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio378_A


Scultori, sculpidori, s.m. scultore. Scúpidu, s.m. sputo.
Sculturescu, agg. scultoreo - bellesa sculturesca, Scupíri, v.intr. sputare - s.sentenzias, sputar sen-
bellezza scultorea. tenze; - s. sanguni, sputare sangue; - chini scu-
Sculummerdai, v.tr. scompigliare, scombinare, pit in celu, ddi torrat in facci sa salía, chi
disordinare. sputa verso il cielo, riceve la saliva in faccia.
Scuma, ved. Sguma. Scureddu, agg. poveretto, meschino, sfortuna-
Scumbattimentu, s.m. sbattimento. to [scedau].
Scumbàttiri, v.tr. sbattere, frullare - s. is ous, Scuridadi, s.f. oscurità.
frullare le uova. Scurigadroxu, s.m. crepuscolo - a su s., all’im-
Scumpangiai, v.tr. scompagnare, spaiare - scum- brunire.
pangiai una pariga de migias, scompagnare Scurigai, v.intr. imbrunire, farsi buio - torrai a
un paio di calze. domu innantis de s., rientrate a casa prima
Scumpangiamentu, s.m. scompagnatura, spaia- dell’imbrunire.
mento. Scurigau, p.p. abbuiato, annottato, oscurato.
Scumpangiau, p.p. scompagnato, spaiato. Scuriosu, agg. buio, scuro - aposentu s., came-
Scumpàrriri, v.intr. scomparire, sottrarsi alla ra buia.
vista altrui. Scuríu, scuru, s.m. buio, tenebre, oscurità.
Scumparsa, s.f. scomparsa. Scurréggiu, agg. scorretto, vizioso, dissoluto.
Scumpartu, p.p. e agg. scomparso - medas ispe- Scurregíu, agg. maleducato.
zias di animalis sunti scumpartas, molte spe- Scurrenza, scurrénzia, s.f. diarrea [cagaredda].
cie di animali sono scomparse. Scurrenzai, v.intr. avere la dissenteria.
Scumparzidori, s.m. chi fa le parti. Scursa, s.f. scorsa - donai una s. a unu giorna-
Scumparzimentu, s.m. spartizione. li, a unu liburu, dare una scorsa ad un giorna-
Scumparziri, v.tr. dividere, spartire. le, ad un libro.
Scumpòniri, v.tr. scomporre, scombinare. Scuru, ved. Scuríu.
Scumpostamenti, avv. in modo scomposto. Scurzai(sí), v.tr. e intr. togliere(si) le scarpe.
Scumpostu, p.p. scomposto, disordinato. Scurzoni, s.m. 1. serpente nero molto velenoso
Scuncertai, v.tr. sconvolgere, sconcertare, tur- 2. uomo rozzo e scontroso - essiri a coru de
bare. s., avere un cuore malvagio (Ch.).
Scuncertu, s.m. sconcerto, confusione. Scurzu, scruzu, agg. scalzo, a piedi nudi.
Scuncordai, scuncodrai, v.tr. disordinare, disfa- Scusa, s.f. scusa, pretesto - circai scusas, cercar
re, scomporre, entrare in lite - heus scunco- pretesti; - s. de malu pagadori, pretesto per
drau, non andiamo più d’accordo. ritardare un pagamento.
Scuncordia, s.f. discordia, disaccordo - s. intre Scusàbili, agg. scusabile - un’errori s., un erro-
parentis, disaccordo tra parenti. re scusabile.
Scundíu, agg. insolente - pisittu s., gatto inso- Scusai, v.tr. scusare, scagionare, perdonare - s.
lente. sempri is proprius fillus, scusare sempre i pro-
Scuntentai, v.tr. scontentare, rendere scontento. pri figli; - custa borta no ti pozzu s., questa volta
Scuntentesa, s.f. scontentezza, dispiacere. non posso scusarti; - scusaisí, chiedere scusa,
Scuntentu, s.m. e agg. scontento, insoddisfatto. giustificarsi; - scusaisí po su ritardu, po su
Scupai, v.tr. 1. svinare 2. alzare le carte, nel gioco. strobbu, scusarsi per il ritardo, per il di-sturbo.
Scupettada, s.f. schioppettata, fucilata - s. a Scuscienziau, agg. cattivo, senza coscienza.
balla sola, a sali, a lardu, a pallettonis, a per- Scusi, nella loc. “a iscusi”, di nascosto, in segreto.
digonis, fucilata a palla tonda, a sale grosso, Scusórgiu, s.m. tesoro (nascosto).
a lardo, a pallettoni, a pallini. Scussadori, s.m. istruttore, domatore, ammae-
Scupetta, s.f. schioppo. Parti: - cuarziga, cal- stratore [scozzonadori].
cio; - cannetta, canna; - cascia, cassa; - perti- Scussai, v.tr. ammaestrare, domare, istruire - s.
ghitta, bacchetta; - patiglia, piastra; - spara- unu cuaddu, domare, ammaestrare un caval-
dori, grilletto; - matalettu, cane; - cascioletta, lo [scozzonai].
scodellino. Scussamentu, s.m. ammaestramento.
Scupettai, v.intr. sparare con lo schioppo. Scussau, p.p. e agg. ammaestrato, domato, di-
Scupidera, s.f. sputacchiera. rozzato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio379_A


Scussura, s.f. sciame. Sdorrobai, v.tr. derubare - is ladronis hanti sdor-
Scussurai, v.intr. sciamare. robau una domu, unu stangu, i ladri hanno
Scuta, s.f. breve spazio di tempo - firmadí una derubato una casa, un tabacchino.
s. ca chistionaus, fermati un pochino che Sdorrobatóriu, sdorrobu, s.m. ruberia, furto,
chiacchieriamo. rapina, derubamento.
Scutu, p.p. di scudiri: picchiato, abbacchiato, Sdorroccadura, s.f. diroccamento.
sbattuto - sa macchina inc’est iscuta asuba Sdorroccai, ved. Sderroccai.
de una mata, la macchina è andata a sbattere Sdrúcciulu, agg. sdrucciolo - fueddu, versu s.,
contro un albero. parola, verso sdrucciolo.
Scútula, s.f. bacchio, scotola. Sduanai, v.tr. sdoganare - s. sa mercanzia, sdo-
Scutulada, s.f. caduta, scossa - una s. di aqua, ganare la merce [sgabellai].
un rovescio, uno scroscio d’acqua; - ddi hanti Sebada, s.f. 1. aloè (erba amarissima) 2. dolce
donau una s. de fusti, gli hanno dato una ba- tipico di pasta sfoglia ripieno di formaggio
stonata. fresco, fritto e addolcito col miele.
Scutuladura, s.f. scuotimento. Sebbexa, ved. Sabbeggia.
Scutulai, v.tr. scuotere, abbacchiare, bastonare Seberai, 1. v.tr. separare le pecore dagli agnelli
- s. una mata po indi fai arrui sa mendula, sa durante la notte 2. v.intr. passare dal fiore al
pira, scuotere un albero per far cadere le man- frutto, allegare.
dorle, le pere; - s. su giuali, scuotere il giogo, Seberamentu, s.m. separazione, allegamento.
sottrarsi alla servitù e alla soggezione. Seberu, ved. Scioberu.
Sdalai, idalai, tarpare le ali ai volatili. Sebiai, v.tr. lanciare lontano, scaraventare -
Sdentai, v.tr. rompere i denti, generalmente a dd’hat imbistiu una macchina e ‘nci dd’hat
un arnese - s. unu pettini, unu traifenu, sdenta- sebiau attesu, l’ha investito una macchina e
re un pettine, un rastrello. l’ha scaraventato lontano.
Sdentau, p.p. e agg. privo di denti - unu becciu Sebiau, p.p. lanciato, scaraventato.
s., un vecchio sdentato. Secca, s.f. zecca, officina nella quale si coniano
Sdepidaisí, v.intr. 1. liberarsi dai debiti 2. di- monete.
sobbligarsi - no scit comenti si sdepidai cum Seccai, v.tr. infastidire, seccare, importunare.
mei po unu prexeri chi dd’hapu fattu, non sa Seccanti, agg. seccante, molesto.
come sdebitarsi con me per un favore che gli Seccatura, s.f. fastidio, noia.
ho fatto. Seccau, p.p. e agg. infastidito, seccato.
Sderrexinadori, s.m. sradicatore, estirpatore. Secchedadi, s.f. secchezza.
Sderrexinadura, s.f. sradicamento, estirpa- Secretamenti, avv. di nascosto.
mento. Secretàriu, segretàriu, s.m. segretario - su s.
Sderrexinai, v.tr. sradicare, estirpare - s. una comunali, il segretario comunale; - su s. de
mata, sradicare una pianta. su direttori, il segretario del direttore.
Sderrexinau, p.p. sradicato, estirpato. Secreteria, segreteria, s.f. segreteria.
Sderriai, v.tr. diradare le piantine di un semen- Secretóriu, agg. della secrezione.
zaio o i germogli di una pianta - s. su gureu, Secretu, segretu, 1. agg. segreto, nascosto - pas-
diminuire i germogli alle piante di cardo. saggiu s., scrutiniu s., passaggio segreto, scruti-
Sderrigai, sdarrigai, v.tr. slombare, sfiancare. nio segreto 2. s.m. segreto - teniri unu s., sco-
Sderroccai, sdorroccai, v.tr. diroccare, demo- viai unu s., tenere un segreto, svelare un segreto.
lire - s. una domu beccia, demolire una casa Secrezioni, s.f. secrezione.
vecchia; - sderroccaisí, precipitarsi. Seculari, 1. s.m. e agg. laico, non ecclesiastico
Sderroccu, sdorroccu, s.m. precipizio, dirupo. 2. agg. che ha uno o più secoli di vita.
Sderrúiri, v.intr. decadere, rovinare - lassai s. Secularidadi, s.f. secolarità.
un’edifiziu, lasciar decadere un edificio. Secularizzai, v.tr. secolarizzare.
Sderrutu, p.p. decaduto, rovinato. Secularizzazioni, s.f. secolarizzazione.
Sdogai, v.tr. togliere le doghe - s. una carrada, Séculu, s.m. secolo - custa mata tenit prus de
togliere le doghe ad una botte. unu s., quest’albero ha più di un secolo.
Sdollai, v.tr. togliere il grasso dalle bestie morte. Secundina, s.f. placenta [mammàna].
Sdorigai, v.tr. mozzare le orecchie. Seda, s.f. seta - muccadori de s., fazzoletto di seta.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio380_A


Sedazzadori, ved. Scedazzadori. Segadori, s.m. tagliatore, addetto al taglio delle
Sedazzai, ved. Scedazzai. carni macellate.
Sedazzeddu, s.m. tamburello per scandire il rit- Segadoriperda, s.m. tagliapietre.
mo [sicilianu]. Segadura, s.f. rottura, taglio, squarcio.
Sedazzu, sadazzu, s.m. setaccio per la farina. Segai, v.tr. tagliare, rompere, spezzare - s. is
Sedda, s.f. sella - s’arcu di ananti, di asegus, cambus siccaus, tagliare i rami secchi; - s.
l’arcione anteriore, posteriore - sa cingra, la mendula, nuxi e similis, schiacciare mandor-
cinghia; - sa retranga, la pòsola; - sa groppe- le, noci e simili; - s. froris, fruttas, cogliere
ra, la groppiera; - sa conca de sa sedda, il fiori, frutti; - s. su digiunu, rompere il digiu-
pomo della sella; - poniri sa s., sellare; - s. de no; - no mi seghis sa passienzia, sa mazza,
linna o de carrigu chi ponint a is molentis, non infastidirmi, non seccarmi.
basto che mettono agli asini. Sègala, s.f. segala (cereale).
Seddàda, séddida, s.f. salto, guizzo del cavallo. Segamentu, s.m. rompimento - s. de conca, de
Seddai, v.tr. sellare. mazza, seccatura, fastidio.
Seddau, p.p. e agg. sellato - cuaddu s., cavallo Segarepezza, s.m. carnevale [carnovali].
sellato; si dice anche di animale che ha la Segascirrai, v.tr. camminare in campagna sen-
schiena concava. za seguire la strada, come fanno i cercatori di
Sedderi, s.m. sellaio. lumache, i cercatori di asparagi o di funghi
Seddinu, s.m. dim. sellino. [andai a travessu, a struncadura].
Sedditta, s.f. dim. piccola sella. Segau, 1. s.m. vasto appezzamento di terreno 2.
Seddoni, s.m. sella per cavalcare all’amazzone. p.p. rotto, spezzato - s. in mesu, spaccato in
Sedentàriu, agg. sedentario - traballu s., lavo- mezzo; - s. a arrogus piticus, tagliato a pezzi
ro che richiede poco movimento. piccoli; - s. cun is dentis, spezzato con i denti.
Sederia, s.f. seteria. Séghitu, s.m. seguito, codazzo.
Sedi, s.f. sede - sa s. de unu partidu, de una so- Segliadori, s.m. sigillatore.
ciedadi, la sede di un partito, di una società. Segliai, v.tr. sigillare, chiudere con un sigillo.
Sedicésimu, agg. sedicesimo. Segliu, s.m. sigillo, suggello.
Sedili, s.m. sedile - su s. de sa carrossa, de su Segnai, v.tr. segnare - is mullonis segnant is tre-
trenu, il sedile della carrozza, del treno. minis de unu poderi, le pietre segnano i confini
Sedizioni, s.f. sedizione, ribellione, tumulto di di un podere.
popolo. Segnali, ved. Signali.
Sediziosamenti, avv. in modo sedizioso. Segnori, ved. Signori.
Sediziosu, agg. sedizioso, sovversivo, ribelle. Segrestai, sreghestai, v.tr. ripulire le viti dai
Sédula, s.f. cedola, scontrino, tagliando, con- tralci inutili e ingombranti.
tratto di obbligazione. Segretàriu, ved. Secretàriu.
Sedulai, v.intr. presentare cedole, obbligazioni Segretu, ved. Secretu.
in giudizio. Seguaci, s.m. seguace - is seguacis de su socia-
Sedusenti, agg. seducente, allettante - proposta lismu, gli aderenti al socialismo.
s., proposta allettante. Segundai, v.tr. assecondare, accontentare, fa-
Sedusidori, seduttori, s.m. e agg. seduttore vorire - s. is disigius de is pipius, assecondare
- hiat affraccau su s. de sa filla, aggredì il i desideri dei bambini.
seduttore della figlia; - castiada sedusidora, Segundariamenti, avv. in secondo luogo.
sguardo seduttore. Segundàriu, agg. secondario, accessorio - stra-
Sedusimentu, s.m. seducimento, seduzione - da segundaria, strada non importante; - fer-
dd’hiant accusau de su s. de sa picciocchedda, rovia segundaria, ferrovia complementare.
fu accusato della seduzione della ragazzina. Segundu, 1. agg.num. secondo - bivu in su s. pianu,
Sedúsiri, v.tr. sedurre - s. una picciocca, sedur- abito al secondo piano; - sa segunda dí de friaxu,
re una ragazza; - musica chi sedusit, musica il secondo giorno di febbraio 2. s.m. secondo,
che seduce. minuto secondo - est arribau s. in d-una gara, è
Sedúsiu, p.p. sedotto. arrivato secondo in una gara 3. avv. seconda-
Segàbili, agg. che si può rompere, spezzare. riamente [in segundu logu] 4. prep. - s. su chi
Segadidus, s.m. mantide religiosa [sennoredda]. m’arrespundit, secondo quello che mi risponde.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio381_A


Segundugénitu, agg. e s.m. secondogenito. minare a spaglio; - s. a craccu, seminare fol-
Seguramenti, avv. in modo sicuro. to; - s. a rau, seminare rado.
Seguresa, segurànzia, s.f. sicurezza - camera Seminali, agg. seminale - liquidu s., liquido se-
de s., camera di sicurezza; - po s. ddoi sèu minale, sperma.
andau in persona, per sicurezza ci sono an- Seminarista, s.m. seminarista.
dato personalmente; - su tempus no tenit segu- Seminàriu, s.m. 1. collegio per la preparazione
ranzia, il tempo non è stabile. degli aspiranti sacerdoti 2. riunione di stu-
Seguredda, s.f. dim. piccola scure. dio con esercitazioni pratiche 3. semenzaio.
Seguri, s.f. accetta, scure. Semíngiu, s.m. semina - tempus de s., tempo di
Seguru, agg. sicuro, certo - certas bias, a de notti, semina.
no sunti seguras, certe strade, di notte, non sono Sèmini, s.m. seme - s. de crocoriga, de sindria,
sicure; - seu s. de dd’agatai, sono certo di tro- de meloni, seme di zucca, di anguria, di me-
varlo; - fueddus segurus, promessa solenne di lone; - ollu de s., olio di semi.
matrimonio; - est un’amigu s., è un amico fida- Semitonu, s.m. semitono.
to; - pagu s., incerto; - de s., (avv.) certamente. Semivocali, s.f. semivocale.
Segus, nella loc. “cun segus”, seco. Semoventi, agg. che si muove da sè - cannoni
Sèi, pron.pers. sè - de s., da sé; - de s. e totu, da s., cannone semovente.
se stesso; - asuba de s. e totu, sopra se stesso; Sempiribiu, sempreviu, s.m. semprevivo, pianta
- torrai in s., riprendere i sensi; - bolit fai totu erbacea perenne.
de s., vuol fare tutto da sé. Sempiternu, agg. eterno.
Seidadura, s.f. operazione di trasporto delle Sempliciàriu, s.m. sempliciario, libro che tratta
messi alle aie. dei semplici, cioè delle erbe medicinali.
Seidai, v.tr. portare le messi nell’aia. Sempri, sèmpiri, avv. sempre - esti s. stetiu aíci
Seídu, s.m. grano mietuto. e hat essiri s. aíci, è sempre stato così e sarà
Sèiri, ved. Sèzziri. sempre così; - ind’hap’a teniri s. unu bonu
Selva, s.f. selva, bosco. arregordu, ne avrò sempre un buon ricordo.
Selvaggiamenti, avv. da selvaggio. Semu, s.m. segno, cicatrice, pustola.
Selvàggiu, agg. e s.m. selvaggio - animali s., Senadori, s.m. senatore - dd’hanti eligiu s., è
animale selvaggio; - is selvaggius de s’Amaz- stato eletto senatore.
zonia, i selvaggi dell’Amazzonia. Senapismu, s.m. cataplasma a base di farina di
Semaneri, agg. settimanale. senape.
Sementa, s.f. ciò che è destinato alla semina. Senàriu, agg. senario, verso di sei sillabe.
Sementusu, s.m. agnello di due anni (< lat. semel Senatoriu, agg. senatorio.
tonsus). Senatu, senau, s.m. senato - su Presidenti de su
Semestrali, agg. semestrale - controllu s., con- Senau, il Presidente del Senato.
trollo semestrale; - pagamentu s., pagamento Sénegu, agg. avanti negli anni, attempato (an-
che avviene ogni sei mesi. che di piante) - bingia senega, vigna vecchia.
Semestri, s.m. semestre. Sennoredda, s.f. mantide religiosa [segadidus].
Semi, prefisso che dà il concetto di metà - semi- Sennori, signori, s.m. signore - fai vida de s.,
barbaru, semiperimetru, semibarbaro, semi- far vita da signore.
perimetro. Sensali, s.m. mediatore, sensale - s. de bestia-
Semicirculari, agg. semicircolare - prazza s., mini, mediatore di bestiame.
piazza semicircolare. Sensàlia, s.f. opera del sensale e anche il com-
Semicírculu, s.m. semicerchio - fiant dispostus penso che gli spetta per la sua mediazione.
a s., erano disposti a semicerchio. Sensazioni, s.f. sensazione - tengiu sa s. de no
Semicroma, s.f. semicroma. incidda fai, ho la sensazione di non farcela.
Semicúpiu, s.m. tinozza o vasca nella quale si Sensíbili, agg. sensibile - certas partis de su
fa il bagno, stando seduti. corpus umanu sunti prus sensibilis, certe parti
Semidanu, s.m. vitigno e uva bianca da vino. del corpo umano sono più sensibili.
Semideu, s.m. semidio. Sensibilidadi, s.f. sensibilità - s. artistica, sociali,
Seminai, v.tr. seminare - s. una terra a trigu, se- politica, sensibilità artistica, sociale, politica.
minare un terreno a grano; - s. a spaniu, se- Sensitivu, agg. e s.m. sensitivo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio382_A


Sensu, s.m. senso, significato. morti; - s. unu tesoru, sotterrare un tesoro;
Sensuali, agg. sensuale - boxi, bellesa s., voce, - s. is arregordus, su passau, seppellire i ri-
bellezza sensuale. cordi, il passato, dimenticare.
Sensualidadi, s.f. sensualità. Sepultamentu, s.m. seppellimento, sotterramento.
Sensualmenti, avv. in modo sensuale. Sepultura, s.f. sepoltura, sepolcro.
Senténzia, s.f. sentenza - s. de assoluzioni, de Sequela, s.f. sequela.
cundenna, de morti, sentenza di assoluzione, Sequestradori, sequestranti, s.m. sequestra-
di condanna, di morte; - spudai sentenzias, tore.
sputar sentenze. Sequestrai, v.tr. sequestrare - s. sa domu a unu
Sentenziai, v.tr. e intr. emettere una sentenza. depidori, sequestrare la casa ad un debitore;
Sentidu, s.m. 1. senno, sentimento, giudizio - s. una persona, sequestrare una persona [sci-
- perdiri su sentidu, perdere il senno; - ma ita cutai].
ses, chene s.?, ma sei senza senno? 2. senso Sequestrau, p.p. sequestrato.
- is cincu sentidus, i cinque sensi. Sequestru, s.m. sequestro [scicuta].
Sentimentu, s.m. sentimento - una canzoni pre- Seràficu, agg. serafico.
na de s., un canto pieno di sentimento; - fai Serafinu, s.m. serafino.
una cosa cun totus is sentimentus, fare una Serbadinai, s.m. salvadanaio (W.).
cosa con cura. Serbidori, s.m. servitore, domestico - no seu su
Sentína, s.f. la parte di una nave dove si raccol- s. suu, non sono il suo servitore; - s. de sa pa-
gono le acque di scolo. tria, servitore della patria.
Sentinella, s.f. sentinella. Serbiri, v.tr. servire, essere a servizio di qualcu-
Sentiri, v.intr. provare una sensazione fisica, un no, essere utile, occorrere - su camareri ser-
determinato stato d’animo - sentirisí mali, sen- bit is clientis, il cameriere serve i clienti; - mi
tirsi male; - ita ti sentis?, che sensazioni hai? serbit unu pinzellu, mi serve un pennello.
Sentori, s.m. sentore, indizio, odore. Serbitúdini, s.f. il complesso delle persone di
Senza, prep. senza - est abbarrau s. dinai, è ri- servizio, servitù - is serbitudinis militaris, le
masto senza soldi. servitù militari.
Senzai, v.intr. cessare, smettere - no senzat mai, Serbíu, p.p. servito.
non cessa mai. Serca, sreca, s.f. (volg.) sputo catarroso.
Senzeru, agg. sano, soprattutto riferito a vege- Serenada, s.f. serenata.
tali e animali. Serenai, v.tr. e intr. 1. rasserenare, calmare
Senzu, s.m. assenzio (artemisia absyntium). 2. prendere il sereno, l’umidità della notte;
Separàbili, agg. che si può separare. lasciar fuori, d’estate, acqua o altro perchè si
Separadamenti, avv. a parte. rinfreschi.
Separai, v.tr. separare, disgiungere - s. su pod- Sereniccu, s.m. pesante cappotto d’orbace, con
dini de sa farra, separare la crusca dalla fari- cappuccio.
na; - su frumini separat is duus territorius, il Serenidadi, s.f. quiete, tranquillità.
fiume separa i due territori; - separaisí de sa Serenu, 1. agg. sereno, tranquillo 2. s.m. sere-
mulleri, separarsi dalla moglie. no, rugiada, umidità della notte.
Separau, p.p. separato - femina separada de su Sergenti, s.m. 1. arnese usato dal falegname per
maridu, donna separata dal marito. tenere uniti due pezzi appena incollati,
Separazioni, s.f. separazione - s. legali, separa- strettoio (< fr. serre-joints) 2. grado più bas-
zione legale. so dei sottufficiali.
Séppia, s.f. seppia - ossu, tinta de s., osso, inchio- Seriamenti, avv. con serietà.
stro di seppia. Séricu, agg. della seta - industria serica, indu-
Sepulcrali, agg. sepolcrale - perda, iscrizioni stria della seta.
s., pietra, iscrizione sepolcrale; - silenziu s., Série, s.f. serie, successione ordinata - una s. de
silenzio sepolcrale. francubullus, una serie di francobolli; - pro-
Sepulcru, s.m. sepolcro - su Santu Sepulcru, il duzioni in s., produzione in serie.
Santo Sepolcro di Cristo a Gerusalemme. Seriedadi, s.f. serietà.
Sepultai, v.tr. seppellire, sotterrare, nasconde- Sériu, agg. serio, posato - unu giovunu meda s.,
re, coprire di terra - s. is mortus, seppellire i un giovane molto serio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio383_A


Sermentu, ved. Sarmentu. Servíziu, s.m. servizio - s. postali, telefonicu, ser-
Sermonadori, s.m. chi tiene un sermone, una vizio postale, telefonico; - s. militari, servizio
predica [predicadori]. militare; - femina a mesu s., donna a mezzo ser-
Sermonai, v.intr. predicare, tenere un sermone. vizio; - unu s. de caffèi, un servizio da caffè.
Sermoni, s.m. sermone, predica, discorso Ses, s.m. e agg. numero sei - est bessiu su ses, è
- ascurtai su s. de su dominigu, ascoltare il uscito il numero sei.
sermone domenicale [predica, padríca]. Sescentus, s.m. e agg. seicento.
Serpau, agg. serpato, di diversi colori. Sessagenàriu, agg. e s.m. che, chi ha sessant’an-
Serpenteddu, s.m. dim. serpentello. ni di età.
Serpenti, s.m. serpente - s. de setti concas fa- Sessagésimu, sessantésimu, agg. sessantesimo.
bulosu, idra. Sessanta, s.m. e agg. sessanta.
Serpentinu, agg. serpentino - lingua serpenti- Sessantina, s.f. sessantina.
na, lingua serpentina. Sessénniu, s.m. periodo di tempo di sei anni.
Serpi, srepi, s.m. erpice. Sèssini, s.m. cipero, erba palustre usata per
Serra, s.f. sega - s. de sa camba, tibia, stinco. fabbricare stuoie.
Serraccu, s.m. sega stretta a lama libera e manico Sessioni, s.f. sessione - s. di esaminis, sessione
ricurvo. di esami.
Serrada, s.f. chiusa, parte finale di un discorso, Sessu, s.m. sesso - su s. forti, su s. debili, il ses-
di una canzone, di una lettera, ecc. so forte, il sesso debole; - s. masculinu e fe-
Serradizzu, s.m. listello di legno. mininu, sesso maschile e femminile.
Serradori, s.m. addetto alla segatura del legname. Sessuali, agg. relativo al sesso - organu s., organo
Serradura, s.f. 1. serratura - s. de seguresa, sessuale; - educazioni s., educazione sessuale.
serratura di sicurezza 2. segatura, taglio del Sestina, s.f. strofa di sei versi.
legname 3. segatura, polvere di legno. Sestu, 1. agg. sesto - su s. volumini, il sesto
Serràgliu, s.m. serraglio - s. de feras, serraglio volume 2. s.m. ordine, assetto - poniri in s.
di animali feroci. is proprius affaris, mettere in sesto i propri
Serrai, v.tr. 1. chiudere - s. una porta, una ven- affari 3. stampo per la fabbricazione dei mat-
tana, chiudere una porta, una finestra; - s. sa toni crudi.
bucca, stare zitto; - s. is ogus, dormire, morire; Séstuplu, agg. sestuplo.
- s. sa chistioni, chiudere il discorso; - s. a intru, Setta, s.f. setta.
rinchiudere; - s. a cresuri, chiudere con siepe; Settanta, s.m. e agg. settanta.
- su portoni si serrat de sèi, il portone si chiu- Settantésimu, agg. settantesimo.
de da sé; - sa ferida s’est serrada in pagus dis, Settàriu, s.m. e agg. settario, fazioso - menta-
la ferita si è chiusa in pochi giorni 2. segare lidadi settaria, mentalità faziosa.
con la sega - s. unu tauloni, segare un tavolone. Settembre, s.m. settembre [cabudanni].
Serramentus, s.m. pl. serramenti. Settembrinu, agg. settembrino.
Serrau, p.p. chiuso, segato. Settenàriu, agg. settenario.
Serretta, sarretta, s.f. rotella per tagliare la sfo- Settentrionali, agg. settentrionale.
glia [rosonitta, sorronitta]. Settentrioni, s.m. settentrione, nord.
Serrixedda, s.f. dim. piccola sega. Setti, s.m. e agg. sette - is s. meraviglias de su
Serroni, s.m. accr. sega lunga da usare in due mundu, le sette meraviglie del mondo; - is s.
persone. sacramentus, i sette sacramenti; - is s. dis de
Serru, nella loc. “a serru”, a stecchetto. sa cida, i sette giorni della settimana.
Servíglia, s.f. sottocoppa, vassoio - s. po fai sa Settimana, s.f. settimana [cida].
barba, bacinella di ceramica contenente ac- Settimanali, agg. settimanale - orariu s., orario
qua tiepida per ammorbidire la barba (< arag. settimanale; - partenza s., partenza settima-
servilla). nale.
Serviglietta, s.f. dim. salvietta, tovagliolino. Settimanalmenti, avv. ogni sette giorni - mi
Servili, agg. servile - atteggiamentu s., atteg- pagant s., mi pagano settimanalmente.
giamento servile; - traballus servilis, lavori Séttimu, agg. settimo.
manuali. Settiosu, agg. garbato - mancai no siat s., anche
Serviziali, s.m. clistere, lavativo. se non è molto garbato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio384_A


Séttiu, s.m. assetto, garbo - cussu bistiri tenit Sfaddiri, v.tr. sbagliare - hat sfaddiu is contus,
unu bellu s., quel vestito ha un bel garbo; - pa- ha sbagliato i conti.
gu s. de dottori portat, non sembra neanche Sfai, v.intr. 1. perdere, lasciar sfuggire il con-
un medico. tenuto - custa brocca sfait, questa brocca per-
Settuagenàriu, agg. e s.m. che, chi ha settant’an- de 2. disfare, sciogliersi, sfiorire, guastarsi
ni di età. - su fasolu megat a si sfai, i fagioli si stanno
Seu, 1. sèu s.f. cattedrale - sa facciada de sa s., sciogliendo, per l’eccessiva cottura; - sfaisí
la facciata del duomo 2. séu s.m. sego - ollu in lagrimas, struggersi in lacrime.
de s., sego sfuso. Sfainau, sfaccendau, agg. sfaccendato, perdi-
Severamenti, avv. con severità. giorno.
Severidadi, s.f. severità, rigore - trattat is fillus Sfamadori, s.m. maldicente, calunniatore.
cun troppu s., tratta i figli con eccessiva seve- Sfamai, sciamai, v.tr. diffamare, denigrare.
rità. Sfamamentu, s.m. diffamazione, calunnia.
Severu, agg. severo, rigido - est unu babbu se- Sfarinàbili, agg. sfarinabile, friabile.
veru ma giustu, è un padre severo ma giusto. Sfarinadura, sfarinamentu, s.f. sfarinamento.
Sevízia, s.f. maltrattamento fisico e morale. Sfarinai, v.tr. sfarinare, ridurre in farina.
Seviziai, v.tr. sottoporre a sevizie, torturare. Sfarinau, p.p. sfarinato.
Séxi, s.m. e agg. sedici. Sfarinosidadi, s.f. friabilità.
Sezioni, s.f. sezione, ripartizione. Sfarinosu, agg. friabile.
Sézzida, sezziada, s.f. 1. seduta, riunione di un’as- Sfarzai, v.intr. sfoggiare.
semblea per discutere e deliberare 2. posa di Sfarzosamenti, avv. con sfarzo.
un modello per un quadro o una scultura; cia- Sfarzosu, agg. sfarzoso, fatto con sfarzo - unu
scuna delle volte che un professionista ha un palaziu s., un palazzo sfarzoso.
incontro col cliente per una visita, una cura, Sfarzu, s.m. sfarzo, lusso, magnificenza.
ecc. - in pagus sézzidas su pintori m’hat fattu Sfasciadura, s.f. sfasciatura, scioglimento del-
su retrattu, in poche sedute il pittore mi ha le fasce.
fatto il ritratto; - tenit una s. cun su psicanali- Sfasciai, v.tr. sfasciare, togliere le fasce, fare a
sta, ha una seduta con lo psicanalista. pezzi.
Sezzidroxu, s.m. 1. sedile 2. posto per montare Sfasolai, v.intr. dire sciocchezze [scassolai].
a cavallo 3. sedere, deretano. Sfattu, p.p. e agg. troppo maturo, cotto eccessi-
Sèzziri, sèiri, v.intr. 1. sedere, sedersi - s. a cuad- vamente.
du, montare a cavallo, cavalcare; - s. in sa Sfendiai, ved. Scendiai.
mesa, sedersi a tavola; - sezzeisí, sedetevi; - Sfera, s.f. 1. sfera (solido geometrico) 2. osten-
sezzeusí, sediamoci 2. adattarsi, andar bene - sorio.
no inci hat perda chi no sezzat a muru, non Sféricu, agg. sferico.
c’è pietra che non si adatti a fare un muro. Sferóide, s.m. sferoide.
Sézziu, p.p. seduto - abbarra s., rimani seduto. Sferrai, v.tr. sferrare, togliere i ferri, liberare
Sfaccettai, v.tr. sfaccettare - s. unu brillanti, dalle catene.
sfaccettare un brillante. Sferrau, p.p. sferrato - cuaddu s., cavallo che
Sfaccidamenti, avv. in modo sfacciato. ha perso i ferri.
Sfacciddadori, s.m. rinfacciatore, rimproveratore. Sfervorau, p.p. scoraggiato, avvilito, che ha per-
Sfacciddadura, s.f. rimprovero, sgridata, biasimo. so l’entusiasmo.
Sfacciddai, sfacciddiri, v.tr. rinfacciare, rim- Sfexai, v.intr. smaltire una sbornia.
proverare. Sfexamentu, s.m. smaltimento di una sbornia.
Sfacciddau, p.p. sgridato, rimproverato. Sfexau, p.p. che ha smaltito una sbornia.
Sfaccidura, s.f. sfacciataggine, sfrontatezza, Sfiancaisí, v.intr. sfiancarsi, affaticarsi eccessi-
impudenza - esti de una s. incredibili, è di vamente.
una sfrontatezza incredibile; - is isfacciduras Sfiancau, p.p. affaticato.
suas m’hanti stancau, le sue sfacciataggini mi Sfianchiri, v.tr. infiacchire, rendere fiacco - sa
hanno stancato. stadda sfianchit is animalis, la stalla infiac-
Sfaccirisí, v.intr. ardire, osare, non avere ritegno. chisce gli animali.
Sfaccíu, agg. sfacciato, sfrontato, privo di ritegno. Sfianchiu, p.p. infiacchito, indebolito.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio385_A


Sfiatai, v.tr. emettere vapori, sfiatare - sfiataisí, Sfogadroxu, s.m. apertura che permette uno
perder fiato. sfogo.
Sfiatamentu, s.m. sfiatamento. Sfogai, v.tr. sfogare - s. su dolori cun su prantu, sfo-
Sfibbiadura, s.f. sfibbiatura, slacciatura. gare il dolore col pianto - sfogaisí, sfogarsi, pro-
Sfibbiai, v.tr. sfibbiare, slacciare la fibbia - s. su rompere, confidarsi; - sfogaisí cun d-un’amigu,
cintu, is crapittas, slacciare la cintura, le scarpe. confidare le proprie pene ad un amico.
Sfibrai, v.tr. privare delle fibre. Sfogau, p.p. sfogato.
Sfibrau, p.p. e agg. sfibrato, snervato. Sfoggiai, v.intr. sfoggiare, ostentare - s. unu
Sfida, s.f. sfida - littera de s., lettera di sfida; bistiri nou, sfoggiare un abito nuovo.
- accettai sa s., accettare la sfida. Sfóggiu, s.m. sfoggio - biviri senza s., vivere
Sfidai, v.tr. sfidare - s. su tempus malu, sfidare senza sfoggio.
il maltempo; - vi sfidu a mi dimostrai su con- Sfogu, s.m. sfogo, sbocco - unu s. po su fumu,
trariu, vi sfido a dimostrarmi il contrario. uno sfogo per il fumo.
Sfigai, scigai, v.intr. cogliere i fichi maturi. Sfolladura, sfollamentu, s.f. sfogliatura.
Sfigurai, v.tr. deformare, sfigurare, deturpare la Sfollai, 1. v.tr. sfogliare - s. su sarmentu, sfoglia-
figura - mi raccumandu, no mi fazzas s., mi re le viti, spampanare; - sfollaisí, perdere le fo-
raccomando, non farmi sfigurare. glie 2. v.intr. allontanarsi da un luogo per mi-
Sfigurau, p.p. e agg. deformato, deturpato. sura di sicurezza, specie in tempo di guerra.
Sfilada, s.f. sfilata - sa s. de is sordaus, la sfilata Sfollamentu, s.m. sfollamento.
dei soldati; - sa s. de is mascaras, la sfilata Sfollau, 1. p.p. sfogliato 2. agg. e s.m. che, chi
delle maschere; - a sa s., (avv.) alla spicciolata. si è allontanato da un centro abitato per evita-
Sfiladura, s.f. sfilatura. re i pericoli bellici.
Sfilai, v.tr. togliere una cosa infilata - s. is perlas Sformai, v.tr. sformare, deformare - s. unu cap-
de sa cannacca, sfilare le perle della collana. peddu, deformare un cappello.
Sfilicitadura, s.f. filaccia - s. de linu, filaccia di Sformau, agg. sformato, deforme.
lino, usata un tempo per medicazioni di ferite. Sforrada, s.f. sfornata.
Sfilicitai, v.tr. sfilacciare, ridurre in filacce - s. un’ar- Sforrai, v.tr. sfornare - s. su pani, is durcis, sfornare
rogu di arroba, sfilacciare un pezzo di stoffa. il pane, i dolci; - metaf. partorire - sforrat unu
Sfinigai, v.tr. affinare, assottigliare - fig. este- fillu dogn’annu, sforna un figlio all’anno.
nuarsi. Sforrau, p.p. sfornato.
Sfinigamentu, s.m. assottigliamento, affinamento. Sforrogonai, v.tr. frugare nel terreno col gru-
Sfinigau, p.p. affinato, assottigliato - fig. este- gno, come fanno i maiali.
nuato, illanguidito. Sfortuna, s.f. sfortuna - sa s. ddu perseghit, la
Sfinigu, s.m. languore, languidezza [affinu]. sfortuna lo perseguita [disdícia].
Sfinimentu, s.m. sfinimento, stato di grande de- Sfortunadamenti, avv. purtroppo, per sfortuna.
bolezza. Sfortunau, agg. sfortunato - s. in su giogu, for-
Sfinizzu, ved. Scinizzu. tunau in amori, sfortunato nel gioco, fortu-
Sflemmai, v.tr. spurgare il catarro [scatarrai]. nato in amore [disdiciau].
Sflemmau, p.p. scatarrato. Sforzai, v.tr. sforzare, sottoporre a uno sforzo
Sfloradori, s.m. stupratore. - s. sa boxi, s. una serradura, sforzare la voce,
Sfloradura, s.f. sfioritura. sforzare una serratura.
Sflorai, v.tr. deflorare, privare della verginità. Sforzau, p.p. sforzato - un’arrisu s., un sorriso
Sfloramentu, s.m. deflorazione, sverginamento. forzato.
Sflorau, p.p. sverginato, deflorato. Sforzu, s.m. sforzo - unu s. muscolari, uno sforzo
Sfloriri, v.intr. perdere i fiori - is arrosas, ora- muscolare; - fai unu s. de voluntadi, fare uno
mai, sunti sflorendi, le rose, ormai, stanno per- sforzo di volontà.
dendo i fiori. Sfossai, v.tr. scavare, togliere dalla fossa - s. sa
Sfloriu, p.p. sfiorito - una bellesa sflorida, una patata, dissotterrare le patate.
bellezza sfiorita. Sfossamentu, s.m. scavo.
Sfoddai, scioddai, v.tr. (di frutti) sbucciare, Sfossau, p.p. scavato.
schiacciare, pestare. Sfossonadura, s.f. frana, smottamento, cedimen-
Sfoddau, p.p. sbucciato, schiacciato, pestato. to del terreno.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio386_A


Sfossonai, v.intr. franare, smottare, cedere. Sfundai, sciundai, v.tr. sfondare - s. una carra-
Sfranchiri, v.tr. liberare, affrancare - s. unu da, togliere il fondo a una botte; - s. is crapit-
scrau, liberare uno schiavo; - s. unu terrenu, tas, consumare la suola delle scarpe.
render libero un terreno da oneri o pesi; - Sfúndiri, ved. Sciúndiri.
sfranchirisí, liberarsi, scampare; - si dd’hat Sfundorai, v.t. sfondolare, sfondare.
isfranchía, l’ha scampata. Sfundorau, p.p. e agg. sfondato, profondo - ric-
Sfranellai, v.intr. abbandonarsi a effusioni amo- cu s., ricco sfondato; - funtana sfundorada,
rose spec. in pubblico, pomiciare. pozzo molto profondo.
Sfrangiadura, s.f. sfrangiatura. Sfundoriadamenti, avv. sconsideratamente.
Sfrangiai, v.tr. sfrangiare, sfilacciare. Sfundoriai, v.intr. dire delle scipitezze (W.).
Sfrataisí, v.intr. deporre la tonaca di frate. Sfundóriu, s.m. sconsideratezza, impudenza.
Sfratau, p.p. sfratato. Sfurniri, v.tr. sfornire, privare dei rifornimenti,
Sfrattai, v.tr. sfrattare - s. un’inquilinu, sfrat- del necessario.
tare un inquilino. Sfurniu, p.p. sfornito, sprovvisto, privo di rifor-
Sfrattu, s.m. sfratto - donai su s. a unu, dare lo nimenti - una buttega sfurnida, un negozio
sfratto a uno [dispacciu]. sfornito; - s. de dinai, sprovvisto di denaro.
Sfregiai, v.tr. sfregiare - s. unu quadru, unu mo- Sfustigonadori, s.m. stuzzicatore.
numentu, sfregiare un quadro, un monumen- Sfustigonai, v.tr. stuzzicare, frugacchiare, irri-
to; - s. sa facci a unu, sfregiare il viso ad uno. tare - s. is dentis, stuzzicare i denti; - s. una
Sfregiau, p.p. e agg. deturpato da uno o più ferida, frugacchiare una ferita.
sfregi. Sfustigonamentu, s.m. stuzzicamento.
Sfrégiu, s.m. sfregio - fig. smacco, insulto, diso- Sfustigonau, p.p. stuzzicato.
nore. Sfustu, ved. Sciustu.
Sfrenadamenti, avv. in modo sfrenato. Sfuttimentu, s.m. presa in giro, sfottimento.
Sfrenai, v.tr. sfrenare, togliere il freno - s. sa Sfuttiri, v.tr. prendere in giro, deridere.
fantasia, s’immaginazioni, lasciar libera da Sgabellai, v.tr. sdoganare [sduanai].
ogni freno la fantasia, l’immaginazione. Sgabellau, p.p. sdoganato.
Sfrenamentu, s.m. sfrenatezza, atto privo di ri- Sgagliubbu, s.m. ghiottone.
tegno e misura. Sgalitai, v.tr. sbrogliare i capelli.
Sfrenau, agg. privo di ogni freno - cursa sfre- Sgalubbai, v.tr. (t. di Cagliari) mangiare avida-
nada, corsa sfrenata; - lussu s., lusso sfrenato. mente.
Sfridai, scidrai, v.tr. raffreddare - s. unu ferru Sganciai, v.tr. sganciare, liberare da un gancio
arbigau in s’aqua, raffreddare nell’acqua un - s. su bistiri, sganciare la veste; - s. bombas,
ferro rovente; - sfridaisí, diventare freddo. sganciare bombe.
Sfrigongiadura, sfrigongiamentu, s.f. strofina- Sgangai, v.tr. 1. togliere le branchie ai pesci
mento. 2. sgozzare.
Sfrigongiai, v.tr. lavare i panni strofinando con Sgangaliaisí, v.intr. infiacchirsi, perdere le for-
le mani. ze [ammortoxinaisí].
Sfrigongiau, p.p. strofinato. Sgangàliu, s.m. spossatezza, svogliatezza.
Sfrisciuraisí, v.intr. sgolarsi, impegnarsi forte- Sgangherai, v.tr. scardinare, sfasciare.
mente, farsi in quattro per qualcosa. Sgangherau, p.p. sgangherato, sconnesso - una
Sfrosai, v.tr. far frodo. cadira, una mesa sgangherada, una sedia, un
Sfroseri, s.m. chi vende qualcosa fuori dalla le- tavolo sconnesso.
galità, contrabbandiere, bracconiere, frodatore. Sganíu, agg. svogliato, privo di volontà, pigro.
Sfrosu, s.m. frodo - s. de trigu, contrabbando di Sgannadori, s.m. scannatore, strangolatore.
grano; - intrai a s., entrare eludendo la sorve- Sgannadroxu, s.m. luogo dove si scannano le
glianza, gratis; - cassadori, piscadori a s., cac- bestie da macello.
ciatore, pescatore di frodo. Sgannai, v.tr. scannare, sgozzare.
Sfruttai, sciutuai, v.tr. raccogliere i frutti. Sgannamentu, sgannadura, s.m. scannamento.
Sfumadura, s.f. sfumatura. Sgannau, p.p. scannato.
Sfumai, v.intr. sfumare, svanire. Sgarbadamenti, avv. in modo sgarbato.
Sfundadura, s.f. sfondamento. Sgarbadura, s.f. sgarbatezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio387_A


Sgarbau, agg. sgarbato. Sguttadura, s.f. sgocciolatura.
Sgarbu, s.m. sgarbo - fai unu s., fare uno sgarbo. Sguttai, v.intr. sgocciolare - su griffoni sguttat,
Sgarraffattonai, v.tr. scrivere in modo illeggi- il rubinetto sgocciola; - sguttaisí, scolarsi;
bile, scarabocchiare. - s’hat sguttau unu fiascu de binu, si è scola-
Sgarraffattoni, s.m. scarabocchio. to un fiasco di vino.
Sgarrai, v.intr. sbagliare, sgarrare - s’arrelogiu Sguttau, p.p. sgocciolato, esaurito.
miu no isgarrat de unu segundu, il mio orolo- Sgutturau, p.p. sgolato.
gio non sgarra di un secondo. Sí, 1. s.m. sì - s’est decidiu po su sí, si è deciso per
Sgarronada, s.f. taglio o colpo nei garretti. il sì 2. avv. sì - hat nau chi sí, ha detto di sì;
Sgarronai, v.tr. sgarrettare. - speraus de sí, speriamo di sì; - sí, si seus postus
Sgarroppaisí, v.intr. precipitarsi. di accordu, sì, ci siamo messi d’accordo.
Sgarroppau, p.p. precipitato. Si, 1. pron. si - si lamentat de totu, si lamenta di
Sghinzu, s.m. fame, grande appetito. tutto; - s’indi fiat scaresciu, si era dimentica-
Sgrammaticai, v.intr. fare errori di grammatica. to 2. cong. se - si ddu bolis, beni e piganded-
Sgrammaticau, p.p. e agg. sgrammaticato, che du, se lo vuoi, vieni e prendilo; - bengiu deu
fa molti errori di grammatica parlando o scri- a domu tua, si no istròbbu, vengo io a casa
vendo. tua, se non disturbo.
Sgranadura, sgranamentu, s.f. sgranatura. Siàtica, siàtiga, s.f. sciatica.
Sgranai, v.tr. sgranare, sgusciare, sbacellare - s. Sibarita, s.m. persona amante del lusso, dei pia-
prisuci, fa, sgranare piselli, fave. ceri più raffinati.
Sgranau, p.p. sgranato, sbaccellato. Sibilla, s.f. donna che si credeva dotata di qua-
Sgrangiadura, s.f. setacciamento della farina. lità profetiche, indovina.
Sgrassai, v.tr. sgrassare, togliere il grasso - s. su Sibillinu, agg. sibillino, oscuro, misterioso - re-
brodu, sgrassare il brodo. sposta sibillina, discursu s., risposta, discor-
Sgrassau, p.p. sgrassato. so che si prestano a diverse interpretazioni.
Sgravai, v.tr. sgravare, alleggerire - sgravaisí, Sicàriu, s.m. sicario, chi uccide su commissione.
partorire. Sicca, s.f. secca, bassofondo.
Sgravamentu, s.m. lo sgravarsi. Siccàbili, agg. che si può seccare.
Sgriglionai, v.tr. togliere i ceppi dai piedi. Siccadroxu, s.m. seccatoio per frutti vari.
Sgroppai, v.tr. sgroppare, sfiancare un cavallo Siccadura, siccamentu, s.f. seccamento, essi-
o altro animale da soma. catura.
Sgrussadura, s.f. sgrossamento. Siccai, v.tr. seccare, inaridire, appassire - su soli
Sgrussai, v.tr. sgrossare, fare il primo abbozzo hat siccau s’erba, il sole ha seccato l’erba.
di un lavoro - s. unu truncu de mata, sgrossare Siccau, p.p. secco, seccato - linna siccada, le-
un tronco d’albero. gna secca; - figu siccada, fichi secchi.
Sgrussau, p.p. sgrossato, dirozzato. Sicchè, cong. sicchè, si che.
Sguarniri, v.tr. sguarnire, togliere le guarnizioni. Sicchedadi, s.f. siccità, secchezza.
Sgúbbia, s.f. sgorbia. Síccia, s.f. secchia [cracída].
Sgubbiai, v.tr. lavorare con la sgorbia. Siccída, s.f. cicala (Lob.).
Sgubbíglia, ved. Scubíglia. Siccori, siccu, s.m. secchezza, aridità, siccità.
Sguérciu, agg. strabico [ogus trottus]. Siccu, agg. secco, arido - terrenu s., terreno ari-
Sguidada, s.f. gomitata - donai una s. a su sto- do; - funtana sicca, pozzo secco; - omini artu
gumu, dare una gomitata nello stomaco. e s., uomo alto e magro.
Sguidai, v.intr. dare gomitate. Siccúmini, s.m. insieme di cose secche.
Sguma, s.f. schiuma - s. de saboni, schiuma di Sida, s.f. ramo - s. de linna siccada, ramo di
sapone; - s. de bucca, bava. legna secca; - s. de linna frisca, ramo di legna
Sgumai, v.tr. schiumare - s. sa pingiada, to- fresca; - coberriri cun sidas de linna frisca,
gliere la schiuma dalla pentola. coprire con frasche.
Sgumau, p.p. schiumato. Siddai, siddiri, v.tr. e intr. chiudere, sigillare,
Sgumosu, agg. schiumoso, che ha o produce combaciare - s. is dentis, stringere, serrare i
schiuma. denti; - siddirisí de su frius, intirizzirsi per il
Sgurdai, ved. Ingurdai. freddo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio388_A


Siddidura, s.f. chiusura, combaciamento. Significai, v.tr. significare, dimostrare, esprime-
Siddíu, 1. p.p. incastrato, intirizzito 2. inter. re - si s’ind’est andau significat ca no ti bolit,
zitto! se è andato via significa che non ti vuole.
Siddu, s.m. 1. moneta antica, tesoro 2. anello Significativu, agg. significativo, espressivo
episcopale; anello di palma intrecciata che si - m’hat fattu un’accinnu s., mi ha fatto un
fa, tra le altre cose, la domenica delle palme cenno significativo.
3. sigillo. Significau, s.m. significato - su s. de unu termi-
Sidi, s.m. sete - teniri s., aver sete; - mortu de s., nu scientificu, il significato di un termine scien-
assetato - fig. desiderio intenso, avidità - s. tifico; - hapu cumprendiu beni su s. de custu
de dinai, de poderi, sete di denaro, di potere. silenziu, ho capito bene il significato di que-
Sidiu, agg. assetato - sa terra est sidida ca no sto silenzio.
proit de tres mesis, la terra è assetata perchè Significazioni, s.f. segno, dimostrazione, indizio.
non piove da tre mesi. Signorescu, agg. (spreg.) signoresco, altezzoso
Sidru, s.m. frutto e albero del cedro [cidru]. - boria signoresca, boria signoresca.
Sienda, s.f. ricchezza, patrimonio. Signori, segnori, s.m. 1. signore, padrone - fai
Sierosidadi, s.f. sierosità. sa vida de s., vivere agiatamente 2. su Si-
Sierosu, agg. sieroso - liquidu s., liquido sieroso. gnori, Dio, Gesù Cristo; - chi su S. t’aggiu-
Sifílidi, s.f. sifilide. dit!, che il Signore ti aiuti!
Sifilíticu, agg. affetto da sifilide. Signoria, segnoria, s.f. signoria, dominio, po-
Sifoni, s.m. sifone. tere - in su tempus de is signorias, al tempo
Sigarru, ved. Zigarru. delle signorie.
Sighenti, agg. seguente, successivo - sa dí, sa Signorili, segnorili, agg. signorile - domu s.,
cida, su mesi s., il giorno, la settimana, il mese casa signorile; - cuntegnu s., contegno si-
successivo. gnorile.
Sighiri, v.tr. seguire, raggiungere, succedere - s. Signorina, segnorina, s.f. signorina - est ab-
is consillus de is mannus, seguire i consigli barrada s., è rimasta nubile [bagadía].
dei grandi; - s. su camminu, seguire il cammi- Signorinu, s.m. signorino (appellativo usato
no; - s’est postu a curriri e dd’hat sighiu, si è spec. dalle persone di servizio per il giovane
messo a correre e l’ha raggiunto. figlio del padrone di casa); termine usato iro-
Sighiu, p.p. seguito, raggiunto. nicamente per indicare un giovanetto delica-
Sigilladori, s.m. sigillatore. to e di gusti difficili.
Sigilladura, s.f. sigillatura. Signorottu, s.m. (spreg.) padrone di una picco-
Sigillai, suggellai, v.tr. sigillare, chiudere con un la proprietà, spec. agraria.
sigillo; - s. una littera, unu testamentu, chiu- Sigumenti, cong. siccome - s. no inci fiat ni-
dere con un sigillo una lettera, un testamento. sciunus hapu lassau unu billettu, siccome non
Sigillau, p.p. sigillato, chiuso. c’era nessuno ho lasciato un biglietto.
Sigillu, s.m. sigillo - sigillus postus de s’auto- Sigurànzia, s.f. certezza, sicurezza.
ridadi giudiziaria, sigilli posti dall’autorità Silenu, s.m. sileno 1. nome di esseri mitologici
giudiziaria. simili a satiri 2. scimmia di genere macaco,
Siglietta, s.f. pitale. venerata nell’isola di Ceylon.
Signaladori, s.m. persona addetta alle segnala- Silenziosamenti, avv. in silenzio.
zioni. Silenziosu, agg. silenzioso, taciturno - bivu in
Signalai, segnalai, v.tr. fissare, stabilire, segna- d-una zona silenziosa, abito in una zona si-
lare - s. su logu de s’incontru, stabilire il luo- lenziosa.
go dell’incontro; - s. unu perigulu, segnalare Silénziu, s.m. silenzio - unu s. de tumba, un si-
un pericolo; - s. a didu, additare. lenzio di tomba; - sonai su s., dare, con la trom-
Signalau, segnalau, p.p. assegnato, distinto ba, il segnale di riposo; - fadéi s.!, fate silenzio!
- postu s., posto distinto. Siliqua, s.f. 1. anagyris foetida (leguminosa)
Signali, segnali, s.m. segnale, segno - s. de re- 2. spicchio - una s. di arangiu, di allu, uno
conoscimentu, segno di riconoscimento; - s. spicchio di arancia, di aglio [tittula].
de ferida, cicatrice; - poniri unu s. in su liburu, Silíziu, cilíziu, s.m. cilicio.
mettere un segnacarte nel libro. Silla, ved. Tilla.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio389_A


Síllaba, s.f. sillaba - no cumprendiri una s. de Similmenti, avv. parimenti, altresì.
inglesu, non capire una sillaba d’inglese. Similoru, s.m. similoro, lega di rame, zinco e
Sillabai, v.tr. sillabare. stagno.
Sillabàriu, s.m. libro sul quale si impara a leg- Simingioni, ved. Cimingioni.
gere e a scrivere col metodo fonico-sillabico. Simonia, s.f. traffico di cose sacre, per lucro.
Sillogismu, s.m. sillogismo. Simoníacu, agg. e s.m. simoniaco.
Sillogísticu, agg. sillogistico. Simpatia, s.f. simpatia - hapu tentu luegu s. po
Sillogizzai, v.intr. sillogizzare, ragionare per issa, ho avuto subito simpatia per lei.
sillogismi. Simpàticu, agg. simpatico, affabile, cortese.
Silugianu, s.m. chirurgo, cerusico [chirurgu]. Simplementi, avv. semplicemente.
Simada, simana, s.f. tratto di tempo. Simpli, 1. agg. semplice - omini s., uomo sempli-
Simbilai, ved. Assimbilai. ce 2. s.m. pl. - is simplis, le erbe medicinali.
Simbilànzia, ved. Similanza. Simplicidadi, s.f. semplicità, ingenuità, dabbe-
Simbolicamenti, avv. in modo simbolico. naggine.
Simbólicu, agg. simbolico - valori s., valore Simplicista, s.c. studioso delle erbe medicinali,
simbolico. erborista.
Simbolizzai, v.tr. rappresentare mediante simboli. Simplificai, v.tr. semplificare - circheus de s. sa
Símbolu, s.m. simbolo, allegoria - s’àncora est vida, no de dda complicai, cerchiamo di sem-
su s. de sa salvesa, l’ancora è il simbolo della plificare la vita, non di complicarla.
salvezza; - sa bandera est su s. de sa patria, Simplificazioni, s.f. semplificazione.
la bandiera è il simbolo della patria. Simpliziàriu, s.m. sempliciario, libro che tratta
Símbula, s.f. semola. dei semplici.
Simbuosu, agg. semoloso. Simplottu, s.m. dim. sempliciotto.
Simetria, s.f. simmetria. Simulacru, s.m. simulacro, statua.
Similanti, simbilanti, agg. somigliante. Simuladamenti, avv. con simulazione.
Similanza, simbilànzia, s.f. somiglianza, affinità Simuladori, s.m. simulatore.
- tenint una certa s., hanno una certa somi- Simulai, v.tr. simulare, fingere - s. amicizia, mac-
glianza. chiori, simulare amicizia, pazzia [fai finta].
Símili, símbili, agg. e s.m. simile, affine - s’a- Simulazioni, s.f. simulazione [finta].
nadi est s. a sa coca, l’anatra è simile all’oca; Simultaneidadi, s.f. simultaneità.
- dogna s. amat su s. suu, ogni simile ama il Simultàneu, agg. simultaneo - traduzioni simul-
suo simile. tanea, traduzione simultanea.
Similitúdini, s.f. similitudine (figura retorica) - Sinagoga, s.f. sinagoga.
furbu che unu margiani, astuto come una vol- Sincerai, v.tr. sincerare, giustificare.
pe; - biancu che su latti, bianco come il latte. Sinceramenti, avv. con sincerità.

Similitudinis T. 27
Abbettiosu che su burricu Astutu che margiani
Acciuppau (de binu) che una spongia Attaccau che una sangunera
Allichidìu che barberi Avaru che un’ebreu
Allirgu che una Pasca Bambu che ludu
Allurpiu che cani Becciu che su cuccu
Alluttu che su fogu Bella che una fada, che una pintura
Argu che sazzaroi Bellu che unu frori
Arrettu che cani Biancu che su casu, che su latti
Arrimau che santu becciu Birdi che su feli
Arrosciu che su pani de domu Brundu che su nenniri
Arrubiu che unu piberoni Calènti che un’ègua
Artu che unu campanili Caru che fogu

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio390_A


Cirdiu che fusti, che unu baccaliari Luxenti che unu sprigu
Claru che su soli, che ambra Maccu che crabu, che cuaddu
Cottu che una suppa Malu che sa pesti
Crudeli che una tigri Marigosu che ferenu, che su feli
Derettu che unu fusu, che unu furconi Masedu che un’angioni
Dilicau che su burricu Moddi che sa spongia, che arrescottu
Durci che su zuccuru Mudu che una statua
Fainera che abi Nieddu che sa pixi
Falsu che su dinai malu Poburu che Giobbe
Famìu che lupu Prenu che un’urdi
Forti che ferru, che unu lioni Previdenti che sa fromiga
Fortunau che cazzeddu in cresia Prexau che puxi
Fridu che sa nì Preziosu che unu diamanti
Friscu che una rosa Saliu che murgia
Furuncu che gattu Sanu che unu pisci
Grai che prumu Scimpru che unu burricu
Grassa che una madri Sciustu che unu pilloneddu
Grassu che unu porcu Seguru che abi in casiddu
Grogu che su zaffaranu Spiantau che bagassa in cida santa
Innozenti che unu pipiu Stancu che una bestia
Inserrada che mongia Timidu che unu conillu
Langiu che un’obbili Tontu che sa nappa, che una cozzina
Leggiu che su dimoniu Tostau che sa perda, che sa balla
Lentu che unu sizzigorru Tostorrudu che unu mulu
Lestru che unu lepiri Traitori che Giudas
Liggeri che una piuma Tristu che isposu pentìu
Lisu che su velludu Usureri che un’ebreu
Longu che s’annada mala Velenosu che unu serpenti

Sinceridadi, s.f. sincerità, franchezza [sinzillesa]. Sindacalista, s.c. rappresentante, esponente di


Sinceru, agg. sincero, schietto, leale - un’amigu, organizzazioni sindacali.
unu binu sinceru, un amico leale, un vino ge- Sindacau, s.m. sindacato, associazione di ca-
nuino [sinzillu]. tegoria che tutela gli interessi professionali
Sincopai, v.tr. sincopare. collettivi - su s. de is ferrovieris, de is pen-
Sincopau, p.p. e agg. sincopato - musica sin- sionaus, il sindacato dei ferrovieri, dei pen-
copada, musica sincopata. sionati.
Síncope, s.f. 1. caduta di un suono all’interno di Sindéresi, s.f. senno, discernimento - perdiri sa
una parola, p.e. puxi per pulixi, domígu per s., perdere il senno.
dominigu, ecc. 2. sincope musicale 3. perdi- Síndigu, s.m. sindaco - mellus s. chi no corru-
ta della coscienza, svenimento. du: de s. inci ddu podint bogai, de corrudu
Sincretismu, s.m. sincretismo. mai, meglio sindaco che cornuto: da sindaco
Sincronismu, s.m. sincronismo. possono buttarlo fuori, da cornuto mai.
Síncronu, agg. che avviene nello stesso mo- Síndone, s.f. lenzuolo di lino in cui gli Ebrei
mento, contemporaneo. avvolgevano i cadaveri - sa S. Sacra, il pan-
Sindacali, agg. sindacale, dei sindacati - accor- no in cui fu avvolto secondo la tradizione il
du s., accordo sindacale. corpo di Cristo e che si conserva nella catte-
Sindacalismu, s.m. sindacalismo - s. auto- drale di Torino.
nomu, confederali, sindacalismo autonomo, Síndria, s.f. 1. anguria - s. prumonazza, anguria
confederale. spugnosa 2. centina.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio391_A


Sinédriu, s.m. presso gli antichi Ebrei era il domandau informazionis, è un buon segno
Consiglio Supremo, il Senato. l’aver chiesto informazioni.
Sinfonia, s.f. sinfonia. Sinu, s.m. 1. seno, petto - stringiri a su sinu, stringe-
Singeddu, s.m. cinghia dei pantaloni. re al petto 2. ventre durante la gestazione - por-
Singra, agg. donna che non ha mai avuto figli. tai in s. unu fillu, avere un figlio in seno 3. grem-
Singulari, agg. singolare, originale. bo - torrai in s. a sa famiglia, tornare in seno
Singularidadi, s.f. singolarità, originalità, pe- alla famiglia 4. insenatura, seno di mare.
culiarità. Sinuosidadi, s.f. sinuosità, tortuosità.
Singularizzai, v.tr. ridurre al singolare. Sinuosu, agg. sinuoso, tortuoso - strada sinuosa,
Singularmenti, avv. ad uno ad uno. strada serpeggiante.
Siniscalcu, s.m. nel medioevo titolo di mag- Sínzia, sínzua, s.f. gengiva.
giordomo o di alto dignitario di corte. Sinzillesa, s.f. sincerità [sinceridadi].
Sinnadura, s.f. segnatura degli animali. Sinzillu, 1. agg. sincero, puro - amigu s., amico
Sinnai, v.tr. contrassegnare l’orecchio degli ani- sincero; - binu s., vino genuino 2. s.m. viticcio.
mali (spec. pecore) con tagli semplici o com- Sínzulu, sínzula, s.m. zanzara.
plessi. Sipàriu, s.m. sipario.
Sinnu, s.m. segno che si dà agli animali per Sippa, s.f. pellicola, panna del latte, fiore del vino.
riconoscerli. Sirboni, s.m. cinghiale.

Sinnus de is brebeis T. 28

Bogadas pranas ananti: taglio che asporta le punte e una parte interna delle orecchie. Bogadas
pranas a palas: taglio che asporta le punte e una parte esterna delle orecchie. Cravidas:
taglio che divide in due parti le orecchie per circa un terzo della lunghezza. Giualis ananti:
taglio ad angolo nella parte interna delle orecchie. Giualis a palas: taglio ad angolo nella
parte esterna delle orecchie. Giualis fadditus: un taglio ad angolo all’interno e uno all’ester-
no. Muzzadas: asportazione delle punte delle orecchie. Nairis: taglio esterno che arriva sino
al centro delle orecchie. Nairis ananti e a palas: un taglio nella parte interna e uno in quella
esterna. Pertuntas: foratura di entrambe le orecchie. Pizzu cavua: taglio ad angolo retto nella
parte interna delle orecchie. Rundilinas: taglio a coda di rondine sulle punte delle orecchie.

Sinodali, agg. del sinodo. Sire, s.m. signore, sovrano.


Sínodu, s.m. sinodo, concilio ecclesiastico. Sirena, s.f. 1. sirena - sa s. est un’animali fa-
Sinonimia, s.f. sinonimia, coincidenza sostan- bulosu, la sirena è un animale fantastico
ziale di significato. 2. apparecchio ad aria compressa capace di
Sinónimu, agg. e s.m. sinonimo. produrre suoni prolungati.
Sinossi, s.f. compendio. Sirindongu, s.m. guardinfante.
Sinótticu, agg. sinottico. Sísaba, ved. Zínzulu.
Sintassi, s.f. sintassi. Sisína, s.f. soldino, moneta di poco valore; in-
Síntesi, s.f. sintesi, compendio, esposizione rias- fatti corrispondeva a mezzo soldo, cioè sei
suntiva. denari (< it. ant. sesino, sp. sesen).
Sintéticu, agg. sintetico - giudiziu s., giudizio Sísini, s.m. cigno [cocu, cignu].
sintetico. Sissi, avv. forma di affermazione usata con le
Sintomàticu, agg. 1. che costituisce un sintomo persone di riguardo, sissignore.
2. significativo, evidente - est s. chi siat spa- Sistema, s.m. sistema, metodo.
ressiu appena succediu su fattu, è sintomati- Sistematicamenti, avv. sempre - arribat s. in
co che sia sparito appena è successo il fatto. retardu, arriva sempre in ritardo.
Síntomu, s.m. segno rivelatore di un fenomeno Sistemàticu, agg. sistematico.
spec. di una malattia - est unu s. bonu su hai Sístole, s.f. sistole.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio392_A


Sitiai, v.tr. assediare, circondare - s. una forta- Slumbau, p.p. affaticato, sfiancato - custu cuad-
lesa, assediare una fortezza. du est becciu e s., questo cavallo è vecchio e
Sitiamentu, s.m. assediamento, accerchiamento. sfiancato.
Sitiau, p.p. accerchiato. Sluttaisí, v.intr. lasciare il lutto [scorruttaisí].
Situ, sítiu, s.m. sito, luogo - no conosciat beni Smadassai, v.tr. disfare la matassa.
su s., non conosceva bene il sito. Smagliai, v.tr. disfare le maglie di una catena o
Situai, v.tr. situare, porre, collocare. di un tessuto - smagliaisí, smagliarsi, di calze
Situazioni, s.f. situazione - agataisí in d-una e anche di tessuti cutanei.
s. difficili, trovarsi in una situazione diffici- Smaltadura, s.f. smaltatura, l’operazione dello
le; - no est istetiu a s’altesa de sa s., non è smaltare.
stato all’altezza della situazione; - sa s. eco- Smaltai, v.tr. ricoprire di smalto.
nomica de unu paísu, la situazione econo- Smaltau, p.p. smaltato.
mica di un paese. Smaltiri, ved. Smartiri.
Sizzía, s.f. camomilla - s. pudescia, camomilla Smaltista, s.c. chi esegue decorazioni a smalto.
fetida, margheritina. Smaltu, s.m. smalto.
Sizziacca, ved. Tittiacca. Smammai, 1. v.tr. separare gli agnelli dalle
Sizzigorru, s.m. lumaca, chiocciola - s. boveri, madri 2. v.tr. tagliare i rami inutili alle pian-
lumacone; - s. de mari, chiocciola di mare. te 3. v.intr. togliersi di mezzo - circa de s.,
Sizzimurreddu, s.m. pipistrello [zurrundeddu, cerca di andartene.
arratapignata]. Smandronaisí, v.rifl. diventare meno pigro, spi-
Sizzipasca, s.f. cinciallegra. grirsi, spoltronirsi.
Sizzirigheddu, s.m. solletico [chirighittu]. Smandronau, p.p. diventato meno pigro, spol-
Slacciai, v.tr. slacciare, sciogliere - s. is crapit- tronito.
tas, slacciare le scarpe; - s. is pantalonis, slac- Smània, s.f. smania, agitazione, disagio, desi-
ciare i pantaloni. derio intenso.
Slangiri, slangiai, v.intr. dimagrire, assottigliare. Smaniai, v.intr. smaniare, agitarsi - hat sma-
Slargai, v.tr. allargare, rendere più largo. niau totu sa notti po sa calentura, ha sma-
Slargamentu, s.m. slargamento. niato tutta la notte per la febbre.
Slargu, agg. largo, rado. Smanigai, v.tr. togliere, rompere il manico ad
Slattai, v.tr. svezzare [stittai]. un utensile - s. su piccu, smanicare il picco-
Slealdadi, s.f. slealtà. ne; - custu marteddu si smanicat de frequen-
Sleali, agg. sleale - azioni s., azione sleale; - con- ti, questo martello si smanica spesso.
currenzia s., concorrenza sleale. Smanigau, agg. senza manico.
Sligai, v.tr. slegare, sciogliere - s. su cani, slega- Smaniosu, agg. smanioso, bramoso - est s. de
re il cane. torrai a biri is famigliaris, è smanioso di ri-
Slindirai, v.tr. slendinare, togliere i lendini dal- vedere i familiari.
la testa con l’uso di apposito pettine molto Smarginai, v.tr. disfare gli argini.
stretto. Smarigai, v.tr. pagare per una colpa commessa
Slinguacciau, slinguau, s.m. linguacciuto. - gei ddas a s. sa falta tua, pagherai il fio del-
Slinguai, v.intr. parlar male del prossimo. la tua colpa.
Slogadura, slogamentu, s.f. slogatura, lussa- Smarririsí, v.intr. dimagrire.
zione. Smartimentu, s.m. smaltimento.
Slogai, v.tr. slogare - mi seu slogau unu bruzzu Smartiri, v.tr. smaltire, digerire - s. un’imbria-
de pei, mi sono slogato una caviglia [bogai ghera, smaltire una sbronza; - s. un’offesa,
de pari]. smaltire un’offesa.
Sloggiai, v.tr. e intr. sloggiare, costringere a Smascherai, v.tr. smascherare - finalmenti su
lasciare l’alloggio - dd’hanti fattu s. cun su ladroni est istetiu smascherau, finalmente il
sfrattu, l’hanno costretto a sloggiare con lo ladro è stato smascherato.
sfratto. Smasciada, s.f. svolta.
Sloggiamentu, s.m. sloggiamento. Smasciai, v.intr. svoltare, cambiare direzione
Slomborai, v.tr. sgomitolare. [strissiai].
Slumbai, v.tr. sfiancare, affaticare. Smasciamentu, s.m. svoltamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio393_A


Smatai, v.tr. tagliare le piante, sboscare. Smoladura, s.f. affilatura.
Smattonai, v.tr. togliere i mattoni dal pavimento. Smolai, v.tr. affilare, arrotare - s. unu gorteddu, una
Smazzai, ved. Mazzai. farci, affilare un coltello, una falce [acuzzai].
Smelai, v.tr. togliere il miele dai favi. Smolau, p.p. affilato [acuzzau].
Smelau, p.p. smielato. Smortu, agg. smorto, pallido, sbiadito - una
Smembrai, v.tr. smembrare, lacerare, dividere facci smorta, una faccia smorta; - una tinta
un corpo nelle membra. smorta, un colore sbiadito.
Smembrau, p.p. lacerato, smembrato. Smuccadura, s.f. soffiamento di naso.
Smemoriadura, s.f. smemoratezza. Smuccai, v.tr. soffiare il naso - smuccaisí, sof-
Smemoriai, v.intr. perdere la memoria, diven- fiarsi il naso.
tare stupido. Smucculadura, s.f. smoccolatura.
Smemoriau, p.p. smemorato. Smucculai, v.tr. smoccolare, togliere il mocco-
Smenguai, v.tr. diminuire, decrescere. lo di una candela o di un lume.
Smeraisí, v.intr. impegnarsi a fondo, far carte Smueddai, v.tr. smidollare, togliere il vigore
false per raggiungere lo scopo - s. po dda cun- - smueddaisí, perdere il vigore, snervarsi.
tentai, farsi in quattro per accontentarla. Smueddau, p.p. e agg. smidollato, snervato,
Smeraldinu, agg. di color smeraldo - aqua sme- senza energia - ses propriu unu s., sei proprio
raldina, acqua color smeraldo; - ogus sme- uno smidollato.
raldinus, occhi smeraldini. Smuntai, v.tr. 1. smontare, scomporre - s. un’ar-
Smeraldu, s.m. smeraldo. ma, smontare un’arma 2. scendere da dove si
Smerciai, v.tr. smerciare, vendere la merce. era montati - s. de cuaddu, smontare da ca-
Smérciu, s.m. smercio, vendita - inc’hat meda vallo; - s. de su serviziu, smontare dal servizio.
s. de gelaus in s’istadi, c’è grande vendita di Smurai, v.tr. disfare, abbattere un muro.
gelati d’estate. Smuronai, v.intr. franare [sfossonai].
Smerdai, v.tr. sporcare, insozzare di merda - Smuronamentu, s.m. frana [sfossonadura].
fig. svergognare. Smuronau, p.p. franato.
Smerigliadori, s.m. chi fa lavori di smerigliatura. Smurrada, s.f. colpo dato al muso.
Smerigliai, v.tr. smerigliare. Smurrai, v.tr. dare colpi al muso.
Smerígliu, s.m. smeriglio. Smurralau, p.p. e agg. sfrenato.
Smermai, v.intr. cambiare i connotati a uno - bai- Smurrau, p.p. che ha dato o ricevuto dei colpi
dínci o ti smermu, vattene o ti spacco la faccia. al muso.
Smeru, s.m. impegno, cura, diligenza. Smurzai, v.intr. far colazione [murzai].
Smesai, v.tr. dimezzare - s. un’arangiu, dimez- Smurzu, s.m. colazione della gente di campagna.
zare un’arancia; - hanti smesau unu fiascu de Snarbonai, v.tr. rendere coltivabile un terre-
binu, hanno consumato mezzo fiasco di vino. no, ripulendolo dagli sterpi, dai ceppi, dai
Smesau, p.p. dimezzato, diviso a metà. cespugli, ecc.
Smesuradamenti, avv. in modo smisurato. Snaturai, v.tr. snaturare, far cambiare natura,
Smesurau, agg. grandissimo, enorme. alterare.
Smincida, s.f. smentita. Snaturau, p.p. e agg. snaturato, che ha perduto
Sminciri, v.tr. smentire, sbugiardare - s. unu te- in tutto o in parte la propria natura - mamma
stimongiu, sbugiardare un testimone. snaturada, madre snaturata.
Sminciu, p.p. smentito, sbugiardato. Snervai, v.tr. fiaccare, togliere l’energia - sner-
Sminuzzai, v.tr. sminuzzare, sbriciolare. vaisí, logorarsi.
Smiorzu, agg. misero. Snervamentu, s.m. snervamento.
Smíttiri, v.tr. interrompere, sospendere. Snervau, p.p. fiaccato, estenuato - fiat s. de sa
Smobiliai, v.tr. vuotare dei mobili - s. un’aposentu, basca, era estenuato per il caldo.
una domu, smobiliare una camera, una casa. Snuadura, snuamentu, s.f. snodamento.
Smoderadamenti, avv. in modo smoderato. Snuai, v.tr. snodare, sciogliere un nodo.
Smoderamentu, s.m. smoderatezza, intemperanza. Snuau, p.p. e agg. snodato, agile, sciolto nelle
Smoderau, agg. senza moderazione, eccessivo. articolazioni e nei movimenti.
Smoladori, s.m. arrotino, arrotatore [acuzza- Soberanía, s.f. sovranità - sa s. de su rei, de su
ferrus]. populu, la sovranità del re, del popolo.

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Soberanu, agg. sovrano - su populu s., il po- Soga, s.f. fune, laccio - s. de filu, gugliata;
polo sovrano; - po grazia soberana, per gra- - dd’hat ghettau sa s., l’ha accalappiato;
zia sovrana. - una s. de sartizzu, un rocchio di salsic-
Sobretodo, s.m. soprabito, palandra. cia (< lat. soca).
Sobriamenti, avv. in modo sobrio, controllato Soggiuntivu, s.m. congiuntivo (modo del verbo).
- pappai s., mangiare in modo sobrio. Sola, s.f. cuoio, suola - s. de sabata, suola di
Sobriedadi, s.f. sobrietà, moderazione - s. in scarpa; - fai poniri mesu solas a is crapittas,
su buffai, in su bestiri, sobrietà nel bere, nel far mettere mezze suole alle scarpe; - facci de
vestire. s., faccia di cuoio.
Sóbriu, agg. temperante, moderato, parco. Solàiu, sobàriu, s.m. solaio, granaio.
Socca, s.f. radice a fittone - s. de gureu, fittone Solamenti, avv. soltanto, solo - hapu nau s. sa
di cardo. beridadi, ho detto solo la verità.
Sòcciri, s.m. linguella, aspraggine. Solari, agg. solare - sistema s., sistema solare;
Sociàbili, agg. socievole, che ama la compagnia. - eclissi s., eclisse di sole; - arrelogiu s., oro-
Sociali, agg. sociale, che vive in società - s’omi- logio solare.
ni est un’animali s., l’uomo è un animale socia- Soldanatu, s.m. sultanato.
le; - ordini, giustizia s., ordine, giustizia sociale. Soldanu, s.m. sultano - fai una vida de s., con-
Socialismu, s.m. socialismo. durre una vita sfarzosa.
Socialista, agg. e s.m. socialista, che professa il Solecismu, s.m. solecismo, sgrammaticatura, er-
socialismo. rore di sintassi.
Sociedadi, s.f. 1. società, unione di individui Soledadi, s.f. solitudine - amai sa s., amare la
aventi scopi comuni da raggiungere - biviri solitudine [solitudini].
in s., vivere in società; - sa s. de is abis, de is Solennementi, avv. con solennità.
fromigas, la società delle api, delle formiche Solenni, agg. solenne - cerimonia s., cerimonia
2. associazione di persone (soci) che gesti- solenne.
scono in comune un’attività economica. Solennidadi, s.f. solennità.
Sóciu, s.m. socio - is socius de su circulu fila- Solennizzai, v.tr. celebrare con solennità.
telicu, i soci del circolo filatelico. Soletta, s.f. 1. struttura in calcestruzzo usata per
Socràticu, agg. socratico - metodu s., metodo solai, coperture, ecc. 2. suola di feltro o altro
socratico. che si mette dentro la scarpa quando è troppo
Soda, s.f. soda (carbonato di sodio). larga o per meglio ripararsi dall’umidità.
Soddittu, s.m. dim. soldino - aggiudat a su fradi, Solfeggiai, v.tr. solfeggiare.
po guadangiai calincunu s., aiuta il fratello Solféggiu, s.m. solfeggio - s. fueddau, cantau,
per guadagnare qualche soldino. solfeggio parlato, cantato.
Soddu, s.m. moneta del valore di 12 denari o 2 Soli, s.m. sole - ammoriscau de su s., abbronza-
pezzas de tres; 10 centesimi. to dal sole; - domu esposta a su s., casa espo-
Sodesa, s.f. sodezza, consistenza. sta al sole; - s. annappau, sole smorto; - tra-
Sodigai, v.tr. seguire, andare appresso, raggiun- ballaus finzas a s’intrada de su s., lavoriamo
gere. sino al tramonto.
Sodomía, s.f. sodomia, termine con cui si indi- Solianu, agg. solatio, soleggiato - in logu s., in
cano i rapporti omosessuali tra persone di ses- luogo solatio.
so maschile. Solidamenti, avv. fermamente, in modo solido
Sodomista, s.m. chi pratica la sodomia. - accappiai s., legare saldamente.
Sodomitai, v.tr. sodomizzare [sbuzarrai, scoffai]. Solidariedadi, s.f. solidarietà.
Sodu, agg. e s.m. sodo, solido. Solidàriu, agg. solidario, obbligato in solido.
Sofà, s.m. sofà, divano [canapèi]. Solidesa, s.f. solidità, durezza.
Sofisma, s.m. sofisma, ragionamento capzioso. Sólidu, 1. agg. compatto, denso, resistente, ro-
Sofista, s.m. chi si avvale di sofismi. busto - is metallus sunti còrpus solidus, i me-
Sofística, s.f. sofistica. talli sono corpi solidi; - una mesa solida, un
Sofisticai, v.intr. sofisticare, cavillare. tavolo robusto 2. s.m. corpo solido, solido
Sofisticheria, s.f. sofisticheria, ragionamento geometrico.
sofistico. Solilóquiu, s.m. soliloquio.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio395_A


Solípedu, agg. animale che ha un solo dito per Somministrau, sumministrau, p.p. sommini-
ogni piede - su cuaddu est un’animali s., il strato, fornito.
cavallo è un animale solipede. Somministrazioni, sumministrazioni, s.f. som-
Sòliri, v.intr. essere solito, avere l’abitudine. ministrazione.
Solitàriu, agg. solitario - unu viaggiadori s., un Sonàbili, agg. che si può suonare.
viaggiatore solitario. Sonada, s.f. suonata - una s. de Beethoven po
Sólitu, agg. solito, consueto, abituale - si bideus pianoforti e violinu, una suonata di Beethoven
in su s. logu, ci vediamo al solito posto; nelle per piano e violino.
loc. “a su s.”, al solito, “de s.”, abitualmente. Sonadedda, s.f. dim. suonatina.
Solitúdini, s.f. solitudine - biviri in s., vivere in Sonadori, s.m. suonatore - s. de launeddas, suo-
solitudine [soledadi]. natore di launeddas.
Sóliu, s.m. trono, seggio - s. reali, soglio reale; Sonagliera, s.f. sonagliera, collare cui sono at-
- s. celesti, trono di Dio. taccati dei sonagli.
Solívagu, agg. che vaga da solo. Sonai, v.tr. suonare - s. su sulittu, sa trumba, sa
Sollevadori, sullevadori, s.m. agitatore - s. de ghitarra, suonare il piffero, la tromba, la chi-
populu, agitatore di popolo. tarra; - sa trumba sonat sa retreta, la tromba
Sollevai, sullevai, v.tr. sollevare, issare, confor- suona la ritirata; - s. malamenti unu strumentu,
tare - sollevaisí, ribellarsi, ammutinarsi. strimpellare; - is campanas sonant s’avimaria,
Sollevazioni, sullevamentu, s.f. sollevazione, le campane suonano l’avemaria; - s’arrelogiu
ribellione, insurrezione. sonat is tres, l’orologio suona le tre; - s. su
Sollicitai, v.tr. sollecitare, stimolare, pressare muccu, soffiare il naso.
- s. un’arresposta, sollecitare una risposta; Sonaiolu, s.m. sonaglio [pitaiolu, pitiolu].
- s. sa torrada de una persona, sollecitare il Sonalla, s.f. campanaccio.
ritorno di una persona. Sonanti, agg. sonante - dinai s., denaro con-
Sollicitamenti, avv. con sollecitudine. tante.
Sollicitazioni, sollicitamentu, s.f. sollecitazio- Soneria, s.f. suoneria, svegliarino - s. di arre-
ne - una littera de s., una lettera di sollecito. logiu, suoneria di orologio.
Sollícitu, agg. sollecito, accurato, diligente. Sonetteddu, s.m. dim. piccola armonica a bocca.
Sollicitúdini, s.f. sollecitudine, diligenza, pre- Sonettista, s.m. chi compone sonetti.
mura. Sonettu, s.m. 1. fisarmonica 2. armonica a boc-
Sollievu, sullievu, s.m. sollievo, conforto. ca 3. sonetto (composizione).
Sollioni, s.m. solleone, grande calura estiva. Sonnai, v.tr. sognare, immaginare - mi seu son-
Solopau, s.m. corpetto senza maniche del co- nau di essiri mortu, ho sognato di essere mor-
stume tradizionale (< sp. solapado). to; - s. una domu in campagna, sognare una
Solstiziali, agg. del solstizio. casa in campagna.
Solstíziu, s.m. solstizio. Sonnàmbulu, s.m. sonnambulo.
Solteri, ved. Sorteri. Sonnau, p.p. sognato, immaginato - ma ita ti
Solu, agg. solo, unico - est andau s., è andato dd’has, sonnau?, ma te lo sei sognato?
solo; - fillu s., figlio unico; - s. s., solo so- Sonníferu, agg. e s.m. sonnifero, soporifero
letto; - a solus, a quattr’occhi, senza testimoni. - una pindula de s., una pasticca di sonnifero.
Solúbili, agg. solubile - una sustanzia s. in s’a- Sonnighera, s.f. grande sonno; una bella dor-
qua, una sostanza solubile in acqua. mita.
Solubilidadi, s.f. solubilità. Sonnigosu, agg. sonnacchioso, dormiglione.
Soluzioni, s.f. soluzione, scioglimento. Sonnolénzia, s.f. sonnolenza, torpore, desiderio
Solventi, agg. e s.m. 1. solvente, sostanza che di sonno.
ha la proprietà di sciogliere altre sostanze 2. Sonnu, s.m. sonno - teniri s., aver sonno; - pigai
che è in grado di pagare i debiti che contrae. s., prendere sonno; - s. lebiu, sonno leggero;
Sommersioni, s.f. sommersione, affondamento. - s. grai, sonno pesante; - fai beniri s., conci-
Somministradori, s.m. chi somministra. liare il sonno; - essiri intre abillu e s., essere
Somministrai, sumministrai, v.tr. somministra- in dormiveglia.
re, dare, fornire - s. una mexina, somministrare Sonoru, agg. sonoro - undas sonoras, onde
una medicina. sonore.

396

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio396_A


Sonu, s.m. suono - s. claru, acutu, basciu, suo- bando angurie; - s. sa bona fidi, sorprendere
no chiaro, acuto, basso; - su s. de is campanas, la buona fede.
il suono delle campane. Sorpréndiu, p.p. e agg. sorpreso - m’hat castiau
Sonus de canna, s.m. pl. launeddas. s., mi ha guardato sorpreso.
Sopori, s.m. sopore, stato di abbandono fisico Sorpresa, s.f. sorpresa, improvvisata - pigai a
simile al sonno. unu de s., prendere uno di sorpresa; - sa be-
Sopportàbili, supportàbili, agg. che si può sop- nida sua est istetia una s. po totus, la sua ve-
portare. nuta è stata una sorpresa per tutti; - ou de Pa-
Sopportabilmenti, supportabilmenti, avv. in sca cun s., uovo di Pasqua con sorpresa.
modo sopportabile. Sorresta, s.f. cugina - s. carrali, cugina di pri-
Sopportadori, supportadori, s.m. chi sopporta. mo grado.
Sopportai, supportai, v.tr. sopportare, tollera- Sorri, s.f. sorella - fradi e s., fratello e sorella;
re, sostenere - s. sa basca, su frius, tollerare il - sa s. manna, la sorella maggiore; - parrint
caldo, il freddo; - sa crobettura no hat suppor- sorris, sembrano sorelle; - est comente una s.
tau su pesu de sa ní, il tetto non ha sostenuto po mei, per me è come una sorella.
il peso della neve; - est unu dolori de no podiri Sorrixedda, s.f. dim. sorellina.
s., è un dolore insopportabile. Sorrogu, s.m. affanno, ansia, rantolo polmonare.
Sopprímiri, ved. Supprímiri. Sorteai, v.tr. sorteggiare.
Sopranu, s.m. soprano, chi canta con la voce di Sorteri, soteri, agg. solo, scapolo [bagadiu].
soprano. Sorti, s.f. sorte, fortuna, caso - toccai in s., tocca-
Sorba, sroba, s.f. pianta e frutto del sorbo. re in sorte; - bona s., buona fortuna; - frastimai
Sorbettai, v.tr. ridurre a sorbetto un liquido fa- contra sa mala s., imprecare contro la sfortu-
cendolo gelare. na; - hat tentu sa s. de incontrai un’amigu ve-
Sorbettera, s.f. sorbettiera. ru, ha avuto la fortuna di incontrare un vero
Sorbetteri, s.m. chi confeziona sorbetti. amico; - po s., per caso.
Sorbettu, s.m. gelato. Soru, s.m. siero del formaggio.
Sordadàglia, s.f. soldataglia. Sostituiri, v.tr. sostituire, rimpiazzare.
Sordadesca, s.f. soldatesca. Sostituíu, p.p. sostituito, surrogato.
Sordadeddu, s.m. dim. soldatino. Sostitutu, s.m. sostituto - su s. de su direttori, il
Sordau, s.m. soldato - est partiu a fai su s., è partito sostituto del direttore; - su primariu no inc’esti,
a fare il soldato; - s. de pei, soldato di fanteria. inc’est su s., il primario non c’è, c’è il sostituto.
Sòrdi, sodri, s.m. sudiciume, sporcizia [car- Sostituzioni, s.f. sostituzione.
dangiu]. Sostri, s.m. soffitta - is liburus beccius ddus
Sordigosu, agg. sudicio, sporco [cardangiosu]. hant abbigaus in su s., i libri vecchi li hanno
Sordímini, s.m. sudiciume. ammucchiati in soffitta (< cat. sostre).
Sorga, sroga, s.f. suocera - nai a s. po dd’inten- Sottintèndiri, v.tr. sottintendere.
diri nura, (prov.) dire a suocera perchè nuora Sottinténdiu, p.p. sottinteso.
intenda. Sottomissioni, summissioni, s.f. sottomissione.
Sorgóngiu, srogóngiu, s.m. consuocero. Sottomíttiri, summíttiri, v.tr. sottomettere, as-
Sorgu, srogu, s.m. suocero. soggettare, soggiogare - s. unu populu cun sa
Sorixedda, s.f. robbia, erba la cui radice si usa gherra, sottomettere un popolo con la guerra.
per tingere - intingiri a s., tingere con la robbia. Sottomíttiu, p.p. sottomesso - dd’hanti s. a tantis
Sorosidadi, s.f. sierosità. umiliazionis, l’hanno sottomesso a tante umi-
Sorosu, agg. sieroso - liquidu s., liquido sieroso. liazioni.
Sorpassadori, s.m. chi sorpassa. Sottoscriri, v.tr. sottoscrivere - s. unu cuntrattu,
Sorpassai, v.tr. sorpassare, superare, oltrepas- sottoscrivere un contratto.
sare - s. dogna limiti, superare ogni limite. Sottoscrittu, p.p., agg. e s.m. sottoscritto - su
Sorpassau, p.p. sorpassato, superato. documentu est istetiu s. de totus is presentis,
Sorpassu, s.m. sorpasso. il documento è stato sottoscritto da tutti i pre-
Sorprendenti, agg. sorprendente. senti; - a su s. no dd’hat frigau, il sottoscritto
Sorprèndiri, v.tr. sorprendere - dd’hanti sor- non l’ha imbrogliato.
prendiu furendi sindria, l’hanno sorpreso ru- Sottoscrizioni, s.f. sottoscrizione.

397

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio397_A


Sovranu, s.m. sovrano, re. Spalera, s.f. spalliera - sa s. de sa cadira, la
Sovrannumerariu, agg. soprannumerario spalliera della sedia.
- maistu s., maestro soprannumerario. Spallai, v.tr. separare la paglia dal grano.
Sozzeria, s.f. mezzadria, società. Spallamentu, s.m. spagliamento.
Sozzu, s.m. socio, mezzadro. Spalleri, palleri, s.m. spaccone, borioso, spa-
Spacciai, v.tr. consumare - in pagus annus hat valdo.
spacciau totu s’eredadi de su babbu, in po- Spalleria, s.f. boria, spavalderia, baldanza.
chi anni ha consumato tutta l’eredità del pa- Spalmai, v.tr. spalmare - s. de seu o de pixi sa
dre; - anca ti spaccis in galera, (imprec.) che carena de unu navigliu, spalmare di sego o di
tu possa morire in galera. pece la carena di una nave; - spalmaisí sa facci
Spacciau, 1. p.p. e s.m. consumato, defunto de crema, spalmarsi il viso di crema.
- su pani est s., il pane è finito; - s. s’ollu de Spampinadura, s.f. spampanatura.
porcu, è finita la pacchia; - su s., la buonanima Spampinai, v.tr. spampanare - s. su sarmentu,
2. agg. consumato, esperto - est unu man- spampanare le viti.
droni s., è un fannullone consumato. Spanciada, s.f. 1. spanciata, colpo dato battendo
Spàcciu, s.m. spaccio - in su s. de sa cooperati- con la pancia 2. scorpacciata.
va si comprat a bonu preziu, nello spaccio Spanciadura, spanciamentu, s.f. sbudellamento.
della cooperativa si compra bene. Spanciai, v.tr. sbudellare, sventrare.
Spacconada, spacconeria, s.f. spacconata, mil- Spanciau, p.p. sbudellato, sventrato.
lanteria. Spàndiri, v.tr. spandere, spargere, distendere
Spacconi, s.m. spaccone, fanfarone. - s. su binu in sa tialla, spandere il vino sulla
Spada, s.f. spada - maniggiai sa s., maneggiare tovaglia; - spendiri e s., spendere e spandere.
la spada; - lama, maniga, guardamanu, lama, Spàndiu, p.p. sparso, spanto.
impugnatura, guardamano; - pumu, puntali, Spangai, v.tr. macellare - pégus de s., capo da
baina, cinturoni, pomo, puntale, fodero, cin- macello [macellai].
turone; - tirai de s., schermare; - tirai sa s. de Spaniadura, spaniamentu, s.f. spanditura, span-
sa baina, sfoderare la spada; - torrai sa s. a dimento.
sa baina, rinfoderare la spada; - a s. tirada, a Spaniai, spainai, v.tr. spargere, stendere, spar-
spada tratta; - passai a filu de s., uccidere. pagliare - s. sa cera in su pavimentu, stende-
Spadaccinu, s.m. spadaccino. re la cera sul pavimento.
Spadàiu, s.m. armaiolo specializzato nella fab- Spanigadroxu, s.m. lo spuntare dell’alba [orbe-
bricazione delle spade. scidroxu].
Spadàlia, spadazzu, s.f. banchetto di nozze. Spanigai, v.tr. 1. albeggiare [orbesciri] 2. farsi
Spadas, s.f. pl. spade, uno dei semi delle carte chiaro, rasserenarsi del cielo.
da gioco napoletane. Spanigau, p.p. rasserenato.
Spadazzai, v.tr. banchettare, far festini. Spàniu, spàinu, s.m. spargimento - seminai a
Spadinu, s.m. coltellaccio da cucina o da ma- s., seminare a spaglio.
cellaio. Spannai, v.tr. aprire, distendere, allargare - su
Spadoni, s.m. spadicciola, gladiolo maggiore stori bolat cun is alas spannadas, il falco vola
[lillu aresti]. con le ali distese.
Spàdula, spàdua, s.f. typha latifolia, erba Spannau, p.p. aperto, disteso, allargato.
palustre usata per confezionare stuoie Spantadura, s.f. spaventamento.
[buda]. Spantai, v.tr. spaventare, meravigliare - span-
Spagnoletta, s.f. rotolo cilindrico attorno a cui taisí, meravigliarsi, impaurirsi.
si avvolgono filati. Spantamata, s.m. spauracchio.
Spagu, s.m. spago. Spantau, p.p. sbigottito, meravigliato [a bucca
Spàinu, ved. Spàniu. aberta].
Spalada, s.f. colpo dato alle spalle. Spantosu, agg. spaventoso, meraviglioso, che
Spalai, v.tr. spallare, fiaccare un animale da sel- lascia stupiti.
la o da lavoro, sottoponendolo a sforzi ecces- Spantu, s.m. meraviglia, stupore, sorpresa
sivi - s. unu cuaddu, fiaccare un cavallo. - ita s. ca est torrau, è una sorpresa che sia
Spalau, p.p. spallato, fiaccato. tornato.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio398_A


Spanu, agg. sauro, rosso chiaro - bòi s., bue col Sparranchiai, ved. Sperranchiai.
mantello rosso chiaro. Spartidamenti, avv. separatamente.
Spaperottai, v.tr. e intr. aprire un involto - fig. Spartiri, v.tr. spartire, dividere - is ladronis si
parlare molto senza necessità. sunti spartius su bottinu, i ladri si sono divisi
Spappai, v.tr. 1. sgusciare, sgranare legumi o il bottino; - no tengiu nudda de s. cun tui, non
altro - s. prisuci, sgranare piselli; - s. mendula, ho nulla da spartire con te.
sgusciare mandorle 2. smangiare, consuma- Spartíu, 1. s.m. (t. mus.) partitura, spartito
re, corrodere. 2. p.p. diviso.
Sparada, s.f. 1. idea, intenzione - ita s. portas?, Spartu, 1. s.m. sparto, pianta erbacea 2. p.p. e
che intenzione hai? 2. nelle gare ippiche si- agg. sparso, disseminato, steso; - tengiu sa
gnifica mossa, partenza 3. sparata, sparo. roba sparta, ho i panni stesi.
Sparadori, s.m. sparatore, chi spara - s. de scu- Sparu, s.m. sparo - torrai a carriai su fusili
petta, grilletto di schioppo. apustis su s., ricaricare il fucile dopo lo spa-
Sparadrappu, s.m. tessuto imbevuto di sostanze ro; - hapu intendiu sparus innoi accanta, ho
medicamentose da applicare su ferite o pia- sentito degli spari qui vicino.
ghe [cerottu]. Sparzíbili, agg. divisibile.
Sparagnadori, s.m. risparmiatore, economo. Sparzidori, s.m. chi fa le parti.
Sparagnai, v.tr. risparmiare, fare economia - s. Sparzidura, sparzimentu, s.f. divisione, spar-
s’aqua, sa currenti, risparmiare l’acqua, la cor- tizione - sa s. de s’eredadi, la divisione del-
rente elettrica; - s. is forzas, non affaticarsi. l’eredità.
Sparagnu, s.m. risparmio, economia. Sparzinadori, s.m. chi scialacqua denaro.
Sparai, v.tr. sparare - s. unu corpu de cannoni, Sparzinai, v.tr. scialacquare, sperperare, disper-
sparare un colpo di cannone. dere - est genti abituada a s., è gente abituata
Sparatóriu, s.m. fuoco artificiale - fogus di ar- a sperperare.
tifiziu, fuochi d’artificio: - guèttus, razzi; - mu- Sparzinamentu, s.m. dispersione.
scapias, spruzzascintille; - bombas, bombe; Sparzinau, p.p. scialacquato, sperperato, disperso.
- granatas, granate; - cascadas, cascate; - ar- Sparziri, v.tr. distribuire, dividere, far le parti
rodas, girandole; - trichitrachis, petardi sal- - cussa bingia andat sparzida in tres, quella
terelli [arroda]. vigna va divisa in tre; - si sunti sparzius su
Sparau, 1. s.m. asparago - s. selvaticu, colti- traballu, si son divisi il lavoro.
vau, asparagi selvatici, coltivati 2. p.p. spa- Spasimai, v.intr. spasimare, essere tormentato
rato. - s. de su dolori, spasimare per il dolore.
Sparavundai, ved. Sperefundai. Spasimanti, s.m. (scherz.) innamorato, corteg-
Sparedda, s.f. sparlotto, sparaglione (pesce). giatore.
Sparessimentu, s.m. sparizione, scomparsa - su Spasimau, p.p. e agg. spasimato.
s. misteriosu de su dinai, la misteriosa scom- Spàsimu, s.m. spasimo, dolore acuto.
parsa dei soldi. Spassiaisí, v.intr. divertirsi, sollazzarsi.
Sparèssiri, v.intr. scomparire, svanire, dile- Spassiau, p.p. divertito.
guarsi. Spassienziaisí, v.intr. spazientirsi, perdere la pa-
Sparéssiu, p.p. sparito. zienza - si spassienziat facilmenti, po una cosa
Spargimentu, s.m. spargimento - s. de sanguni, de nudda, si spazientisce facilmente, per un
spargimento di sangue. nonnulla.
Spàrgiri, spràxiri, v.tr. spargere, stendere il bu- Spassienziau, p.p. e agg. spazientito, che si irri-
cato - s. sa roba po asciuttai, stendere i panni ta facilmente.
per asciugare; - s. notizias falsas, propagare Spassillai, v.intr. passeggiare - s. accanta de
notizie false. mari, passeggiare vicino al mare.
Sparicciadori, s.m. chi sparecchia. Spassillu, s.m. passeggio - bistiri de s., abito da
Sparicciai, v.tr. sparecchiare. passeggio; - de sa ventana biu su s., dalla fi-
Sparigai, v.tr. scompagnare. nestra vedo il passeggio.
Sparizioni, s.f. sparizione. Spassionadamenti, avv. in modo spassionato.
Sparlàccia, spralàccia, s.f. chiazza rossa sulla Spassionaisí, v.intr. sfogarsi manifestando i pro-
pelle. pri sentimenti o affanni.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio399_A


Spassionamentu, s.m. spassionatezza, apatia. servare attentamente, scrutare - s. is misterius
Spassionau, agg. sereno, imparziale, obiettivo de sa natura, indagare i misteri della natura 2.
- giudiziu s., giudizio imparziale. v.intr. meditare - s. asuba de sa natura de s’uni-
Spassiosu, agg. allegro, gioviale, divertente - unu versu, meditare sulla natura dell’universo.
contu s., un racconto divertente; - est una per- Speculizzazioni, s.f. 1. ricerca teorica 2. specu-
sona spassiosa, è una persona allegra. lazione, effetto dello speculare.
Spàssiu, s.m. divertimento, spasso - donaisí a Spéculu, s.m. specolo.
su s., darsi ai divertimenti; - mandai a s. calin- Spedalieri, 1. s.m. chi presta servizio in un ospe-
cunu, mandare a spasso, licenziare qualcuno; dale con mansioni di infermiere o inserviente
- po s., per divertimento. 2. agg. ospedaliero - medicu s., assistenzia
Spatigliai, v.tr. ridurre alla miseria. spedaliera, medico, assistenza ospedaliera.
Spatígliu, s.m. bisogno, miseria. Spedazzai, v.tr. sbrandellare, sbranare, fare a
Spatriai, v.tr. cacciare dalla patria - spatriaisí, pezzi.
espatriare, andar via dalla patria. Spedazzau, p.p. fatto a pezzi.
Spàtula, s.f. spatola. Speddiai, v.intr. struggersi dal desiderio, desi-
Spaurai, spauriri, v.tr. impaurire, spaventare derare ardentemente.
- s. is pipius, spaventare i bambini. Speddiosu, agg. desideroso, bramoso.
Spauramentu, s.m. spaurimento. Spéddiu, s.m. desiderio intenso, nostalgia, brama.
Spaurau, spauriu, p.p. e agg. spaurito, pieno Speddizzai, v.tr. scuoiare, ammazzare, ridurre
di paura. in cattivo stato - fig. liberarsi di qualcosa, ca-
Spaziadura, s.f. spaziatura. varsela.
Spaziai, v.tr. spaziare. Spedienti, 1. s.m. espediente, accorgimento
Spaziosamenti, avv. in ampio spazio. 2. agg. utile, opportuno.
Spaziosu, agg. spazioso, ampio - una domu spa- Spediri, v.tr. spedire, inviare - s. una littera,
ziosa, una casa spaziosa. unu paccu, spedire una lettera, un pacco.
Spàziu, s.m. spazio - s. pubblicu, spazio pub- Speditamenti, avv. in modo spedito.
blico; - in cust’aposentu inci hat pagu s., in Speditiva, s.f. speditezza.
questa camera c’è poco spazio. Spedíu, p.p. spedito, inviato.
Speaisí, v.intr. spedarsi, rovinarsi i piedi cam- Spedizionieri, s.m. spedizioniere.
minando. Spedizioni, s.f. spedizione - sa s. de unu paccu,
Speamentu, s.m. affaticamento dei piedi per la spedizione di un pacco; - pagai is ispesas
l’eccessivo camminare. de s., pagare le spese di spedizione.
Speciali, ved. Speziali. Spegulari, s.m. il possibile - fai su s., fare il
Specificai, v.tr. specificare - s. is accusas, spe- possibile, adoperarsi.
cificare le accuse; - s. comenti est succediu Speigai, v.tr. sradicare, distruggere (W.).
su fattu, specificare com’è successo il fatto. Speígu, spaígu, s.m. animale morto, carogna.
Specificamenti, avv. in modo particolare. Spelta, s.f. spelta, pianta graminacea.
Specificau, p.p. specificato. Spendíbili, agg. che si può spendere.
Specificazioni, s.f. specificazione. Spendidori, s.m. chi spende.
Specíficu, 1. agg. specifico - tenit una prepara- Spendimentu, s.m. spendita.
zioni s. in custas cosas, ha una preparazione Spèndiri, v.tr. spendere - s. meda, pagu po pap-
specifica in queste cose 2. s.m. rimedio adat- pai, spendere molto, poco per mangiare; - s.
to a curare una determinata malattia - unu s. troppu po is divertimentus, spendere troppo
po su coru, un rimedio per il cuore. per i divertimenti.
Spécula, s.f. specola, parte elevata di un edifi- Spendirizzu, agg. spendereccio.
cio da cui è possibile osservare il cielo; osser- Spéndiu, p.p. speso.
vatorio. Spéndula, s.f. burrone, cascata d’acqua.
Speculativamenti, avv. in modo speculativo, Spentumaisí, v.intr. affannarsi cercando qual-
teoricamente. cosa.
Speculativu, agg. speculativo, teoretico, senza Spentumau, p.p. affaticato cercando - mi seu s.
intenti pratici - ingegnu s., ingegno speculativo. circhendu is crais de sa macchina, mi sono
Speculitai, speculizzai, 1. v.tr. indagare, os- affannato cercando le chiavi della macchina.

400

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio400_A


Spéntumu, s.m. precipizio, dirupo, baratro. Sperma, s.m. sperma [sburru].
Spera, s.f. soffio, alito di vento - no tirat una s., Spermàticu, agg. spermatico - liquidu s., liqui-
non soffia un alito di vento; - no donai s., non do spermatico.
dar respiro. Sperràbili, agg. divisibile in due parti.
Speràbili, agg. che si può sperare - esti s. chi Sperradura, s.f. spaccatura, apertura, fenditura.
s’arregorta siat bona, è sperabile che il rac- Sperrai, v.tr. spaccare, aprire, dividere in due
colto sia buono. parti - s. unu proceddu, unu crabittu, divide-
Sperai, v.tr. sperare - speru chi crasi no prozzat, re in due un maialetto, un capretto.
spero che domani non piova. Sperranchiadura, s.f. spalancamento di gambe.
Speranza, s.f. speranza - hat perdiu dogna s. de Sperranchiai, sparranchiai, v.tr. spalancare le
sanai, ha perso ogni speranza di guarire; - po gambe per superare un ostacolo.
cantu inc’hat vida inc’hat isperanza, finchè Sperrau, p.p. spaccato, aperto.
c’è vita c’è speranza. Sperrumai, v.tr. precipitare, rovinare.
Speranzosu, agg. speranzoso, pieno di speranza. Sperrumau, p.p. precipitato, rovinato.
Sperdai, v.tr. 1. liberare il terreno dalle pietre, Spérrumu, s.m. dirupo, precipizio.
spietrare 2. disfare un acciottolato. Spertadori, s.m. sveglia, svegliarino; chi sve-
Sperdiai, v.tr. raccogliere, a fine stagione, gli glia le persone che dormono.
ultimi frutti dell’orto o degli alberi - s. unu Spertai, v.tr. svegliare, destare - s. sa menti, sti-
cardali, raccogliere gli ultimi carciofi da un molare la mente; - s. s’appetitu, stuzzicare
carciofaio. l’appetito; - sa vida militari dd’hat spertau,
Sperdidori, s.m. chi disperde o dilapida. la vita militare lo ha scaltrito.
Sperdimentu, s.m. sperdimento, dilapidazione. Spertesa, s.f. accortezza, sagacità - s. de talen-
Spèrdiri, v.tr. far scomparire, disperdere, dila- tu, acume, acutezza d’ingegno.
pidare - s. su suu e s’allenu, disperdere il pro- Spertiada, s.f. colpo di verga, bacchettata.
prio e l’altrui; - sperdirisí, estinguersi di spe- Spertiai, v.tr. picchiare, percuotere con verga.
cie animali e vegetali. Spertu, agg. accorto, avveduto, sveglio [scidu].
Spérdiu, p.p. sperduto, disperso - logu s., bidda Spesa, s.f. spesa - andai a fai sa spesa, andare a
s., luogo, paese sperduto. far la spesa; - sa strada dda fazzu arrangiai a
Sperdiziai, v.tr. sprecare, dilapidare. spesas mias, la strada la faccio riparare a mie
Sperdiziau, s.m. sprecone, prodigo, sciupone. spese.
Sperdíziu, s.m. spreco, sperpero - donaisí a su Spesai, v.tr. 1. spesare, mantenere a proprie spese
s., sprecare. 2. (t. gerg.) andarsene, sparire, dileguarsi.
Sperefundai, sparavundai, v.intr. sprofonda- Spesau, p.p. e agg. spesato, rimborsato del-
re, inabissarsi, precipitare. le spese - candu andat foras esti s. de su
Sperefundu, s.m. precipizio, voragine profon- principali, quando va fuori è spesato dal
da, abisso. padrone.
Spergiuradori, spergiuru, s.m. spergiuro. Spettàculu, s.m. spettacolo.
Spergiurai, v.tr. e intr. giurare il falso - giurai e Spettadori, s.m. spettatore - is ispettadoris fiant
s., giurare e spergiurare. prus de bintimilla, gli spettatori erano più di
Spergiuru, s.m. 1. chi spergiura [spergiuradori] ventimila; - hòi seu stetiu s. de unu certu, oggi
2. giuramento falso. sono stato spettatore di un litigio.
Speriénzia, ved. Esperiénzia. Spettai, v.intr. spettare, competere - spettat a
Sperimentadori, s.m. sperimentatore. cussu a saludai, spetta a lui salutare; - ddi
Sperimentai, v.tr. sperimentare, provare, veri- spettat unu terzu de s’eredadi, gli spetta un
ficare. terzo dell’eredità.
Sperimentali, agg. sperimentale - metodu, scien- Spettanti, agg. spettante, che compete.
za s., metodo, scienza sperimentale. Spettativa, s.f. aspettativa.
Sperimentau, p.p. e agg. esperto, provetto Spettau, p.p. spettato.
- una maísta sperimentada, una maestra Spettorai, v.tr. espettorare.
esperta; - unu remediu s., un rimedio che Spettoramentu, s.m. espettorazione.
ha dato buon esito. Spettorau, 1. p.p. espettorato 2. s.m. la mate-
Sperimentu, s.m. prova, esperimento. ria espettorata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio401_A


Spézia, s.f. 1. specie animale e vegetale - sa s. Spiffarrau, agg. stravagante, bizzarro, strano
umana, l’umana specie 2. umore, stato d’ani- - omini cun bideas spiffarradas, uomo con
mo - essiri de s. bona, essere di buon umore; idee stravaganti.
- ita s. tenit?, come si sente? 3. pl. - spezias, Spiga, s.f. spiga - s. de trigu, di orgiu, spiga di
l’insieme degli aromi che si usano per insa- grano, di orzo; - andai a sa s., andare a spigo-
porire i cibi. lare [cabizza].
Speziada, s.f. maga. Spigadrixi, s.f. spigolatrice.
Speziali, agg. speciale, particolare - incarrigu Spigadura, s.f. spigolatura.
s., incarico speciale. Spigai, v.tr. e intr. spigolare, mettere la spiga.
Spezialidadi, s.f. specialità - sa buttariga est Spigau, p.p. e agg. spigolato, che ha messo la
una s. sarda, la bottarga è una specialità spiga, lavorato a forma di spiga.
sarda. Spiliri, v.tr. togliere, far cadere il pelo - spilirisí,
Spezialmenti, avv. in modo particolare. perdere il pelo, i capelli.
Spezieria, s.f. drogheria. Spilíu, p.p. pelato spelato.
Speziosu, agg. capriccioso, che cambia umore Spilladura, s.f. frana [smuronamentu, sfossona-
facilmente. dura].
Spia, s.f. spia, delatore - sa s. tenit sempri sa Spillai, 1. v.intr. franare [sfossonai, smuronai]
paga chi meritat, la spia ha sempre la ricom- 2. sfaldarsi di certe rocce 3. v.tr. togliere la
pensa che merita. panna al latte, il grasso al brodo.
Spiàggia, s.f. spiaggia, lido [plaia, praia]. Spillau, p.p. franato, sgrassato.
Spiai, v.tr. spiare - s. is passus de unu, osservare Spillonai, v.tr. levare le piantine deboli intorno
i movimenti di uno. alla pianta principale di cardi e sim.
Spiantau, s.m. e agg. chi, che è andato in rovi- Spilloncadura, s.f. scorticatura, escoriazione
na, è ridotto in miseria; senza soldi. [scroxoladura].
Spibidai, v.tr. spicciolare, togliere il picciolo, Spilloncai, v.tr. scorticare, scrostare, togliere la
piluccare - s. pabassa, spicciolare uva passa pellicola - s. unu muru, scrostare un muro.
[spibionai]. Spilorceria, s.f. avarizia, taccagneria.
Spibilladera, s.f. smoccolatoio (specie di for- Spilórciu, agg. spilorcio, taccagno, avaro.
bici per smoccolare le candele). Spilurzeria, s.f. miseria, grave indigenza.
Spibilladori, s.m. addetto alla smoccolatura del- Spilurzíu, agg. si dice di animali che vanno per-
le candele. dendo il pelo - cani s., cane spelacchiato.
Spibillai, v.tr. smoccolare. Spimpirinadura, s.f. sfarinatura.
Spibionai, v.tr. sgranellare, piluccare. Spimpirinai, v.tr. sfarinare, sbriciolare - spim-
Spiccai, 1. v.tr. staccare, spiccare - s. is frut- pirinaisí, sfarinarsi, sbriciolarsi.
tus de sa mata, staccare i frutti dalla pianta Spina, s.f. spina - s. zurpa o basapèis, tribolo terre-
2. v.intr. distinguersi, campeggiare, fare stre; - spinatopis, pungitopo; - s. de pisci, lisca; -
spicco - spiccat po prontesa e intelligenzia, essiri s. asutta de ludu, essere come una spina sot-
spicca per prontezza e intelligenza. to il fango, qualcosa che non vedi e che ti fa male.
Spiccigai, v.tr. staccare, scollare - spiccigaisí, Spinàciu, s.m. spinacio (pianta erbacea).
staccarsi, cadere; - s’est spiccigau unu buttoni Spinapisci, nella loc. “a s.”, a forma di spina di
de sa giacca, si è staccato un bottone della pesce, riferito a lavoro di ricamo, tessitura o
giacca. anche pavimentazione.
Spiccu, s.m. 1. lavanda (pianta erbacea) 2. spic- Spíndula, spíndulu, s.m. zipolo [tuponella].
co, risalto - s’arrubiu est unu colori chi fait Spinetta, s.f. spinetta, antico strumento musicale.
s., il rosso è un colore che risalta. Spingardu, s.m. spingarda.
Spidali, s.m. ospedale - hat fattu unu mesi de s., Spingiballa, s.m. estremità della bacchetta che
ha fatto un mese d’ospedale [ospedali, ospidali]. si usava per il caricamento delle armi ad
Spidiri, v.tr. (t. gerg.) far l’amore. avancarica.
Spietadamenti, avv. in modo spietato. Spingimentu, s.m. spingimento.
Spietau, agg. spietato, crudele, inesorabile - sen- Spíngiri, v.tr. spingere - s. sa cadira accanta de
tenzia spietada, sentenza crudele; - sa morti su muru, spingere la sedia vicino alla parete;
esti spietada, la morte è inesorabile. - s. unu carrucciu, spingere una carriola.

402

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio402_A


Spinniadura, s.f. 1. spennatura degli uccelli Spirritu, s.m. spigola (pesce).
2. pelatura, calvizie. Spisai, v.intr. mangiar semi di melone, di
Spinniai, v.tr. spennare - s. unu caboniscu, una zucca, ecc.
perdixi, spennare un galletto, una pernice; Spisaisí, v.intr. svignarsela, squagliarsela,
- spinniaisí, spennacchiarsi, se si tratta di vo- scappare.
latili; perdere i capelli, se si tratta di persone. Spissu, agg. denso, fitto, spesso - pastetta spissa,
Spinniapèis, s.m. (spreg.) fannullone, parassita. colla densa.
Spinniau, p.p. 1. spennato, spennacchiato 2. cal- Spistiddada, s.f. colpo dato alla nuca.
vo [scuccau]. Spistiddai, v.tr. ammazzare un animale colpen-
Spinnicadura, spinnicamentu, s.f. spiegatura. dolo alla nuca - spistiddaisí, rompersi il collo.
Spinnicai, v.tr. spiegare, svolgere - s. una tialla, Spistoncai, v.intr. dar dei buffetti [pistincai].
svolgere una tovaglia. Spistorai, v.tr. scheggiare, smozzicare, sbeccare.
Spínniu, s.m. desiderio intenso. Spistorau, p.p. sbeccato, scheggiato - su buc-
Spinosu, agg. spinoso, arduo, difficile - mata cali est s., il boccale è scheggiato.
spinosa, pianta spinosa; - una chistioni spi- Spistoru, s.m. sbeccatura, scheggiatura.
nosa, una questione difficile. Spitturrada, s.f. colpo dato al petto.
Spinta, s.f. spinta, impulso - incidd’hat sca- Spitturrai, v.intr. dare colpi col petto.
vuau a terra cun d-una s., l’ha buttato a terra Spitturriaisí, v.intr. scoprirsi il petto.
con una spinta; - giogai a ispintas, giocare a Spitturriau, p.p. a petto scoperto.
spintoni [impellida]. Spizzai, v.tr. tagliare la punta.
Spintu, p.p. indotto, istigato - dd’hat s. a si re- Spizzecu, agg. avaro, spilorcio.
bellai, l’ha istigato a ribellarsi. Spizzicorrau, agg. sbeccato, scheggiato.
Spioni, s.m. accr. spione. Spizzuladura, s.f. puntura - una s. di abi, una
Spiràgliu, spiraderu, s.m. spiraglio. puntura di ape.
Spirai, v.intr. 1. spirare, morire 2. il soffiare del Spizzulai, spizzuai, v.tr. pizzicare, beccare, pun-
vento - spiràda un’araxi frida, spirava una gere (degli animali), dar pizzicotti - s. sa ca-
brezza fredda 3. finire, scadere. stangia, fendere le castagne prima di arrostirle;
Spirali, agg. e s.m. spirale. - spizzulaisí, beccarsi, bisticciarsi, offendersi.
Spiranti, agg. che sta per morire, moribondo. Spizzuleddu, s.m. dim. 1. pizzicotto, beccatina
Spirau, p.p. spirato, morto, scaduto - su tempus 2. spizzico, un pochino di qualcosa.
stabiliu est s., il tempo stabilito è scaduto. Spízzulu, spizzu, s.m. pizzico, beccata, puntu-
Spirazioni, s.f. esalazione dell’ultimo respiro, ra, morsicatura - s. de pibera, morso di vipe-
morte - toccai sa s., suonare a morto le cam- ra; - a spizzus e a mossius, poco per volta e
pane per render nota la scomparsa di un mem- con fatica.
bro della comunità. Splanadori, spranadori, s.m. spianatore [ap-
Spiridaisí, v.intr. essere invasato dallo spirito parixadori].
maligno. Splanadura, spranadura, s.f. spianatura [ap-
Spiridau, p.p. e s.m. spiritato, invasato, ossesso parixadura].
- zerriàda comente unu s., urlava come un os- Splanai, spranai, v.tr. spianare - s. una strada,
sesso. unu terrenu, spianare una strada, un terreno
Spiritosamenti, avv. in modo spiritoso. [apparixai].
Spiritosu, agg. spiritoso, brillante. Splantai, sprantai, v.tr. spiantare, demolire, ab-
Spíritu, s.m. spirito. battere, sradicare - s. una domu, demolire una
Spirituali, agg. spirituale. casa; - s. unu boscu, spiantare un bosco.
Spiritualidadi, s.f. spiritualità - sa s. orientali, Splantamentu, sprantamentu, s.m. spianta-
la spiritualità orientale. mento.
Spiritualizzai, v.tr. rendere spirituale. Splantau, sprantau, p.p., agg. e s.m. ridotto in
Spiritualmenti, avv. con lo spirito. miseria, spiantato - no podis sposai unu s.,
Spironciadura, s.f. schizzo - una s. de vernissu, non puoi sposare uno spiantato.
uno schizzo di vernice. Splendenti, agg. splendente, luminoso, radioso
Spironciai, v.intr. schizzare, zampillare. - ogus splendentis de cuntentesa, occhi splen-
Spironciau, p.p. schizzato, uscito fuori con forza. denti di gioia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio403_A


Splendidamenti, avv. in modo splendido. Spòngia, s.f. spugna - piscadori de spongias,
Splendidesa, s.f. lucentezza, splendore. pescatore di spugne; - sciaquaisí cun sa s.,
Spléndidu, agg. splendido, meraviglioso, stu- lavarsi con la spugna; - buffai comente una
pendo - est una femina splendida, è una don- s., bere come una spugna (< sp., cat. esponja).
na meravigliosa; - hat fattu una carriera splen- Spongiai, v.tr. lavorare la pasta in un recipiente
dida, ha fatto una carriera piena di successi. per renderla morbida e spugnosa.
Splèndiri, v.intr. splendere, risplendere, brilla- Spongiau, p.p. e agg. spugnoso.
re - su soli splendit in celu, il sole risplende Spongiazzu, agg. soffice, spugnoso.
in cielo. Spongiosu, agg. di pane, molto morbido, spu-
Splendori, s.m. splendore. gnoso; di frutti, un pò passati - sindria spon-
Spleni, ved. Spreni. giosa, prumonazza, anguria spugnosa.
Splicai, v.tr. spiegare, esprimere, esporre. Spopulai, v.tr. spopolare - spopulaisí, spopo-
Splicativu, agg. esplicativo - giudiziu s., giu- larsi; - sa campagna est spopulendusí, la cam-
dizio esplicativo. pagna si sta spopolando.
Splicau, p.p. spiegato, esposto. Spopulau, p.p. e agg. spopolato, privo di popo-
Splicazioni, s.f. spiegazione, svolgimento. lazione - zona spopulada, zona priva di po-
Splorai, ved. Esplorai. polazione.
Splumbai, v.tr. spiombare. Sporàdicu, agg. sporadico.
Splumbau, p.p. spiombato. Sporcai, v.tr. sporcare, imbrattare - s. su tappe-
Spoddiai, v.tr. svolgere, spiegare, aprire una cosa tu, su muru, imbrattare il tappeto, la parete.
avvolta. Sporcau, p.p. sporcato, imbrattato.
Spoddiau, p.p. svolto, spiegato. Sporcu, agg. sporco - una tialla sporca, una to-
Spoderai, v.tr. indebolire, fiaccare, spossare vaglia sporca [bruttu].
- seu totu spoderau, sono completamente fiac- Sporta, s.f. cesto di canne o di vimini - una s. di
cato [spossai]. arangiu, un cesto di arance.
Spoderamentu, s.m. debolezza, spossatezza. Sportizza, s.f. 1. piccolo cesto 2. museruola
Spoderau, p.p. e agg. spossato, fiacco, molto de- per bovini [spottiu].
bole. Spórtulas, s.f. pl. compenso che in passato spet-
Spóglia, spúglia, s.f. corredino per il neonato. tava al giudice per una sentenza.
Spógliu, s.m. bottino, preda, spoglia. Sposa, s.f. sposa, fidanzata - donai sa filla in
Spoiai, v.tr. sgozzare, ammazzare, assassinare. isposa a unu, dare la figlia in isposa ad uno;
Spoiolu, s.m. fontanella della gola dove sbuca - bistiri, velu de s., abito, velo da sposa; - ti
l’arteria iugulare (W.). fazzu a connosciri sa s. mia, ti presento la
Spola, s.f. spola. mia fidanzata.
Spolladori, s.m. spogliatore - s. de tumbas, spo- Sposai, v.tr. sposare, prendere moglie o marito
gliatore di tombe. - dd’hat sposau contra su parri de totus, l’ha
Spolladroxu, s.m. spogliatoio. sposato contro il parere di tutti.
Spolladura, spollamentu, s.f. spoliazione, pre- Sposalíziu, s.m. sposalizio, cerimonia di nozze
da di spoglie. [sposoriu].
Spollai, v.tr. spogliare, denudare, svestire - s. Sposau, p.p. e agg. sposato - s’est posta cun
un’altari de is paramentus, spogliare un alta- d-un’omini s., si è messa con un uomo spo-
re dei paramenti; - dd’hanti spollau de totus sato; - s’est s. meda giovunu, si è sposato mol-
is bènis, lo hanno spogliato di tutti i suoi ave- to giovane.
ri; - spollaisí, spogliarsi; - spollaisí po fai su Sposóriu, s.m. sposalizio, matrimonio [sposa-
bagnu, spogliarsi per fare il bagno; - m’indi liziu].
spollu su sombreri, mi tolgo il cappello. Spossai, v.tr. spossare, estenuare, sfinire - sa
Spollincaisí, v.intr. spogliarsi, denudarsi. maladia m’hat spossau, la malattia mi ha este-
Spollincu, agg. nudo. nuato [spoderai].
Spompía, s.f. 1. pompelmo 2. pomo d’Adamo. Spossessai, spossidiri, v.tr. spodestare, caccia-
Spómpiu, sfoggio, ostentazione [scioru]. re dal possesso [spropriai, alienai].
Spòndiri, sprondiri, v.tr. tirare lontano, lanciare. Spossessau, p.p. spodestato, espropriato dei beni
Spóndiu, spróndiu p.p. scagliato lontano, lanciato. [spossidíu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio404_A


Spossidiri, ved. Spossessai. Spreidau, p.p., agg. e s.m. che, chi ha abbando-
Spostadura, s.f. spostamento. nato l’ufficio di prete.
Spostai, v.tr. spostare - s. una mesa, spostare un Spreizzaisí, v.intr. scuotersi di dosso la poltro-
tavolo; - s. s’ora de sa partenza, spostare l’ora neria, la pigrizia.
della partenza. Sprémida, s.f. spremitura - sa s. de s’olia, la
Sposu, s.m. sposo, fidanzato - est su s. de netta spremitura delle olive.
mia, è il fidanzato di mia nipote; - sunti sposus Sprèmiri, v.tr. premere, spremere - s. unu limo-
de prus de dex’annus, sono fidanzati da più ni, un’arangiu, spremere un limone, un’aran-
di dieci anni. cia; lo sforzarsi che fanno le partorienti duran-
Spota, ved. Sporta. te il parto.
Spóttiu, s.m. museruola, gen. di filo di ferro, Sprémiu, p.p. spremuto, strizzato.
che si metteva ai buoi durante la trebbiatura. Sprenéticu, sprenosu, agg. che è malato alla
Sprabaxai, v.tr. 1. segregare un capo di bestia- milza.
me ovino per pagare al feudatario il diritto di Spresonai, v.tr. scarcerare, togliere di prigione.
pascolo 2. sparpagliare, dissipare. Spresonamentu, s.m. sprigionamento.
Sprabaxu, s.m. separazione di un capo ovino Spresonau, p.p. sprigionato, scarcerato.
come diritto di pascolo - pagai su s., pagare Spreu, s.m. grosso spavento, orrore - ind’hat
tale diritto. boddiu s. mannu, ha avuto un grosso spavento.
Spralàccia, ved. Sparlàccia. Spreviaisí, v.intr. distrarsi, divertirsi, ritemprarsi
Sprama, s.f. paura violenta e improvvisa [az- - s’est bèni spreviada, se l’è spassata.
zicchidu]. Spréviu, s.m. distrazione, divertimento, passa-
Spramaisí, v.intr. spaventarsi, urlare - s. de su tempo.
dolori, de s’azzicchidu, urlare di dolore, di Sprèxa, s.f. aspersione di grano, sale e confet-
spavento; - su pipiu est spramendusí de su ti agli sposi per augurar loro abbondanza e
prantu, il bambino piange dirottamente. felicità.
Spramau, agg. impaurito, terrorizzato. Spreziai, v.tr. disprezzare.
Spranai, ved. Splanai. Spriai, ved. Spreai.
Sprantai, ved. Splantai. Spricai, v.tr. spiegare.
Sprapamuccada, s.f. (t. di Dolianova) manro- Spriculai, spriculitai, v.tr. esplorare, indagare,
vescio, ceffone dato col dorso della mano chiedere informazioni.
[spurzigada]. Sprigaisí, v.rifl. specchiarsi, guardarsi allo
Sprappeddadura, s.f. spalancamento, apertura. specchio.
Sprappeddai, v.tr. spalancare - s. is ogus, sa Sprighitta, s.f. tipo di ricamo.
bucca, is coscias, spalancare gli occhi, la boc- Sprighittai, v.tr. ricamare, ornare, abbellire
ca, le gambe. - sprighittaisí, mettersi in ordine, rendersi
Spraxidroxu, s.m. stenditoio, luogo per sciori- presentabile.
nare il bucato. Sprigu, s.m. specchio - miraisí in su s., guar-
Spràxiri, ved. Spàrgiri. darsi allo specchio; - tenit sa domu comente
Spreai, spriai, v.intr. provare orrore, ripugnan- unu s., ha la casa pulitissima; - is ogus sunti
za per qualcosa [teniri spreu]. su s. de s’anima, gli occhi sono lo specchio
Spreau, spriau, p.p. impaurito, scottato. dell’anima.
Sprefagliai, v.tr. scucire, togliere la balza a un Springiai, v.tr. partorire [scendiai].
vestito. Spriogai, v.tr. spidocchiare.
Sprefagliau, p.p. vestito al quale è stata tolta la Sprittadura, s.f. scollatura di un abito - s. tunda,
balza. a punta, scollatura rotonda, a punta.
Spregiudicai, v.tr. liberare qualcuno dai suoi Sprittai, v.tr. fare la scollatura, scoprire il petto
pregiudizi. con una scollatura generosa - cussa picciocca si
Spregiudicau, p.p. e agg. che non ha pregiu- sprittat troppu, quella ragazza si scolla troppo.
dizi, senza scrupoli - una picciocca spregiu- Sprittau, p.p. scollato - bestiri s., abito scollato.
dicada, una ragazza senza scrupoli. Sprobigai, v.intr. sbrigarsi, affrettarsi, recupe-
Spreidaisí, v.intr. spretarsi, abbandonare l’abi- rare, salvare - si no si sprobigaus, inci perdeus
to talare. totu, se non ci diamo da fare ci perdiamo tutto.

405

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio405_A


Sprofundai, v.tr. sprofondare, precipitare, affon- spudat a su celu indi ddi torrat arrui in bucca,
dare in qualcosa di cedevole. chi sputa in cielo, gli ricade lo sputo in bocca.
Sprofundamentu, s.m. sprofondamento. Spudu, s.m. sputo [scupidu].
Sprofundau, p.p. sprofondato. Spúglia, ved. Spóglia.
Spronada, s.f. tocco di sperone - fig. incita- Spuligai, v.intr. masturbarsi.
mento - cussu piccioccheddu tenit abbi- Spuligau, p.p. e agg. indebolito per pratiche
songiu de una bella s., quel ragazzino ha bi- onanistiche.
sogno di una bella spronata. Spuma, ved. Sguma.
Spronadori, s.m. chi sprona. Spumadori, s.m. spazzola - s. de dentis, spaz-
Spronai, v.tr. spronare, stimolare - s. su cuaddu zolino da denti; - s. de zudda, spazzola di se-
in sa cursa, spronare il cavallo nella corsa. tole; - s. de saína, spazzola di saggina; - s. po
Spronau, p.p. spronato, stimolato. puliri cuaddus, brusca.
Sproni, s.m. sprone - donai s., spronare; - s. di Spumai, v.tr. 1. spazzolare, pulire con la spaz-
oru, astro spinoso. zola 2. schiumare.
Sproporzionadamenti, avv. in modo eccessivo. Spumanti, agg. e s.m. spumante - muscau s.,
Sproporzionai, v.tr. sproporzionare, togliere le moscato spumante.
proporzioni a qualcosa. Spumosu, agg. schiumoso - latti s., latte schiu-
Sproporzionali, agg. non proporzionale. moso.
Sproporzionalidadi, s.f. mancanza di propor- Spuncionada, s.f. bastone d’archibugio.
zione. Spuncionai, v.tr. punzecchiare, stimolare, sol-
Sproporzionau, p.p. sproporzionato - una spe- lecitare.
sa sproporzionada, una spesa esagerata. Spuncionau, p.p. punzecchiato.
Sproporzioni, s.f. sproporzione. Spunda, s.f. sponda - sa s. de su lettu, la sponda
Spropositai, v.intr. dire o fare spropositi. del letto.
Spropositau, p.p. e agg. spropositato, spropor- Spuntada, s.f. spuntata - sa s. de su soli, la levata
zionato, eccessivo - tenit un’artivesa spropo- del sole.
sitada, ha un orgoglio esagerato; - una conca Spuntadura, s.f. spuntatura - sa s. de una mata, lo
cun origas spropositadas, una testa con orec- svettamento di un albero; - s. de zigarru, trin-
chie grandissime. ciato di tabacco ottenuto con le punte dei sigari.
Spropósitu, s.m. sproposito - fueddai a s., par- Spuntai, v.tr. e intr. spuntare - s. is alas, tarpare
lare a sproposito; - unu compitu prenu de spro- le ali; - s. is matas, svettare le piante; - s’erba
positus, un compito pieno di spropositi. est cumenzendi a s., l’erba comincia a spun-
Spropriai, v.tr. espropriare, spodestare [spos- tare; - spuntaisí, perdere la punta; del vino:
sessai]. diventare acido.
Spropriazioni, spropriu, s.f. esproprio. Spuntau, p.p. spuntato, inacidito - su binu s’esti
Sprovvidiri, v.tr. sprovvedere, sguarnire. s., il vino si è inacidito.
Sprovvidíu, p.p., agg. e s.m. sprovveduto, im- Spunteddai, v.tr. levare i puntelli.
preparato - est una femina sprovvidía, è una Spunteddau, p.p. spuntellato.
donna sprovveduta; - s. coment’est, s’est las- Spuntonada, s.f. colpo dato con uno spuntone.
sau frigai, sprovveduto com’è, si è lasciato Spuntoni, s.m. 1. antica arma costituita da una
imbrogliare. lunga asta con punta corta e robusta 2. can-
Sprovvistu, p.p. sprovvisto, sfornito - buttega tone, angolo, spigolo, sporgenza.
s. de pani, negozio sfornito di pane; - a sa Spuntu, agg. acido, detto dei vini.
sprovvista, di sorpresa. Spurgadura, sprugadura, s.f. lo spurgare.
Sprugai, ved. Spurgai. Spurgai, sprugai, v.tr. spurgare, pulire.
Spruinai, v.tr. spolverare. Spurgamentu, s.m. spurgo.
Spruinau, p.p. spolverato. Spurgau, p.p. spurgato.
Spruppai, spulpai, v.tr. spolpare - s. un’os- Spúriu, agg. illegittimo - fillu s., figlio illegitti-
su, spolpare un osso; - spruppaisí, perdere mo [burdu].
le polpe. Spurra, s.f. vite selvatica, lambrusca.
Spudai, v.intr. sputare - s. a terra, sputare per Spurtiri, v.tr. pizzicare, far male - su soli spur-
terra; - s. sentenzias, sputar sentenze; - chini tit, il sole scotta [pizziai].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio406_A


Spurzigada, s.f. schiaffo - dd’hat donau una Sregiolai, v.tr. togliere le mattonelle dal pavi-
pariga de spurzigadas, gli ha dato un paio di mento.
schiaffi [bussinada]. Sreguladamenti, avv. senza regola.
Squaddigai, v.tr. dinoccolare. Sregulai, v.tr. far trasgredire alla regola.
Squaddigau, p.p. dinoccolato. Sregulau, p.p. sregolato - essiri s. in su buffai,
Squadernai, v.tr. 1. sfogliare le pagine di un essere sregolato nel bere; - una vida sregu-
libro 2. dimostrare chiaramente - s’est cum- lada, una vita sregolata.
bintu candu dd’hapu squadernau su docu- Srexinai, v.tr. sradicare, estirpare, eliminare - s.
mentu, si è convinto quando gli ho mostrato una mata, sradicare un albero; - s. unu viziu,
il documento 3. squinternare. eliminare un vizio.
Squadernau, p.p. squadernato, squinternato. Stabi, ved. Stauli.
Squadra, s.f. 1. squadra (strumento) - essiri a Stàbili, agg. stabile, saldo, fermo - tempus s.,
s., essere a squadra, ad angolo retto; - essiri tempo stabile - equilibriu s., equilibrio saldo.
foras de s., essere fuori squadra 2. gruppo di Stabilidadi, s.f. stabilità - sa s. de is prezius, la
persone che lavorano per un fine comune - una stabilità dei prezzi.
s. de sordaus, di operaius, una squadra di sol- Stabilimentu, s.m. stabilimento - s. carcerariu,
dati, di operai; - sa s. mobili de sa questura, termali, industriali, stabilimento carcerario,
la squadra mobile della questura. termale, industriale.
Squadradori, s.m. addetto a lavori di squa- Stabilíri, stabilèssiri, v.tr. stabilire, decidere,
dratura. ordinare, deliberare - s. is condizionis de sa
Squadradura, squadriggiadura, s.f. squadra- permuta, stabilire le condizioni della permuta.
tura. Stabiliu, p.p. stabilito - s’est stabiliu in logu
Squadrai, squadriggiai, v.tr. 1. squadrare, cor- strangiu, si è stabilito fuori.
reggere con la squadra, ridurre in forme più o Stabilmenti, avv. in modo stabile.
meno quadrate - s. una lastra de marmuri, Staccai, v.tr. staccare, distaccare.
una perda, squadrare una lastra di marmo, una Staccamentu, s.m. staccamento.
pietra 2. osservare attentamente. Staccau, p.p. staccato.
Squadronai, v.tr. ordinare per squadroni. Stadda, s.f. stalla - torrai su cuaddu a sa s., ri-
Squadroni, s.m. squadrone, banda. portare il cavallo nella stalla; - piccioccu de
Squadru, s.m. squadro (pesce). s., giovane stalliere; - serrai sa s. candu is
Squartai, v.tr. dividere in quarti una bestia ma- bois si sunti fuíus, chiudere la stalla quando i
cellata - s. unu bòi, squartare un bue. buoi sono scappati; - una s. de domus, una
Squartamentu, s.m. squartamento. grande casa.
Squartarai, v.tr. e intr. crepare, scoppiare, aprir- Stadera, s.f. stadera - sa canna cun is taccas,
si, spaccarsi. su pilloni, su ganciu de sa s., lo stilo con le
Squartarau, p.p. crepato. Si usa anche come tacche, il romano, il gancio della stadera [pesa].
esclamazione (squartarau!) quando uno star- Stadi, stadiali, s.m. estate. Stadiali è usato an-
nutisce e soprattutto come imprecazione - s. che come agg. (estivo).
dd’agatint, spero che lo trovino crepato. Stàdiu, s.m. 1. campo attrezzato per le gare spor-
Squartau, p.p. squartato, diviso in quarti. tive e per accogliere il pubblico 2. periodo,
Squilibrai, v.tr. sbilanciare, squilibrare - squi- fase di un processo - sa maladia est a s’urtimu
libraisí, perdere l’equilibrio. s., la malattia è all’ultimo stadio 3. antica mi-
Squilibramentu, s.m. sbilanciamento. sura lineare pari a circa 185 metri.
Squilibrau, p.p. e agg. squilibrato, sbilanciato, Stadu, s.m. Stato, condizione, grado - S. mo-
che non ha perfetto controllo delle proprie narchicu, repubblicanu, Stato monarchico,
facoltà mentali. repubblicano; - omini de S., uomo di Stato;
Squilíbriu, s.m. squilibrio, sbilancio. - scola de S., scuola pubblica; - ge’ est torrau
Squisitamenti, avv. in modo squisito. a s. bellu, quanto è malridotto fisicamente,
Squisitesa, s.f. squisitezza. ma anche quanto è decaduto dal punto di vi-
Squisitu, agg. squisito, eccellente, prelibato - binu sta economico.
s., vino eccellente; - mandiari s., cibo prelibato. Staffa, s.f. staffa - migias a staffa, calze a staffa.
Sramai, v.tr. diramare una pianta. Staffadori, s.m. imbroglione, truffatore.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio407_A


Staffai, 1. v.intr. perdere la staffa, rimanere Stangai, v.tr. sprangare, sbarrare - s. genna e
impigliato nelle staffe 2. v.tr. imbrogliare. fentanas, sprangare porta e finestre; - s. su
Staffali, s.m. correggia di cuoio che unisce la sanguni, fermare il sangue.
staffa alla sella. Stangamentu, s.m. sprangatura, ristagno di
Staffau, p.p. imbrogliato, truffato. liquidi.
Stafferi, s.m. staffiere. Stangau, p.p. sprangato, sbarrato, stagnato.
Staffetta, s.f. 1. messaggero a cavallo 2. gara Stangheri, s.m. tabaccaio (< sp. estanquero).
podistica divisa in frazioni - cursa a s., corsa Stanghígliu, s.m. tabacchino [stangu, ga-
a staffetta. bellotu].
Staffixedda, s.f. dim. piccola staffa. Stangiada, s.f. recipiente di latta stagnata.
Stai, v.intr. stare - s. beni, star bene; - s. fir- Stangiadura, stangiamentu, s.f. stagnatura
mu, stare fermo; - s. a s’avvertia, stare al- - sa pingiada hat perdiu sa s., la pentola
l’erta. ha perso la stagnatura.
Stallacaboni, s.m. sparo simultaneo. Stangiai, v.tr. stagnare, ricoprire di stagno - s.
Stallai, v.tr. separare dal branco, staccare - cun una cassarola di arramini, stagnare un tega-
d-unu mossiu indi dd’hat stallau mesu didu, me di rame.
con un morso gli ha staccato mezzo dito; se- Stangiàiu, s.m. stagnino [liauneri, tolaiu,
pararsi di persone (rust.) - hanti stallau, si so- lattoneri].
no separati. Stàngiu, s.m. stagno (metallo).
Stallamentu, s.m. sbrancamento. Stangu, s.m. tabacchino (< sp. estanco) [stanghi-
Stallau, p.p. separato dal branco. gliu, gabellotu].
Stalloni, s.m. stallone, cavallo destinato alla ri- Staniai, v.intr. ristagnare dell’acqua.
produzione. Staniamentu, s.m. stagnamento.
Stamegna, stamèngia, s.f. stamigna (tessuto). Stanianti, agg. stagnante.
Stàmini, s.m. 1. stame dei fiori 2. filo dell’ordito Staniau, p.p. stagnato - aqua staniada, acqua
- su s. de sa vida, il corso della vita. ferma.
Stampa, s.f. stampa - s’inventori de sa s., l’in- Stàniu, stani, s.m. stagno, specchio d’acqua
ventore della stampa; - provas de s., prove di stagnante - su s. de Santa Justa, lo stagno di
stampa. Santa Giusta.
Stampàbili, agg. che si può stampare. Stanti, s.m. 1. momento, istante - in custu s., in
Stampadori, s.m. stampatore, tipografo [im- questo momento 2. scaffale, scansia, menso-
prentadori]. la, rastrelliera (per libri, piatti o altro) - s. de
Stampai, v.tr. 1. stampare, imprimere - s. mu- coxina po poniri pratus, rastrelliera per piatti
neda, coniare monete [imprentai] 2. bucare, 3. stipite della porta o della finestra.
forare - s. de parti a parti, traforare. Stantissai, v.tr. irrancidire, diventare stantio
Stampau, p.p. stampato, impresso, coniato, bu- - su grandu calori stantissat is òus, il grande
cato. calore rende stantie le uova.
Stamperia, s.f. tipografia [imprenta]. Stantissau, p.p. irrancidito, diventato stantio.
Stampu, s.m. foro, buco, apertura - fai unu s. in Stantissu, agg. stantio, rancido, vecchio - pani,
su muru, fare un buco nel muro; - tapai unu ou s., pane, uovo stantio; - fueddu s., vocabo-
s., tappare un buco e anche, fig. pagare un de- lo antiquato.
bito; - cunformi a su s. su babballotti, con- Stappai, v.tr. sturare - s. un’ampudda, stappare
forme al buco il verme. una bottiglia; - s. su lavandinu, sturare il la-
Stanai, v.tr. stanare, scovare, snidare - s. unu vandino.
margiani, stanare una volpe; - si cuàda, ma Stappau, p.p. sturato, stappato.
gei dd’hapu stanau, si nascondeva, ma l’ho Stari, s.m. caseggiato, casolare [dominariu].
scovato. Stasa, s.f. stazza, contenuto di una botte o di
Stanau, p.p. stanato, scovato. una nave.
Stanaxai, v.tr. staccare il picciolo ai frutti. Stasibòis, s.m. ononide spinosa, arrestabue
Stanga, s.f. stanga, spranga, sbarra - corpu de [stragabòis].
s., stangata; - is istangas de sa carretta, le Stasiri, v.tr. fiaccare, stancare, spossare - sta-
stanghe della carretta. sirisí, perdere energia, esaurirsi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio408_A


Stasíu, p.p. e agg. stanco, spossato, esausto; ani- Steddau, 1. agg. stellato - cuaddu s., cavallo
male malridotto per la fame - brebei stasída, che ha una macchia bianca in fronte 2. s.m.
pecora esausta; - terra stasida, terreno magro. su s., il firmamento.
Stasonai, v.tr. stagionare - s. su linnamini, su Steddu, s.m. stella - s. fuíu, stella cadente; - su
casu, stagionare il legname, il formaggio. s. di orbesciri, Venere; - is setti fradis, l’Orsa
Stasonamentu, s.m. stagionatura - su s. de su Maggiore [stella].
casu, la stagionatura del formaggio. Stegai, v.tr. cogliere i baccelli (di fave, piselli,
Stasonau, p.p. e agg. stagionato - binu s., vino stagio- ecc.) dalle piante.
nato; - bagadia stasonada, (scherz.) zitella. Stella, s.f. stella, destino, asterisco, rotella dello
Stasoni, s.m. e talvolta f. stagione - su s. de is sperone - su soli est sa s. prus accanta a sa
aquas, la stagione delle piogge. Terra, il sole è la stella più vicina alla Terra;
Statista, s.m. statista. - sa s. polari, la stella polare [steddu].
Stàtua, s.f. statua - una s. de marmuri, de brunzu, Stellai, v.tr. coprire di stelle, costellare.
una statua di marmo, di bronzo. Stellari, agg. stellare.
Statuali, agg. dello Stato. Stellau, p.p. tempestato di stelle, stellato
Statuària, s.f. l’arte di scolpire statue. [steddau].
Statuàriu, 1. s.m. scultore 2. agg. relativo al- Stellixedda, s.f. dim. stelletta.
le statue - bellesa statuaria, bellezza statuaria; Stemma, s.m. insegna, emblema gentilizio.
- arti statuaria, arte statuaria. Stemperai, v.tr. 1. sciogliere una sostanza in un
Statuedda, s.f. dim. statuetta. liquido, diluire - s. ghisciu cun aqua, scio-
Statura, s.f. statura - omini de s. mediana, uomo gliere il gesso con l’acqua; - s. farra cun latti,
di media statura [artaria]. sciogliere la farina nel latte 2. togliere la tem-
Stau ca, loc. “ho l’impressione che”, “sono del pra ad un metallo.
parere che” - stau ca m’est intrendu su frius, Stemperamentu, s.m. stemperamento, effetto
ho l’impressione che mi stia venendo la feb- dello stemperare.
bre; - stau ca no accudeus, ho l’impressione Stemperau, p.p. e agg. stemperato, liquefatto
che non faremo in tempo. - fig. bizzarro, bisbetico.
Staulai, steulai, v.tr. sfasciare, rompere - si ti Stendai, v.intr. togliere le tende.
pigu ti staulu, se ti prendo ti sfascio. Stendalis, stentalis, s.m. pl. costellazione del-
Staulau, steulau, p.p. e agg. rotto, sfasciato l’Orione; per est. costellazioni.
- conca staulada, testa matta. Stendarderi, s.m. chi regge lo stendardo.
Stàuli, stabi, s.m. 1. solaio per riporvi cereali e Stendardu, stendattu, s.m. stendardo [ghioni].
legumi 2. loggiato, portico [lolla] 3. impalca- Stendiai, v.tr. distendere, protendere - s. is braz-
tura per sostenere viti o altre piante rampicanti zus, is cambas, una funi, distendere le brac-
- s. di axina, pergolato di viti [parra, parrali] cia, le gambe, una fune.
4. pergolato che serve di rifugio alle bestie. Stendidori, s.m. operaio addetto alla stenditura.
Stazionali, agg. che si riferisce alle stazioni li- Stendidroxu, s.m. luogo per stendere e asciu-
turgiche - processioni s., processione stazio- gare il bucato.
nale. Stèndiri, v.tr. stendere, distendere, allungare
Stazionàriu, agg. 1. più o meno costante, senza - s. is pannus, stendere i panni; - s. sa manu,
variazioni 2. che non si allontana dal luogo porgere la mano.
in cui si trova - pilloni s., uccello stanziale. Sténdiu, p.p. steso - a brazzus stendius, con le
Stazioni, s.f. fermata, stazione - s. ferroviaria, braccia allungate, distese.
marittima, meteorologica, stazione ferroviaria, Stentadamenti, avv. a stento, a fatica.
marittima, meteorologica; - sa s. de is carabi- Stentai, v.tr. e intr. indugiare, tardare, trattenere
neris, la stazione dei carabinieri; - is istazionis - circa de s. su pipiu, cerca di baloccare il
de sa via crucis, le stazioni della via crucis. bambino; - no mi stenteis ca seu in retardu,
Stàziu, stazzu, s.m. 1. abitazione di campagna non trattenetemi perchè sono in ritardo; - sten-
propria dei pastori, tenuta 2. capanna per la taisí, baloccarsi.
vendita di dolci o bibite nelle feste [parada]. Stentau, p.p. indugiato, trattenuto, tardato.
Stebidai, v.tr. raffreddare il cibo fino a renderlo Stenteriai, v.intr. imbarbogire, rimbambire, dire
tiepido. sciocchezze [scassolai].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio409_A


Stenteriau, p.p. e agg. rimbambito, svanito [sciol- stendere fieno in terra come lettiera; - s. su
loriau, scassolau]. sarmentu, sotterrare dei tralci di vite per
Stentériu, s.m. farneticamento. propagginare - fig. iniziare, aprire una discus-
Stentosu, agg. difficile, faticoso. sione - s. una chistioni, intavolare un discorso.
Stentu, s.m. 1. fatica, difficoltà - a s., a stento Stérriu, p.p. steso, disteso - s. in terra, disteso
2. trattenimento, passatempo. per terra.
Stera, s.f. stuoia. Stesiai, v.tr. allontanare - su bentu inci stesiat is
Sterai, v.tr. ricoprire con stuoie. nuis, il vento allontana le nuvole; - stesiadinci
Stercorai, v.tr. concimare i campi con lo sterco de sa ziminera, allontanati dal camino.
degli animali. Stèssiri, v.tr. disfare ciò che è tessuto.
Stercoramentu, s.m. concimazione dei campi. Stetiu, p.p. stato.
Stercosciai, streccosciai, v.tr. concimare, ster- Steva, s.f. stiva dell’aratro.
corare un terreno lasciandoci frequentemente Stiàrica, s.f. candela di stearina [busía].
il bestiame. Stibba, s.f. bottame, quantità di botti.
Stercósciu, streccósciu, s.m. luogo concimato Stibbai, stibbiri, v.tr. stivare, stipare, riempire
dal bestiame ivi tenuto spesso per tale scopo. a forza, pigiare.
Stercu, s.m. sterco. Stibbíu, p.p. stivato, stipato.
Steria, ved. Osteria. Stibbu, s.m. calca - prenu a s., zeppo.
Steriarxu, ved. Osteriarxu. Stibilidori, s.m. strumento per stabilire la capa-
Stérili, agg. 1. sterile, infecondo, incapace di cità di una botte o di una nave.
riprodurre - femina s., donna sterile 2. privo Stibiliri, v.tr. misurare la capacità di una botte o
di germi. di una nave.
Sterilidadi, s.f. sterilità. Sticca, s.f. stecca - s. de bigliardu, de ventagliu,
Sterilizzai, v.tr. sterilizzare. stecca di biliardo, di ventaglio.
Sterilizzau, p.p. sterilizzato. Sticcada, s.f. ficcata, infilzata - donai una s. de
Sterilmenti, avv. in modo sterile. gorteddu, dare una coltellata; - s. de balla,
Sterminadori, s.m. sterminatore. fucilata; - s. de pèi, pedata.
Sterminai, v.tr. sterminare, distruggere, annien- Sticcau, s.m. lastricato, selciato [imperdau].
tare [destruiri]. Sticchiri, v.tr. ficcare, introdurre - s. una pun-
Sterminau, 1. p.p. sterminato, distrutto, an- cia in su muru, ficcare un chiodo nel muro;
nientato 2. agg. immenso, senza confini o - sticchirisí su didu in su nasu, ficcarsi il dito
misura - unu territoriu s., un territorio ster- nel naso; - sticchirisí in is fattus allenus, in-
minato. tromettersi nelle faccende altrui.
Stermíniu, s.m. sterminio, strage - campus de Stiddiadura, s.f. gocciolamento.
s., campi di sterminio. Stiddiai, v.tr. e intr. gocciolare, stillare, pio-
Sterrai, v.tr. sterrare, togliere terra spianan- vigginare - est stiddiendi, pioviggina; - s. sa
do o scavando - s. una strada, sterrare una pezza arrustida, spruzzare stille di lardo fuso
strada. sulla carne.
Sterrau, p.p. sterrato. Stiddiau, p.p. gocciolato.
Stérrida, sterrimentu, s.f. 1. strato - donai sa Stíddiu, s.m. goccia, gocciolatura - poniri unu
primu s., dare il primo strato 2. parte iniziale strexu po is istiddius, mettere un recipiente
di un canto improvvisato (muttetu o altro) di per le gocciolature.
cui la seconda parte si chiama “torrada o co- Stilettada, s.f. stilettata - fig. un grave colpo, un
berrimentu”; preambolo, premessa. forte dolore.
Sterridroxu, sterrimentu, s.m. 1. lettiera per Stilettai, v.tr. colpire con uno stiletto.
animali 2. piano del carro agricolo. Stilettu, s.m. stiletto.
Sterrinai, v.tr. atterrare, gettare a terra - sterri- Stiliformi, agg. sottile come uno stilo.
naisí, distendersi, sdraiarsi per terra. Stillai, v.tr. stillare, distillare, filtrare - s. sudori,
Sterrinau, p.p. buttato in terra, disteso. stillare sudore; - certas matas stillant meli,
Stèrriri, v.tr. stendere - s. s’argiola, stendere i certe piante stillano resina.
covoni a cerchio per la trebbiatura con ani- Stillazioni, s.f. distillazione.
mali; - s. su fenu in terra po corcai is animalis, Stillicídiu, s.m. stillicidio, gocciolamento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio410_A


Stilu, s.m. 1. stile - s. morescu, stile moresco Stiramentu, s.m. stiramento - s. muscolari, sti-
2. stilo per scrivere. ramento muscolare.
Stima, s.f. stima, apprezzamento, considerazione Stirau, p.p. stirato.
- hat fattu una s. troppu bascia, ha fatto una Stirinniai, v.tr. levar via le ragnatele.
stima troppo bassa; - no tenit nisciuna s. de Stirinniau, p.p. pulito dalle ragnatele.
sa pobidda, non ha nessuna considerazione Stirongiai, v.tr. stiracchiare.
della moglie. Stirpai, v.tr. estirpare, sradicare - erba mala a
Stimàbili, agg. degno di stima - est una perso- s., erba difficile da estirpare.
na meda s., è una persona stimabilissima. Stitichesa, s.f. stitichezza - fig. avarizia.
Stimadori, s.m. chi fa stime per professione. Stíticu, agg. affetto da stitichezza - fig. restio
Stimai, v.tr. 1. amare, voler bene - totus ddu nel pagare, avaro.
stimant, tutti gli vogliono bene 2. valutare, Stittadroxu, s.m. succhiotto duro per rafforza-
stimare, apprezzare - s. unu terrenu, una do- re denti e gengive del bambino.
mu, valutare un terreno, una casa. Stittai, v.tr. svezzare un lattante, disabituare
Stímata, s.f. stigmata. [slattai].
Stimativa, s.f. facoltà di giudicare. Stittamentu, s.m. svezzamento.
Stimatizzau, agg. che porta le stigmate. Stittau, p.p. svezzato, disabituato.
Stimau, p.p. amato, stimato, apprezzato. Stittulai, v.tr. dividere in spicchi arance, aglio,
Stimu, s.m. estimo, valutazione del valore di un ecc.
bene immobile. Stiva, s.f. spazio destinato ad accogliere il ca-
Stimuladori, s.m. stimolatore, provocatore. rico nelle navi, negli aerei, ecc.
Stimulai, v.tr. stimolare, tormentare, esortare Stivai, v.tr. stivare, stipare.
- s. is bòis cun su strumbulu, stimolare i buoi Stivaleddu, s.m. dim. stivaletto.
col pungolo; - su camminai stimulat s’appe- Stivali, s.m. stivale - crazzai, bogaisindi is isti-
titu, il camminare stimola l’appetito. valis, calzare, togliersi gli stivali.
Stimulanti, agg. stimolante - esempiu s., esem- Stivau, p.p. stivato, stipato.
pio stimolante; - mexina s. de su coru, medi- Stoccada, s.f. stoccata, colpo dato di punta con
cina che stimola il cuore. lo stocco o altra arma bianca.
Stimulativu, agg. che serve a stimolare. Stoccafissu, s.m. stoccafisso, merluzzo seccato
Stímulu, s.m. stimolo, incitamento, incentivo all’aria.
- tenit abbisongiu de unu s. po andai a innan- Stoccazzinu, agg. fragile, che si può rompere
tis, ha bisogno di uno stimolo per andare avanti. con facilità; di persona: delicata, permalosa,
Stinghirizzu, stingu, agg. esile, sottile. schizzinosa.
Stíngiri, v.tr. scolorire - su soli stingit is cortinas, Stocchiadori, s.m. stuccatore.
il sole scolorisce le tende. Stocchiai, v.tr. stuccare - s. mobilis, stuccare
Stintinas, s.f. pl. intestino [stintirigu]. mobili; - s. sa bovida de un’aposentu, stuc-
Stintirigu, s.m. budella, intestino [stintinas]. care il soffitto di una camera.
Stintu, p.p. e agg. stinto, sbiadito, che ha perso Stocchiau, p.p. stuccato.
il colore. Stocchidai, v.intr. crepitare, scoppiettare - sa
Stipendiai, v.tr. stipendiare, corrispondere uno linna abbruxat stocchidendu, la legna brucia
stipendio. crepitando [zaccarrai].
Stipendiau, p.p. e agg. chi riceve uno stipendio. Stócchidu, s.m. scoppio [zacchidu].
Stipéndiu, s.m. stipendio, paga, retribuzione. Stocchiggiai, v.tr. colpire, ferire con lo stocco o
Stipulai, v.tr. stipulare - s. unu cuntrattu, stipu- con il coltello.
lare un contratto. Stocchiggiau, p.p. colpito con lo stocco o con il
Stipulanti, agg. e s.c. che, chi conclude con un pugnale - mortu s., morto pugnalato.
altro una stipulazione. Stoccu, s.m. 1. stocco, arma per ferire di punta
Stipulazioni, s.f. stipulazione. 2. mastice, stucco - tuppai unu stampu cun su
Stiradura, s.f. stiratura. s., tappare un buco con lo stucco.
Stirai, v.tr. stirare - s. una tialla, stirare una to- Stoffa, s.f. stoffa - po una bistimenta inci bolint
vaglia; - ferru de stirai o de prenciai, ferro da tres metrus de s., per un abito ci vogliono tre
stiro; - stiraisí, stiracchiarsi. metri di stoffa [arroba].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio411_A


Stogumosu, agg. di stomaco buono, mangiatore. Storiai, v.tr. 1. istoriare - s. unu vasu, una co-
Stògumu, s.m. stomaco - s. dilicau, stomaco lunna, istoriare un vaso, una colonna 2. parla-
delicato; - s. avolotau, stomaco sconvolto; re o scrivere di fatti e personaggi storici.
- teniri dolori de s., avere mal di stomaco; Storicamenti, avv. dal punto di vista della storia.
- furriai su s., stomacare. Stóricu, agg. e s.m. storico - atlanti, romanzu
Stòia, s.f. stuoia - s. de canna sperrada, stuoia s., atlante, romanzo storico; - is istoricus non
di canne intrecciate; - s. de spadula, stuoia da sempri sunti di accordu, gli storici non sem-
pavimento, per dormire; - torrai de lettu a pre sono d’accordo.
stoia, diventare povero [stera]. Storiedda, s.f. dim. piccola storia.
Stoicamenti, avv. in modo stoico. Storioni, s.m. storione (pesce).
Stoicismu, s.m. impassibilità di fronte al dolore Storittu, storixeddu, s.m. gheppio.
e alle avversità - donai prova de s., dare pro- Storradura, storramentu, sf. dissuasione.
va di stoicismo. Storrai(sí), v.tr. e intr. dissuadere, cambiare idea,
Stóicu, agg. e s.m. stoico. tirarsi indietro - picciocca storrada, ragazza
Stoieri, s.m. chi confeziona stuoie. che non è più fidanzata; - is isposus si sunti
Stola, s.f. stola. storraus, i fidanzati si sono lasciati; - s’est
Stolau, agg. pazzoide. storrau po nudda, si è tirato indietro per nulla.
Stòlliri, istòlliri, v.tr. distogliere, far cambiare Storrau, p.p. che ha cambiato idea.
idea a qualcuno - circa de ddu s., cerca di di- Storsioni, s.f. estorsione.
stoglierlo. Straccàsciu, s.m. custodia di cuoio per riporre
Stolondrai, attolondrai, v.tr. stordire, privare le launeddas.
di sentimento, istupidire. Straccía, s.f. tempesta di vento con pioggia o
Stolondramentu, s.m. stordimento. neve, bufera - est proendi a istraccía, piove
Stolondrau, p.p. stordito, istupidito, smemo- con raffiche di vento.
rato. Stracciada, s.f. strappata, tirata forte e brusca.
Stonai, v.tr. e intr. stonare - custa camisa stonat Stracciadura, s.f. squarcio, strappo.
cun sa bistimenta, questa camicia stona con Stracciai, v.tr. stracciare, strappare, fare a pezzi.
l’abito. Stracciau, p.p. stracciato, strappato, squarciato.
Stontonai, v.tr. stordire, confondere le idee - no Stràcciu, s.m. straccio - paperi de s., carta-
mi stontonis, non stordirmi. straccia; - fattu a straccius, bastardo [zapulu].
Stontonamentu, s.m. stordimento. Stracciulai, v.tr. consumare, logorare, lacerare,
Stontona stontona, nella loc. “andai s. s.”, cam- sbranare.
minare barcollando come gli ubriachi. Stracciulau, p.p. e agg. lacero, malvestito.
Stontonau, p.p. stordito. Stracciuleddu, s.m. dim. piccolo straccio, bran-
Stòntunu, s.m. barcollamento. dello.
Stoppai, v.tr. schiodare la serratura da una Straccosciai, ved. Stercosciai.
porta. Straccósciu, ved. Stercósciu.
Storaci, storàciu, s.m. storace, pianta orientale Straccu, agg. stanco, affaticato - terrenu s., ter-
e balsamo ricavato dalla stessa. reno sfruttato; - bendiri a s. barattu, vendere
Storbai, ved. Strobbai. a vil prezzo.
Storbu, ved. Strobbu. Strada, s.f. strada - s. ferrada, ferrovia.
Storcimentu, s.m. distorsione. Stradai, v.tr. avviare, mettere in cammino.
Stòrciri, v.tr. 1. torcere con forza piegando da Stradixedda, s.f. dim. stradina, viottolo.
un lato - s. unu brazzu a unu, storcere un brac- Stradoni, s.m. accr. stradone, strada principale
cio ad uno; - storcirisí unu pei, slogarsi un - zacca s.!, cammina, smamma!
piede 2. interpretare alterando il senso. Strafanariu, s.m. sedere, deretano [paneri].
Stórciu, p.p. storto. Stragabòis, s.m. ononide spinosa, arrestabue
Stori, s.m. sparviero, falcone pellegrino, astore, (pianta erbacea) [stasibois].
poiana. Stragai, v.tr. stancare, spossare - custa cammi-
Stória, s.f. storia - sa s. sacra, la storia sacra; - sa nada m’hat stragau, questa camminata mi ha
s. de sa Sardigna, la storia della Sardegna; spossato; - stragaisí, stancarsi, affaticarsi.
- storias de foxili, cose inventate, frottole. Stragamentu, s.m. stanchezza, spossatezza.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio412_A


Stragamullai, v.tr. far fracasso, scompigliare. trenus straordinarius, per l’occasione metto-
Stragamullu, s.m. rumore - hapu intendiu s. no treni straordinari; - tenit una forza straor-
in prazza, ho sentito rumore in cortile [stra- dinaria, ha una forza non comune 2. s.m. la-
gazzu]. voro oltre l’orario normale - su s. est pagau a
Stragau, agg. spossato per il lavoro [fadiau]. parti, lo straordinario viene pagato a parte.
Stragazzai, v.intr. far rumore, fracasso. Strapazzada, s.m. ramanzina, aspro rimprovero
Stragazzu, s.m. rumore, calpestio, schiamazzo - dd’hat donau una bella s., gli ha dato una
- s’intendiada s. de peis in su passarizzu, si bella strapazzata.
sentiva calpestio nell’andito [stragamullu]. Strapazzadori, s.m. chi strapazza; chi rovina la
Stragu, s.m. strage, massacro, macello; anche roba.
lavoro eccessivo. Strapazzai, v.tr. strapazzare, maltrattare - s. sa
Stramai, v.tr. sfilacciare, sfilare, disfare ciò che serbitudini, trattare senza riguardo la servitù;
è tessuto. - s. un’arti, esercitare male un’arte; - strapaz-
Stramancai, v.tr. smarrire, perdere - s. is crais, zaisí, affaticarsi troppo.
s’arrelogiu, smarrire le chiavi, l’orologio [ma- Strapazzau, p.p. e agg. strapazzato, maltrattato
lograi]. - su cappeddu est totu s., il cappello è tutto
Stramancau, p.p. smarrito [malograu]. sciupato; - cuaddu s., cavallo maltrattato.
Stramau, p.p. sfilato. Strapazzu, s.m. strapazzo - pantalonis de s.,
Stramballau, agg. strampalato. pantaloni da lavoro; - poeta de s., poeta di
Strambeccu, agg. 1. strambo, bizzarro - fued- scarso valore; - po su s. s’est intendiu mali,
dus strambeccus, parole strane 2. (rif. a stru- per la fatica si è sentito male.
menti musicali) scordato, disarmonico. Strappada, s.f. tirata forte e brusca - cun d-una
Strambóticu, agg. strano, strampalato, strava- s. indi dd’ hat pigau sa bussa, con uno strap-
gante. po gli ha portato via la borsa.
Strambu, agg. stravagante, eccentrico. Strappai, v.tr. strappare - m’indi dd’hat strappau
Stramudirisí, v.intr. cambiar colore, scolorire. de manus, me l’ha strappato dalle mani.
Stramudiu, p.p. che ha cambiato colore. Strappamentu, s.m. strappamento.
Strangeri, s.m. straniero, forestiero. Strappau, p.p. strappato, estorto.
Strangía, s.f. coll. quantità di forestieri, ospiti. Strapuntinu, s.m. materasso sottile, pagliericcio
Strangiai, v.tr. allontanare, cacciare. in dotazione ai marinai.
Strangiau, p.p. allontanato, cacciato. Strascinadura, s.f. strisciatura, trascinamento.
Stràngiu, agg. e s.m. straniero, forestiero, ospi- Strascinai, v.tr. strisciare, camminare striscian-
te - hòi teneus strangius, oggi abbiamo ospiti do - is piberas strascinant in terra, le vipere
- a su s. donaddi cadira, accogli bene il fore- strisciano in terra; - sa beccesa ti fait s. is cam-
stiero. Scherzosamente viene chiamato bas, la vecchiaia ti fa trascinare le gambe.
“strangiu” il neonato appena arrivato. Stràscinu, s.m. strascico - su sizzigorru lassat
Strangulai, v.tr. strangolare, strozzare - custu unu s. de baulada, la lumaca lascia uno stra-
collettu mi strangulat, questo colletto mi scico di bava.
strozza. Strassinai, v.tr. cambiare dolosamente il segno
Strangulau, p.p. strangolato, strozzato. padronale ad animali, spesso rubati.
Strantaxai, v.tr. sollevare, porre in posizione Strasura, s.f. acquazzone, bufera, tempesta,
verticale - s. una scala, sollevare una scala; nubifragio.
- strantaxaisí, alzarsi in piedi, erigersi. Stratagemma, s.m. stratagemma, astuzia.
Strantaxu, agg. ritto in piedi, eretto, dritto. Stratallada, s.f. cacciata, allontanamento
Stranu, agg. strano, insolito - unu cumporta- - dd’hat donau una s. e no s’est biu prus,
mentu s., un comportamento insolito; - esti l’ha cacciato e non s’è visto più.
stranu chi no siat ancora torrau, è strano che Stratallai, v.tr. scacciare, allontanare - stratal-
non sia ancora tornato. lanci is puddas de su magasinu, manda via le
Straordinariamenti, avv. in modo straordinario. galline dal magazzino.
Straordinariedadi, s.f. straordinarietà. Stratallau, p.p. cacciato, allontanato.
Straordinàriu, 1. agg. non ordinario, non co- Straullada, straullu, s.f. 1. strimpellata 2. sgri-
mune, eccezionale - po s’occasioni ponint data, lavata di capo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio413_A


Straullai, v.tr. 1. strimpellare, suonare male uno Streccai, v.tr. schiacciare, anmmaccare, mac-
strumento 2. rimproverare. ciullare - ti ses sezziu asuba de su cappeddu
Stravacciai, v.tr. strapazzare, trattare con poco ri- e dd’hasi streccau, ti sei seduto sul cappello
guardo - s. unu bestiri, strapazzare un vestito. e l’hai schiacciato.
Stravàcciu, s.m. strapazzo - roba de s., roba da Streccau, p.p. e agg. schiacciato - nasu s., naso
strapazzo. appiattito.
Stravaganti, agg. stravagante, bizzarro - tem- Stréglia, s.f. stella (ant.).
pus s., tempo capriccioso. Stregliai, v.tr. (ant.) ornare di stelle, costellare.
Stravagànzia, s.f. stravaganza, stranezza - no Stremau, estremau, agg. sommo, grandissimo,
si podint supportai is istravaganzias suas, le eccessivo, eccellente.
sue stravaganze non si possono tollerare. Stremessirisí, v.intr. scuotersi per timore, sus-
Stravàggiu, agg. semplice, rustico - genti stra- sultare.
vaggia, gente semplice, del popolo. Strempada, s.f. ceffone, manrovescio.
Stravai, v.tr. togliere le pastoie (travas) ad un Strempiai, v.tr. indispettire, agire con dispetto
animale - s. su cuaddu, togliere le pastoie al - strempiaisí, indispettirsi.
cavallo. Strempiosu, agg. dispettoso, che fa le cose di
Stravanadamenti, avv. in modo avventato. malavoglia.
Stravanadura, nella loc. “a s.”, sconsiderata- Strémpiu, strempiadura, s.m. dispetto - fai is cosas
mente - fait is cosas a s., fa le cose in modo a s., fare le cose a dispetto; - de s., di scatto.
avventato. Stremu, s.m. gesto - fai stremus leggius, fare
Stravanau, agg. avventato, sconsiderato, impru- atti sconci.
dente. Strepitai, v.intr. strepitare, schiamazzare - su s.
Stravasaisí, stravenaisí, v.intr. del sangue, fuo- de is puddas, lo schiamazzare delle galline,
ruscire dai vasi lesionati. quando hanno paura.
Stravasamentu, s.m. stravasamento. Strepitosamenti, avv. in modo strepitoso.
Stravasau, stravenau, p.p. (di sangue) strava- Strepitosu, agg. strepitoso, fragoroso.
sato, uscito dalle vene. Strépitu, s.m. strepito, rumore, fragore - s. de
Stravau, p.p. liberato dalle pastoie. genti allirga, strepito di gente allegra; - s. de
Straviada, s.f. traviamento. puddas, schiamazzo di galline.
Straviadori, agg. parco, frugale. Strepu, s.m. attrezzo, utensile - strepus po su
Straviadura, nella loc. “a s.”, per caso, acci- cuaddu, finimenti, bardatura del cavallo.
dentalmente. Strexàiu, s.m. chi fabbrica o vende vasellame
Straviai, v.tr. 1. traviare, allontanare dal retto di terracotta.
cammino 2. scansare il colpo 3. risparmiare, Strèxiri, v.tr. pulire, asciugare, detergere - stre-
economizzare. xirisí, pulirsi, asciugarsi; - strexidí sa facci,
Straviau, p.p. traviato, scansato, risparmiato. asciugati il viso; - strexirisí is lambrigas,
Stravíngiu, strivíngiu, s.m. insieme di tracce, asciugarsi le lacrime; - strexidindi su muccu,
di segni di un passaggio - fig. andamento del- pulisciti il naso.
le cose. Stréxiu, p.p. asciugato, pulito.
Stravíu, s.m. risparmio. Strexu, s.m. 1. recipiente - chi bolis binu arre-
Straviziai, v.intr. fare stravizi, crapulare. golli s., se vuoi vino portati un recipiente;
Straviziau, agg. e s.m. che si dà agli stravizi. - bolia segai unu pagu di axina ma no porta-
Stravíziu, s.m. stravizio, gozzoviglia, disordine mu s., volevo tagliare un pò d’uva ma non
nel mangiare e nel bere - s’est rovinau po is avevo recipiente; - s. de terra, vasellame di
istravizius, si è rovinato per gli stravizi. terracotta; - s. de fenu, cestineria; - fai su s.,
Stravuggiai, v.tr. strapazzare, trattare con poco lavare le stoviglie 2. bagaglio che si porta in
riguardo. viaggio o in campagna, con il necessario per
Stravuggiau, p.p. e agg. strapazzato, sciupato, mangiare.
logoro. Stria, s.f. barbagianni, civetta. Secondo una cre-
Stravúggiu, s.m. strapazzo - camisa, crapittas denza popolare il suo canto porta sfortuna a
de s., camicia, scarpe da lavoro. chi lo sente e il suo volo al di sopra del corpo
Streccadura, s.f. schiacciatura, ammaccatura. umano fa venire l’itterizia (striadura).

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio414_A


Striadura, s.f. 1. striatura, scanalatura 2. it- Stríscia, s.f. striscia, lista di tela, pelle o altro.
terizia. Striscinai, v.intr. strisciare per terra, come i
Striau, agg. 1. affetto da itterizia [fertu de sa rettili.
stria] 2. striato, scanalato. Strissiada, strissiadura, s.f. svolta, sterzata
Stricchiddadura, s.f. schizzata d’acqua, di fan- - bivit in sa primu s. a manu deretta, abita
go o altro. nella prima svolta a destra.
Stricchiddai, v.tr. schizzare, inzaccherare - sa Strissiai, v.intr. voltare, svoltare, cambiare di-
seppia stricchiddat tinta, la seppia schizza il rezione [smasciai].
suo inchiostro. Strobbai, storbai, v.tr. disturbare, infastidire.
Stricchiddau, p.p. schizzato. Strobbau, storbau, p.p. e agg. impedito, occu-
Stricchiddu, s.m. schizzo, zacchera - s. de lu- pato - fia s. e no hapu pozziu arrespundiri a
du, de vernissu, schizzo di fango, di vernice. su telefonu, ero occupato e non ho potuto ri-
Stricciai, v.intr. disfare una treccia. spondere al telefono.
Stríggiula, s.f. striglia, spazzola per il pavimento. Strobbu, storbu, s.m. disturbo [disturbu].
Striggiuladura, s.f. strigliatura - fig. aspro rim- Strobeddai, v.tr. sciogliere, districare - s. una
provero. madassa, districare una matassa.
Striggiulai, v.tr. strigliare, strofinare energica- Strobeddalíngua, s.f. scioglilingua.
mente con la striglia - fig. redarguire, rimpro- Strobiri, v.tr. liberare dalle pastoie [stravai].
verare severamente. Strobíu, p.p. liberato dalle pastoie [stravau].
Striggiulau, p.p. strigliato. Strocidori, s.m. imitatore, contraffattore.
Strígili, agg. snello, magro, sottile, esile. Strocidura, strocimentu, s.f. imitazione.
Strimai, v.tr. diminuire, assottigliare. Stroci-arrana, s.f. raganella, strumento-giocat-
Strimau, p.p. assottigliato, diminuito. tolo costituito da un telaio di canna o di le-
Strimu, agg. sottile, stretto. gno, con una ruota dentata che striscia su una
Strinas, s.f. pl. mancia, strenna, regalo in dena- lamella producendo un suono caratteristico
ro - fai is istrinas a su filloru, fare una strenna [zaccarredda].
al figlioccio. Stròciri, v.tr. imitare i gesti o le parole altrui,
Strinchibiddazzu, s.m. coso, aggeggio, arnese contraffare.
di cui non si ricorda o non si vuol dire il nome. Stróciu, 1. p.p. imitato 2. s.m. verso, imita-
Stringenti, agg. urgente, incalzante - tengiu una zione - fai su s., fare il verso, imitare.
necessidadi s., ho una necessità urgente. Stróculas, s.f. pl. crepitacolo [matraccas].
Stringhillonai, v.tr. suonare a distesa - s. is cam- Strofa, s.f. strofa [curba].
panas, suonare a distesa le campane. Strogadura, s.f. scioglimento, slegatura.
Stringimentu, s.m. stringimento, stretta. Strogai, v.tr. sciogliere, svolgere, slegare.
Stríngiri, v.tr. stringere - s. un’arma, stringere Strogau, p.p. sciolto, slegato.
un’arma; - stringirisí a pari, accostarsi, avvi- Strollicai, strollocai, v.intr. dire sciocchezze,
cinarsi bene l’un l’altro. parlare a vanvera.
Strinta, s.f. stretta - essiri a is istrintas, poniri Strollichénzia, s.f. sciocchezza [sciolloriu].
unu a is istrintas, essere alle strette, mettere Stróllicu, agg. noioso, sciocco, scipito [sciapi-
uno alle strette. du, sciolloriau].
Strintu, 1. agg. stretto, angusto - un’aposentu Strologai, v.tr. e intr. annunciare in precedenza
s., una camera angusta; - crapittas strintas, quello che avverrà, predire (W.).
scarpe strette 2. s.m. angusto braccio di mare Stròlogu, s.m. astrologo, mago, stregone (W.).
- su s. de Messina, lo stretto di Messina. Stròmbulus, nella loc. “andai s. s.”, barcol-
Striori, s.m. brivido, tremito - s. de frius, brivi- lare, camminare barcollando come gli
do di freddo. ubriachi.
Stripa, s.f. discendenza, razza, stirpe - omini de Stronadura, s.f. stordimento, sbalordimento.
s. mala, uomo di cattiva genia. Stronai, v.tr. stordire, frastornare.
Strippada, s.f. 1. grande fatica, strapazzo Stronau, p.p. stordito, frastornato - seu totu s.,
2. scorpacciata, abbuffata. sono completamente frastornato.
Strippaisí, v.intr. impegnarsi con tutte le forze, Strónciu, s.m. pezzo - unu s. de pani, un pezzo
farsi in quattro [smeraisí]. di pane [arrogu].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio415_A


Strossa, s.f. 1. disgrazia, rovina, strage - anca Struppiamentu, s.m. storpiamento.
tengiat una s., almeno gli capitasse una Struppiau, p.p. storpiato, storpio.
disgrazia 2. scroscio di pioggia - proiri a s., Struppíu, s.m. storpio, sciancato.
diluviare. Strusciai, v.intr. vagabondare, perder tempo,
Strossai, v.tr. strangolare, strozzare. darsi ai divertimenti.
Strossau, p.p. strangolato, strozzato. Struscianteria, s.f. passatempo, intrattenimento
Strottoxai, v.tr. svolgere qualcosa che era at- ozioso, vagabondaggine.
torcigliata - s. una funi, disfare una fune. Struscianti, agg. dedito ai divertimenti, spassoso.
Strottoxau, p.p. svolto. Strúsciu, s.m. divertimento, spasso - po s., per
Strugnadura, s.f. alterigia. divertimento.
Strugnai, v.intr. trattare con arroganza. Struttura, s.f. struttura, ossatura, costruzione.
Strugnu, agg. burbero, scontroso. Strutturai, v.tr. strutturare.
Strumadura, s.f. aborto, interruzione della gra- Struvina, s.f. terreno incolto, coperto di cespugli.
vidanza. Struzzu, s.m. struzzo [bistrussu].
Strumaisí, v.intr. abortire, interrompere la gra- Stua, ved. Stula.
vidanza. Stuai, v.tr. deporre un carico, scaricare un peso
Strumau, p.p. abortito. che si ha addosso - aggiudamí a s. su saccu,
Strumbulada, s.f. colpo di pungolo - fig. inci- aiutami a deporre il sacco; - est po s. is ossus,
tamento, stimolo. sta per morire.
Strumbulai, v.tr. pungolare (anche fig.) - s. is Stuau, p.p. posato, scaricato.
bois, pungolare i buoi. Studacandelas, s.m. 1. spegnitoio per candele
Strúmbulu, s.m. pungolo per stimolare i buoi. di cera 2. pigliamosche (volatile).
Strumentali, agg. strumentale. Studadori, s.m. spegnitore, chi spegne.
Strumentu, s.m. 1. strumento, macchina, ordi- Studai, v.tr. spegnere, smorzare - s. una cande-
gno 2. atto notarile. la, spegnere una candela; - s. sa luxi, sa ra-
Strumíngiu, s.m. aborto, feto abortito - fig. per- diu, spegnere la luce, la radio.
sona o cosa malfatta. Studamentu, s.m. spegnimento.
Strumpai, v.tr. gettare a terra - est tantu forti Studau, p.p. spento, smorzato.
chi strumpat unu malloru, è tanto forte che Studiai, v.tr. studiare - s. sa lezioni, studiare la
atterra un toro; - s’aqua forti strumpat is loris, lezione; - s. musica, s’inglesu, studiare musi-
la pioggia violenta piega le biade; - strumpaisí, ca, l’inglese.
distendersi in terra. Studianti, s.m. studente, scolaro.
Strumpas, s.f. pl. lotta nella quale vince chi Studiau, p.p. e agg. persona che ha studiato.
mette spalle a terra l’avversario - giogai a s. Studiosamenti, avv. con diligenza, con cura.
o pigaisí a s., praticare la lotta. Studiosu, agg. studioso.
Strumpau, p.p. steso a terra. Stúdiu, s.m. 1. studio (lo studiare) - omini de s.,
Struncadura, s.f. stroncatura, troncamento - an- uomo di studio; - fai ses oras de s. a sa dí, fare
dai a s., percorrere un cammino senza seguire sei ore di studio al giorno 2. locale dove un
la strada; - fueddai a s., parlare con arroganza. professionista o un artista svolge il suo lavoro.
Struncai, v.tr. stroncare, spezzare, mozzare Stufa, s.f. stufa - s. a linna, a gas, elettrica,
- unu lampu hat struncau una mata, un ful- stufa a legna, a gas, elettrica.
mine ha stroncato un albero [stutturai]. Stufai, v.tr. stufare, infastidire, stancare - stu-
Strunciai, v.intr. borbottare, bofonchiare. faisí, stancarsi.
Strúnciu, s.m. borbottamento. Stufíglia, s.f. scaldino per le mani o per i piedi
Strunzu, s.m. stronzo. (< sp. estufilla).
Struppiadura, s.f. storpiatura - arroppat is fillus Stufixedda, s.f. dim. stufetta.
a s., picchia tanto i figli che corre il rischio di Stuggiai, v.tr. conservare, custodire
storpiarli. Stúggiu, s.m. astuccio - s. di agus, agoraio; - s.
Struppiai, v.tr. storpiare - cussu corpu dd’hat de pinnas, astuccio delle penne; - s. de ca-
struppiau, quel colpo l’ha storpiato; - s. is peddu, cappelliera; - s. de pettinis, astuccio
fueddus, storpiare le parole pronuncian- per pettini.
dole male. Stula, stua, s.f. stoppia, campo delle messi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio416_A


Stumbada, s.f. urto [attumbidu]. Stuvioni, stuviolu, s.m. buca, pertugio, fessura.
Stumbai, v.tr. urtare, cozzare, sbattere violente- Su, 1. art.det. m.sing. il, lo - su fradili, il cu-
mente [attumbai]. gino; - su sprigu, lo specchio 2. pron.ind. ciò,
Stumponai, v.tr. nascondere o conservare qual- quello - su chi fais est beni fattu, ciò che fai è
cosa che si ritrova con difficoltà - aundi hat ben fatto; - domandamí su chi bolis, chiedimi
hai stumponau sa crai de su magasinu?, dove ciò che vuoi; - chini est su chi t’hat iscrittu?,
avrà ficcato la chiave del magazzino? - stum- chi è quello che ti ha scritto?
ponaisí, nascondersi. Suamu, s.m. bastoncino che si legava alla boc-
Stumponau, p.p. nascosto. ca dei capretti perché non succhiassero il lat-
Stupendamenti, avv. in modo stupendo. te della mamma.
Stupendu, agg. meraviglioso - unu quadru s., Suattu, s.m. sogatto - peddi conciada a s., pelle
un quadro meraviglioso. cruda.
Stupidesa, s.f. stupidità. Suavementi, suavi, avv. in modo soave, adagio.
Stúpidu, agg. stupido, stolto, sciocco. Suavi, agg. soave, piacevole, delicato.
Stuponaisí, v.intr. 1. sboccare, uscir fuori con Suavidadi, s.f. soavità, dolcezza, grazia.
impeto, stapparsi 2. nascondersi. Suba, ved. Asuba.
Stupori, s.m. stupore, meraviglia. Subalternai, v.tr. rendere subalterno.
Stuppa, s.f. stoppa. Subalternu, agg. subalterno, inferiore - ufficia-
Stuppai, v.tr. 1. stappare, sturare - s. un’am- li s., ufficiale subalterno.
pudda, una diminzana, stappare una botti- Subbissai, v.tr. subissare, sprofondare, mandare
glia, una damigiana [stappai] 2. sbucare in rovina.
- ind’est stuppau unu lepiri de su muru, è Subbissau, p.p. subissato, sprofondato.
sbucata una lepre dal muro a secco 3. scara- Subbressada, suppressada, s.f. insaccato - s.
ventar fuori - si torrat a innoi inciddu stuppu de Bologna, mortadella.
de su stampu de sa crai, se ritorna qui lo Subbrossa, sumbrossa, s.f. volume, gonfiatura
faccio uscire dal buco della serratura. dovuta a qualcosa (pacchetto, involto) che si
Stuppingiadori, s.m. 1. esca da fuoco, fomite tiene sotto il soprabito e che non si vede
2. la natura della donna. [suma].
Stupposu, agg. stopposo. Subentu, s.m. bolsaggine, malattia dei cavalli che si
Stupradori, s.m. stupratore, violentatore. presenta con difficoltà respiratorie - cuaddu chi
Stuprai, v.tr. commettere stupro, violentare. patit su s. o cuaddu assubentau, cavallo bolso.
Stuprau, p.p. stuprato, violentato. Subercai, v.tr. soverchiare, oltrepassare - s’aqua
Stupru, s.m. stupro, violenza carnale. de su frumini hat subercau is arginis, l’acqua
Sturdimentu, s.m. stordimento [stronadura]. del fiume ha superato gli argini.
Sturdiri, v.tr. stordire, sbalordire, stupefare. Subercu, s.m. soverchio, eccessivo, superfluo
Sturdiu, p.p. stordito [stronau]. - su s. segat su cobercu, il troppo storpia.
Sturnadura, s.f. svitamento. Subitamenti, avv. subito.
Sturnai, v.tr. svitare. Subitanamenti, avv. improvvisamente.
Sturnau, p.p. svitato, non più fissato da viti Subitàneu, subitanu, agg. repentino, improv-
- fig. persona stravagante e bizzarra. viso - cambiamentu s., cambiamento im-
Sturrai, v.tr. sbancare, vincere tutta la somma provviso.
in gioco nel banco. Súbitu, avv. subito [luègu].
Sturrau, p.p. sbancato - m’hanti s., mi hanno Sublimai, v.tr. sublimare, innalzare, raffinare.
sbancato. Sublimazioni, s.f. elevazione, sublimazione.
Sturridai, sturrudai, v.intr. starnutire. Sublimementi, avv. in modo sublime.
Sturridu, sturrudu, s.m. starnuto. Sublimi, agg. sublime, elevato, eccelso - bidea,
Sturru, s.m. storno - s. nieddu, storno nero; - s. artista s., idea, artista sublime.
pintu, storno macchiettato. Sublimidadi, s.f. sublimità, elevazione.
Stutturai, v.tr. troncare, stroncare [struncai]. Subordinadamenti, avv. subordinatamente.
Stutturau, p.p. troncato. Subordinai, v.tr. subordinare.
Stutturigai, v.tr. tagliare il collo a una bottiglia. Subordinazioni, s.f. subordinazione, sottomis-
Stuvionai, stuviolai, v.tr. bucare, perforare. sione, dipendenza.

417

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio417_A


Subornadori, s.m. subornatore, corruttore. Subrastanti, s.m. soprastante, chi sovrintende
Subornai, v.tr. subornare, corrompere, sedurre - su s. de su presoni, il sovrintendente delle
- lassaisí s. cun regalus, lasciarsi corrompere carceri.
con regali. Subratodu, s.m. soprabito.
Subornau, p.p. subornato, sedotto, corrotto. Subravanzai, v.tr. e intr. superare, essere in ecce-
Subrabbentu, 1. s.m. sopravvento - pigai su s., denza.
prendere il sopravvento 2. avv. dalla parte Subravanzau, p.p. superato, sopravanzato.
da cui soffia il vento. Subravanzu, s.m. ciò che avanza, eccedenza,
Subrabbíviri, v.intr. sopravvivere. rimanenza.
Subrabbíviu, p.p. sopravissuto - sunti subrab- Subravvèniri, v.intr. sopravvenire, sopraggiun-
bivius a su sciaccu, sono sopravvissuti alla gere.
sciagura. Subravvéniu, p.p. sopraggiunto.
Subrabbundai, v.intr. sovrabbondare, essere in Subravviventi, agg. superstite.
quantità superiore al fabbisogno. Subravvivénzia, s.f. sopravvivenza.
Subrabbundanti, agg. sovrabbondante, esube- Subremesa, s.f. copritavolo [coberibangu].
rante. Suburbanu, agg. periferico.
Subrabbundànzia, s.f. sovrabbondanza, esu- Succai, v.tr. suscitare, stimolare.
beranza, eccedenza. Succèdiri, sussèdiri, v.intr. 1. accadere, succe-
Subraccarrigai, v.tr. sovraccaricare. dere, avvenire - ita t’est succediu?, che cosa
Subraccàrrigu, agg. e s.m. sovraccarico. ti è successo? 2. succedere, subentrare.
Subraccelu, s.m. sopraccielo del pulpito [tor- Succédiu, sussédiu, p.p. successo, accaduto.
navox], del letto. Succella, s.f. colombella.
Subraccitau, agg. citato precedentemente. Successioni, s.f. successione - sa s. de is istaso-
Subraccoberta, s.f. copertina di libro o qua- nis, la successione delle stagioni; - sa s. in s’e-
derno. redadi, la successione nell’eredità.
Subraddoda, s.f. sopraddote. Successivamenti, avv. dopo, in un secondo
Subraddodai, subraddotai, v.tr. sopraddotare, tempo.
assegnare una sopraddote. Successivu, agg. successivo, susseguente.
Subraddotali, agg. inerente alla sopraddote. Successori, s.m. successore - su s. de Marianu
Subraffacci, s.f. superficie - sa s. de una mesa, Quartu di Arborea est istetiu su fillu Ugoni
de una porta, la superficie di un tavolo, di Terzu, il successore di Mariano IV di Arborea
una porta. fu il figlio Ugone III.
Subraffilu, s.m. sopraffilo. Successóriu, agg. che concerne la successio-
Subraffinu, agg. sopraffino, di ottima qualità. ne - imposta successoria, imposta di suc-
Subrafforru, s.m. controfodera. cessione.
Subraggravai, v.tr. sopraggravare, sovracca- Successu, s.m. successo, risultato, esito spec.
ricare. favorevole.
Subraggravau, p.p. sovraccaricato. Succhefà, s.m. polenta di fave.
Subrammanu, s.f. soprascritta, indirizzo. Succhittu, s.m. sughetto, intingolo - s. de conil-
Subrannaturali, agg. soprannaturale. lu, intingolo di coniglio.
Subrannominai, v.tr. soprannominare. Succi, súcciu, s.m. succo - s. de limoni, di aran-
Subrannòmini, s.m. soprannome [nomingiu, pa- giu, succo di limone, di arancia.
ranomini]. Succiadori, s.m. succhiatore, grande bevito-
Subrannotau, p.p. soprannotato. re, persona avida che spilla continuamente
Subrannumeràriu, agg. soprannumerario. denaro.
Subrantendenti, s.m. sovrintendente. Succiai, v.tr. succhiare - is pipius succiant su
Subrantendénzia, s.f. sovrintendenza. latti de sa mamma, i bambini succhiano il lat-
Subrappesu, s.m. sovrappeso. te della mamma; - succiaisí su didu, succhiarsi
Subrapprus, s.m. sovrappiù. il dito.
Subrascrittu, p.p. e agg. soprascritto. Succiamentu, s.m. succhiamento.
Subrassaltu, s.m. soprassalto, sussulto. Succintamenti, avv. in modo succinto.
Subrastai, v.intr. sovrastare. Succintu, agg. succinto, breve.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio418_A


Succiosa, s.f acetosella [coraxedu, alleluia]. Sufficientementi, avv. in modo sufficiente.
Succiosu, agg. succoso, sugoso - fruttu s., frutto Sufficienti, agg. sufficiente - una paga, unu
succoso. guadangiu s., un salario, un guadagno suf-
Súcciu, ved. Succi. ficiente.
Súccubu, s.m. succube - est s. de sa pobidda, è Sufficiénzia, s.f. sufficienza - pappai a s., man-
succube della moglie. giare a sufficienza.
Succurríbili, agg. soccorrevole, che può essere Suffogai, suffocai, v.tr. soffocare.
soccorso. Suffogamentu, s.m. soffocamento - est mortu
Succurridori, agg. e s.m. che, chi soccorre, soc- po s., è morto per soffocamento.
corritore. Suffoganti, agg. soffocante, opprimente - una
Succúrriri, v.tr. soccorrere, assistere - s. is po- basca s., un caldo opprimente.
burus, assistere i poveri. Suffogau, suffocau, p.p. soffocato - pezza suffo-
Succursali, agg. e s.f. succursale. cada in tianu, carne soffocata in tegame;
Succursu, succurru, s.m. soccorso, aiuto, assi- - cauli s., cavoli soffocati.
stenza - domandai, prestai s., chiedere, pre- Suffogazioni, s.f. soffocazione.
stare soccorso. Suffragai, v.tr. favorire, appoggiare, sostenere,
Succurtu, p.p. soccorso. raccomandare.
Súcidu, agg. sudicio, sporco. Suffragàneu, agg. si dice di vescovo che di-
Sucidúmini, s.m. sudiciume, sporcizia - su s. de pende da un metropolita.
sa lana de brebei, il sucidume della lana di Suffraganti, s.m. chi dà il voto favorevole in
pecora, prima del lavaggio. una causa di canonizzazione.
Sud, s.m. sud, mezzogiorno [mesudí]. Suffràgiu, s.m. voto, dichiarazione di volontà
Sudada, s.f. sudata, sforzo intenso - arrazza de - donai, negai su s., dare, negare il voto; - s.
s. po arribai in tempus!, che sudata ho fatto universali, diritto di tutti i cittadini al voto.
per arrivare in tempo! Suffríbili, agg. che si può sopportare.
Sudadeddu, agg. sudaticcio. Suffríggiri, v.tr. soffriggere - s. sa cibudda, sof-
Sudai, v.intr. e tr. sudare - s. po sa basca, po su friggere le cipolle.
traballu, sudare per il caldo, per la fatica; Suffrimentu, s.m. sofferenza.
- s. sanguni, sudare sangue. Suffriri, sunfriri, v.tr. soffrire, patire, penare
Sudàriu, s.m. lenzuolo funebre, sudario. - s. is penas de s’inferru, soffrire le pene del-
Sudau, p.p. sudato - seu totu s., sono comple- l’inferno.
tamente bagnato di sudore. Suffrittu, s.m. soffritto.
Suddelegai, v.tr. subdelegare, trasferire una de- Suffríu, sunfríu, p.p. sofferto.
lega. Sugàrgia, s.f. spaccasassi (celtis australis).
Suddiaconau, s.m. suddiaconato. Suggellai, ved. Sigillai.
Suddiaconu, s.m. suddiacono. Suggeridori, s.m. suggeritore.
Súdditu, s.m. suddito, soggetto a un sovrano. Suggerimentu, s.m. suggerimento, consiglio
Sudoreddu, s.m. dim. sudorino. - donai unu s., dare un consiglio; - hap’a si-
Sudori, s.m. sudore. ghiri su s. tuu, seguirò il tuo suggerimento.
Sudoríferu, agg. che provoca la secrezione del Suggeriri, v.tr. suggerire, consigliare.
sudore - mexina sudorifera, medicina sudo- Suggeriu, p.p. suggerito, consigliato.
rifera. Suggestioni, s.f. suggestione - po forza de s.,
Suerchera, s.f. ascesso che si forma sotto le per forza di suggestione; - sanai a unu cun sa
ascelle. s., guarire uno con la suggestione.
Suercu, s.m. ascella. Suggestivu, agg. suggestivo, che affascina.
Suérgiu, s.m. sughera, quercia da sughero. Suggettai, ved. Assuggettai.
Sufferenti, agg. sofferente, paziente - est s. a su Suggettu, 1. s.m. soggetto - unu s. malu, un
coru, è sofferente di cuore. cattivo soggetto; - su s. de una cummedia, il
Sufferénzia, s.f. sofferenza - una vida prena soggetto di una commedia 2. agg. sottomes-
de sufferenzias, una vita piena di soffe- so - unu populu s. a is furisteris, un popolo
renze. sottomesso agli stranieri; - est s. a su dolori
Suffertu, agg. sofferto. de conca, è soggetto al mal di testa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio419_A


Suggezioni, s.f. soggezione, sottomissione - cus- Sumbullu, s.m. rumore, trambusto, som-
su professori ponit s., quel professore incute mossa.
soggezione. Sumentadori, sumentu, s.m. grande pialla per
Sugugàstricu, s.m. succo gastrico. lisciare le doghe delle botti.
Suicida, s.c. e agg. suicida - su s. hat lassau una Sumentai, v.tr. lisciar le doghe di una botte
littera, il suicida ha lasciato una lettera; - ma- perchè combacino perfettamente.
nia s., mania suicida. Sumidura, sumimentu, s.f. gemitìo.
Suicídiu, s.m. suicidio - sa disperazioni dd’hat Súmini, s.m. sugna, ventre della scrofa.
portau a su s., la disperazione l’ha portato al Suminosu, agg. grasso, sugnoso.
suicidio. Súmiri, v.intr. gemicare, trasudare, stillare.
Suídu, sulidu, s.m. fiato - pigai s., prender fia- Sumíu, p.p. trasudato, gemicato.
to; - perdiri s., sfiatarsi parlando a lungo o Summa, s.f. somma, quantità - binciri una s.
gridando; - torrai s., riprendere fiato; - poderai manna, vincere una grossa somma; - in s.,
su s., trattenere il respiro. (avv.) alla fine, per farla breve.
Suíga, s.f. malmignatta, migale scavatrice; Summai, v.tr. sommare, fare la somma.
aracnide il cui morso produce dolori atroci. Summamenti, avv. moltissimo, grandemente.
Súiri, v.tr. succhiare il latte, poppare. Summariamenti, avv. in modo sommario.
Suisúi, agg. infistolito - didu s., patereccio. Summàriu, 1. s.m. compendio 2. agg. som-
Sula, sua, s.f. lesina - bogai de unu truncu una mario - giustizia summaria, giustizia somma-
maghia de sua, ricavare da un tronco un ma- ria; - esami s., esame sommario.
nico di lesina. Summau, p.p. sommato, calcolato.
Suladori, s.m. soffietto da camino. Summersioni, s.f. sommersione.
Suladura, s.f. soffiatura. Sumministrai, ved. Somministrai.
Sulai, v.tr. e intr. soffiare - s. su fogu, ravvivare Summissioni, ved. Sottomissioni.
il fuoco; - s. che pibera, sbuffare; - s. a s’origa, Summíttiri, ved. Sottomíttiri.
suggerire, insinuare, dar notizia. Summu, agg. sommo, supremo.
Sulamentu, s.m. soffiamento. Suncuna(s), nella loc. “de s.”, all’improvviso
Sulau, p.p. soffiato. [tot’in d-unu].
Sulcu, ved. Surcu. Suncúrriri, v.intr. scorrere - custa funi no sun-
Sulfóricu, agg. solforico. currit, questa fune non scorre.
Sulfurau, agg. solforato. Suncurtu, p.p. e agg. scorso, scorsoio - a nuu
Súlfuru, ved. Zúrfuru. s., nodo scorsoio.
Sulidu, ved. Suídu. Sunfriri, ved. Suffriri.
Suliettu, ved. Sulittu 1. Sungurtu, s.m. singhiozzo [zuccu, zucculittu].
Sulittai, v.intr. fischiare, fare il fischio. Superàbili, agg. che si può superare - una dif-
Sulittu, s.m. 1. fischio 2. zufolo di canna - se- ficultadi facilmenti s., una difficoltà facil-
gai a bucca de s., fare un taglio inclinato, a mente superabile.
becco di flauto; - fai una picchiadedda cun Superai, v.tr. superare, oltrepassare, vince-
su s., fare una suonatina con lo zufolo. re - s. una prova, un’esami, superare una
Sullenu, agg. lento - coiri a fogu s., cuocere a prova, un esame; - oramai hat superau
fuoco lento. s’edadi de su giogu, ormai ha superato
Sullevamentu, ved. Sollevazioni. l’età dei giochi.
Sullievu, ved. Sollievu. Superamentu, s.m. superamento.
Sultanu, s.m. sultano [soldanu]. Superau, p.p. superato.
Suma, s.f. rigonfiamento sotto il pastrano o le Superbamenti, avv. altezzosamente.
gonne ampie delle donne - fai s., far volume Supérbia, s.f. superbia [altivesa].
[subbrossa]. Superbu, agg. superbo [altivu].
Sumbreri, s.m. cappello a falda larga (< sp. Superficiali, superfiziali, agg. superficiale - fe-
sombrero). rida s., ferita superficiale; - persona s., perso-
Sumbrossa, ved. Subbrossa. na superficiale.
Sumbullai, v.tr. mettere trambusto, confusione Superficialidadi, superfizialidadi, s.f. super-
[trumbullai]. ficialità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio420_A


Superficialmenti, superfizialmenti, avv. in su- Supplíziu, s.m. supplizio, pena corporale, tor-
perficie. tura - ultimu s., la pena di morte; - custu tra-
Superfície, superfízie, s.f. superficie - calculai ballu est unu s., questo lavoro è un supplizio.
sa s. de un’aposentu, calcolare la superficie Supponíbili, agg. che si può supporre, presu-
di una stanza; - sa s. de sa Terra, la superficie mibile.
della Terra. Suppòniri, v.tr. supporre - suppongu chi tui no
Superfluamenti, avv. in modo superfluo. mi cretas, suppongo che tu non mi creda;
Superfluidadi, s.f. superfluità. - supponeus chi siat beru, supponiamo che
Supérfluu, agg. superfluo, inutile, non neces- sia vero.
sario - raccumandizias superfluas, raccoman- Supportai, ved. Sopportai.
dazioni inutili. Suppositivu, agg. suppositivo - arrexonamentu
Superiori, 1. s.m. superiore, capo - domandai s., ragionamento che ha valore di supposi-
su permissu a is superioris, chiedere il per- zione.
messo ai superiori 2. agg. superiore - pianu Suppositíziu, agg. suppositizio, putativo.
s., piano superiore; - sa parti s. de unu edificiu, Suppósitu, s.m. persona sostituita ad altra.
la parte superiore di un edificio. Supposizioni, s.f. supposizione - una s. proba-
Superioridadi, s.f. superiorità - donaisí arias bili o possibili, una supposizione probabile o
de s., darsi arie di superiorità. possibile.
Superiormenti, avv. nella parte più alta. Suppostu, agg. e s.m. supposto, ipotizzato, im-
Superlativamenti, avv. in modo superlativo. maginato - custu est su s. bincidori, questo è
Superlativu, agg. superlativo, eccellente - bel- il supposto vincitore.
lesa superlativa, bellezza straordinaria. Suppressa, s.f. torchio.
Supermercau, s.m. supermercato. Suppressada, ved. Subbressada.
Supernu, agg. superno, soprannaturale. Suppressai, v.tr. torchiare, spremere con il tor-
Supérstiti, agg. e s.c. superstite - a su fillu s. est chio [prenzai].
abbarrau totu su beni, al figlio superstite son Suppressau, p.p. torchiato, spremuto.
rimasti tutti i beni. Suppressioni, s.f. soppressione, eliminazione,
Superstizioni, s.f. superstizione. abolizione.
Superstiziosamenti, avv. in modo supersti- Supprímiri, sopprímiri, v.tr. sopprimere,
zioso. abolire - s. un’ufficiu, una firmada de su
Superstiziosidadi, s.f. superstiziosità. trenu, sopprimere un ufficio, una fermata
Superstiziosu, agg. superstizioso. del treno.
Supínu, agg. trascurato, negligente - ignoran- Supprímiu, p.p. soppresso.
zia supina, ignoranza crassa. Suppuràbili, agg. che può suppurare.
Suppa, s.f. zuppa - s. de cibudda, zuppa di Suppurai, v.intr. venire a suppurazione.
cipolle; - ses una s., non vali niente; - dd’est Suppurativu, agg. suppurativo - processu s.,
arrescia sa s. in gutturu, gli è rimasta la zup- processo suppurativo.
pa in gola. Suppurazioni, s.f. suppurazione - sa ferida
Suppazza, s.f. accr. grande zuppa. est andada in s., la ferita è andata in sup-
Suppera, s.f. zuppiera. purazione.
Suppitta, suppixedda, s.f. dim. piccola zuppa. Supremamenti, avv. in modo supremo.
Supplementu, s.m. supplemento - su s. de unu Supremazia, s.f. supremazia, primato.
giornali, il supplemento di un giornale. Supremu, agg. supremo.
Súpplica, s.f. supplica, istanza, preghiera - pre- Surbiai, srubiai, v.tr. e intr. fischiare.
sentai una s. a is autoridadis, presentare una Surbida, s.f. sorsata - una s. di aqua, una sorsa-
supplica alle autorità. ta d’acqua.
Supplicai, v.tr. supplicare - s. su perdonu de Surbideddu, s.m. dim. sorsetto.
calincunu, supplicare il perdono di qualcuno. Súrbidu, s.m. sorso - s’aqua frida si buffat a
Supplicanti, agg. e s.c. che, chi supplica - boxi, surbidus, l’acqua fredda si beve a sorsi.
sguardu s., voce, sguardo supplicante. Surbidura, s.f. sorsata - buffai su latti a s., pren-
Suppliri, v.tr. e intr. supplire, sostituire. dere il latte senza pane o biscotti, bevendolo.
Suppliu, p.p. sostituito. Surbiettai, v.tr. e intr. fischiettare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio421_A


Surbiettu, s.m. fischio. Suspensioni, s.f. sospensione, dilazione - s. di
Surbiri, v.tr. sorbire - s. un’ou, bere un uovo. armas, armistizio.
Surbíu, p.p. sorbito. Suspensivu, agg. sospensivo - ordini s., ordine
Surcai, sulcai, v.tr. solcare, far solchi - s. su sospensivo.
mari, solcare il mare. Suspensóriu, 1. s.m. indumento per sorreggere
Surcu, sulcu, s.m. solco; scia delle imbarca- lo scroto, usato da certi atleti 2. agg. musco-
zioni. lo che tiene sospeso un organo.
Surdamenti, avv. celatamente, senza far rumore. Suspettàbili, agg. che può essere sospettato.
Surdera, surdesa, s.f. sordità. Suspettai, v.tr. e intr. sospettare, subodorare - s.
Surdina, s.f. congegno per attutire i suoni degli a unu de tradimentu, sospettare uno di tradi-
strumenti musicali. mento; - s. de totus, sospettare di tutti.
Surdu, agg. sordo - s. perdali, sordo come una Suspettau, p.p. sospettato.
campana - fig. che non presta ascolto, indiffe- Suspettosamenti, avv. in modo sospettoso.
rente - s. a is consillus de is amigus, sordo ai Suspettosu, agg. sospettoso, diffidente.
consigli degli amici. Suspettu, s.m. sospetto - poniri in s., insospet-
Surellu, s.m. sugarello, sgombro (pesce). tire; - arrui in s., essere sospettato; - castiai
Surra, s.f. 1. sussa, bastonata - donai una s. di cun s., guardare con sospetto.
acciottus, dare un carico di staffilate 2. ven- Suspidura, s.f. succhiamento, assorbimento.
tresca di tonno salata. Suspirai, v.tr. e intr. sospirare, desiderare - pran-
Surrai, v.tr. picchiare, bastonare. git e suspirat totu sa dí, piange e sospira tutto
Surrettíziu, agg. surrettizio. il giorno; - s. sa promozioni, sospirare la pro-
Surrogai, v.tr. surrogare, sostituire - surrogat mozione.
su direttori, sostituisce il direttore. Suspirau, p.p. sospirato, desiderato.
Surrogazioni, s.f. surrogazione, sostituzione. Suspiri, v.tr. succhiare, assorbire, aspirare.
Surrungiai, v.tr. rimpiangere - s. sa gioventudi, Suspiru, s.m. sospiro - s. de coru, manca-
unu fillu mortu, rimpiangere la gioventù, un mentu de bussa, sospiro di cuore, mancan-
figlio morto. za di soldi.
Surrúngiu, s.m. rimpianto, rammarico. Suspíu, p.p. e agg. succhiato, magro, smunto,
Surruschiai, v.intr. russare - surruschiat che macilento.
unu porcu, russa come un maiale. Susprexu, s.m. sospiro profondo, angoscioso
Surrúschiu, s.m. russamento. - unu s. di amori, un sospiro d’amore.
Surtidu, sutidu, s.m. primo sonno, sonno Suspu, s.m. gergo - fueddai s., parlare in gergo.
breve. Sussecutivu, agg. susseguente, successivo.
Suru, s.m. sughero [ortigu]. Sussèdiri, ved. Succèdiri.
Suscettíbili, agg. suscettibile; di persona che si Susseguentementi, avv. di conseguenza.
offende con eccessiva facilità - situazioni s. Susseguenti, agg. successivo - sa dí s. a sa par-
de meglioramentu, situazione suscettibile di tenza mia, il giorno successivo alla mia par-
miglioramento. tenza.
Suscettibilidadi, s.f. suscettibilità. Sussidiàriu, 1. agg. sussidiario, ausiliario
Suscitai, v.tr. suscitare, causare, destare - hat - truppas sussidiarias, truppe sussidiarie
suscitau s’arrisu de totus, candu s’est presen- 2. s.m. testo comprendente tutte le mate-
tau, ha suscitato il riso di tutti, quando si è rie d’insegnamento adottato nella scuola
presentato. elementare.
Suspèndiri, v.tr. sospendere, interrompere, dif- Sussídiu, s.m. sussidio, aiuto, sovvenzione
ferire - s. sa partenza, sospendere la parten- - presentai domanda de s., presentare do-
za; - s. sa costruzioni de una domu, interrom- manda di sussidio; - sussidius didatticus,
pere la costruzione di una casa; - dd’hanti su- sussidi didattici.
spendiu po unu mesi, l’hanno sospeso per un Sussistenti, agg. che sussiste, valido.
mese; - s. a divinis, proibire ad un sacerdote Sussisténzia, s.f. sussistenza, esistenza.
l’esercizio delle sue funzioni. Sussístiri, v.intr. sussistere, esistere - no sussi-
Suspéndiu, p.p. sospeso - abbarrai s. in aria, stint provas contra de issu, non sussistono pro-
rimanere sospeso nel vuoto. ve contro di lui.

422

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio422_A


Sustantivamenti, avv. a mo’ di sostantivo - Suttabarba, s.m. striscia di cuoio che passa sotto
usai s. un’infinitu, usare sostantivamente il mento e assicura al capo certi cappelli; par-
un infinito. te dei finimenti del cavallo; bargiglio - s. de
Sustantivu, s.m. sostantivo, nome. caboni, bargiglio del gallo.
Sustànzia, s.f. sostanza - no toccat a castiai sa Suttabíddiu, s.m. pettignone, pube.
forma, ma sa s. de is cosas, non bisogna bada- Suttai, v.tr. assoggettare, sottomettere.
re alla forma ma alla sostanza delle cose. Suttamanu, loc.avv. sottomano, a portata di
Sustanziaisí, v.intr. sostanziarsi, diventare so- mano.
stanziale. Suttana, s.f. sottana; veste talare dei preti.
Sustanziali, agg. sostanziale, essenziale - ddu Suttascala, s.m. sottoscala.
hat una differenzia s. intre is duas cosas, c’è Suttau, p.p. assoggettato, sottomesso.
una differenza sostanziale tra le due cose. Suttèa, s.f. loggia, terrazza in cima alla casa.
Sustanzialidadi, s.f. sostanzialità. Sutterradori, s.m. sotterratore, becchino.
Sustanzialmenti, avv. fondamentalmente - sa Sutterrai, v.tr. sotterrare, interrare - s. is lo-
posizioni mia est s. uguali a sa tua, la mia ris po ingrassai sa terra, interrare le bia-
posizione è sostanzialmente uguale alla tua. de per ingrassare il terreno; - s. unu tesoru,
Sustanziosu, agg. sostanzioso, che dà molto nu- sotterrare un tesoro; - cussa sutterrat a
trimento - mandiari s., cibo sostanzioso. totus, (scherz.) quella vive più a lungo di
Sustegnu, s.m. sostegno, appoggio - colunna tutti.
de s., colonna di sostegno; - est su s. de sa fa- Sutterramentu, s.m. sotterramento, seppel-
miglia, è il sostegno della famiglia. limento.
Susteníbili, agg. che si può sostenere - spesa s., Sutterràneu, s.m. sotteraneo - is sutterra-
teoria s., spesa, teoria sostenibile. neus de su casteddu, i sotterranei del ca-
Sustenidori, s.m. sostenitore, fautore. stello.
Sustenimentu, s.m. sostenimento, sostentamento. Sutterrau, p.p. sotterrato, sepolto.
Sustèniri, v.tr. sostenere, reggere, difendere, Suttilesa, s.f. sottigliezza.
aiutare - is murus maístus sustenint sa domu, Suttili, agg. sottile, ingegnoso, acuto.
i muri maestri sostengono la casa; - su Suttilizzai, v.intr. sottilizzare, cavillare.
scheletru sustenit su corpus de is animalis Suttilmenti, avv. con acutezza.
vertebraus e de s’omini, lo scheletro regge Suttrairi, v.tr. dedurre, sottrarre.
il corpo degli animali vertebrati e dell’uo- Suttraíu, p.p. sottratto.
mo; - s. una teoria, sa propria innocenzia, Suttrazioni, s.f sottrazione, deduzione
sostenere una teoria, la propria innocenza. Suttu, p.p. succhiato.
Susténiu, p.p. e agg. sostenuto, riservato, austero. Suu, sua, suus, suas, agg. e pron.poss. di
Sustentai, v.tr. sostentare, alimentare, man- 3a p. suo, sua, suoi, sue - su margiani s’est
tenere. cuau in sa tana sua, la volpe si è nascosta
Sustentamentu, sustentazioni, s.m. sostenta- nella sua tana; - dd’hap’a fai po amori suu,
mento - provvidiri a su s. de sa famiglia, lo farò per amor suo; - sa terra e is fruttus
provvedere al sostentamento della famiglia. suus, la terra e i suoi frutti; - ind’hat fattu
Sustentativu, agg. che serve a sostentare. un’atera de is suas, ne ha combinato un’al-
Susu, 1. s.m. piano di casa sopra il piano ter- tra delle sue.
reno - unu s., un piano superiore; - bivit in s. Suzzuliu, agg. stizzoso, bilioso.
de totus, vive all’ultimo piano 2. avv. su, so- Svaligiai, sbaligiai, v.tr. svaligiare, portar via
pra, in alto - hat castiau a s. e dd’hat biu in- rubando - dd’hanti svaligiau sa domu, gli han-
carau in sa fentana, ha guardato in alto e l’ha no svaligiato la casa.
visto affacciato alla finestra. Svaligiau, p.p. svaligiato - buttega svaligiada,
Susuncamenti, avv. con avarizia. negozio svaligiato.
Susuncheria, s.f. avarizia, spilorceria. Svanèssiri, v.intr. svanire, evaporare - sa memo-
Susuncu, agg. avaro, tirchio, spilorcio. ria svanessit cun s’edadi, la memoria svani-
Sutta, prep. sotto - s. giuramentu, sotto giu- sce con l’età; - s’aquardenti svanessit si no
ramento; - s. pena, sotto pena; - s. bòxi, sot- tuppas beni s’ampudda, l’acquavite svanisce
tovoce. se non tappi bene la bottiglia.

423

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio423_A


Svanéssiu, p.p. svanito - aqua de fragus svanes- Sventura, s.f. disgrazia, mala ventura, sorte
sia, profumo svanito. avversa - cumpangius de s., compagni di
Svaporai, v.intr. evaporare, esalare, svanire. sventura.
Svaporamentu, s.m evaporazione. Sventuradamenti, avv. per disgrazia.
Svaporau, p.p. evaporato, svanito. Sventurau, agg. sventurato, sfortunato, di-
Svegliarinu, s.m. sveglia [spertadori]. sgraziato - una dí sventurada, un giorno
Sveladamenti, avv. in modo chiaro, scoperto. sfortunato.
Svelai, v.tr. svelare, rendere palese - s. unu segre- Svernai, v.intr. trascorrere l’inverno in un dato
tu, svelare un segreto; - svelaisí, rivelarsi; luogo - portai is brebeis a s. in su pranu, por-
- s’est svelada s’intenzioni chi teníada, si è tare le pecore a svernare in pianura.
svelata la sua intenzione. Svernau, p.p. svernato.
Svelamentu, s.m. svelamento - su s. de unu cua- Svirginai, v.tr. sverginare, deflorare - fig. usare
dròxu, lo svelamento di un nascondiglio. qualcosa per la prima volta.
Svenai, v.tr. svenare, dissanguare - svenaisí, uc- Svirginamentu, s.m. sverginamento, deflora-
cidersi tagliandosi le vene - fig. privarsi di zione.
tutto il denaro che uno possiede - s’est svenau Svirginau, agg. sverginato, violato.
po fai sa doda a sa filla, si è svenato per fare Sviscerai, v.tr. sviscerare, sventrare.
la dote alla figlia. Sviscerau, p.p. e agg. sviscerato, appassionato
Svenau, p.p. svenato. - amori, attaccamentu s., amore, attaccamen-
Svengadori, s.m. vendicatore. to sviscerato.
Svengai, v.tr. vendicare - hat giurau de s. sa Svista, s.f. svista, sbaglio.
morti de su fradi, ha giurato di vendicare la Sviudaisí, v.intr. abbandonare il lutto di vedo-
morte del fratello; - svengaisí, vendicarsi. vanza.
Svengamentu, s.m. vendetta. Sviziai, v.tr. togliere il vizio - sviziaisí, perdere
Svengau, p.p. vendicato. il vizio.
Sventagliai, v.tr. sventagliare - sventagliaisí, Sviziau, p.p. che ha perso il vizio.
sventagliarsi. Svorettai, v.tr. disfare l’orlo - s. unu bistiri po
Sventai, v.tr. sventare - s. una vena, cavar san- dd’allonghiai, disfare l’orlo ad un vestito per
gue da una vena; - s. una rapina, sventare una allungarlo.
rapina [sbentai]. Svorettau, p.p. senza orlo o con l’orlo disfatto.

424

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio424_A


T
Taglionai, v.tr. condannare alla legge del ta-
glione.
Taglioni, s.m. taglione - sa pena de su t., la pe-
na del taglione.
Tagliora, ved. Tallora.
Tabaccai, v.intr. fiutare tabacco da naso. Tàgliu, s.m. taglio - s’est fattu unu t. in sa
Tabacchera, s.f. tabacchiera - t. de prata, de camba cun sa farci, si è fatto un taglio alla
corru, tabacchiera d’argento, di corno. gamba con la falce; - bendiri a t., vendere al
Tabaccu, s.m. tabacco - t. de margiani, vescia. minuto; - binu de t., vino da mischiare ad al-
Tabassu, s.m. tamburello, tamburo alla moresca. tro per mi-gliorarne la gradazione e la quali-
Tabella, s.f. tabella - t. de is prezius, tabella dei tà; - armas de t., armi da taglio; - sa spada est
prezzi. un’arma de duus taglius, la spada è un’arma
Tabernàculu, s.m. tabernacolo. a due tagli; - unu t. di arroba, un taglio di
Tabiccu, s.m. muro divisorio fatto con mattoni stoffa.
sottili. Tàlamu, s.m. letto nuziale.
Taborettu, s.m. sgabello - lassainci is taborettus, Talari, agg. talare, si dice della veste che arriva
morire (< fr. tabouret). sino ai piedi, portata dai sacerdoti cattolici.
Tabusciai, v.tr. disegnare col sistema dello spol- Talentu, s.m. abilità, talento, ingegno.
vero. Talequali, agg. tale quale.
Tabúsciu, s.m. foglio di carta forata con spillo, Tali, agg. e pron. tale - unu t., un tale.
nel quale c’è un disegno da ricavare, spolve- Talinu, s.m. cinturone della spada, bandoliera,
randoci polvere di gesso o di carbone. tracolla.
Tacca, s.f. 1. incisione, intaccatura (nelle misu- Taliorta, avv. talvolta.
re tipo stadera, metro, ecc.) 2. trancia - m’ha- Talla, s.f. foggia, taglia - t. de bistiri, taglia di
pu pappau una bella t. de pisci, ho mangiato abito.
una bella trancia di pesce 3. carie - denti tac- Tallai, v.tr. (t. da sarti) tagliare un abito - t. unu
cada, dente cariato. bistiri, tagliare un vestito; - t. cappottus a unu,
Taccagneria, s.f. avarizia, tirchieria. parlar male di uno [sestai].
Taccagnu, agg. avaro, spilorcio. Tallanti, s.m. coltellaccio per tagliare il torrone
Taccai, v.tr. tagliare, incidere - t. sa sindria, usato dai rivenditori di tale dolce.
incidere l’anguria per vedere se è rossa; - tac- Tallarinus, tagliarinus, s.m. pl. tagliolini, ta-
cau de s’arnia, tarlato. gliatelle fatte a mano.
Taccau, p.p. cariato, inciso, tarlato - casciali t., Talléri, s.m. tagliere.
molare cariato. Talloni, s.m. tallone.
Tacchedda, s.f. piccola incisione o taglio. Tallora, tagliora, s.f. 1. carrucola 2. pezzo di
Taccheddai, v.tr. fare delle piccole incisioni. intonaco che cade da una volta o da un muro
Taccia, s.f. chiodo con la capocchia larga, per - s’arrebussadura est arruendindi a tallora
scarpe [bulletta]. fatta, l’intonaco sta cadendo a pezzi..
Taccitta, s.f. dim. chiodino - t. de sedazzu, chio- Tallu, s.m. branco, gregge, mandria - unu t. de
do per setaccio o crivello. procus, de brebeis, un branco di maiali, un
Tacconi, taccu, s.m. tacco delle scarpe. gregge di pecore.
Tàccula, s.f. coll. insieme di otto uccellini (merli Talmenti, avv. in modo tale.
o tordi), bolliti con molto sale e aromatizzati Talpa, s.f. talpa.
col mirto (specialità gastronomica). Tamàtiga, tamata, tomata, s.f. pomodoro - t.
Taciturnu, agg. che abitualmente parla poco. aresti, noce vomica o pilardedda.
Taffanàriu, strafanàriu, s.m. sedere, deretano Tamba tamba, nella loc. “andai t. t.”, barcollare.
- piticu su s.!, che sederone! Tambeni, avv. ancora.
Taffettanu, s.m. tessuto di seta compatto e fru- Tamburinai, v.tr. divulgare, strombazzare, ren-
sciante, usato soprattutto per vestiti femmini- dere pubblico [trumbittai].
li, taffettà (< fr. taffetas). Tamburineri, s.m. suonatore di tamburo.
Tagliabussas, s.m. borsaiolo. Tamburinu, s.m. tamburo, tamburino - sonai
Tagliarinus, ved. Tallarinus. su t., suonare il tamburo.

425

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio425_A


Tamburru, ved. Tumborru. Tappissai, v.tr. tappezzare - t. un’aposentu, tap-
Tana, s.f. nascondiglio, tana - t. de lepiri, de pezzare una camera; - t. unu sofà, tappezzare
margiani, tana di lepre, di volpe. un sofà [intapissai].
Tanalla(s), tenalla(s), s.f. (usato spec. al pl.) Tappisseri, s.m. tappezziere.
tenaglie - t. de ferreri, de fusteri, tenaglie da Tappisseria, s.f. tappezzeria - t. de paperi, tap-
fabbro, da falegname; - scravai una puncia pezzeria di carta; - paperi de t., carta da parati.
cun is t., togliere un chiodo con le tenaglie. Tappissu, s.m. tappeto, parato di chiesa o di
Tanaxi, s.m. picciolo - su t. de sa pira, de sa ce- casa (< sp. tapiz).
resia, il picciolo delle pere, delle ciliegie. Tappu, s.m. tappo, turacciolo, coperchio - t. de
Tanca, s.f. podere generalmente chiuso da mu- bucconi, opercolo del murice.
retti o siepe. Tara, s.f. tara,
Tancadura, s.f. serratura metallica - t. morisca, Taradori, s.m. taratore.
lucchetto. Tarai, v.tr. tarare, eseguire la taratura di uno
Tancai, v.tr. chiudere - t. in crai, chiudere a strumento.
chiave; - in totu sa notti no hapu poziu t. Tardai, tradai, v.intr. tardare, fare tardi - t. in
ogu, in tutta la notte non sono riuscito a chiu- su pagamentu de s’affittu, tardare nel paga-
dere occhio; - t. is cocciulas, chiudere gli mento della pigione; - t. a s’appuntamentu,
occhi, morire. tardare all’appuntamento.
Tancamentu, s.m. chiusura. Tardivu, agg. tardivo.
Tancau, p.p. chiuso. Tardu, tradu, 1. agg. tardo - s’ora est tarda,
Tanda, s.f. quota, rata - pagai a tandas, pagare l’ora è tarda; - bonas tardas, modo di saluta-
a rate. re a ora tarda, buona sera 2. avv. tardi - su
Tangenti, s.f. e agg. tangente. pobiddu furriat sempri t. a domu, il marito
Tanti, agg. tanto - apustis t. tempus no mi ddu rientra sempre tardi a casa.
pozzu arregordai, dopo tanto tempo non pos- Tarèa, s.f. compito - fai sa t., fare il compito
so ricordarlo; - inci bolit t. passienzia cun is [compitu].
pipius, ci vuole tanta pazienza con i bambini. Targa, s.f. targa - ddu hat una t. de lottoni in sa
Tantu, pron. tanto - t. indi tenit, t. indi spendit, porta, c’è una targa di ottone sulla porta; - sa t.
tanto ne ha, tanto ne spende; - t. cantu bastat, de is automobilis, la targa delle macchine; - po
tanto quanto basta. premiu dd’hanti donau una t. de prata, per
Tapafunda, s.f. fondina per pistola. premio gli hanno dato una targa d’argento.
Tàpara, s.f. cappero (pianta e frutto) - is tapa- Tariffa, s.f. tariffa - tariffa postali, ferroviaria,
ras benint usadas po insaboriri certus pap- tariffa postale, ferroviaria.
pais, i capperi vengono usati per insaporire Taroccai, v.intr. disputare, brontolare, borbot-
certi cibi; - conillu a cassola, cun taparas, tare.
coniglio in umido, con capperi. Taroccus, s.m. pl. tarocchi (tipo di carte da gioco).
Tapiadori, s.m. costruttore di muri di recinzione Tàrtaru, s.m. tartaro, feccia delle botti [tele-
di terra. cúba].
Tapiau, p.p. recintato con muri di terra. Tartaruga, s.f. tartaruga; materiale che si rica-
Tàpiu, s.m. muro di terra, talvolta intonacato va dallo scudo osseo della tartaruga e con cui
con la calce (tapiu a crosta) - fig. “tapiu a si fanno oggetti vari: pettini, montature per
crosta” significa persona tonta e ignorante. occhiali, ecc [tostoinu].
Tappa, s.f. tappa, sosta. Tàsaru, tàsuru, s.m. alaterno.
Tappada, s.f. lumaca tipo “mungetta” chiusa. Tasca, s.f. specie di borsa o zainetto usato per
Tappai, v.tr. tappare, chiudere - t. un’ampudda, riporvi strumenti di lavoro o, a caccia, per te-
tappare una bottiglia; - t. unu stampu, tappa- nervi la selvaggina.
re un buco; - t. is isperraduras de is fentanas, Tascapani, s.m. borsa che i lavoratori portano a
tappare le fenditure delle finestre. tracolla per mettervi il cibo o altro.
Tappetu, s.m. tappeto - t. de sterriri in terra, Tassa, s.f. 1. bicchiere - arratassa o tassa man-
tappeto da stendere sul pavimento; - t. de na, boccale, tazzone con manico 2. tassa,
bancu, copritavolo; - t. antigu, tappeto an- imposta - depu pagai sa t. po sa domu, devo
tico. pagare la tassa per la casa.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio426_A


Tassai, v.tr. tassare, far pagare una tassa. moni, il tè lo preferisco con limone; - serviziu
Tassativamenti, avv. in modo tassativo, assolu- de te, servizio da tè.
tamente. Teatrali, agg. teatrale - spettaculu, cumpangia
Tassativu, agg. tassativo, che non ammette de- t., spettacolo, compagnia teatrale.
roghe. Teatreddu, teatrinu, s.m. dim. teatrino.
Tassazioni, s.f. tassazione. Teatru, s.m. teatro - su t. de s’Ottuxentus, il
Tasseddu, nella loc. “a t.”, a spizzichi, poco alla teatro dell’800; - genti de t., gente di teatro;
volta. - andai a t., andare a teatro.
Tassixedda, s.f. bicchiere piccolo. Tebidai, intebidai, v.tr. intiepidire, riscaldare
Tassoni, s.m. accr. tazzone [arratassa]. - su soli hat intebidau s’aqua, il sole ha in-
Tassu, s.m. tasso (vegetale) [longufresu]. tiepidito l’acqua.
Tasta, s.f. tampone di garza che si introduce Tebidamenti, avv. tiepidamente.
nelle ferite per tenerle aperte. Tebidau, p.p. intiepidito, divenuto tiepido.
Tastadori, s.m. assaggiatore - t. de binu, de casu, Tebidesa, s.f. tiepidezza.
assaggiatore di vini, di formaggi. Tébidu, tebitebi, agg. tiepido - caffèi t., caffè
Tastai, v.tr. assaggiare, gustare - issa no pap- tiepido.
pat, tastat, lei non mangia, assaggia. Tecla, s.f. tasto - is teclas de su pianoforti, de su
Tastiera, s.f. tastiera [teclau]. violinu, i tasti del piano, del violino.
Tastu, s.m. 1. tasto di uno strumento musicale Teclau, s.m. coll. tastiera - su t. de s’organu, la
2. gusto, sapore, tanfo - custu binu tenit t., tastiera dell’organo.
questo vino sa di qualcosa; - t. de carrada, Técnicu, agg. tecnico - abilidadi, linguaggiu t.,
sapore di botte. abilità, linguaggio tecnico.
Tàttica, s.f. tattica - t. de giogu, t. elettorali, Tecnologia, s.f. tecnologia.
tattica di gioco, tattica elettorale. Tega, s.f. baccello - t. de sa fà, de su prisuci, de
Tàtticu, agg. tattico - esercitazioni tattica, eser- su fasolu, baccello delle fave, dei piselli, dei
citazione tattica. fagioli; - limpiai su prisuci de sa t., togliere il
Tattu, s.m. tatto - is zurpus tenint su t. meda baccello ai piselli.
sviluppau, i ciechi hanno il tatto molto svi- Tegus, pron. usato sempre con la prep. “cun”,
luppato. teco - su Signori est cun tegus, il Signore è
Tàula, s.f. tavola, asse - t. rotunda, tavola ro- teco.
tonda; - pavimentu cobertu de taulas, tavola- Tela, s.f. tela - t. rigada ordinaria po mata-
to; - is taulas de sa lèi, le tavole della legge. laffus, tela rigata ordinaria per materassi;
Taulada, tabàda, s.f. tavolato, soffitto di legno. - t. spigada, incerada, crua, tela spigata,
Tauledda, tabèdda, s.f. tavoletta di legno che si incerata, grezza; - mercanti de telas, com-
fissa al setto nasale dei vitelli per impedire merciante di stoffe.
loro di succhiare il latte dalla mamma. Telàrgiu, trobaxu, s.m. 1. telaio per la tessitura
Tauletta, s.f. dim. tavoletta - t. de pintoris, ta- - partis de su t., parti del telaio: - is cascias,
volozza dei pittori; - t. de su giogu de is da- le casse; - su pettini, il pettine; - su lizzu, il
mas, scacchiera. liccio; - su surbiu, il subbio; - is calculas, le
Taulinu, s.m. dim. tavolino per scrivere e stu- calcole; - sa spola, la spola; - su canneddu, il
diare - abbarrai totu sa dí a t., stare tutto il cannello; - su sticcu, la spoletta; - sa canna
giorno a tavolino. de sa gruxi, la canna dell’intrecciatura; - su
Tauloni, s.m. accr. tavolone. stamini, lo stame; - s’ortidroxu, l’orditoio;
Taumaturgu, s.m. chi opera miracoli - unu santu - sa trama, la trama; - su serradoriu, il piuolo
t., un santo taumaturgo. del subbio; - poniri in t., intelaiare 2. t. po
Tavella, s.f. piega, grinza, increspatura delle ferrai, telaio dei maniscalchi nel quale si in-
gonne dei costumi tradizionali [pinnica]. serisce il bue da ferrare perché stia fermo
Taverna, s.f. bettola, taverna. durante l’operazione di ferratura.
Taverneri, s.m. 1. bettoliere, taverniere 2. fre- Telecàmera, s.f. apparecchiatura per la ripresa
quentatore di bettole. e la trasmissione delle immagini televisive.
Te, s.m. tè - te calenti, fridu, cun latti, tè caldo, Telecomunicazioni, s.f. comunicazione a di-
freddo, con latte; - su te ddu preferru cun li- stanza.

427

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio427_A


Telecontrollu, s.m. controllo a distanza. Televisori, s.m. televisore - est sempri ananti
Telecrònaca, s.f. ripresa e trasmissione di un de su t., è sempre davanti al televisore.
avvenimento per mezzo di impianti te- Tella, s.f. lastra di pietra - sterriri a tellas, la-
levisivi - t. de una partida, telecronaca di stricare.
una partita. Tellazza, s.f. ciottolo piatto usato dai ragazzini
Telecronista, s.c. chi effettua una telecronaca. per giocare a “peincareddu”.
Telecúba, s.f. feccia delle botti, tartaro [tar- Telu, s.m. telo di lenzuolo - lenzoru de duus
taru, fèxi]. telus, lenzuolo a due teli.
Telecumandai, v.tr. comandare a distanza. Tema, s.f. soggetto, argomento - su t. de una
Telecumandau, p.p. e agg. telecomandato. gara poetica, il tema di una gara poetica;
Telecumandu, s.m. telecomando - su t. de su - chistionai foras de tema, uscire di tema.
registradori, il telecomando del registratore. Temerariamenti, avv. in modo temerario.
Teleférica, s.f. teleferica, impianto per il tra- Temeràriu, agg. temerario, imprudente - unu
sporto di materiale in zone di montagna. giudiziu t., un giudizio non ponderato.
Telefilm, s.m. breve film realizzato per la tele- Tempera, s.f. 1. tempra che si dà al ferro per
visione. conferirgli maggiore resistenza 2. tempera
Telefonada, s.f. telefonata - fai, arriciri una t., (colore sciolto nella colla) - pintau a t., dipin-
fare, ricevere una telefonata. to a tempera 3. indole di una persona - omini
Telefonai, v.intr. telefonare - no seu arrenesciu de bona t., uomo di indole buona.
a t., non sono riuscito a telefonare; - m’hat Temperadroxu, s.m. parte dell’aratro che serve
telefonau c’hat a beniri in s’istadi, mi ha te- a regolare l’inclinazione col terreno.
lefonato che verrà in estate. Temperadura, s.f. temperatura.
Telefónicu, agg. telefonico - aund’est s’elencu Temperai, v.tr. temprare il ferro, l’acciaio, ecc.
t.?, dov’è l’elenco telefonico? Temperalapis, appuntalapis, s.m. tempera-
Telefonista, s.c. telefonista. matite.
Telèfonu, s.m. telefono - dd’hapu intendiu po Temperamentu, s.m. temperamento.
t., l’ho sentito per telefono. Temperanti, agg. sobrio, moderato - t. in su
Telegiornali, s.m. notiziario televisivo - deu ca- buffai, moderato nel bere.
stiu sempri su t. de is ottu, io guardo sempre Temperànzia, s.f. sobrietà, moderazione.
il telegiornale delle venti. Temperativu, agg. atto a moderare.
Telegrafai, v.tr. telegrafare. Temperinu, s.m. temperino.
Telegràficu, agg. telegrafico - vaglia t., vaglia Tempestadi, s.f. tempesta, procella; turbamen-
telegrafico; - stili t., stile essenziale. to dell’animo.
Telègrafu, s.m. telegrafo. Tempestai, v.intr. tempestare, imperversare.
Telegramma, s.m. telegramma - sa dí de su Tempestosu, agg. tempestoso, procelloso - una
santu suu dd’hapu fattu unu t. di auguriu, notti tempestosa, una notte tempestosa; - celu
per il suo onomastico gli ho fatto un tele- t., cielo temporalesco.
gramma di auguri. Templu, s.m. tempio.
Teleobbiettivu, s.m. teleobbiettivo. Temporada, s.f. temporale, tempesta.
Telepatia, s.f. telepatia. Temporalescu, agg. temporalesco - bentu, nuis
Telescópiu, s.m. telescopio. temporalescas, vento, nuvole temporalesche.
Teleselezioni, s.f. teleselezione - sa t. est una Temporali, 1. s.m. tempesta, temporale 2. agg.
grandu comodidadi, la teleselezione è una passeggero - su poderi t. de is Papas, il pote-
grande comodità. re temporale dei Papi.
Telespettadori, s.m. telespettatore. Temporalidadi, s.f. temporalità.
Teletrasmittenti, s.m. e agg. teletrasmittente. Temporàneu, agg. temporaneo.
Televisioni, s.f. televisione - traballat comente Tèmporas, s.f. pl. is quattru temporas, le quat-
tecnicu in sa t., lavora come tecnico alla tele- tro stagioni.
visione. Temporiggiai, v.intr. temporeggiare, indugiare,
Televisivu, agg. televisivo - trasmissioni, spet- prender tempo - t. po teniri una occasioni prus
taculu t., trasmissione, spettacolo te- favorabili, indugiare per avere un’occasione
levisivo. più favorevole.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio428_A


Su tempus T. 29

Un’era, un’evu, un’epoca, unu seculu o cent’annus, unu lustru o cinc’annus, un’annu, annu
bisestu, unu semestri o ses mesis, unu trimestri o tres mesis, unu o una stasoni, unu mesi, una
cida, una dì, un’ora, unu minutu, unu segundu.
Is partis de sa dì: s’obrescidroxu, sa nèa, s’aurora, sa spuntada o sa bessìda de su soli, su
mengianu, su mesudì, su pusti(s) prangiu, su merì, su mericeddu, su scurigadroxu, sa primu
notti, sa notti.
Is dìs de sa cida: domi(ni)gu, lunis, martis, merculis, giobia, cenabara, sabudu.
Is mesis de s’annu: Gennargiu o gennarxu, friargiu o friarxu, marzu, abrili, maju, lampadas,
mesi di argiolas o treulas, aùstu, cabudanni, Santu Aìni o mesi de ladami(ni), dognassantu,
mes’e idas o mesi de Paschixedda.
Is istasonis: su beranu, s’istadi o su stadi, s’atongiu, s’ierru.
Is festas nodìas de s’annu: Annu nou, Pasca de is tres gurreis o Is tres gurreis, Santa Maria
Candelas, carnevali o carnovali o segarepezza, giobia de lardaiolu, domigu de cou, martis de
cou, merculis de cinixu, caresima, domigu de prama, cida santa, pasca, Pentecosti o Pasca
Antecosti, S’Assunta o Nosta Sennora di Aùstu o Mesaustu, Totus is Santus o Dognassantu, sa
dì de is mortus, S’Immaculada, Paschixedda.

Tempus, s.m. tempo - is quattru tempus de s’an- Tènebra, s.f. buio, oscurità (termine usato so-
nu, le 4 stagioni dell’anno; - donai t. a su t., prattutto al pl.) - sa funzioni de is tenebras o
dar tempo al tempo, operare con prudenza; de is marturius, la funzione delle tenebre nel-
- pigai t., prendere tempo; - de meda t., da la Settimana Santa.
molto tempo; - tempus fait, tempo fa; - in t., Tenebrosu, agg. tenebroso, oscuro - celu, mari
in tempo; - cun su t., col tempo; - su t. si scon- t., cielo, mare tenebroso; - pensamentus te-
ciat, il tempo si guasta; - su t. s’acconciat, il nebrosus, pensieri misteriosi.
tempo si rasserena; - a t. e a logu, a tempo e a Tenenti, s.m. tenente - su gradu de tenenti de
luogo; - su t. sanat totu, il tempo sana ogni cosa. vascellu in sa marina corrispundit a cussu
Tenacementi, avv. in modo tenace. de capitanu in s’esercitu, il grado di tenente
Tenaci, agg. tenace, che tiene, che resiste. di vascello nella marina corrisponde a quello
Tenacidadi, s.f. tenacità. di capitano nell’esercito.
Tenalla(s), ved. Tanalla(s). Teneramenti, avv. con tenerezza.
Tenda, s.f. tenda da campo - prantai is tendas, Téneru, agg. tenero, non duro - castiàda tene-
attendarsi; - pigai is tendas, levare le tende. ra, sguardo tenero; - ses troppu t. cun fillu
Tendenti, agg. che tende, tendente. tuu, sei troppo debole con tuo figlio [tiernu].
Tendénzia, s.f. tendenza, inclinazione, propen- Tenimentu, s.m. vasto possedimento fondiario,
sione. tenuta - possedit unu grandu t. in sa zona di
Téndini, s.m. tendine [cardamponi]. Aristanis, possiede una grande tenuta nella
Tendinosu, agg. pieno di tendini - pezza ten- zona di Oristano.
dinosa, carne tendinosa. Tèniri, 1. v.tr. possedere, tenere, avere - t.
Tèndiri, v.tr. tendere, distendere - t. una funi intre famini, sidi, basca, frius, avere fame, sete,
duas matas, tendere una fune tra due alberi; - caldo, freddo; - t. cura, aver cura; - t. lastima,
t. is cordas de una ghitarra, tendere le corde aver compassione; - t. axíus, avere affanni; -
di una chitarra; - t. is arrezzas, tendere le reti. t. ita nai, aver da dire, criticare; - t. fueddus
Téndiu, p.p. e agg. teso, disteso - teniri sa camba cun d-unu, venire a parole con uno; - cantus
tendia, tenere la gamba distesa; - portu is ner- annus tenis?, quanti anni hai? 2. v.intr. ar-
bius tendius, ho i nervi tesi, sono agitato. dere, bruciare - su fogu est tenendi, il fuoco
Tendixedda, s.f. dim. piccola tenda. arde; - sa linna frisca stentat a t., la legna
Tendoni, s.m. accr. tendone, grossa tenda. fresca arde a stento.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio429_A


Tennis, s.m. gioco del tennis. Teoricamenti, avv. in teoria - t. custu
Tennista, s.c. giocatore di tennis. muru si podit fai in d-una cida, teori-
Tennísticu, agg. tennistico. camente questo muro si può fare in una
Tenori, s.m. 1. tenore, atteggiamento, tono - su settimana.
t. de una littera, il tenore di una lettera; - t. de Teóricu, agg. teorico - imparu t., insegnamento
vida, tenore di vita 2. il registro più alto della teorico.
voce maschile - tenit una bella boxi de t., ha Terapéutica, terapia, s.f. branca della medici-
una bella voce da tenore. na che si occupa della cura delle malattie e la
Tensioni, s.f. tensione - ddu hat t. in famiglia de cura stessa.
candu sa filla est abbarrada pringia, c’è ten- Terapéuticu, agg. terapeutico, relativo alla te-
sione in famiglia da quando la figlia è rimasta rapia - metodu t., metodo terapeutico.
incinta. Terebintu, s.m. terebinto [moddizzi era].
Tenta, s.f. tratto di terreno che seguono i mieti- Termali, agg. termale - mizza t., sorgente ter-
tori; ampiezza di un incendio - su fogu tenit male; - stabilimentu, cura t., stabilimento,
una t. de duxentus metrus, l’incendio ha un cura termale.
fronte di duecento metri. Terminai, v.tr. terminare, finire - t. unu contu,
Tentadori, s.m. tentatore - su t., il tentatore, il terminare un racconto; - casi sempri is fabulas
diavolo. terminant cun sa morali, quasi sempre le fa-
Tentai, v.tr. tentare, provare - hapu tentau de vole terminano con la morale.
ddu firmai ma no inci seu arrenesciu, ho ten- Terminali, terminativu, agg. terminale, fi-
tato di fermarlo ma non ci sono riuscito; - su nale.
t. no noxit, il tentare non nuoce. Terminau, p.p. terminato, finito.
Tentativu, s.m. tentativo, prova - dogna t. est Terminazioni, s.f. terminazione, parte fina-
andau mali, ogni tentativo è fallito. le, desinenza - medas nominis de mestie-
Tentau, p.p. tentato, provato. ris tenint sa t. in “eri”, molti nomi di me-
Tentazioni, s.f. tentazione - arrui in t., cadere stieri hanno la terminazione in “eri”.
in tentazione; - is durcis sunti una t. irresisti- Términu, trémini, s.m. 1. fine, termine, con-
bili po mei, i dolci sono una tentazione irresi- fine, limite - s’arriu signalat su t. de sa
stibile per me. propriedadi, il fiume segna il confine del-
Tentu, p.p. 1. tenuto, avuto, posseduto 2. arso la proprietà 2. parola, vocabolo - t. scien-
- su fogu no est ancora t., il fuoco non è an- tificu, filosoficu, termine scientifico, filo-
cora arso. sofico.
Tentura, s.f. cattura del bestiame che pascola Termoeléttricu, agg. termoelettrico - cen-
abusivamente; multa relativa - pagai sa t., pa- trali termoelettrica, centrale termo-
gare la multa per il pascolo abusivo. elettrica.
Tenturai, v.tr. catturare il bestiame che pa- Termògrafu, s.m. strumento per misurare e re-
scola abusivamente o che ha provocato dan- gistrare graficamente le variazioni di tempe-
ni alle colture, e notificare il danneggia- ratura.
mento. Termologia, s.f. parte della fisica che studia i
Teodolite, s.m. teodolite, strumento usato per fenomeni del calore.
rilievi topografici. Termòmetru, s.m. termometro.
Teologali, agg. teologale, che concerne Dio - is Termosifoni, s.m. termosifone.
virtudis teologalis sunti sa fidi, sa speranza e Termòstatu, s.m. termostato.
sa caridadi, le virtù teologali sono la fede, la Terna, s.f. insieme di tre persone fra le quali
speranza e la carità. una verrà prescelta a un ufficio.
Teologia, s.f. teologia. Ternai, v.tr. mettere uno nella terna dei candi-
Teológicu, agg. teologico - disputa teologica, dati a un ufficio.
dibattito teologico. Ternàriu, agg. composto di tre elementi - me-
Teòlogu, s.m. studioso di teologia. tru t., la terzina dantesca; - versu t., verso di
Teorema, s.m. teorema. tre sillabe.
Teoria, s.f. teoria - sa t. chene pratica no balit Ternu, s.m. terno - binciri unu t. a su lottu,
nudda, la teoria senza pratica non vale. vincere un terno al lotto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio430_A


Ternura, s.f. tenerezza - sa t. de una mam- asutta de peis, mancare il terreno sotto i pie-
ma po is fillus, la tenerezza di una madre di 2. agg. che è di questa Terra, di questo
per i figli. mondo - vida, disigius terrenus, vita, desi-
Terra, s.f. il nostro pianeta, mondo, paese, ter- deri terreni.
ra, terreno coltivabile - s’obispu est andau in Térreu, agg. che ha il colore della terra.
pellegrinaggiu a sa Terra Santa, il vescovo è Terríbili, agg. terribile - unu frius t., un freddo
andato in pellegrinaggio in Terra Santa; - me- eccezionale.
das Sardus traballant in terra strangera, molti Terribilmenti, avv. terribilmente.
Sardi lavorano in terra straniera; - hapu com- Territoriali, agg. territoriale - tremini t., con-
porau un’arrogu de terra, ho comprato un fine territoriale; - aquas territorialis, acque
pezzo di terreno; - t. màini o grassa o niedda, territoriali.
terreno ricco e fertile, umido e profondo; - t. Terrori, s.m. terrore, spavento - su t. de sa mor-
stasía, terreno povero, secco, superficiale; ti, il terrore della morte.
- t. sabonazza, terreno difficile da lavorare Terrorismu, s.m. il ricorso a mezzi spietata-
perché troppo duro in siccità e troppo vischio- mente violenti e illegali nella lotta politica.
so se piove; - t. langia e perdosa, terreno ma- Terrorista, s.c. chi compie attività terroristica.
gro e pietroso; - t. abenada, de paúli, terreno Terrorísticu, agg. terroristico - attentau t., atten-
acquitrinoso, paludoso; - t. coltivada, terreno tato terroristico.
coltivato; - t. strecosciada, terreno concimato Terrosu, agg. che contiene terra, sporco di terra
dal bestiame; - terras aratorias, terreni da - birdura terrosa, verdura sporca di terra.
arare; - t. arenosa, carcinaxa, terreno sabbio- Terza, s.f. la terza classe di una scuola; la terza
so, calcareo; - t. de strexu, argilla; - strexu de marcia nel cambio dei veicoli a motore - po-
t., vasellame di terracotta; - unu mòi de t., uno ninci sa t., innesta la terza.
starello, 40 are di terreno; - t. t. o - paris cun Terziàriu, 1. s.m. membro di un terz’ordine - t.
t., rasente la terra; - arrui a t., cadere a terra; franciscanu, dominicanu, terziario francesca-
- ghettai a t., buttare, rovesciare a terra. no, domenicano 2. agg. che occupa il terzo
Terrafirma, s.f. il continente, per gli isolani posto, spec. in loc. scientifiche.
[terramanna]. Terzígliu, s.m. gioco di carte simile al tressette
Terràglia, s.f. coll. vasellame, stoviglie di cera- ma che si gioca in tre.
mica o di terracotta. Terzina, s.f. terzina, strofa di tre versi.
Terramanna, s.f. il continente, in contrappo- Terzu, agg. e s.m. terzo - su t. fillu si narat Lui-
sizione alle isole [terrafirma]. su, il terzo figlio si chiama Luigi; - s’abogau
Terramannesu, agg. e s.m. continentale. bivit in su t. pianu, l’avvocato abita al terzo
Terraprenai, v.tr. fare terrapieni. piano; - mi spettat unu t. de is utilis, mi spetta
Terraprenu, s.m. terra ammassata come rin- un terzo degli utili.
forzo di muri, argini, ecc. Tesaurizzai, tesaurisai, v.intr. tesaurizzare.
Terrazzanu, s.m. abitante di un castello o di Téschiu, s.m. teschio, cranio soprattutto di ca-
luogo chiuso da mura. daveri [conca de mortu].
Terrazzu, s.m. terrazzo, veranda, loggiato. Tesi, s.f. enunciato da dimostrare - formulai, su-
Terremotau, 1. agg. che è stato colpito o steniri una t., formulare, sostenere una tesi.
devastato dal terremoto - cittadi, zona ter- Tesoreri, s.m. tesoriere.
remotada, città, zona terremotata 2. s.m. Tesoreria, s.f. tesoreria - sa t. de su Stadu,
abitante di una zona devastata dal terre- de su Comunu, la tesoreria dello Stato, del
moto. Comune.
Terremotu, terremutu, s.m. terremoto - fig. Tesoru, s.m. tesoro - accumulai, possidiri, aga-
persona, animale o cosa che produce scompi- tai unu t., accumulare, possedere, trovare un
glio - cussu pipiu est unu t., quel bambino è tesoro; - sa saludi est unu t., la salute è un
un terremoto. tesoro; - hap’a fai t. de is consillus tuus, farò
Terrenu, 1. s.m. terreno - t. sterili, langiu, tesoro dei tuoi consigli.
argiddosu, perdosu, terreno sterile, magro, Tèssera, s.f. tessera, marca - t. annonaria, tesse-
argilloso, pietroso; - t. bonu po arai lori, ter- ra per il prelievo limitato di generi alimentari;
reno adatto per la semina; - mancai su t. - t. de giornalista, tesserino da giornalista.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio431_A


Tesseramentu, s.m. tesseramento, raziona- Testimoniànza, s.f. testimonianza - t. di af-
mento. fettu, de reconoscenzia, testimonianza d’af-
Tessidori, tessingianu, s.m. tessitore, addetto fetto, di riconoscenza; - dd’hant arrestau po
alla tessitura - fig. orditore - t. de ingannus, falsa t., l’hanno arrestato per falsa testimo-
tessitore di inganni. nianza.
Tessidura, tessingiu, s.f. tessitura - sa t. de unu Testoni, s.m. grossa moneta d’argento con l’ef-
tappetu, la tessitura di un tappeto. figie del sovrano, che circolò in vari stati ita-
Tèssiri, v.tr. tessere - imparai a t., imparare a liani a partire dal XV sec.
tessere; - t. una bertula, tessere una bisaccia; Testu, s.m. 1. vaso di terracotta per fiori - unu t.
- s’omini ordit e sa fortuna tessit, l’uomo or- de froris, un vaso di fiori 2. l’insieme delle
disce e la fortuna tesse. parole che compongono un documento - su t.
Tessiu, p.p. tessuto. de unu codici, il testo di un codice 3. libro
Testa, s.f. testa, capo - t. coronada, testa coro- autorevole - is testus classicus, is testus sa-
nata; - pagai unu tantu po t., pagare un tanto crus, i testi classici, i testi sacri.
a testa. Testuali, agg. testuale - critica t., critica testuale;
Testàbili, agg. che può essere oggetto di testa- - citazioni t., citazione testuale.
mento, testabile. Tetanu, s.m. tetano.
Testadori, s.m. chi fa testamento. Tetràsticu, agg. che consta di quattro versi
Testai, v.intr. far testamento. - curba tetrastica, strofa tetrastica.
Testamentàriu, agg. testamentario - erederu t., Tétteru, agg. rigido, dritto nella persona, im-
erede testamentario. pettito [cirdinu].
Testamentu, s.m. testamento - t. scrittu de pro- Téula, s.f. tegola - maístu de teulas o teulaiu,
pria manu de su testadori, testamento olo- tegolaio.
grafo. Teulàcciu, tobàcciu, s.m. coll. frantumi di
Testardu, testarrudu, agg. ostinato, caparbio tegola.
- t. che unu mulu, testardo come un mulo [to- Teulada, s.f. tetto, tettoia - t. a duas aquas, tetto
storrudu]. a due spioventi; - aposentu a t., stanza a tetto.
Testàticu, s.m. ammontare per persona, im- Teuladedda, s.f. dim. tettuccio.
posizione fiscale pro-capite (testa po testa) Teulàiu, s.m. tegolaio (W.).
- con-sumu t. de birra, de pezza, de tabaccu, Ti, pron.p. di 2a p.sing. ti, te - no ti pongias in
consumo pro-capite di birra, di carne, di ta- mesu, non metterti in mezzo; - ge’ ti ddu hap’a
bacco. nai, te lo dirò; - ti praxit sa sindria?, ti piace
Testau, p.p. disposto per testamento. l’anguria?
Testera, s.f. 1. la parte superiore o anteriore di Tialla, s.f. tovaglia - t. de linu, brodada, to-
qualcosa, testata - sa t. de su lettu, la testata vaglia di lino, ricamata.
del letto 2. la parte delle briglie che regge il Tialledda, s.f. dim. tovaglietta.
portamorso passando sopra la testa del ca- Tiallora, s.f. tovagliolo [trattabuccu].
vallo. Tiàmini, tiàschili, inter. diamine (esclamazione
Testículu, s.m. testicolo - testiculus de mascu, di meraviglia, di stizza) - ita t. seis fadendu
de porcu, granelli di montone, di maiale [but- inguni?, che diamine fate lì?
toni]. Tianada, s.f. tegamata - una t. de prisuci, una
Testificadori, s.m. chi testifica, testimone. tegamata di piselli.
Testificai, v.tr. testimoniare. Tianeddu, s.m. dim. tegamino.
Testificazioni, s.f. testimonianza. Tianu, s.m. tegame di terracotta - s’est pappau
Testimóngiu, s.m. testimone - t. de vista, testi- unu t. de fasolu, si è mangiato un tegame di
mone oculare; - t. falsu, testimone falso; - ti fagioli.
deppu fueddai chene testimongius, debbo Tiàra, s.f. tiara o triregno.
parlarti da solo. Tiàulu, s.m. diavolo - portai su t. in corpus,
Testimoniai, v.tr. dichiarare sotto giuramento avere il diavolo in corpo; - indi scit una prus
[testificai]. de su t., ne sa una più del diavolo; - su t. fait is
Testimoniali, agg. testimoniale - prova t., pro- pingiadas e scarescit is crobettoris, il diavo-
va testimoniale. lo fa le pentole e dimentica i coperchi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio432_A


Tidíli, s.m. cercine. Timorau, timoratu, agg. timorato, scrupoloso
Tidingiolu, s.m. verme nero e peloso che si for- - t. de Deus, timorato di Dio.
ma nella carne salata e seccata. Timori, s.m. timore, paura, apprensione, trepi-
Tidíngiu, s.m. nuca - su fossu de su t., la col- dazione - t. de is maladias, de is esaminis,
lottola [pistiddu, ozzili]. paura delle malattie, degli esami; - teniat t.
Tidóriu, tidu, s.m. colombaccio. de no essiri promoviu, aveva timore di non
Tiernamenti, avv. con tenerezza. essere promosso.
Tiernu, agg. tenero, affettuoso, amoroso - ca- Timoria, s.f. paura, timore - dd’est carriada
stiada tierna, sguardo che esprime te- sa t. e s’est fuíu, gli è venuta la paura ed è
nerezza. scappato.
Tiesu, agg. teso, disteso. Timorosamenti, avv. con paura.
Tifai, v.intr. fare il tifo per una squadra o per un Timorosu, agg. pieno di timore.
campione sportivo; per est. parteggiare per Tímpanu, s.m. timpano dell’orecchio.
qualcuno. Tinca, trinca, s.f. tinca (pesce d’acqua dolce).
Tifu, s.m. 1. tifo, malattia infettiva epidemica Tingenti, agg. che tinge.
che provoca lesioni intestinali e un grave sta- Tíngia, s.f. tigna - t. de is brebeis, tigna delle
to tossinfettivo 2. entusiasmo fanatico per un pecore; - t. de conca, alopecia.
atleta, una squadra sportiva o una personalità Tingidura, s.f. tintura, tingitura.
famosa in altri campi. Tingiosu, agg. affetto da tigna - pisittu t., gatto
Tígia, s.f. tomaia della scarpa. tignoso - fig. spilorcio.
Tigrau, agg. tigrato, di vari colori [pintulinu]. Tingiri, v.tr. tingere, dare il colore - t. unu bisti-
Tigri, s.f. tigre - crudeli che una t., crudele come ri, tingere un abito; - tingirisí is pilus, tinger-
una tigre. si i capelli.
Tilla, s.f. goccia di olio o grasso che galleggia Tíngiu, s.m. pidocchio delle piante.
nel brodo [silla]. Tinta, s.f. 1. tinta per imbiancare - donai sa
Timballa, s.f. 1. stampo di metallo in cui si cuo- pri-mu manu de t., dare la prima mano di
ciono sformati e budini 2. budino, pasticcio tinta 2. inchiostro [tinta de scriri] (< sp.,
di maccheroni - t. de latti, flan di latte 3. spe- cat. tinta).
cie di strumento musicale, nacchera. Tinteri, s.m. calamaio (< cat. tinter).
Timbrai, v.tr. timbrare - t. e firmai unu docu- Tintori, s.m. tintore, chi gestisce una tintoria.
mentu, timbrare e firmare un documento. Tintoria, s.f. tintoria - sa bistimenta est in t.,
Timbru, s.m. timbro. l’abito è in tintoria.
Timíbili, agg. che è da temersi. Tintu, agg. scuro, nero - binu t., vino rosso
Timiculus, s.m. persona molto paurosa - no ti carico.
depiast aspettai firmesa de unu t. diaíci, non Tintura, s.f. 1. atto, effetto del tingere - sa t. de
dovevi attenderti risolutezza da un pavido co- is peddis, la tintura delle pelli 2. sostanza che
me quello [covardu]. serve a tingere 3. soluzione alcolica di sostan-
Timidamenti, avv. con timidezza. ze medicinali - t. de iodiu, tintura di iodio.
Timidesa, s.f. timidezza. Tinu, s.m. giudizio, discernimento, riflessione
Tímidu, agg. timido - t. che unu conillu, timido - fai is cosas senza t., fare le cose senza rifles-
come un coniglio. sione.
Tímiri, v.tr. temere, aver paura, dubitare - no te- Tiorba, s.f. strumento musicale a corde.
niri nudda de t., non aver nulla da temere; Típicu, agg. tipico, caratteristico.
- mellus a t. che a provai, meglio temere che Tipografia, s.f. tipografia, stamperia [imprenta].
provare; - no timais, ca su cani no mussiat, Tipogràficu, agg. tipografico - caratteri, errori
non temete, il cane non morde. t., carattere, errore tipografico.
Timíu, p.p. temuto - omini t. de totus, uomo Tipògrafu, s.m. tipografo [stampadori, impren-
temuto da tutti. tadori].
Timongia, s.f. incenso. Tippidamenti, avv. con foltezza, fittamente.
Timoni, s.m. timone. Tippidura, s.f. foltezza, fittezza.
Timonista, timoneri, s.m. timoniere, pilota [pi- Tippíri, ved. Intippiri.
lotu]. Tippíu, agg. folto, fitto - boscu t., bosco folto.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio433_A


Tipu, s.m. tipo, esemplare, modello - una giac- Tirisía, s.f. itterizia [striadura].
ca de t. sportivu, una giacca di tipo sportivo; Tirisiau, agg. itterico, affetto da ittero.
- unu t. nou de telefonu, un nuovo modello di Tirixedda, s.f. dim. strisciolina.
telefono. Tironi, s.m. tirata - buffai totu a unu t. unu cun-
Tira, 1. s.f. striscia, lista di pelle o di tela giali de binu, bere tutto d’un fiato un boccale
- segai a tiras, tagliare a strisce 2. nella loc. di vino.
“portai a t.”, condurre, trainare; - portai unu Tírria, s.f. dispetto, perfidia - a t., po t., a di-
molenti a t., tenere un asino a mano; - portai spetto.
t. t., trascinare. Tirriaisí, v.intr. odiarsi - cussus duus si tirriant
Tirabotta, s.m. tirastivali. de candu fiant piccioccheddus, quei due si
Tirabussoni, s.m. cavatappi (< fr. tire-bouchon). odiano da quando erano ragazzini.
Tiracascialis, s.m. dentista, cavadenti. Tirriosu, agg. dispettoso, caparbio, ostinato.
Tirada, s.f. tirata - una t. di origas, una tirata di Tiru, s.m. tiro - is tirus de s’artiglieria, i tiri
orecchie, un rimprovero; - su traballu dd’heus dell’artiglieria; - carrossa a duus, a quattru
fattu totu a una t., il lavoro l’abbiamo fatto tirus, carrozza tirata da due, quattro cavalli.
senza interruzione. Tisichénzia, tisichesa, s.f. tisichezza, tuber-
Tiradori, s.m. tiratore, chi è abile nel tirare con colosi.
armi da fuoco. Tísicu, agg. e s.m. affetto da tisi.
Tiradura, s.f. tiratura, il tirare copie per mezzo Tisicúmini, s.m. tisicume.
della stampa; il numero delle copie stampate Tistivillu, s.m. coccio di terracotta.
- a t., (loc.avv.) a strappo. Titifrius, s.m. brividi che precedono la febbre.
Tiràggiu, s.m. visita di leva - hat giai fattu su t., Titta, s.f. mammella - súiri sa t., succhiare il
ha già fatto la visita di leva. latte; - portat is tittas comente duas sindrias,
Tirai, v.tr. tirare - t. a longu, tardare, indugiare; - ha le mammelle come due angurie; - t. de bac-
t. su preziu, tirare il prezzo; - t. a perda, t. a ca, corniola, varietà di uva.
frunda, lanciare pietre, fiondare; - t. sa paga, Tittía, esclamazione che si usa per esprimere la
percepire il salario; - t. carcinus, scalciare, delle sensazione di freddo.
bestie; - t. su zugu a is caboniscus, tirare il collo Tittiacca, sizziacca, s.f. erba vaiola maggiore.
ai pollastri; - t. is origas, rimproverare; - t. duus Tittiera, s.f. biberon, poppatoio.
palmus, misurare due palmi; - t. a sa razza de Tittixedda, s.f. dim. mammellina.
su babbu, somigliare alla famiglia del padre; - Tittuda, agg. donna pettoruta, che ha un gros-
t. s’aqua a su molinu suu, ti-rare l’acqua al so seno.
proprio mulino; - t. sa perda e cuai sa manu, Títtula, s.f. 1. spicchio - t. di allu, di arangiu,
lanciare il sasso e nascondere la mano. spicchio d’aglio, di arancia [siliqua] 2. pic-
Tiralàsticu, s.m. fionda elastica. colo ascesso alle gengive.
Tiralíneas, s.m. riga, tiralinee. Tittuledda, s.f. clitoride [linguedda].
Tiramolla, s.m. tiremmolla, atteggiamento di chi Titulai, v.tr. intitolare, dare un titolo.
ora tira, ora concede; persona indecisa - est unu Titulari, agg. e s.m. titolare - professori t., pro-
t., è un indeciso. fessore titolare di cattedra.
Tirannía, s.f. tirannide, tirannia - rebellaisí a Titulau, s.m. in possesso di titoli.
sa t., ribellarsi alla tirannia. Títulu, s.m. titolo - su t. de unu liburu, de una
Tirannizzai, v.tr. tiranneggiare, dominare tiran- canzoni, il titolo di un libro, di una canzone
nicamente. - fig. motivo, ragione, diritto - a ita t. mi ddu
Tirannu, s.m. tiranno. domandas?, a che titolo me lo chiedi?
Tiranti, s.m. e agg. tirante. - dd’hapu fattu a t. di amicizia, l’ho fatto a
Tirapèi, s.m. utensile del calzolaio. titolo di amicizia.
Tirau, p.p. tirato, teso, percepito. Tobàcciu, ved. Teulàcciu.
Tiria, s.f. erba vescicatoria, ginestra spinosa. Tocca, 1. s.f. velo a pieghe che copre il collo e
Tiriàga, s.f. antico medicamento al quale si attri- il petto delle suore [mongili] 2. inter. cammi-
buivano poteri straordinari soprattutto quale na! Va’!
antidoto contro il morso dei serpenti velenosi. Toccàbili, agg. tangibile.
Tirinnina, s.f. ragnatela. Toccadura, s.f. toccatura.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio434_A


Toccai, v.tr. toccare, tastare, spettare - t. cun sa manu, Topàziu, s.m. topazio.
accertarsi; - t. de sproni su cuaddu, spronare il Topettu, toppè, s.m. ciocca di capelli posticci,
cavallo; - t. su pulsu, tastare il polso; - t. sa manu, toupé (< fr. toupet).
stringere la mano; - t. sa porta, bussare alla por- Tòpi, s.m. 1. topo, sorcio - stampu, niu de topis,
ta; - t. is campanas a missa, suonare a messa; topaia; - comporai su lardu de is topis, acqui-
- t. femina, conoscere carnalmente una donna. stare dalla persona sbagliata; - colori de t., color
Toccamentu, s.m. toccamento, contatto. grigio topo; - fai t., far cilecca; - t. de mata,
Toccareddu, agg. che ha l’abitudine di mettere forasiepe; - t. de muru, scricciolo; - t. di arriu,
le mani addosso, spec. alle donne. tuffetto 2. organo sessuale femminile.
Toccau, 1. s.m. specie di copricapo o cuffia Tópicu, agg. topico, locale - remediu t., rime-
2. p.p. toccato - t. di acciou, animale che dio topico tipo cerotto, impacco, ecc.
zoppica perchè inchiodato; - t. de binu, che Topixeddu, s.m. dim. topolino.
ha bevuto più del normale, alticcio. Topografia, s.f. topografia.
Toccu, s.m. 1. tatto 2. tocco di campana. Topogràficu, agg. topografico.
Tòffa, s.f. buca [forada]. Topògrafu, s.m. topografo.
Toga, s.f. toga. Toppa, s.f. 1. serratura, buco della serratura [su
Togau, agg. togato, che indossa la toga. stampu de sa crai] 2. pezzo di stoffa o di
Tola, s.f. recipiente di latta per il trasporto del pelle con cui si ripara uno strappo o un buco
latte (piem. tola = latta). negli abiti o nelle scarpe [zapulu].
Tolàiu, s.m. lattoniere, stagnino [lattoneri, stan- Toppè, ved. Topettu.
giaiu, liauneri]. Toraci, s.m. torace [cascia].
Tolipani, ved. Tulipani. Torbau, s.m. torbato, vitigno e vino bianco del-
Tolixedda, s.f.dim. lattina - nebodi miu colle- la zona di Alghero.
zionat tolixeddas de birra, mio nipote colle- Tórbidu, agg. torbido [trullu].
ziona lattine di birra. Tórchiu, s.m. torchio per stampare.
Tolleràbili, agg. tollerabile, sopportabile - custu Tórcia, s.f. fiaccola, torcia.
modu de ti cumportai no est prus t., questo Tórcida, trócida, s.f. storta, slogatura.
modo di comportarti non è più tollerabile. Torcidroxu, s.m. torcitoio, strumento per torce-
Tollerai, v.tr. tollerare - t. su frius, is pappais re filo.
grassus, tollerare il freddo, i cibi grassi; - no Torcidura, trocidura, s.f. torcitura, slogatura.
t. certas mexinas, is ingiustizias, non tollera- Tórciri, tróciri, v.tr. storcere - t. is pannus
re certe medicine, le ingiustizie. sciustus, torcere i panni bagnati - no ddi
Tolleranti, agg. tollerante - creu di essiri unu trocias unu pilu, non fargli alcun male [trot-
babbu t., credo di essere un padre tollerante. toxai].
Tollerànzia, s.f. tolleranza, sopportazione. Torculeri, s.m. l’addetto al torchio nelle antiche
Tolu, tou, s.m. costola del coltello. stamperie.
Tomata, ved. Tamàtiga. Tormentíglia, s.f. tormentilla, erba considerata
Tomu, s.m. volume, libro. efficace contro il mal di denti.
Tonària, ved. Tunària Tormentu, ved. Trumentu.
Tónicu, agg. tonico - remediu t., rimedio capa- Tornavox, s.m. il sopraccielo del pulpito [su-
ce di stimolare l’attività organica. braccelu].
Tonsura, s.f. 1. cerimonia sacra mediante la Torneu, s.m. torneo.
quale un laico diviene chierico 2. la chierica Tórpidu, agg. torpido, intirizzito [ingortigau].
degli ecclesiastici. Torpori, s.m. torpore.
Tonsurai, v.tr. dare la prima tonsura come rito sacro. Torracontu, s.m. tornaconto, vantaggio, utile
Tontazzu, agg. stupidino. personale - pensat sempri a su t. suu, pensa
Tonteria, tontidadi, s.f. balordaggine, ignoranza. sempre al suo utile personale.
Tontesa, s.f. stupidità, imbecillità, baggianata. Torrada, s.f. 1. ritorno - a sa torrada fiaus in
Tontonai, v.intr. barcollare, vacillare. cincu, al ritorno eravamo in cinque 2. stanza
Tontu, agg. stupido, ignorante, sciocco - t. che finale di una canzone - t. de sonada, ritornel-
sa perda, tonto come la pietra; - cantu est man- lo; - no tenit t., non segue un ragionamento
nu est t., quanto è grande è tonto. logico.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio435_A


Torrai, v.intr. 1. tornare, ritornare - t. a domu, Totalmenti, avv. completamente - sa lingua sar-
tornare a casa; - t. in sèi, riprendere conoscen- da mancat t. de is preposizionis articuladas,
za; - t. in forzas, ricuperare le forze; - t. in la lingua sarda manca totalmente delle prepo-
paxi, riconciliarsi; - t. a contu, convenire; - t. sizioni articolate.
asegus, rinculare 2. restringersi, rientrare (di Tòtanu, s.m. calamaro o totano maggiore.
stoffe) 3. restituire - torramí su dinai chi Totòra, avv. tuttora.
t’hapu prestau, restituiscimi i soldi che ti ho Totu, 1. agg. tutto (sempre seguito dall’artico-
prestato; - t. suídu, riprender fiato 4. rimette- lo) - t. su mundu, tutto il mondo; - t. su bixi-
re, vomitare - ind’hat torrau totu, ha vomita- nau, tutto il vicinato; - hapu liggiu t. su libru,
to tutto 5. ridiventare - est torrau biancu, è ho letto tutto il libro; - totus is cosas, tutte le
ridiventato bianco; - est torrau poberu, è ri- cose; - tot’e is duus, entrambi 2. pron. tutto
diventato povero. Unito ad altro verbo ha fun- - hap’a penzai a t. deu, penserò io a tutto;
zione iterativa: - torra a beni crasi, ritorna - sunt arribaus totus, sono arrivati tutti; - o t.
domani; - torraddu a nai, ridillo. o nudda, o tutto o niente; - t. fait issu: sonat e
Torrau, p.p. tornato, ristretto, restituito, vomi- ballat, cumbidat e buffat, fa tutto lui: suona e
tato. balla, offre e beve. Unito ad un nome o ad un
Torrenti, s.m. torrente. pron.p. significa “stesso, medesimo” - Deus
Tórridu, agg. torrido - clima t., clima torrido. e totu, Dio medesimo; - iss’e totu, lui stesso
Tortu, s.m. affronto, torto, ingiustizia - donai 3. avv. interamente - in t. e po t., in tutto e
su t., dare il torto; - teniri t., avere torto. per tutto; - cun t., nonostante; - cun t. cussu,
Tortuosamenti, avv. in modo tortuoso. con tutto ciò; - tot’in d-unu, all’improvviso,
Tortuosidadi, s.f. tortuosità - un’arriu prenu ad un tratto.
de tortuosidadis, un fiume serpeggiante. Tra, prep. tra [intre].
Tortuosu, agg. tortuoso, sinuoso. Traballadori, s.m. e agg. lavoratore, laborioso.
Tortura, s.f. tortura - strumentus de t., strumen- Traballai, v.tr. lavorare - t. sa terra, lavorare la
ti di tortura. terra; - t. a giornada, a scarada, lavorare a
Torturai, v.tr. sottoporre alla tortura, seviziare. giornata, a cottimo; - t. senza reposu, lavora-
Toru, s.m. toro, costellazione e segno dello zo- re senza riposo; - t. sutta manu, lavorare in
diaco. nero; - t. sa dí de fattu po sa dí de festa, lavo-
Tosconosu, agg. rancido, stantio, che irrita la rare nei giorni feriali per il giorno della festa.
gola - ollu t., olio rancido. Traballanti, agg. laborioso.
Toscu, tóssicu, s.m. veleno. Traballeddu, s.m. dim. lavoretto.
Tostadura, s.f. durezza, indurimento. Traballosu, agg. faticoso, gravoso, pesante.
Tostai, v.intr. contestare, ribattere - tostaisí, Traballu, s.m. lavoro - t. manuali, intellettuali,
morire; - tostaisí de s’arrisu, morire dal lavoro manuale, intellettuale; - t. de feminas,
ridere. lavoro femminile; - t. de utilidadi pubblica,
Tostau, agg. duro - pani t., pane duro; - su dia- lavoro di pubblica utilità; - arrebentau de su
manti est su prus t. de is mineralis, il diaman- t., acciaccato dal lavoro; - dí de t., giorno lavo-
te è il più duro dei minerali - fig. duro di com- rativo; - a t., (avv.) a stento, a malapena.
prendonio. Trabuccai, v.intr. perdere l’equilibrio.
Tostoínu, s.m. tartaruga - t. de mari, testuggine Trabuccu, s.m. 1. antica unità di misura lineare
marina; - su stuggiu de su t., lo scudo della corrispondente a 12 palmi sardi 2. specie di
tartaruga. foruncolo che compare nel collo.
Tostorrudu, testarrudu, agg. testardo, tenace Tracca, s.f. caratteristico carro a baracca, pa-
[testardu]. rato a festa, in uso nelle sagre - is traccas de
Tostu, agg. duro, sfacciato - facci tosta, faccia Sant’Efis, i carri della processione di S.Efisio.
tosta. Trachea, s.f. trachea [cannarozza, canna de is
Totali, agg. e s.m. totale - silenziu t., silenzio prumonis, canna de gutturu].
assoluto. Tracolla, s.f. striscia di pelle o altro per soste-
Totalidadi, s.f. totalità - sa t. de is presentis hat nere una borsa, la spada o la pistola.
approvau sa proposta, la totalità dei presenti Tracollu, s.m. rovina, disgrazia, tracollo.
ha approvato la proposta. Tradai, ved. Tardai.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio436_A


Traddera, s.f. pettirosso [scraxarrubiu, grisu, Tràgicu, agg. tragico - attori t., attore tragi-
crabarissa]. co; - una situazioni tragica, una situazione
Tradimentu, s.m. tradimento - fai una pregunta luttuosa.
a t., fare una domanda a tradimento; - pappai Tragu, s.m. 1. treggia - portai a t., trainare, tra-
pani a t., mangiare il pane senza guadagnar- scinare 2. pietra trascinata dai buoi nella
selo [traizioni]. trebbiatura [trangulu].
Tradizioni, s.f. tradizione - su studiu de is tra- Traguiai, v.intr. essere affaccendato, indaffara-
dizionis popularis, lo studio delle tradizioni to, fare qualcosa con affanno.
popolari. Traia, s.f. trave - t. maísta, trave principale;
Tradu, ved. Tardu. - traias e zivinas, travi e travetti.
Tradúsiri, v.tr. tradurre - t. de su sardu a s’ita- Traifenu, tragafenu, s.m. rastrello.
lianu, tradurre dal sardo in italiano. Trainai, v.tr. trainare, tirare con fatica un carico.
Traduttori, tradusidori, s.m. traduttore, chi tra- Tràinu, s.m. traino, carico che tirano gli animali.
duce. Tràiri, v.tr. tirare.
Traduzioni, s.f. traduzione. Traitori, s.m. e agg. traditore - t. de sa patria,
Traenti, 1. s.m. chi emette una tratta o una traditore della patria; - binu t., vino che sem-
cambiale 2. agg. traente, che tira - funi t., bra leggero, ma ubriaca.
fune traente. Traitoría, traiximentu, s.f. tradimento - mi
Trafficai, v.intr. trafficare, negoziare, commer- dd’hat fatta a t., me l’ha fatta proditoriamente.
ciare in qualche cosa. Traíxiri, v.tr. tradire - t. un’amigu, tradire un
Trafficanti, trafficadori, s.m. trafficante, com- amico; - t. sa mulleri, tradire la moglie.
merciante. Traíxiu, p.p. tradito.
Tràfficu, s.m. traffico, commercio spec. illecito Traizioni, s.f. infedeltà, tradimento.
- t. clandestinu de sigarettas, di armas, traffi- Trallallera, 1. s.m. ritornello di un canto im-
co clandestino di sigarette, di armi; - su t., in provvisato chiamato “mutettu” 2. nella loc.
is cittadis mannas, est meda intensu, il traffi- “a sa t.”, alla carlona - fait is cosas a sa t., fa
co, nelle grandi città, è molto intenso. le cose alla carlona.
Trafila, s.f. strumento per ottenere fili di qual- Traluxenti, agg. trasparente, che lascia filtrare
siasi materia duttile (filiera). la luce.
Tragàda, s.f. trainata, rastrellata - una t. de linna, Tralúxiri, v.intr. risplendere, apparire luminoso
un trasporto di legna; - una t. de fenu, una ra- ma in modo indistinto.
strellata di fieno. Trama, s.f. trama, disegno - fig. macchinazio-
Tragafenu, ved. Traifenu. ne, intrigo.
Tragai, v.tr. trainare, trascinare, trasportare - t. Tramai, v.tr. intrecciare la trama - fig. tessere
perda a carru, trasportare pietre col carro; inganni, complottare.
- no podit t. is cambas, non riesce a trascina- Tramandai, v.tr. tramandare - t. a is benientis is
re le gambe. costumanzias antigas, trasmettere alle future
Tragalladori, tragalleri, s.m. diffamatore, deni- generazioni le antiche tradizioni.
gratore. Tramaviu, nella loc. “a t.”, senza meta - andai a
Tragallai, v.tr. mormorare, denigrare occulta- t., camminare senza meta.
mente [murmurai]. Tramazzu, s.m. tamerice.
Tragallu, s.m. mormorazione, denigrazione, Tramesai, ved. Intramesai.
calunnia. Tramontai, v.intr. tramontare - in s’istadi su
Tragamerda, s.m. scarabeo stercorario [car- soli tramontat prus a tradu, d’estate il sole
rabusu]. tramonta più tardi.
Tragédia, s.f. tragedia, avveninento luttuoso. Tramontana, tramuntana, s.f. tramontana,
Tragediògrafu, s.m. autore di tragedie. vento freddo proveniente da nord; per est. il
Tragera, ved. Dragea. Nord - sa ventana castiat a t., la finestra guar-
Tràggiu, s.m. cadenza, modo di cantare, fog- da a Nord; - perdiri sa t., perdere la bussola.
gia, usanza. Tramontanàda, s.f. tramontana persistente.
Tragicamenti, avv. in circostanze tragiche. Trampa, tramperia, s.f. inganno, frode - usai
Tragicómicu, s.m. e agg. tragicomico. tramperias, tramare inganni.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio437_A


Tramperi, trampista, s.m. truffatore, lestofante. Transuntivu, agg. riassuntivo.
Tramposu, agg. pieno di inganni. Transuntu, s.m. compendio di un documento,
Tramudai, v.tr. tramutare, cambiare, trasforma- di un atto o di un discorso.
re, trasferire - t. una mata de froris, travasare Transustanziaisí, v.intr. cambiare sostanza (det-
una pianta di fiori. to solamente delle specie eucaristiche).
Tramudamentu, s.m. tramutamento - su t. de Transustanziazioni, s.f. transustanziazione.
su binu, il travaso del vino. Tranzilleris, s.m. pl. legacci della sella per ap-
Tramudau, p.p. tramutato, cambiato, trasferito. pendervi qualcosa.
Tranca, s.f. vezzo, capriccio [crecu]. Tranziri, ved. Transiri.
Trancafilu, s.m. cordoncino di rinforzo e di Trapa, s.f. bòtola.
ornamento alla testata dei libri rilegati. Trapadígliu, s.m. lavoro di traforo su tela per
Trancheri, agg. lezioso, smorfioso, malizioso. farvi un ricamo.
Trangulai, v.tr. trainare, trascinare. Trapadura, s.f. trapanatura, foratura.
Tràngulu, s.m. traino, pietra trascinata dai buoi Trapai, v.tr. forare, traforare.
nella trebbiatura [tragu]. Trapanadori, s.m. trapanatore.
Tranquillamenti, avv. in modo tranquillo, pa- Trapanai, v.tr. forare col trapano - t. una denti,
catamente. una taula, trapanare un dente, una tavola.
Tranquillidadi, s.f. tranquillità - affrontai sa Trapanau, trapau, p.p. forato, trapanato.
situazioni cun t., affrontare con tranquillità la Trapanazioni, s.f. trapanazione.
situazione. Trapanti, s.m. trapano - is puntas di azzargiu
Tranquillizzai, v.tr. tranquillizzare - su medicu de su t., le punte d’acciaio del trapano.
tranquillizzat is maladius, il medico tranquil- Trapassadura, ved. Attrapassadura.
lizza gli ammalati. Trapassai, ved. Attrapassai.
Tranquillizzau, p.p. tranquillizzato, calmato. Trapasseri, s.m. bugiardo.
Tranquillu, agg. calmo, quieto, sereno - hòi su Trapassu, s.m. 1. trapasso, transizione - epoca
mari est t., oggi il mare è calmo; - deu tengiu de t., periodo di transizione 2. andatura difet-
sa cuscienzia tranquilla, io ho la coscienza tosa del cavallo, consistente in un trotto irre-
tranquilla. golare.
Transazioni, s.f. transazione, accordo. Trapuntai, v.tr. lavorare a trapunto, ricamare.
Transigenti, agg. che transige, arrendevole. Trapuntau, p.p. trapuntato.
Transígiri, v.tr. giungere ad una transazione Trapuntu, s.m. tipo di ricamo.
- cussu professori po sa disciplina no transi- Trascendentali, agg. trascendentale.
git, quel professore in fatto di disciplina non Trascendenti, agg. che supera i limiti della
transige. nostra esperienza sensibile.
Transígiu, p.p. transatto - sa liti hat essiri tran- Trascinai, ved. Strascinai.
sigia, la controversia sarà transatta. Trascorporazioni, s.f. trasmigrazione, passag-
Transiri, tranziri, v.intr. passare, sfuggire, sco- gio dell’anima da un corpo all’altro, metem-
starsi - de totateru has a podiri t. ma no de psicosi.
morriri, tutto potrai scansare, ma non la morte; Trascriri, v.tr. trascrivere, ricopiare - t. unu
- no mi tranzu de innòi, non mi scosto da qui. documentu, una sentenzia, trascrivere un do-
Transitai, v.intr. transitare, passare. cumento, una sentenza.
Transitivamenti, avv. transitivamente. Trascuradamenti, avv. con trascuratezza.
Transitivu, agg. transitivo. Trascurai, v.tr. trascurare - t. is fillus, sa fami-
Transitóriu, agg. provvisorio, non durevole, glia, non occuparsi a sufficienza dei figli, della
temporaneo - sistemazioni transitoria, siste- famiglia; - t. su traballu, trascurare il lavoro.
mazione provvisoria. Trascuramentu, s.m. trascuraggine, incuria.
Transitu, s.m. passaggio - t. reservau a is pedo- Trascurau, p.p. e agg. trascurato, trasandato.
nis, transito riservato ai pedoni. Traséri, s.m. deretano, sedere.
Transíu, p.p. scansato, scostato. Trasferíbili, agg. che può essere trasferito.
Transizioni, s.f. transizione - biveus in d-un’epo- Trasferimentu, s.m. trasferimento.
ca de t., viviamo in un periodo di transizione. Trasfèrriri, v.tr. trasferire.
Transuntai, v.tr. compendiare, riassumere. Trasfertu, p.p. trasferito.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio438_A


Trasfigurai, v.tr. trasfigurare, cambiare l’aspetto Traspassamentu, s.m. trapasso, superamento.
esteriore. Traspassau, p.p. trapassato, trafitto, superato.
Trasfigurau, p.p. e agg. mutato, irriconoscibile. Traspirai, v.intr. traspirare, evaporare - fig. tra-
Trasfigurazioni, s.f. trasformazione. pelare, manifestarsi.
Trasformadori, s.m. trasformatore. Traspirazioni, s.f. traspirazione, evaporazione,
Trasformai, v.tr. trasformare, cambiare - hat sudore - sa t. de is matas, la traspirazione delle
trasformau sa domu, ha modificato la casa; piante.
- sa ricchesa dd’hat trasformau, la ricchezza Trasplantai, v.tr. trapiantare - t. rosas, trapian-
lo ha cambiato. tare rose.
Trasformazioni, s.f. trasformazione, cambia- Trasplantamentu, s.m. trapianto.
mento. Trasplantau, p.p. trapiantato.
Trasgrediri, v.tr. trasgredire, violare, non ri- Trasportàbili, agg. che si può trasportare.
spettare - hat trasgredíu a is disposizionis de Trasportadori, s.m. e agg. trasportatore.
lèi, ha violato le disposizioni di legge. Trasportai, v.tr. trasportare - t. materiali cun su
Trasinai, v.tr. trascinare. carru, trasportare materiale col carro; - lassai-
Tràsinu, s.m. strisciata, strascico. sí t. de s’ira, lasciarsi vincere dall’ira.
Trasladai, v.tr. trasportare, trasferire, tradurre. Trasportamentu, s.m. trasportamento.
Trasladau, p.p. tradotto, trasportato, trasferito. Trasportu, s.m. trasporto - t. de personas,
Trasladori, s.m. traduttore. animalis e cosas, trasporto di persone, ani-
Traslazioni, s.f. 1. traslazione, passaggio di pro- mali e cose.
prietà, trasporto 2. metafora, traslato. Trassa, s.f. 1. astuzia, inganno, imbroglio, rag-
Trasmigrai, v.intr. trasmigrare, passare da un giro - de trassas malas, poco raccomanda-
luogo ad un altro di popoli o animali che si bile; - fait trassas prus de su tiaulu, fa in-
spostano in massa. ganni più del diavolo; - trassas de margiani,
Trasmigrazioni, s.f. trasmigrazione - sa t. de astuzie da volpe 2. forma, modello, tipo - a t.
s’anima, il passaggio dell’anima da un corpo de carradedda, a forma di botticina.
ad un altro, secondo la dottrina della metem- Trassai, v.tr. 1. concertare, ideare, ordire - t. de
psicosi. fai una fura, ordire un furto 2. capitare da-
Trasmissioni, s.f. 1. atto del trasmettere - sa t. vanti - si mi trassat..., se mi capita davanti...
de unu telegramma, de una cummedia, la tra- Trasseri, s.m. persona che trama, ingannatore,
smissione di un telegramma, di una comme- imbroglione.
dia 2. programma radiofonico o televisivo Trassiggiai, trastiggiai, v.intr. passare frequen-
- ariseu hapu biu una bella t., ieri ho visto temente per un luogo.
una bella trasmissione. Trassíggiu, trastíggiu, s.m. traffico, orme di
Trasmittenti, agg. che trasmette - una stazioni piedi.
t., una stazione trasmittente. Trastiggiai, ved. Trassiggiai.
Trasmíttiri, v.tr. 1. mandare, far pervenire - t. Trastoccadura, trastoccamentu, s.f. falsifica-
una littera, unu plicu, trasmettere una lettera, zione, alterazione, contraffazione di scrittura.
un plico 2. tramandare, far passare ad altri Trastoccai, v.tr. falsificare, alterare, contraffare
- t. unu derettu, una propiedadi, trasmettere una scrittura - trastoccaisí, diventare pazzo.
un diritto, una proprietà 3. comunicare per Trastoccau, p.p. falsificato, alterato, impazzito.
mezzo della radio o di altri sistemi di comu- Trastu, s.m. masserizia, mobile, utensile di casa.
nicazione - sa radiu hat trasmittiu unu pro- Trasumanaisí, v.intr. andare oltre i limiti della
gramma de canzonis, la radio ha trasmesso natura umana, avvicinandosi alla divinità.
un programma di canzoni. Trattàbili, agg. che si può trattare - preziu t.,
Trasparenti, agg. trasparente [traluxenti]. prezzo trattabile - fig. affabile, gentile - est
Trasparénzia, s.f. trasparenza - castiai una cosa una persona t., è una persona affabile.
in t., guardare una cosa in trasparenza; - sa t. Trattabilidadi, s.f. trattabilità, affabilità.
de s’imbirdiu, la trasparenza del vetro. Trattabuccheddu, s.m. dim. tovagliolino.
Trasparèssiri, v.intr. trasparire, trasmettere luce. Trattabuccu, s.m. salvietta, tovagliolo [tiallora].
Traspassai, v.tr. trapassare, trafiggere, oltrepas- Trattacasu, s.m. grattugia.
sare, superare. Trattadura, s.f. grattugiata.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio439_A


Trattai, v.tr. 1. grattugiare - t. su casu, su pani, Travasadori, s.m. travasatore.
grattugiare il formaggio, il pane 2. parlare o Travasai, v.tr. travasare - t. su binu de sa dami-
scrivere su un determinato argomento - ti spie- zana in is buttiglias, travasare il vino dalla
gu de ita si trattat, ti spiego di che cosa si damigiana nelle bottiglie.
tratta; - su libru trattat temas socialis, il libro Travasamentu, s.m. travaso - t. de sanguni,
tratta temi sociali 3. venire a patti - t. sa ben- fuoruscita di sangue dai vasi sanguigni.
dida de una terra, trattare la vendita di un Travasau, p.p. travasato.
terreno 4. comportarsi in un determinato mo- Travau, p.p. impastoiato.
do nei riguardi di qualcuno - trattat mali sa mul- Traversa, travessa, s.f. tavola o stanga posta di
leri e is fillus, tratta male la moglie e i figli. traverso - t. de cadira, de carru, traversa di
Trattalía, s.f. coratella d’agnello tagliata a pez- sedia, di carro; - is travessas de su lettu, le
zi, che vengono infilati nello spiedo e avvolti traverse del letto; - is travessas de sa ferro-
con la rete e gli intestini. via, le traverse della ferrovia.
Trattallu, s.m. battaglio delle campane [battallu]. Traversai, truessai, v.tr. attraversare - t. sa
Trattamentu, s.m. trattamento - bonu, malu t., strada, attraversare la strada; - su frumini tra-
trattamento buono, cattivo; - hat tentu su t. versat totu sa bidda, il fiume attraversa tut-
chi si meritat, ha avuto il trattamento che si to il paese.
merita; - est istetiu megliorau su t. economicu Traversali, agg. trasversale.
de is operaius, è stato migliorato il trattamento Traversalmenti, avv. in posizione trasversale.
economico degli operai. Traversau, p.p. e agg. rigato - migias traversa-
Trattau, 1. s.m. opera di argomento storico, das, calze rigate.
letterario, filosofico o scientifico 2. s.m. atto Traverseri, travesseri, s.m. cuscino lungo quan-
stipulato tra due o più Stati - t. di alleanza, de to la larghezza del letto (< cat. traverser).
paxi, trattato di alleanza, di pace 3. p.p. e Traversia, s.f. traversia, disavventura.
agg. trattato, grattugiato - casu t., formaggio Traversu, travessu, agg. traverso, obliquo - an-
grattugiato. dai a t., camminare attraverso i campi, senza
Tratteggiai, v.tr. tratteggiare - t. unu disignu, seguire la strada; - postu de t., messo di tra-
unu retrattu, tratteggiare un disegno, un ri- verso, obliquamente; - castiai a unu de t.,
tratto. guardare uno di traverso, con malevolenza
Trattéggiu, s.m. tratteggio. - fig. perverso, malvagio.
Trattenidori, s.m. intrattenitore. Travessa, ved. Traversa.
Trattenimentu, s.m. trattenimento - t. dan- Traviai, v.tr. traviare, corrompere, trascinare al
zanti, musicali, trattenimento danzante, mu- male - dd’hanti traviau is cumpangias malas,
sicale. lo hanno traviato le cattive compagnie.
Trattèniri, v.tr. trattenere, far rimanere - t. is Travigai, v.tr. e intr. passare, trafficare - in custu
lagrimas, s’arrisu, trattenere le lacrime, il riso; logu no inci travigat nisciunus, in questo po-
- s’hia a bolliri t. a cena, vi vorrei trattenere sto non ci traffica nessuno.
a cena; - si trattenit duas dis in Roma, si fer- Travigau, p.p. battuto, frequentato - camminu
ma due giorni a Roma. t., strada dove passa molta gente.
Tratteniu, p.p. trattenuto. Tràvigu, s.m. traffico, passaggio frequente di
Trattu, s.m. tratto - persona de bellu t., persona gente
di buone maniere. Travullu, trevullu, truvullu, s.m. trifoglio - t.
Trau, s.m. asola, occhiello [ogheddu]. arrolliau, trifoglio stellato; - t. arrubiu, trifo-
Travai, ved. Attravai. glio dei prati; - t. de cuaddu, erba vetturina.
Travaioni, s.m. tafano, insetto che succhia il Trebadura, ved. Treuladura.
sangue, depone le larve nella pelle delle be- Trebai, ved. Treulai.
stie provocando anche infezioni - curriri a t. Trebiali, s.m. inganno, trama.
o fuíri a musca, correre per il fastidio provo- Trébini, s.m. treppiedi - poniri sa pingiada in
cato dal tafano. su t., mettere la pentola sul treppiedi.
Travas, s.f. pl. pastoie - poniri is t. a unu cuaddu, Trebuzzada, s.f. forconata, quantità di forag-
impastoiare un cavallo. gio o altro che si può sollevare con un forco-
Travasàbili, agg. che si può travasare. ne - una t. de palla, una forconata di paglia.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio440_A


Trebuzzu, trabuzzu, s.m. forcone a tre o più Tressai, v.tr. sbarrare, interporsi - si mi tressat
rebbi - t. di appallai, forcone usato per dare in mesu dd’arrògu a còrpus, se mi capita tra
la biada ai buoi; - t. de tres, de quattru corrus, i piedi lo faccio a pezzi. - fig. intrigare.
forcone a tre, quattro rebbi. Tressetti, s.m. tressette (gioco di carte).
Treggea, ved. Dragea. Tresuri, trasuri, s.f. acquazzone, nubifragio.
Trégua, s.f. tregua, armistizio - sa maladia no Treta, s.f. astuzia maliziosa, tradimento.
ddi donat t., la malattia non gli dà tregua. Tretu, s.m. tratto di cammino - fadeus unu t.
Tremebundu, agg. tremebondo. impari, facciamo un tratto di strada insieme;
Tremeddera, s.f. tremarella, stato di profonda - de t. in t., ogni tanto, inteso come distanza;
agitazione dovuto a paura - candu bandu a su - a pagu t. de tempus, a poca distanza di tempo.
dentista mi benit sa t., quando vado dal den- Treu, ved. Treulu.
tista mi viene la tremarella. Tréula, treuladura, trebadura, s.f. trebbiatura
Tremendamenti, avv. in modo tremendo. - tempus de t., tempo di trebbiatura.
Tremendu, agg. che incute terrore. Treulai, trebai, v.tr. trebbiare - macchina de t.,
Trementina, s.f. resina estratta dal pino, usa- trebbiatrice - fig. calpestare, scompigliare, di-
ta in medicina per le sue proprietà bal- sordinare - seis treulendi totu su logu, state
samiche. disordinando tutto.
Tremilla, agg.num. tremila. Tréulas, s.f. pl. mese di luglio [mesi di argiolas].
Trémini, s.m. termine, confine [lacana]. Treulau, p.p. trebbiato, scompigliato, disordi-
Trèmiri, v.intr. tremare - mi tremint is cambas nato.
po sa stanchesa, mi tremano le gambe per la Tréulu, treu, s.m. disordine, confusione, scom-
stanchezza; - t. de su frius, tremare dal fred- piglio.
do; - t. che sa folla, tremare come una foglia. Trevullu, ved. Travullu.
Trémitu, s.m. tremito. Trexentus, agg. e s.m. trecento - possidit prus
Tremori, s.m. tremito, tremore. de t. brebeis, possiede più di trecento pecore.
Trempa, s.f. guancia, gota. Tréxi, agg. e s.m. tredici.
Trempadducciu, agg. paffuto, grassoccio. Trezena, s.f. stazione di tredici giorni.
Tremposu, agg. dispettoso, capriccioso - est unu Trezenu, agg.num. tredicesimo.
piccioccheddu t., è un ragazzino dispettoso, Triangulari, agg. triangolare - unu sciallu t.,
antipatico. uno scialle triangolare.
Trempu, s.m. dispetto, bizza - fai trempus, far Triàngulu, s.m. 1. triangolo (poligono) 2. lima
capricci o dispetti. a sezione triangolare 3. strumento musicale a
Tremulai, v.intr. tremolare. percussione.
Tremuleu, 1. s.m. tremolìo, tremarella, morbo Tribú, s.f. tribù - su populu ebreu fiat cumpostu
di Parkinson 2. s.m. terreno pantanoso dove de doxi tribus, il popolo ebreo era composto
si affonda, sabbie mobili 3. agg. tremolante, di dodici tribù.
tremulo [tremulu]. Tribuladori, s.m. chi tribola o fa tribolare.
Tremulíggia, s.f. bruco di mare usato come esca Tribulai, tribuliai, v.tr. e intr. tribolare, afflig-
per pescare. gere - cun s’arti nosta toccat a t. totu sa vida,
Tremulosa, s.f. torpedine (pesce). col nostro mestiere bisogna tribolare tutta la
Tremulosu, agg. tremolante. vita; - hat finiu de t., ha finito di tribolare.
Trémulu, ved. Tremuleu. Tribulau, tribuliau, agg. tribolato, travagliato,
Trenu, s.m. treno - pigai su t., prendere il treno; afflitto.
- perdiri su t., perdere il treno; - su t. est partíu Tribulazioni, tribulia, s.f. affanno, tribolazione,
in retardu, il treno è partito in ritardo. patimento.
Trenziri, ved. Transiri. Tribuna, s.f. tribuna, palco - sa t. de is autori-
Tres, agg. e s.m. tre - no est bonu a nai t. fueddus dadis, la tribuna delle autorità; - t. numerada,
impari, non sa dire tre parole insieme. tribuna numerata.
Tressa, s.f. sbarra, traversa. Tribunali, s.m. tribunale - contra sa sentenzia
Tressada, s.f. rettangolo di tela ricamata da si- de su pretori si podit arrecurriri a su t., con-
stemare nel letto in sostituzione del risvolto tro la sentenza del pretore si può ricorrere al
del lenzuolo. tribunale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio441_A


Tributai, v.tr. pagare tributi, rendere onore. Tríncia, s.f. cintura.
Tributàriu, agg. tributario - riforma tributaria, Trinciai, v.tr. tagliare minutamente - t. is follas
riforma delle leggi fiscali; - reatu t., violazio- de tabaccu, trinciare le foglie di tabacco; - t.
ne delle leggi fiscali. unu caboniscu, trinciare un pollastro; - t. giu-
Tributu, s.m. tributo. dizius, trinciare giudizi avventatamente.
Tríccia, s.f. treccia - t. de pilus, treccia di capel- Trinciau, 1. p.p. trinciato, sminuzzato 2. s.m.
li; - t. di allu, de figu siccada, resta di aglio, tabacco tagliato minutamente.
di fichi secchi. Trincu, s.m. taglio, ferita.
Trichitrachi, s.m. petardo salterello. Tringhitu, s.m. piccolo sonaglio per gli agnelli
Tridenti, s.m. forcone con tre rebbi [trebuzzu]. [trinitu].
Tríduu, s.m. triduo. Trinidadi, s.f. trinità - s’unidadi e sa t. de Deus,
Triennali, agg. triennale. l’unità e la trinità di Dio.
Triénniu, s.m. tempo di tre anni. Trinnidura, trinnimentu, s.f. tintinnìo.
Trigadíu, trigadínu, agg. tardivo [cuàinu]. Trínniri, v.intr. tintinnare, vibrare.
Trigai, v.intr. tardare - t. in su pagamentu de Trinta, agg. e s.m. trenta.
un’imposta, ritardare nel pagamento di un’im- Trintena, s.f. trentina.
posta; - speru de no t., spero di non fare tardi. Trintésimu, agg.num. trentesimo.
Trigésimu, agg.num. trentesimo. Trinu, agg. che è costituito di tre elementi; si
Tríglia, s.f. triglia - t. de scogliu, triglia di dice spec. di Dio per indicarne la SS. Trinità
scoglio. - Deus est unu e t., Dio è uno e trino.
Trigu, s.m. grano - t. a granu duru, teneru, gra- Tripartiri, v.tr. dividere in tre parti.
no duro, grano tenero; - t. murru, grano sa- Tripartizioni, s.f. divisione in tre parti.
raceno; - una terra de t., un campo di grano; Triplicai, v.tr. triplicare - t. su guadangiu, tri-
- limpiai is trigus de s’erba, diserbare i cam- plicare il guadagno; - hanti triplicau is isfor-
pi di grano; - sa canna, sa cabizza, s’arista zus, hanno triplicato gli sforzi.
de su t., il culmo, la spiga, l’arista del grano; Tríplici, agg. triplice.
- messai su t., mietere il grano; - treulai su t., Triplicidadi, s.f. triplicità.
trebbiare il grano; - molliri su t., macinare il Triplu, agg. e s.m. triplo - has a pagai su t.,
grano; - t. puntu de su crugulloni, grano inton- pagherai una somma tre volte maggiore.
chiato; - t. de Indias, mais; - andai a biri is Trippa, s.f. trippa, pancia, ventre - ses cre-
trigus, andare a vedere le messi, morire. sciu a t., sei ingrassato; - facci de t., viso
Trillai, v.intr. trillare, fare dei trilli. butterato.
Trillu, s.m. trillo. Trippàiu, s.m. venditore di trippa.
Trimestri, s.m. trimestre - pagu s’affittu dogna Triregnu, s.m. tiara pontificia.
t., pago il fitto ogni trimestre. Trisàiu, s.m. trisavolo.
Trimulíggia, ved. Tremulíggia. Trisíllabu, agg. trisillabo - fueddu t., parola di
Trina, s.f. merletto, pizzo. tre sillabe.
Trinai, v.tr. guarnire con trine. Trisinai, v.tr. 1. strisciare, trascinare - andai trí-
Trinca, s.f. 1. termine del gioco di carte “tres- sina-trísina, procedere strasciconi 2. maci-
setti” per indicare la combinazione che com- nare, tritare minutamente.
prende l’asso, il due e il tre del medesimo se- Tristamenti, avv. in modo triste.
me (napoletana) - portu sa t. di orus, ho la Tristesa, tristura, s.f. tristezza, malinconia [an-
napoletana di denari 2. tinca (pesce). nungiu].
Trincai, v.tr. bere abbondantemente, tracannare. Tristu, agg. triste, malinconico - t. de tui!, guai
Trincera, trinceramentu, s.f. trincea, trincera- a te!, povero te!
mento. Trittongu, s.m. sillaba di tre vocali.
Trincerai, v.tr. munire di una o più trincee - trin- Triunfadori, s.m. trionfatore.
ceraisí, ripararsi in una trincea. Triunfai, v.intr. trionfare, riportare piena vit-
Trincettu, s.m. trincetto (utensile del calzolaio). toria, godere - t. a is elezionis, stravincere alle
Trinchi, s.m. trotto irregolare del cavallo - cuad- elezioni.
du chi fait su t., cavallo che trotta irregolar- Triunfali, agg. trionfale - marcia, intrada t.,
mente. marcia, ingresso trionfale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio442_A


Triunfalmenti, avv. in modo trionfale. Troddirisí, v.intr. muoversi, torcersi, piegarsi
Triunfanti, agg. trionfante - sa Cresia t., la Chie- - no mi pozzu troddiri, non riesco a muover-
sa trionfante. mi; - no si podit troddiri de sa grassesa, non
Triunfu, s.m. trionfo - portai in t., portare in può muoversi da quanto è grasso.
trionfo. Tróddiu, s.m. scorreggia, peto.
Triunvirali, agg. triunvirale - lèis triunviralis, Trofèu, s.m. trofeo - unu t. de gherra, de cassa,
leggi triunvirali. un trofeo di guerra, di caccia.
Triunviratu, s.m. triunvirato. Tròga, s.f. inganno, imbroglio - mi dd’hanti fatta
Triúnviru, s.m. triunviro. sa t.!, me l’han fatto l’inganno!
Trivas, nella loc. “a trivas”, a gara - fai a t. de Trogadura, trogamentu, s.f. legatura, avvolgi-
pari, fare a gara tra loro. mento.
Triviali, agg. triviale, volgare - gestu, fueddu t., Trogai, v.tr. avvolgere qualcosa con un filo, una
gesto, parola volgare. corda, una fascia o altro - fig. intrigare.
Trivialidadi, s.f. trivialità - narat sempri tri- Trogau, p.p. avvolto.
vialidadis, dice sempre trivialità. Troiénzia, s.f. sporcizia, sudiciume.
Trivialmenti, avv. volgarmente - arrespundiri Tróiu, agg. sozzo, sporco, sudicio.
t., rispondere in modo triviale. Tròna, s.f. pulpito, ambone [púlpitu].
Tríviu, s.m. luogo dove si uniscono tre vie. Tronai, v.intr. tuonare, anche in senso figurato
Trobaxu, ved. Telargiu. - est tronendi e lampendi totu sa dí, è tutto il
Trobèa, s.f. pastoia per animali. giorno che tuona e lampeggia.
Trobedda, s.f. inganno, frode. Trónciu, s.m. pezzo, tocco - unu t. de pani, un
Trobeddadura, s.f. imbroglio, intrigo [trobeddu]. pezzo di pane [arrogu].
Trobeddai, v.tr. imbrogliare, confondere, in- Tròni, gurdòni, s.m. grappolo.
garbugliare - trobeddaisí, ingarbugliarsi, in- Tronu, s.m. 1. tuono - una zaccarrada de t.,
cepparsi. uno scoppio di tuono; - tronus medas, aqua
Trobeddapèi, s.m. sgambetto. pagu, molti tuoni, poca acqua 2. trono, seg-
Trobeddau, p.p. ingarbugliato, inceppato. gio di re - sa sala de su t., la sala del trono;
Trobedderi, s.m. imbroglione, truffatore. - erederu a su t., erede al trono; - presentaisí
Trobeddu, s.m. imbroglio, intrigo [trobeddadura]. a su t. de Deus, presentarsi al trono di Dio.
Trobidura, s.f. legatura con pastoie. Tròppara, s.f. coll. insieme di persone, torma
Trobiri, v.tr. legare, impastoiare - t. unu cuaddu - arribàda sa genti a tropparas, arrivava la
cun is travas, impastoiare un cavallo. gente a torme.
Trobíu, p.p. legato, impastoiato. Tropicali, agg. dei tropici - clima, maladia t.,
Tròccia, s.f. bastone che si infila tra le funi per clima, malattia tropicale.
tenderle maggiormente - stringiri cun t., strin- Trópicu, s.m. tropico.
gere con il bastone [trottigliu]. Troppu, 1. agg. e pron.indef. troppo - ddui fiat
Troccu, s.m. argilla rossiccia con cui in Oglia- t. genti, c’era troppa gente 2. s.m. su t. strup-
stra si dolcificavano le ghiande che serviva- piat, il troppo guasta 3. avv. a candu t., a
no a fare il pane in periodo di carestia - pani candu nudda, talvolta troppo, talvolta niente.
de t., pane confezionato con ghiande e argilla. Trota, s.f. trota.
Trochillai, v.tr. attorcigliare, aggrovigliare, fare Trottada, s.f. corsa o passeggiata fatta a caval-
un groviglio - t. una madassa, aggrovigliare lo, trottando.
una matassa. Trottadori, agg. e s.m. trottatore, cavallo adde-
Trochillu, s.m. groviglio, garbuglio. strato per la corsa al trotto - cuaddu t., caval-
Tròcida, ved. Torcida. lo trottatore.
Tròciri, ved. Torciri. Trottai, v.intr. trottare, andare di trotto.
Troddiadori, agg. e s.m. che ha l’abitudine di Trottígliu, s.m. bastone utilizzato per tendere le
fare scorregge. funi che servono a imballare le merci [tròccia].
Troddiai(sí), v.intr. scorreggiare, fare scorregge. Trottolai, v.tr. e intr. girare alla maniera della
Troddiànciu, agg. e s.m. 1. lo stesso che trod- trottola, prillare - t. sa bardufula, far girare la
diadori 2. persona che non sa mantenere trottola; - t. comente una bardufula, girare
segreti. come una trottola.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio443_A


Trottoxadura, s.f. torcitura. - no mi trumbullis su stogumu, non sconvol-
Trottoxai, v.tr. attorcigliare, torcere più volte germi lo stomaco.
una cosa su se stessa - t. sa coa, torcere la co- Trumbullau, p.p. intorbidato, offuscato, confuso.
da; - trottoxaisí comente un’anguidda, con- Trumbullu, s.m. intorbidamento, confusione,
torcersi come un’anguilla. scompiglio.
Trottoxamentu, s.m. torcimento, attorciglia- Trumentadori, tormentadori, s.m. tormen-
mento. tatore.
Trottoxau, p.p. ritorto - cotoni t., cotone ritorto. Trumentai, tormentai, v.tr. tormentare, affligge-
Tròttu, s.m. trotto, andatura del cavallo - andai re, torturare - unu dolori chi mi trumentat dí e
a tròttu, andare al trotto. notti, un dolore che mi tormenta giorno e notte;
Tróttu, tórtu, agg. storto - ogus trottus, occhi - t. unu cuaddu, affaticare eccessivamente un
storti; - cambas trottas, gambe storte; - castiai cavallo; - trumentaisí, angosciarsi, affliggersi.
a t., guardare di traverso; - fueddai a t., dire Trumentosu, tormentosu, agg. tormentoso, do-
cose offensive; - fai murrus trottus, storcere loroso.
il muso. Trumentu, tormentu, s.m. tormento, supplizio
Truba, s.f. coll. 1. branco di bestiame - portai a - hat supportau tantis trumentus, ma no hat
t. su bestiamini, stimolare il bestiame, spin- rennegau sa fidi sua, ha sopportato tanti sup-
gerlo in avanti con violenza 2. battuta di cac- plizi ma non ha rinnegato la sua fede; - tru-
cia grossa. mentu de pipa, la nicotina che si deposita nel
Truccu, s.m. trucco. fornello della pipa.
Truddoni, s.m. uomo molto grasso che si muo- Trumò, s.m. 1. specchio da camino 2. mobile
ve con difficoltà. che ha la parte inferiore a forma di cassettone
Trudu, turdu, s.m. tordo. con ribalta e la parte superiore, alta, chiusa
Truessai, ved. Traversai. da due ante (< fr. trumeau).
Truffa, s.f. truffa - committiri una t., commette- Trumpai, v.tr. puntellare - t. unu muru, puntel-
re una truffa. lare un muro.
Truffai, v.tr. truffare, imbrogliare con una truffa. Trumpau, p.p. puntellato.
Truggiotta, s.f. donna traviata e pettegola. Trumponi, s.m. puntello, trave [punteddu].
Truíscu, s.m. timelèa o pepe montano. Truncadura, s.f. troncatura - sa t. de is cambus
Trullu, agg. torbido - s’aqua trulla fait sempri siccaus, la troncatura dei rami secchi; - a t.,
fundurulla, l’acqua torbida fa sempre sedi- (avv.) per la via più breve, senza seguire la
mento [torbidu]. strada normale.
Truma, turma, s.f. 1. recinto comunale dove Truncai, v.tr. tagliare, troncare, recidere - t. una
venivano raccolti gli asini nei giorni di riposo mata, troncare un albero; - t. sa chistioni, tron-
2. stuolo, frotta - una t. di ominis, uno stuolo care il discorso.
di uomini. Truncamentu, s.m. troncamento - t. de unu cam-
Trumba, s.f. tromba - sonai sa t., suonare la bu, troncamento di un ramo; - t. de unu fueddu,
tromba; - t. marina, tromba d’acqua; - t. di apocope: strumbu per strumbulu.
elefanti, proboscide; - t. de sa ziminera, gola Truncau, p.p. e agg. troncato, spezzato, reciso
del camino. - portu is brazzus truncaus, ho le braccia spez-
Trumbitta, s.f. trombetta - is gridadoris sonant zate, prive di energia per l’eccessiva fatica.
sa t., i banditori suonano la trombetta; - sa t. Truncheddu, s.m. dim. tronchetto.
de su porcu, il grugno del maiale. Trunconazzu, agg. molto grasso - femina trun-
Trumbittai, v.tr. suonare la tromba, strombaz- conazza, donna molto grassa [marfoddi].
zare, divulgare [tamburinai]. Trunconi, s.m. accr. troncone.
Trumbitteri, s.m. trombettiere. Truncu, s.m. 1. tronco d’albero, fusto - t. bogat
Trumboni, s.m. schioppo corto con la bocca larga. astula, il tronco dà schegge di legno, tale pa-
Trumbulladura, trumbullamentu, s.f. intorbi- dre tale figlio; - bogai de unu t. una maniga
damento. de sula, ricavare da un tronco un manico di
Trumbullai, v.tr. intorbidare - is aquas hanti lesina 2. stirpe - famiglias de su stessu t., fa-
trumbullau su frumini, le piogge hanno intor- miglie dello stesso ceppo 3. parte principale
bidito il fiume - fig. sconvolgere, scompigliare del corpo umano.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio444_A


Trunfa, s.f. scacciapensieri. Tumorosidadi, s.f. tumorosità, escrescenza, ri-
Truppa, s.f. truppa, frotta, schiera - t. de sor- gonfiamento.
daus, de piccioccus, schiera di soldati, di Tumorosu, agg. gonfio, tumoroso.
giovani. Tumulai, v.tr. tumulare, mettere nel sepolcro.
Trussa, s.f. rovescio d’acqua. Tumulau, p.p. seppellito, tumulato.
Trutta, turta, s.f. torta - t. di arrescottu, de me- Tumulazioni, s.f. tumulazione.
la, torta di ricotta, di mele. Tumultu, s.m. sollevazione popolare, subbu-
Truttera, s.f. tortiera, teglia per cuocere le torte. glio, turbamento dell’animo.
Trúttiri, túrturi, s.f. tortora. Tumultuai, v.intr. far tumulto, manifestare mal-
Truvullu, ved. Travullu. contento - su populu tumultuàda, il popolo
Tu, usato solo nella loc. “tu per tu”, faccia a fac- protestava.
cia - agataisí tu per tu cun sa morti, trovarsi Tumultuanti, agg. e s.m. che, chi prende parte
faccia a faccia con la morte. a un tumulto.
Tua, ved. Tula. Tumultuosamenti, avv. in modo tumultuoso.
Tuberosa, s.f. tuberosa (pianta erbacea). Tumultuosu, agg. tumultuoso - unu comiziu t.,
Tuberosu, agg. che ha natura di tubero - arre- un comizio che si svolge con confusione e
xini tuberosa, radice bitorzoluta, piena di pro- chiasso.
tuberanze. Túmulu, s.m. cumulo di terra sul luogo della
Tubu, s.m. tubo - t. de prumu, de ferru, de gom- sepoltura, tumulo, sepolcro.
ma, tubo di piombo, di ferro, di gomma. Tunària, tonària, s.f. tonnara, zona di mare pre-
Tudai, v.tr. sotterrare, coprire di terra [interrai, parata per la pesca del tonno.
sutterrai]. Tundidori, s.m. tosatore.
Tuedda, s.f. dim. piccolo semenzaio [pipiniera]. Tundidroxu, tundimentu, s.m. tosatura delle
Tuerra, s.f. palude, terreno acquitrinoso pecore - festa de t., pranzo che si prepara nel-
[benazzu]. l’ovile a conclusione della tosatura.
Tufori, s.m. tanfo [attufu]. Tundidura, s.f. tosatura, taglio di capelli.
Tugúriu, s.m. tugurio, abitazione o ambiente Túndiri, v.tr. 1. tagliare i capelli - mi seu fattu t.
angusto e squallido - bivit in d-unu t., abita in a rasu, mi son fatto tagliare i capelli a zero 2.
un tugurio. tosare le pecore o altri animali.
Tui, pron.p. di 2a p.sing. tu, te - biadu tui!, beato Túndiu, p.p. e agg. tosato, con i capelli corti.
te!; - tui pensa a is cosas tuas, tu pensa alle Tundu, agg. tondo, rotondo, sferico - facci tunda,
tue cose; - ses tui chi depis decidiri, sei tu che viso tondo; - mesa tunda, tavolo tondo.
devi decidere. Túnica, s.f. 1. tonaca, veste lunga sino ai piedi
Tula, tua, s.f. semenzaio, vivaio. che portano i religiosi 2. membrana, strato
Tulipani, tolipani, s.m. tulipano. cellulare - t. de s’ogu, cornea.
Tullirisí, v.intr. essere contratto, assiderato. Tunina, turina, s.f. tonno - t. scabecciada in
Tullíu, p.p. contratto, assiderato. ollu, tonno sott’olio; - t. scabecciada in axedu,
Tullu, s.m. tulle. tonno marinato; - sa t. no timit su muscioni, il
Tumba, s.f. tomba, luogo di sepoltura - t. de fa- tonno non ha paura dei pesci minuti.
miglia, tomba di famiglia; - de su barzolu a Tupàcciu, s.m. cocchiume della botte.
sa t., dalla nascita alla morte. Tupai, ved. Tapai.
Tumbada, s.f. cozzata, colpo dato con le corna Tupettu, ved. Topettu.
[attumbu]. Tuponella, s.f. zipolo [spindulu].
Tumborru, tamburru, s.m. tamburo - portu sa Tuppa, s.f. macchia, boscaglia - t. di arrú, mac-
brenti comente unu t., ho la pancia come un chia di rovo.
tamburo, gonfia; - s’esti sposada a t. mannu, Turba, s.f. turba, insieme di molte persone.
si è sposata in avanzato stato di gravidanza. Turbàbili, agg. che può facilmente turbarsi o
Tumbu, s.m. 1. timo (erba aromatica) 2. canna essere turbato.
maggiore delle launeddas. Turbai, v.tr. turbare, mettere in agitazione, scom-
Túmixi, s.m. trefolo. bussolare - t. sa paxi de una famiglia, turbare
Tumori, s.m. tumore, gonfiore - t. benignu, ma- la pace di una famiglia; - is arremorius turbant
lignu, tumore benigno, maligno. is sonnus mius, i rumori turbano i miei sonni.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio445_A


Turbamentu, turbazioni, s.m. turbamento, Turri, s.f. torre - is turris de su casteddu, le
commozione. tor-ri del castello; - t. de contròllu, torre di
Turbanti, s.m. turbante, copricapo orientale. controllo.
Turbativa, s.f. turbativa. Turritanu, s.m. torrigiano, guardiano di una
Turbau, p.p. e agg. turbato, commosso, confuso. torre.
Turbulentu, agg. turbolento, che turba l’ordine Turronàiu, s.m. venditore di torrone - is turro-
e la disciplina. naius arribant in Campidanu de Tonara e di
Turbulénzia, s.f. turbolenza, perturbazione. Aritzu, i venditori di torrone arrivano in Cam-
Turcassu, s.m. faretra, custodia per frecce. pidano da Tonara e da Aritzo.
Turchescu, agg. turchesco. Turroni, s.m. torrone.
Turchina, s.f. turchese, pietra preziosa di color Turrunaisí, v.intr. tarlarsi, riempirsi di tarli
azzurro pallido. [arnaisí].
Turcimannu, s.m. interprete [interpreti]. Turrunau, p.p. e agg. tarlato [arnau].
Turcu, agg. e s.m. turco - bagnu t., bagno turco; Turta, ved. Trutta.
- fumai, frastimai comente unu t., fumare, be- Túrturi, ved. Trúttiri.
stemmiare come un turco. Tussi, s.m. tosse.
Turdu, ved. Trudu. Tússiri, v.intr. tossire - su fumu mi fait t., il fumo
Turiferàriu, s.m. turiferario - fig. incensatore, mi fa tossire.
adulatore. Tutela, s.f. tutela, difesa, protezione - serbint
Turismu, s.m. turismo. lèis severas po sa t. de is minoris, servono
Turista, s.m. chi viaggia per turismo. leggi severe per la protezione dei minori.
Turísticu, agg. che riguarda il turismo o i turisti Tutelai, v.tr. tutelare, difendere, proteggere.
- zona turistica, meta abituale di turisti per Tutelari, agg. tutelare, che tutela - angelu t.,
particolari attrazioni naturali o artistiche; angelo custode.
- ufficiu t., ufficio dove si dànno informazio- Tutori, s.m. tutore.
ni ai turisti. Tutoría, s.f. tutela.
Turma, ved. Truma. Tuttureddu, s.m. dim. piccolo matterello.
Turnadura, s.f. tornitura. Tutturigu, s.m. collo di bottiglia.
Turnai, v.tr. 1. tornire - t. una bardufula, unu Tútturu, s.m. matterello - fai a t., accartocciare;
buttu de carru, tornire una trottola, un mozzo - faisí a t., accartocciarsi.
di carro agricolo 2. avvitare. Tuu, tua, tuus, tuas, agg. e pron.poss. di 2a p.
Turnavia, s.m. cacciavite (A.). tuo, tua, tuoi, tue - fradi tuu, sorri tua, is ami-
Turneri, s.m. tornitore, operaio o artigiano che gus tuus, tuo fratello, tua sorella, i tuoi amici;
lavora al tornio. - is crapittas mias sunti comente is tuas, le
Turnígliu, s.m. vite del torchio. mie scarpe sono come le tue.
Turnu, s.m. 1. tornio 2. turno - cras cumenzat Túvara, s.f. 1. tartufo - t. niedda, tartufo nero;
su t. miu, domani comincia il mio turno; - a t., - t. di arena, tartufo di sabbia 2. fungo pra-
(avv.) a turno 3. ruota dei monasteri. taiolo 3. erica da scope.
Turra, s.f. 1. mestolo 2. sassola di legno per la Tuvèra, s.f. canna di ferro del mantice del
farina. fabbro.
Turrada, s.f. fetta di pane abbrustolito. Tuvi, nella loc. “tuvi-tuvi”, con la faccia verso
Turradura, s.f. tostatura. terra - andai t. t., essere lì lì per cadere con la
Turradori, turracaffè, s.m. recipiente per to- faccia in terra.
stare il caffè, tostino. Tuvonera, s.f. conca di terracotta.
Turrai, atturrai, v.tr. tostare, abbrustolire il caffè Tuvu, s.m. recipiente di terracotta da sistemare
o altro - t. mendula po fai drucis, tostare man- nella noria per pescare acqua dal pozzo, per
dorle per fare dolci [arridai]. irrigazione.
Turrau, p.p. tostato, abbrustolito - cixiri t., ceci Tuvudu, agg. fistoloso, tubulato, cavo - cima
tostati; fig. suonato, rimbambito [arridau]. tuvuda, gambo tubulato; - arreiga tuvuda,
Turrazza, s.f. accr. torrione [turri manna]. ravanetti fistolosi.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio446_A


U
Ulteriormenti, avv. ulteriormente.
Ultimai, v.tr. ultimare, finire, terminare.
Ultimamenti, avv. negli ultimi tempi, di recente.
Ultimatum, s.m. inv. intimazione, ingiunzione
perentoria con scadenza precisa - s’u. scadit
Ubbidienti, ved. Obbedienti. pusticras a is ottu, l’ultimatum scade dopo-
Ubbidiénzia, ved. Obbedienzia. domani alle otto.
Uberíferu, agg. fornito di mammelle. Últimu, 1. agg. ultimo - s’ultima dí de s’annu,
Ubiquidadi, s.f. ubiquità, onnipresenza - no ten- de su mesi, de sa cida, l’ultimo giorno dell’an-
giu mancu su donu de s’u., non ho mica il do- no, del mese, della settimana; - a s’u. momentu
no dell’ubiquità. hat accettau, all’ultimo momento ha accetta-
Ucchimeli, ved. Buchemeli. to 2. s.m. ultimo - s’u. de sa classi, l’ultimo
Udda, ved. Budda. della classe.
Uditóri, s.m. uditore - u. giudiziariu, uditore Ultraviolettu, agg. ultravioletto - raius ultra-
giudiziario. violettus, raggi ultravioletti.
Uditoriu, s.m. coll. uditorio. Umanaisí, v.intr. farsi uomo, prendere la natura
Uffa, nella loc. “a uffa”, in abbondanza, a biz- umana (riferito per lo più a Gesù Cristo) - su
zeffe [a fuliadura]. fillu de Deus s’est bofiu umanai, il figlio di
Ufficiali, 1. s.m. chi esercita un pubblico uf- Dio volle farsi uomo.
ficio - u. sanitariu, u. postali, ufficiale sani- Umanamenti, avv. secondo la natura umana.
tario, ufficiale postale 2. s.m. militare che Umanau, p.p. che si è fatto uomo (riferito a
ricopre un grado da sottotenente in su - u. de Gesù Cristo).
is carabineris, ufficiale dei carabinieri Umanidadi, s.f. 1. la natura umana - s’uma-
3. agg. emanato dall’autorità competente, nidadi e sa divinidadi de Cristus, l’umanità e
con garanzia di autenticità - notizia, la divinità di Cristo 2. il genere umano 3.
comunicau u., notizia, comunicato ufficiale sentimento di fratellanza e di solidarietà tra
4. agg. fatto secondo le formule e il proto- gli uomini.
collo prescritti - visita u., fidanzamentu u., Umanista, s.c. umanista, cultore di lingue e let-
visita, fidanzamento ufficiale. terature classiche.
Ufficialmenti, avv. in forma ufficiale. Umanu, agg. umano - su generu u., il genere
Ufficiosu, agg. ufficioso. Si dice di notizia non umano; - custu no est unu trattamentu u., que-
ufficiale ma abbastanza sicura e fondata sto non è un trattamento umano.
perchè proveniente da fonti vicine all’autorità Umbilicali, agg. ombelicale - ernia u., ernia
competente. ombelicale.
Uffíciu, uffíziu, s.m. ufficio. Umbra, s.f. ombra - in s’istadi est mellus ab-
Ugualai, agualai, v.tr. eguagliare, adeguare, barrai in s’u., d’estate si sta meglio all’ombra;
appianare. - timit s’u. sua e totu, ha paura anche della
Uguali, agg. uguale - sa lèi est u. po totus, la sua ombra; - bendiri u. de campanili, imbro-
legge è uguale per tutti. gliare il prossimo.
Ugualidadi, s.f. ugualità, uguaglianza. Umbragu, s.m. zona d’ombra per il bestiame.
Ugualmenti, avv. in egual modo. Umbrai, v.tr. 1. fare ombra, coprire con l’om-
Úlcera, s.f. ulcera [liàga]. bra 2. fare i chiaroscuri in un disegno.
Ulcerai, v.tr. produrre un’ulcera. Umbrau, p.p. ombreggiato.
Ulcerazioni, s.f. formazione, presenza di ulcera. Umbrella, parasoli, s.f. ombrello, parasole.
Ulcerosu, agg. affetto da ulcera. Umbrellàiu, s.m. ombrellaio [maístu di umbrellas].
Ullieras, s.f. pl. occhiali - u. de vista, de soli, Umbríferu, agg. che fa ombra - arburi u., albe-
occhiali da vista, da sole; - chene u. no biu ro ombrifero.
nudda, senza occhiali non vedo niente (< cat. Umbrosidadi, s.f. ombrosità.
ulleras). Umbrosu, agg. ombroso, scuro; si dice di ani-
Ullierista, s.m. occhialaio. male che si spaventa facilmente, che si
Ulmu, umbu, s.m. olmo. adombra. Riferito a persona significa per-
Ulteriori, agg. ulteriore. maloso, diffidente, suscettibile.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio447_A


Umbu, ved. Ulmu. Unda, s.f. onda, flutto - u. de flumini, piena; - u.
Umedadi, umididadi, s.f. umidità. manna de mari, cavallone.
Umedèssiri, umidai, v.tr. inumidire - u. is pan- Undada, s.f. ondata - un’u. hat furriau a fundu
nus innantis de prenciai, inumidire la bian- in susu sa barca, un’ondata ha rovesciato
cheria prima di stirare; - u. is larvas, umetta- la barca.
re le labbra. Undai, v.tr. inondare, allagare - is aquas hant
Umedéssiu, p.p. inumidito, umettato. undau is campagnas, le piogge hanno allagato
Umiadroxu, s.m. traguardo nella corsa dei ca- le campagne.
valli, linea d’arrivo. Undamentu, s.m. allagamento, inondazione.
Umidai, ved. Umedessiri. Undau, p.p. e agg. allagato, inondato.
Úmidu, 1. agg. umido - aposentu u., stanza Undécimu, agg.num. undicesimo.
umida 2. s.m. umidità - s’u. noxit a is ossus, Undi, avv. dove - a u. andas?, dove vai?; - de
l’umidità nuoce alle ossa 3. intingolo - pezza u. benis?, da dove vieni?; - facci a u. sunt
in u., carne cotta in umido. andaus?, da che parte sono andati?
Úmili, agg. umile, modesto. Úndixi, agg.num. undici.
Umiliaderi, s.m. inginocchiatoio [genuflessoriu]. Undosu, agg. ondoso, ondulato.
Umiliai, v.tr. umiliare, avvilire, mortificare - umi- Undulai, 1. v.intr. oscillare, ondeggiare 2. v.tr.
liaisí, umiliarsi, fare atto di sottomissione. dare una piega a onde - u. is pilus, ondulare i
Umilianti, agg. umiliante. capelli.
Umiliativu, agg. che tende, che serve ad umi- Undulanti, agg. ondeggiante.
liare. Undulatóriu, agg. ondulatorio, che si propaga
Umiliau, p.p. umiliato, mortificato. per onde - terremutu u., terremoto con movi-
Umiliazioni, s.f. umiliazione, mortificazione mento orizzontale.
- disigiai s’u. de unu nemigu, desiderare l’u- Undulazioni, s.f. ondulazione, disposizione a
miliazione di un nemico; - patiri un’u., subi- onde - u. de su terrenu, ondulazione del ter-
re un’umiliazione. reno.
Umilidadi, s.f. umiltà, modestia - pregai a Deus Unfradura, unfladura, s.f. gonfiore [unfrori].
cun u., pregare Dio con umiltà. Unfrai, unflai, v.tr. gonfiare - unfraisí, diven-
Umilmenti, avv. in modo umile, con sotto- tare gonfio - fig. insuperbirsi.
missione. Unfrativu, unflativu, agg. che fa gonfiare.
Umori, s.m. 1. stato d’animo, temperamento Unfrau, unflau, p.p. e agg. gonfio, dilatato.
- essiri de bonu u., de malu u., essere di buon Unfrori, unflori, s.m. gonfiore, tumefazione
umore, di cattivo umore [spezia, antena] 2. [unfradura].
umore presente in alcune cavità od organi di Unga, s.f. unghia - is ungas de is manus, de is
animali o vegetali - s’u. de is matas, la linfa peis, le unghie delle mani, dei piedi; - bogai
delle piante. is ungas, mostrarsi aggressivo; - beniri in un-
Umorista, s.c. chi è dotato di umorismo, o scri- gas de unu, cadere tra le unghie di qualcuno;
ve libri umoristici [verniaticu]. - teniri in ungas, avere in potere.
Umperai, v.tr. usare, adoperare - u. is ferrus, sa Ungada, s.f. unghiata, graffio o ferita fatta con
macchina de cosiri, usare le forbici, la mac- le unghie.
china per cucire; - pozzu u. su telefonu?, pos- Unghedda, s.f. dim. unghia di maiale.
so usare il telefono? [usai]. Unghittai, v.tr. adunghiare, carpire, strappare
Umperau, p.p. usato, adoperato. con astuzia.
Umperu, s.m. uso. Ungidori, s.m. ungitore - fig. adulatore.
Umpricubeddus, s.m. imbuto grosso per botti. Ungidura, ungimentu, s.f. ungitura, lo spalma-
Umpriri, v.tr. riempire, colmare - u. unu frascu re di sostanze grasse.
de binu, riempire un fiasco di vino [preniri]. Úngiri, v.tr. ungere, spalmare di materia grassa
Unanimamenti, avv. in modo unanime, con- - u. is arrodas cun ollu, ungere le ruote con
cordemente. olio; - u. is crapittas cun ollu de seu, ungere
Unànimi, agg. unanime, concorde. le scarpe col sego.
Unanimidadi, s.f. unanimità - essiri eligiu a Unguentai, v.tr. ungere con un unguento.
s’u., essere eletto all’unanimità. Unguenteri, s.m. chi fabbrica o vende unguenti.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio448_A


Unguentu, inguentu, s.m. unguento, medica- d-unu chi ti conoscit, ho parlato con uno che
mento che si spalma sulla parte malata. ti conosce 4. pl. unus, circa - donamí unus
Unicamenti, avv. solamente, esclusivamente. dex’ous, dammi una decina di uova; - s’apo-
Unicidadi, s.f. unicità, singolarità. sentu est longu unus setti o ottu metrus, la
Únicu, agg. unico - est s’u. consolu chi m’ab- stanza è lunga circa sette-otto metri.
barrat, è l’unica consolazione che mi rima- Unza, s.f. oncia, misura di peso corrispondente,
ne; - fiat s’u. amigu chi teniat, era l’unico in Sardegna, alla terza parte di un etto - tres
amico che aveva. unzas de caffèi, un etto di caffè.
Unidadi, s.f. unità - u. de propositus, unità di Unzioni, s.f. unzione - estrema u., estrema un-
intenti. zione [Ollu Santu, pernuliu].
Unidamenti, avv. in modo compatto, concorde- Uraganu, s.m. tempesta, uragano.
mente, insieme. Urba, orba, s.f. placenta - u. marina, tipo di
Unificai, v.tr. unificare, standardizzare - su pro- medusa. Orba è sinonimo di fortuna - pitica
blema de unificai sa lingua sarda no est de s’orba!, che fortuna!
facili soluzioni, il problema dell’unificazione Urbanamenti, avv. con gentilezza, cortesemente.
della lingua sarda non è di facile soluzione. Urbanidadi, s.f. urbanità, civiltà di modi, cor-
Uniformai, v.tr. uniformare, adeguare - unifor- tesia.
maisí, adattarsi; - uniformaisí a is leis, adat- Urbanu, agg. 1. della città, che riguarda la città
tarsi alle leggi. - vigili u. o guardia, vigile urbano 2. cortese,
Uniformementi, avv. in modo uniforme. civile - usai modus urbanus, usare modi ur-
Uniformi, 1. agg. che ha la stessa forma, ugua- bani.
le - terrenu u., terreno piano, senza dislivelli Úrbidu, úbridu, s.m. 1. vicolo stretto, senza
2. s.m. uniforme, divisa - s’u. de is carabi- uscita 2. dirupo, burrone.
neris, de is marineris, la divisa dei carabinie- Urdi, s.f. otre di pelle, gen. di capra, per conte-
ri, dei marinai. nere vino, latte, ecc. - preniri s’u., riempire la
Uniformidadi, s.f. uniformità. pancia; - prenu che un’u., pieno come un otre;
Unigénitu, agg. figlio unico. - est un’u. de binu, è un ubriacone.
Unioni, s.f. unione, concordia. Úretra, s.f. uretra,
Uniri, v.tr. unire, congiungere - unirisí, unirsi, Urgentementi, avv. con urgenza, al più presto.
congiungersi. Urgenti, agg. urgente, pressante - una littera,
Universali, agg. universale - sa lei de sa gravi- una necessidadi u., una lettera, una necessità
tazioni u., la legge di gravitazione universale. urgente.
Universalidadi, s.f. universalità - s’u. de unu Urgénzia, s.f. urgenza.
cuncettu, l’universalità di un concetto. Urna, s.f. urna - u. sepolcrali, urna sepolcrale.
Universalmenti, avv. da parte di tutti, do- Urra, aúrra, gurra, s.f. stalla del maiale - procu
vunque. de u., maiale da ingrasso; - biviri a u., vivere
Universidadi, s.f. università - frequentai s’u., da parassita.
frequentare l’università; - s’u. de sa terza eda- Ursu, urzu, s.m. orso - fig. persona scontrosa,
di, l’università della terza età. poco socievole.
Universu, s.m. universo. Usàbili, agg. che si può usare, utilizzabile - cussa
Unívocu, agg. univoco, che ha un solo signi- camisa no est prus u., quella camicia non è
ficato, che si presta ad un’unica interpreta- più usabile.
zione. Usai, v.tr. usare, adoperare, essere solito - u. sa
Untu, p.p. e agg. unto, cosparso di grasso. vettura po andai in ufficiu, usare la macchina
Unu, 1. agg.num. uno - unu metru, unu litru, per andare in ufficio; - hòi si usat andai in
unu francu, un metro, un litro, una lira; - ti vacanza in logus istrangius, oggi si usa an-
depu nai solu unu fueddu, debbo dirti solo dare in vacanza all’estero [imperai].
una parola 2. art.indet. un, uno - un’amigu Usanza, s.f. usanza, consuetudine - in su Set-
miu, un mio amico; - unu pipiu fiat prangendi, tixentus inci fiat s’u. de sa pilucca, nel 700
un bambino piangeva 3. pron.indef. - candu c’era l’usanza della parrucca.
unu no bolit, duus no certant, quando uno non Usau, p.p. e agg. usato, adoperato - unu bistiri
vuole, due non litigano; - hapu fueddau cun u., un abito usato [imperau].

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio449_A


Uscradura, s.f. abbrustolimento. Usurpamentu, usurpazioni, s.m. usurpazione.
Uscrai, v.tr. abbrustolire. Usurpau, p.p. usurpato, occupato ingiusta-
Uscrau, p.p. e agg. abbrustolito, scuro - cuaddu mente.
u., cavallo dal mantello scuro. Uterinu, agg. uterino - dolori u., dolore uteri-
Usoricida, s.f. uxoricida. no; - fradis uterinus, fratelli uterini, figli del-
Ustioni, s.f. ustione, scottatura, bruciatura. la stessa madre; - furori u., ninfomania.
Ustóriu, agg. che serve a bruciare - sprigu u., Úteru, s.m. utero.
specchio concavo usato per concentrare i rag- Útili, 1. agg. utile, giovevole - dd’hat ar-
gi solari e bruciare oggetti infiammabili. rega-lau un’oggettu u., le ha regalato un og-
Usu, s.m. uso, usanza - mexina po u. esternu, getto utile 2. s.m. utile, guadagno - is
medicina per uso esterno; - est in u. a si fai is azionistas partecipant a sa sparzidura de
augurius pari pari po Paschixedda, è usanza is utilis, gli azionisti partecipano alla divi-
scambiarsi gli auguri a Natale. sione degli utili.
Usuali, agg. abituale, consueto, solito. Utilidadi, s.f. utilità, tornaconto, profitto - de
Usucapioni, s.f. usucapione. cussa permuta no ind’hat tentu meda u.,
Usucàpiri, v.tr. usucapire, acquistare la proprietà di quella permuta non ha avuto grande tor-
di un bene per usucapione. naconto.
Usufruttu, s.m. usufrutto - hat donau is terras Utilitària, s.f. autovettura di piccole dimen-
in u. a unu nebodi, ha dato i suoi terreni in sioni, a basso costo di acquisto e di eser-
usufrutto ad un nipote. cizio.
Usufruttuai, v.intr. avere qualcosa in usufrutto. Utilizzàbili, agg. che può essere utilizzato.
Usufruttuàriu, s.m. usufruttuario, chi gode di Utilizzai, v.tr. usare, impiegare, utilizzare - u.
un bene in usufrutto. sa forza de s’aqua po produsiri energia elet-
Usura, s.f. interesse eccessivo che si richiede trica, utilizzare la forza dell’acqua per pro-
per un prestito di denaro - prestai dinai a u., durre energia elettrica.
prestar denaro a usura. Utilizzazioni, s.f. utilizzazione.
Usurai, v.intr. usureggiare, esercitare l’usura. Utilmenti, avv. con utilità, con profitto.
Usuràiu, usureri, s.m. usuraio, strozzino - est Utilosu, agg. vantaggioso, giovevole.
prus u. de un’ebreu, è più usuraio di un ebreo. Utopia, s.f. utopia - sa paxi mundiali, po sfortu-
Usurpadori, s.m. usurpatore. na, est un’u., la pace mondiale, purtroppo, è
Usurpai, v.tr. usurpare - u. unu titulu, unu de- un’utopia.
rettu, appropriarsi, con l’inganno, di un tito- Utturinu, ved. Gutturinu.
lo, di un diritto. Útturu, ved. Gútturu.

450

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio450_A


V
Valididadi, s.f. validità - custu permissu te-
nit duus annus de v., questo permesso
ha due anni di validità.
Vàlidu, agg. valido, forte, efficace.
Valígia, s.f. valigia [baliggia].
Vacanti, agg. vacante - postu v., posto vacante. Valigiàiu, s.m. chi fabbrica o vende valigie.
Vacanza, s.f. vacanza - teneus una dí, una cida Vallada, s.f. vallata, valle piuttosto ampia e
de v., abbiamo un giorno, una settimana di aperta.
vacanza; - fai v., non lavorare; - pigaisí is Valle, s.f. valle [baddi].
vacanzias in austu, prendersi le vacanze in Valori, s.m. valore, prodezza, validità - su v. de sa
agosto. vida, il valore della vita; - artista de v., artista
Vacchetta, s.f. pelle di vacca conciata, usata per di valore; - cumbattiri cun v., combattere va-
calzature. lorosamente; - v. reali, valore effettivo.
Vaccinadori, s.m. vaccinatore, chi pratica la vac- Valorosamenti, avv. con valore.
cinazione. Valorosu, agg. valoroso, prode, coraggioso.
Vaccinai, v.tr. vaccinare - v. is pipius contra sa Valuta, s.f. 1. valuta; nel linguaggio bancario
poliomielite, vaccinare i bambini contro la po- giorno dal quale decorrono gli interessi di una
liomielite. certa somma 2. moneta, in particolare quella
Vaccinazioni, s.f. vaccinazione - v. contra sa pi- straniera.
gota, vaccinazione antivaiolosa. Valutàbili, agg. che si può valutare.
Vaccinu, 1. agg. di vacca - bestiamini, latti v., Valutai, v.tr. fissare il valore - v. unu possessu,
bestiame, latte vaccino 2. s.m. vaccino per valutare un possedimento.
immunizzare da certe malattie. Vàlvula, s.f. valvola - sa v. de s’aqua, de su gas,
Vàcuu, agg. e s.m. vuoto, spazio vuoto. la valvola dell’acqua, del gas.
Vagabundai, v.intr. vagabondare, fare il vaga- Vampiru, s.m. vampiro - fig. strozzino, persona
bondo, viaggiare da un luogo all’altro. esosa e senza pietà.
Vagabundu, s.m. vagabondo, girovago. Vanagloria, vanagroria, s.f. vanagloria - peccai
Vagai, v.intr. vagare, errare, andare qua e là sen- de v., peccare di vanagloria.
za meta - v. cun sa fantasia de logu in logu, Vanagloriosu, vanagroriosu, agg. vanaglorioso.
vagare con la fantasia di luogo in luogo. Vanamenti, avv. inutilmente.
Vagamenti, avv. in modo vago - dd’arregordu Vanga, s.f. vanga - sa maniga, sa sticca de sa v.,
v., lo ricordo vagamente. il manico, la staffa della vanga [panga].
Vaganti, agg. vagante - animali v., animale ran- Vangai, v.tr. lavorare la terra con la vanga
dagio; - mina v., mina vagante; - doloris va- [appangai].
gantis, dolori che si sentono ora qua, ora là. Vangànzia, ved. Venganza.
Vagina, s.f. vagina. Vangelista, ved. Evangelista.
Vaginali, agg. vaginale. Vangéliu, ved. Evangéliu.
Vagoni, s.m. vagone, vettura, carrozza - v. Vanguàrdia, s.f. avanguardia.
frigoriferu, v. po passiggeris, v. lettu, va- Vanidadi, s.f. vanità, leggerezza - sa v. de is benis
gone frigorifero, vagone per passeggeri, va- terrenus, la vanità dei beni terreni; - sa bellesa,
gone letto. medas bortas, s’accumpangiat a sa v., la bel-
Vagu, agg. incerto, indefinito. lezza si associa spesso con la vanità.
Valenti, balenti, agg. prode, valoroso - v. in ar- Vaníglia, s.f. vaniglia (pianta rampicante).
mas, valoroso; - v. in litteras, letterato. Vantaggiosamenti, avv. in modo vantaggioso.
Valentía, balentía, s.f. prodezza, valore, bravura. Vantaggiosu, agg. vantaggioso, giovevole - com-
Valeriana, baleriana, s.f. valeriana. porai a condizionis vantaggiosas, acquista-
Validai, v.tr. rendere valido, convalidare - v. unu re a condizioni vantaggiose.
documentu, unu decretu, convalidare un do- Vantàggiu, s.m. vantaggio, profitto, tornaconto
cumento, un decreto. - bolit trairi v. de dogna situazioni, vuol trar-
Validamenti, avv. validamente, con efficacia re vantaggio da ogni situazione; - est arribau
- s’esercitu hat defendiu v. sa cittadi, l’eser- cun centu metrus de v., è arrivato con cento
cito ha difeso validamente la città. metri di vantaggio.

451

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio451_A


Vantai, v.tr. vantare, esaltare - v. sa calidadi de Vasu, s.m. vaso, barattolo - v. de froris, vaso di
unu produttu, vantare la qualità di un prodot- fiori; - v. di arramini, de prata, vaso di rame,
to; - vantaisí, vantarsi, gloriarsi; - chini si van- d’argento.
tat s’imbruttat, (prov.) chi si loda si imbroda Vaticanu, agg. della Città del Vaticano - postas
[bantai]. vaticanas, museus vaticanus, poste vaticane,
Vantu, s.m. vanto - donaisí v., attribuirsi gloria. musei vaticani.
Vanu, agg. inutile, vano - speranza vana, inutile Vaticinai, v.tr. predire, pronosticare - is profetas
speranza. hiant vaticinau sa nascita de Cristus, i pro-
Vaporàbili, agg. che può evaporare. feti vaticinarono la nascita di Cristo.
Vaporai, v.intr. evaporare, trasformarsi in vapore Vaticíniu, s.m. predizione, profezia.
- s’aqua de fragus est vaporada prontamenti, Vèccia, s.f. veccia, pianta erbacea usata come
il profumo è evaporato rapidamente. foraggio.
Vapori, s.m. 1. vapore, esalazione - v. aqueu, Veci, s.f. vece - pigai is vecis de un’ateru, fare le
vapore acqueo; - locomotiva a v., locomotiva veci di un altro; - in v., in vece.
a vapore 2. vaporiera - sa partenza de su v., la Vega, s.f. frutteto, valle, pianura - v. de ceresias,
partenza della vaporiera. frutteto di ciliegi; - v. di arangius, aranceto;
Vardarolu, ved. Verdarolu. - v. de castangias, castagneto.
Variàbili, agg. instabile, mutevole - su barome- Vegetali, s.m. e agg. - is vegetalis, i vegetali; - su
tru segnat tempus v., il barometro segna tem- regnu v., il regno vegetale.
po instabile. Vegetazioni, s.f. vegetazione - zona pobera de
Variabilidadi, s.f. variabilità, volubilità, inco- v., zona povera di vegetazione.
stanza. Vela, s.f. vela - andai a v. chene aggiudu de
Variai, v.tr. cambiare, essere incostante, delirare. remus, andare a vela senza aiuto di remi; - fai
Varianti, 1. agg. variante, mutevole 2. s.f. mo- v., non andare a scuola.
difica, cambiamento - sa v. de unu percursu, la Veladamenti, avv. in modo non esplicito, coper-
variante di un percorso. tamente.
Variau, p.p. cambiato, mutato. Velai, v.tr. velare, celare, offuscare - v. unu co-
Variazioni, s.f. variazione, mutamento - varia- lori, unu sonu, velare un colore, un suono;
zionis de temperadura, variazioni di tempera- - velaisí, coprirsi con un velo.
tura. Velamentu, velami, s.m. velame.
Variedadi, s.f. varietà - v. de gustus, de interessus, Velenosamenti, avv. con acrimonia.
varietà di gusti di interessi; - una bella v. de Velenosidadi, s.f. velenosità, anche in senso fig. - sa
granitu, una bella varietà di granito. v. de unu cardulinu, la velenosità di un fungo;
Vàriu, agg. vario, diverso - ddui fiat genti de - sa v. de una critica, la velenosità di una critica.
varia edadi, c’era gente di diversa età; - su Velenosu, agg. velenoso - cardulinu v., fungo
mundu est bellu ca est v., il mondo è bello velenoso; - mussiu v., morso velenoso.
perchè è vario. Velenu, vaneu, ferenu, s.m. veleno - bocciri cun
Varzía, s.f. rondone. su v., uccidere col veleno - fig. rabbia - dd’hapu
Vasa, s.f. bazza, termine del gioco delle carte. fattu ingurti v. po tanti tempus, gli ho fatto
Vasàiu, s.m. vasaio, fabbricante o venditore di inghiottire veleno per tanto tempo.
vasi di terracotta. Veletta, s.f. banderuola - fig. opportunista,
Vasàmini, s.m. coll. vasellame - v. de terra, de voltagabbana.
lacinu, vasellame di terracotta, di porcellana. Velleidadi, s.f. velleità, aspirazione irrealiz-
Vascellu, s.m. vascello, nave con tre alberi e tre zabile.
ordini di cannoni. Velludu, s.m. velluto - v. lisu, rigau, velluto li-
Vasittu, vasixeddu, s.m. dim. vasetto. scio, a coste.
Vassallàggiu, s.m. condizione di dipendenza del Vellutau, agg. liscio e morbido come il velluto.
vassallo dal feudatario - fig. soggezione ser- Velu, s.m. velo - v. de luttu, velo da lutto; - v. de
vile ai voleri altrui. lettia o de tumulu, velo da bara.
Vassallu, s.m. vassallo - fig. dipendente, Veménzia, s.f. veemenza, vigore, impeto - sa v.
suddito. de su bentu, de sa currenti, la veemenza del
Vastu, agg. ampio, spazioso. vento, della corrente.

452

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio452_A


Vena, s.f. 1. vena - is venas de su zugu, le vene Ventura, s.f. ventura, sorte, caso - ponirisí a sa
del collo; - v. di aqua, polla d’acqua; - v. de v., affidarsi al caso; - truppa de v., truppa mer-
minerali, filone metallifero; - teniri una v. cenaria.
macca, avere un ramo di pazzia 2. ispirazione Ventureri, s.m. e agg. soldato di ventura, av-
creativa, estro. venturiero, girovago.
Venadura, s.f. venatura sulla superficie del le- Venturu, agg. che verrà, che deve venire.
gno o del marmo - fig. lieve traccia - una v. de Veramenti, avv. realmente, sinceramente.
malinconia, una venatura di malinconia. Veras, nella loc. “de veras”, seriamente, davvero.
Venali, agg. venale - preziu v., prezzo venale; Verbali, 1. agg. verbale, a voce - ordini, esami
- persona v., persona che agisce per lucro. v., ordine, esame verbale 2. s.m. verbale (do-
Venalidadi, s.f. venalità, l’essere venale. cumento) - su v. de unu processu, de una con-
Veneràbili, agg. degno di essere venerato - edadi travvenzioni, il verbale di un processo, di una
v., età degna di rispetto, in quanto molto avan- contravvenzione; - firmai unu v., firmare un
zata. verbale.
Venerai, v.tr. onorare, venerare, riverire - v. sa Verbalizzadori, s.m. chi redige un verbale,
memoria de unu mortu, onorare la memoria di verbalizzante.
un morto. Verbalizzai, v.tr. verbalizzare, mettere a verbale
Venerazioni, s.f. venerazione. - v. is attestazionis de is testimongius, verba-
Vènere, s.f. 1. dea della bellezza e dell’amore lizzare le dichiarazioni dei testimoni.
2. donna di straordinaria bellezza - no est una Verbalmenti, avv. a parole, a viva voce - mi
V., non è una Venere, si dice di donna piutto- dd’hanti fattu sciri v., me l’hanno comunicato
sto brutta 3. uno dei pianeti del sistema sola- verbalmente.
re, il secondo in ordine di distanza dal sole. Verbena, s.f. verbena (pianta erbacea).
Venéreu, agg. venereo - maladias venereas, ma- Verbigràzia, loc. per esempio (< lat. verbi gratia).
lattie veneree, che si contraggono attraverso Verbosidadi, s.f. verbosità, prolissità.
i rapporti sessuali. Verbosu, agg. che si dilunga in parole inutili
Vengadori, s.m. vendicatore, chi compie una ven- - un’oradori v., un oratore prolisso.
detta. Verdaderu, agg. vero, verace, sincero.
Vengai, svengai, v.tr. vendicare - hat giurau de Verdarolu, vardarolu, s.m. verdone (< cat. ver-
v. sa morti de su fradi, ha giurato di vendicare derol).
la morte del fratello; - (s)vengaisí, vendicarsi. Verdughígliu, s.m. verduco, spada a lama qua-
Vengànza, vangànzia, s.f. vendetta - sa mellus v. drangolare, tagliente sui quattro lati.
est su perdonu, la miglior vendetta è il perdono. Verecúndia, s.f. modestia, pudicizia.
Vengativu, vengosu, agg. vendicativo - omini v., Verecundu, agg. modesto, pudico.
uomo vendicativo. Verga, s.f. 1. bacchetta lunga e sottile 2. l’orga-
Veniali, agg. veniale, che merita indulgenza no genitale maschile.
- una faula v., una bugia veniale. Verídicu, agg. veritiero, che dice la verità - te-
Venideru, ved. Benideru. stimongiu v., testimone veritiero.
Venionis, s.m. pl. cose senza senso, vaneggia- Verificadori, s.m. addetto alla verifica.
menti - nai v., vaneggiare, dire cose prive di Verificai, v.tr. verificare - v. unu documentu,
senso comune. unu bilanciu, verificare un documento, un
Venosu, agg. venoso - sanguni v., sangue venoso. bilancio.
Ventàgliu, s.m. ventaglio - v. de paperi pintau, Verificau, p.p. verificato, accertato.
de seda, bordau, ventaglio di carta dipinta, di Verificazioni, s.f. verifica - v. fiscali, verifica fi-
seta, ricamato. scale.
Ventana, fentana, s.f. finestra - v. cun rèccia, Verisimbilanza, s.f. verosimiglianza, l’essere ve-
finestra con grata; - v. cun virdiera, finestra rosimile.
con vetri. Verisímili, agg. verosimile, che può essere vero
Ventilai, v.tr. ventilare, sventolare. - unu contu, una storia v., un racconto, una
Ventosa, ved. Bentosa. storia verosimile.
Ventrículu, s.m. ventricolo - is ventriculus de su Verisimilmenti, avv. in modo verosimile.
coru, i ventricoli cardiaci. Veritàbili, agg. vero.

453

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio453_A


Vermentinu, s.m. vermentino, vitigno e vino Vésperu, véspuru, s.m. vigilia di una festa o
tipico. ricorrenza - su v. de is tres gurreis, la vigilia
Vermiculosu, agg. pieno di vermi [bremigosu]. del-l’Epifania.
Vermífugu, agg. sostanza contro i vermi parassiti Vessadori, s.m. vessatore, persecutore.
dell’intestino. Vessai, v.tr. opprimere, maltrattare, anche moral-
Vermígliu, agg. color rosso carico, simile al car- mente.
minio, ma più spento. Vessazioni, s.f. vessazione, ingiusta persecuzione.
Vermívoru, agg. insettivoro - s’arrundili est Vesta de camera, s.f. veste da camera [guardabí].
unu pilloni v., la rondine è un uccello Vestali, s.f. vergine addetta al culto della dea
insettivoro. Vesta.
Vernàccia, s.f. vernaccia, vitigno e vino Vestiàriu, vestuàriu, s.m. vestiario.
tipico. Vestizioni, s.f. cerimonia di consacrazione di un
Vérnia, s.f. umore, stato d’animo - teniri mala v., religioso.
essere di cattivo umore [spezia, antena]. Veteranu, s.m. soldato che presta servizio da
Verniàticu, s.c. umorista, chi è dotato di umo- molto tempo; chi, da molto tempo, esercita una
rismo. professione.
Vernissadori, s.m. verniciatore, addetto alle ope- Veterinària, s.f. veterinaria, scienza che studia
razioni di verniciatura. le malattie degli animali e il modo di curarle e
Vernissadura, s.f. verniciatura. prevenirle.
Vernissai, v.tr. verniciare - v. is portas, verniciare Veterinàriu, s.m. veterinario.
le porte; - v. a zaviu, verniciare a spruzzo. Vetrificai, v.tr. vetrificare, far diventare vetro o
Vernissu, s.m. vernice. simile al vetro.
Versioni, s.f. traduzione. Vetrificazioni, s.f. l’operazione del vetrificare.
Versittu, s.m. dim. versetto - unu v. de sa Bibbia, Vétti, avv. soltanto [scéti, solamenti].
un versetto della Bibbia. Vettura, s.f. vettura, carrozza per servizio pub-
Versu, s.m. verso (anche delle poesie), modo blico, carrozza ferroviaria, automobile.
- principiu de v., capoverso; - no inci hat v. Vetturai, v.tr. vettureggiare, trasportare, portare
de ddu fai cambiai, non c’è verso di farlo a vettura, spec. merci.
cambiare. Vetturinu, s.m. vetturino, chi guida vetture pub-
Vèrtebra, s.f. vertebra [nuu de sa schina o de su bliche a cavallo.
zugu]. Via, s.f. vite (organo meccanico).
Vertebrali, agg. che riguarda le vertebre. Via Crucis, s.f. meditazione della passione di
Verticali, agg. verticale - abbarrai in posizioni Cristo attraverso le quattordici immagini (sta-
v., stare in posizione verticale. zioni) che la raffigurano - fig. serie di sofferen-
Verticalmenti, avv. in posizione, in direzione ze, di umiliazioni.
verticale. Viaggiadori, s.m. e agg. viaggiatore - piccioni
Vértici, s.m. vertice - su v. de una montagna, la v., piccione viaggiatore.
cima di una montagna; - est in su v. de sa Viaggiai, v.intr. viaggiare - v. in carrossa, in
carriera, è al culmine della carriera. trenu, viaggiare in carrozza, in treno; - v. po
Vertígini, s.f. vertigine [scimingiu, furriamentu traballu, po studiu, po arrecreu, viaggiare
de conca]. per lavoro, per studio, per diporto.
Vertiginosu, agg. che può dare le vertigini - al- Viaggianti, agg. e s.c. viaggiante, passeggero
taria vertiginosa, altezza vertiginosa; - ballu - personali v., personale viaggiante, che svol-
v., ballo vertiginoso. ge il suo lavoro viaggiando.
Veru, agg. vero, legittimo, effettivo - su v. meri Viàggiu, s.m. viaggio - ponirisí in v., mettersi in
seu deu, il proprietario effettivo sono io; - hanti viaggio; - bussa de v., borsa da viaggio; - fadéi
scobertu su v. responsabili, hanno scoperto bonu v., fate buon viaggio, saluto augurale a
il vero responsabile. chi parte.
Vescica, s.f. vescica [busciucca, bucciucca]. Vianda, s.f. pasta da minestra.
Vespertinu, agg. serale - sa passillada vesper- Vianderi, s.m. pastaio.
tina, la passeggiata della sera; - missa vesper- Viàticu, s.m. la comunione che si porta agli am-
tina, messa vespertina. malati.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio454_A


Vibrai, v.tr. vibrare, scagliare - v. una sticcada Vínculu, s.m. vincolo, legame - v. di amicizia, de
de gorteddu, una sticcada de pèi, vibrare una matrimoniu, vincolo di amicizia, di matrimonio.
coltellata, una pedata. Viola, s.f. 1. viola (fiore) - v. groga, violaciocca
Vibrazioni, s.f. vibrazione. gialla 2. strumento musicale.
Vicàriu, agg. e s.m. chi fa le veci di un altro. Nei Violàbili, agg. che può essere violato.
piccoli centri “su vicariu” è il parroco. Violada, p.p. violata, deflorata.
Vicecancelleri, s.m. vicecancelliere. Violadori, s.m. trasgressore, contravventore - v.
Vicecónsulu, s.m. viceconsole. de una lei, de unu derettu, violatore di una
Vicepretori, s.m. vicepretore. legge, di un diritto.
Vicesíndigu, s.m. vicesindaco. Violai, v.tr. 1. violare, trasgredire, profanare - v.
Vida, s.f. vita - passai sa v. traballendi, passar la sa lèi, violare la legge; - v. una tumba, profa-
vita lavorando; - passai a mellus v., passare a nare una tomba 2. sverginare, deflorare.
miglior vita, morire; - pigai sa v., togliere la vita; Violazioni, s.f. violazione, trasgressione, stupro
- hat donau sa v. po su fillu, ha dato la vita per - v. de domiciliu, il reato di chi penetra illegal-
il figlio; - no indi pozzu prus sa v., non ne posso mente e con la forza nella dimora altrui.
più; - mai in sa v. indi pappist, mai nella vita tu Violazzu, violettu, agg. violaceo.
ne possa mangiare; si dice con disappunto a Violentadori, s.m. violentatore.
chi non vuol mangiare; - sa v. si bivit una borta Violentai, v.tr. costringere con la violenza, usare
scéti, la vita si vive una sola volta. violenza fisica o morale - v. una femina, usare
Vigésimu, agg. ventesimo. violenza carnale ad una donna.
Vigilai, v.tr. vigilare, stare all’erta - v. chi nisciu- Violentamentu, s.m. violentamento, il violentare.
nus intrit chene billettu, vigilare che nessu- Violentementi, avv. con violenza - serrai sa por-
no entri senza biglietto. ta v., chiudere la porta con violenza.
Vigilanti, agg. e s.c. attento, vigilante, addetto Violentu, agg. e s.m. violento, impetuoso - est
alla vigilanza. istada una morti violenta, è stata una morte
Vigilànzia, s.f. vigilanza, sorveglianza - v. spe- violenta; - fiat unu v., era un violento.
ciali, sorveglianza particolare alla quale sono Violénzia, s.f. violenza - ricurriri a sa v. po una
sottoposti certi detenuti. stupidesa, ricorrere alla violenza per una stu-
Vigilia, s.f. vigilia, giorno che precede una so- pidaggine; - v. sessuali, reato contro la libertà
lennità religiosa o civile [vespuru]. personale che consiste nel costringere una
Vigori, s.m. 1. vigore, forza, gagliardìa - su v. de persona, con violenza o minaccia, a compiere
sa gioventudi, il vigore della gioventù 2. va- o subire atti sessuali.
lidità di leggi, decreti, ecc. - intrai, essiri in v., Violetta, s.f. viola mammola.
entrare, essere in vigore. Violettu, ved. Violazzu.
Vigorosamenti, avv. in modo vigoroso. Violinista, s.c. suonatore di violino.
Vigorosu, agg. vigoroso, forte, robusto - un’o- Violinu, s.m. violino - cuncertu po v., concerto
mini v., un uomo forte. per violino.
Vilesa, s.f. viltà, codardia, vigliaccheria. Violoncellu, s.m. violoncello.
Vili, agg. vile, codardo, vigliacco. Virdiera, s.f. vetrata - sa lolla fiat serrada de
Villania, s.f. villania, scortesia, inciviltà. una v., il loggiato era chiuso da una vetrata.
Villanu, agg. rozzo, rustico, villano - s’est arric- Virdiolu, s.m. vetriolo, acido solforico - v. biancu,
chiu ma est sempri unu grandu v., si è arric- solfato di zinco; - v. birdi, solfato di ferro; - v.
chito ma è sempre un gran villano. asulu, solfato di rame.
Villeggiatura, s.f. villeggiatura - andai in v. a Virginali, agg. verginale, che si addice a una
mari, andare in villeggiatura al mare. vergine.
Vilmenti, avv. in modo vile, degno di un vigliac- Virginedda, s.f. dim. verginella.
co - furriai is palas, v., a su nemigu, volgere Vírgini, 1. agg. vergine, intatto, puro - foresta
vilmente le spalle al nemico. v., foresta vergine; - ollu v., olio genuino; - car-
Vinagrera, s.f. oliera (< sp. vinagrera). rada de binu ancora v., botte di vino intatta
Vinculai, avvinculai, v.tr. vincolare - sa cuscien- 2. s.f. donna fisicamente integra.
zia mi vinculat a osservai su giuramentu, la Virginidadi, s.f. verginità, integrità - fai votu de
coscienza mi vincola ad osservare il giuramento. v., far voto di verginità.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio455_A


Vírgula, s.f. virgola. Vísita, s.f. visita, controllo - fai una v., fare una
Virili, agg. virile, da uomo - bòxi v., voce da uo- visita [abbisíta]; - v. de leva, visita di leva; - v.
mo adulto; - cumportamentu v., comportamen- medica, visita medica; - marcai v., (rif. ai sol-
to degno di un uomo fatto. dati) dichiararsi malato.
Virilidadi, s.f. virilità, età virile - sa v. est s’edadi Visitadori, s.m. visitatore, controllore.
intre sa gioventudi e sa beccesa, la virilità è Visitai, v.tr. 1. sottoporre a visita medica - dep’andai
l’età tra la pubertà e la vecchiaia. a mi fai v., debbo andare a farmi visitare 2. re-
Virilmenti, avv. con coraggio - sopportai v. carsi in un luogo per motivi turistici o profes-
una maladia, sopportare con coraggio una sionali - visitai is gruttas de Santadi, sa fiera
malattia. de Casteddu, visitare le grotte di Santadi, la
Virtuali, agg. virtuale, che esiste potenzial- fiera di Cagliari 3. recarsi e trattenersi per
mente - immagini v., immagine fittizia, non qualche tempo presso parenti o amici. Solo
reale. per quest’ultima accezione si usa anche
Virtudi, s.f. virtù - una picciocca prena de vir- “abbisitai”.
tudis, una giovane piena di virtù. Visivamenti, avv. visivamente.
Virtuosamenti, avv. in modo virtuoso - biviri v., Visivu, agg. visivo - campu v., campo visivo;
vivere virtuosamente. - facultadi visiva, facoltà visiva.
Virtuosu, agg. virtuoso. Vista, s.f. 1. vista - teniri bona v., avere buona
Virulentu, agg. virulento, aspro, violento - ab- vista; - a primu v., a prima vista; - de v. curza,
bettia virulenta, polemica aspra. miope; - testimongiu de v., testimone oculare;
Virulénzia, s.f. virulenza, asprezza, violenza. - conosciri de v., conoscere di vista; - mesurai
Visai, v.tr. mettere il visto - v. unu documentu, a v., misurare a occhio 2. spazio che si abbrac-
vistare un documento. cia con la vista, veduta, panorama - de sa turri
Visau, p.p. vistato. si gosat una vista maravigliosa, dalla torre si
Viscerali, agg. relativo ai visceri - dolori v., do- gode un panorama stupendo.
lore viscerale. Vistada, s.f. occhiata - donai una v., dare un’oc-
Vísceras, s.f. pl. viscere - estrai is v. a una chiata, uno sguardo di passaggio.
pudda, togliere le viscere a una gallina; - is Vistosamenti, avv. in modo vistoso.
v. de sa Terra, le viscere della Terra [in- Vistosu, agg. appariscente, sgargiante - portà-
tragnas]. da unu bistiri meda v., indossava un abito
Viscicanti, viscicatóriu, agg. e s.m. medica- molto vistoso.
mento composto di sostanze vescicatorie che Visurèi, s.m. vicerè.
si applica sulla parte malata. Vitali, agg. vitale, essenziale alla vita - energia
Visconti, s.m. visconte. v., energia vitale.
Viscosidadi, s.f. viscosità. Vitalíziu, s.m. e agg. rendita che dura tutta la
Viscosu, agg. vischioso, appiccicaticcio. vi-ta - benefiziai de unu v., beneficiare di un
Viscu, s.m. vischio, pania - pillonis cassaus a v., vitalizio.
uccelli catturati col vischio. Vitàniu, agg. perenne, continuo - puzzu v., poz-
Visera, s.f. visiera - berrettu a v., berretto con la zo perenne.
visiera. Vitelleddu, s.m. dim. vitellino.
Visíbili, agg. che può essere percepito dall’oc- Vitellu, s.m. vitello - v. de latti, vitello da latte;
chio umano, chiaro, manifesto. - pezza de v., carne di vitello; - v. marinu, foca.
Visibilidadi, s.f. visibilità - cussa mata redusit Víttima, s.f. vittima 1. animale o persona de-
sa v. de sa furriada, quell’albero riduce la vi- stinata al sacrificio - is Fenicius sacrificànta
sibilità della curva. vittimas umanas, i Fenici sacrificavano vitti-
Visibilmenti, avv. in modo evidente. me umane 2. chi perde la vita o subisce danni
Visionàriu, s.m. 1. chi è affetto da allucinazioni in circostanze particolari - is vittimas de sa
2. chi crede reali cose inesistenti o formula gherra, de unu terremutu, le vittime della guer-
progetti irrealizzabili. ra, di un terremoto.
Visioni, s.f. visione, apparizione - pigai in v. Vittória, s.f. vittoria - cantai v. primu de su tem-
unu documentu, prendere in visione un do- pus, cantar vittoria prima del tempo; - v. mora-
cumento. li, vittoria morale.

456

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio456_A


Vittoriosamenti, avv. riportando vittoria. Víziu, s.m. vizio, difetto - tenit su v. de nai faulas,
Vittoriosu, agg. che ha riportato la vittoria - eser- ha il vizio di mentire.
citu v., esercito vittorioso. Vocabularista, s.c. lessicografo, chi compila un
Vittu, s.m. vitto - v. abbundanti, scarsu, vitto vocabolario.
abbondante, scarso; - no spendit nè po v. nè Vocabulàriu, s.m. vocabolario, dizionario.
po alloggiu, non spende nè per vitto nè per Vocàbulu, s.m. vocabolo - v. arcaicu, rusticu,
alloggio. dottu, vocabolo arcaico, rustico, dotto.
Vittuàglia, s.f. vettovaglia - s’esercitu fiat ab- Vocali, 1. s.f. vocale - is vocalis, in sardu, sunti
barrau chene vittuaglias, l’esercito rimase setti ma is sinnus chi ddas rappresentant sun-
privo di vettovaglie. ti cincu, le vocali in sardo sono 7 ma i segni
Vituperàbili, agg. biasimevole, vituperabile. che le rappresentano sono 5 2. agg. della
Vituperai, v.tr. infamare, disonorare. voce - musica v., organus vocalis, musica
Vitupériu, s.m. grave disonore, infamia, insulto vocale, organi vocali.
- est su v. de sa famiglia, è il disonore della Vocalizzai, v.tr. vocalizzare.
famiglia. Vocalizzazioni, s.f. vocalizzazione.
Viudanza, viudesa, s.f. vedovanza - apustis pagu Vocativu, s.m. vocativo.
tempus de v. s’est torrau a coiai, dopo una Vocazioni, s.f. vocazione - ddu fait po v., lo fa per
breve vedovanza si è risposato. vocazione.
Viúdu, fiudu, s.m. e agg. vedovo - viuda frisca, Voga, s.f. 1. spinta prodotta dai remi, remata
vedova da poco tempo. 2. moda, usanza - sunti in v. is pilus longus,
Viva, inter. viva! - v. sa paxi!, viva la pace!; - is son di moda i capelli lunghi.
vivas di allirghia s’intendiant di attesu, gli Vogai, v.intr. remare, vogare.
evviva di allegria si sentivano da lontano. Volàia, s.f. coll. uccellame,
Vivaci, agg. pieno di vita - piccioccheddu v., Volanti, agg. che vola - pisci v., pesce vo-
ragazzino vivace; - discussioni v., discussione lante.
animata. Volàtili, agg. e s.m. volatile - sustanzia v., so-
Vivacidadi, s.f. vivacità - sa v. de is pipius, la vi- stanza che evapora rapidamente; - is volatilis,
vacità dei bambini. gli animali che volano.
Vivamenti, avv. vivamente, calorosamente - tor- Volatilidadi, s.f. volatilità, proprietà dei liquidi
rai v. grazias, ringraziare calorosamente. volatili.
Viventi, s.m. e agg. vivente - is viventis, i viventi. Volatilizzai, v.tr. volatilizzare, rendere volatile
Víveris, s.m. pl. viveri, derrate alimentari una sostanza liquida.
che servono di sostentamento ad una co- Volúbili, agg. incostante, volubile, mutevole - si
munità. narat chi is feminas sunti volubilis, si dice
Vivesa, s.f. vivezza, vivacità - v. de ingegnu, che le donne sono volubili.
vivacità d’ingegno. Volubilidadi, s.f. volubilità - sa v. de sa sorti, la
Vivificadori, s.m. vivificatore, chi vivifica. volubilità della fortuna.
Vivificai, v.tr. ravvivare, rendere vivo - cussu Volúmini, s.m. 1. mole, volume - sa palla oc-
provvedimentu hat vivificau su sviluppu de cupat meda v., la paglia occupa molto volu-
sa produzioni, quel provvedimento ha vivifi- me 2. libro, tomo - sa storia de Sardigna de
cato lo sviluppo della produzione. Manno est in cincu voluminis, la storia di
Vivíparu, agg. animale la cui femmina partorisce Sardegna di Manno è in 5 volumi.
piccoli vivi e completamente sviluppati. Voluminosu, agg. voluminoso - unu paccu v., un
Vivu, ved. Bivu. pacco voluminoso.
Viziai, v.tr. viziare, corrompere, guastare - v. is Voluntadi, s.f. volontà, volere - de v. propria,
fillus, viziare i figli; - custa omissioni viziat spontaneamente; - urtima v., disposizione te-
su cuntrattu, questa omissione vizia il con- stamentaria.
tratto. Voluntariamenti, avv. di propria volontà - s’est
Viziau, p.p. viziato, difettoso. presentau v. a is carabineris, si è presentato
Viziosu, agg. vizioso - cuaddu v., cavallo pieno spontaneamente ai carabinieri.
di vizi; - arrexonamentu v., ragionamento che Voluntariedadi, s.f. volontarietà, spontaneità.
non regge. Voluntariosu, agg. volenteroso.

457

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio457_A


Voluntàriu, agg. e s.m. volontario - assistenti v., Votazioni, s.f. votazione - v. segreta, votazio-
assistente volontario; - un’esercitu de volun- ne segreta; - dd’hanti promoviu cun d-una
tarius, un esercito di volontari. bona v., l’hanno promosso con una buona
Voluttuàriu, agg. voluttuario, non necessario votazione.
- spesas voluttuarias, spese voluttuarie. Votu, s.m. 1. promessa, voto - hat fattu v. di
Vomitai, v.tr. vomitare, gettare fuori con vio- andai a Lourdes, ha promesso di andare a
lenza, eruttare. Lourdes 2. espressione della propria volontà
Vomitivu, agg. che provoca il vomito. - donai v. favorabili o contrariu, dare voto
Vómitu, s.m. vomito. favorevole o contrario.
Vostei, fostei, vosteti, pron. di 3a p.sing. ella, Vulcanu, s.m. vulcano.
lei, voi. Vulgari, agg. 1. proprio del volgo 2. volgare,
Votai, v.tr. votare - hat votau su settanta po triviale - gestu, fueddu v., gesto, parola volgare.
cen-tu de is elettoris, ha votato il 70% degli Vulgaridadi, s.f. volgarità, trivialità.
elettori; - votaisí a is santus, consacrarsi ai Vulgarizzai, v.tr. volgarizzare, esporre in forma
santi. facile e piana nozioni difficili.
Votanti, agg. e s.c. votante - sa percentuali de is Vulgarmenti, avv. volgarmente - fueddai v., par-
votantis est bascia, la percentuale dei votanti lare in modo triviale.
è bassa. Vulgu, s.m. volgo, popolo (spesso in senso spre-
Votau, p.p. votato. giativo).

458

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio458_A


Z
Zàpulu, s.m. straccio, cencio, toppa - z. po scia-
quai in terra, straccio per lavare i pavimenti;
- pipia de z., bambola di pezza; - ghettai z.,
rattoppare; - zàpulus de nì, falde di neve.
Zaraca, zeraca, s.f. ragazza giovane a servizio in
Zabai, ved. Zaulai. una famiglia.
Zaccadinu, agg. che si apre, che si spacca facil- Zarachía, s.f. società di giovani che si riuniva
mente - fig. permaloso. per ballare nel periodo di carnevale.
Zaccadura, s.f. fessura, apertura, rottura - arran- Zaracu, zeracu, s.m. giovane alle dipendenze di
giai una z. in su muru, aggiustare una fessura qualcuno - z. de buttega, garzone.
nel muro. Zaulai, zabai, v.intr. abbaiare - z. a su bentu, a sa
Zaccai, v.tr. schiantare, rompere con violenza, luna, abbaiare al vento, alla luna, gridare con-
crepitare - z. mendula, schiacciare mandor- tro chi non se ne cura; - cani chi zaulat no
le; - z. una bussinada, affibbiare uno schiaf- mussiat, (prov.) can che abbaia non morde.
fo; - zaccaisí, incrinarsi; - su pratu esti Zauladori, s.m. e agg. chi, che abbaia - fig. maldi-
zaccau, il piatto è incrinato. cente, mormoratore.
Zaccamanu, ved. Zaccarramanu. Zàulu, s.m. abbaio.
Zaccapingiadas, s.m. ginestrella. Zaviu, s.m. spruzzo, schizzo.
Zaccarrada, zaccarru, s.f. scoppio, schianto - z. ·
Zavorra, s.f. zavorra [saurra].
de tronu, schianto del tuono; - z. de manus, ·
Zavorrai, v.tr. caricare con zavorra una nave o
applauso. un aerostato.
Zaccarradentis, s.m. colpo dato sotto il mento ·
Zecca, s.f. zecca, officina dove si batte mo-
per colpire la lingua tra i denti. neta - nou de z., nuovo di zecca; - z. clan-
Zaccarrai, v.tr. masticare qualcosa di duro destina, zecca clandestina.
che scricchiola sotto i denti - z. fa’ arrusti- ·
Zeccheri, s.m. zecchiere, chi dirige una zecca e
da, masticare fave arrosto; - z. is manus, anche chi ci lavora.
applaudire. ·
Zecchinu, agg. e s.m. zecchino (moneta d’oro)
Zaccarramanu, zaccamanu, s.m. battimani, ap- - oru de z., oro purissimo.
plauso - fai su z., applaudire. Zegu, agg. cieco - est z. a un’ogu, è cieco da un
Zaccarredda, s.f. raganella, strumento-gio- occhio; - movirisí a sa zega, agire sconside-
cattolo usato nella settimana santa, spe- ratamente.
cialmente con le matraccas, al posto delle ·
Zeladori, s.m. zelatore - z. de sa paxi, chi opera
campane - fig. persona che parla conti- con zelo per il conseguimento della pace.
nuamente [stroci-arrana]. ·
Zelai, v.intr. avere zelo.
Zaccarrosu, agg. croccante - pani z., pane croc- ·
Zelantementi, avv. con zelo.
cante. ·
Zelanti, agg. zelante, coscienzioso, assi-
Zaccau, p.p. e agg. spaccato, screpolato, incri- duo - unu maístu, un’impiegau z., un ma-
nato - muru z., muro spaccato. estro, un impiegato zelante.
Zàcchidu, s.m. scoppio, schianto. ·
Zelu, s.m. impegno assiduo, diligente - z. esage-
Zaccosu, agg. bilioso, collerico, stizzoso - ca- rau, falsu, zelo esagerato, falso.
ratteri z., carattere irascibile. ·
Zenit, s.m. zenit.
Zafferanu, zaffaranu, zaffanau, s.m. zaffera- Zèppara, s.f. pianura molto sassosa.
no - arrosu cun z., risotto alla milanese; - gro- Zeracu, ved. Zaracu.
gu che su z., giallo come lo zafferano. Zerga, zrega, s.f. 1. paga in natura (vestiario e
·
Zàffíru, s.m. zaffìro, pietra preziosa di colore az- altro) che si dava ai servi agricoli, ai servi pa-
zurro trasparente - ogus de z., occhi di color stori e alle collaboratrici domestiche 2. dispo-
azzurro limpido. sizione in filari delle piante di fave estirpate
·
Zampogna, s.f. zampogna, strumento a fiato di dal terreno per completare la seccagione, prima
carattere pastorale, simile alla cornamusa. di essere trasportate nell’aia per la trebbiatura.
·
Zanni, s.m. buffone, pagliaccio - fai su z., fare il Zerimoniai, ved. Zirimoniai.
pagliaccio. Zerpedderi, s.m. gheppio - fig. persona prepo-
Zapparíglia, s.f. tabacco da naso. tente.

459

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio459_A


Zerpíu, s.m. rettile; termine generico per indicare ·
Zimarra, s.f. sopravveste usata dalle persone di
piccoli animali sgradevoli o nocivi spec. in- riguardo.
setti o piccoli rettili. Zimbóriu, cimbóriu, s.m. cupola [cupula].
Zerra, s.f. impetigine. ·
Ziminera, giminera, s.f. camino - sa cappa, sa
Zerriai, v.tr. chiamare, urlare - z. po testimongiu, trumba, su fumaiolu de sa z., la cappa, la gola,
chiamare a testimoniare; - z. aggiudu, aggiu- il fumaiolo del camino; - sa z. no tirat, il cami-
toriu, chiamare aiuto. no non tira [forredda].
Zerriau, p.p. chiamato. ·
Zimitarra, s.f. scimitarra.
Zérriu, s.m. 1. chiamata, grido - insurdai a zer- ·
Zingòrra, s.f. anguilla piccola [comunedda].
rius, assordare a urla; - ghettai unu z. a unu, Ziníbiri, s.m. ginepro - z. mascu, femina, gi-
avvisare uno; - curriri a is izzerrius, accorre- nepro coccolone, fenicio; - padenti de zi-
re alle grida 2. la voce del gabbiano. nibiris, bosco di ginepri; - arrulloni, bac-
Zerrosu, agg. pieno di impetigine - meloni z., ca del ginepro.
melone retato. Zinniga, s.f. giunco spinoso.
·
Zeru, s.m. zero - balit unu z., vale una cicca; - su Zinnigraxu, s.m. zona piena di giunchi.
termometru segnat duus gradus asutta de z., il ·
Zínzula, s.f. zanzara [sinzula].
termometro segna due gradi sotto zero; - sparai ·
Zínzulu, sísulu, sísaba, s.m. giuggiolo.
a z., sparare con l’arma in posizione orizzontale. Zípiri, s.m. rosmarino [romaninu] (< pun. zibbir).
·
Zeta, s.f. zeta, ultima lettera dell’alfabeto. ·
Zippa, s.f. specie di vassoio concavo di su-
Zeurra, s.f. germoglio, germe [pilloni]. ghero usato dai pastori per metterci gen.
Zeurrai, v.intr. germogliare, germinare [pillonai, carne cotta.
inzeurrai]. Zípula, s.f. frittella di carnevale.
Zia, s.f. zia. Nei paesi si usa chiamare così anche Zipulera, s.f. donna che prepara e vende frit-
le donne anziane - z. Antiòga, zia Antioca. telle.
·
Zibba, s.f. salicornia. Pianta dei terreni salmastri Zira, s.f. sesso degli animali maschi, nervo,
usata nell’Oristanese per conservare i muggini verga.
bolliti (merca). Zirarbu, agg. animale balzano alla pancia - cuad-
·
Zibibbu, s.m. vitigno del tipo moscato e vino du, boi z., cavallo, bue balzano alla pancia.
bianco liquoroso. Zirimoniai, zerimoniai, v.intr. accennare, parla-
Ziccheddu, s.m. dim. piccola quantità di liquido, re - no mi zirimonisti de lettu ca mi torrat a
sorso - portamí unu z. di aqua, portami un pò intrai su frius, non parlarmi di letto perchè mi
d’acqua; - a z. a z., sorso a sorso; - ddi andat torna la febbre [pigai zirimonia].
su z., è portato a bere; - bellu z. de bròdu, Ziringoni, s.m. lombrico di terra.
(rif. a persona) bell’esemplare! Ziri-ziri, s.m. voglia, desiderio - fai su z.-z., far
Zicchiria, s.f. aneto. venire la voglia.
Zicchirriai, v.intr. stridere, scricchiolare, cigolare ·
Zirónia, zirogna, s.f. frustino ricavato da un
- z. is dentis, digrignare i denti; - s’arroda zic- nerbo di bue.
chirriat, la ruota cigola. ·
Zironiada, s.f. nerbata, colpo dato col nerbo.
Zicchírriu, zicchirriamentu, s.m. cigolio, scric- ·
Ziru, s.m. orcio di terracotta per olio e gra-
chiolio, stridio - z. de porta, cigolio di porta. naglie.
Ziddana, s.f. raffreddore, infreddatura [fridura]. ·
Zirva, zriva, s.f. palude.
Ziddica, s.f. cispa. Zittadi, ved. Cittadi.
Ziddichesa, s.f. cisposità. Zittadinu, ved. Cittadinu.
Ziddicosu, agg. cisposo, pieno di cispa - praba- Ziu, s.m. zio - z. maternu, paternu, zio materno,
ristas ziddicosas, palpebre cispose. paterno. Si usa chiamare così anche le perso-
Zieddu, s.m. zio. ne anziane (ziu Franciscu, ziu Nicolau, zi’
·
Zigarru, sigarru, s.m. sigaro - babbu miu fumà- Efis) e i rivenditori ambulanti di varie merci
da su z. a fogu a intru, mio padre fumava il si- - su z. chi bendit turronis, nuxedda e cixiri
garo, col fuoco dentro la bocca. arrustiu, il tipo che vende torrone, nocciole e
·
Zighizaghi, s.m. tortuosità, sinuosità, zig- ceci tostati.
zag - una strada a zighizaghis, una strada tor- Zivera, s.f. barella da trasporto.
tuosa. Zivili, ved. Civili.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio460_A


Zivina, s.f. 1. travello per la copertura del tetto Zuccai, v.intr. cominciare a..., dare inizio a...
[crabiola] 2. acquerugiola, pioviggine. - z. a prangiri, a fueddai mali, cominciare a
Zivinai, v.intr. piovigginare. piangere, a parlar male.
·
Zizzània, s.f. zizzania, loglio - fig. discordia. Zuccarera, s.f. zuccheriera.
·
Zòcculu, s.m. zoccolo. Zuccherau, agg. zuccherato.
Zòdda, s.f. sbornia - pigai una z., ubriacarsi. Zuccu, zucculitu, s.m. singhiozzo - teniri su z.,
·
Zodíacu, s.m. zodiaco. avere il singhiozzo [sungurtu].

·
Is doxi signalis celestis de su Zodiacu T. 30

1 - Ariete de su 21 de marzu a su 19 di abrili


2 - Toru de su 20 di abrili a su 20 de maiu
3 - Geminus de su 21 de maiu a su 21 de lampadas
4 - Cancru de su 22 de lampadas a su 22 de treulas
5 - Lioni de su 23 de treulas a su 22 di aùstu
6 - Virgini de su 23 di aùstu a su 22 de cabudanni
7 - Balanza de su 23 de cabudanni a su 22 de santu Aìni
8 - Scorpioni de su 23 de santu Aìni a su 21 de dognassantu
9 - Sagittariu de su 22 de dognassantu a su 21 de mes’e idas
10- Capricornu de su 22 de mes’e idas a su 20 de gennarxu
11 - Aquariu de su 21 de gennarxu a su 19 de friarxu
12- Piscis de su 20 de friarxu a su 20 de marzu

·
Zona, s.f. zona - z. frida, temperada, zona fredda, Zúccuru, s.m. zucchero - z. a perda, zucchero in
temperata. zolle; - durci che su z., dolce come lo zucche-
Zonca, s.f. assiuolo - fig. sbornia. ro; - essiri una pasta de z., (rif. a persone) es-
Zoppiai, v.intr. zoppicare - custa cadira zoppiat, sere amabile e affettuoso.
questa sedia zoppica. Zudda, s.f. setola del maiale o del cinghiale.
Zoppímini, s.m. malattia che rende zoppi certi Zuddosu, agg. setoloso.
animali, soprattutto ovini. Zugada, s.f. colpo dato al collo.
Zoppi-zoppi, avv. zoppiconi - andai z. z., cam- Zughera, s.f. collo della camicia.
minare zoppicando. Zughittu, s.m. colletto, bavero.
Zoppu, agg. e s.m. zoppo - camminai a pei z. o Zugu, s.m. collo - afferrai a su z., afferrare al
andai a peincareddu, saltellare su una collo; - stendiai su z., allungare il collo; - faisí
gamba sola, per gioco; - chini abitat cun stirai su z., farsi impiccare; - z. trottu, torcicol-
d-unu z., a cabu de s’annu est z. e mesu, chi lo; - tirai su z. a una pudda, ammazzare una
va con uno zoppo, dopo un anno è zoppo e gallina.
mezzo. Zuinai, v.intr. grugnire del maiale.
·
Zorbamenti, avv. goffamente, maldestramente. Zúinu, s.m. grugnito.
·
Zorbedadi, s.f. balordaggine, gofferia, igno- Zúmburu, s.m. gobba, bernoccolo, bitorzolo.
ranza. Zumburudu, agg. gobbo - muru z., muro gobbo.
·
Zorbu, agg. goffo, stupido, balordo, ignorante. ·
Zumiai, v.intr. fischiare, ronzare - mi zumiant is
Zoroddai, ved. Azzoroddai. origas, mi fischiano le orecchie; - su z. de is
Zorroígu, zarraígu, s.m. coll. vermini che abis, il ronzare delle api; - su bentu zumiat, il
depositano i mosconi sulla carne, cac- vento fischia.
chioni. ·
Zúmiu, s.m. sibilo, ronzio, fischio - su z. de sa
·
Zubbadori, s.m. picchiatore [arropadori]. perda scappàda de sa frunda, il sibilo della
·
Zubbai, v.tr. picchiare [arropai]. pietra lanciata dalla fionda.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio461_A


Zunchiai, v.intr. grugnire, mugolare, singhioz- Zurpedadi, s.f. cecità.
zare per dolore (anche di persone). Zurpu, agg. e s.m. cieco - amori z., amore cieco;
Zúnchiu, s.m. grugnito, mugolio, lamento. - obbedienzia zurpa, obbedienza cieca; - ba-
Zurfurai, zrufurai, inzurfurai, v.tr. cospargere stonadas de z., bastonate da cieco; - intestinu
di zolfo le viti per preservarle da malattie, le z., intestino cieco; - a sa zurpa, (avv.) alla cieca.
botti per impedire la muffa. Zurrulinu, s.m. cavaliere d’Italia, corriere.
Zurfurau, p.p. inzolfato. Zurrundeddu, s.m. pipistrello [sizzimurreddu,
Zúrfuru, zrúfuru, s.m. zolfo. arratapignata].
Zurpamenti, avv. alla cieca, sconsiderata- Zurruvigaisí, v.rifl. tuffarsi [accabussai].
mente. Zurruvigu, s.m. tuffo.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio462_A


APPENDICE

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio463_A


464

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio464_A


A
Abbruschiadinu, uscradinu, s.m. elicriso.
Abbuccacciai, v.tr. rimproverare, redarguire,
sgridare - est sempri abbuccaccendiddu, lo
sgrida continuamente.
Abbugonai, v.intr. fare la spia.
Abbacada, s.f. calmata - circa de ti donai Abburzai, v.intr. tastare il polso - candu dd’hat
un’abbacada, cerca di darti una calmata. abburzau, su dottori s’ind’est azziccau, quan-
Abbambanadura, s.f. sbadataggine, disatten- do gli ha tastato il polso il medico si è spa-
zione, sventatezza. ventato.
Abbanderai, v.tr. imbandierare - a. is arrugas Abilidadosu, agg. àbile, capace - est unu
po sa festa, imbandierare le strade per la festa. piccioccu traballanti e abilidadosu, è un gio-
Abbandidai, v.intr. essere alla macchia, latitare, vane laborioso e capace[capassu].
nascondersi. Acabadora, s.f. persona addetta a facilitare il
Abbiadai, v.tr. considerare qualcuno beato, trapasso ai moribondi.
fortunato, in riferimento al lavoro, alla Accannacau, agg. che indossa una o più colla-
sistemazio ne familiare, ecc. ne; disposto in tondo, come una collana.
Abbibiniau, agg. persona lasciata andare, sen- Accarrerai, v.tr. mettere in fila, in rango - sa
za spirito né iniziativa, apatica. genti s’est accarrerada ananti de sa posta po
Abbinai, v.tr. avvinare, lavare le botti nuove pagai s’ICI, la gente si è messa in fila davanti
con vino per eliminare l’odore del legno all’Ufficio postale per pagare l’ICI.
- primu de sa scupadura depeus abbinai is Accarrabusai, v.tr. assaltare, investire, travol-
carradas, prima della svinatura dobbiamo gere.
avvinare le botti. Accarrognaisì, v.rifl. impoltronirsi, incarognirsi,
Abbisaisì, v.intr. accorgersi, rendersi conto diventare un buono a nulla - s’est accarrognau
- mi seu abbisau di hai sbagliau mi sono ac- e no hat pintau prus nudda, si è impoltronito
corto di aver sbagliato. e non ha dipinto più nulla.
Abbivai, v.tr. ravvivare - a. su fogu, attizzare il Accasiddai, v.tr. ammucchiare, accumulare,
fuoco; - su dottori fiat arrenesciu a a. su fe- accatastare - cussu scit vetti a. dinai, quello
rìu, il medico riuscì a ravvivare il ferito. sa solo accumulare denaro [ammuntonai,
Abboliggiai, abbuliggiai, v.intr. ( t. gergale di abbigai, appillai].
Cagliari) dormire, riposare, stare in ozio. Accattosu, agg. rispettoso, gentile - una
Abbrebadori, s.m. chi fa scongiuri o formule picciocca bella e a., una ragazza bella e ri-
magiche per attirare la fortuna o allontanare spettosa.
il male; fattucchiere [mainarxu, brusciu]. Accertàbili, agg. accertàbile, che si può accer-
Abbritiu, s.m. capacità, abilità, ingegno - cussu tare.
no tenit a. perunu, quello non ha alcuna abi- Acchietai, ved. Acchetai.
lità. Acchiriri, v.tr. acquisire, acquistare - a. fama,
Abbrubuddai, v.tr. traboccare dei liquidi du- acquistare celebrità; - a. derettus, esperienzia,
rante la bollitura - s’aqua de sa pingiada acquisire diritti, esperienza.
s’ind’est abbrubuddada e hat studau su gas, Acciuntai, (t. del calzolaio) cucire insieme le
l’acqua della pentola è traboccata e ha spento diverse parti della scarpa.
il gas. Acclaramentu, s.m. chiarimento - donai, doman-
Abbrunamentu, s.m. abbrunamento - a. de is dai acclaramentus, dare, domandare chia-
banderas, abbrunamento delle bandiere. rimenti.
Abbruncada, s.f. colpo dato o ricevuto al muso Accodeddu, ancodeddu, s.m. pezzetto,
[smurrada]. pezzettino - un’a. de pani, un pezzetto di
Abbruncai, v.tr. e intr. 1. dare colpi al muso, pane; - su vasu nc’est arrutu e s’est fattu in
avvicinare al muso, detto anche di animali - cent’a., il vaso è caduto e si è fatto in cento
a. s’ampudda, avvicinare la bottiglia alla boc- pezzetti.
ca; - a. s’erba, brucare l’erba 2. inciampare. Accogliénzia, s.f. accoglienza - torrai gràzias
Abbrùnchidu, s.m. inciampo, urto [im- po sa bona a., ringraziare per la buona acco-
brùnchinu]. glienza [accasaggiu, accattu].

465

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio465_A


Acconciacardaxus, s.m. ramaio, lattoniere Affriscu, s.m. affresco - is affriscus de sa cappel-
[arraminaiu]. la Sistina, gli affreschi della cappella Sistina.
Accontu, s.m. acconto, anticipo - donai, arriciri Affrogongiai, v.tr. (t. del Sulcis Iglesiente) dan-
un’a. po sa compora de una domu, dare, ri- neggiare, guastare - su landireddu de cida
cevere un acconto per l’acquisto di una casa. passada hat affrogongiau is bingias, la gran-
Accreditamentu, s.m. accredito, accreditamento dine della scorsa settimana ha danneggiato i
- a. in sa banca de su stipendiu, accreditamento vigneti.
in banca dello stipendio; - a. de unu Affrogongiu, s.m. danno, inconveniente - cun
diplomàticu, accreditamento di un diplomàtico. sa beccesa arribant is affrogongius po sa
Achèrriri, acherrai, v.tr. allegare - s’àxina saludi, con la vecchiaia arrivano gli inconve-
occannu ha achérriu pagu, quest’anno l’uva ha nienti per la salute.
allegato poco; - custa mata no nd’hat achérriu Affrontai, v.tr. affrontare - a. unu perìgulu, sa
de pira, questa pianta non ha allegato pere. morti, affrontare un perìcolo, la morte; - is
Achistai, v.tr. comprare, acquistare. esercitus si fiant affrontaus in su pranu, gli
Achistiri, v.tr. accogliere, conservare, accudire eserciti si affrontarono nella pianura.
- achistiri is gioias in casciaforti, conserva- Aggiannitu, s.m. canizza, l’abbaiare furioso dei
re i gioielli in cassaforte. cani da caccia che inseguono la preda; (fig.)
Adamìticu, agg. di Adamo - in costùmini a., in frastuono assordante, gazzarra.
costume adamìtico, nudo. Aggitoriai, v.intr. invocare aiuto disperatamen-
Addepidai, v.tr. addebitare - a. una summa a te - sa barca si fiat furriada e totus disisperaus
calincunu, addebitare una somma a qualcu- aggitoriànt, la barca si era rovesciata e tutti,
no; - dd’hìant addepidau totu sa responsa- disperati, invocavano aiuto.
bilidadi de s’incidenti, gli addebitarono tutta Aggitoriu, ved. Aggiutoriu.
la responsabilità dell’incidente. Aggorteddadori, s.m. accoltellatore - s’a.
Addepidamentu, s.m. addebitamento. dd’hant acciappau luegu, l’accoltellatore è
Addestramentu, s.m. addestramento - a. mili- stato catturato subito.
tari, addestramento militare; - essiri privu di Aggorteddamentu, s.m. accoltellamento,
a., essere privo di addestramento. ferimento a coltellate.
Addonguai, v.tr.e intr. bussare, battere, picchia- Aggranciri, v.tr. (t. gerg. di Cagliari) rubare
re - is piccioccheddus po giogu addonguant [furai, sgranciri].
a is portas e apustis si fuint, i ragazzini per Aglianai, v.tr. appianare, spianare, facilitare -
gioco bussano alle porte e poi scappano. a. una strada, unu terrenu, appianare una
Ademprìviu, s.m. presa di possesso o sfrutta- strada, un terreno; - a. una difficultadi, ap-
mento di beni pubblici. pianare una difficoltà.
Adunanza, s.f. riunione, assemblea - sa propo- Agodrai, v.tr. custodire, sorvegliare - a. is
sta dd’hat approvada totu s’a., la proposta è sartus, su bestiàmini, sorvegliare le campa-
stata approvata da tutta l’assemblea. gne, il bestiame.
Affartaisì, v.intr. turbarsi - appenas m’hat biu Agodrau, p.p. e agg. 1. custodito, sorvegliato
s’est affartau, appena mi ha visto si è turbato. 2. a servizio presso un padrone - est a. de
Affastiadura, s.f. sazietà - pappai, buffai a a., tanti tempus in domu de su propiu meri, è a
mangiare, bere a sazietà. servizio da tanti anni presso lo stesso padrone.
Affattùgiu, s.m. stregoneria, maleficio, fattura Agrumiai, v.intr. ringhiare, ululare.
[brusceria, fattura, malifattu]. Aillargu, avv. lontano, distante - Nuoru est a.
Affittevoli, s.c. affittuario - s’a. no m’hat pagau de Casteddu, Nùoro è lontana da Cagliari.
ancora sa pesoni de s’annu passau, l’affit- Alabanzai, v.tr. elogiare, lodare - alabanzai su
tuario non mi ha ancora pagato l’affitto del- coraggiu, su sacrifiziu, s’eroismu de ca-
l’anno scorso. lincunu, elogiare il coraggio, il sacrificio,
Affrenta, s.f. offesa, affronto - perdonai, vengai l’eroismo di qualcuno.
un’a., perdonare, vendicare un’offesa. Alabanzeri, s.m. adulatore.
Affrentai, v.tr. offèndere, oltraggiare - a. cun Albori, s.m. alba - ghettai a., albeggiare; - est
ingiurias e insultus, offendere con ingiurie e arribau chizzi, cumenzendi a fai alboris, è arri-
insulti. vato presto, quando cominciava ad albeggiare.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio466_A


Alidànza, alidànzia s.f. confidenza, baldanza, sa bucca mala, il veterinario ha medicato le
audacia, coraggio - s’a. de una proposta, l’au- pecore contro l’afta epizootica.
dacia di una proposta [atrivimentu, spalleria, Ammonestu, s.m. monito, ammonimento, av-
barrosia, azza]. vertimento - custu fattu serbat di ammonestu
Alidanzosu, agg. baldanzoso, audace, azzarda- po totus, questo fatto serva di monito per tutti.
to, sfacciato - unu navigadori a., un audace Ammunnigonau, v.intr. appallottolato, riferito
navigatore; - is giòvunus sunt alidanzosus, i a biancheria e indumenti.
giovani sono baldanzosi. Ammurrionaisì, v. intr. imbronciarsi,
Aligheri, s.m. netturbino, spazzino, operatore immusonirsi - s’ammurrionat po cosas de
ecologico - is aligheris sunt in sciòperu, i nudda, s’imbroncia per cose da nulla.
netturbini sono in sciopero. Ammurtau, p.p. e agg. aromatizzato con rametti
Allabentiau, agg. sventato, sbadato, disattento di mirto - pezza ammurtada, carne insaporita
- est unu piccioccheddu bravu ma est sempri col mirto.
a., è un bravo ragazzo ma è sempre disattento. Andariegu, agg. e s.m. vagabondo, giròvago,
Allabentu, s.m. disattenzione, sventatezza, sba- randagio - attoris andariegus, attori
dataggine - custu a. m’hat a costai caru, que- giròvaghi; una caravana di andariegus, una
sta sbadataggine mi costerà cara. carovana di giròvaghi; - canis andariegus,
Allebiu, alliviu, s.m. sollievo - hiat provau a. cani randagi.
biendiddu, provò sollievo nel vederlo;- circai Aneddau, agg. riccioluto - unu pipiu cun is
unu pagu di a. de sa basca, cercare un po’ di pilus aneddaus, un bambino riccioluto.
sollievo dal caldo; - tirai un’àlidu di allebiu, Angionarxu, s.m. pastore che custodisce gli
tirare un respiro di sollievo. agnelli appena svezzati.
Allestru, avv. velocemente - si fiant fuìus Aniada, s.f. albero e frutto del melograno - a.
allestru de cuss’inferru, scapparono veloce- durci, arga, pisu moddi, melagrana dolce,
mente da quell’inferno. agra, col seme tenero [arenada, tanada].
Allisciadori, s.m. striscia di pelle per affilare. Animetta, s.f. bottone da camicia, bottone
Allivringiau, agg. soddisfatto, che ha mangiato automàtico.
sufficientemente ma senza esagerare. Annebidai, v.tr. annebbiare, offuscare -
Allodrigai, alludrigai v.intr. insozzare, lordare s’umididadi annebidàt su celu, l’umidità an-
[incaddozzai,imbruttai]. nebbiava il cielo; - su fumu m’annebidàt is
Allorai, v.intr. legare il giogo alle corna dei buoi ogus, il fumo mi annebbiava gli occhi; - su
con cinghie di pelle cruda (lòrus). binu dd’hat annebidau is ideas, il vino gli ha
Allumingiu, s.m. esca per accendere il fuoco. offuscato le idee.
Alluscau, agg. accecato dalla voglia, dal desi- Annebidamentu, s.m. annebbiamento - a. in
derio, spec, sessuale [insuau]. s’Addi Padana, annebbiamento in Val Padana;
Alluxai, v.tr. illuminare, rendere luminoso - - a. de sa vista, de sa cuscienzia, annebbia-
una fentana manna alluxat s’aposentu, una mento della vista, della coscienza.
grande finestra illumina la stanza. Annientai, v.tr. distrùggere, ridurre al niente -
Ambrosura, s.f. feritoia, apertura dalla quale a. is forzas enemigas, distruggere le forze
si poteva colpire il nemico con la balestra o nemiche.
l’archibugio. Annòsigu, agg. terreno o albero da frutto che
Ammàinu, s.m. malia, fascino, incantesimo - non produce tutti gli anni.
s’a. de sa bellesa, il fascino della bellezza; - Antònimu, agg. e s.m. contrariu - vocabulariu
fai un’a., fare una malia. de is sinònimus e de is antònimus, vocabolario
Ammentu, s.m. ricordo, memoria - ammentus dei sinònimi e dei contrari; - bonu est antònimu
de piccinnia, ricordi d’infanzia; - essiri de de malu, buono è contrario di cattivo.
bonu, de malu a., avere buona, cattiva me- Antrecoru, s.m. cardialgia, malattia di cuore in
moria; - biviri di ammentus, vivere di ricordi. generale.
Ammeriadroxu, s.m. posto all’ombra dove le Antunna, s.f. tipo di fungo pregiato, parassi-
pecore merìggiano durante la calura estiva. ta del cardo selvàtico o della ferula, diffuso
Ammexinai, v.tr. medicare animali o piante - con questo nome nella zona centrale della
su veterinariu hat ammexinau is brebeis po Sardegna.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio467_A


Apegai, v.tr. attaccare, appiccare; appegaisì, Arràngulu, s.m. bramosia, desiderio sfrenato -
attaccarsi, affezionarsi - est apegau meda a a. de prexeris, de onoris, bramosia di piaceri,
s’aiàia, è molto affezionato alla nonna. di onori [spéddiu].
Apegu, s.m. attaccamento, affetto, stima - cussa Arraxonada, s.f. conversazione, chiacchierata
pipia est s’ùnicu a. chi dd’est abbarrau, quella - un’a. asuba de sa lingua sarda, una con-
bambina è l’unico affetto che gli è rimasto. versazione sulla lingua sarda.
Appeddizzonau, agg. trascurato nel vestire e Arrebotai, v.intr. bisbocciare, gozzovigliare,
nell’aspetto. fare spuntini con gli amici.
Appenau, p.p. e agg. preoccupato, impietosito, Arrebroni, s.m. ribattino, rivetto.
afflitto - fiat appenau po sa morti de s’amigu, Arregirau, agg. infuriato, furioso, furibondo -
era afflitto per la morte dell’amico; - portàt fut a. po s’arrestu de su fillu, era furibondo
una cara cansada e appenada, aveva un viso per l’arresto del figlio.
stanco e preoccupato. Arrelichinau, agg. agghindato, vestito con cura.
Appiccheddadori, apiculadori, agg.e s.m. ar- Arremilai, v.tr. scagliare, lanciare - a. una pedra
rampicatore, rampicante - su gesminu est una a su cani, scagliare una pietra al cane.
mata appiccheddadora, il gelsomino è una Arremittiri, v.tr. piantare una seconda volta
pianta rampicante. - hapu depiu a. dexi matixeddas di
Appomporissau, agg. agghindato, abbigliato arangiu chi si sunt siccadas, ho dovuto
con ricercatezza. ripiantare dieci piantine di arancio che si
Approdu, s.m. approdo - est istau un’a. simpli, sono seccate.
è stato un facile approdo. Arréspia, s.f. piccola particella di qualcosa, bri-
Aquasanta, s.f. acqua benedetta - su lacu de ciola, rimasuglio - no nd’hat lassau un’a., non
s’aqua santa, la pila dell’acquasanta; - ghettai ne ha lasciato niente [arramasulla, pizzialla,
s’a., fare una cosa in fretta, trattenersi pochis- finialla].
simo in una casa. Arreulai, v.tr. deridere, dileggiare, beffare, pren-
Aqueu, agg. acqueo - vapori a., vapore acqueo. dere in giro - a. a una persona, prendere in
Arangiola, s.f. spìgola (Cabras) [spirritu, giro una persona.
lobina]. Arrezzàllu, s.m. 1. tipo di rete da pesca, detta
Arbaresca, s.f. gergo usato dai ramai di Isili anche sparviero 2. cavillo, pretesto, scusa,
[romanisca]. espediente - est circhendi arrezzàllus po no
Arburada, s.f. viale - s’a. de sa stazioni, il viale pagai, cerca cavilli per non pagare.
della stazione; - is arburadas de Villa Borghe- Arrio’, esclamazione di scherno, di derisione
se in Roma, i viali di Villa Borghese a Roma. rivolta a presuntuosi che poi hanno fallito
Arcolai, v.tr. sfaccendare, sbrigare le faccende nei loro intenti.
domestiche - hat arcolau totu su mengianu in Arroccai, v.tr. assediare, circondare - a. unu
domu, ha sfaccendato tutta la mattina per casa. casteddu, una cittadi, assediare un castello,
Aremai, v.tr. depositare detriti trasportati da una città.
una corrente fluviale, o dall’acqua che scen- Arroccamentu, s.m. assédio - s’a. de Troia
de dai pendii. fiat durau giai dex’annus, l’assedio di Troia
Aremu, s.m. detrito, materiale trasportato dalle durò quasi dieci anni; - forzai s’a., rompere
acque. l’assedio.
Aréticu, agg. impraticàbile, incolto - logu a., Arroccu, s.m. ostàcolo, blocco, inciampo, in-
luogo impraticàbile; - terra a., terreno incolto. caglio, difficoltà - agatai, affrontai,
Argamassa, s.f. malta, calce macerata (W.); propassai medas arroccus, incontrare, affron-
grassello di calce o di cemento [buiacca]. tare, superare molti ostàcoli.
Arracca, s.f. ràntolo del moribondo [sarragu]. Arrubighitta, s.f. rossetto [arrubieddu,
Arramigai, arromigai, v.tr. masticare, rumina- arrubiettu].
re - est arramighendi totu su merì, sta masti- Arruinalis, s.m.pl. rovine, resti di antichi
cando tutta la sera. insediamenti.
Arrancadori, s.m. scippatore - sa polizia hat Artefai, v.tr. adulterare, sofisticare - a. binus,
arrestau s’a., la polizia ha arrestato lo mexinas, cosa de pappai, adulterare vini,
scippatore. medicicinali, alimenti.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio468_A


Arzieraisì, v.intr. inalberarsi, irritarsi, arrabbiarsi Assummai, v.tr.e intr. assommare - su dannu
- est unu chi si arzièrat facilmenti, è uno che assùmmat a unus cantu millionis, il danno
si irrita facilmente. ammonta ad alcuni milioni.
Ascensori, s.m. ascensore - s’a. est firmu de una Assupu, s.m. ambascia, affanno, difficoltà re-
cida, l’ascensore è fermo da una settimana. spiratoria - s’indi fiat scidau cun a., si era
Assegnu, assignu, s.m. assegno - assegnus svegliato con l’affanno.
familiaris, assegni familiari; - a. no Attellai, attallai, v.tr. investire, mettere sotto
tramudàbili, assegno non trasferìbile; - imbiai con un veicolo - ndi dd’hat attellau su trenu,
una mercanzia contra a., spedire una merce l’ha investito il treno.
contro assegno. Attendidori, s.m. badante, chi provvede alla
Assenzia, ausenzia, s.f. assenza - giustificai compagnia e all’assistenza di persone anzia-
s’a. de su traballu, de is lezionis, giustificare ne non autosufficienti [miradori].
l’assenza dal lavoro, dalle lezioni. Attobiu, attoppu, s.m. incontro, appuntamen-
Asserpai, v.tr. erpicare, lavorare la terra con l’érpice. to, convegno - fai un’attobiu leggiu, fare un
Asserpadura, s.f. erpicatura. brutto incontro.
Assignatàriu, s.m. assegnatario - is Attròculu, s.m. cozzo, urto, colpo che dà il
assignatàrius de is terras bonificadas, gli montone con le corna [attumbu, tumbada].
assegnatari dei terreni bonificati. Avanzosu, agg. abbondante - is manigas de su
Assolau, p.p. e agg. isolato, appartato, separato cappottu sunt meda avanzosas, le maniche
dal resto, solitàrio - logu a., luogo isolato. del cappotto sono molto lunghe; - custa mi-
Assòziu, s.m. associazione - a. culturali, polìticu, nestra est unu pagu avanzosa de sali, questa
sportivu, associazione culturale, polìtica, spor- minestra è un po’ salata.
tiva; - derettu, libertadi di a., diritto, libertà Aviai, v.tr. avvitare - a. unu bulloni, una lam-
di associazione. padina, avvitare un bullone, una lampadina.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio469_A


B
fissazioni dalla testa; - sa b. po cuss’umilia-
zioni no ddu lassàt dormiri, il rovello per
quella umiliazione non lo lasciava dormire.
Billada, s.f. veglia - fai sa b. a unu maladiu,
fare la veglia a un malato; - b. de mortu,
Babbalucu, agg. e s.m. babbeo, sciocco, sem- veglia funebre.
pliciotto - ses propiu b. a ti fidai de genti Birrandada, s.f. gozzoviglia, spuntino tra ami-
aìci, sei proprio uno sciocco a fidarti di gente ci [arrebota, picchettada].
simile; - ge’ ses pagu b.!, quanto sei sciocco! Bischilliosu, agg. bizzoso, capriccioso - fémina
Bàlida, bàllida, s.f. valore - un’òmini de b., un b., donna capricciosa; - sa moda est b., la
uomo di valore. moda è instàbile [suzzuliu].
Bandidongiu, bandidanza, s.m. latitanza, Bischìlliu, s.m. bizza, capriccio - is bischillius
banditismo - si fut donau a su b. ca hiat mortu de sa sorti, le bizze della fortuna; - andai in
unu rivali in amori, si diede alla latitanza per bischillius, montare in bizza, stizzirsi.
aver ucciso un rivale in amore. Biscodiai, v.intr. contrastare, essere in disac-
Bandoeddu, s.m.dim. recipiente cilindrico pic- cordo - is Sassaresus biscòdiant dogna tan-
colo, a chiusura ermetica, per trasporto di lat- ti cun is Casteddaius, i Sassaresi contrastano
te. spesso con i Cagliaritani.
Bar, s.m. bar - est sempri fuliau in su bar, Bòcculu, bùcculu, s.m. ricciolo.
gioghendi a cartas, è sempre buttato al bar, Bolanderu, agg. volùbile, incostante - s’arroda
giocando a carte. de sa sorti est bolandera, la ruota della fortu-
Barbatella, s.m. barbatella, talea di vite che ha na è volùbile; - sorri mia tenit unu caràtteri
messo le barbe. b., mia sorella ha un caràttere incostante
Barbosu, agg. barboso, noioso, fastidioso, im- [lunàticu].
portuno. Bollàticu, agg. volùbile - essiri b. in is affettus,
Barrancu, s.m. difficoltà, ostàcolo, intoppo, essere volùbile negli affetti.
imbarazzo - affrontai, propassai unu b., af- Bonafidi, s.f. buonafede - hat fattu is cosas
frontare, superare un ostàcolo; - pòniri in b. in b., ha agito in buonafede; - furai sa b. de
una persona, mettere in imbarazzo una per- una persona, carpire la buonafede di una
sona. persona.
Barrosia, barrosìmini, s.f. testardàggine - no Bonallilla, s.f. giovinezza - est in su frori de sa
ammìttit de tèniri tortu po b., non ammette di b., è nel fiore della giovinezza.
aver torto per testardàggine. Bonamanu, s.f. mancia, ricompensa, denaro che
Basciu chi, loc. fino a che, prima che, fino a si dona, oltre al prezzo stabilito, a chi ha
quando - basciu chi arribat babbu tuu no reso un servizio.
cenaus, non ceniamo prima che arrivi tuo pa- Bonanotti, inter.e s.f. buonanotte, buona notte
dre; - basciu chi finu no andu, fino a che non - b. e bonu reposu!, buonanotte e buon ripo-
finisco non vado; - basciu de s’ora no nascit so!; - donai su bàsidu de sa b., dare il bacio
pipiu, fino a che non giunge l’ora, non nasce della buonanotte; - su casceri si nc’est fuìu
bambino. cun su dinai, e b., il cassiere è fuggito con i
Beatiglia, s.f. mùssola o mussolina, tessuto fine, soldi, e buonanotte.
leggero e trasparente. Bonucoru, s.m. generosità - un’attu de b.,
Benammodiu, agg. educato, ammodo, di buo- un atto di generosità; - sunt prus de b. is
ne maniere - fillu tuu est unu piccioccheddu pòberus de is arriccus, sono più generosi i
veramenti b., tuo figlio è un ragazzo davvero poveri dei ricchi.
ammodo. Bozza, s.f. bozza - currèggiri is bozzas de
Bentada, s.f. ventata, zaffata - dd’hiat imbistiu imprenta, correggere le bozze di stampa.
una b. de fumu, de vapori, fu investito da Braba, ved. Barba.
una zaffata di fumo, di vapore; - una b. di Brabaxa, s.f. Barbagia, regione storica e
aria calenti, una ventata d’aria calda. geogràfica del centro della Sardegna dove
Bibbirrina, s.f. chiodo fisso, rovello - bo- sorge il massiccio del Gennargentu.
gaisindi is bibbirrinas de conca, togliersi le Brabaxinu, barbaxinu, agg. e s.m. barbaricino.

470

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio470_A


Brebexinu, agg. pecorino - pezza, latti, su b., voi portate da mangiare, alle bevande
arrescottu b., carne, latte, ricotta pecorina. ci penso io.
Brevidadi, s.f. brevità, concisione - sa brevidadi Buiacca, s.f. grassello di calce o di cemento
de sa vida, la brevità della vita; - po b. (argamassa) usato per riempire gli interstizi
trascuru is particularis, per brevità trascuro i tra le mattonelle.
particolari. Bulloni, s.m. bullone - serrai cun bullonis su
Bruffidiosu, agg. litigioso - ìndula bruffidiosa, covecu de una gisterra, chiudere con bullo-
carattere litigioso. ni il coperchio di una cisterna.
Brunchiali, agg. bronchiale, dei bronchi - Burdelleri, burdellosu, agg. e s.m. chiasso-
àsima, catarru brunchiali, asma, catarro so, fracassone - piccioccheddus burdel-
bronchiale. leris, ragazzini chiassosi;- a s’ora de su
Brunchiti, brunchita, s.f. bronchite, infiam- recreu sa scola diventat burdellosa, al-
mazione dei bronchi. l’ora della ricreazione la scuola diventa
Bruncus, s.m.pl. bronchi - sunfrit a is bruncus, chiassosa.
ma no lassat su fumai, soffre ai bronchi ma Burocrazia, s.f. burocrazia - sa b. de su Stadu,
non smette di fumare. la burocrazia statale; - sa reforma de sa b., la
Brunzittu, s.m.dim. bronzetto, statuina di bron- riforma della burocrazia.
zo - is b. nuràgicus, i bronzetti nuràgici. Burruscinai, v.intr. tossire per schiarirsi la voce.
Buccamindottu, agg. e s.m. credulone, sempli- Burrùscinu, burrùsciu, s.m. colpo di tosse per
ciotto [buccabentu]. schiarirsi la voce.
Buffongiu, s.m. il bere, ciò che si beve - Buscetta, s.f. utensile del calzolaio per lucidare
bosàterus bittéi cosa de pappai, deu pensu a suole e tacchi [allisciaprantas].

471

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio471_A


C
Cardaxaiu, craddaxaiu, s.m. calderaio, ramaio,
lattoniere [arraminaiu].
Cardellina, ved. Cardanera.
Cardogu, agg. e s.m. monòcolo [bisogu,
baioccu].
Calentamentu, s.m. riscaldamento - impiantu Caridadosu, agg. caritatèvole, che fa atti di
de c. a gas, impianto di riscaldamento a gas. misericordia - persona c., persona carita-
Campanilismu, s.m. campanilismo, amore ec- tevole.
cessivo per la propria città, per i suoi usi e Carighita, carighedda, nella loc. “fueddai a c.”,
le sue tradizioni. pronunciare le parole con suono nasale.
Campanilista, s.c. chi dà prova di campanilismo. Carrapa-carrapa, nella loc. “andai c.c.” anda-
Campàriu, s.m. guardia campestre. re di soppiatto, strisciando senza far rumore;
Campeggiadori, s.m. campeggiatore - in anche il camminare lento e strisciante delle
Ollastra arribant medas campeggiadoris persone anziane o malate.
tedescus, in Ogliastra arrivano molti campeg- Carraxeri, agg. fracassone, chiassone - ge’ sunt
giatori tedeschi. pagu carraxeris custus piccioccheddus!,
Campeggiai, v.intr. campeggiare, attendarsi al- quanto sono chiassoni questi ragazzi!.
l’aria aperta - heus campeggiau in d-unu Carrozzedda, carrossedda, s.f.dim. carrozzella.
boscu di oppinus, accanta de mari, abbiamo Cascirrai, v.intr. camminare senza seguire la
campeggiato in una pineta, vicino al mare. strada ma attraversando i terreni, come fanno
Campeggiu, s.m. campeggio - in s’istadi faeus i cacciatori e i cercatori di funghi o altro [an-
unu c. a Fonni, durante l’estate facciamo un dai a travessu].
campeggio a Fonni. Cataufedda, s.f. uccellino implume.
Campuggiai, v.intr. tirare avanti alla meglio - Cavannu, s.m. gabbano, cappotto pesante, pa-
si dda campuggiàt bendendi òus in su mercau, strano.
tirava avanti vendendo uova al mercato. Cheittéi, avv. nel dubbio - abbarrai c., rima-
Camu, s.m. bastoncino che si legava alla bocca nere nel dubbio; - cussa picciocchedda mi
dei capretti perché non succhiassero il latte fait c., quella ragazzina mi lusinga, mi tenta.
della mamma. Chenza, prep. senza - c. de dinai no si cantat
Candèssiri, v.tr. candeggiare, fare il candeggio, missa, senza soldi non si diventa prete.
rendere bianco un tessuto. Ciappinu, ved. Ciappuzzu.
Cannibali, s.m. cannibale, antropòfago, Cicca, s.f. cicca, mozzicone della sigaretta o del
divoratore di carne umana;(fig.) persona cru- sigaro fumati - fuliai, studai sa c., buttare,
dele, feroce. spegnere la cicca; - boddiri ciccas, racattare
Cannibalismu, s.m. cannibalismo, antropofagia. cicche; - no balit una c., non vale niente.
Cantastorias, s.c.inv. cantastorie. Ciccai, v.intr. masticare tabacco o un mozzico-
Capìa, s.f. comprensione, comprendonio, giu- ne di sigaretta.
dizio - no est omini de c., non è uomo di Cicchettu, s.m. 1. cicchetto, bicchierino di li-
giudizio; -no hat tentu sa c. necessaria po quore - si ddu buffaus unu c.?, ci beviamo
valutai un’affari diaìci, non ha avuto la capa- un bicchierino di liquore? 2. rimprovero, ra-
cità di valutare un simile affare. manzina da parte di un superiore - fai, pigaisì
Carasiai, v.tr. massaggiare, strofinare - c. sa unu c., fare prendersi un rimprovero.
parti chi dolit cun ollu ermanu, massaggiare Ciclismo, s.m. ciclismu - su ciclismu est unu
la parte dolente con olio d’oliva. sport chi tenit medas sustenidoris, il ciclismo
Carburadori, s.m. carburatore - su motorinu è uno sport che ha molti sostenitori.
no ponit in motu ca portat su carburadori Ciclista, s.c. ciclista - Coppi e Bartali sunt is
bruttu, il motorino non mette in moto perché ciclistas italianus prus famaus, Coppi e
ha il carburatore sporco. Bartali sono i ciclisti italiani più famosi.
Carburanti, s.m. carburante. Citìu, agg. zitto, che non parla - abbarrai c.,
Cardabuddai, v.intr. saltellare scompostamente. stare zitto; - dd’hant donau dinai meda po
Cardabuddu, s.m. salto scomposto spec. dei ddu fai abbarrai c., gli hanno dato molti sol-
cavalli. di per farlo star zitto.

472

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio472_A


Ciulai, v.intr. cinguettare - is cruculeus ciulànt Concretesa, cuncretesa, s.f. concretezza - sa c.
asuba de is cambus de is mendulas, i passeri de una proposta, la concretezza di una pro-
cincinguettàvano sui rami dei mandorli. posta; - donai c. a un’idea, dare concretezza
Climateriu, s.m. menopàusa. a un’idea.
Cobertoni, s.m. copertone - depu cambiai is c. Condòminu, s.m. condòmino, comproprieta-
de sa macchina, devo cambiare i copertoni rio - adunanza de is condominus, assem-
della macchina. blea dei condomini.
Codificai, v.tr. codificare, attribuire un codice, Condonu, s.m. condono - c. totali o parziali,
tradurre in legge - c. is régulas ortogràficas condono totale o parziale; - c. fiscali, c.
de sa lingua sarda, codificare le norme orto- ediliziu, condono fiscale, condono edilizio.
grafiche della lingua sarda. Condotta, s.f. condotta sanitaria - c. medica, c.
Cogòccia, s.f. mallo delle noci e delle mandorle. veterinària, condotta medica, veterinaria.
Collaboradori, s.m. collaboratore - c. de unu Condottu, agg. medico titolare di una condotta.
giornali, collaboratore di un giornale; - Confinu, s.m. confino - cundennai, mandai
collaboradora familiari, collaboratrice fami- calincunu a su c., condannare, mandare qual-
liare; - c. de sa giustizia, pentìu, collaborato- cuno al confino.
re di giustizia, pentito. Congruidura, s.f. conclusione - sa c. de
Collaborazioni, s.f. collaborazione - cuntrattu, un’alleànzia, de unu trattau de paxi, la con-
spesas de c., contratto, spese di collaborazione. clusione di un’alleanza, un trattato di pace.
Collaborai, v.intr. collaborare - c. a s’ar- Coniai, v.tr. coniare - c. monete, medaglie, co-
renéscida de un’impresa, collaborare al suc- niai munedas, patenas;(fig.) - c. unu
cesso di un’impresa; - c. cun sa giustizia, col- neologismu, coniare un neologismo.
laborare con la giustizia; - est unu chi no Connotau, s.m. connotato - descriri is connotaus
collàborat, è un tipo che non collàbora. de un’arpiadori a sa polizia, descrivere i con-
Colluzzu, agg. e s.m. ernioso [a mazza calada]. notati di un ladro alla polizia; - cambiai is c. a
Colomberi, s.m. nicchia per riporvi oggetti vari, calincunu, cambiare i connotati a qualcuno.
ripostiglio nei muri - is alluminus sunt in su Consulénzia, s.f. consulenza - fai una c., fare
c. de su forru, i fiammiferi sono nella nicchia una consulenza; - uffiziu de c. legali, ufficio
del forno. di consulenza legale.
Coloriu, agg. e s.m. colorito - cara coloria, Contienda, s.f. disputa, contesa, polémica, con-
volto colorito; - su c. est de piccioccu sanu, il troversia - essiri in c. cun calincunu po
colorito è quello di un giovane sano. motivus polìticus, essere in polémica con qual-
Comodinu, cumodinu, s.m. comodino - su cuno per motivi politici.
comodinu suu est prenu de mexinas de dogna Contingénzia, s.f. contingenza, circostanza
tipu, il suo comodino è pieno di medicine di fortuita - una c. disgraziada, una triste cir-
ogni tipo. costanza.
Competénzia, cumpetenzia, s.f. competenza Contomaxi, s.m. corporatura - est una
- sa chistioni no est de c. mia, il problema femina de c. mannu, è una donna di grossa
non è di mia competenza; - tèniri pagu c. in corporatura.
materia di affittus, avere poca competenza in Contonada, ved. Cantonada.
materia di affitti; - pagai is cumpetenzias de Contrappellu, s.m. contrappello, controllo nel-
su notariu, pagare le competenze del notaio. le caserme per verificare che tutti i militari
Cona, s.f. immàgine, effigie, simulacro, icona - siano rientrati.
sa c. de Nosta Sennora, de sant’Efis, Contribulai, affliggere, travagliare, tribolare,
l’immàgine della Madonna, di sant’Efisio. colpire da maledizione - est meda contribulau
Conchillu, s.m. conchiglia di mare - fai colle- po totu su chi dd’est sussediu, è molto afflitto
zioni de conchillus, collezionare conchiglie. per tutto quello che gli è accaduto.
Concimai, v.tr. concimare usando concime Contribulau, p.p. e agg. afflitto, tribolato, col-
chimico. pito da maledizione - portai una cara
Concimi, s.m. concime chimico - spraxiri su contribulada, avere un volto afflitto;- fiat c.
c. in d-una terra, spargere il concime in un po sa morti de un’amigu, era afflitto per la
terreno. morte di un amico.

473

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio473_A


Corbai, v.tr. procurare - c. su necessàriu po Cunferenzia, s.f. conferenza - una cunferénzia
bìviri, procurare il necessàrio per vivere asuba de sa paxi, una conferenza sulla pace;
[coberai, scabùlliri]. essiri cumbidau a una c. cun su ministru,
Costana, s.f. lato di vasche, pozzi, carri; pa- essere invitato ad una conferenza col mini-
rapetto - sa c. de sa funtana, il parapetto stro; - c. obispali sarda, conferenza
del pozzo. episcopale sarda.
Covardia, s.f. codardia, vigliaccheria [vilesa]. Cunflittu, s.m. conflitto, guerra - il c. fran-
Cravilla, s.f. chiodo artigianale [obbili, obbilu]. co-tedesco, sa gherra intre sa Franza e sa
Criccu, s.m. cricco, arnese che serve a solleva- Germania; - c. de interessus, conflitto di
re pesi [àrganu, fusellu]. interessi.
Cronta, s.f. rocca, parete a picco, cima isolata. Cungiadura, s.f. recinzione, chiusura - sa c. a
Cuaddanti, s.m. cavaliere, cavallante, chi ef- ingiriu de sa bingia est fatta de cresuris, la
fettua trasporti con il cavallo o con un carro recinzione intorno alla vigna è fatta di siepi
trainato da cavalli. di fichidindia.
Cuaddittu, s.m. cavalletto di sostegno a tre o Cuntrunnai, v.tr. tormentare, faticare - immoi
quattro piedi di legno o di metallo - is tengiu abbisongiu de mi discansai, ca hapu
cuaddittus de su maistu de muru, i cavallet- cuntrunnau totu sa dì, adesso ho bisogno di
ti del muratore. riposare perché ho faticato tutto il giorno; -
Cumbòiu, s.m. confusione, trambusto, scom- no mi cuntrùnnist s’anima, non amareggiarmi.
piglio - su c. de is linguas in sa turri de Cuntrunnu, s.m. disòrdine, tormento interiore.
Babeli, la confusione delle lingue nella tor- Cunzurtu, s.m. consulto - su maladiu hat bofiu
re di Babele. unu c. de tres dottoris, il malato ha voluto un
Cumparai, v.tr. paragonare, confrontare - c. sa consulto di tre medici.
Terra a una bòccia, paragonare la Terra ad Curpàbili, agg. colpèvole - c. de furas, de
una palla; - c. unu retrattu cun su modellu, traitorias, colpèvole di furti, di tradimenti;
confrontare un ritratto col modello. - intendirisì c., sentirsi colpèvole [fartau,
Cumpletamenti, avv. completamente, totalmen- affartau].
te - est c. falsu su chi ses narendi, è total- Curpiri, v.tr. colpire - c. cun d-unu gorteddu,
mente falso ciò che tu dici. cun d-unu bucciconi, colpire con un coltello,
Cumprensioni, s.f. comprensione - tèniri c. po con un pugno; - sa balla dd’hiat curpiu a
calincunu, avere comprensione per qualcuno. pitturras, la pallòttola lo colpì al petto; - c. su
Cunfederai, v.tr. unire in una confederazione. palloni de pèi, de conca, a bolidu, colpire il
Cunfederali, agg. confederale - is òrganus pallone di piede, di testa, al volo.
cunfederalis, gli organi confederali; - is Cuscienti, agg. cosciente - est c. de sa
sindacaus cunfederalis, i sindacati confe- responsabilidadi chi tènit, è cosciente della
derali. responsabilità che ha; - su ferìu fut ancora
Cunfederazioni, s.f. confederazione - una c. cuscienti, il ferito era ancora cosciente.
de Stadus, una confederazione di Stati; - sa c. Cuscienziosu, agg. coscienzioso, onesto - unu
generali de s’industria italiana (sa dottori c., un medico coscienzioso; - unu
confindustria), la confindustria. studiu c., uno studio coscienzioso.

474

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio474_A


D
pagamento di una multa; - d. sa partenza, po-
sticipare la partenza.
Diga, s.f. diga, argine, bacino - sa d. de su Tirsu,
la diga del Tirso.
Diora, de diora, avv. da molto tempo - s’ind’est
Decàlitru, s.m. decàlitro, recipiente di latta, andau d., è andato via da molto; - est fiuda
con manici, della capacità di 10 litri, usato de diora, è vedova da molto tempo.
specialmente nelle cantine. Disancorai, v.tr. disancorare - d. una barca,
Déguma, s.f. décima, balzello corrispondente alla disancorare un’imbarcazione; disancoraisì,
decima parte del reddito, dovuto al feudatario disancorarsi - d. de is abitudinis familiaris,
o alla Chiesa. disancorarsi dalle consuetudini familiari.
Degumai, v.tr. 1. sottoporre a decima 2. deci- Disapagnu, s.m. malcontento, insoddisfazione,
mare, falcidiare, taglieggiare - malignus e scontentezza - in mesu de su d. de totus, tra
discannotus, chi ‘oeis degumai po finzas a l’i. generale.
is sazerdotus, maligni e sfacciati, che volete Discoteca, s.f. discoteca - su sabudu a notti
taglieggiare persino i sacerdoti (Sa scomùniga andat sempri in d. cun is amigus, il sabato
de predi Antiogu). sera va sempre in discoteca con gli amici.
Delùdiri, v.tr. delùdere - d. is abettus de Discu, 1. s.f. ciòtola, scodella, stampo di legno
calincunu, delùdere le speranze di qualcuno. per fare il formaggio - is discus de pesai
Dema, s.f. difetto, malattia cronica, handicap. casu ddus bittìant is brabaxinus chi calànt
Demau, agg. malaticcio, malsano (detto anche in Campidanu a bèndiri castangia e nuxedda,
di animali), disàbile. gli stampi per fare il formaggio li portàvano
Dennegai, v.tr. negare, rifiutare, ricusare, smen- i barbaricini che scendèvano in Campidano
tire - su chi narat hòi, ddu dennegat cras, per vendere castagne e nocciole 2. s.m. di-
ciò che dice oggi, lo nega domani;- d.unu sco fonogràfico - comporai, ascurtai unu d.,
ragalu, unu titulu onorìficu, rifiutare un re- comprare, ascoltare un disco; - cambiai d.,
galo, un tìtolo onorìfico. cambiare discorso 3. disco orario, discu
Dennegu, s.m. negazione, diniego, rifiuto - hiat orariu; - zona d., zona disco.
arriciu unu d. nettu, ricevette un secco dinie- Discunfiai, v.intr. diffidare - d. de is fueddus
go; - arrespundiri cun d-unu d., rispondere suus, diffidare delle sue parole; - d. de totu e
con un rifiuto. de totus, diffidare di tutto e di tutti.
Dentiera, s.f. dentiera - de candu pòrtat sa d. Disignazioni, s.f. designazione - sa d. de su
est torrau a nasciri, da quando ha messo la direttori nou, la designazione del nuovo di-
dentiera è rinato. rettore.
Deretta, agg. e s.f. destra - manu d., mano de- Disinfettanti, agg. e s.m. disinfettante, che di-
stra; - a d., sulla destra; - mantèniri sa (manu) sinfetta.
d. (nella circolazione), tenere la destra. Disorientai, v.tr. disorientare - d. s’opinioni
Derruta, s.f. rovina, crollo - d. de unu muru, de pubblica cun informazionis cuntrastantis,
una dòmu beccia, crollo di un muro, di una disorientare la pubblica opinione con infor-
vecchia casa; - una d. psicològica, un crollo mazioni contradditorie; - mi fui disorientau
psicologico. in mesu de totu cussas stradixeddas prenas
Detèniri, v.tr. detenere - d. unu primatu, su de genti, mi disorientai tra quelle stradine pie-
tìtulu de campioni sardu, detenere un prima- ne di gente.
to, il tìtolo di campione sardo. Dispensai, v.tr. 1. elargire, distribuire - d.
Dezzididura, s.f. deliberazione, decisione - d. limosinas a is poburus, elargire elemòsine ai
de s’assessori regionali, deliberazione dell’as- poveri 2. esonerare da un obbligo, da un ònere
sessore regionale; - votai una d., votare una - dd’hant dispensau de su serviziu militari,
deliberazione; - cosa fatta chene d., cosa l’hanno esonerato dal servizio militare.
fatta senza deliberazione. Disvantaggiu, s.m. svantaggio - custu andat
Difattis, difatti, cong. infatti. beni po tui, ma po mei est unu disvantaggiu,
Diffèrriri, v.tr. posticipare, differire, rinviare - questo è ùtile per te, ma per me è uno svan-
d. su pagamentu de una multa, rinviare il taggio; - su gruppu de is curridoris est in d.

475

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio475_A


de cincu minutus de is fuidoris, il gruppo dei paìsus industrializzaus e cussus in bia de
corridori è in svantaggio di cinque minuti dai sviluppu, divario tecnologico tra paesi indu-
fuggitivi. strializzati e quelli in via di sviluppo.
Disvariai, v.tr. differenziare, diversificare - Dubbai, v.intr. bàttere, picchiare, bussare spec.
oggettus chi disvariant vetti in s’aspettu, alla porta - hapu dubbau duas bortas e no
oggetti che si diversificano solo nell’aspetto. hat abertu nisciunus, ho bussato due volte e
Divàriu, s.m. differenza, diversità - d. di non ha aperto nessuno.
opinionis intre duas personas, diversità di Durrundallu, agg. e s.m. nascituro, il bambino
opinioni tra due persone; - d. tecnològicu intre che deve nascere.

476

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio476_A


E
Elogiai, v.tr. lodare - dd’hiant elogiau po su
sacrifiziu e po su coraggiu ch’hiat tentu, fu
lodato per il sacrificio e per il coraggio dimo-
strato [alabanzai, alabai, bantai].
Entusiasmai, v.intr. entusiasmare - si fut
Edìcula, s.f. 1. tempieto o cappellina con entusiasmau a s’idea de sa partenza, si entu-
una statua nel mezzo 2. edìcola, costru- siasmò all’idea della partenza; - sa mùsica
zione destinata alla vendita di giornali, ri- classica mi entusiasmat, la musica classica
viste e altre pubblicazioni - passa a s’e. a mi entusiasma.
comprai is giornalis, passa all’edicola a Entusiasmanti, agg. entusiasmante - una gara
prendere i giornali. entusiasmanti, una gara entusiasmante.
Ediculanti, s.c. edicolante, giornalaio/a, vendi- Equànimi, agg. imparziale, obiettivo - giugi e.,
tore o venditrice di giornali. giudice imparziale; - unu giudiziu e., un giu-
Edra, erda, s.f. cìcciolo di maiale sgrassato - dizio obiettivo.
pani cun e., pane con cìccioli; ved. Gerda. Erbìvoru, agg. erbivoro - animalis erbìvorus,
Effervescenti, agg. effervescente, frizzante - animali erbìvori [pappadori di erba].
bevida e., bevanda frizzante; - aspirina e., Éremu, s.m. èremo, luogo isolato, sperduto -
aspirina effervescenti. s’e. de Camaldoli, l’eremo di Camaldoli.
Egoista, agg. e s.c. egoista - una picciocchedda Ergastulanu, s.m. ergastolano, chi espia una
e., una ragazza egoista. condanna all’ergàstolo.
Elicòtteru, s.m. elicòttero - su Presidenti est Ergàstulu, s.m. ergàstolo - cundennai a s’e.,
arribau a su spidali in e., il Presidente ha rag- condannare all’ergàstolo [galera a vida].
giunto l’ospedale in elicòttero. Esonerai, v.tr. esonerare, dispensare - dd’hant
Eliminai, v.tr. eliminare - e. is avversantis esonerau de su serviziu militari, l’hanno di-
in d-una gara, eliminare gli avversari in spensato dal servizio militare; - hat dispacciau
una gara;- s’organisimu eliminat is s’amanti, ha congedato l’amante.
sustanzias noxilis, l’organismo elimina le Esòneru, s.m. dispensa - domandai s’e. de is
sostanze nocive. tassas, chiedere l’esonero dalle tasse.

477

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio477_A


F
riu f., abbigliamento ricco di colore, bizzarro.
Foresta, s.f. foresta - f. virgini o equatoriali,
foresta vergine o equatoriale; - perdirisì in
sa f., perdersi nella foresta [padenti, boscu].
Forestali, agg.e s.m. forestale - Cabuterra tenit
Fabau, ved. Paladari. una sienda forestali meda manna, Capoterra
Fàbicu, agg. e s.m. fàbico, portatore di una ha un vasto patrimonio forestale; - is forestalis
carenza enzimàtica ereditaria [chini tenit su sunt in iscioperu, i forestali sono in sciopero.
mali de sa fa]. Fosforescenti, agg. fosforescente - ogus
Facchina, fracchina, s.f. sopravveste, giubba. fosforescentis, occhi fosforescenti.
Facchinu, s.m. facchino, scaricatore di porto Fossàriu, s.m. camposanto, cimitero - arruga
[bastasciu, scarrigadori de portu]. de su f., via del cimitero; - su fossariu
Faccianu, agg. sfacciato, sfrontato - una fémina antigamenti fut a ingiriu de sa cresia, il cam-
f. e provocadora, una donna sfacciata e pro- posanto anticamente era intorno alla chiesa.
vocatrice [sfaccìu, facci manna]. Fotocopiai, v.tr. fotocopiare, riprodurre in foto-
Facciora, prep.impr. verso (in espressioni tem- copia - f. unu libru, fotocopiare un libro.
porali per esprimere approssimazione) - Fraili, s.m. fucina, laboratorio del fabbro; (fig.)
t’hap’a telefonai cras, facciora de is dèxi, ti luogo dove si prepara qualcosa o si temprano
telefonerò domani, verso le dieci. caratteri e ingegni - f. de poetas noizzus, fu-
Faddina, s.f. errore involontario, sbaglio - cina di giovani poeti.
cussu no fait bèni si no est po f., quello non Francusina, s.f. colica, dolori addominali, de-
fa del bene se non per errore. bolezza dell’organismo.
Faicanneddus, s.m. bobinatrice, incannatoio, Franigai, v.tr. annusare, spiare - ita ses
avvolgitore dello stame intorno al cannello. franighendi, che cosa stai cercando.
Falliri, v.intr. fallire, non riuscire - sa ditta est Frazionàbili, agg. frazionàbile - propiedadi chi
fallida, la ditta è fallita; - f. in d-un’impresa, no si podit frazionai, proprietà non frazionàbile.
non riuscire in un’impresa Frazionai, v.tr. frazionare, dividere in varie parti
Fallùstia, s.f. solletico [chirighitu, sizzirigheddu]. - f. una siènda, una domu, frazionare un pa-
Fàmixi, s.m. la parte stretta del piede, tra il trimonio, una casa.
tallone e la pianta; si dice anche per la parte Frazionamentu, s.m. frazionamento, divisione
corrispondente della scarpa (fiosso). in parti - su frazionamentu de is terras de
Farringiu, s.m. prurito, voglia intensa di fornicare propiedadi de su mortu, la divisione in parti
- ita manera e’custa, ita tiau de farringiu, totu dei terreni di proprietà del defunto.
su logu e’pringiu (Scomuniga de Predi Antiogu, Fregas, s.f.pl. rotaie, binari - fregas de su trenu,
arrettori de Masuddas) < lat. fornicium. de su tranvi, rotaie del treno, del tram; - bessiri
Favismu, s.m. favismo - dd’hant ricoverau in de is f., deragliare.
su spidali po favismu, l’hanno ricoverato in Frunduleri, s.m. fromboliere; nell’antichità
ospedale per favismo [mali de sa fa]. soldato armato di fròmbola.
Ferìu, agg. e s.m. ferito - unu sordau ferìu, un Frùschiu, s.m. pungitopo [piscialettu].
soldato ferito; - trogai su brazzu f. cun d-una Fuidori, agg. fugace, fuggitivo - gosu, abettu
benda, fasciare il braccio ferito con una benda. f., gioia, speranza fugace; - is fuidoris ddus
Fiduciosu, agg. fiducioso, che si fida - f. in s’aggiudu hant cassaus, i fuggitivi li hanno presi.
de Deus, fiducioso nell’aiuto di Dio; - essiri f. di Fumiadori, agg. fumante - muzzioni f., tizzone
arrenèsciri, essere fiducioso di riuscire. fumante.
Figurina, s.f. figurina, figuredda - figurinas de Funzionai, v.intr. funzionare - s’arrelogiu de
is giogadoris, figurine dei calciatori; - colle- sa sèu no funzionat, l’orologio del duomo
zioni de f., collezione di figurine. non funziona.
Folclori, s.m. folclore - su f. sardu, il folclore Furighingiu, s.m. smania, frenesia - dd’est
sardo; - unu studiu asuba de su f. abruzzesu, beniu su f. de is ballus e de is bistiris, le è
uno studio sul folclore abruzzese. venuta la frenesia dei balli e dei vestiti.
Folclorìsticu, agg. folclorìstico - unu spettà- Fusilazioni, s.f. fucilazione - dd’hiant cundennau
culu f., uno spettàcolo folclorìstico; - bestua- a sa f., lo condannarono alla fucilazione.

478

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio478_A


G
Gevi, agg. tenero, molle - s’erbixedda g. de is
primus aquas, l’erbetta tenera delle prime
piogge; - a is beccius, scedadeddus, ddis
praxit sa cosa gevi, ai vecchi, poverini, pia-
ce la cosa tenera.
Galanzetu, s.m. damerino, cicisbeo - fai su g., Ghenga, s.f. congrega, combrìccola, cricca -
fare il galante, il cicisbeo. una g. de matraccheris, una congrega di
Galliggianti, agg. e s.m. galleggiante, zàttera - lestofanti.
ponti g. o ponti de barcas, ponte galleggiante Gimilioni, s.m. antico contributo obbligatorio,
o ponte di barche; - su g. de su gamu, il gal- proporzionato alle possibilità dei cittadini,
leggiante dell’amo; - su g. de sa cascitta de consistente in prestazioni di lavoro in favore
scàrrigu de su bagnu, il galleggiante della dei Comuni, per opere di pubblica utilità
cassetta di scarico del water. [cumandata].
Garanti, s.m. mallevadore - faisì g. de is bonas Giogheri, gioghistu, s.m. artista da circo.
intenzionis de calincunu, rendersi garante Gioghittai, v.intr. giocherellare - g. con un gat-
delle buone intenzioni altrui [fianzeri, tino, gioghittai cun d-unu pisitteddu.
fideiussori]. Giogulanu, agg. allegro, giocoso - cussa
Garanzia, s.f. garanzia - donai, pretèndiri picciocchedda mi parrit troppu g., chi no
garanzias, dare, pretendere garanzie; - est in donat attenzioni s’abbruxat is alas, quella
g. po duus annus, ha la garanzia di due anni; ragazzina mi sembra molto giocosa, se non
- su computadori est ancora in g., il compu- sta attenta si brucia le ali.
ter è ancora in garanzia. Giornalaiu, s.m. giornalaio, edicolante, vendi-
Garaxi, s.m. autorimessa, garage - a su notti sa tore di giornali, periodici, ecc.
macchina dda pongiu sempri in garaxi, di Giudu, s.m. pregio - tenit su meritu di hai fattu
notte la macchina la metto sempre in garage. operas de g., ha il merito di aver fatto opere
Garaxista, s.m. gestore o proprietario di un’au- di pregio; - nci dd’hant bogau, ca no fut cosa
torimessa; anche operaio che vi lavora. de g., l’hanno mandato via per incapacità.
Garrafattoni, s.m. tòpica, sproposito, scioc- Goneddu, s.m. anello - goneddus di oru e de
chezza [perreria, disattinu, tontesa]. prata, anelli d’oro e d’argento; - g. de sposai,
Gasoliu, s.m. gasolio, miscela di idrocarburi anello nuziale; - incastrai perdas in goneddus,
usata come carburante per motori diesel incastonare pietre negli anelli [aneddu].
e come combustìbile per il riscaldamento Gotiloni, s.m. cannolicchio [arresoia de mari,
domestico. gragallu].
Gaurru, agg. rozzo, zoticone, ignorante, Gruppu, s.m. unu g. de domus, un gruppo di
grossolano, cafone - piticu su g.!, quan- case; - unu g. di amigus, un gruppo di amici;-
to è ignorante!; - scéti una disperada si g. de traballu, gruppo di lavoro; - fotografia
podit pòniri cun d-unu g. diaìci, solo una de g., fotografia di gruppo.
disperata può mettersi con uno zoticone Gruxera, s.f. crociera - navi de g., nave da
come quello. crociera; - velocidadi de g., velocità di cro-
Gazzosa, s.f. gassosa - sa gazzosa aggiudat a ciera; -fai una g.in su Mediterraneu, fare una
digiriri, la gassosa aiuta a digerire. crociera nel Mediterraneo.
Gelateri, s.m. gelataio, chi fa o vende gelati - Guspinesa, s.f. coltello a serramanico con lama
g. ambulanti, gelataio ambulante. panciuta, tipico di Guspini.

479

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio479_A


I
Impiasteri, s.m. pasticcione - no ddi fazzu fai
prus nudda, est unu grandu i., non gli faccio
fare più alcun lavoro, è un gran pasticcione.
Impicciu, s.m. impiccio, qualunque cosa che
costituisca un fastidio, un ostàcolo - sbarazza
Ideai, v.tr. ideare, progettare - i. sa trama de sa mesa de totu custus impiccius, sgombera il
una cummedia, de unu film, progettare la tra- tavolo da tutti questi impicci; - agataisì in d-
ma di una commedia, di un film. unu i. leggiu, trovarsi in un brutto impiccio.
Ierrada, s.f. invernata - ierrada longa occannu, Impoddinai, v.tr. impollinare - froris
invernata lunga quest’anno. impoddinaus de is abis, fiori impollinati
Ierradroxu, s.m. luogo dove si passa l’inverno; dalle api.
i pascoli invernali. Importadori, s.m. importatore - est s’i. prus
Ierrai, v.intr. svernare - medas pastoris mannu de frutta esòtica, è il più grosso im-
brabaxinus ièrrant in Campidanu, molti pa- portatore di frutta esòtica.
stori barbaricini svernano in Campidano. Importai, v.tr. importare - i. trigu, importare
Illargu, nella loc. “ a i.” alla larga, lontano - grano; - s’Italia importat linnàmini e gas de
bivit a i. de domu mia, abita lontano da casa sa Russia, l’Italia importa legname e gas dal-
mia; - abbarrai a i. de calincunu, tenersi lon- la Russia.
tano da qualcuno; - essiri a i. de sa beridadi, Importazioni, s.f. importazione - aumentu,
essere lontano dal vero. reduzioni de is importazionis, aumento, ri-
Illùdiri, v.tr. illùdere, ingannare - dd’hat illùdia duzione delle importazioni.
cum promissas e regalus, l’ha illusa con pro- Imprabastai, v.tr. sproloquiare, dire una cosa
messe e regali; - lassaisì i. de is appariénzias, per un’altra - ma ita ses imprabastendi!,
lasciarsi ingannare dalle apparenze. non sai quel che dici.
Imballaggiu, s.m. imballaggio; ogni involucro Imprabastu, imprabàstulu, s.m. miscuglio di
che serve a imballare - paperi, cartòccia cose, guazzabuglio, pasticcio - fai, nai una
de i., carta, cartone da imballaggio. cosa a i., fare, dire una cosa a pasticcio.
Imbizzu, s.m. abitùdine, vizio - s’i. de furriai Imprecisioni, s.f. imprecisione - i. de
a tant’oras de notti ti depit passai, l’abitùdine linguaggiu, imprecisione di linguaggio; -
di rientrare tardi la notte devi perderla; - un’artìculu prenu de imprecisionis, un arti-
fraizzu perdit su pilu ma no s’i. (prov.), il colo pieno di imprecisioni.
ladro perde il pelo ma non il vizio. Imprecisu, agg. impreciso - una definizioni
Imbonai, v.intr. andare, dirigersi - hòi imprecisa, una definizione imprecisa; -
imbonaus a logu nou, oggi andiamo in un essiri i. espressendisì, essere impreciso nel-
posto nuovo; - aundi imbonat, in grazia?, l’esprimersi.
dove va, se è lecito? Impressiri, v.tr. affrettare, fare in fretta, accele-
Imbrillai, v.tr. lanciare - i. una pedra, una frec- rare, sollecitare - impressi su passu ca seus
cia, lanciare una pietra, una freccia; - in retardu, affretta il passo perché siamo in
imbrillaisì, lanciarsi - imbrillaisì a s’assaltu, ritardo; - i. unu traballu, affrettare un lavoro.
a su persighimentu de su nemigu, lanciarsi Impromìttiri, v.tr. promèttere, assicurare -
all’assalto, all’inseguimento del nemico. arregordadì chi m’has impromìttiu de torrai
Impensamentai, v.intr. preoccupare, impensie- prestu, ricordati che mi hai promesso di tor-
rire - cussa sceda m’hìat impensamentau, nare presto; - i. maris e montis, promettere
quella notizia mi aveva impensierito. mari e monti; su trigu impromittit beni
Impeoramentu, impioramentu, s.m. aggrava- occannu, il grano promette bene quest’anno.
mento, peggioramento - i. de sa saludi, de su Imprumonaisì, v.intr. imbronciarsi - s’est
tempus, peggioramento della salute, delle con- imprumonau ca no dd’hant cumbidau a su
dizioni atmosferiche. sposoriu, s’è imbronciato perché non è stato
Impermeàbili, 1. agg. impermeàbile, che non invitato al matrimonio.
lascia passare liquidi - terrenu, tela i., terre- Impuntaisì, v.intr. impuntarsi, ostinarsi, punta-
no, tela impermeàbile 2. s.m. sopràbito di re i piedi a terra, rifiutandosi di camminare
tessuto impermeàbile. (detto di animali o di bambini).

480

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio480_A


Imputu, ved. Imputazioni. Inoffensivu, agg. inoffensivo, innocuo - no
Incamai, v.tr. mettere la musoliera ai capretti. timas, su cani est i., non aver paura, il cane è
Incàrrigu, s.m. incàrico - bèngiu po i. de su inoffensivo.
Sindigu, vengo per incàrico del Sindaco; - Insaboriri, insaboriai, v.tr. insaporire, rendere
ottèniri un’incàrrigu in s’Universidadi, otte- gustoso - s’allu, su perdusèmini e s’afàbica
nere un incàrico all’Università. s’impèrant po i. is mandiaris, l’aglio, il
Incorradori, agg. e s.m. incornatore, animale prezzèmolo e il basìlico si usano per insaporire
che è solito dare cornate. i cibi.
Incuriosai, v.tr. incuriosire - m’has incuriosau Insangiaisì, v.intr. andare in suppurazione - sa
cun is fueddus tuus, mi hai incuriosito con le liaga s’est insangiada, la piaga è andata in
tue parole. suppurazione [impostemaisì].
Incurziadroxu, s.m. scorciatoia - pighendi Installai, v.tr. installare 1. insediare, collocare
s’i. si resparmiat mes’ora de camminu, pren- in una càrica - i. s’obispu nou in sa diocesi,
dendo la scorciatoia si risparmia mezz’ora insediare il nuovo vescovo nella diocesi 2.
di strada. montare - funt installendi is serramentus in
Indennidadi, s.f. indennità - i. di arriscu, de sa domu accanta de mari, stanno installando
trasferta, de funzioni, di anzianidadi, inden- gli infissi nella casa al mare.
nità di rischio, di trasferta, di funzione, di Installazioni, s.f. 1. installazione, piazzamento
anzianità. - s’i. de is cunduttus de sa mara, l’installa-
Indignai, v.tr. indignare - sa falsidadi sua zione delle condotte fognarie; - is i. de una
m’indìgnat, la sua ipocrisia m’indigna. navi, gli impianti di bordo 2. insediamento,
Indirizzai, v.tr. indirizzare - m’hant indirizzau zona di stanziamento - cirimonia de i. de su
a innòi, mi hanno indirizzato qui; - i. unu capu de su Stadu, cerimonia di insediamento
giòvunu a un’arti, a su studiu, indirizzare un del capo dello Stato; - installazionis etruscas,
giovane ad un mestiere, allo studio. insediamenti etruschi.
Indispòniri, v.tr. indisporre - tenit una manera Intemporra, s.f. intemperie, maltempo, aria
de fai chi indispònit, ha un modo di fare che malsana - opprigaisì de s’intemporra, ripa-
indispone; - discursus chi indisponint is rarsi dalle intemperie.
ascurtadoris, discorsi che indispongono gli Intesinantai, intenantai, v.tr. e intr. (fam.) ha un
ascoltatori. significato generico e può sostituire qualsiasi
Indottrinadori, s.m. addottrinatore, chi verbo che non venga subito alla mente - no
addottrina. arrenesciu a intesinantai custu bulloni, non
Indottrinamentu, s.m. addottrinamento, am- riesco a cosare questo bullone (a svitarlo).
maestramento in una particolare dottrina. Intestai, v.tr. intestare - hat intestau totu su chi
Infogau, p.p. e agg. infuocato, infiammato; fig. possedit a sa pobidda, ha intestato tutti i suoi
infervorato, entusiasmato - s’est infogau beni alla moglie.
discutendi, si è infervorato nella discussione. Intremesu, prep. tra, in mezzo, durante -
Inforraxai, v.tr. infornaciare - i. sa téula, is s’intendeus i. de cida, ci sentiamo durante la
vasus, infornaciare le tegole, i vasi. settimana; - i. de is matas di olia ddui hapu
Inganìu, agg. desideroso - essiri i. de postu ortalìzias, tra le piante di olivo ho pian-
tranquillidadi e de discansu, essere deside- tato ortaggi.
roso di tranquillità e di riposo. Intromittirisì, v.rifl. intromettersi - s’intromìttit
Ingenugada, ingenugadura, s.f. genufles- sempri in is fainas allenas, s’intromette sem-
sione. pre nelle faccende altrui; - intromittirisì intre
Ingorruzzaisì, ved. Incorruzzaisì. duus cumpetidoris, intromettersi tra due con-
Ingravidai, v.tr. ingravidare, rendere gravida - tendenti.
hat ingravidau sa picciocca e s’est depiu spo- Invasori, agg. e s.m. invasori - esercitu i., eser-
sai, ha ingravidato la fidanzata e si è dovuto cito invasore; - respingiri is invasoris,
sposare [impringiai]. respìngiri is invasoris.
Ingrusirai, v.tr. incuriosire - su contu dd’hiat Inzulamentu, s.m. istigazione, incitamento - i.
ingrusirau meda, il racconto l’aveva molto a sa violénzia, a su bagassimini, istigazione
incuriosito. alla violenza, alla prostituzione.

481

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio481_A


Iscriri, v.tr. iscrivere - hat i. su fillu in d-una accogliere, respìngere un’itanza; - giudiziu de
scola de musica, ha iscritto il figlio in una primu, de segunda i., giudizio di prima, di
scuola di musica; iscririsì, iscriversi - iscririsì seconda istanza.
a unu partidu, a unu sindacau, iscriversi ad Istintu, s.m. istinto - i. de conservazioni, i.
un partito, ad un sindacato. sessuali, istinto di conservazione, istinto
Ispettu, s.m. attesa, speranza - s’i. de sanai est sessuale; su nodu de un’animali, l’istinto
pagu, la speranza di guarire è poca; - finaschì di un animale; - su burricu tenit nodu bonu:
si tènit vida, si tenit i., finchè c’è vita, c’è spe- si passat una borta in d-unu logu no si
ranza [abettu]. ddu scarescit prus, l’asino ha un buon istin-
Istànzia, s.f. istanza, petizione, supplica - pre- to: se passa una volta in un luogo non lo
sentai, accòliri, respìngiri un’i., presentare, dimentica più.

482

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio482_A


L
Licenziai, v.tr. licenziare - hat licenziau is
operaius e serrau sa fabbrica, halicenziato
gli operai e chiuso la fabbrica.
Liconeri, s.m. buongustaio - unu binu po
liconeris, un vino per buongustai.
Laìna, s.f. diarrea degli animali, spec. ovini. Liconeria, s.f. manicaretto, lecornia
Lamada 2, s.f. ondata d’acqua - una l. di aqua [appetitoia].
nd’est calada de monti e nd’hat sciusciau Liuru, agg. bello, alto e snello, sano; rif. a pian-
duas domus, un’ondata d’acqua è scesa dal te o legname, liscio dritto, integro, senza nodi.
monte e ha demolito due case. Lodi, s.f. lode, particolare elogio dato agli stu-
Lamai 2, v.tr. chiamare - seu andada a l. a filla denti universitari, che si aggiunge al più alto
mia, sono andata a chiamare mia figlia; - sa giudizio di merito - pigai trinta e l. in d-
campana est lamendi sa cunfraria, la campa- un’esàmini, prendere trenta e lode in un esa-
na chiama la confratérnita. me; - laureaisì cun centedexi e l., laurearsi
Lazzaroni, s.m. mascalzone, canaglia, persona con 110 e lode.
spregèvole (anche scherz.). Lòffiu, agg. (t. gerg. di Cagliari) brutto,
Leurai, v.intr. rompere le zolle dopo l’aratura. sgradèvole - pagu lòffia puru!, quant’è
Levadizzu, agg. levatoio - ponti l., ponte brutta!.
levatoio. Luàrigu, agg. sterile, infecondo, incapace di
Libanu, s.m. grossa fune di canapa. concepire, di riprodurre - femina luàriga,
Liberamentu, s.m. liberazione - gherra de donna infeconda.
l., guerra di liberazione; - pediri su l. de is Luazzu, agg. florido, prosperoso, fiorente -
presoneris, chiedere la liberazione dei pri- matedu, terras luazzas, vegetazione, terreni
gionieri. fertili.
Licénzia, licenza, s.f. 1. permesso, autorizza- Lumbossus, nella loc. “andai a l.”, correre a rot-
zione - rennovai sa l. de pisca, rinnovare il ta di collo, a gambe levate.
permesso di pesca 2. esame al termine di un Lùpia, s.f. gozzo, tumefazione che si forma
corso di studi - hat pigau sa l. elementaria, nella parte anteriore del collo umano, dovuto
ha conseguito la licenza elementare. all’ingrossamento della ghiandola tiroide.

483

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio483_A


M
Maremotu, s.m. maremoto, movimento di onde
di eccezionale ampiezza, causato da scosse
sismiche sottomarine.
Mariafarranca, s.f. ragno (Parteolla) [aragna,
arangiolu].
Machizia, s.f. reato, crimine, multa, contrav- Mariandrellas, s.f.pl. nìnnoli, minuterie,
venzione. cianfrusaglie - buttega de m., negozio di
Magnacciu, s.m. sfruttatore di prostitute, chincaglie.
favoreggiatore della prostituzione. Marrubiu, s.m. marrubio, pianta erbacea pe-
Malafattìa, s.f. malefatta, cattiva azione, renne dall’odore aromàtico di muschio
vandalismo, delitto - is malafattìas suas (marrubium vulgare).
ddas connosceus totus, le sue malefatte Mascufémina, s.m. omosessuale, ermafrodito
sono note a tutti. [ominarxu, caghineri].
Malaggradéssiu, agg. sgradito - unu Masculinu, agg. mascolino, maschile, maschio
cumplimentu m., un complimento sgradito. - nòmini de generu masculinu, nome di gene-
Malària, s.f. malària - sa m. si curàt cun re maschile; - est una picciocca troppu m., è
s’acchina, la malaria si curava col chinino. una giovane troppo mascolina.
Malastrassas, s.c. persona dedita agli imbrogli Massis, inter. esclamazione che si usa per espri-
e ai raggiri. mere una sensazione di godimento intenso di
Maleducazioni, s.f. maleducazione - est m. fai carattere sensoriale - massis, ita fragu bellu!,
abettai una signora, è maleducazione far che piacevole fragranza!(di pane fresco, di un
aspettare una signora; - seus arroscius de is fiore).
maleducazionis suas, siamo stufi delle sue Massu, s.m. grosso blocco di roccia compatta -
maleducazioni. ghettai is fundamentus in su massu biu, sca-
Malladura, s.f. castratura degli animali ottenu- vare le fondamenta nella viva roccia; - unus
ta schiacciando i testìcoli col maglio. cantu massus ndi sunt arrutus a sa strada po
Manicomiu, s.m. manicomio - cussu mori de una sfossonadura, sono caduti alcu-
dd’acabat in su m., quello va a finire in ni massi sulla strada, a causa di una frana.
manicomio; - dd’hant trasferiu a su m. cri- Mattacinnu, mattacinu, s.m. moresca, antico
minali, l’hanno trasferito al manicomio cri- ballo che si faceva con la sciabola in mano.
minale. Melamida, s.f. convòlvolo, pianta erbacea ram-
Mannai, s.f. bisnonna, ava - m. mia fut morta picante con fiori di vario colore.
a norantatres annus, la mia bisnonna morì a Mentalidadi, s.f. mentalità - sa m. de is pòpulus
93 anni [aba, bisàia]. latinus, la mentalità dei popoli latini; - m.
Mannittu, agg. grandetto - su fillu immoi est aberta, stantissa, mentalità aperta, antiquata.
m. e cumenzat a aggiudai a su babbu, il fi- Merescimentu, s.m. merito - trattai segundu
glio è ora grandetto e comincia ad aiutare il su m., trattare secondo il merito; - su m. prus
padre [matuccu]. mannu cosa sua est s’onestadi, il suo mag-
Mannoi, s.m. bisnonno, avo - sa domu aundi gior merito è l’onestà; - persona de nisciunu
bivu est cussa de mannoi miu, la casa dove m., persona di nessun merito.
abito è quella del mio bisnonno [abu, Meriadroxu, s.m. luogo ombroso dove viene
bisàiu]. riparato il bestiame nelle ore più calde del-
Manorberia, s.f. manovalanza - unu traballu l’estate [meriagu].
de bascia m., un lavoro di bassa manovalanza; Messaggiu, s.m. messaggio - mandai, arriciri,
spesas de m., spese di manovalanza. reportai unu m., mandare, ricevere, riferire
Manuscrittu, agg.e s.m. manoscritto - unu m. un messaggio; - lassai unu m. in sa segrete-
miniau de su sec. XI, un manoscritto miniato ria telefonica, lasciare un messaggio nella se-
del sec. XI; - fiant in totu cincu paginas greteria telefonica; - su m. de Cristus, il mes-
manuscrittas, erano in tutto cinque pagine saggio di Cristo.
manoscritte; Mestieri, s.m. mestiere - ita m. fait?, che me-
Manuvradori, s.m. manovratore - no strobbéis stiere fa?; - est unu comparacertus de m., è
a su m., non disturbate il manovratore. un attaccabrighe di mestiere [arti].

484

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio484_A


Minci, inter. seguito da “e chi”, maledetto Mòguru, s.m. collinetta, piccola altura.
chi... - minci e chi si hat parau, maledetto Mostacinnu, s.m. segnale, gesto, smorfia -
chi vi ha partorito (Sa scomuniga de predi fai mostacinnus, fare segni per attirare l’at-
Antiogu). tenzione.
Mìparra, esclamazione di orgoglio, di vanto - Murisinu, moresinu agg. e s.m. bruno, di pelle
“Pitica s’eleganzia!, has incingiau una scura - carrizia m., carnagione bruna; - pilus,
bistimenta noa ?” “mìparra!”, “Che elegan- ògus murisinus, capelli, occhi bruni; - una bel-
za!, hai un abito nuovo?” “Certo!” la moresina, una bella bruna.
Mìssili, s.m. mìssile - m. balìsticu, m. strategicu, Murtaxu, s.m. mirteto, zona ricca di cespu-
mìssile balìstico, missile stratégico; - m. a gli di mirto.
testada nucleari, mìssile a testata nucleare. Muscardinu, s.m. 1. piccolo polpo apprezzato
Modìfica, s.f. modìfica - s’ingigneri depit ap- per la tenerezza della sua carne, così chiama-
portai unas cantu modificas a su progettu, to per l’odore di muschio che emana 2. com-
l’ingegnere deve apportare alcune modifiche pressa, pastiglia.
al progetto. Musciura, s.f. ultimo quarto di luna.

485

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio485_A


N
Neutralizzai, v.tr. neutralizzare, annullare -
n. s’assaltu nemigu, neutralizzare l’assalto
nemico.
Nilli, nell’espressione “zurpu nilli”, completa-
mente cieco (Dolianova) (< lat. nihil ?).
Narbòina, s.f. malvavischio, altea (Althaea Nobiliari, agg. nobiliare - titulu n., tìtolo
officinalis). nobiliare.
Narbonai, v. tr. dissodare, disboscare, rendere Nòrma, s.f. règola, precetto, direttiva - a n. de
adatto alle coltivazioni un terreno. lèi, de decretu, de regolamentu, a norma di
Nci, ved. Inci. legge, di decreto, di regolamento; - sa n.
Negru, 1. agg. negro, che ha, per razza, la pelle narat…, la norma stabilisce…; - un’intel-
nera - ballerinu, cantanti n., ballerino, can- ligenzia foras de sa n., un’intelligenza fuori
tante negro; - is iscraus negrus, gli schiavi della norma.
negri 2. s.m. chi è di razza negra - su Nozzu, ved. Niozzi.
commerciu de is negrus, la tratta dei negri; - Nucleari, agg. nucleare, relativo al nucleo del-
traballai che unu negru, lavorare come un la cellula - impiantu, centrali n., impianto,
negro [nieddu]. centrale nucleare; - armas n., armi nucleari; -
Neolìticu, agg. e s.m. neolìtico, periodo della gherra n., guerra nucleare [atòmicu].
pietra levigata, caratterizzato dal passaggio da Nuraxinu, agg. nuràgico - civilidadi, edadi n.,
un’economia di caccia e raccolta a quella ba- civiltà, età nuràgica; - villaggiu n., villaggio
sata sull’agricoltura e l’allevamento - nuràgico.
installazionis, avanzus neolìticus, insedia- Nuscosu, agg. odoroso, profumato - sa linna de
menti, reperti neolìtici; - civilidadi neolìtica, su zinnìbiri est nuscosa, il legno di ginepro è
civiltà neolìtica. profumato; - pilus nuscosus, capelli profumati.
Nettu, agg. netto, pulito, senza macchia - Nuscu, s.m. odore, profumo - su n. de s’afàbica,
una coxina netta e luxenti, una cucina puli- de s’armidda, il profumo del basìlico, del
ta e lùcida; - pesu n., pesu nettu; - timo; - custa minestra no tenit ni n. ni sabori,
guadangiu n.(bogadas is ispesas), guada- questa minestra non ha né odore né sapore.
gno netto (tolte le spese). Nuzzu, ved. Niozzi.

486

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio486_A


O
Orgua, s.f. agrifoglio (Villacidro) [lau spinosu,
arangiu burdu].
Orientamentu, s.m. orientamento - o. de una
carta geogràfica, orientamento di una carta
geogràfica; - pèrdiri, torrai a agatai s’o., per-
Obàiu, s.m. commerciante di uova. dere, ritrovare l’orientamento; - o. scolàsticu
Oghiadori, s.m. iettatore, persona che porta e professionali, orientamento scolastico e pro-
sfortuna, che si ritiene eserciti influssi fessionale.
maléfici. Orrù, ved. Arrù.
Oliadori, s.m. oliatore 1. recipiente munito di Ospitai, v.tr. ospitare - o. unus cant’amigus,
un manico e di un lungo becco per oliare or- ospitare alcuni amici; - dominigu chi benit su
gani meccànici 2. congegno che distribuisce Casteddu hat a ospitai sa Torres, domenica
olio lubrificante alle parti in movimento del- prossima il Cagliari ospiterà la Torres.
le macchine. Ossidiana, s.f. roccia vulcànica di colore nero
Orbettadori, s.m. guardiano, vedetta, osserva- e di aspetto vetroso, usata, dal periodo
tore, spia. neolìtico in poi, per farne armi e uténsili. È
Organìsimu, s.m. organismo - organìsimus presente in Sardegna nel monte Arci [pedra
animalis, vegetalis, organismi animali, vege- crobina, pedra pistoni].
tali; un’o. sanu, robustu, maladiu, un organi- Ovatta, s.f. ovatta, feltro usato dai sarti e dai
smo sano, robusto malato. tappezzieri per imbottire abiti, divani e simili.

487

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio487_A


P
vita è sempre stato un perdente;- sa squadra
perdidora hat essiri retrocedia, la squadra
perdente sarà retrocessa.
Perdimentai, v.tr. sprecare, dilapidare, sper-
perare - p. su dinai in còmporas inutilis,
Paccu, s.m. pacco - fai, spediri unu p., fare, sperperare i soldi in acquisti inùtili; - p. unu
spedire un pacco; - unu p. de librus, de durcis, patrimoniu interu, dilapidare un intero pa-
un pacco di libri, di dolci; - est arribau unu p. trimonio.
postali, è arrivato un pacco postale. Pereffettu, cong. infatti - tenis arrexoni, p. no
Pagubeni, inter. macchè, non è così, povero me dd’hia mai intendiu nai, hai ragione, infatti
- p. miu, tuu, suu, nostu, bostu, insoru, pove- non l’avevo mai sentito dire.
ro me, te, lui/lei, poveri noi, voi, loro - p. de Peròmini, avv. per ciascuno, a testa - po sa
issu,est prenu di acciaccus, povero lui, è pie- scampirrada poneus binti eurus p., per la
no di acciacchi; - “hap’intendiu c’andas in scampagnata mettiamo venti euro a testa.
America po ti fai operai”, ho sentito che vai Pertoccai, v.tr. appartenere, riguardare, spetta-
in America per farti operare; - “pagubeni miu, re - po cantu mi pertòccat s’affari est
m’hant arrespustu ca primu de ses mesis no congruìu, per quanto mi riguarda l’affare è
est possìbili”, povero me, mi han risposto che concluso; - lassa stai is cosas chi no ti
prima di sei mesi non è possìbile. pertoccant, lascia stare le cose che non ti ri-
Pallaxu, pallarxu, pallargiu, s.m. pagliaio - guardano.
est cumente circai un’agu in d-unu p., è Picciurru, s.m. gioco, scherzo, spasso - pigai
come cercare un ago in un pagliaio [domu de is cosas a p., affrontare le cose poco seria-
sa palla]. mente.
Pampori, s.m. vampa di calore - essiri a Pilisca, pibisca, s.f. cibo molto asciutto; desi-
pamporis,sentirsi soffocare [fracchesa]. derio, bisogno di qualcosa di indefinito - essiri
Pannizzu, s.m. pannolino, pezzuola di lino o asciuttu che p., avere la bocca molto asciutta;
cotone che si usava per l’igiene dei neonati e - essiri, in piliscas, essere in ansia.
della donna. Pinninnìa, s.f. lanùgine, calùgine, la prima pe-
Pastorai, v.tr. tenere al pascolo il gregge - est luria degli uccelli.
pastorendi in sa zona de Iglesias, pascola Pipiolu, ved. Pipaiolu.
nell’Iglesiente. Pipiddipà, s.m. cosa di nessun valore; persona
Patimentu, s.m. sofferenza, patimento - hat di poco conto - est un’omineddu de p., è un
passau una vida de patimentus, hat trascorso ometto di poco conto.
una vita di sofferenze; - is p. de sa Pipiriponi, s.m. dado con puntale che si fa
populazioni po sa carestia, i patimenti della girare su un perno e che ha sulle facce la-
popolazione per la carestia. terali le lettere P (poni), M (mesu), T
Pedrificai, perdificai, v.tr. pietrificare, (totu), N (nudda); veniva usato per un
fossilizzare - sa castiada sua dd’hiat gioco molto diffuso nel periodo natalizio
pedrificada, il suo sguardo la pietrificò. [barralicu].
Penduleu, agg. pendente - sa turri pendulea Plàia, s.f. spiaggia, lido, costa bassa e sabbiosa
de Pisa, la torre pendente di Pisa [pendirizzu, - una p. prena de genti, tranquilla, una spiag-
péndulu]. gia affollata, tranquilla; - arruga de sa p.,
Penitenziai, v.intr. soffrire, sopportare grandi via del mare.
patimenti fisici o morali - p. sa morti, agoniz- Possidìri, ved. Possèdiri.
zare; m’hat fattu p. primu de mi fai s’àutu Posteggiadori, s.m. posteggiatore - p.
de sa domu, mi ha fatto penare prima di far- autorizzau, abusivu, posteggiatore autoriz-
mi il rògito della casa. zato, abusivo.
Pensosu, agg. pensoso, preoccupato - fut Posteggiai, v.tr. posteggiare - aundi has
abbarrau p. in d-unu furrungoni, se ne stet- posteggiau sa macchina?, dove hai posteg-
te pensoso in un angolo. giato la macchina?; - a cust’ora est impossi-
Perdidori, agg. e s.m. perdente, sconfitto - in bili agatai logu de p., a quest’ora è impossi-
sa vida est istetiu sempri unu perdidori, nella bile trovare da posteggiare.

488

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio488_A


Posteggiu, s.m. posteggio - p. custodiau, p. sa lentesa de is proceduras burocràticas, la
liberu, posteggio custodito, posteggio libero; lentezza delle procedure burocràtiche.
- p. po tassìs, posteggio per tassì. Proida, proina, proia, s.f. pioggia - est tempus
Pranciadori, s.m. stiratore - fait sa de p., è tempo di pioggia; - sa p. di ariseu
pranciadora in d-una fabbrica de camisas, hat fattu dannu meda, la pioggia di ieri ha
fa la stiratrice in una fabbrica di camicie. fatto molti danni (< lat.volg. ploia) [aqua de
Precisai, v.tr. precisare, specificare con esat- celu].
tezza - mellus a precisai primu sa spesa, Proixinai, v.intr. piovigginare - est proixinendi
po no certai apustis, meglio specificare pri- totu sa dì, pioviggina tutto il giorno.
ma quanto si spende, per non litigare dopo; - Prontu, s.m. audàcia, ardire, coraggio - no hat
circa de p. is intenzionis tuas, cerca di preci- tentu su p. de si ddu nai, non ha avuto l’auda-
sare le tue intenzioni. cia di dirglielo; - segai su p. a calincunu, rim-
Prédiu, s.m. podere, proprietà, possesso - unu proverare, scornare qualcuno.
p. di olias, un podere coltivato a olivi. Prontudu, agg. sfacciato - unu cumportamentu
Pregantadori, s.m. esorcista, scongiuratore, p., un atteggiamento sfacciato [faccianu,
mago [brùsciu, mainarxu]. sfacciu, atriviu].
Pregantai, v.tr. scongiurare, esorcizzare - in Propassai, v.tr. oltrepassare, sorpassare, supe-
nòmini de Deus, ti pregantu, ti scongiuro, in rare - su piccioccheddu propassat in artaria
nome di Dio. su babbu, il ragazzo supera in altezza il pa-
Pregantu, s.m. scongiuro, esorcismo, scara- dre; - est proibìu a p. in is corrunadas, è vie-
manzia, formula màgica - fai pregantus, fare tato superare in curva; - è un modello sorpas-
scongiuri. sato, est unu modellu propassau.
Primiziai, v.tr. incominciare - sa scola hat a p. Propassu, s.m. sorpasso - manuvra de p.,
su binti de cabudanni, la scuola incomincerà manovra di sorpasso; - hat fattu unu p.
il 20 di settembre; - cida chi benit primiziaus azzardau, ha fatto un sorpasso azzardato.
su traballu, la prossima settimana incomin- Punga, s.f. oggetto di varia forma che, se-
ciamo il lavoro [inghizzai, cumenzai]. condo credenze superstiziose, ha poteri
Procedura, s.f. procedura - còdici de p. civili, màgici; amuleto, talismano [pinnadeddu,
penali, codice di procedura civile, penale; - sabèggia].

489

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio489_A


R
Rédditu, s.m. réddito - unu traballu chi donat
unu bonu r., un lavoro che produce un buon
reddito; - sa denunzia de is redditus, la de-
nuncia dei redditi.
Refrenu, s.m. ritegno - s’imbriagàt fattu fattu chene
Ràfia, s.f. ràfia - unu cofineddu de r., un r., si ubbriacava spesso senza ritegno; -una pas-
cofanetto di rafia; - sa r. s’imperat po sioni chene r., una passione senza ritegno.
accappiai is matixeddas a is palus chi ddas Relata, ved. Relazioni.
sustenint, la rafia si usa per legare le piantine Restoranti, s.m. ristorante - pappai in su r.,
ai paletti tutori. mangiare al ristorante; - s’agataus a is duas
Raspizzu, agg. debole, scarso, magro, rachìtico in su r. de sa stazioni, ci troviamo alle due al
- terra raspizza, terreno magro. ristorante della stazione.
Recurrénzia, s.f. ricorrenza - r. civili, re- Rimbambiri, v.tr. rimbambire - unu traballu
ligiosa, ricorrenza civile, religiosa; - in chi ti fait r., un lavoro che ti fa rimbambire; -
sa r. de su cumprimentu de is annus cun is annus s’est rimbambìu, con gli anni si
cumbidat sempri tot’is amigus, nella ri- è rimbambito.
correnza del suo compleanno invita sem- Rimbambìu, p.p. e agg. rimbambito - est unu
pre tutti gli amici. becciu r., è un vecchio rimbambito.

490

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio490_A


S
Scaleri, s.m. gradino, scalino - hiat imburchinau
in su s. de su marciapèi, inciampò nello sca-
lino del marciapiede.
Scampanai, v.tr. svasare - s. una fardetta,
svasare una gonna.
Sabàticu, agg. sabàtico - annu s., anno sabàtico, Scampiosu, agg. ampio, vasto, spazioso - tenit
periodo durante il quale è concessa ai docenti una bella domu scampiosa, ha una bella casa
universitari la facoltà di essere esonerati dal- spaziosa.
l’insegnamento per dedicarsi esclusivamen- Scampirrada, s.f. escursione, scampagnata, gita
te alla ricerca scientìfica. in campagna - heus fattu una s. a sa giara
Sacceddu, s.m. lìvido - portat is brazzus prenus de Gesturi, abbiamo fatto una scampagnata
de sacceddus a forza de ddi fai iniezionis a is alla giara di Gesturi.
venas, ha le braccia piene di lividi a causa Scampirrai, v.intr. passeggiare in campagna.
delle numerose iniezioni endovenose [lidori, Scandixadori, agg.e s.m. candeggiante, prodot-
sanguni pistau]. to usato per rendere bianco un tessuto; opera-
Sagginu, s.m. sugna, grasso di maiale da cui si io addetto alle operazioni di candeggio.
ricava lo strutto. Scandixai, v.tr. candeggiare, fare il candeggio,
Salatieri, s.m. insalatiera - hiat preparau unu rendere bianco un tessuto - s. sa lingeria,
bellu s. de cruguxonis e pisci arrustiu, aveva candeggiare la biancheria.
preparato una bella insalatiera di ravioli e Scappadroxu, s.m. punto di partenza di una
pesci arrosto. gara di velocità.
Sapidura, s.f. avvedimento, ponderatezza - fai Scarpinada, s.f. scarpinata - hapu fattu una
is cosas, cumportaisì cun s., agire, compor- bella s. po lòmpiri finzas a innoi a susu,
tarsi con avvedimento. ho fatto una bella scarpinata per arrivare
Sbagantai, v.tr. sbarazzare, sgomberare - s. sa fino a quassù.
mesa, sgomberare la tavola, sparecchiare; - si Scarpinai, v.intr. scarpinare, camminare a lun-
boleus baddai si cumbenit a s. sa sala, se vo- go - hapu s. totu sa dì po tui, ho scarpinato
gliamo ballare ci conviene sgomberare la sala. tutto il giorno per te.
Sbiddiai, v.tr. tagliare il cordone ombelicale - Schissiola, s.f. fronda sfogliata per picchiare.
minci e chi s’hat isbiddiau, maledetto chi vi Sciadra, s.f. piccola palude.
ha fatto nascere (Sa scomunica de predi Sciadraisì, v.intr. voltolarsi nel fango dei maiali.
Antiogu); - sbiddiaisì de s’arrisu, ridere a Sciallinu, s.m. fazzoletto di lana per la testa.
crepapelle. Sciascioni, s.m. buca nella carreggiata che fa
Sbrunchiai, v.intr. rimproverare, offendere, av- sussultare i veicoli - una strada prena de
vilire, scornare. sciascionis, una strada dissestata.
Sbuffai, v.intr. sbuffare - no dda finiat prus de Scirradroxa, s.f. piccola roncola col manico
fueddai e totus cumenzànt a s., non la finiva lungo che serve per sfrondare gli alberi (W.).
più di parlare e tutti cominciavano a sbuffare. Sconcassori, sconquassori, s.m. frantoio per
Scaddai, v.intr. togliere il vizio, imparare a spese pietre.
proprie - ti fazzu s. deu de ndi furai sa ceresia, Scongiolai, v.tr. aspèrgere - scongiolai s’alta-
ti tolgo io il vizio di rubare ciliegie; - chi no ses ri, a. d’acqua benedetta l’altare, - su
maccu ge’ scaddas, se non sei scemo imparerai sacerdotu hiat scongiolau is fidelis, il sacer-
a spese tue; - si unu est scaddau de s’aqua dote asperse i fedeli.
calenti timit sa frida puru, se uno è scottato Scongioriu, s.m. aspersorio [isopu].
dall’acqua calda teme anche quella fredda. Scongiuru, s.m. esorcismo, “brebus” per
Scadénzia, s.f. scadenza - sa s. de unu dépidu, costrìngere lo spìrito maligno a lasciare libe-
la scadenza di un debito; - le s. di fine mese, ra una creatura [pregantu].
is iscadenzias di acabu de mesi; - seu Scorrazzai, v.intr. far uscire le pecore dal
subercau de is iscadenzias, sono sopraffatto recinto.
dalle scadenze. Scovittai, v.tr. usare la pennellessa, pennellare
Scafedda, s.f. scalino, gradino - segai is pilus a - s. sa figumorisca, spazzolare i fichidindia
scafeddas, tagliare i capelli a gradini. per togliere le spine.

491

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio491_A


Scracchirai, v.tr. decespugliare, disboscare, Silurai, v.tr. 1. silurare, colpire una nave con
sterpare - hant scracchirau cincu mòis de uno o più siluri 2. (fig.) allontanare un fun-
terra de pòniri a bingia, hanno sterpato due zionario da un posto di responsabilità desti-
ettari di terreno da piantare a vigneto. nandolo a compiti di minore importanza.
Scrillitosu, agg. strìdulo - bòxi s., voce strìdula. Siluramentu, s.m. siluramento - il s. di una
Scrividai, v.intr. strillare, strìdere, mandare gridi corazzata, su siluramentu de una corazzada.
o suoni acuti - bidendisì amalezzada sa Siluru, s.m. siluro, arma subacquea semovente,
picciocca hiat cumenzau a scrividai, vedendo- munita di una carica esplosiva da far
si minacciata la giòvane cominciò a strillare. esplòdere contro navi nemiche.
Scruccuddai, v.tr. scaraventare, gettare - Sizzillu, s.m. silice, quarzo.
scruccuddaisinci, buttarsi; - s’inci fiat Sizziu, agg. siliceo - pedra sizzìa, pietra focàia.
scruccuddau in d-unu spéntumu, si era butta- Slangidori, slangiadori, agg. dimagrante -
to in un precipizio. dieta slangidora, dieta dimagrante; - fai una
Scrutadori, s.m. scrutatore, componente di un cura slangidora, fare una cura dimagrante.
seggio elettorale. Slangimentu, slangiamentu, s.m.
Scupadura, s.f. svinatura, estrazione del vino dimagrimento.
dai recipienti di fermentazione del mosto, per Smanau, agg. esagerato (rif. a persone).
separarlo dalle vinacce. Smenguamentu, s.m. decremento, diminu-
Scùrriri, cùrriri, v.intr. scòrrere, affluire - zione - s. de su poderi di acquistu de is
s’aqua scurrit in is cunduttus, l’acqua scorre pagas, diminuzione del potere d’acquisto
nelle tubazioni; - dogna arriu currit a mari, degli stipendi.
tutti i fiumi affluiscono al mare. Sobàriu, ved. Solaiu.
Sdarrasciai, v.intr. scaracchiare, espettorare, Solinai, sollocai, v.intr. nevischiare.
scatarrare. Sorbai, sobrai, v.tr. soverchiare, avere in ab-
Sdarrasciu, s.m. scaracchio, espettorato, sputo bondanza - si ti sorbat su coraggiu, béni a
catarroso. innòi, se hai abbastanza coraggio, vieni qui; -
Sderriai, v.tr. 2 in annate di carestia eliminare si ti sorbat tempus beni a m’aggiudai, se ti
il piccolo delle bestie per non perdere anche avanza tempo vieni ad aiutarmi.
la mamma - brebeis sderriadas, pecore alle Sorbau, sobrau, agg. e s.m. soverchio, sovrab-
quali è stato tolto l’agnello. bondante, superfluo, avanzato - is durcis
Sercai, v.intr. (volg.) sputare scatarrando. sobraus ddus hapu postus in su cungeladori,
Sestai, v.tr. tagliare, ritagliare, abbozzare, pro- i dolci avanzati li ho messi nel congelatore.
gettare - su maistu de pannu sestat sa roba Sorbu, sobru, s.m. esùbero, eccedenza,
po dda cosiri, il sarto taglia la stoffa per cu- sopravanzo - no arregollast cosa de pappai
cirla; - s. sa tenta po arai, po messai, proget- ca ndi ddui hat de sobru, non portare da man-
tare l’ampiezza per arare, per mietere; - s. giare perché ce n’è in eccedenza.
ingannus, progettare raggiri; - Deus sestat e Spampasullai, v.tr. spargere, sparpagliare.
Deus cosit, Dio taglia e Dio cuce. Spauriu, agg. spaventato, spaurito - su pipiu
Sfidiau, agg. ìnfido, sleale, traditore - unu est spauriu, il bambino è spaventato; - unu
cumpangiu s., un compagno infido [ fraìzzu, gruppu de presoneris spaurius, un gruppo di
traitori]. prigionieri spauriti.
Sgranciri, v.tr. (t. gergale di Cagliari) rubare Spécula, s.f. la parte più alta di un edificio da
[aggranciri]. cui è possibile osservare il cielo e l’orizzon-
Sia, s.f. serie, sequenza, sfilza - una sia de te; osservatorio, posto di vedetta.
macchinas antigas, una fila di macchine Spilliri, v.tr. spillare - m’ind’hant spilliu totu
d’epoca [bia, filera]. su dinai, gioghendi a cartas, mi hanno spilla-
Siat, cong. con valore disgiuntivo, in correla- to tutti i soldi, giocando a carte.
zione con siat, che, sia, che - heus a bèniri, Spinditu, agg. identico, simile - s. su babbu,
siat deu che Giuliu, verremo sia io che simile al padre.
Giulio; - siat issu, siat un’àteru, po mei est Spiocca, nella loc. “a sa s.”, con insistenza, osti-
sa propiu cosa, sia lui che un altro, per me è natamente - est circhendi dinai a sa s., cerca
la stessa cosa. soldi con insistenza.

492

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio492_A


Spioccai, v.tr. e intr. uccidere, eliminare, allon- Stidingiai, v.intr. colpire violentemente alla nuca.
tanare, morire - sa giustizia ddu spiocchit, Stidingiada, s.f. colpo violento alla nuca, dato
che la giustizia lo allontani; - est spiocchendi, con la mano o con un corpo contundente.
sta morendo. Stradoneri, s.m. cantoniere, stradino, operaio
Spiridada, s.f. indemoniata, divinatrice, maga, addetto alla manutenzione delle strade.
veggente, strega, guaritrice - sa s. de Stramponiai, v.intr. saltare a terra, scendere im-
Masuddas, la maga di Masullas. provvisamente dal letto - s’ind’est stramponiau
Spoddicaisì, v.intr. attivarsi, darsi da fare, sbri- de su lettu po arrespundiri a su telefonu, è sal-
garsi - spoddicadì ca hòi su traballu depit tato giù dal letto per rispondere al telèfono.
essiri acabau, sbrigati perché oggi il lavoro Stravulliai, v.tr. sprecare, dilapidare, sperpera-
dev’essere portato a termine. re - stravùlliat dinai meda gioghendi a
Sprèni, s.m. milza - est un’òmini de s., è un cartas, sperpera molti soldi giocando a carte.
uomo coraggioso, che si fa rispettare. Stravùlliu, s.m. spreco, spèrpero - su s. de
Spricadura, s.f. spiegazione - sa s. de unu teo- cussa domu est cosa de no crèiri, lo spreco
rema, la spiegazione di un teorema; - poita di quella casa non si crede; - “ a stravùlliu ”,
dd’hat fattu?, no nci hat nisciuna s., perché senza risparmio.
l’ha fatto?, non c’è nessuna spiegazione. Strintura, s.f. strettezza, angùstia, strettoia, scar-
Sproidroxu, sproidorgiu, s.m. spiovente - una sità - sa s. de una strada, de una crapitta,
cobertura a quattru sproidroxus, un tetto a la strettezza di una strada, di una scarpa.
quattro spioventi. Studa, s.f. trégua, sosta, tempo - chena s., sen-
Sprontìu, agg. audace, azzardato [arriscau, za tregua; - donai, no donai s., dare, non dare
atrivìu]. tempo [pàsiu].
Spuzzai, v.tr. espèllere, cacciare, mandar via - Stuppingiu, s.m. stoppino, lucìgnolo [losìngiu].
nci dd’hant spuzzau de su traballu apustis de Surrungiosu, agg. lamentoso, rammaricato
una pariga de dìs, l’hanno mandato via dal - sa pobidda est surrungiosa ca no hat
lavoro dopo pochi giorni [bogai, espulsai]. comporau cussa bella bingia, la moglie è
Stasonali, agg. e s.m. stagionale - s’emigrazio- rammaricata perché non ha acquistato quel
ni stasonali de is arrundilis, l’emigrazione bel vigneto.
stagionale delle rondini. Suttamarinu, 1. agg. sottomarino - flora s.,
Sterzai, v.intr. sterzare - s. a manu deretta, a flora suttamarina 2. s.m. sommergibile, sot-
manu manca, sterzare a destra, a sinistra; - tomarino - a Sa Madalena ddui hat una
s. de repenti, sterzare bruscamente. basi di appoggiu po suttamarinus atomicus,
Sterzu, s.m. sterzo, volante, manubrio, leva - a La Maddalena c’è una base d’appoggio per
su s. de su trattori, de sa bicicletta, lo sterzo sottomarini atomici.
del trattore, della bicicletta; - su s. de custa Suttastimai, v.tr. sottovalutare - hiaus s. is
macchina est tostau meda, lo sterzo di questa calidadis suas, avevamo sottovalutato le
macchina è molto duro. sue qualità.

493

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio493_A


T
Trampai, v.tr. ingannare, imbrogliare, raggira-
re, truffare - t. su tempus, ingannare il tempo;
dd’hat trampau unu milioni, gli ha truffato
un milione.
Tramudanza, tramuda, s.f. trasferimento, tra-
Tabaccheri, s.m. chi ha l’abitùdine di fiutare sloco, transumanza.
tabacco. Tranvi, tranvai, tranvìu, s.m. tram -
Tanada, s.f. melagrana [arenada, aniada]. s’agataus a is òttu, ananti de sa firmada de
Tancheddu, s.m. pezzo, pezzetto - una tira de su t., ci troviamo alle otto, davanti alla fer-
lardu segada a tanchèddus, una striscia di mata del tram.
lardo tagliata a pezzi. Trastamèngia, s.f. stratagemma - sa t. de su
Tassì, s.m. tassì, taxi - zerriai, pigai unu t., cuaddu de Troia, lo stratagemma del cavallo
chiamare, prendere un tassì; - posteggiu de di Troia [trassa, treta].
tassìs, posteggio di taxi. Travessura, trevessura, s.f. stoltezza - no
Terziupelu, s.m. velluto - t. de seda, de lana, nerist travessuras, non dire stoltezze; - su
de cotoni, velluto di seta, di lana, di cotone; - tempus est fadendi travessuras, il tempo sta
t. lisu, rigau, velluto liscio, a coste [velludu]. causando danni.
Tifosu, s.m. tifoso - nebodi miu est t. de su Milan, mio Trodolai, v.tr. rotolare, ruzzolare - unu pagu beni
nipote è tifoso del Milan; - is tifosus hant occupau e unu pagu mali seus trodolendi, un po’ bene
su campu, i tifosi hanno invaso il campo. e un po’ male tiriamo avanti [arrumbulai].
Tiraballas, s.m. antico strumento chirùrgico per Tròia, s.f. meretrice, donna di malaffare, putta-
estrarre proiettili dalle ferite d’arma da fuoco. na - cussu est unu grandu fillu de t., quello è
Tirabraxa, s.m. utensile usato dai fornai per un grande disonesto [bagassa, truggiotta,
avvicinare le braci all’imboccatura del forno mundana].
prima di spazzarlo. Tròppulu, s.m. ceppo, tronco grosso e basso
Tirapuncias, s.m. tirachiodi. usato per tagliarvi la carne o per tenere
Toccadori, s.m. addetto alla conduzione dei ca- l’incùdine; (fig.) detto anche di persona pic-
valli utilizzati per la trebbiatura. cola e tozza.
Trabillesonnu, s.m.inv. dormiveglia - fui t. Trubai, v.intr. stimolare, spingere avanti il be-
cand’est torrau fradi miu, ero in dormiveglia stiame, portare il bestiame da un pascolo al-
quando è rientrato mio fratello. l’altro (fig.) fornicare.
Tradizionali, agg. tradizionale - festa, Truèba, s.f. pianta e frutto del sorbo [sorba,
cirimonia t., festa, cerimonia tradizionale; - sroba].
segundu is costumanzias tradizionalis, secon- Tumbinu, s.m. lòculo, tombino, pozzetto di
do gli usi tradizionali. raccolta delle acque di scàrico da convoglia-
Traicciola, traiccioba, s.f. travetto, listello re alla fognatura.
[serradizzu]. Turriga, s.f. pietra superiore della macina sar-
Tramalli, agg. incapace, buono a nulla, babbeo. da (Melis Onnis).
Tramassai, v.intr. congiurare, tramare - t. una Tuva, s.f. quercia cava che si fa bruciare al
cospirazioni, tramare una congiura; -ita totu centro di una catasta di legna in onore di
seis tramassendi?, cosa state tramando? un santo.

494

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio494_A


U
Unziosu, agg. (t. di Assemini) superbo.
Uraniu, s.m. uranio, metallo radioattivo bian-
co argenteo, duro, pesante, usato per la pro-
duzione di energia nucleare.
Uscieri, s.m. usciere, commesso, impiegato
Ungudu, agg. unghiuto, fornito di unghie lunghe d’ordine - in custus uffizius no s’agatat un’u.
e forti - animali ungudu, animale unghiuto; - chi ti donit un’informazioni, in questi uffici
peis ungudus, zampe unghiute; (fig.) che ha non si trova un usciere che ti dia un’infor-
l’abitùdine di appropriarsi di cose altrui. mazione.

495

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio495_A


V
Vergeri, s.m. frutteto - unu v. di arangius, un
aranceto [vega, fruttali frageri].
Villa, s.f. villa - tèniri una v. accanta de mari,
avere una villa al mare.
Villaggiu, s.m. antico nome sardo di Arborea.
Vamporis, pamporis, s.m.pl. vampate di calo- Violera, s.f. frivolezza, trasgressione di poco
re, smanie, senso di soffocamento - essiri a conto, fesseria - perdirisì in violeras, per-
v., sentirsi soffocare [fracchesas]. dersi in frivolezze.
Varechina, s.f. varechina, liquido usato per Vivaiu, s.m. vivaio - is matixeddas ddas
candeggiare tessuti - custa tialla est brutta comporu in su v., ca costant prus pagu, le
meda, toccat a dda pòniri in v., questa tovaglia piantine le acquisto nel vivaio, perché costa-
è molto sporca, bisogna metterla in varechina. no meno.

496

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio496_A


Z
Zicchirriosu, agg. cigolante, scricchiolante, stri-
dente - una gecca, un’arroda zicchirriosa,
un cancello, una ruota cigolante.
·
Zìngaru, s.m. zìngaro - una carovana de z., una
carovana di zìngari; - bìviri cumente zìngarus,
Zacchepòni, s.m. gioco di ragazzi. vivere come zingari; - hant firmau duas
Zaviai, v.tr. spruzzare - z. sa biancheria zingaras cun sa cosa furada, hanno fermato
primu de dda pranciai, spruzzare la bian- due zìngare con la refurtiva.
cheria prima di stirarla; - z. boccibab- Ziodda, s.f. cipolla, bulbo - suppa de z., zuppa
ballottis ororu de is murus, spruzzare in- di cipolle; - dogna ortulanu bantat sa ziodda
setticida lungo i muri. sua, ogni ortolano vanta le sue cipolle; - sa z.
·
Zébbia, s.f. persona di scarso comprendonio - de is lillus, il bulbo dei gigli.
ses una z., non capisci niente. Zuaddìa, zioddìa, s.f. (milvus milvus) nibbio reale.

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio497_A


ITALIANISMUS
Abbandonai Scabudai Cerottu Sparadrappu
Abbrazzai Imprassai Chirurgu Silugianu
Abortiri Strumaisí Clavícula Crai de su coddu
Abortu Strumadura Coccu Cacciumbu
Accrèsciri Ammanniai Collana Cannacca
Affacciaisí Incaraisí Colunna Coróndua
Affilai Acuzzai Cómpitu Tarea
Almanaccu Ciaravallu Continenti Terramanna-terrafirma
Amicízia Amistànzia Corredu Equipàggiu
Ammobiliai Alasciai Cortili Prazza
Àngulu Furrungoni Cóttimu Scarada
Anticipai Afforai Cràniu Corròccia - carròccia
Applaudiri Acclamai Crésima Cunfrimu
Applàusu Zaccamanu - Cresimai Cunfrimai
zaccarramanu Cuntentesa Préxu
Apprendista Scienti Cuntentu Prexau
Arcolàriu Sciollitrama Cúpula Cimbóriu - zimbóriu
Argentu Prata - Plata Curpa Nèxi
Arribai Lòmpiri Curva Corrunada - furriada
Assaggiai Tastai Demeritai Dismerèsciri
Autista Scioferru Dentista Tiracascialis
Avóriu Marfíliu - morfíliu Destruiri Destrossai
Baffu Mustazzu Diarrea Cagaredda - scurrénzia
Basílicu Afàbica Digiunai Giaunai
Bastardu Burdu Dimanda Pregunta
Bastoni Fusti Disonori Disdoru
Battallu Trattallu Dispensa Arrebustu
Battismu Battiari Dissimulai Dispintai
Beccaccia Caboni de murdegu Dissimulazioni Dispintamentu
Beniaminu Ciccíu Disturbai Strobbai
Bíbita Bevída Disturbu Strobbu
Biccu Pizzu Divertimentu Spàssiu
Bisbigliai Pispisai Dúbbiu Duda
Bisbígliu Pispisu Duru Tostau
Boscu Cràcchiri Ecu Arretumbu
Braccianti Giornaderi Emancipau Mancebau
Calvízia Spinniadura Epifania Pasca de is tres gurreis
Calvu Spinniau Epilessia Malecaducu
Càmera Aposentu Eréticu Erégiu
Cancellai Sburrai Eseguiri Esecutai
Cappeddu Sumbreri Esiliai Disterrai
Cappúcciu Cuguddu - pappafigu Esíliu Disterru
Carnagioni Carrízia Esòfagu Ingurtidroxu
Carnevali Segarepezza Esóticu Furisteri
Carza Migia Esprímiri Espressai
Cavallettu Cuaddu de linna Estrema Unzioni Pernúliu
Cazzottu Bucciconi Facci Cara
Celesti Colori di aria Falegnami Maístu de linna - fusteri
Célibi Bagadiu Fangu Ludu
Cernera Frontissa Fantasma Pantàsima

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio498_A


Farina Farra Moschea Meschita
Farmacia Potecaria Mundízia Àliga
Farmacista Potecàriu Muradori Maistu de muru
Fermentai Axedai Nadali Paschixedda
Festeggiai Affestai Nàusea Furriamentu de stogumu
Fiascu Impagliada Nebbia Nébida
Fideiussioni Fianza Negligenza Discoìdu
Fideiussori Fianzieri Nonnu Aiàiu
Firmamentu Steddau Notizia Nova
Fortificai Fortalèssiri Occhialis Ullieras - ollieras
Fortunau Assortau Odorai Fragai
Fossu Forada Odori Fragu
Frigoríferu Ghiaccera Oricchionis Parótidas
Frusta Fuettu Orina Luzzu
Funderia Scallatóriu Orma Arrastu
Funerali Interru Padrinu Nonnu
Genuflessóriu Umiliaderi Palombaru Acabussadori
Gessu Ghísciu Papàveru Babaoi - babauli
Giallu Grògu Paràlisi Gutta
Giugnu Làmpadas Parentela Parentau
Giustizieri Buginu Participai Donai avvisu
Gràvida Príngia Partoriri Scendiai
Guardiaboscus Pardaxu Partu Scendióngiu
Gunnedda Fardetta Passeggiada Passillada
Incensu Timòngia Pensionau Cibullau
Innestai Infèrriri Perenni Vitàniu
Intèrpreti Turcimannu Pergamena Peddecaminu
Inturbidai Intrullai Pesanti Grai
Invitu Cumbidu Pettègola Cràstula
Ipoteca Finca Pettignoni Suttabíddiu
Ipotecai Fincai Pirotécnicu Arroderi
Làmpada Làntia Pisciatóiu Pisciadroxu
Larva Murru Porta Genna
Leggìu Faristolu Pórticu Pròciu
Levanti Bentu de soli Postinu Posteri
Lugliu Mesi di argiolas Precipitai Scabiossai
Macellai Spangai Precipíziu Scabiossu
Macellàiu Carnazzeri - Predella Peagna
prangaxu Presuntuosu Presumìu
Maga Brúscia Primavera Beranu
Malizia Malesa Processioni Prufassoni
Maniscalcu Ferradori Pruritu Papíngiu
Mansuetu Masedu Puèrpera Partera - pana
Maridu Pobiddu Pulizia Pulidesa
Matrigna Bírdia Púlpitu Trona
Matrimóniu Cóia Pupilla Pipia de s’ogu
Medaglia Patena Putrefazioni Purdiamentu
Mestieri Arti Pútridu Purdiau
Miope Luscu - de vista curza Puttana Bagassa
Móbili Alàscia Puzzolenti Pudésciu
Molari Casciali Quàglia Círcuri
Monòculu Bisogu - baioccu Rabbia Arràbiu

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio499_A


Ramu Arrampu Stella Steddu
Ràncidu Tosconosu Stendardu Ghioni
Raschiai Arrasigai Stirai Prenciai
Rata Mota Stràcciu Zàpulu
Ràucu Sarragau Stríscia Tira
Ravanellu Arreìga Strofa Curba
Resina Meli de mata Struncai Stutturai
Resparmiai Sparagnai Struzzu Bistrussu
Resparmiu Sparagnu Studenti Studianti
Respiru Sulidu - suìdu Sturdimentu Stronadura
Restituiri Torrai Súbitu Luegu
Retornellu Torrada Subrannòmini Nomíngiu
Ringraziai Torrai grazias Supérbia Altivesa
Rosignolu Passirilanti Superbu Altivu
Rosmarinu Zípiri Supérstiti Subravviventi
Sàggiu Sàbiu Svegliarinu Spertadori
Sagrestanu Scolanu Tabaccaiu Stangheri
Salsa Bagna Tabacchinu Stangu - gabellottu
Salutari Salutíferu Tardai Trigai
Sartu Maìstu de pannu Tàrtaru Telecuba
Scàpula Palitta de sa pala Tassu Longufresu
Scarafàcciu Patedda - scraffaioni Tastiera Teclau
Scherzu Brulla Tastu Tecla
Sciaquadrixi Lissiera Téndini Cardamponi
Scippai Arrancai Téneru Tiernu
Scomissa Posta Terminai Acabai
Scovai Mundai Testardu Tostorrudu
Scrocconi Scroccadori - Tipografia Imprenta - stamperia
mangiafrancu Tipògrafu Imprentadori
Scrotu Colla - Tomaia Impena
bussa de is testiculus Toppa Zàpulu
Sequestrai Scicutai Tórbidu Trullu
Sequestru Scicuta Tòrciri Trottoxai
Settimana Cida Tórpidu Ingortigau
Sfortuna Desdìcia Trachea Cannarozza
Sfortunau Disdiciau Tridenti Trebuzzu
Sfrattu Dispacciu Tristesa Tristura - annúngiu
Sinceridadi Sinzillesa Úlcera Liaga
Sinceru Sinzillu Umori Antena - spezia - vernia
Sluttaisì Scorruttaisì Usai Imperai - umperai
Solitudini Soledadi Usu Imperu - umperu
Sorvegliai Invigilai Vanga Panga
Spia Bugoni Vangai Appangai
Spiga Cabizza Vertígini Scimíngiu -
Spinta Impéllida furriamentu de conca
Splanai Apparixai Vescica Busciucca - bucciucca
Sporcu Bruttu Vesta de camera Guardabì
Sposalíziu Sposóriu Vigília Vespuru
Spossai Spoderai Vísceras Intragnas
Spossessai Spossidiri Visita Abbisíta
Spudu Scupidura Zavorra Saúrra
Stadera Pesa Zimboriu Cúpula

500

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio500_A


Bibliografia
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501

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio501_A


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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio502_A


503

Vocabolario Casciu IMP.job-foglio503_A


Finito di stampare
nel mese di settembre 2006
presso la tipografia
Grafica del Parteolla s.n.c.
Dolianova (CA)

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Vocabolario Casciu IMP.job-foglio504_A

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